rapporto sull'impresa sammarinese nel 2010
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Pubblicazione statistica edita dalla Camera di Commercio di San Marino sulla base dei dati di bilancio 2010 depositati dalle imprese della Repubblica di San Marino.TRANSCRIPT
2010
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010
a curaCamera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura della Repubblica di San Marino1
Team di progetto:Nicola Michi - Camera di Commercio di San Marino – Responsabile del progetto
Viviana Nero - Studiabo Srl
Luigi Bidoia - Studiabo Srl
Katiuscia Montanari - Kreosoft Srl
Davide Petrini - Kreosoft Srl
Davide Casadei Valentini – Kreosoft Srl
Si ringraziano per la collaborazione:Roberta Mularoni - Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica
Leonardo Tagliente - Università di San Marino
Andrea Albertini - Ordine Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili
Impaginazione e copertina: Studio AG Srl
Stampa: Arti Grafi che Sammarinesi Srl
San Marino – dicembre 2011
1 La Camera di Commercio della Repubblica di San Marino è una società per azioni a capitale misto pubblico e privato. I soci sono lo Stato, ANIS, OSLA, UNAS, USC, USOT, Banca Agricola Commerciale, Banca di San Marino, Cassa di Rispar-mio di San Marino, Credito Industriale Sammarinese, Università di San Marino.
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Presentazione ......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 5
Executive Summary ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................ PAG. 9
La crisi economica a San Marino: un confronto con la situazione italiana ............................................................................. PAG. 13
Analisi sulle società cessate nel biennio 2009-2010 ........................................................................................................................................................................... PAG. 21
4.1 L’industria manifatturiera: il comparto metalmeccanico ............................................................................................................................... PAG. 29
4.2 L’industria manifatturiera: il comparto alimentare ....................................................................................................................................................... PAG. 33
4.3 L’industria manifatturiera: settore misto (carta, chimica, editoria, plastica, stampa, tessile, altri) .......................................................................... PAG. 37
4.4 Le costruzioni ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................. PAG. 41
4.5 Il commercio all’ingrosso ................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 45
4.6 Il commercio al dettaglio ................................................................................................................................................................................................................................................................. PAG. 50
4.7 I trasporti ................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 54
4.8 I servizi alle imprese ....................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 58
4.9 I servizi alle persone ...................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 62
4.10 Alberghi e ristoranti ..................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 66
5.1 Note metodologiche. Analisi della situazione economico fi nanziaria delle imprese . PAG. 74
5.1.1 La riclassifi cazione dei bilanci ..................................................................................................................................................................................................................... PAG. 74
5.1.2 Analisi campionaria delle imprese rappresentative: ricostruzione della serie storica dei bilanci aggregati ................................................................................................................... PAG. 75
5.1.3 Analisi della totalità dei bilanci .............................................................................................................................................................................................................. PAG. 76
5.1.4 Descrizione indicatori di bilancio ....................................................................................................................................................................................................... PAG. 76
Appendice statistica .............................................................................................................................................................................................................................................................................................................. PAG. 81
Bibliografi a .......................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................................... PAG. 95
1. Executive Summary
2. La crisi economica a San Marino: un confronto con la situazione italiana
3. Analisi sulle società cessate nel biennio 2009-2010
4. La situazione dei settori dell’economia reale
5. Appendice metodologica
6. Appendice statistica
Sommario
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Stiamo attraversando una fase straordi-
naria della nostra storia. Dal 2007, in cui sono
emersi i primi segnali di crisi nel settore delle
costruzioni, ad oggi, si sono susseguiti nume-
rosi eventi negativi che hanno colpito dura-
mente la nostra economia.
Le analisi contenute in questo Rappor-
to documentano che la struttura produttiva
della nostra Repubblica ha retto l’urto della
lunga sequenza di fattori negativi. Si è av-
viato un processo di selezione delle imprese
che ha riguardato per ora solo imprese fi nan-
ziariamente in diffi coltà e imprese con deboli
legami con il nostro territorio. Sono ancora
poche le imprese economicamente e fi nanzia-
riamente sane che hanno deciso di cessare la
propria attività. Grazie ad un forte ricorso alla
Cassa Integrazione Guadagni, il mondo pro-
duttivo è riuscito a limitare i possibili effetti
sociali negativi, preservando i posti di lavoro.
Temo tuttavia che il peggio non sia an-
cora passato. L’assoluta necessità da parte
dello Stato Italiano di riequilibrare i propri
conti pubblici, ci prospetta un futuro, alme-
no a breve, non meno diffi cile di quello che
abbiamo alle nostre spalle. La domanda nei
nostri principali mercati è e rimarrà debole
per molti trimestri ancora. Le tensioni compe-
titive, già elevate, tenderanno ad aumentare.
La struttura produttiva della nostra Re-
pubblica è in grado di affrontare le diffi coltà
dei prossimi anni. La maggior parte delle no-
stre imprese, anche nel 2010, ha aumentato
i propri livelli di attività e realizzato risultati
economici positivi, in grado di remunerare gli
investimenti fatti e generare risorse per fi nan-
ziare nuovi processi di crescita. Nel contesto di
un mondo a due velocità, un ruolo fondamen-
tale avrà l’industria manifatturiera che deve
essere in grado il prima possibile di guardare
oltre l’Europa e cercare opportunità di cresci-
ta nei mercati lontani. Non meno importante
sarà il settore dei Servizi alle imprese, la cui
offerta è fondamentale per sostenere la com-
petitività delle imprese impegnate sui mercati
internazionali. Tutto risulterà diffi cile, se non
impossibile, se la nostra società non sarà in
grado di generare e, se necessario, attrarre le
competenze professionali, indispensabili per
sostenere processi intensi di innovazione.
L’esperienza dell’intensità della crisi in
atto e la lucida consapevolezza dell’assenza di
una possibile soluzione “esterna”, spero dia il
coraggio e la forza, a tutti coloro che ne han-
no gli strumenti, di immaginare e realizzare
nuovi percorsi di sviluppo.
Simona Michelotti Presidente Camera di Commercio della Repubblica di San Marino
PRESENTAZIONE
di Simona Michelotti
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1.EXECUTIVE SUMMARY
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
L’economia della Repubblica di San Marino sta attraversando una forte crisi, la cui intensità non trova corrispondenza in nessun altro periodo dal dopoguerra ad oggi. Nel biennio 2009-2010, il Prodotto Interno Lordo della Repubblica è crollato del 15%. Agli effetti della crisi fi nanziaria internazionale del 2008 si sono aggiunti, prima, quelli dovuti al peggioramento nelle relazioni istituzionali con l’Italia e, successivamente, quelli indotti dalla bassa crescita delle economie dei paesi industrializzati. Nei mesi più recenti, un ulteriore fattore di diffi coltà si è aggiunto ai precedenti. La speculazione internazionale al ribasso del valore dei titoli di stato italiani ha portato ad un rallentamento della domanda interna italiana, che rappresenta il principale mercato di sbocco estero delle esportazioni sammarinesi. In questo contesto, è probabile debba essere rimandata al 2013 la possibilità per l’economia della Repubblica di San Marino di registrare un signifi cativo recupero nel Prodotto Interno Lordo.
La caduta del Prodotto Interno Lordo ha trovato corrispondenza nella fl essione dei valori della produzione delle imprese sammarinesi e in un peggioramento della loro redditività. Il valore della produzione del totale delle imprese sammarinesi è infatti diminuito nel 2010 dell’1,1%, dopo il crollo dell’11% del 2009. Contemporaneamente la redditività operativa (misurata in termini di EBIT – Earnings Before Interests and Taxes) è scesa nel 2010 al 4,6%, continuando lungo il percorso di caduta iniziato nel 2008. Tra i diversi comparti industriali, si segnalano le forti diffi coltà del settore metalmeccanico. Il recupero del valore della produzione del 2010 non è stato, infatti, minimamente in grado di recuperare il crollo del 2009. Meno intensi sono gli effetti negativi della crisi sul comparto alimentare e sugli altri comparti industriali sammarinesi. Nel 2010 è proseguita, accentuandosi, la fase di crisi che sta caratterizzando le imprese di costruzioni.
I livelli del valore della produzione sono infatti diminuiti del 7%, accentuando la caduta già subita nel 2009. La redditività operativa (misurata in termini di EBIT) è scesa al 4,2%, dimezzandosi rispetto ai valori del 2007.
I comparti del commercio sembrano essere in grado di affrontare questa profonda crisi economica contenendone gli effetti negativi. La produzione infatti è diminuita meno che in altri
1. Executive Summary
Grafi co 1.1: Situazione economica delle imprese
non fi nanziarie sammarinesi
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settori e i livelli di produttività sembrano tenere, in particolar modo nel commercio all’ingrosso.Diversamente, l’attuale crisi sembra aver completamente annullato la capacità di produrre
reddito nel comparto dei trasporti, già strutturalmente deboli. Tra i comparti dei servizi, proseguono le diffi coltà del settore dei servizi alle imprese. Per il secondo anno consecutivo il comparto accusa una fl essione signifi cativa dei livelli di attività, a cui si è accompagnato un progressivo indebolimento della capacità delle imprese di generare reddito. Meno intensi sono gli effetti negativi sul comparto dei servizi alla persona, tra i pochi a mantenere un discreto livello di redditività. Dal punto di vista della capacità di generare reddito operativo, le situazioni più negative in assoluto si registrano tra le imprese del comparto alberghi e ristoranti, che da più anni accusano perdite di bilancio.
Fino al 2010, la crisi economica ha avuto effetti sociali relativamente contenuti. Grazie all’intenso ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni e all’Indennità Economica Speciale, l’occupazione nella Repubblica di San Marino, tra il 2008 e il 2010 è diminuita solo di 250 unità2. Se si considera che, dall’inizio della crisi, la Cassa Integrazione Guadagni ha riguardato un monte ore mensili corrispondente ad oltre 800 lavoratori, è evidente quale effetto di contenimento stia avendo questo ammortizzatore sociale sugli effetti della crisi economica in atto.
Più intensi sono risultati gli effetti della crisi dal lato della mortalità delle imprese. Nel 2009 sono cessate 192 società attive nella Repubblica e 324 nel 2010, portando così il tasso di mortalità delle imprese ad un valore prossimo al 10%3. In altre parole, nel corso del 2010, un’impresa su dieci ha cessato la propria attività. A questo proposito, il Rapporto include approfondimenti sulle caratteristiche e gli effetti del processo di espulsione delle imprese, evidenziando come la maggior parte delle attività cessate sia costituita da imprese marginali con limitato radicamento sul territorio. Un’altra fetta signifi cativa è rappresentata invece dalle imprese in crisi i cui conti economici si sono deteriorati al punto tale da generare una fase di riduzione delle risorse disponibili. Inoltre, l’analisi mostra come le imprese che hanno cessato la propria attività pur essendo economicamente sane e radicate sul territorio costituiscano ancora un numero marginale. Tuttavia questa numerosità è in crescita e il valore aggiunto sottratto all’economia è risultato essere di 12 milioni di euro, pari all’1,1% del PIL. Un valore nettamente preponderante rispetto a quello perso a causa della cessazione delle imprese.
Il processo di aggiustamento indotto dall’attuale crisi sembra quindi produrre i suoi maggiori effetti dal lato della demografi a delle imprese, espellendo le imprese marginali ed in crisi, piuttosto che dal lato del mercato del lavoro, consentendo così di contenere i costi sociali. Nell’ipotesi di un’uscita dall’attuale fase negativa posticipata a dopo il 2012, l’aggiustamento in atto dovrà trovare sostegno in un parallelo processo che progressivamente ricrei condizioni positive per attrarre imprese estere e per la nascita di nuove imprese. Se ciò non dovesse verifi carsi, è molto probabile che l’attuale crisi possa iniziare a generare anche signifi cativi effetti sociali.
2 Fonte: Bollettini di Statistica, Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica3 Come verrà spiegato meglio in seguito, si intendono cessate quelle società che non hanno depositato il bilancio alla Camera di Commercio.
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2.LA CRISI ECONOMICA A SAN MARINO:
UN CONFRONTO CON LA SITUAZIONE ITALIANA
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Non si osservano segnali di ripresa per la Repubblica di San Marino. Dopo aver registrato una forte contrazione del Prodotto Interno Lordo nel 2009 (12,5% in termini monetari) che ha portato l’economia della Repubblica ai livelli del 2005, bruciando così tre anni di ricchezza accumulata, il 2010 si chiude ancora in negativo. L’economia del Titano ha infatti evidenziato una ulteriore fl essione del Pil (2,5%), delineando un quadro di crescente diffi coltà ed una crisi la cui intensità risulta maggiore rispetto a quella che l’economia Italiana si trova a fronteggiare. Nel biennio 2009-2010, il Pil della Repubblica è infatti crollato di ben il 15% a fronte di una fl essione del Pil italiano dell’1,2%.
La dinamica cedente del Pil è da imputarsi in misura signifi cativa alla pesante fl essione registrata in capo alle esportazioni, ridottesi nel biennio 2009-2010 in misura pari al 30%. Essendo l’Italia il principale partner commerciale della Repubblica di San Marino, è evidente l’impatto negativo che ha avuto l’inserimento della Repubblica nella black list redatta dalle autorità italiane. Tale fattore è risultato evidente soprattutto nel 2010. Infatti, a fronte di un
2. La crisi economica a San Marino: un confronto con la situazione italiana
Grafi co 2.1: Confronto tra la variazione del PIL nella Repubblica di San Marino e in Italia (valori a prezzi correnti)
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazioni Dati e Statistica (UPECEDS) – ISTAT(*) dato previsionale per San Marino
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recupero del commercio internazionale e delle esportazioni italiane, le esportazioni sammarinesi hanno accusato una ulteriore fl essione, pari a circa tre punti percentuali.
L’attuale crisi economica sta producendo effetti signifi cativi anche in termini di espulsione delle imprese dal mercato. Nella Repubblica di San Marino il numero delle imprese è infatti diminuito nel biennio 2009-2010 di oltre il 10%, diversamente da quanto registrato in Italia (+1,2%). Inoltre, le imprese rimaste attive hanno evidenziato un peggioramento dei loro risultati. Il valore della produzione di tali imprese è infatti calato di ben dodici punti percentuali a fronte di una diminuzione del 9% della media delle imprese italiane.
Grafi co 2.2: Esportazioni (valori in milioni di euro)
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazioni Dati e Statistica (UPECEDS) - ISTAT
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Tuttavia, come emergerà dall’analisi sviluppata nel prossimo capitolo, il meccanismo di selezione avviato dalla crisi economica in corso, ha avuto effetti per ora relativamente limitati sulla struttura economica della Repubblica. La selezione ha interessato infatti imprese fi nanziariamente in diffi coltà e imprese aventi deboli legami strutturali con la Repubblica di San Marino, colpendo in misura ancora contenuta le imprese “sane”. A preoccupare è tuttavia il saldo tra le imprese cessate e le nuove imprese. Quest’ultimo registra una tendenza fortemente negativa e pone, in un’ottica di medio lungo periodo, un problema per il Titano, in quanto segnale della diffi coltà del sistema sammarinese di attrarre imprese estere e/o far nascere nuove imprese.
Per quanto concerne i dati sull’occupazione, gli effetti negativi della crisi economica nella Repubblica di San Marino sono ancora contenuti, soprattutto se confrontati con la situazione italiana. La coesione sociale, le politiche di mantenimento dell’occupazione da parte delle imprese e un maggior ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni e all’Indennità Economica Speciale, hanno consentito di contenere l’aumento della disoccupazione nel Titano. Le ore di Cig autorizzate, dopo la forte crescita del 2009, sono aumentate ulteriormente nel 2010 dell’8%, a fronte di un aumento di circa il 2% in Italia. Inoltre, la percentuale di Cassa integrazione (calcolata come numero di lavoratori equivalenti) sul totale degli occupati è risultata del 4%, pari al doppio del valore dell’Italia.
Grafi co 2.3: Numero di imprese operanti nella Repubblica di San Marino e in Italia
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazioni Dati e Statistica (UPECEDS) – MOVIMPRESE (Infocamere)
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In defi nitiva, al lordo della Cassa Integrazione Guadagni, l’occupazione totale nella Repubblica di San Marino è diminuita nel biennio 2009-2010 di un solo punto percentuale, diversamente dall’Italia che ha registrato nello stesso biennio, al lordo della Cig, una fl essione prossima a quattro punti percentuali.
Grafi co 2.4: Numero di occupati totali nella Repubblica di San Marino e in Italia
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazioni Dati e Statistica (UPECEDS) - ISTAT
Grafi co 2.5: Cassa Integrazione Guadagni: confronto tra Italia e Repubblica di San Marino
(lavoratori equivalenti CIG sul totale degli occupati)
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazioni Dati e Statistica (UPECEDS) - ISTAT
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Da punto di vista strettamente congiunturale, è doveroso segnalare come alcuni segnali positivi sembrano provenire dal mondo industriale. L’indice della produzione industriale segnala infatti un’evoluzione della congiuntura più favorevole nella Repubblica di San Marino che non in Italia. I livelli di attività delle imprese sammarinesi hanno evidenziato una minor fl essione nel 2009 e, soprattutto, un recupero più accentuato nel corso del 2010 rispetto a quanto registrato dall’industria italiana.
