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ANDY WARHOL (Pittsburgh 1928 New York 1987) È stato grafico pubblicitario, pittore, scultore, sceneggiatore, produttore, regista, direttore della fotografia, montatore e attore statunitense, figura fondamentale e predominante del movimento artistico della Pop Art ed uno degli artisti più influenti del XX secolo. Andy Warhol, pseudonimo di Andrew «Nel futuro ognuno sarà famoso nel mondo per 15 minuti» Andy Warhol Autoritratto (self-portrait), materia plastica e serigrafia su tela, 1986, Andy Warhol Foundation, New York

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ANDY WARHOL(Pittsburgh 1928 – New York 1987)

È stato grafico pubblicitario, pittore,scultore, sceneggiatore, produttore,regista, direttore della fotografia,montatore e attore statunitense, figurafondamentale e predominante delmovimento artistico della Pop Art ed unodegli artisti più influenti del XX secolo.Andy Warhol, pseudonimo di Andrew

«Nel futuro ognuno sarà famoso nel mondoper 15 minuti» Andy Warhol

Autoritratto (self-portrait), materia plastica e serigrafiasu tela, 1986, Andy Warhol Foundation, New York

- nasce a Pittsburg in Pennsylvania in una povera famiglia di immigrati slovacchi con il nomedi Andrew Warhola.

- vive un’infanzia difficile in un quartiere malfamato. È un bambino timido, pallido e spessoammalato, per cui rimaneva molto a giocare in casa. Le sue passioni sono il cinema, i divicinematografici (es. Shirley Temple) e i fumetti che inizia a riprodurre fedelmente,sviluppando la sua passione per il disegno.

• Nel 1937 inizia a frequentare i corsi di disegno al Carnagie Museum di Pittsburgh

Shirley Temple

• Dopo la morte del padre (1943) e la fine del liceo, nel 1945 inizia a frequentare il prestigioso CarnagieIstitute of Tecnology di Pittsburgh per studiare disegno e decorazione, dove supera le sue difficoltà dicomunicazione e si diploma nel 1949.

• Nel 1949, dopo il diploma, si trasferisce a New York e trova lavoro come grafico pubblicitario eillustratore di importanti riviste (es. Glamour, Vogue, New York Times, etc.), avendo un grandesuccesso.

• Nella grafica pubblicitaria sperimenta l’importanza della progettazione, l’equivalenza tra arte pura e arteapplicata, l’idea di un arte per tutti, accessibile al gusto della gente comune, poi utilizza la tecnicablotted-line che sarà fondamentale nel suo stile anche nella sua attività di pittore.

• La tecnica blotted-line consiste nel tracciare un disegno a matita su un foglio di carta non assorbente(es. carta velina), a volte copiando o ricalcando una fotografia. In seguito questo tracciato vienericalcato a inchiostro di china con una penna stilografica e impresso su un foglio di carta più assorbente. Ildisegno finale risulta dai contorni delineati da più operazioni del genere ed ha un tratto esitante,discontinuo e raffinato, in seguito colorato con gli acquerelli. Questa tecnica consentiva a Warhol dieliminare l’intervento manuale dell'artista e soprattutto di ottenere numerose copie da uno stessooriginale.

Tecnica

blotted-line

Video:

https://www.y

outube.com/w

atch?v=laOLC

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• Alla fine degli anni ‘50 Warohl fonda la sua impresa personale (Andy Warhol Enterprises, Inc., 1957).

La sua carriera di pubblicitario va a gonfie vele, diventando un personaggio pubblico eccentrico,

molto in vista ed influente, sempre presente sui mass-media, ossia i mezzi di comunicazione di massa

(radio, fotografia, rotocalchi, quotidiani e televisione). Ma questo non gli basta.

• Nello stesso periodo, Warhol si avvicina all’arte contemporanea ed inizia a collezionare le opere New-

Dada di Jasper Johns e Robert Rauschenberg che ammira nella Galleria Leo Castelli di New York.

• Il New-Dada, ossia Nuovo-Dadaismo, è una corrente artistica statunitense degli anni ‘50 che riprende

il Dadaismo degli anni ‘20 del Novecento sviluppato da Marcel Duchamp, Hans Arp e Man Ray in

Francia con i ready-made (prefabbricati o pronti all’uso), ossia oggetti di uso quotidiano che cambiano

la loro funzione diventando opere d’arte.

Man Ray, Cadeau, ferro da stiro con

14 chiodi saldati sulla piastra, 1921,

Israel Museum, Gerusalemme

Duchamp, Fontana,

orinatoio in porcellana,

1917, Tate Gallery,

Londra

• Nel New-Dada viene accentuato ancora di più l’uso di oggetti di consumo quotidiano, privi di valore

estetico, ma esaltati dai mass-media, che diventano opere d’arte.

