rassegna stampa di martedì 28 gennaio 2014

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Rassegna Stampa di martedì 28 gennaio 2014 SNALS / CONFSAL Italia Oggi 28/01/2014 E I DIRIGENTI VANNO ALLO SCIOPERO CONTRO IL BLOCCO DELL'ACCESSORIO Italia Oggi 28/01/2014 SFIDA SUL CONTRATTO OLTRE GLI SCATTI Italia Oggi 28/01/2014 NIENTE GIOCHI SPORTIVI I PROF NON CI STANNO Corriere di Rieti e della Sabina 28/01/2014 "IRRISORIE LE SOMME RICEVUTE DAI DOCENTI QUALE CORRISPETTIVO DELLE FERIE NON GODUTE" Il Gazzettino - Ed. Treviso 28/01/2014 SCUOLE SENZA FONDI "NIENTE GIOCHI" Il Messaggero - Ed. Rieti 28/01/2014 FERIE DEI SUPPLENTI, SINDACATO INSODDISFATTO Italia Oggi 28/01/2014 L'EUROPA E' DA RIFARE E Polis Bari 28/01/2014 SIT IN DAVANTI AL POLICLINICO DEI DIPENDENTI "TARRICONE" Gazzetta del Sud 28/01/2014 IL PONTONE C'E', IL DRAGAGGIO NO. FERIE FORZATE PER 37 PIAZZALISTI Metropolis 28/01/2014 SCAVI, I SINDACATI ACCUSANO: NO ASSUNZIONI CLIENTELARI" Roma 28/01/2014 CONFSAL "AVVERTE" IL MINISTRO BRAY: "ASSUNZIONI SOLO CON REGOLARE BANDO" Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 28/01/2014 IL 14MILA LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI TRA RICATTI E SPORCIZIA Italia Oggi 28/01/2014 SINDACI COMMISSARI SULLE SCUOLE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO A PRESIDE SALVO NEL LAZIO LE BUSTE ERANO A PROVA DI SPIONE Italia Oggi 28/01/2014 PENSIONI, LA SANATORIA SARA' MINI Italia Oggi 28/01/2014 REGISTRI ELETTRONICI? SONO 6 SU 10 Italia Oggi 28/01/2014 FORMAZIONE INIZIALE AL RESTYLING Italia Oggi 28/01/2014 PRIMA ISCRIZIONE, MODALITA' AD HOC PER INSERIRE I RAGAZZI ADOTTATI Italia Oggi 28/01/2014 PROF GRATIS NEI MUSEI? FATTA LEGGE, NON SI PARTE Italia Oggi 28/01/2014 LA MOBILITA' GIOCA D'ANTICIPO Italia Oggi 28/01/2014 SHOAH, INSIEME PER NON DIMENTICARE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO ORDINARIO, VALUTAZIONE GUSTA - LETTERA Libero Quotidiano 28/01/2014 REGISTRAZIONI ON LINE PER ISCRIVERSI A SCUOLA ECCO I PASSI DA SEGUIRE Avvenire 28/01/2014 ISCRIZIONI AL PROSSIMO ANNO: DA IERI POSSIBILE REGISTRARSI SUL SITO DEL MIUR il Manifesto 28/01/2014 PICCOLI CAVALLI DI TROIA DELLA PRIVATIZZAZIONE il Manifesto 28/01/2014 IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SCUOLA CATTOLICA il Sole 24 Ore 28/01/2014 PIANO PER APRIRE LE PORTE A 2MILA NUOVI RICERCATORI L'ANNO il Sole 24 Ore 28/01/2014 LAVORO - FINANCIAL TIMES, SDA BOCCONI AL TOP Corriere della Sera 28/01/2014 QUELLE SUPERSCUOLE CHE RADDOPPIANO LA PAGA DEI MANAGER L'Unita' 28/01/2014 "A NEW YORK MI HANNO DATO UNA CHANCE E UN SALARIO" Corriere della Sera 28/01/2014 IL QUIRINALE: ANTISEMITISMO MISERABILE A ROMA FERMATI DUE

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Rassegna Stampa di martedì 28 gennaio 2014

SNALS / CONFSAL Italia Oggi 28/01/2014 E I DIRIGENTI VANNO ALLO SCIOPERO CONTRO IL BLOCCO

DELL'ACCESSORIO Italia Oggi 28/01/2014 SFIDA SUL CONTRATTO OLTRE GLI SCATTI Italia Oggi 28/01/2014 NIENTE GIOCHI SPORTIVI I PROF NON CI STANNO Corriere di Rieti e della Sabina

28/01/2014 "IRRISORIE LE SOMME RICEVUTE DAI DOCENTI QUALE CORRISPETTIVO DELLE FERIE NON GODUTE"

Il Gazzettino - Ed. Treviso

28/01/2014 SCUOLE SENZA FONDI "NIENTE GIOCHI"

Il Messaggero - Ed. Rieti

28/01/2014 FERIE DEI SUPPLENTI, SINDACATO INSODDISFATTO

Italia Oggi 28/01/2014 L'EUROPA E' DA RIFARE E Polis Bari 28/01/2014 SIT IN DAVANTI AL POLICLINICO DEI DIPENDENTI "TARRICONE" Gazzetta del Sud 28/01/2014 IL PONTONE C'E', IL DRAGAGGIO NO. FERIE FORZATE PER 37 PIAZZALISTI Metropolis 28/01/2014 SCAVI, I SINDACATI ACCUSANO: NO ASSUNZIONI CLIENTELARI" Roma 28/01/2014 CONFSAL "AVVERTE" IL MINISTRO BRAY: "ASSUNZIONI SOLO CON

REGOLARE BANDO" Scuola, Formazione, Università, Ricerca Corriere della Sera 28/01/2014 IL 14MILA LAVORATORI SOCIALMENTE UTILI TRA RICATTI E SPORCIZIA Italia Oggi 28/01/2014 SINDACI COMMISSARI SULLE SCUOLE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO A PRESIDE SALVO NEL LAZIO LE BUSTE ERANO A PROVA DI

SPIONE Italia Oggi 28/01/2014 PENSIONI, LA SANATORIA SARA' MINI Italia Oggi 28/01/2014 REGISTRI ELETTRONICI? SONO 6 SU 10 Italia Oggi 28/01/2014 FORMAZIONE INIZIALE AL RESTYLING Italia Oggi 28/01/2014 PRIMA ISCRIZIONE, MODALITA' AD HOC PER INSERIRE I RAGAZZI

ADOTTATI Italia Oggi 28/01/2014 PROF GRATIS NEI MUSEI? FATTA LEGGE, NON SI PARTE Italia Oggi 28/01/2014 LA MOBILITA' GIOCA D'ANTICIPO Italia Oggi 28/01/2014 SHOAH, INSIEME PER NON DIMENTICARE Italia Oggi 28/01/2014 CONCORSO ORDINARIO, VALUTAZIONE GUSTA - LETTERA Libero Quotidiano 28/01/2014 REGISTRAZIONI ON LINE PER ISCRIVERSI A SCUOLA ECCO I PASSI DA

SEGUIRE Avvenire 28/01/2014 ISCRIZIONI AL PROSSIMO ANNO: DA IERI POSSIBILE REGISTRARSI SUL SITO

DEL MIUR il Manifesto 28/01/2014 PICCOLI CAVALLI DI TROIA DELLA PRIVATIZZAZIONE il Manifesto 28/01/2014 IN PIAZZA PER DIFENDERE LA SCUOLA CATTOLICA il Sole 24 Ore 28/01/2014 PIANO PER APRIRE LE PORTE A 2MILA NUOVI RICERCATORI L'ANNO il Sole 24 Ore 28/01/2014 LAVORO - FINANCIAL TIMES, SDA BOCCONI AL TOP Corriere della Sera 28/01/2014 QUELLE SUPERSCUOLE CHE RADDOPPIANO LA PAGA DEI MANAGER L'Unita' 28/01/2014 "A NEW YORK MI HANNO DATO UNA CHANCE E UN SALARIO" Corriere della Sera 28/01/2014 IL QUIRINALE: ANTISEMITISMO MISERABILE A ROMA FERMATI DUE

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PROVOCATORI L'Unita' 28/01/2014 NAPOLITANO: "SU EBREI MISERABILE PROVOCAZIONE" il Tempo 28/01/2014 "I GESTI ANTISEMITI, MISERABILE PROVOCAZIONE" Corriere della Sera - Ed. Bergamo

28/01/2014 UNIVERSITA' CENERENTOLA PALEARI: ISTITUZIONI E PRIVATI FACCIANO DI PIU'

Il Secolo XIX 28/01/2014 RIMPASTO, I CINQUE MINISTRI CHE RISCHIANO IL POSTO+++ Economia, Lavoro, Previdenza il Sole 24 Ore 28/01/2014 BAGNASCO: IL LAVORO E LA LOTTA ALLA POVERTA' SONO PRIORITARI il Sole 24 Ore 28/01/2014 SOSTEGNO A OVER 50 E DONNE: 20MILA POSTI CON I FONDI UE il Sole 24 Ore 28/01/2014 VERIFICA PER L'INABILITA' il Sole 24 Ore 28/01/2014 GRANAROLO, ASSEDIO ALLENTATO il Sole 24 Ore 28/01/2014 ILVA PUNTA A 3.500 SOLIDARIETA' NEL 2014 il Sole 24 Ore 28/01/2014 ITALTEL, VIA LIBERA AL PIANO ESUBERI Corriere della Sera 28/01/2014 "ELECTROLUX, SALARI DIMEZZATI PER NON CHIUDERE GLI IMPIANTI" Italia Oggi 28/01/2014 IL SEGRETARIO PD TOSCANO E' DI RENZI Italia Oggi 28/01/2014 NUOVA MALATTIA DOPO 15 ANNI il Messaggero 28/01/2014 DALLA IBERIA ALLA SIEMENS, I PRECEDENTI UE il Giornale 28/01/2014 CASO INPS, SINISTRA ALL'ATTACCO MA IL PREMIER PRENDE TEMPO L'Unita' 28/01/2014 RICCHI SEMPRE PIU' RICCHI CROLLA IL REDDITO FAMILIARE L'Unita' 28/01/2014 CASO MASTRAPASQUA INPS NEL CAOS GIOVANNINI IN POLE il Tempo 28/01/2014 "PENSATE AI GIOVANI SENZA LAVORO PRIMA DI RIFORMARE LO STATO" Corriere della Sera 28/01/2014 PRIMA IL NUOVO ACCORDO SULLA LEGGE ELETTORALE POI L'ALT DI

BERLUSCONI la Repubblica 28/01/2014

SE LA CRISI DEI PAESI EMERGENTI AFFONDA LA RIPRESADELL'EUROPA

la Stampa 28/01/2014 LA CRISI TAGLIA ANCORA I REDDITI PIU' BASSI

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Italia Oggi

'I .. dirigent. i .se. olastiç. i ·s. ciopere­ranno il 14 febbraio. prossimo

.. e scenderanno in piazza per una ma­

nifos.tazione nazionale a Roma: lo hanno deciso Cisl Scuola;·IJil.Scuola, e f:~.fl!RHl!'.mi!l'.11 dopo iL fallimento dell'incontro di conc:ilia.zione, che si. è svolto a viale Traistevere, il 22 genna,io scorso, n motivo del contendere è costituito dalladecurta~ zione apportata al Fun\ il fondo che aliment11 una parte delle retribuzìoni,. a causa di una interpreta-. zfone. re&trittiva adottata dal mi­nistero dell'istruzione dellé norme di contenimento ~i l')afo,r,i pµbbliqi varate .nel 201Q. Interpretazione che i sindacati n.On CO:Q.djvid(){l,O e. che contestai;i.o Qella sua legitti­mità. La que1?tfone s1 trascÌlllj\ da mfi!f>Ì ·e avrebbe ~ist0~ allaJ;i.p.e.~lo stesso ministero Q.ell:Istt;~zi9nE\c.oriv:e~- · re con la lettura (ielie Q.orme di legge e còntratt1,1a1ifat~'.a::daì sin- · dacatL Lett ·· . ndo;;~9.11a\E}gl~ incrementi · · ~biliti in

sede di CQntrattàzione integrativa a vantaggio dei dirigenti scolastici non dovrebbero risultare,assogget-

.,tati al tetto massimo complessiw

né la CgilJ Cisl, Uil e <:doni) :i:riterv.en 's'()l ... . .. ··via l{niÙijnI$t . . • ' ' se né'c~s'!Jàtiò, 'ànéhe l~~l~i~.ll'; ehe C(lri:S{t~tano.

· · .. ··· rimmedfàti'riat­. tiva.zionll':d:e11:wnc; tr~tti integrativi 'i'é'gionàU· con ìa P!ena disponibili-

. tà deUoìtdi qiian~

~t~ti~ n~1 ~o\:~r· Irr .buona sostan,. za, dunque, se ptQ:pri-0 4on ~ pos­sibile risolvere la 4ùes•tionè con uri inero intervento interpretativo, .le

. .·. . .·· .sig1e cJ1e .ha1mo indetto lo sèiopero chièdono un in­tervento, diretto del gì>.VE!rno .e del parlamento, tramite il varo di un prQvvedimento legislativ9 ad hoc, conjl qµale venga introdòtta una

Data 28-01-2014 Pagina 33 Foglio 1

deroga, valida.solo per .i.dirigenti. scolastici, per•oonsentire.loro,d~in-~l'!.ssare.gli iportand<:>Jn vita le dis . . contenute nei còntrattl integrativi regionali:tat+ · tuahnen:te. stoppati .~al .. ministero

. Q.ell'.E}ConomJJil. 1,ia çontratt.azione coUettivà, infatti, non può deroga~ re le norme dì legge . .E il.«ompito

dì verificare che questa regola (in -tradotta dalla legge 15/2009) ven­ga rispettata dalle parti in sede di contrat~zio.ne integrativa, spetta. proprio al mineconom.ia. Che se' riscontra dei' vizi di legittimità, come per esempio uno sforamento del budget a disposizione del ta: volo negoziale, può bloccare tutto. Nel frattempo am~he l'Anp è scesa in piazz~ con analoghe rivendica· zfoni. Il 23 gennaio scorso, infatti, un gruppo di dirigenti sc-0lastici ha effettuato un sit in davanti al ministero dell'istruzione . E un'analoga manifestazione è stata organizzata .dalJa Cgìl per oggi, sempre davanti al dicastero di viale Trastevere. Al momento, dunque, le sigle §in· dacali sembrerebbero procedere in ()rdine.sparso. Fermo restando, però, che tutti i sindacati dei dirigenti sç.olastici sono concordi nel ritenere che il limite .. massimo al tetto del com •.. penso. accef>l\!OrJ.o, f'issatò. dalla legge nel 2010, non debba trovare applicazione ai capi di istitl1to e .. al lorofundo, così da ç-0nsent~re la. possibilità.di intrpdurre aumenti retributivi almeno a titolo di com­penso accessorio .

.• ,..._..,[email protected]!e ri~ervqtq- .

