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Progetto di Ricerca promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Analisi e definizione delle competenze critiche e le professionalità esistenti/emergenti nell’ambito del Tessile e del Calzaturiero. Attività di analisi statistico-economica della struttura, delle caratteristiche e delle tendenze evolutive dell’occupazione nelle due filiere del Sistema Moda

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Progetto di Ricerca promosso dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali

Analisi e definizione delle competenze critiche e le professionalità esistenti/emergenti nell’ambito

del Tessile e del Calzaturiero. Attività di analisi statistico-economica della struttura,

delle caratteristiche e delle tendenze evolutive dell’occupazione nelle due filiere del Sistema Moda

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Analisi della struttura, caratteristiche e tendenze e dell’occupazione Pagina 2 di 88

Indice 1 Introduzione e sintesi dei principali risultati del lavoro............................................. 3 2 Territori e comparti nei settori di produzione della Moda .......................................... 6 3 Evoluzione degli assetti occupazionali a livello nazionale........................................ 33 3.1 Evoluzione dell’occupazione per comparto, categoria d’impresa, classe dimensionale e qualifica

...................................................................................................................................33 3.2 Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale nei principali

partner/competitori nella UE ...........................................................................................49 3.3 Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario .........................55 3.4 Indagine sulla ricerca di personale mediante inserzioni a modulo su quotidiani .....................60 4 Evoluzione della concentrazione territoriale delle Industrie della Moda ................. 62 5 Livelli di inquadramento per qualifica nelle Industrie della Moda ........................... 70 6 Retribuzioni medie contrattuali (CCNL) e di fatto .................................................... 73 6.1 Retribuzioni contrattuali e di fatto....................................................................................73 6.2 Un semplice modello sull’effetto delle variabili di classificazione utilizzate sui differenziali salariali

...................................................................................................................................85

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1 Introduzione e sintesi dei principali risultati del lavoro A metà degli anni duemila, le industrie della Moda mostravano un quadro d’insieme caratterizzato dalle tradizionali concentrazioni ed articolazioni territoriali. Le aree d’insediamento dei settori di produzione della Moda non avevano conosciuto, nella prima metà del decennio, sostanziali cambiamenti, nonostante il verificarsi di un importante processo di selezione, con una forte riduzione del numero di occupati e d’imprese nella base dati dell’INPS. Di particolare rilievo il ridimensionamento che aveva interessato il Tessile pratese (ma non le Confezioni abbigliamento di tale area), contrassegnato da una bassa dimensione media d’impresa e da una forte presenza dell’Artigianato.

L’esame dei conti economici nazionali conferma l’esistenza una flessione abbastanza accentuata dell’occupazione tra il 2002-2003 e il 2005-2006 per Confezioni abbigliamento e Calzature, flessione che è proseguita nel comparto Tessile nel 2007, mentre per gli altri due settori si è assistito ad una certa ripresa già nel 2007, nel Tessile limitata al solo 2008.

Nel complesso, la struttura dimensionale delle imprese industriali della Moda non ha subito radicali trasformazioni nel processo di selezione avvenuto: vi sono comunque segnali di polarizzazione, con un aumento della quota relativa degli occupati nelle imprese con almeno 200 dipendenti e in quelle con meno di 10.

I segnali delle trasformazioni avvenute si colgono anche attraverso le indicazioni sulla composizione qualitativa dell’occupazione dipendente, che si possono trarre dall’Indagine europea sulle forze di lavoro. Dall’esame di tali dati occupazionali, risultano alcune tendenze evolutive. L’elemento che accomuna i comparti del settore Moda è l’aumento del peso percentuale dei tecnici e la diminuzione di quello degli operai. Per quanto riguarda il titolo di studio, la tendenza è quella ad un aumento della quota relativa di diplomati e laureati rispetto alle persone con un livello di istruzione pari o inferiore alla scuola dell’obbligo.

La diminuzione dell’incidenza dell’occupazione operaia si riscontra per la prima metà degli anni duemila anche nella base dati INPS.

La flessione del peso relativo dell’occupazione operaia è, a livello europeo, un dato non così generalizzato: si possono citare gli esempi del Tessile tedesco e portoghese, oltre alla Romania e alla Polonia, dove tale quota è sostanzialmente stabile in tutti e tre i comparti considerati (Tessile, Confezioni abbigliamento, Calzature e pelli). In altri casi, come le Confezioni abbigliamento tedesche e francesi, si assiste ad un processo analogo, in termini di peso relativo dell’occupazione operaia, a quello che si osserva in Italia.

Nel complesso, ancora nel 2007, secondo la Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro condotta dall’ISFOL, resta largamente prevalente nel lavoro dipendente la

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forma standard del contratto full-time a tempo indeterminato, con percentuali tra l’80-90%. Il contratto part–time a tempo indeterminato rappresenta una presenza significativa, compresa nella forbice 5-15%, con percentuali che superano nella maggioranza dei comparti quelle del tempo determinato nel suo insieme. Il contratto part-time a tempo determinato rappresenta una fattispecie residuale, che si colloca su percentuali che non superano l’1% dell’occupazione dipendente.

La capacità delle industrie della Moda di trasformarsi è confermata anche dalla consistente richiesta (misurata con i dati dell’indagine ISFOL sulle richieste di personale mediante inserzioni sulla stampa quotidiana) di figure professionali alte e medio-alte (dirigente, quadro/ingegnere) non specifiche dei settori di produzione della Moda. Significativa è anche la richiesta di specialisti di settore, sia creativi che tecnici, accanto a quella “tradizionale” di mansioni operaie ed impiegatizie.

Le politiche retributive appaiono coerenti con tale quadro: lo scarto tra le retribuzioni contrattuali del CCNL e quelle di fatto (wage gap) appare fortemente correlato con la qualifica, con un massimo che nell’Indagine Assolombarda si registra per i quadri ed un minimo per gli operai.

Per il complesso dei dipendenti, elaborando i dati INPS, il wage gap espresso in percentuale della retribuzione, di fatto risulta relativamente modesto per gli operai, nell’intervallo 5-15% a livello nazionale per i comparti considerati, contro il 35-45% per gli impiegati.

Utilizzando un semplice modello di stima per esaminare in modo combinato i diversi fattori che contribuiscono ai differenziali retributivi medi d’impresa emerge che:

• i dipendenti dell’Industria sono relativamente favoriti dal punto di vista retributivo rispetto a quelli dell’Artigianato;

• i dipendenti delle regioni del Centro-Nord sono relativamente favoriti rispetto a quelli delle regioni meridionali;

• i dipendenti del Tessile sono relativamente favoriti rispetto a quelli di Maglieria, Confezioni e Calzature, con gli Articoli in pelle e cuoio in posizione intermedia.

Tuttavia, l’elemento di maggior impatto è rappresentato dalla combinazione tra la variabile qualifica e quella dimensione d’impresa. La “pendenza” dell’associazione tra dimensione e livelli retributivi è molto accentuata per la qualifica impiegatizia, appena accennata invece per quella operaia, rafforzando quindi quanto era emerso dall’esame puramente descrittivo dei dati statistici retributivi.

Passando alla descrizione dell’articolazione del lavoro, nel secondo capitolo (Territori e comparti nei settori di produzione della Moda) si presenta il quadro per provincia, comparto e categoria di impresa (Industria ed Artigianato) dei settori di produzione della Moda. Le elaborazioni che presentiamo in questo capitolo, ed anche molte di quelle presentate nelle altre sezioni del Rapporto, sono il risultato di un’elaborazione

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effettuata su un’estrazione ad hoc dagli Archivi dell’INPS dell’Osservatorio sulle imprese, occupazione e retribuzioni, realizzata a fine 2008 dal Coordinamento statistico dell’INPS, specificamente per il Progetto TAC.

Il terzo capitolo, Evoluzione degli assetti occupazionali a livello nazionale, si articola in quattro paragrafi: Evoluzione dell’occupazione per comparto, categoria d’impresa, classe dimensionale e qualifica; Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale nei principali partner/competitori nella UE; Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario; Indagine sulla ricerca di personale mediante inserzioni a modulo su quotidiani. Nel capitolo si forniscono elementi utili a cogliere le trasformazioni in corso nella composizione qualitativa dell’occupazione nelle Industrie della Moda.

Nel quarto capitolo, Evoluzione della concentrazione territoriale delle Industrie della Moda, si mette a confronto la situazione del 2001 con quella al 2005, utilizzando i dati INPS per comparto a livello provinciale.

Nel quinto capitolo, Livelli d'inquadramento per qualifica nelle Industrie della Moda, si utilizza un’elaborazione ad hoc, realizzata per questo progetto dal Servizio occupazione e redditi dell’ISTAT, utilizzando a fini statistici i modelli tributari 770 compilati dalle imprese per i propri dipendenti, che consente di aver un quadro completo dell’addensamento per livelli di inquadramento contrattuale nelle Industrie della Moda.

Infine, nel sesto capitolo (Retribuzioni medie contrattuali CCNL e di fatto), si opera una ricostruzione dei livelli retributivi contrattuali medi nelle Industrie della Moda, servendosi dell’addensamento per livelli dei modelli 770, combinato con i “minimi tabellari” (Elemento retributivo nazionale conglobato). Tali livelli retributivi contrattuali vengono messi a confronto con le retribuzioni medie di fatto, ottenute dall’elaborazione dei dati INPS. Vengono esaminati anche i dati sulla struttura delle retribuzioni prodotti da Assolombarda con un’indagine condotta su imprese dell’area milanese. Nel capitolo è anche contenuto (paragrafo 6.2) un modello di stima dei fattori che concorrono alla determinazione delle retribuzioni medie.

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2 Territori e comparti nei settori di produzione della Moda Come già detto, le elaborazioni che presentiamo in questa sezione del lavoro sono il risultato di un’elaborazione effettuata su un’estrazione ad hoc dagli Archivi dell’INPS dell’Osservatorio sulle imprese, occupazione e retribuzioni1, realizzata a fine 20082 dal Coordinamento statistico dell’INPS specificamente per il Progetto TAC. La peculiarità di tale estrazione è rappresentata dall’aver potuto ottenere dati distinti per settore di attività economica ATECO81 a tre digit, disaggregazione che consente di rapportarsi in modo corretto all’articolazione per comparto nei settori produttivi della Moda. Nel contempo, è possibile distinguere in tale archivio le imprese industriali da quelle artigiane. Si tratta di occupati dipendenti regolari. Non vengono considerati i lavoratori autonomi e, ovviamente, quelli “irregolari”. La copertura offerta da questa estrazione arriva al 97% dei dati presenti negli archivi INPS per i settori produttivi della Moda (TAPCC: Tessile; Abbigliamento; Pelli e Cuoio; Calzature). Dalla Figura 1 alla Figura 8 presentiamo le elaborazioni per provincia rispetto al numero complessivo di dipendenti per i seguenti comparti:

1. Industrie tessili; 2. Altri articoli tessili (Biancheria casa, Tessili vari, Tappeti, ecc.); 3. Maglieria e tessuti a maglia; 4. Confezioni abbigliamento; 5. Calzature; 6. Articoli in pelle e cuoio; 7. Concia.

L’esposizione dei dati viene effettuata per via grafica, attraverso mappe che disegnano l’articolazione delle Industrie della Moda a livello provinciale e di comparto. Queste mappe presentano anche, separatamente, i numeri di dipendenti delle imprese industriali e quelli delle imprese artigiane. Dal punto di vista del sistema di relazioni industriali, il settore conciario non rientra nell’area dell’Industria della Moda: si è tuttavia scelto in un’ottica di filiera di inserire almeno nell’analisi sull’occupazione le informazioni su tale comparto.

Il cluster provinciale è molto significativo: la quota relativa dei dipendenti delle prime venti provincie per presenza dei settori produttivi della Moda rappresenta praticamente i 2/3 del totale dell’occupazione. Una concentrazione territoriale solo leggermente inferiore si registra per le Confezioni abbigliamento, ed è più elevata in tutti gli altri comparti considerati: oltre l’88% nel Tessile nelle prime venti province;

1 Cfr. A. Mundo, Il patrimonio informativo dell’Inps nell’ottica dell’utilizzo dei dati di fonte amministrativa per finalità statistiche a livello locale, Comunicazione al Convegno nazionale USCI “Impresa, sviluppo, territorio. Il ruolo della statistica locale”, Modena, 4-5 giugno 2008. 2 Il riferimento è allo stock d’imprese attive a fine 2005.

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quasi il 75% negli Altri articoli tessili; quasi l’80% nella Maglieria, oltre il 90% nelle Calzature; quasi l’85% negli Articoli in pelle e cuoio, e quasi il 100% nella Concia.

Tra le venti “capitali” delle Industria della Moda (Figura 1), solo quattro (Milano, Firenze, Bari e Napoli) sono capoluoghi regionali, che insieme rappresentano solo il 15% dell’occupazione complessiva. Oltre alle quattro realtà metropolitane, troviamo cinque province lombarde (Bergamo, Varese, Como, Brescia e Mantova), quattro provincie venete (Vicenza, Treviso, Padova e Verona), due toscane (Prato e Pisa), due marchigiane (Ascoli e Macerata), ed una per Piemonte (Biella) Emilia-Romagna (Modena) e Puglia (Lecce).

Tra le province citate, quelle del centro-nord sono leader, ai primi cinque posti della graduatoria, in uno o più comparti della Moda: Prato, Como, Biella, Bergamo e Milano nel Tessile; Milano e Bergamo, ancora, Varese, Como e Padova negli Altri prodotti tessili (Biancheria casa, ecc.); Mantova, Brescia, Treviso, Modena e Varese, nella Maglieria; Vicenza, di nuovo Milano, Padova e Firenze nelle Confezioni abbigliamento; Ascoli, Macerata, ancora Treviso, Pisa e Firenze nelle Calzature; di nuovo Firenze, Vicenza e Macerata negli Articoli in pelle e cuoio; Vicenza, ancora una volta, e Pisa nella Concia.

Delle tre province meridionali - Bari, Napoli e Lecce – solo la prima occupa uno dei primi cinque posti in almeno uno dei comparti considerati (le Confezioni). Negli altri due casi vi è una presenza “trasversale” tra le prime venti province nelle Confezioni, nelle Calzature, negli Articoli in pelle e cuoio ed anche nella Concia (Napoli), e nelle Confezioni, nella Maglieria e nelle Calzature (Lecce).

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Figura 1. Totale comparti produttivi della Moda (TAPCC). Distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 2. Comparto Tessile - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 3. Comparto Altri articoli tessili (Biancheria casa, ecc.) - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 4. Comparto Maglieria e tessuti a maglia - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 5. Comparto Confezioni abbigliamento - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 6. Comparto delle Calzature - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 7. Comparto Articoli in pelle e cuoio - distribuzione dei dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 8. Comparto della Concia - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Dalla Figura 9 alla Figura 16 si presentano, distintamente, i dati per i dipendenti delle imprese dell’Industria e per quelli delle imprese dell’Artigianato. Quest’ultimo settore rappresenta una componente importante in tutti i comparti considerati, con l’eccezione del Tessile, dove ha un ruolo decisamente secondario, tranne nel caso di Prato. Il ruolo dell’Artigianato è maggiore nelle Pelli e nelle Confezioni, relativamente più contenuto nelle Calzature, negli Altri tessili e nella Concia.

