rassegna stampa cymichip 2009
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Articoli dedicati a Cymichip pubblicati sulle riviste di settore nel corso del 2009TRANSCRIPT
78
Esperienze
febbraio 2009
L’idea è geniale e
come per tutte
le idee geniali in
molti si stanno
chiedendo come sia
stato possibile non pensarci
prima. In fondo siamo
circondati da microchip che
ci legano alla banca o al
supermercato e persino al
nostro cane, identificandoci
e rendendoci rintracciabili.
Perché non pensare
anche alla bicicletta?
Luigi Menghini sorride,
quando glielo si chiede a
bruciapelo. «Per me è stato
facile trasferire il concetto
di “card” al mondo delle
È un microchip, è distribuito in un kit assieme al suo software, è installabile direttamente sul telaio di qualsiasi bicicletta e crea un legame indissolubile fra il rivenditore, che può così rafforzare la propria immagine, e il cliente, che acquista, assieme alla bicicletta, la certezza di possedere un veicolo sicuro e protetto nel tempo. Il suo nome? Cymichip
Manutenzione programmata: la sicurezza in un chip
g Daniela Giacomelli
biciclette. Sono un operatore
del settore e so quanto sia
difficile il rapporto che i
rivenditori vivono con i loro
clienti. La bicicletta esce dal
negozio ed è nelle mani del
cliente fino al momento in
cui ritorna per un problema.
Allora cominciano i guai: che
bicicletta è stata venduta,
perché ha un guasto, di chi
è la responsabilità, a cosa
serve la garanzia, eccetera,
eccetera». I rapporti non
progrediscono, diventa
difficile creare forme di
fidelizzazione e alla fine
il cliente finisce con il
lasciarsi sedurre dalle offerte
speciali. Ed è qui che entra
in gioco il Cymichip.
La novità ideata e
distribuita da Menghini
Rappresentanze, è un
chip di identificazione che
crea un’associazione fra
bicicletta e acquirente e
fra questi e il rivenditore. I
suoi scopi sono molteplici.
«Collegare il Cymichip al
telaio della bicicletta – spiega
Luigi Menghini – significa
innanzitutto rendere il
prodotto immediatamente
identificabile. Per il cliente,
per il quale l’installazione
del chip è assolutamente
gratuita, il Cymichip
è immediatamente
riconoscibile come un
antifurto molto efficace,
ma questa è solo la prima
impressione. Infatti, nel
momento in cui il rivenditore
installa il chip, il software
abbinato e installato sul
Pc del negozio, lo guida,
attraverso opportune
schermate, all’inserimento,
non solo dei dati
identificativi della bicicletta e
del suo possessore, ma anche
di una serie d’informazioni
utili a redigere un
programma di interventi di
manutenzione in garanzia,
ordinaria e straordinaria da
eseguire in base al tipo di
utilizzo della bicicletta. I
dati inseriti nel programma
vengono trasmessi a
un server centrale ad
accesso controllato, aperto
a rivenditori e utenti
finali, che all’avvicinarsi
dell’intervento programmato
L’esperienza di Cicli HermesNel negozio di Cicli Hermes di Vicenza, Roberto Romagnolo
è entusiasta. Al suo attivo ha dieci installazioni su biciclette
nuove e un’altra decina su biciclette rientrate in riparazione.
«Abbiamo introdotto il computer in molte delle nostre
attività - racconta - e l’adozione del Cymichip è stata del
tutto naturale. Il kit prevede l’inserimento dei dati della
bicicletta e del cliente in un paio di schermate del software
abbinato, per le quali è sufficiente una minima esperienza
informatica, mentre l’installazione è un “lampo”». L’uso
pratico del Cymichip, secondo Romagnolo, si riassume
facilmente: «Al momento della presentazione della
garanzia, noi diamo al cliente un tagliando gratuito e
quattro tagliandi a pagamento per altrettanti interventi
di manutenzione in garanzia. Quando sta per scadere la
data del tagliando, il server centrale della rete Cymichip
invia automaticamente un e-mail al cliente invitandolo
a presentarsi in negozio. Qui noi eseguiamo il nostro
intervento sulla base di opportune tabelle di lavorazione e
aggiungiamo un controllo generale dello stato della bicicletta. Se da quest’ultimo risulta la necessità di altri
interventi, programmiamo la manutenzione straordinaria aiutando così il cliente a mantenere la bicicletta
nelle migliori condizioni e a non incorrere in spiacevoli episodi di rifiuto di assistenza in garanzia da parte
dei costruttori». Secondo Romagnolo, i clienti vedono inizialmente il Cymichip come un vero e proprio
libretto di circolazione elettronico, ottimo come antifurto, grazie all’identificazione accurata della bicicletta,
descritta in tutte le sue caratteristiche e personalizzazioni. «In seguito, - continua Romagnolo - il cliente
ci confessa di non spiacersi del fatto che “qualcuno” lo richiami ai suoi doveri e gli ricordi gli interventi
necessari per mantenere la bicicletta in buono stato. La nostra immagine ne esce molto migliorata...»
Luigi Menghini, ideatore
e distributore di Cymichip
Roberto Romagnolo, uno dei soci, assieme
a Radames e Roberto, di Hermes
Bike and Parts di Vicenza
invierà automaticamente
un invito e-mail al
cliente perché preveda al
più presto il rientro del
veicolo in negozio per
la manutenzione».
Come strumento di
registrazione, il Cymichip
offre al negoziante un
plus: un metodo di lavoro
che si traduce in una
migliore organizzazione
dell’officina attraverso la
programmazione degli
interventi, distribuita nel
corso dell’anno, con una
riduzione sensibile dei
picchi stagionali. Al cliente
il Cymichip permette di
accedere al server per
diversi motivi: per esempio,
per tenere sotto controllo
i tagliandi e lo stato della
propria garanzia, ma anche
per poter recuperare l’intera
storia della manutenzione
della propria bicicletta in
caso di vendita. Questo
aspetto è particolarmente
interessante perché rende
la bicicletta con Cymichip
più affidabile e quindi più
interessante per l’acquirente
nel mercato dell’usato. z
L’esperienza di Iaccobike di SassuoloAlla Iaccobike di Sassuolo, Davide Castelli è convinto che Cymichip sia soprattutto un ottimo strumento di manutenzione perché invita rivenditore e cliente a una sistematicità e a forme di automatismo che si risolvono in una programmazione “intelligente” degli interventi in garanzia prima e di quelli necessari poi per mantenere la bicicletta in buone condizioni. «Siamo giovani, – puntualizza Davide Castelli – il computer non ci fa paura e lo strumento elettronico ci costringe ad avere metodo. Quando poi diventa un modo per recuperare i clienti di altri rivenditori che non offrono questo omaggio e soprattutto per fidelizzarli alla nostra officina, il costo del kit diventa semplicemente un investimento, per un ritorno d’immagine subito e un ritorno economico nel tempo».
Iaccobike di Sassuolo (Mo)
Cicli Hermes di Vicenza
L’esperienza di Doctor Bike di Boffalora (MI)
Massimo Calcaterra è stato tra i primi a credere nelle potenzialità di Cymichip ed ha iniziato a installarlo tra settembre e ottobre 2008. Oramai ha al suo attivo 75 biciclette con Cymichip, tra nuove e riparate, e il suo negozio offre, con l’acquisto di una bicicletta fornita di chip, quattro controlli gratuiti, mentre viene installato gratuitamente sulle biciclette sottoposte a manutenzione.«Cymichip risolve il problema della storia della bicicletta, dei componenti che sono stati installati e da chi sono stati montati. È un elemento di tutela per il rivenditore e garanzia sui prodotti venduti e sugli interventi che vengono eseguiti». Calcaterra evidenzia fattori positivi e negativi: «L’unico inconveniente nel montare Cymichip è la perdita di tempo iniziale, circa una ventina di minuti, perché
bisogna fissare il chip alla bici e inserire i dati nel computer, ma questo tempo viene ampiamente ricompensato nel futuro. Cymichip automaticamente avvisa i clienti, tramite sms o email, che è arrivato il momento di un controllo, oppure che la bicicletta è pronta per il ritiro e si ha sempre sottocontrollo l’esatta situazione di ogni cliente. Alcuni acquirenti erano preoccupati per l’aumento di peso della bici, ma Cymichip pesa solo 3 g e mi sono procurato una pesa digitale per dimostraglielo».
L’esperienza di Giangi’s Bike di Erbusco (BS)Gianluca Romano, detto Giangi, gestisce un negozio di sua proprietà e punta soprattutto a sviluppare il lavoro come centro assistenza, di cui ha già le credenziali per quasi tutti i marchi di forcella. Da ottobre il suo negozio fornisce biciclette provviste di Cymichip, inserito nel tubo reggisella, e già una trentina di biciclette sono in circolazione con questa piccola novità tecnologica. Inoltre quando vecchi clienti si presentano per una revisione, ora puntualmente propone di inserire Cymichip.«Il problema è che non sempre si riescono a ricordare tutti i clienti, – spiega Giangi - Cymichip è un buon sistema per memorizzare tutti gli acquirenti e la storia delle loro biciclette. È ancora presto per stabilire se il costo di Cymichip è ricompensato a breve termine, ma sicuramente non è una spesa eccessiva, considerando anche che un negozio di biciclette non ha grandi investimenti in nuovi macchinari o tecnologie, perciò è un piccolo investimento con un riscontro decisamente positivo nell’ambito dell’organizzazione del lavoro. Diamo sicuramente un’immagine più professionale al cliente che nel negozio trova un ambiente amichevole ma nel contempo serio e affidabile perché vengono annotati tutti i lavori fatti sulle bici».
