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1 4 Educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicosomatica “Programma di educazione alla consapevolezza globale di sé e degli altri, per la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, con particolare attenzione ai giovani disagiati e a rischio”, approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ai sensi dell’art. 12, comma 3, lett f), legge 7 dicembre 2000, n.383, anno finanziario 2013. In collaborazione con l’UNESCO FICLU Federazione Italiana Club e Centri UNESCO. ____ _________________________________________________________________________________________________________ PROTOCOLLO DEL PROGETTO GAIA PROTOCOLLO MINDFULNESS PSICOSOMATICA Principi, Moduli, Pratiche e Linee Guida Gaia è l’antico nome greco della Dea della Terra ed è anche l’ipotesi scientifica che considera la Terra come una gigantesca unità vivente e intelligente. Principi e referenti del Progetto Gaia Il “Progetto Gaia” è un programma di educazione alla consapevolezza globale e alla salute psicofisica sviluppato per rispondere alle necessità educative di una società sempre più globale, espresse nelle linee educative internazionali del DESS il “Decennio di Educazione allo Sviluppo Sostenibile” promosso dall’UNESCO, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, allo scopo di diffondere valori, consapevolezze, stili di vita orientati al rispetto per il prossimo e per il pianeta”, e nelle Indicazioni Nazionali per il Curriculo dell’Infanzia e del primo ciclo di Istruzione” del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Il “Progetto Gaia” è stato ideato e sviluppato da un'equipe di docenti, professori universitari, educatori, psicologi e medici dell’associazione “Villaggio Globale” di Bagni di Lucca, ed è stato approvato e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali,e sostenuto dall’UNESCO. Il nucleo del Progetto Gaia è rappresentato dalla consapevolezza di Sé come base per lo sviluppo della dignità umana e della responsabilità di cittadinanza globale, per il miglioramento del benessere psicofisico e dell’“intelligenza emotiva” e per stimolare nei giovani un ruolo attivo e creativo nella realizzazione di una società più consapevole e sostenibile. Riteniamo che solo una nuova consapevolezza possa portare alla realizzazione di una società più etica e sostenibile. Destinatari e dati nazionali I destinatari del Progetto Gaia sono i bambini, ragazzi e giovani adulti (fino ai 30 anni), con particolare attenzione ai giovani disagiati e a rischio. I dati nazionali relativi all’“abbandono scolastico”, al “bullismo”, alla “differenza di genere” e alla “violenza fisica e psicologica” evidenziano un reale problema le cui radici devono essere ricercate nelle situazioni di malessere sociale ed economico di una società in rapida globalizzazione. Questo malessere si riflette sui bambini e sui giovani di ambo i sessi generando stress, disagio psicosomatico, aggressività, isolamento e depressione; disturbi che l’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha definito come le “malattie del nostro tempo”. Obiettivi del Progetto Gaia Gli obiettivi pratici del Progetto Gaia sono riassunti nei seguenti punti: 1. Sviluppare una maggiore consapevolezza psicosomatica di Sé (corpo ed emozioni) 2. Migliorare il benessere psicofisico riducendo lo stress, l’ansia e la depressione, 3. Migliorare il rendimento scolastico e l’attenzione, riducendo l’irrequietezza e la tensione. 4. Gestione delle emozioni e contenimento della reattività e degli impulsi (autoregolazione) 5. Migliorare il clima e la cooperazione del gruppo classe 6. Offrire una base di informazioni etiche, scientifiche e culturali per una cittadinanza globale. 7. Educazione alla sostenibilità e ai diritti umani per una cittadinanza globale (UNESCO).

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    Educazione  alla  consapevolezza  globale  e  alla  salute  psicosomatica    

    “Programma  di  educazione  alla  consapevolezza  globale  di  sé  e  degli  altri,  per  la  tutela  dell’infanzia  e  dell’adolescenza,  con  particolare    attenzione  ai  giovani  disagiati  e  a  rischio”,  approvato  e  finanziato  dal  Ministero  del  Lavoro  e  delle  Politiche  Sociali    

    ai  sensi  dell’art.  12,  comma  3,  lett  f),  legge  7  dicembre  2000,  n.383,  anno  finanziario  2013.  In  collaborazione  con  l’UNESCO  -‐  FICLU  Federazione  Italiana  Club  e  Centri  UNESCO.  

     

             

    ____    

    _________________________________________________________________________________________________________    

    PROTOCOLLO  DEL  PROGETTO  GAIA  PROTOCOLLO  MINDFULNESS  PSICOSOMATICA  

    -‐  Principi,  Moduli,  Pratiche  e  Linee  Guida  -‐    

    Gaia è l’antico nome greco della Dea della Terra ed è anche l’ipotesi scientifica che considera la Terra come una gigantesca unità vivente e intelligente.

    Principi  e  referenti  del  Progetto  Gaia  Il  “Progetto  Gaia”  è  un  programma  di  educazione  alla  consapevolezza  globale  e  alla  salute  psicofisica  sviluppato  per  rispondere  alle  necessità  educative  di  una  società  sempre  più  globale,  espresse  nelle  linee  educative  internazionali  del  DESS  il  “Decennio  di  Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile”  promosso  dall’UNESCO,  l’agenzia  delle  Nazioni  Unite  per  l’Educazione,  la  Scienza  e  la  Cultura,  allo  scopo  di  “diffondere  valori,  consapevolezze,  stili  di  vita  orientati  al  rispetto  per  il  prossimo  e  per  il  pianeta”,  e  nelle  “Indicazioni  Nazionali  per  il  Curriculo  dell’Infanzia  e  del  primo  ciclo  di  Istruzione”  del  Ministero  dell’Istruzione,  dell’Università  e  della  Ricerca.  Il  “Progetto  Gaia”  è  stato  ideato  e  sviluppato  da  un'equipe  di  docenti,  professori  universitari,  educatori,  psicologi  e  medici  dell’associazione  “Villaggio  Globale”  di  Bagni  di  Lucca,  ed  è  stato  approvato  e  finanziato  dal  Ministero  del  Lavoro  e  delle  Politiche  Sociali,  e  sostenuto  dall’UNESCO.  Il  nucleo  del  Progetto  Gaia  è  rappresentato  dalla  consapevolezza  di  Sé  come  base  per  lo  sviluppo  della  dignità  umana  e  della  responsabilità  di  cittadinanza  globale,  per  il  miglioramento  del  benessere  psicofisico  e  dell’“intelligenza  emotiva”  e  per  stimolare  nei  giovani  un  ruolo  attivo  e  creativo  nella  realizzazione  di  una  società  più  consapevole  e  sostenibile.  Riteniamo  che  solo  una  nuova  consapevolezza  possa  portare  alla  realizzazione  di  una  società  più  etica  e  sostenibile.    Destinatari  e  dati  nazionali  I  destinatari  del  Progetto  Gaia  sono  i  bambini,  ragazzi  e  giovani  adulti  (fino  ai  30  anni),  con  particolare  attenzione  ai  giovani  disagiati  e  a  rischio.  I  dati  nazionali  relativi  all’“abbandono  scolastico”,  al  “bullismo”,  alla  “differenza  di  genere”  e  alla  “violenza  fisica  e  psicologica”  evidenziano  un  reale  problema  le  cui  radici  devono  essere  ricercate  nelle  situazioni  di  malessere  sociale  ed  economico  di  una  società  in  rapida  globalizzazione.  Questo  malessere  si  riflette  sui  bambini  e  sui  giovani  di  ambo  i  sessi  generando  stress,  disagio  psicosomatico,  aggressività,  isolamento  e  depressione;  disturbi  che  l’OMS,  l’Organizzazione  Mondiale  della  Sanità,  ha  definito  come  le  “malattie  del  nostro  tempo”.      Obiettivi  del  Progetto  Gaia  Gli  obiettivi  pratici  del  Progetto  Gaia  sono  riassunti  nei  seguenti  punti:    1. Sviluppare  una  maggiore  consapevolezza  psicosomatica  di  Sé  (corpo  ed  emozioni)  2. Migliorare  il  benessere  psicofisico  riducendo  lo  stress,  l’ansia  e  la  depressione,  3. Migliorare  il  rendimento  scolastico  e  l’attenzione,  riducendo  l’irrequietezza  e  la  tensione.  4. Gestione  delle  emozioni  e  contenimento  della  reattività  e  degli  impulsi  (autoregolazione)  5. Migliorare  il  clima  e  la  cooperazione  del  gruppo  classe  6. Offrire  una  base  di  informazioni  etiche,  scientifiche  e  culturali  per  una  cittadinanza  globale.  7. Educazione  alla  sostenibilità  e  ai  diritti  umani  per  una  cittadinanza  globale  (UNESCO).  

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    Finalità  e  direttive  dell’UNESCO  e  dell’ONU    Il  Progetto  Gaia  è  stato  sviluppato  per  contribuire  alla  risoluzione  di  questi  grandi  problemi  dei  bambini  e  dei  giovani  in  età  scolastica,  e  per  rispondere  alle  necessità  educative  di  una  società  sempre  più  globalizzata,  espresse  nelle  linee  educative  internazionali  del  “Global  Education  First  Initiative”  con  il  concetto  di  “Nuovo  Umanesimo”  proposto  da  Irina  Bokova,  General    Director  dell’UNESCO.  Il  “Nuovo  Umanesimo”  di  Irina  Bokova  è  un  appello  ad  una  nuova  consapevolezza  dei  tempi  e  delle  sfide  che  possiamo  realizzare  insieme.  Jacques  Delors,  che  fu  Presidente  Commissione  Europea  dal  1985  al  1995,  nel  Rapporto  UNESCO  della  "Commissione  Internazionale  per  l'educazione  del  Ventunesimo  Secolo”,  sostiene  l’importanza  di  quattro  tipi  di  apprendimento:    1) Imparare  ad  essere:  la  CONSAPEVOLEZZA  DI  SÉ.    2) Imparare  a  vivere  insieme:  i  PRINCIPI  ETICI    3) Imparare  a  conoscere:  le  comprensioni  della  SCIENZA    4) Imparare  a  fare:  le  PRATICHE    Queste  indicazioni  sono  le  aree  del  Progetto  Gaia  (vedi  schema)  Delors  evidenzia  che:  “L’educazione  deve  contribuire  allo  sviluppo  totale  di  ciascun  individuo.    Una  completa  realizzazione,  dunque,  di  tutta  la  ricchezza  della  personalità  umana:  spirito  e  corpo,  intelligenza,  sensibilità,  senso  estetico,  responsabilità,  valori,  grande  autonomia.”    Il  Progetto  Gaia  si  allinea  e  si  inserisce  anche  nel  progetto  “Decennio  ONU  di  Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile”  (DESS),  promosso  delle  Nazioni  Unite,  che  ha  preso  avvio  nel  2005,  sotto  la  leadership  dell’UNESCO,  allo  scopo  di  diffondere  valori,  consapevolezza,  stili  di  vita  orientati  al  rispetto  per  il  prossimo,  per  il  pianeta  e  per  le  generazioni  future.  Le  linee  educative  promosse  dall’Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile  invitano  a  sviluppare  in  ogni  essere  umano  le  conoscenze,  abilità,  atteggiamenti  e  valori  necessari  per  costruire  un  futuro  sostenibile.  L’UNESCO  sottolinea  che  l’Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile  “richiede  profondi  cambiamenti  nel  modo  in  cui  l'educazione  è  spesso  praticata  oggi”.    Su  questi  presupposti  il  Villaggio  Globale  ha  sviluppato  il  Progetto  Gaia  come  programma  educativo  avanzato  per  lo  sviluppo  di  una  nuova  e  più  matura  consapevolezza  globale  di  Sé  e  del  pianeta,  e  ha  realizzato,  con  il  patrocinio  dell’UNESCO,  due  film  documentari,  Olos  e  Globalshift,  sul  nuovo  paradigma,  per  sostenere  e  divulgare  le  tematiche  dell’  Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile  attraverso  i  contributi  di  personalità  di  grande  spessore  culturale,  umano,  etico  e  scientifico.  (vedi  paragrafo  “I  FILM  SULLA  CONSAPEVOLEZZA  GLOBALE  ORIENTATA  AL  NUOVO  PARADIGMA  SCIENTIFICO”  a  pag  21).      Finalità  e  direttive  del  Ministero  dell’Istruzione  Italiano  Queste  tematiche  di  educazione  orientate  ad  un  nuovo  modello  di  sviluppo  umano  e  ad  una  visione  globale  della  nostra  società,  sono  state  riprese  nelle  “Indicazioni  Nazionali  per  il  Curriculo  dell’Infanzia  e  del  primo  ciclo  di  Istruzione”  del  Ministero  dell’Istruzione,  dell’Università  e  della  Ricerca,  che  cita  (pag.7)  il  “Nuovo  Umanesimo”  di  Irina  Bokova,  dove  si  evidenzia  che  “La  scuola  può  e  deve  educare  a  questa  consapevolezza”,  per  “Imparare  ad  Essere”  (pag.6).  Il  Ministero  dell’Istruzione,  nelle  direttive  esposte  nel  curriculo,  invita  a  sviluppare  programmi  educativi  capaci  di  “fornire  strumenti  teorici  ed  esperienziali  agli  studenti  di  ogni  età  al  fine  di  sviluppare  competenze  che  permettano  la  realizzazione  di  una  società  globale”,  e  a  facilitare  “L’elaborazione  dei  saperi  necessari  per  comprendere  l’attuale  condizione  dell’uomo  planetario...  Premessa  indispensabile  per  l’esercizio  consapevole  di  una  cittadinanza  nazionale,  europea  e  planetaria”.  