Migliora anche il clima di fi ducia degli operatori economici sammarinesi. L’indagine congiunturale svolta dalla Camera di Commercio di San Marino ad ottobre di quest’anno rileva un indicatore in crescita a livelli nettamente superiori rispetto alla situazione di forte sfi ducia che si era delineata nell’aprile del 2009. Il sentiment degli operatori economici italiani subisce invece ad ottobre 2011 un peggioramento, imputabile alle diffi coltà economiche e politiche vissute dal paese. I recenti segnali relativamente positivi dell’indice di produzione industriale e del clima di fi ducia delle imprese devono tuttavia essere letti con molta prudenza. Essi infatti non tengono conto delle imprese cessate e quindi rappresentano e rilevano il sentiment e i livelli di attività delle sole imprese rimaste attive.
In conclusione, la crisi della Repubblica di San Marino si è rifl essa in una riduzione signifi cativa, rispetto all’Italia, delle esportazioni e dei livelli di attività economica generale, provocando l’uscita dal mercato di un
Grafi co 2.6: Indice della Produzione Industriale
Fonti: Uffi cio Programmazione Economica e Centro ElaborazioniDati e Statistica (UPECEDS) - ISTAT
Grafi co 2.7: Clima di Fiducia
Fonti: Camera di Commercio della Repubblica di San Marino - ISTAT
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numero di imprese signifi cativo, ma con effetti ancora marginali sulla struttura dell’economia della Repubblica. Contenuti sono stati, inoltre, gli effetti negativi della crisi economica sul mondo del lavoro. Rispetto a quanto avvenuto in Italia si è registrata infatti una maggiore protezione dei livelli occupazionali grazie alla maggior coesione sociale e alle politiche di sostegno dell’occupazione, attuate principalmente attraverso un maggior ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni.
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3.ANALISI SULLE SOCIETÀ CESSATE
NEL BIENNIO 2009-2010
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Nel 2010 hanno cessato l’attività 324 società su un totale di 3.473 operative dall’inizio dell’anno, con un tasso di mortalità di quasi il 10%4. Anche nel 2009, il numero delle società cessate era risultato relativamente elevato, vicino alla soglia delle 200 unità.
Il primo elemento che emerge con forza dall’analisi del tasso di mortalità delle imprese di San Marino è l’accelerazione in atto del fenomeno. Nel corso del biennio 2009-2010, tale tasso è passato, infatti, dal 5,5% al 9,3%. Inoltre, mentre nel 2009 la nascita di nuove società (201 unità) aveva consentito di aumentare il numero di quelle attive, nel 2010 questa non è stata suffi ciente a ristabilire il parco imprese, registrando per la prima volta negli ultimi decenni una diminuzione in numero assoluto delle società operanti nella Repubblica di San Marino.
All’origine della mortalità delle imprese vi sono sicuramente le diffi coltà economiche che stanno caratterizzando la Repubblica di San Marino, comuni anche alle altre economie occidentali, oltre alla particolare crisi economica che riguarda San Marino, strettamente legata ai diffi cili rapporti con la vicina Repubblica Italiana che hanno caratterizzato gli ultimi anni.
4 Ai fi ni dell’analisi sono considerate cessate quelle società che non hanno depositato il bilancio alla Camera di Com-mercio. L’indagine è, inoltre, limitata alle sole imprese con valore della produzione non nullo denominate di seguito con il termine di “società operative”.
3. Analisi sulle società cessate nel biennio 2009-2010
Tabella 3.1: Società operative all’inizio del 2009 e società cessate nel corso dell’anno -Distribuzione in termini
di Cash Flow e Costo del Lavoro in % del Valore della Produzione (Valori dei Bilanci 2008)
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Al fi ne di evidenziare l’importanza della crisi in atto sulle decisioni di chiusura dell’attività, abbiamo analizzato i bilanci delle società nei vari anni, distinguendoli sulla base della cessazione o meno dell’impresa nell’anno successivo.
La tabella 3.1 riporta i dati riguardanti il numero di società cessate nel 2009 comparandoli con il numero di quelle operative all’inizio dell’anno. La tabella distingue inoltre i diversi casi in base a due indicatori: il Cash Flow realizzato dall’impresa nel 2008 e l’incidenza del Costo del Lavoro in % del valore della produzione. Il primo indicatore misura la situazione di sostenibilità fi nanziaria di un’azienda: se il cash fl ow è negativo, signifi ca che l’impresa ha “consumato” risorse fi nanziare e necessita quindi, a parità di livelli di attività, di nuovi fi nanziamenti (in termini di capitale proprio o di debito). Il secondo indicatore misura il radicamento dell’impresa nel territorio. Se il costo del lavoro è inferiore ad una soglia del 3%5, signifi ca che l’impresa è di fatto “virtuale” con pochi legami con il territorio su cui è localizzata. E’ molto probabile che queste aziende abbiano trovato una convenienza ad insediarsi nella Repubblica di San Marino per motivazioni di natura fi scale, senza generare quote signifi cative di valore aggiunto. E’ altrettanto probabile che queste imprese possano risultare le più vulnerabili alla crisi istituzionale che sta caratterizzando i rapporti tra la Repubblica di San Marino e l’Italia.
Dall’analisi dei bilanci del 2008 risulta che un numero signifi cativo di società (n. 636), pari a quasi il 20% di quelle operative totali, hanno, in quell’anno, accusato un cash fl ow negativo. In altre parole queste imprese non solo hanno registrato perdite di esercizio, ma hanno subito una riduzione delle proprie disponibilità fi nanziarie, richiedendo nuove risorse per la prosecuzione della loro attività. E’ evidente come, in una situazione del genere, molte di esse siano state costrette ad uscire dal mercato. Infatti, tra le società che avevano registrato un cash fl ow negativo nel 2008 ben 63 hanno cessato l’attività nel 2009, con un tasso di mortalità pari al 10%.
Tra le società attive nel 2008, un numero elevato (n. 1.864) risulta avere un’incidenza del costo del lavoro sul volume di produzione inferiore al 3%. Di esse, 1490 hanno registrato un cash fl ow positivo. Il 7% di queste imprese ha chiuso l’attività nel 2009. Il loro tasso di mortalità è risultato, quindi, molto più elevato rispetto a quello (pari al 2%) delle imprese con cash fl ow positivo e con un costo del lavoro superiore al 3%. E’ evidente come questa maggior mortalità costituisca un segnale di come il peggioramento dei rapporti istituzionali tra Italia e Repubblica di San Marino abbia portato molte aziende, poco radicate sul territorio, a trasferire l’attività altrove.
La tabella 3.2 riporta la distribuzione delle società cessate nel 2010 e di quelle operative all’inizio dell’anno, distinguendo i vari tipi di impresa sulla base dei loro risultati nel 2009. Le società con cash fl ow negativo nel 2009 sono risultate pari a 783, con un aumento di quasi 150 unità rispetto alla situazione del 2008. Di queste, ben il 17% ha cessato l’attività nel 2010, con un incremento del tasso di mortalità di sette punti percentuali rispetto all’anno precedente.
5 La soglia del 3% è un valore indicativo. E’ possibile che esistano imprese con un costo del lavoro inferiore al 3% del valore della produzione ed abbiano un forte radicamento sul territorio. Tuttavia, questa casistica rappresenta una mino-ranza delle imprese individuate tramite l’uso di questa soglia.
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E’ evidente che, con la prosecuzione della crisi economica, le speranze di poter risollevare una situazione di dissesto fi nanziario dell’impresa diventano sempre più ridotte, portando ad una cessazione dell’attività.
Il fenomeno della chiusura di attività da parte delle imprese scarsamente radicate sul territorio della Repubblica, si è ulteriormente accentuato nel 2010, quando il tasso di mortalità delle società con cash fl ow positivo e bassa incidenza del costo del lavoro è salito all’11%, a fronte di una mortalità del 2,8% delle aziende con cash fl ow positivo e incidenza signifi cativa del costo del lavoro.
L’analisi svolta nelle pagine precedenti, ci consente di individuare tre cluster di imprese, signifi cativi dal punto di vista dell’interpretazione del processo in atto di fuoriuscita dal mercato.
Il primo cluster è composto dalle aziende che hanno accusato un cash fl ow negativo. E’ il cluster che subisce il fenomeno di distruzione creatrice che tende a caratterizzare le crisi economiche più signifi cative. Indicheremo questo cluster come “Imprese in crisi”.
Il secondo cluster è composto da imprese che hanno generato poco valore aggiunto e hanno pochi legami “reali” con l’economia di San Marino e non registrano dissesti fi nanziari. Chiameremo questo cluster come “Imprese volatili”.
Il terzo cluster è composto da imprese con legami signifi cativi con l’economia di San Marino e con situazioni economico fi nanziarie mediamente buone. Chiameremo questo cluster come “Imprese Sane”.
La tabella 3.3 riporta il tasso di mortalità dei tre cluster nel quadriennio 2007-2010.
Tabella 3.2: Società operative all’inizio del 2010 e società cessate nel corso dell’anno – Distribuzione in termini
di Cash Flow e Costo del Lavoro in % del Valore della Produzione (Valori dei Bilanci 2009)
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Dall’analisi della tabella emerge chiaramente come l’aumento del tasso di mortalità abbia riguardato prevalentemente le Imprese in Crisi e le Imprese Volatili. Il tasso di mortalità delle Imprese in Crisi è balzato al 17,2% nel 2010, a fronte di un tasso prossimo al 10% nel triennio 2007-2009. Allo stesso modo, quello delle Imprese Volatili è salito nel 2010 vicino alla soglia dell’11%, a fronte di una mortalità media del 6% nel triennio 2007-2009. Per quanto riguarda le Imprese Sane, queste accusano nel 2010 solo un leggero aumento del loro tasso di mortalità che si avvicina alla soglia del 3%, a fronte di livelli leggermente superiori al 2% nel triennio 2007-2009.
Nel complesso non sembrano emergere fattori che possano portare ad ulteriori preoccupazioni rispetto a quelle che già stanno caratterizzando il dibattito politico economico della Repubblica: stanno uscendo dal mercato le Imprese in Crisi (e questo in un libero mercato è un fenomeno inevitabile, soprattutto in relazione all’intensità della crisi attuale) e le Imprese Volatili, che, non avendo signifi cativi legami con l’economia della Repubblica, stanno prendendo atto del venir meno delle convenienze giuridico fi scali che la localizzazione a San Marino aveva garantito prima della crisi istituzionale con l’Italia. Nello stesso tempo, il tasso di mortalità delle Imprese Sane è aumentato e si mantiene su livelli che dovranno essere sicuramente oggetto di attenzione, ma non sono ancora preoccupanti.
La tabella 3.4 riporta il valore aggiunto delle aziende cessate. Questo indicatore consente di avere una stima dell’impatto sull’economia di San Marino, letto in termini di valore aggiunto “perso”, a causa della fuoriuscita dei vari gruppi di imprese.
L’analisi del fenomeno, in termini di valore aggiunto, porta a conclusioni più allarmanti rispetto a quella svolta sulla numerosità delle società cessate. La perdita del valore aggiunto delle Imprese in Crisi è nulla o prossima allo zero e paradossalmente, la loro uscita porta ad un aumento del valore aggiunto dell’economia della Repubblica. Allo stesso modo, l’effetto della cessazione delle Imprese Volatili è, tutto sommato, contenuto: non raggiunge, negli anni peggiori, i 5 milioni di euro e in alcuni anni il valore aggiunto delle Imprese Volatili cessate è negativo. Preoccupante è, invece, il valore aggiunto perso a causa della cessazione delle attività
Tabella 3.3: Tasso di mortalità delle imprese cessate (%) – Anni 2007-2010
Tabella 3.4: Valore Aggiunto delle imprese cessate (in milioni di euro) – Anni 2007-201
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delle Imprese Sane. Questo, nel triennio 2007-2009, è stato mediamente compreso tra i 3 e i 6 milioni di euro, ma è balzato a 12,3 milioni di euro nel 2010. La cessazione di 36 Imprese Sane nel 2010 ha comportato, quindi, la riduzione di un punto percentuale del Prodotto Interno Lordo della Repubblica.
Le tabelle 3.5 e 3.6 riportano i tassi di mortalità negli ultimi due anni, distinguendo le imprese sia per cluster di appartenenza che per macro settore economico6. Dall’analisi dei dati emerge chiaramente come, nel 2010, le aree in cui si è registrato un netto peggioramento della capacità di tenuta alla crisi siano risultate il macrosettore dell’Industria e quello del Commercio e Servizi7. In particolare, più intenso appare il peggioramento subito dal macrosettore dell’Industria, che vede il tasso di mortalità delle imprese volatili salire al livello degli altri macrosettori. Emerge, inoltre, un fenomeno di mortalità di Imprese Sane, quasi sconosciuto negli anni precedenti.
L’approfondimento a livello di settore consente di segnalare come nel comparto industriale la presenza di un clima di “sfi ducia imprenditoriale” stia propagandosi attraverso tutti i settori. Un fenomeno simile sembra caratterizzare anche il comparto commerciale, che vede nel 2010 il Commercio al Dettaglio contagiato dal processo di cessazione che aveva inizialmente caratterizzato il solo settore del Commercio all’Ingrosso. Viceversa, il comparto dei Servizi sembra caratterizzarsi per una concentrazione della “sfi ducia imprenditoriale” soprattutto nel settore dei Servizi alle Imprese che con 166 cessazioni rappresenta il 50% delle chiusure avvenute nel 2010 in tutti i comparti dell’economia sammarinese.
6 La distribuzione per settore economico è stata effettuata considerando i settori dichiarati dalle aziende nel 2009 e prendendo in considerazione la codifi ca Ateco precedentemente utilizzata (Ateco 2002).7 Non che il settore delle Costruzioni goda di una elevata “fi ducia imprenditoriale”, ma questa era già limitata nel 2009 e non ha evidenziato grosse variazioni nel 2010.
Tabella 3.5: Tasso di mortalità nel 2009 per cluster di appartenenza e per macro settore economico
Tabella 3.6: Tasso di mortalità nel 2010 per cluster di appartenenza e per macro settore economico
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Tabella 3.7: Distribuzione per settore economico delle imprese cessate nel biennio 2009-2010
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4.LA SITUAZIONE DEI SETTORI DELL’ECONOMIA REALE
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.1 L’industria manifatturiera:
il comparto metalmeccanico
Il comparto metalmeccanico sta soffrendo la crisi in maniera più accentuata rispetto alla media degli altri settori. Particolarmente negativo è il 2009, anno in cui il valore della produzione è crollato del 34% e si è avuto un azzeramento degli utili.Tabella 4.1: La situazione economico-fi nanziaria del comparto metalmeccanico
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 629 685 647 426 484
Var. % valore della produzione n.d. 8,9 -5,6 -34,1 13,6
Capitale totale (milioni di euro) 342 371 369 327 356
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 122 138 147 146
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti 2,7 3,0 2,3 1,7 2,0
- Consumi 62,8 63,2 62,8 59,1 62,7
- Servizi 19,9 19,2 19,2 20,3 17,4
- Costo del lavoro 12,1 11,8 12,9 17,7 16,1
= Margine operativo lordo 7,9 8,8 7,3 4,5 5,8
- Ammortamenti e accantonamenti 2,4 2,1 2,2 3,2 3,4
- Oneri fi nanziari netti 0,8 0,8 0,8 1,6 2,2
+ Proventi straordinari netti 1,2 0,4 0,4 1,0 -0,3
- Imposte 0,6 0,6 0,5 0,5 0,5
= Utile netto rettifi cato 5,3 5,8 4,3 0,1 -0,6
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 13,0 8,9 1,6 3,5
Redditività gestione straordinaria n.d. 0,8 0,8 1,2 -0,4
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 13,8 9,7 2,7 3,0
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,5 -1,3 -2,0 -3,1
ROE n.d. 24,2 15,0 0,3 -1,5
Cash fl ow (% Produzione) 7,7 7,9 6,5 3,4 2,8
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 17,7 21,4 34,4 30,1
Giorni magazzino n.d. 50 56 77 62
4. La situazione dei settori ell’economia reale
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Giorni clienti n.d. 111 120 170 146
Giorni fornitori n.d. 112 118 158 121
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 8,1 9,1 14,1 13,9
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 52,0 57,2 81,8 70,6
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,4 1,9 -1,4 1,5
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 25,8 29,3 32,4 34,8 34,9
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 22,7 23,4 21,1 26,2 28,1
Leverage 0,88 0,80 0,65 0,75 0,81
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 5,1 5,6 4,1 8,9
La produzione, dopo la caduta del 2009, torna ad aumentare nel 2010, recuperando un 13%, non suffi ciente però a riposizionarsi sui livelli pre crisi. In termini assoluti, infatti, il valore della produzione risulta inferiore del 30% rispetto al 2007.
