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UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DIGENOVA
Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile e Ambientale
PROBLEMATICHE NORMATIVE SULLA PROGETTAZIONE DI DIGHE A PARETE
Laureando: STV (GN) GIOVANNI LADISA
RELATORE: Prof. Giovanni BESIOCORRELATORE: Prof. Laura LANDO’ REBAUDENGO
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Oggetto della tesi
• Dighe a parete verticale
• Norme Tecniche
• Verifica a scorrimento di una diga esistente
• La futura diga foranea di Genova
• Osservazioni conclusive
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DIGHE A PARETE
CASSONE
• La larghezza va determinata imponendo la condizione di stabilità all’azione dell’onda
• Altezza fuori acqua è di circa 1 metro
• La lunghezza è di solito pari o superiore al doppio dell’altezza
• Trasportato in galleggiamento
• Viene affondato per riempimento
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DIGHE A PARETE
IMBASAMENTO
• Costituito da materiale di cava
• Garantisce un piano di posa regolare
• Distribuisce le pressioni esercitate dal fusto della diga
MASSI
• Proteggono dall’azione erosiva del mare
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DIGHE A PARETE
Scorrimento relativo tra cassone e imbasamento
Ribaltamento – Cedimento dell’imbasamento
Verifiche di stabilità
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DIGHE A PARETEVerifiche di stabilità
Cedimento del terreno sottostante la diga e scorrimento lungo superfici di scorrimento
Schiacciamento dell’imbasamento
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AZIONI AGENTI
• PB è la spinta di Archimede
• W è il peso del cassoneAzioni Permanenti
Azioni Variabili • Pu è la sottospinta
• PH è la forza orizzontale del moto ondoso
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APPROCCI DI VERIFICA
PER LA VERIFICA DELLE COSTRUZIONI MARITTIME LA TENDENZA E’ DI REDIGERE NORMATIVE BASATE SU METODI SEMIPROBABILISTICI E DI AGGIORNARE QUINDI LE ORMAI SUPERATE ISTRUZIONI FONDATE SU
CONCETTI DETERMINISTICI
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APPROCCI DI VERIFICA
DETERMINISTICIo di LIVELLO 0
PROBABILISTICI o di LIVELLO 1
• 𝑅𝑅𝑆𝑆
> 𝐶𝐶𝑆𝑆
• CS comprensivo di tutte le incertezze
• R, S valori nominali
• 𝐸𝐸𝑑𝑑 ≤ 𝑅𝑅𝑑𝑑
• 𝐸𝐸𝑑𝑑 = 𝐸𝐸 𝛾𝛾𝐹𝐹𝐹𝐹𝑘𝑘; 𝑋𝑋𝑘𝑘𝛾𝛾𝑀𝑀
;𝑎𝑎𝑑𝑑 ; 𝑅𝑅𝑑𝑑 = 1𝛾𝛾𝑅𝑅𝑅𝑅 𝛾𝛾𝐹𝐹𝐹𝐹𝑘𝑘; 𝑋𝑋𝑘𝑘
𝛾𝛾𝑀𝑀; 𝑎𝑎𝑑𝑑
• Rk, Sk valori caratteristici
• Coefficienti parziali dipendono dalle incertezzedelle singole variabili
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QUADRO NORMATIVO ITALIANO
NORMATIVA TECNICA DELLE COSTRUZIONI DEL 2008
Riferimento per il progetto e la verifica di opere civili
• Approccio semiprobabilistico ai coefficienti parziali
• NON TRATTA NELLO SPECIFICO DI OPERE MARITTIME
