resistenza n. 1 - anno 2009

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno VI - Numero 1 - Febbraio 2009 > segue a pag. 2 > segue a pag. 2 > segue a pag. 22 POSTE ITALIANE Spa - SPEDIZIONE IN ABBONAMENTO POSTALE - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 comma 2 aut. N. 080016 del 10/03/2008 - DCB - BO I fascisti equiparati ai partigiani ed ai militari deportati nei lager e della Liberazione? Intollerabile imbroglio della destra S UL FINIRE DEL 2008 e approssi- mandosi l’inizio del nuovo anno, l’ANPI provinciale di Bologna ha voluto condividere con una folta rappre- sentanza di donne e uomini che ne fanno parte ciò che essa pensa della situazione in cui versa il Paese. Riaffermando il suo impegno, mai venuto a mancare, per un sostanziale rinnovamento della politica e Ravenna, 4 dicembre 1944, giorno della Liberazione. Partigiani della 28 a Brigata Garibaldi “Mario Gordini” di guardia a soldati tedeschi catturati nei combattimenti attorno la città. Pavia, primavera 1944. Manifestazione di amicizia italo-germanica nel cortile del castello visconteo. (Isr Pavia). Immagine in “Storia fotografica della RSI”, Bollati Boringhieri 1977. Bilancio e prospettive dell’ANPI provinciale Intangibili le conquiste democratiche Si facciano interpreti dell’indignazione dei cittadini Lettera ai sindaci: fate parlare i vostri Consigli comunali I L PRESIDENTE DELL’ANPIprovinciale Lino “William” Michelini ha inviato ai sindaci dei 60 comuni del Bolognese la seguente lettera, trasmessa anche al presi- dente della Regione Vasco Errani ed alla presidente della Provincia Beatrice Draghetti: “Come certamente Ella saprà, nella Commissione Difesa della Camera dei Deputati si è aperta la discussione sulla proposta di legge 1360, la quale pretende (art. 2) di equiparare i militari italiani, i deportati, i partigiani ed i combattenti per la libertà ai repubblichini di Salò. E di conferire loro (art. 3, art. 6) una onorificenza (Ordine del Tricolore) con un assegno di 200 euro a testa. Grande è l’indignazione che si è già manifestata nel Paese, come dimostrato dai numerosi articoli pubblicati su molti giornali; e soprattutto dalla ferma presa di posizione di tutte indistintamente le associazioni combattentistiche e partigia- ne, dalle grandi organizzazioni di massa (CGIL, ARCI) e da tutti i partiti poli- tici antifascisti (Pd, Idv, Prc, Pdci, Sinistra Democratica).

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno VI - Numero 1 - Febbraio 2009

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Organo dell’ANPI Provinciale di Bologna - Anno VI - Numero 1 - Febbraio 2009

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I fascisti equiparati ai partigiani ed ai militari deportati nei lager e della Liberazione?

Intollerabile imbroglio della destra

SUL FINIRE DEL 2008 e approssi-mandosi l’inizio del nuovo anno,l’ANPI provinciale di Bologna ha

voluto condividere con una folta rappre-sentanza di donne e uomini che ne fannoparte ciò che essa pensa della situazione incui versa il Paese. Riaffermando il suoimpegno, mai venuto a mancare, per unsostanziale rinnovamento della politica e

Ravenna, 4 dicembre 1944, giorno della Liberazione. Partigianidella 28a Brigata Garibaldi “Mario Gordini” di guardia asoldati tedeschi catturati nei combattimenti attorno la città.

Pavia, primavera 1944. Manifestazione di amicizia italo-germanica nel cortile del castello visconteo. (Isr Pavia). Immagine in “Storia fotografica della RSI”, Bollati Boringhieri 1977.

Bilancio e prospettive

dell’ANPI provinciale

Intangibili le conquistedemocratiche

Si facciano interpreti dell’indignazione dei cittadini

Lettera ai sindaci: fate parlarei vostri Consigli comunali

IL PRESIDENTE DELL’ANPI provinciale Lino “William” Michelini ha inviato aisindaci dei 60 comuni del Bolognese la seguente lettera, trasmessa anche al presi-dente della Regione Vasco Errani ed alla presidente della Provincia Beatrice

Draghetti: “Come certamente Ella saprà, nella Commissione Difesa della Camera deiDeputati si è aperta la discussione sulla proposta di legge 1360, la quale pretende (art. 2)di equiparare i militari italiani, i deportati, i partigiani ed i combattenti per la libertà airepubblichini di Salò. E di conferire loro (art. 3, art. 6) una onorificenza (Ordine delTricolore) con un assegno di 200 euro a testa.Grande è l’indignazione che si è già manifestata nel Paese, come dimostrato dainumerosi articoli pubblicati su molti giornali; e soprattutto dalla ferma presa diposizione di tutte indistintamente le associazioni combattentistiche e partigia-ne, dalle grandi organizzazioni di massa (CGIL, ARCI) e da tutti i partiti poli-tici antifascisti (Pd, Idv, Prc, Pdci, Sinistra Democratica).

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Significativamente ammonitrici eincisive sono le dichiarazioni delPresidente Emerito della RepubblicaOscar Luigi Scalfaro e del PresidenteEmerito Carlo Azeglio Ciampi, di cuici permettiamo di allegarLe copia,unitamente alla sopracitata propostadi legge.L’ANPI si è fatta doverosamente pro-motrice di una campagna di informa-zione e di mobilitazione che ha presoavvio da una solenne Conferenza tenu-ta nel cuore di Montecitorio nella Saladel Cenacolo. E si rivolge a Lei, SignorSindaco, perché voglia farsi interpretedei sentimenti di tanti cittadini, attra-verso le iniziative del suo ConsiglioComunale, volte a chiedere alPresidente della Camera di intervenireper depennare e per bloccare la discus-sione di quella proposta di legge:l’Italia democratica ritiene che non siaassolutamente ammissibile assegnareai repubblichini responsabili di tantiefferati misfatti contro la Patria e con-tro i combattenti per la Libertà unadecorazione della Repubblica italiananata dalla Resistenza.Confidando sulla sua alta sensibilità, leinviamo i saluti più cordiali”.

All’ANPI nazionale sono pervenuti iseguenti autorevoli messaggi, in occa-sione della recente conferenza stampa aRoma di denuncia.

Ciampi: “Appoggiaronola causa del nazismo”

“Non voglio far mancare il mio perso-nale saluto agli amici del ComitatoNazionale ANPI ed a tutti i presenti,con i quali mi è gradito rinnovare ide-almente i sentimenti di condivisionedei valori fondamentali dellaResistenza, che fanno parte dellanostra vita e delle nostre più profondeconvinzioni civili e democratiche e dicui sentiamo intensamente la conti-

nuità e l’attualità. Per questo nonposso condividere l’iniziativa di leggeper attribuire la qualifica di “combat-tenti” a coloro che prestarono serviziomilitare nella Repubblica SocialeItaliana.In via di diritto la vicenda è stata defi-nita da puntuali sentenze della Cortedi Cassazione, che ha espresso in modoinequivocabile il suo giudizio sullaquestione. Il giudizio storico sullaRepubblica di Salò – creata in antitesiallo Stato italiano legittimo, il regnod’Italia, che non cessò di esistere finoal referendum del 2 giugno 1946 –non può dimenticare che essa appog-giò, con la sua azione, la causa delNazismo, anche se scelte individuali diadesione possono essere state ispirate alconvincimento di fare in tal modo ilproprio dovere.Contro quella causa combatterono leforze armate italiane, rimaste fedeli algiuramento prestato, in consonanza diintenti con la risorgente Italia demo-cratica.Questa ha le sue radici in una“Resistenza” che ha avuto una plurali-tà di manifestazioni: dal comporta-mento della maggior parte dei nostrimilitari (prima nei giorni successivi

Una pretesa in contrasto con la realtà storica> segue da pag. 1

all’8 settembre ’43, poi nei campi diinternamento) all’azione delle forma-zioni partigiane, alle battaglie com-battute dal corpo italiano di liberazio-ne. Auspico pertanto, proprio perchépossano consolidarsi su solide basi ivalori di solidarietà e di unità naziona-le, che in nessun caso venga meno ilrispetto delle ragioni del diritto e dellastoria”.

Scalfaro: “In contrasto con la realtà storica”

“C’è una particolare ostinazione nelvoler riproporre ciò che è stato presen-tato poco tempo addietro, cioè unaonorificenza intitolata al tricolore cheil Presidente della Repubblica dovreb-be assegnare a tutti coloro che hannocombattuto nel periodo triste e buiodella nostra storia, in particolare dopol’8 settembre, che fu data di grandissi-ma sofferenza, ma rimane anche segnodi ribellione e risurrezione.Con decisione inaccettabile si dovreb-bero insignire di queste onorificenzecoloro che in qualsiasi modo, sparandoda qualsiasi parte, hanno combattutodopo l’8 settembre.Sono totalmente d’accordo con le con-

La tessera ANPI per il 2009. (Ideazione e realizzazione grafica di Gabriele Sossella)

Lettera ai sindaci

siderazioni del mio grande amico, VicePresidente Vicario dell’ANPINazionale, Sen. Avv. Raimondo Ricci.Ripeto, è sbagliato il punto di parten-za che è in contrasto con la realtà sto-rica. Sarebbe come se quando ai com-battenti della prima guerra mondialevenne assegnato il cavalierato diVittorio Veneto, esso fosse stato confe-rito anche ai combattenti dell’ImperoAustro-Ungarico!!Quando una decisione parte da unaerrata valutazione della verità storica,non può che generare falsità e imbro-glio.Il richiamo che ognuno di noi ha ildovere di fare è di rispettare le soffe-renze di tutti, mai di confondere chiper la libertà ha combattuto e ha datola vita, con chi si è schierato per la dit-tatura e il tedesco invasore, anche sesoggettivamente in buona fede”.

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Veltroni: “Impossibilel’equiparazione”

“Si tratta di una proposta sbagliata,come sbagliato era il disegno di leggeche tre anni fa voleva riconoscere a chiscelse la Repubblica Sociale e si oppo-se allo Stato italiano la qualifica di“belligerante”. La stessa qualifica deisoldati italiani e dei combattenti nellefile della Resistenza. Come se non cifosse differenza tra i partigiani, tratutti coloro che lottarono per la liber-tà e la democrazia di cui oggi godonotutti gli italiani indistintamente, e chiinvece scelse, con Salò, la Germaniahitleriana, i principi antisemiti conte-nuti nella Carta di Verona e primaancora nelle leggi razziali del ’38, lacollaborazione nelle deportazioni,nello sterminio degli ebrei, nelle stra-gi che insanguinarono il nostro Paese.

(…)La storia non si può riscrivere.Nemmeno in un tempo come questo,in cui si vorrebbe che tutto fosse indi-stinto e per questo meno chiaro. Larealtà è e resta una sola: nessuna equi-parazione è possibile. Avere un senti-mento di pietas verso i morti di quellache fu anche una guerra civile, perchéoggettivamente combattuta da italianicontro altri italiani, non può portare aconfondere in alcun modo la verità, ecioè che da una parte c’era il bene edall’altra il male, da una parte la ragio-ne e dall’altra il torto.È per questi motivi che il PartitoDemocratico si impegnerà affinchéquesta proposta di legge venga ritiratae comunque venga respinta dalParlamento italiano”.

Frutto di un incontro tra i dirigenti dei due organismi bolognesi

Patto di collaborazione tra l’ANPI e lo SPI-CGIL

FACENDO SEGUITO ad uno scambio di lettere riguar-dante la possibile reciproca collaborazione (Resistenza n.5, dicembre 2008), il presidente dell’ANPI provinciale

William Michelini e il segretario dello SPI-CGIL territoriale diBologna, Bruno Pizzica, si sono incontrati per mettere a punto irispettivi punti di vista, pervenendo ad una completa concor-danza. La quale è fissata nel documento seguente. “Oggi più che mai la difesa della Costituzione e dei valo-ri della Resistenza alla dittatura fascista che concorrono acaratterizzarla, è una priorità per tutte le forze sane delPaese: partendo da questa considerazione reciprocamentecondivisa, lo SPI-CGIL di Bologna e l’ANPI di Bolognahanno deciso di avviare un patto di collaborazione e lavo-ro comune.L’obiettivo è quello di mantenere vivi e valorizzare i valo-ri dell’antifascismo, della democrazia, della tolleranza,della solidarietà, della giustizia sociale come fondanti diun Paese che sta invece rischiando di tornare vistosamen-te indietro e che sembra via via smarrire la memoria diquel che è stato. In questo senso è fondamentale spendereil massimo impegno verso i ragazzi e le ragazze delle

Scuole, perché possano conoscere la realtà buia nella qualel’Italia era sprofondata nella prima metà del ‘900, riflet-tere sul senso di quegli avvenimenti che portarono ilmondo alla seconda guerra mondiale, capire il valore dellalotta di Resistenza che seppe opporsi alla dittatura e libe-rare il Paese. Tutto questo è tanto più necessario e urgen-te in una fase di deriva sociale e politica nella qualerischiano di confondersi ed appannarsi i valori stessi dellademocrazia.Lo SPI e l’ANPI lavoreranno di concerto, ciascuno nelrispetto del proprio ruolo e della propria autonomia, permantenere alti e vivi quei valori e per trasmettere ai gio-vani la memoria di ciò che è stato e l’importanza di nondimenticare.Lo SPI invita tutti i componenti del proprio direttivo ter-ritoriale, i componenti dei direttivi di Lega, i collabora-tori e gli attivisti ad iscriversi all’ANPI, testimoniandocosì concretamente l’adesione e la volontà di difendere ilmessaggio antifascista che la Resistenza ha saputo tra-smettere al Paese tramite la Costituzione repubblicana”.

