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COMUNE DI RIMINI DIREZIONE LAVORI PUBBLICI E QUALITA’ URBANA Via Rosaspina , 21 - Tel. 0541 -704897 fax 704932 - C.F. / P. IVA. 00304260409 PROGETTO ESECUTIVO Relativo a: Intervento finalizzato al Miglioramento Sismico dell’Edificio Scolastico denominato Scuola Elementare “Decio Raggi” A.01 - RELAZIONE GENERALE (CON DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA) Data: Dicembre 2014 Il Progettista strutturale Ing. Daniela Gentilini Il Responsabile del Procedimento Arch. Federico Pozzi Il Responsabile della Sicurezza Geom. Giuseppe Savoretti

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COMUNE DI RIMINI DIREZIONE LAVORI PUBBLICI E QUALITA’ URBANA

Via Rosaspina , 21 - Tel. 0541 -704897 fax 704932 - C.F. / P. IVA. 00304260409

PROGETTO ESECUTIVO Relativo a:

Intervento finalizzato al Miglioramento Sismico dell’Edificio Scolastico denominato Scuola Elementa re

“Decio Raggi”

A.01 - RELAZIONE

GENERALE (CON

DOCUMENTAZIONE

FOTOGRAFICA) Data:

Dicembre 2014

Il Progettista strutturale

Ing. Daniela Gentilini

Il Responsabile del Procedimento

Arch. Federico Pozzi

Il Responsabile della Sicurezza

Geom. Giuseppe Savoretti

Intervento finalizzato al Miglioramento Sismico della Scuola Elementare “Decio Raggi”, via G. Matteotti n.28 - Rimini

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Daniela Gentilini, ingegnere via Cignani ,7/A Rimini - Tel/fax 0541.783151

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INDICE

1 PREMESSA ED ELENCO DEI DOCUMENTI PRODOTTI ......................................................... 3

2 INQUADRAMENTO GENERALE ................................................................................................ 5

3 NORME DI RIFERIMENTO ......................................................................................................... 10

4 RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE ............................................................................... 11

4.1 Esame della documentazione disponibile ed analisi storico-critica ....................................... 11

4.2 Dati dimensionali e schemi plano-altimetrici ........................................................................ 13

4.3 Dissesti e degradi ................................................................................................................... 24

4.4 Rilievo materico e dei particolari costruttivi ......................................................................... 25

4.5 Sintesi delle vulnerabilità riscontrate e possibili interventi ................................................... 26

5 TERRENO DI FONDAZIONE ...................................................................................................... 27

5.1 Caratteristiche geomorfologiche ............................................................................................ 27

5.2 Parametri geotecnici ............................................................................................................... 28

5.3 Caratterizzazione sismica ....................................................................................................... 29

6 AZIONE SISMICA DI RIFERIMENTO ....................................................................................... 30

7 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E INDAGINI SPECIALISTICHE .............................. 34

8 CONCLUSIONI ............................................................................................................................. 37

8.1 Sintesi del percorso conoscitivo ............................................................................................. 37

8.1.1 Elementi salienti del percorso conoscitivo..................................................................... 37

8.1.2 Descrizione della struttura ............................................................................................. 37

8.2 Vulnerabilità riscontrate e possibili rimedi ............................................................................ 40

8.2.1 Sintesi e commento dei risultati delle verifiche condotte .............................................. 40

8.2.2 Eventuali limitazioni all’uso .......................................................................................... 40

8.2.3 Vulnerabilità non quantificabili ..................................................................................... 41

8.2.4 Livelli di sicurezza nei confronti dell’azione sismica .................................................... 41

ALLEGATO 1: Documentazione fotografica

Intervento finalizzato al Miglioramento Sismico della Scuola Elementare “Decio Raggi”, via G. Matteotti n.28 - Rimini

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1 PREMESSA ED ELENCO DEI DOCUMENTI PRODOTTI

Il presente studio è stato svolto a seguito di incarico conferito dall’Amministrazione Comunale di Rimini per lo svolgimento di Verifiche Tecniche di Valutazione della Sicurezza e per la Progettazione d'Intervento di Miglioramento Sismico, riguardanti l’edificio di proprietà comunale denominato Scuola Elementare “Decio Raggi”, sito a Rimini in via G. Matteotti nc. 28, che risulta edificato sull’area identificata al Catasto Terreni al Foglio 74 con la particella 4904.

Le Verifiche Tecniche sono volte a stabilire se l’edificio esistente è in grado o meno di resistere alle combinazioni di carichi verticali e sismici richieste dalle norme tecniche di riferimento; in particolare, la loro esecuzione ha comportato lo svolgimento delle seguenti attività: • ricerca ed esame della documentazione disponibile sulla struttura; • rilievo geometrico della struttura; • individuazione della tipologia strutturale e della regolarità dell’edificio; • attribuzione delle categorie di suolo; • rilievo del quadro fessurativo e di degrado della struttura; • acquisizione di un livello di conoscenza della costruzione adeguato per le verifiche da eseguire,

mediante sopralluoghi e saggi/sondaggi eseguiti a campione; • evidenziazione, con giudizio esperto, delle vulnerabilità non valutabili numericamente; • definizione dell’azione sismica di riferimento; • verifica della struttura nei confronti dei carichi statici; • definizione dei livelli di accelerazione al suolo in grado di attivare i singoli meccanismi di

danneggiamento e collasso locale; • definizione dei livelli di accelerazione al suolo in grado di attivare i singoli meccanismi di

danneggiamento e collasso globale; • indicazione delle possibili tecniche d’intervento necessarie alla mitigazione delle principali

vulnerabilità. A completamento dell’incarico assegnato, sulla base delle risultanze fornite dalle verifiche si è

progettato un “possibile” intervento di miglioramento sismico e più precisamente quello ritenuto, dallo scrivente progettista, massimizzante il rapporto efficacia / importo economico a disposizione per la sua esecuzione.

Il presente studio è riportato negli elaborati di seguito elencati:

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A.01 - RELAZIONE GENERALE (CON DOCUMENTAZIONE FOTOG RAFICA)

B.01 - RELAZIONE SPECIALISTICA GEOLOGICA

C - ELABORATI GRAFICI

C.01 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA FONDAZIONI

C.02 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA PIANO SEMINTERRATO

C.03 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA PIANO RIALZATO

C.04 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA PIANO PRIMO

C.05 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA PIANO SECONDO

C.06 - RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE - PIANTA COPERTURE

C.07 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PIANTA PIANO SEMINTERRATO

C.08 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PIANTA PIANO RIALZATO

C.09 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PIANTA PIANO PRIMO

C.10 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PIANTA PIANO SECONDO

C.11 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PIANTA COPERTURE

C.12 - PROGETTO ARCHITETTONICO - SEZIONI GENERALI

C.13 - PROGETTO ARCHITETTONICO - PROSPETTI

C.14 - PROGETTO STRUTTURALE - PARTICOLARE 1 GIUNTO STRUTTURALE

C.15 - PROGETTO STRUTTURALE - PARTICOLARE 2 GIUNTO STRUTTURALE

C.16 - PROGETTO STRUTTURALE - PARTICOLARE 3 GIUNTO STRUTTURALE

C.17 - PROGETTO STRUTTURALE - PLACCAGGIO MURATURE PIANO RIALZATO

C.18 - PROGETTO STRUTTURALE - RIALLINEAMENTO APERTURE PIANO

SECONDO

C.19 - PROGETTO STRUTTURALE - PARTICOLARI AMMORSATURE MURATURE

PIANO SECONDO

C.20 - PROGETTO STRUTTURALE - REALIZZAZIONE APERTURA SOLAIO

SOTTOTETTO

D.01 - CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE

E.01 - PIANO DI MANUTENZIONE DELLA PARTE STRUTTURAL E DELL'OPERA

F.01 - PIANO DI SICUREZZA

F.02 - QUADRO DI INCIDENZA DELLA MANODOPERA

G.01 - COMPUTO METRICO

G.02 - QUADRO ECONOMICO

H.01 - CRONOPROGRAMMA

I.01 - ELENCO PREZZI

I.02 - ANALISI DEI PREZZI

L.01 - SCHEMA DI CONTRATTO

L.02 - CAPITOLATO SPECIALE DI APPALTO

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2 INQUADRAMENTO GENERALE

Il fabbricato in esame, denominato Scuola Elementare “Decio Raggi” è situato a Rimini in via G. Matteotti nc.28. Esso ha un volume stimabile in circa 15.000 mc (al netto delle parti di sottotetto) ed è utilizzato da una popolazione scolastica di circa 200 studenti; in tale volumetria sono ricompresi la palestra e l'ex casa del custode (ora sede dell'Ass.ne Arma Carabinieri). La palestra é in collegamento funzionale diretto con la scuola a tutti i livelli che presenta (piano rialzato e seminterrato), mentre così non é per l'ex casa del custode i cui locali di piano rialzato risultano accessibili autonomamente ed esclusivamente dalla corte esterna.

