repubblica italiana bollettino ufficiale della …

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Mercoledì 22 agosto 2018 Anno 49 N. 34 SOMMARIO BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA REPUBBLICA ITALIANA Direzione, Amministrazione: Tel. 010-54.851 Redazione: Tel. 010 5485663 - 4974 - 4038 PUBBLICATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE - ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA - VIA FIESCHI 15 - GENOVA Atti di cui all’art. 4 della Legge Regionale 24 dicembre 2004, n 32 e ss.mm. e ii. PARTE SECONDA DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 14 Documento di Economia e Finanza Regionale 2019/2021. . . . . . . . . . . . . 4 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 15 Regolamento (CE) n.1305/2013 - presa d’atto della stesura vigente del Pro- gramma regionale di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020 a seguito delle modifiche approvate dalla Commissione europea. . . . . . . . . . . . . . . . 147 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 16 Elezione del Presidente e dei componenti del Comitato Regionale per le Comunicazioni (Co.Re.Com.). Legge regionale 25 marzo 2013, n. 8.. . . . . . 147 DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 31/07/2018 N. 17 Nomina di un membro nel Consiglio di amministrazione della Società per Cornigliano S.p,A.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

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Mercoledì 22 agosto 2018 Anno 49 N. 34

SOMMARIO

BOLLETTINO UFFICIALEDELLA REGIONE LIGURIA

REPUBBLICA ITALIANA

Direzione, Amministrazione: Tel. 010-54.851 Redazione: Tel. 010 5485663 - 4974 - 4038

PUBBLICATO DALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE - ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA - VIA FIESCHI 15 - GENOVA

Atti di cui all’art. 4 della Legge Regionale 24 dicembre 2004, n 32 e ss.mm. e ii.

PARTE SECONDA

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA

LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 14

Documento di Economia e Finanza Regionale 2019/2021. . . . . . . . . . . . . 4

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA

LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 15

Regolamento (CE) n.1305/2013 - presa d’atto della stesura vigente del Pro-

gramma regionale di Sviluppo Rurale per il periodo 2014-2020 a seguito delle

modifiche approvate dalla Commissione europea. . . . . . . . . . . . . . . . 147

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA

LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 24/07/2018 N. 16

Elezione del Presidente e dei componenti del Comitato Regionale per le

Comunicazioni (Co.Re.Com.). Legge regionale 25 marzo 2013, n. 8.. . . . . . 147

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA

LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 31/07/2018 N. 17

Nomina di un membro nel Consiglio di amministrazione della Società per

Cornigliano S.p,A.. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 148

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 2BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA

LEGISLATIVA DELLA LIGURIA 31/07/2018 N. 18

Modifica delle deliberazioni consiliari 17 aprile 2018, n. 9 e 9 maggio 2018, n. 10 per la parte relativa alla composizione delle Commissioni consiliari

permanenti III e IV. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . pag. 148

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 28/12/2017 N. 1232

DM n. 617 del 13 febbraio 2018. Revoca del riconoscimento concesso ad “AS.

PR. OL. Liguria S.C. a R.L.” con sede in Via Degli Stagnoni 92/18 La Speziaco-

me Organizzazione di Produttori (OP) del settore dell’olio di oliva. . . . . . . .pag. 149

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25/07/2018 N. 587

Nomina commissione esaminatrice Corso di formazione per il rilascio dell’atte-

stato di micologo 2017/2018 D.M. n. 686 del 29 novembre 1996. . . . . . . . . .pag. 154

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25/07/2018 N. 588

Istituzione elenco Regionale Amministratori di Sostegno, di cui alla L. R. 28

gennaio 2015 n. 2. Avvio sperimentazione e individuazione degli enti che pro-

muovono percorsi di preparazione per svolgere l’incarico di Amministratore

di sostegno. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 157

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25/07/2018 N. 593

Comune di Bolano (Sp) - Variante al PUC relativa ad un’area sita in Via Verdi,

loc. Ceparana. Parere e contestuale approvazione ai sensi del combinato dispo-

sto dell’art. 44 e dell’art. 38, commi 7 e 9, della l.r. n. 36/1997 s.m. . . . . pag. 171

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25/07/2018 N. 611

PSR 2014-2020 - DGR n. 485 del 29/06/2018, approvazione Bando per la presenta-

zione delle domande di sostegno e pagamento a valere della sottomisura M16.04

- Modifica. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 171

DELIBERAZIONE DELLA GIUNTA REGIONALE 25/07/2018 N. 613

Nuovi indirizzi e criteri per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia re-

sidenziale pubblica ed individuazione degli ambiti ottimali di utenza (art. 3 com-

ma 1 lett. b) e c) della l.r. n. 10/2004 e s.m.). . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 173

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 3BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE PROGRAMMI URBANI

COMPLESSI ED EDILIZIA DEL 01/08/2018 N. 581

Legge n. 128/15. Edilizia scolastica. Approvazione del Piano regionale Trienna-

le 2018/2020 degli interventi di edilizia scolastica di cui alla DGR n. 192/18 . .pag. 195

DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE POLITICHE DELLA

MONTAGNA E DELLA FAUNA SELVATICA DEL 02/08/2018 N. 589

L.R. 4/1999. L. 116/2014. Dichiarazione dello stato di grave pericolosità per gli in-

cendi boschivi su tutto il territorio della Regione Liguria, a partire dalle ore 00:01

di sabato 4 agosto 2018. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 207

DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE POLITICHE AGRICOLE E

DELLA PESCA DEL 02/08/2018 N. 602

Reg. UE 1305/2013 – Programma di sviluppo rurale 2014-2020 – incarico in hou-

se a Liguria Ricerche per assistenza tecnica al programma. Integrazione all’in-

carico di cui al decreto n. 835/2017 per € 22.000,00=. . . . . . . . . . . . . . . .pag. 208

DECRETO DEL DIRIGENTE SETTORE POLITICHE AGRICOLE E

DELLA PESCA DEL 07/08/2018 N. 659

DM n. 617 del 13 febbraio 2018. Revoca del riconoscimento concesso ad “AS. PR.

OL. Liguria S.C. a R.L.” con sede in Via Degli Stagnoni 92/18 La Spezia come

Organizzazione di Produttori (OP) del settore dell’olio di oliva. . . . . . . . . .pag. 209

DETERMINAZIONE DEL RESPONSABILE DEL SERVIZIO ECONOMICO

PRODUTTIVO DEL COMUNE DI CICAGNA 04/06/2018 N. 28

Procedimento - Determinazione di conclusione positiva della Conferenza di ser-

vizi decisoria Autorizzazione esercizio attività estrattiva denominata “FILO-

NE DURO” in Comune di Orero (GE), a favore della ditta Ditta F.lli Demartini

srl, con sede in Orero (GE) C.F. 00240570101, P.IVA 00240570101.04/06/2018

n. 23. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .pag. 210

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 4BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

24/07/2018 N. 14

Documento di Economia e Finanza regionale 2019-2021.

IL CONSIGLIO REGIONALE ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLA LIGURIA

Premesso che:

- il decreto legislativo 23 giugno 2011, n. 118 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi

contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli Enti Locali e dei loro organismi, a norma de-

gli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42) e successive modificazioni e integrazioni prevede all’articolo 36, comma 2, tra gli strumenti di programmazione economico finanziaria il Documento di Economia e Finanza regionale (DEFR) quale atto propedeutico per definire gli obiettivi della manovra di bilancio regionale e costituisce lo strumento a supporto del processo di previsione;

- il DEFR è predisposto secondo le modalità previste dal principio contabile applicato alla programmazio-

ne allegato al citato d.lgs. 118/2011 e successive modificazioni e integrazioni;

Visto il Documento di Economia e Finanza 2018 che, a norma dell’articolo 10 della legge 31 dicembre

2009, n. 196 (Legge di contabilità e finanza pubblica) e successive modificazioni e integrazioni, è stato ap-

provato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 26 aprile 2018 e successivamente trasmesso al Parlamento;

Visto, altresì, il parere espresso dalla Conferenza Permanente per il coordinamento della Finanza Pubblica

ex articolo 33 del decreto legislativo 6 maggio 2011, n. 68 (Disposizioni in materia di autonomia di entrata

delle regioni a statuto ordinario e delle province, nonché di determinazione dei costi e dei fabbisogni standard

nel settore sanitario), sul Documento di Economia e Finanza 2018 e relativi allegati, nella seduta del 21giugno

2018 ai sensi dell’articolo 7, comma 3, della l. 196/2009 e successive modificazioni e integrazioni;

Considerato che, come previsto al punto 5.2 dell’allegato n. 4/1 al citato d.lgs. 118/2011 e successive

modificazioni e integrazioni, il DEFR ha tra le sue finalità quella di orientare le successive deliberazioni del Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria e della Giunta regionale e costituisce altresì il

presupposto dell’attività di controllo strategico vista la sua interconnessione con il Piano della Performance;

Considerato, inoltre, che:

- il DEFR contiene le linee programmatiche pluriennali dell’azione di governo regionale necessarie per il

conseguimento degli obiettivi di sviluppo della Regione;

- il DEFR ha tra le sue finalità quella di rappresentare il quadro di riferimento per la definizione dei pro-

grammi da realizzare all’interno delle singole missioni e per la definizione delle risorse disponibili per il finanziamento degli stessi;

- il Documento di Economia e Finanza 2018, licenziato dal Consiglio dei Ministri il 26 aprile 2018, non

presenta contenuti di natura programmatoria a seguito della situazione politica contingente e il Docu-

mento regionale non potrà riferirsi ancora ad un quadro programmatico nazionale in quanto tutte le

previsioni tendenziali formulate nel DEF sono a legislazione vigente;

- in caso di mancata attuazione dell’articolo 5, comma 1, lettera a), della legge 5 maggio 2009, n. 42

(Delega al Governo in materia di federalismo fiscale, in attuazione dell’articolo 119 della Costituzione),

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 5BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

i documenti di programmazione regionali limitano la loro portata ad un contenuto meramente program-

matico e orientato a obiettivi non finanziari;

Considerato, altresì, che, come indicato al punto 4.1 dell’allegato n. 4/1 al citato d.lgs. 118/2011 e

successive modificazioni e integrazioni, è prevista la Nota di aggiornamento del DEFR da presentare al Consiglio regionale Assemblea Legislativa della Liguria entro trenta giorni dalla presentazione della Nota

di aggiornamento del Documento di Economia e Finanza nazionale per le conseguenti deliberazioni, nella

quale saranno riportate le integrazioni ai contenuti previsti dal citato d.lgs. 118/2011 e successive modifica-

zioni e integrazioni, non compresi nel presente Documento di Economia e Finanza regionale;

Considerato che, a corredo del Documento di Economia e Finanza, è individuata una prima batteria di

indicatori di Benessere Equo e Sostenibile (BES) e che con la stessa logica il DEFR è integrato con la rap-

presentazione a livello regionale degli stessi indicatori, al fine di consentire una prima analisi ed introdurre la successiva integrazione con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile;

Considerato, inoltre, che il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti 16 gennaio 2018, n. 14

prevede, all’articolo 3, la coerenza tra i Piani Triennali delle Opere pubbliche di ciascuna amministrazione

con i propri strumenti di programmazione;

Ritenuto di rinviare l’individuazione degli Obiettivi Strategici di Programma e il loro corredo di indi-

catori, l’integrazione con il Piano Triennale delle Opere Pubbliche e con gli Obiettivi della Strategia per lo

Sviluppo Sostenibile, nonché la definizione quantitativa della manovra di bilancio alla Nota di Aggiorna-

mento da presentarsi entro la sessione di bilancio 2019-2021 una volta che saranno definiti puntualmente i contributi delle Regioni alla manovra di finanza pubblica, nonché le politiche di finanziamento delle funzio-

ni regionali da parte del bilancio dello Stato;

Ritenuto, inoltre, di rinviare conseguentemente alla Nota di Aggiornamento del Documento di Econo-

mia e Finanza regionale le relative previsioni puntuali di spesa correlate alle corrispondenti modalità di

finanziamento dei programmi da realizzare all’interno delle singole missioni del bilancio;

Ritenuto, infine, in adempimento a quanto previsto dal d.lgs. 118/2011 e successive modificazioni e inte-

grazioni, di approvare il DEFR 2019 - 2021 che delinea gli scenari socio economici, lo stato e le prospettive

della finanza regionale nonché gli obiettivi e le politiche regionali per l’arco temporale della legislatura;

Vista la proposta di deliberazione della Giunta regionale 29 giugno 2018, n. 12 preventivamente esami-

nata dalla I Commissione consiliare, competente per materia, ai sensi degli articoli 26 dello Statuto e 83,

comma 1, del Regolamento interno nella seduta del 23 luglio 2018;

DELIBERA

di approvare l’allegato documento “Documento di Economia e Finanza regionale 2019 – 2021”, quale parte

integrante e sostanziale del presente provvedimento.

IL PRESIDENTE IL CONSIGLIERE SEGRETARIO

Alessandro Piana Claudio Muzio

(segue allegato)

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 6BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

PUBBLICAZIONE A CURA DELLA DIREZIONE CENTRALE FINANZA BILANCIO E CONTROLLI

DEFR - Documento di Economia e Finanza Regionale 2019/2021

Page 7: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 7BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

INDICE Indice

Introduzione

SEZIONE I Lo scenario economico-finanziario e le strategie regionali

1. Quadro sintetico del contesto economico di riferimento

1.1 Dal quadro congiunturale internazionale alla situazione dell’economia ligure

1.2 L’Export

1.3 Il turismo

1.4 Le imprese

1.5 L’agricoltura

1.6 La cultura, lo sport e il tempo libero

1.7 Il lavoro, l’istruzione e la formazione professionale

1.8 Il sociale e la sanità

1.9 Il Territorio e l’ambiente

1.10 Mobilità, trasporti e infrastrutture

GLI INDICATORI DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE NEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

2. Gli obiettivi strategici e gli strumenti di politica regionale

MISSIONE 1 - Servizi istituzionali, generali e di gestione

MISSIONE 4 - Istruzione e diritto allo studio

MISSIONE 5 - Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

MISSIONE 6 - Politiche giovanili, sport e tempo libero

MISSIONE 7 – Turismo

MISSIONE 8 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa

MISSIONE 9 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

MISSIONE 10 - Trasporti e diritto alla mobilità

MISSIONE 11 – Soccorso civile

MISSIONE 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

MISSIONE 13 – Tutela della salute

MISSIONE 14 – Sviluppo economico e competitività

MISSIONE 15 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale

MISSIONE 16 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

MISSIONE 17 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche

SEZIONE II ANALISI E PROSPETTIVA DELLA FINANZA PUBBLICA REGIONALE

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 8BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

3. il quadro tendenziale di finanza regionale

4. Gli obiettivi di finanza pubblica per il triennio 2019-2021

4.1 Quadro macroeconomico e previsioni tendenziali di finanza pubblica

4.2 I riflessi dei tagli di spesa delle manovre finanziarie statali 2010/2018 sul bilancio della Regione Liguria

5. Obiettivo programmatico di riduzione del debito

6. Indirizzi alle società controllate e partecipate e agli enti strumentali

6.1 Società controllate a partecipazione diretta

6.2 Enti strumentali

6.3 il settore regionale allargato

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 9BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Introduzione Il Documento di Economia e Finanza Regionale rappresenta il primo documento generale di programmazione della Regione per il triennio di riferimento.

In ossequio al principio contabile applicato della programmazione di bilancio (allegato 4/1 al D.Lgs. n. 118/2011), definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale, ha carattere generale e rappresenta lo strumento a supporto del processo di previsione dell’Ente.

La legge individua i contenuti essenziali di questo documento e ne traccia la funzione: il DEFR definisce gli obiettivi della manovra di bilancio regionale; ha carattere generale e rappresenta lo strumento a supporto del processo di previsione dell’Ente. Le previsioni di bilancio devono infatti essere elaborate sulla base delle linee strategiche e delle politiche contenute in esso.

Il Documento si compone di due sezioni:

Nella prima sezione viene aggiornato e implementato il quadro del contesto macroeconomico di riferimento (regionale/nazionale ed internazionale) in cui la Liguria si trova inserita e sono definiti gli obiettivi strategici tematici collegati alle Missioni di Bilancio.

Quest’anno, stante la situazione nazionale, con un DEF che presenta esclusivamente un quadro tendenziale a legislazione vigente senza contenuti quantitativi e di manovra, la sezione dedicata ai riflessi sulla finanza regionale risulta priva di valutazioni prospettiche, in termini di bilancio regionale, la cui formulazione viene rimandata alla Nota di Aggiornamento da presentarsi in autunno.

Nella seconda sezione si prova anche a introdurre gli indicatori di benessere equo e sostenibile sulla scia della programmazione nazionale allargando l’orizzonte per la valutazione degli effetti delle politiche oltre la mera quantificazione finanziaria e di bilancio; si fa una disamina degli effetti delle manovre di finanza pubblica sui bilanci delle regioni e si profila il contributo complessivo alla manovra per i prossimi anni che le RSO dovranno garantire a legislazione vigente.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 10BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 4

SEZIONE I LO SCENARIO ECONOMICO-FINANZIARIO E LE

STRATEGIE REGIONALI

1. QUADRO SINTETICO DEL CONTESTO ECONOMICO DI RIFERIMENTO

1.1 Dal quadro congiunturale internazionale alla situazione dell’economia ligure

Scenario Internazionale

La crescita mondiale del PIL nel 2017 ha raggiunto il 3,8%, con una notevole ripercussione sul commercio globale. Detta crescita è stata guidata da una ripresa degli investimenti nelle economie avanzate, dalla forte crescita del Paesi asiatici emergenti, dalla ripresa delle esportazioni europee. Anche per il primo semestre 2018 sembrano essere confermate le prospettive di crescita: gli effetti di spill over di Cina e Stati Uniti sembrano trasmettersi al resto del mondo. Le ragioni della crescita possono essere riassunte nell’incremento del commercio internazionale, nella diminuzione della disoccupazione in USA, Europa e Giappone, nella ripresa dell’inflazione, negli indicatori di fiducia che rimangono elevati.

Nel 2019 si prevede comunque una lieve recessione. I fattori positivi, ma temporanei, che dal 2016 hanno sostenuto la crescita economica sono ormai noti: politiche monetarie accomodanti delle banche centrali europee e statunitensi, la fine dell’austerity nei Paesi avanzati, la politica fiscale espansionistica negli Usa. E’ da sottolineare tuttavia che le previsioni ottimistiche sono di breve termine: uno degli ostacoli maggiori è rappresentato dalla questione demografica e dall’invecchiamento della popolazione nei Paesi avanzati, che riduce i potenziali di crescita determinando un ulteriore rallentamento della produttività. Anche la disuguaglianza, secondo il FMI, è uno degli elementi che rendono la ripresa fragile. Infatti, la moderata crescita dei salari reali e la polarizzazione del lavoro intesa come orientamento del mercato del lavoro verso i due estremi di alta e bassa specializzazione condizionano la politica economica.

Inoltre, Paesi con un elevato debito pubblico come l’Italia presto sperimenteranno una perdita dei benefici goduti fino ad oggi grazie alle politiche espansive delle banche centrali, i tassi di interesse aumenteranno (come annunciato anche dalla FED in questi giorni), la Cina ridurrà gli stimoli fiscali che ne hanno favorito l’espansione, gli USA subiranno gli effetti negativi delle loro politiche fiscali espansive.

Molte sfide dell’economia globale richiedono azioni messe in atto dai singoli Paesi ma all’interno della cooperazione internazionale: conservazione del libero commercio, salvaguardia della stabilità finanziaria, adozione di un equo sistema di tassazione, sostegno ai Paesi a basso reddito, riduzione delle disuguaglianze e promozione dello sviluppo sostenibile, adozione di efficaci politiche demografiche e infine una più incisiva gestione delle problematiche legate al cambiamento climatico.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 11BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 5

Tab. 1.1.1 – Andamento prodotto interno lordo (variazione percentuale annua)

Riferimento territoriale 2017 Previsioni

2018 2019

Mondo 3,8 3,9 3,9 Economie avanzate 2,3 2,5 2,2 Stati Uniti 2,3 2,9 2,7 Area Euro 2,3 2,4 2,2 Giappone 1,7 1,2 0,9 Altre economie avanzate (2) 2,7 2,7 2,6 Paesi emergenti e in via di sviluppo 4,8 4,9 5,1

Fonte : Fondo Monetario Internazionale

Scenario Europeo

Nel 2017, secondo la BCE, la ripresa economica dell’area dell’euro è stata solida e generalizzata. L’economia è cresciuta del 2,5% e alla fine dell’anno si registravano 18 trimestri di crescita consecutivi.

La ripresa del mercato del lavoro è stata favorita dall’espansione. Infatti, l’occupazione è aumentata dell’1,6% posizionandosi al massimo storico e si sono registrati i più alti tassi di partecipazione fra donne e lavoratori più anziani. La disoccupazione è scesa al minimo dal gennaio 2009. Nel complesso possiamo rilevare un aumento dell’occupazione pari a 7,5 milioni di unità dalla metà del 2013, aumento che ha compensato interamente la perdita di posti di lavoro registrata durante la crisi.

Anche quest’anno la politica monetaria accomodante della BCE ha svolto un ruolo centrale in questo percorso di ripresa e di convergenza. Nel 2017 le condizioni di finanziamento si sono stabilizzate su minimi storici in tutta l’area dell’euro e questo ha determinato il più elevato tasso di crescita del credito al settore privato registrato dall’inizio della crisi nel 2008.

Tuttavia, la crescita dell’economia reale non è stata accompagnata da un analogo andamento dell’inflazione: infatti, da un lato l’inflazione complessiva è risalita rispetto ai livelli minimi del passato, collocandosi all’1,5% medio annuo, dall’altro le pressioni interne sui prezzi sono rimaste deboli e l’inflazione di fondo non ha mostrato segnali di una sostenuta tendenza al rialzo.

Le diverse prospettive per la crescita e per l’inflazione hanno influenzato le decisioni di politica monetaria assunte dalla BCE nel corso dell’anno. Il Consiglio Direttivo ha infatti deciso di ridurre gli acquisti di titoli del debito dei Paesi Membri UME fino ad azzerarli nel gennaio 2019, riflettendo così l’accresciuta fiducia nelle prospettive economiche.

Le banche dell’area dell’euro hanno accelerato la riduzione dei crediti deteriorati (non-performing loans, NPL), che sono diminuiti dall’8% dei crediti totali nel 2014 al 5,2% nel terzo trimestre del 2017.

La BCE ha inoltre continuato a tenere sotto osservazione le condizioni nei mercati finanziari che, seppur relativamente stabili nel corso del 2017 sono tuttavia rimasti vulnerabili a un repentino repricing del rischio e all’intensificarsi della volatilità degli stessi. Questi rischi si sono concretizzati nei mercati azionari mondiali agli inizi del 2018, seppur ad oggi senza ripercussioni significative sui mercati del credito dell’area dell’euro e quindi sulle condizioni finanziarie in senso più generale.

In prospettiva, ci si attende nel 2018 l’espansione economica prosegua il trend del 2017 con un ritmo sostenuto.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 12BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 6

Tab. 1.1.2 - Proiezioni macroeconomiche per l'area euro (variazione percentuale annua (1))

Variabile 2017 2018 2019 2020

PIL in termini reali 2,4

[2,3-2,5](2) 2,3

[1,7-2,9](2) 1,9

[0,9-2,9](2) 1,7

[0,6-2,8](2)

Consumi privati 1,9 1,7 1,6 1,5

Consumi collettivi 1,2 1,2 1,2 1,1

Investimenti fissi lordi 4,4 4,3 3,4 2,9

Esportazioni (3) 5,0 5,1 4,1 3,7

Importazioni (3) 5,1 5,2 4,4 3,9

Occupazione 1,7 1,3 1,0 0,8

Tasso di disoccupazione (% forze di lavoro) 9,1 8,4 7,8 7,3 Fonte: Banca Centrale Europea (1) Le proiezioni sul PIL in termini reali e le sue componenti si basano su dati corretti per il numero di giornate lavorative (2) Gli intervalli di valori delle proiezioni presentano un’ampiezza pari al doppio della media degli scarti, in valore assoluto, fra i dati effettivi e le proiezioni elaborate negli anni scorsi. La metodologia adottata per il calcolo degli intervalli, che comporta una correzione per eventi eccezionali, è illustrata in New procedure for constructing Eurosystem and ECB staff projection ranges, pubblicata dalla BCE nel dicembre 2009 e disponibile nel suo sito Internet. (3) Incluso l’interscambio verso l’interno dell’area Euro.

Scenario nazionale

Nel contesto mondiale le prospettive di ripresa per il nostro Paese si sono consolidate. Infatti nel 2017 la crescita è stata superiore a quanto atteso dai principali previsori all'inizio dell'anno e ha riguardato tutte le macroaree, ma soprattutto le regioni del Nord ed è stata sostenuta da ogni componente: l'interscambio con l'estero, i consumi delle famiglie, l'accumulazione in beni strumentali e in costruzioni, il cui divario rispetto ai valori precedenti la crisi rimane tuttavia ampio anche per i ridotti investimenti delle Amministrazioni pubbliche.

Le esportazioni hanno accelerato più delle importazioni; gli scambi commerciali con l'estero hanno così fornito un contributo positivo alla crescita del PIL per la prima volta dal 2013.

Il credito al settore privato non finanziario, per le imprese, è aumentato in misura ancora modesta.

La politica di bilancio ha mantenuto un orientamento moderatamente espansivo; l'indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è comunque diminuito. Anche il rapporto tra debito e prodotto è lievemente sceso; condizioni di finanziamento meno favorevoli non avrebbero ripercussioni significative sulla sostenibilità, nella misura in cui la politica di bilancio resti prudente e si confermino gli attuali tassi di crescita.

Soprattutto grazie alla ripresa dell'occupazione dipendente, la crescita del reddito disponibile delle famiglie si è rafforzata, sostenendo l'aumento dei consumi.

Tra il 2014 e il 2016 è lievemente aumentata la disuguaglianza dei redditi. Nell'ultimo decennio si è ampliata sia tra classi di età sia all'interno delle diverse aree territoriali del Paese, risentendo del peggioramento delle condizioni delle famiglie meno abbienti. Nel 2016 l'incidenza degli individui in condizione di povertà assoluta ha raggiunto i livelli massimi degli ultimi dieci anni.

Secondo le stime di Banca d’Italia, tuttavia, lo scorso anno il calo della ricchezza immobiliare delle famiglie si sarebbe arrestato, nonostante l'ulteriore moderata diminuzione dei prezzi delle abitazioni, sui quali non si è ancora trasmesso il recupero della domanda.

Dal lato imprese, gli investimenti hanno accelerato, in particolare quelli in impianti, macchinari e mezzi di trasporto. Vi hanno contribuito gli incentivi fiscali, le favorevoli condizioni monetarie e

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finanziarie, la riduzione dell'incertezza e l'aumento della fiducia delle imprese sulle prospettive della domanda. In rapporto al PIL gli investimenti rimangono tuttavia su livelli contenuti rispetto a quelli pre-crisi.

Le condizioni finanziarie sono complessivamente migliorate sia per le famiglie sia per le imprese.

È cresciuta la ricchezza totale delle famiglie, anche per l'aumento di valore delle attività finanziarie, ed è salito il peso del risparmio gestito, che favorisce la diversificazione del rischio di portafoglio. I prestiti concessi alle famiglie da banche e altri intermediari finanziari hanno accelerato. Nel 2017 gli utili delle imprese hanno continuato a crescere.

Lo scorso anno l'occupazione ha continuato a espandersi in tutti i principali settori economici, pur permanendo ampi margini di forza lavoro inutilizzata.

Sono ancora diminuiti i lavoratori indipendenti e cresciuti quelli dipendenti, ma è da rilevare che nel 2017 la crescita del lavoro subordinato è stata interamente riconducibile ai rapporti a termine. L'occupazione permanente ha risentito del venire meno degli sgravi contributivi precedentemente concessi.

Il tasso di disoccupazione è diminuito solo lievemente, restando su valori storicamente elevati; quello giovanile è calato di più, ma è ancora tre volte più alto rispetto a quello relativo all'intera popolazione. L'aumento delle retribuzioni contrattuali è stato modesto, come l'anno precedente.

Lo scorso anno i prezzi al consumo in Italia sono tornati a crescere, sospinti dalle componenti più volatili. L'inflazione di fondo, pur in lenta ripresa, resta bassa nel confronto storico, più che nell'area dell'euro, risentendo soprattutto di margini ancora ampi di risorse produttive non utilizzate. Le attese sull'inflazione hanno mostrato segnali di recupero tuttora incerti.

Come già accennato, nel 2017 la politica di bilancio ha mantenuto un orientamento moderatamente espansivo mentre l’obiettivo per il 2018 sarebbe sostanzialmente neutrale

Per quanto riguarda le condizioni dei mercato finanziari italiani, queste sono migliorate per effetto dell'orientamento fortemente espansivo della politica monetaria, del rafforzamento della ripresa economica, del buon andamento degli utili societari e del riassorbimento di gran parte dei rischi sistemici nel settore bancario.

Tab. 1.1.3 - Quadro macroeconomico tendenziale Italia (variazione percentuale annua)

Variabile 2017 2018 2019 2020 2021

PIL 1,5 1,5 1,4 1,3 1,2 Importazioni 5,3 5,4 4,0 3,4 3,5 Esportazioni 5,4 5,2 4,2 3,9 3,2 Consumi finali nazionali 1,1 1,2 0,8 0,8 1,1 Consumi famiglie e ISP 1,4 1,4 1,0 0,9 1,2 Spesa della PA 0,1 0,5 0,1 0,4 0,6 Investimenti 3,8 4,1 2,8 2,4 1,7 Tasso di disoccupazione 11,2 10,7 10,2 9,7 9,1 Deflatore PIL 0,6 1,3 1,8 1,7 1,5

Fonte: DEF nazionale 2018

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Scenario ligure

L’economia ligure, nel 2017 è cresciuta moderatamente per l’andamento favorevole sia della domanda estera sia di quella regionale. I dati di previsione diffusi da Prometeia evidenziano, anche per il 2019, come saranno le regioni del Nord e in particolare Emilia Romagna, Lombardia e Veneto le regioni che trascineranno la crescita nazionale. L’aumento del PIL è previsto pari al 1,2% rispetto al 2018, il che colloca la Liguria al di sotto del livello nazionale e solo di poco al di sopra del livello di crescita di alcune regioni del Mezzogiorno.

I dati Prometeia ad aprile 2018 confermano un trend leggermente negativo dei principali indicatori macroeconomici.

Tab. 1.1.4 - Scenario di previsione per la Liguria (variazione percentuale annua) 2017-2021

Variabile 2017 2018 2019 2020 2021

PIL 1,2 1,2 1,2 0,8 0,6

Domanda interna (al netto var. scorte) 1,6 1,4 1,2 0,7 0,8 Consumi finali interni 1,2 1,0 1,0 0,6 0,6 Spesa per consumi delle famiglie 1,5 1,3 1,3 0,7 0,7 Spesa per consumi della PA e delle ISP 0,1 0,3 0,1 0,1 0,2 Investimenti fissi lordi 3,5 3,3 2,2 1,4 1,7 Importazioni 11,2 1,6 1,5 1,2 1,5 Esportazioni 6,3 3,8 3,9 3,1 2,8 Valore aggiunto totale 1,2 1,2 1,2 0,8 0,6 Valore aggiunto agricoltura -3,1 0,9 1,2 0,7 0,8 Valore aggiunto industria 0,7 2,0 1,1 0,5 0,4 Valore aggiunto costruzioni 1,1 2,3 1,6 2,1 2,0 Valore aggiunto servizi 1,4 1,0 1,2 0,8 0,6 Tasso di occupazione (a) 38,9 39,1 39,4 39,6 39,8 Tasso di disoccupazione (a) 9,5 9,2 9,1 9,0 8,8 Reddito disponibile 1,0 2,4 2,4 2,0 2,1 Reddito disponibile pro-capite (b) 22,2 22,8 23,4 23,9 24,5 Fonte: Prometeia – Aprile 2018 (a) valore percentuale(b) valori correnti pro-capite (migliaia di euro)

Lo scenario di previsione provinciale elaborato da Prometeia e diffuso ad aprile per gli anni dal 2017 al 2021 dà conto di un territorio con caratteristiche economiche diverse per le diverse province.

Gli indicatori economici calcolati indicano per le esportazioni variazioni percentuali più elevate della media regionale sia nelle province di Imperia sia nella provincia di Genova, come per gli anni 2016/2020. La variazione percentuale del valore aggiunto maggiore si prospetta per le province di Savona, Imperia e La Spezia (1,1% per tutte e tre), mentre la misura più elevata del Valore Aggiunto pro capite è prevista per i residenti della provincia di Genova (30,1 migliaia di euro) a fronte di 20.700 euro previste per gli abitanti della provincia di Imperia. Dovrebbe essere invece la provincia di Genova quella col tasso di occupazione a fine periodo più alto, pari a 40,5% - seguito dalla provincia della Spezia con 40,2% - a fronte di un valore regionale di 39,8%, di poco superiore rispetto al periodo precedente 2016/2020 (39,5%). La provincia di Imperia sarà quella con la disoccupazione più elevata (11,9%) mentre il tasso di disoccupazione più contenuto si prevede in provincia di Savona (6,0%). In complesso, tra gli indicatori menzionati per il quinquennio 2017-2021, tre risultano, a

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livello regionale, al di sopra della media nazionale: in particolare trattasi del valore aggiunto per abitante (27,3 contro 25,0), tasso di occupazione a fine periodo (39,8% contro 39,0%) e tasso di disoccupazione a fine periodo (8,8% contro 10,5%).

Tab. 1.1.5 - Scenario di previsione provinciale per la Liguria 2017-2021 (variazioni percentuali medie annue su valori concatenati)

Riferimento territoriale Imperia Savona Genova La Spezia Media

regionale italiana

Esportazioni 7,8 0,7 5,3 2,0 4,0 4,1 Importazioni 3,7 1,9 3,6 9,1 3,3 4,7 Valore aggiunto 1,1 1,1 0,9 1,1 1,0 1,2 V.A. pro-capite (a) 20,7 24,5 30,1 26,3 27,3 25,0 Tasso occupazione (b) 36,0 40,0 40,5 40,2 39,8 39,0 Tasso disoccupazione (b) 11,9 6,0 8,8 9,6 8,8 10,5 Fonte: Prometeia – Aprile 2018 (a) Valori pro-capite a fine periodo (migliaia di euro) (b) Valore percentuale a fine periodo

1.2 L’Export Il 2017 conferma il trend positivo per l’export ligure, come emerge dal rapporto “Unioncamere Liguria”: la nostra regione, che rappresenta solo l’1,8% delle vendite nazionali all’estero, ha registrato un incremento pari all’ 8,1%, (passando da 7.356 a 7.955 milioni di euro), rispetto al 2016, lo 0,7% in più rispetto alla crescita nazionale che è pari al 7,4%. Il 58,6% dell’attuale valore delle esportazioni (4.659 milioni di euro) si è rivolto ai paesi Extra-UE, in aumento del 15,3%, mentre verso l’area comunitaria l’export è diminuito dello 0,6% (3.296 milioni di euro). Come si evince dalla tabella qui di seguito riportata, il paese dell’Unione Europea dove la Liguria esporta di più è la Francia, seguita dalla Germania e dalla Spagna con un incremento rispettivamente pari al 4,4% e 30,7%.

Tra i mercati extra Unione Europea il paese in cui la Liguria esporta di più (prodotti chimici, macchinari, navi ed imbarcazioni) sono gli Stati Uniti d’America (+142,5%) seguiti dalla Cina (+ 74,2% macchinari e prodotti chimici) e dalla Algeria (+ 76,3% con navi e imbarcazioni).

Tab. 1.2.1 - Esportazioni verso Paesi UE e Paesi Extra-UE - 2017 e variazioni percentuali

Territorio Migliaia di euro var. % 2017 su 2016

PAESI UE Germania 700.845 4,4 Francia 754.138 -2,1 Spagna 484.126 30,7 Totale 3.296.618 -0,6 PAESI EXTRA-UE Stati Uniti 879.194 142,5 Cina 457.149 74,2 Algeria 277.904 76,3 Totale 4.658.709 15,3 Fonte: Unioncamere - elaborazione dati ISTAT

Nell’analisi dei dati relativi alle esportazioni per settore di attività economica si evidenzia che tra i comparti quantitativamente più significativi troviamo quello manifatturiero, i cui prodotti

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rappresentano il 92% dell’export e che, rispetto al 2016, ha registrato un incremento del 8,4%. Altro settore trainante è quello agricolo che è cresciuto, sempre nello stesso periodo, dell’ 11%.

Tab. 1.2.2 - Esportazioni Liguria - 2017 (valori in euro)

MERCI UE Extra-UE TOTALE Var.% 2016/2017

Prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca 255.977.294 80.318.990 336.296.284 11,0

Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere 3.563.037 6.225.750 9.788.787 26

Prodotti delle attività manifatturiere 2.978.911.714 4.344.595.226 7.323.507.940 8,4

Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 8.615.404 25.322.550 33.937.954 56,3 Prodotti delle attività dei servizi d’informazione e comunicazione 3.096.456 7.366.683 10.463.139 15,2 Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 295.419 10.256.033 10.551.452 -12,2

Merci dichiarate come provviste di bordo, merci varie 46.159.148 184.622.496 230.781.644 -5,5 TOTALE 3.296.618.472 4.658.708.728 7.955.327.200 8,1 Fonte: Unioncamere - elaborazione dati ISTAT

I dati delle esportazioni liguri a livello provinciale confermano l’incidenza del dato nella Provincia di Genova (66%) rispetto alle altre province.

Graf. 1.2.3 - Esportazioni Liguria - Anno 2017 (valori percentuali)

Fonte: Istat - Coeweb

Nella tabella 1.2.4 sono elencate le percentuali di esportazione di ogni provincia per tipo di attività.

Tab. 1.2.4 – Esportazioni per attività economica Ateco 2007 e provincia – Anno 2017 (valori percentuali)

MERCE Imperia Savona Genova La Spezia

Prodotti dell'agricoltura, della silvicoltura e della pesca 34,72 10,46 0,45 0,15 Prodotti dell'estrazione di minerali da cave e miniere 0,30 0,14 0,05 0,51 Prodotti delle attività manifatturiere 63,25 88,99 94,72 96,35 Prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti e risanamento 0,21 0,04 0,58 0,28 Prodotti delle attività dei servizi di informazione e comunicazione 0,42 0,03 0,11 0,32 Prodotti delle attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento 0,02 0,02 0,18 0,13 merci dichiarate come provviste di bordo, merci nazionali di ritorno e 1,07 0,32 3,91 2,25

Imperia5%

Savona20%

Genova66%

La Spezia9%

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respinte, merci varie

Fonte: Istat – Coeweb

Graf. 1.2.5 - Esportazioni prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca - Anno 2017 (valori percentuali)

Fonte: Istat – Coeweb

Tab. 1.2.6 - Esportazioni prodotti delle attività manifatturiere - Anno 2017 (valori percentuali)

Fonte: Istat - Coeweb

1.3 Il turismo Il movimento turistico in Liguria conferma il trend positivo che la nostra regione ha intrapreso negli ultimi anni.

Tab. 1.3.1 - Movimento turistico - ARRIVI - Regione Liguria - Confronto anni 2016/2017

Tipologia Esercizio Italiani Stranieri Complessivo

2016 2017 Var. % 2016 2017 Var. % 2016 2017 Var. %

Alberghiero 1.834.798 1.917.273 4,50% 1.487.086 1.537.703 3,40% 3.321.884 3.454.976 4,01% Extra-alberghiero 640.545 717.868 12,07% 541.443 634.228 17,14% 1.181.988 1.352.096 14,39%

Totale 2.475.343 2.635.141 6,46% 2.028.529 2.171.931 7,07% 4.503.872 4.807.072 6,73%

Fonte: Istat - dati provvisori Elaborazione dati a cura del Settore Programmazione Finanziaria e Statistica

Imperia43,37%

Savona49,29%

Genova7,03%

La Spezia0,31%

Imperia3,63% Savona

19,25%

Genova68,03%

La Spezia9,10%

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 18BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Il dato relativo agli arrivi segnala aumenti, sia per i turisti nazionali che esteri; crescono rispettivamente del 6,46% e del 7,07, più significativi nel reparto extra-alberghiero (italiani + 12,07% e stranieri + 17,14); restano comunque ottime prestazioni anche dal reparto alberghiero, che movimenta la maggior parte dei turisti (italiani + 4,50% e stranieri + 3,40%).

Anche i dati di permanenza dei turisti rilevano solo incrementi, il settore alberghiero supera i 10 milioni di presenze dopo molti anni; i turisti aumentano maggiormente nel reparto alberghiero gli italiani (+ 1,79%) nell’extra-alberghiero, con + 12,47% gli stranieri.

Tab. 1.3.3 - Primi 10 Paesi esteri per Arrivi - Anno 2017 - Regione Liguria

Paese di provenienza N.arrivi

Francia 376.382 Germania 319.721 Svizzera e Liechtenstein 208.476 Stati Uniti d'America 170.890 Regno Unito 92.963 Paesi Bassi 90.510 Russia 68.827 Cina 68.788 Spagna 61.806 Australia 51.860

Fonte: Istat - dati provvisori

Elaborazione dati a cura del Settore Programmazione Finanziaria e Statistica

Se analizziamo i dati relativi ai primi 10 Paesi Esteri che giungono in Liguria per turismo, risulta che i primi tre (che sono le nazioni confinanti con l’Italia) sono i consueti Paesi da dove giungono più numerosi i turisti, ma nella top-ten, risulta che ben 4 delle nazioni siano extra-europee, di cui 2 (Russia e Cina) possono considerarsi facenti parte dei nuovi mercati emergenti del settore turismo a livello mondiale.

Tab. 1.3.4 - Provenienze da regioni italiane - Regione Liguria - Anno 2017

Regione di provenienza Arrivi Var. su 2016 Presenze Var. su 2016

LOMBARDIA 947.833 6,03% 3.734.569 3,21% PIEMONTE 707.747 5,01% 2.761.920 3,04% LIGURIA 188.076 0,31% 674.585 -1,50% EMILIA-ROMAGNA 147.784 5,22% 442.208 2,67% LAZIO 123.370 0,78% 276.549 0,99%

Tab. 1.3.2 - Movimento turistico - PRESENZE - Regione Liguria - Confronto anni 2016/2017

Tipologia Esercizio Italiani Stranieri Complessivo 2016 2017 Var. % 2016 2017 Var. % 2016 2017 Var. %

Alberghiero 5.754.967 5.858.038 1,79% 4.113.267 4.163.810 1,23% 9.868.234 10.021.848 1,56% Extra-alberghiero 3.262.441 3.384.657 3,75% 1.921.649 2.161.312 12,47% 5.184.090 5.545.969 6,98%

Totale 9.017.408 9.242.695 2,50% 6.034.916 6.325.122 4,81% 15.052.324 15.567.817 3,42%

Fonte: Istat - dati provvisori Elaborazione dati a cura del Settore Programmazione Finanziaria e Statistica

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 19BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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TOSCANA 105.493 2,42% 238.321 -0,68% VENETO 95.730 3,74% 244.485 -0,35% CAMPANIA 74.358 2,02% 191.758 -4,58% SICILIA 42.646 5,75% 135.573 3,65% PUGLIA 39.449 3,01% 104.499 0,62% MARCHE 22.897 5,20% 51.060 3,53% FRIULI-VENEZIA GIULIA 20.914 -0,68% 54.141 -7,19% CALABRIA 18.871 5,24% 54.646 2,53% VALLE D'AOSTA 18.847 3,21% 71.969 4,41% UMBRIA 16.826 5,16% 35.171 1,36% SARDEGNA 15.668 6,38% 41.954 2,79% ABRUZZO 15.188 10,85% 35.710 10,85% TRENTO 13.358 3,19% 36.126 1,31% BOLZANO-BOZEN 11.278 1,37% 33.777 8,14% BASILICATA 5.857 -4,38% 16.298 -11,11% MOLISE 2.951 17,29% 7.376 21,78%

Totale 2.635.141 4,52% 9.242.695 2,27%

Fonte: Istat - dati provvisori Elaborazione dati a cura del Settore Programmazione Finanziaria e Statistica

Le provenienze dalle regioni italiane illustrano il consueto andamento, le regioni limitrofe sono quelle che apportano maggior flusso turistico in Liguria. Rispetto all’anno 2016 vengono prodotti maggior incrementi che decrementi per singola regione. E’ curiosa la situazione della movimentazione interna dei turisti liguri: sono sempre stati tra le prime cinque regioni con maggior movimento, ma nel 2017 si è arrivati a raggiungere la terza posizione per arrivi e presenze, subito dopo la Lombardia e il Piemonte, che da sole, ricordiamo, coprono ben oltre il 50% del movimento turistico nazionale in Liguria.

L’andamento del movimento turistico a livello provinciale evidenzia come la Provincia di Genova sia quella che attrae il maggior numero di arrivi totale e per quanto riguarda i turisti stranieri (anche nelle presenze); la provincia di Savona è, come di consueto, la provincia che produce il maggior numero di pernottamenti sia nel complesso che per gli italiani.

Osservando invece il rapporto tra italiani e stranieri per provincia risulta che per Imperia e soprattutto Savona la componente nazionale risulta quella di maggior impatto; Genova sta raggiungendo la parità delle due tipologie di arrivi, per La Spezia, invece, la componente straniera impatta maggiormente aggirandosi poco al di sotto dei due terzi del movimento turistico.