Massimo
Calcaterra
titolare
del negozio
Doctor Bike
di Boffalora
Ticino (MI)
Gianluca Romano,
titolare Gangi’s Bike
di Erbusco (BS)
16
Protagonisti
»
«
«Se avessi avuto
la bacchetta
magica non
avrei potuto
fare di meglio!
Il servizio CymiChip mi è
piaciuto da subito – afferma
Gilberto Gentilli – perché è
innovativo e può davvero
mettere in pratica i tanti
temi sulla sicurezza che su
Bicitech e nei vari convegni
ho divulgato fino a oggi. Mi
piace paragonare il servizio
CymiChip a scoperte nel
campo medico come il
termometro per misurare la
temperatura corporea o la
radiografia per diagnosticare
le fratture ossee. Scoperte
indispensabili ai fini
diagnostici. Sono convinto
g Marzio Di Marzio
L’avvocato Gentilli ha scoperto CymiChip
giugno 2009
A pochi mesi dalla sua nascita, il sistema CymiChip è stato accolto da oltre 30 negozianti che stanno proponendo ai loro clienti un nuovo modo di lavorare, in grado di garantire sicurezza del prodotto e tutela legale. Ed è proprio da quest’ultima esigenza che nasce l’accordo tra Luigi Menghini – ideatore del sistema - e l’avvocato Gentilli, che da anni promuove il tema della sicurezza e della qualificazione professionale dei rivenditori
che tra qualche anno
parleremo di CymiChip come
di un’idea epocale nel campo
della sicurezza del prodotto,
della qualificazione della
professionalità del rivenditore,
della fidelizzazione del
cliente finale e di tante altre
funzionalità. CymiChip
è in grado di fare una
sorta di “radiografia delle
ossa”: dalla nascita della
bicicletta, ai cambiamenti dei
componenti che avvengono
negli anni, ai programmi di
manutenzione effettuati, ai
passaggi di proprietà, fino
alla sua morte. Ne sono
semplicemente entusiasta!».
«A pochi mesi dalla sua
nascita, con circa 30
negozianti che stanno usando
il sistema Cymichip – spiega
a Bicitech Luigi Menghini,
ideatore del servizio –
è venuto il momento di
aggiungere un tassello
importante: la tutela legale.
Ecco perché – continua
Menghini – sono passato
alla fase due del progetto
CymiChip. Ho preso contatti
con l’avvocato Gilberto
Gentilli, maggiore esperto del
settore, col quale è stato facile
condividere i concetti relativi
alla sicurezza del prodotto
e alla necessità di dover
svolgere una azione forte
per poter operare in questo
mercato con nuove regole,
avuto grandi opportunità
di qualificarsi sul mercato.
L’iniziativa CymiChip,
insieme con Bicigroup,
può certamente cambiare
le vecchie regole del gioco.
«Senza dubbio – ci conferma
Gentilli – ma attenzione:
CymiChip e Bicigroup
porteranno vantaggi solo a
coloro che condivideranno
le nuove regole del mercato,
dettate tra l’altro dalla
normativa europea. Coloro
che invece non avranno
capito che sta avvenendo
un grande cambiamento,
ne rimarranno fuori». z
che tutelino il meccanico
rivenditore e gli permettano
di fidelizzare maggiormente il
suo rapporto col cliente finale.
Con lui abbiamo raggiunto
un accordo secondo il quale
il servizio CymiChip si
avvarrà della sua consulenza
legale: consulenza legale
alle attività di CymiChip,
ma anche ai rivenditori e
fornitori clienti del servizio
che ne avranno necessità».
Dunque CymiChip impone
al mercato un nuovo modo
di lavorare, soprattutto per
la categoria dei rivenditori
che fino a oggi non hanno
CymiChip e Bicigroup
porteranno vantaggi
solo a coloro che
condivideranno le nuove
regole del mercato,
dettate tra l’altro dalla
normativa europea.
Coloro che invece
non avranno capito
che sta avvenendo un
grande cambiamento,
ne rimarranno fuori
Bicigroup e CymiChip insieme per la qualificazione del rivenditoreCertificazione di proprietà, di manutenzione e di garanzia; deterrenza contro il
furto; certificazione data di acquisto e storico del prodotto; controllo dei lavori
effettuati; garanzia dei lavori svolti dal negoziante; manutenzione programmata;
trasferimento di proprietà del prodotto: sono questi i servizi esclusivi che CymiChip
è in grado di offrire oggi all’utente finale attraverso i meccanici rivenditori. Si tratta
di un semplicissimo chip che, inserito all’interno della bicicletta, è in grado di
monitorare il suo “ciclo di vita” e tutti gli interventi effettuati su di essa.
Un vero e proprio deterrente al fai da te, causa spesso di rotture e conseguenti
gravi incidenti, ma anche uno strumento innovativo che permette al negoziante di
fidelizzare il rapporto col suo cliente, garantendogli sicurezza e affidabilità.
Per tutti questi motivi, Bicigroup ha deciso di affiancare al suo progetto di
qualificazione dei rivenditori un partner ideale come CymiChip, offrendo a tutti i
Negozianti Clienti Installatori CymiChip l’iscrizione gratuita a Bicigroup per il primo
anno. Grazie a questo accordo, tutti i clienti rivenditori CymiChip avranno inoltre la
possibilità di confrontarsi all’interno del Social Network di Bicigroup –
http://bicigroup.ning.com – con l’ideatore del progetto, Luigi Menghini, e il suo
consulente legale, avv. Gilberto Gentilli.
«»
A pochi mesi dalla sua nascita,
con circa 30 negozianti che
stanno usando il sistema
Cymichip, è venuto il momento
di aggiungere un tassello
importante: la tutela legale
Gilberto Gentilli,
consulente legale Cymichip
Luigi Meneghini, ideatore
e distributore Cymichip
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Abbiamo intervistato
Marco Ricci,
amministratore della
Goo S.r.L. che ci ha
parlato di questo
innovativo progetto di inserire
CymiChip nei telai Parkpre.
Parkpre ha stipulato un
accordo con Menghini
(responsabile del
servizio CymiChip), per
inserire il suo microchip
all’interno dei telai?
«Menghini ci ha lanciato la
sfida e noi l’abbiamo accolta
con piacere. A noi piace
scommettere su tutto ciò
che è innovazione e inserire
CymiChip all’interno dei telai
in modo tale che permetta ai
nostri clienti di ottenere un
servizio mai visto fino a oggi,
ci è sembrata una caratteristica
veramente rivoluzionaria.»
Che cos’è CymiChip
e come funziona?
«Questo “sistema” lo possiamo
definire un certificato di
proprietà elettronico oppure
g Matteo Luteriani
Parkpre: produrremo i primi telai con CymiChip integratoA partire da luglio Parkpre sarà la prima azienda a produrre e vendere biciclette con un microchip inserito nel telaio: ciò permetterà il monitoraggio costante della vita e della manutenzione della bicicletta stessa
Protagonisti
giugno 2009
uno speciale antifurto
o ancora, un sistema di
monitoraggio tecnico della
bicicletta. In realtà tutte e tre le
cose messe insieme sono vere:
CymiChip è sicuramente una
maggiore garanzia per il cliente
che avrà una serie di vantaggi
tutti da provare. Uno per tutti?
Sul web il cliente potrà avere
in tempo reale la situazione
aggiornata sullo stato di
manutenzione della sua bici,
con tutte le specifiche su ogni
singolo intervento. Il processo
si basa su un semplice
software che verrà fornito solo
ai concessionari Parkpre;
una volta acquistato il telaio, il
concessionario potrà registrare
il prodotto abbinandolo con
i dati del cliente attivando
una card personale: una
sorta di immatricolazione
della bicicletta.»
Quali servizi e vantaggi
dà al cliente avere un
telaio con CymiChip?
«CymiChip conterrà tutte
le informazioni tecniche, il
processo di vita, la garanzia e
la manutenzione del prodotto
nel tempo, legandolo al suo
proprietario. I clienti saranno
costantemente aggiornati
tramite sms o email sulle
revisioni programmate, che
permetteranno di estendere
la garanzia fino a un totale
di ben 4 anni reali. Inoltre, in
caso di furto, i clienti potranno
rintracciare il telaio grazie a
CymiChip che è univoco e
non duplicabile; direi proprio
una bella sicurezza, no? E non
dimentichiamo l’opportunità
più importante: il cliente
non avrà nessun costo
aggiuntivo per avere tutti
questi vantaggi. Questi ultimi
non saranno appannaggio
solo dei clienti, ma anche
dei concessionari: CymiChip
è uno strumento che
permetterà, dopo la vendita,
di instaurare un rapporto
continuo e perfetto con il
cliente, fornendo una nuova
professionalità nell’assistenza
e nella manutenzione del
prodotto stesso e cosa più
importante, garantire che il
prodotto acquistato manterrà
nel tempo efficienza,
funzionalità e valore attraverso
le certificazioni svolte.»
Quando entreranno
in produzione?
«I telai saranno pronti a
partire dal mese di luglio.»
Insomma una vera
rivoluzione nel mondo
della bicicletta: come
comunicherete un
evento così significativo
ai negozianti?
«La comunicazione avverrà
attraverso i media di settore,
le newsletters, i rappresentanti
e poi i nostri mezzi di
comunicazione interna
all’azienda, e per finire, il
passaparola tra i clienti, che è
sempre la miglior pubblicità.»
Quali sono gli sviluppi
per il futuro?
«Parkpre è un’azienda
costantemente in crescita
che ha fatto del progresso
la sua parola d’ordine:
attenti alle esigenze dei
clienti, abbiamo preferito
buttarci sul made in
Italy per poi passare alla
personalizzazione del
prodotto (verniciatura e su
misura) e infine la nuova
proposta, di rendere ancora
più unici i nostri telai con
l’integrazione del CymiChip.
