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1 PROGETTO Chi ha meno può dare di più” Ambasciatore di Cittadinanzattiva” RELAZIONE EVENTO 14 GENNAIO 2018 Anna Maria De Filippi INNO D’ITALIA SALUTI E RINGRAZIAMENTI SINDACO BABY GIUSEPPE MUSCELLA I RAGAZZI ASL DIREZIONE GENERALE SINDACO DI CASARANO - ASSESSORE DANIELE GATTO MAR. ANGELO CARBONE - CAP. ERRICO COSIMO CLEMENTE SCUOLE DIRIGENTI INSEGNANTI ALUNNI VINCITORI PRESIDENTE COMITATO GENITORI DEL PROGETTO “Chi ha meno può dare di più” FRANCO CAVALIERI MADDALENA MONGIO’ GIORNALISTA DEL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA CHE E’ STATA INVITATA PER CONCLUDERE LA SERATA TDM PRESENTI: LECCE GALLIPOLI - MAGLIE

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PROGETTO “Chi ha meno può dare di più”

“Ambasciatore di Cittadinanzattiva”

RELAZIONE EVENTO 14 GENNAIO 2018 Anna Maria De Filippi

INNO D’ITALIA

SALUTI E RINGRAZIAMENTI

SINDACO BABY GIUSEPPE MUSCELLA

I RAGAZZI

ASL DIREZIONE GENERALE

SINDACO DI CASARANO - ASSESSORE DANIELEGATTO

MAR. ANGELO CARBONE - CAP. ERRICO COSIMOCLEMENTE

SCUOLE

DIRIGENTI

INSEGNANTI

ALUNNI VINCITORI

PRESIDENTE COMITATO GENITORI DELPROGETTO “Chi ha meno può dare di più” FRANCOCAVALIERI

MADDALENA MONGIO’ GIORNALISTA DEL NUOVOQUOTIDIANO DI PUGLIACHE E’ STATA INVITATA PER CONCLUDERE LASERATA

TDM PRESENTI: LECCE – GALLIPOLI - MAGLIE

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Lei è una brava giornalista che ho avuto modo di apprezzare nelle miriadi di inchieste fatte sulla sanità ed è diventata mia amica quando si è messa al mio fianco per dare voce, attraverso il suo giornale il “Nuovo Quotidiano di Puglia” e le trasmissioni televisive da lei magistralmente condotte sulla Sanità e sui diritti negati di tanti malati che si rivolgevano e continuano a rivolgersi al TDM. Ha dato voce alle tante battaglie che il TDM ha combattuto per una sanità che fosse a dimensione della sofferenza umana. La sua umanità, sensibilità e professionalità la rendono speciale e preziosa per me e per il nostro territorio. RINGRAZIAMENTI Desidero ringraziare il gruppo dei volontari che mi accingo a instradare per il rinnovamento del TDM di Casarano: Eleonora Malagnino - Rita Riccardi - Ilaria De Rocco – Lorenza Pedone – Rosanna Nuzzo - Salvatore Sindaco – Tania Riccardi - Giovanni De Marco e Gianmarco De Marco. A lui va il merito se oggi abbiamo il Tribunale per i diritti del malato nella provincia di Lecce da quando aveva appena sette anni, ma questa è un’altra storia. Perciò l’applauso è tutto per lui. Ringrazio la Stampa – i mass media e in modo particolare il nostro concittadino giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, dott. Alberto Nutricati per la sua professionale collaborazione, la sua amicizia e il suo sostegno in varie circostanze.

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Da ultimo e non per ultimo ringrazio e abbraccio Salvatore Crusi dello Studio fotografico “Crusi” di Casarano, che ha sempre immortalato le iniziative del mio volontariato con generosità impareggiabile.

Prima di passare la parola per i saluti ai nostri graditi ospiti invito tutti alla visione di un video perché anche i saluti delle Autorità non devono essere formali ma consapevoli. Come ogni anno ci ritroviamo a fare un bilancio consuntivo di un percorso fatto insieme a tante persone coinvolte, a vario titolo, nel Progetto “Chi ha meno può dare di più” insieme ai ragazzi con la sindrome di Down. Anche se il 2017 è andato via da poco, noi saremo gli ultimi a salutarlo raccontando un anno insieme all’insegna della Solidarietà e al servizio dei diritti del malato. ADESSO VEDIAMO UN VIDEO E CHIEDO AGLI ALUNNI

DELLE SCUOLE DI VEDERLO CON ATTENZIONE PERCHE’ FARO’ LORO UNA DOMANDA

SALUTI AUTORITA’ Se siete stati attenti alla proiezione del filmato avete sentito le mie parole che circa 10 anni fa dissi ai ragazzi del Progetto “chi ha meno può dare di più”, quando hanno ricevuto l’investitura di “Ambasciatore di Cittadinanzattiva” in Sanità.

