rota definitivo rota2-03 - luisa franzese · rota 1news pag.3 care alla convivenza democratica a,...

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Per una testa ben fatta di Laura Teodosio Dirigente scolastico Uno degli aspetti peculiari del mondo contemporaneo è la complessità. La scuola, spec- chio della società, riflette la tendenza all’espansione incontrollata del sapere e alla sua frammentazione, alla globalizzazione dei pro- blemi, alla stretta interdi- pendenzatra discipline scien- tifiche, umanistiche, socio- logiche, economiche, spesso non riconosciuta. Ebbene, di fronte all’aumento smisu- rato delle conoscenze e delle informazioni, di fronte al- l’incertezza che caratterizza tutti gli aspetti delle nostre esistenze, la scuola risponde con un’azione formativa che mira a promuovere l’intel- ligenza creativa. Infatti, o- gni futuro cittadino deve essere capace di cogliere i problemi nella loro globalità e di contestualizzarli, orga- nizzare il sapere e collegare le conoscenze, affrontare le incertezze attraverso l’atti- tudine a risolvere problemi. Inoltre, di fronte ad una so- cietà “complessa”, la scuola educa alla comprensione e al dialogo ed attiva negli allievi strategie metacogni- tive come l’imparare ad imparare ovvero entrare in possesso di un personale metodo di studio, per poter continuare ad apprendere autonomamente per tutto il resto della vita. Questa posi- zione culturale, da me con- divisa, viene espressa da uno dei maggiori filosofi dei nostri giorni, Edgar Morin. In un suo libro dal titolo La testa ben fatta, nel quale egli distingue tra una modalità di insegnamento come sempli- ce trasmissione delle cono- scenze, ormai non più ade- guata ai tempi, ed un’altra che permette di affrontare le sfide della complessità. continua a pag. 4 Il Giornale d’Istituto degli alunni del 1° Circolo Didattico di Mercato S. Severino • Anno X • Numero 1 • Febbraio 2011 Città di Mercato S. Severino www.primocircolomercatosanseverino.gov.it rota1 rota1 Ideato e curato dall’insegnante: Elena Pappalardo Docenti di Laboratorio: Elena Pappalardo e Battista Quintieri Impaginazione a cura della Redazione La culura veicolo di democrazia e libertà La storia di Leopoldo Ansalone pag.13 news Sulle ali del canto... la Scuola in musica Progetto finaziato dall’Unione Europea pag. 6 e 7 2001 - 2011 Rota 1 news compie 10 anni 1° Circolo di M.S.S. La Redazione Amaturo Luigia Anelli Alessia Cavaliere Mattia D’Auria Michele De Simone Maria Consiglia Fasano Francesca Giglio Maria Ludovica Libroia Rosa Francesca Marino Lara Napoli Carmine Napoli Luigi Pastore Davide Penna Anna Adele Rinaldi Alessia Francesca Russo Carmela Sinopoli Davide Somma Carla

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Page 1: Rota Definitivo Rota2-03 - Luisa Franzese · Rota 1news pag.3 care alla convivenza democratica a, contro le ingiustizie e promuovono l’dea di una società onesta e tollerante attro

Per una testaben fattadi Laura Teodosio

Dirigente scolastico

Uno degli aspetti peculiaridel mondo contemporaneo èla complessità. La scuola, spec -chio della società, ri flet te latendenza all’espan sio neincontrollata del sa pe re ealla sua frammen tazio ne,alla globalizzazione dei pro -blemi, alla stretta inter di -pen denzatra disci pline scien -tifiche, umani stiche, socio -lo giche, econo miche, spes sonon ricono sciu ta. Ebbene, difronte all’au mento smisu -rato delle cono scenze e delleinforma zioni, di fronte al -l’in cer tezza che ca rat terizzatutti gli aspetti del le nostreesi stenze, la scuola rispondecon un’a zione formativa chemira a promuovere l’intel -ligenza creativa. Infatti, o -gni futuro cit tadino deveessere capace di cogliere iproblemi nella loro globalitàe di conte stualizzarli, orga -ni z za re il sa pere e collegarele cono scenze, affrontare leincer tezze attraverso l’at ti -tudine a risolvere problemi.Inoltre, di fronte ad una so -cietà “com plessa”, la scuo laedu ca alla compren sione eal dia logo ed attiva negliallievi strategie me taco gni -tive come l’imparare adimparare ov vero entrare inpossesso di un personaleme todo di studio, per potercontinuare ad apprendereautonoma mente per tutto ilresto della vita. Questa posi -zione culturale, da me con -divisa, viene e spressa dauno dei maggiori filosofi deinostri giorni, Edgar Morin.In un suo libro dal titolo Latesta ben fatta, nel quale eglidistingue tra una modalità diinsegna mento come sem pli -ce tra smissione delle co no -scen ze, ormai non più a de -guata ai tempi, ed un’al trache permette di af fro n ta re lesfide della com ples si tà.

continua a pag. 4

Il Giornale d’Istituto degli alunni del 1° Circolo Didattico di Mercato S. Severino • Anno X • Numero 1 • Febbraio 2011

Città di Mercato S. Severino

www.primocircolomercatosanseverino.gov.it

rota1rota1

Ideato e curato dall’insegnante: Elena PappalardoDocenti di Laboratorio:Elena Pappalardo e Battista QuintieriImpaginazione a cura della Redazione

La culura veicolo di democrazia e libertàLa storia di Leopoldo Ansalone

pag.13

news

Sulle ali del canto... la Scuola in musicaProgetto finaziato dall’Unione Europea

pag. 6 e 7

2001 - 2011Rota 1 news compie 10 anni

1° Circolo di M.S.S.

La RedazioneAmaturo LuigiaAnelli AlessiaCavaliere MattiaD’Auria MicheleDe Simone Maria ConsigliaFasano Francesca

Giglio Maria LudovicaLibroia Rosa FrancescaMarino LaraNapoli CarmineNapoli LuigiPastore Davide

Penna Anna AdeleRinaldi Alessia Francesca Russo CarmelaSinopoli DavideSomma Carla

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150 anni di Storia d’Italia per eduI docenti insegnano a lottare, con mezzi leali e all’insegna della non violenz

pag. 2 Rota 1 news U n o , d u e , t r e , q u a

Progettolegalità

Il Referente del progettoMaria De Paola

Se vogliamo una societàserena, fiduciosa, onesta epacifica è all’infanzia che sideve rivolgere la massimaattenzione. Aiu tare quindi ibambini a vivere meglio, asvilup pare in loro la consa -pevo lezza di avere un’auto -n omia di giudizio e di avererispetto per le regole dellaconvivenza democratica è lafinalità che si propone dirag giungere questo progettoSono gli adulti che devonoac compagnare, passo dopopasso, i minori verso unmondo “legale” e devonogarantire loro ogni opportu -ni tà per favorirne “un sano”sviluppo in un’atmosferad’affetto e di sicurezza mo -ra le. L’infanzia è ancoracon siderata l’età della totaledipendenza e quindi da do -ver solo controllare e gui -dare e a volte, non vienesupportata adeguata mentenel suo processo di crescita.I veri valori ed i bi sognisono spesso con trastati oconfusi con quelli tipici delconsumismo e del materia -lismo, dove il vuoto che sicrea favorisce il di so -rientamento, l’ansia, l’in se -guimento dei falsi modellied anche la trasgressionedelle regole. La scuola gio -ca un ruolo importante nelprevenire e contrastare ivalori negativi, l’acquisi -zione di comportamenticon trari alla convivenza ci -vile e democratica e veico -lare ai bambini, attraverso lasua azione educativa, laconsapevolezza che sonosog getti di diritto e che ilrispetto della legalità aiuta afar vivere bene tutti. L’I -stituzione scolastica deveoperare in sinergia con lafamiglia ed il territorioproponendo attività riversa -te nella quotidianità deipercorsi educativi curri -culari in maniera conti -nuativa e non episodica.

