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A10 584 QUADERNI DI LINGUISTICA E TRADUZIONE / 2 Collana diretta da Maria Grazia Scelfo

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A10584

QUADERNI DI LINGUISTICA E TRADUZIONE / 2Collana diretta da Maria Grazia Scelfo

Comitato scientifico:

María Lozano-Zahonero, Antonio Filippin, Sandra Petroni, Maria Grazia Scelfo

Nessuna traduzione è così comprensibile come l’origina-le. Si tratta appunto del senso multirelazionale di ciò cheè detto – e senso è sempre senso che implica una direzio-ne – che solo nell’originarietà del dire arriva a esprimer-si, e che si perde invece in ogni ridire e ripetere. Il compi-to del traduttore deve essere quindi sempre quello di nonraffigurare ciò che è detto, ma mettersi nella direzione diciò che è detto, cioè nel suo senso, per trasferire nelladirezione del proprio dire quello che deve essere detto.

(Hans Georg Gadamer, Verità e metodo 2, 122-123)

Maria Grazia Scelfo

TRA CREAZIONEE TRADUZIONE

NEL LINGUAGGIOECONOMICO-FINAZIARIO

LA METAFORANELLA STAMPA

SPAGNOLA E ITALIANA

Copyright © MMIXARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133/A-B00173 Roma(06) 93781065

ISBN 978–88–548–3043–1

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: dicembre 2009

INDICE

Introduzione 9

Capitolo I

Caratteristiche generali del linguaggio economico

1.1 I linguaggi specialistici 131.1.1. Caratteristiche generali 171.1.2. Caratteristiche lessicali 18

1.2 Il linguaggio economico-finanziario 241.2.1. I manuali 251.2.2. I quotidiani 30 0

Capitolo II

Problemi di traduzione

2.1 La traduzione giornalistica 37

2.2. Problemi linguistici 452.2.1 Morfosintattici 462.2.2 Lessico-semantici 47

2.3 Problemi concettuali 502.3.1 La comprensione del testo 512.3.2 I connettivi 522.3.3 La traduzione della metafora 53

2.3.3.1 Panoramica storico-linguistica 532.3.3.2 La natura metaforica del sistema 60

concettuale. Esempi in ambitoeconomico-finanziario

8 Indice

Capitolo III

Taduzione e analisi di testi economici

3.1 Introduzione 67

3.2 Metafore conflittuali 69

3.3 Tra metafore e connettivi: Due case studies 78

Conclusioni 90

Appendice 93

Bibliografia 103

Indice dei nomi 109

13

CAPITOLO I

Caratteristiche generali del linguaggio economico

1.1 I linguaggi specialistici

Negli ultimi trenta anni è aumentato sensibilmente l’interessedegli studiosi sia per le varietà discorsive specialistiche dellalingua, sia per la riflessione rigorosa sul rapporto tra linguespeciali e lingua “comune” o “standard”. Tuttavia, in relazionealle diverse varietà specialistiche della lingua non è stata ancoraelaborata una terminologia unificata. Le etichette usate in questoambito di ricerca dai vari studiosi sono diverse. Si parla dilinguaggi specialistici, di linguaggi settoriali,1 di linguespecialistiche, di sottocodici, di codici specialistici, di linguespeciali, di lingue per scopi speciali, di tecnoletti ecc. Tra levarie definizioni proposte per designare l’oggetto dell’indagine,mi sembra soddisfacente quella di Gotti (1991) che, accennandoal problema distingue tra:

Linguaggi speciali (special languages)

termine con il quale si dovrebbero designare invece quei linguaggi cheutilizzano regole proprie e simboli particolari, diversi da quelli dellalingua comune. Come esempio di lingua speciale si potrebbe citare il‘Codice Q’ comunemente utilizzato nel settore delle telecomunicazioni[…] Il termine ‘linguaggio speciale’ potrebbe essere riservato anche aquei linguaggi che pur condividendo in genere le convenzionicomunicative di una data lingua, ne posseggono anche alcune che nonsono comprese nel patrimonio linguistico comune. Un linguaggio diquesto tipo, ad esempio, è il SEASPEAK (Gotti, 1991: 6-7).

1 Beccaria (1978) parla del linguaggio giornalistico, del linguaggiopolitico, del linguaggio televisivo, del linguaggio della pubblicità, dellinguaggio sportivo, dei linguaggi della critica letteraria, dei linguaggi dellascienza e della tecnica, dei gerghi della malavita.

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Linguaggi specialistici (specialized discourse), che

non si differenziano dalla lingua comune per il possesso di regolelinguistiche speciali e non comprese nella lingua comune, quanto perun uso quantitativamente diverso di tali convenzioni […] I linguaggispecialistici non sembrano presentare quelle limitazioni osemplificazioni rispetto alla lingua comune che talora sono stateipotizzate, ma sono dotati di tutte le potenzialità di natura lessicale,fonetica, morfosintattica e testuale tipiche della lingua comune. Talipotenzialità vengono regolarmente utilizzate (e, in alcuni casi,addirittura iper-utilizzate) nella costruzione di testi specialistici(1991:7).

Gotti, tra le varie denominazioni, opta per l’espressione“Linguaggi specialistici” in quanto la ritiene adeguata ecoerente, dato che riflette, in modo inequivoco, l’uso che glispecialisti fanno del linguaggio per riferirsi al proprio ambitoprofessionale. In tal modo, l’enfasi non viene posta su un solofattore, ma abbraccia anche il tipo di utente e la realtà specifica acui si fa riferimento (1991: 8).2

Da quanto sopra, emerge che le specificità linguistiche sonodiverse e che si deve tener conto non solo delle caratteristichegenerali comuni, ma anche delle peculiarità proprie di ognitipologia testuale.

Va inoltre sottolineato che, nell’ambito dei linguaggispecialistici, bisogna effettuare una ulteriore distinzione inrelazione al legame tra lingua e situazione in cui vengonoprodotti e utilizzati. In altre parole, Gotti (1991:10-11) selezionatre diverse situazioni, e quindi tre diversi livelli di testi daprendere in considerazione su argomenti di carattereprofessionale:

Vi è un primo ambito comunicativo in cui l’esperto si rivolge ad altrispecialisti per dibattere problematiche concernenti il proprio ambitodisciplinare […]. Rivolgendosi a degli interlocutori che hanno unvasto bagaglio di conoscenze condivise, l’autore fa ampio uso ditermini specialistici il cui valore dà per conosciuto […].Oltre a questo primo uso dei linguaggi specialistici vi sono momenti incui lo specialista si rivolge a dei non-specialisti per spiegare concetti

2 A proposito dei linguaggi specialistici, cfr. anche Las lenguas deespecialidad (Calvi, 2009: 15-38).

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inerenti alla propria professione. Nel suo intento istruttivo egli illustrai vari concetti usando i termini specialistici appropriati di cui chiarisceil loro significato man mano che li presenta […].Vi è poi il caso in cui lo specialista si propone di dare delleinformazioni su argomenti tecnici usando il più possibile il lessicocomune e introducendo i concetti specialistici facendo riferimentocostante alle esperienze comuni del lettore profano. L’intento qui èprevalentemente divulgativo ed è comunemente riscontrabile negliarticoli di riviste e giornali di carattere generale che trattano argomentitecnici.