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Chi sa dirmi la frase che ho pronunciato? Dissi loro: “sappiate farvi onore” e aggiunsi perché io possa essere sempre orgogliosa di voi. Ed è la stessa frase che io ripeto a voi questa sera. Perché è questo il senso morale, civile, educativo e sociale

dell’investitura ai ragazzi vincitori del concorso che li vede

qui, a ricevere un prestigioso riconoscimento.

Io sono orgogliosa di loro, sappiate esserlo anche voi e

soprattutto voi genitori chiamati a continuare il loro percorso

educativo di cittadini attivi.

Siate orgogliosi voi dirigenti scolastici, educatrici ed

educatori e quanti hanno un ruolo sociale pubblico.

Questi alunni sono i primi Ambasciatori di Cittadinanzattiva

di Casarano e dobbiamo aiutarli a comprendere il grande

onore e l’impegno civico che questo comporta.

Mi auguro che nessuno si permetta di ridurre il tutto solo ad

una cerimonia bella e basta.

Perché l’intervento di Cittadinanzattiva – Tribunale per i

diritti del malato di Casarano si è inserito nelle scuole della

nostra città in un progetto scolastico più ampio inerente la

Legalità.

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Nell’a.s.2016/2017 siamo stati invitati nelle scuole con un

nostro intervento che consiste in un progetto sulla

prevenzione del bullismo nelle scuole che portiamo

avanti sin dal 2007.

Per chi non lo sapesse, o fa finta di non saperlo, noi siamo

stati antesignani in questa intuizione che riguarda una

gamma di aree d’intervento:

PREVENZIONE

SICUREZZA

EDUCAZIONE ALLA SALUTE

ALLA LEGALITA’

SOCIO SANITARIA

PROMOZIONE CULTURALE

EDUCAZIONE E TUTELA DEI DIRITTI NELLA SCUOLA

CITTADINI ATTIVI

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A questo progetto, nell’a.s. 2016/17, ho inteso abbinare

il CONCORSO di “AMBASCIATORE DI

CITTADINANZATTIVA” Con l’obiettivo generale: della

tutela dei diritti, nel rispetto dei propri doveri. Parole che

risuonano vuote nel contesto sociale che oggi siamo

costretti a subire col paradosso di essere tacitamente

complici.

Gli indicatori di riferimento sono i bisogni emergenti del

nostro territorio per fare fronte al fenomeno del bullismo che

è in crescendo e non può essere stigmatizzato “alle botte o

spinte”, ma soprattutto alle offese, alle parole, alle

prevaricazioni, alle minacce, alle estorsioni, ai ricatti,

all’omertà e, nell’era della globalizzazione, anche al

cyberbullismo.

La Scuola e le insegnanti fanno un lavoro meraviglioso, io

sono stata testimone insieme alla responsabile del TDM di

Casarano Eleonora Malagnino, nelle classi dove siamo

state ospitate e abbiamo constatato, però, che nelle

famiglie, purtroppo, non c’è lo stesso sforzo all’educazione

dei valori civici, del rispetto delle regole, dei doveri, della

legalità.

Ritengo che in famiglia occorre il dialogo, occorre fermarsi

per ascoltare i propri figli, loro quando si esprimono dicono

cose più importanti di noi adulti.

Quante volte abbiamo detto: mi ha fatto rimanere a bocca

aperta!

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Lo so che tutti lavoriamo, perché anch’io vengo dal mondo

del lavoro, ma non potete vivere solo per lavorare, occorre

trovare il modo di lavorare per vivere …

Vivere la crescita dei vostri figli, i loro progressi, le loro

paure, le loro angosce, i loro disagi e la loro gioia di vivere.

Un docente universitario, in occasione di questo evento, mi

ha inviato un messaggio che voglio girare ai genitori qui

presenti.