L’Italia, il nostro”Bel Paese”,come spesso viene definito, loè veramente per tanti motivi:primo fra tutti la sua splen -dida posizione geogra fica chelo vede “recintato” da duesimboli dell’eterna forza, cioèle Alpi e quel mare che i ro -mani chiamarono “Mare No -stro”. Altro motivo è la suamil lenaria storia e cultura, chefa dell’Italia, uno scrigno diinfinite opere d’arte, di ogniepoca. A ciò si aggiungonotutti quegli uomini, artisti diogni genere, che hanno con -tribuito a diffonderne il nomee la fama in tutto il mondo. Sipotrebbe conti nuare a lungo,ma oltre a tutti questi motivi,diciamo di “bellezza”, quello

che fa del nostro paese, ungrande ed apprezzato paese, èil fatto che esso ha fra i suoiprincipi costituzionali (vediart. 11) il rifiuto della guerra.Nel citato articolo, oltre alripudio della guerra comestrumento di offesa alla li ber -tà degli altri popoli e comemezzo di risoluzione dellecon troversie internazionali,esso auspica ordinamenti cheassicurino la pace e lagiustizia fra le nazioni. Quelloche asserisce questo articololo vediamo messo in praticaal giorno d’oggi nella guerrain Iraq, dove i soldati delnostro contingente sono lì nonsolo per difendere la popo la -zione e se stessi dagli attacchi

dei terroristi, ma soprattuttosono di aiuto nell’opera dirico struzione e quindi dannoun notevole contributo nelman te nere l’ordine , lavivibilità e soprattutto nelgarantire la pace. Per questonoi siamo orgogliosi di essereitaliani e ammiriamo tantoquei giovani militari chehanno lasciato i loro affetti esono pronti a dare la vita, perassicurare la legalità in quelleterre martoriate!

Viva l’Italia e i suoi valorosi soldati!!

Art. 11 della Costituzione italianaL’italia ripudia la guerra come strumento di offesa...

Classi V Sez. A e BPlesso Don S. Guadagno

Si festeggiano quest’anno i150 anni dell’unificazionedel l’I talia e noi bambini ciponiamo tante domande suquesto evento. Ne parlano i

quotidiani e i media, ma noiche non studieremo questoperiodo storico perché nonappartiene ai nostri program -mi di studio, non abbiamochiaro il quadro storico. Quelche sappiamo è poco, ab -biamo solo alcune notizie.Sappiamo che l’Italia era un“Paese” diviso in sette stati eche dalla primavera dell’anno1859 fino a quella del 1861,in circa due anni, nacque ilNuovo Regno. La maestraLina ci ha spiegato che questopercorso parte dalla vittoriamilitare degli eserciti franco-piemontesi nel 1859 e dalpro gressivo sfaldarsi dei variSta ti italiani che avevano ri -

posto la loro fortuna al co -spetto dell’Austria. Il susse -guir si degli eventi si con clusecon la proclamazione diVittorio Emanuele re d’Italia.

L’Italia, dopo l’unificazione,dovette risolvere tanti proble -mi e superare grandi difficoltàcon gli altri Stati per difen -dere il proprio territorio. Tantisoldati hanno dovuto fareguerre e dare la vita perdifendere l’Unità della patria.Noi possiamo solo dire loro“grazie” per l’amor di patriaprofuso e custodire il loro in -segnamento, oggi raccolto neiprincipi fonda men tali dellaCostituzione italiana che è lanostra legge principale e allaquale bisogna restare semprefedeli.

Storia dell’Unità d’Italia

Classe V Sez. A e BPlesso E. Pesce

Febbraio 1861: la prima riunione del Parlamento

L’articolo 22 della Carta deidiritti fondamentali dell’ U -nione europea precisa che l’Unione rispetta la diversitàculturale, religiosa e lingui -stica. I popoli europei nelcre a re tra loro un’unionesempre più stretta hannodeciso di condividere un fu -turo di pace fondato su valoricomuni, valori di dignitàumana, di libertà, di ugua -glianza e di solidarietà. L’U -nione contribuisce al man -teni mento e allo sviluppo diquesti valori comuni, nelrispetto della diversità delleculture e delle loro tradizionireligiose e linguistiche. Lalingua è l’espressione più di -retta della cultura di un po -polo; essa è ciò che ci rendecittadini di uno stato e ci con -ferisce un senso d’ identità.Le religioni e le culture sonodiverse, ma vanno tutte nellastessa direzione spinte dalbisogno di superare le bar -riere e di cercare di conosceregli altri. L’articolo 22 dellaCarta europea dei dirittirende tutti i popoli di diversereligioni,culture e lingue,uomini uguali.

Art. 22

Classe V Sez. UnicaPlesso di Pandola

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pag. 3Rota 1 news

care alla convivenza democraticaa, contro le ingiustizie e promuovono l’dea di una società onesta e tollerante

a t t r o . . . c e n t o p a s s i

Cari lettori,noi alunni delle classi quarte,quest’ anno abbiamo e stiamoancora studiando alcuni arti -coli della nostra Costitu zione.Sicuramente tutti voi sapreteche la Costituzione di unoStato contiene i principi a cuitutte le leggi si devono ispirare.I principi fonda menta li dellaCostituzione italiana sonoquattro: la demo crazia, la li -bertà, l’ugua glianza e la so li -darietà. Un me se fa, a scuolaabbiamo letto ed analizzato ilcodice di Hammurabi, reBabilonese vissuto circa 2000a.C. in Mesopotamia. Ecco a -cuni articoli: Se un figlio per -cuote suo padre, gli si ta -glieranno le mani. Se qua lcunocava un occhio a un ricco, glisi caverà un occhio. Se qual -cuno cava un occhio a un po -vero, dovrà pagare una mul tain denaro. Se qualcuno cava un

occhio a uno schiavo, pagheràal suo padrone la metà del suoprezzo. Noi tutti ci riteniamofortunati perché oggi grazie al -l’art. 3, all’art. 11 ed altri dellanostra Costituzione siamo“eguali davanti alla legge, sen -za distinzione di sesso, di razzadi religione…”. Se ri flet tia mocon attenzione, comprendiamoquanti sacrifici hanno fatto inostri antenati per raggiungereoggi la piena li bertà di viverein un Pae se demo cra tico. Pur -troppo, an co ra oggi, in alcuneparti del la Terra ci sono popoliche vivono nel rispetto di tra -dizioni e antiche leggi cheoffendono la dignità del -l’uomo. Speriamo in un fu turodi completa libertà, in cui tuttinoi possiamo sentirci vera -mente “Cittadini del Mondo”.

Diritti a confronto

Quest’anno mi è capitato dido ver cambiare scuola, per -chè mi sono trasferita inun’al tra città. Il primo giornodi scu ola mi sono seduta nelban co con A lexsandra, chevie ne dalla Ro ma nia ed èmolto simpatica e gentile.,non parla proprio be niss imol’italiano, per ciò a vol te lafaccio leg gere per far la eser -citare. Sia mo diventate grandiamiche, en trambe ci aiu tiamonei mo menti di dif ficoltà edio le vo glio molto bene. Leinon è l’unica nella mia classead es se re straniera, ce ne sonoaltri tre: Andrea e Ma ria, chesono gemelli, e Adina. In -sieme a lo ro siamo co me unafa mi glia: le maes tre sono inostri geni tori e noi siamotutti fratelli e sorelle. Nonsono mai stata in una classecon dei bambini stra nieri, madevo dire che è mol to belloperchè quando parlo con loromi ac corgo che hannoimparato molto bene l’ita -liano. Spero che anch’io po -trò imparare una lingua stra -niera. Lo desi dero tanto:come ci sono riu sciti loropos so riuscirci an ch’io. Sonos icura che rimar remo persem pre amici e da gran de mipia cerebbe tanto andare a vi -sitare il loro paese (a mo tantoviaggiare), magari in lo ro com pagnia.

Andrea ed io siamo due fra -tellini ucraini; ci troviamo inIta lia da circa tre anni inquan to i nostri genitori lavo -rano in questo Paese, essendoemigrati dall’Ucraina dove illa voro scarseggia e gran partedella popolazione è costrettaa cercarlo in altre nazioni. Cisia mo trovati subito bene inquesti luoghi meravigliosi,an che perchè le persone cihan no accolto con affetto esimpatia, non facendoci sen -tire troppo la nostalgia delnos tro paese lontano. Lanostra classe, la quarta A delPles so E. Pesce è compostada 21 bambini di cui quattrostra nieri (noi due e due bam -bini rumeni); siamo tutti ami -ci, ci aiutiamo nelle difficoltàed anche le maestre sononostre amiche: ad esse pos -siamo con fidare persino inostri pro blemi. Abitiamo inun pa e sino, Spiano, dove ivicini sono amici, ci incon -triamo per giocare, le nostremamme per prendere un caffèinsie me... Tutti agli inizi cihanno aiutato a superare ledifficoltà della lingua e del -l’adatta mento. Noi un giornotorne remo sicura mente nellanostra terra, Ter nopil, ma maipo tremo di men ticare la mera -vi gliosa ed ospitale Italia.