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Figura 9. Totale comparti produttivi della Moda (TAPCC). Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 10. Comparto Tessile. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 11. Altri articoli tessili (Biancheria casa, ecc.). Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 12. Comparto Maglieria e tessuti a maglia. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 13. Comparto Confezioni abbigliamento. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 14. Comparto delle Calzature. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 15. Comparto Articoli in pelle e cuoio. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 16. Comparto della Concia. Industria e Artigianato - dipendenti per provincia

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Per delineare sinteticamente le caratteristiche dei diversi tessuti produttivi provinciali vengono riportate (Tabella 1 - Tabella 7), per le 20 più importanti province per ogni comparto considerato, e per la media nazionale, le informazioni sulla dimensione media d’impresa in termini di numero di dipendenti (separatamente per l’Industria e l’Artigianato). Relativamente all’area Industria invece, vengono forniti dati

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sull’impresa mediana, ovvero quella rappresentativa di un determinato sistema produttivo, in quanto meno condizionata della media aritmetica dalla presenza d’imprese agli estremi della distribuzione.

Le imprese industriali del Tessile si caratterizzano rispetto agli altri comparti per una dimensiona media nettamente più elevata (quasi 36 dipendenti, contro valori intorno a 20 per gli altri). L’impresa mediana industriale nel tessile ha invece 13 dipendenti, un valore simile alle Calzature e alla Concia (14), mentre valori decisamente inferiori si registrano per Confezioni e Pelli (7 dipendenti).

La dimensione media delle imprese artigiane non presenta invece una grande variabilità settoriale (dai 4,5 ai 6 dipendenti).

Nell’Industria, la dimensione media e mediana delle imprese nelle province leader è generalmente superiore alla media nazionale. Fanno eccezione le province toscane (Prato, Firenze, Pisa. Pistoia), che presentano invece, con l’esclusione di Arezzo, valori inferiori ai livelli medi nazionali. Nell’Artigianato la maggior dimensione media non è invece un elemento caratterizzante le province leader.

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Tabella 1. Comparto Tessile. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 2. Comparto Altri articoli tessili (Biancheria casa, ecc.). Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 3. Comparto Maglieria e tessuti a maglia. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 4. Comparto Confezioni abbigliamento. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 5. Comparto delle Calzature. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 6. Comparto Articoli in pelle e cuoio. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 7. Comparto della Concia. Dimensione media e mediana delle imprese (numero di dipendenti) nelle prime 20 province per numero di dipendenti. Dati per categoria (Industria e Artigianato)

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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3 Evoluzione degli assetti occupazionali a livello nazionale 3.1 EVOLUZIONE DELL’OCCUPAZIONE PER COMPARTO, CATEGORIA D’IMPRESA, CLASSE

DIMENSIONALE E QUALIFICA Nella prima parte degli anni duemila, le imprese dei settori produttivi della moda sono stata sottoposte ad un consistente processo di selezione (Tabella 9), che ha determinato anche un notevole ridimensionamento della base occupazionale (Tabella 8).

Tabella 8. Stock di dipendenti a fine d’anno per comparto e categoria di impresa (Industria/Artigianato). Anni 2001-05 2001 2002 2003 2004 2005

Industria 134.407 127.922 120.346 112.214 103.700 Artigianato 15.951 15.107 13.479 12.705 11.775 Industrie

tessili Totale 150.358 143.029 133.825 124.919 115.475

Industria 47.957 47.746 47.054 44.028 41.789 Artigianato 18.992 19.081 18.478 17.980 16.903

Altri articoli tessili

Totale 66.949 66.827 65.532 62.008 58.692 Industria 45.312 43.305 40.667 37.270 34.279 Artigianato 26.622 24.272 20.847 17.941 15.519

Maglieria e tessuti a maglia Totale 71.934 67.577 61.514 55.211 49.798

Industria 156.700 157.570 147.451 140.477 130.870 Artigianato 85.715 90.198 81.681 73.452 64.951

Confezioni abbigliamento

Totale 242.415 247.768 229.132 213.929 195.821 Industria 78.930 77.549 72.289 66.121 60.497 Artigianato 31.230 30.497 27.734 24.683 22.715 Calzature Totale 110.160 108.046 100.023 90.804 83.212 Industria 18.796 19.453 18.730 17.833 17.104 Artigianato 15.090 15.635 14.180 13.468 12.998

Articoli in pelle e cuoio

Totale 33.886 35.088 32.910 31.301 30.102 Industria 22.090 22.962 22.227 21.200 20.465 Artigianato 4.946 5.239 4.714 4.369 4.104

Industria conciaria

Totale 27.036 28.201 26.941 25.569 24.569 Industria 504.192 496.507 468.764 439.143 408.704 Artigianato 198.546 200.029 181.113 164.598 148.965 TAPCC Totale 702.738 696.536 649.877 603.741 557.669

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 9. Stock di imprese (con dipendenti) a fine d’anno per comparto e categoria d’impresa. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

Industria 3.445 3.326 3.203 3.083 2.895 Artigianato 2.973 2.823 2.555 2.423 2.275

Industrie tessili

Totale 6.418 6.149 5.758 5.506 5.170 Industria 2.074 2.062 2.037 2.000 1.932 Artigianato 4.403 4.327 4.218 4.109 3.884

Altri articoli tessili

Totale 6.477 6.389 6.255 6.109 5.816 Industria 1.745 1.697 1.617 1.510 1.384 Artigianato 4.521 4.241 3.804 3.374 2.942

Maglieria e tessuti a maglia Totale 6.266 5.938 5.421 4.884 4.326

Industria 7.809 8.159 7.941 7.710 7.306 Artigianato 14.432 14.800 14.252 13.379 12.208

Confezioni abbigliamento

Totale 22.241 22.959 22.193 21.089 19.514 Industria 3.012 3.054 2.942 2.774 2.530 Artigianato 4.818 4.750 4.487 4.160 3.861 Calzature Totale 7.830 7.804 7.429 6.934 6.391 Industria 1.010 1.189 1.149 1.083 995 Artigianato 2.931 3.170 2.916 2.701 2.550

Articoli in pelle e cuoio

Totale 3.941 4.359 4.065 3.784 3.545 Industria 1.104 1.147 1.127 1.082 1.025 Artigianato 811 823 779 737 683

Industria conciaria

Totale 1.915 1.970 1.906 1.819 1.708 Industria 20.199 20.634 20.016 19.242 18.067 Artigianato 34.889 34.934 33.011 30.883 28.403 TAPCC Totale 55.088 55.568 53.027 50.125 46.470

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 10. Distribuzione percentuale dello stock di dipendenti per comparto. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005 Industria Industrie tessili 26,7 25,8 25,7 25,6 25,4 Altri articoli tessili 9,5 9,6 10,0 10,0 10,2 Maglieria e tessuti a maglia 9,0 8,7 8,7 8,5 8,4 Confezioni abbigliamento 31,1 31,7 31,5 32,0 32,0 Calzature 15,7 15,6 15,4 15,1 14,8 Articoli in pelle e cuoio 3,7 3,9 4,0 4,1 4,2 Industria conciaria 4,4 4,6 4,7 4,8 5,0 TAPCC 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Artigianato Industrie tessili 8,0 7,6 7,4 7,7 7,9 Altri articoli tessili 9,6 9,5 10,2 10,9 11,3 Maglieria e tessuti a maglia 13,4 12,1 11,5 10,9 10,4 Confezioni abbigliamento 43,2 45,1 45,1 44,6 43,6 Calzature 15,7 15,2 15,3 15,0 15,2 Articoli in pelle e cuoio 7,6 7,8 7,8 8,2 8,7 Industria conciaria 2,5 2,6 2,6 2,7 2,8 TAPCC 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Totale Industrie tessili 21,4 20,5 20,6 20,7 20,7 Altri articoli tessili 9,5 9,6 10,1 10,3 10,5 Maglieria e tessuti a maglia 10,2 9,7 9,5 9,1 8,9 Confezioni abbigliamento 34,5 35,6 35,3 35,4 35,1 Calzature 15,7 15,5 15,4 15,0 14,9 Articoli in pelle e cuoio 4,8 5,0 5,1 5,2 5,4 Industria conciaria 3,8 4,0 4,1 4,2 4,4 TAPCC 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 11. Distribuzione percentuale dello stock di dipendenti per categoria di impresa. Dati per comparto. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005 Industrie tessili Industria 89,4 89,4 89,9 89,8 89,8 Artigianato 10,6 10,6 10,1 10,2 10,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Altri articoli tessili

Industria 71,6 71,4 71,8 71,0 71,2

Artigianato 28,4 28,6 28,2 29,0 28,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Maglieria e tessuti a maglia

Industria 63,0 64,1 66,1 67,5 68,8

Artigianato 37,0 35,9 33,9 32,5 31,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Confezioni abbigliamento

Industria 64,6 63,6 64,4 65,7 66,8

Artigianato 35,4 36,4 35,6 34,3 33,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Calzature Industria 71,7 71,8 72,3 72,8 72,7 Artigianato 28,3 28,2 27,7 27,2 27,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Articoli in pelle e cuoio

Industria 55,5 55,4 56,9 57,0 56,8

Artigianato 44,5 44,6 43,1 43,0 43,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria conciaria

Industria 81,7 81,4 82,5 82,9 83,3

Artigianato 18,3 18,6 17,5 17,1 16,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 TAPCC Industria 71,7 71,3 72,1 72,7 73,3 Artigianato 28,3 28,7 27,9 27,3 26,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

L’esame dei dati dei conti economici nazionali (Figura 17), conferma l’esistenza di una flessione abbastanza accentuata dell’occupazione tra il 2002-2003 ed il 2005-2006 per Confezioni abbigliamento e Calzature, flessione che è proseguita nel Tessile nel 2007; per le altre due branche si è invece assistito ad una certa ripresa già nel 2007, limitata nel Tessile al solo 2008, e di dimensioni molto contenute.

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Figura 17. Occupazione dipendente nelle branche del TAPCC. Dati in migliaia 1998-2008

100110120130140150160170180190200210220230240250260270280290300310

1998

1999

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

Occ

upat

i dip

ende

nti (

mig

liaia

)

Tessile, maglieria, altri art. tessiliConfezioni abbigliamentoCalzature, pelli e cuoio, concia

Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT.

In questa trasformazione si è ridotto, in misura significativa nei settori dove era più consistente, il peso dell’Artigianato; è anche diminuita in modo apprezzabile (con la sola eccezione della Concia) la dimensione media delle imprese industriali (Tabella 12).

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Tabella 12. Numero medio di dipendenti per impresa. Dati per comparto e categoria. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

Industria 39,0 38,5 37,6 36,4 35,8 Artigianato 5,4 5,4 5,3 5,2 5,2

Industrie tessili

Totale 23,4 23,3 23,2 22,7 22,3 Industria 23,1 23,2 23,1 22,0 21,6 Artigianato 4,3 4,4 4,4 4,4 4,4

Altri articoli tessili

Totale 10,3 10,5 10,5 10,2 10,1 Industria 26,0 25,5 25,1 24,7 24,8 Artigianato 5,9 5,7 5,5 5,3 5,3

Maglieria e tessuti a maglia Totale 11,5 11,4 11,3 11,3 11,5

Industria 20,1 19,3 18,6 18,2 17,9 Artigianato 5,9 6,1 5,7 5,5 5,3

Confezioni abbigliamento

Totale 10,9 10,8 10,3 10,1 10,0 Industria 26,2 25,4 24,6 23,8 23,9 Artigianato 6,5 6,4 6,2 5,9 5,9 Calzature Totale 14,1 13,8 13,5 13,1 13,0 Industria 18,6 16,4 16,3 16,5 17,2 Artigianato 5,1 4,9 4,9 5,0 5,1

Articoli in pelle e cuoio

Totale 8,6 8,0 8,1 8,3 8,5 Industria 20,0 20,0 19,7 19,6 20,0 Artigianato 6,1 6,4 6,1 5,9 6,0

Industria conciaria

Totale 14,1 14,3 14,1 14,1 14,4 Industria 25,0 24,1 23,4 22,8 22,6 Artigianato 5,7 5,7 5,5 5,3 5,2 TAPCC Totale 12,8 12,5 12,3 12,0 12,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 13. Industria. Distribuzione % dei dipendenti per classe dimensionale. 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

Industrie tessili 1-5 1,5 1,6 1,7 1,8 1,9 6-9 2,8 2,7 2,9 3,0 3,1 10-19 8,1 8,4 8,4 8,2 8,6 20-49 18,5 18,4 18,5 20,0 20,3 50-99 17,9 17,6 17,6 16,3 16,5 100-199 16,2 16,1 16,0 16,2 15,5 200 e + 34,9 35,2 34,9 34,4 34,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Altri articoli tessili 1-5 3,9 4,0 4,2 4,4 4,5 6-9 4,9 4,8 5,0 5,2 5,4 10-19 13,0 13,7 12,9 13,3 13,5 20-49 24,5 23,6 23,5 23,8 24,5 50-99 18,2 18,3 17,4 16,9 17,1 100-199 12,3 12,4 14,2 15,7 15,2 200 e + 23,2 23,1 22,7 20,7 19,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Maglieria e tessuti a 1-5 3,5 3,5 3,6 3,7 3,7 6-9 4,1 4,2 4,5 4,5 4,7 10-19 12,1 12,5 12,3 12,3 11,8 20-49 24,0 23,9 23,6 23,1 23,6 50-99 16,8 16,8 15,8 17,4 16,8 100-199 14,4 13,3 15,3 14,5 12,6 200 e + 25,0 25,9 24,9 24,6 26,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Confezioni abbigliamento 1-5 5,0 5,2 5,7 6,0 6,4 6-9 5,3 6,1 6,2 6,1 6,1 10-19 14,7 15,7 14,8 15,0 14,5 20-49 27,6 27,3 27,3 26,4 25,0 50-99 17,3 17,3 17,4 17,1 16,8 100-199 12,3 11,1 11,3 11,5 11,3 200 e + 17,9 17,3 17,2 17,9 19,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Calzature 1-5 2,4 2,4 2,7 3,2 3,3 6-9 4,0 4,2 4,3 4,4 4,2 10-19 13,6 14,1 13,8 13,2 14,1 20-49 32,3 32,4 32,9 32,9 29,8 50-99 20,8 20,9 19,8 18,7 18,8 100-199 11,1 10,9 11,3 10,7 10,8 200 e + 15,8 15,1 15,3 17,0 18,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Articoli in pelle e cuoio 1-5 5,3 6,8 7,0 6,2 6,2 6-9 6,5 7,2 6,7 7,2 5,8 10-19 14,7 14,3 14,7 15,3 15,8 20-49 26,9 26,9 24,1 23,5 23,9 50-99 16,4 16,6 17,1 14,8 14,1 100-199 13,1 12,4 12,1 11,3 11,3 200 e + 17,1 15,7 18,3 21,8 22,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Industria conciaria 1-5 3,8 4,0 4,2 4,4 4,2 6-9 6,1 6,9 7,0 6,4 6,6 10-19 19,3 18,0 18,3 19,1 18,3 20-49 31,3 31,3 29,7 27,7 27,8 50-99 17,3 17,3 17,8 19,7 19,7 100-199 12,7 11,9 11,0 9,7 11,2 200 e + 9,5 10,6 12,1 13,1 12,2 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 TAPCC 1-5 3,4 3,6 3,9 4,1 4,3 6-9 4,4 4,7 4,8 4,9 4,9 10-19 12,6 13,2 12,8 12,8 12,9 20-49 25,4 25,3 25,2 25,2 24,4 50-99 18,0 17,9 17,7 17,2 17,1 100-199 13,4 12,8 13,2 13,2 12,8 200 e + 22,9 22,5 22,5 22,8 23,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tuttavia, se si guarda alla composizione dell’occupazione per classe dimensionale nell’Industria (Tabella 13), non si è ridotta nell’intervallo di osservazione (2001-2005) la quota relativa delle imprese di maggiori dimensioni (da 200 dipendenti in su), che è anzi cresciuta durante l’arco temporale di osservazione, con l’eccezione degli “Altri articoli tessili” e del Tessile (dove comunque resta stabile, intorno al 34-35%, che rappresenta la massima incidenza tra i comparti considerati). La minore incidenza, nel 2005, in termini occupazionali delle grandi imprese, si registrava nella Concia. Tale quota per Calzature e Confezioni si collocava, nello stesso anno, sul 19-20% dell’occupazione complessiva. Nell’insieme delle industrie della moda, le grandi imprese pesavano nel 2005 per poco meno del 24% del totale dell’occupazione dipendente.

