pubblicazione bennessere settebre

36
PAGINA 1 Aloe le sue virtù Vitamine A cosa servono Naturopatia La conosci ? Ayurveda scopriamola insieme A b c Delle piante Mini corso per conoscerle Fiori di Bach Quando l’anima fà i capricci N 1 settembre 2011 il mensile per vivere meglio Rivista on-line gratuita

Upload: olistic-naturcenter

Post on 03-Mar-2016

214 views

Category:

Documents


2 download

DESCRIPTION

aloe, vitamine, fiori di bach e tante altre info per la salute

TRANSCRIPT

Page 1: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1

�Aloe

le sue virtù

� Vitamine

A cosa servono

� Naturopatia

La conosci ?

� Ayurveda

scopriamola insieme

� A b c Delle piante

Mini corso per conoscerle

� Fiori di Bach

Quando l’anima fà i capricci

N 1 settembre 2011

il mensile per vivere meglio

Rivista on-line gratuita

Page 2: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2

B E N - E S S E R E B Y

Che cos’è il CMO™ (cetilmiristoleato)?

IL CMO™ NON É UN FARMACO! CMO è il nome generico della

miscela di acidi grassi ottenuta naturalmente da grasso di bovi-

no. Ha una fonte simile a quella del lardo. Contiene dieci acidi

grassi, di cui uno è il cetil-miristoleato. Il CMO™ (cerasomal-cis-

9-cetylmyristoleate) deriva da una preparazione speciale che

utilizza la tecnologia cerasomale. Questo processo comporta un

forte riscaldamento della miscela grassa che poi verrà trattata in

speciali macchine a vuoto d’aria per renderla disponibile in for-

ma cristallina. In questa forma la sostanza, costituita da particel-

le di una dimensione specifica, sarà assorbita meglio

dall’organismo.

La produzione del CMO™ è un procedimento molto complicato.

Si ritiene che anche gli altri acidi grassi contenuti nel CMO™

siano importanti quanto il cetilmiristoleato.

Cos'è CMO Plus?

CMO Plus è un integratore alimentare contenente la quantità

standard di CMO™ (385 mg) . Nella incessante ricerca del mi-

glioramento, il CMO puro come da formulazione originale del

Dr. Sands è stato combinato con degli ingredienti che hanno

dimostrato di innalzare le già alte percentuali di efficacia del

CMO, come testimoniato anche da migliaia di consumatori in

tutto il mondo.

CMO Plus, oltre al CMO™, contiene gli enzimi digestivi lipasi,

amilasi e proteasi indispensabili per favorire l'assorbimento del

CMO da parte dell'organismo, e il selenio, un minerale traccia

con proprietà antiossidanti, utile per il buon funzionamento del

sistema immunitario e per la salute in generale. CMO Plus è la

formulazione più recente ed è stata ideata per soddisfare le ri-

chieste di inserire gli enzimi digestivi all'interno di un'unica cap-

sula senza bisogno di prenderli a parte. Inoltre, non contenendo

sea cucumber, è particolarmente adatto alle rare persone con

verificata intolleranza al sea cucumber

CMO Plus è fabbricato dall’azienda di fiducia della San Diego

Clinic, l’unica fonte di CMO genuino, ed è da loro inviato diret-

tamente in Europa già incapsulato.

Vuoi saperne di più ? Chiamaci! trovi telefono, mail ed altre in-

formazione sul nostro sito www.erboristeriaweb.net

Page 3: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3

+ l’autore siete voi, se avete

presso tutto l’articolo o parti di

esso da altre fonti (libri, web

etc.) nel qual caso indicate dove

avete preso il materiale e

l’autore.

La rivista è gratuita ma qualche

autore potrebbe non gradire di

vedere il suo materiale usato

senza citarlo.

Non vi preoccupate se pensate

di non saper scrivere bene

quello che conta e dire qualcosa

di utile, se sarà necessario la

redaz ione correggerà e

i m p o s t e r à l ’ a r t i c o l o .

Ovviamente se l’articolo fosse

troppo lungo per lo spazio

decideremo se abbreviarlo o

pubblicarlo in una o più puntate.

Potete allegare delle foto vostre

da inserire nell’articolo.

Esistono decine di riviste di

medicina naturale o su

tematiche che riguardano quelle

che def iniamo “medicine

comp lementa r i ” . Questo

progetto è diverso, in primo

luogo è gratuito, secondo e

nostra intenzione dare spazio a

chiunque abbia voglia di dire o

far conoscere la sua ricetta di

benessere. Al contrario delle

riviste cartacee o altre on-line

lo scopo e di dare voce a tutti

coloro che hanno suggerimenti,

commenti, frasi, esperienza

personale o qualsiasi altra cosa

che possa aiutare ad avere

benessere.

Siete un medico, un naturopata

un operatore o vi piace

solamente e vi appassiona la

medicina naturale, a llora

buttatevi scrivete un articolo,

una mostra vi ha appassionato,

avete ascoltato una conferenza

ho una notizia vi ha colpiti? Bene

inviate il vostro scritto.

La redazione lo esaminerà e se

risponde ai requisiti della rivista

sarà inserito!

Come fare? Semplice, scrivete

un articolo utilizzando word o

un altro programma simile,

inviate una mail allegando il

vostro articolo. Dovete indicare

sempre tutti i vostri dati: Nome,

Cognome, un telefono, indirizzo

dove abitate, la vostra data di

nascita, la mail.

Ogni articolo deve avere alla

fine una nota che indichi se

La diffusione dei media e della

comunicazione sembra inonda-

re come un fiume che straripa

ogni cosa. La realtà e che la

maggioranza delle persone non

conosce le medicine naturali.

Conosce il negozio di Erboriste-

ria, forse ha sentito parlare di

omeopatia, agopuntura o altre

pratiche ma la realtà e che del

mondo vasto delle medicine

naturali e delle sue tante manife-

stazioni la grande massa non ne

sa nulla. Vi sono articoli sulle

riviste che trattano gli argomen-

ti più di moda ma la vera infor-

mazione e molto difficile da

trovare. Quello che faremo

mese dopo mese è farvi vedere

le potenzialità e l’efficacia di

quello che viene messo in un

grande calderone ed etichettato

“medicine naturali” senza distin-

guere tra sistemi come

L’ayurveda con più di 4000 anni

di storia a sistemi inventanti

pochi mesi fa. Ci siamo posti un

notevole impegno ma sappiamo

che sarete numerosi a sostene-

re questo progetto.

Dal direttore

L’altra medicina

Ben-essere by www.erboristeriaweb.net

S E T T E M B R E 2 0 1 1 V O L U M E 1 , N U M E R O 1

Rivista aziendale a cura di

Olistic Naturcenter sas, la

pubblicità sulle pagine è

riservata ai prodotti

distribuiti da

Erboristeriaweb.net

Gli articoli sono dei

rispettivi autori, tratti da

materiale pubblico o altre

fonti.

Immagini, articoli e tutto

il materiale presente per

quanto era in nostra

possibilità è stato

controllato che non

violasse nessun copyright

La rivista è

completamente gratuita e

solo on-line e non da

compensi di nessun tipo.

Il materiale non

pubblicato non viene

restituito.

Page 4: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 4

B E N - E S S E R E B Y

'uso di vitamine in

quantità maggiore

di dieci volte

rispetto ai

fabbisogni

consigliati può

produrre effetti

farmacologici che

possono anche

risultare negativi

Assunzione

Vitamine impariamo a conoscerle Cosa sono le vitamine? a

cosa servono?

Tutti le hanno usate almeno

una volta nella vita, la

pubblicità gli attribuisce ogni

sorta di beneficio, ma Voi le

conoscete davvero? Ogni

mese in queste pagine

parleremo di una o più

vitamine. Un mini corso per

imparare cosa sono e perche

usarle e soprattutto a non

utilizzarle quando non serve.

Le vitamine sono sostanze

organiche, assunte con gli

alimenti, indispensabili ai

nostri organismi. Esse sono

incluse tra i micronutrienti

che devono essere assunti

con la dieta quotidianamente

poiché non vengono

sintetizzati dall'organismo

umano. Il termine vitamina

viene dal tedesco Vitamin,

ovvero "ammina della vita" in

quanto erroneamente

scambiate per ammine dallo

scienziato Casimir Funk

Considerando la loro

solubilità si distinguono e

classificano in:

vitamine liposolubili, cioè

solubili nei grassi: sono le

vitamine A, D, E, K, F;

vitamine idrosolubili, cioè

solubili in acqua: sono le

vitamine C, B1, B2, B5, B6,

PP, B12, Bc, H.

Trattandosi di sostanze già

esistenti in natura, le vitamine

non sono brevettabili per la

legge italiana.

Diete ipocaloriche o sbilanciate,

ad esempio, possono indurre

nell'organismo la riduzione di

alcune vitamine. L'uso di diete

ipercaloriche invece può portare

ad un eccesso solo di alcune vita-

mine, spesso le liposolubili, e a

una diminuzione di quelle idroso-

lubili. Alcuni farmaci possono

interferire con l'assorbimento o

l'attività di qualche vitamina. An-

che l'uso eccessivo di preparati

industriali può causare problemi.

Alcuni procedimenti di prepara-

zione e di cottura possono porta-

re a un deterioramento di alcune

vitamine termolabili (la suscettibi-

lità agli agenti fisici o chimici è

comunque specifica per ogni vita-

mina).

Nell'organismo umano le vitamine

L'assunzione di vitamine deve essere

costante nel tempo; attualmente però

solo di alcune di esse sono note esat-

tamente le quantità giornaliere racco-

mandabili ( vitamine: A, D, PP, acido

folico, B1, B2, B6, B12). Per le altre si

tende a far riferimento ad un intervallo

di sicurezza. Il fabbisogno vitaminico

varia a seconda dello stato fisiologico

e/o patologico dell'individuo: età e

sesso, ma anche in gravidanza e duran-

te l'allattamento, per esempio, è ne-

cessario aumentarne l'assunzione.

Le carenze di vitamine nei paesi svilup-

pati sono dovuti più che altro a ipervi-

taminosi determinate da integrazioni

eccessive e da ipo/avitaminosi dovute

a diete sbilanciate e carenti di partico-

lari alimenti.

idrosolubili vengono eliminate

rapidamente con le urine per cui

difficilmente si determina accu-

mulo. Le vitamine liposolubili al

contrario vengono immagazzina-

te nel tessuto adiposo, per cui

un loro eccesso viene smaltito

più lentamente, con la possibilità

di fenomeni di tossicità. Ciò

spiega il motivo per cui si sconsi-

glia di ricorrere ad assunzioni

vitaminiche con dosaggi elevati e

continuati rispetto a quelli otti-

mali. Si è riscontrato inoltre che

l'uso di vitamine in quantità mag-

giore di dieci volte rispetto ai

fabbisogni consigliati può pro-

durre effetti farmacologici che

possono anche risultare negativi.

piuttosto come precursori

che vanno sotto il nome di

provitamine. Una volta assun-

ti, tali composti vengono tra-

sformati da specifici enzimi

metabolici nella loro forma

attiva, al fine di renderli utiliz-

zabili.

B E N - E S S E R E

Classificazione Le vitamine presentano strut-

ture chimiche molto diverse

tra loro per cui, al momento,

l'unica classificazione operati-

vamente valida è quella che le

distingue in due gruppi: quello

delle vitamine idrosolubili

(vitamine del gruppo B e vita-

mina C) e quello delle vitami-

ne liposolubili (vitamine A, E,

D, K).

Le vitamine idrosolubili non

sono accumulate dall'organi-

smo umano, per questo vanno

assunte con regolarità. Al

contrario, le vitamine liposo-

lubili possono essere accumu-

late.

Le vitamine idrosolubili svol-

gono principalmente la funzio-

ne di coenzimi, mentre non

tutte quelle liposolubili hanno

una simile attività.

Non tutte le vitamine vengo-

no assunte nella loro forma

biologicamente utilizzabile ma

Page 5: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 5

tata dal sistema circolatorio al fegato, ai reni e al cuore, dove si può combinare ulteriormente col manganese e con specifiche proteine per divenire un enzima attivo. Questi sono gli enzimi che scin-dono i carboidrati in zuccheri semplici. La tiamina non viene immagazzinata nell’organismo in grandi quantità e deve essere quindi rifornita giornalmente. Essa viene eliminata attraverso le urine in rapporto alla quantità assunta e immagazzi-nata. Poiché la quantità di tiamina immagazzinata nell’organismo non è molto grande, i tessuti del cor-po si deteriorano rapidamente quando se ne pre-senta una carenza. La tiamina viene distrutta dall’alcool. L’alcool interferisce con l’assorbimento di tutte le sostanze nutritive, ma specialmente della vitamina B1 e B2. L’assunzione di quantità eccessive di zucchero e il fumo di sigaretta causano un impoverimento di tia-mina. La tiamina è vulnerabile al calore, all’aria e alla cottura in acqua. La tiamina può essere distrut-ta da un enzima presente nelle vongole crude, nelle ostriche e nel pesce crudo; tuttavia i frutti di mare sono una buona fonte di tiamina. Altre fonti sono i prodotti a base di cereali integrali, il riso integrale e i fagioli. La tiamina è presente in una grande quan-tità di alimenti (vedi la tabella sulla composizione degli alimenti). Dosaggio e tossicità Il fabbisogno individuale di tiamina viene determi-nato dal peso corporeo, dalla quantità di questa vitamina sintetizzata nel tratto intestinale e dall’assunzione calorica giornaliera. Il fabbisogno di tiamina è proporzionale all’energia bruciata, non a quella assunta. Quando l’assunzione calorica au-menta, soprattutto quella dei carboidrati, anche la proporzione di tiamina deve aumentare. Le persone che digiunano, o che seguono una dieta a basso contenuto calorico devono assumere la stessa quantità di tiamina che assumerebbero con un’alimentazione corrispondente ai loro fabbisogni. E’ noto che le persone anziane usano la tiamina meno efficientemente; perciò, una maggiore assun-zione, insieme alle altre vitamine del complesso B, può essere vantaggiosa. Il bisogno di ulteriore vita-mina B1 aumenta nelle forme di diarrea grave, feb-bre, stress e interventi chirurgici. Non vi sono effetti

La tiamina, o vitamina B1, è una vitamina idrosolubi-le di origine sia animale che vegetale, che si com-porta come un coenzima partecipando al comples-

so processo di conversione del glucosio (lo zucche-ro del sangue) in energia, ed è vitale in alcune rea-zioni metaboliche. Ecco perché la tiamina è ne-cessaria quando c’è un alto consumo di energi-a, come per esempio quando si pratica uno sport. La tiamina si adatta ai bisogni del corpo, a condizione che venga consumata una quantità suf-ficiente di alimenti che la contengono. Tra le funzio-ni della tiamina ricordiamo la protezione del cuore e del sistema nervoso e la formazione e il manteni-mento dei globuli rossi. La tiamina è presente in quantità limitata in quasi tutti gli alimenti e in grandi quantità solo in alcuni come il maiale e le interiora. Il pane e i cereali do-vrebbero essere consumati integrali o vitaminizzati, perché la tiamina è contenuta nel germe e nella crusca del grano, nella pula del riso e in quella par-te di tutti i cereali che viene eliminata durante la macinazione per dar loro un colore più chiaro e una consistenza più fine. Una dieta ricca di lievito di birra, germe di grano, melassa e crusca, procurerà all’organismo sufficiente tiamina e aiuterà a pre-venire l’accumulo di depositi grassi nelle pareti delle arterie (vedi la tabella sulla composizione degli alimenti).

Conosciuta anche come “vitamina del morale” per la sua relazione con un sistema nervoso sano e per la sua azione benefica sull’attitudine mentale; la tiamina è in rapporto anche con la capacità di ap-prendimento individuale. E’ necessaria per la cre-scita dei bambini e per il miglioramento del tono muscolare dello stomaco, dell’intestino e del cuore. La tiamina è essenziale per stabilizzare l’appetito perché migliora l’assimilazione dei cibi durante la digestione, particolarmente di amidi, zuccheri ed alcool.

