racconti itineranti

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ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN GIOVANNI” PROGETTO LETTURA PROGETTO LETTURA “Giriamo pagina” Anno scolastico 2009 2010 1 Anno scolastico 2009-2010

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Prodotto finale del Progetto "Racconti itineranti. Animali in viaggio" realizzato nell'ambito del Pogetto lettura "Giriamo pagina" nell'Istituto Comprensivo "San Giovanni" di Trieste A.S. 2009-2010

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ISTITUTO COMPRENSIVO “SAN GIOVANNI”

PROGETTO LETTURAPROGETTO LETTURA “Giriamo pagina”

Anno scolastico 2009 20101

Anno scolastico 2009-2010

Racconti ItinerantiRacconti Itineranti“ANIMALI IN VIAGGIO”ANIMALI IN VIAGGIO

a cura di Caterina Navarra e Maria Spanovangelis

Disegni e testi degli alunni e degli studentidelle scuole dell’infanzia Filzi-Grego, Kandler e Longera, delle classi

d t t i t d ll l i i Fil i Gseconde, terze, quarte e quinte delle scuole primarie Filzi-Grego, Mauro e Suvich, delle classi prime della scuola secondaria di primo

grado Codermatz con la collaborazione degli insegnanti Bellini, Benes, Benevol, Caponnetto, Dellapietra, Navarra, Radin, Rudella,

Schiavolin, Spanovangelis, Stocca, Struja

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INDICE GENERALEdiapositive

INTRODUZIONE n° 4 - n° 7

ANIMALI IN VIAGGIOCAPITOLO I: Il raduno n° 8 - n° 28CAPITOLO II: Il viaggio dei disegni n° 29 - n° 95CAPITOLO III: Di nuovo in marcia n° 95 - n° 123

GALLERIA DEI DISEGNI n° 159 - n° 250ELENCO DEGLI ILLUSTRATORI E AUTORI n° 124 - n° 135

NB: QUANDO VEDI PAROLE SCRITTE NEL COLORE AZZURRINO PREMI IL PULSANTE ENTER E COSI’ SIAZZURRINO, PREMI IL PULSANTE ENTER E COSI SI APRIRANNO I DISEGNI COLLEGATI

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INTRODUZIONE

Il Progetto Lettura dell’anno scolastico 2009-2010 è stato caratterizzato dalla proposta dei “Racconti Itineranti” per un percorso dalle scuole dell’infanzia alla scuola secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “San Giovanni” di Trieste.

L'intenzione è stata pertanto quella di creare delle storie che potessero diventare qualcosa di aperto, non un insieme chiuso, definito una volta per tutte. Ebbene, questa era la caratteristica saliente di ciò che si sarebbe voluto realizzare con il progetto scolastico: racconti che iniziavano dalla loro struttura iconicascolastico: racconti che iniziavano dalla loro struttura iconica, rappresentata dai disegni degli alunni della scuola dell’infanzia, da qui passavano agli alunni delle classi delle scuole primarie per essere arricchiti e ampliati progressivamente fino alla versione che ne avrebbero dato gli studenti della scuola secondaria di primo grado..

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I docenti partecipanti hanno condiviso la scelta del tema conduttore dei racconti individuato negli animali e nel loro ambiente.I bambini delle scuole dell’infanzia hanno disegnato i loro “racconti” fornendo gcosì le illustrazioni dalle quali sono partiti i racconti veri e propri che, passando di età in età, hanno subito alcune rielaborazioni fino alla stesura definitiva del testodefinitiva del testo.

La conclusione del percorso è stata il lavoro dei gruppi misti di alunni delle classi quinte e alunni delle classi prime della scuola secondaria che, dopo l' i d l t l l d l ll'assegnazione del racconto sul quale dovevano lavorare, avevano la possibilità di scegliere varie opzioni di lavoro sul testo: potevano modificare solo l'inizio del testo;potevano modificare solo lo svolgimento o la conclusione;potevano lasciare intatta la storia ampliando le descrizioni;potevano lasciare intatta la storia ma rielaborandone il lessico;potevano lasciare intatta la storia ma rielaborandone il lessico;potevano inventare una storia nella storia ampliando così il testo originario.

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Completato il tutto i vari gruppi decidevano, definitivamente, se mantenere o cambiare il titolo del raccontomantenere o cambiare il titolo del racconto.

I docenti hanno coordinato le attività nelle rispettive classi; il materiale poi è passato ad alcune docenti della commissione biblioteca che lo hanno rielaborato per arrivare alla realizzazione dei libri, uno in formato digitale, completo di tutti i racconti e disegni, ed uno in formato cartaceo g , p g ,con allegato il CD.

Agli alunni delle classi quinte è stato consegnato a fine annoAgli alunni delle classi quinte è stato consegnato, a fine anno scolastico, un libretto ridotto con alcuni dei testi elaborati, mentre, con il nuovo anno scolastico 2010 – 2011, è stato consegnato a tutti gli altri

t i ti il CDpartecipanti il CD

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Ogni Biblioteca Scolastica ha ricevuto una copia del libro contenente i racconti i ti ll’ lti i l b i ill t t l i d i di i d tt li di igiunti all’ultima rielaborazione e illustrato con alcuni dei disegni, o dettagli di essi,

fatti dai bambini.

Hanno aderito al progetto le seguenti sezioni e classi dell’anno scolasticoHanno aderito al progetto le seguenti sezioni e classi dell anno scolastico 2009 – 2010:Scuola dell’infanzia Filzi Grego, Scuola dell’infanzia Kandler, Scuola dell’infanzia Longera Scuola primaria Filzi Grego (classi: II A e III A) Scuola primaria MauroLongera, Scuola primaria Filzi-Grego (classi: II A e III A), Scuola primaria Mauro (classi: IV A, IV B, IV C e V A), Scuola primaria Suvich (classi: III A e V A), Scuola secondaria di primo grado Codermatz (classi: I B e I C).

Hanno coordinato le attività di classe gli insegnanti:Hanno coordinato le attività di classe gli insegnanti:Bellini, Navarra e Rudella per la scuola dell’infanzia, gli insegnanti Dellapietra, Benevol, Benes, Spanovangelis, Stocca e Struja delle scuole primarie e infine le insegnanti Caponnetto e Schiavolin della scuola primaria di primo gradoinsegnanti Caponnetto e Schiavolin della scuola primaria di primo grado coinvolgendo un totale di 220 tra bambini e ragazzi.

Hanno curato l’edizione del CD e del libro le insegnanti Caterina Navarra e Maria Spanovangelis coadiuvate dalle studentesse del servizio civile solidale p gDebora Capuzzo e Giorgia Kakovic e dall’educatore Moreno Castagna.

7Ciascun racconto definitivo presenterà il titolo e gli autori mentre nel sottotitolo verranno precisati i dati del racconto sul quale quel gruppo ha lavorato.

CAPITOLO PRIMO

IL RADUNO

E TANTO TEMPO FA GLI ANTICHI RACCONTAVANO DI UN GIOVANE CHE SUONAVA COSI’ SOAVEMENTE DA INCANTARE ANCHE GLI ANIMALI PIU’ FEROCIANIMALI PIU’ FEROCI.

IL GIOVANE, DI NOME ORFEO, SAPEVA SUONARE LA LIRA UNO STRUMENTO A CORDE SUONARE LA LIRA, UNO STRUMENTO A CORDE. SI SEDEVA ALL’OMBRA DI UN ALBERO NEL BOSCO E GLI ANIMALI, ATTIRATI DALLA SUA MUSICA VENIVANO AD ASCOLTARE MUSICA, VENIVANO AD ASCOLTARE.

STAVANO INSIEME DIMENTICANDOSI DEGLI ISTINTI NATURALI SENZA CHE LE PREDE ISTINTI NATURALI, SENZA CHE LE PREDE FOSSERO CATTURATE DAI PREDATORI E SI LASCIAVANO AMMALIARE DALLE DOLCI MELODIE.

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MELODIE.

TRASCORSERO ANNI SECOLI E MILLENNI DURANTE I QUALI TRASCORSERO ANNI, SECOLI E MILLENNI DURANTE I QUALI SI TRAMANDAVA, TRA GLI ANIMALI, IL RICORDO DI QUEI MOMENTI DI ARMONIA.

UN GIORNO, ALCUNI PENSARONO “PERCHE’ NON PREPARIAMO LE VALIGIE TUTTI INSIEME E ANDIAMO ALLA RICERCA DI LE VALIGIE TUTTI INSIEME E ANDIAMO ALLA RICERCA DI QUALCUNO CHE CI FACCIA ASCOLTARE NUOVAMENTE DEI BEI RACCONTI ?”.

FU COSI’ CHE SI DIFFUSE IL MESSAGGIO E SI RITROVARONO INSIEME PER LA PARTENZA GLI ANIMALI PREISTORICI E FANTASTICI, GLI ANIMALI STORICI E REALI, QUELLI GRANDI E QUELLI PICCOLI, QUELLI VELOCI E QUELLI LENTI, QUELLI SPESSO RICORDATI E QUELLI SPESSO DIMENTICATI ...

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PRIMO AD ARRIVARE FU UN TERRIBILE

DINOSAURO CON IL FUOCO.

POI VENNE IL MAMMUTHDALLE MONTAGNE INNEVATE ELA GATTA ISIDE DAL CALDO EGITTOLA GATTA ISIDE DAL CALDO EGITTO.

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C’ERANO DRAGHI TERRIBILI,QUELLI CHE SPUTAVANO FUOCO

E UNO CHE ERA TUTTO GIALLO E ROSSOTANTO FUOCO AVEVA INTORNO A SE’.

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AMAVANO I GOMITOLI DI LANA

SI RITROVARONO GLI ANIMALI DOMESTICI.TRA DI LORO C’ERANOI GATTI GIOCHERELLONI I GATTI GIOCHERELLONI CHE AMAVANOI GOMITOLI DI LANA I GOMITOLI DI LANA

QUELLICHEGIOCAVANO CON LEO CON LEPALLINE E,INTANTO,PRENDEVANO ITOPOLINI

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C’ERANO GATTI OSSERVATORI

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E C’ERANO UN TOPOLINOSOLO SOLETTO E UNO CHESOLO SOLETTO E UNO CHE,STUPITO, GUARDAVA VERSOL’ALTO

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C’ERANO CANI ARRABBIATI E ANCHE MOLTO ARRABBIATI INSIEME A CANI ALLA RICERCA DI TRACCE SPERDUTE

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GIUNSERO CAVALLI CHE PRIMA STAVANO NELLE STALLE, ALTRI CHE SI ACCOMPAGNAVANO ALTRI CHE SI ACCOMPAGNAVANO AI LORO CAVALIERI

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ALTRI ANCORA CHE ERANO AL PASCOLO OPPURE CORREVANO VELOCI SUI PRATI

E C’ERANO ANCHE DUE CAVALLI CHE PARLAVANO CON I BRUCHI!

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C’ERA UN ASINELLO SERIO…C ERA UN ASINELLO SERIOCON UN’APE ALLEGRA

C’ERANO POI ANIMALI DEI PRATI E DEI BOSCHI LENTE PRATI E DEI BOSCHI, LENTE CHIOCCIOLE E TARTARUGHE, VARIOPINTE FARFALLE E SCOIATTOLI AFFAMATI

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C’ERA UN CONIGLIO CHE AVEVA FATTO UNA BELLA SCORTA DI CAROTE UNA BELLA SCORTA DI CAROTE

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SI TROVASSERO NELLA FORESTAO NELLA SAVANAO NELLA SAVANA

O NELLA GIUNGLA, NON MANCAVANO LUNGHI SERPENTI STRISCIANTI OPPURE RITTI COME STRISCIANTI OPPURE RITTI COME SPADE

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NEI BOSCHI VOLPIADDORMENTATE

E ESTAVANO DISTESE,

MENTRE SINGOLI CERBIATTI O INTERE FAMIGLIE PASSEGGIAVANO E I CUCCIOLI CURIOSI SI CUCCIOLI, CURIOSI, SI GUARDAVANO INTORNO. TUTTI SI AVVIARONO.

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ALTRI POSSENTI E FORTI ANIMALI SI ALTRI POSSENTI E FORTI ANIMALI SI PREPARAVANO, ERANO GLI ELEFANTI DALLA LUNGA PROBOSCIDE E LE TIGRI DAL PELO COLOR ARANCIONE SCURO CON UN PO’ DI COLOR MATTONE E LE STRIATURE NERE.

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TRA LE TIGRI C’ERA PURE UNATRA LE TIGRI C ERA PURE UNACHE ARRIVAVA CON IL SUODOMATORE

E LONTANO DA LORO STAVASILENZIOSA UNA ZEBRA CHE

24SI ERA TROVATA UNA BELLACASA.

C’ERANO DELFINI E PESCI NEL MARE BLU E AZZURRO, E IN QUELLO FREDDISSIMO DEL POLO, GLI IMPECCABILI PINGUINI

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TUTT GL N M LTUTTI GLI ANIMALI,QUINDI, LASCIATE LELORO TANE E DIMORE, CHISVEGLIANDOSI DALSVEGLIANDOSI DALSONNO, CHITRASCURANDO GLIIMPEGNI, CHI CHIEDENDOUN PASSAGGIO AI PIU’UN PASSAGGIO AI PIU’VELOCI, GIUNSERO ALPUNTO D’INCONTRO E, NELPIENO DEL MATTINOPIENO DEL MATTINO,ASPETTARONO CHE LERONDINI INDICASSERO LAVIA…

LE RONDINI LI GUIDARONO DOVE C’ERA CHI AVEVA VOGLIA DI PARLARE A LORO E COSI’, PIANO PIANO, CIASCUNO COMINCIO’ A TROVARE IL SUO POSTO

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TROVARE IL SUO POSTO.