Tab. 1.3.5 - Provenienza per provincia e Regione - Anno 2017 e var. % su 2016

Provincia Provenienza Arrivi Var. % su 2016 Presenze Var. % su

2016 Imperia Totale 890.769 5,81% 3.219.987 3,43%

Italiani 476.598 5,12% 1.879.292 2,87%

Stranieri 414.171 6,63% 1.340.695 4,24%

Savona Totale 1.331.419 2,58% 5.728.520 1,50%

Italiani 966.099 3,32% 4.253.713 0,82%

Stranieri 365.320 0,66% 1.474.807 3,53%

Genova Totale 1.672.675 5,19% 4.084.613 3,25%

Italiani 852.488 4,68% 2.137.890 2,44%

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 20BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Stranieri 820.187 5,73% 1.946.723 4,16%

La Spezia Totale 912.209 6,65% 2.534.697 6,26%

Italiani 339.956 6,78% 971.800 7,40%

Stranieri 572.253 6,56% 1.562.897 5,56%

Liguria Totale 4.807.072 4,84% 15.567.817 3,11%

Italiani 2.635.141 4,52% 9.242.695 2,27% Stranieri 2.171.931 5,22% 6.325.122 4,37% Fonte: Istat - dati provvisori Elaborazione dati a cura del Settore Programmazione Finanziaria e Statistica

Graf. 1.3.6 – Arrivi per Provincia

Fonte: Osservatorio turistico regionale

Le rilevazioni in campo turistico non comprendono ancora, nell’ambito delle statistiche ufficiali, gli appartamenti ad uso turistico; tali strutture extra alberghiere sono normate dalla L.R. n. 32/2014. Trattandosi di una nuova forma di ospitalità, il censimento di tali strutture è stato avviato con gradualità e soltanto negli ultimi anni si dispone di statistiche significative su posti letto e consistenza delle strutture.

In particolare negli ultimi 3 anni la crescita del fenomeno ha portato alla registrazione di oltre 5.000 appartamenti in tutta la Liguria e soltanto nei primi 6 mesi del 2018 si sono registrate altre 4.500

Italiani53,50%

Stranieri46,50%

provincia di Imperia

Italiani72,56%

Stranieri27,44%

provincia di Savona

Italiani50,97%

Stranieri49,03%

provincia di Genova

Italiani37,27%

Stranieri62,73%

Provincia de La Spezia

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 21BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 15

nuove strutture. In generale dal 2014 i posti letto sono passati da quasi 12 mila a ben 63 mila con un incremento di oltre il 400% dato l’incremento corrispondente nel numero di strutture che raggiungono nel 2018 quota 15mila. Il peso di questa realtà, sostenuta dai fenomeni internazionali della “sharing economy” (AIRBNB, Booking,..) diventa preponderante nella composizione dell’offerta ricettiva regionale in campo turistico. Gli appartamenti ad uso turistico rappresentano il 75% delle strutture extra-alberghiere attualmente registrate in Liguria a cui corrisponde il 33% dei posti letto disponibili.

Tab. 1.3.7 - Consistenza degli esercizi ricettivi turistici da rilevazione Istat e Appartamenti Uso Turistico - anni 2014/2018

Anno Esercizi alberghieri Esercizi extra-alb. AAUT numero p.letto numero p.letto numero p.letto

2014 1.473 64.413 2.798 87.302 2.887 11.889 2015 1.378 63.241 2.975 88.837 3.633 14.975 2016 1.330 62.078 3.155 89.025 5.541 23.076 2017 1.345 62.416 3.593 91.810 10.599 46.213

2018* 1.332 62.303 3.623 92.579 15.196 63.823 * dato al 1° giugno 2018

Fonte: Istat per anni 2014/2016 e Regione Liguria per 2017 e 2018

Graf. 1.3.8 - Percentuale Esercizi per tipologia

Fonte: Istat per anni 2014/2016 e Regione Liguria per 2017 e 2018

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2014 2015 2016 2017 2018*

Esercizi alberghieri Esercizi extra-alb. AAUT

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 22BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.3.9 - Percentuale posti letto per tipologia

Fonte: Istat per anni 2014/2016 e Regione Liguria per 2017 e 2018

1.4 Le imprese Secondo i dati Movimprese gestiti da Infocamere, le imprese che sono registrate in Liguria al 31 marzo dell’anno in corso sono 162.256; rispetto allo stesso periodo del 2017 si rileva un debole saldo positivo dello 0,2 per cento. Le imprese attive sono in totale 135.953 così distribuite: 21.884 nella provincia di Imperia, 26.439 in provincia di Savona, 70.288 in provincia di Genova, mentre a La Spezia sono 17.342. Il saldo complessivo non evidenzia alcuna variazione particolarmente significativa ed è frutto di tenui oscillazioni tra le province di Savona e Genova con segno negativo rispettivamente -0,2 e -0,1 e le province di Imperia e La Spezia in positivo (0,3, e 0,8).

L’analisi della composizione delle imprese attive per settore evidenzia, come in passato, la prevalenza del settore commercio, cui fanno seguito gli altri servizi e le costruzioni. In crescita rispetto al trimestre dell’anno scorso le imprese del settore turismo (1,8 per cento).

Fig. 1.4.1 – Imprese attive per settore Liguria – I trim. 2018 e var.% I trim 2018/2017

Fonte: Unioncamere Liguria

Il saldo delle iscrizioni rimane pressoché invariato rispetto al I trim. 2017 con 2.957 nuove iscrizioni, a differenza di quanto emerge a livello nazionale, dove si registra una diminuzione complessiva pari a -

0%

20%

40%

60%

80%

100%

2014 2015 2016 2017 2018*

Esercizi alberghieri Esercizi extra-alb. AAUT

-1,5

-1

-0,5

0

0,5

1

1,5

2

0

5.000

10.000

15.000

20.000

25.000

30.000

35.000

40.000

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 23BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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2,3 per cento. A livello provinciale si segnala + 5,1 per cento nella provincia di La Spezia e + 2,8 per cento nella provincia di Imperia. Calano le iscrizioni in entrambe le province di Savona e Genova (-1,8 per cento). Segnale positivo relativamente alle cessazioni è il lieve calo rilevato nel trimestre in esame rispetto al I trim. 2017 (-0,9 per cento).

Tab. 1.4.2 – Imprese iscritte, cancellate e addetti totali nel I trim. 2018 – Liguria, province e Italia

Territorio Imprese iscritte Imprese cancellate Addetti totali imprese

var. % su I trim. 2017 var. % su I

trim. 2017 var. % su I trim. 2017

Genova 1.405 -1,8 1.889 -2,3 219.624 3,1 Imperia 474 2,8 572 3,8 46.883 4,4 La Spezia 470 5,1 450 -3,8 49.055 -1,8 Savona 608 -1,8 752 0,9 68.268 2,0 Liguria 2.957 0,0 3.663 -0,9 383.830 2,4 Italia 113.227 -2,3 133.981 -3,5 17.489.181 2,2

Fonte: Unioncamere

Nel primo trimestre del 2018 le imprese giovanili e straniere hanno registrato una crescita pari rispettivamente a 393 e 94 unità, mentre hanno mantenuto la stessa consistenza il numero delle imprese femminili. Nella scelta imprenditoriale giovanile prevale il settore commercio cui fanno seguito le costruzioni con una concentrazione di operai edili in maggior parte stranieri ed infine il turismo.

Nel I trim. 2018 il numero degli addetti è cresciuto sia nelle imprese giovanili (2,4 per cento), sia per quanto riguarda l’imprenditoria femminile (3,4 per cento). Per le imprese straniere si conferma il trend in crescita (4,2 per cento), raggiungendo quota 30.202 addetti.

Secondo i risultati derivanti dal monitoraggio dei fabbisogni occupazionali delle imprese forniti dal Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL per il secondo trimestre del 2018 in Liguria sono previste 36.360 assunzioni. Il settore che maggiormente vedrà assorbire l’80% delle risorse sarà quello dei servizi di cui 10.830 nei servizi di alloggio e ristorazione e nei servizi turistici, mentre all’Industria saranno destinate 6.980 risorse.

Il 68% delle nuove entrate avranno un contratto a tempo determinato, il 19% a tempo indeterminato e per il 13% saranno riservati contratti di apprendistato o altre tipologie.

Tab. 1.4.3 – Entrate previste di personale dipendente per settore di attività e tipologia contrattuale – Liguria aprile-giugno 2018

Fonte: Unioncamere – Anpal, Sistema informativo Excelsior, 2018

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 24BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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In Italia nel 2017 sono state complessivamente autorizzate 351.081.655 ore di Cassa Integrazione Guadagni generando una flessione rispetto al dato rilevato l’anno precedente pari al -39,4 per cento. In Liguria la CIG rispecchia l’andamento nazionale con una contrazione del - 36,3 per cento rispetto al 2016.

Tab. 1.7.7 – Cassa Integrazione Guadagni in Italia e Liguria – Anni 2016-2017

Fonte: Istat

Le ore autorizzate di Cassa Integrazione guadagni nel 2016 sono calate percentualmente rispetto all’anno precedente in totale pari al 10,8% (ordinaria (-47%) – straordinaria (12,7%) – in deroga (-57,4%).

1.5 L’agricoltura L’agricoltura in Liguria per l’anno 2017 vede la nostra regione contribuire in termini di produzione agricola per una percentuale pari al 5.7% rispetto al Nord-ovest , mentre in termini di valore aggiunto tale percentuale ammonta al 7,74%.

Le stime provvisorie Istat sul complesso del settore agricolo a livello territoriale indicano, nel 2017, un calo del volume della produzione in quasi tutte le aree del Paese.

Il valore a prezzi correnti della produzione regionale del settore è pari a 692 milioni di euro mentre il valore aggiunto è pari a 453 milioni di euro.

In termini di valore della produzione a prezzi correnti, rispetto al totale delle produzioni agricole pari a 692 milioni di euro, la produzione di piante e fiori da vaso ammonta a 347 milioni di euro, pari al 50% circa del valore totale della produzione di settore.

Per la floricoltura rispetto all’anno precedente la variazione percentuale in termini produttivi aumenta del +3,8%.

Ore autorizzate

agli operai

Ore autorizzate

agli impiegati

Totale ore

autorizzate

Ore autorizzate

agli operai

Ore autorizzate

agli impiegati

Totale ore

autorizzate

Ordinaria 113.380.150 24.192.067 137.572.217 87.200.775 17.769.479 104.970.254

Straordinaria 257.758.842 126.096.278 383.855.120 147.130.258 70.985.443 218.115.701

Deroga 43.261.675 14.556.550 57.818.225 21.444.976 6.550.724 27.995.700

TOTALE 414.400.667 164.844.895 579.245.562 255.776.009 95.305.646 351.081.655

Ordinaria 1.528.667 323.719 1.852.386 1.258.283 263.496 1.521.779

Straordinaria 6.423.998 2.024.573 8.448.571 2.630.031 2.274.989 4.905.020

Deroga 350.814 134.629 485.443 307.981 131.682 439.663

TOTALE 8.303.479 2.482.921 10.786.400 4.196.295 2.670.167 6.866.462

Operai Impiegati Totale

Ordinaria -23,1 -26,5 -23,7

Straordinaria -42,9 -43,7 -43,2

Deroga -50,4 -55,0 -51,6

TOTALE -38,3 -42,2 -39,4

Ordinaria -17,7 -18,6 -17,8

Straordinaria -59,1 12,4 -41,9

Deroga -12,2 -2,2 -9,4

TOTALE -49,5 7,5 -36,3

2017

CIG

var. % 2017/2016

ITALIA

LIGURIA

2016

ITALIA

LIGURIA

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 25BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Per quanto riguarda i prodotti dell'agricoltura, silvicoltura e pesca la Liguria ha esportato prodotti per un valore totale di 336.296.284 euro con una variazione percentuale rispetto al 2016 pari al +11%. Il numero delle imprese agricole attive, iscritte alla Camera di Commercio, per l’anno 2018 (I°trim.) risulta pari a 9.984, mentre gli occupati per il settore agricoltura, silvicoltura e pesca, è pari a 10.000 unità (IV° trim.2017, Istat).

La consistenza delle aziende con allevamenti bovini ammonta a 939 unità con 12.868 capi (aprile 2018, Anagrafe Zootecnica).

Il settore Agriturismo evidenzia un aumento progressivo in termini assoluti del numero delle attività passando a livello regionale da 624 unità del 2016 a 653 unità nel 2017, con un incremento sull’intero periodo pari al 4,6 % circa.

Considerato che la ricchezza dell’Agricoltura nazionale e regionale risiede anche nei prodotti Dop e Igp che caratterizzano la qualità delle produzioni tipiche del nostro Paese, nelle pagine che seguono vengono indicati due prodotti principali della nostra agricoltura: l’olio e il basilico.

Il settore dei prodotti Dop e Igp

Tab. 1.5.1 - Produttori, trasformatori e superfici per il settore oli extravergine d’oliva, per regione. Anno 2015

Oli extravergine d'oliva

REGIONI Produttori Superficie in ettari Trasformatori

Liguria 1.279 2.468 117 Lombardia 173 327 34 Trento 54 55 3 Veneto 613 801 78 Friuli-Venezia Giulia 12 30 10 Nord-ovest 1.452 2.795 151 Emilia-Romagna 125 145 7 Toscana 11.034 65.414 808 Umbria 1.327 6.486 103 Marche 16 56 8 Lazio 448 2.497 124 Abruzzo 433 1.383 57 Molise 85 378 16 Campania 225 732 41 Puglia 2.485 24.676 227 Basilicata 27 131 5 Calabria 91 1.384 35 Sicilia 1.110 7.537 116 Sardegna 30 496 22 ITALIA 19.567 114.996 1.811 Fonte: Istat, Rilevazione sui prodotti di qualità Dop, Igp e Stg

Page 26: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 26BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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A livello nazionale per i prodotti Dop e Igp del settore olivicolo, la regione liguria con i suoi 1.279 produttori, 117 trasformatori e una superficie coltivata pari a ettari 2.468 è il territorio maggiormente rappresentativo dell’area Nord-Ovest.

Graf. 1.5.2 - numero produttori e trasformatori, settore oli extravergine d’oliva. Regione Liguria - Nord Ovest. Anno 2015

Fonte: Istat

L’Istituto di servizi per il mercato agricolo (Ismea) per conto del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, gestisce l’Osservatorio sulle produzioni di qualità che monitora l'andamento strutturale, produttivo ed economico delle produzioni italiani a marchio comunitario, attraverso l'acquisizione annuale di dati presso tutti i soggetti istituzionali che intervengono lungo la filiera produttiva. I dati di seguito evidenziati per la coltivazione del basilico e dei prodotti rientranti nella categoria Oli e grassi, vengono raccolti attraverso due indagini, una condotta presso i Consorzi di tutela delle Dop e Igp riconosciute, ed un'altra svolta presso gli Organismi di Controllo che certificano gli stessi prodotti a denominazione di origine:

Tab. 1.5.3 - Prodotti DOP regionali - Basilico

2016 2015 2014

Quantità(kg) Valoreregionale (EUR)

4.703.610 8.137.245

4.290.821 7.406.062

4.275.645 7.749.168

Tab. 1.5.4 - Prodotti Dop regionali – Oli e grassi

2016 2015 2014

Quantità(kg) Valore regionale (EUR)

582.390 5.823.897

341.845 4.187.597

599.720 6.009.194

Fonte: Ismea – banca dati Quali

Agriturismo

Tab. 1.5.5 - Dimensione media delle aziende agrituristiche autorizzate all'alloggio - posti letto per azienda. Anni 2004-2016

Regione/Anni 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Liguria 11,5 11,5 11,4 11,3 11,1 10,7 10,7 11 11,6 15,9 15,9 15,5 15,3 Italia 12,2 12 12,1 12,1 12,3 12,3 12,5 12,6 12,9 13,2 13,1 13 13,2

Fonte dato: ISTAT

0

500

1.000

1.500

2.000

Liguria Nord-ovest

Produttori

Trasformatori

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 27BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.5.6 - Andamento dimensione media delle aziende agrituristiche autorizzate all'alloggio in base ai posti letto disponibili per azienda. Regione Liguria. Anni 2004-2016

Fonte Istat

1.6 La cultura, lo sport e il tempo libero Il rilancio dell’economia del Paese e della nostra regione si fondano in larga parte sull’attrattività che i beni culturali possiedono e ciò rende il turismo culturale centrale rispetto alla crescita economica locale.

Ogni anno, da uno studio condotto in collaborazione tra il BAV consulting della società di comunicazione e marketing Y&R e la Warthon School dell’Università della Pennsylvania viene stilata una classifica dei migliori Paesi al mondo. Se si parla di influenza culturale, troviamo l’Italia al primo posto nella sotto classifica dei siti di interesse storico e dell’eredità culturale: possediamo il più ampio patrimonio culturale a livello mondiale

Il nostro Paese è universalmente conosciuto per l’enorme ricchezza culturale che lo caratterizza; basti pensare che dal 1939 al 2013 in Italia sono stati emanati 6.122 provvedimenti di tutela artistica, architettonica e paesaggistica che individuano gli immobili o le località dichiarate di notevole interesse pubblico per il loro carattere di bellezza naturale o singolarità geologica o per il caratteristico aspetto avente valore estetico e tradizionale; di questi 647 (10,5%) solo in Liguria.

Nella nostra regione nel 2017 il numero di visitatori complessivo è stato 257.320 con un incremento di quasi il 25% rispetto all’anno precedente e addirittura del 177,7% rispetto a cinque anni prima.

I dati sui visitatori degli Istituti a Pagamento (Paganti e non paganti) confermano un trend positivo negli ultimi anni: In Liguria nel 2017 il numero di visitatori degli Istituti a Pagamento è stato 204.393 (paganti 105.094 e non paganti 99.299) il 6,2% in più rispetto all’anno precedente (registrando però un rallentamento della crescita rispetto al periodo 2015-2016, che aveva visto un aumento del 57%) e il 133,4% in più rispetto al 2012. Lo stesso vale per gli introiti lori, cresciuti del 11,10% nel 2017 rispetto all’anno prima e del 341% rispetto al 2012.

Se confrontiamo i valori nazionali, l’incremento dei visitatori complessivo in Italia nel 2017 rispetto al 2016 è stato del 17,45% e del 48,28% rispetto al 2012; gli introiti il 63,62% in più rispetto al 2012.

0,0

2,0

4,0

6,0

8,0

10,0

12,0

14,0

16,0

18,0

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 28BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 22

Tab. 1.6.1 – Visitatori e introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali in Liguria e in Italia Anni 2012-2017

Anni Territorio

ISTITUTI VISITATORI A

pagamento

Gratuiti Totale

degli Istituti a Pagamento degli Istituti Gratuiti Totale

INTROITI LORDI (Euro)*

Paganti Non Paganti Totale

2012 LIGURIA 4 3 7 32.032 55.542 87.574 5.084 92.658 98.373,50

2013 LIGURIA 4 3 7 35.197 57.119 92.316 15.301 107.617 115.062,20

2014 LIGURIA 4 3 7 46.213 61.386 107.599 26.355 133.954 142.429,40

2015 LIGURIA 6 2 8 54.403 68.198 122.601 2.478 125.079 182.674,90

2016 LIGURIA 8 3 11 110.442 73.038 192.480 22.487 205.967 390.503,55

2017 LIGURIA 9 3 12 105.094 99.299 204.393 52.927 257.320 433.861,50

2012 ITALIA 224 209 433 16.800.917 8.808.466 25.609.383 11.589.412 37.198.795 118.511.857,83

2013 ITALIA 224 209 433 17.649.829 8.710.002 26.359.831 12.064.756 38.424.587 126.417.467,38

2014 ITALIA 227 210 437 19.070.256 9.533.324 28.603.580 12.141.183 40.744.763 135.510.701,74

2015 ITALIA 236 209 445 20.768.279 9.603.711 30.471.990 13.420.172 43.792.162 155.494.414,89

2016 ITALIA 247 206 453 22.565.617 9.767.335 32.332.952 13.050.921 45.383.873 173.440.743,76

2017 ITALIA 263 209 472 24.068.632 10.906.362 37.974.994 15.296.916 50.271.910 193.915.670,96 Fonte: Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo

In base agli ultimi dati SIAE, in Liguria nel 2016 i dati mostrano una decrescita media di 0,35% per la maggior parte degli intrattenimenti culturali; in particolare si registra una diminuzione del 21,07% nelle attrazioni dello spettacolo viaggiante e dell’8,3% nelle attività teatrali (da notare che nel 2015 le stesse attività vedevano un incremento percentuale, rispettivamente, del 52,2 e del 10,02 rispetto al 2014); sono invece in aumento le mostre ed esposizioni, con un incremento del 30,72% (nel 2015 erano invece in calo, rispetto all’anno precedente, del 3,07 %). Restano pressoché stabili le attività cinematografiche.

Nonostante un saldo negativo a livello regionale, le province di Genova e Savona hanno comunque registrato un lieve incremento del numero degli spettacoli rispetto al 2015 rispettivamente dell’1,12% e 1,20%.

Tab. 1.6.2 – Numero di spettacoli per genere di manifestazione in Liguria Anni 2015-2016 e variazioni %

Macroaggregato Anno var%

2015/2016 2015 2016

A Attività cinematografica 99.324 99.426 0,10

B Attività teatrale 4.172 3.822 -8,39

C Attività concertistica 1.213 1.124 -7,34

D Attività sportiva 2.093 2.121 1,34

E Attività di ballo e concertini 28.891 28.148 -2,57 F Attrazioni dello spettacolo viaggiante 242 191 -21,07

G Mostre ed esposizioni 2.054 2.685 30,72

H Attività con pluralità di generi 900 877 -2,56

Totale Liguria 138.889 138.394 -0,36 Fonte: SIAE

Dall’indagine Multiscopo condotta annualmente da ISTAT per conoscere le abitudini degli Italiani emerge che in Liguria il 44,7% della popolazione legge un quotidiano almeno una volta a settimana: il dato è superiore alla media nazionale (44,6%) e del Nord Ovest (44,6%) ma comunque in calo

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 29BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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rispetto al 2016 (49,7%). Per quanto attiene alla lettura di almeno un libro per motivi non scolastici o professionali, la percentuale di persone sopra ai 6 anni intervistate a tal proposito si attesta sul 49,1, in crescita rispetto al valore del 2016 (46,8%) e superiore sia alla media nazionale (41%) sia a quella del Nord-Ovest (48%).

A livello nazionale, solo 8,3 lettori su 100 scaricano libri in formato ebook (dato 2016), percentuale pressoché invariata rispetto al 2015 (8,2%). Da notare che le nuove tecnologie hanno avuto, finora, scarsa presa sugli utenti italiani: negli Stati Uniti i lettori che prediligono ebook sono il 28%.

La Liguria possiede inoltre due siti Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco, ossia “Le Strade Nuove e il Sistema dei Palazzi dei Rolli” di Genova e il complesso di Portovenere e delle Cinque Terre.

Dal novembre 2015 anche il comprensorio del Beigua, riconosciuto con la denominazione BEIGUA UNESCO Global Geopark, è inserito nella prestigiosa lista dei geoparchi internazionali.

Anche per il triennio 2018-2020 la Liguria mantiene le 15 Bandiere Arancioni assegnate dal Touring Club ad altrettanti borghi liguri dell’entroterra che godono di un patrimonio storico, culturale e ambientale di pregio e che si distinguono per l’attenzione alla qualità dell’offerta turistico-ambientale (ricordiamo, a titolo di esempio, Apricale, Toirano, Santo Stefano d’Aveto, Brugnato).

Sport

Secondo i dati dell’Istat, nel 2017 quasi il 25% degli Italiani ha praticato un’attività sportiva con continuità e questo trend, soprattutto nella pratica sportiva giovanile, è in crescita.

Dai dati Istat vediamo che dal 2015 ad oggi in quasi tutte le fasce di età si è registrato un aumento dei praticanti attività fisico-sportiva (anche solo in modo saltuario).

La percentuale di italiani, sopra i 3 anni d’età, che dichiara di praticare sport con continuità ha raggiunto, nel 2017, il 24,8%, in leggero calo rispetto all’anno precedente (25,1%); stesso trend in leggero calo si registra tra chi pratica attività sportiva saltuariamente (9,1% rispetto al 9,7% del 2016).

Tab. 2 - Persone di 3 anni e più che dichiarano di svolgere pratica sportiva. Anni 2015-2017

classi di età

2015 2016 2017 praticano sport non

praticano sport, né attività fisica

praticano sport non praticano sport, né attività fisica

praticano sport non praticano sport, né attività fisica

in modo stabile

in modo saltuario

solo qualche attività fisica

in modo stabile

in modo saltuario

solo qualche attività fisica

in modo stabile

in modo saltuario

solo qualche attività fisica

3-5 anni 23,4 4,5 20 48,1 21,4 3,7 23,7 48,4 24,6 3,4 21,5 48,8 6-10 anni 58,9 6,4 12,5 21,2 59,7 5,7 10,8 23,2 60,5 4,5 15,3 18,8 11-14 anni 56,3 8,6 13,8 20,7 58,3 8,2 14,8 18,4 60,9 9,1 13,9 15,5 15-17 anni 47,7 11,9 18,8 21 52,8 10 17,1 19,7 51,9 11,6 19,3 16,6 18-19 anni 39,2 12,3 20 27,9 42,9 13,3 19,5 24,2 43,8 13,1 22 20,8 20-24 anni 37,2 14,2 20,9 27,3 38 16 19,5 26,2 38,8 13,8 23,9 22,6 25-34 anni 30 13,9 23,9 32 31,6 13,2 23,7 31,2 32,5 12,9 26,8 27,4 35-44 anni 22,6 12 28,5 36,8 24,2 12,9 28,5 34,2 24,1 12,1 30,7 32,9 45-54 anni 19,6 11,2 29,8 39,3 20,9 11,8 29,1 38,2 21 10,8 32,1 35,8 55-59 anni 16,9 9,5 31,5 42 17,4 9,2 31,7 41,5 16,3 10 33,4 40 60-64 anni 14,7 8,4 34,3 42,3 17,5 7,9 32,2 42,2 16,2 8,7 34,8 40,1 65-74 anni 11,2 6 35 47,5 13,2 6,7 33,1 46,8 10,3 5,9 34,9 48,7 75 anni e più 4,4 2,9 23,8 68,6 4,9 3 21 70,6 4,1 2 19,9 73,6 3 anni e più 23,8 9,5 26,5 39,9 25,1 9,7 25,7 39,2 24,8 9,1 27,6 38,1

Fonte: Istat Nota: Indagine multiscopo sulle famiglie: aspetti della vita quotidiana

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 30BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tra il 2015 e il 2017 si è registrato un incremento dello 0,7% nel numero di Italiani che praticano saltuariamente o continuativamente attività sportiva.

Nella fascia di età compresa tre gli 11 e i 14 anni troviamo la percentuale più elevata di praticanti attività fisico-sportiva continuativa (60,9%).

Nelle successive fasce di età le percentuali rispetto al 2016 presentano un incremento rispetto ai due anni precedenti, almeno fino alla fascia deli over 55.

La Liguria ha visto crescere la partecipazione dal 2015 (24,1%), al 2016 (24,9%), al 2017 (28,8%), collocandosi al di sopra della media nazionale.

1.7 Il lavoro, l’istruzione e la formazione professionale

Lavoro

In Italia i dati relativi all’evoluzione del mercato del lavoro pubblicate nel Def nazionale, rivelano un recupero dei livelli di occupazione precedente la crisi. I dati sulle forze di lavoro hanno registrato un incremento negli ultimi due anni passando da 25.769.874 unità nel 2016 al 25.929.842 nel 2017: di questi ultimi 23.022.959 risultano essere occupati, mentre sono 2.906.883 i disoccupati. Il tasso di occupazione dal 2013 continua a registrare una continua ascesa passando dal 55,5 nel 2013 al 58,0% nel 2017. L’aumento dell’occupazione in Italia (+265 mila) è dipeso da un incremento dell’occupazione dipendente (+371 mila) e da una contrazione di quella indipendente (-105 mila), trainato oltreché dalla componente femminile della forza lavoro (+ 149 mila). In Liguria i dati al 2017 stimati dall’Indagine sulle forze di lavoro condotta da Istat non restituiscono gli stessi risultati positivi di quelli nazionali. Gli occupati calano di 6.409 unità nel 2017 attestandosi a 603.081; flessione che si riscontra sia nella componente maschile (-1,3), sia in quella femminile (-0,8). Nel I trimestre dell’anno in corso gli occupati sono 601.727 (3.561 unità in meno rispetto al trimestre precedente), ma in crescita rispetto al I trim. 2017; dato confortante di ripresa tendenziale con 9.000 unità in più.

Graf. 1.7.1 – Occupati in Liguria – Anni 2007-2017

Fonte: Istat

Cresce il dato relativo ai lavoratori dipendenti che passano da 438.017 del 2016 a 443.160 (+1,2 nel 2017) con una crescita tendenziale di 17.845 unità nel I trim. 2018.

Nonostante la flessione nel numero di occupati si rileva un aumento in tutti i settori economici relativamente ai lavoratori dipendenti (+1,2); in particolare crescono i dipendenti nel settore

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 31BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Agricoltura, silvicoltura e pesca (+48,6), Industria (4,3), Servizi (0,1), Commercio, alberghi e ristoranti (1,6).

Tav. 1.7.2 – Occupati per posizione professionale e Attività Ateco (migliaia) – Liguria anni 2014-2017

Il tasso di occupazione 15-64 anni nel 2017 cala di 0,3 punti percentuali e si attesta al 62,4 per cento in Liguria. Le dinamiche nelle province liguri registrano andamenti diversi con Savona (63,4) che registra un tasso di occupazione più elevato rispetto alle province di Genova (63,3), La Spezia (63,0) ed Imperia che con il valore percentuale più basso (56,8).

Graf. 1.7.3 – Tasso di occupazione 15-64 anni nelle Province liguri – Anni 2013-2017

Fonte: Istat

Il tasso di disoccupazione 15-64 anni rileva una lieve flessione passando dal 10,0 per cento del 2016 al 9,6 per cento nel 2017 sintesi del tasso di disoccupazione femminile (11,7) e maschile (8,0).

Graf. 1.7.4 – Tasso di disoccupazione (15-64) – Anni 2007-2017

Fonte: Istat

2014 2015 2016 2017var

17/162014 2015 2016 2017

var

17/162014 2015 2016 2017

var

17/16

Agricoltura, silvicoltura e pesca 3 2 2 4 48,6 10 9 8 5 -35,6 13 12 10 9 -16,0

Totale industria (b-f) 89 85 88 91 4,3 30 35 33 31 -6,0 120 119 120 122 1,5

totale industria escluse costruzioni (b-e) 68 61 60 65 8,4 8 9 10 11 15,4 76 71 70 76 9,4

costruzioni 21 23 27 26 -4,9 22 25 23 20 -14,8 43 48 50 46 -9,5

totale servizi (g-u) 346 351 348 348 0,1 121 130 131 124 -5,2 467 481 479 472 -1,4

commercio, alberghi e ristoranti (g,i) 79 81 83 84 1,6 51 57 61 54 -12,6 130 137 144 138 -4,4

altre attività dei servizi (j-u) 267 270 265 264 -0,4 70 73 69 70 1,2 337 343 335 335 -0,1

TOTALE 438 438 438 443 1,2 161 174 172 160 -6,8 599 612 610 603 -1,1

Fonte: Istat

Macro categoria economica

dipendenti totaleindipendenti

52,0

54,0

56,0

58,0

60,0

62,0

64,0

Imperia Savona Genova La Spezia

2013

2014

2015

2016

2017

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 32BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Dal 2017 si interrompe il trend discendente degli inattivi (persone che non fanno parte delle forze di lavoro, ovvero quelle non classificate come occupate o disoccupate) e cambia il verso raggiungendo il 31,0 per cento: 0,3 punti percentuali in più rispetto al 2016.

Graf. 1.7.5 - Tasso di inattività 15-64 anni

Fonte: Istat

Risale nel 2017 la quota di Neet (popolazione né occupata né inserita in un percorso di istruzione o formazione) interrompendo il trend discendente verificatosi negli anni 2015 e 2016 e portando a calcolare 41.584 Neet in età 15-29 anni (+19,2).

Graf. 1.7.6 – Neet 15-29 anni – (valori in migliaia)

Fonte: Istat

Secondo i dati Movimprese gestiti da Infocamere le imprese che sono registrate in Liguria al 31 marzo dell’anno in corso sono 162.256 con una lieve variazione dello 0,2 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, mentre le imprese attive risultano pari a 135.953 (nessuna variazione rispetto al trimestre 2016).

Nel primo trimestre del 2018 le imprese giovanili e straniere hanno registrato una crescita pari rispettivamente a 393 e 94 unità, mentre hanno mantenuto la stessa consistenza il numero delle imprese femminili. Nella scelta imprenditoriale giovanile prevale il settore commercio cui fanno seguito le costruzioni con una concentrazione di operai edili in maggior parte stranieri e il turismo.

Secondo i risultati derivanti dal monitoraggio dei fabbisogni occupazionali delle imprese forniti dal Sistema Informativo Excelsior realizzato da Unioncamere in accordo con ANPAL per il secondo trimestre del 2018 in Liguria sono previste 36.360 assunzioni. Il settore che maggiormente vedrà assorbire l’80% delle risorse sarà quello dei servizi di cui 10.830 nei servizi di alloggio e ristorazione e nei servizi turistici, mentre all’Industria saranno destinate 6.980 risorse.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 33BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Il 68% delle nuove entrate avranno un contratto a tempo determinato, il 19% a termine e al 13% saranno riservati contratti di apprendistato o altre tipologie.

In Italia nel 2017 sono state complessivamente autorizzate 351.081.655 ore di Cassa Integrazione Guadagni generando una flessione rispetto al dato rilevato l’anno precedente pari al -39,4 per cento. In Liguria la CIG rispecchia l’andamento nazionale con una contrazione del - 36,3 per cento rispetto al 2016.

Tab. 1.7.7 – Cassa Integrazione Guadagni in Italia e Liguria – Anni 2016-2017

Fonte: Istat

Istruzione

Il sistema educativo di istruzione e di formazione italiano è organizzato in base ai principi di sussidiarietà e autonomia delle istituzioni scolastiche. Lo Stato ha competenza legislativa esclusiva per le “norme generali sull’istruzione” e per la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che devono essere garantite su tutto il territorio nazionale, mentre alle Regioni è stata attribuita la potestà legislativa concorrente.

Nell’anno 2017 la popolazione “15 anni e oltre” articolata per titolo di studio evidenzia le maggiori percentuali nei liguri in possesso di licenza di scuola media e diploma di maturità rispettivamente 31,5% e 31,4% a cui seguono quelli con licenza di scuola elementare o nessun titolo (16,2%), i laureati (14,4%) e con diploma di qualifica professionale 2-3 anni 6,3% (Graf. 1.7.1).

Ore autorizzate

agli operai

Ore autorizzate

agli impiegati

Totale ore

autorizzate

Ore autorizzate

agli operai

Ore autorizzate

agli impiegati

Totale ore

autorizzate

Ordinaria 113.380.150 24.192.067 137.572.217 87.200.775 17.769.479 104.970.254

Straordinaria 257.758.842 126.096.278 383.855.120 147.130.258 70.985.443 218.115.701

Deroga 43.261.675 14.556.550 57.818.225 21.444.976 6.550.724 27.995.700

TOTALE 414.400.667 164.844.895 579.245.562 255.776.009 95.305.646 351.081.655

Ordinaria 1.528.667 323.719 1.852.386 1.258.283 263.496 1.521.779

Straordinaria 6.423.998 2.024.573 8.448.571 2.630.031 2.274.989 4.905.020

Deroga 350.814 134.629 485.443 307.981 131.682 439.663

TOTALE 8.303.479 2.482.921 10.786.400 4.196.295 2.670.167 6.866.462

Operai Impiegati Totale

Ordinaria -23,1 -26,5 -23,7

Straordinaria -42,9 -43,7 -43,2

Deroga -50,4 -55,0 -51,6

TOTALE -38,3 -42,2 -39,4

Ordinaria -17,7 -18,6 -17,8

Straordinaria -59,1 12,4 -41,9

Deroga -12,2 -2,2 -9,4

TOTALE -49,5 7,5 -36,3

2017

CIG

var. % 2017/2016

ITALIA

LIGURIA

2016

ITALIA

LIGURIA

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 34BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.7.1 – Popolazione residente in Liguria 15 anni e oltre per titolo di studio – Anno 2017

Fonte: Istat

Rispetto all’anno precedente aumentano i liguri in possesso di qualifica professionale 2-3 anni (4,31%) e con diploma di maturità 4-5 anni (+0,68 %), mentre calano in tutte le altre fattispecie (tab. 1.7.2).

Tab. 1.7.2 - Popolazione 15 anni e oltre per titolo di studio - Anni 2016-2017 e var. %

L'istruzione obbligatoria ha la durata di 10 anni, da 6 a 16 anni di età, e comprende gli otto anni del primo ciclo di istruzione e i primi due anni del secondo ciclo (Legge 296 del 2006), che possono essere frequentati nella scuola secondaria di secondo grado – statale – o nei percorsi di istruzione e formazione professionale regionale.

nell’A.S. 2017/2018 le scuole statali distribuite nelle 4 province risultano 1.077 articolate in: 311 scuole dell'infanzia per l’istruzione e formazione non obbligatoria dei bambini da 3 a 6 anni, 420 scuole primarie di durata quinquennale per bambini da 6 a 11 anni a cui si aggiungono per i cicli successivi n. 170 scuole secondarie di I grado e n. 176 di II grado (Tab. 1.7.3).

Territorio Titolo di studio 2016 2017 var. %

Liguria licenza di scuola elementare, nessun titolo 83 85 2,67

licenza di scuola media 225 218 -3,21

diploma 2-3 anni (qualifica professionale) 40 41 3,54

diploma 4-5 anni (maturità) 216 222 2,54

laurea e post-laurea 87 83 -3,98

totale 651 649 -0,24

25.063 25.080 0,07

Liguria licenza di scuola elementare, nessun titolo 146 138 -5,16

licenza di scuola media 214 215 0,60

diploma 2-3 anni (qualifica professionale) 44 46 5,01

diploma 4-5 anni (maturità) 213 210 -1,20

laurea e post-laurea 112 115 2,33

totale 728 724 -0,54

Italia 26.995 26.973 -0,08

Liguria licenza di scuola elementare, nessun titolo 228 223 -2,32

licenza di scuola media 439 433 -1,35

diploma 2-3 anni (qualifica professionale) 84 87 4,31

diploma 4-5 anni (maturità) 429 432 0,68

laurea e post-laurea 199 198 -0,42

totale 1.379 1.374 -0,40

Italia 52.058 52.053 -0,01

Fonte: Istat

Maschi

Femmine

Totale

Italia

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 35BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tab. 1.7.3 - Scuole statali (punti di erogazione del servizio) per tipologia di ciclo scolastico – a.s. 2017/2018

I giovani che nell’anno scolastico 2017/2018 si sono iscritti nei diversi ordini e filiere del sistema di istruzione e formazione ligure sono stati nel complesso 172.202 di cui 6.031 con disabilità; erano 173.426 nell’a.s. precedente. I bambini iscritti alle scuole dell’infanzia statale risultano 20.647 (-1,4%), 54.481 alla scuola primaria statale, 35.954 (-1,6%) e 61.120 (0,6%) gli iscritti rispettivamente alla scuola secondaria di I e di II grado statale.

Nell’a.s. 2016/2017 la scelta degli studenti della scuola secondaria di II grado si è rivolta ai Licei mentre risultano in calo gli iscritti agli Istituti Tecnici e Professionali (-1,1 ; -1,5) (Tab. 1.7.5.).

Tab. 1.7.5 - Studenti iscritti nelle scuole secondarie di II grado per tipologia

La popolazione residente in Liguria nelle fasce di età corrispondenti ai vari cicli scolastici registra al 1° gennaio 2017 una lieve crescita pari allo 0,1 per cento rispetto all’anno precedente. Dall’analisi del dato inerente la popolazione residente straniera emerge la diminuzione nella classe di età compresa tra gli 11 e 13 anni e tra i 14 e 19 anni, rispettivamente -0,1 e -0,7 per cento, mentre cresce nella fascia di età 6-10 anni corrispondente ai bambini frequentanti la scuola primaria (1,2 per cento).

Tab. 1.7.6 – Popolazione residente totale e straniera – classi di età scolastiche

L’indicatore relativo all’abbandono scolastico è una misura target della strategia Europa 2020, in base alla quale si prevede di ridurre la quota di dispersione scolastica al di sotto del 10 per cento entro il 2020. In Italia tra i giovani (18-24 anni) che abbandonano precocemente gli studi e la formazione, il tasso di abbandono risulta particolarmente elevato fra quelli nati all’estero (pari al 30%) rispetto ai nativi italiani (11,8%). In Liguria si sta fortemente ridimensionando il fenomeno della dispersione scolastica che continua a segnare un trend discendente. Nel 2016 il tasso di abbandono scolastico risulta pari all’11,4 per cento e si avvicina in maniera significativa al risultato atteso a livello europeo.

Dopo il superamento dell'esame di Stato conclusivo dell'istruzione secondaria di secondo grado, lo studente può accedere ai corsi di istruzione terziaria (università, Afam e ITS). E’ previsto per alcuni

ProvinceScuole

dell'infanzia

Scuola

primaria

Scuola

secondaria di I

grado

Scuola

secondaria di II

grado

Totali

Imperia 124 193 84 80 481

Savona 61 73 25 36 195

Genova 54 69 25 25 173

La Spezia 72 85 36 35 228

Liguria 311 420 170 176 1.077

Fonte: Ufficio Scolastico Regionale

Scuole sec. II grado 2015/2016 2016/2017 var. %

Licei 31.323 31.668 1,1

Istituti tecnici 16.400 16.212 -1,1

Professionali 12.910 12.713 -1,5

Fonte: Miur

1° gennaio

2017

1° gennaio

2016var. %

1° gennaio

2017

1° gennaio

2016var. %

6-10 anni scuola primaria 62.369 62.816 -0,7 7.779 7.689 1,2

11-13 anni scuola sec. I grado 37.647 37.622 0,1 3.734 3.737 -0,1

14-19 anni scuola sec. II grado 76.752 76.160 0,8 8.216 8.274 -0,7

Totale 176.768 176.598 0,1 19.729 19.700 0,1

Fonte: Istat

Totale residenti stranieri residenti

Classi di età scolastiche

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 36BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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corsi universitari il numero chiuso per cui è previsto che gli studenti debbano superare un test di accesso.

In Liguria nell’anno accademico 2016/2017 gli immatricolati all’Università degli Studi di Genova, iscritti per la prima volta al sistema universitario italiano sono 5.166, in calo di 249 unità rispetto all’anno accademico precedente. Il totale degli studenti ammonta a 32.373 di cui 3.276 stranieri. Si confermano le facoltà che vedono il maggior numero di iscritti: Economia (3.915 studenti), seguita da Giurisprudenza (3.088) e Scienza della Formazione (2.817); la facoltà meno ambita continua ad essere Matematica (279 iscritti).

I laureati nell’anno 2016 sono 5.980 di cui 281 stranieri. Il 52,3% si è laureato entro il termine del corso. Il personale in servizio presso le strutture Universitarie nell’anno 2016 ammonta a 2.675 individui tra personale docente e non docente.

Tab. 1.7.7 - Totale Immatricolati ed Iscritti ai corsi di I e II livello suddivisi per Dipartimento

I dati forniti da AlmaLaurea sugli esiti occupazionali dei laureati a distanza di un anno dal conseguimento del titolo di studio evidenziano la seguente situazione:

Immatr. Totale iscritti (**)

di cui stranieri

Immatr. Totale iscritti (**)

di cui stranieri

Dipartimento di Antichità, Fi losofia e Storia 107 892 24 87 835 20 -18,69 -6,39Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale 82 417 40 113 453 40 37,80 8,63Dipartimento di Economia 832 3.863 484 709 3.915 497 -14,78 1,35Dipartimento di Farmacia 149 829 75 135 785 77 -9,40 -5,31Dipartimento di Fisica 89 298 3 95 332 7 6,74 11,41Dipartimento di Giurisprudenza 530 3.180 154 509 3.088 156 -3,96 -2,89Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica e Ambientale 158 1.076 98 104 963 91 -34,18 -10,50Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Energetica, Gestionale e dei Trasporti

296 1.571 161 322 1.674 177 8,78 6,56

Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni

269 1.600 135 272 1.567 145 1,12 -2,06

Dipartimento di Italianistica, Romanistica, Antichistica, Arti e Spettacolo

172 1.052 24 204 1.133 26 18,60 7,70

Dipartimento di Lingue e Culture Moderne 477 2.322 423 449 2.338 417 -5,87 0,69Dipartimento di Matematica 57 265 15 58 279 12 1,75 5,28

Dipartimento di Medicina Interna e Specialità Mediche 193 2.125 110 172 2.102 99 -10,88 -1,08

Dipartimento di Medicina Sperimentale 158 787 23 148 809 26 -6,33 2,80Dipartimento di Neuroscenze, Riabil itazione, Oftamologia, Genetica e Scienze Materno-Infantil i 117 656 20 96 627 26 -17,95 -4,42

Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Diagnostiche Integrate

39 316 15 36 307 16 -7,69 -2,85

Dipartimento di Scienze della Formazione 426 2.710 47 422 2.817 64 -0,94 3,95Dipartimento di Scienze della Salute 302 1.550 126 251 1.551 129 -16,89 0,06Dipartimento di Scienze della Terra, dell 'Ambiente e della Vita

205 1.005 23 212 1.018 29 3,41 1,29

Dipartimento Architettura e Design 224 2.043 238 218 2.030 278 -2,68 -0,64Dipartimento di Scienze Politiche 195 1.323 233 218 1.400 261 11,79 5,82Sezione Interscuola di Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali del Dibris*** 107 426 37 95 477 46 -11,21 11,97

Sezione Interscuola Politecnica del Dibris*** 231 1.120 145 241 1.195 158 4,33 6,70Altri percorsi formativi non associabil i a dipartimenti - 605 464 - 678 479 - 12,07Totale 5.415 32.031 3.117 5.166 32.373 3.276 -4,60 1,07

Fonte: Ufficio statistico di Ateneo

(*) Per l'anno accademico 2016/2017, è stato possibile avviare l'allineamento della banca dati locale con l'Anagrafe Nazionale degli Studenti. Il confronto con gli immatricolati degli anni accademici precedenti deve essere tenuto in considerazione con le dovute precauzioni.

