riconoscere e discriminare i predicati verbali attivi e passivi · premessa: la prospettiva europea...

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SCUOLA PRIMARIA ITINERARIO EDUCATIVO-DIDATTICO Riconoscere e discriminare i predicati verbali attivi e passivi

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SCUOLA PRIMARIA

ITINERARIO EDUCATIVO-DIDATTICO

Riconoscere e discriminare i predicati verbali attivi e passivi

UNITÀ DI APPRENDIMENTO

Giocare con i verbi

AN

NO

SC

OL

AS

TIC

O: 2

01

5/2

01

6

Disciplina:

italiano

Destinatari alunni classe

Quinta

Tempi di realizzazione:

Mese di settembre-

ottobre

1 ora a settimana per circa un mese

PREMESSA: LA PROSPETTIVA EUROPEA

La consapevolezza che, oggi, le tradizionali conoscenze di base sono

importanti ma non più sufficienti a soddisfare la complessità della

domanda sociale ha indotto il Consiglio d’Europa all’individuazione di

competenze chiave che tutti i cittadini dovrebbero possedere per

realizzare un apprendimento che non riguarda più una fase della vita ma

diventa condizione permanente della persona. La flessibilità di pensiero

e di azione che connota attualmente la scuola, è resa possibile dal fatto

che la stessa si sta liberando dei suoi programmi rigidi e vincolanti

consolidati per tradizione ma non efficaci dal punto di vista formativo. I

processi di riforma in atto nella scuola sono la risposta alla forte istanza

di modernizzazione della formazione avanzata dalla società odierna e

puntano su competenze pragmatiche quali il valore veicolare della lingua

inglese, competenze digitali ed informatiche, lo spirito di

autoimprenditorialità. Gli stati membri dell’unione europea nella

cosiddetta strategia di Lisbona hanno definito gli obiettivi comuni per

quanto riguarda i sistemi di istruzione e di formazione in un’ottica di

competitività e crescita economica

PREMESSA: LA PROSPETTIVA EUROPEA

Per vivere in questa società sembra essere diventato quasi obbligatorio

adattarsi velocemente al cambiamento e rendersi conto del fatto che gli uomini

sono legati l'un l'altro ormai a livello planetario.

Diventa perciò importante, e lo sarà ancora di più per le nuove generazioni,

acquisire nuove abilità nella gestione delle informazioni e delle relazioni

interpersonali; non ci si può accontentare delle conoscenze apprese nel corso

del proprio curricolo scolastico, ma è già necessario imparare ad apprendere,

ed essere in grado di farlo per tutta la vita. Ogni persona, anche se

diversamente abile, non può più accontentarsi di raggiungere obiettivi minimi

nell'apprendimento e nella relazione; essa deve arrivare a sviluppare al

massimo le proprie doti. Ognuno ha margini di miglioramento; ognuno, come

dice Vygotsky, ha la propria zona di sviluppo prossimale, ha cioè la possibilità

di sviluppare al massimo le proprie qualità grazie all'intervento collaborativo

degli altri. Compito di un “professionista dell'apprendimento” è di aiutare ad

accrescere queste qualità utilizzando gli strumenti e le modalità più adatte al

destinatario del suo intervento educativo.

LE INTELLIGENZE MULTIPLE

DI GARDNER

Le

intelligenze

multiple

Intelligenza esistenziale

Intelligenza

naturalistica

Intelligenza corporeo-

cinestetica

Intelligenza

spaziale

Intelligenza

musicale

Intelligenza

personale

Intelligenza

linguistica

Intelligenza

logico-

matematica

INTELLIGENZA EMOTIVA

«L’intelligenza emotiva è la capacità di motivare se stessi e di persistere

nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni; di controllare gli

impulsi e rimandare la gratificazione; di modulare i propri stati d’animo

evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare;e ancora, la capacità di

essere empatici e di sperare.»

(D. Goleman,1996)

Intelligenza

emotiva

Competenze

sociali

Competenze

personali

LA DISCIPLINA : ITALIANO

Le indicazioni nazionali per il curricolo, riguardo all’insegnamentodella lingua italiana, privilegiano un approccio comunicativo ecollocano tale disciplina in una situazione di preminenza rispettoalle altre. La lingua madre è, infatti, il principale strumento dicomunicazione indispensabile per l’apprendimento di tutti icontenuti delle varie discipline. Nel sistema scolasticocontemporaneo le situazioni linguistiche e antropologiche dipartenza di ciascun alunno sono spesso assai diverse tra loro. Inalcuni casi gli alunni sono ancorati all’uso del dialetto in altri casiaddirittura parlano unicamente una lingua straniera (in tali casi iDS possono prevedere che l’inserimento dell’alunno siaaccompagnato o preceduto da un approfondimento della linguaitaliana). Il docente preso atto del modo di esprimersi ecomunicare di tutti i bambini deve programmare percorsi alloscopo di attenuare le differenze ed ampliare le competenzelinguistiche di ciascuno. Per raggiungere i traguardi per losviluppo delle competenze i docenti dovranno promuovereattività di lettura e scrittura, arricchire il lessico ricettivo eproduttivo(cioè quello compreso e quello usato) ed introdurre iprimi elementi di grammatica esplicita e riflessione sulla lingua.

