prof. federico schena ce.bi.s.m. polo di rovereto, università di … · 2011-12-22 · fisiologia...
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Fisiopatologia dell’invecchiamentoed attività motoria
Fisiopatologia dell’invecchiamentoed attività motoria
Prof. Federico SchenaCe.Bi.S.M.Polo di Rovereto, Università di Trento
600600
500500
400400
300300
200200
100100
Evoluzione della popolazione italiana per classi di età,
1950-2020(da Lori et al., 1995, mod.)
Evoluzione della popolazione italiana per classi di età,
1950-2020(da Lori et al., 1995, mod.)
2020202000
20102010200020001990199019801980197019701960196019501950
700700
600600
500500
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300300
200200
100100
00
700700N
umer
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(195
0 =
100)
Num
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950
= 10
0)
80 anni e più80 anni e più
60-79 anni60-79 anni
20-59 anni20-59 anni
0-19 anni0-19 anni
ITALIA: vita media ITALIA: vita media
M F73.9 80.3M F73.9 80.3ISTAT, 1991ISTAT, 1991
M F∼77 ∼83M F
∼77 ∼83ISTAT, 2001ISTAT, 2001
Invecchiamento della popolazione
Aumento di individui con malattie croniche e disabili
Invecchiamento della popolazione
Aumento di individui con malattie croniche e disabili
00
100100
200200
300300
400400
500500
600600
< 45< 45 45 - 6445 - 64 > 75> 75
artrosi
sorditàipovedenza
cardiopatia ischemicamalattiacerebrovascolaredemenzapr
eval
enza
x 1
000
pers
one
(M e
F)
Età (anni)Età (anni)
Prevalenza di condizioni croniche in rapporto all’etàPrevalenza di condizioni croniche in rapporto all’età
(U.S. Department of Health and Human Services, 1994)(U.S. Department of Health and Human Services, 1994)
00
2020
4040
6060
8080
65-6965-69 70-7470-74 75-7975-79 80-8480-84 65-6965-69 70-7470-74 75-7975-79 80-8480-84Età (anni)Età (anni)
%%MASCHIMASCHI FEMMINEFEMMINE
1-2 patologie1-2 patologie ≥ 2 patologie≥ 2 patologieRelazione al Parlamento sulla condizione dell’anziano 1996-1997Relazione al Parlamento sulla condizione dell’anziano 1996-1997
nessuna patologianessuna patologia
Italian Longitudinal Study of Aging (ILSA - CNR): numero di patologie in rapporto all’età
5510101515202025253030353540404545505055556060
61-6561-65 66-7066-70 71-7571-75 76-8076-80 81-8581-85 81-8581-85Classi di etàClassi di età
lavarsi e fare il bagnolavarsi e fare il bagno vestirsivestirsi andare alla toiletteandare alla toilettespostarsi dal letto alla sediaspostarsi dal letto alla sedia mangiaremangiare
% di anziani non autosufficienti nello svolgere attività quotidiane
% di anziani non autosufficienti nello svolgere attività quotidiane
Basso rischio Alto rischio
Età (anni)Età (anni)
diff
icol
tàA
DL
%di
ffic
oltà
AD
L %
MASCHIMASCHI FEMMINEFEMMINE
00
55
1010
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2020
2525
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65-6965-69 70-7470-74 75-7975-79 80-8480-84 65-6965-69 70-7470-74 75-7975-79 80-8480-84
difficoltà in una soladifficoltà in una sola difficoltà in 2 o piùdifficoltà in 2 o più
Prevalenza difficoltà in attività basilari della vita quotidiana (ADL) in base all’età nei due sessiPrevalenza difficoltà in attività basilari della vita quotidiana (ADL) in base all’età nei due sessi
Relazione al Parlamento sulla condizione dell’anziano 1996-1997Relazione al Parlamento sulla condizione dell’anziano 1996-1997
Maschi, senza disabilità
Maschi, condisabilità
Maschi, condisabilità
Femmine, senza disabilitàFemmine, senza disabilità
Femmine, condisabilità
Femmine, condisabilità
00 55 1010 1515 2020
USAUSA
Gran BretagnaGran Bretagna
SvizzeraSvizzera
OlandaOlanda
FranciaFrancia
CanadaCanada
AustriaAustria
AustraliaAustralia
Aspettativa di vita a 65 anniAspettativa di vita a 65 anniWorld Health Organization, 1995World Health Organization, 1995
Declino funzionale e malattia sono inevitabili nell’anziano o esiste la
possibilità di un migliore invecchiamento?
Declino funzionale e malattia sono inevitabili nell’anziano o esiste la
possibilità di un migliore invecchiamento?
