rassegna stampa aprile 2010

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RASSEGNA STAMPA n.03/10 aprile 2010 In questo numero: 01 aprile La Provincia Pavese Biologico è buono nel Pavese 09 aprile Comunicato stampa Costituita Unci-Coldiretti di Milano e Pavia 13 aprile Agricoltura & Società Rifiuti: no alla burocrazia 13 aprile Comunicato stampa Pierluigi Cerri vicepresidente dei pensionati lombardi 14 aprile Comunicato stampa I prodotti pavesi a Milano 15 aprile La Provincia Pavese Si ritorna alla risaia tradizionale 16 aprile La Provincia Pavese Ente risi da Milano a Castello d’Agogna 18 aprile La Provincia Pavese Coldiretti, boom pavese 18 aprile La Provincia Pavese Borgoratto convenzione Impresa Verde 19 aprile La Provincia Pavese Il mercato (Campagna Amica) a Voghera 20 aprile Agricoltura & Società E’ l’ora del riso 22 aprile La Provincia Pavese Prezzi sui campi, crollo verticale 27 aprile Agricoltura e Società Riso recuperare economicità 28 aprile La Provincia Pavese Mercato agricolo all’ex macello 29 aprile L’Informatore Prodotti agricoli a Km zero A cura dell’Ufficio Comunicazione e Immagine Coldiretti Pavia

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Rassegna Stampa Aprile 2010

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Page 1: Rassegna Stampa Aprile 2010

RASSEGNA STAMPA

n.03/10

aprile 2010

In questo numero:

01 aprile La Provincia Pavese Biologico è buono nel Pavese

09 aprile Comunicato stampa Costituita Unci-Coldiretti di Milano e Pavia

13 aprile Agricoltura & Società Rifiuti: no alla burocrazia

13 aprile Comunicato stampa Pierluigi Cerri vicepresidente dei pensionati lombardi

14 aprile Comunicato stampa I prodotti pavesi a Milano

15 aprile La Provincia Pavese Si ritorna alla risaia tradizionale

16 aprile La Provincia Pavese Ente risi da Milano a Castello d’Agogna

18 aprile La Provincia Pavese Coldiretti, boom pavese

18 aprile La Provincia Pavese Borgoratto convenzione Impresa Verde

19 aprile La Provincia Pavese Il mercato (Campagna Amica) a Voghera

20 aprile Agricoltura & Società E’ l’ora del riso

22 aprile La Provincia Pavese Prezzi sui campi, crollo verticale

27 aprile Agricoltura e Società Riso recuperare economicità

28 aprile La Provincia Pavese Mercato agricolo all’ex macello

29 aprile L’Informatore Prodotti agricoli a Km zero

A cura dell’Ufficio Comunicazione e Immagine Coldiretti Pavia

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9 aprile ’10 Cs-08b_10_03_26

Coldiretti

comunicato stampa

Costituita UNCI-Coldiretti di Milano e Pavia Assemblea della costituente sezione di Milano e Pavia della costola agricola

della centrale cooperative legata a Coldiretti

Pavia 9 aprile 2010 In mattinata, presso la sala Pisoni della sede Coldiretti provinciale di Milano, si è riunita l’assemblea della costituente sezione Milano Pavia di UNCI-Coldiretti. Unci, Unione Nazionale delle Cooperative Italiane, nata nel1971, è un’Associazione Nazionale di rappresentanza, tutela, assistenza e revisione delle cooperative La Federazione Regionale Unci Lombardia, nata il 5 Novembre 1984 svolge attività di sostegno, assistenza, consulenza ed erogazione di servizi, volte allo sviluppo delle cooperative associate, al potenziamento del movimento cooperativo e all'incremento dell'occupazione e dell'economia regionale. L’ingresso delle cooperative e dei consorzi agricoli di Coldiretti in Unci, con la creazione di Unci-Coldiretti tende a creare i presupposti per realizzare la massa critica necessaria a dialogare con Enti, Istituzioni e sistema distributivo organizzato. L’assemblea della sezione di Milano e Pavia, come sta avvenendo nelle restanti province lombarde, ha individuato il presidente e primo consiglio direttivo. Fernando Mapelli, di Bellinzona Lombardo, presidente della cooperativa lattiero casearia Melzese è stato scelto come presidente della sezione di Milano e Pavia e al suo fianco il pavese Giovanni Ghisoni, risicoltore di San Zenone al Po, risicoltore e presidente di Inagra è stato nominato vicepresidente.