Si è invece ridotto, con l’eccezione sempre degli “Altri tessili”, il peso relativo delle imprese medio-grandi (100-199 dipendenti), che rappresentano una quota di occupazione compresa tra il 10-15% nei comparti analizzati. Il settore con la minore incidenza delle imprese di questa classe è quello delle Calzature; l’incidenza maggiore si registra invece nel Tessile.

Anche per le imprese della classe immediatamente inferiore (50-99 dipendenti), si assiste, questa volta con l’eccezione della Maglieria e della Concia, ad una riduzione dell’incidenza sull’occupazione complessiva. Le percentuali di questa classe sono superiori di alcuni punti percentuali a quelle della classe immediatamente più elevata, comprese nell’intervallo 15-20%. Il valore massimo si registrava nel 2005 per la Concia e quello minimo per gli Articoli in pelle e cuoio.

Per la classe 20-49 si è registrato, dal 2001 al 2005, un aumento nel Tessile, una sostanziale stabilità negli Altri tessili e nella maglieria ed una diminuzione negli altri comparti. Si tratta della classe modale per l’insieme delle industrie del TAPCC, rappresentando con il 24,4% la percentuale più elevata tra le classi dimensionali. Il valore più elevato della classe si registrava nel 2005 nelle Calzature (quasi il 30% del totale), quello più basso nel Tessile (poco più del 20%).

La quota relativa delle piccolissime imprese, con meno di 10 dipendenti, risulta in aumento o stabile. Si tratta di percentuali che non superano complessivamente in nessun comparto la soglia del 15%. Le imprese della classe immediatamente superiore (10-19) vedono sostanzialmente confermate le loro percentuali, che sono comprese nell’intervallo 13-19% con l’eccezione del Tessile, dove tale quota resta sotto la soglia del 9%.

Come era lecito attendersi, tra le imprese dell’Artigianato (Tabella 14) prevalgono le dimensioni ridotte o ridottissime (fino a 9 dipendenti). In quest’area dimensionale, vi è una netta prevalenza di dipendenti delle imprese artigiane rispetto a quelli delle imprese industriali (Tabella 15). Una relativa eccezione è rappresentata dal Tessile,

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dove la quota dell’Artigianato e dell’Industria nella fascia 6-9 dipendenti grosso modo si equivalgono, e della Concia dove l’Industria supera l’Artigianato anche in questa fascia, oltre che ovviamente in quelle successiva. Anche nella classe dimensionale immediatamente superiore prevale ancora l’Artigianato, anche se con scarti inferiori, e un altro comparto (Altre tessili), oltre al Tessile e alla Concia, dove è maggiore la quota dell’Industria. Nelle imprese da 20 a 49 addetti, l’occupazione delle imprese artigiane diviene nettamente minoritaria, ma rappresenta una presenza ancora di rilievo nelle Confezioni e negli Articoli in pelle e cuoio.

Il peso relativo dei singoli comparti nell’insieme delle produzioni di Moda (Tabella 10) è rimasto sostanzialmente stabile, in modo particolare in ambito industriale, dove gli spostamenti appaiono veramente contenuti; nell’Artigianato, le Confezioni “perdono” un paio di punti percentuali, “a vantaggio” degli Altri tessili e delle Pelli.

Con riferimento all’Industria (Tabella 16) è aumentata l’incidenza percentuale dei dipendenti con qualifica impiegati (in questo caso, rientrano nella qualifica i quadri fenomeno); lo stesso fenomeno si riscontra anche nell’Artigianato (Tabella 17). Tale tendenza prosegue, almeno per le grandi imprese, anche nella seconda parte del decennio (Tabella 18).

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Tabella 14. Artigianato. Distribuzione % dei dipendenti per classe dimensionale. 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

1-5 29,6 29,1 30,3 30,9 32,4 6-9 25,2 25,6 25,7 25,6 24,7 10-19 39,1 39,2 38,3 38,8 38,8 20-49 6,1 6,1 5,7 4,7 4,1 50-99 - - - - -

Industrie tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 39,2 38,7 38,6 39,1 39,4 6-9 23,6 23,5 22,9 23,3 23,9 10-19 31,7 32,5 32,7 32,3 31,5 20-49 5,5 5,3 5,3 5,3 5,2 50-99 - - 0,5 - -

Altri articoli tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 24,9 25,9 28,2 29,3 29,5 6-9 23,5 23,8 24,3 25,0 25,1 10-19 42,7 41,9 40,5 40,2 38,7 20-49 8,4 8,1 7,0 5,5 6,7 50-99 0,6 0,2 - - -

Maglieria e tessuti a maglia

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 24,8 24,2 26,7 28,7 29,8 6-9 20,6 22,5 22,8 21,5 21,3 10-19 42,9 41,9 39,7 39,0 38,0 20-49 11,6 11,2 10,6 10,6 10,8 50-99 0,2 0,2 0,1 0,2 0,1

Confezioni abbigliamento

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 22,2 22,6 23,9 25,3 25,0 6-9 21,7 23,2 23,9 24,2 24,3 10-19 46,8 44,7 43,5 42,7 43,5 20-49 9,1 9,4 8,5 7,8 7,2 50-99 0,2 - 0,2 - -

Calzature

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 31,3 35,1 34,0 30,9 31,5 6-9 22,3 21,5 23,2 24,7 22,9 10-19 36,1 33,8 33,0 33,8 32,9 20-49 9,9 9,2 9,4 10,6 12,7 50-99 0,4 0,4 0,4 - -

Articoli in pelle e cuoio

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 23,8 21,5 23,6 24,4 24,3 6-9 25,4 25,0 27,2 26,5 26,0 10-19 43,7 44,2 42,1 43,3 45,1 20-49 7,0 8,1 7,1 5,8 4,5 50-99 - 1,2 - - -

Industria conciaria

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 1-5 26,6 26,7 28,4 29,6 30,3 6-9 22,1 23,1 23,5 23,2 23,0 10-19 41,6 40,7 39,1 38,6 38,0 20-49 9,5 9,3 8,8 8,5 8,6 50-99 0,2 0,2 0,1 0,1 0,4

TAPCC

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 15. Distribuzione % dei dipendenti tra Industria ed Artigianato nelle piccole imprese e nel totale dei comparti. Anno 2005 Industria Artigianato Totale 1-5 Industrie tessili 34,2 65,8 100,0 Altri articoli tessili 22,1 77,9 100,0 Maglieria e tessuti a maglia 21,8 78,2 100,0 Confezioni abbigliamento 30,1 69,9 100,0 Calzature 26,1 73,9 100,0 Articoli in pelle e cuoio 20,6 79,4 100,0 Industria conciaria 46,5 53,5 100,0 TAPCC 27,8 72,2 100,0 6-9 Industrie tessili 52,3 47,7 100,0 Altri articoli tessili 35,7 64,3 100,0 Maglieria e tessuti a maglia 29,1 70,9 100,0 Confezioni abbigliamento 36,7 63,3 100,0 Calzature 31,5 68,5 100,0 Articoli in pelle e cuoio 24,9 75,1 100,0 Industria conciaria 55,7 44,3 100,0 TAPCC 36,8 63,2 100,0 10-19 Industrie tessili 66,1 33,9 100,0 Altri articoli tessili 51,5 48,5 100,0 Maglieria e tessuti a maglia 40,3 59,7 100,0 Confezioni abbigliamento 43,5 56,5 100,0 Calzature 46,3 53,7 100,0 Articoli in pelle e cuoio 38,7 61,3 100,0 Industria conciaria 66,9 33,1 100,0 TAPCC 48,2 51,8 100,0 20-49 Industrie tessili 97,8 2,2 100,0 Altri articoli tessili 92,1 7,9 100,0 Maglieria e tessuti a maglia 88,6 11,4 100,0 Confezioni abbigliamento 82,4 17,6 100,0 Calzature 91,7 8,3 100,0 Articoli in pelle e cuoio 71,3 28,7 100,0 Industria conciaria 96,8 3,2 100,0 TAPCC 88,6 11,4 100,0 Totale Industrie tessili 89,8 10,2 100,0 Altri articoli tessili 71,2 28,8 100,0 Maglieria e tessuti a maglia 68,8 31,2 100,0 Confezioni abbigliamento 66,8 33,2 100,0 Calzature 72,7 27,3 100,0 Articoli in pelle e cuoio 56,8 43,2 100,0 Industria conciaria 83,3 16,7 100,0 TAPCC 73,3 26,7 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 16. Distribuzione percentuale dei dipendenti per qualifica (operai ed impiegati). Dati per comparto. Categoria Industria. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

Operai 78,6 77,7 76,6 75,5 74,5 Impiegati 21,4 22,3 23,4 24,5 25,5

Industrie tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 76,6 75,6 75,0 73,6 73,1 Impiegati 23,4 24,4 25,0 26,4 26,9

Altri articoli tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 74,8 73,8 73,2 73,1 72,5 Impiegati 25,2 26,2 26,8 26,9 27,5

Maglieria e tessuti a maglia Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Operai 78,4 78,0 76,9 75,2 73,1 Impiegati 21,6 22,0 23,1 24,8 26,9

Confezioni abbigliamento

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 85,9 85,4 84,1 82,6 81,4 Impiegati 14,1 14,6 15,9 17,4 18,6

Calzature

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 74,2 73,6 76,2 70,5 68,9 Impiegati 25,8 26,4 23,8 29,5 31,1

Articoli in pelle e cuoio

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 84,8 84,4 84,0 83,1 82,7 Impiegati 15,2 15,6 16,0 16,9 17,3

Industria conciaria

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 79,3 78,6 77,7 76,3 75,0 Impiegati 20,7 21,4 22,3 23,7 25,0

TAPCC

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 17. Distribuzione percentuale dei dipendenti per qualifica (operai ed impiegati). Dati per comparto. Categoria Artigianato. Anni 2001-2005 2001 2002 2003 2004 2005

Operai 94,5 94,1 94,0 93,5 93,0 Impiegati 5,5 5,9 6,0 6,5 7,0

Industrie tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 91,0 91,0 90,6 90,3 89,8 Impiegati 9,0 9,0 9,4 9,7 10,2

Altri articoli tessili

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 96,0 95,5 95,1 94,6 94,2 Impiegati 4,0 4,5 4,9 5,4 5,8

Maglieria e tessuti a maglia Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Operai 96,3 96,1 96,1 95,8 95,2 Impiegati 3,7 3,9 3,9 4,2 4,8

Confezioni abbigliamento

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 95,3 95,2 94,9 94,4 94,1 Impiegati 4,7 4,8 5,1 5,6 5,9

Calzature

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 94,5 94,4 94,6 94,3 94,0 Impiegati 5,5 5,6 5,4 5,7 6,0

Articoli in pelle e cuoio

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 93,0 92,6 92,6 92,4 91,9 Impiegati 7,0 7,4 7,4 7,6 8,1

Industria conciaria

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Operai 95,2 95,0 94,9 94,5 93,9 Impiegati 4,8 5,0 5,1 5,5 6,1

TAPCC

Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Tabella 18. Grandi imprese. Composizione per qualifica. Valori percentuali. Anni 2001-2008

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008

Operai e apprendisti 72 72 71 70 69 69 68 65 Dirigenti, impiegati e intermedi 28 28 29 30 31 31 32 35 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100

Operai e apprendisti 55 55 54 53 51 50 48 48 Dirigenti, impiegati e intermedi 45 45 46 47 49 50 52 52 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100

Tessili (DB17)

Confezioni (DB18)

Fonte: nostra elaborazione su dati ISTAT (Indagine sulle grandi imprese).

Allargando il ventaglio rispetto alla dicotomia operai-impiegati, possiamo esaminare l’evoluzione dal 1995 al 2007 (Tabella 19) della composizione dell’occupazione

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dipendente nei comparti del TAPCC secondo lo schema delle professioni ISCO-88 (International Standard Classification of Occupation).

Tabella 19. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale. Anni 1995, 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 1995 2000 2005 2006 2007

Dirigenti 1,5 1,8 1,7 1,4 1,3 Professionisti 0,3 0,5 1,0 0,8 1,1 Tecnici 4,9 7,3 11,8 13,5 15,3 Impiegati 13,0 12,8 11,5 11,3 11,5 Commerciali 1,3 1,7 1,5 1,9 1,3 Operai specializzati 34,9 27,2 23,9 24,3 23,6 Operatori macchinari 40,3 45,5 44,8 43,7 43,3 Personale senza qualificazione

3,8 3,2 3,8 3,1 2,5

Altro/Non disp. - - - - 0,1

Tessile, maglieria, altri art. tessili

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti 1,2 1,1 0,8 0,8 1,1 Professionisti ,5 ,8 1,3 1,7 1,3 Tecnici 3,2 3,7 9,1 10,7 10,5 Impiegati 8,2 10,4 8,9 9,4 10,9 Commerciali 2,0 3,6 2,4 5,1 5,8 Operai specializzati 55,2 48,9 44,0 44,6 41,4 Operatori macchinari 25,2 29,0 28,6 23,7 26,4 Personale senza qualificazione

4,4 2,4 5,0 3,9 2,6

Confezioni abbigliamento

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti 0,5 0,5 0,5 0,9 0,8 Professionisti - 0,1 0,3 - 0,5 Tecnici 3,9 5,6 6,7 9,1 10,7 Impiegati 8,1 10,4 8,6 6,6 5,7 Commerciali 0,8 1,7 0,1 0,4 0,6 Operai specializzati 80,3 75,0 74,7 73,3 70,9 Operatori macchinari 5,3 4,7 5,2 5,5 6,3 Personale senza qualificazione

1,2 2,1 3,9 4,2 4,5

Calzature, pelli e cuoio, concia

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti 1,2 1,3 1,1 1,1 1,1 Professionisti 0,3 0,5 0,9 1,0 1,1 Tecnici 4,1 5,9 9,7 11,6 12,5 Impiegati 10,3 11,5 9,9 9,6 10,1 Commerciali 1,4 2,2 1,5 2,8 2,9 Operai specializzati 52,2 44,7 42,3 41,8 40,1 Operatori macchinari 27,1 31,2 30,2 28,5 29,2 Personale senza qualificazione

3,4 2,7 4,3 3,6 2,9

Altro/Non disp. - - - - -

TAPCC

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

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Il dato che accomuna i comparti è l’aumento del peso percentuale dei tecnici e la diminuzione di quello degli operai specializzati, mentre gli operatori di macchinari (che nella gerarchia delle professioni occupano il gradino inferiore a quello degli operai specializzati) restano stabili, se non in leggera crescita nel Tessile-Abbigliamento; sono invece in calo in Calzature e pelli.

