programma pittura cinema danza libri musica · ore 21,00 manuale d’amore (130’) programma....

40
Spazio Tre XIX edizione Teramo 7 - 28 maggio 2010 Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA Spazio Tre Comune di Teramo Fondazione della Cassa di Risparmio della Provincia di Teramo Regione Abruzzo Provincia di Teramo www.maggiofesteggiante.it www.spaziotre.info

Upload: vuongliem

Post on 17-Feb-2019

216 views

Category:

Documents


1 download

TRANSCRIPT

Page 1: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Spazio Tre

XIX edizione

Teramo 7 - 28 maggio 2010

ProgrammaPITTURACINEMADANZALIBRI

MUSICA

Spazio TreComune di Teramo

Fondazionedella Cassa di Risparmio

della Provincia di TeramoRegione Abruzzo

Provincia di Teramo

www.maggiofesteggiante.itwww.spaziotre.info

Page 2: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Ideazione e Direzione artisticaSILVIO ARACLIO

Sezione Cinema Maggio ItalianoIdeazioneLEONARDO PERSIASILVIO ARACLIO

OrganizzazioneLEONARDO PERSIA SILVIO ARACLIO

Sezioni Pittura Libri Danza MusicaIdeazioneCARLA PIANTIERISILVIO ARACLIO

OrganizzazioneCARLA PIANTIERI

Ufficio StampaALLEGRA ARACLIOANTONELLA GAITA

SegreteriaMANUELA LAMONICA

Immagine del MaggiofestSTEFANO CANULLI

Progetto grafico e realizzazione catalogoPIERO ASSENTI

StampaMULTIPROGRESS

Documentazione video del MaggiofestPRODEO SNC

Collaboratori: Vincenzo MacedonePiero AssentiVincenzo CastaldoMarco CicconiDavide Di Giuseppe

Ringraziamenti:Anna Bonaiuto, Annamaria Merlini, Fabio Bo, Guido Campana, Paolo De Bernardin, Nino Di Berardino, Antonio D’Orazio, Antonio Topitti.

2010

Page 3: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

l nostro fauno, immagine ideata da Stefano Canulli, in questi anni si è sempre trasfor-mato ma per quest’edizione è tornato bambino: vuol essere un segno di speranza per il

futuro? In fondo diciannove edizioni sono molte, ma ripartire e ritrovare un’energia tutta nuova nonostante il nostro budget diventi sempre più infantile...eheheh...Spero che il programma di questo Maggio piaccia al nostro pubblico. Abbiamo cercato di avere dei grandi artisti. Le date non sono molte ma di grande qualità. E poi con un GirodiBanda si conclude la festa, nella migliore tradizione del Maggio e con un pensiero alla XX edizione. Evviva!

Il Direttore Artistico

Silvio Araclio

I

Page 4: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

PITTURA Venerdì 7 · Sabato 15 maggioHIKIKOMORIdi Mauro Di GiuseppeTorre Bruciata, via Antica CattedraleOpening Venerdì 7 maggio ore 18,00Orari mostra 17,30-20,30

CINEMA · Maggio Italiano

Cinema d’autoreCARLO VERDONE

Lunedì 10 maggioSala Polifunzionale della ProvinciaOre 15,30 UN SACCO BELLO (99’)Ore 17,30 BOROTALCO (131’)Ore 19,30 COMPAGNI DI SCUOLA (118’)Ore 21,30 AL LUPO AL LUPO (114’)

Mercoledì 12 maggioMultisala SmeraldoOre 16,30 IL MIO MIGLIOR NEMICO (115’)Ore 18,30 GRANDE, GROSSO E VERDONE (131’)Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’)

PROGRAMMA

Page 5: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Giovedì 13 maggioTeatro ComunaleOre 21,15 IO, LORO E LARA (115’)

incontro con il regista Carlo Verdonepresentano i critici Fabio Bo e Leonardo Persia

DANZAVenerdì 21 maggio INFERNOuna creazione di Emiliano PellisariTeatro Comunale - Ore 21,15

LIBRIDomenica 23 maggioARCHIVI DEL SUONOdi Paolo De Bernardin - Maggioli Editore Sala Polifunzionale della Provincia - Ore 17,30presentano il libro Giuseppe Videtti - giornalista La RepubblicaPaola Besutti - docente di Musicologia applicata - Università degli Studi di Teramo

a seguire EX.WAVE in concerto

MUSICAVenerdì 28 maggioGIRODIBANDAla musica tradizionale salentina e la bandadirezione M° Cesare Dell’Anna Piazza Sant’Anna - Ore 21,30

Page 6: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

PIT

TU

RA

Venerdì 7- Sabato 15 MaggioTorre Bruciata Via Antica CattedraleOpening ore 18Orari mostra 17,30 - 20,30

Page 7: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Letteralmente “stare in dispar-te, isolarsi” è un termine giap-

ponese che sta ad indicare un fenomeno comportamentale riguardante gli adole-scenti e i giovani post-adolescenti in cui si rigetta la vita pubblica e si tende ad evitare qualsiasi coinvolgimento sociale.Si tende quindi ad isolarsi chiudendosi nelle proprie case e interrompendo ogni genere di rapporto con gli altri, fuori dalle mura domestiche. L’HIKIKOMORI diventa schiavo della propria vita seden-

taria, gioca con videogiochi e guarda la televisione durante tutto il proprio tempo libero. L’unico mezzo di comunicazione che usa è internet, con cui si crea un vero e proprio mondo tutto suo, con amici conosciuti on-line.Una provocazione quindi. Questo è il sen-so dei lavori di Di Giuseppe. Nella fase iniziale strizzano l’occhio agli eventi so-ciali, utilizzandoli a pretesto come ricerca segnica da trasferire sulla tela.

L

MAURO DI GIUSEPPE Biografia

Mauro Di Giuseppe è un insegnante di storia dell’arte. Si è formato all’Accademia di Belle Arti dell’Aquila. Con Fabio Mauri ha curato le scenografie e gli allestimenti di diversi spet-tacoli lirici e teatrali lavorando, tra gli altri, con registi come Silvio Araclio, Renato Bru-son, Maurizio Nichetti, Massimo Ranieri. Dal 1992 al 1997 è stato scenografo presso la Rai di Napoli.

Page 8: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CarloVERDONE

Cinema d’autoreC

INE

MA

Lunedì 10 MaggioSala Polifunzionaledella ProvinciaOre 15,30 Un sacco belloOre 17,30 BorotalcoOre 19,30 Compagni di scuola Ore 21,30 Al lupo al lupo

Mercoledì 12 MaggioMultisala SmeraldoOre 16,30 Il mio miglior nemicoOre 18,30 Grande, grosso e VerdoneOre 21,00 Manuale d’amore

Giovedì 13 MaggioTeatro ComunaleOre 21,15 Io, loro e Lara

incontro con il registapresentano i critici Fabio Boe Leonardo Persia

Page 9: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Lunedì 10 MaggioSala Polifunzionaledella ProvinciaOre 15,30 Un sacco belloOre 17,30 BorotalcoOre 19,30 Compagni di scuola Ore 21,30 Al lupo al lupo

Mercoledì 12 MaggioMultisala SmeraldoOre 16,30 Il mio miglior nemicoOre 18,30 Grande, grosso e VerdoneOre 21,00 Manuale d’amore

Giovedì 13 MaggioTeatro ComunaleOre 21,15 Io, loro e Lara

incontro con il registapresentano i critici Fabio Boe Leonardo Persia

ispetto al Carlo Verdone attore, il Carlo Verdone regista può disorienta-

re. Il primo muove lo sguardo dello spettatore, lo seduce con la sua generosità di maschere e tipizzazioni, di performance in movimento conti-nuo, facendolo stare al passo di una ricchezza recitativa che trascende il personaggio unico (da cui la tendenza, anche quando non diviso, a moltiplicarsi, allargando magari il campo alla foto di un sosia, a dei bambini replicanti, a un modello d’ispirazione trascinato nel set). Lad-dove il regista sembra essere invece economo ed essenziale, completamente asservito alla vis recitativa (anche altrui), senza rincorrere il tocco, senza ricorrere allo stile. Eppure, a uno sguardo più attento, l’invisibilità della messa in scena comincia a rivelare baglio-ri di visibilità. Prima di tutto, il regista sa stare al passo dell’attore, e degli attori, con un timing altrettanto variegato: ora morbido, poi caotico, sospeso prima nella situazione comica, disteso dopo in una momentanea risoluzione. O, anco-ra, risoluto e irrefrenabile nel setacciare la gag, si chiude alla fine nel contegno, in una cifra astratta che è l’equivalente, sul versante della recitazione, di un’afasia loquace, dei contrap-punti irresistibili d’inerzia recitativa (il volto per-plesso, immobile) attraverso i quali si realizza il virtuosismo di Carlo Verdone attore. Presi in sé, questi momenti registici, svincolati dal contesto comico che li occulta o separati anche dall’evidenza del racconto e della recita-zione che li contiene, rivelano un’autorialità pu-dica, mai soverchia, per niente esibita, eppure