Le sfide ci piacciono e
speriamo che il futuro ce
ne serbi delle nuove!» z
Marco Ricci, AD Parkpre
Perché ha scelto Cymichip? Per due ragioni, principalmente: volevo sentirmi le spalle più coperte e perché penso che Cymichip possa dare fiducia al consumatore finale.
“Sentirsi le spalle più coperte”? Che cosa intende? Purtroppo, poco prima di conoscere Luigi Menghini e Cymichip ho avuto un problema di garanzia con una Full di un anno, usata forse quattro volte. Il perno che tiene
g Claudia Vianino
Per tutelarmi legalmente
settembre 2009
il basculante dell’ammortizzatore si è sfilato durante una discesa. Il cliente è caduto e si è fatto male, non gravemente per fortuna. Io mi sono rivolto prima alla mia assicurazione e poi al produttore della bici, per il risarcimento danni. L’assicurazione mi ha risposto che non copriva simili sinistri; il produttore mi ha detto, in poche parole, che se il perno si era sfilato, non era colpa sua. Alla fine ho aggiustato la situazione con gran
soddisfazione del cliente: gli ho sostituito l’intera bici, con una di qualità molto superiore.
E se avesse montato Cymichip su quella bici? Intanto, avrei caricato tutti i dati di manutenzione sul chip: il cliente avrebbe ricevuto un sms che lo avvisava, quando scadeva “il tagliando” e io, manutenendo la bici, mi sarei accorto del perno lasco. Se poi lui decideva di non portarmi il mezzo, mi avrebbe scaricato
da ogni responsabilità in caso di inconvenienti. È impossibile avvisare tutti i clienti, quando scadono i tagliandi, ma con Cymichip oggi, lo posso fare.
È difficile da usare o da installare?Ma no! Bisogna solo dedicargli qualche ora di tempo, ma all’inizio. Anche una persona con poche conoscenze informatiche può lavorarci da subito.
Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili?Nell’immediato, sottolinerei la programmazione del lavoro, la gestione dei tagliandi di garanzia, lo storico degli interventi. È un modo per dare un servizio al consumatore e oggi, solo il servizio può fare la differenza. Il cliente è più tutelato anche dai furti: i dati del proprietario confluiscono in una banca dati nazionale per cui dalla Sicilia al Veneto, possiamo verificare se una bici è rubata. Per me, se offri Cymichip, fai capire subito al cliente come lavori: dai una garanzia di qualità, perché pensi, innanzitutto, alla sua sicurezza. z
Perché ho scelto CymiChip...
Nome: Ferronato Cicli
Indirizzo: Viale Italia 127/A, Creazzo (VI)
Telefono: 0444 021726
Sito internet: www.ferronatocicli.com
Titolari: 1
Anno di nascita: Il negozio ha solo un mese, a causa del trasloco
forzato per lavori stradali effettuati davanti alla sede precedente
Attività: Vendita e riparazione biciclette e accessori per
corsa, mtb, city, trekking, bambino. Abbigliamento ciclo.
Numero vetrine: 4
Dimensioni: 145 mq vendita, 150 mq magazzino
Marchi trattati: Lee Cougan, Tecnobike, Carrera, Orbea…
Iniziative collaterali al negozio: Supporto tecnico alla società
sportiva dilettantistica S.C.Palladio 1973, Cat. dalla G1 alla G6
«Non entrerò nel merito della questione legale, perché non conosco tutti i dettagli di questo caso, posso però affermare che, se Cymichip fosse stato installato sulla bicicletta venduta dal signor Ferronato, le cose potevano andare diversamente. Cymichip avrebbe prodotto lo storico (io lo chiamo «il sentiero di carta») della bicicletta. I documenti avrebbero evidenziato se, per esempio, il cliente aveva portato il mezzo in negozio
per la manutenzione periodica, se il perno era stato controllato nello specifico e così via. Insomma, Cymichip avrebbe potuto rappresentare un buon punto di partenza per comprendere l’accaduto e dunque attribuire responsabilità, oneri e doveri. Si sarebbe magari scoperto che l’ammortizzatore era stato interamente revisionato dal rivenditore e dunque, la causa dell’incidente poteva essere imputabile a un intervento esterno o a un difetto di fabbricazione del componente, sollevando il nostro meccanico dalle responsabilità del caso. Attenzione però: Cyimichip non deve essere visto soltanto come un alleato per vincere battaglie legali. È soprattutto uno strumento utile a tutta la filiera.Voglio infine precisare che il 22 marzo 2002, è entrato in vigore in Italia il Decreto Legislativo recante attuazione della Direttiva 1999/44/CE che regola alcuni aspetti della vendita e delle garanzie dei beni di consumo, sia nuovi sia usati. La novità principale sta nel fatto che il venditore oggi risponde direttamente al consumatore per eventuali difetti del bene».
L’opinione dell’avv. Gilberto Gentilli
26
Massimo Ferronato di Ferronato Cicli
90
Tavola rotonda
90
Travolti dallo tsunami
degli incentivi
g Gianni Lombardo
settembre 2009
Dopo un avvio d’anno piuttosto faticoso, “la voglia di bicicletta” è tornata a prevalere e con essa sono emersi problemi vecchi e nuovi alcuni dei quali sono stati affrontati nella tavola rotonda tenuta a Milanoil 6 luglio da Bicitech con il coinvolgimentodi produttori o distributori di bici completee componenti, rivenditori, tecnici esperti di sviluppo prodotto, associazioni di categoria e del cliente fi nale
91settembre 2009
92
Tavola rotonda
accreditati attraverso i
produttori/importatori
ed elencati in apposite
liste, periodicamente
aggiornate, redatte
dall’ANCMA e CEI-CIVES.
La cifra stanziata di 8,75
milioni di euro, destinata
anche ai ciclomotori
“ecologici” per cui era
comunque necessario
rottamare un veicolo euro
0 o euro 1, è stata esaurita
in poche settimane in
massima parte grazie
alla richiesta di bici.
Nonostante ciò gli incentivi
hanno lasciato un lungo
strascico di discussioni
di cui la nostra tavola
rotonda ha offerto un
interessante spaccato.
Gli incentivi come strumento di promozionePer la prima volta la
bicicletta ha usufruito
di un incentivo diretto
all’acquisto, se si trascura
un unico precedente
che prevedeva però
la rottamazione di un
ciclomotore “inquinante”.
Proprio per la complessità
delle pratiche di
rottamazione di un
veicolo registrato, a cui
i rivenditori di bici non
erano avvezzi, l’iniziativa
ebbe scarsissimo seguito.
Questa volta invece,
come sottolinea Fulvio
Acquati, General Manager
di Deda Elementi, «gli incentivi sono stati concessi dal ministero dell’ambiente, quindi vanno letti nell’ottica di una educazione alla mobilità più moderna e la bici ha detto e ha moltissimo da dire in tal senso. I sistemi educativi di un paese sono il metro di misura della qualità e del futuro di quel paese.Se noi non ci battiamo perché nelle scuole si insegni a guidare bene, ad andare bene in bici, a rispettare i segnali, a capire quelli che sono i rischi ad andare per
Il tema che ha
maggiormente
stimolato la discussione
è stato quello relativo
all’accordo stipulato nel
mese di aprile 2009 tra il
Ministero dell’Ambiente e
della Tutela del Territorio
e del Mare, l’ANCMA
(Associazione Nazionale
Ciclo Motociclo e
Accessori) e la CEI CIVES
strada, difficilmente potremo demandare queste responsabilità alle famiglie o alle scuole guida. Ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia dedicata all’insegnamento dell’educazione stradale. È giusto che lo stato utilizzi il denaro dei contribuenti per indirizzarlo verso quegli stili di vita che ritiene più consoni alla comunità. Ritengo che per la comunità sia più che giusto se la gente utilizza di più la bici, non solo il sabato e la domenica, ma anche nei giorni feriali come accade nelle grandi città europee».L’uso e la diffusione
della bici, inserita in
quel contesto di mobilità
sostenibile sempre più
invocata dai nostri centri
cittadini, sembra quindi
una delle motivazioni
prime dell’adozione
di questo strumento
straordinario, anche se,
Lorenzo Taxis
(Direttore Marketing
e Comunicazione Gruppo
Campagnolo)
…dovrebbe prima crearsi una maggiore cultura verso la bici e poi fare gli incentivi come un ulteriore modo per promuovere le vendite…
(Comitato Elettrotecnico
Italiano-Commissione
Italiana Veicoli Elettrici
Stradali) per l’erogazione di
incentivi statali all’acquisto
di biciclette e biciclette
a pedalata assistita.
L’incentivo previsto è
stato del 30% del prezzo
d’acquisto (iva inclusa)
fino a un massimo di 700
euro. I modelli soggetti a
incentivo sono stati quelli
indicati in un apposito
elenco a “prezzo bloccato”
per la durata dell’intero
accordo. L’accesso agli
incentivi è stato riservato
solo a quei rivenditori
…l’art 87 dell’unione europea dice che quando si fanno degli incentivi commerciali di questo tipo bisogna garantire tutti gli operatori di mercato senza alcuna discriminazione
settembre 2009
Luca Brischetto
(Export Manager Europe
N.V. Race Productions)
Francesco Chichi
(Direttore tecnico 2 EffeLab,
studio che opera nella
progettazione e nel testing
dei componenti ciclisti)
…per quella che è l’attuale normativa europea di sicurezza, il rivenditore, essendo l’ultimo operatore professionale della catena, non può permettersi di non conoscerla
Fulvio Acquati
(Managing Director
Deda Elementi)
… ancora adesso nelle scuole italiane non c’è una materia di insegnamento per l’educazione stradale… e come insegni ai bambini ad andare in bici, con le diapositive?