Il complesso è composto da un corpo di fabbrica a forma fondamentalmente parallelepipeda con disposizione “lineare” parallela alla via G. Matteotti sulla quale prospetta e presenta un piano seminterrato e tre piani fuori terra (piani rialzato, primo e secondo). In vero, tale configurazione riguarda il volume della scuola vera e propria, in quanto la presenza della palestra – che risulta un volume disitnto dalla scuola ancorché ad essa collegata - definisce una conformazione planimetrica a forma di "T" per i piani semintrerrato e rialzato. Figurano poi volumi di sottotetto interessanti sia la palestra che la scuola, con la sola eccezione per quest’ultima della porzione relativa alla scala/ascensore realizzata negli anni ’70 (vds. oltre); le coperture sono a falde piane con disegno a padiglione, variamente articolate nell’altezza (palestra vera e propria rispetto agli annessi locali spogliatoio, parte centrale della scuola in corrispondenza dell’ingresso principale rispetto alle due “ali” laterali).

La forma in pianta della scuola vera e propria rispecchia lo schema distributivo interno, che é quello c.d. "a corridoio laterale" solitamente adottato per ottenere una razionale distribuzione degli ambienti nonché una collocazione delle aule opposta rispetto alla strada.

Come risulta dalla foto aerea sotto riportata, l'immobile si configura isolato ed eretto su lotto autonomo; non si rilevano interazioni con altri edifici estranei al complesso scolastico.

Vista aerea (da Google Earth )

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La consistenza volumetrica della scuola si é modificata nel tempo; più precisamente, l'impianto originario risalente alla seconda metà degli anni trenta (inaugurazione del 1938) é stato ampliato sia planimetricamente che altimetricamente (sopraelevazione) all'inizio degli anni settanta. L'ampliamento planimetrico sul lato ovest ha visto la realizzazione di un alloggio per il custode, di una scala (dal piano rialzato sino al secondo), di un elevatore; la sopraelevazione ha interessato per tutta la sua estensione il sedime della scuola sì da realizzare un nuovo livello di orizzontamento (secondo piano).

Inoltre, la parte terminale lato est della scuola venne ricostruita per circa una quindicina di metri a ridosso degli anni '50 a seguito del crollo parziale e del danneggiamento causati da un bombardamento in occasione dell’ultimo conflitto; da quanto riportato nella documentazione analizzata (relazioni del Genio Civile e dell'A.C. di Rimini) si evince che la ricostruzione avvenne fedelmente alla preesistenza.

Risultando la pavimentazione del piano seminterrato realizzata direttamente su vespaio a terra, si rilevano dunque cinque livelli di orizzontamento (piani rialzato, primo, secondo, sottotetto, tetto); i collegamenti verticali sono costituiti da due corpi scala interni e da un apparecchio ascensore.

Con riferimento alle piante del fabbricato, si individuano le seguenti parti di fabbricato: a) corpo principale: é rappresentato dalla porzione "lineare" costituente la scuola vera e

propria (impianto originario del '30 + sopraelevazione del '70); b) ampliamento (anni '70): é costituito dal volume contenente la scala ed il vano ascensore -

in collegamento diretto con il connettivo della scuola a tutti i livelli - e dall'ex alloggio del custode;

c) palestra: é in collegamento diretto con la scuola e comprende la palestra vera e propria a piano rialzato e gli annessi spogliatoi e servizi igienici, ed i locali tecnici a livello seminterrato.

Nel seguito si riporta descrizione sintetica delle principali componenti strutturali, desunte dall'esame della documentazione analizzata e dal rilevamento diretto conseguente ai sondaggi eseguiti; di tali attività verrà più oltre riportata esaustiva rendicontazione.

La struttura di fondazione é stata direttamente indagata mediante sondaggi per il corpo

principale e per la palestra, rilevando per entrambi "travi" a sezione corrente rettangolare in calcestruzzo non armato; per l'ampliamento invece si é fatto riferimento al progetto originario recuperato presso l'Amministrazione Comunale (vds. §. 4.1 Esame della documentazione disponibile ed analisi storico-critica) che indica come struttura fondazionale un reticolo di travi con platea – quest’ultima solo in una zona limitata - in c.c.a. Si evidenzia che i sondaggi hanno consentito di rilevare la presenza di volumi interrati non utilizzati, ossia c.d. “casse morte”; tali volumi corrispondono esattamente al sedime delle due protuberanze, disposte simmetricamemente rispetto all’asse trasversale centrale, rappresentate a livello rialzato dai volumi dei locali spogliatoi e servizi igienici annessi alla palestra. La loro presenza è stata messa in luce attraverso scavi esterni e perforazioni di pareti interne del seminterrato; pur avendo constatato quanto sopra direttamente per il solo corpo di destra, non vi è motivo di ritenere che ciò non valga anche per quello di sinistra. L’esistenza di tali volumi si giustifica con la necessità, correttissima dal punto di vista strutturale, di realizzare un unico piano di posa per le strutture d’elevazione del “complesso palestra”.

Mediante sondaggi si è poi rilevata la struttura verticale dell'elevazione, costituita da muratura in elementi laterizi pieni per tutto il volume originario, ossia per la palestra e per i primi due piani della scuola (corpo principale); per il terzo piano di quest'ultima - sopraelevazione anni '70 - e per l'ampliamento, questa componente é ancora in muratura ma di elementi laterizi semipieni.

Si evidenzia che i sondaggi hanno confermato l'esistenza di "pilastri" in c.c.a. interni alla parete muraria dell'impianto originario unitamente a "cordoli" e "travi" disposti nel piano dei solai a formazione di “telai spaziali” (ossia disposti lungo entrambe le direzioni principali); tali elementi sono infatti descritti nella documentazione consultata – in particolare quella relativa alle riparazioni post belliche - nella quale si citano esplicitamente le caratteristiche "asismiche" dell'edificio,

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"progettato" nel rispetto dei criteri antisismici all'epoca vigenti. In riferimento a quest’ultimo aspetto è poi fondamentale evidenziare l’esistenza di giunti strutturali a tutta altezza (che tuttavia lasciano prevedibilmente escluse le fondazioni) rilevabili a ridosso della zona centrale del corpo principale ossia quella individuata, per intendersi, dalla parte che fuoriesce sul fronte principale ed alla quale corrisponde l’ampia gradonata esterna che sottolinea l’ingresso alla scuola a livello di piano rialzato. Tali giunti trasversali (ossia ortogonali alla maggiore dimensione) suddividono dunque l’impianto originario in tre parti: quella centrale del corpo principale (scuola) collegata alla retrostante palestra, e le due laterali. Ancorché non sufficientemente ampi in riferimento ai parametri attuali ossia alla domanda in termini di sicurezza sismica definita dalle norme vigenti, la loro realizzazione testimonia comunque una corretta analisi del comportamento strutturale del fabbricato, che viene “scomposto” in porzioni “regolari” che garantiscono un miglior comportamento antisismico. Si evidenzia che sarebbe stata auspicabile anche la separazione del corpo principale (scuola) con la palestra, stante la significativa variazione di rigidezza che si realizza in corrispondenza del corridoio di collegamento fra i due; tuttavia essa non figura né nelle planimetrie più datate - che riportano invece molto chiaramente i due giunti trasversali sopra detti – né è rilevabile in situ. Da ultimo, l’attenta osservazione della zona di collegamento fra il corpo principale e l’ampliamento ha evidenziato l’assenza di ammorsamento tra le rispettive pareti murarie, mentre i solai ai vari piani risultano “in continuità”; tale configurazione è confermata dal progettista dell'intervento, ing. G. Ferri (n.338 O.d.I Forlì), nella sua Relazione Tecnica associata all'intervento di edificazione dell'ampliamento.

Per quanto poi riguarda gli orizzontamenti, la loro struttura risulta così costituita: - per i piani rialzato e primo del corpo principale, da solai laterocementizi "rasati" (ossia senza

soletta collaborante in c.c.a.) realizzati in opera (sondaggi), - per i piano terzo e di sottotetto del corpo principale (sopraelevazione) e del volume costituente

l'ampliamento, da solai laterocementizi realizzati parzialmente in opera con travetti prefabbricati in c.a.p. e interposte pignatte laterizie di alleggerimento; per i solai della scuola si individua la presenza di soletta collaborante in c.c.a., mentre per quelli dell'ampliamento questa non é sempre presente (documentazione e sondaggi),

- per il piano rialzato della palestra (compresi corridoio di accesso e spogliatoi), da una soletta di c.c.a. realizzata in opera (sondaggi).

I solai delle coperture sono in legno (fondamentalmente capriate e terzere) per il corpo principale e la palestra ed in laterocemento - coperto “piano” - per il corpo di collegamento scuola-palestra e per la porzione in ampliamento (rilievo e documentazione).

Nella relazione D.01 CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE è riportata la descrizione puntuale delle varie tipologie di orizzontamento, con indicazione delle geometrie e delle armature del c.c.a. direttamente rilevate o desunte dalla documentazione progettuale originaria recuperata.

I due corpi scala - ricostruito quello lato est a seguito del bombardamento e quello “nuovo” sul lato ovest realizzato con l'ampliamento anni '70 - sono costituiti da rampe e pianerottoli intermedi in c.c.a. realizzate in opera (documentazione e sondaggi).

In chiusura del capitolo si riportano le piante architettoniche con evidenziazione delle zone interessate dalla ricostruzione post bellica (colore crema) e dalla sopraelevazione ed ampliamento del ’70 (colore verde).