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

Piazza Guicciardi 7 - 27100 Pavia - tel. 0382-376811 fax 0382-21284 e-mail [email protected] -www.coldiretti.it/pavia

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 13 aprile 2010 numero 12/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

Rifiuti: no alla burocrazia Coldiretti protesta nei confronti del nuovo sistema di tracciabilità

che impone regole complesse e farraginose L’entrata in vigore del decreto ministeriale del 17 dicembre 2009 e le sue successive modifiche, recante l’ “istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti, ai sensi dell’articolo 189 del decreto legislativo 152 del 2006 e dell’articolo 14 bis del decreto legge 78 del 2009 convertito, con modificazioni, dalla legge 102 del 2009” ha introdotto un nuovo strumento operativo informatizzato, definito SISTRI, volto al controllo della tracciabilità a livello nazionale dei rifiuti. Il provvedimento identifica i soggetti obbligati all’iscrizione al sistema di tracciabilità che deve avvenire entro il 29 aprile e in cui ricadono, nella generalità, tutte le imprese agricole, per divenire operativo entro la prossima estate. Pur accettando i principi ispiratori della norma tesa a realizzare un completo monitoraggio dell’intera filiera dei rifiuti, Coldiretti non può non denunciare l’incredibile complessità delle procedure che graveranno sulle imprese agricole, comportando una enorme difficoltà nel rispetto delle scadenze previste. Coldiretti si è immediatamente attivata per sensibilizzare i vertici del Governo, con particolare attenzione verso i rinnovati organi regionali, affinché le legittime richieste delle imprese agricole siano portate all’attenzione del competente ministero. “Siamo i primi, e l’abbiamo dimostrato più volte – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia – ad ottemperare le norme e anche a precederle quando queste vanno verso la salvaguardia dell’ambiente, tuttavia dobbiamo denunciare con forza l’incredibile farraginosità del sistema che inevitabilmente potrebbe portare ad errori ed omissioni, con gravi conseguenze, anche dal punto di vista penale per le imprese”. “Abbiamo attrezzato gli uffici, stiamo svolgendo un’intensa campagna di divulgazione e siamo pronti ad accogliere le dichiarazione delle imprese agricole nostre associate - ha rimarcato il direttore Giovanni Roncalli – pretendiamo solo più razionalità, maggior semplicità, termini più ragionevoli per l’applicazione, meno burocrazia e meno costi per le imprese”.

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Specchietto riepilogativo

IMPORTANTE Principali adempimenti

Soggetti obbligati tutti i produttori di rifiuti pericolosi (oli, filtri, batterie, contenitori fitofarmaci e sanitari)

Iscrizione obbligatoria entro il 29 aprile presso la Camera di Commercio Sistemi operativi computer aziendale – collegamento al SISTRI tramite apposita chiavetta

USB Tempistica registrazione entro 10 giorni dalla produzione del rifiuto Apertura e richiamo scheda non oltre 4 ore prima del ritiro

POSSIBILITA’ • Delegare Coldiretti per l’iscrizione e il ritiro della chiavetta USB • Delegare Coldiretti per la registrazione tramite chiavetta USB aziendale

ESCLUSIONE Aderendo ad un circuito organizzato possono essere previsti un totale di 4 ritiri e 120Kg di rifiuti pericolosi l’anno

