rassegna cinematografica - "il risorgimento"

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COMUNE DI CALVELLO PALESTRA ISTITUTO COMPRENSIVO Rassegna cinematografica “IL RISORGIMENTO” La cittadinanza è invitata Il Sindaco Dott. Mario Antonio Gallicchio BROSCURE 24-01-2011 10:25 Pagina 1

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Comune di Calvello - Rassegna cinematografica - "Il Risorgimento"

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COMUNE DI CALVELLO

PALESTRA ISTITUTO COMPRENSIVO

Rassegna cinematografica

“IL RISORGIMENTO”

La cittadinanza è invitata

Il Sindaco Dott. Mario Antonio Gallicchio

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Storia e cinema

4a storia dell’Unità d’Italia è stata la dan-nazione di molti scolari, schiacciati tradate e battaglie, ma se si scorre quella

del nostro cinema la sensazione si ribalta: trai capolavori più appassionanti della nostracinematografia ci sono i film sul Risor-gimento. Con serietà e forza poetica, grandiregisti hanno ripercorso gli episodi e i perso-naggi che hanno portato il nostro Paese allaconquista dell'indipendenza e dell'unitànazionale. Tutti i film sono il frutto del dibat-tito politico e culturale degli anni in cui sonostati realizzati, costituiscono pertanto undocumento prezioso dell’evoluzione dellariflessione politica del nostro paese. Questopercorso attraverso pellicole straordinarie edimmagini dal fascino irresistibile ci stimole-ranno a conoscere e ad amare di più la nostrastoria. Raccontare la storia è da sempre unmestiere molto difficile, e farlo in un modoche sia oltre che interessante anche piacevo-le, lo è ancora di più. Il cinema può essere unvalido strumento per raccontare la storia, mabisogna ricordarsi che un film non può maisostituire un libro di storia. Il cinema puòdunque essere un valido mezzo per parlaredel nostro passato e per evocare alla memo-ria fatti spesso sconosciuti o dimenticati. Puòanche essere uno strumento per rendere pia-cevole ed intrigante la narrazione di questiepisodi. Ma se usato in maniera sbagliata ilcinema può essere un’arma a doppio tagliocontro la vera conoscenza storica. Un filmpuò, infatti, essere oggetto di mistificazioni ederrori, o può essere una semplice proposizio-ne di un punto di vista individuale su eventireali, e quindi non la realtà stessa. Dunque,prima di apprestarci alla visione di una pelli-

cola storica bisogna sempre armarci di stru-menti critici e tener presente due fattori, ecioè che un film è sempre una narrazionesoggettiva di qualcuno che racconta una sto-ria, per quanto reale, attraverso il propriomodo di vedere e tramite la propria sensibili-tà; e anche che ogni film ed ogni regista sonopur sempre “figli del proprio tempo”, cioècondizionati dal clima culturale e sociale incui nascono, vivono e crescono. Non bisognapoi dimenticare che non tutti i film storicisono frutto di una ricerca accurata, e non tuttisono fatti con la precisa volontà di racconta-re un episodio in modo critico e cosciente.Questo non significa che da un film non sipossa trarre conoscenza, o imparare qualco-sa, ma solo che bisogna affrontare la visionedi ogni film storico con spirito critico e conconsapevolezza. Per fare ciò, però, è spessonecessaria la guida o l’aiuto di qualcunoesperto, che sappia sia di storia che di cine-ma, e ciò vale soprattutto per i più giovani, edin particolare per i ragazzi delle scuole chemolto spesso sono accostati a film che parla-no di storia senza i mezzi necessari per farlo,senza che li si metta in guardia sui “pericoli”del cinema, facendo sì che finiscano per cre-dere che quella che stanno vedendo sia lastoria vera, e non la narrazione della storia.Guardare un film storico, dunque, più cheinsegnare la storia dovrebbe servire a svilup-pare un senso critico verso di essa, dovrebbeservire a porsi delle domande sugli aspettiche le varie pellicole mettono di volta in voltain luce. Solo con questo approccio criticopossiamo far sì che il cinema diventi un sup-porto valido ed indispensabile del fare storia,ed un utile strumento per accrescere lacoscienza civica di tutti i cittadini.