Si rimanda per la definizione puntuale delle strutture agli specifici elaborati di rilievo strutturale, che riportano altresì indicazione di tutti i successivi sondaggi eseguiti in questa fase esecutiva. Si rimanda anche alla documentazione fotografica generale ed a quella particolare riguardante i sondaggi per una più proficua comprensione di quanto sopra espresso e degli elaborati grafici allegati.

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FIGURA 1: PIANTA PIANO SEMINTERRATO

FIGURA 2: PIANTA PIANO RIALZATO

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FIGURA 3: PIANTA PIANO PRIMO

FIGURA 4: PIANTA PIANO SECONDO

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3 NORME DI RIFERIMENTO

[1] - Legge 5 novembre 1971 n° 1086 - Norme per la disciplina delle opere di conglomerato cementizio armato, normale e precompresso ed a struttura metallica.

[2] - Legge 2 febbraio 1974 n° 64 – Provvedimenti per la costruzione con particolari prescrizioni per le zone sismiche.

[3] - Decreto del Presidente della Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 – Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia.

[4] - Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 14 gennaio 2008 – Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni (pubblicato sul supplemento ordinario alla G.U. n. 29 del 4 febbraio 2008 – Serie generale) [nel seguito, per brevità, indicato anche come “NTC’08” ].

[5] - Circolare del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti 2 febbraio 2009, n. 617 C.S.LL.PP. – Istruzioni per l’applicazione delle «Nuove norme tecniche per le costruzioni» (pubblicata sul supplemento ordinario alla G.U. n. 47 del 26 febbraio 2009 – Serie generale).

[6] - Classificazione sismica dei Comuni italiani: ALLEGATO A all’Ordinanza P.C.M. 20 marzo 2003, n. 3274 (G.U. 08.05.2003, n. 105) – Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica.

[7] - Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri per la valutazione e la riduzione del rischio sismico del patrimonio culturale con riferimento alle norme tecniche per le costruzioni (direttiva del 12 ottobre 2007, pubblicata sul Suppl. Ord. N° 25 alla G.U. n° 24 del 29/1/2008).

[8] - Ordinanza P.C.M. 3 maggio 2005, n. 3431 (G.U. 10.05.2005, n.85) – Ulteriori modifiche ed integrazioni all’Ordinanza P.C.M. n. 3274 del 20 marzo 2003, recante “Primi elementi in materia di criteri generali per la classificazione sismica del territorio nazionale e di normative tecniche per le costruzioni in zona sismica”.

[9] -"Istruzioni tecniche per lo svolgimento delle verifiche su edifici compresi nel programma ex art. 2 comma 2 OPCM n° 3362/2004 e s.m.i. - Annualità 2005" della Regione Emilia-Romagna, anticipate con la nota P.G. 24471 del 16/05/2008 dell'Assessorato alla Sicurezza territoriale, Difesa del Suolo e della Costa, Protezione civile della Regione Emilia-Romagna.

[10] -Deliberazione della Giunta Regionale 23 giugno 2008, n. 936 - Programma delle verifiche tecniche e piano degli interventi di adeguamento e miglioramento sismico previsto all’art. 1, comma 4, lettera c) dell’OPCM 3362/2004 e s.m.i. (annualità 2005): Allegato 3 - “Istruzioni tecniche per lo svolgimento delle verifiche su edifici compresi nel programma ex art. 2 comma 2 OPCM 3362/2004 e s.m.i. - annualità 2005” - Sub-Allegato 3-A - “Guida alle verifiche tecniche ed alla predisposizione degli elaborati grafici e descrittivi” della DGR summenzionata. Ci si potrà nel seguito riferire ai suddetti documenti semplicemente con la notazione “[n]”.

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4 RILIEVO GEOMETRICO-STRUTTURALE

4.1 Esame della documentazione disponibile ed analisi storico-critica

Non si sono individuati i documenti del progetto originale. Il materiale documentale reperito presso l’Archivio di Stato e presso gli archivi del Comune di

Rimini riguarda soltanto gli interventi di riparazione post bellica dei primi anni '50 e quelli di sopraelevazione e ampliamento degli anni '70. Si riporta in forma tabellare l’elenco della documentazione reperita; quella relativa all’intervento di ricostruzione post-bellica viene contrassegnata con la lettera "a", quella di sopraelevazione e ampliamento con la lettera "b".

DOCUMENTO PROVENIENZA DATA NOTE

a.1 Collaudo tecnico-amministrativo a firma dell’Ing. Matteazzi Antonio riguardo i “Lavori di ricostruzione dei muri e solai dell’ala sinistra dell’edificio scolastico Decio Raggi”

Archivio di Stato 11/06/1952 1) Approvazione progetto da parte del Provv. Reg. alle OO.PP di Bologna con decreto N.3177 in data 09/04/1949

2) Appalto dei lavori all’ Impresa Ing. Antonio e Mario Nataluzzi in data 21/06/1949

3) Perizia addizionale compilata in data 09/06/1949

4) Atto di sottomissione registrato a Rimini il 29/07/1949

5) Verbale consegna lavori in data 11/04/1949

6) Verbale nuovi prezzi registrato a Rimini il 17/11/1949

7) Sospensione lavori dal 21/08/1949 al 12/11/1949

8) Ultimazione lavori 19/11/1949 a.2 Documentazione fotografica relativa

alla trave porta scala Archivio di Stato 1953

a.3 Libretto delle misure relativo alle strutture lignee e murarie della copertura

Archivio di Stato 1950

a.4 Relazione tecnica III stralcio Archivio di Stato 12/03/1952

a.5 Particolare Cornicione Archivio di Stato 05/11/1948

a.6 Elaborati grafici relativi al ripristino delle fondazioni di una porzione di fabbricato

Archivio di Stato ≈1949

a.7 Perizia suppletiva di maggiori lavori urgenti ed indilazionabili, occorrenti per demolire e ricostruire fondazioni, murature e solai pericolanti

Archivio di Stato 15/06/1949

a.8 Comunicazione del Comune di Rimini al Genio Civile relativa al progetto di ricostruzione dell’edificio

Archivio di Stato 14/12/1948

a.9 Relazione, Verbale di visita e Certificato di collaudo: 1° stralcio opere murarie

Archivio di Stato 19/04/1952

a.10 Relazione, Verbale di visita e Certificato di collaudo: 3° stralcio opere da fabbro

Archivio di Stato 24/05/1954

a.11 Relazione, Verbale di visita e Certificato di collaudo: 3° stralcio opere murarie

Archivio di Stato 14/04/1954

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a.12 Relazione, Verbale di visita e Certificato di collaudo: 4° stralcio opere murarie

Archivio di Stato 25/05/1954

a.13 Relazione, Verbale di visita e Certificato di collaudo: 5° stralcio opere murarie

Archivio di Stato 16/10/1958

a.14 Elaborati grafici relativi alle opere murarie del IV stralcio

Archivio di Stato ≈1953

b.1 Atto unico di collaudo a firma dell’Ing. Lazzari Sanzio.

Archivio Comune di Rimini

22/03/1977 1) Progetto approvato in data 13/03/1970

2) Perizia generale di assestamento della spesa approvata in data 15/07/1974

3) Assegnazione lavori 03/05/1972

4) Atto di sottomissione approvato in data 20/09/1972

5) Verbale nuovi prezzi approvato in data 04/08/1975

6) Consegna lavori in data 25/07/1972

7) Ultimazione lavori in data 07/01/1975

b.2 Comunicazione del Comune di Rimini al Genio Civile relativa al progetto di sopraelevazione dell’edificio

Archivio Comune di Rimini

05/07/1966 1) Progetto approvato in data 10/02/1966

b.3 Relazione tecnica relativa alle strutture in c.a. a firma dell’Ing. Ferri Giuseppe.

Archivio Comune di Rimini

17/04/1973

b.4 Elaborati grafici in numero di 4, relativi al progetto di sopraelevazione approvato nel 1966.

Archivio Comune di Rimini

17/04/1973

b.5 Schede di calcolo in numero di 5, dei solai tipo “celersap”

Archivio Comune di Rimini

27/07/1972

b.6 Elaborati grafici in numero di 1, relativi al progetto delle fondazioni dell’ampliamento.

Archivio Comune di Rimini

≈1972

Unitamente a quanto sopra si é ha altresì acquisito presso l’Ente il rilievo architettonico

dell'immobile (piante, sezioni e prospetti); successivamente alla sua verifica mediante controllo di misurazioni effettuate direttamente in loco, tale rilievo è stato utilizzato come base per la redazione di tutti gli elaborati grafici allegati alla presente memoria e dunque in particolare per il rilievo strutturale.

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4.2 Dati dimensionali e schemi plano-altimetrici

Si è effettuato un accurato rilievo strutturale del complesso che, unitamente alla documentazione progettuale raccolta in riferimento alle opere eseguite nel ’70, ha consentito la formazione di una buona base conoscitiva per la struttura.

Nel corso dei vari sopralluoghi effettuati si è anche realizzata una copiosa documentazione fotografica descrittiva, parte della quale viene riportata in allegato a questa relazione (“Allegato1 – Documentazione fotografica”).

