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1 ANNO XXV, gennaio - febbraio 2005 PERIODICO DEL ROTARY CLUB PISA-GALILEI Care Amiche e cari Amici, cento anni fa nasceva il Rotary International. Sento il dovere, in questa occasione, di rivolgere un pensiero deferente al suo fondatore Paul Harris che, con felice intuizione, lo ideò e lo seguì nel suo evolversi per oltre 40 anni. Di professione avvocato, Paul Harris concepì una filosofia del servire e dei rapporti umani che, nel corso di un secolo, ha ispirato molteplici generazioni. Nel mese della sensibilizzazione al Rotary, nel prepararci a celebrare il Centenario il 23 febbraio 2005, dob- biamo certamente compiacerci per le battaglie vinte e per gli obiettivi rag- giunti, ma dobbiamo anche riflettere ed esaminare se il nostro modo di ope- rare è ancora consono ed adeguato al rivolgimento epocale di questi ultimi anni. Oggi, infatti, nulla continua a vivere se non si rinnova. Anche il nostro Rotary continuerà ad esistere se sarà sempre “nascente” attraverso l’interesse verso i cambiamenti repentini della società e facendosi, esso stesso, espressione della realtà viva in cui opera, trasmettendo ideali e principi universalmente ricono- sciuti. Dovrà, in sintesi, seguire le fasi e i ritmi evolutivi della società. Paul Harris, in una Convention, ebbe a precisare il suo pensiero: “il Rotary assi- curerà il suo destino con la continua evoluzione ed anche, se necessario, con delle rivoluzioni”. Nonostante ciò, sono purtroppo evi- denti i numerosi tentativi di difendere un Rotary del passato. Alcuni rotariani ed alcuni club, anche nel nostro Distretto, non si sono resi conto che il mondo è cambiato e che non si può rimanere ancorati a concet- ti superati e a metodi desueti. Questo atteggiamento potrebbe far perdere l’opportunità di creare un rin- vigorito “Rotary” che attivamente vuole entrare nel suo secondo secolo di vita. L’attenzione, pertanto, deve essere rivolta verso quelle persone generose che sono disposte a mobilitarsi creando ed inventando iniziative, fornendo pro- getti di servizio, contribuendo al rinno- vamento e al ringiovanimento della nostra Associazione. Solo così il Rotary si consolida per affrontare le sfide del futuro. Una delle opportunità più significative per il destino del Rotary è la diffusione della sua immagine fortemente positiva derivante dalla considerazione da tutti condivisa: che il Rotariano è persona di buona volontà che ispira i propri comporta- menti a principi di rettitudine morale e di eticità professionale; che la nostra Associazione è in grado di offrire, anche grazie ai suoi criteri rigidi di selettività, ai giovani, meno giovani e donne, l’orgoglio di una privilegiata appartenenza ed un prestigio che solo il Rotary, certamente quello italiano, è in grado di garantire. Facciamo in modo che, tramite l’impe- gno di tutti i rotariani, la nostra lunga storia venga raccontata, in maniera competente e convincente, anche attra- verso un sistema di formazione ed informazione mediatica, da cui oggi non si può prescindere. Arrivederci a Prato, il 15 gennaio 2005. In quell’incontro di metà anno rotaria- no verificheremo il cammino percorso e, con slancio ulteriore, ci daremo un input per i programmi organizzativi al fine di giungere, con rinnovato entusia- smo, al nostro traguardo: Celebrazioni Distrettuali del Centenario a Massa Carrara. Un caro saluto a tutti voi Alviero ROTARY CLUB PISA - GALILEI Scopo del Rotary è di incoraggiare e sviluppare l’ideale del «servire» inteso come motore e propulsione di ogni attività. www.rotaryclubpisagalilei.it GENNAIO 2005 - mese di sensibilizzazione al R otar y La letter a del G o v er nator e

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ANNO XXV, gennaio - febbraio 2005 PERIODICO DEL ROTARY CLUB PISA-GALILEI

Care Amiche e cari Amici,cento anni fa nasceva il RotaryInternational.Sento il dovere, in questa occasione, dirivolgere un pensiero deferente al suofondatore Paul Harris che, con feliceintuizione, lo ideò e lo seguì nel suoevolversi per oltre 40 anni.Di professione avvocato, Paul Harrisconcepì una filosofia del servire e deirapporti umani che, nel corso di unsecolo, ha ispirato molteplici generazioni.Nel mese della sensibilizzazione alRotary, nel prepararci a celebrare ilCentenario il 23 febbraio 2005, dob-biamo certamente compiacerci per lebattaglie vinte e per gli obiettivi rag-giunti, ma dobbiamo anche riflettereed esaminare se il nostro modo di ope-rare è ancora consono ed adeguato alrivolgimento epocale di questi ultimianni.Oggi, infatti, nulla continua a vivere senon si rinnova. Anche il nostro Rotarycontinuerà ad esistere se sarà sempre“nascente” attraverso l’interesse verso icambiamenti repentini della società efacendosi, esso stesso, espressione dellarealtà viva in cui opera, trasmettendoideali e principi universalmente ricono-sciuti.Dovrà, in sintesi, seguire le fasi e i ritmi

evolutivi della società.Paul Harris, in una Convention, ebbe aprecisare il suo pensiero: “il Rotary assi-curerà il suo destino con la continuaevoluzione ed anche, se necessario, condelle rivoluzioni”.Nonostante ciò, sono purtroppo evi-denti i numerosi tentativi di difendereun Rotary del passato.Alcuni rotariani ed alcuni club, anchenel nostro Distretto, non si sono resiconto che il mondo è cambiato e chenon si può rimanere ancorati a concet-ti superati e a metodi desueti.Questo atteggiamento potrebbe farperdere l’opportunità di creare un rin-vigorito “Rotary” che attivamentevuole entrare nel suo secondo secolo divita.L’attenzione, pertanto, deve essererivolta verso quelle persone generoseche sono disposte a mobilitarsi creandoed inventando iniziative, fornendo pro-getti di servizio, contribuendo al rinno-vamento e al ringiovanimento dellanostra Associazione.Solo così il Rotary si consolida peraffrontare le sfide del futuro.Una delle opportunità più significativeper il destino del Rotary è la diffusionedella sua immagine fortemente positivaderivante dalla considerazione da tutti

condivisa:che il Rotariano è persona di buonavolontà che ispira i propri comporta-menti a principi di rettitudine morale edi eticità professionale;che la nostra Associazione è in grado dioffrire, anche grazie ai suoi criteri rigididi selettività, ai giovani, meno giovani edonne, l’orgoglio di una privilegiataappartenenza ed un prestigio che solo ilRotary, certamente quello italiano, è ingrado di garantire.Facciamo in modo che, tramite l’impe-gno di tutti i rotariani, la nostra lungastoria venga raccontata, in manieracompetente e convincente, anche attra-verso un sistema di formazione edinformazione mediatica, da cui ogginon si può prescindere.Arrivederci a Prato, il 15 gennaio 2005.In quell’incontro di metà anno rotaria-no verificheremo il cammino percorsoe, con slancio ulteriore, ci daremo uninput per i programmi organizzativi alfine di giungere, con rinnovato entusia-smo, al nostro traguardo: CelebrazioniDistrettuali del Centenario a MassaCarrara.Un caro saluto a tutti voi

Alviero

ROTARY CLUBPISA - GALILEI

Scopo del Rotary è di incoraggiare e sviluppare l’ideale del «servire» inteso come motore e propulsione di ogni attività.

www.rotaryclubpisagalilei.it

GENNAIO 2005 - mese di sensibilizzazione al RotaryLa lettera del Governatore

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IL ROTARY IN ITALIARelazione del Governatore Alviero Rampioni

RIUNIONE CONVIVIALEdel 13 gennaio 2005

Grand Hotel Duomo h. 20,00

Soci presenti: 48 Paolo e Giuseppina Ancilotti; FrancoBacchini; Paolo e Anna MariaBarachini; Marzio Benedetti; Giacomoe Laura Bertocchini; GenerosoBevilacqua; Alfonso e Anna Bonadio;Roberto e Simonetta Brogni;Alessandro Carrozza; Armando e MariaRosa Cecchetti; Francesco e GabriellaCiardelli; Paolo Corsini; Fabrizio eLorenza Dendi; Massimo e AnnamariaDringoli; Franco e Palma Falorni;Mario e Maria Franco; FortunatoGalantini; Adriano e GiovannaGalazzo; Sergio ed Emanuela Gandini;Claudio e Stefania Gelli; FrancescoGiuli Rosselmini; Bruno e GiovannaGrassi; Mario Guazzelli; Giampaolo eSilvia Ladu; Salvatore Levanti;Vincenzo Littara; Franco Macchia;Otello e Wanda Mancino; Mario eMyriam Mariani; Lino e FrancaMartino; Fabrizio e M. CeciliaMenchini Fabris; Enrico Morgantini;Luigi Murri; Franco e AnnamariaOliva; Mauro Pino; FrancescoPoddighe; Alfredo Porcaro; Vittorio edElena Prescimone; Salvatore Salidu;Muzio e Daisy Salvestroni; GianfrancoSanna; Amerigo Scala; Aldo e MariaLuisa Sodi; Renzo Sprugnoli; Luciano eAntonietta Triglia; Franco e LucianaUrsino; Gianfranco e LetiziaVannucchi.

