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Comune di Brescia Settore Ambiente e Settore Edilizia Scolastica PROGETTO DI BONIFICA DEI GIARDINI DELLE SCUOLE “DELEDDA” e ”CALVINO” via Parenzo 101 e 105 a Brescia Assessori Gianluigi Fondra e Valter Muchetti Conferenza Stampa del 26 giugno 2014

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Comune di Brescia Settore Ambiente e Settore Edilizia Scolastica

PROGETTO DI BONIFICA DEI GIARDINI

DELLE SCUOLE “DELEDDA” e ”CALVINO” via Parenzo 101 e 105 a Brescia

Assessori Gianluigi Fondra e Valter Muchetti

Conferenza Stampa del 26 giugno 2014

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ESTRATTO DI RELAZIONE TECNICA ED ILLUSTRATIVA

DESCRIZIONE DELL’INTERVENTO

Il progetto d’intervento sull'area di via Parenzo n.101, presso il quartiere "Chiesanuova" nel Comune di Brescia,

riguarda le scuole primaria "G. Deledda" e secondaria di primo grado "I. Calvino", ed è finalizzato alla bonifica dei

giardini circostanti i due fabbricati scolastici.

L’area è di proprietà comunale ed è inserita nella zona soggetta a ordinanza del Sindaco del 27 marzo 2014 che

impone limitazioni all’utilizzo del terreno.

Il lotto di pertinenza degli edifici scolastici ha una superficie totale di circa 21.000 mq, ma oggetto della bonifica

saranno esclusivamente le aree permeabili "a verde" pari a una superficie di 13.725 mq.

INQUADRAMENTO TERRITORIALE DELL’AREA DI CANTIERE

L’area da bonificare è individuata al C.T.R. della Regione Lombardia al foglio n. D6b1.

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RICOSTRUZIONE STORICA DELLE ATTIVITA' SVOLTE PRESSO IL SITO

Dall’indagine mediante cartografia storica emerge come l’area non sia mai stata interessata da attività di tipo

industriale: dall’esame del volo del 1963 emerge chiaramente come in quel periodo l’area fosse ancora un campo

coltivato, come gran parte del territorio del quartiere Chiesanuova. La medesima situazione si riscontra nel volo del

1974, mentre nell'aerofotogrammetrico del 1982 si nota già la presenza degli edifici scolastici così come si

presentano adesso, la cui costruzione è da far risalire, quindi, alla fine degli anni ’70.

cartografia storica – 1963

cartografia storica – 1974

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cartografia storica - 1982

MODALITA’ DI INTERVENTO

Il progetto di bonifica è il frutto degli esiti di caratterizzazione eseguita dal 9 al 13 dicembre 2013 alla

presenza dei tecnici ARPA da parte dei tecnici del laboratorio di analisi INDAM LABORATORI srl.

L'area in esame (circa 14.000 mq), è stata suddivisa in maglie di 2.500 mq ciascuna (indicativamente 50 x 50

mq). Per ogni maglia, (si veda planimetria allegata), sono stati campionati i quattro vertici e il centro per un totale

complessivo di 23 punti d’indagine.

Durante il campionamento, per ciascun punto d’indagine è stato rinvenuto uno strato di riporto, a profondità

differenti, prima del raggiungimento del terreno naturale.

Per il riporto è stata eseguita l’analisi come test di cessione. Nel caso i valori rispettassero i limiti della tab. 2,

all. 5, parte IV del d.lgs. 152/06 (acque sotterranee) è stato verificato anche l’esito delle analisi eseguite come

suolo, al fine di verificare i limiti previsti dalla colonna A, tab. 1 dell’all.5, titolo V alla parte IV del d.lgs. 152/06.

Per il terreno naturale è stata eseguita solo l’analisi come suolo. In relazione alla localizzazione del sito e

delle relative problematiche è stata eseguita l’analisi dei campioni come suolo, ai sensi del D.lgs. 152/06 Parte

IV, Titolo V, Allegato 5, Tabella 1, secondo seguente set analitico:

− Scheletro (> 2mm e < 20 mm),

− Antimonio,

− Arsenico,

− Cadmio,

− Cobalto,

− Nichel,

− Piombo,

− Rame,

− Zinco,

− Mercurio,

− Idrocarburi C>12,

− Cromo totale,

− Cromo VI,

− PCB.

