psicologia e alimentazione...due documenti. il primo descrive l’appropriatezza clinica,...

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pagina 01 Gruppo di lavoro Psicologia e Alimentazione Gennaio 2021 aumenta il problema del peso corporeo in tutte le fasce d’età (obesità e sovrappeso); aumentano le figure dedicate al trattamento delle problematiche alimentari (nutrizionisti, coach alimentari) e delle patologie ad esso correlate (diabete, allergie, cardiopatie, intolleranze alimentari); aumenta la necessità di intervento (apertura di centri specializzati per il trattamento residenziale dell’obesità e del sovrappeso e per la chirurgia bariatrica); aumenta l’attenzione dei media con trasmissioni televisive incentrate sul problema alimentare; Lo sviluppo della figura dello Psicologo del Comportamento Alimentare e dell’area della Psicologia dell’Alimentazione nasce a seguito di una serie di evidenze cliniche, sociali, di analisi dei bisogni emergenti e nascita di professioni/settori di intervento, legati al discorso del comportamento alimentare e dello stile di vita. Infatti: PROGETTO a cura del Gruppo di lavoro COMPONENTI Coordinatrice Dott.ssa Paola Medde Componenti Dott.ssa Stefania Carnevale Dott.ssa Michela Criscuolo Contatti [email protected] ordinepsicologilazio.it/gruppi-di-lavoro

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Page 1: Psicologia e Alimentazione...due documenti. Il primo descrive l’appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi e trattamento dei disturbi dell’alimentazione

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Gruppo di lavoro Psicologia e Alimentazione

Gennaio 2021

aumenta il problema del peso corporeo in tutte le fasce d’età(obesità e sovrappeso); aumentano le figure dedicate al trattamento delle problematichealimentari (nutrizionisti, coach alimentari) e delle patologie ad essocorrelate (diabete, allergie, cardiopatie, intolleranze alimentari);aumenta la necessità di intervento (apertura di centri specializzatiper il trattamento residenziale dell’obesità e del sovrappeso e per lachirurgia bariatrica);aumenta l’attenzione dei media con trasmissioni televisiveincentrate sul problema alimentare;

Lo sviluppo della figura dello Psicologo del Comportamento Alimentaree dell’area della Psicologia dell’Alimentazione nasce a seguito di unaserie di evidenze cliniche, sociali, di analisi dei bisogni emergenti enascita di professioni/settori di intervento, legati al discorso delcomportamento alimentare e dello stile di vita. Infatti:

PROGETTOa cura del Gruppo di lavoro

COMPONENTI

CoordinatriceDott.ssa Paola Medde

ComponentiDott.ssa Stefania CarnevaleDott.ssa Michela Criscuolo

Contattialimentazione@ordinepsicologilazio.itordinepsicologilazio.it/gruppi-di-lavoro

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aumenta la percezione, da parte della cittadinanza, di trovare “risposte” da parte di specialisti, che non siano lasolita “dieta”;aumenta il problema dei D.C.A. nelle sue mille sfumature mentre, parallelamente, diminuisce paurosamente l’etàdi insorgenza del disturbo;aumenta quindi l’esigenza della attività di prevenzione e di studi per effettuare una prevenzione efficace;aumenta la necessità di “formazione specifica” di professionisti in tema di alimentazione, con particolareriferimento all’area dei D.C.A., preparazione alla chirurgia bariatrica, assistenza di persone con problemi legati apatologie correlate all’alimentazione (diabete, ipertensione, allergie, intolleranza), terza età, ecc…

D.C.A. (prevenzione, intervento)BARIATRICA (valutazione, sostegno e psicoeducazione)OBESITA’ (prevenzione, intervento)

A fronte di questo scenario di potenziale opportunità per la nostra categoria professionale, si segnalano differentielementi di criticità, in particolare rispetto a tre specifiche aree di intervento su cui il presente Gruppo di Lavorointende focalizzarsi:

