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Progetto GovernEEProgetto GovernEE

Corso di formazione Corso di formazione per per Facility ManagerFacility Manager

Caratteristiche e ruoloCaratteristiche e ruolo

In collaborazione con:In collaborazione con:

Ing. Sandro PicchioluttoIng. Sandro Picchiolutto

This project is implemented through the CENTRAL EUROPEProgramme co-financed by the ERDF.

NEGLI ANNI ’80 NEGLI ANNI ’80 NASCONO LE PRIME NASCONO LE PRIME ASSOCIAZIONI SU BASI ASSOCIAZIONI SU BASI VOLONTARIEVOLONTARIE::> L’AIGE Associazione Italiana dei Gestori di Energia con sede a Torino,> L’Energy Managers Club con sede a Roma, per le industrie a partecipazione statale.

CON LA LEGGE 308/1982 CON LA LEGGE 308/1982 (art. 22) VIENE ISTITUITO (art. 22) VIENE ISTITUITO L’OBBLIGO ALLA NOMINA L’OBBLIGO ALLA NOMINA DELL’ENERGY MANAGERDELL’ENERGY MANAGER

per tutte le industrie con più di 1.000 dipendenti o consumi superiori a 10.000 TEP/anno

MA

SENZA DEFINIRNE I COMPITI.

La figura dell’Energy Manager nasce nell’Industria La figura dell’Energy Manager nasce nell’Industria sulla spinta delle crisi energetiche degli anni ’70.sulla spinta delle crisi energetiche degli anni ’70.

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La figura dell’Energy Manager si afferma però con la La figura dell’Energy Manager si afferma però con la legge 10/1991 che:legge 10/1991 che:

INDICA I SUOI COMPITIINDICA I SUOI COMPITI::> individuare azioni, interventi, procedure e quant'altro necessario per promuovere l‘URE,> predisporre i bilanci energetici,> predisporre i dati energetici di verifica degli interventi effettuati.

ESTENDE L’OBBLIGO DI ESTENDE L’OBBLIGO DI NOMINANOMINA a tutti consumatori di energia compresa la P.A. e gli Enti Pubblici;

ABBASSA LA SOGLIAABBASSA LA SOGLIA in cui scatta l’obbligo per i settori non industriali a consumi di 1.000 TEP/anno, ovvero circa 0,9 M Euro l’anno.

SI EVIDENZIA COSÌ UNASI EVIDENZIA COSÌ UNA POSIZIONE POSIZIONE PROPOSITIVA!PROPOSITIVA!La criticità dell’azione risiederà non solo nel La criticità dell’azione risiederà non solo nel valore valore professionaleprofessionale bensì nella capacità/possibilità di bensì nella capacità/possibilità di dialogaredialogare con la struttura decisoria. con la struttura decisoria.

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1. di procedure operative cogenti nei confronti del Soggetto tenuto alla nomina;

2. di percorsi volontari (con particolare riferimento ad accesso ad agevolazioni e/o strumenti finanziari) comunque attinenti l’uso razionale dell’Energia.

Fermo restando il riferimento all’Art. 19 della legge 10/1991, negli ultimi anni è stata pertanto attivata una azione mirata a collegare l’Energy Manager nominato a ben definiti ruoli e responsabilità all’interno:

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Il D.lgs. N. 192/05 apportava una prima modifica a tale quadro di riferimento per l’Energy Manager della Pubblica Amministrazione.

Un esempio del primo casoUn esempio del primo caso

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Ricordando l’obbligo istituito dalla legge 10/91 per gli edifici di proprietà pubblica o adibiti ad uso pubblico “di soddisfare il fabbisogno energetico … favorendo il ricorso a fonti rinnovabili di energia … salvo impedimenti di natura tecnica od economica” (definiti dal D.P.R. 412/93) il decreto, nel riconfermare l’obbligo di presentazione della Relazione Tecnica di cui all’art.28 della legge 10/91, sottolineava nell’Allegato I c.15 come:

Ai fini della applicazione dell’art. 26 c.7 della legge n. 10 negli Enti soggetti all’obbligo di cui all’art. 19, tale relazione dovrà essere obbligatoriamente integrata attraverso attestazione di verifica sulla applicazione della norma redatta dal Responsabile per l’uso dell’energia nominato.

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Una lettura ampliata di tale compito è data dalla Regione Emilia-Romagna, che estende l’obbligo a tutti i soggetti tenuti a nominare un Energy Manager e relativamente alla verifica di tutte le norme regionali in termini di Rendimento Energetico e Certificazione Energetica degli edifici.

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Un ulteriore obbligo discende dal Decreto Legislativo 30 maggio 2008 n.115 di attuazione della direttiva 2006/32/CE concernente l'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici che, nell’ambito delle definizione del Contratto Servizio Energia (Allegato II del Decreto) prevede che, qualora il Committente il CSE sia un Ente Pubblico:

esso dovrà provvedere ad indicare un tecnico di controparte incaricato di monitorare stato dei lavori e corretta esecuzione delle prestazioni contrattuali;

se l’Ente risulta obbligato alla nomina del Tecnico responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia, di cui all'articolo 19 della legge 9 gennaio 1991, n. 10, quest'ultimo deve essere indicato come tecnico di controparte (Comma 4, punto p).

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Il meccanismo dei Certificati bianchi, originariamente introdotto dai Decreti 24 aprile 2001, si sta provando come uno dei più apprezzati ed efficaci strumenti per la promozione dell’efficienza energetica civile ed industriale.

Pochi dati provano tale affermazione: dall’avvio del meccanismo (2005) al 31.5.2009 i risparmi

certificati sono stati di 3,8 Mtep; sono balzati a circa 2,9 Mtep nel solo periodo dal 1.6.2009 al

31.5.2010; si sono ulteriormente incrementati a oltre 3 Mtep dal

1.6.2010 al 31.5.2011.

Un esempio del secondo casoUn esempio del secondo caso

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Se gli originari Decreti prevedevano che i soggetti che potevano acquisire i Titoli potevano essere solamente:

a) i soggetti obbligati, o le società da essi controllate;

b) le imprese di distribuzione dell'energia elettrica e del gas naturale non soggette all'obbligo;

c) società terze operanti nel settore dei servizi energetici, comprese le imprese artigiane e loro forme consortili;

è presto apparso chiaro come l’allargamento ad ulteriori soggetti qualificati potesse dare ulteriore incremento al mercato dei Certificati Bianchi.

Una prima risposta veniva data dal D.M. 21.12.2007 che allargava tale possibilità:

d) ai soggetti di cui all'art. 19, comma 1, della legge 9.1.1991 n. 10, che hanno effettivamente provveduto alla nomina del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia.

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Tale allargamento viene definitivamente applicato dal D.M. 28.12.2012 “Determinazione degli obiettivi quantitativi nazionali di risparmio energetico perseguiti dalle imprese di distribuzione … e per il potenziamento del meccanismo dei certificati bianchi” il quale prevede all’art. 7 “Modalità di esecuzione dei progetti” come possano accedere ai Titoli anche:

e) le imprese operanti nei settori industriale, civile, terziario, agricolo, trasporti e servizi pubblici, ivi compresi gli Enti pubblici purché provvedano alla nomina del responsabile per la conservazione e l'uso razionale dell'energia applicando quanto previsto all'art. 19, comma 1, della legge 9 gennaio 1991, n. 10, ovvero si dotino di un Sistema di Gestione dell‘Energia certificato in conformità alla norma ISO 50001 e mantengano in essere tali condizioni per tutta la durata della vita tecnica dell'intervento.

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In conclusione, pur rimanendo entro i limiti definiti dall’Art.19 della legge 10/91, la figura dell’Energy Manager nominato è soggetta ad un percorso di allargamento delle proprie competenze, in termini di:

Competenze tecniche aggiornate alle più recenti tecnologie di Efficienza Energetica ed utilizzo delle Energie Rinnovabili;

Capacità di valutazione comparata della redditività degli investimenti, delle fonti di finanziamento, di valutazione dei rischi economici di progetto;

Conoscenza degli strumenti e dei ruoli contrattuali nell’ambito dell’acquisto di beni e/o servizi, con particolare riferimento all’affidamento in “outsourcing” tramite opzioni di Finanziamento Tramite Terzi (FTT) anche nell’ambito di “Energy Performance Contracting” (EPC);

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…così come del mercato di riferimento, in quanto le nuove opportunità di valorizzazione economica degli interventi mirati all’aumento dell’efficienza energetica tramite il meccanismo del Certificati Bianchi tendono a:

stimolare i soggetti già tenuti alla nomina di tale figura professionale a provvedere alla sua nomina;

stimolare i soggetti non tenuti a tale nomina a considerare concretamente l’utilità di dotarsi di tale figura professionale;

integrare pienamente tale figura professionale con i Sistemi di Gestione dell’Energia certificati secondo ISO 50001.

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L’EVOLUZIONE DELLA FIGURA L’EVOLUZIONE DELLA FIGURA DELL’ENERGY MANAGERDELL’ENERGY MANAGER

FASE DELL’EMERGENZA> Crisi del Kippur: quadruplica il prezzo del petrolio (1973)> Urgente bisogno dell’industria di abbassare i costi di produzione> Nascita sul campo dell’Energy Manager come incaricato alla riduzione degli sprechi di energia> Legge 308/1982 (nomina dell’Energy Manager nella sola industria come conservatore dell’energia - funzione passiva)

FASE DEL CONSOLIDAMENTO > Seconda crisi petrolifera: il prezzo del petrolio raddoppia (1979/1980): > Legge 10/1991 (nomina generalizzata dell’Energy Manager per promuovere un uso razionale dell’energia – funzione attiva)

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L’Energy Manager evolve in una figura professionale che deve: confrontarsi quotidianamente con i fornitori ed il mercato dei

Servizi Energetici; diventare parte integrante della struttura funzionale

aziendale; avere qualifica, ruolo, risorse e responsabilità per operare

come punto di riferimento, sia della Direzione che della struttura operativa, all’interno del Sistema di Gestione dell’Energia dell’Organizzazione.