NELLA CENTRALE Piazza delPopolo di Ravenna -

tormentata dalla inclemenzastagionale -si è svolta sabato 24 gennaio 2009 una

manifestazione per onorare la figura diArrigo Boldrini nel primo anniversariodella scomparsa avvenuta il 2 gennaio2008. Aveva 92 anni. Sì. Un busto bronzeo. È posto tra gliuffici del sindaco e la sala consigliare. Ha un significato istituzionale: dalla

Resistenza proviene la sostituzionedello “Stato di persona” con lo “Statodi diritto”; dalla Resistenza derivanonuove regole di comportamento civilee civico che, ancora oggi, ci sentiamoimpegnati a realizzare e che si trovanonella Costituzione. E ha un significato politico: Bulowseppe negoziare, essere diplomaticonell’interesse della comunità e quandoincontrò gli anglo-americani, primadella liberazione di Ravenna, offrì una28ª brigata partigiana combattiva edefficiente. Fu così che li convinse asospendere la strategia militare cheprevedeva prima il bombardamentomassiccio e poi l’avanzata della fante-

la, anche per le baggianate come quel-le sul vecchiume della Costituzione. Infine il busto di Bulow ha in signifi-cato per quanti sono in crescita (emagari è questo che conta di più ditutto), ovvero per quanti voglionosapere della Resistenza. E qui mi sentodi ricordare tra le scelte sue quella cheha più di tutti creato un sentimentoantifascista diffuso tra la gente. Stoparlando della Resistenza in pianura.Scelta difficile perché prevedeva fare laguerriglia non col favore di una naturaamica in montagna dov’era arduo arri-vare, bensì lo stare nei paesi, nei bor-ghi, in città, tra le valli… lì c’era iltedesco che ci aveva invaso e il fascistache gli teneva bordone. Per questo Bulow (ma non da solo,s’intende sempre) creò una 28ª Brigatadivisa in distaccamenti che coprivano

tutto il territorio. Efficiente con corag-giose staffette, creò protezione allepedaline che stampavano i giornaliclandestini, distribuiti con granderischio ma che prepararono ad andareoltre la lotta per la liberazione, perarrivare a uno Stato del tutto nuovo,repubblicano, democratico, sociale.Insomma creò un tessuto sociale anti-fascista che servì a Ravenna quando fuil momento di rinascere. Diede valoree nobiltà alla parola “politica”.

*Presidente dell’ANPI provinciale di Ravenna

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ria. Potevano fidarsi dei partigiani:avrebbero fatto loro, ma in cambiodovevano smetterla con i bombarda-menti che uccidevano persone edistruggevano monumenti secolari. Un busto che è anche ravegnano (ter-mine che viene dal vernacolo ed è piùcompleto di ravennate). Si sa che Bulow ovunque andassemostrava l’amore per la sua città.Parlava della storia, delle vie e deimonumenti, ma anche delle canteromagnole, usava il dialetto, giocava abeccaccino (tresette con briscola), manon solo, c’è dell’altro, Bulow aveva ilsenso e il piacere della terra, della terracondivisa con chi era cresciuto con lui. Ed ecco che nel Municipio diRavenna, di fronte al busto di BenignoZaccagnini, il Tommaso Moro presi-dente del CLN, oggi c’è il busto diArrigo Boldrini.Una scelta molto giusta. Tra i duec’era amicizia, le testimonianze in pro-posito sono tante: scritte e orali. C’èpure una foto che ha valore olografo(recuperata dall’Istituto Storico dellaResistenza e dell’età Contemporaneain Ravenna e Provincia), mostra ungruppo di giovani studenti che stannonella parrocchia di don Sangiorgi(l’amico di don Minzoni, il prete diArgenta assassinato dagli squadristi,per intenderci). Tra questi Arrigo eBenigno si distinguono bene. Sonocontenti, felici; all’arrivo della guerra iloro caratteri s’induriranno, ma l’ami-cizia resterà. Non va scordato. E nonva scordato che è grazie a loro due, ealla Resistenza, che l’Italia è governatada rappresentanti eletti con elezioni asuffragio univer-sale a scadenze perio-diche fisse. Se avessero vinto i nazifa-scisti mica ci sarebbero, le elezioni. Enemmeno ci sarebbe la libertà di paro-

Inaugurato nella sede del Municipio di Ravenna

Un busto bronzeo per Bulow accanto all’amico Zaccagnini

Ivano Artioli *

Arrigo Boldrini Benigno Zaccagnini

Nella formazione morale che intendia-mo, c’è il concetto di libertà inteso alreciproco rispetto, nella uguaglianzadi giustizia, diritti e doveri. Oggi pur-troppo si tende a considerare che unvalore come quello della libertà siacosa scontata, ed in particolare inampie fasce delle giovani generazioni,le quali sbagliando lo danno comedefinitivamente acquisito. Siamo nelmezzo di una crisi economica, finan-ziaria e morale, che colpisce in partico-lar modo lavoratori e ceti medi. Chiaresono le responsabilità di un capitali-smo spregiudicato e disonesto, cheparticolarmente negli ultimi ventianni, partendo dalla sorgente (USA) hainvestito il mondo, colpendo e

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L'ANPI nelle sue manifestazioni dirievocazione storica, evidenzia lavalorizzazione del partigiano che

operò con sacrificio e abnegazione, assiemea staffette, famiglie che fecero delle lorocase le “basi” o che comunque provvideroall’assistenza, al vettovagliamento, nellaguerra di liberazione. Questa scelta sirichiama alla volontà di far conoscere ciòche in tanti oggi vogliono nascondere oquantomeno distorcere, e contribuire adiffondere una educazione improntata adetica civica e morale alle nuove generazio-ni. Prefigurandosi come ente sempreattento, affinché i valori che la Resistenzaha espresso e scritto nella Costituzione ita-liana siano sempre riconosciuti e mai tra-visati, all'interno del panorama nazionale.

distruggendo anche ciò che di socialealcuni popoli avevano costruito. Il momento attuale, vede al governodel nostro paese una coalizione politi-ca, che anziché basare le proprie inizia-tive sui fondamentali costituzionali,cerca ogni modo per allontanarsene. Ilnostro intento perciò deve essere disollecitazione ai giovani, all'interessedella informazione non manipolata,all'interesse che chi sta al governo fac-cia buon uso del Parlamento e non cer-chi di eludere e cambiare principi evalori di intangibile risorsa democrati-ca per la nazione. Nei propositi dell'ANPI c'è quello direndere evidente ai giovani gli argo-menti di cui la Costituzione nei suoiarticoli ci insegna, e ricordare loro cherestrizioni alla libertà democraticapossono in qualsiasi momento essereimposte da governi che hanno in asso-luto un leader “intoccabile”.Sappiano e valutino i giovani, quantosia stato arduo, difficile e al prezzo ditanto sangue per i partigiani conqui-stare la libertà e la dignità di questanostra Italia, libertà di cui anche ifaziosi possono godere.

Formazione e concetto di libertà

I giovani hanno diritto ad un’informazione onesta

Guardarsi dal rischio di tentazioni autoritarie pilotate da un capo “intoccabile”

Ermenegildo Bugni

IN VISTA della conferenza provinciale di organizzazione,prevista per il marzo prossimo, l’ANPI ha dedicato unaapposita riunione della commissione di lavoro per racco-

gliere contributi di idee e proposte, finalizzate ad arricchire emettere a punto l’impianto su cui si svilupperà il dibattito.Dal quale verrà tratta linfa da portare alla conferenza nazio-nale che si terrà in maggio, come ha deciso il Consiglionazionale riunito a metà novembre scorso a Cervia.Nella riunione bolognese è stata riaffermata la posizio-ne politica dell’ANPI di severa critica alla linea dell’at-tuale governo, che per molti aspetti lede il senso demo-cratico del Paese e dello stesso spirito dellaCostituzione. Altrettanto fermo il richiamo agli organiistituzionali per individuare e colpire luoghi e indivi-dui della destra eversiva. Positiva l’apertura dell’ANPIai giovani, accertando lo spirito democratico e antifasci-sta di chi chiede l’iscrizione. Positivo lo sforzo, anchefinanziario, teso a pubblicizzare l’attività dell’associa-

zione nella società, e in particolare verso le scuole,rimarcando peraltro l’esigenza di ottenere una maggio-re sensibilità da parte di stampa e radiotelevisione e,per altri versi, anche da parte di istituzioni pubbliche,a partire dai sindaci.Attenzione è stata dedicata agli strumenti della ricercastorica e al rapporto con chi ad essa si dedica; a questoproposito è stato mosso un accento critico alla persi-stente inaccessibilità per gli studiosi agli archivi diquestura e prefettura relativamente agli anni 1944 e1945. Positivamente valutato inoltre il processo di rin-novamento dei comitati direttivi delle sezioni, in partegià attuato con l’innesto di giovani. L’autofinanziamento è un altro tema di fondo affronta-to su cui poggi la qualità e l’ampiezza delle iniziativedell’ANPI provinciale, tra le quali ha particolare rile-vanza la campagna del tesseramento 2009.

Verso la conferenza di organizzazione

IL 9 OTTOBRE 2008, giorno del 64°anniversario dell’eccidio del cavalcaviaa Casalecchio, si è svolta la prima

udienza del processo penale in corso dicelebrazione presso il Tribunale Militare diVerona. Una seconda udienza siè svolta il 22 gennaio durante laquale hanno deposto i carabi-nieri che hanno condotto l’in-dagine giudiziaria e l’ex parti-giano Bruno Monti, già appar-tenente alla 63a BrigataGaribaldi “Bolero”, qualetestimone dei fatti. Un terzaudienza si è svolta il 3 e il 4febbraio scorsi durante laquale sono stati ascoltati fami-gliari delle vittime ed altritestimoni. Il 18 febbraio infi-ne verrà presentata la docu-mentazione dei danni subitidagli enti pubblici. Si sonocostituiti Parte civile 17 fami-liari delle vittime civili del-l’eccidio e le Istituzioni locali.In tale circostanza sarà stabili-ta la data dell’inizio del dibat-timento. Imputato, at-tual-mente, è l’oggi novantaseien-ne cittadino tedesco ManfredSchmidt, all’epoca ufficialedelle famigerate SS (SchutzStaffeln), nate come “squadredi protezione” del partitonazista, che hanno imperversa-to in tutti i paesi europei invasi tra il1939 e il 1945.D: Avv. Speranzoni, quali parti leirappresenta nel processo?R: Difendo 17 familiari delle vittime

dell’eccidio che si sono costituitidurante la fase delle indagini prelimi-nari come persone offese dal reato eall’inizio della fase processuale comeparti civili. Tra questi i figli e nipoti di

Emeri Mauro, Raimondi Alberto,Dall’Oca Giacomo, Zacchini Gino, ilfratello ed il cugino di MusolesiUbaldo, il nipote dell’allora farmacistadi Casalecchio di Reno Dott. Clemente

Cocchi ed i due fratelli del medico delCosta Rica Carlos Collado Martinez.Si sono inoltre costituiti parte civile,attraverso il patrocinio dell’Avv.Giuseppe Giampaolo, gli Enti pubbli-

ci territoriali Comune diCasalecchio di Reno,Provincia di Bologna eRegione Emilia-Romagna.D: Anche l’Avvocaturadello Stato partecipa allacelebrazione del proces-so. Che cosa significa?R: Il significato della costi-tuzione di parte civile daparte dello Stato italianonei processi per crimini diguerra-crimini contro l’u-manità celebrati in Italianegli ultimi anni sul pianogiuridico trova fondamentonegli stessi principi dilegittimazione che hannovisto aprire all’ammissionenel processo degli Entipubblici territoriali piùprossimi ai vari luoghidegli eccidi.D: Ci sono precedentianaloghi?R: Si, certo. Ciò è avvenu-to nei processi già conclu-sisi relativi agli eccidi diSant’Anna di Stazzema, diMarzabotto, di Civitella,

di San Polo (Arezzo), di Branzolino(Forlì) e di altri casi giudicati daiTribunali Militari di La Spezia, Roma,Torino e Verona.D: Potrà condizionare l’iter proces-

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Di fronte al Tribunale militare di Verona finalmente l’efferato eccidio di Casalecchio

Dopo 64 anni processo a un SS ed ai crimini contro l’umanità

Intervista con l’avv. Andrea Speranzoni, legale di parte civile dei familiari delle vittime assassinate nell’ottobre 1944

Paola Coltelli

Casalecchio di Reno - L’orribile scena che si presentò ai cittadini.Due dei tredici partigiani massacrati dalle SS tedesche accanto alcavalcavia. Essi erano stati legati al cancello di una villa.

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suale? Se sì, in che modo?R: Non parlerei tanto di “condiziona-mento”, quanto di compartecipazionedell’Avvocatura dello Stato nell’agireprocessuale. L’Avvocatura dello Statocostituendosi in veste di vittima di uncrimine contro l’umanità, avrà, auspi-co, un ruolo attivo nel processo per ifatti di Casalecchio di Reno, a fianco aifamiliari delle vittime ed alleIstituzioni locali più direttamente col-pite dagli eccidi.Questo è avvenuto anche nel processoper i fatti di Marzabotto, in cuil’Avvocatura dello Stato ha partecipatoattivamente all’istruttoria dibattimen-tale ed alla ricostruzione dei fatti,chiedendo peraltro “scusa per l’imper-donabile ritardo” nella celebrazionedel processo, causato dalla nota vicen-da dell’Armadio della Vergogna.D: Chi sostiene nel processo la dife-sa dell’imputato?R: L’imputato per i fatti di CasalecchioManfred Schmidt è assistito da unvalido e preparato avvocato del Foro diLa Spezia, nominato d’ufficio.D: Come è formata la Corte? R: La giurisdizione competente a giu-dicare reati commessi su territorio ita-liano da persone di nazionalità italianao straniera inquadrati in Reparti mili-tari è quella militare. Il TribunaleMilitare di Verona davanti al quale sicelebra il processo per l’eccidio diCasalecchio di Reno dell’Ottobre del’44 è organo collegiale composto dadue magistrati togati (Presidente eGiudice a latere) e da un militare che,per previsione di legge, deve ricoprirelo stesso grado militare dell’imputato.Nel nostro caso l’imputato all’epocadei fatti ricopriva il grado di Capitanonel 16° Reparto Carristi della 16^Divisione Reichsf hrer SS.D: Riflettendo sugli eventi passati esui fatti più recenti, mi interrogosu una prima questione. I fatti, che si conclusero tragica-mente a Casalecchio con l’assassi-nio di tredici uomini, sono statiricordati e compianti in tante cele-brazioni pubbliche, dolorosi anni-versari per conservare la memoria

dell’alto prezzo della libertà di cuigodiamo. In quale momento e per qualiragioni si è considerata praticabilela denuncia dei responsabili allaMagistratura? R: Dal punto di vista dell’inizio for-male della prima indagine giudiziariasui fatti di Casalecchio di Reno si trovaagli atti dell’odierno processo unaprima cartella di interrogatori nellacui intestazione vi è scritto “ProcuraMilitare del Regno”: siamo primadunque del 1948 e dell’entrata in

