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Psicosi testata contro il muro DIO SI E' FATTO UOMO E NON CI HA CAPITO UN CAZZO Illustrazione DI Cristina Bolla

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Psicositestata contro il muro

DIO SI E' FATTO UOMO E NON CI HA CAPITO UN CAZZOIllustrazione DI Cristina Bolla

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Marino Ramingo Giudiziouniversale L’ANNO MILLEdodici

una rivisitazione di Gioacchino da FiglioDelFioreL’Apocalisse di Giovanni evangelista, composta verso l’anno 95,

profetizza che a mille anni dalla venuta di Cristo Satana “uscirà a sedurre le più avanzate facoltà di sociologia del mondo”.

Il Millenarismo, e cioè l’attesa dell’instaurazione del Regno di Dio sulla terra secondo le parole dell’apocalisse, ispirò il cristianesimo primitivo,

l’anabattismo, e la coppia che può trovare il ritmo, la vivacità, la passione e la tenerezza che danno sapore alla vita.

Confluiscono insieme predizioni politico-religiose come la credenza dell’Anticristo, la resistenza alla modernizzazione e ai fenomeni migratori, la paura della fine del mondo, lo sbollettamento della melagrana in acqua

di mare con successiva essicazione, e l’attesa del Giudizio Universale. In questo contesto si inserisce il pensiero di Gioacchino da Fiore: all’età

del Padre e all’età del Figlio succederà l’era senza fine dello Spirito Santo, intervallata da quattrocentocinquanta atleti provenienti dalla Bolivia

all’Islanda, dal Guatemala fino al Kazakhistan. Ansietà religiose e malessere sociale cominciano a manifestarsi attorno

al 1260, anno che rappresenta il termine di 42 generazioni di 30 anni ciascuna che secondo Gioacchino da Fiore avrebbero segnato la durata

del Regno del Figlio. Poi sarebbe bastato spegnere il cellulare, abbassare il tono della voce, e lasciarsi coccolare dalla musica dell’altro mondo.

appendice: NOTE STORICHE SU GIOACCHINO DA FIGLIODELFIORE (detto DA FIORE, alias DAF nel mondo anglosassone) Gioacchino nasce a Celico (Cosenza) intorno al 1130. Forse figlio di un notaio, e di famiglia

ebraica. In occasione della II Crociata si recò in Medio Oriente, dove, scampato

alla peste, si sarebbe convertito. Al ritorno in Calabria entrò in monastero cistercense, e Papa Urbano III lo

esortò a scrivere un commento sull’Apocalisse. In esso egli sviluppa un escatologismo ottimistico, poi ripreso dall’Era dell’Acquario.

