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RELAZIONE
ATTIVITA’
ARPAV 2012
Attività tecnico scientifica realizzata dall’Agenzia
Regionale per la Prevenzione e protezione Ambientale
del Veneto nel 2012 CON DETTAGLIO DATI STRUTTURE DEL TERRITORIO
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012 A T T I V I T À T E C N I C O S C I E N T I F I C A R E A L I Z Z A T A
D A L L ’ A G E N Z I A R E G I O N A L E P E R L A P R E V E N Z I O N E E
P R O T E Z I O N E A M B I E N T A L E D E L V E N E T O N E L 2 0 1 2 C O N
D E T T A G L I O D A T I S T R U T T U R E D E L T E R R I T O R I O
INTRODUZIONE ........................................................................................................................ 1
CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’ ............................................................ 4
MODALITÀ DI INQUADRAMENTO DELL’ATTIVITÀ ARPAV ............................................................ 4
DESCRIZIONE OPERATIVA DELLE ATTIVITA’ ................................................................................... 6
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE ............................................................................................................ 6
ATTIVITÀ SULLO STATO DELL’AMBIENTE ................................................................................... 10
ATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICHE ............................................................................................... 11
ATTIVITA’ ISTRUTTORIE ................................................................................................................. 15
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE AMBIENTALE ................................................................................. 17
ATTIVITA’ GESTIONALI E AMMINISTRATIVE .............................................................................. 18
L’ATTIVITA’ REALIZZATA NEL 2012 ..................................................................................... 21
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE ............................................................................................................ 21
ATTIVITA’ SULLO STATO DELL’AMBIENTE ..................................................................................... 26
ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE ................................................................................................. 30
ATTIVITA’ ISTRUTTORIE .................................................................................................................... 34
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE AMBIENTALE .................................................................................... 35
ATTIVITA’ GESTIONALI .................................................................................................................... 36
L’ATTIVITÀ 2012 IN SINTESI .................................................................................................. 38
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INTRODUZIONE
L’istituzione operativa dell’agenzia ha 15 anni e vi è la speranza che sia consolidata la conoscenza
del complesso ed articolato insieme di attività di controllo e di monitoraggio che quotidianamente i
tecnici ed i professionisti che operano in ARPAV svolgono e realizzano sul territorio.
Per tanti fattori si è potuto verificare che la conoscenza del “servizio ARPAV” è, se va bene, limitata
e quasi mai percepita nella sua totalità. Pertanto, questa relazione sull’attività ARPAV del 2012 è,
come quella del 2011, occasione per far capire cosa fa ARPAV.
Le chiavi interpretative dell’attività di ARPAV sono multiple e risentono delle innumerevoli
sfaccettature che le complessità ambientali possono avere, siano esse per modelli di analisi
consolidati come il DPSIR (Driving forces, Pressures, State, Impact, Responses, ovvero Determinanti,
Pressioni, Stato, Impatto, Risposta), siano esse per matrice (aria, acqua, agenti fisici, ecc …), siano
esse per gerarchia delle attività industriali o per altri criteri di classificazione.
Il tutto è peraltro ulteriormente complicato dalla “natura” di ARPAV (e di tutte le altre agenzie
ambientali italiane) poiché è un ente che si muove al confine fra sanità e ambiente, operando
controlli e monitoraggi per la prevenzione della salute collettiva con ricadute sul turismo,
sull’agricoltura, sulla protezione civile, ecc ...
E’ tutto iniziato il 18 aprile 1993: in quell’occasione si votò per un pacchetto di 8 referendum ed uno
di questo fu definito “un voto per l’ambiente”. Quel quesito referendario prese quasi l’83% di SI e
furono enucleate le attività di controllo sull’ambiente dalla sanità per esaltarne la specificità. Nella
formulazione burocratica dei quesiti referendari si trattava di separare le competenze tecnico
scientifiche in materia di controllo e prevenzione dell’inquinamento del Servizio Sanitario Nazionale
dalle Unità Sanitarie Locali, abrogando alcune norme della Legge 833/1978.
Da quel SI è iniziato un percorso, prima normativo, poi organizzativo ed infine operativo, che ha
portato alla costituzione di un sistema di Agenzie Ambientali, strutture e circa 15.000 professionisti
che si occupano in Italia di ambiente e prevenzione sul territorio nazionale. Nel 1994, in seguito
agli esiti del referendum, è stata promulgata una legge (la n. 61) che reca in sé le disposizioni sulla
riorganizzazione dei controlli ambientali e sulla istituzione dell’A.N.P.A. (Agenzia Nazionale per la
Protezione dell’Ambiente), poi ridefinita in A.P.A.T. (Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i
Servizi Tecnici) e oggi I.S.P.R.A. (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale). La
stessa norma prevedeva anche che Regioni e Provincie autonome si dotassero, attraverso proprie
leggi, di Agenzie Regionali per questo settore. La riorganizzazione insita nella legge è quindi
spinta alla massima articolazione territoriale. Ci sono voluti alcuni anni affinché tutte le 19 Regioni e
le 2 Provincie Autonome avessero adottato strumenti legislativi per la costituzione delle ARPA,
Agenzie Regionali per l’Ambiente: dal 1995 al 2002. Oggi il sistema agenziale italiano è completo
e aspetta nuove norme per la sua definitiva definizione operativa come sistema nazionale.
Un aspetto importante è che molte delle agenzie (fra cui ARPAV) hanno già nella legge istitutiva, e
nello sviluppo operativo poi, superato il concetto di controllo ambientale, comunque garantito, per
anteporre quello della prevenzione, ponendosi in realtà come ponte fra le materie prettamente
ambientali e la prevenzione collettiva per la salute umana.
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Il pensiero, per tutte, è che solo con un’efficace
azione di tutela preventiva si possono liberare risorse
per un sistema di controlli più efficiente.
ARPAV (come le altre agenzie italiane) è ambiente
ma nasce dalla sanità, svolge un’attività che copre
un’area che è per gran parte ricadente nella
prevenzione sanitaria, ha la totalità del personale
con il contratto sanità, è finanziata principalmente con
capitoli di bilancio afferenti all’area sanitaria.
Questa stretta connessione ARPAV e prevenzione
sanitaria si articola maggiormente quando si entra
nel dettaglio delle attività.
Il Decreto 23 aprile 2008 sui LEA, Livelli Essenziali di Assistenza (relativamente alle Aree B, C ed E),
prevede espressamente ricadenti in ambito sanitario alcune attività di controllo che ARPAV svolge
istituzionalmente nell’espletamento delle proprie attività: si tratta di acque di balneazione,
inquinamento atmosferico, rumore, smaltimento rifiuti, rischi ambientali, attività in materia di
Autorizzazioni Intergrate Ambientali (AIA), amianto, radiazioni ionizzanti e non ionizzanti, rischi da
sostanze pericolose (REACH), sistemi di risposta ed informazione alle emergenze da fenomeni
naturali o provocati (leggasi CFD e SIMAGE in Veneto), radon, acque destinate a molluschicoltura,
alimenti di origine vegetale (attività di laboratorio), ambienti di lavoro (verifiche sugli impianti).
A tale Decreto ha fatto recentemente seguito, sempre in ambito LEA, il Decreto Legislativo n. 68 del
6 maggio 2011 il quale, nell'intervenire in materia di autonomia di entrata delle regioni a statuto
ordinario e delle province, ha determinato le modalità di individuazione dei costi e dei fabbisogni
standard nel settore sanitario sempre in funzione dei predetti LEA.
Il Piano Nazionale della Prevenzione 2010-2012 (intesa sottoscritta nella Conferenza Stato-Regioni
del 29 aprile 2010) richiama l’importanza degli interventi ispettivi di controllo successivo sulle fonti
di danno e rischio connesse all’esercizio di attività, prevedendo esplicitamente le ispezioni di ARPA in
relazione alla normativa ambientale regionale, nazionale ed europea.
La recente normativa in materia, quindi, identifica gran parte dell’attività di ARPAV come propria
dell’ ambito sanitario.
Sintetizzando, LA TUTELA DELL’AMBIENTE E’ UNA DELLE CONDIZIONI PRINCIPALI PER LA
PROTEZIONE DELLE SPECIE UMANA, ANIMALE E VEGETALE: la normativa nazionale più recente in
materia di Sanità e Prevenzione, nell’ambito dell’obiettivo più generale di migliorare lo stato di
salute della popolazione e di ridurre i costi sociali per la cura e la riabilitazione, secondo le
indicazioni dell’OMS, richiama esplicitamente compiti che in Regione del Veneto sono univocamente
attribuiti o attribuibili ad ARPAV.
L’ambiente è quindi un percorso orizzontale che passa attraverso molti territori (sanità,
protezione civile, lavori pubblici, ecc …) ed il territorio prevalente in cui ARPAV opera è quello
della prevenzione sanitaria per la salute collettiva.
acronimo A.R.P.A.V il dettaglio
La P nell’acronimo ARPAV significa
Prevenzione e non protezione. Infatti,
il modo corretto ed ufficiale per
scrivere per esteso il nome di ARPAV
è Agenzia Regionale per la
Prevenzione e protezione Ambientale
del Veneto
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ATTIVITÀ ARPAV NELL’AMBITO DELLA PREVENZIONE Attività di controllo, verifica, monitoraggio, analisi, sorveglianza, valutazione, istruttoria su …
Qualità dell’ARIA: • monitorare in continuo i livelli di inquinanti (NOx, PM10, ecc). e dare supporto tecnico a Regione, Province
e Comuni per i vari Piani di Azione;
• effettuare indagini nei pressi di particolari fonti di emissione (inceneritori, fonderie, vetrerie, centrali termoelettriche, …).
Qualità delle ACQUE: • controllare con regolarità, secondo le direttive europee, le acque di balneazione;
• monitorare le acque superficiali e sotterranee, per individuare tempestivamente potenziali inquinamenti delle falde nonché il loro stato ecologico e prevenire inquinamento delle acque potabili;
• classificare le acque lagunari (anche ai fini della molluschicoltura).
Qualità dei SUOLI: • individuare e caratterizzare le aree da sottoporre a bonifica;
• valutare le caratteristiche dei suoli, anche ai fini della produzione agricola e dell’utilizzo degli effluenti di allevamento;
• controllare la qualità biologica delle sabbie per il ripascimento dei litorali.
Qualità degli ALIMENTI: • Attività analitica di controllo degli alimenti
RUMORE: • monitoraggi e controlli sulle infrastrutture (strade, autostrade, aeroporti, porti);
• controlli su emissioni rumorose di attività produttive.
RADIAZIONI IONIZZANTI E NON IONIZZANTI: • gestione della rete di monitoraggio della radioattività nell’aria e negli alimenti (es. incidente nucleare in
Giappone);
CAMPI ELETTROMAGNETICI: • monitoraggi e controlli su emittenti radiotelevisive e stazioni radio base per telefonia, nonché controlli su
linee elettriche e cabine di trasformazione e formulazione di pareri preventivi sulle installazioni;
• gestione data base regionale georeferenziato delle sorgenti emissive.
AMIANTO • controllo amianto negli ambienti di vita e di lavoro, con particolare riferimento alle scuole
RADON • monitoraggio del gas Radon
CONTROLLI SULLE FONTI DI PRESSIONE (documentali, tecnici, gestionali ed analitici): • rispetto delle prescrizioni tecniche delle Autorizzazioni e sulle emissioni da camini, scarichi idrici, rifiuti
(Aziende a Rischio di Incidente Rilevante ex normativa Seveso, aziende in A.I.A. ex normativa IPPC, discariche, depuratori, ecc.).
CONTROLLI SULLA CORRETTA GESTIONE DEI RIFIUTI • nelle diverse forme di gestione, trasporto, stoccaggio e smaltimento
VERIFICHE IMPIANTISTICHE: • su attrezzature di lavoro e impianti;
• su impianti negli ambienti di vita.
ANALISI DI LABORATORIO, su matrici in cui la competenza relativa al controllo è in capo alle ASL: • analisi su acque potabili, su alimenti di origine non animale, su contenitori per alimenti.
MONITORAGGIO PER EMERGENZE DA FENOMENI NATURALI: • gestione rete di monitoraggio meteorologico, nivologico ed idraulico con diffusione informazioni;
• Sala operativa per Centro Funzionale Decentrato della Regione Veneto
MONITORAGGIO PER EMERGENZE DA FENOMENI PROVOCATI (incidenti industriali ed
ambientali): • Servizio di Pronta Disponibilità in tutti i Dipartimenti Provinciali;
• Sala operativa 24H del SIMAGE, per monitoraggio inquinanti aeriformi nell’area industriale di Porto Marghera e diffusione delle informazioni e supporto tecnico a Prefettura, Sindaco di Venezia e Vigili del
Fuoco.
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CLASSIFICAZIONE E DESCRIZIONE DELLE ATTIVITA’
La difficoltà di rappresentare sinteticamente il complesso delle attività dell’agenzia risente
sicuramente dei diversi modi, a volte strettamente tecnici, per classificarla, inquadrarla, individuarla,
programmarla e rendicontarla.