Percentuale presenze: 65%

Ospiti del Club: Dott. AlvieroRampioni (Governatore del Distretto2070); Dott.Gianfranco Pachetti(Assistente del Governatore); ElisaDringoli, Gaia Bonaccorsi, LorenzoRossa (Rotaract).

Alviero Rampioni è il Governatore delDistretto 2070 per l’Anno Rotariano2004 – 2005.

Il 19 giugno 1923 al Cova, a duepassi dalla Scala, ebbe luogo la primariunione del costituendo Rotary Club.L’Italia fu il settimo paese europeo adaccogliere il Rotary. Il club di Milano,promosso da Leo Giulio Colleton eJames Henderson, non mancò, in queiprimi mesi di impostazione organizza-tiva, di qualche contrasto fra i promo-tori. Colleton, buon conoscitore delRotary negli Stati Uniti, aveva in animodi fare un Rotary simile, e cioè ultrademocratico. Henderson era di contra-rio avviso e diede un indirizzo di èlite alClub di Milano. A dieci anni di distan-za dalla decisione presa elogiò iPresidenti che erano stati a capo deiClub dopo di lui per aver aderito “cosìscrupolosamente alla politica iniziale diqualità e non di quantità”.

Nel 1924 fu costituito il club diTrieste, secondo club italiano, e quindii club di Roma, Torino, Napoli,Palermo, Genova, Firenze, Livorno,Venezia, Bergamo, Parma, Cuneo.L’Italia fu il primo paese dell’Europacontinentale ad ottenere il riconosci-mento del proprio Distretto (il 46° del

Rotary International). A fine giugno1925 la responsabilità del Distretto fuconferita a Giorgio Mylius, che man-tenne la linea di Henderson nello spin-gere i Club ad essere molto severi nelleammissioni. In effetti, il Rotary in Italiarappresentava le migliori energie esi-stenti, nel campo industriale, commer-ciale e professionale.

Nel 1928 il Consiglio Nazionale ita-liano istituì la Commissione Nazionaledelle nomine, alla quale spettava di esa-minare le ammissioni proposte dai sin-goli Club. In ogni attività si miravasempre al “primo” in senso assoluto.Con il passare degli anni i principi diattenta e scrupolosa valutazione deimeriti dei candidati proposti al ricono-scimento della ruota dentata non siattenuarono. Componenti attivi di unagrande Associazione internazionale, iClub italiani non si sono limitati a desi-gnare Governatori e Presidenti tra imaggiori uomini d’affari e professioni-sti dell’epoca, ma hanno espresso perso-nalità di grande rilievo che si sono inse-rite in modo determinante nella storiadel Rotary International. RicordiamoAchille Bossi, Omero Ranelletti e GianPaolo Lang.

Mentre il Rotary cominciava adaffermarsi, il Paese fu scosso dal delittoMatteotti. Inizialmente fu accusata laMassoneria e si insinuarono sospettianche sul Rotary. Tuttavia, ben prestocominciarono a manifestarsi le primedifficoltà con le gerarchie fascisteriguardanti l’internazionalità delRotary in contrasto con l’italianità cheil regime esaltava.

Nel 1927 si iniziò la pubblicazionedell’annuario che costituisce un utile

Il nostro amico e socio Prof.Paolo Ancillotti è stato nomi-nato, a partire dal 1° Gennaio2005, nuovo Direttore dellaScuola Superiore Sant’Anna. APaolo i nostri migliori auguri dibuon lavoro.

Hotel Duomo 13/01/2005

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strumento di lavoro ed il modo miglio-re per mostrare ai soci che l’iscrizione alloro Club li inserisce automaticamentein un più vasto contesto nazionale edinternazionale. Nello stesso anno,auspice il Governatore Piero Pirelli,uscì il primo numero del mensile“Realtà”, letto – a quanto si affermavanegli ambienti responsabili del Rotary– dallo stesso Mussolini. Più tardi peròsi verificò una critica aperta della stam-pa nazionale al Rotary accusato di avermutuato dalla Massoneria fini ed obiet-tivi. Anche il fronte cattolico le muove-va la stessa accusa pur da un altro puntodi vista (carattere universalistico, pro-mozione di rapporti amichevoli trauomini di diversa religione, etica adog-matica). In questo quadro si colloca lacampagna di stampa del 1928 contro ilRotary.

La crisi dei rapporti con la ChiesaCattolica, maturata da tempo ed esplo-sa nel 1928-29 e poi nel 1951, rappre-senta un aspetto importante della vitadel Rotary in Italia e, di riflesso, delRotary International. Al superamentodei contrasti ed alla restituzione dellaserenità spirituale ai rotariani cattolicimolto ha contribuito OmeroRanelletti. Lo stesso Gramsci assunseuna posizione tutt’altro che critica neiriguardi del Rotary, apprezzandolo siacome movimento internazionale sia dalpunto di vista dello sviluppo in Italia.

Si giunse, così, dopo anni di ansie,di timori, di speranze, alla riunione diRoma del 14 novembre 1938 delConsiglio Nazionale che sanzionò loscioglimento dell’Associazione. Quellaseduta, che si tenne a Palazzo Salviati,dove quattordici anni prima era statoinaugurato il Club di Roma, costituisceuna pagina malinconica e tormentatadella lunga storia del Rotary in Italia.L’Italia non era l’unico Paese d’Europache aveva abbassata la bandiera rotaria-na. Lo avevano già fatto prima, perragioni diverse, la Spagna, la Germania,l’Austria.

Dopo la guerra il primo club a rico-

stituirsi è stato quello di Messina. ARoma, nel 1948, all’Hotel Excelsior, cifu una cerimonia che assunse caratterenazionale. Erano rappresentati tutti iventisei Club nel frattempo ricostituitied erano presenti il Presidente delConsiglio dei Ministri De Gasperi, ottoMinistri, tra cui due rotariani(Merzagora e Corbellini), i sottosegre-tari Andreotti e Brusasca, ventisei rap-presentanti diplomatici, tra cuiAmbasciatori dei principali paesi, eduna larga rappresentanza della stampaestera e nazionale. De Gasperi, nelcorso di un discorso di grande aperturae di simpatia verso il Rotary, disse diconsiderarsi socio dell’Associazione,condividendone il senso del dovere edel servizio nell’interesse della Patria.Aggiunse che l’impegno rotariano delservire era a vantaggio non soltanto delpopolo italiano, ma del mondo interoed evocò la causa della pace internazio-nale quale aspirazione finale del Rotary.

Purtroppo rimaneva la tensione trail Rotary e la Chiesa Cattolica.Finalmente, nella seconda metà deglianni Cinquanta, i rapporti si rasserena-rono con la presenza dell’Arcivescovo

Montini alla seduta rotariana del Clubdi Milano del 13 novembre 1957. Perla prima volta, dopo oltre cinquant’an-ni dalla fondazione, fu consentito allaPresidenza del Rotary International divarcare il portone di bronzo delVaticano e di essere ricevuta ufficial-mente dal sommo Pontefice. Parole dipace e di amore e sentimenti di stimarivolse Giovanni Paolo II ai partecipan-ti alla LXX Convention del RotaryInternational in un elevato indirizzo disaluto che così concludeva: “Possa ilvostro generoso servizio rendere onoreai vostri rispettivi paesi e tradursi nellagioia della vostra vita quotidiana.Voglia il Signore sostenere il RotaryInternational nella nobile causa di ser-vire l’umanità, l’umanità nel bisogno”.