La ripresa del giro di affari nel 2010 ha consentito una risalita dei margini operativi, che avevano raggiunto nell’anno precedente il loro valore minimo. Nel dettaglio, il Margine Operativo Lordo (in percentuale del valore della produzione) è passato dal 4,5% del 2009 al 5,8% del 2010. Anche la redditività operativa, misurata dall’EBIT, recupera leggermente nel 2010, portandosi dal 2,7% al 3%, ma il suo valore resta ben al di sotto di quello pre crisi, scendendo di 10 punti percentuali rispetto al 2007. Tuttavia, il recupero dei margini operativi non è stato suffi ciente a riportare in utile la media delle imprese. Il miglioramento di questi margini è, infatti, accompagnato da un incremento del costo dell’indebitamento, salito dal 4,1% del 2009 al 8,9% del 2010, annullando i risultati positivi conseguiti dalla gestione operativa e portando, per la prima volta, il settore a chiudere mediamente con una perdita in termini di utili.
Il comparto metalmeccanico è quello che ha subito il maggior stravolgimento della propria posizione economico-fi nanziaria con il sopraggiungere della crisi generale. Da un settore con redditività e crescita superiori a quella media delle imprese non fi nanziarie negli anni pre crisi, è diventato un settore con performance, sia in termini di crescita che di redditività, signifi cativamente inferiori a quella media dell’economia.
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Analizzando lo stato delle singole imprese, si osserva da un lato un profi lo di aziende che evidenziano uno stato di crisi sempre più importante e che nel corso del 2010, contestualmente alla caduta della produzione, registrano anche margini negativi; dall’altro lato abbiamo aziende che riescono, invece, ad aumentare il valore della produzione oltre ad avere buoni risultati in termini di redditività. Molto probabilmente questa situazione è generata dal vantaggio maturato dalle aziende più forti in seguito all’uscita dal mercato della aziende in diffi coltà. Sembra, quindi, in atto, nel comparto, un processo di selezione tra le aziende che operano sul medesimo mercato.
Grafi co 4.1: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.2: I livelli di redditività (EBIT)
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Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo rispettivamente nel 2006 e nel 2010 insieme a quelli riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto. Il livello di indebitamento, seppure non elevato è in aumento negli ultimi due anni contestualmente al sopraggiungere della crisi. Tale incremento ha portato ad un aumento degli oneri fi nanziari e del costo medio dell’indebitamento che, come già indicato in precedenza, ha raggiunto nel 2010 la soglia del 9%.
Grafi co 4.3: Dispersione del tasso di variazione del valore
della produzione nel 2007
Grafi co 4.4: Dispersione del tasso di variazione del valore della produzione nel 2010
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4.2 L’industria manifatturiera: il comparto alimentare
Il comparto alimentare è riuscito a contenere gli effetti della crisi sul proprio giro di affari. Tuttavia questa si è fatta sentire dal punto di vista della redditività, che negli ultimi due anni si è progressivamente ridotta.
Grafi co 4.7: Totale Attività Grafi co 4.8: Leverage
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Tabella 4.2: La situazione economico-fi nanziaria del comparto alimentare
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 28 31 34 35 35
Var. % valore della produzione n.d. 10,3 10,8 3,7 -0,1
Capitale totale (milioni di euro) 20 22 23 24 25
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 3,9 3,8 3,9 4,6
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -5,8 -5,2 -4,8 -2,2 -4,9
- Consumi 44,6 44,2 46,7 45,4 43,8
- Servizi 25,4 24,4 26,5 26,8 24,9
- Costo del lavoro 16,9 17,2 17,7 17,7 18,5
= Margine operativo lordo 7,2 9,0 4,2 8,0 7,9
- Ammortamenti e accantonamenti 4,2 4,9 5,1 5,5 5,5
- Oneri fi nanziari netti 0,6 1,2 1,2 1,0 1,0
+ Proventi straordinari netti -0,5 0,6 6,3 0,7 0,6
- Imposte 0,6 0,6 0,5 0,6 0,7
= Utile netto rettifi cato 1,4 3,0 3,6 1,5 1,4
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 6,2 -1,4 3,6 3,5
Redditività gestione straordinaria n.d. 0,9 9,4 1,0 0,8
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 7,1 8,0 4,7 4,3
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,7 -1,8 -1,5 -1,4
ROE n.d. 14,2 16,8 6,7 5,8
Cash fl ow (% Produzione) 5,5 7,8 8,8 7,1 6,8
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 12,6 11,1 11,0 13,0
Giorni magazzino n.d. 33 34 34 34
Giorni clienti n.d. 115 112 116 124
Giorni fornitori n.d. 147 144 154 162
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 26,6 26,2 26,4 26,8
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 67,2 66,2 67,4 70,1
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,9 2,7 0,8 0,4
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 22,9 23,2 24,4 24,6 25,5
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 41,4 39,6 37,4 36,5 36,8
Leverage 1,81 1,71 1,53 1,48 1,44
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 3,9 4,5 3,3 3,0
Nel comparto, il valore della produzione è rimasto stabile nel 2010, a fronte però di una crescita di quasi il 4% anche nel 2009, anno in cui l’economia aveva visto una caduta di oltre il 10% del volume delle vendite. Gli effetti della crisi sono attutiti rispetto ad altri settori anche tenendo conto che il comparto è meno esposto rispetto ad altri alla ciclicità dei consumi.
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Diversamente dalla produzione, la redditività risente in maniera particolare della congiuntura economica negativa. Seppure in modo molto erratico, a causa di operazioni di natura straordinaria, tutti gli indicatori registrano una progressiva diminuzione. La redditività del capitale proprio, misurata in termini di Return On Equity (ROE), in modo particolare, è scesa dalla media del 15% nel biennio 2007-2008 ad una media del 6% nel biennio 2009-2010.
Il settore benefi cia di un signifi cativo sostegno dal lato del sistema bancario. Esso presenta, infatti, un livello di indebitamento signifi cativo, con debiti fi nanziari che superano di oltre il 40% i mezzi propri, a cui si associa un costo del debito signifi cativamente basso, pari al 3,3% nel 2009 e sceso ulteriormente al 3% nel 2010.
Grafi co 4.10: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.11: I livelli di redditività (EBIT)
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Dal punto di vista delle singole imprese, continuano a esistere società in grado di produrre risultati eccellenti, con tassi di crescita elevati del valore della produzione e buoni livelli di redditività. La numerosità di queste imprese “eccellenti” si sta tuttavia signifi cativamente riducendo nel 2010.
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo nel 2006 e nel 2010 insieme a quelli relativi alla struttura fi nanziaria del comparto, già brevemente descritti in precedenza.
Grafi co 4.12: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.13: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2010
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4.3 L’industria manifatturiera: settore misto
(carta, chimica, editoria, plastica, stampa, tessile, altri)
I comparti dell’industria manifatturiera diversi dalla metalmeccanica e dall’industria alimentare hanno dimostrato di riuscire a sostenere bene l’impatto della crisi. Sono stati capaci, infatti, di contenere la caduta del proprio volume di attività e, soprattutto, di mantenere dei buoni livelli di redditività.
Grafi co 4.16: Totale Attività Grafi co 4.17: Leverage
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Tabella 4.3: La situazione economico-fi nanziaria degli altri settori dell’industria manifatturiera
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 748 759 749 702 688
Var. % valore della produzione n.d. 1,5 -1,3 -6,4 -1,9
Capitale totale (milioni di euro) 437 470 479 466 512
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 108 124 139 150
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -0,7 0,2 -0,5 0,5 0,4
- Consumi 58,1 58,1 56,5 55,4 56,5
- Servizi 20,4 21,1 21,6 22,7 20,9
- Costo del lavoro 9,8 10,4 11,1 12,1 12,8
= Margine operativo lordo 11,0 10,6 10,2 10,4 10,1
- Ammortamenti e accantonamenti 4,5 4,1 4,5 4,6 5,4
- Oneri fi nanziari netti 0,8 1,1 1,1 0,9 0,6
+ Proventi straordinari netti 0,9 1,2 0,0 0,2 0,8
- Imposte 0,8 0,7 0,7 0,8 0,8
= Utile netto rettifi cato 5,7 5,9 3,9 4,3 4,0
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 10,9 9,0 8,6 6,6
Redditività gestione straordinaria n.d. 2,1 0,1 0,2 1,1
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 13,0 9,1 8,8 7,7
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,9 -1,8 -1,3 -0,9
ROE n.d. 17,9 11,5 11,5 10,0
Cash fl ow (% Produzione) 10,2 10,0 8,5 8,9 9,5
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 14,2 16,6 19,9 21,7
Giorni magazzino n.d. 42 45 48 47
Giorni clienti n.d. 102 111 118 123
Giorni fornitori n.d. 115 122 121 118
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 20,2 20,6 21,8 24,4
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 59,7 63,4 67,4 71,1
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,0 1,2 0,8 0,9
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 31,7 31,9 32,1 32,9 35,0
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 19,7 23,3 22,7 24,8 24,5
Leverage 0,62 0,73 0,71 0,75 0,70
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 6,5 6,1 4,4 3,3
La produzione del settore ha segnato una diminuzione negli ultimi tre anni, ma a tassi contenuti. E’ scesa, infatti, prima dell’1,5% nel 2008, poi del 6,4% nel 2009 e ha continuato a diminuire nel 2010, calando dell’1,9%, in maniera, quindi, ben più moderata rispetto all’anno precedente. In termini assoluti, la contrazione del valore della produzione nel 2010 è risultata inferiore rispetto ai valori registrati nel 2007 di meno del 10%, a fronte di una perdita del 30% del comparto metalmeccanico.
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
In ogni caso anche questo settore ha subito una progressiva diminuzione della redditività operativa. In termini di EBIT in percentuale del capitale totale, questa è scesa dal 13% del 2007 all’8% del 2010, con un calo evidente soprattutto nel 2008. Tuttavia la redditività operativa, in termini assoluti, si mantiene ancora su buoni livelli e in tutti gli anni ben al di sopra del dato medio dell’economia.
Per quanto riguarda la redditività del capitale proprio, il basso livello di indebitamento e i tassi di interesse contenuti (pari nel 2010 al 3,3%) hanno consentito alla media delle imprese operanti in questo settore di mantenere una redditività superiore al 10%, in grado di garantire ancora una buona remunerazione del rischio d’impresa.
A livello di singola impresa si osserva una signifi cativa polarizzazione delle società verso situazioni economico-fi nanziarie decisamente buone o situazioni che iniziano a mostrare signifi cativi elementi di criticità. La crisi attuale sembra, quindi, da un lato aver avvantaggiato le imprese già forti e dall’altro messo in evidenza le debolezze già presenti nelle imprese meno strutturate.
Grafi co 4.19: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.20: I livelli di redditività (EBIT)
39
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo, rispettivamente nel 2006 e nel 2010.
Per quanto riguarda il livello di indebitamento, come già indicato in precedenza, questo si mantiene in tutti gli anni molto contenuto. Tuttavia, il settore non è in grado di sfruttare il ciclo produttivo per fi nanziarsi. I debiti commerciali, infatti, coprono poco più della metà del valore dei crediti commerciali e del magazzino.
Grafi co 4.21: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.22: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2010
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4.4 Le costruzioni
Il comparto delle costruzioni sta vivendo gli effetti non solo di una crisi generale, ma anche di una propria crisi interna dovuta ad una saturazione del mercato immobiliare e dell’edilizia in genere, che ha portato nel 2010 all’accentuarsi dei segnali di diffi coltà.
Grafi co 4.25: Totale Attività Grafi co 4.26: Leverage
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 4.4: La situazione economico-fi nanziaria del comparto delle costruzioni
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 188 205 205 191 177
Var. % valore della produzione n.d. 9,2 0,1 -6,9 -7,2
Capitale totale (milioni di euro) 103 112 120 126 131
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 32 39 42 47
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -2,7 -2,3 -3,0 -2,4 -2,1
- Consumi 39,9 42,1 42,4 38,6 39,5
- Servizi 31,8 29,4 28,3 30,5 28,7
- Costo del lavoro 20,7 20,9 21,9 23,3 24,7
= Margine operativo lordo 5,0 5,4 4,4 5,2 5,0
- Ammortamenti e accantonamenti 1,1 1,0 1,0 2,4 2,7
- Oneri fi nanziari netti 0,9 1,3 1,2 1,8 1,2
+ Proventi straordinari netti 0,6 0,1 0,2 1,1 0,8
- Imposte 0,7 0,7 0,5 0,5 0,5
= Utile netto rettifi cato 2,9 2,6 1,8 1,5 1,3
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 8,4 6,0 4,3 3,1
Redditività gestione straordinaria n.d. 0,3 0,4 1,7 1,1
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 8,7 6,4 6,0 4,2
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -2,4 -2,2 -2,9 -1,7
ROE n.d. 12,8 8,7 6,7 5,0
Cash fl ow (% Produzione) 4,0 3,7 2,9 4,0 4,0
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 15,8 18,9 22,2 26,3
Giorni magazzino n.d. 50 49 53 53
Giorni clienti n.d. 114 129 148 173
Giorni fornitori n.d. 150 151 175 195
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 7,4 8,0 9,2 10,1
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 52,3 56,6 64,5 72,5
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 0,8 1,0 -1,8 1,0
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 24,4 25,0 23,5 22,2 22,9
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 33,7 33,2 35,6 37,4 38,2
Leverage 1,38 1,33 1,51 1,69 1,67
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 5,2 4,8 3,9 3,5
Il settore continua, infatti, ad avere nel 2010 una caduta del giro di affari, con un calo della produzione del 7,2%, più accentuato rispetto a quello già subito nel 2009, pari al 6,9%. La saturazione del mercato immobiliare ha costretto le imprese del settore a non attuare nuove produzioni e a limitarsi alla vendita di quanto realizzato negli anni pre crisi, spiegando la
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
continuità della caduta dei livelli di produzione rispetto ad un dato medio generale che vede nel 2010 una contrazione più contenuta dell’anno precedente.
La redditività operativa, misurata in termini di EBIT, è in calo e nel 2010 scende al 4,2%, dimezzandosi rispetto al 2007.
A fronte di un ciclo del capitale circolante che si sta progressivamente allungando, con tempi medi di incasso da clienti saliti dai 114 giorni del 2007 ai 173 del 2010, le diffi coltà operative del settore hanno iniziato a manifestare i propri effetti dal lato dell’indebitamento, aumentato nella media delle imprese sia nel 2009 che nel 2010 e di gran lunga più accentuato del dato medio dell’economia. Le immobilizzazioni in capitale circolante sono risultate nel 2010 pari ad oltre un quarto del valore della produzione mentre nel 2007 erano pari ad appena il 16%.
Nonostante le diffi coltà, le imprese del settore hanno in media, anche nel 2010, un bilancio in utile e la redditività del capitale proprio, misurata in termini di Return On Equity (ROE), pur essendo in progressiva diminuzione, si mantiene nell’anno su livelli non distanti da quelli medi dell’economia, pari al 5%. Un ruolo importante a sostegno del risultato di bilancio viene svolto dal sistema bancario. Il costo medio del debito nelle imprese del settore, infatti, è risultato pari al 3,5% nel 2010, continuando il trend di riduzione degli ultimi anni.
Grafi co 4.28: La dinamica dei livelli del valore della produzione (Var. %)
Grafi co 4.26: Leverage
43
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
In termini di distribuzione dei risultati economico-fi nanziari delle singole imprese, si segnala la crescita della quota di aziende con un EBIT negativo nel 2010. Dal lato del valore della produzione i grafi ci di dispersione ricalcano, invece, la situazione media del comparto, con un aumento del numero di società che nel 2010 registrano una contrazione dei volumi di attività.
Grafi co 4.30: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.31: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
44
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo nel 2006 e nel 2010 nonché a quelli relativi alla situazione fi nanziaria, già descritti in precedenza.
4.5 Il commercio all’ingrosso
Il comparto del commercio all’ingrosso sembra essere in grado di affrontare questa profonda crisi economica e di contenerne gli effetti negativi. Ha avuto un calo del giro d’affari sia nel 2009 che nel 2010, ma meno preoccupante rispetto ad altri comparti, ed è riuscito a mantenere dei buoni livelli di redditività.
