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4/4/2007 Capodaglio e Associati 1
Processi diProcessi di
produzione e gestione del magazzino produzione e gestione del magazzino
Alessandro Capodaglio
Master in Economia Aziendale & Management Dipartimento di Economia Aziendale “E. Giannessi”
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Il modello dei cicli operativiIl modello dei cicli operativi
Modello di riferimento che consente di ordinare la raccolta
delle informazioni – si concretizza nell’aggregazione delle
operazioni aziendali in quattro cicli operativi fondamentali:
– Acquisti di beni e servizi
– Vendite di beni e servizi
– Trasformazione fisico – tecnica
– Monetario (o di tesoreria)
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Il modello dei cicli operativiIl modello dei cicli operativi
CICLO (o processo)CICLO (o processo): Insieme di attività tra loro legate da
relazioni di sequenzialità logico-temporali, poste in essere per
raggiungere un unico obiettivo economico.
Ad es.
- Ciclo acquisti: insieme di operazioni finalizzate all‘acquisizione di beni
eservizi funzionali alla produzione economica;
- Ciclo vendite: insieme di operazioni finalizzate alla cessione di beni e servizi
che sono il risultato dell’attività di produzione economica aziendale;
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Il modello dei cicli operativiIl modello dei cicli operativi
DETERMINAZIONEFABBISOGNO
SELEZIONEFORNITORE
TRATTATIVA /ACCORDO
RICE VIMENTOMATERIALI
RILEVAZIONEDEBITO PAGAMENTO ADDEBITO
BANCA
PRELIEVO
LAVORAZIONI
VERSAMENTO
POLITICHEVENDITA
OFFERTE ACLIENTI
TRATTATIVA/ACCORDO
CONSEGNAPRODOTTI
RILEVAZIONECREDITO INCASSO ACCREDITO
BANCA
SELEZ. FONTIFINANZIAMENTO
ACCORDO
ACCENSIONE
RIMBORSO
SELEZ.INVESTIMENTI
ACCORDO
ESBORSO
INCASSO PERDISINVEST.
CICLO ACQUISTI
CICLO VENDITE
CICL
O D
I TRA
SFO
RMA
ZIO
NE
FISI
CO-T
ECN
ICA
CICLO M
ON
ETARIO
(O D
I TESORERIA
)
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Il ciclo magazzinoIl ciclo magazzino
Attività aventi per oggetto la gestione fisica dei prodottigestione fisica dei prodotti
rientranti nei processi di acquisto, trasformazione, e cessione
di beni da parte di un’azienda.
Si compone delle seguenti attività:
- Logistica
- Amministrazione
- Rettifiche
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Il ciclo magazzino Il ciclo magazzino –– Processi fondamentaliProcessi fondamentali
Det. Valori di realizzoBeni viaggianti
Contabilità industrialeVersamento e spedizione
Eliminazione beni obsoleti
e difettosi
Inventario fisicoTrasferimenti interni
SvalutazioneContabilità di magazzinoDisposizione nell’area di
giacenza
Gestione cali e variazioni
fisiche
Gestione delle distinte baseRicevimento beni
RettificheAmministrazioneLogistica
Processi fondamentali
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LogisticaLogistica
Insieme correlato delle attività aventi lo scopo di gestire e
coordinare il trasferimento materiale dei beni acquisiti beni acquisiti dai
fornitori all’interno dell’azienda, dei semilavoratisemilavorati nell’ambito
delle unità o degli stabilimenti, dei prodotti finitiprodotti finiti ai clienti.
-Trasporto di beni
-Stoccaggio
-Localizzazione spaziale
-Coordinamento con i reparti produttivi
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Ricevimento dei beniRicevimento dei beni
-I beni giungono presso l’azienda accompagnati da un
documento di trasporto (DDT) o da una fattura immediata.
-Controllo quali-quantitativo per verificare che i beni
consegnati corrispondano a quelli indicati nella copia
dell’ordine di acquisto;
-Emissione di un documento di ricevimento relativo alla merce
verificata e invio agli uffici/reparti interessati.