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La bonifica avverrà tramite lo smaltimento del terreno non conf orme alle profondità individuate dal seguente criterio:

CONFORME NON CONFORME CONFORME

NON CONFORME

NON CONFORME CONFORME

nel caso si rinvenisse terreno rimaneggiato identificato come

RIPORTO

verifica

TEST DI CESSIONE

RIMOZIONE

fino al NATURALE

verifica

ANALISI SUOLO

CSC

nel caso si rinvenisse terreno

NATURALE

VERIFICA

FONDO SCAVO

RIMOZIONE FINO A 1 m

verifica

ANALISI SUOLO

CSR

RIMOZIONE

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LE SCELTE E LE SOLUZIONI PROSPETTATE

Le opere di bonifica riguardano tutta la superficie dell’area a verde di cui è stata richiesta l’autorizzazione. Questo

progetto parte dalle analisi effettuate nel 2003 e integrate dal piano di caratterizzazione approvato dalla conferenza

dei servizi del 30 settembre 2013 ed eseguito nel mese di dicembre 2013 con relativa approvazione nella conferenza

dei servizi del 11 aprile 2014.

L’area di cantiere comprenderà anche l’adiacente parco di via Parenzo, consentendo il deposito dei cumuli

provenienti, per tutto il tempo necessario alla loro caratterizzazione e successivo smaltimento.

L’area d’intervento avverrà esclusivamente sulle aree verdi delle scuole Deledda Calvino. Gli alberi presenti saranno

rimossi, e opportunamente smaltiti. I materiali di demolizione non saranno stoccati in cantiere, ma caricati su mezzi di

trasporto e prontamente conferiti alle Discariche autorizzate.

Il terreno - secondo protocollo stabilito dal Ministero dell’Ambiente - sarà accumulato su terreni impermeabili non

ancora bonificati, eseguito prelievo di analisi per determinare la concentrazione degli agenti inquinanti e infine

classificato secondo “classificazione CER” dei rifiuti, al fine di individuare il percorso per lo smaltimento in discariche

autorizzate.

Ramaglie e tutto quanto proveniente da essenza arboree, sarà conferito al termoutilizzatore previa cippatura dei

tronchi più grandi.

Gli ampi spazi interni e la triplice accessibilità lungo i fronti di via Parenzo e via Genova, consentono facilmente la

formazione dei cumuli che rimarranno in sito fino alla loro caratterizzazione e al loro conferimento alle discariche

opportunamente coperti da teli protettivi.

Le zone di stoccaggio provvisorio dei cumuli saranno occupate per il solo periodo di attesa dei risultati di

laboratorio e delle analisi di omologa del rifiuto.

Le piastre gioco, la pista di atletica, parte dei percorsi non saranno demoliti e quindi delimitati con geotessuto allo

scopo di differenziare nettamente le zone su cui si è potuto intervenire.

Per il godimento degli spazi verdi e dei giardini si dovrà attendere il ripristino ambientale che si concluderà con la

semina e la nuova piantumazione. Prima di poter accedere ai prati d’erba bisognerà attendere almeno tre sfalci.

La certificazione finale della bonifica deve essere collaudata.

Al fine di ridurre al minimo i disagi e per prevenire il benché minimo pericolo s’è costituito un nucleo di tecnici

con il compito di condividere preventivamente ogni operazione di cantiere. Contestualmente il rappresentante

per la sicurezza, un rappresentante dei docenti e 4 rappresentanti dei genitori (2 per ciascun istituto) saranno

coinvolti e informati dell’evolversi delle fasi di bonifica in attraverso un gruppo di monitoraggio condotto dai

tecnici dell’Edilizia Scolastica e con la supervisione del Capoarea del Comune e del Direttore delle scuole .

CONSIDERAZIONI SULL’ANDAMENTO DELLA BONIFICA .

Alla luce degli aspetti sopra rappresentati, in considerazione del fatto che le operazioni di scavo per la bonifica

possono raggiungere profondità al momento non quantificabili si ritiene opportuno applicare al sito la procedura di

analisi del rischio sito specifica per la determinazione delle concentrazioni soglia di rischio (CSR).

Per questo motivo, l’Assessorato all’Ambiente ha richiesto l’Istituto Superiore di Sanità (ISS) di predisporre l’analisi

del rischio per la definizione delle CSR presso l’area da bonificare.

Anche per questo motivo è stato stipulato un accordo di collaborazione che ha condotto a una “Analisi del rischio

dell’area comprendente la scuola primaria “Deledda” e la scuola secondaria inferiore “Calvino” del Com une

di Brescia ” (si veda delibera allegata) e condivisa con nota del Ministero dell’Ambiente.

Alla luce delle numerose verifiche ambientali effettuate negli ultimi anni, si può concludere che il suolo inquinato di

queste aree agricole e post agricole è una sorgente che non determina l’inquinamento della falda come si ricava

anche dagli studi condotti dall’ARPA nello studio del settembre 2005.

Si ricorda inoltre che, la falda acquifera nella zona agricola del SIN, è posta a circa 25-30 metri dal piano campagna

e quindi significativamente distante dal suolo post-agricolo edificato in questione.