93
sicurezza, cosa che oggi non
è assolutamente garantita».
Non tutti però ritengono
che lo strumento
dell’incentivo come stimolo
delle vendite possa essere
un valido contributo
alla promozione del
settore pur riconoscendo
che grazie a essi, si è
diffusamente parlato di bici
su media non specializzati
come i telegiornali o i
quotidiani sia economici
che d’opinione. Luca
Brischetto, Export
Manager Europe di
Ridley, sostiene «che
non si possa cambiare
così tanto la cultura della
mobilità solo dando alle
persone l’opportunità di
acquistare “in saldo”. Da
che mondo è mondo, i saldi
concentrano le vendite nei
periodi a loro dedicati, non
sempre sono indirizzati all’
agevolare gli acquisti da
parte dell’ utente finale,
se questo non è attento.
Servono indubbiamente a
svuotare i magazzini delle
aziende e dei negozi, ma
non rappresentano mai
una soluzione strutturale,
tanto è vero che devono poi
essere ripetuti ogni anno.
L’esempio è avvenuto anche
a seguito di questi “eco-
incentivi” : non si è creato
alcun volano vendite, anzi,
terminata l’incentivazione,
i molti scontenti, rimasti
a mani vuote, che, in
precedenza, avrebbero
magari acquistato la
bicicletta, senza incentivi,
hanno deciso di lasciar
perdere ed aspettare i
nuovi promessi incentivi
del prossimo autunno».
Il rischio che l’incentivo
diventi strutturale è
presente in diversi
interventi. In particolare si
teme che operando in un
settore vergine a questa
tipologia di strumenti
sia abbastanza normale
registrare un primo impatto
positivo. Ma l’incentivo
è come una droga, se si
prolunga il suo uso nel
tempo non se ne può
più fare a meno, così
come accaduto in altri
settori dell’automotive.
Da annotare anche
aggiunge Lorenzo Taxis,
Direttore Marketing e
Comunicazione Gruppo
Campagnolo, «La
valutazione del momento
in cui sono stati erogati
questi incentivi è molto
importante. Credo che al di
là di un’azione di lobbing
fatta dall’ANCMA, a livello
governativo, il momento
di assoluta flessione
generale dell’economia
e dei mercati abbia dato
un impulso aggiuntivo.
Anche se la settimana
scorsa con la ventilata
possibilità di decurtare
punti dalla patente per le
infrazioni al codice della
strada commesse da ciclisti,
è stato dato un segnale
opposto. Occorre infatti
tener presente la mancanza
di infrastrutture delle
nostre città a differenza
di quanto accade nel nord
Europa dove esiste grande
disponibilità di piste
ciclabili. Le istituzioni
dovrebbero cercare in
primo luogo di creare le
condizioni affinché chi va
in bici usufruisca di una
condizione di assoluta
l’osservazione di
Francesco Chichi,
partner di 2EffeLab, che
segnala, dal suo personale
osservatorio, il rinnovato
interesse di alcune aziende
a «sviluppare prodotti
non per la mtb o la bici
da corsa, ma per le city
bike. Anche osservando
le reazioni dei negozi,
abbiamo capito che questa
campagna è servita a
far entrare nel mercato
la city bike di media
alta gamma che in Italia
non aveva domanda».
Aggiunge Lisa Colombelli,
Pierangelo Liotto
(titolare Cicli Liotto)
… Abbiamo dovuto chiamare i clienti e spiegare che erano finiti i soldi. Per noi è stato un grave problema
Lisa Colombelli
(Customer Service Relation
Manager Vittoria)
… Molti utilizzano i marciapiedi per andare in bici e le piste ciclabili sono vuote. Servirebbe maggior cultura
Customer Service Relation
Manager di Vittoria:
«…molti negozi hanno
avuto un incremento
dell’affluenza di pubblico
superiore rispetto al
passato. In molti casi la
clientela tipo è stata la
famiglia che, in assenza di
incentivi, avrebbe optato
per la grande catena
specializzata o la GDO e
che, in questo caso, ha
scelto i negozi di ciclismo».
settembre 2009
…L’ideale sarebbe stato essere messi a conoscenza degli incentivi, prima dei nostri clienti
Diego Monaco
(titolare Eurobike
di Cusano Milanino, Mi)
Alessandra Lanzini
(responsabile Bicigroup)
…Tutti sono d’accordo nell’affermare che il settore si è mosso.Le critiche non sono state fatte agli incentivi ma alla gestione
94
Tavola rotonda
settembre 2009
Positivo anche il giudizio di Marco Burroni,
Direttore Commerciale
di Atala, che sottolinea la pubblicità di cui il settore ha potuto usufruire, nonché l’effetto traino che gli incentivi stanno ancora esercitando sul mercato.
La gestionedegli incentiviSe gli incentivi vengono da quasi tutti i presenti ritenuti uno strumento in grado di “portare ossigeno ai negozi”, le critiche sono però praticamente unanimi sulla loro applicazione pratica. È sufficiente a tale proposito scorrere alcune testimonianze.Pierangelo Liotto, titolare
della Cicli Liotto di
Vicenza, nella duplice veste di produttore e rivenditore, afferma con calore: «…
Abbiamo dovuto scontentare
un sacco di persone.
Abbiamo preparato i listini
di circa 60 modelli di bici
dalla piccolina del bambino
di 2 anni a quella più costosa
e alla fine non siamo stati
inseriti nella lista dei marchi
preparata dall’ANCMA. Ci
avevano detto che saremmo
stati inseriti dopo 10 giorni
ma alla fine non è stato
possibile perché i fondi
si sono esauriti e così ci
siamo ritrovati con 150 bici
invendute. A quel punto
abbiamo dovuto chiamare i
clienti e spiegare che erano
finiti i soldi e per noi è
stato un grave problema»
Altro motivo di scontento è rappresentato dalle modalità di comunicazione adottate, come riferisce Diego
Monaco, titolare Eurobike: «siamo venuti a conoscenza
degli incentivi leggendo i
giornali, praticamente in
contemporanea con il nostro
cliente. Ciò ha complicato
anche la preparazione dal
punto di vista del sistema
informatico che prevedeva
il non facile reperimento di
una chiavetta per l’accesso.
Il traffico in negozio è stato
positivo ma non siamo
stati in grado di soddisfare
che il dieci per cento della
richiesta. Lavoriamo con
Cinelli, Bottecchia, Carraro,
Cervelo, Kube e Passoni
e tutte ci hanno dato la
comunicazione quando
la notizia era già giunta
all’utente finale. Sarebbe
stato utile partire prima».
Negativa anche la scelta del momento in cui sono stati rilasciati gli incentivi che per molti non ha tenuto conto della stagionalità di un prodotto che normalmente ha minori difficoltà di vendita a primavera rispetto all’autunno.Una efficace sintesi delle difficoltà incontrate si trova nelle parole di Alessandra
Lanzini, responsabile
Bicigroup, associazione di rivenditori che nel suo forum ha rappresentato un efficace termometro degli umori e delle opinioni di chi si è trovato a operare in prima linea nei giorni più caldi del mercato spesso privo dei necessari supporti di gestione.
«Gli incentivi sono serviti a dare vivacità al settore e da questo punto di vista sono stati visti positivamente dai nostri soci. Le lamentele che sono state espresse nel forum possono così riassumersi:- la comunicazione arrivata in ritardo ai negozianti- la stagionalità sbagliata- il sistema informatico sempre bloccato, al punto che molti non sono riusciti a inserire le loro pratiche- i fondi esauriti molto presto- la notizia della seconda trance di incentivi data
Pietro Nigrelli
(Responsabile settore
ciclo ANCMA)
…Ho cavalcato quello che definisco lo tsunami-incentivi come la grande voglia degli italianidi biciclette
David Maddalena
(titolare Cicli Maddalena
di Vicenza)
…Sarebbe stato meglio permettere all’utente finale di detrarre dalle tasse il costo della bici, dietro fattura del negoziante
Graziano Beltrami
(socio Beltrami TSA)
…L’incentivo sembra sia diventato un saldo che si ripete due volte l’anno. Cercate però di metterli in momenti morti: ci saranno i periodi dei saldi e quelli della produzione normale
Marco Burroni
(direttore vendite Atala)
… gli incentivi sono stati un ricostituente per il mercato ed hanno provocato molta comunicazione positiva
con largo anticipo e che sta bloccando le vendite dei nostri soci»
A questi temi ha dato una prima risposta Piero
Nigrelli, responsabile
settore ciclo dell’ANCMA il cui intervento ha innanzitutto richiamato l’excursus storico della legge, i suoi precedenti conclusi senza successo e con buona parte dei
95settembre 2009
fondi ancora da spendere.
Il nuovo ministro si è
proposto di promuovere
la bicicletta semplificando
le modalità d’accesso con
l’eliminazione dell’obbligo
di rottamazione,
l’equiparazione dello
sconto e altri suggerimenti
applicativi voluti dalla
propria segreteria tecnica.
«L’ANCMA - aggiunge
Nigrelli, - si è così trovata
a gestire qualcosa che non
aveva pensato nei termini
in cui è stata realizzata,
né per l’entità dello sconto
accordato né per i tempi di
lancio sul mercato. Doveva
anzi partire a febbraio
ma, difficoltà interne al
ministero, l’hanno fatta
slittare ad aprile».