vigore della Costituzione repubblica-na. Nella prima indagine svolta conestrema puntigliosità dagli Ufficialiangloamericani dello SpecialInvestigation Branch (sezione investi-gazioni speciali) e del War CrimeOffice (ufficio crimini di guerra) tra il1944 ed il 1946 si trovano molti ver-bali di SS appartenute al RepartoCarristi e ad altri Reparti all’epocapresenti nei territori dei Comuni diSasso Marconi e Calderino.Successivamente le indagini prosegui-rono fino al 1951. Con poche acquisi-zioni e con nessuna richiesta di docu-mentazione o di informazioni alleautorità tedesche.Seguirono: l’insabbiamento del fasci-colo il 14 gennaio 1961 attraverso ilprovvedimento giuridicamente inesi-stente dell’“archiviazione provvisoria”

adottato dal Procuratore GeneraleMilitare di Roma e la scoperta delfascicolo nell’estate del 1994 nel corsodel processo Priebke, ovvero al capita-no Enrich Priebke, uno degli esecuto-ri della feroce rappresaglia nazistadelle Fosse Ardeatine di Roma.Costui, condannato all’ergastolo, viveattualmente in regime non stretta-mente carcerario.Ulteriore avvio delle indagini seguìdunque nel 1994, e senza quasi nessunaccertamento, il fascicolo fu ri-archi-viato il 9 agosto del 1996 dal giudicedelle indagini preliminari (GIP) delTribunale Militare della Spezia.Le indagini e gli approfondimenti,potenzialmente esperibili anche negliscorsi 60 anni, sono in realtà stati ese-guiti negli ultimi tre anni dalProcuratore Militare Marco De Paolise dal pool di Ufficiali di polizia giudi-ziaria; un ulteriore ruolo di impulsoallo sviluppo investigativo lo hannodato le vittime del reato: i familiari ele Istituzioni territoriali; ciò attraversouna meticolosa opera di raccolta didocumentazione e di testimonianzerelativi ai fatti.Voglio sottolineare l’estrema professio-nalità del personale di polizia giudizia-ria appartenente all’Arma deiCarabinieri ed alla Guardia di Finanzache sui fatti di Casalecchio ha profusouno sforzo davvero eccezionale, in unlasso di tempo ristretto e facendo fron-te spesso a notevoli difficoltà operative.I reati comunque sono imprescrittibi-li. Dunque il percorso della giustiziasarebbe sempre stato praticabile dal1948 ad oggi.D: Chi sono gli imputati e cheruolo avevano nella struttura del-l’esercito tedesco di occupazione?R: L’imputato per i fatti di Casalecchiodi Reno è ad oggi uno solo. Si trattadel Capitano del 16° Reparto Carristidelle SS Manfred Schmidt, nato inSassonia nel 1912 ed all’epoca alcomando di due Compagnie d’Assalto:la 1^ e la 2^ Compagnia del 16°Carristi. Il ruolo del Capitano Schmidt è davve-

L’avv. Andrea Speranzoni.

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ro particolare in quanto assieme alMaggiore Loos (originariamente inda-gato per i fatti di Casalecchio e poideceduto a Brema nel 1999) era uffi-ciale di collegamento del Reparto diControspionaggio della Divisione16^. Un uomo dell’Intelligence nazi-sta del tempo.Recentemente sono stati inoltre iden-tificati e sentiti a verbale iComandanti della 1^ e della 2^Compagnia di stanza a Calderino neigiorni del rastrellamento. Potrebberoesserci dunque ulteriori novità per ilprocesso.D: Quali sono i capi di imputazio-ne?R: Il capo di imputazione a carico del

Capitano Manfred Schmidt è il con-corso in violenza con omicidio controprivati nemici pluriaggravata (dallesevizie, dalla crudeltà e da altre previ-sioni del codice penale militare) e con-tinuata nei giorni 8, 9 e 10 ottobre1944. Una modifica in aggiunta alcapo di imputazione è stata effettuataall’udienza del 9 Ottobre del 2008quando come difensore di parte civileho depositato alcuni documenti relati-vi all’uccisione di altri civili nel corsodell’operazione di “bonifica” (il termi-ne è tratto dai documenti delle SS) delterritorio posto tra i comuni diCalderino e Casalecchio di Reno. Sitratta di padre Mario Ruggeri,Giuseppe Rossi, Marisa Ceretti,Isabella Ceretti e Virgilio Ceretti.R: Saranno la cosiddetta istruttoriadibattimentale ed il suo risultato fina-

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le a stabilire se l’apparato di documen-tazione e di testimonianze in atti saràsufficiente a fondare un giudizio dicertezza della responsabilità penale.Per ora mi sento tuttavia di poter direche l’insieme degli atti di indagineraccolti fornirà delle conoscenze stori-che e fattuali in buona parte nuove chearricchiranno la conoscenza sull’ecci-dio di Casalecchio di Reno e sulleragioni del suo occultamento.Il lavoro di costruzione probatoria saràil nostro principale compito nel corsodel processo

In occasione delle successiveudienze l’avv. Speranzoni ha corte-semente accettato di continuare ilcolloquio che pubblicheremo nelprossimo numero di “Resistenza”.

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L’eccidio di Casalecchio

LA DEPORTAZIONE nei campi di sterminio nazistidi partigiani, di cittadini ebrei, di persone appenasospettate di antifascismo, viene raccontata nelle scuo-

le da coloro che nelle più fortunose circostanze sono riusciti asopravvivere e a tornare a casa. Le testimonianze, nell’ambitodelle lezioni di storia contenute nei programmi scolastici,avvengono sia in aula che direttamente nei luoghi del sacri-ficio. Se ne fa carico l’ANED, Associazione ex deportati diBologna, e a parlare sono Divo Capelli, Osvaldo Corazza,Armando Gasiani, Romolo Tintori, Fabrizio Tosi, FrancoVarini.Nel corso del 2008, conferenze e testimonianze si sonotenute in 49 scuole e hanno partecipato 200 classi; 10sono state le visite ai lager, ivi compreso l’incontrointernazionale a quello di Mauthausen con 4 pullman,cui è stata rappresentata anche la Regione EmiliaRomagna, con stendardo ufficiale, dalla presidentedell’Assemblea legislativa Monica Donini.Per quest’anno sono già state programmate 6 visite con

seguente calendario:29 marzo al Museo della deportazione di Prato; 18aprile al Museo della deportazione di Carpi (Modena)e al vicino campo di Fossoli; dall’8 all’11 maggioincontro internazionale a Mauthausen; dal 23 al 24maggio incontro alla Risiera di San Sabba, pressoTrieste, luogo di sterminio nazista nel territorio italia-no annesso all’epoca al Grande Reich tedesco, colnuovo nome di Adriatischekunstenland (territori dellacosta adriatica); dal 3 al 9 luglio, visita al lager femmi-nile di Ravensbrück, poi Berlino e Norimberga; dal 3al 5 settembre corso di aggiornamento per docenti aMauthausen.

L’ANED mette a disposizione anche una mostra foto-grafica completa di testi illustrativi.La sede provinciale è in Bologna, via Pignattari 1, tel.051 220488.

Ex deportati dell’ANED nelle scuole

Cosa fu l’orrore nei lager nazisti

Lezioni “al vivo” a Fossoli ed a Carpi; all’incontro internazionale a Mauthausen alla Risiera di San Sabbaa Trieste al campo femminile di Ravensbrück. Disponibile una mostra fotografica ambulante

LA SEZIONE ANPI “Toffano-Soldati” del Quartiere cittadinoSavena è attiva e impegnata da

tempo nella conservazione e trasmissionedella memoria dell’antifascismo e dellaResistenza, nonché nel sostegno a ricerchestoriche sul periodo fascista, sulla guerra esulla lotta partigiana. Nel 2004 ha pro-mosso un volume sulla Resistenza nelquartiere, a cura dell’Istituto per la storiadella Resistenza nella provincia diBologna, Isrebo (Mauro Maggiorani-Vincenzo Sardone, Libertà: i luoghi, i volti,le parole. Memorie dell’antifascismo edella Resistenza nel quartiere Savena di

Bologna, Edizioni Aspasia) e neglianni successivi ha collaborato con ilQuartiere per ospitare alcune mostresulla Costituzione e sul ruolo delledonne nella Resistenza.Nel 2008, in collaborazione conIsrebo, Quartiere e Comune e con unfinanziamento della Provincia, tramiteil centro servizi per il volontariato(Volabo), la sezione ha promosso eseguito la creazione di una mappainterattiva dei luoghi della Resistenzanel quartiere, corredata di schededescrittive e fotografie e collegata alMuseo virtuale della Certosa che rac-

coglie le biografie dei partigiani bolo-gnesi (accesso dal sitowww.comune.bologna.it/quartieresavena, cliccando sul riquadro Monumentiche parlano). Nell’ambito del progettosono stati realizzati anche cinque pan-nelli dedicati alla storia delle fucilazio-ni di oltre 90 partigiani e antifascistiavvenute nei crateri di bombardamen-ti davanti alla stazione di San Ruffillonel gennaio 1945. Un pannello verràcollocato nella piccola stazione teatrodelle uccisioni; gli altri sono ora ospi-

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Molteplici attività connesse a Resistenza e antifascismo

Nelle scuole del Savenail costo della democraziaVivo interesse degli studenti per le testimonianze raccontate dai protagonisti. Dal canto suo la sezioneANPI rafforza impegno culturale e lavoro organizzativo: primi risultati nel tesseramento 2009

Roberta Mira *

Ex partigiani e giovani a Castel San Pietro Terme

Convivio a più vocitra storia e attualità

LA RESISTENZA non invecchia”: loha detto anche l’incontro convivialeorganizzato dal Gruppo Delta e

dalla sezione ANPI di Castel San PietroTerme presso il Centro sociale “Scardovi” èstata un grande successo non solo per ifondi raccolti a favore dell’ANPI (585

Euro) ma anche e soprattutto per lapartecipazione alla serata di numerosigiovani. Una vera e propria occasionedi incontro e scambio tra i partigianicastellani che la Resistenza l’hanno vis-suta in prima linea e le nuove genera-zioni che non vogliono dimenticare.Dai molti interventi dei ragazzi èinfatti emerso quanto, nell’attualeclima culturale, sentano minacciati iprincipi della Costituzione e dellademocrazia e quanto sia presente inloro il bisogno di acquisire una solidaconsapevolezza degli anni dellaResistenza necessaria per alimentareuna forte spinta ideale.Racconti e testimonianze che si sonorivelati vere e proprie lezioni di storiae che lasciano una grande eredità adognuno di loro: il privilegio di avereascoltato dalla viva voce dei protagoni-sti di quegli eventi fondamentali,ancorché drammatici, e la responsabi-lità di non dimenticare.

Nelle tre foto: aspetti dell’incontro. Nel corsodella conversazione l’intervento del giovane Mattia Baccolini

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tati presso il Memoriale di Sabbiunodi Paterno, il colle calanchivo in cui,nel dicembre 1944, furono massacratiun centinaio di partigiani e di civilirastrellati.Grazie alla collaborazione con l’ANPIprovinciale e a un finanziamento dellaFondazione del Monte la sezione haindetto il concorso “Una vita per laLibertà” (patrocinato dal Quartiere edall’Ufficio scolastico regionale) sullavicenda di San Ruffillo, rivolto allescuole di Bologna e provincia. Hannopartecipato classi delle scuole medie“Il Guercino” e “Farini” del Savena,della scuola media di Malalbergo euno studente dell’Istituto“Aldrovandi-Rubbiani”. SqueezezoomBottega ha ripreso e raccolto su unDVD i lavori dei ragazzi. A studenti edocenti abbiamo dato in premio librisu fascismo, antifascismo, Resistenza,ricostruzione a Bologna e provincia.Sono state inoltre svolte lezioni pressole scuole medie sui temi della guerra,della Resistenza e della Costituzione ealcuni testimoni hanno incontrato glistudenti.L’attività per il 2009 si preannunciaaltrettanto ricca e, ci auguriamo, frut-tuosa. Il primo appuntamento, la festadel tesseramento per il nuovo anno,svoltasi il 29 novembre scorso, ha rap-presentato un ottimo inizio: abbiamoavuto una buona risposta in termini dipubblico, con diversi tesserati chehanno rinnovato l’adesione e 12 nuoviiscritti. Erano presenti per l’ANPIprovinciale Ermenegildo Bugni e peril Quartiere la presidente VirginiaGieri, la quale ha confermato la suadisponibilità a una proficua collabora-zione con l’associazione.In occasione della giornata dellamemoria 2009 la sezione ha previsto,in collaborazione con la Biblioteca“Natalia Ginzburg”, una serata dedi-cata alle leggi razziali fasciste del1938. Di Simona Salustri dell’Uni-versità di Bologna (e membro delComitato direttivo della sezione) il

tema del razzismo fascista e della per-secuzione degli ebrei e i volontaridell’Associazione “Legg’io” lettera dibrani tratti da testimonianze di ebreiitaliani e bolognesi colpiti dalla legi-slazione antisemita. Questo il primo diuna serie di incontri con esperti e testi-moni, aperti a tutti i cittadini interes-sati, dedicati ai temi del fascismo edelle sue violenze, dell’opposizioneantifascista e della Resistenza, dellanascita della Repubblica.Inoltre alcuni nostri iscritti, testimonie vittime dell’internamento militare edella deportazione, come negli annipassati, hanno dato la loro disponibili-tà a raccontare ai ragazzi delle medie laloro esperienza, in occasione dellamanifestazione organizzata dalle scuo-le del quartiere per la giornata dellamemoria.È confermata la nostra presenza attivaagli appuntamenti cui la sezione, ci

tiene in particolare come la posa dellecorone presso monumenti, cippi elapidi sul territorio del Savena e la“biciclettata” delle scuole sui luoghidella Resistenza nel quartiere. Nelmese di maggio è previsto l’annuale“Pranzo del partigiano”.Infine, per agevolare i tanti iscrittiantifascisti studenti e lavoratori,abbiamo deciso di tenere aperta lasezione anche un pomeriggio la setti-mana (in via sperimentale il sabatodalle 16, a partire da gennaio), confi-dando che questo favorisca una mag-giore partecipazione e contribuisca atenere vivo l’interesse sui temi e suivalori dell’antifascismo, ancora pre-gnanti e attuali.