Mi ha scritto:

<<Ti voglio raccontare quello che fanno nella scuola

elementare e media dove vanno i miei figli, la Scuola Città

Pestalozzi di Firenze, non solo per evitare il bullismo ma per

creare sintonia e amicizia tra i ragazzi, in cui anche noi

genitori entriamo come soggetti attivi, dovendo a nostra

volta creare amicizia e sintonia tra noi genitori e famiglie,

per quello che possiamo.

Sta di fatto che non possiamo sottrarci a fare una pratica è

un training a scuola di tipo serale per mettere in pratica

quello che per questo tema fanno i bambini durante le ore di

scuola.

Ti garantisco che i risultati sono sorprendenti.

Purtroppo mi raccontano amici di Casarano che hanno figli

a scuola che fra genitori a malapena si salutano la mattina

accompagnando i bambini o i ragazzi a scuola.

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Invece anche gli adulti devono essere presenti e attivi

creare relazioni in modo che i ragazzi si sentano dentro un

sistema e non in un mondo a parte.

Lo so non è facile, abbiamo impegni e delle volte pregiudizi,

imbarazzi ad aprirci. Però gli insegnanti fanno un lavoro

eccezionale.

E le pratiche passano anche per esercizi e giochi che

mettono in comunicazione il corpo: dovendosi toccare, o

addirittura abbracciare”>>.

Noi, durante le lezione abbiamo detto che le vittime di

bullismo devono denunciare, segnalare alla scuola che

ha il dovere di intervenire e non di minimizzare.

I genitori, dal canto loro, hanno il dovere di segnalare ai

carabinieri atti di bullismo.

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Torniamo al CONCORSO: di “Ambasciatore di

Cittadinanzattiva”

Ogni insegnante che ha ospitato il nostro progetto e, quindi

ha aderito al concorso in questione, ci ha segnalato i nomi

di questi alunni che hanno cambiato in meglio i loro

comportamenti verso i contenuti della lezione sviluppata in

classe, insomma che si sono impegnati ad essere cittadini

attivi, motivando il loro impegno.

Ed eccoci qui per la consegna dell’attestato di

partecipazione e di merito che potrà essere inserito nel loro

curriculum scolastico, perché

“fare i cittadini è il modo migliore di esserlo”.

L’investitura consiste in questo:

Gli alunni designati saranno insigniti del collarino rosso di

Cittadinanzattiva con il cartellino identificativo di

“Ambasciatore di Cittadinanzattiva” che useranno nelle

manifestazioni del nostro Movimento e in quelle scolastiche.

Gli Istituti Comprensivi che hanno partecipato al Concorso di Ambasciatore di Cittadinanzattiva nell’A.S. 2016/17 sono statI: Polo 2 Via Messina Polo 3 P.za San Domencio e Piazza P. e D. Bastianutti. Polo 2 Dirigente Scolastico dott.ssa Luisa CASCIONE

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INS. Classe 5/E

Ins. Adelina MARGARI

Ins. Daniela STEFANELLI ALUNNI 5/E

1. Samule PADOVANO 2. Alessia PISANO’

INS. Classe 5/D

Ins. Anna BARONE

Ins. Lidia CASCIARO ALUNNE 5/D

1. Gloria D’AQUINO 2. Chiara METAFUNI

POLO 3 - P.ZA SAN DOMENICO DIRIGENTE SCOL. PROF. RITA AUGUSTA PRIMICERI INS. CLASSE 5/A (P.ZA SAN DOMENICO)

INS. Paola LIA ALUNNI 5/A

1. Angelica DE SALVATORE 2. Francesca FALCONIERI 3. Federico Giosue MARIGLIANO

INS. CLASSE 5/A (P.ZA BASTIANUTTI)

Ins. Maria Rosa CELESTE

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ALUNNI 5/A 1. Alessio FERRARI 2. Chiara LETIZIA 3. Matteo MEMMI

E qui il mio pensiero va soprattutto a un’insegnante

meravigliosa che ha dedicato la sua vita a tante generazioni

di bambine e bambini, amata e rispettata dall’intera città di

Casarano.

La maestra Rosa Celeste, lei è sempre stata lungimirante e

ha visto lontano circa l’educazione scolastica che ha inteso

di integrare con esperienze di vita e con le testimonianze

del mondo del Volontariato.

Lei non è qui con noi per i motivi che tutti noi conosciamo.

Tutto ciò per educare i bambini fin da piccoli alla

responsabilità della cittadinanza attiva e, da adulti, magari

ad aderire spontaneamente, a un Movimento civico come il

nostro.

