profilo dinamico discente

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Gruppo Laboratoriomente “Profilo dinamico personale del discente” di Loredana Mercadante - Presentazione Modello Autoregolativo - Profilo Dinamico Personalizzato, esiti di una ricerca nella scuola di Bibbiano Reggio Emilia ABSTRACT: - il metamodello Autoregolativo di Orientamento nelle sue linee strutturali; - esiti della ricerca dell’applicazione del modello: visibilità di alcuni processi e risorse personali che il discente mette in campo nello specifico contesto delineato in classe dalla proposta del docente, quale Profilo Dinamico Personale delle Competenze Fasi e scopo del modello Autoregolativo di Orientamento: fase del PROGETTO - il docente pensa a una proposta verificabile, quale offerta specifica per quei discenti. Una proposta che coniuga un sapere disciplinare legato a un Nucleo fondante con le reciproche competenze, disciplinari, operative, relazionali; oltre a indicare l’ausilio di alcuni modelli, quali strumenti interpretativi della conoscenza. fase di CO-PROGETTO - il docente, dopo la presentazione dell’idea progettuale, avvia la rilevazione delle risorse personali utili alla realizzazione del percorso-progetto dell’UdA, che saranno tabulate e organizzate con l’individuazione di indicatori condivisi coi ragazzi; - entrambi riflettono sugli esiti dei primi processi diagnostici, resi visibili graficamente, quale area di Sviluppo Prossimale che delinea le possibili aree di intervento. Quindi il docente: o individualizza, con opportune strategie, per sollecitare le risorse personali e le motivazioni di ogni discente in modo da metterlo in situazione tale per cui possa realizzare, anche in gruppo, lo scopo progettuale proposto, attivarsi personalizzando il suo percorso di apprendimento, responsabilizzarsi sulla sua realizzazione portandolo a termine; o regola i processi di monitoraggio, tramite riflessioni sulle successive rilevazioni, di assesment per la classe, per il gruppo per ogni discente In questo modo ogni discente può: o capire e attribuire il proprio significato allo scopo del progetto proposto, o vedere le risorse personali e di gruppo possedute, o ipotizzare possibili percorsi basandoli su propri interessi e attribuzioni di senso, o quindi personalizzare, scegliendo tra le ipotesi possibili, il proprio progetto di UdA, fatto da solo o nel gruppo Docente e discente: o formalizzano il contesto del loro progetto con un Contratto Pedagogico, parte generale, mentre il progetto personale nel contratto pedagogico, parte specifica; contratto utile anche ad avviare scambi coi genitori o organizzano spazi, tempi e modalità di valutazione-autovalutazione fase di CO-PRODUZIONE - ogni ragazzo o gruppo avvia il proprio percorso di apprendimento, descrivendo le fasi di attuazione processuale e di prodotto - il docente osserva e compara con quanto descritto da ogni ragazzo, per condividere opinioni e inclinazioni - tutti valutano e si autovalutano

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Gruppo Laboratoriomente “Profilo dinamico personale del discente” di Loredana Mercadante

- Presentazione Modello Autoregolativo - Profilo Dinamico Personalizzato, esiti

di una ricerca nella scuola di Bibbiano Reggio Emilia

ABSTRACT:

- il metamodello Autoregolativo di Orientamento nelle sue linee strutturali; - esiti della ricerca dell’applicazione del modello: visibilità di alcuni processi e risorse

personali che il discente mette in campo nello specifico contesto delineato in classe dalla proposta del docente, quale Profilo Dinamico Personale delle Competenze

Fasi e scopo del modello Autoregolativo di Orientamento: � fase del PROGETTO

- il docente pensa a una proposta verificabile, quale offerta specifica per quei discenti. Una proposta che coniuga un sapere disciplinare legato a un Nucleo fondante con le reciproche competenze, disciplinari, operative, relazionali; oltre a indicare l’ausilio di alcuni modelli, quali strumenti interpretativi della conoscenza.

� fase di CO-PROGETTO

- il docente, dopo la presentazione dell’idea progettuale, avvia la rilevazione delle risorse personali utili alla realizzazione del percorso-progetto dell’UdA, che saranno tabulate e organizzate con l’individuazione di indicatori condivisi coi ragazzi;

- entrambi riflettono sugli esiti dei primi processi diagnostici, resi visibili graficamente, quale area di Sviluppo Prossimale che delinea le possibili aree di intervento.