Assorbimento ed immagazzinamento

La tiamina viene rapidamente assorbita nella parte inferiore e superiore dell’intestino tenue. Viene por-

VITAMINA B1 (TIAMINA)

Page 6: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 6

B E N - E S S E R E B Y

P A G I N A 6

tossici conosciuti in rapporto alla tiamina, benché grosse dosi possono portare a squilibri del comples-so B. Effetti da carenza e sintomi La carenza comune di tiamina era sino a poco tem-po fa un’evenienza abbastanza rara. I casi sono pe-rò in crescita a causa dell’aumento delle persone senza casa e malnutrite. La carenza è abbastanza

comune nelle persone che ricavano la maggior parte dell’energia da zucchero o alcool. Gli individui adulti sono più esposti ad una carenza di questa sostanza per

la presenza di forti bevitori in quella fascia di età. I sintomi dell’intossicazione e quelli della carenza so-no abbastanza simili; andatura traballante, occhi appannati, perdita di coordinazione e confusione. Una leggera carenza di tiamina è difficile da diagno-sticare e facilmente attribuita ad altri problemi. I primi segni comprendono affaticamento precoce, perdita di appetito, irritabilità, instabilità emotiva (comportamento asociale e aggressivo) e difficoltà di concentrazione. I sintomi di una carenza media cro-nica sono allucinazioni uditive di vario tipo e incubi, mentre la carenza più grave può portare alla psicosi. Una carenza di tiamina rende difficile la digestione dei carboidrati e lascia troppo acido piruvico nel san-gue. Ciò causa una carenza di ossigeno che provo-ca perdita di vigilanza mentale, respirazione affatica-ta e danni cardiaci. Se questa carenza non viene eliminata, si manifestano confusione e perdita di me-moria (gli esperti studiano la relazione col morbo di Alzheimer) seguiti in breve tempo da disturbi gastri-ci, dolori addominali e stitichezza. Possono manife-starsi anche formicolii agli arti inferiori, disturbi delle fibre nervose sensitive e infiammazione del muscolo del polpaccio. Una carenza può anche provocare l’infiammazione del nervo ottico. In mancanza di tia-mina, la funzione del sistema nervoso centrale, che dipende dal glucosio per l’energia, si deteriora. La carenza di tiamina può bloccare il metabolismo del collagene, direttamente collegato al processo di cicatrizzazione. I risultati di studi effettuati sugli ani-mali hanno mostrato che la cicatrizzazione era molto

più lenta nelle cavie carenti di tiamina rispetto a quelle che avevano livelli normali. Una carenza di tiamina può portare disturbi del coordinamento e del tempo di reazione del corpo, del coordinamen-to tra gli occhi e le mani, della velocità motoria e della fermezza delle mani. Insorgono irregolarità cardiache perché la carenza colpisce anche il si-stema cardiovascolare. I muscoli del cuore posso-no indebolirsi e può verificarsi uno scompenso cardiaco. Senza dosi adeguate di tiamina, posso-no manifestarsi aritmie, mancanza di respiro, su-dorazione dei piedi e delle gambe, ipotensione, dolori al torace e all’addome, insufficienza renale, insufficienza cardiaca, sino alla morte. La carenza di tiamina può ostacolare il funzionamento della tiroide in modo irreversibile. Possono verificarsi anche anoressia (perdita dell’appetito) e atonia gastrica (perdita del tono muscolare dello stoma-co). Alcuni ricercatori ritengono che una carenza di tiamina possa essere il primo anello di una catena che porta, attraverso il fegato e gli ormoni femmini-li, al cancro dell’utero. E’ risaputo che la caffeina presente nel caffè di-strugge la tiamina,le persone malnutrite e quelle che fanno digiuni e diete a basso contenuto calori-co possono essere soggette a carenza Effetti benefici nelle malattie La tiamina è usata nel trattamento del beri-beri, una malattia da carenza che viene associata alla denutrizione grave. L’assunzione di tiamina aiuta l’eliminazione dei fluidi immagazzinati dall’organismo, riduce la frequenza cardiaca acce-lerata, permette a cuori ingrossati di tornare alle dimensioni originarie e normalizza gli elettrocardio-grammi. Gli elementi nutritivi come la tiamina e la niacina sono stati usati insieme per trattare pazienti affetti da sclerosi multipla. Il dott. George Schumacher ci informa che ha somministrato tiamina idroclorica per via intraspinale a due pazienti con sclerosi multipla, i quali hanno manifestato un netto miglio-ramento. Il dott. Fredrik Klenner ha usato forti dosi (100 milligrammi) di B1, B3 e B6 con notevole suc-cesso. La tiamina è stata usata in combinazione con il glucosio e l’acqua nel trattamento di pazienti in stato di incoscienza, soprattutto gli alcolisti.

Page 7: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 7

Molte altre malattie, tra le quali il diabete, hanno be-neficiato della somministrazione di tiamina. Essa è essenziale per la produzione di acido cloridrico, che aiuta la digestione. Aiuta ad eliminare la nausea, spe-cialmente quella causata da mal di mare e mal d’aria. Allevia la fatica migliorando così la disposizione. Ha anche migliorato il tono muscolare dello stomaco e degli intestini e ciò procura sollievo dalla stitichezza. La tiamina in dosaggi alti ha dato buoni risultati nel trattamento di forme di anemia che rispondono a tale sostanza. La tiamina ha un ruolo protettivo nel caso di avvelenamenti da piombo e sindrome della morte in culla. L’abilità mentale e il quoziente intellettivo so-no stati migliorati con l’assunzione di tiamina. La tia-mina favorisce l’attivazione dei neutrofili, che aiutano il sistema immunitario a combattere i batteri. La tiami-na aiuta anche la muscolatura liscia e quella schele-trica, mentre non svolge un ruolo attivo nei confronti della muscolatura toccata dalla sclerosi multipla, dalla paralisi di Bell, dalla miastenia grave, e dalla sindro-me di Ménière.

I dentisti hanno riscontrato utile per il dolore dentario post-operatorio la somministrazione di tiamina. Il do-lore può essere spesso evitato con la somministrazio-ne di B1 al paziente prima dell’operazione. Una tera-pia a base di tiamina ha ridotto i tempi di rimargina-zione degli alveoli dentari asciutti. Le prove dimostra-no che il suo utilizzo per nervi feriti e malati non solo ristabilisce un funzionamento idoneo, ma allevia an-che il dolore. Le persone che attirano gli insetti, pos-sono provare ad assumere 100 mg al giorno, perché il sudore che contiene tiamina, li respinge. Ricerche eseguite su esseri umani hanno evidenziato

1. La vitamina B1 e il morale. Per molti anni Horwitt e i suoi collaboratori hanno studiato gli effetti psicolo-gici della carenza di tiamina su pazienti psichiatrici ricoverati. I soggetti ricevettero quantità variabili di tiamina attraverso una dieta adeguata. Essi vennero analizzati per vari effetti da carenza. Risultati. La somministrazione di circa 0,4 milligrammi di tiamina ha migliorato delle condizioni specifiche, che comprendevano perdita di controllo emozionale inibitorio, caratteristiche maniaco-depressive e stato confusionale. (M. K. Horwitt et al., “Investigations of Human Requirements of B-Complex Vitamins,” Natio-nal Research Council Bull. 116, 1948.)

2. Vitamina B1 ed herpes zoster. A venticinque pa-zienti vennero somministrati 200 milligrammi di tiami-na idroclorica per via intramuscolare al giorno. Risultati. L’herpes zoster, un persistente, doloroso raggruppamento di piccole vesciche, è stato trattato con successo. (A. L. Oriz, Medical World, Novembre 1958)

3. Vitamina B1 e capacità mentale. Il dott. Ruth Flinn Harrel ha condotto un esperimento su 104 persone di età compresa tra 9 e 19 anni. Metà di essi presero una pillola di vitamina B1 ogni giorno, l’altra metà un placebo. L’esperimento durò sei settimane. Risultati. Da una serie di esami è ri-sultato che il gruppo a cui è stata somministrata la vitamina ha guada-gnato un quarto in più nella capacità di apprendimento rispetto all’altro gruppo. (dott. Ruth Flinn Harrel, “Effect of Added Thiamine on Lear-ning,” in Rodale and Staff, The Health Seeker, pagg. 18, 19.)

Sul sito trovi tutti i prodotti della NatureMost

vitamine e integratori naturali di alta qualità

www.erboristeriaweb.net

Page 8: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 8

B E N - E S S E R E B Y

un'erborista non è

da considerarsi un

naturopata solo

perché conosce e

propone l'uso

delle erbe

Di Roberto Pedaletti Naturopata Volevo scrivere un articolo che spiegasse cos’è un "Naturopata" In rete ho trovato questo splendito articolo su LifeGate di Gabriele Bettoschi e lo ripropongo senza commenti. Risale a più di 2.000 anni fa,

anche se quella moderna si è sviluppata in Germania ai primissimi anni del 1800. Cerca di favorire la guarigione spontanea della malattia, che è considerata la conseguenza della rottura del normale equilibrio dell'organismo. La naturopatia non cura la specifica malattia ma l'individuo, che viene considerato in modo olistico, tenendo conto di tutte le circostanze fisiche, emotive, biochimiche e anche sociali che possono essere la causa della malattia stessa. Pur essendo in continua crescita la domanda di medicina naturale, in nessun vocabolario, anche di ultima edizione, sono citati i termini naturopatia e naturopati. In Italia per la medicina ufficiale, la Naturopatia, è solo quella metodica terapeutica che non impegna farmaci ma energie naturali quali: luce, calore, aria, acqua,massaggio ecc. Identificando la naturopatia

solo come metodica terapeutica si vuole vietare l'atto diagnostico e la prescrizione di qualsiasi tipo

di farmaco. Ciò implica che un'erba, un rimedio omeopatico, una sostanza minerale ecc, non dovrebbero essere considerati mezzi naturali di cura e non dovrebbero rientrare tra le metodiche della naturopatia. Purtroppo, si dimentica che "farmaco è qualsiasi sostanza che, per le sue proprietà, ha virtù terapeutiche". Ad una visione così limitata della naturopatia, si

contrappone quella "dilatata" di chi la considera tutto ciò che, in qualsiasi modo, è attinente alla natura. Ciò è altrettanto errato! Infatti, un'erborista non è da considerarsi un naturopata solo perché conosce e propone l'uso delle erbe. Egli, come qualsiasi altra figura similare, potrà ritenersi tale solo quando s'interesserà del complesso delle cose e degli esseri dell'universo, delle leggi che li governano, dell'ordine che è loro proprio, quando ne avrà fatto oggetto di meditazione e di studio approfondito. L'erborista, in sostanza, se vuole essere un naturopata, non può lasciare il suo interesse confinato allo studio delle erbe, come l'omeopata ai rimedi

omeopatici, il

massaggiatore ai tocchi e manipolazioni del corpo, ecc, ma dovrà interessarsi della natura nel senso più completo del termine. Cammino arduo si dirà, non bene identificato o identificabile. Se poi consideriamo che l'erborista solo oggi, nei confronti della legge italiana, comincia a definire la propria figura, figuriamoci come può riuscire a evolversi in naturopatia in modo...naturale! Occorre quindi che chi pretenda di essere un vero naturopata, debba migliorare il proprio sapere cercando, in ogni manifestazione della

natura, la scintilla divina per poterla donare a chi può essere d'aiuto. Non è assolutamente sufficiente, infatti, acquisire conoscenze circa il corpo umano e le varie branche della medicina naturale, se ciascuna materia, acquisita in forma specifica e distaccata da un contesto più ampio, senza far riferimento al significato profondo del termine "natura", a quelle leggi e a quell'ordine che regolano il complesso delle cose e degli esseri nell'universo, non produrrà un buon naturopata anche se il processo d'apprendimento dura anni.

Cos'è la naturopatia

Page 9: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 9

Alla base degli interventi proposti sta il concetto di salute naturopatico, che non comprende soltanto il piano fisico ma anche quello emozionale e spirituale: il sintomo è lì a ricordarci che

c’è qualcosa che abbiamo lasciato da parte, che dobbiamo integrare, per prendere coscienza degli aspetti di noi stessi sui quali il sintomo chiede di portare l’attenzione, tutto questo porta a completarsi, quindi a guarire. Il processo di guarigione in Naturopatia, non è inteso come un affidarsi passivo nelle mani del terapeuta, ma come un attivarsi del soggetto per assumersi la

responsabilità della propria salute e per ristabilire, con gli strumenti forniti o consigliati dal Naturopata, un proprio equilibrio.

glio per essere un “farmaco” deve avere il pedigree giu-sto. Da secoli, in molte na-zioni la medicina “popolare” e tuttora molto usata, le pre-parazioni “naturali” hanno la stessa valenza dei moderni farmaci e non c’è concor-renza ne sovrapposizione o-g n u n a v i e n e u s a t a nell’ambito giusto.

Ecco queste parole sono di-ventate Obsolete in “occidente” .

Ambito giusto.

Negli anni mi sono reso conto di quanto la categoria dei difensori e praticanti “dell’altra medicina” intesa come terapie naturali in sen-so ampio possa arrivare a degli eccessi molto pericolo-si. Il mondo moderno gira ormai da troppo intorno ad solo valore fondamentale: La ricchezza economica del’individuo come segno di successo e benessere ac-

quisito. Arrichicchirsi e ormai la meta, per farlo si utilizza qualsi-asi mezzo, in questa filosofia di vita non sfuggono i sistemi na-turali. La medicina convenzio-nale ha interessi economici molto vasti, ma non certo meno dei sistemi naturali. Dopo cam-pagne alquanto discutibili sulla non efficacia della “medicina com-plementare” un numero enorme di “ciarlatani della fitoterapia” sono apparsi negli anni, persone e a-ziende a cui interessa solo arric-chirsi e che hanno causato danni di immagine enormi. Sono prolife-rati corsi dei sistemi più fantasiosi “Santoni Guru” specialmente stra-nieri che nei loro paesi sarebbero il nulla, qui realizzano milioni di euro!

Curarsi naturalmente non è al con-trario di quello che si pensa facile, a chi rivolgersi per un consiglio? Sarà Qualificato? Il prodotto è effi-cace? A queste ed altre domande risponderemo nei prossimi

numemeri di Ben_Essere.

La naturopatia e il naturopa-ta hanno fondamenti antichi. I primi uomini che cammina-vano sulla terra non aveva-no farmacie o medici ha di-sposizione. Se osservate un Gatto, un cane o un primate evoluto, vi accorgerete che utilizza le piante per “curarsi”. Alcuni lo fanno i-stintivamente, altri lo impa-rano. Quando il primo uomo si accorse che il dolore ad una gamba si affievoliva mettendola nell’acqua fred-da scopri la Naturopatia. Noi non c’è ne rendiamo conto ma quella che definiamo medicina antica era ed è Naturopatia, abbiamo cam-biato il termine ma il “curare con la natura” è rimasto. A-desso sappiamo bene che la parola Medicina, Medico, Cura, Diagnosi, Farmaco e tante altre sono riservate a chi ha una laurea ricono-sciuta, non importa se un preparato aiuta a stare me-

Star meglio … Naturalmente

Il vero

Benessere non

è una pillola

magica ma il

rendersi conto

che siamo noi

con i nostri

pensieri a

decidere il

male o il bene

Naturopatia …. Indagare l’ IO

Page 10: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 0

B E N - E S S E R E B Y

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo non sono riferibili né a prescri-zioni né a consigli medici In questo numero di Ben-

Essere cominciamo un viaggio alla conoscenza della medicina Naturale e della Fitoterapia. Questo brano e tratto da uno scritto di Tommaso Palamidessi. Senza la consapevolezza delle radici storiche della fitoterapi-a è difficile poterle difendere o semplicemente capire le ragioni del perché usarle ancora oggi in tempi così evoluti e tecnologici.