FASE DELLA METAMORFOSI> Da figura professionale a presidio di un’area professionale multidisciplinare con forti connotati di terziarizzazione ed elevata attenzione ai problemi ambientali;> Da promotore a “gestore” dei fornitori di Servizi Energetici.

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Tale nuova figura nel campo della Gestione dell’Energia opera attraverso la qualificazione (e la certificazione):

dei Servizi nel campo dell’Energia; delle Aziende fornitrici di tali Servizi; dei Professionisti, operanti nel campo dei servizi Energetici; dei Sistemi di Qualità in grado di promuovere e supportare

la riduzione dei costi dell’energia, delle emissioni dei gas serra e degli altri impatti ambientali correlati, in un quadro di miglioramento continuo delle prestazioni energetiche della Organizzazione.

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Tale strategia opera all’interno di un nuovo contesto normativo che vede riferimenti Internazionaliriferimenti Internazionali quali:

la direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica; la direttiva 2005/36/CE relativa al riconoscimento delle

qualifiche professionali“; la norma UNI-CEI-EN 15900:2009 “servizi per l’Efficienza

Energetica - Definizioni e requisiti essenziali”; la norma ISO 50001:2011 “Sistemi di Gestione dell’Energia -

Requisiti e linee guida per l’uso“; la norma EN 16247.1 “Diagnosi Energetiche - Requisiti

generali ”.

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associati a percorsi nazionalipercorsi nazionali, quali: il Decreto Legislativo 30 maggio 2008, n.115 (recepimento

Dir. 2006/32); la norma UNI-CEI 11339:2009 “Gestione dell’energia -

Requisiti generali per la qualificazione - Esperti in gestione dell'energia“;

la norma UNI-CEI 11352:2010 “Gestione dell’energia - Società che forniscono servizi energetici (ESCo) - Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti”;

il Rapporto Tecnico UNI-CEI TR 11428 “Gestione dell’Energia – Diagnosi Energetiche - Requisiti generali del servizio di Diagnosi Energetica”.

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La norma europea UNI-CEI-EN 15900 “Specifiche dei servizi per l’Efficienza Energetica” delinea un mercato dei Servizi orientato a:

ottenere un miglioramento sia dell’Efficienza Energetica che di altri criteri contrattualmente definiti;

misurare e verificare il miglioramento dell’Efficienza o i Risparmi Energetici tramite metodologie convenute entro un tempo contrattuale;

includere Descrizione del Servizio, Azioni e Metodi di verifica.

LA UNI – CEI – EN 15900:2009LA UNI – CEI – EN 15900:2009

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Per disporre di elementi di confronto tra i diversi servizi offerti, il potenziale fornitore renderà disponibile una descrizione ove figurino:

le misure proposte; il grado di miglioramento dell’Efficienza Energetica atteso e

l’eventuale presenza di garanzia contrattuale, con esplicitazione del livello di copertura assicurato;

l’impegno e le responsabilità in capo alle parti contrattuali; il programma temporale; il metodo di verifica.

Descrizione del ServizioDescrizione del Servizio

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Le azioni di miglioramento dovranno/potranno esprimersi in termini di:

riduzione dei fabbisogni energetici; sostituzione, modifica o aggiunta di apparecchiature; utilizzo più efficiente delle infrastrutture energetiche; miglioramento della manutenzione; implementazione di programmi di modifica comportamentale; implementazione di Sistemi di Gestione dell’Energia.

Azioni di miglioramento dell’efficienza energeticaAzioni di miglioramento dell’efficienza energetica

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Dovrà ricomprendere almeno i seguenti passaggi: definizione del consumo di riferimento e dei relativi fattori di

aggiustamento; definizione delle procedure (compresi i metodi di calcolo o di

stima concordati contrattualmente) che assicurino un confronto omogeneo dei consumi energetici periodo per periodo;

sviluppo ed implementazione del piano di misura e verifica; rendicontazione al cliente su:

> azioni implementate;> miglioramenti dell’efficienza energetica raggiunti;> confronto con livelli contrattuali concordati (se

applicabile).

Verifica miglioramento dell’efficienza energeticaVerifica miglioramento dell’efficienza energetica

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Il miglioramento dell’Efficienza Energetica sarà Il miglioramento dell’Efficienza Energetica sarà determinato dalla riduzione dei consumi rispetto allo determinato dalla riduzione dei consumi rispetto allo stato di riferimento.stato di riferimento.

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Il Decreto recepisce la Dir. 2006/32/CE (oggi sostituita dalla Dir. 2012/27/UE), il cui obiettivo era il miglioramento dell'efficienza negli usi finali dell'energia sotto il profilo costi/benefici:

a. fornendo obiettivi, meccanismi, incentivi e quadro di riferimento per un efficiente uso finale dell'energia;

b. creando le condizioni per lo sviluppo e la promozione di un mercato dei Servizi Energetici e la fornitura di misure di miglioramento dell'efficienza energetica agli utenti finali;

c. conseguendo un Risparmio Energetico pari al 9% al 2015 attraverso servizi energetici e miglioramento dell'efficienza energetica.

Gli strumenti individuati nell’art. 16 (qualificazione dei fornitori e dei servizi energetici) discendono da una serie di definizioni, quali:

IL D.Lgs. 115/2008 IL D.Lgs. 115/2008 E LA GESTIONE DELL’ENERGIAE LA GESTIONE DELL’ENERGIA

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La prestazione materiale, l'utilità o il vantaggio derivante dalla combinazione di energia con tecnologie ovvero con operazioni che utilizzano efficacemente l'energia, che possono includere le attività di gestione, di manutenzione e di controllo necessarie alla prestazione del servizio, la cui fornitura è effettuata sulla base di un contratto e che in circostanze normali ha dimostrato di portare a miglioramenti dell'efficienza energetica e a risparmi energetici primari verificabili e misurabili o stimabili.

Servizio energeticoServizio energetico

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La parte del sistema di gestione aziendale che ricomprende la struttura organizzativa, la pianificazione, la responsabilità, le procedure, i processi e le risorse per sviluppare, implementare, migliorare, ottenere, misurare e mantenere la politica energetica aziendale.

Sistema di Gestione dell’EnergiaSistema di Gestione dell’Energia

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Procedura sistematica volta a fornire un'adeguata conoscenza del profilo di consumo energetico di un edificio o gruppo di edifici, di una attività e/o impianto industriale o di servizi pubblici o privati, ad individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici e riferire in merito ai risultati.

Diagnosi energeticaDiagnosi energetica

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Persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell'efficienza energetica nelle installazioni o nei locali dell'utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario. Il pagamento dei servizi forniti si basa, totalmente o parzialmente, sul miglioramento dell'efficienza energetica conseguito e sul raggiungimento degli altri criteri di prestazioni e rendimento stabiliti.

ESCoESCo

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ESPCo – Società di servizi energeticiESPCo – Società di servizi energetici

Soggetti fisici e giuridici, ivi comprese le imprese Artigiane e le loro forme consortili, che hanno come scopo l'offerta di servizi energetici atti al miglioramento dell'efficienza nell'uso dell'energia.

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EGE – Esperto in Gestione dell’EnergiaEGE – Esperto in Gestione dell’Energia

Soggetto che ha le conoscenze, l’esperienza e la capacità necessarie per gestire l’uso dell’energia in modo efficiente.

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Obiettivo di tali definizioni è la focalizzazione di una strategia per il miglioramento dell’efficienza energetica nei suoi usi finali che si esprime attraverso:

una maggiore qualificazione degli operatori coinvolti nella gestione dell’energia, così che essa possa essere esercitata in modo specialistico e professionale;

un approccio sistematico alla metodologia di gestione dell’energia nell’Organizzazione.

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Tali principi trovano concreta applicazione nella previsione che il MSE approvi, sulla base di apposita norma UNI-CEI:

una procedura di certificazione volontaria per le ESCo e gli Esperti in Gestione dell’Energia al fine di promuovere un processo di incremento del livello di qualità e competenza tecnica per i fornitori di Servizi Energetici;

una procedura di certificazione per il Sistema di Gestione dell’Energia e per le Diagnosi Energetiche per promuovere un processo di incremento del livello di obiettività e di attendibilità per le misure e i sistemi finalizzati al miglioramento dell'efficienza energetica.

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tre attengono alla più tradizionale sfera della distribuzione e commercializzazione dell’energia e sono:

> distributore di energia, > gestore del sistema di distribuzione, > società di vendita di energia al

dettaglio;

Per quanto riguarda i primi, il D.lgs. 115/2008 individua sei possibili figure per i fornitori dei Servizi Energetici:

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Questi nuovi protagonisti dei Servizi Energetici sono:> la ESCo,> le Società di servizi energetici (ESPCo),> l’Esperto in Gestione dell‘Energia (EGE).

Esaminiamole in dettaglio:

tre intendono costituire un nuovo elemento trainante dell’efficienza energetica che si vuole ottenere e nel contempo stimolare, promuovendo nuova sensibilità energetica, grazie a quell’autoreferenziazione che nasce da risultati dimostrabili nel concreto.

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La nuova definizione di ESCo riportata nel D.lgs. 115/2008 modifica la precedente definizione della Del. A.E.E.G. 103/03 che si limitava a richiedere la “presenza nell'oggetto sociale, anche in modo non esclusivo, dell’offerta di servizi integrati per la realizzazione e l’eventuale successiva gestione di interventi di risparmio energetico”.

Uno dei fattori di successo delle moderne ESCo si riconosce nella progressiva presa di distanza dalla pura “gestione conto terzi” per evolversi nell’implementazione di compiti complessi, in piena partnership con la clientela attraverso percorsi di condivisione di obiettivi e strumenti.