Ora, nel panorama dei linguaggi specialistici ho optato per illinguaggio economico di terzo livello, cioè di tipo divulgativo,per almeno due motivi. In primo luogo, perché l’economia èormai entrata a far parte del nostro quotidiano. Siamobombardati da notizie riguardanti l’economia in genere e iproblemi finanziari ad essa relativi visto che, in una societàcome quella odierna, sempre più tecnologica e interconnessa, lagente comune utilizza la comunicazione specialistica, a leiindirizzata, per soddisfare il bisogno di accrescere il propriosapere e fare scelte informate. Basti leggere la stampa a largadiffusione, di tipo specialistico e non (per l’Italia, per esempio, IlSole 24 ore e Repubblica, compreso l’inserto del lunedì Affari &Finanza, per la Spagna Cinco días e El País con il relativoinserto domenicale Negocios) o ascoltare i mezzi audiovisivi cheinformano, spiegano, consigliano, per rendersi conto dellaportata del fenomeno. In secondo luogo, perché il discorsoeconomico, pur rientrando nella categoria dei linguaggispecialistici –si tratta di testi espositivi e informativi che hannosia una funzione esplicativa e argomentativa, basatasull’intenzione di spiegare a chi non sa, sia una funzioneinformativa, basata sull’intenzione di divulgare informazioni– inrealtà, spesso assume alcune caratteristiche proprie dei testiespressivi.

Il mio obiettivo, in questa sede, è quello di offrire, in primoluogo, una sia pur breve esemplificazione dei tratti distintivi deilinguaggi specialistici in generale e del linguaggio economico inparticolare, delle sue deviazioni dalla norma e dei relativiproblemi traduttivi. Nel caso, appunto, del linguaggioeconomico, l’aspetto più evidente di deviazione dalla norma

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consiste nell’uso dei tropi,3 specialmente della metafora che,come accennato, lo accosta ai testi espressivi. D’altra partel’analogia, sotto questo aspetto, è stata già sottolineata da diversistudiosi, tra i quali McCloskey, Gotti e Scarpa. Pioniere esostenitore di questo uso anomalo del linguaggio economico,l’economista Keynes che non associa l’economia alla categoriadelle scienze esatte, ma a quella delle scienze morali e rifiuta,pertanto, la monoreferenzialità, propria dei linguaggispecialistici, in quanto ritiene che sia più appropriato usare illinguaggio ordinario che permette effetti connotativi edistinzioni plurime (Gotti, 1991: 32-33).4 In secondo luogo,voglio sottolineare, sia che la metafora, nelle diversecategorizzazioni previste da Lakoff e Johnson (1998), prevalesugli altri tropi, sia il senso occulto, e quindi l’inferenza che

3 In altre parole nei testi divulgativi emerge, in misura maggiore rispettoa quelli di primo e secondo livello, l’uso della metafora, della metonimia edella sineddoche. Mentre è a tutti noto cosa si intende per metafora, vale lapena di ricordare che si ha una metonimia «quando si designa un’entità qual-siasi mediante il nome di un’altra entità che sta alla prima come la causa staall’effetto e viceversa, oppure che le corrisponde per legami di reciproca di-pendenza (contenente/contenuto, occupante/luogo occupato, proprieta-rio/proprietà materiale o morale, ecc.)», per es. «bere un bicchiere, cervelloper senno, intelligenza», ecc. Secondo la definizione tradizionale la sineddo-che consiste «nell’esprimere una nozione con una parola che, di per sé, de-nota un’altra nozione, e questa ha con la prima una relazione di quantità:come quando si nomina la parte per il tutto e viceversa, il singolare per ilplurale e viceversa, la specie per il genere e il genere per la specie, la materiadi cui è fatto l’oggetto per l’oggetto stesso», per esempio: «nell’ora di ita-liano abbiamo letto I promessi sposi (per qualche pagina dei…) […] il ferroper “la spada”», ecc. (Mortara Garavelli, 1993: 42-47).4 McCloskey (1990), a cui si rimanda per ulteriori informazioni, per l’uso dinumerose figure retoriche e specialmente delle metafore, sostiene che ildiscorso economico si può affrontare in modo analogo a quello in cui siaffrontano i testi letterari. Gotti non condivide, però, alcuni concetti espressida McClosky a tal proposito in quanto ritiene che lo studioso, pur sostenendola superiorità della retorica e dei modelli letterari, non fornisce un valido eoriginale esempio di analisi del discorso. Inoltre, sempre secondo Gotti,quando McClosky sottolinea il parallelismo tra testi economici e testiletterari, sembra ignorare che l’uso della metafora e di altre figure retoriche èmolto comune non solo nel registro economico, ma anche nel linguaggio ditutti i giorni e, pertanto, non può essere attribuito esclusivamente allo stileletterario (Gotti, 2003: 261-262).

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emerge nel testo per l’uso di questa figura retorica. Infine,intendo analizzare i problemi che suscita la traduzione di questotipo di testi specialistici a causa delle deviazioni da quella cheviene considerata norma.

A questo proposito, non mi sembra inutile accennare allecaratteristiche generali e a quelle lessicali dei linguaggispecialistici così come sono state individuate dagli studiosi adalcuni dei quali rimando per ulteriori approfondimenti (Gotti,1991 e 2003; Scarpa, 2001).

1.1.1 Caratteristiche generali

Mi limiterò a offrire un panorama inteso a sottolineare alcunicriteri ritenuti fondamentali che caratterizzano o dovrebberocaratterizzare i linguaggi specialistici. Tali criteri, però, vengonospesso disattesi con deviazioni dalla norma.

A titolo esemplificativo, riprendo gli studi di Gotti (1991: 13-14; 2003: 28-31) che, citando le undici caratteristiche checoncorrono a formare un linguaggio specialistico, così comeelencate da Hoffman (1984), ne critica l’eccessivageneralizzazione delle caratteristiche che porta a ripetizioni o arapporti conflittuali. Infatti, tra i criteri elencati: 1) esattezza,semplicità e chiarezza; 2) oggettività; 3) astrattezza; 4)generalizzazione; 5) densità di informazione; 6) brevità olaconicità; 7) neutralità emotiva; 8) mancanza di ambiguità; 9)impersonalità; 10) coerenza logica; 11) uso di termini tecnicidefiniti, simboli, figure, Gotti osserva che la semplicità è inconflitto con la chiarezza; che la chiarezza è una ripetizione dellamancanza di ambiguità.

