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Fare giardiniMuggia, 15 maggio 2019
Prato e giardino
Attività importantissima da effettuare con cura
Il fine ultimo è quello estetico e non produttivo
Le basi della coltivazione sono le stesse poiché si
utilizzano sempre essenze vegetali
La gestione del verde deve tenere in considerazione:
le esigenze della pianta
l’ambiente climatico
il suolo
Un qualcosa in più
Agricoltura ha una funzione propriamente produttiva,
anche se fatta per autoconsumo
Giardino deve avere un qualcosa in più: il gusto
estetico, cioè deve essere bello
Non si fa il giardino «giusto per fare», ma per il gusto
estetico
Esistono diversi tipi di giardini, su aree tematiche:
giardino roccioso, giardino aquatico, prevalenza di
prato, piante aromatiche…
Alcuni aspetti di
impostazione
In fase di progettazione bisogna prendere in
considerazione
Dimensione del giardino
Esposizione
Pendenza (scarpate maggiore insolazione, terrazzi con
muri a secco)
Requisito importante è l’Irrigazione
Alcuni aspetti organizzativi
Alberi
Cespugli
Aiuole con fiori
Prato
Giardini rocciosi
Piante aquatiche
In spazi piccoli …
Non bisogna sovracaricare di alberi e cespugli
Una pianta singola in mezzo ad un prato è più
valorizzata rispetto ad un ammasso di alberi e cespugli
uno vicino all’altro
Forse in 100 metri quadrati bastano:
un’unica pianta
pochi cespugli
molte aiuole e fiori
In spazi medi
Dedicare spazio ad alcune categorie di piante:
Pochi alberi 2-3 al massimo
Pochi arbusti a fioritura scalare e progressiva nel corso
della stagione dalla primavera all’autunno
Parecchie aiuole fiorite
Poco prato
In grandi spazi (più di 500 metri quadrati)
Il prato è una componete essenziale 3-400 mq
Alberi anche di alto fusto
Intervallare cespugli e aiuole a fioritura scalare
Pensare a giardini rocciosi
Pensare a un laghetto/stagno con piante aquatiche
Regola generale
Un giardino non si improvvisa ma si progetta
Ogni giardino deve adattarsi al terreno, al clima e bene
inserirsi nel contesto paesaggistico circostante.
La scelta delle piante arboree deve essere fatta
pensando alla dimensione definitiva della pianta dopo
20 anni
Esposizione e pendenza
Determinano la tipologia di piante da poter mettere a
dimora, maggiormente resistenti al freddo ed
all’insolazione
Nelle zone terrazzate esposte a sud è possibile
avvantaggiarsi dell’effetto «termico» del muro per
coltivare specie maggiormente esigenti di calore o per
anticipare le fioriture
Irrigazione
Senza irrigazione non si fa giardinaggio!!
Prevedere irrigazioni a goccia lungo le siepi e le aiuole,
a spruzzo nelle zone a prato
Per mantenere l’umidità, coprire i tubi di irrigazione e
combattere le infestanti si può pacciamare con
corteccia di pino «grossa»
Scelta degli alberi
Principali errori
Piantare troppo fitto e non avere poi il coraggio di
diradare
Mettere a dimora alberi di Natale perché «è peccato
buttarli via»
Scegliere piante a sviluppo troppo elevato in spazi piccoli
(p.es.Cedrus)
Scegliere piante strane esotiche che mal si adattano ai
nostri climi
Scelta degli alberi
Bisognerebbe scegliere da un elenco costruito
appositamente zona per zona (p.es. Carso è diverso da
Muggia)
Le piante da mettere a dimora dovrebbero essere in
vaso o zolla, alte almeno 2 metri, senza problemi
fitosanitari
Un giardino è un giardino e quindi niente meli, ciliegi,
peschi, olivi(!), kaki, ecc.ecc.: questi vanno nell’orto
Nome scientifico Nome volgare
Quercus pubescens Roverella
Quercus robur Farnia
Quercus ilex Leccio
Fraxinus ornus Orniello
Olea europea Olivo
Ostrya carpinifolia Carpino nero
Carpinus betulus Carpino bianco
Pistacia terebinthus Terebinto
Pinus nigra Pino nero
Pinus halepensis Pino d’Aleppo
Pinus pinea Pino domestico (da pinoli)
Acer campestre Acero campestre
Acer monspessulanum Acero minore
Sorbus aucuparia Sorbo degli uccellatori
Tamarix gallica Tamarisco
Scelta degli arbusti
Prevedere arbusti di specie autoctone o già ben adattati
Scegliere piante con fioritura scalare nel corso della
stagione
Creare macchie di colore sparse per il giardino e non
ammassate tutte in uno stesso punto
Potatura degli arbusti
La potatura degli arbusti non va fatta per tutte le
piante in inverno, ma ciascuna pianta in base al periodo
di fioritura.