DipartimentoAnno Accademico 2015/2016(*) Anno Accademico 2016/2017 var.%

Immatr.var.%

Iscritti

(**) Sono compresi gli iscritti ai corsi di I e II livello e ad altri percorsi formativi (es. programmi di mobilità internazionale, convenzioni con Università straniere, singoli insegnamenti)

*** DIBRIS: Dipartimento di informatica,bioingegneria, robotica e ingegneria dei sistemi (si articola in due sezioni)

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 37BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tab. 1.7.8 - Condizione occupazione % a distanza di 1 anno dalla laurea – Indagine 2016 e 2015

Formazione professionale

La Regione Liguria in questi anni ha creato una sempre maggiore integrazione tra i sistemi istruzione, formazione e lavoro attraverso una serie di iniziative a cui ha contribuito anche l’attività finanziata dal Fondo Sociale Europeo - FSE, che ha permesso di avviare, una serie di progetti che hanno coinvolto giovani, disoccupati donne ecc.

L’Agenzia Regionale per il lavoro la formazione e l’accreditamento (Alfa), su incarico di Regione Liguria ha realizzato in modo continuativo il monitoraggio degli esiti occupazionali dei corsi di formazione finanziati prevalentemente attraverso il Fondo Sociale Europeo (FSE). Il monitoraggio, nella programmazione FSE 2007-2013 comprendeva un’intervista effettuata 12 mesi dopo la conclusione dell’attività formativa agli ex allievi formati o, nel caso di corsi che prevedano esami di qualifica, agli esaminati con esito positivo. Contestualmente all’intervista agli ex-allievi veniva richiesta la compilazione di un questionario.

I risultati degli esiti del monitoraggio per anno sono evidenziati nella tabella sottostante.

Tab. 1.7.15 - Universo di riferimento degli esiti della formazione professionale per anno di monitoraggio. (valori assoluti e percentuali)

2008 /09

2009 /10

2010 /11

2011 /12

2012 /13

2013 /14

2014 /15

2015 /16 Tot.

Corsi 38 213 157 162 157 151 127 134 1.139 Allievi programmati nd 2.885 2.725 2.446 2.338 2.324 1.887 2.267 16.872 Allievi iniziali nd 2.831 2.703 2.385 2.237 2.340 1.865 2.172 16.533 Allievi finali nd nd nd 2.112 1.959 2.067 1.678 1.877 9.693 Allievi formati / qualificati 433 2.397 2.320 1.984 1.874 1.964 1.579 1.784 14.335 percentuale di formati / qualificati su iniziali (a) nd 85% 86% 83% 84% 84% 85% 82% 84%

Allievi reperibili 311 2.243 1.957 1.621 1.497 1.427 1.534 1.720 12.310 Allievi intervistati 265 1.649 1.888 1.558 1.450 1.380 1.252 1.385 10.827 percentuale di intervistati su reperibili 85% 74% 96% 96% 97% 97% 82% 81% 88%

Interviste pertinenti agli esiti occupazionali (b) 236 1.551 1.553 1.462 1.377 1.303 1.168 1.297 9.947

Fonte: Alfa – Servizio Monitoraggio e Analisi – Elaborazioni su dati Regione Liguria FP-Open/LEO e indagine diretta. (a) Nel calcolo del rapporto percentuale totale sono stati esclusi dal denominatore i 433 allievi formati/qualificati del 2008/2009, in quanto per questa annualità non è disponibile il dato sugli allievi iniziali.

2016 2015 2016 2015 2016 2015 2016 2015

Lavora 49,2 49,7 44,3 45,8 43 39,2 61,8 61,8

Non lavora e non cerca 31,7 30,4 38,5 35 33,3 39,2 17 16,5

Non lavora ma cerca 19,1 20 17,2 19,2 23,8 21,7 21,2 21,7

Quota che non lavora, non cerca ma è impegnata in un

corso universitario/praticantato (%) 25,6 25,1 34,6 31,8 20,2 27,9 9,4 9,6

Quota che lavora, per genere (%)

Uomini 47,8 47,3 40,1 40,8 46 41,6 62,2 63,3

Donne 50,2 51,3 47,1 49,3 41,1 37,8 61,4 60,6

Fonte: AlmaLaurea

Esiti occupazionalilaurea di primo

livello

laurea

magistrale a

ciclo unico

laurea

magistrale

Collettivo

selezionato

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 38BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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(b) Alcuni corsi erano destinati a classi miste di disoccupati e occupati. Per interviste pertinenti si intendono quelle agli iscritti come non occupati, in quanto non si ritiene metodologicamente corretto valutare l’impatto degli interventi sullo stato occupazionale di coloro che avevano già un impiego prima della fine del progetto formativo.

Il Rapporto finale di esecuzione del Programma operativo Ob. “Competitività regionale e occupazione” FSE 2017-2013 predisposto da Regione Liguria e concordato con il Ministero del Lavoro e la Commissione Europea nel corso del 2017 contiene alcuni Indicatori di risultato aggiornati al 31/12/2017 riferiti all’intero periodo di programmazione 2007-2013 che consentono di determinare quali azioni formative siano più performanti sul versante occupazionale e quali lo siano meno.

Tab. 1.7.16 - Indicatori di risultato POR FSE Liguria 2007-2015

Indicatori Risultato

2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 a1) Tasso di copertura dei destinatari degli interventi di formazione continua cofinanziati rispetto al totale degli occupati (media annua) declinato per genere

0,00% 0,97% 2,47% 4,06% 5,13% 8,54% 11,11% 15,27% 15,66%

b1) Tasso di copertura delle imprese coinvolte nei progetti finalizzati ad incrementare la qualità del lavoro e i cambiamenti organizzativi sul totale delle imprese presenti nel territorio

nd nd 0,44 per mille

3,40 per mille

12,87 per

mille

5,62 per mille

18,17 per mille

40,62 per mille

18,50 per mille

e3) Tasso di inserimento occupazionale lordo dei destinatari di Fse per target group prioritari dell’obiettivo (immigrati, popolazione in età matura) declinato per tipologia di rapporto di lavoro

nd nd 69,92% 59,57% 58,76% 43,78% 42,41% 49,27% 64,74%

g1) Tasso di incidenza dei percorsi di integrazione, di inserimento o reinserimento lavorativo sul totale degli interventi rivolti ai destinatari dell’obiettivo

100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00% 100,00%

i1) Tasso di copertura dei destinatari degli interventi Fse di formazione permanente sul totale della popolazione in età compresa tra i 25 e i 64 anni (media annua)

0,00% 1,47% 2,54% 2,94% 3,89% 6,42% 7,98% 11,13% 12,03%

Fonte: Regione Liguria – Settore Sistema regionale della formazione

Con particolare riguardo all’apprendimento permanente l’ISTAT rende disponibile uno specifico indicatore: “Adulti che partecipano all'apprendimento permanente”, calcolato come percentuale della popolazione 25-64 anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 39BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Fig. 1.7.17 - Popolazione 25-64 anni che frequenta un corso di studio o di formazione professionale in % sulla popolazione della stessa classe di età - Anni 2000-2016

Fonte: Istat

I dati disponibili evidenziano che la percentuale di adulti in apprendimento permanente in Liguria si mantiene costantemente al di sopra della media nazionale fino all’anno 2016. Nel 2015 si è verificata una diminuzione di 0,15 punti percentuali del dato ligure rispetto alla media nazionale.8

1.8 Il sociale e la sanità Continua il trend discendente della popolazione ligure che nel 2017 registra 1.556.981 residenti (-8.326) rispetto allo scorso anno. La componente straniera è pari al 9,10 della popolazione totale con un incremento del 2,4% rispetto al 2016. Il 51,7% risiede nella provincia di Genova. Tra i 141.720 stranieri residenti prevale la componente femminile (74.120 residenti). Le prime quattro nazionalità per numerosità di stranieri residenti sono: quella albanese con 21.720 residenti 15,3%, quella rumena (20.699; 14,6%), ecuadoriana (18.213; 12,8%) e marocchina (13.822; 8,7%).

Sul saldo demografico incide in modo particolare l’andamento del saldo naturale che risulta negativo: 9.571 nati e 22.134 morti nel 2017. Il saldo migratorio è positivo e raggiunge quota 4.237 residenti sia di provenienza da altri comuni italiani (+ 1.356), sia dall’estero (5.891), bilanciato dalla quota negativa del saldo migratorio per altre cause (-3.010).

Mentre in Italia il tasso di natalità pur mantenendo dal 2008 un trend negativo ha registrato nel 2017 un tasso pari a 7,6 nascite ogni 1.000 residenti, in Liguria non supera il 6,1 per mille, con la provincia di Savona che registra l’indice più basso (5,7 nati su mille residenti). Il tasso di mortalità in contrapposizione segnala un valore pari a 14,2 su mille (10,7 su mille il dato italiano).

I dati inerenti le tipologie familiari mettono in rilievo come nel 2016 in Liguria il 40,2% delle famiglie sia composta da persone sole, lo stesso dato a livello nazionale è pari al 31,6%; le famiglie con più di 5 componenti sono il 2,7% in Liguria, mentre rappresentano il 5,4% in Italia.

La struttura della popolazione ligure evidenzia un’elevata componente anziana; sono il 28,4% i residenti con età superiore ai 65 anni. L’indice di vecchiaia è pari a 252,3% in Liguria; in Italia il tasso risulta pari al 168,7%. L’età media è pari a 48,8 (3,6 anni in più rispetto alla media nazionale) conseguenza del peso delle classi di età avanzate. L’indice di dipendenza strutturale che fornisce l’informazione relativa agli individui in età non attiva ogni 100 in età attiva è pari a 65,7 per cento (56,1 il dato nazionale); tale rapporto che esprime il carico sociale ed economico teorico della popolazione in età attiva quando registra valori superiori al 50% indica una situazione di squilibrio

0,0

1,0

2,0

3,0

4,0

5,0

6,0

7,0

8,0

9,0

10,0

2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Liguria

Italia

Page 40: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 40BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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generazionale. I giovani compresi tra 0 e 14 anni corrispondono all’11,3 per cento della popolazione, mentre a livello nazionale la percentuale risulta pari al 13,4 per cento.

Graf. 1.8.1 – Indice di vecchiaia – al 1° gennaio 2018 – Liguria e Italia

Fonte: Istat

Dai dati Istat, l’aspettativa di vita alla nascita in Liguria nel 2017, risulta per i maschi pari a 80,5 anni (80,6 a livello nazionale) e per le femmine ad 85 anni; valore analogo all’Italia in complesso.

Tra le 22.390 cause di morte registrate in Liguria nel 2015, la prima causa riguarda le malattie del sistema circolatorio con 8.066 decessi e con valori più elevati del dato a livello nazionale; seguono i tumori (5.987) (fonte Istat – anno 2015).

Dall’analisi dei dati sulle condizioni di salute emerge che, nel 2016, la percentuale della popolazione ligure in buona salute (67,2%) è inferiore sia a quella del Nord Ovest (71%), sia a quella dell’Italia in complesso (70,1%). Tra i comportamenti ritenuti salutari e che possono incidere positivamente o negativamente sulle condizioni di salute, nel 2015 in Liguria si rileva una percentuale più elevata di fumatori (21,4%) sia rispetto alla circoscrizione Nord Ovest (19,5%), sia rispetto all’Italia (19,6%). Le persone di 11 anni e più che consumano alcolici fuori pasto, in aumento rispetto ai dati relativi al 2014, in Liguria sono pari al 28,2%, mentre nel Nord-Ovest raggiungono il 32,4% e a livello nazionale sono il 27,9%. In Liguria risultano inoltre inferiori rispetto al Nord Ovest le persone definite normopeso: 52,5% rispetto a 54,5%, dato che comunque supera quello nazionale che si stabilizza al 51,8%. Superiori sono i residenti sovrappeso liguri (33,5%) e obesi (10,1%) rispetto ai residenti nel Nord Ovest: sovrappeso 32,1%, obesi (8,9%), dati che a livello nazionale corrispondono rispettivamente al 35,3% e al 9,8%. Analizzando i dati relativi al “consumo di farmaci negli ultimi due giorni”, rilevati con l’indagine Istat “Aspetti della vita quotidiana”, si nota che nel 2016 il valore della Liguria (49%) risulta superiore all’Italia (41,4%) e anche al Nord Ovest (43,7%); così come tale valore è in aumento rispetto a quello rilevato nel 2015 (45,6%). I dati inerenti le “Persone per condizioni di salute e presenza di alcune malattie croniche” evidenziano, nel 2016, per la Liguria una percentuale maggiore di persone sia con almeno una malattia cronica (42,3%) sia con almeno due malattie croniche (24,9%), rispetto al Nord Ovest i cui dati sono rispettivamente 40,7% e 20,6% e all’Italia in complesso (39,1% e 20,7%).

L’indice composito di salute è dato dall’indice riferito alla speranza di vita e alla qualità della sopravvivenza con esclusione sia degli indicatori di mortalità per specifiche cause nelle diverse fasce d’età, sia quelli relativi agli stili vita, che rappresentano campanelli d’allarme riguardo rispettivamente le principali urgenze in ambito sanitario e i possibili rischi futuri per la salute. (tab. 1.8.2).

0

50

100

150

200

250

300

2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

Italia Liguria

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 41BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tab. 1.8.2 – Indice composito di salute per regione e ripartizione geografica – Anno 2009-2016. Metodo AMPI. Italia 2010 = 100

Questo indice registra in Liguria un continuo miglioramento negli anni, a meno di un lieve calo nel 2015 e comunque per il 2016 un valore pari a 114,0 che colloca la nostra regione tra le prime.

1.9 Il Territorio e l’ambiente

Indicatori ambientali

La banca dati degli indicatori territoriali è generato sulla base dell’accordo tra Istat il Dipartimento per le politiche di coesione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri e nell’Agenzia per la Coesione Territoriale, nell’ambito del progetto “Informazione statistica territoriale settoriale per le politiche strutturali. Gli indicatori regionali sono in linea con i dati nazionali per quanto riguarda la qualità delle acque costiere, il trattamento delle acque reflue e l’estensione delle aree protette. Si evidenzia il valori positivo, rispetto al dato nazionale, dell’indicatore di dispersione della rete idrica.

Piemonte 100,9 103,6 104,7 107,6 104,4 107,5 106,2 108,1

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 101,4 102,1 106,3 105,3 106,4 108,0 101,0 107,2

Liguria 104,2 108,5 109,6 109,9 110,1 112,7 109,6 114,0

Lombardia 104,3 107,2 108,8 106,8 110,0 111,0 111,2 113,1

Trentino-Alto Adige/Südtirol 114,3 117,0 117,3 118,7 118,2 120,0 120,1 120,0

Bolzano/Bozen 116,2 114,5 118,9 122,4 123,9 120,4 124,8 121,8

Trento 111,5 116,9 115,4 113,9 112,4 118,2 115,9 117,5

Veneto 102,0 102,7 104,7 107,8 106,1 107,8 109,0 109,1

Friuli-Venezia Giulia 106,2 108,0 107,7 108,5 108,7 110,0 110,5 112,5

Emilia-Romagna 101,5 104,2 103,6 104,9 109,1 110,1 107,5 110,9

Toscana 103,4 106,0 106,3 109,8 108,4 109,6 110,4 110,5

Umbria 96,1 98,3 101,9 101,9 104,9 108,3 108,5 104,8

Marche 96,5 100,4 102,2 104,5 101,4 102,9 99,5 102,0

Lazio 95,9 97,8 98,6 101,9 101,0 103,8 103,7 104,9

Abruzzo 96,7 99,3 104,2 100,8 101,5 103,6 103,0 101,7

Molise 95,8 95,7 99,7 107,9 102,1 106,1 102,9 104,3

Campania 87,4 86,6 87,4 87,6 87,2 89,3 87,2 91,9

Puglia 91,5 94,3 95,8 95,2 93,5 97,8 97,1 98,8

Basilicata 94,7 92,1 97,6 93,8 92,3 97,4 97,7 95,3

Calabria 81,6 84,5 83,5 83,0 85,7 86,9 86,5 87,8

Sicilia 87,8 89,7 90,6 89,0 93,1 94,0 93,0 94,9

Sardegna 88,4 92,2 92,0 94,9 93,4 92,0 96,5 94,4

Nord 103,1 106,1 107,1 107,6 108,8 110,4 109,9 111,8

Centro 99,1 101,1 102,4 104,7 104,4 106,7 106,4 106,9

Mezzogiorno 89,3 90,8 92,2 91,9 92,4 94,2 93,8 95,6

ITALIA 97,9 100,0 101,3 101,9 102,2 104,0 103,4 105,2

Fonte :Istat

20162013 2014 2015REGIONI ERIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

2009 2010 2011 2012

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 42BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 36

Tab. 1.9.1 – Elenco indicatori territoriali per le politiche di sviluppo. Regione Liguria. Anni 2015-2016

Dispersione

da rete idrica (a )

Conferimento dei rifiuti urbani in

discarica (b)

Raccolta differenziata

dei rifiuti urbani (c)

Qualità dell’aria urbana -

Biossido di azoto (d)

Qualità delle

acque costiere

marine (e)

Disponibilità di verde

urbano (f)

Siti contaminati

(g)

Aree con problemi

idrogeologici (h)

Trattamento delle acque

reflue (i)

Aree protette (l)

Energia da fonti

rinnovabili (k)

2015 2016 2016 2016 2016 2016 2016 2015 2015 2016 2016

Liguria 32,8 17,0 43,7 31,6 58,9 7,1 22.294 6,0 61,2 27,2 8,6 Italia 41,4 24,7 52,5 17,4 67,2 31,0 164.023 2,1 59,6 21,8 33,1

Fonte Istat

(a) Percentuale dei volumi immessi in rete (b) Percentuale sul totale dei rifiuti urbani raccolti (c) Percentuale raccolta differenziata sul totale dei rifiuti urbani raccolti (d) Percentuale di centraline dei comuni capoluogo di provincia con misurazioni valide che hanno superato il valore limite annuo previsto per NO2 (e) Percentuale di coste balneabili sul totale delle coste (f) Metri quadri per abitante (g) Superficie in ettari di siti contaminati (h) Percentuale sulla superficie territoriale totale regionale (i) Percentuale dei carichi complessivi generati (j) Percentuale sulla superficie territoriale totale regionale (k) Percentuale sul totale dei consumi interni lordi

Aree protette

La Rete Natura 2000 è lo strumento più importante per la politica dell’Unione Europea in merito alla conservazione della biodiversità. Questa rete ecologica, diffusa su tutto il territorio dell’Unione, è stata istituita ai sensi ella Direttiva 92/43/Cee “Habitat” per garantire il mantenimento degli habitat naturali e delle specie di flora e fauna minacciati o rari. La rete è costituita dai Siti di Importanza Comunitaria (SIC) e dalle Zone Speciali di Conservazione (ZSC). I dati riportati di seguito mostrano un confronto dei dati regionali con l’universo nazionale ed europeo:

Tab. 1.9.2 - Aree regionali comprese nelle Zone di protezione speciale (Zps), nei Siti di importanza comunitaria e Zone speciali di conservazione (Sic e Zsc) e nella Rete Natura 2000. Anno 2016.

Fonte: Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare

(a) Il calcolo delle superfici è stato effettuato attribuendo a ciascuna regione la parte di sito effettivamente ricadente nel proprio territorio. (b) Il numero e l'estensione dei siti Natura 2000 per regione sono stati calcolati escludendo le sovrapposizioni fra i Sic-Zsc e le Zps. (c) In percentuale della superficie territoriale al Censimento 2011. (d) In percentuale della superficie delle acque territoriali definite dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 43BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.9.3 - Area Natra 2000 per regione, numero e in percentuale della superficie. Anno 2016

Fonte Istat

Incendi

Il Decreto legislativo 19 agosto 2016, n. 177 ha distinto le funzioni in capo all’ex Corpo Forestale dello Stato assegnando quelle investigative e repressive dei reati di incendio boschivo e per la perimetrazione ufficiale delle aree percorse dal fuoco all’Arma dei Carabinieri, tramite il Comando Unità Tutela Forestale Ambientale e Agroalimentare (CUTFAA). Il 15 giugno 2017, il Presidente del Consiglio dei Ministri ha emanato e trasmesso alle Regioni l’annuale direttiva per le attività antincendio boschivo relativa all’Individuazione dei tempi di svolgimento e raccomandazioni per un più efficace contrasto agli incendi boschivi, di interfaccia ed ai rischi conseguenti. Il Piano regionale AIB Liguria, approvato con dgr n.1540 del 29 dicembre 2015, è stato aggiornato con DGR n.1166 del 21 dicembre 2017.

Gli utilmi dati provvisori disponibili riguardano l’anno 2017 e hanno come fonte il Comando Unità per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare (CUTFAA) del Corpo dei Carabinieri . Le informazioni di seguito riportate illustrano le regioni più colpite dagli incendi e le superfici percorse dal fuoco nel periodo considerato.

Tab. 1.9.4 – Totale numero incendi e superficie totale in ettari percorsa dal fuoco per regione. Anno 2017

REGIONI numero incendi superficie in ettari

Piemonte 126 840,32 Lazio 146 7.380,11 Abruzzo 108 2.345,75 Lombardia 134 2.747,48 Basilicata 193 2.669,65 Sardegna 237 6.893,00 Sicilia 145 40.249,00 Calabria 1.581 38.838,56 Puglia 354 7.429,70 Campania 1.226 18.287,83 Liguria 146 4.363,64

0

5

10

15

20

25

30

35

40

0

50

100

150

200

250

Numero In % della superficie (scala dx e mappa)

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 44BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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REGIONI numero incendi superficie in ettari

Umbria 59 671,38 Marche 33 456,27 Toscana 324 2.865,79 Emilia-Romagna 61 168,83 Friuli Venezia Giulia 15 47,00 Molise 115 807,48 Trentino Alto Adige n.d n.d Valle D'Aosta n.d n.d Veneto 39 40,86

Italia 5.042 137.102,65

Fonte: Dati provvisori - Carabinieri CUTFAA

Rifiuti

Tra i diversi indicatori di Benessere Equo Sostenibile collegati alla programmazione economica viene indicato di seguito il valore in termini percentuali dei rifiuti conferiti in discarica e di quelli oggetto di differenziazione. Per una corretta lettura dell’indicatore relativo ai rifiuti conferiti in discarica si deve tenere presente il fatto che il dato tiene conto anche dei flussi dei rifiuti urbani in ingresso e in uscita da altre regioni, che possono modificare il valore del numeratore, (nel calcolo del valore %) anche in misura rilevante.

Tab. 1.9.5 Rifiuti urbani conferiti in discarica e oggetto di raccolta differenziata. Regione Liguria. Anni 2014-2016

% rifiuti urbani conferiti in

discarica % rifiuti urbani oggetto di

raccolta differenziata

anni 2014 2015 2016 2014 2015 2016 Liguria 42,9 12,3 17 34,3 37,8 43,7 Italia 31,5 26,5 24,7 45,2 47,5 52,5

Fonte: Istat, elaborazione su dati Ispra

Graf. 1.9.6 Percentuale rifiuti urbani conferiti in discarica confronto Italia - Regione Liguria. Anni 2014-2016

Fonte: Istat, elaborazione su dati Ispra

-

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

2014 2015 2016

Liguria

Italia

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 45BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.9.7 Percentuale rifiuti urbani oggetto di raccolta differenziata confronto Italia - Regione Liguria. Anni 2014-2016

Fonte: Istat, elaborazione su dati Ispr

1.10 Mobilità, trasporti e infrastrutture In una Regione orograficamente complessa come la Liguria il sistema trasportistico ed infrastrutturale riveste un ruolo strategico per garantire la mobilità dei cittadini e lo sviluppo del territorio; in particolare il trasporto pubblico è fondamentale e deve essere reso il più efficiente possibile, al fine di incentivare sempre più la popolazione ad abbandonare il mezzo privato ed optare a favore del mezzo pubblico. Mezzo pubblico che deve necessariamente diventare sempre più appetibile e competitivo.

In questo contesto la Regione deve avere sempre di più un ruolo fondamentale di regia e coordinamento con gli Enti di governo del trasporto pubblico e con le varie Società di gestione, sia che si tratti di trasporto ferroviario, stradale o marittimo.

Compito principale dell’Ente Regione ed obiettivo dello stesso è pertanto l’integrazione dei vari sistemi di trasporto e la razionalizzazione degli stessi; il raggiungimento di tale obiettivo passa anche attraverso l’efficientamento del trasporto ferroviario e su gomma ottenibile per mezzo di una moderna strutturazione ed integrazione degli orari, che dovrebbero sempre più “dialogare” tra di loro onde garantire un miglioramento dell’ offerta e l’acquisto di nuovi mezzi da immettere in servizio, a sostituzione di materiale ormai molto datato, spesso soggetto a malfunzionamenti ed oneroso in termini di gestione dei costi manutentivi.

La rete regionale dei servizi di trasporto pubblico locale è composta dalla rete del trasporto ferroviario regionale, dalla rete dei servizi su gomma urbani ed extraurbani e dalle reti relative alle altre modalità trasportistiche (trasporto marittimo, funicolari, ascensori). Si tratta di una struttura classica, basata su un’organizzazione lineare “a pettine”, che vede il trasporto ferroviario regionale quale asse portante del sistema ed elemento di continuità ed interconnessione tra i bacini del trasporto su gomma.

Infrastrutture e Trasporto Ferroviario

Il trasporto ferroviario in Liguria ha una particolare valenza strategica, poiché costituisce l’elemento di continuità tra i bacini del trasporto su gomma, rivestendo una funzione portante per l’intera mobilità regionale; inoltre rappresenta per lunghe tratte un sistema di collegamento di tipo metropolitano, molto capillare, che coinvolge una rilevante percentuale di spostamenti; un sistema di trasporto così considerevole, tuttavia, si sviluppa in un contesto infrastrutturale piuttosto problematico a causa sia della morfologia del territorio, sia della localizzazione delle linee,

-

10,0

20,0

30,0

40,0

50,0

60,0

2014 2015 2016

Liguria

Italia

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 46BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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particolarmente tortuose e caratterizzate dalla presenza di numerose gallerie. I condizionamenti della rete infrastrutturale ferroviaria ligure, insieme alla vetustà delle linee ed all’incompletezza di taluni segmenti ancora a binario unico, influenzano notevolmente il livello e la qualità del traffico ferroviario, tanto che per la tratta ferroviaria Savona-Ventimiglia, non si è ancora riusciti a realizzare un vero e proprio cadenzamento orario per alcune località di servizio.

La peculiarità delle linee ferroviarie liguri determina un livello di congestione particolarmente elevato per due distinte motivazioni:

la convivenza tra il traffico regionale ed interregionale con il traffico a lunga percorrenza ed il traffico merci;

la convergenza della quasi totalità del traffico sul nodo di Genova.

L'infrastruttura ferroviaria in Liguria, gestita interamente da RFI S.p.A., si estende complessivamente per 500 km di linee, di cui 75 all’interno del nodo metropolitano di Genova. Caratteristica assolutamente peculiare della rete ligure: 230 chilometri si sviluppano in galleria.

Tab. 1.11.1 - Linee ferroviarie in esercizio

Linee ferroviarie in esercizio 500 km CLASSIFICAZIONE Linee fondamentali 314 km Linee complementari 110 km Linee di nodo 76 km TIPOLOGIA Linee a doppio binario 335 km Linee a semplice binario 165 km

ALIMENTAZIONE Linee elettrificate 483 km - Linee a doppio binario 335 km - Linee a semplice binario 148 km Linee non elettrificate (diesel) 17 km Fonte: RFI - Rete Ferroviaria Italiana

Le linee ferroviarie sono:

• La Spezia - Ventimiglia • Genova - Milano (tratta ligure) • Genova – Acqui Terme (tratta ligure) • Genova - Alessandria (tratta ligure) • Savona - Alessandria (tratta ligure) • Savona - Torino (tratta ligure) • Ventimiglia - Cuneo (tratta ligure) • La Spezia – Parma (tratta ligure) • La Spezia – Pisa (tratta ligure)

Un fattore che influenza il servizio di trasporto ferroviario regionale è il numero delle fermate: nella rete in esercizio in Liguria, lunga complessivamente circa 500 Km, sono presenti ben 103 località di servizio comprendenti stazioni e fermate.

A titolo esemplificativo, sulla tratta Genova-La Spezia, lunga circa 90 km, si trovano ben 31 fermate, quindi una fermata ogni 2,9 km; ne consegue che un treno che effettua tutte le fermate

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 47BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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(considerando per ognuna una sosta media di 2 minuti) aggiunge ai normali tempi di percorrenza oltre 1 ora di attesa per la salita e la discesa dei passeggeri.

Pertanto, se da un lato il numero di fermate sulla linea consente un risultato positivo in termini di maggior allineamento del servizio alla domanda di trasporto, dall’altro costituisce un altro vincolo alla flessibilità del sistema ferroviario e genera un’ulteriore contrazione della velocità commerciale. Interventi atti ad abbreviare i tempi di sosta, dunque, oltre a riflettersi sulla qualità del servizio, garantirebbero un miglioramento della circolazione ed una riduzione della congestione e dei ritardi.

Fig. 1.11.2 - Linee ferroviarie liguri

Fonte: RFI

Le linee ferroviarie liguri si stanno nel tempo modificando, andando incontro alle mutate esigenze del mercato, sia passeggeri che merci. Le grandi opere in via di completamento riguardano:

• il nodo Genovese • Il terzo valico ferroviario • il raddoppio della linea del ponente ligure

Il contratto di servizio tra la Regione Liguria e Trenitalia S.p.A. per il trasporto ferroviario regionale è stato sottoscritto il 12 gennaio 2018 per gli anni 2018-2032 con la DGR n.11 del 10/01/2018, a valle dell’esito positivo delle verifiche previste in merito agli incrementi della qualità dei servizi, al piano di ammodernamento e potenziamento del parco rotabile ed all’efficientamento della gestione. Il contratto garantisce un’adeguata prosecuzione dei miglioramenti qualitativi e gestionali già conseguiti e soprattutto un ulteriore rinnovo del parco rotabile.

Il Programma di Esercizio 2018 di cui al Contratto di servizio definisce le seguenti 7 direttrici:

1. Genova – Milano 2. Genova – Acqui Terme 3. Genova Busalla/Arquata Scrivia 4. Ponente: Genova - Ventimiglia 5. Linea metropolitana Voltri – Recco (area urbana genovese) 6. Levante: Genova – La Spezia – Sarzana

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 48BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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7. 5 Terre Express La Direzione Regionale Liguria assicura un servizio di mobilità in tutto il territorio regionale, dando copertura dell’intera giornata su tutte le linee disponibili; il servizio è svolto interamente con mezzi ferroviari, sulla base delle scelte operate della Regione Liguria.

Il contratto di servizio tra Regione Liguria e Trenitalia prevede le seguenti prestazioni:

Tab. 1.11.2 - Contratto di servizio ferroviario Regione Liguria - Trenitalia

OFFERTA 2014 OFFERTA 2015 OFFERTA 2016 OFFERTA 2017 OFFERTA 2018

Milioni treni *km 6,45 6,65 6,88 6,95 7,1

Treni per giorno 246 264 348 330 351 Locomotive 60 53 64 65 66

Mezzi leggeri elettrici 69 15 4 0 0

Carrozze 354 357 413 443 426

Viaggiatori giorno 102.000 120.250 122.600 122.259 121.897

Passeggeri anno 37.200.000 39.300.000 39.900.000 43.384.355 42.397.244

Località servite 105 105 105 103 103

Tot. biglietterie e PVT 178 194 Bigl. 28, PVT 1930

Bigl. 27, PVT 1930, self 121

Bigl. 27, PVT 1942, self 126

Fonte: Dati Carta dei Servizi Direzione Regionale LIGURIA Trenitalia e Programmi d’Esercizio Le analisi relative ai dati di frequentazione dei treni regionali consentono di valutare i treni che presentano il maggiore load factor e le direttrici regionali maggiormente utilizzate durante l’anno di esercizio.

L’analisi sulle frequentazioni del servizio ferroviario regionale è eseguita da Trenitalia di norma attraverso 3 rilevazioni nei mesi di marzo, luglio e novembre, effettuate per una settimana ciascuno (lunedì-domenica).

Nell’anno 2017 l’analisi di frequentazione è stata condotta complessivamente su 6014 treni di cui:

• 355 treni risultano avere una frequentazione tra 500 e 900 passeggeri medi a bordo per chilometro (5,9 %)

• 18 treni risultano avere una frequentazione superiore a 900 passeggeri medi a bordo per chilometro (0,3 %).

La relazione maggiormente frequentata nel periodo invernale è la linea costiera tra Savona e Sestri Levante, mentre nel periodo estivo si rileva l’incremento delle frequentazioni sulla linea Levanto – La Spezia e sulle linee interregionali Milano – Imperia, Milano – Genova, Milano – Sestri Levante, a causa dell’aumento dei flussi turistici. In Liguria esistono due infrastrutture ferroviarie minori: la linea Genova – Casella e la linea Principe-Granarolo, gestite da AMT S.p.A. attraverso appositi contratti con la Regione Liguria.

La ferrovia Genova – Casella è uno dei rari esempi di ferrovia a scartamento ridotto italiana e rappresenta una importante via di collegamento con l’entroterra attraverso un percorso che si sviluppa per 24.318 metri, con uno sviluppo di curve sul 45% del percorso e pendenze massime del 45 per mille, attraverso 13 gallerie.

La ferrovia Principe – Granarolo è una delle ferrovie a cremagliera più antiche d'Italia; il percorso si sviluppa per 1.130 metri tra la stazione di Principe e quella di Granarolo, con un dislivello di 194 metri e pendenze massime del 21,40%.

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Infine si deve considerare il ruolo della metropolitana genovese, gestita da AMT S.p.A. nell’ambito del trasporto urbano di Genova. È una metropolitana leggera che collega il centro di Genova con il quartiere di Certosa, a nord-ovest del centro città; serve una rete di 7,1 km e conta 8 stazioni che si aprono su punti turistici, culturali e commerciali della città.

Dall’Osservatorio Nazionale dei Trasporti si evincono i seguenti dati relativi ai km di servizio percorsi per ciascuna delle citate infrastrutture.

Tab. 1.11.4 - Km. di servizio percorsi - Anni 2012-2016

2012 2013 2014 2015 2016

Ferrovia Principe-Granarolo 2.910 16.547 18.349 18.249 21.238

Ferrovia Genova-Casella 164.440 153.343 167.264 167.920 156.089

Metropolitana di Genova 515.263 601.496 595.052 591.731 607.761

Traffico Merci

Per quanto riguarda il traffico ferroviario merci, in Liguria le linee ferroviarie movimentano essenzialmente sul ponente, convogli composti prevalentemente da ferrocisterne trasportanti prodotti infiammabili, da carri atti al trasporto di contenitori (TEU) e carri trasportanti truciolati, nonché carri pianali dalla Francia, per trasporto di coils ed altri prodotti siderurgici. Sulla linea di levante i convogli trasportano prevalentemente contenitori (TEU), nonché altri prodotti (treno della silice, treni a carro completi, ecc…)

La linea ferroviaria Savona-Torino ha un traffico merci minore, legato prevalentemente ai prodotti siderurgici ed al carbone, mentre la tratta ligure della ferrovia Genova – Milano e Genova – Torino vede una prevalenza di movimentazione di contenitori, ferrocisterne, bisarche per autovetture, carri chiusi in genere per treni a carro completi.

Lo sviluppo del traffico containerizzato e gli scenari di aumento dei TEU lavorati nei porti liguri (7 milioni al 2025, pari al doppio del numero attuale), anche considerando come inerziale la realizzazione della Gronda di Ponente, impone una politica di split modale a favore del trasporto ferroviario; a tale fine sono necessari, e pianificati, interventi di adeguamento prestazionale in termini di sagoma e modulo ed intervento di ammodernamento tecnologico sull’intera rete.

L’unico dato disponibile di movimentazione TEU su ferro riguarda il porto della Spezia: nel 2016 il 25% dei TEU sono stati trasportati via ferro, mentre nel 2017 tale quota è scesa al 24%.

Infrastrutture e trasporto stradale Strade e autostrade

La Liguria, caratterizzata da una conformazione stretta ed allungata, con un territorio fruibile ridotto ad una striscia compresa tra il mare a Sud e la montagna a Nord presenta vie di comunicazione sostanzialmente costituite da una rete autostradale costiera, da La Spezia a Ventimiglia, tre assi autostradali penetrativi verso Nord, una Strada Statale Aurelia sviluppantesi lungo la fascia costiera da La Spezia al confine di Stato, comprendente anche alcune varianti di recente realizzazione (Aurelia bis), una linea ferroviaria costiera a sviluppo Est - Ovest ed alcune linee ferroviarie penetrative a direttrice settentrionale per Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 50BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Molte infine sono le strade ex Provinciali che compongono un grande reticolo infrastrutturale, a servizio delle vallate retrostanti i centri costieri; tali strade sono un’importante via di comunicazione e di collegamento con le regioni confinanti e tra la costa e l’entroterra. Questi assi di comunicazione sono in parte datati e soprattutto non adeguati alle reali esigenze dei giorni nostri.

Nonostante infatti, come risulta anche dallo schema sottostante, la Liguria sia ampiamente dotata di infrastrutture trasportistiche, il traffico risulta molto elevato soprattutto su alcune direttrici.

Fig. 1.11.5 - Densità delle strade rispetto alla superficie, confronto italiano

Fonte: Uniontrasporti - Rapporto sullo stato delle infrastrutture in Italia - Anno 2011

Le cause sono ascrivibili ai seguenti fattori:

La Liguria costituisce un corridoio di transito sia est - ovest, per le merci provenienti da Spagna e Francia e dirette verso il resto d’Italia, sia nord – sud. La presenza dei Porti di Savona-Vado e di Genova, nonché di La Spezia induce un traffico notevole di mezzi pesanti in entrata ed in uscita da tali infrastrutture; infatti è purtroppo sempre modesta la quantità di merce che viene trasportata con il vettore ferroviario.

Questo tipo di traffico è particolarmente elevato durante i giorni lavorativi.

Per quanto riguarda l’automobile, nei fine settimana l’afflusso di turisti lungo le Riviere, che continuano a preferire questa modalità di spostamento piuttosto che il treno o mezzi collettivi, genera un elevato volume di traffico.

In particolare l’Autostrada dei Fiori (A10) Genova-Confine francese è congestionata durante la bella stagione e nei fine-settimana per la formazione di lunghe code chilometriche di autovetture in arrivo ed in partenza provenienti dal vicino Piemonte e dalla Lombardia.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 51BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Il nodo autostradale di Genova, risente, nelle ore di punta mattinali e serali di una notevole mole di traffico indotta sia dai mezzi pesanti, sia dagli spostamenti automobilistici pendolari, questi ultimi soprattutto nei tratti urbani delle Autostrade A7-A710-A12.

Nel grafico sottostante vengono illustrati i dati relativi al traffico autostradale:

Graf. 1.11.6 - Veicoli-Km (in milioni) per tratta autostradale - Anno 2016

Fonte: Aiscat Nota: I dati tengono conto anche dei tratti non liguri delle autostrade

0

100

200

300

400

500

600

700

800 1 TRIM.2016Leggeri1 TRIM.2016Pesanti2 TRIM.2016Leggeri

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 52BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf. 1.11.7 - lunghezze stradali (Km)

Fonte: A.C.I.

L’evoluzione della situazione infrastrutturale ligure

Nel corso del 2018 si concluderà il passaggio di alcune strade provinciali di interesse interregionale ad ANAS, in attuazione del DPCM 20/02/2018 relativo all’integrazione della rete stradale di interesse nazionale e della rete stradale di interesse regionale.

Si tratta delle ex SS n.582 del "Colle di San Bernardo", ex SS n.490 del "Colle del Melogno", ex SS n.334 "del Sassello", ex SS n.456 "del Turchino", ex SS n.35 "dei Giovi", ex SS n.225 "della Fontanabuona", ex SS n.586 "della Val d’Aveto", ex SS n.654 "di Val di Nure", ex SS n.523 "del Colle di Cento Croci", ex SS n.330 "di Buonviaggio", ex SS n.432 "della Bocca di Magra".

Nel DEF nazionale sono confermate le opere infrastrutturali strategiche, sia viabilistiche che ferroviarie, che miglioreranno l’interconnessione della Regione e dei suoi porti, in particolare Genova, con il resto d’Italia e d’Europa.

FERROVIE

INTERVENTI PRIORITARI INVARIANTI

Denominazione Descrizione

Costo intervento (Mln€)

Risorse disponibili (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Direttrice Liguria - Alpi

Velocizzazione Torino/Milano/Genova: quadruplicamento Milano-Pavia, AVR Milano-Tortona-Genova, AVR Torino-Alessandria-Genova

1.056 115 941

Galleria dei Giovi Project review conclusa. Viene stralciato lo shunt di Novi Ligure e si apportano migliorie alle connessioni con il nodo di Genova e con le linee per Torino, Novara, Milano e Piacenza. Previste opere di adeguamento linee esistenti e modulo e sagome e ulteriori opere di mitigazione e risanamento

6158 5367 791

0

200

400

600

800

1000

1200

1400

Genova Imperia La Spezia SavonaAutostrade 147 61 64 105

strade di interesse nazionale 138 129 78 99

strade Provinciali 1037 788 631 777

da classificare 0 6 0 17

lung

hezz

a in

Km

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 53BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 47

Denominazione Descrizione

Costo intervento (Mln€)

Risorse disponibili (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Nodo di Genova: potenziamento infrastrutturale Voltri-Brignole, potenziamento scalo Campasso, collegamento ferroviario aeroporto di Genova

738 738 0

INTERVENTI PRIORITARI PROJECT REVIEW

Direttrice Liguria - Alpi

Completamento del raddoppio Savona-Ventimiglia: raddoppio Andora-Finale ligure

Project review finalizzata alla verifica dell’alternativa più efficace sotto il profilo del servizio offerto ai traffici sia di lunga che di medio –breve percorrenza, in relazione ai costi e agli impatti urbanistici/ambientali connessi alla sua realizzazione e/o al mantenimento in esercizio della linea esistente

STRADE E AUTOSTRADE INTERVENTI PRIORITARI INVARIANTI

Denominazione Descrizione Costo intervento (Mln€)

Risorse disponibili (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Decongestionamento delle aree metropolitane

Gronda di Genova (c.d. di “Ponente”) nuova tratta per il potenziamento dell’interconnessione A7-A10-A12

4.865,49 4.865,49 0

CONNESSIONE AI PORTI

Denominazione Descrizione Costo intervento (Mln€)

Risorse disponibili (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Ultimo/penultimo miglio ferroviario e connessioni alla rete dei porti

Porto di La Spezia – Potenziamento di impianti ferroviari di La Spezia Marittima all’interno del porto commerciale secondo il P.R.P.

38,98 38,98

Ultimo miglio stradale

Porto di Vado Ligure – Piattaforma multiporpose: realizzazione del collegamento stradale con viabilità retroportuale, con corsie separate per i flussi da/per nuovo varco doganale e da/per piastra di scambio ferroviario

25,00 25,00

Porto di La Spezia – Dragaggio e bonifica dei fondali esterni al Molo Fornelli Est alla quota di – 15 metri 13,90 13,90

Porto di Genova – Ampliamento Terminal Contenitori Ponti Ronco e Canepa 45,50 45,50

Porto di La Spezia – Piazzale e banchina Terminal del Golfo (altezza diffusore ENEL) 39,30 30,00 9,30

Porto di Vado Ligure – Costruzione di un’espansione a mare di 250.000 mq. Per nuovo terminal contenitori e riassetto dell’attuale terminal rinfuse e dei due pontili per lo sbarco di prodotti petroliferi

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 54BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 48

Denominazione Descrizione

Ultimo/penultimo miglio ferroviario e connessioni alla rete dei porti

Porto di Genova-fabbisogno di incremento e razionalizzazione di accessibilità e capacità ferroviaria a servizio dei terminal portuali (interventi nel sedime portuale; ristrutturazione Parco Fuori Muro; spostamento viadotto stradale a cura AP per nuovo PRG ferroviario e raddoppio binario di Voltri

Ultimo/penultimo miglio ferroviario e connessioni alla rete dei porti

Porto di La Spezia e Santo Stefano di Magra – nuovo modello di trasporto ferroviario e viario

Accessibilità marittima Porto di Genova – nuova opera di protezione a mare

Accessibilità marittima Porto di La Spezia – adeguamento dei fondali di accesso e dei bacini portuali

Efficientamento energetico e ambientale

Porto di La Spezia e Carrara – mitigazione impatti indotto da attività portuali sul territorio

Porto di Vado Ligure – Costruzione di un’espansione a mare di 250.000 mq. Per nuovo terminal contenitori e riassetto dell’attuale terminal rinfuse e dei due pontili per lo sbarco di prodotti petroliferi

Trasporto pubblico su gomma

Il trasporto pubblico su gomma in Liguria assume una valenza di collegamento capillare soprattutto per le zone dell’entroterra che non sono servite dal trasporto ferroviario e, pertanto, riveste anche un aspetto legato alla socialità, considerato che occorre mantenere un certo livello di presidio del territorio e garantire il fabbisogno di mobilità di tutti i cittadini.

In Liguria sono presenti sul territorio cinque Aziende che gestiscono il trasporto pubblico su gomma attraverso la stipula di contratti di servizio con gli Enti titolari delle competenze amministrative: Provincia di Imperia, Savona, Genova, La Spezia e Comune di Genova.

