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2018-09-13 – progetto preliminare STRUTTURE DI FONDAZIONE in c.a. in opera (plinti) relative alla nuova costruzione di EDIFICIO PREFABBRICATO AD USO DEPOSITO LOGISTICO in comune di CASTEL SAN GIOVANNI (PC) – PARCO LOGISTICO A SUD AUTOSTRADA A 21 - CORPO V – committente: VALTIDONE S.p.A. 1 PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI FONDAZIONE COMUNE di CASTEL SAN GIOVANNI COSTRUZIONE EDIFICIO PREBBRICATO AD USO DEPOSITO LOGISTICO Ubicazione: PARCO LOGISTICO A SUD AUTOSTRADA A 21 – CORPO V Committente: VALTIDONE S.p.A. Progettista strutture di fondazione in c.a. in opera: ING. CARLO CARINI _ RELAZIONE di CALCOLO _ _ RELAZIONE sui MATERIALI _ _ PIANO MANUTENZIONE delle STRUTTURE _ _ ELABORATI GRAFICI _ il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera ………………………

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PREFABBRICATO AD USO DEPOSITO LOGISTICO in comune di CASTEL SAN GIOVANNI (PC)

– PARCO LOGISTICO A SUD AUTOSTRADA A 21 - CORPO V –

committente: VALTIDONE S.p.A.

1

PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI FONDAZIONE

COMUNE di CASTEL SAN GIOVANNI

COSTRUZIONE EDIFICIO PREBBRICATO AD USO DEPOSITO LOGISTICO

Ubicazione: PARCO LOGISTICO A SUD AUTOSTRADA A 21 – CORPO V

Committente: VALTIDONE S.p.A.

Progettista strutture di fondazione in c.a. in opera: ING. CARLO CARINI

_ RELAZIONE di CALCOLO _

_ RELAZIONE sui MATERIALI _

_ PIANO MANUTENZIONE delle STRUTTURE _

_ ELABORATI GRAFICI _

il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera

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ELENCO DEI DOCUMENTI ALLEGATI

1. PROGETTI GENERALI E STRUTTURALI DELL’INTERO INTERVENTO (a cura di altri

tecnici incaricati ed allegati a parte)

2. RELAZIONE DI CALCOLO STRUTTURE DI FONDAZIONE

3. RELAZIONE SUI MATERIALI STRUTTURE DI FONDAZIONE

4. ELABORATI GRAFICI STRUTTURE DI FONDAZIONE

5. PIANO DI MANUTENZIONE STRUTTURE DI FONDAZIONE

6. RELAZIONE GEOLOGICA/GEOFISICA/GEOTECNICA (a cura di altri tecnici incaricati

ed allegata a parte)

7. RELAZIONE PERICOLOSITA’ SISMICA (a cura di altri tecnici incaricati ed allegati a parte)

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RELAZIONE DI CALCOLO

il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera

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2) RELAZIONE di CALCOLO

ILLUSTRAZIONE SINTETICA DEGLI ELEMENTI ESSENZIALI DI PROGETTO RIFERITO

ALLE SOLE STRUTTURE IN C.A. IN OPERA DI FONDAZIONE - 2.0

a) Descrizione del contesto

I dati preliminari necessari per la presente progettazione, riferita alle strutture di fondazione in c.a. in opera, sa-

ranno ricavati da:

- Progetto generale dell’intero intervento a firma STUDIO ASSOCIATO ARCH. ODDI – ENG 2K SPA

- Progetto strutturale dell’intero intervento a firma U.T. PREFABBRICATORE

- Relazione geologica, geotecnica e geofisica a firma DOTT. ADRIANO BALDINI

- Relazione geotecnica e progettazione delle opere di jet grouting a firma - ING. PAOLO GIORDANI

documenti ai quali si rimanda per tutto quanto necessario.

La presente riguarda quindi esclusivamente: strutture di fondazione in c.a. in opera.

b) Descrizione della struttura (vedi progetti generale e strutturale dell’intero intervento)

Le fondazioni si realizzano attraverso la predisposizione di appositi plinti in c.a. che trasmettono i carichi al

sottostante terreno di fondazione (da consolidarsi mediante jet grouting) che ha le caratteristiche indicate nelle

relazioni geologiche e geotecniche allegate; l’innesto dei pilastri prefabbricati nei plinti è di tipo diretto, senza

bicchiere di fondazione.

c) Normativa tecnica

- DM 17 gennaio 2018 “Aggiornamento norme tecniche per le costruzioni”, con i relativi documenti applica-

tivi di dettaglio.

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- Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP. di Istruzioni per l’applicazione delle “Nuove norme tecniche

per le costruzioni” di cui al DM 14 gennaio 2018

Per maggiori dettagli si rimanda al punto 2.4.

d) Definizione dei carichi, parametri sismici di progetto e della categoria del sottosuolo

Sono definiti nei progetti generale e strutturale dell’intero intervento e nella allegata relazione del geologo re-

sponsabile dell’indagine geologica/geofisica/geotecnica.

e) Definizione dei materiali (calcestruzzo e acciaio per le opere di fondazione)

- Calcestruzzo: classe di resistenza C25/30

- Acciaio per c.a. : ad aderenza migliorata B450C conforme al D.M. 17.01.2018

Per maggiori dettagli si rimanda alla allegata relazione sui materiali impiegati

f) Illustrazione dei criteri di progettazione (verifiche delle fondazioni in c.a. in opera)

Le analisi e le verifiche sono state condotte con il metodo semiprobabilistico agli Stati Limite (SLU ed SLE)

utilizzando i coefficienti parziali della normativa.

g) Indicazione delle principali combinazioni

Si rimanda alla allegata relazione di calcolo della struttura prefabbricata sovrastante.

h) Indicazione del metodo di analisi seguito

Si rimanda alla allegata relazione di calcolo della struttura prefabbricata sovrastante.

j) Giudizio motivato sull’accettabilità dei risultati (verifiche delle fondazioni in c.a. in opera)

La visualizzazione ed interrogazione dei risultati ottenuti dall’analisi (sollecitazioni, tensioni, deformazioni, spo-

stamenti, reazioni vincolari) hanno permesso un controllo con i risultati ottenuti mediante schemi semplificati di

cui è nota la soluzione in forma chiusa nell’ambito della Scienza delle Costruzioni.

k) Caratteristiche e affidabilità del codice di calcolo (verifiche delle fondazioni in c.a. in opera)

L’affidabilità dei software utilizzati è stata verificata sia effettuando il raffronto tra casi prova di cui si conoscono

i risultati sia esaminando le indicazioni, la documentazione ed i test forniti dai produttori.

l) Verifiche geotecniche

Si rimanda alle relazioni geologica/geofisica/geotecnica. I parametri che caratterizzano i terreni di

fondazione sono riportati nei tabulati delle citate relazioni; in riferimento agli stessi e considerando le

verifiche effettuate negli studi geologici e geotecnici (vedi relative relazioni) il terreno non risulta suscettibile

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di fenomeni di “liquefazione”. Per miglior comprensione di quanto indicato si rimanda anche a tutte le

notazioni riportate sulle indagini geologiche/geotecniche allegate.

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PREMESSA – 2.1

Nella presente si riportano solamente le indicazioni relative al progetto di quanto in intestazione, mentre le

progettazioni generale dell’intero intervento e strutturale dell’intero (strutture prefabbricate) sono a carico di altri

tecnici incaricati. L'edificio ha le dimensioni e le tipologie rilevabili nei suddetti progetti dell’intero intervento dai

quali viene anche ripresa la numerazione progressiva delle fondazioni.

Come detto, per il consolidamento del terreno di fondazione viene utilizzata la tecnologia del jet grouting; que-

sta risulta una valida soluzione per ovviare a non buone caratteristiche geotecniche: Infatti si realizza una sotto-

fondazione a colonne compenetranti che determinano un notevole aumento della capacità portante del terreno:

l’esecuzione avviene mediante frantumazione del materiale presente, con successivo mescolamento con compo-

sti cementizi determinando un “tappo” rigido di appoggio con caratteristiche geomeccaniche pressoché uniformi

e molto migliori rispetto al terreno originario.

Le pressioni massime sul terreno, con cui effettuare le verifiche agli Stati Limite, sono quelle accertate nella

relazione geotecnica allegata. Le fondazioni si realizzano attraverso la predisposizione di appositi plinti in c.a.

che trasmettono i carichi al sottostante terreno di fondazione che ha le caratteristiche indicate nelle relazioni

geologiche e geotecniche allegate; l’innesto dei pilastri prefabbricati nei plinti è di tipo diretto. Attorno alla zona

di innesto dei pilastri prefabbricati verrà inserita all’interno del plinto una idonea armatura di “confinamento”.