/,,..,,,..,jo..cu,1"''"""'/rC>•'""'"""''

Sfida sul contratto oltre gli scatti l1mtP~i di •·urrWrn. RPMltuw in lmUo gli ruutu•nl; ·~'1i !l!u

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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 33

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Faccia a faccia tra ministro e sindacati. Ritirato l'emendamento al Milleproroghe

Sfida sul contratto oltre gli scatti Ipotesi di carriera. Restano in ballo gli aumenti agli Ata

DI ALESSANDRA RICCIARDI

I nodi stanno per venire al pettine. Il faccia a fac­cia di oggi tra il ministro dell'istruzione, Maria Chia­

ra Carrozza, e i segretari di Flc­Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals-Confsal e Gilda dovrà chiarire non solo tempi e moda­lità del definitivo recupero de­gli scatti dei docenti (il decreto legge è approdato al senato, la direttiva non è invece ancora all'Aran), ma anche il destino del personale Ata e dei dirigen­ti. Se sui capi di istituto, anche loro alle prese con il blocco del salario accessorio, i sindacati hanno già proclamato lo scio­pero, per gli ausiliari, tecnici e amministrativi la proclamazio­ne potrebbe essere imminente. E potrebbe essere decisiva pro­prio al risposta che la Carrozza darà oggi: è attesa una disposi­zione normativa che possa sot­trarre le posizioni economiche I e II dal blocco dei contratti. Anche perché, ed è la tesi dei sindacati contrapposta all'in­terpretazione finqra ostativa data dal ministero della Fun-

zione pubblica, si tratta non di aumenti, ma di emolumenti per prestazioni aggiuntive di circa 9 mila ausiliari, svolte a seguito di una selezione e di un corso di formazione. Dipenden­ti che si sono visti interrompere i pagamenti, se non avanzare richieste di restituzione a parti­re dal 2011. E poi c'è la vicenda della possibile riapertura con­trattuale per l'intero comparto, che il ministro in questi giorni ha fatto capire vorrebbe però fosse legata anche una revisio­ne della struttura retributiva del personale: basta scatti, o comunque solo scatti, sì ad ele­menti dinamici che attengono al maggior impegno. Un terre­no che però è scivoloso, ancora di più in questa fase in cui a un'assenza cronaca di risor-se aggiuntive (e i sindacati non tollererebbero uno scip­po di quelle che ad oggi servo­no a finanziare la retribuzione base) si accompagna una estre­ma fragilità del governo. Che non potrebbe sostenere che da scioperi di categoria (dirigenti, personale ausiliario) si passi à uno sciopero dell'intero com-

parto. Ma il pericolo, almeno per il momento, dovrebbe essere scongiurato.

Il ministro ha pratica­mente pronta la diretti­va da inviare all'Aran per l'inizio della trat­tativa sugli scatti, ai cui esiti il decreto leg­ge lega il recupero inte­grale del 2012 ai fini delle progressioni. I sindaca-ti hanno chie-sto di poter avere maggiore flessibilità nel~perare i fon­di necessari dàl Mof(circa 250 dei 370 milioni necessari).

Il decreto legge trasmesso al senato per il primo via libera pone rimedio anche agli effetti

del congelamento dei sala­ri per il 2014 (che vige in tutto il pubbiièo im-piego) e che impedirebbe di erogare le somme dello scatto 2013: nella rela-

zione tecnica allegata al

dl, si legge che

dai dati di preconsuntivo 2013 emerge che si sono spesi per gli stipendi dell'istruzione circa 100 milioni di euro in meno. «Pertanto detti margi­ni possono essere utilizzati per fronteggiare i migliora­menti stipendiali derivanti dalla norma e quantificabili in circa 70 milioni». Intanto, in commissione affari costitu­zionale di palazzo Madama, è stato presentato giovedì scor­so un emendamento al decreto Milleproroghe che recava con­tenuto analogo a quello del de­creto legge. Un emendamento che poi è stato dichiarato non ammissibile dalla commis­sione e ritirato dal governo. Era il tentativo, raccontano rumors di palazzo, del mini­stero dell'istruzione di evita­re di dover sostenere l'iter di una nuova conversione in leg-

ge, con i prevedibili assalti emendativi. Il tentativo non è andato.

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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 36

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IETI Data 28-01-2014 Pagina 8 Foglio 1

Lo Snals-CorifSal assicura che la battaglia proseguirà nei tribunali

"Irrisorie le somme ricevute dai docenti quale corrispettivo delle ferie non godute" 11~ RIETI "Dopo un lungo iter burocratico, in questi giorni alcuni docenti hanno ricevuto o stan­

rati detratti quelli di sospensione delle lezioni (assegnate d'ufficio) comprese nel contratto. L'emissione, tra l'altro, non riguarda tutto il

~-. Il sindacato ha già avviato da mesi

personale. Qualcuno trove­no per ricevere l'accredito del corrispettivo per le ferie non godute e non pagate. Si trat­ta di somme irrisorie, ridico­le, qualcuno ci segnala poche decine di euro a fronte di uno stipendio intero (o quasi) spettanti". Così il segretario provinciale dello nm•mn! sal, Luciano Isceri, che defini­sce inaccettabile la soluzione

centinaia di vertenze

rà l'accredito nella busta pa­ga di gennaio 2014, altri do­vranno attendere febbraio e anche oltre, dipenderà dalle segreterie scolastiche e dalle ragionerie territoriali. Un ve­ro e proprio 'esproprio' di Stato a danno dei precari". La lotta, assicurano dal sin-

"secondo la quale le ferie, anche quelle relati­ve all'anno scolastico 2012/13, saranno mo­netizzabili nella misura data dai giorni matu-

dacato autonomo, prosegui­rà nei tribunali, lo stesso sindacato che ha avviato già da alcuni mesi centinaia di verten­m ~

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'T'\ IL GAZZETTINO J_REVISO

Data 28-01-2014 Pagina 9 Foglio 1

IL CASO Quaranta istituti non partecipano agli studenteschi

Scuole senza fondi <<Niente Giochi>>

Mauro Favara TREVISO

Scoppia la protesta contro il taglio dei fondi trasferiti alle scuole per l'organizzazione delle attività sportive pomeri­diane. Non è solo un grido d'allarme. Adesso si è arrivati a un punto di non ritorno. Perché senza soldi i professo­ri non riescono più a portare a termine i programmi di allenamento. E così 64 inse­gnanti di educazione fisica hanno deciso di boicottare i Giochi sportivi studenteschi di quest'anno escludendo la partecipazione dei propri ra­gazzi. La clamorosa iniziati­va, che tra istituti comprensi­vi e superiori coinvolge una quarantina di scuole della Marca, è stata messa nero su bianco nell'assemblea sinda­cale dello ~ organizzata martedì scorso all'alberghie­ro Alberini di Lancenigo. «Per deontologia professiona­le, ma soprattutto a garanzia della salute e della sicurezza degli studenti, non possiamo permettere la loro partecipa­zione alle fasi distrettuali e provinciali dei Giochi -si leg­ge nel documento- Questo per la scarsa preparazione rag­giunta a causa delle inadegua­te risorse assegnate alle istitu­zioni scolastiche, che non han­no consentito e non consenti­ranno la piena realizzazione dei progetti». Il testo è stat(} inviato al ministro dell'istru­zione, Maria Chiara Carroz­za, agli uffici scolastici del Veneto e di Treviso e a tutte le sigle sindacali. Il nocciolo

STUDENTI impegnati nei Giochi

della questione sta nel taglio di oltre due terzi dei finanzia­menti, come indica il sindaca­to, nel giro di S anni. Nel 2009 le scuole potevano contare sull'assegnazione di 3mila eu­ro per ogni docente di educa­zione fisica. Oggi, invece, ci si ferma al riconoscimento di circa 440 euro. Troppo poco, secondo i docenti. «Considera­te le ridicole risorse assegna­te, è impossibile ultimare l'at­tività complementare pro­grammata -concludono- in quanto il corrispettivo econo­mico delle ore già effettuate supera l'ammontare spettan­te delle risorse assegnate alla scuola». Tradotto: gli inse­gnanti di educazione fisica hanno già fatto più ore di quante se ne vedranno paga­re dal ministero. Da qui lo stop.

Ca' Sugana e bandi Ue: apre l'Ufficio Europa TREVISO - (pcal) A Ca' Sugana è arrivato il mo­mento dell'Ufficio Euro­pa. La giunta ha già indi­viduato il tecnico che avrà come unica mansio­ne quella di scandagliare bandi Ue e regionali alla ricerca di fondi da utiliz­zare per le attività del Comune: arriva da un altro ente attraverso la mobilità interna e per formalizzare la sua posi­zione mancano solo po­chi dettagli. La dirigente responsabile del settore sarà Roberta Spigariol che già coordina i Lavori pubblici.

«La ricerca di fondi Ue è uno dei nostri obiettivi principali -ricorda il sin­daco Giovanni Manildo­e abbiamo già indicato a tutti gli assessorati di predisporre quei proget­ti che potrebbero essere finanziati con risorse in arrivo dall'Europa o dal­la Regione. Per l'istituzio­ne dell'Ufficio Europa or­mai ci siamo, sarà un servizio molto importan­te nella nostra azione am­ministrativa».

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Data 28-01-2014 Pagina 33 Foglio 1

Ferie dei supplenti, sindacato insoddisfatto ~Arrivano i primi pagamenti ma lo ml contesta: cifre ridicole

PIANETA SCUOLA Se ne parla da mesi e, quando la soluzione sembrava essere a por­tata di mano, è arrivata la beffa. E' la storia dei docenti precari che non avevano ricevuto i com­pensi per le ferie non godute lo scorso anno. Una questione che, tra rimpalli tra i dicasteri del­l'Economia e Finanza e dell'Istru­zione, si è trascinata per mesi. «Dopo un lungo iter burocratico­spiega una nota diramata dal se­gretario dello ~di Rieti, Lu­ciano Isceri - in questi giorni alcu­ni docenti hanno ricevuto o lo stanno per ricevere l'accredito del corrispettivo per le ferie non godute e non pagate. Si tratta di somme irrisorie, ridicole, qualcu­no ci segnala poche decine di eu­ro, a fronte di uno stipendio inte­ro, o quasi spettanti. Una vicenda tra Miur e Mef che ha portato ad una soluzione salomonica, per noi assolutamente inaccettabile, secondo la quale le ferie, anche quelle relative al 2012/13, saranno monetizzabili nella misura data dai giorni maturati detratti quelli di sospensione delle lezioni, asse­gnate d'ufficio, comprese nel con­tratto». Una vicenda che nel Reatino ri­guarda non meno di 200 inse­gnanti. «L'emissione dei paga­menti - continua Isceri - tra l'al­tro, non riguarda tutto il persona­le. Qualcuno troverà l'accredito nella busta paga di gennaio 2014, altri dovranno attendere febbra­io e anche oltre: dipenderà dalle segreterie scolastiche e dalle Ra­gionerie territoriali. Un vero e proprio esproprio di Stato a dan-

no dei precari». Così definisce lo ~questa vicenda e annuncia che la battaglia proseguirà. «An­che se questa cifra irrisoria sarà percepita - dice Isceri - la lotta proseguirà nei tribunali». Il Sin­dacato autonomo, infatti, ha av­viato già da alcuni mesi centinaia di vertenze. «La soluzione al pro­blema - conclude Isceri - potrà pe­rò awenire solo se il Parlamento saprà assumere un atto di respon­sabilità e di equità sociale, ma questo, per lo~ è un discorso a parte e, visto come vanno le co­se, al momento, rimane un auspi­cio». Nel caso specifico dei preca­ri, la querelle era nata da una no­ta interpretativa della legge di sta­bilità emanata dal Ministero del­l'Economia che, di fatto, aveva de­terminato per il personale docen­te non in ruolo nella scuola (i sup­plenti), oltre al mancato ricono­scimento delle ferie, anche la mancata retribuzione.

Samuele Anni baldi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

LE SOMME RELATIVE Al GIORNI DI RIPOSO NON GODUTI LO SCORSO ANNO LA BATTAGLIA LEGALE PROSEGUE

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Scuola: testate nazionali

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COBBIEBE DELLA SEBA Pagina 23 Foglio 1 / 2

-·-···--·--·---·---------r·5~~;iif~~tt;did~~~~~icii~ii~~t~l~~~~;;;tenzialismo. Il governo avrebbe dovuto trovare una soluzione ~ntro il 31~en_naio ma no_n se ne h~notizia li caso -· --- ·-I -- --- - - _.. ---- ----

114 mila lavoratori socialmente utili tra ricatti e sporcizia Scuola, a febbraio fine dei contratti Intanto assediano le prefetture

- stretto a calmare gli animi, con mani- riscontrano nelle R;gioni dove quei la-di SERGIO RIZZO festazioni continue dei lavoratori so- voratori sono particolarmente nume-

cialmente utili (lsu) in predicato di re- rosi. B~t.a dire che le ris?r~e destinate

Ricordate l'allarme lanciato dagli stare senza occupazione. Ma anche al alle puliZie nelle s~ol; ~1. ndurrebbero astronauti dell'Apollo 13? Nord non si scherza Qualche giorno fa del 40 per cento m S1c1ha, del 50 p;r «Houston, abbiamo avuto un su questo giornale Valentina Santarpia cento in Puglia e ~el 60 per cento 1~

problema ... ». Specializzati nel mettere ha documentato le condizioni assolu- Campania A Napoli e Salerno, uno dei toppe peggiori dei buchi, in questa occ tamente inaccettabili in cui versano al- tredici lotti in cui è suddiviso l'appalt~ casione i nostri legislatori devono aver cune scuole a Venezia, rimaste addirit- Consip, la gara dovrà essere ripetuta: s1 preso addirittura spunto dalla famosa tura chiuse per motivi igienici, mentre è presentato un solo concorrente. frase pronunciata da James Lovell, il 151 istituti sono stati messi sotto os- La vicenda è stata fin qui colpev?l~ comandante della missione lunare fai- servazione in veneto. mente sottovalutata. Anche perche e lita nel 1970. «Il Governo attiva unta- Perché la guerra dei 14 mila lsu della una spia preoccupante di quel~o c~e volo di confronto che entro il 31 gen- scuola ha pure queste conseguenze. Il potrà succedere altrove quando l rub1-naio 2014 individua soluzioni nonna- fatto è che dai 620 milioni di euro che netti della spesa pubblica si dovranno tive o amministrative ai problemi oc- si spendevano per le pulizie degli edi- chiudere anco~ ~ più. Quante si.ano cupazionali connessi alla successiva fici scolastici si è passati ora a non più le persone sussidiate con fonne di la­utilizzazione delle convenzioni>>: ecc? di 390 con gare gestite dalla Consip. E voro socialmente utili o assimilate in le ultime parole d;ll'ul~J?? comma (11 il tagli~ ha avuto ripercussioni inevita- tutta Italia è co?1plicato da calcolare. 7 48) della legge di Stabilita. Ne av;va- bili su una massa enorme di personale Solo quelle a canco dello Stato avevan~ mo viste davvero tante, finora Mru pe- precario che si era accumulato negli superato qùalche anno fa il numero di rò una legge che dicesse «C' ~ un pro- anni. centomila Senza considerare le Regio­blema e solo un mese p;r nsolv~rlo, Tutto è cominciato nel 1999, quan- ni, le Province e i Co~uni, prevalente­ma non si sa come ... ». D1mostraz1on~ do una legge ha stabilito che da quel mente meridionali. Basta pensare a!le plastica della confusione nella quale s1 momento in poi lo Stato si sarebbe oc- migliaia di operai forestali calabresi ~ trova l'esecutivo di fronte a un fatto cupato dell'igiene scolastica, in prece- alle decine di migliaia di loro colleghi che minaccia di trasformarsi in una denza affidata a dipendenti degli enti siciliani. Una faccenda esplosiva che bomba sociale. . locali che così sono transitati nei ruoli tira in ballo le responsabilità di quegli

