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Periodico del Distretto 2070 Rotary International - Reg. Trib. Grosseto n.7 del 17/6/2011. Direttore Resp. Claudio BottinelliPrestampa e stampa: Soluzioni per la Stampa Srl - Località San Martino - 58036 Roccastrada (GR) - Poste Italiane SpA Sedizione abbonamento postale - 70% DCB Grosseto

Giugno 2013 - Numero 4

NELL’INSERTO CENTRALEIl Distretto 2070 del R.I.

“Numero Uno” nel Mondo

A Firenze l’ultimo Congresso

La Pace attraverso il servizioIncontro nel Salone dei Cinquecento

Un grande “Rotary Day” a Bologna

Per gli studenti 150 tablet

A Carpi un monumento a Paul Harris

“E la nave va...” Forum Interdistrettualedella Fascia Costiera Tirrenica

“Romagna in Festa”, successo a Forlì

RYLA, è stata un’Elba meravigliosa

Volontari impegnati in Uganda e Ciad

A Guido Gay il “Premio Artiglio”

TERMESAN GIOVANNI

I S O L A D’ E L B A

Dal Distretto. Le copertine del 2012-2013. L’ultimo Interact del Distretto 20702

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IN COPERTINA: Due splendide farfalle che suggono linfa daun fiore colorato. L’abbiamo presa a simbolo della divisionedel grande Distretto 2070 (il fiore) che dà vita ai nuovi Distretti2071 e 2072, raffigurati dalle farfalle che vivono grazie al fiore.

IN QUESTO NUMERO

DAI NOSTRI CLUB

ROTARY 2070Periodico Anno II, n.4 Giugno 2013

Direttore responsabileClaudio Bottinelli

Responsabile della pubblicazioneClaudio Bottinellicell.335-8142469

[email protected]

Commissione per la Rivista DistrettualePresidente: Claudio Bottinelli

Membri: Giuseppe Chidichimo (R.C. Firenze Sud), Beatrice Chelli(R.C. Pistoia Montecatini Terme “Marino Marini”), CesareTrevisani (R.C. Rimini Riviera), Maria Francesca Delli (R.C.Bologna Galvani), Paola Rubbi (R.C. Bologna Carducci),

Giuseppe Meucci (R.C. Pisa)

Hanno collaborato a questo numero:Guido Giuseppe Abbate, Marcella Andreini, Franco Angotti, Roberto

Ariani, Vincenzo Audino, Enrico Belluomini, Marco Berti, CristinaBolognesi, Paolo Botti, Claudio Bottinelli, Sandro Cacciola, MassimoCardella, Roberto Cietti, Maria Grazia Cicardi, Fabio Fabbri, Giuseppe

Falconi, Enrico Fantini, Antonella Fascetti, Giuseppe Favale, CarloFrancini Vezzosi, Gabriele Garcea, Antonio Ludovico, Maddalena Manfrini,

Paolo Masi, Italo Giorgio Minguzzi, Leonardo Morozzi,Mario Pantano,Fabrizio Pullè, Michaela Rodosio, Renio Rosi, Marisa Rossi, Massimo

Taliercio, Elia Taraborelli, Rodolfo Torri, Cesare Trevisani, Marta Ugolini.

EditoreSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Prestampa e StampaSoluzioni per la Stampa S.r.l.

Loc. San Martino - 58036 Roccastrada (Grosseto)

Periodico iscritto al Registro Stampa del Tribunale di Grosseto al n° 7/ del 17/6/2011.Chiuso in redazione il 11 giugno 2013. La riproduzione degli articoli, ancheparzialmente, è consentita citandone la fonte. I manoscritti e le fotografie, salvo diversoaccordo, non verranno restituiti. Gli articoli pubblicati rispecchiano sola mente ilpensiero degli autori e non comportano responsabilità per la Direzione o l’Editore.

Inaugurato a Carpi un monumento a Paul Harris“La Musica come integrazione” a PratoUna rassegna di concerti nelle case di riposo

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I segreti celati nell’arte spiegati a “Il Calidario” di Venturina. Il Premio Letterario per lascuola “Giovanni Boccaccio”. Gli Interactiani di Bologna ricordano Marco Biagi

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La stanza del Governatore. Impegnarsi per il futuro

Inserto Centrale. “Numero Uno” nel MondoQui è nato il primo Rotaract EuropeoIl RYLA, un “gioiello” offerto ai giovaniE’ il Distretto della CulturaLa “Carta” firmata da Tristano BolelliGrandi sfide sul fronte della solidarietàInteract, 21 Club e un altro in arrivo

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Incubatrici al “San Isido” di Buenos Aires. Premio al soprano Gladys RossiStefano Polli ospite al Rotaract. Donato un quadro nel ricordo di Edoardo Spada

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Romagna in festa a Forlì: erano in mille. “Transappenninica” un successo a Orbetello34

Congresso Distrettuale. A Firenze l’ultimo Congresso Distrettuale del 2070Un Distretto grande e generosoConsiglio di Legislazione: ecco le novitàDato ampio spazio alle Nuove GenerazioniDibattito: crisi economica e possibili sbocchiCosa hanno fatto i Club nell’annata 2012-13 “Visione Futura” ha fatto centroPadroni: bisogna stimolare nuove sensibilità

Il Rotary ospite della Rai. Ristampato un prezioso volume sulla Sede fiorentina

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12 Il Rotary e i numeri. Come si collocheranno i Rotariani del nostro Distretto

14 Eventi Rotariani. La Pace attraverso il servizio. Incontro nel Salone dei 500

16 Premi Internazionali. A Guido Gay il “Premio Artiglio”

25 Solidarietà. Volontari del Distretto 2070 impegnati in Uganda e Ciad

26 Il Rotary e la Scuola. Borsa di studio a Parma. Incontro con l’Università a Imola“Rotary Day” organizzato dai Club Felsinei a Bologna

28 Il Rotary e il Mare. Successo del Forum della Fascia Costiera a Grosseto

30 Il Rotary e i Giovani. All’Elba una settimana meravigliosa. Erano 87 i ragazzi chehanno conosciuto il Rotary grazie al RYLARotaract, manifestazione nazionale, Forum e AssembleaA Firenze erano ottocento i partecipantiForum Rotary Interact nel Palazzo BorgheseAmarcord. La panchina di Iole a Cesenatico33

36 “Arte per un Sorriso”. Asta di quadri per un pullminoRi-scoprire Rimini. Giovani e cultura della legalità

“L’Arte e il Tempo”. A Follonica una mostra concorso dedicata ai giovani“Che piacere s-bullo-nare”. A Reggiolo nuovi spogliatoi donati dal Rotary

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La Cappella restaurata. Impegno del R.C. Cesena per l’Abbazia del Monte. Premio perla Pace e l’Intesa Mondiale. A scuola di sostenibilità. Sergio Giani ci ha lasciato

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4 Il dopo terremoto. Per gli studenti 150 tablet. Donato un gommone Arimar

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NOTIZIEDAL DISTRETTO

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LE COPERTINE DEL 2012-2013

L’ULTIMO INTERACT DEL DISTRETTO 2070Una serata storica, al R.C. Rimini Riviera, quella che ha visto lacostituzione di un nuovo Club Interact, che si aggiunge 30 annidopo al Rotaract nato nel 1983. Un traguardo importantissimo,tagliato grazie all’impegno del Club, all’obiettivo fissato dal Pre-sidente Alberto Azzolini e reso possibile grazie all’opera costanteed impegnata di Paolo Braccini. Alla serata sono intervenuti fra glialtri il Governatore Franco Angotti, il past Governor Italo Gior-gio Minguzzi, il Governatore Designato del Distretto 2072 PaoloPasini e il Presidente della Sottocommissione Interact Carlo Fran-cini Vezzosi, oltre al Presidente del Rotaract Rimini Marzia Cec-caglia, l’incoming Gianmarco Tognacci e Fabrizio Pullè, R.D. delRotaract. Ma soprattutto c’erano loro, 19 ragazzi che sono i socifondatori del nuovo Club Interact: Carlotta Santolini (Presidente),Martina Zavoli(Vicepresidente), Mattia Colaci (Segretario), En-rico Bucchi (Tesoriere), Linda Duranti (Direttivo), Michael Tosi

(Direttivo), Alessandro Fantini, Matteo Taddei, Chiara Pucci, Va-lentina Toccaceli, Giulia Ricci, Laura Savigni, Beatrice Alessan-drini, Siria Renzi, Martina Bucchi, Greta Sofia Ricci, EdvigeValenti e Nicolà Felli. A Carlotta Santolini il Governatore FrancoAngotti, che aveva avviato la sua annata inaugurando un Interacta Rimini, a poche settimane dalla fine del mandato si è ripetuto,ha ricordato il valore di questo impegno del Rotary a favore dellenuove generazioni, consegnandole la ‘carta’ che segna l’avvio delClub. Carlo Francini Vezzosi ha ripercorso la lunga strada com-piuta dall’Interact, depositario dei valori rotarani che già dal-l’adolescenza affiancano ragazzi che rappresentano il patrimoniopiù prezioso della nostra società. E’ intervenuto anche Italo Gior-gio Minguzzi, relatore anche al Ryla, che ha ricordato quanto siaimportante decollare nel modo giusto per poter\ affrontare venti etemporali una volta in volo.

AI LETTORIE’ questo l’ultimo numero della rivista“Rotary 2070”, e non potrebbe essere al-trimenti visto che il Distretto 2070 del Ro-tary International da cui la rivista prendeil nome da luglio si scinde in due per darevita al Distretto 2071 (Toscana) e 2072(Emilia Romagna e Repubblica di SanMarino). Un po’ di tristezza, nell’addio, cisia consentita. Ci rimane però la gioia diaver contribuito – attraverso questa rivi-sta - a “far conoscere” almeno in parteciò che il Rotary “ha fatto” in questo Di-stretto che è arrivato ad essere il numerouno al mondo per numero di iscritti, e nonsolo per questo.Un grazie ai Governatori che hanno sa-puto tenere alto il prestigio del 2070 inquesti anni, un grazie a tutti i Rotariani,un grazie particolare a coloro che cihanno sostenuto nell’impegno economico(non indifferente) della realizzazione diquesta rivista che – e di questo siamo or-gogliosi – ha ottenuto consensi e apprez-zamenti diffusi, un grazie a tutto lo staffche ne ha permesso la redazione e lastampa.Abbiamo sempre lavorato con quello spi-rito di servizio che è proprio del Rotary e,nel salutare i nostri lettori, non ci rimaneche augurare buon lavoro a chi dovrà daora proporre all’interno del Rotary, maanche all’esterno, il volto vero del Rotary,quello del “fare”, quello dei valori mo-rali e della solidarietà, della proiezioneverso il futuro, che fanno del Rotary unleader ineguagliabile al mondo.

La Redazione


“IMPEGNARSI PER IL FUTURO”Obiettivo fondamentale: il rafforzamento dell’eredità del 2070

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LA STANZADEL GOVERNATORE

Questo anno rotariano lascerà una traccia indelebile nella mia vita. Abituato ad un impegno a tempo pieno nella vita universitaria mi sono trovato a gestire le attività di un Distretto di grandiproporzioni, con club grandi e piccoli operanti in territori molto diversificati per composizione, per consistenza numerica estoria, ma anche molto diversificati per tipologia urbana, per caratteristiche socio-economiche, per tradizioni dei territori diriferimento dei singoli club. Ognuno di essi ha un suo identikit. Un impegno molto diverso da quello a me congeniale e nelquale ero abituato a muovermi con una certa sicurezza. Tutto ciò è stata la mia principalepreoccupazione, essendo cosciente delle novità e delle difficoltà a cui andavo incontro.Ma devo dire che tutte queste preoccupazioni sono state gradualmente superate manmano che si avvicinava la data fatidica: il 1° luglio 2012. In ciò indubbiamente aiutatodal lungo e lento processo di formazione caratterizzato da un’intensità crescente, quasiinavvertita. In questo periodo ho imparato molte cose.Tutte le presone che ho incontrato, tutte le esperienze compiute, tutte le osservazioni cheho potuto memorizzare mi hanno consentito di superare le numerose problematiche cheho poi incontrato nel mio percorso. Non è certo mancato l’aiuto e la disponibilità dimolti: PDG, team distrettuale, squadra distrettuale, Presidenti dei club, insomma tutti gliamici ai quali mi sono rivolto per consigli e suggerimenti. Credo sia stata appropriata anche la scelta di impostare le mie visite ai club con l’obiet-tivo di incoraggiare piuttosto che di farle ritenere delle visite ispettive che in una asso-ciazione di volontari non ha molto senso, fermo restando che ogni associazione ha le sueregole e che queste vanno rispettate. Devo dire che i problemi dei club sono emersi ugualmente, almeno questa è stata la miaimpressione. In ciò naturalmente è stato molto prezioso il ruolo degli assistenti che mi hanno accompagnato con una elevataconsapevolezza del loro ruolo del quale avevamo discusso fin dai primi nostri incontri.Il mio anno sarà ricordato perché con esso si chiude, dopo 40 anni, il Distretto della Emilia Romagna, Repubblica di SanMarino e Toscana e si darà vita, col prossimo 1° luglio, alla nascita dei due Distretti 2071 e 2072.Questa scelta è stata compiuta nel precedente anno rotariano, ma i segnali concreti sono partiti già un anno ancora prima.Interpellato dal Governatore dell’epoca, espressi la mia contrarietà alla divisione. Penso tuttavia che un Distretto esteso geograficamente da Brescello, sul Po, a Pitigliano, al confine con il Lazio, una di-stanza di 400 km, con 104 club, 6300 soci, abbia in sé molti elementi di non facile e non semplice gestibilità che ho avutomodo di toccare con mano in questo anno. Fra questi certamente sono da annoverare un calendario di visite che non con-sente pause di riflessione, a volte necessarie, e una difficoltà oggettiva di fare una sintesi corretta delle varie problematicheper poi poter dare degli indirizzi generali appropriati. Manca la possibilità di corrispondere ai numerosi inviti dei club amanifestazioni da loro organizzate. Sono occasioni queste che consentono di entrare veramente in profondità nella vita di unclub, molto più di quanto sia possibile in occasione della visita ufficiale del Governatore. Oggi dobbiamo prendere atto di aver preso una decisione fortemente consigliata dal Rotary International e quindi dobbiamomettere tutto il nostro impegno perché il “redistricting” rappresenti un passo evolutivo nell’efficienza dei 2 Distretti, nellaefficacia della loro azione di servizio e nella presenza attiva del Rotary nei territori delle due sponde dell’Appennino.Sono del resto sicuro che i due Governatori, consapevoli della responsabilità che li ha investiti, sapranno cogliere i vantaggiofferti dalle dimensioni ottimali dei due Distretti.Risultati in tal senso mi è sembrato di cogliere già da come si è svolto il periodo di formazione delle due squadre distrettuali.Gianfranco e Giuseppe sapranno certamente intervenire con maggiore efficacia sull’annoso tema dell’immagine del Rotary,sul problema altrettanto annoso dell’effettivo dei club che presenta diversi aspetti di criticità: età media elevata dei soci, in-cremento significativo negli ultimi anni dei soci dimissionari, quasi mai numericamente compensati dai nuovi soci ecc..Sapranno infine proseguire nell’azione di rafforzamento delle strutture giovanili: Interact e Rotaract. A queste occorre, amio avviso, prestare la massima attenzione, pensando che il futuro del Rotary sarà inevitabilmente legato a come sapremorapportarci con esse.Occorre tuttavia avere sempre come obiettivo fondamentale e distintivo il rafforzamento dell’eredità culturale del Distretto2070, eredità che si misura certamente con le scelte che i club continueranno a rivolgere al patrimonio storico dei nostri ter-ritori, senza tuttavia dimenticare il grande fiore all’occhiello che il Distretto 2070 lascia in eredità: La Fondazione “PremioInternazionale Galileo Galilei dei Rotary Club Italiani”.

di Franco Angotti, Governatore del Distretto 2070 R.I.

Il Governatore Franco Angotti

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quistati 150 tablet, dati in comodato aglistudenti delle classi prime, terze equarte, impegnati in progetti.Durante l’incontro i ragazzi di questeclassi hanno illustrato quali siano le at-tività svolte. Laboratorio di giornalismo,pubblicazioni per informare i genitori,una classe dedicata ad un Impresa simu-lata e riproducente l’ambiente di un uf-ficio, un corso di Fisco e Legalità, larealizzazione di una web radio, lo start-up dei tablet a scuola e a casa, per inte-grare e interagire con quanto si trova neilibri, sono i punti di forza che integrano

e sviluppano i piani distudio ministeriali. Tuttequeste attività aiutano iragazzi del “Luosi” a tro-vare nella scuola un am-biente che sia sereno emotivante.In conclusione dell’in-contro il Preside GiorgioSiena ha guidato gli amicirotariani a conoscere lascuola.All’incontro hanno parte-cipato Roberto MoriniPast President del R.C.Mirandola, importantetramite in questa inizia-tiva, e numerosi rotarianidei Rotary “Gruppo Oro-bico”, rappresentati daNicoletta Silvestri, Mi-randolese, Past Presidentdel R.C. Bergamo Sud.

start-up per l’introduzione dei tabletnella scuola e avviare il progetto “Guar-dare, Toccare e Pensare”. Sono stati ac-

Il Rotary Club Bologna in aiuto ai terre-motati di Mirandola. All’indomani deltragico terremoto che ha sconvoltol’Emilia Romagna, il Rotary si è mossocon grande tempestività e slancio, parte-cipando attivamente alla ricostruzione eal ripristino delle attività. Fra queste vasegnalata quella del Rotary Club Bolo-gna in favore dell’Istituto Superiore“Giuseppe Luosi” di Mirandola, cittàparticolarmente scossa dall’evento si-smico.La scuola viene frequentata da oltremille studenti che lavorano in una sedeprovvisoria di circa due-mila metri quadrati rica-vati grazie a una serie dimoduli provvisori messia disposizione dalla Re-gione Emilia Romagna eche sperano di poter rien-trare nel giro di due o treanni in strutture scolasti-che definitive.A questa scuola FilippoCanetoli, Luca Tattara eMario Musso, a nome delRotary Club Bologna,hanno consegnato, in-contrando il PresideGiorgio Siena, l’importodi ottomila euro a cui sisono aggiunti i soldi ver-sati dai nove RotaryGruppo Orobico.In tal modo è stato pos-sibile contribuire ad uno


IL DOPOTERREMOTO

Il territorio ferrarese non è esposto solo al rischio sismico, ma anche al ri-schio idrogeologico e idraulico. In questa prospettiva acquista particolarerilevanza la donazione da parte del Rotary Club Galla Placidia di Ravenna,presieduto da Paolo Contessi, di un gommone Arimar (nella foto il mo-mento della consegna ufficiale) all’Avtpcsa di Sant’Agostino. Preziosa aquesto proposito è stata la collaborazione con la Capitaneria di Porto.

DONATO UN GOMMONE ARIMAR

Un aiuto dal Rotary ai giovani terremotati di MirandolaPER GLI STUDENTI 150 TABLET

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CONGRESSODISTRETTUALE

L’ULTIMO

IMMAGINI DEL XLI CONGRESSO DEL DISTRETTO 2070

”Il nuovo, anche con la nascita dei nuoviDistretti che traggono vita dal glorioso2070, dev’essere una ad-ventura, qualcosacioè che guarda al futuro, a ciò che verrà,e in questo senso dev’essere interpretato”.Concludendo i lavori del XLI Congressodel Distretto 2070 il PDG Gianni Jandoloha indicato questa strada ai GovernatoriGianfranco Pachetti e Giuseppe Casta-gnoli che saranno i primi dei nuovi Di-stretti, e a tutti i Rotariani del’EmiliaRomagna, della Repubblica di San Marinoe della Toscana. E, come ha auspicato ilPDG Gennaro Maria Cardinale aprendoinvece i lavori nello splendido TeatroOdeon, nel cuore di Firenze, nel ribadireche “il 2070 è stato il più grande Distrettodel mondo”, ha sottolineato un auspicio:“Se è vero che questo è stato l’ultimo Con-gresso del Distretto 2070, la divisione èsolo sulla carta perché la Toscana sarà

sempre unita all’Emilia Romagna”. “Unascelta sofferta – ha ribadito il GovernatoreAngotti – fatta più con la ragione che conil cuore, ed ha creato diffuso disagio. Miauguro che la divisione sia solo formale”.I lavori congressuali si sono aperti con un

omaggio a Firenze fatto dalla RotarianaCristina Acidini, Soprintendente del PoloMuseale Fiorentino, che ha rimarcato lasplendida serie di immagini di bellezze chela città del giglio offre all’ammirazione dichi la ama e di chi la visita, e con il salutodel Presidente del R.C. Firenze, Renzo Ca-pitani, a nome dei Club della città.Ed è subito entrato nel vivo con il Gover-natore Franco Angotti che ha illustrato il

tema scelto per questo Congresso, “Lapace sociale attraverso il servizio” ed haevidenziato come ben 87 dei 104 Clubabbiano vinto la sfida lanciata dal Presi-dente Internazionale Tanaka dedicandoiniziative alla Pace, così come ha fatto lostesso Distretto con la grande iniziativadel 16 marzo.Il Governatore ha poi tracciato una sintesidell’annata e tratto dei bilanci. “Siamosoddisfatti – ha detto – dell’impegno deiClub, rilevato dal fatto che ben 87 hannorichiesto l’Attestato di Lode Presidenzialee tutti hanno sempre lavorato ad un altolivello, come dimostrano i numerosi pro-getti realizzati”. Ha rimarcato l’attenzioneverso le espressioni giovanili e ha evi-denziato la risposta di solidarietà del Ro-tary in occasione del terremoto e leiniziative a sostegno dei giovani, ringra-ziando chi si è adoperato. (c.b.)