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Disposizione nellDisposizione nell’’area di giacenzaarea di giacenza
-La merce ricevuta viene smistata per tipologia nelle varie aree
-Emissione della bolla di caricobolla di carico
Attività ausiliarie alla gestione delle scorte:
- Mappatura delle aree di giacenza;
- Protezione e regolamento d’accesso alle aree;
- Individuazione delle merci a lento rigiro e obsolete;
- Identificazione dei beni di proprietà di terzi;
- Identificazione dei beni viaggianti.
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Trasferimenti interniTrasferimenti interni
La merce stoccata viene immessa progressivamente nel ciclo di
produzione
I beni subiscono quindi una serie di trasferimenti internitrasferimenti interni
all’azienda fino a quando, giunti al termine del processo
produttivo (ed ottenuti i prodotti finiti), saranno depositati
nell’area di spedizione.
Ogni movimento deve essere debitamente autorizzato.autorizzato.
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Trasferimenti interniTrasferimenti interni
Documentazione:
--Bolle di prelievoBolle di prelievo: autorizzazione al passaggio delle materie prime ai reparti di produzione
--Bolle di trasferimento interno: Bolle di trasferimento interno: autorizzazione al passaggio dei prodotti tra le fasi della lavorazione e al magazzino prodotti finiti
--Bolle di scaricoBolle di scarico: autorizzano l’uscita dei beni destinati alla vendita dal magazzino prodotti finiti ai magazzini spedizioni
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Versamento e spedizioneVersamento e spedizione
Movimentazione dei prodotti finiti ottenuti dai reparti
produttivi all’area stoccaggio.
Successivamente, la merce viene prelevata dal magazzino
prodotti finiti e inviata al reparto spedizione.
Il personale di spedizione opera sulla base di una lista o ordine
di prelievo che trova giustificazione in ordini di vendita
approvati
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AmministrazioneAmministrazione
Comprende le seguenti attività:
-Gestione della distinta base
-Contabilità di magazzino
-Inventario fisico
-Contabilità industriale
-Determinazione del valore di realizzo
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Gestione delle distinte baseGestione delle distinte base
Distinta base: prospetto di dettaglio quali-quantitativo che
riporta, in forma analitica, tutti i componenti (materie prime,
accessori, ecc.) necessari per la produzione di determinati
prodotti, le modalità di realizzazione dei medesimi, nonché le
istruzioni per la lavorazione.
Può contenere indicazione delle quantità di materie prime
oppure anche i valori di costo standard.
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Gestione delle distinte baseGestione delle distinte base
Distinta base di progettazione: distinta delle parti e dei
materiali contenente dati relativi al progetto del prodotto
Distinta base di produzione: tiene traccia di tutti i passaggi
che il prodotto percorre fino alla sua realizzazione.
Distinta base di pianificazione: raggruppamento di
componenti utilizzato per agevolare l’elaborazione del piano
generale di produzione o la pianificazione dei materiali.
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ContabilitContabilitàà di magazzinodi magazzino
Sistema complementare a quello, ad esso sovraordinato, della
contabilità generale, è l’insieme delle rilevazioni aventi quale
oggetto le movimentazioni autorizzate e documentate di tutte
le merci presenti in azienda.
Ha lo scopo di determinare, sia a quantità sia a valore, il
volume totale delle giacenze a disposizione di un’azienda e di
fornire uno strumenti di vigilanza amministrativa sullo stesso.
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ContabilitContabilitàà di magazzinodi magazzino
Può essere tenuta mediante:
-Libro giornale, ove annotare cronologicamente tutti i
movimenti (portare esempio)
-Schede di magazzino: per ogni categoria di beni gestita,
registra i movimenti effettuati in base alle quantità ed alle loro
valorizzazioni
-Schede di lavorazione a fronte di prodotti particolari realizzati
su preciso ordine del cliente (commesse)
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ContabilitContabilitàà di magazzinodi magazzino
Gli attributi oggetto di rilevazione della contabilità di
magazzino sono:
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ContabilitContabilitàà di magazzinodi magazzino
Esistono due metodi per la registrazione dei movimenti di magazzino:
-Annotazione di tutte le bolle di carico/scarico relative ai magazzini
(ricevimento, deposito materiali, reparti di produzione, prodotti
finiti, spedizioni)
-Registrazione del DDT in entrata e della bolla di versamento dei
prodotti finiti, determinando induttivamente, secondo le quantità
indicate in distinta base, l’entità dei materiali che devono essere
scaricati nel momento in cui si ottiene il prodotto finito.