L’incidenza dell’occupazione operaia nel suo complesso (specializzati + operatori macchinari) presenta un calo generalizzato, intorno ai 10-15 punti percentuali dal 1995 al 2007, pur restando compresa nell’intervallo 66-75% (v. anche la Tabella 23).

Tabella 20. Comparti del TAPCC. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente secondo il più elevato titolo di studio conseguito. Anni 1995, 2000 e 2005-2007

Fino a Media

inferiore

Diploma Laurea/Dottorato

Non disp. Totale

1995 77,7 21,0 1,3 - 100,0 2000 67,8 29,2 2,2 0,8 100,0 2005 61,8 35,2 3,0 - 100,0 2006 60,9 35,8 3,4 - 100,0

Tessile, maglieria, altri art. tessili

2007 61,4 35,1 3,5 - 100,0 1995 78,0 21,1 0,9 - 100,0 2000 71,8 27,0 1,1 0,1 100,0 2005 69,8 27,2 3,0 - 100,0 2006 65,0 31,4 3,6 - 100,0

Confezioni abbigliamento

2007 62,2 34,9 2,9 - 100,0 1995 77,3 22,3 0,5 - 100,0 2000 69,7 28,3 0,7 1,3 100,0 2005 74,8 23,1 2,2 - 100,0 2006 71,7 24,8 3,5 - 100,0

Calzature, pelli e cuoio, concia

2007 68,8 28,6 2,6 - 100,0 1995 77,7 21,3 1,0 - 100,0 2000 69,4 28,3 1,5 0,7 100,0 2005 67,6 29,6 2,8 - 100,0 2006 64,6 31,9 3,5 - 100,0

TAPCC

2007 63,3 33,7 3,1 - 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

Per quanto riguarda il titolo di studio, la tendenza è quella ad un aumento della quota relativa di diplomati e laureati rispetto alle persone con un livello di istruzione pari all’obbligo o inferiore (Tabella 20). Tuttavia, sono queste ultime a continuare a rappresentare la componente in assoluto prevalente nell’occupazione del settore, elemento peraltro coerente con la composizione dell’occupazione per qualificazione professionale, oltre che con le caratteristiche del nostro mercato del lavoro.

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Tabella 21. Comparti del TAPCC. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per classe di età. Anni 1995, 2000 e 2005-2007 15-24 25-54 55+ Totale

1995 19,0 76,1 4,9 100,0 2000 13,5 83,0 3,5 100,0 2005 7,4 86,6 6,0 100,0 2006 7,4 86,0 6,6 100,0

Tessile, maglieria, altri art. tessili

2007 7,1 84,5 8,4 100,0 1995 26,5 71,9 1,7 100,0 2000 19,0 77,9 3,0 100,0 2005 8,5 85,6 5,9 100,0 2006 7,9 85,7 6,4 100,0

Confezioni abbigliamento

2007 6,6 86,2 7,2 100,0 1995 22,5 71,9 5,6 100,0 2000 19,2 75,2 5,7 100,0 2005 10,4 85,8 3,9 100,0 2006 8,1 83,9 8,0 100,0

Calzature, pelli e cuoio, concia

2007 8,7 80,9 10,5 100,0 1995 22,3 73,7 4,0 100,0 2000 16,4 79,7 3,9 100,0 2005 8,5 86,0 5,5 100,0 2006 7,7 85,5 6,8 100,0

TAPCC

2007 7,2 84,4 8,4 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

Nel corso del periodo di osservazione, i comparti del sistema Moda hanno visto ridursi nettamente la quota relativa di occupazione propriamente giovanile (15-24 anni), che ancora nel 1995 si collocava sul 20-25% del totale. A questa diminuzione va riscontro una crescita sia della quota delle fasce di età centrali (25-54 anni) sia, e in modo consistente, di quelle mature (da 55 anni in su).

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Tabella 22. Comparti del TAPCC. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per genere. Anni 1995, 2000 e 2005-2007 Maschi Femmine Totale

1995 43,3 56,7 100,0 2000 40,5 59,5 100,0 2005 45,9 54,1 100,0 2006 48,4 51,6 100,0

Tessile, maglieria, altri art. tessili

2007 46,5 53,5 100,0 1995 17,6 82,4 100,0 2000 18,6 81,4 100,0 2005 19,4 80,6 100,0 2006 18,3 81,7 100,0

Confezioni abbigliamento

2007 18,1 81,9 100,0 1995 46,7 53,3 100,0 2000 46,8 53,2 100,0 2005 47,2 52,8 100,0 2006 47,9 52,1 100,0

Calzature, pelli e cuoio, concia

2007 51,1 48,9 100,0 1995 35,4 64,6 100,0 2000 35,7 64,3 100,0 2005 36,3 63,7 100,0 2006 37,3 62,7 100,0

TAPCC

2007 36,8 63,2 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

Modifiche della composizione dell’occupazione dipendente per genere (Tabella 22) si sono verificate nel periodo di osservazione, ma meno rilevanti di quelle osservate per la qualificazione professionale, il titolo di studio e la classe di età. Comunque, si è assistito ad un certo aumento della percentuale di occupazione maschile, di maggiori proporzioni nel Tessile rispetto agli altr8i settori esaminati.

3.2 COMPOSIZIONE DELL’OCCUPAZIONE DIPENDENTE PER QUALIFICAZIONE PROFESSIONALE NEI PRINCIPALI PARTNER/COMPETITORI NELLA UE

Per esaminare la realtà italiana nel contesto europeo, abbiamo selezionato un gruppo di paesi dell’Unione (Germania, Francia, Portogallo, Romania, e Polonia) con cui effettuare un confronto attraverso i dati della European Union Labour Force Survey (EU-LFS).

Purtroppo, non sempre i dati sono “stabili”, anche per effetto delle dimensioni troppo esigue dei settori in alcune realtà nazionali dei singoli comparti, che non consente di cogliere informazioni dettagliate attraverso lo strumento statistico rappresentato dell’indagine presso le famiglie sui mercati nazionali del lavoro. Si è pertanto scelto di

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aggregare le occupazioni esaminate in precedenza per l’Italia, unificando dirigenti e professionisti, impiegati e commerciali, operai specializzati ed operatori di macchinari (=operai). Viene riproposta con la nuova classificazione la tabella relativa all’Italia, per agevolare il confronto.

Tabella 23. Italia. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale aggregata. Anni 1995, 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 1995 2000 2005 2006 2007

Dirigenti/Professionisti 1,8 2,4 2,6 2,2 2,5 Tecnici 4,9 7,3 11,8 13,5 15,3 Impiegati/Commerciali 14,3 14,4 13,0 13,2 12,8 Operai 75,2 72,7 68,7 68,0 66,9 Personale senza qualificazione

3,8 3,2 3,8 3,1 2,5

Altro/Non disp. - - - - 0,1

Tessile, maglieria, altri art. tessili

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 1,7 2,0 2,1 2,6 2,4 Tecnici 3,2 3,7 9,1 10,7 10,5 Impiegati/Commerciali 10,2 14,0 11,3 14,6 16,7 Operai 80,5 78,0 72,6 68,3 67,8 Personale senza qualificazione

4,4 2,4 5,0 3,9 2,6

Altro/Non disp. - - - - -

Confezioni abbigliamento

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 0,5 0,6 0,8 0,9 1,3 Tecnici 3,9 5,6 6,7 9,1 10,7 Impiegati/Commerciali 8,8 12,0 8,7 7,0 6,3 Operai 85,7 79,7 79,9 78,8 77,2 Personale senza qualificazione

1,2 2,1 3,9 4,2 4,5

Altro/Non disp. - - - - -

Calzature, pelli e cuoio, concia

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

La flessione del peso relativo dell’occupazione operaia è, a livello europeo, un dato non così generalizzato: si possono citare gli esempi del Tessile tedesco e portoghese, dove tale quota è sostanzialmente stabile, oltre alla Romania e alla Polonia, in tutti e tre i comparti considerati. In altri casi, come le Confezioni tedesche e francesi, si assiste a qualcosa di analogo, in termini di peso relativo dell’occupazione operaia, a quanto si osserva per l’Italia.

Come livello percentuale, nel 2007 la quota degli operai sull’occupazione dipendente italiana resta ancora nel Tessile-Abbigliamento nettamente superiore a quella

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tedesca, vicina (nelle Confezioni) o moderatamente inferiore (nel Tessile) a quella francese, ed inferiore ai livelli portoghesi, rumeni e polacchi (solo per le Confezioni).

Nelle Calzature, la percentuale di occupazione operaia presenta, a parte nel caso della Germania, una minore variabilità.

La quota relativa del lavoro non qualificato è generalmente più elevata negli altri che nel nostro paese: ciò riguarda in particolare la Germania, la Francia e la Polonia.

Almeno rispetto agli anni più recenti (2005-2007), la quota relativa dei tecnici italiana è nel Tessile la più elevata tra i paesi considerati. In Calzature e pelli, tale quota si presenta, negli anni duemila, inferiore solo a quella tedesca.

Tabella 24. Germania. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale aggregata. Anni 1995, 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 1995 2000 2005 2006 2007

Dirigenti/Professionisti 8,0 6,8 9,4 9,9 7,6 Tecnici 10,4 11,5 11,4 10,1 9,5 Impiegati/Commerciali 15,8 14,9 17,0 19,8 16,2 Operai 49,1 50,8 48,1 43,1 52,0 Personale senza qualificazione

12,8 14,6 13,0 14,9 12,9

Altro/Non disp. 3,9 1,4 1,1 2,3 1,8

Tessile, maglieria, altri art. tessili

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 4,6 6,1 8,4 13,7 4,7 Tecnici 10,2 14,6 18,3 19,6 18,1 Impiegati/Commerciali 11,7 19,5 22,3 21,7 20,8 Operai 63,2 48,5 42,2 34,7 45,9 Personale senza qualificazione

8,8 9,4 7,9 10,2 10,4

Altro/Non disp. 1,4 1,9 0,9 - -

Confezioni abbigliamento

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 5,0 9,5 4,1 5,3 - Tecnici 8,7 7,8 12,1 9,7 12,4 Impiegati/Commerciali 11,4 22,0 15,7 20,4 19,0 Operai 56,0 47,6 55,7 53,8 50,6 Personale senza qualificazione

14,7 11,3 9,9 10,9 17,9

Altro/Non disp. 4,2 1,9 2,5 - -

Calzature, pelli e cuoio, concia

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

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Tabella 25. Francia. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale. Anni 1995, 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 1995 2000 2005 2006 2007

Dirigenti/Professionisti 4,0 2,9 3,4 2,7 4,4 Tecnici 2,6 10,4 7,1 7,5 4,9 Impiegati/Commerciali 5,0 10,5 8,6 7,0 11,0 Operai 81,3 65,9 71,2 73,5 73,2 Personale senza qualificazione

7,1 10,2 9,7 9,2 6,5

Altro/Non disp. - - - - -

Tessile, maglieria, altri art. tessili

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 3,3 3,6 3,3 4,8 6,7 Tecnici 2,4 4,8 8,0 8,5 11,5 Impiegati/Commerciali 4,8 6,7 8,7 14,6 10,0 Operai 83,8 78,1 70,3 61,6 65,8 Personale senza qualificazione

5,7 6,8 9,8 10,4 6,0

Altro/Non disp. - - - - -

Confezioni abbigliamento

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 1,9 2,8 1,5 5,0 3,2 Tecnici 1,1 0,4 6,2 7,8 4,8 Impiegati/Commerciali 5,1 6,5 8,4 5,8 8,9 Operai 78,5 82,3 74,7 66,9 74,8 Personale senza qualificazione

13,3 8,1 9,2 14,5 8,3

Altro/Non disp. - - - - -

Calzature, pelli e cuoio, concia

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

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Tabella 26. Portogallo. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale aggregata. Anni 1995, 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 1995 2000 2005 2006 2007

Dirigenti/Professionisti 1,5 2,1 1,7 1,3 2,0 Tecnici 4,2 1,5 3,3 3,9 2,8 Impiegati/Commerciali 8,1 7,0 9,0 7,8 9,1 Operai 81,7 83,2 81,4 80,5 79,3 Personale senza qualificazione

4,5 6,2 4,6 6,5 6,8

Altro/Non disp. - - - 0,1 -

Tessile, maglieria, altri art. tessili

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti 1,1 1,0 1,2 1,3 0,7 Tecnici 1,8 1,9 1,7 1,9 2,1 Impiegati/Commerciali 5,5 5,7 7,2 7,3 4,6 Operai 89,6 86,7 82,9 80,9 82,6 Personale senza qualificazione

1,9 4,5 7,0 8,5 9,9

Altro/Non disp. - 0,2 - - -

Confezioni abbigliamento

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Dirigenti/Professionisti - 0,4 1,7 1,2 1,0 Tecnici 1,3 3,0 0,9 0,8 0,9 Impiegati/Commerciali 6,7 8,4 4,3 4,5 4,5 Operai 89,7 76,0 77,5 76,6 74,5 Personale senza qualificazione

2,3 11,7 15,6 16,8 19,1

Altro/Non disp. - 0,5 - - -

Calzature, pelli e cuoio, concia

TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

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Tabella 27. Romania. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale. Anni 2000 e 2005-2007. Valori percentuali 2000 2005 2006 2007 Tessile, maglieria, altri art. tessili

Dirigenti/Professionisti

2,6 3,2 3,0 3,1

Tecnici 10,5 6,2 5,7 7,9 Impiegati/Commerciali 5,3 4,1 3,9 5,3 Operai 77,1 79,4 79,4 76,3 Personale senza

qualificazione

4,4 7,1 7,9 7,4

Altro/Non disp. - - - - TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 Confezioni abbigliamento

Dirigenti/Professionisti 2,6 2,3 2,8 3,9

Tecnici 5,1 5,5 5,5 5,3 Impiegati/Commerciali 2,5 3,1 3,0 3,2 Operai 86,4 83,7 83,4 82,5 Personale senza

qualificazione

3,4 5,4 5,2 5,0

Altro/Non disp. - - 0,1 - TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 Calzature, pelli e cuoio, concia

Dirigenti/Professionisti 5,4 2,5 1,9 1,8

Tecnici 8,4 3,7 3,6 3,5 Impiegati/Commerciali 3,9 3,2 2,4 2,6 Operai 79,3 79,7 81,8 79,2 Personale senza

qualificazione

2,9 11,0 10,1 12,9

Altro/Non disp. - - 0,1 - TOTALE 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

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Tabella 28. Polonia. Comparti del TAPCC. Composizione dell’occupazione dipendente per qualificazione professionale. Anni 2005-2007. Valori percentuali 2005 2006 2007 Tessile, maglieria, altri art. tessili

Dirigenti/Professionisti

7,0 10,9 8,6

Tecnici 10,5 11,0 11,4 Impiegati/Commerciali 6,3 6,1 4,2 Operai 65,9 60,7 65,6 Personale senza

qualificazione

10,2 11,3 10,3

Altro/Non disp. - - - TOTALE 100,0 100,0 100,0 Confezioni abbigliamento

Dirigenti/Professionisti 3,3 3,0 2,9

Tecnici 6,7 5,8 5,1 Impiegati/Commerciali 3,1 4,0 3,9 Operai 79,2 78,9 80,1 Personale senza

qualificazione

7,7 8,3 8,0

Altro/Non disp. - - - TOTALE 100,0 100,0 100,0 Calzature, pelli e cuoio, concia

Dirigenti/Professionisti 3,6 0,8 4,8

Tecnici 5,5 4,2 2,0 Impiegati/Commerciali 4,7 4,8 4,1 Operai 83,0 83,7 82,4 Personale senza

qualificazione

3,2 6,5 6,8

Altro/Non disp. - - - TOTALE 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati EUROSTAT (European Union Labour Force Survey).

