provincia di pistoia piano strutturale relazione...15 della l.r. n° 1/2005, l’avvio del...

47
Piano Strutturale Variante Generale n°1 Provincia di Pistoia Relazione Responsabile del procedimento Arch. Nicola Risaliti Progettisti Dott.Agr. Renato Ferretti Dott. Enrico Bartoli Arch. Silvia Lombardi Arch. Francesca Simonetti Aspetti del Territorio Rurale e delle Risorse Territoriali Paesaggistiche Ilaria Bonanno, Massimo Zini Aspetti delle infrastrutture e del patrimonio edilizio Alessandro Botti, Luana Tonarelli Sistemi G.I.S. e procedimenti informatici Walter Tosi, Luana Tonarelli Consulenza per gli aspetti geologici Dott.Geol. Paola Peccianti Garante della comunicazione Approvato con D.C.C. n° 15 del 10 maggio 2013

Upload: others

Post on 25-Sep-2020

2 views

Category:

Documents


0 download

TRANSCRIPT

Page 1: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

Piano StrutturaleVariante Generale n°1

Provincia di Pistoia

RelazioneResponsabile del procedimentoArch. Nicola Risaliti

ProgettistiDott.Agr. Renato FerrettiDott. Enrico BartoliArch. Silvia LombardiArch. Francesca Simonetti

Aspetti del Territorio Rurale e delle Risorse Territoriali Paesaggistiche Ilaria Bonanno, Massimo Zini

Aspetti delle infrastrutture e del patrimonio edilizio Alessandro Botti, Luana Tonarelli

Sistemi G.I.S. e procedimenti informaticiWalter Tosi, Luana Tonarelli

Consulenza per gli aspetti geologiciDott.Geol. Paola Peccianti

Garante della comunicazione

Approvato con

D.C.C. n° 15

del 10 maggio 2013

Page 2: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 1

Sommario 1. GLI STRUMENTI URBANISTICI DEL COMUNE DI ABETONE .................................... 32. MOTIVAZIONI E FINALITA’ DELLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE .............. 43. TENDENZE DEL TURISMO, DEL MERCATO LAVORO E ANDAMENTO DEMOGRAFICO NEL COMUNE DI ABETONE ................................................................ 4

3.1 ANALISI DEL MOVIMENTO TURISTICO 43.2 ANALISI DEL MERCATO LAVORO .......................................................................... 153.3. ANDAMENTO DEMOGRAFICO ............................................................................... 164. LA VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE ............................................ 18

4.1 RIQUALIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RICETTIVE ESISTENTI E DELL’OFFERTA TURISTICA DEL COMUNE DI ABETONE 184.2. DIMENSIONAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE AL PS 19 4.3 INCENTIVAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI 234.4 SEMPLIFICAZIONE E REVISIONE DEL P.S. 24

4.4.1. Modifiche alle UTOE 244.4.2. Limite del sistema insediativo 254.4.3. il PIT paesaggistico 254.4.4. il nuovo quadro normativo generale 274.4.5. il nuovo quadro normativo per la parte geologica 28

5 MODIFICHE AGLI ELABORATI GRAFICI .................................................................... 295.1 ELENCO ELABORATI DELLA VARIANTE AL P.S. CON INDICAZIONE DELLE MODIFICHE PREVISTE: 29

6. LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA, PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA ....................................................................................... 33

6.1 ANALISI DELLA COERENZA INTERNA ED ESTERNA DELLE PREVISIONI DELLA VARIANTE DI PIANO 336.2 COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON I VIGENTI PIANI SOVRAORDINATI 376.3 – VERIFICA COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE PAESAGGISTICO 376.4 – VERIFICA COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE 38

7.SINTESI DEGLI ESITI DELLA VALUTAZIONE ............................................................ 46

Page 3: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 2

Page 4: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 3

1. GLI STRUMENTI URBANISTICI DEL COMUNE DI ABETONE Il Comune di Abetone è dotato di Piano Strutturale e di Piano Regolatore Generale.

Il Piano Strutturale è stato adottato nel 2008, con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 01.08.2008, ed è stato approvato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 9 del 3 marzo 2009, con efficacia a partire dal 29 agosto 2009, data di pubblicazione sul B.U.R.T..

Il P.R.G. vigente è stato approvato con Deliberazione G.R.T. n° 1926 del 5 marzo 1975, e, nel tempo, è stato oggetto di numerose varianti.

Si richiamano di seguito gli ultimi atti che hanno modificato il P.S. e il P.R.G., che risultano essere anticipatorie e connesse alla presente variante generale allo strumento della pianificazione territoriale:

• Con D.C.C. n° 54 del 17/11//2011 è stata approvata la 1° Variante al P.S. relativa all’art. 7 delle NTA “Aree strategiche”, con la quale si è consentito nell’Area urbanizzata di Abetone e nell’Area urbanizzata delle Regine la possibilità di intervenire con intervento diretto, anziché con Piani Attuativi.

• Con D.C.C. n° 55 del 17/11/2011 è stata approvata la Variante al P.R.G. relativa all’art. 10 delle N.T.A. “Zone di completamento corrispondenti a edifici turistico ricettivi esistenti – sottozone T1”, rendendo ammissibile il cambio di destinazione d’uso degli edifici da turistico ricettivi esistenti a residenza fino al 22% della SUL esistente, per una superficie massima di 3.640,31 mq.

• Con Deliberazione di Giunta Comunale n. 7 del 4 febbraio 2012 è stato approvato, ai sensi dell’art. 15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione della presente Variante generale al Piano Strutturale, ed è stato approvato il relativo Documento preliminare ai sensi dell’art. 23 della L.R. n° 10/2010 per quanto attiene il processo di Valutazione Ambientale Strategica.

• Con DCC n.40 del 2 agosto 2012 è stata adottata la variante generale al Piano Strutturale, composto dai seguenti elaborati:

Quadro Conoscitivo

Tav. Q.C. 01 - Geologia - scala 1:10.000

(Q.C.):

Tav. Q.C. 02 - Geomorfologia - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 03a - Litologico - tecnica e dati di base - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 03b - Litologico - tecnica e dati di base - scala di dettaglio Tav. Q.C. 04 - Orografia - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 05 - Uso del suolo - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 06a – Vincolo paesaggistico - scala 1: 10.000 Tav. Q.C. 06b - Aree e immobili di notevole interesse pubblico - scala 1:10.000 Tav. Q.C.07 - Strutture Pubbliche e di Interesse Pubblico. Infrastrutture viarie e della mobilità - scala 1:10.000 Tav. Q.C.08 - Stratificazione storica del Territorio, Percorsi e Viabilità Storica - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 09 - Stato di Attuazione del PRG - scala 1:10.000 Tav. Q.C. 10 - Atlante del Paesaggio Progetto

(P):

Tav. P. 01 - Vulnerabilità degli acquiferi - scala 1:10.000 Tav. P. 02 - Pericolosità geomorfologica - scala 1:10.000 Tav. P. 03 - Pericolosità idraulica - scala 1:10.000

Tav. P. 04 - Struttura Agraria - scala 1:10.000 Tav. P. 05 - Infrastrutture per la Mobilità - scala 1:10.000 Tav. P. 06 - Sottosistemi Territoriali di Paesaggio - scala 1:10.000 Tav. P. 07 - Invarianti Strutturali - scala 1:10.000 Tav. P. 08 - Sistema funzionale dei valori paesaggistico ambientali Tav. P. 09 - Sistema funzionale delle risorse turistiche e della mobilità ecoturistica - scala 1:10.000 Tav. P. 10 - Sistema funzionale dei servizi - scala 1:10.000 Tav. P. 11 - Sistemi insediativi di variante - scala 1:10.000 Relazione Generale

Page 5: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 4

Relazione Geologica Valutazione Ambientale Strategica: Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica Disciplina di Piano

- Allegato A alla Disciplina di Piano: Tabelle di Dimensionamento - Allegato B alla Disciplina di Piano: Piani Attuativi del P.R.G. e confermati dal PS.

2. MOTIVAZIONI E FINALITA’ DELLA VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE La necessità di redigere la Variante generale al P.S. è scaturita da diverse motivazioni, costituite dall’adeguamento alla pianificazione sovraordinata ed alle nuove normative regionali e, aspetto non secondario, dalla volontà della nuova Amministrazione Comunale di porre in essere una strategia per lo sviluppo del territorio di Abetone più incisiva, finalizzata principalmente a contrastare il momento negativo che attraversa il settore del turismo.

Allo stato attuale è in fase di redazione il Regolamento Urbanistico, e pertanto è stato ritenuto opportuno in questo momento rivedere anche alcuni aspetti della pianificazione strategica comunale.

Un motivo rilevante della redazione della 1° variante è stata l’esigenza di adeguare il Piano Strutturale agli strumenti della pianificazione territoriale sovraordinati, quali la verifica della conformità alla disciplina paesaggistica del Piano di Indirizzo Territoriale, adottata con Deliberazione C.R. n. 32 del 16/06/2009, al Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, la cui variante generale è stata approvata con D.C.P. n. 123 del 21/04/2009, ed alle nuove normative, tra cui quelle relative alla pericolosità geomorfologia, al rischio idraulico, al rischi sismico, alla gestione dei rifiuti, ed alla bonifica dei siti inquinati.

L’adeguamento alla Variante generale del PTCP si è reso necessario in quanto la Disciplina di Piano lo prevede all’art. 111, comma 1, “Misure di salvaguardia”, ed all’art. 5, comma 6, che recita: “Per quanto riguarda gli strumenti della pianificazione territoriale adottati e/o approvati prima dell’approvazione della presente variante al P.T.C., essi saranno adeguati in sede di prima variante o di redazione del Regolamento Urbanistico, e comunque entro 36 mesi dall’approvazione del P.T.C.”. La Variante generale al PTCP è stata adottata con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 433 del 18 dicembre 2008 e approvata con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 123 del 21 aprile 2009. Il PS del Comune di Abetone è stato adottato con Deliberazione del Consiglio Comunale n. 40 del 1 agosto 2008, quindi la sua redazione risulta antecedente all’adozione della nuova versione del PTCP.

Nella Variante Generale al P.S. in oggetto l’intera struttura del piano è stata rivista in funzione dei nuovi obiettivi strategici in materia turistica, nonché in materia di sostenibilità ambientale, che la nuova Amministrazione Comunale si è posta.

Le finalità che si intende perseguire nella variante generale al P.S., e per le quali in fase di Avvio del procedimento sono stati analizzati le azioni conseguenti e gli effetti territoriali attesi, si possono così esemplificare:

1 Riqualificazione delle strutture ricettive esistenti e dell’offerta turistica del Comune di Abetone;

2 Incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili;

3 Semplificazione e revisione del P.S.;

4 Adeguamento alla disciplina sovraordinata.

Nel paragrafo 4 viene descritta la consistenza della variante in oggetto, illustrando le finalità perseguite secondo i suddetti obiettivi individuati nella fase di avvio. 3. TENDENZE DEL TURISMO, DEL MERCATO LAVORO E ANDAMENTO DEMOGRAFICO

NEL COMUNE DI ABETONE 3.1 ANALISI DEL MOVIMENTO TURISTICO La tabella che segue inquadra la situazione del movimento turistico nel Quadrante montano rispetto alle principali aree della Provincia di Pistoia.

Page 6: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 5

Movimento turistico per le principali aree, Provincia di Pistoia anno 2010, variazioni percentuali sul 2009.1

Dalla lettura del “Notiziario Statistico 2011, Il movimento turistico in Provincia di Pistoia” elaborato dalla Provincia di Pistoia sulla base di dati Istat, si rileva per l’APT “Abetone-Pistoia-Montagna P.se” che nel 2010, rispetto al 2009, l’andamento del flusso turistico non è positivo e non mostra segnali di ripresa, con 130.885 arrivi (-1,11%), 392.457 presenze (-5,80%) e una permanenza media di 3 giorni, anch’essa in lieve diminuzione. Nel settore alberghiero si registrano 99.810 arrivi, pari a -0,89%, e 255.972 presenze, pari a -4,79%, con una permanenza media di 2,6 giorni (2,7 nel 2009), mentre in quello extralberghiero gli arrivi sono stati 31.075, pari a -1,80%, e le presenze 136.485, pari a -7,62%, con una permanenza media di 4,4 giorni (4,7 nel 2009). Analizzando il grafico seguente, si possono confrontare i suddetti dati con quelli dell’APT “Montecatini Terme –Valdinievole”, per i quali al contrario si registrano incrementi di arrivi, anche superiori alla media provinciale.

Fonte: Notiziario Statistico della Provincia di Pistoia – Marzo 2011

Per quanto riguarda la provenienza dei clienti, si segnala che per l’area montana dall’Italia sono arrivati 93.542 clienti, pari a -4,37% rispetto all’anno precedente, per un totale di 265.665 presenze, pari a -7,58%, con una permanenza media di 2,8 giorni, mentre dall’estero ne sono giunte 37.343, pari a +8,15%, per un totale di 126.792 presenze, pari a -1,82%, con una permanenza media di 3,4 giorni.

1 Provincia di Pistoia, “Il mercato del lavoro nella Provincia, Consuntivo 2010, Andamenti 2007-2011”

Page 7: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 6

Nell’A.P.T. “Abetone-Pistoia-Montagna P.se”, dove la componente estera è minore di quella italiana e dove l’andamento, come già detto, permane negativo, è da segnalare il trend particolarmente sfavorevole del quadrante montano (51.437 arrivi, pari a -8,31%, e 193.861 presenze, pari a -7,83%), in cui hanno pesato particolarmente i trends dei comuni di Abetone (26.793 arrivi, pari a -6,64%, e 85.834 presenze, pari a -7,11%) e Cutigliano (13.331 arrivi, -16,33%, e 49.122 presenze, -17,83%), influenzati dalle negative condizioni atmosferiche sia della stagione invernale che di quella estiva. Si rileva poi che nell’A.P.T. “Abetone-Pistoia-Montagna P.se” i clienti hanno utilizzato le strutture ricettive leggermente più a lungo (3 giorni) che nella Valdinievole, ed i giorni di permanenza sono stati in media 3,8 nel quadrante montano e 2,5 in quello metropolitano, in particolare il Comune di Abetone con 3,2 giorni. Per quanto attiene le strutture ricettive dell’A.P.T. “Abetone-Pistoia-Montagna P.se”, il settore alberghiero (65,22% delle presenze), si trova in diminuzione, principalmente a causa degli andamenti delle strutture a 3 stelle (34,37% delle presenze), in deciso decremento (57.814 arrivi, pari a -5,75, e 134.872 presenze, pari a -8,05%), e di quelle a 2 stelle (8,39%), in ulteriore flessione (11.161 arrivi, pari a -10,58%, e 32.940 presenze, pari a -18,48%). Da segnalare invece il buon andamento, anche in quest’area, degli alberghi a 5 e 4 stelle (26.547 arrivi, pari a +16,48%, e 70.942 presenze, pari a +7,31%), che qui però rappresentano solo il 18,08% delle presenze e non riescono a controbilanciare l’andamento negativo delle altre strutture nemmeno con l’apporto positivo delle presenze nelle residenze turistico-alberghiere (+28,33%). Nel settore extralberghiero (34,78%) gli agriturismi assumono la maggiore rilevanza (8,37%), segnalando un andamento positivo (7.538 arrivi, pari a +2,18%, e 32.858 presenze, pari a +6,79%), seguiti dalle case e appartamenti per vacanze (6,14%), che diminuiscono lievemente gli arrivi (2.805, -1,09%) ed aumentano le presenze (24.110, +7,07%), e dalle case per ferie (5,92%), in complessiva flessione (4.951 arrivi, pari a -8,85%, e 23.247 presenze, pari a - 3,56%). Tra le altre strutture sono da segnalare le quote dei campeggi (3,58%), in diminuzione (3.814 arrivi, pari a -23,89%, e 14.056 presenze, pari a -31,20%), dei residence (3,36%), in aumento per gli arrivi (2.148, +2,73%) ma in notevole flessione per le presenze (13.202, -44,41%), degli affittacamere (2,78%), che diminuiscono i propri arrivi (2.948, -8,79%) aumentando le presenze (10.918, +5,40%), e degli alloggi privati (2,29%), in sensibile crescita (2.670 arrivi, pari a +24,30%, e 8.982 presenze, pari a +12,12%). Il movimento di presenze turistiche proveniente dagli stati esteri risulta essere più negativo nel quadrante montano rispetto al dato provinciale (+1,35% arrivi e -3,05% presenze), dove il primo paese presente è il Regno Unito (1.432 arrivi, 6,53%, 9.088 presenze, -5,14%, e 6,3 giorni di permanenza media), seguito dalla Germania (763 arrivi, +9,78%, 3.664 presenze, +21,85%, e 4,8 giorni di permanenza), dai Paesi Bassi (562 arrivi, -9,35%, 3.562 presenze, -19,92%, e 6,3 giorni di permanenza) e dalla Polonia (384 arrivi, +180,29%, 1.661 presenze, +179,16%, e 4,3 giorni di permanenza). Scendendo al dettaglio del Comune di Abetone, “diminuiscono sia gli arrivi (- 4,44%), che le presenze (-13,03%) dall’estero, la maggioranza di queste ultime è data dalla Polonia, che con i suoi notevoli incrementi (297 arrivi, +266,67%, 1.483 presenze, +366,35%, e 5 giorni di permanenza media) supera il Regno Unito (364 arrivi, -13,13 %; 1.253 presenze, -17,35%; 3,4 giorni di permanenza media); a Cutigliano, altro Comune della Montagna Pistoiese, si presenta un trend dall’estero ugualmente in

