programma corso di formazione

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Corso di formazione per animatori teatrali “L’uomo gioca unicamente quando è uomo nel senso pieno della parola, ed è pienamente uomo unicamente quando gioca”. F. Schiller E se qualcuno crede che basti vestire i bambini da grandi per farli essere adulti, sbaglia. O da animaletti per farli sembrare bambini. E se qualcuno crede che le attività pomeridiane "ludiche" debbano essere la diretta continuazione di quelle scolastiche mattutine, sbaglia. E se qualcuno crede che le attività del tempo libero siano solo brevi sfoghi tra due attività “occupate”, sbaglia. E se qualcuno crede che l’animazione teatrale sia attività da tempo libero, sbaglia. E sbaglia anche chi crede che l’animazione sia solo gioco, gioco, gioco e gioco. E nulla più. E se qualcuno crede che il gioco sia fine a se stesso, sbaglia. O che interpretare un personaggio (senza copioni, per carità! Quelli lasciamoli agli adulti) non serva a migliorare l’ortografia e la grammatica, sbaglia. L’ortografia e la grammatica si migliorano innalzando il livello di autostima del bambino, e giocare, e perdere, e vincere, serve a questo. E se qualcuno crede che l’animazione teatrale sia “la spettacolazione finale” o “lo spettacolino” o “il saggio” o “la recita" da rappresentare a fine anno scolastico davanti ad un pubblico compiacente, e sorridentemente ebete, di "adulti” o chissà che altro… è in malafede perché crede che, una volta vestiti da animaletti, i bambini si trasformino pure in tali. E chi, a scuola, con i bambini, si comporta come se avesse di fronte una compagnia teatrale professionista a cui insegnare gesti, intonazioni delle battute, movimenti, ecc., no, non sbaglia! Non sbaglia: è solo una persona frustrata che ha fallito in regia, recitazione e scrittura drammaturgica. Eppure, per attraversare le fasi che dividono la socializzazione tra un gruppo neo- formatosi e la comunicazione (verbale e non) si è impiegato molto tempo. Quanti stimoli per farli conoscere l’un l’altro (ma sì, chiamateli pure “giochi”). Quante attività espressive assolutamente libere e senza vincoli per farli “sciogliere” (ma sì, dite pure che hanno fatto chiasso e disturbato). Quante storie inventate sul momento grazie ad una figura ritagliata da una rivista o ad una semplice parola (ma sì, dite pure che i bambini hanno tanta immaginazione e si inventano tutto). 1 associazione culturale CLARENCE accademia - compagnia -

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Page 1: Programma corso di formazione

Corso di formazione per animatori teatrali

“L’uomo gioca unicamente quando è uomo nel senso pieno della parola, ed è pienamente uomo unicamente quando gioca”.

F. Schiller

E se qualcuno crede che basti vestire i bambini da grandi per farli essere adulti, sbaglia.O da animaletti per farli sembrare bambini.E se qualcuno crede che le attività pomeridiane "ludiche" debbano essere la diretta continuazione di quelle scolastiche mattutine, sbaglia.E se qualcuno crede che le attività del tempo libero siano solo brevi sfoghi tra due attività “occupate”, sbaglia.E se qualcuno crede che l’animazione teatrale sia attività da tempo libero, sbaglia.E sbaglia anche chi crede che l’animazione sia solo gioco, gioco, gioco e gioco. E nulla più.E se qualcuno crede che il gioco sia fine a se stesso, sbaglia.O che interpretare un personaggio (senza copioni, per carità! Quelli lasciamoli agli adulti) non serva a migliorare l’ortografia e la grammatica, sbaglia.L’ortografia e la grammatica si migliorano innalzando il livello di autostima del bambino,e giocare, e perdere, e vincere, serve a questo.E se qualcuno crede che l’animazione teatrale sia “la spettacolazione finale” o “lo spettacolino” o “il saggio” o “la recita" da rappresentare a fine anno scolastico davanti ad un pubblico compiacente, e sorridentemente ebete, di "adulti” o chissà che altro… è in malafede perché crede che, una volta vestiti da animaletti, i bambini si trasformino pure in tali.E chi, a scuola, con i bambini, si comporta come se avesse di fronte una compagnia teatrale professionista a cui insegnare gesti, intonazioni delle battute, movimenti, ecc., no, non sbaglia! Non sbaglia: è solo una persona frustrata che ha fallito in regia, recitazione e scrittura drammaturgica.Eppure, per attraversare le fasi che dividono la socializzazione tra un gruppo neo-formatosi e la comunicazione (verbale e non) si è impiegato molto tempo.Quanti stimoli per farli conoscere l’un l’altro (ma sì, chiamateli pure “giochi”).Quante attività espressive assolutamente libere e senza vincoli per farli “sciogliere” (ma sì, dite pure che hanno fatto chiasso e disturbato).Quante storie inventate sul momento grazie ad una figura ritagliata da una rivista o ad una semplice parola (ma sì, dite pure che i bambini hanno tanta immaginazione e si inventano tutto).Ma lo sanno... "gli altri" quanta pazienza, attenzione e delicatezza ci vogliono per far mostrare i loro sentimenti o farli esporre in prima persona con la parola e il corpo ad un gruppo di altri bambini, se vogliamo, a loro sconosciuto?