INVECCHIAMENTOINVECCHIAMENTO
DEFINIZIONE
Dal punto di vista biomedico, è un processo biologico, caratterizzato da cambiamenti che si realizzano nel corso della vita dell'individuo, determinando una sempre minore capacità di adattamento dell'organismo all'ambiente, una conseguente ridotta probabilità di sopravvivere ed una crescente probabilità di morire, ovvero un'aumentata fragilità.
Dal punto di vista biomedico, è un processo biologico, caratterizzato da cambiamenti che si realizzano nel corso della vita dell'individuo, determinando una sempre minore capacità di adattamento dell'organismo all'ambiente, una conseguente ridotta probabilità di sopravvivere ed una crescente probabilità di morire, ovvero un'aumentata fragilità.
TIPI DI INVECCHIAMENTO
1. Invecchiamento associato a malattia: è quello che riguarda la maggior parte delle persone di età avanzata
1. Invecchiamento associato a malattia: è quello che riguarda la maggior parte delle persone di età avanzata
BIOLOGIA DELL'INVECCHIAMENTOBIOLOGIA DELL'INVECCHIAMENTO
3. Invecchiamento di successo: è quello proprio di soggetti che, in assenza di malattia/e, hanno in età anche molto avanzata prestazioni fisiche e mentali non dissimili da quelle di soggetti di età giovane-adulta
3. Invecchiamento di successo: è quello proprio di soggetti che, in assenza di malattia/e, hanno in età anche molto avanzata prestazioni fisiche e mentali non dissimili da quelle di soggetti di età giovane-adulta
2. Invecchiamento usuale: è quello che si riscontra nella maggior parte degli individui in assenza di malattia/e
2. Invecchiamento usuale: è quello che si riscontra nella maggior parte degli individui in assenza di malattia/e
100
90
80
70
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0
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Età (anni)Età (anni)
30 40 50 60 70 80 9030 40 50 60 70 80 90
% F
unzi
onal
itàre
sidu
a%
Fun
zion
alità
resi
dua
massima capacitàrespiratoriamassima capacitàrespiratoria
filtrazione glomerularefiltrazione glomerulare
velocità di conduzione dell’impulso nervosovelocità di conduzione dell’impulso nervoso
metabolismo basalemetabolismo basale
indice cardiacoindice cardiaco
flusso plasmatico renaleflusso plasmatico renalecapacità vitalecapacità vitale
Effetti dell’invecchiamento su alcuni indici funzionali sulla base degli studi trasversaliEffetti dell’invecchiamento su alcuni indici funzionali sulla base degli studi trasversali
Shock N., 1985Shock N., 1985
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
• ↓ cellule parenchimali con comparsa di alterazioni delle cellule superstiti ( mutazioni DNA, sintesi proteica, recettori, ecc.)
• ↓ cellule parenchimali con comparsa di alterazioni delle cellule superstiti ( mutazioni DNA, sintesi proteica, recettori, ecc.)
MODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALEMODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALEStrutturali:Strutturali:
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
• ↑ tessuto connettivo interstiziale
• alterazioni dei tessuti connettivi interstiziale e tessuti differenziati (cartilagine, osso, tendini, tessuto adiposo, vasi, cornea, derma)- ↑ componente collagena con comparsa di
legami crociati e alterazioni componente elastica- ↓ proteoglicani con ↓ della componente
glucidica (GAG) e ↑ di quella proteica
• ↑ tessuto connettivo interstiziale
• alterazioni dei tessuti connettivi interstiziale e tessuti differenziati (cartilagine, osso, tendini, tessuto adiposo, vasi, cornea, derma)- ↑ componente collagena con comparsa di
legami crociati e alterazioni componente elastica- ↓ proteoglicani con ↓ della componente
glucidica (GAG) e ↑ di quella proteica
MODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALEMODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALEStrutturali:Strutturali:
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
MODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALEMODIFICAZIONI DI CARATTERE GENERALE
• ↓ riserve funzionali• ↓ efficienza dei sistemi integrativi
- sistema nervoso- sistema endocrino- sistema immunitario
• ↓ riserve funzionali• ↓ efficienza dei sistemi integrativi
- sistema nervoso- sistema endocrino- sistema immunitario
Funzionali:Funzionali:
• ↓ capacità di adattamento = omeostenosi
100%
00 4020 60 80
Declinoetà-dipendente
Livello di massima funzionalità
Declino modulato da fattori ambientali
Livello di massimo disuso
EtàInfluenza dei fattori ambientali sul declino età-dipendente dell’organismo (Williams M.F., 1994, mod.).
