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1 PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1 PUGLIA Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance LABORATORIO “Smartpuglia” REPORT “La cittadinanza digitale attiva: questioni aperte, opportunità, prospettive” Tecnopolis / Valenzano – Bari 9 aprile 2013 ore 9.00 – 17.00 10 aprile 2013 ore 9.00 – 14.00

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Report del Workshop Cittadinanza digitale - Laboratorio SmartPuglia. Linea A.2 - PROGETTARE di Capacity SUD.

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PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1

PUGLIA

Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance

LABORATORIO “Smartpuglia”

REPORT

“La cittadinanza digitale attiva: questioni aperte, opportunità, prospettive”

Tecnopolis / Valenzano – Bari

9 aprile 2013 ore 9.00 – 17.00 10 aprile 2013 ore 9.00 – 14.00

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PREMESSA .....................................................................................................4  

CAPITOLO I - Plenaria di apertura del 9 aprile 2013 .......................................5  

1.1 Note introduttive.....................................................................................5  1.2 L’avvio dei lavori.....................................................................................6  1.3 La metodologia comune di lavoro ........................................................... 7  

CAPITOLO II - I lavori del Gruppo A - “La cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e il sistema economico in Puglia” ............................................................................................................9  

2.1. I benefici della cittadinanza digitale attiva.............................................9  2.2. I risultati attesi e le attività per raggiungerli ........................................11  2.3 Il piano di lavoro per lo sviluppo dell’idea progettuale ......................... 13  

CAPITOLO III - I lavori del Gruppo B - “La cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale” ..................................... 15  

3.1. I benefici della cittadinanza digitale attiva........................................... 15  3.2. I risultati attesi e le attività per raggiungerli ....................................... 18  3.3 Il piano di lavoro per lo sviluppo dell’idea progettuale ......................... 21

CONCLUSIONI - Annaflavia Bianchi, La Cittadinanza digitale come "diritti" di conoscenza, accesso, servizio, partecipazione, coprogettazione ………………..23

ALLEGATI ....................................................................................................26  

Allegato I – Programma del workshop .......................................................26  Allegato II – Elenco dei partecipanti ..........................................................28  Allegato III - Tabelle dei gruppi..................................................................30  Allegato IV - Descrizione del Quadro Logico (QL)...................................... 37  Allegato V - Racconto del workshop per immagini .....................................39

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PREMESSA Il progetto Capacity SUD, finanziato dal Programma Operativo Nazionale "Governance e Azioni di Sistema" (PON GAS), ha la finalità di migliorare la capacità istituzionale delle amministrazioni delle Regioni dell’Obiettivo Convergenza supportandole nella programmazione di interventi che rispondano alle loro esigenze prioritarie e nel rafforzamento delle competenze necessarie per la loro efficace attuazione. La Capacità Istituzionale, Asse del Programma, oltre a fornire un supporto strategico per una gestione maggiormente efficiente dei Programmi Operativi, assume un rilievo fondamentale in prospettiva della programmazione comunitaria nel quadro di Europa 2020.

La Linea A.2 di Capacity SUD, denominata PROGETTARE, propone attività di sviluppo delle capacità delle persone impegnate nelle Amministrazioni a progettare strategie della futura programmazione, interventi su politiche e servizi pubblici, azioni di miglioramento organizzativo e gestionale del ciclo delle politiche. Tali attività, nella Linea di Progetto, promuovono processi collaborativi, che includono nella progettazione diversi attori e si realizzano con metodologie partecipative.

In particolare, PROGETTARE si articola in 2 azioni: sviluppo della cultura del PCM (Linea A.2.1 – Progettare le politiche) e Progetti mirati per il miglioramento del ciclo di programmazione e di gestione (Linea A.2.2 – Progettare lo sviluppo organizzativo).

Formez PA nell’ambito della linea “Progettare le politiche ” ha organizzato, con la Regione Puglia, e precisamente con l’Area Politiche per lo Sviluppo economico, il Lavoro e l’Innovazione e il Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, un incontro di approfondimento tematico, finalizzato al miglioramento di programmi, progetti e performance delle politiche regionali per l’Innovazione. Obiettivo della giornata è condividere tra gli attori chiave dell’innovazione in Puglia un metodo di progettazione per favorire, promuovere e realizzare iniziative e progetti per la Cittadinanza Digitale Attiva nell’ambito della programmazione della “Smart Specialization” prevista nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020. IL LABORATORIO “SMARTPUGLIA” Il Laboratorio SmartPuglia si rivolge, per quanto riguarda il target regionale, a tutti i Servizi dell’Area Politiche per lo sviluppo economico, lavoro e innovazione, in raccordo con il Servizio Programmazione sociale ed integrazione socio-sanitaria, con il Servizio Politiche di Benessere sociale e Pari Opportunità e con le Aree Mobilità e Qualità urbana e Politiche per la riqualificazione urbana, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche e organizza alcuni incontri allargati al sistema territoriale dell’Innovazione, col coinvolgimento attivo degli Stakeholder, attori strategici dell’innovazione e dello sviluppo, nella convinzione che l’ascolto e la condivisione con gli attori del territorio siano condizione dell’efficacia degli interventi di policy. Il percorso è stato avviato il 6 dicembre 2012 con una giornata in cui si è lavorato, con metodologie innovative e partecipative, in modo integrato fra le diverse politiche, a costruire un’idea condivisa del senso, delle strategie e delle azioni per l’Innovazione della Regione Puglia. E’ proseguito il 22 gennaio 2013 con una giornata dedicata allo scenario della Nuova Programmazione 2014- 2020, anch’esso rappresentato con una metodologia innovativa: la mappa cognitiva, rappresentazione dinamica e relazionale di Europa 2020. Il 19 febbraio 2013 si è tenuto infine un workshop di confronto fra le diverse politiche per l’Innovazione, arricchito dal contributo degli Stakeholder, attraverso un processo di autovalutazione specificamente riferito allo strumento europeo Innovation Union. Il workshop che si è tenuto presso la sede di Tecnopolis a Valenzano (Bari), il 9-10 aprile 2013

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rappresenta la prosecuzione del percorso con la realizzazione di Laboratori tematici, affrontando per primo il tema dell’ “Agenda Digitale” e, in particolare, delle questioni legate alla crescita della cultura digitale dei cittadini e arrivando a delineare un piano operativo di interventi. Gli attori coinvolti hanno sperimentato un approccio e un metodo di progettazione che ha accolto il loro contributo, successivamente oggetto di approfondimento da parte di esperti tematici. Per l’elenco completo dei partecipanti vedi ALLEGATO II

CAPITOLO I - Plenaria di apertura del 9 aprile 2013

1.1 Note introduttive

Elena Tropeano - Formez PA Il Laboratorio “SmartPuglia” punta a dare voce a tutte le figure ed agli attori che sul territorio regionale si occupano di innovazione. In tal senso, al percorso in atto messo in campo dal progetto Capacity Sud, impostato con il Servizio Ricerca Industriale e Innovazione e con gli altri Servizi in forma integrata, stanno partecipando attivamente, oltre al gruppo di partecipanti consolidato (lo “zoccolo duro” dei dirigenti e funzionari delle diverse Aree, dei Servizi e delle Agenzie regionali coinvolte) anche altri attori e stakeholder, al fine di coinvolgere nuove competenze e altre prospettive rilevanti sui temi individuati. Fino ad ora, si è puntato su workshop incentrati su aspetti nuovi, affrontati con metodologie di lavoro innovative, quali la costruzione di un’idea condivisa del

senso, delle strategie e delle azioni per l’Innovazione della Regione Puglia, lo scenario della Nuova Programmazione 2014- 2020 legata alla strategia “Europa 2020” e, infine, un confronto fra le diverse politiche per l’Innovazione, arricchito dal contributo degli stakeholder, attraverso un processo di autovalutazione a partire dallo strumento europeo Innovation Union. Con Adriana Agrimi, Dirigente Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, si è deciso che alla fase di ascolto e apertura sarebbe seguito un affondo su alcune tematiche specifiche. Questo appuntamento affronta il tema dell’ “Agenda Digitale” e, in particolare, delle questioni legate alla crescita della cultura digitale dei cittadini, del loro “diritto digitale”, in cui le nuove tecnologie rappresentano uno strumento per far cogliere ed esercitare meglio le opportunità di cui dispongono. Tutto questo, utilizzando una metodologia di lavoro partecipativa che a partire da un obiettivo generale innescherà il confronto al fine di arrivare a delineare un piano operativo di interventi. Oltre ai facilitatori, vi è l’affiancamento specialistico di contenuto da parte di Anna Flavia Bianchi.

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Adriana Agrimi – Regione Puglia Il claim “SmartPuglia” è la visione di un territorio che può ascoltare e partecipare, è un disegno partecipato delle politiche di ricerca e innovazione, che comprende non solo la ricerca presso le imprese, ma anche la società dell’informazione. Il passaggio verso la nuova programmazione 2014-20120 rappresenta un momento delicato, in cui, consapevoli delle esperienze positive e degli errori commessi da cui si è imparato, si è pronti per ripartire. Dall’inizio di questo percorso, l’innovazione si è configurata in grado di dare risposte ai bisogni. Grazie a FormezPA si sta compiendo questo percorso interno

al Servizio Ricerca Industriale e Innovazione cui stanno contribuendo le agenzie regionali. Si tratta di un lavoro che avrà altri temi. Questa rappresenta una tappa importante sul tema cruciale della cittadinanza digitale, finalizzato ad individuare e superare gli ostacoli esistenti. Marco Curci – Innova Puglia Illustra le iniziative in corso sull’Agenda Digitale in Puglia. http://www.slideshare.net/SmauContents/smau-bari-2013-forum-pa-curci

AnnaFlavia Bianchi - economista - Formez PA Non si sta parlando di tecnologia. La cittadinanza digitale a livello di Unione Europea parla di diritti e doveri, di come coinvolgere e dare spazio ai cittadini. In alcuni paesi la “privacy” è declinata dal punto di vista della trasparenza e dell’informazione. Si tratta di individuare che tipo di obiettivi debbano essere affrontati e come debbano essere costruiti per riuscire a parlare effettivamente di bisogni. Un altro elemento è l’input derivante da cosa stanno facendo le altre realtà in termini di cittadinanza: vanno osservate le esperienze altrui più interessanti.