Infatti, anche se favorevole ai criteri elaborati da Sager et al.che identificano tre criteri prevalenti nei linguaggi specialistici:economia, precisione, appropriatezza perché più interessanti, dalpunto di vista interpretativo, ne critica, tuttavia, la limitatezzadato il legame con la teoria linguistica generale. Infatti,

i tre criteri sono visti come interdipendenti in quanto per raggiungerela massima efficacia comunicativa, le esigenze dell’uno devonocontemperarsi con quelle degli altri […] il grado di interrelazione variaa seconda delle circostanze in cui ha luogo la comunicazione […] In

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caso di conflitto tra i primi due criteri (economia e precisione)interviene il criterio dell’appropriatezza, che assume così una funzionearbitrale […] Essi inoltre evidenziano l’interrelazione tra le varieesigenze semantiche e pragmatiche all’interno del sistema linguisticogenerale […] Mutuando però i suoi referenti dalla teoria linguisticagenerale, lo schema di Sager et al. ne risulta vincolato e in qualchemodo limitato (Gotti, 1991: 14-15).

Scarpa, sottolineando sia la differenza tra stile “trasparente” estile “opaco”, sia il fatto che la trasparenza è requisito essenzialedei testi specialistici, aggiunge due elementi, oggettività echiarezza, ai «requisiti che deve avere un codice convenzionalein una situazione comunicativa specialistica» (Scarpa, 2001: 18),per cui abbiamo:precisione, oggettività, economia, chiarezza, appropriatezza.

Tali requisiti, sebbene non siano esclusivi dei linguaggispecialistici, perché fanno anche parte della lingua comune, licaratterizzano, o almeno dovrebbero carattterizzarli, in modoprevalente proprio per la tecnicità del discorso. Tra i linguaggiche deviano in parte da questi requisiti, oltre a quello economicoche, come accennato, non sempre è oggettivo, figura anche illinguaggio giuridico che spesso non è proprio così chiaro comeci si aspetterebbe.

1.1.2 Caratteristiche lessicali

Anche per ciò che riguarda le caratteristiche lessicali deilinguaggi specialistici, che costituiscono un’altra peculiarità daprendere in considerazione, la letteratura sull’argomento èpiuttosto nutrita. Mi limito a ricordare Gotti (1991 e 2003),Scarpa (2001), Lerat (1997). In ogni caso, anche sesommariamente, vale la pena di ricordare almeno le piùsignificative:- la monoreferenzialitàossia il «rapporto biunivoco tra significato e significante»all’interno della stessa disciplina, che è poi, l’elemento didifferenziazione più evidente. In altre parole, nel lessicospecialistico il materiale lessicale è costituito da parole comuni acui si attribuisce un significato specifico. Tali parolecostituiscono i termini, che devono essere univoci, cioè devono

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avere un significato preciso per tutti gli specialisti del settore. Inrealtà, questo non sempre è possibile.

Per Gotti (1991: 17-20) “il termine monoreferenzialità nondeve essere inteso come indicativo della presenza di un unicoreferente per ogni termine, in quanto le parole in genereposseggono più referenti, quanto nel senso che in un determinatocontesto vi è un unico significato che può essere attribuito a undeterminato termine”.

A titolo esempificativo, nella lingua spagnola per la locuzionetipo de interés il dizionario, sotto la voce tipo, riporta isignificati della lingua comune tra le cui accezioni ne ricordoalcune “[…] m. Modelo, ejemplar […] 4. Ejemplo característicode una especie, de un género […] 7. Figura o talle de unapersona[…] 10. Personaje de una obra de ficción […]” (RAE,2001). Nel linguaggio economico, invece, indica il tasso diinteresse. Infatti, secondo il dizionario di Economía y Finanzas ilsignificato di tipo de interés è “En teoría económica se definecomo el precio del dinero. Es la forma de cuantificar,generalmente un tanto por ciento anual, las cantidades que eldeudor habrá de pagar al acreedor –además de la devolución delprincipal– como retribución del capital recibido a crédito […]”(Tamames/Gallego, 2002). Una espressione che rende benel’idea è “El Presidente del Bundesbank rechaza tipos inferioresal 1%” (El País, 16/04/09).

Un esempio che presenta lo stesso genere di problematica perla lingua italiana è la locuzione la divisa europea. Infatti, anchein questo caso, la forma lessicale divisa, la cui accezioneprincipale nella lingua comune è “Abito di varia foggia e coloreusato come segno distintivo degli appartenenti a una determinatacategoria, associazione, squadra sportiva e sim. […]” (DeMauro, 2000), nel linguaggio economico assume il significato di“insieme di mezzi di pagamento con i quali si possono saldare icrediti all’estero […] (AA.VV., 2000).

Per Lerat (1997: 46), si parla di polisemia sia perché i testisono eterogenei, sia perché una stessa forma può essere termineo elemento di un termine:

Las secuencias de caracteres son a menudo polisémicas y los textosson por fuerza heterogéneos a pesar de su unidad temática: un folleto

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para los clientes difiere en mucho de un estudio de viabilidad y, sobretodo, una misma forma puede ser tanto término o elemento de término(por ejemplo, derecho de bandera en el sentido de impuesto que paganlas mercancías por ser transportadas en los buques) como otro término(por ejemplo derecho en el sentido de privilegio o exención) o ser unapalabra sin pertinencia terminológica como en estar en su derecho.

- La non-emotivitàmolto vicina all’oggettività e alla precisione, comprende anchel’impersonalità. A questo proposito valgano come esempi leseguenti espressioni, rispettivamente per la lingua spagnola, Elpresidente de EE.UU. se compromete en México con FelipeCalderón a luchar contra los carteles de droga (El País,17/04/09); per la lingua italiana Gli altri progetti si rivolgevanoa Credit Suisse, BBTC, Nordbank e alcune società esterecontrollate da Barclays (Il Sole 24 Ore, 16/04/09).

In relazione alla non-emotività, poiché quella specialistica èun tipo di comunicazione del tutto referenziale, il tono in genereè neutro. È dunque importante distinguere, come accennato, traparola, che può essere ricca di connotazioni, e termine che, alcontrario, ha funzioni puramente denotative.