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO CARDIOVASCOLAREAPPARATO CARDIOVASCOLARE
Struttura:
• ↑ dimensione atrio sinistro e spessore VS• ↓ numero miociti con ↑ dimensione miociti residui• ↑ tessuto adiposo, collageno, accumulo lipofuscina,
amiloide• alterata produzione proteine contrattili e regolatrici• fibrosi dei nodi e tessuto di conduzione
Struttura:
• ↑ dimensione atrio sinistro e spessore VS• ↓ numero miociti con ↑ dimensione miociti residui• ↑ tessuto adiposo, collageno, accumulo lipofuscina,
amiloide• alterata produzione proteine contrattili e regolatrici• fibrosi dei nodi e tessuto di conduzione
CuoreCuore
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOAPPARATO CARDIOVASCOLAREAPPARATO CARDIOVASCOLARE
Funzione:
• ↓ distensibilità VS• ↑ contributo atriale riempimento VS• ↓ efficienza formazione e conduzione impulso• ↓ risposta agli stimoli β-adrenergici
- ↓ contrattilità- ↓ frequenza cardiaca massima sotto sforzo
• ↓ la gittata cardiaca massimale mentre gittata cardiaca a riposo rimane invariata
Funzione:
• ↓ distensibilità VS• ↑ contributo atriale riempimento VS• ↓ efficienza formazione e conduzione impulso• ↓ risposta agli stimoli β-adrenergici
- ↓ contrattilità- ↓ frequenza cardiaca massima sotto sforzo
• ↓ la gittata cardiaca massimale mentre gittata cardiaca a riposo rimane invariata
CuoreCuore
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO CARDIOVASCOLAREAPPARATO CARDIOVASCOLAREVasi Vasi
• ↑ deposito calcio• ↑ rigidità parete• ↑ deposito calcio• ↑ rigidità parete
Struttura:
grandi vasi piccoli vasi• ↑ spessore parete • ↑↑↑ spessore parete• ↑↑↑ calibro • ↓ lume
Struttura:
grandi vasi piccoli vasi• ↑ spessore parete • ↑↑↑ spessore parete• ↑↑↑ calibro • ↓ lume
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO CARDIOVASCOLAREAPPARATO CARDIOVASCOLARE
Funzione:• ↑ resistenze periferiche• ↑ velocità di propagazione dell'onda sfigmica• ↓ efficienza meccanismi regolatori P.A.• ↓ efficienza meccanismi autoregolatori flussi
parenchimali
Funzione:• ↑ resistenze periferiche• ↑ velocità di propagazione dell'onda sfigmica• ↓ efficienza meccanismi regolatori P.A.• ↓ efficienza meccanismi autoregolatori flussi
parenchimali
VasiVasi
Implicazioni cliniche:• ↑ pressione arteriosa sistolica• maggiore facilità ipotensione ortostatica• maggiore facilità ischemia d'organo
Implicazioni cliniche:• ↑ pressione arteriosa sistolica• maggiore facilità ipotensione ortostatica• maggiore facilità ischemia d'organo
Modificazioni della funzionalitModificazioni della funzionalitàà cardiacacardiacadurante sforzo massimale nelldurante sforzo massimale nell’’anzianoanziano
Uomo Donna
VO2max
EDVI
FCM
FE
PA
↓
↑
↓
↓
↑ ο ↔
↓
↔
↓
↓
↑ ο ↔
VO2 max = consumo massimo di ossigeno; EDVI= indice di volume telediastolico; FCM= frequenza cardiaca massima FE= frazione di eiezione; PA= pressione arteriosa.
Modificazioni della funzionalità cardiaca in seguito ad attività fisica di tipo aerobico nell’anziano
Uomo Donna
VO2 maxFCMFEFC riposo
↑↔↑↓
↑↔↔↓
VO2 max = consumo massimo di ossigeno; FCM= frequenza cardiaca massima;FE= frazione di eiezione; PA= pressione arteriosa.
110
120
130
140
150
160
170
16-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 +
donneuomini
PAS
(mm
Hg)
A
Età (anni)
PAD
(mm
Hg)
Età (anni)
60
64
68
72
76
80
84
88
donneuomini
B
16-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74 75 +
55
00
-5-5
-10-10
-15-15
-20-20
-25-25
1515
1010
55
00
-5-5
-10-10
-15-15
-20-20
-25-25
-30-30
******** ****
mmHgmmHg
mmHgmmHg
Gruppo esercizioGruppo esercizio Gruppo controlloGruppo controllo
**** ** **
Var
iazi
one
pres
sion
esi
stol
ica
Var
iazi
one
pres
sion
esi
stol
ica
3 mesi3 mesi
6 mesi6 mesi9 mesi9 mesi
3 mesi3 mesi6 mesi6 mesi 9 mesi9 mesi
Motoyama M. et al., 1998Motoyama M. et al., 1998
Confronto della variazione della pressione sistolica e diastolica tra i soggettiipertesi che hanno preso parte all’attività fisica e quelli del gruppo controllo(*p< 0.5; **p< 0.01).