Le relazioni geologica/geofisica/geotecnica riportano la caratterizzazione dei terreni investigati e la relativa valu-

tazione del Carico Limite a cui possono essere assoggettati; in particolare, dati il contesto geologico e la tipologia

del fabbricato in progetto, è stata fatta l’ipotesi di fondazione nella presente e negli allegati descritta.

I carichi al piede dei pilastri prefabbricati sono quelli desunti dagli elaborati di progetto (disegni, relazioni di

calcolo e tabulati numerici) della ditta costruttrice della struttura prefabbricata.

Il piano di appoggio dei plinti è realizzato con calcestruzzo magro avente una base di almeno 10 cm. per parte

più larga della fondazione e spinto alla profondità indicata dalle prescrizioni delle relazioni geologiche /

geotecniche.

VERIFICHE STATICHE

Come previsto dalle NTC 2018 il metodo di verifica adottato è quello agli Stati Limite; le unità di misura utiliz-

zate sono quelle del Sistema Internazionale di Unità (SI) oppure del Sistema Tecnico.

CRITERI GENERALI DI PROGETTAZIONE – 2.3

Secondo quanto previsto dalle NTC 2018.

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QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO ADOTTATO – 2.4

La normativa di riferimento, per le fasi di calcolo e progettazione, è:

- D.M. 17/1/2018 - “Aggiornamento delle Norme Tecniche per le Costruzioni” (NTC18)

- Circolare illustrativa delle NTC.

Le NTC2018 sono emesse ai sensi delle leggi:

- 5 novembre 1971, n. 1086

- 2 febbraio 1974, n. 64

- così come riunite nel Testo Unico per l’Edilizia di cui al DPR 6 giugno 2001, n. 380, e dell’art. 5 del DL

28 maggio 2004, n. 136 (convertito in legge con modificazioni dall’art. 1 della legge 27 luglio 2004, n.

186 e ss. mm. ii.)

e definiscono i principi per il progetto, l’esecuzione e il collaudo delle costruzioni.

Per quanto non diversamente specificato nelle NTC2018 si intendono coerenti le indicazioni riportate nei se-

guenti documenti:

- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici Nazionali;

- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea;

- Norme per prove su materiali e prodotti pubblicate da UNI.

Inoltre, a integrazione e per quanto non in contrasto, possono essere utilizzati i documenti di seguito indicati che

costituiscono riferimenti di comprovata validità:

- Istruzioni del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;

- Linee Guida del Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici;

- Linee Guida per la valutazione e riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale e successive modifica-

zioni del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, previo parere del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici sul

documento stesso;

- Istruzioni e documenti tecnici del Consiglio Nazionale delle Ricerche (C.N.R.).

Per quanto non trattato nelle NTC2018 o nei documenti di comprovata validità sopra elencati, possono essere

utilizzati anche altri codici internazionali.

Il Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, predispone e pubblica, sentiti il C.N.R.

e l’UNI, l’elenco dei documenti che costituiscono riferimento tecnico per le NTC e con analoga procedura sono

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predisposti e pubblicati gli aggiornamenti periodici a tale elenco, nonché gli aggiornamenti degli elenchi delle

specifiche tecniche volontarie UNI, EN ed ISO.

AZIONI DI PROGETTO SULLA COSTRUZIONE – 2.6

Per la determinazione dei carichi sulle fondazioni e il dimensionamento delle stesse si fa riferimento all’allegato

fascicolo delle azioni in fondazione così come inserito nel progetto strutturale dell’intero intervento prefabbrica-

to; nello stesso è riportata la pianta con l’indicazione degli allineamenti e la tabella dei carichi al piede dei pilastri

prefabbricati; tutti i pilastri componenti la struttura sono numerati partendo da quello situato nel vertice in basso

a sinistra nella pianta del fabbricato e procedendo da sinistra verso destra per righe successive. Le tabelle sono

fornite secondo le unità di misura utilizzate nel modello formulato nel citato progetto e le azioni stesse derivano

dall’analisi del comportamento dell’intera opera, condotto dal progettista strutturale dell’intero intervento pre-

fabbricato, esaminando la struttura in elevazione alla quale sono applicate le azioni statiche e sismiche.

Nelle tabelle dei carichi al piede dei pilastri:

- al piede dei pilastri sono stati assunti vincoli di “incastro”

- le azioni alla base dei pilastri, per le azioni sismiche, sono già amplificate per tenere in conto le non linearità

geometriche secondo quanto indicato al paragrafo 7.3.1 delle NTC2018

- le azioni alla base dei pilastri, per le azioni sismiche, sono già amplificate con il fattore di sovra resistenza

γRd=1,20 per i collegamenti di tipo “b” in classe di duttilità bassa CDB, secondo quanto indicato al paragrafo

7.4.5.2.1 delle NTC2018.

AZIONE SISMICA

L’azione sismica definita nelle � allegate relazioni del progettista generale dell’intero intervento, dal progettista

strutturale dell’intero intervento (strutture prefabbricate) e del geologo responsabile dell’indagine geologi-

ca/geofisica/geotecnica.

MODELLI NUMERICI – 2.7 METODOLOGIA DI MODELLAZIONE E DI ANALISI – 2.7.1

Si rimanda al progetto della struttura prefabbricata sovrastante.

-

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FASCICOLO CALCOLI STATICI

PRINCIPALI RISULTATI – 2.8 (verifiche delle fondazioni in c.a. in opera)

Dalle combinazioni di carico e dai valori delle azioni agenti al piede dei pilastri come sopra descritti, accanto alle

azioni riferite all’area d’impronta dei plinti, si ottengono anche i valori delle pressioni di contatto sul terreno.

Le verifiche geotecniche delle massime pressioni sul terreno (vedi relativa relazione jet-grouting allegata) hanno

tenuto conto, ove necessario, dei seguenti pesi propri/opzioni:

- peso proprio plinto

- peso proprio magrone

- peso terreno sopra plinto per ribaltamento

- infossamento laterale per calcolo capacità portante

ricavando per ogni punto maglia il massimo valore di q applicata con valori dell’ordine di ~ 8/9 kg/cm2. Poi-

ché, come indicato nel fascicolo dei calcoli statici, il dimensionamento delle armature degli elementi strutturali in

c.a. cui la presente relazione si riferisce viene effettuato per i valori massimi, i risultati conseguenti saranno sem-

pre a favore di sicurezza.

L’innesto dei pilastri prefabbricati nei plinti è di tipo diretto, senza bicchiere di fondazione; il dimensionamento

delle armature di collegamento pilastro/plinto e di altre eventuali attorno alla zona di innesto per il “confinamen-

to” delle stesse sono a carico del progettista delle strutture prefabbricate.

*** *** ***

PLINTO TIPO A

METODO DI CALCOLO: Stati limite; Normativa tecnica adottata: Norme Tecniche per le Costruzioni

2018;

Materiali: C25/30_B450C

Conglomerato cementizio: Rck=300.00; Rcm= 300.00; Ec= 320562.30; (in Kg/cm²); γc= 1.50

fck=249.00; fcd=143.83; fctk=18.25; fctd=12.17; fctm=26.08; fcfm=31.29; (in Kg/cm²)

Grafico tensioni/deformazioni cls: f2=143.83 Kg/cm²; εcu2=0.0035; εc2=0.0020

Tipo acciaio barre: B450C; γs: 1.15

fyk=4587.16; fyd=3988.83; fbd=27.38; Es=2099898.10; (in Kg/cm²);

Grafico tensioni/deformazioni acciaio: εsu=0.0675; k=1.15

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Copriferro (distanza sup. esterne cls-ferri): c = 5.00 cm

Considera la sismicità: Si;

Tipo di costruzione (Art. 2.4.1. NTC 2008): Tipo 2 (Vita nominale di progetto >=50 anni)

Classe d'uso (Art. 2.4.2.): Classe II

Categoria di sottosuolo (Art. 3.2.2): E

Categoria topografica (Art. 3.2.2): T1; Rapporto h/H altezza pendio: 1.00; Coeff. amplif. topografica St:

1.00

CASTEL SAN GIOVANNI - VALTIDONE SPA PLINTO TIPO A

metodo calcolo / NTC SL 2018 dimensioni B L Hpli

cm 260 260 100

equivalenza approssimata u.d.m. 1 kg 1 daN

" 100 kg 1 kN

" 10 kg/cmq 1 Mpa 1 N/mmq

dimensione min. magrone 270 270 10

cubatura / p.p. plinto 6,76 16.900 mc kg

cubatura / p.p. magrone 0,73 1.750 mc kg

lato a pilastro sovrastante 70 70 cm

L mens - Hpli/Lmens - snellezza 95 1,05 > 0,95

h 95 cm

copriferro min. di progetto 5 cm

classe di esposizione / duttilità XC2 B materiali Calcestruzzo - Rck - fck C25/30 300 249