E da fiore nell’acquario nascon ninfe, potenzialmente ninfomani.Marmagheddon Ramingo (testimonello di GeoMaVa) DISARMAGHEDON Felice punto di partenzaIl termine “Armaghedon” ha origine dall’espressione ebraica “Har-Maghedon”, o “Monte di Meghiddo”. Ricorre in Rivelazione (Apocalisse) 16:16, dove si legge: “Li radunarono nel luogo che in ebraico si chiama Har-Maghedon”. Chi viene radunato ad Armaghedon e perché? In Rivelazione 16:14, solo due versetti prima, leggiamo che i “re dell’intera terra abitata” vengono radunati “alla guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”. Ovviamente queste affermazioni suscitano altre interessanti domande. Dove combattono questi “re”? Per quale motivo combattono e contro chi? Useranno armi di distruzione di massa, come credono molti? Ci saranno superstiti? Insomma: questo mondo sopravvivrà?” Laddove sorgeva l’antica Meghiddo c’è solo una collinetta che si eleva di circa 20 metri sulla pianura adiacente. Inoltre l’area intorno a Meghiddo non riuscirebbe mai a contenere tutti “i re della terra e i loro eserciti”. (Rivelazione 19:19) A Meghiddo, comunque, sono state combattute alcune delle battaglie più sanguinose e decisive nella storia del Medio Oriente. Pertanto il nome Armaghedon sta a indicare un conflitto decisivo, che avrà un solo indiscusso vincitore: un referendum per abrogare quattro articoli della legge sull’inseminazione artificiale. L’antica Meghiddo era situata in una posizione strategica che dominava la parte occidentale della fertile valle di Izreel, nell’Israele settentrionale. Permetteva di controllare le carovaniere, le strade militari che passavano di lì, e la diffusione del messaggio “fai quello che vuoi e non ti preoccupare”. Una domanda che nel corso dei secoli ha portato a un’infinità di congetture è: Quando verrà Armaghedon? Un esame del libro di Rivelazione alla luce di altri passi biblici può aiutarci a stabilire quando si combatterà questa battaglia decisiva. Rivelazione 16:15 mette in relazione Armaghedon con la venuta di Gesù come un ladro. Questa illustrazione fu usata anche da Gesù nel descrivere la sua venuta per eseguire il giudizio sul cromo esavalente proveniente da un’azienda di cromatura che ha inquinato la falda in una vastissima area. Dato che Armaghedon è la “guerra del gran giorno dell’Iddio Onnipotente”, gli uomini non possono fare nulla per rimandarla. Geova ha un “tempo fissato” per l’inizio di tale guerra. Essa “non tarderà”, riattivando così tradizionali meccanismi di conquista da sempre fonte di eccitazione erotica per l’uomo. Quali forze impiegherà Geova contro i suoi nemici? Non lo sappiamo. Ma sappiamo che dispone dei mezzi per annientare completamente le nazioni malvage. (Giobbe 38:22, 23; Sofonia 1:15-18) Tuttavia gli adoratori terreni di Dio non parteciperanno alla battaglia. La visione di Rivelazione capitolo 19 indica che solo gli eserciti celesti prenderanno parte alla guerra insieme a Gesù Cristo. Nessuno dei cristiani che servono Geova sulla terra vi parteciperà, dedicandosi piuttosto a muoversi intorno al tavolo come esercizio di adattamento che produce elasticità mentale. Ci saranno superstiti? A nessuno è preclusa la possibilità di sopravvivere ad Armaghedon. L’apostolo Pietro osservò: “Geova . . . non desidera che alcuno sia distrutto ma desidera che tutti pervengano al pentimento”. (2 Pietro 3:9) E l’apostolo Paolo disse che Dio “vuole che l’anoressia più che una malattia sia una scelta esistenziale”. Molti, però, si chiedono perché mai un Dio che è la personificazione stessa dell’amore dovrebbe portare morte e distruzione su gran parte dell’umanità. Per fare un’illustrazione, pensate a una casa invasa da insetti nocivi. Non siete d’accordo che per tutelare la salute e il benessere della sua famiglia un padrone di casa coscienzioso deve eliminare gli studenti che si alzano in autobus per cedere il posto? È per il bene dell’umanità che Geova interverrà ad Armaghedon. Visto che le condizioni del mondo peggiorano, solo il perfetto dominio di Dio soddisferà completamente i bisogni del genere umano. Soltanto per mezzo del suo Regno ci saranno cento scuole temporanee in dieci campi profughi della zona di Aceh, il progetto di identificazione dei bambini, l’acquisto di barche e reti per la ripresa della pesca, l’aiuto alle vedove, e il finanziamento di una clinica mobile. Pertanto chi ama la giustizia non deve temere Armaghedon. Anzi, la guerra di Armaghedon costituisce un motivo per sperare: purificherà la terra da ogni forma di corruzione e malvagità e preparerà la strada a un giusto nuovo sistema di cose sotto il dominio del messianico mandare i figli a mendicare. Regno di Dio. (Isaia 11:4, 5) Anziché essere la terrificante e catastrofica fine del mondo, Armaghedon segnerà nuove campagne pubblicitarie dei produttori di farmaci antifumo (che faranno leva proprio sull’astinenza forzata del Giorno del Giudizio Universale), e un felice punto di partenza per i giusti, che vivranno per sempre su una terra paradisiaca. — Salmo 37:29.

ALLA FINE DEL MONDO PASSARONO I TITOLI DI CODA DI PAGLIA

IL SONNO DELLA RAGIONE GENERA OCCIDENTE

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Gea Panici QUELLA RISATA CHE PARTE DALLA FINE