1.2 L’avvio dei lavori

Monica Puel- Formez PA La metodologia di lavoro della progettazione partecipata e dei suoi strumenti adottati a livello europeo, PPCM (Programme and Project Cycle Management) e GOPP, permettono di discutere di problemi e obiettivi concreti, nonché di definire un quadro logico delle azioni in modo condiviso e con opinioni “esperte”, al fine di migliorare i processi decisionali di programmazione e progettazione, innalzando la qualità dei progetti. In quest’ottica l’obiettivo di questa prima giornata è quello di arrivare a definire un progetto fatto di obiettivi, risultati e attività, in modo tale da giungere domani all’elaborazione di un piano operativo per il perseguimento di quanto individuato oggi. Tutto ciò attraverso la suddivisione in due gruppi di lavoro per i quali occorre una distribuzione equa, con una composizione articolata e rappresentativa dell’organizzazione e

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di tutti gli attori coinvolti. Rispetto all’oggetto del laboratorio “Come costruire in Puglia una cittadinanza digitale attiva: questioni aperte e opportunità” i gruppi di lavoro individuati sono: Gruppo A – L’interazione della cittadinanza con la PA e con il sistema economico. Gruppo B – I cittadini digitali promotori e co-designers della comunità sociale. AnnaFlavia Bianchi - economista - Formez PA Rispetto ai due temi di lavoro dei gruppi, si può dire che uno è l’evoluzione dell’altro. Il Gruppo A rappresenta una tematica tipicamente “italiana” che punta a capire il ruolo e le funzioni della Pubblica Amministrazione, attraverso la trasformazione dei servizi tradizionali in servizi che utilizzano le tecnologie. L’altro aspetto riguarda la sfida della partecipazione dei cittadini ai servizi sia in ottica di desiderata sia della costruzione degli aspetti legislativi. Per cui se il tema del Gruppo A appare più “tradizionale”, quello del Gruppo B risulta più “moderno” in quanto va a focalizzarsi su quali funzioni la PA può avere per rendere più facile la partecipazione, l’interazione e l’accesso dei cittadini; quindi, individuare azioni per incrementare il ruolo di cittadini digitali, anche dal punto di vista delle competenze su cui puntare verso l’acculturamento delle funzioni e delle responsabilità della PA. 1.3 La metodologia comune di lavoro

Le sessioni di lavoro partecipative sono state condotte in due gruppi paralleli da facilitatori professionisti che hanno avuto il compito di gestire le discussioni favorendo il coinvolgimento attivo dei partecipanti, per il raggiungimento di un risultato concreto in ognuna delle aree di lavoro:

- il quadro logico del progetto che favorisca il pieno esercizio in Puglia della cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e con il sistema economico (gruppo A);

- il quadro logico del progetto che favorisca il pieno esercizio in Puglia della cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale (gruppo B);

E’ stato utilizzato un sistema di visualizzazione con codici cromatici predefiniti, per organizzare i contributi dei partecipanti in uno schema chiaro e condiviso e per ottenere alla fine di ogni sessione dei “prodotti” utili confrontabili per il lavoro dei due gruppi (benefici della cittadinanza digitale, una strategia di intervento per raggiungerne il pieno esercizio, un piano di azione, ecc.).

I due team si sono configurati in base alla libera iscrizione dei partecipanti.

La definizione delle due idee progettuali è stata effettuata attraverso le due matrici di Quadro Logico (QL), delle quali si

fornisce una breve descrizione nell’Allegato II. Questo esercizio ha comportato un processo articolato, in ognuno dei gruppi, in due momenti. La prima fase, di “visioning,” è stata dedicata all’identificazione dei benefici e dei miglioramenti che il cittadino pugliese può ottenere dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva

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- nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e con il sistema economico (v. tabella 1A) - nella promozione e nel co-design della comunità sociale (v. tabella 1B)

Durante la seconda fase, queste idee sono state riorganizzate e collocate da ogni gruppo all’interno della propria matrice del QL (v. tabelle 2A e 2B). Il punto dal quale si è insieme partiti è la volontà della Regione Puglia di organizzare, in collaborazione con il FORMEZ PA, nell’ambito del PON GAS “Capacity Sud” e della linea “Progettare”, un incontro di approfondimento tematico, finalizzato al miglioramento di programmi, progetti e performance delle politiche regionali per l’Innovazione. Di seguito, si riportano i principali contenuti, vale a dire l’insieme dei benefici organizzati per aree tematiche omogenee e le due matrici di Quadro Logico, con i principali passaggi delle discussioni.

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CAPITOLO II I lavori del Gruppo A - “La cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e il sistema economico in Puglia” Sulla base dello scenario del workshop, sono stati identificati i benefici che il cittadino pugliese può ottenere dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva e la proposta progettuale che ha lo scopo fondamentale di contribuire al pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nella interazione con la P.A. e con il sistema economico. La facilitazione del gruppo è stata affidata a Monica Puel.

2.1. I benefici della cittadinanza digitale attiva

I partecipanti hanno identificato cinque aree omogenee di benefici e miglioramenti di cui potrà godere il cittadino pugliese dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la P.A. e con il sistema economico. In particolare gli ambiti riguardano: il benessere sociale, la trasparenza, la crescita sociale, la cittadinanza attiva e l’efficienza rispetto a tempi, luoghi e costi. Benessere sociale Il benessere sociale si articola in una serie di dimensioni che complessivamente migliorano la qualità della vita del cittadino. Il facilitato accesso ai servizi e alle informazioni favorisce una riduzione dello stress e del senso di frustrazione che a volte il cittadino può provare di fronte alla complessità delle procedure di accesso e alla scarsa trasparenza dei processi. L’esercizio della cittadinanza digitale attiva favorisce inoltre una maggiore efficienza nella organizzazione della vita degli individui e degli enti, concorrendo a creare una maggiore fiducia del cittadino nei confronti della P.A. e, di conseguenza, dello Stato. Trasparenza Un beneficio essenziale ricompreso in quest’ambito fa riferimento all’aumento della trasparenza negli atti della P.A. che favorisce innanzitutto una maggiore accessibilità alle informazioni e alle varie opportunità, una migliore circolazione delle informazioni, il conseguente aumento del patrimonio conoscitivo di ciascuno e la riduzione della cosiddetta “asimmetria informativa”. L’accesso immediato e simultaneo ai servizi della P.A. e la maggiore facilità di accesso ai dati in possesso della P.A. contribuisce a produrre una riduzione dei tempi, ad esempio, per l’elaborazione di progetti da parte delle imprese. Tutto questo contribuisce a ridurre le difficoltà che cittadini e imprese sperimentano nell’impatto con la macchina burocratica che viene agevolato inoltre dalla dematerializzazione e semplificazione delle procedure e dallo scambio di informazioni tra

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Pubbliche Amministrazioni. Crescita sociale La cittadinanza digitale attiva promuove processi di conoscenza e apprendimento e, se pienamente estesa a tutte le categorie sociali, agevola la progressiva eliminazione delle disuguaglianze. Questo percorso di promozione sociale crea nuove opportunità di crescita e sviluppo socio-economico sostenendo lo sviluppo delle capacità endogene della popolazione e del territorio. Cittadinanza attiva Un primo beneficio fa riferimento alla possibilità di partecipare ai processi decisionali della P.A. e, di conseguenza, alla possibilità di avere politiche più rispondenti ai problemi reali del territorio. La cittadinanza attiva agevola inoltre il controllo della legalità nell’uso dei finanziamenti pubblici alla politica. Efficienza rispetto a tempi, luoghi, costi L’aumento dell’efficienza per cittadini e imprese si concretizza, innanzitutto, nella riduzione dei tempi di attesa per ottenere la risposta a quesiti e nel conseguente risparmio di energie e costi di transazione da e verso la P.A. Il cittadino e l’impresa possono così beneficiare di un accesso flessibile ad informazioni e servizi, sia da un punto di vista temporale (24 ore su 24) che geografico, in un percorso di progressiva delocalizzazione. La seconda sessione di lavoro è stata dedicata alla definizione della logica di intervento del progetto attraverso l’utilizzo del Quadro Logico (QL). Nel medio-lungo periodo, l’intervento contribuirà a produrre ulteriori benefici per la collettività tutta, definiti nel Quadro Logico come Obiettivi Generali del progetto. In particolare, si potrà registrare un aumentato benessere sociale, la Pubblica Amministrazione ricoprirà un ruolo di motore di sviluppo e di benessere sociale, ci sarà un aumento della partecipazione alla vita sociale e politica da parte della popolazione, si creeranno maggiori opportunità per nuove professioni, sarà garantito un utilizzo efficiente della risorsa tempo e migliorerà l’efficacia e l’efficienza della spesa pubblica.

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2.2. I risultati attesi e le attività per raggiungerli

Per quanto concerne i risultati attesi e le relative attività tese al raggiungimento dello scopo del Progetto emerse durate la discussione, i cittadini pugliesi dovrebbero essere in grado di:

o in via preliminare, accedere senza limiti di tempo e/o geografici a processi e informazioni della Pubblica Amministrazione. Le attività già in corso in Puglia per raggiungere questo risultato comprendono la Tecnologia Cloud e i Bandi on-line che includono le procedure, le FAQ, la rendicontazione on-line e la ricevibilità anche a mezzo PEC. Le attività da realizzare comprendono:

• la messa a disposizione di tutti i dati e le informazioni attualmente in possesso della P.A.,

• garantire al territorio pugliese una dotazione infrastrutturale adeguata, come ad esempio la banda larga ultraveloce,

• garantire la tracciabilità delle istanze e degli atti procedurali per consentire al cittadino e all’impresa di verificare l’iter degli atti e gli eventuali soggetti responsabili (come ad esempio avviene attualmente nel sistema postale),

• potenziare i punti pubblici di accesso esistenti (CAAF, Patronati, Infopoint ecc) e di nuova implementazione in favore soprattutto di quelle categorie che presentano maggiori difficoltà, culturali o tecniche, nell’utilizzo delle tecnologie digitali.

o partecipare ai processi decisionali e valutativi della Pubblica Amministrazione

come già avviene nei processi partecipativi dei programmi di sviluppo urbano e territoriale integrato. Le attività da realizzare per promuovere la partecipazione comprendono:

• la diffusione di una informazione qualificata sul problema da affrontare con metodi e strumenti più vicini al cittadino,