ESCoESCo

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La Norma UNI-CEI 11352:2010 “Gestione dell’energia. Società che forniscono servizi energetici (ESCo) – Requisiti generali e lista di controllo per la verifica dei requisiti” fornisce le necessarie definizioni in ordine a:

Servizio Energetico e Società di Servizi Energetici (ESCo), Efficienza Energetica ed interventi per il suo miglioramento, Garanzia, Gestione dell’Energia, Sistema di Domanda e Consumo di Energia,

per soffermarsi poi su quelli che definisce “Requisiti generali”: Capacità, Attività.

Qualificazione delle ESCoQualificazione delle ESCo

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Il requisito della CapacitàCapacità è preso in considerazione sotto il profilo:

Organizzativo, intendendosi per tale la capacità:

> di natura amministrativa, legale e contrattuale, utile alla proposizione, negoziazione e definizione di appropriata contrattualistica con clienti e fornitori;

> di formazione ed aggiornamento del personale proprio e dei clienti;

> di garantire una valida assistenza al cliente nella gestione del servizio.

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Diagnostico, intendendosi per tale la capacità:

> di effettuare diagnosi energetiche, studi di fattibilità ed analisi tecnico–economiche, monitoraggi e misure;

> di accertare la coerenza a legislazione e normativa tecnica di riferimento.

Progettuale, intendendosi per tale la capacità:> di sviluppare progetti esecutivi, con definizione delle

specifiche tecniche;> di fornire progetti con prestazioni garantite;> di gestire i processi autorizzativi degli interventi connessi

con il servizio offerto.

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Gestionale, intendendosi per tale la capacità:

> di realizzare opere e impianti, acquistando, installando, mettendo in esercizio e collaudando materiali, macchinari e apparecchiature;

> di programmare ed effettuare monitoraggi e misure dei risultati ottenuti, unitamente alla verifica periodica degli strumenti (controlli, taratura, etc.);

> di esercire e manutenere gli impianti oggetto del servizio, con eventuale approvvigionamento di utilities;

> di realizzare e/o gestire presso il cliente un SGE secondo i requisiti della UNI-CEI EN 16001 (oggi ISO 50001), rapportato alle sue esigenze, o di interagire con lo stesso.

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Economico e finanziario, intendendosi per tale la capacità:> di possedere adeguate cognizioni

economico/finanziarie, familiarità con le dinamiche dei mercati energetici ed i prezzi di apparecchiature ed impianti;

> di analisi dei costi di investimento e di gestione, oltre che degli incassi e dei profitti attesi;

> di gestire le leve finanziarie, sia in proprio che tramite Istituti specializzati, per assicurare il finanziamento degli interventi anche tramite terzi (FTT), se previsto;

> di valutazione dei rischi e di garanzia di copertura degli stessi, direttamente e/o tramite Istituti specializzati.

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Attività che una ESCo deve essere in grado di offrire sono: diagnosi energetiche, comprensive dei fattori di

aggiustamento, con individuazione dei possibili interventi di miglioramento dell’efficienza energetica;

verifica della rispondenza di impianti e attrezzature a leggi e norme di riferimento, anche attinenti ambiente e sicurezza, con individuazione e realizzazione degli interventi di adeguamento e mantenimento della rispondenza ai requisiti cogenti;

Le attività fornite dalla ESCo possono essere Le attività fornite dalla ESCo possono essere obbligatorie o facoltative.obbligatorie o facoltative.

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elaborazione di studi di fattibilità con analisi tecnico-economica e scelta delle soluzioni più vantaggiose in termini di efficienza energetica e di convenienza economica;

progettazione e redazione delle specifiche tecniche degli interventi da realizzare;

realizzazione degli interventi di installazione, messa in esercizio e collaudo;

conduzione degli impianti garantendone la resa ottimale ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica ed economica;

monitoraggio del sistema di domanda e consumo di energia, verifica di consumi, prestazioni e risultati conseguiti, secondo metodologie cogenti o concordate con il cliente;

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presentazione di adeguati rapporti periodici al cliente, che permettano un confronto omogeneo dei consumi e del risparmio di energia per la durata contrattuale (inclusi eventuali aspetti indiretti quali le variazioni dei consumi di risorse naturali);

supporto tecnico, fornendo anche garanzia dei risultati di miglioramento dell’efficienza energetica, per l’acquisizione dei finanziamenti da parte del cliente;

gestione degli incentivi e della relativa documentazione a supporto (se avente titolo ovvero da lui delegato);

attività di formazione e informazione dell’utente; certificazione energetica degli edifici.

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Attività facoltative che una ESCo può (o meno) decidere di offrire alla propria committenza sono:

finanziamento dell’intervento di miglioramento dell’efficienza energetica;

acquisto e fornitura dei combustibili e dell’energia elettrica necessari per l’erogazione del servizio;

sfruttamento di fonti energetiche rinnovabili, mirato al miglioramento dell’efficienza energetica;

manutenzione straordinaria delle apparecchiature che costituiscono il sistema di domanda e consumo di energia dei propri clienti.

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La norma è corredata da:

A. una lista di controllo per la verifica dei requisiti, che prende in considerazione la presenza:

con riferimento alla capacità organizzativa:> di un Sistema di Gestione della Qualità;> di professionisti, in organico o tra i fornitori, esperti nel

campo amministrativo, finanziario, legale e contrattuale relativamente ai contratti a garanzia dei risultati;

> di piani di formazione / informazione, rivolti rispettivamente al personale interno e ai clienti, indirizzati a raggiungere e a consolidare nel tempo gli obiettivi previsti;

> di un referente per la gestione dei rapporti con il cliente.

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con riferimento alla capacità diagnostica e progettuale:> di un responsabile dotato di adeguata competenza nella

gestione dell'energia e dei mercati energetici (quale un Esperto in Gestione dell’Energia certificato secondo UNI-CEI 11339) e di almeno un tecnico con adeguata competenza di progettazione che, potendo anche coincidere, devono figurare nell'organigramma dell’area tecnica;

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> di procedure per la gestione e manutenzione delle dotazioni strumentali e del software, di proprietà o di terzi, funzionali a valutazioni energetiche, misure, verifiche e monitoraggio;

> di studi, progetti e/o diagnosi realizzati in ambito energetico;

> di procedure per la gestione e la verifica delle attività svolte eventualmente da terzi;

> di procedure per la gestione e l’aggiornamento della legislazione e della normativa di riferimento ed eventuale presenza di progetti in tale campo.

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con riferimento alla capacità gestionale:

> di un elenco del personale interno, con indicazione di numero, ruolo, titolo di studio, qualifica;

> dell’elenco di fornitori e/o subcontraenti;

> di procedure per l'applicazione di (o l'interazione con) un Sistema di Gestione dell'Energia secondo UNI CEI EN 16001 o ISO 50001, presso i clienti;

> di referenze relative ad interventi, opere e impianti realizzati e/o gestiti e monitorati;

> di elenchi delle dotazioni tecnologiche e strumentali, rispettivamente proprie o di terzi, per la realizzazione e/o gestione di interventi, opere e impianti.

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con riferimento alla capacità economica e finanziaria:> di un bilancio di esercizio o dichiarazione equivalente;> di referenze di istituti finanziari;> di richieste di finanziamento tramite terzi (FTT), se

previsto tra le attività offerte dalla ESCo;

> di procedure per la valutazione del rischio e per l'individuazione e l'applicazione di adeguati strumenti a copertura dello stesso.

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B. un elenco dei contenuti minimi che caratterizzano l'offerta di un servizio energetico redatta in qualsiasi fase del processo commerciale, al fine di migliorare e semplificare le comunicazioni tra ESCo e Clienti, inclusi gli aspetti contrattuali, che sono:

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definizione delle modalità di Diagnosi e/o Audit Energetico; definizione condizioni dei consumi di riferimento e dei relativi

coefficienti di aggiustamento; definizione degli interventi di miglioramento dell’Efficienza

Energetica; risparmio energetico atteso (in tep) e metodo di stima/calcolo; risparmio economico atteso, (in euro) e metodo di

stima/calcolo; risparmio energetico garantito, (in tep); programma di misure e verifica; modalità di finanziamento degli interventi; prezzo del servizio; durata contrattuale; frequenza della reportistica.

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Rientrano nelle ESPCo i soggetti che rendono disponibile un servizio per un importo determinato o sotto forma di un valore aggiunto alla fornitura di apparecchiature o energia e sono remunerate per le prestazioni professionali fornite.

Un ESPCo non fornisce alcuna garanzia ed assume alcun rischio, né tecnico né finanziario, in termini di efficienza energetica successiva alla prestazione di servizio.

E’ importante notare come il legislatore non abbia E’ importante notare come il legislatore non abbia previsto alcun sistema di qualificazione (e tantomeno previsto alcun sistema di qualificazione (e tantomeno di Certificazione), per i soggetti ESPCo ! di Certificazione), per i soggetti ESPCo !

ESPCo – SOCIETA’ DI SERVIZI ENERGETICIESPCo – SOCIETA’ DI SERVIZI ENERGETICI

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E’ figura chiave nel campo della Gestione dell’Energia, per la professionalità che esprime nel più tradizionale ruolo di controllore del risparmio energetico dell’Organizzazione.

L’EGE, in primo luogo, si evidenzia per la sua attitudine a porsi quale fruitore e parte integrante del sistema dei Servizi Energetici, col quale sarà delegato a rapportarsi divenendo coordinatore e “regista” del Sistema di Gestione dell'Energia.

ESPERTO IN GESTIONE DELL’ENERGIAESPERTO IN GESTIONE DELL’ENERGIA

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Essa individua: compiti, competenze, modalità di valutazione delle competenze,

dell’EGE e verrà in breve tempo integrata da appropriate Linee guida per la Certificazione attualmente in corso di elaborazione.