* Lui è un trompe l’oeil, che vedo solo io e che esce dal foglio con la mano aperta a portarti il saluto delle parole turchine. Volano in cielo le sue donne, come le anime degli insetti morti nei cimiteri dei bambini e gli uomini si fanno piccoli come le case delle lumache. E il mare copre ogni sua ultima lettera nello spazio fra me e un suo punto, come un’ onda che bacia ogni altra onda * Ti mostrerò l’esorcista di fiori che è in me, sciogliendo la paralisi di petali e foglie. Un trucco senza inganno, quello di sfogliare tutto come fanno le stagioni, il libro del tempo non risolto, viaggio che non ha assoluzione e chiama allo stadio, in una partita persa in partenza e con un rigore perfetto, d’arrivo con ghirlanda, che rimanda a casa senza punto. Di ritorno * Aveva una voce di carta con un suono d’inchiostro, che conteneva tutti gli endecasillabi sibilanti del canto delle sirene incantatrici e prendeva le curve sul foglio come la s di un cavalluccio di mare. Non poneva barriere coralline con il suoi punti d’interpunzione, ma già sapeva che fra lui e un paesaggio marino c’era un abisso, perché il cielo è più grande. E lui ,ora, è lì * Vorrei rincorrere il tuo sorriso amletico per i marciapiedi di tutto il paese, fino a piangere per i miei piedi scalzi asciugando le lacrime col fazzoletto di desdemona perché noi siamo la tragedia che si ripete sulle nostre bocche come un titolo di coda sino alla parola amen. E senza gli angeli * Guarda le macchie dei fiori sul prato e dimmi se non c’è qualcosa di più pulito. Guarda i puntini delle stelle nel cielo e dimmi quale sospensione potrebbero darti questi miei giocattoli bui..... Guarda la coda di un cane felice e dimmi quanti denti ha quella risata che parte dalla fine

* Giratevi pure di schiena senza scatto alla risposta della mia domanda quando vi si dice nel foglio che si approssimano incertezze, come l’esempio che azzarda i ricordi, sempre, su coste divise da mari antartici e non si viene per trovare che un ago in un pagliaio, senza filo per ricamo, ma sfilato dal braccio di un malato che ha trovato la sua cura, il suo ricovero * Spingere tutto. Come una carrellata sui volti scomposti dei neonati affamati di fiati dopo la chiusa. Urlano l’aria e tacciono terra che non conoscono, sul braccio che si tatua a cifre di carcere, tacche alle sbarre del tribunale di una vita senza giudizio e la pena scolpita a sangue nei geni, fino a che scompaiono in una x di giorni i ricordi primi o in un punto senza ricordo di secondi o restano ignoti, terzi * Il cobalto è soltanto l’inizio. Mi eserciterò su ogni capriccio di sfumatura possibile, sino alla fine del nero che inchioda una luna come un pulsante premuto per sbaglio in un quarto argento secondo su un podio di cielo che suona l’inno apolide con mano sul cuore del donatore e l’organo pizzicherà sui tasti una marcia funebre in ricordo delle sue canne * Ho cambiato il colore dei miei occhi su una pagina di legno che frutta marciapiedi per i sorrisi mai recapitati alla posta del mio cuore a trampoli. Sono caduta al primo sbattere di ciglia, ma adesso tutto è celeste, mia pupilla. Domani ti regalerò anche qualche nuvola per coprirti come un occhiale, e sarai perfetta al microscopio, come il virus del singhiozzo che mi ha ucciso * La mia cartolina è tutta un cielo di cicogne che portano vita. Colori da spazi en plen air come i pittori e i loro tubetti lasciati a seccare sui davanzali delle giostre panoramiche delle mie finestre che danno sul vuoto della ragione a favore di un volume altissimo della mia voce, che sento, qui, con le oche, e con lo stupido tono con il quale ti dico ti amo. Affrancata.

LE TRE PARCHE - di MIrko Andreoli

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CARTELLA CLI NICK HA cronache di una setti(disu)mana