CONGRESSO DEL DISTRETTO 2070

A FIRENZE

Il tema: “La Paceattraverso il servizio”

Nella foto: il Governatore Franco Angotti assieme ai dueGovernatori dei nuovi Distretti 2071 e 2072, GianfrancoPachetti e Giuseppe Castagnoli, a conclusione del pranzodi gala del Congresso tenuto a Firenze, tagliano la tortache simbolicamente raffigura il 2070 che sarà diviso in due

I lavori si sono svoltinello storico Teatro Odeon

Gianni Jandolo, Franco Angotti e Gennaro Maria Cardinale Uno scorcio della sala durante i lavori Il saluto portato dalla dottoressa Cristina Acidini

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IMMAGINI DEL XLI CONGRESSO DEL DISTRETTO 2070

Grande apprezzamento per il lavoro svolto da sempre nel Di-stretto 2070, un “Distretto grande, forte, forse anche scomodo,ma generoso di energie e di competenze”, è stato espresso dalRappresentante del Presidente Internazionale, Gianni Jandolo.Ricordando i molti soci del 2070 che hanno avuto incarichi in-ternazionali e gli eccezionali risultati contributivi (non solo eco-nomici) e di servizio di questo Distretto, il Rappresentante delPresidente Tanaka è entrato subito nel vivo: “questo Congresso– ha detto – è l’atto conclusivo di un grande Distretto”, ma “lostare insieme conta molto nel Rotary, e poco è possibile da soli”.Con ciò alludendo in modo evidente a un invito ai nuovi Di-stretti 2071 e 2072 affinchè continuino, nonostante la divisioneamministrativa, ad operare uniti, con grande impegno nel ‘fare’.Cosa d’altra parte già avviata, come testimonia il RYLA 2014

di Claudio Bottinelli

L’apprezzamento di Gianni Jandolo, Rappresent“UN DISTRETTO GRAND

che vedrà uniti i due Distretti.Il Rappresentante del Presidente Interna-zionale, Gianni Jandolo, è quindi entratonel tema indicato dal Presidente Tanakacome annuale, “la Pace”, mettendo inevidenza il contributo rotariano per mi-gliorare la qualità della vita degli altri.“Questo – ha detto – è il nostro ‘essere’;altrimenti saremmo solo un costoso Ro-tary da salotto che non appaga. Il Presi-dente Tanaka ha sottolineato il tema dellaPace che rappresenta l’essenza del Ro-tary; favorirla, proteggerla, dà senso alRotary”. Ma, si è chiesto, come fare dovemancano pane, educazione, diritti, sa-lute?“Ognuno di noi – ha ricordato Jandolo –può contribuire a uno stato di armonia edi ben-essere che porta alla Pace” ed haaggiunto: “C’è attesa di collaborazione,di vera partnership, in molte regioni delmondo. Ricordiamoci però che la ‘ruota’deve girare ma il perno deve essere fermoe solido affinchè, girando la ruota, si pos-sano determinare effetti positivi dai qualinon è possibile prescindere”. Il Rappre-sentante del Presidente Internazionale haquindi toccato il tema della disaffezione,ed ha concluso citando le parole di Papa

Francesco (“Ho la necessità di vivere frala gente. Ecco perché non voglio vivereda solo”) e ha detto ai Rotariani: “Cer-chiamo di aprire le nostre mura, invece dierigere steccati e costruire dei muri” per-ché, citando ancora Papa Francesco, “Eri-gere barricate nel nome del Verbo non èbene”.Prima di Gianni Jandolo ci sono stati i sa-luti del Past Vice Presidente Internazio-nale, Serge Gouteyron, e del Past RotaryInternational Director, Orscelik Balkan,che con la loro presenza ai lavori hannodato il senso dell’importanza che il Ro-tary International ha dato a questo ultimoCongresso del Distretto 2070.Il PRIVP Serge Gouteyron ha notatocome “il tema di questa annata calzi inmodo particolare al Rotary, e si è soffer-mato su due dei molti programmi rota-riani: i Centri Studi per la Pace e laRisoluzione dei Conflitti e i Comitati In-terpaese, dei quali il PDG Gianni Jandolo

è Rappresentante per il Rotary pressol’Unesco. Il Past Vice Presidente Inter-nazionale ha quindi tracciato una rapidacarrellata dell’impegno del Rotary ancheall’interno dell’Unesco e delle IstituzioniInternazionali, ricordando tra l’altro lapartnership con l’Unesco per l’acqua el’impegno nella lotta all’analfabetismo.Con una stretta convergenza Rotary-Unesco sui temi della cultura della Pacee dello sviluppo che, ha detto Gouteyron,“sono la forza motrice del 21° secolo”.Portando anche il saluto del Distretto 242della Turchia, il PRID Orscelik Balkanha fatto notare che “la Pace mondiale hasempre avuto un ruolo importante nel-l’agenda rotariana” e “il Rotary può svol-gere un ruolo determinante per creare ipresupposti fondamentali per la Pace”,dal momento che “costruisce ponti diamicizia e di comprensione fra comunitàdiverse fra loro”.Facendo mente alla tragedia della vita

Gianni Jandolo, Rappresentante del Presidente Tanaka Uno scorcio della sala del Teatro Odeon di Firenze

L’intervento di Guido Giuseppe Abbate Enrico Fantini, RD del Rotaract nell’annata 2012-2013 Giulio Razzanelli, RD dell’Interact nell’annata 2012-2013


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EMILIA ROMAGNA REPUBBLICA DI SAN MARINO E TOSCANA

Quali sono le “novità” nel Rotary che entrano in vigore da que-st’anno? Sono molte, e sono state decise dal Consiglio di Legi-slazione nella riunione dello scorso aprile a Chicago. Le haricordate al Congresso il PDG Pietro Pasini, Rappresentante delDistretto 2070 nel Consiglio stesso, il quale ha fatto notare che leProposte Legislative considerate sono state 200, gli Emendamentidiscussi 151dei quali 53 sono stati approvati e sono state discusse49 Risoluzioni delle quali sono state approvate 6. Ovviamente –ha fatto presente il PDG Pietro Pa-sini il cui intervento è stato seguitocon grande attenzione – era im-possibile citare tutte le delibera-zioni, pur citandone alcune diparticolare interesse operativo.Ricordando che la quinta “Viad’Azione” prende il nome di“Youth Service” (Via d’Azioneper la Gioventù), il PDG Pasini hafatto presente che diventa effettivoil Progetto Pilota riguardo ai “ClubSatelliti” (Club in formazione, nonancora in grado di ricevere la“Carta”) e che non sussistono più limitazioni al numero di e-Clubper Distretto. Dal primo luglio inoltre la quota associativa indi-viduale da versare al R.I. aumenta di un dollaro l’anno. Il Consi-glio ha tra l’altro deciso che la perdita dell’affiliazione permancata assiduità è rimessa alla valutazione del Consiglio Di-rettivo del Club e non sarà automatica. Inoltre per il trasferimentodi un Socio dal proprio Club ad altro Club è richiesta la “racco-mandazione” scritta del Club di appartenenza ed una nota di “nonsussistenza di debito” del Socio nei confronti del vecchio Club,mentre per la dispensa dalla frequenza per la regola dell’ “85”(somma degli anni di età anagrafica + anni di anzianità rotarianauguale o maggiore ad 85) viene tolto il limite di età anagrafica dialmeno 65 anni. Novità interessante: l’obbligo del Socio del 50%di presenze nel semestre può essere compensato con almeno 12ore nel semestre di impegno in progetti del Club. Tra l’altro – no-vità importante – è stata approvata la Risoluzione che prevedesiano ammesse alle Sovvenzioni della R.F. le famiglie rotarianecolpite da calamità.

Consiglio di Legislazione R.I.ECCO LE NOVITÀ

Il PDG Pietro Pasini

esentante del Presidente InternazionaleNDE E GENEROSO”

(“ogni 3 secondi e mezzo – ha ricordato– muore qualcuno di fame e ben 40.000bambini con meno di cinque anni mori-ranno nella giornata di oggi per questo”,il PRID Balkan ha chiesto: “Se qualcunosoffre, come è possibile parlargli di de-mocrazia?”Il PRID Balkan, dopo essersi soffermatosu altre emergenze sociali mondiali, haevidenziato che “ciò crea pericolose osti-lità”. Ed ha indicato altre sfide da affron-tare: la lotta contro gli abusi infantili, laviolenza contro le donne, la scarsa sco-larizzazione, da disoccupazione, gli at-tacchi informatici. “Quando diciamo – haconcluso – che la Pace è possibile dob-biamo essere pronti ad accettare la sfidae le limitazioni, e non dobbiamo accon-tentarci che le cose rimangano comesono”. Da qui l’invito a concentrarsi sullavalutazione delle necessità umane e sulriflettere e discutere su come costruiredei ponti verso la Pace.

n di Firenze e del palco durante i lavori Il saluto del PRID Orscelik Balkan

Il Past Vice PresidenteInternazionaleSerge Gouteyron duranteil suo interventodi saluto in aperturadei lavoridel XLI Congresso del Distretto 2070

Carlo Francini Vezzosi sul palco del Congresso Distrettuale Massimiliano Tacchi ha fatto un resoconto sul RYLA Roberto Bottici ha portato il RYPEN all’attenzione del Congresso

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GRANDE SPAZIO AI GIOVANI“Siamo un punto di riferimento nel mondo del Rotary”

IMMAGINI DEL XLI CONGRESSO DEL DISTRETTO 2070 CHE ABBRAC



Grande spazio, e non poteva esserealtrimenti, è stato dato in sede con-gressuale ai giovani. Come ha ri-marcato il PDG Italo GiorgioMinguzzi, i giovani sono stati unimpegno costante del Distretto2070, che nella prospettiva-giovaniè un punto di riferimento nelmondo. Sia per quel che è statofatto, sia per il sentimento con cuiviene fatto. Ora il Distretto 2070viene “spaccato” – ha detto Min-guzzi con amarezza – e resta difficile capirein base a quali ragionamenti, ma il suo spi-rito dovrà tenere sempre uniti i nuovi Di-stretti 2071 e 2072.Rotaract. Guido Giuseppe Abbate ha in-trodotto il tema del Rotaract (“980 soci,siamo il quinto Paese nel mondo”) del qualeil RD, Enrico Fantini, ha illustrato la grandeattività svolta nell’annata, caratterizzata da2 service nazionali (quello in collabora-zione con l’Unicef per un progetto dedicatoalle donne in gravidanza in Afghanistansarà premiato alla Convention Internazio-nale di Lisbona come il miglior progetto eu-ropeo del Rotaract; l’altro ha portato fra igiovani i valori dello sport e della disabi-lità) e due service distrettuali, uno pensandoal terremoto in Emilia Romagna, l’altro (incollaborazione con l’Ordine dei Cavalieridi Malta) per donare macchinari all’ospe-dale di Betlemme. Ma il più grande eventoin questa annata – ha detto Fantini – è statoil “Rotaract Day” (ndr. ne riferiamo a pa-gina 27) e il Forum Rotary/Rotaract/Inte-ract (ndr. vedi a pagina 32).Interact. L’Interact è un progetto che vivenel nostro Distretto da una ventina di anni,

ha ricordato Carlo Francini Vezzosi, e que-st’anno ha vissuto l’emozione di due nuoviClub, l’Orbetello-Costa d’Argento e il Ri-mini Riviera. Francini Vezzosi ha auspi-cato che 2071 e 2072 rimangano uniti,come Interact, la cui attività annuale è stataricordata dal RD Giulio Razzanelli.RYLA. E’ stato Massimiliano Tacchi a re-lazionare ai congressisti sul RYLA al-

l’Isola d’Elba (ndr. ne riferiamo a pagina30 e 31) portando anche la testimonianzadi una Ryliana. Altre testimonianze, sta-volta in diretta, sono state portate nellamattinata conclusiva del Congresso, da treragazzi che hanno partecipato all’espe-rienza dell’Elba e ne sono stati profonda-mente segnati in positivo.RYPEN. Del RYPEN, progetto in veritàpoco conosciuto che si rivolge ai giovanifra i 14 ed i 18 anni, ha parlato al Con-gresso Roberto Bottici. E’ organizzato dalR.C. Colline Livornesi ed è un programma

di arricchimento per i giovani che sisviluppa in un congresso dedicatotutto ai ragazzi che si svolge dal ve-nerdì alla domenica. Quest’anno siè parlato di crisi del lavoro giova-nile e di nuove professioni.Scambio Giovani. Ogni anno10.000 studenti di 80 Paesi parteci-pano ai programmi di scambio gio-vani, come ha ricordato Pietro Bellirelazionando sull’argomento inCongresso, e ovviamente vi parte-

cipa attivamente anche il nostro Distretto,sia con scambi brevi, prevalentementeestivi (per studenti da 15 a 19 anni), che an-nuali (universitari fra 18-25 anni). Applau-dite in Congresso le testimonianze portateda alcuni ragazzi che hanno partecipato alloScambio Giovani di quest’anno.VTE. In Congresso hanno portato le pro-prie entusiaste testimonianze anche i parte-cipanti allo scambio VTE che quest’anno èstato fra il nostro Distretto e il Distretto5770 dell’Oklahoma. Il programma ed i ra-gazzi sono stati presentati dal nostro TeamLeader, Claudio Pezzi, e hanno tutti evi-denziato l’importanza che per loro ha avutoquesta visita . Sono così sfilati davanti almicrofono Ester Di Napoli, Andrea Covoni,Jacopo Tilli, Vincenzo Zarone (Distretto2070) e Russ Davoren (team leader), KurtEdwards, Corinne Hunter, Owen Kule-meka (Distretto 5770).Tra l’altro il Governatore del Distretto 2070Franco Angotti ha consegnato al team lea-der del 5770 un assegno di 5.000 dollari persignificare la concreta solidarietà del Di-stretto 2070 per i disastri causati dai tornadoad Oklahoma City.

Contributo di 5000 dollaridato all’Oklahoma

per i danni dei tifoni

L’assegno di 5.000 dollari consegnato al Capo Delegazione del Distretto dell’Oklahoma

Pietro Belli ha relazionato sullo Scambio Giovani VTE, sul palco i protagonisti italiani e americani Il PDG Giorgio Minguzzi

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RACCIA EMILIA ROMAGNA REPUBBLICA DI SAN MARINO E TOSCANA



Il Presidente della Confindustria di Firenze,Simone Bettini, assieme a Gabriele Berlin-cioni della Camera di Commercio di Fi-renze e Gianna Scatizzi, Presidente dellaConfartigianato di Firenze, sono stati i pro-tagonisti di un dibattito, moderato dal gior-nalista Rai Massimo Lucchesi, sui temidella crisi economica attuale e dei suoi pos-sibili sbocchi. Tirare le somme del dibattitoche è stato uno dei momenti centrali dellaprima mattinata di lavori del Congresso èdifficile; “gli interventi – ha rilevato giusta-mente Lucchesi – vanno presi come regi-strazione delle situazioni che non sono certorosee, ma danno pur tuttavia qualche se-gnale di ripresa”. Per ripartire, ha detto ildottor Bettini, “dobbiamo stimolare quellesituazioni che possono farci acquisire va-lore, vedi scuola e rapporto fra giovani eimprese”. “Bisogna avere più coraggio – haaggiunto il dottor Berlincioni – e come Ro-tariani dobbiamo essere protagonisti attivi enon passivi”. “Avendo ben presente, hadetto ancora la dottoressa Scatizzi, quantogrande sia la ricerca della Pace attraverso ilservizio; Pace da non intendersi solo inmodo limitativo come assenza di conflitti”.

CRISI ECONOMICAE POSSIBILI SBOCCHI

Emozionante la parte del Congresso dedicata alle testimonianzesulle attività di service svolte nell’annata 2012-2013 dai 104 Clubdel Distretto 2070. Una citazione particolare, e meritatissima, è an-data al R.C. Bologna Valle dell’Idice che ha impegnato il 45% delbilancio annuale del Club per i service. Veramente grazie di cuore,e complimenti. E’ un esempio da prendere come riferimento. Senzaentrare nel grande mare delle iniziative volte all’aiuto portato allepopolazioni dell’Emilia Romagna profondamente scosse dal ter-remoto, il Segretario Distrettuale Filippo Cianfanelli ne ha fattouna “carrellata” che dai service di sanità (igiene, ambulatori, con-venzioni con ospedali) per quaranta bambini nel Benin (R.C. Li-vorno) sono arrivate alla raccolta di generi alimentari per famigliebisognose (R.C. Ferrara) fino alle adozioni a distanza, in partico-lare ad Haiti, per l’assistenza agli orfani del terremoto (fornitura dilatte per 18.000 euro che ha permesso ai neonati di non morire difame), iniziativa questa for-temente voluta e sostenutadalla consorte del Governa-tore, signora Giovanna An-gotti. Impossibile fare unelenco, anche se non com-pleto. Il grande cuore deiRotariani del 2070 non haavuto limiti. Mentre sulgrande schermo del TeatroOdeon di Firenze scorre-vano immagini significa-tive e talvolta toccanti, Cianfanelli ha ricordato uno ad uno iservice, citando ad esempio le strutture sanitarie giunte in Ugandagrazie ai Club dell’Area Felsinea, i fondi raccolti grazie a un con-certo dell’Antoniano per un ospedale pediatrico, il “Liber book”con cui il R.C. Parma Est ha voluto ricordare la morte di Bodoni,le lavagne interattive donate dal R.C. Valle del Samoggia, il serviceper il reinserimento dei giovani in difficoltà in Namibia voluto dalR.C. Siena Est. Tra i service di quest’anno, tutti di grande valore so-ciale e culturale, merita una segnalazione quello del R.C. Bolognache si è impegnato nella restaurazione di due mummie particolari:le mummie di un gatto e di un falco che stavano andando in ro-vina. Solo pochi esempi quelli che abbiamo citato, riprendendolidalla lunga carrellata fatta da Cianfanelli in sede di Congresso. Car-rellata che era anch’essa limitata rispetto a quanto i 104 Club delmeraviglioso Distretto 2070 hanno saputo fare in questa ultima an-nata del loro prestigioso Distretto.

COSA HANNO FATTO I CLUB

Nella foto in altoi partecipanti aldibattito moderatodal giornalistaMassimo Lucchesi

A destrauno degli ospedali

africani che hausufruito

dell’impegnodi Club del

Distretto 2070

In bassoil SegretarioDistrettuale

Filippo Cianfanelli

Sara Lunardi, Borsista a Londra grazie al Distretto 2070 Pranzo di gala all’Istituto di Scienze Militari di Firenze La consorte del Governatore, Giovanna Angotti

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“SERVONO DELLE NUOVE SIl Professor Padroni ha indicato come usci

IMMAGINI DEL XLI CONGRESSO DEL DISTRETTO 2070 CHE ABBRAC



“Visione Futura”. Che cosa è stato fatto? Ar-rigo Rispoli, che ha brillantemente lavoratoa questo progetto che ha visto il Distretto2070 fra quelli scelti nel mondo per speri-mentarlo, ha tracciato un bilancio più chesoddisfacente, sottolineato anche dalla visitadel Presidente della Fondazione Rotary a Fi-renze lo scorso dicembre. Tra l’altro è statoconsegnato un riconoscimento al Governa-tore Angotti da parte del Governatore del Di-stretto 4915 dell’Ar- gentina. Rispoli ha ac-compagnato le cifre dellasua relazione con sugge-stive immagini che han-no testimoniato che cosaè stato fatto sia in Italiache nel mondo. In sintesiRispoli ha ricordato cheCaterina Becorpi è statala seconda borsista perla Pace del nostro Di-stretto, scelta fra 400candidati; che in questa annata sono statiproposti 44 progetti distrettuali per 430.000dollari (28 nel territorio, 16 all’estero); checome Global Grants sono stati finanziati pro-getti per un totale di 127.000 dollari e cheabbiamo ancora 4 progetti in valutazione fi-nale per altri 47.500 dollari. Inoltre sono statirealizzati progetti globali per 587.000 dol-lari, il che porta il totale dei progetti ad oltreun milione di dollari. Nell’arco del triennio“sperimentale” il Distretto 2070 ha raccoltofondi per una media a socio di 122 dollaril’anno. Applaudite le testimonianze portatein Congresso da Sara Lunardi, borsista aLondra, e da Caterina Becorpi, borsista per laPace ad Haiti.

“VISIONEFUTURA”

“Valori Rotariani e cultura della Pace negliscenari turbolenti della complessità socio-economica”. Un tema di quelli “tosti”, cer-tamente, che il professor Giovanni Padroniha saputo rendere però “leggibile” anchea chi non è aduso agli approfondimenti dicarattere economico, e che ha avvinto lasala del Teatro Odeon di Firenze nella mat-tinata conclusiva del Congresso. E’ stata,quella del professor Padroni, una affasci-nante e incisiva “lezione” di economia, opiù esattamente forse, di “filosofia del-l’economia”, puntata sulla situazione at-tuale e sulle vie per uscire dalla crisi che cista attanagliando, cosa che sarà possibilesolo percorrendo strade diverse da quellepercorse finora e che hanno finito perstrozzarci. Insomma, “meglio vivere conqualche acciacco – così il prof. Padroni hasintetizzato il concetto – che… moriresani”. Padroni ha iniziato con delle consi-

derazioni sul tema della pace, un “temaforte – ha osservato – nella dizione propo-sta dal Presidente Tanaka: “La Pace attra-verso il servizio”. Ebbene, “la Pace – hadetto il professor Padroni – è una costru-zione che dobbiamo realizzare, ma gli edi-fici sono solidi non solo se sono progettati

“Per aver contribuito fattivamente alladiffusione degli ideali rotariani sostenendola Rivista Distrettuale “Rotary 2070” conconvinzione e generosità”. Con questa mo-tivazione il Governatore Franco Angotti haconsegnato, in sede di Congresso, il “PaulHarris Fellow”, massima onorificenza ro-tariana, a Marisa Rossi del R.C. Forlì, aGian Luigi Trevisani del R.C. Cesena ed aFederico Vecchioni del R.C. Massa Marit-tima. Con la stessa motivazione il Gover-natore ha consegnato l’Attestato diBenemerenza del Rotary al “Gruppo Sol-mar S.p.a.” di Scarlino, ritirato dal suo Pre-sidente, ing. Ottorino Lolini.

CONSEGNATI PHF NEL NOME DELLA NOSTRA RArrigo Rispoli

Il Professor Giovanni Padroni

L’ing. Ottorino Lolini, Federico Vecchioni, il Governatore Angotti, Marisa Rossi e

Arrigo Rispoli consegna l’attestato argentino al Governatore I ragazzi dello Scambio Giovani sul palco del Congresso Il saluto al Congresso da parte dei giovani del RYLA

E SENSIBILITÀ”uscire dalla crisi attuale

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RACCIA EMILIA ROMAGNA REPUBBLICA DI SAN MARINO E TOSCANA



bene, ma anche grazie ai materiali con cuivengono realizzati. Nel Rotary – ha fattonotare – i patrimoni solidi sono i nostri va-lori, e dunque la Pace bisogna viverla e rea-lizzarla nelle sue componenti fondamentali,avendo presente che tutto è al servizio dellapersona”. Dopo aver ricordato il messag-gio di molti Premi Nobel sul tema dellaPace, “messaggio che purtroppo spesso ab-biamo dimenticato”, il professor Padroniha fatto rilevare che “è necessaria unanuova sensibilità per l’etica, per l’ambientee per il servizio. E in questo – ha aggiunto– il Rotary ha da sempre ragione, visto cheaveva anticipato questa interpretazione deivalori, con Paul Harris, più di cento annifa”. Bisogna capire – ha continuato il pro-fessor Padroni – che “la persona è il primocapitale da salvare” e che “sviluppo, servi-zio, ecologia, sono il fondamento antropo-logico di tutta la nostra attività”. Oggi però

la Pace è insidiata da una tre-menda crisi – ha riflettuto il rela-tore – e c’è da chiedersi fino aquando arriveremo. Una crisi persuperare la quale occorre svi-luppo, ma quali sono – si è chiestoil professor Padroni – i mattoni diquesto sviluppo? “Possiamo ve-nire fuori dalla crisi – ha conclusoil relatore – rivedendo attenta-mente i nostri mattoni, e dob-biamo sentirci impegnati acostruire una pace che poggi susolidi mattoni impastati nel ri-spetto degli uni per gli altri.Avendo ben presente che inter-preti della Pace siamo tutti, e nonsolo qualcuno”.