CAPITOLO SECONDO

IL VIAGGIO DEI DISEGNI

I PRIMI AD ACCOGLIERE GLI ANIMALI FURONO I BAMBINI DELLE SCUOLE DELL’INFANZIA.

I LORO COLORI MAGICI DANZAVANO VELOCI SUI FOGLI E GLI ANIMALI AMMUTOLITI OSSERVAVANO CON

CERCA I DISEGNICHE RACCONTANO

E GLI ANIMALI AMMUTOLITI OSSERVAVANO CON ATTENZIONE. ALCUNI BAMBINI, POI, COMINCIARONO ANCHE A RACCONTARE BREVI STORIE.

CHE RACCONTANOLE STORIE!PUOI TROVARLI NELPRIMO CAPITOLOOPPURE NELLAGALLERIA DEI DISEGNI

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LISA

“ IL GATTO STA GIOCANDO CON LA PALLA E IL GOMITOLO DI LANA”.

BLENDY

“ LA MIA TIGRE HA TROVATO UN SERPENTE PER MANGIARLO “.

PHOEBE

“ GLI UCCELLINI GUARDANO GIÙ E VEDONO LO SCOIATTOLO, CHE È GLI UCCELLINI GUARDANO GIÙ E VEDONO LO SCOIATTOLO, CHE È NELLA CASA DEGLI UCCELLINI E MANGIA I LORO SEMI “.

SENDY

“ HO DISEGNATO UN GATTO CHE GIOCA CON LA PALLA E PRENDE IL

29TOPO “.

ONYONY

“ LA MIA FARFALLA VOLA SUI FIORI E POI LI MANGIA “.

ROSSELLA

“ LA FAMIGLIA DI CERVI MANGIA L’ERBA; PAPÀ CERVO E MAMMA CERVO HANNO IL LORO CUCCIOLO CHE È UN BAMBI E STANNO VICINO AL CASTELLO DEI BAMBI “.

FRANCESCA

“LA MAMMA CERVO DICE AI SUOI PICCOLI DI GUARDARSI INTORNO. IL BAMBI FEMMINA GUARDA UNO SCOIATTOLO CHE DORME NELLA SUA TANA UNO SCOIATTOLO CHE DORME NELLA SUA TANA. L’ALTRO BAMBI FEMMINA CAMMINA GUARDANDO IL CASTELLO DEL RE”.

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KATIA

“WINNIE POOH STA GIOCANDO CON LA BAMBOLA DI ROBIN”.

ARDITA

“LA TARTARUGA È USCITA DALLA CASA NEL CASTELLO ED È ANDATA FUORI A FARE UNA PASSEGGIATA”PASSEGGIATA .

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COME ERA STATO BELLO!COME ERA STATO BELLO!

G GLI ANIMALI SI RITROVARONO DI NUOVO DA SOLI

QUANDO I BAMBINI CHIUSERO I CAPPUCCI DEI PENNARELLI

E LE ILLUSTRAZIONI FURONO RIPOSTE IN UN E LE ILLUSTRAZIONI FURONO RIPOSTE IN UN

RACCOGLITORE, UNA SOPRA L’ALTRA.

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UN ELEFANTINO ALLORA PROPOSE: “PERCHÉ NON

CHIEDIAMO AL VENTO DI PORTARE I RACCONTI IN

VIAGGIO AD ALTRI BAMBINI PER ASCOLTARE ANCORA LE

LORO STORIE?” LORO STORIE?”.

TUTTI FURONO D’ACCORDO E IL VENTO SOFFIÒ TUTTI FURONO D ACCORDO E IL VENTO SOFFIÒ

SPINGENDO I FOGLI VERSO LE SCUOLE PRIMARIE.

GLI ANIMALI SI AVVIARONO NASCOSTI TRA I COLORI

DELLE ILLUSTRAZIONI

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DELLE ILLUSTRAZIONI.

Angelo Francesca Lorenzo V. Letiziag F

GLI ELEFANTI VERDI

C'era una volta un elefante che viveva nella savana con il suo

piccolo elefantino.

Un giorno, mentre camminavano, trovarono un prato molto

grande e si misero a mangiare l'erba. Piano piano l'elefante

cominciò a diventare verde, sempre più verde, verde dalle

zampe alle orecchie e … anche al piccolo stava succedendo la

stessa cosa! Poverini!

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Avevano mangiato l'erba verdenata che fa diventare tutti

verdiverdi.

Tutti tristi andarono al laghetto per bere e lì trovarono un

pesce azzurro che chiese:" Che cosa è successo?" Loro glielo pesce azzurro che chiese: Che cosa è successo? Loro glielo

raccontarono e il pesciolino decise di aiutarli: diede ai due

elefanti un'acqua magica che, appena bevuta, li fece ritornare elefant un acqua mag ca che, appena bevuta, l fece r tornare

grigi.

Da allora i due elefanti mangiano solo noccioline.

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Michele Julian Mattia Daniel

LA TIGRE ARRABBIATALA TIGRE ARRABBIATA

C'era una volta un bambino che si chiamava Marco e aveva una tigre e C era una volta un bambino che si chiamava Marco e aveva una tigre e

un topolino nel giardino.

Marco pensava che fossero amici, invece era proprio il contrario: ogni p , p p g

giorno si rincorrevano e quando Marco usciva e li vedeva diceva:" Ma

come giocate voi? Sembra che sia passato un uragano!!".g p g

Un giorno il topolino fece uno scherzo alla tigre da ridere a crepapelle:

prese un topo finto e lo mise dentro un barattolo di peperoncini piccanti.

Così, mentre la tigre cercava il topo, vide quello finto e se lo mangiò.

Dopo un po' sentì un bruciore e disse:" E' la mia bocca che brucia!" e

fece uscire tutto il fuoco.

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Cristina Lorenzo P Sebastiano SimoneCristina Lorenzo P Sebastiano Simone

LA REGINA ELISABETTALA REGINA ELISABETTA

C'era una volta una regina di nome Elisabetta che abitava in un

castello con suo marito Rodolfo.castello con suo marito Rodolfo.

Dal giorno in cui era nata la figlia Sorina, il marito badava troppo alla

figlia e non alla moglie e così lei se ne andò molto lontano dalla sorella g g

Lorella in Romania accompagnata dal suo fedele cocchiere.

Intanto nel suo castello, il re tartarugo Rodolfo era triste: telefonava, g

mandava messaggi, piccioni viaggiatori, ma lei non rispondeva.

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Allora decise di raggiungerla e di lasciare la figlia Sorina con la

cicogna, la sua baby-sitter.c cogna, la sua baby s tter.

Dopo mesi e mesi arrivò in Romania e si scusò con sua moglie p g

perché aveva badato troppo alla figlia.

La regina tartaruga lo perdonò e tornarono al castello. Tutti i

loro sudditi fecero una grande festa e da allora vissero tutti

felici e contenti.

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Nicola D

BABÙ AL MARE

C'era una volta, in un posto molto lontano, una bellissima

spiaggia di sabbia dorata.

Ogni tanto chi passeggiava sulla spiaggia sentiva dei rumori

strani, infatti sotto quella bellissima

spiaggia...magiaaa...c'era la spiaggia del koala Babù; i rumori

che si sentivano li faceva lui.

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Un giorno, appena arrivato sulla spiaggia, si mise il costume da

bagno e fece un grande tuffo. Ad un certo punto arrivarono

delle meduse che gli fulminarono l'occhio. Si fece male, ma

tanto male e l'occhio divenne tutto rosso.

N l d l l k l d Non appena lo videro, gli altri koala si misero a ridere e ogni

volta che andava al mare tutti impazzivano e gridavano:"

G d t ! C'è B bù l' hi f l f l Guardate! C'è Babù con l'occhio rosso fuoco: al fuoco, al

fuoco!".

Da quel giorno Babù si mise gli occhiali da sole per non fare Da quel giorno Babù si mise gli occhiali da sole per non fare

vedere l'occhio rosso.

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Alessandro RTARTA SI INNAMORA

C'era una volta una tartaruga di nome Tarta: era una tartaruga C era una volta una tartaruga di nome Tarta: era una tartaruga tranquilla che abitava in un castello; non aveva il marito, perché non si voleva sposare.Tanti la volevano sposare ma lei diceva:" No grazie, non voglio sposarmi!".Un giorno però vide un tartarugo che le pareva perfetto per lei Un giorno però vide un tartarugo che le pareva perfetto per lei, gli andò vicine e gli disse:" Buongiorno!" "Buongiorno a lei signorina!" disse il tartarugo e parlando e parlando si innamorarono.Così Tarta chiese:" Ci sposiamo?" "Sì, certo, come potrei dire di no!"no! .Fu così che Tarta e il tartarugo si sposarono e vissero felici e contenti.

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Rebecca B

IL TOPOLINO E IL GATTOIL TOPOLINO E IL GATTO

C'era una volta un topolino blu che si chiamava Daniele e portava

sempre gli occhiali da sole.sempre gli occhiali da sole.

Un giorno arrivò un gatto; il topolino, pensando che fosse cattivo, scappò

ma quando si fermò vide che il gatto stava piangendo.q g p g

Il topolino incuriosito tornò indietro e il gatto gli spiegò che era sempre

solo e che non riusciva mai a trovare amici, e che quando li trovava, subito

li perdeva.

Il topolino allora gli disse che sarebbe diventato lui suo amico e che non

l'avrebbe mai abbandonato.

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Emy LNINA E L'ORCO

C'era una volta Nina, una chiocciola regina, che viveva in un castello. , g ,Un bel giorno uscì dal castello per fare un giro nel bosco; camminò, camminò, finchè arrivò in una caverna sconosciuta. Entrò e vide un orco gigante. Per la paura Nina urlò e si nascose sotto un fungopaura Nina urlò e si nascose sotto un fungo.L'orco fu svegliato da quell'urlo ma non vide nessuno, guardò meglio, ma ancora non vide nessuno.All i i i hé t t f Allora si mise a piangere perché aveva tanta fame. Nina, ben nascosta, non sopportò quelle lacrime, uscì dal nascondiglio e gli diede cento fragole.L'orco le mangiò tutte in un sol boccone e ,per ringraziarla, la lasciò andare via.

Finalmente Nina ritornò al castello e , dopo un bagno rilassante, raccontò il Finalmente Nina ritornò al castello e , dopo un bagno rilassante, raccontò il suo incontro con l'orco a tutti gli animali abitanti del castello.

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Federico N

GUSTI SON GUSTI

C'era una volta un formichiere che si chiamava Pino.

d d l f h h Un giorno, mentre stava mangiando, vide un elefante che mangiava anche

lui.

Il f i hi ò h l' b f hif d i l' l f t Il formichiere pensò che l'erba fosse schifosa da mangiare e l'elefante

pensò la stessa cosa delle formiche che Pino stava gustando.

"Che schifezza mangi?" domandò Pino "Pensa alle tue!" rispose Che schifezza mangi? domandò Pino. Pensa alle tue! rispose

l'elefante.

Iniziarono a combattere e combatterono fino a sera quando l'elefante Iniziarono a combattere e combatterono fino a sera, quando l elefante

disse:" Se combattiamo non risolveremo niente!".

"Hai ragione!" disse PinoHai ragione! disse Pino.

E così Pino e l'elefante, che si chiamava Luigi, divennero amici anche se

Pino mangiava sempre formiche e Luigi sempre erba.

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Pino mangiava sempre formiche e Luigi sempre erba.

Tommaso B

L T GRE E LE UE VVENTURELA TIGRE E LE SUE AVVENTURE

L ti i l ll l ll tt t di “ P La tigre va a cacciare le gazzelle e la gazzella catturata dice: “ Per

favore non mangiarmi, se tu non mi mangi, quando sarai in pericolo, io ti

aiuterò”aiuterò .

Una mattina la tigre fece la sua passeggiata quotidiana e un gorilla le

chiese: “ Chi sei? Questo è il mio territorio come ti chiami?” La tigre chiese: Chi sei? Questo è il mio territorio, come ti chiami? . La tigre

rispose:” Mi chiamo Jimmy”.

Il gorilla disse:” Catturiamola!” e tutti fecero quello che aveva detto il Il gorilla disse: Catturiamola! e tutti fecero quello che aveva detto il

gorilla e la tigre allora gridò:” Aiuto!”

La gazzella venne ad aiutarla subito. Con delle cornate mise ko il gorilla e La gazzella venne ad a utarla sub to. on delle cornate m se ko l gor lla e

salvò la tigre. La tigre disse grazie e la gazzella imbarazzata rispose che

non era niente! Così la tigre venne salvata e visse bene.

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g

La tigre Jimmy andò in città a lavorare e tutti erano spaventati. Una g y p

mattina un gatto selvatico voleva comprare del cibo ma non aveva soldi

allora la tigre gli disse:” Te lo do lo stesso il cibo ma quando sarò in

pericolo tu mi dovrai aiutare” e il gatto selvatico rispose:” Io mantengo

sempre le promesse!”

Nel pomeriggio dei signori spararono alla tigre che disse:” Ah, mi hanno

colpita!”. Il gatto selvatico corse ad aiutarla e con due zampate fece

svenire i signori e con delle leccate curò la tigre. Come sempre la tigre

Jimmy venne aiutata.