Confronto della variazione della pressione sistolica e diastolica tra i soggettiipertesi che hanno preso parte all’attività fisica e quelli del gruppo controllo(*p< 0.5; **p< 0.01).
Var
iazi
one
pres
sion
edi
asto
lica
Var
iazi
one
pres
sion
edi
asto
lica
PRESSIONEPRESSIONEARTERIOSA ARTERIOSA SISTOLICASISTOLICA
Settimane di allenamento aerobico
150
160
170
180
190
0 4 8 12
Pres
sion
e ar
terio
sa (m
mH
g)
PRESSIONE PRESSIONE ARTERIOSAARTERIOSADIASTOLICADIASTOLICA
Settimane di allenamento aerobico
70
80
90
100
110
0 4 8 12
Pres
sion
e ar
terio
sa (m
mH
g)
ATTIVITÀ FISICA ED IPERTENSIONE ARTERIOSA
ATTIVITATTIVITÀÀ FISICA ED FISICA ED IPERTENSIONE ARTERIOSAIPERTENSIONE ARTERIOSA
Prevenzione
- ↓ rischio di ipertensione arteriosa
Trattamento
- ↓ valori pressori in soggetti ipertesi
- ↓ fattori di rischio cardiovascolare(diabete, ipercolesterolemia, ecc.)
Prevenzione
- ↓ rischio di ipertensione arteriosa
Trattamento
- ↓ valori pressori in soggetti ipertesi
- ↓ fattori di rischio cardiovascolare(diabete, ipercolesterolemia, ecc.)
CAPACITÀ AEROBICA MASSIMA (VO2max)CAPACITCAPACITÀÀ AEROBICA MASSIMA (VOAEROBICA MASSIMA (VO2max2max))
La capacità massima di produrre energia attraverso il metabolismo aerobico e quindi di compiere un’attivitàmotoria utilizzando il metabolismo aerobico.
La funzione cardiovascolare, quella respiratoria, e quella muscolare costituiscono i fattori determinanti la capacitàaerobica.
La capacità aerobica si riduce con l'età, anche se, a parità di età, è maggiore nei soggetti che praticano con regolaritàattività fisica.
La capacità massima di produrre energia attraverso il metabolismo aerobico e quindi di compiere un’attivitàmotoria utilizzando il metabolismo aerobico.
La funzione cardiovascolare, quella respiratoria, e quella muscolare costituiscono i fattori determinanti la capacitàaerobica.
La capacità aerobica si riduce con l'età, anche se, a parità di età, è maggiore nei soggetti che praticano con regolaritàattività fisica.
Studi trasversaliStudi trasversali
atletiatleti
sedentarisedentari
2020 3030 4040 5050 6060 7070 8080 9090
VO
2 m
ax (m
l/kg/
min
)V
O2
max
(ml/k
g/m
in)
2020
3030
4040
5050
6060
7070
8080
Età (anni)Età (anni)Modificazione della capacità aerobica massima (VO2 max), in un follow-up di 20 anni, in atleti di sesso maschile che hanno continuato ad allenarsi ad elevata ( ), moderata ( ) o bassa ( ) intensità.
Pollock M.L., J.Appl.Physiol., 1997
Modificazione della capacità aerobica massima (VO2 max), in un follow-up di 20 anni, in atleti di sesso maschile che hanno continuato ad allenarsi ad elevata ( ), moderata ( ) o bassa ( ) intensità.
Pollock M.L., J.Appl.Physiol., 1997
InizialeIniziale
FinaleFinale
0
5
10
15
20
25
30
TrainingTrainingaerobicoaerobico
TrainingTrainingcontro contro
resistenzaresistenza
ControlliControlli
VO
VO
22m
ax (
max
( mlk
gm
lkg --
lmin
lmin
-- ll ))
Hagberg J.M., J. Appl. Physiol., 1989Hagberg J.M., J. Appl. Physiol., 1989*p<0.01**p<0.01
**
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO RESPIRATORIOAPPARATO RESPIRATORIO
Struttura:
• alterazioni articolazioni costo-trasversarie e condrosternali• ↑ rigidità coste• alterazione connettivo interstiziale• alterazioni sistema ciliare • ↓ numero alveoli → ↓ superficie alveolocapillare
Struttura:
• alterazioni articolazioni costo-trasversarie e condrosternali• ↑ rigidità coste• alterazione connettivo interstiziale• alterazioni sistema ciliare • ↓ numero alveoli → ↓ superficie alveolocapillare
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO RESPIRATORIOAPPARATO RESPIRATORIO
Funzione:• ↓ efficienza dei muscoli respiratori• ↓ compliance toracica• ↓ efficienza riflesso tosse e clearance mucociliare• ↓ elasticità polmonare• ↑ volume residuo, ↓ volume corrente, capacità vitale,
VEMS• ↓ efficienza scambi gassosi
- ↓ efficienza respiratoria (↓ PaO2)
Funzione:• ↓ efficienza dei muscoli respiratori• ↓ compliance toracica• ↓ efficienza riflesso tosse e clearance mucociliare• ↓ elasticità polmonare• ↑ volume residuo, ↓ volume corrente, capacità vitale,
VEMS• ↓ efficienza scambi gassosi
- ↓ efficienza respiratoria (↓ PaO2)
↓↓ ventilazione volontaria massima.ventilazione volontaria massima.