Tab. 1.11.8 - Gestori trasporto pubblico su gomma

Ambiti Territoriali Ottimali Gestore attuale

Città Metropolitana di Genova Azienda Mobilità e Trasporti S.p.A. (servizio urbano) (servizio extraurbano) ATP Esercizio s.r.l.

Imperia Riviera Trasporti S.p.A.

Savona TPL Linea s.r.l.

La Spezia ATC Esercizio S.p.A.

Dall’Osservatorio Nazionale dei Trasporti si evincono i seguenti dati relativi ai passeggeri trasportati ed ai km di servizio percorsi.

L’ultimo dato disponibile è quello relativo al 2016. L’Osservatorio nazionale dei trasporti infatti produrrà il dato 2017 solo a fine 2018. Come si vede il trend è stabile, il 2016 registra un leggero incremento rispetto al 2015 e per entrambi gli anni i dati sono inferiori rispetto al 2014.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 55BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 49

Tab. 1.11.9 - Trasporto pubblico - passeggeri trasportati e Km. Percorsi DA AGGIORNARE

Fonte: Osservatorio Nazionale dei trasporti

Dal 2012 al 2015 si assiste ad un andamento altalenante del numero dei passeggeri trasportati e ad un trend sostanzialmente in calo per la quantità dei servizi erogati, dovuto alla riorganizzazione ed alla ottimizzazione dei servizi a seguito del decremento delle risorse statali disponibili.

Nel DEF nazionale le previsioni per la Liguria sono le seguenti:

PROGRAMMA CITTA’ METROPOLITANA DI GENOVA – INTERVENTI INVARIANTI

Categoria Descrizione interventi Costo intervento (Mln€)

Finanziamenti statali definiti (Mln€)

Altri finanz (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Rinnovo e miglioramento del parco veicolare

Fornitura di nuovo materiale rotabile per sistema metropolitano di terza generazione (n° 14 veicoli)

70,00 70,00

Potenziamento e valorizzazione delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie esistenti

Linea Genova-Casella Principe-Granarolo SCMT - manutenzione

18,04 18,04

Linee ferroviarie con servizio metropolitano (RFI): upgrading infrastrutturale e tecnologico nodo

37,00 24,00 13,00

Completamento delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie in esecuzione

Metropolitana stazione passante Corvetto.Da ultimare finiture civili ed impianti di stazione.

45,00 45,00

Completamento delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie in esecuzione

Ampliamento del deposito di Dinegro-Adeguamento del tronchino di manovra di Brin

56,45 38,57 17,88

Estensione della rete di trasporto rapido di massa

Prolungamento della linea metropolitana da Brin a Canepari

64,28 64,28

2014 2015 2016milioni di km percorsi 59 57 58milioni di passeggeri trasportati 272 267 268

0

50

100

150

200

250

300

trasporto pubblico su gomma

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 56BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 50

Categoria Descrizione interventi Costo intervento (Mln€)

Finanziamenti statali definiti (Mln€)

Altri finanz (Mln€)

Fabbisogno residuo (Mln€)

Estensione della rete di trasporto rapido di massa

Prolungamento della linea metropolitana da Brignole a Martinez

18,10 18,10

Categoria Descrizione interventi Motivazioni e obiettivi del PF

Rinnovo e miglioramento del parco veicolare

Potenziamento e valorizzazione delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie esistenti

Completamento delle linee ferroviarie, metropolitane e tranviarie in esecuzione

Estensione della rete di trasporto rapido di massa

Elaborazione del PUMS e Valutazione ex ante degli interventi proposti

Tutti i progetti di fattibilità degli interventi di estensione della rete di trasporto rapido di massa, andranno inquadrati nell’ambito del PUMS

Come si nota in quest’ultima tabella, sarà necessaria l’elaborazione dei Piani Urbani della Mobilità Sostenibile, strumenti evoluti di pianificazione a medio-lungo termine (traguardano i 10 anni) per definire le strategie ed individuare gli interventi sia regolamentari, sia infrastrutturali necessari per migliorare e rendere più moderna e sostenibile la mobilità delle aree urbane, diminuire l’inquinamento da traffico e l’incidentalità e migliorare la qualità della vita.

Sistema della portualità

La Liguria è la regione italiana con il più alto numero di porti commerciali, ben tre in soli 570 km di costa. Con la riforma del sistema portuale attuata con DLgs.169/2016, in Liguria si è passati da n. 3 Autorità Portuali alle attuali due Autorità di Sistema Portuale: Genova – Savona/Vado e La Spezia/Carrara.

I dati che si riportano riguardano i singoli porti

Tab. 1.1.11 - Dati tecnici porti liguri

Savona-Vado Genova La Spezia

Numero terminalisti merci 14 15 2

Numero terminalisti passeggeri 2 1 2

Area Portuale amministrativa mq. 810.000 770.000 49.400

Lunghezza totale banchine ml. 4.800 14.984 2.925

I dati di traffico merci nei 3 porti liguri sono indicati nel grafico successivo:

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 57BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 51

Tab. 1.11.12 - Movimentazione Merci e Teu nei porti liguri - Anni 2015-2017

Fonte: Autorità Portuali

Le movimentazioni dei container hanno registrato un incremento presso tutti i terminal genovesi, con un risultato particolarmente importante per il VTE, che ha superato i 1,6 milioni di TEU.

Per il traffico totale, Genova, nella classifica per il 2017 relativa ai 12 principali porti europei si pone al 7° posto, in aumento rispetto al 2016 di 14 punti, mentre La Spezia all’11° posto, con un aumento di quasi 16 punti.

I dati di traffico passeggeri sono invece i seguenti:

Tab. 1.11.13 - Numero passeggeri di traghetti e Navi da crociera nei porti liguri

Fonte: Autorità Portuali

2015 2016 2017 2015 2016 2017 2015 2016 2017SAVONA- VADO L. GENOVA LA SPEZIA

Teu (n.) 98.033 54.594 44.057 2.242.90 2.297.91 2.622.18 1.300.44 1.272.42 1.473.57Tot merci/10 133.903 127.442 138.672 5.129.85 5.079.31 5.516.11 150.879 141.869 159.803

0

1.000.000

2.000.000

3.000.000

4.000.000

5.000.000

6.000.000

7.000.000

8.000.000

9.000.000

2015 2016 2017 2015 2016 2017 2015 2016 2017SAVONA- VADO L. GENOVA LA SPEZIA

Traghetti 375.72 328.45 326.08 2.005. 2.093. 2.078.Crociere 982.22 910.24 854.44 848.22 1.017. 925.18 667.00 507.53 454.95

0

500.000

1.000.000

1.500.000

2.000.000

2.500.000

3.000.000

3.500.000

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 58BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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In tutti i porti liguri i traffici passeggeri per il 2017, sia relativamente alla crociere, che ai traghetti, risulta in calo rispetto all’anno precedente.

Infrastrutture da diporto

La Liguria si conferma la regione italiana con il più alto numero di posti barca per tutte le categorie del diporto nautico sia in valore assoluto, sia relativamente allo sviluppo costiero.

Fig. 1.11.14 – Nautica da diporto, numero di posti barca anni 2015 e 2016 in rapporto allo sviluppo costiero regionale

Con la ripresa dei lavori del porto turistico di Ventimiglia e di quello di Ospedaletti, la disponibilità di posti, soprattutto per imbarcazioni di grandi dimensioni, aumenterà ulteriormente.

Infrastrutture e traffico aeroportuale

La Liguria è dotata di due aeroporti passeggeri: il Colombo di Genova e il Panero di Albenga.

L’aeroporto genovese è uno scalo con destinazioni nazionali e internazionali esercitate da diverse compagnie aeree; il Panero è invece usato prevalentemente da privati, con un traffico di poche centinaia di voli l’anno.

Il traffico registrato nei due scali è il seguente:

02000400060008000

100001200014000160001800020000220002400026000

Fonte dato: MIT - rapporto nautico in Italia 2016

sviluppo costiero kmn. totale posti barca 2015n. totale posti barca 2016

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 59BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tab. 1.11.15 - Traffico passeggeri Aeroporto C. Colombo di Genova e C. Panero di Villanova di Albenga - Anni 2014-2017

2014 2015 2016 2017

Aeroporto di Genova C.Colombo 1.268.650 1.363.240 1.269.756 838.669

Aeroporto di Albenga C. Panero 1.382 1.221 4.486 4.148

Fonte: Aeroporto C. Colombo e Aeroporto C. Panero

Nel confronto italiano, il Colombo risulta, anche nel 2017, lo scalo con la minore movimentazione di passeggeri, anche se stabile rispetto al 2016, mentre il traffico passeggeri degli altri aeroporti risulta in calo:

Graf. 1.11.16 - Traffico passeggeri negli aeroporti italiani - Anno 2016 (in milioni)

Fonte: DEF Nazionale 2018

I motivi sono diversi:

− l’accessibilità: lo scalo non è raggiungibile dal treno o da sistemi di trasporto collettivo efficienti;

− la localizzazione, molto esposta al vento e in area densamente urbanizzata, con grandi vincoli legati alla dimensione degli aeromobili;

− la vicinanza con i grandi aeroporti del nord Italia, in particolare Malpensa e Linate. Il DEF 2018 Connettere l’Italia prevede, tra gli interventi prioritari, il collegamento ferroviario con l’aeroporto, già interamente finanziato.

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

gennaio-dicembre 2016

gennaio-dicembre 2017

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 60BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 54

Rete ciclabile ligure

L’evoluzione della Rete Ciclabile Ligure, progetto nato nel 2008 e progressivamente consolidato, ha visto nel 2017, l’inserimento del percorso costiero all’interno della neonata Ciclovia Tirrenica, che fa parte del sistema nazionale delle ciclovie turistiche.

Nel frattempo sono in fase di conclusione gli interventi già programmati e finanziati a valere sui fondi FSC e sui fondi della Sicurezza stradale, e in fase di avvio alcuni completamenti importanti:

finanziati con il Bando Periferie Urbane, sia a Imperia (prosecuzione del parco costiero del ponente ligure da San Lorenzo al mare a Imperia Oneglia), sia a Savona (proseguimento della ciclabile costiera che inizia a Vado Ligure fino a tutta Via Nizza, con completa riqualificazione della viabilità della zona);

finanziati con fondi Interreg. In particolare con il progetto Alcotra EDU MOB la prosecuzione delle ciclabili costiere a Ventimiglia, Vallecrosia e Bordighera oltre che un avanzamento progettuale generale che consentirà di essere pronti per l’attivazione dei successivi finanziamenti. Con il PO Marittimo INTENSE il collegamento tra Francigena e Tirrenica al confine tra Liguria e Toscana.

La lunghezza complessiva della RCL è di 904 km, di cui 13 km sono provvisori, per garantire la continuità. Il suo stato di realizzazione a fine 2017, valutato in coerenza con i criteri di qualità previsti dal MIT per le ciclovie turistiche, è il seguente:

Fig. 1.11.18 – Rete ciclabile Ligure

Tab. 1.11.19 - Stato di realizzazione della Ciclovia Tirrenica Ligure

stato di realizzazione – dicembre 2017 lunghezza km %

già realizzata (sede propria o promiscua) 597 67% in progettazione o da adeguare 147 16% da progettare 147 16% Totale RCL 891 Continuità provvisoria 13

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 61BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Per quanto riguarda la Ciclovia Tirrenica, la situazione è la seguente

Fig. 1.11.20 – Rete ciclabile Ligure

Tab. 1.11.21 - Stato di realizzazione della Ciclovia Tirrenica Ligure

Stato di realizzazione – dicembre 2017 Lunghezza (km) % Già realizzata 248,05 51% In progettazione 129,32 27% Da proporre 104,93 22% TOTALE ciclovia Tirrenica 482,31 Continuità provvisoria 6,58

Fonte: Regione Liguria

Entro il 2018 è prevista la sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra Regioni, MIT e MIBACT e la conseguente assegnazione della prima tranche di finanziamenti che dovrà servire sia per lo sviluppo di un unico progetto di fattibilità tecnico economica da Ventimiglia a Roma, sia per l’avvio di alcuni lotti funzionali prioritari.

A partire dal 2020 i finanziamenti statali già stanziati verranno erogati in base a criteri di priorità e allo stato di realizzazione delle opere finanziate precedentemente, quindi, di fatto, le 10 ciclovie nazionali, entreranno in “competizione” fra loro sia rispetto allo stato di realizzazione, sia al livello di qualità degli interventi, che dovranno comunque rispettare i criteri della direttiva ministeriale n. 375/2017 cercando di raggiungere il livello qualitativo più elevato.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 62BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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GLI INDICATORI DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE NEL CICLO DI PROGRAMMAZIONE ECONOMICO-FINANZIARIA

L’Italia è il primo Paese che, collegando gli indicatori di benessere equo e sostenibile (BES) alla programmazione economica e di bilancio, attribuisce a essi un ruolo nell’attuazione e nel monitoraggio delle politiche pubbliche.

Con la Legge n.163 del 4 agosto 2016 è stato stabilito che gli indicatori BES siano incorporati nel ciclo di programmazione economico-finanziaria mediante due documenti predisposti dal MEF.

Il primo di questi due documenti consiste in un allegato al DEF nel quale devono essere riportati sia l’andamento nell’ultimo triennio degli indicatori BES sia le previsioni evolutive degli stessi rapportati al periodo di riferimento dello stesso DEFR.

Il secondo documento è invece una relazione che il Ministro deve presentare alle Camere entro il 15 febbraio di ogni anno che deve prevedere l’andamento degli indicatori BES nel triennio coperto dalla Legge di Bilancio.

Se nel DEF 2017 era stato fatto un primo approccio su un ridotto sottoinsieme di indicatori, nel DEF 2018 invece uno specifico comitato denominato Comitato BES istituito con la già citata Legge 163/2016 ha selezionato dodici indicatori i cui andamenti e previsioni per il periodo di programmazione economico-finanziaria devono essere indicati nei due documenti sopra menzionati.

Questi indicatori sono stati elencati in un Decreto del 16 ottobre 2017 del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Il Comitato BES, per la selezione di questi 12 indicatori, ha preso come riferimento il “framework metodologico del progetto Cnel-Istat da cui è nato il rapporto BES dell’Istat pubblicato annualmente dal 2013.

Questo framework è composto da 130 indicatori suddivisi in 12 domini monetari e non monetari, e come detto sopra il Comitato BES ha da lì selezionato i seguenti indicatori:

Domini monetari.

- reddito medio disponibile aggiustato pro capite - indice di disuguaglianza del reddito disponibile - indice di povertà assoluto

Domini non monetari

- speranza di vita in buona salute alla nascita - eccesso di peso - uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione - tasso di mancata partecipazione al lavoro - rapporto tra tasso di occupazione delle donne 25-49 anni con figli in età prescolare e delle

donne senza figli - indice di criminalità predatoria - indice di efficienza della giustizia civile - emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti - indice di abusivismo edlizio

L’allegato BES al DEF 2018 monitora quindi l’andamento di questi dodici indicatori e sulla base del nuovo quadro macroeconomico tendenziale estende fino al 2021 la previsione per gli indicatori relativi al reddito medio disponibile aggiustato pro capite, al tasso di mancata partecipazione al lavoro per genere, all’indice di disuguaglianza del reddito disponibile e alle emissioni di CO2 e altri gas clima alteranti pro capite.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 63BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Sulla base dei dati disponibili a livello regionale viene di seguito brevemente illustrato un andamento di otto dei dodici indicatori di benessere equo e sostenibile messi a confronto con quelli nazionali.

L’ANDAMENTO DEGLI INDICATORI DI BENESSERE EQUO E SOSTENIBILE

1.1 REDDITO MEDIO DISPONIBILE (AGGIUSTATO) PRO CAPITE

L’indicatore reddito medio disponibile aggiustato (RDA) monitora il dominio “benessere economico” del benessere.

L’RDA pro capite fornisce una stima delle risorse complessive di cui le famiglie dispongono per consumi (benessere economico attuale) o risparmi (benessere economico futuro), e si configura come una misura che descrive meglio del PIL pro capite il benessere economico dei nuclei famigliari.

La figura 1.1 riporta l’andamento dell’RDA pro capite (valori nominali in euro) per l’Italia, il Reddito medio Disponibile (RD) per l’Italia e per la Liguria per il periodo 2005-2016. Come evidente, l’RDA Italia è sensibilmente superiore rispetto all’RD Italia, perché valorizza servizi in natura non direttamente monetizzabili, ma dal grande valore per le famiglie.

Dal grafico si può osservare come gli andamenti dell’RD pro capite della Liguria, seppur con valori nominali sensibilmente superiori a quelli della media nazionale, segua sostanzialmente le dinamiche nazionali con costanti aumenti tra il 2005 e il 2008 e l’inizio di una fase di riduzione dell’indicatore,

19.971

20.662

21.571 21.746

20.97920.528

21.07520.560 20.473 20.619 20.812

21.388

17.121

17.673

18.210 18.40917.878 17.789

18.170

17.594 17.524 17.594 17.880

18.191

20.573

21.277

21.88222.154

21.665 21.57621.886

21.224 21.179 21.24521.525

21.836

16.000

17.000

18.000

19.000

20.000

21.000

22.000

23.000

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 1 : R E D D I T O M E D I O D I S P O N I B I L E P R O C A P I T E - A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria (RD) Italia (RD) Italia (RDA)

DEFINIZIONE - Rapporto tra il reddito lordo disponibile delle famiglie (consumatrici e produttrici) aggiustato (ovvero inclusivo del valore dei servizi in natura forniti dalle istituzioni pubbliche e senza fini di lucro), e il numero totale di persone residenti in Italia (valori nominali in euro). Fonte: Istat, Indagine Eu-Silc

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 64BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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con l’eccezione dell’anno 2011, dal 2008 al 2013, dove si sono fatti chiaramente sentire gli effetti della crisi economica.

A partire dal 2013 invece, si assiste ad un’inversione di tendenza con variazioni dell’RDA nominale positive che sembrano rafforzarsi nel tempo.

Per la Liguria al momento si dispone solo dell’RD, ma, per analogia, è ipotizzabile che l’RDA sia decisamente superiore e segua l’andamento di quello nazionale.

I dati sono forniti dall’Istat e tengono conto delle più recenti revisioni dei Conti nazionali.

1.2 INDICE DI DISUGUAGLIANZA DEL REDDITO DISPONIBILE

Tale indice monitora il dominio “benessere economico” del benessere insieme al reddito medio disponibile aggiustato e all’indice di povertà assoluta.

Esso fornisce un’informazione sulla distanza in termini di reddito tra i più agiati e i più poveri e tiene conto della diversa composizione famigliare in quanto considera i redditi equivalenti.

La figura 1.2 riporta la serie storica del rapporto interquintilico e mostra anche per la Liguria una riduzione dell’indicatore (e quindi una minore disuguaglianza) negli anni 2005-2007 mentre fra il 2008 e il 2012 la disuguaglianza risale, soprattutto a causa della crisi finanziaria ed economica, e in Liguria lo fa in maniera molto marcata specialmente tra il 2010 e il 2011 dove l’indice aumenta dell’1,4% attestandosi al 5,9% e leggermente al di sopra di quello nazionale.

Va rilevato che dopo un biennio di sostanziale stabilità l’indice ligure dal 2014 si è stabilizzato.

4,54,2 4,3 4,2 4,4 4,5

5,9 5,9 5,75,3 5,3 5,3

5,6 5,4 5,4 5,2 5,3 5,45,7 5,6 5,8 5,8 5,8

6,3

0

1

2

3

4

5

6

7

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 2 : I N D I C E D I D I S U G U A G L I A N Z A R E D D I T O D I S P O N I B I L E - A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE - Rapporto fra il reddito equivalente totale ricevuto dal 20 per cento della popolazione con il più alto reddito e quello ricevuto dal 20 per cento della popolazione con il più basso reddito. Fonte: Istat, Indagine Eu-Silc

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 65BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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1.3 SPERANZA DI VITA IN BUONA SALUTE ALLA NASCITA

La speranza di vita in buona salute monitora il dominio “salute” insieme all’eccesso di peso e ha assunto una particolare rilevanza nell’attuale fase di transizione demografica e sanitaria caratterizzata dall’invecchiamento della popolazione, particolarmente in Liguria, e dalla diffusione di patologie cronico-degenerative. L’indicatore viene calcolato come rapporto tra la cumulata degli anni vissuti in buona salute dalla nascita in poi e i sopravviventi ed è calcolato riproporzionando il totale degli anni vissuti alle diverse età sulla base della proporzione delle persone che hanno dichiarato di sentirsi bene o molto bene al quesito sulla salute percepita rilevato nell’Indagine Aspetti della vita quotidiana.

Questo indicatore ha quindi la caratteristica della robustezza e si rivela in grado di descrivere un obiettivo politico cruciale poiché risulta più sensibile della speranza di vita o della mortalità alle politiche pubbliche.

Nel periodo 2009-2012 l’indicatore ha mostrato un andamento crescente sia a livello nazionale che a livello ligure, dove nel 2012 la crescita dell’indicatore ha registrato un incremento molto più marcato rispetto alla crescita dell’indicatore nazionale per poi diminuire sensibilmente attestandosi su valori più in linea con quelli nazionali e nel contempo abbastanza stabili.

58,9

61,060,5

62,9

60,8

59,2 59,059,8

56,4

57,758,2 58,5 58,2 58,2 58,3

58,8

52,0

54,0

56,0

58,0

60,0

62,0

64,0

2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 3 : S P E R A N Z A D I V I T A I N B U O N A S A L U T E A L L A N A S C I T A A N N I 2 0 0 9 - 2 0 1 6

LIGURIA ITALIA

DEFINIZIONE – Numero medio di anni che un bambino nato nell'anno di riferimento può aspettarsi di vivere in buona salute, nell'ipotesi che i rischi di malattia e morte alle diverse età osservati in quello stesso anno rimangano costanti nel tempo. Fonte: Istat, Tavole di mortalità della popolazione italiana e Indagine Aspetti della vita quotidiana.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 66BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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1.4 ECCESSO DI PESO

L’eccesso di peso, insieme alla speranza di vita in buona salute alla nascita, monitora il dominio “salute” del benessere e nello specifico questo indicatore è una misura della sostenibilità degli attuali livelli di salute della popolazione e viene rilevato in quanto a livello individuale, esso può essere associato a una serie di malattie croniche e disabilità che riducono la qualità e l’aspettativa di vita mentre a livello aggregato, un aumento dell’incidenza dell’eccesso di peso può generare una caduta della produttività del lavoro, con rilevanti effetti sulla crescita economica, e un aumento delle spese sanitarie.

L’indicatore è ricavato dall’Indagine Aspetti della vita quotidiana condotta annualmente dall’Istat.

La serie degli indicatori relativi alla Liguria, mantenendosi sempre al di sotto di quella relativa agli indicatori su scala nazionale si è mantenuta sostanzialmente stabile tra il 2005 e il 2011 registrando poi una notevole diminuzione nel 2011 per poi tornare a salire ristabilizzandosi.

40,238,2

40,738,7 38,3 38,4

40,536,7 38,3

41,7 41,3 41,745 45,2 45,5 45,3 46,2 45,7 45,4 45,3 45 45,5 44,1 44,8

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

30,0

35,0

40,0

45,0

50,0

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 4 : P R O P O R Z I O N E S T A N D A R D I Z Z A T A D I P E R S O N E D I 1 8 A N N I O P I U ' I N S O V R A P P E S O O O B E S E

A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE – Proporzione standardizzata di persone di 18 anni e più in sovrappeso o obese sul totale delle persone di 18 anni e più. Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 67BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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1.5 USCITA PRECOCE DAL SISTEMA DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE

L’indicatore di uscita precoce dal sistema di istruzione e formazione monitora il dominio “istruzione e formazione” del benessere. La scelta di tale indicatore è motivata dall’idea che ridurre la quota di persone che abbandona precocemente il sistema di istruzione e formazione sia essenziale per aumentare il livello di competenze della popolazione e ridurre il rischio di esclusione sociale.

L’indicatore è anche una misura target della strategia Europa 2020, in base alla quale si prevede di ridurre la quota di abbandoni scolastici precoci al di sotto del 10 percento entro il 2020 a livello europeo (il target per l’Italia è fissato al 16 percento) e fa parte degli headline indicators del social scoreboard creato per il monitoraggio della performance occupazionale e sociale dei Paesi membri dell’Unione europea, a seguito dell’adozione del cosiddetto Pilastro europeo dei diritti sociali.

Dalla figura 1.5 si nota come in Liguria, che pur mantiene valori sempre al di sotto di quelli nazionali ad eccezione del 2012 (Liguria 17,4 – Italia 17,3), l’andamento tra il 2005 e il 2012 sia stato molto più irregolare, per poi iniziare una costante diminuzione dal 2013 in poi.

16,515,5

16,3

12,5 12,5

16,114,5

17,4

14,813,6

12,0 11,4

22,120,4

19,5 19,6 19,1 18,617,8 17,3 16,8

15 14,713,8

0,0

5,0

10,0

15,0

20,0

25,0

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 5 : P E R S O N E D I 1 8 - 2 4 A N N I C H E H A N N O C O N S E G U I T O S A L O L A L I C E N Z A M E D I A E N O N S O N O I N S E R I T E I N U N P R O G R A M M A D I F O R M A Z I O N E - A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE – Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più il diploma di scuola secondaria di primo grado (licenza media), che non è in possesso di qualifiche professionali regionali ottenute in corsi con durata di almeno 2 anni e non frequenta né corsi di istruzione né altre attività formative. Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 68BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 62

1.6 TASSO DI MANCATA PARTECIPAZIONE AL LAVORO

L’indicatore tasso di mancata partecipazione al lavoro (TMP) monitora il dominio “lavoro e conciliazione dei tempi di vita” del benessere insieme al rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne senza figli.

La selezione di tale indicatore è stata fatta in quanto rappresenta una misura più ampia del tasso di disoccupazione, per la funzione che il lavoro svolge nella vita degli individui, non solo come fonte di reddito ma anche come fattore di inclusione sociale e per gli effetti che il lavoro produce sul benessere individuale.

La serie in esame dei TMP della Liguria rispetto a quella Italia, mostra due diminuzioni negli anni 2006 e 2008 mentre fra il 2009 e il 2014 i valori sono sempre aumentati con una momentanea diminuzione nel 2015 alla quale è poi seguito un nuovo aumento nel 2016.

9,68,8 9,3 8,9 9,6

11 11,413

15,5 16,214,8 15,115,3

14,5 14,9 15,616,5

17,5 17,9

2021,7

22,9 22,521,6

0

5

10

15

20

25

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 6 : T A S S O D I M A N C A T A P A R T E C I P A Z I O N E A L L A V O R O A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE – Rapporto tra la somma di disoccupati e inattivi "disponibili" (persone che non hanno cercato lavoro nelle ultime 4 settimane ma sono disponibili a lavorare), e la somma di forze lavoro (insieme di occupati e disoccupati) e inattivi "disponibili", riferito alla popolazione tra 15 e 74 anni. Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 69BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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1.7 RAPPORTO TRA TASSO DI OCCUPAZIONE DELLE DONNE DI 25-49 ANNI CON FIGLI IN ETÀ PRESCOLARE E DELLE DONNE DI 25-49 ANNI SENZA FIGLI

Il rapporto tra tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con figli in età prescolare e delle donne di 25-49 anni senza figli monitora la dimensione “lavoro e conciliazione dei tempi di vita” del benessere insieme al tasso di mancata partecipazione al lavoro.

La scelta di questo indicatore da parte del Comitato BES risponde alla necessità di tener conto, nel calcolo del benessere, di una variabile che consideri un aspetto di qualità dell’occupazione, ovvero la possibilità di conciliare il lavoro retribuito con i lavori di cura familiare. Un impatto negativo sul benessere può averlo infatti sia la mancanza di un’occupazione sia una cattiva distribuzione degli impegni lavorativi che impedisce di conciliare tempi di lavoro e tempi di vita familiare. La possibilità di conciliare il lavoro retribuito con i lavori di cura familiare rappresenta anche una misura indiretta dell’adeguatezza dei servizi di welfare.

Nella figura 1.7 a fronte di un andamento abbastanza lineare del dato nazionale tornato ad un andamento decrescente dopo il 2015, il dato ligure sempre comunque al di sopra di quello nazionale, fa invece registrare andamenti più instabili e in forte decrescita nel 2016 dopo i due picchi registrati nel 2013 e nel 2015.

74,9

84,9 86,582,1 83,5 84

79,2 78

89,785,9 89

81,1

69,7 70,6 70,9 72,4 73,3 71,7 72,4 75,1 75,4 77,5 77,8 76

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 7 : R A P P O R T O T R A T A S S O D I O C C U P A Z I O N E D E L L E D O N N E D I 1 5 - 4 9 A N N I C O N F I G L I I N E T A ' P R E S C O L A R E E D E L L E D O N N E D I 2 5 - 4 9 A N N I S E N Z A F I G L I A N N I

2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE – Rapporto tra il tasso di occupazione delle donne di 25-49 anni con almeno un figlio in età prescolare (0-5 anni) e il tasso di occupazione delle donne di 25- 49 anni senza figli, per 100. Fonte: Istat, Rilevazione sulle Forze di lavoro.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 70BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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1.8 INDICE DI ABUSIVISMO EDILIZIO

L’indice di abusivismo edilizio che monitora il dominio “paesaggio e patrimonio culturale” del benessere, fornisce una misura diretta del deterioramento del paesaggio ma può leggersi anche come una proxy del rispetto della Legge nell’utilizzazione del territorio. Da un corretto equilibrio nel rapporto di forza fra interessi pubblici e privati dipendono, infatti, sensibilmente il benessere collettivo e la coesione delle comunità locali.

Nella Relazione finale del Comitato per gli indicatori di benessere equo e sostenibile si evidenzia che l’indicatore “cattura il grado di sfruttamento del suolo e il degrado del paesaggio e costituisce un'approssimazione del fenomeno del consumo di suolo, che è l'indicatore che il Comitato avrebbe voluto includere nella lista.

Tuttavia, per quest'ultimo non si dispone al momento di un indicatore immediatamente utilizzabile per i fini previsti dalla legge e di conseguenza è stato temporaneamente scelto quello relativo all'abusivismo edilizio con l’obiettivo di poter adottare quello relativo al consumo di suolo quando i dati saranno di qualità adeguata.

La figura 1.8 evidenzia che sia a livello nazionale che a livello ligure dal 2006 al 2015 si è avuto un incremento dell’indice che per quanto riguarda la Liguria ha avuto un picco nel 2015 raggiungendo 18,4 abitazioni abusive per ogni 100 abitazioni legali costruite annualmente.

Per contro invece, va rilevata la non trascurabile decrescita del dato nel 2016, anche se lo stesso risulta lontano da quelli più bassi della serie registrati negli anni 2007 e 2008.

15,2

11,510,4 10,4 10,9

13,1 13,214,5

15,9 16,518,4

15,9

11,9

9,99 9,4

10,512,2

13,9 14,215,2

17,6

19,9 19,6

0

5

10

15

20

25

2 0 0 5 2 0 0 6 2 0 0 7 2 0 0 8 2 0 0 9 2 0 1 0 2 0 1 1 2 0 1 2 2 0 1 3 2 0 1 4 2 0 1 5 2 0 1 6

F I G U R A 1 . 8 : I N D I C E D I A B U S I V I S M O E D I L I Z I O A N N I 2 0 0 5 - 2 0 1 6

Liguria Italia

DEFINIZIONE – Numero di costruzioni abusive per 100 costruzioni autorizzate dai Comuni. Fonte: Centro ricerche economiche sociali di mercato per l'edilizia e il territorio (Cresme)

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 71BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 65

2. GLI OBIETTIVI STRATEGICI E GLI STRUMENTI DI POLITICA REGIONALE

MISSIONE 1 - Servizi istituzionali, generali e di gestione

OBIE TT IV O DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

TRASFORMARE LA GOVERNANCE REGIONALE RENDENDOLA SEMPRE PIÙ CAPACE DI INTERPRETARE I BISOGNI DEI CITTADINI

Tutta l’attività dell’amministrazione regionale deve essere ispirata dai principi di imparzialità, di efficacia e di economicità e l’obiettivo fondamentale di questa attività è diretto al miglioramento costante dei processi e dei servizi offerti ai cittadini.

Parallelamente l’amministrazione, nello sforzo di perseguire ed ottemperare a questi principi, non può perder di vista le esigenze di contenimento della spesa pubblica, in un contesto che vede una contrazione delle risorse finanziarie disponibili e la necessità di rispettare i vincoli di finanza pubblica.

Vanno quindi fatte scelte precise orientate all’attuazione dei processi di razionalizzazione di tipo organizzativo, di ottimizzazione dell’uso delle risorse strumentali e del patrimonio, di snellimento e semplificazione delle procedure amministrative, di implementazione dei sistemi di controllo che consentano il monitoraggio e la verifica dei risultati attesi.

Sostegno quindi alle tecnologie digitali, allo sviluppo dei processi di dematerializzazione, semplificazione, trasparenza e di accessibilità rappresenteranno le direttrici principali dell’azione regionale con l'obiettivo di far crescere l'interazione tra amministrazione e cittadini e di mettere questi ultimi in condizione di conoscere l'attività dell'amministrazione e di poterne verificare i risultati.

Grado di diffusione della larga banda nelle amministrazioni locali (a) (b) (c) (d) % di Amministrazioni comunali che dispongono di accesso a banda larga sul totale

Territorio: REGIONI 2005 2007 2009 2012 2015

Piemonte 25,3 45,2 69,2 97,8 96,9

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 17,9 43,6 56,7 95,9 100,0

Lombardia 34,7 62,9 74,7 98,1 98,6

Trentino-Alto Adige/Südtirol 6,1 72,7 88,3 98,1 97,5

- Bolzano/Bozen 2,6 75,4 99,2 100,0 95,7

- Trento 7,9 71,3 82,7 97,1 98,5

Veneto 26,1 69,3 77,9 96,5 97,9

Friuli-Venezia Giulia 25,2 37,0 71,8 96,3 100,0

Liguria 29,2 53,6 61,5 97,4 99,1

Emilia-Romagna 57,8 87,2 93,6 99,7 99,3

Page 72: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 72BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 66

Territorio: REGIONI 2005 2007 2009 2012 2015

Toscana 41,2 84,6 88,7 99,3 99,3

Umbria 25,9 60,2 78,3 95,6 93,5

Marche 29,0 72,7 75,6 99,2 98,6

Lazio 39,3 57,2 70,5 98,6 96,0

Abruzzo 23,6 48,6 69,2 97,6 96,0

Molise 10,1 24,2 64,4 89,6 92,6

Campania 46,2 59,6 69,8 98,3 97,8

Puglia 31,4 69,5 91,5 98,1 98,6

Basilicata 25,4 44,7 65,1 100,0 98,5

Calabria 47,6 45,7 64,8 94,7 96,7

Sicilia 36,9 66,1 76,0 99,0 98,4

Sardegna 26,1 46,7 77,4 99,2 99,0

Italia 32,1 58,8 74,6 97,8 97,9

- Nord 29,7 59,5 75,0 97,8 98,2

- Nord-ovest 30,2 54,7 71,1 97,9 98,0

- Nord-est 28,7 69,4 83,0 97,6 98,5

- Centro 36,1 69,1 77,7 98,7 97,3

- Centro-Nord 30,9 61,2 75,5 98,0 98,0

- Mezzogiorno 34,9 53,5 72,7 97,5 97,5

- Sud 36,3 52,2 70,9 96,8 97,0

- Isole 31,6 56,6 76,7 99,1 98,7

Ciclo di programmazione F.S. 2000-06

- Regioni non Ob. 1 30,5 60,6 75,1 97,9 97,9

- Regioni Ob. 1 36,4 54,2 73,2 97,4 97,7

- Regioni Ob. 1 (escl. Molise) 38,1 56,1 73,7 97,9 98,0

Ciclo di programmazione F.S. 2007-13

- Ob. CONV 40,7 58,2 72,9 97,7 97,8

- Ob. CONV (escl. Basilicata) 41,9 59,2 73,5 97,5 97,8

- Ob. CRO 29,8 59,0 75,1 97,8 97,9

- Ob. CRO (escl. Sardegna) 30,0 59,8 74,9 97,8 97,8

Ciclo di programmazione F. S. 2014-20

- Regioni più sviluppate 30,9 61,2 75,5 98,0 98,0

- Regioni in transizione 22,5 43,7 72,2 97,0 96,8

- Regioni meno sviluppate 40,7 58,2 72,9 97,7 97,8

Fonte dato: ISTAT

Page 73: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 73BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 67

Note: (a) la rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle amministrazioni comunali relativa all’anno 2005 ha avuto carattere sperimentale ed ha coinvolto 3323 comuni. Nel 2007 l’indagine ha coinvolto 5172 comuni. Nel 2009 l’indagine ha coinvolto 5774 comuni (rispondenti). Nel 2012 l’indagine ha coinvolto 5792 comuni (rispondenti).

(b) i dati del 2012 non sono confrontabili con quelli degli anni precedenti a causa di un cambiamento nel relativo quesito di indagine. Mentre le indagini fino al 2009 facevano riferimento alle tecnologie con velocità di trasmissione uguale o superiore a 2 Mb/s (almeno in una delle direzioni download e upload), i dati 2012 riguardano la tecnologia in banda larga indipendentemente dalla velocità di connessione.

(c) l’indicatore fa parte delle tavole di osservazione del QSN.

(d) grafico visualizzato su www.opencoesione.gov.it

Indice di diffusione della banda larga nelle imprese (a) (b) (c) (d) (e) % di Imprese (> 10 addetti) dei settori industria e servizi che dispongono di collegamento a banda larga

Territorio: REGIONI 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

Piemonte 37,1 55,6 54,5 72,8 77,5 82,2 86,4 86,3 90,6 95,3 94,2 96,3 93,3 93,6 98,2

Valle d'Aosta 28,1 47,2 58,8 61,9 77,5 82,1 89,7 90,6 83,1 98,9 90,0 92,9 95,2 98,1 98,6

Lombardia 38,0 54,1 64,3 74,9 79,0 84,4 85,7 86,5 91,1 95,7 96,5 96,8 95,6 95,0 96,8

Trentino-Alto Adige/Südtirol 32,5 49,7 60,1 75,0 78,8 82,4 79,6 85,4 91,8 96,9 96,4 97,4 96,3 96,9 98,0

- Bolzano/Bozen .... .... .... 71,3 76,5 79,1 74,1 86,2 92,7 97,8 96,0 98,0 96,1 97,8 99,2

- Trento .... .... .... 79,4 81,3 86,2 85,9 84,5 90,7 95,9 96,9 96,6 96,6 95,6 96,4

Veneto 27,0 46,1 55,4 67,9 72,1 80,3 81,2 82,7 88,7 93,8 96,2 95,0 95,4 96,9 97,5

Friuli-Venezia Giulia 28,9 55,4 59,4 68,5 74,4 82,0 86,7 84,9 85,1 89,6 95,8 97,6 97,2 92,4 94,1

Liguria 36,2 55,7 64,1 72,0 77,0 86,3 89,8 82,4 89,6 93,2 86,5 92,1 99,0 96,8 92,6

Emilia-Romagna 34,5 52,6 60,4 73,0 80,9 84,8 84,6 85,5 87,0 92,5 95,8 96,3 95,0 95,5 96,2

Toscana 24,2 46,5 57,0 70,3 79,7 79,6 82,3 82,0 86,9 95,7 96,0 95,6 94,3 92,4 94,6

Umbria 21,5 48,1 51,4 62,8 73,2 74,9 84,4 85,3 86,6 90,6 94,9 96,0 96,5 96,5 98,4

Marche 21,8 50,5 48,7 70,9 72,2 79,8 78,1 72,8 94,1 93,1 96,9 95,4 92,5 86,9 92,8

Lazio 34,0 51,8 56,9 65,2 76,4 80,2 85,2 84,3 84,4 87,6 92,9 90,0 91,0 94,2 92,8

Abruzzo 23,9 39,3 48,8 59,9 63,8 75,8 80,1 83,7 88,5 91,0 92,7 99,1 93,3 98,2 96,4

Molise 24,8 31,3 36,6 39,9 47,3 61,4 63,0 80,9 88,3 92,2 90,5 92,8 90,8 91,1 98,9

Campania 31,7 52,7 43,0 62,4 69,6 75,4 79,4 75,2 85,0 94,3 92,0 93,3 92,9 92,8 95,4

Puglia 17,6 42,4 44,4 61,3 70,2 77,2 76,5 77,5 86,5 92,9 93,1 91,2 89,5 89,7 91,1

Basilicata 14,2 32,6 42,6 52,6 65,6 81,3 77,4 73,3 91,4 87,2 92,3 91,2 94,7 97,9 95,0

Calabria 22,5 41,7 45,2 55,1 66,3 76,7 75,7 77,5 86,5 94,1 91,1 86,2 94,2 88,1 98,2

Sicilia 26,1 49,0 59,3 69,6 72,8 77,1 78,3 81,4 84,5 91,4 93,2 92,3 93,9 90,3 93,6

Sardegna 31,6 47,4 52,0 61,3 70,0 75,4 76,7 83,2 84,5 96,6 91,4 97,0 95,0 96,3 91,6

Italia 31,2 50,5 56,7 69,6 75,6 81,1 82,8 83,1 88,3 93,6 94,8 95,0 94,4 94,2 95,7

- Nord 34,3 52,3 60,2 72,5 77,5 83,2 84,7 85,3 89,6 94,5 95,6 96,1 95,4 95,4 96,8

- Nord-ovest 37,6 54,5 62,0 74,1 78,5 84,0 86,2 86,2 90,8 95,5 95,2 96,3 95,3 94,8 96,9

- Nord-est 30,3 49,6 58,0 70,4 76,1 82,3 82,8 84,2 88,1 93,3 96,1 95,9 95,5 96,0 96,8

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 74BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 68

Territorio: REGIONI 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017

- Centro 26,4 49,1 54,9 68,1 76,6 79,5 82,8 81,5 87,1 91,7 94,9 93,4 92,9 92,5 93,9

- Centro-Nord 32,5 51,5 58,9 71,4 77,2 82,3 84,2 84,3 89,0 93,8 95,4 95,5 94,8 94,6 96,1

- Mezzogiorno 25,2 46,1 47,6 62,0 69,1 76,2 77,8 78,6 85,8 93,0 92,4 93,0 92,7 92,2 94,2

- Sud 24,2 45,2 44,3 60,1 67,9 76,0 77,8 77,3 86,4 93,1 92,3 92,7 92,1 92,3 94,6

- Isole 28,0 48,5 56,9 66,9 71,9 76,5 77,8 81,9 84,5 93,0 92,7 93,7 94,2 92,0 93,1

Ciclo di programmazione F.S. 2000-06

- Regioni non Ob 1 32,3 51,3 58,7 71,1 76,9 82,1 84,1 84,3 89,0 93,7 95,3 95,5 94,7 94,7 96,1

- Regioni Ob. 1 25,4 46,9 47,5 62,2 69,7 76,2 77,5 78,1 85,6 93,2 92,4 92,3 92,6 91,6 94,0

- Regioni Ob. 1 (escl. Molise) 25,4 47,2 47,7 62,6 70,1 76,5 77,8 78,1 85,5 93,3 92,4 92,3 92,6 91,6 93,9

Ciclo di programmazione F.S. 2007-13

- Ob. CONV 24,7 47,2 47,2 62,7 70,1 76,6 77,9 77,5 85,6 92,9 92,5 91,8 92,4 91,2 94,1

- Ob. CONV (escl. Basilicata) 25,1 47,7 47,4 63,1 70,3 76,5 77,9 77,6 85,4 93,1 92,5 91,9 92,3 90,9 94,1

- Ob. CRO 32,2 51,1 58,5 70,8 76,6 81,9 83,8 84,3 88,9 93,8 95,2 95,6 94,7 94,7 96,0

- Ob. CRO (escl. Sardegna) 32,2 51,2 58,6 71,0 76,8 82,0 84,0 84,3 89,0 93,7 95,3 95,5 94,7 94,7 96,1

Ciclo di programmazione F. S. 2014-20 - Regioni più sviluppate 32,5 51,5 58,9 71,4 77,2 82,3 84,2 84,3 89,0 93,8 95,4 95,5 94,8 94,6 96,1

- Regioni in transizione 27,1 42,1 49,1 58,9 65,2 74,4 77,2 83,3 86,7 93,6 92,0 97,7 93,8 96,8 94,6

- Regioni meno sviluppate 24,7 47,2 47,2 62,7 70,1 76,6 77,9 77,5 85,6 92,9 92,5 91,8 92,4 91,2 94,1

Fonte dato: ISTAT

Note: (a) per la natura dei fenomeni oggetto di studio, il carattere sperimentale delle prime indagini e la recente esigenza di armonizzare le rilevazioni sull’ICT in ambito europeo, la “Rilevazione sulle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nelle imprese” svolta dall’ISTAT ha subito profonde modifiche nel corso degli anni; in particolare, sono cambiati i settori di attività economica considerati nell’indagine. Per tali motivi, occorre cautela nell’interpretazione dei dati quando si effettuano confronti intertemporali. (b) a partire dal 2009, i dati sono riportati secondo la nuova classificazione delle attività economiche Ateco 2007 e si riferiscono ai seguenti settori: C – Attività manufatturiere, D – Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata, E – Fornitura di acqua; reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e trattamento, F – Costruzioni, G – Commercio all’ingrosso e al dettaglio; riparazione di autoveicoli e motocicli, H – Trasporto e magazzinaggio, I – Servizi di alloggio e ristorazione, J – Servizi di informazione e comunicazione, L – Attività immobiliari, M – (eccetto la 75) – Attività professionali, scientifiche e tecniche, N – Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese. (c) la stima relativa all’utilizzo della banda (d) l’indicatore fa parte delle tavole di osservazione del QSN (e) (d) grafico visualizzato su www.opencoesione.gov.it

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 75BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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MISSIONE 4 - Istruzione e diritto allo studio

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

RAZIONALIZZAZIONE DEL SISTEMA REGIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE (IEFP) E IMPLEMENTAZIONE DEL SISTEMA DUALE IN REGIONE LIGURIA

Per la Regione Liguria, un’istruzione di qualità è fondamentale per consentire lo sviluppo della società della conoscenza in modo da competere in maniera efficiente nell’economia globalizzata.