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    Le  finalità  del  Progetto  Gaia  La  finalità  del  Progetto  Gaia  è  di  promuovere  un  programma  educativo  che  ponga  al  centro  lo  sviluppo  di  una  consapevolezza  globale  di  sé  stessi  e  del  pianeta  e  che  dia  le  basi  etiche,  scientifiche  e  umane  per  essere  cittadini  creativi  della  società  globalizzata  in  cui  viviamo.    Il  Progetto  Gaia,  seguendo  le  finalità  e  le  indicazioni  del  “Nuovo  Umanesimo”,  dell’“Educazione  allo  Sviluppo  Sostenibile”  e  del  Ministero  dell’Istruzione,  intende  fornire  agli  studenti  di  ogni  età  strumenti  teorici  e  esperienziali  al  fine  di  sviluppare  competenze  che  permettano  la  realizzazione  di  una  società  globale  più  consapevole,  umana  e  pacifica.  Lo  sviluppo  di  una  “consapevolezza  globale  di  Sé”,  capace  di  includere  la  consapevolezza  corporea,  emotiva,  psicologica  e  le  conoscenze  del  mondo  in  cui  viviamo,  costituisce  una  competenza  imprescindibile  per  sviluppare  un  reale  senso  di  Sè  e  di  auto  conoscenza,  che  sono  i  presupposti  indispensabili  per  lo  sviluppo  delle  competenze  relazionali  e  sociali.  Ricordiamo  come  per  molti  autori  (ad  es.  social  learning  di  Bandura)  la  disfunzione  e  il  disagio  sociale  sono  conseguenza  di  una  mancanza  di  abilità  che  impedisce  all'individuo  di  comunicare  adeguatamente  se  stesso  nelle  situazioni  sociali.  In  questo  modo  il  Progetto  Gaia  realizza  le  richieste  dell’UNESCO  di  “promuovere  un  tipo  di  insegnamento  e  apprendimento  basato  su  metodi  partecipativi  che  motivano  e  responsabilizzare  gli  studenti  a  cambiare  il  loro  comportamento  e  agire  per  lo  sviluppo  sostenibile”.  Il  Progetto  Gaia  è  basato  su  principi  educativi  -‐  dal  latino  ex  ducere,  portare  fuori  ciò  che  c’è  dentro  –  orientati  a  sviluppare  la  consapevolezza  di  sé  come  principale  risorsa  da  cui  fare  emergere  le  potenzialità  e  comprensioni  per  realizzare  una  conoscenza  più  vissuta,  più  matura  e  sentita.    Metodologie:  Protocollo  PMP  e  validazioni  scientifiche  Il  Progetto  Gaia,  per  realizzare  i  suoi  obbiettivi,  sviluppa  specifiche  competenze  socio  relazionali  nei  docenti  e  negli  psicologi  che  sono  stati  formati  al  “Protocollo  Mindfulness  Psicosomatica”  (PMP)  che  li  mette  in  grado  di  utilizzare  le  più  efficaci  pratiche  di  consapevolezza  di  sé,  di  benessere  psicofisico  e  di  intelligenza  emotiva  per  permettere  a  bambini  e  giovani,  anche  in  condizioni  di  grave  disagio  sociale  e  culturale,  di  attivare  le  risorse  personali  e  di  migliorare  la  fiducia  in  se  stessi  in  modo  da  relazionarsi  positivamente  con  gli  altri  e  con  la  società  in  trasformazione.  Il  Progetto  Gaia  è  stato  sperimentato  con  eccellenti  risultati,  durante  l’anno  scolastico  2013-‐2014,  su  oltre  500  bambini  e  ragazzi  in  scuole  di  differenti  ordini  scolastici  e  in  diverse  regioni  italiane:  Toscana  (Lucca  e  Livorno),  Liguria  (Genova),  Lombardia  (Milano),  Lazio  (Roma)  e  Abruzzo  (Chieti).    Il  Nuovo  Paradigma  scientifico  e  i  video  del  Progetto  Gaia    Nelle  “Indicazioni  Nazionali  per  il  Curriculo  dell’Infanzia  e  del  Primo  Ciclo  di  Istruzione”  il  Ministero  dell’Istruzione,  dell’Università  e  della  Ricerca  invita  a  “Insegnare  a  ricomporre  i  grandi  oggetti  della  conoscenza  –  l’universo,  il  pianeta,  la  natura,  la  vita,  l’umanità  la  società,  il  corpo  e  la  mente  e  l’evoluzione  in  una  prospettiva  complessa,  volta  a  superare  la  frammentazione  delle  discipline,  e  ad  integrarle  un  nuovi  quadri  d’insieme”.  Il  Nuovo  Paradigma  Scientifico  -‐  nucleo  centrale  del  Progetto  Gaia  -‐  offre  una  comprensione  scientifica  organica  e  unitaria  dell’essere  umano  e  della  realtà,  capace  di  integrare  differenti  discipline  scientifiche  e  umanistiche  in  una  visione  evolutiva,  ecologica  e  sostenibile  che  pone  al  centro  la  consapevolezza  di  Sé.  Il  Progetto  Gaia  fornisce  dei  video  didattici  e  dei  film:  Olos  e  Globalshift,  patrocinati  dall’UNESCO  (scaricabili  gratuitamente  e  proiettabili  con  la  LIM)  in  cui  famosi  scienziati,  umanisti  e  ricercatori  di  ogni  parte  del  pianeta  espongono  i  principi  del  nuovo  paradigma  scientifico  in  cui  vengono  “ricomposti”  i  grandi  oggetti  della  conoscenza  in  una  prospettiva  unitarie  ed  evolutiva.  I  video  e  i  film  del  Progetto  Gaia  hanno  come  principali  argomenti:  la  Terra  (Gaia)  e  la  rete  della  vita,  i  principi  etici  delle  Nazioni  Unite,  le  conoscenze  scientifiche  più  recenti  sull’unità  corpo-‐mente,  le  pratiche  di  benessere  psicofisico  e  di  intelligenza  emotiva  che  sono  ritenute  essenziali  per  sviluppare  una  consapevolezza  più  idonea  ai  bisogni  e  alle  sfide  di  questo  momento  critico  di  cambiamento  verso  una  società  globalizzata.  (vedi  paragrafo  “I  FILM  SULLA  CONSAPEVOLEZZA  GLOBALE  ORIENTATA  AL  NUOVO  PARADIGMA  SCIENTIFICO”  a  pag  21).    

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    IL  “PROTOCOLLO  MINDFULNESS  PSICOSOMATICA”  PMP      Le  basi  scientifiche  del  Protocollo  PMP  Le  ricerche  delle  neuroscienze  del  Nobel  Edelman,  di  Damasio,  di  Panksepp  e  di  MacLean  evidenziano  che:  1)  la  consapevolezza  di  Sé,  o  senso  di  identità,  è  l’effetto  coerente  e  sincronico  della  rete  che  connette  le  principali  aree  del  cervello,  ossia:  2)  la  consapevolezza  corporea  (cervello  rettile),    3)  la  consapevolezza  emotiva  (cervello  mammifero),    4)  la  consapevolezza  mentale  razionale  e  intuitiva  (i  due  emisferi  del  cervello  superiore  o  neocorticale).  Un  armonico  sviluppo  di  queste  dimensioni  umane  è  un  principio  fondamentale  per  un’educazione  alla  consapevolezza  globale  di  Sé.  (vedi  allegato:  “basi  scientifiche  del  progetto  gaia.doc”).    Per  un  armonico  sviluppo  neurocognitivo  dell’essere  umano  Come  appare  nello  schema  a  fianco  il  Progetto  Gaia,  al  fine  di  sviluppare  una  reale  consapevolezza  globale  di  Sé,  prevede  un  protocollo  articolato  in  quattro  principali  aree  educative  che  corrispondono  alle  principali  dimensioni  neuro  psicologiche  umane:    1) in  giallo-‐al  centro  la  consapevolezza  di  sé,  che  

    corrisponde  alla  funzione  centrale  del  cervello,    2) in  rosso-‐in  basso  la  consapevolezza  corporea-‐

    emotiva  del  cervello  sottocorticale,    3) in  blu-‐a  sinistra  la  consapevolezza  scientifica  

    dell’emisfero  razionale    4) in  verde-‐a  destra  la  consapevolezza  etica  

    dell’emisfero  intuitivo.    La  comprensione  integrata  di  queste  quattro  dimensioni  della  coscienza,  porta  ad  una  consapevolezza  globale,  che  integra  la  dimensione  personale  con  le  dimensioni  sociali  e  culturali,  e  porta  allo  sviluppo  di  una  consapevolezza  sociale  e  culturale  più  adatta  ai  bisogni  e  alle  sfide  di  questo  momento  critico  di  transizione  verso  una  società  globalizzata.  (è  stato  scritto  spesso)  (vedi  allegato:  “basi  scientifiche  del  progetto  gaia.doc”).    L’effetto  unificante  della  consapevolezza  di  Sé    Le  ricerche  delle  neuroscienze  hanno  provato  che  le  pratiche  di  consapevolezza  e  di  mindfulness  hanno  un  effetto  di  sincronizzazione  tra  le  differenti  aree  del  cervello  e  sono  misurabili  come  coerenza  elettroencefalografica.  Numerose  ricerche  internazionali  dimostrano  che  lo  sviluppo  della  consapevolezza  (mindfulness),  a  cui  mira  il  protocollo  PMP,  migliora  la  salute  psicofisica,  la  stima  di  sé  e  anche  l’attenzione,  la  concentrazione  e  il  rendimento  scolastico.  Ciò  pone  questa  competenza  come  skill  di  base  per  il  benessere  e  la  crescita  dell'individuo.  Gli  effetti  delle  pratiche  di  consapevolezza  (mindfulness)  utilizzate  nel  Progetto  Gaia  sono  stati  validati  scientificamente  da  numerose  ricerche  psicologiche  e  cliniche  internazionali  per  la  riduzione  dello  stress,  dell’ansia  e  della  depressione  (vedi  allegato  ”le  prove  scientifiche  di  efficacia  delle  tecniche.doc”).    