Il culto dell’accoglienzaItalia: Paese ospitale e generoso

Classi IV Sez. A e BPlesso E. Coppola

Miriam DonvitoClasse IV Sez. APlesso E. Pesce

Maria ZhabnavskaClasse IV Sez. APlesso E. Pesce

L’istruzione in Italia è undiritto-dovere di tutti i cit ta di ni.Nel passato, spesso i fan ciulliper aiu tare lefamiglie erano co -stret ti a la vorareinvece di fre quen -tare la scuo la fa -cendo aumentarel’analfabetismo.Dal 1970 in poi cisono state varieleggi che ne hanno cominciatoa decretare l’ob bligo altrimentic’erano sanzioni per gli ina -dem pienti. Nel nostro Paese,attualmente, tutti i bam bini chehanno compiuto i 6 anni (o i 5anni e mezzo) devono frequen -tare obbli ga toriamente la scuo -la. A partire da quel momento,per almeno 12 anni, devonoseguire un percorso di “i -struzione e formazione” fino alcompi mento del 18° anno dietà. Spes so ci chiediamo perquale motivo è necessariodedicare così tanto tempo

all’istruzione. La risposta è ov -via, l’istruzione permette al -l’uomo di mi gliorare le sue con

dizioni di vita, direa liz za re un piùsod disfa cente pro -getto di vita, svol - gere un la voro mi -gliore e in manie -ra più effi cace,per mette i n ol treall’uomo di orien -

tarsi con più sicurezza nellasocietà in cui è inserito, com -prendendo meglio il mon do, ipropri bisogni e quelli deglialtri. Perciò, la Costi tuzione it -aliana, a par tire dalla sua en -trata in vigore 1° Gennaio1948, afferma che l’istruzione èun diritto di tutti ed è anche unobbligo. La scuola dell’ob bligoha pro prio questa fun zione:per met te ad ognuno di ricevereun’i stru zione ade guata, gratuitae garantita pro prio dallo Stato.

Classe IV Sez. UnicaPlesso di Pandola

L’Istruzione dall’Unità...

L’U.N.I.C.E.F. si occupa deidiritti del fanciullo e il 20novembre 1989 è stato ap -provato un testo con 54 artt.tra cui quello che recita che ibambini devono essere difesi

dallo sfruttamento nel lavoro.Circa 150 milioni, però, tra i5 e i 14 anni, svolgono lavorominorile. Il più diffuso è quel -lo da strada

continua a pag. 5

L’U.N.I.C.E.F. e i diritti del bambino

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pag. 4 Rota 1 news S u l l a c r e s t

Da un’angolazione romantica e sociLa Costituzione, strumento fondamentale in funzione della Cittadinanza attiva

continua da pag. 1La prima ha come effettometa forico una “testa benpiena" ovvero “una testa nellaquale il sapere è accumulato enon dispone di un principio diselezione e di organizzazioneche gli dia senso"; la secondamodalità di insegnamento,preferita dall’autore, avràcome effetto una "testa benfatta", cioè lo sviluppo di"un’attitudine generale a por -re e a trattare i problemi”.Nella seconda accezione, l’a -zione formativa promuove ilpieno impiego dell’intelligen-za degli allievi attraversol’attivazione di “principi or -ganizzatori che permettano dicollegare i saperi e di dare lo -ro senso". Alla luce di questicon vincimenti si delineanonuo ve prospettive nel campodella formazione culturale. Ladidattica della “complessità”avrà la funzione primaria didare all’azione educante sen -so, coerenza, praticabilità, difor mare abilità e competenzeche siano socialmente utili, diequilibrare i modi dell’ap -pren dimento formale conquel li dell’apprendimento in -formale, cioè sul campo, insitua zione, in un contesto d’a -zione. Questa premessa peda -go gica è stata necessaria, amio parere, per comprenderela variegata offerta formativadell’Istituzione che mi pregiodi rappresentare. Essa èadeguata ai differenti bisognieducativi dell’utenza scola -stica ed a perta alle nuo vefrontiere dell’insegnamentoquali l’u-so delle tecnologiemultime diali e il learning bydoing, l’imparare facendo.Ebbene, uno dei prodotti diqueste nuove modalità d’in -segna men to è proprio questoGior nale d’Istituto. Il Rota 1ha sintetizzato e documentatole esperienze più significativecondotte da docenti e alunnida ben 10 anni. Questo grazieall’im pegno e alla deter mina -zione di coloro che hannolavorato per la sua realiz za -zione, in particolare il do -cente Elena Pappalardo. L’au -gurio che sen to di voler espri -mere per questo felice decen -nale - ma anche per tutte lealtre attività che i docentirealizzeranno - è che, insiemealle famiglie e alle altre a -genzie formative del ter -ritorio, possiamo rag giungereper i nostri alunni traguardiformativi sempre più impor -tanti e ... Volare in alto…sempre più in alto!

Nemo e i suoi affettuosi amici colorati

Odisseo con il suo equipaggio fece rottaverso l’isola delle sirene, le quali con illoro canto incantarono i marinai.

La Maga Circe aveva avvisato Odisseo delpericolo.

L’eroe curioso fece tappare le orecchie conla cera al suo equipaggio, e lui curioso sifece legare all’albero maestro della nave.

Intanto, le sirene arrabbiate videro lanave allontanarsi con l’equipaggio.

Classi III Sez. A e B Plesso E. Coppola

Greenpeace (in italiano “paceverde”) è un'associazione in -ter nazionale, una squadramon diale di persone che aiu -tano il nostropianeta a di fen -dersi dalla vio -lenza che gliviene usata in o -gni momento. Gli attivisticom battono l'in - quinamento, ladeforesta zio ne,lo sterminiodegli animali edel loro am bien -te in mo lti modi:dall'u ti-lizzo difilmati, di inter -net, del la stam -pa fino alla pre-sen za nel le scuole, do ve in-segnano a noi bambini comeconsumare in maniera rispet-tosa le risorse ambienta li anostra disposizione. Vengono

chiamati “I Guerrie ri dell'Ar-cobaleno”, da una leggendapel lerossa che raccontavacome un giorno sarebbero

sbarcati sulla Terra per sal -varla dalla fine. Quan do ven -gono a trovarci a scuola perfarci lezione, ci in curiosisce –più di ogni altra cosa - sapere

dalla viva voce diquesti moderni“pirati” buo ni co me realiz -zano manifestazioni spetta co -

lari e gli as salti pa -cifici che sono lacosa che li ha resifamosi in tutto ilmondo. Green pea -ce ci piace perchèottiene dei buonirisultati per l'am -biente senza usarela violenza nellesue azioni appas -sio nanti che spin -gono in alto lanostra immagi -nazio ne: da gran -di, vorremmo fareco me loro!

I Guerrieri dell’arcobaleno

di Antonio Guarino Classe III Sez. B

Classi III Sez. A e BPlesso E. Pesce

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pag. 5Rota 1 newsa d e l l ’ o n d a

o-economica, alla scoperta del mareper sviluppare un’autonomia di giudizio e rispetto per le regole democratiche

Alla scoperta dell’ambiente marino....

I colori del mare di Giulio Patrisso

Mare dolce, freddo amoroso di onda celestedi Anna Pia Salvati

Mare fatto pergiocare,nuotare.

Tocca a meondeggiare...

tocca a tedi CristianRomano

O mio mareche bel

profumo chehai. O mie

onde che beicolori chiari e

scuri cheavete... verdi

o bludi Antonio

Cerrato

Classi I Sez. A e BPlesso Don S.