Page 8: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 7

decremento (-3,95% arrivi e -16,51% presenze), ed è confermata ancora la prevalenza di quelle olandesi (183 arrivi, -4,69%, 1.390 presenze, - 16,47%, e 7,6 giorni di permanenza media).”2

Per quanto riguarda il movimento di turisti proveniente dalle regioni italiane, nell’A.P.T. “Abetone-Pistoia-Montagna Pistoiese” “la Toscana, pur mantenendo la sua posizione dominante con il 47,07% sul totale delle presenze, diminuisce sensibilmente gli arrivi (39.916; -5,14%) e ancor più le presenze (125.060; -10,38%), con una permanenza media di 3,1 giorni. E’ seguita a distanza ancora dal Lazio (12,96% sul totale), con 10.707 arrivi (-1,65%), 34.433 presenze (-3,79%) e 3,2 giorni di permanenza media, e dalla Lombardia (7,36%), con 9.196 arrivi (-2,67%), 19.563 presenze (-6,28%), e 2,1 giorni di permanenza media, mentre la quarta posizione è occupata dalla Campania (5,64%, con 5.154 arrivi, +10,86%, 14.982 presenze, +24,20%, e 2,9 giorni di permanenza), che supera l’Emilia Romagna (4,41%, con 5.295 arrivi, -0,24%, 11.710 presenze, -9,43%, e 2,2 giorni di permanenza), seguita dal Piemonte (3,12%, con 3.913 arrivi, +2,43%, 8.283 presenze, +11,90%, e 2,1 giorni di permanenza) che guadagna una posizione superando il Veneto (3,03%, con 3.841 arrivi, +4,12%, 8.062 presenze, +7,88%, e 2,1 giorni di permanenza). La Liguria si colloca in ottava posizione (2,72%, con 2.963 arrivi, +12,11%, 7.236 presenze, +21,06%, e 2,4 giorni di permanenza) guadagnando tre posizioni sulla Puglia (2,50%, con 2.111 arrivi, -13,80%, 6.652 presenze, -12,16% e 3,2 giorni di permanenza), sull’Umbria (2,34%, con 2.290 arrivi, - 1,97%, 6.205 presenze, -0,08%, e 2,7 giorni di permanenza) e sulla Sicilia (1,58%, con 1.344 arrivi, -24,20%, 4.196 presenze, -32,51%, e 3,1 giorni di permanenza). Con percentuali di presenze minori, in dodicesima posizione troviamo la Calabria (1.105 arrivi, +22,78%, 3.491 presenze, +22,71%, e 3,2 giorni di permanenza media), che è seguita dalla Sardegna (818 arrivi, +17,36%, 2.636 presenze, +71,84%, e 3,2 giorni di permanenza) e dalle Marche (1.294 arrivi, -9,07%, 2.630 presenze, -9,68%, con 2 giorni di permanenza), in discesa di due posizioni. La Basilicata (361 arrivi, -5,74%, 2.230 presenze, +76,42%, e 6,2 giorni di permanenza) nel 2010 supera l’Abruzzo (904 arrivi, +12,86%, 2.189 presenze, -17,77%, e 2,4 giorni di permanenza), e il Friuli Venezia Giulia (806 arrivi, +5,64%, 1.882 presenze, +29,26%, e 2,3 giorni di permanenza), mentre in diciottesima posizione si colloca la provincia di Trento (702 arrivi, +46,25%, 1.583 presenze, +56,89%, e 2,3 giorni di permanenza), seguita dalla provincia di Bolzano (366 arrivi, +21,59%, 1.037 presenze, +98,28%, e 2,8 giorni di permanenza) e dalla Valle d’Aosta (168 arrivi, +27,27%, 514 presenze, +150,73%, e 3,1 giorni di permanenza), che precede il Molise (167 arrivi, +26,52%, 383 presenze, +31,62%, e 2,3 giorni di permanenza media). All’interno della stessa area, nel quadrante montano il movimento dall’Italia si presenta in flessione (-9,32% arrivi e -8,53% presenze), principalmente a causa dell’andamento negativo della sua maggiore componente, la Toscana (60,61%), che ha registrato 28.207 arrivi (-10,02%), 101.726 presenze (-11,92%), e 3,6 giorni di permanenza media. In seconda posizione, a molta distanza (14,46%), si colloca ancora il Lazio (5.420 arrivi, -7,27%, 24.264 presenze, -4,51%, 4,5 giorni di permanenza), seguito dalla Lombardia (3,82%), con 1.862 arrivi (-11,75%), 6.405 presenze (stabili rispetto al 2009) e 3,4 giorni di permanenza, e dalla Campania (3,27%, con 1.318 arrivi, +38,01%, 5.495 presenze, +31,77%, e 4,2 giorni di permanenza media). Percentuali di presenze superiori all’1% appartengono in ordine a Emilia Romagna (2,77%, con 1.699 arrivi, - 2,02%, 4.642 presenze, -7,38%, e 2,7 giorni di permanenza media), Umbria (2,65%, con 1.487 arrivi, -4,98%, 4.453 presenze, -6,11%, e 3 giorni di permanenza), Liguria (2,52%, con 1.329 arrivi, +22,71%, 4.226 presenze, +36,81%, e 3,2 giorni di permanenza), Piemonte (1,90%, con 1.037 arrivi, +14,46%, 3.189 presenze, +41,36%, e 3,1 giorni di permanenza), Veneto (1,46%, con 853 arrivi, -0,12%, 2.454 presenze, +12,11%, e 2,9 giorni di permanenza), Puglia (1,24%, con 448 arrivi, -25,70%, 2.082 presenze, -23,29%, e 4,6 giorni di permanenza) e Sicilia (1,02%, con 300 arrivi, -28,74%, 1.707 presenze, - 9,63%, e 5,7 giorni di permanenza media).”3

Concludendo si può affermare che il calo di presenze ed arrivi per la montagna pistoiese è riconducibile soprattutto alla diminuzione di turisti italiani, ed in generale si nota che, mentre il turismo dall’estero ha visto un incremento di arrivi (+9,16%) e di presenze (+6,2%), gli arrivi e le presenze interne sono scesi rispettivamente del 2,3% e del 4,9%.

Di seguito sono riportate le tabelle contenti i dati sopra descritti.

2 Provincia di Pistoia, Notiziario Statistico, Marzo 2011 – “Il movimento turistico in Provincia di Pistoia nel 2010” 3 Provincia di Pistoia, Notiziario Statistico, Marzo 2011 – “Il movimento turistico in Provincia di Pistoia nel 2010”

Page 9: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 8

Page 10: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 9

Page 11: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 10

Page 12: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 11

Page 13: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 12

Page 14: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 13

Page 15: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 14

Denominazione Tipologia Categoria

CAMPING BUCANEVE AFFITTACAMERE AFFITTACAMERE HOTEL RESIDENCE BOSCOLUNGO ALBERGO 4 HOTEL GRANDUCA ALBERGO 3 HOTEL BELLAVISTA ALBERGO 4 EXCELSIOR ALBERGO 3 I PIONIERI ALBERGO 3 REGINA ALBERGO 3 DA TOSCA ALBERGO 2 ALPINO ALBERGO 2 PRIMULA ALBERGO 2 SPORT ALBERGO 3 TIROLO ALBERGO 2 NOEMI ALBERGO 1 ABETONE E PIRAMIDI ALBERGO 4

B & B ABETONE AFFITTACAMERE NON PROFESSIONALE

LA CASETTA CASA PER FERIE IL PINGUINO CAMPEGGIO 2

CAMPEGGIO PARCO VACANZA BUCANEVE CAMPEGGIO 2 OSTELLO PER LA GIOVENTU' OSTELLO LA SELLETTA RIFUGIO 0

MIRAMONTI RESIDENZA TURISTICO ALBERGHIERA 4

Elenco strutture ricettive del Comune di Abetone

Page 16: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 15

3.2 ANALISI DEL MERCATO LAVORO Facendo riferimento al documento “Situazione occupazionale nei comuni della Montagna Pistoiese” redatto dall’Osservatorio Provinciale sul Mercato del Lavoro, si riportano i seguenti dati: “Le persone iscritte allo stato di disoccupazione presso i Centri per l’Impiego Provinciali (dati di stock, ossia quelli che risultano iscritti allo stato di disoccupazione l’ultimo giorno del mese di riferimento) domiciliate nei comuni della Montagna Pistoiese raggiungono circa le 1.400 unità (839 donne e 576 uomini) al 31 Dicembre 2010, con un’incidenza di circa il 4,2% sul complessivo degli iscritti nella provincia. Le donne rappresentano la maggioranza degli iscritti (59%), in linea con il dato provinciale. Rispetto alle varie corti di età si rileva una minore incidenza degli under 30 (17% sul totale iscritti) ed una maggiore incidenza degli over 55 (22%) rispetto al totale provinciale, dove mediamente gli iscritti in queste fasce di età costituiscono rispettivamente una quota del 23% e del 16%.

Iscritti allo stato di disoccupazione presso i Centri per l’impiego della Provincia di Pistoia al 31 Dicembre 2010 per genere e comune di domicilio, dati di stock, valori assoluti e percentuali.

Per quanto riguarda gli avviamenti al lavoro nelle unità produttive della Montagna Pistoiese (riferendosi agli inserimenti lavorativi e non ai lavoratori avviati, quindi tenendo conto che lo stesso lavoratore può risultare avviato al lavoro più volte durante l’anno) nel 2010 risultano essere in diminuzione, con -2,5%, in controtendenza con il dato provinciale (+2%). Il 63% degli avviamenti riguarda il genere femminile (1.232 avviamenti), una quota sul totale degli avviamenti maggiore rispetto alla media provinciale (56%). Il calo registrato non appare però omogeneo nei vari comuni della montagna: in particolare nel comune di Abetone diminuiscono gli inserimenti lavorativi (-5,9%), ed in modo maggiore nel comune di Sambuca (-23%), al contrario si registra una performance leggermente positiva per Piteglio (+3,2%) e San Marcello (+4,8%).

Avviamenti al lavoro per genere e comune dell’unità produttiva nei comuni della Montagna Pistoiese, anni 2009 – 2010, valori assoluti e variazioni percentuali.

Nel 2010 il 41% degli inserimenti lavorativi nelle unità produttive della Montagna Pistoiese, 804 contratti, è avvenuto nelle attività dei servizi di alloggio e ristorazione, una quota percentuale doppia rispetto a quella registrata su tutto il territorio provinciale. Seguono la pubblica amministrazione con il 15% ed i servizi alle imprese con il 7,5% degli avviamenti, quote percentuali leggermente inferiori con quanto avvenuto sul territorio provinciale. Maggiore l’incidenza delle assunzioni nel comparto trasporti e magazzinaggio (circa il 9% contro il 3,7% provinciale). Il trend registrato dai vari rami di attività economica presenti sul territorio montano non appare del tutto allineato con quanto avvenuto nella provincia di Pistoia nel suo complesso.

Page 17: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 16

In lieve diminuzione rispetto al 2009 gli inserimenti lavorativi nelle attività alberghiere (-5%, quando a livello provinciale si registra invece un lieve aumento). In forte calo gli inserimenti lavorativi nell’edilizia (34 assunzioni, -52%), che registrano invece un lieve recupero a livello provinciale (+3%) . Aumentano di un 30% le assunzioni nelle attività manifatturiere (+27% nella provincia), del 12% nel commercio (+21% nella provincia), e raggiungono un +38% i contratti nel comparto dei trasporti (+25% a livello provinciale).

Va evidenziato che pressoché la quasi totalità degli avviamenti al lavoro è a termine. La precarietà del lavoro sembra accentuarsi nel territorio montano: la percentuale dei contratti a termine stipulati è del 96%, superiore di circa otto punti percentuali alla quota registrata sul territorio provinciale (88,7%). Nel 2010 soltanto 75 contratti, circa quattro su cento, sono stati firmati a tempo indeterminato, contro l’11% della provincia. Rispetto alla media provinciale è maggiore la quota degli avviamenti a tempo determinato (60% contro il 54,6% provinciale) ed “a chiamata” (17,3% contro l’8% provinciale). 3.3. ANDAMENTO DEMOGRAFICO Di seguito viene aggiornato ed analizzato l’andamento demografico e le tendenze in atto nel breve periodo trascorso dalla data di adozione del Piano Strutturale, avvenuta nel 2008, ad oggi, riprendendo i dati dal documento “Notiziario statistico della Provincia di Pistoia – I movimenti demografici nei comuni della provincia di Pistoia nel 2010 – Agosto 2011”.

Il trend evolutivo della popolazione provinciale ha raggiunto il massimo livello nel 2007, a causa del movimento migratorio dall’estero e in particolare dalla Romania, mentre negli anni successivi tale fenomeno si è molto attenuato.

Nel 2010 il numero dei residenti raggiunge complessivamente in Provincia al 31 dicembre le 293.061 unità, di cui 140.626 maschi e 152.435 femmine, con un aumento di sole 953 persone, e con un tasso di crescita totale (tasso di crescita naturale + tasso migratorio) di 3,3 per mille residenti (5,2‰ nel 2009), inferiore a quello toscano (5,3‰) e nazionale (4,7‰). Tale modesto incremento deriva dalla somma di una crescita naturale (tasso di natalità – tasso di mortalità) negativa (-1,9‰; Toscana – 2,4‰; Italia –0,4‰) e di un tasso migratorio totale analogo a quello nazionale (5,2‰), ma minore sia rispetto all’anno precedente (6,8‰) che a quello toscano (7,6‰).

A livello territoriale la popolazione nel 2010 è cresciuta in maniera leggermente superiore nell’area pistoiese (170.987 unità, pari a 3,4‰), con incrementi nel quadrante metropolitano (155.070 unità, +4,2‰) e decrementi in quello montano (15.917 unità, - 4,7‰), che in quella della Valdinievole (122.074 unità, pari a +3,1‰). In dettaglio e in ordine di entità, nell’area pistoiese aumentano la propria popolazione i comuni di Pistoia (da 90.147 a 90.288, +1,6‰), Quarrata (da 25.286 a 25.379, +3,7‰), Agliana (da 16.814 a 17.076, +15,5‰), Serravalle (da 11.464 a 11.561, +8,4‰), Montale (da 10.709 a 10.766, +5,3‰), Piteglio (da 1.837 a 1.840, +1,6‰) e Abetone (da 692 a 697, +7,2‰). In diminuzione risultano essere altri comuni della Montagna Pistoiese, quali San Marcello (da 6.871 a 6.818, -7,7‰), Marliana (da 3.239 a 3.233, -1,9‰), Sambuca (da 1.766 a 1.749, -9,7‰) e Cutigliano (da 1.587 a 1.580, -4,4‰).

Il decremento delle nascite rispetto all’anno precedente è avvenuto principalmente nell’area della Valdinievole (da 1.083 a 1.025, pari a -5,36%) mentre l’area pistoiese chiude in positivo (da 1.472 a 14.483, +0,75%), con incrementi nel quadrante metropolitano (da 1.364 a 1.379; +1,10%) e diminuzioni in

Page 18: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 17

quello montano (da 108 a 104, - 3,70%). Il tasso di natalità provinciale, passato dall’8,8‰ all’8,6‰, è più elevato nell’area pistoiese (8,7‰), dove è fisiologicamente maggiore nel quadrante metropolitano (8,9‰) rispetto a quello montano (6,5‰), che nella Valdinievole (8,4‰).