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    La Consapevolezza di Sè migliora la Funzionalità e l’Armonia” Cerebrale Il nostro Istituto di Psicosomatica PNEI del Villaggio Globale ha studiato il fenomeno della coerenza cerebrale tra le varie parti del cervello evidenziando una relazione statisticamente significativa tra la coerenza elettroencefalografica (coerenza eeg) e il benessere psicologico e psicofisico dell’individuo. Queste ricerche hanno evidenziato che la pratica della consapevolezza, o auto coscienza, tende ad aumentare la coerenza eeg, e a produrre “onde armoniche”. Le pratiche di consapevolezza rappresentano quindi un fondamentale strumento per il miglioramento del benessere psicofisico. La Consapevolezza di Sé migliora l’empatia, la comunicazione e l’intelligenza emotiva tra persone Il nostro Istituto di Ricerche di Psicosomatica PNEI ha studiato il fenomeno della sincronizzazione cerebrale o risonanza neuropsichica (EEG specchio) tra i cervelli di due persone in stato di empatia o di consapevolezza di Sé (meditazione), evidenziando una significativa sincronizzazione tra i loro cervelli (coerenza elettroencefalografica eeg). Questa è la prima ricerca a livello internazionale che dimostra come l’empatia e la consapevolezza di Sé siano importanti strumenti per migliorare le relazioni e creare maggiore comprensione, comunicazione, senso di fiducia e di sicurezza tra persone. La pratica della consapevolezza rappresenta un fattore essenziale nella relazione empatica tra docente e allievo. La risonanza neuropsichica è un fenomeno fondamentale per comprendere l’empatia e le dinamiche tra amici, tra genitori e figli e migliorare così la base dei disturbi affettivi, delle relazioni sentimentali e di coppia. La Consapevolezza di Sé migliora l’empatia, la collaborazione e l’intelligenza emotiva di gruppo Il nostro Istituto di Ricerche di Psicosomatica PNEI ha studiato anche il fenomeno della sincronizzazione cerebrale di gruppo e ha rilevato un significativo aumento di coerenza EEG tra i cervelli di persone in stato di empatia o di consapevolezza di Sé (meditazione). Questa è la prima ricerca a livello internazionale che dimostra come l’empatia e la consapevolezza di Sé siano importanti strumenti per migliorare le relazioni di gruppo e lo spirito di unità nella classe. Il Progetto Gaia sviluppa nei docenti una qualità di consapevolezza e di“Presenza Empatica”che facilita la coesione, la collaborazione, la comprensione psicologica ed emotiva di gruppo.      

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    Schema  del  Protocollo  Mindfulness  Psicosomatica  Sulla  base  di  queste  evidenze  scientifiche  il  Progetto  Gaia  fornisce  una  base  di  conoscenze  teoriche  e  di  esperienze  pratiche  che  permettono  uno  sviluppo  integrato  delle  differenti  dimensioni  della  consapevolezza  (corporea,  emotiva,  sociale  ed  ecologica).    Nello  “schema  funzionale  del  Protocollo  Mindfulness  Psicosomatica”  si  evidenzia  il  ruolo  primario  e  centrale  della  pratica  di  consapevolezza  di  Sé  o  mindfulness  psicosomatica.    Sulla  sinistra  dello  schema  si  evidenziano  le  differenti  dimensioni  di  consapevolezza  che  permettono  ai  partecipanti  di  sviluppare    una  migliore  consapevolezza  globale.  A  destra  sono  elencati  gli  ambiti  di  maggiore  efficacia  nei  soggetti  che  sviluppano  consapevolezza:  in  particolare  il  miglioramento  del  benessere  psicofisico  individuale,  il  miglioramento  dell’intelligenza  emotiva  e  della  collaborazione  di  gruppo,  i  valori  etici,  ecologici  e  scientifici  orientati  alla  cittadinanza  globale.    Nello  “schema  operativo  del  Protocollo  Mindfulness  Psicosomatica”  si  evidenziano  le  principali  pratiche  psicosomatiche  che  incrementano  la  consapevolezza  di  Sé  impiegate  in  questo  protocollo.  Evidenziamo  in  particolare  le  tecniche  di  preparazione  e  di  attivazione  psicosomatica,  gli  esercizi  di  energetica  e  le  pratiche  corporee,  il  body  scan  psicosomatico  per  permettere  una  profonda  consapevolezza  dei  blocchi  fisici  ed  emotivi,  gli  esercizi  e  le  informazioni  che  sviluppano  la  comprensione  psicologica  di  se  stessi  e  degli  altri  e  infine  i  video  didattici  con  le  informazioni  etiche,  scientifiche,  ecologiche  e  sociali.          

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    GLI  INCONTRI  E  I  MODULI  Il  Protocollo  Mindfulness  Psicosomatica  stabilisce  le  modalità  di  organizzazione,  gli  argomenti  e  lo  sviluppo  degli  incontri  del  Progetto  Gaia.        Durata  del  Progetto  Gaia:  il  periodo  minimo  di  tempo  da  programmare  per  svolgere  il  Progetto  Gaia  e  ottenere  risultati  apprezzabili  per  lo  sviluppo  della  consapevolezza  e  favorire  il  rendimento  scolastico,  il  miglioramento  dell’attenzione,  della  concentrazione,  la  riduzione  dello  stress,  dell’ansia  e  della  depressione;  è  di  12  incontri  distribuiti  in  circa  3-‐4  mesi.  In  classi  molto  problematiche  sarà  necessario  estendere  a  24  il  numero  degli  incontri  del  Progetto  Gaia  per  ottenere  risultati  consistenti  e  stabili.  Prolungando  il  percorso  didattico  incontri  migliorano  e  si  stabilizzano  anche  i  risultati.      Gli  incontri  e  i  moduli  del  Progetto  Gaia  Il  Progetto  Gaia  è  formato  da  “incontri”  settimanali  organizzati  in  moduli  tematici.  Ogni  incontro  è  un’unità  didattica  funzionale,  con  un  suo  tema,  un  suo  schema  di  svolgimento  e  una  sua  finalità.  I  moduli  raggruppano  gli  incontri  settimanali  secondo  una  certa  sequenza  logica.  In  particolari  casi  il  protocollo  può  essere  adattato  alle  differenti  situazioni  e  necessità  dei  docenti  e  degli  allievi,  anche  se  si  consiglia  di  rispettare  la  sequenza  proposta  specie  se  il  conduttore  è  alle  prime  esperienze.    Tempi  e  modalità  dell’intervento:  ogni  incontro  ha  una  durata  complessiva  di  circa  un’ora  alla  settimana  e  può  essere  fatto  sia  durante  l’attività  didattica  che  in  orari  extra  scolastici.  Per  i  bambini/e  delle  primarie  (materne)  inizialmente  possono  essere  sufficienti  15-‐20  minuti,  magari  ripetuti  durante  la  settimana  e  poi  lentamente  si  prolunga  l’esperienza  fino  a  circa  30  minuti.  Per  i  bambini/e  delle  prime  classi  delle  elementari  inizialmente  possono  essere  sufficienti  30-‐40  minuti,  magari  ripetuti  due  volte  durante  la  settimana,  e  poi  lentamente  si  prolunga  l’esperienza  fino  a  circa  50-‐60  minuti.    Quando  l’operatore  è  un  insegnante  della  materna  i  sessanta  minuti  di  intervento  settimanali  possono  essere  distribuiti  in  due  o  tre  momenti  di  consapevolezza  di  20-‐30  minuti  ciascuno,  suddivisi  durante  la  settimana.  Quando  l’operatore  è  uno  psicologo,  educatore  o  counselor,  esterno  alla  classe  è  comunque  conveniente  fare  un’ora  intera  (prolungabile  fino  ad  un  ora  e  mezza).      Struttura  degli  incontri  Normalmente  ogni  incontro  è  strutturato  nei  seguenti  tempi:  • 5-‐10  min.  per  la  “presentazione”  del  tema  dell’incontro,  per  la  visione  del  video  e  per  le  

    eventuali  spiegazioni  teoriche  • 10-‐15  min.  di  “preparazione”  all’esperienza  di  consapevolezza  (energetica,  body  scan,  ecc.)  • 10-‐15  min.  di  “esperienza”  di  consapevolezza  mindfulness  e  “riconoscimento”  dei  valori.    • 10-‐15  min.  di  “condivisione”  • 10-‐20  min.  di  “realizzazione”  pratica:  disegno  o  tema  in  classe.  • 5  min.  conclusione,  rimettere  le  sedia  a  posto  e  prepararsi  per  un’altra  lezione.  Per  la  scuola  materna  e  per  le  prime  classi  delle  elementari  è  necessaria  una  riduzione  dei  tempi,  ad  esempio  due  incontri  di  mezz’ora.    LOGICA  DEGLI  INCONTRI  Ogni  incontro  è  formato  da  una  serie  di  momenti  che  sono  riassunti  nello  schema  sottostante:  

     1. PRESENTAZIONE  DELL’ARGOMENTO:  il  docente  all’inizio  di  ogni  incontro  propone  il  tema  che  

    verrà  sviluppato  nell’incontro  stesso.  L’argomento  può  essere  semplicemente  la  spiegazione  

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    delle  pratiche  che  saranno  sperimentate  o  un  tema  principale  attraverso  una  spiegazione  teorica  o  presentando  del  materiale  multimediale:  video,  articoli,  testi  ecc.    

    2. PREPARAZIONE  –  ATTIVAZIONE:  attraverso  le  pratiche  di  “esplorazione  del  corpo”  o  “body  scan”,  gli  esercizi  di  energetica,  di  suono  e  di  movimento  si  attiva  la  percezione  corporea  interna,  che  prepara  e  aiuta  ad  approfondire  l’esperienza  della  consapevolezza  di  sé.  

    3. CONSAPEVOLEZZA  DI  SÉ:  questo  momento  costituisce  il  punto  più  importante  del  lavoro  in  cui  si  sperimenta  uno  spazio  di  consapevolezza  interiore,  presente,  silenziosa,  delicata  e  rilassata.  In  questo  stato  di  nel  cervello  e  nel  sistema  PNEI  (psico,  neuro,  endocrino,  immunitario)  avvengono  positivi  cambiamenti  che  portano  a  miglioramenti  nella  sfera  cognitiva  e  psicofisica.    

    4. RICONOSCIMENTO  -‐  COMPRENSIONE  (da  cum  prehendere:  prendere  in  Sé):  abitualmente  nella  parte  finale  delle  pratiche  di  consapevolezza  -‐  ma  anche  durante  gli  esercizi  di  preparazione  (energetica  e  body  scan  psicosomatico  prima  della  mindfulness)  -‐  si  invitano  i  partecipanti  a  portare    la  consapevolezza  all’interno  e  riconoscere  le  qualità  profonde  dell’esperienza  del  momento,  ad  esempio:  “Sentite  la  qualità  e  le  sensazioni  (piacevoli  o  spiacevoli)  che  emergono  in  questo  momento  dall’esperienza  di  consapevolezza  interiore:  i  dolori,  le  sensazioni  profonde  o  i  valori  che  sentite  dentro  di  voi”.”  e  normalmente  i  partecipanti  esprimono  valori  come:  pace,  silenzio,  integrità,  amorevolezza,  pienezza,  ecc...  Si  invitano  i  partecipanti  a  sviluppare  una  loro  personale  comprensione  del  tema  proposto,  a  sperimentare  internamente  l’argomento  del  modulo,  a  sentire  dove  risuona  fisicamente  e  a  sviluppare  una  differente  percezione  del  tema  iniziale,  passando  dalla  comprensione  di  “testa”  all’”essere”.    Come  un  vissuto  diretto,  sentito  e  riconosciuto  dentro  di  sé.  