• l’analisi dei bisogni manifestati e non, percepiti attraverso interviste, forum, laboratori, convegni, siti interattivi, comunicazione visiva non formale,

• adottare metodi e strumenti di comunicazione ed informazione più vicini ai cittadini. Si è qui richiamato l’esempio di EDOTTO, un sistema immediato di informazione adottato negli ambulatori dei medici di famiglia,

• coinvolgere le parti sociali attraverso info telematiche specialistiche, • promuovere la progettazione partecipata, aperta e democratica, delle strategie di

soluzione dei problemi • garantire la partecipazione alla scelta della proposta da attuare (criteri e metodi di

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scelta), la tracciabilità del processo, il monitoraggio, la rendicontazione e la diffusione dei risultati, in modo da realizzare una reale partecipazione all’intero processo di attuazione,

• verificare la fattibilità delle soluzioni proposte, sia in termini di finanziabilità, sostenibilità ecc.

o individuare, acquisire e utilizzare con facilità le informazioni e i servizi della

Pubblica Amministrazione. Il Portale Open Data costituisce un’attività già in atto finalizzata a raggiungere questo risultato. Le attività da realizzare in questo ambito comprendono:

• garantire l’accessibilità delle informazioni e dei processi che fanno capo alla P.A., • realizzare un Ufficio per le Relazioni con il Pubblico (URP) virtuale per favorire la

delocalizzazione e la maggiore fruibilità delle informazioni, • semplificare da un punto di vista semantico il linguaggio utilizzato dalla P.A. per

renderlo più immediatamente comprensibile al cittadino, • realizzare una mappatura dei fabbisogni ex ante ed una customer satisfaction ex

post per tarare l’offerta di informazioni e servizi alle reali esigenze del cittadino e verificare l’efficacia dell’attività svolta,

• dematerializzare i procedimenti abbandonando la modalità classica di lavoro attraverso l’utilizzo di supporti cartacei per passare a supporti digitali.

o utilizzare la conoscenza per promuovere lo sviluppo economico. L’esperienza già

in corso in Puglia in quest’ambito è quella dei Living Labs. Le attività da realizzare includono:

• la creazione di un incubatore per le innovazioni nei rapporti tra P.A. e cittadini, seguendo l’approccio adottato per gli incubatori di impresa,

• l’utilizzo di social network per il trasferimento di conoscenze dall’Università e Centri di ricerca verso le imprese,

• offrire una formazione continua, flessibile e calibrata rispetto ai target sociali, • realizzare un catalogo di buone prassi di cittadinanza digitale che diffonda la

conoscenza su esperienze simili realizzate anche in altri contesti.

o avere una fiducia consapevole nella Pubblica Amministrazione. Tra le attività già realizzate è compresa la digitalizzazione delle procedure di accesso mentre sono ancora da mettere in atto:

• l’accessibilità digitale garantita a tutti i cittadini, con una particolare attenzione alle cosiddette fasce deboli (anziani, disabili ecc.), che conseguiranno i vantaggi dell'accesso a un maggior numero di servizi online soltanto se tali servizi si riveleranno efficienti, accessibili e facili da utilizzare,

• la tracciabilità digitale delle responsabilità e degli iter procedurali, che permette al cittadino di seguire l’iter di un’istanza, di una pratica e di conoscere lo stato di completamento del procedimento, identificando i referenti cui fare riferimento,

• la promozione della consultazione pubblica nella fase di programmazione favorisce l’instaurarsi di un metodo di lavoro e di uno spirito collaborativo tra P.A. e cittadino che agevola l’identificazione puntuale delle esigenze del territorio e l’ideazione di politiche ed interventi più efficaci,

• il monitoraggio continuo dell’efficacia della procedura digitale, per accertarsi che servizi, informazioni e processi funzionino in maniera ottimale e rappresentino effettivamente un valore aggiunto per il cittadino.

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2.3 Il piano di lavoro per lo sviluppo dell’idea progettuale

Una volta definita la proposta progettuale relativa al pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la Pubblica Amministrazione e con il sistema economico, il gruppo dei partecipanti ha riflettuto sul “come procedere” per perfezionare la progettazione e realizzare le attività progettuali.

Il lavoro svolto in quest’ultima sessione si è articolato in due fasi:

• una prima parte in cui ai partecipanti è stato chiesto da parte del facilitatore quali fossero le questioni/azioni più urgenti ancora irrisolte o da chiarire o da realizzare in vista dello sviluppo dell’idea progettuale (il risultato di questo lavoro è riportato nella Tabella 3A);

• una seconda parte in cui il gruppo ha proceduto a definire un piano di lavoro (v. Tabella 4A) nel breve-medio periodo per rendere operativa la progettazione.

Per quanto riguarda la prima parte, le questioni più urgenti si riferiscono ai seguenti aspetti:

• la mancanza di memoria storica e di cultura della partecipazione, che ostacola l’adozione diffusa di approcci e metodi di lavoro di tipo partecipativo, atti ad assicurare il coinvolgimento attivo della popolazione ai processi decisionali e valutativi della PA,

• la resistenza all’utilizzo intensivo delle tecnologie digitali, sia da una parte della cittadinanza che da una parte del personale della PA,

• la resistenza al cambiamento di una parte della PA, abituata a lavorare con metodi tradizionali e, a volte, poco propensa a condividere in maniera allargata il proprio patrimonio conoscitivo,

• il Digital Divide sia tecnico che culturale, che evidenzia sia i limiti di conoscenze e competenze adeguate all’utilizzo delle tecnologie digitali, sia i limiti tecnici come, ad esempio, la possibilità di accedere alla rete, di avere un computer a disposizione ecc.

• l’interoperabilità, intesa come capacità di un sistema di cooperare e di scambiare informazioni o servizi con altri sistemi in maniera più o meno completa e priva di errori, con affidabilità e con ottimizzazione delle risorse. Obiettivo dell'interoperabilità è dunque facilitare l'interazione fra sistemi differenti, nonché lo scambio e il riutilizzo delle informazioni,

• la difficoltà di comunicazione tra PA e cittadini, ascrivibile anche alla complessità del linguaggio utilizzato dagli enti pubblici che rende poco agevole l’accesso alle informazioni e più difficile l’interazione con la PA stessa,

• la complessità della burocrazia e le carenze esistenti all’interno della PA, sia in termini di risorse umane che di competenze adeguate, possono rallentare il processo di digitalizzazione della PA, presupposto per l’esercizio della piena cittadinanza digitale,

• la condivisione, da parte dei decisori politici, dell’obiettivo strategico del progetto, in considerazione del fatto che l’intervento delineato implica una serie di obiettivi da raggiungere e azioni da realizzare molto ambiziosi, che rappresentano altrettante sfide per la PA,

• il finanziamento del progetto, tenendo in considerazione l’ammontare di risorse che possono essere disponibili per attuare l’intervento.

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Per quel che concerne la seconda parte, l’identificazione di questi aspetti ha permesso ai partecipanti di condividere un piano di azione (v. Tabella 4A) per far procedere il percorso di progettazione. Questo piano prevede in sintesi le seguenti azioni:

1. in relazione alla tematica e alle attività per la partecipazione, si propone di ideare una legge sulla partecipazione che veda il lavoro congiunto di politici e cittadini, da realizzare entro 6 mesi;

2. stesso obiettivo condivide l’istituzione di Scuole di partecipazione che dovrebbero essere promosse dalla Regione entro 1-2 anni;

3. la cultura della partecipazione viene promossa anche attraverso una educazione alla partecipazione nelle scuole e nelle università da realizzare con queste organizzazioni entro il prossimo anno scolastico;

4. per superare il digital divide culturale si propone di realizzare attività formative mirate, in particolare alle categorie che presentano maggiori difficoltà di interazione con le tecnologie digitali (ad es. gli anziani), coinvolgendo Associazioni, Università della terza età, Parti sociali, Comuni e Scuole. Questa attività dovrebbe essere realizzata entro 5 anni;

5. per promuovere la conoscenza e l’utilizzo dei servizi digitali, si propone di realizzare una campagna informativa mirata annuale, per 5 anni consecutivi, a cura della Regione;

6. per agevolare l’accesso ai servizi digitali da parte degli anziani, si propone l’assistenza on site (con il supporto di figure ad hoc) fornita da Cooperative di servizi, Aziende, CAAF, Associazioni entro 1 anno;

7. realizzare un programma televisivo ad opera della RAI regionale e da altre tv regionali entro 6 mesi, costituirebbe un ulteriore strumento informativo e didattico per avvicinare una fetta della popolazione all’utilizzo delle tecnologie e dei servizi digitali;

8. per superare un aspetto del digital divide tecnico e agevolare l’accesso alla rete, si propone di offrire il wifi libero ad opera della Regione e dei Comuni, entro 5 anni, con una copertura del 100% del territorio regionale;

9. garantire dei punti di accesso con facilitatori, ad opera dei Comuni, entro 1 anno, con l’obiettivo di superare il digital divide tecnico e culturale e promuovere l’accessibilità digitale a tutti i cittadini;

10. reingegnerizzare i siti della P.A. per garantirne la massima accessibilità e la fruibilità dei servizi, ad opera degli stessi Enti pubblici entro 6 mesi;

11. adottare meccanismi di valutazione legati alla customer satisfaction da parte della Dirigenza della P.A. per verificare l’efficacia dei servizi prestati al cittadino e alle

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imprese. Quest’azione è già in corso; 12. per adeguare le competenze del personale della P.A. all’uso delle tecnologie digitali e alle

nuove modalità di lavoro, si ritiene che la Dirigenza debba organizzare periodicamente attività formative;

13. l’Ente pubblico, entro 2 anni, deve farsi carico della riorganizzazione della P.A. per rispondere alle nuove esigenze e richieste che la cittadinanza digitale impone;

14. in relazione alle fonti di finanziamento del progetto, la Regione potrebbe fare riferimento alle risorse provenienti dai Fondi Strutturali, entro il 2014;

15. per favorire la comunicazione e lo scambio di informazioni tra sistemi diversi è proposta l’adozione di standard aperti da parte della Regione e dagli altri soggetti della Pubblica Amministrazione, entro il 2014;

16. il progetto sulla cittadinanza attiva digitale dovrebbe infine essere adottato nel Piano strategico regionale entro 1 anno.