Il problema riguarda 14 mila precan dell'amministrazione centrale. Accan- amministratori che negli anni, hanno utilizzati per ~a p~zia d;lle scuole c~e to a questi, però, molte migliaia di la- pensato di risolve!e _Ie tensi?ni ~~ciali fra un mese ns~hian.o. di res~ ~tti a voratori a tempo determinato: ex lsu distribue1;1do ~o.st.1 di lavoro mutili. M~ casa a causa dei tagli imposti al b1l~- assunti dagli enti locali oppure orga- anche dei pohtlc1 che hanno usato 1~ cio già dal 2010. Un'emergenza cui. 11 nizzati in consorzi a loro volta titolari clientelismo indecente a spese dei governo ha risposto con !-m b~~~ttio: di contratti con Comuni e Province. Lì contribuenti com; mezzo per ottenere ~uel. co~a ~ella legge di .stabilita che c'era di tutto. Dai disoccupati più disa- voti. Senza curarsi delle conseguenze. ipotizza il s~li!<> «tayol?. di confronto>~ giati fino a gruppi di ex detenuti. In © """oouzioNERISERVATA

tra ~<le ~rustraz10!11 m~e~ssate, gli molti casi solida base di consenso per enti lo~ali e ~e orgaruzz~.1oru rapp~e- politici locali. - ---sentatlve dei lavoratori mteressatl». così clientele e assistenzialismo Gli appelli del ministro Peccato che quel tavolo, mentre la data avevano pompato il loro numero fino . . C h · · t del 31 gènn~o si ~vvicina pericolosa- all'inverosimile. E quando a quei con- li _m1rnstro arrozza a _1nv1a o 11:1~n~e, non s1amru stato aperto. La v~- tratti con gli enti locali è sub.entrato i~ diverse lette~e _e appelli nta e che non lo vuo~e ne~suno. ~ ?11- ministero dell'Istruzione, dru Comuru a Palazzo Ch1g1 ~~odelLavoroEnncoG1ovannmiha il problema si è trasferito allo Stato. Nessuna risposta gia ~roppe r?gne. C?l!le pure quell? Finché si è stabilito che quei servizi ""'llll••••••••••ml dell Econo?l!a, l".3-bnz10 Saccomanru. dovessero essere affidati tramite gara e Ili Pal~~oC~~,p01,n~ppure.aparlam;. sono spuntate le cooperative, che di Cosi 11 m.Irustro dell Istruzione Mana volta in volta come succede normal-Chiara_Carr?zza, nonostant~ le lettere mente quand~ una ditta subentra al-con c;w .ha m~ndato l~ ~res1~e~a del l'altra in un appalto pubblico di puli-Co~s~gl~o e gh app~lli nyolti. ru colle- zie, assorbivano quel personale. Ma la ghi, e _nmasta con 11 cenn? m mano: questione non sarebbe forse esplosa se Assedi_ata dalle p~otest;, nncorsa d~ prima Bruxelles non avesse aperto una precan, con un m.Inacc1~so rumore di procedura di infrazione sul modo in fondo che sale se;111pre pm.al trascorre- cui si gestivano quegli appalti, e so-re delle ore. L'uruc~ che gli ha d~to ret- prattutto se non fossero arrivati i tagli. ta, .a quanto pare, e la segretana della n risultato è che ora ci sarebbe posto Cgil Susanna Camu~so. . . solo per 11.851 dei 26 mila ex lavorato-

Le cose stanno ~ventando grayissi- ri socialmente utili impiegati finora Le me al Sud !n Puglia no~ passa ~omo situazioni più critiche, ovviamente, si senza che il prefetto di Lecce sia co-

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mll!ll. I lav.~ratori util·l:ZzatL.P\=r la pulizia delle"seùole. 14 mila di questi, precari, rischiano di restare a febbraio a casa a cau­sa dei tagli imposti al bilancio già dal 2010

I difici sco a-stici. Un dato che è net­tamente inferiore ai 620 milioni stanziati prece­dentemente. Le gare so­no gestite dalla Consip

i quanto si le risorse

destinate alle pulizie nelle scuole della Cam­pania. li calo è previsto anche in Sicilia (-40 per cento) e in Puglia (-50 percento)

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EDILIZIA

Sindaci • • comm1ssar1

sulle scuole Sindaci e presidenti di pro­vincia in campo sulla sicurez­za delle scuole. Fino a fine anno svolgeranno il ruolo di conunissari governativi per realizzare misure urgenti in materia di riqualificazione e messa in sicurezza degli edi­fici scolastici Lo prevede un dpcm che fa riferimento alla legge 98 dell'agosto 2013 e che stanzia un finanziamento di 450 milioni di euro in tre anni (e quindi 150 milioni per il solo 2014) che sarà as­segnato agli enti locali sulla base delle graduatorie pre­disposte e approvate dalle regioni competenti. L'opera­tività in qualità di commis­sari di sindaci e presidenti di provincia con poteri deroga­tori rispetto alla normativa vigente, ha lo scopo di con­sentire il rispetto dei tempi di affidamento dei Javori en­tro il 28 febbraio prossimo, «pena 1a revoca dei finanzia­menti nonché quelli di tra­sferimento delle risorse agli enti locali per permettere i pagamenti entro il 31 dicem­bre 2014, secondo gli stati di avanzamento debitamente certificati». Il decreto Fare, prevede 1a realizzazione di nuovi istituti, svincolando le spese per gli arredi scola­stici dal patto di stabilità.

Data 28-01-2014 Pagina 27 Foglio 1

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Data 28-01-2014

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Il Tar assicura: garantito l'anonimato per i candidati della prova scritta

Concorso a preside salvo nel Lazio Le buste erano a prova di spione

DI FRANCESCA DE NARDI

Nel concorso per dirigenti sco­lastici della regione Lazio l'anonimato alle prove scritte è stato garantito. Lo ha affer­

mato il Tar Lazio nella sentenza n. 219 del 09 gennaio 2014. Il numero comples­sivo di posti disponibili era determinato in 2386, di cui 225 per la Regione Lazio. Alcuni concorrenti avevano lamentato la violazione dell'anonimato e, quindi, la compromissione della serietà della sele­zione in quanto le bustine contenenti i dati anagrafici dei candidati sarebbero state di consistenza tale che era possibi­le leggerne in controluce i nominativi già prima dell'apertura delle stesse.

Inoltre, avevano segnalato che nelle 5 diverse sedi concorsuali delle prove svolte nel Lazio sembravano essere sta­te utilizzate bustine di colore diverso, determinando la riconoscibilità dei can­didati «per gruppi di provenienza», con conseguente violazione delle prescrizioni del DPR 9.05.1994, n.487, art.14.n Già in precedenza il Tar Lombardia (sentenza, n.2035/2012) e, successivamente, il Con­siglio di Stato (sentenza n. 3747/2013 de­positata in data 11luglio2013) avevano ritenuto sussistente l'interesse dei par­tecipanti al concorso a chiedere l'annul­lamento dello stesso dal momento che «nelle procedure concorsuali l'esigenza

di assicurare il rispetto effettivo del prin­cipio costituzionale del pubblico concorso e la regola fondamentale dell'anonimato ad esso sottesa costituiscono la base di un dovere indefettibile per l'ammini­strazione che le impone di utilizzare, in conformità alla condotta tipica definita a livello normativo, buste, all'interno del­le quali i concorrenti inseriscono i dati identificativi, materialmente tali da non consentire nemmeno astrattamente che la commissione o altri possano, in qua­lunque condizione ambientale, leggere i dati identificativi dei concorrenti stessi fino al momento procedimentale dedica­to all'apertura delle buste».

Il Tar Lazio, pur riaffermando questo

principio e pur ritenendo di condivi­dere tale interpretazione, rileva che nel caso in esame talè dogma non sia applicabile. Infatti, diversamente a quanto accertato con riferimento alle buste utilizzate nel concorso per diri­genti scolastici della regione Lombar­dia, quelle utilizzate per il concorso del Lazio - alla cui provvista ha provveduto autonomamente l'Ufficio scolasrico re­gionale del Lazio - all'esame effettuato dal Collegio, nell'udienza pubblica, in cui si è proceduto all'apertura del pli­co depositato dall'amministrazione nel contraddittorio delle parti, sono risul­tate ictu oculi di colore, consistenza e spessore (buste gialle e foderate al loro interno da carta nera), tale da rendere addirittura impossibile, e non soltanto difficoltoso, verificarne in controluce il contenuto. Inoltre, con riferimento all'ulteriore profilo di illegittimità della non omogeneità del colore delle stesse, ipotizzato dai ricorrenti, le stesse 30 buste depositate in giudizio sono state individuate prendendo, in stretto ordi­ne alfabetico, per ciascuna delle 5 sedi scolastiche in cui si sono svolte le prove scritte del concorso i nominativi dei pri­mi 6 candidati (3 che hanno superato a prova e tre che non l'hanno superata). Orbene, tali buste sono risultate tutte del medesimo colore e consistenza.

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Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 34

Foglio 1

Estesa alla scuola la chance di uscita anticipata rispetto ai requisiti della legge Fomero

Pensioni, la sanatoria sarà mini Poche centinaia tra prof e Ata possono sperare di farcela

m N1coLA MoNDELLI

Per il personale della scuola, ivi compreso quello che si rico­nosce nel comitato

"quota 96", si prospetta un mini sanatoria per accedere alla pensione anticipata. Ma sai;à per pochi, pochissimi.

E stata infatti estesa uffi­cialmente anche al personale della scuola la disposizione contenuta nell'articolo 11-bis del decreto legge 102/2013 secondo la quale possono accedere al trattamento pensionistico, con i requi­siti previgentiall'entrata in vigore dell'articolo 24 del decreto legge 201/2011 (riforma Fornero), converti­to, con modificazioni, dalla legge 214/2011, i lavoratori pubblici e privati nel limi­te di 2.500 che, nel corso dell'anno 2011, erano in congedo straordinario. Si tratta di chi ha usufruito, ai sensi dell'articolo 42, com­ma 5, del decreto legislativo 151/2001, dei permessi per assistere parenti disabili in situazione di gravità o frui­vano dei permessi (tre giorni al mese) ai sensi dell'artico­lo 33, comma 3, della legge 104/1992. Lo ha comunicato

il ministero dell'istruzione con la nota prot. n. 481 del 21 gennaio 2014.

I requisiti

Per il personale della scuo­la i requisiti della legge pre­vigenti alla riforma Fornero erano: quota 96, cioé minimo 60 anni di età e trentesei di cotnribuzione, ma anche 61 anni di età e 35 di contribuzione; o 40 anni di contribuzio­ne per la pensione di anzianità e 65 anni di età se uo­mini e 61 se donne unitamente a non meno di 20 anni di contribuzione, per la pensione di vecchiaia.

Il personale della scuola, che può fare valere le condi­zioni ri­chieste dall'ar­ticolo 11-bis, potrà per -tanto chie­dere di

accedere alla pensione già dal 1° settembre 2014 se entro e non oltre il 27 di­cembre 2014 potrà fare va­lere i requisiti anagrafici e contributivi richiesti a tal fine appunto dalla normati­va previgente prima dell'en­trata in vigore della riforma Fornero.

Chi è in campo

Si è in pre­senza cer­tamente di una mini sanatoria che potrà recuperare solo una

ca 4.000 dipendenti scola­stici, tra insegnanti e Ata (personale ausiliario, tecni­co e amministrativo), che i predetti requisiti li hanno maturati successivamente ;;il 31 dicembre 2011. Se­condo alcune previsioni, potranno accedere a questa sanatoria per la scuola una quota tra il 15 e il 20% dei 2500 posti complessivamen­te a disposizione tra pubbli­co e privato.

Come fare

La domanda di pensione deve essere inoltrata alle competenti direzioni terri­toriali del ministero del la-

voro entro il 26 febbraio 2014 con le modalità

indicate nella cir­colare n. 44 del 12 novembre 2013. La domanda di cessa­

zione dal servizio potrà essere inviata

all'amministrazione scolastica, con la mo­dalità cartacea, oltre il termine del 7 febbraio 2014 stabilito dal de­creto ministeriale n. 1058 del 23 dicembre 2013.

'i.-© Riproduzwne riseroata--11

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Pag. 20

Italia Oggi

RICERCA KION

Registri elettronici? Sono 6su10

DI GIORGIO CANDELORO

Pochissimi presidi si servo­no di un sistema di software gestionali per l'invio di do­cumenti e circolari, ma ben i due terzi di loro vedono nella dematerializzazione una concreta possibilità per rispanniare molto o abbastan­za in materiali di cancelleria. Sono due dei dati presentati nei giorni scorsi a Bologna da Kion, la società del CINECA specializzata in tecnologia della didattica, in un'indagine sulla dematerializzazione nel mondo della scuola e condotta dall'OKSI (Osservatorio Kion scuola educazione). Obiettivo: monitorare e analizzare gli ambiti di adozione delle tec­nologie nel mondo dell'istru­zione. Ambito, questo, su cui la ministra Carrozza è decisa a spingere l'acceleratore, al­meno stando alla direttiva per il 2014 sulle priorità dell'azio­ne amministrativa. Uindagine, condotta su un campione di 200 dirigenti scolastici, fa seguito ad un lavoro analo­go svolto dall'estate scorsa: cresce il livello di consape­volezza dei dirigenti rispetto ai benefici dell'innovazione: il 98% dei presidi si dichiara favorevole al processo di pro­gressiva dematerializzazione degli archivi cartacei. Per il 36% dei capi d'istituto il mag­gior beneficio della scompar­sa della carta è il risparmio, sia finanziario che di spazio, seguito dalla possibilità di ra­pido accesso alle informazio­ni (22% ), dall'alleggerimento dell'aggravio burocratico sulle segreterie (13%) e dalla pre­venzione dello smarrimento e del degrado dei documenti ( 12% ). Altra novità è il cre­scente aJfermarsi del registro elettronico. Se nell'indagine OKSI della scorsa estate ben il 55% dei presidi si dichiara­va in alto mare nell'adozione del registro elettronico, oggi il 58% di loro ha adottato definitivamente lo strumen­to, considerato dal 41 % dei dirigenti l'ambito prioritario della dematerializzazione, probabilmente in conseguen-

za dell'obbligo dettato dalla legge sulla spending review. Ma dall'indagine emergono anche dati assai poco inco­raggianti: in particolare solo il 2% dei presidi dichiara di usare una soluzione di gestio­ne documentale.