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La tigre Jimmy andò nella Jungla perché voleva trovare un avversario. Un leopardo valoroso voleva combattere e la tigre disse:” ti sfido!” il leopardo valoroso voleva combattere e la tigre disse: ti sfido! il leopardo accettò. Combatterono a lungo ma la tigre, che era furba, con una finta spaventò il leopardo e con una zampata lo battè.La tigre Jimmy era stanca di tutte quelle avventure allora si mise a g J mmy q mdormire e tutti vissero felici tranne i nemici.

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Emil BEmil B

LA GIRAFFA CARLOTTA E I PROBLEMI RISOLTILA GIRAFFA CARLOTTA E I PROBLEMI RISOLTI

La giraffa Carlotta ebbe fame e a un certo punto su una piccola collina La giraffa Carlotta ebbe fame e a un certo punto, su una piccola collina,

vide un albero; non era con tante foglie ma a Carlotta bastavano le foglie

che c’erano sull'albero.che c erano sull albero.

La giraffa Carlotta venne rapita e portata allo zoo. Carlotta disse:”quanto

smog, voglio uscire!” era notte e i guardiani dello zoo stavano dormendo e g, g g

visto che la giraffa Carlotta ha il collo lungo, prese le chiavi, aprì la porta e

scappò via dicendo:” Che sollievo, in città c'era troppo smog!”pp pp g

48

Gabriele C

LA VOLPE VOLP

C'era una volta una volpe di nome Volp che andò al parco della città di

Berlino.

Berlino era molto inquinata, e allora Volp disse:” certo che questa città

è molto inquinata! Cof, cof, cof” tossì la volpe. Allora un signore la

incontrò e le chiese:” ti senti bene?” “Si si, cof, grazie!” rispose Volp. “

Vi i i !!!” “V b f”Vieni a casa mia!!!” “Va bene, cof”,

Dopo un po' Volp disse:” preferisco il bosco” allora torno nel bosco e

min iò i n li nim li d l b s ; si st ì n t n iss cominciò a giocare con gli animali del bosco; si costruì una tana e visse

felice e contenta.

49

Riccardo CRiccardo C

FIORDIRISO

C'era una volta un'ape che si chiamava Fiordiriso C era una volta un ape che si chiamava Fiordiriso.

L'ape andò a casa dove i suoi figli erano appena nati e sua moglie

disse:” Com'è andata al lavoro con il nuovo alveare?” “Sì, molto disse Com è andata al lavoro con il nuovo alveare? Sì, molto

bene” rispose Fiordiriso.

Un giorno arrivarono gli apicoltori e tutte le api cercarono di g g p p

pungerli ma non era una buona idea.

Le api femmine e i loro bambini scapparono tutti mentre i maschi li p pp

circondarono e gli apicoltori presero tutto il miele.

Le api tornarono all'alveare e non trovarono più il miele. Gli

apicoltori si tolsero le tute e le api li attaccarono. Gli apicoltori

corsero ma non servì perché le api li punsero perché loro erano

50ormai stanchi di correre e finirono con una brutta malattia.

Darina G

LA ZEBRA IN UN BOSCOLA ZEBRA IN UN BOSCO

C'era una volta una zebra che aveva due sorelle che erano antipatiche, così un giorno decise di scappare e arrivò nel bosco. Arrivata nel bosco vede un uccellino che le dice:” Scappa, scappa, qua nel bosco si aggira un lupo!”lupo! .La zebra scappò ed arrivò in una radura dove vide un'altra zebra uguale a lei. La zebra le chiede se è stanca e così l'altra zebra si riposa con la sua nuova amica zebranuova amica zebra.Il giorno dopo la sua amica zebra non c'era più, era scappata e così decide di ritornare dall'uccellino, che intanto stava dormendo, e gli chiede:” Uccellino, per caso hai visto una zebra uguale a me?” E l'uccellino le risponde di no. La zebra decide di ritornare dalle sue sorelle e loro gli dicono che gneanche lì c'era. La zebra era molto disperata ma per fortuna il giorno dopo la ritrova e vissero felici e contenti.

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Lucia G

SARA E TERESA...LA STORIA DI DUE API

C'erano una volta due api che svolazzavano in cielo e si incontrarono e

si chiedono:”Come ti chiami?” e l'altra ape gli dice che si chiamava

Teresa.

Teresa chiede all'altra ape come si chiamava e l'ape disse a Teresa che

si chiamava Sara. Questa chiese a Teresa quanti anni ha e Teresa disse

che aveva quattro anni allora Sara disse a Teresa che anche lei aveva

quattro anni.

Sara chiese dove stava andando e Teresa dice che stava andando a casa.

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Anche Sara stava andando a casa e così per andare a casa fecero la

stessa stradastessa strada.

Quando arrivarono a casa chiedono alla mamma se il giorno dopo

possono andare in giardino insieme e la mamma dice di sì. Così il possono andare n g ard no ns eme e la mamma d ce d s . os l

giorno dopo Sara e Teresa andarono in giardino e giocarono ma dopo

un po' Teresa iniziò a piangere perché era caduta dall'altalena. p p g p

Sara le chiese perché piangeva e Teresa le dice cosa è successo e

così Sara doveva andare a chiamare la sua mamma e poi le dice che

Teresa si era fatta male; la mamma di Teresa corre in giardino e va

da Teresa che piangeva perché cadendo si era sbucciata la gamba e

così va all'ospedale e si mette il gesso.

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Elisa G

LE API AVVENTUROSELE API AVVENTUROSE

Le due api Cin e Fin andavano a fare una gita. Cin e Fin si erano l b d persi nel bosco e mentre continuavano a camminare, tremando,

videro un ragnetto che raccoglieva dei fiori e gli chiesero:” Come ti chiami?” “ Io mi chiamo Titù, volete che vi accompagno in città?” , p g“ Sì sì” risposero in coro Cin e Fin. Titù li accompagnò in città e lì videro: macchine, negozi e uomini. Cin e Fin erano un po' spaventati e dissero:” Noi stiamo meglio nel Cin e Fin erano un po spaventati e dissero: Noi stiamo meglio nel bosco”. Mentre passeggiavano videro Titù che decise di andare a vivere con loro. Fecero così una grande festa, si scambiarono tanti regali e dopo giocarono e tutti assieme si addormentarono felici.

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Lucia L

LA CHIOCCIOLA LULÙ

La chiocciola Lulù un giorno decise di andare in città e disse ai suoi genitori

che sarebbe andata in città e che sarebbe stata via un mese.

Lulù partì tutta felice, con un cielo azzurro e un sole splendente. Il sole la

id l di ” D i L lù? P hé ti?” L lù i ” V d i ittà vide e le disse:” Dove vai Lulù? Perché parti?” e Lulù rispose:” Vado in città a

vedere cosa trovo, cosa c'è. Dopotutto sono sempre a casa, non faccio mai

i i mi f bb p p i b n f un i tt !” “ Sì m n n lì i ci s n viaggi, mi farebbe proprio bene fare un viaggetto!” Sì ma non lì, io ci sono

stato, è un posto orribile! Ti uccideranno di sicuro! Lì sono molto più grossi di

te non ci vuole niente ad uccidere una bestiolina come te!”disse il sole “Va te, non ci vuole niente ad uccidere una bestiolina come te! disse il sole. Va

bene, lo terrò conto, grazie e arrivederci”.

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E così Lulù continuò il suo viaggio. Arrivata in città dopo sei

giorni e cinque notti era molto ma molto stanca; si guardò

intorno e vide un albero, si accomodò sulle radici e lentamente

si addormentò pensando alle parole che le aveva detto il sole.

La mattina dopo Lulù si svegliò e cominciò a cuccare

dappertutto. Ad un certo punto vide un animale mai visto e si

avvicinò. L'animale cominciò a ringhiare e Lulù fece un salto

indietro per lo spavento. Corse molto e si fermò dietro ad un

muro; sentì un rumore fortissimo e vide delle luci abbaglianti.

Era così spaventata che corse e corse finchè non ritornò a casa

lì d h l l h e lì decise che era molto meglio rimanere a casa invece che

andare in giro.

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Riccardo MAL PARCO CON ZEBRA MARTINAAL PARCO CON ZEBRA MARTINA

La zebra Martina andava al parco con i suoi amici Riko e Theo a giocare a pallone. Mentre giocavano mandarono in frantumi un vetro di una casa; la proprietaria della casa uscì e sequestrò loro la palla, allora per comprare un'altra palla andarono in città comprare un altra palla andarono in città. “Che bella questa città, andiamo al negozio di sport!” disse Martina.

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Martina non riusciva ad orientarsi così sbagliava sempre Martina non riusciva ad orientarsi così sbagliava sempre

negozio, fino a quando non arrivò al negozio giusto; comprò la

palla ma appena uscita venne catturata dai bracconieri che la palla ma, appena uscita, venne catturata dai bracconieri che la

misero in una gabbia.

Martina era disperata ma poi le venne un'idea: lanciò la palla Martina era disperata, ma poi le venne un idea: lanciò la palla

verso il lucchetto e la chiave cadde a terra. Martina prese la

chiave da terra, riuscì ad aprire la gabbia e ne uscì., p g

Tornò a casa con la nuova palla e si ricordò per sempre che

quella città non era molto gradevole per gli animali.q g p g

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Manuel N

IL CONIGLIETTO E IL CESTO DI CAROTE

Un coniglietto trova un cesto di carote e se le vorrebbe mangiare tutte e

appena ne mangiò una venne sera e il coniglietto andò a dormire. Il giorno

dopo non trovò più il cesto di carote e allora lo andò a cercare in un bosco.

Nel bosco c'erano quattro coniglietti, un orso e una volpe; allora il

coniglietto andò dagli altri quattro coniglietti e chiese loro se avevano il

cesto di carote e i coniglietti gli risposero che non ce l'avevano loro. Il

coniglietto andò allora nella sua tana, dal suo papà, e vide che lui aveva preso

il cesto con le carote, ma il cesto era vuoto e allora gli chiese:" Dove sono

tutte le carote?" " Le sto cucinando per preparare una bella torta di carote

da mangiare tutti insieme. E così vissero felici e contenti.

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Lara S

LA FARFALLA E IL CANE

Una farfalla volò su un prato fiorito, dove i fiori fioriscono e

profumano per attirare gli insetti.

l f f ll h l d Un giorno la farfalla incontra un cane che la stava inseguendo

perché la voleva mangiare visto che a lui piacevano molto le farfalle.

All l f f ll dò i d ll dò i ittàAllora la farfalla andò via dalla campagna e andò in città.

La farfalla ebbe dei problemi in città, difatti non si trovò bene per

la puzza lo smog il rumore delle auto etc Dopo un giorno la farfalla la puzza, lo smog, il rumore delle auto etc. Dopo un giorno, la farfalla

incontrò un uccellino di nome Cip Cip e quella stessa notte l'uccellino

e la farfalla andarono nel nido dove mangiarono e vissero felici e e la farfalla andarono nel nido dove mangiarono e vissero felici e

contenti.

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Andrea U

L’UCCELLINO SPERDUTO

b ' ll d P l l f l In un bosco c'era un uccellino di nome Paolo con la sua famiglia.

Paolo voleva andare in città ma i suoi genitori gli dissero che la città è sì

lt b ll l hi l' i i i b P l lt molto bella, ma per le macchine l'aria non si respira bene. Paolo era molto

curioso e andò in città dove è stato molto bene, ma non così tanto perché non

solo sentiva la mancanza dei suoi genitori ma stava anche male per l'aria solo sentiva la mancanza dei suoi genitori, ma stava anche male per l aria

inquinata.

Il giorno dopo i suoi genitori non trovandolo nel bosco e nemmeno in casa Il giorno dopo i suoi genitori non trovandolo nel bosco e nemmeno in casa,

andarono in città e lo cercarono ma non lo riuscirono a trovare. Suo fratello,

che era abituato a cercarlo e a trovarlo perché giocavano a nascondino lo che era abituato a cercarlo e a trovarlo perché giocavano a nascondino, lo

trovò subito. I genitori di Paolo lo portarono a casa, lo curarono e gli dissero:"

Hai imparato la lezione Paolo?".Lui disse di sì, e ha capito che non bisogna mai

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Hai imparato la lezione Paolo? .Lui disse di sì, e ha capito che non bisogna mai

scappare e bisogna sempre ascoltare i genitori.

Andrea UAndrea U

LO ZOO

C’era uno zoo con tante specie di animali. Lì c’era pure una famigliola di gatti che propose a tutti gli altri animali di scappare via. Esse furono d’accordo e di notte i gatti rubarono la chiave per fare uscire i leoni e gli orsi che erano i più forti. Con i loro artigli spezzarono i lucchetti delle altre gabbie. In punta di piedi, silenziosissimi, tutti uscirono senza g p pinsospettire il guardiano. In fila attraversarono la strada per raggiungere il boschetto di fronte allo zoo. Incontrarono un branco di lupi che raccontarono di essere scappati molti anni prima da un altro zoo. pp m p m .Progettarono allora di rinchiudere gli uomini nelle gabbie quella stessa notte. L’orso portò le guardie nelle gabbie, i lupi lasciarono il cibo e gli altri portarono qualcosa da bere Quando i guardiani si svegliarono nelle gabbie portarono qualcosa da bere. Quando i guardiani si svegliarono nelle gabbie non capivano come erano finiti dentro. Dopo un po’ capirono che erano stati gli animali. Si scusarono con gli animali e così gli animali rientrarono nelle gabbie ricevendo la promessa che i guardiani sarebbero stati più generosi

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gabbie ricevendo la promessa che i guardiani sarebbero stati più generosi.