In questo capitolo si cercherà di fare sintesi per riuscire a spiegare, si spera nel modo più chiaro
possibile, l’inquadramento delle attività di ARPAV
MODALITÀ DI INQUADRAMENTO DELL’ATTIVITÀ ARPAV
Si propongono tre distinti box esplicativi, che classificano l’attività dell’agenzia secondo tre diversi
criteri:
Classificazione istituzionale
Classificazione per tipologia
Classificazione operativa
Le classificazioni, per essere meglio comprese, devono però essere precedute da un breve glossario
terminologico:
LEP Il concetti di Livello Essenziali delle Prestazioni è stato inserito nella legge costituzionale 18 ottobre 2001, n. 3, che ha rivisto il Titolo V della Costituzione della Repubblica Italiana. I LEP definiscono il contenuto minimo essenziale di prestazioni garantite a tutti in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, il diritto a ricevere una prestazione da parte della PA funzionale alla tutela di un diritto soggettivo del cittadino, la regolazione degli standard strutturali e qualitativi delle prestazioni
LEA Livelli Essenziali di Assistenza riferiti alle prestazioni di assistenza sanitaria garantite dal servizio sanitario nazionale così come normati dal d.p.c.m. del 29/11/2001 (definizione dei livelli essenziali di assistenza) e sue modificazioni ed integrazioni (Decreti 23 aprile 2008 e n. 68 del 6 maggio 2011
LETA Livelli Essenziali di Tutela Ambientale (termine coniato dal Sistema Agenziale)
LEPTA Livelli Essenziali delle Prestazioni Tecniche Ambientali (termine coniato dal Sistema Agenziale)
SERVIZI Output dell'agire di ARPAV in risposta ai bisogni e/o alla domanda per la prevenzione e la tutela ambientale. Assumono un valore e generano livelli di soddisfazione. I servizi, in prevalenza presentano intangibilità fisica e attengono alla sfera della conoscenza e dell'azione di salvaguardia e tutela delle componenti ambientali e della salute.
PRODOTTI Possono essere visionati/provati prima della fruizione e dar luogo anche ad elementi di conoscenza immagazzinati (in banche dati). Fisicamente strutturati (p.es. relazioni, studi, report, documenti) sono più facilmente riferibili a transazioni (costo-valore del prodotto fisico generato). Attengono sia alla sfera della conoscenza, che a quella della documentazione/progettazione e certificazione/verifica, e sono principalmente caratterizzati dalla risposta che forniscono per problematiche specifiche.
PRESTAZIONI Modalità, tipologie, contenuti delle azioni che danno luogo all'erogazione dei servizi ed alla realizzazione dei prodotti (rappresentando di fatto il come si assicura l'erogazione del servizio/prodotto). Consentono di esprimerne dimensione numerica e qualificazione operativa (per tipo e frequenza delle singole attività).
ATTIVITA' Azioni, comunicazioni o elementi necessari ad assicurare il completamento di una prestazione. Identificano le unità elementari utilizzabili per il controllo di gestione. L'elenco fornito è completo di ogni possibile elemento e la prestazione può richiederne tutti o solo una parte.
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CLASSIFICAZIONE PER TIPOLOGIA
ATTIVITA’ PROGRAMMATA è quella svolta nell’ambito del Programma annuale di attività.
ATTIVITA’ SU PROGETTO sono attività programmate (tipicamente di monitoraggio ambientale) svolte all’interno di un
progetto specifico, di ricerca o comunque finalizzato al raggiungimento di specifici obiettivi in tempi definiti.
ATTIVITA’ NON PIANIFICATA è quella svolta in risposta ad una richiesta puntuale proveniente normalmente da Regione, Provincie, Comuni, AASL, VVFF, …, talvolta anche in risposta a richieste dirette di cittadini,
al di fuori di quanto previsto dal programma di attività.
ATTIVITA’ IN EMERGENZA
è quella svolta dall’agenzia una volta ricevuta una segnalazione di un episodio o incidente che possa comportare un rischio/danno ambientale e comporta interventi e accertamenti
per monitorare gli eventuali effetti sulla popolazione e sull’ambiente.
ATTIVITA’ IN PRONTA DISPONIBILITA’
è una attività in emergenza svolta al di fuori dell’orario di lavoro, per poter garantire al territorio una risposta dell’agenzia senza soluzioni di continuità durante tutte le ore del giorno e per tutti i giorni dell’anno.
CLASSIFICAZIONE ISTITUZIONALE (da Catalogo dei Servizi ARPA/APPA
approvato in sede di AssoArpa da tutte le Agenzie italiane)
ATTIVITÀ ISTITUZIONALI OBBLIGATORIE Sono i servizi essenziali per il "processo LETA", esclusivi di ARPAV, erogati ed assicurati
obbligatoriamente sull'intero territorio regionale e finanziati mediante quota del FSR
ATTIVITÀ ISTITUZIONALI NON OBBLIGATORIE
Sono i servizi realizzati a favore dei Lepta e non esclusivi di ARPAV, erogati e assicurati in termini supplementari o integrativi ai Lepta su base regionale o subregionale, e finanziati o attraverso il FSR o con specifiche decisioni e/o atti della Regione o di Amministrazioni
locali.
ATTIVITÀ ISTITUZIONALI FACOLTATIVE
Sono attività o servizi facoltativi o aggiuntivi, svolti su commissione specifica di pubblici/privati solo a seguito del pieno espletamento dei Lepta, erogati a tariffa od a
costo industriale e non aventi carattere autorizzativo o certificativo
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DESCRIZIONE OPERATIVA DELLE ATTIVITA’
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE
L’attività si esplica sia sulle Fonti di Pressione, accatastate nel Sistema Informativo Regionale
Ambientale del Veneto (SIRAV) in quanto provviste di autorizzazione (alle emissioni, agli scarichi, al
recupero e smaltimento rifiuti, ecc.) rilasciate da parte di enti o pubbliche amministrazioni, sia su
quelle situazioni ambientali non accatastate in SIRAV o non accatastabili; in quest’ultimo caso
definite Oggetti di Controllo Generici (OCG).
In entrambi i casi ARPAV attiva dei processi di controllo, cioè una serie di attività che terminano con
una relazione/rapporto/parere diretta ad uno o più specifici destinatari. Di norma un processo di
controllo coincide con un procedimento originato da una richiesta di controllo (pianificata o meno) o
da controlli obbligatori sulla base di specifiche normative.
CLASSIFICAZIONE OPERATIVA
ATTIVITÀ DI PREVENZIONE Attività di controllo preventivo e successivo su fonti di pressione, gerarchizzate e accatastate o genericamente diffuse sul territorio, in molti casi propedeutiche alle
autorizzazioni ambientali amministrative fornite dagli enti competenti.
ATTIVITÀ SULLO STATO DELL’AMBIENTE
Attività di monitoraggio quali - quantitativo sulle principali matrici ambientali (aria, acqua, parametri meteorologici, suoli, ecc ...)
ATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICHE Verifiche sulla sicurezza impiantistica, analisi della radioattività ambientale, compostaggio,
attività di coordinamento tecnico sulla sicurezza del territorio, attività di analisi di laboratori certificati, attività di sintesi a livello regionale con osservatori su diverse matrici.
ATTIVITA’ ISTRUTTORIE
Partecipazione tecnica a commissioni e conferenze di servizi o emanazione di pareri
ATTIVITA’ DI PROMOZIONE AMBIENTALE
Attività di comunicazione, formazione, reporting ambientale e di educazione per la sostenibilità
ATTIVITA’ GESTIONALI E AMMINISTRATIVE Attività di pianificazione, programmazione e coordinamento, sistemi informativi ed
innovazione, sistema di gestione della qualità, sorveglianza sanitaria e sistema per la sicurezza dei lavoratori, gestione delle risorse umane, gestione economico-finanziaria,
gestione del contenzioso e degli affari legali, ecc ...
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FONTI DI PRESSIONE AMBIENTALE (FPA)
La “gerarchia” di impatto delle sorgenti si basa principalmente su :
gli impianti a rischio di incidente rilevante (D.Lgs. 238/2005 – ex 334/1999 “Attuazione
della direttiva 96/82/CE relativa al controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con
determinate sostanze pericolose”, detta Seveso III);
gli impianti ad impatto ambientale rilevante, che rientrano nelle condizioni previste dalla
normativa per la prevenzione integrata dell’inquinamento ambientale (Direttiva IPPC,
recepita con il D.Lgs. 152/2006 e s.m.i., parte II, titolo III bis, sul controllo integrato
dell’inquinamento ambientale. Raccomandazione 2001/331/CE in materia di criteri minimi
per le ispezioni ambientali);
altre fonti di pressione ambientale, non ricadenti nei due casi sopra evidenziati.
Le Fonti di Pressione Ambientale sono controllate con frequenze legate alla tipologia degli impianti
ed alle specifiche normative di riferimento. Su ciascuna FPA sono poi sviluppati uno o più processi di
controllo, che a loro volta sono composti di uno o più controlli, suddivisi in 4 tipologie..
La classificazione delle tipologie di controllo vede:
il controllo documentale o amministrativo: è un controllo sulla documentazione
dell’impianto senza effettuazione di misure, campionamenti o analisi (esempio: verifica di
registri di carico e scarico, quaderni di manutenzione, ecc.);
il controllo tecnico: è la verifica, tramite uno o più sopralluoghi, dei requisiti di carattere
strutturale dello stabilimento e delle pertinenti attrezzature nel rispetto degli standard di
qualità ambientale; si tratta di controlli puntuali che possono richiedere esecuzioni di misure o
stime per verificare il corretto funzionamento e la sicurezza degli impianti (ad esempio:
verifica del corretto funzionamento del sistema di raccolta e trattamento del percolato in una
discarica);
il controllo gestionale: indica il controllo sulla corretta gestione dell’impianto (esempio:
verifica del Sistema di Gestione della Sicurezza degli impianti soggetti a normativa Seveso,
verifica della corretta gestione degli autocontrolli, ecc.);
il controllo strumentale o analitico: è quel controllo che va inteso come monitoraggio diretto
dell’impatto dell’impianto sull’ambiente, ai fini di garantire la conformità alle prescrizioni
ambientali pertinenti. Questo tipo di controllo richiede un campionamento ed una successiva
analisi dei parametri del campione e/o altri tipi di elaborazioni analitiche.
Vi è poi il controllo integrato, che è il controllo complessivo dell’impatto di un impianto sull’ambiente,
costituito dall’insieme dei controlli sopra descritti.
FONTI DI PRESSIONE ELETTROMAGNETICHE (FPE)
L’attività dell’agenzia nelle tematiche inerenti gli agenti fisici di inquinamento ambientale quali
elettromagnetismo, radioattività, fattori acustici e luminosi è espletata mediante un coordinamento a
livello regionale con modalità di controllo e di valutazione dello stato ambientale e delle pressioni
esercitate su di esso. Il controllo delle specifiche sorgenti di radiazioni è effettuato in sede di
controllo sulle fonti di pressione. Le attività del monitoraggio dello stato ambientale per i campi
elettromagnetici sono riferibili essenzialmente alla gestione ed elaborazione dei dati rilevati dalle
reti costituite da stazioni automatiche rilocabili.
Le FPE sono essenzialmente le sorgenti di campi elettromagnetici ad alta frequenza, costituite dalle
stazioni Radio Base per telefonia mobile comunicate alla Provincia di competenza(L.R. 29/93) e
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dagli impianti radiotelevisivi attivi nel territorio veneto, e di quelli a frequenza estremamente bassa
come gli elettrodotti e le cabine elettriche.
OGGETTI DI CONTROLLO GENERICO (OCG)
Sono quelle Fonti di Pressione Ambientale (FPA) non gerarchizzate nel SIRAV (Sistema Informativo
Regionale Ambientale del Veneto) in quanto occasionali o non legate a processi autorizzativi dalle
competenti autorità.
Costituiscono, in ogni caso, un’importante espressione dell’attività di controllo dell’agenzia sul
territorio, e sono in genere controlli effettuati in seguito a segnalazioni, esposti o richieste.
Gli OCG (oggetti di controllo generico) che in genere vedono l’operatività di ARPAV sono:
- cantieri vari, - siti con sospetti inquinamenti dell’aria,
- abitazioni ed altri ambienti di vita, - acque di transizione,
- acque marino costiere, - corpi idrici sotterranei,
- corsi d'acqua, - porti e aeroporti,
- aziende e attività industriali, - elettrodotti e cabine di trasformazione, - impianti di illuminazione ed energetici,
- infrastrutture stradali e autostradali, - infrastrutture ferroviarie e marittime,
- laghi e corpi idrici superficiali, - siti con sospetto inquinamento radioattivo,
- siti potenzialmente contaminati, - siti amianto,
- sorgenti di rumore, - sorgenti di vibrazioni, - suoli
- …..