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Data 28-01-2014 Pagina 34 Foglio 1

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Pag. 21

Data 28-01-2014

Italia Oggi Pagina 35 Foglio 1

In arrivo il nuovo regolamento: corsie preferenziali per le supplenze, 2012-13 salvo per i Pas

Formazione iniziale al restyling Abilitazioni, salta il tetto del numero chiuso locale

DI GIORGIO CANDELORO

N ovità in arrivo sulla formazione iniziale dei docenti, il preca­riato, i percorsi abi­

litanti e i tirocini formativi. Il Miur ha predisposto un nuovo decreto ministeriale che ritocca sensibilmente parti rilevanti del regola­mento sulla formazione. Il provvedimento ha già supe­rato una serie di passaggi e dovrebbe ora essere al vaglio del ministero dell'economia. Con la revisione in arrivo, innanzitutto i precari che conseguiranno l'abilitazione nei prossimi mesi potranno subito farla valere nelle gra­duatorie di istituto, prima cioè del consueto aggiorna­mento triennale di queste.

In pratica il titolo co­stituirà una corsia prefe­renziale per l'ottenimento delle supplenze brevi del­la terza fascia dei precari nelle graduatorie di istitu­to. E poi l'anno scolastico 2012-13 sarà valido per la maturazione dei tre anni di servizio necessari per l' am-

missione ai Pas. Inoltre la laurea continuerà ad essere il titolo di studio richiesto per l'inserimento nelle gra­duatorie delle scuole. Molto rilevante anche la modifica relativa ai Tirocini formati­vi attivi, i percorsi abilitanti che vengono attivati presso le università e le istituzioni dell'alta formazione artisti­ca, musicale e coreutica e che hanno sostituito le vecchie SSIS a partire dall'anno ac­cademico 2012-13: col pros­simo ciclo- i corsi saranno banditi entro febbraio- gli idonei confluiranno in una graduatoria nazionale unica che consentirà il transito in istituzioni con maggiori di­sponibilità di posti.

In sostanza chi non ri­uscirà ad entrare in una università potrà spendere il proprio punteggio in un altro ateneo.

Forte il sospetto che la mossa sia stata, per così dire, ispirata dal mondo universitario, per evitare che accada di nuovo quanto successo all'epoca del primo ciclo, quando alcune univer-

sità fecero il pieno di iscritti e la maggior parte delle al­tre non riuscì a coprire tutti i posti disponibili. Sospetto confermato dalla lettura re­trospettiva dei dati forniti a suo tempo da un comu­nicato dell'allora ministro dell'istruzione, Francesco Profumo, che a fine 2012 stimava in oltre 4000 i posti vacanti per i Tfa e che era­no invece stati previsti nella pianificazione generale. Un danno anche economico ri­levante, soprattutto per gli atenei più piccoli.

Il decreto ha ottenuto il pronto appoggio del CUN (Consiglio Universita­rio Nazionale) e del CNSU (Consiglio nazionale degli studenti universitari), ma dovrà essere vagliato dal Mef per la verifica della co­pertura finanziaria. Intanto però la ministra dell'istru­zione, Maria Chiara Car­rozza, incassa le critiche dei sindacati, che lamentano in sostanza di essere stati in­formati a cose fatte.

L'incontro tenutosi sul­la questione reclutamento

il 23 gennaio al ministero tra gli esperti di viale Trasteve­re e i sindacati ha il sapore di un contentino a questi

ultimi e ha avuto risvolti prevalentemente tecnici.

Alle organizzazioni sin­dacali sono stati forniti soprattutto chiarimenti sull'attivazione dei Tfa, con l'assicurazione che dovran­no sempre essere gli uffici scolastici regionali a dirot­tare eventualmente i corsi­sti verso le «università pa­racadute». Sono state anche promesse novità in materia di permessi di studio per i partecipanti ai corsi: in vista probabili deroghe al tetto del 3% complessivo su base provinciale per il personale in permesso. Nel corso di questa settimana, comun­que, sia sulla questione dei Pas che su quella dei Tfa dovrebbe esprimersi il di­partimento per l'Università, per fornire un quadro com­plessivo dei corsi e chiarire i molti dubbi e le non poche perplessità che permangono tra le migliaia di docenti in attesa di abilitazione.

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Pag. 22

Italia Oggi

PRONTA UNA CIRCOLARE. CRITICI GLI ARRIVI A l..EZIONI INIZIATE

Prima iscrizione, modalità ad hoc per inserire i ragazzi adottati

m EMANUELA Micucc1

In arrivo una circolare per l'inserimento scolastico dei bambini adottati. Lo an­nuncia il neo direttore dell'U sr Toscana, Giovanna Boda, giovedì scorso, all'Istitu­

to degli Innocenti di Firenze nel convegno su adozioni e scuola. La circolare ministeriale, a firma del capo dipartimento per l'istruzione, Luciano Chiappetta, «consentirà di fornire - spiega Boda - uno strumento normativo necessario a rispondere a un nodo cruciale riguardante l'inserimento scolastico di questi alunni»: la loro permanenza per almeno un anno nella scuola dell'infanzia, nonostante il bambino abbia compiuto i 6 anni di età. «L'esigenza- prosegue Boda - più frequente­mente manifestata dalla famiglia e condi­visa da specialisti e dall'ente autorizzato di riferimento, alla quale però non può essere dato alcun seguito, se non agevolando il più possibile il passaggio e la permanenza nella primaria contando sulle competenze psicolo­giche dei docenti». Secondo i primi dati della Commissione per le adozioni internazionali, aggiornati al 21 gennaio, solo nel 2013 sono arrivati in Italia da 56 Paesi 2.835 bambini con un'età media di 5,5 anni, in lievi dimi­nuzione rispetto ai 5,9 anni di età media dei 3.106 adottati nel 2012. Bambini accolti soprattutto in Lombardia ( 17 ,3% ), Toscana (10%), Lazio (10,2%), seguite da Campania (9,6%), Veneto e Puglia (8,5%), Sicilia (5,6%). I mesi con il maggior numero di ingressi: di­cembre con 299 bambini arrivati nel 2013, marzo con 258. Crescono, tuttavia, lo scorso

anno del 20,2% le autorizzazioni concesse d'estate, a luglio (304), e del 12,2% quelle a settembre , ma anche gennaio segna un + 16,8% rispetto a gennaio 2012. Arrivi, quin­di, ad anno scolastico iniziato o a iscrizioni chiuse. Elementi di criticità che si aggiungo­no a quelli legati al vissuto e alle specificità di questi minori. «Dovrebbe essere prevista la possibilità di ritardare l'ingresso in pri­maria in modo da permettere al bambino di recuperare ritardi psicomotori e cogniti­vi conseguente alla sua storia pregressa», spiega il Coordinamento delle associazioni familiari adottive e affidatarie (Care), con cui il Miur ha siglato un protocollo d'intesa il 26 marzo 2013. Invece, la normativa prevede che i bambini arrivati in Italia a 6 anni su­bito dovrebbero entrare in prima primaria e arrivati a 5 anni dovrebbero entrarci l'anno immediatamente successivo a pochi mesi dall'arrivo. Tuttavia, ricorda il Care, proprio il Miur nel 2013 riferendosi a un caso specifi­co di un bambino di Treviso ha ammesso «in casi eccezionali e debitamente documentati» la deroga di un anno all'iscrizione «alla classe di scuola primaria» come prevede il decreto legislativo 297/1994 (art.114) e la Convenzio­ne sui Diritti del Fanciullo del 1989 «al fine di consentire la piena inclusione scolastica del minore». In attesa della circolare, al Miur è al lavoro un comitato tecnico scientifico per elaborare le linee guida nazionali con le soluzioni organizzative e amministrative per l'accoglienza e la piena integrazione socioculturale degli studenti adottati.

-------© Riproduzwrw riseroata-----

Data 28-01-2014 Pagina 35 Foglio 1

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Pag. 23

Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 35

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Page 17: Rassegna Stampa di martedì 28 gennaio 2014

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Pag. 24

Data 28-01-2014 Italia Oggi Pagina 36

Foglio 1

L'Istruzione ha inviato alla Funzione pubblica e al Tesoro l'ipotesi di contratto. Ora il parere

La mobilità gioca d'anticipo Le domande gi,à da fine febbraio, eccezioni per gli esuberi

DI ANTIMO DI GERONIMO

Tempi più stretti per la presentazione delle domande di trasferi­mento e passaggio. Il

22 gennaio scorso il ministero dell'istruzione ha già inviato alla Funzione pubblica e alla Ragioneria generale dello stato l'ipotesi di contratto integrativo sulla mobilità a domanda. E da quella data è partito il cont.o alla rovescia in vista dell'emanazione dell'or­dinanza che darà attuazione all'accordo e fisserà termini e modalità di presentazione delle domande. Gli organi di controllo, infatti, hanno 30 giorni di tempo per avanza­re eventuali rilievi. Decorso inutilmente tale termine, il testo dell'accordo si intenderà approvato e le parti potranno sottoscriverlo definitivamen­te. Dopo la sottoscrizione, il testo negoziale prenderà la forma di contratto vero e proprio, dispiegando effetti vincolanti, ai quali sarà data esecuzione dal ministero dell'istruzione con un'apposi­ta ordinanza. Quanto ai ter­mini di presentazione delle domande, se la Funzione pub­blica o il ministero dell'econo­mia non avanzeranno rilievi, il termine iniziale potrebbe essere fissato già nell'ultima decade di febbraio e quello finale entro la prima decade di marzo. Il tutto con circa un mese di anticipo rispetto allo scorso anno. Va detto subito, però, che si tratta di mere ipotesi. Tutto dipenderà, in

primo luogo, dalle intenzioni degli organi di controllo. E co­munque l'ultima parola spet­terà al ministero dell'istruzio­ne, che dovrà fare i conti con la macchina organizzativa dell'amministrazione centrale e degli uffici periferici. Il per­sonale docente, educativo ed Ata (amministrativo, tecnico

e ausiliario) dovrà indirizzare le domande di trasferimento e di passaggio all'ufficio scola­stico territorialmente compe­tente rispetto alla provincia di titolarità e presentarle al dirigente scolastico dell'isti­tuto o dell'ufficio presso cui presta servizio.

Le domande di trasferimen­t.o, di passaggio di cattedra e di passaggio di ruolo del personale docente, per e nell'ambito della scuola dell'infanzia, primaria e secondaria di I e II grado e le domande di mobilità del perso­nale Ata, dovranno essere com­pilate on line e trasmesse alla scuola via web. Tale procedura è prevista esclusivamente per le domande volontarie presentate

entro il termine di scadenza. Pertanto, le domande presen­tate dal personale dichiarato soprannumerario dopo la sca­denza del termine, o dal per­sonale destinatario di nomina giuridica a tempo indetermina­t.o successivamente al termine di presentaziòne dellé doman­de di mobilità, dovranno essere presentate su modello cartaceo. Per presentare le domande on . line bisognerà munirsi delle credenziali ( usemame, pas­sword e codice personale) che vengono fornite direttamente dal sistema al termine di una procedura di riconoscimento che prevede anche un passag­gio presso la scuola di servizio. Le istanze dovranno essere cor­redate delle autocertificazioni e degli eventuali certificati sani­tari. La domanda, infatti, non vale come autocertificazione. E quindi i titoli indicati som­mariamente nel modulo vanno specificati con autocertificazio­ni a parte che vanno allegate all'istanza. L'allegazione va fat­ta in format.o informatico. Non è necessaria la firma digitale in senso stretto. La procedura di riconoscimento dei lavoratori interessati, infatti, è conside­rata sufficiente ai fini dell'ac­certamento dell'identità del lavoratore che presenta la do­manda. I titoli che danno luogo all'attribuzione di precedenze collegate a particolari stati di invalidità o malattia non pos­sono essere autocertificati. E quindi vanno allegati in forma di certificazione sanitaria car­tacea.

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Scuola: testate nazionali

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Sul sito del Miur

Registrazioni on line per iscriversi a scuola Ecco i passi da seguire ::: ALESSANDRAMORI

11111111 Ci siamo. Dal 3 al 28 febbraio è possibile procedere con l'iscrizione on line a scuola dei propri figli per il 2014-2015. L'anno scorso è subi­to partitala corsa -inutile- per arrivare primi. Edè scoppiato il caos: il sito del Miur è andato in tilt. Quest'anno il ministero dell'Istruzione gioca d'anticipo e spiega passo dopo passo su www.iscrizioni.istruzione.it come effettuare sen -zaintoppil'iscrizione alla prima classe di elemen -tari, medie e superiori. A partire dalla registrazio­ne, che è già possibile fare.

Vediamo quindi come registrarsi, tenendo conto che è sufficiente una sola registrazione an -che nel caso in cui si debbano iscrivere più figli. Prima di tutto è necessario compilare un modulo indicando i propri dati e il numero di un docu­mento di riconoscimento (es. lacarta d'identità) oltre al codice fiscale: quest'ultimo è l'unico ele­mento che, a differenza degli altri, non potrà mai essere modificato. Fondamentale indicare anche il proprio indirizzo di posta elettronica, al quale ilMiurinvieràunlink(confermaregistrazione) su cui cliccare, entro 24 ore, per essere indirizzati al­la pagina in cui inserire una password ed entrare così nell'area «iscrizioni on online». La password deve contenere un minimo di 8 caratteri e un massimo di 14, unnumero, unaletteramaiuscola e una minuscola. Una volta inserita la password, si riceverà una mail col proprio codice utente che consentirà l'accesso alle iscrizioni online per -mettendo di compilare la relativa domanda. Do­manda che, lo ricordiamo, può essere presentata dal 3 al 28 febbraio ed è obbligatoria per tutte le scuole statali, escluse quelle dell'infanzia, e facol­tativa per le paritarie.

Passiamo ora alla compilazione della doman­da. Perfarlo bisogna inserire negli appositi spaziil codice utente e la password, quindi cliccare su: «presenta nuova domanda di iscrizione». Qui viene richiesto di scegliere le scuole, in ordine di priorità, cui indirizzare la domanda, e il loro codi­ce identificativo (per conoscere questo codice basta visualizzare sul sito l'area «la scuola in chia -ro» oppure rivolgersi alla scuola stessa). A seguire si inseriscono i dati dell'alunno. È possibile con -trollare, visualizzare e salvare la domanda in for -mato pdf, prima di inviarla. Dopo l'invio, la do­manda può essere modificata solo contattando la prima scuola scelta che la restituirà alla fami­glia per le correzioni, il tutto entro il 28 febbraio. Via mail arriverà la conferma dell'avvenuta rice­zione della domanda e, in seguito, gli aggiorna-

menti dell'iter della domanda stessa. Iter che può essere seguito anche sul sito delle iscrizioni onli­ne nella sezione «situazione domande».

Il servizio iscrizioni online è attivo tutti i giorni 24 ore su24 e non serve inoltrare la domanda per primi: non ci sono priorità. In caso di difficoltà: contattare direttamente la scuola prescelta, che provvederà all'iscrizione online per conto dei ge­nitori; consultare le domande più frequenti (Faq) sul sito; rivolgersi all'ufficio relazioni con il pub­blico del Miur ai seguenti numeri: 06-58494025-2377-2379-2796-2803.