RA RIVISTA

Un’esperienza emozionanteche ha permesso ai Rota-riani di visitare la mostradella radiofonia approntatain diverse sale al pianoterrae di ricevere una copiadella ristampa del volume“L’officina radiotelevisivadi Firenze”, stampato nel1969 in occasione dellainaugurazione della sede,alla cui ristampa ha contri-buito anche il Distretto2070. Incontrando i Rota-riani in uno Studio storicodella Sede Rai, il Direttore Jengo ha ri-cordato che la Sede Rai, realizzata dal-l’architetto Italo Gamberini, oltre agliStudi e agli Uffici mostra un centinaio diopere d’arte del Novecento Toscano chene arricchiscono le linee architettonichegià prestigiose.Dopo il saluto del Governatore del Di-stretto 2070, Franco Angotti, sono statiproiettati rari filmati Rai sulla vita el’opera del Rotary ritrovati con pazienza e

ROTARY OSPITE ALLA RAIRistampato un prezioso volume sulla Sede fiorentinaLa sera prima del Congresso di Firenze il Distretto 2070 è stato ospite della sede Raidi Firenze, accolto dal Direttore della Sede Rai Toscana, Andrea Jengo, che ha por-tato anche i saluti del Direttore della Sede Rai di Bologna, Fabrizio Binacchi.

perizia nelle teche Rai daAngela Motta e StefanoSacchetti, filmati che – hadetto Angela Motta presen-tandoli – sottolineano il rap-porto fra Rotary e territorio.Sono anche stati proiettatipreziosi filmati storici, tracui alcuni dove è ripreso lostesso Paul Harris. “Un bel regalo”, ha detto ilGovernatore Angotti che, altermine della visita, ha con-segnato un “Paul Harris” aldottor Jengo durante la cena

offerta nel salone Rai della Sede. “I filmati– ha aggiunto il PDG Giuseppe Castagnoli– dimostrano quello che il Rotary riesce afare e danno un senso alla radicazione delRotary nel territorio”. “Storie straordinarie– ha detto il PDG Italo Giorgio Minguzzi –che devono continuare a vivere con noi” eche, ha sottolineato il PDG Rino Cardinaleanticipando l’idea di una storia del 2070 dascrivere assieme a Minguzzi, “ci hannofatto venire un po’ di nostalgia”.

Nella foto a sinistrail Salone della Raidove sono stati accoltii Rotariani del 2070Sotto (in alto)Angela Mottae Stefano Sacchettiche hanno realizzatoi filmati sulla vitadel Rotary traendolidalle teche RaiSotto (in basso)la consegna del PHFal Direttore della Raidi Firenze Andrea Jengo

arisa Rossi e Gian Luigi Trevisani

Un gruppo di Assistenti del Governatore durante il Congresso La targa ricordo al Governatore come “grazie” dagli Assistenti I due nuovi Governatori assieme a Jandolo e Angotti

Alla vigilia della divisione del nostro Distretto 2070, vi è inmolti il desiderio di capire chi sono e come si collocherannogli oltre 6.000 rotariani che ad oggi costituiscono il nostro Di-stretto, quello che avevamo sin qui sempre amato pensarecome il più grande Distretto del mondo.Iniziamo quindi con il dato più generale: il nostro Distretto, al30 Aprile 2013, contava 6.258 Soci, di questi 3.328 si trova-vano in Toscana e 3.020 in Emilia Romagna e San Marino.Un dato questo che ci mostra im-mediatamente la quasi perfettaequivalenza nel numero dei rota-riani presenti nei due territori.Equivalenza che, se andiamo adesaminare i dati di tutto il periodoconsiderato (dall’annata 2004-2005 ad oggi), si conferma co-stante nel tempo. I rotariani presenti in Toscana infatti hannostabilmente rappresentato il 52% del nostro Distretto, cosìcome quelli presenti in Emilia Romagna e San Marino sonosempre stati il 48% del totale. Con questo rapporto di sostan-ziale equivalenza prenderanno il via, il prossimo 1° Luglio, idue nuovi Distretti 2071 in Toscana e 2072 in Emilia Roma-gna e San Marino.Un altro dato significativo nella composizione dell’effettivodistrettuale è rappresentato dalla presenza femminile nei Club.Sempre facendo riferimento al 30 Aprile abbiamo anche inquesto caso una completa parità fra i due territori: su 626socie, 312 si trovano in Toscana e 314 in Emilia Romagna eSan Marino.Anche questo è un dato percentualmente abbastanza costantenegli anni, anche se ha visto una leggera crescita della pre-senza femminile in Emilia Romagna e San Marino che è pas-sata dal 46% al 50% dall’annata 2004-2005 ad oggi.Variazioni percentuali comunque limitate e inglobate nelgrande incremento del numero di donne presenti nei nostriClub che, nello stesso periodo, è complessivamente quasi rad-doppiato passando dalle 321 dell’annata 2004-2005 alle 626allo scorso 30 Aprile.Per dare un’indicazione sulle tendenze dell’effettivo nei duefuturi Distretti può essere interessante disaggregare il dato piùimportante sui flussi dei nuovi Soci e dei Soci che cessano laloro appartenenza al Rotary.Prenderemo in questo caso in esame i dati degli ultimi cinqueanni completi: dall’annata 2007-2008 all’annata 2011-2012.Il primo dato comune che salta immediatamente agli occhidall’esame di queste tabelle è il costante aumento dei soci di-missionari in presenza di un numero di nuovi soci invariato otendente alla diminuzione. Il fenomeno dei dimissionari è par-ticolarmente sensibile in Toscana, dove sono in costante con-tinuo aumento, passando dai 104 del 2007-2008 ai 238 del2011-2012. Anche in Emilia Romagna e San Marino l’au-mento dei Soci dimissionari è costante (dai 96 del 2007-2008

Chi sono e come si collocheranno


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IL ROTARYE I NUMERI’

GRAZIE 2070! BENVE

di Roberto Ariani(Dati e diagrammi elaboratidal PDG Paolo Margara)

ROTARY INTERNATIONAL - Distretto 2070 - 2071 - 2072Numero di Soci Attivi

6.229 6.276 6.241 6.327 6.308 6.395 6.381 6.312 6258

3.25

1

3.26

7

3.24

0

3.29

2

3.27

7

3.34

8

3.33

8

3.27

1

3238

2.97

8

3.00

9

3.00

1

3.03

5

3.03

1

3.04

7

3.04

3

3.04

1

3020

0

1.000

2.000

3.000

4.000

5.000

6.000

7.000

8.000

9.000

2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 30 Aprile

Anno rotariano

Num

ero

di S

oci A

ttivi

Distretto 2070

Distretto 2071

Distretto 2072

Fonte: Archivi sito web 2070 A cura di Paolo Margara PDG

Storico (01) distretto

ai 147 del 2011-2012), ma ha avuto un andamento complessi-vamente più modesto rispetto a quanto accaduto in Toscana.Data l’evidente importanza del problema, abbiamo voluto di-saggregare per fasce di anzianità rotariana i Soci dimissionari:in pratica abbiamo ulteriormente diviso questi Soci in treclassi: coloro che hanno fatto parte del Rotary per meno di 7anni, quelli che ne hanno fatto parte da 7 a 15 anni, ed infinecoloro che sono rimasti nel Rotary per 16 anni ed oltre.Anche in questo caso abbiamo una considerevole e costante

Non è chiaramente questo il luogo per tentare un’analisi dellemotivazioni di tali situazioni, ma è un dato che i dirigenti delDistretto e dei Club dovranno attentamente valutare e consi-derare.In un momento in cui è infatti sempre più difficile il recluta-mento di nuovi Soci e dove gli incrementi dell’effettivo di-pendono, per la maggior parte dalla creazione di nuovi Club,è di primaria importanza riuscire a mantenere i Soci che ab-biamo!Sarà quindi essenziale per i dirigenti dei Club toscani capirecosa allontana i Soci dopo un periodo relativamente breve dipermanenza nel Club, quasi una “crisi del settimo anno” cheaffligge molte coppie di coniugi!Al contrario la massima attenzione per i dirigenti dei Club del-

l’Emilia Romagna e di San Marinodovrà concentrarsi sui motivi di di-saffezione di rotariani ormai ampia-mente “rodati”, ma, a quanto pare,non più sufficientemente motivati acontinuare a far parte del Rotary.Come ha ripetuto il Presidente Inter-nazionale Tanaka, la crescita deve es-

sere l’obiettivo primario dei Distretti e dei Club. Ma nonpossiamo sperare in una crescita se non riusciamo a conser-vare ciò che abbiamo: i nostri Soci sono il patrimonio più im-portante del Rotary e dobbiamo cercare di motivarli acontinuare a farne parte con azioni che li coinvolgano e li ren-dano sempre più partecipi dell’attività della nostra Associa-zione.Anche la crisi economica che stiamo attraversando può essereun motivo di difficoltà nel mantenimento dell’effettivo. Sap-piamo bene infatti come il periodo che stiamo vivendo sia par-ticolarmente pesante per tutte le fasce di età: per i più anziani,che avevano fatto affidamento su riserve economiche che lacrisi persistente sembra vanificare ogni giorno di più, perquelli che, pur essendo nel pieno della propria attività lavora-tiva, devono lottare sempre più duramente per mantenere untenore di vita faticosamente conquistato, ed infine per i gio-vani, a cui il presente, oltre che il futuro, appare spesso diffi-cile ed oscuro.Certo il Rotary non è l’unica Associazione a subire anche glieffetti di una crisi di valori che sembra ormai sempre più pro-fonda ed irreversibile, ma proprio per quei valori morali, disolidarietà ed etici di cui il Rotary è da sempre portatore, la no-stra Associazione deve riprendere quel ruolo di leadership che,nella sua storia ultracentenaria, l’ha resa un costante punto diriferimento!Nel mentre quindi salutiamo i nuovi Distretti 2071 e 2072,l’augurio ai Governatori Gianfranco Pachetti e Giuseppe Ca-stagnoli è quello di riuscire a far ancora sentire ai nostri Socil’orgoglio di raccogliere l’eredità gloriosa del Distretto 2070.E a Franco Angotti, ultimo Governatore del Distretto unito, ilringraziamento per avere governato questo importante mo-mento di transizione con grande equilibrio e umanità.Alla fine di questa serie di articoli infine, il mio ringrazia-mento affettuoso all’amico e maestro carissimo Paolo Mar-gara, alla cui pazienza sono dovuti i dati e i diagrammi chesono stati alla base del mio lavoro.


no i Rotariani del nostro Distretto

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IL ROTARYE I NUMERI’

VENUTI 2071 E 2072

ROTARY INTERNATIONAL - Distretto 2070 - 2071 - 2072Numero di Soci donne

321355

396432

461

526564

614 626

173 18

7 197 21

6 232 26

9 280 31

2

312

148 16

8 199 21

6 229 25

7 284 30

2 314

0

100

200

300

400

500

600

700

800

2004-05 2005-06 2006-07 2007-08 2008-09 2009-10 2010-11 2011-12 2012-13 30 Aprile

Anno rotariano

Num

ero

di S

ocie

Distretto 2070

Distretto 2071

Distretto 2072

Fonte: Archivi sito web 2070 A cura di Paolo Margara PDG

Storico (01) distretto

differenza fra le due regioni.In Toscana la fascia di anzianità rotariana in cui maggiormentesi abbandona il Rotary è quella fra i 7 e i 15 anni. E questa fa-scia, in rapida crescita, rimane permanentemente quella a piùalto rischio.Al contrario, in Emilia Romagna e San Marino, la fascia di an-zianità rotariana che vede il maggior numero di dimissioni èquella di coloro che sono rimasti nel Rotary per 16 anni edoltre.

Raccogliendo la sfida lanciata dal Presidente Internazionale del Ro-tary, Sakuji Tanaka, il Governatore del Distretto 2070, Franco An-gotti, ha voluto che il Rotary fosse chiamato a riflettere sul temaannuale proposto dal Presidente Tanaka (“La Pace attraverso il ser-vizio”) ed ha organizzato un “Incontro sulla Pace” che si è svoltonella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento, in PalazzoVecchio, a Firenze, centro della vita civile e amministrativa dellacittà.D’altra parte – come ha rilevato il vice Direttore del quotidiano “LaNazione”, Marcello Mancini, che assieme al past Governor rota-riano Italo Giorgio Minguzzi ha presieduto i lavori - sottolineandoche “non bisogna mai stancarsi a parlare di pace”, ha fatto notarecome la “sfida per la pace lanciata dal Presidente Tanaka non potevanon passare da Firenze, città rappresentata da grandi interpreti dellapace, come Giorgio La Pira, Don Milani o Tiziano Terzani, cittàche sempre ha espresso pulsioni che sono andate anche al di là delproprio territorio”. E’ stato Minguzzi, aggiun-gendo ai nomi fiorentini citati da Manciniquello di padre Ernesto Balducci, a portare i faridell’attenzione sul fondatore del Rotary, PaulHarris, facendo riflettere su una realtà: “la paceè sempre stata vista come la conclusione di unaguerra e non – come invece è – la guerra come una interruzionedella pace”, precisando che “di pace dobbiamo parlare nei nostricomportamenti e che la guerra oggi specialmente non si fa solo conle armi, e che i terreni su cui camminare – e sui quali cammina il Ro-tary – per combattere la pace sono quelli della cultura, del sociale edell’uomo.A riflettere sulla Pace sono stati quattro relatori di notevole cara-tura: il filosofo del diritto Eugenio Ripepe, docente di filosofia deldiritto all’Università di Pisa, il professor Luigi Condorelli, docentedi diritto internazionale all’Università di Firenze, il vice Presidentedella “Fondazione La Pira”, avv. Giulio Conticelli, e il professorRodolfo Cigliana, docente di letteratura latina e greca e presidentedella Commissione Distrettuale. Significative le testimonianze por-tare dal pittore Andrea Stella, pittore fiorentino che ha realizzato unsignificativo quadro sul tema della pace, facendosi portatore di unnuovo simbolo di pace, al di là di quello fatto proprio dalla tradi-zione e segnato dal grande Picasso, che ha spiegato che cosa senteun artista quando si parla di Pace, e Donatello Osti, che ha fre-quentato grazie al Rotary un corso internazionale di prevenzione,gestione e soluzione dei conflitti ed ha un certificato come “media-tore dei conflitti”.Aprendo i lavori, seguiti da un folto pubblico, il Governatore An-gotti ha ricordato altre manifestazioni fiorentine sul tema della pace,“oggi diffusamente avvertito e di preoccupante attualità”, invitandoa “indirizzare meglio il nostro contributo al raggiungimento dellapace”. Una pace – ha aggiunto il Vescovo Ausiliare di Firenze,mons. Claudio Maniago, che “dobbiamo perseguire tutti assieme,con una cultura e una civiltà che ci impegnino a costruire”. Signi-ficativi gli interventi di saluto portati al convegno, come quello delPresidente della Confindustria di Firenze, Simone Bettini, di En-rico Fantini, R.D. del Rotaract che ha ricordato i service svolti dairotaractiani nel nome della pace, anche in Paesi martoriati dallaguerra come l’Afganistan, ma non solo; dell’avvocato Alessandro


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EVENTIROTARIANI

di Claudio Bottinelli

Nel Salone dei Cinquecento un significLA PACE ATTRAVE

Berti, decano e Segretario Generale del Corpo Consolare di Firenze(52 consoli sono presenti), da Eugenio Giani, presidente del Consi-glio Comunale di Firenze che ha ricordato l’impegno della città edha indicato in Giorgio La Pira un punto di riferimento ineludibile,augurandosi che proprio “da Firenze parta un messaggio per unafattiva opera di pace”.Impossibile riassumere le relazioni, tutte intense e articolate con ra-gionamenti stringenti. Il professor Ripepe si è chiesto se “c’è an-cora bisogno di parlare di pace”: certamente, si è risposto, ponendola pace come valore centrale dell’orizzonte dell’esistenza. La pace– ha affermato in conseguenza – ha priorità su tutti gli altri dirittiche le sono subordinati, e non bisogna dunque mai stancarsi di par-lare di pace, commettendo l’errore di darla come concetto acqui-sito. Dunque – ha proseguito Ripepe – la pace va difesa con tutti imezzi, ed ha rilevato che “per difendere la pace non si può però su-bire la guerra”, con ciò introducendo il concetto di “legittima di-fesa” che – ha detto – può anche avere un valore preventivo. Dunque

vento dell’avvocato Giulio Conticelli, che siè soffermato sul tema “Città e pace” nel qua-dro della presa di coscienza dei bisogni dellapersona umana, giungendo alla lettura del-l’oggi e alla attualità del messaggio di La Pirache – ha ricordato – fu promotore anche deldialogo fra civiltà islamica e civiltà cristiana,nella consapevolezza che la pace si persegueanche nel dialogo fra le religioni.“Il Rotary e la pace” è stato il momento con-clusivo del ragionamento sviluppato nel con-vegno di Firenze. Lo ha definito il professor

Rodolfo Cigliana il quale ha innanzi tutto evidenziato come la soli-darietà è cosa ben diversa dalla beneficenza e che proprio nell’ami-cizia e nella solidarietà si ritrovano il Rotary e la Rotary Foundationche ne è espressione. “Il concetto di pace come servizio nasce pro-prio da qui – ha proseguito Cigliana – e non è un caso se la solida-rietà è a fondamento del Rotary. Sta qui – ha aggiunto – ilfondamento della pace, che va intesa anche come l’equilibrio inte-riore, la serenità che permettono di affrontare la vita. Cigliana ha ri-cordato l’attività del Rotary su scala internazionale, aggiungendo:“Il Rotary può esprimere il suo sdegno per le ingiustizie, avendo ilcoraggio di chiedere che la comunità internazionale intervenga nona parole ma con i fatti per evitare guerre e difendere i deboli, indi-pendentemente dalle posizioni politiche. In questa prospettiva il prof. Cigliana ha lanciato un augurio: chel’ONU non sia più l’ONU degli Stati, dei Governi, ma l’ONU dei po-poli e delle genti. Dobbiamo trovare una via d’uscita istituzionale edobbiamo renderci conto – ha fatto notare – di quanto possiamo co-minciare a fare, di poter far sentire che vogliamo un cambiamentovero, non a parole ma con i fatti.Il problema centrale dell’esistere è tutto qui, e come rotariani dob-biamo esprimere il nostro sdegno contro chi cerca la propria affer-mazione a scapito degli altri. Ma dobbiamo anche far sapere quelloche facciamo nel mondo, per aprire gli occhi agli sciocchi che nonsanno; dobbiamo far sapere che il Rotary alimenta amicizia, cono-scenza, nel rispetto della struttura pluralistica della società. Il Rotaryinsomma porta la pace rispondendo ai bisogni che fanno nascere iconflitti, non solo in Paesi lontani, e sa che il suo contributo, unito atutti gli altri nel mondo può “fare” operando nella concretezza, neisettori della salute, della scolarizzazione, di tutte quelle aree di in-tervento come la polio plus, l’ alfabetizzazione, l’acqua, le borse distudio e molto altro ancora che, tutte assieme, sono un contributoconcreto alla pace. “La pace attraverso il servizio”, insomma, propriocome il Presidente Tanaka ha indicato nel suo motto annuale.


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EVENTIROTARIANI

nificativo incontro promosso dal RotaryVERSO IL SERVIZIO

A fianco il tavolo dellaPresidenza del Convegno:il Governatore Angotti assieme alle autoritàSopra il pittore AndreaStella e alle sue spallel’opera che ha realizzatosul tema della Pace

il dilemma è: “fino a che punto accettare, nel nome della pace, mi-nacce e perfino angherie?”. In altri termini, “è legittimo fare la guerraper salvare la pace?”. Dilemma inquietante che non ha risposta: “Nonlo sappiamo, ma – ha concluso il prof. Ripepe – “è angoscioso ren-dersi conto che non sappiamo che cosa ci possa salvare dalla guerra”. ONU e Comunità Europea sono stati al centro dell’intervento delprofessor Luigi Condorelli che è partito dal rilevare che ci sono, esono numerosissime, Istituzioni che lavorano per la pace, per rista-bilirla e/o per mantenerla. Fra tante si è soffermato sull’ONU, creataproprio con lo scopo di risolvere in modo pacifico situazioni di pe-ricolo, e sull’Unione Europea che ha ricevuto proprio lo scorso di-cembre il Premio Nobel per la Pace. Purtroppo il concetto di pace èlegato a quello di “assenza di guerra” e non a quelli, ben più signifi-cativi, di giustizia, armonia, cooperazione e sviluppo che pure esi-stono all’interno dell’Onu, ma sono marginali rispetto a quello diprevenzione della guerra. La figura e l’opera di Giorgio La Pira sono stati al centro dell’inter-

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PREMIINTERNAZIONALI

A GUIDO GAYIL PREMIO ARTIGLIO

A Viareggio la cerimonia di consegna

Il prestigioso “Premio Internazionale Ar-tiglio” istituito dal R.C. Viareggio Versi-lia è stato assegnato quest’anno, nella suanona edizione, a Guido Gay, per aver in-dividuato nel giugno 2012 con mezzi su-bacquei da lui stesso ideati e messi apunto, il relitto della Corazzata Roma,tragicamente affondata il 9 settembre1943 e individuata ad una profondità dioltre mille metri nel Golfo dell’Asinara.La cerimonia di consegna è avvenuta il25 maggio scorso a Viareggio, e nell’oc-casione è stato anche consegnato un atte-stato alla popolazione dell’Isola del

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Un attestato allapopolazionedell’Isola delGiglio peressersi prodigatacon i naufraghidella naveCosta Concordia

Giglio “per essersi prodigata con umanitàe grande spirito di solidarietà accogliendonella notte del 13 gennaio 2012 oltre4000 naufraghi della Costa Concordia”.Il Premio istituito dal R.C. Viareggio sirichiama alle imprese leggendarie dellamotonave “Artiglio” e dei palombari chevi facevano riferimento, che hanno fir-mato nel secolo scorso molte impreseeroiche che sono entrate nella leggendadel mare.Su questa realtà che è divenuta mito si in-serisce a pieno Guido Gay, 77 anni, chevive metà dell’anno a bordo del suo

“Daedalus”, un catamarano di 21 metriper 9 da lui progettato, con cui naviga imari testando le sue invenzioni. E’ statoil robot subacqueo “Pluto Palla”messo apunto proprio da Gay che ha localizzatoil relitto della Corazzata Roma affondatada aerei tedeschi.Nell’ambito della manifestazione per laconsegna del “Premio Artiglio” si èanche tenuto il XIII Convegno Nazionaledella “Historical Diving Society Italia”su un tema affascinante: “Mondo sub erelitti: storia ed esplorazione, ambientee turismo”

Guido Gay

Il catamarano Daedalus

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Nel disegno:la “geografia” delDistretto 2070che abbraccial’Emilia Romagna,la Repubblica diSan Marinoe la Toscana


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INSERTOCENTRALE

Il PDG professor Italo Giorgio Minguzzi

Quando ho fatto il Governatore, non ho maiomesso di ricordare però che non basta es-sere “un Distretto grande”, ma bisogna es-sere, piuttosto, un “grande Distretto” .Oggi, alla soglia della divisione del Distrettoin due, mi pongo la domanda: ma il 2070 eraun Distretto grande o era un grande Distretto?Se ho mai pensato che fosse difficile dare unarisposta, allora sbagliavo. Perché la rispostaera ed è molto semplice, anzi elementare. Il2070 era un Distretto molto grande in tutti isensi, nessuno escluso. Sommava qualità a quantità senza misura.Basti pensare alle Università, da Bologna aPisa, passando per Siena, Ferrara, Firenze,Modena, Reggio Emilia e tutte quelle sedi di-ramate nel territorio che autenticano la cer-tezza che, come il 2070, nel mondo, altro

Il Distretto 2070 si divide in due dopo 41 anni di vita“NUMERO UNO” NEL MONDO

di Italo Giorgio Minguzzi PDG del Distretto 2070 del Rotary International

Romagna, quasi a voler sancire che questa è la terra che sposa lapassione con un nobile senso di ospitalità. Guelfo bianco in terraghibellina: la Romagna. Ostile ai Papi, ma non a Dio. Il 2070 eraun formidabile punto di sintesi fra due Regioni (Toscana, Emilia eRomagna), più uno stato indipendente (Repubblica di San Marino),la cui unione culturale, artistica e sociale segnavano un incredibileDistretto Rotariano, unico al mondo, detentore di elementi di ec-cellenza non riscontrabili altrove, che è stato addirittura il Distrettonumero uno al mondo per numero di iscritti, e non solo.