Acciaio - fyk - fyd B450C 4587 3989

u.d.m. kg/cmq kg/cmq

Ec - Es 311.769 2.100.000 kg/cmq

gammac - gammas 1,50 1,15

j.g. val. medio rottura 60 gg. 25,00 kg/cmq

gamma 2,30 press. max SLU sul j.g. 8,60 10,87 kg/cmq

press. p.p. jet (caratteristica) 0,28 kg/cmq

peso / incidenza acciaio (escl. coll.) 324 48 kg kg/mc

armatura azione massima T sul tirante (plinto alto) 106.570 1,21 kg

azione ammissibile sul tirante 128.312 kN

As inf. min. 26,72 cmq 0,10%

sigmas sezioni normali agli assi x e y 3.312,94 < fyd

inserimento barre acciaio inf. n° diametro As inf

Asd inf. 16 16 32,17

" 0 16 0

interasse barre acciaio 16,6 < 25

Asd inf. tot. (sez - %) 32,17 0,12%

inserimento barre acciaio sup. n° diametro As sup

Asd sup. 16 12 18,09

" 0 12 0

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Asd sup. tot. (sez - %) 18,09 0,07%

As sup / As inf 56% > 40%

As tot. acciaio 50,26 " 0,19% Asd inf. tot. 32,17 > 26,72

coeff. Sicurezza 1,21 > 1,00

VERIFICHE POSITIVE

CORDOLI di COLLEGAMENTO FONDAZIONI

Cordoli di collegamento: poiché nella relazione di calcolo delle strutture prefabbricate il progettista delle stesse

ha tenuto nel debito conto conto la presenza di spostamenti relativi del terreno di fondazione sul piano

orizzontale (calcolati come specificato nelle NTC 2018) e dei possibili effetti da essi indotti nella sovrastruttura,

non si è resa necessaria l’adozione di un reticolo di cordoli di collegamento fra le strutture di fondazione.

*** *** ***

GIUDIZIO MOTIVATO ACCETTABILTA’ DEI RISULTATI – 2.9 (verifiche delle fondazioni in c.a. in

opera)

La visualizzazione ed interrogazione dei risultati hanno permesso un controllo con i risultati ottenuti mediante

schemi semplificati di cui è nota la soluzione nell’ambito della Scienza delle Costruzioni.

elenco dei documenti allegati

• progetti generali e strutturali dell’intero intervento (a cura di altri tecnici incaricati ed allegati a parte)

• relazione sui materiali strutture di fondazione

• elaborati grafici strutture di fondazione

• piano di manutenzione strutture di fondazione

• relazione geologica/geofisica/geotecnica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

• relazione pericolosità sismica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

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RELAZIONE SUI MATERIALI

il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera

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3) RELAZIONE sui MATERIALI IMPIEGATI

ELENCO DEI MATERIALI IMPIEGATI RIFERITO ALLE SOLE STRUTTURE IN C.A. IN

OPERA DI FONDAZIONE - 3.1

In accordo con il D.L. i materiali sono stati scelti secondo quanto nella presente indicato.

CALCESTRUZZO

- FONDAZIONI -

- CLASSE: C 25/30

- Rck 30

- 300 kg/cmq = 30 mpa

- Slump ≥ 10/15 cm

- Rapporto A/C ≤ 0,60

- Dosaggio minimo cemento ≥ 300 kg/mc

- Classe di Consistenza S4 (fluida)

- Diametro inerte D ≤ 20 mm

ACCIAIO PER C.A.

- B450C

laminato a caldo ad alta duttilità per tutte le tipologie di pro-

dotto (barre, rotoli, reti e tralicci) in accordo all’EC2 e con le

caratteristiche prescritte sia nell’EC8 che nelle NTC2018

NOTA i leganti, gli inerti, l'acqua, le armature, dovranno corrispon-

dere alle qualità previste dalle norme tecniche, alle quali

devono uniformarsi le costruzioni in conglomerato cementi-

zio armato normale e precompresso.

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VALORI DI CALCOLO 3.2

CALCESTRUZZO: Rck 30 (fondazioni in c.a. in opera)

C12/15 C16/20 C20/25 C25/30 C30/37 C35/45 C40/50 C45/55

fck 12 16 20 25 30 35 40 45

Rck 15 20 25 30 37 45 50 55

Classi di resistenza (resistenze in N/mm2)

- gammaC=: 1.50

- fck=249.00

- fcm=329.00; fcd=141.10

- fctk=17.91

- fctd=11.94

- fctm=25.58

- fcfm=30.70(in Kg/cm²)

Legame tensione - deformazione non lineare (parabola rettangolo)

- f2=141.10 Kg/cm²

- epsCu2=0.00350

- epsC2=0.00200

- Leganti: nelle opere in oggetto devono impiegarsi esclusivamente i leganti idraulici previsti dalle disposizioni

vigenti in materia, dotati di certificato di conformità rilasciato da un organismo europeo notificato - ad una

εc

σc

α fcd

3.5 o/oo

ε < 0.02 σc= 1000 α fcd ε (1-250ε)

ε ≥ 0.02 σc= α fcd

2.0 o/oo

fck

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norma armonizzata della serie UNI EN 197 ovvero ad uno specifico Benestare Tecnico Europeo (ETA),

purché idonei all’impiego previsto. Qualora il calcestruzzo risulti esposto a condizioni ambientali chimica-

mente aggressive si devono utilizzare cementi per i quali siano prescritte, da norme armonizzate europee e

fino alla disponibilità di esse, da norme nazionali, adeguate proprietà di resistenza ai solfati e/o al dilavamen-

to o ad eventuali altre specifiche azioni aggressive.

- Aggregati: sono idonei alla produzione di calcestruzzo per uso strutturale gli aggregati ottenuti dalla lavora-

zione di materiali naturali, artificiali, ovvero provenienti da processi di riciclo conformi alla norma europea

armonizzata UNI EN 12620 e, per gli aggregati leggeri, alla norma europea armonizzata UNI EN 13055-1.

- Additivi: conformi alle norme UNI-EN.

- Acqua di impasto: conformi alle norme UNI-EN.

- Composizione del getto: per la composizione del calcestruzzo si fa riferimento alle norme UNI-ENV. La

sabbia deve essere viva, con grani assortiti in grossezza da 0 a 3 mm, non proveniente da rocce in decompo-

sizione, scricchiolante alla mano, pulita, priva di materie organiche, melmose, terrose e di salsedine. La ghiaia

deve contenere elementi assortiti, di dimensioni fino a quella massima prescritta, resistenti e non gelivi, non

friabili, scevri di sostanze estranee, terra e salsedine. Le ghiaie sporche vanno accuratamente lavate. Anche il

pietrisco proveniente da rocce compatte, non gessose né gelive, dovrà essere privo di impurità od elementi

in decomposizione. In definitiva gli inerti dovranno essere lavati ed esenti da corpi terrosi ed organici, con

dimensioni standard per ottenere un calcestruzzo compatto. Non sarà consentito assolutamente il misto di

fiume. L’acqua da utilizzare per gli impasti dovrà essere potabile, priva di sali (cloruri e solfuri).

- Potranno essere impiegati additivi fluidificanti o superfluidificanti per contenere il rapporto acqua/cemento

mantenendo la lavorabilità necessaria.

- Costipazione del getto: impiegare il vibratore a stilo o ad immersione ad alta frequenza. Compattare il calce-

struzzo in modo da assicurare che un’eventuale carota estratta dal getto in opera presenti una massa volumi-

ca pari al 97% della massa volumica del calcestruzzo compattato a rifiuto prelevato per la preparazione dei

provini cubici o cilindrici in corso d’opera.

A cura della Direzione Lavori dovranno essere eseguiti prelievi, ciascuno di due provini cubici di lato 15x15x15

cm, in numero tale da poter eseguire il controllo di accettazione di tipo A o B in funzione dei mc di getto, se-

condo quanto indicato nel capitolo 11 del D.M. 17.01.2018.

ACCIAIO: B450C (fondazioni in c.a. in opera)

- gammaS=1.1500

- fyk=4587.16

- fyd=3988.83

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- fbd=26.86

- Es=2100000.00 (in Kg/cm²);

- Grafico tensioni/deformazioni acciaio: epsSu=0.0675

- k=1.15

- Acciaio staffe: fyks=4400.00, fyds=3826.09 (in Kg/cm²)

legame elastico perfettamente plastico o incrudente o duttilità limitata

A cura della Direzione Lavori per tutti gli acciai dovranno essere effettuati controlli in cantiere in ragione di 3

spezzoni, marchiati, di uno stesso diametro, scelto entro ciascun gruppo di diametri per ciascuna partita prescel-

ta, sempreché il marchio e la documentazione di accompagnamento dimostrino la provenienza del materiale da

uno stesso stabilimento. Tutte le forniture di acciaio per le quali non sussista l’obbligo della marcatura CE, de-

vono essere accompagnate dalla copia dell’attestato di qualificazione del Servizio Tecnico Centrale. L’attestato

può essere utilizzato senza limitazioni di tempo. Per gli acciai saldabili il produttore dovrà garantirne la saldabilità

tramite apposita marchiatura che li differenzi dagli acciai non saldabili. Per i dettagli sulle procedure di controllo

si rimanda a quanto specificato al § 11.3.2.10 del D.M. 17.01.2018.