Quindi il docente: o individualizza, con opportune strategie, per sollecitare le risorse personali e le

motivazioni di ogni discente in modo da metterlo in situazione tale per cui possa realizzare, anche in gruppo, lo scopo progettuale proposto, attivarsi personalizzando il suo percorso di apprendimento, responsabilizzarsi sulla sua realizzazione portandolo a termine;

o regola i processi di monitoraggio, tramite riflessioni sulle successive rilevazioni, di assesment per la classe, per il gruppo per ogni discente

In questo modo ogni discente può: o capire e attribuire il proprio significato allo scopo del progetto proposto, o vedere le risorse personali e di gruppo possedute, o ipotizzare possibili percorsi basandoli su propri interessi e attribuzioni di senso, o quindi personalizzare, scegliendo tra le ipotesi possibili, il proprio progetto di UdA,

fatto da solo o nel gruppo Docente e discente: o formalizzano il contesto del loro progetto con un Contratto Pedagogico, parte

generale, mentre il progetto personale nel contratto pedagogico, parte specifica; contratto utile anche ad avviare scambi coi genitori

o organizzano spazi, tempi e modalità di valutazione-autovalutazione

� fase di CO-PRODUZIONE - ogni ragazzo o gruppo avvia il proprio percorso di apprendimento, descrivendo le fasi di

attuazione processuale e di prodotto - il docente osserva e compara con quanto descritto da ogni ragazzo, per condividere opinioni

e inclinazioni - tutti valutano e si autovalutano

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Esito di un percorso nelle sue linee essenziali a titolo esemplificativo, perché crediamo che questa documentazione possa avviare alcune riflessioni sul Profilo Dinamico Personale.

========

Documenti tratti dal Portfolio del Docente e dal Portfolio del Discente

Realizzati da sr Franca Ussorio, docente nella Scuola Primaria Parificata Paritaria “M. Ausiliatrice” - Bibbiano – A.S. 2005-06

UDA: narrazione SCOPO

Uso di linguaggi diversi nei processi NARRATIVI

Anno Scolastico 2004 - 2005

DATA INIZIO 7 novembre 2005 DATA FINE 15 febbraio 2005

CLASSE 2ªA PRIMO BIENNIO N° GRUPPI DI LAVORO: 6 DOCENTI COINVOLTI Ussorio Franca prevalente e tutor

N° ALUNNI tot: 25

ORE TOTALI DELLA DURATA DELL’UDA : 80 ( 3 mesi di lavoro)

SUDDIVISIONE ORE SETTIMANALI: - LAVORI IN CLASSE h. 8 - A CASA h. 6

COMPETENZE PREVISTE RIFERITE AL NUCLEO FONDANTE

DISCIPLINARI Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrative con l’uso di linguaggi diversi

OPERATIVE

Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco

RELAZIONALI

Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel: - produrre, raccontare ed ascoltare, - interagire sulle proprie storie, conoscenze

ed emozioni - decidere la costruzione dei giochi e delle

loro regole.

NUCLEO FONDANTE

IPOTESI METODOLOGICA

Situazione Formativa

Chiedere ai bambini le loro aspettative circa la NARRAZIONE, una volta raccolte, riordinarle su un grande cartellone che illustri gli ambiti disciplinari e gli scopi per ognuno di essi

Strumenti interpretativi

L’uso di modelli interpretativi della conoscenza: - modello narrativo: Racconto ben formato di Stein e Glenn,

NARRAZIONE

Tipi di testo

Narrativo descrittivo poetico

Struttura contenuto

tecniche regole

espressione

sentimenti

sensazioni

pensieri

strutturali ortografiche sintattiche

immagine come testo

Racconto Ben formato

CONTESTO dell’Unità di Apprendimento: PROGETTO - PA RTE DOCENTE

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Valutazione: criteri

Iniziale - rilevare le conoscenze concettuali semantiche e narrative - riconoscere le proprie difficoltà ortografiche in itinere - conoscere le procedure deI Modelli: le categorie del racconto, la struttura semplice della

frase - rilevare la tipologia di difficoltà - riconoscere le particolarità ortografiche finale - riconoscere e nominare le procedure dei Modelli: le categorie del racconto

- riconoscere le particolarità ortografiche

Dopo la presentazione della proposta progettuale pensata dal docenti, si avvia la fase di co-progettazione

1^ rilevazione dati – Novembre qui viene mostrata solo la rilevazione sulle abilità-competenze narrative

� Ogni bambino sceglie liberamente di scrivere un racconto � A gruppi i bambini sono invitati a riprendere in mano i loro racconti e a individuare la presenza degli

elementi della struttura narrativa, tabulandoli nella tabella. Legenda: so sono incerto o non è chiaro non so