Johns, Bandiera (Flag), encausto, olio, collage su

tessuto e compensato, 1954-55, Museum of Modern

Art, New York

Rauschenberg, Letto (Bed), olio e matita su cuscino, trapunta e lenzuolo

su supporti di legno, 1955, Museum of Modern Art, New York

• All’inizio degli anni ‘60 Warhol, influenzato dal New-Dada, inizia a dipingere la realtà con gli

oggetti più banali e quotidiani, ma diversamente dal New-Dada, crea una pittura più

fredda, ripensata sull’immagine trasmessa dai mass-media e dalla pubblicità,

interpretando perfettamente la società americana del consumismo.

• Fa di se stesso un artista-macchina, che non inventa ma produce, che non interpreta ma

ripete all’infinito (uso e perfezionamento della tecnica blotted-line) .

• Il suo stile diventa più affine ad una nuova corrente artistica chiamata Pop-Art, ossia

Popular-Art, cioè arte di massa, prodotta in serie.. È una nuova forma di arte popolare che

ha origine in Inghilterra, ma matura negli Stati Uniti e rivolge la propria attenzione agli

oggetti, ai miti e ai linguaggi della società dei consumi. Quindi, ai soggetti quotidiani che

sono per tutti noti e riconoscibili, per i quali l’intervento artistico avviene mediante la

manipolazione dei soggetti stessi, che possono essere dilatati, ripetuti e alterati in vario

modo, agendo sia sulle forme sia sui colori.

• La Pop-Art usa lo stesso linguaggio della pubblicità ed è dunque arte di consumo, e in

quanto tale deve essere consumata come un qualsiasi altro prodotto di massa.

• L’artista non ha più alcuna esperienza soggettiva e ciò lo rende un puro manipolatore di

immagini, oggetti e simboli già fabbricati a scopo industriale, pubblicitario o economico.

Non è un ribelle e le sue opere ci appaiono spesso più curiose che provocatorie e il suo

impatto con la realtà è senz’altro più ironico che sarcastico.

Warhol, a partire dal 1960, inizia a realizzare i primi dipinti aventi come soggetto i fumetti e i

prodotti di largo consumo

Dick Tracy, caseina e pastello su tela, 1960,

The Brant Fountation, Greenwich (New York)

Caratteri:

• È rappresentato Dick Tracy, personaggio capostipite dei

fumetti a strisce polizieschi americani a partire dal 1931,

icona della cultura popolare statunitense.

• Il personaggio è raffigurato a mezzo busto, di profilo con

una sobria giacca nera e un raffinato borsalino giallo

(cappello) in testa, su uno sfondo verde.

• Espressione attenta che suggerisce la concentrazione

del detective durante un’indagine.

• Figura bidimensionale, appiattita sullo sfondo, resa con

poche linee forti e decise, contorni neri netti

• Uso di colori puri (nero, giallo, rosa e verde), senza

sfumature

• L’artista riproduce il personaggio di questo fumetto

perché gli ricorda la sua infanzia ed è molto noto nella

cultura popolare, ottimo per iniziare a produrre opere

Pop

La caseina è una sostanza proteica presente nel latte che in pittura viene

utilizzata per addensare i colori

Big Campbell’s Soup Can, 19 cents, caseina e

pastello su tela, 1962, The Menil Collection,

Houston

Caratteri:

• È rappresentato un grande barattolo di zuppa della

marca Campbell’s molto nota ed utilizzata, (ancora

oggi) dalla società americana

• L’opera fa parte di una serie di 32 tele rappresentanti i

barattoli di tutti i tipi di zuppa Campbell’s

• Il barattolo è al centro della tela bianca, posto di tre

quarti, aperto a mostrare il prezzo sul coperchio (19

cents) e il contenuto del barattolo che è reso con una

spalmata di grasso lubrificante

• La figura è resa in prospettiva con poche linee

essenziali, contorni neri netti

• Uso di colori puri e piatti (rosso, bianco, nero,

giallo,), senza sfumature e pennellate visibili.