P.S.: E se qualcuno crede che tutti i Daniele, Francesco, Mario, Salvatore o le Maria, Concetta, Giulia, Silvia, dopo un lungo laboratorio di Animazione teatrale debbano, DIMOSTRARE qualcosa e non più semplicemente MOSTRARE, beh, questo qualcuno non solo sbaglia ma è proprio un... Cappuccetto Rosso. E tutti i bambini del mondo sanno il perché.

F. Silvestri

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associazione culturale

CLARENCEaccademia - compagnia - animazione

Page 2: Programma corso di formazione

Animare vuol dire, etimologicamente, dar volontà, mettere in vita, dare coraggio, infondere energia, vivacizzare. La strategia utilizzata dall’animatore per raggiungere il suo scopo, cioè quello di ‘animare’, o meglio di attivare le potenzialità e i processi del singolo uomo e dei gruppi sociali, è il gioco. Scopo dell’Animazione non è insegnare il “come è” o il “come deve essere”, vale a dire agevolare l’apprendimento di codici, regole e nozioni, utilissime, altresì, per la partecipazione alla vita sociale o per orientarsi nel mondo, quanto attivare “l’essere”, “l’esserci con gli altri”, stimolare processi, scoprire da sé, vivere in prima persona, essere protagonista, fare esperienza.

Le attività di animazione grafico-manipolative si basano, prevalentemente, sul rapporto (tra l’altro fondamentale!) individuo-oggetto, avendo esse come fine ultimo un ‘lavoro’ posto a termine: un dipinto, una scultura, un intaglio…Il rapporto individuo-oggetto:1 - non necessita di una esposizione in prima persona dell’utente;2 - la fonte di gratificazione più immediata risulta essere lo stesso lavoro compiuto (l’oggetto).

Durante l’attività di Animazione Teatrale, invece, il ragazzo interagisce con gli altri, confronta il proprio modo di muoversi e rappresentarsi con quello dei compagni, spinge il proprio “io” su un piano sociale in cui, ovviamente, non è possibile la reclusione nel privato.

Gli scopi, però, dell’Animazione Teatrale rimangono quelli relativi a tutti i campi di attività:- la socializzazione, che favorisce la nascita di una psicologia del “noi”;- l’organizzazione e- la cooperazione all’interno del gruppo (“io parte costituente e funzionale di un gruppo”);- lo sviluppo della creatività in modo che il ragazzo prenda coscienza delle proprie capacità espressive;- la valorizzazione dell’immagine di sé con conseguente- innalzamento del livello di autostima e- incremento della partecipazione.

ESPOSIZIONE DEL PIANO DI LAVORO: - Socializzazione- Conoscenza- Immaginazione- Espressione- Comunicazione verbale e non verbale

ESPOSIZIONE DELLA METODOLOGIA:- Individuale- Gruppale- Collettiva

PROGRAMMA DI LAVORO

- Conosciamoci attraverso i giochi di Socializzazione - Presentazioni e le esperienze personali dei corsisti.- Definizione di animazione teatrale e suoi tratti storici.- Teatro ragazzi: teatro di-con-per-ragazzi, differenze sostanziali.- Esposizione del piano di lavoro del corso.- "La carta d'identità".- Differenze tra ESPRESSIONE e COMUNICAZIONE.- IMMAGINAZIONE ed ESPRESSIONE.- Il Gioco drammatico.

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Page 3: Programma corso di formazione

- Semplici improvvisazioni. - L'INTERVENTO STRUTTURATO.- LA FABULAZIONE e i suoi metodi: come nascono le storie.- FABULAZIONE - DRAMMATIZZAZIONE - COMUNICAZIONE.- La COMUNICAZIONE (verbale e non verbale).- Consegna: portare giochi ed inserirli in uno dei contesti trattati.- Proiettare un FILM- I progetti storici: Passatore, Rostagno, Scabia, Perissinotto, Munari, Rodari, tanti

tanti altri.- Come si fa un progetto.- Progettiamo e sperimentiamo insieme.- Quale futuro?- Riconsegna della carta d'identità.

Per l'Insegnamento dell'ANIMAZIONE TEATRALE sono previsti:- studio dei più famosi interventi di Animazione sul territorio nazionale;- proiezioni di film con schede didattiche;- simbolizzazione dell'attività attraverso grafici e disegni;- uscita sul territorio e incontri con bambini.

Francesco Silvestri

_____________________________________________ASSOCIAZIONE CULTURALE CLARENCE Via Nativo, 6 - Modica (RG) 9701

PRESIDENTE Piergiorgio Barone DIRETTORE ARTISTICO Francesco SilvestriC.F.: 90025700882 P. IVA: 01507840880 CONTATTI: [email protected] - tel. 339 62 41 172

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