Relativamente al problema
della comunicazione
ai negozianti e della
criticità emersa nella
gestione del sistema
informativo, la posizione
di Nigrelli appare chiara:
«Mi rendo conto che
all’inizio molti sono
rimasti esclusi, e che siano
state favorite le aziende
associate. Nel momento
in cui c’è stato il decreto
COMUNICATO ANCMAMODALITÀ DI PAGAMENTO
Si è avuto un incontro tra ANCMA e Ministero dell’Ambiente
con importanti e interessanti prospettive sul fronte ecoincentivi.
La notizia certamente più attesa è quella che conferma
una nuova campagna di incentivi per le biciclette con
un nuovo fondo di circa 7 milioni di euro al netto delle
pratiche in lista d’attesa. Presumibilmente i nuovi incentivi
decorreranno nella seconda metà di settembre 2009.
Riassumendo, sono confermati i nuovi fondi più i fondi
necessari a pagare le fatture emesse fino al 13 di maggio per
tutti coloro che registreranno le fatture sul sistema in modalità
“lista d’attesa”. Il termine è scaduto lo scorso 25 giugno.
I tempi di pagamento.
1) Pratiche validate ad aprile 2009: pagamento
fine luglio/primi di agosto 2009.
2) Pratiche validate a maggio 2009: pagamento
fine agosto/primi di settembre 2009.
3) Pratiche in lista d’attesa: pagamento a
fine settembre/primi di ottobre 2009.
Parte dei nuovi incentivi
andranno a sanare
situazioni create dal cattivo
funzionamento del sistema.
A settembre, quando sarà
replicata la campagna,
il sistema informatico
sarà non potente ma
potentissimo, strutturato
per la richiesta dei
negozi. A questo proposito
domenica 20 settembre
durante la fiera di Milano
si terrà un convegno
dedicato a tutti i rivenditori
italiani per spiegare
passo dopo passo i nuovi
procedimenti per inserire la
pratica in pochi minuti».
Gli aspetti discriminatoridegli incentiviUna delle critiche più
forti che è stata sollevata,
nel corso dell’incontro,
alla campagna di
incentivazione è stata
quella di una infrazione
nell’applicazione del
decreto all’art. 87
dell’Unione Europea che,
seppur con alcune deroghe,
dichiara che «…sono
incompatibili con il mercato
comune, nella misura in
cui incidano sugli scambi
tra Stati membri, gli aiuti
concessi dagli Stati, ovvero
mediante risorse statali,
sotto qualsiasi forma che,
favorendo talune imprese
o talune produzioni,
falsino o minaccino di
falsare la concorrenza».
Luca Brischetto di
Ridley sostiene a tale
proposito che è da ritenersi
discriminatorio l’aver
escluso dall’elenco delle
aziende ammesse agli
incentivi quelle europee
che operano sul territorio
italiano senza avvalersi di
distributori locali ma in
forma diretta con partita
iva estera. Opinabile poi,
sempre secondo Brischetto,
il far rientrare tra i modelli
da eco-incentivare anche le
costose bici di alta gamma
dal prezzo di diverse
del ministro dell’Ambiente
ho avvertito tutti, per cui
nella prima settimana,
gli incentivi sono stati
utilizzati da coloro i quali
vendono marchi di associati
ANCMA; dalla seconda
settimana sono stati inseriti
anche gli altri costruttori
non associati con i loro
rivenditori con conseguente
crescita esponenziale.
Abbiamo registrato
fino a 4500 partite iva
che hanno aderito al
sistema degli incentivi
contemporaneamente,
il che vuol dire tutti
i negozi di Italia. La
precedente esperienza
aveva interessato solo 100
negozi e pur avendo usato
un moltiplicatore 10/15,
nessuno poteva immaginare
l’entità del fenomeno così
come si è concretizzato,
complice anche la bella
stagione. Riguardo al
sistema informatico è
evidente che i dati in nostro
possesso erano sbagliati.
Tutti noi abbiamo colpa e
responsabilità su questo.
Avv. Gilberto Gentilli
…Vi assicuro che sotto il profilo legislativo sono molto più severe le normative in Europa che negli Stati Uniti
Luigi Menghini
(ideatore e distributore
CymiChip)
…Hanno fatto l’incentivo, lo fanno applicare al negoziante e poi il negoziante deve aspettare i soldi che arrivano dalle aziende
96
Tavola rotonda
settembre 2009
migliaia di euro, le cui
case produttrici, hanno
subito colto la palla al
balzo, pubblicizzando il
ricco sconto su quotidiani
nazionali di primaria
importanza, mai usati
prima, rendendo illegittimo
l’ utilizzo di questi “eco-
incentivi”, secondo quando
espresso chiaramente
nelle normative Europee.
Posizione condivisa da
diversi presenti tra cui
David Maddalena (Cicli
Maddalena) per cui «chi
acquista bici di questo
tipo, i soldi risparmiati
grazie agli incentivi li
investe nell’acquisto di un
manubrio in carbonio».
A tutto ciò si contrappone
l’appello di Nigrelli che,
pur riconoscendo errori
e lungaggini, ritiene
che «… Solo chi non fa
non sbaglia mai. Tutto è
passibile di miglioramento,
occorre però avere l’onestà
mentale di riconoscere un
vantaggio a chi sostiene
un’associazione, qualunque
essa sia. Incentivi, sviluppo
del mercato, bicycle
advocacy con le istituzioni,
lotta alla concorrenza
sleale, normative europee:
sono tutte azioni finalizzate
Sergio Finazzi e Consuelo Monguzzi
(titolari Nevi)
…Andando in bici tutti i giorni, avrei preferito che i soldi fossero stati spesi in infrastrutture
alla crescita del settore
merceologico. Ritengo che il
mondo della bicicletta abbia
bisogno di una strategia
univoca, altrimenti le risorse
si disperdono e i risultati
risultano frammentati.
Concludo dicendo che in
ogni caso, l’adesione al
sistema degli incentivi
non è obbligatoria».
Conclude l’avv. Gilberto
Gentilli che sottolinea la
necessità di superare le
distinzioni tra associati
e non, aziende italiane
ed estere per trovare un
punto in comune a tutto
vantaggio del consumatore
finale e anche per meglio
rappresentare e sostenere
le istanze di tutti gli
operatori. Un punto comune
per esempio potrebbe
essere la condivisione
che gli incentivi sono un
palliativo e il reale problema
è quello di stimolare
adeguatamente a tutti i
livelli un cambiamento
culturale nei confronti
della mobilità in bicicletta,
richiedendo anche le
necessarie infrastrutture.
Bicitech potrebbe farsi
portavoce di una campagna
di sensibilizzazione
in tal senso.
La responsabilitàdi prodotto Il secondo tema posto
all’attenzione degli
intervenuti alla tavola
rotonda è stato quello
relativo alla sicurezza
declinato secondo l’aspetto
della responsabilità di
prodotto e quello della
garanzia; temi che sempre
più stanno coinvolgendo
sia il produttore sia
il rivenditore.
L’avv. Gentilli,
moderatore degli
argomenti in questione,
ha immediatamente
chiarito come sotto il
profilo legislativo le
normative europee sono
molto più severe anche
di quelle americane in
quanto si preoccupano
di prevenire un sinistro.
A titolo d’esempio la
vendita in Italia di un
prodotto privo di adeguate
istruzioni comporta risvolti
sia civili che penali.
«La responsabilità spetta
al produttore – afferma
correttamente Lorenzo
Taxis (Campagnolo) -
ma ci rendiamo conto di
come la rete distributiva
sia talvolta superficiale.
Oltre a non consegnare
il libretto di istruzioni,
molte volte, a fronte di
un prodotto nuovo alcuni
dealer “esperti” ritengono
di non dover utilizzare
l’utensile specificatamente
progettato dal produttore.
Non è quindi sufficiente
che il produttore faccia
quanto di sua competenza
ma è tutta la catena
distributiva che deve
adeguarsi comprendendo
quanto la tecnologia
sia un’opportunità ma
anche un rischio ed
essere coscienti che chi
potrebbe farne le spese
è il cliente finale»
Coincidente è la posizione
di Francesco Chichi
(2EffeLab) che individua
nel rivenditore il punto
debole della catena
della sicurezza, spesso
responsabile di carenze di
manutenzione, montaggio.
Renato Zaninetti
(titolare Tuttobici
di Romagnano Sesia, No)
…le vendite con gli incentivi sono state buone, nonostante la difficoltà per l’inserimento delle pratiche; l’annuncio però di altri incentivi ha bloccato le vendite...
Filippo Rinaldi
(progettista)
…non si può avere un’associazione che rappresenti solo la bicicletta?
97settembre 2009
Tipico l’esempio del non rispetto delle coppie di serraggio delle viti o dell’ignoranza circa il comportamento dei nuovi materiali come la fibra di carbonio o il magnesio.Importante il contributo di Gianluca Cattaneo,
Responsabile Ricerca e
Sviluppo di FSA Europe, che invita a definire i ruoli per capire dove sono i problemi, partendo dal produttore – distributore
Gianluca Cattaneo e Gloria Radaelli
(responsabile ricerca e sviluppo FSA,
responsabile comunicazione e marketing)
…ogni azienda ad oggi mette in atto un sistema di recall o di assistenza verso i propri clienti che non è sempre identico. Vorrei discutere con altri produttori di un modo comune…
– negoziante – utente finale. «Una responsabilità
oggettiva dei produttori
esiste sempre soprattutto
per quanto riguarda
la scarsa chiarezza del
libretto d’istruzione. Oggi
il consumatore ha diritto di
rivolgersi o al negoziante
o al distributore e al
produttore se è presente
nel territorio in cui il
prodotto è stato venduto.
