radici
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Antonio Brusa
“Mundus”, rivista di didattica della storia
Mestre, 24 marzo 2010Trapani, Catania, aprile 2010
l’Eurocentrismo non è più solo al mondo
Ogni stato, nazione, popolo, gruppo ha costituito un visione del mondo autocentrata
Con le proprie origini, con la propria identità, con una storia da raccontare e da imparare
Mediare fra storie autocentrate?
Trovare spazi di rappresentazione per tutte?
Imporre una a tutte le altre?
Farla finita con le storie autocentrate?
Scegliere un alimento considerato “identitario”
Analizzarne le componenti e le tecniche di cottura (il fuoco, il forno, la ceramica ecc)
Localizzare sulla carta geografica “l’impronta mondiale di quel cibo”
Ognuno di noi è una combinazione e una mescolanza particolare di un intreccio di oggetti, idee, immagini, persone, che proviene da tutto il mondo
L’illusione identitaria ci fa credere di essere autoctoni, e che le nostre radici affondino in un solo punto della terra. In realtà le nostre radici sono sempre mondiali
L’internet è solo una delle reti che avvolgono il mondo
Vi sono gli scambi commerciali, alimentari, la moda, la musica
Vi sono gli spostamenti di persone: per lavoro, paura, guerra, fame, turismo, studio
“Il bambino esploso”
Ogni allievo analizza se stesso (vestiti, oggetti, idee, fantasie, letture, musica, cibi)
Sistema sulla carta geografica mondiale gli elementi che costituiscono la sua identità
Si confrontano le impronte mondiali degli allievi. Tutti sono “stranieri”
Non è il modo e l’arte di comprendere gli altri e di vivere bene insieme
E’ l’insegnamento delle conoscenze e dei quadri concettuali necessari per capire tutti
Implica una profonda revisione, sia dei concetti (radici, identità), sia dei contenuti di studio