Alberto V

IL DRAGO CHE SPUTA FUOCO

Un drago viveva in un castello e voleva uscire però il padrone gli disse:"

Tu non puoi uscire perché devi fare la guardia al tesoro".

Q d i hi Pi i l i f l di l Questo drago si chiama Pippo e un giorno, mentre lui faceva la guardia al

tesoro, un cane gli bussò alla porta e allora Pippo andò ad aprirla.

Pi f li di d il i i di li ff ì t di th Il Pippo era felice di vedere il suo amico, quindi gli offrì una tazza di the. Il

cane gli chiese se voleva andare in città con lui e il drago gli rispose:" Va

bene ci vediamo domani in città"bene, ci vediamo domani in città .

L'indomani Pippo andò in città dicendo:" La città non mi darà tanto

fastidio!" Ma il drago si sbagliava e pensò:" Quello che avevo detto non è fastidio! . Ma il drago si sbagliava e pensò: Quello che avevo detto non è

vero", difatti Pippo si lamentava della puzza dello scarico delle auto e

della polvere

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della polvere.

Elisabeth Z

LA PICCOLA GIRAFFA

C'era un giorno una giraffa che vide una giraffa piccolina che aveva fame; la giraffa le fece qualche carezza e le disse:" Ti aiuto io a prendere il mangime!" e così mangiarono assieme e poi mandò la piccola giraffa a casa mangime! e così mangiarono assieme e poi mandò la piccola giraffa a casa con la famiglia.Scesero allora dei fiocchi di neve.La giraffa grande aveva i puntini neri e il corpo giallo e aveva una lunga coda di quattro metri, mentre la giraffa piccola aveva il corpo giallo misto ad

nci n c n i puntini m n chi l c d c t di qu nt du arancione con i puntini marrone chiaro e aveva la coda corta di quarantadue centimetri. Poi la giraffa grande andò a bere l'acqua del lago e poi si mise a dormire.

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Borislav B, Martina PGLI ANIMALI IN FUGA

Un giorno un villaggio perse tutte le sue scorte di cibo perché i lupi li l i t Gli bit ti ll hi b i i gliele avevano mangiate. Gli abitanti allora chiamarono un bravissimo

cavaliere-cacciatore che riusciva a cacciare qualsiasi tipo di animale, per farsi aiutare a catturare almeno 10 animali, tra cui un piccolo p f u u m m , u u pelefante e un serpente.Il cavaliere portò con sè un cane e un drago e mise le trappole dappertutto catturando ben 8 animali. Gli elefanti si accorsero che il cavaliere li stava cacciando e quindi scapparono. Sulla strada incontrarono un opossum che suggerì loro di andare di fronte al incontrarono un opossum che suggerì loro di andare di fronte al bosco Millefoglie, dove c'era un suo amico serpente che disse loro:" Questo bosco è pieno di trappole e siccome siete amici miei vi aiuterò

65ad attraversarlo."

Una volta che il serpente ebbe aiutato gli elefanti ad attraversare

l b l d l d il bosco incontrarono il cane del cacciatore; se ne accorsero quando

lui abbaiò. Gli elefanti capirono che stava arrivando il cacciatore e

l' l f t iù i l Alf di " E' il h bb i " "D l'elefante più piccolo Alfa disse:" E' il suo cane che abbaia" "Da

che cosa te ne sei accorto?" chiese suo padre Romeo e lui rispose:"

Me ne sono accorto da come ha abbaiato"Me ne sono accorto da come ha abbaiato".

Il cane era molto feroce, quindi gli elefanti non si potevano

muovere perché avevano paura che li mordesse mentre Alfa dalla muovere perché avevano paura che li mordesse, mentre Alfa, dalla

paura, scappò e incontrò un riccio.

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Alfa era un genio e gli chiese se gli poteva regalare un suo aculeo e il

riccio rispose:" Va bene toglimi quello sulla testa che mi dà fastidio" riccio rispose: Va bene, toglimi quello sulla testa che mi dà fastidio .

Intanto Romeo, il padre di Alfa, distraeva il cane. E quando Alfa tornò,

il cane di scatto si girò e l'elefantino con la sua proboscide prese il cane di scatto si girò e l elefantino con la sua proboscide prese

l'aculeo e con esso colpì la testa del cane che morì.

La famiglia elefante andò in una casa abbandonata per riposarsi; dentro La fam gl a elefante andò n una casa abbandonata per r posars ; dentro

la casa trovarono tre lumache immortali e Alfa e Romeo raccontarono

loro tutta la loro avventura. Le lumache decisero di aiutare gli elefanti g

trasformandosi in altri elefanti. Il cavaliere vide le lumache

trasformate in elefanti e ordinò al suo drago di sputare contro di loro

67il fuoco.

Il cavaliere in effetti aveva il compito di catturare gli animali, però

il giorno prima, cavalcando, il suo drago cadde e sbattè la testa. A

causa del colpo non si ricordò più del suo incarico e pensò di ucciderli,

non ricordandosi che il villaggio stava morendo di fame. Il drago si

arrabbiò con il cavaliere perché gli aveva fatto uccidere i suoi amici

sotto un incantesimo. Dopo un'ora l'incantesimo svanì e il drago, il cui

nome era Fuoco, si accorse del suo sbaglio e quindi bruciò il cavaliere

che morì.

Il villaggio non riuscì più a procurarsi gli animali da cacciare e gli

abitanti morirono tutti.

Le lumache con Fuoco,Romeo, Alfa e tutti gli altri elefanti

f i l b Mill f li l f li i à di festeggiarono nel bosco Millefoglie per la felicità di non essere

morti.

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Arianna C, Alessandro HLA VITA NEL BOSCO

Questa storia non inizia come tutte le altre ma in modo magico.Due amici, completamente diversi da capo a coda, sembravano messi insieme Due amici, completamente diversi da capo a coda, sembravano messi insieme per scherzo, nessuno capiva come cane e gatto potessero essere tanto amici.Un dì andarono a fare una passeggiata pomeridiana nel bosco, andarono con l'idea di prendere le fragole, ma dopo un po' si accorsero che erano leggermente fuori stagione perché guardando vedevano solo la fioritura leggermente fuori stagione, perché guardando vedevano solo la fioritura bianco-rosato che avevano le piante di fragole. Scontenti, si diressero verso il prato dove si sedettero e tirarono fuori dal cestino il pasto che p pavevano preparato prima di partire. Dopo che ebbero finito il loro pasto schiacciarono un sonnellino, si svegliarono e guardarono dove prima avevano

i t id h ' iù il ib h i l i t 69

mangiato e videro che non c'era più il cibo che prima avevano lasciato.

Si girarono e videro una volpe che si stava pappando tutto; il cane allora la prese per il collo, la fece roteare in aria e poi la lasciò volare fi f l sb tt t l Sb tt d i t f fino a farla sbattere contro un alveare. Sbattendoci contro, fece arrabbiare l'ape regina, che avendo studiato magia nera, uscì dall'alveare e tutta infuriata guardò la volpe che subito si giustificò g p graccontando tutto l'avvenuto. Dopo di che fecero conoscenza ed iniziarono ad organizzare un'imboscata contro i due amici, il cane e il gatto.Mentre il cane e il gatto passeggiavano, la volpe e l'ape regina si nascosero dietro un fitto cespuglio L'ape mandò la volpe fuori dalla nascosero dietro un fitto cespuglio. L ape mandò la volpe fuori dalla loro fortezza e sparì dietro il cespuglio. Il cane, quando vide la volpe, si arrabbiò e con tono severo disse:"Ancora tu, ladra che non sei altro!" E così con aria inferocita minacciò la volpe.

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L' i ì d l di li i i ò i d L'ape regina uscì dal nascondiglio e con un incantesimo trasportò i due

amici al Polo Nord trasformando il gatto in un pinguino e il cane in un

l Il i i l' d i di t i i l orso polare. Il pinguino e l'orso decisero di costruire un igloo e

accesero il fuoco. Dopo un'ora senza mangiare sentirono i morsi della

fame sempre più forti Ad un certo punto sentirono bussare sulla fame sempre più forti. Ad un certo punto sentirono bussare sulla

cupola di neve; loro spaventati indietreggiarono, poi videro nella

penombra una figura di colore bianco che si presentò:"Mi chiamo Bild e penombra una figura di colore bianco che si presentò: Mi chiamo Bild e

sono una volpe polare" e questa entrò nell'igloo.

I due amici si presentaronoI due amici si presentarono.

Bild, dallo zainetto che aveva portato, tirò fuori un sacchetto pieno di

carne d'oca, la cucinarono e fecero una buona cenetta.

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n , u n n f un u n n .

Il mattino seguente Bild insegnò loro a cacciare e così vissero per un p

mese.

Una sera, mentre cenavano, sentirono una vocina flebile che chiedeva

il permesso di entrare; si presentò: era la fata Coralline che chiese di

mangiare. Finito il pasto la compagnia di amici chiese alla fata se

avrebbe potuto, con un incantesimo, rimandarli nel loro paese e lei

acconsentì.

La fata e la volpe polare li salutarono per l'ultima volta prima che loro

partissero e loro ad un certo punto si ritrovarono nel loro paese

insieme ai loro conoscenti

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Francesca P, Piero P

LA FAMIGLIA DEI PINGUINI

Un giorno una famiglia di pinguini che vivevano nell'Antartide decisero di

andare a fare una gita in montagna. Arrivati in cima alla montagna

incontrarono un pinguino con la sua amica rondine. La famiglia gli chiese:

"Come ti chiami?" "Io mi chiamo Manuel" "E la rondine come si chiama?" "Si

chiama Paff". La famiglia invita i due amici a venire nel loro igloo (la loro

ìcasa) e Manuel e Paff dissero di sì, ben volentieri! Era una bellissima

giornata, il sole splendeva e così si incamminarono in questa bella e lunga

i t A i ti id d i t f l d passeggiata. Arrivati a casa videro un grande e rugoso mister foca-leopardo

che voleva prenderli e portarli dai suoi cuccioli: Bart, Lisa e Meggie.

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Allora i pinguini cominciarono a scappare ma comparve missis foca-

leopardo che li catturò e li portò alla tana. Misses foca-leporado

disse: "e' da tanto che non mangio sushi di pinguino, quindi lo

mangeremo per cena!" Ma il papà pinguino disse che erano indigesti

e che avrebbero trascorso un ora in bagno. Allora misses foca-

leopardo li rinchiuse in una gabbia. I genitori foca-leopardo

andarono a comprare riso e alghe per fare il sushi. La piccola lisa,

foca vegetariana, liberò i goffi pinguini che scapparono assieme e

l ll' l l andarono a mangiare riso e alghe nell'igloo di manuel e vissero quasi

tutti felici e contenti.

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Silvia A

LA SQUAMA PERDUTA NELL’OCEANO

C’ lt di Fl h d i l i d di C’era una volta un pesce di nome Floc che da piccolo giocando a nascondino

si era incastrato tra due rocce e aveva perso una squama. In seguito mamma

p pà p s i n p t it lt i t fi li indi n bis n di più e papà pesci avevano partorito altri tre figli quindi avevano bisogno di più

stanze. Dal Mar Ligure si trasferirono al Mar Tirreno. Da grande Floc decise

di ritrovare la sua squama perduta perciò decise di tornare nel Mar Ligure a di ritrovare la sua squama perduta perciò decise di tornare nel Mar Ligure a

cercarla. Durante il viaggio Floc era molto stanco e molto affamato. Mentre

nuotava si addormentò e andò a sbattere contro un delfino nuotava si addormentò e andò a sbattere contro un delfino.

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Si svegliò di colpo e disse al delfino: “ Scusa, tu come ti chiami? “ Il

delfino gli rispose: “ Io mi chiamo Splash. Dove stai andando?” Floc

rispose: “Sto cercando la mia squama” Splash disse: “a ME PIACE

L’AVVENTURA! Posso aiutarti?” Floc disse: “Sì, mi servirebbe proprio

una pinna in più!” Floc chiese a Splash: “ Siccome sono stanco posso

mettermi sul tuo dorso?” Splash disse: “ Certo, partiamo!”

Dopo un po’ incontrarono una tartaruga di nome Velox e una medusa di

Nnome Nina.

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Diventarono subito amici e Velox e Nina li aiutarono a trovare la squama.

Floc abitava in via dei Coralli 41 e decisero di andare a casa sua. Fecero

un pisolino e poi ripartirono. Videro in lontananza qualcosa luccicare, si

avvicinarono subito ma quando arrivarono videro solo un pezzo di vetro.

Tra due rocce videro luccicare un’altra cosa. Si avvicinarono e videro la

squama di Floc di un bagliore intenso. Floc la prese, solo che era

incastrata!! Tutti pensarono che tirandosi a vicenda la squama sarebbe

t f i I f tti l l i t i i t l i di i t ò venuta fuori. Infatti la loro ipotesi era giusta, la squama si disincastrò.

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Tutti erano felici soprattutto Floc che se la provò e disse: “Oh, oh, la

squama non mi entra, sono diventato troppo grande e lei è troppo q pp g pp

piccola!” Splash, Nina e Velox lo incoraggiarono e provarono in tutti i

modi però la squama faceva la capricciosa! NON VOLEVA ENTRARE!!

Allora se la mise come collana e disse: “Anche se non mi entra più la

squama diventerà il mio portafortuna” E poi pensò tra sé e sé “Almeno

l’ho trovata!”. Le cose da piccoli non si dimenticano mai perché sono

sempre speciali.