CAPITOLO III I lavori del Gruppo B - “La cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale” Nello scenario tematico di un pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale, sono stati identificati i benefici che il cittadino pugliese può ottenere da un progetto avente lo scopo fondamentale di generare un’offerta di servizi digitali facili che rispondano all’interesse dei singoli. La facilitazione del gruppo è stata affidata a Germana Pignatelli e a Fedele Congedo.

3.1. I benefici della cittadinanza digitale attiva

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I partecipanti hanno delineato undici aree omogenee di benefici e miglioramenti di cui potrà godere il cittadino pugliese dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale, all’interno dell’obiettivo specifico (scopo) di progetto (generare un’offerta di servizi digitali facili che rispondano all’interesse dei singoli). In particolare gli ambiti riguardano: il risparmio del tempo, l’alfabetizzazione, la conoscenza della vision, la circolazione dell’informazione, la crescita socioeconomica del territorio, la limitazione dell’intermediazione, la costruzione condivisa del servizio, il miglioramento del rapporto fra PA e cittadino, l’uso efficace dei dati, la gestione immediata del bisogno, la crescita della partecipazione. Risparmio del tempo Si esplicita principalmente nel ridotto tempo d’accesso h24 ai servizi pubblici, rispetto alle procedure standard, con un principio di natura

generale: la procedura digitale garantisce un impegno temporale sicuramente più ridotto rispetto alle modalità tradizionali di fruizione. Il risparmio del tempo è collegato alla semplificazione delle procedure, alla riduzione delle attese e delle risorse necessarie per la fruizione dei servizi. La tecnologia diventa fondamentale per attuare la semplificazione ed un’innovazione totalmente sostitutiva delle procedure non rende l’accesso complicato e inutilmente vessatorio. L’utilizzo di un servizio digitale non si traduce in un problema di nuova generazione. Alfabetizzazione Riguarda prioritariamente le fasce sociali culturalmente deboli e le persone invisibili. E’ il primo step della Cittadinanza Digitale Attiva: è la possibilità data a tutti di un uso primario dei mezzi digitali, nella consapevolezza di non essere nuovi in questi interventi. Si pone a monte, per il cittadino, la possibilità di ricevere in modo massimale, gli strumenti base di accesso alla cultura digitale. Attualmente, presso le strutture regionali non è conservata la memoria di quello che avviene nei territori, ma esistono esperienze di agevolazione della connettività sociale. L’incremento locale e diffuso delle interazioni naturali, con gli strumenti quotidiani di tutti, ad esempio con l’uso dei cellulari, è uno dei modi essenziali possibili dell’alfabetizzazione. Conoscenza della vision La condivisione di un progetto generale di futuro è un elemento cardine. Essere comunità digitale vuol dire stabilire comuni priorità e peculiarità. La conoscenza della vision si declina come presupposto di una maggiore e migliore consapevolezza delle politiche e degli interventi. Circolazione dell’informazione La Pubblica Amministrazione avvia i servizi pubblici e congiuntamente sostiene l’esercizio della comunicazione. La smart city modifica l’ottica del cittadino, ma per questo cambiamento è fondamentale l’accrescimento del livello d’informazione a favore della cittadinanza. L’informazione è un bene destinato ad una diffusione sistematica, pervasiva e circolare.

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Crescita socioeconomica del territorio Il tema della cittadinanza digitale attiva conduce alla radice del problema: la dimensione socio economica del territorio e la sua crescita. Con il pieno sviluppo della cittadinanza digitale, l’individuo e il suo benessere sociale sono al centro delle politiche. Vengono obbligatoriamente ridefinite le priorità della vita. Il digitale offre supporto al reddito. La creazione delle priorità digitali è fondata sui diritti primari. Una tale condizione ci pone in radicale discussione e ci riporta alla profondità dei bisogni del territorio.

Limitazione dell’intermediazione L’intermediazione è il filo di Arianna di interi percorsi relazionali. Non è cancellabile. Nella progettazione dei servizi digitali l’intermediazione organizzata che allontana i cittadini viene limitata e viene favorita la generazione di un’intermediazione snella, atta a rappresentare quello che accade in tempo reale, durante la progressiva fornitura dei servizi e nei luoghi della Pubblica Amministrazione. Costruzione condivisa del servizio La città digitale è un luogo che co-progetta. Fa emergere spazi finora inesistenti dedicati all’ascolto. La

cittadinanza digitale identifica questi luoghi di incontro e di convergenza mediale. In termini più generali, delinea campi pubblici di emersione dei bisogni e forme per superare i suoi punti critici. I temi reali quotidiani entrano nell’agenda di setting della PA, con la focalizzazione dei bisogni reali, per la costruzione di soluzioni efficaci conseguenti. Il parco dei servizi pubblici, tradizionalmente definito dalla PA, viene oggettivamente individuato dal cittadino digitale sul piano dei problemi concreti e riacquisito dal pubblico attraverso il più alto livello possibile di ascolto. Il coinvolgimento dei cittadini nella costruzione dei processi di servizio diviene una strada avanzata, per la maggiore adesione possibile alle reali necessità ed alle esigenze delle persone. La PA che mette in campo il servizio digitale è in grado di adattarlo e di ricostruirlo nel tempo con la cittadinanza, attraverso esperienze consistenti di feedback cognitivo. Ogni servizio della PA che avviene nell’ambito di un quadro macroscopico di funzionamento è reso noto al cittadino per consentirgli di seguire l’impegno intrapreso dagli uffici, secondo un reciproco riconoscimento di parti attive: del sistema pubblico e del soggetto interessato. Miglioramento del rapporto fra PA e cittadino Si compie con una riduzione delle divergenze linguistiche, fra PA e vita reale. Una PA avanzata dialoga e agisce accanto al cittadino per ridurre il conflitto fra competenze esperte e comunicazione quotidiana. Utilizza pochissimo acronimi complessi e aumenta la concretezza nei rapporti con il pubblico, come accade nell’erogazione dei servizi privati. Non limita la semplificazione alla sfera delle attività di controllo e non la esercita per sole finalità punitive. Il digitale è linguaggio e strumento comune. Il miglioramento del rapporto fra PA e cittadino avviene con una comunicazione sociale a due vie, che utilizza e integra i media più vicini alle persone. Uso efficace dei dati

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Si esplica con l’integrazione spinta delle informazioni esistenti, con la valorizzazione delle banche dati già disponibili, con ricerche semantiche sui fattori comuni e convergenti. Le informazioni si raccolgono dal basso. Gestione immediata del bisogno sociale e sociosanitario C’è un fenomeno nazionale di agenda digitale, ma il territorio è a macchia di leopardo. Per questo una piena cittadinanza digitale sviluppa prioritariamente l’integrazione delle banche dati di natura sanitaria, in base alle risorse esistenti ed alle priorità cogenti. Riguardando le mappe dei bisogni esistenti, lavora sui segmenti informativi per l’integrazione dei dati, valorizzando le informazioni e operando sulle analogie.

Crescita della partecipazione La maggiore partecipazione della cittadinanza digitale accresce la sua voce, la cooperazione e il senso civico. Semplifica l’accesso alla costruzione collettiva e non onerosa dei saperi. Produce un maggiore potere di monitoraggio diretto sulle azioni del pubblico. Una partecipazione aumentata della cittadinanza digitale costruisce i dati come fattori di valutazione, controlla quotidianamente i costi della digitalizzazione, sviluppa e promuove strumenti open source a supporto della

PA. Ha capacità di controllo della qualità e della rispondenza dei servizi ricevuti rispetto ad uno standard convenuto. La partecipazione della cittadinanza digitale è una strategia generale di raccolta nel territorio dei risultati della PA e rende i cittadini immediatamente edotti sulle inefficienze. Una partecipazione aumentata della cittadinanza digitale consente di guardare le politiche, per generare innovazione e il non ancora inventato. L’atteggiamento non premiante dalla PA rispetto alle esperienze di reale partecipazione e gestione orizzontale della cosa pubblica ostacola concretamente l’esercizio della cittadinanza digitale. La piena espressione di una cittadinanza digitale consente accesso al sistema di potere, alla sfera delle decisioni, alla stanza dei bottoni. L’ingresso nel sistema di potere avviene con canali diretti, aperti e disintermediati, con una moltiplicazione delle opzioni a favore delle scelte decisionali. La seconda sessione di lavoro è stata dedicata alla definizione della logica di intervento del progetto attraverso l’utilizzo del Quadro Logico (QL). Nel medio-lungo periodo, l’intervento atto a generare un’offerta digitale di servizi facili che rispondano all’interesse dei singoli, contribuirà a produrre benefici per la collettività tutta, definiti nel Quadro Logico come Obiettivi Generali del progetto. In particolare, si potrà registrare diffusione e circolarizzazione delle informazioni, crescita socio-economia del territorio, riduzione dell’intermediazione, riduzione dei tempi dei processi burocratici legati ai servizi. 3.2. I risultati attesi e le attività per raggiungerli

Durate la discussione sono emersi i risultati attesi e le relative attività utili al raggiungimento dello scopo del progetto:

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o l’aumento del risparmio di tempo reale nell’accesso ai servizi. Fra le attività già in corso in Puglia per raggiungere questo risultato vi sono gli interventi di infrastrutturazione relativi alla copertura a banda larga del territorio regionale. Le attività da realizzare comprendono: • la definizione di un’identità digitale per il cittadino • la possibilità di accesso online per il cittadino • l’empowerment dei servizi e dei livelli sussidiari • la generazione di informazione sui servizi disponibili

o un miglioramento del back office della PA, nella consapevolezza dei diversi processi

in corso. Tra le attività da realizzare si individua la formazione continua.

o la crescita della copertura della conoscenza digitale. Oltre a quanto attuato con le iniziative relative ai SAX (Sistemi avanzati per la connettività sociale), Associazionismo 2009, CAPSDA (Centri di accesso pubblico ai servizi digitali), le nuove attività da realizzare comprendono: • laboratori di apprendimento • lo sviluppo contenuti digitali • la scuola digitale (anche con interventi sulla stregua del progetto “adottiamo un adulto”), • dotazioni di strumenti informatici

o una maggiore attenzione alla comunicazione da parte dei soggetti pubblici.