Da sottolineare però, che anche se una delle peculiarità dellinguaggio specialistico è quella di essere denotativo e, quindi,neutro, non sempre è vero. Un fenomeno piuttosto ricorrente è lapresenza di figure retoriche, come vedremo più avanti, di cuiriporto qui due esempi, in spagnolo e in italiano: La morosidadse dispara en su cota más alta en 13 años y rebasa el 4% (ElPaís, 17/04/09); Crisi: esplode la cassa integrazione (laRepubblica, 08/04/09).- Il principio dell’economiausato per ottimizzare le strutture linguistiche come, per esempio,uso di simboli, di sigle, ecc., corrisponde al principio del minimosforzo per ottenere il massimo risultato. Basti pensare alle sigle:EE.UU. per indicare gli Stati Uniti in spagnolo e USA perdesignarli in italiano, o a PIB e PIL che significanorispettivamente Producto Interior Bruto e Prodotto InternoLordo.- La trasparenzaè un altro criterio di fondamentale importanza utile ad evitarel’opacità del lessico specialistico e permettere, quindi, una rapida

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decodificazione del significato di un termine, che “deveimmediatamente evocare l’idea che esprime” (Gotti, 1991: 22),come drammaticamente si evince dai seguenti titoli: Banesto5

cierra 46 oficinas en seis meses y reduce plantilla (El País,17/04/09); Banche, anche la Spagna trema. Il fallimento dellaCassa di risparmio Castilla La Mancha ha incrinato la fiducariposta fino a questo momento nel sistema creditizio iberico ( laRepubblica Affari & Finanza, 06/04/09).- La sinteticitàsi tratta della tendenza a esprimere vari concetti nella forma piùbreve possibile, quale la fusione di diversi elementi essenziali ecaratteristici per formare un solo termine. Per esempio, lafusione di due lessemi, come, telecomando, da televisione ecomando, o telefoto da televisione e fotografia ecc. Altra forma èla giustapposizione, che consiste nell’accostamento di dueelementi senza utilizzare nessi o congiunzioni. Per esempio, farecentro.- Il tradizionalismoalcuni linguaggi come quello giuridico o quello ecclesiasticomostrano caratteristiche fortemente conservatrici. Nel caso dellinguaggio legale italiano, Mortara Garavelli (2001: 41-42)sottolinea l’uso di una certa dose di arcaismi. Basti pensare atermini latini come lex o ius. Uso di arcaismi che èparticolarmente evidente in quello spagnolo. Per esempio, siutilizza la preposizione so (so pena de), conservata come fossilelinguistico, o il futuro imperfetto del congiuntivo, attualmenteeliminato dalla lingua corrente colloquiale, colta e scritta, comeper esempio, debiere, tuviere (la forma in –re). Si usa nellinguaggio giuridico, ma non in quello economico. Basti leggerela Costituzione spagnola per trovare espressioni del tipo “Si elCongreso de los diputados, por el voto de la mayoría absolutade sus miembros otorgare su confianza a dicho candidato, elRey le nombrará Presidente” (art.99).- L’ambiguitàin alcuni linguaggi specialistici si notano spesso violazioni dellamonoreferenzialità e casi di ambiguità e di polisemia. Taliviolazioni, che si riscontrano in misura più o meno elevata nei

5 Banesto è l’acronimo di Banco Español de Credito.

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vari generi di linguaggi specialistici, sono particolarmenteevidenti nel linguaggio economico, specialmente in quellodivulgativo. Vedremo, infatti, il perché di questa tendenza autilizzare le figure retoriche, in particolare i tropi, e il tipo dimanipolazione che ne scaturisce. Un evidente esempio diambiguità e di uso di figure retoriche è il titolo spagnolo El tororeta al oso (El País, 16/04/09), per indicare rispettivamente latendenza al rialzo –in quanto il toro, o meglio le sue corna, èl’animale che in borsa rappresenta questa tendenza– e al ribassodella Borsa. Ugualmente ambiguo è il titolo italiano Con ilnuovo indice più salario (Il Sole 24 Ore, 16/04/09) sia per lapolisemia della parola indice sia perché non è ben chiaro, oalmeno le opinioni non sono concordi, se ci sarà un realeaumento del salario o se, invece, il meccanismo individuato pergli aumenti non raggiungerà la copertura dei salaridall’inflazione reale.

Tra le altre peculiarità dei linguaggi specialistici non vannodimenticate la sinonimia, l’imprecisione e la ridondanza sui cuidettagli non mi soffermo e cito solo qualche esempio permaggior chiarimento.- La sinonimial’uso di più parole che si riferiscono allo stesso concetto, è unodei vari casi di violazione del lessico specialistico. Nellinguaggio giuridico spagnolo, per esempio, spesso sono usaticome sinonimi i termini abogado e letrado pur avendo diversesfumature di significato, come risulta dal dizionario:

“Abogado. Licenciado en D.o, que ejerce profesionalmente ladirección y defensa de las partes en toda clase de proceso, o elasesoramiento y consejo jurídico (art. 436 LOPJ) […]”; “Letrado deestado. V. Abogado de Estado. Denominación actual del antiguocuerpo de abogados del Estado. La LOPJ le atribuye la misión derepresentar y defender el Estado en juicio”6 (Diccionario BásicoJurídico, 1997).

Per l’italiano sono significativi gli esempi di Gotti (1991: 36)in campo medico, specialmente in relazione all’uso deglieponimi:

6 La sigla LOPJ significa Ley Orgánica del Poder Judicial.

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“Molti casi di sinonimia esistenti nel linguaggio medico sono dovutiall’uso degli eponimi. Questi ultimi vengono utilizzati per ricordare loscopritore di una certa malattia o rimedio, per cui accanto al terminetecnico appare spesso l’eponimo: ad esempio, l’ipernefroma è anchechiamato tumore di Grawitz, la brucellosi è spesso indicata col teminemalattia di Bang […].

- L’imprecisionea questo proposito è interessante sottolineare l’ambiguità deltermine internamento nell’espressione spagnola lugares ocentros de internamiento, utilizzato nella Ley de extranjería(8/2000) per indicare i centri di accoglienza. Infatti, lo stessolegislatore nell’art. 60 della legge, paragrafo 2:

Los lugares de internamiento para extranjeros no tendrán carácterpenitenziario, y estarán dotados de servicios sociales, jurídicos,culturales y sanitarios. Los extranjeros internados estarán privadosúnicamente del derecho ambulatorio

sente la necessità di precisare cosa intende e neutralizzare, così,il significato negativo del termine (Scelfo, 2007: 10-11).

Per quanto riguarda l’italiano, le locuzioni Carta di soggiornoe Permesso di soggiorno, documenti che consentono allostraniero di restare nel teritorio dello Stato italianorispettivamente in modo permanente o temporaneo, spessoingenerano confusione tra i non addetti ai lavori se non siaggiunge l’aggettivo che ne designa la durata temporale (Scelfo,2007: 12-14).- La ridondanzaForme di ridondanza, in ambito giuridico, si trovano, peresempio, nelle sentenze, sia spagnole che italiane. Nel primocaso, nelle stessa sentenza è ripetuta più volte l’espressione: seha mantenido de forma costante y reiterada; y decimos de formacostante y reiterada (sentencia 20 abril 1999, TribunalSupremo). Vediamo la figura della ripetizione in una sentenzaitaliana: […] il ricorso va pertanto respinto./ Nulla per le spesestante la tardività del controricorso e il mancato svolgimentodell’attività defensoriale dell’udienza./ PER QUESTI MOTIVI/rigetta il ricorso. Nulla per le spese del presente giudizio dilegittimità (sentenza n. 616 /2000, Cassazione, Sez. Lavoro).