LA RIFLESSIONE SULLA LINGUA

La riflessione sulla lingua consiste nella sistematizzazione dellalingua in funzione della comunicazione e nell’analisi dellestrutture che la governano. L’osservazione «grammaticale» deveemergere dal testo orale e scritto e deve servire per tornare aitesti ed assicurarne una più precisa e consapevoleinterpretazione.Nelle Indicazioni nazionali per il curricolo 2012 in merito allariflessione linguistica si afferma che «Nella scuola primaria lariflessione sulla lingua privilegia il livello lessicale e semantico egli aspetti morfologici e sintattici sono introdotti attraversoriflessioni sull’uso e devono essere ripresi ciclicamente. Lariflessione sulla lingua, se condotta in modo induttivo e senzaun’introduzione troppo precoce della terminologia specifica,contribuisce ad una maggiore duttilità nel capire i testi eriflettere e discutere sulle proprie produzioni. Il ruolo piùsignificativo della riflessione sulla lingua è quello metacognitivo:la riflessione concorre infatti a sviluppare le capacità dicategorizzare, di connettere, di analizzare, di indurre e dedurre,utilizzando di fatto un metodo scientifico».

PROGETTAZIONE DEL PERCORSO

Fase analitica

Fase strategica

Fase di mediazione didattica

Fase di controllo e feedback

FASE ANALITICA

Analisi del contesto di classe

Lavoriamo in una classe quinta

• Il gruppo classe è costituito da 23 alunni. (13 maschi, 10

femmine)

• Il clima della classe è sereno e positivo.

• Il gruppo classe si presenta eterogeneo sia dal punto di

vista relazionale che cognitivo e ciò contribuisce a

rendere il lavoro molto stimolante

BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

PER UNA SCUOLA DI TUTTI E DI CIASCUNO

Handicap dipendente da disabilità

DSA: dislessia,disgrafia,disotografia,discalculia

Disagio,svantaggio, disturbi dell’attenzione

Bambini immigrati

Bambini ospedalizzati

Trovano nell’individualizzazione degli interventi e nella

personalizzazione dei processi di sviluppo opportunità di

miglioramento secondo la logica dell’inclusione sociale

Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolaritàmorfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce chele diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà disituazioni comunicative.

Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testiscritti informazioni utili per l’apprendimento di un argomentodato e li mette in relazione; le sintetizza, in funzione anchedell’esposizione orale; acquisisce un primo nucleo diterminologia specifica.

L’allievo partecipa a scambi comunicativi con compagni einsegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiarie pertinenti, in un registro il più possibile adeguato allasituazione.

A. Riconoscere la struttura del nucleo della frase semplice (lacosiddetta frase minima): predicato, soggetto, altri elementirichiesti dal verbo.

B. Riconoscere e denominare le parti principali del discorso e glielementi basilari di una frase.

C. Individuare ed usare in modo consapevole modi e tempi delverbo.

D. Analizzare la frase nelle sue funzioni ( predicati e principalicomplementi diretti ed indiretti).

E. Distinguere la forma attiva e la forma passiva del verbo.

F. Usare ausiliari diversi per costruire la forma passiva del verbo

G. Riconoscere con sicurezza il si passivante.

RACCORDI CON LE ALTRE DISCIPLINE

Storia: l’ordine cronologico

Arte ed immagine: illustrazione grafica

Inglese: lessico specifico , confronto con la lingua italiana

Obiettivi trasversali

educazione all’affettività: esternare la propriaemozionalità

FASE DELLA MEDIAZIONE DIDATTICA

Approccio metodologico:

Approccio didattico attivo e plurale

Didattica laboratoriale

Cooperative learning

Strategie metodologiche

Circle time

Brainstorming

Lavoro a coppie

LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI

Materiali: carta, colori, cartelloni, colla, forbici, cartoncini,fotografie, fogli, penne, matite, pennerelli

Spazi: classe, laboratorio di informatica, biblioteca

«Banchi collaborativi» cioè predisposti per l’interazione faccia a faccia

angoli tematici dove collocare materiali associati alle aree del sapere

Librerie e scaffali bassi con i testi di letteratura perl’infanzia ed i giornali

Strumenti: libro di testo, LIM, computer, schede operative

ANALISI DEI PREREQUISITI

Per affrontare questi argomenti l’alunno deve già saper:

Distinguere il verbo (predicato verbale e nominale)dalle altre parti del discorso;

Distinguere ed usare correttamente le formeverbali regolari ed irregolari

Analizzare i verbi dal punto di vista della forma edella funzione

Conoscere ed utilizzare i verbi transitivi edintransitivi

Brainstorming

Domanda guida: quali sono le parti della frase che

conosciamo?