εs

σs

fyd

εsy 10 o/oo

fyk

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UNI EN 934-2:2012 – “Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Additivi per calcestruzzo - De-

finizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura“

UNI EN 12390-2:2009 – “Prova sul calcestruzzo indurito - Confezione e stagionatura dei provini per prove di

resistenza”

UNI EN 12390-1:2012 – “Prova sul calcestruzzo indurito - Forma, dimensioni ed altri requisiti per provini e per

casseforme”

UNI EN 1008:2003 – “Acqua d'impasto per il calcestruzzo - Specifiche di campionamento, di prova e di valuta-

zione dell'idoneità dell'acqua, incluse le acque di ricupero dei processi dell'industria del calcestruzzo, come acqua

d'impasto del calcestruzzo”

CLASSE DI ESPOSIZIONE - XC2 (fondazioni in c.a. in opera)

• Sovrapporre i ferri nelle riprese per almeno 40 diametri;

• Impiegare distanziatori per garantire il copri ferro richiesto;

• Sovrapporre le reti per almeno 2 maglie;

DIREZIONE DEI LAVORI - il D.L. verificherà gli elaborati richiedendo eventuali chiarimenti e adottando le

precauzioni che si rendessero necessarie durante il corso dei lavori in base alle condizioni riscontrate in loco (

es.: portata del terreno, esito della bonifiche del terreno, ipotesi di carico, esigenze particolari, carichi

concentrati, eterogeneità locali, ecc.).

Si raccomanda di tenere conto dei seguenti accorgimenti:

- verificare direttamente durante gli scavi la reale potenza degli orizzonti litologici delineati dalle prove pene-

trometriche;

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- impermeabilizzare le pareti interrate a contatto con il terreno e creare vespai drenanti, per la possibilità di

avere presenza di acqua nel terreno;

- un ulteriore accorgimento è dato dalla corretta regimazione del deflusso delle acque superficiali, non andan-

do a creare aree centripete con possibili accumuli ed infiltrazioni di acque a contatto con la struttura;

- sono possibili oscillazioni del livello freatico naturale a seguito di particolari eventi meteorici;

- rispetto assoluto delle prescrizioni e indicazioni delle relazioni geologiche e geotecniche.

Il piano di posa delle fondazioni verrà realizzato alla profondità indicata dalle prescrizioni del D.L. strutturale ed

il terreno dovrà essere bonificato; comunque il piano di appoggio dovrà essere realizzato con calcestruzzo magro

avente una base di 10 cm. per parte più larga della fondazione.

Il D.L. opererà affinché vengano rispettate tutte le prescrizioni e provvederà alle verifiche e prove che riterrà

necessarie per la buona riuscita dei lavori; in corso d'opera potranno venire eseguite varianti non essenziali men-

tre eventuali modifiche sostanziali dovranno essere susseguenti a relativo progetto di variante.

Durante la costruzione il D.L. adotterà procedure di controllo:

- della qualità dei materiali

- delle metodologie di lavorazione

- della conformità delle opere eseguite al progetto esecutivo e alle prescrizioni delle NTC 2018 e relative Istru-

zioni.

COLLAUDO - La struttura a collaudo sarà conforme alle prescrizioni e le prestazioni attese saranno quelle di

cui al § 9 delle NTC 2018; ai fini delle verifiche il collaudatore farà riferimento ai valori di tensioni, deformazioni

e spostamenti desumibili dai calcoli statici per il valore delle le azioni pari a quelle di esercizio.

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elenco dei documenti allegati

• progetti generali e strutturali dell’intero intervento (a cura di altri tecnici incaricati ed allegati a parte)

• relazione di calcolo strutture di fondazione

• elaborati grafici strutture di fondazione

• piano di manutenzione strutture di fondazione

• relazione geologica/geofisica/geotecnica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

• relazione pericolosità sismica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

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PIANO DI MANUTENZIONE

il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera

………………………

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5) PIANO MANUTENZIONE STRUTTURE

PREMESSA

Il piano di manutenzione delle strutture è il documento complementare al progetto strutturale che ne prevede,

pianifica e programma, (tenendo conto degli elaborati progettuali esecutivi dell'intera opera) l'attività di

manutenzione, al fine di mantenerne nel tempo la funzionalità, le caratteristiche di qualità l'efficienza ed il valore

economico. I manuali d'uso e di manutenzione rappresentano gli strumenti con cui l'utente si rapporta con

l'immobile: direttamente utilizzandolo evitando comportamenti anomali che possano danneggiarne o

comprometterne la durabilità e le caratteristiche; attraverso i manutentori che utilizzeranno così metodologie più

confacenti ad una gestione che coniughi economicità e durabilità del bene. A tal fine, i manuali definiscono le

procedure di raccolta e di registrazione dell'informazione nonché le azioni necessarie per impostare il piano di

manutenzione e per organizzare in modo efficiente, sia sul piano tecnico che su quello economico, il servizio di

manutenzione. Il manuale d'uso mette a punto una metodica di ispezione dei manufatti che individua sulla base

dei requisiti fissati dal progettista in fase di redazione del progetto, la serie di guasti che possono influenzare la

durabilità del bene e per i quali, un intervento manutentivo potrebbe rappresentare allungamento della vita utile e

mantenimento del valore patrimoniale. Il manuale di manutenzione invece rappresenta lo strumento con cui

l'esperto si rapporta con il bene in fase di gestione di un contratto di manutenzione programmata. Il programma

infine è lo strumento con cui, chi ha il compito di gestire il bene, riesce a programmare le attività in riferimento

alla previsione del complesso di interventi inerenti la manutenzione di cui si presumono la frequenza, gli indici di

costo orientativi e le strategie di attuazione nel medio e nel lungo periodo.

Il piano di manutenzione è organizzato nei tre strumenti individuati dall'art. 40 del regolamento LLPP ovvero:

a) il manuale d'uso;

b) il manuale di manutenzione;

c) il programma di manutenzione:

c1) il sottoprogramma delle prestazioni, che prende in considerazione, per classe di requisito, le

prestazioni fornite dal bene e dalle sue parti nel corso del suo ciclo di vita;

c2) il sottoprogramma dei controlli, che definisce il programma delle verifiche e dei controlli al fine di

rilevare il livello prestazionale (qualitativo e quantitativo) nei successivi momenti della vita del bene,

individuando la dinamica della caduta delle prestazioni aventi come estremi il valore di collaudo e

quello minimo di norma;

c3) il sottoprogramma degli interventi di manutenzione, che riporta in ordine temporale i differenti

interventi di manutenzione, al fine di fornire le informazioni per una corretta conservazione del

bene.

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Tali strumenti devono consentire di raggiungere almeno i seguenti obiettivi, raggruppati in base alla loro natura:

1. Obiettivi tecnico – funzionali:

� istituire un sistema di raccolta delle "informazioni di base" e di aggiornamento con le "informazioni

di ritorno" a seguito degli interventi, che consenta, attraverso l'implementazione e il costante

aggiornamento del "sistema informativo", di conoscere e manutenere correttamente l'immobile e le

sue parti;

� consentire l'individuazione delle strategie di manutenzione più adeguate in relazione alle

caratteristiche del bene immobile ed alla più generale politica di gestione del patrimonio

immobiliare;

� istruire gli operatori tecnici sugli interventi di ispezione e manutenzione da eseguire, favorendo la

corretta ed efficiente esecuzione degli interventi;

� istruire gli utenti sul corretto uso dell'immobile e delle sue parti, su eventuali interventi di piccola

manutenzione che possono eseguire direttamente; sulla corretta interpretazione degli indicatori di

uno stato di guasto o di malfunzionamento e sulle procedure per la sua segnalazione alle competenti

strutture di manutenzione;

� definire le istruzioni e le procedure per controllare la qualità del servizio di manutenzione.

2. Obiettivi economici:

� ottimizzare l'utilizzo del bene immobile e prolungarne il ciclo di vita con l'effettuazione d'interventi

manutentivi mirati;

� conseguire il risparmio di gestione sia con il contenimento dei consumi energetici o di altra natura,

sia con la riduzione dei guasti e del tempo di non utilizzazione del bene immobile;

� consentire la pianificazione e l'organizzazione più efficiente ed economica del servizio di

manutenzione.

� Il presente “Piano di manutenzione della parte strutturale dell'opera” è redatto ai sensi del D.M.