Il numero dei morti diminuisce in tutta l’area pistoiese (da 1.879 a 1.804, -3,99%), e maggiormente nel quadrante montano (da 261 a 231, -11,49%) che in quello metropolitano (da 1.618 a 1.573, -2,78%), mentre aumenta nella Valdinievole (da 1.155 a 1.260, +9,09%). Il tasso di mortalità dell’Area pistoiese (10,6‰, di cui 14,5‰ nel quadrante montano e 10,2‰ in quello metropolitano) rimane però ancora leggermente superiore a quello della Valdinievole (10,3‰), con valori comunali in significativo aumento a San Marcello (da 16,1‰ a 17,1‰), Chiesina Uzzanese (da 10,2‰ a 14,9‰), Marliana (da 11,5‰ a 13,9‰), Larciano (da 8‰ a 12,4‰), Buggiano (da 9,3‰ a 11,6‰) e Monsummano (da 7,5‰ a 9,4‰). Il tasso di mortalità diminuisce invece particolarmente a Uzzano (da 8,1‰ a 7,1‰), Montale (da 10,5‰ a 8,9‰), Sambuca (da 21,6‰ a 9,7‰), Piteglio (da 20,1‰ a 9,8‰), Abetone (da 13‰ a 11,5‰) e Cutigliano (da 18‰ a 16,4‰).

Tali valori generano tassi di crescita naturale positivi per Agliana (2,8‰), Uzzano (2,3‰), Serravalle (1‰), Quarrata (0,7‰) e Montale (0,3‰), con Ponte Buggianese uguale a 0‰, e negativi per tutti gli altri comuni, con flessioni particolarmente significative a San Marcello (-12,1‰), Cutigliano (-11,4‰), Chiesina Uzzanese (-6,5‰), Abetone (- 5,8‰), Buggiano (-4,8‰) e Marliana (-4,6‰).

La lieve diminuzione di iscrizioni anagrafiche si articola in valori pressoché costanti nell’Area pistoiese (da 5.193 a 5.222, +0,56%), con variazioni negative nel quadrante montano (da 570 a 536, -5,96%) e positive in quello metropolitano (da 4.623 a 4.686, +1,36%), e in diminuzione nella Valdinievole (da 5.135 a 5.006, -2,51%).

I maggiori tassi migratori si registrano quindi a Larciano (14‰), Abetone (13‰), Agliana (12,6‰), Monsummano (11,3‰), Montecatini (7,6‰), Serravalle (7,4‰), Cutigliano (6,9‰) e Pescia (5,5‰), con valori positivi inferiori al 5‰ per i rimanenti comuni e negativi per Pieve a Nievole (-8,3‰), Sambuca (-8‰) e Chiesina Uzzanese (- 5,8‰).

Per quanto riguarda la distribuzione della popolazione straniera sul territorio, la maggioranza risiede nell’area pistoiese (53,44%) ed in particolare nel quadrante metropolitano (50,13%), ma la percentuale sul totale della propria popolazione (8,5%) è inferiore a quella della Valdinievole (10,3%). Le percentuali maggiori si registrano a Montecatini (18,5%), Pescia (10,5%), Quarrata (10,4%), Chiesina Uzzanese (9,9%), Lamporecchio (9,7%) e Massa e Cozzile (9,2%). Le percentuali minori si registrano invece a Cutigliano (3,6%), San Marcello (4,8%), Abetone (5%), Piteglio (5,7%), Montale (5,9%) e Buggiano (6,8%), con Pistoia che registra l’8,9% e i rimanenti comuni che si attestano intorno al 7-8%.

Per quanto attiene in modo specifico il Comune di Abetone, il dato aggiornato al 2011 di unità residenti al 31 dicembre è di 686, si assiste pertanto ad una diminuzione, da 697 a 686 unità, con una percentuale del - 15,7‰.

Fonte: Comune di Abetone

Residenti del Comune di Abetone al 31.12.2008 696 al 31.12.2009 692 al 31.12.2010 697 al 31.12.2011 686

Page 19: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 18

4. LA VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE 4.1 RIQUALIFICAZIONE DELLE STRUTTURE RICETTIVE ESISTENTI E DELL’OFFERTA TURISTICA DEL COMUNE DI ABETONE Come già detto, le mutate condizioni sopraggiunte nell’ambito del turismo, settore caratterizzante l’economia comunale abetonese, hanno portato la nuova Amministrazione Comunale a rivedere la strategia dello sviluppo del territorio, al fine di agire in modo più incisivo per contrastare le tendenze negative in atto, comuni a molte località turistiche. Considerando la situazione critica generale che attraversa il settore del turismo, crisi che investe in generale tutta l’economia del paese, analizzate nel caso specifico per la Montagna Pistoiese e per il Comune di Abetone nel precedente paragrafo 3.1, il calo di affluenza turistica invernale ed estiva si può imputare all’inadeguatezza delle strutture ricettive esistenti e alla loro mancata modernizzazione. E' importante rilevare inoltre il fatto che un buon andamento del flusso turistico ed il funzionamento a pieno ritmo degli alberghi costituisce un volano per tutte le attività economiche presenti nel Comune, siano attività commerciali quali bar, locali notturni, negozi, che per la produzione di prodotti tipici locali, acquistabili dai turisti. Le tendenze odierne del turismo richiedono attrezzature e servizi turistici di qualità più elevata rispetto al passato e sicuramente inserite in un contesto adeguatamente dotato di attrezzature per il benessere ed il tempo libero. Per questi motivi è necessario incentivare la riqualificazione ed il recupero delle strutture alberghiere e ricettive, per renderle più accoglienti e funzionali a fronte di una domanda che tende sempre più ad orientarsi in funzione della qualità dell’accoglienza, rispetto alle più generali attrattive turistiche della località. Il passaggio da un turismo "mordi e fuggi", incentrato solo sul weekend, ad un turismo di medio/lungo periodo, consentirebbe lo sviluppo di un’offerta più sostenibile economicamente da parte di tutte le attività del territorio, incentivando l'occupazione e riportando l’Abetone ad essere un centro di aggregazione per l’intera Montagna Pistoiese, dove le attività di ristorazione ed i locali possano esercitare la loro attrattiva a beneficio non solo dei turisti, ma anche di tutti gli abitanti dei Comuni limitrofi. Nell’ultimo periodo l’Amministrazione comunale ha ricevuto un incremento di richieste da parte degli albergatori per poter trasformare una parte della struttura alberghiera in unità immobiliari vendibili singolarmente, come residenze turistiche private, al fine di poter finanziare con la loro vendita la ristrutturazione della propria struttura ricettiva, considerata la difficoltà per accedere ai servizi di finanziamento bancari. Con la Variante al P.R.G. approvata con D.C.C. n° 55 del 17/11/2011, relativa all’art. 10 delle N.T.A. “Zone di completamento corrispondenti a edifici turistico ricettivi esistenti – sottozone T1”, sono stati incentivati gli interventi di ristrutturazione e di ammodernamento delle strutture turistico - ricettive esistenti, autorizzando la modifica di destinazione d’uso a residenziale di parte delle volumetrie turistiche per una quota massima del 22% della SUL esistente. In tale atto è stata rimandata alla variante al P.S. in oggetto la rimodulazione del dimensionamento di piano, permettendo tali interventi fino al raggiungimento del dimensionamento del Piano Strutturale attuale. Di conseguenza nella presente variante il dimensionamento di piano verrà rimodulato tra la destinazione turistico-ricettiva e quella residenziale, in particolare nelle residenze turistiche private, che costituiscono una parte importante della struttura turistica complessiva del Comune di Abetone, fermo restando che la superficie complessiva di piano rimane invariata rispetto al vigente Piano Strutturale. In quest’ultima destinazione urbanistica si ricomprendono anche le CAV (Case Appartamenti per Vacanze), disciplinate dalla L.R. n. 42 del 23/03/2000, e dal rispettivo regolamento di attuazione approvato con DPGRT 18/r del 23 aprile 2001 e modificato con DPGRT 46/r del 7 agosto2007 e puntualmente definite dalla Circolare di chiarimenti approvata con DRT 289 del 23/04/2007. La scelta dell'Amministrazione si è resa necessaria tenuto conto sia della necessità irrinunciabile di stimolare ed incentivare la riqualificazione e la nuova costruzione di strutture turistico ricettive, come già detto, sia di coltivare una forma di turismo, quello delle seconde case, che da sempre riveste una grande importanza nel complesso dell’offerta turistica abetonese, ma allo stesso tempo di assoggettarlo alle direttive impartite dalla Regione Toscana per favorire l’emersione e lo sviluppo del turismo legato agli affitti stagionali delle seconde case, favorendo lo sviluppo delle CAV (Case ed appartamenti per vacanza) codificate nel suddetto Regolamento d’attuazione del Testo Unico Regionale sul Turismo n. 42/2000, che assoggetta i possessori delle seconde case edificate o destinate ai fini turistici ad una gestione turistica unitaria tipo RTA, in modo da stimolarne una maggiore fruibilità turistica con innegabili benefici per tutto l’indotto economico della zona. In quest’ottica può sembrare un controsenso consentire una riduzione della superficie alberghiera a beneficio della realizzazione di residenze da destinare a CAV ma, razionalmente, si evidenzia che per le caratteristiche intrinseche della conduzione alberghiera di una struttura collocata in una località sciistica

Page 20: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 19

come l’Abetone, caratterizzata da una forte stagionalità turistica legata essenzialmente alla presenza della neve, l’ammortamento degli investimenti necessari per la costruzione o ristrutturazione di strutture alberghiere richiede tempi eccessivamente lunghi e comunque un alto rischio d’impresa, anche in relazione all’attuale situazione economica ed alle caratteristiche del credito bancario, come evidenziato anche da un apposito studio effettuato dalla Facoltà di Economia dell’Università degli Studi di Firenze sotto il coordinamento scientifico del Prof. Lorenzo Gai, allegato alla documentazione di Avvio del Procedimento. In tale studio si evidenzia che l’andamento dei finanziamenti alle imprese alberghiere del Comune di Abetone, non osservato direttamente per indisponibilità dei dati, ma assimilabile a quello della provincia di Pistoia per i settori delle costruzioni e dei servizi nel periodo 2009-2011, tenuto conto della dinamica delle presenze turistiche nelle destinazioni di montagna, presenta una riduzione, segnalando “una decisa cautela da parte delle banche ad erogare credito alle piccole imprese e alle famiglie produttrici, coerente con la crisi in atto e con le difficoltà di approvvigionamento della liquidità”. Consentire, nell’ambito degli interventi di edificazione e ristrutturazione alberghiera, la realizzazione di volumetrie residenziali immediatamente vendibili, ma comunque assoggettate ad una gestione turistica, costituisce l’incentivo alla realizzazione di questo tipo di interventi creando la base economica sulla quale conferire maggiore sicurezza ad un investimento di tipo alberghiero nella località sciistica dell’Abetone. A tutela dell’utilizzazione turistica delle ulteriori Residenze Turistiche Private previste, si pone un vincolo decennale sulla loro gestione unitaria in forma di CAV (Case Appartamenti per Vacanze), secondo quanto disposto dalla L.R. n. 42 del 23/03/2000, e dal rispettivo regolamento di attuazione approvato con DPGRT 18/r del 23 aprile 2001 e modificato con DPGRT 46/r del 7 agosto2007, possibilmente in maniera collegata con la struttura alberghiera costruenda o di ampliamento, determinando di fatto un ampliamento dell’offerta turistica che, oltre ad assolvere ad esigenze diverse, garantisce la qualità dei servizi turistici legati alla conduzione alberghiera anche per gli affitti settimanali, mensili o addirittura stagionali degli appartamenti annessi alle strutture ricettive, inserendo le nuove residenze in un contesto di fruizione turistica dal quale altrimenti sarebbero state marginalizzate se non addirittura escluse. In sintesi questo tipo di interventi consentirà il raggiungimento di due obiettivi fondamentali ed economicamente sinergici fra loro: creare le condizioni economiche per la ristrutturazione, ammodernamento e nuova edificazione alberghiera prevedendovi la realizzazione di nuovi e qualificanti servizi aggiuntivi, quali attività commerciali, per la ristorazione, per il relax, il fitness ed il wellness; Consentire di coltivare un segmento turistico importante per Abetone legato alle seconde case, ma inserendolo in un contesto di fruizione e di sviluppo turistico non avulso dal turismo alberghiero, ma sinergico con esso e con la fruizione dei servizi realizzati ed offerti dagli alberghi per la propria clientela. La variante in oggetto quindi modifica il dimensionamento di piano, precisando che il totale complessivo rimane invariato, senza prevedere ulteriore consumo di suolo. In base alle analisi condotte, è stato ritenuto opportuno, in analogia a quanto già consentito agli alberghi esistenti con la precedente variante al PRG sopracitata, assegnare il 22% della superficie turistica (mq. 34.821,34) a residenze turistiche private, per mq. 7.760,70. 4.2. DIMENSIONAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE AL PS In conformità con la documentazione relativa all’Avvio del procedimento, si riportano i vari passaggi seguiti per il calcolo della nuova tabella di dimensionamento del piano: Verifica dimensionamento piano strutturale approvato con D.C.C. n. 9 del 3 marzo 2009, con distinzione delle destinazioni d'uso direzionale, commerciale e turistico, come prescritto dal D.P.G.R. 9 febbraio 2007, n. 3/R, aggregate attualmente in unico dato. Tale distinzione è stata effettuata deducendola dalle schede presenti nella Valutazione Ambientale strategica e dai dati contenuti nelle schede di riferimento contenute nella Valutazione integrata del PS vigente. Dall’analisi effettuata si evince che: Nell’UTOE 1 Sistema del turismo bianco, UTOE 2 Sistema poderale della Secchia e del Bicchiere, UTOE 5 Area Urbanizzata dell’Abetone, tali percentuali risultano essere del 15% direzionale, 20% commerciale, 65% turistico; nell'UTOE 4 Valle delle Pozze, non sono state fornite indicazioni ma si ritiene di assumere le stesse percentuali; Nell'UTOE 3 Valle del Sestaione di 600 mq. sono interamente destinati a turistico.

Page 21: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 20

DIREZIONALE 9.291,15

COMMERCIALE 12.388,20

TURISTICO RICETTIVO 40.861,65

Totale S.U.L. Mq 62.541,00 Il Piano Strutturale vigente ha esplicitamente confermato i Piani Attuativi previsti dal vigente PRG. Dalla verifica effettuata è emerso che il Piano Strutturale, per quanto riguarda il piano attuativo denominato "Abetone centro", diversamente dagli altri, è stato inserito con una previsione generica di mq. 30.666,67, senza specificare le destinazioni d'uso ammesse. E' perciò stata recuperata la scheda del PRG relativa al piano attuativo e verificato il calcolo puntuale delle superficie per ogni destinazione. Fra le destinazioni d'uso previste vi erano le residenze turistiche private, indicate nel dimensionamento di Piano Attuativo insieme alle RTA nella destinazione turistica. Si è pertanto dovuto procedere alla loro suddivisione, assegnando ad esse mq. 2400,00, ritenendo che tali superfici siano state considerate nel turistico. Si ritiene pertanto opportuno correggere tale errore materiale, diminuendo la superficie a destinazione turistica di mq 2.400 e trasferendola alla sua destinazione effettiva, di residenze turistiche private. Viene recepita nella tabella di dimensionamento la modifica introdotta dalla Variante al P.R.G. relativa all’art. 10 bis delle N.T.A., nella quale è stato consentito il cambiamento di destinazione d’uso da turistico a residenziale e casa vacanza nella misura del 22%, per un totale di superficie di mq 3.640,31. Di conseguenza avremo una diminuzione di mq. 3.640,31 della previsione turistica ed un pari aumento nelle residenze turistiche private. Si arriva infine all’intervento previsto dalla presente variante, di permettere la trasformazione di una quota del 22% della destinazione turistico ricettiva per gli interventi di nuova costruzione o di ampliamento di alberghi, in residenze turistiche private, assimilabili a Case Appartamenti Vacanze. A tutela di tale utilizzazione, si pone un vincolo decennale sulla gestione unitaria delle Cav con la struttura alberghiera costruenda o di ampliamento. S.U.L. TURISTICO RICETTIVO 40.861,65 correzione errore materiale - 2.400,00 Var. art. 10 bis PRG - 3.640,31 Totale S.U.L. Mq 34.821,34 22% di 34.821,34 = Mq 7.660,70 RESIDENZE TURISTICHE PRIVATE CON VINCOLO DECENNALE

Page 22: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 21

Pertanto il dimensionamento di piano viene variato come si evidenzia nella seguente tabella:

DIMENSIONAMENTO DELLA VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE

DESTINAZIONE PREVISIONE DI P.S.

a) b) c) =a)+b) Alloggi Previsioni Previsioni TOTALE (80mq/al) PS di Variante Previsioni N

vigente al P.S. Variante PS

S.U.L. S.U.L. S.U.L. Mq Mq Mq

RESIDENZIALE 10.575,00 - 10.575,00 132,19 RESIDENZE Alloggi TURISTICHE (50mq/al)

PRIVATE 9.147,70 N Correzione errore materiale 2.400,00

Libere da vincoli (Var. PRG) 3.640,31

Con vincolo decennale a gestione unitaria a CAV (22%)

7.660,70

11.547,70 11.301,01 22.848,71 456,97

DIREZIONALE 9.291,15 0,00 9.291,15 *****

COMMERCIALE 12.388,20 0,00 12.388,20 *****

TURISTICO RICETTIVO 40.861,65 - 2.400,00 - 3.640,31 - 7.660,70 38.461,65 - 11.301,01 27.160,64 *****

SERVIZI ED ATTREZZATURE ED ATTREZZATURE CONNESSE ALL'ESERCIZIO DELLO SCI 28.000,00 0,00 28.000,00 *****

PRODUTTIVO 10.000,00 0,00 10.000,00 *****

Page 23: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 22

Il dimensionamento degli standards del piano si riporta la tabella seguente:

DIMENSIONAMENTO DI VARIANTE AL PIANO STRUTTURALE DESTINAZIONE ESITENTE PREVISIONE

DI P.S. INCREMENTO (*) PREVISIONE DI P.S.(*) STANDARD

DA PREVISIONI DI P.S.