Per quanto riguarda il riconoscimento della regolarità dell’edificio (ai sensi delle NTC’08 - §7.2.2) si rappresenta quanto segue.

La presenza dei due giunti trasversali a ridosso della parte centrale impone di analizzare i tre corpi di fabbrica separatamente l’uno dall’altro; in tal modo si è proceduto nell’analisi globale della risposta sismica del complesso. Evidentemente, l’”adeguamento geometrico” di tali giunti alla domanda di spostamento “reale” da garantire all’interfaccia fra i corpi costituirà obiettivo primario per qualunque futura previsione progettuale di intervento migliorativo.

Considerando dunque singolarmente ciascuno dei tre corpi sopra descritti si determina quanto segue.

1) CORPO LATO EST E’ rappresentato dalla parte originaria, parzialmente ricostruita durante la fase post bellica. A) Configurazione in pianta:

lo sviluppo planimetrico ha forma rettangolare, compatta, approssimativamente simmetrica rispetto a due assi ortogonali in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze

B) Inviluppo planimetrico: la pianta, a tutti i livelli, risulta inscritta entro un rettangolo con lati di dimensioni uno circa il doppio dell’altro.

C) Rientri e sporgenze: non sono presenti.

D) Solai (cfr. C8.7.1.2): i solai sono ben collegati alle pareti e dotati di una sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano. Fa eccezione il solaio della copertura, che ha struttura in legno; tuttavia, considerando la presenza di cordolo in c.c.a. a livello del piano di appoggio delle strutture del coperto e del solaio di sottotetto unitamente alla limitatissima altezza della pareti a questo interpiano, è lecito considerare le masse della copertura come portate dal solaio di sottotetto e dunque riferire solo a quest’ultimo il controllo del requisito di “regolarità”.

E) Estensione verticale degli elementi resistenti: la totalità degli elementi resistenti verticali si estende dalle fondazioni alla copertura.

F) Variazioni di massa e rigidezza: non si rilevano variazioni significative della massa sismica tra gli impalcati dei piani rialzato, primo e secondo. La variazione delle rigidezze delle pareti in elevazione è modesta poiché il sistema strutturale è continuo per tutto lo sviluppo dell’edificio.

G) Restringimenti della sezione dell’edificio: non sono presenti.

Lo sviluppo planimetrico in termini di geometria, distribuzione delle pareti e delle masse, risulta regolare.

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1) EDIFICIO LATO EST- MODELLO DI CALCOLO ESISTENTE

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2) CORPO CENTRALE Fa tutto parte dell’impianto originario. A) Configurazione in pianta:

lo sviluppo planimetrico ha forma poligonale simmetrica rispetto ad un asse in relazione alla distribuzione di masse e rigidezze

B) Inviluppo planimetrico: la pianta poligonale risulta inscrivibile entro un rettangolo con rapporto dei lati 42/24≈1.8.

C) Rientri e sporgenze: i due volumi corrispondenti agli spogliatoi fuoriescono per più del 25% della dimensione in direzione longitudinale.

D) Solai (cfr. C8.7.1.2): i solai in c.c.a. o laterocemento sono ben collegati alle pareti e dotati di una sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano. Quello a struttura lignea con impalcato in tavelloni laterizi per la copertura della palestra non offre sufficiente rigidezza nel proprio piano.

E) Estensione verticale degli elementi resistenti: la totalità degli elementi resistenti verticali si estende dalle fondazioni alla copertura.

F) Variazioni di massa e rigidezza: in alzato si rilevano brusche variazioni di masse e rigidezze stante il diverso numero di piani che competono alla parte “scuola” (N.5) ed alla “palestra” (N.2).

G) Restringimenti della sezione dell’edificio: si rilevano bruschi restringimenti in conseguenza della varizione nel numero di piani (vds. punto precedente).

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2) CORPO CENTRALE (SCUOLA) - MODELLO DI CALCOLO ESISTENTE

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3) CORPO LATO OVEST E’ rappresentato dalla parte originaria e dall’ampliamento planimetrico degli anni ’70. A) Configurazione in pianta:

lo sviluppo planimetrico ha forma di “L”. La diversa fattura delle murature realizzate in epoche distinte genera dissimmetria rispetto all’unico asse geometrico individuabile, coincidente con la direzione di un’asse principale d’inerzia della figura e rispetto al quale le masse si possono considerare simmetricamente distribuite.

B) Inviluppo planimetrico: la pianta risulta inscritta all’incirca in un quadrato.

C) Rientri e sporgenze: non sono presenti.

D) Solai (cfr. C8.7.1.2): i solai sono ben collegati alle pareti e dotati di una sufficiente rigidezza e resistenza nel loro piano. Per quanto riguarda il solaio a struttura lignea della copertura vale quanto affermato per il Corpo Est al quale si rimanda.

E) Estensione verticale degli elementi resistenti: la totalità degli elementi resistenti verticali si estende dalle fondazioni alla copertura.

F) Variazioni di massa e rigidezza: in alzato si rilevano brusche variazioni di masse e rigidezze stante il diverso numero di piani che competono alla parte “scuola” (N.5) ed alla porzione di ampliamento a cui corrisponde l’ex alloggio del custode (N.2).

G) Restringimenti della sezione dell’edificio: si rilevano bruschi restringimenti in conseguenza della varizione nel numero di piani (vds. punto precedente).

L’edificio non si presenta regolare né in pianta (configurazione) né in altezza (variazione di massa e restringimenti).

Si evidenzia che questa parte, nella modellazione mediante codice di calcolo,viene in realtà descritta come composta da due porzioni , un edificio “corpo ovest” vero e proprio (impianto originario) ed il c.d. “ampliamento anni ‘70”. Si evidenzia d’altronde che fra le due esiste un giunto pressoché a contatto.

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1) CORPO LATO OVEST - MODELLO DI CALCOLO ESISTENTE

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5) CORPO AMPLIAMENTO - MODELLO DI CALCOLO ESITENTE (AMPLIAMENTO)

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4.3 Dissesti e degradi

Ponendo particolare attenzione all’individuazione di lesioni, che in una costruzione in muratura risultano agevolmente rilevabili se presenti, le indagini svolte durante i numerosi sopralluoghi effettuati consentono di affermare la non sussistenza di situazioni significative interessanti la sicurezza statica dell’immobile né per quanto riguarda lo stato di consistenza e conservazione delle strutture; di fatto non si rilevano lesioni o particolari configurazioni delle pareti e dei solai che testimonino il manifestarsi di dissesti pregressi o in atto. Purtroppo ancora una volta si è avuta conferma di ciò che di fatto non è più paradossale, ossia che il massimo degrado pare concentrarsi nelle porzioni di fabbrica realizzate più di recente e dunque in quelle dell’ampliamento/sopraelevazione dei primi anni settanta, vero periodo “orribilis” per la qualità delle costruzioni edili.

Ancorché non faccia parte di un vero e proprio aspetto di degrado, corre l’obbligo di sottolineare l’infelicissima disposizione delle aperture finestra per il prospetto sul retro della parte sopraelevata; con limitatissima sensibilità strutturale – si ricorda che la struttura verticale dell’elevazione è in muratura laterizia – le nuove aperture sono poste “casualmente” senza minimamente rispettare l’allineamento di quelle sottostanti, quasi che a “vuoti” corrispondano “pieni” e viceversa.

Sempre per la parte sopraelevata, i due giunti trasversali giustamente previsti nel ’38 ed evidentemente già presenti ai piani sottostanti, sono stati malamente realizzati, cercando un’impossibile continuità negli intonaci di pareti e solai.

Altro aspetto di degrado è costituito dalle numerose risalite di umidità dal terreno interessanti le pareti del seminterrato.

Da ultimo si evidenzia che, come in tutti gli edifici costruiti da diversi decenni sui quali sono stati realizzati più interventi di rimaneggiamento per adattarli alle sempre maggiori esigenze funzionali e impiantistiche, sono presenti localmente situazioni di discontinuità nelle strutture murarie.

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4.4 Rilievo materico e dei particolari costruttivi

La sottoscritta ha personalmente eseguito sopralluoghi in tutte le zone accessibili del fabbricato con la sola eccezione del sottotetto del corpo palestra, per il quale si è potuto solo effettuare qualche fotografia.

Gli accertamenti svolti sono riportati nei documenti del presente studio e in particolare: • le tavole riportanti i sondaggi eseguiti (rappresentazione grafica e documentazione

fotografica); • la relazione fotografica (Allegato1). I sondaggi eseguiti, dettagliatamente individuati e rappresentati nelle relative tavole, sono stati

definiti con riferimento ai seguenti criteri: S1. Fondazioni: sondaggi eseguiti mediante scavo per determinare morfologia e natura delle

fondazioni. N°5 sondaggi. S2. Nodi intersezione pareti: sondaggi eseguiti in corrispondenza degli spigoli di intersezione fra le

pareti (mediante rimozione dei rivestimenti), per verificare la loro natura e livello di ammorsamento. N°13 sondaggi.