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ContabilitContabilitàà di magazzinodi magazzino
La contabilità di magazzino permette anche di:
-Controllare la lenta movimentazione delle merci;
-Sorvegliare l’andamento delle scorte;
-Emettere in forma automatizzata richieste di acquisto per
materiale/merci il cui livello sia sceso sotto una soglia
preventivamente definita minima (soglia di sicurezza);
-Registrare sfridi e scarti di produzione
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Inventario fisicoInventario fisico
Ha come scopo la verifica delle quantità di beni fisicamente
presenti in azienda a una determinata data al fine di procedere
al controllo periodico delle consistenze e di ottenere dati utili
alla loro successiva valorizzazione.
Si distingue in:
-Inventario fisico completo
-Inventario fisico parziale a rotazione
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Inventario fisicoInventario fisico
Le determinazioni inventariali ricavate in forma deduttiva dai valori contabili soffrono di imprecisioni e approssimazioni che necessitano di periodici interventi integrativi e di verifica per accertare cali naturali, sfridi, ammanchi ed errori di registrazione.
L’inventario fisico ha come scopo la verifica delle quantità di beni fisicamente presenti in azienda a una determinata data al fine di procedere al controllo periodico delle consistenze e di ottenere dati utili alla loro successiva valorizzazione.
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Inventario fisicoInventario fisico
Possono essere:
-Inventari fisici completi
-Inventari fisici parziali a rotazione
La complessità delle verifiche fisiche non rende
economicamente opportuno procedere alla frequente
esecuzione di tali accertamenti per tutti i reparti. Si effettuano
quindi inventari a rotazione secondo un prestabilito programma
periodico.
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Inventario fisicoInventario fisico
La consistenza delle scorte alla data di chiusura dell’esercizio
avviene sulla base di dati contabili assestati in rapporto ai
risultati dell’ultimo inventario fisico, integrati con i movimenti
di carico e scarico verificatisi nel corso del periodo di
riferimento
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Determinazione dei valori di realizzoDeterminazione dei valori di realizzo
Con periodicità almeno annuale deve essere confrontato il
valore di costo delle giacenze fisiche con il rispettivo valore di
mercato al fine di stabilire se e in quale misura procedere ad
una loro svalutazione all’atto della valutazione delle scorte nel
bilancio d’esercizio.
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RettificheRettifiche
I beni il cui valore si dimostra essere, a seguito di particolari
circostanze, sensibilmente inferiore a quello determinato dalla
contabilità aziendale, debbono subire un processo di adeguata
svalutazione ottenuta mediante l’accensione e/o la
movimentazione di un apposito mastro acceso al fondo
svalutazione magazzino.
-Cali e variazioni fisiche
-Beni obsoleti e difettosi
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RettificheRettifiche
Gestione cali e variazioni fisicheGestione cali e variazioni fisiche
Alcuni materiali hanno natura merceologica tale per cui, al
passare del tempo, le loro caratteristiche fisiche subiscono
delle naturali modificazioni.
Si verifica in particolare per alcune tipologie di merce, quali
prodotti alimentari sottoposti a stagionatura e svariati tipi di
materiali chimici in forma liquida o gassosa.
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RettificheRettifiche
Eliminazione beni obsoleti e difettosiEliminazione beni obsoleti e difettosi
Sono obsoleti quei beni che, pur integri e privi di difetti
qualitativi, sono difficilmente collocabili sul mercato per le
seguenti ragioni:
-Tecnologia superata
-Modifiche intervenute nelle preferenze dei consumatori
-Eliminazione dei prodotti dalla gamma offerta per esigenze di
rinnovamento
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La valutazione delle materieLa valutazione delle materie
La contabilità di magazzino può essere tenuta
-A sole quantità, con il semplice riferimento alle unità fisiche;
-A quantità e a valori, quanto, a fianco delle unità fisiche, si
indicano anche i valori.