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1.2 Il linguaggio economico -finanziario

Per quanto riguarda il linguaggio economico e finanziario, ilmio obiettivo, come accennato, è quello di fornire unaesemplificazione di deviazione dalla norma rispetto ai trattidistintivi dei linguaggi specialistici descritti da Gotti (2003).Proseguire poi con la verifica, nei testi, degli elementi indicatividella manipolazione del linguaggio, a livello sia conscio siainconscio. Infine, trattare gli elementi così identificati nellaprospettiva della traduzione, partendo dall’idea che quando illinguaggio è manipolato e i testi trasmettono a un lettore attentosignificati non espressi esplicitamente, in quanto sono stati usatiespedienti del discorso che li rendono occulti, il compito deltraduttore diventa ancora più critico e riguarda decisioni moltocomplesse che richiedono una conoscenza profonda del testo.

Non è inutile rivolgere un minimo di attenzione al generetestuale degli articoli economico-finanziari pubblicati nellastampa quotidiana visto che, spesso, quasi non percepiamo la lorocreatività come tale in quanto non leggiamo i testi economicicome testi espressivi; li leggiamo con distrazione dal punto divista linguistico; però, non li leggiamo certamente con distrazionedal punto di vista dell’informazione, perché ci interessa solosapere se le azioni sono in rialzo o in ribasso, se le obbligazioniverranno rimborsate, se gli interessi sui mutui sono in aumento ose invece sono in diminuzione. Vorrei inoltre sottolineare che, amio avviso, sono proprio le aspettative di lettura dei testieconomici, nonché la presenza di numeri, percentuali, tabelle esigle che fuorviano chi li legge facendogli credere che si tratta diinformazioni oggettive e non pilotate.

Prima di passare all’analisi degli articoli –e in particolare, aquella delle metafore che contengono– che sono stati oggetto diquesta ricerca, non è inutile ricordare alcune modalità di scritturadel linguaggio economico. Mi riferisco ai prestiti, alle sigle, aineologismi, che pur rappresentando altri tratti caratteristici diquesto genere, in realtà sono modalità creative che possonofungere anche da spie di soggettività. I prestiti, come è noto,colmano delle lacune o vengono usati per ragioni di prestigio. Gli

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anglicismi sono la categoria più numerosa (pool, management,merchant bank, New Economy, anche se lo spagnolo preferiscetradurre, come, per esempio, nel caso della locuzione NuevaEconomía). Anche le sigle sono impiegate in modo abbondante e,forse, la ragione di questo uso massiccio va messa in relazionecon l’incidenza nella vita quotidiana dei differenti organisminazionali e internazionali. Spesso le sigle si usano come veri epropri sostantivi come, per esempio NIF, che è il Número deIdentificación Fiscal in spagnolo; BOT, buono ordinario deltesoro; COLF, collaboratrice familiare, in italiano. Infine, ineologismi, che costituiscono dei processi di creazione lessicalela cui formazione avviene spesso per mezzo di suffissi e prefissi(Gómez de Enterría, 1992: 98-105).

Ma oltre alle figure retoriche, vi sono altri elementi linguisticiche possono essere indizi della soggettività di un testoeconomico. Si tratta dei connettivi testuali, di cui parlerò piùavanti, che assolvono alla funzione pragmatica di indirizzare illettore verso una determinata inferenza.

1.2.1. I manuali

Vale la pena di spendere due parole sulle differenze tra lalingua dei manuali economici, nonché della saggistica e quelladella stampa quotidiana. Nei primi, per esempio, le figureretoriche, anche se non appaiono in modo così evidente come neiquotidiani, svolgono un ruolo non secondario. Tra quelle piùfrequenti, le personificazioni; non mancano le metafore, maprevalentemente nella forma di catacresi, mentre nella stampadivulgativa sembrano prevalere quelle di invenzione, cheservono anche a risvegliare l’emotività del lettore.A titolo esemplificativo, prendo in considerazione sia un classicodell’economia spagnola, il manuale Introducción a la economíadi Tamames (1978),7 sia una raccolta di saggi, di argomento

7 Ramón Tamames, nato a Madrid nel 1933, professore di EstructuraEconómica presso l’Università Autonoma di Madrid e presso la Cattedra JeanMonnet della Comunità Europea; è autore di numerose pubblicazioni relativead argomenti economici, nonché del Diccionario de Economía y Finanzas, digrande utilità per i traduttori.

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economico, relativi all’America Latina (1995).8

Nel manuale, oltre ai tecnicismi, abbondano le tabelle, igrafici, le date, le sigle, le cartine geografiche della Spagna –lequali evidenziano le aree commerciali, le aree agricole, quelleindustriali, la rete autostradale, ecc.,– che conferisconooggettività, precisione, economia, chiarezza e appropriatezza altesto. Basti citare una qualsiasi pagina dove ci siano date –il cuicompito è quello di sottolineare e rendere così più chiara laperiodizzazione e quindi l’evoluzione economica

1) Fue sólo cuarenta y cinco años después, el 20 de octubre de1952, cuando se promulgó en España la primera ley deconcentración parcelaria con carácter experimental. Laposterior del 20 de julio de 1955 se revisó en 1962, y en 1968ya en relación con la ordenación rural (Ley 54/68 de 27 dejulio). Por último, todo el proceso se subsumió en la Ley118/1973 de Reforma y Desarrollo Agrarios (Tamames, 1978:84)

o sigle che, proprio per motivi di trasparenza, vengonoesplicitate, generalmente, la prima volta che si usano,

2) La realización de las operaciones se encomendó al ServicioNacional de Concentración Parcelaria y Ordenación Rural(SNCPOR, hoy integrado en el IRYDA) […] Todas estassituaciones, más la puesta en regadío, pasaron a lacompetencia del IRYDA –Instituto de Reforma y DesarrolloAgrarios– desde su creación en 1971 (Tamames, 1978:84-85).

Anche nella raccolta di saggi, dedicati alle varie iniziative diintegrazione economica in America Latina, tra le quali citoquelle relative al Mercado Común del Sur (MERCOSUR) eall’Unione doganale tra Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay,si fa ricorso sia alla periodizzazione tramite le date, sia allinguaggio espressivo e a quanto esso può evocare. Ma anche sein misura minore rispetto al manuale, in alcuni saggi nonmancano tabelle e grafici, né esempi di tecnicismi e sigle.