Lo sviluppo del Rotary che, neglianni Cinquanta e Sessanta, fu vivace evigoroso. La presidenza di Lang, le vicepresidenze di Bolelli, la partecipazionesempre qualificata di italiani nelle varieadunate internazionali, la efficienteorganizzazione dei Congressi e delleAssemblee distrettuali e la larga parteci-pazione di rotariani hanno posto inbuona luce i Club italiani nell’ampio

Il Governatore Alviero Rampioni riceve la medaglia ricordo dal Presidente Ursino.

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In occasione della Conviviale sono statiammessi al Club due nuovi soci:Dottor Carlo Borsari e Professor MarioGabriele. Presentiamo un breve curri-culum dei due nuovi soci, ai quali por-giamo i nostri migliori auguri.

Il Dottor Carlo Borsari è nato aGrosseto il 26 gennaio 1942 e si è lau-reato in Medicina e Chirurgia pressol’Università degli Studi di Pisa. Si è spe-cializzato in Anestesia all’Università diFirenze e quindi in Anestesia eRianimazione prima e in Fisioterapiapoi all’Università di Pisa. Assistente diAnestesia e Rianimazione fin dal 1970,è diventato Aiuto presso lo stessoServizio dell’Istituto V. Putti di Pisa nel1978. Dal 1990 è stato responsabile delModulo di Coordinamento Anestesio-

logico della Clinica Orto-pedica, quin-di responsabile del Servizio di Anestesiae Rianimazione della USL N. 12. Dal1997 è Direttore dell’U.O. Anestesia eRianimazione 3° dell’Azienda Ospeda-liera Universitaria Pisana e dal gennaio2004 direttore del DipartimentoAssistenziale Integrato di Anestesia eRianimazione della suddetta aziendaospedaliera. Il Dottor Borsari ha unalunga esperienza didattica, avendotenuto numerosi insegnamenti pressomolte Scuole di Specializzazionedell’Università di Pisa. Ha organizzatomolti congressi nazionali e ha parteci-pato, spesso come relatore, a numero-sissimi congressi nazionali e internazio-nali e vanta molte pubblicazioni scien-tifiche su riviste. Socio di Società scien-tifiche, dal 1969 si interessa attivamen-

NUOVI SOCI

schieramento mondiale dell’Organiz-zazione. Dal 10 al 14 giugno 1979Roma è stata protagonista della citataLXX Convention, alla quale hanno par-tecipato oltre quattordicimila personeprovenienti da più di cento paesi delmondo. Molte opere di bene hannoimpegnato i Club italiani, in particola-re due significative attività: la prima dicarattere culturale conseguente allatenacia ed alla passione di TristanoBolelli, l’altra di assistenza umanitariaper debellare la poliomielite nelmondo. Il Rotary si è gradualmenteaperto all’esterno ed i Club sono diven-tati poli di meditato esame e di liberadiscussione dei problemi della vita col-lettiva.

Ovviamente, come in ogni ordina-mento democratico, non tutti i com-menti giornalistici sono favorevoli.“Cuore d’oro e forchetta d’argento” hatitolato un articolo su “L’Espresso” ilgiornalista Sergio Saviane. Enzo Biagiha scritto che, quando un uomo politi-co non ricopre Ministeri, i suoi seguacisi riducono ad una specie di sodalizioconviviale “più o meno come ilRotary”. Lo sfondo della stampa criticaè sempre lo stesso: l’albergo ed il risto-rante, quasi che questi luoghi fosserofrequentati solo dai rotariani ed i gior-nalisti praticassero le bettole e le locan-de di terz’ordine.

Nonostante tutto il Rotary si è sem-pre più affermato in Italia come ungruppo di opinione attivo ed operoso,indirizzato al bene della patria e dellapiù ampia comunità internazionale.Ovviamente non tutti gli iscrittiall’Associazione mostrano un concretoattaccamento alla vita dei Club; né tuttigodono del complesso delle qualitàrichieste per essere un buon rotariano.Ma a conclusione di questa sintesi,sembra potersi serenamente affermareche nella grande maggioranza l’organi-smo è sano ed anzi fiorente, immune dacontaminazioni politiche, consapevoledelle responsabilità che incombono allaclasse dirigente del Paese.

Soci presenti: 39Paolo e Giuseppina Ancilotti; Franco e Maddalena Bacchini; Marzio e CabiriaBenedetti; Alfonso e Anna Bonadio; Vitaliano Bonaccorsi; Roberto e SimonettaBrogni; Francesco e Gabriella Ciardelli; Paolo e Maria Laura Corsini; GrazianoCusin; Massimo e Annamaria Dringoli; Franco Falorni; Mario Franco;Fortunato e Mirella Galantini; Adriano e Giovanna Galazzo; Claudio e StefaniaGelli; Andrea Gesi; Francesco Giuli Rosselmini; Lucio e Gabriella Giuliani; BrunoGrassi; Salvatore e Liliana Levanti; Vincenzo Littara; Franco e Teresa Macchia;Otello e Wanda Mancino; Fabrizio e M. Cecilia Menchini Fabris; Luigi Murri;Franco e Annamaria Oliva; Gianluca Papasogli Tacca; Mauro Pino; Francesco eImmacolata Poddighe; Alfredo Porcaro; Vittorio e Elena Prescimone; AntonioRau; Giuseppe e Enrica Saggese; Salvatore e Gianna Salidu; Amerigo Scala;Luciano e Antonietta Triglia; Franco e Luciana Ursino; Gianfranco e LetiziaVannucchi.

Percentuale presenze: 55%

Ospiti del Club: Sen.Prof. Luciano Modica e Signora; Dott. Carlo Borsari eSignora; Prof. Mario Gabriele e Signora.

Ospiti dei Soci: Prof. Mario Bonadio e Signora (Bonadio); Col. Fabiano(Benedetti); Prof. Vagelli e Signora, Rag. Gallino e Signora, Dott. G.Russo(Galantini); Dott. Rodolfo Gentile e Signora (Gelli); Prof. Turini e Signora, Prof.Cappelli e Signora, Prof. Vitale e Signora (Giuliani); Sig.ra Concetta Colle(Ursino).

RIUNIONE CONVIVIALE del 20 gennaio 2005

Grand Hotel Duomo, h. 20,00

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Il Prof. Luciano Modica, già Rettoredell’Università di Pisa, è attualmenteSenatore della Repubblica.

Il lavoro di professore costringe aconfrontarsi con i giovani. Vederli cre-scere, nella disciplina che si insegnaloro come nella maturità culturalecomplessiva, è un’esperienza entusia-smante che conoscono tutti i professoriche amano la loro professione. Tantopiù entusiasmante tanto più li si riscon-tri diversi, e spesso migliori, di se stessi.

Se la politica è innanzitutto l’arte diinterpretare e regolare la società e le sueistituzioni al fine del bene comune,l’Università è per sua natura una pale-stra politica per i giovani, nel senso cheessi maturano proprio negli anni uni-

I GIOVANI E LA POLITICARelazione di Luciano Modica

Il Senatore Modica con la Signora Ursino e il Presidente.

te e con successo di Agopuntura, valu-tandone soprattutto le conferme scien-tifiche. Da molti anni è socio dellaSocietà Storica Pisana, nel cui ambito siinteressa di storia pisana e di storiatoscana in generale. Ama il ciclismo, iltrecking di alta montagna e lo sci. Sidiverte a coltivare orchidee.