L’arte e la scienza di combattere i disturbi e le malat-tie per ridare la perduta salute agli infermi, risale per certo, non solo ai primordi dell’umanità, ma alla stes-sa apparizione degli animali sul globo terraqueo. Gli animali, infatti, si possono ritenere i primi scopritori delle piante medicinali, per quel meraviglioso istinto che li guida nella scelta dei cibi e dei medicamenti naturali. Alcuni storici della medicina, attribuiscono le origini di essa agli antichi Egiziani, ai Cinesi e agli Indiani, ma in realtà la terapia entra nella vita dell’uomo, già un milione di anni fa con gli ominidi, antenati diretti che nel giro di alcune centinaia di mi-gliaia di anni popolavano l’Asia, l’Africa, l’Europa, af-frontando disagi e lotte per la sopravvivenza. Nel giro di seicentomila anni, si susseguirono quattro grandi cataclismi con periodi glaciali nei quali tutta l’Europa settentrionale e centrale e l’Asia del nord si ricopriro-no di ghiacci. Le Alpi erano un mare di ghiaccio. Do-minavano le renne e i mammut, i pelosi rinoceronti e gli orsi delle caverne. In questi ambienti di lotta e di disagio, di morte e di malattia, gli ominidi impararono a lavorare la pietra e il legno per farsene armi da cac-cia; appresero a curare le ferite applicando su di esse le erbe emostatiche e disinfettanti, a imitazione degli animali o per le provvidenziali scoperte che le occa-sioni offrivano ad essi. Per l’uomo primitivo le armi e le erbe medicinali costituirono le uniche e vere difese contro le insidie del clima e degli animali feroci. La scoperta delle virtù riposte nelle piante dovette essere lunga e faticosa. Dalla lenta esperienza, vissuta a proprie spese, nacque la terapia vegetale, consistente

nella somministrazione dei decotti, infusi, impia-stri e polveri di piante triturate, sia isolate che associate, per ottenere degli effetti curativi più efficaci e stabili. Alla perduta immunità personale nei confronti delle forze della Natura, i primi abitatori della terra supplirono alla debolezza costituzionale, alla facilità di ammalarsi al più lieve strapazzo fisico e mentale, ai cambiamenti atmosferici sta-gionali, con le radici, le foglie, i fiori e talora an-che i frutti delle piante medicinali: piante, scoper-te spiando gli animali che sanno quali erbe divo-rare per liberarsi da un imbarazzo gastrico e faci-litare il vomito, o contro quali erbe strofinare le carni ferite per farle nuovamente rinsaldare. A

proposito narra Aristotele, filosofo greco del 384 a.C., che l’uso del Dittamo (Origanum dictamus) per disinfettare e saldare le ferite venne indicato dalle capre. Plutarco sostiene che l’orso libera l’intestino dopo il letargo invernale, mangiando l’Arum maculatum, il velenoso Aro conosciuto dai nostri contadini sotto il nome di “cavolaccio di macchia”. Cicerone indica le cerbiatte scopritrici del Seseli montanum che brucano prima di par-torire. Gian Battista Porta nel trattato “Magia na-turale” ricorda che l’asino per liberarsi dall’atrabile, mangia l’Asplenium o Felce. E gli esempi si potrebbero riportare a non finire, fino alla cicogna, alla quale si attribuisce la scoperta dell’Origano comune, e forse per questa scoper-ta è stata immortalata dagli antichi fondatori della facoltà di medicina di Parigi. L’emblema parigino di detta facoltà raffigura una cicogna che serra nel becco un ramoscello di origano. Molte altre proprietà delle erbe si sono svelate attraverso gli avvelenamenti e particolari sintomi in individui nutriti con le carni di uccelli nutritisi di bacche velenose: commestibili per tali animali, ma tossi-che per l’uomo. Dalle osservazioni sulle bestie, lo studio dei semplici, cioè delle piante, fu svilup-pato dagli Ebrei, Egiziani, Greci, Etruschi e Ro-mani per culminare nel Medio Evo, attraverso l’opera abilissima e paziente degli eremiti, dei monaci, medici e alchimisti che cercavano delle sostanze vegetali, minerali e animali per

Storia della Medicina Vegetale

Page 11: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 1

prolungare la vita umana, guari-re tutte le malattie e potenziare lo spirito. La prima farmacopea ufficiale cinese aveva già un repertorio di 730 medicamenti, con 101 ricette molti secoli fa, quando T’ao Hong-King, mate-

matico, medico e alchimista, vissuto fra il 452 e 536 avanti J.C. ne curò la redazione. Trenta secoli avanti Cristo, l’imperatore Chen Nong che si interessava di erbe medicinali provandone la proprietà su sé stesso, avrebbe composto il primo Pen-ts’ao o raccolta di ma-teria medica (1). La farmacopea cinese tradizionale, alla quale fanno riferimento poi tutti i farmacologi, poggia sul colossale lavoro di un solo uomo che vi consacrò trent’anni della sua

esistenza: Li Che-tchen (1518 - 1593). Il trattato di materia medica di Li Che-tchen è una enciclopedia che rico-minciò tre volte senza poterla vedere pubblica-ta. Per farla consultò 360 trattati medicali e 591 opere scientifiche apparse dopo Chen Nong. Il suo Pen-ts’ao Kan-mou (compendio generale della materia medica) compren-de 1100 figure illustrative, 12.000 ricette e formule, vi sono descritte 1074 sostanze vegetali, 443 animali e 354 minerali. In suo onore la Repubblica popolare cinese nel 1996 volle rendergli omaggio emettendo un francobollo con la sua effigie. A parte le notizie di Diodoro Siculo, i nu-merosi papiri egiziani ritrovati con gli scavi, testimo-niano la competenza degli antichi sacerdoti egizi in fatto di piante medicinali e di sostanze minerali e ani-mali adatte a curare le malattie. Salomone, Isaja, Cambise e Alessandro Magno, furono anche farmaci-sti (2). Non meno famosa fu la scuola di Alessandria d’Egitto. Molti re e principi si dedicarono alla botanica fra i quali Mitridate del Ponto, così Attalo Filometore, che fu re di Pergamo, coltivava egli stesso nel suo giardino l’elleboro, il giusquiamo, l’aconito e la cicuta per fare le sue esperienze farmaceutiche. Ippocrate, sebbene fosse un principe, preparava egli stesso i

medicamenti, e raccoglieva le erbe per distribuirle ai suoi malati. Nella via Sacra in Roma, il celebre Gale-no ricettava con le erbe medicinali le sue cure per Marco Aurelio e Settimio Severo. Un periodo aureo si ebbe con l’accademia scientifica di Bagdad nel 640,

quando gli arabi si distinsero con valenti botanici e alchimisti. Agli Arabi si devono le parole Alcool, Sirop-po, Canfora, Alchermes. Il primo chimico arabo fu Geber del quale abbiamo numerosi trattati di alchimia, che ho avuto cura di studiare sin dalla mia giovinezza. (1) Cfr. Georges Beau - La mèdicine chinoise - Les Editions du Seuil, Paris 1965 (2) Cfr. Giuseppe Orsi - Farmacologia teorica e pratica - Milano 1866 Molto devono aver fatto gli Esseni, per i loro ripetuti contatti con l’India, anch’essa addentro nelle virtù delle erbe. Gli Esseni o terapeuti erano circa 4000 con vasti con-venti nella zona del Mar Morto, ma dispersi o emigrati con la devastazione di Gerusalemme nell’anno 70 dopo Cristo, ad opera delle legioni romane. Nel cerca-

re le cause ed i fattori che facilitano le malat-tie, le sofferenze e la morte, scopriro-

no negli influssi degli astri e dello Zodiaco, una delle cause più

potenti per predisporre ai malesseri. Fu per essi l’inizio di molte osserva-zioni e comparazioni, prima empiriche, poi si-stematiche, delle posizio-ni degli astri nel cielo di

nascita comparate a quelle del giorno in cui i sintomi dei

loro malati si accentuavano. Vennero gettate le basi

dell’astrologia medica (chiamata oggi Cosmopatologia) (1), la scienza che studia

le vibrazioni siderali degli astri sul carattere, la costitu-zione, il temperamento, la salute. Non tardarono a scoprire i rapporti e le affinità tra gli effetti di una posi-zione planetarie e quelli di un dato farmaco vegetale, essendo gli influssi delle stelle energia chimica ra-diante, mentre il vegetale è costituito di energia chimi-ca corporificata. Col tempo l’attenzione si rivolse an-che alle proprietà dei metalli e delle ghiandole animali, e perciò nacquero in India, come già era accaduto nell’Atlantide, in Caldea, in Grecia, i sodalizi sacerdo-tali ove la terapia astrologica a base vegetale e mine-rale fu ritenuta un’Arte sacra, trasmissibile ai soli A-depti quale branca dell’Alchimia (2). Qui non intendo dilungarmi troppo sulla storia della medicina vegetale, ma ho ritenuto indispen-sabile sfiorare almeno un

pochino l’argomento, anche perché questa storia è anche la storia del progresso umano che ci ricorda Ermete

Page 12: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 2

B E N - E S S E R E B Y

Trismegisto, gran sacerdote egiziano, Iniziatore di una grande filosofia ove l’arte del guarire e di perfezionarsi spiritualmente hanno dato un carattere non solo a tutto il Medio Evo, ma sino ai tempi nostri. Sono pochissimi i medici e farmacologi che si rendono conto dell’importanza e della lungimiranza degli Alchimisti, precur-sori della fisica atomica. La terapia vegetale e minerale è tutta di derivazione er-metica, rosacruciana, con i contributi di Rai-mondo Lullo, Teofrasto Paracelso, Roberto Fludd, Crolio, Leon Vannier, etc. Già con Er-mete, gli Esseni, Ippocrate di Cos, padre della medicina greca del 460 a.C. si conoscevano i tre metodi per curare tutte le malattie: 1) il me-todo allopatico; 2) il metodo omeopatico; 3) il metodo medianico o dei guaritori magnetici. Si chiama allopatico il metodo ordinario per cura-re una malattia con dei rimedi contrari ai sinto-mi della malattia; è omeopatico il metodo di

somministrare un farmaco i cui effetti sono simili ai sintomi della malattia, in modo che lo stato patologico artificiale prodotto dal farma-co, elimina quello naturale. Le dosi del medi-camento sono piccolissime, attenuate, talora infinitesimali e dinamizzate mediante uno spe-ciale processo di sbattimento automatico del farmaco che conferisce una potenza superio-re. Il metodo omeopatico che praticavano Te-ofrasto Paracelso e tutti i medici della scuola paracelsiana fu rimesso in onore da Samuele Hahnemann (1755-1843) sebbene trascuran-do alcuni fattori importantissimi, quali la co-smopatologia, lo sfruttamento dei ritmi plane-tari e delle corrispondenze astrali, ha un valo-re e significato tutto particolare. Di esso ne riparleremo fra poco. Viceversa l’allopatia oltre che operare in opposizione ai sintomi, somministra il farmaco a dosi massive, e talora anche tossiche. Con ciò non si esclude il suo valore, perciò ha la sua im-portanza. In fine abbiamo il metodo medianico. Questo comporta ben altri princi-pi. Non usa vegetali, né minerali o sostanze animali, salvo in certi casi, perché consiste in una trasfusione di forza vitale dal guaritore al malato. Questo modo di curare fu quello dei profeti, dei magi, dei santi. Il metodo medianico o dei guaritori è di grande potenza quando viene associato alla terapia vegetale. Oggi molti me-dici lo applicano con successo. Tratto dal Grande Erbario Medicinale di Tommaso Palamidessi Torna

Nel numero di Ottobre …

Le Preparazioni Erboristiche impariamo a conoscerle

Page 13: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 3

L'ayurveda

(in sanscrito: आयुव�द) è la

medicina tradizionale uti-lizzata in India fin dall'anti-chità, diffusa ancora oggi nel sub-continente più della medicina occidenta-le. Ayurveda è una parola

composta da ayur, durata della vita o longevità e veda conoscenza rivelata. Molti traducono erroneamente l'ayurveda come scienza della vita. In realtà è un si-stema medico molto vasto e complesso comprenden-te aspetti di prevenzione, oltre che di cura, che per-metterebbero, se applicati rigorosamente, di vivere più a lungo, migliorare la propria salute e rispettare il proprio corpo. Viene citata per la prima volta nel Ca-raka Samhita, un trattato di 500 principi medicinali compilato durante il regno dell'imperatore Kanishka È attualmente annoverata dall'Unione Europea e dalla maggior parte degli Stati membri tra le medicine non convenzionali la cui erogazione è consentita da parte di medici qualificati. Antico e complesso sistema, si è svilup-pato nella sua forma attuale attraverso millenni di ricerche e sforzi innovativi. L'a-yurveda si occupa da tutti i punti di vista del benessere dell'uomo, nel suo aspetto fisico, psichico e spirituale e si occupa delle patologie tanto quanto dello stato di salute normale. Lo scopo è quello di aiutare i malati a curarsi, e le persone sane a mantenere il proprio be-nessere e prevenire le malattie. I principi medicinali utilizzati sono, in genere, minerali, metalli purificati e combinati con acidi fulvici ed erbe, in forma di polveri, pastiglie, infusi etc. La maggior parte è di natura fitoterapica, come l'Amalaki (emblica officinalis), il Trikatu, un composto di tre erbe, zenze-ro, pepe e pippali (piper longum), Haridra (curcuma), Brahmi (Bacopa Monnieri), Tulasi (Ocimum sanctum), Erand (Ricinus communis), Guduchi (Tinospora cordi-folia), Kumari (aloe), Gokshur (tribulus terrestris). O-gni medicinale ha una specifica modalità di utilizzo, perché agisca alla sua massima efficacia. Origini storiche Le origini storiche dell'ayurveda si perdono indietro nei secoli, addirittura in un'epoca precedente al ritro-vamento di documenti scritti che certifichino la sua esistenza. Si tende a datare infatti le origini storiche dell'ayurveda a ritroso fino a 6000 anni fa, sebbene le prime versioni scritte dei Veda, alla base dell'ayurve-da, risalgano a circa 1500 anni fa. È opinione condivi-sa infatti che come per molte altre tradizione ed ope-re, anche per l'ayurveda e per i Veda, ci sia stata una capillare diffusione orale prima della sistemizzazione in forma scritta. I dosha Secondo l'Ayurveda il corpo fisico è pervaso da tre dosha (energie vitali) in proporzioni diverse. Questi determinano tramite il loro stato di equilibrio o squili-

brio rispetto alla costituzione individuale (prakriti) lo stato di benessere o malattia dell'individuo. Ogni dosha è composto da due elementi (panca-mahabhutani) ed ha determinate qualità (guna) che li caratterizzano. I tre dosha sono:

Vata composto da spazio (akasha) e aria (vayu), è il principio del movimento, legato a tutto ciò che è movimento nel corpo (sistema nervoso, respirazione, circolazione san-guigna..). Le sue qualità sono: freddezza, secchezza, leggerezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, durezza, ruvidezza e fluidità. La sua sede principale è il colon ed i suoi 5 sub-dosha sono: Prana, Udana, Samana, Apana e Vyana.

Pitta composto da fuoco (tejas) e acqua (jala), è il dosha legato alla trasformazione, alla digestione intesa sia a livello fisico (stomaco, fuoco digestivo detto anche agni) che mentale (elaborazione delle emo-zioni). Le sue qualità sono: caldo, untuoso, legge-rezza, sottigliezza, mobilità, nitidezza, morbidezza, levigatezza, chiarezza e fluidità. La sua sede prin-cipale è l'intestino tenue ed i suoi 5 sub-dosha so-no: Pacaka, Ranjaka, Sadhaka, Alochaka e Bhra-jaka.

Kapha composto da acqua (jala) e terra (prithvi), è il do-

sha legato alla coesione, al tener unito, è proprio dei fluidi corporei, lubrifica e mantiene il corpo solido ed uni-forme. Le sue qualità sono: freddezza, umidità, pesan-tezza, grossolanità, stabilità, opacità, morbidezza, levi-gatezza e densità. I suoi cinque sub-dosha sono: Kleda-ka, Avalambaka, Bodhaka, Tarpaka e Slesaka. I dosha consentono di classificare le tendenze psico-fisiche presenti nel corpo e le disfunzioni che ne posso-no derivare. Secondo l'ayurveda le patologie nascono quando si vengono a creare degli squilibri nei dosha (vikriti); l'individuazione degli squilibri in un dosha, corri-spondente alla diagnosi, conducono a trovare i rimedi per ristabilirne lo stato di equilibrio individuale (prakriti) e quindi la guarigione. Le principali cause di squilibrio dei dosha sono tre: il prajna-aparadha, ovvero l'errore dell'intelletto che si

concretizza nel ripetere azioni, tenere atteggiamenti che, pur sapendo intrinsecamente sbagliati, vengo-no perpetuati in nome di desideri o pulsioni materiali;

il kala-parinama, ovvero le oscilla-zioni dei dosha all'interno del gior-no, delle stagioni e della vita; l' asatmyendriyartha-samyoga, ov-vero l'errato uso dei sensi, inten-dendo con questo un uso improprio in eccesso o difetto dei sensi.