URGENTE Contattare gli Uffici di Zona per tutti gli adempimenti

La ripresa prende spunto dall’entusiasmo e dalle idee degli imprenditori più giovani

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13 aprile ’10 Cs-09_10_04_13

Coldiretti

comunicato stampa

Pierluigi Cerri vicepresidente dei pensionati lombardi

L’Associazione Regionale Pensionati elegge i propri vertici Pavia 13 aprile 2010 Pierluigi Cerri, risicoltore e cerealicoltore, di Gerenzago coadiuverà Giovanni Rota nominato presidente, alla guida dell’Associazione Pensionati Coldiretti della Lombardia in qualità di vicepresidente. La nomina, avvenuta ieri a Milano nel corso dell’assemblea regionale che ha indicato anche Franca Sertore di Sondrio anch’essa in qualità di vice presidente, riconosce a Cerri lo spirito di iniziativa e collaborazione costruttiva che il neo presidente dei Pensionati Coldiretti Pavesi, ha portato in seno all’Associazione.

All’assemblea hanno preso parte il presidente di Coldiretti Lombardia Nino Andena, il direttore regionale Eugenio Torchio e il consigliere ecclesiastico Don Claudio Vezzoli.

“Ho dichiarato la mia disponibilità – ha confidato il neo vice presidente regionale Pierluigi Cerri – all’Associazione pavese e riconfermo tale intento nei confronti della Lombardia, accettando questo incarico con entusiasmo e con la consapevolezza di saper portare a tutto il mondo agricolo il bagaglio di esperienza che solo anni di lavoro sanno costruire. L’Associazione Pensionati può dare molto e necessita di riprendere il ruolo di consigliere propositivo in seno alla Coldiretti. Per questo a Pavia abbiamo in programma una serie di riunioni territoriali che si terranno tra la fine di aprile e il mese di maggio. Vogliamo entrare in contatto con tutti gli associati al fine di raccogliere i suggerimenti e gli spunti che certamente ci sapranno fornire, in modo da affrontare i problemi legati alla nostra condizione di pensionati e collaborare con i vertici di Coldiretti per contribuire a d individuare i percorsi necessari a ridare slancio all’intera agricoltura provinciale e regionale”.

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

Piazza Guicciardi 7 - 27100 Pavia - tel. 0382-376811 fax 0382-21284 e-mail [email protected] -www.coldiretti.it/pavia

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14 aprile ’10 Cs-10_10_04_14

Coldiretti

comunicato stampa

I prodotti pavesi a Milano

All’inaugurazione della prima sede stabile in Lombardia del mercato di Campagna Amica anche Pavia ha recitato una parte importante

Pavia 14 aprile 2010 Le mele dell’Alta Val Staffora, la carne d’oca di Mortara, il vino dell’Oltrepò, sono stati tra i protagonisti della giornata dedicata all’inaugurazione del primo mercato di Campagna Amica all’interno di una struttura fissa in Lombardia. Su un’area di 200 metri quadrati, all’interno del cortile del Consorzio Agrario di Milano in via Ripamonti, i produttori agricoli della Coldiretti hanno allestito un mercato permanente che, due volte alla settimana, apre i battenti per migliaia di cittadini. I mercati degli agricoltori in Lombardia sono arrivati a quota 70 e a Pavia ne contiamo ormai sedici di cui sei fissi. A Pavia in Piazza del Carmine il mercoledì e il sabato, ancora a Pavia il sabato mattina in via Pastrengo, a Voghera, la seconda domenica del mese in Piazza Duomo, a Mortara nel cortile della Borsa Merci, a Casteggio nell’ambito di Vien dalla Campagna, a Borgoratto Mormorolo e in altre dieci località in occasione delle sagre e delle fiere. A Milano, il presidente Sergio Marini, accompagnato dal presidente della regione Roberto Formigoni, dal presidente di Federconsumatori Rosario Trefiletti e dal presidente della Coldiretti regionale Nino Andena hanno visitato gli stands, partecipato ad una lezione interattiva di agricoltura con gli alunni delle scuole milanesi e apprezzato una mostra organizzata dal Pime sulla terra e i suoi frutti. “I mercati di Campagna Amica – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia, anch’egli presente all’inaugurazione milanese – si stanno dimostrando un riferimento per i consumatori. Oltre un milione di visitatori durante lo scorso anno è transitato dalla bancarelle dei produttori di Coldiretti in tutta la regione e nella nostra provincia abbiamo stimato un afflusso di circa centomila clienti tra i mercati di Campagna Amica su tutto il territorio”. “Oltre che un’opportunità commerciale – ha proseguito Gianernrico Vercesi, presidente di Agrimercato, l’associazione che raggruppa le imprese che fanno vendita diretta – i Mercati di Campagna Amica sono un’occasione culturale per avvicinare i consumatori alla produzione, valorizzare i prodotti a chilometri zero ed insegnare il consumo di eccellenti prodotti locali”.