Grafi co 4.34: Totale Attività Grafi co 4.35: Leverage
45
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 4.5: La situazione economico-fi nanziaria del comparto del commercio all’ingrosso
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 882 912 974 893 862
Var. % valore della produzione n.d. 3,4 6,8 -8,3 -3,4
Capitale totale (milioni di euro) 427 470 483 460 478
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 185 183 177 184
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti 2,8 2,8 3,4 3,5 2,9
- Consumi 74,3 74,4 76,5 76,4 75,7
- Servizi 19 18,5 17,8 18,3 17,9
- Costo del lavoro 4,1 4,0 4,1 4,4 4,5
= Margine operativo lordo 5,5 5,9 5,0 4,4 4,7
- Ammortamenti e accantonamenti 1,3 1,9 1,8 1,9 1,9
- Oneri fi nanziari netti 0,5 0,7 0,6 0,7 0,8
+ Proventi straordinari netti 1,1 1,2 0,5 0,3 0,4
- Imposte 0,3 0,3 0,3 0,3 0,4
= Utile netto rettifi cato 4,5 4,2 2,7 1,8 2,1
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 8,0 6,4 4,8 5,3
Redditività gestione straordinaria n.d. 2,5 1,0 0,5 0,7
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 10,5 7,4 5,2 6,0
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,3 -1,3 -1,3 -1,5
ROE n.d. 26,3 17,2 11,5 12,6
Cash fl ow (% Produzione) 5,8 6,1 4,5 3,7 3,9
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 20,3 18,8 19,8 21,3
Giorni magazzino n.d. 49 47 50 49
Giorni clienti n.d. 115 116 128 127
Giorni fornitori n.d. 95 100 111 105
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 4,5 4,3 4,9 7,1
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 49,2 48,9 52,8 54,4
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 3,6 4,5 2,9 2,1
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 23,6 22,6 22,7 21,4 26,2
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 23,1 24,1 21,8 26,7 25,8
Leverage 0,98 1,07 0,96 1,25 0,98
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 6,1 6,8 5,5 5,3
Il valore della produzione, dopo essere aumentato sia nel 2007 che nel 2008, soffre di una diminuzione importante nel 2009 (-8,3%) e subisce un nuovo calo nel 2010 (-3,4%), ma ben più contenuto di quello dell’anno precedente. Complessivamente nel biennio 2009-2010 la produzione del comparto si contrae del 10%; tuttavia questo calo rimane più contenuto rispetto ad altri settori.
46
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
I margini operativi, seppure inferiori rispetto ai livelli pre crisi, migliorano nel 2010. In particolare, il Margine Operativo Lordo (in % del valore della produzione) aumenta dal 4,4% del 2009 al 4,7% del 2010. La redditività industriale, misurata in termini di Return On Investiment (ROI), in progressivo calo nel periodo 2007-2009, recupera nel 2010 salendo dal 4,8% al 5,3%. Anche l’EBIT segue lo stesso andamento e nel 2010 sale al 6% posizionandosi al di sopra del dato medio dell’economia.
A fronte del miglioramento della redditività operativa e di un onere per l’indebitamento, non basso, ma in diminuzione negli ultimi anni, la capacità di remunerare il capitale proprio della media delle imprese ha registrato un evidente miglioramento nel 2010. Questa redditività si posiziona ancora su ottimi livelli, ben al di sopra del 10%, segnalando come, nella media delle imprese, il comparto sia largamente in grado di garantire un premio adeguato per il rischio d’impresa.
Grafi co 4.37: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.38: I livelli di redditività (EBIT)
47
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
In termini di distribuzione dei risultati per singola impresa, si segnala nel 2010 un aumento signifi cativo dell’area delle società con fatturato in calo rispetto alla situazione del 2007, in linea con i risultati medi del comparto. Viceversa non sembra aver subito modifi cazioni signifi cative la distribuzione delle imprese in funzione della loro redditività, segnalando come la crisi attuale sia ben lungi da portare, almeno nel comparto del commercio all’ingrosso, ad un processo di selezione delle imprese.
Grafi co 4.39: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.40: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
48
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci a torta relativi alla composizione dell’attivo nel 2007 e nel 2010 insieme a quelli riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto. In linea con il tipo di attività svolta nel settore le due componenti principali degli impieghi sono rappresentate dai crediti commerciali, che ne determinano quasi la metà del valore, e dal magazzino, che pesa quasi per il 20%. Il livello di indebitamento nella media delle imprese del settore non è particolarmente sostenuto, con un picco di massimo nel 2009.
Grafi co 4.43: Totale Attività Grafi co 4.44: Leverage
49
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.6 Il commercio al dettaglio
In questa fase di crisi, il commercio al dettaglio è riuscito a mantenere sostanzialmente costanti i propri livelli di fatturato. Tuttavia, nel 2010 ha subito una riduzione dei margini e una perdita drastica di redditività.
Tabella 4.6: La situazione economico-fi nanziaria del comparto del commercio al dettaglio
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 447 485 496 486 491
Var. % valore della produzione n.d. 8,5 2,3 -2,2 1,2
Capitale totale (milioni di euro) 160 185 193 193 197
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 40 46 53 53
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti 0,7 0,5 0,3 1,0 1,0
- Consumi 78,8 77,9 77,2 76,1 77,6
- Servizi 12,2 12,7 12,7 13,6 12,5
- Costo del lavoro 6,7 6,7 7,3 8,1 8,4
= Margine operativo lordo 3,0 3,1 3,2 3,3 2,5
- Ammortamenti e accantonamenti 1,6 1,5 1,5 1,7 1,7
- Oneri fi nanziari netti 0,5 0,7 0,8 0,8 0,8
+ Proventi straordinari netti 0,2 0,1 0,2 0,7 0,3
- Imposte 0,3 0,3 0,3 0,3 0,3
= Utile netto rettifi cato 0,8 0,7 0,8 1,1 0,0
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 4,5 4,4 4,1 2,1
Redditività gestione straordinaria n.d. 0,3 0,6 1,6 0,6
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 4,8 5,0 5,7 2,7
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -2,0 -2,2 -2,1 -2,1
ROE n.d. 8,7 9,1 11,5 -0,1
Cash fl ow (% Produzione) 2,4 2,2 2,3 2,8 1,7
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 8,2 9,2 10,8 10,8
Giorni magazzino n.d. 53 56 58 56
Giorni clienti n.d. 56 59 60 59
Giorni fornitori n.d. 85 89 88 84
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 5,8 6,6 7,3 8,0
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 35,6 38,1 39,7 39,6
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 0,2 0,1 -0,3 0,1
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 14,2 14,5 14,6 16,2 18,6
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 22,0 22,4 25,8 24,1 25,2
Leverage 1,55 1,55 1,77 1,49 1,35
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 5,6 5,7 5,0 5,5
50
RappoRto sull’impResa sammaRinese nel 2010 – CCiaa di san maRino
Nel 2010 il valore della produzione della media delle imprese del comparto è aumentato dell’1,2%, annullando quasi interamente la flessione subita nell’anno precedente ed esprimendo un andamento di gran lunga più positivo rispetto a quello medio dell’economia.
Gli effetti della crisi si stanno tuttavia manifestando in modo più accentuato dal lato dei margini operativi, segnalando come le minor prospettive di domanda stiano spingendo le imprese a politiche di prezzo sempre più aggressive. Il fenomeno è particolarmente evidente nel 2010, quando il margine operativo lordo della media delle imprese è sceso dai valori medi del 3,2% del periodo 2006-2009 ad un valore del 2,5%. Oltre a ciò la redditività industriale della media del comparto, misurata dal ROI, ha subito nel 2010 una riduzione drastica, dimezzandosi rispetto all’anno precedente. Con un mark-up inferiore al 3% e una redditività industriale in calo, le imprese del commercio al dettaglio non sono in grado di garantire una remunerazione adeguata agli investimenti realizzati. Inoltre, a causa di un indebitamento finanziario relativamente elevato (il valore del capitale di terzi è quasi una volta e mezzo quello del capitale proprio) e di un tasso di interesse non favorevole (pari al 5,5% nel 2010), la minor redditività industriale si è tradotta in un azzeramento della capacità delle imprese di generare utili di esercizio. Il Return On Equity (ROE), da valori prossimi al 10% degli anni 2007-2009, tra l’altro in costante aumento nel periodo, è così crollato, arrivando ad annullarsi nel 2010.
Grafico 4.46: La dinamica dei livelli del valore della produzione (Var. %)
Grafico 4.47: I livelli di redditività (EBIT)
51
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Dal punto di vista della distribuzione dei risultati delle singole imprese, nel 2010 si segnala sia un aumento della quota di aziende con fatturato in calo, sia un incremento della quota di società con EBIT negativo, in linea con quanto registrato nella media del comparto.
Grafi co 4.48: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.49: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
52
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo nel 2006 e nel 2010 e quelli riguardanti la situazione fi nanziaria. Come già indicato in precedenza, l’indebitamento è piuttosto sostenuto e le imprese del settore sono mediamente poco capitalizzate con il capitale proprio che costituisce meno di un quinto del totale delle passività.
Grafi co 4.52: Totale Attività Grafi co 4.53: Leverage
53
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.7 I trasporti
Nel 2010 proseguono e si accentuano le diffi coltà del comparto dei trasporti. L’attuale crisi, oltre ad aver portato ad un crollo dei livelli di attività, sembra aver annullato completamente le capacità del comparto di produrre reddito.
Tabella 4.7: La situazione economico-fi nanziaria del comparto dei trasporti
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 50 53 57 48 47
Var. % valore della produzione n.d. 6,7 7,0 -15,9 -2,0
Capitale totale (milioni di euro) 32 39 43 40 39
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 3,9 4,8 5,1 5,7
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -1,6 -2,8 -2,3 -1,1 -1,1
- Consumi 27,9 21,6 21,0 17,3 18,0
- Servizi 42,2 45,1 44,8 44,6 42,8
- Costo del lavoro 20,7 21,9 23,2 27,0 28,7
= Margine operativo lordo 7,5 8,6 8,7 10,0 9,5
- Ammortamenti e accantonamenti 5,1 6,0 6,8 8 7,8
- Oneri fi nanziari netti 0,9 1,0 1,1 1,4 1,2
+ Proventi straordinari netti 1,1 1,4 1,0 1,2 0,2
- Imposte 0,4 0,3 0,5 0,6 0,6
= Utile netto rettifi cato 2,2 2,7 1,2 1,2 0,1
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 4,0 2,5 2,3 2,0
Redditività gestione straordinaria n.d. 2,0 1,4 1,4 0,2
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 6,0 4,0 3,7 2,2
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,5 -1,6 -1,7 -1,4
ROE n.d. 10,6 5,4 4,7 0,3
Cash fl ow (% Produzione) 7,4 8,6 8,1 9,2 7,9
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 7,2 8,4 10,7 12,2
Giorni magazzino n.d. 2 2 2 2
Giorni clienti n.d. 102 98 111 108
Giorni fornitori n.d. 117 107 121 108
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 38,3 44,6 56,1 54,1
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 67,0 72,3 87,3 84,4
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 2,1 2,0 1,3 0,7
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 33,0 27,8 23,2 24,5 26,0
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 33,3 45,0 40,4 46,0 43,1
Leverage 1,01 1,62 1,74 1,88 1,66
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 3,5 3,3 3,3 2,6
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Dal punto di vista dei livelli di produzione, il settore ha vissuto un anno molto critico nel 2009, quando il valore della produzione ha subito una fl essione del 16%. Anche nel 2010 il giro di affari ha continuato a perdere terreno riducendosi nella media delle imprese del comparto del 2%.
Alla caduta del giro di affari si è accompagnata una crescente diffi coltà a mantenere i margini operativi su livelli elevati. La redditività industriale, espressa dal ROI, è dimezzata passando dal 4% del 2007 al 2% del 2010. La redditività operativa, misurata in termini di EBIT, è progressivamente diminuita scendendo dal 6% del 2007 a valori di poco superiori al 2% nel 2010 e mantenendosi in tutti gli anni ben al di sotto del dato medio dell’economia.
A fronte di un livello di indebitamento elevato, solo il basso costo del debito, pari al 2,6% nel 2010, ha impedito che la minor redditività industriale si traducesse in perdite di bilancio. L’insieme delle imprese del comparto è riuscito, quindi, a chiudere i bilanci del 2010 con un risultato d’esercizio leggermente positivo, non tale tuttavia da risultare un adeguato premio per il rischio d’impresa. La redditività del capitale proprio, misurata in termini di Return On Equity, è prossima allo zero perdendo, nel giro di quattro anni, oltre dieci punti percentuali.
Grafi co 4.55: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.56: I livelli di redditività (EBIT)
55
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Dal punto di vista della distribuzione dei risultati economico-fi nanziari delle singole imprese, nel 2010 si segnala un aumento della quota di aziende con valore della produzione in calo o con incrementi di gran lunga più contenuti rispetto al 2007, nonché un’espansione del numero di imprese con redditività negativa.
Grafi co 4.57: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.58: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono proposti i grafi ci a torta relativi alla composizione dell’attivo nel 2006 e nel 2010 insieme ad altri grafi ci riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto. Un aspetto da sottolineare è che, come già anticipato in precedenza, il settore ha avuto dal 2007 un aumento notevole del livello di indebitamento fi nanziario, che da una situazione ideale e prossima al dato generale nel 2006, si è impennato negli anni successivi, sostenuto anche da un costo medio di fi nanziamento favorevole.
Grafi co 4.61: Totale Attività Grafi co 4.62: Leverage
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.8 I servizi alle imprese
Il comparto dei servizi alle imprese, settore più importante in termini di numerosità e probabilmente strategico per lo sviluppo futuro dell’economia di San Marino, evidenzia anch’esso dei chiari segnali di crisi. Diverse società stanno uscendo dal mercato e quelle che restano stanno vivendo negli ultimi anni un periodo di grande diffi coltà.
Tabella 4.8: La situazione economico-fi nanziaria del comparto dei servizi alle imprese
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 668 821 866 795 749Var. % valore della produzione n.d. 23,0 5,5 -8,2 -5,8Capitale totale (milioni di euro) 482 558 602 628 620Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 12 27 34 46Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -2,5 -1,4 -2,2 -1,8 -2,7- Consumi 28,4 32,3 32,5 30,3 30,0- Servizi 53,9 50,8 50,8 51,8 50,4- Costo del lavoro 7,7 7,0 7,3 8,2 9,0= Margine operativo lordo 7,5 8,5 7,1 7,9 7,8- Ammortamenti e accantonamenti 4,1 4,7 3,9 5,0 5,9- Oneri fi nanziari netti 0,8 0,0 0,1 -0,7 0,4+ Proventi straordinari netti 2,1 1,3 0,9 0,7 1,0- Imposte 0,8 0,7 0,8 0,7 0,8= Utile netto rettifi cato 3,8 4,5 3,3 3,4 1,7Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 6,0 4,8 3,6 2,3Redditività gestione straordinaria n.d. 2,1 1,3 0,8 1,2EBIT (% Capitale Totale) n.d. 8,2 6,2 4,5 3,5Redditività gestione fi nanziaria n.d. 0,0 -0,1 0,9 -0,5ROE n.d. 14,9 10,8 9,8 4,3Cash fl ow (% Produzione) 7,9 9,1 7,2 8,4 7,6Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 1,5 3,2 4,3 6,2Giorni magazzino n.d. 15 19 22 23Giorni clienti n.d. 108 118 140 144Giorni fornitori n.d. 139 151 178 182Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 29,5 29,3 33,2 37,4Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 63,3 66,9 77,4 83,3Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 2,2 1,7 6,2 2,4Capitale Proprio (% Totale Passivo) 32,4 29,9 28,7 28,4 29,3Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 26,1 28,9 30,8 32,6 35,3Leverage 0,81 0,96 1,07 1,15 1,20Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 1,7 1,5 2,9 2,7
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Il comparto, per il secondo anno consecutivo, accusa una fl essione signifi cativa dei livelli di attività. Il valore della produzione è, infatti, diminuito dell’8,2% nel 2009 e del 5,8% nel 2010. Dopo aver avuto nel 2007 una crescita pari a quasi tre volte quella media dell’economia ed essere cresciuto nel 2008 sempre con tassi di gran lunga più elevati a quelli medi degli altri settori, nel 2009, con il sopraggiungere della crisi, il comparto è stato colpito da una pesante battuta di arresto, con una diminuzione dei livelli di produzione pari o superiori a quelli del dato medio generale. La fl essione dei livelli di attività è stata accompagnata da un progressivo indebolimento della capacità delle imprese del settore di generare reddito. La redditività industriale, misurata in termini di Return On Investiment (ROI), è scesa progressivamente dal 6% del 2007 al 2,3% del 2010. Anche la redditività operativa, espressa in termini di EBIT, ha vissuto questo trend negativo e il suo valore nel 2010 è più che dimezzato rispetto al 2007. Le diffi coltà operative si sono rifl esse in un progressivo aumento dell’indebitamento fi nanziario. In tutti gli ultimi quattro anni i debiti sono aumentati signifi cativamente, arrivando a superare il valore del capitale proprio nella media delle imprese. Solo il basso costo del fi nanziamento di cui può benefi ciare il comparto (nel 2010 è risultato inferiore al 3%) ha impedito che la riduzione della redditività operativa si trasformasse in un annullamento della capacità del settore di generare reddito. La redditività del capitale proprio, misurata dal Return On Equity (ROE), è diminuita progressivamente, e dagli alti livelli del 2007 è scesa agli attuali, perdendo oltre dieci punti percentuali, ma mantenendosi signifi cativamente superiore allo zero (nel 2010 il ROE è pari al 4,3%).
Grafi co 4.64: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.65: I livelli di redditività (EBIT)
59
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Se il comparto a livello aggregato sembra “tenere”, più problematica è la fotografi a a livello di distribuzione di imprese. Nel 2010 è, infatti, aumentata l’area delle aziende che stanno accusando riduzioni dei livelli di attività, coerentemente con quanto registrato a livello aggregato di settore, ma, soprattutto, è in espansione l’area delle imprese che accusano livelli di EBIT negativi. Nel comparto sembra in atto un processo di selezione con la fuoriuscita delle imprese più deboli.