La contabilità di magazzino, che fa parte con la contabilità
analitica delle contabilità speciali, rappresenta un supporto per
la stessa contabilità analitica e, a volte, può essere integrata in
quest’ultima.
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La valutazione dei La valutazione dei ““carichicarichi””
La valorizzazione delle operazioni di carico può avvenire:
-A costi effettivi, desunti dalle fatture;
-A costi correnti, desunti dai listini prezzi aziendali
-A costi standard, quanto la contabilità di magazzino si basa sui
costi standard.
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La valutazione dei La valutazione dei ““carichicarichi””
Se si impiegano i costi effettivi, i calcoli dei costi di produzione
sono influenzati dalle particolari condizioni alle quali sono
avvenuti i singoli acquisti. Si scaricano così sul costo di
prodotto i risultati delle politiche di approvvigionamento
adottate.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
La valorizzazione delle operazioni di scarico può avvenire:
--A costi effettiviA costi effettivi: al costo effettivamente sostenuto per la
partita di materiale (criterio dell’identificazione delle partite).
Il metodo non è utilizzato in quanto sarebbe necessario tenere
separate nel magazzino le varie partite di un medesimo articolo
e perché i risultati non sono ritenuti validi dal punto di vista
economico (il costo di una materia è diverso a seconda del
“mucchio” dal quale è prelevata).
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--A costo medio ponderatoA costo medio ponderato: media aritmetica ponderata dei
costi sostenuti per l’acquisizione dei materiali che si trovano in
magazzino.
La media può essere calcolata con riferimento:
-a periodi di tempo passati stabiliti (ultimo anno, ultimo
semestre…)
-al periodo (annuale, semestrale, trimestrale, mensile) in
corso, dopo ogni acquisto di materiale.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--A costo medio sempliceA costo medio semplice: media aritmetica semplice dei costi
di acquisto, quanto il quantitativo di ogni lotto d’acquisto è
praticamente costante.
Non può essere applicato quando gli acquisti sono fatti per
quantità molto variabili e i prezzi variano in relazione alla
quantità.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--Metodo della scorta permanenteMetodo della scorta permanente: il prezzo o costo medio di
scarico viene applicato alla quantità di scarico che eccede la
scorta permanente, ossa la quantità al di sotto della quale non
si deve andare per non intaccare il buon funzionamento del
processo produttivo.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--Metodo FIFOMetodo FIFO: i materiali vengono impiegati nello stesso ordine
con il quale sono stati caricati. La valutazione degli scarichi è,
quindi, fatta sulla base delle partite più remote, fino
all’esaurimento delle medesime.
Nel calcolo dei costi, con questo metodo si ignorano le
variazioni di prezzo verificatesi nei periodi più recenti.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--Metodo LIFOMetodo LIFO: i materiali vengono impiegati nell’ordine inverso
a quello di entrata, ovvero vengono utilizzati per primi i
materiali presi in carico per ultimi.
È il metodo più utilizzato per la valutazione delle rimanenze,
che risultano valorizzate ai prezzi più remoti, con conseguente
compressione dell’utile nei periodi a prezzi crescenti.
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La valutazione dei La valutazione dei ““scarichiscarichi””
--Metodo HIFOMetodo HIFO: la valutazione è fatta al prezzo più elevato di
acquisto relativo alle materie in giacenza.
--Metodo LOIFOMetodo LOIFO: la valutazione degli scarichi è effettuata al più
basso prezzo di acquisto delle materie in magazzino
--Metodo NIFOMetodo NIFO: la valorizzazione degli scarichi è fatta sulla base
dei costi che si presume di sostenere per riacquistare i
materiali consumati.
--A costi standardA costi standard: quanto anche il carico viene effettuato a std.
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La valutazione delle rimanenzeLa valutazione delle rimanenze
La valorizzazione dei movimenti di magazzino consente anche
di ottenere in ogni momento il valore attribuibile alle
rimanenze esistenti in quel momento.