CI SI TROVA A DOVER ADEGUARE ALLE COSTRUZIONI MARITTIME PROCEDURE VALIDE PER ALTRE TIPOLOGIE DI OPERE CIVILI COME I MURI DI SOSTEGNO
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QUADRO NORMATIVO ITALIANO
Istruzioni tecniche per la progettazione delle dighe marittime del ‘96
• Approccio deterministico ai coefficienti globali
• Forniscono relazione per la determinazione delle azioni esercitate dal moto ondoso
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RIFERIMENTI NORMATIVI INTERNAZIONALI
INTERNATIONAL NAVIGATION ASSOCIATION (PIANC 2001)
• Approccio semiprobabilistico ai coefficienti parziali
• I coefficienti parziali sono associati ad una assegnata «Probabilità di failure»
• Forniscono le relazioni per la determinazione delle azioni esercitate dal moto ondoso (Modello di Goda)
Breakwater with Vertical and Inclined Concrete Walls
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RIFERIMENTI NORMATIVI INTERNAZIONALI
TECHNICAL STANDARDS AND COMMENTARIES FOR PORT AND FACILITIES IN JAPAN (2009)
• Approccio semiprobabilistico ai coefficienti parziali
• I coefficienti parziali sono associati ad una probabilità di failure pari a 8,7 · 10−3
• Forniscono le relazioni per la determinazione delle azioni esercitate dal moto ondoso (Modello di Goda)
Le norme giapponesi trattano nel dettaglio TUTTE le opere e infrastrutture portuali
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CASO DI STUDIO: DIGA DI VOLTRI
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CASO DI STUDIO: DIGA DI VOLTRI
DIMENSIONI:
• Profondità di installazione: 30 m
• Altezza imbasamento: 10 m
• Larghezza del cassone B: 18,5 m
CARATTERISTICHE ONDA DI PROGETTO
• Altezza d’onda caratteristica: 6,4 m
• Periodo: 12,6 s
• Lunghezza: 193,6 m
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AZIONI CONSIDERATEModello di Goda
𝒑𝒑𝟏𝟏 = 𝟎𝟎.𝟓𝟓(𝟏𝟏 + 𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄)(𝜶𝜶𝟏𝟏 + 𝜶𝜶𝟐𝟐𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝟐𝟐𝒄𝒄)𝜸𝜸𝜸𝜸
𝒑𝒑𝟑𝟑 = 𝜶𝜶𝟑𝟑𝒑𝒑𝟏𝟏
𝒑𝒑𝟐𝟐 = 𝒑𝒑𝟏𝟏𝜼𝜼∗ − 𝒉𝒉𝒄𝒄𝜼𝜼∗
𝒑𝒑𝟒𝟒 = 𝟎𝟎.𝟓𝟓(𝟏𝟏 + 𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄)𝜶𝜶𝟏𝟏𝜶𝜶𝟑𝟑𝜸𝜸𝜸𝜸
𝜼𝜼∗ = 𝟎𝟎.𝟕𝟕𝟓𝟓(𝟏𝟏+ 𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄)𝜸𝜸 𝜶𝜶𝟑𝟑 = 𝟏𝟏 −𝒉𝒉′𝒉𝒉
𝟏𝟏 −𝟏𝟏
𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒉𝒉𝒌𝒌𝒉𝒉
𝟐𝟐
𝜶𝜶𝟏𝟏 = 𝟎𝟎.𝟔𝟔 + 𝟎𝟎.𝟓𝟓𝟐𝟐𝒌𝒌𝒉𝒉
𝒄𝒄𝒔𝒔𝒔𝒔𝒉𝒉𝟐𝟐𝒌𝒌𝒉𝒉
𝟐𝟐𝜸𝜸 = 𝒎𝒎𝒔𝒔𝒔𝒔 𝟏𝟏.𝟖𝟖𝜸𝜸𝒄𝒄; 𝜸𝜸𝒇𝒇
𝜶𝜶𝟐𝟐 = 𝒎𝒎𝒔𝒔𝒔𝒔𝒉𝒉𝒃𝒃 − 𝒅𝒅𝟑𝟑𝒉𝒉𝒃𝒃
𝜸𝜸𝒅𝒅
𝟐𝟐;𝟐𝟐𝒅𝒅𝜸𝜸 𝜸𝜸𝒇𝒇 = 𝟎𝟎.𝟏𝟏𝟖𝟖
𝒈𝒈𝑻𝑻𝟐𝟐
𝟐𝟐𝟐𝟐𝟏𝟏 − 𝒆𝒆
𝟑𝟑𝟐𝟐𝟐𝟐𝒉𝒉𝒃𝒃𝒈𝒈𝑻𝑻𝟐𝟐 𝟏𝟏+𝟏𝟏𝟓𝟓 𝒕𝒕𝒕𝒕𝒔𝒔 𝝑𝝑 ⁄𝟒𝟒 𝟑𝟑
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Verifica a scorrimento dell’opera esistente
1,44
0,74 0,75 0,80 0,840,97 1,00
0,00
0,20
0,40
0,60
0,80
1,00
1,20
1,40
1,60
IT96 NTC 2008 GEO, EQU
PIANC PF=0,05
PIANC PF=0,10
NTC 2008 GEO
PIANC PF=0,20
JAPAN
R/S
Normative esaminate
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Condizioni progettuali per l’opera esistente
18,5 18,5 19,522,5 23,5