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Matteo B, Marco K, Giuliano R

I DRAGHI PRIGIONIERI

La nostra storia inizia con due draghi, padre e figlio. I due erano

rinchiusi in un castello governato da un potente mago e, in una

guerra, gli bruciarono la faccia, ma poichè era un mago sopravvisse.

Dopo molti anni il mago decise di andare a vivere in un castello e da lì

i draghi furono fatti prigionieri, lavoravano per lui da mattina a sera

e in cambio lui gli dava da mangiare e da bere una volta al giorno.

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Un giorno una gran carestia colpì il paese: il bestiame si ammalò e

il raccolto cominciò a scarseggiare e così il mago, ormai senza

cibo, uccise il drago per mangiarlo e quando ritornò per uccidere

suo figlio, il mago si lasciò fuggire il figlio e, visto che lui era

arrabbiato perché gli aveva ucciso suo padre, uccise metà degli

uomini perché gli altri fuggirono. Il mago spaventato scappò,ma il

drago, appena vide il mago scappare, lasciò stare i suoi uomini e

lo inseguì.

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Il mago arrivò fino in città seminando il drago e andò fino da un

amico barbiere che lo aiutò. Il drago lo cercò per tutto il paese e

lo trovò in una capanna; il drago allora distrusse la capanna,

prese il mago e lo rinchiuse in una prigione; prima però gli

impugnò il bastone magico e fece rivivere suo padre. Da allora i

due draghi aiutarono i contadini con i lavori.

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Rosaria B, Alessia B, G, Abi J

LA PINGUINA MARGHERITALA PINGUINA MARGHERITA

C'era una volta una famiglia di nobili pinguini, il re si chiamava Basilico, la regina Mozzarella, il figlio Pomodoro e la figlia Margherita. A Margherita piaceva l'avventura e creare cose, però i suoi genitori non erano molto d'accordo con quello che voleva fare lei e quindi lei se ne stava tutto il tempo d accordo con quello che voleva fare lei e quindi lei se ne stava tutto il tempo in camera sua a scrivere una ricetta nella quale c'era scritto: farina, lievito, pomodoro, mozzarella e basilico...e infatti aspettava il giorno perfetto per p p g p pprovare questa ricetta.Un giorno Pomodoro raccontò ai suoi genitori in che situazione si trovava M h ll l l d Margherita; i genitori allora capirono la situazione e lasciarono andare Margherita nel suo viaggio fantastico.Dopo qualche giorno Margherita partì lei doveva andare in diversi posti per Dopo qualche giorno Margherita partì, lei doveva andare in diversi posti per trovare gli ingredienti necessari per la sua ricetta. Andò in Italia per trovare il pomodoro che era nella città di Napoli. Il giorno dopo si rimise in viaggio per

82trovare il lievito che si trovava in Spagna nella città di Barcellona.

Si rimise in viaggio per trovare la mozzarella e il basilico che si trovava in Messico nella città del Messicotrovava in Messico nella città del Messico.Arrivata a casa sua non trovò nessuno, solo suo fratello. Lui le spiegò che i genitori erano andati a cercarla e Margherita allora disse:"Evviva!!! Adesso potrò preparare la mia ricetta!" Nel frattempo era andato a prendere lo skateboard e nella fretta arrivò in cucina e andò a sbattere contro il tavolo e il pomodoro la in cucina e andò a sbattere contro il tavolo e il pomodoro, la mozzarella e il basilico si rovesciarono in un impasto rotondo. Margherita non si era accorta di quello che era accaduto e mise l'impasto nel forno; nel frattempo lei e suo fratello se ne andarono in salotto per vedere la TV. Dopo qualche minuto Margherita sentì un buon odorino ritornò in cucina e vide che l'odorino proveniva dal un buon odorino, ritornò in cucina e vide che l odorino proveniva dal suo forno; quindi tirò fuori l'impasto, lo assaggiò e disse:" Questo è delizioso!" Quindi chiamò questa ricetta "pizza margherita" e da allora esiste la pizza margherita.

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Annamaria C, Gaia F

BABÙ AL MARE

Babù il koala, un giorno andò al mare e vide, su uno scoglio, una stella

marina Andò a vedere com'era e vide che era tutta rossa e sulle punte marina. Andò a vedere com era e vide che era tutta rossa e sulle punte

aveva dei diamanti arancioni.

Appena si avvicinò la stellina si svegliò e si spaventò Babù fece amicizia Appena si avvicinò, la stellina si svegliò e si spaventò, Babù fece amicizia

con la stellina. Ogni giorno Babù andava alla spiaggia per incontrare la sua

amica stellina Maristel. Un giorno Babù incontra Maristel che stava amica stellina Maristel. Un giorno Babù incontra Maristel che stava

prendendo sole su uno scoglio. Maristel si spaventò degli occhiali e chiese

a Babù: "Perchè porti sempre quegli occhiali?!" Babù le rispose: " Mi hanno p p q g p

punto delle meduse sull'occhio e da quel giorno tutti mi prendono in giro".

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Maristel era dispiaciuta e così gli propose di chiedere una mano alla

maga Merlina e di rivedersi il giorno seguente vicino allo scoglio. Il

giorno dopo Babù andò alla spiaggia. La stellina era già arrivata, però

si era nascosta da un granchio che la voleva mangiare. Quando il

granchio se ne andò, Maristel uscì dal suo nascondiglio, ma Babù non la

vide tanto che stava per schiacciarla. La maga Merlina risucì ad

intervenire salvandola. Quando Babù si accorse della stellina.,

Maristel gli disse: " Bevi questa pozione preparata dalla maga Merlina

per restare sott'acqua.

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Babù la bevve e incominciarono a dirigersi verso la tana di maga g g

Merlina. Una volta arrivati dalla maga Merlina, lei li fece sedere per

terra e chiese a Babù quale fosse il suo problema. Allora Babù le

spiegò che era andato sott'acqua e che le meduse l'avevano punto

sull'occhio ed appena uscito fuori gli altri koala si erano messi a

ridere. La maga Merlina, quindi, si mise a lavorare a una nuova pozione.

Quando ebbe finito disse: " Se volete avere questa pozione, dopo che

io l'avrò nascosta, dovrete trovare i pezzi che la compongono. I due

amici si ritrovarono il giorno dopo da lei e incominciarono a cercare la

pozione.

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Dopo un po' entrarono in una grotta e trovarono un foglietto con

sopra scritto un indizio: "Guardate in mezzo alla barriera corallina".

Nella barriera trovarono il primo componente che era della sabbia

magica. La presero e continuarono a cercare. Poi , proseguendo,

trovarono dei fiori speciali con accanto una bottiglietta d'acqua

speciale e li presero. Un po' più avanti trovarono un cartello con una

freccia a destra e trovare piccole gocce di lacrime. Tornarono dalla

l l d L l l maga e le porsero tutti gli ingredienti. La maga porse a sua volta la

pozione e gliela mise sull'occhio. La mattina dopo si trovò l’occhio

l E d l i t tti i k l l iù i inormale. E da quel giorno tutti i koala non lo presero più in giro.

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Beatrice C, Annalisa G, , ,Aurora G, Martina G

DUE SCIMMIE AL POLO NORD

C'era una volta al Polo Nord un popolo di pinguini e il loro Re si chiamava Fit.Il Re per costruire un bel regno fece fare al popolo molti igloo e da quel momento gli igloo servirono da casa per i pinguini.Un giorno arrivò al Polo la scimmia Fru fru con sua sorella India per Un giorno arrivò al Polo la scimmia Fru-fru con sua sorella India per fare una visita al loro cugino Fit; le due scimmie arrivarono al Polo Nord senza sciarpa, senza guanti, insomma senza indumenti caldi con addosso solo una camicetta con le maniche corte. Allora un abitante del regno, il pinguino Polar, avvisò il Re e lui le ospitò nel suo castello-igloo le fece scaldare e diede loro delle cose calde da suo castello igloo, le fece scaldare e diede loro delle cose calde da indossare e dei pattini così insegnò loro a pattinare.Il giorno dopo si svegliarono più riposate, assaggiarono le delizie

h d l P l N d l d !88

tipiche del Polo Nord e...in campo, il divertimento inizia!

ll l ll f dd f Alla sera ritornarono al castello sfinite ma soddisfatte per aver imparato a pattinare. Andarono a dormire e visto che Fru-fru desiderava un vestito nuovo sognò di essere sulle nuvole e mentre ne gattraversava una, vide in cielo sette colori allegri che avevano formato una strada; quando l'effetto svanì, per fortuna Fru-fru aveva già finito di attraversare quella “cosa” colorata Poi si sedette aveva già finito di attraversare quella cosa colorata. Poi si sedette su di una nuvola e si mise a riflettere su cosa poteva essere quell'effetto colorato...le si accese allora una lampadina: “Un arcobaleno, sì, proprio un arcobaleno” esclamò stupita. Continuò il suo cammino tra le nuvole e ad un tratto trovò un bellissimo vestito; lo indossò ma purtroppo era arrivata la mattina e India la svegliò Fru-indossò ma.... purtroppo era arrivata la mattina e India la svegliò. Frufru chiese ad India: "Ti piace il mio nuovo vestito?" ma India le chiese: "Ma che vestito?" e Fru-fru le rispose: "Quello che ho dd !" d l d h dd addosso!". India spazientita le disse che addosso non aveva nessun

vestito. Fru-fru allora si mise a piangere; così decisero di chiedere un passaggio ad un taxista e andarono al centro commerciale.

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p gg

Qui Fru-fru si comprò il vestito che aveva sognato e che era l'ideale p gper la festa di compleanno del Re Fit che sarebbe stato proprio pochi giorni dopo: un bellissimo vestito coi colori dell'arcobaleno e con dei fiocchi di neve bianchi e brillanti Sua sorella India invece ne comprò fiocchi di neve bianchi e brillanti. Sua sorella India invece ne comprò uno bianco tutto pieno di stelline: le due sorelle sarebbero state così sicuramente le più belle della festa.Per festeggiare questo compleanno così importante, decisero di organizzare una super festa a sorpresa: costruirono così un bellissimo parco giochi di ghiaccio che chiamarono "Parcolandia". Nel parco parco giochi di ghiaccio che chiamarono Parcolandia . Nel parco giochi c'erano: scivoli d'acqua, liane, carrucole, trottole d'acqua con scivoli, piste da pattinaggio e da sci e poi c'erano piccoli igloo nei quali

t i d t i i di C' h potersi nascondere mentre si giocava a nascondino. C'era anche un ristorante che chiamarono "Penguins" . Il parco fu così bello che lo fecero vedere anche alla televisione e il Re ringraziò tutti per questo pregalo davvero speciale.

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Emma I

LA TIGRE CECILIA

Molto tempo fa esisteva una tigre di nome Cecilia detta Ceci.Cecilia era una tigre vegetariana ma contro il volere di suo papà Rex e di g g p psua sorella Diana che erano due vere tigri veramente feroci, coraggiose e carnivore. Ceci assomigliava a sua mamma Teresa che le aveva insegnato a rispettare tutti gli animali dalla piccola formica al gigantesco elefante rispettare tutti gli animali, dalla piccola formica al gigantesco elefante. Lei metteva in pratica gli insegnamenti della madre e li voleva far rispettare anche al padre e alla sorella.La piccola Ceci si sentiva molto disperata e sconsolata perché non aveva molti amici ma anche perché aveva perso sua madre Teresa che, ancora quando lei e Diana erano due tigrette bebè era stata rapita dal padrone quando lei e Diana erano due tigrette bebè, era stata rapita dal padrone di uno zoo, in particolare lo zoo di Londra, per rinchiuderla in una gabbia in quel luogo infernale.

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L'unico vero amico di Cecilia era un albero solitario e maestoso lei L unico vero amico di Cecilia era un albero solitario e maestoso, lei andava lì e pensava, rifletteva e pure gli parlava; l'albero non poteva risponderle ma Ceci lo stesso si sentiva meglio. Gli aveva dato anche

lbun nome: Alberto.Un pomeriggio che Cecilia era più triste del solito, perché aveva litigato con Diana, si era arrampicata sull'albero Alberto e ad un g , pcerto punto vide un pipistrello mangiare le sue bacche, la tigre si stupì perché i pipistrelli di solito vivono in gruppo e cacciano di nottenotte.Ceci chiese a quell'animale il perché di quell'assurdità, allora lui spiegò che aveva l'insonnia di giorno e gli facevano schifo gli insetti.Cecilia pensò che erano entrambi degli animali al contrario e vista questa somiglianza potevano diventare amici.Senza rifletterci due volte gli chiese come si chiamava e se voleva

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Senza rifletterci due volte, gli chiese come si chiamava e se voleva diventare suo amico.

Il pipistrello si chiamava Zeta, visto che era l'ultimo nato della p p

cucciolata, e disse che secondo lui l'idea di Cecilia era geniale!

I due in breve tempo diventarono amici e l'uno raccontò all'altro i

propri problemi come essere vegetariani e non riuscire a dormire di

giorno. Cecilia raccontò l'accaduto alla sorella che definì ridicolo sia

non dormire di giorno che essere vegetariani; lo stesso

comportamento ebbe papà Rex.

Ceci raccontò anche a Zeta di sua mamma, così le propose di andare a

liberare Teresa, la madre di Cecilia, e di chiederle di aiutarli a

spiegare a tutta la foresta che non bisogna escludere nessuno, specie

quelli diversi o in difficoltà.