Il valore delle rimanenze varia in ragione del criterio seguito
per la valorizzazione dei movimenti, con conseguenze:
-Sui risultati economici dell’esercizio
-Sulla situazione patrimoniale aziendale
-Sulle decisioni operative
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La valutazione delle rimanenzeLa valutazione delle rimanenze
CasoCaso
I valori relativi alla materia A di un’impresa industriale sono i
seguenti:
-Giacenza iniziale n.pezzi 6.000 a € 0,25 il pezzo
-1° carico n.pezzi 3.000 a € 0,26 il pezzo
-2° carico n.pezzi 2.000 a € 0,28 il pezzo
-3° carico n.pezzi 4.000 a € 0,27 il pezzo
-Scarico (alla lavorazione) n.pezzi 6.500
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I CICLI PRODUTTIVI I CICLI PRODUTTIVI EE
LA REVISIONE DEL CICLO MAGAZZINOLA REVISIONE DEL CICLO MAGAZZINO
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Gli obiettivi generali di revisioneGli obiettivi generali di revisione
L’obiettivo generale della revisione del ciclo magazzino è quello di
determinare che le rimanenze iniziali di materiali, semilavorati e
prodotti finiti, da un lato, il costo del venduto, dall’altro siano
rappresentati in modo veritiero e corretto nel bilancio di esercizio.
Nell’ambito dell’attività di revisione del ciclo magazzino e delle
relative poste di bilancio, devono essere presi in esame altresì i cicli
produttivi, quali legame dei cicli di scambio relativi alla gestione
industriale.
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Il trasferimento dei costi di produzioneIl trasferimento dei costi di produzione
La verifica del trasferimento dei costi di produzione lungo il ciclo di
trasformazione e della loro allocazione ai valori delle rimanenze
rappresenta il momento di congiunzione tra i controlli dei cicli di
scambio di input (acquisti, lavoro…) e di quelli di output (vendite).
La correlazione tra fattori produttivi consumati e prodotti finiti
ottenuti è rappresentata dalle distinte base di produzione ed è
oggetto di rilevazione da parte dei sistemi di contabilità industriale
Verifica di tale correlazione può essere effettuata con riferimento al
conto economico dell’azienda, opportunamente riclassificato.
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La coerenza lungo il ciclo produttivoLa coerenza lungo il ciclo produttivo
Conto economico riclassificato a ricavi e costo industriale del venduto
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La coerenza lungo il ciclo produttivoLa coerenza lungo il ciclo produttivo
Conto economico riclassificato a valore e costi della produzione
allestita
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Gli obiettivi particolari di revisioneGli obiettivi particolari di revisione
Risulta ora possibile definire gli obiettivi di revisione particolari per il
ciclo magazzino
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Gli obiettivi particolari di revisioneGli obiettivi particolari di revisione
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Gli obiettivi particolari di revisioneGli obiettivi particolari di revisione
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Gli obiettivi particolari di revisioneGli obiettivi particolari di revisione
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Gli obiettivi particolari di revisioneGli obiettivi particolari di revisione
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
Al fine di rilevare la possibilità che la stima delle rimanenze di
magazzino sia inficiata da errori, il revisore deve analizzare le
procedure di controllo interno procedure di controllo interno definite dall’azienda per la
gestione delle movimentazioni di magazzino.
Tipicamente, le aziende definiscono procedure di controllo
interno strutturate e rigorose per le movimentazioni fisiche di
magazzino, mentre gestiscono con controlli ad hoc la
valorizzazione delle medesime.
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
Le procedure di controllo interno relative alle movimentazioni
fisiche di magazzino sono:
1. Ricevimento dei beni
2. Disposizione dei beni nell’area di giacenza
3. Spedizioni di beni
4. Contabilità di magazzino
5. Inventario fisico
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
Obiettivo del controllo interno è che i dati prodotti dalla contabilità
di magazzino concordino con le informazioni ottenute mediante
inventari fisici.
Le altre procedure (1-4) evitano che:
-Errori nella gestione e rilevazione elementare dei movimenti fisici
dei beni e della loro disposizione nell’area di giacenza possano
causare errate rilevazioni nella contabilità di magazzino
-Errori nella gestione dei movimenti fisici dei beni e della loro
disposizione nell’area di giacenza possano rendere impraticabile o
difficile da eseguire l’inventario fisico.
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo
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La valutazione del rischio di controlloLa valutazione del rischio di controllo