RESIDENZIALE

a) Abitanti al 2001 N

b) Abitanti Previsti di PS N

c)=b)-a) Abitanti Incremento N

a) Interventi residui di P.R.G. S.U.L. Mq

b) Previsioni di P.S. S.U.L. Mq

c)=b)-a) Totali previsioni di P.S. S.U.L. Mq

Alloggi (80mq/al) N

Servizi 8,5mq/ab Mq

Verde 10,0MQ/ab Mq

Parcheggi 8mq/ab Mq

705,00 916,50 211,50 830,00 8.921,87

9.745,00 132,19 1.797,75 2.115,00 1.692,00

RESIDENZE TURISTICHE PRIVATE

a)* Interventi residui di P.R.G. S.U.L. Mq

b) Previsioni di PS S.U.L. 3 mq/Pt Mq

Parcheggi esistenti 33.000 Mq

11.547,70 11.301,01 22.848,71 456,97

COMMERCIALE DIREZIONALE TURISMO

a) Presenze al 31.12.2006

b) Previsioni di PS Presenze (Pt)

c)=b)-a) Presenze in incremento

a) Interventi residui di P.R.G. S.U.L. Mq

b) Previsioni di PS S.U.L. 3 mq/Pt Mq

c)=b)-a) Totali previsioni di P.S. S.U.L. Mq

Verde 8,0MQ/Pt Mq

Parcheggi 2,5mq/Pt Mq

104.235 125.082 20.847 23.755,43 52.893,12 27.484,55 ***** ***** 166.776,00 52.117,50

SERVIZI ED ATTREZZATURE CONNESSI ALL'ESERCIZIO DELLO SCI

a) Presenze + Arrivi al 31.12.2006

b) Previsioni di PS Presenze + Arrivi (Pt)

c)=b)-a) Presenze + Arrivi in incremento

a) Interventi residui di P.R.G. S.U.L. Mq

b) Previsioni di PS S.U.L. 1 mq/Pt Mq

c)=b)-a) Totali previsioni di P.S. S.U.L. Mq

Verde 8,0MQ/Pt Mq

Parcheggi 2,5mq/Pt Mq

140.000 168.000 28.000 25.905,73 28.000,00 2.094,27 ***** ***** 224.000,00 70.000,00

PRODUTTIVO

a) Interventi residui di P.R.G. S.U.L. Mq

b) Previsioni di PS S.U.L. Mq

c)=b)-a) Totali previsioni di P.S. S.U.L. Mq

Servizi 25% S.U.L. Mq

Verde 25% S.U.L. Mq

Parcheggi 30% S.U.L.. Mq

****** ***** ***** 7.920,00 10.000,00 2.080,00 ***** 2.500,00 2.500,00 3.000,00 Il P.S. determina le quantità di spazi pubblici necessari al soddisfacimento degli standards urbanistici relativi al DM 2/4/68 ed All’art. 68 del P.T.C. approvato con D.C.P. 21 aprile 2009, n.123, che prevede per l’intero territorio comunale uno standard minimo di 24 mq/abitante. Il dimensionamento di verde e sport risulta essere ampiamente verificato in quanto il territorio dell’ Abetone è coperto per la maggior parte da boschi e zone verdi, che quindi non necessitano di alcun incremento ai fini della verifica degli standards, stessa cosa per gli impianti sportivi, per i quali solo con le piste da sci si copre ampiamente il fabbisogno di attività sportive. Ad esse sono poi legati tutti gli sport del turismo bianco ed anche a tutti gli sport praticati nel periodo estivo, che pertanto debbono essere riqualificati nel senso che necessitano di ammodernamento, e adattamento alle nuove esigenze del turismo attuale e degli sportivi in generale, ma sono strutture già presenti in loco. I servizi sono quelli meno presenti, come in tutti i territori montani sono sfavoriti sotto questo punto di vista, ma sono comunque assicurati i servizi essenziali alla persona, come centri medici, scuola, ufficio postale, ecc come si evince dalla tavola del sistema funzionale dei servizi. Il presente PS si pone pertanto l’obiettivo di mantenere i servizi presenti sul territorio, e di incrementare quelli che sono attualmente poco usufruibili per diverse motivazioni. I parcheggi sono sicuramente lo standard più in deficit, in quanto le numerose presenze turistiche sia estive che invernali, hanno determinato la necessità di un gran numero di parcheggi, ad oggi difficilmente reperibili, considerando che le zone principali dove dovrebbero trovarsi

Page 24: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 23

sono a ridosso della strada principale e pertanto non è facile trovare spazi adeguati alla realizzazione dei parcheggi necessari. Rispetto a quando è stato approvato il PS la situazione è leggermente migliorata, ma la presente variante si pone sempre l’obiettivo che sull’intero territorio comunale debbano essere raggiunte superfici che si avvicinino a quelle necessarie per le presenze estive. 4.3. INCENTIVAZIONE DELLE FONTI ENERGETICHE RINNOVABILI E’ stato fatto l’aggiornamento delle N.T.A. relativamente alla sostenibilità dello sviluppo del territorio, integrate con quanto previsto dalla normativa specifica, dalle “Linee guida per la valutazione della qualità ambientale ed energetica degli edifici in Toscana” e dagli artt. 69-73 della Disciplina di Piano del PTCP. L’obiettivo è quello di favorire l’impiego di risorse energetiche locali rinnovabili, l'aumento dell'efficienza energetica degli edifici, dei nuovi insediamenti e dei trasporti. Promuovere la certificazione energetica degli edifici, la riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente ed individuare nell’edilizia pubblica e sociale-residenziale comparti prioritari per la sostenibilità energetica. Valutando la sostenibilità delle proprie previsioni, si intende valorizzare il risparmio energetico e l'impiego di fonti energetiche rinnovabili per il riscaldamento, il raffrescamento, la produzione di acqua calda sanitaria, l'illuminazione, teleriscaldamento. c) Le nuove urbanizzazioni e gli interventi di ristrutturazione urbanistica dovranno prevedere il ricorso obbligatorio a fonte energetica rinnovabile per soddisfare almeno il 60% dell’energia necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria ed il 30% dell’energia necessaria alla climatizzazione. Negli interventi edilizi di nuova costruzione, sostituzione edilizia o ristrutturazione edilizia si deve prevedere che almeno il 60% dell’energia necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria provenga da fonti energetiche rinnovabili. Al fine di raggiungere i minimi stabiliti dal presente comma è ammessa l’acquisizione di quote corrispondenti di impianti collettivi o pubblici. d) Per gli edifici industriali-artigianali, di nuova costruzione, sostituzione edilizia o soggetti a ristrutturazione con modifica o inserimento di nuovi impianti, si prevede l’uso di impianti di produzione di energia basati sull’utilizzo di impianti di cogenerazione o fonti di energia rinnovabile, fino al soddisfacimento di almeno il 30% del fabbisogno di energia elettrica ed il 60 % del fabbisogno per la produzione di acqua calda sanitaria. Al fine di raggiungere i minimi stabiliti dal presente comma è ammessa l’acquisizione di quote corrispondenti di impianti collettivi o pubblici. e) Negli edifici industriali e artigianali di nuova costruzione, sostituzione edilizia o soggetti a ristrutturazione con modifica o inserimento di nuovi impianti, si prevede che venga realizzato un impianto fotovoltaico. Al fine di raggiungere i minimi stabiliti dal presente comma è ammessa l’acquisizione di quote corrispondenti di impianti collettivi o pubblici. La norma si applica ad edifici ed ampliamenti di essi non inferiori a 100 mq. f) Gli Strumenti della pianificazione territoriale comunale possono prevedere nuovi insediamenti turistici, fuori dalle aree già individuate, a condizione che sia dimostrato l’impatto zero in termini di consumi delle risorse, produzione di rifiuti, approvvigionamento idrico ed energetico. g) Per tutte le categorie di edifici, così come classificati in base alla destinazione d'uso all'articolo 3 del D.P.R. 26 agosto 1993, n. 412, nel caso di edifici di nuova costruzione e nei casi di ristrutturazione di edifici esistenti, si dovranno seguire le prescrizioni minime di efficienza energetica contenute nel DPR 59/2009; h) In merito alla possibilità di collocare impianti ed infrastrutture per la produzione o il trasporto di energia solare, nelle “aree di crinale a naturalità diffusa”, si ricordano le disposizioni dell'Allegato A della L.R. n.11/2011 (“Disposizioni in materia di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di energia. Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005, n. 39 “Disposizioni in materia di energia” e alla legge regionale 3 gennaio 2005, n. l “Norme per il governo del territorio”) recentemente aggiornate con la L.R. n.63 del 13 Novembre 2012 (Modifiche alla legge regionale 21 marzo 2011, n. 11). i) Relativamente all'istallazione di impianti eolici si richiamano i contenuti di cui all'art.34 bis comma 6) della implementazione del P.I.T. (Disciplina dei beni paesaggistici, Allegato A, Elaborato 2), adottato con D.C.R. n.32 del 19 Giugno 2009, che vieta la localizzazione di aerogeneratori con altezza al rotore superiore a venticinque metri e di altre tipologie di impianti eolici di identica dimensione nei “siti di interesse archeologico, degli ambiti di tutela dei monumenti e dei centri antichi, delle aree dichiarate di notevole interesse pubblico di cui all’articolo 136 del Codice (D.Lgs n.42/2004)”.

Page 25: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 24

l) Per tutti i tipi di impianti consentiti all'interno delle aree di notevole interesse pubblico ai sensi del D. Lgs.42/2004, come nel caso del sistema delle aree di crinale a naturalità diffusa del Monte Gomito e delle Tre Potenze, si richiamano i contenuti Sezione 4 della Scheda di Paesaggio n.5 “Montagna Pistoiese” che, per tali interventi ricadenti all'interno del DM n. 268 del 19/09/1951 prevede, come obiettivi di tutela, che “nella progettazione di impianti di produzione di energia rinnovabile, tali valori espressi dal vincolo, dovranno costituire elementi di riferimento nella valutazione, ovvero indicatori che rappresentano gli obiettivi e che misurano gli effetti”. 4.4. SEMPLIFICAZIONE E REVISIONE DEL P.S. L’apparato normativo e cartografico del Piano Strutturale è stato totalmente rivisitato per renderlo più attinente ai nuovi indirizzi dell’Amministrazione Comunale, per adeguarlo alla variante del PTC, alla disciplina paesaggistica del PIT ed alla nuova normativa regionale in vigore, semplificandone la struttura sia per adeguare il più possibile il perimetro del sistema insediativo alla classificazione e ripartizione catastale del territorio, sia per consentire una più appropriata distribuzione e rimodulazione degli standard, dei dimensionamenti edilizi sull’intero comune, per il quale viene rivista anche la ripartizione in 5 UTOE, considerate eccessive per l’esiguo territorio comunale, che viene ricompreso in un’unica UTOE. La struttura delle norme è stata ridefinita, evidenziando la parte statutaria dalla parte strategica dello sviluppo del territorio, così come previsto dalla vigente normativa, ma anche ai fini di una migliore gestione dello strumento da parte dei tecnici comunali e della cittadinanza in genere. A seguito dell’accoglimento di alcune osservazioni pervenute, sono state fatte delle modifiche alle norme, implementate in alcune parti, come suggerito nei contributi pervenuti dalla Regione Toscana e dalla Soprintendenza dei Beni Culturali di Firenze, e dalla Forestale. Gli elaborati grafici di variante vengono uniformati nella scala, utilizzando una nuova veste grafica, adeguandole alla cartografia Carta Tecnica Regionale 1:10.000 più recente. Il precedente P.S. infatti risulta essere concepito su basi cartografiche a scala diversa (1:5.000, 1:10.000, 1:25.000). I contenuti delle tavole inoltre sono stati semplificati, eliminando inutili ripetizioni, e rielaborando le legende, al fine di evitare inutili ripetizioni dei tematismi che si ritrovavano spesso riportati più volte in tavole diverse. 4.4.1. Modifiche alle UTOE Il P.S. in vigore suddivideva il territorio comunale in 5 Unità Territoriali Organiche Elementari. L’individuazione delle UTOE sono utili per stabilire le funzioni generali ed i limiti massimi dell’eventuale sviluppo volumetrico, con la relativa disciplina di regolamentazione, nonché delle infrastrutture e dei servizi necessari. A titolo esplicativo si riporta dal paragrafo 6.5 della Relazione Generale del vigente P.S.: “- U.T.O.E. n. 1 : del Sistema del Turismo Bianco che comprende il territorio comunale occupato da tutti gli impianti e le piste attualmente in funzione; - U.T.O.E. n. 2 : del Sistema poderale della Secchia e del Bicchiere che è caratterizzata dalla presenza delle aree agroforestali della montagna pistoiese; - U.T.O.E. n. 3: della Valle del Sestaione caratterizza da aree a vocazione territoriale naturalistica da conservare e che ben si prestano per un utilizzo a fini turistici e per il tempo libero. - U.T.O.E. n. 4 : della Valle delle Pozze; - U.T.O.E. n. 5 : dell’Area urbanizzata dell’Abetone. Questo tipo di suddivisione garantisce l’esigenza di non interessare in fase di espansione, aree di rilevante e delicata morfologia paesaggistica, distinguendo a priori le zone con vocazione urbana da quelle con vocazione naturalistica”. In considerazione dell’esigua estensione del territorio comunale, della sua omogeneità morfologica e della preponderante polarità insediativa del Capoluogo, si individua un’unica UTOE all’interno dei limiti amministrativi, comprendente l’intero territorio comunale, così definita sulla base delle connotazioni insediative, funzionali, storiche e morfologiche. Considerata la limitata dimensione del Comune di Abetone, di circa 31.25 Kmq, e la natura montana del suo territorio, scarsamente urbanizzato, con altitudine variabile tra gli 828 m del Ponte di Rivoreta e i 1940 m del monte delle Tre Potenze, si ritiene opportuno fare riferimento, per la definizione dell’entità delle trasformazioni fisiche e funzionali ammissibili, ad un’unica UTOE, anziché le 5 del P.S. vigente. A tal proposito si rileva che le aree con vocazione naturalistica sono tutelate e disciplinate comunque dalle norme, nel Sistema Funzionale Ambientale, stante la modifica del numero dell’UTOE. VIABILITA’ Per quanto riguarda le previsioni, viene tolto il tracciato della ferrovia, in quanto allo stato attuale tale intervento non è programmato in nessun strumento della pianificazione territoriale sovraordinato, e vengono leggermente modificate le previsioni relative alla viabilità.