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Ceci e Zeta presero il treno, andarono a Londra, liberarono Teresa e

cercarono di fuggire ma la polizia cercò di fermarli e proprio quando tutto

sembrava perduto, arrivò un giornalista e Zeta cominciò un discorso su tutti

gli insegnamenti di Ceci che andò in diretta in tutto il mondo, tradotto

perfino in canadese...e mentre i poliziotti e la guardia forestale restarono

come pietrificati, Teresa, Cecilia e Zeta ebbero il tempo di scappare e

tornare nella foresta.

Rex e Diana che erano stati eletti capi-branco, erano andati a vedere dalla

finestra di una casa il telegiornale per cercare notizie di Cecilia e per caso

ascoltarono il discorso di Zeta che li fece riflettere.

Una volta che i nostri tre eroi furono tornati nella foresta, vennero

f d l festeggiati e da quel giorno sempre rispettati e stimati.

Zeta venne adottato dalla famiglia di tigri e così vissero felici e rispettati.

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CAPITOLO TERZO

DI NUOVO IN MARCIA

Mentre gli animali aspettavano altri racconti, arrivò, furiosa come g p , ,

sempre la Bora che scompigliò i fogli. Poi se ne andò d’improvviso com’era

venuta.

Erano molto preoccupati, ma le api e le farfalle suggerirono di aspettare.

I bambini avrebbero trovato una soluzione, ne erano sicure.

Accadde proprio come loro avevano previsto. I ragazzi più grandi, quelli

che frequentavano l’ultimo anno della primaria e quelli del primo anno della

scuola secondaria si riunirono insieme e, leggendo i fogli sparsi,

rinnovarono le storie dopo averle rimesse in ordine.

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La coccinella Magnum

Marco A Andrea B Hatixhe BMarco A - Andrea B - Hatixhe B (dal racconto:”La coccinella Magnum” di Alessia T- cl. V C primaria L. Mauro)

La storia narra di una coccinella tanto grande che i suoi genitori la avevano chiamata Magnum. La coccinella era molto sensibile e ogni volta g gche la prendevano in giro, piangeva. Un giorno, però, incontrò un bruco. Il bruco era molto piccolo, giallo a righe nere, era anche molto disponibile e le disse: "Magnum perchè non ti tingi di verde così ti puoi mimetizzare tra le foglie e nessuno ti potrà prendere in giro?". La coccinella felice ringraziò il bruco e andò subito dalla coccinella coccinella felice ringraziò il bruco e andò subito dalla coccinella parrucchiera. Il giorno dopo tutti comunque la prendevano in giro perchè si vedevano ancora i puntini neri, allora andò di nuovo dalla

96coccinella parrucchiera e si tinse tutta di nero.

Tutti si chiedevano dove fosse, perché non la trovavano. La coccinella disse a tutti che si era tinta di nero ma continuavano a prenderla in giro. Magnum triste andò dal bruco e gli chiese se aveva un'altra idea, lui però non ne aveva nessuna, la coccinella pensò allora h t i t lt i ll di l i Il b l che potevano esistere altre coccinelle grandi come lei. Il bruco le

disse che poteva aiutarla a cercarle. Il giorno dopo decisero di andare a Girasolandia camminarono per due ore Arrivarono in un andare a Girasolandia, camminarono per due ore. Arrivarono in un meraviglioso campo di grano, enorme e dorato con qualche papavero qua e là con una decina di spaventapasseri. Videro un uccellino e gli q p p gchiesero dov'era la via per arrivare a Girasolandia; l'uccellino disse che dovevano arrivare allo stagno poi girare a destra fino alla via Gattapia e chiedere aiuto al gatto che però non aiutava nessuno se non riceveva almeno un pesce in cambio.

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Si avviarono e arrivarono allo stagno ricoperto di alghe con numerose ninfee Lì videro una rana verde ed egoista Le chiesero se potevano ninfee. Lì videro una rana verde ed egoista. Le chiesero se potevano prendere un pesce, ma la rana disse: “no!”. Allora Magnum e il bruco andarono senza pesce, il gatto era tanto buono che diede loro le an ar n nza p c , gatt ra tant u n ch r informazioni senza niente in cambio. Per arrivare a Girasolandia dovevano attraversare il fiume. Arrivati al fiume la coccinella non sapeva cosa fare, perchè lei poteva volare ma il bruco no, allora Magnum, che era davvero grande, fece da aereo al piccolo bruco. Arrivati dall'altra parte del fiume Magnum inciampò su una formica,la formica vanitosa si arrabbiò, la coccinella si scusò e le chiese se poteva dirle dove poteva trovare da mangiare la formica disse che alla Grottatuttomangiare del signor Gufo mangiare,la formica disse che alla Grottatuttomangiare del signor Gufo Pippo poteva trovare ancora qualcosa.

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La grotta era piena di tavoli con i rami, però il gufo li servì solo di foglie

prelibate. A Magnum non piacevano ma si adattò, uscirono dalla grotta e

videro Girasolandia. I girasoli erano talmente grandi, gialli e neri tutti rivolti

verso il sole che la coccinella si sentì meglio perchè aveva trovato qualcosa

più grande di lei. Si arrampicò su un girasole e vide tante coccinelle grandi

come lei su tutti i girasoli. Ringraziò il bruco per averla aiutata a trovare le

coccinelle giganti e lui le disse che in questo viaggio si era divertito tanto; si

salutarono e il bruco tornò a casa sua. Dopo aver passato questi gironi con

Magnum il bruco si accorse che la coccinella portava fortuna e ancora oggi si

dice che le coccinelle portano fortuna.

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Due scimmie al Polo Nord

Francesca P- Alessia C- Giacomo V- Gabriel V(dal racconto:”Due scimmie al Polo Nord” di Annalisa C, Aurora G, Beatrice G e Martina G- cl. V C

i i L M )primaria L. Mauro)

C'era una volta al Polo Nord un popolo di pinguini e il loro Re si chiamava FitFit.Il Re per migliorare il regno fece costruire al suo popolo che da quel momento sarebbero serviti da casa per i pinguini.Un giorno arrivarono al Polo nord Fru-fru e India, due sorelle scimmie arrivate fin lì per fare visita al loro cugino Fit. le due scimmie arrivarono al Polo Nord senza sciarpa senza guanti insomma senza indumenti caldi con Polo Nord senza sciarpa, senza guanti, insomma senza indumenti caldi con addosso solo una camicetta con le maniche corte. Allora un abitante del regno, il pinguino Polar, avvisò il Re e lui le ospitò nel suo castello-igloo, le fece scaldare e diede loro delle cose calde da indossare e dei pattini così insegnò loro a pattinare.Il giorno dopo si svegliarono più riposate, assaggiarono le delizie tipiche del

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g p g p p , gg pPolo Nord e...in campo, il divertimento inizia!

Alla sera ritornarono al castello sfinite ma soddisfatte per aver imparato a pattinare. Andarono a dormire e visto che Fru-fru desiderava un vestito nuovo sognò di essere sulle nuvole e mentre ne attraversava una, vide in cielo sette colori allegri che avevano formato una strada; quando l'effetto svanì, per fortuna Fru-fru aveva già finito di attraversare quella “cosa” colorata Poi per fortuna Fru-fru aveva già finito di attraversare quella cosa colorata. Poi si sedette su di una nuvola e si mise a riflettere su cosa poteva essere quell'effetto colorato...le si accese allora una lampadina: “Un arcobaleno, sì, proprio un arcobaleno” esclamò stupita. Continuò il suo cammino tra le nuvole e ad un tratto trovò un bellissimo vestito; lo indossò ma.... purtroppo era

i t l m tti I di l s liò F f hi s d I di : "Ti i il mi arrivata la mattina e India la svegliò. Fru-fru chiese ad India: "Ti piace il mio nuovo vestito?" ma India le chiese: "Ma che vestito?" e Fru-fru le rispose: "Quello che ho addosso!". India spazientita le disse che addosso non aveva Q pnessun vestito. Fru-fru allora si mise a piangere; così decisero di chiedere un passaggio ad un taxista e andarono al centro commerciale.

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Qui Fru-fru si comprò il vestito che aveva sognato e che era l'ideale per la festa di compleanno del Re Fit che sarebbe stata proprio pochi giorni dopo: un bellissimo vestito coi colori dell'arcobaleno e con dei fiocchi di dopo: un bellissimo vestito coi colori dell arcobaleno e con dei fiocchi di neve bianchi e brillanti. Sua sorella India invece ne comprò uno bianco tutto pieno di stelline: le due sorelle sarebbero state sicuramente le più p pbelle della festa.Per festeggiare questo compleanno così importante, decisero di organizzare una super festa a sorpresa: costruirono così un bellissimo organizzare una super festa a sorpresa: costruirono così un bellissimo parco giochi di ghiaccio che chiamarono "Parcolandia". Nel parco giochi c'erano: scivoli d'acqua, liane, carrucole, trottole d'acqua con scivoli, piste q q pda pattinaggio e da sci e poi c'erano piccoli igloo nei quali potersi nascondere mentre si giocava a nascondino. C'era anche un ristorante che chiamarono "Penguins" Il parco fu così bello che lo fecero vedere anche chiamarono "Penguins" . Il parco fu così bello che lo fecero vedere anche alla televisione e il Re ringraziò tutti per questo regalo davvero speciale.

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Un incontro da favola

Michael B; Sofia CMichael B; Sofia C(liberamente tratto dal disegno di Gaia sc. Infanzia)

Molto tempo fa nel mondo degli animali il cavallo Spirit e il bruco Molto tempo fa nel mondo degli animali,il cavallo Spirit e il bruco Penelope,incontrandosi diventarono i migliori amici.Un giorno Spirit stava passeggiando infastidito,quando incontrò Penelope. Spirit le chiese se lo poteva aiutare a levargli una cosa che gli era finita nell’occhio.Il bruco lo liberò dal suo fastidio,così si inoltrarono nel bosco,finchè sfiniti dalla stanchezza, si addormentarono. Spirit sognò un bellissimo unicorno bianco nel frattempo il bruco Penelope si trasformò nell’unicorno che aveva bianco,nel frattempo,il bruco Penelope si trasformò nell unicorno che aveva sognato Spirit.I due svegliandosi,si stupirono del cambiamento di entrambi.g pSi innamorarono l’uno dell’altro e felici e contenti volarono verso il regno della Fantasia.

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M h itMargherita

Ludwig R, Andrea I, Sarah B, Denis R, Junior T

(dal racconto:”La pinguina Margherita” di:Rosaria B; Abi B; Alessia G e Davide M- cl. IV C primaria L. Mauro)

C’era una volta una famiglia di nobili pinguini, in Re si chiamava Basilico, la

Regina Mozzarella, il figlio Pomodoro e infine la figlia Margherita.g g g g

A Margherita piaceva l’avventura e creare cose, però i suoi genitori non

erano molto d’accordo con quello che voleva fare lei, quindi lei se ne stava

tutto il giorno in camera sua a scrivere una ricetta in cui c’era scritto:

farina, lievito, pomodoro, mozzarella e basilico e aspettava il giorno

perfetto per fare questa ricetta.

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Un giorno Pomodoro raccontò ai suoi genitori in che situazione si

trovava Margherita i genitori capirono la situazione e quindi trovava Margherita, i genitori capirono la situazione e quindi

lasciarono andare Margherita nel suo viaggio fantastico.

Dopo qualche giorno Margherita partì e doveva andare in diversi Dopo qualche giorno Margherita partì e doveva andare in diversi

posti per trovare gli ingredienti necessari per la sua ricetta. Andò

in Italia per trovare il pomodoro che era nella città di Napoli Il in Italia per trovare il pomodoro che era nella città di Napoli. Il

giorno dopo si rimise in viaggio per trovare il lievito che si trovava

in Spagna nella città di Barcellona. Si rimise in viaggio per trovare p g . m gg p

la mozzarella e i basilico che si trovavano in Messico nella Città del

Messico.

105

Arrivata a casa sua non trovò nessuno, solo suo fratello. Lui le spiegò p g

che i genitori erano andati a cercarla e Margherita rispose: “ Evviva!!!

Potrò preparare la mia ricetta”.

Nel frattempo, Pomodoro era andato a prendere lo skateboard e, nella

fretta, arrivò in cucina andando a sbattere contro il tavolo. Il

pomodoro, la mozzarella e il basilico si rovesciarono in un impasto

rotondo.

Margherita non si era accorta di quello che era accaduto, mise

l’impasto nel forno e se ne andò con suo fratello in salotto a vedere la

tv.

Dopo qualche minuto Margherita sentì in buon odorino, ritornò in

cucina e capì che il profumo veniva dal forno. Tirò fuori l’impasto,

l’assaggiò e pensò :” Adesso devo capire come è venuta fuori la mia

i tt ”106

ricetta”.

A dò ll s st d il d d li ti si f ò Andò nella sua stanza a prendere il quaderno degli appunti e si fermò a

riflettere.

Il fratello che si era accorto del buon odorino e andò in cucina a Il fratello che si era accorto del buon odorino e andò in cucina a

vedere. Attirato dal buon profumo si mangiò tutta la pizza.

Quando Margherita ritornò in cucina si arrabbiò tantissimo Quando Margherita ritornò in cucina si arrabbiò tantissimo.

Margherita mandò suo fratello a rifare il giro del mondo per

riprendere gli ingredienti e ritornò da sua sorellariprendere gli ingredienti e ritornò da sua sorella.