Le attività da realizzare comprendono: • l’ elaborazione di un regolamento per la partecipazione del cittadino alla scelta delle politiche pubbliche • una campagna di informazione e sensibilizzazione sulla partecipazione pubblica • l’attivazione di strumenti per la sollecitazione periodica all’utilizzo dei servizi di partecipazione

o il miglioramento dei meccanismi di feedback.

Le attività da realizzare comprendono l’attivazione di una concreta azione di customer per ogni nuovo servizio attivato

o la capacità di rilevamento delle priorità quotidiane per l’agenda di P.A., sulla

quale non sono emerse indicazioni puntuali relative alle attività da realizzare

o l’integrazione per processi normativi delle banche dati, considerando gli interventi già in corso relativi alla cooperazione applicativa sviluppata a livello interregionale; le nuove attività da realizzare comprendono: • la condivisione dei nuovi standard a livello nazionale e interregionale • l’identificazione delle banche dati di interesse • l’identificazione delle chiavi di integrazione • l’identificazione delle problematiche di integrazione, di gestione e di sicurezza del dato • la gestione dei problemi attraverso servizi e normativa • la definizione e l’erogazione servizi

o il controllo di cittadinanza della qualità dei servizi erogati. Tra le esperienze già

realizzate vi sono i feedback istituzionali, mentre le attività da realizzare comprendono: • la diffusione dei livelli di servizio raggiunto

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• l’individuazione di monitoraggio dei servizi ed implementazione • la raccolta dati e la reingegnerizzazione dei servizi

o l’aumento della capacità di riuso del dato, per il quale le attività da realizzare

comprendono: • l’apertura dei dati nel formato corretto (completi, primari, trasparenti, accessibili) • la creazione di luoghi e occasioni di lettura dei dati (es. lancio di un premio per un quesito) • la raccolta di idee per arricchire i dati da parte dei cittadini

o la capacità di risposta immediata alle istanze. Fra le attività già in corso sul territorio

vi sono gli interventi di implementazione di processi di miglioramento del back office per gli EE.LL. Le attività da realizzare comprendono: • lo sviluppo delle competenze della P.A. • la reingegnerizzazione dei procedimenti • la semplificazione.

3.3 Il piano di lavoro per lo sviluppo dell’idea progettuale

Una volta definita la proposta progettuale relativa al pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva nella promozione e nel co-design della comunità sociale, il gruppo dei partecipanti ha riflettuto sul “come procedere” per perfezionare la progettazione e realizzare le attività progettuali.

Il lavoro svolto in quest’ultima sessione si è articolato in due fasi:

• una prima parte in cui ai partecipanti è stato chiesto quali fossero le questioni più urgenti ancora irrisolte o da chiarire e le azioni da realizzare in vista dello sviluppo dell’idea progettuale

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(il risultato di questo lavoro è riportato nella Tabella 3B);

• una seconda parte in cui il gruppo ha definito un piano di lavoro (v. Tabella 4B) nel breve-medio periodo, per rendere operativa la progettazione.

Nella prima parte, le questioni più urgenti hanno riguardato i seguenti aspetti:

• la mancanza di cultura digitale tra utenti fruitori e nell’ente erogatore del servizio, che ostacola un miglioramento tangibile dell’utilizzo dei servizi digitali;

• la resistenza culturale dei cittadini e/o degli operatori, che non facilita il passaggio verso una cultura digitale forte;

• il tempo e l’apertura all’interazione con gruppi di cittadini; • il ritrovarsi a co-progettare con il solito bacino, condizione che potrebbe portare a

ripercorrere le stesse soluzioni delle passate programmazioni; • la debolezza della politica nello sviluppo del co-design della cittadinanza digitale, una

condizione reale che non promuove interventi di partecipazione dei cittadini; • la difficoltà di comunicare la vision all’interno e all’esterno nel processo della cittadinanza

digitale; • il rischio di asocialità della cittadinanza digitale.

Durante la seconda parte, l’identificazione di questi aspetti ha permesso ai partecipanti di condividere un piano di azione (v. Tabella 4B) per far procedere il percorso di progettazione.

In sintesi, il gruppo ha definito le seguenti azioni:

1. sul piano dell’innalzamento del livello della cultura digitale, interventi di formazione e coinvolgimento, mediante il confronto con esperienze mature di co-progettazione, attivati dal Servizio Ricerca Industriale e Innovazione di Regione Puglia, in sinergia con gli altri Servizi regionali e con le strutture specifiche, entro 12 mesi;

2. una valutazione quantitativa della resistenza culturale dei cittadini e degli

operatori alla cittadinanza digitale, mediante un coinvolgimento diretto in micro esperienze degli stakeholder con modalità dedicate, su iniziativa del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, in sinergia con le diverse pubbliche amministrazioni dei territori e con le rappresentanze locali; l’azione ha carattere di permanenza, con valutazioni semestrali;

1. la costruzione e la sperimentazione di meccanismi di valutazione fra pari su

micro esperienze promossi dal Servizio Ricerca Industriale e Innovazione in sinergia con le diverse pubbliche amministrazioni e rappresentanze locali, da svolgersi entro 6 mesi dalla prima valutazione;

2. un ampliamento della proposta di legge sulla partecipazione a tutte le politiche

regionali attraverso la Conferenza dei Direttori di Area, da attuarsi entro 60 giorni;

3. cavalcare esperienze di lavoro secondo il modello hackathon sulla scia delle

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diverse sperimentazioni già in atto, valorizzando la notevole competenza accumulata nel campo da ARTI, col supporto del Servizio Ricerca Industriale e Innovazione, con un percorso da avviare entro 30 giorni, prevedendo l’opportunità del lancio dell’ iniziativa al Festival dell’Innovazione 2013.

CONCLUSIONI - Annaflavia Bianchi, La Cittadinanza digitale come "diritti" di conoscenza, accesso, servizio, partecipazione, coprogettazione La rete è il luogo dei possibili! Le tecnologie non sono neutrali, vanno aperte per poter essere usate per dare voce a quanti più possibili. Si tratta di usarle come piattaforme abilitanti a qualcosa e quindi anche alla politica, alla voice, contenendo la asimmetricità del dialogo, ora si parla di conversazione e narrazione. Che posto ha questo modello in un mondo in cui la delega politica è la forma ‘normale?. Le possibilità di presa di parola e di co-produzione dei contenuti è un arricchimento della delega, non vi si sostituisce, e dà la possibilità di controllare continuamente l’operato con atteggiamento di stimolo e di cooperazione. Il tema della cittadinanza digitale indica uno spazio di interazione e di collaborazione fra cittadini e Pubblica Amministrazione da scoprire, ampliare e abitare, arricchendolo con esperienze e comportamenti che tendono ad avvicinare i soggetti coinvolti. Ogni singolo dipendente pubblico può creare valore attraverso i social media. L’uso dei social media nella Pubblica Amministrazione può instaurare relazioni più partecipative, ridurre gli sprechi e aumentare la fiducia e la coesione sociali. Affidandosi al clima cooperativo che contraddistingue gli enti pubblici locali, ciascuna amministrazione pubblica può adottare da subito i servizi già maturi e più diffusi per rispondere alla crescente richiesta di interazione costruttiva, trovando esempi e suggerimenti sulle procedure da seguire e sui casi di successo a cui ispirarsi. Uno dei luoghi di scambio e di cooperazione è www.opengovpartnership.org iniziativa a livello mondiale per promuovere azioni concrete e la trasparenza della PA Vari piani sono da prendere in considerazione quando si intende promuovere la cittadinanza digitale, a cominciare dalla adeguatezza dei servizi forniti, l’accesso a opportunità di comunicazione, lo sviluppo del dialogo fra enti e con soggetti sociali, la partecipazione nella progettazione di servizi e di forme sociali, la gestione autonoma di spazi, scambi e canali, l’uso dei

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social network da parte del settore pubblico per promuovere l’idea di governo come piattaforma, come provider di dati e servizi per altri soggetti che li possano usare come meglio credono, per giungere a proporre e rafforzare i diritti e i doveri come base della partecipazione alla cosa pubblica Vengono scelti qui due approcci da cui trarre stimoli, fra i tanti: il governo di un paese europeo -il governo britannico- e una regione italiana –Emilia-Romagna. UK Government Digital Service http://digital.cabinetoffice.gov.uk/ 7 principi digitali: mettere il pubblico al primo posto nella fornitura di servizi pubblici digitali:

• Di base, a prescindere, scegliere digitale - Digital by default • Mettere gli utilizzatori al primo posto - Putting users first • Apprendere lungo il percorso - Learning from the journey • Costruire una rete di fiducia - Building a network of trust • Spostare le barriere in avanti - Moving barriers aside • Creare un ambiente adatto al fiorire di leader tecnologici - Creating an environment for

technology leaders to flourish • Non voler fare tutto da soli (non ci si riesce) - Don’t do everything yourself (you can’t) I 10 principi di progettazione del governo UK https://www.gov.uk/designprinciples

1. Partire dai bisogni - Start with needs 2. Fare meno - Do less 3. Progettare con i dati - Design with data 4. Impegnarsi per semplificare le cose - Do the hard work to make it simple 5. Ripetere, con insistenza - Iterate. Then iterate again 6. Costruire servizi accessibili e inclusivi - Build for inclusion 7. Capire il contesto - Understand context 8. Costruire servizi digitali, non siti web - Build digital services, not websites 9. Essere coerenti, non uniformi - Be consistent, not uniform 10. Fare le cose Open: vengono meglio - Make things open: it makes things better Emilia-Romagna digitale 2011-13 http://www.regionedigitale.net/ La programmazione è frutto di lungo ed approfondito percorso di co-decisione tra la Regione, gli enti locali e gli altri portatori di interesse, e puntando sui concetti chiave di risparmio, razionalizzazione, valorizzazione dell’esistente e centralità dell’utente finale (cittadini e imprese) affermano veri e propri diritti di cittadinanza digitale considerati indispensabili per la piena e completa affermazione della società dell’informazione. Le cinque Linee Guida del Piano Telematico 2011-2013 dell’Emilia-Romagna • Linea Guida 1 - Diritto di accesso alle reti tecnologiche progetti e iniziative per contrastare il digital divide, attraverso la fornitura e la diffusione delle infrastrutture di rete e connettività, specie nei territori di montagna e nelle altre aree considerate non sufficientemente appetibili dagli operatori di mercato • Linea Guida 2 - Diritto di accesso all’informazione e alla conoscenza progetti e iniziative per contrastare il cosiddetto knowledge divide, ossia il divario di competenze e saperi che limita

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l’utilizzo delle nuove tecnologie, specie da parte di alcune categorie sociali quali pensionati, casalinghe, non occupati, cittadini stranieri, ecc. • Linea Guida 3 - Diritto di accesso ai servizi alla persona e alle imprese progetti e iniziative per la creazione di un back office digitale integrato delle pubbliche amministrazioni emiliano-romagnole e la conseguente attivazione di portali regionali dei servizi ai cittadini, alle imprese e agli assistiti del sistema sanitario regionale • Linea Guida 4 - Diritto di accesso ai dati progetti e iniziative per favorire la piena affermazione dei principi di accesso e trasparenza amministrativa, attraverso il rilascio da parte delle pubbliche amministrazioni di open data in formati aperti, immediatamente comprensibili, processabili e riusabili da parte di chiunque interessato a farlo • Linea Guida 5 - Intelligenza diffusa nel territorio urbano progetti e iniziative per integrare le infrastrutture e i servizi già esistenti, o da realizzare, e creare nuovi sistemi, soluzioni e applicazioni che permettano di migliorare e rendere più sostenibile la qualità della vita nelle città La cittadinanza esiste se esiste la città, se esiste la comunità. Alla fine delle due giornate passate insieme, qualche commento a caldo.