Page 14: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 4

B E N - E S S E R E B Y

Con questo numero di Ben-Essere iniziamo un viag-gio in uno dei più antichi si-stemi medici della terra. Man mano che leggerete questo mini corso è imparerete a comprendere le sue potenzia-lità e come in maniera sem-plice può migliorare la vostra

vita, ne diverrete entusiasti come lo sono già milioni di persone nel mondo. Quello che faremo insieme è ca-pire meglio il sistema Ayurveda e come utilizzarlo per noi. Questo breve corso, non potrà sostituire un medi-co Ayurveda un esperto che ha dovuto studiare inten-samente e per molti anni per acquisire quelle profonde conoscenze che gli permettono di donare con L’ayurveda il benessere. In questo numero cominceremo con parlare del dosha Vata. L’ayurveda così come viene tramandata è un sistema molto complesso e utilizza una grande quantità di pre-parati. E’ nello stesso tempo un sistema aperto, se una pianta o un preparato rispondono ai requisiti “Ayurvedici” può essere inserito all’interno di esso. Nell’ Ayurveda lo Yoga, il Mas-saggio e la spiritualità sono fon-damentali come una giusta ali-mentazione e l’utilizzo di prepa-rati. L’utilizzo dei Dosha come con-cetto, una volta ben compreso rende facile applicare le pratiche salutari utili per mantenere una buona salute. La buona salute è il frutto dell’equilibrio della nostra “costituzione Ayurvedica”. In occidente la buona salu-te viene concepita soprattutto come benessere del corpo, per L’ayurveda senza il benessere dello spirito, della mente e del corpo non si può avere una buona salute. Se anche uno solo aspetto del nostro IO e di-sarmonico tutto il corpo ne soffrirà. La “malattia” è solo l’atto finale, la manifestazione che non ci siamo presi sufficientemente cura di noi stessi. Immaginate una bilancia, su di un piatto posate le co-se della vita che alterano in peggio il vostro Dosha e quindi vi fanno stare male. Noi possiamo evitare le cose che ci fanno male? Non sempre è possibile ed allora cosa metteremo sull’altro piatto della bilancia? Le cose che ci fanno bene! Questa è in sintesi L’ayurveda mantenere l’equilibrio, permettere al no-stro corpo di svolgere le sue funzioni senza ostacoli.

La costituzione La parola per costituzione e indicata in ayurveda co-me prakriti (o prakruti ) che significa "natura”, più pre-cisamente è la "forma originale", da pra = inizio e kru-thi = formare. Benché i dosha siano solo tre e le costi-tuzioni solo 7 le variazioni costituzionali sono infinite. Per spiegare meglio il concetto immaginate di avere tre colori, mischiandoli quante tonalità e colori potreste avere?

Il dosha Vata Vata dal Sanscrito Vaju significa “vento”. E’ composto da due ele-menti: l’ aria che è l’elemento del movimento e si manifesta all'inter-no del corpo umano, nei movimenti più ampi dei muscoli, nelle pulsa-

zioni del cuore, nell'espansione e contrazione dei pol-moni e nei movimenti delle pareti dello stomaco e de-gli intestini. Tutti gli impulsi nervosi del sistema nervo-so sono governati dall'Aria corporea. Vata è composto da un secondo elemento, l’ etere non visibile e leggero (dispersivo) e caratterizza la costituzione ayurvedica vata. Si manifesta negli spazi della bocca, nel naso, nel tratto ga-strointestinale, nell'apparato respira-torio, nell'addome, nel torace, nei capillari, nei vasi linfatici, nei tessuti e nelle cellule Osservandola fisicamente, la persona che ha una prevalenza di Dosha Vata , si presenta come una per-

sona molto alta o molto bassa, un po’ asimmetrica, esile con ossa spor-genti e poca massa muscolare. Ha capelli secchi, crespi e ricci, pelle secca e ruvida. Gli occhi sono infos-sati, spesso scuri, bocca piccola con labbra asciutte, i denti irregolari che tendono alla carie. Le mani sono sottili con vene in rilievo e unghie fragili, spesso rosicchiate. Il dosha Vata è irregolare anche nell'alimen-tazione, alterna periodi di digiuno a

eccessi di cibo improvvisi, con conseguenti problemi digestivi. Spesso infatti si dimentica o non ha voglia di mangiare, ritrovandosi poi stanco. La persona di costi-tuzione ayurvedica Vata è sempre attiva, un po’ fre-netica, fa tutto velocemente, parla a raffica, interrom-pe i discorsi degli altri, cammina correndo, cambia meta durante il tragitto e questa accelerazione consu-ma molta energia e si ritrova spesso stanca. E' insta-bile e volubile, cambia sempre idea e non sa mai cosa decidere, nell’amore e nell’amicizia è incostante. La persona di costituzione ayurvedica Vata soffre di an-sia, tensione nervosa, insonnia, stitichezza, dolori alle ossa, disturbi mestruali, mal di testa. La costante ac-celerazione mentale causata dagli eccessi di Vata causa stress e affaticamento eccessivi che vanno sanati con il riposo. Dorme poco con sonno irregola-re, teme il freddo, si adatta bene al cambiamento, ama viaggiare, tende a guadagnare velocemente e a spendere altrettanto in fretta, è creativo, apprende subito ma dimentica poco dopo.. Lucia Zeno Operatrice Massaggio Ayurveda

Le sette costituzioni Ayurvediche 1. Vata 2. Pitta, 3. Kapha, 4. Vata – Pitta

5. Pitta – Kapha 6. Vata – Kapha

7. Vata – Pitta – Kapha

Page 15: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 5

Il dosha Vata in eccesso è una delle problematiche più frequenti nella società attuale che ci spinge alla velocità, alla fretta, al super-lavoro mentale, ad un dispendio massiccio di energie. Sia la persona di costituzione ayurvedica Vata che quella con i dosha Pitta o Kapha prevalenti, se attra-versano un periodo in cui il Vata dosha è in eccesso, devono assolutamente ridurlo. Secondo l'Ayurveda il dosha Vata in eccesso si può ridurre facendo attività contrarie alle sue caratteristi-che dominanti di velocità, incostanza, imprevedibilità. L'Ayurveda consiglia di passeggiare o star seduto rilassato in un luogo caldo e pieno di luce, non ecces-sivamente ventilato, in un prato o in un bosco, lungo la spiaggia o lungo il greto di un fiume.

Dosha Vata ed esercizio fisico L'attività fisica per la persona Vata è molto importan-te, se eseguita con regolarità e leggerezza. Praticare Hatha yoga, nuoto, bagno turco. Risultano

molto benefici gli esercizi di rilassamento per calmare il dosha Vata. La persona Vata do-vrebbe aumentare le ore di sonno per rigenerarsi completamente. La persona Vata trae beneficio dal massaggio ayurvedico specifico per dosha Vata.

Vata ed emozioni Per ridurre il dosha Vata è necessa-

rio che la persona che soffre di squilibrio Vata curi dentro di sè qualità, come la gioia,la calma, il corag-gio, senza lasciare spazio ad ansia e timore. Una parte fondamentale per mantenere in equilibrio i dosha è l’alimentazione

Regole alimentari per il dosha Vata.

• Consumare i pasti ad orari regolari, in un'atmosfera quieta e tranquilla.

• Cenare entro le 20, evitare di consumare alla sera formaggio, carne rossa, yogurt, pizza.

• Evitare le bevande ghiacciate o molto fredde.

• Evitare cibi freddi, asciutti, leggeri.

• Evitare i sapori pungente, amaro, astringente.

• Non praticare digiuni prolungati.

• Favorire il consumo di alimenti caldi, oleosi, liquidi, densi, emolienti.

• Preferire i sapori dolce, acido e salato.

• Preferire i sapori acido, salato e speziato.

• Fare sempre un pasto caldo a metà giornata.

• Condire sempre le verdure con ghee o olio extravergine di oliva.

• Preferire le verdure cotte a quelle crude.

• Se si consuma latte, prenderlo caldo con l'aggiunta di un pizzico di zenzero in polvere.

Page 16: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 6

B E N - E S S E R E B Y

Alimenti consigliati per il Vata. Cereali: riso, pasta, semolino, cous-cous, avena cotta.

Latte e derivati: latte, yogurt (preferibilmente diluito e con l'aggiunta di cu-

mino in polvere), ricotta fresca di mucca. Tutti i derivati del latte pacificano il

dosha Vata. Non assumere latte durante un pasto completo. Il formaggio

dovrebbe essere molle e fresco (non stagionato).

Carni: chi non è vegetariano può mangiare carni bianche (pollo, tacchino),

pesce e frutti di mare.

Legumi: fagioli mung decorticati, soia e piselli freschi (in piccole quantità).

Vegetali: spinaci, asparagi, carciofi, fagioloni, pomodori (cotti), avocado, barbabietole, carote (cotte),

cetrioli, patate dolci.

Frutta: uva, pesche, susine, arance e mandarini dolci, limone, fichi (in piccola quantità), mango, cocome-

ro, kiwi dolce, fragole, ciliegie, meloni, prugne, banane, ananas, papaya.

Frutta secca: uva sultanina, mandorle sbucciate, datteri, semi di sesamo, noci, nocciole. Può essere

mangiata solo dopo averla ammorbidita in acqua calda. I datteri vanno bene se presi con ghee.

Grassi: olio di sesamo,olio extra vergine d'oliva, tahin (in piccole quantità).

Dolcificanti: miele, zucchero di canna.

Spezie ed aromi: zenzero (fresco e polverizzato), cumino, basilico, aglio, cannella, sale di roccia

(salgemma), assafetida, cardamomo, chiodi di garofano, semi di senape e piccole quantità di pepe nero

attenuato Vata.

Vari: uova (in quantità limitata).

Alimenti sconsigliati per il dosha Vata.

Cereali: miglio, avena cruda, orzo mondo, segale, granoturco, grano saraceno.

Latte e derivanti: formaggi stagionati (eccetto parmigiano in piccole quantità), mozzarella di bufala.

Carni: carni rosse e di maiale, salumi.

Legumi: fagioli, ceci, lenticchie. Preferibile evitare tutti i semi eccetto tofu e fagioli mung decorticati.

Vegetali: patate, insalata cruda, cavolfiore, verze, peperoni, verdure a foglie verdi, broccoli, sedano, zucchine,

spinaci. Le seguenti verdure sono accettabili in piccole quantità, ben cotte, condite specialmente con ghee e

spezie che pacificano Vata. È meglio evitare cavoletti di Bruxelles.

Frutta: mele e pere astringenti, guava, banana, melograne, mirtilli.

Grassi: margarina, oli di semi.

Dolcificanti: zucchero bianco raffinato, gelati.

Spezie e aromi: pepe e peperoncino in grandi quantità, origano, cipolla.

N.B.Gli Alimenti non considerati in elenco possiedono qualità intermedie e possono essere

usati con moderazione sulla base della tollerabilità individuale

Page 17: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 7

Corso Massaggio Ayurveda Professionale. Vuoi lavorare, incrementare il tuo reddito ma tra quanti mesi? sei, un anno o tra sei giorni? Siamo l'unica scuola che ti insegna ilvero massaggio ayurveda con corso intensivo,

Lezioni anche di un solo allievo.

� Il più veloce, professionale, economico. Chiedilo ai nostri allievi che già lavorano e gua-

dagnano. 15 anni di attività. Non ti far ingannare da "lustrini e finti riconoscimenti" il massaggio ayurveda non è riconosciuto ne in Italia ne in Europa. Conta solo se sai farlo bene. Chi sono stati i nostri maestri? Vaidya Bhagwan Dash, S. V. Govindan e anni di lavoro...

� Abiti A Roma o in Provincia chiama vieni fare un massaggio, controlla ciò che ti insegne-

remo… I corsi si svolgono durante tutto l' anno. I corsi sono a numero chiuso, Si rilascia Fattura a società, enti, aziende. I Nostri Allievi possono acquistare a prezzi riservati oli, tavolo massaggio, attrezzature e quanto serve per operare nel massaggio. IMPORTANTE In tutti i corsi Vi rilasciamo un attestato di frequenza con promesse di riconosci-mento . NON VI FATE ingannare TUTTE LE SCUOLE DI "MEDICINE ALTERNATIVE" non sono rico-nosciute i titoli sono per ora "senza valore legale" frequentare scuole come la nostra con inse-gnanti che sono stati allievi di persone riconosciute come "importanti" e con un attestato rilascia-to non da un circolo ma da una società (quindi aziende con riconoscimento dello stato) se le leggi in discussione in Europa passeranno, questo potrebbe fare la differenza .

Il corso è rivolto a chiunque voglia acquisire la tecnica di base del massaggio ayur-veda. 15 anni di lavoro come operatori di massaggio e naturopatia ci consentono di darvi informazioni importanti che non trovate nei libri, ma frutto solo dell' esperien-za.

PROGRAMMA DEL CORSO

· Fondamenti Ayurvedici · i cinque elementi

· i dosha Vata, Pitta, Kapha · il sistema Ayurveda · come stabilire le costituzioni · Le principali tecniche Ayurveda · I punti marma · Gli oli base in ayurveda · Gli oli essenziali in Ayurveda (aromoterapia) · Principali composti Ayurvedici per il riequilibrio · Cenni delle tecniche e trattamenti Ayurvedici (oltre il mas. Base) · Finalità del Massaggio · Tecniche di uso delle mani · Personalizzare il trattamento in base alla costituzione · Esercitazioni pratiche

Per info e costi chiamateci al 3930104309 - 3384836732

Altri corsi professionali

� CORSO di Stone massage

� Corso professionale Fiori di Bach

� Corso professionale o Amatoriale Compattazione epidermica Mary Rose

( il corso è rivolto ad Estetiste o operatori di massaggio)

Page 18: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 8

B E N - E S S E R E B Y

Proprio nel tempo

attuale

è inutile dire

"Non aver paura" o

"Non esser malato".

E' necessario

spiegare loro

perchè hanno paura,

perchè sono malati

e dar loro l'antidoto

(Edward Bach)

Preparazione

I fiori di Bach o rimedi floreali di Bach sono una cura alternativa basata sulla floriterapia ("terapia con i fiori"), ideata dal medico britannico Edward Bach.

Bach sosteneva, al riguardo, la necessità che tale forma di terapia dovesse essere semplice e accessibile a tutti, in quanto secondo lui chiunque avrebbe le potenzialità e le sensibilità necessarie per effettuare autodiagnosi e autopratica. Sosteneva inoltre che la terapia dovesse avere carattere preventivo e scevra di effetti collaterali.

Alla base della

floriterapia di Bach è il principio secondo il quale nella cura di una persona, devono essere prese in considerazione principalmente la prevenzione e la conoscenza dei disturbi psicologici, i quali determinerebbero la sintomatologia. Il singolo fiore, a detta di Bach, curerebbe il disturbo psicologico che ha causato o potrebbe causare un certo malessere fisico. Dietro ogni disturbo fisico ci sarebbe, secondo i sostenitori del metodo, quello che viene chiamato "fiume di energia", originato a livello psicologico (come nel caso della rabbia, che viene scaricata in

modi e zone del corpo differenti); pertanto, ad ogni disturbo psicosomatico, provocato dallo sfogo della cosiddetta "energia", corrisponderebbe, a monte, un ben preciso disturbo emotivo.

Sulla base di tali principi sono stati distinti 38 "tipi comportamentali" di base, ai quali corrisponderebbero 38 fiori e un'acqua di fonte, la cui "energia", secondo tali ipotesi scientificamente indimostrate, sarebbero in grado di curare l'organismo.

fioritura della pianta. I fiori vanno raccolti sul posto, senza essere toccati con le mani e non devono essere bagnati dalla rugiada. Reci-dendoli con delle forbici, si fanno cadere i boccioli in un recipiente di vetro fine da 300 ml, riempito di ac-qua pura, avendo cura di non immergerli completa-mente, ma solo per metà, e di coprire con essi la super-ficie della bacinella. Quindi si lasciano macerare al so-le per 5/6 ore (in Italia, do-ve il sole è più caldo rispet-to al Galles, ne bastano 4); in questo modo il sole tra-sferirebbe la vibrazione propria del fiore all'acqua

Il metodo con cui oggi si estrag-gono le essenze dai fiori è an-cora quello tramandato da Bach stesso. Preparare i fiori di Bach è relativamente semplice: ci sono due metodi che Bach scelse nella preparazione dei suoi rimedi, quello del sole e quello della bollitura. I dodici guaritori e i sette aiuti si prepa-rano col primo metodo, mentre i diciannove assistenti con il se-condo.

Il metodo del sole

Il metodo del sole è molto sem-plice. E’ necessario lavorare in una giornata calda e soleggia-ta, ovviamente nel periodo di

sottostante. Terminato tale periodo, si filtra l'acqua colorata dai fiori con un filtro di carta in una botti-glia da 1 l., e si allunga con una pari dose di co-gnac (o brandy), che serve per la conservazione. Questo composto è chia-mato tintura madre dei Fiori di Bach. Per quanto riguarda Rock Water, il procedimento è un po' dif-ferente. Trattandosi infatti di semplice acqua di una fonte rocciosa, basta rac-cogliere quest'acqua nel solito contenitore (senza toccarla con le mani), la-sciarla per quattro ore al sole e poi allungarla con il

Fiori di Bach … Quando l’anima fà i capricci

Page 19: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 1 9

cognac, come prima descritto.