Elementi fondamentali presenti nella storia disegnata

rapporti tra disegno e verbalizzazzione

Alunni Ambiente: tempo - spazio protagonista

Evento iniziale tentativo conseguenza coerenza coesione

Poco chiara Poco chiara

Dispersivo Dispersivo Confuso Confuso Poco chiara Poco

chiara Bene Bene Pocochiaro Poco

chiaro Sintetico Sintetico Confuso Confuso Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene io Chiaro Chiaro Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene Bene Bene Confuso Confuso Bene Bene Confuso Confuso Confuso Confuso Bene Bene Confuso Confuso Confuso Confuso

CONTESTO UDA – CO-PROGETTO - PARTE DOCENTE E DISCENTI

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Riflessione sui dati - Docenti e bambini riflettono : Solo 1 bambino su 25 non disegna l’Ambiente e 2 ne dimenticano alcuni elementi; 2 su 25 non hanno disegnato l’Evento, si pensa che non abbiano lo schema mentale della narrazione, 8 su 25 sono incerti sull’evento. Tra tentativo e conseguenza molti non hanno la coerenza logica Le regole fondamentali di Coerenza e Coesione tra quanto disegnato e quanto verbalizzato sono assimilate solo da 7 bambini su 25.

Novembre

Dal portfolio dell’alunno:

Ricordo che la cosa più divertente è stata quando la maestra ci ha nuovamente presentato le categorie della storia Ben Formata facendoci giocare per farci diventare più bravi dal portfolio del docente:

Data e ore

PRESENTAZIONE MODELI INTERPRETATIVI per permettere a ogni bambino di gestire consapevolmente la competenza narrativa, e quindi esercitarla poi nel compito che si assumerà

Novembre 2h 2h 2h

Presentazione da parte del docente dei modelli narrativi:

� la struttura frasale di C Antoniotti � il Racconto ben formato di Stein & Gleen

MODELLO NARRATIVO - Primo momento: - si espongono le categorie del racconto ben formato - ogni bambino scrive un nuovo testo NARRATIVO dividendo in quattro parti il foglio del

quadernone (o altro) Ogni riquadro ha il nome di 1 categoria: ambiente, evento iniziale, tentativo e conseguenza.

- ogni testo corrispondente al riquadro avrà una frase narrativa, - il testo viene condiviso con i compagni e con l’insegnate per verificare:

1- la presenza esatta delle categorie nella narrazione 2- la presenza degli indicatori frasali 3- la presenza dei concetti

Secondo momento: I bambini, dopo aver suddiviso il foglio in quattro parti , disegnano la storia tenendo presenti le 4 categorie, successivamente scriveranno la didascalia sotto ogni illustrazione. - Il disegno e il testo viene condiviso con i compagni e con l’insegnate per verificare:

1- la presenza esatta delle categorie nella narrazione 2- la coerenza tra il disegno e il testo scritto 3- la coerenza temporale dell’ambiente e dei vestiti dei personaggi.

Terzo momento: Consegna da parte del docente, di testi narrativi già scritti e illustrati a ogni bambino, per:

� analizzarne le strutture narrativa � analizzarne le strutture frasale � analizzarne le coerenze concettuali � cercare le costanti e le variabili degli indicatori � scoprire altri tipi e modalità narrativo-comunicative

A cosa ci serve questa seconda tabulazione? Confronto con la prime tabella DIAGNOSI

Il docente descrive le conoscenze abilità e/o competenze espresse dai ragazzi relative all’UdA:

dal portfolio del docente:

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I ragazzi hanno saputo organizzare e condividere le conoscenze-abilità-competenze su: � Gli indicatori narrativi � Gli indicatori della struttura frasale � I diversi tipi di testo (scritti da loro), individuando i generi � I diversi tipi di errori grammaticali

I ragazzi hanno saputo riconoscere nelle tabulazioni fatte: � gli elementi comuni della narrazione, � le variabili del testo narrativo, � i vari tipi di narrazione privilegiati da loro � le componenti principali della struttura frasale � i loro errori ortografici

Il confronto con tra le prime e successive tabella DIAGNOSTICHE, relative alle diverse competenze disciplinari e operative, consente a tutti di avere la percezione delle reali disparità presenti nella classe e quindi sapere esattamente dove ogni singolo alunno si colloca rispetto agli altri oltre che sapere dove si colloca il gruppo classe; punto di partenza per la successiva produzione. I bambini/e, in questa fase di rilevazione, hanno usato le relative griglie per valutare e autovalutarsi nelle loro performances rispettando i criteri di valutazione concordati insieme.