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Trama

Il titolo ricorda che la vicenda sisvolge nella Roma papalina nell’an-no del Giubileo del 1825. Il film sibasa su un fatto realmente accaduto:due carbonari Leonida Montanari,romano e Angelo Targhini, modene-se, condannati a morte per averattentato alla vita di una spia, ilnobile Don Filippo Spada reo diaver tradito la causa dellaCarboneria, ricevono in cella le visi-te di un frate confessore (AlbertoSordi) che vuole indurli al pentimen-to. Ma ogni insistenza è vana: i duerivoluzionari, insensibili ai richiamidella fede, arrivano a farsi beffa delbuon monaco che non si arrende. La loro storia autentica va di paripasso con un' altra tutta di fantasiache propone, in chiave serio-faceta,le vicende sentimentali e politiche diCornacchia (Nino Manfredi) un cia-battino da tutti ritenuto analfabeta eche si rivela invece essere Pasquino,autore delle scritte anonime sui muri

in cui si riassumeva da anni il mal-contento del popolo romano. Attraverso il personaggio di Giuditta(Claudia Cardinale) il regista descri-ve le condizioni degli ebrei nellaRoma papalina, le umiliazioni chesono costretti a subire; ma Giudittarappresenta la donna che ama il pro-prio uomo in modo assoluto,accompagnando Montanari verso laforca dice: “…ma che me frega dellalibertà, io voglio essere schiava diun uomo”. Gli fa eco Montanari cheal boia di allora Mastro Titta dice iro-nicamente: “siete l’omo più moder-no de Roma”.

22 GENNAIO 2011 ore 18,00“Nell’anno del Signore”

It.-Fr. 1969

REGIA: Luigi Magni

ATTORI: Nino Manfredi, Claudia Cardinale, Enrico MariaSalerno, Britt Ekland, Robert Hossein, UgoTognazzi, Alberto Sordi, Pippo Franco

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Trama

Nel 1860 i patrioti siciliani, ritiratisulle montagne, attendono l'arrivodelle truppe garibaldine per liberarel'isola dal regime borbonico. In viag-gio dalla Sicilia che si prepara conagitazione allo sbarco dei Mille, ilpastore Carmeliddu raggiunge lapenisola per conto di padreCostanzo, un frate che spalleggia iribelli. Scopo della sua missione èraggiungere la Liguria ed assicurarsiche la spedizione di Garibaldi sia unprogetto concreto, come la speranzadi chi l'attende, esortando in tal casoi combattenti ad un intervento solle-cito. Durante il suo faticoso cammi-no, Carmeliddu scopre e verifica iltormento dell'Italia in transizione, ildolore di quanti stanno lottandoperché sia "fatta l'Italia". Nel frattem-po sua moglie Gesuzza, rimasta inSicilia, viene catturata e condannataa morte dalla polizia borbonica, che

nel disordine ha attuato un violentoprogramma di repressione, mirato adissuadere i rivoltosi. A salvarle lavita sarà una provvida amnistia,giunta da Napoli per volere del Re.Carmeliddu, ignaro di ogni cosa epreoccupato per il disagio delletruppe garibaldine, prosegue la mis-sione e s'imbarca a Quarto con iMille, rendendosi conto della deter-minazione che spinge avanti il con-dottiero e degli italiani che si raccol-gono intorno a lui, abbandonando leloro case e le loro città. Dopo la sto-rica, penosa vittoria a Calatafimi, ilpastore viene raggiunto sul campodi battaglia dalla moglie, allarmataper il suo destino. Nell'entusiasmodell'incontro, Carmeliddu riferiscealla donna l'immortale testimonianzadi Garibaldi: in quel giorno, è statafatta l'Italia.

19 FEBBRAIO 2011 ore 18,00“1860” I mille di Garibaldi

It. 1934

REGIA: Alessandro Blasetti

ATTORI: Giuseppe Gulino, Aida Bellia, GianfrancoGiachetti, Mario Ferrari, Maria Denis, VascoCreti, Laura Nucci, Otello Toso, Andrea Checchi

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Trama

Dopo lo sbarco dei Mille nell'entro-terra siciliano si erano accese moltesperanze di riscatto sociale da partesoprattutto della media borghesia edelle classi meno abbienti. A Bronte,sulle pendici dell’Etna, la contrappo-sizione era forte fra la nobiltà lati-fondista rappresentata dalla proprie-tà terriera e il clero locale e la socie-tà civile. Il 2 agosto al malcontentopopolare si aggiunsero diversi sban-dati e persone provenienti dai paesilimitrofi, tra i quali il capo dei carbo-nai Calogero Gasparrazzo e scattò lascintilla dell'insurrezione sociale. Fucosì che vennero appiccate le fiam-me a decine di case, al teatro eall’archivio comunale. Quindi iniziòuna caccia all'uomo e ben sedicifurono i morti fra nobili, ufficiali ecivili, prima che la rivolta si placas-se. Per riportare l'ordine giunse unbattaglione di garibaldini agli ordini