Sono le tredici del primo pomeriggio e sono a Ravenna. Un po-meriggio qualunque. Ho appena finito una lezione presso un Isti-tuto cittadino. Formazione al lavoro! Professionalità ed etica. Panebuono per i denti dei rotariani. Come d’abitudine, essendo nel cen-tro città, mi allungo alla Tomba del Divino Poeta affiancata allaBasilica di San Francesco. Lo faccio per rendergli omaggio e perrecitargli un requiem: penso ne possa avere bisogno. Lo tutela co-munque il Grande Santo. E penso, è inevitabile, a Firenze. “Il Ghi-bellin fuggiasco”di foscoliana memoria è venuto a morire in

Distretto non c’era e non c’è. Ne siamoormai orfani, anche se siamo consapevoliche, nell’organizzazione del Rotary, questadecisione era davvero inevitabile ed impro-crastinabile.Ma torniamo a Dante, perché nell’attraver-samento della memoria che voglio fare, vo-glio partire da un grande Rotariano che eraun grande dantista, uno dei più grandi, ed ov-viamente era di Firenze, l’amico Prof. Fran-cesco Mazzoni. Non se ne abbiano a male iGovernatori che si sono succeduti alla guidadel Distretto 2070 se verranno secondi, maparto da lui, grande fra i tanti grandi del no-stro Distretto, perché facendo omaggio allasua memoria faccio omaggio a Dante: ilponte culturale più importante che unisce lenostre due Regioni: Toscana ed Emilia Ro-


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INSERTOCENTRALE

Nel periodo ‘80-‘90 invece ci fu lafondazione di ben 26 Club, per poiarrivare nell’anno 1991-92 a 45Club con 1250 soci nel primo annodel Distretto 2070. Da allora i Clubsono sempre cresciuti fino agli at-tuali 59, ma i soci sono andati in di-minuzione e seppur con il recuperodegli ultimi tre anni sono attual-mente circa 850. Tutti questi tra-guardi numerici non avrebberogrande significato se non fossero ac-compagnati dai numerosi e straordi-nari “service” resi dai Rotaractiani edal punto di vista strettamente operativo vanno sottolineati gli ot-timi risultati raggiunti grazie alla collaborazione tra Rotary e Ro-taract. Anche in occasione dei gravi eventi meteorologici del nostroterritorio come alluvioni, emergenza neve e il tragico terremoto

che ha colpito il nord-est dell’Emi-lia vi è stata una fantastica rispostae un grande impegno da parte deiRotaractiani del nostro Distretto cheda subito si sono attivati nel colla-borare ed in alcuni casi nel far par-tire congiuntamente con le autoritàcompetenti la macchina dei soc-corsi.Sono moltissimi i rotaractianiormai diventati rotariani che hannogià presieduto Club Rotary ed al-cuni hanno anche avuto importanticariche distrettuali. Il Rotaract, in-fatti, è uno strumento veramente

prezioso per la formazione personale, per il servizio alla colletti-vità e per la valorizzazione dell’amicizia, tutti elementi che sonoemersi in modo esponenziale in questa magnifica avventura che harappresentato il Distretto 207 prima e 2070 poi. (G.G.A.)

QUI È NATO IL PRIMO ROTARACT EUROPEOAnche per il Distretto Rotaract il 30 giugno segna, dopo oltre 40anni, la fine del 2070. E ripercorrendo brevemente gli aspetti sa-lienti di questi anni non si può non ricordare come sia proprio nelnostro Distretto ed esattamente a Firenze che il 18 marzo 1968 nac-que il primo Rotaract Club italiano ed europeo, terzo a livello mon-diale. Quindi si può sottolineare come le radici storiche di questo

programma siano ancorate alla nostra area, non solo per ragionigeografiche, ma anche perché l’opera dei PDG Tristano Bolelli eGiovanni Gelati, contribuì in maniera determinante a far approvaredal Board il programma Rotaract. All’inizio del costituendo Di-stretto 207 vi erano 11 Club attivi, principalmente sul versante to-scano, e si formarono altri 7 Club nel primo decennio.

Rotaractiani, assieme a Guido Giuseppe Abbate al recente incontro europeo di Firenze

Monumento a Paul Harris sulla cima del Monte Fumaiolo

magna.Mi sono chiesto, con curiosità, più volte: mauno come Dante, ai nostri giorni, sarebbe statoRotariano? Rispondo come mi rispose, tantianni fa, l’amico Francesco Mazzoni. Certa-mente sì; ma sarebbe molto critico! Allorasono d’accordo … quel gran rompiscatole diDante sarebbe un Rotariano. Ma sarebbe statouno di quei rotariani che non fanno sconti anessuno e, prima di tutti, a se stessi, perché ap-partenere al Rotary vuol dire (vedremo poi lasplendida definizione di Barone) assumere unimportante impegno, molto serio e consape-vole. Quindi certamente avrebbe voluto esserenel Distretto 2070. E ci sarebbe stato comun-que bene: sia da vivo che… da fuggiasco.Scusate questa partenza che può sembrarepoco “commemorativa” del Distretto, ma iosono fatto così, e così la racconto. Il miomondo letterario, per la verità piuttosto ampio,spazia da Dante a Saint Exepury, dalla DivinaCommedia al Piccolo Principe. I due libri che,col Vangelo, saranno sempre sul mio como-dino, perché mi hanno insegnato la vita e con-tinuano ad insegnarmi a vivere.Dunque Francesco Mazzoni. Sì ero a Firenzema non ricordo esattamente per quale eventorotariano. Però eravamo a Firenze ed eral’anno 1982. Il Governatore era GianfrancoNapoli, un uomo squisito che avevo cono-sciuto negli USA per lavoro e non per Rotary.

Aveva letto da qualche parte, non ricordodove, certo sui testi ufficiali, di una iniziativarotariana che si chiamava RYLA: in Italianessuno ne aveva mai parlato. Lui lo volevafare. E a Firenze se ne discusse a lungo;c’erano varie tendenze. Tristano Bolelli eFrancesco Mazzoni volevano che avesse untaglio di tipo universitario; Napoli e Pacellaavevano in mente invece qualcosa di più lu-dico, anche se sempre orientato verso unavalenza culturale profonda; io con EnzoFerroni (altra grande figura di Rotariano fio-rentino) eravamo su una posizione mediana.Naturalmente il primo RYLA, che si svolseal Pelagone nel 1983, fu sintesi dei vari

orientamenti. Ma fu l’inizio di un successoche ancora continua. Primi in Italia e, mi siaconsentito, noi i più bravi, l’abbiamo prose-guito negli anni, senza soluzione di conti-nuità, e quest’anno si è fatto il 31° RYLAall’Elba. Ancora una volta è stato un trionfodei giovani partecipanti, che hanno interpre-tato gli argomenti trattati in maniera fanta-stica, davvero esplodendo in rappresentazioniestremamente intelligenti e puntuali nellagiornata conclusivaAdesso però faccio un passo indietro, ma nonpotevo non mettere il RYLA al primo posto,perché ritengo sia un grande motivo d’orgo-glio, certo uno dei tanti, del “nostro” Di-stretto: il 2070!Ricordo perfettamente quando il Distretto2070 è nato: non ero, a quell’epoca, rotariano,ma era come lo fossi, perché mio padre nonfaceva mai niente da solo!Anticipatore dei tempi, in un certo senso, del-l’esaltazione della famiglia rotariana, aveval’abitudine di coinvolgerci tutti (noi fami-gliari) nelle cose rotariane.Il Distretto 2070 nasceva da una fusione alseguito di due scissioni. La Toscana si divi-deva dal Lazio, l’Emilia Romagna e la Re-pubblica di San Marino si dividevano dalVeneto. Ricordo che vidi dei Rotariani pian-gere. Come sempre le divisioni, anchequando necessarie, fanno molto male.


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INSERTOCENTRALE

Una tela del ‘600 restaurata dal R.C. Salsomaggiore Terme

Voleva dire staccarsi dagli amici, rinunciare adelle comuni tradizioni, perdere delle rela-zioni umane importanti che erano durate tantianni e che, contro la volontà dei più, veni-vano interrotte.E in questi casi il pensiero a ciò che avverrà“poi”, alle nuove amicizie, alle nuove rela-zioni, ai nuovi legami, non si coltiva; non le-nisce né attenua il dolore.Molti Governatori dei due Distretti prece-denti venivano “persi”: ne cito uno fra tutti,per ragioni meramente perso-nali, ma anche perché allastampa rotariana ha dato moltis-simo: Alessandro Ubertone che,con la carissima moglie Fosca,era davvero omnipresente e cheper molti anni ancora è stato lavoce mediatica del Rotary Ita-liano. Di tutto il Rotary italiano.Non cito altri nomi, per evitaregaffe, ma tanti dovrebbero es-sere ricordati: uno però lo vogliomenzionare: Aldo Ferretti diRoma; è scomparso recente-mente dopo aver fatto, del Ro-tary, una sua grande ragione di vita. Mi scuso se faccio delle citazioni che sicura-mente hanno il sapore dell’amarcord perso-nale, ma essendo io l’estensore di questoricordo, faccio fatica a ricordare con la me-moria altrui: debbo per forza usare la mia.Le due Regioni, unendosi nel nuovo Distretto2070 (che, peraltro si chiamava 207, ma laconfigurazione territoriale rimase la mede-sima), sommavano degli eccellenti Governa-tori dei due Distretti precedenti: ne ricordosolo alcuni, perché penso non possano esseredimenticati, e mi scuso per le omissioni; delresto la nostra stessa religione c’insegna chenon solo i peccati del fare, ma anche le omis-sioni possono essere perdonate. Così non sipuò non ricordare, prima di tutti, Tristano Bo-lelli, Vice Presidente Internazionale e idea-tore e fondatore del Premio Galilei dei RotaryClub Italiani, ma soprattutto uomo di raffina-tissima cultura e con uno spirito rotarianodavvero raro. Mi piace ricordare che, fino aquando ha potuto (intendo dire per ragioni disalute), è sempre venuto, accompagnato dallacara Adriana, a fare la relazione conclusivadel RYLA. E come non ricordare il grandepenalista modenese Carlo Alberto Perroux;ricordo di lui che sentii raccontare, da ungrande giurista bolognese, che prima di an-dare in cattedra aveva esercitato il mestieredi PM, che quando prendeva la parola Per-roux, tutti i suoi convincimenti venivanomessi in crisi. Fantastico! E Giovanni Gelati

un podestà antifascista che ha saputo gestire(ce lo racconta in un suo brillantissimo libro)il rapporto fra i repubblichini ed i tedeschi dauna parte ed i partigiani dall’altra in un Co-mune della Garfagnana evitando gravissimistragi che invece avvennero nei paesi limi-trofi. Ricordo ancora Favaro di Parma, SergioStoppato e Giacomo Gravano di Bologna,Felice Gioelli, Rettore dell’Università di Fer-rara e mio Padre, permettetemi questa cita-

zione tanto personale quanto vera: l’Avv.Livio Minguzzi del Rotary Club Rimini: ungrandissimo Rotariano che, almeno nel Ro-tary, non sono riuscito a pareggiare: ma di ciòvado fiero!Il “nostro” 2070 (già 207, come detto) nascenel 1972: “nasce”, e “muore” (purtroppo) aFirenze, ma non si possono spegnere le ami-cizie che in 41 anni si sono create. Questenon finiranno! Il primo governatore infatti èdi Firenze. E’ il Conte Massimo Galletti di S.Ippolito: un signore indimenticabile: ungrande spirito rotariano. Purtroppo il secondomandato è funestato da un grave lutto, se-guito ad una repentina malattia. Il Cesenate

Prof. Gaspare Battistini, una grande figura dimedico ospedaliero, viene colpito da un ictusproprio durante la visita ad un Club e nonpuò proseguire l’incarico. Riprende il timoneil Conte Galletti che, nella tristezza del-l’evento, si sacrifica a condurre a termine unaseconda annata rotariana. Nel 1974 entra incarica una persona strepitosa; un senese dirango ed un amico prezioso: Luigi SociniGuelfi: con la moglie Franca erano ancoraincredibilmente “belli” alla soglia dei 100

anni. Quando è scomparsa lamoglie, Luigi, ormai solo, hapassato i cento anni festeggian-doli, e meglio sarebbe dire cele-brandoli con gli amici delRotary. Ricordo la festa in Co-mune, da lui stesso guidato neglianni orribili della fine della se-conda guerra mondiale. Abilis-simo diplomatico riuscì a farrimanere indenne dai bombar-damenti la sua città, dopo abilitrattative, verniciando tutti i tettidello stesso colore, perché gliaerei americani dall’alto li rico-

noscessero ed evitassero di bombardare.Oggi Malaparte se fosse rotariano ed avesseconosciuto Gelati e Socini Guelfi, intitole-rebbe un suo libro: “Benedetti Toscani”!Sono entrato nel Rotary durante il governa-torato di Vitaliano Valenti, medico di valoreed insigne rotariano. La sua parola era“verbo” . Rotariano del Club di Imola, si tra-sferì poi a Bologna per ragioni professionali.La sua capacità di orientamento delle lineeguida del Rotary erano sempre preziose: loricordo per la sua grande autorevolezza e perla passione rotariana.A Vallombrosa si è fatto il congresso del go-vernatore Lamberto Ariani (di Firenze). Unpersonaggio straordinario! Facile alla lite, dabuon fiorentino (scusatemi, ma quando civuole ci vuole) lo ricordo come uno degliamici più cari. Aveva un cuore grande, al-meno quanto la sua “grinta”. In quel periodofummo di casa al Palazzo dei Congressi, dalui abilissimamente diretto.Il ferrarese Francesco Guzzinati è stata unafigura particolarmente memorabile per le di-vertenti battute: uomo di gradevolissima“verve”, diede alla sua annata il sapore del-l’amicizia prima di ogni altra cosa.Un medico bravissimo gli succedeva nel1978: Guido Testa. Una persona molto mitee competente. Purtroppo un incidente stra-dale, occorsogli proprio mentre si recavadalla sua Grosseto in Emilia Romagna perun evento rotariano ce lo ha sottratto quando


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INSERTOCENTRALE

La prima edizione si svolse al Pelagone (Grosseto) dove unafamiglia rotariana, i Parracciani, possedeva uno splendido agri-turismo e dove il comitato organizzatore che comprendevaPacella, Torri, Minguzzi, Frezzotti e Mazzoni, insieme ad altrirelatori, per una settimana fece vivere ai primi trentanove par-tecipanti quella che è poi diventata la “magia collettiva” delRyla. L’anno successivo si svolse sempre al Pelagone (ed èl’unica edizione della durata di 10giorni); vista l’eco del successo delprimo anno i partecipanti erano di-ventati 48. Era ormai decollatoquesto programma in cui erano igiovani ad essere protagonisti in unvero confronto con relatori sempredisponibili a formarli e a farli ri-flettere sulle loro possibilità.Terza e quarta edizione a Rimini,quinta a Chianciano, con parteci-panti anche i giovani del Distretto208 (mancava ancora lo 0 finaleche i Distretti avrebbero assunto nell’anno 1991-92). Sesta aRimini, poi tre anni di fila all’Isola d’Elba. Cento per il decimoanniversario e poi alternanza con l’isola d’Elba per Cento,Ciocco, Cesenatico, Bologna, San Marino, Bologna, Lido di

Camaiore, Riolo Terme, Chianciano, Vignola e ancora Cesena-tico.Il XXXI Ryla all’Isola d’Elba ha sancito la dodicesima voltache la splendida isola toscana ha ospitato la manifestazione edè già partita la macchina organizzativa per la XXXII edizioneche sarà organizzata per la prima volta dai nascituri Distretti2071 e 2072. Impossibile ricordare tutti i relatori,di grandis-

simo valore, veri leader dei propricampi d’azione. Più facile ram-mentare i rotariani che hannoavuto la fortuna di presiedere lacommissione incaricata di orga-nizzare questi seminari: dal pluri-presidente Minguzzi, a Pacella,Torri, Basacca, Bellandi, Oppo,Abbate, Salvestroni, Marini, Mi-lano, Tacchi e Rodosio. Principied etica della leadership, l’impor-tanza della comunicazione e dellaprofessionalità,sono stati i temi

da sempre dibattuti in questo progetto formativo che si ponel’obiettivo di stimolare, attraverso strumenti di sviluppo perso-nale, una maggior consapevolezza della responsabilità indivi-duale. Guido-Giuseppe Abbate

IL RYLA, UN “GIOIELLO” OFFERTO AI GIOVANIAccolgo con piacere l’invito a ripercorrere brevemente uno dei pro-grammi di maggior successo,a livello mondiale,che il Distretto 2070ha avuto l’intuizione di fare proprio per primo in Italia. Infatti nel1971 il Rotary International riconosceva ufficialmente il Ryla chesarebbe poi diventato uno dei programmi rotariani più importanti epiù popolari nel mondo. Ogni anno migliaia di giovani vengono scelti

per partecipare a questi seminari formativi che assumono caratteri-stiche e durata diverse. Fu così che il 17 aprile 1983 l’allora Gover-natore Gianfranco Napoli diceva: “Lo scopo di questo Ryla, il primorealizzato in Italia, è di offrire ai giovani partecipanti l’occasione diarricchire le proprie conoscenze, di confrontare e di verificare leesperienze personali con quelle di altri vissuti in ambienti diversi”.

Giovani partecipanti al RYLA nell’annata del Governatore Pietro Terrosi Vagnoli

Il mai dimenticato PDG Gianni Bassi

ancora era molto giovane ed avrebbe potutoancora dare al Rotary molto. Lo ricordo sem-pre col fratello, anch’ esso rotariano, presentea tutte le manifestazioni del Rotary.Fin qui purtroppo sono solo dei ricordi: que-sti Governatori non sono più con noi, ma ri-marranno nella storia del Distretto 2070 coni loro nomi scritti a grandi lettere, perchéanche a loro (forse soprattutto), si deve lagrandezza del nostro distretto.Il decano dei governatori del “2070” GianLuigi Quaglio è di Bologna. Una persona cheè l’immagine della bontà e dell’onestà. E’sempre stato un Rotariano di primissimo or-dine e, insieme alla “sua” Nelly, era un puntodi riferimento per il Rotary. Per molto temporesponsabile della stampa distrettuale, ne feceun valore reale. Ricordo che si attendeva l’ar-rivo della Rivista con trepidazione, tantoerano belli e validi i contenuti. Non dimenti-cherò mai le belle parole che scrisse quandolasciò l’incarico. Non erano parole, eranomolto di più: c’era dentro tutto il suo spiritodi autentico rotariano. Grazie Gigi, mi haifatto amare il Rotary come pochi! Parlare di

Francesco Barone è impossibile. Ogni parolasarebbe troppo modesta. Un’intelligenza ful-gida in un carattere davvero “liberale”. Eramolto, molto avanti. Il suo pensiero filoso-fico sulla civiltà delle macchine rimane unpunto fermo nella storia della filosofia mo-derna. Lui disse che essere Rotariani vuoldire “fare una scelta morale”. Tutti i rotariani

debbono ricordare questa frase e debbonoadeguarsi: perché altrimenti non ha senso es-sere soci del Rotary Internazionale. Sceltamorale che deve essere senza se e senza ma,perché deve essere scelta di vita non opina-bile. A Barone è seguito Armando Mattioli,un grandissimo penalista modenese, allievodel già ricordato Carlo Alberto Perroux, il cuiricordo rimane in tutti noi per gli interventibellissimi, profondi e puntuali che faceva inogni occasione di eventi rotariani. Da buongiurista, ligio alle regole, tentò di combatterei primi sintomi di disaffezione rispetto al-l’assiduità dei rotariani. Ricordo la sua visitaal Club di Rimini, del quale allora era socio.Insieme ai complimenti ci fece anche un rim-provero: alla visita del Governatore (cioè allasua visita) era presente solo il 90% dei socidel club. Ricordo bene che disse che in taleoccasione doveva essere presente il 100%dei Soci. Si poteva tollerare, al massimo, un’assenza, in caso di gravissima malattia.Di Napoli ho già detto: un’annata brillantis-sima con un congresso all’Elba davvero in-dimenticabile. Ma soprattutto è lui che ha


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INSERTOCENTRALE

Fu Tristano Bolelli, socio del R.C. Pisa efondatore del Premio Galilei, certamenteuno dei principali punti di riferimento delRotary italiano, a stilare quella che luistesso definì “Proposta di una carta rota-riana della cultura” che racchiude il mes-saggio rotariano più autentico. Undocumento che onora il nostro Distretto,che ogni Rotariano dovrebbe conoscere.Ne riportiamo di seguito il testo integrale.