Per esempio la forsizia va potata in primavera dopo la
fioritura
La pianta deve ricreare i
getti per l’anno successivo
Potatura degli arbusti
Gli arbusti a fioritura primaverile vanno potati in
primavera dopo la fioritura, per dare alla pianta la
possibilità di emetter nel corso della stagione nuovi
getti a fiore.
Gli arbusti a fioritura estiva vanno potati in inverno
poiché la pianta nel corso della stagione emetterà i
nuovi germogli che porteranno i fiori in estate
Syringa – fiore di maggio
Buddleia davidi – albero delle farfalle
spirea
Nome scientifico Nome volgare
Arbutus unedo Corbezzolo
Cornus mas Corniolo
Cornus sanguinea Sanguinella
Viburnus tinus Laurotino
Viburnum lantana Lantana
Berberis vulgaris Crespino
Ilex aquifolium Agrifolio
Cotinus coggygria Sommaco (scotano)
Crategus monogyna Biancospino
Colutea arborescens Erba vescicaria
Coronilla emerus Coronilla
Spartium junceum Ginestra
Ligustrum vulgare Ligustro
Punica granatum Melograno
Zizyphus vulgaris Giuggiolo
Prunus spinosa Prugnolo
Pyracantha coccinea Piracanta
Rosa canina Rosa canina
Salix caprea Salice caprino
Aiuole
Tipologie di piante
Annuali primaverili/estive e autunnali/invernali
Perenni
Bulbose
Le annuali
Autunnali/invernali quali viole e primule: già da
novembre – dicembre in poi. Luoghi riparati, non serve
talvolta irrigazione
Primaverili estive: begonie, lisette, petunie, coleus,
portulache, ecc.ecc.
Anche i Geranei che non sono «solo» piante da vaso ma
anche da piena terra
Creano macchie di colore, necessitano di irrigazione e
concimazione abbondante a base di P e K che si
ritrovano soprattutto nei fiori
Perenni
Si tratta di piante che mantengono la radice vitale nel
terreno e rispuntano l’anno successivo. Le erbacee
perenni vanno lasciate nel terreno dopo aver progettato
bene il giardino con una successione di fioriture.
Si potrebbe ipotizzare in primo piano le annuali, dietro
le erbacee perenni (h.circa 50 cm) e quindi i cespugli
fioriti
Bulbose
Piante a fioritura primaverile devono essere piantate in
autunno/inverno: Amarillis, giacinti, tulipani, narcisi,
fresie, crocus, iris, galanthus, lilium
Piante a fioritura estiva devono essere iantate in
primavera: ranuncoli, agapanths, dalie, gladioli, calle,
ecc.
Macchie di colore
Fra piante annuali autunnali e bulbi autunnali possono
essere create soluzioni miste come quella della figura
seguente:
Poi in primavera inoltrata le piante vanno tutte tolte e
l’aiuola risistemata con piante a fioritura estiva
Bordi aiuole
Per delimitare le aiuole si possono usare:
Legno impregnato
Mattoni
Pietre
Profili metallici
Erba per aiuole all’interno di un prato
Concimazione nel giardino
Estremamente importante: le piante da fiore,
soprattutto annuali, consumano molta acqua che porta
via gli elementi minerali fertilizzanti:
Concimazione quasi esclusivamente con fosforo e
potassio che servono alla fioritura, mentre l’azoto va
bene per la crescita delle parti verdi.