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo nel 2006 e nel 2010 insieme ad altri due riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto.
Come già anticipato in precedenza, l’indebitamento nel settore è in progressivo aumento dal 2006 con i debiti fi nanziari che nel 2010 superano del 20% il capitale proprio. L’allungamento
Grafi co 4.66: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.67: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
60
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
della durata media di dilazione dei pagamenti a clienti e fornitori e l’incremento di valore del capitale circolante netto segnalano la diffi coltà del comparto nella riscossione dei propri crediti commerciali con un conseguente aumento dei giorni medi di pagamento dei fornitori. Il ciclo produttivo, nella media delle imprese, è in questo modo ancora in grado di fi nanziarsi autonomamente e in tutti gli anni i debiti di natura commerciale coprendo interamente o quasi gli impieghi in termini di crediti commerciali e magazzino.
Grafi co 4.70: Totale Attività Grafi co 4.71: Leverage
61
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.9 I servizi alle persone
L’attuale crisi economica ha coinvolto nel 2010 anche il comparto dei servizi alle persone che era rimasto fi no al 2009 relativamente immune alla congiuntura economica negativa.
Tabella 4.9: La situazione economico-fi nanziaria del comparto dei servizi alle persone
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 160 169 176 176 171
Var. % valore della produzione n.d. 5,6 4,1 0,0 -2,8
Capitale totale (milioni di euro) 66 74 77 82 86
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 5,0 0,9 3,1 5,1
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -5,5 -5,2 -4,7 -3,8 -3,9
- Consumi 39,2 36,2 36,1 34,5 33,7
- Servizi 41,9 46 45,5 45,4 45,2
- Costo del lavoro 6,9 7,6 8,2 9,5 10,8
= Margine operativo lordo 6,6 4,9 5,5 6,7 6,3
- Ammortamenti e accantonamenti 3,7 3,5 3,6 4,1 4,2
- Oneri fi nanziari netti 1,3 0,8 1,1 0,8 0,7
+ Proventi straordinari netti 0,5 1,3 0,0 0,4 -1,1
- Imposte 0,6 0,7 0,6 0,6 0,6
= Utile netto rettifi cato 1,4 1,2 0,2 1,6 -0,2
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 3,4 4,2 5,7 4,3
Redditività gestione straordinaria n.d. 3,1 0,1 1,0 -2,2
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 6,4 4,3 6,7 2,1
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,9 -2,5 -1,7 -1,4
ROE n.d. 8,4 1,3 9,7 -1,1
Cash fl ow (% Produzione) 5,1 4,7 3,8 5,8 4,0
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 3,0 0,5 1,8 3,0
Giorni magazzino n.d. 5 6 10 11
Giorni clienti n.d. 91 87 90 102
Giorni fornitori n.d. 103 112 117 131
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 15,2 17,4 17,7 17,7
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 41,5 43,0 45,3 49,1
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,1 -0,2 0,3 0,9
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 24,5 22,2 23,3 25,1 24,7
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 27,5 24,5 26,4 23,6 26,5
Leverage 1,12 1,10 1,13 0,94 1,07
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 6,0 6,5 4,8 4,5
62
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Il comparto ha subito nel 2010 una caduta della produzione del 2,8%, dopo che era riuscito nell’anno precedente a mantenere stabili i volumi di vendita. Gli effetti negativi della crisi sui livelli di attività del settore sono stati nel complesso più attenuati rispetto alla media delle imprese di San Marino e hanno avuto la loro infl uenza con un anno di ritardo rispetto agli altri comparti.
Per quanto riguarda il mark-up, il Margine Operativo Lordo (in percentuale del valore della produzione), dopo essere aumentato sia nel 2008 che nel 2009, ha subito una lieve fl essione nel 2010, ma continua a rimanere sopra la soglia del 6%. La capacità di produrre utili del comparto è molto soggetta alle operazioni di natura straordinaria attuate dalle imprese del settore. Le perdite di bilancio registrate nel 2010 sono, ad esempio, imputabili interamente a perdite della gestione straordinaria.
Grafi co 4.73: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.74 - I livelli di redditività (EBIT)
63
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
I segnali registrati a livello di comparto trovano conferma nella distribuzione delle imprese in termini dei loro risultati economico-fi nanziari. Nel 2010, rispetto alla situazione ante crisi del 2007, è aumentata la quota di aziende con riduzioni del proprio fatturato e quella delle società con EBIT negativo.
Grafi co 4.75: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.76: Dispersione del tasso di variazione
del valore della produzione nel 2010
64
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo rispettivamente nel 2006 e nel 2010 insieme a quelli riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto. In relazione a quest’ultima, si può evidenziare come il livello medio di indebitamento nel settore non sia particolarmente sostenuto e in diminuzione negli ultimi due anni. Il settore gode anche di un fl usso fi nanziario favorevole derivante dal ciclo produttivo. I debiti commerciali, infatti, coprono quasi interamente gli impieghi in crediti commerciali e magazzino.
Grafi co 4.79: Totale Attività Grafi co 4.80: Leverage
65
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
4.10 Alberghi e ristoranti
Il settore degli Alberghi e Ristoranti, nonostante nel 2010 abbia un recupero in termini di volumi di vendita, ha chiuso per il quinto anno successivo con una perdita d’esercizio.
Tabella 4.10: La situazione economico-fi nanziaria del comparto alberghi e ristoranti
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 23 28 28 26 30
Var. % valore della produzione n.d. 19,2 -0,6 -7,2 17,9
Capitale totale (milioni di euro) 34 36 35 34 34
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. -10 -10 -8 -8
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti -6,7 -7,5 -6,5 -3,3 -2,4
- Consumi 33,5 32,5 32,8 37,2 39,8
- Servizi 21,5 20,6 20,8 20,6 23,1
- Costo del lavoro 28,2 27,6 30,1 31,3 31,0
= Margine operativo lordo 10,0 11,8 9,8 7,5 3,6
- Ammortamenti e accantonamenti 10,8 9,0 9,2 11,0 7,4
- Oneri fi nanziari netti 2,1 2,6 2,0 2,4 2,0
+ Proventi straordinari netti -2,9 -3,3 -3,8 -0,2 -0,4
- Imposte 0,2 0,2 0,2 0,4 0,4
= Utile netto rettifi cato -6,0 -3,3 -5,2 -6,4 -6,6
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 2,2 0,5 -2,6 -3,4
Redditività gestione straordinaria n.d. -2,6 -2,9 -0,1 -0,4
EBIT (% Capitale Totale) n.d. -0,4 -2,4 -2,7 -3,8
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -2,1 -1,5 -1,8 -1,8
ROE n.d. -10,9 -14,9 -16,5 -21,7
Cash fl ow (% Produzione) 4,7 5,7 3,9 4,6 0,8
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. -34,5 -36,5 -31,0 -27,0
Giorni magazzino n.d. 18 21 18 9
Giorni clienti n.d. 51 52 64 50
Giorni fornitori n.d. 350 369 337 253
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 107,7 108,5 112,5 96,0
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 126,7 128,5 135,0 112,4
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,4 1,4 0,6 0,4
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 20,2 22,5 24,7 24,7 21,9
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 40,3 34,4 34,8 40,0 39,1
Leverage 2,00 1,53 1,41 1,62 1,79
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 5,2 4,3 4,2 3,9
66
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Nel 2010 il comparto ha registrato un incremento signifi cativo del valore della produzione, che aumenta del 18%, annullando in tal modo le fl essioni subite sia nel 2008 che nel 2009 (pari rispettivamente allo 0,6% e al 7,2%).
Il comparto si caratterizza per un’alta volatilità del valore della produzione, ma soprattutto per una strutturale diffi coltà a generare reddito dal lato della gestione operativa. Questa situazione è andata progressivamente peggiorando negli ultimi anni, con un Margine Operativo Lordo che passa da valori prossimi al 10% del triennio 2006-2008 agli attuali livelli del 3,6%.
A fronte di queste diffi coltà di gestione operativa, il comparto sta cumulando crescenti perdite di bilancio, pur benefi ciando di un costo del debito relativamente contenuto ed in fl essione in tutto il periodo considerato. Il settore, nella media delle imprese, chiude, infatti, il quinto anno successivo con una perdita e nel 2010 brucia oltre un quinto del capitale sociale.
La tenuta del comparto è evidentemente basata sulle aspettative di aumento del valore delle elevate immobilizzazioni che caratterizzano il settore e quindi nella prospettiva di trarre redditività dai propri investimenti.
Grafi co 4.82: La dinamica dei livelli del valore della
produzione (Var. %)
Grafi co 4.83: I livelli di redditività (EBIT)
67
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Dal punto di vista della distribuzione delle imprese in base ai loro risultati economico-fi nanziari particolarmente preoccupante è la crescita nel 2010 dell’area delle aziende che accusano una fl essione dei livelli di attività, e, ancor più, di quella delle imprese caratterizzate da una redditività negativa.
Grafi co 4.84: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2007
Grafi co 4.85: Dispersione del tasso di variazione del
valore della produzione nel 2010
68
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Di seguito vengono riportati i grafi ci relativi alla composizione dell’attivo e del passivo rispettivamente nel 2006 e nel 2010 insieme ad altri riguardanti la struttura fi nanziaria del comparto. Come si può notare i tre quarti degli impieghi sono rappresentati da investimenti in immobilizzazioni tecniche, giustifi cati dalla natura del tipo di attività svolta dalle imprese del settore. Il comparto può godere di fl ussi di cassa favorevoli, con tempi medi di riscossione da clienti di gran lunga inferiori ai tempi medi di pagamento dei fornitori, ed è in grado di fi nanziarsi autonomamente con il ciclo produttivo, in quanto i debiti di natura commerciale, oltre a coprire i crediti commerciali e il magazzino, rappresentano una fonte di fi nanziamento per gli altri impieghi realizzati. Tuttavia il livello di indebitamento nella media delle imprese del settore è abbastanza sostenuto e, dopo essere diminuito sia nel 2007 che nel 2008, negli ultimi due anni è tornato ad incrementarsi nuovamente.
Grafi co 4.88: Totale Attività Grafi co 4.89: Leverage
69
5.APPENDICE METODOLOGICA
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
L’indagine sulle società di capitale industriali e di servizi è stata realizzata sui dati dei bilanci presentati dagli stessi operatori economici, tramite supporto web, alla Camera di Commercio.
I dati esaminati riguardano il periodo 2006-2010 e sono stati analizzati tramite l’applicazione di due metodologie, che hanno consentito, ciascuna in maniera diversa, di misurare la situazione economico-fi nanziaria delle imprese della Repubblica di San Marino: analisi campionaria di imprese rappresentative tramite l’applicazione degli indici a catena e analisi della totalità dei bilanci.
L’analisi è stata effettuata sia a livello aggregato sia a livello settoriale: sul primo versante è stata sviluppata considerando il dato relativo all’economia sammarinese nella sua totalità, dall’altro si è provveduto ad una disaggregazione a livello settoriale suddividendo i dati a disposizione in base ai principali settori di attività. I settori oggetto di analisi sono complessivamente undici:
• Industria manifatturiera: il comparto metalmeccanico• Industria manifatturiera: il comparto alimentare• Altra industria manifatturiera• Costruzioni• Commercio all’ingrosso• Commercio al dettaglio• Trasporti • Servizi alle imprese• Servizi alle persone• Alberghi e ristoranti• Agricoltura 8
Per ciascun operatore economico la determinazione del settore di appartenenza è stata effettuata sulla base del codice Ateco indicato al momento della presentazione del bilancio 9.
La tabella sottostante evidenzia la ripartizione dei bilanci delle società per settore economico nei cinque anni oggetto di analisi.
8 Il comparto agricolo è costituito da un numero estremamente limitato di società, per cui non è stata sviluppata alcuna analisi specifi ca per il settore in quanto non signifi cativa dal punto di vista statistico. 9 La nuova codifi ca Ateco 2007 ha permesso una miglior attribuzione delle imprese ai vari comparti. E’ stata effettua-ta, quindi, una riorganizzazione delle aziende in base a tale codice Ateco in modo da migliorar la rappresentatività dei settori oggetto di analisi.
5. Appendice metodologica
73
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 5.1: Distribuzione dei bilanci delle società per settore economico – Anni 2006-2010
Settore 2006 2007 2008 2009 2010
Industria Manifatturiera: Comparto Metalmeccanico 185 198 214 213 212
Industria Manifatturiera: Comparto Alimentare 29 34 33 32 30
Altra Industria Manifatturiera 210 214 209 207 187
Costruzioni 220 247 280 281 274
Commercio all’Ingrosso 507 558 598 570 524
Commercio al Dettaglio 303 336 407 444 440
Trasporti e Intermediazione Turistica 67 70 70 76 76
Servizi alle Imprese 1.386 1.664 1.835 1.882 1.676
Servizi alle Persone 245 273 316 331 325
Alberghi e Ristoranti 80 83 89 104 98
Agricoltura 4 3 4 4 2
Totale 3.236 3.680 4.055 4.144 3.844
5.1.1 La riclassificazione dei bilanci
I prospetti contabili presentati alla Camera di Commercio sono costituiti dallo Stato Patrimoniale e dal Conto Economico redatti in base alle disposizioni previste dalla legge n. 47/2006 sia in forma ordinaria che in forma abbreviata.
Lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico strutturati in base alle norme civilistiche non evidenziano però alcuni importanti margini di natura reddituale e patrimoniale. Ai fi ni dell’analisi, i bilanci delle singole imprese sono stati, quindi, opportunamente riclassifi cati.
• Per lo stato patrimoniale, il processo di riclassifi cazione è rivolto ad evidenziare la struttura degli impieghi, espressi dalle attività, e la composizione delle fonti di fi nanziamento, espresse dalle passività, distinguendo tra fonti di fi nanziamento esterne e fonti di fi nanziamento interne (patrimonio netto).• Per il conto economico il processo di riclassifi cazione si prefi gge invece lo scopo di raggruppare i ricavi e i costi in base alle aree di gestione da cui provengono in modo da far scaturire aggregati e risultati intermedi utili per analizzare la redditività e i fattori che la determinano.L’obiettivo della riclassifi cazione è pertanto quello di evidenziare dai dati di bilancio le
grandezze degli aspetti fi nanziari, patrimoniali e reddituali e ricavarne gli indicatori numerici in grado di valutare oggettivamente caratteristiche come effi cienza, redditività, liquidità, solidità patrimoniale ecc.
A partire dall’aggregazione in serie storiche dei bilanci riclassifi cati delle singole imprese analizzate, sono ricavate le informazioni economico-fi nanziarie relative ai vari settori (cluster) considerati nell’analisi.
5.1 Note metodologiche. Analisi della situazione economico fi nanziaria delle imprese
74
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
5.1.2 Analisi campionaria delle imprese rappresentative:
ricostruzione della serie storica dei bilanci aggregati
La ricostruzione delle serie storiche dei bilanci aggregati è avvenuta tramite l’applicazione della metodologia degli Indici di Divisia, altresì denominati Indici a catena. Tale metodologia permette, da un lato, di ovviare al problema della diversa numerosità del campione di bilanci nell’arco temporale analizzato (dovuta a fattori quali il mancato deposito da parte dell’impresa del bilancio presso la Camera di Commercio, la cessazione o il cambio di attività dell’impresa o il suo accorpamento nell’ambito di gruppi di impresa), e, dall’altro, di utilizzare tutte le informazioni che i bilanci presenti nei diversi anni rendono disponibili.
Prima di applicare tale metodologia, la banca dati iniziale, contenente tutti i bilanci societari a disposizione, è stata sottoposta ad una serie di fi ltri al fi ne di rilevare eventuali anomalie in poste-chiave dei conti d’impresa. Ciò consente di escludere dal campione quelle imprese con dati di bilancio palesemente outlier. Questo controllo si prefi gge lo scopo di isolare gli andamenti legati alle dinamiche “normali” dell’azienda da quelli derivanti invece da operazioni straordinarie (fusioni, incorporazioni). La presenza di dati anomali è inoltre un fattore di disturbo nell’estrazione dei segnali relativi alla effettiva realtà economico-fi nanziaria delle imprese considerate.
Nello specifi co, l’impiego di tali test è stato fatto considerando e confrontando i bilanci di ciascun anno, valutando, in particolare, la variazione della produzione di impresa e l’incidenza di alcune poste di bilancio (in particolare dei proventi di natura straordinaria e degli ammortamenti e accantonamenti) sul valore della produzione aziendale.