8 Si tratta di una raccolta di saggi curati dall’Istituto di Studi LatinoAmericani dell’Università Bocconi di Milano.

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3) Nella conferenza del 1972 si decide la costituzione dellaComunità dei Caraibi. Ugualmente nel 1960 si firma ilTrattato Generale di Integrazione EconomicaCentroamericana, che getta le basi di quelli che, grazie alTrattato di Managua, saranno il Mercato ComuneCentroamericano e la Banca Centroamericana di IntegrazioneEconomica (BCIE). Nel 1992 i Ministri dell’Economia delCentro America concordano di creare un Mercato Regionaledi Libero Commercio a partire dal 1996 (Recavarren,1995:17).

Anche in questo volume di saggi le sigle vengono esplicitate:

4) Nel 1992 si firma il Trattato Trilaterale di Libero CommercioTLC o NAFTA9 concordato fra Stati Uniti, Canada e Messico,che è entrato in vigore il primo gennaio 1994 (1995:17)

Quanto all’uso delle figure retoriche, come si sa, lapersonificazione consente di occultare l’identità deiresponsabili delle decisioni facendo riferimento, in modospecifico, a Enti o Ministeri competenti:

5) El Monopolio de Petróleo10 abarca a la importación,manipulaciones industriales de toda clase, almacenaje,distribución y venta de todos combustibles minerales líquidosy sus derivados […] Tiene jurisdicción sobre las cuarenta yocho provincias de la Península y las Islas Baleares, y esadministrado por la Compañía Arrendataria del Monopolio dePetróleos, Sociedad Anónima (CAMPSA) (Tamames, 1978:205-206).

6) En España, el establecimiento de contingentes de importaciónfue autorizado al Ministerio de Agricultura, Industria yComercio por Decreto de 23 de diciembre de 1931 […](Tamames, 1978: 285).

7) El interés por el desarrollo de las relaciones con AméricaLatina está aumentando en la Unión Europea y, en particular,con el Mercosur [..] (Uckmar, 1995: 112).

9 NAFTA è la sigla in lingua inglese, esplicitata più avanti, che corrisponde aNorth American Free Trade Agreement.10 Il corsivo delle citazioni da qui in poi è mio.

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8) En los últimos 40 años después de la Segunda GuerraMundial, las Fuerzas Armadas de América Latina hanrecibido directa y persuasiva influencia de la estrategia militarnorteamericana (Prado Vallejo, 1995:229).

Ma a un lettore attento non sfugge che in un manuale diretto astudenti universitari e, in certa misura, pure a un pubblico piùampio, diviene significativo anche il contesto storico, sia perchéaiuta a capire le motivazioni del mancato sviluppo industrialedella Spagna, sia perché viene usato un linguaggio di tipoespressivo che sollecita l’emotività e la curiosità del lettore perle immagini che evoca:

9) Mientras el espíritu de empresa,11 entendido en sentido muyamplio, estaba a finales del siglo XVIII enormementedesarrollado12 en naciones como Inglaterra y Holanda, ennuestro país parecía haber decaído extraordinariamentedespués de las empresas de conquista y evangelización delImperio a lo largo de los dos siglos anteriores. Pero en esaépoca el genio español se manifestó en empresas militares yreligiosas y en la busca de la riqueza metálica, pero casi nuncaen auténticas hazañas económicas (Tamanes, 1978: 164).

Oltre all’uso di metafore quali espiritu de empresa, riquezametálica o hazañas económicas, ormai cristallizzate perchéentrate correntemente nel linguaggio economico spagnolo, visono altri elementi quali avverbi o aggettivi anteposti(enormemente, auténticas), e quindi usati connotivamente, usodi espressioni o forme lessicali ideologizzanti (espíritu deempresa, empresas de conquista y evangelización, empresasmilitares y religiosas, hazañas) che conferiscono al testo unaconnotazione espressiva, non solo dal punto di vista linguistico–sono espressioni ricorrenti nelle relazioni di viaggio discoperta, di conquista e di evangelizzazione del Nuovo Mondonei secoli XVI e XVI– ma anche per quello che evocano aquesto proposito. Inoltre, a mio avviso, va sottolineato che inTamames sembra emergere un senso di compiacimento e dipresunzione da un lato, di rammarico dall’altro. Infatti, nel

11 Corsivo dell’autore.12 Da qui il corsivo è mio.

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primo caso, ne è indizio quel richiamo al genio español che,durante l’epoca della conquista, seppe compiere grandi impresemilitari, ma non seppe investire le ricchezze conquistate comefecero, invece, inglesi e olandesi, decretando così la successivadecadenza della Spagna. La spia del rammarico sono il secondoconnettivo pero e l’avverbio nunca, che danno una inferenzanegativa all’ espressione auténticas hazañas económicas, di persé positiva.

Nella raccolta di saggi, la parte storica evoca, anche qui einevitabilmente, l’epoca della scoperta e della conquista, ma daun punto di vista diverso da quello del manuale di Tamames.Infatti, dalle parole dell’economista, se da un lato emerge lacontrarietà per non aver saputo sfruttare adeguatamente lericchezze conquistate, dall’altro lato, dall’uso del connettivoavversativo iniziale nell’enunciato Pero en esa época, siinferisce tutta la soddisfazione e l’arroganza dell’esserespagnolo, del sentirsi superiore nei confronti dell’ “Altro”.Invece, nei saggi dedicati all’America Latina da una partetraspare la vena polemica nei confronti di Colombo, e diconseguenza degli spagnoli; dall’altra parte, si evince tutto ildisappunto, quasi la rabbia per questa arroganza peninsulare cheritiene la propria cultura superiore e vuole cambiare tutto. Laspia di questo giudizio negativo è quel verbo pretenden. Va peròanche osservato che c’è qualcosa di positivo in questa invasione,come si evince dall’inferenza dei connettori pero además: glispagnoli, infatti, a differenza di altri europei, hanno trasmessoanche cultura, e cioè gli studi universitari:

10) Un italiano, Cristoforo Colombo fue quien hace más dequinientos años, abrió la puerta de América al mundooccidental, y con ello el ingreso del pueblo español al NuevoContinente, iniciándose de este modo la transculturación.Los españoles cuando llegan a este nuevo mundo, el cual tieneuna cultura propia que no es comprendida por ser distinta,pretenden cambiar lo establecido: legándonos el idioma y lareligión, pero además nos legan algo que hace la llegadaespañola diferente a la de otros pueblos europeos a otras tierras:la Universidad (Recavarren, 1995: 1).