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Scuola: testate nazionali

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Data 28-01-2014 Pagina 1 O Foglio 1

Iscrizioni al prossimo anno: da ieri possibile registrarsi sul sito del Miur Roma. Manca ancora una manciata di giorni all'avvio delle iscrizioni online alla prima classe di ogni ciclo scolastico del-1' anno 2014-2015, ma daieri è possibile per le famiglie cominciare a registrarsi sul sito del Miur dedicato appunto all'operazione (http:/ /www.iscrizioni.istruzione.it). Dal 3 febbraio e fino al 28 si potranno poi effet­tuare le iscrizioni vere e proprie (e fino al 28 febbraio sarà sempre possibile anche effet­tuare la registrazione) ricordando che co­munque iscriversi sin dalle prime ore non

dà alcun diritto di priorità sulla domanda di ammissione. Quest'anno il Miur ha rin­novato il portale dedicato alle iscrizioni on line semplificandolo e dotandolo di una se­rie di clip esplicative per accompagnare le famiglie in tutte le fasi della procedura. An­che per le scuole c'è una brochure che si può scaricare e diffondere. Al primo giorno di avvio delle registrazioni, gli utenti che hanno richiesto la registrazione sono stati 69.081ediquesti60.018 hanno conferma­to la registrazione.

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Universita'

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Il Sole?]{! mmrn Data 28-01-2014 Pagina 18 Foglio 1

Università. Le 18 proposte dei rettori per il rilancio

Piano per aprire le porte a 2mila nuovi ricercatori l'anno Gianni Trovati MILANO

Un piano per far entrare nell'università italiana 2mila ri­cercatori all'anno nei prossimi cinque anni, e ringiovanire così un corpo docente che oggi viag­gia intorno ai 51 anni di età me­dia; un credito d'imposta per l'in­serimento dei giovani laureati nel mondo dellavoro; rendere ef­fettivo il diritto allo studio am­pliando gli interventi a tlltti gli studenti che ne hanno i requisiti.

Sono tre delle 18 proposte lan­ciate ieri dalla Conferenza dei rettori ( Crui) per far ripartire l'università, un organismo che se­condo chi lo guida è oggi blocca­to dalle regole, privo di autono­mia effettiva nel reclutamento dei docenti e nella gestione delle risorse, a causa di norme che trat­tano tutti allo stesso modo apre­scindere dai risultati e impedi­scono alle università italiane di concorrere con gli atenei del re­sto d'Europa su un terreno inter­nazionale per natura come quel­lo della ricerca.

I rettori nonsilimitano però al­la protesta, e lanciano appunto un elenco organico di 18 propo­ste che rispondono alle parole d'ordine di «autonomia», «com-

petitività» e «semplificazione», senza trascurare la revisione dei meccanismi di finanziamento.

Il pacchetto di idee lanciato dai rettori alla partenza del pro­gramma europeo Horizon 2020 per il finanziamento integrato della ricerca è articolato, ma si traduce nella richiesta di essere valutati sui risultati con un siste­ma che tagli la giungla di regole fiorita con l'attuazione della ri­forma Gelmini nel tentativo di

Sul Sole 24 Ore di ieri sono stati illustrati i dati di finanziamento di ogni ateneo statale, che rimane ancora di fatto svincolato dai parametri sui risultati

frenare la spesa: obiettivo che si è tradotto in vincoli di dettaglio, che frenano scelte autonome sul reclutamento e.sulle politiche di bilancio. Per superare il panta­no, spiegano i rettori, bisogna cancellare una serie di limiti alla composizione del corpo docen­te ed eliminare i vincoli troppo minuziosi ai singoli capitoli di spesa, trasformandoli in obietti­vi di bilancio da accompagnare con linee guida condivise nell'ap­plicazione della nuova contabili­tà economico-patrimoniale.

Proprio il finanziamento, nell'analisi dei rettori, è uno dei capitoli da riformare in mo­do più deciso, riportando il fon­do statale ai livelli del 2009 (ser­virebbero almeno 700 milioni in più) e rendendo effettivi i premi basati sui risultati: anche nelzo13, cinque anni dopo il de­butto ufficiale del «finanzia­mento competitivo», i premi reali non ci sono stati, e l'univer­sità con i risultati migliori se­condo i parametri ministeriali (Milano Bicocca) continua ari­cevere meno fondi dell'ultimo ateneo nella classifica delle per­formance (Messina).

gianni.travati@i/sole24ore.com ©RJPRODUZIDNERISERVATA

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Il Sole?]{! mmrn

RANKING MONDIALE Financial Times~ Sda Bocconi al top L'Sda Bocconi sale di otto posizioni nel «Global Mba ranking)} redatta dal Financial times. L'università è la sola italiana presente nella classifica dei lOo migliori programmi Mbafull-time, classificandosi al 31 ° posto al mondo e all'u' in Europa. Secondo Bruno BU:sacca, dean (il direttore ndr) di SdaBocconi school of management «questo ulteriore progresso nella classifica ci riempie di soddisfazione cd è frutto dei continui investimenti volti a rafforzare la qualità della didattica e della ricerca, della faculty e delle relazioni con i recruiter a livello globale».

Data 28-01-2014 Pagina 39 Foglio 1

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COBBIEBE DELLA SEBA

Formazione Chi studia n assunto subito e guadagna di più

Q!Ielle superscuole che raddoppiano la paga dei manager La Bocconi sale di 8 posti tra le migliori

C'è chi le paragona alla serie A: possono esserci dubbi su chi vincerà lo scudetto, ma il grup­po di testa è sempre quello. An­che per le università «top» del mondo, le sorprese non toccano i primi posti delle classifiche, ma inseguitrici come Yale, che pren­de lo sprint e passa dal 15esimo al decimo posto; la svizzera Imd che guadagna sette posizioni ed è dodicesima. O la Sda Bocconi di Milano, unica italiana nel club dei cento migliori Mba al mon­do: tra le fuoriclasse, dopo esse­re risultata, nel 2013, terza nel ranking dei migliori Mba inter­nazionali (Usa esclusi), pubbli­cata da Forbes e 14esima in Europa nella graduatoria dell'Economist

Il più prestigioso dei cor­si dell'università milanese è 31esimo nell'elenco del Fi­nancia! Times: ha scalato di otto gradini il ranking mon­diale e, considerando solo le scuole' europee, è all'undice­simo posto. Per il resto, con­fermato lo strapotere degli atenei statunitensi, con oltre la metà delle prime 100 posizioni occupate da scuole targate Usa. Harvard è ancora regina, ed è la quinta volta dal 1999, anno di nascita dei Master. La Stanford Graduate School of Business re­sta seconda, la London Business School ha sorpassato la Wharton (Pennsylvania), quarto posto.

Dalla combinazione di venti indicatori - dall'aumento di stipendio dopo il corso, alla ra­pidità di inserimento in posizio­ni di lavoro adeguate, dal grado

d'internazionalità del corpo do­cente, alla qualità della ricerca -è uscita la rosa pubblicata dal quotidiano. Che mette uno die­tro l'altro i prodotti bandiera delle migliori business school. Nella top ten, oltre alla Lbs, altre due europee: la francese Insead e la spagnola lese.

Un programma, l'Mba, che nonostante la crisi resta il prin­cipale strumento di formazione dei manager, l'arma per garan­tirsi stipendi molto più alti dei «non Mba»: la crescita è tra il go e il 110%, da prima a dopo gli studi. In media, i superdiploma-

Sul «flmmdal Tlmes»

L'articolo comparso ieri sulla prima pagina del quotidiano economico britannico con la classifica e i rendimenti dei 100 migliori master in Business administration

ti Bocconi hanno visto crescere la busta paga del 112% a tre anni dal titolo (83. 700 euro in media, con 1'84% degli ex allievi al lavo­ro nel giro di tre mesi). E se la punta di riferimento restano i laureati di Harvard, che percepi­scono circa 13omila euro (e 89 su 100 lavorano entro tre mesi), nel 2013 - dice il Financia! Ti­mes - la novità è che si è assi­stito a un livellamento dei com­pensi tra Usa e Europa.

Oltre che per dare una spinta alla carriera, alcuni scelgono di tornare sui banchi anche per

cambiare. Per esempio per passare dall'accounting al marketing. Obiettivo rag­giunto per gli studenti del master Bocconi, sostiene Gianmario Verona, diret­tore del programma Mba di via Sarfatti. Spinto verso l'alto, dice, «grazie ai risultati del placement e alle crescenti opportu-nità internazionali of­ferte». <<È un'ottima no­tizia - aggiunge - per i nostri studenti che ve­dono riconosciuto il valore del loro investi­mento». Che è decisa-

mente importante: 46mila euro per 13 mesi di impegno full time, case studies e tanta didat­tica applicativa in aula» più tre mesi di internship (retribuita) in aziende ben propense a offrire interessanti opportunità a «Sta­gisti>> superqualificati.

Già, perché la domanda di di­plomati Mba da parte delle mul­tinazionali non risente della cri-

Data 28-01-2014 Pagina 23 Foglio 1 / 2

si: nonostante qualche punto percentuale perso in uno dei settori di sbo,cco tradizionali, l'investment banking, riceve una conferma la prospettjva del­la consulenza (che assorbe il 20% dei diplomati). <<L'occupa­zione dei nostri diplomati però tiene - conferma Verona -, grazie ad altri settori, l'indu­striale, il farmaceutico e il tecno­logico». L'85% degli studenti che hanno frequentato un master di primo o secondo livello trova un'occupazione a un anno dal diploma, conferma Andrea Cammelli, direttore di Almalau­rea, consorzio che monitora l'in­serimento dei laureati nel mon­do del lavoro.

<<Ma non sempre si trova una pentola piena d'oro, ai piedi del­l'arcobaleno», avverte Mariana Zanetti, dieci anni dopo un ma­ster in Spagna, alla le Business School. Nel libro <<La bolla del­l'Mba>> racconta la sua esperien­za, le difficoltà nel trovar lavoro, l'investimento «rovinoso>>. J ef­frey Pfeffer, docente di compor-

le prospettive Gli sbocchi più promettenti sono nella consulenza aziendale In calo la finanza

tamenti delle organizzazioni a Stanford sostiene che un Mba sia uno spreco di soldi, a meno che non si entri in una delle top 15 del mondo.

Però basarsi solo sulle classi­fiche internazionali può essere fuorviante. Lo scatto in avanti del salario dopo l'Mba è un para­metro importante di scelta <<Ma anche puntare su un mix di for­mazione e creatività, di compe­tenze e base etica: le doti che ser­vono ai leader- aggiunge Cam­melli - per rispondere in tempi rapidi all'aumentata complessi­tà del business».

Antonella De Gregorio ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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COBBIEBE DELLA SEBA

. La graduatoria 1 Harvard .Business School O Usa 2 Stanford School of Business O Usa 3 London Business School i!B G. Bretagna 4 Unlversity of Pennsylvania O Usa 5 Columbia Business School O Usa 5 lnsead ~Francia/Singapore 7 lese Business School 3 Spagna 8 MIT: Sloan O Usa 9 University of Chicago: Booth O Usa

10 Yale School of Manàgement O Usa 11 University of California -Berkeley O Usa 12 IMD O Sviuera 13 IEBusiness School 3 Spagna 14 • Hong Kong UST Business School • Cina 15 Northwestern University O Usa 16 Unìversity of Cambridge $ G. Bretagna 17 Duke University O Usa 1 7 New York University O Usa 17 Ceibs • Cina 20 Dartmouth College O Usa 21 HEC Paris O Francia 22 Esade Business School 3 Spagna 23 University of Oxford • G. Bretagna 23 University of Michigan O Usa 25 Warwick Business School i!B G. Bretagna 26 UCLA: Anderson O Usa 27 Cornell University O Usa 27 Univers1ty of Virginia O Usa 29 University of Hong Kong • Cina 30 lndian lnstìtuteof Management :?i India

I 31 SDA Bocconi fa. t ITALIA 32 Natìonal University of Singapore ~ -Singapore 33 University of North Carolina O Usa 34 Carnegie Mellon O Usa 35 Rice University O Usa 36 lndian School of B1::1siness ::;J India 36 Georgetown University G Usa 38 Nanyang Business School ~ Singapore 39 Rotterdam School of Management'.!:) Olanda 39 UnìversltyofTexasatAustin ~D Usa 41 City University i!B G. Bretagna 41 Emory Unìversity G Usa 43 Manchester Business School • G. Bretagna 44 Unìversity of Illinois -Urbana O Usa 45 Sungkyunkwan University : ~ Corea del Sud 46 Cranfìeld School of Management i ~ G. Bretagna 4 7 Indiana University ~ ~ Usa 48 UniversityofCalifornia ! ~ Usa 49 Imperia! College Business School G. Bretagna 50 University of Maryland Usa

Retribuzione media (in euro}*

Quanto aumenta la retribuzione

(%)**

128.669 +113 133.100 +100

113.777 +107 124:702 +99 121.288 +116

107.966 +87 103.723 +125

113.619 +101 114.507 +100

109.511 +114 108.568 +91 104.242 • +72 104.424 +112

91.300 +139 114.715 +94

106.464 +92 102.083 +100 104.378 +97

93.606 +156 110]97 +101

87.772 +104 87.021 +120

96.502 +91 102.663 +107

85.955 +87 101.077 +97 100.551 +103 103.331 +104

81.831 +109 113.390 +86

83.720 +112 66.956 +147

90.948 ·+101 94.405 +98

85.917 +120 84.771 +130

90.912 +98 69,261 +112 71.260 +94

93.189 +89 80.251 +76 88.363 +103

79.756 +96 81.654 +111 81.250 +86 86.140 +75

81.438 +116

1'8.172 +100 76.186 +68

77.812 +93

Fonte: Financial Times *A tre anni dal conseguimento del màster **Variazionetra prima e dopo Il titolo

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runità

«A New York mi hanno dato unachanche e un salario»

Lorenzo D'Alfonso

ADRIANA COMASCHI [email protected]

S ono e resto italiano. Ma è qui che finalmente ho trovato uno stipendio». Cervello in fuga,

Lorenzo D'Alfonso può dire di avere anticipato la tendenza rivelata dall'Istat sulla crescita degli emigra­ti all'estero. Da due anni vive a New York, con una cattedra alla New York University. E ad ascoltare la sua storia, verrebbe da dire che il suo addio all'Italia era inevitabile, tra la crisi che dispiega i suoi effetti e i tagli lineari della premiata ditta Gelmi­ni-Tremonti. Comunque un commia­to senza recriminazioni: «Qui ho tro­vato una chance, e una nuova menta­lità».

Quarantenne, laureato a Pavia in Storia antica del vicino Oriente (sul­la cultura ittita), frequenta il dottora­to a Firenze, poi sceglie subito I' este­ro. Per otto anni insegna in Germa­nia in diversi atenei grazie a borse post dottorato e contratti da ricerca­tore, facendo per lunghi periodi la spola con l'Italia. La speranza è infat­ti quella di ottenere prima o poi una cattedra nel suo paese, dove torna a fine 2008, a Milano. Intanto conti­nua a seguire scavi archeologici in Turchia e in Cappadocia, dove diven­ta responsabile di un sito con un pro­getto che vale 80 mila dollari l'anno di finanziamento.

