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LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO Classe 3AS anno scolastico 2017/2018 Andrea Mantegna Giovanni Bellini Gruppo di lavoro: Beatrice Pecchioli Giulia Rossi Dasieva Mucha Davide Roti Manuel Palermo prof. Claudio Puccetti

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Page 1: prof. Claudio Puccetti - LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICO · opere del Bellini egli esordi e della prima maturità (l’artista lo inserisce anche nei ritratti, così come faceva spesso

LICEO SCIENTIFICO N. COPERNICOClasse 3AS anno scolastico 2017/2018Andrea Mantegna Giovanni Bellini

Gruppo di lavoro:Beatrice PecchioliGiulia RossiDasieva MuchaDavide RotiManuel Palermo

prof. Claudio Puccetti

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Andrea Mantegna(1431-1506)

Busto in bronzo di Andrea Mantegna-Chiesa di Sant’Andrea(Leon Battista Alberti)

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Nato nell’ isola di Carturo nel 1431 , pittore e incisore italiano, allievo di Francesco Squarcione fu una delle figure più importanti del rinascimento

Morì a Mantova il 13 settembre del 1506

VITA

Cognato di Giovanni Bellini

Basilica di Sant’Andrea

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MARTIRIO E TRASPORTO DEL CORPO DI SAN CRISTOFORO DECAPITATO

1453-1457, affresco staccato, larghezza 664cm, Padova, Chiesa degli Eremitani, Cappella Ovetari

Il pittore raffigura le due scene, divise dalla colonna centrale, inserendole nello spazio prospettico

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PALA DI SAN ZENO

1457-60 tempera su tavola, 480 x 450 cm Verona, Chiesa di San Zeno (tavola originale della predella divise tra il Musée di Louvre di Parigi e il Muséedes Beaux-Arts di Tours).

La prospettiva è utilizzata in modo da unificare la visione delle 3 tavole in un’unica scena.Le figure sono investite da una luce intensa che accende colori e le rende tridimensionali

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Pala di San Zeno : Sacra Conversazione

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CAMERA DEGLI SPOSI

1465-74, affreschi con rifiniture a secco e applicazioni d’oro, Mantova, Castello di San Giorgio , veduta delle pareti ovest e nord e schema degli affreschi

La camera è un piccolo spazio a pianta quadrata che aveva la doppia funzione di ambiente privato e sala per le udienze pubbliche .Si nota la capacità di Mantegna di sintetizzare in un’unica visione l’esaltazione dinastica, le citazioni storico-mitologiche e il realismo

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Camera degli sposi: la Corte dei Gonzaga, parete nord

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Oculo con putti e figure femminili

Diametro 270 cm

È il trionfo dell’illusionismo prospettico e della pittura usata per ottenere una finzione visiva. Mantegna mostra un cielo realistico al posto del soffitto.

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CRISTO MORTO

1470-80 circa ,tempera a colla su tela 68x81cm, Milano, pinacoteca di Breda

Si tratta di un’opera di altissima intensità drammatica ed evocativa, ottenuta grazie alla visione ravvicinata e al crudo realismo. Il pittore ha dovuto correggere la prospettiva, altrimenti i piedi sarebbero stati enormi e avrebbero nascosto la figura.

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SAN SEBASTIANO

1481 circa tempera a colla su tela, 275x142 cm, Parigi, Musée du Louvre

Gli antichi furono maestri anche nell’imitazione della natura, intesa sia come «natura umana» sia come «realtà che ci circonda».L’Umanesimo, rimettendo l’uomo al centro di tutte le cose e rivalutando la realtà terrena, riscoprì l’importanza della rappresentazione del mondo naturale e per farlo si ispirò al realismo e al naturalismo dell’arte antica, come testimonia l’anatomia classica e statuaria del San Sebastiano di Mantegna

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GIOVANNI BELLINI(1430-1516)

Autoritratto di Bellini

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VITAPittore italiano del Tardo Rinascimento, nasce a Venezia intorno al 1430.

Cognato di Mantegna

Da lui nasce il famoso «tonalismo veneto»

Muore nella sua città nel 1516.

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PIETÀ

1460-65 circa, tempera su tavola, 86x107 cm, Milano, Pinacoteca di Brera

Le figure incombono sull’osservatore che viene catapultato nel mezzo del dramma. Nessun artista aveva saputo rendere così umani i personaggi sacri. L’ estrema vicinanza delle figure tra loro accentua il pathos della scena.

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Variante della PietàIl finto parapetto ligneo presente nella Pietà conservata a Bergamo, anteriore di qualche anno rispetto a quella di Brera, è un elemento ricorrente nelle opere del Bellini egli esordi e della prima maturità (l’artista lo inserisce anche nei ritratti, così come faceva spesso Antonello da Messina). In questa tavola, tuttavia, manca il personaggio e appare più marcata l’influenza stilistica di Mantegna, che si traduce in una vigorosa linea di contorno e in una forte tensione drammatica.

Pietà, 1455 ca, tempera su tavola, 52 x 42 cm, Bergamo, Accademia Carrara

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PALA DI PESAROSi tratta di un «quadro nel quadro», in quanto le schienale riprende la forma e la tipologia della cornice lignea originale del dipinto.Le figure dei santi in piedi si dispongono a ventaglio per sottolineare meglio la profondità spaziale. L’impianto geometrico è attenuato dall’osservazione realistica della natura e dalla resa cromatica del cielo.

Incoronazione della Vergine (Pala di Pesaro), 1475 ca, olio su tavola, 262 x 240 cm, Pesaro, Pinacoteca civica

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PALA DI SAN GIOBBELa scena è estremamente complessa. La prospettiva e la luce concorrono a creare un’atmosfera dorata e intima. Riflessa dall’oro del mosaico absidale, la luce sfuma i contorni e le consistenze dei corpi dei protagonisti.

Sacra conversazione (Pala di San Giobbe), 1487 ca, olio su tavola, 471 x 258 cm, Venezia, Gallerie dell’Accademia.

Gioco tra spazio reale e spazio dipinto(ricostruzione della collocazione originaria)

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PALA DI SAN ZACCARIAL’opera divenne il modello della pala d’altare per la nuova generazione di artisti veneti. La mutilazione della scena ha compromesso l’innovativa unitarietà tra lo spazio illusorio e quello reale.

Sacra conversazione (Pala di San Zaccaria), 1505, olio su tavola trasportato su tela, 500 x 235 cm, Venezia, chiesa di San Zaccaria.