La figura è normata dalla UNI-CEI 11339:2009 – La figura è normata dalla UNI-CEI 11339:2009 – “Gestione dell'energia. Esperti in gestione dell'energia. “Gestione dell'energia. Esperti in gestione dell'energia. Requisiti generali per la qualificazione”.Requisiti generali per la qualificazione”.

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L'EGE è figura professionale che:

> gestisce l'uso dell'energia in modo efficiente;

> coniuga conoscenze nel campo energetico (ivi comprese le ricadute ambientali) con competenze gestionali, economico-finanziarie e di comunicazione;

> si mantiene continuamente e costantemente aggiornata sull’evoluzione delle tecnologie e della normativa;

con l'obiettivo di: migliorare il livello di efficienza energetica e/o di ridurre i

consumi di energia primaria e le emissioni di gas clima-alteranti legate all'utilizzo dell'energia;

incrementare in qualità e/o in quantità i servizi forniti comunque attinenti all’uso dell’energia.

CompitiCompiti

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Sono pertanto compiti essenziali dell'EGE, all'interno dell‘Organizzazione dove opera:

1. analisi approfondita e continuativa del sistema energetico in cui si trova ad operare: dei processi, degli impianti e delle tecnologie impiegati, della Politica Energetica dell’Organizzazione;

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2. promozione dell’introduzione di una Politica Energetica dell’Organizzazione o, se già presente, attività di verifica che essa:

> sia rilevante in relazione a tipo, dimensione ed uso dell’energia nelle sue attività/operazioni, prodotti o servizi;

> includa un impegno a conformarsi al contesto normativo energetico di riferimento per l’Organizzazione;

> costituisca le basi per la definizione e la procedura di sviluppo degli obiettivi energetici;

> includa un impegno al miglioramento continuo;> venga documentata, implementata, mantenuta e

comunicata ai dipendenti ed ai soggetti comunque coinvolti nella sua attività;

> sia accessibile al pubblico in generale;

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3. promozione dell’introduzione e del mantenimento all’interno dell’Organizzazione dei Sistemi di Gestione dell‘Energia conformi alla UNI-CEI-EN 16001 (oggi ISO 5001);

4. gestione di una contabilità energetica analitica, valutazione dei risparmi ottenuti dai progetti di risparmio energetico e relative misure;

5. analisi dei contratti di fornitura e cessione di energia;

6. diagnosi energetiche comprensive dell'individuazione di interventi migliorativi anche in relazione all'impiego delle F.E.R.;

7. analisi tecnico-economica e di fattibilità degli interventi e valutazione dei rischi;

8. ottimizzazione della conduzione e manutenzione degli impianti;

9. gestione e controllo dei sistemi energetici;

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10. elaborazione di piani e programmi di attività e attuazione degli stessi con la gestione del personale addetto, dei consulenti, dei fornitori, delle ditte esecutrici;

11. individuazione di programmi di sensibilizzazione e di promozione dell’uso efficiente dell’energia e attuazione degli stessi;

12. definizione delle specifiche tecniche attinenti gli aspetti energetici dei contratti per la realizzazione di interventi e/o la fornitura di beni e servizi e la gestione di impianti;

13. applicazione appropriata della legislazione e della normativa tecnica in campo energetico e ambientale;

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14. reportistica e relazioni con la direzione, il personale e l’esterno;

15. pianificazione dei sistemi energetici;

16. pianificazione finanziaria delle attività;

17. gestione del progetto (project management).

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Le competenze dell’EGE si dovranno esprimere in termini di conoscenza:

dei Sistemi di Gestione dell’Energia e delle tecniche di audit e, ove investito della necessaria responsabilità e autorità, deve essere in grado di predisporre ed implementare tale Sistema nell’Organizzazione anche in conformità alla UNI CEI EN 16001;

delle tecnologie tradizionali e innovative di efficienza energetica e uso delle fonti rinnovabili;

del mercato dell’energia elettrica e del gas e della tipologia delle offerte di fornitura, forme contrattuali, tariffe e prezzi correnti;

CompetenzeCompetenze

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delle metodologie di valutazione economica dei progetti, della redditività degli investimenti, di fonti e strumenti di finanziamento (“project financing” e Finanziamento Tramite Terzi), nonché della valutazione dei rischi di progetto;

delle metodologie di valutazione dei risparmi di energia; delle modalità contrattuali per l’acquisto di beni e/o servizi,

con un particolare riferimento alla riqualificazione energetica (anche in outsourcing) e ai contratti a garanzia di risultato;

del project management e delle basi di: > organizzazione aziendale, > controllo di gestione e budget, > contabilità analitica;

delle implicazioni ambientali degli usi energetici; della legislazione e normativa tecnica ambientale ed

energetica.

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EGE settore industriale (con particolari competenze finalizzate ad applicazioni industriali e processi produttivi),

EGE settore civile (con particolari competenze finalizzate agli utilizzi civili e della Pubblica Amministrazione).

I campi di competenza della figura professionale fanno riferimento a due macroattività specialistiche:

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Il processo di valutazione potrà essere condotto in termini di: autovalutazione; valutazione da parte dell‘Organizzazione entro cui l'EGE

andrà a operare; valutazione da parte di terzi, anche all'interno di processi di

certificazione.

ValutazioneValutazione

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Per l’accesso alla procedura di certificazione da terza parte è richiesto il possesso di adeguata esperienza professionale nel settore della gestione dell'energia, eventualmente integrata dai relativi titoli di formazione.

Tale esperienza va documentata con lettere di incarico/referenze ed altra documentazione pertinente.

La formazione scolastica deve risultare tanto più approfondita ed attinente compiti e competenze dell'EGE quanto minore è l'esperienza professionale maturata.

Essa è comprovata con idoneo titolo di studio.

Il processo di certificazione deve valutare che il candidato possegga le competenze sopra descritte.

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Mantenere le competenze è fattore essenziale perché il professionista possa affrontare un contesto in rapida e costante evoluzione.

Sarà pertanto necessario che con frequenza periodica (ma non maggiore di 5 anni) la qualifica sia confermata attraverso un opportuno processo di verifica relativamente (ad esempio) a:

> attività documentate svolte nel settore;> frequenza di corsi o seminari nel settore energetico;

> articoli pubblicati e relazioni inerenti tematiche del settore;

> partecipazione documentata a progetti e programmi nel settore.

Criteri e modalità procedurali da applicare per la valutazione del rinnovo della certificazione saranno predisposti dall’Organismo certificatore.

Verifica mantenimento competenzeVerifica mantenimento competenze

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L’Esperto in Gestione dell’Energia è il primo responsabile aziendale per l'efficienza energetica e l’ottimizzazione delle forniture di rete.

Il suo valore primario risiede nel saper organizzare risorse e programmi disponibili per ottenere la migliore gestione dell'energia e delle forniture.

IL RUOLO DELL’ESPERTO IL RUOLO DELL’ESPERTO IN GESTIONE DELL’ENERGIAIN GESTIONE DELL’ENERGIA

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Questi elementi essenziali possono essere così riassunti: conoscere l’Organizzazione, la catena di responsabilità e

le risorse disponibili nella nostra azienda; sviluppare una funzione di Gestione dell’Energia; comprendere i contratti e la struttura tariffaria delle

nostre forniture energetiche (siano essi vettori o Servizi energetici), i componenti del loro costo ed i margini di ottimizzazione;

conoscere le caratteristiche energetiche delle nostre installazioni.

RicordiamoRicordiamo che, normalmente, che, normalmente, un EFFICACE un EFFICACE PROGRAMMA DI GESTIONE DELL'ENERGIA deriva PROGRAMMA DI GESTIONE DELL'ENERGIA deriva dalla conoscenza e dal controllo di pochi elementi dalla conoscenza e dal controllo di pochi elementi chiave.chiave.

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Molti sono gli strumenti che gli Esperti in Gestione dell’Energia utilizzano nella loro professione; tra questi riveste certamente un ruolo fondamentale la standardizzazione dei contenuti e delle procedure della Diagnosi Energetica, azione questa che più di tutte qualifica il lavoro dell’EGE.

L’elenco proposto riassume brevemente questi strumenti: alcuni di essi potranno anche sovrapporsi nella loro applicazione in campo e pertanto sarà responsabilità dell’EGE determinarne limiti e modalità d’uso.

Si sottolinea come tali strumenti siano d’uso assolutamente generale e non specifici né ad un settore merceologico né ad uno specifico modello di Diagnosi.

Malgrado ciò la loro utilità corrisponde frequentemente ad una o più fasi del processo di Diagnosi Energetica.

GLI STRUMENTI DELL’ESPERTO GLI STRUMENTI DELL’ESPERTO IN GESTIONE DELL’ENERGIAIN GESTIONE DELL’ENERGIA

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Guida/Manuale di Diagnosi energeticaGuida/Manuale di Diagnosi energetica:: componente fondamentale della procedura di Audit, è indirizzato eminentemente agli Auditor e rappresenta la base delle sessioni di addestramento. Esso spiega e descrive come realizzare una Diagnosi Energetica, come devono essere sviluppati i calcoli come tipi e contenuti delle più comuni proposte di riqualificazione energetica. Anche se esso parte dal presupposto che gli applicatori debbano disporre di adeguate basi teoriche di termodinamica, tale manuale contiene frequentemente una sezione di tali argomenti nei casi più correlati alle normali necessità di Audit.

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Checklists o guide procedurali:Checklists o guide procedurali: spesso associate a modelli di Diagnosi Energetica di tipo semplificato, questi documenti di supporto sono sviluppati al fine di facilitare il lavoro dell’Auditor, assicurando nel contempo qualità e rapidità delle operazioni. Questi modelli, anche se sono intesi principalmente per un uso da parte di Auditor esterni, possono essere proficuamente utilizzati da Esperti in Gestione dell’Energia nel corso di Diagnosi Interne per Aziende che intendano avviarsi in un percorso di un Sistema di Gestione dell’Energia prima di richiedere la necessaria verifica da parte di un qualificatore esterno.