*Segretaria della Sezione ANPI “Toffano-Soldati”, Quartiere Savena

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Nelle scuole Savena> segue a pag. 9

LA COSTITUZIONE ITALIANAha un legame molto importante conil momento storico in cui è nata.

Alla Resistenza deve i principi ispiratori dilibertà (inviolabilità della persona Artt. 2 e13, libertà di riunione, di associazione e diorganizzazione in partiti Artt. 17,18, 49,libertà di espressione Art. 21, libertà diculto Art. 8) e di uguaglianza (formale Art.3 comma 1 e sostanziale comma 2, cioèche si devono rimuovere i diseguali puntidi partenza mediante una scuola aperta atutti, Artt. 33 e 34, e un lavoro dignitosoper tutti, sia uomini che donne, Artt. 1, 4,35, 36, 37, 44, 51)”.Il brano è tratto da un esemplare opu-scolo pubblicato dal CIDRA di Imola,Centro imolese documentazioneResistenza antifascista e Storia Con-temporanea, con l’apporto del Co-

Il testo in opuscolo realizzato e distribuito dal CIDRA

La nostra Costituzionenelle scuole imolesi

mune di Imola e della locale sezioneANPI. Destinatari, in particolare, stu-denti e docenti degli istituti scolasticimedi e superiori.La Costituzione è stata frutto del lavo-ro concorde degli ideali antifascisti cheanimavano i 556 deputati dell’Assem-blea Costituente, la quale ne incaricò75 per preparare gli articoli, la leggerepubblicana (139 articoli così suddi-visi: Principi fondamentali, Diritti edoveri, Ordinamento della Repub-blica, Disposizioni transitorie e finali)entrò in vigore il 1 gennaio 1948.Nello scorso 2008 sono infatti iniziatele manifestazioni del Sessantesimo.L’opuscolo, corredato da 40 fotografieche illustrano gli aspetti salienti dellavita sociale, politica, amministrativa,sindacale dalla Liberazione e negli

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anni a seguire nell’Imolese, è suddivi-so per temi e per fasce d’età dei desti-natari. Si leggono così scelte precise.“Per i ragazzi più giovani, libri piùricchi di accattivanti e colorate illu-strazioni. Per i ragazzi più grandi sisono privilegiati testi con presentazio-ni dei singoli articoli dellaCostituzione, formulati in modo collo-quiale ed esauriente da giuristi, docen-ti universitari e da personalità dellapolitica. L’ultima parte del percorsopropone alcuni saggi sulla Costituzio-ne, sulle sue origini, sulle sue caratte-ristiche strutturali e alcuni testi cheinvitano a riflettere sulla democrazia esui suoi valori fondamentali”.Di sicuro interesse, infine, le due pagi-ne dedicate al cinema italiano deldopoguerra e degli ultimi anni piùrecenti. Queste le mini-schede:La vita ricomincia, di Mario Mattioli(1945); Sciuscià, di Vittorio De Sica(1946); Il bandito, di Alberto Lattuada(1946); L’Onorevole Angelina, di LuigiZampa (1947); In nome della legge, diPietro Germi (1949); Il cammino dellasperanza, di Pietro Germi (1950);Miracolo a Milano, di Vittorio De Sica(1951); Le mani sulla città, di FrancescoRosi (1963); Detenuto in attesa di giudi-zio, di Nanni Loy (1972); Speriamo chesia femmina, di Mario Monicelli(1985); Ladro di bambini, di GianniAmelio (1992); L’articolo 2, diMaurizio Zaccaro (1993); Mi piacelavorare – Mobbing, di FrancescaComencini (2003).

La Costituzione presentata alle ragazze eai ragazzi – Itinerario per le scuole medie eper le scuole superiori.A cura di Lea Marzocchi, consulenza diElio Gollini, progetto grafico di CarloFerri, Imola 2008, pagg. 42.Edito da CIDRA, via dei Mille, 26 –tel. E fax 0542 244222; email: [email protected]; web: www.cidra.it

CI VIENE CHIESTO: qual è lostato dell’organizzazione dellanostra Sezione ANPI ad Ozzano

Emilia; quali sono i rapporti con ilComune, con le varie associazioni ricreati-ve, sportive, culturali, con la scuola in par-ticolare; quali iniziative vengono svoltenel corso dell’anno?Partiamo dal Comitato della Sezioneche è stato eletto all’ultimo congresso:è composto di tredici componenti ed ècosì strutturato: presidente, due vicepresidenti, una segreteria, unaCommissione d’ Organizzazione, unamministratore ed un cassiere. Inoltresono stati nominati due Revisori deiconti. Il Comitato di Sezione non siriunisce in date prefissate ma ognivolta che ci sono problemi e decisionida prendere che lo richiedono (circadodici volte all’anno). Anche per lasegreteria e la Commissione diOrganizzazione si usa lo stesso criterio.In merito alla forza numerica degliiscritti, nel 2007 i tesserati erano 88,ma a fine anno ne mancarono cinqueper decessi e trasferimenti. Nel tesse-ramento 2008 sono stati accolti 10nuovi iscritti per cui i tesserati del2008 sono saliti a 93.La forma organizzativa per il tessera-mento ormai consolidata da diversianni è quella dell’invito con lettera atutti gli iscritti a venire a ritiraredirettamente la tessera in Sezione , cherimane aperta quaranta giorni per cin-que mezze giornate la settimana. Il65-70% viene in Sezione a prendere latessera, per i rimanenti gliela portia-mo a casa o sul posto di lavoro. Questa

impostazione ci permette di ultimareil tesseramento in tempi brevi conminore dispendio di energie. A finemarzo 2008 il tesseramento era giàultimato con 10 nuovi iscritti ed unaquota tessera media di 23,00 euro periscritto.Per quanto riguarda i rapporti con ilComune e le varie componenti dellacomunità ozzanese, ricordiamo che aOzzano, oltre all’organizzazionedell’ANPI, esiste da alcuni anni unaCommissione consiliare istituita dalComune stesso, in accoglimento diuna richiesta dell’ANPI appunto, cheha nel proprio statuto l’impegno dicelebrare le ricorrenze della Resistenzae della lotta di Liberazione, dellaRepubblica e della Costituzione; adifendere le istituzioni nate dallaResistenza, a mantenere vivi gli idealidi libertà, di democrazia e di pace chefurono alla base della Resistenza edella lotta di Liberazione, a trasmet-terne la memoria alle nuove generazio-ni. La Commissione è composta daventicinque membri delegati da forzepolitiche, da organizzazioni sindacali,associazioni culturali, sportive, ricrea-tive, dall’ANPI stessa, dalla Bibliotecae della scuola. A presiedere l’assembleaè stato nominato il Presidentedell’ANPI, Tonino Pirini, mentre allafunzione di segretaria è stata nominatala signora Meri Bernardi. L’assembleadella Commissione ogni anno, in otto-bre, approva sia il programma delleiniziative da svolgere durante l’annosuccessivo, sia il bilancio di previsione

Già in pieno corso il tesseramento 2009

Ozzano: ANPI attivae ben strutturata

Qualificata partecipazione alle iniziative con le istituzioniper far conoscere nelle scuole la storia e la Resistenza.

Tonino Pirini *

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delle spese da inserire nel bilanciocomunale. Esiste infine un ComitatoEsecutivo di 7 componenti con compi-ti operativi che si riunisce abbastanzaspesso. Ciò premesso, ecco in sintesi leiniziative promosse dalla Commissio-ne per le celebrazioni, in sinergia conla sezione ANPI, svolte nel corso del-l’anno 2008:27 Gennaio, Giornata della Memoria(Palazzo della Cultura): mostra suicampi di sterminio dell’ANED e deibambini nel campo di Terezin (exCecoslovacchia); dopo i discorsi delSindaco Loretta Masotti, del PresideProf. Montanari, del ConsigliereComunale Giuliano Serra e di rappre-sentanti della comunità ebraica, 80ragazzi della Scuola media, guidati dailoro insegnanti, hanno presentato, alnumerosissimo pubblico in sala, il lororepertorio di letture e di recite prepa-rato in classe, ideato e coordinato dallaprof.ssa Elena Romito, sul razzismo esulla Shoah. Tutto ciò è stato moltoapprezzato dal pubblico. Al termine,ai ragazzi e agli insegnanti è stata con-segnata una pergamena ricordo. Neigiorni successivi le varie classi hannovisitato le mostre.10 Febbraio, Giorno del Ricordo(Palazzo della Cultura): mostra su:Fascismo, esodo e foibe, a cura del“CIDRA” di Imola; saluto del sindacoe del presidente della Commissione;conferenza del dott. Enrico Cavalieridell’Istituto storico Parri di Bologna;letture sceniche di Carlo Massari eValentina Ianniello; commento musi-cale del violinista ThomasBarbalonga.18 Aprile (in località Osteria Nuova):rievocazione del rastrellamento cheportò alla cattura e alla successiva fuci-lazione di due appartenenti allaResistenza, Gino Berti e GinoCarboni; omaggio al cippo di OttavioGrandi ucciso dai fascisti nel luglio1944. Alla cerimonia hanno partecipa-to due classi di 3 media che hannodeposto fiori al cippo. Saluto del sin-

daco, intervento del preside Prof.Montanari e testimonianza di ToninoPirini.21 Aprile Anniversario dellaLiberazione: gli studenti delle scuolemedie e delle quinte classi elementarihanno celebrato l’anniversario dellaLiberazione davanti al monumento deiCaduti. Recite e deposizione di unacorona. Presenti sindaco, preside e pre-sidente della Commissione.25 Aprile, Anniversario dellaLiberazione: esibizione del gruppomusicale diretto dal prof. Capitanio;camminata della Resistenza (a tutti ipartecipanti è stata consegnata unamedaglia in ricordo del giornalista edex partigiano Enzo Biagi, presenti ifamiliari); corteo della Resistenza perle vie del Paese, fino al monumento aiCaduti. Un picchetto del militare delBattaglione Esercizio Linee Ferroviarieha reso gli onori ai Caduti.Celebrazione della messa con Mons.Lanzoni, davanti al monumento.Interventi del sindaco e del presidentedell’ANPI; lancio di palloncini conte-nenti messaggi sulla pace e sulla liber-tà degli alunni delle quinte classi. Aconclusione, brindisi della Liberazio-ne.Mese di Maggio: hanno avuto luogosei incontri su: Fascismo, guerra, Lottadi Liberazione, conquista della libertà,Repubblica, Costituzione, con i ragaz-zi delle terze medie e uno con le quin-te elementari. Ha partecipato il presi-dente dell’ANPI.Visita di una quinta classe elementareal Museo-Memoriale della Libertà diEdo Ansaloni a San Lazzaro di Savena.Visita ai campi di sterminio di alcuniragazzi di Ozzano, dalla quale ne è sca-turito un filmato che è stato proietta-to il 4 ottobre, nell’ambito delleGiornate sul Volontariato.2 Giugno, anniversario dellaRepubblica: corteo con banda e gonfa-lone, autorità civili e militari. Al Parcodella Resistenza dopo il discorso delsindaco e del presidente dellaCommissione per le celebrazioni, rie-vocazione del percorso storico che haportato alla fondazione della

Repubblica dei giovani Marta Checchie Luca Bottonelli; concerto delGruppo musicale di Ozzano; un con-certo vocale ha concluso la giornata.5 Giugno (in Municipio): cerimoniadi consegna del testo dellaCostituzione agli studenti e docentidelle prime classi di medie (testo cheaccompagnerà i ragazzi nel triennio distudi).14 Giugno: visita al campo di concen-tramento di Fossoli e al museo deldeportato di Carpi, cui hanno parteci-pato una cinquantina di persone.26 Ottobre: tradizionale incontro“Partigiani, Familiari dei Caduti eCittadini“ (presenti oltre duecentopersone). Interventi del sindaco e delpresidente della Sezione ANPI; cantidella Resistenza della corale delCentro Sociale di Ozzano; sottoscrizio-ne a premi e a conclusione, tavolataconviviale.9 Novembre, Giornata delle ForzeArmate e fine della guerra 1915-’18:corteo e cerimonia al monumento aiCaduti; dopo l’inno nazionale eseguitodalla banda di Ozzano, discorso delsindaco e onore ai Caduti reso dal pic-chetto militare del BattaglioneEsercizio Linee Ferroviarie con deposi-zione di corona.17-21 Novembre: incontro dirigentidell’Associazione ex deportati(ANED) Armando Gasiani e OsvaldoCorazza, sopravvissuti ai campi di ster-minio, con quattro classi di 3a media,in preparazione dell’intervento dellescuole nella Giornata della Memoria diquest’ anno.A quanti hanno collaborato alle varieiniziative un sentito ringraziamento.Ed ora, subito al lavoro per il tessera-mento 2009.

* A nome del Comitato della SezioneANPI di Ozzano dell’Emilia

ANPI Ozzano> segue a pag. 11

TRE MEDAGLIEd’oro al valor militare(alla Memoria) con-

cesse ad altrettanti partigianicaduti della Lotta diLiberazione sono stateaggiunte recentemente allabaro dell’ANPI provincialedi Bologna. Nel quale ve nesono 38, e con esse 134 d’ar-gento. Rappresentano il rico-noscimento che la Patria haconferito a donne e uominidistintesi, in gran parte alcosto della vita, nel vasto eprofondo movimento dipopolo che ha restituito libertà e demo-crazia. Di seguito i tratti essenziali.

DOMENICO BIONDI (nome di bat-taglia “Fioravante”), carabiniere pressola tenenza interna di Bologna, cittànella quale risiedeva nel 1943, fino aquando, dopo l’armistizio dell’8 set-tembre di quell’anno, scelse la stradadell’impegno antinazista e antifascista.Nativo di Villa Minozzo, in provinciadi Reggio Emilia, raggiunse la suaterra per entrare a far parte della 26^Brigata Garibaldi, nella quale profusele sue doti di organizzatore e di com-battente. Catturato dai tedeschi e sot-toposto a crudeli sevizie, non unaparola usci dalle sue labbra che potes-se danneggiare i compagni di lotta, eogni notizia di sua conoscenza. Vennefucilato il 26 gennaio 1945, quandoaveva 45 anni, a Ciano d’Enza (ReggioEmilia).