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FIGURA: Schema delle attività di prevenzione realizzate da ARPAV
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ATTIVITÀ SULLO STATO DELL’AMBIENTE
Una considerevole parte dell’attività (rilevante anche in termini strumentali ed economici) è
rappresentata dal complesso sistema delle reti di monitoraggio, che sono un grande patrimonio
tecnico dell’Agenzia, per un totale di oltre 617 stazioni - fisse e mobili - sparse su tutto il territorio
della Regione. Esse sono di importanza strategica perché devono fornire dati attendibili con
continuità, sia per l’uso interno che per la cessione a terzi, per il monitoraggio dello stato
dell’ambiente.
Annualmente gli osservatori regionali di ARPAV producono un piano di monitoraggio per ogni
tipologia di rete, nel quale vengono indicate le stazioni/punti soggetti al monitoraggio e la relativa
frequenza dei campionamenti, in coerenza secondo quanto previsto dalle vigenti normative tecniche.
Le reti di monitoraggio che vedono l’operatività di ARPAV sono:
acque superficiali,
acque di transizione,
acque marino costiere,
acque sotterranee,
acque di balneazione,
bacino scolante,
qualità dell’aria,
pollini,
radioattività,
….
STAZIONI E MEZZI DELLE RETI DI MONITORAGGIO DI ARPAV NEL 2012
Tipologia rete #
Qualità dell’aria 59 Mezzi mobili per campagne qualità dell’aria 26
Strumentazione SIMAGE 15 Pollini 13 Boe meteo marine 9
Acque interne 46 Agrometeorologica 199
Idro-termo-nivo-pluviometrica 167 Freatimetrica manuale 39
Depressioni fredde 10 Termo-pluviometrica 25
Meteoambientale 6 Radar 3
TOTALE 617
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ATTIVITÀ TECNICO-SCIENTIFICHE
COORDINAMENTO TECNICO (attività dei Dipartimenti e Osservatori Regionali ARPAV)
Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio
Il Dipartimento Regionale per la Sicurezza del Territorio di ARPAV opera principalmente su quattro
aree tematiche:
1. Area Attività Previsionale: riguarda la redazione di bollettini specialistici e la diffusione degli
stessi alle diverse categorie di utenti, attraverso diversi canali di distribuzione. I bollettini
previsionali di tipo meteorologico forniscono indicazioni sull’evoluzione del tempo, sia a scala
regionale, che per ambiti territoriali specifici (montagna, costa, lago di Garda). Altri bollettini
previsionali forniscono indicazioni puntuali sul tema neve sotto il profilo della sua distribuzione,
dell’evoluzione e della sicurezza in relazione al pericolo di valanghe. Infine, alcuni bollettini
previsionali riguardano le interazioni tra l’evoluzione del tempo e la salute dei cittadini con
particolare riferimento ai temi dell’inquinamento dell’aria e delle ondate di calore che
pregiudicano lo stato di salute delle fasce più deboli della popolazione.
2. Area Attività Tecniche sul Territorio: si tratta di attività tecniche di campionamento, misura,
rilevazione e controllo svolte sul territorio regionale a favore sia di utenti istituzionali (Regione,
Comuni, Provincie) che privati (operatori turistici, agricoltori, liberi professionisti, Università, Enti di
ricerca). Tali attività riguardano le seguenti tematiche principali:
a. in ambito idrologico vengono effettuate periodiche campagne di misura di portata della
corrente nei principali fiumi del Veneto, al fine della stima delle risorse idriche e dei bilanci
di bacino.
b. relativamente al tema della neve e delle valanghe, le attività sul territorio riguardano i piani
di rilevamento delle caratteristiche del manto nevoso, l’individuazione preventiva di possibili
situazioni di pericolo di valanghe nell’ambito di piste e impianti sciistici. Viene inoltre
assicurata un’assistenza tecnica specialistica agli Enti locali e ai soggetti gestori delle
infrastrutture di interesse pubblico durante le situazioni di emergenza per il rischio valanghe.
3. Area Attività del Centro Funzionale Decentrato: il Dipartimento svolge alcune funzioni importanti di
gestione del Centro Funzionale Decentrato della Regione del Veneto. Sulla base dei dati delle
reti di monitoraggio e dei bollettini di previsione, vengono effettuate valutazioni sugli scenari di
rischio idraulico (alluvioni), idrogeologico (frane) e valanghivo e sui possibili effetti sul territorio.
Tali valutazioni prevedono l’impiego di specifica modellistica di simulazione dei fenomeni
naturali.
4. Area di supporto alle Attività produttive: si tratta di attività tecniche finalizzate a supportare una
corretta programmazione della produzione in campo agricolo, sia sotto il profilo dei costi di
produzione sia delle misure finalizzate alla tutela dell’ambiente e del consumatore. Si tratta
principalmente della produzione e diffusione di bollettini informativi previsionali contenenti
indicazioni puntuali di natura agronomica. Vengono inoltre prodotti ed inviati avvisi tempestivi
agli agricoltori in presenza di condizioni meteorologiche avverse che possono danneggiare
seriamente i raccolti (gelate).
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Dipartimento Regionale Laboratori
L’attività di analisi di ARPAV è effettuata dal Dipartimento Regionale Laboratori, attraverso
l’espressione dei diversi laboratori sul territorio veneto, su varie tipologie di campioni:
Campioni relativi alle fonti di pressione ambientale:scarichi industriali, depuratori pubblici, suolo,
rifiuti, percolato, pozzi spia discariche, acque sotterranee, polveri (deposimetri), acque
superficiali, emissioni, canister, campionatori passivi (radiello) e diossine;
Campioni relativi alle reti di monitoraggio:acque di balneazione, acque superficiali (corsi d'acqua
e laghi), acque di transizione, acque marino costiere, acque sotterranee, acque potabili,
campagne Qualità dell’aria (campionatori passivi, rete canister, PM10 e microinquinanti, pollini,
qualità biologica di fiumi, laghi, acque marino-costiere e di transizione, radioattività delle matrici
alimentari ed ambientali, dosimetri radon;
Campioni conferiti (da ASL o altri): alimenti, altre acque (minerali, termali, piscine, altre), amianto,
ecc …
Osservatori Regionali ARPAV
Un’importante esplicitazione operativa del coordinamento tecnico scientifico di ARPAV è effettuata
tramite l’attività degli osservatori regionali, strutture tematiche (su matrici) che a livello regionale
affrontano analisi e studi basandosi su modellistiche di settore, azioni coordinate sulle grandi opere
del Veneto, supporto alla Regione e allo Stato per adempimenti o progetti nel territorio.
Gli osservatori regionali che sono stati operativi nel 2012 in ARPAV sono:
Osservatorio Aria;
Osservatorio Acque Marine e Lagunari
Osservatorio Acque Interne;
Osservatorio Suolo e Bonifiche;
Osservatorio Rifiuti;
Osservatorio Agenti Fisici;
Osservatorio Grandi Rischi e IPPC
ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE PARTICOLARI
Verifiche sulla Sicurezza Impiantistica
Le verifiche periodiche relative alla sicurezza impiantistica negli ambienti di vita e di lavoro,
disciplinate dagli artt. 71 e 86 del D.lgs. 181/2008, sono eseguite su richiesta degli utenti o
effettuate a cadenze periodiche. Sono relative ad apparecchi ed impianti, la cui documentazione
tecnica è registrata in un archivio presso ciascun Dipartimento Provinciale di competenza.
I controlli sono finalizzati a valutare lo stato di conservazione e di efficienza delle attrezzature ai
fine della sicurezza per la salute umana e vengono effettuati negli ambienti di vita, di lavoro e
presso gli utenti; comportano un’attività di verifica tecnica che varia in funzione della tipologia
dell’impianto, con modalità previste dalle specifiche normative di settore.
E’ recentemente intervenuta una nuova normativa ovvero il Decreto 11 aprile 2011 “Disciplina delle
modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’allegato VII° del D.L.vo 9 Aprile 2008,
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 13
n. 81, nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13 del medesimo
decreto legislativo”, emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali di concerto con il
Ministero della Salute e il Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo alcuni rinvii, il 2012 sarà il
primo anno di applicazione della nuova normativa, con alcune funzioni in capo alle Regione, che il
Veneto ha delegato ad ARPAV (tenuta registro informatizzato).
Le tipologie di impianti soggetti al controllo di ARPAV sono:
generatori di vapore e apparecchi a pressione
impianti di riscaldamento,
ascensori e montacarichi
impianti di sollevamento – idroestrattori,
impianti elettrici equivalenti,
sicurezza impiantistica in ambienti di vita.
Radiazioni Ionizzanti
La radioattività ambientale è un settore in cui non esistono riferimenti normativi vincolanti sul numero
e sulle frequenze dei controlli da effettuare, pur di fronte ad una ricchezza delle fonti in termini
generali sulla materia.
L’attività di ARPAV si esplica principalmente su due aspetti:
RADON: oggetto di monitoraggio da parte di ARPAV sin dal 1996, l’attività su questo gas
naturale presenta aspetti di controllo e prevenzione collettiva sanitaria, nell'ambito della quale
l’attività dell'agenzia è a supporto delle funzioni del Servizio Sanitario Regionale (SSR).
Si ricorda che il radon (isotopo Radon-222) è un gas nobile radioattivo, incolore e inodore,
prodotto dal decadimento di sostanze radioattive (uranio e radio) attive nell’ambiente terrestre
dalla sua origine, presente naturalmente nel suolo, nelle rocce, nelle falde acquifere e nei
materiali da costruzione (cementi, laterizi, ecc...).
Il radon è in grado di muoversi e fuoriuscire dal terreno o dai materiali in cui si trova e di
disperdersi rapidamente – diluito – negli spazi aperti. Negli spazi chiusi, come le abitazioni o
altri edifici (si pensi alle scuole ad esempio), può accumularsi con facilità, raggiungendo
concentrazioni pericolose per la salute umana. Le esposizioni prolungate ad elevate
concentrazioni di radon possono provocare l’insorgenza di tumori ai polmoni.
RADIOATTIVITA’: ARPAV effettua interventi a supporto e per la gestione della rete di
monitoraggio per la sorveglianza della contaminazione radioattiva. L’attività di controllo è
esercitata direttamente da ARPAV per quanto riguarda la radioattività ambientale, mentre per
le esposizioni lavorative e a scopi medici la competenza resta alle ASL, che, spesso, si avvalgono
di ARPAV quale supporto tecnico.
I controlli effettuati nell’ambito della rete prevedono:
- misure di spettrometria gamma su fallout, con cadenza mensile;
- misure di spettrometria gamma su matrici alimentari, secondo il piano annuale e in funzione
dell’attività delle ULSS.
I controlli di iniziativa ARPAV prevedono:
- misure di spettrometria gamma su matrici ambientali, in laboratorio e sul campo;
- misure di intensità di flusso di radiazioni;
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 14
- misure di dose assorbita in aria e di intensità di dose assorbita in aria.
Compost
Il compost, prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti
organici selezionati, è utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e
biologiche del terreno. La Regione del Veneto sostiene e promuove il compost di elevata qualità a
marchio "Compost Veneto" ed ARPAV gestisce, su incarico della Regione, l’Osservatorio Regionale
Compostaggio (ORC), con le seguenti attività:
monitoraggio periodico dei materiali in entrata ed uscita dagli impianti di compostaggio a scopo
conoscitivo, per rilevare l'andamento delle caratteristiche dei materiali;
gestione del marchio “Compost Veneto”;
raccolta e l’elaborazione dei dati sull’attività degli impianti di compostaggio, sulle caratteristiche
e sull’utilizzo dei prodotti ottenuti, e di altre informazioni utili alla conoscenza del settore;
supporto tecnico-scientifico agli Enti competenti;
emissione di pareri tecnici in seno alla CTPA per le attività istruttorie;
studio, ricerca ed coordinamento con altri Enti di Ricerca sulle problematiche del settore;
definizione e validazione delle metodiche di analisi;
supporto tecnico agli impianti per gli aspetti gestionali e per la realizzazione ed attuazione del
Piano di Controllo;
promozione e la formazione presso gli Enti Locali sulle tecniche della raccolta differenziata della
FORSU e del compostaggio domestico;
supporto e coordinamento tecnico alle attività di controllo ispettivo.
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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ATTIVITA’ ISTRUTTORIE
Sono attività che ARPAV svolge attraverso istruttorie tecnico-scientifiche sulle matrici anche mediante
la partecipazione a varie commissioni tecniche nazionali, regionali e provinciali o Conferenze di
Servizi, nelle quali ad ARPAV vengono richiesti un’istruttoria e/o un parere, o un esame della
documentazione o anche rilievi sul territorio.
I pareri preventivi invece sono generalmente pareri obbligatori che ARPAV deve rilasciare
nell’ambito di processi amministrativi finalizzati al rilascio di specifiche autorizzazioni.