Pomodoro cercò di rifare la pizza ma gli venne male,quindi Margherita

stufa di questa storia disse:”Per una pizza non bisogna fare il giro del f q p g f g

mondo”quindi lo perdonò e diedero inizio ad una nuova missione:il

pasticcio. Ma questa è un’altra storia.p q

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Babù al mareBabù al mare

Besmire B; Bindiya D P; Angela P(dal racconto:”Babù al mare” di Gaia F e Annamaria C- cl. IV C primaria L. Mauro)

Babù il koala, un giorno andò al mare e vide, su uno scoglio, una stella

marina. Andò a vedere com'era e vide che era tutta rossa e sulle punte m . m p

aveva dei diamanti arancioni.

Appena si avvicinò, la stellina si svegliò e si spaventò, Babù fece amicizia con pp g p

la stellina. Ogni giorno Babù andava alla spiaggia per incontrare la sua amica

stellina Maristel. Un giorno Babù incontrò Maristel che stava prendendo il

sole su uno scoglio. Maristel si spaventò degli occhiali e chiese a Babù:

"Perchè porti sempre quegli occhiali?!" Babù le rispose: " Mi hanno punto

delle meduse sull'occhio e da quel giorno tutti mi prendono in giro".

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Maristel era dispiaciuta e così gli propose di chiedere una mano alla p g p p

maga Merlina e di rivedersi il giorno seguente vicino allo scoglio. Il

giorno dopo Babù andò alla spiaggia. La stellina era già arrivata, però

si era nascosta da un granchio che la voleva mangiare. Quando il

granchio se ne andò, Maristel uscì dal suo nascondiglio, ma Babù non

la vide tanto che stava per schiacciarla. La maga Merlina riuscì ad

intervenire salvandola. Quando Babù si accorse della stellina.,

Maristel gli disse: " Bevi questa pozione preparata dalla maga

Merlina per restare sott'acqua”. Babù la bevve e incominciarono a

dirigersi verso la tana di maga Merlina.

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Una volta arrivati dalla maga Merlina, lei li fece sedere per terra e

chiese a Babù quale fosse il suo problema. Allora Babù le spiegò che era

andato sott'acqua e che le meduse l'avevano punto sull'occhio ed

appena uscito fuori gli altri koala si erano messi a ridere. La maga

Merlina, quindi, si mise a lavorare a una nuova pozione. Quando ebbe

finito disse: " Se volete avere questa pozione, dopo che io l'avrò

d i i h l ” I d i i i nascosta, dovrete trovare i pezzi che la compongono”. I due amici si

ritrovarono il giorno dopo da lei e incominciarono a cercare la pozione.

D p p ' t i tt t f li tt s p Dopo un po entrarono in una grotta e trovarono un foglietto con sopra

scritto un indizio: "Guardate in mezzo alla barriera corallina". Nella

barriera trovarono il primo componente della sabbia magica che barriera trovarono il primo componente, della sabbia magica che

presero.

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Continuarono a cercare. Proseguendo, trovarono dei fiori magici e

vicino una bottiglietta d'acqua speciale. Li presero. Un po' più avanti

trovarono un cartello con una freccia a destra verso la quale

andarono trovando piccole gocce di lacrime. Tornarono dalla maga e

le porsero tutti gli ingredienti. La maga rimescolò tutto e alla fine fu

pronto l'unguento che mise sull'occhio di Babù. Al mattino seguente,

il koala si svegliò con l'occhio come prima. Da quel giorno nessuno lo

prese più in giro e lui ritornò, una volta all'anno, dalla maga con

Maristel per ringraziarla portandole qualche specialità.

111

I draghi prigionierig p g

Andrea Gi; Andrea B, Filip A; Livio S(dal racconto:”I draghi prigionieri” di Marco K, Giuliano R e Matteo B- cl. IV C primaria L. Mauro)

La nostra storia inizia con due draghi, padre e figlio.

Erano rinchiusi in un castello governato da un potente mago che si era p

vendicato di loro. Molto tempo prima i due draghi erano il re e suo figlio,

il principe ereditario, padroni del castello e delle terre intorno. Il mago

era loro consigliere e cercava di convincerli a punire duramente i

contadini che coltivavano più grano invece che miglio. Egli aveva bisogno

di quasi tutto il raccolto perchè sapeva che solo lì il terreno conteneva

una speciale sostanza e solo la pianta del miglio l'assorbiva. Con i granelli

di miglio, egli doveva riempire il suo lungo bastone. Quando sarebbe

stato pieno, con quel bastone sarebbe stato ancora più forte, perfino

112onnipotente perchè avrebbe potuto anche far rivivere i morti!

Il re non era d'accordo, egli non voleva punire i contadini e non voleva che si privassero del grano. Il mago, allora, cercò di ingannare i contadini convincendoli che il re li voleva danneggiare e che a loro conveniva ribellarsi ribellarsi.

Ci fu la guerra. Il re e suo figlio riuscirono a dimostrare la loro innocenza e a catturare il mago che fu chiuso in una prigione dove, però,

iò i di N ll'i di i b iò il lt i ì scoppiò un incendio. Nell'incendio si bruciò il volto, ma riuscì a recuperare i suoi poteri e a fuggire in attesa della vendetta. Trascorsi molti anni, egli ritornò con un esercito potentissimo. Catturò il re e il g pprincipe e li trasformò in draghi, obbligandoli con la magia a lavorare per lui, entrando e uscendo dalla fortezza-prigione. Dovevano anche punire con vampate di fuoco i contadini che non riuscivano a preparare il miglio con vampate di fuoco i contadini che non riuscivano a preparare il miglio.

Un giorno una grave carestia colpì il paese e il mago pensò che con qualche stratagemma i due draghi fossero colpevoli del fatto. Mancavano ormai pochissimi granelli per completare il bastone. Egli, di notte, uccise il drago che era il re, aspettando poi di uccidere anche il figlio non appena il bastone fosse completato.

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appena il bastone fosse completato.

Non si era accorto che un granello di miglio gli era caduto. Quando il drago si s liò si t ò d ti i ti d ll l s ì i h li si svegliò, si trovò davanti una piantina dalla quale uscì una vocina che gli spiegò tutto quello che il mago aveva architettato e anche perchè voleva a tutti i costi il miglio. La piantina gli disse: "Mangia le mie foglioline così avrai la forza per liberarti dalla magia, uscire dalla prigione senza aspettare l'ordine del mago e potrai sconfiggerlo!".Sconvolto dalle notizie e dalla morte del padre, il figlio fece tutto quello m p , f g f qche la piantina gli aveva detto.

Volò in picchiata sulla sala del trono dove il mago aveva finito di sigillare il bastone Dallo stupore il bastone cadde di mano al mago che si dette alla bastone. Dallo stupore, il bastone cadde di mano al mago che si dette alla fuga, mentre il drago lo seguiva sputando fuoco e fiamme. Riuscì a raggiungerlo. Lo afferrò con i suoi potenti artigli e i contadini, che

l d ff d l avevano sentito la stessa voce diffondersi tra i campi, lo aiutarono a rinchiudere il malvagio nella fortezza.

Col bastone magico, il principe richiamò in vita il padre e tolse tutti i g p p ppoteri al mago. Poi, di nascosto, cavalcò al lago dove scagliò il bastone che si inabissò.

Da quel giorno ritornò la tranquillità nel paese

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Da quel giorno ritornò la tranquillità nel paese.

La tigre Cecilia

St f P Pi P M ti A G i CStefano P; Piero P; Martina A; Gaia C(dal racconto:”La tigre Cecilia” di Emma I- cl. IV C primaria L. Mauro)

Molto tempo fa esisteva una tigre di nome Cecilia detta Ceci.Cecilia era una tigre vegetariana ma contro il volere di suo papà Rex e di sua

sorella Diana che erano due vere tigri veramente feroci, coraggiose e

carnivore. Ceci assomigliava a sua mamma Teresa che le aveva insegnato a

rispettare tutti gli animali, dalla piccola formica al gigantesco elefante. Lei

metteva in pratica gli insegnamenti della madre e li voleva far rispettare

anche al padre e alla sorella.

La piccola Ceci si sentiva molto disperata e sconsolata perché non aveva molti

amici ma anche perché aveva perso sua madre Teresa che, ancora quando lei e

Diana erano due tigrette bebè, era stata rapita dal padrone di uno zoo, in

particolare lo zoo di Londra, per rinchiuderla in una gabbia in quel luogo

i f l115

infernale.

L'unico vero amico di Cecilia era un albero solitario e maestoso, lei andava lì e pensava, rifletteva e pure gli parlava; l'albero non poteva risponderle ma Ceci lo stesso si sentiva meglio. Gli aveva dato anche un nome: Alberto.gUn pomeriggio che Cecilia era più triste del solito, perché aveva litigato con Diana, si era arrampicata sull'albero Alberto e ad un certo punto vide un pipistrello mangiare le sue bacche la tigre si stupì perché i pipistrelli di un pipistrello mangiare le sue bacche, la tigre si stupì perché i pipistrelli di solito vivono in gruppo e cacciano di notte.Ceci chiese a quell'animale il perché di quell'assurdità, allora lui spiegò che aveva l'insonnia di giorno e gli facevano schifo gli insettiche aveva l insonnia di giorno e gli facevano schifo gli insetti.Cecilia pensò che erano entrambi degli animali al contrario e vista questa somiglianza potevano diventare amici.S ifl tt i d lt li hi s m si hi m s l Senza rifletterci due volte, gli chiese come si chiamava e se voleva diventare suo amico.Il pipistrello si chiamava Zeta, visto che era l'ultimo nato della cucciolata, d h d l l' d d l l !e disse che secondo lui l'idea di Cecilia era geniale!

I due in breve tempo diventarono amici e l'uno raccontò all'altro i propri problemi come essere vegetariani e non riuscire a dormire di giorno.

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Cecilia raccontò l'accaduto alla sorella che definì ridicolo sia non dormire di giorno che essere vegetariani; lo stesso comportamento ebbe papà Rexgiorno che essere vegetariani; lo stesso comportamento ebbe papà Rex.Ceci raccontò anche a Zeta di sua mamma, così le propose di andare a liberare Teresa, la madre di Cecilia, e di chiederle di aiutarli a spiegare a t tt l f t h bi l d i lli di i i tutta la foresta che non bisogna escludere nessuno, specie quelli diversi o in difficoltà.Di notte quando Ceci era addormentata, Zeta andò a Londra per liberare Teresa. Durante questa impresa, trovò molti ostacoli.Superati gli ostacoli, arrivò alla gabbia di Teresa che gli disse dove si trovavano le chiavi della gabbia. La chiave, però, la teneva un poliziotto. Nel g p pfrattempo Cecilia si era svegliata e aveva scoperto che il suo migliore amico era scomparso.Zeta prese di nascosto le chiavi mentre il poliziotto faceva un pisolino con la p m p f pcanzone che gli cantava il pipistrello “♪♪…” Così liberò Teresa guidandola da Cecilia.Ceci quando vide la mamma corse ad abbracciarla e Rex fu molto felice per Ceci, quando vide la mamma, corse ad abbracciarla e Rex fu molto felice per loro.Tutti vissero felici e contenti.

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La squama perduta

Andrea B; Riccardo Z; Tiziano P; Giulio D(dal racconto:”La squama perduta nell'oceano” di Giulia T e Silvia A- cl. IV C primaria L.

Mauro)Mauro)

C’era una volta un pesce di nome Floc che da piccolo giocando a nascondino si era incastrato tra due rocce e aveva perso una squama. nascondino si era incastrato tra due rocce e aveva perso una squama. In seguito mamma e papà pesci avevano partorito altri tre figli quindi avevano bisogno di più stanze. Da grande Floc decise di ritrovare la

d ò d d l sua squama perduta perciò decise di tornare nel Mar Ligure a cercarla. Durante il viaggio Floc era molto stanco e molto affamato. Mentre nuotava si addormentò e andò a sbattere contro un delfino. Mentre nuotava si addormentò e andò a sbattere contro un delfino. Appena sveglio Floc si scusò con il delfino per l’accaduto poi socializzarono e diventarono amici.

l ò ll’ l’ h d l Floc raccontò all’amico l’avventura che stava compiendo per cercare la squama perduta molti anni prima.

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Il delfino Splash gli propose di aiutarloIl delfino Splash gli propose di aiutarlo.Floc annuì dicendo:” Certo, mi farebbe proprio comodo una pinna in più!”. Dopo un po’ incontrarono una tartaruga di nome Velox e una medusa di nome Nina.Diventarono subito amici. Velox e Nina aiutarono a cercare la squama.Videro in lontananza qualcosa luccicare, si avvicinarono subito ma quando q , qarrivarono videro solo un pezzo di vetro e rimasero delusi. Ripresero il viaggio e tra due rocce intravidero un bagliore intenso. Si avvicinarono e videro la squama di Floc Egli la prese solo che era incastrata!! avvicinarono e videro la squama di Floc. Egli la prese, solo che era incastrata!! Tutti pensarono che tirandosi a vicenda la squama sarebbe venuta fuori. Così fu e la squama si disincastrò. Tutti erano felici soprattutto Floc che se la provò e disse: “Oh, la squama non mi entra, sono diventato troppo grande e lei è troppo piccola!” Splash, Nina e Velox lo incoraggiarono e provarono in tutti i modi però la squama faceva la capricciosa! NON VOLEVA ENTRARE!! tutti i modi però la squama faceva la capricciosa! NON VOLEVA ENTRARE!! Allora se la mise come collana e disse: “Anche se non mi entra più la squama diventerà il mio portafortuna” E poi pensò tra sé e sé “Almeno l’ho trovata!”. L d l d hé l

119Le cose da piccoli non si dimenticano mai perché sono sempre speciali.