Riconoscimenti e pubblicazioni in­somma non mancano. Ma un posto per lui negli atenei italiani non si tro­va, non c'è, solo collaborazioni «con cui non ce la facevo a vivere. Dal 2008 in avanti, con la crisi e i tagli dell'80% del personale dell'universi-

tà attuati dal ministro Gelmini non ce n'era più per nessuno - riassume lo studioso -: chi è rimasto è anche bravo, non è più questione di racco­mandazioni, è che il blocco del turn aver non ha lasciato speranze a trop­pe persone. Persone qualificate, vo­glio ricordare. Certo, il nostro siste­ma era sovradimensionato, troppe cattedre, in Germania in proporzio­ne ci sono molti più assegni di post dottorato. Ma se tagli tutto d'un col­po ammazzi un paio di generazioni». Dopo un anno in cui tra l'altro si sen­te spesso ripetere di essere «troppo qualificato» per certi incarichi, D'Al­fonso manda la classica e mail che cambia la vita. La New York Universi­ty lo chiama per un colloquio, a no­vembre 2011 comincia a insegnare lì.

«Qui "sei" i tuoi titoli e devi tirare fuori quello che hai, per me è stata una bellissima esperienza - ricorda il ricercatore ora docente, con un con­tratto vero -: mi hanno dato una pos­sibilità anche senza conoscermi, ed è questo che manca in Italia, dove alle selezioni in università tutti sanno chi sono i candidati, anche se esterni. Co­sì come manca la possibilità di pren­dere al volo chi magari ha un profilo internazionale e capacità di attrarre fondi». Rimpianti? «Mia moglie, ri­cercatrice in chimica, ha il suo posto in Italia, la mia famiglia è un anno qui, un anno là, per i nostri due figli non è stata una passeggiata. Comun­que non mi lamento, qui ho grandi opportunità. Ma vorrei sempre po­ter tornare, un giorno, in Italia».

Data 28-01-2014 Pagina 3 Foglio 1

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Lavoro e previdenza

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Il Sole?]{! mmrn Data 28-01-2014 Pagina 18 Foglio 1

Ex lnpdap. Ai fini dell'assegno per il nucleo familiare controlla l'Inps

Verifica per l'inabilità La condizioni di inabilità

connessa alla richiesta di asse­gno familiare da parte di un pensionato ex Inpdap dovrà essere verificata dall'ufficio sanitario competente dell'Inps. A differenza di quanto accadeva in passato, non sarà più sufficiente pre­sentare un certificato rilascia­to dall'Asl.

L'Inps, con la circolare u/ 2014, ha comunicato la deci­sione di unificare il percorso di verifica riguardante la certi­ficazione sanitaria che attesta

la «condizione di assoluta e permanente inabilità a profi­cuo lavoro prescritta in mate­ria di assegno per il nucleo fa­miliare in favore dei soggetti ultrasessantacinquenni titola­ri di pensione pubblica». L'isti­tuto di previdenza ricorda che in passato le ex direzioni provinciali del Tesoro fino al i998 e le sedi provinciali Inpdap, poi, hanno considera­to valido ai fini del requisito di inabilità il certificato rilascia­to dall'Asl di competenza, an­che perché l'lnpdap non ave-

va uffici sanitari propri. Al contrario la normativa.

Inps prevede che, in casi ana­loghi, la certificazione medi­ca allegata alla domanda di as­segno per il nucleo familiare sia valutata dall'ufficio sanita­rio di sede.

Tenuto conto dell'integra­zione avvenuta tra Inps e Inpdap a partire dal 2012, sia per i pensionati pubblici, sia privati la documentazione re­lativa all'invalidità deve esse­re verificata dall'ufficio sanita­rio di sede, che deve dare il giu­dizio definitivo assumendone la responsabilità.

M.Pri. ©RIPRODUZIONE RISERVATI\.

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Lavoro e previdenza

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Data 28-01-2014 Il Sole?]{! mmrn Pagina 39

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Parti sociali al lavoro per definire un nuovo piano sociale

Ilva punta a 3.500 solidarietà nel 2014

PUGLIA "

Domenico Palmiotti TARANTO.

f,"·i'i/

Ilva e sindacati metalmec­canici stanno già discutendo co­me ricorrere ai contratti di soli­darieta anche in quest'anno. So­no infatti cominciati gli incon­tri per le singole aree del side­rurgico in modo da mappare la varie necessita in relazione agli impianti che si dovranno ferma­re per i lavori di risanamento dell'Aia. Un incontro tra azien­da e segreterie provinciali del­le federazioni metalmeccani­che trami poi le conclusioni di

Il. RENDICONTO Da giugno a settembre 2013 l'azienda ha utilizzato questo tipo dì ammortizzatore per un totale di 529.076 ore, pari a 827 unità lavorative

questa verifica, ma nel 2014 il numero dei contratti di sòlida­rieta a Taranto dovrebbe esse­re intorno ai 3.500. Qualcosa di meno rispetto all'anno scorso, quando al ministero del Lavoro fu sottoscritto un primo accor­do a marzo per 3.749 contratti di solidarieta, poi rimodulato a giugno a 3.649, e tuttavia un da­to comunque significativo con­siderato che nei prossimi mesi dovrebbero partire molti can­tieri dell'Aia e fermarsi, verso la fine dell'estate, anche il gran­de altoforno 5. «Ma i numeri su cui stiamo trattando ora - affer­ma Cosimo Panarelli, coordina­tore nazionale Fim Cisl per la si­derurgia - costituiscono solo un tetto massimo. Diciamo che ci si mantiene larghi a fronte di

possibili evenienze e per non ri­correre alla cassa integrazione, più penalizzante per i lavorato­ri sotto l'aspetto economico, ma l'anno scorso a Taranto la solidarieta ha coinvolto non pili di un migliaio di addetti>>. La stessa Ilva, nel bilancio giu­gno-settembre 2013, ha cosi ren­dicontato l'uso degli ammortiz­zatori sociali a Taranto: 529.076 ore di contratti di soli­darietà, pari a 827 unita, 7,887 milioni di ore lavorabili, per­centuale di utilizzo del 7 per cento, riduzione salariale del 32,9 per cento. «Q!lest'anno,in­vece, la trattativa sulla solida­rieta all'Uva - aggiunge Panarel­li - si misura con due problemi nuovi. Il primo é la situazione di Genova, dove a fine settem-

bre l'accordo é stato rinnovato per il quarto anno e nel frattem­po gli esuberi sono anche au­mentati. Il secondo, invece, é la decurtazione salariale del 10

per cento che, per effetto della Legge di Stabilita, i lavoratori in solidarietà subiranno nel 2014 in quanto si é dimezzata l'integrazione dello Stato. All'Il­va di Taranto la solidarieta ha permesso di gestire la situazio­ne occupazionale senza gravi contraccolpi e quindi ora chie­diamo al governatore Nichi Vendola di comportarsi come le altre Regioni, promuovendo una legge a sostegno dei con­tratti di solidarietà tale da con­sentire il recupero del taglio del 10 per cento».

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Il Sole?]{! mmrn

Tk. Accordo fra aziend

Italtel, al piano Andrea Biom'lì MILANO

Cassa integrazione a rota­zione con integrazione economi-­ca; contratti di solidarietà; mol>i­lità ma solo volontaria, incenti-­vata e con la possibilità di acn:­dere a un servizio di tmtplacc-­ment. È su queste basi che l' stah> sottoscritto ieri al ministero dc 1-lo Sviluppo economico l'accor­do fra Italtel e sindacati per la ge­stione fino a fine anno degli csu beri risultanti dal Piano imh 1-

striale 2012-2016. Un accordo, legge in una nota della Fiorn, che ha tra gli allegati un "Me1rn 1-

randum" firmato anche dal J\-fr nistero che vede Italtel gnata a evitare i licenziamenti «per tutta la durata del piano in­dustriale 2012-2016 e a condivi­dere con le organizzazioni sin dacalil'individuazione delle so-­luzioni che vadano a salvaguar dare l'occupazione e la presen-­za industriale in Italia».

«Pienamente soddisfattu dell'accordoraggiunto»sièddì­nito Stefano Pilcri, amministra­tore delegato dell'azienda di tk che sviluppa e progetta reti di nuova generazione e che ha e hiu-­so il 2012 con 331-4 milioni di cn­ro di ricavi contro i 405 dell'an­no precedente. «Con questo ac­cordo- aggiunge- che contribu­isce a rafforzare il mento di business e solidità economico finanziaria ltaltd può proseguire il percorso di ri­presa, nel solco tracciato dal Pia­no industriale». Alla base c'è il piano di rifinanziamento con al-­cune banche intrapreso da ltal­tcl a fine 2012 e con effetti sul 2013. Un anno, quello passato, an­dato anche bene sui ricavi, ma non tanto da non costringer\.'. azienda e sindacati a discutere su un piano di esuberi. to ai 380, su un totale di circa i.300 dipendenti nelle sedi di (:a-· stelletto (Milano), Roma e Cari-­ni (Palermo), dichiarati inìzi~il-­mcntc dall'azienda, con la tratta­ti va i lavoratori coinvolti blemi occupazionali sono

a 300>>, precisa Roberta Turi. s~· gretaria nazionale Fiom-Cgil e responsabile dcl settore Ict.

L'accordo prevede la Cassain­tegrazione per riorganizzazio-­ne aziendale Jal 12 aprile al _~1 di­cembre pl'r 280 pe1 seme, con una rotazione Ji So persone in turni trimestrali. AicassinlL~gra­ti andrà una intq!fazinnc al trat­tamcntl1 di Cil!s di 2')0 euro men­sili lordi. È pr~t·isto-poi l'utilizz(' dei contratti di solidarietà. sem­pre dal 12 aprile al _-;1 Jicembrc. per 800 persunc. la riduzione· oraria sarà di i ora e 2n minuti :11

giorno. lnnltre i lavoratori chl' aderiranno volontariamcnt\' :il piano di uscite potranno henefi-· ciare di incentid all\sudo tìno a 12 mensilifa Infine. azìenda ,_.

I PUNTI CHIAVE L'intesa non prevede alcun licenziamento ma mobilità volontaria Rivisti al ribasso tratta menti da contratto integrativo

sindacato hanno-rivisto al rihas­so alcuni trattamenti previsti da.corrtrattazioen az.ienJ;1k su istituti normativi (reperibilità, _indennità di trnsfrrta ore viag­gio, premio di anzìanità azien­dale) che etano di maggior tm1-re rjspetto al Ccul. «Grazie a quest'ultimu punto - commen­ta Enrico Azzaro della scgn·tL'­ria nazionale Uilm - siam0 riu­sdti .a fat scenJew gli esubL'ri da 300 a 2.80». crn:nplessìva­mente anl'.'he Az;wro parla di «accordo soddisfacente pcrd1é non bisogna dimenticare che questa azienda nel z012 cm

sull'orlo del fallim.ento .. Ora. se guardiamo al Mcmorandlim, ci sono precisi impegni da parte dell'azienda sull'irnpo.ssibiliti\ di azìoni unilaterali.»_. L'intesa sarà sottoposta al vntodci lavo­ratori fino a -.:çncrd'1.

Data 28-01-2014 Pagina 39 Foglio 1

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COBBIEBE DELLA SEBA

Proteste sindacali. L'azienda: allarmismi

L'Electrolux è un caso: taglio agli stipendi per restare in Italia

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28-01-2014 25 1 / 2

Ipotesi di piano del grup­po svedese Electrolux per mantenere la produzione in Italia: da i.400 euro disti-

pendio al mese a circa 700. Interessati gli impianti di

,Susegana, Porcia, Solaro, Forlì. Previsti anche una ri-

duzione dell'8o% dei 2. 700 euro di premio aziendale, il blocco dei pagamenti delle festività, meno pause e per-

messi sindacali e lo stop de­gli scatti di anzianità. Prote­ste dei sindacati. L'azienda: solo allarmismi.

---------A PAGINA 25 De Cesare

La ristrutturazione La Confindustria di Pordenone: c'è il piano alternativo, si faccia sentire la politica

<<Electrolux, salari dimezzati per non chiudere gli impianti» I sindacati: irricevibile. L'azienda: solo allarmismi

MILANO - Per ridurre il gap con il costo del lavoro degli impianti in Polo­nia e Ungheria, Electrolux ha presentato ieri ai sindacati un piano di drastici tagli lineari sul costo del lavoro. Piano che ri­guarda tre insediamenti, con il quarto, quello di Porcia (Pordenone), a rischio chiusura.

Le intenzioni dell'azienda sono state presentate a Mestre alle rappresentanze sindacali, già pronte a chiedere un in­contro con il premier Enrico Letta. Sulle proposte al tavolo sindacale le versioni non coincidono. Per abbassare i costi di produzione di Susegana, Porcia, Solaro e Forlì, il gruppo svedese avrebbe propo­sto, hanno spiegato fonti sindacali, un dimezzamento dei salari, oggi in media di circa i.400 euro, a circa 700, con lari­duzione dell'8o% dei 2. 700 euro di pre­mio aziendale, il blocco dei pagamenti delle festività, taglio del 503 di pause e permessi sindacali e stop agli scatti di anzianità.

Con una nota diffusa in tarda serata, il gruppo ha criticato la diffusione di nu­meri tesi a «generare inutili allarmi», spiegando poi che la proposta «tutta da discutere, del costo dell'ora lavorata pre­vede una riduzione di 3 euro. In termini

di salario netto questo equivale a circa 1'8% di riduzione, ovvero a meno di 130 euro al mese». L'azienda ha inoltre pun­tualizzato sul resto del pacchetto: «con­gelamento per un triennio degli incre­menti del contratto collettivo nazionale di lavoro e degli scatti di anzianità>>. In più conferma la riduzione dell'orario di lavoro a 6 ore «con applicazione della so­lidarietà>>, come previsto da precedenti accordi dei quali si chiede il rinnovo.

A rischiare di più sarebbe lo stabili -mento di Porcia (più di i.100 dipendenti oltre all'indotto), per cui oltre al,la sfor­biciata più pesante sul fronte salariale, non è previsto alcun piano industriale. Le lavatrici prodotte nella fabbrica friu­lana costano, a pezzo, 30 euro di troppo, e sono vittima della concorrenza dei marchi dell'Est. Se infatti per gli altri tre stabilimenti italiani, sono previsti inve­stimenti (40 milioni di euro per Solaro, 28 per Forlì e 22 per Susegana), per il sito friulano solo una vaga via d'uscita. Una decisione sul futuro di Porcia «è attesa non oltre la fine di aprile» ha precisato il responsabile della contrattazione azien­dale per Electrolux Italia, Marco Mondi­ni, sottolineando che al momento <<il ri­sultato dell'analisi su come garantire

competitività sostenibile nella fabbrica e generare le migliori condizioni per at­trarre i futuri investimenti, è insuffi­ciente». <<li problema è che i prodotti ita­liani in tutto il campo dell'elettrodome­stico sono di notevole qualità ma risen­tono di costi produttivi superiori a quelli dei nostri concorrenti» ha affermato il ministro per lo Sviluppo economico Fla­vio Zanonato. Di fronte a un costo del la­voro italiano di circa 24 euro l'ora, in Po­lonia e Ungheria se ne spendono infatti appena 7. <<Letta e Zanonato - ha chie­sto ieri la presidente del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani - ci convo­chino immediatamente per valutare as­sieme le proposte da rilanciare alla mul­tinazionale».

Anche per i sindacati, che giudicano comunque la proposta <<irricevibile», è indispensabile un tavolo con il governo.