Il Prof. Mario Gabriele è nato a Pisal’11 novembre 1950; si è laureato inMedicina e Chirurgia pressol’Università di Pisa con il massimo deivoti. È specializzato in “Otorinolarin-goiatria e Patologia Cervico Facciale”ed in “Odontosto-matologia”. Subitodopo la laurea ha intrapreso la carrierauniversitaria, dapprima come Ricer-catore presso la Clinica diOtorinolaringoiatria di Pisa e successi-vamente, dal 1980, presso la ClinicaOdontoiatrica. Nel 1994 è diventato

Professore Associato di ChirurgiaOdontostomatologica e dal 2000 èProfessore Ordinario di ChirurgiaMaxillo Facciale presso il Corso diLaurea Specialistica in Odontoiatria eProtesi Dentaria dell’Università di Pisa.Vive a Pisa, è coniugato con Maria RitaBarbani ed ha due figlie: Silvia e Giulia.La sua prevalente attività professionaleè quella di Direttore dell’UnitàOperativa di Chirurgia Odontosto-matologica dell’Azienda OspedalieraUniversitaria Pisana in qualità diProfessore Ordinario della stessa disci-plina. Parla correntemente la linguainglese ed ha pubblicato oltre 190 lavo-ri scientifici su riviste nazionali edinternazionali.Ricopre attualmentediverse cariche istituzionali: èPresidente del Corso di laureaSpecialistica in Odontoiatria e ProtesiDentaria; è Referente Responsabile

dell’Area Vasta Nord Ovest RegioneToscana per l’Odontoiatria; è Direttoredel corso Master in Chirurgia Orale ePronto Soccorso Odontoiatrico; èPresidente della Società Italiana diChirurgia Odontostomatologica. Intutti questi anni ha mostrato una spic-cata predisposizione ad attività direttiveed organizzative: interagisce con lerisorse umane, strutturali e strumentaliottimizzandole. Pianifica gli obiettivipropostigli impostando le proprie atti-vità su criteri di efficienza e di efficacianel rispetto soprattutto dei valori fon-damentali della didattica, della ricerca edei diritti degli studenti e dei pazienti.Come professore universitario ha crea-to una scuola di ricerca di rilievo nazio-nale ed internazionale. Coltiva da sem-pre, come sport, ciclismo, vela e attivitàsubacquea. Come hobby si occupa diinformatica, fotografia e viaggi culturali.

Hotel Duomo 20/01/2005

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versitari la loro personalità definitiva,in contatto con un’istituzione comples-sa, tra le più importanti in un mondoretto dalla conoscenza, e all’interno diuna comunità sociale che è un po’ unmodello e un prototipo della società incui andranno a vivere e lavorare. Ineffetti molti anni fa i “parlamentini”studenteschi universitari costituivano illuogo dove emergevano coloro cheavrebbero poi guidato la politica nazio-nale. Poi la forma con cui la politicaemergeva in università cambiò, anzisembrò allontanarsi dall’università dimassa dove gli studenti, più solitari dalpunto di vista sociale, pensavanosoprattutto a studiare.

Ma era in realtà l’annuncio di uncambiamento profondo che avrebbeinvestito la politica nazionale, la realtàdei partiti, lo stesso atteggiamento piùindividualistico dei cittadini, giovani enon, nei confronti dello Stato e dellesue istituzioni.

Non era quindi la politica che siallontanava dall’università ma sempli-cemente la politica che cambiava e ilcambiamento era fedelmente registratoin anticipo dal termometro universita-rio.

Siamo ora, da qualche anno, inun’altra fase. Una parte dei giovanitorna alla politica, per strade semprenuove che passano per alcuni, comesempre, dalla passione ideale, ma peraltri dalla solidarietà o dall’impegnointernazionalista, per altri ancora dallarappresentanza di interessi delle comu-nità studentesche nelle scuole e nelleuniversità.

Ne avevamo bisogno e dobbiamoascoltare e incentivare questi fenomeni,poiché non vi è società armonica senzacultura politica e senza impegno politi-co.

Uno studente universitario che par-tecipa agli organi collegiali di governofa politica in molti sensi: perché si eser-cita a rappresentare interessi nel quadrodelle strategie di un’istituzione cui

appartiene e da cui dipende il suo stes-so futuro; perché si abitua alla comples-sità dei fenomeni sociali e all’impossibi-lità di ridurli semplicisticamente aricette ideologiche pur nella necessitàdi darsi sempre coordinate ideali sicuresenza le quali la politica si riduce adamministrazione; perché entra in con-tatto con i partiti, i sindacati, le ammi-nistrazioni locali, le forze sociali matu-rando la sua cittadinanza.

Con una caratteristica in più, dinatura quasi etica e che sarebbe benemeditare da parte di tutti: la gratuitàdell’impegno per l’assenza di “conflittidi interesse”. Per me è sempre emozio-nante ricordare lo straordinario impe-gno e l’intelligenza innovativa di stu-denti di tutte le arti politiche chehanno governato con me l’Universitànel periodo del mio rettorato e chehanno contribuito in modo sostanzialea rinnovarla profondamente. Ognunodi loro sapeva bene che, nel breve

periodo dei loro studi universitari, nonavrebbe minimamente potuto vedererealizzarsi per sé i risultati della propriaattività politica di amministratoredell’Università. Eppure in nessuno diloro ho mai visto un cedimento oppor-tunistico o un calo di interesse.

Faccio politica in Parlamento datroppo poco tempo per dare giudizi inquesto campo. Ma anche in questaesperienza sento la necessità delle mentigiovani, della loro passione e della lorocompetenza libera da compromessi esedimenti che l’esperienza inevitabil-mente deposita. La politica deve guar-dare al futuro e non, come spesso micapita di vedere, al passato. Non è pos-sibile guardarvi senza gli occhi dei gio-vani cui questo futuro appartiene e dacui questo futuro dipende.

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Facciamo i nostri migliori auguri

ai soci nati nel mese di Gennaio:

Marzio Benedetti

Generoso Bevilacqua

Carlo Borsari

Andrea Genazzani

Lucio Giuliani

Bruno Grassi

Giampaolo Ladu

Salvatore Levanti

Mario Mariani

Alfredo Porcaro

Giuseppe Saggese

RIUNIONE NON CONVIVIALEdel 27 gennaio 2005

Grand Hotel Duomo, ore 19,30

Soci presenti: 34Paolo Ancilotti, Franco Bacchini, PaoloBarachini, Marzio Benedetti, VitalianoBonaccorsi, Alfonso Bonadio, CarloBorsari, Roberto Brogni, FrancescoCiardelli, Paolo Corsini, FrancescoFrancesca, Mario Franco, MaroGabriele, Fortunato Galantini,Adriano Galazzo, Sergio Gandini,Lucio Giuliani, Bruno Grassi,Giampaolo Ladu, Salvatore Levanti,Franco Macchia, Enrico Morgantini,Luigi Murri, Franco Oliva, MauroPino, Antonio Rau, Mauro Rossi,Muzio Salvestroni, Amerigo Scala,Aldo Sodi, Renzo Sprugnoli, CarloTavella, Francesco Ursino, GianfrancoVannucchi.

Percentuale presenze: 44%

La Commissione Classifiche è compo-sta dai soci Francesco Ciardelli, MuzioSalvestroni, Gian Franco Vannucchi. IlPresidente della Commissione, Prof.Ciardelli, ha riferito sulla situazioneattuale e sui possibili sviluppi.

La commissione, oltre ad aver esa-minato ed espresso le indicazioni relati-ve ai codici occupazionali dei nuovosoci proposti nel corso dell’annata rota-riana, ha svolto anche una riunionededicata all’esame della situazione delClub in termine di distribuzione deisoci nei vari codici occupazionali previ-sti dal Regolamento del R.I. Questoesame, doveroso nel corso di ogni anna-ta rotariana, aveva anche lo scopo difornire al Consiglio Direttivo del Clubindicazioni utili per uno sviluppo del-l’effettivo del Club, mirato ad ampliarele attività occupazionali coinvolte,naturalmente tenendo conto delladisponibilità offerta dall’area territoria-le in cui il Club opera. Dei 29 codicioccupazionali attualmente previsti dalregolamento R.I. risultano attualmenteoccupati quelli che riportano tra paren-tesi l’indicazione del numero di sociche possiedono tale classifica :

Contabilità (2 soci)Pubblicità (0)Agricoltura/Ambiente (1)Architettura/IngegneriaArte e design (1)* Bancario/Investimenti (8 ma tutti pensionati)Clero e istituzioni religiose (1)Comunicazioni/Nuovi media (3)Educazione (2)Servizi sociali (0)Edilizia, riparazioni e manutenzione (3)Educazione (2)spettacoli/Sport (1)* Industria alimentare (1 pensionato)Amministrazione pubblica (3 ma 2 pensionati)

Gestione del personale (1)Assicurazioni (4)Legale (0)Management and administration (0)Manifatturiero (1)* Commerciale (1 pensionato)Medico/sanitario (10)Militare (0)Servizi di guardia (0)Immobiliare (0)Scienza, matematica e tecnologia (2)Servizi (1)Scienze sociali (0)* Trasporti (1 in pensione).