Page 26: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 25

4.4.2. LIMITE DEL SISTEMA INSEDIATIVO Il limite del sistema insediativo è stato adeguato alla cartografia più recente, alle vecchie previsioni del PRG, alla ripartizione catastale ed alle nuove previsioni che l’Amministrazione Comunale ha voluto inserire. Si precisa che sono state considerate nel limite del sistema insediativo le aree di inserimento servizi e infrastrutture, che per mero errore materiale non erano state inserite graficamente tra tali aree negli elaborati grafici del PS. Gli scostamenti rispetto al limite del P.S. vigente danno come risultato una superficie pressoché uguale a quella delineata dal perimetro del sistema urbano del vigente PS, non di rilevante entità. Da riscontri effettuati con gli strumenti Gis, risulta che il sistema insediativo di variante, rivisto con la presente variante, risulta essere di circa 8 ettari in più, e il sistema insediativo rimane comunque esterno alle aree delle Riserve Naturali e dei SIR, SIC, ZPS presenti nel territorio comunale. A seguito del’accoglimento di alcune osservazioni è stato modificato il limite del sistema urbano rispetto a quello indicato nelle tavole adottate. In particolare nella tavola P06 Sottosistemi territoriali si rileva la modifica sopradetta. 4.4.3. IL PIT PAESAGGISTICO Un piano “strutturale” è al tempo stesso dinamico in cui l'essenza della Toscana (gli elementi caratterizzanti il paesaggio e l’emergere di specifici valori dei diversi territori) e la sua riconoscibilità (definita attraverso percorsi concertativi con province e comuni) sono la condizione essenziale del suo divenire; un piano in cui il “paesaggio” è pensato come contenitore ricco di innovazione. In questo quadro la stessa legge regionale rafforza e consolida gli specifici contenuti strutturali del P.I.T. conferendo valenza di “piano paesaggistico” allo “Statuto del territorio” riconoscendone quindi sostanza descrittiva,prescrittiva e propositiva ai sensi del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Parallelamente, lo stesso Codice e la ratifica italiana della Carta Europea del Paesaggio pongono in primo piano la necessità della cooperazione tra le amministrazioni pubbliche nel campo della tutela del paesaggio e l´importanza di un effettivo coordinamento fra piani paesaggistici e urbanistici. Allo scopo di definire un quadro di riferimento normativo e strumentale condiviso, capace di conferire una efficace tutela ed un’efficiente crescita dei valori storici, culturali, naturalistici e paesaggistici presenti in Toscana; l’Intesa, stabilisce in particolare che “...l’attività di pianificazione deve essere svolta dalla Regione e dal Ministero in modo unitario e sinergico e deve coinvolgere comuni e province in un processo di riconoscimento condiviso dei valori paesaggistici, che determini la riqualificazione del territorio regionale e il rafforzamento delle identità dei luoghi ed in tal modo accresca la sensibilizzazione della società civile, delle organizzazioni private e delle autorità pubbliche alle esigenze della tutela e valorizzazione del paesaggio ...”. La redazione congiunta dello statuto del P.I.T. è finalizzata in particolare ad attuare le disposizioni del Codice (tenuto conto degli obiettivi contenuti nella C.E.P. di integrazione del paesaggio in tutte le politiche di pianificazione e programmazione; nonché a dare coerenza e unicità alla disciplina paesaggistica dettata ai diversi livelli territoriali di pianificazione (regionale, provinciale, comunale), da adottarsi in conformità al Codice. Con queste premesse sono state pertanto realizzate dalla Regione diverse attività analitiche ed interpretative volte ad integrare ed implementare il P.I.T. vigente e confluite quindi nella variante di implementazione della disciplina paesaggistica. In particolare: - validazione congiunta del sistema informativo che identifica i beni paesaggistici, le aree rilevanti e sensibili e gli ambiti degradati e compromessi; - accertamento del livello di permanenza dei valori caratterizzanti i beni paesaggistici già riconosciuti ed individuazione degli eventuali elementi di criticità; - ricognizione puntuale dei beni paesaggistici e conseguente individuazione degli ulteriori elementi di valore, da integrare rispetto a quelli già riconosciuti e tutelati; - predisposizione di misure preventive e precettive di protezione, di regolazione e di gestione dei beni paesaggistici, delle aree rilevanti e sensibili e formulazione di indirizzi di riqualificazione paesaggistica per gli ambiti degradati e compromessi; - rielaborazione delle schede degli ambiti paesaggistici (di cui all’art. 135 del Codice), già presenti in forma sintetica nel P.I.T. approvato. Di particolare importanza risultano essere gli approfondimenti delle schede degli ambiti richiamati:

- elementi identificativi e descrittivi dell’ambito paesaggistico; - riconoscimento e descrizione dei caratteri strutturali identificativi e ordinari del paesaggio; - riconoscimento dei valori naturalistici, storico-culturali ed estetico percettivi degli elementi costitutivi

i caratteri strutturali del paesaggio;

Page 27: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 26

- descrizione dei funzionamenti e delle dinamiche in atto, con indicazione di obiettivi di qualità ed azioni prioritarie, espressi per i valori (naturalistici, storico-culturali ed estetico-percettivi) riconosciuti nell’ambito.

In questo quadro d’interesse per l’applicazione e la declinazione del P.I.T. alla scala locale sono gli “obiettivi di qualità” e le azioni riferiti, oltre che ai programmi di settore regionali, agli strumenti della pianificazione territoriale provinciale (Piani Territoriali di Coordinamento – P.T.C.) a quelli comunali (Piani Strutturali – P.S.). Il punto di arrivo del processo di pianificazione paesaggistica e del percorso di concertazione sopra delineato, si completa con un percorso di cooperazione con le comunità locali per il raggiungimento degli obiettivi di qualità paesistica che deve tenere conto delle aspirazioni, delle attese e degli immaginari espressi dalle “popolazioni interessate”. Se infatti il paesaggio è una risorsa che può concorrere alla crescita del benessere sociale delle comunità locali, la partecipazione (dei soggetti interessati) alle scelte di conservazione, gestione e trasformazione dei paesaggi deve essere condizione indispensabile per la realizzazione del piano. Il PTC, richiamandosi alla Convenzione Europea del Paesaggio firmata a Firenze il 20 ottobre 2000 dai ventisette Stati della Comunità Europea, considera il paesaggio quale territorio così come percepito dalle popolazioni che lo vivono, il cui carattere deriva dalle azioni dei fattori naturali e umani e dalle loro interrelazioni, e comprende i paesaggi eccezionali, quelli della vita quotidiana e i paesaggi degradati. Il paesaggio è il prodotto dell’interrelazione tra la molteplicità dei fattori naturali e le azioni umane, è l’espressione della diversità del patrimonio culturale e naturale delle popolazioni, fondamento della loro identità. Gli elementi di valore ambientale che connotano la struttura del paesaggio, oltre a comprendere parchi, le riserve nazionali, i siti di interesse regionale, le aree di interesse provinciale e poi locale, articolano il territorio rurale in elementi territoriali complessi, differenziati per morfologia, forme d’uso del suolo e caratteri del paesaggio, sottosistemi territoriali di paesaggio, anticipando il contenuto del piano paesaggistico secondo il Nuovo Codice dei beni culturali e del paesaggio, secondo il quale “il piano ripartisce il territorio in ambiti omogenei, da quelli di elevato pregio paesaggistico fino a quelli significativamente compromessi o degradati”. Il PTC della Provincia di Pistoia ha individuato, per la montagna, i seguenti sottosistemi territoriali di paesaggio articolati in rapporto ai sistemi territoriali, oltre al sottosistema territoriale del paesaggio urbano: Crinali nudi a naturalità diffusa:

- di Libro Aperto e Doganaccia - di Monte Gomito e Tre Potenze - Aree silvo-pastorali: - della montagna pistoiese - dell’Acquerino - del Battifolle – Macchia Antonini – Cesto del Lupo - Aree agro-forestali della montagna pistoiese

All’interno dei sottosistemi territoriali sopraccitati, sono presenti importanti vincoli per la tutela del territorio e del paesaggio (vincolo paesaggistico, Galasso, Idrogeologico, ecc), individuando tali luoghi come invarianti strutturali e pertanto elementi fondamentali di identità del territorio stesso. Alcuni tra questi sono anche identificati in zone S.I.C. (Sito di Interesse Comunitario), in zone Z.P.S. (Zone a Protezione Speciale). Nell’attuale variante al PTC è stata quindi adeguata la classificazione dei Sottosistemi Territoriali di Paesaggio e nella Tav. P.06 e nella normativa sono stati individuati e disciplinati i seguenti Sottosistemi:

- Sottosistema Territoriale Agroforestale dell’Appennino Pistoiese; - Sottosistema Territoriale delle Aree di crinale a naturalità diffusa del Libro Aperto e della

Doganaccia; - Sottosistema Territoriale delle Aree di crinale a naturalità diffusa del Monte Gomito e delle Tre

Potenze; - Sottosistema Territoriale Insediativo.

Nel dettaglio, a seguito anche dell’avvio del procedimento fatto dalla regione toscana ad integrazione del PIT paesaggistico, si è provveduto a:

- verificare la coerenza della disciplina paesaggistica contenuta nel PS con le prescrizioni relative alla tutela e valorizzazione delle risorse paesaggistiche e con gli obiettivi di qualità e le conseguenti azioni della scheda di paesaggio del PIT n. 5 “Montagna Pistoiese”.

- verificare e ridefinire gli articoli da 26 a 39 delle NTA del P.S.; - eliminare le Unità di Paesaggio, in quanto si ritiene superflua questa suddivisione. Stante la

presenza delle Riserve naturali, dei Siti Rete Natura 2000 che sono dotati di apposita disciplina, la normativa relativa alle Unità di Paesaggio risulta poco cogente, e può valere per tutto il territorio rurale, potendola agevolmente inserire in altri articoli;

- adeguare la cartografia;

Page 28: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 27

La presente variante al Piano Strutturale recepisce pertanto tutta la disciplina derivante dal piano paesaggistico Regionale e dalla Variante al PTC. Nello specifico, a seguito della variante al PTC, sono state effettuate le seguenti modifiche alle NTA per quanto riguarda:

- Tutto ciò che concerne interventi di valorizzazione e riqualificazione funzionale su attrezzature ricettive, campeggi ecc. deve essere inserito nel PS;

- Adeguamento agli art. 69 – 73 relativi alla Sostenibilità dello sviluppo del territorio (vedi Obiettivo 2) - Adeguamento della disciplina dei Sottosistemi territoriali di paesaggio e delle Unità di paesaggio in

base alla revisione cartografica generale ed alla disciplina paesaggistica prevista dal PTCP e dal Piano Paesaggistico adottato contenuto nel PIT (vedi Obiettivo 3.1);

- Adeguamento della classificazione della rete stradale, in base agli artt. 74-78 del PTCP; - Adeguamento della normativa relativa al territorio rurale con quella prevista dalla Disciplina di

Piano del PTCP e con le integrazioni alla normativa vigente; - Il recepimento del quadro conoscitivo e normativo del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) Autorità

di Bacino Fiume Serchio e Po con l’attuazione di eventuali studi di dettaglio laddove si evidenziano difformità tra PAI e il PS vigente, finalizzati al superamento dei contrasti, con particolare attenzione alle nuove aree di previsione urbanistica (art. 37-39 del PTCP);

- Adeguamento agli artt.40-41 del PTC relativi alla fragilità dei corpi idrici superficiali e profondi. - Modifiche conseguenti agli elaborati cartografici

4.4.4. IL NUOVO QUADRO NORMATIVO GENERALE Il quadro normativo di riferimento per gli strumenti di pianificazione del territorio e gli atti di governo del territorio, rispetto alla versione vigente del P.S., risulta modificato dai seguenti atti e dalle seguenti normative: Circolare esplicativa del Ministeriale Infrastrutture e trasporti n. 617 del 02/02/2009 alle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni; Approvazione della Variante al P.T.C.P. di Pistoia con Deliberazione del Consiglio Provinciale n. 123 del 21 aprile 2009; Adozione con D.C.R. n. 32 del 16 giugno 2009 del Piano paesaggistico che ha implementato i contenuti del Piano di Indirizzo Territoriale (P.I.T.), in attuazione del Codice dei beni culturali e del paesaggio; Legge n. 77 del 24/06/2009 “Interventi urgenti di Protezione Civile in materia di prevenzione del rischio sismico”; L.R. 8 maggio 2009, n. 24 “Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente”; D.M. 26 giugno 2009 che approva le “Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici”; “Linee guida per la valutazione della qualità ambientale ed energetica degli edifici in Toscana”; Regolamento 9 luglio 2009, n. 36/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico”; L. 23 luglio 2009, n. 99 “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”; D.P.G.R. 29 luglio 2009, n. 41/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 37, comma 2, lettera g) e comma 3 della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio) in materia di barriere architettoniche”; L.R. 23 novembre 2009, n. 71 “Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005, n. 39 (Disposizioni in materia di energia)”; L.R. n.28/2010 (“Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006 n. 20 - “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” e alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 – “Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati”). L.R. 8 febbraio 2010, n. 5 “Norme per il recupero abitativo dei sottotetti”; D.P.G.R. 9 febbraio 2010, n. 7/R “Modifiche al regolamento emanato con D.P.G.R. 9 febbraio 2007, n. 5/R (Regolamento di attuazione del Titolo IV, Capo III (Il territorio rurale), della legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio))”; L.R. 12 febbraio 2010, n. 10 “Norme in materia di valutazione ambientale strategica (VAS), di valutazione di impatto ambientale (VIA) e di valutazione di incidenza”, modificata dalla L.R. 30 dicembre 2010 n. 69”; D. Lgs 29 giugno 2010 , n. 128 “Modifiche ed integrazioni al D. Lgs. 152/2006 decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in materia ambientale, a norma dell'articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69”;

Page 29: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 28

D.M. 10 settembre 2010 - Linee guida nazionali sulle fonti rinnovabili, applicate direttamente in Toscana a partire dal 2 gennaio 2011; Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3907 del 13/11/2010 “Attuazione dell’art.11 del Decreto legge n. 39 del 28 Aprile 2009 , convertito con modificazioni, dalla Legge n.77 del 24/06/2009; Norme del Progetto di Piano di Bacino, stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Serchio, 1° aggiornamento”, adottato con delibera del C.I. dell’Autorità di Bacino pilota del Fiume Serchio n. 168 del 21 Dicembre 2010; D. Lgs 3 marzo 2011, n. 28 “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”; L.R. 21 marzo 2011, n. 11 “Disposizioni in materia di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili di energia. Modifiche alla legge regionale 24 febbraio 2005, n.39 (Disposizioni in materia di energia) e alla legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio)”; L.R. n.63 del 13 Novembre 2012( Modifiche alla legge regionale 21 marzo 2011, n. 11) Delibera n. 261 del 18 Aprile 2011”OPCM 3907/2010, art. 2 comma1, lett. a) Studio di Microzonazione sismica. Approvazione delle specifiche tecniche regionali per l’elaborazione di indagini e studi di microzonazione sismica, sostituita dalla D.G.R.T. n.741 del 29 Agosto 2012);

Avvio del procedimento, ai sensi dell’art. 15 della L.R. 1/2005, per l’integrazione paesaggistica del Piano di Indirizzo Territoriale Regionale deliberato con D.G.R. n. 538 del 27/06/2011; L.R. 2 agosto 2011, n. 36 “Modifiche all’articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1”; L.R. 5 agosto 2011, n. 40 “Modifiche alla legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1 (Norme per il governo del territorio), alla legge regionale 9 settembre 1991, n. 47 (Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche), alla legge regionale 8 maggio 2009, n. 24 (Misure urgenti e straordinarie volte al rilancio dell’economia e alla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente) e alla legge regionale 8 febbraio 2010, n. 5 (Norme per il recupero abitativo dei sottotetti)”; D.P.G.R. 25 ottobre 2011, n. 53/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 62 della legge regionale 3 gennaio 2005, n.1 (Norme per il governo del territorio) in materia di indagini geologiche”; D.C.R. 26 ottobre 2011, n. 68 “Fotovoltaico – perimetrazione aree non idonee”; L.R. 27 dicembre 2011, n. 66. “Legge finanziaria per l'anno 2012”, articoli 141 e 142 che dettano norme di tutela dei corsi d’acqua e in materia di interventi edilizi nelle aree a pericolosità idraulica molto elevata; L.R. 31 gennaio 2012, n° 4, modifiche alla L.R. 1/2005 (Norme per il governo del territorio) e alla L.R. 58/2009 (Norme in materia di prevenzione e riduzione del rischio sismico); L.R. 17 febbraio 2012, n° 6 “Disposizioni in materia di valutazioni ambientali”, modifiche alla L.R. 1/2005 e alla L.R. 10/2010 relativamente ai procedimenti di VAS, VIA e alla Valutazione Integrata; L.R. 9 marzo 2012, n° 8 “Disposizioni urgenti in materia di alienazione e valorizzazione di immobili pubblici”; 4.4.5. IL NUOVO QUADRO NORMATIVO PER LA PARTE GEOLOGICA Lo studio geologico di supporto alla Variante generale al Piano Strutturale ha comportato una revisione e aggiornamento del quadro conoscitivo e di progetto del Piano Strutturale vigente, approvato con D.C.C.n.9 del 3 Marzo 2009 e redatto dal dott. Geol. Franco Ferrari. Le conoscenze geologiche e geomorfologiche di base del piano vigente, elaborate in seguito a studi di dettaglio e rilevamenti geologici effettuati dal dott. Geol. Ferrari tra il 2008 ed il 2009, hanno rappresentato un dato conoscitivo fondamentale su cui impostare il nuovo lavoro di revisione, consistito sia nell’aggiornamento in seguito all’evoluzione morfologica del territorio che in quello normativo, nel rispetto delle seguenti norme sovraordinate: - PIT – DCRT n. 12 del 25/01/2000 Piano di Indirizzo Territoriale. - PIT - D.P.R.T. n. 45 04/04/2007 Piano di Indirizzo Territoriale, approvato con Delibera 72/07 del 24/07/07, pubblicato sul BURT n.42 del 17/10/07. - PTC della Provincia di Pistoia, Variante Generale, approvato con D.C.P. n. 123 del 21/04/2009; - Piano di Bacino del Fiume Serchio - stralcio “Assetto Idrogeologico (PAI)” (Autorità di Bacino pilota del Fiume Serchio), approvato con D.C.R. n.20 del 01/02/2005; - Piano di Bacino del Fiume Serchio – Progetto di Piano, stralcio “Assetto Idrogeologico (PAI) del Fiume Serchio. 1° Aggiornamento”, adottato con seduta del C.I. dell’Autorità di Bacino pilota Fiume Serchio il 08/03/2013 - Autorità di Bacino del Fiume PO – approvato con D.P.C.M. del 24/05/2001, “Piano Stralcio per l’Assetto Idrogeologico (PAI)”;