↑↑ equivalente respiratorio (ventilazione equivalente respiratorio (ventilazione minuto/produzione di minuto/produzione di COCO2 2 ).).
= frequenza respiratoria massima.= frequenza respiratoria massima.
↑↑ dispnea durante intenso esercizio.dispnea durante intenso esercizio.
Modificazione con l'invecchiamento dellaModificazione con l'invecchiamento dellafunzione respiratoria durante l'attivitfunzione respiratoria durante l'attivitàà fisica.fisica.
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO MUSCOLARE (SARCOPENIA)APPARATO MUSCOLARE (SARCOPENIA)
Struttura:
• ↓ numero fibre muscolari
• ↓ sistemi enzimatici deputati produzione energia
Struttura:
• ↓ numero fibre muscolari
• ↓ sistemi enzimatici deputati produzione energia
SARCOPENIASARCOPENIASARCOPENIA
stato infiammatorio
inattivitàfisica
perdita motoneuroni
spinali
declino apparato endocrino
(↓insulina, androgeni, estrogeni, ormone della
crescita)
Alimentazionecarente
di proteine
Ipotesi relative alla patogenesi della sarcopenia
00
55
1010
1515
2020
2525
3030
*°
*°
*°
Mus
colo
M
usco
lo
88 --O
HdG
/10
OH
dG/1
055dG
dG
< 40 anni< 40 anni
4040--50 anni50 anni
5151--60 anni60 anni
6161--70 anni70 anni
> 70 anni> 70 anni
(Mecocci P. et al., 1999) * p<0.001 vs d °p<0.001 vs e
a b c d e
gruppigruppi
Conseguenze della sarcopenia nell’anziano
• ↓ metabolismo base ed utilizzo glucosio• ↓ metabolismo base ed utilizzo glucosio
• ↓ forza, potenza e resistenza muscolare• ↓ forza, potenza e resistenza muscolare
• ↓ massa ossea• ↓ massa ossea
• ↓ equilibrio• ↓ equilibrio
• ↓ isolamento corporeo• ↓ isolamento corporeo
• ↓ produzione basale di calore• ↓ produzione basale di calore
• ↑ calore specifico• ↑ calore specifico
• ↓ contenuto corporeo acqua• ↓ contenuto corporeo acqua
• ↓ capacità dispersione cutanea calore• ↓ capacità dispersione cutanea calore
• ↓ autonomia funzionale, ↑ disabilità• ↓ autonomia funzionale, ↑ disabilità
Implicazioni cliniche della sarcopenianell’anziano
• ↑ rischio cardiovascolare• ↑ rischio cardiovascolare
• ↑ tessuto adiposo• ↑ tessuto adiposo
• ↑ rischio ipertermia• ↑ rischio ipertermia
• ↑ rischio ipotermia• ↑ rischio ipotermia
• ↑ rischio cadute, ↑ rischio fratture• ↑ rischio cadute, ↑ rischio fratture
• ↑ osteoporosi• ↑ osteoporosi
Estensori ginocchio sin. Estensori ginocchio sin.
Strength conditioning in older men: skeletal musclehypertrophy and improved function
Frontera W.R. et al., Am. Physiol. Soc., 1988
5050Flessori ginocchio sin.Flessori ginocchio sin.
Settimane di allenamentoSettimane di allenamento
0055
10101515202025253030353540404545
0 2 4 6 8 10 120 2 4 6 8 10 12
KgKg
100100
110110
120120
130130
140140
150150
00 66 1212 00 66 1212
Gamba dx Gamba sx
Tempo (settimane)Tempo (settimane)
Are
a (c
mA
rea
(cm
22 ))
**
**
Modificazioni dell’area muscolare a livello della gamba destra e di quella sinistravalutate mediante tomografia computerizzata dopo 6 e 12 settimane di allenamento contro resistenza. * p<0.05 vs area all’inizio dello studio (Frontera W.R. et al., 1988).