In questo contesto si evidenziano le possibili PISTE DI LAVORO E GLI INTERESSI di ogni alunno

PREMESSE AL CONTRATTO PEDAGOGICO CONDIVISIONE CIRCA LO SCOPO DELLA PROPOSTA PROGETTUALE PROPOSTA DAL

DOCENTE E’ emerso il desiderio, da parte dei bambini e bambine, di lavorare GIOCANDO, perché in forma giocosa si impara e si studia meglio. Pertanto si decide che ogni bambino/bambina sceglie di inventare un gioco da realizzare con i compagni; giochi e regole che servano a sviluppare e consolidare le abilità-competenze di produzione-comprensione dei testi narrativi e delle strutture frasali e grammaticali. Per questo i bambini propongono di inventare giochi :

� NARRATIVI, con i pezzi delle STORIE, � FRASALI , con Argomenti e Predicati, � GRAMMATICALI , con regole ORTOGRAFICHE

E’ emerso il desiderio, da parte dei bambini/e, di lavorare ancora in gruppo (perché ci si aiuta, si hanno più idee…), in modo “pratico”; per cui per assecondare queste aspettative di decide di:

� lavorare in gruppo � lavorare in modo operativo � trovare le modalità per mettersi d’accordo, � organizzarsi quando si lavora in gruppo (stabilire meglio le regole…) � valutare, autovalutarsi

Altre difficoltà rilevate da parte dei bambini e delle bambine sono:

a stare attenti mentre gli amici/che si raccontano o raccontano (perché a volte ci si annoia),

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a mettersi d’accordo per accontentare tutti nei lavori di gruppo. L ’insegnante, per risolvere questi problemi, sollecita di:

• sperimentare modalità diverse e originali – usando linguaggi diversi - per esporre i risultati conseguiti nel lavoro di gruppo, per aiutare gli amici/che a stare più attenti (oltre al testo scritto e all’esposizione orale anche il cartellone, il lucido, i fumetti, la drammatizzazione teatrale…)

• adottare accorgimenti per stare più attenti (diario di bordo, quadernetto degli appunti, note, ….)

Due modalità funzionali poi alla valutazione dei lavori presentati, in modo da non penalizzare nessuno

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CONTRATTO PEDAGOCIO PER L’APPRENDIMENTO E LE COMPET ENZE

– PARTE GENERALE -

SCOPO dell’UdA

Uso delle regole e dei linguaggi diversi nei processi di: � consolidamento delle strutture frasali, grammaticali e narrative � approfondimento delle strutture frasali e narrative � avvio alla formalizzazione delle conoscenze acquisite tramite

l’invenzione di giochi

Competenze previste : DISCIPLINARI

Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrativo-linguistiche con l’uso di linguaggi diversi

OPERATIVE

Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco

RELAZIONALI

Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel: - produrre, raccontare ed ascoltare, - interagire sulle proprie storie, conoscenze ed emozioni

- decidere la costruzione dei giochi e delle loro regole.

Nucleo fondante previsto : LA NARRAZIONE

VALUTAZIONE-AUTOVALUTAZIONE - indicatori

DISCIPLINARI Comprensione di strutture frasali e narrative, Produzioni narrative con l’uso di linguaggi diversi OPERATIVE o giocare o inventare giochi, da far fare ai compagni,con l’ortografia o cercare i pezzi delle storie per impararne la struttura e divertirsi

Tabulazione dei livelli di accettabilità delle competenze e dei comportamenti espressi e condivisi da tutti (Standard)** RELAZIONALI

� si parla a bassa voce quando si lavora in gruppo � si ascoltano i compagni quando chiedono e presentano i loro lavori � si parla uno alla volta, rispettando il turno, � si sta attenti ai tempi del lavoro e alla data di presentazione � lavorare in modo operativo � trovare le modalità per mettersi d’accordo, � organizzarsi quando si lavora in gruppo (stabilire meglio le regole…)

Allegato dei 5 livelli delle competenze disciplinari

Descrizione degli indicatori di accettabilità del PRODOTTO

Iniziale - rilevare le conoscenze concettuali semantiche e narrative - riconoscere le proprie difficoltà ortografiche in itinere - conoscere le categorie del racconto la struttura semplice della frase (predicati, 1-2-3 argomenti, articoli) - riconoscere all'interno di una frase predicati, argomenti, articoli, modificatori e avverbiali

semplici - rilevare la tipologia di difficoltà - riconoscere le particolarità ortografiche finale - riconoscere e nominare le categorie del racconto predicati a 1, 2, 3 argomenti - riconoscere le particolarità ortografiche