17/1/2018.

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- PIANO DI MANUTENZIONE DELLE STRUTTURE (DM 17/01/2018)

Al termine dei lavori le opere verranno consegnate al Committente dei Lavori. Restano a carico del Committente

le attività di ispezione, gestione e manutenzione delle opere realizzate, rimanendo altresì a carico dell’appaltatore

la garanzia per le difformità e i vizi dell'opera.

Unità strutturali

Strutture di fondazione

1. Travi di fondazione in c.a.

2. Plinti in c.a.

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- MANUALE D'USO

Travi di fondazione in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo lineare orizzontale o sub-orizzontale con

superfici a contatto con il terreno o magrone di cls.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

Le travi di fondazioni sono concepite per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

Plinti in c.a.

Descrizione

Elementi strutturali in conglomerato cementizio armato a sviluppo puntuale con superfici a contatto con il

terreno o magrone di cls.

Funzione

Ripartizione dei carichi della struttura sul terreno.

Modalità d'uso corretto

I plinti sono concepiti per resistere ai carichi di progetto della struttura in elevazione.

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- MANUALE DI MANUTENZIONE

Travi di fondazione in c.a.

Livello minimo di prestazioni

Le travi di fondazione devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non

inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

� Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

� Distacchi murari

� Lesioni in elementi direttamente connessi

� Comparsa di risalite di umidità

� Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti

Controlli

� Periodicità: annuale

� Esecutore: personale tecnico specializzato

� Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

Esecutore: personale tecnico specializzato

Plinti in c.a.

Livello minimo di prestazioni

I plinti in c.a. devono garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale, comunque non inferiori

alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Anomalie riscontrabili

� Cedimenti differenziali con conseguenti abbassamenti del piano di imposta delle fondazioni

� Distacchi murari

� Lesioni in elementi direttamente connessi

� Comparsa di risalite di umidità

� Corrosione delle armature degli elementi verticali spiccanti

Controlli

� Periodicità: annuale

� Esecutore: personale tecnico specializzato

� Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

Interventi manutentivi

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Esecutore: personale tecnico specializzato

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PROGRAMMA DI MANUTENZIONE

Programma delle prestazioni

La vita nominale dell'opera è quella indicata nella apposita relazione di calcolo, pari a 50 anni.

Strutture di fondazione

1. Travi di fondazione in c.a.

2. Plinti in c.a.

Le strutture di fondazione dovranno garantire le specifiche prestazioni indicate nel progetto strutturale,

comunque non inferiori alle prestazioni prescritte dalle normative vigenti.

Programma dei controlli

L’esito di ogni ispezione deve formare oggetto di uno specifico rapporto da conservare insieme alla relativa

documentazione tecnica. A conclusione di ogni ispezione, inoltre, il tecnico incaricato deve, se necessario,

indicare gli eventuali interventi a carattere manutentorio da eseguire ed esprimere un giudizio riassuntivo sullo

stato d’opera.

Strutture di fondazione

1. Travi di fondazione in c.a.

2. Plinti in c.a.

Controlli

1. Periodicità: annuale. In caso di eventi eccezionali procedere al controllo

2. Esecutore: personale tecnico specializzato

3. Forma di controllo: visivo, integrato da eventuali prove non distruttive

4. Risorse: necessità di strumentazione tecnica a richiesta dell'Esecutore

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elenco dei documenti allegati

• progetti generali e strutturali dell’intero intervento (a cura di altri tecnici incaricati ed allegati a parte)

• relazione di calcolo strutture di fondazione

• relazione sui materiali strutture di fondazione

• elaborati grafici strutture di fondazione

• relazione geologica/geofisica/geotecnica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

• relazione pericolosità sismica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

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4) ELABORATI GRAFICI STRUTTURALI

il PROGETTISTA strutture di fondazione in c.a. in opera il D.L. strutture in opera

………………………

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elenco dei documenti allegati

• progetti generali e strutturali dell’intero intervento (a cura di altri tecnici incaricati ed allegati a parte)

• relazione di calcolo strutture di fondazione

• relazione sui materiali strutture di fondazione

• piano di manutenzione strutture di fondazione

• relazione geologica/geofisica/geotecnica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

• relazione pericolosità sismica (a cura di altri tecnici incaricati ed allegata a parte)

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24.588,88 m²Corpo V2

INGOMBRO SOPPALCO

376,00

125,53 124,95 125,53

20

0,0

0

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

19

,89

17,88 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,88

300

270

300

270

300

270

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

450

400

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300

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300

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300

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300

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300

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120

300

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300

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450

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210

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270

300

270

300

270

300

270

300

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120

300

270

300

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300

270

300

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300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

210

120

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

210

120

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

300

270

210

120

210

120

210

120

210

120

210

120

210

120

210

120

210

120

210

120

450

400

450

400

450

400

450

400

450

400

450

400

450

400

-1.20

0.00

-1.20

0.00

-1.20

0.00

-1.20

0.00

-1.20

0.00

-1.20

0.00

Caricab

att

erie

Servizi igienici

Caricab

att

erie

401,12 m²Uffici P0 - Corpo V

401,12 m²Uffici P0 - Corpo V

24.904,44 m²Corpo V1

24.904,44 m²Corpo V3

210

120

Servizi igienici

450

400

250

180

Caricab

att

erie

Trafo

210

120

40

,88

10,00

36,80

10

,90

36,80

10

,90

40

,88

10,00

10,00

40

,88

14.493,44 m²Mezzanino Corpo V

17,88 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,85 17,88

6,00

40

,68

376,00

450

400

450

400

10

,90

29

,78

36,80

10

,90

29

,78

36,80

107,68 142,80 125,53

SCALA:

PARCO LOGISTICO A SUD AUTOSTRADA A 21

COMUNE

CASTEL SAN GIOVANNIPROVINCIA

PIACENZA

RICHIESTA DI PERMESSO DI COSTRUIREPROGETTO ARCHITETTONICO

COMMITTENTE

VALTIDONE S.p.A.Strada 3, Palazzo B320090, Assago (MI)Web www.gruppo fbh.it

UTILIZZATORE

PROGETTISTI

C2U CLOSE2YOU S.r.l.Strada 1, Palazzo E1 20090, Assago (MI)Web www.c2u.it E mail [email protected]

Legale Rapp. Dott. Elia Bertola

Legale Rapp. Sig. Aurelio Zilio

Studio Associato Arch. ODDICorso Matteotti n. 66Castel San Giovanni (PC)Web www.studiooddi.it

Tel. +39 0523 881310Fax + 39 0523 881965E mail [email protected]

Progettisti Dott. Giuseppe ODDI - Dott. Nicola ODDI

Engineering 2K S.p.A.Strada 1, Palazzo E120090, Assago (MI)Web www.eng2k.com

Tel. +39 02 89268502Fax +39 02 89268502E mail [email protected]

Progettisti Ing. Antonio Schinardi - Ing. Flavio Venegoni - Arch. Patrizia Prina

ELABORATO n° DATA REVISIONE

CODICE LAVORO CODICE DISEGNO NOME FILE

NUOVO INSEDIAMENTO LOGISTICO C2U CLOSE2YOU S.r.l.

1 : 500 1.4.3 V

PIANTA DEPOSITO E MEZZANINO CORPO V

15-09-2018

( 1 : 500)PIANTA PIANO TERRA

( 1 : 500)PIANTA MEZZANINO

N

S

O

E

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Page 34: PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI …€¦ · del fabbricato in progetto, è stata fatta l’ipotesi di fondazione nella presente e negli allegati descritta. I carichi al

INTRO

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e responsabilità

esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto responsabile dei danni

risultanti dall'utilizzo dello stesso.

D.M. 14 gennaio 2008 - Approvazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni

Spettri di risposta ver. 1.0.3

Il documento Excel SPETTRI-NTC fornisce gli spettri di risposta rappresentativi delle componenti

(orizzontali e verticale) delle azioni sismiche di progetto per il generico sito del territorio nazionale.

La definizione degli spettri di risposta relativi ad uno Stato Limite è articolata in 3 fasi, ciascuna delle quali

prevede la scelta dei valori di alcuni parametri da parte dell'utente:

FASE 1. Individuazione della pericolosità del sito (sulla base dei risultati del progetto S1 - INGV);

FASE 2. Scelta della strategia di progettazione;

FASE 3. Determinazione dell'azione di progetto.