Page 30: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 29

- Regolamento di attuazione dell’art. 62 della L.R. n. 1/2005 in materia di indagini geologiche (D.P.G.R. 25.10.2011, n. 53/R). In particolare l’aggiornamento rispetto al PS vigente (2009) è consistito in:

- revisione della carta geologica e geomorfologica del PS vigente; - aggiornamento mediante rilievi di dettaglio eseguiti dal 2010 ad oggi, che hanno visto locali

modifiche con nuove perimetrazioni di aree franose, di erosione ecc… accorse recentemente e/o interventi di messa in sicurezza;

- recepimento normativo e dei perimetri della aree a franosità definite nel quadro conoscitivo della carte del P.A.I. Autorità di Bacino Fiume Serchio – Adozione del 1° Aggiornamento” (C.I. .08/03/2013) nella Carta Geomorfologica e di Pericolosità Geomorfologica e nella disciplina di piano della presente Variante al PS;

- recepimento normativo e dei perimetri della aree a pericolosità idraulica definite nel quadro conoscitivo della carte del P.A.I. Autorità di Bacino Fiume Serchio – Adozione del 1° Aggiornamento” (C.I. .08/03/2013) nella Carta di Pericolosità Idraulica e nella disciplina di piano della presente Variante al PS;

- redazione della carta di Pericolosità Geomorfologica e di Pericolosità Idraulica sia ai sensi del DPRG n.53/R del 2011 che coerente con il PAI Bacino Serchio;

- integrazione delle indagini geognostiche di pratiche edilizie eseguite sul territorio comunale di Abetone, reperite sia dall’amministrazione che dagli uffici del Genio Civile ed effettuate dal 2009 ad oggi, con aggiornamento della carta litotecnica e dei dati di base;

- adeguamento della carta della vulnerabilità dell’acquifero alle norme del PTC vigente. - In seguito all’erogazione dei contributi, con DGRT 5079 del 16 Ottobre 2012 (BURT n.46 parte III

del 14/11/2012), il Comune di Abetone ha eseguito “indagini e studi di Microzzonazione Sismica”, che sono stati depositati, come documentazione integrativa, alla Regione Toscana, Ufficio del Genio Civile sede di Pistoia con Prot. n. 345435 del 21/12/2012 (vedi §5.1).

- Primo aggiornamento del P.A.I “Autorità di bacino Serchio adottato con seduta del C.I. del 08/03/2013

5 MODIFICHE AGLI ELABORATI GRAFICI Gli elaborati grafici di variante sono stati uniformati nella scala, utilizzando una nuova veste grafica, adeguandole alla cartografia Carta Tecnica Regionale 1:10.000 più recente. Il precedente P.S. infatti risulta essere concepito su basi cartografiche a scala diversa (1:5.000, 1:10.000, 1:25.000). I contenuti delle tavole inoltre sono stati semplificati, eliminando inutili ripetizioni, e ristudiando le legende. 5.1 ELENCO ELABORATI DELLA VARIANTE AL P.S. CON INDICAZIONE DELLE MODIFICHE PREVISTE:

Quadro Conoscitivo

Tav. Q.C. 01 - Geologia - scala 1:10.000

(Q.C.):

Tav. Q.C. 02 - Geomorfologia - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 03 - Litologico - tecnica e dati di base - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 04 - Orografia - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 05 - Uso del suolo - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 06a – Vincolo paesaggistico - scala 1: 10.000

Tav. Q.C. 06b - Aree e immobili di notevole interesse pubblico - scala 1:10.000

Tav. Q.C.07 - Strutture Pubbliche e di Interesse Pubblico. Infrastrutture viarie e della mobilità

- scala 1:10.000

Tav. Q.C.08 - Stratificazione storica del Territorio, Percorsi e Viabilità Storica - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 09 - Stato di Attuazione del PRG - scala 1:10.000

Tav. Q.C. 10 - Atlante del Paesaggio

Page 31: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 30

Progetto

(P):

Tav. P. 01 - Vulnerabilità degli acquiferi - scala 1:10.000

Tav. P. 02 - Pericolosità geomorfologica - scala 1:10.000

Tav. P. 03 - Pericolosità idraulica - scala 1:10.000

Tav. P. 04 - Struttura Agraria - scala 1:10.000

Tav. P. 05 - Infrastrutture per la Mobilità - scala 1:10.000

Tav. P. 06 - Sottosistemi Territoriali di Paesaggio - scala 1:10.000

Tav. P. 07 - Invarianti Strutturali - scala 1:10.000

Tav. P. 08 - Sistema funzionale dei valori paesaggistico ambientali

Tav. P. 09 - Sistema funzionale delle risorse turistiche e della mobilità ecoturistica - scala 1:10.000

Tav. P. 10 - Sistema funzionale dei servizi - scala 1:10.000

Tav. P. 11 - Sistemi insediativi di variante - scala 1:10.000

Relazione Generale

Relazione Geologica

Valutazione Ambientale Strategica: Rapporto Ambientale e Sintesi non tecnica

Dichiarazione di sintesi conclusiva del procedimento V.A.S.

Disciplina di Piano

- Allegato A alla Disciplina di Piano: Tabelle di Dimensionamento

- Allegato B alla Disciplina di Piano: Piani Attuativi del P.R.G. e confermati dal PS.

La documentazione integrativa inerente la “Redazione di indagini e studi di Microzonazione Sismica” a corredo della Variante Generale al Piano Strutturale del Comune di Abetone (PT), in seguito all’erogazione dei contributi regionali e nazionali di cui alla D.G.R.T. n. 5079 del 16/10/2012 (Delibera G.R. n° 741/2012 e O.D.P.C. n 4007/2012) e in ottemperanza alla D.P.G.R. n.53/R/2011 (Deposito alla Regione Toscana, Ufficio del Genio Civile sede Pistoia Prot. n. 345435 del 21/12/2012) , è la seguente:

Relazione Tecnico-Illustrativa - studio di MS – livello 1 (a firma della dott.ssa Geol Paola Peccianti)

Carta delle Indagini – stralci scala 1:2.000/

Carta geologico-tecnica per la microzonazione sismica - scala 1:10.000

Carta della distribuzione delle frequenze naturali - scala 1:10.000

Carta della Microzone Omogenee in prospettiva sismica – Livello 1 (MOPS) - scala 1:5.000

Sezioni geologiche 1 (Abetone) e 2- (Le Regine) - scala 1: 5.000

Carta della Pericolosità Sismica - scala 1:5.000

Relazione descrittiva delle indagini sismiche eseguite - studio di MS livello 1” (a firma del dott. Geol. Alessandro Danesi)

ALLEGATI:

1- Tavole di ubicazione delle indagini (scala 1:10.000);

2.-Tavole interpretative delle indagini Hvsr ;

3. Relazioni indagini di sismiche a rifrazione (secondo le specifiche VEL).

Page 32: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 31

Rispetto alla versione adottata sono state fatte alcune modifiche alle tavole che riassumiamo brevemente nel seguente elenco:

Tavole di Progetto. . P01 Vulnerabilità degli acquiferi.

Nessuna variazione.

. P02 Pericolosità geomorfologica.

Modifica in seguito al Primo aggiornamento del P.A.I “Autorità di bacino Serchio adottato con seduta del C.I. del 08/03/2013. Inserimento in P3 dei “Conoidi di detrito” Declassazione da P3 a P2 delle aree denominate D2b “Aree interessate da deformazioni gravitative profonde presunte.

. P03 Pericolosità Idraulica.

Modifica delle voci di Legenda in seguito al Primo aggiornamento del P.A.I “Autorità di bacino Serchio adottato con seduta del C.I. del 08/03/2013.

. P04 Struttura agraria.

Adeguato il perimetro dell’ “Area a prevalente funzione agricola”, per renderla conforme alle variazioni subite dal perimetro del “Sistema insediativo” a seguito delle osservazioni accolte.

. P05 Infrastrutture per la mobilità.

Aggiunto piccolo tratto di progetto per raddrizzamento curva a monte di loc. Boscolungo. Sostituito in legenda le voci riferite a “Rete stradale Comunale” con il più generico “Rete stradale”; in quanto la rappresentazione del grafo non comprende solo strade comunali ma si riferisce al complesso di strade presenti sul territorio.

. P06 Sottosistemi territoriali.

Sostituito il perimetro del sistema insediativo con quello derivato dall’applicazione delle osservazioni accolte.

. P07 Invarianti strutturali.

Aggiunte le aree di notevole interesse pubblico.

. P08 Sistema funzionale dei valori paesaggistico ambientali.

Nessuna variazione.

. P09 Sistema funzionale delle risorse turistiche e della mobilità turistica.

Sostituito “Area a vocazione turistico – sportiva” aggiornata a seguito della variazione subita dal “Sistema insediativo” e ulteriormente ampliata a nord di Abetone. Tolto la rappresentazione puntuale di un residence in loc. Abetone che attualmente non riveste più questa funzione.

. P10 Sistema funzionale dei servizi.

Nessuna variazione.

Page 33: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 32

. P11 Sistema insediativo di variante.

Aggiornata con il confronto tra insediativo vecchio PS e insediativo risultate dopo le osservazioni apportate alla versione adottata. Tolti gli asterischi delle aree strategiche.

Tavole del Quadro Conoscitivo. . QC01 Geologia.

Nessuna variazione.

. QC02 Geomorfologia.

Modifica delle voci di Legenda in seguito al Primo aggiornamento del P.A.I “Autorità di bacino Serchio adottato con seduta del C.I. del 08/03/2013.

. QC03a Litologia – tecnica e dati di base.

Modificata da “QC03a a QC03 a seguito di osservazione del Genio Civile..

. QC03b Litologia – tecnica e dati di base.

Soppressa in seguito alle osservazioni del Genio Civile perché sostituita dalla Carta delle indagini di micro zonazione sismica.

. QC04 Orografia.

Nessuna variazione.

. QC05 Uso del suolo.

Nessuna variazione.

. QC06a Vincolo paesaggistico.

Modificato le aree sottoposte a vincolo 1497/39, nello specifico l'area vincolata dal decreto del 1951 come da osservazione accolta.

. QC06b Aree e immobile di notevole interesse pubblico.

Modificate le aree sottoposte a vincolo 1497/39 come su tav. QC06a Invertito in legenda l'ordine delle dei decreti 1497/39 che le vincolano le zone, dal più recente al più vecchio.

. QC07 Strutture di interesse pubblico. Infrastrutture viarie e della mobilità.

Nessuna variazione.

. QC08 Stratificazione storica del territorio. Percorsi e viabilità storica.

Nessuna variazione.

. QC09 Stato di attuazione P.R.G.

Sostituito il perimetro del sistema insediativo adottato con la versione che andrà in approvazione. Inserito i nomi dei piani attuativi accanto ai punti che li individuano sulla tavola.

Tavole relative agli studi di microzonazione sismica livello i.

Page 34: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 33

. Carta delle idagini.

Variazione del livello di scala da 1:5000 modificata la carta in stralci 1:2000.

. Carta geologico tecnica per la microzonazzione sismica.

Nessuna variazione.

. Carta della distribuzione delle frequenze naturali.

Aggiornate in seguito alle osservazioni del Genio Civile.

. Carta delle microzone omogenee in prospettiva sismica – Mops livello 1.

Aggiornate in seguito alle osservazioni del Genio Civile.

. Sezioni geologiche.

Nessuna variazione.

. Carta di pericolosità sismica.

Aggiornate in seguito alle osservazioni del Genio Civile.

6. LINEE GUIDA PER LA VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA, PER LA VALUTAZIONE DI INCIDENZA

6.1 ANALISI DELLA COERENZA INTERNA ED ESTERNA DELLE PREVISIONI DELLA VARIANTE DI PIANO Ai sensi dell’art. 53, comma 3, lett. c bis), della L.R. 1/2005, si forniscono le analisi che evidenziano la coerenza interna ed esterna delle previsioni riferita ai soli aspetti oggetto di variante riconfermando per il resto quanto già asseverato nel Piano Strutturale approvato. Si riporta nella tabella che segue la ricognizione del quadro complessivo delle scelte strategiche e delle azioni previste nella variante al Piano Strutturale. L’analisi valutativa del sistema obiettivi – azioni, comprensivo delle previsioni oggetto di variante, indica una forte coerenza interna del Piano Strutturale.

UTO

E OBIETTIVI AMBITI TEMATICI DI INTERVENTO AZIONI

unic

a

Riqualificazione delle strutture ricettive esistenti e dell’offerta turistica del Comune di Abetone

dimensionamento

Rimodulazione del dimensionamento di piano, trasformando il 22% delle superfici a destinazione turistico ricettiva in residenze turistiche private, relativamente agli interventi di nuova costruzione o di ampliamento di alberghi, ponendo un vincolo decennale alla gestione unitaria con l’albergo di nuova costruzione o di ampliamento; Verifica degli standard ed eventuale adeguamento degli stessi; Conseguente modifica delle N.T.A. relativamente al presente obiettivo.

Page 35: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 34

Incentivazione delle fonti energetiche rinnovabili

Risorse naturali

Aggiornamento delle N.T.A. relativamente alla sostenibilità dello sviluppo del territorio, che deve essere integrata con quanto previsto dalla normativa specifica, dalle “Linee guida per la valutazione della qualità ambientale ed energetica degli edifici in Toscana” e dagli artt. 69-73 della Disciplina di Piano del PTCP

Semplificazione e revisione del P.S.

Norme ed elaborati cartografici

Ridefinizione della struttura delle norme e relative modifiche agli articoli delle N.T.A. Riformulazione delle 5 UTOE, che vengono accorpate in un’unica UTOE Lievi modifiche al limite del sistema insediativo Adeguamento degli elaborati cartografici

Adeguamento alla disciplina sovraordinata

Adeguamento del PS alla disciplina paesaggistica del PIT adottata

verifica della coerenza della disciplina paesaggistica contenuta nel PS con le prescrizioni relative alla tutela e valorizzazione delle risorse paesaggistiche e con gli obiettivi di qualità e le conseguenti azioni della scheda di paesaggio del PIT n. 5 “Montagna Pistoiese”; verifica ed eventuale ridefinizione degli articoli da 26 a 39 delle NTA del P.S.; eliminazione delle Unità di Paesaggio, in quanto si ritiene superflua questa suddivisione. Stante la presenza delle Riserve naturali, dei Siti Rete Natura 2000 che sono dotati di apposita disciplina, la normativa relativa alle Unità di Paesaggio risulta poco cogente, e può valere per tutto il territorio rurale, potendola agevolmente inserire in altri articoli; adeguamento della cartografia;

Page 36: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 35

Adeguamento alla disciplina sovraordinata

Adeguamento del PS al variante al PTCP

Modifiche alle NTA per quanto riguarda: Tutto ciò che concerne interventi di valorizzazione e riqualificazione funzionale su attrezzature ricettive, campeggi ecc. deve essere inserito nel PS; Adeguamento agli art.. 69 – 73 relativi alla Sostenibilità dello sviluppo del territorio (vedi Obiettivo 2) Adeguamento della disciplina dei Sottosistemi territoriali di paesaggio e delle Unità di paesaggio in base alla revisione cartografica generale ed alla disciplina paesaggistica prevista dal PTCP e dal Piano Paesaggistico adottato contenuto nel PIT (vedi Obiettivo 3.1); Adeguamento della classificazione della rete stradale, in base agli artt. 74-78 del PTCP; Adeguamento della normativa relativa al territorio rurale con quella prevista dalla Disciplina di Piano del PTCP e con le integrazioni alla normativa vigente; Il recepimento del quadro conoscitivo e normativo del PAI (Piano di Assetto Idrogeologico) Autorità di Bacino Fiume Serchio e Po con l’attuazione di eventuali studi di dettaglio laddove si evidenziano difformità tra PAI e il PS vigente, finalizzati al superamento dei contrasti, con particolare attenzione alle nuove aree di previsione urbanistica (art. 37-39 del PTCP); Adeguamento agli artt.40-41 del PTC relativi alla fragilità dei corpi idrici superficiali e profondi. Modifiche conseguenti agli elaborati cartografici