Ufficio Stampa Coldiretti Pavia

Piazza Guicciardi 7 - 27100 Pavia - tel. 0382-376811 fax 0382-21284 e-mail [email protected] -www.coldiretti.it/pavia

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 20 aprile 2010 numero 13/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

E’ l’ora del riso Crediamo che sia giunta l’ora di affrontare le difficoltà della risicoltura in modo serio e non strumentale. In merito ai prezzi alla produzione secondo alcuni, nonostante la produzione attuale non sia sufficiente, bisogna vendere a prezzi internazionali. Nessuno ha però il coraggio di affrontare il problema delle speculazioni, delle inefficienze, delle diseconomie. Stiamo attraversando un momento delicato e per nulla chiaro sulle prospettive del settore risicolo. Continuiamo ad assistere alle solite dinamiche, figlie di un sistema superato, dove a pagare le conseguenze sono gli anelli estremi della filiera: il produttore della materia prima e il consumatore finale. Non esiste una strategia per tutelare e difendere la risicoltura d’eccellenza espressa dai nostri territori. Al contrario, qualcuno continua a sostenere l’esigenza di aumentare le superfici seminate in quanto la produzione attuale non è sufficiente a soddisfare i consumi; però, già con le superfici attuali, i prezzi alla produzione continuano a calare e permangono giacenze di magazzino, ancora da collocare sul mercato. tiamo subendo le azioni di chi detiene lo strapotere del mercato, e ne determina le decisioni. Il nostro obiettivo sarà arrivare ad una seria programmazione delle semine, evitando che le richieste di incremento della parte industriale vadano a discapito del reddito delle imprese perseguendo gli obiettivi di: - riequilibrare la filiera e attuare una politica seria dei prezzi a garanzia dei produttori e dei cittadini consumatori; - programmare le semine in funzione delle richieste di mercato e dei consumi delle singole varietà di riso; - formalizzare accordi di filiera per rendere la stessa trasparente in fase di definizione dei prezzi; - rafforzare i controlli sulle varietà di riso, promuovendo le varietà tipiche della nostra zona ed evitando l’omologazione di gruppi varietali per macro caratteristiche. Quest’ultima situazione non può che impoverire l’intero mercato nazionale nonché il reddito delle imprese oneste. In questo contesto nasce l’attuale proposta legislativa, tesa a tutelare e valorizzare le varietà storiche attraverso intese con la filiera, sulla quale Coldiretti ha concordato per avere uno strumento con il quale poter ulteriormente e definitivamente conferire la giusta classificazione e, contestualmente, valorizzare le varietà storiche commercializzate in purezza. “Altrettanto importante – dichiara Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - sarà lavorare per evitare il ripetersi di casi come quello recentemente verificatosi della riseria Europea, che sta avendo effetti negativi su tutto il mercato risicolo italiano, in quanto verrà a mancare un importante attore con il conseguente rischio di accentramento del potere contrattuale in mano a