ANNA MARIA ENRIQUESAGNOLETTI, nata a Bologna il 14settembre 1907. Laureata in Lettere efunzionaria dell’Archivio di Stato diFirenze, città nella quale la famigliaera andata ad abitare, in seguito alleleggi razziali del fascismo venne allon-tanata dal lavoro. Entrò a far parte delMovimento Cristiano Sociale nelle cuifile assolse con intelligenza ed abnega-zione alla lotta contro l’occupante stra-niero ed ai repubblichini. Presa dalla famigerata banda Carità il12 maggio 1944, insieme alla madre

Maria Clotilde Agnolotti, e tradotta inquella Villa Triste sulla Via Bolognese,passata alla storia bieca del fascismo,succube dei tedeschi, come luogo diinenarrabili torture. Malgrado il corpostraziato, “non una sola parola rivela-trice”, come sottolinea la motivazioneall’assegnazione della medaglia d’oro,venne da essa pronunciata. Visto inuti-le l’accanimento, i torturatori la conse-gnarono al carcere fiorentino delleMurate. Un mese dopo, il 12 giugno,venne portata con un gruppo di parti-giani sul greto del fiume Mugnone,presso Cercina, dove tutti furono fuci-lati a raffiche di mitragliatrice.Il fratello Enzo, anch’esso nato aBologna, il 17 maggio 1909, laureatoin Giurisprudenza, figura di spicconella cospirazione antifascista già neglianni anteguerra, subì carcere e confi-no. Fu uno dei rappresentanti delPartito d’Azione nel Comitato inter-partiti fiorentino, poi nel CLN tosca-no. Prese parte all’insurrezione armatadella città dell’agosto 1944, redigendoinoltre il testo del manifesto del CLNstesso, rivolto alla popolazione e cheannunciava l’assunzione dei poterivolti a compiere i primi atti per ripri-stinare la vita civile nella città fioren-tina.

GIORGIO PAGLIA (nome di batta-glia “Tempesta”), nato a Bologna il 9marzo 1922, studente di Ingegneria aMilano, durante la guerra fu allievoufficiale del regio esercito nella scuola

di Cerveteri (Roma). Conl’8 settembre 1943 fu tra imilitari italiani che ingag-giarono la sanguinosa bat-taglia a Porta San Paolo perla difesa, sfortunata, dellacapitale, attaccata dalletruppe corazzate dellaWehrmacht e delle SS.Nell’inverno dello stessoanno, riparò ad AlzanoLombardo (Bergamo), doveabitava con la famiglia, edove si unì ai GAP diMilano e, in un secondotempo, alla 53^ Brigata

Garibaldi, di cui divenne uno dei diri-genti. Il distaccamento al suo coman-do conseguì una chiara vittoria controi nazifascisti a Fonteno (Bergamo). Il17 novembre 1944, a Malga Lunga diSovere, sempre nel bergamasco, venneaccerchiato, con una squadra di tredicicompagni, da forze della Divisionerepubblichina “Tagliamento” (la stessache dal 21 al 27 settembre si era resaautrice, al fianco dei tedeschi, del mas-sacro di Monte Grappa: 171 impicca-ti, 600 fucilati, 800 deportati inGermania), ed ingaggiò un furiosocombattimento.Esaurite le munizioni, i partigianidovettero cedere.Giorgio si fece promettere che i suoiuomini avrebbero avuta salva la vita,ma i fascisti, mancando alla paroladata, uccisero sul posto i feriti, trasfe-rirono i restanti a Costa Volpino (BG),e quattro giorni dopo, il 21 novembre,uccisero anche loro; risparmiaronoGiorgio che, essendo figlio di un uffi-ciale caduto in Etiopia nel 1936 edecorato con la Medaglia d’Oro, gli fuofferto di chiedere la grazia. Il giovanepartigiano – aveva allora 22 anni –respinse con sdegno l’ignobile baratto.Venne a sua volta subito abbattuto acolpi di arma da fuoco.Nel dopoguerra il Politecnico diMilano gli ha conferito la Laurea inIngegneria ad honorem.

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Altre tremedaglie d’oro

nel labaro dell’ANPI

Messaggi radio dal Quartier GeneraleAlleato a “Ermete”

27/12/44 – NR 12 – GR 100Sezione Medica desidera sapere numero etnomi dei medici et chirurghi aggregati atgruppi partigiani nella vostra zona cosìpotremo determinare tipo et quantità deimedicinali et ferri chirurgici da lanciare.

1/1/45 – NR 21 – GR 120Ringraziamo per pronta risposta per perso-nale medico nella vostra zona partigianaX Gradiremmo seguenti informazionirichieste dal Servizio Medico delle Armatecirca Bologna X Quale est situazione degliospedali civili X Sono essi danneggiati XQuale est numero letti disponibili X Se esi-stono malattie contagiose X Se così fossecomunicateci media dei casi di tifo o tifopetecchiale et vaiolo X Diteci quali sonocondizioni impianti idrici et quale est siste-ma fognatura et scoli acque X Diteci se esi-stono campi sportivi o larghe estensioni ter-reno onde installare ospedali attendati XDiteci chi est migliore autorità civile con

cui entrare in contatto circa condizionisanitarie XA seguito di una accuratissima indagi-ne, realizzata in assoluta riservatezzanel giro di poche settimane con l’ap-porto di personale tecnico di evidentecompetenza, il CUMER ha inviato leseguenti informazioni.(N.B. – La relazione del 28 gennaio,composta di quattro fogli, apparte-nente all’archivio Trombetti, è man-cante del primo foglio. Il quadrogenerale risulta comunque abbastanzaesauriente).

Comitato di Liberazione NazionaleCORPO VOLONTARI DELLALIBERTÀ

COMANDO MILITARE UNICOEMILIA-ROMAGNA S.I.M.(Servizio Informazioni Militari)Prot. 011 28 gennaio 1945

AL QUARTIER GENERALEALLEATO SUA SEDE

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CAMPO DEL D.L. FERROVIARIO,Dopolavoro FFS (fuori Porta Galliera, inprossimità della strada per Ferrara,n.d.r.). Area circa mq 100.000 in partecoperta da stabili inerenti al campo.Fognature in efficienza, illuminazioneelettrica, vicine cabine di trasformazioneper energia industriale, acquedotto.Utilizzabili al medesimo scopo possono con-siderarsi la zona dei Prati di Caprara,circa mq 100.000 forniti in parte difognature, energia elettrica per illumina-zione e industriale. Capannoni già adibitia depositi militari. E inoltre le due casermefunzionali site a circa 4 Km dal centrodella città, fra la via Emilia Levante (perFaenza) e la via S. Vitale (per Lugo) el’altra caserma funzionale a Corticella(via per Ferrara).Nei pressi della città si trovano altre zone estabilimenti adattabili. Fra questi ilMercato Ortofrutticolo (fuori Galliera) chepresenta varie aree scoperte e pavimentate,capannoni chiusi e lateralmente aperti (tet-toie) con servizi completi di fognature, ener-gia elettrica e acquedotto.

Messaggi dal Quartier Generale alleato al CUMER attraverso Radio Meledella “Missione Appomatox”

“Ci prepariamo per liberarvi,Bologna com’è attrezzata?”

La rice-trasmittente “Mele” era gestita dal partigiano bolognese Ferruccio Trombetti. Puntuale edinformatissima la relazione di risposta circa lo stato di salute della cittadinanza, delle strutture sanitarie,

degli spazi fruibili, della disponibilità idrica.

NELL’INVERNO 1944-45, mentre i fronti di guerraerano fermi sulla linea del Senio in Romagna (VIIIArmata britannica) e della montagna in vista di Imola

e di Bologna (V Armata USA e Força expedicionaria brasileiranell’alto Reno), e la morte continuava a mietere vite di giovani diambo le parti nonché di civili, già si studiavano gli scenari perl’offensiva di primavera, che sarebbe iniziata il 10 aprile 1945dagli inglesi e il 14 dagli americani.I documenti che qui pubblichiamo fanno parte dei messag-gi scambiati tra il Quartier Generale alleato (XV Gruppodi Armate) e la stazione rice-trasmittente clandestina Radio

Mele, gestita dal partigiano bolognese FerruccioTrombetti, nome di battaglia “Ermete”, e dai suoi due col-laboratori tecnici. Il gruppo era stato aviolanciato sullamontagna modenese (Operazione Appomatox) in un’areacontrollata dalla Resistenza, e ad esso faceva capo ilCUMER, Comando unico militare Emilia Romagna. I mes-saggi radio viaggiavano su frequenze coperte. Quelli ricevu-ti venivano riportati all’istante su quaderni scolastici a righee a quadretti. La doppia calligrafia di ognuno rivela l’avvi-cendamento di due operatori all’ascolto.

CONSISTENZA OSPITALIERAMolti ospedali cittadini sono stati colpitidai bombardamenti o resi inutilizzabili dadevastazioni da parte dei tedeschi.Attualmente sono in funzione le cliniche diS. Orsola, l’Ospedale militareMazzacorati, il Centro ortopedico militarePutti, S. Leonardo, ed alcuni ospedalidella Croce Rossa ultimamente istituiti nelcentro della città quali: Ospedale S.Domenico, Ospedale S. Luigi, OspedalePizzardi trasportato in locali scolastici divia Castiglione.Possibilità attuale circa 5.000 degenti.Medicinali che si presume potranno esseresalvati: per malati chirurgici n. 2000ammalati per due mesi; per ammalati (nonferiti) n. 2000 ammalati per un mese.Da parte dei tedeschi e dei fascisti si cercacon ogni mezzo di asportare materiale sani-tario, attrezzature e medicinali. La effettiva consistenza di tali materiali algiorno della liberazione è quindi alquantoaleatoria.Non vi sono malattie epidemiche.

DISPONIBILITÀ IDRICALa città è servita da un acquedotto unicomunicipale ad anello multiplo che ricevel’acqua da tre diverse fonti: a) Acquedottodel Setta; b) Pozzi artesiani in destraReno; c) Pozzi artesiani a sinistra delReno.a)ACQUEDOTTO DEL SETTA: deri-vato dal fiume Setta immediatamente amonte della confluenza di questo nel Reno.Due tipi di derivazione: una con pozzi fil-tranti nel greto del fiume, l’altra con deri-vazione superficiale e con filtri artificialirapidi. Sterilizzazione al cloro. Portatasino a mc. 20.000 al giorno. Adduzionealla città con cunicoli tutti entro la collina,salvo due punti a giorno (un ponticellocanale e una tomba a sifone). In tempi nor-mali tale acqua viene sollevata in partemeccanicamente ai serbatoi pensili. In casodi mancato sollevamento può ugualmentealimentare la parte bassa della città (daporta Lame a porta S. Vitale).b)POZZI ARTESIANI IN DESTRADEL RENO: (Tiro a segno) sollevamentocon elettropompa annegata (tipo Uta) senzacondotte attraversanti il fiume. Portatacirca mc. 5.000 al giorno.

c)POZZI ARTESIANI IN SINISTRADEL RENO: (Borgo Panigale) solleva-mento con normali elettropompe. Condottaattraversante il fiume in cunicolo stradalesu Ponte Lungo. Portata circa mc. 5.000al giorno.

STATO ATTUALE: Sin da ora le eroga-zioni per usi privati cittadini e a regimeridotto. L’erogazione avviene per unadurata di circa 10 ore per le quote basse eproporzionalmente ridotta a sole tre ore perle quote più alte, ciò in quanto usufruiscesolo dell’acquedotto del Setta a cadutanaturale.

PREVISIONI: Setta: difficilmente riduci-bile ad una permanente utilizzazione:Condotta difficilmente vulnerabile salvo idue punti singolari già citati. Il ComitatoTecnico del C.d.L.N. (Comitato diLiberazione – n.d.r.) provinciale ha giàprovveduto a studiarne e preparare i mezzidi fortuna per provvedere ad una facile erapida messa in efficienza.b) Pozzi di destra del Reno: Facilmentevulnerabili nelle pompe ad immersione.Difficoltà di approvvigionamento di talipompe speciali di cui non esistono in dota-zione altri esemplari.c) Pozzi artesiani di sinistra del Reno: Conla probabile distruzione del Ponte Lungoverrebbero esclusi dal servizio per la rotturadella condotta in cunicolo sul ponte stesso(condotta di 600 mm.) lunga circa ml.600.I pozzi artesiani b) e c) verrebbero inoltre

ad essere inutilizzabili se venisse a manca-re l’energia elettrica necessaria per il solle-vamento (fabbisogno circa 200 kw).

SERBATOI: La rete idrica della città ècompletata da tre serbatoi pensili e da ungrande serbatoio interrato nella collina aS-W della città. La distruzione dei serba-toi non impedisce l’erogazione delle acquedel Setta.

EROGAZIONE DI FORTUNA: Inseguito ad interessamento, naturalmenteindiretto, del Com. Tec. del C.d.L.N., leattuali autorità sanitarie hanno provvedu-to ad un censimento dei pozzi privati esi-stenti nell’interno della città.Si presume in via di massima che tali pozzidaranno sino a mc. 2.000 giornalieri diacqua potabile o potabilizzabile. Sono giàstate poste indicazioni stradali indicantil’ubicazione di tali pozzi. Sempre per ini-ziative del Com. Tec. del C.d.L.N. si èprovveduto a fare scorta, da parte delleautorità sanitarie e di ditte specializzate,di sterilizzanti (steridrolo, ipocloriti, amu-china ecc.). Tale dotazione potrà servire perla potabilizzazione del fabbisogno dellapopolazione per circa tre mesi. Ciò sempreche i fascisti ed i tedeschi non asportino ilmateriale. La popolazione è stata invitatada tempo a provvedere privatamente all’ac-quisto di tali stabilizzanti per il rispettivofabbisogno famigliare.