Proporzione di individui con ridotta tolleranza glucidica che non hanno sviluppato diabete nel corso dello studio. Il rischio relativo di diabete nel gruppo di intervento è risultato pari a 0,4 (p<0,001). ( gruppo di controllo), ( gruppo di intervento che ha ridotto il proprio peso corporeo e praticato una regolare attivitàfisica).
Prob
abili
tàcu
mul
ativ
a di
ri
man
ere
liber
i da
diab
ete
Anni dall’inizio dello studio
0 1 3 4 52 60,4
0,5
0,6
0,7
0,8
0,9
1
FISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTOFISIOLOGIA DELL’INVECCHIAMENTO
APPARATO OSTEOARTICOLAREAPPARATO OSTEOARTICOLARE
Struttura:• ↓ massa ossea trabecolare e corticale
- alterazioni quantitative e qualitative matrice ossea- ↓ attività osteoblastica
• ↓ GAG, elastina e contenuto acqua nella cartilagine e nei tendini
Funzione:• ↓ capacità biomeccaniche cartilagine e tendini• ↓ resistenza ossoImplicazioni cliniche:• ↑ incidenza fratture
Struttura:• ↓ massa ossea trabecolare e corticale
- alterazioni quantitative e qualitative matrice ossea- ↓ attività osteoblastica
• ↓ GAG, elastina e contenuto acqua nella cartilagine e nei tendini
Funzione:• ↓ capacità biomeccaniche cartilagine e tendini• ↓ resistenza ossoImplicazioni cliniche:• ↑ incidenza fratture
35
10001000
20002000
30003000
40004000
>85 >8535
Maschi FemmineIn
cide
nza
(per
100
.000
invi
dui/
anno
)
Età (anni) Frattura femoreFrattura vertebraleFrattura di Colles
Incidenza delle fratture di femore, vertebrali e dell’avambraccio distale (frattura di Colles) in rapporto all’età ed al sesso. (Lips P., 1997)
Gruppocontrollo
Gruppo esercizio
collofemorale
colonnalombare
Cam
biam
ento
den
sità
osse
a (g
/cm
2 )
-0,04-0,04
-0,03-0,03
-0,02-0,02
-0,01-0,01
00
0,010,01
0,020,02 **§§§
Modificazioni della densità ossea a livello del collo femorale e della colonna lombare nel gruppo che ha praticato attività motoria ed in quello di controllo. (Nelson M.E. et al., 1994).* p =.02; § =.04
4
5
6
7
0 3 6 9 12 15 18
EETT
AA
Tem
po d
i equ
ilibr
io (s
econ
di)
mesi
Valore medio del tempo di equilibrio ad occhi aperti nei tre gruppi (A: esercizio aerobico; E: educazione sanitaria; T: allenamento contro resistenza). (MessierS.P. et al., 2000).
Effetti dell’attività fisica sul rischio di cadute nell’anziano (Province M.A., 1995)Effetti dellEffetti dell’’attivitattivitàà fisica sul rischio di cadute fisica sul rischio di cadute nellnell’’anziano anziano (Province M.A., 1995)(Province M.A., 1995)
Scopo: determinare se la partecipazione ad un programma di attività fisica riduce il rischio di cadute e di lesioni conseguenti a cadute nell’anziano
Metodi: analisi combinata dei risultati di 7 studi (5 in anziani che vivevano nella propria abitazione, 2 in anziani in casa di riposo)
Conclusione: la partecipazione all’attività fisica, in particolare a quella che ha l’obiettivo di migliorare l’equilibrio, riduce il rischio di cadute.
Scopo: determinare se la partecipazione ad un programma di attività fisica riduce il rischio di cadute e di lesioni conseguenti a cadute nell’anziano
Metodi: analisi combinata dei risultati di 7 studi (5 in anziani che vivevano nella propria abitazione, 2 in anziani in casa di riposo)
Conclusione: la partecipazione all’attività fisica, in particolare a quella che ha l’obiettivo di migliorare l’equilibrio, riduce il rischio di cadute.
Attività fisica e disabilitànell’anziano
AttivitAttivitàà fisica e disabilitfisica e disabilitàànellnell’’anzianoanziano
↓ capacità fisiologica• neurologica
• muscoloscheletrica• cardiovascolare e respiratoria
(↓ forza muscolare, capacitàaerobica, flessibilità, equilibrio
ecc.)
↓ capacità fisiologica• neurologica
• muscoloscheletrica• cardiovascolare e respiratoria
(↓ forza muscolare, capacitàaerobica, flessibilità, equilibrio
ecc.)