evidente. L’autore è talmente modesto da utiliz-zarli come chiusura del film, se non addirittura come titoli di coda. Guardare quelli di Io, loro e Lara: un’Africa lontanissima dai cliché, anche per le locations (il Kenya del Nord, direzione Corno d’Africa) e il commento musicale (Thomas Feiner & Anywhen). Ma soprattutto una sequenza che, più che a una commedia, sembra appartenere a un film d’autore rarefatto e malinconico. Oppure “malin-comico”: neologismo creato da Stefano Reggiani appositamente per il nostro.Questo non solo perché si raffigura un mondo “altro” rispetto a tutto quello che si è visto pri-ma. Le distanze, così lontane così vicine, risolte sempre in un collegamento e in un’affinità, sono una costante del Verdone regista: si noti nell’in-cipit dello stesso film, il montaggio parallelo tra il sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam. E si leggano i titoli dei film, dove spesso appare non solo la contrapposizione (Io e mia sorella) e lo scontro (Maledetto il giorno che ti ho incontrato), che sappiamo essere incontro, ma la stessa con-tiguità del distante (Perdiamoci di vista; Il mio mi-glior nemico) e il moltiplicarsi dell’uno nel gruppo (Bianco, rosso e Verdone; Compagni di scuola). Il vuoto del singolo è un vuoto sociale. Noi sta

R

Page 10: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

sempre dietro Io. Con i propri condizionamenti, le maschere, le imposi-zioni e i modelli. «Ma perché dobbiamo far fi nta di essere for-ti!» dice/scrive Tiziana (Laura Morante) ad An-drea (Rodolfo Corsato) attraverso il vetro dell’aeroporto, nel pre-fi nale de L’amore è eterno fi nchè dura. Un’interroga-tiva che è contemporaneamente un’esclama-tiva. Una confessione, un momento di verità espresso attraverso un uso perfetto del cam-po/controcampo e con una grande direzione di attori, altro segno distintivo, come pure lo scavo, delicato e rispettoso, della psiche fem-minile. Appena dopo, il fi nale dello stesso fi lm fa annegare la neo-coppia Gilberto (Verdone) e Carlotta (Stefania Rocca) nell’anonimato della folla, ribadendo l’illusorietà dell’amore e dell’af-francamento dagli altri, dal collettivo. Se il pro-tagonista Verdone trascina nella sua individua-lità ingenua gli altri personaggi, facendo venir fuori pure ad essi una goffaggine che è globale, con conseguente smascheramento di cinismo, effi cientismo e perfezione indotti, lo sguardo di Verdone regista, che pure sa essere cattivo e tagliente, feroce e disilluso, non è mai canzo-natorio o sprezzante, in controtendenza con la commedia all’italiana. L’immagine del coatto Ivano che, di ritorno dalla luna di miele, gioca da solo a pallone nell’appar-tamento non del tutto ammobiliato, cioè i titoli

fi nali di Viaggi di nozze, pone l’accento più che sulla buffa solitudine del personaggio, sulla tragicomica solitudine del cosmo.Simili momenti vuoti (in tutti i sensi), riconosci-bilissimi, si ritrovano in

tutte le regie di Verdone. Nello stesso fi lm, per esempio, quando Ivano e la consorte Jessica, dinanzi al mare, da un pontile, parlano di un am-plesso irrisolto; oppure, con un’altra coppia di coatti, guardano, disincantati, le stelle cadenti. La macchina da presa si ritrae dai primi piani, allarga, estende la mestizia, ma non la separa dal comico, dall’ironia. Il vuoto esistenziale, che la camera fi ssa amplifi ca, viene rotto da gesti e parole altrettanto vuote: nella prima scena, le fl essioni di Ivano; nella seconda, una battuta-standard ma, nello specifi co, eloquentissima: «Che palle!». E’ in casi simili, bellissimi, non lontani dalla grande scuola umoristica europea (Jacques Tati, ma anche, più a Nord, Aki Kauri-smaki o Roy Andersson, e, a Est, Otar Ioselia-ni), che si rivela il marchio più evidentemente autoriale di Verdone. Un marchio discreto di poesia distanziata e zen, come quando irrompe come un haiku il primo piano di Veronica Pivetti che piange, ma con gli occhi coperti da una maschera per il viso. Scheggia di tragico, scivolata fuori dallo humour. O la fuga fuoricampo di Iris (Claudia Gerini) rifl essa sullo sguardo ferito di Romeo

Page 11: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

(nomen omen!) nel fi nale amaro e poetico di Sono pazzo di Iris Blond. Visionarietà traspa-rente, ma discreta, costantemente frapposta, mai esplicita. La musica, sempre benissimo utilizzata, spinge le storie fuori dal loro univer-so, ribadendo al contempo la loro estendibilità. Sakamoto e Robert Fripp, David Sylvian e i Pu-blic Enemy. Jimi Hendrix, Joe Cocker, i Cream. A volte espressamente citati o messi in campo. Pop e rock sono una passione esposta e con-

temporaneamente nascosta di Carlo Verdone: esteriore dell’interiore. E’ il segno di un riserbo, una misura, una sin-cerità che, nella cifra genialmente contrastata dell’autore, appartengono pure al suo stile d’attore. Ricco, ma mai sovrabbondante. Cari-co, eppure contenuto. Tradizionale e moderno. Grande recitazione e grande regia. Un sacco bravo.

Leonardo Persia

CARLO VERDONE Biografi a

Carlo Verdone (Roma, 1950) diventa celebre alla fi ne degli anni ’70 per i suoi memorabili sketch televisivi e con Un sacco bello (1980) e Bianco, rosso e ver-done (1981) porta al cinema il suo repertorio di feroci tipizzazioni (dal ragazzo timido al fi glio dei fi ori, passando per il mistifi catore bullo di borgata). Di que-sti fi lm Verdone è in pratica l’uomo orchestra: autore di soggetto, sceneggiatu-

ra, interprete principale e regista e vi rivela la capacità di fi ssare, con estrema precisione e notevole coinvolgimento affettivo, i nuovi

riti e miti, le dissociazioni dell’io e il diffi cile cammino di scoperta di se stessi da parte delle nuove generazioni dei giovani romani nati nei paraggi del miracolo eco-nomico. Ma soprattutto sa usare più di tutti i nuovi comici la macchina da presa, ne conosce il linguaggio di base e sa metterla al servizio della storia e non solo dell’attore come faranno invece i suoi colleghi comici (Benigni o Nuti, per esempio). “Si sente che è stato al Centro Sperimentale” dirà – ironicamente – di lui Benigni e di fatto questo titolo farà la differenza e gli consentirà di puntare progressivamente a un cinema

CARLO VERDONE

Carlo Verdone (Roma, 1950) diventa celebre alla fi ne degli anni ’70 per i suoi memorabili sketch televisivi e con done (1981) porta al cinema il suo repertorio di feroci tipizzazioni (dal ragazzo done (1981) porta al cinema il suo repertorio di feroci tipizzazioni (dal ragazzo donetimido al fi glio dei fi ori, passando per il mistifi catore bullo di borgata). Di que-sti fi lm Verdone è in pratica l’uomo orchestra: autore di soggetto, sceneggiatu-

ra, interprete principale e regista e vi rivela la capacità di fi ssare, con estrema precisione e notevole coinvolgimento affettivo, i nuovi

riti e miti, le dissociazioni dell’io e il diffi cile cammino di

Page 12: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

d’autore con la presenza dell’attore Carlo Verdone. Riesce quindi a spostare l’attenzione da fenomeni transi-tori, colti con grande tempismo, allo studio più approfondito dei personaggi, degli intrecci e delle situazioni narrative. Mentre il Verdone-attore degli esordi rinverdisce i fasti del fregolismo, ma percorre strade già note, il Verdone-regista rivela progressivamente le proprie qualità, abbandonando le imitazioni di superfi cie e andan-do alla ricerca di intrecci psicologici più sottili e complessi. La regia cinematografi ca non è per lui un valore aggiunto, ma un elemento portante e ordinatore. Il vero salto di qualità per Verdone non è improvviso, ma risulta da un affi namento continuo della propria rifl essione sui personaggi e sul mondo in cui si muovono.Il riso lascia il posto a un retrogusto amaro e malinconico sempre più evidente e la rete di rapporti si dilata e si complica. Ciò è evidente già in Borotalco (1982) e in Acqua e sapone (1983), sebbene continui a sfruttare la sua capacità camaleontica e la galleria delle sue maschere mai volgari e molto legate al dialetto romano. Ma è soprattutto in Io e mia sorella (1987), nel nostalgico Compagni di scuola (1988) e in Al lupo! Al lupo! (1992) a decidere di accentuare le venature malinconiche del suo umorismo, aggiungendo più di una sfumatura amara alle sue commedie. I suoi personaggi, pur candidi e imbranati, poco alla volta perdono la defi nizione mac-chiettistica per acquisire spessori e dimensioni inedite e talvolta riescono a essere all’altezza delle situazioni, a risolvere i problemi personali e di tutti, anche se la sua visione si fa più pessimistica e i suoi protagonisti sem-brano quasi sempre votati alla delusione e alla sconfi tta professionale e sentimentale. Il suo tocco col tempo si fa più leggero e al tempo stesso più meditativo, prendendo in controtempo la tendenza alla beceraggine di alcuni fi lm in cui si presta a fare delle comparsate. Maledetto il giorno che t’ho incontrato (1992) insiste con acume su queste tracce, mentre ogni tanto torna alla struttura e ai toni comici degli esordi interpretando tre per-sonaggi in Viaggi di nozze (1995) e, successivamente, in Grande, grosso e Verdone (2007). Tratteggia quindi, con risultati alterni, una satira della dominante volgarità italiana con Gallo cedrone (1998) e C’era un cinese in coma (2000). Dalla metà degli anni ’90 gira una decina di titoli di buona fattura e qualità registica, interpretativa e di scrittura, riuscendo sempre più a far emergere come elemento portante anche la colonna sonora e a valorizzare anche la recitazione dei suoi partner maschili e femminili, da Claudia Gerini a Veronica Pivetti a Beppe Fiorello a Sil-vio Muccino. Con la loro capacità di osservazione a caldo dei processi di trasforma-zione dell’italiano medio, Ma che colpa abbiamo noi (2002), L’amore è eterno fi nché dura (2003), Il mio miglior nemico (2006) e l’ultimo Io, loro e Lara (2010) sono i risultati più interessanti della sua ultima produzione.