Le tipologie più frequenti di commissioni e Conferenze di Servizi a cui ARPAV partecipa sono:
Autorizzazione/dismissione depositi oli minerali-DPR420/94
Comitato Tecnico regionale/interregionale del Corpo Naz. VVFF
Commissione Comunale Vigilanza Locali Pubblico Spettacolo
Commissione Comunale Vigilanza Luoghi Pubblico Spettacolo
Commissione Comunale Vigilanza Luoghi Pubblico Spettacolo
Commissione prefettizia piani emergenza est. ex D.L.334/99
Commissione Provinciale Vigilanza Locali Pubblico Spettacolo
Commissione Provinciale Vigilanza Luoghi Pubblico Spettacolo
Commissione Provinciale Vigilanza Luoghi Pubblico Spettacolo
Commissione per piani comunali protezione civile
Commissione provinciale elettrodotti
Commissione radioprotezione ASL
Commissione regionale decentrata LLPP
Commissione regionale LLPP
Commissione Rumore Aeroportuale
Commissioni Gas Tossici
Conferenza dei Servizi per rilascio AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale) ex D.Lgs. 152/06
Conferenza dei servizi ex L. 241/90
Conferenza dei Servizi art.12 del D.Lgs. 387/03
Conferenza dei Servizi ex D.Lgs. 152/06 - bonifiche
Conferenza dei Servizi ex D.Lgs. 152/06 art.242-bonifiche
Conferenza dei Servizi ex D.Lgs. 152/06 art.269-emissioni
C.T.P.A. (Commissione Tecnica Provinciale per l’Ambiente)
C.T.R.A. (Commissione Tecnica Regionale per l’Ambiente)
Le tipologie più frequenti di pareri che ARPAV è tenuta a rilasciare sono:
Parere ex art.192 D.Lgs. n.152/06 e DGRV n.3560/99
Parere preventivo Ponte Radio
Pareri art. 242 ex D.Lgs. 152/2006
Pareri art. 252 ex D.Lgs. 152/2006
Pareri CEM (Campi Elettro Magnetici) a bassa frequenza
Pareri impatto-clima acustico, attività temporanee
Pareri per autorizzazioni allo scarico
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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Pareri per impianti gestione rifiuti
Pareri per istruttoria RdS (Rapporto di Sicurezza) e NAR (Non Aggravio del Rischio)
Pareri preventivi RTV (impianti Radio Televisivi)
Pareri Preventivi SRB (Stazioni Radio Base)
Pareri su depositi oli minerali
Pareri su nuove edificazioni o nuovi elettrodotti
Pareri su progetti illuminotecnici
Pareri su terre rocce da scavo ex D.L.04/2008-186
Pareri SUAP
Pareri impianti FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) D.Lgs. 28/2011
Pareri su procedimenti di VAS (Valutazione Ambientale strategica) per PAT/PATI e altri piani
e programmi della Regione
Procedura semplificata. ex D.Lgs. 152/06 art. 249-bonifiche
Relazione tecnica art. 248 D.Lgs. 152/06
Report monitoraggio qualità delle acque
Report monitoraggio qualità dell’aria
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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ATTIVITA’ DI PROMOZIONE AMBIENTALE
La legge istitutiva di ARPAV (L.R. 32/1996 e s.m.) prevede espressamente che l’agenzia, nell’ambito
delle sue funzioni [art. 3, comma 2, lettere s), t), u), v)] promuova le attività di formazione,
informazione e aggiornamento professionale degli operatori nel settore ambientale; realizzi attività
di formazione ed informazione specifica sulle normative tecniche, sugli standard e sulle metodologie
relative a misure, rilievi e analisi, anche al fine di acquisire protocolli operativi uniformi; promuova
l’attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle buone pratiche di laboratorio ed
altresì promuova le attività di educazione ed informazione ambientale dei cittadini.
Per fare ciò l’agenzia svolge una considerevole attività di comunicazione, sia interna ed esterna,
finalizzata a far comprendere e documentare la propria azione tecnica.
Si affiancano altresì iniziative di formazione interna ed esterna per far sì che il percorso che parte
da una spesso complessa normativa tecnica e gestionale/amministrativa passi per una formazione
degli operatori ARPAV, per una diffusione della conoscenza agli operatori degli enti che
partecipano ai processi tecnici ed amministrativi, fino ad arrivare ad una diffusione ai cittadini,
semplificando in modo comprensibile terminologie tecniche il più delle volte complesse.
Importante è anche l’azione di REPORTING AMBIENTALE, in cui è ricompresa tutta l’attività che
ARPAV fa per incrementare e diffondere i dati della propria azione tecnica e per la conoscenza
dello stato dell’ambiente veneto, attraverso pubblicazioni o il proprio portale internet.
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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ATTIVITA’ GESTIONALI E AMMINISTRATIVE
SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’
La legge istitutiva di ARPAV prevede la formulazione e l’attuazione di protocolli tecnico operativi
uniformi, nonché la promozione della attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle
buone pratiche. Pertanto l’Agenzia ha sviluppato e mantenuto nel tempo un Sistema di Gestione
della Qualità.
La Qualità ed il suo Sistema di Gestione sono in ARPAV strumenti di gestione aziendale per
conseguire i seguenti obiettivi:
tutelare l'ambiente mediante interventi orientati alla prevenzione;
rispondere in modo soddisfacente alle richieste dei clienti;
eseguire le attività con efficienza ed in conformità ai requisiti qualitativi fissati dalla
normativa nazionale ed internazionale.
Il metodo per raggiungere questi obiettivi prevede:
applicazione dei principi della Qualità nella gestione dei servizi erogati;
confronto periodico e critico sulla qualità dei risultati conseguiti in relazione agli standard
dichiarati;
attivazione di percorsi innovativi per garantire il miglioramento continuo delle tecnologie e
delle conoscenze del territorio;
formazione e aggiornamento continuo per coinvolgere attivamente tutto il personale
dell'Agenzia;
verifica, monitoraggio e miglioramento della qualità del dato analitico.
ARPAV ha attivato le procedure per la certificazione attraverso l’implementazione di un Sistema di
Gestione Aziendale per la Qualità che analizza i processi principali e li orienta alla qualità ed alla
soddisfazione del cliente, applicando le norme della serie UNI EN ISO 9000.
Secondo tale approccio, i prodotti/servizi in ARPAV sono intesi come il risultato di un processo ,
ovvero di un insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in entrata in
elementi in uscita. ARPAV ha ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione per la
Qualità nei seguenti ambiti di applicazione:
gestione delle reti di monitoraggio termopluviometrico e nivometeorologico, perizie
valanghive, misure di portata idrometrica, bollettini meteorologici, nivometeorologici e
agrometeorologici;
misure di campi elettrici e magnetici, radioattività e amianto, controlli fonometrici, controlli
sulla sicurezza degli impianti;
controlli e monitoraggi sulla qualità dell'aria, sulle acque di balneazione, sui depuratori, sulle
discariche, sulle acque superficiali;
controlli analitici biologici, microbiologici e chimici sulle matrici ambientali e alimentari;
attività del Centro Regionale di Coordinamento IN.F.E.A.
In particolare, ARPAV ha adeguato i propri laboratori alla norma UNI/CEI EN ISO/IEC 17025,
conseguendo l’accreditamento Multisito dal 2008 e sta estendendo l’accreditamento di prove e
misure su matrici ambientali ed alimentari, gestendo i rapporti con gli enti di certificazione e
accreditamento.
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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PIANIFICAZIONE, PROGRAMMAZIONE E COORDINAMENTO
ARPAV istituzionalmente lavora per piani e per programmi. In tal senso si intendono non solo quanto
previsto dalla legge istitutiva (Piano Pluriennale delle Attività e Programmi annuali), ma anche da
altre leggi nazionali e regolamenti regionali. La metodologia di lavoro per piani e programmi
diventa pertanto necessaria per gli investimenti e per le attività tecniche (piani di monitoraggio).
Connessa alla pianificazione vi è anche tutti i processi operativi finalizzati alla rendicontazione
dell’attività effettuata.
Lavorare per piani significa altresì lavorare in modo coordinato, fra le strutture di ARPAV, con le
strutture della Regione del Veneto, di ISPRA e dello Stato. Questa modalità operativa impegna
considerevolmente le strutture tecniche e gestionali dell’agenzia, ma il suo carattere prettamente
istituzionale la rende una modalità operativa ineludibile e difficilmente comprimibile, sulla quale –
come tutte le attività di ARPAV, si stanno cercando – dal 2012 – ottimizzazioni e razionalizzazioni
per una ricerca di efficacia ed efficienza.
SISTEMI INFORMATIVI E INNOVAZIONE
L’azione di ARPAV, sintetizzabile in controlli e monitoraggi, produce informazioni. La gestione, il
mantenimento, lo sviluppo dell’attività di produzione delle informazioni è una attività fondamentale
per una agenzia operativa, e ARPAV in tal senso opera significativamente.
Il perno dell’azione istituzionale è il SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto),
a cui la Regione – in legge istitutiva - ha delegato ad ARPAV l’organizzazione e la gestione (art. 3,
comma 2 lettera o).
Gran parte dei sistemi informatici ed informativi di ARPAV sono finalizzati a raccogliere e gestire
dati che, trasformati in informazioni, sono il riferimento dell’azione tecnica ed uno dei risultati della
stessa.
Gestire e sviluppare sistemi per la gestione delle informazioni, acquisire dati sul territorio con
crescente efficacia tecnica significa poter innovare strumenti di analisi, di monitoraggio, di gestione
del dato informatico, ecc …
Ecco perché ARPAV deve partecipare a programmi e progetti di innovazione, deve attuare processi
di innovazione della propria strumentazione tecnica. Ecco perché l’agenzia impiega risorse per la
partecipazione a progetti che possono prevedere momenti di innovazione ed investimento.
ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE
Essere un’azienda pubblica oggi, in base alle normative vigenti, significa dover adempiere a tutta
una serie di attività gestionali ed amministrative, cui ARPAV non può e non vuole sottrarsi. Sono
adempimenti istituzionali, spesso normati da leggi frequentemente e recentemente aggiornate.
Si va dai contratti per la gestione del personale, alle norme di finanza pubblica per la gestione
economico-patrimoniale, alla normativa per la sicurezza dei lavoratori, a quella sulla privacy, per
l’accesso agli atti, per la tenuta del protocollo informatico e dell’albo informatizzato.
ARPAV è quindi tenuta a “regole gestionali ed amministrative” chiare e stringenti, che comportano
l’impiego di elevate risorse umane.
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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Le principali attività “gestionali”, cui sono specificatamente dedicate risorse umane dell’agenzia,
sono:
attuazione del sistema per la sicurezza dei lavoratori e attività di sorveglianza sanitaria;
attività di gestione del personale;
attività di gestione degli approvvigionamenti e gestione dei magazzini;
attività economico/finanziaria;
attività di segreteria e protocollo
redazione di rapporti, convenzioni, contratti di collaborazione tecnico scientifica;
attività di predisposizione atti deliberativi;
gestione degli automezzi e gestione delle sedi (attività di ufficio tecnico)
attività legale e gestione del contenzioso e delle pratiche assicurative
adempimenti in materia di privacy
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L’ATTIVITA’ REALIZZATA NEL 2012
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
controlli sulle fonti di pressione
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
CONTROLLI SU AZIENDE PER RISCHI DI INCIDENTI RILEVANTI (SEVESO)
impianti totali 43
La normativa Seveso, sul controllo dei pericoli di incidente rilevante, è applicata alle realtà aziendali nelle quali siano presenti sostanze pericolose in quantità uguali o superiori a quelle indicate nell'allegato I del D.Lgs. 334/99. Si sono avute come riferimento normativo, nel tempo, la direttiva n. 501 del 24/06/1982 (Direttiva SEVESO I, recepita con il D.P.R. n. 175 del 17/5/1988), la direttiva n. 96 del 9/12/1996 (Direttiva SEVESO II, recepita con il D.Lgs. n. 334 del 17/08/1999) e la direttiva n. 105 del 16/9/2003 (SEVESO III, recepita con il D.Lgs. 238 del 21/09/2005), che a sua volta modifica il D.Lgs. 334/99. Il 4 luglio 2012 è stata approvata la Direttiva 2012/18/UE, che dovrà essere recepita entro il 31 maggio 2015; fino a quel momento, a livello nazionale, il decreto di riferimento rimane il D.Lgs. 334/99 e s.m.. In base a detta normativa, ARPAV partecipa, in qualità di membro effettivo, ai lavori del Comitato Tecnico Regionale, nell’ambito dello svolgimento delle istruttorie per la valutazione dei Rapporti di Sicurezza degli stabilimenti soggetti all’art. 8 del Decreto Legislativo di riferimento. L’azione di controllo in questo campo è quindi riconducibile alle seguenti attività:
- Istruttorie sui Rapporti di Sicurezza per le aziende in art. 8, comprensive di appositi sopralluoghi sugli impianti.
- Verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza, su mandato del MATTM, per stabilimenti in articolo 8.
- Verifiche sui Sistemi di Gestione della Sicurezza per stabilimenti in art. 6.
- Su richiesta, partecipazione alla formulazione di pareri sulla pianificazione territoriale ed urbanistica in zone con stabilimenti in art. 8 e in art. 6.
controlli totali 311
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
impianti totali 43
1 5 1 4 22 3 7
controlli totali 311
5 36 7 27 190 9 37
BL 3%
PD 12% RO
2% TV 9%
VE 51%
VR 7%
VI 16%
IMPIANTI BL 2%
PD 11% RO
2%
TV 9%
VE 61%
VR 3%
VI 12%
CONTROLLI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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CONTROLLI PER AUTORIZZAZIONI INTEGRATE AMBIENTALI (IPPC – AIA)
impianti totali 232
Sono riferimento normativo la Direttiva IPPC 2008/1/CE, che ha abrogato la precedente direttiva 96/61/CE recepita con il D.Lgs. 59/2005 sul controllo integrato dell’inquinamento ambientale, nonché la Raccomandazione 2001/331/CE recepita dalla Legge Comunitaria n.14 del 3/02/2003 in materia di criteri minimi per le ispezioni ambientali. La necessità di limitare l'impatto ambientale di un’attività industriale, tenendo conto in modo integrato dei diversi aspetti quali le emissioni in atmosfera, ma anche gli scarichi idrici, l'utilizzo del suolo, la produzione di rifiuti, la generazione di rumori, l'utilizzo efficiente dell'energia, ha trovato riscontro nelle norme così dette "IPPC", acronimo dell'espressione inglese "Integrated Pollution Prevention and Control". Questa normativa richiede che venga rilasciata un’unica autorizzazione all'esercizio che tenga conto dei diversi aspetti ambientali dell'attività (emissioni, scarichi, rifiuti, efficienza energetica, utilizzo del suolo e così via) in tutte le fasi del ciclo produttivo e anche del ciclo di vita di un impianto, evidenziando, ad esempio, le modalità di ripristino dell'area utilizzata alla cessazione dell'attività dell'impianto. In Veneto attualmente sono interessati dalla direttiva 2008/1/CE più di 800 impianti.
controlli totali 1.853
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
impianti totali 232
15 43 30 26 33 40 45
controlli totali 1.853
86 434 230 146 289 244 424
ALTRI CONTROLLI SU IMPIANTI O FONTI DI PRESSIONE
impianti totali 1.225
Sono quegli impianti o quelle fonti di pressione ambientale che non ricadono nelle normative “Seveso” o “AIA-IPPC” precedentemente evidenziate, pur con analoghe tipologia di attività, e che sono comunque accatastate gerarchicamente nel SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto). Le normative di riferimento sono numerosissime, anche se il D.L.vo 152/2006 ha cercato di fare sintesi del riferimento normativo:
DEPURATORI: D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni (modificato dal D.Lgs. 4/2008) – Piano Regionale di Risanamento delle Acque (P.R.R.A.); D.Lgs. 59/2005. L.R. 33/85; L.R. 3/2000; Piano di Tutela delle Acque (PTA): Norme tecniche di attuazione del Piano della Regione Veneto approvate con D.G.R.V. n. 2267 del 24/07/2007, prorogate con D.G.R.V. n. 4261 del 30/12/2008. Le regole di controllo specifiche si articolano sempre in controlli documentali, gestionali, tecnici e analitici e le frequenze delle attività di controllo cambiano al variare delle potenzialità dell’impianto (definite in Abitanti Equivalenti).
BL 7%
PD 19%
RO 13%
TV 11%
VE 14%
VR 17%
VI 19%
IMPIANTI BL 5%
PD 23%
RO 12%
TV 8%
VE 16%
VR 13%
VI 23%
CONTROLLI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 23
controlli totali 5.178
DISCARICHE: D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. L’attuale normativa non prescrive l’effettuazione di una specifica quantità di controlli ambientali relativi a queste fonti di pressione ambientale, tranne che per quelle discariche che rientrano nella normativa sulla A.I.A.
IMPIANTI DI GESTIONE RIFIUTI: Non vi è una specifica normativa, oltre al già più volte citato D.Lgs. 152/06, in quanto gli impianti - sia in fase istruttoria che gestionale – o sono assoggettati alle norme di impatto ambientale (VIA, VINCA, VAS, IPPC, AIA, rumore, aria, acque, ecc.) o possono avere delle normative anche specifiche, come ad esempio il D.Lgs. n. 133 del 11/05/2005 "Attuazione della direttiva 2000/76/CE in materia di incenerimento dei rifiuti".
IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO: D.M. 05/02/98 come modificato dal D.M. 05/04/06, n.186, punto 16 "rifiuti compostabili"; D.Lgs. n. 217/06 "Revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", come modificato dal D.M. 22/01/09 "Aggiornamento degli allegati al decreto legislativo 29 aprile 2006, n.217, concernente la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", allegato 2 "ammendanti"; D.Lgs. n. 152/06, come modificato dal D.Lgs. n. 04/08, art. 183 lett. u), dove è riportata la definizione di "compost di qualità". Nel Veneto la costruzione e la gestione di questi impianti deve essere conforme a quanto previsto dalla D.G.R.V. 568/05. Il compost, prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici selezionati, è utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. ARPAV gestisce, per conto della Regione, il marchio “Compost Veneto”.
TERMOCOMBUSTORI (o TERMOVALORIZZATORI o INCENERITORI): I termocombustori sono impianti che fanno riferimento ad un complesso e corposo articolato insieme di norme comunitarie e nazionali. L’eccessiva complessità ed eterogeneità della normativa di riferimento non offre chiare indicazioni operative per i riferimenti da adottare nei procedimenti autorizzativi, anche alla luce del fatto che non vi è una specifica normativa regionale alla quale occorre attenersi per l'esercizio degli impianti. ARPAV pertanto attua prassi operative.
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
impianti totali 1.225
77 240 98 219 102 105 384
controlli totali 5.178
445 905 359 894 505 434 1.636
BL 6%
PD 20%
RO 8%
TV 18%
VE 8%
VR 9%
VI 31%
IMPIANTI BL 9%
PD 17%
RO 7%
TV 17%
VE 10%
VR 8%
VI 32%
CONTROLLI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 24
CONTROLLI SULLE STAZIONI RADIOBASE E IMPIANTI RADIOTELEVISIVI
impianti/siti totali 242
La normativa in materia è numerosa, sia a livello nazionale sia a livello regionale. La Legge Quadro 36/01 sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, è il primo testo di legge organico che disciplina la materia dei campi elettromagnetici. Successivamente sono stati promulgati il D.M. 29/05/2008 “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto degli elettrodotti” e il D.M. 29/05/2008 “Approvazione delle procedure di misura e valutazione dell’induzione magnetica”. Il DPCM 08/07/2003 disciplina poi, a livello nazionale, l’esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici a bassa frequenza (50 Hz). Queste distanze sono state calcolate in funzione del potenziale e della tipologia della linea dall’ARPAV e recepite con DRGV n. 1526/2000. Infine il D.Lgs. 259/2003 “Codice delle comunicazioni elettroniche” definisce su scala nazionale le modalità per l’installazione degli impianti per telefonia mobile e per gli apparati di radio-telecomunicazione. A livello regionale, la L.R. 27/93 disciplina in materia di esposizione della popolazione ai campi elettrici e magnetici, stabilendo le distanze tra elettrodotti esistenti e nuove abitazioni, mentre la L.R. 29/93 regolamenta l'installazione degli impianti. Vi sono poi atti deliberativi regionali in materia: la DRGV 1432/02 prevede che si possa ottenere una deroga dalla non edificabilità all’interno delle fasce di rispetto, previe apposite misurazioni e relativa dimostrazione del non superamento del limite d’induzione magnetica (0,2 µT). Le misure devono essere fatte secondo un protocollo di misura, elaborato da ARPAV, e adottato dalla Regione Veneto con DGRV n. 3617 del 2003. Con DGRV 2052 del 03.07.2007, infine, la Giunta regionale ha approvato la modulistica per la comunicazione di detenzione e istanza di autorizzazione di impianti radiofonici e televisivi sia in tecnica analogica che in tecnica digitale.
controlli totali 527
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
impianti/siti totali 242
23 28 86 27 7 32 39
controlli totali 527
53 97 134 86 19 37 101
BL 9% PD
12%
RO 36%
TV 11%
VE 3%
VR 13%
VI 16%
IMPIANTI/SITI BL
10%
PD 18%
RO 26%
TV 16%
VE 4%
VR 7%
VI 19%
CONTROLLI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 25
CONTROLLI SU OGGETTI DI CONTROLLO GENERICO (OCG)
siti totali controllati 2.282
Sono quelle Fonti di Pressione ambientale (FPA), non gerarchizzate nel SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto), che costituiscono un importante esercizio dell’attività di controllo preventivo dell’agenzia sul territorio; sono in genere controlli effettuati in seguito a segnalazioni, esposti o richieste varie. Gli OCG (oggetti di controllo generico) che in genere vedono l’operatività di ARPAV sono: Cantieri vari, siti con sospetti inquinamenti dell’aria, abitazioni ed altri ambienti di vita, acque di transizione, acque marino costiere, corpi idrici sotterranei, corsi d'acqua, porti e aeroporti, aziende e attività industriali, elettrodotti e cabine di trasformazione, impianti di illuminazione ed energetici, infrastrutture stradali e autostradali, infrastrutture ferroviarie e marittime, laghi e corpi idrici superficiali, siti con sospetto inquinamento radioattivo, siti potenzialmente contaminati, siti amianto, sorgenti di rumore, sorgenti di vibrazioni, suoli.
FOCUS SU SITI CONTAMINATI: Il riferimento normativo è il D.Lgs. n.152 del 3/04/2006, entrato in vigore il 19 aprile 2007. L’attuale normativa non prescrive l’effettuazione di una specifica quantità di controlli ambientali relativi a questa fonte di pressione ambientale, che sono definiti quindi dalla prassi operativa. L’attuale prassi operativa prevede siano elaborati dei documenti nei quali vengono definite delle frequenze di controllo sulla base di considerazioni di carattere tecnico-operativo derivate dall’esperienza maturata dalle strutture dell’Agenzia, tenendo anche conto delle risorse disponibili
controlli totali 4.734
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
siti totali 2.282
208 516 209 175 348 195 631
controlli totali 4.734
442 1.064 491 417 706 422 1.192
BL 9%
PD 23%
RO 9%
TV 8%
VE 15%
VR 8%
VI 28%
SITI BL 9%
PD 23%
RO 10%
TV 9%
VE 15%
VR 9%
VI 25%
CONTROLLI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 26
ATTIVITA’ SULLO STATO DELL’AMBIENTE
monitoraggi sulle diverse matrici
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ARIA
Sopralluoghi e/o ispezioni 5.118
L’entrata in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 “Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa”, di fatto abroga la legislazione nazionale previgente in materia e chiarisce diversi concetti in tema di gestione e valutazione della qualità dell’aria ambiente. Si configura come un nuovo testo unico sulla qualità dell’aria, riunendo tutta la disciplina dettata dalle precedenti direttive e ampliando il numero degli inquinanti monitorati con il PM2.5 e, di fatto, non variando sostanzialmente i valori limite ed i valori obiettivo scritti nelle precedenti direttive. L’entrata in vigore del D.Lgs. 13 agosto 2010, n. 155 ha portato alla redazione di un aggiornamento del Piano di Tutela e Risanamento dell’Atmosfera (PRTRA), per il quale ARPAV ha svolto un significativo ruolo tecnico, e attualmente è in corso l’iter regionale per la sua definitiva approvazione.
Pareri, elaborazioni e/o relazioni tecniche
978
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
sopralluoghi e/o ispezioni 5.118 15 134 428 517 456 (*) 859 916 435 1.325 33
pareri e/o relazioni tecniche 978
155 17 10 379 18 100 12 276 11
(*) 365 pareri del DAP RO sono in realtà bollettini giornalieri
Con questo conteggio i pareri totali sono 613 e il grafico così li rappresenta
BL
8% PD
10% RO
9%
TV
17%
VE
18%
VR
8%
VI
26%
DRST
0%
DRL
3%
ALTRE
1%
SOPRALLUOGHI e/o ISPEZIONI BL
3% PD
2% RO
2% TV
3% VE
16%
VR
2%
VI
45%
DRL
25%
ALTRE
2%
PARERI e/o RELAZIONI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 27
MONITORAGGI SULLA QUALITA’ DELL’ACQUA
Sopralluoghi e/o ispezioni 5.965
I riferimenti normativi ed operativi sono differenziati a seconda della tipologia di monitoraggio delle diverse situazioni ambientali delle acque
ACQUE DI BALNEAZIONE: ci si riferisce al DPR 470/1982 e s.m.i ed al D.Lgs. 30 maggio 2008, n. 116. Le Frequenza minime di campionamento sono relative al periodo aprile-settembre e prevedono, in linea di massima e salvo casi di non conformità, 2 controlli al mese.