Principali fasi di sviluppo della metodologia
Sulla base della metodologia degli Indici a catena, è stata costruita una procedura in quattro fasi:Fase 1: la procedura consente di calcolare i bilanci somma (ottenuti come somma di tutte le osservazioni per ciascuna variabile in ciascun anno e per ciascun raggruppamento) per tutte le coppie di anni contigui, aggregando i bilanci delle sole imprese presenti in entrambi gli anni. Utilizzando questi bilanci somma, vengono calcolati i tassi di crescita della produzione e la variazione degli indici caratteristici, a loro volta ottenuti come rapporto tra le singole poste di bilancio e il valore della produzione.Fase 2: il passo successivo consiste nel prendere in considerazione un anno cardine del periodo esaminato, denominato pivot base. Si tratta solitamente dell’ultimo anno a disposizione in ragione della maggiore numerosità campionaria. Utilizzando i bilanci presenti nell’anno pivot base, viene calcolato il valore della produzione associato al campione di imprese analizzato. Partendo da questo livello, la procedura ricostruisce in maniera ricorsiva la serie storica della produzione, utilizzando i tassi di crescita ottenuti nella fase 1.Fase 3: in questa fase viene ricostruita la serie storica degli indici caratteristici, necessaria nell’ultima fase della procedura. A tal fi ne si utilizzano i rapporti caratteristici riferiti all’anno
75
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
pivot e le variazioni degli stessi ottenuti nella fase 1 e si procede seguendo la stessa logica applicata per la ricostruzione della serie storica della produzione.Fase 4: infi ne, date le serie storiche della produzione (ricostruita nella fase 2) e degli indici caratteristici (ricostruita nella fase 3), è possibile ricostruire la serie storica di ciascuna posta di bilancio come prodotto tra le due.
5.1.3 Analisi della totalità dei bilanci
L’analisi della totalità dei bilanci è stata realizzata mediante l’aggregazione dei bilanci delle singole imprese per settore di appartenenza (cluster). In particolare, l’aggregazione è stata effettuata sommando le poste dei singoli bilanci riclassifi cati delle società appartenenti allo stesso settore ed è riferita all’insieme delle società di cui si hanno a disposizione i dati di bilancio.
Lo scopo principale dell’analisi della totalità dei bilanci disponibili è quello di ricavare alcune indicazioni sui cambiamenti avvenuti nel tessuto economico sammarinese. I dati consentono, infatti, di individuare i principali movimenti intervenuti nel sistema economico, tenendo conto della presenza di società nuove e della scomparsa di società che per vari motivi hanno cessato l’attività da un anno all’altro.
51.4 Descrizione indicatori di bilancio
Gli indicatori di bilancio utilizzati in questa analisi e riportati per ciascun cluster sono presentati di seguito.
• Valore della produzione: è dato dalla somma dei Ricavi netti, Capitalizzazioni e Variazione delle scorte di prodotti fi niti;• Il conto economico in % della produzione: mostra in dettaglio prima la formazione dei margini in base all’evoluzione dell’incidenza percentuale sulla produzione delle diverse componenti dei costi operativi, poi la determinazione dell’utile, mostrando il contributo delle componenti fi nanziarie, straordinarie e fi scali.In particolare, è riportata l’incidenza sul valore della produzione delle seguenti poste:
• Altri ricavi netti;• Costi per consumi;• Costi per servizi e godimento beni terzi;• Costi del lavoro;• Margine operativo lordo;• Ammortamenti e accantonamenti;• Oneri fi nanziari netti;• Imposte;• Utile netto rettifi cato.
76
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tra gli indicatori di redditività e autofi nanziamento, utili a confrontare la redditività delle diverse
aree di gestione, sono stati scelti:• ROI (Redditività della gestione caratteristica): calcolato come Margine operativo netto (Margine Operativo Lordo meno Ammortamenti e Accantonamenti) in percentuale del Capitale Totale;• Redditività della gestione straordinaria: Proventi straordinari netti in percentuale del Capitale totale;• EBIT (Earnings Before Interest and Taxes) in % Capitale Totale: è dato dalla somma del ROI e della Redditività della gestione straordinaria;• Redditività della gestione fi nanziaria: risulta dalla differenza tra Proventi fi nanziari e Oneri fi nanziari, in percentuale del Capitale Totale, dove il Capitale Totale è stato costruito come la somma di Immobilizzazioni tecniche nette, Magazzino e Crediti commerciali;• ROE (Redditività del Capitale proprio): esprime la redditività complessiva del Capitale investito nell’impresa da chi ne detiene la proprietà ed è calcolato come Utile netto rettifi cato in percentuale del Patrimonio netto;• Cash fl ow (in % Valore della Produzione): esprime la capacità dell’impresa/settore di autofi nanziarsi; è calcolato sommando all’utile d’esercizio i costi che non danno luogo a corrispondenti uscite di cassa (Ammortamenti e Accantonamenti).Tra gli indicatori legati al Capitale Circolante:• Capitale circolante netto (% Valore della Produzione): esprime l’incidenza del Capitale circolante netto sul valore della produzione, segnalando il grado di effi cienza della gestione dei fl ussi commerciali di acquisto e vendita;• Giorni magazzino: esprime i giorni medi di permanenza di materie prime, semilavorati e prodotti fi niti nei magazzini dell’impresa; è calcolato come: Magazzino / Valore della Produzione x 365;• Giorni clienti: informa dell’evoluzione delle dilazioni mediamente concesse alla clientela; è calcolato come: Crediti commerciali / Ricavi netti x 365;• Giorni fornitori: segnala il sostegno fi nanziario mediamente ottenuto dai fornitori; è calcolato come: Debiti commerciali / (Acquisti di materie prime e semilavorati + Servizi) x 365.Infi ne, sono stati costruiti alcuni degli indicatori volti ad analizzare elementi strutturali dell’impresa/raggruppamento:• Intensità del Capitale fi sso e del Capitale operativo (%): consentono di confrontare l’intensità di capitale delle imprese e dei raggruppamenti considerati, valutando quanto capitale è necessario per lo svolgimento dell’attività produttiva; sono calcolate rapportando nel primo caso le Immobilizzazioni tecniche nette e, nel secondo, il Capitale totale al Valore della produzione;• Capitale proprio (% Totale Passivo): esprime il grado di copertura del capitale di rischio rispetto alle passività totali di Stato Patrimoniale;• Debiti fi nanziari (% Totale Passivo): calcolato come rapporto tra i debiti fi nanziari totali e il totale delle passività; esprime la quota di passività di Stato patrimoniale coperta con capitale di terzi;
77
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
• Leverage: esprime il grado di indebitamento dell’impresa, rapportando lo stock dei Debiti fi nanziari al Capitale proprio;• Costo medio indebitamento fi nanziario (%): dato dal rapporto tra Oneri fi nanziari e Debiti fi nanziari.• Rendimento medio attività fi nanziarie: calcolato come rapporto tra i proventi fi nanziari e lo stock medio di attività fi nanziarie detenute nel corso dell’anno.
78
6.APPENDICE STATISTICA
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.1: Il bilancio riclassifi cato del comparto metalmeccanico (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 54.334.117 56.614.124 61.091.185 59.352.008 75.355.688
Immobilizzazioni immateriali nette 7.251.567 8.181.541 10.939.449 12.783.863 15.887.844
Immobilizzazioni materiali nette 47.082.550 48.432.583 50.151.736 46.568.145 59.467.844
Partecipazioni e crediti fi nanziari 71.790.079 90.255.277 89.898.037 72.467.123 84.498.466
Attività fi nanziarie a breve 46.262.412 67.272.012 59.014.997 24.432.193 38.524.692
Immobilizzazioni fi nanziarie 25.527.667 22.983.265 30.883.040 48.034.930 45.973.774
Magazzino 87.253.685 100.676.003 99.537.314 80.647.643 85.003.193
Crediti Commerciali 200.298.451 213.651.208 208.786.695 187.491.556 195.776.632
Liquidità’ 41.865.848 46.352.940 37.989.250 47.265.778 38.336.665
Altre attività 135.416.210 95.509.297 89.294.959 57.472.918 53.605.213
TOTALE ATTIVITA’ 590.958.390 603.058.849 586.597.440 504.697.026 532.575.857
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 152.222.353 176.805.732 190.267.783 175.764.776 185.857.015
Fondo TFR 4.679.330 4.896.278 5.152.764 4.827.441 4.730.973
Altri fondi 3.616.977 3.957.480 3.129.034 2.392.691 3.437.686
Debiti commerciali 172.733.185 186.108.337 159.956.909 123.417.775 133.812.322
Debiti fi nanziari 134.075.580 141.148.542 124.040.132 132.187.592 149.807.047
Debiti fi nanziari a breve 83.476.696 87.060.416 83.269.545 82.083.873 86.278.548
Debiti fi nanziari a medio-lungo 50.598.884 54.088.126 40.770.587 50.103.719 63.528.499
Altre passività 123.630.965 90.142.480 104.050.818 66.106.751 54.930.814
TOTALE PASSIVITA’ 590.958.390 603.058.849 586.597.440 504.697.026 532.575.857
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 627.021.352 677.835.721 641.511.396 425.255.057 478.598.219
Produzioni interne capitalizzate 82.259 -50.081 146.223 320.428 773.429
Variazione scorte prodotti fi niti 2.101.056 7.209.842 5.063.509 593.945 4.809.112
Acquisti 408.452.286 448.717.943 408.156.643 239.051.709 301.665.188
Variazione scorte materie prime 13.209.923 16.012.044 2.155.615 -12.981.359 -1.877.650
Costi per servizi e godim. beni di terzi 125.088.527 131.593.714 124.288.562 86.667.928 84.107.204
Costo del lavoro totale 76.205.942 80.540.700 83.711.957 75.459.050 78.180.193
Ammortamenti e accantonamenti 14.959.083 14.300.888 14.304.040 13.803.758 16.251.248
Ammortamenti 12.629.986 12.769.553 13.083.189 12.016.472 14.143.279
Accantonamenti e utilizzi di riserve 2.329.097 1.531.335 1.220.851 1.787.286 2.107.969
Oneri fi nanziari 6.096.124 7.033.576 7.386.071 5.289.556 12.516.644
Proventi fi nanziari 1.227.174 1.796.739 2.455.343 -1.674.561 1.849.457
Ricavi diversi netti 16.820.127 20.400.575 14.583.918 7.200.727 9.738.914
Proventi straordinari netti 7.527.609 2.885.768 2.796.926 4.134.804 -1.470.166
6. Appendice statistica
81
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Imposte 3.752.343 4.051.111 3.368.001 2.024.953 2.432.514
Utile netto rettifi cato 33.435.195 39.852.676 27.497.656 552.087 -2.731.676
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 33.435.195 39.852.676 27.497.656 552.087 -2.731.676
Tabella 6.2: Il bilancio riclassifi cato del comparto alimentare (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 7.915.866 8.352.797 9.415.151 9.164.083 9.648.753
Immobilizzazioni immateriali nette 1.100.450 1.039.337 1.216.771 1.242.110 1.219.384
Immobilizzazioni materiali nette 6.815.416 7.313.460 8.198.380 7.921.973 8.429.369
Partecipazioni e crediti fi nanziari 1.056.699 1.497.645 2.361.516 1.292.034 731.672
Attività fi nanziarie a breve 714.114 1.029.777 1.614.964 867.714 508.969
Immobilizzazioni fi nanziarie 342.585 467.868 746.552 424.320 222.703
Magazzino 2.569.996 3.034.147 3.356.811 3.234.072 3.464.478
Crediti Commerciali 9.128.564 10.135.058 10.577.667 11.642.919 12.045.078
Liquidità’ 2.924.491 3.074.314 2.545.148 3.710.635 3.706.294
Altre attività 2.794.033 3.250.332 3.866.341 3.750.646 3.647.461
TOTALE ATTIVITA’ 26.389.649 29.344.293 32.122.634 32.794.389 33.243.736
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 6.045.874 6.797.323 7.851.945 8.059.642 8.482.399
Fondo TFR 315.664 337.806 381.779 385.293 390.143
Altri fondi 193.692 195.922 203.217 177.089 184.897
Debiti commerciali 7.930.518 9.215.354 10.366.862 10.723.645 10.560.495
Debiti fi nanziari 10.920.070 11.632.257 12.016.149 11.957.145 12.224.337
Debiti fi nanziari a breve 3.050.494 2.930.833 3.375.836 3.448.405 3.806.199
Debiti fi nanziari a medio-lungo 7.869.576 8.701.424 8.640.313 8.508.740 8.418.138
Altre passività 983.831 1.165.631 1.302.682 1.491.575 1.401.465
TOTALE PASSIVITA’ 26.389.649 29.344.293 32.122.634 32.794.389 33.243.736
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 27.746.904 30.439.767 33.501.348 34.752.420 34.691.085
Produzioni interne capitalizzate -619 -682 13.956 352 6.604
Variazione scorte prodotti fi niti 2.648 156.218 376.029 384.579 397.832
Acquisti 12.094.218 13.729.453 15.676.699 15.458.649 15.222.296
Variazione scorte materie prime -289.189 216.648 -161.284 -485.618 -158.976
Costi per servizi e godim. beni di terzi 7.055.878 7.462.743 8.995.535 9.400.494 8.729.423
Costo del lavoro totale 4.686.913 5.257.496 6.001.431 6.217.579 6.477.290
Ammortamenti e accantonamenti 1.159.851 1.492.088 1.744.334 1.942.246 1.922.767
Ammortamenti 1.119.893 1.464.668 1.636.273 1.804.224 1.858.786
Accantonamenti e utilizzi di riserve 39.958 27.420 108.061 138.022 63.981
Oneri fi nanziari 255.389 434.747 526.611 391.853 361.940
Proventi fi nanziari 79.473 79.179 128.943 41.825 21.146
Ricavi diversi netti -1.621.517 -1.601.124 -1.627.466 -771.783 -1.721.918
Proventi straordinari netti -125.680 186.423 2.118.267 242.277 194.959
Imposte 159.855 191.042 173.091 217.462 237.848
Utile netto rettifi cato 379.916 908.860 1.232.092 535.769 479.168
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 379.916 908.860 1.232.092 535.769 479.168
82
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.3: Il bilancio riclassifi cato dell’industria manifatturiera, settore misto (carta, chimica, editoria, plastica, stampa,tessile, altri) (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 155.041.343 152.401.947 157.041.162 148.469.322 186.720.842
Immobilizzazioni immateriali nette 8.374.806 8.435.656 7.749.215 7.123.184 11.636.948
Immobilizzazioni materiali nette 146.666.537 143.966.291 149.291.947 141.346.138 175.083.894
Partecipazioni e crediti fi nanziari 158.290.861 199.721.815 195.045.011 222.053.603 199.110.621
Attività fi nanziarie a breve 14.771.461 21.963.053 27.544.083 20.174.532 20.203.340
Immobilizzazioni fi nanziarie 143.519.400 177.758.762 167.500.928 201.879.071 178.907.281
Magazzino 84.720.289 92.737.663 95.681.158 89.882.096 88.113.802
Crediti Commerciali 197.099.671 225.321.701 226.380.962 227.940.699 236.904.015
Liquidità’ 61.983.853 57.315.769 42.691.289 48.327.353 55.733.366
Altre attività 112.683.420 77.229.588 79.873.132 66.095.014 62.476.681
TOTALE ATTIVITA’ 769.819.437 804.728.483 796.712.714 802.768.087 829.059.327
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 243.806.247 256.341.777 255.566.482 263.898.996 290.454.917
Fondo TFR 5.054.971 5.206.688 5.596.708 5.297.420 5.282.295
Altri fondi 71.085.406 78.965.466 83.292.177 80.759.874 79.689.642
Debiti commerciali 183.934.183 200.695.048 190.878.760 170.178.007 173.541.307
Debiti fi nanziari 151.696.584 187.644.854 181.158.659 199.374.348 203.155.519
Debiti fi nanziari a breve 80.468.487 104.189.230 101.153.807 94.816.646 96.091.316
