rilettura della mappa dei poteri alla luce del titolo v della costituzione

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La scuola al centro. Rilettura della mappa dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione. Gli attori. Alunni. Personale ausiliario. Docenti. Direzione Regionale. Sindacati. Ministero. Provincia. Genitori. Comune. Associazioni. Personale amministrativo. Dirigente scolastico. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione
Page 2: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Ministero

Direzione Regionale

Ufficio scolastico provinciale

Genitori

Docenti

Dirigente scolastico

Personale amministrativo

Alunni

Personale ausiliario

Regione

D.S.G.A.

Sindacati

Associazioni

Provincia

Comune

Page 3: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Ministero

Direzione Regionale

Ufficio scolastico provinciale

GenitoriDocentiDirigente

scolastico

Personale amministrativo

Alunni Personale ausiliarioRegioneD.S.G.A.Sindacati

AssociazioniProvinciaComune

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Page 5: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

GENITORI

Page 6: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Decreto del Presidente della Repubblica n.2758 marzo 1999

Oggetto: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59

Art. 3 (Piano dell'offerta formativa) 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. 3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione.

Page 7: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa

Decreto del Presidente della Repubblica n.2758 marzo 1999

Oggetto: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59

Art. 3 (Piano dell'offerta formativa) 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. 3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione.

Art. 3 Piano dell’offerta formativa

Page 8: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

POFDocumento pubblico

Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal Collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali delle attività della scuola ……

Decreto del Presidente della Repubblica n.2758 marzo 1999

Oggetto: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59

Art. 3 (Piano dell'offerta formativa) 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. 3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione.

POF

Gruppi diprogetto

DSGAPersonale

Amministrativoe ausiliario

Criteri generali

del Consiglio di Istituto

Dirigente scolastico

GenitoriStudenti

EntiAssociazioni

EE.LL.Sindacati

Consiglio di IstitutoCriteri generali

Collegio dei docentiElaborazione

Consiglio di IstitutoAdozione

Art. 3 Piano dell’offerta formativa

Page 9: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

….il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio

RSU

P.A.

EE.LL.

Utenza

Decreto del Presidente della Repubblica n.2758 marzo 1999

Oggetto: Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59

Art. 3 (Piano dell'offerta formativa) 1. Ogni istituzione scolastica predispone, con la partecipazione di tutte le sue componenti, il Piano dell'offerta formativa. Il Piano è il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche ed esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare, educativa ed organizzativa che le singole scuole adottano nell'ambito della loro autonomia. 2. Il Piano dell'offerta formativa è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dei diversi tipi e indirizzi di studi determinati a livello nazionale a norma dell'articolo 8 e riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale, tenendo conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa. Esso comprende e riconosce le diverse opzioni metodologiche, anche di gruppi minoritari, e valorizza le corrispondenti professionalità. 3. Il Piano dell'offerta formativa è elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi generali per le attività della scuola e delle scelte generali di gestione e di amministrazione definiti dal consiglio di circolo o di istituto, tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e, per le scuole secondarie superiori, degli studenti. Il Piano è adottato dal consiglio di circolo o di istituto. 4. Ai fini di cui al comma 2 il dirigente scolastico attiva i necessari rapporti con gli enti locali e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio. 5. Il Piano dell'offerta formativa è reso pubblico e consegnato agli alunni e alle famiglie all'atto dell'iscrizione. Al Dirigente

scolastico spetta il compito di mantenere in equilibrio tutti gli elementi del sistema scuola

Picasso, L’equilibrista

Art. 3 Piano dell’offerta formativa

Page 10: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Rapporto di impiego gerarchico

Obbedienza

Cultura della esecutività

(Deresponsabilizzazione)

D.Lgs 29 /93

Azione orientata alraggiungimento dell’obiettivo

(Responsabilizzazione)

Strutture reticolari, decentrate, autonome e con processi di comunicazione circolari

Page 11: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

- norme generali sull’istruzione

- livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale

- principi fondamentali a cui si deve ispirare la legislazione concorrente

Attribuzione dei poteri alla luce del Titolo V della Costituzione

istruzione, fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche

-Istruzione e formazione professionale

fatta salva l’autonomia delle istituzioni scolastiche

Legislazione concorrente

Page 12: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

SCUOLA

Ammini

strazione

EE.LL.

Associa

zioni

Enti

Sindacati

La specificità della sua funzione colloca la scuola al centro di un insieme di competenze, che attengono all'esercizio di un fondamentale diritto di cittadinanza e sono esercitate da più soggetti

Page 13: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Conferenza

Stato - Regioni

Istruzione: master plan per

attuare il Titolo V

l’ambito territoriale di operatività costituisce elemento fondamentale per la delimitazione dell’ambito delle competenze nazionali e regionali previste dalla Costituzione;

la programmazione dell’offerta di istruzione e formazione e della rete scolastica e formativa deve trovare coerente realizzazione nella potestà regionale di allocazione delle risorse umane disponibili operata nell’ambito territoriale;

la gestione regionale del servizio scolastico e formativo deve avvenire nel rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e secondo criteri che ne garantiscono l’unitarietà.

Page 14: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Conferenza

Stato - Regioni

Istruzione: master plan per

attuare il Titolo V

Gestione organizzativa del personale della scuola

a) lo stato giuridico ed economico rimangono oggetto di contrattazione nazionale e decentrata;

b)le procedure di assegnazione del personale nel territorio di competenza sono attuate dalle Regioni per ambiti provinciali;

c) l’intero processo di trasferimento di competenze alle Regioni dovrà essere caratterizzato dalla valorizzazione delle relazioni sindacali.

Page 15: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Gruppo di progetto

Funzioni strumentaliConsigli

di classe

Organi tecnico-

professionali

Organo di

indirizzo

Organo di

rappresentanzasindacal

e

Organo di governo

Rappresentanza all’esterno

DipartimentiCommissioni

Page 16: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

Protocolli di intesa

Accordi di programma

Progettiintegrati

Momenti formativi

Piano territoriale

Reti di scuole

Decreto del Presidente della Repubblica n.275

8 marzo 1999Art. 7 (Reti di scuole)

Page 17: Rilettura della mappa dei poteri alla luce  del Titolo V della Costituzione

GLI ORGANI COLLEGIALIGLI ORGANI COLLEGIALI

Consiglio di classe

Collegio dei docenti

Consiglio di Istituto

(Giunta esecutiva)

Consiglio di disciplina degli alunni

Comitato di valutazione del servizio degli insegnanti

Consiglio scolastico distrettuale

Consiglio scolastico provinciale

Consiglio nazionale della pubblica istruzione

Sofferenza degli organismi rappresentativi, derivante dalla sovrapposizione di nuovi istituti alle strutture esistenti

Necessità di armonizzare la vecchia normativa con la nuova realtà derivante dall’autonomia

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