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Metodi di calcolo e/o software applicativo:Metodi di calcolo e/o software applicativo: spesso conosciuti come “modelli energetici” ed associati a modelli analitici, rappresentano un nucleo fondamentale del processo di Diagnosi Energetica. Loro obiettivo prioritario è di supportare l’Auditor nella determinazione quantitativa dei potenziali risparmi di energia come di valutazione dei costi di investimento e del suo tempo di ritorno. L’utilizzo da parte di un auditor di uno strumento raccomandato e/o certificato (purché implementato correttamente) permette di raggiungere risultati di elevato livello qualitativo.

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Formulari per la raccolta dati:Formulari per la raccolta dati: sono generalmente associati allo strumento di calcolo del quale costituiscono i dati di ingresso: questo tipo di documento di supporto aiuta l’Auditor a raccogliere tutte le informazioni necessarie alla Diagnosi energetica.

I formulari rappresenteranno parte del Rapporto finale e contribuiranno inoltre ad agevolare le azioni successive alla definizione delle caratteristiche energetiche del sito come, ad esempio, l’interpretazione dei risultati della Diagnosi e delle raccomandazioni relative.

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Modelli di Rapporto:Modelli di Rapporto: così come i formulari per la raccolta dati, i modelli di Rapporto sono frequentemente associati a strumenti di calcolo dove i risultati risultano integrati ad una stesura di rapporto standard. Considerato che tale documento rappresenta l’interfaccia utente della Diagnosi, l’utilizzo di un modello affidabile oltre, ovviamente, ad assicurare la produzione di Rapporti di buona qualità, aiuta tutte le parti coinvolte ad utilizzare nella maniera più redditizia le risultanze della Diagnosi.

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Checklist per il controllo qualità del Rapporto di Diagnosi:Checklist per il controllo qualità del Rapporto di Diagnosi: questa lista è un documento che può venire utilizzato sia a livello aziendale che a livello di Auditor (auto-diagnosi). Esso si presenta come completamento, o alternativa, ai Modelli di Rapporto e come pratica traduzione dei modelli energetici della Diagnosi.

In pratica, dandosi atto che i risultati attesi nella Diagnosi Energetica dovrebbero apparire nel suo Rapporto finale, la checklist rappresenta un agevole sistema per verificare che il complesso del lavoro sia stato realizzato secondo le specifiche.

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Indici obiettivo o di benchmarking:Indici obiettivo o di benchmarking: questi valori chiave possono venire utilizzati per rappresentare la necessità della effettuazione di Diagnosi Energetiche. Nello stesso tempo essi sono utilizzati dagli Esperti in Gestione dell’Energia come dati tecnici al fine di giustificare le raccomandazioni nel caso di Diagnosi Energetiche semplificate.

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Database delle opzioni di riqualificazione Energetica:Database delle opzioni di riqualificazione Energetica: uno dei più difficili passaggi nelle operazioni di Diagnosi Energetica è rappresentato dal poter disporre di dettagliate informazioni sui costi e sulle conseguenze delle proposte di riqualificazione energetica.

Un database delle opzioni di riqualificazione Energetica che ricomprenda tali informazioni (derivate dall’esperienza professionale, da diagnosi effettuate in altri siti e così via) sarà in grado di far risparmiare una notevole quantità di tempo e denaro per l’Auditor/Esperto in Gestione dell’Energia, contribuendo così a ridurre i costi della diagnosi senza intaccarne la qualità. Per contro, mantenere aggiornate tali informazioni richiederà una notevole mole di lavoro.

Nell’ambito dei Sistemi di Gestione dell’Energia secondo UNI-CEI EN 16001 ed ISO 50001, tale DataBase è rappresentato dal Registro delle Opportunità.

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Un Esperto in Gestione dell’Energia eccellente è tale solo se il suo lavoro si integra con la costituzione di una funzione di Gestione dell’Energia, sia essa formale che informale.

LA FUNZIONE DI GESTIONE DELL’ENERGIALA FUNZIONE DI GESTIONE DELL’ENERGIA

La gestione dell'energia è quindi uno sforzo di gruppo: La gestione dell'energia è quindi uno sforzo di gruppo: non è e non deve essere solamente la nostra non è e non deve essere solamente la nostra responsabilità.responsabilità.

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Cerchiamo sempre di incoraggiare lo sviluppo di una conoscenza da parte dei nostri colleghi nel campo dell'energia come nel campo dell'utenza. Questo accordo ci assicurerà un importante alleato per il successo delle nostre iniziative.

Cerchiamo il supporto di altre funzioni operative aziendali. Avremo così accesso ad un ampio numero di risorse umane supplementari quali:

Per assicurare il successo al piano energetico è Per assicurare il successo al piano energetico è necessario creare un ambiente dove OGNUNO sia necessario creare un ambiente dove OGNUNO sia spinto a partecipare e A CIASCUNO sia data la spinto a partecipare e A CIASCUNO sia data la possibilità di ottenere dei risultati positivi.possibilità di ottenere dei risultati positivi.

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i colleghi degli Uffici Tecnici: così potremo organizzare sottofunzioni di supporto per studiare o lavorare su varie questioni energetiche specialmente attinenti l’uso razionale dell’energia nei nuovi interventi (impiantistici/immobiliari);

i colleghi dell’Ufficio Acquisti e tutti coloro che sono in grado di influenzare la domanda di energia delle utenze interne: cerchiamo di coinvolgere questo personale per condividere coi nostri fornitori i nostri programmi di efficienza dell'energia;

l'organizzazione responsabile della Manutenzione: cerchiamo di definire precise responsabilità attinenti l’efficienza energetica nel mantenimento e nella conduzione dei sistemi e delle apparecchiature;

i colleghi incaricati del Controllo Qualità: in quanto gli obiettivi della gestione dell'energia e della qualità aziendale sono altamente complementari.

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In tale ambito, se la funzione di Energy Management avrà abilità, denaro e politica innovativa, essa sarà in grado di sviluppare nel programma di riqualificazione energetica una grande fonte di guadagno per l'azienda.

Ricordiamo ancora che una delle nostre leve più Ricordiamo ancora che una delle nostre leve più potenti è rappresentata dal budget delle utenze di rete.potenti è rappresentata dal budget delle utenze di rete.

Ricordiamo che il nostro operato non solo può ottenere miglioramenti nell'efficienza energetica, ma sviluppa progetti per migliorare la qualità della vita e dell'ambiente.

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Nel caso questo non ci sia possibile, assicuriamoci comunque che il nostro operato sia riconosciuto a livello della Direzione Generale in modo tale che, quando le nostre attività hanno successo, anche la Direzione Generale avrà successo.

Impegniamoci per ottenere l’inserimento in staff della Impegniamoci per ottenere l’inserimento in staff della funzione di energy management nella direzione funzione di energy management nella direzione generale: generale: questo può fornire un'assistenza significativa nel questo può fornire un'assistenza significativa nel supportare attraverso diverse strade i nostri programmi supportare attraverso diverse strade i nostri programmi energetici.energetici.

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Creiamo una “cabina di regia” per la risoluzione dei principali problemi attinenti l’Uso Razionale dell’Energia nell’Azienda confrontandone l’operato con la catena delle comunicazioni che confluisce alla Direzione Generale…

……MAMA

ricordiamo che l’assistenza di un gruppo di esperti rappresenta una risorsa importante per risolvere problemi complessi affiancando così lo staff (se esiste) di tecnici residenti.

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Essi rappresentano a pieno titolo dei preziosi partner nella gestione dei costi delle forniture e questa collaborazione può essere sviluppata anche nei nuovi strumenti di gestione dei servizi energetici.

Teniamo presente che due dei nostri più portanti alleati Teniamo presente che due dei nostri più portanti alleati nella sfida per migliorare l'efficienza energetica sono nella sfida per migliorare l'efficienza energetica sono gli avvocati e gli esperti in contrattualistica.gli avvocati e gli esperti in contrattualistica.

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Contattiamo i fornitori dell'energia che consumiamo!

Ricordiamo che sempre più fornitori si stanno trasformando in Società di Servizi Energetici in grado così di metterci a disposizione sempre maggiori strumenti che supporteranno il nostro Programma di Gestione dell‘Energia.

In tal modo i nostri fornitori non solo verranno ad alleggerire il nostro impegno gestionale ma potranno, eventualmente attraverso le loro ESCo, realizzare per nostro conto anche interventi di riqualificazione energetica.

Teniamo presente che tale evoluzione rispetto ai Teniamo presente che tale evoluzione rispetto ai tradizionali strumenti di ingegneria delle utenze e tradizionali strumenti di ingegneria delle utenze e dell'energia si associa però a non pochi fattori di dell'energia si associa però a non pochi fattori di rischio (dove esistono molte opportunità esistono, rischio (dove esistono molte opportunità esistono, parallelamente, anche molte trappole…).parallelamente, anche molte trappole…).

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Solo raramente la gestione dell'energia sarà il nostro l’unico impegno; piuttosto essa rappresenta un compito addizionale ad altre nostre responsabilità.

Questo può risultare un vantaggio oppure uno svantaggio.

Impegni correlatiImpegni correlati

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Poiché molte questioni attinenti la gestione dell'energia sono significativamente collegate attraverso questa funzione, tenere separate queste responsabilità significa perdere opportunità in ambedue le aree.

Impegniamoci per aggiungere questa responsabilità alla nostra posizione ma, se possibile, cerchiamo di sviluppare una funzione di tecnico addetto al controllo delle utenze che possa occuparsi delle attività più routinarie collegate alla amministrazione delle forniture.