Meglio l’azoto a lenta cessione che quello a pronto
effetto: provare a concimare con stallatico, da
utilizzare anche nei rinvasi
Rinvaso: terreno di campo (4 parti) terriccio vergine (5
parti) e stallatico pellet (1 parte)
Il prato
Periodi ottimali la formazione del prato sono la
primavera (marzo) e l’autunno (settembre)
Escludere i mesi troppo freddi poiché la semente non
germina e quelli troppo caldi poiché si disidrata troppo
velocemente
Modalità di realizzazione
Tradizionale con semina diretta su terreno
appositamente preparato
Formazione del prato con stesura di rotoli di prato
preparati altrove in apposite coltivazioni
Preparazione del terreno
Il terreno deve consentire buon drenaggio dell’acqua
ma non deve essere troppo sciolto.
Non vanno bene terreni sabbiosi (troppo sciolti perdono
acqua) e nemmeno troppo argillosi (troppo pesanti)
Importante incorporare sostanza organica per rendere il
terreno più soffice e con migliore ritenzione idrica
Scelta delle specie
Il prato generalmente è formato da un miscuglio di
specie di graminacee:
Specie microterme per le quali le fasi di maggiore crescita
attiva si verificano durante il periodo primaverile e
autunnale. temperature ottimali per la crescita comprese
fra 15 e 25°C. Hanno una elevata resistenza al freddo, ma
al tempo stesso una minor tolleranza al caldo, siccità e
salinità.
Specie macroterme per zone calde ma poco resistenti al
freddo
Operazioni sul prato
Sminuzzamento delle zolle
Pareggiamento della superficie
Semina con 40-50 gr/mq
Copertura/interratura del seme
Rullatura per far aderire la terra al seme
Irrigazione 1-2 volte al giorno
Operazioni successive
Germinazione seme in 5-7 giorni (dipende dalla
temperatura)
Dopo 1 mese primo taglio alto
Accestimento della pianta
Tagli successivi
Prato in rotoli
Adeguata preparazione del terreno
Stesura dei rotoli di prato
Compattatura ed irrigazione
Risultato pronto in due settimane
Irrigazione estiva
Durante i periodi estivi più caldi, da giugno fino talvolta
a metà settembre, è sempre consigliabile bagnare il
prato alla mattina presto, una o due ore dopo l’alba.
Questo è il momento migliore perché l’acqua, dilavando
la rugiada notturna, pulisce l’erba da potenziali
malattie fungine che risiedono proprio nell’acqua di
condensa che si è creata nella notte.
Concimazione
Importantissima
Il prato consuma molto azoto per la crescita:
Perdite di azoto:
l’erba tagliata
dilavato dall’acqua di irrigazione
Concimazione ogni mese
Da agosto in poi anche con P e K
Taglio del prato
Frequenza dipende dal ritmo di crescita
Una volta ogni due settimane in periodi con crescita
lenta
Anche due volte alla settimana in aprile e maggio con
crescita molto veloce
Il taglio favorisce l’accestimento (infittimento) e la
crescita
Problemi primaverili
Problemi di muschio causa umidità ristagnante in
inverno trattamento con solfato di ferro seguito da
irrigazione
Arieggiamento (manuale o meccanico) per eliminazione
del feltro e del muschio
Trasemina con circa 20 gr di seme per metro quadrato
rispetto ai 40-50 grammi normali per una semina
iniziale
Problematiche estive
Chiazze con ingiallimento del prato dovuto ad attacchi
fungini di rizoctonia che porta a morte il prato
Effettuare trattamenti specifici con fungicidi
Migliorare il drenaggio del terreno
Diminuire le concimazioni a base di azoto a pronto
effetto e sostituirlo con quello a lento rilascio
Gestione delle alberature
Gestione delle potature nel verde privato; alcune
indicazioni pratiche:
- la pianta deve avere spazio attorno a sé per lo
sviluppo futuro e non deve essere in concorrenza con
altre piante e con gli edifici
- le piante più belle sono quelle NON potate in cui vi è
lo sviluppo armonico della pianta
- le ferite vanno disinfettate, eliminato il legno marcio
e non chiuse
Le potature non fanno bene agli alberi.