quindi, con risultati alterni, una satira della dominante volgarità italiana con Gallo cedrone (1998) Gallo cedrone (1998) Gallo cedrone (2000). Dalla metà degli anni ’90 gira una decina di titoli di buona

fattura e qualità registica, interpretativa e di scrittura, riuscendo sempre più a far emergere come elemento portante anche la colonna sonora e a valorizzare anche la recitazione dei suoi partner maschili e femminili, da Claudia Gerini a Veronica Pivetti a Beppe Fiorello a Sil-vio Muccino. Con la loro capacità di osservazione a caldo dei processi di trasforma-

L’amore è eterno Io, loro e Lara

Page 13: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

UN SACCO BELLO Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Leonardo Benvenuti, Piero De Bernardi, Carlo Verdone Fotogra-fia: Ennio Guarnieri Montaggio: Eugenio Alabiso Musiche: Ennio Morricone Anno: 1980 Durata: 99’

Interpreti: Carlo Verdone, Mario Brega, Renato Scarpa, Veronica Miriel, Isabella Bernardi.

Come in Domenica d’agosto (1950) di Emmer siamo a Roma nel cuore dell’estate e alle prese con le vite pa-rallele di un bullo alla John Travolta, un «bambino di Dio» e un giovanotto mammone che deve andare a Ladi-spoli. La novità è data dal fatto che la scena si svolge ai nostri giorni, in una Roma degradata nei linguaggi e nei comportamenti: e ce lo conferma Carlo Verdone, interprete fregoliano di tutti e tre i protagonisti e mimetico notomizzatore delle moderne nevrosi verbali. Un sacco bello è la cronaca di tre fallimenti: il bulletto non riesce a partire per Cracovia con l’amico che gli è più simpatico, l’hippie non accetta di tornare in famiglia anche se il futuro gli fa paura, il figlio di mamma fallisce la conquista di una splendida ragazza spagnola. Dietro queste figure, Verdo-ne (anche autore del copione, con Benvenuti e de Bernardi, e puntuale regista) ci fa intravedere l’intollerabile malinconia della solitudine. Ma il film trascorre lieve sulle note più gravi, concentrato sulla risata e sul grande numero polimorfo di un comico dotatissimo. Anche se eccede in generosità moltipli-candosi in troppe macchiette (ai protagonisti aggiunge altri tre personaggi: un prete, un professore e un ragioniere cretino), Verdone conferma l’occhio acuto e lo sberleffo a colpo sicuro che già gli è stato riconosciuto in palcoscenico (...)(Da Tullio Kezich, Il nuovissimo Mille film. Cinque anni al cinema 1977-1982, Oscar Mondadori).

Questo giovanotto col volto quadrato e gli occhi che ogni tan-to si rovesciano all’interno in cerca di segrete visioni; questo

Page 14: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

attore dalla voce nasale e intermittente che ripete con felicità i luoghi comuni; questo Carlo Verdone, scoperto e lanciato in fretta, è un talento umoristico che dà frutti ancora piccoli, ma gustosi. Crescerà; la sua fortuna naturale è di essere una maschera italiana aggiornata con garbo ai tempi. Verdone ha raccolto alcuni carat-teri romani con la cura rispettosa dell’entomologo, del cacciatore di farfalle, non ha alterato i suoi modelli, qualche volta ne è stato complice: la comicità, la risata nascono dalla ripetizione del tic, dall’imperturbabilità dei difetti.I personaggi di Verdone non hanno svolgimento, si avvitano su se stessi con allegra ostinazione; stanno me-glio nella scenetta isolata che nel film, ma anche nel film conservano una loro stupefatta presenza. Verdone può assomigliare al Sordi degli inizi, al Sordi dei compagnucci della parrocchietta; ma Sordi già allora aveva bisogno di una storia ben distesa per dispiegare in pieno il suo carattere provocatorio. Forse il paragone ha bisogno di un’aggiunta cabarettistica: Verdone sta tra Sordi e Franca Valeri; il monologo, il trucco vocale, la mimica gli piacciono più del resto, anche se il resto, per chi vuol fare il regista di se stesso, è importante.(Stefano Reggiani)

BOROTALCO Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Carlo Verdone, Enrico Oldoini Fotografia: Ennio Guarnieri Mon-taggio: Antonio Siciliano Musiche: Lucio Dalla, Fabio Liberatori, Stadio Anno: 1982 Durata: 131’

Interpreti: Carlo Verdone, Angelo Infanti, Eleonora Giorgi, Moana Pozzi.

Il borotalco non è soltanto una polvere usata per l’igiene della pelle, come dice il vocabolario. Un dizionario delle metafore potrebbe aggiungere che il borotalco, mentre assorbe i sudori quotidiani, è un morbido ingan-no della fantasia, un sogno indulgente. Dunque si addice bene al “ fotoromanzo con ironia ” scritto da Enrico Oldoini con Carlo Verdone, dove il gioco dell’artificio s’incrocia con le amarognole allegrie dell’illusione. E benissimo si destina a un pubblico di spettatori che ama le nuvole profumate, il cinema-piumino su cui ripo-sarsi. Nel nostro caso, chi fa uso abbondante di borotalco, e ha un po’ di cipria anche nel cervello, sono Sergio e Nadia, due giovani della Roma di oggi i quali corrono la città per vendere, di porta in porta, pubblicazioni a dispense. Ambedue sono fidanzati (Sergio con la figlia d’un pizzicagnolo, Nadia con un meccanico), e ambe-

CIN

EM

A

Page 15: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

due hanno i loro sogni: a lui piacerebbe avere più faccia tosta e furbizia, lei vorrebbe sfondare come cantautrice. Lui ha per modello l’amico sbruffone col quale divide la camera in un convitto di preti, lei idoleggia Lucio Dal-la. Sergio, l’imbranato, sul lavoro è un disastro; Nadia, l’intraprendente, è in testa alla classifica dei venditori. Succede che Sergio, visitando un cliente da supporre danaroso, si trovi in una casa di gran lusso e conosca un tipo che è proprio il suo rovescio: un Manuel play-boy amico intimo dei divi americani, inseguito dalle donne e sopravvissuto a esperienze eccitanti. Sergio sta ad ascoltarlo a bocca aperta (e gli fa da sguattero in cucina), almeno finché la polizia non viene a prendere quel venditore di fumo. Allora il nostro birbante che fa? Si mette nei panni di Manuel, e quando Nadia, che non lo conosce, bussa alla porta, recita la parte del grande uomo di mondo. La donna ci casca, anche perché lui le ha detto di essere in confidenza con Lucio Dalla, ma ora per Sergio sono dolori: deve dar fondo ai risparmi, sfuggire le minacce del pizzicagnolo, e tener testa a Nadia che lo supplica di presentarla al cantante. A imbrogliare ancor più la matassa si mette l’amore: quando lui sta per confessarle il trucco, lei gli chiude la bocca con un bacio (...). Borotalco è un film-svolta per Carlo Verdone, che alla terza tappa della sua carriera cinematografica tenta il gran salto mettendo da parte la galleria di macchiette, per cui fu applaudito come un nipotino di Fregoli, e calando i propri estri in un unico perso-naggio (...). Come regista non ha ancora un suo stile, ma come interprete d’una realtà quotidiana, soprattutto giovanile, da prendere affettuosamente in giro e da rapire nei cieli dell’assurdo, sta trovando la sua strada. Felicemente in coppia con un’Eleonora Giorgi che dà una replica irruente e festosa a quel Sergio un po’ allocco, dipinge un carattere nel quale si concentrano molti tic della sua generazione, derivati dall’insicurezza e dal mito del successo. Osservatore della piccola gente, non ha la sublime perfidia di Alberto Sordi (cui nel film rende omaggio): la comicità, in Borotalco, nasce dal connubio fra personaggi che non accettano se stessi, e si mettono in vie senza sbocco, patetiche vittime dei propri fantasmi, creati per uscire dalla mediocrità. Il film ha a suo modo un lieto fine perché i protagonisti passano una mano di borotalco sulla realtà, ma è intriso della malinconia procurata da chi è costretto a nascondere la verità sotto i cosmetici. Vogliamo dire che Frank Capra ai suoi tempi era più ottimista (...). (Giovanni Grazzini, Il Corriere della Sera, 23 gennaio 1982).