FSA chiede spesso l’aiuto
dei rivenditori che sono i
Roberto Zanetti
(cicloamatore)
Da utilizzatore, ritengo che con la manutenzione preventiva, si potrebbero evitare molti sinistri…
Luca Poli
(product manager Ma.ro Group)
In una fase commerciale in crisi, quello che vince è l’euro, anche a discapito della sicurezza…
portavoce delle esigenze dei
consumatori per offrire un
servizio migliore. Sarebbe
utile poter discutere
con altri produttori
su come affrontare i
problemi legati alla
garanzia, per esempio».
È pur vero che alcuni produttori non informano adeguatamente il rivenditore per usarlo come scudo in caso di problemi di prodotto. In altri casi il produttore non effettua una adeguata selezione della rete di vendita sulla base delle effettive capacità e competenze anche sul piano dell’assistenza.
La garanziaLa distinzione più importante è tra garanzia europea che è quella legale e garanzia privata che non è altro che un contratto privato tra il produttore e il consumatore finale, attraverso il quale il produttore cerca di conquistare il cliente offrendo condizioni migliorative rispetto alla concorrenza. La garanzia europea è stata voluta dalla Comunità Europea ed è offerta dal venditore, non parla solo di prodotto difettoso ma anche di legittime aspettative create nel consumatore al momento della vendita attraverso il materiale pubblicitario. Può quindi verificarsi il caso che un prodotto non difettoso rientri nella garanzia europea in quanto non soddisfa le legittime aspettative indotte nel cliente. Per questo motivo è importante per il rivenditore avere alle
spalle aziende produttrici professionalmente affidabili, facilmente reperibili e disponibili a sostenere i suoi diritti.Relativamente alla durata attesa per un prodotto, si è infine aperto un ampio dibattito relativamente ai prodotti appartenenti alla fascia più performante, prodotti che per le loro caratteristiche potrebbero avere una vita utile più breve rispetto ai prodotti tecnicamente meno spinti. Sul piano legale i produttori avrebbero la possibilità di tutelare il proprio prodotto specificandone una vita utile ben definita, ma nessuna direzione commerciale sembra voler accettare una dicitura “prodotto destinato a un uso agonistico e pertanto soggetto a durata limitata”, e così facendo accettano implicitamente che chi lo utilizza debba aspettarsi una durata analoga a quella di ogni altro prodotto. z
g Marco Di Marzio • [email protected]
ottobre 2009 �
Editoriale
Avevo intenzione di parlarvi di fiere, di sovrapposizioni di date, di numeri di visitatori enunciati a gran voce (reali o presunti tali), di sterili guerriglie intestine, di unicità delle nostre manifestazioni in quanto iperspecializzate... ma poi mi sono reso conto che in realtà, in questo settore, si sta muovendo ben altro: oggi, signori, si sta scrivendo il futuro della sicurezza della bicicletta. E noi di Bicitech, perdonate la modestia, siamo
tra coloro che hanno avviato il cambiamento in atto.
Abbiamo cominciato da subito, tre anni fa, a diffondere contenuti relativi alla sicurezza di prodotto e alla responsabilità civile. Il lavoro fatto insieme con l’avvocato Gilberto Gentilli, sulle pagine di Bicitech e attraverso i nostri seminari e convegni, è stato il fattore scatenante che ha fatto capire a molti dei nostri lettori che è arrivato il momento di cambiare mentalità: basta con le vendite su internet, basta con i meccanici pressappochisti, basta con le manutenzioni fai-da-te. I negozianti oggi hanno bisogno di strumenti di tutela della loro attività e di crescita della loro professionalità. Gli utenti finali hanno bisogno di sicurezza.
In questi anni abbiamo lavorato alacremente affinché nascesse Bicigroup, oggi realtà completamente autonoma dalla nostra rivista in grado di erogare diversi servizi ai negozianti soci. Con Bicigroup abbiamo trovato da subito punti in comune e ipotizzato progetti futuri sui quali lavorare in stretta sinergia.
A Bicigroup si è affiancato Cymichip, un servizio che il negoziante offre gratuitamente all’utente finale: una rivoluzione nel modo di concepire l’attività del meccanico, una tutela per tutti, produttori compresi. Cymichip contribuirà, insieme con l’attività formativa e di servizio offerti da Bicigroup, a creare una rete di negozianti più forti e più sereni sotto il profilo della responsabilità civile.
I rivenditori stanno seguendo con grande attenzione le due nuove realtà, pronti a far parte del progetto comune. Ce ne siamo accorti anche durante il 1° Meeting Bicigroup, tenutosi lo scorso 21 settembre durante la fiera ExpoBici di Padova, al quale sono stato invitato da Bicigroup in qualità di moderatore e del quale parleremo approfonditamente sul prossimo numero. Molti dei negozianti presenti all’incontro, che ha avuto uno straordinario successo, hanno manifestato attivamente il loro interesse, ma soprattutto la loro voglia di voltare pagina e di riscrivere le regole del gioco. E oggi questo processo di cambiamento sta già avvenendo.
Marco Di Marziodirettore editoriale
Si sta scrivendo il futurodella sicurezza
[email protected] 5 2-10-2009 10:00:19
14
Protagonistig Matteo Luteriani
novembre 2009
Luigi Menghini, ideatore Cymichip
A seguito dell’incontro tra una primaria azienda del settore della bicicletta e una del mondo assicurativo, è nato un accordo che per il mondo del ciclo è addirittura avveniristico, e garantisce al contempo una serie di servizi veramente all’avanguardia
Cymichip: quando il telaio vale un’assicurazione
Europ Assistance è un operatore globale presente in 33 paesi nel mondo con 208 corrispondenti
diretti e 6.000 dipendenti. In Italia, il Gruppo è attivo nell’assistenza privata e offre una ricca gamma di soluzioni che integrano prestazioni di assistenza, coperture assicurative e servizi, in risposta a una grande varietà di esigenze, in emergenza e nel quotidiano. La sua attività è articolata in quattro principali aree di business: Auto, Viaggi, Salute e Casa e Famiglia. Il recente accordo siglato con Luigi Menghini per il dispositivo Cymichip ha permesso a Europ Assistance di estendere i propri servizi al mondo della bicicletta. Abbiamo incontrato nella sede di Milano Francesco Rimoldi, Account Manager, che si è occupato di rendere operativo questo innovativo e singolare modello di assicurazione.
Perchè Europ Assitance è diventata partner di questa iniziativa con Cymichip?Europ Assistance condivide con Menghini la filosofia e i principi cardine a cui da sempre ci ispiriamo: innovazione e spirito pionieristico. Questa nuova e importante partnership segna l’ingresso di Europ Assistance nel mercato delle biciclette, un settore in forte espansione che il nostro Gruppo segue con crescente interesse. A testimonianza dell’intenzione a intensificare la nostra presenza in questo segmento stiamo attualmente studiando nuovi prodotti assicurativi e di assistenza capaci di rispondere sempre meglio alle richieste degli amanti delle due ruote.
In quali termini si applica l’assistenza?Il ciclista che ha scelto Cymichip ha a propria disposizione un numero
verde dedicato, attivo 7 giorni su 7 e 24 ore su 24, gestito dalla Centrale Operativa e dalla Centrale Medica di Europ Assistance. Attraverso il numero identificativo riportato sulla propria card il cliente potrà richiedere di usufruire gratuitamente delle prestazioni di assistenza comprese nella Polizza: rientro al domicilio in caso di guasto, incidente o furto del mezzo, consulenza medica, trasferimento in un centro ospedaliero. Il servizio di assistenza è reso possibile grazie all’efficienza della Centrale Operativa e della Centrale Medica che dispongono di una rete capillare di professionisti sul territorio in grado di
fornire un supporto mirato per ogni necessità.
Quanto dura questa polizza?I clienti Cymichip potranno usufruire di ogni singola prestazione di assistenza compresa nella polizza fino a 3 volte durante un anno e per singolo periodo di validità della copertura. z
La sede di Europ Assistance
Francesco Rimoldi, Account Manager Europ Assistance
[email protected] 14 27-10-2009 16:20:54
Protagonistig Matteo Luteriani
16 novembre 200916
Il custode del tuo telaioLa nuova frontiera del mondo della bici è oggi rappresentata dal servizio più accurato verso i clienti. L’ inserimento nei telai del dispositivo CymiChip rappresenta in questo momento un vero balzo in avanti in questa direzione
Passoni S.a.S., storica azienda produttrice di telai su misura in titanio, nata nel 1989, ha
deciso di inserire nei suoi telai di altissima gamma, il dispositivo CymiChip, che permette di registrare tutti gli interventi di manutenzione programmata e non, consentendo quindi un monitoraggio reale e costante della vita della bicicletta. Nella sede dell’azienda ne abbiamo parlato con Danilo Colombo, Product Manager dell’azienda.
Nel vostro catalogo dite che «tutti i modelli rappresentano la sintesi ideale tra lusso e sportività». Come è nata la determinazione di inserire CymiChip nei vostri telai, già fortemente controllati in tutta la loro produzione e vita sportiva?L’ideatore di CymiChip, Luigi Menghini, ci ha proposto
di inserire questo chip nei telai. Per la nostra azienda è estremamente importante fornire all’utilizzatore fi nale un servizio sempre più presente, pertanto abbiamo ritenuto estremamente interessante l’utilizzo di questo sistema come valore aggiunto al telaio. Lo sviluppo e la nascita di nuovi centri CymiChip permetterà all’utente fi nale di usufruire di questo servizio ottenendo per la propria bicicletta una raccolta dati storica di tutti gli interventi effettuati. In sostanza è un nuovo modo, questa volta certifi cato, di catalogare e controllare tutta la manodopera eseguita sulla bicicletta.