ACQUE MARINO COSTIERE: La Direttiva 2000/60/CE “classificazione delle acque marino - costiere e conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi”, recepita a livello nazionale dal D.Lgs. 152/06 istituisce un quadro per l’azione comunitaria in materia di tutela quali - quantitativa delle acque per l'attuazione di una politica sostenibile a lungo termine di uso e di protezione per tutte le acque interne, per le acque di transizione e per le acque marino - costiere. L’obiettivo prioritario è quello di mantenere in buono stato delle acque e prevenire il loro ulteriore deterioramento. Riferimento è anche il D.M. 14 aprile 2009 n.56. Le uscite in mare vengono effettuate mensilmente, ma i campionamenti delle diverse matrici variano di mese in mese a seconda di frequenze tecnico operative secondo quanto definito dal D.M. 56/2009.I
ACQUE SOTTERRANEE: Il riferimento è l’ormai più volte citato D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni; vi è anche il D.Lgs. 16 marzo 2009, n.30 “Attuazione della direttiva 2006/118/CE, relativa alla protezione delle acque sotterranee dall'inquinamento e dal deterioramento (09G0038)"
ACQUE SUPERFICIALI (Corsi d’acqua, Bacino Scolante, Laghi ): il riferimento è sempre il D.Lgs. 152/06 e successive modifiche ed integrazioni. Le frequenze di monitoraggio per fiumi e laghi sono applicate secondo le modalità descritte nei relativi protocolli di campionamento di cui al manuale Apat 46/2007 (oggi ISPRA) e quaderni e notiziari CNR-IRSA
ACQUE DI TRANSIZIONE: oltre al D.Lgs. 152/2006 e successive modifiche e integrazioni (D.M. n. 131 2008, D.M. 14 aprile n. 56 2009) è riferimento la Direttiva 2000/60/CEE “classificazione delle acque di transizione e conformità delle acque destinate alla vita dei molluschi”.
Pareri, elaborazioni e/o relazioni tecniche
1.879
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
sopralluoghi e/o ispezioni 5.965 8
429 491 753 808 1.237 937 479 823
pareri e/o relazioni tecniche 1.879
12
381
7
1.479
BL
7% PD
8%
RO
13%
TV
13% VE
21%
VR
16%
VI
8%
DRST
0,13%
ALTRE
14%
SOPRALLUOGHI e/o ISPEZIONI BL
1% RO
39%
VR
0,37%
ALTRE
79%
PARERI e/o RELAZIONI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 28
MONITORAGGI METEOROLOGICI (AGRO-IDRO-NIVO-METEO)
Bollettini totali emessi 3.852
Il D.Lgs. 112/98 “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle Regioni ed agli Enti locali …” prevede all’art. 11 che, per lo svolgimento di compiti conoscitivi tecnico-scientifici ed operativi nel campo della meteorologia, è istituito (ai sensi dell’art. 3 comma 1 lettera c della legge 15 marzo 1997 n. 59) il Servizio Meteorologico Nazionale Distribuito, cui è riconosciuta autonomia scientifica, tecnica ed amministrativa, costituito dagli organi statali competenti in materia e dalle Regioni, ovvero da organismi regionali da esse designati. ARPAV, in base alla legge istitutiva (art. 3, comma 2, lettera n) svolge attività finalizzate a fornire previsioni, informazioni ed elaborazioni meteo climatiche e radar meteorologiche. E’ altresì previsto (alla successiva lettera n bis) che ARPAV svolga le funzioni dell’ex Ufficio Idrografico e Mareografico di Venezia in materia di idrografia e idrologia (ed in particolare quelle indicate dall’art. 22 del DPR 24 gennaio 1994 n. 85 concernente il Servizio Tecnico Nazionale Idrografico e Mareografico). Inoltre con DGR n. 2130 del 29 luglio 2008 è stata affidata ad ARPAV la gestione della prima Area Funzionale del Centro Funzionale Decentrato, relativa alla raccolta, concentrazione, elaborazione, archiviazione e validazione dei dati rilevati sia di tipo meteorologico che idropluviometrico. I monitoraggi meteorologici si basano operativamente sull’impiego di reti strumentali, in genere in telemisura, che consentono di trasferire in tempo reale i dati rilevati presso le sale operative di gestione. Le reti di monitoraggio utilizzate comprendono le seguenti: a. Rete di monitoraggio agro-idro-meteorologico: rileva i seguenti
parametri: precipitazione, temperatura, umidità relativa, radiazione solare, direzione e velocità del vento, pressione atmosferica, visibilità, livello idrometrico, temperatura del terreno e bagnatura fogliare. Il monitoraggio è finalizzato alla fornitura di dati a favore delle attività agricole, della meteorologia e delle attività di protezione civile;
b. Rete di monitoraggio idro-termo-nivo-pluviometrica in tempo reale: rileva i parametri idro-nivo-meteorologici finalizzati alle attività di protezione civile;
c. Rete freatimetrica: rileva il livello delle falde al fine della valutazione della risorsa idrica della Regione;
d. Rete di monitoraggio delle depressioni fredde: rileva la temperatura in alcuni siti con caratteristiche particolari al fine della classificazione climatica del territorio;
e. Rete termo pluviometrica: rileva precipitazione e temperatura in alcuni siti dotati di serie storica ultracinquantennale ai fini del programma regionale di climatologia;
f. Rete meteoambientale: rileva lungo il profilo verticale dell’atmosfera la temperatura dell’aria e velocità e direzione dei venti ai fini del monitoraggio meteorologico regionale, con importanti applicazioni alla problematica dell’inquinamento atmosferico;
g. Rete di radar meteorologici: rileva la localizzazione e l’intensità delle precipitazioni in essere sul territorio regionale e su alcune aree contermini, fornendo preziose informazioni sull’evoluzione a brevissimo termine.
Le reti di monitoraggio costituiscono un complesso sistema strumentale di rilevamento distribuito su tutto il territorio regionale che si avvale di idonei sensori installati nelle stazioni. I dati rilevati vengono pre-elaborati presso la stazione di rilevamento da un’unità intelligente di gestione, che provvede all’invio successivo mediante ponti radio alle centrali di acquisizione dati, presso le sedi ARPAV di Teolo, Marghera, Belluno e Arabba. La tecnologia presente nelle singole unità periferiche, il sistema di trasmissione dati e i protocolli di colloquio tra centrale di gestione e stazione di rilevamento devono garantire l’ottimale funzionamento generale del sistema, minimizzando la perdita di dati rilevati.
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
bollettini totali 3.852 3.852
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 29
ALTRI MONITORAGGI (suoli, biomonitoraggi, ...)
Sopralluoghi e/o ispezioni 1.414
SUOLI
Le normative comunitarie di riferimento sono le Comunicazioni n.
231/2006 e n. 232/2006 “Strategia tematica per la protezione del suolo” e la Direttiva 86/278/CEE “Protezione dell’ambiente, in
particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di depurazione in agricoltura”. Su questi quadri europei si inserisce la normativa
nazionale, ovvero il D.Lgs. n. 152/2006 parte Terza, Sezione 1 “Norme per la difesa del suolo e lotta alla desertificazione” e s.m.i. che ha
sostituito il D.Lgs. n. 152/99, il D.Lgs. n. 99 del 27 gennaio 1992
“Attuazione della Direttiva 86/278/CEE, concernente la protezione dell’ambiente, in particolare del suolo, nell’utilizzazione dei fanghi di
depurazione in agricoltura” ed il Decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali 7 aprile 2006 “Criteri e norme tecniche generali per
la disciplina regionale dell’utilizzazione agronomica degli effluenti di allevamento”.
Una tematica così importante come quella dei suoli ha precisi riferimenti disciplinari e normativi anche a carattere regionale, come la DGRV n.
2241/2005, la L.R. 3/2000, la DGRV n. 338 del 11.02.2005, così
come modificata ed integrata dalle DGRV n. 907 del 18.03.2005, e la DGRV n. 1269 del 07.06.2005, nonché la DGRV 7 agosto 2006 n.
2495 “Recepimento regionale del DM 7 aprile 2006. Programma d’azione per le zone vulnerabili ai nitrati di origine agricola del Veneto”.
In particolare, la DGRV 2241/05 prevede che nella domanda di autorizzazione sia contenuta una relazione sull’idoneità dei terreni sui
quali è previsto l’apporto dei fanghi, corredata dalle analisi dei terreni
per i parametri di cui alla tabella B1/2. Il piano delle misure relativo alla caratterizzazione dei terreni (progetto di campionamento, prelievo
dei campioni ed analisi di laboratorio) da destinare all’utilizzo agronomico dei fanghi è approvato e sottoposto al controllo
dell’ARPAV, e la supervisione del piano si conclude con la valutazione dei valori analitici prodotti dal laboratorio incaricato dal richiedente e
quelli ottenuti da ARPAV sul 10% dei campioni prelevati. Attualmente
la procedura da seguire per la validazione del piano di campionamento è riportata nel Protocollo di validazione approvato con
DGRV n. 1407/2006.
BIOMONITORAGGI E BIODIVERSITA’
Con il termine biomonitoraggio si intende l’insieme delle metodologie
che utilizzano esseri viventi per trarre informazioni sullo stato dell’ambiente. Mentre il monitoraggio chimico fisico fornisce dati di tipo
quantitativo e relativi all’istante del campionamento (situazione puntuale in un preciso momento storico) che vengono espressi in termini di
concentrazioni relative ad ogni singolo inquinante, il biomonitoraggio invece permette di stimare gli effetti biologici dell’inquinamento
(monitoraggio di tendenza) e fornisce pertanto informazioni più generali
sullo stato di salute dell’ambiente valutando i danni subiti dalla presenza di organismi bersaglio presenti nell’area di studio o
appositamente introdotti. Il biomonitoraggio degli inquinanti atmosferici viene realizzato
utilizzando specie vegetali quali: licheni, tabacco, tarassaco, pino silvestre, ecc... tali specie evidenziano, in seguito ad una esposizione
prolungata ad agenti nocivi, danni fogliari più o meno evidenti. Inoltre
sono più sensibili agli attacchi di insetti e possibili malattie. Queste piante risultano, quindi, particolarmente utili sia in associazione sia in
alternativa alla rilevazione mediante centraline meccaniche. Anche in ARPAV le attività di biomonitoraggio integrano il monitoraggio
dell’inquinamento atmosferico effettuato tramite centraline automatiche di rilevamento.
Rispetto alle tecniche tradizionali realizzate con centraline mobili o fisse,
il biomonitoraggio presenta diversi vantaggi, quali costi di gestione limitati (materiale e allestimento), possibilità di coprire con facilità vaste
zone e territori diversificati consentendo una adeguata mappatura del territorio, elevata sensibilità di alcuni esseri viventi e stima degli effetti
combinati di più inquinanti sugli esseri viventi.
Pareri, elaborazioni e/o relazioni tecniche
183
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
sopralluoghi e/o ispezioni 1.414
6
5
1.403
pareri e/o relazioni tecniche 183
1
10
172
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 30
ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE
coordinamento tecnico regionale ed altre attività tecniche particolari
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
ATTIVITA’ DI ANALISI LABORATORISTICA
campioni relativi alle fonti di pressione amb.le
3.504
L’attività di analisi è effettuata dal Dipartimento Regionale Laboratori, attraverso l’espressione dei vari laboratori sparsi sul territorio veneto, su varie tipologie di campioni:
Campioni relativi alle fonti di pressione ambientale: Camini, discariche, depuratori pubblici, scarichi industriali, acque sotterranee e superficiali, piezometri, scarichi civili e industriali, inquinanti atmosferici - PM10 radiello "emissioni", campioni per determinazione diossine, rifiuti fanghi compost percolato, sedimento, terreni siti inquinati, terreni pedologia, suoli e terreni – qualità
Campioni relativi alle reti di monitoraggio: o Ambientali: Acque superficiali - corsi d'acqua, - laghi, acque
di transizione, acque marino costiere, acque sotterranee, acque potabili, campagne QA - campionatori passivi, campagne QA - rete canister, stazioni QA - PM10 e microinquinanti, pollini, EQB fiumi, EQB laghi, EQB acque marino costiere, EQB acque di transizione, radioattività matrici ambientali
o Sanitari a favore delle ASL: Acque di balneazione, acque potabili, radioattività delle matrici alimentari
Attività analitica per ASL o altri enti: Alimenti, acque minerali, acque termali, altre acque per potabilità, acque di piscine,acque emodialisi, acque per ricerca legionella, tamponi ambientali, controllo microbiologico dell'aria, amianto
campioni relativi alle reti di
monitoraggio 31.378
campioni conferiti da ASL o altri
25.607
TOTALE CAMPIONI
ANALIZZATI 60.489
TOTALE PARAMETRI ANALIZZATI
1.098.599
da fonti di pressione
6%
da reti di
monitoraggio 52%
conferiti da ASL o
altri 42%
CAMPIONI ANALIZZATI DAL DIPARTIMENTO REGIONALE LABORATORI DI ARPAV
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 31
VERIFICHE PER LA SICUREZZA IMPIANTISTICA
su apparecchi a pressione 8.909 Le verifiche periodiche relative alla sicurezza impiantistica negli ambienti di vita e di lavoro, disciplinate ora dagli artt. 71 e 86 del D.Lgs. 81/2008, sono eseguite su richiesta degli utenti o effettuate a cadenze periodiche. Sono relative ad apparecchi ed impianti, la cui documentazione tecnica è registrata in un archivio presso ciascun Dipartimento Provinciale di competenza. I controlli sono finalizzati a valutare lo stato di conservazione e di efficienza delle attrezzature ai fine della sicurezza per la salute umana e vengono effettuati negli ambienti di vita e di lavoro, comportando attività di verifica tecnica che variano in funzione della tipologia dell’impianto, con modalità previste dalle specifiche normative di settore. E’ recentemente intervenuta una nuova normativa ovvero il Decreto 11 aprile 2011 “Disciplina delle modalità di effettuazione delle verifiche periodiche di cui all’allegato VII° del D.L.vo 9 Aprile 2008, n.81, nonché i criteri per l’abilitazione dei soggetti di cui all’art.71, comma 13 del medesimo decreto legislativo”, emanato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali di concerto con il Ministero della salute e il Ministero dello Sviluppo Economico. Dopo alcuni rinvii, il 2013 sarà il primo di applicazione della nuova normativa, con alcune funzioni in capo alle Regione che il Veneto ha delegato ad ARPAV (tenuta registro informatizzato).