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Perché questa sera io ho rischiato di dovere annunciare alla

città di Casarano la chiusura del Tribunale per i diritti del

malato a causa della mancanza di volontari, nonostante

tanti miei appelli anche pubblici fatti alla popolazione.

Proprio il TDM di Casarano che è stato faro di cultura,

operosità e fautore di battaglie civiche e sanitarie non solo

per il Salento ma per tutta la Puglia, con riconoscimenti

nazionali.

A noi Casaranesi possono portarci via tutto: il Tribunale, i

Vigili del fuoco, la sede dell’Acquedotto, l’Ospedale …. Ma

nessuno può portarci via la DIGNITA’.

Noi casaranesi siamo sempre caduti in piedi, i nostri padri e

le nostre madri ci hanno insegnato a rialzarci con dignità e

schiena dritta.

Dobbiamo riscoprire l’orgoglio di un Popolo per stare

insieme nella legalità di ogni comportamento.

Come potete vedere la locandina che è qui non sta solo per annunciare l’evento, ma la sua grafica ha un significato simbolico molto profondo. Nel linguaggio dei fiori, il papavero ha il significato generico di orgoglio sopito, ma anche di semplicità e di una sorta di consolazione.

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Quando si parla di papavero rosso il suo significato evoca immagini solari e potenti, tant'è che spesso è definito il fiore delle figure autorevoli. Questo fiore è stato anche simbolo di fedeltà. In questi papaveri rossi rappresentati nella locandina c’è l’orgoglio del Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva che mi sono pregiata di guidare sin dal 1998 con fedeltà, c’è la semplicità dei volontari e la consolazione degli ammalati. Intorno ci sono percorsi di formiche per rappresentare la grande forza fisica, la pazienza e l’elevata resistenza. La formica può diventare anche molto aggressiva se questo serve a proteggere il formicaio e ad assicurare la sopravvivenza dei “compagni”. E’ disposta anche a sacrificare la propria vita se ciò diviene necessario per raggiungere tale scopo. Gli alunni ricorderanno certamente che il nostro incontro scolastico si concludeva con la storia del formicaio la cui salvezza è dipesa dalle figlie delle formiche. Perché chi salverà il mondo, come fu salvato il formicaio, saranno i più piccoli e più piccoli della terra.

Ed quello che ho fatto io, prima di decidere di ritirarmi dal

volontariato “volli fortissimamente volli” coinvolgere un

gruppo di giovani donne, nonché madri con bambini anche

piccoli, che hanno accolto la sfida di stare, operare nel

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Movimento di Cittadinanzattiva e di combattere per la tutela

dei diritti del malato nella nostra città di Casarano e in

questo ospedale.

Per continuare a dare voce ai malati, agli ultimi, e a chi non

ha voce.

Vi comunico e vi informo che non solo il TdM di Casarano

ha il suo gruppo di volontari già operativo, ma Casarano, a

stretto giro, riavrà anche la sua Assemblea Territoriale di

Cittadinanzattiva e mi auguro che i casaranesi abbiano

voglia di riscoprirsi cittadini attivi partecipandovi,

cominciando a dare il buon esempio ai nostri giovanissimi

Ambasciatori di Cittadinanzattiva.

Vi ricordo che Cittadinanzattiva non è un partito politico, ma

unicamente un’associazione di volontariato come altre a

Casarano, quali Adovos, Aido, Avuls, ecc…

Perché vorrei che in questa simbologia ci fosse l’orgoglio, la forza e la tenacia dei miei concittadini, del nostro Ospedale, dei medici tutti che lo hanno reso grande, degli operatori sanitari, amministrativi e dei vari servizi a tutti i livelli, che vi hanno lavorato e vi lavorano con spirito di servizio e dedizione. Fatte anche qui le dovute eccezioni perché le mele marce ci sono anche in paradiso.

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Oggi il nostro ospedale come la città di Troia!

Che, però, come la Fenice dobbiamo far risorgere perché i

malati, noi, voi, tutti abbiamo bisogno di una sanità efficiente

ed efficace.

Ai casaranesi donne e uomini, giovani o meno giovani

chiedo di impegnarsi in questo volontariato, perché insieme

si può accendere la Speranza della legalità, della

democrazia, della partecipazione civica, dell’amore verso le

proprie radici che vuol dire rispetto della dignità di un vero

popolo.