Gli uomini che intendono la culturacome coscienza, presente nei singoli in-dividui, delle proprie origini e dell'ap-partenenza ad una comune radice diconoscenza e di sviluppo, realizzata li-beramente in ognuno secondo le singolefacoltà di ampliare, mediante l'educa-zione e l'istruzione, la propria visione delmondo ad innalzamento della qualitàpersonale e a beneficio della comunità,sono consapevoli della necessità di pre-servare quei valori irrinunciabili di li-bertà e di dignità che devonocaratterizzare ogni essere umano. La cul-tura che, come la scienza di cui costitui-sce un fondamentale presupposto, nonpuò essere collocata a destra o a sinistra,rifiuta ogni strumentalizzazione e si sot-trae ad ogni condizionamento per miraresoltanto alla ricerca della verità, al benecomune, alla diffusione del principio di

solidarietà verso i più deboli, all'affer-mazione dei diritti umani, al rifiuto diogni sopraffazione. Chi partecipa di taleinterpretazione della cultura, pur rima-nendo fedele alle migliori tradizioni incui è nato e pur cercando di diffondernela conoscenza, guarda, al di là della sin-gola comunità e della singola nazione,verso altri modi di pensare ed altre vi-sioni del mondo, opponendosi ad ognidiscriminazione razziale, religiosa, ideo-logica, nella sincerità di uno sviluppo

che riconosca in tutti gli uomini ugualidiritti e uguali doveri. La cultura è con-traria all'intolleranza ma resta salda neisuoi principi di rispetto per ogni uomo econsidera grave tradimento la posizionedi quegli intellettuali che, per compia-cere un regime o una ideologia o per ra-gioni di personale interesse, chiudonogli occhi di fronte all'ingiustizia, allaviolenza, alla malattia, alla fame. Nellavolontà di istituire relazioni amichevolifra gli uomini, di attenersi all'onestà edalla rettitudine in ogni atto della propriaesistenza, di rispettare i diritti degli altrie di considerare la propria attività comeun servizio, si riconosce l'essenza di unacultura chiara ed illuminata in quelloche ha di più vivo e di più umano. Gliuomini di cultura che esprimono e prati-cano questi principi credono nella forzadell'esempio e lasciano un non meschinoricordo di sé ai giovani che hanno biso-gno di parole chiare e dei comporta-menti non ambigui in ogni circostanzadella vita pubblica e privata. Essi auspi-cano una larga intesa ed unità di tutti ipopoli sulla base dei diritti umani e diuno spirito di solidarietà che allontani iconflitti ed abolisca l'inimicizia e l'in-comprensione.

Tristano Bolelli

Vice Presidente Internazionale 1966-1967

LA “CARTA”FIRMATA

DA BOLELLI

Il professor Tristano Bolelli

Università antiche e prestigiose, museie aree archeologiche fra le più impor-tanti d’Italia, musei, castelli, palazzi ri-nascimentali, chiese meravigliose,collezioni d’arte che sono fra le piùimportanti del mondo, pinacoteche esplendori senza eguali si affollano neiterritori ricchi di storia dell’Emilia Ro-magna, della Repubblica di San Ma-rino e della Toscana che sono i territoridel Distretto 2070 del Rotary Interna-tional. Basterebbero a giustificare ladefinizione di “Distretto della Cultura”che è riconosciuta in tutto il mondo alDistretto 2070. Ma a tutto questo i Rotariani di quest’angolo di terrabaciato dalla fortuna hanno saputo aggiungere anche altro, non sonocioè rimasti a cullare passivamente le bellezze che i secoli hannoloro consegnato, ma sono stati protagonisti di eventi culturali digrande interesse e hanno cercato, nei limiti del possibile, di operareper la salvaguardia del bello e dell’arte di cui si sono trovati circon-dati. Basti pensare al “Premio Galilei”, che viene considerato un vero

e proprio Nobel italiano, o al ”PremioBoccaccio”, o al “Columbus Day”,vere punte di diamante di eventi digrande caratura come i tanti altriPremi, molti dei quali di grande pre-stigio (vedi il Ghirlandina o il Verdi,tanto per citare due nomi) che sono ilvanto di questo grande Distretto. Ecome dimenticare le tante iniziativededicate alla pittura, alla musica, iconcerti e le borse di studio, o l’im-pegno che ogni anno porta i Club apromuovere il restauro o la conserva-zione di antiche opere d’arte? Seguire

tutte le iniziative è difficile, visto quante sono. Ma una cosa è certa:il Distretto 2070 merita a pieno titolo la definizione che lo rendeorgoglioso nel mondo. E non poteva nascere che qui, forse, quel-l’idea di una “Carta della Cultura” che il grande Tristano Bolelli,Rotariano di Pisa e vice Presidente Internazionale, seppe proporree che dà lustro al già riconosciuto prestigio di questo Distretto, il“Distretto della Cultura”. C.B.

È IL DISTRETTO DELLA CULTURA

Sala gremita per una delle edizioni del Premio Galilei


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INSERTOCENTRALE

GRANDI SFIDE SUL FRONIn prima linea dalla PolioPlus agli interven

La grande sfida alla polio, che vede il Rotary International combattere da anni a soste-gno del progetto “PolioPlus” per eradicare dal mondo questo terribile male, ha avuto dalDistretto 2070 un valido supporto e gli impegni di tutti i Club sono stati costantemen-terivolti al raggiungimento dell’obiettivo.E’ dunque con soddisfazione che viene accolta la notizia che lo spettro della poliomie-lite è rimasto, oggi, solamente in poche aree ristrette del mondo dove intervenire è statodifficile se non impossibile per l’esistere di conflitti armati o di chiusure di tipo reli-gioso. Una sfida che non è però l’unica sul cui fronte si confronta la solidarietà dei Ro-tariani del nostro Distretto, che sia in campo internazionale che su progetti locali riesceogni anno a superarsi. Impegni (realizzati) per i Paesi del continente africano, con la rea-lizzazione di pozzi d’acqua in regioni dove la siccità uccide migliaia di persone ognianno, con gli aiuti (e talvolta addirittura la costruzione) di ospedali o centri medici lad-dove non esiste possibilità di intervento sanitario per migliaia di chilometri, con il so-stegno concreto a scuole che cercano di aiutare i più giovani a uscire dalle paludidell’ignoranza, aiuti a persone o gruppi di persone portatrici di handicap, interventi disolidarietà finanziaria per chi può e vuole migliorare la sua vita ma non ha i mezzi perfarlo…

Manifesto per una iniziativa di solidarietà L’inaugurazione di un pozzo realizzato dal Rotary a Backthiar (Afg

voluto il RYLA e mi ha voluto con lui fra iprimi organizzatori dell’evento. Chi mi co-nosce, sa quanto gli debbo.A parlare di Pietro Castagnoli, il preside ce-senate che ha profuso la sua cultura, dal suoanno di governatorato a tutt’oggi nel nostroDistretto, mi trovo in difficoltà perché dovreidire troppe cose. Se però è vero che il Rotaryin Italia non può prescindere dagli aspetti piùnobili della cultura, tant’è che a Tristano Bo-lelli si deve l’emanazione della Carta dellaCultura a livello di Rotary International, Pie-tro Castagnoli è l’esempio più significativodi tale indirizzo. La cultura al centro del Ro-tary: così deve essere (almeno in Italia)!Umberto Laffi è stato membro del Board in-ternazionale del Rotary. Professore all’Uni-versità di Pisa ed allievo di Tristano Bolelli èun valido rappresentante della cultura italiananel mondo. E’ stato uno dei Governatori piùgiovani del nostro Distretto. A lui è seguitoun importante imprenditore bolognese, Re-nato Pasquali, il cui anno è stato iscritto fraquelli più sereni ed improntati allo spirito del-l’amicizia. Bolognese autentico, era semprepronto alla battuta, comunque benevola.Qui è però necessario fermare un momento ilpensiero: Carlo Corsini. Forse il più … rota-riano fra i rotariani. Senese di grande qualità,al Rotary ha dato tutto se stesso. Avevaun’idea dell’amicizia che non ho mai riscon-trato in altri. Era uno straordinario organiz-zatore, e credo che questo fosse dovuto alfatto che sapeva di farlo per gli altri e non perse’. Come non ricordare le “sue” crociere del-l’amicizia? Era un collante fantastico: fra vi-site turistiche, canti, balli, feste e suoni sifaceva del vero Rotary.Bisognava clonarlo!Franco Carpanelli, illustre architetto par-mense, ha portato nel Rotary il senso del suogusto estetico ed in varie occasioni ha rap-presentato il nostro Distretto in eventi rota-riani internazionali.Poi un grande rotariano: Rino Cardinale,membro del Board e Tesoriere Internazio-nale. Invito tutti i rotariani a rileggere i suoiarticoli sul Rotary Reale. Non è solo per im-parare cosa è il Rotary. Ma è per verificare sesi è veri rotariani. Contrario alla decisionedella divisione del 2070 da sempre, vuole al-meno mantenere in futuro legami stabili fra idue nuovi distretti. Mi auguro che ci riesca!E’ una sua idea quella di scrivere la storia delnostro Distretto. Io sono a sua disposizione.Credo che davvero vada fatta. Poi un forlivese: Fernando Battaglia. Ungrande musicologo ed un rotariano di quellimolto concreti: un’annata all’insegna, ancora

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ONTE DELLA SOLIDARIETÀrventi di sostegno fino all’impegno nel sociale


INSERTOCENTRALE

Su tutti questi fronti i Rotariani del Distretto 2070 sono stati sempre in prima fila, di-mostrando slancio e generosità, altruismo e amore per il prossimo. Un grande Distretto,il 2070, anche visto da questa angolazione. Un Distretto che si è saputo impegnare afondo anche sul fronte dei “Volontari del Rotary” riuscendo ogni anno a far giungeresuoi Volontari in angoli i più lontani del mondo a portare aiuto o assistenza. Un GrandeDistretto, il 2070, anche sul fronte delle borse di studio, su quello degli scambi di gio-vani, degli impegni nel sociale. I nostri Club ogni anno hanno raccolto anche sfide, di-ciamo così, “locali”, hanno cioè saputo anche guardarsi attorno e individuare necessitàdi aiuto e di solidarietà anche nelle città e nelle comunità nelle quali vivono. E hanno sa-puto scendere sul terreno concreto, non si sono limitati a guardare, ma sono stati capacidi fare. Eccolo il grande Rotary, il “Rotary del fare”, il Rotary che ci piace vedere e co-noscere. Perché il Rotary, e il nostro Distretto non é secondo a nessuno, “sa fare” e “fa”.Anche se non ha ancora imparato a “far sapere” e quindi, nonostante i suoi impegni e irisultati raggiunti nel mondo e sul proprio territorio, molti – dall’esterno – continuano avederlo come qualcosa di diverso, di molto diverso, da quello che invece è. Speriamo chenel futuro al “fare” e “fare bene” si sappia anche aggiungere il “far sapere” quello chefacciamo. C.B.

Medico rotariano impegnato nella vaccinazione antipolio

kthiar (Afganistan) Madri portano i figli all’ospedale di Chiulo in Angola

una volta, dell’amicizia.Mario Luzzetti, grossetano, ha dato inizio al-l’ultimo decennio del secolo scorso portandoventate di novità nel Rotary, in linea con lasua estrosità professionale. Ed ora sull’attenti: Edile Belelli di Bologna.Un chirurgo non solo per professione. Nullamai per lui è da sottovalutare. Tutto va stu-diato, approfondito, discusso e deciso. Hagovernato il Rotary con lo stesso piglio concui operava. Grande chirurgo e grande rota-riano. Soprattutto un grandissimo amico. Hausato il bisturi virtuale per estirpare alcunedifettosità del Rotary ed ha stabilito le tera-pie. Bisogna però continuare ad usarle.Di Tristano Oppo voglio dire una sola cosa,perché troppe sarebbero da dire su questomedico-scrittore che, con la sua straordinariaLucia, ha sempre confortato il Rotary col suogrande senso dell’amicizia. Era adorato daigiovani rotaractiani che, con grande affetto,lo avevano soprannominato : “Opp(i)o, il go-vernatore stupefacente”. E questo dice tutto!Franco Zarri, governatore dell’annata rota-riana 1993-1994, è stato, a mio avviso, forseil Governatore più innovativo e determinatoche mi sia capitato di conoscere. Con lui hoveramente costituito un tandem. Si fece in-sieme il primo RYLA europeo (purtroppoanche ultimo), diede un impulso al Rotaracte – incredibile - fece il “contatto” con un Di-stretto inglese; è il Governatore che si impe-gnò a fondo per l’Albania e per laMacedonia.Purtroppo lo ricordo nei suoi ultimi giorni.Malato di una grave forma di cancro, si av-vicinava alla fine. Era nato, come me, il 7 delmese di aprile. Quel 7 aprile, il suo ultimosette aprile, andai a trovarlo portando ancheuna bottiglia di spumante “Rotari” . Brin-dammo insieme e sperai nel miracolo. Non èavvenuto. Pochi mesi dopo ci ha lasciati.Non lo dimenticherò mai.Furio Basacca era il braccio destro (e forseanche sinistro) di Carlo Corsini e ne ripro-duceva le principali caratteristiche . Mario-lina, sua moglie, lo accompagnava sempre.Loro due, insieme, ti mettevano subito dibuon umore e, per quanto potevano, rappre-sentavano il senso della vera amicizia, la piùautentica e leale.Giorgio Boni: che spettacolo! E’ semprepronto a mettere la buona parola. Modeneseverace, ingegnere di successo, è tutt’ora unodei governatori sempre presente. Un grandeamico di tutti i rotariani.Un po’ di malinconia a questo punto mi so-pravviene. Debbo ricordare Giuseppe Fini :un grandissimo Governatore, un amico stu-

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INSERTOCENTRALE

pendo. Con la sua Wilma sta affrontando unmomento difficile. Gli siamo tutti vicini.Wilma, ricevi il nostro più affettuoso abbrac-cio. Quindi Pietro Pasini, Umberto Ardito,Augusto Turchi, Carlo Riccomagno, FrancoMazza, Roberto Giorgetti, Sante Canducci,Alviero Rampioni, il Governatore del cente-nario, e poi il sottoscritto, Paolo Margara,Pietro Terrosi Vagnoli, Mario Baraldi, VinicioFerracci, Pier Luigi Pagliarani. Di questi nonc’è nulla da dire, sono (anzi siamo) il Rotaryoggi. Ci ricorderanno altri più avanti neltempo. Ho però omesso una citazione. Gian-carlo Bassi, Governatore dell’annata 2007-2008. E’ stato un grandissimo Governatorecon una motivazione strepitosa ed una gran-dissima voglia di fare. Sempre accompagnatodalla “sua” Giovanna, era una delle “spe-ranze” del Distretto.E’ venuto a mancare, troppo giovane. Al-l’improvviso. Davvero senza dare preavviso.Purtroppo mancherà al nuovo Distretto 2072che lui non voleva; voleva anzi che il 2070non si dividesse. Nella grande malinconiadella sua mancanza, almeno non ha soffertoil trauma di questa divisione.Mi rendo conto di avere fatto un po’ di anto-logia tipo “spoon river”, ma credo che conquesti ricordi si siano un po’ ripercorsi i ben41 anni del nostro Distretto. Nato a Firenzecol Conte Galletti, finisce a Firenze col Go-vernatore in carica, il Prof. Franco Angotti.Di lui avrei davvero molto da dire, ma non lofarò, perché direi ciò che al momento è sottogli occhi di tutti. Un Governatore eccezio-nale, che forse ha avuto il peggiore dei man-dati, l’ultimo anno del glorioso “2070”. Ha bene gestito quest’annata difficile e, misia consentito dirlo, particolarmente pesante.La sua serenità e di Giovanna, sua moglie,sono state la scelta vincente. L’amicizia alcentro, sobrietà e chiarezza di finalità, eventitutti perfettamente riusciti. Lo vedrò semprecon intorno la cornice di Firenze, la città piùbella del mondo. E quando penserò al “no-

stro” 2070, penserò alla sua amicizia e pen-serò a Firenze. Sentirò la mancanza della par-lata toscana, così come mi auguro che gliamici toscani, qualche volta, abbiano un po’di malinconia nel non sentire più, nelle lororiunioni, l’accento emiliano e le battute in ro-magnolo. Ho cercato di ricordare il 2070 at-traverso i Governatori che lo hanno “gestito”.Forse è estremamente riduttivo, perché i Ro-tariani che sarebbero da ricordare sono unaquantità enorme, ma ciò non era davveroumanamente possibile. Ho creduto dunqueche la carrellata sui Governatori che si sono

alternati alla guida del Distretto 2070 potesseessere una possibile via per articolare un ri-cordo non dico sintetico, ma almeno conte-nuto. Ha però ragione Rino Cardinale. Diquesto Distretto bisogna scrivere la storia.Caro Rino, lo faremo. Ma bisogna farlo in-sieme e tu ci puoi guidare. So che è unagrossa responsabilità, ma ne vale la pena.Quante volte nelle riunioni distrettuali, neiClub, coi giovani del Rotaract, dell’Interact,al RYLA, comunque e dovunque potessi, hocitato il Piccolo Principe e il suo grande in-segnamento sull’amicizia. Lui cercava gliuomini per uno scopo fondamentale, quellodi trovare degli amici. E’ quello che facciamonoi Rotariani: vogliamo avere amici, ma so-prattutto cerchiamo chi voglia avere noi peramici, perché amicizia vuol dire “dare”. E

quell’unicità della Rosa del Piccolo Principe,che è diversa da tutte le altre rose, perché è la“sua” rosa, va benissimo per quanto riguardal’amicizia.L’amico è si un uomo come tanti, ma diventa“unico”, perché è un amico. E l’amicizia simisura solo col cuore, perché non si vede,ma si sente. Ed è bello vivere con gli amici;è bello sapere che c’è un amico che può ca-pirti, che può condividerti, che,quando ne-cessario, può consigliarti. Senza amici sidiventa aridi, i comportamenti si astraggono,anche i piaceri finiscono per diventare menoimportanti, quando non puoi condividerli.Friedrich Nietzsche diceva che la “condivi-sione di una gioia, non la partecipazione aldolore, fa di un uomo un vero amico”.Vale la pena di riflettere su questa afferma-zione del grande filosofo tedesco. Sembrache l’amicizia possa riscontrarsi più facil-mente nel dolore, ma non è vero o, almeno,non è vero del tutto. Se ci si pensa bene, èproprio nella capacità di condividere la gioiaaltrui, come se fosse propria, che si riconosceil vero amico. Poiché è proprio in questi casi,nel fare del bene dell’altro il proprio bene,che si esalta al massimo il sentimento del-l’altruità, che è certamente alla base del-l’amicizia. Così, quando in Toscana cisaranno ragioni di gioia, ditelo agli emiliano-romagnoli e sammarinesi; e voi, emiliano –romagnoli e sanmarininesi, quando avrete ra-gioni di gioia, fatelo sapere ai Toscani; ed al-lora, amici della Toscana, dell’EmiliaRomagna e della Repubblica di San Marino,ci potremo rivedere sulla Futa e brindare condel buon rosso, non importa che sia Chiantio Sangiovese, per vivere insieme, ancora unavolta, attimi di felicità.La Rosa Rossa del Piccolo Principe, a nomedei Rotariani, la dono a Giovanna Angotti,con l’augurio che Franco sia il primo Go-vernatore a gridare a gran voce, a tutti noi,che, anche se ci dividono, solo uniti nel-l’amicizia, si vince.

Dopo tanti anni di semi latitanza il Distretto Interact 2070 è unarealtà attiva e articolata. Si è dato, infatti, una struttura diret-tiva con un R.D., un Consiglio e Riunioni Distrettuali pro-grammate. La riprova: il Forum Rotary-Interact svoltosi aPalazzo Borghese a Firenze dove un centinaio di Interactiani sisono incontrati fra di loro per la prima volta. In questo annosono sorti 2 nuovi Club: Orbetello e Rimini che ha festeggiatola consegna della Carta il 21 Maggio alla presenza del Gover-natore Franco Angotti. Un altro Club, su base scolastica, é pre-visto per settembre. Le origini dell’Interact ci portano alCongresso di Melbourne (1962). In quegli anni la gioventù del

INTERACT, 21 CLUB E UN ALTRO IN ARRIVOmondo, dava segni di irrequietezza: da qui il pensiero del Rotarydi intraprendere un progetto di azione(act) internazionale(inter)da cui derivò il nome stesso del sodalizio. Inizialmente il pro-getto si occupava di giovani in età tra i 14 e i 18 anni, (recente-mente tra 12 e 18) ed ebbe immediato successo, tant’è vero cheoggi gli Interactiani nel mondo sono 300.000. Venendo a noi, ilprimo Interact Club del Distretto nacque a Bologna nel 1967, enon è stata impresa facile: oltre a dover disporre di almeno 15giovani “fondatori”, la difficoltà era il dare loro continuità, inquanto ogni 3 o 4 anni il ricambio generazionale richiede il rin-novo totale dei soci.


SOLIDARIETA’

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SOLIDARIETÀ

Il Progetto Distrettuale Volontari del Ro-tary per l’annata 2012-2013, prevedeva,con un budget di 1600 euro, di contribuirealle spese di viaggio di Volontari, rota-riani e non, impegnati in programmi uma-nitari rientranti nelle aree focus delRotary.Leonardo Morozzi, del R.C. Firenze Bru-nelleschi , e Giovanni Brajon, del R.C.Fiesole, sono andati in Uganda per se-guire i lavori di un impegnativo GlobalGrant sponsorizzato dai Club dell’AreaMedicea2 relativo alla fornitura di attrez-zature e infrastrutture per una Scuola diAgricoltura nel distretto di Lugazi.Un progetto di oltre 35 mila dollari che,oltre alle attrezzature didat tiche, banchi,cattedre, lavagne, computer,sementi, pre-vede la perforazione di un pozzo, cisterneper la raccolta dell’acqua,pompa per ilpozzo, gruppo elettrogeno, pannello so-lare. Sponsor locale era il R.C. Mukono.I lavori, iniziati a fine febbraio 2012,hanno incontrato una serie di difficoltà,sia per motivi ambientali (ad esempiol’acqua del pozzo si è dimostrata eccessi-vamente sabbiosa mettendo a rischiola funzionalità della pompa) sia per-ché, come dice Leonardo,…”l’Africa è l’Africa e tutto diventapiù complicato…”La presenza dei nostri Volontari èstata determinante per superare le ul-time difficoltà, e il pannello solare, ilgruppo elettrogeno e le cisterne sonostate consegnate. E nel corso dellaprimavera (arrivate tutte le altre for-niture) la scuola è potuta partire!I giovani ugandesi, che dopo la

Attrezzature da Firenze per una scuola di agricoltura a LugaziVOLONTARI IN UGANDA E CIAD

scuola primaria non hanno la possibilitàdi continuare gli studi, potranno così pre-pararsi in un campo professionale chepermette ampi spazi lavorativi nelle pian-tagioni di tè e caffè e, risultato ancor piùimportante, avviare nei terreni dei lorovillaggi, la coltivazione di ortaggi e fruttasia per uso personale che di micro com-mercio. Va detto inoltre che nel dicembre2012 la Sottocommissione DistrettualeVolontari, si era trovata a non avere altredomande pronte oltre a quelle di Leo-nardo e Giovanni, malgrado l’ampia dif-fusione del Progetto nei vari Club, per cuiè stato deciso di accettare, secondoquanto previsto nel Progetto stesso,anche domande di Rotariani e non impe-gnati in progetti umanitari non del Ro-tary, ma rientranti nell’aree focus delRotary. Questo ha permesso di finanziareil viaggio di Franco Lelli, ginecologo, ro-tariano del R.C. Arezzo, e Luca Ala-manni, ginecologo, non rotariano, che sisono recati ,in tempi diversi, nel sud delCiad per lavorare in un Ospedale gestitodalle suore comboniane in cui solita-

mente opera un solo medico generico lo-cale aiutato da alcuni infermieri e da 5suore. L’unica professionalità chirurgicaè rappresentata dal Direttore Sanitario,suor Elisabetta, abile in tutto: dall’estra-zione dentaria all’amputazione di un artoin cancrena. Franco Lelli , Luca Ala-manni e gli atri medici e infermieri rac-colti nell’Associazione “Pole-Pole”(piano –piano), sacrificando le proprieferie e a proprie spese, si confrontano conuna realtà sanitaria in cui ancora lo stre-gone è privilegiato nei confronti del-l’Ospedale, e i trattamenti delle ferite edelle piaghe sono ancora terra, corteccedi piante e escrementi di topi. Una realtàsanitaria anche nell’ospedale lontanaanni luce dai nostri asettici ambienti ,dalle abitudini lavorative delle nostrecorsie. Alice, una giovane infermiera allasua prima esperienza in Ciad ha scrittoparlando degli infermieri locali:”….fa ri-flettere l’impegno a risparmiare un qua-drato di garza, lo tagliano a seconda dellagrandezza e della forma della ferita. IlSofargen, le garze grasse,le medicazionipronte, il cerotto compressivo, vengonotrattati come reliquie”. Una realtà sanitaria in cui comunque ilRotary è penetrato con il Programma Po-lioPlus. Meglio di così non sarebbe statopossibile impiegare i fondi del Progetto:da un lato è stato possibile contribuirealla realizzazione di un progetto rota-riano; dall’altro partecipare ad una ini-ziativa che, anche se non direttamenterotariana, è volta a migliorare la qualitàdella vita di una popolazione estrema-mente povera.