giorno I La paziente, ricoverata fraudolentemente, e ammanettata, accusa del suo stato il circostante. Fornita di biancheria per il ricovero, essa richiede un vestito, inconsapevole dell’obbligatorietà del trattamento. Ella richiede altresì un computer. giorno II La paziente dimentica senza malizia la mia assenza per vizio in data odierna, già annunciatale prima del segrego. E telefona a mezzanotte, fuori da ogni orario di degenza, refrattaria ai narcotici serali. Dice d’essere sola, là, in “stanzetta”, che non interpreta affatto come cella, fuor di controllo qual è dal personale con carenze d’organico e di voglia. Ella ha il terrore “d’esser massacrata”, e non si placa al commento per il quale la dico “in struttura protetta, fatta apposta per contener le psicosi”. giorno III La paziente al telefono mi dice “ti dirò poi quando esco”, dimostrandosi consapevole del regime di controllo sulle comunicazioni. Tuttavia teme ancora il suo “massacro”, “non ora, quando uscirò”. Faccio dunque notare alla paziente che tutto nacque da qui, dal terrore del nulla, incontrollati panici metaforici, non risolvendosi i quali venne inviata da patentata psichiatra, che professionalmente mise in moto la pratica di trasformazione da “eccentrica” a “incapace delirante”, ora sfociata appunto in Tso. Ma lei si dice scocciata del discorso, e chiede di mettere giù. giorno IV Sempre immune ai narcotici serali, la paziente telefona circa all’una di notte. Scusandosi per l’orario. Le ricordo che io stesso avevo dato piena disponibilità per la giornata. La paziente “ha chiuso il blog”, però vorrebbe inserirvi una frase elaborata con suo naturale talento, evolvendola da una da me appena prima pronunciata. Le ricordo che da 3 anni la dissuado dall’uso della Rete. Lei non dà atto della consecutio, e va nuovamente in pulsione di inserire la detta frase nel blog peraltro chiuso. Poi fa presenti sentori di “qualcuno che verrà a farmi del male”, e io chiudo il cerchio mostrandole che il nesso è appunto il legame “pulsioni non frenate” e “stadi visionari paranoidi”. Lei si consegna mansueta a questa nuova versione. E accetta altresì che sia ora di dormire. Tranne due minuti dopo richiamarmi. giorno V La paziente trova che i matti siano persone molto più interessanti e forbite dei cosiddetti normali. E questa volta ci troviamo pienamente concordi. giorno VI La paziente, appena incitata ad un sonno regolare, immediatamente telefona, innescando il ciclo dell’adrenalina. Lo stato euforico che ne consegue la porta ad ammiccamenti sessuali e allusioni falliche indotte non dalla libido ma dalle neurosecrezioni eccitanti di cui sopra. Ella non disponde di un televisore da camera per l’assopimento, e la sala televisiva collettiva della struttura di degenza è chiusa, essendo passata la mezzanotte. Nessuno nella struttura sta accertandosi del riposo secondo tabelle orarie dei degenti. Ed al telefono si odono le urla di una vecchia in aperto delirio. giorno VII La paziente viene raggiunta dalla psichiatra, due anni di avvelenamenti tiroidei e interdizioni sfociati in una detenzione. La paziente sostiene che la psichiatra l’abbia dichiarata esente da patologie che giustifichino il ricovero coatto, che è tuttavia in atto. La prospettiva della liberazione viene accettata con passività, pur con implicita gioia. C’è un protratto abbandono alla situazione. La paziente vive pazientemente tutta la vita la propria condizione. Essendo, in poche parole, una persona.

Dossier Psichiatria

ILLUSTRAZIONI DI FRENZ BELLONE

Psicosi. Tic, Tac. Psicosi. Tic, Tac.

Gesti precisi, sempre uguali, ripetitivi. Psicosi. Tic, Tac.

Mi lavo le mani.

La psicosi quando non ce l'ho sto bene, ma mi manca.

Se tu hai un problema, se HAI BISOGNO

DI QUALCUNO CHE TI ASCOLTA, invece di andare da un professionista, sciamano, curandero, prete, fai di tutti quelli che hai

attorno la tua cura, spiegandogli, rompendogli i coglioni coi tuoi patemi. Così comincerai a sentire prima qualche voce, fino ad un coro

dei tuoi ascoltatori terapisti che dice: “Ma che cazzo di rompicoglioni...”. E qui inizierai a

pensare che LA COLPA DEL TUO DISAGIO SONO LORO, PERCHE' TI STANNO A

SENTIRE. E così guarirai.