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CONTRATTO PEDAGOGICO PER L’APPRENDIMENTO E LE COMPE TENZE - PARTE SPECIFICA -

IO _________________________________

MI IMPEGNO A :

� mostrare su alcuni racconti, seguendo gli indicatori concordati, alcuni

processi, quali: - COSA VUOL DIRE COMPRENDERE UNA NARRAZIONE (tab 1a)

- COSA VUOL DIRE RAPPRESENTARE ICONICAMENTE UNA

NARRAZIONE (tab 1b)

QUINDI HO SCELTO IL COMPITO DI: � inventare un gioco per raccontare storie ben formate � scrivere le regole di questo gioco, sulla base degli indicatori

� RISPETTARE LE MODALITA’ DI AUTOVALUTAZIONE -VALUTA ZIONE CONCORDATI : - auto-valuto il mio lavoro fatto nel mio gruppo - il mio lavoro è valutato dai componenti del mio gruppo valuto il lavoro fatto dal mio gruppo - il lavoro del mio gruppo è valutato dagli altri gruppi - valuto il lavoro degli altri gruppi insieme ai miei compagni e all’insegnante

� RISPETTARE I CRITERI DI AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE DEI COMPITI

ASSUNTI, inerenti a: - mostrare i processi che compie la nostra mente quando deve Comprendere una narrazione (tab1) - riconoscere le abilità-competenze usate nella presentazione del compito alla classe (tab 2) - riconoscere l’impegno e le responsabilità svolte nel gruppo di lavoro (tab 3) - riconoscere le caratteristiche del compito prodotto (tab 4)

� RISPETTARE I tempi e l’organizzazione oraria della classe:

- per il monitoraggio (tab 5) - per la presentazione dei lavoro (tab 6)

=====================================================

� LAVORARE NEL GRUPPO CON:

� DI SVOLGERE NEL GRUPPO IL SEGUENTE RUOLO CONCORDATO CON I MIEI

COMPAGNI (lo segno con una crocetta): � controllo della presenza degli indicatori della struttura narrativa (categorie) nella narrazione verbale

e scritta realizzata � controllo della presenza degli elementi di coerenza tra la struttura narrativa (categorie) e la

rappresentazione iconica realizzata � coordinamento dei contributi di ogni compagno e dei suggerimenti � registrazione delle eventuali dimenticanze dei compiti assunti

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INDICATORI DELLA STRUTTURA NARRATIVA (Secondo il modello narrativo dello Schema delle Storie di Steinn e Glenn)

AMBIENTE

1protagonista 2tempo 3spazio

EVENTO INIZIALE (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio)

TENTATIVO (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

CONSEGUENZA (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

AMBIENTE

1protagonista 2tempo 3spazio

EVENTO INIZIALE (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio)

TENTATIVO (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

CONSEGUENZA (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

COERENZA ICONICA: PERSONAGGI E AMBIENTE

CRITERI PER AUTOVALUTARSI E VALUTARE LE ABILITA’- C OMPETENZE NELLA PRESENTAZIONE DEL COMPITO ALLA CLASSE :

COMPETENZA comunicativa

COMPETENZA linguistica: uso del lessico verbale e scritto

COMPETENZA rappresentativa: linguaggio iconico-espressivo

STRATEGIE comunicative

CRITERI PER AUTOVALUTARSI E VALUTARE L’IMPEGNO E LE

RESPONSABILITA’ ASSUNTE NEL COMPITO DI GRUPPO

IMPEGNO

ASCOLTO

RUOLO SCELTO ho dato il mio contributo i suggerimenti

delle insegnanti Come penso di averlo svolto

Cosa dicono i miei compagni

mi sono ricordato il compito

i suggerimenti degli amici

ho portato il materiale i suggerimenti

degli altri hanno dato il loro contributo i suggerimenti

delle insegnanti si sono ricordati il compito i suggerimenti

degli amici

CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO Il gioco LINGUISTICO deve: - avere immagini chiare e ben definite, non confuse con l’ambiente Il gioco NARRATIVO deve: - rispettare la connessione tra gli eventi - avere immagini chiare e ben definite, non confuse con l’ambiente - avere regole dette in modo che siano applicabili al gioco stesso - rispettare la struttura narrativa, seguendo gli indicatori dati Il gioco GRAMMATICALE deve:

- avere regole chiare per poter giocare - avere una tabella per rilevare le vincite o gli errori

TAB 1a

TAB 2

TAB 1b

TAB 3

TAB 4

ALLEGATI AL CONTRATTO

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TABELLA DEI TEMPI DI LAVORO E DI MONITORAGGIO

LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 1 ore 1 ora

Correzione compiti a casa Grammatica

Tutoraggio con tutee: metariflessione Comprensione di un testo con tabella indicatori e valutazione