• Il processo è il risultato. Il lavorare, il confrontarsi, l’applicarsi ad analizzare le sfide di fronte a noi e costruire possibili risposte, è uno dei risultati da non disperdere

• Sono emersi molti punti simili fra i due gruppi. Può essere utile dividere le attività già programmate da quelle nuove, e concentrarci su queste ultime, fra cui gli ostacoli e le azioni individuate per superarli

• Attenzione alle attività di preparazione all’onda d’urto, a quanto potrebbe emergere presto come richiesta di partecipazione. Questo è un suggerimento costante per le imprese, va esteso alla PA

• La sperimentazione di momenti di cambiamento va pensata/effettuata di pari passo fra vari stakeholder

• E’ opportuno lavorare sulla reputazione, e sulla condivisione di responsabilità.

In termini di azioni, responsabilità e tempi di realizzazione e di cambiamento, varie proposte interessanti sono state formulate nei gruppi di lavoro e grazie alla partecipazione attiva di funzionari pubblici competenti, aperti e collaborativi. Tre fra questi, non certamente gli unici, sono:

• …. allargamento della proposta di disegno di legge sulla partecipazione per le politiche infrastrutturali a tutte le politiche regionali

• …. accettare che con i social network sarà più facile e possibile che le richieste di voice dei cittadini arrivino alla PA, e prepararsi a farne tesoro

• …. promuovere e cavalcare occasioni di lavoro nel modello hackathon, la buona competizione, il premio, e il premio spesso è ‘solo’ la visibilità.

Consideriamo questi come i prossimi passi, a cui altri verranno aggiunti su iniziativa sia di soggetti interni alla PA sia di cittadini, associazioni, partner, imprese. Queste forme di progettazione condivisa generano ‘dipendenza’, si scopre quanto sono ricche le ore passate insieme e viene voglia di replicare, di estendere questo modo di lavorare, di far emergere ed affrontare potenziali conflitti, ampliando ogni volta la varietà di soggetti partecipanti, ben sapendo che generano una massa di lavoro enorme per adattare le strutture interne degli enti e il reticolo di leggi e regole su cui si fonda il sistema pubblico, ma sapendo anche che ne vale la pena.

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ALLEGATI

Allegato I - Programma workshop

PON GOVERNANCE E AZIONI DI SISTEMA ASSE E – Capacità Istituzionale – Obiettivo Specifico 5.1

PUGLIA

Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performance

Laboratorio “Smartpuglia” La cittadinanza digitale attiva: questioni aperte, opportunità, prospettive

Tecnopolis / Valenzano – Bari 9 aprile – ore 9.00 – 17.00

10 aprile – ore 9.00 – 14.00

Regione Puglia e FORMEZ PA organizzano, nell’ambito del PON GAS “Capacity Sud” e della linea “Progettare”, un incontro di approfondimento tematico, finalizzato al miglioramento di programmi, progetti e performance delle politiche regionali per l’Innovazione.

Obiettivo della giornata è condividere tra gli attori chiave dell’innovazione in Puglia un metodo di progettazione per favorire, promuovere e realizzare iniziative e progetti per la Cittadinanza Digitale Attiva.

Gli attori coinvolti sperimenteranno un approccio e un metodo di progettazione che accoglierà il loro contributo e che sarà successivamente oggetto di approfondimento da parte di esperti tematici.

La metodologia di lavoro sarà quella della progettazione partecipata e dei suoi strumenti, GOPP e PPCM, adottati a livello europeo, che permettono di discutere di problemi e obiettivi nonché di definire un quadro logico delle azioni per arrivare, in modo condiviso ed esperto, a risultati efficaci e a prodotti utili alle politiche della Smart Specialization previste nel nuovo ciclo di programmazione 2014-2020.

PROGRAMMA

9 aprile 2013

9.00 – 9.30 Accoglienza e registrazione dei partecipanti

9.30 – 10.00 Introduzione ai lavori Adriana Agrimi - Regione Puglia Elena Tropeano - Formez PA Anna Flavia Bianchi - economista - Formez PA

10.00 – 10.30 Principi fondamentali del PPCM (Programme and Project Cycle Management) per una progettazione di qualità Monica Puel - Formez PA

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10.30 – 13.30 Come costruire in Puglia una cittadinanza digitale attiva: questioni aperte e opportunità*.

Monica Puel - Formez PA Germana Pignatelli - FormezPA Fedele Congedo - FormezPA

*Tutti i lavori saranno articolati in due gruppi:

Gruppo A – L’interazione della cittadinanza con la PA e con il sistema economico.

Gruppo B – I cittadini digitali promotori e co-designers della comunità sociale.

13.30 – 14.30 Pausa pranzo

14.30 – 17.00 Come costruire in Puglia una cittadinanza digitale attiva: il Quadro Logico di Progetto Monica Puel - Formez PA Germana Pignatelli - FormezPA Fedele Congedo – FormezPA

10 aprile 2013

9.00 – 12.00 Come rimuovere gli ostacoli e definire un piano di lavoro comune

per lo sviluppo della cittadinanza digitale attiva Monica Puel - Formez PA Germana Pignatelli - FormezPA Fedele Congedo - FormezPA

12.00 – 14.00 Sessione partecipativa in plenaria Confronto e integrazione fra i piani di lavoro delle due sessioni. Prospettive I facilitatori - FormezPA Anna Flavia Bianchi - economista - FormezPA Adriana Agrimi - Regione Puglia

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Allegato II - Elenco dei partecipanti

Cognome Nome Settore D'appartenenza

1 AGRIMI ADRIANA SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE REGIONE PUGLIA

2 ALBANESE GIUSEPPE SERV. RICERCA INDUSTRIALE ED INNOVAZIONE REGIONE PUGLIA

3 BELLINO BIANCA UFFICIO POLITICHE GIOVANILI REGIONE

PUGLIA

4 BARNDIMARTE RENATA CONSULENTE

5 CAMPOSEO ANNALISA SERVIZIO ATTRAZIONE INVESTIMENTI

REGIONE PUGLIA

6 CAVICCHIA FRANCESCA SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE

7 CAVONE MARIA INNOVA PUGLIA

8 CLARIZIO FRANCESCO SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE REGIONE PUGLIA

9 CONTE MARIA SERV. RICERCA INDUSTRIALE

10 CONTINO MARIA ASSUNTA COMUNE DI LECCE

11 CORTI TIZIANA SERVIZIO POLITICHE DI BENESSERE SOC.

E P.O REGIONE PUGLIA

12 CRUDELE RUGGIERO INNOVA PUGLIA

13 CURCI MARCO INNOVA PUGLIA

14 FASANO FRANCESCA COMUNE DI LECCE

15 FAUZZI ANNALISA TASK FORCE PARI OPPORTUNITA'

16 FERROCINI DANIELE FORUM TERZO SETTORE

17 GERMANO CLAUDIA SERV. RICERCA INDUSTRIALE ED INNOVAZIONE REGIONE PUGLIA

18 GIANNOTTA MARCO UNIVERSITA' DEL SALENTO

19 GUIDA ANTONIO PRESIDE ISTITUTO SUPERIORE

20 GRASSO GAETANO INNOVA PUGLIA

21 LABOMBARDA SARA INNOVA PUGLIA

22 LOSPALLUTO SALVATORE SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE REGIONE PUGLIA

23 MAGRINI TERESA AREA VASTA LECCE URP

24 MALLARDI PALMA SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE

25 MARROCCIA ALESSANDRA SERV. POLITICHE DI BENESSERE SOCIALE

E PARI OPP.

26 MAZZUCCA PIERLUIGI MICROSOFT

27 NAVARRA ANTONIO CMCC

28 PANZERA LAURA CMCC

29 PARLANGIERI RAFFAELE AREA VASTA LECCE URP

30 PETRONELLA ANNARITA SERV. POLITICHE DI BENESSERE SOCIALE

E PARI OPP. REGIONE PUGLIA

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Cognome

PETRUZZELLI

Nome

MICHELE

Settore D'appartenenza

REGIONE PUGLIA

32 PINTO GIOVANNA CRC PUGLIA

33 RAGONE MOREA UFFICIO ATTRAZIONE INVESTIMENTI

34 SCHERILLO MARIA ROSARIA DISTRETTO DELL'INFORMATICA

35 SCIANATICO ANGELA AREA VASTA VALLE D'ITRIA

36 SICONOLFI MARIAROSARIA SERVIZIO PROGRAMMAZIONE E

INTEGRAZIONE

37 SPERA MARIA SERVIZIO RICERCA INDUSTRIALE E

INNOVAZIONE

38 SUNNA CRISTINA SERV. POLITICHE DI BENESSERE SOCIALE

E PARI OPP.