S3. Sottotetto e copertura: esame visivo di zone significative. S4. Solai: sondaggi eseguiti all’intradosso (mezzeria) e all’estradosso (agli appoggi), volti alla

determinazione della struttura resistente (geometria e armatura). N°13 sondaggi. S5. Travi in c.c.a.: sondaggi eseguiti all’intradosso di alcune travi presenti nei corpi scala

(geometria e armatura). N°2 sondaggi. Tutti i sondaggi sono localizzati graficamente e illustrati mediante foto e disegni negli elaborati

grafici relativi (vedi tavole da C01 a C06). L’insieme delle suddette informazioni ha consentito di individuare e definire le peculiari

caratteristiche delle strutture portanti, sia verticali sia orizzontali, e svolgere le relative verifiche.

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4.5 Sintesi delle vulnerabilità riscontrate e possibili interventi

Sulla base dei sopralluoghi eseguiti e delle informazioni raccolte, dal punto di vista statico il fabbricato in esame si presenta in condizioni generali buone e non sono riscontrabili lesioni significative in relazione alla sicurezza statica della costruzione.

L’organismo strutturale è di discreta/buona fattura e non si sono individuati potenziali pericoli di collasso locale o problematiche significative.

Lo stato di conservazione del fabbricato è stato esaminato in occasione delle visite, dei rilievi e dei sondaggi effettuati e non ha mostrato, per quanto è stato possibile osservare, la presenza di fatiscenze o cedimenti significativi anche in riferimento ad elementi strutturali c.d. “secondari” (cfr. aspetti sismici: §7.2.3 NTC’08).

In termini di vulnerabilità sismica, gli aspetti problematici sono rappresentati essenzialmente da: 1) limitata ampiezza dei due giunti trasversali principali, 2) giunto mal organizzato, in quanto pressoché assente per i solai ma presente – ancorché di

limitata ampiezza – per le pareti, fra la parte scuola dell’impianto originario e la parte ampliata in pianta lato ovest (nuovo corpo scala-ascensore) negli anni ’70,

3) assenza di giunto fra i corpi scuola e palestra, 4) presenza di controsoffitto in arellato per il locale palestra occultato alla vista da altro

controsoffitto in pannelli di fibra di legno (tipo “Eraclit”). Per quanto riguarda i primi due punti, la realizzazione praticamente “a contatto” fra le pareti

pone evidentemente il problema del martellamento in caso di sisma con conseguente rischio di pericoloso danneggiamento delle stesse. Come già evidenziato, è parere di chi scrive che la “correzione” del giunto costituisca una priorità fra i possibili interventi di miglioramento.

Per quanto riguarda il terzo punto, la forma oblunga in pianta di questa zona evidenzia immediatamente le problematiche, connesse ad una siffatta geometria, a riguardo del comportamento sismico.

Per quanto riguarda il quarto punto, pare evidente la necessità di controllare lo stato di conservazione del controsoffitto in arelle e dunque la sua stabilità. In fase di rilievo, le gravose condizioni di accesso hanno consentito solo l’esame visivo di una porzione limitatissima e la ripresa di alcune fotografie. Si evidenzia che i controsoffitti dei locali spogliatoi e servizi igienici, anch’essi in arellato e coevi di quello della palestra, sono stati rifatti (i lavori per quelli dell’ala destra erano in corso proprio nel periodo di svolgimento delle presenti indagini); quand’anche sia ragionevole ipotizzare che i controsoffitti di questi ambienti siano stati soggetti a più gravose condizioni ambientali causate soprattutto dall’alto tenore di umidità provocato dalle docce, è altrettanto ragionevole ritenere che anche quello della palestra necessiti di un attento controllo, se non altro per la stessa vetustà di quelli degli spogliatoi. Si mette altresì in evidenzia che attualmente non è stato rilievato visivamente nessun segno che possa indicare cedimenti imminenenti dell'arellato, ma viste le limitate indagini eseguite, durante l'esecuzione dei lavori si prevede di verificarne con più accuratezza lo stato di conservazione ed eventuali crepe e/o fessurazioni. Qualora si dovesse riscontrare uno stato di degrado tale da precludere la stabilità dello stesso, in accordo con l'Amministrazione Comunale, verranno resi disponibili gli eventuali ribassi d'asta e/o altre risorse per la rimozione e/o messa in sicurezza dello stesso.

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5 TERRENO DI FONDAZIONE

5.1 Caratteristiche geomorfologiche

Per quanto riguarda la caratterizzazione del terreno nell’area di sedime del fabbricato in esame è stata eseguita nel maggio 2012 una campagna geognostica consistente in tre prove penetrometriche statiche, spinte fino a 12 metri dal piano di campagna, ed un'idagine geofisica basata su una prova di tipo MASW, a cura del dott. geolologo Stefano Ronci su incarico di ANTHEA srl, i cui risultati sono allegati al presente lavoro nel documento B.01- RELAZIONE SPECIALISTICA GEOLOGICA. Vengono qui di seguito sintetizzate le conclusioni di detta relazione e calcolati i parametri geotecnici utilizzati.

L'area oggetto di intervento è situata nel centro abitato del Comune di Rimini, nella zona interna alla cinta muraria compresa tra i corsi del Fiume Marecchia ed il suo deviatore artificiale; l'area è intensamente urbanizzata, pianeggiante ed ha una quota assoluta sul livello del mare di circa 4 metri.

Il sottosuolo è formato da sedimenti alluvionali prevalentemente fini in profondità e ghiaiosi in superficie, probabilmente di paleoalveo e di zona di foce, nel primo sottosuolo. Non si esclude che gli orizzonti grossolani e detritici superficiali possano essere stati rimaneggiati o avere, in parte, origine antropica.

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5.2 Parametri geotecnici

La caratterizzazione geotecnica del sottosuolo è stata determinata con correlazioni di comprovata validità. La definizione dei parametri geotecnici caratteristici è poi stata rivista, in ragione delle caratteristiche strutturali delle fondazioni esistenti.

Avendo verificato che la fondazione esistente è posta a circa 4 metri dal piano di campagna, dai grafici delle tre prove penetrometriche statiche si evince a questa quota la presenza di intervalli ghiaiosi con le seguenti caratteristiche medie:

φ’ k = 28° (angolo di resistenza al taglio del terreno) γd = 0,0020 daN/cm3 (peso specifico del terreno)

L'angolo d'attrito fondazione-terreno assunto nei calcoli è: δk = 0.75 φ’ k = 21° - Coefficiente di sottofondo

Per la stima del coefficiente di sottofondo “kw” (coefficiente di Winkler) utilizzato nella modellazione, si è seguito il metodo proposto da Vesic (1961) che ha proposto la seguente relazione per correlare kw alle dimensioni della fondazione ed al modulo di elasticità del terreno:

)pEt/(1*If)))*)/((EfB*(((Et*0.65*(1/B)Kw 21/124 −= dove: Et = modulo di deformazione dello strato di fondazione Ef = modulo elastico della fondazione If = momento d’inerzia della fondazione p = rapporto di Poissont B = lato minore della fondazione

il termine 12/14 )))*/(()*(((*65.0 IfEfBEt assume comunque valori molto prossimi

all’unità, per cui si può semplificare come segue

)1(*/ 2pBEtKw −= La stima di Et è ottenuta, con metodo empirico, dai valori della resistenza dinamica alla punta

del penetrometro Rp; Nel caso si considerino gli intervalli ghiaiosi possiamo attribuire cautelativamente un Rp 125 kg/cm2 ottenendo:

Kw ≅ 5 kg/cm³

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5.3 Caratterizzazione sismica Quanto segue è più ampiamente riportato nel documento B.01- RELAZIONE SPECIALISTICA

GEOLOGICA, al quale si rimanda per ulteriori approfondimenti. - Categorie di sottosuolo e topografica L'indagine geofisica ha permesso di valutare il valore della velocità equivalente delle onde di

taglio Vs30, da cui l’individuazione della Categoria “C” per il sottosuolo in esame (Vs30=223 m/sec). L’analisi delle caratteristiche morfologiche della superficie al contorno consentono certamente di

assumere la Categoria Topografica “T1” . La valutazione del rischio di liquefazione dei terreni granulari è stata eseguita col metodo

proposto da Robertson e Wride (1998): l’indice IL del potenziale di liquefazione risulta compreso fra 0.17 e 0.52; si può quindi asserire che il rischio di liquefazione è basso.