Page 16: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

COMPAGNI DI SCUOLA Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Carlo Verdone, Piero De Bernardi, Leo Benvenuti Fotografia: Danilo Desideri Montaggio: Antonio Siciliano Anno: 1988 Durata: 118’

Interpreti: Carlo Verdone, Christian De Sica, Nancy Brilli, Alessandro Benvenuti, Eleonora Giorgi, Massimo Ghini, Athina Cenci, Natasha Hovey.

Anche se il film riguarda la generazione dell’autore, quella dei primi anni ‘50, la fenomenologia della rimpatriata scolastica è immutabile da sempre e consente a chiunque di identificarvisi. Maturato come regista, Verdone è in grado di tenere sotto tiro per due ore una ventina di personaggi senza dispersione né cadute di ritmo né momenti opachi: la mano è sempre leggera, farsa e dramma sono tenuti ugualmente a distanza e le residue tentazioni pecorecce sono poche. Quando la compagnia degli ex alunni è finalmente al completo, nella son-tuosa villa di Nancy Brilli, mantenuta di lusso, una piccola folla di personaggi comincia a prendere vita. C’è Massimo Ghini sinistro onorevole, c’è Athina Cenci psicoanalista nevrotica, c’è Christian De Sica showman fal-lito, c’è Fabio Traversa zimbello della compagnia, c’è Angelo Bernabucci romanesco greve, c’è Maurizio Ferrini inguaribile goliardo, c’è Eleonora Giorgi separata inquieta, c’è Isa Gallinelli amica petulante... Su tutti domina, naturalmente, Verdone detto “il Patata”, che sarà la vittima principale della crudeltà del gruppo: nel corso della festa sarà esposto al ludibrio il suo amore segreto di professorino mal maritato per l’allieva Natasha Hovey. E dopo l’inevitabile bagno notturno e una ritirata felliniana all’alba, ciascuno riprenderà la sua stra-da con qualche speranza o qualche amarezza in più. Per fortuna non siamo di fronte alla denuncia di una generazione che ha fallito o a simili sfo-ghi di moralismo politico, ma a una commedia di gruppo che nasce da una visione crepuscolare e in qualche modo “migliorista”. Prova ne sia che alla fine pur cornuto e mazziato, il Patata riprende soprappensiero a fumare, forse sulla strada di ca-

Page 17: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

pire che l’esistenza non è quell’oscura selva di veleni da lui fino a quel momento tanto temuta. (Tullio Kezich, da Il filmnovanta: cinque anni al cine-ma: 1986-1990, Mondadori, Milano, 1990)

Com’è triste lo sguardo di Carlo Verdone sui suoi coeta-nei, quei trentacinquenni che quindici anni fa sono usciti dal liceo! Nonostante Io e mia sorella fosse già un film “serio”, finora Verdone lo abbiamo visto soprattutto ride-

re, o sorridere. Adesso sorride ancora un po’ (per farci ridere), ma l’atteggiamento, ormai, è di uno che graffia, sconsolato, quasi tutta intera la generazione di cui fa parte, come già certi suoi colleghi d’oltreoceano (Il Grande Freddo, La caduta dell’impero americano). Dei graffi “all’italiana”, naturalmente, facendo ancora posto al lazzo e alla beffa, ma sempre in cifre amare, anzi amarissime, che la realtà di oggi, di certi ex giovani di oggi, ce la restituiscono sotto le luci più scure, e negative, con pochissime speranze di salvezza, psicologiche e morali.L’occasione, la classica “rimpatriata” di alcuni compagni di scuola quindici anni dopo la maturità; organizzata da una collega che adesso è ricca perché mantenuta da un ricco. Ci sono falliti e arrivati, delusi e tristi, insicuri e tronfi, tutti penò, salvo poche eccezioni, incapaci di volare alto, solo legati a piccoli giochi meschini e pronti a riannodare vecchie rivalità, nuovi abusi. Verdone li osserva con voluto distacco. Non partecipa per nessuno, neanche per quel personaggio pieno di compromessi e di falsi equilibri cui dà vita egli stesso: qua mette alla berlina, là insiste sui pedale di un’ironia che intenzionalmente sconfina nel sarcasmo, là ancora finge di voler arrivare addirittura alla farsa ma in realtà avvolge poi tutto, con puntualità, in atmosfere aggressive e polemiche, con il “basso continuo” di uno sconforto che non tarda a permeare di sé tutta la vicenda.Non siamo, certo,al ritratto di una “generazione perduta”, ma non si stenta a ritrovare in tutti quei personaggetti volutamente di mezza tacca, anche nel politico che ha fatto carriera, il segno di un grigio sfacelo, che, anche là dove i modi sono divertenti, serra il cuore. Un Verdone drammatico, insomma, l’occhio sempre lucido nell’os-servazione della gente di cui è circondato, adesso però più portato a soffrirne che non a cedere, come agli inizi, al dileggio. Un segno di maturità, in un film maturo.(Gian Luigi Rondi, Il Tempo, 23 dicembre 1988).

Page 18: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

AL LUPO AL LUPO Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Filippo Ascione, Leo Benvenuti, Piero De Bernardi, Carlo Verdone Fotografia: Danilo Desideri Montaggio: Antonio Siciliano Musiche: Manuel De Sica Anno: 1992 Du-rata: 114’

Interpreti: Carlo Verdone, Sergio Rubini, Francesca Neri, Maria Mercader.

(...) La storia dei tre fratelli Sagonà si regge sulla suspense. Ascione, Benvenuti e De Bernardi, che con il regista Verdone hanno scritto la sceneggiatura, fanno sparire all’inizio del film il celebre scultore Mario proprio quan-do dovrebbe presenziare a un concerto del figlio minore. Sull’ansia di quest’ultimo si scatena la ricerca, coin-volgendo Livia tutta presa dai suoi problemi personali fra marito e amante, e Gregorio, che sotto il cappellone a punta dello showman nasconde le amarezze di un’antica rivalità con il fratellino bravo e per bene. La caccia al padre ci porta dal palazzo romano all’Accademia Chigiana di Siena, da una villa presso Talamone alla residenza dell’ispiratrice del vecchio, dalla piscina termale sulla piazza di Bagno Vignoni cara al Tarkovskij di Nostalghia a una baita sulle Alpi Apuane dove cadrà il velo del mistero. Ma c’è dietro un mistero più grande, che riaffiora dai ricordi dell’infanzia, dalle fotografie e dai filmini ritrovati: ed è la formula, l’impossibilità, l’ineluttabilità del vivere insieme, dell’essere padri, figli e fratelli. Anni or sono il compianto Stefano Reggiani definì il cinema di Verdone “malincomico”, con un neologismo che resta la migliore definizione di Al lupo al lupo. Dove a un più acuto sentimento del paesaggio (la bella fotografia è di Danilo Desideri) corrisponde un divertimento minimalista, affettuosamente psicologistico, servito con rara immedesimazione dai bravissimi interpreti. Evidentemente Verdone avendo anche lui un padre chiamato Mario, un fratello e una sorella, ha trasferito e travestito in questo racconto non pochi spunti autobiografici, mediandoli sotto il segno del sorriso.

Si può avvertire un calo di tono nella seconda parte, ma succede nei migliori gialli quando scivolano verso la spiegazione. Però l’ultimissima inquadratura è un imprevisto colpo di teatro, che risolleva le sorti del film e rende toccante il suo significato. (Tullio Kezich, Il Corriere della Sera, 20 dicembre 1992).

Page 19: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

IL MIO MIGLIOR NEMICO Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Carlo Verdone , Pasquale Plastino , Silvia Ranfagni Fotografia: Danilo Desideri Montaggio: Claudio Di Mauro Musiche: Paolo Buonvino Anno: 2006 Durata: 115’

Interpreti: Carlo Verdone, Silvio Muccino, Ana Caterina Morariu, Agnese Nano, Corinne Jiga.