Guadagno

Alda SessaClasse I Sez. BPlesso E. Pesce

Ricette di mare

Alici al tegamino

Ingredienti:1 kg di alicidue spicchi di agliouna manciata di prezzemolopane raffermo sbriciolatoolio, sale e pepeProcedimento:pulire le alici, squamarle,eliminare la testa e la coda,Tritare finemente l’aglio conil prezzemolo. Sbriciolaregro s solanamente il pane raf -fermo. Porre i pesci benallineati in una teglia unta diolio, ricoprirli completamenticon il trito di aglio e prez ze -molo; condirli con sale, pepe,cospargerli con il pane sbri -ciolato e l’olio. Mettere alfuoco una casseruola per trequarti piena di acqua; appenal’acqua bolle immeggervi lateglia con le alici, coprirla etenerla in cottura a bagno ma -ria per circa quaranta mi nuti.Servire le alici ben cal de.

StoriaQuesta è una ricetta cheappartiene alla cucina popo -lare del dopoguerra. E’ unpa sto che preparavano lenonne delle nostre nonne inperiodi difficili, quando ilcibo scarseggiava e il pescenon era cos’ costoso come aigiorni nostri

Classe II Sez. A e BPlesso Don S. Guadagno

Dolci suoniCom’è bello il mare:

con le sue acque dorate,con le sue magiche ondei suoi deliziosi pesciolini,le sue barchette colorate,

i dolci suoni.Com’è bello il marein inverno, in estate.

Alessandro Iannone

Bambini al mareIl mare è bello in tutte le stagioni

e sono belli anche tutti i suoi colori.

Il mare è bello da guardare,il suo azzurro ci fa pensare.Il mare è bello da nuotare,

i bimbi si divertono a schizzare.

Il mare lo adoriamo,perché lì ci riposiamo e ci

divertiamo.

Chiara Basile Classe III Sez. Unica

Plesso di Pandola

continua da pag. 3I minori lavoratori svolgono le

più svariate attività: dalla

vendita di cibi o bevande alla

distribuzione dei giornali. La

prima causa di questo feno -

meno è la povertà. I bambini

vengono impegnati anche in

attività pericolose e faticose,

come il lavoro nelle industrie

e nelle piantagioni. Per fer -

mare lo sfruttamento mino rile,

sono state promosse iniziative

come la Fair Trade, che

garantiscono che un pro dotto

non sia stato fab bricato

utilizzando mano dopera in -

fantile.Lavoro di gruppoClasse IV Sez. B

In tutto il mondo 250 milionidi bambini, al di sotto, dei 14anni, sono costretti a lavorare;tra questi, secondo l’Organiz -za zione Internazionale delLavoro, ci sono 12 milioni dibam bini tra i 5 e i 14 anni chelavorano a tempo pieno. Moltivengono usati da imprenditori

senza scrupoli per produrrearticoli che noi stessi usiamoper il tempo libero e lo sport:scarpe, palloni, abbigliamentocon famosi marchi sportiviche sono prodotti dove il la -voro costa poco o pochissimo.Tra questi, 171 milioni svol -gono un lavoro pericoloso. InIndia le ragazze vengonoimpegnate, nella maggior par -te delle operazioni di pro -duzione del cotone, lavoranoduramente e vengono pagatemolto poco, vengono privatedell’istruzione e restano espo -ste per lunghi periodo asostanze chimiche per l’agri -coltura, pericolose per la sa -lute.

Lavoro di gruppoClasse IV Sez. A

Plesso Don S. Guadagno

Il mareMare mosso, mare mosso

cavalco le onde a più non posso.Mare salato, mare salato

sei più fresco di un gelato.Mare blu, mare blu

sei profondo pure tu!

Classe I Sez. UnicaPlesso di Pamdola

L’ambiente di Gesù

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Sulle ali del canto le note dei più beiIl coro del 1° Circolo in concerto a Natale al Centro sociale e in trasferta alla

pag. 6 Rota 1 news S u l l e a l i d e l c a n t o . . . p

PON

2011

Sulle

ali

del

canto

Perché continuare il percor -so “ Sulle ali del canto”?Per educare l’orecchio e lavoce nella produzione disuoni intonati. L’acqui si z io - ne dell’orecchio musicaleconsente agli allievi di cor -reggere gradualmente glierrori di intonazione e dimigliorare la produzionevocale dei suoni. Per aprirsiagli altri e sperimentare lospirito di gruppo: cantare incoro vuol dire anche contri -buire al miglior risultato, la -sciando da parte il desideriodi emergere, di apparire, diottenere riconoscimento evisibilità personale. Per im -parare a stare bene insieme ea rispettare le regole: ade -guarsi alla volontà di chi hapiù esperienza di noi. Nelcanto corale esistono regolesociali di ascolto, confronto,rispetto, che vanno con o -sciu te, condivise ed o sser -vate. Si tratta dunque diun’esperienza di educazionemusicale e di educazioneallo star bene insieme in -stau rando un clima sereno,valorizzando l’area dell’af -fettività, creando legami diinterazione ed “empatia”per apprendere con serenitàe motivazione. Per svilup -pare la solidarietà: cantareinsieme vuol dire sentirsivicini, essere legati ad unapassione comune, “sentire”come l’altro. Da questo ger -mo glia uno spirito di soli -darietà e di disposizione al -l’aiuto reciproco che con -ser ve remo per tutta la vita.Ci insegnerà ad aiutare glialtri e a lasciarsi aiutare.Perun’ecologia della persona:l’atto del cantare si puòconsiderare una forma di“Ecologia Umana”. Questele motivazioni che ci hannospinte ad investire tempo edenergie nel progetto; questigli intenti che noi in se -gnanti, insieme ai nostrialunni, abbiamo perseguito.

Progettocanoro

Le insegnanti tutorCaterina CerusoPatrizia Salvati

Lunedì 20 dicembre 2010,nella Chiesa di Santa Maria diCostantinopoli di Baronissi, ipiccoli coristi delle classiterze del plesso “Don Salva -tore Guadagno” si sono esibitiper la prima volta in unarassegna natalizia fuori delloro ambiente scolastico. Nonc’è nulla di più bello, di piùdivertente, di più emozio -nante che essere in tanti e tuttiinsieme uniti nel piacere difare musica, utilizzando lostrumento musicale che inqualsiasi momento è a nostradisposizione: la voce!E poi siimpara a rispettarsi, a diven -tare collaborativi e aperti aglialtri, a dare il meglio di sestessi per divertire anche chiascolta e per trasmettere leproprie emozioni. E’ questal’atmosfera che si respiravaalla manifestazione musicaleorganizzata dal Liceo Scie -tifico “B. Rescigno” di Baro -nissi nell’ambito dei festeg -giamenti per 40° anniversariodel liceo. La rassegna ha vistola partecipazione dell’orche -stra della Scuola Media “Au -to nomia 82” di Baronissi, delcoro del I Circolo Didattico diMercato S. Severino, del coroDiscipuliCantores del LiceoScientifico “B. Rescigno” diBaronissi e del coro di adulti

Discantus di Battipaglia, di -retto dal Maestro RoccoCelentano. I diversi gruppimu si cali si sono “raccontati”alla cittadinanza attraversol’arte della musica, per darevisibilità alle realtà didattiche,artistiche ed espressive delterritorio e per promuovere ilpiacere di incontrarsi, cantare,fare musica insieme agli altri.Oltre alla rappresentanzadell’amministrazione co mu -nale di Baronissi, ai diri gentiscolastici e agli inse gnanti ditutti gli ordini di scuole pre -senti, gremivano la chiesagenitori e parenti degli “artistiin erba”, soprattutto dei pic -coli del nostro coro. Moltemamme, nel vedere i bambinischierati sui gradini davantiall’altare, con le maglietterosse tutte uguali e i visettismarriti ma felici, sono ap -parse visibilmente com mos se.Le quattro canzoni natalizieproposte hanno riscosso undiscreto successo e hannolasciato tutti, genitori e alun -ni, soddisfatti della perfor -mance. Entusiasti anche il Di -ri gente scolastico del 1° Cir -colo didattico, dott.ssa LauraTeodosio, e il maestro AnielloNapoli, che quest’an no hapreparato e diretto il coro nel -l’ambito del progetto “Sulle

ali del canto…per volare piùin alto”.Il modulo, di 30 ore,iniziato lo scorso ottobre einserito nel PON (ProgrammaOperativo Na zio nale, finan -ziato con fondi europei) è sta -to finalizzato proprio alla pre -parazione dello spettacolonatalizio. Il lavoro a monte èstato notevole, sia da parte deibambini sia del direttore delcoro e delle maestre delleclassi terze, Caterina Ceruso,Patrizia Salvati, Anna Az -zarito, che si sono destreg gia -te benissimo tra la pro se cu -zione dei programmi sco -lastici e le impegnative provedel coro: a loro va, da parte ditutti noi genitori, un sentitorin graziamento e un abbrac -cio “corale”!