di Nino Bixio. Secondo gli studiosi,gli intenti di Garibaldi probabilmen-te non erano solo volti al manteni-mento dell'ordine pubblico, maanche a proteggere gli interessidell'Inghilterra (Bronte appartenevaagli eredi di Nelson), e soprattutto acalmarne l'opinione pubblica. Il tri-bunale misto di guerra in un proces-so durato meno di quattro ore giudi-cò ben 150 persone e condannò allapena capitale l'avvocato NicolòLombardo, (che era stato acclamatosindaco dopo l'eccidio), insieme adaltre quattro persone. Alla luce dellesuccessive ricostruzioni storiche si èappurato come Lombardo fossetotalmente estraneo alla rivolta edinvitato a fuggire da più parti sisarebbe rifiutato per poter difendereil proprio onore.

26 MARZO ore 18,00“Bronte: cronaca di un massacro che i libri di

storia non raccontano”

It.-Iug. 1972

REGIA: Florestano Vancini

ATTORI: Ivo Garrani, Mariano Rigillo, Ilija Dzuvalekovski, Filippo Scelzo

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Trama

Il film narra la leggendaria conquistadel Regno delle Due Sicilie ad operadei Mille di Garibaldi. Sbarcato aMarsala, dopo i primi, rapidi succes-si, Garibaldi trova a contrastargli ilpasso le forze del vecchio generaleLandi. Tanto il generale borbonico èprudente e cauto, reso diffidente perl'ostilità che sente aleggiargli intor-no, quanto il suo aiutante, il maggio-re Sforza, è temerario e sventato.Contravvenendo agli ordini ricevuti,questi impegna le forze garibaldinepresso Calatafimi e ne esce battuto.L'isola è aperta a Garibaldi ed i bor-bonici chiedono il primo armistizio.Superato lo stretto di Messina, i gari-baldini mettono piede in Calabriadove l'ardore dei combattenti ed ilsacrificio dei patrioti locali fannovacillare il trono dei Borboni. SulVolturno (Napoli è stata prestoabbandonata da Francesco II, rifu-giatosi a Gaeta) Garibaldi vince lapiù impegnativa ed importante bat-taglia campale: ogni possibilità

d'una riscossa borbonica è così sfu-mata. Sembra veramente scoccatal'ora dell'unità d'Italia. Mazzini è aNapoli ed esorta il generale a nondesistere dall'azione. I fedelissimi diGaribaldi già pensano alle prossimetappe della loro marcia vittoriosa:Roma e Venezia. Ma Garibaldi com-prende che l'altissima posta in giocomerita il sacrificio dei suoi ideali.L'Italia si farà, ma sotto VittorioEmanuele II, re di Sardegna ePiemonte, il piccolo regno in cui,per la prima volta, s'è accesa la fiac-cola dell'italianità. Bixio, Sirtori,Missori, Türr, Bandi e tutto lo statomaggiore di Garibaldi sentono nelsuo sacrificio le oscure mire politi-che di Cavour e dei suoi, ma la fer-mezza e la serenità del loro coman-dante hanno il potere di placare glianimi più accesi. A Teano, Garibaldiconsegnerà nelle mani di VittorioEmanuele II il Regno delle DueSicilie e partirà poi per Capreradopo aver tutto dato senza avernulla ricevuto.

9 APRILE ore 18,00“Viva l’Italia”

It.-Fr. 1961

REGIA: Roberto Rossellini

ATTORI: Renzo Ricci, Paolo Stoppa, Franco InterlenghiGiovanna Ralli, Raimondo Croce

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Trama

E’ un film revisionista volto a rac-contare un’altra versione dei fattiavvenuti poco dopo il Risorgimentonell’Italia del Sud. Vengono illustratein maniera cruda le atrocità che l’e-sercito piemontese perpetrò nei con-fronti delle popolazioni lucane. Tra irivoltosi del meridione si distinseCarmine Crocco, un popolano origi-nario di Rionero in Vulture con unpassato da garibaldino. Tornato alproprio paese, Crocco scopre che ilpotere ha sempre la stessa faccia:con il nuovo governo sabaudo, lasituazione economica e sociale nonè affatto cambiata. Carmine, giàricercato per aver ucciso un uomoche aveva umiliato sua sorella, hacombattuto con Garibaldi sperandodi ottenere l’amnistia e un postonella Guardia Nazionale Italianacome promesso dal nuovo governo.Ma la parola non viene mantenuta eCarmine è rinchiuso in carcere.