(...) De Laurentiis, legato a Verdone con un contratto per cinque film, non è il produttore che si tiene in dispar-te e, nel male e nel bene, questo film porta stampato a tutti i livelli il suo trattamento. E che sia stato un film fa-ticoso, con battaglie tra autori e produttori, ben si legge nella stesura finale. Ma pur con dei non funzionamenti di sceneggiatura e di struttura, il film, alla fine, è tra i più divertenti che il regista abbia girato in questi ultimi anni. Verdone tende la mano, forse senza accorgersene, al cinema di Mario Mattoli, di Camillo Mastrocinque e di Steno. Un cinema che lascia completamente spazio agli attori comici di esprimersi, che sa costruire gag, situazioni e battute. Misteriosamente, anche all’interno di trovate non di grande novità, un momento comico straordinario come nel cinema di Totò e Peppino. In Manuale d’amore Giovanni Veronesi aveva intuito che quella era la strada per liberare comicamente Verdone, e qui si va esattamente in quella direzione, al punto che la storia stessa del film è un pretesto per vederlo all’opera, e Silvio Muccino il giusto partner giovane per scatenarlo e trovare un nuovo pubblico. Verdone è tal Achille De Bellis, marito infedele di una ricca borghese, Sara Bertelà, che tradisce addirittura con la mignottissima moglie, Corinne Jiga volgare ma efficace, del co-gnato, Paolo Trestini. Direttore di un albergo della catena del cognato, licenzia in tronco una cameriera anni ‘70, Agnese Nano, che ritiene abbia rubato un computer a un cliente. Pensando che la madre sia innocente, Orfeo, cioè Silvio Muccino, cercherà di vendicarsi su Verdone, non sapendo che è il padre della ragazza che ha cominciato a corteggiare, Anna Caterina Morariu (sembra Maria Monsè purtroppo). Trovata questa che troviamo identica nel successo del momento, La notte prima degli esami, altro film che deve molto ai fratelli Muccino e al trattamento De Laurentiis, visto che Fausto Brizzi è sceneggiatore degli ultimi cinepanettoni. Ma se nel film di Brizzi la trovata verrà portata avanti fino quasi alla fine della storia, qui si traduce in uno svela-mento centrale che lancia un film diverso da quello che abbiamo seguito. Da ricco annoiato borghese, Ver-done, scoperto da moglie e cognato, perde tutto e, complice Muccino, cercherà almeno di ricucire il rapporto con la figlia, in fuga in Turchia. Qua e là si avvertono buchi improvvisi di sceneggiatura, per non parlare di

Page 20: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

tutto l’episodio in Turchia e di come vengono piazzati nel film gli sponsor Vodafone e acqua Lete, ma, esattamente come nei classici mattoliani, il film vive nello scatenamento dei protago-nisti e nel dosaggio di battute e situazioni comiche, davver ben costruito. Verdone porta alle massime conseguenze il suo per-sonaggio di marito o padre che subisce dalle donne come da chiunque, senza vergognarsi del suo funzionamento comico. E se il meglio lo dà nelle scene con Muccino, si toglie anche il lusso di una grande autocitazione da Bianco, rosso e Verdone con la scena, celebre, dei portantini. La riprende, la smonta e la ricostruisce nuova di zecca per il piacere di un pubblico che lo ha sempre seguito con affetto.(Marco Giusti, Il Manifesto, 10 marzo 2006).

(...) L’amarezza e il pessimismo del film (...) non si traducono nelle solite reprimende salvazioniste, bensì in quel grumo di (false) sicurezze e (patetiche) impotenze col quale tutti siamo costretti a fare i conti: salvo, beninteso, ad indicare come prezioso bene superstite la possibilità di ridere a crepapelle sul vanesio e ossessivo attaccamento alla propria immagine esibito dagli svarianti personaggi. La voce fuori campo di Silvio Muccino - un’ottima performance in accorto bilico sulla spontaneità (che di per sé non basta) - serve proprio a rimarcare il progetto del regista: la caricatura - naturalmente al diapason ogni volta che Verdone/attore dà fuoco alle polveri delle sue trascinanti e fregolistiche gag - produrrà quella forma di piacere dato dal confronto fra la realtà e la sua deformazione nella somiglianza. Il road-movie alla ricerca «dei padri», sia pure a tratti un tantino prolisso, costeggia sempre un paesaggio di diffidenze e risentimenti. «Tu mi devi sempre seguire, tu mi devi sempre dare retta»: l’utopia buonista di Achille/Carlo anche nel raggio finale di tenero sentimento coglie un riflesso beffardo e farsesco.(Valerio Caprara, Il Mattino, 11 marzo 2006).

Page 21: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

GRANDE, GROSSO E VERDONE Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Carlo Verdone , Pasquale Plastino , Piero De Bernardi Fotografia: Danilo Desideri Montaggio: Claudio Di Mauro Musiche: Manuel De Sica Anno: 2008 Durata: 131’

Interpreti: Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio.

Fortemente voluto dai fan, che da anni sognavano il ritorno dei suoi grandi personaggi, dal candido Mimmo a Ivano il coatto, Grande, grosso e Verdone, è la giusta, onesta e attesa risposta a questi desideri da parte di Carlo Verdone. Ben sapendo a cosa andava incontro. Cioè esporsi a una via crucis di quanti, ricordando il Verdone anni ‘80 e ‘90, si esibiranno in ogni tipo di accanimento su paragoni, differenze e ogni genere di rea-zioni fanatiche su personaggi che si trovano a attraversare trent’anni di vita italiana. Se ne guarda Benigni di rifare Cioni Mario oggi, dopo l’Oscar e le letture di Dante. Se ne guarda ancor di più Moretti di rifare il Michele Apicella di Ecce bombo. A Verdone, invece, che pure ha studiato con Roberto Rossellini e ha avuto come padrino degli esordi Sergio Leone, si può chiedere di tutto. E lui non si nega mai. Per questo è così amato dal pubblico. E per questo non si può che provare tenerezza di fronte a un attore che rispolvera maschere un po’ lontane riadattandole ai gusti di oggi per un progetto che comporta non pochi rischi. Verdone punta su tre dei suoi personaggi più noti costruendo su di loro, assieme a Piero De Bernardi e a Pasquale Plastino, dei piccoli film da commedia all’italiana classica. Non mischia nemmeno le storie come in Un sacco bello e Bianco, rosso e verdone, né comprime il tutto con un montaggio più serrato e moderno. Dilata per sviluppare bene ogni capitolo. Nel primo episodio seguiamo quel-lo che un tempo fu Mimmo, bravo ragazzo in giro con la nonna Sora Lella. Adesso è sposato con una ragazza sarda, Geppi Gucciari stellina di Zelig, ha due figli che parlano non solo come lui, ma proprio con la sua voce, e una mamma a carico che ha la pessima idea di morire il giorno che la famigliola ha deciso di fare una gita scou-tistica. I quattro si trovano così ad affrontare una serie di eventi sfortunati legati alla spostamento della salma

Page 22: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

e alla tumulazione. Ne viene fuori un curioso Six Feet Under all’italiana, forse non adatto ai gusti della nostra commedia, dove brilla per stravaganza comica la stella di Massimo Marino, star della tv trash notturna della capitale («A frappé» è la sua frase storica), nei panni di un fetentissimo cassamortaro cocainomane. Fa meno effetto quello che è un vero regalo ai fan dell’attore, cioè l’arrivo del fratello emigrato in Australia, Stefano Natale, che non solo parla anche lui come Verdone, ma che è stato il modello originario del personaggio di Mimmo. Certo, se Verdone non avesse già triplicato la parlata alla Mimmo, l’entrata di Stefano Natale sarebbe stata più clamorosa. Nel secondo episodio, il più costruito anche registicamente e il più cupo, è di scena il professore pignolo che aveva liquidato in Bianco, rosso e verdone la moglie Magda e in Viaggi di nozze l’altra moglie, Veronica Pivetti. Niente moglie qui, ma i ritratti di tre spose defunte. Il professore sfoga la sua carica di follia col figlio, timido pianista (è Andrea Miglio Risi, figlio di Marco Risi e nipote di Dino), e con la fidanzatina di lui, orfanella. I due cercano di liberarsi del mostro, anche coinvolgendo uno scassinatore (Nicola Di Gioia) che si prenderà ben due colpi di pistola. L’idea è quella di fare il ritratto di un mostro di oggi, legato alla poli-tica, alla Chiesa, ma pronto a abbassare il prezzo con le prostitute. Nel terzo episodio, il più funzionale, torna la coppia Verdone e Claudia Gerini di Viaggi di nozze. Stavolta sono due coatti, Moreno e Enza, in vacanza in un hotel elegante di Taormina col figlioletto che pensa solo al calcio. Con l’idea di ricostruire una famiglia in crisi, ognuno di loro vedrà negli ospiti alla moda dell’albergo delle occasioni per elevarsi di classe. Moreno si innamorerà di un’algida fanciulla, Eva Riccobono, e Enza del bellone televisivo, Roberto Farnesi. Scopri-ranno, come nelle commedie anni ‘60, che i mostri non sono loro, ma le persone finte che hanno intorno. Verdone e la Gerini sono fantastici come ai tempi di Ivano e Jessica, con grandi battute e notevoli tormentoni. La spalla verdoniana degli esordi in tv, cioè Pierluigi Ferrari, ha un bel ruolo come concierge. Ma è il trionfo di Moreno-Verdone che non la smette di preoccuparsi di «cadute di stile» e per questo offre in continuazio-ne mance da 50 e da 100 euro a tutti. Alla fine dei 131 minuti, forse si esce convinti di non aver riso come avremmo sperato, soprattutto dopo un film divertente come il precedente Il mio miglior nemico con Silvio Muccino. Probabilmente Verdone ha bisogno di aver a fianco degli attori che gli trasmettano energia per farci davvero ridere. Ma forse in questo film voleva trasmetterci il malessere che proviamo rispetto alla volgarità della società dove viviamo. E questo non fa più ridere.(Marco Giusti, Il Manifesto, 7 marzo 2008).