In tal modo potremo risparmiare tempo assicurandoci una maggiore disponibilità per seguire i programmi più qualificanti e di più largo respiro.

Una responsabilità che deve assolutamente essere Una responsabilità che deve assolutamente essere inclusa nel nostro circolo di influenza è il controllo inclusa nel nostro circolo di influenza è il controllo delle utenze.delle utenze.

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Una corretta Gestione dell’Energia implica un profondo coinvolgimento degli operatori interni ed esterni l’Organizzazione, in quanto il comportamento delle maestranze così come quello dei fornitori ha una grande influenza sui consumi energetici.

A questo punto è chiaro quanto sia importante il processo di comunicazione e responsabilizzazione del personale: ricordiamo inoltre come esso richiede certe attenzioni di cui dobbiamo essere perfettamente coscienti.

COMUNICAZIONE E RESPONSABILIZZAZIONE COMUNICAZIONE E RESPONSABILIZZAZIONE DELL’UTENZADELL’UTENZA

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I successi in quest'area sono molto difficili da misurare e comunque, se essi derivano da un’opera, più o meno efficace, di PERSUASIONE, sono a BREVE termine.

In altri termini, le trasformazioni comportamentali si In altri termini, le trasformazioni comportamentali si possono considerare stabilizzate nel momento che il possono considerare stabilizzate nel momento che il soggetto sia PARTECIPANTE alla creazione/gestione soggetto sia PARTECIPANTE alla creazione/gestione della trasformazione.della trasformazione.

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Ricordiamo che, in una scala crescente, l’efficacia di una comunicazione si sviluppa da:

un ascolto passivo di una comunicazione generalistica; un ascolto passivo di una comunicazione dettagliata da

esempi concreti; un ascolto che prevede un coinvolgimento emotivo; un coinvolgimento dell’uditore nell’ambito di un dialogo

mirato alla co-creazione di un nuovo contesto.

Un uso improprio da parte nostra della comunicazione interna annulla velocemente il senso di responsabilità e condivisione dei colleghi mentre c'è sempre un notevole numero di colleghi a cui piacerebbe essere coinvolto in un programma interessante.

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Per operare efficacemente nel campo della comunicazione dobbiamo tener presente i tre pilastri su cui poggia il processo:

definizione dello scopo; dialogo con l’utente azione.

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La DEFINIZIONE DELLO SCOPODEFINIZIONE DELLO SCOPO deve essere: chiara; attrattiva; coinvolgente a livello personale; ricca di dettagli; adeguatamente supportata da giustificazioni.

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Il DIALOGO CON L’UTENTEDIALOGO CON L’UTENTE deve prevedere: coinvolgimento; significato; rispetto; empatia; spiegazione del processo applicativo / possibilità di co-

creazione; la possibilità di giungere a decisioni.

Teniamo conto che comprendere (attraverso il dialogo) le esigenze dell’utente ci permette di disporre di un valore aggiunto al nostro processo…

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Le AZIONIAZIONI, infine, devono essere: piccole ma visibili; numerose e differenziate (in tal modo esse risulteranno più

facilmente appetibili/applicabili al maggior numero di identità/soggetti aziendali, coinvolgendo così il maggior numero di individui);

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UNICHE e tali da stimolare un processo di assimilazione nell’identità/soggetto aziendale OVVERO in un gruppo caratterizzato da un messaggio VINCENTE (in tal caso la forma diventa comparabile alla sostanza dell’azione);

in grado da ispirare un coinvolgimento emotivo; facilmente condivisibili; emergenti rispetto al contesto aziendale; tali da rientrare in un percorso strategico; tali da ampliare la conoscenza dell’utente; tali da portare un messaggio POSITIVO (bottiglia mezzo

piena); slegate da messaggi moraleggianti.

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Se, attraverso una adeguata Diagnosi Energetica:

> abbiamo ottenuto uno studio significativo delle strutture e delle utenze di nostra responsabilità,

> disponiamo di un eccellente modello su come l'energia sia utilizzata attraverso tutto il sistema del quale siamo responsabili,

siamo ora pronti a strutturare tali informazioni in un Piano d’Azione per la Gestione dell’Energia:

implementandone le linee di azione; definendo risorse, ruoli, responsabilità e riferimenti

temporali; verificandone i risultati.

LO SVILUPPO LO SVILUPPO DELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICADELLA PIANIFICAZIONE ENERGETICA

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quindi:

Attenzione !Attenzione !

Un Piano d’Azione è un programma DINAMICO.Un Piano d’Azione è un programma DINAMICO.

composto da molti FATTORI caratterizzati sia da composto da molti FATTORI caratterizzati sia da VARIAZIONI INDIPENDENTI che da INTERAZIONI tra VARIAZIONI INDIPENDENTI che da INTERAZIONI tra due o più elementi;due o più elementi;

caratterizzato dai CAMBIAMENTI;caratterizzato dai CAMBIAMENTI; caratterizzato dalla necessità di essere continuamente caratterizzato dalla necessità di essere continuamente

RIVISITATO.RIVISITATO.

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Solamente se siamo in grado di presidiare un contesto di questo genere (ad esempio attraverso un Sistema di Gestione dell’Energia) potremo proseguire su questa strada,

oppureoppure

dovremo scegliere strumenti operativi DIFFERENTI…

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Un Piano d’Azione per la Gestione dell’Energia deve essere implementato dalle necessarie strategie.

Implementare misure di efficienza energetica, ad Implementare misure di efficienza energetica, ad esempio per migliorare le operazioni di manutenzione, esempio per migliorare le operazioni di manutenzione, deve essere considerato come un elemento importante deve essere considerato come un elemento importante del Piano.del Piano.

E’ infatti di vitale importanza che i partecipanti - chiave in questo progetto, ovvero i soggetti e le funzioni che avranno un ruolo attivo nel raggiungere specifici obiettivi, vengano a sviluppare e mantenere un senso di comproprietà del progetto.

Per sviluppare questo senso di comproprietà essi devono conoscere e partecipare alla formulazione del Piano, particolarmente nella parte di loro competenza.

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a breve termine: evitando gli sprechi, assicurandoci l’efficienza delle prestazioni impiantistiche e contrattuali;

a medio o lungo termine: attraverso programmi di miglioramento tecnico, gestionale ed organizzativo.

Le linee di una efficace pianificazione energetica devono muoversi secondo due orizzonti:

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Questo ci permetterà di: identificare i problemi; far emergere delle soluzioni

condivise dagli utilizzatori; favorire un utilizzo più razionale e

più ragionevole degli impianti installati.

Nel breve terminebreve termine, la strategia vincente si caratterizza da una lista estensiva di misure a basso costo o a costo zero.

La massima attenzione dovrà pertanto essere riservata all’ascolto dei problemi evidenziati dagli utilizzatori.

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Lavorare a fianco del responsabile della manutenzione servirà per sviluppare una coscienza e dei programmi di attività caratterizzati da routine consolidate ma riqualificate da una nuova attenzione nel campo energetico.

Questa strategia rappresenta una garanzia per raggiungere significative riduzioni del consumo energetico.

Assicuriamoci che gli operatori si rendano conto che questo é il loro programma e che loro stanno operando attivamente per assicurare che gli impianti e le attrezzature sotto la loro responsabilità siano sempre a livelli di efficienza ottimale...

…e cerchiamo di essere sempre assolutamente certi che ricevano credito per il loro contributo.

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Nel medio e lungo terminemedio e lungo termine, risulta invece necessario sviluppare ed implementare adeguati interventi mirati al miglioramento delle prestazioni energetiche.

Una volta identificati i paradigmi che governano l’uso finale dell'energia nella nostra Organizzazione, possiamo ordinare le priorità nelle misure di efficienza energetica e combinarle nei diversi campi considerati nella Pianificazione Energetica.

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Ricordiamo ad esempio che una strategia vincente in questo campo valuta in maniera critica la pura redditività economica di un investimento.

In altri termini l’effettivo ordine di priorità delle misure di efficienza energetica può mescolare le misure “energeticamente migliori” con altre misure ugualmente efficaci ma caratterizzate da valore di redditività non particolarmente appetibile nel breve termine, ovvero caratterizzate da ricadute di elevato valore ma tempi più lunghi….

Muoversi con questa strategia assicura non solo che il maggior numero di progetti possibile siano effettivamente implementati, ma che sia anche massimizzata la loro influenza positiva.

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Supponiamo ad esempio di avere due progetti potenziali ugualmente validi: uno con un tempo di ritorno di due anni (ad es. un progetto d'illuminazione) e l'altro caratterizzato da un tempo di ritorno dell'investimento di dieci anni (ad es. un progetto di miglioramento della coibentazione di un edificio).

Se ci rivolgiamo al mercato (ad esempio attraverso una ESCo) questo tenderà ad impegnarsi solamente su quei progetti che abbiano un tempo di ritorno inferiore (ad es.) a 3 anni e sotto questo scenario sarà finanziato solo il primo progetto.

Facciamo in modo di integrare azioni caratterizzate da risparmi energetici di diverso profilo, ad esempio caratterizzati da flussi di cassa marcatamente differenziati, così da ottenere un progetto la cui ricaduta positiva sia la più ampia possibile.

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Ricordiamo che rimandare il finanziamento di progetti Ricordiamo che rimandare il finanziamento di progetti meno appetibili dal punto di vista puramente meno appetibili dal punto di vista puramente economico potrebbe comportare l’impossibilità di economico potrebbe comportare l’impossibilità di realizzare in seguito tali progetti.realizzare in seguito tali progetti.

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Assicuriamoci che sia stimolata la CONOSCENZA di prodotti innovativi ed energeticamente efficienti e sostenibili in modo che il sistema aziendale assimili quanto sia più conveniente ed energeticamente corretto utilizzare questi prodotti, così che prodotti alternativi semplicemente NON SIANO ACCETTATI.