Un appello a cui si è unita anche Unin­dustria Pordenone che nei giorni scorsi, con una task-force di economisti e giuri­sti, aveva lanciato un innovativo patto territoriale che prevedeva estensione della flessibilità, uso attivo degli am­mortizzatori e costruzione di un paniere di welfare aziendale.

Corinna De Cesare ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Italia Oggi

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Il segretario Pd in Tos~ana sarà un

renziano di ferro: Dario Parrini

Pistelli a pag. 6

Data 28-01-2014 Pagina 6 Foglio 1

L'unico candidato al congresso regionale è Dario Parrini che più renziano di così si muore

Il segretario Pd toscano è di Renzi Sconfitta la -leadership cigiellina e da case del popolo

DI GOFFREDO PISTELLI

IJ sola cosa certa è che il prossimo segretario re­gionale del Pd toscano arà renziano. Renzia­

mss1mo. L'unica candidatura per il congresso regionale che si svolgerà fra il 12 e il 16 feb­braio, senza primarie ché non servono più, è infatti quella di Dario Parrini, 40enne depu­tato dell'inner cirde di Matteo Renzi, già sindaco diessino (veltroniano) di Vinci (Firenze). Bersaniani, daleiniani e giovani turchi si sono ritirati in buon or­dine, accettando di convergere su Parrini, che lo stesso sinda­co di Firenze aveva incoronato molti mesi fa, ancor prima di vincere il congresso nazionale. Significa che Enrico Rossi, go­vernatore uscente e cuperliano, sia certo della sua ricandidatu­ra alle regionali del 2015? No, sì, ni: c'è infatti chi è pronto a giu­rare nell'accordo, Parrini contro Rossi, e chi sostiene che la con­vergenza sul candidato unico, gradito al segretario nazionale, sia solo il fee, il contributo, per mettersi a sedere al tavolo delle trattative.

Andiamo per ordine. Il perché Renzi avesse deciso di dare battaglia sulla 'lbscana era noto: il sindaco aveva stravinto

già le primarie del 2012 su Pier Luigi Bersani e aveva deciso, da tempo, che la terra toscana sarebbe diventata un labora­torio privilegiato, comunque fossero andate le cose a Roma. L'ex-correntone, ora correntino, che lo avversa a livello naziona­le ha cercato qui di tenere botta poi, anche alla luce, dell'accele­razione impressa dal Rottama­tore a Roma, si è pensato che era meglio mollare il colpo. Non c'era il tempo né l'entusiasmo per sfidare il neosegretario ai gazebo del regionale: lo slancio e l'organizzazione dei suoi avreb­bero fatto strame, alle primarie, dell'arrugginita massa di mancr vra cgiellina e delle case del per polo, tantopiùche,aFirenzeein molti altri congressi provinciale, nel nazionale, proprio nei circoli storici aveva finito per passare proprio la mozione Renzi.

Tutto lo sforzo di negozia· zione da parte della minoran­za s'è concentrato nella difesa del governatore uscente Rossi, il campione dell'antirenzismo. Per alcuni osservatori locali, l'accant.onamento di un candi­dato alternativo a Parrini, è il segnale che l'accordo fra sindaco e governatore c'è stato. Non for­se nell'incontro di due settima­ne fa ma nei giorni successivi.

Le cronache fiorentine, spe-

cialmente quelle di &pubblica, l'avevano prospettato: rimpasto parallelo nelle due giunte, comu­nale e regionale, con l'ingresso di un cuperliano a Palazzo Vec­chio e di una renziana di peso, a Palazzo Bastogi, sede del gover­no toscano. Ci si era spinti a fare il nome dell'attuale vicesindaca fiorentina, Stefania Saccardi, che doveva andara a prendere il posto di Stella Targetti, tecni­co noininata dallo stesso Rossi, alla vicepresidenza e alla cul­tura. La Saccardi stessa aveva smentito e, per adesso, i fatti danno ragione a lei, ma l'accor­do la vedrebbe solo anticipare quello che sarebbe il suo ruolo nel Rossi II a forte trazione ren­ziana.

C'è tuttavia un partito degli scettici di cui occorre dar conto. Le trattative ci sono, dicono questi osservatori anche questi come i priini interni al Pd toscano, ma l'accettazione di un segretario renziano è solo il modo di non rompere subito sul rimlovo di Rossi, essendo le sca­denze per il congresso regionale serratissime. Si tratterebbe di puro marketing: per dimostrare la nostra buona volontà, direbbe la minoranza, vi diamo pure la leadership del partito. I bersa­nian-deleiniani, dinnanzi a una sconfitta certa, avrebbero prefe­rito mollare la presa, mutando

la loro debolezza in apertura. Come si dice proprio da quel­le parti: avrebbero fatto bella figura, spendendo poco.Che le cose stiano effettivamente così lo si è letto, ieri, fra le righe di un'intervista del presidente provinciale fiorentino, Andrea Barducci, di nuovo alla crona­ca locale di&p.Barducci, quello del «che palle, questo Renzi, che palle!» strillato,pllo stesso gior­nale, alla vigilia delle primarie 2012.

Il presidente provinciale, che pure ha firmato la candi­datura Parrini a segretario regionale, a simboleggiarne l'unitarietà, è tornato infatti sulle diinissioni di Gianni Cu­perlo, definendone la vicenda come «un segnale d'allarme grave, che non va sottovaluta­to, così come non vanno dimen­ticate le diinissioni di Stefano Fassirul». E alla domanda se un segretario eletto unitariamente possa sanare le divisioni inter­ne al partito in 'lbscana, il pre­sidente della Provincia è stato chiaro: «Le questioni locali non c'entrano. Resta un disagio di fondo derivante da una difficol­tà di relazione nell'ambito del gruppo dirigente nazionale lar­go e da una mancanza di reci­proco ascolto tra le varie compcr nenti del Pd». Rossi o non Rossi, l'arinistizio parrebbe non essere stato ancora firmato.

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Italia Oggi

Istruzioni lnail nella circolare 5/14

Nuova malattia • anni dopo 15

DI CARLA DE LELLIS

Il peggioramento della ma­lattia avvenuto dopo 15 anni è una <<Iluova malat­tia>>. Il principio è stabilito

dalla sentenza n. 4&2010 della Corte costituzionale che l'Inail recepisce, dettando le istruzio­ni, con la circolare n. 5/2014. La corte in sostanza ha detto che è vero che dopo quindici anni non è più possibile chiedere il riconoscimento di un peggio­ramento dei postumi di una malattia professionale (come ha sempre fatto l'Inail); però, ha aggiunto, se la maggiore inabilità dipende dal protrarsi dell'esposizione del lavoratore a un rischio patogeno, allora si è in presenza di una «nuova» malattia anche se della stessa natura della prima.

Dal punto di vista operativo, dunque, la denuncia di un ag­gravamento che si sia verificato entro la scadenza del quindi­cennio, termine fissato dal T.u. Inail (dpr n. 1124/1965) per la revisione delle rendite, determi­na un aggiornamento (appunto revisione) della prestazione in godimento. Invece la denuncia di un aggravamento che si sia verificato dopo la scadenza del quindicennio è da considerare una nuova malattia, sempre che ricorra anche la continuazione,

oltre la data di decorrenza della rendita già in essere, dell'espo­sizione all'agente patogeno che ha dato causa all'originaria patologia. Il nuovo indirizzo va combinato con i termini di prescrizione per le richieste. In particolare, la domanda di ag­gravamento presentata entro l'anno successivo al quindicen­nio, è trattata come una revi­sione; diversamente, qualora l'aggravamento, pur verificato­si entro il termine di revisione (15 anni), venga richiesto dopo il decorso del termine annuale di decadenza, lo stesso non sarà valutato ai fini della revisione della rendita, né (attenzione) sarà riconosciuto come «nuo­va» malattia. La domanda di aggravamento presentata dopo il quindicennio è trattata come una nuova malattia professio­nale, a patto che venga accer­tato che i postumi siano venuti in essere dopo la scadenza del quindicennio e siano riconduci­bili al protrarsi dell'esposizione a rischio oltre la data di decor­renza dell'originaria rendita. Il nuovo indirizzo si applica ai casi futuri, nonché a quelli ancora in fase di istruttoria e a quelli per i quali siano in atto controversie amministrative o giudiziarie o, comunque, non prescritti o decisi con sentenza passato in giudicato.

Data 28-01-2014 Pagina 29 Foglio 1

Studi, ~.:;;;;;·1;;;bbl0

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Data 28-01-2014 Pagina 9 Foglio 1

Dallaij;Jberia alla Siemens, i precedenti Ue Gli ESEMPI ROMA Dalla lotta per le «35 ore» al taglio dei salari e all'aumento del­la produttività per"mantenere il posto. ~9 pochi an,ni la filosofia che do~rebbe goverhare il merca­to del lavoro è cambiata radical­mente, in conseguenza di una cri­si globale che ha scombinato siste­mi e assetti consolidati. Ne stanno facendo le spese soprattutto le im­prese europee, meno quelle nor­damericane. A guidare la rivolu­zione il sistema industriale tede­sco dove le buste paga sono tra le più remunerate del mondo e gli orari tra i più bassi. Non è più pos­sibile. Tutto è iniziato in Spagna nell'aprile del 2012 con il taglio

.del 20% degli stipendi dei piloti dell'lberia che avrebbe dovuto produrre in risparmio di 62 milio­ni di euro e aumentare, nel con­tempo, la produttività del 25%. Ma è in Germania, con la Sie­mens, che questa logica si è conso­lidata ed è divenuta lo strumento fondamentale, imprescindibile,

TAGLI PESANTI ALLA VOLKSWAGEN E ALLA GM IN CAMBIO DI GARANZIE SUL MANTENIMENTO DEI POSTI DI LAVORO

per mantenere i livelli occupazio­nali: il gruppo tedesco, tra giugno e settembre dello scorso anno, ha ottenuto in alcuni stabilimenti un aumento dell'.orario di lavoro a 40 ore a parità di retribuzione e, in al­tri, ha annunciato una riduzione dei salari accompagnata da una chiara minaccia di delocalizzazio­ne. Subito dopo è stata la Volkswa­gen a chiedere il congelamento degli stipendi per evitare il taglio di un terzo i posti di lavoro. Nel compromesso firmato dal gruppo di,Wolfsburg e il sindacato Ig Me­tall, l'azienda si è impegnata aga­rantire gli organici per sette anni, ma le buste paga resteranno con­gelate per 28 mesi e gli straordina­ri rientreranno in un piano di fles­sibilità che ne ridurrà i costi. Un accordo giunto quasi in contem­poranea con la richiesta formula­ta da General Motors che possie­de la tedesca Opel, l'inglese Vau­xall e la svedese Saab: riduzione prevista di 12.000 unità complessi-

ve, di cui 10.000 solo nel vecchio Continente. Altro che «35 ore», e addio allo slogan che, a metà degli

anni Ottanta, predicava il «lavora­re meno, lavorare tutti».

LO SCENARIO Gli anni successivi hanno visto, invece, il lento ma progressivo lo­goramento degli stipendi. Peral­tro avvenuto anche negli Usa do­ve però il mercato del lavoro è si­curamente più flessibile: la Gene­ral Electric si è impegnata formal­mente a sostenere il rilancio della produzione americana, ma nel­l'ultimo lustro ha chiuso 42 delle proprie fabbriche e centri di assi­stenza, cancellando 6.000 posti di lavoro. Starebbe, inoltre, metten­do a punto un piano di risanamen­to e rilancio che prevede, tra l'al­tro, la riduzione del 50% dei salari negli stabilimenti del Paese. In Ita­lia sta prendendo corpo il «Model­lo Cartiere del Garda» che dovreb­be coinvolgere i circa cinquecen­to lavoratori di Aquafil, i quali sa­rebbero chiamatati ad affrontare non meglio precisati «sacrifici economici» in cambio del mante­nimento dei livelli occupazionali.

Luciano Costantini ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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il Giornale I

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28-01-2014 6 1

Caso Inps, sinistra all'attacco ma il premier prende tempo Sindacati, Sel e parte del Pd vogliono le dimissioni di Mastrapasqua per prendere il controllo dell'istituto. Ma il presidente per ora resiste

Antonio Signorini

Roma Sindacati al completo, il partito di Nichi Vendola, qual­che esponente Pd e le associa­zioni consumeriste. Le pressio­ni sul presidente dell'Inps con­tinuano, maAntonio Mastrapa­squa resiste. Anche il governo, che sembrava intenzionato a chiudere la vicenda «licenzian­do» il vertice della previdenza italiana in tempi brevi, ha rin­viato ogni decisione.

Ieri i magistrati hanno dispo­sto ulteriori accertamenti sul presunto giro di cartelle clini­chegonfiateperilqualeMastra­pasqua ha ricevuto un avviso di garanzia per truffa aggravata. Poi è arrivata la conferma che, dopo la notizia pubblicata su La Repubblica, anche la Corte dei conti sta indagando per un presunto danno erariale.

Aspetti giudiziari a parte, ieri i movimenti più consistenti so­no stati quelli della politica. En­rico Letta ha incontrato il mini-

Nuovi controlli dei pm sulle cartelle cliniche dell'ospedale Israelitico

Lo scandalo 1125 gennaio scoppia lo scan­dalo dell'ospedale Israelitico di Roma di cui Mastra pasqua è direttore generale: si parla di una truffa di 85 milioni

stra del Lavoro Enrico Giovan­nini, al quale lo stesso premier aveva chiesto una relazione su «tutti i profili di conflitto di inte­resse», cioè sui vari incarichi di Mastrapasqua, e anche sull'in­dagine che lo ha coinvolto in quanto direttore generale del­l'Ospedale Israelitico. Solo un primo faccia a faccia interlocu­torio in vista di una decisione che comunque non arriverà in tempi brevissimi, hanno preci­sato ieri fonti di Palazzo Chigi.

Per il momento, il presidente dell'Inps non intende rispon­dere. Nessuna dichiarazione, né ufficiosa né ufficiale. Un at­teggiamento che è da interpre­tare come la volontà di restare al suo posto, perché la vicenda giudiziaria a suo carico è anco­ra tutta da definire. Per quanto riguarda la questione delle va­rie poltrone cumulate oltre alla presidenza dell'Inps, è nota da sempre,maivarigovernihan­no comunque deciso di affida­re a Mastrapasqua la gestione

L'intervento di Letta 1126 gennaio il presidente del Consiglio Enrico Letta chiede al ministro del Lavoro Enrico Gio­vannini una relazione detta­gliata sul caso Mastrapasqua

dell'istituto. Compito delicatis­simo dal punto di vista dei con­ti, soprattutto da quando la pre­videnza privata è stata fusa con quella pubblica, disastrata.

In gioco non c'è solo il ruolo diMastrapasqua, più volte mes­so in discussione, ma tuttalago­vernance dell'Inps. L'istituto di previdenza italiano, che da so­lo vale un terzo della ricchezza nazionale, è passato anni fa dal­la gestione commissariale (ge­stita dallo stesso Mastrapa­squa)aquellaconunpresiden­te che decide gli indirizzi senza consiglio di amministrazione. Modello che non piace a molti, in particolare sindacati e parti­ti. Da qualche tempo le pressio­ni per tornare a una gestione più «collegiale» si sono fatte più forti e ieri le richieste di que­sto fronte sono diventate uffi­ciali.