Page 23: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

MANUALE D’AMORE Regia: Giovanni Veronesi Sceneggiatura: Ugo Chiti, Giovanni Veronesi Fotografia: Giovanni Canevari Montaggio: Claudio Di Mauro Musiche: Paolo Buonvino Anno: 2009 Durata: 90’

Interpreti: Carlo Verdone, Luciana Littizzetto, Silvio Muccino, Sergio Rubini, Margherita Buy, Jasmine Trinca.

(...) Diciamo subito che il film, a differenza di molti altri film di Veronesi, funziona proprio in questa struttura portante da commedia a quattro episodi. Funziona soprattutto, cioè, la cornice e l’incastro dei tasselli, che non è una cosa facilissima, e rende fluido l’intero racconto. L’incastro è tale che tutta la maglia, alla fine dell’ultimo episodio, si chiude in maniera logica come raramente accade nella commedie degli ultimi anni (...). Dei quat-tro episodi, i più riusciti sono l’ultimo, con Carlo Verdone, e il primo con Silvio Muccino e Jasmine Trinca. Verdone, liberato per un momento dal dover fare il regista, torna a fare il comico puro con una freschezza che

da anni ci sembrava un po’ appannata. Il suo marito abbandonato, un medico romano cinquantenne che non se lo aspettava proprio di dover ricominciare tutto dall’inizio, è sui suoi migliori livelli. Arriva anche a un momento di farsa banfiana con la grande scena di sesso interrotto con Sabrina Impacciatore che lo porterà a fare l’amante in mutande prima sotto il letto mentre i due scopano poi sul cornicione di un palazzo per eludere il marito geloso. Veramente non ci aspettavamo da Verdone, dopo gli ultimi due film, così seriosi e in cerca di identità, un ritorno alla commedia così spontaneo. Accettiamo perfino il finale ottimista con la bella Anita Caprioli, in riva al mare, che fa tanto anni `60. L’episodio di Muccino (...) funziona alla grande, anche perché Veronesi e Muccino hanno capito tutti i trucchi che fanno piacere ai loro spettatori. Puoi odiarli, insomma, e francamente lo si capisce, ma come macchinetta da commedia infernale che riprende tutti i temi più elementari di questi ultimi trent’anni, dalla vespa di Nanni Moretti, alla Jasmine Trinca di La stanza del figlio alla sotto vanzinata del personaggio Silvio Muccino, funziona perfetta-mente (...). Non funziona quasi per niente (...)l’episodio con Margherita Buy

Page 24: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

e Sergio Rubini. Non funziona malgrado il piacere di rivederli sullo schermo come se fossero i nostri Tom Hanks e Meg Ryan vent’anni dopo. che fanno la coppia di quarantenni in crisi (...). L’episodio di Luciana Litizzetto (fantastica come vigilessa cattiva), forse per la presenza del marito traditore Dino Abbrescia, sembra il seguito poco convinto del film precedente, Se devo essere sincera, diretto da Davide Ferrario. Ci eravamo un po’ annoiati lì e non ci funziona troppo nemmeno questo sketch basato sul tradimento ed è un peccato, anche perché appena vediamo la Litizzetto con Carlo Verdone come vigilessa nordica di fronte al romano incazzato, sul modello insomma di Il vedovo di Dino Risi con Alberto Sordi e Franca Valeri, il film prende un altro aspetto. Fortuna che poi arriva l’episodio e finalmente si ride come quest’anno non ci è mai accaduto vedendo un film italiano. (Marco Giusti, Il Corriere della Sera, 23 gennaio 2009).

IO, LORO E LARA Regia: Carlo Verdone Sceneggiatura: Pasquale Plastino, Francesca Marciano, Carlo Verdone Fotografia: Danilo Desi-deri Montaggio: Claudio Di Mauro Musiche: Fabio Liberatori Anno: 2009 Durata: 115’

Interpreti: Carlo Verdone, Laura Chiatti, Anna Bonaiuto, Marco Gialli-ni, Sergio Fiorentini, Angela Finocchiaro.

(...)Io, loro e Lara parte da uno spunto che può ricordare il vec-chio Stanno tutti bene di Tornatore (un uomo torna da lontano e scopre che il suo paese, o la sua famiglia, è alle soglie del baratro) ma finisce per essere un’acre benché sorridente resa dei conti con l’Italia di oggi, la sua incredibile volgarità, la sua ipocrisia. Vista da un missionario, lo stesso Verdone, di ritorno dopo lunghi anni in Africa dove ne ha passate di tutti i colori.

Page 25: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

È un ulteriore passo avanti dopo la ferocia di Grande grosso... e Verdone. Dal raccapriccio, che può scantonare in comico, si passa infatti allo sgomento. Dallo stupore (come siete, anzi come siamo diventati) al fastidio, se non alla denuncia (possibile che a tutti vada bene così?). Non è una posizione facile per un comico. Difatti Verdone lascia più spazio che mai agli eccellenti coprotagonisti e al loro corteo di rancori, cecità, avidità, tenendo invece dubbi e dilemmi per sé. Sarà vero che quella moldava grandi forme vuole irretire il padre (un trascinante Sergio Fiorentini), che in effetti l’ha sposata e presenta tutti i sintomi più molesti del rimbam-bimento erotico-senile? O l’anziano vedovo ha il diritto di fare ciò che vuole con i suoi averi? E padre Carlo dovrà seguire le paranoie di sua sorella Anna Bonaiuto, psicoterapeuta distratta ma pronta a tutto per salvare i beni di famiglia, o dovrebbe suggerirle di fare piuttosto attenzione a sua figlia? Anche il fratello finanziere, erotomane e cocainomane (Marco Giallini), non brilla per credibilità. Ma quando salta fuori che la chiave di tutto è la seducente e misteriosa Lara (Laura Chiatti), toccherà proprio a padre Carlo chiarire un enigma che è di natura morale più che poliziesca. Naturalmente Io, loro e Lara non è La messa è finita (malgrado i non pochi tratti in comune). E la tonaca di Verdone non è un pulpito ma solo un filtro che crea una salutare distanza fra l’attore-regista e il mondo che racconta (il nostro) costringendo anche noi a scoprirlo come per la prima volta. Il tono di fondo resta comico, ma con una nota amara nuova se per stupirsi di quanto vediamo dobbiamo assumere lo sguardo ingenuo, fiducioso e spaesato del sacerdote. Che sembra l’unico in grado di reggere il disagio dei sentimenti nascosto dietro quei comportamenti aberranti, dalla ragazza che per fare l’amore prima minaccia di buttarsi di sotto, alla psicoterapeuta così fragile da voler sedurre un prete (l’irresistibile Angela Finocchiaro). Così il ritorno finale in Africa è quasi un sollievo. La crisi di padre Carlo forse è finita. La nostra, sia pure fra una risata e l’altra, va avanti. (Fabio Ferzetti Il Messaggero 5 gennaio 2010).

Nel suo nuovo film Carlo Verdone è di una bravura che si può solo definire mostruosa. Ora l’unico proble-

Page 26: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

CIN

EM

A

ma di questa commedia accurata e accorata potrebbe essere quello di schivare l’abbraccio dei professioni-sti dell’indignazione che usano il cinema come strofinaccio per spolverare i propri e altrui luoghi comuni. Infatti Io, loro e Lara si sviluppa su tre assi portanti: un climax a blocchi (la prima parte decisamente esilarante, poi un bouquet di mezzitoni e infine il finale fintamente consolatorio), l’attenzione spasmodica al coro dei comprimari e una riflessione più crepuscolare che impettita sul contemporaneo affievolirsi dei valori. Io, loro e Lara non è un film quaresimale, anzi si ride moltissimo perché il vecchio papà al Viagra Sergio Fiorentini, il fratello traffichino e sniffatore Marco Giallini, la sorella survoltata e rapace Anna Bonaiuto capeggiano un bestiario di personaggi/attori degni della tradizione della migliore commedia al-l’italiana. Il segreto sta, come sempre, nell’inimitabile presa sul dettaglio che il Grande Osservatore esercita nel rispetto dei diversi tempi comici: ora stupefatto, ora goffo, ora polemico, ora malinconico, il suo alter ego in abito talare riflette ogni sfumatura dell’ambiente e dei comportamenti, le tramuta in emozioni, le rimodella in espressioni e le restituisce agli spettatori in forma di visione insieme laica e cattolica, istintiva e riflessiva, depressa e speranzosa. Le tecniche di regia sono rese invisibili e grazie al felice contrappunto di fotografia, scenografia e musica il ritratto di gruppo - nonostante l’impianto quasi teatrale - non scade mai nel moralismo spray e si propone anzi come antitesi ai finti tribunali dei dibattiti in tv. Non insisterem-mo, peraltro, sul confronto etico tra occidente egocentrico e terzomondo idillico: non fosse altro perché il primo è rappresentato anche da creature come Lara che l’emergente Laura (Chiatti, nuova pupilla del pigmalione di via Giulia) incarna con acerba grazia non disgiunta da un velo di angelica malizia. Sono trent’anni che l’occhio carloverdoniano inquadra la tragicommedia dell’inadeguatez-za; ma se non fossimo in grado di cogliere l’elegante amarezza di un film come questo saremmo noi spettatori a scoprirci inadeguati a usufruire di un cinema italiano onesto in-nanzitutto con se stesso.(Valerio Caprara, Il Mattino, 8 gennaio 2010).