Il metodo della bollitura

Il metodo della bollitura è più veloce. Raccolti i fiori con la stessa metodologia, si portano a casa, dove dovranno essere posti in una pentola di metallo porcellanato, all'in-circa nella stessa quantità del primo metodo ma con un litro e mezzo di acqua. Lasciati bollire sul fornello a gas per circa 30 minuti, si lascerà raffreddare la tintura così ottenuta, aggiungendo poi all'acqua filtrata lo stesso quantitativo di cognac o brandy.

"12 guaritori": ♦ Agrimony (Agrimonia ♦ Centaury (Centaurea minore) ♦ Chicory (Cicoria) ♦ Rock Rose (Eliantemo) ♦ Gentian (Genzianella autunnale ♦ Mimulus (Mimolo giallo) ♦ Impatiens (Balsamina), ♦ Cerato (Piombaggine) ♦ Scleranthus (Fiorsecco, Scleranto o

Centigrani) ♦ Vervain (Verbena) ♦ Water Violet (Violetta d'acqua) ♦ Clematis (Vitalba)

I "7 aiuti": ♦ Rock Water (acqua di fonte) ♦ Wild Oat (Forasacco o Avena selvatica ♦ Heather (Brugo o Erica) ♦ Gorse (Ginestrone) ♦ Olive (Olivo) ♦ Oak (Quercia) ♦ Vine (Vite)

I "19 assistenti": ♦ Holly (Agrifoglio) ♦ Honeysuckle (Caprifoglio ♦ Hornbeam (Carpino bianco ♦ White Chestnut (Ippocastano bianco) ♦ Sweet Chestnut (Castagno dolce) ♦ Red Chestnut (Ippocastano rosso) ♦ Beech (Faggio) ♦ Chestnut Bud (Gemma di Ippocastano

bianco) ♦ Larch (Larice) ♦ Crab Apple (Melo selvatico) ♦ Cherry Plum (Prugno) ♦ Walnut (Noce) ♦ Elm (Olmo inglese) ♦ Pine (Pino silvestre) ♦ Aspen (Pioppo) ♦ Wild Rose (Rosa canina) ♦ Willow (Salice giallo) ♦ Mustard (Senape selvatica) ♦ Star of Bethlehem (Ornitogalo o Latte di

gallina)

I 38 fiori di Bach

I primissimi fiori scoperti da Bach furono i cosiddetti "12 Guaritori", che il medico gallese iniziò prontamente a sperimentare prima su se stesso e poi sui suoi pazienti; gli altri 26 vennero scoperti poco tempo dopo. Bach con-sigliava di cogliere i fiori al massimo della fioritura e nelle prime ore del mattino di un giorno assolato; il fiore, che non doveva essere intaccato da alcunché, veniva depo-sto in una ciotola d'acqua pura e veniva trattato secondo uno dei due metodi riportati nelle opere del medico galle-se. La scienza moderna non riconosce nessuna validità al sistema dei Fiori di Bach, se non quello autosuggesti-vo, definito "effetto placebo", questo perché non è esiste nessuna tecnologia o sistema per analizzare la compo-nente che secondo Bach verrebbe rilasciata nell'acqua, "l’ energia" o "memoria". Il concetto di presunta "memoria dell'acqua" non è mai stato dimostrato speri-mentalmente e quindi non è riconosciuto dalla scienza.

La scienza non può dimostrare l’esistenza di Dio eppure milioni di persone sono convinte che esista, avvengono miracoli e guarigioni che la scienza non può provare.

Come utilizzare i fiori di Bach Bach aveva una precisa idea, chiunque dove-va essere in grado di utilizzare i 38 fiori. É importante sottolineare che, anche se si do-vesse sbagliare tutto nella scelta dei rimedi, non c'è però alcun pericolo: semplicemente

non accadrà nulla, perchè i Fiori di Bach agiscono solo se trovano qualcosa su cui agire! Comunque è sempre opportuno ricordare che i problemi più seri richiedono l'intervento di un Naturopata o di un esperto. I Fiori di Bach possono essere affiancati ad ogni terapia medica, senza alcuna controindicazione (anche per i bambini, per gli allergici, o durante la gravidanza), migliorando la risposta ai farmaci e ai trattamenti. Va anche segnalata la possibilità di un iniziale breve peggioramento noto co-me aggravamento omeopatico (anche se l'omeopatia non c'entra nulla), dovuto alla riattivazione da parte dei rimedi delle emozioni corrispondenti. Quest'ultimo feno-meno è sempre molto positivo, perchè indica che si è centrato un punto importante, e comunque di solito dopo un pò scompare e iniziano i progressi

Page 20: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 0

B E N - E S S E R E B Y

Abbiamo accumulato

tante ferite, e se non

ne siamo consapevoli

tutte le nostre azioni

diventano reazioni a

quelle ferite. Nella

conoscenza di sé c'è

la fine del dolore e,

quindi, l'inizio della

saggezza.

J. Krishnamurti

Usare i fiori di Bach non è difficile ma è facile incorrere in errori. La prima cosa che dobbiamo sapere è che la nostra mente non ha nessuna voglia di cambiare, quando sentiamo un disagio o stiamo male è questa sofferenza che ci porta a cercare un modo per eliminarla. La nostra mente difficilmente va all’origine del problema ma vede solo i sintomi più manifesti. Immaginate di avere un dente che vi fa male, toglierlo o curarlo sarebbe la cosa giusta ma quanti prendono un antidolorifico e se il dolore sparisce rimandano la cura reale? Quando stiamo male è perché ci troviamo in una situazione molto semplice, noi possiamo agire solo su noi stessi e non sul mondo circostante. Infatti non possiamo cambiare nessuno, il cambiamento vero è un atto volontario. La nostra mente deve adattarsi alle circostanze e scende spesso a compromessi, ma se i compromessi sono troppi allora noi andiamo in crisi perché creiamo un conflitto fra quello che realmente siamo e quello che ci imponiamo di essere. Quando scegliamo i fiori dobbiamo tener presente di non sceglierli con il nostro cervello “razionale” ma con la nostra sensibilità e soprattutto la voglia di cambiare in meglio. Molti dei miei pazienti vengono con delle “ricette” consigliate da riviste o da amici, “prova con i fiori di bach” non lo fanno per cambiare ma sperano in una “pillola magica”

che regolarmente non funzionano, allora si convincono che i fiori di Bach sono solo “acqua fresca”. Esistono molte paure ed i fiori che le affrontano sono diversi. Se il rimedio è sbagliato perché noi non vogliamo riconoscere la nostra vera “paura” la colpa è del fiore che non funziona? Se siamo ansiosi quale è la causa? Prendiamo Agrimony e stiamo apposto ma non funziona, perché? Forse ci siamo focalizzati sul sintomo e non sulla causa. Forse siamo insicuri o dubbiosi (un nuovo lavoro, il nostro carattere X) quindi dovremmo usare Cerato, una volta “eliminata” la nostra insicurezza l’ansia sparirà! Se non riuscite ad essere obbiettivi lasciatevi aiutare da una vostra cara amica/o o da un parente di cui avete fiducia. Annotate su un foglio le loro osservazioni e poi meditate. ATTENZIONE avete un nemico spietato che vi ostacolerà sempre per il raggiungimento del vostro obbiettivo e si chiama ORGOGLIO, ammettere di essere in errore, di dover cambiare e parliamo di cambiamento vero non della frase “buttata là” e veramente difficile perché mette in gioco la consapevolezza di essere in errore di dover fare delle scelte a volte “dolorose” per voi. Avete due scelte: 1. Rimanere nel vostro disagio che non migliorerà, anzi peggiorerà sicuramente 2. Affrontare le vostre “paure” e risolverle per sempre

Fiori di Bach … Quando l’anima fà i capricci

Nei prossimi numeri del magazine Ben- Essere

Impareremo a capire quali fiori utilizzare e

come capire se sono giusti … non perdete il numero

di Ottobre 2011 !

Page 21: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 1

Come utilizzare i Fiori Di Bach

Possiamo raggruppare tutti i fiori in sette aree specifi-che. In queste “spazzi” vi sono diversi fiori che agisco-no su diversi aspetti. I gruppi sono:

♦ Paura

♦ Solitudine

♦ Apatia

♦ Scoraggiamento

♦ Eccesso di Zelo

♦ Ipersensibile

♦ Insicurezza

In questa prima parte vedremo il gruppo dei rimedi della Paura, davanti al nome dei fiori c’è un numero,

viene normalmente usato al posto del nome del rime-dio sulle etichette applicate alla boccetta da 30 ml che viene preparata per la persona. (vedremo in seguito come si prepara la “miscela” e come si usa).

2 Aspen 6 Cherry plum 20 Mimulus 25 Red Chestnut

26 Rock Rose

Aspen (pioppo tremulo) Appartiene alla famiglia delle Salicacee e fiorisce da marzo a maggio. E’ essenziale nel trattamento di : paura, apprensione, ansia; delle paure generiche di origine sconosciuta e senza motivo; cattivi presentimenti, incubi notturni. Indicazioni : - paura del buio, della solitudine, della morte, dell’ignoto - inspiegabili sensi di paura - sensa-zione di pericolo imminente - insicurezza ed appren-sione per il futuro - pessimismo - bambini paurosi che hanno timore del buio e non riescono a dormire da soli - Idee e pensieri ossessivi, come può capitare dopo un

incidente stradale o violenza sessuale - Chinetosi (mal d’auto, mal d’aria, mal di mare)

Cherry Plum Ciliegio selvatico (mirabolano) Appartiene alla famiglia delle rosacee e fiorisce da marzo a maggio. E’ essenziale nel combattere il timore di perdere il controllo. Aiuta a placare, dominare e con-frontarsi con le pulsioni dell’inconscio. Indicazioni : Senso di fallimento, disperazione, propo-siti di suicidio -Paura di impazzire - Impulsi violenti (crisi d’ira o di collera) - Tic nervosi, balbuzie - Enuresi - Incontinenza urinaria - Manifestazioni isteriche - Ver-tigini - Abuso di alcol, uso di droga - Morbo di Alzhei-mer, demenza senile - Disturbi compulsivi-ossessivi

Mimulus (Mimolo giallo) E’ una pianta originaria delle Montagne Rocciose del Nord America, appartiene alla famiglia delle Scrofula-riacee e fiorisce da aprile ad ottobre. E’ essenziale nel trattare la paura e la timidezza.

Indicazioni : - ansia, insicurezza - paura di un esame, di una prova, gara, parto, buio, solitudine, malattia, intervento chirurgico, aereo X - bambini eccessiva-mente timidi - balbuzie - paura del pubblico - paura di situazioni nuove - ipertiroidismo - sudorazione ecces-siva - metabolismo accelerato : si tende alla magrezza anche se si è forti mangiatori.

Red Chestnut (Ippocastano rosso) Appartiene alla famiglia delle Ippocastanacee e fiori-sce da aprile a giugno. E’ essenziale nel trattare coloro che sono prigionieri dell’apprensione eccessiva e delle paure per i propri cari. Indicazioni : ansia, preoccupazione eccessiva - geni-tori apprensivi e possessivi - apprensione eccessiva e continua dei genitori nei confronti del figlio/a neonato/

Rock Rose (Eliantemo) Pianta con fiori gialli, appartiene alla famiglia delle Cistacee e fiorisce da maggio a settembre. E’ essenziale nel trattare il panico e gli incubi, la per-dita di controllo, le conseguenze di uno shock. E’ dotato di proprietà terapeutiche antidepressive; è adatto per superare il panico attuale : dovrebbe esse-re somministrato subito a chiunque abbia subito uno shock, anche senza aver riportato un danno fisico. Indicazioni : spavento, disperazione, svenimento - terrore di un possibile tumore - incubi notturni nei bambini - trauma psichico (morte di una persona cara) - colpo di sole e colpo di calore. E’ di fondamentale importanza capire il corretto uso dei fiori di Bach. Questo gruppo aiuta ad affrontare le

Paure e non guarisce le malattie. Un esempio per ca-pire meglio. La Paura è un sentimento positivo se ri-mane nella giusta dimensione. La paura del vuoto ci impedisce di cadere. Molte paure sono solo dei cam-panelli per non farci fare male o ci stimolano a fare meglio, ci indicano i nostri limiti. Cherry Plum e prima

di tutto un rimedio contro la paura di perdere il con-trollo non guarisce il Morbo di Alzheimer su cui non ha nessuna efficaci ma aiuta ha dominare la sensazio-ne mentale. Continua sul prossimo numero4.

Page 22: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 2

B E N - E S S E R E B Y

L'aloe è una

pianta i cui

poteri

curativi sono

conosciuti fin

dall'antichità.

Aloe vera il fiore

Aloe la pianta che cura … Cos'è l'aloe ?

L'Aloe arborescens è una pianta succulenta della famiglia delle Aloacee, usa-ta sia come pianta ornamentale nei giardini rocciosi, sia come pianta medicinale con forti poteri disintossicanti.

È una pianta conosciuta fin dai tempi più anti-chi, citata anche da Cristoforo Colombo che, al ritorno dai suoi viaggi, la descriveva come una pianta dai grandi poteri cu-rativi. È un'erba perenne, alta sino a 4 m molto ramificata, in natura si espande in grandi cespugli molto ramificati con grandi infiorescenze. Foglie:lunghe fino a 50 cm con dentellature spinose sporgenti di circa 5 milli-metri. Fiori: in grappolo di co-lore rosso.

È una pianta autosterile si riproduce perciò solo con l'impollinazione incro-ciata in quanto i fiori ma-schili e quelli femminili della stessa pianta non si incrociano tra loro. Frutto: la moltiplicazione dell'A-loe avviene o per seme o per divisio-ne dei polloni che basali.

Un po' di storia

L'aloe è una pianta i cui poteri curativi sono conosciuti fin dall'antichità. Tra testimonianze, episodi accertati, tradizio-ni, racconti leggendari, essa lascia numerose tracce di sé nel cammino dell'uomo, fin dagli albori della civiltà. Il nome “Aloe” vuol significare “amaro”, dall'ebraico “Allal” o anche dall'arabo “Alloch”. Sembra individuarsi presso i Su-meri, incisa su tavolette d'argilla, la prima allusione all'uso terapeutico dell'aloe (musabbar). La pianta è raffigurata su vasi egizi, mentre è nota presso gli Indù come “il guaritore silenzioso”. In Egitto in particolare, l'Aloe era considerata un autentico elisir di lunga vita dai faraoni, che la desideravano come accompa-gnamento nel loro viaggio verso l'aldilà, tra le varie suppellettili collocate nella tomba. Di qui le piantagioni di aloe attorno alle piramidi e nelle strade che ancor oggi conducono alla Valle dei Re.

Page 23: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 3

Possedeva anche virtù cosmetiche ed era molto utilizzata dalle donne. È nientemeno che Ippocrate, nell'antica Grecia, a parlarci invece dell'aloe come capace di guarire da gravi malattie, oltre che citarne innumerevoli altre capacità curative. Si narra che Alessandro il Grande, ferito da una freccia nemica, fos-se stato unto con olio di aloe proveniente dall'isola di Socotra, e, guarito, si risolse a conquistare l'isola per assicurarsi le sue piantagioni della pianta “miracolosa”. I Romani vennero a conoscenza dell'aloe durante le guerre puniche. Dioscoride, medico greco in servizio tra le armate di Roma, ne descrisse le

capacità cicatrizzanti e benefiche nel suo “De materia medica”, trattato in cinque libri nel quale sono citati i poteri delle piante officinali. L'Aloe è stata citata anche da Plinio il Vecchio

nel 75 d.C. nella sua “Historia Naturalis”. Anche nella tradizione cristiana l'aloe è nota e molto considerata. Nella Bib-

bia, numerosi sono i riferimenti a questa pianta. Nei Salmi (45-8) sta scrit-to che “le vesti del Re sono profumate con mirra e aloe”, nel capitolo

19-39 del Vangelo di Giovanni è detto: “Nicodemo, che da principio era andato di notte da Gesù, venne portando una mistura di mir-

ra e d'aloe, quasi cento libbre. Essi presero il corpo di Gesù e lo avvolsero in bende di lino con aromi, secondo il modo di

seppellire in uso presso gli Ebrei”. L'aloe è il “giglio del deserto” per i Tuareg del Sahara. È conosciuta in Mesopotamia e tenuta in grande conside-razione presso la medicina ayurvedica dell'India. I soldati napoleonici furono curati con essa dopo che ne avevano scoperto l'esistenza dai mammelucchi arabi, loro nemici. Durante le crociate, nel Medioevo, i guerrieri cristiani scoprono le virtù dell'aloe, farmaco per eccellenza dei loro avversari musulmani. È Cristoforo Colombo che, curati con le piante d'aloe nel Nordafrica i marinai della

Santa Maria, la maggiore delle tre caravelle, ribattezza l'aloe “dottore in vaso”. Durante il suo viaggio verso il Nuo-

vo mondo, egli scrive nel suo diario “Todo està bien, hay aloe a bordo” (“é tutto a posto, a

bordo c'è dell'aloe”). Paracelso, grande medico rinascimentale, parla

del “misterioso segreto 'aloe' il cui succo d'oro guarisce le ustioni e gli avvelenamenti

del sangue”. I padri gesuiti portoghesi e spa-gnoli la coltivano nelle colonie d'America, Africa ed

Estremo Oriente chiamandola “L'albero di Gesù”. Grazie a loro, viene importata nei Caraibi, di qui il nome di Barbaden-

sis, dalle isole Barbados, o appunto “Aloe” secondo la definizione che ne dà il botanico Linneo. L'Aloe è conosciuta anche tra gli indiani d'America (“il medico celeste” secondo gli Jvaros), che curano con essa emicrania, cal-coli e tosse. L'aloe era ed è nota anche in Estremo Oriente. In Giappone era utilizzata in varie forme, bevuta e mangiata o sparsa sul corpo, mentre è utilizzata (soprattutto l'Aloe ferox) nell'agopuntura nella tradizione cinese e anche con-tro ustioni o affezioni cutanee.