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6 AZIONE SISMICA DI RIFERIMENTO

Il Comune di Rimini è classificato zona sismica ai sensi dell’Allegato A alla O.P.C.M. 20 marzo 2003, n. 3274. In particolare, in accordo con la Committenza, i parametri assunti per progettazione sismica delle strutture secondo il D.M. 14/01/2008 sono i seguenti:

- Località: Via G. Matteotti nc. 28 - Rimini - Latitudine: 44°,066451 N - Longitudine: 12°,564154 E - Zona sismica (rif. O.P.C.M. 20/03/2003, n. 3274, All. A): 2 - Vita nominale (rif. D.M. 14/01/08, punto 2.4.1): VN = 50 anni - Classe d’uso (rif. D.M. 14/01/08, punto 2.4.2): CLASSE III - Vita di Riferimento (rif. D.M. 14/01/08, punto 2.4.3): VR = 75 anni - Categoria di sottosuolo (rif. D.M. 14/01/08, punto 3.2.2): C - Ai sensi dell’ALLEGATO A alle Norme Tecniche per le Costruzioni del 14 gennaio

2008, la pericolosità sismica su reticolo di riferimento sarà dedotta dai dati pubblicati sul sito http://esse1.mi.ingv.it. Nodi del reticolo intorno al sito:

Strategia di progettazione:

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Grafici dei parametri ag, F0, Tc

* :

Valori dei parametri ag, F0, Tc* :

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Spettri di risposta (componente orizz.e vert.) per lo stato limite: SLD

Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLD

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Spettri di risposta (componente orizz.e vert.) per lo stato limite: SLV

Parametri e punti dello spettro di risposta orizzontale per lo stato limite: SLV

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7 CARATTERISTICHE DEI MATERIALI E INDAGINI SPECIALIST ICHE

Si riportano i parametri meccanici dei materiali esistenti derivanti dalle indagini specialistiche effettuate:

MURATURA

Dai sopralluoghi effettuati si è potuto constatare che il sistema resistente verticale è realizzato con mattoni pieni connessi tra loro da malta di calce, per la zona dell' impianto originario anni '30 e da blocchi laterizi con malta cementiza per l'intervento anni '70 (sopraelevazione ed ampliamento). Per quanto riguarda le caratteristiche meccaniche di queste due murature allo stato attuale, considerato che il livello di conoscenza adottato è “LC1" concordemente a quanto riportato nel punto C8A.1.A.4. e nella Tabella C8A.2.1 della Circolare 02 Febbraio 2009 n°617, si ha (per le resistenze si sono presi i minimi degli intervalli e per i moduli elastici i valori medi riportati in detta tabella):

Tipologia fm

N/cm 2 ττττ0

N/cm 2 E

MPa G

MPa W

kN/m 3

Muratura di mattoni pieni e malta di calce 240 6 1500 500 18 Muratura in blocchi laterizi semipieni

con giunti verticali a secco (perc. foratura <45%)

300 10 3150 945 11

dove fm = resistenza media a compressione; ττττ0 = resistenza mediama taglio; E = modulo di elasticità normale; G = modulo di elasticità tangenziale.

Per determinare i valori di calcolo della " Muratura di mattoni pieni e malta di calce" si è tenuto conto del livello di conoscenza “LC1” e dunque di un fattore di confidenza FC pari ad 1.35, della malta di buone caratteristiche (coefficiente migliorativo 1.5 per resistenze e moduli elastici) e della presenza di buone connessioni trasversali (coefficiente migliorativo 1.3 solo per resistenze), nonchè del coefficiente di sicurezza per le murature γm = 2:

fmd = fm x 1.5 x1.3 / (FC x γm) = 240 x 1.5 x1.3 / (1.35 x2) = 173.33 N/cm2 ττττ 0d = ττττ 0 x 1.5 x1.3 / (FC x γm) = 6 x 1.5 x1.3 / (1.35 x2) = 4.33 N/cm2 Ed = E x 1.5 = 1500 x1.5= 2250 MPa Gd = G x 1.5 = 500 x1.5= 750 MPa Per determinare i valori di calcolo della " Muratura in blocchi laterizi semipieni con giunti

verticali a secco " si è tenuto conto del livello di conoscenza “LC1” e dunque di un fattore di confidenza FC pari ad 1.35, della malta di buone caratteristiche (coefficiente migliorativo 1.5 per resistenze e moduli elastici), nonchè del coefficiente di sicurezza per le murature γm = 2:

fmd = fm x 1.5 / (FC x γm) = 300 x 1.5 / (1.35 x2) = 166.67 N/cm2 t 0d = t 0 x 1.5 / (FC x γm) = 10 x 1.5 / (1.35 x2) = 5.55 N/cm2 Ed = E x 1.5 = 3150 x1.5= 4725 MPa Gd = G x 1.5 = 945 x1.5= 1417.5 MPa Nella Tabella seguente vengono riassunti i valori di calcolo (indicati col pedice d) per le

murature esistenti e per quelle consolidate con intonaco armato con rete in GFRP:

Tipologia fmd

N/cm 2 ττττ0d

N/cm 2 Ed

MPa Gd

MPa W

kN/m 3

Muratura di mattoni pieni e malta di calce 173.33 4.33 2250 750 18 Muratura in blocchi laterizi semipieni

con giunti verticali a secco (perc. foratura <45%)

166.67 5.55 4725 1417.5 11

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CONGLOMERATO CEMENTIZIO

Si considera un'unica classe di resistenza per tutti gli elementi in calcestruzzo presenti - solette, travi, getti di solaio, cordoli, etc. - e precisamente la C20/25. In riferimento al Livello di Conoscenza "1" (LC1) si adotta conseguentemente il Fattore di Confidenza (FC) pari a 1.35. Per questo materiale si adottano dunque i seguenti valori di resistenza:

Resistenza a compressione cilindrica fck = 20 N/mm2

Fattore di sicurezza cls γc = 1.50

Fattore riduttivo per resistenza di lunga durata αcc = 1.00

Resistenza a compressione di calcolo fcd = acc fck / (γc*FC) = 9.88 N/mm2

Si evidenzia che la C20/25 é esplicitamente dichiarata, per l'intervento degli anni '70 nella documentazione di progetto recuperata.

ACCIAIO (ARMATURA LENTA PER IL C.C.A.) Occorre differenziare le strutture della parte originaria da quelle dell’intervento operato negli

anni '70. - Parte originaria Si ritiene ragionevole, in riferimento all'epoca della sua realizzazione, considerare per

l'acciaio delle armature del c.c.a.una qualità assimilabile a quella propria del tipo FeB32K c.s.; da rilievo diretto le barre risultano lisce. Considerando un Fattore di Confidenza FC=1.35 si ottiene:

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 315 N/mm2

Fattore di sicurezza acciaio γs = 1.15

Tensione caratteristica di progetto fyd = fyk/(γs FC)= 203 N/mm2

- Sopraelevazione e ampliamento anni ‘70

Non é dichiarato in nessuno dei documenti porogettuali originali recuperati; da rilievo si individua chiaramente la caratteristica dell'aderenza migliorata per le barre. Cautelativamente si assume un acciaio tipo FeB38K c.s. Considerando FC=1.35 si ottiene:

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 375 N/mm2

Fattore di sicurezza acciaio γs = 1.15

Tensione caratteristica di progetto fyd = fyk/( γs FC)= 242 N/mm2

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ACCIAIO (FILO DI FERRO DOLCE)

- Filo di ferro dolce con cui

il controsoffitto in Eraclit

è agganciato all'arellato

(controsoffitto palestra) Non é dichiarato in nessuno dei documenti progettuali originali recuperati. Cautelativamente

si assume un acciaio tipo Fe360 (attuale S235) c.s. Considerando FC=1.35 si ottiene:

Tensione caratteristica di snervamento fyk = 235 N/mm2

Fattore di sicurezza acciaio γs = 1.15

Tensione caratteristica di progetto fyd = fyk/( γs FC)= 151 N/mm2

LEGNO

L'attuale struttura del coperto in carpenteria lignea costituita da capriate triangolari e travi è stata costruita nel 1950 (si ricorda che per la scuola quesata é stata smontata e riassemblata a seguito della sopraelevazione); gli elementi sono in legno massiccio di abete rosso.

Il materiale risulta alla vista in ottime condizioni, integro e non soggetto ad aggressione di funghi o parassiti; si considera noto e conforme alla classificazione C24 secondo la norma UNI-EN 338 e conseguentemente, in assenza di incertezza, non lo si rende affetto da alcun fattore di confidenza (FC=1). I parametri di resistenza utilizzati sono i seguenti:

Tensione caratteristica di resistenza a flessione fm,k=24 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a trazione perpendicolare ft,90,k=0.5 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a compressione perpendicolare fc,90,k=2.5 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a taglio fv,k= 2.5 N/mm2

Modulo elastico parallelo medio E0,mean=11000N/mm2

Modulo elastico tangenziale medio Gmean= 690 N/mm2

Fattore di sicurezza legno γL = 1.5

Tensione di resistenza a flessione, di progetto fm,d=14.4 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a trazione perpendicolare ft,90,d=0.30 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a compressione perpendicolare fc,90,d=1.50 N/mm2

Tensione caratteristica di resistenza a taglio fv,d= 1.50 N/mm2

Nella determinazione dei valori di progetto si è considerato un coefficiente correttivo kmod =

0.90 (carico di breve durata, classe di servizio 1)

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8 CONCLUSIONI

8.1 Sintesi del percorso conoscitivo

8.1.1 Elementi salienti del percorso conoscitivo

• ricerca ed esame della documentazione disponibile sulla struttura; • rilievo geometrico della struttura; • individuazione della tipologia strutturale e della regolarità dell’edificio; • attribuzione delle categorie di suolo; • rilievo del quadro fessurativo e di degrado della struttura; • acquisizione di un livello di conoscenza della costruzione adeguato per le verifiche da eseguire,

mediante sopralluoghi e saggi/sondaggi eseguiti a campione; • evidenziazione, con giudizio esperto, delle vulnerabilità non valutabili numericamente; • definizione dell’azione sismica di riferimento; • verifica della struttura nei confronti dei carichi statici; • definizione dei livelli di accelerazione al suolo in grado di attivare i singoli meccanismi di

danneggiamento e collasso locale; • definizione dei livelli di accelerazione al suolo in grado di attivare i singoli meccanismi di

danneggiamento e collasso globale; • indicazione delle possibili tecniche d’intervento necessarie alla mitigazione delle principali

vulnerabilità.