La schermata relativa a ciascuna fase è suddivisa in sotto-schermate: l'utente può intervenire nelle sotto-

schermate con sfondo grigio scuro mentre quelle con sfondo grigio chiaro consentono un immediato

controllo grafico delle scelte effettuate. In ogni singola fase l'utente può visualizzare e stampare i risultati

delle elaborazioni -in forma sia grafica che numerica- nonchè i relativi riferimenti alle Nuove Norme

Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14.01.2008 pubblicate nella G.U. n.29 del 04.02.2008 Suppl. Ord.

n.30 e scaricabile dal sito www.cslp.it

Programma ottimizzato per una visualizzazione schermo 1024 x 768

INTRO FASE 1 FASE 2 FASE 3

Page 35: PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI …€¦ · del fabbricato in progetto, è stata fatta l’ipotesi di fondazione nella presente e negli allegati descritta. I carichi al

LONGITUDINE LATITUDINE

9,74663 44,86407

REGIONE PROVINCIA COMUNE

2

FASE 1. INDIVIDUAZIONE DELLA PERICOLOSITÁ DEL SITO

La "Ricerca per comune" utilizza lecoordinate ISTAT del comune peridentificare il sito. Si sottolinea cheall'interno del territorio comunale leazioni sismiche possono esseresignificativamente diverse da quelle cosìindividuate e si consiglia, quindi, la"Ricerca per coordinate".

.

Ricerca per comune

Ricerca per coordinate

Elaborazioni grafiche

Grafici spettri di risposta

Variabilità dei parametri

14040

1426214261

14039

-7,5

7,5

-7,5 7,5

Nodi del reticolo intorno al sito

km

Reticolo di riferimento

km

Tabella parametri

Interpolazione corretta

Interpolazione su 3 nodi

Sito esterno al reticolo

Controllo sul reticolo

Elaborazioni numeriche

INTRO FASE 1 FASE 2 FASE 3

9,4345 45,0592

Interpolazione

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Vita nominale della costruzione (in anni) - VN 50

Coefficiente d'uso della costruzione - cU 1

Periodo di riferimento per la costruzione (in anni) - VR 50

Periodi di ritorno per la definizione dell'azione sismica (in anni) - TR

SLO - PVR = 81% 30

SLD - PVR = 63% 50

SLV - PVR = 10% 475

SLC - PVR = 5% 975

SLO 30SLD 50SLV 475SLC 975

LEGENDA GRAFICO

FASE 2. SCELTA DELLA STRATEGIA DI PROGETTAZIONE

INTRO FASE 1 FASE 2 FASE 3

Valori di progetto

3050

475

975

10

100

1000

10000

SLO SLD SLV SLC

Strategia per costruzioni ordinarie

Strategia scelta

TR [anni]

Tabella parametri azione

Elaborazioni Strategia di progettazione

Grafici parametri azione

Grafici spettri di risposta

Stati limite di esercizio - SLE

Stati limite ultimi - SLU

info

info

info

info

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Stato Limite considerato

Categoria di sottosuolo SS = 1,500 CC = 1,598

Categoria topografica h/H= 0,000 ST = 1,000

Smorzamento ξ (%) 5 η = 1,000

2,5 Fattore qo2,5 Regol. in altezza

Spettro di progetto 1,5 Fattore q 1,5 η = 0,667

FASE 3. DETERMINAZIONE DELL'AZIONE DI PROGETTO

Spettri di risposta

0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

Spettro di progetto - componente orizzontale

Spettro di progetto - componente verticale

Spettro elastico di riferimento (Cat. A-T1, ξ = 5%)

Sd,o [g]Sd,v [g]Se [g]

T [s]

INTRO FASE 1 FASE 2 FASE 3

Risposta sismica locale

Stato Limite

Spettro di progetto elastico (SLE)

Spettro di progetto inelastico (SLU)

Elaborazioni

Grafici spettri di risposta

Parametri e punti spettri di risposta

(h=quota sito, H=altezza rilievo topografico)

info

info

info

info

info

info

info

Compon. orizzontale

info

Compon. verticale

.

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

NOTA:

Spettri di risposta elastici per i periodi di ritorno TR di riferimento

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Con linea continua si rappresentano gli spettri di Normativa, con linea tratteggiata gli spettri del progetto

S1-INGV da cui sono derivati.

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

0,4

0,45

0,5

0 0,2 0,4 0,6 0,8 1 1,2 1,4 1,6 1,8 2

30 anni

50 anni

72 anni

101 anni

140 anni

201 anni

475 anni

975 anni

2475 anni

Se [g]

T [s]

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Valori dei parametri ag, Fo, TC*: variabilità col periodo di ritorno TR

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

3050

72101

140201

475

975

2475

0,00

0,02

0,04

0,06

0,08

0,10

0,12

0,14

0,16

0,18

10 100 1000 10000

30

50

72

101

140

201

475975 2475

2,44

2,46

2,48

2,50

2,52

2,54

2,56

10 100 1000 10000

3050

72101 140

201 475 975 2475

0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

0,30

0,35

10 100 1000 10000

TR [anni]

TR [anni]

TR [anni]

ag [g]

Fo [-]

TC* [s]

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

TR ag Fo TC*

[anni] [g] [-] [s]

30 0,029 2,514 0,198

50 0,036 2,549 0,218

72 0,042 2,538 0,241

101 0,049 2,499 0,254

140 0,056 2,513 0,262

201 0,065 2,494 0,272

475 0,094 2,456 0,280

975 0,124 2,463 0,284

2475 0,171 2,462 0,289

Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR di riferimento

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Valori di progetto dei parametri ag, Fo, TC* in funzione del periodo di ritorno TR

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

3050

475

975

0,00

0,02

0,04

0,06

0,08

0,10

0,12

0,14

0,16

0,18

10 100 1000 10000

30

50

475975

2,44

2,46

2,48

2,50

2,52

2,54

2,56

10 100 1000 10000

3050

475 975

0,00

0,05

0,10

0,15

0,20

0,25

0,30

0,35

10 100 1000 10000

TR [anni]

TR [anni]

TR [anni]

ag [g]

Fo [-]

TC* [s]

Page 42: PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI …€¦ · del fabbricato in progetto, è stata fatta l’ipotesi di fondazione nella presente e negli allegati descritta. I carichi al

Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Spettri di risposta elastici per i diversi Stati Limite

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

0

0,05

0,1

0,15

0,2

0,25

0,3

0,35

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

SLO

SLD

SLV

SLC

Se [g]

T [s]

Page 43: PROGETTO PRELIMINARE STRUTTURE IN OPERA DI …€¦ · del fabbricato in progetto, è stata fatta l’ipotesi di fondazione nella presente e negli allegati descritta. I carichi al

Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

TR ag Fo TC*

[anni] [g] [-] [s]

SLO 30 0,029 2,514 0,198

SLD 50 0,036 2,549 0,218

SLV 475 0,094 2,456 0,280

SLC 975 0,124 2,463 0,284

Valori dei parametri ag, Fo, TC* per i periodi di ritorno TR associati a ciascuno SL

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

SLATO

LIMITE

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Spettri di risposta (componenti orizz. e vert.) per lo stato limite: SLV

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

0

0,02

0,04

0,06

0,08

0,1

0,12

0,14

0,16

0 0,5 1 1,5 2 2,5 3 3,5 4

Componente orizzontale

Componente verticale

T [s]

Sd [g]

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLV

Parametri indipendentiSTATO LIMITE SLV T [s] Se [g]

ag 0,094 g 0,000 0,141

Fo 2,456 TB 0,149 0,138

TC* 0,280 s TC 0,448 0,138

SS 1,500 0,520 0,119

CC 1,598 0,593 0,104

ST 1,000 0,666 0,093

q 2,500 0,738 0,084

0,811 0,076

0,884 0,070

Parametri dipendenti 0,957 0,065

S 1,500 1,029 0,060

η 0,400 1,102 0,056

TB 0,149 s 1,175 0,053

TC 0,448 s 1,248 0,050

TD 1,975 s 1,320 0,047

1,393 0,044

1,466 0,042

Espressioni dei parametri dipendenti 1,538 0,040

1,611 0,038

(NTC-08 Eq. 3.2.5) 1,684 0,037

1,757 0,035

(NTC-08 Eq. 3.2.6; §. 3.2.3.5) 1,829 0,034

1,902 0,032

(NTC-07 Eq. 3.2.8) TD 1,975 0,031

2,071 0,028

(NTC-07 Eq. 3.2.7) 2,168 0,026

2,264 0,024

(NTC-07 Eq. 3.2.9) 2,360 0,022

2,457 0,020

2,553 0,019

Espressioni dello spettro di risposta (NTC-08 Eq. 3.2.4) 2,650 0,019

2,746 0,019

2,843 0,019

2,939 0,019

3,036 0,019

3,132 0,019

3,228 0,019

3,325 0,019

3,421 0,019

3,518 0,019

3,614 0,019

3,711 0,019

3,807 0,019

3,904 0,019

4,000 0,019

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere

ritenuto responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dell

Punti dello spettro di risposta

Lo spettro di progetto Sd(T) per le verifiche agli Stati Limite Ultimi è

ottenuto dalle espressioni dello spettro elastico Se(T) sostituendo η

con 1/q, dove q è il fattore di struttura. (NTC-08 § 3.2.3.5)

e g o

B o B

T 1 TS (T) a S F 1

T F T

= ⋅ ⋅η⋅ ⋅ + − η⋅

e g oS (T) a S F= ⋅ ⋅η⋅

Ce g o

TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅η⋅ ⋅

C De g o 2

T TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅η ⋅ ⋅

B0 T T≤ <

B CT T T≤ <

C DT T T≤ <

DT T≤

S TS S S= ⋅

*C C CT C T= ⋅

B CT T / 3=

D gT 4,0 a / g 1,6= ⋅ +

10 /(5 ) 0,55; 1/ qη = + ξ ≥ η =

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Parametri e punti dello spettro di risposta verticale per lo stato limite: SLV