Fase divergente : raccogliamo le risposte dei ragazzi e

e prepariamo una tabella con la LIM.

Fase convergente: Creiamo una mappa delle risposte

dei bambini dalla quale partire per sviluppare il

percorso didattico.

ATTIVITÀ

Accertamento dei prerequisiti

Presentiamo un breve testo in cui abbiamo sottolineatocon colori diversi alcuni enunciati minimi.

«Un asino vide un lupo, e finse di essere zoppo. Il lupogli si avvicinò e gli chiese perché zoppicasse. L’asinorispose che attraversando una siepe….»

Ricordiamo agli allievi che che il soggetto è l’argomentodi cui si parla ed il predicato è l’elemento che fornisceinformazioni sul soggetto. Chiediamo di completare unatabella con le informazioni sottolineate nel testo.

Enunciato minimo : soggetto …………….. Predicato……………

ATTIVITÀ

Presentiamo delle frasi illustrate per far riflettere ibambini sulla funzione del predicato ed invitiamo ibambini ad individuare la funzione del predicato nellefrasi esaminate.Lucia mangia la mela soggetto…………… predicato…………….

La mela è buona soggetto ……. …… predicato…………….

Introduciamo la distinzione tra predicato verbale epredicato nominale facendo riconoscere PN e PVTagliaÈ un animale PNÈ caduto PVÈ interessante PNÈ stato scritto PV

ATTIVITÀ

Una volta accertato il possesso dei prerequisiti da parte di tutti glialunni si mostrerà ai bambini il funzionamento di particolari formeverbali: dalle due categorie in cui si distinguono i verbi (transitivi edintransitivi) il bambino viene condotto a riconoscere le diverse formedel verbo (attivo, passivo e riflessivo).

I verbi transitivi ed intransitivi

Il verbo si chiama transitivo se può essere seguito da un complemento oggetto, poiché l’azione transita direttamente dal soggetto all’oggetto

Per esempio : Ilaria mangia (che cosa?) una bistecca.

Il verbo è intransitivo se il verbo non può essere seguito dal complemento oggetto, in questo caso l’azione non transita dal soggetto al complemento oggetto.

Per esempio : Erica va (dove) a Roma

ATTIVITÀ

Il verbo ha forma attiva quando il soggetto compie l’azioneindicata dal verbo.

Es. Il leone sbrana la preda

Il verbo ha forma passiva quando il soggetto subisce l’azioneindicata dal verbo. Nella forma passiva i verbi sonoaccompagnati dall’ausiliare essere oppure venire.

Es. la preda è sbranata dal leoneI verbi transitivi possono avere forma attiva e forma passiva.Quelli intransitivi possono avere solo la forma attiva.

ATTIVITA’

Una frase con un verbo transitivo può essere trasformata al passivo. In tal caso:

- il verbo assume forma passiva : es. la preda è sbranata dal leone

- Il soggetto diventa il complemento d’agente o di causa efficiente ed è preceduto da preposizione da; es. I viandanti sono accolti dall’oste

- Il complemento oggetto diventa soggetto

es. La mela è mangiata da Ilaria

ATTIVITA’

Sottolinea i verbi ed indica se sono di forma attiva(A) o passiva (P):Quel vecchio albero è stato tagliato dal boscaiolo A P

Il panettiere sforna ogni giorno vari tipi di pane A P

Anna mangia un gelato A P

Il ciclista fu fermato dal vigile A P

Volgi in forma attiva le seguenti frasi (senza cambiare il tempo del verbo)Il gatto era coccolato da Marina .………………….

Quel casolare sarà abbattuto dai muratori .............................

La parete fu dipinta da un famoso pittore ...….......................

ATTIVITA’

Volgi in forma passiva le seguenti frasi (senza cambiare il tempo del verbo):

La zia mangia un gelato .………………………………………………

Il macellaio taglia la carne .....………………………………………..

