questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. (la vita è bella.benigni)

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Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. (La vita è bella.Benigni)

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Page 1: Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. (La vita è bella.Benigni)

Questa è una storia semplice, eppure non è facile raccontarla. (La vita è bella.Benigni)

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Voi che vivete sicuriNelle vostre tiepide case,voi che trovate tornando a serail cibo caldo e visi amici:considerate se questo è un uomoche lavora nel fangoche non conosce paceche lotta per mezzo paneche muore per un si o per un no .Considerate se questa è una donna,senza capelli e senza nomesenza più forza di ricordarevuoti gli occhi e freddo il grembocome una rana d’inverno.Meditate che questo è stato:vi comando queste paroleScolpitele nel vostro cuore .Stando in casa andando per via,coricandovi alzandovi:ripetetele ai vostri figli .O vi si sfaccia la casa,la malattia vi impedisca,i vostri nati torcano il viso da voi.

Se questo è un uomo

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Ama il prossimo tuo come te Ama il prossimo tuo come te stessostesso

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LeonettaLeonetta

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RobertoRoberto

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LorenzoLorenzo

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Primo Levi – SE QUESTO E’ UN UOMO, pag 12-13, Einaudi editore, 1991

Meno tormentose erano per tutti la fame, la fatica e

l’insonnia, rese meno penose dalla tensione dei nervi: ma le notti erano incubi senza fine.

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"Mi hanno portato via i genitori, l'identità, il fratello e la sorella e i miei averi. C'è qualcosa che vogliono da me. E allora ho pensato alla

mia anima. Ho detto: non riusciranno a portarmela via, la mia anima"  Irene

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««  L'amicizia può unire quello che le barriere L'amicizia può unire quello che le barriere dividono. »dividono. »

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E’ la sola foto rimasta dei sei fratelli Sonnino. Da sinistra Paolo, ucciso ad Auschwitz a 27 anni, Maria Luisa uccisa a Flossenburg a 25 anni, Giorgio che

morì ad Auschwitz a 19 anni, Roberto deceduto in luogo e data ignoti, Bice morta a Braunschweig a 21 anni e Piera Sonnino che ritornò dai campi e morì

a Genova nel 1999. Scrisse un diario nel 1960, solo da poco pubblicato.

Questo è statoQuesto è stato

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Quella notte, Johanna partorì al campo 6un Cristo morto.Un chiarore da oriente,luci di bombe?,animò lacrime di pietra.Magi nutriti di edemipiansero il mancato prodigiosui miseri doni.Canne d'organo, ignare,cantavano lontanola nascita della speranza.

(Natale Ad Auschwitz di Angelo Montingelli)

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Un treno arriva, è carico di bimbi,Un treno arriva, è carico di bimbi,felici che il viaggio interminabile è finito.felici che il viaggio interminabile è finito.E cantano gioiosi giocando nella neve.E cantano gioiosi giocando nella neve.Sorridendo gli aguzzini li accarezzano,Sorridendo gli aguzzini li accarezzano,li portano alle docce. Son mille;li portano alle docce. Son mille;bimbi ignari, voci bianche, celestiali.bimbi ignari, voci bianche, celestiali.In tre ore mille bimbi sono morti.In tre ore mille bimbi sono morti.Ricci d'oro in mezzo al fango e nell'aria,Ricci d'oro in mezzo al fango e nell'aria,i suoni delle risa, i sorrisi dentro al fumo.i suoni delle risa, i sorrisi dentro al fumo.La morte, sparpagliata a piene maniLa morte, sparpagliata a piene manisopra i corpi martoriati.sopra i corpi martoriati.Sulle teste dei bambini che cantavano.Sulle teste dei bambini che cantavano.L'uomo, e il pozzo più profondo in cui è caduto.L'uomo, e il pozzo più profondo in cui è caduto.La neve, cade lieve sull'eccidio e non lo copre.La neve, cade lieve sull'eccidio e non lo copre.

(Un treno per Auschwitz - Liberamente tratto da un racconto di un sopravvissuto)

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NOTTE SU BIRKENAU Un’altra notte. Torvo,

il cielo si chiude ancora sul silenzio mortale volteggiando come un avvoltoio. Simile ad una bestia

acquattata, la luna cala sul campo —pallida come un cadavere.

E come uno scudo abbandonato nella battaglia,il blu Orione —

fra le stelle perduto. I trasporti ringhiano nell’oscuritàe fiammeggiano gli occhi del crematorio. È umido,

soffocante. Il sonno è una tomba. Il mio respiro è un rantolo in gola.