Il coro delle classi terze del Plesso Guadagnodiretto dal Maestro di canto Aniello Napoli

Chiesa di Santa Maria di Costantinopoli - Baronissi - 20 Dicembre 2011 -

Carmela Conciliomamma di

Gianvito PatrissoClasse III Sez. B

Plesso Don S. Guadagno

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pag. 7Rota 1 news

canti natalizi della nostra tradizioneserata P.O.N del Liceo “Rescigno” dedicata alle scuole della Valle dell’Irno

p e r v o l a r e p i ù i n a l t o

“Sulle ali del canto … pervolare più in alto” è un pro -getto P.O.N. che abbiamofatto noi alunni delle classiterze, sez.A e B, della scuolaPrimaria plesso Don S. Gua -dagno. Questo percorso èiniziato nel mese di novembre2010 ed è terminato il 21 di -cembre 2010. In questoperiodo sono stato molto tem -po insieme ai miei com pagnidi scuola risco prendo il gustoe la passione per il canto…

….Alla fine del percorso c’èstata la manifestazione alCentro sociale. E’ stata unaserata bellissima. Durante lanostra esibizione ci ha ac -compagnato anche una signo -rina dalla voce parti colare: ilsoprano Valentina Iannone.Siamo stati bravi gra zie

all’impegno del Mae stro A -niello Napoli e delle nostremaestre Caterina Ceruso ePatrizia Salvati. Il pub blico ciha applaudito mol to ed io eromolto con tento ed anche unpo’ emozionato…

…Il maestro Aniello Napoli ciha insegnato tanti canti na -talizi. E’ stato un corso in -teres sante e un po’ stancan te.Per imparare le canzoncineab biamo dovuto fare tanteprove e il maestro ogni tantosi arrabbiava. Sono rimastocontento perché dopo tantisacrifici abbiamo ricevutotanti applausi…

Il nostro P.O.N. è durato duemesi. Abbiamo imparato tantecanzoni natalizie e ne ab -biamo illustrate alcune. Mi

sono divertita a cantare e adisegnare in compagnia deimiei amici…

….Il maestro ci ha insegnatotante canzoni, anche in in -glese. Siamo diventati talmen -te bravi che siamo stati invi -tati a cantare in una chiesa diBaronissi dove si esibivanoaltri cori composti però dapersone grandi. E’ stato bel -lissimo! Infatti mia mammasi è emozionata e l’ho vistapiangere...

….Ci siamo esibiti al CentroSociale per i nostri genitori eamici. Tra il pubblico c’era lanostra direttrice Laura Teo -dosio e l’assessore AssuntaAl fano che ha chiesto il bisdella canzone “A Natalepuoi”. Abbiamo avuto tanti

complimenti. E’ stato moltobello…

…Il primo giorno eravamo unpo’ dispiaciuti perché non ab -biamo ritrovato il maestroPeppe dell’anno scorso cheera molto bravo. Eravamo im - pauriti, ma dopo un po’ ilmaestro Aniello ci ha fattoridere e la lezione ci è subitopiaciuta. Ogni giorno è statobello e divertente,abbiamoscherzato, riso, cantato equalche volta abbiamo fattoanche i monelli…

L’esperienza del canto raccontata dai bambini in pillole

Classi III Sez. A e BPlesso Don S.

Guadagno

21 Dicembre 2010, Centro Sociale Marco BiagiConcerto di Natale

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Rota 1 news N a v i g apag. 8

Navigando... navigando alla scopeImmagini, colori, collage e quantaltro per avvicinare i bam

La lingua non èsufficiente a dire e

nemmeno la mano ascrivere

le meraviglie del mare.

Partendo da questa

citazione di Cristoforo

Colombo, le docenti

della Scuola

dell’Infanzia con il

progetto

“Navigando...” hanno

inteso far esplorare

ai bambini, con la

fantasia, l’immenso e

ricco ecosistema

marino. Attraverso

l’ utilizzo dei linguaggi

verbali e non verbali,

sviluppando

atteggiamenti di

curiosità nei confronti

di ciò che li circonda

nonché una capacità

investigativa, hanno

condotto i più piccoli a

scoprire anche le

meraviglie che, ad un

primo sguardo,

risultano sommerse.

Aldo Galanca 4 anni Plesso E. Coppola Lavoro di guppo 4 anni Plesso E. Pesce

Lavoro di gruppo 3 anni Plesso E. Coppola De Santis Giordano Ansalone 3 anni di Guadagno

Francesco Savielli 5 anni Plesso Don S. Guadagno Lavoro di gruppo 4 anni Plesso Don S. Guadagno

Francesco Busillo 3 anni Plesso di Pandola Alfonso D’Amora 4 anni Plesso di SpianoLuca D’Alba 4 anni Plesso di Pandola

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Rota 1 newsa n d o . . . pag. 9

rta del magico ecosistema marino bini al mondo del mare in maniera consapevole e scientiica

Santino Landi anni 5 Plesso E. Pesce

Lavoro di gruppo 3 anni Plesso E. Pesce Martina Asacolese 5 anni Plesso di Pandola

Ilaria Di Stefano 5 anni Plesso E.CoppolaEnrico Iannone 5 anni Plesso di Spiano Antonio Tuorto anni 4 Plesso E. Pesce

Oriana Citro anni 5 Plesso E. Coppola

Bambini della Sezione Primavera Bambini della Sezione Primavera

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pag. 10 Rota 1 news

La fantasia naviga in acque magichStorie a fumetti, poesie, racconti e tanto altro per avvicinare i bambini

.. . e i o t i

Filastrocca del mare: i pesci nel magico circo del mareIl mare è un cantiere dove si impiega

il pesce martello con il pesce sega.Il mare è un circo dove si balla

col pesce pagliaccio e col pesce palla.Il mare è una guerra dove si schierail pesce balestra col pesce bandiera.Il mare è un ring dove fa pugilato

il pesce cane col pesce gatto.Il mare è un cielo dove si raduna

il pesce sole con il pesce luna.È come una notte che non ha fine

stellata di stelle marine.

Classi I Sez. A e BPlesso E. Coppola

Mani per fare, mani per creare: laboratorio manipolativoIl progetto “Mani per fare… mani per creare” previstodall’offerta formativa e ri -volto ai bambini di cinqueanni dl plesso di Pandola, éstato un’occa sione di sco -perta e di sperimen tazionein cui ognuno di essi haespresso la propria creati -vità e la propria fantasiaattraverso la manipolazionee la modella zione di un og -getto veri ficando, alla stessotempo, nuove soluzioni.Infatti, come sappiamo l’ar -gilla, materiale vivo, si pla -sma e si trasforma continua -mente nelle mani. Questaesperien za ha dato modo aibambini di sbizzarrirsi conla fantasia, di eserci tare lamotricità fine e di accre -scere anche la propria auto -stima.

Le insegnanti di laboratorioPierina MaurielloRosanna Santoro

Teresa Rinaldi

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pag. 11Rota 1 news

e fatte di colori e pesci straordinariall’ecosistema marino e insegnare loro a prendersene cura rispettandolo

r a c c o n t o

Vacanze almare…ricordi

Era il mio ultimo giorno divacanze al mare e decisi conmia sorella di andare adesplorare la piccola grotta chestava in fondo alla spiaggia.Era un posto incantevole e laluce del sole rendeva la grottadi un colore azzurro, le stellemarine dormivano sul fonda -le, i pesciolini nuotavano, leal ghe e le conchiglie danza -vano e la sabbia riposava, era

uno spettacolo meravi gliosa.Vo levo tuffarmi dal pedalò edi ventare una sirena per potervivere un giorno intero con lecreature del mare. Volevo di -ventare una sirena dalla codalunga e luccicante e gio care arincorrere i pesciolini e met -tere nei capelli le stelle ma -rine. Ho un ricordo spe cialedi quelle vacanze che mi han -no fatto conoscere il mare.

Emiliana Loria Classe II Sez. Unica

Plesso di Pandola

Nemo e i suoi affettuosi amici colorati

I l m a r e è b l u , p r o f o n d o e p i e n o d i p e s c i .

I p e s c i s o n o c o l o r a t i , p i c c o l i , g r a n d i , e n o r m i .