Nella foto a sinistraLeonardo Morozziassieme a medicie rotariani in CiadNelle altre fotomedici rotarianieffettuano interventiin ospedali dell’Africalontani da centrimedici specializzati

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IL ROTARYE LA SCUOLA

BORSA DI STUDIO A PARMASarà destinata ogni anno a una diversa area disciplinare


Il R.C. Parma Est ha istituito per l’annoaccademico 2012/2013 una borsa di stu-dio, da fruirsi nell’anno solare 2013, perun neolaureato dell’Università di Parma.Questa iniziativa vuole essere un tangi-bile contributo all’Università di Parma,ma più in generale all’Università italianache da troppi anni vive in continua emer-genza per la scarsità di finanziamenti e dipolitiche attente alle nuove generazioni.Gli Atenei italiani sono sempre menoaperti ai giovani che non hanno accessoalla carriera universitaria per mancanzadi posti. L’Italia sta regalando così allealtre nazioni un patrimonio di cognizioni,cultura, capacità, entusiasmo propri diogni giovane laureato che, stanco diaspettare e frustrato dalla realtà quoti-diana, decide di guardare fuori dai nostriconfini. Spendiamo cifre di tutto rispetto(un laureato costa alla collettività circa700.000 euro al termine del proprio per-corso di formazione) e, quando potrebbecominciare ad essere produttivo per sè e

per la Nazione, gli viene negato o resomolto difficile l’inserimento nel mondodella ricerca e del lavoro ed allora questise ne va all’estero dove viene accolto abraccia aperte e dove trova le condizioni

per sviluppare al meglio le proprie pecu-liarità professionali. Questa borsa di studio annuale di 10.000euro sarà destinata a rotazione alle di-verse aree disciplinari presenti nell’Ate-neo di Parma, nella convinzione di dareun piccolo contributo ad una causa no-bile come la ricerca scientifica e la valo-rizzazione di giovani pieni di entusiasmie di idee.La borsa di studio per l’anno accademico2012/2013 è stata ufficialmente conse-gnata al dr. Francesco De Vanna, risul-tato vincitore della selezione, nell’AulaMagna della Sede Centrale dell’Univer-sità di Parma (via dell’Università n. 12)e la cerimonia è stata presieduta dal Ma-gnifico Rettore, prof. Gino Ferretti, allapresenza delle Autorità cittadine e di nu-merosi rotariani.Sono stati fatti voti perchè il Club, com- patibilmente con gli impegni nel socialee nella cultura, possa proseguire in que-sto importante impegno.

INCONTRO FRA SCUOLA E UNIVERSITÀA Imola preziose indicazioni sull’orientamento dei giovani

Nel Palazzo Sersanti, alla presenza diquasi 250 persone, si è svolta l’VIII edi-zione della manifestazione di orienta-mento universitario ideata e promossadal Rotary Club Imola in collaborazionecon l'Università “Alma Mater” e la Fon-dazione Cassa di Risparmio di Imola.Dopo l'apertura del prof. Luca Monti(presidente della Commissione Organiz-zatrice) e il saluto del cav. Gianni An-dalò del Rotary Club Imola, del prof.Sergio Stefoni (Università di Bologna) edell’ing. Sergio Santi (Fondazione Cassadi Risparmio), la prof.ssa Patrizia Tassi-nari (responsabile della Sede Universi-taria Imolese) ha relazionato sui corsi dilaurea attivati sul territorio, sulla base diinformazioni fornite direttamente daiPresidenti e Direttori delle Scuole, prof.Luigi Bolondi (Medicina), prof. Ferruc-cio Poli (Farmacia) e prof. Alberto Vi-cari (Agraria).

E’ stato il Magnifico Rettore dell'Uni-versità di Bologna, prof. Ivano Dionigi,a tenere la “lectio magistralis” che aveva

per titolo:“Respublica: un'idea, un po-polo”. Il Rettore ha ricercato nei classicilatini e greci l'idea di Stato, governo epolitica. Ha parlato di “virtus” e di“logos” (parola) quali fondamenti dellarespublica e si è soffermato sul signifi-cato e sul potere della parola. Citandoinfine il coro dell'Antigone di Sofocle,si è interrogato sul significato dellalegge e ha concluso che: “...molte sonole cose incomprensibili, ma di granlunga la più incomprensibile di tutte èl'uomo”. A far da degna cornice alla lec-tio del Rettore sono stati la prof.ssa Ro-sella Rettaroli (Statistica), il prof. LucaCorelli Grappadelli (Agraria) e il prof.Marco Bazzocchi (Lettere). L'intento difornire agli studenti alle prese con sceltedecisive di percorso formativo l’idea di“Universitas” e di sapere trasversale emultidisciplinare, è stato dunque ampia-mente raggiunto


Un convegno ha puntato i suoi obiettivi su scuola e giovani“ROTARY DAY” A BOLOGNA

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IL ROTARYE LA SCUOLA

Ha riscosso apprezzamenti il Convegno“Il Rotary per la scuola” (l’educazionealla pace attraverso il servizio), orga-nizzato dai Club Felsinei nel contestodel “Rotary Day 2013”. Il convegno èstato aperto con i saluti delle autorità ro-tariane, Andrea Zecchini, Veronica DiPisa, Paolo Malpezzi e del Governatoreincoming del Distretto 2072 Giu-seppe Castagnoli. Sono stati pre-sentati i progetti educativi dellaRotary Foundation, l’ azione pro-fessionale per le scuole coordi-nata da Alessandro GolovaNevsky , i lavori realizzati daglistudenti dell'Istituto Salesiani,preceduti da due interventi digrande interesse di Italo Giorgio Min-guzzi (“Etica a scuola, a scuola dietica”) e di Gian Luigi Spada (“ Rotarye Scuola: professionalità ed eccel-lenza”), ai quali si è aggiunto quello diClaudio Pezzi sul progetto “Beyond TheQuake” di carattere educativo, indiriz-

zato agli studenti del quarto anno dellescuole superiori dei Comuni colpiti dalterremoto.Lo scopo era quello di offrire agli stu-denti la opportunità concreta di guar-dare oltre al disagio attuale e diinvestire nel proprio futuro, accre-scendo le proprie conoscenze mediante

l'apprendimento della lingua inglese ecosì divenire competitivi sia sul mer-cato del lavoro come nel percorso uni-versitario. Per la sezione “Giovani epace”, Francesca Romana Neri DelNero ha presentato la ricerca su GuidoFanti, Sindaco di Pace. Gianluigi Poggi,

Presidente dell’Associazione “Insiemeper Cristina onlus”, ha consegnato ilpremio, intitolato a Cristina Magrini peril miglior credito scolastico volto al so-ciale a pari merito all’Istituto San Vin-cenzo de Paoli per l’impegno alGiovanni XIII e al Collegio San Luigiper l’impegno a Casa Santa Chiara.

Patrizia Farruggia ha conclusola giornata consegnando il con-tributo dei Rotary Felsinei alquartiere Santo Stefano per ilservizio dedicato agli alunnidell’asilo per la prevenzionedell’occhio pigro.Nel suo intervento Paolo Mal-pezzi ha ricordato che il “Ro-

tary Day” (nato nel 2009) è stato ideatoper venire incontro all’esigenza di farconoscere le vere finalità dell’associa-zione a fronte di una sempre più super-ficiale e spesso errata conoscenza econsiderazione dei suoi obiettivi e deisuoi soci.

Lo scopo: offrire agli studentil’opportunità concreta diguardare oltre al disagioattuale e pensare al futuro

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IL ROTARYE IL MARE

Successo del Forum della Fascia Costiera a Grosseto

E LA NAVE VA...

di Antonio LudovicoSegretario del Forum Fascia Costiera

Sotto esame i rischi, l’inquinamento e la prevenzione

La sintesi del XXXIV Forum della FasciaCostiera Ligure-Tirrenica e del Mar di Sar-degna, svoltosi a Grosseto a fine aprile eorganizzato da cinque Rotary Club ma-remmani, costituisce una vera sorpresaper i non addetti ai lavori: il comparto eco-nomico della marina mercantile è uno deisettori in controtendenza se confrontatocon i dati della depressione e del progres-sivo declino nazionale. Negli ultimi diecianni infatti la flotta italiana è numerica-mente cresciuta del 75%; del 65% è l’in-cremento occupazionale, mentre gliinvestimenti hanno raggiunto quota 27 mi-liardi di euro. Gli occupati direttamente nelsettore sono 80.000 con un indotto di110.000 unità. La flotta italiana è all’undi-cesimo posto della graduatoria mondiale eleader nell’attività dei traghetti, delle cro-ciere e del trasporto di prodotti chimici.Inoltre un dato di notevole rilevanza, tuttoproiettato verso il futuro, è costituito dal-l’età delle navi: il 67% ha meno di 10 anni,il 46% meno di 5.Sono queste solo alcune delle essenzialiinformazioni attinte dalla notevole messedi dati offerti da Luca Sisto, Capo del Ser-vizio Politica dei Trasporti di Confitarma.la confederazione degli armatori italiani laquale negli oltre 110 anni della sua attivitàha raccolto l’adesione dell’83% della flottanazionale con oltre 1000 navi.Potrà sembrare provocatorio, dopo il re-cente clamoroso incidente dell’Isola delGiglio (naufragio della Costa Concordia),ma la realtà deve essere letta nella sua in-terezza e anche con il conforto dei dati ri-levati: il sistema formativo del personale èin fase di arricchimento, come è stato illu-strato dai comandanti Oreste Del Conte eDomenico La Fauci del Collegio dei Ca-pitani di lungo corso e macchina.Il bilanciamento dell’incidenza statisticadelle probabilità di occorrenza del rischioe la valutazione della gravità delle conse-guenze di un incidente costituisce il crite-rio di base della moderna ingegnerianavale, concetto limpidamente esposto daPaola Gualeni dell’Università di Genova.Il Forum si è interessato anche di inge-gneristica nella costruzione delle navi, edha puntato l’obbiettivo sulla valutazionedelle emissioni di anidride (tema trattatoda Angelo Olivieri, ricercatore del CNR –INSEAN) aprendo la sessione dei lavori

dedicati alla progettazione navale. La pro-duzione di emissioni inquinanti viene in-fatti regolata dall’International MaritimeOrganization (IMO) e riduzioni fino ai li-velli attuali sono realizzate con interventisui motori e sulle emissioni di gas prodottidai motori (marmitte catalitiche). Un qua-dro informativo molto articolato su questitemi è stato offerto da Maurizio Cergol,Responsabile marketing e sviluppo nuoviconcept di Fincantieri che ha illustratoanche le prospettive industriali della suaazienda.Il sistema normativo generale con i diversilivelli di formazione delle regole per la na-vigazione è stato trattato da Claudio Ab-bate, Safety Manager del RINA, secondouno schema che prende l’avvio dal princi-

pale organismo internazionale operantenel settore: l’IMO (International MaritimeOrganization), seguito dall’IACS che rac-coglie le principali società di classifica-zione navale del mondo. L’applicazionedella normativa aggiornata e la sorve-glianza costante costituiscono gli elementiessenziali per impedire l’allungamento diquesto tragico “filo rosso”.È la tematica sviluppata dall’AmmiraglioNicola Carlone, Comandante del 6° Re-parto del Comando Generale delle Capi-tanerie di Porto – Guardia Costiera, che hacompetenza specifica sulla sicurezza dellanavigazione. La parola sicurezza, in lin-gua italiana, permette di connotare un in-sieme di elementi che in lingua inglesevengono invece concettualmente separati

Nelle foto in alto:a sinistra ilGovernatore Angottiapre i lavori a Grossetodel ForumA destra un porto delMediterraneoIn basso:a sinistra la consegnadel Paul Harris al sindacodell’Isola del GiglioAl centro la tavolarotonda sui problemidel mare introdottadall’ing. Antonio LudovicoA destra il relittodella Costa Concordiaadagiato sugli scoglidell’Isola del Giglio


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IL ROTARYE IL MARE

tra “safety” e “security”: la prima indica laprevenzione da infortuni e calamità, la se-conda la difesa da minacce di terzi. Suquesta distinzione e sul quadro normativogenerale del diritto della navigazione si èarticolato l’intervento di Elda Turco Bul-gherini dell’Università “Tor Vergata” diRoma che ha messo in grande evidenza ilfenomeno della moderna pirateria marinagestita da veri e propri organismi “multi-nazionali” i quali, attraverso l’attivitàsvolta da una manovalanza criminale, rie-scono ad impadronirsi, attraverso il ri-scatto, di ingenti capitali introdottisuccessivamente nel circuito della finanzaufficiale.Più direttamente legato alla ricaduta deivariegati effetti della navigazione sulla

costa è stato il contenuto della quarta ses-sione dei lavori nella quale è stato eviden-ziato come la maggiore causa diinquinamento dei tratti di mare costiero siaquello che proviene dalla terraferma attra-verso lo sversamento delle acque refluenon depurate o derivanti da processi de-purativi difettosi o inefficienti.Lo sversamento totale di idrocarburi nelMediterraneo è stimato in 310.000 tonnel-late (sostanze pericolose in 120.000 ton-nellate) ma gli sversamenti sonoconcentrati in pochi eventi significativi ese l’andamento statistico indica che il nu-mero degli incidenti dal 1977 è in au-mento, il numero di incidenti che hannoprovocato sversamenti è calato dal 56%nel periodo 1977 - 1993 al 47% nel pe-

riodo 1994-2010.Si osserva in ogni caso una riduzione degliincidenti che hanno coinvolto petroliere(dal 70% nel 1977-1984 al 23% nel 2004-2010 e un lieve incremento per le porta-container e le cisterne per sostanzechimiche). Il trasporto via mare, che co-stituisce la forma di spostamento meno in-quinante, attraverso il “weather routing”,(l’uso di programmare rotte impostatesulle condizioni meteorologiche) aumentain definitiva la garanzia di sostenibilità.Sono queste le considerazioni sviluppatedall’intervento di Stefano Corsini del Di-partimento Programmazione e Coordina-mento Politica Economica operantepresso la Presidenza del Consiglio dei Mi-nistri. Dedicata al rilascio di prodotti comeil petrolio è stata la relazione svolta daRiccardo Cattaneo Vietti dell’UniversitàPolitecnica delle Marche che ha messi inluce i dati delle perdite di idrocarburi inmare a causa degli incidenti. La relazionedi Giancarlo Spezie dell’Università “Par-thenope” di Napoli, che ha chiuso il ciclodegli interventi riguardanti l’impatto sul-l’ambiente, ha messo in evidenza i pro-cessi di diffusione e dispersione disostanze inquinanti in aree marine co-stiere, trattazione che ha costituito il con-tributo di naturale completamento dellarassegna: quello più direttamente colle-gato agli obiettivi del XXXIV Forum.Il convegno si è concluso con una tavolarotonda alla quale hanno partecipato i Sin-daci delle città e dei territori investiti di re-cente dagli effetti di incidenti navali qualiArenzano (Haven), Livorno (MobyPrinz/Abruzzo), Isola del Giglio Concor-dia). È emersa dagli interventi, compresoquello del Direttore del Parco Naturaledella Maremma Enrico Giunta, la preoc-cupazione per gli effetti a breve come alungo termine in considerazione del fattoche la “bonifica naturale” richiede tempimolto lunghi e differenziati per le diversespecie biologiche. Maria Luisa Biorci,Alessandro Cosimi e Sergio Ortelli (alquale il Presidente del R.C. Grosseto, Ste-fano D’Errico, ha consegnato un PHF perla generosità della popolazione gigliesenel momento del naufragio) hanno unani-memente espresso l’aspettativa delle po-polazioni e dell’assetto economico localecirca le provvidenze istituzionali e, al-meno nel caso dell’Isola del Giglio, la ra-pida conclusione dei lavori di recupero edallontanamento del relitto.

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I RAGAZZI CHE HANNO CONOSCI


IL ROTARYE I GIOVANI

Lasciatecelo dire: è stato un RYLA me-raviglioso. Il prestigioso Distretto 2070non poteva concludere in modo migliorele serie dei suoi RYLA che, iniziata nel1983 in provincia di Grosseto, si èchiusa quest’anno all’Isola d’Elba nellasplendida cornice dell’Hotel Airone delParco delle Terme, a Portoferraio, che siè confermata sede ideale per questo tipodi manifestazioni.Sono stati migliaia, in questi 31 anni, igiovani che i Club Rotary del Distrettoche raggruppa (fino al mese di luglio)Emilia Romagna, Repubblica di SanMarino e Toscana hanno chiamato a vi-vere questa incredibile esperienza. Gio-vani, ragazzi e ragazze, che si sonoincontrati – i più – per la prima volta,che hanno vissuto una settimana l’unoaccanto all’altro imparando a conoscersie a valutarsi, avendo a disposizione re-latori di grande prestigio – rotariani enon – che hanno cercato di guidarli almeglio sulla strada che porta un giovanea scoprire che cosa significhi essere unleader, che cosa vuol dire acquistare co-scienza di se’ e sapersi far apprezzare perquello che si vale, nel rispetto di se stessie degli altri. Un’esperienza unica per ipartecipanti che quest’anno hanno avutocome guide tre rotariani di grande espe-rienza (Massimiliano Tacchi, GiuseppeFavale e Claudio Della Lucia) e sonostati seguiti giorno per giorno innanzitutto dal Governatore del Distretto 2070,Franco Angotti, che è rimasto con i ra-gazzi e le ragazze del RYLA pratica-mente per l’intera settimana, e da relatoriquali Italo Giorgio Minguzzi, GiovanniPadroni, Vinicio Ferracci, MassimoNannipieri, Max Brod, Franca Errani,Giuseppe Bellandi, Darya Majidi, GuidoGiuseppe Abbate, Cecilia Craviari, AnnaBramerini e Antonio Trivella. Comedire: il meglio.Ed i risultati di questa settimana full timedegli 87 giovani che hanno vissuto lameravigliosa esperienza del RYLAall’Hotel Airone dell’Isola d’Elba sonostati evidenti in occasione del pomerig-

Esperienza indimenticabile per 87 giovani. NelALL’ELBA UNA SETTIM

Il Governatore del Distretto 2070, Franco Angotti, assiemea Massimiliano Tacchi nella giornata conclusiva dell’ultimoRYLA organizzato all’insegna del Distretto 2070A destra i giovani che gremivano la sala nel giorno conclusivo

gio conclusivo, quando i Ryliani, suddi-visi in otto gruppi, hanno presentato i la-vori da loro realizzati sul tema “Cuore,Coraggio, Competenza”, che era il temadel RYLA di quest’anno.Lavori di gruppo attraverso i quali i Ry-liani dovevano riportare proposte fina-lizzate ad applicare al meglio, durante ilcammino della loro vita, gli elementi es-senziali che contraddistinguono il signi-ficato del tema dell’annata. Decisamente

lavori di grande spessore, ricchi di si-gnificati, che hanno messo in mostral’animo dei giovani, le loro speranze, leloro incertezze, ma anche la loro fermadeterminazione, la loro preparazione, laloro speranza nel futuro. E la consape-volezza che la preparazione, la tenacia,la determinazione, la volontà e la fiduciain se stessi sono determinanti come lo èil rispetto degli altri. Possono sembrarefrasi fatte, ma dai giovani del Ryla sono

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SCIUTO IL ROTARY GRAZIE AL RYLA

Nel RYLA i Distretti 2071 e 2072 resteranno unitiIMANA MERAVIGLIOSA

Il simbolico passaggio della Bandiera del RYLA, che vieneconsegnata da Massimiliano Tacchi a Giuseppe Favale chesarà responsabile nell’edizione 2013-2014, che vedrà assiemei Distretti 2071 e 2072 ancora all’Isola d’Elba

emerse concretezza e certezza che vannoal di là dell’ovvio e rifiutano il banale.Nel corso del pomeriggio conclusivo,che ha visto la partecipazione del Go-vernatore Franco Angotti, di Enrico Fan-tini, Rappresentante DistrettualeRotaract, del Presidente del R.C. Isolad’Elba Fabio Anselmi, e di numerosi Ro-tariani (elbani e non) che hanno contri-buito con slancio alla buona riuscitadella settimana, c’è stato anche un signi-

ficativo amarcord. Come abbiamo dettoera questo l’ultimo RYLA “targato” Di-stretto 2070, e si è voluto ricordarequello che fu il primo RYLA di questoDistretto, risalendo al 1983, quando ilRYLA si svolse al Pelagone, in provin-cia di Grosseto. A ricordare quel-l’evento (e per la verità quelli che loseguirono nei primi anni) sono interve-nuti all’Hotel Airone di PortoferraioItalo Giorgio Minguzzi e Antonio Tri-

vella, che furono tra gli organizzatori, eAnna Barberini che a quel primo Rylapartecipò come giovane ospite inviatadal R.C. Follonica, e che è stata presentepoi anche ad altri RYLA. I ricordi sisono sommati ai ricordi ed il risultato èstato una certezza: ieri come oggi ilRYLA è un punto di riferimento per igiovani scelti per parteciparvi; è un’ini-ziativa che non deve concludersi. E chenon si concluderà, tanto è vero che perla prossima annata rotariana è già statodeciso che il RYLA continuerà ad essere“del 2070”, nel senso che i due Distrettiche nasceranno il primo luglio con la di-visione del 2070, e cioè il Distretto 2071e il Distretto 2072, continueranno ad or-ganizzare assieme il RYLA che si terràdi nuovo all’Hotel Airone di Portofer-raio. Quest’anno il deus ex machinaprincipale dell’organizzazione (peraltroperfetta) è stato Massimiliano Tacchi; ilprossimo anno sarà invece Giuseppe Fa-vale a prendere le redini, e il simbolicopassaggio della bandiera del RYLA cheha concluso l’incontro di sabato pome-riggio ha suggellato un passaggio diconsegne all’insegna della continuità.Prima di concludere alcune “cifre” delRYLA del 2013. Come ha ricordatoMassimiliano Tacchi, i partecipanti sonostati 87: 41 ragazze indicate da 21 Clubdella Toscana e da 16 dell’Emilia Ro-magna, e 46 ragazzi indicati da 25 Clubdella Toscana, 20 dell’Emilia Romagnae 1 della Repubblica di San Marino.Complessivamente i Club presenti alRYLA sono stati 60 (35 della Toscana,24 dell’Emilia Romagna e 1 della Re-pubblica di San Marino) e l’età mediadei partecipanti è stata di 23 anni.Cifre più che soddisfacenti per una ini-ziativa che nacque nel 1960 nel Queen-land, sulla scia dei festeggiamenticelebrativi del centenario dello StatoAustraliano, e che venne incluso nel1971 tra i programmi annuali del RotaryInternational.Più che le cifre però sono i significatidel Ryla a farne qualcosa di veramentegrande. Un evento che si rinnova ognianno in tutto il mondo e che sottolineaquanto il Rotary guardi verso i giovanicercando di dare loro forza e speranzanel domani, per il bene non tanto o nonsoltanto personale, ma di tutta l’Uma-nità.