3.3 OCCUPAZIONE DIPENDENTE PER CARATTERE DELL'OCCUPAZIONE E TIPOLOGIA DI ORARIO

Le tabelle seguenti presentano la ricostruzione del carattere dell’occupazione, a tempo determinato e a termine, con dipendenti in part-time riportati separatamente. Gli anni presi in esame sono il 2007 ed il 2005. La fonte è la Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro (RIL), condotta dall’ISFOL. I dati sono stati elaborati per i comparti, distinguendo anche le sole imprese con più di 15 dipendenti (la distinzione Industria/Artigianato non è attualmente disponibile).

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Nel complesso, ancora nel 2007, resta largamente prevalente nel lavoro dipendente la forma standard del contratto full-time a tempo indeterminato, con percentuali tra l’80% e il 90%. Il contratto part–time a tempo indeterminato rappresenta una presenza significativa, compresa nella forbice 5-15%, con percentuali che superano nella maggioranza dei comparti quelle del tempo determinato. Il contratto part-time a tempo determinato rappresenta una fattispecie residuale, che si colloca su percentuali che non superano l’1% dell’occupazione dipendente, ed è ancora meno diffuso nelle imprese con più di 15 dipendenti.

Rispetto al 2005, per il complesso delle imprese, cresce l’incidenza del part-time a tempo indeterminato e si riduce quella dei contratti a termine. Per le imprese con più di 15 dipendenti, il quadro non si modifica per l’insieme del TAPCC nei due anni presi in esame.

Da un punto di vista settoriale, Calzature e Concia fanno un minor utilizzo del part-time. Il Tessile si distingue invece dagli altri settori per un minor ricorso ai contratti a termine.

Per quanto riguarda la tipologia dei contratti a termine, nel 2007 prevalgono nettamente i contratti a tempo determinato (ex dlg. 368/2001) sull’apprendistato. I contratti di formazione e lavoro rivestono ormai solo un ruolo residuale, mentre il contratto d’inserimento ha una qualche diffusione nelle Confezioni abbigliamento (dove è infatti più bassa l’incidenza dei contratti a tempo determinato sul complesso dei contratti a termine). Per ogni 10 contratti a termine, nel 2007 circa 6 sono a tempo indeterminato, 3 di apprendistato ed 1 tra contratto d’inserimento e formazione-lavoro.

Nel Tessile e nella Concia, l’uso dei contratti di apprendistato è cresciuto in modo consistente nel 2007 rispetto al 2005.

Tabella 29. Comparti del TAPCC. Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario. Valori percentuali. Anno 2007

Tempo indeterminato

Tempo indeterminato

- part time

Contratti a termine

Contratti a termine - part

time

Totale

Industrie tessili 96,1 6,8 3,9 0,3 100,0Altri articoli tessili 92,1 8,7 7,9 0,6 100,0Maglieria e tessuti a maglia 93,4 10,0 6,6 1,2 100,0Confezioni abbigliamento 91,0 10,1 9,0 0,7 100,0Calzature 92,3 5,3 7,7 0,3 100,0Articoli in pelle e cuoio 93,9 15,6 6,1 0,5 100,0Industria conciaria 93,1 4,5 6,9 0,4 100,0TAPCC 93,0 8,3 7,0 0,6 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

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Tabella 30. Comparti del TAPCC. Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario. Valori percentuali. Anno 2005

Tempo indeterminato

Tempo indeterminato

- part time

Contratti a termine

Contratti a termine - part

time

Totale

Industrie tessili 92,5 6,5 7,5 0,8 100,0Altri articoli tessili 89,2 5,2 10,8 0,4 100,0Maglieria e tessuti a maglia 90,3 7,2 9,7 1,1 100,0Confezioni abbigliamento 91,3 8,1 8,7 1,0 100,0Calzature 89,1 7,2 10,9 0,3 100,0Articoli in pelle e cuoio 90,4 8,1 9,6 0,1 100,0Industria conciaria 88,0 6,1 12,0 0,0 100,0TAPCC 90,8 7,1 9,2 0,7 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

Tabella 31. Comparti del TAPCC. Imprese con più di 15 dipendenti. Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario. Valori percentuali. Anno 2007

Tempo indeterminato

Tempo indeterminato

- part time

Contratti a termine

Contratti a termine - part

time

Totale

Industrie tessili 96,6 5,9 3,4 0,2 100,0Altri articoli tessili 91,4 6,8 8,6 0,5 100,0Maglieria e tessuti a maglia 92,9 6,7 7,1 1,3 100,0Confezioni abbigliamento 91,0 7,9 9,0 0,4 100,0Calzature 92,8 4,0 7,2 0,3 100,0Articoli in pelle e cuoio 89,2 6,6 10,8 0,7 100,0Industria conciaria 93,1 3,3 6,9 0,2 100,0TAPCC 93,2 6,3 6,8 0,4 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

Tabella 32. Comparti del TAPCC. Imprese con più di 15 dipendenti. Occupazione dipendente per carattere dell'occupazione e tipologia di orario. Valori percentuali. Anno 2005

Tempo indeterminato

Tempo indeterminato

- part time

Contratti a termine

Contratti a termine - part

time

Totale

Industrie tessili 93,5 6,3 6,5 0,9 100,0Altri articoli tessili 94,1 4,5 5,9 0,6 100,0Maglieria e tessuti a maglia 93,5 6,2 6,5 1,1 100,0Confezioni abbigliamento 93,9 6,7 6,1 1,1 100,0Calzature 91,0 5,5 9,0 0,2 100,0Articoli in pelle e cuoio 97,1 5,6 2,9 0,0 100,0Industria conciaria 93,9 6,7 6,1 0,0 100,0TAPCC 93,4 6,1 6,6 0,8 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

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Tabella 33. Comparti del TAPCC. Occupazione dipendente a termine per tipo di contratto. Valori percentuali. Anno 2007

Contratto di formazione e

lavoro

Contratto di apprendistato

Contratto di inserimento

Contratto a tempo

determinato (*)

Totale

Industrie tessili 4,7 30,8 4,2 60,3 100,0Altri articoli tessili 0,0 27,1 2,0 70,9 100,0Maglieria e tessuti a maglia 0,0 21,5 2,1 76,5 100,0Confezioni abbigliamento 0,7 28,7 11,0 59,5 100,0Calzature 0,9 30,9 1,6 66,6 100,0Articoli in pelle e cuoio 0,0 34,3 6,1 59,6 100,0Industria conciaria 0,0 33,4 3,0 63,6 100,0TAPCC 1,1 28,8 5,8 64,3 100,0 (*) Ex dlg. 368/2001.

Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

Tabella 34. Comparti del TAPCC. Occupazione dipendente a tempo determinato per tipo di contratto. Valori percentuali. Anno 2005

Contratto di formazione e

lavoro

Contratto di apprendistato

Contratto di inserimento

Contratto a tempo

determinato (*)

Totale

Industrie tessili 14,7 13,0 0,4 71,8 100,0Altri articoli tessili 57,8 21,1 1,1 20,1 100,0Maglieria e tessuti a maglia 31,4 28,5 1,3 38,8 100,0Confezioni abbigliamento 32,2 24,0 8,7 35,0 100,0Calzature 18,3 29,1 0,2 52,4 100,0Articoli in pelle e cuoio 35,6 36,0 0,0 28,4 100,0Industria conciaria 50,6 17,3 0,0 32,1 100,0TAPCC 30,5 22,8 2,9 43,9 100,0 (*) Ex dlg. 368/2001. Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

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Tabella 35. Comparti del TAPCC. Imprese con più di 15 dipendenti . Occupazione dipendente a termine per tipo di contratto. Valori percentuali. Anno 2007

Contratto di formazione e

lavoro

Contratto di apprendistato

Contratto di inserimento

Contratto a tempo

determinato (*)

Totale

Industrie tessili 6,3 27,6 5,7 60,5 100,0Altri articoli tessili 0,0 20,0 2,1 77,9 100,0Maglieria e tessuti a maglia 0,0 18,3 0,0 81,7 100,0Confezioni abbigliamento 0,3 27,6 15,5 56,5 100,0Calzature 0,0 32,1 0,7 67,2 100,0Articoli in pelle e cuoio 0,0 17,2 1,5 81,4 100,0Industria conciaria 0,0 25,6 4,8 69,6 100,0TAPCC 1,0 25,7 7,2 66,1 100,0 (*) Ex dlg. 368/2001. Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

Tabella 36. Comparti del TAPCC. Imprese con più di 15 dipendenti . Occupazione dipendente a termine per tipo di contratto. Valori percentuali. Anno 2005

Contratto di formazione e

lavoro

Contratto di apprendistato

Contratto di inserimento

Contratto a tempo

determinato (*)

Totale

Industrie tessili 6,6 11,3 0,6 81,6 100,0Altri articoli tessili 9,2 43,7 2,6 44,4 100,0Maglieria e tessuti a maglia 11,1 30,4 2,5 56,1 100,0Confezioni abbigliamento 8,4 30,6 16,7 44,3 100,0Calzature 3,0 34,3 0,4 62,3 100,0Articoli in pelle e cuoio 24,1 9,3 0,0 66,6 100,0Industria conciaria 7,7 16,7 0,0 75,7 100,0TAPCC 7,3 26,4 5,4 60,9 100,0 (*) Ex dlg. 368/2001. Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Rilevazione longitudinale Imprese e Lavoro - RIL).

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3.4 INDAGINE SULLA RICERCA DI PERSONALE MEDIANTE INSERZIONI A MODULO SU QUOTIDIANI

L’indagine ISFOL sulla ricerca di personale mediante inserzioni a modulo a pagamento su quotidiani, contiene alcuni spunti interessanti per il Progetto TAC:

• nell’insieme, si tratta di una quantità rilevante d’inserzioni, che hanno sfiorato nel 2007 le 3.500 unità, per poi scendere sotto le 1.500 l’anno successivo, in probabile associazione con la fase recessiva;

• il settore maggiormente attivo sotto questo profilo è quello delle Confezioni abbigliamento;

• le figure professionali alte e medio-alte non specifiche dei settori (dirigente, quadro/ingegnere) sono richieste, come era prevedibile, in misura molto superiore all’incidenza sull’occupazione; tuttavia, esiste una consistente richiesta anche per ricoprire mansioni operaie ed impiegatizie;

• nelle Confezioni ed in Calzature e pelli vi è una forte richiesta per personale che vada a rivestire ruoli commerciali;

• la richiesta per specialisti di settore sia creativi che tecnici è, nel complesso, abbastanza significativa.

Tabella 37. TAPCC Numero di inserzioni 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Tessile, maglieria, altri art. tessili 840 640 564 666 837 449 Confezioni abbigliamento 987 1.088 1.383 1.553 2.368 803 Calzature, pelli e cuoio, concia 277 179 161 403 223 234 TAPCC 2.104 1.907 2.108 2.622 3.428 1.486 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Indagine sulla domanda di lavoro qualificato in Italia).

Tabella 38. Tessile, maglieria, altri art. tessili. Qualificazione professionale delle richieste di personale. Valori percentuali. Anni 2003-2008 2003 2004 2005 2006 2007 2008 Dirigente 4,9 1,4 6,4 2,0 3,2 3,3 Quadro/Ingegnere/Esperto fiscale

15,0 10,3 18,6 17,1 16,0 16,7

Impiegato 14,0 11,6 11,0 12,3 14,3 17,8 Analista programm./Operatore EDP

3,0 3,6 2,7 4,1 3,8 3,1

Rappresentante/Venditore 15,8 8,6 23,0 31,7 11,4 13,8 Specialista creativo ,6 1,7 1,6 4,7 5,1 3,1 Specialista tecnico 8,1 11,4 15,2 11,6 8,1 3,6 Operaio specializzato 8,2 8,8 5,9 3,8 16,7 20,3 Operaio semiqualificato 26,0 40,9 14,9 11,6 20,5 16,7 Altro 4,4 1,7 0,7 1,4 0,7 1,6 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Indagine sulla domanda di lavoro qualificato in Italia).

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Tabella 39. Confezioni abbigliamento. Qualificazione professionale delle richieste di personale. Valori percentuali. Anni 2003-2008

2003 2004 2005 2006 2007 2008 Dirigente 6,6 11,9 11,4 8,1 10,2 4,9 Quadro/Ingegnere/Esperto fiscale

17,6 21,4 25,2 19,9 20,5 15,7

Impiegato 10,0 15,3 19,8 18,7 22,6 12,8 Analista programm./Operatore EDP

1,5 1,6 0,7 2,8 2,7 2,4

Rappresentante/Venditore 32,8 26,2 24,7 28,8 20,8 26,5 Specialista creativo 4,7 4,3 3,7 7,4 2,9 7,8 Specialista tecnico 4,9 4,0 3,3 3,9 8,1 0,6 Operaio specializzato 15,8 11,5 9,0 8,0 8,5 23,2 Operaio semiqualificato 5,1 1,5 1,8 1,9 2,6 3,4 Altro 1,0 2,4 0,4 0,4 1,1 2,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Indagine sulla domanda di lavoro qualificato in Italia).