Ed è per questo che particolare rilevanza assume il legame scuola lavoro, mediante una programmazione che sia allineata ai bisogni del contesto produttivo e anche con una visione complessiva di sistema educativo funzionale all’acquisizione e all’arricchimento di competenze in grado di garantire una maggiore professionalizzazione e la mobilità sociale e professionale dell’individuo.

Di conseguenza, per la Regione, diventa strategico il costante miglioramento del sistema regionale di IeFP e la massima efficacia del nuovo sistema duale dove si realizzano le piu ampie condizioni per considerare l’ambiente di lavoro un ambiente educativo (alternanza rafforzata e apprendistato per la qualifica e il diploma professionale).

PERCORSI TRIENNALI DI IeFP

La Regione Liguria garantisce l’offerta formativa di Percorsi di IeFP (Istruzione e Formazione Professionale) erogati dagli Organismi formativi accreditati. Questi percorsi si rivolgono a studenti in obbligo di istruzione che hanno conseguito la licenza di scuola secondaria di primo grado e consentono il soddisfacimento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale previsto dalla vigente normativa.

Percorsi attivati nell’anno scolastico 2017/2018

Province

Numero percorsi

attivati prima 2017/2020

Numero percorsi attivati

seconda 2016/2019

Numero percorsi

attivati terza 2015/2018

Numero allievi prima

Numero allievi

seconda

Numero allievi terza

GE 19 19 19 375 341 295

IM 5 5 5 107 82 72

SP 5 5 5 89 87 81

SV 5 5 5 109 105 70

Totale 34 34 34 680 615 518 (*)Esiti formativi e occupazionali per i percorsi conclusi nel 2016: Esiti occupazionali 43,2% Esiti formativi 39,8% in cerca di lavoro 14,6% inattivi 2,4% fonte* ALFA – Servizio monitoraggio e Analisi Attività Formative

Elaborazioni su dati Regione Liguria FP-Open /LEO e indagine diretta

PERCORSI DI IeFP NEL SISTEMA DUALE

Con la realizzazione di un sistema duale si è inteso costruire un percorso di formazione e di lavoro che favorisca il diffondersi del contratto di apprendistato tra i giovani e le imprese e che garantisca al

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 76BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 70

contempo la qualità della formazione dei giovani ancora nell’età in cui sono chiamati ad assolvere l’obbligo scolastico e il diritto/dovere all’istruzione e alla formazione.

PERCORSI ATTIVATI AL 31/12/2017

N° ISCRITTI TOTALI

di cui APPRENDISTATO di PRIMO LIVELLO

di cui ALTERNANZA RAFFORZATA

IeFP in duale (I-III anno) 326 62 264

PERCORSI DI IeFP IN SUSSIDIARIETA’ INTEGRATIVA

Nel corrente a.s. 2017/2018, in base all’Intesa Stato/Regione 27 gennaio 2011 e alle intese stipulate in sede locale con l’U.S.R., sono stati attivati nei 22 istituti professionali liguri e nell’istituto professionale civico Duchessa di Galliera circa 60 percorsi di qualifica di varie tipologie formative rappresentative delle varie filiere presenti nel Repertorio nazionale di cui al citato Accordo.

Percorsi attivati nell’anno scolastico 2017/2018

Classi Numero Classi Maschi Iscritti

Femmine Iscritte Totale Iscritti

I 63 885 456 1341

II 58 680 367 1047

III 63 698 482 1180

Totali 184 2263 1305 3568

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 77BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 71

MISSIONE 5 - Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali

OBIE TT IV O DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

PROMOZIONE DELLA CULTURA COME FATTORE DI SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE PER FARLA DIVENTARE UN’OPPORTUNITÀ DI RICCHEZZA PER LA LIGURIA

La cultura rappresenta l’elemento identitario per eccellenza di una comunità ed oltre ad essere un valore in sé, può costituire una opportunità di crescita anche economica e, quindi, di ricchezza per la nostra regione.

Valorizzare e rimettere al centro la cultura – con il sistema dei musei, i teatri, le biblioteche, le iniziative sul territorio - può attivare e stimolare la crescita di un indotto non trascurabile per il nostro territorio, che si potrà tradurre non solo in crescita sociale e innovazione, ma anche in occupazione. Può costituire altresì strumento per riequilibrare i flussi turistici, oggi troppo concentrati in alcune aree metropolitane e costiere rispetto ad un entroterra che è in grado di offrire valide alternative e molteplici fattori di attrattività.

La cultura – unitamente ad altre componenti quali, ad esempio, la filiera delle produzioni locali – va quindi intesa come fattore di sviluppo economico, anche con la creazione di percorsi di valorizzazione delle radici culturali e delle tradizioni, contribuendo così a mantenerle vive e, soprattutto, a consolidarle.

Di seguito si riporta il dato dei visitatori e degli introiti dei Musei, Monumenti e Aree Archeologiche statali per Regione, ove si evidenzia la buona crescita del numero dei visitatori nella nostra Regione rispetto alle altre:

REGIONE Paganti

Non

paganti

Totale

Visitatori

Introiti Lordi*

(Euro)

Introiti Netti

(Euro) Paganti

Non

paganti

Totale

Visitatori

Introiti Lordi*

(Euro)

Introiti Netti

(Euro) Visitatori

Introiti

Lordi

Introiti

Netti

ABRUZZO 41.041 99.140 140.181 144.988,00 144.988,00 31.759 91.702 123.461 118.299,00 118.299,00 -11,93 -18,41 -18,41

BASILICATA 78.262 157.206 235.468 201.068,00 201.068,00 76.165 174.255 250.420 197.857,75 197.857,75 6,35 -1,60 -1,60

CALABRIA 141.912 356.351 498.263 826.893,50 716.816,50 165.994 323.208 489.202 922.318,50 786.042,17 -1,82 11,54 9,66

CAMPANIA 4.354.314 3.586.894 7.941.208 40.165.583,52 34.812.552,45 4.835.326 3.986.936 8.822.262 45.321.968,29 38.803.639,61 11,09 12,84 11,46

EMILIA

ROMAGNA 488.303 547.166 1.035.469 2.219.286,25 1.531.306,20 565.162 531.271 1.096.433 2.602.786,00 1.940.318,90 5,89 17,28 26,71

FRIULI-VENEZIA

GIULIA 215.493 985.338 1.200.831 1.456.039,00 1.147.474,42 222.074 1.164.428 1.386.502 1.765.735,00 1.360.919,64 15,46 21,27 18,60

LAZIO 7.899.541 12.472.177 20.371.718 67.616.298,00 58.737.848,30 8.390.440 14.694.214 23.084.654 75.854.400,00 66.137.632,05 13,32 12,18 12,60

LIGURIA 110.442 95.525 205.967 390.503,55 268.819,05 105.094 152.226 257.320 433.861,50 278.358,50 24,93 11,10 3,55

LOMBARDIA 1.111.069 721.399 1.832.468 7.993.159,35 7.059.450,87 1.076.485 777.077 1.853.562 9.194.747,90 8.136.645,81 1,15 15,03 15,26

MARCHE 255.410 263.831 519.241 1.356.043,50 1.177.112,23 246.399 250.593 496.992 1.422.315,25 1.234.460,98 -4,28 4,89 4,87

MOLISE 19.937 56.316 76.253 48.693,50 48.594,50 28.005 51.384 79.389 75.939,00 75.939,00 4,11 55,95 56,27

PIEMONTE 1.867.076 596.947 2.464.023 13.367.382,44 1.396.514,50 1.923.795 701.440 2.625.235 13.414.302,03 1.619.172,00 6,54 0,35 15,94

PUGLIA 319.506 308.883 628.389 1.396.514,75 1.021.647,36 256.615 493.678 750.293 1.574.920,50 1.151.697,80 19,40 12,78 12,73

SARDEGNA 262.668 256.800 519.468 1.412.742,50 579.996,50 284.209 272.677 556.886 1.609.025,50 682.553,50 7,20 13,89 17,68

TOSCANA 4.480.287 1.916.378 6.396.665 31.085.537,75 26.776.488,26 4.956.863 2.101.818 7.058.681 35.470.558,50 30.541.490,98 10,35 14,11 14,06

UMBRIA 136.851 123.183 260.034 567.165,19 482.436,67 119.772 128.434 248.206 544.629,48 452.227,59 -4,55 -3,97 -6,26

VENETO 783.505 274.722 1.058.227 3.192.844,96 2.374.521,19 784.475 307.937 1.092.412 3.392.006,76 2.516.076,55 3,23 6,24 5,96

TOTALI 22.565.617 22.818.256 45.383.873 173.440.743,76 138.477.635,01 24.068.632 26.203.278 50.271.910 193.915.670,96 156.033.331,81 10,77 11,81 12,68

Fonte: Ministero dei Beni Culturali e del Turismo

* Al lordo dell'eventuale aggio spettante al Concessionario del servizio di biglietteria, ove presente

20172016Confronto % 2017/2016

Visitatori e Introiti dei Musei, Monumenti ed Aree Archeologiche Statali per Regione - Confronto con anno precedente

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 78BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 72

Di seguito si riportano i dati 2017 dei visitatori delle Fondazioni cui partecipa, in qualità di socio fondatore, Regione Liguria, con il confronto con l’anno precedente:

Fonte: dati acquisiti dal Settore Cultura e Spettacolo

Di seguito si riportano i dati 2017 dei visitatori totali (paganti e non) di alcuni dei Musei del territorio ligure, con il confronto con l’anno precedente:

stagione2016/17stagione 2017/18

(proiezione)Teatro Stabile di Genova 112.522 140.000

2016 2017Teatro Carlo Felice 91.228 99.955

2016 2017Fondazione Palazzo Ducale 591.421 516.576

2016 2017Galata Museo del Mare (Genova) 184.438 182.046 Giardini Botanici Hanbury (Ventimiglia) 33.197 41.159 Museo Lia (La Spezia) 13.296 23.143 Civico Museo di Storia Naturale Giacomo Doria (Genova) 97.005 65.981 Museo Etnografico Podenzana (La Spezia) 6.764 15.575 Museo dell'arte vetraria (Altare) 5.713 5.806 Civico Museo Archeologico Girolamo Rossi (Ventimiglia) 8.010 9.889 Museo Etnografico e della Stregoneria (Triora) 11.000 10.540 Museo d'arte di Palazzo Gavotti (Savona) 18.806 12.265 Civico Museo Andrea Tubino (Masone) 5.301 4.998 Museo Etnografico del Ponente Ligure Franco Ferrero (Cervo) 6.994 7.114 Museo Diocesano di Genova (Genova) 9.872 10.360 Museo Passatempo (Rossiglione) 1.322 898 Museo Archeologico del Finale (Finale Ligure) 13.390 14.161 Musei di Strada Nuova (Genova) 183.168 185.728 Acquario di Genova (Genova) 1.090.000 1.100.000 Museo Luzzati (Genova) 18.082 20.734 Museo dell'Accademia Ligustica (Genova) 2.478 2.515

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 79BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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MISSIONE 6 - Politiche giovanili, sport e tempo libero

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

PROMUOVERE ED INCENTIVARE LA PARTECIPAZIONE DEI GIOVANI ALLA VITA SOCIALE E ALLA VITA SOCIALE E ALLA PRATICA SPORTIVA

Sport, tempo libero e politiche giovanili sono tre temi che per la loro ricaduta sulla salute, sul turismo, sull’ambiente e sullo sviluppo del capitale umano del futuro, non lasciano indifferente l’azione politico-amministrativa della Regione Liguria.

La Regione, attraverso la collaborazione con gli enti locali, le società e le associazioni sportive, intende quindi adoperarsi per la promozione e l’incentivazione alla partecipazione, specialmente dei giovani, alla vita sociale e alla pratica sportiva in maniera tale da permettere una piena formazione e un pieno sviluppo della persona.

continuativo saltuario

Piemonte 36,5 25,8 10,7 29,1 34,0 0,4 100,0

Valle d'Aosta 43,0 25,9 17,1 24,7 32,1 0,2 100,0

Liguria 35,1 28,8 6,3 29,5 34,7 0,7 100,0

Lombardia 39,8 28,8 11,0 30,6 29,3 0,3 100,0

Trentino-Alto Adige 51,7 36,1 15,6 32,5 15,7 0,1 100,0

Bolzano/Bozen 57,0 42,2 14,8 27,4 15,6 - 100,0

Trento 46,5 30,1 16,4 37,4 15,9 0,1 100,0

Veneto 40,6 28,7 11,9 33,4 25,8 0,3 100,0

Friuli-Venezia Giulia 38,7 27,0 11,7 34,7 26,5 0,1 100,0

Emilia-Romagna 38,2 28,6 9,6 30,3 31,0 0,5 100,0

Toscana 35,0 26,1 8,9 32,9 31,7 0,4 100,0

Umbria 35,6 26,7 8,9 27,7 36,4 0,3 100,0

Marche 34,9 25,4 9,5 33,7 31,2 0,2 100,0

Lazio 36,5 28,5 8,0 22,1 40,8 0,6 100,0

Abruzzo 33,3 23,9 9,4 27,7 38,5 0,5 100,0

Molise 28,1 21,2 6,9 24,1 47,4 0,3 100,0

Campania 23,0 16,5 6,5 22,4 54,2 0,4 100,0

Puglia 27,7 20,3 7,4 23,3 48,5 0,4 100,0

Basilicata 27,1 19,6 7,4 26,4 46,4 0,1 100,0

Calabria 23,5 15,9 7,6 24,9 51,4 0,2 100,0

Sicilia 23,1 17,1 6,0 19,9 56,6 0,5 100,0

Sardegna 33,2 23,0 10,2 31,1 35,4 0,3 100,0

Nord-ovest 38,5 28,0 10,5 30,0 31,1 0,4 100,0

Nord-est 40,5 29,2 11,3 32,3 26,9 0,3 100,0

Centro 35,8 27,3 8,5 27,3 36,5 0,4 100,0

Centro-Nord 38,2 28,1 10,1 29,9 31,5 0,4 100,0

Mezzogiorno 25,7 18,5 7,2 23,4 50,6 0,4 100,0

Italia 33,9 24,8 9,1 27,6 38,1 0,4 100,0

Fonte: Istat, Indagine multiscopo sulle famiglie "Aspetti della vita quotidiana"

Persone di 3 anni e più che praticano sport, qualche attività fisica e persone sedentarie per regione

Anno 2017 (valori percentuali)

REGIONI

RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Praticano

sport

di cui in modo: Praticano

solo qualche

Non praticano

sport né

Non

indicato

Totale

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 80BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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MISSIONE 7 – Turismo

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

PROMOZIONE DELLA COMPETITIVITÀ E VALORIZZAZIONE DEL SISTEMA TURISTICO REGIONALE

Senza dubbio la Liguria per clima, bellezza, varietà del paesaggio, ha tutte le caratteristiche per affermarsi come meta turistica di primo livello sia a livello italiano che internazionale. L’andamento positivo negli ultimi anni dei flussi turistici è un elemento molto positivo a dimostrazione che gli sforzi che il sistema pubblico e privato sta attuando paga ma è anche causa di una congiuntura internazionale favorevole. Si tratta quindi di confermare il trend e di migliorare sempre più la competitività del sistema per farsi trovare pronti anche quando la congiuntura sarà meno favorevole

L’obiettivo è quindi quello di consolidare la valenza che il turismo ha per l’economia ligure aumentando, in primo luogo, la competitività del sistema turistico regionale in termini qualitativi, organizzativi e di sviluppo dei prodotti di modo che possa confrontarsi adeguatamente con le destinazioni competitors e possa soddisfare le esigenze di una domanda sempre più selettiva.

Valore aggiunto Turismo (prezzi correnti)

Valore aggiunto ai prezzi base nel settore del turismo. Servizi di alloggio e di ristorazione

(milioni di euro a prezzi correnti)

2013 2014 2015

Piemonte 3.135,00 3.237,10 3.357,00

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 287,10 288,30 306,90

Lombardia 8.235,00 8.595,10 8.933,00

Trentino-Alto Adige/Südtirol 3.053,50 3.037,00 3.129,50

- Bolzano/Bozen 2.017,00 2.015,90 2.080,40

- Trento 1.036,40 1.021,20 1.049,10

Veneto 5.279,80 5.447,40 5.641,00

Friuli-Venezia Giulia 1.141,60 1.176,40 1.191,00

Liguria 1.835,80 1.994,10 2.031,30

Emilia-Romagna 4.495,30 4.630,10 4.626,10

Toscana 4.233,20 4.486,10 4.561,30

Umbria 745,30 750,70 762,20

Marche 1.209,60 1.268,30 1.270,50

Lazio 5.349,10 5.637,50 5.766,50

Abruzzo 1.039,30 979,10 990,90

Molise 183,30 177,40 179,60

Campania 3.376,60 3.496,70 3.674,70

Puglia 2.298,00 2.302,40 2.368,00

Basilicata 321,40 313,90 326,80

Calabria 1.047,10 1.022,80 1.041,20

Sicilia 2.646,90 2.719,80 2.634,30

Sardegna 1.541,60 1.535,50 1.669,40

Italia 51.454,50 53.095,70 54.461,20

Dati non ripartibili o non classificabili

- Nord 27.463,10 28.405,50 29.215,80

- Nord-ovest 13.492,90 14.114,60 14.628,20

- Nord-est 13.970,20 14.290,90 14.587,60

- Centro 11.537,20 12.142,60 12.360,50

- Centro-Nord 39.000,30 40.548,10 41.576,30

- Mezzogiorno 12.454,20 12.547,60 12.884,90

- Sud 8.265,70 8.292,30 8.581,20

- Isole 4.188,50 4.255,30 4.303,70

Ciclo di programmazione F. S. 2014-20

- Regioni più sviluppate 39.000,30 40.548,10 41.576,30

- Regioni in transizione 2.764,20 2.692,00 2.839,90

- Regioni meno sviluppate 9.690,00 9.855,60 10.045,00

Fonte : Istat

Territorio: Anni

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 81BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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MISSIONE 8 - Assetto del territorio ed edilizia abitativa

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

VALORIZZARE E RIQUALIFICARE IL TERRITORIO DAL PUNTO DI VISTA PAESISTICO-AMBIENTALE E DEGLI INSEDIAMENTI PUBBLICI E PRIVATI

Tutela del paesaggio, rinnovamento urbano e limitazione dei consumi di suoli agricoli e naturali, valorizzazione delle identità storico-culturali e miglioramento della qualità della vita degli insediamenti urbani ed extraurbani sono elementi imprescindibili per la costruzione di una nuova “governance” orientata alla ricerca della sostenibilità sociale, economica ed ambientale in ogni processo di trasformazione territoriale.

Messa in sicurezza, rinnovo urbano e contrasto all’abbandono del territorio agricolo rappresenteranno il filone su cui si muoverà la Regione Liguria attuando una politica attenta ai bisogni primari della persona e delle famiglie.

LA RIGENERAZIONE URBANA

Il grafico sotto riportato, elaborato del Settore Pianificazione Territoriale VAS su dati ISTAT, mostra:

• Il rallentamento della produzione edilizia, a partire dagli anni 90 (pur in presenza di dinamiche più articolate all’interno di ciascuno dei periodi censuari)

• La vetustà del patrimonio abitativo ligure: oltre il 40% del milione di abitazioni presente in Liguria (circa 450.000) è stato realizzato tra il 1946 ed il 1971.

Si tratta di un’edilizia giunta quindi ad un momento critico del proprio ciclo di vita, sia sotto il profilo statico (invecchiamento del calcestruzzo armato con ferro liscio, necessità di adeguamento ai profili sismici), che impiantistico.

A scala urbanistica questa edilizia costituisce una quota significativa delle aree periferiche delle nostre città in cui le carenze riguardano profili di accessibilità, carenze, in termini di qualità e quantità delle dotazioni territoriali, problemi di sicurezza sotto diversi profili ambientali, in qualche caso

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problemi di degrado sociale, particolarmente avvertiti dalla popolazione rispetto ad altre regioni italiane.

Rigenerare le città, i borghi ed in generale il patrimonio edilizio deve quindi costituire l’obiettivo cui si deve orientare la pianificazione urbanistica dei Comuni per i prossimi anni, concentrando in tale direzione le energie amministrative e progettuali e favorendo la fattibilità degli interventi, la capacità progettuale dei professionisti e assolvendo alla domanda di rinnovamento strutturale, tecnologico-energetico, funzionale ed architettonico del patrimonio edilizio esistente.

Oggi nella Regione Liguria, ma in generale nel territorio nazionale, non c’è una normativa specifica che favorisca ed incentivi questa attività di pianificazione urbanistica e gli interventi che ne derivano; esiste un disegno di legge ancora in discussione nella conclusa XVII legislatura nazionale che si occupa del “consumo del suolo” ancora in una logica di limitazione dell’espansione delle città quando questo fenomeno, quantomeno in Liguria, si è esaurito da tempo.

Permangono invece operanti le norme nazionali per gli interventi sul patrimonio edilizio esistente sostanzialmente ferme alle definizioni del 1978 (L. 457) ed ai parametri di densità edilizia, altezza e distanza tra le costruzioni del DM 2.4.1968 che hanno ancora valore vincolante per le Regioni e che erano volte a governare i processi di espansione delle città.

La Regione Liguria, dopo la positiva esperienza del “piano casa” che l’attuale Amministrazione regionale ha reso permanente superando i limiti temporali previgenti e che continua a costituire una

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indispensabile “valvola di sicurezza” per poter attuare interventi di rinnovamento del patrimonio edilizio spesso non ammessi dai piani e strumenti urbanistici per la sola ragione che le relative normative sono obsolete, ha elaborato un progetto di legge il cui iter legislativo sarà completato nel corso del 2018 esclusivamente finalizzato a favorire i processi di “rigenerazione urbana” che vede affidato ai Comuni il compito di individuare gli ambiti e stabilire le regole, anche modificando i vigenti piani urbanistici, ed all’iniziativa pubblica o privata il compito di elaborare e realizzare gli interventi.

La nuova normativa, espressamente dedicata alla rigenerazione urbana, si affiancherà dunque alla legge urbanistica regionale n. 36/1997 come modificata con la L.r. 29/2016 e, senza limitare la predisposizione del Piano urbanistico comunale, consentirà ai Comuni di focalizzare l’attenzione su questo tema ed affrontare in modo più deciso e selettivo il tema del recupero e della rigenerazione urbana.

Tale opportunità è soprattutto offerta ai Comuni che hanno difficoltà operative per la redazione del PUC e che sono al tempo stesso soggetti alle limitazioni degli artt. 47bis e 47ter della L.r. 36/1997, senza determinare consumo di suolo ed innalzando la qualità urbana, paesistica ed ambientale delle loro città ed insediamenti.

IL TEMA DEL RECUPERO DEL TERRITORIO AGRICOLO

Parallelamente occorre considerare il tema dell’abbandono del territorio agricolo che, soprattutto per la Liguria, ha assunto dimensioni preoccupanti. Si è spesso confuso, anche nel dibattito giornalistico, il concetto di diminuzione delle aree agricole con quello di consumo di suolo. Si tratta per contro di due fenomeni distinti, solo in parte sovrapponibili.

Un primo studio condotto al riguardo nell’ambito del Meeting del Paesaggio organizzato dalla Regione Liguria del novembre 2008 (cfr lo studio “Sciuscià e Sciorbì”, scaricabile dal sito www.liguriapaesaggio.it) analizzando i dati forniti dal rilievo Corine Landcover relativi al periodo 1990-2006, mostrava che, per quando riguarda la Liguria, al calo delle aree rilevate come agricole, corrispondeva una crescita delle aree boscate.

Tale tendenza è stata poi confermata da analisi più specifiche e recenti.

L’osservazione del periodo 2000-2015, assumendo come riferimento le carta dell’uso e della copertura del suolo del 2000 e del 2015 ha mostrato che

• il 7% del suolo che aveva un uso agricolo nel 2000 è letta dalla Carta del 2015 suolo artificiale (dato assimilabile al consumo di suolo, in linea con i dati forniti da ISPRA e con le tendenze in atto in alte regioni) ;

• il 31% del suolo che aveva un uso agricolo nel 2000 è al 2015 bosco (dato che esprime il fenomeno dell’abbandono puro e semplice, con perdita di aree agricole e crescita del bosco)

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Sono state inoltre effettuate alcune ulteriori elaborazioni per verificare l’avanzamento del bosco:

• l’assetto vegetazionale del PTCP (1986) individua 2.938 kmq di bosco pari al 54% della superficie regionale;

• la carta di uso del suolo del 2000 3.725 kmq di bosco pari al 69% della superficie regionale; • la carta di uso del suolo del 2012 4.088 kmq di bosco pari al 75% della superficie regionale.

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Si tratta di un fenomeno di portata storica più ampia e che, letto a scala nazionale, mostra la peculiarità del caso ligure.

La Cooperativa Architetti e Ingegneri (CAIRE), a partire dagli anni ’90 ha dato vita alla costruzione ed implementazione dell’Atlante Nazionale del Territorio Rurale, per analizzare e interpretare le dinamiche del territorio rurale e offrire un supporto alle politiche per il suo sviluppo.

Al centro dell’attenzione dell’Atlante sono i temi dello svantaggio territoriale e della sua compensazione e degli squilibri fisici, sociali ed economici che influiscono negativamente sul loro potenziale demografico e costituiscono una concreta minaccia dell’abbandono.

L’Atlante registra che nel passaggio dal primo censimento agricolo del Paese, nel 1961 secondo il quale le aziende agricole “governavano” una superficie totale di 26,5 milioni di ettari, al più recente censimento del 2010 nel quale la stessa superficie aziendale totale (SAT) si è ridotta a 17 milioni di ettari1, si è registrata una variazione che sfiora i 100mila kmq (un terzo della estensione totale del Paese!).

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Fonte dati: Atlante Nazionale del Territorio Rurale (3° Edizione)

In particolare si registra un lento ed inesorabile decremento delle imprese agricole attive sul territorio regionale, alla quale corrisponde con una sempre maggiore riduzione della SAU.

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Fonte dati: Censimento Generale dell’Agricoltura 2010)

La lettura qualitativa dell'uso del suolo mette in luce come il progressivo abbandono delle pratiche agricole, è spesso correlata a processi di invasione su coltivi e su prato-pascoli abbandonati, da parte di popolamenti forestali eterogenei.

In Liguria, rispetto alle altre regioni, il fenomeno risulta particolarmente accentuato con esiti vistosi in termini di fragilità del sistema suolo-soprassuolo e di pericolosità ambientale.

Da quanto sopra complessivamente esposto la manutenzione, intesa come attività sistematica, continuativa e diffusa, coniugata ad usi compatibili (attività produttive legate all’uso agro-silvo-pastorale, la fruizione turistica e le funzioni di piccola e diffusa manutenzione del territorio a contrasto del dissesto idrogeologico) diviene uno strumento fondamentale per ripristinare la piena funzionalità del territorio abbandonato e delle sue interrelazioni con le aree urbanizzate.

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MISSIONE 9 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

CONSOLIDARE LE AZIONI DI TUTELA DEL TERRITORIO DAL PUNTO DI VISTA PAESISTICO E AMBIENTALE E RAFFORZARE LE MISURE A DIFESA DEL RISCHIO IDROGEOLOGICO

La grande fragilità del territorio della nostra regione è risultata evidente in questi ultimi anni nei quali si sono susseguiti alluvioni devastanti nel 2010, 2011, 2012, 2013 e 2014.

Per contrastare la grande fragilità del territorio regionale diventa quindi prioritario consolidare le azioni volte alla sua tutela dal punto di vista paesistico e ambientale rafforzando di pari passo le misure a difesa del rischio idreogeologico, di conservazione del suolo, di difesa delle coste e delle risorse naturali.

La Regione Liguria metterà quindi in campo politiche in materia ambientale tese ad agire in un contesto di tutela e valorizzazione delle risorse, programmando inoltre le opere prioritarie per la riduzione del numero dei cittadini esposti ai rischi. Si prevedono interventi a difesa del suolo per la riduzione della popolazione residente in aree a pericolosità idraulica elevata e media (p3 e P2) individuate nel Piano Gestione del rischio Alluvioni (D. Lgs. 49/2010) con un target di riduzione di 2.000 unità esposte a rischio.

Nell’ambito della politica di conservazione del suolo saranno definiti criteri di priorità per l’attuazione di interventi di bonifica finalizzati alla riduzione delle superfici dei siti contaminati in capo agli Enti pubblici al fine di restituire aree ai legittimi usi con il conseguimento previsto della bonifica di 1 ettaro di superficie.

Una forte e decisa azione volta alla tutela del territorio e allo sviluppo sostenibile non può poi non mettere al centro della propria “mission” una politica di gestione dei rifiuti moderna ed efficiente in linea con gli obiettivi fissati a livello comunitario e nazionale.

A tal fine l’amministrazione è impegnata a mettere in campo le politiche atte a perseguire la riduzione della produzione dei rifiuti urbani, massimizzare i sistemi di riciclaggio e recupero, in particolare quello energetico da trattamenti sulla frazione organica differenziata, e limitare lo smaltimento.

A seguito di tali politiche si prevede un aumento della % di raccolta differenziata sul territorio ligure (media regionale accertata dall'Osservatorio Regionale sui Rifiuti entro giugno dell'anno successivo). Si prevede il conseguimento del 50% di raccolta differenziata a livello regionale.

La Regione ha programmato l’aggiornamento ogni due anni dell'individuazione degli agglomerati definiti dalla normativa nazionale (art. 74, comma 1, lettera n, del D.Lgs.152/2006) quale "area in cui la popolazione e le attività produttive sono concentrate in misura tale da rendere ammissibile tecnicamente ed economicamente, anche in rapporto ai benefici ambientali conseguibili, la raccolta e il convogliamento in una fognatura dinamica delle acque reflue urbane verso un sistema di trattamento o verso un punto di recapito finale”. E’ inoltre prevista la realizzazione di scarichi urbani di acque con trattamento adeguato con il raggiungimento del Target del 50%.

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Popolazione a rischio residente in aree a pericolosità da frana elevata

e molto elevata (Numero di abitanti)

REGIONI 2015

Piemonte 78.509

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 15.330

Lombardia 46.323

Trentino-Alto Adige/Südtirol 17.619

- Bolzano/Bozen 2.634

- Trento 14.985

Veneto 6.679

Friuli-Venezia Giulia 4.398

Liguria 93.405

Emilia-Romagna 91.936

Toscana 134.731

Umbria 4.229

Marche 30.169

Lazio 79.293

Abruzzo 76.121

Molise 19.866

Campania 302.581

Puglia 47.256

Basilicata 33.974

Calabria 87.543

Sicilia 52.896

Sardegna 24.821

Italia 1.247.679

Dati non ripartibili o non classificabili

- Nord 354.199

- Nord-ovest 233.567

- Nord-est 120.632

- Centro 248.422

- Centro-Nord 602.621

- Mezzogiorno 645.058

- Sud 567.341

- Isole 77.717

Ciclo di programmazione F. S. 2014-20

- Regioni più sviluppate 602.621

- Regioni in transizione 120.808

- Regioni meno sviluppate 524.250

Fonte : ISPRA

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MISSIONE 10 - Trasporti e diritto alla mobilità

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

TRASFORMARE IL TRASPORTO PUBBLICO IN UNO STRUMENTO PER LA MOBILITÀ E LA VIVIBILITÀ URBANA E FAVORIRE L’USCITA DELLA LIGURIA DAL SUO ISOLAMENTO INFRASTRUTTURALE

Il trasporto pubblico rappresenta un vero strumento per la mobilità e la vivibilità urbana e contestualmente è un elemento determinante per le strategie regionali di sviluppo e governo del territorio.

La Liguria ha bisogno di un trasporto pubblico efficiente ed affidabile per la sua economia e di conseguenza la regione sarà impegnata a rendere treni e bus una vera alternativa di qualità per la mobilità di tutti, per il lavoro e per il tempo libero, per i lavoratori autonomi e dipendenti, per gli studenti e i turisti.

La diversificazione e l’integrazione delle modalità di trasporto rappresenteranno quindi obiettivi prioritari per garantire la mobilità delle persone e garantire l’accessibilità del territorio per raggiungere maggiore efficienza e maggiore sostenibilità ambientale della nostra regione.

L’impegno della Regione sarà quindi volto al raggiungimento degli obiettivi sopra definiti mettendo in campo politiche di razionalizzazione dei sistemi di trasporto partendo ad esempio dal riammodernamento del parco mezzi con l’acquisto veicoli di nuova generazione.

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Indicatori per regione e ripartizione geografica

REGIONIRIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

Posti-km offerti dal Tpl (g)

Tempo dedicato alla mobilità (h)

Soddisfazione per i servizi di

mobilità (i)

2015 2013-2014 2016

Piemonte 4.513,5 77,0 16,8

Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste 588,4 66,0 27,6

Liguria 4.141,2 81,0 11,3

Lombardia 10.974,5 81,0 27,8

Trentino-Alto Adige/Südtirol 3.521,9 70,0 49,3

Bolzano/Bozen 3.191,5 63,0 53,6

Trento 3.821,2 78,0 43,9

Veneto 5.145,2 73,0 20,3

Friuli-Venezia Giulia 4.068,3 70,0 32,5

Emilia-Romagna 2.679,1 75,0 22,2

Toscana 2.694,0 72,0 18,7

Umbria 1.936,9 69,0 21,2

Marche 2.077,6 71,0 23,6

Lazio 6.319,5 88,0 8,0

Abruzzo 2.176,9 69,0 23,5

Molise 1.876,5 68,0 24,1

Campania 2.181,7 74,0 3,8

Puglia 2.124,7 75,0 16,4

Basilicata 1.333,2 71,0 20,5

Calabria 1.927,5 73,0 14,9

Sicilia 1.696,0 70,0 13,5

Sardegna 3.184,9 74,0 16,5

Nord 6.009,9 77,0 24,1

Centro 4.871,4 79,0 12,0

Mezzogiorno 2.075,7 73,0 11,7

Italia 4.502,7 76,0 17,8

Fonte: Istat

(g) Posti-km per abitante. Il dato si riferisce all'insieme dei comuni capoluogo di provincia; (h) minuti dedicati alla mobilità in un giorno feriale medio; (i) per 100 utenti assidui di almeno un tipo di mezzo.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 93BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 87

MISSIONE 11 – Soccorso civile

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

AUMENTARE E VALORIZZARE IL RUOLO DELLA PROTEZIONE CIVILE COME SUPPORTO DELLE CRITICITÀ DEL TERRITORIO DALLE FASI DI PREVENZIONE FINO A QUELLE DEI POST-EMERGENZA

Negli ultimi anni il territorio ligure ha evidenziato tutta la sua particolare fragilità al rischio idraulico ed idrogeologico, per l’intensificarsi di eventi metereologici estremi, che hanno causato danni enormi.

La Regione, partendo dalla considerazione che l’azione della Protezione Civile è di primaria importanza sia nella fase di prevenzione che in quelle successive a partire dal verificarsi delle calamità e da quella successiva volta all’organizzazione della gestione dell’emergenza e della ripresa della vita sociale ed economica delle aree colpite, ha di conseguenza iniziato a ripensare l’organizzazione del sistema di Protezione Civile, partendo dalle modalità di diramazione delle allerte meteo, con l’obiettivo di arrivare ad un sistema le cui modalità di azione riducano il più possibile i rischi per i cittadini.

Si prevede il raggiungimento del 15% di presidio sul territorio regionale rispetto alle emergenze conclamate.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 94BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 88

MISSIONE 12 - Diritti sociali, politiche sociali e famiglia

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

RAFFORZARE IL SOSTEGNO ALLA FRAGILITÀ SOCIALE ED IMPLEMENTARE GLI INTERVENTI DI SOSTEGNO PER LA FAMIGLIA

In questa fase di profondi cambiamenti sociali e demografici, che determinano nuovi bisogni a cui la società deve fare fronte, diventa centrale adottare politiche e strategie capaci di affrontare con decisione i problemi delle condizioni di vita delle persone e delle famiglie.

Le politiche per il sostegno alla fragilità sociale, alla famiglia, alle persone disabili e ai loro cari, agli anziani e a tutte le persone a rischio di esclusione sociale, rendono indispensabile una programmazione strategica di interventi, coerenti ed omogenei su tutto il territorio regionale, che vada a favore delle fasce più deboli.

Contestualmente a tutta una serie di politiche attive di sostegno, la Regione intende intervenire per migliorare la “governance” del settore in modo tale che l’azione a sostegno delle fragilità sociali sia un’azione coordinata e sinergica degli attori pubblici e privati del settore, in un’ottica di sistema che la renda sempre più efficace e capace di attivare risorse, competenze e progettualità.

La Regione Liguria mette in atto politiche di inclusione sociale al fine di combattere l’emarginazione e creare le condizioni per sostenere i soggetti più fragili ad affrontare la crisi attuale. Lo sviluppo inclusivo della società deve essere sostenuto da misure del Welfare idonee ad affrontare la complessità le situazioni di povertà e di bisogno. La famiglia va sostenuta in modo particolare per il suo ruolo cruciale nella cura e nello sviluppo della persona.

Sulla base dei dati Istat, la Liguria, con la popolazione residente superiore a 65 anni che supera ormai il 28% del totale dei residenti, è caratterizzata da una società particolarmente fragile e con necessità di sostegno. L’età media dei liguri è superiore ai 48 anni, il 41% delle famiglie è composto da una persona sola. La fragilità della società ligure non è testimoniata solo dalle caratteristiche demografiche, ma anche dall’aumento delle persone a rischio di povertà che nel 2014 superavano il 16% della popolazione e con quasi il 13% di persone che vivono in famiglie con grave deprivazione materiale. Negli ultimi anni quasi il 18% dei liguri dà una valutazione soggettiva di difficoltà economica della propria situazione.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 95BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 89

Persone a rischio di povertà o esclusione sociale (totale) (a) (b) (c) (d) (e)

Persone a rischio di povertà o esclusione sociale (numero)

REGIONI 2013 2014 2015

Piemonte 749.483 831.244 796.819

Valle d'Aosta 24.807 22.467 23.137

Lombardia 1.756.279 1.795.680 1.765.882

Trentino-Alto Adige 149.228 122.316 155.769

- Bolzano/Bozen 64.234 49.998 71.075

- Trento 84.994 72.317 84.694

Veneto 798.914 826.121 827.812

Friuli-Venezia Giulia 207.121 199.973 178.265

Liguria 395.647 421.356 406.984

Emilia-Romagna 799.065 725.626 687.672

Toscana 685.007 716.217 698.372

Umbria 209.205 195.204 255.453

Marche 364.554 303.578 358.352

Lazio 1.507.085 1.444.468 1.588.125

Abruzzo 350.875 393.440 404.033

Molise 143.916 127.714 98.929

Campania 2.860.181 2.875.297 2.700.832

Puglia 1.778.425 1.648.092 1.959.784

Basilicata 288.872 228.461 239.180

Calabria 899.271 859.949 877.560

Sicilia 2.801.633 2.770.317 2.835.157

Sardegna 533.492 628.265 610.415

Italia 17.303.060 17.135.785 17.468.532

- Nord 4.880.544 4.944.783 4.842.340

- Nord-ovest 2.926.216 3.070.747 2.992.822

- Nord-est 1.954.328 1.874.036 1.849.518

- Centro 2.765.851 2.659.467 2.900.302

- Centro-Nord 7.646.395 7.604.250 7.742.642

- Mezzogiorno 9.656.665 9.531.535 9.725.890

- Sud 6.321.540 6.132.953 6.280.318

- Isole 3.335.125 3.398.582 3.445.572

Ciclo di programmazione F. S. 2014-2020

- Regioni più sviluppate 7.646.395 7.604.250 7.742.642

- Regioni in transizione 1.028.283 1.149.419 1.113.377

- Regioni meno sviluppate 8.628.382 8.382.116 8.612.513

Fonte: Istat

Note:

(d) E' stata rivista l'intera serie storica

(e) L'indicatore fa parte del set di indicatori dell'Accordo di Partenariato 2014-2020

(b) Eventuali discrepanze nel computo dei totali sono dovuti ad arrotondamenti

(c) L'indicatore è presente nel set degli indicatori strutturali per la valutazione

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 96BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 90

MISSIONE 13 – Tutela della salute

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

PROMUOVERE IL BENESSERE E ACCRESCERE LA QUALITÀ DI VITA DEI CITTADINI LIGURI ARRIVANDO ALLA COSTRUZIONE DI UN SISTEMA SANITARIO EFFICIENTE ED EFFICACE CHE PONGA AL CENTRO LA PERSONA, CHE GARANTISCA PREVENZIONE E CURE APPROPRIATE, TUTELANDO E FACILITANDO LA LIBERA E CONSAPEVOLE SCELTA DEL CITTADINO STESSO

Per la Regione Liguria, la salute, intesa non solo come assenza di malattia ma come stato di benessere fisico, mentale e sociale, rappresenta un diritto fondamentale delle persone ed un investimento per lo sviluppo della società.

Ed è proprio per garantire un servizio più efficiente, potenziando in primo luogo il rapporto ospedale-territorio nell’ottica dell’integrazione dei servizi sociosanitari che l’amministrazione ha messo in campo il progetto A.Li.Sa.

La creazione di A.Li.Sa, in cui è confluita Ars, garantirà al sistema sanitario regionale una “governance” efficace, dando una regia unica a tutte e cinque le Asl, che sono state mantenute in modo da dare al territorio ligure la possibilità di affrontare i problemi delle comunità con articolazioni più vicine ai cittadini.

I principi fondanti della creazione dell'Azienda sono quindi l'efficienza, l'efficacia, la razionalità e l'economicità nell'impiego delle risorse per garantire omogeneità di accesso ai servizi a tutti i cittadini liguri, equilibrando la sinergia tra la sanità e le politiche sociali con attenzione specifica alle esigenze dei territori, anche attraverso il coinvolgimento dei sindaci e quindi degli enti locali.

In particolare verranno sviluppate azioni per traguardare una migliore integrazione socio-sanitaria, attraverso percorsi di rimodulazione dell’attuale assetto, con l’obiettivo di rendere più appropriato l’intervento delle cure ospedaliere, concentrando in ambito ospedaliero la fase acuta delle cure.

Questo processo si coniuga anche con l’obiettivo del rispetto dei vincoli economici che conferiscono sostenibilità al sistema.

Tale obiettivo diventa ancora più stringente considerando la peculiarità della Liguria rispetto all’indice di vecchiaia che si attesta su valori ben superiori rispetto alla media nazionale. A inizio 2016 l’indice a livello nazionale è pari a 161,4 mentre per la Liguria si attesta a 246,5.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 97BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 91

Indicatori per regione e ripartizione geografica

REGIONI

RIPARTIZIONI

GEOGRAFICHE

Speranza

di vita alla

nascita

(a)

Speranza

di vita in

buona

salute alla

nascita (a)

Indice di

stato

fisico (b)

Indice di

stato

psicologico

(b)

Mortalità

infantile

(c)

Mortalità per

incidenti

stradali (15-34

anni) (d)

Mortalità

per tumore

(20-64

anni) (e)

Mortalità per

demenze e

malattie del

sistema

nervoso (65

anni e più) (f)

Speranza

di vita

senza

limitazioni

nelle

attività a

65 anni (a)

Eccesso di

peso (g)

Fumo

(h)

Alcol

(h)

Sedentari

età (h)

Alimenta

zione (i)

2016 2016 2013 2013 2014 2016 2014 2014 2016 2016 2016 2016 2016 2016

Piemonte 82,6 59,4 51,7 49,0 1,7 0,8 9,3 30,9 10,7 39,1 20,6 17,9 32,4 22,3

Valle d'Aosta 81,9 59,9 51,4 49,4 2,7 0,4 10,1 31,9 11,0 42,5 19,3 27,3 32,5 20,8

Liguria 82,7 59,8 51,7 50,1 2,9 0,7 8,7 31,5 11,4 41,7 22,5 19,2 36,6 19,4

Lombardia 83,2 60,5 51,7 49,4 2,9 0,5 9,0 29,4 11,4 41,7 20,6 19,3 30,7 21,3

Trentino-Alto Adige 83,6 67,3 51,8 50,3 2,4 0,7 7,7 30,2 10,3 38,1 17,2 25,6 15,6 20,9

Bolzano/Bozen 83,4 69,3 51,9 51,1 2,7 1,0 8,3 32,4 9,5 39,6 18,5 29,0 14,0 16,5

Trento 83,8 65,5 51,7 49,6 2,1 0,4 7,1 28,7 10,9 36,6 16,0 22,2 17,2 25,1

Veneto 83,3 58,7 51,4 49,3 2,1 0,7 8,4 32,6 10,5 44,0 16,6 18,5 25,7 21,4

Friuli-Venezia Giulia 82,8 60,6 51,6 49,6 2,1 0,6 9,0 25,0 11,4 43,8 19,6 24,1 25,8 20,1

Emilia-Romagna 83,2 62,3 51,3 49,2 2,9 0,8 8,6 27,8 10,9 44,7 20,4 19,8 30,9 26,7

Toscana 83,3 59,4 51,9 48,9 2,0 0,6 8,5 27,2 10,9 43,8 21,1 19,0 32,0 22,6

Umbria 83,3 58,2 51,2 49,3 2,1 0,4 7,9 25,6 8,8 46,1 23,6 14,8 37,9 24,6

Marche 83,4 57,4 51,4 48,0 1,9 0,8 8,6 30,5 10,2 44,5 19,5 17,4 31,4 18,3

Lazio 82,7 57,7 51,2 49,4 2,8 0,8 9,3 23,0 9,5 40,9 21,2 14,4 41,6 25,1

Abruzzo 82,8 56,7 51,3 49,0 2,2 0,5 8,9 29,2 8,6 50,6 19,6 18,0 40,5 14,2

Molise 82,6 57,5 51,0 49,7 2,7 0,9 8,2 21,7 9,3 50,7 20,6 18,6 51,9 11,7

Campania 81,1 57,3 50,9 48,3 3,0 0,4 10,7 22,1 7,9 51,8 23,1 12,2 59,2 15,5

Puglia 82,8 57,8 50,6 48,7 3,2 1,1 8,8 26,9 9,0 49,6 17,6 14,2 51,4 10,3

Basilicata 82,4 53,3 50,5 48,9 3,6 0,8 8,6 22,9 8,9 51,1 22,0 17,0 50,6 12,8

Calabria 82,3 51,7 49,9 48,7 4,7 1,0 8,4 22,0 7,5 50,6 15,8 13,1 54,2 11,4

Sicilia 81,8 57,8 50,8 48,9 4,1 0,5 9,2 26,9 7,3 48,8 19,7 9,2 59,0 15,5

Sardegna 82,6 54,1 50,2 49,4 2,3 0,9 9,9 33,9 7,8 42,8 17,7 20,7 33,9 23,3

Nord 83,1 60,5 51,6 49,4 2,5 0,7 8,8 29,9 11,0 42,1 19,8 19,4 29,8 22,2

Centro 83,0 58,3 51,5 49,1 2,4 0,7 8,9 25,9 10,0 42,6 21,1 16,2 37,1 23,5

Mezzogiorno 82,1 56,6 50,7 48,8 3,4 0,7 9,5 25,9 8,0 49,7 19,7 13,2 53,5 14,6

Italia 82,8 58,8 51,2 49,1 2,8 0,7 9,0 27,9 9,8 44,8 20,0 16,7 39,4 19,8

Fonte :Istat(a) Numero medio di anni; (b) Punteggi medi standardizzati; (c) Tassi standardizzati per 1.000 nati vivi residenti; (d) Tassi standardizzati per 10.000 residenti di 15-34 anni; (e) Tassi standardizzati per 10.000 residenti di 20-64 anni;

(f) Tassi standardizzati per 10.000 residenti di 65 anni e più; (g) Tassi standardizzati per 100 persone di 18 anni e più; (h) Tassi standardizzati per 100 persone di 14 anni e più; (i) Tassi standardizzati per 100 persone di 3 anni e più.