    5. CONDIVISIONE  E  REALIZZAZIONE:  sviluppare  la  capacità  di  esprimere  se  stessi,  di  manifestare  i  propri  vissuti  efficacemente  è  alla  base  di  una  relazionalità  funzionale,  elemento  fondante  della  possibilità  dell'individuo  di  esprimere  le  proprie  potenzialità  nel  contesto  sociale  in  cui  vive.  Questi  semplici  momenti  di  condivisione  permettono  di  imparare  a  vincere  la  timidezza  e  la  vergogna,  a  superare  la  paura  delle  critiche,  a  trovare  le  giuste  parole  e  le  espressioni  che  corrispondono  realmente  al  proprio  sentire,  al  fine  di  condividere  e  dare  valore  ai  propri  vissuti.  In  questo  senso  consideriamo  questo  esercizio  essenziale  per  sviluppare  l'“intelligenza  emotiva”  dei  partecipanti.  Le  esperienze  e  le  comprensioni  infine  si  realizzano  e  si  concretizzano  fisicamente  in  disegni,  lavori,  temi  individuali  o  di  gruppo  secondo  una  logica  di  cooperative  learning.    

       SCHEMA  DEI  MODULI  E  DEGLI  INCONTRI  DEL  PROGETTO  GAIA  Legenda:  C  =  Condivisione;  D  =  Disegno;  (tra  parentesi  le  pratiche  consigliate  ma  non  obbligatorie).    PRIMO  MODULO:  INIZIARE  A  SPERIMENTARE  LA  CONSAPEVOLEZZA  DI  SÈ    1°  Introduzione  Progetto  Gaia  (Video)  +  Vocali  (voce)  =>  consapevolezza/mindfulness  +  C      2°  Suoni  (ascolto)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C  (+  D)  3°  Movimento-‐profumi  (corpo)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C  (+  D)  SECONDO  MODULO:  CONSAPEVOLEZZA  CORPOREA  E  SALUTE  GLOBALE  4°  La  salute  psicofisica  e  tre  cervelli  (Video)  (per  i  bambini  sperimentare  gli  animali)  +    energetica  yin  (grounding,  aperture  e  ascolto  suoni)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C  (+  D)  5°  Energetica  yin  (giunture,  risalite  e  fontana)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C  (+  D)  6°  Energetica  yang  (tensioni-‐rilassamenti.,  forza,  dignità)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C  (+  D)  TERZO  MODULO:  CONSAPEVOLEZZA  DEI  BLOCCHI  E  INTELLIGENZA  EMOTIVA  7°  I  sistemi  delle  emozioni  (Video)  +  body  scan  psicosomatico  (fisico)  +  consapevolezza  +  C  +  D    8°  Body  scan  psicosomatico  gola,  cuore  e  stomaco  (riconoscere  le  emozioni)  +  consapevolezza  +  C    9°  Body  scan  psicosomatico  gola,  cuore  e  stomaco  (riconoscere  le  emozioni)  +  consapevolezza  +  C    QUARTO  MODULO:  CONSAPEVOLEZZA  ETICA  GLOBALE    10°  I  Principi  Etici  (Video)  +  consapevolezza/mindfulness  +  (dichiarazione  diritti  di  persona)  +  C  11°  Gaia  la  rete  della  vita  (Video)  +  consapevolezza/mindfulness  +  C    12°  Conclusione  del  1°  Ciclo  (Video)  +  consapevolezza  globale/mindfulness  (+  Olos  o  Globalshift.)  

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    DETTAGLI  DEL  PRIMO  MODULO:  SPERIMENTARE  LA  CONSAPEVOLEZZA  INTERIORE    Lo  scopo  del  primo  modulo  è  quello  di  introdurre  il  Progetto  Gaia  e  portare  gradualmente  gli  allievi  a  sperimentare  la  dimensione  interiore  di  consapevolezza/mindfulness,  a  superare  le  prime  difficoltà  (occhi  aperti,  agitazione,  imbarazzo  ecc.)  e  iniziare  a  prendere  la  consuetudine  degli  incontri  e  delle  sue  ritualità  (cerchio,  mindfulness,  condivisione,  ecc.)    1°  incontro:  Introduzione  Progetto  Gaia  (Video)  +  tecniche  facilitate  (5  vocali)  +  “esplorazione  del  corpo”  +  consapevolezza  +  C  • Presentazione  10  minuti:  possibilmente  si  inizia  creando  un  cerchio  con  le  sedie  in  aula  o  in  palestra  

    seduti  a  terra.  Si  presenta  il  Progetto  Gaia,  preferibilmente  con  il  Video  di  Presentazione  del  Progetto  Gaia  (su  LIM  o  TV),  e  si  espongono  gli  argomenti  del  progetto  stesso:  la  globalizzazione,  la  crisi  ecologica,  la  necessità  di  una  nuova  consapevolezza  più  etica  e  globale,  la  necessità  di  un  cambio  di  consapevolezza  individuale  che  si  ottiene  con  la  consapevolezza  di  Sé.      

    • Preparazione  10  minuti:  seduti  in  cerchio  si  invitano  i  partecipanti  a  chiudere  gli  occhi  e  a  creare  insieme  uno  spazio  di  silenzio  e  delicatezza.  Si  spiega  come  sperimentare  la  pratica  di  consapevolezza  del  respiro  ad  occhi  chiusi  e  si  spiega  come  questa  semplice  pratica  è  molto  efficace  nel  ridurre  lo  stress,  l’ansia  e  la  depressione.  Si  evidenzia  la  normale  difficoltà  iniziale  a  chiudere  gli  occhi  e  stare  fermi  (meglio  essere  in  due:  uno  dirige  e  uno  aiuta  i  piccoli  in  difficoltà).  Si  inizia  poi  con  l’esercizio  delle  cinque  vocali  (in  piedi  o  seduti)  per  portare  l’attenzione  all’interno  e  successivamente  si  prosegue  con  un  leggero  body  scan  (esplorazione  del  corpo)  dalla  testa  alla  pancia.  

    • Consapevolezza  10  minuti:  si  sperimenta  la  prima  pratica  di  consapevolezza  mindfulness  ascoltando  il  respiro  nel  corpo.    

    • Riconoscimento  5  minuti:  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sull’esperienza  del  momento,  positiva  o  negativa,  senza  giudizi.  

    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  si  condivide  l’esperienza.  (+  D)    2°  tecniche  facilitate  (suono  sul  cuore)  +  “esplorazione  del  corpo”  +  consapevolezza  +  C  (+  D)  • Presentazione  10  minuti:  si  inizia  sedendo  in  cerchio  e  invitando  i  partecipanti  a  creare  insieme  uno  

    spazio  di  silenzio  e  delicatezza.  Si  evidenzia  nuovamente  la  normale  difficoltà  iniziale  a  chiudere  gli  occhi  e  a  stare  fermi  (anche  il  secondo  incontro  sarebbe  meglio  essere  in  due:  uno  dirige  e  uno  aiuta  i  piccoli  in  difficoltà).  

    • Preparazione  10  minuti:  si  inizia  con  qualche  minuto  di  suono  sul  cuore  (aaa  o  mmm),  poggiando  la  mano  sul  petto,  o  utilizzando  altre  tecniche  facilitate.  Si  continua  successivamente  con  un  leggero  body  scan  (esplorazione  del  corpo)  dalla  testa  alla  pancia.    

    • Consapevolezza  10  minuti:  si  sperimenta  la  mindfulness  come  pratica  di  consapevolezza  di  Sé  e  del  respiro  ad  occhi  chiusi  e  si  pone  attenzione  al  silenzio,  ascoltando  ogni  respiro.  

    • Riconoscimento  5  minuti:  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulle  sensazioni  interne,  piacevoli  o  spiacevoli.    

    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  si  condivide  l’esperienza  in  cerchio.  • Realizzazione  10  minuti:  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.    3°  Tecniche  facilitate  +  “esplorazione  del  corpo”  +  consapevolezza  +  C  (+  D)  • Presentazione  10  minuti:  si  inizia  sedendo  in  cerchio  e  invitando  i  partecipanti  a  creare  insieme  uno  

    spazio  di  silenzio  e  delicatezza.    • Preparazione  10  minuti:  si  inizia  con  qualche  minuto  di  tecniche  facilitate  (menta,  o  uvette)  e  si  

    continua  con  un  leggero  body  scan  (esplorazione  del  corpo)  dalla  testa  alla  pancia  includendo  anche  braccia  e  gambe.    

    • Consapevolezza  10  minuti:  poi  si  sperimenta  la  mindfulness  come  pratica  di  consapevolezza  di  Sé  e  del  respiro  ad  occhi  chiusi  e  si  pone  attenzione  al  silenzio.  

    • Riconoscimento  5  minuti:  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulle  sensazioni  interne,  piacevoli  o  spiacevoli.    

    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  si  condivide  l’esperienza  in  cerchio    • Realizzazione  10  minuti:  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.  

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    DETTAGLI  DEL  SECONDO  MODULO:  COSAPEVOLEZZA  CORPOREA  Lo  scopo  del  secondo  modulo  è  di  approfondire  la  consapevolezza  corporea  e  le  sensazioni  interne  (energie  elettromagnetiche)  portando  consapevolezza  alle  tensioni  corporee  e  alle  tecniche  di  scioglimento  e  riarmonizzazione,  che  sono  alla  base  della  salute  e  del  benessere  psicofisico.    4°  La  salute  psicofisica  e  tre  cervelli  (Video)  (per  i  bambini  sperimentare  gli  animali)  +  energetica  yin  (grouding,  aperture  e  respiro  globale)  +  consapevolezza  +  C  (+  D)  • Presentazione  10  minuti:  si  presenta  il  Video  dei  tre  cervelli  (su  LIM  o  TV)  e  si  espongono  gli  

    argomenti  del  video:  la  scoperta  che  abbiamo  un  cervello  rettile  più  primitivo  che  governa  gli  istinti  fisici  della  sopravvivenza  (cibo,  dormire,  territorio,  ecc.),  un  cervello  mammifero  che  governa  le  emozioni  e  gli  affetti  e  un  cervello  superiore  che  pensa  e  ragiona.  Si  spiega  che  la  salute  psicofisica  avviene  quando  i  tre  cervelli  (corpo,  emozioni  e  mente)  sono  in  armonia  tra  loro.  Si  spiegano  gli  esercizi  di  energetica  che  riaprono  il  corpo  e  i  loro  effetti  benefici  sulla  salute.  

    • Preparazione  10  minuti:  si  inizia  in  piedi,  sparsi  nella  stanza  e  si  invitano  i  partecipanti  a  creare  insieme  uno  spazio  di  presenza  e  fluidità.  Si  sperimentano  gli  esercizi  di  energetica  dolce-‐yin,  il  grounding,  le  aperture  e  al  termine  si  sperimenta  il  respiro  globale  della  fontana.  Si  condividono  in  gruppo  le  tensioni,  le  difficoltà  e  le  aperture  sperimentate  durante  gli  esercizi.    

    • Consapevolezza  10  minuti:  ci  si  siede  e  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness    • Riconoscimento  5  minuti.  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulle  sensazioni  di  

    tensione  e  di  rilassamento  nel  corpo  e  di  come  ci  sentiamo  alla  fine.  • Condivisione  10  minuti:  al  termine,  in  cerchio,  si  condivide  l’esperienza  delle  tensioni  e  dei  

    rilassamenti  nel  corpo.    • Realizzazione  10  minuti:  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.    5°  Energetica  yin  (giunture,  risalite  e  fontana)  +  consapevolezza  +  C  (+  D)  • Presentazione  10  minuti:  si  inizia  spiegando  che  le  tensioni  o  i  blocchi  nel  corpo  “bloccano”  le  nostre  

    energie  vitali  e  se  impariamo  a  scioglierle    possiamo  migliorare  la  salute  e  la  consapevolezza  di  noi  stessi.  Si  inizia  in  piedi,  sparsi  nella  stanza,  in  cui  ognuno  trova  un  suo  spazio.      