Tabella 40. Calzature, pelli e cuoio, concia Qualificazione professionale delle richieste di personale. Valori percentuali. Anni 2003-2008

2003 2004 2005 2006 2007 2008 Dirigente 11,6 6,7 5,0 5,7 3,6 9,0 Quadro/Ingegnere/Esperto fiscale

16,6 11,2 12,4 15,9 18,8 28,2

Impiegato 13,0 6,1 13,0 6,5 12,1 12,4 Analista programm./Operatore EDP

0,7 0,6 - 0,5 4,5 3,4

Rappresentante/Venditore 48,4 55,9 32,9 29,5 17,9 21,4 Specialista creativo 0,4 3,4 11,2 9,4 6,3 3,4 Specialista tecnico 0,7 2,8 11,2 3,5 5,8 4,7 Operaio specializzato 2,5 7,8 1,9 11,9 8,5 10,3 Operaio semiqualificato 4,3 4,5 6,2 17,1 21,5 7,3 Altro 1,8 1,1 6,2 - 0,9 - Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Fonte: nostra elaborazione su dati ISFOL (Indagine sulla domanda di lavoro qualificato in Italia).

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4 Evoluzione della concentrazione territoriale delle Industrie della Moda

I processi di trasformazione che hanno investito i comparti della Moda negli anni duemila non hanno stravolto la dislocazione territoriale delle imprese (Figura 18 - Figura 24). Tuttavia, per quel che riguarda il settore Tessile, tra il 2001 ed i 2005 Prato ha visto un certo ridimensionamento della propria posizione (mentre la provincia cresceva di importanza nelle Confezioni), come è avvenuto negli Altri tessili per Bergamo e Milano. Al contrario, nelle Calzature (Ascoli), nelle Pelli (Firenze e Arezzo) e nella Concia (Vicenza) le province che già rappresentavano le aree di maggior insediamento hanno visto accrescere il proprio ruolo. Nella Maglieria, a fronte della crescita del peso relativo di Mantova, che già nel 2001 era la prima provincia in termini di dipendenti, si assiste ad un cospicuo ridimensionamento del ruolo di Treviso.

Nelle Confezioni, dove la concentrazione territoriale è inferiore che negli altri comparti, cresce il peso di Vicenza e di Milano, e si riduce quello di Treviso. Vedono aumentare il proprio ruolo Firenze e, come già sottolineato, Prato.

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Figura 18. Comparto Tessile. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 19. Comparto Altri articoli tessili (Biancheria casa, ecc.). Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 20. Maglieria e tessuti a maglia. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 21. Confezioni abbigliamento. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 22. Comparto delle Calzature. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 23. Comparto Articoli in pelle e cuoio. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Figura 24. Comparto della Concia. Distribuzione percentuale dei dipendenti per provincia. Anni 2005 e 2001

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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5 Livelli di inquadramento per qualifica nelle Industrie della Moda

Una elaborazione ad hoc, realizzata per questo progetto dal Servizio occupazione e redditi dell’ISTAT utilizzando a fini statistici i modelli tributari 770 compilati dalle imprese per i propri dipendenti, consente di aver un quadro praticamente completo dell’addensamento per livelli di inquadramento contrattuale nelle Industrie della Moda. Tale modello, utilizzato per la costruzione della nuova base dicembre 2005 dell’indice ISTAT delle retribuzioni contrattuali, contiene infatti informazioni sul contratto applicato e il livello d’inquadramento del singolo dipendente.

La caratteristica dell’estrazione effettuata dall’ISTAT dai modelli 770, sta nell’aver selezionato le informazioni solo per quelle imprese che applicano contratti sottoscritti dalle associazioni aderenti a Confindustria, anche se il riferimento (una circolare INPS) risale al 1999 (vedi la Tabella 43). Il numero dei dipendenti è ottenuto come somma di coloro che hanno lavorato l'intero anno 2004 (mantenendo immutata la qualifica, il livello e l'azienda di appartenenza), o almeno il mese di dicembre 2004. La Tabella 41 fotografa la situazione dell’addensamento per livelli e per qualifiche nelle imprese industriali che applicano i contratti del Tessile-Abbigliamento-Calzaturiero, e quello della manifattura delle Pelli (Articoli in pelli e cuoio).

Si noti che la tassonomia settoriale che proponiamo in questa sezione del lavoro, e nella successiva, è diversa da quella utilizzata in precedenza. In particolare, il comparto degli “Altri articoli tessili” viene suddiviso:

• “Tessili vari” e “Tappeti, moquette ecc.” vengono accorpati con le “Industrie tessili”, venendo a costituire l’area contrattuale “Tessile ed articoli tessili” (o, per brevità, “Tessile”);

• la “Biancheria per la casa” viene accorpata con le “Confezioni abbigliamento”, dando origine all’aggregato “Confezioni”.

Tale scelta è stata fatta in funzione della disponibilità dei dati tratti dal modello 770.

Attribuendo ai diversi livelli d’inquadramento un “punteggio” pari al numero che identifica il livello stesso (per i livelli “super” si è attribuito un valore intermedio tra il livello precedente e quello successivo), otteniamo (Tabella 42) un livello d’inquadramento medio intorno a 3-3,3 per gli operai, e compreso nel range 4,8-5,2 per gli impiegati (inclusi i “quadri”).

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Tabella 41. Addensamento dei livelli di inquadramento per qualifica ed area contrattuale nelle Industrie della Moda

LIVELLI Tessile Maglieria Confezioni CalzatureLivello 1 2,7 1,1 1,6 2,4 Liv. 1 4,2 Livello 2 29,1 34,2 15,0 21,2 Livello 2 SUPER 0,6 2,4 2,1 2,0 Livello 3 34,4 33,8 43,9 31,6 Livello 3 SUPER 1,3 1,5 3,0 2,8 Livello 4 22,5 17,9 21,6 29,0 LIV.4 24,1 Livello 5 9,4 9,1 12,8 7,7 Liv.4S 6,6 Livello 6 - - - 3,4 Liv. 5 5,4 Livello 7 - - - - Liv. 6 - Livello 8 - - - -

LIVELLI Tessile Maglieria Confezioni CalzatureLivello 1 - - - 2,0 Liv. 1 - Livello 2 3,1 2,7 3,6 7,5 Livello 2 SUPER - - - - Livello 3 8,7 12,6 10,2 14,7 Livello 3 SUPER - - - - Livello 4 14,1 18,1 16,9 20,4 LIV.4 16,7 Livello 5 31,4 30,5 27,6 20,0 Liv.4S 16,4 Livello 6 23,6 21,4 22,9 18,6 Liv. 5 25,3 Livello 7 17,0 13,2 15,5 12,7 Liv. 6 18,5 Livello 8 2,2 1,4 3,3 4,0

Liv. 2 24,4

Liv. 3 35,4

Liv. 2 6,8

Liv. 3 16,3

Pelli

Pelli

OPERAI

IMPIEGATI

Fonte: nostra elaborazione sui CCNL e su dati ISTAT (Indagine sulle retribuzioni e orari contrattuali).

Tabella 42. Aree contrattuali. Livello di inquadramento medio. Anni 2000 e 2004-2005

Tessile Maglieria Confezioni Calzature Pelli(*)

2000 3,0 3,0 2,9 2,9 3,6 2004-05 3,1 3,0 3,3 3,3 3,3

2000 5,4 5,4 5,4 4,7 5,3 2004-05 5,2 5,0 5,2 4,8 4,9

Qualifica Impiegati

Qualifica Operai

(*) I livelli d’inquadramento di Pelli e cuoio sono stati armonizzati con quelli delle altre industrie della moda. Ai livelli “super” è stato attribuito un punteggio intermedio tra quello precedente e quello successivo. Fonte: nostra elaborazione sui CCNL e su dati ISTAT (Indagine sulle retribuzioni e orari contrattuali).

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Tabella 43. Aree contrattuali delle Industrie della Moda oggetto della rilevazione ISTAT sulle retribuzioni contrattuali (CCNL) secondo il codice INPS della circolare 100 del 1999 (comparti evidenziati in grigio)

Settore N° codice

Titolo contratto

001

C.c.n.l. per i dipendenti dalle aziende industriali esercenti la confezione in serie di abbigliamento tradizionale, informale e sportivo; camicerie; biancheria personale e da casa; confezioni in pelle e succedanei; divise ed abiti da lavoro; corsetteria; cravatte, sciarpe e foulards; accessori dell’abbigliamento ed oggetti cuciti in genere.

002 C.c.n.l. per i dipendenti dalle piccole e medie industrie del settore Abbigliamento e maglieria

003C.c.n.l. per i dipendenti dalle imprese artigiane dei settori tessili, dell’abbigliamento e delle calzature.

103 C.c.n.l. per gli addetti alle aziende fabbricanti maglieria, calzetteria e tessuti a maglia.

002C.c.n.l. per i dipendenti dalle piccole e medie industrie del settore Abbigliamento e maglieria

003C.c.n.l. per i dipendenti dalle aziende artigiane del settore abbigliamento, tessile e calzature.

C.c.n.l. per i dipendenti dalle aziende esercenti:-       l’industria cotoniera;-       l’industria della canapa, del lino, del cocco e delle fibre dure, similari e succedanee, dei semilavorati canapa macerata e stigliatura canapa verde e grezzo;

-       l’industria della filatura dei cascami di seta, della trattura della seta, torcitura della seta e dei fili artificiali e sintetici, della tessitura della seta e delle fibre artificiali e sintetiche;-       l’industria della tintoria, stamperia e finitura tessile per conto proprio e per conto terzi;-       l’industria dei tessili vari; nastri rigidi, nastri tessuti elastici, maglie e calze elastiche, passamani trecce e stringhe, tulli, pizzi, veli, andalusa, tende, ricami a macchina, pizzi uso tombolo; accessori, accessori per filatura e tessitura, scardassi, amianto (compreso gruppo freni); lavorazione e tessitura del crine animale, tappeti, juta; tende dal campo, tele e copertoni impermeabili; manufatti e indumenti impermeabili ed affini per uso industriale, civile e militare; feltro e cappelli di pelo; feltro e cappelli di lana; pelo per cappelli, berretti e copricapo diversi (non di paglia né di feltro); fodere e marocchini, trecce; cappelli di paglia, di truciolo e di altre materie affini da intreccio e trecce meccaniche.

002C.c.n.l. per i dipendenti dalle piccole e medie industrie del settore Abbigliamento e maglieria

003C.c.n.l. per i dipendenti dalle imprese artigiane del settore abbigliamento, tessile e calzature

224 Confezioni su misura026 C.c.n.l. per gli addetti alle industrie delle calzature027 C.c.n.l. per i dipendenti dalle piccole e medie industrie del settore

003C.c.n.l. per i dipendenti dalle imprese artigiane del settore abbigliamento, tessile e calzature

128C.c.n.l. per gli addetti alle industrie manifatturiere delle pelli, del cuoio e rispettivi succedanei.

129C.c.n.l. per gli addetti alle piccole e medie industrie manifatturiere delle pelli, del cuoio e dei relativi succedanei.

003C.c.n.l. per i dipendenti dalle imprese artigiane del settore abbigliamento, tessile e calzature

Co

nce

rie

047 C.c.n.l. per i dipendenti dalle aziende del settore concerie.

Pe

lli e cu

oio

Ma

glie

riaA

bb

iglia

men

toT

essili

159

Ca

lzatu

re

Fonte: nostra elaborazione dalla circolare INPS n. 100 del 3/5/1999.

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6 Retribuzioni medie contrattuali (CCNL) e di fatto 6.1 RETRIBUZIONI CONTRATTUALI E DI FATTO In questa sezione del lavoro, vengono utilizzati i dati sull’addensamento per livelli d’inquadramento e sulla composizione per qualifica, illustrati nella sezione precedente, per esaminare le retribuzioni. Si inizia da una ricostruzione dei livelli retributivi contrattuali medi nelle Industrie della Moda.

Per tale ricostruzione, si è utilizzato l’addensamento per livelli dei modelli 770, combinato con i “minimi tabellari” (Elemento Retributivo Nazionale conglobato - ERN). Per quanto riguarda la quota di retribuzione contrattuale nazionale aggiuntiva all’ERN, ci si è serviti ancora dell’indagine ISTAT delle retribuzioni contrattuali.

Tabella 44. Retribuzioni contrattuali nazionali medie annue lorde in euro per area contrattuale. Definizione ISTAT (ERN+indennità+scatti) per un orario standard a tempo pieno. Anni 2005 e 2008

Tessile Maglieria Confezioni Calzature Pelli

Qualifica OperaiElemento retrib. naz. conglobato (ERN) 15 451 15 418 15 635 15 583 15 490 Scatti, indennita ed altro (medi) 2 882 1 322 802 680 483 Totale retribuzione CCNL 18 333 16 740 16 437 16 263 15 973

Qualifica ImpiegatiElemento retrib. naz. conglobato (ERN) 17 518 17 272 17 443 16 843 16 954 Scatti, indennita ed altro (medi) 917 740 723 838 1 385 Totale retribuzione CCNL 18 435 18 011 18 165 17 681 18 339

Qualifica OperaiTotale retribuzione CCNL 19 998 18 281 17 953 17 744 17 509

Qualifica ImpiegatiTotale retribuzione CCNL 20 077 19 631 19 802 19 263 20 091

Anno 2005

Anno 2008

Fonte: nostra elaborazione sui CCNL e su dati ISTAT (Indagine sulle retribuzioni e orari contrattuali).

Nella Tabella 44 appunto, accanto alla quota di retribuzione contrattuale rappresentata dall’ERN, viene riportata quella composta dalle indennità (di turno, ecc.), scatti periodici di anzianità ed altri istituti eventualmente previsti dai CCNL3. Il servizio dell’ISTAT ha riconsiderato, per quanto riguarda il Tessile-Abbigliamento, nella nuova base dicembre 2005 degli indici delle retribuzioni contrattuali (in vigore

3 La retribuzione contrattuale (nazionale) calcolata dall’ISTAT “comprende tutte le voci retributive quantificate dai contratti collettivi nazionali di lavoro aventi carattere generale e continuativo: paga base, indennità di contingenza, importi per aumenti periodici di anzianità, indennità di turno ed altre eventuali indennità di carattere generale (nei comparti in cui assumono rilevanza), premi mensili, mensilità aggiuntive e altre erogazioni corrisposte regolarmente in specifici periodi dell’anno” (ISTAT, Le retribuzioni contrattuali annue – Glossario, 25 marzo 2009). Risultano invece esclusi i compensi per le ore di straordinario.

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da aprile 20094) un premio in cifra fissa (350-400€ annui) optando, a differenza di quanto avveniva nelle precedenti, per l’estraneità alla sfera di applicazione del CCNL. Tale variazione comporta un certo ridimensionamento della quota di retribuzione ascrivibile all’applicazione del CCNL. Altri fattori hanno invece contribuito ad una crescita di tale quota rispetto alla base precedente (dicembre 2000).