Indicatori Salute Regione Liguria - Anni 2010-2016

Indicatori 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016

Speranza di vita alla nascita 81,6 81,7 81,8 81,9 82,5 82,2 82,7

Speranza di vita in buona salute alla nascita 61,0 60,5 62,9 60,8 59,2 59,0 59,8

Indice di stato fisico 51,7

Indice di stato psicologico 50,1

Mortalità infantile 2,8 3,9 3,1 2,4 2,9

Mortalità per incidenti stradali (15-34 anni) 1,0 0,7 0,7 0,5 0,5 0,8 0,7

Mortalità per tumore (20-64 anni) 9,6 10,1 10,0 9,2 8,7

Mortalità per demenze e malattie del sistema nervoso (65 anni e più) 33,9 34,9 34,8 32,9 31,5

Speranza di vita senza limitazioni a 65 anni 10,5 10,9 10,0 10,2 11,2 10,0 11,4

Eccesso di peso 38,4 40,5 36,7 38,3 41,7 41,3 41,7

Fumo 21,4 21,9 22,2 20,6 18,9 23,3 22,5

Alcol 22,0 19,4 17,9 18,8 15,9 16,0 19,2

Sedentarietà 39,2 41,4 34,0 41,7 36,3 34,4 36,6

Alimentazione 22,0 18,3 18,6 16,6 20,2 19,2 19,4

Fonte: Istat

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 98BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 92

MISSIONE 14 – Sviluppo economico e competitività

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

FAVORIRE E PROMUOVERE IL SISTEMA DI COMPETITIVITÀ DELLE IMPRESE LIGURI DANDO ATTUAZIONE AL GROWTH ACT

La Regione crede fermamente nello sviluppo sostenibile della propria economia e vuole rafforzarne le peculiarità caratteristiche per portare l’economia regionale al livello di crescita ed eccellenza delle regioni europee più progredite.

Con l’approvazione ad inizio 2016 del c.d. “Growth Act” la Regione ha voluto fin da subito intervenire e dare il suo contributo per far svoltare dal punto di vista economico la Liguria ponendosi come obiettivo la promozione degli investimenti, della crescita e dell’occupazione.

In questo modo si mira a portare la Liguria al livello delle regioni europee più progredite, creando un ambiente economico competitivo ispirato al rispetto delle regole, alla libertà di impresa, alla tutela del consumatore utente e alla protezione della salute e dell’ambiente.

La competitività delle imprese rappresenta un importante strumento per dare nuovo slancio all’economia della regione, in un periodo di forte crisi che ha messo a dura prova la capacità di investimento delle imprese.

Pertanto occorrono interventi per sostenere la nuova imprenditorialità e rilanciare la propensione agli investimenti nel sistema produttivo.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 99BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 93

Tasso di natalità delle imprese nei settori ad alta intensità di conoscenza (a) (b)

(Valori percentuali)

2013 2014 2015

Piemonte 7,2 8,3 7,8

Valle d'Aosta 5,0 6,6 6,5

Lombardia 7,6 9,0 8,4

Trentino-Alto Adige 7,0 8,3 7,7

- Bolzano/Bozen 7,4 8,3 7,6

- Trento 6,7 8,4 7,9

Veneto 7,3 8,4 8,0

Friuli-Venezia Giulia 6,7 8,0 7,6

Liguria 6,9 7,6 7,3

Emilia-Romagna 7,3 8,2 7,7

Toscana 7,4 8,5 8,0

Umbria 7,9 8,8 8,7

Marche 8,0 8,3 8,3

Lazio 9,7 10,5 9,9

Abruzzo 9,6 9,6 9,3

Molise 9,7 10,6 10,7

Campania 9,9 10,5 11,1

Puglia 9,0 9,4 10,1

Basilicata 8,5 9,6 11,0

Calabria 10,7 11,4 11,8

Sicilia 9,7 10,5 10,8

Sardegna 8,5 8,9 9,6

Italia 8,2 9,1 9,0

- Nord 7,3 8,5 8,1

- Nord-ovest 7,4 8,7 8,2

- Nord-est 7,2 8,2 7,8

- Centro 8,7 9,5 9,1

- Centro-Nord 7,8 8,8 8,4

- Mezzogiorno 9,6 10,1 10,6

- Sud 9,7 10,1 10,7

- Isole 9,4 10,0 10,5

Ciclo di programmazione F. S. 2014-2020

- Regioni più sviluppate 7,8 8,8 8,4

- Regioni in transizione 9,1 9,4 9,6

- Regioni meno sviluppate 9,7 10,3 10,8

Fonte: elaborazioni su dati Istat ASIA demografia d'impresa

(b) L'indicatore fa parte del set di indicatori dell'Accordo di Partenariato 2014-2020

REGIONI

(a) Fino all'anno 2006 si utilizza la classificazione Ateco2002; a partire dall'anno 2007 è utilizzata la classificazione Ateco2007.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 100BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 94

Addetti alla R&S (a) (b) (c) (d) (e) (f) (g)

Addetti alla ricerca e sviluppo (unità espresse in equivalenti tempo pieno per mille abitanti)

2013 2014 2015

Piemonte 5,9 5,9 6,4

Valle d'Aosta 2,5 2,5 2,4

Lombardia 5,0 5,0 5,0

Trentino-Alto Adige 5,4 5,3 5,5

- Bolzano/Bozen 3,5 3,6 3,3

- Trento 7,3 7,1 7,7

Veneto 4,7 4,6 4,8

Friuli-Venezia Giulia 5,0 5,1 5,3

Liguria 4,6 4,3 4,7

Emilia-Romagna 6,7 6,8 7,2

Toscana 4,7 4,9 4,9

Umbria 3,1 3,2 ....

Marche 3,2 3,6 3,5

Lazio 5,6 5,4 5,6

Abruzzo 2,4 2,4 2,7

Molise .... .... ....

Campania 2,5 2,5 2,7

Puglia 1,8 1,9 1,9

Basilicata 1,6 .... 1,8

Calabria .... .... 1,4

Sicilia 1,8 1,8 1,8

Sardegna 2,3 2,3 2,6

Italia 4,1 4,1 4,3

- Nord 5,4 5,3 5,5

- Nord-ovest 5,2 5,2 5,4

- Nord-est 5,6 5,6 5,8

- Centro 4,8 4,8 ....

- Centro-Nord 5,2 5,2 ....

- Mezzogiorno 2,0 2,0 ....

- Sud 2,0 2,1 ....

- Isole 1,9 1,9 2,0

Ciclo di programmazione F. S. 2014-2020

- Regioni più sviluppate 5,2 5,2 ....

- Regioni in transizione .... .... ....

- Regioni meno sviluppate .... .... 2,1

Fonte: Istat

(d) Per motivi di riservatezza: i dati 1996 e 1997 della spesa delle imprese della Valle d'Aosta sono compresi in quelli del Piemonte; il dato 1997 della spesa delle imprese della Calabria è incluso nel dato della Basilicata; i dati dal 1997 al 2001 della spesa delle imprese del Molise sono compresi in quelli dell'Abruzzo; il dato 1998 della spesa della PA della Valle d'Aosta è compreso in quello del Piemonte.

(e) La popolazione ai confini dell'epoca è il risultato di un'operazione statistica ottenuta tramite una ricostruzione tra i due censimenti del 2001 e del 2011 e non è frutto di osservazione continua, come avviene per la popolazione calcolata correntemente. L'unità di analisi territoriale alla base della ricostruzione è il comune e i risultati a livello sovra comunale, dal provinciale al nazionale, si determinano per aggregazione. La popolazione ai confini dell'epoca, a differenza di quella ai confini attuali (che nello specifico, attualmente, si riferisce ai confini esistenti al Censimento del 2011), tiene conto dell'evoluzione del territorio nel tempo (nascita e morte dei comuni per fusione o per disaggregazione, passaggi dei comuni da una provincia o da una regione all'altra).

(f) l'indicatore fa parte delle tavole di osservazione del QSN

(g) Grafico visualizzato su www.opencoesione.gov.it

AnniREGIONI

(a) L'indicatore si riferisce a ricercatori, tecnici e altro personale addetto alla R&S della Pubblica Amministrazione, Università e imprese pubbliche e private

(b) Le variazioni 2005-2006, oltre ad essere influenzate da occasionali modifiche nella classificazione istituzionale di alcuni soggetti interessati alla rilevazione (in genere, imprese che hanno assunto una natura giuridica pubblica o non profit o, al contrario, soggetti non profit trasformati in imprese), possono anche risentire dell'agevolazione che ha consentito la deduzione dal reddito imponibile a fini IRAP delle spese sostenute per il personale di R&S, inclusi consulenti e collaboratori (art.1, comma 347, legge n.311/2004 - Legge Finanziaria 2005).

(c) Per alcune annualità, i dati di alcune regioni non sono resi disponibili in quanto coperti da vincolo di confidenzialità.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 101BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 95

Incidenza della spesa delle imprese in R&S (a) (b) (c)

Spese per ricerca e sviluppo delle imprese pubbliche e private sul PIL (percentuale)

2013 2014 2015

Piemonte 1,56 1,77 1,72

Valle d'Aosta 0,21 0,27 0,47

Lombardia 0,91 0,92 0,89

Trentino-Alto Adige 0,59 0,65 0,65

- Bolzano/Bozen 0,38 0,46 0,47

- Trento 0,83 0,87 0,85

Veneto 0,74 0,72 0,74

Friuli-Venezia Giulia 0,82 0,85 0,84

Liguria 0,69 0,72 0,82

Emilia-Romagna 1,09 1,15 1,27

Toscana 0,63 0,72 0,71

Umbria 0,24 0,25 0,26

Marche 0,43 0,50 0,48

Lazio 0,50 0,59 0,60

Abruzzo 0,31 0,39 0,37

Molise 0,34 0,32 0,64

Campania 0,53 0,51 0,54

Puglia 0,23 0,29 0,37

Basilicata 0,04 0,05 0,11

Calabria 0,03 0,05 0,08

Sicilia 0,26 0,26 0,28

Sardegna 0,04 0,05 0,10

Italia 0,72 0,76 0,78

- Nord 0,97 1,01 1,03

- Nord-ovest 1,04 1,10 1,08

- Nord-est 0,87 0,89 0,95

- Centro 0,52 0,60 0,60

- Centro-Nord 0,84 0,90 0,91

- Mezzogiorno 0,29 0,30 0,34

- Sud 0,33 0,35 0,40

- Isole 0,20 0,20 0,23

Ciclo di programmazione F. S. 2014-2020

- Regioni più sviluppate 0,84 0,90 0,91

- Regioni in transizione 0,19 0,23 0,27

- Regioni meno sviluppate 0,31 0,32 0,36

Fonte: Istat

(c) Le variazioni 2005-2006, oltre ad essere influenzate da occasionali modifiche nella classificazione istituzionale di alcuni soggetti interessati alla rilevazione (in genere, imprese che hanno assunto una natura giuridica pubblica o non profit o, al contrario, soggetti non profit trasformati in imprese), possono anche risentire dell'agevolazione che ha consentito la deduzione dal reddito imponibile a fini IRAP delle spese sostenute per il personale di R&S, inclusi consulenti e collaboratori (art.1, comma 347, legge n.311/2004 - Legge Finanziaria 2005).

REGIONIAnni

(a) Spese intra-muros (svolte con con proprio personale e con proprie attrezzature).(b) Per motivi di riservatezza: il dato 1997 della Calabria è incluso in quello della Basilicata; i dati 1996 e 1997 della Valle d'Aosta sono compresi in quelli del Piemonte; i dati dal 1997 al 2001 del Molise sono compresi in quelli dell'Abruzzo

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 102BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 96

MISSIONE 15 - Politiche per il lavoro e la formazione professionale

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

FRONTEGGIARE IL PROBLEMA DELLA DISOCCUPAZIONE GIOVANILE E QUELLO DEI GIOVANI INATTIVI METTENDO IN CAMPO POLITICHE DI ISTRUZIONE FORMAZIONE IN GRADO DI GENERARE OPPORTUNITÀ LAVORATIVE

La Regione, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta di professionalità, aumentare la qualità e il capitale umano, metterà in campo una serie di provvedimenti e di azioni per incrementare e migliorare la formazione dei giovani, degli inoccupati/disoccupati e di coloro che sono già inseriti nel mercato del lavoro.

Realizzazione di percorsi per favorire l'occupazione costruiti sulla base della condizione lavorativa e personale, miglioramento della capacità di accesso alla formazione e costante miglioramento dei servizi erogati sono tra gli strumenti messi in campo dalla Regione per ridurre le disparità, sostenere i lavoratori di tutte le età e mantenere aggiornato il capitale di competenze acquisite in una logica di formazione e arricchimento professionale continuo.

In Liguria, secondo i dati di media annuale diffusi dall’ISTAT, nel 2017 l’occupazione è pari a 603mila unità, in diminuzione dell’1,1% (-7mila unità) rispetto al 2016. Gli occupati si concentrano nelle classi 45-54 anni (33%) e 35-44 anni (25,2%). I giovani occupati tra i 15-24 anni rappresentano il 3,5% e rimangono stabili rispetto al 2016, mentre i giovani adulti nella fascia 25-34 anni sono il 15,8%, in crescita del 3,3% (+3mila unità) rispetto all’anno precedente.

I disoccupati nel 2017 ammontano a 63mila unità, in diminuzione del 4,5% (-3mila unità) rispetto al 2016. Il tasso di disoccupazione complessivo è del 9,5% ma se consideriamo le singole fasce di età il valore più elevato continua ad essere quello tra i 15-24 anni (34,3%), seguito dalla classe immediatamente successiva 25-34 anni, per cui l’indicatore è pari al 14,4%.

E’ interessante tuttavia segnalare come rispetto al 2016 il tasso di disoccupazione 15-24 anni sia comunque diminuito di 3,6 punti percentuali e quello tra i 25-34 anni sia sceso di 1,1 punti percentuali.

Altro dato interessante per comprendere il profilo di chi è alla ricerca di lavoro è quello degli utenti che, al 31 Dicembre 2017, si sono registrati al Portale regionale Mi Attivo per poter fruire dei servizi erogati dai CPI liguri. Essi risultano pari a 97.178 unità (fonte QPG regionale, dati estratti a Gennaio 2018): il 14,7% ha tra i 15-24 anni e il 13,5% tra i 25-29 anni.

Secondo i dati di media annuale diffusi dall’ISTAT, nel 2017 i giovani tra i 15 e i 29 anni residenti in Liguria che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in percorsi di formazione (NEET) sono 41.584, di questi 22.766 hanno tra i 15-24 anni e 39.340 tra i 18-29 anni. L’attenzione per la problematica della disoccupazione giovanile viene realizzata in gran misura attraverso l’attuazione del Programma Garanzia per i Giovani, il cui obiettivo è quello di garantire un’offerta di servizi di politica attiva del lavoro a giovani disoccupati non impegnati in percorsi di istruzione formale o in attività formative (NEET).

La prima edizione di Garanzia Giovani è formalmente in fase di chiusura.

Per la realizzazione della nuova edizione del Programma, alla Regione Liguria sono state assegnate risorse a valere sul PON IOG pari a 12.340.536,05 €.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 103BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tasso di occupazione giovanile (totale) (a) (b)

Persone occupate (15-29 anni) in percentuale sulla popolazione nella corrispondente classe di età (media annua) (totale)

2013 2014 2015 2016 2017

Piemonte 34,3 34,0 34,8 34,2 35,4

Valle d'Aosta 39,1 37,3 38,4 37,4 37,5

Lombardia 39,1 37,9 37,0 38,3 39,5

Trentino-Alto Adige 44,0 42,4 42,0 42,5 44,4

- Bolzano/Bozen 49,5 47,4 46,3 48,5 48,9

- Trento 38,2 37,1 37,6 36,3 39,5

Veneto 37,1 38,0 36,0 38,8 40,0

Friuli-Venezia Giulia 34,2 34,2 33,3 35,2 35,8

Liguria 29,6 29,1 30,0 31,9 31,3

Emilia-Romagna 37,3 34,5 35,6 38,8 38,3

Toscana 35,5 34,8 33,8 34,0 35,3

Umbria 33,9 30,8 33,1 32,2 33,0

Marche 33,9 33,5 34,3 33,6 34,5

Lazio 27,8 27,2 27,7 28,7 29,0

Abruzzo 28,1 26,1 26,1 27,5 29,7

Molise 19,7 19,7 21,7 24,0 21,5

Campania 18,9 17,5 18,6 19,6 19,4

Puglia 21,2 21,1 20,9 22,8 22,3

Basilicata 19,9 21,4 23,6 25,5 22,3

Calabria 18,7 17,0 15,5 16,4 16,7

Sicilia 17,7 16,8 18,9 19,6 19,3

Sardegna 21,5 22,7 23,6 22,0 24,2

Italia 29,1 28,3 28,6 29,7 30,3

- Nord 37,3 36,4 36,0 37,6 38,4

- Nord-ovest 37,0 36,0 35,8 36,6 37,7

- Nord-est 37,6 36,8 36,2 38,9 39,4

- Centro 31,3 30,5 30,8 31,1 31,8

- Centro-Nord 35,4 34,5 34,4 35,6 36,4

- Mezzogiorno 19,7 18,9 19,8 20,7 20,7

- Sud 20,3 19,3 19,7 21,0 20,8

- Isole 18,5 18,0 19,9 20,1 20,3

Ciclo di programmazione F. S. 2014-2020

- Regioni più sviluppate 35,4 34,5 34,4 35,6 36,4

- Regioni in transizione 24,0 23,8 24,4 24,5 26,2

- Regioni meno sviluppate 19,1 18,1 19,0 20,1 19,8

Fonte: Istat

(b) L'indicatore fa parte del set di indicatori dell'Accordo di Partenariato 2014-2020

REGIONIAnni

(a) La serie storica è stata revisionate dal 2002 al 2014, in seguito all'aggiornamento della popolazione di riferimento sulla base delle risultanze censuarie del 2011. La popolazione utilizzata è di natura statistica, in quanto tiene conto dei risultati della Post Enumeration Survey (PES), dei flussi anagrafici post-censuari e del Sistema di Revisione delle Anagrafi (SIREA), al fine di attutire le perturbazioni dovute alle successive rettifiche anagrafiche. Per maggiori approfondimenti sulla popolazione statistica utilizzate si rinvia al seguente link: http://www.istat.it/it/archivio/145206.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 104BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 98

MISSIONE 16 - Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

CREARE LE CONDIZIONI PER FAVORIRE LO SVILUPPO E IL CONSOLIDAMENTO DELL’AGRICOLTURA, DELLA FORESTAZIONE E DELLA PESCA IN LIGURIA

La Liguria ha senza dubbio bisogno di politiche che favorendo in particolar modo l’entroterra e le zone di produzione agricola, sostengano il settore e ne facciano un settore trainante d’eccellenza.

Parallelamente vanno sviluppate tutte le azioni politiche per fare in modo che la valorizzazione e il potenziamento dell’agricoltura vadano nella direzione utile a preservare le campagne dal degrado e dai pericoli idrogeologici.

Conservazione, incremento della superficie agricola, sostegno ai giovani agricoltori, sostegno per le zone svantaggiate rappresentano quindi le direttrici principali sulle quali si muoverà l’intervento della Regione.

Tutela della diversità biologica e promozione dell’equilibrio sostenibile dovranno essere adeguatamente promosse anche in materia ittica e faunistico-venatoria con l’obiettivo di ridisegnare le strategie di governo dei due settori attraverso processi di innovazione e modernizzazione a livello di imprese e a livello di attori istituzionali.

Conti economici territoriali della branca agricoltura, silvicoltura e pesca - Liguria (migliaia di euro)

Branca di attività (NACE Rev. 2) Tipo aggregato 2013 2014 2015 2016 2017

produzione 723.594 674.538 725.981 668.288 692.183

consumi intermedi ai prezzi d'acquisto 243.045 239.394 244.478 232.542 238.836

valore aggiunto 480.549 435.144 481.504 435.746 453.347

produzione 646.656 597.434 646.119 590.119 613.930

produzione di beni e servizi per

prodotto 596.361 547.973 595.605 538.480 559.868

(+) attività secondarie 54.891 53.756 54.965 55.757 58.200

(-) attività secondarie 4.597 4.294 4.451 4.119 4.138

consumi intermedi ai prezzi d'acquisto 210.152 205.175 213.015 201.648 207.455

valore aggiunto 436.503 392.259 433.104 388.471 406.476

produzione 9.327 8.986 8.759 9.827 10.413

produzione di beni e servizi per

prodotto 9.327 8.986 8.759 9.827 10.413

(+) attività secondarie 0 0 0 0 0

(-) attività secondarie 0 0 0 0 0

consumi intermedi ai prezzi d'acquisto 5.760 6.101 4.965 5.027 4.935

valore aggiunto 3.568 2.885 3.794 4.800 5.478

produzione 67.612 68.118 71.103 68.342 67.840

produzione di beni e servizi per

prodotto 68.798 69.277 72.327 69.588 69.145

(+) attività secondarie 0 0 0 0 0

(-) attività secondarie 1.187 1.159 1.224 1.246 1.305

consumi intermedi ai prezzi d'acquisto 27.133 28.118 26.497 25.867 26.447

valore aggiunto 40.478 40.001 44.606 42.475 41.394

Fonte: Istat - Dati estratti il 31 mag 2018 09:44 UTC (GMT) da I.Stat

Valutazione prezzi correnti

Correzione dati grezzi

pesca e acquicoltura

Edizione Mag-2018

agricoltura, silvicoltura e pesca

produzioni vegetali e animali, caccia

e servizi connessi

silvicoltura e utilizzo di aree forestali

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 105BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 99

MISSIONE 17 - Energia e diversificazione delle fonti energetiche

OBIETTIVO DI MISSIONE DELLA X LEGISLATURA

CONTRIBUIRE ALLA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI INQUINANTI E AI CONSUMI IN TERMINI DI ENERGIA UTILIZZATA

L’incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili rappresenta uno degli obiettivi fissati dall’Unione Europea e di conseguenza tutte le azioni messe in campo dalla Regione, saranno finalizzate al raggiungimento della quota di produzione di energia rinnovabile assegnata alla Liguria dal decreto “burden sharing”.

Pertanto l’impegno regionale è quello di individuare azioni strategiche di carattere multisettoriale e coordinate a livello dell’intera regione, volte all’incentivazione e al sostegno della produzione di energia di fonti rinnovabili e del risparmio e dell’efficienza energetica e allo sviluppo delle relative infrastrutture e opere.

Consumi di energia elettrica coperti da fonti rinnovabili per regione e ripartizione geografica - Anni 2013-2016 (a) (b)

(percentuale sul totale dei consumi interni lordi)

REGIONI E RIPARTIZIONI GEOGRAFICHE

2013 2014 2015 2016

Piemonte 41,6 44,6 43,6 37,3

Valle d'Aosta 310,4 310,2 323,1 277,2

Liguria 9,3 10,4 8,6 8,6

Lombardia 24,3 29,4 24,2 23,8

Trentino-Alto Adige 176,8 209,5 141,2 136,8

Bolzano/Bozen 225,5 261,8 196,3 183,8

Trento 131,6 163,4 92,0 94,3

Veneto 25,9 30,2 24,2 24,2

Friuli-Venezia Giulia 27,5 36,4 25,8 27,0

Emilia-Romagna 18,7 21,5 20,0 19,5

Toscana 37,3 41,4 39,4 41,6

Umbria 47,8 47,0 39,2 39,7

Marche 28,1 27,8 27,6 26,9

Lazio 15,1 15,1 14,0 13,5

Abruzzo 48,7 51,8 53,2 45,9

Molise 89,3 91,1 85,5 86,8

Campania 24,6 24,9 24,1 26,8

Puglia 44,3 45,9 47,4 49,7

Basilicata 65,0 64,9 61,9 80,8

Calabria 79,8 80,8 71,7 76,8

Sicilia 23,6 24,8 23,7 26,2

Sardegna 38,0 37,1 34,8 37,4

Nord 33,2 38,8 38,4 30,6

Centro 28,0 29,2 27,3 27,9

Mezzogiorno 38,7 39,7 38,9 41,5

Italia 33,7 37,3 33,1 33,1

Fonte: Terna S.p.A.

(a) L'indicatore è stato calcolato considerando il consumo interno lordo comprensivo dei pompaggi.

(b) I valori superiori a 100 di Valle d'Aosta e Trentino-Alto Adige sono dovuti alla produzione di energia superiore alla richiesta interna.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 106BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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SEZIONE II ANALISI E PROSPETTIVA DELLA FINANZA

PUBBLICA REGIONALE

3. IL QUADRO TENDENZIALE DI FINANZA REGIONALE

In assenza di un quadro programmatico nazionale che definisca le politiche di governo dei prossimi anni il DEF nazionale fornisce esclusivamente prospetti pluriennali a legislazione vigente che riflettono le previsioni macroeconomiche e i loro effetti sulle grandezze di finanza pubblica.

Il quadro tendenziale regionale quindi riporta gli effetti di gettito e di bilancio derivanti dal quadro nazionale a legislazione vigente; si confermano quindi i trend già evidenziati in precedenza e si rileva ancora una volta l’effetto dei consistenti interventi normativi in materia fiscale sui tributi di competenza regionale, primo fra tutti l’IRAP che perde via via il ruolo di perno del sistema di finanziamento della spesa regionale, quella sanitaria in primis, a causa della forte riduzione di base imponibile quale conseguenza della detassazione del fattore lavoro. Si conferma infatti un suo ridimensionamento di quasi il 30% sul gettito del triennio precedente. La congiuntura economica in ripresa restituisce un lieve incremento dei gettiti Irpef che insieme alla compartecipazione regionale all’IVA completano la quasi totalità delle entrate di natura tributaria.

La quota delle risorse autonome stimate, alla luce degli elementi di natura tecnica e normativa a disposizione, costituisce la base delle politiche di bilancio regionali per il triennio 2019/2021 in attuazione degli obiettivi strategici di legislatura, delineati in altra parte del DEFR.

La proiezione pluriennale non si discosta in modo significativo dagli anni precedenti in quanto non si prevede intervengano variazioni significative e quindi si conferma che il volume complessivo delle risorse disponibili si attesti sui valori degli anni precedenti.

Tab. 1 - Entrate tributarie Regione Liguria (valori espressi in Milioni di Euro)

ENTRATE TRIBUTARIE BILANCI0 BILANCI0 BILANCI0

2016 2017 2018

IMPOSTE 1.118,40 1.119,10 1078,3 IRAP 663,3 663,5 619,6 addizionale regionale all'IRPEF 418,3 418,8 421,9 ARISGAM 17 17 16 Imposta benzina 13 13 14 Tributo in discarica 5 5 5 Imposta beni del demanio 1,8 1,8 1,8

TASSE 139,1 157,9 162,4 Tassa automobilistica 131,9 149,9 153,4 Altre 7,2 8 9

COMPARTECIPAZIONI 2.072,10 2079 2107

IVA 2.072,10 2079 2107

TOTALE 3.329,60 3.356,00 3347,7 Fonte: Regione Liguria

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 107BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 101

Tab. 2 - Quadro delle risorse a libera destinazione (valori espressi in migliaia di Euro)

RISORSE RICORRENTI BILANCIO 2016 2017 2018 2019 2020 2021

Tributi propri 339 345 348 346 348 348 Entrate extratributarie 32 30 30 30 30 30 Totale 371 375 378 376 378 378

Fonte: Regione Liguria

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 108BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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4. GLI OBIETTIVI DI FINANZA PUBBLICA PER IL TRIENNIO 2019-2021

4.1 Quadro macroeconomico e previsioni tendenziali di finanza pubblica

La lettura dei dati della gestione del bilancio regionale restituisce un quadro sostanzialmente positivo connotato da una politica di contenimento della spesa corrente che seppur rimodulata in alcune voci presenta complessivamente un dato coerente con la media di periodo e un valore di incidenza rispetto al PIL regionale pari al 7,7% (miglior risultato degli ultimi cinque anni). A tale risultato contribuisce sia la misura sempre più contenuta della spesa per interessi passivi (grazie anche al buon andamento dei mercati finanziari e agli effetti delle politiche monetarie accomodanti adottate fino ad oggi dalla Banca Centrale Europea) che la voce dei trasferimenti correnti ad altre amministrazioni pubbliche ormai completamente assorbita dalla quota di spesa sanitaria. Le entrate correnti mantengono il livello di oltre 4 miliardi di euro (pari all’8,2% del PIL) ed in esse i tributi superano ancora la soglia di 3,3 miliardi di euro (livello ormai consolidato dal 2015). Malgrado il totale complessivo delle entrate regionali subisca un discreto ridimensionamento gli indicatori di finanza pubblica confermano la buona salute delle finanze regionali: il saldo primario e il saldo corrente rimangono fortemente positivi e il valore consolidato dell’accreditamento netto risulta stabile dall’anno di primo conseguimento (2015); quest’ultimo risultato è stato raggiunto anche grazie all’obbligo legislativo del rispetto dei vincoli di finanza pubblica che hanno costretto le regioni a mantenere un saldo positivo proprio come contributo degli enti territoriali al miglioramento dell’indebitamento netto nazionale. Il trend positivo registrato dal PIL ligure alleggerisce ancora di più il peso relativo della finanza regionale nel complesso del sistema economico e sostiene la solida gestione finanziaria dell’Ente nel mantenimento di un sano equilibrio tra risorse e impieghi.

Tab. 4.1 - Conto Economico dell'Amministrazione Regionale e % sul PIL (valori Milioni di Euro)

SPESE

Valori assoluti % sul PIL

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017

PERSONALE 58

57

53

59

60 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%

CONSUMI INTERMEDI 77

75

73

74

187 0,2% 0,2% 0,2% 0,2% 0,4%

TRASFERIMENTI A AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

3.565 3.522

3.532 3.478 3.490 7,6% 7,4% 7,3% 7,1% 7,0%

TRASFERIMENTI A ALTRI SOGGETTI 63

76

82

180

47 0,1% 0,2% 0,2% 0,4% 0,1%

ALTRE SPESE CORRENTI 12

3

27

2

2 0,0% 0,0% 0,1% 0,0% 0,0%

TOTALE SPESE CORRENTI AL NETTO INTERESSI

3.775 3.733

3.767 3.793 3.786 8,1% 7,8% 7,8% 7,8% 7,6%

INTERESSI PASSIVI 53

45

38

31

27 0,1% 0,1% 0,1% 0,1% 0,1%

TOTALE SPESE CORRENTI 3.828 3.778

3.805 3.824 3.813 8,2% 7,9% 7,9% 7,9% 7,7%

TOTALE SPESE IN CONTO CAPITALE 482

493

317

388

293 1,0% 1,0% 0,7% 0,8% 0,6%

TRASFERIMENTI A AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE

345

336

151

204

167 0,7% 0,7% 0,3% 0,4% 0,3%

TRASFERIMENTI A ALTRI SOGGETTI 31

56

64

119

107 0,1% 0,1% 0,1% 0,2% 0,2%

Page 109: REPUBBLICA ITALIANA BOLLETTINO UFFICIALE DELLA …

Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 109BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 103

SPESE

Valori assoluti % sul PIL

2013 2014 2015 2016 2017 2013 2014 2015 2016 2017

ALTRE SPESE IN CONTO CAPITALE 106

101

102

65

19 0,2% 0,2% 0,2% 0,1% 0,0%

TOTALE SPESE 4.310 4.271 4.122 4.212 4.106 9,2% 9,0% 8,5% 8,6% 8,3%

ENTRATE TRIBUTARIE 3.198 3.285 3.335 3.371 3.333 6,9% 6,9% 6,9% 6,9% 6,7%

TRASFERIMENTI DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 467 576 592 583 623 1,0% 1,2% 1,2% 1,2% 1,3%

TRASFERIMENTI DA ALTRI SOGGETTI 59 32 17 20 21 0,1% 0,1% 0,0% 0,0% 0,0%

ALTRE ENTRATE CORRENTI 79 67 103 102 101 0,2% 0,1% 0,2% 0,2% 0,2%

TOTALE ENTRATE CORRENTI 3.803 3.960 4.047 4.076 4.078 8,1% 8,3% 8,4% 8,4% 8,2%

ENTRATE IN CONTO CAPITALE NON TRIBUTARIE 243 308 232 249 138 0,5% 0,6% 0,5% 0,5% 0,3%

TRASFERIMENTI DA AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE 142 202 124 176 105 0,3% 0,4% 0,3% 0,4% 0,2%

TRASFERIMENTI DA ALTRI SOGGETTI 19 26 18 61 15 0,0% 0,1% 0,0% 0,1% 0,0%

ALTRE ENTRATE IN CONTO CAPITALE 82 80 90 12 18 0,2% 0,2% 0,2% 0,0% 0,0%

TOTALE ENTRATE 4.046 4.268

4.279 4.325 4.216 8,7% 9,0% 8,9% 8,9% 8,5%

SALDO PRIMARIO - 211 42 195 144 137 -0,5% 0,1% 0,4% 0,3% 0,3%

SALDO DI PARTE CORRENTE - 25 182 242 252 265 -0,1% 0,4% 0,5% 0,5% 0,5%

INDEBITAMENTO NETTO - 264 - 3 157 113 110 -0,6% 0,0% 0,3% 0,2% 0,2%

PIL nominale 46.665,70 47.654,80 48.347,40 48.708,30 49.647,00

Fonte: Regione Liguria/ISTAT - Conti Economici Territoriali * dati di stima del pil nominale per il solo anno 2017

Le previsioni tendenziali di f inanza pubblica per i l periodo 2018 – 2020

2016 2017 2018 2019 2020 2021

QUADRO PROGRAMMATICO (2) QUADRO TENDENZIALE Indebitamento netto -2,5 -2,3 -1,6 -0,8 0,0 0,2 Al netto di interventi sul sistema bancario -2,5 -1,9 -1,6 -0,8 0,0 0,2 Saldo primario 1,5 1,5 1,9 2,7 3,4 3,7 Interessi 4,0 3,8 3,5 3,5 3,5 3,6 Indebitamento netto strutturale (3) -0,9 -1,1 -1,0 -0,4 0,1 0,1 Variazione saldo strutturale -0,8 -0,2 0,1 0,6 0,5 0,0 Debito pubblico (lordo sostegni) (4) 132,0 131,8 130,8 128,0 124,7 122,0 Debito pubblico (netto sostegni) (4) 128,6 128,4 127,5 124,8 121,6 Obiettivo per regola del debito 121,2 Proventi da privatizzazioni 0,1 0,0 0,3 0,3 0,3 0,0 MEMO:Draft Budgetary Plan 201 (ottobre 2017) Indebitamento netto -2,1 -1,6 -0,9 -0,2

Indebitamento netto strutturale (3) -1.3 -1,0 -0,6 -0,2

Debito pubblico (6) 131,6 130,0 127,1 123,9

NOTA AGGIORNAMENTO DEL DEF 2017 (settembre 2017) Indebitamento netto -2,5 -2,1 -1,6 -0,9 -0,2

Saldo primario 1,5 1,7 2,0 2,6 3,3

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 110BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 104

Interessi 4,0 3,8 3,6 3,5 3,5 Indebitamento netto strutturale (3) -0,9 -1,3 -1,0 -0,6 -0,2

Debito pubblico (6) 132,0 131,6 130,0 127,1 123.9 Debito pubblico (netto sostegni) 128,5 128,2 126,7 123,9 120,8

PIL nominale tendenziale (val. assoluti x 1.000) 1.680,40 1.712,90 1.766,20 1.822,60 1.878,20 1.928,70 Fonte: Def Nazionale - Aprile 2018 (1)Eventuali imprecisioni derivano da arrotondamenti. (2)Il quadro programmatico dipenderà dalla definizione degli obiettivi di politica economica da parte del futuro Esecutivo. (3)Al netto delle misure una tantum e della componente ciclica. (4) Al lordo ovvero al netto delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati Membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM. A tutto il 2017 l'ammontare di tali quote è stato pari a circa 58,2 miliardi, di cui 43,9 miliardi per prestiti bilaterali e attraverso l'EFSF e 14,3 miliardi per il programma ESM (cfr. Banca d’Italia, ‘Bollettino statistico finanza pubblica, fabbisogno e debito’ del 13 aprile 2018). Le stime considerano per il periodo 2018-2020 proventi da privatizzazioni e altri proventi finanziari pari allo 0,3 per cento del PIL annuo. Inoltre si ipotizza un aumento delle giacenze di liquidità del MEF per circa lo 0,3 per cento del PIL nel 2018 e una riduzione per oltre lo 0,1 per cento del PIL nel 2019 e negli anni successivi. Lo scenario dei tassi di interesse utilizzato per le stime si basa sulle previsioni implicite derivanti dai tassi forward sui titoli di Stato italiani del periodo di compilazione del presente Documento. (5) Livello del rapporto debito/PIL che assicurerebbe l’osservanza della regola nel 2019 sulla base della dinamica prevista al 2021 (criterio forward-looking). Per ulteriori dettagli si veda il Paragrafo III.5. (6) Al lordo ovvero al netto delle quote di pertinenza dell’Italia dei prestiti a Stati membri dell'UEM, bilaterali o attraverso l'EFSF, e del contributo al capitale dell'ESM. Le stime considerano proventi da privatizzazioni e altri proventi finanziari pari allo 0,2 per cento del PIL nel 2017 e 0,3 per cento del PIL annuo nel periodo 2018-2020.

In relazione alla previsione tendenziale di finanza pubblica, il Governo conferma la stima di indebitamento netto della PA per il 2018 dell’1,6 per cento del PIL. Al netto di arrotondamenti, il surplus primario salirebbe all’1,9 per cento del PIL, dall’1,5 per cento del 2017 (1,9 per cento escludendo gli interventi straordinari sulle banche). L’indebitamento netto a legislazione vigente scenderebbe quindi allo 0,8 per cento del PIL nel 2019 e a zero nel 2020, trasformandosi quindi in un surplus dello 0,2 per cento del PIL nel 2021. Il saldo primario migliorerebbe al 2,7 per cento nel 2019, 3,4 nel 2020 e 3,7 nel 2021. I pagamenti per interessi scenderebbero a poco più del 3,5 per cento del PIL nel 2018 (dal 3,8 per cento del 2017) e rimarrebbero nell’intorno di quel livello fino al 2021, nonostante il rialzo dei rendimenti sui titoli di Stato scontato dal mercato per i prossimi anni .

Per quanto riguarda i saldi di finanza pubblica corretti per il ciclo e le misure una tantum e temporanee, che sono oggetto di monitoraggio da parte della Commissione Europa secondo il Patto di Stabilità e Crescita (PSC), la stima del saldo strutturale nel 2017 è pari al -1,1 per cento del PIL, in peggioramento di 0,2 punti percentuali rispetto al 20168 . Secondo le stime presentate nel paragrafo III.2 del presente documento, il lieve peggioramento del saldo strutturale non costituirebbe una deviazione significativa ai fini del braccio preventivo del PSC.

In chiave prospettica, il saldo strutturale tendenziale migliorerebbe di 0,1 punti di PIL nel 2018, di 0,6 punti nel 2019 e di 0,5 punti nel 2020, rimanendo quindi invariato nel 2021. In termini di livelli, il saldo strutturale sarebbe pari a +0,1 per cento del PIL nel 2020 e nel 2021, soddisfacendo pertanto l’Obiettivo di Medio Termine del pareggio di bilancio strutturale. Il miglioramento del saldo strutturale nel 2018 è inferiore a quanto previsto nella NADEF (0,3 punti di PIL). La differenza è spiegata dal minor deficit strutturale registrato nel 2017 (1,1 per cento anziché 1,3 per cento del PIL), a parità di deficit strutturale atteso nel 2018 (1,0 per cento del PIL). Va notato che tutti i dati testé menzionati si basano sulle stime di prodotto potenziale e output gap del Governo. La Commissione Europea pubblicherà le proprie stime aggiornate all’inizio di maggio nello Spring Forecast e da esse dipenderà la valutazione del rispetto del braccio preventivo del PSC da parte dell’Italia. Il Comitato di Politica Economica dell’Unione Europea ha recentemente approvato alcuni miglioramenti della procedura di stima del prodotto potenziale proposte dal MEF con riferimento al caso italiano. Ne potrebbe derivare una revisione al rialzo della stima di crescita potenziale da parte della Commissione Europea e livelli di output gap meno penalizzanti per l’Italia. Tuttavia, in chiave prospettica (ovvero dal 2018 in avanti), la valutazione di eventuali deviazioni significative dei saldi strutturali di bilancio dell’Italia da parte della Commissione dipenderà anche dalle stime aggiornate di crescita del PIL e del saldo nominale di bilancio, che potrebbero differire lievemente da quelle del Governo. Per quanto attiene al debito pubblico, il nuovo quadro tendenziale pone il rapporto

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 111BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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debito/PIL a fine 2018 al 130,8 per cento, in discesa dal 131,8 del 2017. Grazie in particolare ai maggiori surplus primari e ad una crescita più sostenuta del PIL nominale, il rapporto debito/PIL calerebbe poi più rapidamente nei prossimi tre anni, fino a raggiungere il 122,0 per cento nel 2021.

4.2 I riflessi dei tagli di spesa delle manovre finanziarie statali 2010/2018 sul bilancio della Regione Liguria

Gli interventi di revisione, riqualificazione e contenimento della spesa pubblica intrapresi dal 2010 al 2018, aventi come obiettivo fondamentale il superamento del criterio della spesa storica e della logica dei tagli lineari alle dotazioni di bilancio, hanno costituito a partire dalla “Manovra “Tremonti” di cui alla L. 122/2010 un importante strumento di razionalizzazione nella gestione delle risorse pubbliche, nella più ampia cornice definita dal percorso di consolidamento dei conti pubblici necessario ai fini del rispetto degli obiettivi europei sui saldi di finanza pubblica.

A decorrere dalla manovra 2010 il conseguimento da parte degli Enti territoriali dei risparmi di spesa veniva ottenuto, oltre che attraverso l’applicazione dello strumento del Patto di Stabilità Interno, attraverso una riduzione di spesa “cumulata” intesa come saldo tra i tagli delle risorse di parte corrente trasferite o destinate alle Regioni a Statuto Ordinario (RSO) e gli inasprimenti del Patto, al netto della riduzione di spesa disposta per il settore sanitario. In particolare, il comparto delle Regioni a Statuto Ordinario (RSO) ha subito dall’anno 2011 un taglio dei trasferimenti statali ad esse spettanti a qualunque titolo tale da comportare l’azzeramento dei trasferimenti Bassanini e la cancellazione di quasi tutti i trasferimenti per funzioni regionali.

Manovra 2010

Il concorso (taglio dei trasferimenti) posto a carico delle RSO dalle disposizioni della manovra finanziaria del 20101 in termini di indebitamento netto e saldo netto da finanziare è risultato pari a 4 miliardi di euro per il 2011 ed a 4,5 miliardi per ciascun anno del triennio successivo 2012/2014, corrispondenti per la Regione Liguria a 154,5 milioni di euro per il 2011 ed a 173,8 milioni per ciascun anno del triennio successivo 2012/2014.

Manovra 2011

A seguito delle manovre estive del 20112 sono stati operati ulteriori tagli e riduzioni di spesa a carico degli Enti territoriali secondo quanto già sperimentato dalla manovra finanziaria del 2010. In particolare, la “Manovra di ferragosto” di cui alla L. 148/2011 ha anticipato all’anno 2012 la misura aggiuntiva del concorso finanziario imposto alle Autonomie territoriali per il raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica ridefinita dalla “Manovra di luglio” di cui alla L. 111/2011, concorso da conseguire attraverso il rispetto degli obiettivi di Patto di Stabilità (in termini di indebitamento netto), che per le RSO è stato quantificato in 1,6 miliardi di euro per ciascuno anno del triennio 2012/2014.