su impianti di riscaldamento 743
su ascensori e montacarichi 2.497
su apparecchi di sollevamento - idroestrattori
13.099
su impianti elettrici equivalenti
4.873
verifiche per la sicurezza in ambienti di vita
27
TOTALE VERIFICHE IMPIANTISTICHE
30.148
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
su apparecchi a pressione 8.909
450 2.177 994 896 2.140 58 2.194
su impianti di riscaldamento 743
280 157 41 11 227 11 16
su ascensori e montacarichi 2.497
456 135
1.234 2 670
su apparecchi di sollevamento - idroestrattori
13.099
416 5.345 1.050 1.074 3.008 798 1.408
su impianti elettrici e equivalenti 4.873
1.140 949 221 65 748 737 1.013
verifiche per la sicurezza in ambienti di vita
27
2
5 15 5
TOTALE VERIFICHE IMPIANTISTICHE 30.148
2.286 9.084 2.443 2.046 7.362 1.621 5.306
BL 5%
PD 24%
RO 11% TV
10%
VE 24%
VR 1%
VI 25%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE SU APPARECCHI A PRESSIONE
PD 18% RO
39%
VE 50%
VR 0,08%
VI 27%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE SU ASCENSORI E MONTACARICHI
BL 3%
PD 41%
RO 8%
TV 8%
VE 23%
VR 6%
VI 11%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE SU APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO
BL 23%
PD 20%
RO 39%
TV 1%
VE 15%
VR 15,12%
VI 21%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE SU IMPIANTI ELETTRICI E EQUIVALENTI
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 32
ALTRE ATTIVITA’ TECNICHE
RADIAZIONI IONIZZANTI
radon: sopralluoghi 133
La radioattività ambientale è un settore in cui non esistono riferimenti normativi vincolanti sul numero e sulle frequenze dei controlli da eseguire, pur di fronte ad una ricchezza delle fonti: - DLgs n. 230 del 17 marzo 1995 “Attuazione delle direttive
Euratom 80/836, 84/467, 84/466, 89/618, 90/641 e 92/3 in materia di radiazioni ionizzanti”;
- Decreto legislativo 26 maggio 2000, n. 241 “Attuazione della direttiva 96/29/Euratom in materia di protezione sanitaria della popolazione e dei lavoratori contro i rischi derivanti dalle radiazioni ionizzanti”;
- DGRV n. 79 del 18/01/2002 “Attuazione della raccomandazione europea n. 143/90: interventi di prevenzione dall’inquinamento da gas radon in ambienti di vita”;
- DGRV n. 1172 del 18/04/2003 “Linee guida per le misure di concentrazione di radon in aria nei luoghi di lavoro sotterranei”;
- D.Lgs. n. 52/2007 “Attuazione della direttiva 2003/122/CE Euratom sul controllo delle sorgenti radioattive sigillate ad alta attività e delle sorgenti orfane”.
Va evidenziato che ARPAV esegue fin dalla sua attivazione (1996) il monitoraggio del radon: questa attività presenta aspetti di controllo e prevenzione collettiva sanitaria e quindi l’attività dell' Agenzia in questo ambito è specificatamente a supporto delle funzioni del Servizio Sanitario Regionale (SSR). E’ inoltre demandata alle Regioni la gestione delle reti regionali di radioattività e di conseguenza la programmazione delle attività di controllo secondo quanto definito dall’art. 104 del Decreto Legislativo n. 230/1995. La Regione trasmette il piano e successivamente vengono effettuati i controlli da parte di ARPAV.
radioattività: misure 947
COMPOST
Sopralluoghi e/o ispezioni 30
Il compost, prodotto ottenuto attraverso un processo di trasformazione e stabilizzazione di rifiuti organici selezionati, è utilizzato in agricoltura per migliorare le caratteristiche chimiche, fisiche e biologiche del terreno. Il compost e gli impianti di compostaggio sono frequentemente presenti nella normativa nazionale: - D.M. 05/02/98, come modificato dal D.M. 05/04/06, n.186,
punto 16 "rifiuti compostabili"; - D.Lgs. n. 217/06 "Revisione della disciplina in materia di
fertilizzanti", come modificato dal D.M. 22/01/09 "Aggiornamento degli allegati al decreto legislativo 29 aprile 2006, n.217, concernente la revisione della disciplina in materia di fertilizzanti", allegato 2 "ammendanti";
- D.Lgs. n. 152/06, come modificato dal D.Lgs. n. 04/08, art. 183 lett. u), dove è riportata la definizione di "compost di qualità".
Nel territorio veneto la costruzione e la gestione di questi impianti deve essere conforme a quanto previsto dalla D.G.R.V. 568/05. E' stata approvata poi la DDG 952/07, che sostituisce la DDG 39/05, con l'obiettivo di sostenere e promuovere il compost di
BL 38%
PD 21%
RO 6%
TV 1%
VE 31%
VR 1%
VI 2%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE SU IMPIANTI DI RISCALDAMENTO
RO 39% VE
18%
VR 56%
VI 19%
VERIFICHE IMPIANTISTICHE PER LA SICUREZZA IN AMBIENTI DI VITA
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
pagina 33
Pareri, elaborazioni e/o relazioni tecniche
30
elevata qualità a marchio "Compost Veneto", prodotto da materiali provenienti da raccolta differenziata e sottoposto a controlli periodici che ne garantiscono le caratteristiche ambientali ed agronomiche. Le principali innovazioni proposte dalla nuova Delibera riguardano i controlli integrati effettuati da ARPAV attraverso l'Osservatorio Regionale per il Compostaggio ed i Dipartimenti Provinciali, la semplificazione delle modalità di adesione al marchio e l'integrazione del marchio con le certificazioni già in essere presso gli impianti di compostaggio. ARPAV quindi gestisce l’Osservatorio Regionale Compostaggio (ORC), istituito nel 1995 (DGRV 6909/95) che è la struttura tecnica di riferimento del Veneto in materia di compostaggio, sia per gli enti pubblici sia per quelli privati. Il suo ruolo e la sua attività sono stati meglio definiti nel 2000 con la DGRV 766 e, in seguito, nel 2005 con l’emanazione della DGRV 568. Le funzioni dell'ORC consistono nello svolgimento di attività che hanno lo scopo di migliorare le capacità di intervento e di regolamentazione nel recupero dei rifiuti organici. Le attività più significative sono:
• il monitoraggio periodico dei materiali in entrata ed uscita dagli impianti di compostaggio a scopo conoscitivo, per rilevare l'andamento delle caratteristiche dei materiali;
• la gestione del marchio “Compost Veneto”;
• la raccolta e l’elaborazione dei dati sull’attività degli impianti di compostaggio, sulle caratteristiche e sull’utilizzo dei prodotti ottenuti, e di altre informazioni utili alla conoscenza del settore;
• il supporto tecnico-scientifico agli Enti competenti per le diverse problematiche;
• l’emissione di un parere tecnico in seno alla CTPA per le attività istruttorie;
• lo studio, la ricerca ed il coordinamento con altri Enti di Ricerca sulle problematiche del settore;
• la definizione e validazione delle metodiche di analisi;
• il supporto tecnico agli impianti per gli aspetti gestionali e per la realizzazione ed attuazione del Piano di Controllo;
• la promozione e la formazione presso gli Enti Locali sulle tecniche della raccolta differenziata della FORSU e del compostaggio domestico;
• il supporto e coordinamento tecnico alle attività di controllo ispettivo.
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
RADIAZIONI IONIZZANTI
RADON: sopralluoghi 133
4 43
72
3 11
RADIOATTIVITA’: interventi 947
946
1
COMPOST
Sopralluoghi e/o ispezioni 30
30
Pareri e/o relazioni tecniche 30
30
RELAZIONE ATTIVITA’ ARPAV 2012
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ATTIVITA’ ISTRUTTORIE
emissione di pareri tecnici e
partecipazione a commissioni e conferenze di servizi
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
Processi operativi per
partecipazione a
commissioni e conferenze di servizi ed emissione di
pareri
5.691
ARPAV è chiamata ad esprimere, in base a normative e atti vari, diverse tipologie di pareri tecnici, in alcuni casi anche attraverso la partecipazione a Commissioni e Conferenze di Servizi. I pareri si possono così elencare: Le tipologie di pareri sono tipicamente per: PAT/PATI/PTCP, impatto acustico, clima acustico e attività temporanee, autorizzazioni allo scarico impianti di gestione dei rifiuti, preventivi per impianti radiotelevisivi (RTV), preventivi per stazioni radio base (SRB), istruttorie Rapporti di Sicurezza (RdS) e Non Aggravio del Rischio (NAR), Piani di Monitoraggio e Controllo AIA, depositi oli minerali, progetti illuminotecnici, CEM a bassa frequenza, ex D.Lgs. 152/2006, preventivi per ponti radio, ricorsi giurisdizionali di competenza tecnica. Sono qui ricompresi anche gli studi, le relazioni, i rapporti e le indagini tecniche Istruttorie per il riconoscimento dei tecnici competenti in acustica ambientale. Le Commissioni operative di riferimento sono di vario tipo: Commissione Tecnica Regionale o Provinciale Ambiente (C.T.R.A. - C.T.P.A.), Comitato Tecnico Regionale o Interregionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, Commissione Comunale o Provinciale Vigilanza Locali di Pubblico spettacolo, Commissione Prefettizia piani emergenza esterna ex D.L. 334/99, Commissione VIA Provinciale o Regionale, Commissione per piani comunali protezione civile, Commissione provinciale elettrodotti, Commissione per radioprotezione ASL, Commissione regionale e regionale decentrata LLPP, Commissione gas tossici, Commissione rumore aeroportuale, Conferenza di Servizi.