8.1.2 Descrizione della struttura

Il fabbricato in esame, denominato Scuola Elementare “Decio Raggi” è situato a Rimini in via G. Matteotti nc.28. Esso ha un volume stimabile in circa 15.000 mc (al netto delle parti di sottotetto) ed è utilizzato da una popolazione scolastica di circa 200 studenti; in tale volumetria sono ricompresi la palestra e l'ex casa del custode (ora sede dell'Ass.ne Arma Carabinieri). La palestra é in collegamento funzionale diretto con la scuola a tutti i livelli che presenta (piano rialzato e seminterrato), mentre così non é per l'ex casa del custode i cui locali di piano rialzato risultano accessibili autonomamente ed esclusivamente dalla corte esterna.

Il complesso è composto da un corpo di fabbrica a forma fondamentalmente parallelepipeda con disposizione “lineare” parallela alla via G. Matteotti sulla quale prospetta e presenta un piano seminterrato e tre piani fuori terra (piani rialzato, primo e secondo). In vero, tale configurazione riguarda il volume della scuola vera e propria, in quanto la presenza della palestra – che risulta un volume disitnto dalla scuola ancorché ad essa collegata - definisce una conformazione planimetrica a forma di "T" per i piani semintrerrato e rialzato. Figurano poi volumi di sottotetto interessanti sia la palestra che la scuola, con la sola eccezione per quest’ultima della porzione relativa alla scala/ascensore realizzata negli anni ’70 (vds. oltre); le coperture sono a falde piane con disegno a padiglione, variamente articolate nell’altezza (palestra vera e propria rispetto agli annessi locali spogliatoio, parte centrale della scuola in corrispondenza dell’ingresso principale rispetto alle due “ali” laterali).

La forma in pianta della scuola vera e propria rispecchia lo schema distributivo interno, che é quello c.d. "a corridoio laterale" solitamente adottato per ottenere una razionale distribuzione degli ambienti nonché una collocazione delle aule opposta rispetto alla strada.

L'immobile si configura isolato ed eretto su lotto autonomo; non si rilevano interazioni con altri edifici estranei al complesso scolastico.

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La consistenza volumetrica della scuola si é modificata nel tempo; più precisamente, l'impianto

originario risalente alla seconda metà degli anni trenta (inaugurazione del 1938) é stato ampliato sia planimetricamente che altimetricamente (sopraelevazione) all'inizio degli anni settanta. L'ampliamento planimetrico sul lato ovest ha visto la realizzazione di un alloggio per il custode, di una scala (dal piano rialzato sino al secondo), di un elevatore; la sopraelevazione ha interessato per tutta la sua estensione il sedime della scuola sì da realizzare un nuovo livello di orizzontamento (secondo piano).

Inoltre, la parte terminale lato est della scuola venne ricostruita per circa una quindicina di metri a ridosso degli anni '50 a seguito del crollo parziale e del danneggiamento causati da un bombardamento in occasione dell’ultimo conflitto; da quanto riportato nella documentazione analizzata (relazioni del Genio Civile e dell'A.C. di Rimini) si evince che la ricostruzione avvenne fedelmente alla preesistenza.

Risultando la pavimentazione del piano seminterrato realizzata direttamente su vespaio a terra, si rilevano dunque cinque livelli di orizzontamento (piani rialzato, primo, secondo, sottotetto, tetto); i collegamenti verticali sono costituiti da due corpi scala interni e da un apparecchio ascensore.

Con riferimento alle piante del fabbricato, si individuano le seguenti parti di fabbricato: d) corpo principale: é rappresentato dalla porzione "lineare" costituente la scuola vera e

propria (impianto originario del '30 + sopraelevazione del '70); e) ampliamento (anni '70): é costituito dal volume contenente la scala ed il vano ascensore -

in collegamento diretto con il connettivo della scuola a tutti i livelli - e dall'ex alloggio del custode;

f) palestra: é in collegamento diretto con la scuola e comprende la palestra vera e propria a piano rialzato e gli annessi spogliatoi e servizi igienici, ed i locali tecnici a livello seminterrato.

Nel seguito si riporta descrizione sintetica delle principali componenti strutturali, desunte dall'esame della documentazione analizzata e dal rilevamento diretto conseguente ai sondaggi eseguiti; di tali attività verrà più oltre riportata esaustiva rendicontazione.

La struttura di fondazione é stata direttamente indagata mediante sondaggi per il corpo

principale e per la palestra, rilevando per entrambi "travi" a sezione corrente rettangolare in calcestruzzo non armato; per l'ampliamento invece si é fatto riferimento al progetto originario recuperato presso l'Amministrazione Comunale (vds. §. 4.1 Esame della documentazione disponibile ed analisi storico-critica) che indica come struttura fondazionale un reticolo di travi con platea – quest’ultima solo in una zona limitata - in c.c.a. Si evidenzia che i sondaggi hanno consentito di rilevare la presenza di volumi interrati non utilizzati, ossia c.d. “casse morte”; tali volumi corrispondono esattamente al sedime delle due protuberanze, disposte simmetricamemente rispetto all’asse trasversale centrale, rappresentate a livello rialzato dai volumi dei locali spogliatoi e servizi igienici annessi alla palestra. La loro presenza è stata messa in luce attraverso scavi esterni e perforazioni di pareti interne del seminterrato; pur avendo constatato quanto sopra direttamente per il solo corpo di destra, non vi è motivo di ritenere che ciò non valga anche per quello di sinistra. L’esistenza di tali volumi si giustifica con la necessità, correttissima dal punto di vista strutturale, di realizzare un unico piano di posa per le strutture d’elevazione del “complesso palestra”.

Mediante sondaggi si è poi rilevata la struttura verticale dell'elevazione, costituita da muratura in elementi laterizi pieni per tutto il volume originario, ossia per la palestra e per i primi due piani della scuola (corpo principale); per il terzo piano di quest'ultima - sopraelevazione anni '70 - e per l'ampliamento, questa componente é ancora in muratura ma di elementi laterizi semipieni.

Si evidenzia che i sondaggi hanno confermato l'esistenza di "pilastri" in c.c.a. interni alla parete muraria dell'impianto originario unitamente a "cordoli" e "travi" disposti nel piano dei solai a formazione di “telai spaziali” (ossia disposti lungo entrambe le direzioni principali); tali elementi sono infatti descritti nella documentazione consultata – in particolare quella relativa alle riparazioni

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post belliche - nella quale si citano esplicitamente le caratteristiche "asismiche" dell'edificio, "progettato" nel rispetto dei criteri antisismici all'epoca vigenti. In riferimento a quest’ultimo aspetto è poi fondamentale evidenziare l’esistenza di giunti strutturali a tutta altezza (che tuttavia lasciano prevedibilmente escluse le fondazioni) rilevabili a ridosso della zona centrale del corpo principale ossia quella individuata, per intendersi, dalla parte che fuoriesce sul fronte principale ed alla quale corrisponde l’ampia gradonata esterna che sottolinea l’ingresso alla scuola a livello di piano rialzato. Tali giunti trasversali (ossia ortogonali alla maggiore dimensione) suddividono dunque l’impianto originario in tre parti: quella centrale del corpo principale (scuola) collegata alla retrostante palestra, e le due laterali. Ancorché non sufficientemente ampi in riferimento ai parametri attuali ossia alla domanda in termini di sicurezza sismica definita dalle norme vigenti, la loro realizzazione testimonia comunque una corretta analisi del comportamento strutturale del fabbricato, che viene “scomposto” in porzioni “regolari” che garantiscono un miglior comportamento antisismico. Si evidenzia che sarebbe stata auspicabile anche la separazione del corpo principale (scuola) con la palestra, stante la significativa variazione di rigidezza che si realizza in corrispondenza del corridoio di collegamento fra i due; tuttavia essa non figura né nelle planimetrie più datate - che riportano invece molto chiaramente i due giunti trasversali sopra detti – né è rilevabile in situ. Da ultimo, l’attenta osservazione della zona di collegamento fra il corpo principale e l’ampliamento ha evidenziato l’assenza di ammorsamento tra le rispettive pareti murarie, mentre i solai ai vari piani risultano “in continuità”; tale configurazione è confermata dal progettista dell'intervento, ing. G. Ferri (n.338 O.d.I Forlì), nella sua Relazione Tecnica associata all'intervento di edificazione dell'ampliamento.