Page 37: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 36

Adeguamento alla disciplina sovraordinata

Adeguamento del PS al quadro normativo aggiornato

Modifiche alle NTA per quanto riguarda le nuove normative relative alla pericolosità geomorfologica, al rischio idraulico, al rischio sismico, alla gestione dei rifiuti, alla bonifica dei siti inquinati. In particolare: Adeguamento degli artt. 21-24 delle NTA del vigente PS (disposizioni relative alla pericolosità geomorfologica, rischio idraulico e rischio sismico) con le recenti normative sovraordinate e sopra menzionate (D.P.G.R.n.53/R del 25 Ottobre 2011 “Regolamento di attuazione dell’art.62 della L.R.1/2005 in materia di indagini geologiche”; “Norme del Progetto di Piano di Bacino, stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Serchio, 1° aggiornamento”, adottate con delibera del C.I. dell’Autorità di Bacino pilota del Fiume Serchio n. 168 del 21 Dicembre 2010; Regolamento 9 luglio 2009, n. 36/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico”; Adeguamento dell’art.25 delle NTA del vigente PS con le disposizioni degli artt.40-41 del PTC in materia di tutela della risorsa idrica e con il D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R (“Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento”) e L.R. n.28/2010 (“Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006 n. 20 - “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” e alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 – “Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati”). Modifiche agli elaborati grafici: Carta geologica (aggiornamento dissesti); Carta litologico-tecnica e dei dati di base (adeguamento ex Reg.53/R 2011); Carta geomorfologica (aggiornamento dissesti e coerenza con le cartografie di P.A.I. del Bacino Fiume Serchio); Carta idrogeologica (adeguamento all’art.41 del PCT); Carta delle aree a pericolosità geologica (adeguamento ex Reg.53/R 2011 e coerenza con le cartografie di P.A.I. del Bacino Fiume Serchio); Carta delle aree a pericolosità idraulica ((adeguamento ex Reg.53/R 2011 e coerenza con le cartografie di P.A.I. del Bacino Fiume Serchio); Carta delle aree con problematiche idrogeologiche (adeguamento all’art.41 del PCT); Carta delle Microzone Omogenee in Prospettiva Sismica (MOPS) (adeguamento ex Reg.53/R 2011); Carta delle frequenze fondamentali dei depositi (adeguamento ex Reg.53/R 2011); Carta delle Indagini - scala 1:5.000 (adeguamento ex Reg.53/R 2011); Carta geologico-tecnica per la microzonazione sismica - scala 1:10.000 (adeguamento ex Reg.53/R 2011); Carta della Pericolosità Sismica - scala 1:5.000 (adeguamento ex Reg.53/R 2011);

Page 38: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 37

6.2 COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON I VIGENTI PIANI SOVRAORDINATI La valutazione di coerenza esterna si svolge mediante il confronto tra gli obiettivi generali degli strumenti sovraordinati e gli analoghi contenuti del Piano Strutturale, la coerenza esterna viene verificata per tutti gli obiettivi del Piano Strutturale oggetto di variante, al fine di aggiornare la valutazione complessiva di coerenza dello strumento di pianificazione territoriale ai piani sovraordinati attualmente vigenti. Il Comune di Abetone ha approvato con delibera del Consiglio Comunale n 9 del 3 marzo 2009 il Piano Strutturale. Il Piano Strutturale è stato oggetto di Valutazione Ambientale, conclusasi nel 2005, in cui è stata valutata la sostenibilità dello strumento di pianificazione con il contributo ed il parere espressi da Enti e Agenzie aventi competenza sulla gestione e tutela delle risorse del territorio i quali hanno avallato le scelte strategiche di pianificazione del territorio ritenendo coerente quanto progettato nel PS con i loro piani\programmi (coerenze esterne). La presenza di correlazioni fra gli obiettivi dei diversi strumenti di pianificazione esprime automaticamente un giudizio sintetico di coerenza. Ove in qualche caso non si rilevi corrispondenza si procederà alla formulazione di eventuali specifiche prescrizioni delle quali tener conto per la messa a punto definitiva dello strumento urbanistico. 6.3 – VERIFICA COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON IL PIANO DI INDIRIZZO TERRITORIALE PAESAGGISTICO Rispetto al PIT, il Piano Strutturale precedentemente approvato risultava già in sintonia, sia dal punto di vista delle tematiche affrontate sia da quello degli obiettivi e delle strategie adottati, con la presente variante si rimane pertanto in linea con le direttive e con le prescrizioni relative alle invarianti e con lo statuto del territorio toscano. Il P.I.T. ha una valenza costitutiva ed una funzionalità strategica, in grado di coniugare il motore propositivo (Strategia dello sviluppo) e la regola statutaria (Statuto del territorio). Nello specifico il Comune di Abetone ricade nell’ “Ambito 5 Montagna Pistoiese” e, come già indicato in via generale, il PS dovrà quindi essere coerente al Piano Paesaggistico nel: 1. riconoscimento dei caratteri strutturali identificativi naturali, degli assetti agricoli e forestali, degli insediamenti e delle infrastrutture storici e moderni; 2. nel riconoscimento dei valori naturalistici, storico-culturali ed estetico-percettivi; 3. negli elementi costitutivi antropici (idrografia artificiale, paesaggi agrari e forestali storici, paesaggi agrari e forestali moderni) tenendo presenti i funzionamenti, le dinamiche, gli obiettivi di qualità, le azioni prioritarie in esso espressi per: • elementi costitutivi naturali: boschi e corsi d’acqua minori; emergenze geologiche, rilievi collinari, aree golenali dei fiumi e dei loro affluenti; • risorse del sottosuolo: fenomeni carsici superficiali (doline) e ipogei (grotte); • valori storico-culturali; • valori estetico-percettivi (emergenze geologiche, paesaggistiche); • valori naturalistici: (elementi naturali strutturanti il paesaggio rurale) • valori estetico percettivi (paesaggio agricolo e vallivo, ambito collinare ed emergenze paesaggistiche) • valori storico-culturali (insediamenti e infrastrutture storiche: pievi, borghi e fortificazioni), principali centri e nuclei storici, insediamenti sorti in funzione delle risorse del sottosuolo • reperti archeologici e risorse architettoniche monumentali • i centri di capoluogo, le frazioni, gli aggregati e i centri storici minori, le ville ed i giardini con valenza estetico-percettiva indicati per l’ambito di riferimento. In relazione al PIT, il PS attua gli obiettivi di qualità contenuti nelle “Schede dei paesaggi e individuazione degli obiettivi di qualità”, descritti nella sezione terza delle schede stesse, ai sensi dell’articolo 143, comma 1, lettere h) e i) del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. L’analisi valutativa sopra riportata evidenzia una sostanziale coerenza del Piano Strutturale, aggiornato ai contenuti della variante, con il vigente PIT. Tutti i soggetti istituzionali, ciascuno per quanto di propria competenza, ed in particolare le province ed i comuni attraverso gli strumenti della pianificazione territoriale, devono dunque avere l’opportunità di concorrere a definire le trasformazioni compatibili con i valori paesaggistici, le azioni di recupero e riqualificazione degli elementi sottoposti a tutela, nonché di partecipare attivamente - in relazione alle prospettive di sviluppo sostenibile - agli interventi di valorizzazione del paesaggio. Solo infatti con questi ultimi irrinunciabili passaggi la disciplina paesaggistica, composta dall’insieme dei contenuti degli statuti del territorio dei piani di livello regionale, provinciale e comunale, potrà effettivamente considerarsi completa e coerente con i principi della C.E.P..

Page 39: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 38

6.4 – VERIFICA COERENZA DEL PIANO STRUTTURALE CON IL PIANO TERRITORIALE DI COORDINAMENTO PROVINCIALE La verifica di coerenza viene effettuata con riferimento agli indirizzi e alle prescrizioni del PTCP 2009. Si riportano nella tabella che segue gli obiettivi generali del PTCP che il Piano Strutturale recepisce e disciplina specificatamente: 2 CONTENUTI DEL PTCP

P.S.approvato: riferimenti art. e tav.

ANNOTAZIONI PER L’ADEGUAMENTO DEL PS AL PTC

Le risorse agroambientaliArt. 11: Gli strumenti della pianificazione territoriale provvedono se necessario, ad integrare, ed aggiornare l’individuazione delle risorse agro-ambientali di cui alla Tav. QC09 sulla base di più dettagliate indagini e rilevazioni del territorio.

NTA: Artt. 17 - 19 Tav. QC2 – Carta di Uso Reale del Suolo

Il PS nella tav. QC2 individua in modo dettagliato le diverse tipologie di boschi. Lo Studio di Incidenza riporta un inquadramento vegetazionale e faunistico dei Siti Natura 2000 e Rete Natura 2000. Occorre riportare in cartografia le principali risorse agroambientali, riprendendole dallo Studio di Incidenza.

Attuazione delle disposizioni esplicitate agli artt. 12, 13, 14, 15, relativi alla risorsa acqua, aria, suolo ed ecosistema della flora e della fauna, nei quali si prevede, tra l’altro, che gli strumenti della pianificazione territoriale dovranno includere una valutazione sullo stato delle risorse idriche, della risorsa aria, della risorsa suolo.

LE RISORSE NATURALI

NTA: Artt. 8 - 19

Il PS deve subordinare le previsioni di nuovi insediamenti e di ampliamento delle esistenti alla effettiva sostenibilità, in termini di consumi e smaltimento dei reflui, nonché alla conservazione della qualità dell’aria e attuare le azioni necessarie al fine di tutelare la riproducibilità della risorsa suolo.

Verifica della classificazione dei beni individuati dal PTCP (tavola P05, P13 e P13a) secondo le indicazioni dell’art. 16:

La risorsa storico - culturale

Centri storici e nuclei di antica formazione (art. 18) Edifici significativi presenti sul territorio (art. 19) Parchi e giardini di particolare pregio (art. 20) Alberi monumentali (art. 21) Aree di interesse archeologico (art. 22)

NTA: Artt. 19, 20, 55 Tavv. QP6 invarianti, QP7 beni ambientali e culturali

Nuclei di antica formazione: il PS non li distingue negli elaborati grafici, e non li disciplina da inserire nelle tavole di Quadro Conoscitivo e nelle NTA. Edifici significativi: Negli elaborati del PS mancano alcuni edifici individuati dal PS; l’art. 20 del PS rimanda la disciplina al RU occorre integrare gli elaborati grafici, e integrare la normativa. Alberi monumentali: sono inseriti tra le invarianti nella tav. QP6, e sono disciplinati all’art. 19 si ritiene opportuno inserirli nel Sistema Funzionale Ambientale degli elementi di pregio e allegare le relative schede alla relazione Aree di interesse archeologico: non sono individuate occorre inserirle, sia nelle tavole, che nelle NTA.

Verifica dei sottosistemi di paesaggio sulla base dell’articolazione individuata dalla tavola P03 e

La risorsa paesaggio NTA: Artt. 26 – 39

Il PS individua, oltre ai sottosistemi territoriali di paesaggio, alcune unità di paesaggio, la cui normativa non risulta

Page 40: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 39

verifica della relativa disciplina indicata al Capo IV del Titolo II della Parte II (artt.25 - 36). In particolare nel Comune di Abetone troviamo: sottosistema territoriale del paesaggio delle aree di crinale a naturalità diffusa sottosistema territoriale del paesaggio silvo-pastorale sottosistema territoriale insediativo montano

Tav. QP1

essere strettamente cogente per le aree individuate e può essere valida per tutto il territorio e/o essere inserita nel Sistema Funzionale Ambientale degli elementi di pregio si ritiene opportuno eliminare le Unità di paesaggio. Modifica delle NTA e degli elaborati grafici.

Attuazione delle disposizioni indicate dall’art. 37 fino all’art. 42, riguardanti la fragilità geomorfologia, sismica, idraulica, dei corpi idrici superficiali, dei corpi idrici profondi e dei corpi idrici termali. In particolare la Variante Generale al PTC introduce la prescrizione di effettuare indagini in relazione alle aree caratterizzate da fragilità sismica, individuate nella tavola P09.

Le fragilità del territorio

NTA: Artt. 21 – 25 Tavole 1 -7

Adeguamento degli artt. 21-24 delle NTA del vigente PS con le recenti normative sovraordinate (D.P.G.R.n.53/R del 25 Ottobre 2011 “Regolamento di attuazione dell’art.62 della L.R.1/2005 in materia di indagini geologiche”; “Norme del Progetto di Piano di Bacino, stralcio di Assetto Idrogeologico del Fiume Serchio, 1° aggiornamento”, adottate con delibera del C.I. dell’Autorità di Bacino pilota del Fiume Serchio n. 168 del 21 Dicembre 2010; Regolamento 9 luglio 2009, n. 36/R “Regolamento di attuazione dell’articolo 117, commi 1 e 2 della legge regionale 3 gennaio 2005 n. 1 (Norme per il governo del territorio). Disciplina sulle modalità di svolgimento delle attività di vigilanza e verifica delle opere e delle costruzioni in zone soggette a rischio sismico”; Adeguamento dell’art.25 delle NTA del vigente PS con le disposizioni degli artt.40-41 del PTC in materia di tutela della risorsa idrica e con il D.P.G.R. 8 settembre 2008, n. 46/R (“Regolamento di attuazione della legge regionale 31 maggio 2006, n. 20 “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento”) e L.R. n.28/2010 (“Misure straordinarie in materia di scarichi nei corpi idrici superficiali. Modifiche alla legge regionale 31 maggio 2006 n. 20 - “Norme per la tutela delle acque dall’inquinamento” e alla legge regionale 18 maggio 1998, n. 25 – “Norme per la gestione dei rifiuti e la bonifica dei siti inquinati”). Modifiche agli elaborati grafici: Tav. P 1 - La vulnerabilità degli acquiferi (Scala 1:10.000) (cambia l’accorpamento delle classi di vulnerabilità) Tav. P 2 - Le aree a pericolosità geomorfologica (Scala 1:10.000) (aggiunta delle aree soggette a franosità e instabilità definite dal PAI Bacino Fiume Serchio nella Carta della Franosità_Variante Stabilità dei versanti, dove vale il principio della classe di pericolosità più restrittiva; non c’è più la distinzione tra le classi G3a e

Page 41: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 40

G3b sulla base delle pendenza del terreno) Tav. P 3 - La pericolosità idraulica (definizione ambiti A e B) (Scala 1:5.000) Tav. P 4 - Le Zone a Maggior Pericolosità Sismica Locale (ZMPSL) (Scala 1:2.000) (aggiornamento sulla base delle nuove zone urbanizzate e della nuova carta geomorfologia)

Il Comune di Abetone è collocato nel Sistema Territoriale Locale Montano (art. 43 PTCP).

Disciplina dei sistemi territoriali locali - Invarianti

Attuazione delle disposizioni esplicitate all’art. 44 del PTCP, verifica della tutela delle invarianti riferiti alle città e agli insediamenti, al territorio rurale, alla rete delle infrastrutture per la mobilità: Invarianti per le città e gli insediamenti: la funzione di presidio ambientale della popolazione dei nuclei e degli insediamenti sparsi con particolare riferimento al territorio dei Comuni di Sambuca P.se, Piteglio ed alla parte montana del Comune di Pistoia; la rete dei servizi essenziali, incluse le attività commerciali, che sostengono la permanenza della popolazione montana; la struttura ecomuseale attraverso la tutela delle identità e delle specificità territoriali da esso evidenziate e derivanti con particolare riferimento al patrimonio edilizio storico, al patrimonio artistico e alle testimonianze della cultura materiale; il reticolo insediativo delle valli con specifico riferimento all’alta vallata della Lima, alla Val di Forfora, alla vallata dell’Orsigna, del Reno e delle Limentre, di cui deve essere garantito il mantenimento e l’arricchimento delle identità socio-culturali e l’integrazione funzionale; il tessuto produttivo locale anche con particolare riferimento alla tradizionale specializzazione nel settore meccanico. Invarianti per il territorio rurale: le risorse naturali da tutelare ed utilizzare in maniera sostenibile, anche mediante attività integrative quali l’agriturismo, il turismo rurale e naturalistico, la lavorazione del legno e dei prodotti agro-silvo-pastorali; gli elementi lineari del sistema funzionale ambientale (gli ambienti di fondovalle e dei paesaggi fluviali) con particolare attenzione ai fondovalle della Lima, del Reno e delle Limentre; il sistema delle risorse naturali e delle foreste demaniali, delle oasi di protezione ZPS, SIR, SIC, così come definiti all’art. 48 “Il Sistema dei valori paesaggistico ambientali”; Le aree aperte individuate nella tavola QC09.