Debiti fi nanziari a medio-lungo 71.228.097 83.455.624 80.004.852 104.557.702 107.064.203
Altre passività 114.242.046 75.874.650 80.219.928 83.259.442 76.935.647
TOTALE PASSIVITA’ 769.819.437 804.728.483 796.712.714 802.768.087 829.059.327
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 744.042.767 753.962.460 741.383.127 699.869.691 684.795.277
Produzioni interne capitalizzate 284.630 82.288 100.216 -35.604 272.505
Variazione scorte prodotti fi niti 3.530.477 5.280.862 7.950.632 1.741.660 3.090.842
Acquisti 438.468.449 449.039.292 421.274.921 382.924.824 386.917.729
Variazione scorte materie prime 3.780.576 7.961.490 -2.456.329 -5.646.087 -2.210.575
Costi per servizi e godim. beni di terzi 152.729.228 160.374.339 161.929.118 159.037.202 143.866.775
Costo del lavoro totale 73.347.457 78.798.602 83.338.002 84.893.008 88.003.498
Ammortamenti e accantonamenti 33.301.629 31.224.729 33.914.096 32.275.407 37.475.705
Ammortamenti 21.623.988 20.972.061 23.701.580 26.243.019 30.373.313
Accantonamenti e utilizzi di riserve 11.677.641 10.252.668 10.212.516 6.032.388 7.102.392
Oneri fi nanziari 8.464.277 10.964.027 11.285.224 8.314.782 6.646.880
Proventi fi nanziari 2.360.311 2.387.273 2.923.877 2.121.828 2.453.781
Ricavi diversi netti -5.129.549 1.639.780 -3.840.169 3.625.225 2.559.762
Proventi straordinari netti 6.384.720 9.350.840 347.495 1.141.251 5.245.475
Imposte 6.212.553 5.599.569 5.189.722 5.514.736 5.687.530
Utile netto rettifi cato 42.730.339 44.664.435 29.477.766 29.858.005 27.608.950
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 42.730.339 44.664.435 29.477.766 29.858.005 27.608.950
83
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.4: Il bilancio riclassifi cato del comparto delle costruzioni (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 14.911.810 15.363.913 17.589.521 17.688.147 17.910.984
Immobilizzazioni immateriali nette 1.043.827 1.075.474 1.241.644 942.711 766.993
Immobilizzazioni materiali nette 13.867.983 14.288.439 16.347.877 16.745.436 17.143.991
Partecipazioni e crediti fi nanziari 31.457.964 27.126.636 30.756.446 33.006.797 39.376.353
Attività fi nanziarie a breve 16.464.056 9.687.944 7.689.314 8.511.993 12.327.098
Immobilizzazioni fi nanziarie 14.993.908 17.438.692 23.067.132 24.494.804 27.049.255
Magazzino 29.352.000 27.065.743 28.446.779 27.717.898 24.397.247
Crediti Commerciali 58.300.733 69.301.777 74.226.698 80.594.817 88.457.498
Liquidità’ 14.822.390 14.912.877 13.038.026 14.028.505 10.275.440
Altre attività 18.578.586 19.702.516 20.086.345 25.483.249 24.445.840
TOTALE ATTIVITA’ 167.423.483 173.473.462 184.143.815 198.519.413 204.863.362
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 40.931.517 43.320.042 43.352.809 44.075.158 46.847.601
Fondo TFR 1.620.481 1.737.480 1.889.889 1.882.348 1.844.816
Altri fondi 0 0 0 1.203.707 1.136.094
Debiti commerciali 59.009.424 60.088.892 61.635.036 64.723.382 63.281.702
Debiti fi nanziari 56.358.365 57.653.385 65.553.217 74.281.153 78.314.723
Debiti fi nanziari a breve 36.857.420 42.727.667 45.339.023 51.132.845 55.299.781
Debiti fi nanziari a medio-lungo 19.500.945 14.925.718 20.214.194 23.148.308 23.014.942
Altre passività 9.503.696 10.673.663 11.712.864 12.353.665 13.438.426
TOTALE PASSIVITA’ 167.423.483 173.473.462 184.143.815 198.519.413 204.863.362
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 184.222.716 203.940.332 203.008.332 190.221.154 177.492.115
Produzioni interne capitalizzate 2.417.559 -2.581 1.032.619 1.113.005 -1.137.131
Variazione scorte prodotti fi niti 867.781 885.091 1.009.073 -499.119 733.136
Acquisti 76.111.691 84.700.680 88.178.776 72.978.456 68.713.163
Variazione scorte materie prime 1.278.030 -1.482.956 1.322.128 -698.648 -1.242.144
Costi per servizi e godim. beni di terzi 59.550.964 60.163.147 58.119.403 58.202.025 50.899.630
Costo del lavoro totale 38.730.442 42.723.902 44.921.581 44.446.741 43.688.965
Ammortamenti e accantonamenti 1.969.662 2.087.518 2.151.756 4.641.120 4.852.323
Ammortamenti 1.576.182 1.724.521 1.889.930 4.234.916 4.177.524
Accantonamenti e utilizzi di riserve 393.480 362.997 261.826 406.204 674.799
Oneri fi nanziari 1.916.129 2.965.920 2.934.331 2.721.998 2.639.510
Proventi fi nanziari 188.090 365.519 413.484 -805.085 497.378
Ricavi diversi netti -5.061.426 -4.637.465 -6.091.367 -4.582.486 -3.764.328
Proventi straordinari netti 1.153.143 306.405 494.559 2.123.996 1.426.888
Imposte 1.345.291 1.341.470 1.108.092 960.607 931.076
Utile netto rettifi cato 5.441.714 5.391.708 3.774.889 2.921.870 2.281.247
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 5.441.714 5.391.708 3.774.889 2.921.870 2.281.247
84
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.5: Il bilancio riclassifi cato del comparto del commercio all’ingrosso (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 41.165.410 40.208.148 43.892.773 43.174.825 79.041.450
Immobilizzazioni immateriali nette 6.390.632 7.128.834 11.830.996 11.777.846 47.859.242
Immobilizzazioni materiali nette 34.774.778 33.079.314 32.061.777 31.396.979 31.182.208
Partecipazioni e crediti fi nanziari 42.301.465 41.873.239 57.862.688 30.534.752 23.244.442
Attività fi nanziarie a breve 15.385.914 16.931.899 15.615.452 15.213.802 13.762.162
Immobilizzazioni fi nanziarie 26.915.551 24.941.340 42.247.236 15.320.950 9.482.280
Magazzino 119.155.259 128.161.781 126.421.417 119.183.409 115.567.925
Crediti Commerciali 266.683.511 301.967.178 312.298.945 297.510.557 283.522.075
Liquidità’ 41.810.832 45.644.822 50.017.408 42.828.576 42.837.057
Altre attività 93.246.605 89.237.867 91.648.132 65.435.978 62.643.942
TOTALE ATTIVITA’ 604.363.082 647.093.035 682.141.363 598.668.097 606.856.891
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 142.364.366 146.392.667 155.178.678 128.317.982 159.211.481
Fondo TFR 2.148.622 2.195.782 2.355.255 2.325.746 2.283.404
Altri fondi 4.099.468 10.460.380 11.612.780 10.997.264 9.963.012
Debiti commerciali 212.560.782 233.356.021 268.648.345 232.488.841 216.054.920
Debiti fi nanziari 139.853.922 156.012.436 148.947.716 160.018.476 156.811.010
Debiti fi nanziari a breve 104.451.910 109.444.994 98.543.593 105.790.811 100.046.915
Debiti fi nanziari a medio-lungo 35.402.012 46.567.442 50.404.123 54.227.665 56.764.095
Altre passività 103.335.922 98.675.749 95.398.589 64.519.788 62.533.064
TOTALE PASSIVITA’ 604.363.082 647.093.035 682.141.363 598.668.097 606.856.891
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 868.622.608 897.280.710 959.555.722 867.365.865 834.496.687
Produzioni interne capitalizzate 216.707 263.551 304.412 -336.809 287.602
Variazione scorte prodotti fi niti 13.307.197 14.183.548 13.823.390 26.095.803 27.710.954
Acquisti 652.489.814 678.950.544 735.310.365 653.511.471 622.987.939
Variazione scorte materie prime -2.970.042 175.972 -9.873.295 -28.799.908 -30.290.206
Costi per servizi e godim. beni di terzi 167.574.551 168.780.147 173.734.001 163.699.505 154.464.176
Costo del lavoro totale 35.779.933 36.713.601 39.708.090 39.035.201 38.851.433
Ammortamenti e accantonamenti 11.251.947 17.660.201 18.002.158 16.570.841 15.960.014
Ammortamenti 10.496.165 10.436.222 11.493.103 10.490.185 11.068.339
Accantonamenti e utilizzi di riserve 755.782 7.223.979 6.509.055 6.080.656 4.891.675
Oneri fi nanziari 6.616.156 9.033.934 10.394.372 8.534.496 8.413.222
Proventi fi nanziari 2.335.035 3.049.416 4.404.308 2.628.942 1.476.654
Ricavi diversi netti 24.995.028 25.891.166 33.511.057 30.942.394 24.995.733
Proventi straordinari netti 9.829.766 11.197.325 4.567.567 2.278.172 3.104.103
Imposte 2.695.273 2.939.097 3.279.270 2.486.818 3.062.190
Utile netto rettifi cato 39.928.625 37.964.164 25.864.905 16.336.127 18.042.553
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 39.928.625 37.964.164 25.864.905 16.336.127 18.042.553
85
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.6: Il bilancio riclassifi cato del comparto del commercio al dettaglio (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 26.075.949 30.095.876 35.869.175 34.673.706 44.009.268
Immobilizzazioni immateriali nette 5.749.223 6.580.056 7.464.012 7.771.583 15.668.965
Immobilizzazioni materiali nette 20.326.726 23.515.820 28.405.163 26.902.123 28.340.303
Partecipazioni e crediti fi nanziari 17.840.583 18.796.066 19.560.667 13.846.507 15.091.536
Attività fi nanziarie a breve 9.423.782 11.124.236 12.216.858 9.021.881 8.453.693
Immobilizzazioni fi nanziarie 8.416.801 7.671.830 7.343.809 4.824.626 6.637.843
Magazzino 67.763.810 73.173.853 79.417.944 75.402.071 77.372.788
Crediti Commerciali 66.246.600 82.052.650 77.891.559 82.431.206 75.643.679
Liquidità’ 29.959.076 31.134.609 30.751.161 27.852.098 29.708.415
Altre attività 57.616.100 63.469.668 68.271.804 73.368.665 56.400.580
TOTALE ATTIVITA’ 265.502.118 298.722.722 311.762.310 307.574.253 298.226.266
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 37.750.941 43.281.817 45.611.443 49.797.826 55.543.237
Fondo TFR 1.765.885 1.909.031 2.149.859 2.197.851 2.274.119
Altri fondi 437.823 491.778 721.034 1.452.205 1.405.656
Debiti commerciali 96.050.733 113.410.797 107.443.569 102.672.095 101.972.117
Debiti fi nanziari 58.333.680 66.896.396 80.555.763 74.102.296 75.128.044
Debiti fi nanziari a breve 40.642.539 35.926.318 36.006.287 38.153.861 40.155.906
Debiti fi nanziari a medio-lungo 17.691.141 30.970.078 44.549.476 35.948.435 34.972.138
Altre passività 71.163.056 72.732.903 75.280.642 77.351.980 61.903.093
TOTALE PASSIVITA’ 265.502.118 298.722.722 311.762.310 307.574.253 298.226.266
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 440.761.067 476.518.146 487.437.051 483.084.580 486.247.036
Produzioni interne capitalizzate 61.945 78.966 -2.129 1.412 11
Variazione scorte prodotti fi niti 6.205.514 8.465.142 9.024.230 2.513.685 5.105.825
Acquisti 357.902.831 383.361.642 388.686.480 367.686.670 379.660.196
Variazione scorte materie prime 5.555.514 5.277.070 5.591.210 -1.673.460 -1.731.725
Costi per servizi e godim. beni di terzi 54.333.969 61.702.614 63.009.239 66.111.296 61.201.433
Costo del lavoro totale 30.135.139 32.628.659 36.065.603 39.274.098 41.080.981
Ammortamenti e accantonamenti 6.996.945 7.304.694 7.392.984 8.094.124 8.457.389
Ammortamenti 6.790.429 6.706.825 7.117.364 7.570.874 7.710.533
Accantonamenti e utilizzi di riserve 206.516 597.869 275.620 523.250 746.856
Oneri fi nanziari 2.833.615 3.509.592 4.175.226 3.875.301 4.128.470
Proventi fi nanziari 492.628 99.819 44.859 -129.202 32.066
Ricavi diversi netti 3.156.940 2.405.913 1.505.786 5.096.960 4.810.181
Proventi straordinari netti 935.614 550.079 1.103.218 3.181.014 1.230.692
Imposte 1.232.391 1.364.943 1.346.394 1.533.418 1.240.631
Utile netto rettifi cato 3.734.332 3.522.991 4.028.299 5.500.082 -75.014
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 3.734.332 3.522.991 4.028.299 5.500.082 -75.014
86
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.7: Il bilancio riclassifi cato del comparto dei trasporti (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 17.940.783 22.863.134 28.002.929 25.821.938 25.030.863
Immobilizzazioni immateriali nette 819.652 994.931 1.021.134 1.069.388 991.089
Immobilizzazioni materiali nette 17.121.131 21.868.203 26.981.795 24.752.550 24.039.774
Partecipazioni e crediti fi nanziari 107.736 133.358 158.194 1.494.763 765.152
Attività fi nanziarie a breve 107.736 133.358 158.194 292.224 292.609
Immobilizzazioni fi nanziarie 0 0 0 1.202.539 472.543
Magazzino 310.049 411.875 350.964 320.849 300.366
Crediti Commerciali 14.148.943 15.750.216 15.086.366 14.139.162 13.683.732
Liquidità’ 2.603.809 3.202.290 3.525.789 3.441.420 3.269.523
Altre attività 4.464.251 6.356.204 7.115.383 4.733.566 5.413.874
TOTALE ATTIVITA’ 39.575.571 48.717.077 54.239.625 49.951.698 48.463.510
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 13.054.024 13.519.411 12.602.727 12.236.453 12.610.898
Fondo TFR 615.774 675.458 767.150 741.311 783.429
Altri fondi 332.616 215.479 112.324 126.307 125.623
Debiti commerciali 12.378.806 10.534.820 11.491.591 8.148.501 8.804.890
Debiti fi nanziari 13.194.351 21.940.894 21.925.743 22.985.588 20.894.059
Debiti fi nanziari a breve 6.296.947 9.758.168 7.245.231 8.555.215 7.729.461
Debiti fi nanziari a medio-lungo 6.897.404 12.182.726 14.680.512 14.430.373 13.164.598
Altre passività 0 1.831.015 7.340.090 5.713.538 5.244.611
TOTALE PASSIVITA’ 39.575.571 48.717.077 54.239.625 49.951.698 48.463.510
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 49.947.201 53.193.220 57.007.656 47.931.599 46.985.082
Produzioni interne capitalizzate 27.811 67.138 25.268 21.245 0
Variazione scorte prodotti fi niti 3.690 42.382 0 0 0
Acquisti 13.970.804 11.590.651 11.917.932 8.241.969 8.460.139
Variazione scorte materie prime 35.316 55.675 -66.595 -59.380 17.651
Costi per servizi e godim. beni di terzi 21.106.583 24.045.664 25.576.873 21.379.113 20.091.878
Costo del lavoro totale 10.348.767 11.648.701 13.241.582 12.930.445 13.499.833
Ammortamenti e accantonamenti 2.570.638 3.180.160 3.889.023 3.845.434 3.664.482
Ammortamenti 2.104.808 3.019.073 3.813.857 3.684.663 3.639.957
Accantonamenti e utilizzi di riserve 465.830 161.087 75.166 160.771 24.525
Oneri fi nanziari 506.197 609.113 719.596 747.521 574.334
Proventi fi nanziari 56.031 64.919 70.106 54.193 31.887
Ricavi diversi netti -820.705 -1.475.673 -1.294.192 -531.737 -509.119
Proventi straordinari netti 571.476 720.232 586.026 596.778 90.626
Imposte 193.390 180.933 279.949 290.169 289.351
Utile netto rettifi cato 1.124.441 1.412.671 703.314 578.047 36.110
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 1.124.441 1.412.671 703.314 578.047 36.110
87
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.8: Il bilancio riclassifi cato del comparto dei servizi alle imprese (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 234.907.727 249.574.527 258.495.551 269.073.067 291.050.790
Immobilizzazioni immateriali nette 57.581.479 61.840.630 56.170.129 60.663.982 75.975.592
Immobilizzazioni materiali nette 177.326.248 187.733.897 202.325.422 208.409.085 215.075.198
Partecipazioni e crediti fi nanziari 96.417.921 105.074.283 134.255.198 142.043.052 158.696.037
Attività fi nanziarie a breve 56.830.229 58.832.127 66.147.751 74.152.730 74.380.790
Immobilizzazioni fi nanziarie 39.587.692 46.242.156 68.107.447 67.890.322 84.315.247
Magazzino 26.941.791 44.706.649 48.351.236 50.104.132 47.619.510
Crediti Commerciali 219.846.970 263.646.806 294.869.711 309.219.727 280.986.350
Liquidità’ 74.615.575 86.987.620 87.994.411 88.105.840 88.812.074
Altre attività 86.976.482 94.368.071 121.572.859 131.648.962 120.383.489
TOTALE ATTIVITA’ 739.706.466 844.357.956 945.538.966 990.194.780 987.548.250