In vendita sul nostro sito

www.erboristeriaweb.net

Page 24: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 4

B E N - E S S E R E B Y

Aloe la pianta che cura … Attraverso i millenni: la lunga e intensa storia dell' ALOE

1500 aC La prima dettagliata descrizione sul valore terapeutico delI’ Aloe è certamente quella che appare nel papiro egizio di Ebers (1500 a.C.). Sicuramente Nefertiti e Cleopatra spalmarono sul loro corpo unguenti contenenti succo di Aloe. 400-300 aC L’Aloe è conosciuta in Grecia; ne parlano gli antichi medici e scienziati di quella civiltà (Ippocrate, Teofrasto, ecc.) 20-100 dC L'aloe è descritta nelle loro opere da altri illustri scienziati dell’antichità, il medico greco Dioscoride, il fisico Celsius, il naturalista latino Plinio il Vecchio.

200 dC L’Aloe è un ingrediente importante della medicina naturale romana. Entra nelle ricette di Galeno. 700.800 dC Anche in Cina sono noti gli usi curativi dell’Aloe, nota col nome di “Hsiang.tquan” in relazione al suo sapore amaro 900 dC In Arabia, Al-Kind, filosofo, ingegnere, fisico, descrive l’Aloe come efficace nel trattamento di infiammazioni, ulcere, ferite, scottature. 1000-1300 L’Aloe si diffonde in Europa; i portoghesi rubano agli arabi la supremazia nel commercio marittimo della droga. 1400-1500 I conquistatori spagnoli ed i missionari diffondono la coltivazione e l’uso dell’Aloe nel Nuovo Mondo. Cristoforo Colombo ne riferisce nei suoi diari. 1800-1900 La coltivazione dell’Aloe si diffonde in varie altre zone del mondo, specie dell’America centro-meridionale e di regioni affacciate sul Pacifico.

1935 Appare la prima relazione scientifica (Collins) circa l’impiego di gel di Aloe nella cura di radiodermiti (ustioni provocate da raggi X) 1945 Ustionati dalle esplosioni atomiche in Giappone vengono curati con risultati sorprendenti con gel di Aloe 1940-1960 La scuola russa (Filatov) porta a compimento tutta una serie di sperimentazioni per valutare appieno le proprietà curative dell’Aloe 1950 L’ing. Stockton studia un metodo atto a stabilizzare il gel di Aloe in modo da

renderlo di comodo uso ogni qual volto potesse occorrere ed in qualsiasi posto. 1950-1954 E’ evidenziata e confermata un’attività batteriostatica (antibioticosimile) dell’Aloe verso diversi tipi di stafilococchi. 1960-1970 In questi decenni appaiono le prime formulazioni di cosmetici contenenti Aloe, che si rifanno, per quanto concerne la funzionalità, a quelle che sono le proprietà del principio attivo in preparati dermatologici medici (lenitivo, calmante, cicatrizzante, ammorbidente, ecc.) 1973 Viene confermata sperimentalmente l’efficacia di Aloe nel trattamento di acne, alopecia, ulcere alle gambe e perdita dei capelli 1974 Negli USA, negli health food store appaiono i primi long-drink a base aloe 1978 Al Congresso IFSCC di Tokio, l’Aloe viene presentata come “un valido principio attivo di impiego cosmetico”. Una rivista scientifico americana riporta che ormai lo maggior parte delle linee cosmetiche di

La storia

dell'aloe

Attraverso i

secoli

Page 25: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 5

importanti aziende contengono almeno un preparato a base di questo ingrediente. 1976 E’ spiegato l’effetto calmante ed antidolorifico dell’Aloe col fatto che essa contiene sostanze che impediscono la formazione e l’effetto infiammatorio e dolorifico della brakidìna. 1980 Sperimentazioni cliniche (Chicago) dimostrano la capacità di Aloe di guarire bruciature di terzo grado e congelamenti in un tempo inferiore a quello di moderni specifici medicamenti. E’ parimenti confermato l’efficacia di Aloe verso una nutrita serie di ceppi batterici senza essere tossica. 1981Nasce IASC (International Aloe Science Council)

un’ente preposto al controllo e coordinamento di tutte le attività industriali, tecniche e commerciali inerenti la coltivazione, la lavorazione, la vendita e l’impiego di Aloe, nonché degli studi scientifici effettuati su detto principio per una loro ordinata e utile diffusione. 1989 Ricercatori giapponesi affermano che l’Aloe contiene almeno tre sostanze a riconosciuta attività antitumorale. 1992 Il dott. Strickland (Università del Texas) suggerisce la possibilità che Aloe può non solo fermare il danno provocato al sistema immunitario da severe esposizioni alla luce solare, ma può realmente restituire al sistema la sua completa normale funzionalità compromessa dalla bruciatura. 1994 La FDA concede ai Carrington laboratories (Texas) la possibilità di utilizzare un carboidrato complesso — acemannano — isolato da Aloe, nella terapia dell’ AIDS. In associazione al più comune dei farmaci impiegati nella terapia di questa affezione (l’AZT): ne esalta per sinergia l’attività, tanto da arrestare in molti casi la progressione della sindrome. 2000 L’Aloe è componente in vari paesi del mondo di bevande corroboranti, digestive, tonicizzanti; in Giappone, oltre che in long-drink, è presente in un affermato whisky’ ed in uno yogurt. In Messico, se ne fa uso in pannolini assorbenti per bambini e signore.

In campo cosmetico il gel di Aloe è ormai diffuso in molti preparati, da dentifrici a creme idratanti, da preparati pre e dopo sole a saponi e prodotti per capelli e la ricerca continua..

Le proprietà della pianta Ma come mai l'aloe, questa pianta che praticamente tutte le maggiori civiltà hanno cantato ed esaltato co-me una formidabile guaritrice, è così efficace, e so-

prattutto, corrisponde a verità la sua capacità guaritri-ce che è alla base della formula di Padre Romano Zago? Vediamo brevemente cosa ci dicono la chimica e la medicina circa le reali proprietà di questa pianta.

A lungo impiegata sotto forma di polvere, ottenuta dall'essicazione delle foglie (metodo tutt'oggi utilizzato nelle Antille e in numerosi paesi del Terzo mondo), l'aloe trova la maggiore efficacia nelle proprietà del gel, ricchissimo di principi attivi, che si ottiene inciden-do le foglie della pianta.

Si tratta del gel incolore, della parte interna, del “cuore” della pianta, che ha proprietà astringenti, bat-tericide, cicatrizzanti, antiinfiammatorie, antivirali.

Queste capacità sono date al gel dell'aloe da un insie-me di sostanze presenti in esso, che agendo sinergi-camente ottengono i numerosi effetti benefici descritti.

In particolare, nell'aloe si trovano vitamine come la A , la C e la E, e inoltre quasi tutte le varietà di vitamina B. Esse esercitano azione antiossidante, neutralizzan-do i radicali liberi ed evitando così l'invecchiamento delle cellule. In particolare, la vitamina A esercita una funzione importantissima rafforzando le difese immu-nitarie, una delle proprietà fondamentali dell'aloe, per-ché rinforza la mucosa, che a sua volta trattiene i ger-mi e permette agli enzimi di attaccarli e distruggerli, anziché lasciarli filtrare nell'organismo.

Ma soprattutto, nella nostra pianta si trova un'altissi-ma percentuale di amminoacidi: alanina, arginina, acido aspartico, acido glutammico, glicina, istidina, lisina, metionina, prolina, serina, tirosina, importantis-simi per la formazione delle proteine. Tra di essi la

lisina, che l'aloe contiene in alta concentrazione, co-me l'anginina e la metionina.

In grande varietà sono contenuti nell'aloe anche i mi-nerali (In ogni litro di succo d'aloe:

Calcio 18,6 mg - carbonato di potassio 31,4 - ferro 44 - manganese 4,5 - magnesio 3,1 - sodio 12,7 - zinco 1,7), tra cui calcio, ferro, fosforo e potassio, che pre-servano ossa, muscoli e sistema nervoso.

Inoltre numerosissimi enzimi (aliasi, alcalinasi, fosfa-tasi, amilasi, carbossipeptidasi, catalasi, cellulasi, lipa-si e perossidasi) che agiscono nei processi digestivi, accelerando il metabolismo e favorendo quindi l'elimi-nazione di tossine, colesterolo e obesità.

Page 26: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 6

B E N - E S S E R E B Y

Inoltre, nell'aloe si trovano complessi antrachinonici (aloe-emodim, acido aloetico, aloina, antracina, antranolo, barbaloina, acido crisofanico, olio etereo, estere dell'acido cinnamico, isobarbaloina e resistanolo) che funzionano da analgesici, antinfiammatori nei dolori della colonna vertebrale e per i dolori in generale.

Infine, troviamo nell'aloe steroidi (fornisce 4 principali steroidi di piante: colestero-lo, campesterolo, luppeolo e Beta-sistosterolo che sono agenti antinfiammatori, mentre il luppeolo possiede anche proprietà antisettiche e analgesiche), zuccheri (mono e polisaccaridi) con azione antinfiammatoria e l'acemannano che attiva il sistema immunologico nella difesa da virus, batteri e inquinamento ambientale, saponine (glicosidi) con azione antisettica e di pulizia, ormoni (auxine e gibberelli-ne) che facilitano la cicatrizzazione e l'azione antinfiammatoria, principi attivi fito-terapici, come la lignina, che facilitano la penetrazione del gel nella pelle, idratan-dola e nutrendola.

Gli studi più recenti hanno evidenziato la presenza nell'aloe dell' acemannano. Si tratta di una macromolecola polimera, solubile nell'acqua, che aumenta la produ-zione nell'organismo dei macrofagi, fattori dell'eliminazione dei tumori. In pratica

questa sostanza svolge una funzione depurativa e immunostimolante, attivando al massimo le difese immunitarie presenti nel nostro fisico. Possiede inoltre proprie-tà germicide, battericide e fungicide.

In passato il consumo del gel dell'aloe era molto più ridotto o difficoltoso, perché il gel tende ad ossidarsi rapidamente perdendo le sue proprietà. Oggi invece è pos-sibile “stabilizzarlo” e conservarlo attraverso processi naturali a freddo, in modo da fargli mantenere i suoi princìpi attivi. Vengono utilizzati per questo processo conservanti naturali e antiossidanti per mantenerne anche il colore ed il sapore.

Grazie a questa serie di proprietà, l'aloe è in grado di svolgere numerose funzioni di depurazione e rinvigorimento dell'organismo umano.

Quanto alle gravi malattie, sono numerosissime le testimonianze che parlano di un effetto formidabile di purificazione del sangue e di rinvigorimento delle cellule, comprese le difese e gli agenti in grado di aggredire le metastasi. Senza che an-cora la medicina ufficiale abbia dato risposte ultimative, si può affermare che l'a-loe costituisce una e propria cura naturale in possesso di alcuni agenti potentissi-mi nel combattere l'azione degenerativa del male. Nessuna magia, dunque, nes-sun “intruglio” o “pozione” non meglio identificata; piuttosto un vero arsenale di difese immunitarie e di proprietà rinfrescanti e rigeneranti, contenuto in una sem-plice pianta

Le proprietà

dell'aloe

Page 27: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 7

Aloe oggi … Oggi l’aloe e usata in molti composti che utilizzando le sue molteplici proprietà, la sua fama “moderna” cominciò negli anni 90 quando cominciò a diffondersi una “bevanda straordinaria”. Il merito è di Padre

Romano Zago, ma chi è? Nato in Brasile, nell'attuale comune di Progresso, l'11 aprile del 1932, Romano Zago, ascendenti italiani, entra appena undicenne nel seminario Serafico "San Francesco" di Taquari dove porta a termine gli studi. Diviene novizio nel 1952. Studia filosofia a Daltro Filho e Teologia a Divinipolis, in Mato Grosso, e viene ordinato sacerdote nell'ordine dei Frati Minori. È presto nominato professore presso il seminario di Taquari dove aveva iniziato i suoi studi, nel 1971 si laurea anche in lettere ed insegna Francese, Spagnolo, Portoghese e Latino nelle varie case del suo ordine. Nel 1991 viene inviato a prestare il proprio servizio in Israele, dove prosegue nell'insegnamento ai giovani. Oggi vive e lavora in Brasile, dove è tornato al termine della sua missione in Terrasanta.

Una bevanda "straordinaria" Mescolando il succo ricavato dalla frullatura delle foglie della pianta con semplice miele d'api e grappa, ottiene un composto dalle proprietà guaritive straordinarie. I suoi primi "pazienti", cui Padre Romano dona alcune dosi della bevanda, sono alcuni cittadini indistintamente di religione cristiana, ebraica, musulmana. La ricerca di Padre Romano Zago è pubblicata sulla nota rivista "Terra Santa" e su altre riviste specializzate e di rilievo. È l'inizio della notorietà per il

frate francescano e il suo elisir di lunga vita. Rientrato in Brasile nel '95, Padre Romano Zago divulga ulteriormente la sua formula, e comincia a dedicarsi in modo continuativo alla sua sperimentazione e alla cura degli ammalati più gravi e disperati. Convinto dalle numerose guarigioni straordinarie, raccoglie la sua esperienza nel libro “O cancer tem cura” (“Di cancro si può guarire”, edizione italiana Adle edizioni, Padova), in cui Padre Romano espone con semplicità e chiarezza, la pratica della cura della “malattia del secolo” attraverso la sua bevanda a base di Aloe. “Se alcuni sono guariti avvalendosi di questo metodo semplice ed economico, perché non offrire questa stessa opportunità a più persone? Ecco il mio unico obiettivo”, spiega nel suo libro Padre Romano Zago.

Come il padre arriva alla formula

“Onestamente non ho la pretesa di essere considerato il creatore o l'in-ventore del metodo. Tanto meno di

presentarmi come il pioniere, o in altre parole, come il primo che ha applicato questa forma con esito positivo. Questo infatti non corri-sponderebbe a verità. Altri, molto prima di me, dovrebbero arrogarsi, giustamente, tale diritto”. (“Di cancro

si può guarire”, edizioni Adle, Padova) Con queste parole, Padre Romano Zago vuole sottoli-neare il fatto di essere stato il principale diffusore, non l'inventore della formula che ha, in realtà, messa a punto avendola tratta dalla saggezza popolare, dalla gente delle baraccopoli in cui si trovava ad operare e dall'insegnamento di altri padri francescani, fra tutti padre Arno Reckzigel, Padre provinciale durante il suo incarico presso Rio Grande do Sul. Il merito di Padre Romano Zago, questo umile ma instancabile frate francescano, è quello di avere per-seguito, con grande determinazione e costanza, la diffusione del preparato a base di aloe, da lui perfezio-nato, prima attraverso la somministrazione diretta, ad infinite persone che si recavano da lui desiderose di ottenere almeno una speranza di guarigione nel mo-mento difficile della “malattia del secolo”, per loro stesse o per i loro familiari; e poi con diverse pubblica-zioni che hanno reso nota la formula dell’Aloe vera di Padre Romano Zago anche in Occidente, tra cui “O cancer tem cura”, il libro che in Italia è edito dalle edi-zioni Adle di Padova col titolo “Di cancro si può guari-re”.