Per la qualifica operai, tale quota risulta nettamente più elevata nel Tessile, assume un valore intermedio nella Maglieria, più vicino comunque a quello delle Confezioni, e delle Calzature. Per la qualifica impiegati, tale parte di retribuzione risulta generalmente contenuta, inferiore nel Tessile-Abbigliamento al corrispondente valore che si registra per gli operai; nelle Calzature invece il dato degli impiegati supera quello degli operai; il valore più elevato si ha per la qualifica nelle Pelli (dove, come si vedrà più avanti lo “slittamento salariale” risulta particolarmente alto).

Le retribuzioni di fatto medie lorde degli archivi INPS5 corrispondono al concetto di retribuzione imponibile ai fini contributivi, e comprendono6:

• la parte degli oneri sociali a carico del lavoratore; • le ritenute fiscali per imposte; • le integrazioni salariali operate dall'azienda in caso di malattia, previste negli

accordi contrattuali; • la retribuzione per ore di lavoro straordinario; • le indennità varie soggette a contribuzione; • la tredicesima mensilità, altre mensilità aggiuntive, gratifiche e premi di

produzione; • eventuali arretrati relativi a periodi precedenti, spettanti a seguito di norme di

legge o di contratto. La retribuzione media annua si ottiene utilizzando la retribuzione media per giornata retribuita di ciascun mese, mensilizzata con le giornate convenzionali retribuite in un mese (26 giorni). Per gli operai ed impiegati a tempo parziale, il monte mensile delle giornate retribuite viene ottenuto dividendo per 6,66 (40 ore settimanali suddivise in 6 giorni) il monte ore indicato (per i lavoratori a tempo parziale) nel modello di rilevazione. I dati mensili vengono ponderati per costruire le medie annuali con il numero dei dipendenti retribuiti nel mese.

Le retribuzioni di fatto INPS si possono quindi confrontare, ovviamente per cluster omogenei, con le corrispondenti retribuzioni contrattuali nazionali, senza che 4 ISTAT, Nota informativa – I numeri indice delle retribuzioni contrattuali: le nuove serie in base dicembre 2005 = 100, 7 aprile 2009. 5 Le informazioni contenute in questo capoverso ed in quelli immediatamente seguenti sono desunte da un documento presente sul sito INPS all’indirizzo servizi.inps.it/banchedatistatistiche/menu/imprese/reintro2.doc 6 Risultano invece escluse: le integrazioni salariali erogate dall'INPS: la Cassa Integrazione Guadagni e le indennità di malattia e maternità; gli assegni al nucleo familiare; le integrazioni salariali erogate dall'INAIL (indennità per infortunio o malattia professionale; le indennità di cassa, maneggio denaro o rischio per trasporto valori; il valore convenzionale del servizio mensa e trasporto o l'importo in denaro corrisposto in sostituzione dell'erogazione in natura dei predetti servizi).

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sussistano rilevanti fattori di distorsione nel confronto. In ambedue i casi, la qualifica “operai” ricomprende i “quadri”.

L’esito del confronto tra retribuzioni contrattuali e di fatto è riportato nella Tabella 45. La quota relativa di retribuzione ascrivibile, straordinari esclusi, al CCNL è, per la qualifica operai, superiore al 90% nei comparti del Tessile-Abbigliamento, e non molto inferiore a tale livello nelle Calzature (88%) e nelle Pelli (84%).

Tabella 45. Livelli retributivi medi contrattuali e di fatto; percentuale della retribuzione di fatto “spiegata” dalla retribuzione CCNL standard. Dati per area contrattuale (Industria) e qualifica. Anno 2005

Tessile Maglieria Confezioni Calzature PelliQualifica Operai

(a) Totale retribuzione CCNL 18 333 16 740 16 437 16 263 15 973(b) Retribuzione di fatto 20 209 18 208 17 379 18 403 18 994(a)/(b) 91% 92% 95% 88% 84%

Qualifica Impiegati(a) Totale retribuzione CCNL 18 435 18 011 18 165 17 681 18 339(b) Retribuzione di fatto 30 801 27 436 27 390 28 369 33 644(a)/(b) 60% 66% 66% 62% 55%

Totale (Operai+Impiegati)(a) Totale retribuzione CCNL (pesi qualifiche INPS ) 18 359 17 089 16 904 16 526 16 709(b) Retribuzione di fatto 22 930 20 743 20 085 20 252 23 553(a)/(b) 80% 82% 84% 82% 71% Fonte: nostra elaborazione sui CCNL e dati ISTAT (Indagine sulle retribuzioni e orari contrattuali) ed INPS.

Per gli impiegati tale quota è nettamente più bassa, tra il 60-66% nel Tessile-Abbigliamento e nelle Calzature, e pari al 55% nelle Pelli. Assumendo i pesi delle qualifiche nell’Industria come emergono dai dati INPS, la quota del CCNL sulla retribuzione lorda di fatto vale almeno l’80% del totale.

Per comprendere il contenuto dello “slittamento salariale”, si possono utilizzare i dati prodotti da ASSOLOMBARDA per l’area milanese. Il livello retributivo medio annualizzato (cioè riportato a 13 mensilità) a dicembre 2005 era pari a 22.874€. Tale livello è del tutto coerente con quello che si ottiene con i dati INPS per l’anno 2005 per l’insieme di Tessile, Maglierie e Confezioni nella provincia di Milano (22.727€), tenendo conto del fatto che il dato ASSOLOMBARDA non include di straordinari e maggiorazioni per turno; vi sono anche circa 180€ di differenza solo per effetto della seconda tranche di aumento contrattuale corrisposta nel 2005, assente evidentemente nella prima parte dell’anno (la retribuzione annua ASSOLOMBARDA è ricostruita a patire dai livelli di dicembre 2005). Per l’insieme delle regioni del Centro-Nord il valore corrispondente è pari a 22.053€, ed il dato nazionale scende sotto i 21,5 mila euro (21.429€). La realtà milanese rappresenta quindi un sottoinsieme relativamente privilegiato, ma tutt’altro che anomalo, nel panorama nazionale.

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I dati ASSOLOMBARDA evidenziano come il grosso della retribuzione extra CCNL sia rappresentato nell’aggregato dai superminimi individuali, fortemente e positivamente correlati alla qualifica, fino a costituire per quadri ed impiegati (in questo caso distinti) ben oltre la metà della quota extra CCNL. Per gli operai e per gli equiparati (anch’essi distinti) quanto detto nel 2005 si ripete in buona misura nei campioni relativi ai due anni successivi. Nei due anni più recenti per gli operai la quota relativa dei superminimi si riduce ulteriormente, mentre crescono i superminimi collettivi e le voci a cadenza annuale.

Tabella 46. Imprese che applicano il CCNL Tessile-Abbigliamento nell’area milanese. Retribuzione di fatto “normalmente corrisposta” per qualifica. Valori in euro, dicembre 2005 annualizzati

Add. medio Quadri Impiegati Equiparati OperaiPaga base 16.889 21.520 17.787 17.026 15.817Aum. Periodici di anzianità 427 802 497 569 333TOT. Retr. CCNL 17.316 22.322 18.284 17.594 16.150Superminimi Individuali 3.598 21.609 5.343 1.421 976Superminimi Collettivi 407 325 277 872 479Premi mensili vari 112 65 60 244 146Altre voci mensili 643 1.950 756 506 463Premio variabile negoziato 330 2.187 461 240 88Altri importi annuali (escl 13a) 468 1.044 650 374 289TOT. Retr. extra CCNL 5.558 27.180 7.547 3.657 2.440

TOTALE RETRIBUZIONE 22.874 49.501 25.831 21.251 18.589 Fonte: ASSOLOMBARDA, Retribuzioni di fatto nell’area milanese - Dicembre 2005, a cura di A. Fioni – E. Della Torre), in “Studi e analisi” di 28 Giugno 2006.

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Tabella 47. Imprese che applicano il CCNL Tessile-Abbigliamento nell’area milanese. Percentuali delle voci sulla retribuzione di fatto “normalmente corrisposta” per qualifica. Anni 2005-2007 (dicembre)

Quadri Impiegati Equiparati OperaiAnno 2005

Superminimi Individuali 43,7 20,7 6,7 5,3Superminimi Collettivi 0,7 1,1 4,1 2,6Premi mensili vari 0,1 0,2 1,1 0,8Altre voci mensili 3,9 2,9 2,4 2,5Premio variabile negoziato 4,4 1,8 1,1 0,5Altri importi annuali (escl. 13a) 2,1 2,5 1,8 1,6TOT. Retr. extra CCNL 54,9 29,2 17,2 13,1

Anno 2006Superminimi Individuali 47,0 23,6 8,5 2,7Superminimi Collettivi 0,9 1,8 1,9 2,4Premi mensili vari 0,6 0,5 0,3 1,1Altre voci mensili 1,8 1,7 2,6 2,4Premio variabile negoziato 0,7 0,9 0,8 2,3Altri importi annuali (escl. 13a) 3,3 3,4 4,0 3,9TOT. Retr. extra CCNL 54,4 31,9 18,2 14,9

Anno 2007Superminimi Individuali 48,7 17,9 7,9 2,5Superminimi Collettivi 0,0 3,1 4,6 4,1Premi mensili vari 0,0 0,0 0,0 0,0Altre voci mensili 1,1 2,9 3,4 3,1Premio variabile negoziato 3,3 2,0 1,9 1,4Altri importi annuali (escl. 13a) 1,6 2,2 2,6 3,2TOT. Retr. extra CCNL 54,7 28,1 20,3 14,3

Fonte: nostra elaborazione su dati ASSOLOMBARDA, Retribuzioni di fatto nell’area milanese 2005-2007 (a cura di A. Fioni – E. Della Torre), in “Studi e analisi”.

Nella Tabella 48, assumendo costante il ”wage gap” tra retribuzioni contrattuali e di fatto, si stimano le retribuzioni medie di fatto in funzione di quelle contrattuali, ricostruite in base all’indice ISTAT. La retribuzione media di fatto sfiora i 25 mila euro nel Tessile, e si colloca sui 22-22,5 mila euro nelle Confezioni, Maglieria e Calzature. Il dato delle Pelli si avvicina ai 26 mila euro, per effetto di una retribuzione media degli impiegati piuttosto elevata. Tra gli operai il livello più alto si registra per il Tessile (22 mila euro annui), il più basso per le Confezioni (19 mila euro). Tra gli impiegati, i livelli più bassi si registrano per Maglieria e Confezioni (30 mila euro) mentre quelli più elevati sono per le Pelli (37 mila), seguite dal Tessile (33,5 mila).

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Tabella 48. Retribuzioni medie annue lorde di fatto nelle aree contrattuali delle Industrie della Moda. Stime 2008 nell’ipotesi di “wage gap” e composizione dell’occupazione per livelli e qualifiche costante

Tessile Maglieria Confezioni Calzature PelliQualifica Operai 22 044 19 884 18 982 20 079 20 821Qualifica Impiegati 33 545 29 904 29 859 30 907 36 857Totale (Operai+Impiegati) - pesi qualifiche INPS 2005 24 998 22 636 21 922 22 089 25 811 Fonte: nostra elaborazione sui CCNL e dati ISTAT (Indagine sulle retribuzioni e orari contrattuali) ed INPS.

I livelli retributivi medi sono nettamente differenziati per qualifica e, all’interno della stessa, si presentano differenze di una certa consistenza per area contrattuale (Tabella 49). Importanti sono anche i differenziali per categoria di impresa (Industria e Artigianato), a parità di qualifica ed area contrattuale (v. sempre la Tabella 49). I totali per qualifica risentono evidentemente anche delle differenze nella composizione dell’occupazione nei cluster considerati (Tabella 50). In particolare, la percentuale di occupazione impiegatizia è particolarmente bassa nelle Calzature. Come facilmente ipotizzabile, è sempre molto modesta la quota relativa degli impiegati nelle imprese artigiane.

Tabella 49. Retribuzioni medie annue lorde di fatto in euro. Dati per qualifica, categoria ed area contrattuale. Anno 2005 Industria Artigianato

Operai Impiegati Totale Operai Impiegati Totale Tessile ed articoli tessili 20.209 30.801 22.930 16.873 20.702 17.180

Maglieria e tess. a maglia 18.208 27.436 20.743 15.649 19.609 15.878

Confezioni 17.379 27.390 20.085 15.673 19.241 15.873 Calzature 18.403 28.369 20.252 16.247 18.675 16.391 Articoli in pelle e cuoio 18.994 33.644 23.553 16.326 20.792 16.594

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Tabella 50. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per qualifica (Operai+Impiegati). Dati per categoria d’impresa ed area contrattuale. Anno 2005

Tessile ed articoli tessili

Maglieria e tess. a maglia

Confezioni Calzature Articoli in pelle e cuoio

Industria Operai 74,3 72,5 73,0 81,4 68,9 Impiegati 25,7 27,5 27,0 18,6 31,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 Artigianato Operai 92,0 94,2 94,4 94,1 94,0 Impiegati 8,0 5,8 5,6 5,9 6,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 51. Retribuzioni medie annue lorde di fatto in euro. Industria. Dati per ripartizione geografica ed area contrattuale. Anno 2005

Tessile ed articoli tessili

Maglieria e tess. a maglia

Confezioni Calzature Articoli in pelle e cuoio

Operai NORD-OVEST 19.933 18.150 17.829 18.101 19.366 NORD-EST 19.175 18.669 17.818 19.768 19.140 CENTRO 23.105 18.616 17.264 18.242 19.491 SUD E ISOLE 17.520 16.864 16.761 17.538 16.714 ITALIA 20.209 18.208 17.379 18.403 18.994 Impiegati NORD-OVEST 30.644 27.339 27.419 27.127 27.756

NORD-EST 30.885 28.481 28.590 32.561 29.523 CENTRO 32.512 26.495 27.328 27.009 38.162 SUD E ISOLE 25.482 20.233 24.054 20.771 20.806 ITALIA 30.801 27.436 27.390 28.369 33.644 Totale NORD-OVEST 22.880 20.296 20.927 19.889 22.063 NORD-EST 22.011 22.485 21.749 23.209 21.729 CENTRO 25.291 20.590 19.645 19.841 26.646 SUD E ISOLE 18.628 17.302 17.793 17.827 17.177 ITALIA 22.930 20.743 20.085 20.252 23.553

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

La Tabella 51 (Industria) e la Tabella 52 (Artigianato) riportano i livelli retributivi medi di fatto per ripartizione geografica e categoria d’impresa. L’elemento ricorrente è rappresentato dai più bassi livelli retributivi del Meridione. In proporzione, gli scarti dei livelli retributivi del Meridione rispetto alla media nazionale sono più ampi per gli impiegati e nell’Industria. Per gli operai, in particolare nell’Artigianato, lo scarto rispetto alla media nazionale è relativamente contenuto.

Le differenze tra le ripartizioni geografiche del Centro-Nord non appaiono sistematiche. A parità di qualifica ed area contrattuale, i livelli retributivi presentano una variabilità contenuta. Fanno eccezione, nell’Industria, con livelli retributivi più elevati delle altre ripartizioni del Centro-Nord: l’Italia centrale per il Tessile (operai e impiegati) e nelle Pelli (impiegati), ed il Nord-Est nelle Calzature (operai e soprattutto impiegati).