(I – Continua nel prossimo numero)

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Una delle principali strutture di Bologna, rese inutilizzabili dai bombardamenti aereialleati: la stazione centrale devastata. Sullo sfondo la chiesa del Sacro Cuore.(Foto: Studio Camera - Cineteca, archivio fotografico)

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DOPO OLTRE DUE ANNI dilavoro, il fondo archivistico diLuigi Arbizzani sarà finalmente

reso disponibile per la consultazione daparte degli studiosi. Il complesso docu-mentario è stato donato dagli eredi diArbizzani (partigiano, sindacalista, fun-zionario del Partito Comunista Italiano,storico del movimento operaio e contadi-no, dell’antifascismo e della Resistenza)alla Fondazione Istituto Gramsci Emilia-Romagna, che condivide conl’Associazione Paolo Pedrelli il compito divalorizzarne i documenti. L’impegnativolavoro di riordino e inventariazione è statoaffidato alla Cooperativa Manifesta. La documentazione copre un arco cro-nologico di oltre settant’anni, daglianni Trenta del ‘900 fino al 2004,anno della scomparsa di Arbizzani. Sitratta di un fondo cospicuo, quantifi-cato in 310 buste e con unosviluppo lineare di più di45 metri, composto dadocumenti, fotografie, car-toline, appunti manoscrittie migliaia fra libri, opusco-li e periodici, che benrispecchia l’ampiezza degliinteressi sviluppati daArbizzani nel corso dellasua vita. Particolarmente complessosi è rivelato individuare lastruttura del fondo, il qualeal termine del riordino èstato organizzato in dieci

buona parte degli articoli e dei contri-buti di ricerca storica di cui è statoautore: fra questi, sono da segnalarealcuni inediti. La serie “Resistenza” contiene i docu-menti e i materiali raccolti daArbizzani già a partire dall’immediatodopoguerra, da lui utilizzati per lapubblicazione dei numerosi studi ericerche sul fenomeno resistenziale,indagato non solo nell’ambito bolo-gnese ma su base regionale: ciò cheprincipalmente emerge dai materialipresenti è la meticolosità della ricercae l’approfondimento di ogni aspettopreso in esame. In questa serie è quin-di possibile trovare opuscoli pubblica-ti già a partire dal 1945, volantini,quotidiani e riviste dell’epoca, testi-monianze manoscritte e dattiloscrittedei protagonisti della lotta di

Liberazione, contributisulla Resistenza prodottida altri autori e raccolti daArbizzani, nonché appun-ti manoscritti e abbozzi diricerche. I temi che, fra glialtri, emergono con parti-colare evidenza sono lastoria del Fronte dellaGioventù, la partecipazio-ne delle donne alla lotta diLiberazione, il movimentooperaio e contadino diopposizione al regime,sviluppatosi già nel corsodel ventennio. Sempre

serie, articolate a loro volta in più sot-toserie, individuate sulla base deidiversi ambiti di attività di Arbizzani:Documentazione personale (9 buste);Resistenza (31 buste); Pubblicazioni escritti (127 buste); Partito comunistaitaliano (54 buste); Appunti tematici(24 buste); Corrispondenza (23 buste);Rapporti con enti, istituti e associazio-ni (16 buste); Materiali raccolti inoccasione di mostre, congressi, semi-nari e convegni (10 buste); Consorzioprovinciale di pubblica lettura (15buste); Miscellanea (una busta).Le serie più importanti e consistentisono senza dubbio quelle relativeall’attività di Arbizzani in qualità distorico della Resistenza e di funziona-rio di partito, nonché la serie“Pubblicazioni e scritti” che raccogliele bozze e il materiale preparatorio di

Il fondo archivistico finalmente disponibile

all’Istituto Gramsci di Bologna

Un secolo di storia nelle carte di ArbizzaniL’ingente materiale riordinato e inventariato dalla CooperativaManifesta. Migliaia di documenti, foto, opuscoli, periodici: preziosafonte in originali raccolti dal ricercatore

Carmen Santi, Sara Verrini *

Bologna, 30 gennaio 1948. Corteo in via Marconi diretto allaCeramica Barbieri&Burzi di via Larga fuori San Vitale a portare la solidarietà alle maestranze in lotta. Luigi Arbizzani in testa a sinistra (con la sciarpa)

dell’Azienda Provincializzata Tra-sporti e dell’Azienda TramviariaMunicipale di Bologna (1961-1964) edi consigliere provinciale per il Pci(1964-1975).La fitta rete di rapporti e collaborazio-ni intessuta da Luigi Arbizzani nelcorso della sua lunga vita è ben docu-mentata dalle 23 buste contenenti lacorrispondenza (che data dal 1945 al2004) e dalla serie “Rapporti con enti,istituti e associazioni”, contenentedocumentazione, corrispondenza eappunti manoscritti relativi alla suaattività presso l’Istituto storico provin-ciale della Resistenza, l’Istituto regio-nale “Ferruccio Parri”, l’IstitutoGramsci, l’Associazione nazionale par-

all’interno della serie “Resistenza”sono stati raccolti i materiali di conve-gni, mostre, seminari e giornate distudio sul tema della lotta diLiberazione cui Arbizzani ha parteci-pato in qualità di relatore, ideatoreoppure uditore; particolarmenteimportante risulta la presenza, tra imateriali preparatori della mostraCombat Photo 1944-1945, delle copiedei documenti consultati e delle foto-grafie visionate presso i NationalArchives di Washington. Altrettanto rilevante è la conservazio-ne all’interno del fondo dei documentirelativi all’attività di Arbizzani per ilComitato per le onoranze ai caduti diMarzabotto, come presidente delComitato di consulenza storica delParco storico di Monte Sole e comesostenitore della nascita della Scuola diPace di Monte Sole.Nella serie “Pubblicazioni e scritti”,che testimonia la notevole produzioneletteraria di Luigi Arbizzani, oltre aimateriali preparatori e alle bozze sonostati raccolti anche alcuni documentioriginali acquisiti nel corso delle ricer-che: di straordinario interesse la corri-spondenza originale di Nino Nannetticon la sua famiglia, datata dal 1927 al1936. Sono presenti anche i contribu-ti di Arbizzani in qualità di ideatore odi organizzatore di mostre, convegni eseminari sui temi più diversi, come lastoria del giornalismo, gli scioperi e lelotte dei lavoratori, la storia delleCamere confederali del lavoro e dellecase del popolo, il movimento conta-dino, lo sviluppo della cooperazione, lastoria del Partito Comunista Italiano. Al Partito Comunista Italiano è inol-tre dedicata una serie a sé, in cui è statariordinata la documentazione prodottada Arbizzani durante la sua lungamilitanza come funzionario e dirigen-te, militanza iniziata già negli ultimimesi del 1944. Qui si possono rintrac-ciare i materiali relativi alla sua attivi-tà nelle commissioni Stampa ePropaganda, Cultura, Enti Locali,Organizzazione, nonché in qualità didirettore della scuola di partito “A.Marabini” di Bologna, di consigliere

tigiani d’Italia, l’Istituto Alcide Cervidi Reggio Emilia e l’AssociazionePaolo Pedrelli – Archivio storico sin-dacale studi e ricerche sul lavoro. Da menzionare infine la serie denomi-nata “Consorzio provinciale di pubbli-ca lettura”, relativa al consorzio isti-tuito nel 1959 con l’intento di pro-muovere l’apertura di biblioteche intutti i comuni della provincia diBologna: Arbizzani ha ricoperto lacarica di presidente dal 1977 fino alloscioglimento del consorzio stesso,avvenuto nel 1986.

* Cooperativa Manifesta

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Luigi Arbizzani nasce a San Giorgio di Piano (Bologna), l’11 marzo 1924, primo-genito di Leone e Carolina Sgarzi. Frequenta l’Istituto Tecnico Industriale AldiniValeriani di Bologna dove consegue il titolo di operaio specializzato nel 1942;lavora come disegnatore tecnico in varie officine della provincia di Bologna.Chiamato alle armi nel maggio 1943, dopo l’8 settembre abbandona il reparto etorna a San Giorgio di Piano. Dopo aver rifiutato di aderire alla Repubblica SocialeItaliana, con il nome di battaglia “Oddone” partecipa alla Resistenza, nelBattaglione Tampellini della 2° Brigata Garibaldi “Paolo”, dall’ottobre 1944all’aprile 1945: il 22 aprile 1945, in occasione della liberazione di San Giorgio diPiano, durante un combattimento con i tedeschi in fuga da Bologna, rimane feri-to al braccio sinistro da una raffica di mitra. Iscritto al Partito Comunista Italiano già dal 1944. Corrispondente della stampacomunista e sindacale, lavora come amministratore presso la Lega Braccianti diSan Giorgio; segretario della Camera del Lavoro di San Giorgio e segretario dellaLega Braccianti, nel 1949 è chiamato presso la Segreteria della Confederterra pro-vinciale di Bologna.Nel 1950 funzionario e dirigente dell’organizzazione comunista provinciale eregionale: Commissione stampa e propaganda, Commissione culturale,Commissione d’Organizzazione, Commissione Enti Locali, sarà direttore dellascuola di partito “Anselmo Marabini”, responsabile del comprensorio della pianu-ra bolognese, responsabile della commissione per i problemi dell’agricoltura emembro del comitato regionale. Dal 1961 al 1964 consigliere dell’Azienda Provincializzata Trasporti di Bologna edell’Azienda Tramviaria Municipale di Bologna. Dal 1964 al 1975 consigliereprovinciale per il PCI e dal 1977 al 1986 presidente del Consorzio provinciale dipubblica lettura. Alla fine degli anni Sessanta contribuisce alla nascita dell’IstitutoGramsci sezione Emilia-Romagna di cui diviene direttore; negli stessi anni è inol-tre consigliere dell’Istituto storico provinciale della Resistenza e dell’Istitutoregionale “Ferruccio Parri”, componente del comitato scientifico dell’IstitutoAlcide Cervi. Membro del direttivo del Comitato Regionale per le Onoranze aiCaduti di Marzabotto, contribuisce alla nascita del Parco storico regionale diMonte Sole e della Scuola di Pace di Monte Sole. Negli ultimi anni è ideatore epresidente dell’Archivio storico della Camera del Lavoro di Bologna e socio fonda-tore del Gruppo di studi della Pianura del Reno. Muore a Bologna il 7 aprile 2004.

ALL’ALBA DELLA LIBERTÀ,anche l’informazione, lunga-mente inquinata dai raffinati

uffici della propaganda del regime, tornò ariacquistare una sua autonomia. Avevanocercato di contrastare il veleno e la menzo-gna sia la stampa politica clandestina e letrasmissioni radio (ad ascoltare questeultime il rischio era micidiale). Un settoreche la Resistenza curava in particolareattraverso fogli e volantini stampati amacchina, pagando anche un dolorosocosto in vite umane. A Conselice vi è ilmonumento, con la gloriosa “pedalina” perla stampa, dedicata a quanti si prodigaro-no nel delicato ed importantissimo com-pito, ivi comprese le staffette (si meritaro-no il libro di Renata Vigano L’Agnese va amorire e il film di Giuliano Montaldocon lo stesso titolo).Sui giornali dal dopoguerra ad oggitratta un volume edito dall’Associa-zione della Stampa Emilia-Romagna(secondo dopo il precedente che hacoperto il periodo 1905-1945, autoreNazario Sauro Onofri),contenente tre saggi dellostesso Onofri, PaoloFacchinetti (storia dellosportivo Stadio, CesareZilocchi, sulle testate diPiacenza). La presentazio-ne è di Camillo Galba,presidente dell’ASER.In copertina è presenteuna delle foto – altre nellepagine – sull’attentatoincendiario alla sede socia-le, allora in via SanGiorgio, avvenuto il 13marzo 1979 ad opera delgruppo terroristico auto-nominato Gatti Selvaggi,e rimasto impunito. Nelcriminale atto perse la vitala signora Graziella Fava,soffocata dal fumo mentreera intenta a compiere ilavori di pulizia dellescale.La parte più corposa dellibro è incentrata suBologna, e Onofri ha rea-lizzato un panorama di

notevole spessore conoscitivo. Va subi-to detto che con la Liberazione nonriapparvero nelle edicole i giornali col-laborazionisti dei tedeschi e dei fascistirepubblichini di Salò, come “il Restodel Carlino”, il quale riprese la vecchiatestata il 4 novembre 1953. ABologna apparvero il “Corrieredell’Emilia” e il “Corriere Alleato”,entrambi, scrive Onofri, organi delPWB (Psychological Warfare Branch),

vale a dire l’ufficio che curava la stam-pa e le trasmissioni radiofoniche del-l’esercito alleato. Giunsero a Bologna,impegnati in varie testate, anche gio-vani giornalisti precedentementeimpegnati nella Resistenza, comeEnzo Biagi, Luciano Bergonzini, donLorenzo Bedeschi.Il corposo saggio di Nazario SauroOnofri descrive le alterne vicende del“Carlino” (all’origine di stampo mode-

rato), che di volta in voltasi è fatto portavoce dellagrande proprietà agraria,degli industriali, digoverni centristi, di cen-tro-sinistra (nella primaedizione). Di conseguen-za il vorticoso avvicenda-mento dei direttori, com-misurato ai voleri dellevarie proprietà. Con pre-cisione sono riportate lelotte, gli scioperi, inredazione per preservarel’indipendenza di giudi-zio.Di notevole interesseanche il percorso storicoed editoriale de “L’Av-venire d’Italia” (altratestata che ha avuto unsignificato particolaredurante il periodo delConcilio Vaticano II), cheda organo della Curiabolognese è diventato,con l’attuale testata“Avvenire”, organo dellaCEI (Conferenza Epi-scopale Italiana).

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Le testate dal 1945 in poi in un libro (II) dell’ASER

Con l’alba della libertàaria nuova nei giornaliSoppresse dal PWB alleato le testate al servizio dei nazifascisti neiventi mesi dell’occupazione. Altre sorte e in parte scomparsenell’impatto con i problemi dell’economia e dei rapporti con i lettori.

Il palazzo del quotidiano bolognese “Il Resto del Carlino”, in via Dogali(oggi via Gramsci) gravemente danneggiato dai bombardamenti aerei. Nellacontroversa storia, il giornale è stato sostenitore della dittatura fascista,della guerra 1940-43, della Repubblica di Salò e dell’occupazione tedesca.

Gli altri quotidiani dal 1945, nati oscomparsi o con redazioni locali aBologna: “Rinascita”, “Il Progressod’Italia”, “Cronache sera”, “Pomerig-gio”, “Posta Sera”, “Il NuovoQuotidiano”, “Il Foglio” e, da ultimo,“Il Domani di Bologna”, di cui sonotratteggiate le vicende. Così come diRAI in Emilia-Romagna, agenzie diinformazione, quotidiani gratuiti, set-timanali e periodici.Paolo Facchinetti racconta di “Stadio”(Vita, morte, miracoli – titolo dell’au-tore). Altrettanto ricche le paginededicate alla stampa di Piacenza.