Pertanto su 29 codici ne risultanooccupati 16, mentre 13 sono o nonoccupati (9) od occupati da soci ormaipensionati (quattro e precisamente6,14,21 e 29). Quelli non occupati2,8,10,17,19,23,24,25 e 28 compren-dono anche attività molto importantiper le iniziative alla base degli scopi delRotary e la commissione raccomandache si valuti la possibilità di attivarnealmeno alcune, individuando e presen-tando come possibili soci, candidati ingrado di assumere la classifica corri-spondente.

La commissione ha anche eviden-ziato come i codici 12) Educazione e22) Medico/Sanitario siano molto piùrappresentati degli altri con rispettiva-mente 27 e 10 soci. Tali valori aumen-teranno a 28 e 11 dopo l’ammissioneprevista per il 20/01/05 dei due nuovisoci. Pur nella consapevolezza che que-sta situazione è comprensibile e giusti-ficata considerando come Pisa sia pre-valentemente città universitaria con unimportante nucleo medico, la commis-sione ritiene che si debba operare perriequilibrare la situazione nei limiti delpossibile e suggerisce che di tale argo-mento si faccia oggetto di discussionein una delle prossime assemblee delClub.

RELAZIONE DELLA

COMMISSIONE CLASSIFICHERelazione del Prof. Francesco Ciardelli

Hotel Duomo 27/01/2005

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Care Amiche e cari Amici,la scadenza importante che noi rota-

riani aspettavamo da tempo, è ormaiprossima. Febbraio 2005 – Cento annidalla Fondazione del RotaryInternational.

Sono vicino al completamento delprogramma delle visite ai Club e cono-sco ormai bene quali sono i “services”intrapresi dai Club stessi, nei confrontidella cultura, dell’educazione e dei pro-blemi umanitari, in questo anno parti-colare del Centenario.

Sono iniziative tutte pensate, ideate,esaminate, discusse e verificate, chehanno coinvolto e stanno lodevolmen-te coinvolgendo i rotariani di tutto ilDistretto per lasciare così nellaComunità il riverbero originale e signi-ficativo di questo evento.

Di ogni Club, grande o piccolo,conosco perfettamente l’obbiettivo chesi è dato: l’apposizione di una lapidecommemorativa - l’inaugurazione diun monumento - la realizzazione di unparco pubblico - la costruzione di unasilo - gli arredi di una scuola - la for-nitura di attrezzature sanitarie - aiuti astrutture per disabili – ippoterapia -borse di studio – convegni - concerti –pubblicazioni – monografie – vie epiazze intitolate a Paul Harris e perfino,lassù nel cielo, una stella col nome diPaul Harris che brillerà su di noi.

Posso affermare che i rotariani, inquesta grande fantasia di iniziative,mostrano concretamente enorme inte-resse verso i problemi della società,offrendo collaborazione, comprensionee amicizia.

Un grazie, care amiche e cari amicirotariani, per tutto quello che avetepreparato per questa occasione, perchésono certo che è frutto di generosoimpegno e vivo entusiasmo.

Con altrettanto entusiasmo, viseguirò nelle vostre manifestazioni per

congratularmi dei vostri sicuri successi.Per tutto il mese di febbraio ed

oltre, i Club e i rotariani di questoDistretto, in una atmosfera di serenità edi allegria, celebreranno l’anniversariodel Rotary con incontri che coinvolge-ranno l’intera famiglia rotariana. Viesorto, pertanto, in questa circostanzaad essere particolarmente orgogliosi diappartenere al Rotary, con la gioia e laconsapevolezza che derivano dall’essereparte di una organizzazione straordina-ria che vanta una lunga storia di succes-si.

A proposito di successo, vorreiaugurarne tanto a due manifestazioniche mi stanno particolarmente a cuoree alle quali vorrei essere presente:

quella organizzata dal gruppo deiClub Medicei per il pomeriggio di mer-coledì 23 febbraio 2005 a Firenze alsalone dei Cinquecento a PalazzoVecchio, dove è certa la presenza, per laCelebrazione del Centenario, di un’altacarica dello Stato.

quella del 4 marzo 2005 a Bologna,dove il gruppo dei Club Felsinei hannoorganizzato per il Centenario unSimposio sull’Etica delle Professioni,nell’Aula Magna di Santa Luciadell’Università di Bologna.

Ho sempre sostenuto che le duecittà di Firenze e Bologna, quali capo-luoghi di Regione, dovessero organizza-re due manifestazioni pubbliche impor-tanti ed unitarie (cioè con l’impegno ditutti i rispettivi Club d’area) per dareun segnale di forza, di efficienza e dicredibilità del Rotary in queste duerispettive regioni.

I dodici Club dell’area Medicea e inove Club dell’area Felsinea si stannoesprimendo in tal senso.

Sosteniamoli il più possibile.Per la manifestazione di Bologna (4

marzo 2005) non ci dovrebbero esserecoincidenze o sovrapposizioni di mani-

FEBBRAIO 2005 - mese rotariano dell’intesa mondialeLa lettera del Governatore

festazioni alternative. Ritengo che tuttii rotariani del Distretto potrebberoprendere in seria considerazione di par-tecipare a questa ultima manifestazionedel Centenario, prima del Congresso,anche con presenza compensata.

Ed ora, complimenti a tutti voi“Presidenti del Centenario”.

Sotto la vostra guida si sta celebran-do un evento importante, i primi centoanni del Rotary.

Sapevo di poter contare su di voiperché siete mitici, sarete sempre unici,gli unici Presidenti del Centenario.

Un caro salutoAlviero

Facciamo i nostri migliori

auguri ai soci nati

nel mese di Febbraio:

Roberto Brogni

Franco Luigi Falorni

Giulio Guido

Otello Mancino

Mauro Pino

Vittorio Prescimone

Gianfranco Sanna

Ludovico Sbordone

Luciano Triglia

Il giorno 2 Febbraio 2005 si è spento il nostro amico e socio AngeloCiucci. Ecco, in suo ricordo, la commemorazione del nostro Presidente FrancescoUrsino:

Cari Amici,questa sera, per tutti noi, la campana suonerà due volte. Purtroppo il tocco è portatore di un triste annuncio: il nostro caroamico ANGELO e per tutti i pisani il DOTT. ANGELO CIUCCInon è più con noi. Una brutta e veloce malattia lo ha allontanato persempre dall’affetto della Sua cara Maria Grazia e dall’affetto dei suoifigli e dei suoi nipotini che costituivano la luce dei suoi occhi, comediceva sempre. Per noi se n’è andato un caro amico, un punto di riferimento insosti-tuibile, una persona dal comportamento essenziale e che della vitaaveva saputo cogliere le cose fondamentali perché era riuscito a spo-gliarle da tutto ciò che considerava futile, mondano e formale. Per me il ricordo di Angelo sarà sempre un ricordo felice: mi ha con-segnato il distintivo del Rotary ed il Rotary ho imparato a conoscerlocon la Sua Presidenza. Ho apprezzato il Suo vero spirito di servizio rotariano ed il suo entu-siasmo giornaliero a costruire e donare senza mai chiedere un ritornopersonale.La Sua passione alla pittura ed alla scultura gli aveva permesso di rag-giungere il meritato titolo di MAESTRO e di questo era veramenteorgoglioso: gli piaceva essere chiamato, soprattutto dagli amici, ilMAESTRO PISANO.Ho pensato che essere qui stasera, tutti insieme, fosse il modo miglio-re per onorare la memoria di Angelo perché Angelo amava il Suo Clube tutti i suoi Soci senza differenza alcuna.Disponibile sempre a partecipare con passione ed entusiasmo senzamai tirarsi indietro, coerente sempre con le Sue idee e soprattuttofermo nei suoi principi.Con orgoglio e soddisfazione ho portato avanti il Suo desiderio di rea-lizzare la statua di Chinzica per il Centenario; il Suo desiderio è diven-tato realtà perché la statua è stata felicemente concepita dalle sue manied aspetta di essere posizionata in Città.Rimane in tutti noi l’amarezza di non poterlo vedere presente inPiazza Guerrazzi.Ma Angelo sarà d’ora in avanti sempre con noi e con tutti i pisani inquesta zona di città che lo ha visto vero protagonista nel corso di tuttala Sua vita.Non ci sarà conviviale dove non lo ricorderemo con la macchina foto-grafica e la Sua solita battuta simpatica rivolta al Relatore alla conse-gna dei premi: …quella medaglia l’ho concepita con le mie mani esenza chiedere una lira… se lo ricordi.Angelo donava senza chiedere nulla; a volte poteva sembrare un bur-bero, ma invece era buono, era un vero toscano che amava la battutae viveva per la battuta, non chiedeva di essere capito perché il suo ope-rato ha sempre testimoniato il valore della Sua persona.Cari Amici, nel ricordo del caro Angelo, continuiamo ad offrire tuttoil nostro affetto a Maria Grazia la compagna di tutta la Sua vita.