    • Preparazione  10  minuti:  si  sperimentano  gli  esercizi  di  energetica  dolce-‐yin,  il  grounding,  le  aperture,  e  il  respiro  globale  del  cuore  che  si  espande.  Si  condividono  direttamente  in  gruppo  le  tensioni,  le  difficoltà  e  le  aperture.    

    • Consapevolezza  10  minuti:  ci  si  siede  e  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  degli  esercizi  si  condivide  l’esperienza  in  cerchio    • Riconoscimento  5  minuti:  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulla  tensioni  

    ancora  rimaste  ma  soprattutto  sul  senso  di  benessere  e  di  consapevolezza  e  unità  del  Sé.  • Realizzazione  10  minuti:  eventualmente  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.    6°  Energetica  yang  (tensioni-‐rilassamenti,  forza,  dignità)  +  consapevolezza  +  C  (+  D)  • Presentazione  10  minuti:  si  inizia  spiegano  le  basi  degli  esercizi  di  energetica  forti-‐yang  e  la  necessità  

    di  saper  usare  la  propria  forza  per  realizzare  la  propria  vita.    • Preparazione  10  minuti:  si  inizia  in  piedi  sparsi  nella  stanza  e  si  sperimentano  gli  esercizi  yang,  tra  

    cui  le  tensioni-‐rilassamenti,  la  forza  e  alla  fine  il  respiro  globale  della  cascata.  Si  condividono  in  gruppo  le  tensioni,  le  difficoltà  e  le  aperture  (gli  esercizi  yang  possono  smuovere  anche  paure  e  ansie  in  chi  ha  timore  ad  usare  la  propria  forza).  

    • Consapevolezza  10  minuti:  ci  si  siede  e  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness    • Riconoscimento  5  minuti:  verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulle  tensioni  ma  

    soprattutto  sul  senso  di  forza  fisica  e  interiore  e  la  maggiore  stabilità  e  centratura  che  si  sono  attivate.  

    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  si  condivide  in  cerchio  l’esperienza  evidenziando  il  nostro  rapporto  con  la  forza-‐dominanza  o  la  delicatezza-‐protezione  e  la  necessità  di  equilibrare  questi  aspetti.    

    • Realizzazione  10  minuti.  Eventualmente  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno.  DETTAGLI  DEL  TERZO  MODULO:  CONSAPEVOLEZZA  DEI  BLOCCHI  E  INTELLIGENZA  EMOTIVA  

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    Lo  scopo  del  terzo  modulo  è  sperimentare  in  profondità  le  tensioni  interne  al  corpo  (i  blocchi  psicosomatici)  e  diventare  più  consapevoli  delle  emozioni  ad  esse  collegate,  sviluppando  anche  l’espressione  e  la  condivisione  delle  emozioni  sia  piacevoli  che  spiacevoli,  che  sono  alla  base  dell’intelligenza  emotiva,  dell’empatia  e  della  coesione-‐collaborazione  di  gruppo.      7°  Emozioni  e  blocchi  emotivi  (Video)  +  body  scan  psicosomatico  +  consapevolezza  +C  +D    • Presentazione  10  minuti:  si  presenta  il  Video  sulle  emozioni  e  si  espongono  gli  argomenti  del  video:  i  

    sette  sistemi  emotivi  e  la  loro  importanza  nelle  relazioni  e  nella  socializzazione.    • Preparazione  15  minuti:  si  crea  un  cerchio  e  si  prosegue  spiegando  il  body  scan  psicosomatico  in  cui  

    si  andranno  ad  esplorare  le  tensioni,  le  difficoltà  e  i  dolori  di  tutto  il  corpo  come  blocchi  psicosomatici.  Si  evidenzia  che  nei  blocchi  c’è  molta  energia  trattenuta  e  che  liberando  i  blocchi  riacquistiamo  più  energia  per  noi  stessi.  Si  invitano  i  partecipanti  a  percepire  i  blocchi  come  sensazioni  (forma,  luminosità,  materiale,  colore,  ecc.)  che  poi  si  disegneranno.  Le  sensazioni  e  le  emozioni  si  condividono  mentre  si  sperimenta  il  Body  scan  psicosomatico  ad  occhi  chiusi  in  gruppo.  

    • Consapevolezza  10  minuti:  poi  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness.    • Riconoscimento  5  minuti:  al  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sull’osservazione  delle  

    sensazioni  e  delle  emozioni  spiacevoli  (o  piacevoli)  nel  corpo  e  nel  cuore.    • Condivisione  10  minuti:  al  termine  del  Body  scan  psicosomatico  in  cerchio  ognuno  esprime  le  

    proprie  sensazioni-‐emozioni  (dolore,  tristezza,  paura,  ecc.),  cercando  di  condividerle  in  modo  da  generare  empatia  e  coesione  tra  i  membri  del  gruppo.  

    • Realizzazione  10  minuti:  al  termine  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.    8°  Body  scan  psicosomatico  gola,  cuore  e  stomaco  (riconoscere  le  emozioni  nei  blocchi:  paura,  rabbia,  amore,  tristezza)  +  consapevolezza  +  C  +  D    • Presentazione  10  minuti.  Si  presenta  il  body  scan  psicosomatico  e  si  spiega  che  oggi  si  esplorerà  il  

    cuore,  la  gola  e  lo  stomaco,  in  cui  sono  bloccate  molte  energie  ed  emozioni    • Preparazione  15  minuti:  Si  invitano  i  partecipanti  a  percepire  i  blocchi  nella  gola,  cuore  e  stomaco  

    come  sensazioni  (forma,  luminosità,  materiale,  colore,  ecc.)  che  poi  si  disegneranno.  Le  sensazioni  e  le  emozioni  si  condividono  mentre  si  sperimenta  il  Body  scan  psicosomatico  ad  occhi  chiusi  in  gruppo.  

    • Consapevolezza  10  minuti:  poi  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness.    • Riconoscimento  5  minuti:  al  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sull’osservazione  delle  

    sensazioni  e  delle  emozioni  spiacevoli  (o  piacevoli)  nel  corpo  e  in  particolare  nel  cuore,  la  gola  e  lo  stomaco.    

    • Condivisione  10  minuti:  è  preferibile  iniziare  la  condivisione  due  a  due  guardandosi  negli  occhi  e  dandosi  le  mani  (4+4  min.)  poi  ci  si  riunisce  in  un  unico  cerchio  dove  ognuno  esprime  le  sue  sensazioni-‐emozioni  (dolore,  tristezza,  paura  ecc.),  cercando  di  condividerle  in  modo  da  generare  empatia  e  coesione  tra  i  membri  del  gruppo.  

    • Realizzazione  10  minuti.  Al  termine  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico    9°  Body  scan  psicosomatico  gola,  cuore  e  stomaco  (riconoscere  le  emozioni  nei  blocchi:  paura,  rabbia,  amore,  tristezza)  +  consapevolezza  +  C  +  D    • Presentazione  10  minuti:  si  ritorna  sul  tema  delle  emozioni  e  si  ascolta  se  ci  sono  evoluzioni.  • Preparazione  15  minuti:  si  invitano  i  partecipanti  a  percepire  i  blocchi  nella  gola,  cuore  e  stomaco  

    come  sensazioni  (forma,  luminosità,  materiale,  colore,  ecc.)  che  poi  si  disegneranno.  Si  condividono  direttamente  le  sensazioni  e  le  emozioni  ad  occhi  chiusi  in  gruppo.  

    • Consapevolezza  10  minuti:  poi  si  entra  nella  pratica  di  consapevolezza  mindfulness.    • Riconoscimento  5  minuti:  al  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sull’osservazione  delle  

    sensazioni  e  delle  emozioni  spiacevoli  (o  piacevoli)  nel  corpo  e  nel  cuore.    • Condivisione  10  minuti:  possibilmente  iniziare  con  la  condivisione  due  a  due  guardandosi  negli  occhi  

    e  dandosi  le  mani  (4+4  min.)  poi  riunendosi  in  un  unico  cerchio  ognuno  esprime  le  sue  sensazioni-‐emozioni  (dolore,  tristezza,  paura)  cercando  di  condividerle  in  modo  da  generare  empatia  e  senso  di  gruppo.    

    • Realizzazione  10  minuti:  al  termine  si  invitano  i  partecipanti  a  fare  il  disegno  psicosomatico.  

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    DETTAGLI  DEL  QUARTO  MODULO:  CONSAPEVOLEZZA  DELLA  SOSTENIBILITA’  GLOBALE    Lo  scopo  del  quarto  modulo  è  di  sperimentare  e  risvegliare  i  sentimenti  profondi  e  i  valori  umani  universali  che  emergono  dalla  consapevolezza  di  Sé,  il  senso  di  appartenenza  alla  Terra  e  le  conoscenze  ecologiche  che  sono  alla  base  di  una  società  etica  e  sostenibile.      10°  I  Principi  Etici  (Video)  +  consapevolezza  e  diritti  umani  +  C  (i  miei  diritti  e  i  diritti  di  tutti).  • Presentazione  15  minuti:  si  presenta  il  Video  sui  valori  etici  (su  LIM  o  TV)  e  si  espongono  gli  

    argomenti  del  video  approfondendo  quelli  che  sono  i  valori  profondi  dell’essere,  comuni  a  tutti  gli  esseri  umani.  

    • Preparazione  5  minuti:  ci  si  siede  in  cerchio  e  insieme  si  crea  uno  spazio  di  silenzio.  • Consapevolezza  10  minuti:  si  sperimenta  la  mindfulness  come  pratica  di  consapevolezza  del  respiro  

    ad  occhi  chiusi.  • Riconoscimento  5  minuti:  al  termine  della  mindfulness  si  pone  l’attenzione  sulle  emozioni  e  sui  

    sentimenti  profondi  spiacevoli  (o  piacevoli)  che  emergono  da  Sé  stessi  sentendo  da  dove  vengono  nel  corpo  (dalla  gola,  dal  cuore,  stomaco  ecc.).    

    • Condivisione  15  minuti:  al  termine  dell’esercizio  riuniti  in  cerchio  si  fa  una  condivisione  sull’esperienza  e  sui  temi  dei  propri  diritti  e  dei  diritti  di  tutti  gli  esseri  umani  (guerre,  rifugiati,  povertà,  ecc.).  

    • (Realizzazione:  eventualmente  nei  giorni  successivi  si  può  consigliare  un  tema  scritto  sull’argomento  dei  miei  diritti,  dei  diritti  di  tutti  e  dei  valori  universali).  

     11°  Gaia  la  rete  della  vita  (Video)  +  consapevolezza  ambientale  +  C  (io  e  Gaia)  • Presentazione  10  minuti:  si  presenta  il  Video  su  Gaia  (su  LIM  o  TV)  e  si  espongono  gli  argomenti  del  

    video.  Si  spiega  la  Terra-‐Gaia  come  rete  di  relazioni  ecologiche  tra  tutti  gli  esseri  viventi,  il  “grande  cerchio  della  vita”,  il  senso  della  natura  e  i  valori  profondi  comuni  a  tutti  gli  esseri  viventi.  

    • Preparazione  10  minuti:  seduti  in  cerchio  in  silenzio,  si  può  iniziare  con  la  “Meditazione  dell’Albero  della  Vita”  o  con  un  body  scan  leggero.  

    • Consapevolezza  10  minuti:  si  sperimenta  la  pratica  di  consapevolezza  mindfulness.  • Riconoscimento  5  minuti:  al  termine  della  mindfulness  si  pone  attenzione  alla  vita  che  scorre  dentro  

    e  intorno  a  noi,  a  essere  in  armonia  con  la  Terra  e  con  la  rete  ecologica  che  connette  ogni  essere  vivente.  E  al  fiorire  del  nostro  albero  (colore,  luce).  