Quali sono le potenzialità di CymiChip inserito nel telaio e quali sono le vostra azioni rivolte al cliente?L’obiettivo fi nale di CymiChip è quello di garantire la massima
sicurezza all’utilizzatore: grazie ai controlli qualifi cati e alle manutenzioni effettuate, il rivenditore controlla tutta la meccanica oltre allo stato del telaio. Gli incidenti in bicicletta sono sempre molti e spesso causati da controlli non effettuati o da una manutenzione non corretta. In questo senso posso dire che oggi CymiChip rappresenta un ulteriore controllo in termini di sicurezza.
Quali azioni avete previsto per pubblicizzare il nuovo prodotto sul punto vendita?Abbiamo anticipato il prodotto tramite catalogo ai rivenditori, e sia sulla vendita diretta sia
sulle vendite tramite rivenditore stiamo offrendo materiale informativo.
Dal momento che Passoni è distribuito a livello mondiale, prevedete l’inserimento di CymiChip su tutta la produzione?La commercializzazione dei telai con CymiChip è iniziata a novembre, saranno quindi già tutti dotati al loro interno del nuovo microchip.
Quali strade pensate di seguire per il futuro?Da sempre abbiamo dato estrema importanza al customer service e continueremo su questa strada. z
[email protected] 16 27-10-2009 16:22:17
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Perché ho scelto Cymichip…g Claudia Vianino
novembre 2009
Per offrire ai miei clienti un servizio a 360°
Signor Marco Tanfoglio, come ha conosciuto Cymichip? Ne avevo letto sulla vostra rivista tempo fa e mi era piaciuta molto l’idea. Tuttavia, mi sembrava troppo all’avanguardia per il mondo del ciclismo e anche impegnativa da attuare per il negozio. Così decisi che per un po’ sarei stato “a guardare” come evolveva. La visita di un rappresentante mi ha aperto la mente e successivamente, ho incontrato Luigi Menghini (il titolare di CymiChip, n.d.r.) che mi ha fatto capire con chiarezza tutti i benefici di questo incredibile chip. Da marzo 2009 lo installo con regolarità.
Perché ha scelto Cymichip?È un servizio utilissimo, non solo per il negozio, soprattutto per il cliente. C’è la tutela legale, c’è la gestione dei cicli di manutenzione, c’è la certificazione del lavoro che svolgo in negozio, c’è il dare un nuovo valore e un nuovo peso alla garanzia allegata alla bici. Tutto questo e molto altro: in una parola, posso offrire un servizio veramente a 360°, che può fare la differenza con il cliente. Oggi, se si vuole essere
competitivi, occorre stare al passo con i tempi. A casa mia ogni innovazione è benvenuta perché significa progresso. Va detto però, che io appartengo a una generazione che non si spaventa davanti a un computer! Anzi, sono piuttosto ferrato in tema informatico. In negozio abbiamo installato parecchi PC, che ci consentono di compilare al meglio i files Cymichip di tutti i nostri clienti e ovviamente, di sovrintendere alla quotidiana gestione del negozio.
Che “ciclista illuminato”! E per chi non è proprio un asso in materia informatica? Non è difficile usare Cymichip. Assolutamente! Bisogna
dedicargli del tempo, questo è certo, sia quando lo installi sulla bici del cliente sia dopo. A me piace fare le cose per bene per cui cerco di essere sempre molto esaustivo con il cliente, dettagliandogli tutti i vantaggi di Cymichip, illustrandolo con cura. Il software poi, è molto pratico ma io non mi limito a inserire solo i dati generali dell’utente: entro nel dettaglio, scrivo tutto, apro un file per ogni tipo di bicicletta. Tuttavia, lo ripeto, il computer mi appassiona per cui mi applico con metodo e cerco di sfruttare al meglio il software di Cymichip, esplorandone tutte le possibilità. Probabilmente, un utente meno esperto può accontentarsi delle funzionalità
base: sono già, comunque, un vero passo avanti.
Cymichip dà tanti vantaggi. Quali sono, a suo parere, i più utili?Tra gli utenti del mio negozio c’è il mondo più vario: da quello che fa le gare e vuole la bici sempre al top, al maniaco della manutenzione della… vite, fino a quello che, invece, una volta acquistata la bicicletta quasi non ricorda più di averla. Ecco, è soprattutto in quest’ultimo caso che sono contento di aver installato Cymichip. Oggi, grazie all’sms e alle email automatiche, informo il cliente “distratto” che per la sua bici è giunto il momento di fare il tagliando. È un modo per creare cultura della bicicletta, per ricordare al cliente che la bici c’è e va curata e amata. Per noi rivenditori poi, i vantaggi sono innumerevoli, a partire dalla tutela legale e dal fatto che tutto ciò che io faccio su una determinata bicicletta viene registrato e tracciato. È come una testimonianza certificata del mio lavoro, a prova anche di futuri problemi di garanzia. Una bella tranquillità! z
Nome: Cicli TanfoglioIndirizzo: Via Dante 210 – 25068 – Ponte Zanano di Sarezzo (BS)Telefono: 030802261Sito internet: www.ciclitanfoglio.it Titolari: Famiglia TanfoglioAnno di nascita: 1970Attività: Vendita e riparazione biciclette di tutti i tipi, fitnessNumero vetrine: 3Marchi trattati: Frw, Cannondale, Trek, Ghost, Whistle, Atala e molti altriIniziative collaterali al negozio: Squadra ciclistica dal 1978, gruppo escursionistico, viaggi con ciclisti “Escursionando”, escursioni settimanali e mensili per i clienti, partecipazione a gare gran fondo, cene, eventi speciali in negozio e fuori, newsletter con mailing list, sms a clienti, monitor video in negozio con filmati da noi montati, banner su siti amici o collaboratori, sito Web della squadra, comunicazioni visive in negozio (A4 su bancone e bacheca, cartelli pubblicitari e luminosi in negozio) e tanto altro ancora, visibile al sito www.ciclitanfoglio.it
[email protected] 20 27-10-2009 16:34:16
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Eventig Chiara Alessi
novembre 2009
1° Meeting Bicigroup a Expobici: gli strumenti per la crescita del rivenditoreFermento e interesse tra i rivenditori di biciclette al 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanico-rivenditore”, tenutosi come da programma il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009)
Alessandra Lanzini, direttore Bicigroup, Gilberto Gentilli, avvocato Cymichip e
consulente legale Bicigroup, Luigi Menghini, responsabile progetto Cymichip, Marco Di Marzio, direttore editoriale Bicitech hanno partecipato al primo meeting Bicigroup a Padova. Organizzato da Bicigroup, gruppo evoluto e in crescita di negozianti di biciclette, il meeting ha posto l’accento su tematiche particolarmente sentite dagli operatori della categoria, tra cui le normative e gli aspetti legali, i diritti e doveri dei negozianti, la sicurezza di prodotto e la garanzia, i risvolti e i casi particolari che più
interessano e toccano gli addetti ai lavori. Tematiche evidentemente apprezzate dal pubblico in sala che ha dato vita a un acceso e interessante dibattito.
ConvergenzaMarco Di Marzio, direttore della rivista Bicitech, ha introdotto i lavori ricordando i punti di convergenza tra Bicigroup, Bicitech e Cymichip, tre realtà diverse ma accomunate dallo stesso obiettivo: far crescere ed evolvere la professionalità dei rivenditori di biciclette.L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto, ha quindi richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da
vicino la categoria, a volte addirittura sottovalutate.«Normalmente succede che un produttore immette sul mercato un prodotto cercando di farlo il meglio possibile, ha affermato l’avvocato Gentilli. Però non esiste prodotto al mondo che non abbia difetti, anche per il produttore più coscienzioso.Poi magari il produttore accompagna questo prodotto anche con istruzioni. Quindi il prodotto arriva nei negozi e qualcuno di voi si rende conto che sia sul prodotto che magari anche sulle istruzioni legate all’assemblaggio del prodotto stesso ci sono dei problemi. Secondo me il ruolo dell’operatore professionale è quello di portare alla luce del sole il problema.
Il 1° Meeting Bicigroup “Quali strumenti per la crescita del meccanico-rivenditore”, si è tenuto il 21 settembre alla Fiera di Padova, in occasione di ExpoBici (19-21 settembre 2009).
L’avvocato Gilberto Gentilli, massimo esperto in materia di sicurezza di prodotto e consulente legale Bicigroup, ha richiamato l’attenzione su alcune tematiche che riguardano da vicino la categoria
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25novembre 2009
Se l’azienda non risponde in modo soddisfacente si devono prendere delle iniziative tali per cui la professionalità dell’operatore è coperta.Il negoziante deve dimostrare di aver fatto tutto quello che era sua responsabilità fare».
PotenzialitàRivenditori, negozianti e produttori hanno quindi assistito, nella sessione aperta del meeting, alla presentazione dei plus offerti dal sistema Cymichip, un prodotto dalle inaspettate potenzialità, capace di stimolare l’attenzione e la curiosità dei presenti. Un semplice microchip, come ha spiegato Luigi Menghini, ideatore del sistema, che
Andrea Fornari di Jolly Bike di Altopascio (LU) ha partecipato al 1° Meeting Bicigroup del 21 settembre 2009, durante Expobici.
«Sono più che soddisfatto – ha detto Andrea Fornari cui è stato chiesto un parere sull’evento – perché abbiamo parlato di argomenti interessanti, dalla sicurezza di prodotto ai programmi di Bicigroup. L’unico appunto che eventualmente potrei fare riguarda il fatto che forse ci siamo dilungati un po’ sugli aspetti inerenti la presentazione del Cymichip nella prima sessione dell’incontro, ma ripeto, non è una critica. In generale ritengo che siano appuntamenti importanti per noi del settore, da ripetere sicuramente, perché consentono di approfondire tematiche fondamentali ma, a volte, trascurate dai rivenditori stessi».