Riuscito ad evadere, si rifugia neiboschi di Monticchio formando unesercito composto prevalentementeda persone disagiate. Con l'appog-gio di altre bande di briganti, NincoNanco, Caruso e la sua consorteFilomena, conquista varie città dellasua zona, tra cui Rionero e Melfi, innome del re Francesco II. Le som-mosse provocate dal brigante preoc-cupano il nuovo governo che incari-ca il generale Enrico Cialdini di eli-minare il brigantaggio con la forza eripristinare l'ordine. Intanto Carusosparisce all'insaputa di tutti, costi-tuendosi presso le autorità sabaudee sperando in un provvedimento dimisericordia nei suoi confronti. Ilsuo tradimento porta alla decimazio-ne dei gruppi di cui era parte e moltidei suoi ex compagni d'armi, com-preso Ninco Nanco, vengono elimi-nati. Crocco sconterà poi la pena nelcarcere di Portoferraio dell’isolad’Elba ove scriverà la sua autobio-grafia.

21 MAGGIO ore 18,00“Li chiamarono… briganti”

It. 1999

REGIA: Pasquale Squitieri

ATTORI: Enrico Lo Verso, Branko TesanovicRoberta Armani, Claudia CardinaleGiorgio Albertazzi, Franco NeroLina Sastri, Carlo Croccolo

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Trama

Tratto dall’omonimo romanzo diGiuseppe Tommasi di Lampedusa ilfilm mostra la crisi della societànobiliare che agisce a fianco dellastoria con le armi dell’immobilismoe del trasformismo. La figura delprotagonista del film si ispira a quel-la del bisnonno dell'autore del libro,il Principe Giulio Fabrizio Tomasi diLampedusa, che fu un importanteastronomo e che nella finzione lette-raria diventa il Principe FabrizioSalina, e della sua famiglia tra il 1860e il 1910, in Sicilia. Nel maggio 1860,dopo lo sbarco di Garibaldi in Siciliaa Marsala, Don Fabrizio assiste condistacco e con malinconia alla finedella sua piccola borghesia. La clas-se dei nobili capisce che ormai èprossima la fine della loro superiori-tà : infatti approfittano della nuovasituazione politica gli amministratorie i latifondisti per la nuova classesociale in ascesa. Don Fabrizio,appartenente ad una famiglia di anti-ca nobiltà, viene rassicurato dalnipote Tancredi, che, pur combat-

tendo nelle file garibaldine, cerca difar volgere gli eventi a proprio van-taggio. Quando, come tutti gli anni,il principe con tutta la famiglia sireca nella residenza estiva diDonnafugata (Ciminna), trova comenuovo sindaco del paese CalogeroSedara, un borghese di umili origini,rozzo e poco istruito, che si è arric-chito ed ha fatto carriera in campopolitico. Tancredi, che in preceden-za aveva manifestato qualche simpa-tia per Concetta, la figlia maggioredel principe, si innamora diAngelica, figlia di don Calogero, cheinfine sposerà, attratto dal suo note-vole patrimonio. Un altro episodiosignificativo è l'arrivo a Donnafugatadi un funzionario piemontese, ilcavaliere Chevalley di Monterzuolo,che offre a Don Fabrizio la nominaa senatore del nuovo Regno d'Italia.Il principe però rifiuta, sentendositroppo legato al vecchio mondo sici-liano, citando come risposta al cava-liere la famosa frase: "Se vogliamoche tutto rimanga come è, bisognache tutto cambi". E anche la rispostadi Don Fabrizio è emblematica: "...Edopo sarà diverso, ma peggiore."

18 GIUGNO ore 18,00“Il gattopardo”

It.-Fr. 1963REGIA: Luchino ViscontiATTORI: Burt LancasterClaudia Cardinale, Alain DelonPaolo Stoppa, Rina Morelli, Lucilla Morlacchi,Romolo Valli, Serge Reggiani, Pierre Clementi,Giuliano Gemma, Mario Girotti (> Terence Hill),Ottavia Piccolo

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Trama

Il regista si è ispirato per questo suofilm al testo di Senso, la novellaomonima scritta da Camillo Boitoper testimoniare la crisi di una socie-tà che agisce a fianco della Storia,senza potervi partecipare. Rispettoall'opera letteraria, Visconti pone insecondo piano la relazione fra Liviae Franz per poter dare maggior risal-to alla vicenda storica. Il denaro cheUssoni affida a Livia e che lei incau-tamente donerà al tenente austriacoè un elemento che manca completa-mente nel racconto. Nel 1866 duran-te la rappresentazione alla Fenice diVenezia dell’opera “Il Trovatore”, gliirredentisti organizzano un lancio divolantini . Il tenente austriaco FranzMahler, che insulta gli italiani, vieneallora sfidato a duello dal patriotaconte Ussoni. Per intercedere a favo-re del cugino, la contessa venetaLivia Serpieri si avvicina al tenente