    • Condivisione  15  minuti:  iniziare  con  la  condivisione  due  a  due  guardandosi  negli  occhi  e  dandosi  le  mani  (4+4  min.).  Al  termine  si  condivide  l’esperienza  in  un  unico  cerchio  tutti  insieme  sul  tema  della  Terra,  la  visione  sistemica,  la  sostenibilità,  l’ecologia  e  il  senso  di  sentirsi  parte  del  grande  cerchio  della  vita.    

    • Realizzazione.  Si  disegna  l’Albero  (eventualmente  un  tema  scritto  sull’argomento).    12°  Conclusione  del  Ciclo  (Video  coscienza  globale)  +  consapevolezza  (+  Olos  o  Globalshift)  • Presentazione  10  minuti:  si  presenta  il  Video  su  Gaia  (su  LIM  o  TV)  e  si  espongono  gli  argomenti  del  

    video  come  la  crisi  umana  e  sociale  della  globalizzazione  e  il  nostro  ruolo  creativo  e  amorevole  per  una  futuro  sostenibile.  

    • Preparazione  5  minuti:  seduti  in  cerchio  in  silenzio,  si  inizia  con  un  leggero  body  scan.  • Consapevolezza  10  minuti:  si  sperimenta  la  mindfulness  come  pratica  di  consapevolezza  del  respiro  

    ad  occhi  chiusi.    • Riconoscimento  5  minuti:    verso  il  termine  della  mindfulness  si  pone  attenzione  al  nostro  potenziale,  

    alle  risorse,  all’intelligenza,  alla  forza,  all’amorevolezza  che  sentiamo  dentro  di  noi.  • Condivisione  10  minuti:  al  termine  si  condivide  l’esperienza  in  cerchio  focalizzando  su  quello  che  

    ogni  singolo  individuo  può  fare,  utilizzando  le  sue  potenzialità  di  intelligenza,  amorevolezza,  forza,  creatività,  al  fine  di  creare  una  società  globale,  più  etica,  umana  e  sostenibile.  

    • (Realizzazione:  eventualmente  si  può  consigliare  un  tema  scritto  sull’argomento)  • Realizzazione  10  minuti:  si  consiglia,  in  particolare  ai  ragazzi  delle  secondarie  e  ai  più  grandi,  di  

    vedere  i  film  Olos  e  Globalshift  che  possono  essere  scaricati  gratuitamente  da  Internet  al  sito  www.villaggioglobale.eu  .    

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    I  VIDEO  DEL  PROGETTO  GAIA  I  Video  del  Progetto  Gaia  sono  brevi  filmati  di  6-‐8  minuti  sviluppati  al  fine  di  facilitare  la  comprensione  dei  principi  etici  universali,  ecologici  e  scientifici  da  parte  di  tutti,  sia  bambini  che  adulti.  Questi  video  permettono  agli  educatori  di  trasmettere  una  sintesi  di  informazioni,  immagini  e  concetti  agli  allievi  al  fine  di  far  sviluppare  loro  una  migliore  conoscenza  scientifica,  etica  e  umana  e  farli  sentire  parti  attive  e  creative  di  una  società  globale,  interetnica,  multiculturale  e  orientata  alla  pace  e  alla  sostenibilità.  È  consigliato  ai  docenti  di  vedere  i  video  prima  di  presentarli  in  modo  da  poter  poi  spiegare  gli  argomenti  agli  allievi  con  un  linguaggio  adeguato  alle  loro  specifiche  esigenze  linguistiche,  emotive  e  cognitive.    1. VIDEO:  PRESENTAZIONE  PROGETTO  GAIA  (lungo  per  docenti  e  corto  per  studenti)  

    Questo  video  di  presentazione  permette  di  comprendere  le  basi  scientifiche,  etiche  e  sociali  del  Progetto  Gaia  in  una  forma  semplice  e  accessibile  a  tutti.  

    2. VIDEO:  CONSAPEVOLEZZA  DI  SE’    In  questo  video  si  evidenziano  le  caratteristiche  neurofisiologiche  della  coscienza  di  Sé  e  come  la  coscienza  possa  risvegliarsi  e  svilupparsi  da  un’armonica  relazione  tra  corpo,  emozioni  e  pensieri.  Si  pone  in  risalto  il  ruolo  della  consapevolezza  e  in  particolare  del  respiro  come  strumento  previlegiato  per  questa  evoluzione  verso  una  coscienza  globale  e  una  più  profonda  realizzazione  personale.  

    3. VIDEO:  EVOLUZIONE  E  TRE  CERVELLI  In  questo  video  si  espongono  le  strutture  di  base  del  nostro  cervello  (rettile,  mammifero  e  umano)  che  gestiscono  i  bisogni  corporei,  emotivi  e  mentali.  E  come  dal  loro  equilibrio  si  genera  il  benessere  psicofisico.    

    4. VIDEO:  LA  SALUTE  PSICOFISICA  E  TRE  CERVELLI  In  questo  video  si  evidenzia  come  la  consapevolezza  di  Sé  sia  formata  dall’armonica  funzione  dei  tre  cervelli  e  come  quando  istinti,  emozioni  e  pensieri  sono  in  conflitto  tra  loro  si  creano  i  blocchi  psicosomatici.  La  consapevolezza  e  la  mobilizzazione  psicosomatica  (energetica,  danza  e  meditazioni  attive)  sono  le  pratiche  per  sciogliere  i  blocchi  e  ristabilire  l’equilibrio  fisico.  

    5. VIDEO:  EMOZIONI  E  INTELLIGENZA  EMOTIVA  In  questo  video  si  espongono  i  sette  sistemi  emotivi  del  cervello  e  il  loro  ruolo  nella  nostra  vita.  Imparare  a  riconoscere  le  emozioni  dentro  di  noi,  esprimerle  e  condividerle  è  la  base  dell’Intelligenza  Emotiva,  della  relazione  e  della  socializzazione.  Le  emozioni  tuttavia  spesso  sono  inibite  e  bloccate  (alessitimia),  ma  con  la  consapevolezza  e  l’esplorazione  psicosomatica  è  possibile  liberarle  e  riaprire  il  cuore  

    6. VIDEO:  GAIA,  LA  RETE  DEI  SISTEMI  VIVENTI  In  questo  video  si  evidenzia  come  la  Terra  sia  un  gigantesco  sistema  vivente,  una  rete  di  relazioni  che  collega  ogni  essere  vivente.  Lo  scopo  del  video  è  stimolare  in  ogni  persona  la  consapevolezza  di  essere  parte  del  “grande  cerchio  della  vita”  e  che  ogni  nostra  azione  si  riflette  sull’intero  equilibrio  Globale.  

    7. VIDEO:  ETICA  E  PRINCIPI  UNIVERSALI  In  questo  video  sono  presentate  le  tre  principali  fonti  etiche  internazionali:  la  Dichiarazione  Universale  dei  Diritti  dell’Uomo  sancita  dalle  Nazioni  Unite  e  dall’UNESCO,  i  principi  etici  ecologici  e  umani  sulla  sostenibilità  espressi  dalla  Carta  della  Terra,  sostenuta  dalle  Nazioni  Unite  e  dall’UNESCO  e  i  valori  della  consapevolezza  umana  e  della  necessità  di  una  sua  evoluzione  espressi  nel  Manifesto  della  Coscienza  Planetaria  sottoscritto  dal  Premio  Nobel  Dalai  Lama,  dalla  presidente  dell’Islanda Vigdís  Finnbogadóttir,  il  filosofo  della  scienza  Ervin  Laszlo  proposto  come  Premio  Nobel  per  la  Pace,  e  molte  altre  personalità  della  cultura  etica  ed  ecologica  internazionale.  

    8. VIDEO:  CONSAPEVOLEZZA  GLOBALE  In  questo  video  sulla  globalizzazione  del  pianeta  si  mette  in  evidenza  come  i  disastri  ecologici,  sociali  ed  umani  possono  essere  risolti  attraverso  una  nuova  coscienza  globale,  e  come  ogni  cittadino  della  Terra  può  fare  un  salto  di  consapevolezza  e  diventare  un  protagonista  attivo  del  cambiamento  verso  una  società  più  etica,  sostenibile  e  pacifica.        

     

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    SOMMARIO  DELLE  TECNICHE  DI  CONSAPEVOLEZZA  PSICOSOMATICA    TECNICHE  DI  PRIMO  LIVELLO  

     LE  TECNICHE  PSICOSOMATICHE  DOLCI  DEL  “PROGETTO  GAIA”    

     Le  tecniche  di  primo  livello  Le  tecniche  di  primo  livello  sono  pratiche  che  partono  dalla  consapevolezza  di  Sé  o  mindfulness  che  è  la  pratica  più  validata  dalle  ricerche  scientifiche  internazionali,  e  si  sviluppano  in  differenti  direzioni  per  migliorare  l’essere  umano  nelle  sue  dimensioni  fisiche,  emotive  e  psicologiche.  Queste  tecniche  sono  state  scelte  tra  centinaia  di  tecniche  simili  per  le  loro  caratteristiche  di:    1)  semplice  presentazione,    2)  facile  sperimentazione  pratica  da  parte  di  tutte  le  persone,    3)  provata  efficacia  in  ambito  preventivo  e  clinico,  scientificamente  dimostrata  da  un  vasto  numero  di  ricerche  internazionali,    4)  assenza  di  effetti  collaterali  e  controindicazioni.    Queste  tecniche  possono  quindi  essere  proposte,  con  le  modalità  da  noi  indicate,  ad  ogni  tipo  di  persone  come  bambini  e  ragazzi,  ma  anche  alle  persone  più  a  rischio  come:  disabili,  malati  gravi  o  terminali,  pazienti  psichiatrici,  carcerati  e  anziani.    Si  utilizza  come  base  la  consapevolezza  del  respiro  o  mindfulness  a  cui  abbiamo  aggiunto  il  nome  psicosomatica  in  quanto  sono  state  apportate  leggere  e  non  sostanziali  modifiche  per  adattarla  allo  spirito  dei  nostri  tempi  e  alle  esigenze  di  un  intervento  sul  benessere  psicofisico  globale.  Parallelamente  a  questa  pratica  di  consapevolezza  di  Sé  abbiamo  aggiunto  e  integrato  nel  protocollo  PMP  che  prevede  una  serie  di  pratiche  di  consapevolezza  corporea  come:  l’“esplorazione  corporea”  o  “body  scan”,  gli  esercizi  di  energetica,  di  danza  e  movimento,  orientati  a  sciogliere  le  tensioni  corporee  e  riequilibrare  squilibri  fisici-‐energetici.  Abbiamo  aggiunto  le  pratiche  di  Intelligenza  Emotiva  e  di  “esplorazione  dei  blocchi  psicosomatici”  o  “body  scan  psicosomatico”  e  le  “condivisioni”.  Quest’ultime  permettono  di  prendere  maggiore  coscienza  delle  tensioni  e  delle  emozioni  trattenute  o  inibite.  Abbiamo  anche  inserito  pratiche  di  consapevolezza  psicologica,  etica,  scientifica  ed  ecologica,  più  orientate  agli  aspetti  cognitivi  al  fine  di  sviluppare  le  direttive  internazionali  dell’UNESCO  e  del  Ministero  dell’Istruzione.    Mindfulness:  errori  da  non  fare:  no  visualizzazioni,  no  induzioni,  no  controllo  La  consapevolezza  mindfulness  è  uno  stato  naturale  e  spontaneo  dell’essere  e  richiede  solo  la  percezione  della  realtà,  senza  giudizi,  accettando  e  osservando  ciò  che  si  sperimenta  dentro  di  Sé.  Ogni  forma  di  visualizzazione  o  immaginazioni  guidate  (es:  immagina  di  essere  su  un  prato…)  ostacola  la  percezione  diretta  della  realtà  corporea  o  interiore  e  quindi  è  da  evitare.  Va  evitata  anche  ogni  forma  di  “induzione  positiva”  come  usare  una  voce  suadente  e  melliflua  per  indurre  uno  stato  forzatamente  positivo:  nella  mindfulness  non  si  cerca  di  “essere  positivi”  ma  si  accetta  senza  giudizi  la  realtà  del  proprio  vissuto,  sia  piacevole  che  spiacevole.  Il  risultato  di  questa  consapevolezza  non  giudicante  porta  poi  ad  uno  stato  spontaneo  e  autentico  di  pace  e  amorevolezza,  non  indotto.  La  consapevolezza  mindfulness  non  è  un  “controllo”  del  respiro  (come  nello  yoga  o  nel  training  autogeno)  ma  è  una  osservazione  consapevole  del  respiro  spontaneo  e  senza  nessun  controllo.  Ogni  forma  di  controllo,  anche  sottile,  del  respiro,  del  corpo  o  del  vissuto  emotivo  è  quindi  da  evitare.  