Facciamo in modo che in tutti i nuovi interventi non Facciamo in modo che in tutti i nuovi interventi non solo siano rispettati gli standard di legge in materia di solo siano rispettati gli standard di legge in materia di efficienza energetica, ma siano anche utilizzate energie efficienza energetica, ma siano anche utilizzate energie pulite e rinnovabili.pulite e rinnovabili.

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Allarghiamo la nostra rete sensoria: facciamo in modo che tutto il sistema sappia che stiamo cercando progetti potenziali.

Tali suggerimenti potranno entrare a pieno titolo nel Piano Energetico ed il nostro compito sarà di assicurarci che i più validi godano di un opportuno riconoscimento.

Ricordiamo che ogni qualvolta un’apparecchiatura (un Ricordiamo che ogni qualvolta un’apparecchiatura (un impianto, un processo) standard venga sostituita con impianto, un processo) standard venga sostituita con una ad alta efficienza tutto questo lavorerà per noi MA una ad alta efficienza tutto questo lavorerà per noi MA SENZA UN NOSTRO IMPEGNO DIRETTO!SENZA UN NOSTRO IMPEGNO DIRETTO!

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Implementare un Sistema di Gestione dell’Energia richiede uno sforzo di gruppo, esplicitamente citato tra le responsabilità della Direzione secondo la ISO 50001.

Gli incontri del gruppo devono: essere dinamici, informativi, produttivi…e BREVI! avere frequenza minimo stagionale, sebbene riunioni per

sottosistemi operativi (controllo utenze, verifiche anomalie, etc.) potrebbero essere più frequenti;

assicurare la partecipazione di tutti i soggetti coinvolti, pur mantenendo la lista più ridotta possibile;

avere un programma quanto più condiviso ma non sovraccarico.

IL GRUPPO DI GESTIONE DELL’ENERGIAIL GRUPPO DI GESTIONE DELL’ENERGIA

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Facciamo in modo che tutti sappiano che cosa sta succedendo:

definiamo l'obiettivo di ogni argomento dell'incontro, sia nell'agenda che all'inizio della nostra presentazione;

rendiamo disponibile un'agenda dell'incontro con largo anticipo, distribuendone copia prima della data dell'incontro.

Chiariamo a noi stessi: li stiamo semplicemente informando di una notizia? stiamo chiedendo aiuto, approvazione?Cosa?

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Questo fornirà ai colleghi coinvolti tempo nel quale prepararsi: saranno così anticipate discussioni che altrimenti avrebbero luogo durante il dibattito.

Definire chiaramente le nostre INTENZIONI PRIMA Definire chiaramente le nostre INTENZIONI PRIMA dell'incontro aiuta tutti i partecipanti.dell'incontro aiuta tutti i partecipanti.

Ciascuno deve poter conoscere :Ciascuno deve poter conoscere :

> CHE COSA sta succedendo nell’ambito delle SUE CHE COSA sta succedendo nell’ambito delle SUE competenze,competenze,

> A CHE COSA STIAMO MIRANDO, quali A CHE COSA STIAMO MIRANDO, quali aggiustamenti sono necessari, se vi sono delle aggiustamenti sono necessari, se vi sono delle scadenze da rispettare, ecc.scadenze da rispettare, ecc.

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Facciamo in modo che la nostra presentazione sia chiara e coincisa e regoliamo il livello del nostro intervento sul livello degli intervenuti.

Non sempre è necessario prendere decisioni su punti controversi nell'ambito del meeting: valutiamo sempre il tempo necessario per una decisione eventualmente assegnando tale compito ad un gruppo ristretto: un meeting dovrebbe essere un luogo per solamente discussioni limitate.

Ovviamente:

Siamo sicuri di essere ben preparati per questi Siamo sicuri di essere ben preparati per questi incontri?incontri?

Siamo forniti di dati e pronti a difendere le nostre Siamo forniti di dati e pronti a difendere le nostre idee?idee?

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E più importante di tutto:

Cerchiamo di rimanere flessibili a diverse opzioni che, Cerchiamo di rimanere flessibili a diverse opzioni che, anche se non derivano dalle nostre idee, sono anche se non derivano dalle nostre idee, sono ugualmente in grado di raggiungere gli obiettivi che ci ugualmente in grado di raggiungere gli obiettivi che ci eravamo posti.eravamo posti.

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Per misurare in maniera chiara ed incontrovertibile il valore del nostro lavoro (e quindi per contrattare la nostra posizione ed i nostri obiettivi) identifichiamo ed implementiamo i mezzi per verificare in qualità e quantità i risparmi energetici.

LA VERIFICA DELLE PERFORMANCELA VERIFICA DELLE PERFORMANCE

Il successo a lungo termine di una Pianificazione Il successo a lungo termine di una Pianificazione Energetica risiede anche nella possibilità di disporre di Energetica risiede anche nella possibilità di disporre di misure e verifiche della sua implementazione.misure e verifiche della sua implementazione.

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Prima di iniziare la fase operativa dovremo pertanto fare in modo di essere assolutamente certi di avere a disposizione un valido sistema di verifica, indispensabile ove si intenda operare attraverso un finanziamento conto terzi, in quanto la verifica del raggiungimento degli obiettivi contrattuali rappresenta una delle maggiori sorgenti di disaccordo tra progettista, costruttore o stazione appaltante.

In questo caso disporre di un sistema di misura e valutazione valido e condiviso rappresenterà un valore aggiunto, anche economico, per tutte parti coinvolte.

Ricordiamo che la misura dei nostri progressi si basa Ricordiamo che la misura dei nostri progressi si basa su una dinamica dei consumi di energia riferiti ad un su una dinamica dei consumi di energia riferiti ad un preciso livello di riferimento.preciso livello di riferimento.

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Questa informazione: é fondamentale per verificare le performance dell’intervento

energetico; rende disponibile utili informazioni di ritorno; permette di conoscere quanto sia stato fatto e dove agire per

migliorare; permette di registrare finemente i processi al fine di

raggiungere livelli ottimali di performance.

È chiara l’utilità di un sistema di misurazione e di raccolta dei dati quanto più largo, estensivo e completo: la norma ISO 50001 esplicita l’importanza di definire ed attuare un Piano di Contabilizzazione dell’Energia.

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I maggiori distributori di energia offrono opzioni per interfacce esterne e sistemi di telemetria da utilizzare per migliorare la gestione dell'energia.

Determiniamo quale interfaccia sia preferibile nel nostro sistema.

Sviluppare un Piano di Contabilizzazione Sviluppare un Piano di Contabilizzazione Automatizzata è fondamentale per una corretta Automatizzata è fondamentale per una corretta Gestione dell’Energia!Gestione dell’Energia!

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Assicuriamoci di mantenere il controllo sul programma di gestione dei dati misurati così che il suo risultato sia disponibile anche se e quando cambieremo il fornitore dell’energia.

Da questi dati potremo ottenere importanti indici di efficienza che, parallelamente allo sviluppo del sistema di contabilizzazione, evolveranno in stime progressivamente più accurate.

Ancor più importante sarà questa azione ove esistano rimborsi delle spese energetiche da parte di soggetti terzi.

Tali soggetti dovranno rendersi disponibili all'installazione di contatori per tutte le utenze all'interno delle loro responsabilità (questo ovviamente vale per tutti i terzi per i quali il costo annuale delle forniture sia più grande del costo di installazione di un contatore per la loro utenza…).

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Tali sistemi permettono normalmente: interfacciamento con la strumentazione esistente; reportistica, analisi dinamiche, determinazione KPI

energetici; gestione di siti distribuiti; gestione di allarmi ed eventi; retroazione sugli impianti; definizione e monitoraggio di soglie di consumo e/o indici di

consumo, etc.

I benefici tangibili che derivano da una I benefici tangibili che derivano da una contabilizzazione più dettagliata nella maggior parte contabilizzazione più dettagliata nella maggior parte dei casi superano l’aumento dei costi dovuto a tali dei casi superano l’aumento dei costi dovuto a tali spese nella gestione dell’energia.spese nella gestione dell’energia.

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IL RUOLO DEL MOBILITY MANAGERIL RUOLO DEL MOBILITY MANAGER

Il decreto del Ministero dell’Ambiente del 27.3 1998 sulla “Mobilità sostenibile nelle aree urbane” introduceva la figura del Mobility Manager per le aziende e gli enti con oltre 300 dipendenti per unità locale o con complessivamente oltre 800 dipendenti distribuiti su più unità locali, con l’obiettivo di coinvolgere aziende e lavoratori nell’individuazione di soluzioni alternative all’uso del veicolo privato.

Suo compito era ottimizzare gli spostamenti sistematici del personale attraverso l’adozione del “Piano degli spostamenti casa lavoro”(PSCL).

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Tale Piano è finalizzato a favorire soluzioni di trasporto alternativo a ridotto impatto ambientale (car pooling, car sharing, bike sharing, trasporto a chiamata, navette aziendali, ecc.).

Compito del Mobility Manager aziendale è quello di evidenziare il bilancio positivo tra le risorse impegnate nel PSCL ed i benefici conseguibili.

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Rappresentano vantaggi per il dipendente: minori costi del trasporto; riduzione dei tempi di spostamento; possibilità di premi economici; riduzione del rischio di incidenti; maggiore regolarità nei tempi di spostamento; socializzazione tra colleghi e minore stress da traffico; aumento delle facilitazioni e dei servizi per coloro che già

utilizzano modi alternativi.

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Rappresentano vantaggi per l’azienda: una migliore accessibilità all’azienda; riduzione dei costi e dei problemi legati ai servizi di

parcheggio; migliori rapporti con gli abitanti dell’area circostante l’azienda

(più posti di sosta e meno rumore del traffico); riduzione dei costi per i rimborsi accordati sui trasporti; riduzione dello stress per i dipendenti e conseguente

aumento della produttività; conferimento di un’immagine aziendale aperta ai problemi

dell’ambiente; promozione di una filosofia aziendale basata sulla

cooperazione.