Questo piede di piombo che m’opprime il petto è il silenzio di tre milioni di morti. Notte, notte senza fine. Nessuna

alba. I miei occhi sono avvelenati dal sonno. La nebbia cala su Birkenau,

come il giudizio divino sul cadavere della terra. Tadeusz Borowski, KL Auschwitz

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Son morto ch'ero bambinoSon morto ch'ero bambinoson morto con altri centoson morto con altri cento

passato per un caminopassato per un caminoe adesso sono nel vento.e adesso sono nel vento.

Ad Auschwitz c'era la neveAd Auschwitz c'era la neveil fumo saliva lentoil fumo saliva lento

nei campi tante personenei campi tante personeche ora sono nel vento.che ora sono nel vento.

Nei campi tante personeNei campi tante personema un solo grande silenzioma un solo grande silenzioChe strano non ho imparatoChe strano non ho imparato

a sorridere qui nel vento.a sorridere qui nel vento.

Io chiedo come può un uomoIo chiedo come può un uomouccidere un suo fratellouccidere un suo fratelloeppure siamo a milionieppure siamo a milioni

in polvere qui nel vento.in polvere qui nel vento.

Ancora tuona il cannoneAncora tuona il cannoneancora non è contentaancora non è contenta

di sangue la bestia umanadi sangue la bestia umanae ancora ci porta il vento.e ancora ci porta il vento.

Io chiedo quando sarà  Io chiedo quando sarà  che un uomo potrà  imparareche un uomo potrà  imparare

a vivere senza ammazzarea vivere senza ammazzaree il vento si poserà e il vento si poserà 

e il vento si poserà .e il vento si poserà .

Francesco Guccini-Auschwitz

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<<Guarda i girasoli: loro si inchinano al sole, ma se uno è troppo inchinato vuol dire che è morto. Tu sei un servitore, non un servo. Servire è l'arte suprema. Dio è il primo servitore; Lui è il servitore di tutti gli uomini, ma non è il servo di nessuno.>>

La Vita è Bella - Roberto Benigni

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“ Poiché ricordo, dispero. Poiché ricordo, ho il dovere di respingere la disperazione.”

Elie Wiesel

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La crescente tendenza La crescente tendenza all’eliminazione delle all’eliminazione delle

differenze è differenze è strettamente legata al strettamente legata al

concetto d’uguaglianza.concetto d’uguaglianza.

Uguaglianza significa, in senso Uguaglianza significa, in senso religioso, che siamo tutti figli di religioso, che siamo tutti figli di Dio, che siamo tutti fatti della Dio, che siamo tutti fatti della

stessa sostanza umano-divina, in stessa sostanza umano-divina, in un unico cosmo. un unico cosmo.

Tale concetto di unione significa: Tale concetto di unione significa: “Chiunque salvi una singola vita, è “Chiunque salvi una singola vita, è come se avesse salvato un mondo come se avesse salvato un mondo

intero; chiunque distrugga una intero; chiunque distrugga una singola vita, è come se avesse singola vita, è come se avesse

distrutto il mondo intero.“ distrutto il mondo intero.“

Uguaglianza, come Uguaglianza, come condizione dello condizione dello

sviluppo sviluppo dell’individualismo.dell’individualismo.

Nessun uomo deve essere il mezzo Nessun uomo deve essere il mezzo che determina la fine di un altro che determina la fine di un altro

uomo.uomo.

Erich Erich FrommFromm

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Auschwitz è fuori di noi, ma è intorno a noi, è nell'aria. La peste si è spenta, ma l'infezione serpeggia: sarebbe sciocco negarlo. In questo libro se ne descrivono i segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l'indifferenza ottusa o cinica per il dolore altrui, l'abdicazione dell'intelletto o del senso morale davanti al principio d'autorità, e principalmente, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera, di amor patrio e di fedeltà a un'idea. (dalla prefazione a L. Poliakov, Auschwitz, Ventro, Roma 1968).

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Questo film che è incentrato sull’olocausto vuole trasmettere allo spettatore un messaggio molto forte: spesso gli uomini non possono essere del tutto gli artefici del proprio destino però non esiste nessun potere e nessuna forza che possa trionfare sulla nostra vitalità. L’insegnamento è che si

può dare un senso alla nostra vita ed alla nostra morte

In un’intervista che Benigni ha rilasciato ha detto di aver ricevuto centinaia di lettere di sopravvissuti ai campi di concentramento che gli raccontano che mentre uomini e donne accompagnavano i bambini nelle camere a gas cantavano e giocavano con loro per distrarli.Proprio questo infatti Benigni ha voluto raccontare nel film:come anche la morte possa essere vissuta con grandezza, e come la miseria morale del carnefice scompaia di fronte ad un semplice gioco come quello che propone al figlio con il premio del carro armato