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    La  PIRAMIDE  del  “controllo  della  mente”:  le  logiche  del  vecchio  paradigma    Le  scoperte  delle  neuroscienze  evidenziano  che  la  salute  psicofisica  è  il  frutto  di  un  armonico  “equilibrio  di  rete”  tra  le  funzioni  istintive-‐corporee  mediate  del  cervello  rettile,  dalle  funzioni  emotive-‐affettive  mediate  del  cervello  mammifero  e  dalle  funzioni  cognitive-‐intellettive  superiori  mediate  dai  due  emisferi  della  corteccia.  Il  neurofisiolgo  Paul  MacLean,  che  propose  la  teoria  dei  tre  cervelli,  evidenziò  che  esistevano  delle  evidenti  conflittualità  tra  gli  istintivi  (rabbia,  paura  e  sessualità),  le  emozioni  e  la  mente.  In  ogni  scuola  si  osservano  allievi  con  comportamenti  aggressivi,  violenti,  sessuali  (bullismo,  reattività)  o  con  manifestazioni  di  eccessiva  paura  (isolamento,  evitamento)  in  cui  la  componente  istintiva  del  cervello  rettile  è  eccessiva  e  non  regolata  dalla  dimensione  affettiva-‐relazionale  o  dai  valori  etici  e  sociali  del  cervello  superiore.  In  questa  situazione  vanno  tendenzialmente  sviluppate  le  pratiche  affettive  e  relazionali  presenti  nel  Progetto  Gaia  (esplorazione  corporea  ed  emotiva,  condivisione,  percezione  del  gruppo-‐classe,  etica  globale).  Più  frequentemente  invece  assistiamo  ad  una  eccessiva  tendenza  del  cervello  cognitivo  superiore  che  “controlla  e  inibisce”  l’espressione  spontanea  delle  emozioni  e  dei  comportamenti  fisici  istintivi.  Alla  base  di  questo  eccessivo  controllo  troviamo  una  serie  di  strutture  psicologiche  (super-‐io,  giudizi  sociali)  che  si  manifestano  come:  esagerata  paura  di  esprimere  se  stessi  e  i  propri  pensieri,  eccessiva  timidezza,  vergogna  a  mostrare  le  prorie  emozioni,  sproporzionato  timore  del  giudizio  dei  compagni  e  degli  adulti.  Questo  atteggiamento  nasce  dal  modello  “piramidale”  su  cui  era  e  ancora  è  fondata  la  vecchia  società,  patriarcale,  dittatoriale,  basata  sul  potere  e  la  sottomissione,  su  “comando  e  ubbidienza”,  che  corrisponde  al  vecchio  modello  sia  famigliare  che  didattico  dove  il  padre/docente  impone  nozioni  alla  classe,  dove  le  informazioni  o  i  comandi  vengono  dati  “dall’alto  al  basso”.  Dentro  di  noi  questo  vecchio  modello  psicologico  si  manifesta  come:  “la  testa  comanda,  il  corpo  ubbidisce”.  Questo  modello  viene  applicato,  anche  se  in  modo  meno  evidente,  nelle  normali  pratiche  di  ginnastica,  di  danza,  di  yoga,  di  rilassamento  antistress,  dove  “la  mente  comanda  al  corpo”  di  fare  esercizi  ginnici,  di  stare  in  posizioni  estreme  (danza  classica),  di  mantenere  fisse  le  posizioni  (yoga,  tai  c’i),  di  controllare  il  ritmo  del  respiro  (pranayama),  addirittura  imponendo  al  corpo  di  rilassarsi    (training  autogeno  e  simili).  Questo  stato  di  eccessivo  controllo,  molto  frequente  nella  società  industrializzata,  può  essere  alleggerito  e  regolato  dalle  pratiche  di  consapevolezza  corporea  come  la  mindfulness,  gli  esercizi  di  energetica,  la  condivisione  empatica,  il  disegno  e  le  tecniche  di  movimento  e  danza  libera.  Possiamo  passare  dal  controllo  alla  consapevolezza,  dall’autorità  all’autorevolezza.      La  RETE  UNITARIA  della  “consapevolezza  globale”:  il  paradigma  del  Progetto  Gaia  È  fondamentale  comprendere  che  la  mindfulness  genera  un’attitudine  a  NON  CONTROLLARE  ma  ad  osservare  e  ACCETTARE  il  respiro,  il  corpo,  le  emozioni  e  i  pensieri  così  come  sono:  piacevoli  o  spiacevoli  che  siano,  riducendo  i  giudizi  e  le  paure  che  sottostanno  al  controllo  e  all’inibizione.  L’esperienza  della  consapevolezza  mindfulness  è  un’esperienza  unitaria  dell’essere,  in  cui  non  c’è  più  separazione  tra  testa  e  corpo,  in  cui  tutto  respira  naturalmente  e  liberamente,  in  cui  ci  si  sente  consapevoli  e  sensibili  senza  sforzo  alcuno.  Per  questo  tecnicamente  chiamiamo  questo  stato:  “Consapevolezza  Globale“  o  di  “Esperienza  del  Sé  Psicosomatico”.  La  consapevolezza  di  Sé  genera  un  senso  di  semplicità,  spontaneità  e  naturalezza  dell’essere.  Questa  è  la  base  umana  del  nuovo  paradigma  scientifico  o  paradigma  olistico-‐sistemico  (dal  greco  Olos:  il  tutto,  l’intero)  che  si  basa  sull’esperienza  e  sulla  comprensione  dell’unità  delle  cose  e  della  loro  profonda  interrelazione.  Questo  è  il  modello  di  una  possibile  società  globale,  è  più  umana,  etica  e  sostenibile.  La  pratica  della  consapevolezza  produce  una  “presenza  empatica”  che  risulta  essenziale  nel  generare  il  senso  di  appartenenza  e  di  fiducia  tra  persone  (allievi)  che  porta  a  formare  un  gruppo-‐classe.  Il  Protocollo  PMP  del  Progetto  Gaia  prevede  un’atmosfera  di  fondo  basata  sul  rispetto,  la  gentilezza,  l’ascolto  e  il  non  giudizio.  Questo  paradigma  genera  una  dimensione  di  rilassamento  e  accettazione  nella  classe.  Il  docente  passa  dall’essere  autoritario,  rigido  e  distaccato,  ad  essere  una  presenza  autorevole,  empatica  e  presente.  Questo  atteggiamento  di  base  si  trova  in  ogni  pratica  del  Progetto  Gaia,  dagli  esercizi  di  energetica,  al  disegno  psicosomatico,  all’esplorazione  dei  blocchi  alle  condivisioni  finali.  

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    TECNICHE  DEL  PRIMO  MODULO    

    MINDFULLNESS  PSICOSOMATICA  PRATICA  BASE  DEL  RESPIRO  CONSAPEVOLE  PER  UN’ESPERIENZA  UNITARIA  DEL  “SÉ  PSICOSOMATICO”    

     Mindfulness,  letteralmente  “pienezza  della  coscienza”,  è  uno  stato  di  consapevolezza  del  presente  senza  giudizi.    Utilizziamo  la  mindfulness  come  tecnica  base  per  sviluppare  una  consapevolezza  globale  di  Sé  da  cui  parte  l’intero  percorso  di  benessere  psicofisico,  orientato  alla  liberazione  dei  blocchi  e  alla  crescita  personale.    La  mindfulness  è  una  tecnica  semplice  ed  essenziale  per  sperimentare  una  consapevolezza  psicosomatica  di  Sé  in  cui  scompare  la  divisione  tra  corpo,  emozioni  e  mente  ed  emerge  la  coscienza  unitaria  dell’essere.      1°  Fase:  Preparazione-‐attivazione:  “esplorazione  del  corpo”  o  “body  scan”  leggero  o  “samatha”.      La  prima  fase  di  preparazione,  attraverso  l’“esplorazione  del  corpo”  porta  a  una  differente  consapevolezza  del  respiro,  ad  una  più  profonda    percezione  interiore,  migliorando  la  consapevolezza  di  Sé.  Questa  prima  fase  può  circa  10-‐15  minuti  per  chi  inizia.  Si  invitano  i  partecipanti  a  sentire  il  proprio  respiro  in  modo  consapevole,  sensibile,  non  automatico  e  meccanico,  come  se  l’aria  fosse  un’energia  viva,  intelligente  e  delicata,  che  accade  momento  per  momento!  Si  porta  la  consapevolezza  alle  sensazioni  del  respiro  nel  corpo  dall’alto  al  basso.  Si  inizia  con  la  consapevolezza  del  respiro  inalante  ed  esalante  dal  naso  alla  fronte  e  poi  si  invita  la  persona  a  sentire  tutta  la  testa  che  respira  fino  alla  nuca,  come  prima  di  dormire.  Successivamente  si  invita  la  persona  ad  aprire  un  po’  la  bocca  e  a  sentire  testa  e  gola  che  respirano  insieme.  Poi  si  porta  la  consapevolezza  al  respiro  sul  petto,  alla  sensazione  dei  polmoni  che  si  riempiono  e  si  svuotano  e  infine  al  cuore.  Il  cuore  richiede  un’attenzione  particolare,  e  si  invita  la  persona  a  respirarci  dentro  per  un  po’  e  a  sentire  il  piacere  di  respirare  in  quella  zona.  Poi  dal  cuore  si  estende  alle  spalle,  alle  braccia,  fino  alle  mani.  Dopo  si  porta  la  consapevolezza  al  respiro  nella  pancia,  davanti,  dietro  e  in  basso,  fino  giù  alle  gambe  e  ai  piedi.  A  questo  punto  dalla  pancia  si  invita  la  persona  a  sentire  tutto  il  corpo  che  respira  in  modo  globale,  a  360°,  come  una  sfera  (come  un  palloncino  a  forma  di  pelle)  che  si  espande  e  si  rilassa  ad  ogni  respiro,  ascoltando  anche  le  zone  dove  non  si  respira  bene  o  dove  si  sente  tensione  o  dolore.    2°  Fase.  Consapevolezza  globale.  La  fase  più  importante!  Si  resta  in  uno  stato  di  consapevolezza  globale,  silenziosa  e  profonda,  da  alcuni  minuti  (nelle  prime  sessioni)  fino  a  circa  30-‐40  minuti.      3°  Fase.  Riconoscimento  e  realizzazione.  Al  momento  di  concludere  la  sessione  si  invitano  delicatamente  le  persone  a  prendere  consapevolezza  della  loro  unità/totalità  e  a  realizzare  le  sensazioni  profonde  di  silenzio/pace/leggerezza/libertà/amorevolezza/soddisfazione  che  sono  emerse:  “Senti  tutto  il  corpo!  Senti  la  tua  energia.  Quale  percezione  hai  del  tuo  essere?  Che  qualità  è  emersa  dentro  di  te.  Realizza  chi  sei,  questa  è  la  tua  natura  profonda.”  Infine  si  invitano  le  persone  a  stiracchiarsi  dolcemente  e  consapevolmente  per  poi  tornare  ad  aprire  lentamente  gli  occhi.  Nelle  sessioni  più  avanzate  si  invita  a  percepire  il  profondo  spazio  di  silenzio  come  se  i  partecipanti  si  fondessero  in  un  unico  campo  di  energia  collettiva:  “Senti  tutta  la  stanza.  Che  sensazione  hai  del  gruppo?    È  molto  utile  portare  la  consapevolezza  su  questa  percezione  di  campo,  di  espansione  e  di  essere  tutti  uniti  (vedi  esperimenti  di  coerenza  eeg  collettiva).      Testimonianza:  In  ogni  momento  della  pratica  si  invita  la  persona,  nel  caso  emergessero  pensieri,  emozioni,  dolori  o  blocchi,  a  prendere  consapevolezza  di  essi  senza  interagire,  senza  giudizi,  senza  cercare  di  liberarsene  o  di  cambiare  nulla,  ma  solo  osservarli  e  ritornare  alla  consapevolezza  del  respiro.  Si  resta  in  osservazione  fino  a  che  non  cambia  la  percezione-‐identificazione.    4°  Condivisione  e  consapevolezza  della  presenza  e  dei  blocchi.  Al  termine  della  sessione  si  invitano  le  persone  a  condividere  le  loro  esperienze  e  descrivere  sia  le  difficoltà  che  le  esperienze  piacevoli.  Entrambe  sono  importanti.  Con  la  pratica  lo  spazio  di  consapevolezza  diventa  sempre  più  profondo,  silenzioso  ed  espanso,  come  un  sonno  ristoratore,  rilassato  ma  consapevole.  È  utile  focalizzare  i  partecipanti  su  queste  percezioni  sottili  e  particolarmente  benefiche  per  la  salute  psicofisica  e  per  le  relazioni  con  gli  altri.    Per  quanto  riguarda  le  difficoltà,  noi  chiamiamo  genericamente  “blocchi  psicosomatici”  i  problemi  fisici,  emotivi  o  mentali  che  bloccano,  ostacolano  o  limitano  l’intensità  e  la  profondità  dell’esperienza  della  consapevolezza  globale  di  sé.  Per  risolvere  questi  blocchi  utilizziamo  il  body  scan  psicosomatico  e  le  tecniche  ad  approccio  facilitato,  gli  esercizi  di  energetica  e  le  tecniche  collaterali  di  attivazione  psicosomatica.  I  blocchi  sono  energie  fisiche,  emotive  e  mentali  congelate  che,  se  liberate,  possono  diventare  importanti  risorse  umane  che  ci  permettono  di  realizzare  le  nostre  potenzialità.  (vedi  presentazione  pag.  33).  