Manovra 2012

I tagli di risorse e le riduzioni di spesa delle manovre del biennio 2010/2011 sono stati aggravati nel 2012 con la rideterminazione degli obiettivi del Patto di Stabilità delle RSO operati dalla Spending

1 Articolo 14, co. 1 e 2, della L. 122/2010. 2 L. 111/2011, di conversione del DL. 98/2011 (“Manovra di luglio”) e L. 148/2011, di conversione del DL. 138/2011 (“Manovra di ferragosto”).

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Review3, che ha disposto un risparmio di 700 milioni di euro per il 2012, di 1 miliardo di euro per ciascun anno del biennio 2013/2014 e di 1,05 miliardi di euro a decorrere dal 2015.

Manovra 2013

L’entità del concorso alla manovra per il triennio 2013/2015 è stata ulteriormente incrementata dalla Legge di Stabilità 20134 che ha richiesto alle RSO un risparmio di 2 miliardi di euro per ciascun anno del biennio 2013/2014 e di 2,05 miliardi di euro a decorrere dal 2015. Per il biennio 2013/2014 i tagli imposti alle RSO dalla Spending Review sono stati operati sui contributi spettanti alle Regioni nell'ambito del cosiddetto Patto regionale verticale incentivato5. La misura del contributo (ossia il taglio di risorse) imposto alle RSO dalla L.135/2012 è stata ridotta, per ciascun anno del biennio 2013/2014, di 1 miliardo di euro, a compensazione del maggior concorso finanziario delle RSO previsto dalla Legge di Stabilità 2013, riduzione comunque condizionata sia alla effettiva cessione agli Enti Locali del proprio territorio di spazi finanziari corrispondenti al contributo assegnato, sia alla relativa riduzione del debito. Per la Regione Liguria, i risparmi di spesa corrispondenti sono stati determinati in 32,6 milioni di euro a valere sul Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC, ex Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS)).

Manovra 2014

Gli obiettivi di risparmio già imposti a legislazione vigente con la Spending Review e la Legge di Stabilità 2013 sono stati aggravati dalla Legge di Stabilità 20146 che ha disposto, per il triennio 2015/2017, a valere sui risparmi connessi alle misure di riduzione della spesa di cui al co. 427 dell’art.1, un concorso agli obiettivi di finanza pubblica in termini di indebitamento netto pari per le RSO a 241 milioni di euro. Il contributo delle Regioni e delle Province Autonome alla manovra per il triennio 2015/2017 va ad aggiungersi a quello di 1 miliardo di euro richiesto per il 2014, di cui 700 milioni di euro a carico delle RSO. Per l’anno 2014 la Legge di Stabilità 2014 ha fissato un ulteriore contributo pari per le RSO a 560 milioni di euro7.

Successivamente, con la Manovra “Renzi”8 sono stati disposti per gli Enti territoriali vincoli aggiuntivi connessi al Patto ed ulteriori risparmi che alle Regioni sono stati richiesti per effetto della riduzione degli acquisti di beni e servizi, senza prevedere per le stesse un’automatica e corrispondente riduzione dei trasferimenti statali. Tale manovra ha disposto inoltre per le Regioni l’obbligo di ridurre, a decorrere dall’anno 2014, la spesa per acquisti di beni e servizi in ogni settore per un ammontare complessivo di 2,1 miliardi di euro. In particolare, il co. 6 dell’art. 46 della L. 89/2014 ha quantificato per le RSO la misura del concorso alla riduzione della spesa per acquisti di beni e servizi in 500 milioni di euro per l'anno 2014 ed in 750 milioni di euro per ciascun anno del triennio 2015/2017 (Le somme così stabilite andranno sottratte al limite di spesa fissato per il Patto di Stabilità Interno). Per la Regione Liguria la misura di tale concorso è risultata pari a 23,3 milioni di euro a valere sull’FSC.

3 L. 135/2012 di conversione del DL. 95/2012. 4 L. 228/2012. 5 Di cui all’art. 1, co. 122, della L. 228/2012, come modificato dall’art. 1-bis della L. 64/2013 di conversione del DL. 35/2013 (“Decreto sblocca-debiti PP.AA.). 6 L. 147/2013. 7 Art. 1, co. 522-525, L. 147/2013. 8 L. 89/2014 di conversione del DL. 66/2014.

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Manovra 2015

Per il triennio 2015/2018 la Legge di Stabilità 20159 ha disposto un contributo aggiuntivo alla manovra, in termini di indebitamento netto e saldo netto da finanziare, pari per il comparto delle RSO a 3,452 miliardi di euro e corrispondente per la Regione Liguria a 107 milioni di euro. La norma ha inoltre esteso al 2018 i contributi già previsti fino al 2017 dalla Manovra “Renzi”10 in misura pari a 750 milioni di euro in termini di indebitamento netto e saldo netto da finanziare per le RSO per ciascun anno del periodo 2015/2018. In sostanza per il 2015 il concorso posto a carico delle RSO è stato quantificato complessivamente in 5,252 miliardi di euro, comprensivi del contributo dei 1,050 miliardi di euro previsto dall’art. 16, co. 2, della L. 135/2012 come modificato dall’art. 117, co. 1, della L. 228/2012, che per la Regione Liguria è ammontato corrispondentemente a circa 163 milioni di euro di cui 55,9 milioni di trasferimenti del Fondo per lo Sviluppo e Coesione (FSC, ex Fondo per le Aree Sottoutilizzate (FAS)).

A seguito dell’Intesa n. 120 sancita in Conferenza Stato-Regioni il 16 luglio 2015 sull’integrazione del paragrafo C) di cui all’Intesa n. 37/CSR del 26 febbraio 2015 concernente la riduzione delle risorse del FSC per 750 milioni di euro, si è deciso che la Regione Liguria contribuisse al raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica per il 2015 in termini di riduzione di risorse del FSC con le seguenti modalità:

• per gli obiettivi di riduzione del saldo netto da finanziare, rinunciando ad interventi per i quali non sussistono obbligazioni giuridiche nei confronti di soggetti terzi, per l’importo di 23,25 milioni di euro;

• per gli obiettivi di riduzione dell’indebitamento netto attraverso un risultato positivo, di importo pari a 23,25 milioni di euro, dei saldi di cui al comma 463, lettera a), della L. n. 190/2014 relativo alla determinazione degli equilibri di bilancio.

Manovra 2016

Per l’anno 2016, in continuità con le manovre precedenti, i tagli alle risorse regionali stabiliti dalla L. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016), sommati ai tagli previsti a legislazione vigente a carico delle RSO nelle manovre 2014 e 2015, sono stati quantificati in 6,3 miliardi di euro. All’ammontare complessivo del concorso per il 2015, pari a 4,202 miliardi di euro e non più comprensivo dei tagli di spesa di 1,050 miliardi previsti dalla L. 135/201211 in quanto scontati a seguito della dichiarazione di illegittimità costituzionale di tale ultima norma operata dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 79/2014 (che, considerata la condizione di necessaria transitorietà delle misure di contenimento della spesa a carico delle RSO ha individuato nell’anno 2015 il termine finale di applicabilità del concorso) sono state sommate le riduzioni di 2,097 miliardi fissate dalla L. 208/201512 rispettivamente alla rideterminazione del Fondo Sanitario Nazionale (FSN) standard per il 2016 da 113,1 a 111 miliardi di euro ed al versamento all’entrata del bilancio statale a titolo di finanziamento degli oneri in termini di interessi passivi in relazione alla quota dei 600 milioni di euro del contributo attribuito per il solo anno 2016 alle Regioni a Statuto Ordinario (RSO)13 e destinato alla riduzione del debito regionale; contributo quest’ultimo che è stato quantificato per il comparto RSO in 1,9 miliardi di euro e per la Regione Liguria in 58,9 milioni di euro. La norma ha previsto che tale contributo venisse escluso dal computo dei saldi ai fini del pareggio di bilancio disciplinato dai co. 707-734 della L. 208/2015 e fosse finanziato per la quota di 1,3 miliardi di euro con le disponibilità in conto residui iscritte in bilancio per l’anno 2015 del "Fondo per assicurare la liquidità per pagamenti dei debiti

9 Art. 1, co. 398 e 399, della L. 190/2014. 10 Art. 46, co. 6, della L. 89/2014. 11 Art. 16, co. 2, quarto periodo, della l. 135/2012. 12 Art. 1, co. 568 e 688, della L. 208/2015. 13 Art. 1, co. 683-684, della L. 208/2015.

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certi, liquidi ed esigibili", e per la restante quota (600 milioni) con le modalità indicate ai co. 687 e 688 della medesima L. 208/2015.

Le modalità del conseguimento del contributo alla finanza pubblica richiesto alle RSO per il 2016, pari a complessivi 2,209 miliardi di euro sia in termini di saldo netto da finanziare che in termini di indebitamento netto, sono state concordate tra Governo e Regioni in sede di Intesa n. 21 sancita in Conferenza Stato-Regioni l’11 febbraio 2016. Con tale Intesa sono state inoltre fissate le modalità del conseguimento di tali obiettivi di finanza pubblica per il biennio successivo, precisamente pari a 3,5 miliardi di euro per il 2017 e a 5 miliardi a decorrere dal 2018, rinviando la definizione del riparto del contributo residuo pari a 480 milioni di euro alle successive Intese in Conferenza Stato-Regioni da definire entro il 31 gennaio di ciascun anno14.

La Legge di Stabilità 201615 ha inoltre esteso al 2019 il contributo (considerato al netto del contenimento della spesa sanitaria e della corrispondente riduzione del livello del finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per le RSO di cui agli artt. da 9-bis a 9-septies della L. 125/2015 di conversione del DL. 78/2015) a carico delle RSO già previsto per il triennio 2015/201716.

Da ultimo la Legge di Stabilità 201617 ha posto a carico dell’intero comparto regionale (Regioni e Province Autonome) un contributo alla finanza pubblica pari a 3,98 miliardi di euro per l’anno 2017 ed a 5,48 miliardi di euro per ciascun anno del biennio 2018/2019, secondo le stesse modalità previste per il 2016 ossia in ambiti di spesa e per importi proposti, nel rispetto dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), da recepire con Intesa da sancire dalla Conferenza Stato-Regioni entro il 31 gennaio di ciascun anno.

Manovra 2017

L’obbligo del concorso alla finanza pubblica per le RSO recato all’art. 46, co. 6, della L. 89/2014 è stato esteso all’anno 2020 dalla Legge di Bilancio 2017 18, che ha posto a carico del comparto regionale un contributo alla finanza pubblica pari a 750 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020. Al 2020 è stato esteso anche il contributo aggiuntivo a carico dell’intero comparto regionale di 3,452 miliardi di euro annui introdotto originariamente dal co. 398 della Legge di Stabilità 2015 per gli anni 2015/2018 e successivamente esteso al 2019 secondo quanto già anticipato dal co. 681 della Legge di Stabilità 2016. Il successivo co. 528 ha previsto un’integrazione della disciplina relativa alla definizione degli ambiti di spesa e degli importi a carico di ciascun Ente territoriale attraverso l’introduzione di alcune modifiche al co. 680 della Legge di Stabilità 2016. La norma in particolare ha esteso al 2020 l’obbligo per le Regioni e le Province Autonome di assicurare il contributo alla finanza pubblica stabilito al predetto co. 680, e ivi quantificato in 5,480 miliardi di euro, specificando che la rideterminazione dei livelli di finanziamento degli ambiti individuati e delle modalità di acquisizione delle risorse da parte dello Stato effettuata con D.P.C.M. possa prevedere anche versamenti da parte delle Regioni interessate nel caso in cui non si pervenga, entro il termine prescritto, ad un’intesa in sede di Conferenza delle Regioni sulle modalità con cui il comparto regionale assicura il previsto contributo alla finanza pubblica.

14 Ai fini del raggiungimento dei suddetti contributi ripartiti tra le Regioni a Statuto Ordinario e le Regioni a Statuto Speciale il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) è stato rideterminato, sulla base delle quote di accesso definite in sede di riparto per l’anno 2015, in 113,06 miliardi di euro per l’anno 2017 ed in 114,99 miliardi per l’anno 2018. Conseguentemente è stato previsto che gli effetti in termini di saldo netto da finanziare e di indebitamento netto fossero ottenuti con la riduzione della compartecipazione all’IVA, per la quota di finanziamento delle RSO, con la riduzione della quota di finanziamento statale del FSN nella Regione Sicilia e con versamenti in favore dello Stato da parte delle restanti RSS (che finanziassero con risorse proprie il FSN nel proprio territorio) da definire attraverso le intese con ciascuna autonomia. 15 Art. 1, co. 681-682, della L. 208/2015. 16 Art. 46, co. 6, primo e terzo periodo, della L. 89/2014 di conversione del DL. 78/2015. 17 Art. 1, co. 680, della L. 208/2015. 18 Art. 1, co. 527, della L. 232/2016.

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Per l’esercizio 2017 i vincoli di finanza pubblica per le RSO disciplinati dal co. 466 e seguenti della L. 232/2016 hanno trovato attuazione con l’Intesa n. 29 sancita in Conferenza Stato-Regioni il 23 febbraio 2017. In particolare, il concorso alla finanza pubblica di tali Regioni sia in termini di indebitamento netto che in termini di saldo netto da finanziare, aggiuntivo rispetto alle manovre degli anni 2014, 2015 e 2016, è stato quantificato per il 2017 in circa 2,692 miliardi di euro. Tale concorso, ai sensi della predetta Intesa 29/CSR, doveva effettuarsi: • sia in termini di saldo netto da finanziare, attraverso:

a) la riduzione del contributo statale destinato alla riduzione del debito di cui al co. 433 dell’art. 1 della L. 232/2016, come definito dal D.P.C.M. di cui al successivo co. 439, per un importo complessivo pari a 1,707 miliardi di euro e corrispondente per la Regione Liguria a 52,9 milioni di euro. Si ricorda che il co. 433 della L. 232/2016, al fine di favorire gli investimenti delle Regioni e degli altri Enti territoriali, ha disposto l’istituzione nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Economia e delle Finanze del Fondo da ripartire per il finanziamento di interventi a favore degli Enti territoriali soltanto in termini di saldo netto da finanziare (determinando pertanto oneri solo su tale saldo, e non anche sull’indebitamento netto), pari a 1,992 miliardi di euro, alimentato con le risorse iscritte in conto residui che risultino non erogate alla data di entrata in vigore della L. 232/2016, autorizzate per il pagamento dei debiti della Pubblica Amministrazione e non utilizzate dalle Regioni a tal fine, nonché con le somme disponibili sulla contabilità speciale istituita dall’art. 45, co. 2, della L. 89/2014 per le operazioni di ristrutturazione del debito delle Regioni non utilizzate dalle Regioni alla data del 31 dicembre 2016. Per la compensazione degli effetti in termini di indebitamento netto il co. 437 ha previsto che ciascun Ente territoriale beneficiario del Fondo è tenuto, ai sensi dell’art. 9, co. 5, della L. 243/2012, a conseguire un valore positivo del saldo di pareggio di cui al successivo co. 466 in misura pari alla quota del fondo assegnata all’Ente stesso. Il successivo co. 438 ha disposto la costituzione nello stato di previsione della spesa del Ministero dell’Economia e delle Finanze, dell’ulteriore Fondo da ripartire per il finanziamento di interventi a favore degli Enti territoriali, con una dotazione di 969,6 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2017 al 2026, di 93 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2027 al 2046 e di 925 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2047. L’individuazione dei beneficiari, nonché le finalità, i criteri e le modalità di riparto di entrambi i fondi sono rimessi a D.P.C.M. da adottarsi entro il 31 gennaio 2017 previa intesa in Conferenza Unificata (co. 439). Il 23 febbraio 2017 la Conferenza Unificata ha espresso l’Intesa sullo schema di DPCM di riparto dei due suddetti Fondi stanziati a favore degli Enti territoriali. Precisamente, la dotazione è stata disposta su due fondi con caratteristiche diverse: 1 miliardo di euro dispone di una copertura piena ed è stato interamente assegnato agli Enti di area vasta (650 milioni alle Province, 250 milioni alle Città Metropolitane, e più 10 milioni aggiunti a favore degli Enti di area vasta della Sardegna) con l’obiettivo di sterilizzare una parte dei pesanti tagli previsti a loro carico dalle scorse manovre e i restanti 2 miliardi di euro sono stati ripartiti invece tra Regioni e Comuni.

b) la riduzione del contributo statale di cui al co. 140 dell’art. 1 della L. 232/2016, per un importo complessivo di 400 milioni di euro e corrispondente per la Regione Liguria a 12,4 milioni di euro. Il co. 140 della L. 232/2016, in particolare, ha previsto l’istituzione nello stato di previsione del Ministero dell‘Economia e delle Finanze di un Fondo con una dotazione di 1,9 miliardi di euro per l’anno 2017, 3,15 miliardi per l’anno 2018, 3,5 miliardi per l’anno 2019 e 3 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2032 diretto ad assicurare il finanziamento degli investimenti e lo sviluppo infrastrutturale del Paese e a pervenire altresì alla soluzione delle questioni oggetto di procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea19;

19 La norma ha previsto che tale Fondo fosse destinato a finanziare interventi nei seguenti settori: trasporti, viabilità e mobilità sostenibile, sicurezza stradale, riqualificazione e accessibilità delle stazioni ferroviarie; infrastrutture, anche relative

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c) la riduzione del contributo statale di cui al co. 541 della L. 190/2014 (Legge di Stabilità 2015) per 100 milioni di euro. Il co. 541 della L. 190/2014 ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell‘Economia e delle Finanze un Fondo finalizzato alla concessione di un contributo in conto interessi alle RSO su operazioni di indebitamento attivate nell'anno 2015, il cui ammortamento decorre dal 1°gennaio 2016, con una dotazione di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2016 e 201720.

d) la riduzione dei trasferimenti vincolati indicati nell’Intesa di cui alla precedente lettera 1) per 485,2 milioni di euro (tabella 4);

• sia in termini di indebitamento netto, con le seguenti modalità: 1) le Regioni, al fine di garantire i necessari effetti anche sull’indebitamento netto a seguito

della riduzione di cui alla predetta lettera a), conseguono ai sensi del co. 437 della L. 232/2016 un valore positivo del saldo di cui al successivo co. 466 pari complessivamente a 267,58 milioni di euro;

2) le riduzioni di cui alla lettera b) determinano effetti sull’indebitamento netto nei limiti di 132,4 milioni di euro, a condizione che ciascuna Regione realizzi, nell’ambito del saldo di cui al co. 466 della L. 232/2016, investimenti nuovi e aggiuntivi, nell’anno 2017 per la quota di competenza indicata nell’Intesa che per la Regione Liguria corrisponde a 8,3 milioni di euro. A tal fine, entro il 31 luglio 2017, le medesime RSO adottano gli atti finalizzati all’impiego delle risorse assicurando l’esigibilità degli impegni nel medesimo anno 2017 per la quota di competenza di ciascuna Regione, e certificano l’avvenuta realizzazione dei predetti investimenti entro il 31 marzo 2018 mediante apposita comunicazione al Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato;

3) gli effetti in termini di indebitamento netto per 267,6 milioni di euro sono ottenuti conseguendo un valore positivo del saldo del 2016 di cui al co. 466, secondo gli importi indicati nell’Intesa, ulteriore rispetto a quello di cui al predetto punto 1;

4) le Regioni che, ai sensi del co. 541 della L. 190/2014 e del successivo Decreto Ministeriale di attuazione del 26 febbraio 2015, abbiano attivato operazioni di indebitamento per nuovi investimenti nell’anno 2015 e abbiano presentato apposita domanda entro il 31 gennaio 2016, rinunciano comunque al predetto contributo in conto interessi complessivamente pari a 100 milioni di euro;

5) ai fini degli effetti sull’indebitamento netto, si provvede mediante riduzione dei trasferimenti vincolati indicati nell’Intesa per 485,2 milioni di euro.

Sul concorso alla finanza pubblica delle RSO è intervenuta da ultimo la Legge di Bilancio 2018 (L. 205/2017), che al co. 776 dell’art. 1 ha disposto contestualmente:

• una riduzione dell'entità complessiva del contributo per il settore non sanitario, pari a circa 2,7 miliardi di euro21, recato al combinato disposto dell’art. 46, co. 6, della L. 89/2014 di conversione nel DL. 66/2014 e del co. 680 dell’art. 1 della L. 208/2015 (Legge di Stabilità

alla rete idrica e alle opere di collettamento, fognatura e depurazione; ricerca; difesa del suolo e dissesto idrogeologico, nonché risanamento ambientale e bonifiche; edilizia pubblica, compresa quella scolastica; attività industriali ad alta tecnologia e sostegno alle esportazioni; informatizzazione dell’amministrazione giudiziaria prevenzione del rischio sismico; riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di Provincia; eliminazione delle barriere architettoniche. 20 E’ stato previsto che al relativo onere della norma, che ha trovato attuazione con il Decreto del Ministero dell‘Economia e delle Finanze del 26 febbraio 2015, si provvedesse mediante corrispondente utilizzo del fondo di parte corrente iscritto nello stato di previsione del Ministero dell‘Economia a seguito dell’accertamento straordinario dei residui operato si sensi dell' art. 49 della L. 89/2014. 21 Tale importo è risultante dalla compensazione tra i contributi richiesti dal DL. 66/2014 (pari a 2,214 miliardi di euro per il 2018) e dalla Legge 208/2015 (pari a 5,480 miliardi annui fino al 2020) e la rideterminazione del Fabbisogno Sanitario Nazionale (per un importo pari a 5 miliardi annui a partire dal 2018), a seguito dell‘Intesa sancita in Conferenza Stato-Regioni nella seduta dell'11 febbraio 2016.

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2016) previsto a legislazione vigente per il 2018, di 300 milioni di euro per il 2018 e di 200 milioni per ciascun anno del biennio 2019/2020;

• l’assegnazione per il 2018 alle RSO, ai sensi del co. 775, dei 2,3 miliardi di euro, finalizzata alla riduzione del debito regionale e la cui erogazione comporta oneri soltanto in termini di saldo netto da finanziare e non in termini di indebitamento netto (in quanto ciascuna Regione beneficiaria del contributo è tenuta a perseguire, ai sensi dell’art. 9, co. 5, della L. 243/2012, un valore positivo del saldo del pareggio di bilancio di cui al co. 466 dell’art. 1 della L. 232/2016, in misura pari al contributo a ciascuna di esse spettante)22 (cfr. tabella 1). Il riparto del suddetto contributo dei 2,3 miliardi per il debito regionale per l’anno 2018, che per la Regione Liguria ammonta a 71,318 milioni di euro (percentuale di riparto del 3,10%) è stato effettuato in base all’Accordo n. 24/CSR sancito in Conferenza Stato-Regioni il 31 gennaio 2018 (cfr. tabella 2);

• il taglio, per 94,10 milioni di euro delle risorse destinate all'edilizia sanitaria, quale ulteriore rimanenza del contributo dei 2,7 milioni di euro.

Fonte: Regione Liguria

22 Il co. 466 della L. 232/2016 dispone per le Regioni, a decorrere dall'anno 2017, l’obbligo di assicurare sia in fase previsionale che di rendiconto un saldo non negativo, in termini di competenza, tra le entrate finali e le spese finali (ai sensi dell'art. 9, co.1, della L. 243/2012).

Saldo Netto da Finanziare

(SNF)

Indebitamento Netto (IN)

Saldo Netto da Finanziare

(SNF)

Indebitamento Netto (IN)

Saldo Netto da Finanziare

(SNF)

Indebitamento Netto (IN)

Contributo alla finanza pubblica ai sensi delle Manovre anni 2014, 2015 e 2016) 9.694,10 9.694,10 9.696,20 9.696,20 9.696,20 9.696,20Intese Stato-Regioni anni 2015 e 2016 -7.000,00 -7.000,00 -7.000,00 -7.000,00 -7.000,00 -7.000,00Riduzione co. 776 L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018) -300,00 -300,00 -200,00 -200,00 -200,00 -200,00Tagli da coprire 2.394,10 2.394,10 2.496,20 2.496,20 2.496,20 2.496,20

COPERTURA Riduzione trasferimento edilizia sanitariaco. 776 lett. b) L. 205/2017 -94,10 -94,10Contributo riduzione del debito co. 775 L. 205/2017 -2.300,00Avanzo co. 776 lett. a) L. 205/2017 -2.300,00

DA COPRIRE (con Riduzione trasferimenti/Riversamento Entrate/Avanzo) 0,00 0,00 -2.496,20 -2.496,20 -2.496,20 -2.496,20

2018 2019 2020660,00 660,00 660,00

1.890,46 3.666,04 3.666,04604,00 604,00 604,00

99,44 99,44 99,4412.948,00 14.725,68 14.725,68

Rideterminazione del Fondo Nazionale Trasporti TOTALE CONTRIBUTO DELLE RSO ALLA MANOVRA

ULTERIORI CONTRIBUTI ALLA MANOVRA Contributo sul Pareggio di bilancio (passaggio dal Patto di Stabilità al Pareggio)

Rideterminazione del FSN co. 392 della L. 232/2016 (Legge di Bilancio 2017) Rideterminazione del livello FSN Decreto MEF 5 giugno 2017 (da RRS a carico delle RSO

Tabella 1 - Contributo delle Regioni e delle Province Autonome per il risanamento dei conti pubblici a legislazione vigente e per il triennio 2018/2020

(valori in milioni di euro) 20192018 2020

EFFETTI SUL BILANCIO

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Fonte: Regione Liguria

Per quanto riguarda il riparto degli spazi finanziari per investimenti tra le RSO per gli anni successivi al 2017, resta vigente quanto disposto dal comma 495-bis della L. 232/2016, in base al quale tale riparto, fino all’anno 2021, può essere modificato con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze previa proposta formulata dalle Regioni in sede di auto-coordinamento, da recepire con intesa in Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e di Bolzano entro il 31 luglio di ciascun anno. Le Regioni utilizzano gli spazi finanziari per effettuare negli anni dal 2017 al 2021 investimenti nuovi o aggiuntivi. A tal fine, entro il 31 luglio di ciascuno dei predetti anni, le medesime Regioni adottano gli atti finalizzati all'impiego delle risorse, assicurando l'esigibilità degli impegni nel medesimo anno di riferimento per la quota di competenza di ciascuna Regione. Gli investimenti che le singole Regioni sono chiamate a realizzare sono considerati nuovi o aggiuntivi qualora sia rispettata una delle seguenti condizioni:

a) le Regioni procedono a variare il bilancio di previsione incrementando gli stanziamenti riguardanti gli investimenti diretti e indiretti per la quota di rispettiva competenza, come indicata nella tabella di seguito riportata;

b) gli investimenti per l'anno di riferimento sono superiori, per un importo pari ai valori indicati per ciascuna regione nella tabella di seguito riportata, rispetto agli impegni per investimenti diretti e indiretti effettuati nell'esercizio precedente a valere su risorse regionali, escluse le risorse del Fondo pluriennale vincolato.

La norma prevede inoltre che le Regioni certifichino l'avvenuta realizzazione degli investimenti di cui alla tabella di seguito riportata entro il 31 marzo dell'anno successivo a quello di riferimento, mediante apposita comunicazione al Ministero dell’economia e delle finanze - Dipartimento della Ragioneria generale dello Stato. In caso di mancata o parziale realizzazione degli investimenti, si applicano le sanzioni di cui al comma 475.

In sede di Accordo n. 24/CSR è stata approvata la proposta di attribuzione degli spazi finanziari alle Regioni per ciascun anno del biennio 2018/2019 al fine di salvaguardare l'obiettivo di finanza pubblica richiesto dalla manovra ed i trasferimenti sulle politiche sociali nonché l’istruzione, la sanità ed il trasporto pubblico locale, e di indirizzare e programmare altresì la spesa delle Regioni verso

Contributo a favore

delle Regioni per il 2018

Abruzzo 72.739.000,00 Basilicata 57.467.000,00 Calabria 102.593.000,00 Campania 242.417.000,00 E.Romagna 195.651.000,00 Lazio 269.176.000,00 Liguria 71.318.000,00 Lombardia 402.098.000,00 Marche 80.095.000,00 Molise 22.016.000,00 Piemonte 189.226.000,00 Puglia 187.512.000,00 Toscana 179.798.000,00 Umbria 45.127.000,00 Veneto 182.767.000,00 TOTALE 2.300.000.000,00

Tabella 2: Riparto del Contributo per la riduzione del debito

di cui al co. 775 della L. 205/2017 (Legge di Bilancio 2018)

(valori in milioni di euro)

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 119BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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investimenti pluriennali. In particolare, con tale Accordo è stato approvato il riparto degli spazi finanziari destinati agli investimenti di cui al co. 495 dell’art. 1 della L. 232/2016 per gli anni 2018 e 2019 (approvato all’unanimità dalle Regioni in sede di auto coordinamento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome), che sono stati assicurati attraverso lo stanziamento di un ammontare complessivo di risorse pari a 500 milioni di euro per ciascun anno del biennio 2018/2019, corrispondenti per la Regione Liguria a 15,647 milioni di euro (cfr. tabella 3).

Fonte: Regione Liguria

Abruzzo 15.959.000,00

Basilicata 8.000.000,00

Calabria 22.509.000,00

Campania 53.185.000,00

Emilia-Romagna 42.925.000,00

Lazio 59.055.000,00

Liguria 15.647.000,00

Lombardia 88.219.000,00

Marche 17.572.000,00

Molise 4.830.000,00

Piemonte 41.515.000,00

Puglia 41.139.000,00

Toscana 39.447.000,00

Umbria 9.900.000,00

Veneto 40.098.000,00

TOTALE 500.000.000,00

Tabella 3: Riparto degli spazi finanziari per investimenti

delle Regioni per gli anni 2018 e 2019

(valori in milioni di euro)

RegioniRiparto spazi finanziari

anni 2018 e 2019

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 120BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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5. OBIETTIVO PROGRAMMATICO DI RIDUZIONE DEL DEBITO

Regione Liguria corrisponde all’obiettivo strategico programmatico pluriennale di riduzione del debito con una prospettiva di decrescita dello stock di posizioni aperte a carico del proprio bilancio così come illustrato nella tabella.

La riduzione percentuale dello stock dal 2018 al 2021 è del 20% complessivo, a fronte di un tasso medio annuo di decrescita del 3%, grazie alla forte diminuzione del debito in ammortamento nell’anno 2020. Tale contenimento si riflette positivamente sulle disponibilità prospettiche di risorse sul bilancio sia sulla parte corrente che sulla spesa in conto capitale consentendo rimodulazioni sia in termini di spazi finanziari che di decisioni di politiche di spesa ancorché nel rispetto del pareggio di bilancio.

Nell’arco del prossimo triennio il debito in ammortamento si riduce complessivamente di 99 milioni di euro a seguito della conclusione di una serie di posizioni entro il 2019. La prospettiva di decrescita non si conclude in quell’anno ma prosegue, rebus sic stantibus, anche negli esercizi successivi rafforzando ulteriormente la posizione virtuosa della Regione sul fronte dell’esposizione debitoria di medio lungo termine.

L’indebitamento con oneri a carico della Regione Liguria rimane moderato (9% delle entrate correnti) rispetto al contesto italiano e ad analoghe realtà internazionali. Il servizio del debito è ampiamente sostenibile, rappresenta infatti l’1% delle entrate correnti dell’Ente. Il debito pro-capite regionale in Liguria è di 362 euro euro. Si conferma quindi la prudente gestione finanziaria della Regione, attestata e confermata negli anni dalle agenzie di rating Moody’s e Standard & Poor’s che riconoscono all’amministrazione un “credit rating” in linea con quello statale dovendo considerare il sistema di finanza derivata che consolida la dipendenza finanziaria della Regione dai trasferimenti statali.

Con sentenza della Corte Costituzionale 247/2017 viene tassativamente esclusa la possibilità di attivazione di qualsiasi operazione di investimento e conseguente assunzione di impegni di spesa prima del perfezionamento del contratto di prestito pertanto la Regione dovrà contrarre necessariamente il debito autorizzato.

Tab. 1 - Mutuo autorizzato

2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

nuovo mutuo autorizzato per spese investimento dell'esercizio

0 0 0 25 46 63 31 52

mutuo autorizzato per spese di investimento esercizi pregressi 179 179 100 50 72 118 165 96

mutuo contratto 0 0 0 0 0 15 23 0

Fonte: Regione Liguria

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 121BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Graf.1 - Andamento debito di Regione Liguria - Anni 2010-2021

Fonte: Regione Liguria

2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018 2019 2020 2021Debito 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 6E+08 5E+08 5E+08 5E+08

0

100

200

300

400

500

600

700

Mili

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 122BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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6. INDIRIZZI ALLE SOCIETÀ CONTROLLATE E PARTECIPATE E AGLI ENTI STRUMENTALI

6.1 Società controllate a partecipazione diretta La Regione, come evidenziato nel seguente diagramma, partecipa direttamente alle seguenti società:

Finanziaria Ligure per lo Sviluppo Economico - FI.L.S.E. S.p.A.;

Liguria Digitale S.p.A.;

Società per Cornigliano S.p.A.;

confermate sia nel piano di razionalizzazione di cui alla DGR del 27 marzo 2015 n. 474, adottato ai sensi della Legge n. 190/2014, che nella DGR n. 786 del 28 settembre 2017, in attuazione dell’art. 24 del D.Lgs. n. 175/2016 (Testo unico in materia di società a partecipazione pubblica). Ad esse si aggiungono due partecipazioni di minoranza in dismissione - Gruppo di Azione Locale delle Aree Rurali della Provincia della Spezia Società Cooperativa in liquidazione e Ponente Congressi S.c.ar.l., derivanti dal subentro nelle attività delle disciolte Aziende di Promozione Turistica (art. 27 L.r. n. 28/2006).

Le partecipazioni societarie indirette, tramite la finanziaria regionale FI.L.S.E. S.p.A. sono classificate nei diversi settori di intervento: riqualificazione del territorio ed infrastrutture, servizi finanziari, società per lo sviluppo locale nonché società servizi e progetti, con quote di controllo su sette società, in alcuni casi esercitato in forma congiunta con altri soci; le partecipazioni societarie di Ligurcapital S.p.A., in piccole e medie imprese liguri, per contribuire alla realizzazione di programmi di sviluppo, sono temporanee, sino ad un massimo di sei anni, e di minoranza.

La Giunta regionale ha effettuato la ricognizione delle partecipazioni societarie ed ha definito le azioni di razionalizzazione prevista dall’art. 24 del D.Lgs. n. 175/2016 con la deliberazione n 786 del 28 settembre 2017. In particolare sono state individuate le partecipazioni societarie da mantenere senza azioni di razionalizzazione (FI.L.S.E. S.p.A., Liguria Digitale S.p.A., Società per Cornigliano S.p.A., I.R.E. S.p.A., Ligurcapital S.p.A. Liguria Ricerche S.p.A., Rete Fidi Liguria S.c.p.A., Liguria International ScpA, ACAM S.p.A.) e quelle oggetto di specifici interventi (contenimento dei costi, cessione/alienazione quote, liquidazione, fusione/incorporazione).

La citata DGR n. 786/2017 ha individuato le società che si trovano nella situazioni evidenziate nell’articolo 20, c. 2 del D.Lgs. n. 175/2016:

− partecipazioni in società non rientranti nelle categorie dell’articolo 4; − società senza dipendenti o con numero dipendenti inferiore al numero degli amministratori; − partecipazioni in società x attività analoghe o similari − società con fatturato inferire a 500 mila euro; − società con perdite in 4 esercizi su 5; − società con necessità di contenimento dei costi di funzionamento; − società con necessità di aggregazione con società aventi oggetto attività consentito dall’art. 4;

Gli interventi programmati sono volti al contenimento dei costi di Area 24 S.p.A., DLTM S.c.r.l., Liguria Patrimonio Srl, Parco Tecnologico Valbormida Srl e SIIT ScpA con prevista cessione /alienazione delle quote delle seguenti sei società:

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 123BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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− Ponente Congressi Srl; − Azienda Agricola Dimostrativa Srl, − Banca Popolare Etica, − Centro AgroAlimentare Levante Ligure e Lunigiana Srl, − Centro Fieristico della Spezia Srl − Sviluppo Genova S.p.A.

che dovrà essere effettuata entro il prossimo 28 settembre 2018. Con la DGR n. 510/2017 è stata prevista la fusione di I.P.S. ScpA in I.R.E. S.p.A. in attuazione della L.r. n. 33/2016 mentre la procedura di liquidazione di ATPL Liguria S.p.A. è stata conclusa a dicembre 2017.

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La Giunta regionale, con la deliberazione n. 1008 del 30 novembre 2017 ha approvato le direttive relative all’esercizio del controllo analogo a quello esercitato sui propri servizi sulle società operanti in regime di in-house providing recependo quanto indicato nelle linee guida definite dall’ANAC – Autorità Nazionale Anticorruzione con la delibera n. 951 del 20 settembre 2017 ai fini dell’attuazione dell’articolo 192 del D.Lgs n. 50/2016. Con tale deliberazione si è dato atto che le società Liguria Digitale S.p.A., FI.L.S.E. S.p.A., I.R.E. S.p.A., I.P.S. ScpA, Ligurcapital S.p.A., Liguria Ricerche S.p.A. e Liguria International ScpA operano in regime di in-house providing ai fini dell’attivazione delle procedure di iscrizione nell’elenco di cui all’articolo 192 del D.Lgs n. 50/2016.

Nel corso del primo semestre 2018, a seguito dell’attivazione della specifica procedura informatizzata, delle intervenute modifiche statutarie e della sottoscrizione di specifici patti parasociali per l’esercizio dell’in-house congiunto, così come definito con le DGR nn. 126/2018, 127/2018, 128/2018, 185/2018 e 412/2018, sono state presentate le domande di iscrizione delle società nel citato elenco.

La Giunta regionale, con la deliberazione n. 293 del 4 maggio 2018, ha definito indirizzi ed obiettivi in materia di spese di funzionamento comprese quelle per il personale, delle società controllate dalla Regione Liguria ai sensi dell’articolo 19, comma 5, del D.Lgs. n. 175/2016.

Le spese di funzionamento sono state definite come sottoinsieme dei costi di produzione iscritti alla voce B del conto economico di cui alla disposizione dell’articolo 2425 del codice civile ed è stato specificato che le società perseguono l’obiettivo di equilibrio economico, finanziario e patrimoniale ossia per un periodo di tempo medio l’equilibrio fra i costi ed i ricavi (ricavi>=costi), fra le entrate e le uscite finanziarie (entrate>=uscite), fra l’attivo e il passivo (attivo>passivo, attivo a breve termine >passivo a breve termine).

Le società devono tendere ad una riduzione dell’incidenza delle spese di funzionamento rispetto al valore della produzione dell’anno precedente con valore minimo il suo mantenimento; per omogeneità di trattamento, analogamente a quanto specificato in materia di costi, anche dal valore della produzione dovranno essere esclusi i proventi di entità o incidenza straordinaria; essendo le spese di funzionamento correlate ai ricavi delle società, conseguentemente esse sono ridefinibili in base all’attività effettivamente svolta dalle stesse; i budget, come evidenziato dalla Corte dei Conti - Sezione Regionale di Controllo per la Liguria nella deliberazione n. 80 dell’8 settembre 2017, devono rapportare mezzi ed obiettivi, alla luce dell’attività svolta dalla società; la gestione operativa deve essere motivatamente uniformata ai principi di sana gestione, di trasparenza e di contenimento della spesa, in particolare di quella del personale, mediante una previa valutazione di tutte le implicazioni sia in termini di effettiva economicità, sia sotto il profilo dell’efficienza e del buon andamento dell’attività amministrativa, sia in termini di effetti economico/finanziari sul bilancio dell’ente socio.

La società Liguria Digitale S.p.A. dovrà tendere a raggiungere la quota massima di ricavi da attività svolte sul mercato per Enti terzi, pubblici o privati, non soci, entro la soglia del 20% del fatturato prevista dal D.lgs. n. 175/2016, con economie di scala o altri recuperi di efficienza sul complesso dell’attività principale delle stesse.

La Relazione previsionale delle società dovrà dare evidenza delle stimate spese di funzionamento e del rispetto degli indirizzi formulati; i conti economici previsionali stimati dalle società potranno essere oggetto di eventuali aggiornamenti sulla base degli incarichi effettivamente affidati e prevedibili nuovi affidamenti alle società.

Le società effettuano la rendicontazione semestrale all’Amministrazione regionale mediante la relazione di cui alla DGR n. 1008/2017.

Con tale deliberazione, inoltre, si è dato atto che le società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione sino al 30 giugno 2018 non possono procedere a nuove assunzioni di

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personale a tempo indeterminato se non attingendo, con le modalità definite dal D.M. 9 novembre 2017, agli elenchi di cui all’articolo 25, commi 2 e 3, del D. Lgs. n. 175/2016, salvo sia indispensabile personale con profilo infungibile per il quale tale norma ha stabilito la procedura autorizzativa di deroga e la comunicazione delle eventuali eccedenze di personale secondo le modalità definite nel citato decreto ministeriale.

Si è inoltre preso atto della programmazione dei costi di funzionamento delle società controllate, direttamente o indirettamente, dalla Regione effettuata dalle società dando atto che la responsabilità del rispetto dei vincoli normativi e degli indirizzi formulati in relazione agli eventuali fabbisogni di personale, che sostituiscono quelli di cui alla DGR n. 848/2014, ricade sulle società controllate direttamente o indirettamente dalla Regione.

A seguito delle indicazioni interpretative sul D.Lgs n. 175/2016 evidenziate nella deliberazione della Corte dei Conti – Sezione regionale di controllo per la Liguria n. 3/2018/PAR del 24 gennaio 2018 devono essere qualificate come “società a controllo pubblico” anche le seguenti società partecipate direttamente o indirettamente dalla Regione: Società di Cornigliano S.p.A., Area 24 S.p.A., Azienda Agricola Dimostrativa S.r.l., Cairo Reindustria Scarl in liquidazione, Centro Agroalimentare Levante Ligure e Lunigiana S.r.l., Centro Fieristico della Spezia S.r.l., Fiera di Genova S.p.A. in liquidazione, SIIT S.c.p.A., SPEDIA S.p.A. in liquidazione, Sviluppo Genova S.p.A. che devono dare attuazione alle specifiche disposizioni del D.Lgs. n. 175/2016 per le quali viene fatto rinvio agli indirizzi definiti con la DGR n. 276/2017 che dovranno essere concertati con gli altri soci pubblici.

La seguente tabella evidenzia i conti economici previsionali dell’esercizio 2018 che sono presentati dalle società con l’indicazione dell’incidenza delle spese di funzionamento sul valore della produzione. Tale indice, come evidenziato nella DGR n. 293/2018 dovrà essere inferiore a quello dell’esercizio 2017.

Nel mese di giugno 2018 le società Area 24 S.p.A. e Centro Fieristico della Spezia S.rl.. hanno deliberato lo scioglimento e la messa in liquidazione. Nel primo caso la perdita dell’esercizio 2017 ha ridotto il capitale al di sotto del minimo legale determinando un patrimonio netto negativo. I soci hanno condiviso l’esigenza di individuare e prediligere soluzioni che, pur mirando ugualmente alla soddisfazione dei creditori della società, consentano di salvaguardare la fruibilità al pubblico della pista ciclabile e di non pregiudicare gli interessi della collettività sottesi a tale opera realizzata.

La liquidazione del Centro Fieristico della Spezia Srl dovrà garantire la salvaguardia dei valori patrimoniali della partecipazione.

Nel corso dell’anno 2018 si procederà all’attuazione di quanto previsto dalla DGR n. 786/2017 nonché alla definizione di ulteriori misure di razionalizzazione in attuazione dall’art. 20 del D.Lgs. n. 175/2016 data la periodicità annuale di tali interventi.

Linee di intervento

La seguente tabella anticipa alcuni elementi, attualmente in fase di analisi, del futuro riassetto delle partecipazioni societarie della Filse:

I.P.S. Insediamenti Produttivi Savonesi ScpA

L’operazione di aggregazione tra IRE SpA ed I.P.S. ScpA di cui all’art. 3, comma 8 della L.R. n. 33/2016 ed alla DGR n. 510/2017 verrà articolata in due fasi formalmente distinte: (I) la prima consistente nel trasferimento da IPS a IRE del solo ramo d’azienda relativo alle attività tecniche (con esclusione delle attività e passività immobiliari) e (II) la seconda consistente nel conferimento dei soci di IPS ad IRE delle azioni rappresentanti fino al 100% del capitale di IPS (titolare del solo ramo d’azienda immobiliare).

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 127BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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LIGURCAPITAL S.p.A.

In attuazione dell’art. 9, c. 3, della L.r. n. 1/2016 la società ha presentato il Programma di Attività pluriennale 2018-2020 condizione essenziale per poter presentare la domanda di iscrizione all’albo 106 TUB degli intermediari finanziari.

FIERA DI GENOVA S.p.A. in liquidazione

La società, in liquidazione dal 31/3/2016, procederà all’aggregazione con Porto Antico S.p.A., società controllata dal Comune di Genova, già evidenziata nella DGR n. 242/2016

SVILUPPO GENOVA S.p.A.

La FI.L.S.E. S.p.A. attende le determinazioni del Comune di Genova, socio di maggioranza.

CONTO ECONOMICO PREVISIONALE ANNO 2018

FI.L.S.E. S.p.A.

LIGURIA DIGITALE

S.p.A.

SOCIETA' PER

CORNIGLIANO S.p.A.

LIGURIA PATRIMONIO S.r.l.

LIGURIA RICERCHE

S.p.A.