Un altro elemento che caratterizza le regioni meridionali è la minor incidenza dell’occupazione impiegatizia nell’Industria. Nell’Artigianato invece, le percentuali di impiegati nel Mezzogiorno non si discostano sistematicamente da quelle nazionali.

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Tabella 52. Retribuzioni medie annue lorde di fatto in euro. Artigianato. Dati per ripartizione geografica ed area contrattuale. Anno 2005

Tessile ed articoli tessili

Maglieria e tess. a maglia

Confezioni Calzature Articoli in pelle e cuoio

NORD-OVEST 16.750 15.538 15.676 15.778 16.602 NORD-EST 16.203 15.650 15.641 16.454 16.412 CENTRO 17.676 15.845 15.647 16.222 16.333 SUD E ISOLE 15.394 15.426 15.777 16.440 15.399

Operai

ITALIA 16.873 15.649 15.673 16.247 16.326

NORD-OVEST 21.335 20.659 20.004 18.726 21.747 NORD-EST 20.508 19.798 19.735 20.094 22.165 CENTRO 20.269 18.841 18.771 18.354 19.813 SUD E ISOLE 16.082 16.108 16.728 17.002 15.802

Impiegati

ITALIA 20.702 19.609 19.241 18.675 20.792

NORD-OVEST 17.232 15.842 15.957 15.933 16.998 NORD-EST 16.535 15.904 15.870 16.681 16.930 CENTRO 17.808 16.004 15.817 16.349 16.495 SUD E ISOLE 15.444 15.461 15.818 16.469 15.414

Totale

ITALIA 17.180 15.878 15.873 16.391 16.594 Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Tabella 53. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per qualifica (Operai+Impiegati). Industria. Dati per ripartizione geografica ed area contrattuale. Anno 2005

Tessile ed articoli tessili

Maglieria e tess. a maglia Confezioni Calzature

Articoli in pelle e cuoio

NORD-OVEST Operai 72,5 76,6 67,7 80,2 67,9 Impiegati 27,5 23,4 32,3 19,8 32,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 NORD-EST Operai 75,8 61,1 63,5 73,1 75,1 Impiegati 24,2 38,9 36,5 26,9 24,9 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 CENTRO Operai 76,8 74,9 76,3 81,8 61,7 Impiegati 23,2 25,1 23,7 18,2 38,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 SUD E ISOLE Operai 86,1 87,0 85,8 91,1 88,7 Impiegati 13,9 13,0 14,2 8,9 11,3 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 ITALIA Operai 74,3 72,5 73,0 81,4 68,9 Impiegati 25,7 27,5 27,0 18,6 31,1 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 54. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per qualifica (Operai+Impiegati). Artigianato . Dati per ripartizione geografica ed area contrattuale. Anno 2005

Tessile ed articoli tessili

Maglieria e tess. a maglia

Confezioni Calzature Articoli in pelle e cuoio

NORD-OVEST Operai 89,5 94,1 93,5 94,7 92,3 Impiegati 10,5 5,9 6,5 5,3 7,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 NORD-EST Operai 92,3 93,9 94,4 93,8 91,0 Impiegati 7,7 6,1 5,6 6,2 9,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 CENTRO Operai 94,9 94,7 94,6 94,0 95,3 Impiegati 5,1 5,3 5,4 6,0 4,7 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 SUD E ISOLE Operai 92,7 94,8 95,6 94,8 96,2 Impiegati 7,3 5,2 4,4 5,2 3,8 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 ITALIA Operai 92,0 94,2 94,4 94,1 94,0 Impiegati 8,0 5,8 5,6 5,9 6,0 Totale 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Nell’Industria, il fattore “dimensione d’impresa” ha un impatto notevole sulle retribuzioni medie degli impiegati, che crescono in modo consistente all’aumentare del numero di dipendenti dell’impresa, con l’eccezione del Tessile. Per gli operai, la relazione è allo stesso tempo meno accentuata e sistematica: nel Tessile e nella Maglieria in particolare, la retribuzione media nelle imprese con almeno 100 dipendenti è inferiore a quella della classe precedente 20-99, e nel caso del Tessile anche a quella della classe 10-19.

Dal confronto con i livelli retributivi artigiani (Tabella 57) si evince che lo scarto Industria-Artigianato resta consistente, dell’ordine del 10-20% in rapporto alle retribuzioni medie dell’Industria, anche a parità di classe dimensionale, oltre che di area contrattuale e qualifica.

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Tabella 55. Retribuzioni medie annue lorde di fatto per qualifica in euro. Industria. Dati per area contrattuale e classe dimensionale d’impresa (numero di dipendenti). Anno 2005 Operai Impiegati Totale Tessile ed articoli tessili

1-5 18.955 25.898 20.981

6-9 19.999 28.073 21.882 10-19 20.234 28.506 22.204 20-49 20.465 30.502 22.851 50-99 20.600 31.789 23.356 100-199 20.162 31.738 22.816 200 e + 19.936 31.326 23.294 Maglieria e tess. a maglia

1-5 17.681 21.913 18.779

6-9 18.200 23.427 19.521 10-19 18.045 24.344 19.392 20-49 18.342 25.601 19.873 50-99 18.556 28.198 21.161 100-199 17.853 28.881 21.860 200 e + 18.182 29.445 21.817 Confezioni 1-5 17.017 21.671 17.945 6-9 17.189 22.495 18.214 10-19 17.194 24.444 18.600 20-49 17.157 25.880 18.754 50-99 17.285 27.691 20.047 100-199 17.965 29.358 22.282 200 e + 17.972 29.574 22.993 Calzature 1-5 17.496 21.047 18.137 6-9 17.475 21.492 18.115 10-19 17.826 22.354 18.411 20-49 18.287 24.157 19.124 50-99 18.544 28.151 20.118 100-199 19.261 30.870 21.379 200 e + 18.896 33.986 23.943 Articoli in pelle e cuoio

1-5 16.799 22.294 17.571

6-9 18.386 23.525 19.367 10-19 17.832 24.507 18.969 20-49 18.857 26.721 20.373 50-99 18.900 28.270 20.999 100-199 19.598 30.965 25.384 200 e + 21.682 41.468 32.644

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Oltre che con i livelli retributivi impiegatizi, la classe dimensionale è associata anche con il peso relativo dell’occupazione impiegatizia: in tutte le aree contrattuali considerate la percentuale di impiegati è più elevata nelle imprese con almeno 100 dipendenti. Lo scarto rispetto alle classi precedenti è particolarmente rilevante nelle Confezioni e nelle Calzature. Tuttavia, tra le classi dimensionali inferiori nei diversi comparti la gerarchia in termini di peso relativo degli impiegati non è così rigidamente collegata alla dimensione.

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Tabella 56. Composizione percentuale dell’occupazione dipendente per qualifica (Operai+Impiegati). Industria. Dati per area contrattuale e classe dimensionale d’impresa. Anno 2005

Operai Impiegati Totale Tessile ed articoli tessili

1-5 70,8 29,2 100,0

6-9 76,7 23,3 100,0 10-19 76,2 23,8 100,0 20-49 76,2 23,8 100,0 50-99 75,4 24,6 100,0 100-199 77,1 22,9 100,0 200 e + 70,5 29,5 100,0 Maglieria e tess. a maglia

1-5 74,1 25,9 100,0

6-9 74,7 25,3 100,0 10-19 78,6 21,4 100,0 20-49 78,9 21,1 100,0 50-99 73,0 27,0 100,0 100-199 63,7 36,3 100,0 200 e + 67,7 32,3 100,0 Confezioni 1-5 80,1 19,9 100,0 6-9 80,7 19,3 100,0 10-19 80,6 19,4 100,0 20-49 81,7 18,3 100,0 50-99 73,5 26,5 100,0 100-199 62,1 37,9 100,0 200 e + 56,7 43,3 100,0 Calzature 1-5 82,0 18,0 100,0 6-9 84,1 15,9 100,0 10-19 87,1 12,9 100,0 20-49 85,7 14,3 100,0 50-99 83,6 16,4 100,0 100-199 81,7 18,3 100,0 200 e + 66,6 33,4 100,0 Articoli in pelle e cuoio

1-5 86,0 14,0 100,0

6-9 80,9 19,1 100,0 10-19 83,0 17,0 100,0 20-49 80,7 19,3 100,0 50-99 77,6 22,4 100,0 100-199 49,1 50,9 100,0 200 e + 44,6 55,4 100,0

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

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Tabella 57. Retribuzioni medie annue lorde di fatto per qualifica in euro. Artigianato. Dati per area contrattuale e classe dimensionale d’impresa (numero di dipendenti). Anno 2005 Operai Impiegati Totale Tessile ed articoli tessili

1-5 16.651 19.555 16.867

6-9 17.135 20.128 17.368 10-19 16.993 21.917 17.421 20-49 15.360 23.726 16.191 Maglieria e tess. a maglia

1-5 15.593 18.396 15.735

6-9 15.620 19.519 15.824 10-19 15.722 20.278 16.001 20-49 15.594 20.760 16.203 Confezioni 1-5 15.741 18.337 15.894 6-9 15.614 19.238 15.842 10-19 15.655 19.855 15.861 20-49 15.559 21.115 15.875 50-99 20.860 17.858 20.803 Calzature 1-5 16.001 18.267 16.131 6-9 16.212 18.088 16.327 10-19 16.388 18.904 16.537 20-49 16.734 23.155 17.093 Articoli in pelle e cuoio

1-5 15.956 18.234 16.044

6-9 16.121 19.418 16.306 10-19 16.645 21.510 17.007 20-49 17.544 24.966 18.379

Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

6.2 UN SEMPLICE MODELLO SULL’EFFETTO DELLE VARIABILI DI CLASSIFICAZIONE

UTILIZZATE SUI DIFFERENZIALI SALARIALI Nelle pagine precedenti si sono richiamati alcuni fattori di differenziazione salariale:

• categoria (Industria e Artigianato);

• area contrattuale;

• qualifica operai e impiegati);

• territorio (ripartizione geografica)

• classe dimensionale (numero di dipendenti).

Si propone ora un semplice test, utilizzando un modello lineare generalizzato.

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Il test è stato effettuato sugli archivi INPS disaggregati per Codice Statistico Contributivo (il massimo di disaggregazione settoriale possibile), Provincia, dimensione (nove classi, rispetto alle sette delle nostre elaborazioni7), categoria (industria ed Artigianato) e qualifica. Le “celle” sono quindi un insieme molto numeroso, e ciascuna “cella” rappresenta un cluster verosimilmente omogeneo. Le modalità considerate delle variabili (qualitative e ordinali) appena richiamate sono le stesse delle tabelle.

L’obiettivo del test è quello di eliminare gli effetti di composizione che possono distorcere l’esame puramente descrittivo dei differenziali retributivi condotto nel paragrafo precedente, isolando contemporaneamente l’apporto effettivo di ciascuna modalità delle variabili esaminate ai livelli retributivi.

7 La classificazione originale INPS prevede le seguenti classi (numero di dipendenti): 1-5; 6-9; 10-19;20-49; 50-99; 100-199; 200-499; 500-999; 1000 e +. Le caratteristiche e la numerosità delle imprese dei settori produttivi della moda hanno suggerito di riaccorpare le tre classi all’estremo superiore della distribuzione.

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Tabella 58. Apporti stimati in euro ai livelli retributivi (Coefficiente B) delle modalità delle variabili: area contrattuale; categoria; ripartizione geografica; qualifica & dimensione di impresa (combinate). Anni 2001-2005

2001 2002 2003 2004 2005Area contrattualeTessile ed articoli tessili +1.013 +1.088 +1.465 +747 +714Maglieria e tess. a maglia -1.106 -970 -564 -1.305 -1.462Confezioni -1.345 -1.301 -921 -1.546 -1.702Calzature -1.072 -933 -518 -1.131 -1.173Articoli in pelle e cuoio 0 0 0 0 0CategoriaIndustria +1.811 +2.095 +1.973 +2.217 +2.383Artgianato 0 0 0 0 0RipartizioneNORD-OVEST +831 +844 +916 +941 +998NORD-EST +967 +1.023 +1.199 +1.358 +1.437CENTRO +1.472 +1.414 +1.554 +1.890 +1.843SUD 0 0 0 0 0Qualifica&Classe dimensionale

Operai1-5 -11.165 -11.130 -11.530 -12.169 -12.9276-9 -11.008 -11.001 -11.307 -11.981 -12.83910-19 -10.978 -10.955 -11.348 -12.071 -12.79820-49 -11.004 -10.921 -11.314 -12.092 -12.72850-99 -10.762 -10.645 -11.020 -11.793 -12.564100-199 -10.688 -10.727 -10.943 -11.777 -12.438200 e + -10.797 -10.887 -11.165 -11.806 -12.476

Impiegati1-5 -8.194 -8.007 -8.042 -8.616 -9.1676-9 -7.016 -7.039 -7.290 -7.494 -7.98310-19 -6.089 -5.840 -6.012 -6.395 -6.53120-49 -4.159 -3.693 -3.727 -4.115 -4.24350-99 -2.206 -1.832 -1.786 -1.966 -2.170100-199 -1.236 -865 -790 -900 -1.111200 e + 0 0 0 0 0

Intercetta (Retribuzione "centrale")

25.199 25.300 25.742 27.370 28.552

È stato utilizzato un modello lineare generalizzato (stima di massima verosimiglianza). Tutti gli elementi riportati presentano un valore del test di significatività inferiore a 0,0001. Più basso è il valore del test di significatività, più elevata è la probabilità dell’esistenza di una relazione tra i fattori esplicativi (le modalità di area contrattuale, categoria, ecc.) e la variabile dipendente (in questo caso i livelli retributivi). Fonte: nostra elaborazione dall’Osservatorio INPS sulle imprese – elaborazioni ATECO81 a 3 cifre.

Il test è stato effettuato per tutti gli anni attualmente a nostra disposizione (2001-2005), arrivando a risultati generalmente molto simili, ancor di più tenendo conto della crescita nominale delle retribuzioni, e comunque coincidenti nel segno (positivo/negativo).

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L’esame conferma e fornisce una quantificazione (ovviamente rispetto al modello e alle variabili utilizzate) delle differenze osservate nelle tabelle precedenti:

• i dipendenti dell’Industria sono relativamente favoriti dal punto di vista retributivo rispetto a quelli dell’Artigianato;

• i dipendenti delle regioni del Centro-Nord sono relativamente favoriti rispetto a quelli delle regioni meridionali;

• i dipendenti del Tessile sono relativamente favoriti rispetto a quelli di Maglieria, Confezioni e Calzature, con gli Articoli in pelle e cuoio in posizione intermedia.

Tuttavia, l’elemento di maggior impatto è rappresentato dalla combinazione tra la variabile qualifica e quella dimensione d’impresa. Si noti che la “pendenza” dell’associazione tra dimensione e livelli retributivi è molto accentuata per la qualifica impiegati ed appena accennata invece per la qualifica operai, confermando e rafforzando quanto era emerso dall’esame puramente descrittivo dei dati statistici retributivi.