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Rappresentano vantaggi per la collettività: riduzione dell’inquinamento atmosferico; benefici in termini di sicurezza; riduzione della congestione stradale; riduzione dei tempi di trasporto.

Rappresentano indicatori specifici del PSCL:

n° veicoli / biciclette posseduti /utilizzati; n° veicoli utilizzati nelle “ore di punta”; n° utenti TPL / “car pooling”; n° utenti a piedi ; tempo medio “porta a porta”; km totali percorsi con ogni modalità.

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L’ultimo decreto del Ministero dell’Ambiente in materia, datato ormai 20 dicembre 2000, incentiva l’implementazione del Mobility Management attraverso il finanziamento a Comuni, singoli o associati, non solo di interventi relativi al PSCL, ma anche di “piani per la gestione della domanda di mobilità riferiti ad aree industriali, artigianali, commerciali, di servizi, poli scolastici e sanitari o aree che ospitano, in modo temporaneo o permanente, manifestazioni ad alta affluenza di pubblico”.

Nasce così il c.d. Mobility Manager di area, la cui applicazione viene inoltre estesa a tutti i Comuni.

In definitiva, il Mobility Manager di Area mira a ridurre il numero di auto circolanti a favore di mezzi di trasporto alternativi attraverso l’informazione, la comunicazione, il coordinamento e l’organizzazione.

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In ambito europeo, il Mobility Management è un approccio fondamentalmente orientato alla gestione della domanda di mobilità, che sviluppa e implementa strategie volte ad assicurare la mobilità delle persone e il trasporto delle merci in modo efficiente, con riguardo a scopi sociali, ambientali e di risparmio energetico.

Ha, quindi, lo scopo di introdurre sistematicamente nel settore della mobilità, quali elementi di valenza strategica, le tecniche comunemente utilizzate per l’introduzione nel mercato di altri beni o servizi.

Qualunque nuovo servizio di trasporto, tradizionale o alternativo deve passare attraverso fasi di comunicazione, informazione e marketing, specificatamente concepite in relazione ai differenti target, promuovendo i servizi e prevedendo infine adeguate attività di analisi per la valutazione dell’efficacia dei servizi proposti.

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Il Mobility Management d'area del Comune di Bologna è finalizzato in particolare a:

promuovere azioni di divulgazione, formazione e di indirizzo presso le aziende e gli enti interessati ai sensi del decreto;

assistere le aziende nella redazione del PSCL favorendone l'integrazione con le politiche dell'amministrazione comunale in una logica di rete e di interconnessione modale;

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verificare le soluzioni, con il supporto delle aziende che gestiscono i servizi di TPL per il miglioramento dei servizi e l'integrazione degli stessi, con sistemi di trasporto complementari ed innovativi, per garantire l'intermodalità e l'interscambio, e l'utilizzo anche della bicicletta e/o di servizi di noleggio e/o a basso impatto ambientale;

favorire la diffusione e sperimentazione di servizi di car-pooling e di car-sharing;

fornire supporto tecnico per la definizione dei criteri e delle modalità per l'erogazione di contributi ed incentivi diretti ai progetti di mobilità sostenibile;

promuovere la diffusione di sistemi e mezzi di trasporto a basso impatto ambientale tra cui gli spostamenti in bicicletta anche per recarsi al lavoro;

monitorare gli effetti delle misure attuate in termini di impatto ambientale e decongestione del traffico veicolare.

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Appare chiaro come le ricadute in termini di riduzione dei consumi energetici per il Comune si registrano solo ove il Mobility Manager, in accordo con l’Energy Manager, focalizzi la sua attenzione sul parco autoveicoli comunale in modo da:

Le ricadute energeticheLe ricadute energetiche

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convertire progressivamente il parco autoveicoli a mezzi più efficienti energeticamente ed ad un minor costo chilometrico senza penalizzare, si intende, il loro impatto ambientale in termini di emissioni inquinanti;

integrare il trasporto aziendale al TPL ed alle modalità di mobilità alternative (Car sharing, bicicletta etc.); a tale proposito, la fattibilità è analizzata in relazione alle funzioni connesse agli spostamenti, alla logistica e alla convenienza economica. Infatti esistono attività non fungibili dal TPL, ma anche situazioni logistiche che non rendono praticabile tale soluzione, oppure spostamenti contemporanei di più addetti che evidentemente costano di più col trasporto collettivo piuttosto che con autovetture di servizio.

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Funzione

F1Spostamenti amministratori

POSSIBILE

F2Spostamento dipendenti per sopralluoghi tecnici

POSSIBILE

F3Spostamenti dipendenti per riunioni di lavoro presso altre sedi

POSSIBILE

F4Spostamenti dipendenti tra le sedi dell’Ente

POSSIBILE

F5Spostamenti per corsi formazione, fiere e convegni

POSSIBILE

In tal senso sono state costruite matrici pluridimensionali di riferimento per intersecare la Località da raggiungere con le Funzioni, la Logistica, la Tempistica e il Numero trasportati

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Logistica

L1Sede raggiungibile con unico mezzo trasporto collettivo

POSSIBILE

L2Sede raggiungibile con più mezzi trasporto collettivo

POSSIBILE

L3Necessità di trasporto di cose oltre che di persone

NON POSSIBILE

Tempistica

T1Orari del trasporto pubblico non compatibili con le esigenze di servizio

NON POSSIBILE

T2Tempi di attesa inferiori alla mezzora

POSSIBILE

T3Tempi di attesa superiori alla mezzora

NON POSSIBILE

Numero trasportati

N11 o 2

POSSIBILE

N23 o più

NON POSSIBILE

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Sebbene l'onere di tali consumi sia complessivamente limitato (relativamente alle spese energetiche totali del comune) ed i margini di intervento ridotti, interventi associati all'utilizzo strettamente urbano dei veicoli municipali possono rappresentare promozione sulla cittadinanza di scelte non convenzionali (autoveicoli a metano, elettrici e/o ibridi.).

Al fine di poter raggiungere risultati apprezzabili nella gestione del parco veicolare dell’Ente, assume particolare importanza:

la collaborazione tra Energy e Mobility Manager, spesso presenti nella azienda;

la collaborazione con l’ufficio acquisti.

CONTROLLO DEI CONSUMI CONTROLLO DEI CONSUMI DEI CARBURANTI PER AUTOTRAZIONEDEI CARBURANTI PER AUTOTRAZIONE

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Nel Comune di ModenaComune di Modena, una analisi delle caratteristiche e delle modalità di utilizzo del parco macchine effettuata dall’Ufficio dell’Energy Manager in collaborazione con l’Ufficio Acquisti ha ottimizzato il numero delle autovetture radiando le più inefficienti e sostituendole con un minor numero di mezzi anche alimentati a metano.

I consumi sono stati così ridotti del 30% dal 1999 al 2008!

Esempi di buone praticheEsempi di buone pratiche

020406080

100120140160180200220240

1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Combustibili per autotrazione in litri (kg) x 1000(CONSUNTIVO annuo)

BenzinaBenzina verdeGasolioMetano (kg)Totale

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Nella Provincia di ChietiProvincia di Chieti, partendo da una approfondita analisi:

dei percorsi – tipo:Incidenza percentuale sul totale delle singole tratte

(base chilometri percorsi)

CHIETI PROVINCIA (tratte varie)

45,80%

CHIETI-L'AQUILA6,62%

CHIETI-PESCARA4,18%

CHIETI-PROVINCIA L'AQUILA0,25%

CHIETI-TERAMO0,95%

CHIETI-PROVINCIA PESCARA

2,49%

CHIETI-VASTO-S.SALVO5,74%

CHIETI-PROVINCIA TERAMO0,21%

CHIETI - FUORI REGIONE7,13%

CHIETI-ROMA13,54%

CHIETI-ORTONA3,53%

CHIETI-LANCIANO3,79%

Km non specificati3,48% CHIETI (urbano)

2,29%

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dei mezzi esistenti:

CATEGORIA NUMERO MEZZI VETUSTA’ MEDIA

auto vigilanza ambientale e giudiziaria 12 7,58

auto vigilanza stradale 47 10,30

mezzi d’opera e speciali 124 14,19

auto di servizio 20 6,85

TOTALE 203 12,18

CATEGORIA CARBURANTE MANUTENZIONE TOTALE

auto vigilanza ambientale e giudiziaria

13.527 6.365 19.892

auto vigilanza stradale 60.192 37.460 97.652

mezzi d’opera e speciali 175.011 220.127 395.138

auto di servizio 31.908 18.520 50.428

TOTALE 280.638 282.472 563.110

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… e sviluppando una politica di razionalizzazione del parco macchine espressa da:

uso delle auto più recenti ed a minor impatto ambientale; integrazione con il trasporto pubblico (autobus, car sharing);

l’Energy Manager ha potuto ridurre in maniera notevolissima (-40%) i consumi di carburante e manutenzione proprio all’interno di un trend caratterizzato da un continuo incremento:

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230.376,00

232.804,00

281.970,00

291.248,83

285.659,00

375.845,97

286.649,00

354.073,64

320.041,00

454.756,36

354.993,47

469.998,98

280.638,00282.472,00

- 50.000 100.000 150.000 200.000 250.000 300.000 350.000 400.000 450.000 500.000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

costi carburanti e manutenzione automezzi

COSTO manutenzioni COSTO carburanti

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alcuni punti sono poco chiari? servivano ulteriori informazioni? sono state stimolate nuove idee? se sì, queste idee possono influenzare il lavoro futuro?

DISCUSSIONE E COMMENTIDISCUSSIONE E COMMENTI

Quali?

Come?

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progetto governee corso di formazione per facility manager · sandro picchiolutto. this project is...

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