25,5 26
0
5
10
15
20
25
30
IT96 JAPAN PIANC PF=0.20
NTC 2008 GEO
PIANC PF=0.10
PIANC PF=0.05
NTC EQU, GEO
B: l
argh
ezza
del
cas
sone
[m]
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La futura diga di GENOVA
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• Profondità fondale fino a 45 m
• Altezza imbasamento: 15 m
• Altezza del cassone: 31 metri
• Altezza d’onda di progetto: 7 m
La futura diga di GENOVA
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La futura diga di GENOVA
• Dimensioni dei setti interni: 0,2 m
• Dimensioni setti esterni: 0,8 m
• Altezza del muro paraonde: 6 m
• Altezza dell’intera sovrastruttura: 9 m
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PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA PROGETTAZIONE SU ALTE PROFONDITA
• STABILITA’ AL RIBALTAMENTO
• STABILITA’AL GALLEGGIAMENTO INIZIALE per la fase di trasporto
La futura diga di GENOVA
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La futura diga di Genova
16,5 17,5 17,520
21,5 22
0
5
10
15
20
25
PIANC PF=0,20
IT96 JAPAN PIANC PF=0,10
PIANC PF=0,05
NTC 2008
B: l
argh
ezza
del
cas
sone
[m]
STABILITA’ DEL CASSONE ALLO SCORRIMENTO
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La futura diga di GenovaSTABILITA’ DEL CASSONE AL RIBALTAMENTO
17,5
22 2224,5 25 26
0
5
10
15
20
25
30
JAPAN IT96 NTC 2008 PIANC PF=0,40
PIANC PF=0,20
PIANC PF=0,10
B: l
argh
ezza
del
cass
one
[m]
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La futura diga di GenovaCONFRONTO DEI RISULTATI DEL PROPOZIONAMENTO NEI CONFRONTI DELLA
STABILITÀ ALLO SCORRIMENTO E AL RIBALTAMENTO
17,5 17,5
22 21,520
16,5
22
17,5
2326 25 24,5
IT96 JAPAN NTC 2008 PIANC PF=0,05
PIANC PF=0,10
PIANC PF=0,20B
: Lar
ghez
za d
el c
asso
ne [m
]
STABILITA' ALLO SCORRIMENTO STABILITA' AL RIBALTAMENTO
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Stabilità al galleggiamento in trasporto
L’altezza metacentrica del cassone vuoto risulta negativa
EQUILIBRIO INIZIALE E’ INSTABILE
Necessità di zavorramentocon CIRCA 1200 t DI SABBIA
GM = 18 cm
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CONCLUSIONI
• LA VERIFICA DI STABILITA’ A SCORRIMENTO SU PROFONDITA’ STANDARD E’ CONDIZIONANTE SULLA SCELTA DELLA LARGHEZZA DEL CASSONE
• LE NORMATIVE ITALIANE RISULTANO TROPPO ONEROSE
• SU ALTE PROFONDITA’ IL RIBALTAMENTO RISULTA DIMENSIONANTE LE DIMENSIONI DEL CASSONE
• LE NORMATIVE ITALIANE IN QUESTO CASO RISULTANO IN LINEA CON I RIFERIMENTI INTERNAZIONALI
• NELLE NTC DEL 2008 NON SONO TRATTATE LE COSTRUZIONI MARITTIME
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CONCLUSIONI
SI AUSPICA CHE NEL PROSSIMO FUTURO LE NORMATIVE TECNICHE ITALIANE VENGANO INTEGRATE ANCHE PER LE DIGHE MARITTIME PRENDENDO COME LINEA GUIDA
QUELLE GIAPPONESI
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Fine della presentazione