Parametri indipendentiSTATO LIMITE SLV T [s] Se [g]

agv 0,039 g 0,000 0,039

SS 1,000 TB 0,050 0,063

ST 1,000 TC 0,150 0,063

q 1,500 0,235 0,040

TB 0,050 s 0,320 0,030

TC 0,150 s 0,405 0,023

TD 1,000 s 0,490 0,019

0,575 0,017

0,660 0,014

Parametri dipendenti 0,745 0,013

Fv 1,015 0,830 0,011

S 1,000 0,915 0,010

η 0,667 TD 1,000 0,010

1,094 0,008

1,188 0,007

1,281 0,006

1,375 0,005

Espressioni dei parametri dipendenti 1,469 0,004

1,563 0,004

(NTC-08 Eq. 3.2.5) 1,656 0,003

1,750 0,003

(NTC-08 §. 3.2.3.5) 1,844 0,003

1,938 0,003

(NTC-08 Eq. 3.2.11) 2,031 0,002

2,125 0,002

2,219 0,002

2,313 0,002

2,406 0,002

2,500 0,002

2,594 0,001

Espressioni dello spettro di risposta (NTC-08 Eq. 3.2.10) 2,688 0,001

2,781 0,001

2,875 0,001

2,969 0,001

3,063 0,001

3,156 0,001

3,250 0,001

3,344 0,001

3,438 0,001

3,531 0,001

3,625 0,001

3,719 0,001

3,813 0,001

3,906 0,001

4,000 0,001

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere

ritenuto responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Punti dello spettro di risposta

e g v

B o B

T 1 TS (T) a S F 1

T F T

= ⋅ ⋅ η⋅ ⋅ + − η⋅

e g vS (T) a S F= ⋅ ⋅η⋅

Ce g v

TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅η⋅ ⋅

C De g v 2

T TS (T) a S F

T

= ⋅ ⋅ η⋅ ⋅

B0 T T≤ <

B CT T T≤ <

C DT T T≤ <

DT T≤

S TS S S= ⋅

1/ qη =0,5

g

v o

aF 1,35 F

g

= ⋅ ⋅

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Vita nominale (§ 2.4.1 NTC-08)

1

2

3

Classi d’uso (§ 2.4.2 NTC-08)

Vita di riferimento (§ 2.4.3 NTC-08)

(NTC-08 Eq. 2.4.1)

I II III IV

0,7 1 1,5 2

Se VR ≤ 35 anni si pone comunque VR = 35 anni.

COEFFICIENTE CU

Riferimenti normativi

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Le azioni sismiche su ciascuna costruzione vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento

VR che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale VN per il coefficiente

d’uso CU

Il valore del coefficiente d’uso CU è definito, al variare della classe d’uso, come mostrato nella Tab. 2.4.II delle NTC-08.

Tabella 2.4.II – Valori del coefficiente d’uso CU

La vita nominale di un’opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel quale l’opera, purché

soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale è destinata. La

vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella Tab. 2.4.I delle NTC-08 e deve essere

precisata nei documenti di progetto.

Vita Nominale VN

(in anni)Tipi di costruzione

Tabella 2.4.I – Vita nominale VN per diversi tipi di opere

≥ 100

Opere provvisorie – Opere provvisionali - Strutture in fase costruttiva

Opere ordinarie, ponti, opere infrastrutturali e dighe di dimensioni contenute o di importanza

normale

Grandi opere, ponti, opere infrastrutturali e dighe di grandi dimensioni o di importanza strategica

≤10

≥ 50

Classe III:

Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività pericolose per l’ambiente. Reti

viarie extraurbane non ricadenti in Classe d’uso IV . Ponti e reti ferroviarie la cui interruzione provochi

situazioni di emergenza. Dighe rilevanti per le conseguenze di un loro eventuale collasso.

CLASSE D’USO

In presenza di azioni sismiche, con riferimento alle conseguenze di una interruzione di operatività o di

un eventuale collasso, le costruzioni sono suddivise in classi d’uso così definite:

Classe IV:

Costruzioni con funzioni pubbliche o strategiche importanti, anche con riferimento alla gestione della

protezione civile in caso di calamità. Industrie con attività particolarmente pericolose per l’ambiente. Reti

viarie di tipo A o B, di cui al D.M. 5 novembre 2001, n. 6792, “Norme funzionali e geometriche per la

costruzione delle strade”, e di tipo C quando appartenenti ad itinerari di collegamento tra capoluoghi di

provincia non altresì serviti da strade di tipo A o B. Ponti e reti ferroviarie di importanza critica per il

mantenimento delle vie di comunicazione, particolarmente dopo un evento sismico. Dighe connesse al

funzionamento di acquedotti e a impianti di produzione di energia elettrica.

Classe I: Costruzioni con presenza solo occasionale di persone, edifici agricoli.

Classe II:

Costruzioni il cui uso preveda normali affollamenti, senza contenuti pericolosi per l’ambiente e senza

funzioni pubbliche e sociali essenziali. Industrie con attività non pericolose per l’ambiente. Ponti, opere

infrastrutturali, reti viarie non ricadenti in Classe d’uso III o in Classe d’uso IV , reti ferroviarie la cui

interruzione non provochi situazioni di emergenza. Dighe il cui collasso non provochi conseguenze

rilevanti.

R N UV V C= ⋅

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Stati limite e relative probabilità di superamento (§ 3.2.1 NTC-08)

SLO

SLD

SLV

SLC

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Tabella 3.2.I – Probabilità di superamento PVR al variare dello stato limite considerato

Nei confronti delle azioni sismiche gli stati limite, sia di esercizio che ultimi, sono individuati riferendosi

alle prestazioni della costruzione nel suo complesso, includendo gli elementi strutturali, quelli non

strutturali e gli impianti.

Gli stati limite di esercizio sono:

Stati Limite PVR: Probabilità di superamento nel periodo di riferimento VR

Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): a seguito del terremoto la costruzione subisce gravi

rotture e crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e danni molto gravi dei componenti

strutturali; la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo

margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali.

Le probabilità di superamento nel periodo di riferimento PVR , cui riferirsi per individuare l’azione sismica

agente in ciascuno degli stati limite considerati, sono riportate nella Tab. 3.2.I delle NTC-08.

Stato Limite di Operatività (SLO): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso,

includendo gli elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione,

non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi;

Stato Limite di Danno (SLD): a seguito del terremoto la costruzione nel suo complesso, includendo gli

elementi strutturali, quelli non strutturali, le apparecchiature rilevanti alla sua funzione, subisce danni tali

da non mettere a rischio gli utenti e da non compromettere significativamente la capacità di resistenza

e di rigidezza nei confronti delle azioni verticali ed orizzontali, mantenendosi immediatamente

utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature.

Gli stati limite ultimi sono:

Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): a seguito del terremoto la costruzione subisce rotture e

crolli dei componenti non strutturali ed impiantistici e significativi danni dei componenti strutturali cui si

associa una perdita significativa di rigidezza nei confronti delle azioni orizzontali; la costruzione

conserva invece una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei

confronti del collasso per azioni sismiche orizzontali;

Riferimenti normativi

81%Stati limite di

esercizio

Stati limite

ultimi

Qualora la protezione nei confronti degli stati limite di esercizio sia di prioritaria importanza, i valori di

PVR forniti in tabella devono essere ridotti in funzione del grado di protezione che si vuole raggiungere.

63%

10%

5%

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC-07"

Categorie di sottosuolo (§ 3.2.2 NTC-08)

Condizioni topografiche (§ 3.2.2 NTC-08)

Pendii con inclinazione media i > 15°

T3 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media 15° ≤ i ≤ 30°

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Ai fini della definizione dell’azione sismica di progetto, si rende necessario valutare l’effetto della

risposta sismica locale mediante specifiche analisi, come indicato nel § 7.11.5 delle NTC-08. In

assenza di tali analisi, per la definizione dell’azione sismica si può fare riferimento a un approccio

semplificato, che si basa sull’individuazione di categorie di sottosuolo di riferimento (Tab. 3.2.II delle

NTC-08).