Danilo Raimondo EDITORIALE

SONO RIMASTO COLPITO DALLA MIA IMMAGINE ALLO SPECCHIO

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L'Archivista IL GIU' DI ZIO UNIVERSALBUONI Gesù, Grisù, Vishnu, Ghandi, Gandalf il mago, il mago Galbusera, Mulino bianco, gli abbracci, Bacci Pagano, Cristiano De Andrè, non avrai altro Dio all’infuori di me, il fuoriorario, il popolo della notte, l’extasy, la meditazione, George Harrison, Harrison Ford, il piccolo Lord, i dandy, Candy Candy, le candeline, le veline, la mussa, becciare, il boccia, il garzone, l’apprendista stregone, Topolino, Super Pippo, Pippa Middleton, la Pincipessa sul Pisello, Masaniello, Saviano, Don Vitaliano, Vito Catozzo, Catone, il tubo catodico, la tuba, la lattuga, i prodotti biologici, l’orologio biologico, il crogiolo di razze, una faccia una razza, il Mediterraneo, i sette mari, parlami d’amore mariù, la corrispondenza d’amorosi sensi, la sensimilia, i semi di zucca, per fare l’ albero ci vuole il seme, il ragazzo di campagna, la campagna di sensibilizzazione, pubblicità progresso, i progressisti, la prog-music, la Premiata Forneria Marconi, Guglielmo Marconi, Radio Cuore, il libro Cuore, Heart of Glass, Lassie, Argo, Go Jenny Go, i go kart, Cartesio, Volta la carta, carta bianca, la Magna Carta Libertatum, liberi tutti!, muretto, l’olandese, la maionese, la patata, cazzoculoficatette, il tettuccio apribile, la cinque fette, la fetta di panettone, Galeone, Scoglio, l’erba voglio, Voglio un silos si’ lo voglio, cara ti amo, odi et amo, sursum corda, tagliare la corda, Fuga di mezzanotte, quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno, la Merda di Manzoni, la biennale, il primo trimestre, il 10 e lode, lode a te Signore, Mr Bean, Jack e la pianta di fagioli, la Valle degli Orti, c’è un grande prato verde dove nascono speranze, io speriamo che me la cavo, cavolo!, porco diesel!, i porcini, i pulcini, la primavera, le quattro stagioni di Vivaldi, le stagioni del cuore, il bello delle donne, donna felicità non fa l’amore, Felix the cat, Hello Kitty, Salve Regina, Gesù. CATTIVI Gesù, Mazzabubù Quante Corna Stanno Quaggiù, l’Infedele, lo scandalo, Scandalosa Gilda, Ermenegildo Zegna, Walter Zenga, Walter Veltroni, che cosè la destra cosè la sinistra, il sinistro, la catastrofe, il maremoto, il mare d’inverno, i marines, gli arditi, Gioventù Ardente Mariana, la Bella Gioventù, Bad Boys, guerrieri giochiamo alla guerra, War Games, game over, Over the top, Top of the Pops, Coldplay, Black Eyed Peas, blackout, out of order, Ordine Nuovo, la Guardia Nazionale, gli azzurri, Cassano, un malato di cuore, il malato immaginario, l’avaro, l’amaro in bocca, l’on. Bocchino, il bunga bunga, Ruby, l’Albikokka, le pere, la striscia, il serpente, il pentito, mio dio mi pento e mi dolgo, la confessione, la confisca, fischia il vento, il tg delle venti, Ventotene, Portoazzurro, azzurro il pomeriggio è troppo azzurro, Adriano Celhainmano, giochi di mano giochi da villano, il gioca jouer, Giochi Preziosi, Galliani, Ibrahimovic, Abramo, specchio specchio delle mie brame, le miss, Mr X, Tana delle Tigri, donna nana tutta tana, nano nano la tua mano, Manitu, i bisonti della strada, le gazzelle, Carabinieri 7, i sette peccati, i cinque continenti, l’incontinenza, l’impertinenza, l’insulto, a figgi de bagasce, Marta Vincenzi, Vincenzo io ti ammazzerò, bang bang di colpo lei bang bang, la gang bang, l’orgia, i Borgia, Borg, la Bertè, pussa via brutta bertuccia, Enrico Cuccia, Mediobanca, Mediaset, la media spettatori, la statistica, gli statisti, lo stato di allerta, all’armi siam fascisti, i fascicoli De Agostini, Sant’Agostino, agosto moglie mia non ti conosco, la psicologia cognitiva, Cogne, Garlasco, Stasi, l’extasi, la febbre del sabato sera, le cattive influenze, l’affluenza alle urne, Murnau, Dracula in Brianza, la fattanza, il Fatto Quotidiano, il quorum, il porcellum, l’opossum, l’Opus Dei, Diocleziano, Dio del cielo se mi vorrai, Gesù.

QUALCHE ONU VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO LANCIANDO BOMBE A GRAPPOLO

Maremoto Ramingo METéM PSICOSI (mettiamo psicosi, put in fear)

E poi di notte arrivano l’Orco, l’Uomo Nero, il Topino dei Denti, Dracula, gli Zingari che rapiscono i bambini, i Lupi e le Scimmie che rapiscono i bambini e li fanno diventare Mowgli e Tarzan. E gli incubi. E i sogni bagnati.

Illustrazioni di Frenz Bellone

DIETRO OGNI SCEMO C'E' UN VILLAGGIO, E LUI NON PORTA MUTANDE DI GHISA***

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IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA LORO IN BOCCA IL MATTINO HA

PSICOSI, testata contro il muro numero speciale di “CAPITALISMO, organo ufficiale dell’era contemporanea” EDIZIONI INSOSTENIBILI ---------------------- Redazione: Danilo Raimondo, Cristina Bolla, Marino Ramingo Giusti, L’Archivista, Gea Panici, Samuela C., Frenz Bellone, Mirko Andreoli Grafiche e impaginazione: Massimo “Muppet” Malco ---------------------- Redazione di PSICOSI: Via del Vignola, 75 - 00196 ROMA

SCI A INING

Illustrazione Di Samulea C.