L'albero d'oro

Marta D Wen Z Eleonora C Martina S Sofia SMarta D, Wen Z, Eleonora C, Martina S, Sofia S(dal racconto:”La mamma cervo” storia disegnata di Francesca sc.infanzia )

C’era una volta una mamma che era incinta. Un giorno fece una passeggiata nel bosco con un sole splendente. Dopo un’ora vide un albero d’oro. La mamma stava fissando l’albero e vide, da lontano, una persona.La mamma ta a f an a r , a ntan , una p r na.La mamma si avvicinò.Quando il bambino vide la mamma cervo le chiese: “ Come ti chiami?” e lei is s :” mi hi m Li i t ?”” I mi hi m M l”rispose:” mi chiamo Lizzie, e tu?”” Io mi chiamo Manuel”.

Lizzie si accorse che il bambino stava piangendo e gli domandò:” Perché piangi?” lui rispose:” mi sono perso e non trovo la strada per casa!”.Lei rispose che l’avrebbe accompagnato a casa.Improvvisamente si sentì l’albero che parlò: “ se volete andare a casa dovete prendere le mie mele!”

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dovete prendere le mie mele! .Così, grazie alle mele dell’albero, il bambino tornò a casa sano e salvo dalla sua famiglia e la mamma cervo partorì.

La ribellione degli animali

Andrea K; Davide G; Eleonora G; Luca P; Andrea G(da un racconto di Andrea U e Elizabeth Z cl. III sc. Suvich )

C’era uno zoo con tante specie di animali. Lì c’era pure una famigliola di C era uno zoo con tante specie di animali. Lì c era pure una famigliola di

gatti che propose a tutti gli altri animali di scappare via. Esse furono

d’accordo e di notte i gatti rubarono la chiave per fare uscire i leoni e gli g p g

orsi che erano i più forti. Con i loro artigli spezzarono i lucchetti delle

altre gabbie. In punta di piedi, silenziosissimi, tutti uscirono senza

insospettire il guardiano. In fila attraversarono la strada per raggiungere

il boschetto di fronte allo zoo.

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I b di l i h di Incontrarono un branco di lupi che raccontarono di essere

scappati molti anni prima da un altro zoo. Progettarono allora di

i hi d li i i ll bbi ll t tt L’ rinchiudere gli uomini nelle gabbie quella stessa notte. L’orso

portò le guardie nelle gabbie, i lupi lasciarono il cibo e gli altri

portarono qualcosa da bere Quando i guardiani si svegliarono nelle portarono qualcosa da bere. Quando i guardiani si svegliarono nelle

gabbie non capivano come erano finiti dentro. Dopo un po’ capirono

che erano stati gli animali Si scusarono con gli animali e così gli che erano stati gli animali. Si scusarono con gli animali e così gli

animali rientrarono nelle gabbie ricevendo la promessa che i

guardiani sarebbero stati più generosiguardiani sarebbero stati più generosi.

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ELENCO DEGLI ILLUSTRATORI E AUTORI

I titoli dei racconti sono segnalati dai caratteri in corsivo.

Scuola dell’infanzia Filzi GregoTeresa BElefante con elefantino; Farfalle e bruco-animali marini e farfalle sopra il maremareLara B Elefantessa, elefantino e fiori; CobraMichele B SavanaEgon Eneas B Dinosauro con fuoco; Granchio;Tigre sotto il soleEgon Eneas B Dinosauro con fuoco; Granchio;Tigre sotto il soleLorenzo Be Cobra con arcobaleno e pioggia – Cobra drittoAlessandro C Cavallo Rondini – Drago che sputa fuocoErik D Tigre vista dall’alto – Topo bluErik D Tigre vista dall alto Topo bluCristian I Giraffa vicino all’alberoVeronica M Ape – mamma farfalla con sei uova

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Diego M Cavallo e bruco che si guardano – tigre con coda arrotolataGaia P Chiocciola – farfalle e fiori – Animali marini e farfalle sopra il mare –Gaia P Chiocciola – farfalle e fiori – Animali marini e farfalle sopra il mare –Cavallo e bruco che si guardanoLuca P Tigre tra gli alberiMatteo R Elefante maschio – Incrocio di proboscidi tra elefante edMatteo R Elefante maschio Incrocio di proboscidi tra elefante ed elefantessa – uomo con al guinzaglio tigre arrabbiataMarika T TigreSabrina Z Il cavallo e il Bruco – Cavallo con Sab a ca a o e uco Ca a o cofarfallaRossella C La famiglia BambiGiulia F Scoiattolo arrampicato sull’albero – scoiattolo sul pramoArdit K Mamma cervo che guarda alberoArdita K Tartaruga che esce dal castelloLuka P Chiocciole coloratePhoebe P Gli uccellini e lo scoiattoloFrancesca S Mamma cervo e i suoi cuccioliFilippo S Cavallo che gioca a pallaHafidha Z La tartaruga sotto la pioggia

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Scuola dell’infanzia KandlerLisa B Il gatto con gomitoliLisa B Il gatto con gomitoliSendy B Gatto con palla Blendjon B La tigre e il serpenteFrancesca C Coniglio che mangia le caroteFrancesca C Coniglio che mangia le caroteJastin I Gatto che mangia biscottiAthos M Tigre con brucoAjnisham (Ony) M Farfalla sui fiori j ( y)Emanuele P Tigre sul pratoDavide RMarco A Uccellino che porta cibo al nidoKatia F L’orsetto Winnie Pooh Francesco P Pinguino a caccia di pesci Alexia K Due gattini giocano a palla

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Scuola dell’infanzia Longera

Beatrice B Il gattino e il gomitoloDanny C Drago che volaJ M C ll liJacopo M Cavallo con cavaliereDaniele S Zebra, asinello e cavallo che giovano

Amina C Giraffa che mangia una fogliaAmina C Giraffa che mangia una foglia

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Scuola primaria Filzi-Grego

Cl II AClasse II A

Michele, Julian, Mattia, Daniel La tigre arrabbiata

Cristina, Lorenzo P., Sebastiano, Simone La regina Elisabetta

Nicola D Elia Babù al mareNicola D., Elia Babù al mare

Alessandro R. Tarta si innamora

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Classe III A

Rebecca BIl topolino e il gattoIl topolino e il gatto

Emy LyNina e l’orco

Federico Gusti son gusti

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Scuola primaria Mauro

Classe IV A

B i l B M ti P Gli i li i fBorislav B, Martina P Gli animali in fuga

Florjana B, Stefano V L’avventura nel bosco

Arianna C, Alessandro H La vita nel Bosco

Andrea C Martina U Due eroi stranieriAndrea C, Martina U Due eroi stranieri

Lucia H, Giulia I, Matteo M La tartaruga Mafida

Nicolò P, Angelica T Senz’acqua per punizione

Francesca P, Piero P La famiglia dei pinguiniFrancesca P, Piero P La famiglia dei pinguini

Classe IV B

129Lucrezia Amira E B, Alessandra M Il lupo nel bosco

Classe IV C

Sil i A Al i T M l b l d tSilvia A, Alessia T Mare, sole e barca – la squama perduta nell’oceano

Rosaria B Abi Yezabel BRosaria B, Abi Yezabel B,Alessia G, Davide M La pinguina Margherita

Annamaria C Gaia F Babù al mareAnnamaria C, Gaia F Babù al mare

Beatrice C, Annalisa S,Aurora G Martina G Due scimmie al polo nordAurora G, Martina G Due scimmie al polo nord

Emma I La tigre Cecilia

Marco K, Giuliano R, Matteo B I draghi prigionieri

Giulia T La squama perduta nell’oceano

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q p

Classe V A: disegni in A3Matteo BMatteo BElena BElisa CAlice C GAlice C GAlessandro CGiulia CAnnalisa CEmanuele DBuse DMatteo FLaura GAnna GSaite LLeonardo MLaura MSamuele PTi i RTiziano RRuben RMatteo TTudor T

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Tudor TNevena Z

Scuola primaria SuvichClasse III ATommaso B Le avventure della tigre – Volpe addormentata tra gli alberiEmil B I problemi della giraffa CarlottaG b i l C L l V l tt it lGabriele C La volpe Volp – gatto con gomitoloGiulia C Gatto e gomitoloRiccardo C Fior di riso – Rondini in voloDarina G La zebra allo zoo Cane tra i fioriDarina G La zebra allo zoo – Cane tra i fioriLucia G Sara e Teresa – Cane che abbaia all’istriceChiara G Lucy e Rino – Volpe che dorme su fieno gialloElisa G Le api avventurose Koala e pinguinoElisa G Le api avventurose – Koala e pinguinoLucia L La chiocciola Lulù – Gufo che osserva il caneRiccardo M Martina la zebra – cane tra due alberiSharon M C Ghepardo di profilo; Orso polareSharon M C Ghepardo di profilo; Orso polareManuel N Il coniglietto e il cesto di caroteGabriele P Topo che guarda verso l’altoLara S Cane sul prato che abbaiaLara S Cane sul prato che abbaiaAndrea U L’uccello sperduto – Cane che guarda la cittàAlberto V Il drago che sputa fuoco - paesaggio di montagnaElisabeth Z Il gatto e l’albero

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g

Classe V AMichael B Orso in piedi- Un incontro da favolaBesmire B Gatto a strisce- gatto che insegue topoAndrea B Cavallo nel bosco - La squama perdutaHatixhe B La coccinella magnumSofia C Cavallo al galoppo- Un incontro da favolaVanessa D’A Elefante e TramontoVanessa D A Elefante e TramontoMarta D Asinello solitario- L’albero d’oroDaniele D Bulldog che ringhiaMiriam G Gatto di profilo in bianco e neroEleonora G Husky con gli occhi azzurri- La ribellione degli animaliAndrea G Cani sfinge nel deserto- La ribellione degli animaliAndrea I MargheritaLuca P Iside- La ribellione degli animaliLuca P Iside La ribellione degli animaliLucia P Coppia di lupi nel bosco -La coccinella magnumFrancesca P Due scimmie al polo nordStefano P Ceci TeresaAlice P Gatto con gli occhi sgranati- La famiglia dei pinguiniLudwig R Il mammut in montagna -MargheritaPaola S Cavallo bagnatoHuang Wen Z Delfino in bianco e nero - Scoiattolo con ghianda – Lepre in un prato-

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Huang Wen Z Delfino in bianco e nero Scoiattolo con ghianda Lepre in un pratoL’albero d’oro

Scuola secondaria di primo grado CodermatzClasse I BClasse I BMarco A La coccinella magnumEleonora C L’albero d’oroBindiya D P Babù al mareAngela P Babù al mareAngela P Babù al mareTiziano P La squama perdutaMartina S L’albero d’oroSofia S L’albero d’oroRiccardo Z La squama perdutaRiccardo Z La squama perdutaClasse I CMartina A La tigre CeciliaAndrea B La coccinella MagnumSarah B MargheritaSarah B MargheritaGaia C La tigre Cecilia Carlotta D M La famiglia dei pinguiniGiulio D La squama perdutaPiero P La tigre CeciliaPiero P La tigre CeciliaMatteo P La famiglia dei pinguiniDenis R MargheritaGreta S La famiglia dei pinguiniJunior T MargheritaJunior T MargheritaDavide G La ribellione degli animaliAndrea K La ribellione degli animaliAlessia C Due scimmie al polo nordGiacomo V Due scimmie al polo nord

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Giacomo V Due scimmie al polo nordGabriel V Due scimmie al polo nord

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GALLERIA DEI DISEGNIGALLERIA DEI DISEGNI

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158Alessandro C

159Alessandro

160Alessandro D

161Alice P

162Amina

163Andrea B

164Classe V Filzi-Grogo (Annalisa C)

165Ardit

166Ardita

167Athos

168Beatrice

169Besmire B

170Blendy

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Chiara GChiara G

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174

175Daniele

Daniele DDaniele D

176

177Danny

178Diego

179Luca

180Egon B

181Egon B

182Egon B

183

184Eleonora G

Elisa GElisa G

185

Elizabeth Z

186

187Emanuele

188Classe V Filzi-Grego (Emanuele)

189Erik D

190Erik D

191Filippo

192Francesca

193Francesca C

Gabriele P

194

195Gaia

196Gaia P

197Gaia - Teresa

Gabriele CGabriele C

198

Giulia C

199

200Classe V Filzi-Grego

201Giulia - Silvia

202Classe V Filzi-Grego

203Hafida

204Huang Wen Z

205Iacopo

Katia

206

KosovareKosovare

207

208Lara B

Lara S

209

210Classe V Filzi-Grego (Laura Gaggi)

211Lisa

212Lorenzo

213Lorenzo Bis

214Luca

215Luca Pagnotta

Lucia LunardisLucia Lunardis

216

LucyLucy

217

218Ludwig Roth

219Classe V Filzi-Grego

220Marika

221Marta Dallapè

222Matteo - Lara

223Matteo Rutigliano

Mi h l B hMichael Becher

224

225Michele

226Miriam Gasparo

227Classe V Filzi-Grego

228Classe V Filzi-Grego

229

230Sabrina

231Sendy

Sharon Mechi

232

233Stefano Vatta

234Classe V Filzi-Grego

235Teresa Belletti

Tom

236

237Vanessa D’alessio

238Veronica Marotta

239Classe V Filzi-Grego

240Classe V Filzi-Grego

241Classe V Filzi-Grego

242Classe V Filzi-Grego

243Classe V Filzi-Grego

244Classe V Filzi-Grego

245Classe V Filzi-Grego

246Classe V Filzi-Grego

247Classe V Filzi-Grego

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249Wen