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RICORDO DI ANGELO CIUCCIRIUNIONE CONVIVIALEdel 3 febbraio 2005

Grand Hotel Duomo, ore 20,00

Soci presenti: 35Franco e Maddalena Bacchini;

Paolo e Annamaria Barachini;

Marzio Benedetti; Alfonso e Anna

Bonadio; Mario e Eleonora

Bonadio; Vitaliano Bonaccorsi;

Carlo e Daniela Borsari; Alessandro

Carrozza; Francesco e Gabriella

Ciardelli; Paolo Corsini; Graziano

Cusin; Massimo e Annamaria

Dringoli; Mario Franco; Mario e

Rita Gabriele; Fortunato Galantini;

Adriano e Giovanna Galazzo;

Andrea Gesi; Bruno e Giovanna

Grassi; Giulio e Daniela Guido;

Giampaolo e Silvia Ladu; Salvatore

Levanti; Franco e Teresa Macchia;

Otello e Wanda Mancino; Lino e

Franca Martino; Fabrizio e M.

Cecilia Menchini Fabris; Enrico

Morgantini; Franco e Annamaria

Oliva; Gianluca Papasogli Tacca;

Mauro e Cristina Pino; Alfredo

Porcaro; Vittorio e Elena

Prescimone; Gianfranco Sanna;

Amerigo Scala; Renzo Sprugnoli;

Franco e Luciana Ursino.

Percentuale presenze: 45%

Ospiti del Club: Prof. Di Porto.

Ospiti dei Soci: Dringoli (Figlia); S.

Voliani (Presidente Kiwanis) con il

Marito (Prescimone)

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COINVOLGIMENTO DEI GIOVANI NELLE RELAZIONI TRA

CIVILTÀ, CULTURE, RELIGIONI, CON SPECIALE RIFERIMENTO

ALLE TRE RELIGIONI MONOTEISTICHE O BIBLICHE

Relazione del prof. Bruno di Porto

Il Prof. Bruno di Porto è presidentedell’Associazione Italiana EbraicaProgressiva nonché fondatore del perio-dico di attualità e cultura ebraica“Hazman Veharaion - Il Tempo el’Idea”.

Il coinvolgimento dei giovani infeconde relazioni tra civiltà, culture,religioni può avere il postulato di basenella rappresentazione didattica delledifferenze storico-culturali e religiosecome diramazioni ed articolazioni diuna struttura di pensiero, di intuizio-ni, di sentimenti, di memorie, di sim-boli, di necessità elementari (alimen-tazione, abitazione, vestiario, manu-fatti, scrittura) fondamentalmentecomune all’umanità, ma incline adiversificarsi a seconda delle aree, deicaratteri, delle esperienze dei popoli edegli ambienti.

Si è detto, non del tutto a torto,che le tre religioni monoteistiche ditronco biblico hanno avuto propen-sioni all’intolleranza per via dello stes-so monoteismo, che induce a consi-derare devianti le adorazioni di altredivinità e gli allontanamenti da siste-mi di norme o di forme sacramentaliche credono rivelati da Dio. Ma peraltro verso la Bibbia offre il quadrograndioso delle comuni originiumane, per monogenesi e per volontàdivina di creare un essere con supe-riori caratteristiche di somiglianza alladivina essenza, escludendo quindi

privilegi di superiorità razziale in senoalla comune umanità. La stessaBibbia offre il quadro delle differen-ziazioni, per via di diramazioni genea-logiche e con racconti di vari eventi.La scelta divina del patriarca Abramo,con cui Dio ha stretto un patto, èavvenuta nel segno della benedizioneche egli deve essere per tutte le fami-glie della terra.

La rivelazione mosaica, nell’esododall’Egitto, costituisce il popoloebraico come reame di sacerdoti, conun particolare retaggio di norme chelo disciplinano, ma questa peculiarità

già di per sé implica nel giudaismo unprincipio di tolleranza verso le altregenti, in quanto non sono tenute, percriterio divino, ad osservare il codicemosaico. I profeti di Israele hannodelineato l’accordo profondo delretaggio particolare ebraico e dellosviluppo universale verso le finalitàdella storia.

Il cristianesimo e l’islam hannorisolto l’eredità biblica del giudaismonei loro piani teologici di redenzionee nei loro itinerari di diffusione pla-netaria, mentre il giudaismo si è per-petuato nella dimensione minoritaria

Hotel Duomo 03/02/2005

Il Professor Di Porto durante la Conferenza.

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di un popolo, che ha peraltro accoltoproseliti e che mantiene la proiezionemessianica all’unità del genereumano.

Nell’età moderna l’Occidente hamaturato il principio della tolleranza,evolvendolo in garanzie di libertà, dalliberalismo alla democrazia. La lai-cità, che distingue la sfera del sacro edella coscienza dallo Stato, dal diritto,dalla società civile, si è fatta strada trale religioni, che hanno, a loro volta,compiuto passi e svolte di aperturaall’incontro ed al dialogo.

Si celebra, a tale proposito, il qua-rantennio dalla dichiarazione conci-liare Nostra aetate.

In parallelo con tali progressi ilmondo moderno e contemporaneoha conosciuto le oppressioni dei per-fezionati totalitarismi, con esiti in cri-mini di massa e con il genocidio delpopolo che ha dato all’umanità laBibbia.

Tali aberrazioni, mai definitiva-mente vinte, hanno stimolato, perreazione, una catarsi e una spintaall’evoluzione verso la tolleranza, lalibertà democratica, il dialogo dellefedi.

L’istruzione dei giovani deve con-frontare questi parallelismi e questiintrecci di svolgimenti tra forzedistruttive e costruttive, chiarendoche le forze distruttive si sono presen-tate ed hanno agito, a loro modo, conuna potenza di costruzione aggregan-te e con una ambizione perfezionisti-ca, organizzando e spesso entusia-smando le masse. E viceversa lalibertà democratica e la propensioneal dialogo fanno emergere i dubbi, icontrasti, le imperfezioni, le disparità,i sensi del limite.

Di qui le ricorrenti mobilitazionigiovanili dietro suggestioni rivoluzio-narie e movimenti di protesta, checerto non mancano di spunti motiva-ti ma che portano a sussulti di violen-za e a sbocchi pericolosi.

Tanto più che agiscono nel mondoodierno spietati fondamentalismi,con capacità di richiamo nella lorocommistione di costumi primordialie di tecnologie avanzate.

L’ideale è, per i giovani come perle età mature, l’equilibrio tra la fermadifesa del sistema democratico di con-vivenza, con tutte le antinomie chepuò avere nella sua legittimazionedella libertà, delle diversità, dei con-trasti, delle distanze dalla perfezione,e la volontà di migliorare il mondo.In tale logica di convivenza e di sti-moli al progresso è bello confrontarsie dialogare tra culture e religionidiverse.

Una buona regola di comporta-mento nel confronto è di lasciar par-lare l’altra cultura per ascoltare da leicosa è o cosa ritiene di essere, allar-gando o modificando attraverso l’a-scolto ed attraverso le risposte che dàalle nostre domande, l’idea che ce nesiamo fatti, senza presumere di essernoi a dire chi e cosa è l’altro. Labuona regola di chi presenta la pro-pria cultura è di guardarsi dall’eccessi-va apologia, di tenere un taglio equi-librato, fatto anche di autocritica eripensamenti, se sentiamo di farli, purnella rivendicazione di quanto nellapropria cultura appare bello, merite-vole, entusiasmante.

L’uno e l’altro, chi si presenta e chiascolta, dovrebbero aprirsi reciproca-mente, pronti ad accogliere in sé gliinteressanti spunti altrui. Un’altrabuona regola è di comprendere lacomplessità di ogni cultura e religio-ne, con i diversi modi che vi possonoessere di viverla e di intenderla.