R. B.

Giornali e giornalisti in Emilia Romagna La storia dell’ASER e dell’Ordineregionale dei giornalisti (a cura diNazario Sauro Onofri), EdizioniASER, Bologna 2008, pagg. 360,Euro 15,00.

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Bologna, 1963 o 1964 foto di gruppo di giornalisti pluritestate, contenuta nel libro,scattata nel terrazzo di Carlo Casali, capocronista del “Carlino”. Da sinistra MarcoGoldoni, Sergio Cabassi e Luca Goldoni tutti de “Il Resto del Carlino”, Remigio Barbieri(“l’Unità”), Nazario Sauro Onofri (“Avanti!”); accosciati da sinistra: Gianni Rossi,Carlo Casali e Gianni Castellano tutti del “Carlino”, Rinaldo Rinaldi (“Avanti!”),Sergio Soglia (“l’Unità”).La foto è stata eseguita dopo una conferenza stampa di presentazione della FieraCampionaria di Bologna all’epoca allestita in Piazza VIII Agosto e in Montagnola.

QUESTA RIVISTA che state leg-gendo, dopo un congruo perio-do di rodaggio è ormai entrata in

campo aperto e riscuotendo apprezza-mento, incoraggiamento da parte diiscritti all’ANPI e delle sezioni. È la vocedell’antifascismo cui si ispirano tutti idemocratici e le giovani generazioni; esceogni due mesi e circa 4000 copie vengonoinviate per posta a iscritti, biblioteche,partiti, comuni, quartieri, scuole, perso-nalità della cultura e della politica. È intenzione dell’ANPI aumentarne latiratura e accrescerne il ruolo dellapubblicazione. Per dare sostentamentoa questa importante iniziativa c’è biso-gno di risorse finanziarie, per cui chie-diamo a voi tutti di utilizzare la pagi-na a disposizione per inserzione perso-nali e di gruppo (non pubblicitarie)sottoscrivendo un contributo che possaaiutarci ad arricchire di contenuti e diestendere la diffusione della rivista.Informiamo che ai, sensi dell’articolo10 legge 222 del 29/11/2007, PosteItaliane s.p.a. ha deciso di aumentare ilcosto per la spedizione di periodici contariffa agevolata. Per questo motivo,dal 2009 la tariffa per la spedizione

postale di “Resistenza” per conto dellesezioni passa da 0,0615 a 0,0640 percopia. È nei nostri propositi - qualora lerisorse finanziarie lo permetteranno -di inserire negli obiettivi editoriali difar pervenire a domicilio “Resistenza”a tutti gli iscritti all’ANPI in provin-cia di Bologna, che si aggirano attornoai 6000. Ciò permetterà di estendere lalettura dei materiali ad una plateaancora più vasta di persone e far cono-cere pagine di storia, non tanto lonta-ne nel tempo, che riveste un’impor-tanza fondamentale nella vita delnostro paese.Con la certezza che non vorretecomunque far mancare il vostro soste-gno a Resistenza, cogliamo l’occasioneper porgere i più cordiali saluti.

Pubblicheremo in ogni numero l’elen-co dei sottoscrittori.

Sottoscrizioni pervenute: Sezione “Vittorina Tarozzi” Quar-tiere Barca € 150Tonino Pirini, Ozzano Emilia, € 20Ermenegildo Bugni, Bologna, € 10Sezione San Giovanni in Persiceto,€100Giovanni Levada, Castel Maggiore,€ 10Luciano Lanzi, Bologna, € 5William Michelini, Bologna, € 20 Nadia e Paolo Baffè, in memoria deigenitori Cesarina Sarti e Luigi Baffè(perseguitato politico, antifascista epatriota), sottoscrivono € 50I nonni Elda e Tommaso Bentivoglisalutando la nascita della nipotinaIride € 50Sezione Crespellano € 50Sezione Zola Predosa € 50.Per versamenti telefonare:Anpi provinciale tel. 051 231736.

Ai lettori, alle Sezionicontributi

per “Resistenza”

CHE FUTURO mi si paravadavanti, quando lasciai ReginaCoeli per raggiungere, in provin-

cia di Cuneo, Fossano? Arrivai inPiemonte e mi si allagò il cuore. Vedevouna bella campagna e le montagne inne-vate lontane. A Fossano, uscito dalla sta-zione reggendo a fatica il fagottello dellemie povere cose con i polsi ammanettati,salii con la scorta su una carrozzella che miportò davanti alla casa di pena. Dopo averattraversato un cortile piuttosto squallidomi trovai in un locale con scansie, davantial tavolo dove sedeva una guardia carcera-ria che prese in consegna “la merce” – cosìvenni definito – rilasciando regolare rice-vuta ai due carabinieri.Consegnati tutti gli oggetti personalie gli abiti che indossavo, nudo, dovet-ti subire una perquisizione nelle partiintime della mia persona. Era il primobrutale impatto con una realtà che siprefiggeva non il recupero di colui cheha “sbagliato”, ma l’annientamento

della personalità umana. Che cosa pro-vai? Tutto: rabbia impotente, un sensodi insopportabile vergogna. Dopo lalibertà, il fascismo assaltò la dignitàdell’uomo. Dovevo subire, ma catalo-gare anche quell’offesa con gli altriinsulti patiti durante l’arresto, la car-cerazione preventiva, il processo. Poiseguì il rito della consegna a me delmateriale di casermaggio, cioè le coseindispensabili per la sopravviven-za:catino, gavetta, boccale per l’acqua,bicchiere e, infine, le posate di legno.Posate usatissime, biascicate da chissàquante bocche, che facevano ribrezzosolo a guardarle. Quindi l’uniforme:casacca e pantaloni, già usati, di telabianca con righe marroni: la divisa

estiva. Casacca e pantaloni marronicon righe bianche : la divisa invernale.Non mancava il berretto, intonato alvestito. Con la consegna del materiale di caser-maggio avevo intanto perduto la miaidentità. Non ero più Luigi Orlandi,bensì ero diventato il numero 8748, ilnumero stampigliato sulla casacca. Daquel momento e per tutto il tempo chefui ospite di Fossano non sarei statoaltro che l’8748. Le lettere venivanoconsegnate all’8748 e l’8748 dovevarispondere ad ogni minima chiamatadel personale carcerario. E così cheall’uomo diventato numero, un giornoil direttore del carcere, dopo averloconvocato nel suo ufficio, disse:‹‹8748, vi debbo comunicare che indata 30 ottobre è morto vostro padre.8748, potete andare!›› (in cella, n.d.r.).I primi passi nel carcere, l’8748 lo fecescortato da una guardia, che gli feceattraversare tre cortili e superare

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Dagli appunti di Luigi Orlandi (IV)

Così diventai il numero 8748Quattro anni nel carcere di Fossano in provincia di Cuneo dopo quello romano di Regina Coeli. La cinica spersonalizzazione dell’individualità studiata ed applicata dal regime fascista

Non erano in villeggiatura.Foto in alto: Ustica. Gruppo di confinatinell’isola. Tra di essi il molinelleseGiuseppe Bentivogli, gli imolesi Giulio Miceli e Diego Guadagnini.

nostra scelta politica. Il camerone diFossano rappresentava nel suo piccolola realtà dell’Italia antifascista. Operai,contadini, intellettuali, meridionali,centro-settentrionali, settentrionali epersino giuliani della minoranza lin-guistica slovena. Ogni tanto qualcunoera trasferito altrove, ma il cameroneera sempre pieno. Anche i trasferimen-ti facevano parte del sadismo carcera-rio fascista: spezzare la comunità,interrompere i rapporti d’amicizia chesi stabilivano tra carcerati, significavacolpire l’individuo, fargli pesare la sua

altrettanti cancelli dalle pesanti sbarree dagli imponenti catenacci e loabbandonò, solo soletto in una cella amalapena illuminata - anche in pienogiorno – da un pertugio che si aprivavicino al soffitto.Seppi poi, per amara esperienza, che sitrattava di una cella di rigore.Normalmente vi doveva stare il dete-nuto che aveva infranto il regolamentocarcerario, ma era consuetudine cheogni nuovo arrivato, vi sostasse per untempo indefinito, 6-10 giorni, a piace-re del direttore del carcere. La sosta,prevista dal regolamento della case dipena, doveva consentire al direttore distudiare il comportamento del detenu-to, farsi una idea della personalità delnuovo ospite, per stabilire in qualesezione del carcere sistemarlo e conquali altri detenuti farlo convivere. Eranorma tenere i politici insieme.L’isolamento iniziale aveva però unafunzione ben diversa da quella ufficial-mente proclamata.Il direttore poteva sapere tutto di noidai nostri incartamenti, e quei 6-10giorni di cella di rigore dovevano solorenderci più malleabili e farci riflette-re sulla nostra condizione di numeri.A Fossano i politici convivevano indue cameroni. Dopo il rito dell’inizia-zione, venne il momento del mioingresso nel camerone assegnatomi.Erano una visione paralizzante quegliuomini vestiti a strisce, in un camero-ne maleodorante a causa del bugliolo(sorta di pentola – n.d.r.) che servivaper le nostre necessità corporali.Quando misi il piede nel camerone,quale che fosse il suo aspetto e l’aspet-to dei compagni coi quali dovevo con-dividere le giornate, provai un’emo-zione profonda. Finalmente ero trauomini e potevo comunicare con loro.Sentii subito la solidarietà umanacome cosa concreta. Fu come un ritro-varsi di fratelli dopo un lungo viaggio,e questo senso di solidarietà non si per-dette col tempo, ma si rafforzò, nono-stante le differenze politiche, culturalie sociali; nonostante le diverse espe-rienze di vita, perché un comune deno-minatore ci univa: l’antifascismo, la

qualità di oggetto-numerato, mante-nerlo nella condizione di merce chepuò essere sballottata a piacere delmercante.Erano, quei 40 compagni di sventura,comunisti in maggioranza, poi anar-chici e nazionalisti slavi o presuntitali, condannati perché non avevanovoluto subire la snazionalizzazioneimposta dall’autorità fascista, checomportava la riduzione in lingua ita-liana i termini della loro. Ad esempioil paese di Vipec in Vipacco, ed i nomie i cognomi, così il signor Kovacic, chesignifica fabbro, diventava signorFabbri. La minoranza di lingua slavadoveva anche imparare l’italiano esmettere di parlare la lingua dei padrie dei padri dei padri.Per recuperare la nostra dignità e lafine di sentire il meno possibile l’offe-sa implicita nel regolamento vessato-rio carcerario, ci eravamo dati unanostra normativa. C’era una commis-sione politico-amministrativa per lagestione collettiva del denaro inviatada casa, la cura dell’igiene della perso-na e ambientale, lo studio.(ne riferiremo nella prossima puntata).

A cura dell’Associazione NazionalePerseguitati Politici Antifascisti

(ANPPIA), Comitato di Bologna.

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Luigi Orlandi, nome di battaglia “Pietro”, nacque a Bologna l’1 settembre1909. Di professione modellista meccanico, militante PCI, durante la ditta-tura fascista è stato protagonista dell’intensa attività clandestina a cavallodegli anni ’30. Accusato di associazione e propaganda sovversiva , all’epocaventitreenne, è stato arrestato e processato dal Tribunale speciale e con sen-tenza del 14 luglio 1932 condannato a 9 anni di reclusione, dei quali real-mente quattro scontati nelle carceri di Regina Coeli a Roma e di Fossano(Cuneo).All’indomani dell’8 settembre 1943 e nei venti mesi seguenti fino al termi-ne della guerra è stato organizzatore della Resistenza a Reggio Emilia eBologna, nonché della struttura clandestina comunista. Dopo la Liberazioneha ricoperto ruoli di primo piano nel PCI, nella pubblica amministrazione enel Parlamento quale senatore della Repubblica. Nel presente brano dei suoi appunti egli descrive la vita durante i quattroanni trascorsi nel carcere di Fossano, nel quale a partire dal 1927 e a tutto il1943 furono rinchiusi 650 dei 4596 condannati per antifascismo.

Roma, 1927-1943. Il sigillo del Tribunalespeciale: vi sono uniti lo stemma della casareale dei Savoia e quello del regime fascista.La corte giudicante, in divisa, erapresieduta da un generale che aveva comegiudici a latere consoli della milizia fascista(MVSN) non necessariamente laureati inlegge.