I p e s c i s o n o v e l o c i , v e l e n o s i , f e r o c i o b u o n i .

N e m o è u n p e s c e c o l o r a t o , p i c c o l o , v e l o c e , b u o n o

e h a t a n t i a m i c i .G l i a m i c i s o n o i m p o r t a n t i

p e r g i o c a r e , p a r l a r e ,d i v e r t i r s i .

G l i a m i c i s i a i u t a n o q u a n d o h a n n o b i s o g n o .

Classi I Sez. A e BPlesso E. Pesce

Modi di dire sul mare e proverbi divertenti

Nuotare nell’oro Portare acqua al mare Essere in un mare di

lacrime Una marea di genteEssere in alto mare Cercare per mari e

per monti

Chi va per questi mariquesti pesci prende

Tra il dire e il fare c’è dimezzo il mare

Chi non sa nuotare non sibutta a mare

Classi II Sez. A e BPlesso E. Coppola

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I genitori entusiasti delle attivitàGli obiettivi dei percorsi soddisfano le aspettative delle famiglie

pag. 12 Rota 1 newsA Vo i l a p a r o l a

Gli alunni della classe quintadi Pandola, sono soliti inau -gurare l’anno sco lastico inoccasione dei festeggiamentiin onore di San Gerardo.Questa con suetudine è comin -ciata con l’ arrivo, nel nostroplesso, della maestra ClaraPetti Ansalone, devota delSanto, la quale si è prodigatamolto per i nostri bambiniimpegnandosi non so lo dalpunto di vista reli gioso, masoprattutto da quello educa -tivo-didattico. Anche que -st’an no, dunque, si è ripetutala celebrazione della SantaMessa a cui hanno partecipatotutti gli alunni della scuolaprimaria di Pandola, il per -sonale docente e non docente,la Dirigente scolastica LauraTeodosio e noi genitori chesiamo con tenti e soddisfattidel lavoro svolto dai nostri fi -gli. Essi ogni anno, hannopartecipato ai vari percorsiPON orga nizzati dal 1°Circolo didat tico di MercatoS. Se ve rino e ad altre attivitàlabo ratoriali. Quest’anno, ab -bia mo avuto l’onore e provatol’orgoglio di ammirare la bra -vura dei nostri figli, che ri ve -landosi piccoli artisti, hannoportato in mostra i loro dipintipresso il palazzo Vanvitellidella nostra Città. Qui la mae -stra Filomena Manzi e il pro -

fessore Fernando Rosami lia,in gemellaggio con il Liceoartistico “Menna” di Salerno,hanno allestito una galleria difoto e quadri. Gli operatoridel plesso di Pandola si sonorivelati molto efficienti e pro -fessionali, in quanto han noofferto la possibilità ai nostribambini di crescere e ma -turare attraverso molte plici ediversificate attività forma ti -ve sia curriculari che extra -curriculari. Tutto ciò ha fa -vorito una progressiva forma -zione globale di ognuno diloro. Siamo loro grati, quindi,perché hanno guidato e so -stenuto i nostri figli du rantetutto il percorso scola stico erivolgiamo un per sonale rin -gra ziamento alla Dirigentescolastica, appena insediata,per aver promos so numeroseattività con l’o biettivo di mi -gliorare la qualità d’aula deinostri figli. Infine, ci auguria -mo che la scuola, quale agen -zia formativa, possa con -tinuare a garantire tutto quan -do sopra al plesso di Pandola.

Lucia Acconcia e Lucia Ascolese

Mamme diGianni De Simone eSabrina D’Aponte

Classe V Sezione Unica Plesso di Pandola

Un auspicio sinceroCon estrema soddisfa zio -ne, i genitori degli al un nidel le classi terze, del ples -so “Don Salvatore Gua -dagno”, segnalano al l’a -tenzione del lettore lastraordinaria riuscita delpercorso PON “Sulle alidel canto”, sapientementecoordinato dalla DirigenteScolastica, dott.ssa LauraTeodosio. Quest’ultima,in fatti, al primo anno d’in -sediamento alla guida del1° Circolo di Mercato S.Severino, ha voluto ripro -porre un’esperienza pro -get tuale nota ai bambini,riformulandola nei tempi enelle modalità di svolgi -mento in modo da farnecoincidere la conclusioneimmediatamente a ridossodelle festività natalizie.Tale nuova scansione delleattività ha consentito alprogetto, già condotto consuccesso nel precedenteanno scolastico, di cen -trare ulteriori apprezzabiliobiettivi. In primo luogo,essa ha impresso un “te -ma” alle attività canore,che hanno trovato nel Na -tale e nel suo prezioso si -gnificato il loro naturalefilo conduttore; ha consen -tito di valorizzare agli oc -chi dei bambini la festività

più importante della cri -stianità, aiutandoli a com -prenderne il valore pro -fon do; ha costituito l’oc -ca sione per la parte ci pa -zio ne dei nostri “pic colicantori” a due diversemanifesta zioni, utili occa -sioni di crescita: la prima,organiz za ta dagli alunnidel Liceo Scientifico “B.Rescigno”, presso la chie -sa di Co stantinopoli diBaronis si e la seconda,organizzata dai docentitutor, Caterina Ce ruso ePatrizia Salvati, nonchédal maestro di canto, prof.Aniello Napo li, presso ilCentro Sociale di MercatoSan Severino. Un’espe -rienza, dunque, assoluta -mente positiva che ha sa -puto conciliare sag gia -mente l’accostamento deibambini ad una vera epropria disciplina, quale ilcanto, il tutto a dimen -sione di bambino, rintrac -ciando negli interessi che ipiccoli esprimono la chia -ve di accesso al buon esitodi un percorso formativo.

Tiziana Stella

Mamma diCarmen Flora Raimo

Classe III Sez. BPlesso Don S. Guadagno

Per volare più in alto...

Gli alunni delle classi primedel plesso Don S. Guadagnoal fine di acquisire un mag -gior ri spetto dell'ambientecon la guida della maestra

Emilia Corbisiero hanno rea -lizzato un presepe con mate -riale riciclato: bottiglie e bic -chieri di plastica. Il presepe e'

piaciuto particolar mente al -l'As sessore alle po litiche cul -turali dott. Assunta Alfanoche lo ha fatto esporre nel -l'atrio del nostro Comune per

l'intero periodo natalizio.Il presepe e' stato fotografato e inserito nel giornale del Co-mune "Tra la gente".

Inaugurazione dell’anno scolasticoPlesso di Pandola

Presepe esposto al Comune

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pag. 13

La cultura strumento unificanteLa signora Antonietta nel ricordo del maestro Leopoldo Ansalone

Rota 1 news C r o n i s t i i n m i n i a t u r a

Per capire la storia che stiamoper raccontare bisogna risalire ai primi del Novecento quan -do, in epoca successiva al l’u -nifica zione dell’Italia, il mae -stro Leopoldo Ansalone diPandola, figlio del baroneDonato, capì che solo la cul -tura condivisa con ogni cetoso ciale poteva veramente farel’Unità d’Italia. E’ così che,infatti, iniziò ad accoglierenella sua casa nobiliare allievidi varia estrazione ai qua liinsegnava a leggere, a scrive -re e a far di conto. Svol ge va,inoltre, attività d’inse gna men -to nella scuola ele mentare diPiazza di Pandola.

Avendo queste informazio ni,noi bambini della Re dazione,su suggerimento della maestrain pensione Clara Petti, abbia -mo deciso di intervistareun’a lunna del maestro natanel 1922. Antonietta Grim a l dici ha raccontato che spesso lafiglia Luisa e le sue sorelle sisostituivano, a rotazione, alpa dre nell’inse gna mento e leine conserva ancora un caro ri -

cordo. La signora An toniettasi è sof fe r mata sulle doti filan -tropiche del l’intera famigliaAn salone descri vendola atten -ta e pro diga nei confronti deipiù bisognosi. Ha arricchito ilsuo racconto con aneddotilegati anche al padre di Leo -poldo, Donato che cavalcavaal fianco del re di Napoli e,che dopo l’Unità del 1865com batteva il brigan taggio.