39 LUISI MONICA UFF. PROGR. SOCIALE

40 REGINELLA VITO COMUNE DI CASAMASSIMA

41 DIANA MARGHERITA COMUNE DI CASAMASSIMA

42 GRISORIO GIUSEPPE REGIONE PUGLIA

43 BRATTA ROSSELLA UFFICIO INTEGRAZIONE SOCIO

SANITARIA

44 SASSO MARIA REGIONE PUGLIA

45 MAROLLA BRUNO INNOVA PUGLIA

46 CEROTTO GIOVANNI INNOVA PUGLIA

47 BITETTO CANDIDA AREA VASTA BRINDISINA

48 MORGESE DOMENICO INNOVA PUGLIA

49 CIMINO LUCA INNOVA PUGLIA

50 CAROSCO MINA INNOVA PUGLIA

51 CICI CRISTINA INNOVA PUGLIA

52 CHIELLI GIUSEPPE INNOVA PUGLIA

53 SURICO FRANCESCO INNOVA PUGLIA

54 DE NICOLO DANIELA SERV. PROGRAMMAZIONE SOCIALE

55 MALERBA MARIA INNOVA PUGLIA

56 IACOBBE ANDREA INNOVA PUGLIA

57 CAMPANIELLO MARIA LUIGIA INNOVA PUGLIA

58 PENNELLI PAOLA INNOVA PUGLIA

59 D'ERASMO PASQUALE INNOVA PUGLIA

60 DI PINTO ANNAMARIA UPI

61 SCOGNIAMILLO GIANNI UNISALENTO

62 GIANFRATE GABRIELLA UNISALENTO

63 VALERIO ANGELA ASS. WELFARE - SERV. BENESSERE

SOCISLE E PARI OPP.

64 BARTOLI ONOFRIO DAISYNET

65 APOLLONIO MARIA ASSUNTA

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Allegato III - Le tabelle del GRUPPO A e del GRUPPO B Tabella 1A. I benefici derivanti dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva

Benessere sociale Trasparenza Crescita sociale Cittadinanza attiva Efficienza rispetto a tempi/luoghi/costi

Riduzione dello stress e del senso di frustrazione

Accesso immediato e simultaneo ai servizi della P.A.

Promozione sociale Partecipazione Minore impiego di tempo

Migliore qualità della vita

Circolarità delle informazioni Sviluppo delle capacità endogene

Partecipazione ai processi decisionali della P.A.

Risparmio di tempo ed energie per le imprese

Maggiore fiducia nella P.A. e di conseguenza nello Stato

Aumento trasparenza atti P.A. Opportunità di crescita e sviluppo

Controllo della legalità nell’uso di finanziamenti pubblici alla politica

Ottimizzazione dei tempi

Motivazione Emulazione positiva

Maggiore accessibilità a informazioni/possibilità

Conoscenza e apprendimento

Politiche più rispondenti ai problemi reali

Celerità

Maggiore efficienza nella organizzazione della vita degli individui e degli enti

La massimizzazione della conoscenza e quindi la minimizzazione della asimmetria informativa

Progressiva eliminazione delle disuguaglianze (categorie svantaggiate)

Riduzione tempi di attesa per ottenere risposta a quesiti

Facilità accesso dati, riduzione tempi per elaborazione progetti

Diminuzione dei tempi di informazione e dei costi di transazione da e verso la P.A.

Riduzione delle difficoltà nell’impatto con la macchina burocratica (trasparenza informazione)

Flessibilità rispetto ai tempi (h24) e ai luoghi (delocalizzazione)

Dematerializzazione e semplificazione delle procedure (scambio info tra P.A.)

Tabella 2A. Il Quadro Logico del progetto “La cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la PA e con il sistema economico in Puglia”

Logica di intervento Obiettivi generali

Aumentato benessere sociale

Pubblica Amministrazione motore di sviluppo e benessere sociale

Aumento partecipazione

Maggiori opportunità per nuove professioni

Utilizzo efficiente della risorsa tempo

Migliorare efficacia ed efficienza della spesa pubblica

Obiettivo specifico/ Scopo del progetto

Il cittadino pugliese esercita in pieno la cittadinanza digitale attiva nell’interazione con la PA e con il sistema economico

Risultati Accesso senza limiti di tempo e/o geografici a processi e informazioni della PA

Partecipazione ai processi decisionali e valutativi della Pubblica Amministrazione

Facilità di individuare, acquisire e utilizzare le informazioni e i servizi della P.A.

Utilizzare la conoscenza per promuovere lo sviluppo socio-economico

Fiducia consapevole nella P.A.

Attività Tecnologia Cloud Bandi on-line (procedure,

Processi partecipativi a supporto dei programmi di sviluppo urbano e

Portale Open Data Living Labs Digitalizzazione delle procedure di accesso

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FAQ, rendicontazione on-line e ricevibilità anche a mezzo PEC)

territoriale integrato

Rendere disponibili tutti i dati e le informazioni

Diffusione di informazione qualificata sul problema da affrontare con metodi e strumenti più vicini ai cittadini

Accessibilità

Incubatore per le innovazioni nei rapporti P.A./cittadini

Garantire a tutti i cittadini l’accessibilità digitale

Garantire una dotazione infrastrutturale (banda larga ultraveloce ecc.)

Analisi dei bisogni manifestati e non, percepiti (interviste, forum, laboratori, convegni, siti interattivi, comunicazione visiva non formale)

URP virtuale

Social network per il trasferimento di conoscenze da Università e Centri di ricerca verso le imprese

Tracciabilità digitale delle responsabilità e degli iter procedurali

Garantire la tracciabilità delle istanze e degli atti procedurali

Adottare metodi e strumenti di comunicazione ed informazione più vicini ai cittadini (es. EDOTTO negli ambulatori dei medici di famiglia)

Semplificazione “semantica” del linguaggio

Formazione continua flessibile e calibrata rispetto ai target sociali

Promozione della consultazione pubblica alla programmazione

Potenziare i punti pubblici di accesso esistenti (CAAF, Patronati, Infopoint ecc.) e di nuova implementazione

Coinvolgere le parti sociali (Info telematiche specialistiche)

Ex ante mappatura dei fabbisogni Ex post customer satisfaction

Catalogo di buone prassi di cittadinanza digitale

Monitoraggio “continuo” dell’efficacia della procedura digitale

Progettazione partecipata aperta e democratica delle strategie di soluzione dei problemi

Dematerializzazione dei procedimenti

Scelta della proposta da attuare (criteri e metodi di scelta); tracciabilità del processo; monitoraggio, rendicontazione e diffusione dei risultati

Verifica della fattibilità delle soluzioni proposte (finanzi abilità, sostenibilità ecc.)

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Tabella 3A. Le questioni/azioni da affrontare per lo sviluppo della progettazione e la messa in

opera del progetto

Mancanza di memoria storica e di cultura della partecipazione

Resistenza di una parte della P.A.

Resistenza all’utilizzo intensivo delle tecnologie digitali

Limiti burocratici

Motivazione dei “realizzatori” (di chi deve “fare”) Rafforzare l’organizzazione della P.A. Digital Divide tecnico e culturale “Invarianza delle risorse” (costi) Problema culturale Interoperabilità Difficoltà di comunicazione tra P.A. e cittadini Condivisione obiettivo strategico

Tabella 4A. Il piano di azione per la stesura del progetto e la sua messa in opera

Azione Responsabile Data/Scadenza Ideare una legge sulla partecipazione

Politici e cittadini Entro 6 mesi

Scuole di partecipazione Regione Entro 1-2 anni Educare alla partecipazione nelle scuole e università

Scuole e Università Entro un anno scolastico

Realizzare attività formativa mirata

Associazioni, Università della terza età, parti sociali, Comuni, Scuole

Entro 5 anni

Realizzare una campagna informativa mirata annuale

Regione 5 campagne annuali

Garantire assistenza on site agli anziani

Cooperative di servizi, aziende, CAAF, associazioni

Entro 1 anno

Realizzare un programma televisivo

RAI e tv regionali Entro 6 mesi (+ repliche)

Offrire wifi libero Regione e Comuni Entro 5 anni su 100% del territorio regionale

Garantire dei punti di accesso con facilitatori

Comuni Entro 1 anno

Reingegnerizzare i siti della P.A.

Ente pubblico Entro 6 mesi

Adottare meccanismi di valutazione legati alla customer satisfaction e utilizzare le FAQ

Dirigenza P.A. In corso

Formare il personale Dirigenza P.A. Periodicamente Riorganizzare la P.A. Ente pubblico Entro 2 anni Finanziare il progetto attraverso i Fondi strutturali

Regione Entro 2014

Adottare standard aperti Regione e altri soggetti della P.A.

Entro il 2014

Previsione del progetto nel piano strategico

Regione Entro 1 anno

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Tabella 1B. I benefici derivanti dal pieno esercizio della cittadinanza digitale attiva

Risparmio del tempo

Alfabetizzazione

Conoscenza della vision

Circolazione dell’informazione

Crescita socioeconomica del territorio

Limitazione dell’intermediazione

Costruzione condivisa del servizio

Miglioramento del rapporto fra PA e cittadino

Uso efficace dei dati

Gestione immediata del bisogno sociale e sociosanitario

Crescita della partecipazione

Meno tempo in accesso ai servizi pubblici

Alfabetizzazione fasce sociali deboli culturalmente

Condivisione di un progetto generale

Diffusione e circolarizzazione delle informazioni

Crescita socioeconomica del territorio

Limitazione dell’intermediazione

Il maggiore ascolto possibile per migliorare i servizi

Riduzione della visualizzazione oppositiva della PA rispetto ai bisogni reali

Integrazione banche dati

Gestione immediata del bisogno sociale e sociosanitario

Reale partecipazione alla gestione della PA

Eliminare i tempi di attesa

Maggiore/migliore conoscenza delle politiche - interventi

Esprimere le necessità

Raccolta delle informazioni dal basso

Accrescere la “voice” per il cittadino

Risparmio di tempo e risorse

Coinvolgimento dei cittadini nella costruzione dei processi per avere una corrispondenza alla loro reale necessità

Accrescere la cooperazione e il senso civico

Rispondenza alle reali esigenze

Realizzare servizi realmente rispondersi alle esigenze dei cittadini

Indicazione di bisogni reali per soluzioni efficaci

Temi reali quotidiani in agenda setting PA

Maggiore rispondersi dei servizi ai bisogni reali dei cittadini

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Tabella 2B. Il Quadro Logico del progetto “La cittadinanza digitale attiva nell’interazione con

la PA e con il sistema economico in Puglia”

Logica di intervento

Obiettivi generali

Diffusione e cicolarizzazione delle informazioni

Crescita socioeconomica del territorio

Riduzione dell’intermediazione

Riduzione dei tempi dei processi burocratici legati ai servizi

Obiettivo specifico/Scopo del progetto

Generare un’offerta i servizi digitali facili che rispondono all’interesse del singolo

Risultati

Risparmio di tempo reale nell’accesso ai servizi

Miglioramento back office della P.A.