Una cultura infatti si componesovente di correnti, di gradazioni e disubculture, da sondare e da tenere pre-senti, evitando le stereotipe generaliz-zazioni, come fanno certe volte imedia per evidenziare le forme estre-me più caratteristiche o più pittore-sche.

Questa attitudine ad intendere lavarietà di una cultura è talora facili-tata dagli esponenti della medesima,che rifiutano di essere catalogati invedute stereotipe, ma altre volte èostacolata dalla tendenza di determi-nati esponenti a volere avere l’esclusi-va della propria cultura, rimovendole varietà interne che non gli piaccio-no o presentandole come devianti dalgiusto suo modello. E’ quindi neces-sario, nel muoversi tra le culture e lereligioni, dotarsi di curiosità conosci-tiva in apertura al ventaglio delle dif-ferenze, senza tuttavia perdersi neimeandri e sapendo acquisire la visio-ne panoramica di insieme.

La democrazia deve facilitare l’in-tegrazione delle culture, specie seminoritarie, nel tessuto generale delpaese e della società, senza premereper l’assimilazione nel melting pot, lacui misura va lasciata alle tendenzedei singoli e alla interna dialettica diogni gruppo.

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Dall’indagine del Centro diStudi Turistici di Firenze, la flessio-ne turistica del 2005 a Pisa e pro-vincia si presenta in continua cadu-ta. L’indagine è stata svolta pressoun campione di 84 tour operator eagenzie di viaggio straniere.Abbiamo chiesto loro indicazioni suquali e quanti pacchetti verso Pisa eprovincia abbiano inserito suirispettivi cataloghi per l’anno 2005.Secondo gli operatori, la program-mazione di tali pacchetti è diminui-ta ulteriormente del 3%. Unabuona tenuta del mercato si avvertenei settori termale e agriturismorurale; in crisi significativa il settorebalneare. Considerato che, in pro-vincia di Pisa, il turismo interme-diato rappresenta il 25% del com-plessivo, questa ulteriore frenata,evidenzia un problema in più. La

carenza di iniziative diverse e piùmirate è uno dei motivi fondamen-tali che hanno causato tagli alla pro-grammazione.

La vicinanza con Firenze, da unaparte offre a Pisa dei vantaggi, dal-l’altra la penalizza. E’ evidente che ilturista trascorre a Firenze almenodue giorni, prosegue verso la nostracittà e si trattiene qualche ora inPiazza dei Miracoli.

Tuttavia, è un dato di fattoinconfutabile che la nostra è unacittà a forte ispirazione culturale enon merita questo turismo mordi efuggi. Dell’epoca d’oro tra il X° e ilXIV° secolo, il museo di san Matteoraccoglie una grande quantità diopere.

Bene, questo museo è visitato da300 persone all’anno. Gli addetti ailavori internazionali lo pongono alla

stregua degli Uffizi e, Pisa nel suoinsieme, è considerata una cullad’arte.

Possiamo vantare anche pregevo-lissime e rare collezioni, la cui visi-bilità gratuita, è messa a disposizio-ne dall’Università.

Bisogna evidenziare in modo piùefficace le nostre risorse artistiche,balneari, termali e rurali. C’è l’esi-genza primaria, in Pisa città, di ren-dere più accessibili ai turisti chevengono in pullman, i percorsi perraggiungere, dal parcheggio scam-biatore, i vari musei.

Noi operatori, insieme alle forzepolitiche, dobbiamo, assolutamentetrovare soluzioni. Niente è impossi-bile se riusciamo a comprendere chela buona volontà e lo sforzo comu-ne possono ridare vitalità ad un set-tore che dà occupazione a centinaiadi lavoratori.

Tra le cause dei tagli alla pro-grammazione troviamo: le tariffedei bus turistici troppo alte, le diffi-coltà di accesso e parcheggio e lascarsa promozione della destinazio-ne.

Gli incrementi maggiori sonoattesi quindi per i pacchetti miratialle vacanze attive, per le proposte diricettività in appartamento o ville dicampagna e agriturismo.

Per far sì che il turista si tratten-ga più giorni, dovremmo trovare ilmodo e indurlo ad allargare l’inte-resse dei suoi obiettivi turistici versoVolterra, San Miniato e i nostri bel-lissimi chilometri di mare e pineta.Non si può certo dire che il nostroterritorio manchi di un connubiostraordinario fra natura ed arte, èperò carente di strutture per iltempo libero.

Importantissimo è l’approccio al“marketing passaparola”, attraversogli eventi. Il calendario degli eventipuò essere stampato un anno per unaltro, anche senza essere necessaria-

IL TURISMO E LA CITTÀ DI PISARelazione di Marzio Benedetti

RIUNIONE NON CONVIVIALEdel 10 febbraio 2005

Grand Hotel Duomo, ore 19,30

Soci presenti: 31

Paolo Ancilotti, Marzio Benedetti, Generoso Bevilacqua, Mario Bonadio, Carlo

Borsari, Roberto Brogni, Paolo Corsini, Graziano Cusin, Fabrizio Dendi, Franco

Falorni, Francesco Francesca, Mario Franco, Mario Gabriele, Fortunato Galantini,

Adriano Galazzo, Claudio Gelli, Bruno Grassi, Giulio Guido, Salvatore Levanti,

Franco Macchia, Enrico Morgantini, Luigi Murri, Gianluca Papasogli, Mauro

Pino, Francesco Poddighe, Alfredo Porcaro, Vittorio Prescimone, Antonio Rau,

Renzo Sprugnoli, Carlo Tavella, Francesco Ursino.

Percentuale presenze: 40%

Hotel Duomo 10/02/2005

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RIUNIONE CONVIVIALEdel 17 febbraio 2005

Grand Hotel Duomo, ore 20,00

Soci presenti: 41Paolo e Giuseppina Ancilotti; Franco e Maddalena Bacchini; Paolo e

Annamaria Barachini; Marzio Benedetti; Alfonso e Anna Bonadio; Mario e

Eleonora Bonadio; Vitaliano Bonaccorsi; Carlo e Daniela Borsari; Roberto

e Simonetta Brogni; Alessandro Carrozza; Francesco e Gabriella Ciardelli;

Paolo Corsini; Graziano Cusin; Fabrizio e Fernanda Dendi; Franco Falorni

(comp.); Mario e Maria Franco; Claudio e Stefania Gelli; Andrea Gesi;

Francesco Giuli Rosselmini; Lucio e Gabriella Giuliani; Bruno Grassi;

Salvatore Levanti; Franco e Teresa Macchia; Lino Martino; Fabrizio e M.

Cecilia Menchini Fabris; Luigi Murri; Franco e Annamaria Oliva; Mauro e

Cristina Pino; Francesco e Immacolata Poddighe; Vittorio Prescimone;

Antonio e Giuliana Rau; Mauro e Laura Rossi; Giuseppe e Enrica Saggese;

Salvatore e Gianna Salidu; Muzio Salvestroni; Attilio e Mariella Salvetti;

Amerigo Scala; Renzo Sprugnoli; Carlo Tavella; Luciano Triglia; Franco e

Luciana Ursino.

Percentuale presenze: 53%

Ospiti del Club: Dott. Fontanelli e Signora.

Ospiti dei Soci: Gabriele Bonadio e Giulia Dal Pozzo (Alfonso Bonadio);

Prof. Aglietto (Ciardelli); Dott. Bonac-corsi e Signora (Ursino); Dott.

Figlini e Dott. Sardu (Murri); Dott. Armani e Signora (Poddighe); Figlia

Rinaldina (Saggese); Figlio Giampaolo (Triglia); Avv. Cavallaro e Signora

(Gelli).

mente “annuale”. Ribadisco che oggi il turista

richiede sempre di più vacanze, maanche brevi soggiorni “attivi”.

Naturalmente, con il termine“eventi” intendiamo sia le iniziativeavviate da chi gestisce una struttura,sia le iniziative previste dagli enti sulterritorio.

Ciò che preoccupa attualmente èil numero ingente di nuove struttu-re ricettive.

Dal 2003 abbiamo acquisitocirca tremila posti letto in piùrispetto al 2002. Siamo stati presen-ti a molte fiere turistiche e speriamoveramente di poter acquisire unavastissima clientela, altrimenti larealizzazione di nuovi alberghipotrebbe risultare un vero e proprioboomerang.

Per quanto riguarda il turismocongressuale ci stiamo adoperandosì che il Palazzo dei Congressi tornia funzionare in mani sapienti.