Area ObesitàNegli ultimi dieci anni sono state pubblicate numerose linee guida internazionali sulla gestione dell’obesità negliadulti in Europa (ben 19 contenenti 711 raccomandazioni rilevanti (Semlitsch, Stigler, Jeitler, Horvath, & Siebenhofer,2019), nelle quali, nonostante le differenze, esiste un consenso generale sulla necessità di una presa in caricomultidisciplinare per la gestione dell’obesità che preveda il coinvolgimento di diverse figure professionali in diversisetting di cura. Sebbene nelle linee guida di impronta medico/chirurgica siano presenti alcune indicazioni generiche,in letteratura non sono stati pubblicati documenti di consenso sul ruolo dello psicologo nella gestione dell’obesità.Nelle linee guida il ruolo dello psicologo tipicamente viene limitato all’assessment delle variabili psicosociali(tramite colloquio clinico e/o con l’ausilio di test psicometrici), alla valutazione e alla gestione delle comorbilitàpsicosociali .A titolo di esempio, gli Standard Italiani per la Cura dell’Obesità 2016-2017, nel capitolo sulla “RiabilitazioneMetabolica-nutrizionale-psicologica” riportano solo che “in casi selezionati risultano utili, sempre nell’ambito diun percorso riabilitativo, interventi… psicoterapeutici strutturati (psicoterapie a orientamento psicoanalitico,cognitivo-comportamentale, relazionale sistemico, interpersonali, motivazionali, brevi focalizzate etc.)… insoggetti con obesità associata a gravi disturbi dell’alimentazione e/o psicopatologici, durante un programmariabilitativo intensivo (residenziale o semiresidenziale) e nelle comunità terapeutiche (intensive o di lungoperiodo), la psicoterapia – in particolare di gruppo – è uno strumento di cura prezioso” (Donini et al., 2016).Da un ragionamento sillogico, pertanto, si deduce che viene negata la funzione dello psicologo se non nei pazientiche presentano una psicopatologia ben definita, saltando a piè pari la conoscenza ormai accertata degli aspetti bio-psico-sociali come causa dell’eccesso di peso.

Area Chirurgia BariatricaAnche per quanto attiene alla chirurgia bariatrica (identificata negli ultimi 10 anni come la panacea del trattamentodell’obesità grave) la presenza della figura dello psicologo viene confinata allo screening dei fattori dicontroindicazione alla chirurgia bariatrica (idoneità) che, se non presente, viene “bypassata” soprattutto dallestrutture private.

L’intervento rimane di impostazione medico-nutrizionale e le conseguenze sono:- Elevato Drop Out alle visite di controllo;- Secondaria importanza all’approccio psicologico clinico di prevenzione e contenimento delle ricadute;- Focalizzazione sul paziente e nessuna presa in carico dei familiari;- Abbandono del paziente che ha un esito fallimentare della chirurgia.

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Assenza di un approccio standard che preveda una presa in carico multidisciplinare;Scarsa presenza di professionisti psicologi con formazione dedicata all’accoglienza e alla gestione di soggetticon problemi nell’area dell’alimentazione e del peso;Assenza di punti di ascolto per soggetti con obesità;Necessità di un lavoro di informazione e sensibilizzazione sulla necessità e l’utilità di un approccio psicologico alproblema sovrappeso e obesità per i soggetti interessati e i familiari;Necessità di un lavoro d’informazione e sensibilizzazione sulle problematiche di discriminazione socialeassociate all’obesità;Scarsa conoscenza delle linee guida nazionali ed internazionali (SICOb, SIO, ADI, IFSO), riguardanti i percorsi dicura da mettere in atto in base alle diverse problematiche alimentari, siano esse psicopatologiche e non, cheprevedono obbligatoriamente la figura dello psicologo;Necessità di strutturare una rete di accoglienza “di base” che preveda: MMG, Psicologo e Nutrizionista;Scarsa o nulla conoscenza sul percorso di cura bariatrico, oggi gold standard di cura dell’obesità grave emetabolica.Ridotta possibilità di intraprendere gruppi psicoeducativi/sostegno che viene lasciata alla disponibilità di risorse(economiche o di personale);l’ invio al privato non sempre viene fatto a colleghi “accreditati” poiché non viene specificata la necessità diformazione specifica, né viene sufficientemente differenziata la linea di demarcazione trapsichiatra/psicoterapeuta e psicologo/psicoterapeuta con il risultato di avere pochissime figure psicologichenel team in rapporto a quelle mediche (che vengono a questo punto equiparate).

Pertanto, nell’ambito del problema obesità e/o chirurgia bariatrica:

Area: D.C.A.