Il ‘Ferrari’ di Casarano ha avuto la sua storia gloriosa dove il volontariato ha costituito una presenza umana indispensabile e un ruolo d’importanza sociale rilevante, compreso il Tribunale per i diritti del malato che ha saputo scrivere pagine di storie umane bellissime. Custodisco nel mio cuore la storia di ogni malato che a me si è rivolto, spesso tramite un familiare, un parente, un amico, un vicino di casa o un semplice sconosciuto facendomene sempre carico personalmente. Alcuni di loro li abbiamo accompagnati fin sul Golgota, e per altri abbiamo potuto alleggerire la malattia e la sofferenza. Abbiamo consolato le pene raccontate, gestito la rabbia di tante ingiustizie burocratiche, asciugato lacrime amare,

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sorretto e sostenuto il disagio di chi aveva perso tutto fuorché la dignità umana. Ecco perché in quest’ospedale di Casarano, considerato da sempre il secondo ospedale della provincia di Lecce, si sono scritte pagine di una sanità efficiente, spesso, risaltata anche agli onori delle cronache locali e nazionali, come per es. i trapianti di organi, per citarne una, nonostante tutte le contraddizioni di una struttura sanitaria gestita dalla politica di turno. Anche quando durante il riordino ospedaliero c’è stato lo scambio politico tra i due neonati di primo livello, a scapito dell’ospedale di Casarano, ho potuto constatare lotte intestine di bassa lega, urla da chi ha sempre contribuito al degrado morale, culturale e sanitario dei nostri ospedali, facendo i propri interessi. La lotta dei cittadini per un diritto negato è stata sincera, leale e composta come si addice a un popolo civile perché l’ospedale di Casarano restasse di primo livello, com’era stato sentenziato in prima istanza dalla stessa Regione Puglia, non per privilegi o inciuci politici partitici, ma semplicemente per diritto di legge. Ma su questo argomento ai posteri l’ardua sentenza! Purtroppo non basterebbero tutte le Procure d’Italia per indagare sulla inadeguatezza degli ospedali, soprattutto dal punto di vista della sicurezza, anche quelli in costruzione,

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per dirla tutta, degli sprechi e di tutte le infiltrazioni di interessi personali. Nel mio ospedale c’è un mondo sanitario legato da vincoli di vera missione nei confronti della struttura, un grande senso del dovere verso i malati e un buon livello di umanizzazione, grazie anche al Tribunale per i diritti del malato. Come pure so che c’è il contrario di tutto questo. Ricordo un primario, il compianto dott. Sergio Rini, che quando mi incontrava nel viale dell’ospedale mi salutava dicendomi – “grazie di esistere” - a fronte di chi voleva tagliare la testa al Tdm (la testa era la mia), c’erano invece tanti altri operatori, i più sicuramente, che apprezzavano il ruolo del mio volontariato. E’ la politica che, nel nome della spendig review, invece di tagliare i privilegi e gli sprechi creati dai soliti politicanti di turno, ha inteso togliere i diritti ai cittadini ridotti a semplici sudditi. Non so dove ci porterà la storia. Ma questa sarà un’altra storia.

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Ecco perché questo progetto “chi ha meno può dare di più”, fin dal primo momento ha rispecchiato pienamente la mia anima e perché si prefiggeva di dimostrare l’essenza della realtà contenuta nelle parole del titolo e, anche dopo, quando a questo titolo ho aggiunto la denominazione di “collaborazione per lo sviluppo dei diritti umani”, l’ho fatto per rimarcarne semplicemente i connotati.

Per dimostrare che i Down sono Persone, che il valore umano è più importante di ogni altra cosa, che costruire una tribù di solidarietà era possibile con noi diversamente normali, spesso, incapaci di coniugare Dio con l’uomo, che stare dalla parte di una tribù di giovani, chiamata down, mi avrebbe fatto vivere un amore diversamente pensato, diversamente amabile, diversamente sostenibile, diversamente dialogante, diversamente vicino all’anima tanto da toccare le corde dell’arpa dei miei pensieri e farmi restare incantata e incatenata.

La fede non è un sentimento personale va testimoniata pubblicamente quando è rivolta a beneficio dell’umanità, perché la fede s’incarna nelle scelte di vita, nella concretezza della quotidianità e nella coerenza dei valori della vita.

Allo stesso modo ho inteso la Politica, una fede, che viene da polis e ho sempre pensato che è un dovere morale e civile di ogni cittadino interessarsi della Politica, perché siamo responsabili anche delle responsabilità altrui. Da non confondere però con la Politica con il PARTITISMO, interesse di Partito!!!