Le potature eccessive con il taglio di tutti i rami
secondari interferiscono con lo sviluppo vegetativo
impedendo nella primavera e per buona parte
dell’estate successiva alla potatura di produrre una
massa fogliare sufficiente alla funzione clorofilliana.
Ciò comporta una debilitazione delle piante che non
possono utilizzare direttamente l’energia solare, ma
devono servirsi delle riserve alimentari immagazzinate.
È opinione comune, ma errata che le potature giovino
agli alberi per “ringiovanirli” ovvero per spingerli a
produrre dei nuovi rami.
Un’altra credenza diffusa è invece che le potature
servano ad evitare che le piante producano rami troppo
grandi che possono cadere producendo danni.
Danni da potature eccessive
peggioramento dello stato fitosanitario, a causa di possibili infezioni e
attacchi parassitari, anche perché gli alberi debilitati sono più facilmente
preda di patogeni e di marciumi radicali;
in caso di ripetute potature drastiche su alberi adulti, crescita stentata,
microfillia (foglie piccole), colorazione autunnale anticipata delle foglie,
anomala e abbondante produzione di semi, disseccamenti apicali e di
intere branche, ritardi nella maturazione del legno.
Le potature vanno quindi ridotte al minimo (al massimo si può rimuovere
da 1/4 a 1/3 delle chiome) e fatte in modo corretto.
QUANDO SERVE POTARE
Per eliminare i rami pericolantionde evitare che producano danni nella loro caduta;
in questo casi ci si limita ad anticipare un processo naturale per cui le piante eliminano i rami secchi che si staccherebbero naturalmente; oltre ai rami secchi si eliminano quelli deboli e quelli che premono su altri rami producendo ferite nella corteccia.
Queste potature dovrebbero essere selettive, mentre non sono accettabili pesanti potature preventive che, per ridurre il pericolo di schianti di rami, riducono gli alberi a delle specie di grandi attaccapanni.
Quando serve potare
Per riequilibrare alberi sbilanciati o che oscillano
molto in caso di vento forte con il rischio che
schiantino; in questi casi si alleggerisce la chioma
nel lato in cui l’albero pende o, se oscilla molto, lo si riduce in altezza
Per rimediare ad eccessive
densità d’impianto
quando si piantano alberi nei parchi e giardini talvolta
non si tiene conto del fatto che, una volta cresciuti,
saranno troppo fitti e le loro chiome si daranno
reciprocamente fastidio.
La potatura per ridurre le chiome è in realtà un rimedio
non risolutore e meglio sarebbe, almeno nei giardini,
procedere al diradamento, eliminando alcuni alberi per
lasciare più spazio ai migliori; nei viali cittadini, in cui é
più problematico diradare i filari di alberi, si opta in
genere per oculati accorciamenti delle chiome sempre
evitando drastiche potature.
Per ridurre l’ombreggiamento: gli alberi a volte sono
troppo ingombranti e i loro rami arrivano fino ai muri e
alle finestre degli edifici. Una potatura non eccessiva e
limitata all’asporto dei rami invadenti è tollerabile
perché non crea grandi scompensi all’albero come nei
casi di potature drastiche, anche se la soluzione
migliore è quella preventiva di piantare gli alberi
lasciando loro uno spazio sufficiente
Esistono poi casi di potature a forma obbligata per
dare all’albero una certa forma, per fini estetici o
per conseguenza della scelta errata delle specie di
alberi, ad esempio quando si collocano nei viali platani invece di specie meno ingombranti.
Il platano a destra, fotografato ai
primi di giugno, è stato potato in
inverno ridotto a una specie di
attaccapanni con poche foglie. Il
platano a sinistra, potato l'inverno
dell'anno precedente, ha un
apparato fogliare più sviluppato,
ma sempre misero. Il platano in
secondo piano, non potato da vari
anni, ha un apparato fogliare ben
sviluppato
Grazie per
l’attenzione