Nel 2004, quasi un italiano sudue non ha fatto vacanze, e lo stessocittadino avverte l’esigenza, di vede-re istituito un Ministero delTurismo.

Sono questi i risultati di unarecentissima indagine svolta dallafederazione. In pratica, vi è il con-vincimento diffuso che un Ministrodel Turismo possa meglio operareper rilanciare i consumi turistici delBel Paese.

Forti quindi del consenso popo-lare, ribadiamo la richiesta, alGoverno ed al Parlamento, di creareun Ministero per le Politiche delTurismo in grado di orientare l’atti-vità di promozione dell’ ENIT, dicoordinare le politiche turistichedelle singole regioni, e di interfac-ciarsi autorevolmente con l’UnioneEuropea. Basta ricordare che il set-tore turistico in Italia arriva a pesareil 12% del PIL ed a coinvolgere 2milioni di occupati,

La partecipazione del socio alla vita del club è un

atto dovuto; il manuale di procedura prevede una per-

centuale minima di assiduità pari al 60%.

Il presentatore del nuovo socio ha il dovere di

“seguire” il socio proposto e verificarne anche la par-

tecipazione alla vita del club.

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Il Dott. Paolo Fontanelli è attualmenteil Sindaco della città di Pisa.

Malgrado i problemi aperti, Pisa èuna città ad alto quoziente di vivibi-lità. Lo dicono i risultati di variIstituti di sondaggio, recentemente

pubblicati: e credo che questo rispec-chi una opinione diffusa nella genteche vi abita e vi lavora, compresi i gio-vani. Ma la vivibilità di un ambienteè sempre il frutto di un lavoro pazien-te che si svolge nel tempo: in questosenso si può dire che Pisa, nel corsodegli anni, ha saputo mettere da partela sua storica propensione alla diffi-denza e aprirsi allo spirito contempo-raneo e ai suoi valori. Questo vale, inparticolare, nei confronti dei giovanie della cultura di cui sono portatori.

L’espansione sul territorio comunaledella presenza dell’Università, dellescuole di alti studi e degli istituti diricerca ha creato vari problemi,soprattutto in termini di equilibriotra popolazione residente e ospitidella città, ma ha favorito la circola-

zione delle idee e moltiplicato le occa-sioni di incontro tra culture diverse.

Il centro storico è il luogo dovequesto processo è più visibile.

In esso convivono il passato, ilpresente e – per quanto è possibilevalutare oggi – il futuro prossimodella nostra città.

Il passato è costituito soprattuttodal suo patrimonio storico artistico,che va conservato e valorizzato, ancheper la sua incidenza sul presente, ecioè su quel complesso di attività

legate al turismo e alla fruizione pub-blica della città d’arte. I progettiavviati o già in opera vanno tutti inquesta direzione e quello che ruotaintorno al costituendo Museo delMare ne è l’esempio più rappresenta-tivo. E’ evidente quanto tutto ciòpossa pesare sul nostro futuro, sia sulpiano della riorganizzazione urbani-stica del centro storico imperniata sulrecupero di varie Caserme e del SantaChiara, sia sul piano delle opportu-nità economiche e di lavoro, attraver-so la crescita qualitativa del turismo.La conservazione del centro storico(come del resto di altre zone del terri-torio comunale a forte impattoambientale e paesaggistico) devepoter coesistere e intrecciarsi con leoccasioni che si aprono sul terrenodello sviluppo. L’una e l’altra dimen-sione sono compatibili, se verrannoaffrontate con equilibrio. E l’una el’altra, sin da oggi e negli anni a veni-re, possono garantire alla città unfuturo aderente alle aspettative deigiovani.

COME SI PRESENTA OGGI PISA AI GIOVANI.QUALE EVOLUZIONE PER IL CENTRO ANTICO DELLA CITTÀ.QUALI I DOVERI DI CONSERVAZIONE VERSO I NOSTRI GIOVANI

Relazione del Dott. Paolo Fontanelli

Il giorno 23 febbraio2005 si è tenuta, presso

l’Hotel Duomo, la riunioneconviviale Interclub, allaquale hanno partecipato isoci dei tre club pisani, e i

loro ospiti.La relazione “Cimabue a

Pisa” è stata tenuta dallaprof. Mariagiulia Burresi,

direttrice del MuseoNazionale di S. Matteo.

Hotel Duomo 17/02/2005

Il Sindaco Fontanelli e il Presidente Ursino.

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ROTARY CLUB PISA GALILEIPERIODICO

DEL ROTARY CLUB PISA GALILEI

Anno XXV - Bollettino n° 21-22Gennaio - Febbraio 2005Pubblicazione riservata ai Soci

Direttore Responsabile: ANGELO G. CIUCCIDirezione, Amministrazione, RedazioneGrand’Hotel Duomo - Via S. Maria, 94 -56100 Pisa - tel. 050 561894

Registrato al n° 13/90 del Tribunale di PisaFELICI EDITORE S.R.L.via Carducci, 64/C - Loc. La FontinaSan Giuliano Terme - [email protected]

ROTARY CLUB DI PISA GALILEIDistretto 2070°

Anno di fondazione 1980Anno 2004-2005Presidente:FRANCESCO URSINO

Segretario:ALFONSO BONADIO

Ufficio di Segreteria: Grand’Hotel Duomo,Via S. Maria 94 - tel. 561894

* * *

Consiglio Direttivo: Presidente: Francesco Ursino; VicePresidenti: Bruno Grassi, Armando Cecchetti; Past Presi-dent: Franco Falorni; Presidente Incoming: Roberto Bro-gni; Segretario: Alfonso Bonadio; Tesoriere: Amerigo Scala;Consiglieri: Alfredo Porcaro, Paolo Barachini; Prefetto:Vittorio Prescimone.

Istruttore del Club: Vitaliano Bonaccorsi, Salvatore Salidu,Andrea Bartalena; Bollettino-Rivista: Angelo G. Ciucci;Relazioni pubbliche: Aldo Gaggini; Informatizzazione:Armando Cecchetti; Centenario: Gianfranco Vannucchi;Rotaract-Interact: Muzio Salvestroni; Gemellaggi: GianlucaPapasogli

Riunioni rotariane: Conviviali: il 1° e 3° giovedì del mesepresso l’Hotel Duomo, via S. Maria 94 - ore 20,30. Nonconviviali: il 2°, 4° e 5° giovedì, stesso luogo - ore 19,30.

COMMISSIONI

per l’azione interna: Bruno Grassi (Presidente)

per l’affiatamento e l’assiduità: Franco Oliva (Pre-sidente);Franco Bacchini; Antonio Rau

per i programmi: Franco Poddighe (Presidente)Andrea Bartalena; Gianpaolo Ladu

per le relazioni pubbliche: Massimo Dringoli (Pre-siden-te); Roberto Sbrana; Vincenzo Littara

per lo sviluppo dell’effettivo: Adriano Galazzo; LuigiMurri (Presidente); Alfonso Bonadio

per la rivista e il bollettino: Angelo Ciucci (Presi-dente);Aldo Saggini; Roberto Brogni

per le classifiche: Francesco Ciardelli (Presidente); MuzioSalvestroni; Gianfranco Vannucchi

per l’ammissione: Alessandro Carrozza (Presiden-te);Pietro Vichi; Salvatore Salidu

per l’informazione rotariana: Vitaliano Bonaccorsi(Presidente); Gianluca Papasogli Tacca; VittorioPrescimone

per l’azione professionale: Armando Cecchetti(Presidente); Marzio Benedetti; Fortunato Galantini

per l’azione di interesse pubblico: Alfredo Porcaro(Presidente); Generoso Bevilacqua; Lucio Giuliani

per l’azione internazionale: Paolo Baracchini (Presidente);Enrico Morgantini; Mario Guazzelli

per la gioventù rotariana: Muzio Salvestroni (Presidente);Graziano Cusin; Mario Franco

per il centenario del Rotary: Gianfranco Vannucchi(Presidente); Andrea Gesi; Amerigo Scala

per la Rotary Foundation: Franco Macchia (Presidente)

Delegati:

Informatizzazione: Armando Cecchetti

Normativa Rotariana: Vitaliano Bonaccorsi

www.rotaryclubpisagalilei.it

Felici Editore sr.l.

via Carducci, 64/C

Loc. La Fontina

San Giuliano Terme PISA

tel. 050 878159

fax 050 8755588

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