Perché gli ingredienti Il particolare successo della formula è dovuto ai suoi tre ingredienti: l'aloe innanzitutto, e poi il miele e la grappa. Perché questi ingredienti, come mai miele e grappa (o cognac, o brandy) ad accompagnare le pro-prietà dell'aloe? “La spiegazione è semplice” dirà lo stesso Padre Romano. Ed in effetti è così. Il miele infatti, sempre che si tratti di miele d’api, naturale e non (troppo) trattato, ha la proprietà di veicolare, di condurre le sostanze curative contenute nel succo d’aloe, fino ai recettori più remoti del nostro organi-smo, consentendo al preparato di esercitare la sua azione benefica. Quanto alla grappa, essa effettua un'azione di vaso-

la copertina del libro di

Padre Romano Zago

Page 28: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 8

B E N - E S S E R E B Y

dilatazione, ovvero allarga i vasi sanguigni facilitando la depurazione generale dell'organismo. Il sangue può così purificarsi, eliminando le sostanze infettanti. Inoltre, l'organismo umano non sarebbe in grado di assorbire integralmente il liquido viscoso e ricco di proprietà, ovvero l'aloina, che sgorga quando si incide una pianta di aloe, senza scioglierlo in un distillato.

Come si prepara e si assume - le reazioni del nostro organi-

smo

Ed ecco la formula definitiva dell'Aloe vera di Pa-dre Romano Zago. Quali sono gli ingredienti della “famosa Ricetta”? INGREDIENTI: Mezzo chilo di miele d'api (miele biologico di aca-cia) 40-50 ml (circa 6 cucchiai) di distillato (Grappa, Co-gnac, whisky, etc.) 350/400 grammi di foglie di Aloe vera/Aloe Arbore-scens. COME SI PREPARA?

La risposta la fornisce lo stesso Padre: “Togliere le spine dai bor-di delle foglie e la polvere depositatasi, utilizzando uno straccio a-sciutto o una spugna. Tagliare a pezzi le foglie (senza togliere la buccia) e metterle nel frullatore assieme al miele e al distillato prescelto. Frullare bene e il preparato è pronto per il consumo. Non va filtrato, né cotto, ma solo conservato con cu-ra in frigorifero all'interno di un barattolo scuro, ben chiuso”. Le dosi che il padre consiglia prevedono l'assunzione di un cucchiaio da tavola una mezz'ora prima di ciascuno dei tre pasti principali. Il prodotto va agitato bene prima dell'uso. Concluso il primo barattolo, è il caso di sottoporsi ad una visita medica per ca-pire lo stato della malattia. In base al responso, dopo una pausa di alcuni giorni, si potrà ripetere il ciclo di cura, fino all'eliminazione del male. L'aloe utilizzata deve essere una pianta matura, quindi di almeno quattro anni, ed è im-portante che anche il miele sia di ottima qualità e soprattutto naturale, proprio a causa della sua caratteristica di “trasportatore” delle sostanze benefiche contenute nell'aloe. Quanto alle reazioni che la somministrazione dell'aloe può dare, Padre Romano Zago precisa che esse non devono spaventare. Rappresentano infatti l’espulsione, la libera-zione completa da parte dell'organismo delle sostanze impure, e soprattutto, quando si verificano, hanno una durata limitata, da uno a tre giorni al massimo. In chi assume la bevanda a base di aloe si possono dunque verificare eruzioni cutanee, oppure diarrea o nei casi più accentuati, conati di vomito: ma il tutto, secondo Padre Romano, indica che si è sulla buona strada, e che gli sforzi fatti iniziano a dare i propri frutti. Tutti possono assumere il preparato, anche se esso è sconsigliato soltanto alle donne in stato di gravidanza, per la loro particolare condizione.

Ognuno valuti

con la propria

coscienza e

intelligenza le

informazioni

consigliatevi

sempre con il

vostro medico ..

Le piante non

sono farmaci ma

dei complementi

di aiuto al

raggiungimento

del benessere

Page 29: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 2 9

SECONDO GLI STUDI E LE OSSERVAZIONI FFETTUATI I BENEFICI APPORTATI SONO

Acidità di stomaco Lupus, Acne persistente, Morbo di Parkinson, Aiuto per l’asma, Normalizzazione colesterolo, Aiuto sessuale per quarantenni, Piccole ferite sul cuoio capelluto, Alito cattivo, Piede

dell’atleta, Arrossamenti cutanei, Polipi intestinali, Artrite, Polipi uterini, Callosità, Prostata, Calvi-zie, Psoriasi, Capelli più morbidi, Regolazione pressione, Catarro, Reumatismi, Cattiva digestio-

ne, Sinusite, Congiuntivite, Stimolazione dell’appetito, Epilessia, Stipsi, Forfora, Ulcera, Forun-coli sulla pelle, Ulcere della retina, Funghi, Ulcere varicose, Gastrite, Unghie atrofizzate. Altri ulteriori effetti sono ancora conosciuti.

Come si deve utilizzare la bevanda La letteratura e la maggior parte degli autori consigliano di prendere un cucchiaio da tavo-la 20 o 30 minuti prima dei tre pasti principali (se non si riesce prenderlo a mezzogiorno: alla sera dose doppia). Ai bambini si da un cucchiaio da tè e, comunque, ci si regola a seconda dell’età. Dopo il primo flacone si sospende per due o tre giorni, poi se ne riprende un altro e sotto controllo medico, si ripetono gli esami per verificare se c’è stato un migliora-mento Precauzioni d'uso.

L'Aloe e' sconsigliato a: donne incinte, in allattamento, bambini piccoli, coloro che hanno su-

bito trapianti, si sottopongono a dialisi, hanno il sistema immunitario iperattivo.

DIETA CONSIGLIATA: Dieta Vegetariana

Soprattutto nel caso di patologie piu' gravi non si deve sospendere neppure a guarigione avvenuta, ma ridurlo nel seguente modo:

. per il primo anno: un flacone ogni mese

. per il secondo anno: un flacone ogni tre mesi . dal terzo anno: due flaconi in primavera e due in autunno.

Tratto da: “Di cancro si può guarire” di P. Romano Zago (pag. 55 e seg.): “X “Ho informazioni di persone che hanno preso il preparato ed hanno avuto le seguenti reazioni: Nessun cambiamento o reazione. Sulla pelle tramite i pori: prurito in tutto il corpo, foruncoli, ascessi , eruzione cutanea come la varicella; vesciche, anche sul palmo delle mani o sotto i piedi. Tramite le feci: feci con odore più forte del solito, disturbi intesti-nali, diarrea; flatulenza (gas puzzolente). Tramite l'urina:si urina con più frequenza, urina più scura - quasi marrone; urina somigliante a sangue mescolato con acqua.” Altri fenomeni: vomito, dolori generici, non sempre localizzati, soprattutto al ventre. “Vorrei ribadire che tali indisposizioni o fastidi durano uno, due, tre, massimo quattro giorni, seguiti sempre da una sensazione di benessere e buona disposizione per tutto, come in uno stato di convalescenza. E' importante l’atteggiamento con cui si affrontano tali disagi: non bisognerebbe sospendere la cura.

I documenti e le foto sono tratti da ricerche su web, libri e scritti originali. le fonti per approfondire sono:

"ALOE VERA : UNA PIANTA IN SVILUPPO" Erboristeria Domani. n.252, 44-54, 2001. Da Poggi P.

A. Beringer, “Aloe vera”, Macro edizioni 1999, sesta ediz. 2002

M. Schweitzer, “Aloe la pianta che cura”, Apb 1998

Società italiana di fitochimica, “Aloe: recenti acquisizioni”, Atti del convegno di Riolo terme 9-10 ottobre 2002, dattiloscritto a cura delle Università

degli studi di Parma e di Perugia

A. Bassetti e S. Sala, “Il grande libro dell’aloe”, Zuccari edizioni 2001

B. C. Coats, “The silent healer – a modern study of aloe vera”, 1984

O. Hennessee, “Aloe – myth-magic medicine”, Universal Graphics, 1989

Padre Romano Zago, “Di cancro si può guarire”, edizioni Adle, Padova, varie edizioni.

SITI INTERNET

www.erboristeriaweb.net , www.aloedipadreromanozago.it, www.aloearborescens.tripod.com, www.curareguarireconlanatura.blogspot.com

Page 30: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 0

B E N - E S S E R E B Y

A b c Delle piante

Mini corso per conoscerle

Rimedi per la Pelle impura le piante più usate in dermatologia sono la Bardana, la Viola del pensiero selvati-ca e la propoli. La radice della Bardana svolge un azio-ne antisettica e depurativa della cute. Favorisce la purificazione del fegato e dei reni e contiene sostanze germicide (che uccidono i batteri). Si adopera in tintura madre (30-50 gocce tre volte al giorno), nebulizzato, estratto fluido, o nel classico decotto (un cucchiaino di radici per tazza di acqua. Bollire dieci minuti e consumare mattina e sera lon-tano dai pasti. La Viola del pensiero selvatica esercita un’ azione diuretica, depurativa e an-tiacne. Si usa in tintura madre (20-30 gocce tre volte al giorno), infuso ( 2 cuc-chiaini per tazza, -3 tazze al giorno). La propoli e’ un ottimo antibatterico e disinfiammante. Si applica sotto forma di creme, unguenti, maschere, impacchi o vaporizzazioni o per via interna come tintura madre (10-20 gocce 2 o 3 volte al giorno). Oli essenziali: quelli a più ampio spettro antibatterico sono Timo, Origano, Li-mone e Santoreggia. Per uso esterno

sono indicati Limo-ne, Lavanda, Salvia, Mirto, Melissa, Ci-presso, Timo, Emicri-so, Geranio. Si appli-cano sulla pelle sotto forma di impacco (un paio di gocce in due dita di acqua), oppure diluiti in un olio leggero, ad e-sempio Avocado, Noce, Jojoba, o anco-ra miscelandoli alle maschere di argilla. In commercio esisto-no validi cosmetici a base di oli essenziali destinati alle pelli untuose, acneiche ed impure.

La pelle impura del

viso è un vero

pasticcio: ecco

inaspettatamente

brufoli, punti neri,

foruncoli che ci

attaccano qua e là,

ma per fortuna ci

sono dei rimedi

naturali che

possono intervenire

per aiutarci a

risolvere il problema

e a prevenire

un'antiestetica zona

“T”unta e lucida!

Curare molto l'alimentazione, bere molto acqua oligominerale ed eventualmente pro-vare con il test per le intolleranze alimenta-ri. Non utilizzare prodotti detergenti aggressivi e non fare troppi peeling. E' severamente vietato strizzare i brufoli, punti nei ecc..peggiori la situazione. Un antico rimedio cinese molto efficace per i punti neri, soprattutto quelli al lato del naso, è quello di strofinarli con dei chicchi di riso bollito(senza sale nè niente) sulla parte per un paio di minuti..funziona, in un paio di giorni spariscono!

Le scheda delle piante

Bardana La Bardana (Arctium lappa) è una pianta erbacea biennale ap-partenente alla fami-glia delle Composite Tubulifere. Conosciuta anche come grande

bardana (A. majius) o bardana maggiore (Lappa major) è diffusa un po' in tutta la Penisola, isole comprese. Le proprietà curative di questa pianta sono note da diversi secoli: la storia riporta che, gra-zie agli estratti di bardana, il medico italiano Pena riuscì a guarire una fasti-diosa malattia della pelle che aveva col-pito il re Enrico III di Spagna. In campo erboristico si utilizza soprat-tutto la radice che, raccolta prima della fioritura, viene tagliata trasvelsamente e longitudinalmente prima di procedere con la sua essiccazione. La radice di Bardana è ricca di inulina (un interessante prebiotico), pollini, po-lieni, steroli ed altre sostanze che le con-feriscono attività batteriostatiche e fun-gistatiche degne di nota. Della bardana non si utilizza soltanto la radice ma anche le foglie che vanno rac-colte il primo anno e utilizzate fresche. Anch'esse ricche di inulina, contengono un principio amaro chiamato arctiopi-crina, probabilmente responsabile delle sua proprietà fitoterapiche. L'uso ester-no di queste foglie è indicato in caso di

Fior Di Linfa Viso Mary Rose Compatta e depura la pelle Su www.erboristeriaweb.net

Page 31: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 1

stessi flavonoidi conferiscono alla Viola del Pensiero anche proprietà diuretiche e depurative , emollienti ed antipuriginose, e quindi la pianta è utile nelle affe-zioni della pelle . Si usa la pianta sia per uso esterno che per uso interna, potenzia l’attività di detossicazio-ne dell’organismo da parte degli organi emuntori co-me fegato, reni, intestino e pelle, potenzia in modo blando l’attività epatica, la secrezione biliare, la diure-si e contrasta validamente l’eccessiva secrezione delle ghiandole sebacee, è una pianta utile al DRENAG-GIO , alla STIMOLAZIONE della DEPURAZIONE DEL SANGUE, e STIMOLA il METABOLISMO, è di aiu-to nelle cure depurative e nelle cure di primavera, è un buon coadiuvante nelle forme REUMATICHE e nella ARTERIOSCLEROSI, l’azione viene rafforzata in associazione con Bardana, Carciofo, Fumaria. Ha an-che una blanda azione lassativa. USO ESTERNO Viola del Pensiero in forma di impacchi per trattare, ACNE, ECZEMI, PSORIASI, DERMATITI, ULCERAZIONI, CROSTA LATTEA, ma non ci sono studi che ne confermino l’efficacia. CONTROINDICAZIONE cautela in gravidanza e allat-tamento

affezioni cutanee come foruncoli, acne, herpes, ustioni, dermatosi seborroiche ecc.). Ha anche proprietà diuretiche, diaforetiche, depurative, ipo-glicemizzanti e stimolanti il fegato e la cistifellea. Il decotto si prepara lasciando macerare per qual-che ora 60 grammi di radice essiccata per litro d'acqua (2 cucchiai per 500 ml); successivamente si fa bollire per una decina di minuti, si filtra e lo si assume tre volte al giorno. Schiacciando la radice di bardana ed impastando-la con un po' d'acqua si ottiene una crema da ap-plicare direttamente sulla pelle, indicata per cura-re affezioni cutanee di vario genere. Se si fanno macerare per una notte le foglie con acqua ed un po' di aceto si ottiene invece un ottimo rimedio contro i reumatismi. Il decotto di bardana è consigliato ai sofferenti di gotta e di litiasi. Se preparato in poca acqua addi-zionando un cucchiaino di radice di ortica e qual-che goccia di olio di mandorla, è un'ottima lozio-ne rinforzante per i capelli. La bardana, grazie alle sue proprietà diuretiche e sudorifere, è considerata un ottimo depurativo. La medicina popolare attribuisce a questa pianta an-che proprietà lassative, antireumatiche ed epato-protettive. La Bardana non ha particolari controindicazioni; chi soffre di diabete, prima di utilizzarla ad alte dosi, dovrebbe comunicarlo al medico poiché l'u-tilizzo simultaneo di ipoglicemizzanti di sintesi e bardana potrebbe causare abbassamenti eccessivi della glicemia. Da evitare, infine, l'uso in materni-tà.