Costruzione di strutture frasali

Correzione compiti a casa Giochi narrativi

1 ora

Produzione di un testo secondo il modello del RbF

Gioco grammaticale

Dettato ortografico

A CASA 2 h. 2h 2h 13.30-14.30 Lettura guanciale 14.30-15.30 15.30-16.30

TABELLA DEI TEMPI DI PRESENTAZIONE DEL LAVORO DEL G RUPPO ALLA CLASSE

LUNEDI’ MARTEDI’ MERCOLEDI’ GIOVEDI’ VENERDI’ 1 settimana Delfino Papavero

2 settimana Leone Scheletro 3 settimana 4 settimana Tigre

5 settimana Cavallo 6 settimana

Inizio dell’UdA ………………………………. Data prevista per la fine dell’UdA ………………………….. Firma dell’alunno Firma del padre Firma della madre o di chi ne fa le veci o di chi ne fa le veci Firma delle insegnanti coinvolte

TAB 6

TAB 5

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Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO Realizzazione del PROGETTO –––– UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo UdA del Ragazzo/Gruppo ---- Elementi tratti dal Portfolio Dinamico Personale del ragazzo

MONITORAGGIO-COMPARAZIONE TRA QUANTO OSSERVATO DAL DOCENTE E

DESCRITTO DAI RAGAZZI O DAL GRUPPI/I SUI PROCESSI: � DI COMPRENSIONE DELLE STRUTTURE NARRATIVE � RELATIVI AL COMPITO ASSUNTO

1ª Rilevazione mese di novembre 2 ª Rilevazione del gennaio 3 ª Rilevazione del febbraio

SITUAZIONE – MESE DI NOVEMBRE

1ª Rilevazione

Gruppo Cavallo

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

le ia to ca ra

SITUAZIONE – MESE DI GENNAIO

2ª Rilevazione

Gruppo Cavallo

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

le ia to ca ra

SITUAZIONE – MESE DI FEBBRAIO

3ª Rilevazione

Gruppo Cavallo

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

le ia to caro rat

CONTESTO UDA – CO-PRODUZIONE - PARTE DISCENTE/GRUPPO

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COSA VUOL DIRE RAPPRESENTARE ICONICAMENTE UNA NARR AZIONE? - Rappresentare iconicamente una narrazione vuol dire mostrare i processi logici di coerenza

tra quanto detto nel testo e quanto visualizzato, ossia mostrare : o la presenza degli elementi della struttura narrativa (categorie) o la permanenza delle caratteristiche iconiche tra i personaggi e gli ambienti

SITUAZIONE – MESE DI NOVEMBRE 1ª Rilevazione

Descrittori

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

Coerenza personaggi ambiente

le ia to caro rat

SITUAZIONE – MESE DI GENNAIO 2ª Rilevazione

Descrittori

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

Coerenza personaggi ambiente

le ia to caro rat

SITUAZIONE – MESE DI FEBBRAIO 3ª Rilevazione

Descrittori

Ambiente tempo personaggi luogo

Evento iniziale (accade qualcosa nell’ambiente che rompe il suo equilibrio

Tentativo (il protagonista fa qualcosa in relazione all’evento iniziale)

Conseguenza (è la logica conseguenza del tentativo messo in atto dal protagonista)

Coerenza personaggi ambiente

le ia to caro rat

Qui invece si vede bene come tutti ma anche io sono diventato un bravo “racconta storie” e un bravo “disegna storie”.

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Prima non sapevo raccontare , ora sì. Abbiamo scritto e disegnato delle storie che abbiamo messo nell’angolo della lettura-guanciale, così tutti le leggiamo volentieri. Questa è la storia che mi piace di più e posso anche raccontrala ai miei nonni, così posso scambiare pareri anche con loro.

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Questo è il gioco Narrativo che ho inventato con i miei compagni . Ci … abbiamo provato

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Scheda di progettazione del gioco Narrativo GIOCO n ° 2 Ordina le categorie e poi scrivi un Racconto Ben Formato

3.1 AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE DEI COMPITI REALIZ ZATI e delle modalità relazionali

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** VEDI ALLEGATO SISTEMA DI VALUTAZIONE VALUTAZIONE DELL’OPERATIVITA DA PARTE DELLO STESSO GRUPPO

VALUTAZIONE DELL’OPERATIVITA’ DA PARTE DEGLI ALTRI GRUPPI OGNI GRUPPO VALUTA IL LAVORO PRODOTTO DAGLI ALTRI GRUPPI

Essendo la prima volta che i bambini fanno questo tipo di valutazione, è evidente che non sanno ancora esprimere le motivazioni sottese al loro giudizio, devono imparare ad Argomentare.