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Ho voluto dimostrare che gli altri, io, noi, eravamo diversi da loro down, e loro capaci di acquisire abilità professionali e sociali ed essere in grado di svolgerle con normale efficienza nel momento in cui la società li avrebbe messi nella condizione di poterlo fare. E noi, semplici volontari, lo abbiamo potuto dimostrare attraverso la pubblicazione annuale di un report che ha raccontato la storia di ognuno di loro, il percorso fatto di sentimenti e di sforzi quotidiani insieme alle famiglie costrette ad affrontare dolori inutili ed evitabili se il sistema funzionasse, se i diritti non fossero solo enunciazioni, se all’opulenza e agli interessi di parte si anteponessero i bisogni delle Persone. Tutto questo mi ha fatto capire che noi siamo nella loro vita e interscambiabili, quindi siamo noi che siamo dentro la loro storia e loro nella nostra e quindi nella storia dell’umanità. I diversi siamo noi cosiddetti “normali” o “normodotati”, che abbiamo creato barriere e sovrastrutture mentali insormontabili che saranno le stesse che ci faranno sentire più vili e inadeguati di quello che siamo e che prima o poi quelle stesse barriere ci schiacceranno. Dalle testimonianze raccontate da ogni tutor, che non sono altro che dipendenti dell’ASL che gratuitamente svolgono la loro missione di tutor, è sempre emerso uno spaccato della nostra storia umana, sanitaria, sociale, culturale e politica.

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Alcuni tutor nel frattempo sono andati in pensione e altri sono subentrati: Li voglio nominare per ringraziarli uno ad uno insieme ai direttori di struttura.

1. Eliana Cortese - tutor di Daniele Buccarella U.R.P. ospedale Gallipoli dr. Egidio Dell’Angelo Custode Direttore di struttura

2. Maria Grazia Caputo - tutor di Mirko Cataldi Dipartimento Prevenzione Gallipoli dr. Giovanni De Filippis Direttore di struttura

3. Francesca Tarantino - tutor di Antonella Cavalieri U.R.P. Maglie dr. Aldo Schiavano Direttore di struttura

4. Vita Scolozzi tutor - di Davide De Giovanni Dipartimento Prevenzione Gallipoli dott.ssa G. Turco Direttore di struttura

5. Salvatore Nuzzo - tutor di Chiara De Matteis U.O. Assistenza Consultoriale D.S.S. Poggiardo dr.ssa Virna Rizzelli Direttore di struttura

6. Anna Rosa Coluccia - tutor di Maria F. De Pasquale

DSS Maglie dr. Aldo Schiavano Direttore di struttura

7. Mariella Maiorano 8. Grazia Potì - tutors di Elisabetta Fresca

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DSS Maglie dr. Sergio Salvatore Direttore di struttura

9. Fernando Chiuri - tutor di Gianvito Marra Consultorio F. Tricase DSS Gagliano dr. Giuseppe Guida Direttore di struttura

10. Vito De Francesco - tutor di Raffaele Marra Poliambulatorio Tricase DSS Gagliano dr. Giuseppe Guida Direttore di struttura

11. Giovanna Marsella tutor - di Palma tutor di Luigi

DSS Martano dr. Salvatore Sergio Direttore di struttura

12. Raffaele Russo tutor - di Pasquale Sicuro

DSS Maglie dr. Aldo Schiavano Direttore di struttura

Quando li ho incontrati per la prima volta erano giovanissimi, timidi, impacciati, schivi, poco disinvolti e rigorosamente seduti vicino ai loro genitori. Oggi continuiamo a chiamarli ragazzi, ma sono ragazzi adulti, più sicuri di sé, indipendenti, socievoli, impegnati anche in altre attività sociali, insomma uomini e donne che hanno saputo riscoprire il sentimento dell’amore con una storia tenerissima e bellissima come avviene tra tutti i giovani di questo mondo, grazie a genitori intelligenti e proiettati nel futuro dei loro figli.

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A questo punto mi rivolgo a voi, cari ragazzi, per dirvi grazie per essere entrati nella mia vita, per avermi presa per mano e per avermi permesso di entrare nel vostro mondo volendomi semplicemente bene come solo voi siete capaci di fare. Anch’io vi voglio un bene dell’anima e conservo tanti ricordi, tutti belli, le parole che mi avete dette e scritte, gli abbracci anche soffocanti, i vostri sguardi, le espressioni silenziose di sentimenti, i nostri incontri.