Massimo Calcaterra è titolare del negozio Doctor Bike, che si trova a Boffalora Ticino, in provincia di Milano, sul ponte del Naviglio.
Che cosa pensi del 1° Meeting Bicigroup?«Francamente mi aspettavo una maggior partecipazione, ma considerata la concomitanza con la Fiera di Milano non ci si poteva aspettare l’affluenza di operatori dello scorso anno, in occasione del convegno organizzato da Bicitech. I temi trattati sono sempre di grande interesse e soprattutto, la cosa che mi ha colpito, è stato il particolare coinvolgimento che ho notato da parte dei colleghi durante i dibattimenti vari».
L’ha trovato interessante?«Sì, ribadisco, molto interessante».
Ha affrontato tematiche di suo gradimento?«Devo dire di sì, soprattutto per quanto riguarda il tema sicurezza e di quella grande invenzione chiamata Cymichip».
Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno?«Credo che il tema della sicurezza vada sempre trattato, anche perché, secondo me, è il tema più scottante del nostro lavoro e che viene troppo spesso poco considerato. Darei grande risalto anche a tematiche di visual merchandising, per esempio come esporre i prodotti in negozio per dare la giusta visibilità, come servire bene il cliente, i mezzi di comunicazione attuale: insomma un corso vero e proprio di aggiornamento sia di vendita che di approccio con il cliente».
Alessandro Grandis di Grandis snc di Verona.
«Ritengo Bicigroup un progetto su cui credere e investire per il futuro. I negozianti mi sembra che oggi siano un po’ troppo “abbandonati” a sé stessi, in balia degli eventi e anche (passatemi il termine), un po’ ricattati dalle grande distribuzione, per esempio, deboli come potere contrattuale rispetto le grandi multinazionali (ammesso che gli stessi non ne distribuiscano i prodotti, si intende). Serve un comitato di rappresentanza, meglio ancora se riconosciuto da enti “superpartes” (anche per maggiore credibilità agli occhi dei clienti)».
Hai trovato il meeting interessante?«Sì: l’arma vincente è trovarsi (numerosi!) per discutere assieme sui problemi presenti, al tempo stesso per organizzarsi in difesa dei propri diritti di commercianti, sia come produttori che distributori».
Che temi proporresti per il meeting del prossimo anno?«Un tema di interesse è la sicurezza e la garanzia dei prodotti.Mi piacerebbe vedere il frutto dei vostri (e nostri) sforzi, ovvero:- Esempio 1: iniziare a “regolarizzare” il mercato, in modo da valorizzare la concorrenza leale, pur nel rispetto del libero mercato.- Esempio 2: perché non coinvolgere al tavolo di dibattito alcuni “grandi” fornitori di accessori & parti? Si potrebbe discutere in modo schietto di temi di attualità, mi viene in mente l’e-commerce, ma non solo…»
i cOMMENTi dEi SOciAlessandro Grandis
L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare
i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio,
capace di elevare ai massimi livelli la
categoria
Un momento della presentazione del Cymichip, il microchip che registra e gestisce tutti i dati e le informazioni relative alla bicicletta
Andrea Fornari
Massimo Calcaterra
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Eventi
novembre 2009
viene inserito all’interno del telaio della bicicletta da un negoziante autorizzato. Il servizio, completamente gratuito per l’utente finale, registra e gestisce tutti i dati e le informazioni
relative alla bicicletta, dalla certificazione di tutte le manutenzioni al passaggio di proprietà, garantendo anche l’assistenza gratuita del cicloamatore in caso di infortunio.
Qualificazione totaleLa formazione costituisce invece l’asse portante di Bicigroup, il gruppo organizzatore del meeting, come spiegato
da Alessandra Lanzini. L’obiettivo di Bicigroup è quello di qualificare i soci inserendoli nell’albo dei Meccanici Qualificati Bicigroup al termine di un percorso formativo obbligatorio, capace di elevare ai massimi livelli la categoria. I corsi vengono effettuati in collaborazione con le più importanti aziende produttrici e distributrici di biciclette, accessori e componenti, nonché con esperti di normativa e di sicurezza di prodotto. «La comunicazione di Bicigroup ai suoi soci e tra i soci stessi – ha ricordato Alessandra Lanzini – si basa sull’utilizzo di una piattaforma internet di Social Network ad accesso privato e solo a invito; all’interno del sito i soci possono scambiare opinioni,
MicHELE cATERiNO, nuovo responsabile commerciale BicigroupMichele Caterino è il nuovo responsabile commerciale di Bicigroup.È stato infatti definito un accordo in base al quale Caterino coprirà il ruolo di responsabile commerciale per lo sviluppo del gruppo di acquisto di Bicigroup.Michele Caterino è attualmente coordinatore nazionale del Gruppo Delta Spa, leader del settore termoidraulico, e proviene da una lunga esperienza maturata nei gruppi di acquisto nel settore Its. L’obiettivo di questa collaborazione è di realizzare un posizionamento competitivo di Bicigroup sul mercato, creando valore per i Soci e rafforzando ulteriormente la base sociale.«Si tratta di un settore destrutturato – ha commentato Michele Caterino poco dopo la nuova nomina.- La crisi che sta attraversando il Paese facilita le opportunità di dialogo con la produzione e tra i soci stessi. Questo ci consentirà di creare opportunità concrete per lo sviluppo di iniziative commerciali sia per spingere le vendite sia per creare nuovi servizi condivisi. L’operatività di Bicigroup è determinata fortemente dalla partecipazione dei suoi membri, per trovare soluzioni commerciali, per lo sviluppo di attività di comunicazione verso l’utente «da e per» il nostro socio. Attualmente stiamo preparando un piano di sviluppo che presenteremo nei primi mesi del nuovo anno, come ho annunciato anche sul sito internet del Social Network.La Mission principale di Bicigroup sarà la creazione di accordi quadro, che renderemo disponibili in tempi brevi».
Massimo Calcaterra, installatore autorizzato e socio Bicigroup, viene premiato durante il meeting da Luigi Menghini, ideatore del Cymichip
Michele Caterino, nuovo responsabile commerciale di Bicigroup
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aprire Forum e dibattere sui temi di attualità o sullo loro aspettative». A offrirne un esempio significativo il recente forum sul tema degli incentivi statali all’acquisto di biciclette. Il dibattito accesosi ha fornito lo spunto per diverse proposte interessanti da parte dei membri Bicigroup verso percorsi alternativi all’uso di uno strumento – l’incentivo – che invece di rendere un servizio alla categoria e agli utenti finali rischia di distogliere l’attenzione dai reali deficit che affliggono
questo settore e cioè la mancanza in Italia di una vera cultura della bicicletta e la palese assenza di idonee strutture quali piste ciclabili percorribili in piena sicurezza, come avviene in molti altri Stati europei. Tra i servizi offerti da Bicigroup rientrano anche la consulenza legale da parte dei massimi esperti, il magazzino virtuale centralizzato (cioè la vetrina di prodotto riservata ai soci Bicigroup), e il Listino Comune Manodopera. Il meeting si è quindi concluso con una sessione riservata esclusivamente ai soci Bicigroup. z
GLi ATTUALi SOci BiciGROUP A.M.A. di Ranzani & C. Snc, Tirano (SO)B.p.s. di Pasquali Claudio & C., Vaiano Cremasco (CR) Bycicle World Srl di Moser e Gottardini, Gardolo (TN) Bici Planet Srl, Cesano M. (MI) Bramati Point Sas di Bramati Luca Riccardo, Canonica d’Adda (BG)Cicli Armani snc di Armani Andrea, VeronaCicli Bandiziol di Lenardon Lida, S. Martino al Tagl.to (PN)Cicli Bettega di Massimo Bettega, Mezzano (TN) Cicli Migani, Riccione (RN) Cicli Tanfoglio Snc di Tanfoglio Marco & C., Sarezzo (BS) Cicli Turri di Chiesa Alberto, Gallarate (VA)Ciclomania Snc di Semini M. & Barbieri A., Voghera (PV)Cremonini Bici & Sport, San Giovanni in Persiceto (BO) Doctor Bike di Calcaterra Massimo, Boffalora Sopra Ticino (MI) Duemme Bike di Martinelli Maurizio, Romano Lombardia (MI)Due Emme di Massarotto G.&N. snc, Noale (VE)Emporio Sport di Pedrazzani Alberto, Castelnuovo di Asola (MN) Eurobike di Diego Monaco, Cusano Milanino (MI) Evento Bici di Massardi Silvano & C. Snc, Moniga del Garda (BS)Ferronato Cicli, Creazzo (VI) Giangi’s Bike Snc, Erbusco (BS)Grandis, Verona (VR)Jolly Bike di Fornari Andrea, Altopascio (LU) Light Bike/Cicli Santoni Srl, Vaiano (PO)Zavarise Gigi & Figli snc, Cornuda (TV) Nardelli Sport di Onofrio Nardelli & C. Sas, Monopoli (BA) New Motor Bike Sas di Bertolani Cristian, Bosco di Scandiano (RE) Pianeta Bike Snc, VicenzaPro-Bike Snc di Marani e Davolio, Novellara (RE) Tuttobici Rossano, Sulmona (AQ) Spada Corrado, Tirano (SO) Sport Bike di Pesci Pietro, Noceto (PR)Valtellina Bike Snc di Quadrio Alberto & C., Tovo Di Sant’Agata (SO) Veloline Srl, Lucca Vitamina BC Snc, Rovereto (TN)Zavarise Gigi&Figli snc, Cornuda (TV)
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