OGNI GRUPPO Valuta il proprio lavoro

Gruppo: NOMI Il gruppo ha raggiunto lo scopo del compito relativo all’UdA?

Il lavoro è sufficiente o andrebbe approfondito

Tutti i componenti del gruppo hanno lavorato?

Leone

Scheletro

Delfino

Papavero

Tigre

Cavallo

Andrebbe rifatto

GRUPPO Leone

Rispetto al compito assunto, il lavoro è accettabile o va ancora elaborato?

Com’ è la storia degli altri gruppi rispetto al lavoro del tuo gruppo?

Com’ è la storia del tuo gruppo rispetto al lavoro degli altri gruppi ?

Papavero Va un po’ elaborato alla fine

La loro è più lunga La nostra è più corta

Tigre Va fatto un po’ meglio La loro è più lunga La nostra è più corta Cavallo Va rifatto La loro è più lunga La nostra è più corta Delfino Va bene La loro è più lunga La nostra è più corta Scheletro Va ancora elaborato La loro è più lunga Abbiamo fatto meglio altre

cose

GRUPPO Papavero

Rispetto al compito assunto, il lavoro è accettabile o va ancora elaborato?

Com’ è la storia degli altri gruppi rispetto al lavoro del tuo gruppo?

Com’ è la storia del tuo gruppo rispetto al lavoro degli altri gruppi ?

Leone Accettabile migliore Non va bene Tigre Va elaborata migliore Non va bene Cavallo Forse va rifatta Non va bene Non va bene Delfino Va ancora elaborata migliore Non va bene Scheletro Va elaborata migliore Non va bene

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- 15 gennaio 2006

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VALUTAZIONE DELLA SCELTA DI PRESENTAZIONE DEL PROPR IO GRUPPO

Nome del gruppo

Il linguaggio verbale e scritto

Il linguaggio iconico

Il linguaggio mimico

Intonazione della voce

Il linguaggio espressivo

LEONE TIGRE PAPAVERO CAVALLO DELFINO SCHELETRO

VALUTAZIONE-AUTOV DELLE ABILITA’- COMPETENZE COMUNICATIVO-LINGUISTICHE NEL PRESENTARE IL COMPITO ALA CLASSE

gruppo COMPETENZA comunicativa

COMPETENZA linguistica: uso del lessico verbale e scritto

COMPETENZA rappresentativa: linguaggio iconico-espressivo

STRATEGIE

COMUNICATIVE

Leoni

Da rifare

Papavero Da rifare Tigre Da rifare Cavallo Da rifare Delfino Da rifare Scheletro Da rifare

SI RILEVANO IMPEGNO E RESPONSABILITA’ : mi auto-valuto e valuto i componenti del mio gruppo

Ruolo scelto: Ruolo svolto

legenda:

verde = sempre giallo = qualche volta rosso = mai

3.2 AUTOVALUTAZIONE-VALUTAZIONE RELAZIONALI:

Gruppo

IMPEGNO

ASCOLTO

RUOLO SCELTO

ho dato il mio contributo i suggerimenti

delle insegnanti come penso di averlo svolto

cosa dicono i miei compagni

mi sono ricordato il compito i suggerimenti

degli amici

Cavallo io

ho portato il materiale i suggerimenti

degli altri hanno dato il loro contributo

i suggerimenti delle insegnanti

si sono ricordati il compito i suggerimenti

degli amici

I componenti del mio gruppo hanno portato il

materiale i suggerimenti degli altri

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Ogni alunno/a valuta il suo modo di relazionarsi nel gruppo e come i componenti del suo gruppo si relazionano con lui o lei.

Ho comunicato ai miei compagni di gruppo le idee che avevo in mente

Ho riconosciuto le mie emozioni con i miei compagni di gruppo

Nel gruppo ho saputo costruire il lavoro insieme ai miei compagni rispettando il pensiero di ognuno

Nel gruppo ho giocato insieme agli altri compagni rispettando il pensiero di ognuno

Ho fatto fatica a lavorare

Ho lavorato meglio con

NOMI io I miei compagni

io I miei compagni

io I miei compagni

io I miei compagni

Lorenzo

Roberto

Giada A

Con tutti

Daniel

Con tutti

Con tutti

Sofia

Con tutti

Daniele

Maila

io Aiman

Con tutti

Laura

Con tutti

Con tutti

Con tutti

Sara T

Con tutti

Con tutti

Giulia

Daniele

Giada Gabriele

Laura

Giada A

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3.3 L’INSEGNANTE VALUTA IL MODO IN CUI IL BIMBO HA LAVORATO NEL GRUPPO

N. C. HA LAVORATO CON COSTANZA

HA LAVORATO RISPETTANDO I TEMPI DEI COMPAGNI

HA LAVORATO CON IMPEGNO

HA APPROFITTATO DEL LAVORO DEGLI ALTRI.