Il segretario generale dello Spi Cgil Carla Cantone ha chie­sto che Mastrapasqua «rinunci a uno dei tanti incarichi che ha,

Pressing per le dimissioni Sei, Pd, i sindacati e due asso­ciazioni di consumatori, Adu­sbefe Federconsumatori, chie­dono le immediate dimissioni di Mastrapasqua dall'lnps

faccia un passo indietro e rasse­gni le proprie dimissioni». La Uil vuole una riforma della go­vernance dell'Inps: «Bisogna adottare un vero sistema duale che preveda un organismo di gestione indicato dal governo e un consiglio d'indirizzo e vigi­lanza, composto dai rappresen­tanti delle parti sociali e, quin­di, delle imprese e dei lavorato­ri che, peraltro, versano i contri­buti».

Maurizio Petriccioli della Ci­sl ha chiesto di riequilibrare «l'attuale potere decisionale concentrato nelle mani del pre­sidente». Dimissioni chieste anche da Sel, partito di Nichi Vendola.IndifesadiMastrapa­squa il presidente della com­missione Finanze della Came­ra Daniele Capezzane. L' espo­nente di Forza Italia non entra nel merito della vicenda giudi­ziaria, mamette inguardia Let­ta: sarebbe «grave» se «un go­verno già fragile e precario co­gliesse la palla al balzo per col­pireunafigura» che «hamostra­to autonomia e schiena dritta».

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runità I

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28-01-2014 2/3 1 / 3

Ricchi sempre più ricchi Crolla il reddito familiare

MARCO VENTIMIGLIA MILANO

I numeri hanno varie proprietà, com­presa quella di tradurre in una lam­pante evidenza situazioni che in realtà sono sotto gli occhi di tutti nella vita di ogni giorno. Capita così che il rappor­to sullo stato delle famiglie italiane dif­fuso ieri da Bankitalia proponga all'at­tenzione con statistica crudezza un fe­nomeno in atto da anni nel nostro Pae­se, ovvero l'impoverirsi delle famiglie italiane e il contemporaneo concen­trarsi della ricchezza nelle mani di una percentuale sempre più minorita­ria di soggetti.

MENO DI 640 EURO Innanzitutto va sottolineato che lo stu­dio di Via Nazionale è relativo al perio­do più cruento della crisi economica, poiché ad essere preso in considera­zione è il triennio 2010-2012. Una fase nella quale le condizioni economiche dei nuclei familiari sono peggiorate, senza se e senza ma. In particolare, il reddito familiare medio è calato in ter­mini nominali del 7,3 per cento, men­tre quello equivalente è sceso del 6%. A questa sequenza di segni meno cor­risponde inesorabilmente una serie di variazioni positive relative alla pover­tà, che in termini generali risulta sali­ta dal 14% del 2010 fino al 16% nel 2012. Va ricordato che la Banca d'Ita­lia individua la soglia di povertà in un reddito di 7.678 euro netti all'anno, che diventano 15.300 nel caso di una

famiglia composta da 3 persone (esempio classico quello di un figlio a carico). Dunque, un italiano su sei vi­ve ormai con meno di 640 euro al me­se.

Nel contempo, come detto, cresce la disuguaglianza sociale. Via N aziona­le, infatti, ci informa nel suo rapporto che il 10% delle famiglie più ricche pos­sedeva nel 2012 il 46,6% delle ricchez­za netta familiare totale, una percen­tuale che invece era del 45,7% due an­ni prima. Dall'indagine emerge inol­tre che il 10% delle famiglie con il red­dito più basso percepisce il 2,4% del totale dei redditi prodotti; di contro, il 10% di quelle con redditi più elevati percepisce una quota del reddito pari al 26,3%. Ed ancora, la quota di fami­glie con ricchezza negativa è aumenta­ta fino al 4,1 % dal 2,8% del 2010, men­tre la concentrazione della ricchezza, è fissata al 64 per cento, in netto au­mento rispetto al passato (era il 62,3% nel 2010 e il 60,7 nel 2008). Il 10% del­le famiglie a più alto reddito percepi­sce più di 55mila euro all'anno. E se la quota di famiglie indebitate è legger­mente diminuita rispetto al 2010, il 26,1 % ha almeno un debito per un am­montare medio di 51.175 euro (nel 2010 erano il 27,7% per un ammonta­re medio di 43.792 euro). Debiti che nella maggior parte dei casi sono costi­tuiti da mutui per l'acquisto e per la ristrutturazione di immobili.

L'indagine biennale della Banca d'Italia fotografa un'Italia che nel 2012 è divenuta sempre più anziana

•Lo studio di Bankitalia: nel trienno 2010-2012 entrate familiari dimunite del 7,3%, un italiano su sei sotto la soglia di povertà • Quasi metà della ricchezza nazionale in mano al 10% delle famiglie

ed in cui sono aumentati i nuclei com­posti da una sola persona (28,3% con­tro il 24,9% del 2010) e diminuite le coppie con figli. Il reddito familiare an­nuo, al netto delle imposte sul reddito e dei contributi sociali, risulta in me­dia pari a 30.338 euro, circa 2.500 eu­ro al mese. Ma il 20% delle famiglie ha un reddito netto annuale inferiore a 14.457 euro (circa 1.200 euro al mese) mentre la metà ha un reddito sotto i 24.590 euro (circa 2.000 euro al me­se). Nel dettaglio, il reddito familiare si compone per il 40% di reddito da lavoro dipendente, per poco più di un quarto (27,5%) di reddito da trasferi­menti (pensioni, cig), per circa 1'11 % di reddito da lavoro autonomo e per il restante 22% di reddito capitale (affit­ti, rendite finanziarie).

Un aspetto interessante dell'indagi­ne è relativo al cosiddetto reddito equi­valente, ovvero il reddito di cui cia­scun individuo dovrebbe disporre se vivesse da solo per raggiungere lo stes­so tenore di vita che ha nella famiglia in cui vive. Ebbene, nel 2012 questo risulta in media pari a circa 17.800 eu­ro (1.500 euro al mese). Però si sale a circa 2.350 euro al mese per i laureati, 2.700 euro per i dirigenti e 2.550 euro per gli imprenditori, mentre per gli operai, i residenti nel Mezzogiorno e i nati all'estero il reddito equivalente scende rispettivamente a 1.200, 1.100 e 950 euro al mese. In posizione inter­media si collocano gli impiegati (1.900 euro), gli altri lavoratori auto­nomi (1. 700 euro) e i pensionati (1.700 euro).

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LA FOTOGRAFIA DELLA GIUSTIZIA

Media per famiglia 357.000 euro

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Famiglie ricche

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Famiglie normali

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ITALIANI IN FUGA

Cittadini emigrati e rientrati negli ultimi anni (dati in migliaia)

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Fonte: lstat

Famiglia media 143.300 euro

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Famiglie con più debiti che ben i o crediti

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•rientrati emigrati saldo migratorio

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Caso Mastrapasqua Inps nel caos Giovannini in pole

• La Corte dei Conti indaga per danno erariale. Probabile il commissariamento dell'ente

BIANCA DI GIOVANNI ROMA

Primo vertice a Palazzo Chigi sull'af /aire Mastrapasqua, mentre anche al Corte dei conti apre un'indagine per danno erariale a carico del presidente Inps. Ieri pomeriggio il ministro Enri­co Giovannini ha incontrato Enrico Letta per una «prima valutazione». Questa la versione ufficiale, ma nei corridoi del Palazzo già circolano ipo­tesi di sostituzione del manager al ver­tice del gigantesco istituto di previ­denza, diventato negli ultimi anni la Super Inps, con Inpdap e Enpals in­corporati. Un Moloch (un bilancio di 700 miliardi di euro, 35.000 dipen­denti e una platea di 24,5 milioni di iscritti) con una sola testa, quella ap­punto di Mastrapasqua. Padrone asso­luto, visto che la governance del nuo­vo istituto è affidata ad una carica mo­nocratica nella figura del presidente. Molto potere, e molte altre poltrone, quelle rimaste debitamente al riparo della spending review.

Palazzo Chighi non si sbilancia an­cora sulle possibili evoluzioni del ca­so. «Il premier aspetta le valutazioni di Giovannini», fanno sapere fonti vi­cine a Letta. Per la verità da aspettare c'è ben poco, vista la palese incompa­tibilità del presidente Inps che rico-

pre anche il ruolo di direttore genera­le dell'ospedale Israelitico (oltre ad al­tre 24 poltrone). Ma la poltrona su cui siede Mastrapasqua è una di quelle che molto difficilmente entrerà nel ri­siko delle nomine di primavera. Il go­verno agirà prima, con la nomina di un commissario che gestisca la rifor­ma della governance. Questo sembra l'iter più probabile, per di più sostenu­to dalla Cisl, sindacato molto pesante all'interno dell'Istituto. Stando alle ul­time indiscrezioni il commissario po­trebbe essere lo stesso ministro del Lavoro. Il quale già da tempo aveva annunciato la proposta di una rifor­ma da depositare in Parlamento in pri­mavera. Sembra che i tempi calzino a pennello.

Se la poltrona dell'Inps non aprirà il risiko degli incarichi negli enti e nel­le partecipate in arrivo in primavera, certamente potrebbe aprire quello del governo. Dopo Nunzia De girola­mo, l'uscita di Giovannini segnerebbe l'apertura di quel rimpasto di cui da tempo si vocifera nel «Palazzo». Utile a Letta per rilanciare lesecutivo e rin­tuzzare gli strappi di Matteo Renzi.

LE ACCUSE A puntare il dito contro la concentra­zione del potere nella figura del presi­dente per la verità sono stati in molti negli anni passati. Una mozione a fir­ma Lenzi, Fioroni Damiano del 2012 ha sollevato proprio questo proble­ma. In quel testo si ricorda come la Corte dei conti abbia espresso per­plessità circa la concentrazione dei poteri del presidente. «La Relazione sottolinea va "il potenziamento del tut­to singolare dell'organo monocratico di vertice dell'istituto- si legge nella mozione - cui vengono riconosciute o!-

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tre a quelle di rappresentanza, le attri­buzioni di indirizzo gestionale e tutte le competenze non conferite ad altri organi che non trova riscontri nell 'as­setto degli enti pubblici non economi­ci e neanche nel modello societario». Non solo potere, ma anche dubbi sul­la gestione «significativamente peg­giorata» del patrimonio immobiliare dell'ente. Quella mozione invitava il governo a intervenire per garantire una gestione «Collegiale e trasparen­te» dell'istituto. Ma nulla si è mosso.

Oggi in molti tornano a chiedere la testa del manager dalle mille poltro­ne. Nell'ordine ieri si sono fatti senti­re lo Spi Cgil con Carla Cantone («ri­nunci ad uno dei tanti incarichi che ha, faccia un passo indietro e rassegni le proprie dimissioni»), Titti Di Salvo di Sei («le accuse sono gravissime e richiedono una risposta immediata») Adusbef e Federconsumatori. Per tut­ti Mastrapasqua deve lasciare.

Più grave tuttavia è la notizia che arriva da Viale Mazzini, dove la magi­stratura contabile ha aperto un'in­chiesta per danno erariale a valle del­le notizie stampa sull'argomento. Quanto all'inchiesta penale, il proces­so a 8 medici dell'ospedale israelitico inizierà il 13 maggio. Sono oltre cento le cartelle cliniche su cui gli investiga­tori del Nas si stanno concentrando per far luce sul presunto giro di rim­borsi gonfiati che chiama in causa Ma­strapasqua.

Lo scandalo per i rimborsi dell'ospedale israelitico. Il 13 maggio otto medici a processo

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Data 28-01-2014 Pagina 3 Foglio 1

Il presidente della Cei Bagnasco: occorre reagire contro lo smarrimento generale. L'Italia non è una palude fangosa dove tutto è insidia

ccPensate ai giovani senza lavoro prima di rifonnare lo Stato» • «L'I talianon è una palude fan­gosa dove tutto è insidia, sospet­to, raggiro e corruzione. No. Dobbiamo tutti reagire ad una visione esasperata e interessata che vorrebbe accrescere lo smar­rimento generale e spingerci a non fidarci più di nessuno».

Lo ha detto il presidente della Cei, cardinale Angelo Bagna­sco,nellasuaprolusionealCon­siglio Episcopale Permanente.

«A questo disegno, che lacera, scoraggia e divide - e quindi è demoniaco-, non dobbiamo ce­dere nonostante esempi e con­dotte disoneste, che approfitta­no del denaro, del potere, della fiducia, perfino della debolezza e delle paure della gente -ha pro-

seguito Bagnasco -: nulla deve rubarci la speranza nelle nostre forze se le mettiamo insieme con sincerità.

Tanto più che il Signore è ve­nuto sulla terra per stare con noi! Ci sentiamo altresì confer-

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mati dal Santo Padre quando mediamente la fiducia e la vo­scrive che i Pastori, accogliendo glia di non arrendersinonostan­gli apporti delle diverse scienze, te esempi non sempre edifican­hanno il diritto di emettere opi- ti». nioni su tutto ciò che riguardala «Noi Pastori li conosciamo, vita delle persone ( ... ). vorremmo dire per nome, e lo

testimoniano anche le svariate Non si può più affermare che lareligionedevelimitarsiall'am- iniziati:'~ ~i sos~egno alla pro­bito del privato e che esiste solo gettuahtag1ovan1lepresent1nel­perprepararele animeperilcie- le diocesi (Progetto Policoro, lo.( ... ) Ne deriva che la conver- Prestito della Speranza, varie sione cristiana esige di riconsi- forme di mi~rocr~di~o). N_ono­derare specialmente tutto ciò ~tante qu~st1 seg~1, c1 sent1am~ che concerne l'ordine sociale impotenti a cornspondere nei edil conseguimento del bene co- ~odi ~deguati - ha s<;>ttolir_1eato munè (id. 182). In forza di que- Ilpres~den~e della Ce~ -.Ahvello sto nostro dovere, facciamo ap- pubbl~c? s1 vedo.no impegno ~

ll aff h, 1 d · tentativi, segnali promettenti, pe o mc e a voce. ei senza maimesieglianninonaspetta-lavoro,che~a_ledaogn~part~de~ no nessuno. Quale progetto di ~aese, _trovi ~1spo~te pm efflc~~1 vita è possibile per le giovani ge­m ogni ambito d1 responsab1h- nerazioni2Ildibattitosullarifor­tà. ma dello Stato, nei suoi diversi

Non è ammissibile che i giova- snodi è certamente necessario ni - che sono il domani della N a- ma au'spichiamo che ciò non va~ zione - trovino la vita sbarrata da a scapito di ciò che la gente perché non trovano occupazio- se~te più bn:ci_a~te sulla pro­ne: essi si ingegnano, sempre pna pelle, e c10e, I~ dramma del più si adattano, mantengono lavoro: la poverta e reale!».

Leo.Ven.

Priorità

Inammissibile che abbiano

la strada sbarrata

Al primo posto quello

che più tocca la gente

perché senza occupazione

Cei Il presidente cardinale Angelo Bagnasco

La povertà è reale

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