Mahler e se ne innamora follemente.Pur sposata, intreccia una relazioneclandestina con il soldato e cede allesue insistenti richieste di denarogiungendo a consegnargli i soldidestinati ai patrioti italiani cheUssoni le aveva affidato, affinché luipossa corrompere i medici per farsiesonerare dal servizio militare. Madopo aver scoperto che quei soldigli sono serviti per divertirsi alle suespalle, si vendica denunciandolo.Melodramma storico, il capolavorodi Visconti è caratterizzato, oltre chedalla bravura degli interpreti, ancheda sequenze memorabili come labattaglia di Custoza.

30 LUGLIO ORE 18,00“Senso”

It. 1954

REGIA: Luchino Visconti

ATTORI: Alida Valli, Farley GrangerMassimo Girotti, Rina MorelliHeinz Moog, Marcella Mariani, Sergio Fantoni

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Trama

Tratto dall’omonimo romanzo diAnna Banti il film racconta 30 annidi storia italiana dai moti del 18attraverso le vicende di un gruppodi rivoluzionari vicini alla GiovaneItalia di Giuseppe Mazzini, conside-rato allora un terrorista.Tre ragazzi del sud (Domenico,Angelo e Salvatore) reagiscono allapesante repressione borbonica deimoti del 1828 che ha coinvolto leloro famiglie affiliandosi allaGiovane Italia. Attraverso quattroepisodi che li vedono a vario titolocoinvolti vengono ripercorse alcunevicende del processo che ha portatoall'Unità d'Italia. A partire dall'arrivonel circolo di Cristina Belgioioso aParigi e al fallimento del tentativo diuccidere Carlo Alberto nonché all'in-successo dei moti savoiardi del 1834.Questi eventi porteranno i tre a divi-dersi. Angelo e Domenico, di origi-

ne nobiliare, sceglieranno un per-corso diverso da quello di Salvatore,popolano che verrà addirittura accu-sato da Angelo (ormai votato all'a-zione violenta ed esemplare) diessere un traditore della causa. Sarà con lo sguardo di Domenicoche osserveremo gli esiti di quelprocesso storico che chiamiamoRisorgimento. Ci troviamo dinanzi aun'opera non di occasione e sicura-mente non celebrativa. E’ una lettu-ra che ribalta le tesi leghiste senzaessere nostalgica della dominazioneborbonica ma non nascondendosi leproblematiche lasciate irrisolte dauna fase storica di cui il popolo,come spesso accade, ha finito conl'essere più spettatore che non pro-tagonista in grado di decidere delproprio futuro. Il Parlamento vuotoin cui un determinato e non conci-liante Crispi pronuncia il suo discor-so marca simbolicamente la morte diun'utopia.

20 AGOSTO ore 18,00“Noi credevamo”

Italia 2010REGIA: Mario MartoneATTORI: Luigi Lo Cascio, Valerio Binasco, Toni Servillo, Francesca Inaudi, Andrea Bosca,Luca Zingaretti, Guido Caprino, RenatoCarpentieri, Ivan Franek, Stefano Cassetti,Michele Riondino, Edoardo Natoli, Luigi Pisani,Andrea Renzi, Franco Ravera, Roberto DeFrancesco, Luca Barbareschi, Fiona Shaw,Alfonso Santagata

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Proiezioni a cura del Centro di Documentazione Cinematografica

e Audiovisiva“Pietro Pintus” di Bella

e“Il Faro”

Associazione Nazionale Circoli Cinematografici Italiani

Progetto grafico e testi di Franco Villani

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Cinema e Risorgimento

22 Gennaio 2011 “Nell’anno del Signore”

Luigi Magni

19 febbraio 2011“1860” I Mille di Garibaldi

Alessandro Blasetti

26 marzo 2011“Bronte”:

cronaca di un massacro che i libri di storia non

raccontanoFlorestano Vancini

9 aprile 2011“Viva l’Italia”

Roberto Rossellini

21 maggio 2011 “Li chiamarono… briganti”

Pasquale Squitieri

18 giugno 2011“Senso”

Luchino Visconti

30 luglio 2011 “Il gattopardo”

Luchino Visconti

20 agosto 2011“Noi credevamo”Mario Martone

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