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Le figure retoriche riscontrabili in questo frammento comealcune metafore quali abrió la puerta de América, el ingreso delpueblo español, o la personificazione la Universidad, nonché gliagettivi anteposti quali nuevo, o il tipo di coesione logico-concettuale tra i due paragrafi –che se da un lato mette incontrapposizione il singolo vs i molti e due nazionalità diverse,italiani vs spagnoli, dall’altro lato europei vs abitanti del nuovomondo– conferiscono al testo anche un aspetto di tipoespressivo. Altra metafora che, a titolo di esempio, vale la penadi citare è la metafora concettuale “LA DISCUSSIONE E’ UNAGUERRA […] riflessa in una grande varietà di espressioniquotidiane” secondo Lakoff e Johnson (1998: 22), che è quelladi gran lunga più numerosa, quella che troviamo indistintamentenei testi economici, sia nei manuali, sia nei saggi, sia in quelli ditipo divulgativo. Alcuni esempi tratti dalla saggistica sonocontenuti nel seguente paragrafo:

11) El enfrentamiento este-oeste fue un período que afectónegativamente a América Latina. El llamado mundo librecondicionó toda ayuda a ese enfrentamiento e impulsó alTercer Mundo para que participe en la pugna. La visión delmundo occidental estaba enteramente orientada hacia laseguridad militar y le llevó a crear bloques conflictivos ybarreras humanas, ideológicas y económicas que tambiénafectaron a América Latina y a las naciones en desarrollo(Prado Vallejo, 1995: 228)

quasi a conferma del fatto che nonostante non ci sianocombattimenti fisici, noi vediamo comunque l’interlocutorecome un nemico da attaccare o dal quale difendersi. Inenfrentamiento, ripetuto due volte, participe en la pugna,seguridad militar, bloques conflictivos, lo scontro è verbale,forse a volte anche inconscio, ma si riflette nella struttura deldiscorso.

1.2.2 I quotidiani

L’espansione dell’informazione economica, come si sa, ècominciata nel 1956 sulle pagine del Giorno, per proseguire conIl Sole 24 Ore a partire dal 1965 e con l’inserto di la Repubblica,

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Affari & Finanza dal 1986.13 È indubbio l’interesse da essasuscitato in questi ultimi anni anche presso un pubblico di nonaddetti ai lavori, sia per effetto della globalizzazione sia, diconseguenza, per i pesanti risvolti provocati dalla crisieconomica. Però, Il problema dell’informazione divulgativaeconomica, e non solo di questa, è che detta informazione non èaffatto così trasparente come si vorrebbe far credere e il lettoreattento deve leggere tra le righe per cercare di capireeffettivamente il senso occulto degli articoli. Non è un caso cheEco (1971: 375-376) in epoca non sospetta scrivesse:

Di fatto il giornale non tende affatto, potenzialmente, a vendereinformazioni a tutto il pubblico. Il giornale è il bollettino di un gruppodi potere che fa un discorso ad altri gruppi di potere. E molte voltequesto discorso “deve” passare sopra la testa del pubblico. Cioè ilgrosso pubblico non deve sapere quale sia il discorso che unquotidiano fa al governo, o alla FIAT, o all’IRI, perché questodiscorso lo turberebbe […] il giornale svolge un suo compito politicopreciso di bollettino di opinioni e di scambio di informazioni epressioni tra gruppi di potere, senza preoccuparsi del dirittoall’informazione del proprio pubblico.

Pertanto, il punto cruciale è cercare di capire attraversoquali strumenti può avvenire o avviene la manipolazione.Ora, quanto emerge con prepotenza nella stampa deiquotidiani, in relazione a questo genere, sonofondamentalmente due aspetti: l’uso piuttosto frequente deiforesterismi, e in particolare degli anglicismi o dei calchidall’inglese, e le figure retoriche, tra le quali spiccanosoprattutto gli eufemismi e le metafore:

Due fattori caratterizzano fortemente la cronaca economico-finanziaria: l’eufemismo e la metafora che sono usati secondomodalità particolari. Il primo assume “una importanza che non haconfronti nella lingua comune” e dipende dal fatto che la componentepsicologica è di grande peso per l’azione economica. Se ne ha provaconsiderando i due poli dell’aumento e della diminuzione, con la lororicca corte di sinonimi; da una parte: (un valore) sale, progredisce,raggiunge il corso di…; si parla di movimento al rialzo, di motoascensionale, di risveglio dei valori; dall’altra: (un valore) cala, si

13 Per ulteriori e più dettagliate informazioni cfr. Faustini (1995:219-220).

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flette, rifluisce, si ripiega, si ridimensiona, cede il terreno, si arrestasui livelli più bassi, dà segni di pesantezza (di disagio) […] Una largapercentuale dei termini e delle espressioni del sottocodice economico-finanziario è costituita da eufemismi. Si pensi ai sinonimi di cambiale(effetto cambiario, pagherò, farfalla) o alle locuzioni del tipo:esposizione di una banca, scoperto di un cliente, lievitazione dei prezzi[…] (Faustini, 1995: 223).

E, come già accennato, proprio le figure retoriche, e tra questei tropi in particolare, sono uno dei principali elementi dideviazione dalla norma che possono fornire una lettura nonsuperficiale dei testi. Ma oltre ai tropi possono far luce sulle realiintenzioni dell’autore anche i connettivi linguistici. Infatti, se illettore ne coglie l’inferenza, può intuire il senso del testo.

Non c’è dubbio che, quanto detto sinora pone seri problemi ditraduzione, non solo dal punto di vista lessicale, ma anche esoprattutto dal punto di vista culturale.

A questo proposito, non è inutile esemplificare, anche sesommariamente, prendendo spunto da due articoli sullo stessoargomento, l’accordo Fiat-Chrysler, tratti rispettivamente da ElPaís e da la Repubblica, entrambi del 9/06/09. Più avanti mioccuperò in modo specifico della traduzione e dell’analisi deitesti economici.

In relazione ai forestierismi, in particolare agli anglicismi, latendenza a usarli appare più accentuata nella stampa italianapiuttosto che in quella spagnola anche se, sia nei manuali di stilespecifici delle due testate, sia in quelli di carattere generale, taleuso viene sconsigliato se non indispensabile e vengono dettate lenorme d’uso per i giornalisti.14

Nell’articolo de El País, il cui titolo è El Supremo de EE UUparaliza la compra de Chrysler por Fiat, a una prima letturaemergono personificazioni, metonimie e metafore:

12) El Tribunal Supremo de EE UU, la máxima instancia judicialdel país, puso ayer freno a la venta de activos de la antiguaChrysler a la sociedad que tendrá al volante a la italiana Fiat(Sandro Pozzi, El País, 09/06/09).

14 Cfr., a questo proposito, Arletti/Citati (2004: 11-12); Grijelmo (2001: 416 esegg.); El País, Libro de estilo (2002:81 e segg.); Martínez de Sousa (201:127-129).

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13) […] creen que las ayudas públicas que el Tesoro inyectarápara acompañar la reorganización del grupo son ilegales […]Los fondos rebeles (contrarios a la toma de control deChrysler por parte de Fiat) esperan que su apelación seaelevada al pleno de la Corte, porque el caso tiene méritos(Sandro Pozzi, El País, 09/06/09).