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pochi soggetti. Inoltre, le imprese risicole che non hanno avuto il riscontro economico relativo alle forniture del 2009, in molti casi si sono viste costrette a svendere il proprio prodotto pur di far fronte al mancato introito. In questo senso sarà necessario studiare nuovi sistemi per garantire il pagamento del prodotto conferito da parte dei produttori, anche introducendo sistemi di garanzia collettiva con l’ausilio delle stesse strutture organizzate. In fine, sarà necessario organizzare i nostri produttori per porre in essere delle azioni di presidio delle Borse Merci, continuare a lavorare al progetto per la formulazione di prezzi che non tengano conto delle quotazioni di mercato (dettate dall’emotività o dallo strapotere di industria e mediatori nei confronti dei quali sarà necessario individuare nuovi meccanismi alla base del sistema retributivo) ma della redditività reale delle imprese agricole, della qualità del riso e della sua indicizzazione, nonché nell’individuare nuovi mercati che valorizzino la qualità e la tipicità delle nostre produzioni. Coldiretti continua ad insistere sul proprio progetto “Una filiera agricola tutta italiana”: “Siamo pronti a condividere il nostro progetto con tutti quei soggetti (economici, industriali, sindacali, commerciali e politici) che metteranno al centro del loro programma l’identificazione e la tutela del riso italiano”. Lo scorso anno, nello stesso momento di mercato, i prezzi pagati al produttore erano superiori del 20% rispetto a quelli odierni. Oggi, nonostante i prezzi pagati al produttore siano scesi del 20%, il prezzo al consumo non è sceso. Ciò dimostra con evidenza che non è l’utilizzo di riso italiano a far aumentare il prezzo al consumo. Occorre uscire dalla logica perversa secondo cui le perdite derivanti dalle diseconomie del sistema vengano scaricate sui produttori della materia prima e sui consumatori finali, e contemporaneamente i profitti finiscano nelle tasche di pochi. Coldiretti, in tutto questo, con il suo progetto “Una filiera agricola tutta italiana” firmata dagli agricoltori, continuerà il proprio impegno a sensibilizzare i cittadini consumatori e le istituzioni affinché venga fatta definitiva chiarezza sulle bolle speculative a cui ormai assistiamo da troppo tempo e che nessuno ha il coraggio di affrontare e denunciare.

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Rubrica di informazione della Coldiretti di Pavia

martedì 27 aprile 2010 numero 14/10

pubblicato martedì sul quotidiano “La Provincia Pavese”

Riso: recuperare economicità

Riportare la redditività del comparto riso su binari accettabili e fornire ai consumatori la certezza

di un prodotto italiano sicuro, garantito e ad un prezzo equo. Si è recentemente riunita la Consulta Riso della Coldiretti di Pavia durante la quale è risultato chiaro che siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che rischia di destrutturare completamente il comparto risicolo perché è incomprensibile come, in un momento come questo, i produttori agricoli non riescano ad ottenere un prezzo soddisfacente per il loro prodotto. “Se non recuperiamo economicità alla coltivazione del riso – ha dichiarato Giuseppe Ghezzi, presidente della Coldiretti di Pavia - c’è il rischio che a far chiudere le nostre aziende non sia la concorrenza delle importazioni straniere, ma l’incapacità di trasferire alla produzione parte dell’ampia rimuneratività che il riso continua ad avere sul mercato. Nella situazione attuale il costo del risone è notevolmente diminuito, arrivando in alcuni casi anche a contrazioni del 50% rispetto allo scorso anno, senza che nessuno abbia visto riduzioni dei prezzi al consumatore finale che continua a pagare gli stessi soldi per il riso sullo scaffale”. Su queste risultanze, la Consulta ritiene che sia necessario aprire un confronto serrato, con l’industria che, pur potendo contare su un’offerta nazionale garantita quantitativamente e qualitativamente, ricorre sistematicamente a derrate agricole extracomunitarie. Siamo di fronte ad una deriva pericolosa che rischia di destrutturare una filiera e un settore importante dell’economia pavese e nazionale, attraverso l’introduzione “silenziosa” di norme vessatorie che stanno diventando delle vere e proprie abitudini, come quella di posticipare i pagamenti, ed il ritiro del prodotto, fino a 120 giorni dopo la sottoscrizione del contratto di vendita e che vede le industrie fare oggi magazzino presso le nostre aziende agricole con tutti i rischi, i costi e le deviazioni commerciali che questo sistema produce. “Una situazione alla quale è necessario porre fine – ha affermato Giovanni Roncalli, direttore della Coldiretti di Pavia - riconducendo gli accordi alle disposizioni previste dalle -Condizioni generali di