Tabella 3.2.II – Categorie di sottosuolo

Categoria Descrizione

A

Per condizioni topografiche complesse è necessario predisporre specifiche analisi di risposta sismica

locale. Per configurazioni superficiali semplici si può adottare la seguente classificazione (Tab. 3.2.IVdelle NTC-08):

Tabella 3.2.IV – Categorie topografiche

T2

Ammassi rocciosi affioranti o terreni molto rigidi caratterizzati da valori di Vs,30 superiori a 800 m/s,

eventualmente comprendenti in superficie uno strato di alterazione, con spessore massimo pari a 3 m.

B

Rocce tenere e depositi di terreni a grana grossa molto addensati o terreni a grana fina molto consistenti

con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche

con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 360 m/s e 800 m/s (ovvero NSPT,30 > 50 nei terreni a

grana grossa e cu,30 > 250 kPa nei terreni a grana fina).

C

Depositi di terreni a grana grossa mediamente addensati o terreni a grana fina mediamente consistenti

con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà meccaniche

con la profondità e da valori di Vs,30 compresi tra 180 m/s e 360 m/s (ovvero 15 < NSPT,30 < 50 nei terreni a

grana grossa e 70 < cu,30 < 250 kPa nei terreni a grana fina).

Riferimenti normativi

T4 Rilievi con larghezza in cresta molto minore che alla base e inclinazione media i > 30°

D

Depositi di terreni a grana grossa scarsamente addensati o di terreni a grana fina scarsamente

consistenti, con spessori superiori a 30 m, caratterizzati da un graduale miglioramento delle proprietà

meccaniche con la profondità e da valori di Vs,30 inferiori a 180 m/s (ovvero NSPT,30 < 15 nei terreni a

grana grossa e cu,30 < 70 kPa nei terreni a grana fina).

ETerreni dei sottosuoli di tipo C o D per spessore non superiore a 20 m, posti sul substrato di riferimento

(con Vs > 800 m/s).

Categoria Caratteristiche della superficie topografica

T1 Superficie pianeggiante, pendii e rilievi isolati con inclinazione media i ≤ 15°

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.02"

Amplificazione stratigrafica (§ 3.2.3.2.1 NTC-08)

Amplificazione topografica (§ 3.2.3.2.1 NTC-08)

E

Categoria topografica

T1

T3

T2

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Per tener conto delle condizioni topografiche e in assenza di specifiche analisi di risposta sismica

locale, si utilizzano i valori del coefficiente topografico ST riportati nella Tab. 3.2.VI delle NTC-08, in

funzione delle categorie topografiche e dell’ubicazione dell’opera o dell’intervento.

Tabella 3.2.VI – Valori del coefficiente di amplificazione topografica ST

La variazione spaziale del coefficiente di amplificazione topografica è definita da un decremento lineare

con l’altezza del pendio o rilievo, dalla sommità fino alla base dove ST assume valore unitario.

1,40In corrispondenza della cresta del rilievo

In corrispondenza della cresta del rilievo

T4

Categoria sottosuolo

A

B

C

D

1,00

Riferimenti normativi

1,00

Per sottosuolo di categoria A i coefficienti SS e CC valgono 1. Per le categorie di sottosuolo B,C,D ed E i

coefficienti SS e CC possono essere calcolati, in funzione dei valori di ag, Fo e TC*relativi al sottosuolo di

categoria A, mediante le espressioni fornite nella Tab. 3.2.V delle NTC-08, nelle quali g è

l’accelerazione di gravità ed il tempo è espresso in secondi.

Tabella 3.2.V – Espressioni di SS e di CC

In corrispondenza della sommità del pendio 1,20

1,20

SS CC

ST

1,00-

Ubicazione dell'opera o dell'intervento

g

o

a1,00 1,40 0,40 F 1, 20

g≤ − ⋅ ⋅ ≤

g

o

a1,00 1,70 0,60 F 1,50

g≤ − ⋅ ⋅ ≤

g

o

a0,90 2,40 1,50 F 1,80

g≤ − ⋅ ⋅ ≤ ⋅

g

o

a1,00 2,00 1,10 F 1,60

g≤ − ⋅ ⋅ ≤

* 0,20C1,10 (T )−⋅

* 0,33C1,05 (T )−⋅

* 0,50C1,25 (T )−⋅

* 0,40C1,15 (T )−⋅

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Spettri di progetto per gli stati limite di esercizio (§§ 3.2.3.4 e 7.3.7.1 NTC-08)

(NTC-08 Eq. 7.3.1)

Riferimenti normativi

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dello stesso.

Per gli stati limite di esercizio lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare, sia per le componenti orizzontali

che per la componente verticale, è lo spettro elastico corrispondente, riferito alla probabilità di

superamento nel periodo di riferimento PVR considerata.

Per costruzioni di Classe III e IV, se si vogliono limitare i danneggiamenti strutturali, per tutti gli elementi

strutturali, inclusi nodi e connessioni tra elementi, deve essere verificato che il valore di progetto di

ciascuna sollecitazione calcolato in presenza delle azioni sismiche corrispondenti allo SLD ed

attribuendo ad η il valore di 2/3 (corrispondente ad un valore ξ = 17.5%) sia inferiore al corrispondente

valore della resistenza di progetto.

Spettri di progetto per gli stati limite ultimi (§ 3.2.3.5 NTC-08)

Qualora le verifiche agli stati limite ultimi non vengano effettuate tramite l’uso di opportuni

accelerogrammi ed analisi dinamiche al passo, ai fini del progetto o della verifica delle strutture le

capacità dissipative delle strutture possono essere messe in conto attraverso una riduzione delle forze

elastiche che tiene conto in modo semplificato della capacità dissipativa anelastica della struttura, della

sua sovraresistenza, dell’incremento del suo periodo proprio a seguito delle plasticizzazioni. In tal caso

lo spettro di progetto Sd(T) da utilizzare, sia per le componenti orizzontali che per la componente

verticale, è lo spettro elastico corrispondente riferito alla probabilità di superamento nel periodo di

riferimento PVR considerata, con le ordinate ridotte sostituendo η con 1/q, dove q è il fattore di struttura.

Si assumerà comunque Sd(T) ≥ 0,2ag.

Fattore di struttura (§ 7.3.1 NTC-08)

Il valore del fattore di struttura q da utilizzare per ciascuna direzione della azione sismica, dipende dalla

tipologia strutturale, dal suo grado di iperstaticità e dai criteri di progettazione adottati e prende in conto

le non linearità di materiale. Esso può essere calcolato tramite la seguente espressione:

dove:

qo è il valore massimo del fattore di struttura che dipende dal livello di duttilità attesa, dalla tipologia

strutturale e dal rapporto αu/α1 tra il valore dell’azione sismica per il quale si verifica la formazione di un

numero di cerniere plastiche tali da rendere la struttura labile e quello per il quale il primo elemento

strutturale raggiunge la plasticizzazione a flessione;

KR è un fattore riduttivo che dipende dalle caratteristiche di regolarità in altezza della costruzione, con

valore pari ad 1 per costruzioni regolari in altezza e pari a 0,8 per costruzioni non regolari in altezza.

Per le costruzioni regolari in pianta, qualora non si proceda ad un’analisi non lineare finalizzata alla

valutazione del rapporto αu/α1, per esso possono essere adottati i valori indicati nei paragrafi successivi

per le diverse tipologie costruttive.

Per le costruzioni non regolari in pianta, si possono adottare valori di αu/α1 pari alla media tra 1,0 ed i

valori di volta in volta forniti per le diverse tipologie costruttive.

0 Rq q K= ⋅

0 Rq q K= ⋅

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Elaborazioni effettuate con "Spettri NTC ver.1.0.2"

Criteri generali (§ 7.2.1 NTC-08)

Riferimenti normativi

La verifica dell'idoneità del programma, l'utilizzo dei risultati da esso ottenuti sono onere e

responsabilità esclusiva dell'utente. Il Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici non potrà essere ritenuto

responsabile dei danni risultanti dall'utilizzo dell

La componente verticale deve essere considerata solo in presenza di elementi pressoché orizzontali

con luce superiore a 20 m, elementi precompressi (con l’esclusione dei solai di luce inferiore a 8 m),

elementi a mensola di luce superiore a 4 m, strutture di tipo spingente, pilastri in falso, edifici con piani

sospesi, ponti, costruzioni con isolamento nei casi specificati in § 7.10.5.3.2 e purché il sito nel quale la

costruzione sorge non ricada in zona 3 o 4.

Fattore di struttura (§ 7.3.1 NTC-08)

Per la componente verticale dell’azione sismica il valore di q utilizzato, a meno di adeguate analisi

giustificative, è q = 1,5 per qualunque tipologia strutturale e di materiale, tranne che per i ponti per i

quali è q = 1.

0 Rq q K= ⋅