Più che metonimie, le denominazioni delle sedi per leistituzioni o gli organi di governo possono essere consideratecome “catacresi di metonimie”(Mortara Garavelli, 1993: 44) inquanto ormai consolidate e non più percepibili come veri e propritropi. Non solo, fungono anche da personificazioni come peresempio, El Tribunal Supremo […] puso ayer freno […], o […]que el Tesoro inyectará […].

Il motivo delle frequenti personificazioni è quello di occultarela persona che agisce. In altre parole si tratta di una sottrazione diresponsabilità.

Se volessi raggruppare le metafore riscontrate nel testo percategorie, noterei che da una parte, appartengono alla categoriadella salute e che hanno una connotazione negativa nel senso cheil paziente non sembra essere in via di guarigione ma moribondo:El Supremo de EE UU paraliza la compra de Chrysler por Fiat;una alianza que se considera vital para que la estadounitensepueda sobrevivir; […] las ayuda públicas que el Tesoro inyectará[…]; dall’altra parte, è altrettanto negativa quella legata allacategoria del movimento e più precisamente a quella del viaggio:El Tribulal Supremo […] puso ayer freno a la venta de activos dela antigua Chrysler a la sociedad que tendrá al volante a laitaliana Fiat; […] una primera victoria que podría hacerdescarrilar una alianza […]. Infatti, frenare o deragliare non èproprio quello che si augura chi intraprende un viaggio pieno disperanze.

Inoltre, in relazione al concetto “la discussione è una guerra”,non è innocente e fa riflettere l’uso dell’espressione fondosrebeldes per indicare, personificandoli in modo negativo, i fondipensione contrari all’operazione di vendita della Chrysler allaFiat, denominati in altra parte dello stesso articolo come losopositores. Ancora, enunciati del tipo Fiat ya advirtió días atrásque […] se planteará retirarse o En este escenario, la Casa

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Blanca podría verse forzada a liquidar Chrysler […] evocanosituazioni conflittuali. Parrebbe, pertanto, che l’autoredell’articolo voglia far passare il principio che i “fondi”, contrarial controllo europeo sulla Chrysler, si stanno movendo in modoinsensibile lasciando sul lastrico migliaia di lavoratori e facendoanche credere che Barack Obama si considera al di sopra delleleggi. Se si volesse prendere in considerazione l’universo miticosi potrebbe dire che paragonano Barack Obama a Dio. In altreparole, il giornalista, anche se sta raccontando in manieraapparentemente obbiettiva i fatti, in realtà, per le forme lessicaliche usa, per le personificazioni, che non permettono diindividuare il responsabile, per le metafore, che non esplicitano ilreale pensiero dell’autore, ma lo lasciano intuire al lettore,sembra voler trasmettere un messaggio di approvazione perl’operato della Fiat e di Obama che cercano, invece, di salvare unmalato in fin di vita, che non potrà più muoversi e che rischia disoccombere. Se la Corte Suprema recepisce bene il messaggio,soprattutto lo spauracchio del ritiro della Fiat, non dovrebbebloccare l’operazione, né dare ragione ai “ribelli”.

Nell’articolo italiano, Fiat-Chrysler, bloccato l’accordo. Avuoto il pressing della Casa Bianca (Arturo Zampaglione,09/06/09), oltre alle personificazioni, appaiono diversi anglicismi(pressing, executives, team, group, assets, bondholders) nonproprio indispensabili. Inoltre, non sfugge il tono erudito chel’autore vuole imprimere al testo attraverso l’uso di latinismiquali memorandum e aut aut.

Per quanto riguarda le metonimie e le personificazioni anchequi sono rappresentative di organismi istituzionali o cose:

14) Fiat-Chrysler, bloccato l’accordo. A vuoto il pressing della CasaBianca (La Repubblica, 09/06/09).

15) La Corte Suprema prende tempo sui ricorsi dei fondi pensione (LaRepubblica, 09/06/09).

Tra le categorie delle metafore rappresentate nell’articoloitaliano, sono di gran lunga più numerose quelle incentrate sulconcetto la discussione è una guerra: È solo un rinvio […] non unpronunciamento contro la strategia delineata […]; Ma il rischio

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è che il ritardo possa far saltare l’accordo […]; Nelle ultime tresettimane l’offensiva è stata condotta […]; coordinati e istigatidal tesoriere dello stato […]; Questa volta è scesa in campoanche la Casa Bianca; […] e Mourdock ha subito cantatovittoria; Le offensive internazionali della Fiat […].

Seguono quelle sulla salute: Chiamata a pronunciarsi conprocedura di emergenza […]; La Corte Suprema degli Stati Unitiè rimasta zitta per tutta la giornata, lasciando sulle spine […];[…] per salvare la terza casa di Detroit; destinata ad assorbiretutti gli assets sani […]; e sono pressoché irrilevanti quelle sulviaggio: […] bloccato l’accordo[…]; Così Mourdock e i suoi sisono precipitati a Washington.

Inoltre, nel corso dell’articolo appaiono una serie di connettiviavversativi forti la cui inferenza dà un senso negativo a quanto dipositivo era stato espresso in precedenza: È solo un rinvio, certo[…] ma il rischio è che il ritardo possa far saltare l’accordo;[…] l’avvocato generale dello stato ha chiesto alla Corte di nonostacolare l’accordo […]. Ma non è bastato.

Per concludere queste brevi note di comparazione dei duetesti, l’articolo italiano, che sembra rivolgersi a un pubblico dilivello un po’ più elevato culturalmente rispetto a quellospagnolo, dato l’uso di anglicismi e di cultismi, a mio avviso èpiù catastrofista e pessimista, nel senso che sottolinea con piùforza sia le eventuali conseguenze negative del mancato accordo,sia il fatto che Mourdock, il nemico, “ha subito cantato vittoria”.La sostanza del messaggio è dunque analoga a quella del giornalespagnolo visto che anche il nostro giornalista auspica l’accordopaventando il rischio che possa saltare.15

Ma nel testo di la Repubblica c’è anche un altro aspetto chevale la pena di prendere in considerazione e che mancanell’articolo spagnolo: “la crescente preoccupazione dei sindacatiitaliani” che hanno posto un ultimatum al governo in relazione aeventuali perdite di posti di lavoro. D’altra parte, questo tema

15 Come si sa, l’accordo non è saltato. Sia El País che la Repubblica ne dannonotizia il giorno successivo, 10 giugno 2009, con i seguenti articolirispettivamente: El Tribual Supremo levanta el bloqueo a la venta deChrysler a Fiat (S.Pozzi), e Fiat-Chrysler, dopo il sì dei giudici accordo ok,Marchionne a.d.( Arturo Zampaglione).

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della chiusura di alcuni stabilimenti o la cassa integrazione peralcuni operai Fiat non riguarda la Spagna ma coinvolgepesantemente l’Italia.