NTA: Art. 6 Tav. QP6 Carta delle invarianti strutturali

La Tav. QP6 del PS individua, tra le altre cose, tutti i fiumi e i torrenti del territorio comunale si ritiene di individuare come invariante, e cioè come collegamenti paesistico-ambientali, il torrente Sestaione e il Torrente Livia, in conformità con la Tav. P10B del PTCP “Sistema dei valori paesaggistico ambientali”. Tra le invarianti del PS vigente, non risultano essere individuati ai sensi dell’art. 44 del PTCP: il sistema degli impianti a fune le aree aperte vengono inserite e sono conseguentemente modificate le NTA e gli elaborati grafici. Tav. P 9 - Le Invarianti Strutturali (scala 1: 10.000) (aggiunte: aree aperte (tav. QC09 PTC), fornace (vedi tav. P5 PTC), impianti a fune (art. 44 PTC)

Page 42: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 41

Invarianti per la rete delle infrastrutture per la mobilità: …omissis… il carattere fondativo degli insediamenti urbani storicamente assolto dalla viabilità antica indicata nella tavola P05; il sistema degli impianti a fune a servizio del turismo.

Obiettivi per le città e gli insediamenti:

Disciplina dei sistemi territoriali locali – Obiettivi strategici

la permanenza della popolazione insediata ed in particolare la riduzione del drenaggio di popolazione verso il fondovalle ed i sistemi insediativi di pianura; la valorizzazione equilibrata delle risorse ambientali e culturali e, tra queste, del patrimonio urbanistico ed edilizio esistente; la rivitalizzazione del sistema insediativo di antica formazione (centri, nuclei e insediamenti storici sparsi); il consolidamento del ruolo dei seguenti centri urbani, quali centri di funzioni, attrezzature e servizi di area: Abetone, Cutigliano, Piteglio, Popiglio, S. Marcello, Gavinana, Maresca, Campotizzoro, Marliana, Montagnana, Momigno, Pian degli Ontani, Pracchia, Sambuca (Taviano), Pavana, Treppio; la riqualificazione e la riorganizzazione funzionale del reticolo insediativo consolidato, attraverso il recupero del patrimonio edilizio esistente, il riordino e il completamento degli attuali presidi insediativi; la salvaguardia e la riqualificazione della rete distributiva anche attraverso la creazione di servizi commerciali polifunzionali e di centri commerciali naturali, al fine di favorire la ricostituzione ed il mantenimento del tessuto commerciale; il mantenimento e il potenziamento degli insediamenti industriali ed artigianali esistenti anche attraverso idonei interventi infrastrutturali; Obiettivi per il territorio rurale: l’individuazione di ambiti territoriali finalizzati allo sviluppo di politiche di crinale rivolte all’integrazione interregionale e interprovinciale con lo scopo di perseguire uno sviluppo sostenibile ed ecologicamente compatibile delle comunità locali; la promozione della conoscenza dei valori rurali della montagna e lo sviluppo delle attività agricole e forestali, e delle attività ad esse connesse ed integrate; il risanamento del dissesto idrogeologico del territorio attraverso interventi strutturali estesi ai bacini idrografici dei fiumi Lima, Reno e delle Limentre, nel quadro di una politica generale tesa al recupero permanente dell’alta collina e delle aree montane;

NTA: Artt. 29-39 Sottosistemi Territoriali di Paesaggio e Unità di Paesaggio NTA: Artt. 41 – 42, 55 Tavole: QP3, QP6, QP7

Verifica degli obiettivi indicati puntualmente dal PTCP

Page 43: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 42

lo sviluppo sinergico delle attività agricole, integrate con le attività turistiche mediante il potenziamento del turismo locale e dell’agriturismo e l’incentivazione del turismo rurale, ecologico, naturalistico, escursionistico ed invernale, attraverso la predisposizione di adeguate attrezzature e servizi e l’individuazione e attivazione di percorsi turistico-escursionistici legati alle aziende agricole, contribuendo al recupero e alla valorizzazione della maglia viaria e dei percorsi rurali; il potenziamento delle condizioni di redditività delle attività rurali anche attraverso gli strumenti del turismo rurale e dell’agriturismo; Obiettivi per la rete delle infrastrutture per la mobilità: il miglioramento dell’accessibilità complessiva dell'area montana attraverso: …omissis… l’integrazione dell'ambito metropolitano Pistoia-Prato-Firenze, con il versante emiliano e la valle del Serchio mediante l’adeguamento delle S.S. 12, 64 e della S.R. 66 e la previsione di un collegamento Signorino-Pontepetri; la riqualificazione del sistema viario minore, con particolare riferimento a quella di impianto storico di cui alla tavola P05; l’integrazione funzionale del trasporto privato con il trasporto pubblico su ferro e su gomma; l’adeguamento ed il potenziamento degli impianti a fune nel comprensorio sciistico e la loro integrazione con il sistema dei collegamenti viari e con i trasporti pubblici; l’inserimento dei singoli centri in circuiti di fruizione al fine di garantire i servizi essenziali alle comunità locali attraverso una maggiore integrazione dei servizi di trasporto pubblico; (sanità, commercio, posta, giornali, ecc.); il contenimento di ulteriori espansioni lineari lungo la viabilità di interesse nazionale, regionale e provinciale.

Verifica della coerenza con le indicazioni dei sistemi funzionali disciplinati dagli articoli da 47 a 52 delle NTA del PTCP:

Sistemi Funzionali

sistema funzionale dei valori paesaggistico ambientali (Tavole P10°, P10b, P10c), ed in particolare: verifica dei collegamenti paesistico-ambientali e delle aree di valore paesaggistico-ambientale; sistema funzionale delle risorse turistiche e della mobilità ecoturistica (Tav. P13 e P13a), ed in particolare: il turismo culturale e d’arte rivolto al patrimonio storico culturale, il turismo naturalistico - ecologico rivolto alle aree naturali protette, il turismo della salute e dello sport che include il turismo bianco, la rete escursionistica, le piste ciclabili, il turismo dei parchi e dei

NTA: Artt. 43 – 55 Tavole: QP2, QP4A, QP4B, QP4C

Il PS individua il Sistema funzionale Infrastrutture della Mobilità. la relativa classificazione delle strade e gli interventi da realizzare vengono inseriti nella Strategia per le infrastrutture per la mobilità. Sistema funzionale Ambientale degli elementi di pregioInserimento degli alberi monumentali, del sistema delle radure e degli spazi aperti, eliminazione delle unità di paesaggio.

Page 44: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 43

giardini tematici; sistema funzionale del florovivaismo (Tav. P12) non presente nel Comune di Abetone; sistema funzionale delle aree produttive (Tav. P11) non presente nel Comune di Abetone;; sistema funzionale dei servizi (Tav. P14).

Sistema Funzionale per il Turismo:

Previsione del Sistema funzionale dei servizi in adeguamento al PTCP (nuova carta e relativa disciplina nelle NTA).

Verifica dell’individuazione dell'evoluzione del sistema insediativo urbano attraverso l'analisi della sua struttura storica e della sua articolazione (artt. 53-59) con attenzione a:

La strategia per la città e gli insediamenti

i centri storici; le aree urbane storicizzate; gli insediamenti prevalentemente residenziali o misti; gli insediamenti produttivi; le aree per le attrezzature e i servizi; il sistema delle aree verdi; Verifica degli indirizzi e delle direttive di cui agli artt. 60 – 63 relativamente alle nuove urbanizzazioni, che prevedono, tra l’altro: Le nuove previsioni devono valutare l’ammontare del traffico veicolare da esse indotto sulla rete stradale esistente e prevedono, e ove necessario la preventiva o contestuale realizzazione di nuove infrastrutture (art. 60); la crescita degli insediamenti deve essere subordinata alla reale possibilità di assicurare una dotazione sufficiente di servizi essenziali, nonché alla contestuale realizzazione di infrastrutture che consentano la tutela delle risorse essenziali del territorio (art. 60); la previsione dell’espansione del sistema insediativo urbano deve essere commisurata alle dinamiche socio-demografiche-economiche più recenti (art. 60); nella localizzazione delle previsioni di sviluppo del tessuto insediativo urbano deve essere contrastata l’affermazione della città diffusa e degli agglomerati lungo le strade, e perseguito il completamento e la ricucitura degli insediamenti esistenti (art. 60); La distinzione delle previsioni di espansione urbanistica a carattere produttivo in base alla funzione prevalente prevista e l’elaborazione di una specifica disciplina (art.62): attività artigianale/industriale; attività commerciale; attività terziarie strettamente correlate alla funzione produttiva. I criteri per l’individuazione delle aree sature rispetto la possibilità di introdurre ulteriori medie e grandi strutture di vendita (art. 62); Gli interventi concernenti nuove strutture destinate al turismo, agli impianti sportivi e per il tempo libero nei territori rurali sono ammissibili a condizione che non sussistano possibilità di recupero del patrimonio edilizio esistente, siano

NTA: Artt. 57-61 relativi alle UTOE Tav. QC7

La tavola QC7 identifica gli edifici risalenti all’impianto del Catasto Leopoldino, che identificano le aree urbane storicizzate, in quanto per la tipologia del sistema insediativo, non si può parlare di centri storici. Per le caratteristiche del territorio del Comune di Abetone, non sono incluse nuove previsioni a carattere produttivo. Al posto delle 5 UTOE previste, viene predisposta una unica UTOE. Il nuovo articolato delle NTA verrà implementato con gli indirizzi e le direttive di cui agli artt. 60-63, in particolare per le nuove urbanizzazioni residenziali e per attrezzature e servizi.

Page 45: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 44

interventi finalizzati al recupero, alla riqualificazione e alla valorizzazione paesaggistica di specifici ambiti territoriali e che non alterino la struttura del paesaggio, siano utilizzate tecniche edilizie sostenibili (art. 63); Le nuove urbanizzazioni specialistiche destinate ad insediamenti turistici sono preferibilmente riservate alle strutture ricettive così come definite dalla L.R. 42/2000; le strutture ricettive quali i campeggi, i villaggi turistici, le aree di sosta, gli agri-campeggi, i parchi di vacanza, e quelli caratterizzati da attività di ospitalità in spazi aperti, possono essere realizzate soltanto in aree appositamente previste negli strumenti della pianificazione territoriale. Tali strutture saranno collocate in relazione alle aree di sistema riferite alla tavola P13. I Comuni, ai sensi del D.P.G.R. 09/02/2007 n. 2/R, e ai sensi di quanto prescritto all’art. 53 della presente disciplina, individuano sul proprio territorio urbanizzato gli ambiti relativi ai centri abitati interessati da significativa affluenza turistica di carattere stagionale e si attengono ai criteri indicati per tale ambito all’art. 6 del suddetto D.P.G.R.. Ai sensi dell’art. 24 della Disciplina del P.I.T. gli interventi concernenti nuove strutture destinate al turismo, agli impianti sportivi e per il tempo libero nei territori rurali sono ammissibili alle condizioni dettate dal P.I.T.: - non sussistano possibilità di recupero del patrimonio edilizio esistente; - siano interventi finalizzati al recupero, alla riqualificazione e alla valorizzazione paesaggistica di specifici ambiti territoriali e che non alterino la struttura del paesaggio; - siano utilizzate tecniche edilizie sostenibili ai sensi dell’art. 145 della L.R. 3 Gennaio 2005, n. 1. La realizzazione di impianti sportivi e per il tempo libero e degli immobili collegati al loro esercizio, ivi comprese eventuali strutture turistico ricettive, è da consentire solo qualora sia prescritta la gestione unitaria di tali complessi. La localizzazione di nuovi impianti, insediamenti e funzioni specialistiche di tipo sportivo e per il tempo libero è subordinata alla salvaguardia delle risorse essenziali del territorio e alla condizione che non si alteri il valore dei paesaggi e si promuova la riqualificazione di quelli degradati, recuperando un idoneo assetto agrario e idrogeologico del territorio. I Comuni devono prevedere rigorose limitazioni alle possibilità di mutamento delle destinazioni d’uso degli immobili realizzati con finalità turistico ricettive. Le caratteristiche dimensionali del sistema insediativo: Attuazione delle disposizioni esplicitate agli artt. 65, 66, 67, 68.

Page 46: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 45

Attuazione delle disposizioni esplicitate agli artt. 69, 70, 71, 72 e 73, sulla sostenibilità, sulla sostenibilità dei nuovi insediamenti, sugli impianti climatici e di produzione energia, sulla raccolta differenziata dei rifiuti urbani e speciali, sull’inquinamento acustico.

La sostenibilità dello sviluppo del territorio

Tra gli altri, l’art. 70 prevede le seguenti indicazioni: Negli insediamenti di nuova previsione la dotazione delle aree verdi per la compensazione delle emissioni di anidride carbonica dovrà coprire almeno il 90% dell’incremento delle emissioni. In caso di impossibilità a realizzare tale compensazione per motivi di spazio disponibile, i Comuni possono prevedere la possibilità di convertire l’intervento compensativo in oneri finalizzati alla realizzazione di aree verdi o prescrivere la realizzazione di tetti verdi; Negli insediamenti produttivi di nuova previsione la dotazione delle aree verdi per la compensazione delle emissioni di anidride carbonica dovrà coprire il 100% dell’incremento delle emissioni. In caso di impossibilità a realizzare tale compensazione per motivi di spazio disponibile i Comuni possono prevedere la possibilità di convertire l’intervento compensativo in oneri finalizzati alla realizzazione di aree verdi o prescrivere la realizzazione di tetti verdi. Per gli edifici industriali-artigianali si deve prevedere l’uso di impianti di produzione di energia basati sulla valorizzazione di impianti di cogenerazione/trigenerazione, pompe di calore, sistemi centralizzati di riscaldamento/raffreddamento fino al soddisfacimento di almeno il 30% del fabbisogno di energia elettrica ed il 60 % del fabbisogno per la produzione di acqua calda sanitaria. Negli edifici industriali e artigianali di nuova costruzione e di ristrutturazione estesa si deve prevedere che venga realizzato un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica per la produzione di almeno un 5 Kw. Nuovi insediamenti turistici fuori dalle aree già individuate possono essere previsti a condizione che sia dimostrato l’impatto zero in termini di consumi delle risorse, produzione di rifiuti, approvvigionamento idrico ed energetico.

NTA: Artt. 63 - 64

La normativa risulta del tutto da adeguare con quanto previsto dal PTCP in materia di sostenibilità inserimento nelle NTA di apposito Capo da introdurre nella “Strategia per lo sviluppo del territorio”.

Classificazione delle infrastrutture secondo l’art. 74 c. 2 delle NTA;

La strategia per le infrastrutture per la mobilità

Distinzione delle strade:

NTA: Artt. 41 – 42 Tav. QP 3

Il PS individua il corridoio infrastrutturale per il trasporto su ferro tale previsione, non presente né nel Pit né nel PTC, viene tolta, sia

Page 47: Provincia di Pistoia Piano Strutturale Relazione...15 della L.R. n° 1/2005, l’Avvio del Procedimento per la formazione dellapresente Variante generale al Piano Strutturaleed è

VARIANTE GENERALE AL PIANO STRUTTURALE - Relazione Generale - 46

rete primaria; rete secondaria; rete di supporto alla viabilità secondaria. Verifica degli interventi previsti dal PTCP nella tavola P07, come elencati nell’art. 76.

dalla cartografia che dalla normativa. La classificazione delle strade viene adeguata al PTC, modificando il relativo elaborato grafico e la normativa.

Verifica dell’individuazione delle aree ad esclusiva o prevalente funzione agricola sulla base delle indicazioni contenute nell’art. 79 e 80;

La strategia per il territorio rurale

Verifica della classificazione economico-agraria del territorio (art. 81) e della specifica carta di progetto "Carta della struttura agraria" (da integrare l'area ad esclusiva o prevalente funzione agricola con la specifica struttura fondiaria comunale, le indicazioni degli allevamenti e dei frantoi); Verifica della classificazione del patrimonio di valore relativamente agli insediamenti rurali esistenti (art. 82); Verifica dell’individuazione del patrimonio boschivo con le indicazioni contenute all’art. 83 e nelle tavole QC05 e P04; Applicazione del Titolo IV , Capo III della LR 1/2005 e del DPGR del 09/02/2007 n. 5/R secondo le indicazioni contenute negli artt. 84, 85, 86, 87, 88, 89 e 90.

NTA: Parte terza Titolo VIII Cap.1 Art. 66

Adeguamento della normativa relativa con quella prevista dal Titolo IV della Disciplina di Piano del PTCP

7.SINTESI DEGLI ESITI DELLA VALUTAZIONE Le verifiche svolte consentono di evidenziare un esito complessivamente positivo della valutazione iniziale, riscontrando una sostanziale coerenza tra gli obiettivi complessivi del Piano Strutturale, aggiornati ai contenuti della variante di cui trattasi, e gli strumenti di pianificazione sovraordinati.