Crescita della copertura della conoscenza digitale

Maggiore attenzione alla comunicazione da parte dei soggetti pubblici

Miglioramento dei meccanismi di feedback

Capacità di rilevamento delle priorità quotidiane per l’agenda di P.A.

Integrazione per processi normativi delle banche dati

Controllo di cittadinanza della qualità dei servizi erogati

Capacità di riuso del dato aumentata

Capacità di risposta immediata alle istanze

Attività

98% copertura banda larga

Formazione continua

SAX Sistemi avanzati per la connettività sociale

Elaborazione di un regolamento per la partecipazione del cittadino alla scelta delle politiche pubbliche

Customer per ogni nuovo servizio attivato

Cooperazione applicativa sviluppata a livello interregionale

Feedback istituzionali

Apertura dei dati nel formato giusto (completi, primari, trasparenti, accessibili)

Implementazione di processi di miglioramento back office EE.LL.

Definizione di una identità digitale per il cittadino

Associazionismo 2009

Campagna di informazione e sensibilizzazione sulla partecipazione pubblica

Condivisione dei nuovi standard a livello nazionale e interregionale

Diffusione dei livelli di servizio raggiunto

Creazione di luoghi e occasioni di lettura dei dati lancio di un premio per un quesito)

Sviluppo delle competenze della P.A.

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Possibilità di accesso on line al cittadino

CAPSDA Centri di accesso pubblico ai servizi digitali

Strumenti sollecitazione periodica all’utilizzo dei servizi di partecipazione

Identificazione banche dati interesse

Individuazione di monitoraggio dei servizi ed implementazione

Raccolta di idee per arricchire i dati da parte dei cittadini

Reingegnerizzazione dei procedimenti

Empowerment dei servizi / livelli sussidiari

Laboratori di apprendimento

Identificazione chiavi di integrazione

Raccolta dati e reingegnerizzazione dei servizi

Semplificazione

Generare informazione sui servizi disponibili

Sviluppo contenuti digitali

Identificazione problematichee integrazione gestione e di sicurezza del dato

Scuola digitale (progetto “adottiamo un adulto”)

Gestione problematiche attraverso servizi e/o normativa

Dotazioni di strumenti informatici

Definizione ed erogazione servizi

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Tabella 3B. Le questioni e gli ostacoli da affrontare per lo sviluppo della progettazione e la

messa in opera del progetto

Mancanza di cultura digitale tra utenti fruitori e nell’ente erogatore del servizio

Politica debole nello sviluppo del co-design della cittadinanza digitale

Resistenza cuturale dei cittadini e/o degli operatori

Difficoltà di comunicare la vision all’interno e all’esterno nel processo della cittadinanza digitale

Tempo e apertura all’interazione con gruppi di cittadini Rischio di asocialità della cittadinanza digitale

Co-progettare con il solito bacino Tabella 4B. Il piano di azione per la stesura del progetto e la sua messa in opera

Azione Responsabile Data/Scadenza Formazione e coinvolgimento con esperienze mature di co-progettazione

Servizio innovazione in sinergia con strutture specifiche

12 mesi

Valutare quantitativamente la resistenza culturale Coinvolgimento diretto per micro esperienze stakeholder con modalità dedicate

Servizio innovazione in sinergia con P.A. e rappresentanze locali

Permanente con valutazioni semestrali

Costruzione e sperimentazione di meccanismi di valutazione fra pari su micro esperienze

Servizio innovazione in sinergia con P.A. e rappresentanze locali

Entro 6 mesi dalla prima valutazione

Allargamento della proposta di legge su partecipazione a tutte le politiche regionali

Conferenza dei Direttori di Area

60 giorni

Cavalcare esperienze di lavoro su modello hackathon

ARTI con Servizio Innovazione 30 giorni. Lancio al Festival dell’Innovazione

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Allegato IV - Breve descrizione del Quadro Logico (QL) La matrice di progettazione del Quadro Logico. Il Quadro Logico è una matrice di progettazione, largamente usata nei programmi promossi dalla Commissione Europea e da altri organismi internazionali, molto utile per definire in maniera chiara i diversi elementi di un intervento progettuale e per visualizzarli in modo efficace, favorendo quindi anche una riflessione comune sul progetto. Essa è lo strumento di progettazione usato nella metodologia GOPP (Goal Oriented Project Planning), parte integrante dell’approccio PPCM (Programme and Project Cycle management). Prima di presentare il Quadro Logico nel suo formato standard completo, è opportuno spiegare qual è il significato della sua parte più significativa, la logica di intervento. La logica di intervento è articolata in quattro livelli, legati tra loro da un rapporto di causa-effetto in senso verticale, dal basso verso l’alto, secondo il quale le attività portano ai risultati, i risultati conducono al raggiungimento dello scopo del progetto e lo scopo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi generali.

Significato e definizione dei livelli del Quadro Logico

LOGICA DI INTERVENTO

DEFINIZIONE (Che cos’è ?)

SIGNIFICATO (A che domanda risponde ?)

Obiettivi Generali

I benefici sociali ed economici di medio e lungo termine al raggiungimento dei quali il progetto contribuirà

Perché il progetto è importante per la società ?

Scopo del progetto (Obiettivo specifico)

Il beneficio “tangibile” per i beneficiari (il miglioramento di una condizione di vita dei beneficiari o di una aspetto importante di una organizzazione)

Perché i beneficiari ne hanno bisogno ?

Risultati I servizi che i beneficiari riceveranno dal progetto

Cosa i beneficiari saranno in grado di fare, di sapere o di saper fare grazie alle attività del progetto

Attività Ciò che sarà fatto durante il progetto per garantire la fornitura dei servizi

Cosa sarà fatto per fornire i servizi ?

Di seguito vengono illustrati con maggiore dettaglio i quattro livelli della logica di intervento di un progetto.

• Obiettivi generali. Essi sono i benefici sociali e/o economici di lungo termine per la società in generale (non solo e non tanto quindi per i beneficiari del progetto) ai quali il progetto contribuirà. Questi obiettivi non vengono raggiunti esclusivamente tramite il progetto ma con il contributo di altri interventi o progetti o programmi. Essi sono attinenti a diversi aspetti di carattere sociale ed economico, pertanto il singolo progetto potrà prevedere più obiettivi generali. E’ importante sottolineare come il progetto non sia responsabile di raggiungere questi risultati.

• Scopo del progetto. (Anche definito come obiettivo specifico). Esso indica i benefici o il beneficio tangibile che i beneficiari otterranno mettendo a frutto i servizi che riceveranno nell’ambito del progetto. In particolare, lo scopo del progetto definisce l’aspetto o

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condizione della vita dei beneficiari che registrerà un miglioramento a seguito dell’utilizzo dei servizi forniti nell’ambito del progetto. Di norma, è opportuno che il progetto stabilisca un solo obiettivo specifico. A differenza degli obiettivi generali, a cui il progetto può contribuire insieme ad altri fattori, il progetto è direttamente responsabile del raggiungimento dell’obiettivo specifico. Per beneficiari di un progetto si intendono gli individui i cui problemi sono affrontati dal progetto e non il personale delle organizzazioni impegnate nella sua realizzazione.

• Risultati. Questi si riferiscono ai servizi che i beneficiari, o altri soggetti facenti parte del contesto specifico, otterranno a seguito delle attività realizzate nell’ambito del progetto. Essi definiscono cosa i beneficiari saranno in grado di fare, di sapere o di saper fare grazie alle attività del progetto. I risultati non riguardano le infrastrutture realizzate ma i servizi offerti nell’ambito di tali infrastrutture.

• Attività. Tale termine indica le azioni che saranno realizzate nell’ambito del progetto per fornire i servizi necessari ai beneficiari o ad altri soggetti.

E’ importante sottolineare che mentre il progetto non è direttamente responsabile di raggiungere gli obiettivi generali (che ne costituiscono piuttosto la “giustificazione sociale”), esso è responsabile di conseguire l’obiettivo specifico, il cui raggiungimento determina l’efficacia del progetto stesso. L’obiettivo specifico di norma viene raggiunto dai beneficiari dopo che il progetto è stato portato a termine. Ciò che resta sul campo, a progetto appena terminato, sono i risultati, vale dire quello che i beneficiari sono in gradi di fare, di essere o di saper fare grazie alle azioni del progetto. Di norma il Quadro Logico è, nella sua versione completa, presentato secondo il seguente formato:

Formato completo del Quadro Logico

LOGICA DI INTERVENTO INDICATORI FONTI DI

VERIFICA IPOTESI

Obiettivi Generali

Scopo (Obiettivo specifico)

Risultati

Attività

Precondizioni

Per ciascuno dei quattro livelli descritti, che insieme rappresentano la logica di intervento del progetto, si identificano gli indicatori di raggiungimento, le fonti presso le quali reperire i dati a essi relativi e soprattutto le ipotesi, definibili come quei fattori o condizioni esterni al progetto ma importanti per raggiungere i risultati e gli obiettivi del progetto. L’esistenza delle ipotesi scaturisce dalla considerazione che gli interventi progettuali, spesso per mancanza di risorse o di competenza degli attori, non possono operare in più settori allo stesso tempo. Questo fa sì che per raggiungere certi obiettivi cosiddetti finali, il progetto debba appunto “ipotizzare” che altre condizioni, assolutamente esterne e indipendenti dal progetto, si verifichino.

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Allegato V – Il racconto del workshop per immagini

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PUGLIA

Linea A.2 – PROGETTARE Miglioramento dei programmi, dei progetti e della performanc

Riferimenti

STAFF DI LINEA Elena Tropeano Responsabile di Linea 070 67956202 [email protected] Donatella Spiga Staff di progetto 070 67956246 [email protected] TASK FORCE REGIONALE Rosa Carlone Task Force Regione Puglia [email protected] Fedele Congedo Task Force Regione Puglia [email protected] Andrea Gelao Task Force Regione Puglia [email protected] Nicola Recchia Task Force Regione Puglia [email protected] Ornella Cirilli Task Force Regione Puglia [email protected]