DISABILITÀ
DISABILITÀ
AnzianoAnziano
Buchner D.M. Clin Geriat. Med.,1992
80 anni80 anni
1515100%100%
50%50%7,57,5
00
100%100%
00
1010
2020
3030
4040
Camminare a 4.8 km/h
Vestirsi/svestirsi
Stare seduta
Camminare a 4.8 km/h
Vestirsi/svestirsi
Stare seduta
Cap
acità
aero
bica
(m
l/kg/
min
)C
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(ml/k
g/m
in)
donnedonne
50%
20 anni20 anni
0
1
2
3
4
5Po
tenz
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feri
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(W/k
g)Po
tenz
a ar
ti in
feri
oiri
(W/k
g)
Età (anni)Età (anni)50-5450-54 55-5955-59 60-6460-64 65-6965-69 70-7470-74
Skelton D.A., 1999Skelton D.A., 1999
5050
3030
00
Altezza scalino (cm
)A
ltezza scalino (cm)
UominiUomini
DonneDonne
↓ capacità fisiologica• neurologica
• muscoloscheletrica• cardiovascolare e respiratoria
(↓ forza muscolare, capacitàaerobica, flessibilità, equilibrio
ecc.)
↓ capacità fisiologica• neurologica
• muscoloscheletrica• cardiovascolare e respiratoria
(↓ forza muscolare, capacitàaerobica, flessibilità, equilibrio
ecc.)
DISABILITÀ
DISABILITÀ
invecchiamentoinvecchiamento
malattiemalattie
stile di vita(sedentarietà, fumo)
stile di vita(sedentarietà, fumo)
AnzianoAnziano
Buchner D.M. Clin Geriat. Med.,1992
Ferrucci L., Am. J. Epidemiol., 1999Ferrucci L., Am. J. Epidemiol., 1999
FUMATORIFUMATORI
22
66
1010
1414
lieve mod. intensa lieve mod. intensalieve mod. intensa lieve mod. intensa
Attività fisicaAttività fisica
Asp
etta
tiva
di v
ita (a
nni)
Asp
etta
tiva
di v
ita (a
nni)
UOMINI 75 anniUOMINI 75 anni
attivaattiva
NON FUMATORI
disabiledisabile
44
88
1212
1616
lieve mod. intensa lieve mod. intensalieve mod. intensa lieve mod. intensa
attivaattiva
disabiledisabile
DONNE 75 anniDONNE 75 anniA
spet
tativ
a di
vita
(ann
i)A
spet
tativ
a di
vita
(ann
i)
Ferrucci L., Am. J. Epidemiol., 1999Ferrucci L., Am. J. Epidemiol., 1999
FUMATRICI NON FUMATRICIFUMATRICI NON FUMATRICI
Attività fisicaAttività fisica
-4-4
-2-2
00
22
44
66
88
1010
1212C
S-PF
P U
nità
CS-
PFP
Uni
tà
Tot. Forza Forza Flessibilità Equilibrio Resistenzaarti arti &sup. Inf. Coordin.
Tot. Forza Forza Flessibilità Equilibrio Resistenzaarti arti &sup. Inf. Coordin.
controlli
esercizio
Cress M.E. et al., J Geront, 1999Cress M.E. et al., J Geront, 1999
Exercise training and nutritional supplementation for physical frailty in very elderly people
Fiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Exercise training and nutritional supplementation for physical frailty in very elderly people
Fiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Randomized, placebo-controlled trial comparing progressive resistance exercise training, multinutrient supplementation, both interventions, and neither in 100 frail nursing home residents over a 10-week period.
Randomized, placebo-controlled trial comparing progressive resistance exercise training, multinutrient supplementation, both interventions, and neither in 100 frail nursing home residents over a 10-week period.
EXERCISE +EXERCISE SUPPLEMENT SUPPLEMENT CONTROL
(N.25) (N.25) (N.25) (N.25)
Age (yr) 72-95 76-98 75-97 78-98Level of dependence (% of subj.)
- Independent 32.0 36.0 41.7 38.5- Semidependent 64.0 56.0 54.2 53.9- Dependent 4.0 8.0 4.2 7.7
Regular medications (no.) 4.5 5.3 6.4 5.1Diagnoses (no.) 5.6 4.9 5.0 4.7Mini-Mental State score 20.9 23.2 22.7 22.2Depression score (GDS) 8.2 9.9 9.5 12.7
EXERCISE +EXERCISE SUPPLEMENT SUPPLEMENT CONTROL
(N.25) (N.25) (N.25) (N.25)
Age (yr) 72-95 76-98 75-97 78-98Level of dependence (% of subj.)