Per quanto poi riguarda gli orizzontamenti, la loro struttura risulta così costituita: - per i piani rialzato e primo del corpo principale, da solai laterocementizi "rasati" (ossia senza

soletta collaborante in c.c.a.) realizzati in opera (sondaggi), - per i piano terzo e di sottotetto del corpo principale (sopraelevazione) e del volume costituente

l'ampliamento, da solai laterocementizi realizzati parzialmente in opera con travetti prefabbricati in c.a.p. e interposte pignatte laterizie di alleggerimento; per i solai della scuola si individua la presenza di soletta collaborante in c.c.a., mentre per quelli dell'ampliamento questa non é sempre presente (documentazione e sondaggi),

- per il piano rialzato della palestra (compresi corridoio di accesso e spogliatoi), da una soletta di c.c.a. realizzata in opera (sondaggi).

I solai delle coperture sono in legno (fondamentalmente capriate e terzere) per il corpo principale e la palestra ed in laterocemento - coperto “piano” - per il corpo di collegamento scuola-palestra e per la porzione in ampliamento (rilievo e documentazione).

Nella relazione D.01 CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE è riportata descrizione puntuale delle varie tipologie di orizzontamento.

I due corpi scala - ricostruito quello lato est a seguito del bombardamento e quello “nuovo” sul lato ovest realizzato con l'ampliamento anni '70 - sono costituiti da rampe e pianerottoli intermedi in c.c.a. realizzate in opera (documentazione e sondaggi).

Elenco delle verifiche numeriche condotte:

• Verifiche per carichi statici delle strutture verticali • Verifiche per carichi statici delle strutture orizzontali • Verifiche locali per azioni sismiche • Verifiche globali per azioni sismiche

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8.2 Vulnerabilità riscontrate e possibili rimedi

8.2.1 Sintesi e commento dei risultati delle verifiche condotte

Le verifiche condotte sono riportate nella relazione D.01 CALCOLI ESECUTIVI DELLE STRUTTURE, rappresentate mediante report di sintesi e/o mappe colore.

L’esito della presente verifica tecnica condotta sull’edificio è sostanzialmente positivo sia nei

confronti dei carichi verticali per uso scolastico sia nei confronti delle azioni sismiche. Il rilievo con attenta osservazione dello stato esistente dell’immobile hanno consentito di

maturare nello scrivente la convinzione di una sua sostanziale buona conservazione e “solidità” strutturale. Come già ricordato, le parti più degradate si concentrano – tuttavia senza stupore – nei volumi in ampliamento realizzati negli anni ’70.

Fatto salvo il giudizio sopra espresso, si evidenzia che le verifiche in fase statica risultano tutte soddisfatte, non altrettanto quelle in fase sismica.

In termini di vulnerabilità sismica, gli aspetti problematici sono rappresentati essenzialmente da (vds. per approfondimenti il §4.5): a – mancanza o insufficienza o mal definizione dei giunti strutturali dell’elevazione, fra corpi dell’impianto originario e fra quest’ultimo e quelli dell’ampliamento anni ’70, b – eccessiva snellezza, per carenza di vincolamento, delle pareti della palestra.

Il presente progetto propone un intervento strutturale di carattere migliorativo per la risposta

sismica dell’organismo strutturale rimuovendo di fatto le criticità associate al primo punto, operando dunque l’adeguamento dei giunti esistenti ovvero creandone uno ex novo fra i corpi scuola (parte centrale) e palestra (vds. elaborati grafici di progetto allegati alla presente). Contestualmente, d’accordo con la committenza, si prevede altresì di regolarizzare il sistema delle aperture finestra sul retro del volume della sopraelevazione, allineandole con quelle sottostanti della parte originaria e dando dunque origine a maschi murari di maggiore consistenza, con ovvio conseguente beneficio in termini di regolarità (comportamento) e resistenza (capacità).

Per quanto riguarda il punto “b”, al momento non ci sono le condizioni economiche per intervenire. Tuttavia, lo scrivente, individua nella formazione di un diaframma rigido nel piano orizzontale a livello della quota di imposta del coperto – coincidente dunque con quella dell’attuale sottotetto in arelle+cartongesso – la più opportuna soluzione al problema del ribaltamento delle pareti della palestra; tale diaframma potrebbe essere rappresentato da un sistema di “controventamento” in carpenteria metallica (“capriata” piana disposta orizzontalmente) che raccordi le murature che delimitano la palestra e contribuisca di fatto a generare un comportamento scatolare del sistema sismoresistente rappresentato dai pannelli murari.

Evidentemente, qualora in futuro si decidesse di intervenire operando quanto sopra, la base conoscitiva e le considerazioni tutte sviluppate nella presente memoria costituirebbero riferimento imprescindibile al progetto che verrà sviluppato ed all’istanza di autorizzazione sismica conseguente.

8.2.2 Eventuali limitazioni all’uso

Non si rilevano e prescrivono limitazioni per l’uso scolastico dell’edificio in esame.

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8.2.3 Vulnerabilità non quantificabili

Un’importante vulnerabilità di questo tipo è rappresentata dal controsoffitto in arelle e gesso (“arellato”) presente nel locale palestra, occultato alla vista da altro controsoffitto in pannelli di fibra di legno (tipo “Eraclit”).

E’ certamente necessario, a parere di chi scrive, controllare lo stato di conservazione e dunque stabilità di questo manufatto. Si ricorda che in fase di rilievo, le gravose condizioni di accesso hanno consentito solo l’esame visivo di una porzione limitatissima e la ripresa di alcune fotografie.

Si ricorda che i controsoffitti dei locali spogliatoi e servizi igienici, anch’essi in arellato e coevi di quello della palestra, sono stati rifatti (i lavori per quelli dell’ala destra erano in corso proprio nel periodo di svolgimento delle presenti indagini); quand’anche fosse ragionevole ipotizzare che i controsoffitti di questi ambienti siano stati soggetti a più gravose condizioni ambientali causate soprattutto dall’alto tenore di umidità provocato dalle docce, è altrettanto ragionevole ritenere che anche quello della palestra necessiti di un attento controllo, se non altro in considerazione dell’identica vetustà, soprattutto per la ben più ampia estensione ed importanza della localizzazione.

Si mette altresì in evidenzia che attualmente non è stato rilievato visivamente nessun segno che possa indicare cedimenti imminenenti dell'arellato, ma viste le limitate indagini eseguite, durante l'esecuzione dei lavori si prevede di verificarne con più accuratezza lo stato di conservazione ed eventuali crepe e/o fessurazioni. Qualora si dovesse riscontrare uno stato di degrado tale da precludere la stabilità dello stesso, in accordo con l'Amministrazione Comunale, verranno resi disponibili gli eventuali ribassi d'asta e/o altre risorse per la rimozione e/o messa in sicurezza dello stesso.

8.2.4 Livelli di sicurezza nei confronti dell’azione sismica

Si premette e ricorda che il valore di PGA corrispondente allo SLV risulta pari a 0.212 g, come riportato nel paragrafo di definizione dell’azione sismica. Con riferimento alle verifiche sismiche dei meccanismi locali risulta: - Con riferimento al“CASO 1” (MECCANISMO DI RIBALTAMENTO SEMPLICE), le pareti esistenti risultano in grado di sopportare un’azione sismica pari a circa il 41% di quella di riferimento (rapporto: 0.086 g / 0.212 g); - Con riferimento al “CASO 2” (MECCANISMO DI FLESSIONE VERTICALE), le pareti esistenti risultano in grado di sopportare un’azione sismica superiore a quella di riferimento (agmin =0.235 g>0.212 g).

Il CASO 1 è riferibile al volume della palestra, il CASO 2 a tutte le restanti pareti della scuola (impianto originario e parti dell’ampliamento). E dunque il solo edificio palestra presenta carenze nella stabilità locale in fase sismica delle sue fronti.

Con riferimento alle verifiche sismiche dei meccanismi globali nella tabella seguente viene riportato l’indicatore di rischio αu, cioè il rapporto tra la capacità resistente della struttura e la resistenza

richiesta dalle norme in termini di AvPGA (accelerazione orizzontale di picco al suolo) per lo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV), per il modello relativo allo stato esistente ed allo stato di progetto:

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CORPO

LATO EST CORPO CENTRALE CORPO LATO

OVEST CORPO

AMPLIAMENTO INDICATORE DI SICUREZZA

ANTE INTERVENTO [Capacità resistente della struttura esistente / Resistenza richiesta dalle

norme(*)]

0,642

(SCUOLA E PALESTRA)

0,368

0,552

0,792

INDICATORE DI SICUREZZA RAGGIUNTA

[Capacità resistente della struttura a intervento effettuato / resistenza

richiesta dalle norme (*)]

0,809

(SCUOLA)

0,892

(PALESTRA)

0,623

0,811

0,792

(*) in termini di AvPGA accelerazione orizzontale di picco al suolo, i valori sono i minimi per lo Stato Limite di salvaguardia della Vita

(SLV)

Dalla tabella riportata si evince come l’indicatore di sicurezza per lo Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV) dei modelli relativi allo stato di progetto sia sempre maggiore di quello relativo allo stato esistente e che il minimo raggiunto passi da αu(E) = 0.368 prima dell'intervento ad αu(P) =0.623

dopo l'intervento. Dunque la valutazione generale della vulnerabilità globale porta a dire che l’edificio pur non risultado verificato possiede dopo l’intervento di miglioramento buone capacità dissipative nei confronti dell’azione sismica globale, significativamente migliori della situazione esistente

Rimini, Dicembre 2014

Ing. DANIELA GENTILINI