(C.B.)

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Manifestazione nazionale, Forum e Assemblea DistrettualeROTARACT, OTTOCENTO A FIRENZESi è tenuta a Firenze una tre giorni dieventi all’insegna del Rotaract e della Fa-miglia Rotariana: il Rotaract Day Nazio-nale 2013 per la presentazione deiService Nazionali Rotaract e per cele-brare i 45 anni dalla Fondazione delprimo Rotaract Club italiano avvenutaproprio a Firenze nel 1968, il Forum Ro-tary-Rotaract-Interact e la IV AssembleaDistrettuale dell’Anno Rotaractiano2012-13.Una cena tipica toscana nel Castello diGiovanni da Verrazzano, voluta per ri-cordare il famoso navigatore fiorentino apochi mesi dalla fine dell'anno dedicatoal suo grande “collega” Amerigo Ve-spucci, non solo ha riaffermato il forte le-game tra l'Italia e gli USA attraverso ilRotary, ma la presenza dell’Ambascia-tore UNICEF Lino Banfi ha permesso difare un approfondimento importante sulnostro Service Nazionale per la realizza-zione di un progetto socio-sanitario a fa-vore delle donne in gravidanza inAfghanistan.Tale progetto ha infatti raccolto oltre

50.000 euro a livello italiano ed ha vistoinoltre ricevere il Premio come migliorprogetto europeo Rotaract dal Rotary In-ternational. Questo Service Nazionalesarà infatti presentato nella giornata de-dicata al Rotaract e vedrà la consegna del

riconoscimento in occasione della Con-vention Internazionale a Lisbona il pros-simo giugno.I lavori congressuali con il Forum Ro-tary-Rotaract-Interact presieduto dalGovernatore Prof. Angotti e fortementevoluto dal Presidente della Sottocom-missione Rotary per il Rotaract Dott.Guido Abbate ha voluto ripercorrere lanascita e l’evoluzione dei progetti gio-vani del Rotary con tante testimonianzea partire da quella del PDG Italo Min-guzzi e del primo Presidente Rotaractd’Europa Giorgio Bompani. La sala Bru-nelleschi del Palagio di Parte Guelfa haospitato poi una tavola rotonda con lapresenza del Maestro Zubin Mehta, delloSportivo Gianni De Magistris e del Vi-cedirettore de “La Nazione”.Il weekend fiorentino si è concluso conun pranzo presso la Società Canottierisulle sponde dell’Arno sotto il PonteVecchio e una Cena di Gala nella VillaMedicea “La Ferdinanda” ad Artimino,cui hanno partecipato circa 800 giovaniRotaractiani provenienti da tutta Italia.

Nella stupenda sede di Palazzo Borghesea Firenze si é svolto il secondo ForumRotary – Interact. All'appuntamentohanno partecipato più di sessanta giovaniInteractiani del nostro Distretto insieme atanti Rotariani ed a molti Rotaractiani. Hapresieduto la riunione il GovernatoreFranco Angotti ed erano presenti il RD In-teract Giulio Razzanelli, il Presidentedella Commissione Distrettuale InteractCarlo Francini Vezzosi, il RD RotaractEnrico Fantini, il Governatore desi-gnato2014-15 Arrigo Rispoli, il PDG Italo

FORUM ROTARY-INTERACT NEL PALAZZO BORGHESE

Minguzzi, e il RD Rotaract incomingCarlotta Montano. Dopo i loro interventii Presidenti di ogni Club Interact hannodato un'esauriente analisi del proprioClub descrivendo le attività svolte, i rap-porti con il proprio Rotary e con il proprioRotaract , i service realizzati e i pro-grammi futuri. Tutti i Club del Distrettoerano presenti, compresa una delegazionedel nascituro Interact Rimini che ha rac-colto calorossimi auguri di benvenuto datutta la sala. Con l'occasione é stata pre-sentata la RD Interact incoming Maria

Vittoria Corvi. E' la prima volta che unnumero cosi grande di Interactiani si e'riunito insieme nel nostro Distretto; segnoche il lavoro svolto in questi ultimi anniinizia a dare i propri frutti. Ha concluso ilForum il Governatore Franco Angotti chesi è complimentato con tutti i ragazzi peril lavoro svolto fin qui, e si è detto sor-preso ed orgoglioso di tutte le attività chei Club hanno svolto. Il Governatore si èaugurato infine che si prosegua anche neiprossimi anni nel realizzare un ForumRotary - Interact.



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AMARCORD

Una storia di Romagna, forse una vita come ce ne sono tante… Quandoperò succede che i fili di questa storia si intrecciano con la nostra eccoche allora diventa “La Storia”, quella che vogliamo ricordare, quellache vogliamo raccontare, non fosse altro perché il carattere della nostraprotagonista ha lasciato un segno significativo nella realtà di molte per-sone di Cesenatico e non solo. Iole, una donna combattiva, grintosa, latipica “azdora” romagnola, una che non si fa mettere i piedi in testa, cu-riosa della vita e sorretta da una incrollabile fede, sia nel credere nellabontà d’animo delle persone, sia nel culto della propria religione. Unabuona donna senza cadere nella retorica dei luoghi comuni, di quelle dicui se ne è perso lo stampino. Onestà, di quella onestà che cresce sponta-nea, come i fiori selvatici nei campi, quella rettitudine che spesso è fruttodi una educazione senza fronzoli, spartana, come purtroppo era necessa-rio fare dati i tempi storici in cui è cresciuta. La sua famiglia era nume-rosa, c’era la miseria, la lotta quotidiana del mettere assieme il pranzocon la cena non lasciava certo tanto tempo per le smancerie. Iole unadonna con una spiccata peculiarità: la curiosità, la fame di sapere, di im-parare, non solo dai libri di qualsiasi genere e dai giornali che leggevaavidamente stando sveglia per buona parte della notte rubando ore alsonno, del suo quotidiano preferito “Il Resto del Carlino”, pare ne leg-gesse ogni articolo, persino gli annunci mortuari! Si, dicevo, curiosa disapere, di apprendere anche dalletante persone che aveva il piaceredi frequentare. D’estate faceva vo-lentieri “salotto” comodamente se-duta, come una regina sul suotrono, sulla panchina di cementoche tuttora si trova davanti al cancello della casa in cui abitava, sul mar-ciapiede. Un “salotto” tanto assiduamente frequentato che alla suamorte il comune di Cesenatico, insieme al Rotary Club Cervia, hanno de-ciso di omaggiarne la memoria inserendo nello schienale della panchinauna targa a ricordo. Ai tempi dell’infanzia della Iole le priorità eranoben diverse dalle nostre, (anche se ultimamente…!) come in tante fami-glie c’era la fame da combattere, si sentivano i morsi delle privazioni, lascuola era per così dire, un lusso, un beneficio che solo le famiglie bene-stanti potevano dare ai propri figli. Bisognava lavorare rendersi utili. An-cora pare di rivederla Iole, la bici con le ruote in legno e gli stracci aricoprirle, per rendere più morbido il procedere sulla strada sassosa, an-dare a lavorare, facendo tantissimi chilometri, fino ad arrivare alla “Ar-rigoni”. La famiglia della Iole eranumerosa, quindi le necessità si mol-tiplicavano, nonostante questo maiuna caduta in cose poco lecite,l’onestà della famiglia era come unaroccia, inattaccabile dalle tempeste.A tale proposito vale la pena ricor-dare un episodio che appare rile-vante per sottolineare quanto fossemonolitica questa integrità morale.A quei tempi, durante la dittatura fa-scista, il Duce, ovviamente , in Ro-magna la faceva da padrone, spauracchio di tutti coloro che non eranoiscritti al partito fascista. Si dice che lo “zio” avesse deciso di fare asfal-tare la strada detta “Rocca delle Caminate” per proseguire l’opera dibonifica e modernizzazione del patrio suolo. Fece indire una specie diconcorso per fare in modo di valutare la professionalità e la capacità ditutti coloro che avessero presentato il loro nominativo.Il padre di Iole, Ernesto Fattori, grande esperto di macchine asfaltatrici(sicuramente il migliore della zona) ma, ahilui, grande pure nell’esseresocialista, pur avendo una disperata necessità di accaparrarsi quel la-voro, rinunciò a presentare la propria domanda. Quando il Duce, datoche conosceva le capacità di Ernesto, seppe tutto ciò ne rimase stupe-fatto, e forse anche incuriosito, visto che non tardò a convocarlo a Pre-dappio a colloquio. Usando un po’ di fantasia, che non guasta mai, sipotrebbe immaginare cosa il Duce potrebbe aver detto al costernato Er-nesto. “Ditemi Fattori, come mai non vi siete presentato a poter prestare

la vostra opera per rendere un servizio alla vostra Patria?” Ernestoschietto e asciutto, rispose: “Eccellenza voi sapete benissimo che sono unsocialista convinto e per tale motivo ho deciso di non partecipare al con-corso, sicuro di non essere tra i favoriti!”. Il Duce, che ogni tanto ne az-zeccava una, disse “meglio un buon socialista che un cattivo fascista!” Eassegnò il lavoro allo stupito Ernesto Fattori. Ecco da quale ceppo hamesso radici l’animo di Iole, una donna propensa a dare aiuto, nei limitidelle proprie possibilità, a tutti coloro che negli anni hanno bussato allaporta della sua sensibilità. Tornando con la memoria agli anni dellaguerra è emblematico un fatto: la popolazione di Cesenatico, dove pur-troppo c’era il fronte, eracostretta a vivere buonaparte del giorno nei ri-fugi, per sfuggire al peri-colo dato dai bombarda-menti. Si racconta che“Pippo il ferroviere”, unpilota di caccia bombar-dieri tedesco, venisse abombardare la ferrovia, aCesenatico, tutti i giorni,

molti lo ricorderanno. Dicevamo dei rifugi, in un ambiente così ristretto,in quella promiscuità, le parole fanno compagnia, danno coraggio, si hamodo di conoscere fatti e persone, cose belle e cose tragiche. Fu così cheIole venne a conoscenza di una donna che, come lei, aveva da poco par-torito, ma non aveva latte, il bambino rischiava di morire. Iole di latte neaveva in abbondanza, non ebbe dubbi, avrebbe aiutato quella madre,avrebbe salvato quel bambino. I molti uomini del rifugio la scortavanofino all’abitazione della madre del piccolo bisognoso per poterlo nutrire,e per favorire il percorso ostacolato dalle molte ville che dividevano ledue donne, gli uomini decisero di creare una specie di camminamento at-traverso le moltissime ville per fare in modo che la Iole arrivasse inco-lume, la dove c’era bisogno del suo aiuto. Probabilmente Iole ha salvato

la vita a quel neonato, anzi, certa-mente lo ha fatto, lo si capisce perchéil bambino diventato adulto è andatoal suo capezzale ad abbracciarla eringraziarla prima che la nostra bat-tagliera azdora lasciasse questomondo. Se ne è andata felice di avervisto il frutto della sua bontà, del suoamore per il prossimo. Rimangonotante cose di lei, quella panchina da-vanti al cancello di casa dove nellesere estive si teneva un affollato con-

ciliabolo, creando una specie di “tappo” nell’andirivieni dei turisti a pas-seggio su quel marciapiede, le giornate invernali passate nel suoristorante, “Al Fagiano”, con tutte le sue amiche, a bere “China Mar-tini”, le sere dell’Epifania passate davanti alla “rola” con le amiche acuocere piadine accompagnate dal canto dei pasquaroli. Le serate pas-sate con tutta la famiglia davanti ad un buon bicchiere di vino, famigliache da sempre comprendeva anche la presenza imponente di monsignordon Vittorio Fusaroli. Sicuramente la ricorderanno con gratitudine anchetutti gli immigrati che nel tempo hanno avuto la buona fortuna di incon-trarla. Tanti le devono un grazie. Un grazie per essere stata quella che èstata capace di essere, una grintosa azdora romagnola bonariamente rom-piscatole, simpaticamente ficcanaso, una che non si è fatta mai piegaredalla vita anzi, Iole ha sempre cercato di limare gli artigli taglienti della re-altà, spirito indomito bandiera della caparbietà delle donne di Romagna.

R.C. Cervia Cesenatico

Una targa apposta dal R.C. Cervia Cesenatico

LA PANCHINA DI IOLE


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DAI NOSTRI CLUB

Un interclub organizzato dal R.C. Orbetello Costa d’Argento alquale hanno partecipato rotariani di Ascoli Piceno (che hannoideato il “Tour”) e degli altri club di Abruzzo, Umbria, Lazio,Veneto, Liguria che vi hanno partecipato (140 persone) ha con-cluso la “Transappenninica 2013”, raduno di rotariani appas-sionati di auto d’epoca, il cui scopo, oltre a quello di cementarel’amicizia rotariana e far conoscere i luoghi della nostra bellaPenisola che si attraversano nell’escursione, si prefigge anchel’obiettivo di fare “Service” raccogliendo fondi per finalità uma-nitarie. La manifestazione “Transappenninica di auto d’epoca”, che si

ripete ogni anno, nel periodo di tempo che va dal 25 Aprile al1° Maggio, è stata organizzata per la prima volta nel 2012, dalR.C. di Ascoli Piceno, in collaborazione col R.C. di OrbetelloCosta d’Argento.L’anno scorso furono raccolti circa 25.000 euro divisi tra due“Service”: 1) Sostegno al Progetto del Distretto Rotary 2090per la ricostruzione della facoltà di ingegneria dell’Universitàde L’Aquila; 2) Contributo al Progetto Bimbingamba dellaOnlus Niccolò Campo di Grosseto. I fondi raccolti quest’annosaranno destinati ad un “Service Biennale” di sostegno del-l’Ospedale Pediatrico di Herat in Afghanistan.

“TRANSAPPENNINICA”, SUCCESSO A ORBETELLO

Da sinistraVincenti Mazzone con Dominique Brama, Luigi Cafasi e Paolo Brama

E’ un appuntamento tradizionale delR.C. Forlì in quello splendido spazioverde che ha contribuito a nascere, cre-ando strutture per anziani e per bambiniin collaborazione con la Circoscrizione econ il Comune per dare una mano a chiha bisogno e per dare uno spazio apertoall’amicizia e alla distensione.Quest’anno pensando che più siamo piùpossiamo fare e che il servizio deve avereconfini sempre più ampi, è nata questa

ROMAGNA IN FESTAErano mille al Parco Paul Harris di Forlì

Grande festa dei Club Rotary e Rotaract della Romagna al Parco Paul Harris di Forlì.E’ tradizione per il Rotary Club Forlì ritrovarsi nella primavera di ogni anno al parcodella città che dal 2001 è dedicato a Paul Harris. Sì, tutti gli anni, per stare assieme,per incontrare gli abitanti del quartiere e della città, per abbracciarsi, giocare edascoltare gli amici, i rotariani forlivesi si incontrano al parco.

“festa” che ha coinvolto tutti i Rotary eRotaract della Romagna, Il Comune diForlì, la Circoscrizione n° 1 di Forlì el’Associazione Anziani “I Due Tigli” diForlì. Il successo si commenta da solo,più di 1000 partecipanti, oltre 500 Rota-riani e 100 Rotaractiani , in un susse-guirsi di eventi e manifestazioniculturali, artistiche ed espressioni tipichedella terra di Romagna. Lustro alla ma-nifestazione è stato dato dalla presenza

del Governatore Distrettuale Franco An-gotti, del PDG Pier Luigi Pagliarani,degli Assistenti del Governatore di Ro-magna Nord Paolo Bolzani e di Roma-gna Centro Daniele Torri e delleAutorità Civili, Militari e Religiose. Nel-l’occasione è stato presentato il “PremioGianni Bassi” che avrà una cadenza an-nuale ed è stata effettuata una raccoltaper la Fondazione Casa Protetta “G.B.Plattis” Onlus – Cento – Ferrara.

A sinistrale autorità civili,militari e rotarianeintervenutealla Festadella RomagnaA destrail GovernatoreFranco Angottie il Presidentedel R.C. ForlìMarisa RossiA destra in bassola stele che ricordail fondatore del Rotary


RASSEGNA DI CONCERTI A FORLÌ

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DAI NOSTRI CLUB

PRATO MUSICA

Inaugurato a Carpi, nel Giardino PaulHarris di via Berengario angolo ViaFassi, il monumento realizzato da Salva-tore Amelio “La mia strada verso il Ro-tary”. Il monumento, donato alla città diCarpi dal Rotary Club Carpi, è dedicatoa Paul Harris, fondatore del Rotary In-ternational. Alla cerimonia erano tra l’al-tro presenti autorità rotariane, tra cui ilGovernatore Distrettuale dell’annata2013-14, Giuseppe Castagnoli, e il Pre-sidente del Rotary carpigiano, Stefano

Nella foto a destraun momento dellainaugurazione delmonumento aPaul Harris donatoalla città di Carpi.

A sinistraChiara Bussei,Chiara Dallari eFilippo Della Casache si sonoaggiudicatiil PremioGhirlandina 2013

“LA MIA STRADA VERSO IL ROTARY”Inaugurato a Carpi un monumento dedicato a Paul Harris

Righi , l'Assessore all'Urbanistica delComune di Carpi, Simone Tosi, il Vica-rio del Vescovo e un numeroso pubblico.Alla l'inaugurazione è stata invitataanche l'Orchestra “Tonelli” di Carpi cheha sottolineato la cerimonia con musicheadeguate.Successivamente si è svolta, nella saladei Mori del Castello dei Pio, la cerimo-nia di premiazione del 30° Premio Ghir-landina “Il Rotary per i Giovani”, ilprestigioso premio assegnato dagli otto

Club del Rotary della Provincia di Mo-dena (Gruppo Ghirlandina) all'eccel-lenza dimostrata nell'operato di uno opiù giovani o di un ente che svolga lapropria attività nell'esclusivo interessedella gioventù. Si sono aggiudicati il pre-mio Ghirlandina 2013 tre giovani carpi-giani, Chiara Bussei, Chiara Dallari eFilippo Della Casa, fondatori di Toymo-denls srl, una società che opera princi-palmente nel campo della finanzaquantitativa.

La scuola comunale di musica “Verdi” diPrato ha ospitato un convegno dal titolo“La musica come integrazione” che haavuto un’anteprima a Firenze con un con-certo tenuto da un gruppo di studenti dellaScuola Musicale di Mirandola, al qualehanno partecipato allievi con disabilità, or-ganizzato in collaborazione con il R.C. Fi-renze Ovest, il Comune di Firenze e laRegione Toscana. Al convegno sono statepresentate alcune esperienze di inseri-mento di allievi diversamente abili nelcontesto scolastico musicale, nei gruppi dimusica d’assieme e nelle lezioni indivi-duali. I relatori venivano dalla provincia diModena e in particolare da Mirandoladove questo progetto è attivo fin dal 1996.La scuola “Verdi” ha presentato la propriaesperienza con relazioni di Federica Baldi,Anna Magnolfi e Angela Scarimbolo.Ospite illustre il violoncellista prof. AlainCarré, direttore d’orchestra francese, co-nosciuto da decenni, su scala internazio-nale, come esperto della teoria delrisveglio musicale e della musicoterapia.

Per la prima volta a Forlì la musica dell’Istituto Musicale “Angelo Masini” è diven-tata protagonista di un service del R.C. Forlì , grazie a un’ innovativa rassegna con-certistica che ha portato concerti di musica classica in inconsueti scenari, luoghi cheospitano i quotidiani drammi della solitudine, dell’abbandono, del disagio. Case di ac-coglienza per persone disagiate o disabili e Case di riposo di Forlì e dintorni hannoospitato, a turno, sei concerti della Giovane Orchestra dell’Istituto Musicale “AngeloMasini”,che, guidata dalla bacchetta del Maestro Fausto Fiorentini, ha eseguito ap-plauditi brani musicali.I concerti si sono tenuti alla Casa di Riposo “Orsi Mangelli” di Forlì, all’Istituto “Da-vide Drudi” di Meldola, alla Casa San Leonardo di Forlì, alla Casa di accoglienza“Maria Immacolata” di Forlimpopoli. Un grande concerto nel Parco Paul Harris diForlì ha concluso la rassegna.

GIOVANI E CULTURA DELLA LEGALITÀ

RI-SCOPRIRERIMINI

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Il R.C. Valle del Rubicone del GruppoRomagna Centro, presieduto da Gian-carlo Biondini, ha portato a termine ilService dell’anno con la consegna di unpullmino Opel Vivaro Combi a 9 postialla Cooperativa “Amici di Gigi” di SanMauro Pascoli. Il Service si è realizzatograzie al contributo ricavato dall’ottavaedizione di “Arte all’Asta”, quest’annotitolata “Arte per un Sorriso “, cui hannoaderito 63 artisti con una loro opera. LaCooperativa Sociale “Amici di Gigi”,“Crescere divertendosi”, formata da gio-vani volonterosi che hanno a cuore il di-sagio di alcuni loro coetanei piùsfortunati, offre un servizio di acco-

Asta di quadri per acquistare un pullmino“ARTE PER UN SORRISO”

glienza per minori disagiati, proponendoun centro: diurno con due percorsi di-stinti per l’infanzia (6-13 anni) e l’ado-lescenza (14-18 ) percorsi personalizzatidi accompagnamento e reinserimento so-ciale ed educativo per giovani e adulticon vari tipi di disagio: disabilità fisicae mentale. Grazie al pullmino la coope-rativa potrà fare spostamenti di necessità,organizzare gite, fare escursioni insiemeai ragazzi disabili che frequentano il cen-tro diurno. “Un grazie di cuore – ha com-mentato Tomaselli il responsabile dellaCooperativa - al Rotary Club Valle delRubicone e alla Rotary Foundation chehanno contribuito alla donazione.