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    TECNICHE  DI  APPROCCIO  FACILITATO  ALLA  MINDFULNESS      MEDITAZIONE  DELLE  VOCALI  -‐  in  piedi  fare  A,  E,  I,  O  e  U  con  un  lungo  suono-‐respiro  e  sentire  la  vibrazione  nel  corpo.  Al  termine  si  ascolta  la  vibrazione  che  permane  nel  corpo  anche  dopo  l’emissione  del  suono  e  successivamente  si  entra  nel  silenzio.    TECNICA  DEL  SUONO  DEL  CUORE.  Tecnica  base  per  l’apertura  del  cuore.  Si  emette  un  suono  che  fa  vibrare  il  cuore  e  si  apre  il  senso  dell’amore  e  dell’accettazione  di  sé  e  degli  altri.  Per  chi  ha  il  cuore  molto  chiuso  si  rievocano  episodi  belli  e  si  chiede  di  respirare  e  sentire  come  il  cuore  è  più  aperto  e  luminoso  e  di  continuare  a  respirarci  dentro.    CONSAPEVOLEZZA  DEI  SENSI:  1)  ASCOLTARE  I  SUONI  della  natura  o  della  città  come  fossimo  vuoti  e  trasparenti  e  i  suoni  ci  attraversano.  Non  ci  si  focalizza  su  nessun  suono  si  resta  liberi  e  aperti  come  un  orecchio  sferico.  2)  ASSAGGIARE  LE  UVETTE  ad  occhi  chiusi  3)  TOCCARE  E  ANNUSARE  LA  MENTA:  ad  occhi  chiusi  si  fa  passare  un  rametto  di  menta  e  si  chiede  ai  partecipanti  in  cerchio  di  sentire  con  le  dita  che  cos’è,  poi  si  chiede  di  portarsi  le  dita  al  naso,  di  annusarle  e  descrivere  l’odore  che  si  sente.    CONDIVISIONE,  “CIRCLE  TIME”:  la  condivisione  è  lo  strumento  chiave  per  lo  sviluppo  dell’“intelligenza  emotiva”.  Si  può  fare  in  un  unico  cerchio  o  in  gruppi  di  4  o  in  coppia.  Ci  si  guarda  negli  occhi.  Una  persona  parla  per  3-‐5  minuti  e  gli  altri  ascoltano.  Si  invitano  le  persone  ad  ascoltare  senza  giudizio  e  a  sentire  se  le  parole  o  le  emozioni  espresse  dagli  altri  risuonano  dentro  di  loro.  Si  spiega  che  non  si  dibatte,  non  c’è  chi  ha  torto  o  ragione.  Si  invitano  le  persone  ad  essere  molto  sincere  ed  autentiche.  Come  nell’enquiry  si  chiede  di  esplorare  un  argomento,  con  curiosità  e  senza  cadere  nei  soliti  preconcetti,  è  una  ricerca  della  verità  che  ci  apre  a  nuove  prospettive  e  comprensioni.    DISEGNO  PSICOSOMATICO  Il  disegno  psicosomatico  anche  se  spesso  si  manifesta  in  modo  molto  artistico,  non  è  un  “compito”  artistico,  e  quindi  non  deve  essere  giudicato  come  tale.  Il  disegno  psicosomatico  anche  se  spesso  evidenzia  aspetti  interiori  della  persona,  non  è  un  test  psicologico  proiettivo  e  non  deve  quindi  essere  interpretato  e  commentato  come  tale.  Il  disegno  psicosomatico  è  una  modalità  grafica/artistica  che  permette  di  esprimere  sensazioni  ed  emozioni  spesso  difficili  da  tradurre  in  parole,  ma  più  facilmente  esplicabili  con  un  linguaggio  intuitivo  e  non  verbale.  Noi  tutti,  anche  se  non  ce  ne  rendiamo  pienamente  conto,  percepiamo  il  nostro  corpo  e  le  nostre  emozioni  interiori  come  “sensazioni  colorate  e  luminose”  che  cambiano  in  relazione  ai  mutamenti  di  umore  o  salute.    Per  ottenere  un  eccellente  risultato  con  un  minimo  sforzo  è  necessario  seguire  le  seguenti  indicazioni:  • Il  disegno  psicosomatico  nasce  dalla  percezione  del  proprio  corpo  e  delle  emozioni  durante  le  

    pratiche  di  consapevolezza,  (mindfulness,  esercizi  di  energetica,  danza,  suono,  ecc.)  e  del  “body  scan”,  in  particolare.      

    • Il  disegno  è  un  momento  di  estrema  delicatezza  che  permette  l’espressione  della  creatività  solo  quando  si  sviluppa  in  uno  spazio  di  libertà  e  di  NON  giudizio.  

    • Come  nello  spirito  della  mindfulness,  non  devono  essere  proposti  schemi  precostituiti  ma  solo  diventare  consapevoli  di  quello  che  c’è.  Non  vanno  quindi  presentati  “disegni”  o  fotocopie  uguali  per  tutti  che  confinano  le  percezioni,  appiattiscono  la  creatività  e  limitano  la  libertà  individuale.  

    • Prima  della  pratica  di  consapevolezza  il  docente  dice  ai  partecipanti  che  dopo  l’esperienza  di  consapevolezza  ci  sarà  il  disegno  psicosomatico  e  ne  spiega  le  semplici  regole,  suggerendo  ai  partecipanti  di  ascoltare  le  sensazioni  “cromatiche”  interne  e  la  loro  espressione  “reale”  (no  simboli  o  sogni).    

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    • Le  indicazioni  sono  semplici:  “disegna  quello  che  senti  dentro  usando  tutto  il  foglio  o  anche  più  fogli.  Inizia  facendo  una  siluette  del  tuo  corpo  come  la  senti  e  poi  riempila  con  le  sensazioni  che  hai  sperimentato.    

    • Si  suggerisce  di  usare  l’intero  foglio.  Per  i  piccoli  anche  mezzo  foglio  è  sufficiente.  Ci  sono  sempre  bambini  o  adulti  che  comunque  si  disegnano  molto  più  piccoli  del  foglio!  

    • Durante  le  pratiche  di  consapevolezza  o  body  scan  psicosomatico,  il  conduttore  dell’incontro  deve  suggerire  ai  partecipanti  di  percepire  il  corpo  e  le  emozioni  in  termini  di  colore,  forma,  ad  esempio  chiedendo:  “Sentite  l’occhio  destro  più  chiaro  o  più  scuro  del  sinistro?”,  o  “Sentite  la  pancia  più  calda  o  più  fredda  del  resto  del  corpo”,  o  “Di  che  colore  sentite  in  cuore?  È  grande  o  piccolo?  È  aperto  o  chiuso?  È  chiaro  o  scuro?  Di  che  colore  e  forma  lo  disegnereste?”.  “Provate  a  sentire  il  preciso  colore  delle  vostre  sensazioni  ed  emozioni”,  e  poi  appena  aperti  gli  occhi,  di  rappresentarle  sul  foglio  col  disegno.  

    • Ricordare  che  le  sensazioni  positive  e  negative  sono  entrambe  importanti  e  devono  essere  accolte  e  disegnate.  

    • Si  suggerisce  di  sentire  e  disegnare  sia  i  blocchi  e  le  emozioni  negative  che  le  sensazioni  più  belle  e  sottili,  eventualmente  utilizzando  due  fogli,  uno  per  i  blocchi  e  uno  per  le  sensazioni  delicate  e  sottili,  in  cui  le  persone  raffigurano  la  preziosa  esperienza  del  vuoto,  del  silenzio,  della  pace  e  dell’unità  con  gli  altri.  

    • Si  utilizzano  preferibilmente  i  pastelli  a  cera,  poco  costosi,  che  non  macchiano  mani  e  vestiti,  durano  a  lungo  e  soprattutto  possono  rappresentare  bene  le  sfumature  di  colore  e  di  emozioni.  Possono  essere  utilizzati  anche  acquarelli  o  tempere  ma  il  lavoro  diventa  tecnicamente  molto  più  impegnativo.  

    • Si  invitano  i  partecipanti  a  trovare  il  colore  che  più  si  avvicina  alla  propria  sensazione  interiore,  non  si  prende  un  colore  per  caso  (questa  regola  migliora  decisamente  con  i  successivi  disegni)  

    • Quando  i  colori  sono  associati  a  sensazioni  o  ad  emozioni  è  utile  (necessario)  scrivere  a  fianco,  nello  stesso  colore,  l’emozione  collegata.  Ad  es.  il  rosso  può  voler  dire  passione  o  ferita  o  amore  o  sangue.  Un  azzurro  può  significare  libertà,  o  freddezza,  o  leggerezza  o  altro  ancora…    

    • Dal  disegno  deve  apparire  la  siluette  del  corpo  (testa,  tronco,  braccia,  ecc..)  e  i  colori  delle  principali  sensazioni.  

    • Se  un  partecipante  disegna  cose  astratte  o  immaginarie,  come  un  fiore,  un  paesaggio,  dei  colori  senza  confini  o  altri  temi  di  fantasia,  oppure  si  disegna  a  pupazzo  (testa  rotonda  e  corpo,  braccia  e  gambe  filiformi)  gli  si  chiede  cosa  ha  disegnato,  si  accetta  comunque  il  disegno  e  poi  si  suggerisce  semplicemente  di  provare  a  raffigurare  il  più  esattam