Page 27: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam
Page 28: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

INFERNOuna creazione di Emiliano Pellisari

DA

NZ

A

Venerdì 21 Maggio Teatro Comunaleore 21,15

Page 29: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

nferno è uno spettacolo unico! I sette ballerini sul palco non si limitano a

danzare: volano. Pellisari infatti mischia le tecniche del circo e dell’illusionismo con complessi sistemi scenotecnici. Ad aprire gli occhi a questo straordinario regista coreo-grafo è stato uno stage a Mosca col regista Anatolj Vasilev. Nel 2005 ha debuttato con Daimon, con le coreografi e di Pierpaolo Koss

e successivamente ha realizzato Nogravity con Brian Sanders dei Momix... Inferno è la sua ultima grande creazione e ha debuttato in Aprile con un enorme successo di critica e di pubblico al Teatro Olimpico di Roma. In Ottobre Pellisari debutterà con la seconda parte del suo progetto sulla Divina Comme-dia, il Purgatorio.

I

Emiliano Pellisari Producer&director

Dagli studi sul teatro ellenistico al teatro fantastico rinasci-mentale e le invenzioni meccaniche seicentesche, nasce lo stile di Emiliano Pellisari: studi in filosofia, autore teatrale (finalista Ricer Ater Tondelli 1999, vincitore Enzimi 2000), presente nel background nel cinema come organizzatore, regista e sceneggiatore (Tritone, Korti, Rai 2, 1998- Ba-nane a Bahamas, Aprea, 1999), organizzatore teatrale (Attori&tecnici a Roma, Teatro della Tosse di Genova), pro-duttore esecutivo di eventi Navigazioni, Genova 2004 - Luz-zati, Barcolana, Trieste 2004), regista teatrale, coreografo sui generis ed infine produttore di se stesso, quasi un “artigiano teatrale”.

Page 30: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

2005 - Daimon Project, International Forniture Exhibition, Milano2005 - Daimon, International Performance Art Center, Mosca2005/6 - Nogravity, tournée nazionale 2006 - Paralimpiadi, End cerimony, Torino2006 - Johnson&Johnson, Parigi2006 - Comix, Roma teatro Parioli2007 - Orfeo+Euridice, Notte Bianca, Roma 2008 – Blutango, Roma, teatro Vittoria2009 - Inferno, tournée nazionale

Gli spettacoli di Emiliano Pellisari nascono dagli studi sulle macchinerie sceniche antiche e le imple-mentazioni tecnologiche dei giorni nostri . Il rapporto uomo-macchina trasforma lo spazio sensoriale imponendo nuove tecniche coreografiche che sono state sviluppate negli anni e che oggi rappresentano il segno distintivo artistico della Compagnia.

DA

NZ

A

Page 31: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

“Ventisei Comuni. Due fiumi.

Un territorio vasto e variegato eppure unico.

Un patrimonio di tesori da scoprire

e da assaporare.

Natura, culturaed enogastronomia.

BIM, valore aggiunto al territorio”

www.bim-teramo.it

Page 32: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

ARCHIVI DEL SUONOdi Paolo De Bernardin

EX.WAVE in concerto

LIB

RI-

MU

SIC

A

Domenica 23 Maggio Sala Polifunzionale della Provincia ore 17,30

Nina

Sim

one

Amy

Win

ehou

se

Paol

o Co

nte

Page 33: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

uesta raccolta di articoli scritti da Paolo De Bernardin per la rivi-

sta Inarcassa, il periodico della Cassa di previdenza degli ingegneri e architetti liberi professionisti, è una carrellata di personaggi cult della musica italiana e internazionale, da Paolo Conte a Amy Winehouse, da Rino Gae-tano a Chavela Vargas, da Leonard Cohen a

Luciano Berio, Ennio Morricone...Miniera di aneddoti divertenti e citazioni colte, la collezione di pezzi di De Bernardin offre anche lo spunto alla meditazione intima e commossa, sul talento, la vita e i destini degli indimenticabili protagonisti che vi sono tratteggiati.

Q

Presentazione di Archivi del suono - Maggioli editoredi Paolo De Bernardin

Intervengono Giuseppe Videtti giornalista La RepubblicaPaola Besutti docente di Musicologia applicata- Università degli Studi di Teramo

a seguire Ex.Wave in concerto

PAOLO DE BERNARDIN Biografi a

Paolo De Bernardin è nato a Cupra Marittima. Dopo studi classici e universitari abbandona lo studio per dedicarsi totalmente alla musica. Disc-jockey nella prima metà degli anni Settanta, presentatore e con-duttore di programmi in varie televisioni private. Co-fondatore di una delle prime radio private in Italia (Radio102 di San Benedetto del Tronto, giugno 1975). Giornalista redattore della rivista Poster fonda nel 1980 la rivista Rockstar di cui è redattore capo fi no al 1994 (attualmente titolare della pagina Etnie e Colori, rubrica di ethno-musica di Rockstar). Collabora con vari giornali e riviste e con le Edizioni l’Espresso per le quali è autore di Cento anni di storia afroamericana. Dal 1995 al 1999 è l’ideatore e direttore artistico del Festival Radici di San Benedetto del Tronto. Dal 1996 collabora con Selezione dal

Page 34: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

LIB

RI-

MU

SIC

A

Reader’s Digest con il quale ha realizzato il volume Giro del Mondo in Musica. Dal 2002 è collaboratore della rivista Inarcassa. E’ trentennale il suo rapporto con la RAI (dal marzo1978), impegnato in vari programmi di tutte e tre le reti radiofoniche (da Stereonotte, ad Archivi del Suono, da Masters Cinema e Ballo a Jingle Bells, da Biblioteca di Musica Leggera a L’Altra Musica, dal Cammello di Radio Due al Terzo Anello di Radio Tre, da Invenzioni a 2 voci a Fuochi e, infine, conduttore a tutt’oggi del Notturno Italiano di Rai International/RAI Italia Radio) e della Televisione RAI (Discoring, Rai Educational, Rai Sat Satisfaction e dei programmi Crossover, Christmas time e Jazztime di Blu Sat 2000, canale radiofonico e televisivo della CEI, Conferenza Episcopale Italiana). Dal 2006 è direttore artistico del Festival Mare Aperto di San Benedetto del Tronto. Di recente è stato consulente musicale nel film-documentario Sound of Morocco dell’Istituto Luce presentato alla Festa del Cinema di Roma nel 2009 con la regia di Giuliana Gamba.

Luca D’Alberto ViolectraLorenzo Materazzo pianoforte

Si sono perfezionati nelle più grandi accademie (Scala di Milano, Mozarteum di Salisburgo, Royal Academy di Londra). L’esigenza di dialogare con la mo-dernità li ha portati a dar vita ad un progetto unico a livello internaziona-le: Ex.Wave. In meno di due anni dalla loro formazione hanno già ottenuto prestigiosi riconoscimenti: hanno aperto le date milanesi dei Deep Purple nel luglio 2008 con grande successo di pubblico e critica. Hanno firmato un contratto con la Capitol, una delle maggiori case cinematografiche internazio-nali per l’utilizzo delle loro musiche in film e pubblicità. Sono stati invitati a suonare a Palazzo Reale di Monaco di Baviera dalla Goss-Michael Foundation (la fondazione di George Michael). Il primo disco degli Ex.Wave dal titolo Apri gli occhi è uscito il 30 gennaio 2009 su etichetta Do It Yourself/EMI. Collaborano con artisti di fama nazionale ed internazionale (Alan Wilder - Depeche Mode, Recoil, Sara Lov, Devics, Astrid Young, A Toys Orchestra, Ulan Bator, Xabier Iriondo - Ex Afterhours, Marco Parente) e hanno composto musiche originali per mostre tenutesi alla XV Quadriennale di Roma e al MOMA di New York.