Viola del pensiero

Famiglia delle Violacee Esistono due qualità, una Viola trico-lor arvensis, piccola a fiore bianco,

ed una Viola tricolor vulgaris con i fiori viola Parti usate, la pianta intera . I componenti della Viola del pensiero sono Mucillagini, rutina ( flavonoide), sa-ponine, carotenoidi, tannini, flavonoidi, gaulterina (salicilato di metile), derivati salicilici. Svolge una atti-vità depurativa per la pelle, diuretica, analgesica, la par-te aerea della pianta ha azione depurativa, tossifuga, espettorante ed emolliente. (Droga usata: parte aerea). La Viola del pensiero e usata per Reumatismo, gotta, patologie dell’apparato urinario.Le mucillagini ed i derivati salicilici hanno attività antin-fiammatoria, , i fiori ricchi di di flavonoidi ed antocia-nosidi migliorano la circolazione del microcircolo, gli

Propoli

La pròpoli è una sostanza resinosa che le api raccolgono dalle gemme e dalla cor-

teccia delle piante. E’ quindi di una sostanza di origine prettamente vegetale anche se le api, dopo il raccolto, la elaborano con l’aggiunta di cera, polline ed enzimi prodotti dalle api stesse. Il colore può variare moltissi-mo nelle tonalità del giallo, del rosso, del marrone e del nero. L’odore è fortemente aromatico. La propoli ha proprietà antibiotiche (batteriostatiche e battericide), anti-infiammatorie, antimicotiche, antiossidanti ed anti-irrancidenti, antivirali anestetiche, cicatrizzanti , antisettiche, immunostimolanti, vaso protettive, anti-tumorali. La propoli, se impiegata alle idonee concen-trazioni, è in grado di esercitare diverse azioni. E’ uno dei migliori antibatterici naturali con attività sia batte-riostatica sia battericida: impedisce infatti la moltiplica-zione dei germi e li uccide, stimola i processi immunita-ri. Definito “antibiotico naturale”, svolge anche una va-lida azione su molti ceppi di virus, tra cui molti virus influenzali e parainfluenzali, alcuni rhinovirus e il virus responsabile dell’herpes simplex: in particolare ne inibi-sce la crescita e ne rallenta la moltiplicazione. Il suo utilizzo principale è contro il mal di gola, le affe-zioni delle vie repiratorie (faringiti, tracheiti e tonsilliti) e le affezioni del cavo orale (gengiviti, infiammazioni della lingua e del palato). 20-30 gocce disciolte in acqua o in una tisana sono un vero toccasana

Page 32: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 2

B E N - E S S E R E B Y

La cellulite è il "Male dell' estate" o il " nemico del pri-mo caldo" non perchè abbia una seppur minima atti-nenza con la stagione, ma milioni di donne all'improv-viso si svegliano una mattina, si guardano allo spec-chio e si ode un urlo disumano, disarticolato, incom-prensibile ai maschi. Cellulite... Mare..!! Costume.. Cellulite.. Oddio..!! Buccia d'arancia..No ! Nel frattempo un orda di rappresentanti, come i leoni che sanno che arriverà la migrazione si buttano come piragna sui centri estetici, benessere e qualsiasi strut-tura che aspetta con ansia la migrazione. All'interno loro le estetiste, si sono allenate ad ogni evenienza. Ai rappresentanti che ti propongono le macchine miracolo, unguenti, preghiere dello sciama-no ed ad ogni sorta di proposta per accaparrarsi una fetta della migrazione. Ma nulla possono se non con una bella dose di san-gue freddo e coraggio (e qualche calmante-caffe-calmante-sigaretta) all'arrivo della migrazione. Sono state ferme per un intero anno, qualche ceretta, un massaggino, una pulizia del viso.. Normale routine. Ma eccole arrivano tutte insieme, tutte con la medesi-ma faccia e richiesta. "Ha visto? Guardi qua! le pare che posso andare al mare così? Pallida e con questa Cellulite? Mi deve risolvere il problema! La povera estetista fa per dire qualcosa ma non riesce a dire nulla.. Bisogna che mi sistemi tutto per domenica! ma siamo a Venerdì! Se non può vado altrove! L' estetista apre l' agenda nella prima pagina c'è il santo protetto-re della categoria San Martino de Porres (nato a lima nel 1579) e qualche altro santino di rinforzo. Abbiamo scherzato non me ne vogliano le signore e i professionisti ma di una cosa siamo certi L'insorgere della cellulite dipende da diversi fattori che spesso si sommano fra loro, anche se, in fondo, tutto si può ricondurre ad un'alterazione del microcircolo, cau-sa prima di tutta la sintomatologia e delle alterazioni patologiche in seno al tessuto connettivo. CHE COSA È? Allo stato normale il derma e i tessuti che lo sostengo-no (pannicolo adiposo e strato muscolare) sono in uno stato di equilibrio fisiologico, metabolico e circola-torio che presuppone un reticolo micro-circolatorio, artero-venoso e linfatico perfettamente funzionante e uno strato adiposo sottocutaneo ben vascolarizzato, senza eccessi di accumulo, problemi trofici o fibrosi reattiva. Tutti gli elementi che compongono i differenti strati cutanei sono in stretta relazione, realizzando delle unità tissutali e micro-circolatorie che sono legate sia sul piano anatomo-funzionale che chimico-metabolico.

La cosiddetta cellulite, il cui vero nome è panniculo-patia edemato – fibro - sclerotica (P.E.F.S.), deriva dal un'alterazione del derma e dell'ipoderma; in condi-zioni ottimali, le cellule adipose (adipociti) normal-mente presenti nel tessuto sottocutaneo funzionano da riserva di energia per l'organismo, che brucia grassi ogniqualvolta abbia necessità di combustibile. In caso di stasi del circolo venoso questa "riserva" diventa difficile da utilizzare, si accumula fino a com-primere i capillari sanguigni, già fragili, che iniziano a trasudare plasma dalle loro pareti divenute porose. Il plasma si infiltra fra le cellule, con il tempo provoca un' infiammazione del tessuto adiposo con formazio-ne di fibrosi dei tessuti sottocutanei: i capillari vengo-no ulteriormente compressi e il drenaggio dei li-quidi in eccesso si fa sempre più difficile. Si inne-sca quindi un "circolo vizioso" che autoalimenta que-sta patologia, perché di vera e propria patologia si tratta, anche se spesso ci si limita al suo significa-to di banale inestetismo. Quindi dobbiamo chiarire una volta per tutte che se la Cellulite è vista più come un brutto fatto estetico e in realtà un campanello che ci dice che qualcosa non va! LE CAUSE DELLA CELLULITE

L'insorgere della cellulite dipende da diversi fattori che spesso si sommano fra loro (anche se, in fondo, tutto si può ricondurre ad un'alterazione del microcircolo). PRIMARI ad es. il sesso, la razza o la familiarità SECONDARI, sono collegati ad alcune fasi della vita, a patologie particolari o all'assunzione di farmaci AGGRAVANTI ad es. cattiva alimentazione o seden-tarietà , sicuramente potrebbero essere controllati adottando uno stile di vita diverso.

� FATTORI PRIMARI Il fatto di essere donna e di razza bianca sono ele-

Page 33: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 3

menti sfavorevoli: la donna mediterranea è caratteriz-zata da una conformazione "a pera" (ginoide) in cui prevale l'azione degli ormoni femminili (gli estrogeni) sui recettori specifici, con il risultato di un accumulo dei chili in eccesso sulla parte bassa del corpo, riten-zione idrica e stasi circolatoria. Non a caso il proble-ma comincia con l'adolescenza, periodo in cui vi è una vera e propria tempesta ormonale che segna il passaggio dall'infanzia all'età adulta. Anche la componente familiare è rilevante, considera-to che alcuni disturbi del micro-circolo spesso si tra-mandano tra consanguinei e che l'insufficienza veno-sa e linfatica con fragilità capillare costituiscono l'anti-camera della cellulite.

� FATTORI SECONDARI E' noto che le manifestazioni cutanee della cellulite sono fortemente legate al ciclo femminile: l'aspetto "a materasso" della pelle aumenta nel periodo preceden-te il ciclo, soprattutto in caso di sindrome pre-mestruale, e in gravidanza quando sale il livello degli estrogeni con effetti positivi e negativi: aumenta l'ap-petito, migliora l'umore, si accumulano liquidi nei tes-suti e il prodotto del concepimento preme sulle struttu-re vascolari, aggravando la situazione circolatoria ma-gari già non perfetta, con segni di stasi. Come regola, in generale, la cellulite diminuisce dopo la menopausa, in assenza di trattamento ormonale sostitutivo.

� FATTORI AGGRAVANTI Una muscolatura di cattiva qualità, sia per sedentarie-tà sia a seguito di un dimagrimento eccessiva-mente rapido che abbia sacrificato il "nobile" tes-suto muscolare, dell'organismo. è sicuramente uno dei fattori favorenti la cellulite. Il moto aiuta a mante-nere efficiente muscolatura, circolazione e metaboli-smo aiutando a bruciare i grassi e a prevenire la stasi circolatoria. La dieta scorretta, poi, con l'introduzione eccessiva di calorie, di cibi ricchi di grassi e di sale favorisce accu-mulo di adipe localizzato, ritenzione di liquidi, "intossicazione" generale dell'organismo e formazione degli odiati cuscinetti. Anche una postura sbagliata contribuisce ad aggrava-re il quadro clinico: stare molte ore seduti rallenta la circolazione perché la sedia comprime i vasi e la si-tuazione peggiora se si tengono le gambe accavalla-te. Non fa neanche bene trascorrere troppo tempo in piedi immobili, perché il sangue fa fatica a risalire da-gli arti inferiori, con conseguente stasi circolatoria. I difetti dell'appoggio plantare (piede piatto, piede cavo, ecc.) sono anche causa di postura errata e possono favorire i processi che portano alla formazione della cellulite. Si deve evitare l'abbigliamento costrittivo: non dimen-tichiamo che abiti e biancheria attillati comprimono i vasi, mentre scarpe troppo strette o con tacco alto, oltre i 5 cm., ostacolano il ritorno venoso e linfatico e

impediscono il corretto funzionamento dell'importan-tissima "pompa venosa" che abbiamo sotto i nostri piedi (un reticolo venoso che viene compresso ad ogni nostro passo e che imprime una spinta verso l'alto al sangue, impedendogli di ristagnare). Stress e fumo sono altri fattori che favoriscono l'ag-gravarsi del quadro, l'uno per le inevitabili ripercussio-ni sul quadro ormonale (aumento dei cosiddetti "ormoni dello stress"), l'altro per la sua azione vasoco-strittrice e per la sua capacità di aumentare i radicali liberi, sostanze che favoriscono i danni a carico del microcircolo ed accelerano i processi di invecchia-mento generale

• GLI STADI DELLA CELLULITE

Prima si interviene contro la cellulite, mi-

gliori saranno i risultati dato che una cel-

lulite al primo stadio, quando sono solo i

liquidi stagnanti i protagonisti del qua-

dro, è sicuramente più trattabile di una

cellulite con presenza di noduli fibrosi.

Importante è quindi riconoscere le sue

caratteristiche:

1° STADIO

(edematosa)

E' caratterizzata dalla

presenza di gonfiore

(edema) dovuti al ri-

stagno di liquidi nel tessuto e di accumu-

lo di grasso e acqua nelle cellule. La cute

è ancora tesa ed elastica ma si comincia

ad avvertire un senso di pesantezza agli

arti; se la cute viene compressa non ri-

mangono "impronte". E' difficile rico-

noscerla ad occhio nudo.

2° STADIO

(fibrosa)

A causa del cattivo drenaggio delle sco-rie accumulate e

dell'insufficiente ossigenazione dei tessu-

X. Segue a Pagina 35

Page 34: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 4

B E N - E S S E R E B Y

ERBACOLOR è stata una delle prime tinture seminaturali per capelli agli estratti vegetali. E' prodotta dal 1979 specificatamente per il mercato del naturale dai laboratori erboristici Floreal. L' assenza di ammoniaca, methylresorcinol e sali di piombo e nichel nella sua composizione, unite alle proprietà di Erbe Officinali (Malva, Lim-nanthes Alba, China, Noce e Hamamelis) e Olio di Germe di Grano rappresentano, da oltre 20 anni, la risposta più semplice e naturale alla co-

lorazione del capello, con la garanzia della totale copertura dei capelli bianchi in trasparenza fin dalla prima applicazione e della rispondenza del colore anche sui “biondi difficili”.

Alcune proposte del nostro sito Web

www.erboristeriaweb.net

SanaplaX

L’aiuto naturale per i disturbi della bocca Terapia sinergica naturale

Quando la profilassi antibiotica classica non trova risposta nel trat-tamento delle affezioni ricorrenti della bocca e della gola, Sanaplax rappresenta un valido aiuto naturale per favorire la fisiologica funzione della bocca e della gola. SANAPLAX rappresenta per la sua formula-zione una autentica novità nel campo dei prodotti salutistici naturali. Risulta efficace e gradevole nell’igiene della bocca e della gola perché con la sua azione sinergica di A+B determina un riequilibrio fisiologico del Ph naturale della bocca. La loro azione antisettica è utile in tutte quelle situazioni fastidiose caratterizzate da irritazione e arrossamenti causate da fattori diversi. SANAPLAX BI-componente si è rivelato molto efficace nel mal di gola, stomatite aftosa, alitosi, gengiviti. E’

composto da ingredienti naturali (non di sintesi) X..

SUCCESSI NELLA PERDITA DI PESO

�Questo programma, Total Shake è incredibile! Ho avuto questi risultati in me-no di 20 giorni, Ho perso 12 kg!

�Il mio dottore mi aveva avvisato che se non avessi fatto abbassare la pres-sione sarei andata incontro a seri problemi. Bene! La pressione è scesa di 54 punti. La mia pessima digestione è sparita.

� Ho perso 23 kg e mi sento benissimo.

� C. Ho perso 14 kg in due settimane. Mi sento soddisfatto, calmo ed in grado di maneggiare qualsiasi cosa succeda durante il giorno e vado a letto contento ogni sera. Ho energia e mi sento molto più giovane; qualsiasi coma mi riservi il futuro vale la pena di vivere. Per bruciare calorie è necessario che il metabolismo sia corretto. Questo pro-gramma ti aiuta a ripulire il metabolismo del corpo. Quest'azione ha lo sco-po di ridurre il sovraccarico di sostanze tossiche introdotte dall'esterno

(medicinali, prodotti chimici, alcool, alimenti) o d'origine propriamente fisiologica, come tossine da batteri intestinali, sottoprodotti del metabolismo ecc. Le persone che hanno seguito il programma sono scese di peso, dormono meglio, hanno più energia e, cosa più importante, non hanno più i di-

sturbi che accusavano quando hanno iniziato il programma. Leggi tutta la scheda sul sito

Page 35: Pubblicazione bennessere settebre

P A G I N A 3 5

ti, le cellule di grasso rimangono impri-gionate nei tessuti circostanti ed inizia il processo di fibrosi reattiva con formazio-ne di fini nodulazioni che, se non contra-stato, può evolvere verso lo stadio suc-cessivo in cui è facile la formazione di macronoduli. L'epidermide assume un colorito spento, si arrossa se compressa e assume il co-siddetto aspetto "a buccia d'arancia" se viene stretta fra le dita. Spesso sono pre-senti capillari dilatati, anche in forma ra-mificata. Sono tutti sintomi di cattiva os-

sigenazione, fragilità vasale e difficoltà a smaltire i grassi. ingente 3° STADIO (sclerotica)

Vi è forte rallentamento del flusso san-guigno e linfatico, con noduli aumentati e dolenti al tatto. La fibrosi iniziale si è tra-sformata in vera e propria sclerosi dei tessuti che hanno ingabbiato in grossi ammassi duri i micronoduli precedenti. Il numero dei capillari dilatati, quasi sempre presenti, aumenta. Qua e là ap-paiono degli ematomi, segno di fragilità capillare; la superficie cutanea non è più omogenea e levigata ma presenta il tipi-co aspetto "a materasso", è fredda al tatto a causa dell'insufficienza circolatoria, è do-lente se viene toccata anche con mode-sta pressione e, se viene compressa, la-scia una depressione che scompare solo dopo alcuni secondi: è la cellulite agli ul-

timi stadi!

Fase 4: L'ultimo atto La quarta fase, infi-ne, rappresenta l’ultimo atto di un

processo ormai irreversibile: il connettivo è profondamente alterato

la struttura cutanea è completamen-te sovvertita l’apparato circolatorio è

compromesso i micronoduli si sono trasformati in macronoduli estrema-mente dolorosi anche dopo il rilasci ola la ritenzione idrica è ingente

Fior di Linfa Corpo

Trattamento Cellulite

Mary Rose

100 ml uso esterno

Ultra Cellulit

Nature Moste

30 bustine

Page 36: Pubblicazione bennessere settebre

Pubblicazione aziendale informativa di Erboristeriaweb, edizione Web allegata al sito on-line

Proprietà e copyright Olistic Naturcenter sas. Articoli, foto e altro sono tratte da testi originali della redazione,

da materiale liberamente disponibile sul Web e da altre fonti. Ogni articolo, foto o disegno sono di proprietà dei

rispettivi autori, si è fatto quanto possibile per controllare l’assenza di copyright di quanto pubblicato. Gli

articoli non vogliono sostituire o costituire diagnosi mediche o suggerimenti medici. I riferimenti quando

presenti sono citati da trattati o articoli presenti nella bibliografia internazionale. La rivista è Gratuità e nessun

compenso viene dato ai collaboratori e permesso copiarla, stamparla o diffonderla con qualsiasi mezzo digitale

o cartaceo. E’ vietato modificare le pagine alterandone il senso, stamparle e diffonderle senza citarne la

provienza.

La Pubblicità riporta solo prodotti in vendita nel Nostro sito o da noi distribuiti. Non inseriamo pubblicità a

pagamento.

Gli articoli, foto e altro materiale inviato dai collaboratori esterni e non pubblicato non sarà restituito.