LIGURIA INTERNATI

ONAL S.c.p.A.

LIGURCAPITAL S.p.A.

I.R.E. S.p.A.

A VALORE DELLA PRODUZIONE

1 Ricavi delle vendite e delle prestazioni 6.814.596 47.300.000 743.000 5.230.637 2.310.000 470.500 720.677 4.923.606

2 Variazioni delle rimanenze prodotti

175.000

3 Variazione dei lavori in corso su ordinazione 1.500.000

4 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

5

Altri ricavi e proventi, con separata indicazione dei contributi in conto esercizio

2.562.950 200.000 10.795.000 3.780 188.000 20.000 130.934

- di cui contributi in conto esercizio 110.000

Totale Valore della produzione 9.552.546 49.000.000 11.538.000 5.234.417 2.310.000 658.500 740.677 5.054.540

B COSTI DELLA PRODUZIONE

6 per materie prime, sussidiarie, di consumo e di merci

400.827 2.400.000 9.888.000 - 2.000 - 7.112

7 per servizi 3.115.846 17.000.000 839.000 175.164 281.500 230.614 2.468.906

8 per godimento di beni di terzi 274.744 955.000 10.000 67.320 142.678

9 per il personale 4.260.000 26.720.000 336.000 366.000 477.444 2.243.780

10 ammortamenti e svalutazioni 597.954 900.000 271.000 270.127 1.000 18.032 43.577

11

variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo e merci

-

12 accantonamento per rischi

250.000 -

13 altri accantonamenti 20.000

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 128BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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CONTO ECONOMICO PREVISIONALE ANNO 2018

FI.L.S.E. S.p.A.

LIGURIA DIGITALE

S.p.A.

SOCIETA' PER

CORNIGLIANO S.p.A.

LIGURIA PATRIMONIO S.r.l.

LIGURIA RICERCHE

S.p.A.

LIGURIA INTERNATI

ONAL S.c.p.A.

LIGURCAPITAL S.p.A.

I.R.E. S.p.A.

14 oneri diversi di gestione 512.960 235.000 219.000 168.527 17.100 49.062

Totale Costi della produzione 9.412.331 8.210.000 11.553.000 613.818 2.250.000 660.500 810.510 4.975.115

DIFFERENZA TRA VALORE E COSTI DELLA PRODUZIONE (A-

B) 140.215 790.000 - 15.000 4.620.599 60.000 - 2.000 - 69.833

79.425

C PROVENTI E ONERI FINANZIARI

15 proventi da partecipazioni - - - 248.920 - - - -

16 altri proventi finanziari 60.000 154000 85.410 850

17

interessi e altri oneri finanziari, con separata indicazione di quelli verso imprese controllate e collegate e verso controllanti

50.000 207.241 1.000 48.406

17 bis utili e perdite su cambi 0

Totale (15+16-17+-17 bis) 10.000 154.000 41.679 - 1.000 85.410 - 47.556

D RETTIFICHE DI VALORE DI ATTIVITA' E PASSIVITA' FINANZIARIE

- 1.000

18 rivalutazioni

19 svalutazioni

Totale (18-19)

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE (A-B+-C+-D) 150.215 790.000 139.000 4.662.278 60.000 - 3.000 15.577 31.869

20 imposte sul reddito dell'esercizio, correnti, differite e anticipate

110.000 600.000 23.787 6.075 15.000

21 utile (perdite) dell'esercizio 40.215 190.000 4.638.491 - 3.000 9.502 16.869

SPESE DI FUNZIONAMENTO (voci B6+B7+B8+B9+B14) 8.564.377 47.310.000 11.282.000 343.691 2.170.000 659.500 792.478 4.911.538

VALORE DELLA PRODUZIONE ESCLUSO I PROVENTI STRAORDINARI

9.552.546 48.800.000 11.538.000 5.234.417 2.310.000 658.500 740.677 5.054.540

INCIDENZA SPESE DI FUNZIONAMENTO SUL VALORE DELLA PRODUZIONE (B6+B7+B8+B9+B14) / (A1+A2+A3+A4+A5) * 100

90% 97% 98% 7% 94% 100% 107% 97%

Fonte: Regione Liguria

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 129BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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6.2 Enti strumentali Sono istituiti con L.r. n. 28/1994 e provvedimenti successivi, che ne disciplinano il funzionamento.

Agenzia Regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento – ALFA

Compiti istituzionali:

ALFA è stata istituita con legge regionale 30 novembre 2016, n. 30 quale ente del settore regionale allargato, succedendo all’Agenzia Regionale per i Servizi Educativi e per il Lavoro – ARSEL, a sua volta nata dalla fusione dell’Azienda Regionale per i Servizi Scolastici e Universitari (ARSSU) con l’Agenzia Liguria Lavoro (ALL), al fine di consentire un più efficace coordinamento nell’esercizio delle politiche regionali in materia di istruzione, lavoro e diritto allo studio, nonché di assicurare il conseguimento degli obiettivi di razionalizzazione amministrativa e contenimento dei costi, di efficacia e di efficienza dell’azione della pubblica amministrazione.

ALFA svolge le attività previste dall’articolo 3 della citata legge regionale in materia di istruzione, formazione, orientamento, diritto allo studio e lavoro. Più nel dettaglio, ALFA svolge le seguenti attività gestionali: a) interventi in materia di formazione, ad eccezione di quelle svolti direttamente dalla Regione; b) orientamento professionale e specifiche iniziative regionali attinenti alla materia; c) funzioni collegate all’elaborazione delle opportunità di apprendimento degli adulti; d) attività e interventi connessi al servizio civile regionale, nonché alle politiche giovanili e) attività istruttoria per il rilascio del visto regionale di ingresso a favore di cittadini stranieri che debbano svolgere attività formative in unità produttive in Italia; f) iniziative in materia di “media education”, iniziative rivolte ai giovani e riguardanti l’educazione alla comprensione e all’uso del mondo digitale; g) attività in materia di accreditamento delle strutture formative; h) attività relative all’accreditamento dei servizi pubblici e privati al lavoro e monitoraggio delle prestazioni erogate anche al fine di valutarne la qualità; i) funzioni di monitoraggio degli esiti ed analisi dei bisogni formativi; j) attività di monitoraggio delle politiche del lavoro; k) attività relative al coordinamento dei servizi pubblici e privati di incontro tra domanda e offerta di lavoro e la loro promozione presso le imprese; l) gestione del registro dei datori di lavoro socialmente responsabili; m) attività operative relative ai servizi di comunicazione istituzionale sui temi dell’istruzione, della formazione e del lavoro; n) gestione dell’Osservatorio sulle politiche educative e formative regionali e sul mercato del lavoro; o) gestione del sistema regionale di validazione e certificazione delle competenze; p) gestione del Repertorio regionale delle professioni e delle banche dati ad esso associate.

Inoltre ALFA, tramite l’Area Diritto allo studio, svolge le seguenti attività e funzioni: a) determina i requisiti di merito, le condizioni economiche degli studenti e le procedure di selezione per l’accesso ai servizi e ai benefici di cui alla l.r. 15/2006 e successive modificazioni e integrazioni; b) eroga benefici monetari e servizi in attuazione del decreto legislativo 29 marzo 2012, n. 68; c) collabora con la Regione al fine di gestire e organizzare servizi collaterali di diritto allo studio scolastico, anche svolgendo un ruolo di supporto per comuni, istituti scolastici autonomi (ISA), studenti e famiglie; d) gestisce i rapporti con l’Università ai fini dell’erogazione delle borse di studio e ai fini della gestione delle banche dati comuni; e) garantisce il supporto tecnico e partecipa alle sedute della Consulta di cui all’articolo 55 bis della l.r. 15/2006 e successive modificazioni e integrazioni; f) procede agli accertamenti e ai controlli sulla veridicità delle dichiarazioni presentate dagli studenti e all’irrogazione delle sanzioni.

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ALFA esercita le funzioni di organismo intermedio di gestione delle risorse dei fondi comunitari, su incarico della Regione e secondo le vigenti disposizioni normative.

Numero addetti:

- Alla data del 31 dicembre 2017: n.161 dipendenti a tempo indeterminato e n. 55 a tempo determinato.

- Assegnati all’Organismo Intermedio il totale delle unità trasferite dalle Province e dalla Città Metropolitana (con esclusione di 15 unità trasferite in Regione) come da accordi definiti con Regione e Province/CM.

Dati sintetici dell ’ultimo bilancio di esercizio:

approvato e presentato dal Direttore Generale di Alfa.

ALFA (PERIODO 01/01/2017 - 31/12/2017)

CONTO ECONOMICO ANNO 2017

Differenza tra valore e costi della produzione 546.194

risultato della gestione finanziaria -17.968

risultato prima delle imposte 528.226

RISULTATO DELL'ESERCIZIO 0

STATO PATRIMONIALE ANNO 2017

attività 87.022.542

passività 55.081.464

PATRIMONIO NETTO 31.941.078

Obiettivo/i per i l triennio 2019/2021

Il piano annuale di attività non è stato redatto in quanto non previsto dalla legge istitutiva di ALFA.

La Giunta Regionale conferisce indicazioni programmatiche o linee di indirizzo ad ALFA con specifici atti.

Sono stati dati degli obiettivi al Direttore Generale e al Direttore dell’Area del Diritto allo Studio, secondo quanto previsto dal relativo piano delle performance.

Target e risorse finanziarie coinvolte

Tutti i finanziamenti previsti nel bilancio regionale in materia di percorsi IeFP e sistema duale, Diritto allo Studio Universitario e in materia di Diritto allo Studio Scolastico per alcuni interventi: borse di studio per spese di frequenza, contributi per scuole per l’infanzia, contributi per i disabili.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 131BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Destinatari delle azioni intraprese dall’Ente

Studenti in obbligo scolastico per la IeFP, studenti e apprendisti per il sistema duale, studenti universitari, studenti e rispettive famiglie della scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, studenti disabili.

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure (ARPAL)

È l'Ente pubblico di riferimento in materia ambientale, operativo dal 1° gennaio 1998 a supporto di Regione, Città Metropolitana di Genova, Province, Comuni per:

− la protezione dell’ambiente e della natura, − la tutela delle risorse idriche, − la difesa del suolo, − la protezione civile, − la prevenzione e promozione della salute collettiva e della sicurezza.

E’ stata istituita con Legge Regionale 39/95, in attuazione della Legge 61/94; attualmente l'Agenzia è regolata dalla legge regionale n° 20 del 4 agosto 2006 e s.m.i., "Nuovo ordinamento dell’Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure e riorganizzazione delle attività e degli organismi di pianificazione, programmazione, gestione e controllo in campo ambientale”, che mantiene in capo ad ARPAL le competenze istituzionali in campo ambientale.

Compiti istituzionali:

L'ARPAL (agenzia regionale per la protezione dell'ambiente ligure), ha personalità giuridica di diritto pubblico, è dotata di autonomia tecnico - giuridica, amministrativa e contabile ed è sottoposta agli indirizzi ed alla vigilanza della Regione. L'ARPAL svolge i compiti e le attività tecnico-scientifiche di interesse regionale di cui all'articolo 1 della legge 21 gennaio 1994 n. 61 (conversione in legge, con modificazioni, del decreto - legge 4 dicembre 1993 n. 496, recante disposizioni urgenti sulla riorganizzazione dei controlli ambientali e istituzione dell'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente) e a supporto della Regione e degli Enti locali per la protezione dell'ambiente e della natura, per la tutela delle risorse idriche, della difesa del suolo, per la protezione civile, nonché per la prevenzione e promozione della salute collettiva e della sicurezza. In tale ambito, ad essa sono attribuite, in particolare, le seguenti funzioni: a) controllo e vigilanza ambientale; b) supporto tecnico alle emergenze ambientali e sanitarie e partecipazione ai piani di emergenza; c) gestione dei catasti e delle reti di monitoraggio ambientale; d) gestione della rete laboratoristica per la tutela dell'ambiente; e) elaborazioni di istruttorie tecniche nei confronti delle amministrazioni richiedenti e procedenti; f) supporto tecnico-scientifico ai livelli istituzionali competenti; g) supporto per l'espletamento delle attività connesse alle funzioni di prevenzione collettiva proprie del Servizio Sanitario; h) verifiche periodiche di cui all'articolo 71 del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 (Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123 , in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro)

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L'ARPAL collabora con l'Agenzia nazionale per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici secondo quanto stabilito dal comma 5 dell'articolo 3 del decreto legge 4 dicembre 1993 n. 496 convertito con modificazioni dalla legge 61/1994 garantendo il flusso dei dati e delle informazioni di carattere e qualità ambientale.

Presso l'ARPAL sono, altresì, svolte le attività meteoidrologiche del CFMI-PC che dipende funzionalmente dalla struttura regionale competente in materia di Protezione civile.

Numero addetti:

ARPAL, alla data del 31/12/2017, ha una struttura costituita da 321 unità di personale di cui 41 dirigenti e 280 personale del comparto non dirigente.

Dati sintetici dell ’ultimo bilancio di esercizio approvato (2016):

CONTO ECONOMICO AL 31/12/2016 Euro Valore della produzione 27.681.400 Costi della produzione 26.425.232 Differenza tra valore e costi della produzione 1.256.169 Saldo della gestione finanziaria 21.758 Risultato prima delle imposte 1.277.926 Imposte 1.268.795 Risultato dell’esercizio 9.132

SITUAZIONE PATRIMONIALE AL 31/12/2016 Euro ATTIVITA’ Immobilizzazioni 23.676.959 Rimanenze 319.497 Crediti 12.690.082 Disponibilità liquide 5.517.135 Ratei e riscontri 20.723 TOTALE ATTIVITA’ 42.224.397

PASSIVITA’ Patrimonio netto 28.455.799 Fondi per rischi e oneri 4.419.752 Debiti 7.025.542 Ratei e riscontri passivi 2.323.304 TOTALE PASSIVITA’ 42.224.397

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 133BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Missione/Programma del bilancio regionale in cui l ’Ente è coinvolto

MISSIONE 8 Assetto del territorio ed edilizia abitativa MISSIONE 9 - Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell’ambiente MISSIONE 11 Soccorso civile MISSIONE 13 Tutela della salute MISSIONE 16 Agricoltura, politiche agroalimentari e pesca MISSIONE 17 Energia e diversificazione delle fonti energetiche L’Arpal è coinvolta indirettamente negli obiettivi strategici di Miglioramento dell’Ambiente ligure anche attraverso la semplificazione amministrativa.

Eventuale Programma UE /azione della nuova programmazione 2014/2020 a cui l ’Ente partecipa per conto della Regione.

Partecipazione a progetti: Interreg Alcotra URAMET, Ad-Vitam Climaera, Concert’eaux, Interreg Marittimo Maregot

Obiettivo/i per i l triennio 2019/2021

Attività relative al Controllo e Monitoraggio ambientale: − Controlli AIA e Legge Seveso - predisposizione del Piano Regionale delle Ispezioni previste dal

D.Lgs. 105/2015. − Controlli depuratori acque reflue urbane – garantire livello dei controlli già previsti nei

precedenti programmi triennali. − Controlli sul deflusso Minimo Vitale – garantire almeno 10 controlli annuali di routine

contestualmente ai controlli prioritari urgenti. − Controllo attuazione dei piani di gestione delle dighe − Controlli e monitoraggi degli impianti di gestione dei rifiuti e dei siti di bonifica − Piano di monitoraggio della presenza del radon nelle abitazioni sul territorio ligure, in linea

con il piano Nazionale Radon, − Controlli e monitoraggi “grandi Opere” – in particolare nuova Aurelia Savona (c.d. Aurelia

bis), nuova Aurelia La Spezia, nodo stradale e autostradale di Genova c.d. “Gronda”, piattaforma Multipurpose di Vado, nodo ferroviario di Genova, linea AV-AC Milano-Genova (Terzo valico dei Giovi)

− Programmazione attività di controllo − Trasparenza e controlli − Ecoreati − Controlli siti estrattivi − Controlli sulle autocertificazioni nella misura del 5% sulle imprese in possesso di

certificazione del sistema di gestione per la qualità ISO 14001 − Supporto alla semplificazione − Supporto Emergenze Ambientali e Protezione civile, riforma protezione civile,

predisposizione dei Piani Provinciali di protezione Civile in particolare per il rischio chimico e le aziende a rischio di incidente rilevante

− Reti di rilevamento e monitoraggi qualità dell’aria, dei corpi idrici, delle acque superficiali, delle acque di balneazione (circa 300 punti di monitoraggio), della radioattività ambientale,

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meteoidrologia, delle acque connesse alla mullischiocoltura, gestione delle boe ondametriche

− Controllo dei 27 siti di monitoraggio frane inseriti nella Rete Remover − Attività istruttorie ed accertamenti Tecnici a supporto dei procedimenti della Regione, della

VAS, della VIA e delle valutazioni di incidenza − Prestazioni analitiche e di laboratorio a supporto dell’ambiente e in materia di prevenzione

collettiva − Attività di supporto alla Pianificazione regionale, dell’osservatorio della biodiversità,

dell’osservatorio regionale rifiuti − Gestione dei Catasti ambientali − Gestione del sistema informativo regionale ambiente Liguria (SIRAL) − Supporto al piano regionale di prevenzione ambiente salute

Le attività sono oggetto di Pianificazione Triennale e Annuale approvate dalla giunta regionale secondo target fissati dalle norme di riferimento e dalle istanze e progetti presentati. I soggetti destinatari delle azioni oltre alla regione ed agli enti territoriali competenti in materia ambientale e sanitaria sono anche Cittadini ed Imprese destinatarie delle attività di prevenzione e di controllo delle attività.

Azienzie Regionali Territoriali per l’Edilizia (A.R.T.E)

Le Aziende Regionali Territoriali per l’Edilizia (A.R.T.E) sono state istituite dalla legge regionale n. 9 del 12 marzo 1998. Ai sensi di detta norma le A.R.T.E hanno assunto la forma di Ente pubblico di natura economica, strumentale della Regione Liguria, dotato di personalità giuridica, di autonomia imprenditoriale, patrimoniale e contabile nonché di un proprio Statuto approvato dal Consiglio Regionale. Costituite nei 4 capoluoghi di provincia.

Compiti istituzionali:

- Gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica - Azioni come operatori pubblici dell’edilizia - Strumento a supporto delle Amministrazioni locali per la realizzazioni di interventi complessi

sul territorio (ad esempio di recupero e valorizzazione).

Numero addetti:

A.R.T.E. Genova: 105 di cui dirigenza 4 quadri 12 restante personale 89

A.R.T.E. Savona: 28 di cui dirigenza 1 quadri 3 restante personale 24

A.R.T.E. La Spezia: 38 di cui dirigenza 2 quadri 11 restante personale 25

A.R.T.E. Imperia: 20 di cui dirigenza 1 quadri 6 restante personale 13

Dati sintetici dell ’ultimo bilancio di esercizio approvato:

ARTE DI GENOVA

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 135BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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CONTO ECONOMICO ANNO 2016

RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA -14.914.519

RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA -4.806.470

RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 0

RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA Voce di bilancio soppressa dal 2016

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE -19.720.989

IMPOSTE -1.084.556

PERDITA DELL'ESERCIZIO -20.805.545

STATO PATRIMONIALE ANNO 2016

ATTIVITA' 528.162.611

PASSIVITA' 178.725.034

PATRIMONIO NETTO 349.437.577

ARTE DI SAVONA

CONTO ECONOMICO ANNO 2016

RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA 886.268,08

RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA -389.944,09

RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 0

RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA Voce di bilancio soppressa dal 2016

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 496.323,99

IMPOSTE 166.652,00

UTILE DELL'ESERCIZIO 329.671,99

STATO PATRIMONIALE ANNO 2016

ATTIVITA' 147.694.807

PASSIVITA' 29.275.024

PATRIMONIO NETTO 118.419.783

ARTE DI IMPERIA

CONTO ECONOMICO ANNO 2016

RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA -1.929.911

RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA -234.073

RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 0

RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA Voce di bilancio soppressa dal 2016

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE -2.163.983

IMPOSTE -236.541

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 136BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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PERDITA DELL'ESERCIZIO -1.927.442

STATO PATRIMONIALE ANNO 2016

ATTIVITA' 84.237.436

PASSIVITA' 12.781.335

PATRIMONIO NETTO 71.456.101

ARTE DI LA SPEZIA

CONTO ECONOMICO ANNO 2016

RISULTATO DELLA GESTIONE CARATTERISTICA 319.412

RISULTATO DELLA GESTIONE FINANZIARIA 16.129

RETTIFICHE DI ATTIVITA' FINANZIARIE 0

RISULTATO DELLA GESTIONE STRAORDINARIA Voce di bilancio soppressa dal 2016

RISULTATO PRIMA DELLE IMPOSTE 335.541

IMPOSTE -321.081

UTILE DELL'ESERCIZIO 14.460

STATO PATRIMONIALE ANNO 2015

ATTIVITA' 137.907.768

PASSIVITA' 13.585.121

PATRIMONIO NETTO 124.322.647

Missione/Programma del bilancio regionale in cui l ’Ente è coinvolto:

MISSIONE 8 ”Assetto del territorio ed edilizia abitativa” - PROGRAMMA 2 “Edilizia residenziale pubblica e locale e piani di edilizia economico-popolare”

MISSIONE 12 “Diritti sociali, politiche sociali e famiglia” – PROGRAMMA 6 ”Interventi per il diritto alla casa”

Eventuale Programma UE /azione della nuova programmazione 2014/2020 a cui l ’Ente partecipa per conto della Regione:

PROGRAMMA HORIZON 2020 – Progetto EnerSHIFT

Il progetto è centrato sulla riqualificazione energetica di 43 edifici di edilizia residenziale pubblica di proprietà o gestiti delle quattro A.R.T.E liguri che ospitano complessivamente 3.300 famiglie.

POR-FESR 2014-2020 – Asse 4 OT4 – Obiettivo specifico 4.1

Con DGR n. 1220 del 20.12.2016 la Giunta regionale ha assegnato alle A.R.T.E. la dotazione finanziaria di Euro 5.000.000,00, di cui il 70% a carico del POR FESR 2014-2020 e il 30% a carico delle

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 137BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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stesse, per interventi su edifici di loro proprietà e/o gestione, differenti da quelli già inseriti nel progetto EnerSHIFT.

Obiettivi per i l triennio 2019/2021-Target e risorse finanziarie coinvolte-Destinatari delle azioni intraprese

• STUDIO DI TECNICJHE DI INGEGNERIA FINANZIARIA PER RECUPERO E RAZIONALIZZAZIONE DI IMMOBILI E ALLOGGI DI EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA

• STUDIO ADEGUATEZZA CANONE SOCIALE (EDILIZIA RESIDENZIALE PUBBLICA) • ENERSHIFT – HORIZON 2020 • AGENZIA PER LA CASA

OBIETTIVO 1

Studio di matrici di finanziabilità ai fini del recupero e razionalizzazione degli immobili e degli alloggi di proprietà dei Comuni e delle A.R.T.E, volta a migliorare dal punto di vista quantitativo e qualitativo il patrimonio di edilizia residenziale sociale nonché ai fini dell’adeguamento energetico, impiantistico, statico e del miglioramento sismico degli immobili stessi.

Quanto sopra verrà attuato mediante la rilevazione della consistenza del patrimonio, anche attraverso l’applicativo Easy Home in fase di adozione da parte delle A.R.T.E. liguri, e la rilevazione del fabbisogno, al fine di individuare forme di finanziamento idonee e, ove possibile, innovative rispetto ai modelli tradizionali (es. partenariato pubblico-privato).

Articolazione dell ’obiettivo per attività annuali

Anno 2019:

Analisi critica dei dati di rilevazione disponibili ed individuazione di ambiti omogenei di intervento.

Anno 2020:

Sviluppo della progettazione degli interventi a livello di fattibilità tecnica ed economica ed individuazione delle possibili fonti di finanziamento.

Anno 2021:

Avvio delle procedure per la realizzazione degli interventi .

OBIETTIVO 2

La determinazione dei canoni di locazione degli alloggi di e.r.p. è disciplinata dalla legge regionale 21 giugno 1996 n. 27 che, pur preservando la tutela delle fasce deboli dell’utenza attraverso un meccanismo di calcolo che tiene conto del reddito del nucleo familiare, stabilisce che la quantificazione dei canoni è comunque volta a compensare i costi di amministrazione, di gestione e manutenzione del patrimonio pubblico (art. 1 comma 1).

La costante crescita dei costi del sistema dell’edilizia residenziale pubblica sta creando sempre maggiori difficoltà agli enti gestori che a fronte di canoni pressoché invariati da oltre 15 anni (nel 2015 l’importo mimino era pari a 35 euro ed il medio di circa 100 euro) devono garantire la fornitura di servizi essenziali a tutti gli assegnatari facendosi carico direttamente dell’onere dei condomini morosi.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 138BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Tale situazione, aggravata della pressione fiscale che pesa sull’attività degli enti, ha richiesto nel 2014 un intervento normativo regionale che ha istituito per lo stesso anno un fondo di 2 milioni di euro quale misura di compensazione per la mancata remunerabilità dei canoni di e.r.p (art. 20 bis della l.r. n. 10/2004) nelle more di un aggiornamento delle relativa normativa vigente.

Diventa pertanto prioritario avviare uno studio con le Aziende per ipotizzare una modalità di determinazione del canone che consenta un maggior equilibrio gestionale all’ente proprietario ed introduca quale indicatore del canone soggettivo il nuovo strumento dell’ISEE.

Articolazione dell ’obiettivo per attività annuali

Anno 2019:

Analisi degli effetti che l’eventuale modifica del canone comporterebbe sulla situazione economica dei nuclei assegnatari tenuto conto che la stessa deve garantire un’equilibrata ripartizione del canone nei confronti dell’utenza.

Anno 2020:

Comparazione tra le Aziende delle ipotesi di modifica al fine di giungere ad un elaborato comune che tenga conto delle specifiche realtà territoriali.

Anno 2021:

Proposta alla Giunta regionale di un disegno di legge di modifica del canone.

OBIETTIVO 3

Il progetto EnerSHIFT, recentemente premiato al Forum PA 2018, si prefigge di creare un innovativo modello finanziario da utilizzare per l’efficientamento energetico degli edifici di edilizia residenziale sociale pubblica di proprietà delle quattro A.R.T.E liguri. In particolare, si tratta di un’operazione economicamente vantaggiosa che coinvolge molteplici soggetti che operano nel settore sociale con la finalità di ridurre al minimo le risorse finanziarie impiegate per traguardare il contenimento del consumo energetico e ridurre l’emissione di inquinanti nell’aria, attraverso la stipula di un contratto di rendimento energetico con una o più società fornitrici di servizi energetici (ESCo) che provvederà a realizzare gli interventi. La gara d’appalto è gestita da SUAR (Stazione Unica Appaltante Regionale).

Il contratto con la Commissione Europea è stato sottoscritto in data 26.1.2016 ed è entrato in vigore l’1.2.2016 per una durata di 36 mesi. Le risorse finanziarie coinvolte provengono dalla Comunità Europea ed ammontano a € 967.687,50. Non si prevede l’apporto di risorse regionali.

Articolazione dell ’obiettivo per attività annuali

Anno 2019:

1) Conclusione programma. 2) Divulgazione dei risultati. 3) Rendicontazione finanziaria.

Anno 2020:

Analisi dei risultati e delle possibilità di diffusione in altri contesti delle pratiche di ingegneria finanziaria sperimentate nell’ambito del progetto.

Anno 2021:

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 139BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

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Capitalizzazione dell’esperienza ai fini della partecipazione a nuove “call” europee per ottenere nuovi finanziamenti.

OBIETTIVO 4

Si tratta di sviluppare tramite le A.R.T.E. un’ipotesi di lavoro finalizzata ad organizzare un servizio pubblico di intermediazione immobiliare incentrato su istituti giuridici e condizioni che producano da un lato maggiore sostenibilità per i potenziali conduttori e dall’altro idonee garanzie per i proprietari potenziali locatori.

Quanto sopra verrà attuato attraverso l’istituzione di una “Agenzia Casa”, che agisca come soggetto interposto fra proprietari e conduttori con funzione propulsiva e di garanzia.

Le risorse finanziarie potrebbero essere reperite, oltre all’apporto di risorse regionali, anche nell’ambito dei fondi europei 2014-2020 destinati alla realizzazione dei cosiddetti “one stop shop”, termine coniato dalla Commissione Europea per facilitare i cittadini in particolare nelle azioni di implementazione di interventi di efficientamento energetico.

Articolazione dell ’obiettivo per attività annuali

Anno 2019:

Sviluppo delle azioni propedeutiche all’istituzione delle Agenzie Casa, mediante la creazione della rete di contatti tra gli operatori del settore.

Anno 2020:

Avvio sperimentale di una o più “Agenzie Casa”.

Anno 2021:

Analisi dei risultati e della possibilità di messa a regime del modello organizzativo.

Consorzio Bonifica Irrigazione Canale Lunense

La legge regionale 28 giugno 1994, n. 28 e successive modifiche ed integrazioni recante “Disciplina degli Enti strumentali della Regione” all’articolo 1, comma 2 – lettera e) individua, tra gli enti strumentali della Regione, il Consorzio di Bonifica ed Irrigazione del Canale Lunense.

Ai fini degli interventi per la valorizzazione e l'assetto del territorio consortile e la tutela e l'utilizzazione delle acque, nel quadro degli ordinamenti produttivi e delle convenienze economiche e sociali, il Consorzio espleta le funzioni e i compiti che gli sono attribuiti dalle leggi statali e regionali e dagli Organi pubblici competenti, ovvero che siano comunque necessari al conseguimento dei propri fini istituzionali.

CONTO ECONOMICO ANNO 2016

Risultato della gestione caratteristica 145.354,91

Risultato della gestione finanziaria -41.316,35

Risultato della gestione straordinaria 0,00

Risultato prima delle imposte 104.038,56

UTILE DELL’ESERCIZIO 36.262,56

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 140BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 134

STATO PATRIMONIALE ANNO 2016

Attività 13.130.954,91

Passività 3.838.764,11

PATRIMONIO NETTO 9.292.190,80

In relazione al d.d.l. in corso “Disciplina sui Consorzi di Bonifica e di regimazione idraulica” al momento sono stati richiesti in modo espresso dal Presidente della Giunta regionale e dall’Assessore ai Lavori Pubblici, Infrastrutture e Viabilità, Ambiente e Tutela del Territorio, Protezione civile, Difesa del Suolo, degli approfondimenti tecnici date le peculiarità dello stesso.

Si evidenzia, peraltro, che l’attività svolta dal Canale Lunense, per quanto attiene le attività di manutenzione ordinaria della rete idrografica, dovrà fare riferimento alla deliberazione della Giunta regionale n. 824 del 11/07/2008 ad oggetto:

“Integrazione criteri ed indirizzi inerenti la programmazione degli interventi di manutenzione in materia di difesa del suolo in attuazione della DGR 1395/2007.”

Le attività di manutenzione ordinaria si rendono necessarie per consentire il corretto funzionamento idraulico della rete di drenaggio in un’area soggetta ad inondazioni e, pertanto, costituiscono azioni di mitigazione del rischio idrogeologico.

Tra le attività che il Consorzio deve attuare rientrano anche le azioni di manutenzione ordinaria svolte dal Consorzio in attuazione dell’art. 7 della Legge regionale 27 dicembre 2016, n. 34 e la gestione di opere di terza categoria, di cui al regio decreto 25 luglio 1904, n. 523, in virtù di specifica Convenzione da stipularsi con la Regione compatibilmente con le risorse disponibili. 23

Pertanto, qualora il citato D.D.L. fosse approvato, sarà possibile fornire linee di indirizzo per l’anno 2019/2021 ai sensi del D. lgs. 118/2011, in armonia con gli obiettivi strategici e programmatici dell’Ente.

Prescrizioni generali applicate a tutti gli enti strumentali di Regione Liguria

Resta in ogni caso l’obbligo di:

- prestare osservanza, per quanto applicabili, alle misure di contenimento delle spese stabilite annualmente da norme statali e regionali che dovrà risultare da un’apposita attestazione, firmata anche dal Revisore dei conti, da allegarsi al bilancio di esercizio;

- allegare al bilancio di esercizio la tabella, prevista dall’articolo 11, comma 6 lettera j) del D.lgs. n. 118/2011, di riconciliazione dei crediti e dei debiti verso la Regione Liguria, asseverata dal Revisore dei conti.

Agenzia regionale per la promozione turistica “in Liguria”

23

Art. 7.(Avvalimento del Consorzio di bonifica ed irrigazione del Canale Lunense) 1.La Regione si avvale del Consorzio di bonifica ed irrigazione del Canale Lunense, costituito ai sensi del regio decreto 13 febbraio 1933, n. 215 (Nuove norme per la bonifica integrale) e successive modificazioni e integrazioni dotato delle adeguate professionalità, per la manutenzione e la gestione delle opere di terza categoria, di cui al regio decreto 25 luglio 1904, n. 523 (Testo unico delle disposizioni di legge intorno alle opere idrauliche delle diverse categorie) e successive modificazioni e integrazioni, situate nel bacino del fiume Magra, tramite convenzione nei limiti degli stanziamenti presenti nel bilancio regionale destinati alle manutenzioni. 2 Al Consorzio di cui al comma 1 possono essere affidate, tramite convenzione, dai comuni appartenenti al medesimo ambito territoriale, la manutenzione lungo i corsi d’acqua per la parte compresa nel territorio comunale, nonché la gestione delle opere di difesa del suolo di loro competenza con oneri finanziari a loro carico.

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 141BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 135

Compiti istituzionali:

L'Agenzia regionale per la promozione turistica In Liguria persegue la finalità di promuovere l'immagine unitaria dell'offerta turistica della Liguria per favorirne la commercializzazione e per la realizzazione di iniziative speciali.

Ai sensi dell’art 18 della l.r. 28/2006 e ss.mm., l’Agenzia svolge le seguenti funzioni:

• predisposizione, previo parere del Tavolo di concertazione di cui all’articolo 8, del Piano annuale, in conformità a quanto previsto dalla programmazione turistica regionale;

• individuazione ed attuazione delle azioni utili alla promozione dell'offerta turistica ligure sui diversi mercati in conformità con gli indirizzi regionali;

• proposizione di tematiche per gli studi e le ricerche dell'Osservatorio turistico regionale; • attuazione degli incarichi operativi affidati dalla Regione; • monitoraggio e supporto all'attività promozionale attuata dai STL, anche al fine di attivare

forme di collaborazione e di assistenza; • collaborazione con la Regione nelle attività di natura promozionale da attuarsi mediante il

sistema informatico - informativo turistico regionale; • collaborazione con i soggetti pubblici e privati operanti nel comparto per lo sviluppo turistico

della Regione. • collaborazione per la per la parte di competenza, alla predisposizione della programmazione

turistica regionale.

Numero addetti:

L’Agenzia ha attualmente 25 dipendenti, (di cui una di Cat. D3 collocata in aspettativa e nominata Dirigente ai sensi art.110/ a tempo determinato) più un interinale di cat. C a tempo pieno, un dirigente in comando da Regione Liguria e un Commissario straordinario.

Dati sintetici dell ’ultimo bilancio di esercizio

approvato con D.C.S. n. 53 del 26.04.2018 e in fase di approvazione da parte della Giunta regionale, ai sensi dell’ art. 24 della l.r. 28/2006 e ss.mm.

AGENZIA REGIONALE PER LA PROMOZIONE TURISTICA IN LIGURIA

CONTO ECONOMICO ANNO 2017

risultato della gestione caratteristica 0,00

risultato della gestione finanziaria 10.015,60

risultato della gestione straordinaria 0,00

risultato prima delle imposte 13.556,60

RISULTATO DELL'ESERCIZIO 10.015,60

STATO PATRIMONIALE ANNO 2017

attività 1.639.820,63

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Anno 49 - N. 34 Parte II 22.08.2018 pag. 142BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE LIGURIA

Pag. 136

passività 1.499.072,23

PATRIMONIO NETTO 140.748,40

Missione/Programma del bilancio regionale in cui l ’Ente è coinvolto:

Missione 7 – Turismo, Programma 7.001 – Sviluppo e valorizzazione del turismo

Il bilancio di previsione 2018 dell’Agenzia è di circa € 2.249.960,00 di cui 700.000,00 destinati all’attività istituzionale (attività promozionale) e € 1.549.960,00 per le spese di funzionamento.

Per l’attività istituzionale si prevede un incremento del contributo regionale per l’attività istituzionale di euro 300.000,00 in relazione alle spese sostenute per promuovere la Liguria in occasione del Festival di Sanremo

Si fa inoltre presente che Agenzia in Liguria attua azioni promozionali di progetti interregionali su specifici incarichi di Regione Liguria.

Eventuale Programma UE /azione della nuova programmazione 2014/2020 a cui l ’Ente partecipa, talvolta su delega di Regione e talaltra direttamente:

P.O. ALCOTRA PITEM M.I.T.O. e P.O. Italia-Francia MARITTIMO progetto INTENSE.

Obiettivi per i l triennio 2018/2020 -Target e risorse finanziarie coinvolte-Destinatari delle azioni intraprese:

- Articolazione dell’obiettivo per attività annuali Piano annuale di attività che viene predisposto dall’Agenzia entro il 30 settembre per l’anno successivo. Il progetto del piano viene sottoposto al parere del Tavolo di concertazione e, a seguito dell’esito favorevole, approvato dalla Giunta regionale. Si fa presente che per il 2018 il Piano non è stato ancora approvato anche a causa della sostituzione del Commissario straordinario a causa delle elezioni nazionali.

- Target e risorse finanziarie coinvolte Il bilancio di previsione regionale 2018/2020 non prevede stanziamenti per il 2019 e 2020 per l’attività istituzionale. Per le spese di funzionamento sono stanziati euro 1.715.000,00 per 2019 e 2020. Si precisa che a far data dal 1° gennaio 2018, con DGR 1200 del 28.12.2017, n. 4 dipendenti sono stati trasferiti dall’Agenzia alla Regione che si è fatta carico del conseguente onere pari a euro 165.039,34. Nel 2018, pertanto, a fronte dello stanziamento di euro 1.715.000,00, sono stati liquidati all’Agenzia per il funzionamento euro 1.549.960,00.

- Destinatari delle azioni intraprese dall’Ente Potenziali turisti e i “territori” intesi come le imprese turistiche e gli enti pubblici che operano sul territorio ligure.

Non è possibile attribuire specifici obiettivi per i prossimi esercizi ad Agenzia in Liguria perché attualmente la governance del sistema dell’ente è in fase di revisione. Continua, infatti ad essere intendimento della Giunta regionale quello di rivedere il ruolo di Agenzia, come previsto nell’ambito

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dell’Obiettivo strategico “Turismo” – programma sviluppo e valorizzazione del turismo e delle destinazioni turistiche della Liguria - target 2 : Riorganizzazione dell’Agenzia, approvazione da parte della Giunta Regionale di ddl di modifica della l.r. 28/2006 e sulla base delle previsioni del Programma turistico regionale di legislatura (Piano del Turismo 2020) approvato con deliberazione del Consiglio regionale n. 10 del 26.07.2017.

Istituto Regionale per la Floricoltura di Sanremo (IRF)

Compiti istituzionali:

• Ai sensi della Legge regionale 1 dicembre 2006, n. 39 l'Istituto Regionale per la Floricoltura si prefigge lo scopo di favorire lo sviluppo economico e la competitività del sistema delle imprese florovivaistiche liguri attraverso la promozione, la realizzazione ed il coordinamento delle attività di ricerca e sperimentazione, anche mediante la fornitura di servizi di sviluppo agricolo e di assistenza tecnica nella floricoltura.

L’Istituto collabora inoltre con il Settore Fitosanitario della Regione per lo svolgimento di attività di prevenzione, diagnostica e vigilanza in materia fitosanitaria e fa parte del Distretto Agricolo Florovivaistico del Ponente.

Numero addetti:

L’Istituto conta su una consistenza organica formata da 10 dipendenti di ruolo in servizio al 1/1/2017, più 1 Direttore a tempo determinato, più 1 dipendente a tempo determinato (fonte: bilancio di previsione 2017).

Dati sintetici dell ’ultimo bilancio di esercizio approvato:

CONTO ECONOMICO ANNO 2016

risultato della gestione caratteristica 55.011,18

risultato della gestione finanziaria -476,15

risultato della gestione straordinaria -33.919,10

risultato prima delle imposte 20.615,93

UTILE DELL'ESERCIZIO 11.127,99

STATO PATRIMONIALE ANNO 2016

attività 2.029.721,96

passività 2.029.721,96

PATRIMONIO NETTO 1.103.739,12

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Missione/Programma del bilancio regionale in cui l ’Ente è coinvolto:

Missione 16, Programma 1.

Il bilancio di previsione 2018 dell’Istituto, ultimo documento approvato, riporta un valore della produzione di € 1.448.997,57 a fronte di costi della produzione iscritti per € 1.435.497,57.

Eventuali ulteriori risorse potranno derivare dalla partecipazione a bandi e/o dalla adesione a progetti a valere sulla programmazione comunitaria, nazionale o regionale con priorità per le attività compatibili con gli indirizzi sotto riportati.

Gli ultimi dati di consuntivo approvati sono riferiti al bilancio di esercizio 2016, che riporta le seguenti risultanze: valore della produzione € 1.158.193,95, costo della produzione € 1.103.182,77, utile d’esercizio € 11.127,99, a fronte di un attivo patrimoniale pari ad € 2.029.721,96.

Indirizzi in materia di f lorovivaismo

Nel metodo, l’IRF dovrà :

• coordinarsi con le altre strutture di ricerca, sperimentazione, divulgazione in floricoltura presenti nel territorio ligure e con il competente Dipartimento regionale, con l’obiettivo di collaborazione e integrazione delle attività, anche finalizzati all’ottenimento di una riduzione dei costi di esercizio ed al miglioramenti dei servizi erogati;

• privilegiare attività che rafforzino la competitività delle aziende floricole liguri all’interno di

un indirizzo generale di sostenibilità;

• promuovere e/o aderire a progetti regionali, nazionali, comunitari, nel rispetto dei vincoli di spesa stabiliti dalla normativa, anche al fine di aumentare la quota di risorse disponibili per le attività istituzionali.

Nell’ambito delle attività svolte sono individuate le seguenti aree di intervento come prioritario interesse della Regione Liguria :

• innovazione di prodotto con particolare attenzione a piante tipiche mediterranee nei comparti del vaso, del fiore reciso e delle fronde;

• innovazione di processo volta ad una maggior sostenibilità aziendale; • sviluppo ed affinamento di tecniche atte a diagnosi fitopatologiche precoci ed affidabili sia

nel campo della produzione che vivaistico.

Indirizzi in materia f itosanitaria

Nel campo della vigilanza e prevenzione fitosanitaria si ritiene utile proseguire la collaborazione tra il Servizio Fitosanitario Regionale e l’Istituto, che si concretizza attraverso l’approvazione e la gestione di specifici programmi congiunti finalizzati a:

• potenziamento dell’attività diagnostica dell’Istituto e del Settore Fitosanitario regionale, anche attraverso l’acquisizione di nuovi protocolli diagnostici, con particolare riferimento all’accertamento della presenza di organismi nocivi attraverso tecniche di amplificazione degli acidi nucleici;

• definizione e messa a punto di nuove tecniche di contrasto dei patogeni;

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• attività di studio ed applicazione della normativa bel Settore della difesa fitosanitaria.

Target e risorse finanziarie coinvolte

Per quanto attiene agli indirizzi in materia di florovivaismo, le risorse a disposizione per le attività di cui sopra sono reperibili negli stanziamenti del bilancio regionale, capitolo 6725 (stanziamento annuale a bilancio di previsione 2018-2020 pari a 650.000,00 euro per ciascuno degli esercizi considerati) relativo all’ordinario finanziamento annuale in favore dell’Istituto e finalizzato prioritariamente alla copertura delle spese di funzionamento dell’ente.

Relativamente agli obiettivi in materia fitosanitaria, le risorse a disposizione per le attività di cui sopra sono reperibili negli stanziamenti vincolati allo sviluppo del Settore Fitosanitario, assicurati annualmente dal MIPAAF alla Regione ed allocati al capitolo 6805 del bilancio regionale, eventualmente integrati con i fondi regionali di cui alla Missione 16, programma 1, capitolo 6729.

Destinatari delle azioni intraprese dall’Ente

Destinatari di tali attività sono gli operatori economici legati alla coltivazione e commercializzazione di piante. In particolare per quanto attiene agli aspetti fitosanitari, il target è esteso agli operatori del settore commerciale, agli Enti pubblici ed ai cittadini della Liguria, quali destinatari di campagne informative, di prevenzione e di eradicazione delle avversità oggetto di legislazione fitosanitaria.

6.3 il settore regionale allargato Ai sensi dell’articolo 25, comma 2, della l.r. 24 gennaio 2006, n. 2 la Giunta Regionale annualmente individua gli Enti appartenenti al Settore Regionale Allargato, che sono i soggetti che concorrono al conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica regionale e per il quali la gestione è finanziata dal bilancio regionale.

Per il 2018, ai sensi della DGR n. 132 del 9 marzo 2018, si tratta di:

tutti gli Enti Parco

I seguenti Enti strumentali

Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure

Agenzia Regionale per il Lavoro, la Formazione e l’Accreditamento

Agenzia Regionale per la Promozione Turistica In Liguria

Istituto Regionale per la Floricoltura

Le Aziende sanitarie

A.S.L. 1 Imperiese

A.S.L. 2 Savonese

A.S.L. 3 Genovese

A.S.L. 4 Chiavarese

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A.S.L. 5 Spezzino

Azienda Ligure Sanitaria (A.Li.Sa.)

Aziende ed Enti ospedalieri, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico

IRCCS A.O.U. San Martino-IST

Istituto Giannina Gaslini

Si ringraziano tutte le Strutture regionali per il contributo.