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contratto- che tutte le rappresentanze della filiera hanno sottoscritto presso la Camera di Commercio e che oggi pare completamente dimenticato. Un rispetto delle regole che riporti in trasparenza le tante anomalie che oggi riscontriamo, anche all’interno dei sistemi di definizione dei prezzi. Un sistema che si è troppo allontanato dagli accordi sottoscritti e che ci sta portando alla richiesta di una revisione globale del sistema di contrattazione, a partire dall’operatività e dalla composizione degli organi deputati alla gestione dell’attività borsistica”. Ciò che lascia sconcertati, è che in questo settore non si riesca a comporre un tavolo per governare gli eventi. Il resto della filiera viaggia solo attraverso forme speculative e vuole il prodotto decidendo quando, dove, come e stabilendo un prezzo a suo piacimento con quotazioni delle produzioni che non corrispondono alle realtà mercantili territoriali e nazionali. In questo contesto riveste carattere di urgenza la revisione dell’attività delle borse merci, ma contemporaneamente occorre rimodulare l’organizzazione dell’offerta, per cercare di posizionare l’ago della bilancia contrattuale in difesa degli interessi della parte agricola, così come ottenere il ripristino delle garanzie di pagamento come avviene in tutti gli altri comparti. Di fronte a questo scenario prosegue il documento redatto dalla Commissione - vogliamo passare ai fatti concreti per lavorare ad un progetto per la formulazione di prezzi che non tenga conto delle quotazioni di mercato (dettate dall’emotività o dallo strapotere dei mediatori e dell’industria), ma della redditività reale delle imprese agricole, della qualità del riso e della sua indicizzazione, nonché nell’individuare nuovi mercati che valorizzino la qualità e la tipicità delle nostre produzioni. È necessario attivare azioni concrete per non vendere in una situazione di emotività come sta accadendo ora, addirittura con presupposti che dovrebbero condizionare la risalita del prezzo, come l’aumento della quotazione del greggio e la controtendenza del cambio euro/dollaro, entrambi fattori che dovrebbero scoraggiare le importazioni e portare ad una risalita del risone nazionale. Altrettanto importante sarà monitorare seriamente un maggiore controllo nei punti di entrata del prodotto importato, in particolare i porti, dove occorre specializzare personale che sappia gestire le importazioni non solo sul piano quantitativo, ma anche su quello qualitativo, in particolare per gli aspetti sanitari legati ai residui chimici e alle qualità organolettiche. Vogliamo invitare tutti i risicoltori a non cadere nella trappola delle speculazioni, evitando di “svendere” un prodotto a prezzi che sono evidentemente frutto di un mercato deviato che sarà necessario riportare in trasparenza anche arrivando ad azioni forti fin dalle prossime settimane. Solo intraprendendo questo percorso – prosegue il documento della Commissione Riso – sarà possibile riportare la redditività del comparto riso su binari accettabili e fornire ai consumatori la certezza di un prodotto italiano sicuro, garantito e ad un prezzo equo.

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