Inol tre, ha raccontato di quan -do dal monte di Santa Crocescendevano i lupi ai quali , ilbarone sparava e di quel ba -stone nero che portava semprecon sé e che nascondeva unalama per difendersi. Con mol -ta sorpresa, alla nostra Redaz -io ne è pervenuto un elabo rato,da parte di Gian luca Spa -gnuolo della classe quintadella sezione A del Plesso E.Coppola nel quale raccontadella sua bisnonna, an ch’ellaal lieva del mae stro, che fre -quenta va le figlie an che inorario di verso dalle lezioniper divertirsi ad indossarecappelli e lunghi vestiti. Que -sti, ce l’ha raccon tato anche lasignora Anto niet ta, si trova -vano nella sof fitta che si tra -sformava in un luogo do ve

trascorrere ore serene. Gian -luca racconta an che di quandoscoppiò la terribile epidemiadella “Spa gnola” e di come ilmaestro, insieme alla Mar -chesa Impe riale di Cur teri, siprodigò mol to nel curare gliammalati, rischian do anche ilcontaggio. Dopo 44 anni d’in -segnamento andò in pensionee dedi cava il suo tempo allapo litica, alla lettura, alla curadel suo giar dino e continua vaad insegna re ai suoi nipoti,figli del fratello Giovanni.Morì il 21 luglio 1956. Al suofunerale parteciparono moltisuoi alunni e fu ricordata lafigura di questo semplice evalido maestro con un di -scorso commemorativo cherievoca va anche l’azione po -litica svolta in qualità di

assessore presso il Comune diMercato S. Severino. In tuttele storie raccontate, abbiamonotato l’af fetto con cui lepersone si riferivano a questafamiglia e come questi ricordi

fossero per loro preziosi. Lemaestre Battista ed Elena cihanno spiegato di comequesta sto ria debba da noiessere presa in considerazioneper capire che senza personecome il maestro Leopoldol’Unità d’Italia non si sarebbe

fatta. Infatti, non bastava che iconfini degli Stati italiani,grazie a molteplici battaglie,si annu l lassero per unire ipopoli, ma era indispensabileche si diffondesse la culturadella condivisione per unirevera mente le genti siano stateesse meridionali, settentrio -nali o dell’Italia centrale. Eracioè necessario che le menti sidisponessero a sviluppare l’i -dea di un unico popolo conuna stessa meta: il benesserecollettivo! Ovvio, dunque, cispiegano le maestre, che seprima tutti non fossero stati ingrado di leggere e scrivere alfine di unificare le cono -scenze il popolo italiano nonsi sarebbe mai costituito. Lemaestre concludono il nostropome riggio dedicato alle in -terviste, rac comandandoci dinon sot tova lutare mai l’im -por tanza della cultura, perchèè lo strumento che ci rende li -beri cittadini e alla pari!

La Redazione, a più voci, intervista un’allieva del maestro

Antonietta Grimaldi

Leopldo Ansalone e la sua famiglia

Il barone Donato Ansalone e la moglie Luisa

La Redazione

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pag. 14 Rota 1 newsPiano Operativo Nazionale

L’Unione sollecita le Istituzioni Il 1° Circolo, destinatario dei fondi per promuovere iniziative

Legali/Ricomincio

da

3/

L’Officina/English

Le(g)ali: P. O. N. per un apprendimento learning by doingLa nostra Scuola beneficia di altri finanziamenti dell’U.E. per attivare due percorsi

Questa Istituzione, acco -gliendo le raccomandazionidell’Unione in materia dididattica laboratoriale percompetenze, ha inteso, attra -verso questo progetto, alle -stire un ambiente di appren -dimento congeniale all’ac -quisizione di atteggiamentiresponsabili e consapevoli,da parte degli alunni. Latematica della legalità è cir -coscritta, però, al mondo delmare. Partendo dalla consi -de ra zione che es so, in unavisione romantica, è apparsosempre all’umanità comeentità misteriosa e affa -

scinante (visione che si è vo -luto continuare a pro muo ve -re e a coltivare anche concenni storici alle colonie piùfamose delle antiche Civiltàe relative leggende, preferi -bilmente della mitologia gre -ca) ha inteso sviluppare, poi,un percorso che inquadrassechiaramente lo stesso inun’ottica econo mica (turi -smo, industrie e trasporti),am bientale (eco sistema ma -rino e inqui namento) e socia -le (immi gra zione clande sti -na, traffici illeciti).

Sulla cresta dell’ondaLe insegnanti hanno voluto,con questo proget to, faracquisire ai giovani allievigli strumenti per “co no scere,interpretare e inter venire”sull’ambiente in mo do scien -tifico e divertente. Le propo -ste educative attivate mira no,infatti a favorire ne gli stu - denti, lo sviluppo di unaeducazione ambientale per -manente, capa ce di avvici -nar li alla com plessità deifenome ni am bien tali e so -ciali. Ciò li renderà anche piùconsape voli e rispettosi deibisogni dell’uo mo e dellanatura e li porterà a promuo -vere uno sviluppo eco-so ste -

nibile. Sa rà proposta la sco - perta di una terra a noi vi ci -na: il Ci len to, la sua storia, imiti e le leg gende che l’han -no resa ce lebre nel mondo.Attra ver so un viag gio neltempo prima e nei luoghi poi,gli alunni co nosceranno lebel lezze e gli usi di questaterra. Laboratori di botanica,bio logia, zoo logia e geologiali guideran no alla scopertasoprattutto scientifica del -l’ambiente, ma non si trala -scerà l’aspetto economico.

Terra mia

La scelta della scrittura cre -ativa abbraccia numerose mo -tivazioni scaturite dall’a na lisidi bisogni di vario ordine:motivazionale, quindi psico-emotivo per sviluppare il pia -cere di scrivere che si in nestasu esigenze affettive e crea -tive. Espressivo, quindi lin -g u i s t i c o - c o m u n i c a t i v o -relazionale. perché ntrare nel -la profondità dei testi letti si -gnifica “ascoltare la propriavoce e le voci altrui”. Co gni -tivo, legate alla matura zionedi processi co gni tivi creativi edel pensiero diver gente. Edu -care alla creatività signi ficaoperare consape volmente coni processi del pensiero diver -

gente, in questo caso, attra -verso il mezzo lin guistico.Socio-culturale, mi ra te aimplementare abilità lingui -nbhstiche in un contestosociale che privilegia lafruizione di immagini e gra fi -ci tramite supporti multime -diali, l’am pio ricorso all’a -scol to di mu siche e suoni, lamanipola zione anche “fisica”di testi avvicineranno allapratica della Lingua Italianaanche gli alunni che mani -festano difficoltà verso questadisci plina a causa di DisturbiSpecifici dell’Apprendimento

L’Officina della fiabaMatematica & Realtà è unpro getto nazionale finaliz -zato a stimolare una profonda innovazione didattica in Ma -te matica, rivolto a Docenti eStudenti di ogni ordine e gra -do. Nato nel 2005 da l -l’esperienza pluriennale ac -quisita dal Progetto Inno va -matica in tema di ricerca esperimentazione didattica, inlinea con le tematiche del -l’indagine OCSE-PISA, delleprove INVALSI ed in sintoniacon le recenti indicazioni mi -nis teriali, M&R si propone distimolare i ragazzi ad utiliz -zare le conoscenze e le com - pe tenze matematiche acqui -site a scuola, per orientarsinella moderna società dellaco no scenza e gestire le pro -prie scelte in modo con sa -pevole e attivo. Lo spiritoM&R è quello di un ap proc -

cio sperimentale alla Ma te -matica e propone una edu -cazione alla model liz zazionecome motore di in novazionedidattica. Il pro getto Matema -tica & Realtà offre aglistudenti:• una esplorazione guidataalla scoperta dell’altra facciadella matematica sul frontedel la modellizzazione deiproblemi del mondo reale;• una palestra attrezzata in cuimettere alla prova e poten -ziare le proprie abilità ma te -matiche;• l’occasione per mettersi ingioco e confrontarsi con altriragazzi a livello nazionale;• la possibilità di autovalutarsi per operare scelteconsapevoli.