INVECE DI IMPEGNARSI

no

no

no

no

no

qualche volta

qualche volta

qualche volta

qualche volta

qualche volta

qualche volta

io no

no

no

qualche volta

qualche volta

no

no

no

no

no

no

no

qualche volta

qualche volta

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3.2 VALUTAZIONE DELLE MODALITA’ DI CONDUZIONE DELL’UdA DA PARTE DELL’INSEGNANTE: Ogni alunno/a valuta il lavoro DI CONDUZIONE fatto dall’insegnante

NOMI

La maestra ha saputo farmi capire lo scopo del lavoro sulle storie

Quale aiuto mi è servito? quello dei compagni? gli indicatori? quello della maestra?

La maestra mi ha aiutato a riflettere su quanto stavo facendo

La maestra ha saputo riportare la mia valutazione sulla tabella?

no compagni indicatori maestra

no, avrei voluto…

no

x x x x x

x x x x

x x x x

x x x x

x x x x

x x x x

x x x … spiegasse meglio x

x x x x x

x x x x

x x x x

x x x x x

io x x x x x

x x x x

x x x x

un po’ x x x x

x x x x x

x x x x

x x x x x

x x x x

x x x x

così- così x x x

x x x x

x x x x

x x x x

x x x x x

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3.3 L’INSEGNANTE VALUTA E CONCORDA COI RAGAZZI I LIVELL I DI COMPETENZA

RAGGIUNTI

Scopo dell’UdA: Uso di linguaggi diversi nei processi di: � consolidamento delle strutture narrative � approfondimento delle strutture narrative � avvio alla formalizzazione delle conoscenze acquisite

data inizio UdA 7 novembre data fine dell’UdA: 15febbraio TOT ORE 80

1 I livelli di Padronanza delle competenze fanno riferimento a: 1- usa la competenza ma non sa di averla, non ha la competenza 2- usa e riconosce alcune abilità sottese alla specifica competenza 3- usa e riconosce molte abilità relative alla specifica competenza 4- gestisce autonomamente la sua competenza in quella specifica situazione 5- gestisce autonomamente la sua competenza in situazioni diverse

LIVELLI DI

PADRO NANZA 1

CONOSCENZE – ABILITA’ relative al Nucleo Fondante

LIVELLI DI

PADRO NANZA

DISCIPLINA/E COINVOLTA/

E

COMPETENZE DISCIPLINARI

1 2 3 4 5 1 2 3 4 5

DIS

CIP

LIN

AR

I

� Comprensione di strutture

frasali e narrative, � Produzioni narrative

con l’uso di linguaggi diversi

Concetti – Cosa sà: Le quattro categorie, connettivi Linguaggi diversi

OP

ER

AT

IVE

� Costruzione di giochi, formalizzando gli elementi essenziali della frase e del racconto nelle regole del gioco

Abilità- Cosa fa: uso dei quattro spazi del foglio evidenziare gli spazi operativi del testo capacità di ordinare, per ordine di spazio tempo e secondo una causa, le sequenze

italiano

R

ELA

ZIO

NA

LI

� Modalità comunicative e organizzative, verbali e non verbali, utilizzate con gli altri compagni nel:

- produrre, raccontare ed ascoltare,

- interagire sulle proprie storie, conoscenze ed emozioni

- decidere la costruzione dei giochi e delle loro regole.

Abilità- Come si rapporta: -ascolta gli interventi dei compagni -comunica con efficacia e chiarezza - da’ il proprio contributo - riesce ad eseguire il proprio ruolo

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Comunicazioni

tra

studente-genitori-insegnanti

Accordo declinato nel Contratto Pedagogico.;

I miei genitori hanno osservato

- come e se perseguivo lo scopo dell’Unità di Apprendimento

- le scelte

- le capacità di pianificare i tempi e l’organizzazione di esecuzione

del compito

- le strategie utilizzate e gli interessi oltre che il livello di interesse

- le capacità critico-argomentative relative al compito

- come e se ho interpretato il ruolo assunto e svolto

- le competenze acquisite, consolidate, in formazione