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 239.310.613 252.807.239 271.501.855 281.020.579 289.503.796
Fondo TFR 3.116.645 3.557.877 3.830.979 4.008.984 3.855.069
Altri fondi 6.287.641 6.886.343 5.722.589 5.365.990 4.547.073
Debiti commerciali 251.369.354 279.108.898 317.602.141 317.159.075 278.614.983
Debiti fi nanziari 193.081.828 243.769.189 291.582.304 322.805.254 348.832.402
Debiti fi nanziari a breve 61.488.702 76.943.937 91.107.611 100.905.218 119.079.334
Debiti fi nanziari a medio-lungo 131.593.126 166.825.252 200.474.693 221.900.036 229.753.068
Altre passività 46.540.385 58.228.410 55.299.098 59.834.898 62.194.927
TOTALE PASSIVITA’ 739.706.466 844.357.956 945.538.966 990.194.780 987.548.250
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 668.019.370 815.086.326 861.699.082 786.861.413 744.595.902
Produzioni interne capitalizzate 446.917 509.785 1.526.263 1.457.881 1.382.896
Variazione scorte prodotti fi niti -712.432 5.712.899 2.998.758 6.442.214 2.887.769
Acquisti 187.965.571 277.174.267 281.561.830 238.832.660 218.754.644
Variazione scorte materie prime -1.678.145 11.732.856 -310.801 -2.312.206 -6.161.140
Costi per servizi e godim. beni di terzi 359.757.816 416.956.722 440.062.020 411.749.858 377.565.322
Costo del lavoro totale 51.640.436 57.506.552 63.513.308 64.821.589 67.238.617
Ammortamenti e accantonamenti 27.256.618 38.549.359 33.682.355 39.983.781 44.401.302
Ammortamenti 21.810.260 33.004.530 31.079.671 36.703.275 41.038.153
Accantonamenti e utilizzi di riserve 5.446.358 5.544.829 2.602.684 3.280.506 3.363.149
Oneri fi nanziari 2.462.341 3.661.310 4.047.965 8.854.962 8.950.793
Proventi fi nanziari -3.156.657 3.903.989 3.505.496 14.116.404 5.753.073
Ricavi diversi netti -16.513.623 -11.470.687 -19.101.108 -14.649.509 -20.587.209
Proventi straordinari netti 13.937.949 11.041.176 7.684.503 5.176.690 7.456.389
Imposte 5.649.754 6.116.943 6.746.264 5.906.745 6.026.881
Utile netto rettifi cato 25.610.843 36.551.191 28.388.451 26.943.292 12.390.121
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 25.610.843 36.551.191 28.388.451 26.943.292 12.390.121
88
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.9: Il bilancio riclassifi cato del comparto dei servizi alle persone (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 21.527.703 29.919.458 31.204.248 31.246.736 29.444.738
Immobilizzazioni immateriali nette 5.085.547 8.136.740 7.280.097 6.631.560 5.887.510
Immobilizzazioni materiali nette 16.442.156 21.782.718 23.924.151 24.615.176 23.557.228
Partecipazioni e crediti fi nanziari 14.235.570 12.896.704 12.661.113 14.401.840 13.334.361
Attività fi nanziarie a breve 3.065.103 3.907.515 3.980.235 6.260.752 7.974.082
Immobilizzazioni fi nanziarie 11.170.467 8.989.189 8.680.878 8.141.088 5.360.279
Magazzino 2.632.284 2.414.222 3.937.143 5.865.348 4.706.211
Crediti Commerciali 42.323.782 41.757.767 42.345.051 44.972.447 51.778.279
Liquidità’ 14.142.440 14.134.147 14.976.589 17.192.626 16.699.042
Altre attività 5.088.847 10.347.339 10.343.343 13.396.263 11.675.912
TOTALE ATTIVITA’ 99.950.626 111.469.637 115.467.487 127.075.260 127.638.543
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 24.519.182 24.734.384 26.900.959 31.948.165 31.482.667
Fondo TFR 731.820 794.639 864.736 947.454 1.046.298
Altri fondi 1.995.665 939.949 984.829 933.282 949.103
Debiti commerciali 33.795.054 45.342.163 43.240.566 47.652.930 49.318.272
Debiti fi nanziari 27.466.648 27.271.008 30.430.307 30.012.559 33.833.524
Debiti fi nanziari a breve 19.645.030 18.842.620 19.029.913 19.665.194 23.635.780
Debiti fi nanziari a medio-lungo 7.821.618 8.428.388 11.400.394 10.347.365 10.197.744
Altre passività 11.442.257 12.387.494 13.046.090 15.580.870 11.008.679
TOTALE PASSIVITA’ 99.950.626 111.469.637 115.467.487 127.075.260 127.638.543
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 159.316.052 168.592.789 174.789.913 175.438.321 172.181.998
Produzioni interne capitalizzate 15.415 76.937 20.436 3.858 -33.791
Variazione scorte prodotti fi niti 923.533 545.677 1.282.722 589.667 -1.127.722
Acquisti 62.590.835 61.226.086 64.176.011 60.781.302 57.545.910
Variazione scorte materie prime -273.884 -89.010 526.412 9.377 -63.248
Costi per servizi e godim. beni di terzi 67.076.104 77.835.718 80.114.095 79.992.708 77.363.357
Costo del lavoro totale 11.039.768 12.926.246 14.483.649 16.644.675 18.545.180
Ammortamenti e accantonamenti 5.920.471 5.886.150 6.397.323 7.296.691 7.244.022
Ammortamenti 5.384.999 5.623.939 6.103.650 6.865.636 6.628.779
Accantonamenti e utilizzi di riserve 535.472 262.211 293.673 431.055 615.243
Oneri fi nanziari 1.367.044 1.647.818 1.863.587 1.455.589 1.436.807
Proventi fi nanziari -775.166 318.456 -67.043 76.507 275.702
Ricavi diversi netti -8.743.300 -8.869.290 -8.246.580 -6.766.186 -6.651.635
Proventi straordinari netti 840.939 2.149.980 73.073 761.820 -1.819.755
Imposte 1.039.352 1.146.738 1.015.226 1.100.671 986.152
Utile netto rettifi cato 2.270.015 2.056.783 329.042 2.841.728 -359.879
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 2.270.015 2.056.783 329.042 2.841.728 -359.879
89
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.10: Il bilancio riclassifi cato del comparto degli alberghi e ristoranti (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 29.231.234 30.407.406 29.328.391 28.136.172 29.690.077
Immobilizzazioni immateriali nette 2.155.553 1.965.115 1.785.393 1.567.335 1.624.839
Immobilizzazioni materiali nette 27.075.681 28.442.291 27.542.998 26.568.837 28.065.238
Partecipazioni e crediti fi nanziari 1.286.134 590.023 2.131.625 1.616.114 2.622.018
Attività fi nanziarie a breve 241.592 131.777 955.194 518.915 1.099.057
Immobilizzazioni fi nanziarie 1.044.542 458.246 1.176.431 1.097.199 1.522.961
Magazzino 1.316.657 1.519.942 1.742.669 794.852 814.067
Crediti Commerciali 3.827.544 3.853.307 3.872.848 5.063.317 3.233.392
Liquidità’ 1.674.699 2.435.290 2.799.689 2.345.000 2.218.380
Altre attività 1.527.101 1.680.679 1.426.611 1.276.467 1.556.432
TOTALE ATTIVITA’ 38.863.369 40.486.647 41.301.833 39.231.922 40.134.366
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 7.837.960 9.102.896 10.187.512 9.680.882 8.775.177
Fondo TFR 307.267 364.204 388.930 342.107 369.744
Altri fondi 85.298 66.347 72.158 33.336 63.922
Debiti commerciali 13.766.214 15.865.315 15.228.890 12.086.414 14.073.215
Debiti fi nanziari 15.642.906 13.914.873 14.366.585 15.684.944 15.698.017
Debiti fi nanziari a breve 5.822.071 4.878.199 5.678.331 4.935.779 6.997.651
Debiti fi nanziari a medio-lungo 9.820.835 9.036.674 8.688.254 10.749.165 8.700.366
Altre passività 1.223.724 1.173.012 1.057.758 1.404.239 1.154.291
TOTALE PASSIVITA’ 38.863.369 40.486.647 41.301.833 39.231.922 40.134.366
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 22.592.398 26.978.815 26.704.166 25.355.830 29.895.518
Produzioni interne capitalizzate 105 126 125 2.442 0
Variazione scorte prodotti fi niti 633.313 715.814 825.325 176.788 221.587
Acquisti 8.362.570 9.715.573 9.644.214 9.506.186 11.891.093
Variazione scorte materie prime 574.428 722.480 621.166 1.397 -107.491
Costi per servizi e godim. beni di terzi 4.998.737 5.712.655 5.727.143 5.271.356 6.964.208
Costo del lavoro totale 6.554.311 7.645.655 8.276.219 8.003.682 9.347.289
Ammortamenti e accantonamenti 2.504.560 2.497.683 2.521.489 2.820.129 2.230.352
Ammortamenti 2.417.892 2.490.096 2.559.790 2.800.879 2.220.624
Accantonamenti e utilizzi di riserve 86.668 7.587 -38.301 19.250 9.728
Oneri fi nanziari 523.493 761.135 603.317 635.021 617.651
Proventi fi nanziari 32.694 41.739 55.742 28.102 17.388
Ricavi diversi netti -1.566.040 -2.066.080 -1.793.327 -837.307 -715.371
Proventi straordinari netti -671.915 -922.037 -1.033.359 -38.853 -133.267
Imposte 55.074 58.348 49.285 89.474 128.653
Utile netto rettifi cato -1.403.762 -920.192 -1.441.829 -1.637.449 -2.000.882
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio -1.403.762 -920.192 -1.441.829 -1.637.449 -2.000.882
90
RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
Tabella 6.11: Il bilancio riclassifi cato complessivo dell’economia (campione rappresentativo) – Importi in EURO
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
STATO PATRIMONIALE - ATTIVO
Immobilizzazioni tecniche nette 603.065.636 635.821.631 671.944.552 666.809.694 787.925.864
Immobilizzazioni immateriali nette 95.553.500 105.379.072 106.699.858 111.573.562 177.518.406
Immobilizzazioni materiali nette 507.512.136 530.442.559 565.244.694 555.236.132 610.407.458
Partecipazioni e crediti fi nanziari 434.790.563 497.965.046 544.690.495 532.756.585 537.470.658
Attività fi nanziarie a breve 163.266.399 191.013.698 194.937.042 159.446.736 177.526.492
Immobilizzazioni fi nanziarie 271.524.164 306.951.348 349.753.453 373.309.849 359.944.166
Magazzino 422.014.902 473.905.341 487.254.747 453.158.656 447.366.536
Crediti Commerciali 1.077.931.684 1.227.502.611 1.266.384.210 1.261.083.836 1.242.105.869
Liquidità’ 286.440.135 305.245.773 286.383.899 295.152.315 291.640.582
Altre attività 518.389.343 461.146.519 493.497.584 442.663.458 402.251.149
TOTALE ATTIVITA’ 3.342.632.263 3.601.586.921 3.750.155.487 3.651.624.544 3.708.760.658
STATO PATRIMONIALE - PASSIVO
Capitale netto 907.880.724 973.156.984 1.019.082.995 1.004.866.002 1.088.838.205
Fondo TFR 20.360.538 21.678.994 23.383.349 22.960.845 22.865.336
Altri fondi 88.137.317 102.183.640 105.853.901 103.446.467 101.503.455
Debiti commerciali 1.043.547.637 1.153.746.388 1.186.518.202 1.089.289.431 1.050.073.810
Debiti fi nanziari 800.820.247 927.928.426 970.600.670 1.043.429.784 1.094.719.111
Debiti fi nanziari a breve 442.401.864 492.738.963 490.763.270 509.487.847 539.141.320
Debiti fi nanziari a medio- lungo 358.418.383 435.189.463 479.837.400 533.941.937 555.577.791
Altre passività 481.885.800 422.892.489 444.716.370 387.632.015 350.760.741
TOTALE PASSIVITA’ 3.342.632.263 3.601.586.921 3.750.155.487 3.651.624.544 3.708.760.658
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RAPPORTO SULL’IMPRESA SAMMARINESE NEL 2010 – CCIAA DI SAN MARINO
CONTO ECONOMICO
Ricavi netti 3.792.529.179 4.104.059.148 4.186.904.668 3.736.501.096 3.690.334.701
Produzioni interne capitalizzate 3.552.729 1.025.447 3.167.389 2.548.210 1.552.125
Variazione scorte prodotti fi niti 26.857.527 43.196.319 42.355.314 38.039.222 43.829.335
Acquisti 2.218.565.092 2.418.362.026 2.424.817.291 2.049.222.398 2.072.066.616
Variazione scorte materie prime 19.218.686 40.585.580 -2.645.826 -52.653.006 -43.824.841
Costi per servizi e godim. beni di terzi 1.019.284.359 1.114.644.638 1.141.554.573 1.061.524.308 985.264.376
Costo del lavoro totale 338.537.459 366.455.428 393.340.363 391.804.234 404.993.957
Ammortamenti e accantonamenti 107.902.423 124.195.579 124.009.693 131.281.088 142.469.833
Ammortamenti 85.964.877 98.220.993 102.487.246 112.421.034 122.869.516
Accantonamenti e utilizzi di riserve 21.937.546 25.974.586 21.522.447 18.860.054 19.600.317
Oneri fi nanziari 31.040.681 40.622.525 43.936.943 40.821.555 46.286.738
Proventi fi nanziari 2.840.315 12.107.697 13.935.855 16.459.302 12.408.749
Ricavi diversi netti 5.517.228 20.219.239 7.601.572 18.719.725 8.147.555
Proventi straordinari netti 40.389.845 37.471.554 18.738.396 19.598.140 15.331.641
Imposte 22.335.995 22.990.623 22.555.704 20.125.904 21.023.573
Utile netto rettifi cato 153.239.500 171.394.165 119.842.801 84.433.202 55.674.172
Rettifi che 0 0 0 0 0
Utile dell’esercizio 153.239.500 171.394.165 119.842.801 84.433.202 55.674.172
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Tabella 6.12: La situazione economico-fi nanziaria dell’economia (campione rappresentativo)
ANNO 2006 2007 2008 2009 2010
Indicatori di Bilancio
Valore della produzione (milioni di euro) 3.823 4.148 4.232 3.777 3.736
Var. % valore della produzione n.d. 8,5 2,0 -10,8 -1,1
Capitale totale (milioni di euro) 2.103 2.337 2.426 2.381 2.477
Capitale circolante netto (milioni di euro) n.d. 502 557 596 632
Il conto economico in % della produzione
+ Altri ricavi netti 0,1 0,5 0,2 0,5 0,2
- Consumi 57,5 57,3 57,4 55,6 56,6
- Servizi 26,7 26,9 27,0 28,1 26,4
- Costo del lavoro 8,9 8,8 9,3 10,4 10,8
= Margine operativo lordo 7,1 7,5 6,6 6,4 6,4
- Ammortamenti e accantonamenti 2,8 3,0 2,9 3,5 3,8
- Oneri fi nanziari netti 0,7 0,7 0,7 0,6 0,9
+ Proventi straordinari netti 1,1 0,9 0,4 0,5 0,4
- Imposte 0,6 0,6 0,5 0,5 0,6
= Utile netto rettifi cato 4,0 4,1 2,8 2,2 1,5
Redditività e autofi nanziamento
ROI n.d. 8,4 6,5 4,5 3,9
Redditività gestione straordinaria n.d. 1,7 0,8 0,8 0,6
EBIT (% Capitale Totale) n.d. 10,0 7,2 5,4 4,6
Redditività gestione fi nanziaria n.d. -1,3 -1,3 -1,0 -1,4
ROE n.d. 18,2 12,0 8,3 5,3
Cash fl ow (% Produzione) 6,8 7,1 5,8 5,7 5,3
Il capitale circolante
Capitale circolante netto (% Produzione) n.d. 12,1 13,2 15,8 16,9
Giorni magazzino n.d. 39 41 45 43
Giorni clienti n.d. 103 108 123 123
Giorni fornitori n.d. 113 119 133 127
Alcuni elementi strutturali
Intensità di capitale fi sso (% Produzione) n.d. 14,9 15,4 17,7 19,5
Intensità di capitale operativo (% Produzione) n.d. 53,5 56,3 63,6 65,0
Rendimento medio attività fi nanziarie (%) n.d. 1,6 1,7 2,0 1,5
Capitale Proprio (% Totale Passivo) 27,2 27,0 27,2 27,5 29,4
Debiti fi nanziari (% Totale Passivo) 24,0 25,8 25,9 28,6 29,5
Leverage 0,88 0,96 0,95 1,04 1,01
Costo medio indebitamento fi nanziario (%) n.d. 4,7 4,6 4,1 4,3
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Bibliografi a
Il presente rapporto è stato redatto integrando i dati dei bilanci raccolti annualmente dalla Camera di Commercio con informazioni provenienti da altre pubblicazioni.
Si riporta di seguito l’elenco dettagliato delle fonti di riferimento.
• Relazione Economico Statistica al Bilancio di Previsione dello Stato Anni 2004 – 2011 – Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica (UPECEDS), sito Internet www.statistica.sm
• Bollettini di Statistica dal 2001 al 2011, Annuali e/o Trimestrali Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica (UPECEDS) sito Internet www.statistica.sm
• Bollettini di Statistica dal 1988 al 2000 – Uffi cio Programmazione Economica e Centro Elaborazione Dati e Statistica (UPECEDS) disponibili presso la Biblioteca di Stato.
• Programma Economico 2010 e 2011 – Segreteria di Stato per le Finanze e il Bilancio e i Rapporti con l’AASFN
I dati relativi all’economia italiana sono tratti dalle seguenti fonti:
o fonte ISTAT per i dati di natura macroeconomica (come il PIL, le esportazioni, la CIG, l’occupazione..) e per quelli sul clima di fi ducia degli operatori economici.
o fonte MOVIMPRESE di Infocamere per i dati relativi alla numerosità delle imprese.
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Arti Grafi che Sammarinesi - R.S.M.
Finito di stampare nel mese di dicembre 2011