Ricomincio da tre

Rivolto agli alunni delleClassi IV Sez. A e B

Plesso E. Pesce

Rivolto agli alunni delleClassi IV Sez. A e BPlesso E. Coppola

“E’ ormai chiaro che unasocietà multiculturale in ra -pida evoluzione come quellaattuale fa emergere nuovi bi -sogni educativi e formativi,tra cui quelli legati alla pos -sibilità di accedere alla co -noscenza di più lingue stra -niere,vista come parte inte -grante della formazione per -so nale e nel contempo comepassaggio obbligato per laconoscenza degli altri”. Lamente del bambino, poten -

zial mente poliglotta, è piùportata ad accogliere sfu -mature, varianti, diversità traparole e oggetti della re altà,per cui egli giunge più preco -cemente a livelli di a strazioneconcet tuale. Il bam bino cheappren de la seconda linguasarà un individuo più apertoverso modi di pensare e divivere diver si, più sensibileall’apertura interculturale.

Yes we can... speak English

Rivolto agli alunni delleClassi III Sez. A e B

Plesso E. Pesce

Rivolto agli alunni delleClassi V Sez. A e B

Plesso E. Pesce

Rivolto agli alunni delleClassi V del Circolo

1 2 3

0

5

Chi va p’ chisti mari... chisti pisci pigliadi Serena Classe I Sez. B del Plesso E. Coppola

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pag. 15Rota 1 news Bimed & Mostre

L’arte della scrittura e della pitturaStaffetta creativa e mostra di quadri per un appendimento cooperativo

Il rogo avvenne di notte. Ivigili del fuoco e i carabinieriaccorsero sul posto, avvisatidalle persone che ab i ta va nonelle vicinanze del teatro. Diprimo mat ti no le fiamme fu -rono do mate. Del teatro nonrimane vano che ma ce rie dal -le quali si alzava l’odore acredi legno bruciato. Il direttoreFumoso era sconvolto e restòa fissare i resti dell’edi ficiocome im pie trito, fino al l’ar -rivo del nuovo insegnante,che era stato convocato, periniziare il suo lavoro, proprioquella mattina... è questo l’i -nizio del racconto che hacoinvolto la classe quarta se -zione B del Plesso E. Pesce in

questa fantastica avventuradel la staffetta creativa voluta

dalla Bimed. Essa coinvolgedieci classi di dieci scuolediverse nella realizzazione diun racconto diviso in diecicapitoli. E’ da diversi anni chela nostra scuola aderisce a taleiniziativa che si con clu de conla pubbli cazione di un libri -cino destinato ai giovani let -tori. L’iniziativa nasce dal -l’in tento di pro muovere lapropen sione alla lettura, comeprevisto da un degli obiettividi Li sbona, nonchè dalla de -terminazione nel migliorarele compe tenze in lingua ma -dre, nella fattispecie, nellascrittura.

Scrittura creativa a... diecimila maniScuole diverse, coinvolte in un unico progetto editoriale

Classe IV Sez. BPlesso E. Pesce

di Elena Iannone

I Colori del Natale è il Pro -getto di Pittura noi alunnidella classe quinta del Ples -so di Pan dola seguiti dall’in -segnante Menita Manzi, conla collaborazione volontariadel prof. Fernando Rosami -lia, docente del Liceo Arti -stico F. Menna di Saler no.Abbiamo selezionato unaserie di im magini e le piu’significative le abbiamo ri -por tate su tela e poi dipintecon varie tecniche: pittura,colori a cera , col lages. Ilnostro entusiasmo è stato e -nor me nel ve de re che leimmagini da noi liberamentescelte prende vano forma edimensione sul le tele. Il Pro -getto è stato presentato conuna mostra allestita nell’am -bito delle manifestazioninatalizie al Centro Sociale diMercato S. Severino per poiessere ri pro posto a PalazzoVanvi telli lo scorso 14 gen -naio in un gemellaggio rea -lizzato con gli studenti delLiceo Artistico “F. Menna”che han no realizzato unamostra fo to grafica su aspettidi vita quotidiana e dellanatura. La serata è stata al -lietata dalla vo ce del So -prano Valentina Iannone cheha unito in un connubio uni -co arte musica le e figu -rativa. Un ringra zia mentoparticolare alle diri gen tidott. Ester Andreola presidedel Liceo Artistico e dott.Laura Teodosio diri gente del1° Circolo di Mer cato S.Severino per la sensibilità, l’entusiasmo e la te nacia conle quali hanno voluto che sirealizzasse questa mostrapatrocinata dalla Città diMercato S. Severino.

Laboratoriodi pittura

Mostra di quadri dei nostri piccoli autori

Noi bambini quest’anno ab -bia mo un amico in più: Tan -tetinte. CristianaTantetinte è un pesciolino cu -rioso, sognatore e anche mol -to bello perché ha le squa -mette tutte colorate. MartaVive nel Mar Mediterraneo,vicino alla Sicilia, con la suafamiglia. GiuliaTantetinte vuole molto benealla sua famiglia. CaterinaIl nonno di Tantetinte si chia -

ma Amilcare, fa il cantastoriee con il carrettino gira per ilM. Mediterraneo. Raffaele C.Tantetinte a -ma ascoltarele storie chegli racconta ilnon no quan -do ritorna dai suoi lunghiviaggi. BenedettaIl nostro amico immagina diincontrare i pro tagonisti diquelle storie. Tommaso

Il nonno e Tantetinte si vo -gliono molto bene. MatteoTantetinte va al cir co e fa ami -ci zia con Tiri, un pe sciolinoche fa l’acrobata Raffaele B.Tantetinte regala a Tiri la suatrottola perché è buono e ge -neroso; a me piacerebbe esse -re sua amica. Annalisa

Un nuovo amico: il pesciolino Tantetinte

Classi II Sez. A e BPlesso E. Pesce

Page 16: Rota Definitivo Rota2-03 - Luisa Franzese · Rota 1news pag.3 care alla convivenza democratica a, contro le ingiustizie e promuovono l’dea di una società onesta e tollerante attro

pag. 16M a n i f e s t a z i o n i

Rota News

Incontro con il territorio e... altro Il legame con il territorio punto saldo della nostra azione didattica

Concorso Rachelina Ambrosini

Festa dell’Albero: 19 novembre 2010

Loro la vedono così... Bambini di 4 anni Plesso E. Coppola

L’alunna Gerardina Giglioil giorno 2/12/2010 ha ri -tirato il premio-borsa di

studio in quanto vincitricedella nona edizione delconcorso.

Classe V Sez. A Plesso E. Coppola

Salve a tutti !Vi parlo dalgiardino dellascuola. Oggi èil 19 novembre2010 sono sta -

to appena messo a dimorain un’aiuola da alcunialunni della classe quinta B.Si sta proprio ben qui, mihanno festeggiato a dovere,sembravano contenti , si sa ibambini amano la natura ela rispettano. Quello che cipreoccupa, noi alberi, sonogli adulti che dicono diamarci e di volerci difen -dere ma ci tagliano e uti -lizzano il nostro legno pergli usi vari, al nostro postocostruiscono strade, case,impianti sportivi, ecc., cibruciano per pulire lemontagne… Quante lamen -tele, poi, quando le frane ele valanghe distruggono ciòche hanno costruito. Di -men ticano che le nostreradici mantengono fermo ilterreno e non lo fannoscivolare a valle in caso diforti piogge e che attraversole foglie assorbiamo ani -dride carbonica e emet -tiamo ossigeno necessarioper la loro sopravvivenza .Speriamo che i bambini diquesta scuola continuino aricordarsi di rispettarcianche da adulti,così po -tremo vivere insieme nelbenessere.

Classe V Sez. BPlesso E. Coppola

...Auditorium Tenente Falco

Classi primePlesso Don S. Guadagno

Il 19 novembre 2010, ac -compagnati dall’insegnanteElisa Uglietta , responsabiledel Progetto Ambiente, cisiamo recati presso la casacomunale dove si sonoincontrati con il professorGiuseppe Rescigno espertodi botanica e fondatoredella LEA. Raggiunti da dueclassi della Scuola Primariadel II° Circolo di MercatoSan Severino, ci siamodiretti su un percorso delcastello. Dopo un brevecammino abbiamo incon -trato l’Assessore Assunta

Al fano e alcune mamme. Ilprof. ci ha par lato di alcunepiante del luogo come: ilpungitopo, il leccio, laroverella. Ab biamo, poi,rac colto semi di varie piantee frutti come l’edera, il ci -clamino, il mirto, leghiande, le felci. Nel frat -tempo, in tutti i plessi delCircolo la festa degli alberiveniva sug gellata dallapiantu mazione di alberidalla comunità montana.

Classe V Sez. APlesso E. Coppola