EX.WAVE

Page 35: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Scuola di Teatro:Corsi per ragazzi (9-15 anni)

Corsi pomeridiani (età minima 15 anni)Corsi serali per adulti

Corsi di:recitazione, dizione, impostazione della voce

Seminari di educazione teatrale nelle scuole

Produzione spattacoli

Organizzazione rassegne

Presidente Carla Piantieri Direttore artistico Silvio Araclio

Page 36: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

GIRODIBANDALa musica tradizionale e salentina e la bandacasa laboratorio Albania Hotel

MU

SIC

A

Venerdì 28 MaggioPiazza Sant’Annaore 21,30

Page 37: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

irodiBanda è il risultato di un lungo lavoro di ricerca che racconta il

vissuto culturale e musicale della gente del Salento. Il fenomeno musicale bandistico sembra essere legato al ricordo e alla realtà delle vecchie generazioni e a pochi affeziona-ti particolarmente motivati oltre a riscontrare, negli ultimi anni, l’attenzione di turisti curiosi e attenti. Eppure la musica da banda si pre-senta come mezzo di aggregazione e fruibilità della musica colta più diretto e vivace fra tutti i fenomeni di diffusione della musica, sin da quando ancora nelle case non esistevano radio o televisione. La Cassa Armonica è il palco per eccellenza nel quale si esibiscono le bande Pugliesi. Particolare struttura circolare che permette allo spettatore di ascoltare il suono perfetta-mente da qualsiasi punto ci si trovi, permet-tendo un’amplificazione acustica unica.GirodiBanda segue l’intento di attualizzare la musica popolare intesa in senso stret-to, passando dalla musica bandistica alla musica tradizionale salentina, fino ad arrivare a quella folk popolare e a quella balkan, l’organico diretto da Cesare Dell’Anna, è

composto da una banda pugliese e il gruppo OPA CUPA, che da dieci anni ormai lavora sulla commistione tra la tradizione musicale delle bande da giro e le ritmiche e melodie delle fanfare dei Balcani. L’ensemble accom-pagna le voci della tradizione salentina: Enza Pagliara, Emanuele Licci e Claudio Cavallo, e la cantante di Opa Cupa Irene Lungo. Il repertorio prevede marce sinfoniche clas-siche del repertorio bandistico dei maestri E. Abate e N. Ippolito. Inoltre alcuni tra i brani più belli della tradizione popolare salentina e parte del repertorio del più famoso gruppo balkanjazz del mondo: Opa Cupa. Tutto fortemente influenzato da grossi spunti improvvisativi e arrangiamenti per organico bandistico.Il cd + dvd GirodiBanda, prodotto da 11/8 Records e distribuito da Felmay, è il live pre-sentato in anteprima assoluta a Galatina il 20/08/07 ospite del Festival La Notte della Taranta. Attualmente GirodiBanda è invitato a partecipare a numerosi festival in Italia ed alle feste patronali del Sud Italia come serata conclusiva e rappresentativa delle nuove tendenze musicali bandistiche.

G

GIRODIBANDA Organico

Cesare Dell’Anna - Direttore- trombaIrene Lungo- voceEnza Pagliata- voceClaudio Cavallo- voceEmanuele Licci- voce

Opa CupaBanda da GiroArtisti di strada(trampoli, giocolieri,mangiafuoco)

Page 38: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Sezione Cinema MAGGIO ITALIANO 1994 - GIUSEPPE PICCIONI1995 - DANIELE LUCHETTI1996 - MARIO MARTONE ROBERTA TORRE ARCIPELAGO (Antonietta De Lillo, Antonio Rezza, Cosimo Alemà, Fabio Caramaschi, Stefano Saveriano, Ilaria Freccia, Giovanni Martinelli, Paolo Bragaglia, Beniamino Catena)1997 - FRANCESCA ARCHIBUGI FABIO SEGATORI ARCIPELAGO (Guido Chiesa, Maurizio Dell’Orso, Giancarlo Bocchi, Antonio Meucci, Giancarlo Rolandi, Stefano Bessoni)1998 - PAPPI CORSICATO GUIDO CHIESA ARCIPELAGO (Gianluca Sodaro, Rolando Stefanelli, Enrico Salimbeni, Giulio Laurenti) VIDEA (Cristina Vuolo)1999 - PAOLO VIRZI’ EROS PUGLIELLI ARCIPELAGO (Fluid Video Crew, Vincenzo Scuccimarra, Enrico Pitzianti, Laura Muscardin, Stefano Corazziari) VIDEA (Alessandro Nico Savino e Simona Piattella)2000 - DAVIDE FERRARIO DANIELE SEGRE TONINO VALERII

2001 - FERZAN OZPETEK LUCIANO EMMER VideA (Marco Chiarini)2002 - CRISTINA COMENCINI GILLO PONTECORVO VideA (Riccardo Forti) 2003 - MIMMO CALOPRESTI FRANCA VALERI ARCIPELAGO (Emanuele Crialese, Camille D’Arcimoles, Alessandra Stabile, Frizzi Maniglio, Alessia Lucchetta, Tommaso Lipari, Simone Massi, Daniele Lunghini, Diego Zuelli) VideA (Francesco Calandra) 2004 - SILVIO SOLDINI VideA (Giovanna Di Lello)2005 - MATTEO GARRONE VideA (Massimo Martelli - Stefano Odoardi) PIER PAOLO PASOLINI2006 - PAOLO SORRENTINO EDOARDO WINSPEARE VideA (Dino Viani)2007 - SAVERIO COSTANZO Demoni & Gay - letteratura e omosessualità nel Cinema Asta Nielsen/Hamlet2008 - CARMINE AMOROSO È successo un ‘68 - I suoi primi 40 anni2009 - GIANNI DI GREGORIO Futuritmi - Corti del ’20 e del ’30 di ispirazione futurista ITALO DOC 8 film di Italo Moscati

AL

BO

D’O

RO

Page 39: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Sezione Danza 1996 Concerto d’Europa · LILIANA COSI e MARINEL STEFANESCU1997 Mediterranea · BALLETTO DI TOSCANA Gran Gala del Maggio per la Danza · ORIELLA DORELLA, ANITA MAGYARI, MICHELE VILLANOVA1999 Indiscipline · KATAKLÒ2000 La Lupa · LUCIANA SAVIGNANO2001 Arie di corte e Pavane - Souvenir di Isadora Duncan · CARLA FRACCI2002 Coreografia europea · ATERBALLETTO Patchwork · COMPAGNIA ZAPPALÀ DANZA2003 Vento (nelle costellazioni silenziose) · COMPAGNIA VIRGILIO SIENI DANZA Gee Andy! (Il mondo dell’artista mito della Pop Art Andy Warhol) · BALLETTO TEATRO DI TORINO2004 Gli Scordati · GIORGIO ROSSI - ASSOCIAZIONE SOSTA PALMIZI Catalogo Tangueros · NUEVA COMPAÑIA TANGUEROS2005 Aterballetto Suite · ATERBALLETTO2006 Duende; Camuflage-Venus · SPELLBOUND DANCE COMPANY Grazie Rudy · Galà Rudolf Nureyev · MAXIMILIANO GUERRA2007 Polis · Compagnia ABBONDANZA/BERTONI2008 Omaggio a Béjart · GRAZIA GALANTE - RAFFAELE PAGANINI Carmina Burana · SPELLBOUND DANCE COMPANY2009 Giulietta e Romeo - KLEDI KADIU e COMPAGNIA BALLETTO DI ROMA

La sezione Musica del Maggiofest ha ospitato, tra gli altri: Wim Mertens, Roger Eno, Harmonia, Nccp (Nuova compagnia di canto popolare), Nada, Rita Marcotulli, Javier Girotto, Piccola Orchestra Avion Travel, Quintorigo, Peppe Barra, Madreblu, Ominostanco, Quartetto Euphoria, Franco Piersanti, Germano Mazzocchetti, Banda Osi-ris, Raiz, Officina Zoè, Lisma Project, Ambrogio Sparagna & Orchestra Pizzicata, Eugenio Bennato.

La sezione Teatro ha ospitato, tra gli altri: i Teatri indipendenti d’Abruzzo (Spazio Tre, Florian, Drammateatro, Piccolo Teatro del Me-Ti, Teatro dei colori, L’Arte del Teatro, Lanciavicchio, L’Uovo), Teatro Stabile d’Abruzzo, Peppe Barra, Piera Degli Esposti, Walter Maestosi, Grazia Scuccimarra, Cosimo Cinieri, Lorenzo Salveti, Paola Pita-gora, Dacia Maraini, Koreja, Maria Inversi, Riccardo Reim, Manuele Morgese, Daniele Salvo, Giacinto Palmarini.

Page 40: Programma PITTURA CINEMA DANZA LIBRI MUSICA · Ore 21,00 MANUALE D’AMORE (130’) PROGRAMMA. Giovedì 13 maggio Teatro Comunale ... sacerdote in Africa e Lara, sexy, in webcam

Finito di stampare nel mese di maggio 2010Multiprogress - Mosciano S.A. (Teramo)