Attività TOTALE ARPAV PER STRUTTURA
DRST DRL BL PD RO TV VE VR VI ALTRE
processi per partecipazione a commissioni e conferenze di servizi ed
emissione di pareri 5.691
456 806 423 648 1.275 1.149 934
BL 8%
PD 14%
RO 8%
TV 11%
VE 22%
VR 20%
VI 17%
ATTIVITA' ISTRUTTORIA
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ATTIVITA’ DI PROMOZIONE AMBIENTALE
comunicazione, formazione, reporting ed educazione per la sostenibilità
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
FORMAZIONE
La legge istitutiva di ARPAV (L.R. 32/1996 e s.m.) prevede espressamente che l’agenzia, nell’ambito delle sue funzioni [art. 3, comma 2, lettere s), t), u), v)] promuova le attività di formazione, informazione e aggiornamento professionale degli operatori nel settore ambientale; realizzi attività di formazione ed informazione specifica sulle normative tecniche, sugli standard e sulle metodologie relative a misure, rilievi e analisi, anche al fine di acquisire protocolli operativi uniformi; promuova l’attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle buone pratiche di laboratorio ed altresì promuova le attività di educazione ed informazione ambientale dei cittadini. Per fare ciò l’agenzia svolge una considerevole attività di comunicazione, sia interna ed esterna, finalizzata a far comprendere e documentare la propria azione tecnica. Si affiancano, altresì, iniziative di formazione interna ed esterna per far sì che il percorso operativo, che si sviluppa da una complessa normativa tecnica e gestionale/amministrativa, passi per una formazione degli operatori ARPAV, per una diffusione della conoscenza agli operatori degli enti che partecipano ai processi tecnici ed amministrativi, fino ad arrivare ad una diffusione ai cittadini, semplificando in modo comprensibile terminologie tecniche il più delle volte estremamente complesse. Importante è anche l’azione di REPORTING AMBIENTALE, in cui è ricompresa tutta l’attività che ARPAV fa per incrementare e diffondere i dati della propria azione tecnica e per la conoscenza dello stato dell’ambiente veneto, attraverso pubblicazioni o il proprio portale internet.
corsi di formazione organizzati
25
eventi a cui si è partecipato
con relazioni (corsi, convegni, seminari, congressi)
620
COMUNICAZIONE
rapporti con l’utenza 3.297
eventi organizzati (corsi, convegni, seminari, congressi)
21
prodotti editoriali (ISBN) 19
contatti e rapporti con i
media 538
REPORTING AMBIENTALE
articoli su riviste e poster 41
richieste dati evase 1.338
EDUCAZIONE ALLA SOSTENIBILITA’
iniziative di educazione 40
ARPAV svolge le funzioni indicate dalla legge promuovendo e realizzando progetti di educazione alla sostenibilità principalmente con iniziative di educazione ambientale, “Agenda 21”(1), Conservazione della Natura e Biodiversità. Le attività sono realizzate in base al “Piano Triennale Regionale di Educazione Ambientale della Regione Veneto” e delle "Linee di indirizzo per un nuova programmazione concertata tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano in materia di informazione, formazione ed educazione ambientale (IN.F.E.A.)”. In passato le principali linee di attività, previste dal piano regionale e di cui ARPAV era in parte attuatore, erano inerenti le seguenti linee di intervento: - Realizzazione della Rete Regionale di Educazione Ambientale - Promozione e sostegno ad attività riconducibili a processi di
Agenda 21 locale - Promozione e realizzazione di attività di educazione ambientale - Formazione e aggiornamento - Informazione e Campagne di sensibilizzazione sui temi
ambientali - Sviluppo di attività sul tema della Conservazione della Natura e
della Biodiversità - Monitoraggio e valutazione dei comportamenti e delle attività
di educazione ambientale
(1) AGENDA 21: Dopo la Conferenza ONU di Rio de Janeiro del 1992 per lo sviluppo sostenibile, Agenda 21 locale rappresenta uno degli strumenti strategici a disposizione delle Amministrazioni locali per coniugare protezione dell'ambiente, sviluppo economico ed equità sociale. Agenda 21 Locale è un processo finalizzato al miglioramento della qualità dell'ambiente attraverso l'individuazione di azioni programmate ed attuate con il coinvolgimento degli attori sociali di una comunità (stakeholders).
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ATTIVITA’ GESTIONALI
a supporto delle attività tecniche
Attività Realizzato 2012 Inquadramento normativo/operativo delle attività
SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITA’
procedure operative
(nuove e aggiornate) 85
E’ una delle funzioni istituzionali previste dalla legge di ARPAV riguardi la formulazione e attuazione di acquisire protocolli operativi uniformi, nonché la promozione della attuazione della normativa sull’assicurazione di qualità e sulle buone pratiche. A tale riguardo ARPAV ha nel 2012, come negli anni precedenti, effettuato tutta una attività di sviluppo e mantenimento del Sistema di Gestione della Qualità. La Qualità in ARPAV è, quindi, uno strumento di gestione aziendale per conseguire i seguenti obiettivi: - tutelare l'ambiente mediante interventi orientati alla prevenzione; - rispondere in modo soddisfacente alle richieste dei clienti; - eseguire le attività con efficienza ed in conformità ai requisiti
qualitativi fissati dalla normativa nazionale ed internazionale. Il metodo per raggiungere questi obiettivi prevede: - applicazione dei principi della Qualità nella gestione dei servizi
erogati; - confronto periodico e critico sulla qualità dei risultati conseguiti in
relazione agli standard dichiarati; - attivazione di percorsi innovativi per garantire il miglioramento
continuo delle tecnologie e delle conoscenze del territorio; - formazione e aggiornamento continuo per coinvolgere
attivamente tutto il personale dell'Agenzia; - verifica, monitoraggio e miglioramento della qualità del dato
analitico. ARPAV ha attivato le procedure per la certificazione attraverso l’implementazione di un Sistema di Gestione Aziendale per la Qualità che analizza i processi principali e li orienta alla qualità ed alla soddisfazione del cliente (che quasi sempre è uno stakeholder), applicando le norme della serie UNI EN ISO 9000. Secondo tale approccio, i prodotti/servizi in ARPAV sono intesi come il risultato di un processo , ovvero di un insieme di attività correlate o interagenti che trasformano elementi in entrata in elementi in uscita. ARPAV ha ottenuto la certificazione del proprio Sistema di Gestione per la Qualità nei seguenti ambiti di applicazione: - gestione delle reti di monitoraggio termopluviometrico e
nivometeorologico, perizie valanghive, misure di portata idrometrica, bollettini meteorologici, nivometeorologici e agrometeorologici;
- misure di campi elettrici e magnetici, radioattività e amianto, controlli fonometrici, controlli sulla sicurezza degli impianti;
- controlli e monitoraggi sulla qualità dell'aria, sulle acque di balneazione, sui depuratori, sulle discariche, sulle acque superficiali;
- controlli analitici biologici, microbiologici e chimici sulle matrici ambientali e alimentari;
- attività del Centro Regionale di Coordinamento IN.F.E.A. In particolare, ARPAV ha adeguato i propri laboratori alla norma UNI/CEI EN ISO/IEC 17025, conseguendo l’accreditamento Multisito dal 2008 e sta estendendo l’accreditamento di prove e misure su matrici ambientali ed alimentari, gestendo i rapporti con gli enti di certificazione e accreditamento.
verifiche ispettive 54
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PIANIFICAZIONE
documenti di pianificazione operativa e gestionale
176
ARPAV istituzionalmente lavora per piani e per programmi. In tal senso si intendono non solo quanto previsto dalla legge istitutiva (Piano Pluriennale delle Attività e Programmi annuali), ma anche da altre leggi nazionali e regolamenti regionali. La metodologia di lavoro per piani e programmi diventa pertanto necessaria per gli Investimenti e per le attività tecniche (piani di monitoraggio). Connessa alla pianificazione vi è anche tutta l’attività finalizzata alla rendicontazione dell’attività effettuata. Lavorare per piani significa altresì lavorare in modo coordinato, fra le strutture di ARPAV, con le strutture della Regione del Veneto, di ISPRA e dello Stato. Questa modalità operativa impegna considerevolmente le strutture tecniche e gestionali dell’agenzia, ma il suo carattere prettamente istituzionale, la rende una modalità operativa ineludibile e difficilmente comprimibile, sulla quale – come tutte le attività dell’agenzia, si stanno cercando ottimizzazioni e razionalizzazioni per una ricerca di efficacia ed efficienza
documenti per piani di monitoraggio ambientale
66
RENDICONTAZIONE
relazioni per la rendicontazione attività
116
documenti per verifica di indicatori tecnici
118
COORDINAMENTI OPERATIVI
incontri di gestione / coordinamento
e partecipazione a Segreterie Tecniche
268
gestione / coordinamento e partecipazione a gruppi di
lavoro esterni 421
SISTEMI INFORMATICI E INFORMATIVI
banche dati gestite 97
L’azione di ARPAV, sintetizzabile in controlli e monitoraggi, produce informazioni. La gestione, il mantenimento, lo sviluppo dell’attività di produzione delle informazione è una attività fondamentale per una agenzia operativa e ARPAV in tal senso opera significativamente. Il perno dell’azione istituzionale è il SIRAV (Sistema Informativo Regionale Ambientale del Veneto), a cui la Regione – in legge istitutiva - ha delegato ad ARPAV l’organizzazione e la gestione (art. 3, comma 2 lettera o). Gran parte dei sistemi informatici ed informativi di ARPAV sono finalizzati a raccogliere e gestire dati che, trasformati in informazioni, sono il riferimento dell’azione tecnica ed uno dei risultati della stessa. Gestire e sviluppare sistemi per la gestione delle informazioni, acquisire dati sul territorio con crescente efficacia tecnica significa poter innovare strumenti di analisi, di monitoraggio, di gestione del dato informatico, ecc … Ecco perché, pur “a risorse ristrette”, ARPAV ha partecipato a programmi e progetti di innovazione, ecco perché l’agenzia impiega notevoli risorse per la partecipazione a progetti che possono prevedere momenti di innovazione ed investimento.
INNOVAZIONE
partecipazione e progettazione di iniziative di
innovazione 14
realizzazioni operative o sperimentazioni di innovazione
12
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L’ATTIVITÀ 2012 IN SINTESI
ATTIVITA’ DI PREVENZIONE
Sono stati controllati 4.024 siti o impianti con 12.603 controlli, relativi ad aziende a
rischio di incidente rilevante, a quelle soggette ad Autorizzazione Integrata
Ambientale (AIA) e le altre aziende o fonti di pressione, nonché le stazioni radiobase (antenne telefonia) e impianti radiotelevisivi (ripetitori). Altri controlli sono relativi
anche ad altre tipologie di fonti di pressione sparse per il territorio come i siti da bonificare, le infrastrutture stradali e autostradali, altri cantieri vari, siti con sospetto
inquinamento radioattivo o da amianto, sorgenti di rumore e altri possibili fonti di inquinamento.
ATTIVITA’ SULLO STATO DELL'AMBIENTE
Sono stati rilevati dati dalle reti di monitoraggio della qualità dell’aria, dell’acqua,
dei suoli e della rete meteorologica con 12.497 sopralluoghi e 3.040 pareri e/o
relazioni tecniche. Le reti di monitoraggio di ARPAV sono state nel 2012 in totale composte da 617 stazioni così articolate:
ARIA, 59 stazioni fisse per la qualità dell’aria mentre 26 sono stati i mezzi mobili utilizzati sempre per campagne per la qualità dell’aria, 15 sono le stazioni con
strumentazione SIMAGE e 13 per la rilevazione dei pollini; ACQUE: 9 Boe meteo marine, 46 punti di rilevamento per le acque interne; METEO: 199 stazioni
agrometeorologiche e 167 idro-termo-nivo-pluviometriche, 39 per misure freatimetriche manuali e 10 per le depressioni fredde, 25 punti di raccolta dati
termo-pluviometrici e 6 meteo-ambientali. Inoltre sono stati gestiti i dati di 3 radar meteorologici.
ALTRE ATTIVITA’ TECNICO SCIENTIFICHE
Sono stati verificati 30.148 apparecchi o impianti per la sicurezza impiantistica in
ambienti di lavoro (apparecchi a pressione, impianti di riscaldamento, ascensori e montacarichi, apparecchi di sollevamento-idroestrattori; impianti elettrici).
Sono stati emessi 3.852 bollettini per la sicurezza del territorio, relativamente alle situazioni meteorologiche del Veneto e ad area limitata; alle emergenze idrologiche,
alle condizioni nivologiche e di allerta valanghe, nonché di situazioni agrometeorologiche.
Sono stati analizzati nei laboratori ARPAV 60.489 campioni con la rilevazione di 1.098.599 parametri, provenienti da fonti di pressione (3.504), da campionamenti o
prelievi dalle reti di monitoraggio di aria, acque interne e marine (balneazione), radioattività, ecc ... sparse sul territorio veneto (31.378) e altri conferiti ad ARPAV,
principalmente dalle ASL su alimenti e acque di uso umano (25.607).
ATTIVITA’ ISTRUTTORIA
ARPAV ha realizzato 5.691 processi operativi per l’emissione di pareri istruttori, relativi anche alla partecipazione a Commissioni e Conferenze di Servizi.
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ATTIVITA’ PER LA PROMOZIONE AMBIENTALE
Si è partecipato a 620 eventi di formazione o comunicazione e si sono organizzati 21
convegni o seminari e 25 corsi di formazione. Sono state gestite 3.297 relazioni dirette con il pubblico e sono state evase 1.338
richieste specifiche di dati, oltre a quelli messi a disposizione sul sito internet. In tema di reporting ambientale sono stati pubblicati 41 fra articoli su riviste e poter
informativi e realizzate 40 iniziative di educazione ambientale.
ATTIVITA’ GESTIONALI
Sono state realizzate ex-novo o aggiornate 85 procedure del Sistema di Gestione
della Qualità unitamente a 54 verifiche ispettive. Sono stati redatti 176 documenti di pianificazione operativa e gestionale nonché 66
documenti per piani di monitoraggio ambientale. Sono state altresì prodotte 116 relazioni per la rendicontazione attività e 118
documenti per verifica di indicatori tecnici. Sono stati gestiti, coordinati o si è partecipato in totale a 421 gruppi di lavoro
provinciali, interprovinciali, regionali o interregionali. Si è partecipato o progettato 14 di iniziative di innovazione con 12 realizzazioni
operative o sperimentazioni di innovazione.