Aumento delle aspettative di parenti e familiari sulla riuscita del trattamento escludendo/rifiutando il settoreprivato

In Italia non sono ancora disponibili linee guida per il trattamento dei disturbi dell’alimentazione, ma negli ultimianni sono stati prodotti dei documenti di appropriatezza clinica e di consenso. Il Ministero della Salute ha pubblicatodue documenti. Il primo descrive l’appropriatezza clinica, strutturale e operativa nella prevenzione, diagnosi etrattamento dei disturbi dell’alimentazione (Bevere et al., 2013). Il secondo riporta le linee guida di indirizzonazionali per la riabilitazione nutrizionale nei disturbi dell’alimentazione, (Ruocco et al., 2017). Inoltre, l’IstitutoSuperiore di Sanità ha pubblicato una conferenza di consenso sui disturbi del comportamento alimentare (DeVirgilio et al., 2012). Questi documenti raccomandano con forte enfasi un trattamento multidisciplinare per i disturbidell’alimentazione e scoraggiano un trattamento monoprofessionale. Queste raccomandazioni, seppure accreditateda un ampio consenso clinico ed in linea con quanto suggerito nel trattamento di altre patologie, non tengono contodi alcune problematiche che ne rendono difficile l’attuazione.

La “costituzione delle “equipe multidisciplinari” non segue delle regole di metodo ma piuttosto di risorse, con laconseguenza di avere interventi nelle varie strutture piuttosto diversificati.2. l’intervento eclettico multidisciplinare raccomandato non ha prove di efficacia, non essendo mai stato testato instudi randomizzati e controllati.3. Abbiamo risultati di efficacia di interventi forniti da singoli terapeuti e non da team multidisciplinari;

Pertanto, le iniziative volte a favorire la costruzione di equipe multidisciplinari trovano consensosolo nelle condizioni in cui:1. Le equipe siano formate secondo un modello uniforme e condiviso (sia a livello intraregionale, sia interregionale);2. Gli interventi, attuati sulla base dell’evidenza scientifica, siano appropriati e sottoposti ad indicatori di efficacia;3. Vengano stanziati fondi per l’accesso alle strutture (troppo poche e con lunghe liste di attesa)

Senza queste caratteristiche si rischia che le Linee guida portino effetti collaterali quali:

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Accrescimento delle liste di attesa presso il servizio pubblico (che non riesce a coprire le richieste) conconseguente ritardo dell’accesso del paziente all’ingaggio (che dovrebbe essere tempestivo).Attualmente, a causa dell’emergenza sanitaria in corso, molti pazienti e familiari non riescono ad accedere perusufruire di adeguate terapie ai Servizi delle ASL, ai Servizi Materno infantili e ai centri pubblici sui D.C.A.rimanendo abbandonati.

Livelli di interventoCon la cittadinanzaa. promozione della funzione psicologica in ambito “alimentare”a 360° e della vision multidisciplinare (D.C.A.,Chirurgia bariatrica, aderenza alla dieta, obesità, promozione dello stile di vita sano).

Con gli iscritti a. favorire la formazione nel settore, implementare la rete con altri professionisti, fornire occasioni di implementodell’attività lavorativa.

Con le Istituzionia. sollecitare il dibattito e le criticità presenti nei 3 ambiti di intervento, definendo ruolo, azioni e competenze dellaprofessione, per meglio declinare la figura dello psicologo (ambiti di intervento ben delineati e differenziatidall’intervento psichiatrico e non sovrapponibili/sostituibili)

Con altre figure professionali a. Promozione di convegni interdisciplinari che coinvolgano le associazioni di categoria, le società scientifiche e lastampa (responsabilizzandoli sul ruolo di corretta informazione), promozione della presenza Psy nelle scuole dispecializzazione medica.

Con le Aziende Privatea. diffondere la cultura del benessere in ambito alimentare e del contributo della psicologia (programmi dipromozione della salute nel luogo di lavoro)

Con altri Gruppi Di Lavoro a. Aumentare la collaborazione con altri GDL per consentire un’informazione capillare

ObiettiviPer la CittadinanzaGarantire la rete multidisciplinare per la presa in carico in ogni livello di trattamento (ambulatoriale,semiresidenziale, residenziale)

Per gli IscrittiFavorire la crescita della competenza professionale, nel settore specifico, per essere in grado di fornire unintervento altamente specialistico e, al contempo, fornire occasioni per lo sviluppo della professione in unaprospettiva multicontestuale e multiprofessionale.

Per le Istituzioni: sollecitare il dibattito e le criticità presenti nei 3 ambiti di intervento, definendo ruolo, azioni ecompetenze della professione, per meglio declinare la figura dello psicologo (ambiti di intervento ben delineati edifferenziati dall’intervento psichiatrico e non sovrapponibili/sostituibili)