- Independent 32.0 36.0 41.7 38.5- Semidependent 64.0 56.0 54.2 53.9- Dependent 4.0 8.0 4.2 7.7
Regular medications (no.) 4.5 5.3 6.4 5.1Diagnoses (no.) 5.6 4.9 5.0 4.7Mini-Mental State score 20.9 23.2 22.7 22.2Depression score (GDS) 8.2 9.9 9.5 12.7
Baseline characteristics of the subjectsBaseline characteristics of the subjects
-50-50-25-25
00252550507575
100100125125150150175175200200
ExerciseExercise Exercise +supplementExercise +
supplementSupplementSupplement ControlControl
Cha
nge
in m
uscl
est
reng
th(%
)C
hang
ein
mus
cle
stre
ngth
(%)
P = 0.001
P = 0.001
Exercise training and nutritional supplementation for physical frailty in very elderly peopleFiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Exercise training and nutritional supplementation for physical frailty in very elderly peopleFiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Mean (± SE) changes in muscle strength after exercise, nutritional supplementation, neither, or bothMean (± SE) changes in muscle strength after exercise, nutritional supplementation, neither, or both
Study group p valueEx. Ex. + suppl. Cont. Exer. Suppl.
suppl.
Gait (m/sec) 8.6 14.9 5.2 -7.2 0.02 0.31
Stair (W) 33.8 23 12.5 -5.2 0.01 0.74
Physical activity 51 17.6 -6.7 -2.6 0.03 0.34
Fiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Study group p valueEx. Ex. + suppl. Cont. Exer. Suppl.
suppl.
Gait (m/sec) 8.6 14.9 5.2 -7.2 0.02 0.31
Stair (W) 33.8 23 12.5 -5.2 0.01 0.74
Physical activity 51 17.6 -6.7 -2.6 0.03 0.34
Fiatarone M.A. et al., N. Engl. J. Med., 1994
Una regolare attività fisica costituisce un fattore in grado di contrastare la riduzione della riserva funzionale che si verifica nei soggetti anziani e di consentire un invecchiamento in condizioni ottimali
CONCLUSIONI (I)
E’ ormai dimostrato che lo stato di salute e di autonomia funzionale dell’anziano non dipende esclusivamente dall’invecchiamento ma è influenzato in misura importante dalle malattie e dallo stile di vita, ed in particolare dal livello di attività fisica
Una regolare attività fisica costituisce un fattore protettivo nei confronti della comparsa di numerose malattie e della disabilità in età avanzata
Anziani sani ed anziani fragili già disabili possono migliorare il loro stato di salute ed il livello di autonomia funzionale attraverso la partecipazione ad un programma di attività fisica
I meccanismi attraverso i quali l'attività fisica agisce sono almeno due, da una parte il miglioramento dei parametri di capacità fisiologica (capacità aerobica, forza muscolare, equilibrio, ecc.), dall'altra la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione delle patologie disabilitanti
I meccanismi attraverso i quali l'attività fisica agisce sono almeno due, da una parte il miglioramento dei parametri di capacità fisiologica (capacità aerobica, forza muscolare, equilibrio, ecc.), dall'altra la prevenzione, il trattamento e la riabilitazione delle patologie disabilitanti
CONCLUSIONI (II)
CONCLUSIONI (III)CONCLUSIONI (III)
La prescrizione dell’attività fisica va sempre individualizzata, anche se un programma completo, comprendente attivitàaerobica, contro resistenza, cioè per aumentare la forza muscolare, e per il miglioramento della flessibilità e dell'equilibrio è di solito raccomandabile nell’anziano.
La prescrizione dell’attività fisica va sempre individualizzata, anche se un programma completo, comprendente attivitàaerobica, contro resistenza, cioè per aumentare la forza muscolare, e per il miglioramento della flessibilità e dell'equilibrio è di solito raccomandabile nell’anziano.
Le organizzazioni pubbliche statunitensi raccomandano un’attività fisica moderata per almeno 30 minuti nella maggior parte, meglio ancora se in tutti, i giorni della settimana.
Le organizzazioni pubbliche statunitensi raccomandano un’attività fisica moderata per almeno 30 minuti nella maggior parte, meglio ancora se in tutti, i giorni della settimana.
>Claudia Benedetti
>Maria Chiara Ceccucci
>Emanuela Costanzi
>Sara Ercolani
>Patrizia Rinaldi
Sezione di Gerontologia e Geriatria, Università di Perugia
>Claudia Benedetti
>Maria Chiara Ceccucci
>Emanuela Costanzi
>Sara Ercolani
>Patrizia Rinaldi
Sezione di Gerontologia e Geriatria, Università di Perugia