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Il mio impegno nel volontariato abbraccia un arco lungo cinquant’anni e più. Parte da molto lontano quando a sedici anni iniziai ad insegnare catechismo, nella vecchia formula e poi nella nuova catechesi. Sono sempre stata in mezzo ai giovani nel coro parrocchiale e soprattutto nella chiesetta della Madonna di Lourdes di Casarano sotto la guida del compianto padre Angelo Pino, missionario in India e Servo di Dio infaticabile. Poi con ruoli di responsabilità nell’Aido, nella CRI, nel MIDU – Movimento dei diritti umani, nella Comunità Emmanuel contro le tossicodipendenze, nel sindacato a titolo gratuito con azioni positive a favore delle donne lavoratrici, in vari comitati di solidarietà, nella commissione provinciale pari opportunità, in tante attività culturali, sociali, politiche e sanitarie nel Tdm e in genere nelle politiche di Cittadinanzattiva. A questo punto della mia vita, sul viale del tramonto, mi volgo indietro e non riesco a vedere l’inizio della strada, tanto lungo è stato il mio cammino; se guardo davanti a me scorgo uno scorcio di sentiero e mi dico che è ora di percorrerlo più leggero, magari a passo di danza con la musica e la pace ritrovata nella mente e nel cuore. Per fare questo ho bisogno di scendere da questo treno in corsa carico ancora di tanta gente:

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C’è chi ho accompagnato per poco o per molto, chi mi ha dato tanto e chi mi ha tolto tanto, chi mi ha fatto soffrire, gioire, amare, condividere momenti esaltanti o di sofferenza come di dolore, chi mi ha presa per mano nei momenti di sconforto, chi mi è stato accanto con amicizia e chi con invidia e disprezzo, chi mi ha abbandonata, chi ha pensato di strumentalizzarmi, chi è rimasto e chi è andato via per sempre.

Comunque ho vissuto una vita non comune e nonostante il trambusto di tante luci della ribalta ho sentito comunque crescere l’erba nel silenzio della mia anima.

Nessuno può essere tanto folle da pensare di cambiare il mondo da solo.

Ed io sono riuscita a cambiare il mondo?

Il mondo intero no, ma il piccolo mondo del mio mondo possibile, sì, sono cambiata anch’io soprattutto, in meglio credo, un po’ come il vino quando invecchia!

Non ho scelto da piccola di fare da grande la volontaria, ho risposto semplicemente a una chiamata che mi ha cambiata, trasformata plasmata e mi ha fatto capire che l’amore o l’amicizia non nasce solo dall’uguaglianza ma anche dalla diversità.

Saluto tutti, perché tutti coloro che hanno attraversato la mia vita mi hanno insegnato qualcosa nel bene e nel male e i doni che la vita mi ha elargito li ho messi al servizio di tutti.

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Quindi non scendo dall’ultimo vagone del mio volontariato, ma dal treno del mio Volontariato. Questo meraviglioso treno è giunto al capolinea. Scendo senza voltarmi, ma portando ognuno di voi nel mio cuore, perché siete stati voi, care ragazze e ragazzi, che avete lenito le mie ferite e mi avete infuso tanta forza e tanto coraggio. Non avevo la pretesa di essere benvoluta da tutti, perché, strada facendo, ho imparato che ci vuole più coraggio ad amare anche e soprattutto quando non si è amati a causa della giustizia e della verità. Amare voi ragazzi ‘diversi’ non mi è costato niente essere amata da voi è stato un onore e un privilegio.

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INVESTITURA ALUNNI

CONSEGNA PERGAMENA SINDACO BABY

CONSEGNA ATTESTATO DIRIGENTI SCUOLE

CONSEGNA ATTESTATO INSEGNANTI

PROGETTO D0WN 2017

Avete visto il video – loro sono qui per essere festeggiati. Grazie per aver accolto i ragazzi delle Scuole

Lettura poesia – saluto personale

INTERVENTI DIRETTORI STRUTTURA

CONSEGNA ASSEGNI E POESIA

CONSEGNA ATTESTATI TUTOR

CONSEGNA ATTESTATI VOLONTARIE TDM Eleonora Malagnino - Tania Riccardi

Passo la parola alla dott.ssa Maddalena Mongiò Giornalista del Nuovo Quotidiano di Puglia.