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dell’etica. Riportiamo di seguito, perintero, le parole pronunciate in apertu-ra del presidente William Michelini. “Saluto le Autorità presenti e le rin-grazio per aver accettato il nostro invi-to. Nell’aprire questo tradizionaleincontro, che sia pure per accenni som-mari ci permette di vedere il lavoro danoi compiuto nell’anno che finisce e diindicare i compiti che ci attendono nelnuovo che va ad iniziare, desideroassieme a voi ricordare i compagni egli amici che non ci sono più. Pertutti, il caro, indimenticabile ArrigoBoldrini, figura eminente della Lottadi Liberazione e che per tanti annidella sua vita intensa ha dedicato leenergie migliori nell’ANPI quale pre-sidente nazionale e prima ancoramembro dell’Assemblea Costituentedal cui lavoro è sorta la Costituzione.Un ruolo, il suo, tutt’altro che forma-le, avendo impresso all’associazione deipartigiani e degli antifascisti una posi-zione primaria per l’affermazione inItalia delle conquiste democratiche,frutto dei sacrifici del popolo ed inprimo luogo di quanti hanno perso lavita. Intendo sottolineare ciò perchéoggi tali conquiste sono insidiate davicino da chi si propone – con arrogan-za sfrontata – di metterle in discussio-ne, o per meglio dire annullarle.Sono certo che avete ben presente ilquadro politico che si evidenzia nelPaese. Proprio in questi ultimissimigiorni il presidente della Repubblicaon. Giorgio Napolitano – al qualeanche da questo incontro rivolgiamocon gratitudine un saluto per l’atten-zione e l’equilibrio col quale svolge ilsuo alto compito di garante dellaCostituzione repubblicana – ha eleva-to la sua voce per dire forte e chiaroche i fondamenti della Costituzionenon si toccano. Si sa bene che vi è chi,abusando della posizione rivestita ai

vertici del governo, si è permesso diaffermare che la Costituzione va cam-biata, senza escludere di mettere incampo la sola forza del suo partito,avvalendosi dell’esito elettorale del-l’aprile scorso. Parlo di abuso, perchéin nessun programma si è letto che aicittadini veniva chiesto il voto perinfrangere la Costituzione. In ognicaso, ripeto, l’esito scaturito dalle urnenon autorizza a manomettere, violen-tare, la massima legge che assicura laconvivenza civile degli italiani e negarantisce i diritti.Il 2008 che tra pochi giorni va a con-cludersi è stato denso di avvenimentiche ci hanno toccato e ancora ci tocca-no da vicino. Cito appena la grave crisieconomica partita dagli Stati Uniti eche colpisce anche il nostro Paese, laquale sta mettendo a repentaglio illavoro e la stessa condizione di vita dimilioni di persone, che priva del futu-ro centinaia di migliaia di giovani.Appena nei giorni scorsi abbiamo

visto anche qui a Bologna, con laimponente manifestazione promossadalla Cgil, quanto sia profonda e vastala protesta e la rivendicazione di unapolitica governativa efficace, ma pur-troppo non all’altezza delle necessità.Penso anche al flagello delle morti suiluoghi di lavoro, che ha raggiuntoquest’anno quota mille. Così comeabbiamo visto studenti, insegnanti,genitori nelle vie e nelle piazze dellecittà contro la linea del governo attua-le che penalizza la scuola, ed ai qualil’ANPI ha manifestato con convinzio-ne la solidarietà e l’appoggio per unvero rinnovamento dell’istruzione pri-maria, secondaria e universitaria.Per quanto riguarda la nostra ANPImi preme mettere in risalto il buonostato di salute sul piano dell’attività esu quello organizzativo.Nel 2007: 5578 tessere, più 514 adhonorem, totale 6092.Nel 2008: 5560 tessere, più 510 adhonorem, totale 6070. Stato del tesse-

Castelmaggiore:apporti molteplici

Il Presidente della sezione ANPI diCastelmaggiore ha inviato al sindaco,all’ANPI provinciale e alla dirigentedell’Istituto di scuola media superioreKeynes la seguente lettera:In “Resistenza” n. 5 dicembre 2008, apag. 19 leggo un articolo a firma MarcoMonesi, Sindaco di Castelmaggiore, daltitolo “La forza del ricordo nelle parole deigiovani”. Pur condividendone il contenuto ericonoscendo l’impegno dell’Amministra-zione Comunale verso la memoria della“Resistenza” come apporto non solo dei com-battenti, ma anche delle famiglie contadinee di quanti sul territorio hanno contribuitoalla causa della guerra di Liberazione, mipreme evidenziare la mancanza nell’artico-lo in oggetto della presenza e del contributoalla realizzazione dell’iniziativa da partedell’ANPI nelle persone di Lino Michelini,Sauro Ballardini, Carlo Garulli e dellasezione ANPI di Castelmaggiore.

Sono convinto che sia fondamentale, ancheper i giovani stessi che hanno preso partealla ricerca, ribadire l’importanza dellatestimonianza e della possibilità di un con-fronto diretto con chi ha vissuto sulla pro-pria pelle le sensazioni, i timori, le angoscee le speranze della Lotta di Liberazione.Tanto mi sentivo di sottolineare.Colgo l’occasione per porgere i miei più cor-diali saluti.

Gabriele MolinariPresidente ANPI di Castelmaggiore

Risponde il Sindaco:impegno e innovazioneL’autore dell’articolo ha risposto con laseguente lettera indirizzata all’ANPI –sezione di Castelmaggiore:Gentilissimo Presidente,ho ricevuto con grande piacere l’invito dellaredazione di Resistenza a scrivere un arti-colo dedicato alla commemorazione delle

Posta in r

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stragi di Castelmaggiore per l’ultimonumero del periodico.Credo che l’articolo dia atto del lavoroimportante che in questo territorio si è fattoper innovare queste manifestazioni, unlavoro ha cui ha partecipato – e partecipa-no – con passione l’Amministrazione comu-nale, l’ANPI, le istituzioni scolastiche, ilReggimento Genio Ferrovieri e il mondoassociativo del territorio. Personalmenteconsidero un risultato significativo chel’appuntamento del 14 ottobre sia entrato atutti gli effetti nel “calendario dei valori”dell’intera nostra comunità, grazie ancheall’impegno delle classi dell’Istituto supe-riore “J. M. Keynes”.Non c’era nessuna volontà da parte mia disminuire il ruolo di nessuno di coloro che halavorato per raggiungere questo obiettivo,ma mi era stato chiesto dalla stessa reda-zione di concentrarmi proprio sul ruolodella scuola, per valorizzare quell’idea dipassaggio di testimone da una generazioneall’altra su cui l’ANPI è impegnata inmaniera rigorosa e che noi abbiamo volutorappresentare, anche simbolicamente, nellascelta di fare deporre la corona presso il

monumento a una ragazza e a un ragaz-zo del “Keynes”, come si vede nella bellafoto pubblicata. Colgo l’occasione per porge-re i miei più cordiali saluti.

Marco Monesi

Nostro obiettivo vicini ai giovani

È un numero molto bello, Resistenza n.5/2008, complimenti a tutta la redazione.L'ANPI è viva e nonostante il revisionisti,i neo fascisti e i piduisti, cresce .Il nostro obiettivo è stare vicini ai giovani,studenti e lavoratori, che negli ultimi mesihanno scoperto di vivere in un Paese in cuila Scuola è sotto attacco, il Lavoro non è piùun diritto, la Libertà viene negata e laDemocrazia è a rischio.Cari saluti e belle cose a tutti.

Atos BenagliaSegretario sezione ANPI Pianoro

redazione

ramento al 15 dicembre 2008:99,64%. Nuove tessere 2008: 431antifascisti. Il Comitato provinciale e lesezioni sono in larga parte presentinelle manifestazioni pubbliche – sia inquelle promosse direttamente, sia inquelle istituzionali. Cito tra le moltealtre la recentissima celebrazione aBologna del 60° dei diritti dell’uomosanciti dalle Nazioni Unite, a cui hoportato il saluto dell’ANPI provincia-le.Assai significativo, poi, il puntualeinvito a partecipare alle manifestazionidelle Forze Armate in generale ed inparticolare dei corpi dell’Esercito,Carabinieri, Polizia di Stato, Guardiadi Finanza e delle associazionidell’Arma. A queste ultime l’ANPI è atutti gli effetti parificata, essendo statariconosciuta fin dalla fondazione comeuna emanazione del Corpo Volontaridella Libertà. E le Forze Armate sonosempre rappresentate nelle manifesta-zioni che l’ANPI organizza nel ricordo

di fatti d’arme e dei Caduti dellaResistenza e della Lotta di Liberazione.Una testimonianza di tale ottimo rap-porto è ben rappresentata da una lette-ra che il Comando Militare EsercitoEmilia-Romagna, a firma del coman-dante colonnello Giovanni De Ciccoha inviato al sottoscritto, all’indomanidelle ricorrenze del 2, 4 e 9 novembrescorsi per la conclusione della primaguerra mondiale. In esse è dettotestualmente che gli “eccellenti risul-tati delle cerimonie sono frutto anchedella fattiva, generosa ed entusiasticapartecipazione Sua e dei soci dellaAssociazione Nazionale Partigianid’Italia”. E più avanti nella lettera il comandan-te De Cicco esprime “il compiacimen-to per quanto tutti i suoi collaboratorihanno saputo e voluto esprimere nellemenzionate attività, rinsaldando i vin-coli che uniscono gli appartenenti allaResistenza alle donne e agli uominiche oggi compongono le Forze Armate

della Repubblica Italiana”. La letterasi chiude con l’augurio del comandan-te “a Lei e a tutti i soci di conseguiresempre nuove e copiose soddisfazioninella diuturna affermazione dei nobi-lissimi ideali scaturiti dallaResistenza: la libertà e la democrazia”.Pongo alla vostra attenzione questielementi per metterli in rapporto conun aspetto particolare della situazioneinquietante che da qualche tempo simanifesta in città. Se ne è parlato in unincontro che una delegazione dellapresidenza dell’ANPI provinciale haavuto col prefetto dott. Tranfaglia neigiorni scorsi su nostra richiesta, solle-citamente accolta.Abbiamo proposto tale incontro permanifestare la nostra preoccupazione acausa del ripetersi di episodi di violen-za fisica di stampo squadrista e dioltraggio alle testimonianze del sacri-ficio costato per la libertà e la demo-crazia. Non solo la preoccupazione, maanche la richiesta di un puntuale eassiduo intervento delle forze dell’or-dine a scopo repressivo certamente, masoprattutto preventivo al fine di indi-viduare, mediante l’indagine conosci-tiva, le figure ed i centri di azionioggettivamente eversive. Il Paese e conesso la nostra città stanno andandoverso una stagione elettorale che siprofila assai delicata, perciò deve esse-re fatto tutto quanto è necessario epossibile affinché l’atmosfera non siainquinata. Abbiamo altresì dato attodegli interventi tempestivi che, in varicasi, hanno permesso di individuare eperseguire autori di episodi nefasti.Metto a questo punto in risalto l’atti-vità che l’ANPI svolge in direzionedelle nuove generazioni. In particolarerispondendo positivamente alle richie-ste che ci pervengono di offrire testi-monianze di protagonisti della Lottadi Liberazione ad integrazione – iodirei anche ad arricchimento – dellelezioni di storia contemporanea chedocenti e dirigenti scolastici di evi-dente sensibilità culturale democraticatengono negli istituti medi e nei liceidi città e provincia. E questo nostro

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Intangibili le conquistedemocratiche

RESISTENZAOrgano dell’A.N.P.I. Provinciale di BolognaVia della Zecca n. 2 - 40121 BolognaTel. 051.231736 - Fax [email protected]

Direttore responsabileEzio Antonioni

Comitato di redazioneRemigio Barbieri (redattore),Ermenegildo Bugni (coordinatore), Paola Coltelli, Elio Gollini, Giancarlo Grazia, Massimo Meliconi,Lino Michelini, Nazario Sauro Onofri.

Registrazione al Tribunale di Bologna n. 7331 del 9 maggio 2003Stampa: Tipografia Moderna s.r.l. Via dei Lapidari 1/2, 40129 BolognaTel. 051.326518 - Fax 051.326689

compito, che ha degli illustri prece-denti, merita di essere portato avanti,non solo su richiesta, bensì anchepartendo dalla nostra iniziativa. Ilriscontro è quanto mai eccellente.I nostri compagni ed amici chevanno a dare testimonianza diaspetti della Lotta di Liberazioneriscuotono una cordiale simpatia.Non siamo dunque i testimoni diun lontano passato e come tali daascoltare con deferenza un po’distaccata, bensì i protagonisti diun dialogo incessante e fecondocon il presente e con le generazio-ni che lo animano.Il dialogo che quest’anno ancorauna volta abbiamo intrecciato allaFesta provinciale de l’Unità, con ilpadiglione ANPI, stavolta conte-nente la bellissima mostra sulleleggi razziali del fascismo del1938. Diverse migliaia sono stati ivisitatori, ai quali abbiamo distri-buito copie del nostro periodicoResistenza. Si è ripetuto così ilsuccesso che conseguimmo nel2007 alla Festa nazionale de l’Unità,quando esponemmo la mostra fotogra-fica su Bologna in guerra e nei giornidella Liberazione.Mi preme sottolineare a questo puntoil notevole risultato conseguito dallaprima Festa nazionale ANPI a CasaCervi di Campegine, svoltasi nell’esta-te scorsa, alla cui realizzazione noi diBologna abbiamo dato un apprezzatis-simo contributo. Tanti sono stati i gio-vani che l’hanno organizzata e gestita.Nel prossimo 2009, come ho avutooccasione di comunicare, tale iniziati-va verrà ripetuta in tempo e luogo sucui sta lavorando una commissionenominata dal Consiglio nazionale nellasua recente riunione a Cervia.Sempre in materia di rapporto col piùampio numero di cittadini e giovani in

particolare, oltre alla diffusione delnostro periodico Resistenza abbiamomesso in campo a titolo sperimentaleun programma radiofonico con laemittente bolognese Radio CittàFujiko, condotta da un gruppo di gio-vani democratici (frequenza FM103.1). Vedremo prossimamentel’analisi del risultato per decidere sulla

convenienza dell’iniziativa. Restanaturalmente il nostro periodicoResistenza, in uscita ogni due mesi persei numeri complessivi all’anno. Allostato attuale la tiratura è di 4000copie, che pensiamo di aumentare,compatibilmente con le risorse finan-ziarie, che auspichiamo siano incre-mentate sia dai lettori con annunci diinteresse delle rispettive famiglie, siadalle sezioni.Dicevo all’inizio dell’attività sul pianoorganizzativo. Abbiamo già avviato lacampagna del tesseramento per il2009 – altrettanto sta facendol’ANPPIA – che contiamo di svilup-pare in volume e qualità adeguati instretto rapporto con le sezioni. Allequali spetta un compito di primopiano. Questa campagna è anche l’oc-

casione per avvicinare i giovani - deiquali siano verificabili i sinceri senti-menti democratici - ai fini di iscriver-li con la qualifica di antifascisti. Anchesu di essi, come sappiamo, si basa ilfuturo dell’ANPI.Il 2009 è l’anno delle elezioni ammi-nistrative ed europee e tale scadenza ciinteressa. Non è la stessa cosa, infatti,

come è ovvio, se gli enti localisaranno orientati sul centro-sinistra o sulla destra. I primisono con noi i continuatori degliideali della Resistenza e dellaLotta di Liberazione; gli altriabbiamo già visto come si muo-vono e come tendono ad ostaco-larci. Abbiamo più volte dettoche non siamo un partito politi-co, né puntiamo a ricoprirneuguale ruolo. Abbiamo però ildiritto ed il dovere di esprimereuna posizione netta e pertinentenella vicenda politica da cuidipendono le sorti del Paese.Quindi la nostra parola c’è e cisarà sempre per l’affermazionedella democrazia e dellaCostituzione. Così come saremonei luoghi e con le forze che intal senso operano.Rivolgo a voi ed alle vostrefamiglie i migliori auguri perun buon 2009!”

Porta Lame uno dei simboli della Resistenza. Il partigianoe la partigiana (opera dello scultore Luciano Minguzzi)