La terza edizione del concorso “AbitareRimini”, promosso dal R.C. Rimini Ri-viera con il patrocinio del Comune di Ri-mini, dell’Ordine degli Ingegneri e quellodegli Architetti, ha per titolo”Ri-ScoprireRimini”. Il tema scelto prosegue la tradi-zione di un concorso che trae origine daun grande successo ottenuto giusto 30anni fa quando (era il 1983) il R.C. Ri-mini Riviera intraprese una campagna disensibilizzazione riguardo all’uso ‘sel-vaggio’ delle insegne pubblicitarie nelcentro storico di Rimini, che di fatto im-pedivano la visione degli edifici retro-stanti, spesso di interesse storico etestimoniale. Il risultato fu eccellente per-ché nell’arco di poco tempo le insegneesistenti furono rimosse e quelle che se-guirono furo-no regolamen-tate. Ora il Ro-tary ha decisodi riprenderequel fi lo ne conuna volontàpre cisa:riser-vare la parteci-pazione a pro- fes sionisti conmeno di tren-tacinque anni.Prima un concorso di idee dedicato allapedonalizzazione del Ponte di Tiberio;poi un altro concorso di idee, questa voltacon focus sull’area della stazione, alloscopo di abbattere una barriera fisica chedivide la città.Oltre ad un premio in denaro (4.000euro) il progetto vincitore e tutti gli altripartecipanti saranno illustrati in una as-semblea pubblica e consegnati al Co-mune di Rimini.Gli elementi oggetto del concorso po-tranno essere sia fisici che virtuali.Dal 15 aprile, dal sito www.rotaryrimi-

niriviera.org è possibile scaricare ilbando del concorso. Il termine di conse-gna degli elaborati è fissato per il 23 set-tembre 2013. E’ stata introdotta ancheuna novità: la consegna dei materiali av-verrà in forma anonima direttamente sulsito del Rotary, grazie ad una soluzionetecnologica appositamente realizzata.

Nel corso dell’anno iragazzi hanno affron-tato il tema con piùsupporti: la lettura dellibro “Per questo michiamo Giovanni” diLuigi Garlando, cheparla di Giovanni Fal-cone e della strage di Capaci; la lettura deiquotidiani; la visione di programmi televi-sivi e film dedicati, in particolare “I CentoPassi”, diretto nel 2000 da Marco TullioGiordana sulla vita e l'omicidio di PeppinoImpastato, impegnato nella lotta alla mafia;la condivisione quotidiana e il commento suifatti di cronaca e il loro collegamento aquanto letto e studiato. Questo percorso for-

Il R.C. Viareggio Versilia è stato partner con i ragazzi della Scuola Media “Martiri diSant’Anna” di Stazzema per un progetto di educazione alla legalità, da loro sviluppato.Il progetto, che si inserisce nel percorso educativo-didattico dell’Associazione “Li-bera” di Don Ciotti, aveva l’obiettivo di introdurre i ragazzi alla tematica della lottaalla mafia attraverso un percorso educativo teorico, sperimentale e multi mediale.

mativo è culminato inuna gita in Sicilia, fi-nanziata anche con ilcontributo del RotaryClub Viareggio Versi-lia, che è stata orga-nizzata in partnershipcon l’Associazione

“Addio Piz zo”, cui hanno aderito impren-ditori, esercenti, cittadini siciliani per dare uncontributo alla lotta alla mafia e alla culturache l’alimenta. Forti dell’entusiasmo deri-vante da questa lunga esperienza formativa,i ragazzi hanno partecipato al concorso in-detto annualmente dalla “Fondazione Fal-cone” sul tema”Geografia e legalità:combatti la mafia nella tua regione”.

La Pinacoteca Civica di Follonica è statala sede di una Mostra concorso di arti fi-gurative indirizzata alle nuove genera-zioni dal titolo “L’Arte e il Tempo”organizzata da R.C. Follonica e realiz-zata in collaborazione con l’Amministra-zione Comunale.L’iniziativa, riservata agli studenti delLiceo Artistico Polo Bianciardi di Gros-seto, frequentato anche da numerosi stu-denti follonichesi, ha visto anchequest’anno, terzo dal suo avvio, un’am-pia e varia proposta di opere eseguite daigiovani allievi, di alta qualità e livello

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“L’ARTE E IL TEMPO”artistico, di particolare originalità e in-tensità espressiva. E’ stata una manife-stazione che ha messo i giovani e le lorocreazioni al centro della ribalta ed ha con-sentito loro di esporre per la prima voltain un luogo di prestigio come la Pinaco-teca cittadina, una loro opera. Alle opereritenute migliori è stato assegnato un si-gnificativo riconoscimento in materialedidattico. La manifestazione si è conclusa con lapremiazione delle migliori opere presen-tate durante la serata che si è svolta al Ri-storante Rodeo. Il primo premio è stato

assegnato ex equo ad Agata De Palo perla sua opera “Installazione Video” e aSara Cecchini per “Digerire l’arte”; il se-condo premio è stato condiviso da tuttigli allievi del Corso di scultura per la loroopera collettiva “La scacchiera”, compo-sta con argilla e sabbia; il terzo premio èstato vinto da Sara Palassini con una seriedi dipinti che hanno ripreso il titolo dellamostra: “L’arte e il tempo”.

A Follonica una mostra dedicata ai giovani

Nella foto a sinistrauno scorcio dellasala che ha ospitatola Mostra Concorsodi FollonicaA destrail manifestoche annunciaval’iniziativarivolta ai giovani

Al Museo delle Arti e Mestieri di Pianorosi è svolta la cerimonia di premiazionedei lavori proposti dai ragazzi dellescuole medie coinvolte di Pianoro, Lo-iano, Monterenzio, Monghidoro e Oz-zano, che hanno preso parte al progetto“Che piacere… e s-bullo-niamoci”, pro-mosso in collaborazione dal R.C. Bolo-gna Sud, dal R.C. Bologna Valle delSavena e da Qu.O.Re. Il progetto, che havisto quest’anno coinvolte 17 classi, conoltre 1300 studenti, oltre che di contrastoalla diffusione dell'alcool tra i giovani(beve purtroppo l'11% dei ragazzi di 2a

media e oltre il 20% di quelli di 3a), si èoccupato anche del contrasto ai fenomenidi bullismo giovanile, purtroppo semprepiù diffusi. Nell’occasione sono stati pre-miati i video, davvero interessanti, pre-sentati dai giovanissimi studenti.

“CHE PIACERES-BULLO-NARE”

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E’ avvenuta nei giorni scorsi la consegna dei nuovi spogliatoi al Campo ComunaleSportivo “Sandro Pertini” di Reggiolo, fulcro dell’attività sportiva di base del paese.I servizi erano infatti andati distrutti a causa degli effetti del terribile terremoto delloscorso anno. La donazione è stata fatta dal Rotary Club Reggio Emilia Val di Secchiache all’inaugurazione era rappresentato da una delegazione e dalla Presidente Cri-stina Cataliotti che ha provveduto alla consegna delle chiavi della struttura a SauroParmigiani, Assessore allo Sport del Comune di Reggiolo. Hanno preso parte alla ce-rimonia anche Adone Bertazzoni, Presidente Unione Sportiva Calcio Reggiolo, LucaBertoli, Dirigente Atletica Sintofarmùe la Presidente dell’Associazione La Fenice An-gela Giovannini, che ha collaborato attivamente alla realizzazione dell’intervento.

NUOVI SPOGLIATOI TARGATI ROTARY

Il momento della consegna ufficiale dei nuovi spogliatoi al Campo Comunale di Reggiolo

osservato che graziea queste incubatricisi salveranno le vite

di molti bambini nati prematuri ed ha fatto presente che l'ospe-dale Materno Infantil è il maggiore di Buenos Aires e il piùspecializzato. " Ed ha fatto notare che si tratta di un Ospedalepubblico che assiste 2500 parti all'anno. "Questo sforzo di tanterealtà rotariane di tutto il mondo – ha detto il Presidente delR.C. Punta Chica - ha permesso di raggiungere questo risultatoa favore dei piú piccoli della comunità che potranno contare suattrezzature di ultima generazione" . A proposito delle incuba-trici è stato spiegato che permettono di aumentare le cure per ineonati prematuri o con difficoltá. Due di esse permettono tral’altro di assistere bimbi nati prematuri che pesano meno di unchilogrammo.

L'ospedale MaternoInfantile "Dr. Car-los Gianantonio" diSan Isidro ha ricevuto una donazione da parte del Rotary Clubdi Punta Chica che comprende tre incubatrici di ultima gene-razione, tre bilance digitali e un ossimetro che serve per mi-surare l'ossigeno nel sangue dei neonati. La donazione è statapossibile grazie al contributo del R.C. Bologna Sud del Di-stretto 2070, e dei Rotary Club del Gruppo Felsineo,nonchédella Fondazione Rotary e dei Distretti 4825 e 2070 del RotaryInternational. La cerimonia é stata presieduta dall'intendentedi San Isidro, Gustavo Posse il quale, durante la cerimonia, hasottolineato che poter disporre di queste attrezzature significaavere maggiore tecnologia medica in una realtà ospedalieranella quale nascono ogni giorno molti bambini. L'intendente ha

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A Buenos Aires aiuteranno neonati prematuriINCUBATRICI AL “SAN ISIDRO”

Al R.C. Lugo è stato ricordato il socio Edoardo Spada, scomparso prematuramente,e in modo particolare il suo singolare amore per la lingua e la cultura romagnola.Nell’occasione si è presentato il libro di poesie, sonetti, cante, zirudelle in dialettoromagnolo intitolato “Porbia d’lozal”. Nell’occasione Carlo Staffa, che ha condottola serata, ha donato alla moglie di Spada, Anna, un quadro dipinto che Staffa ha per-sonalmente realizzato nel ricordo dell’amico scomparso. E lo ha quindi commemo-rato con un discorso pieno di ricordi, tratti da 40 anni di amicizia, e dunque ricco dipensieri e di emozioni. (Nella foto la consegna del quadro alla signora Spada)

NEL RICORDO DI EDOARDO SPADA

In occasione della tradizionale cena pro-fessionale organizzata dai Rotaract ClubCecina-Rosignano e Rosignano Solvay èstato ospite, al Golden al Porto Cala de’Medici, Stefano Polli, capo redattore cen-trale esteri dell’Agenzia ANSA che haparlato di obiettività ed imparzialità del-l’informazione.Di fronte ad una numerosa e attenta pla-tea, Polli ha illustrato le problematicherelative a una corretta informazione ba-sata sulla descrizione dei fatti e deglieventi e di come il giornalismo ed ilmodo di trattare le notizie sia cambiatocon l’avvento di internet e con la diffu-sione massiccia dei social media, primotra tutti twitter. L’esigenza del lettore ècambiata; oggi la necessità dell’informa-zione deve rispondere a tre aspetti: sem-pre, tutto, ovunque , con conseguentenecessità di "cambiamento" del modo difare giornalismo e pubblicare notizie. Lanotizia, ha aggiunto il relatore, è fruibilepraticamente in tempo reale, ma il pub-blico deve sforzarsi di cercare una notiziadi qualità, attendibile ed obiettiva.

STEFANO POLLIAL ROTARACT

E’ stato assegnato al soprano Gladys Rossi ilPremio Rotary Club Valle del Rubicone, cheintende rendere omaggio alle eccellenze delterritorio. Il Premio, giunto alla sua nona edi-zione, è stato assegnato a Gladys Rossi “Perl’innato talento con cui ha costruito un suc-cesso che è cresciuto e maturato negli annigrazie alla sua voce timbricamente unica ead un canto di eccezionale purezza e magni-ficenza che ci emoziona ogni volta chel’ascoltiamo”. La serata della consegna, alR.C. Valle del Rubicone, nella splendida cor-nice di Villa Malatesta a Poggio Berni (RN),è stata emozionante. La premiazione è stataeffettuata dal Presidente Giancarlo Biondinied è stato ricordato che la Rossi canta in tuttoil mondo e nei teatri più famosi. Durante la

PREMIO AL SOPRANO GLADYS ROSSIserata la cantante si è esibita in alcuni branifamosi. Tutti in piedi ad applaudirla, speciel’esecuzione finale della napoletana “Te vojobene assai”, accompagnata al piano dal mae-stro Davide Cavalli. Voce potente e pulitis-sima, la Rossi non si è limitata a esibirsi colcanto. Ha intrattenuto gli ospiti raccontandodi sé, dei suoi inizi, del suo sogno di arrivarea Sanremo, fino alla scoperta della lirica,grazie a una cassetta di Katia Ricciarelli ri-cevuta come gadget di un bagnoschiuma.Ironica e simpatica, la Rossi riconosce le ori-gini romagnole come suo DNA caratteri-stico: “Sono molto romagnola e me nevanto”, ha raccontato fra un aneddoto e l’al-tro. “Questo premio è un sogno che si rea-lizza”, ha concluso la cantante.

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I SEGRETI CELATI NELL’ARTE

Nella fotoa sinistrail GovernatoreFranco Angottial “Calidario”di Venturinaassieme alPresidente Audinoed al dottorAntonio Natali

A destra e sotto:il GovernatoreFranco Angotti

assieme a Simona Deie a un gruppo di

giovani impegnatiper il Concorso

“Giovanni Boccaccio”

Si è svolta alle Terme “Il Calidario” di Ven-turina, organizzata dal Rotary Club diPiombino, l’attesa serata che ha visto pro-tagonista il dott. Antonio Natali direttoredella Galleria degli Uffizi. Erano presenti ilGovernatore Angotti, il Vicequestore dott.Delfino, il Presidentedella Camera di Commer-cio di Livorno, l’Assi-stente per la Toscana perla Sottocommissione rac-colta fondi Umberto Ca-novaro, il pittoreGiampaolo Talani. L’in-tervento del dott. Natali ha avuto per titolo“Il silenzio delle opere” ed ha posto l’at-tenzione sui dettagli di alcune celebri operedi Leonardo e di altri artisti rinascimetali

che spesso sfuggono ai più. Da sue perso-nali ricerche – ha detto - sono emersi par-ticolari che l’artista, quasi sempre conl’ausilio di un teologo, inseriva nell’operache diveniva così non solo una geniale pit-tura ma anche una fonte di sapienza teo-

logica. La serata è stataintrodotta dal PresidenteVincenzo Audino e gliinterventi dei presentihanno dato modo di ap-profondire gli argomentitrattati. Al termine il Pre-sidente Audino ha con-

segnato all’ospite,a nome del R. C.Piombino, un “Paul Harris” ed un quadrodipinto dal maestro Talani dedicato alla fa-miglia D’Onofrio, che lo ha donato.

La “Sala dei Dugento”, in Palazzo Vecchio,a Firenze, ha ospitato la premiazione deivincitori della 1.a edizione del ConcorsoLetterario Scolastico “Giovanni Boccaccio”promosso dall’Associazione Letteraria“Giovanni Boccaccio”, con la collabora-zione dei Comuni di Firenze e Certaldo, del-l’Unione dei Comuni del CircondarioEmpolese Valdelsa e del R.C. Valdelsa. 73studenti delle classi terze e quarte delle Su-periori della provincia di Firenze che si sonocimentati nella stesura di novelle alla guisadel Boccaccioche saranno pub-blicate in un vo-lume edito dallaIbiskos Ulivieri.Sono stati asse-gnati premi in de-naro, ingressigratuiti ai più im-portanti teatri fiorentini e dell’Empolese Val-delsa , biglietti omaggio per la stagioneconcertista del Centro Musicali FerruccioBusoni, per le festa medievale Mercantia ebuoni libri della Libreria Rinascita di Em-poli, nonché la possibilità, offerta dal Di-stretto 2070, di un seminario di narrazionedella scuola Holden di Alessandro Baricco.“Per festeggiare il settecentesimo anniver-sario della nascita di Giovanni Boccaccio –ha commentato il presidente dell’Associa-zione, Simona Dei – accanto al prestigiosoPremio Letterario rivolto ai migliori scrittorie giornalisti del nostro Paese e di tutto ilmondo abbiamo voluto sperimentare per laprima volta una nuova iniziativa, ossia unconcorso letterario rivolto alle scuole conl’intento di costruire un ponte fra la grandeletteratura italiana e le nuove generazioni,provando a coltivare in queste ultime sensi-bilità e amore”.

“BOCCACCIOGIOVANI”

I giovani Interactiani di Bologna, commossi, hanno voluto onorare la memoria diMarco Biagi, il giuslavorista ucciso dalle Brigate Rosse, già fondatore e Presidente del-l'Interact Bologna nell'annata 1968-69. Per questo il 19 Marzo hanno deposto unmazzo di fiori nella Piazzetta a lui intitolata, nell’anniversario della sua scomparsa. Fragli altri erano presenti il Presidente dell'Interact di Bologna Est, Francesca Neri Del-nero, e i giovani Interactiani e i Rotariani Giampietro Gamberini del R.C.BolognaOvest G.Marconi e Mario Pantano del R.C. Bologna Valle dell'Idice.Inoltre l'Interact di Bologna in collaborazione coi Rotary Felsinei, al 5° “Rotary Day”ha presentato una ricerca in omaggio a Guido Fanti, Sindaco della Pace in Bologna evicepresidente del Parlamento Europeo, rievocandone la figura di statista al serviziodella Pace, dei giovani e del territorio.

IN MEMORIA DI MARCO BIAGI

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La serata è poi proseguita nelle cantinedell'Abbazia, adibite oggi a ristorante percomitive e gruppi in visita al monastero,con la cena preparata dalla Società 'Amicidel Monte', il cui ricavato (erano presentioltre 100 Rotariani) è stato devoluto pro-prio per i lavori di restauro delle mura dicinta del monastero benedettino.Il Rotary Club Cesena ha consegnato,nella stessa serata, all'Abate primate deibenedettini, Notker Wolf, anche un asse-

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Impegno del R.C. Cesena per l’Abbazia del MonteLA CAPPELLA RESTAURATA

L'Abbazia del Monte a Cesena deve affrontare un altro grave pericolo, ovvero il rovi-noso crollo delle sue cinta murarie. Per questo il R.C. Cesena, presieduto da Sara San-toro, ha invitato come relatore il dott. Franco Faranda ad illustrare, direttamente sulluogo del restauro, il magnifico risultato ottenuto con la cupola della Basilica del Monte.

gno di 5.000 euro sempre destinato al re-stauro delle mura.“Il restauro voluto dalla FondazioneCassa di Risparmio di Cesena che dasempre guarda all'Abbazia benedettina diSanta Maria del Monte come ad uno deipiù cari, conosciuti e meritevoli luoghiurbani – ha ricordato Franco Faranda,storico dellʼarte coordinatore del Mini-stero dei Beni Culturali – ha coinvolto lacupola con gli affreschi mariani di Giu-

seppe Milani, gli spazi sottostanti (tam-buro, vele, pilastri) e il complesso dellefacciate conventuali”. Da quel restauro,diretto proprio dal dott. Franco Faranda,è nato un libro 'La cupola dell'Abbazia diSanta Maria del Monte a Cesena' editodalla Fondazione Cassa di Risparmio diCesena e curato proprio da Franco Fa-randa (testo reperibile gratuitamente allink http://www.noteartistiche.it/la-cu-pola-del-monte.html ).

Da alcune settimane è scomparso Sergio Giani, socio del R.C.Cascina. Sergio aveva una “passione” speciale verso il Rotarye un grande senso di appartenenza. Per molti di noi è stato unmaestro sempre intento a regalare consigli ed incoraggiamenti.E molte sono state le conviviali nelle quali amava intrattenere,con passione ed amore, sullo scambio giovani (per molti anni èstato presidente della commissione medesima).

SERGIO GIANI CI HA LASCIATO

Si è tenuto al Teatro Galliera un conve-gno intitolato "A scuola di sostenibilità:il progetto Energia Ambiente e Risorse",curato dalla Commissione EAR dei Ro-tary e dei Rotaract Club Bolognesi.Alla presenza di circa 150 persone, perlo più ragazzi delle Scuole Superiori, deiSalesiani, Fermi e Collegio San Luigi eloro genitori, dei giovani di Rotaract eInteract , il Prof. Vincenzo Balzani, ilProf. Giorgio Aicardi, il Dott. GherardoGliozzi e il Dott. Stefano Marchesellihanno trattato le tematiche dell'Energia,dell'Ambiente e delle Risorse.Menzione d'onore per questi ultimi duerelatori, membri dei Rotaract Felsinei, iquali si sono confrontati senza timorecon i "mostri sacri" che li hanno prece-duti nelle loro relazioni. Il tutto sotto lamagistrale conduzione e moderazionedell'ing. Margherita Forlani, SegretarioDistrettuale del Rotaract.Dopo un coffee break, nel corso delquale i presenti hanno potuto apprezzarei poster in concorso realizzati dagli stu-

denti delle Scuole che hanno partecipatoal progetto, è iniziata la seconda sessionedi lavori, diretta dal Dott. FrancescoTinti (neorotariano del R.C. BolognaCarducci). Tinti ha introdotto i ragazzidella terza classe del Liceo Scientificodei Salesiani, i quali hanno illustrato(tutti avvalendosi di validissime presen-tazioni in power point) i risultati del pro-getto sulle singole tematiche trattate daciascuno dei cinque gruppi in concorso:Energia, Ambiente, Risorse, Comples-sità, Che fare.Gli studi dei ragazzi sonostati sintetizzati in un poster per ogniprogetto, curati dalla sezione Graficadella stessa scuola.Alla fine della seconda sessione di lavorila commissione EAR si è riunita per at-tribuire il premio alla presentazione rite-nuta più efficace. Dopo una lungaconsultazione, che ha impegnato il mo-deratore in sala ad intrattenere più delprevisto il pubblico presente, la Com-missione ha infine premiato il gruppoche ha curato la sessione.

A SCUOLA DI SOSTENIBILITÀIl “Premio della Pace e dell’Intesa Mon-diale” ha compiuto 35 anni: è infatti dal1978 che, in collaborazione con il RotaryClub di Angoulême, vengono premiati conun viaggio oltre Alpe di due settimane glistudenti imolesi che svolgono un tema infrancese su un argomento riguardante lapace. Allo stesso modo studenti francesivengono accolti ad Imola, allo scopo dipromuovere l’amicizia e la comprensionefra giovani, educare le generazioni futurealla pace, abbattere le barriere politico-raz-ziali. Il R.C. Imola ha voluto dare risaltoall’importante anniversario attraversoun’iniziativa a cui hanno partecipato oltre70 vincitori imolesi, Professoresse e Pre-sidi che hanno seguito nel tempo lo svol-gimento del Premio. La manifestazione siè aperta con gli interventi del GovernatoreFranco Angotti, del Vescovo TommasoGhirelli, del Sindaco Daniele Manca, aiquali ha fatto seguito quello in linguamadre del co-fondatore, anima e fulcro delPremio, François Giraud.Sono seguiti gli interventi degli ex vinci-tori, oggi rotariani, Elisabetta Baldazzi eGiorgio Dall’Osso. Vincitori dell’edizione2012-13 sono stati Carmela Galetta eMattia Venturi. In chiusura il Presidentedel R.C. Imola, Gianni Andalò, ha presen-tato in anteprima il volume dedicato al-l’Anniversario, con i contributi e le fotodei vincitori, che hanno raccontato in chemodo l’esperienza ad Angoulême ha in-fluenzato il loro percorso di vita.

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