Io chiuderò la porta ………………………………………………

Il portiere para il rigore .……………………………………………

Segna con una crocetta le frasi passive e sottolinea il complemento d’agente

Le noci sono raccolte dallo scoiattolo

Lo scoiattolo raccoglie le noci

L’atleta vinse la medaglia

La medaglia fu vinta dall’atleta

Le pecore furono rinchiuse nell’ovile dal pastore

Il pastore rinchiuse le pecore nell’ovile

ATTIVITA’

Mi esercito:

Sottolinea in rosso i verbi di forma attiva ed in blu quelli di forma

passiva:

La quercia è stata colpita da un fulmine

Il fruttivendolo espone dell’ottima frutta

Stefano spazzolò a lungo il suo cavallo

L’incendio fu spento grazie all’intervento dei vigili del fuoco

Il suono del campanello non fu udito da nessuno

L’elettricista sostituì i fili elettrici che non erano a norma

Per coinvolgere in maniera attiva i ragazzi organizziamo la

realizzazione di una tabella su di un cartellone, nella quale

inseriamo voci verbali in forma attiva e passiva conosciute dagli

alunni.

Verifica e valutazione formativa -- Discussione - - Osservazione dei comportamenti cognitivi e relazionaliVerifica e valutazione sommativa -- Valutazione dei comportamenti cognitivi e relazionali con prove non strutturateVerifica e valutazione delle capacità linguistiche-- Griglie del docente Autovalutazione metacognitiva dei discenti-- QuestionarioAutovalutazione dei comportamenti nel gruppo--scheda strutturataValutazione del processo di insegnamento-apprendimento--Diario di bordo del docente

VALUTAZIONE DEGLI APPRENDIMENTI

Alla fine del percorso saranno effettuate verifiche sia

attraverso il colloquio orale che attraverso prove

strutturate e semi-strutturate.

AUTOVALUTAZIONE METACOGNITIVA

1. L’attività che ho svolto mi è piaciuta :- Poco- Abbastanza - Molto

Rispondi alle domande:2. Che cosa ho imparato?..................................................3. Che cosa mi è piaciuto di più? ....................................4. Durante la lezione quale dei miei sensi ho usato dipiù?a. Vistab. Uditoc. Tattod. olfatto

AUTOVALUTAZIONE METACOGNITIVA

5. Sono stato più bravo a capire:a. Con gli esempib. Con i giochic. Con le paroled. Con le tabelle sulla LIMe. Con le filastrocche6.Cosa ho fatto in questa attività? a. Ho lettob. Ho scrittoc. Ho ascoltatod. Ho parlato e. Ho disegnato

AUTOVALUTAZIONE METACOGNITIVA

Sono più bravo:

a. Con il disegno

b. Con il corpo

c. Con le parole

Questa attività mi è stata utile per ………………………..

AUTOVALUTAZIONE DEI COMPORTAMENTI

Nome……………Data ……………Barra con una X la tua risposta :Ho contribuito con le mie idee e conoscenzea. Sempreb. A voltec. MaiHo chiesto agli altri le loro idee e conoscenze:a. Sempreb. A voltec. mai

AUTOVALUTAZIONE DEI COMPORTAMENTI

Ho ricapitolato tutte le nostre idee e conoscenze:a. Sempre b. A voltec. MaiHo chiesto aiuto quando ne avevo bisogno:a. Sempreb. A volte c. MaiHo aiutato i miei compagni:a. Sempre b. A volte c. Mai

AUTOVALUTAZIONE DEI COMPORTAMENTI

Ho contribuito a mantenere il gruppo attivo:

a. Sempre

b. A volte

c. Mai

Ho coinvolto tutti i miei compagni di gruppo nel lavoro:

a. Sempre

b. A volte

c. Mai

OSSERVAZIONE DELLE CAPACITA’ LINGUISTICHE

ChecklistUtilizzare la propria capacità linguistica nei compiti assegnati

1) Si esprime con facilità

2) Trova difficoltà nell’esprimersi

3) Trova molte difficoltà

Utilizzare le conoscenze apprese in maniera spontanea e disinvolta

1) Le utilizza in modo disinvolto

2) È un po’ impacciato

3) Trova notevoli difficoltà

OSSERVAZIONE DELLE ABILITA’ SOCIALI

NEL LAVORO DI GRUPPO

ChecklistGruppo--------- alunno -------

Competenze relazionali di base

Si fida degli altri

comunica con chiarezza

Accetta gli atri e li sostiene

è accettato dagli altri

Risolve i confitti

Competenze per lavoro cooperativo:

Non fa rumore

Non alza la voce

Rispetta i turni di parola

Offre aiuto

Trova strategie condivise

Analizza criticamente le idee senza esprimere giudizi di valore

VALUTAZIONE DEL PROCESSO DI

INSEGNAMENTO - APPRENDIMENTO

Diario di bordo del docente

Data :Attivita’:

Racconto dell’esperienza