• L’artista riproduce il barattolo in modo freddo e

meccanico (proiettando sulla tela una diapositiva in

bianco e nero del barattolo), eliminando ogni valore

estetico ed espressivo del proprio lavoro, dando la

dignità di icona, ossia di simbolo, ad un prodotto di

largo consumo

100 Cans, caseina, pittura a spay e pastello su

tela, 1962, Albright-Knox Art Gallery, Buffalo

Caratteri:

• Sono rappresentati 100 barattoli di zuppa della

marca Campbell’s l’uno accanto all’altro in file

ordinate come se fossero sullo scaffale di un

supermercato

• Le figure sono rese in prospettiva con poche linee

essenziali, contorni neri netti

• Uso di colori puri e piatti (rosso, bianco, nero,

giallo,), senza sfumature e pennellate visibili

• L’artista per il soggetto rappresentato sembra

prendere spunto dal suo vissuto personale perché

mangiava spesso le zuppe Campbell’s, ma soprattutto

prende spunto dalla quotidianità di tutti gli

americani consumatori seriali di questo prodotto,

dando una nuova visibilità a qualcosa di già noto e

pubblicizzato

• L’artista rappresenta il vero volto dell’America,

paese del consumo, della produzione in serie e

dell’omologazione, elementi virtuosi che vengono

esaltati come essenziali per la democrazia e per

l’American Way of life

Close Cover Before Striking (Pepsi-Cola),

acrilico, pastello, latraset e carta abrasiva su

tela, 1962, Museum Ludwig, Colonia

Caratteri:

• È rappresentata la parte retrostante di una confezione di

fiammiferi che pubblicizza la Pepsi-Cola, bevanda molto popolare

nella società americana degli anni ‘60 (ancora oggi).

• Sulla scatola di fiammiferi è presente la striscia abrasiva nera

usata per accendere i fiammiferi e la scritta «close cover before

striking» ossia «chiudere la linguetta prima dell’accensione».

• Sopra la striscia abrasiva è raffigurato il tappo di una bottiglia di

Pepsi-Cola, con sotto scritto «say: Pepsi please» ossia «Di Pepsi

per favore».

• La figura è resa in prospettiva con poche linee precise e contorni

netti.

• Uso di colori puri e piatti (rosso, bianco, blu, giallo,), senza

sfumature e pennellate visibili.

• Per le iscrizioni sono utilizzati caratteri grafici standard (latraset).

• L’artista rappresenta il tappo in modo freddo e impersonale, senza

partecipare emotivamente, mettendo in evidenza un oggetto

noto a tutti perché appartenente alla cultura di massa.

• Il dipinto ricorda la grafica semplificata e di immediata

comunicazione, dai toni ottimisti dei grandi manifesti

pubblicitari che popolavano le strade di New York.

L’acrilico è un colore industriale

Il latraset è un carattere grafico standard

Do It Yourself (Landscape), acrilico, pastello e

letraset su tela, 1962, Museum Ludwig, Colonia

Caratteri:

• È un dipinto «non finito».

• È rappresentato un pattern, ossia un modello

prefabbricato di paesaggio (strada di campagna

con case, staccionata, cespugli ed alberi), diviso in

aree da colorare in base ad una corrispondenza

numero-colore. L’artista colora alcune aree ed

altre le lascia bianche, invitando ironicamente lo

spettatore a colorarle: «do it yourself» ossia

«fallo tu stesso».

• Fa parte di una serie di 5 dipinti che invitano lo

spettatore a concludere l’opera d’arte.

• Le figure sono rese in prospettiva con poche linee

essenziali, contorni netti.

• Uso di colori puri e piatti (rosso, ocra, arancione,

grigio e blu), senza sfumature e pennellate visibili.

• L’artista con questo dipinto vuole esprimere che

l’arte non è inaccessibile, non ha nulla di

speciale, ma può aiutare tutti a riempire uno

spazio vuoto.

Warhol, a partire dal 1962, smette di dipingere a mano e adotta quasi esclusivamente la

tecnica della Serigrafia o Stampa Serigrafica.

• La Serigrafia o Stampa Serigrafica è una tecnica meccanica di stampa a uno o più colori,

che usa un tessuto di seta steso su un telaio come matrice, ossia il disegno originale,

ricavato fotograficamente. Il tessuto viene preparato con vari tipi di colle, per

differenziarne le parti permeabili agli inchiostri, da quelle impermeabili. Si versa l’inchiostro

lungo il margine superiore della matrice, distribuendolo su tutta la superficie, e si procede

quindi alla stampa, abbassando completamente il telaio in modo che l’inchiostro penetri

attraverso le maglie della seta sul supporto sottostante che può essere di carta, tela,

plastica, vetro e metallo. Questa tecnica permette di ottenere un elevato numero di copie di

uno stesso soggetto e la massima impersonalità nell’esecuzione.

Video: https://www.youtube.com/watch?v=naF9PKFtVHI

• Warhol con la Serigrafia o Stampa Serigrafica

immortala soggetti presi indifferentemente dal

mondo dello spettacolo (come i volti delle stars

Marilyn Monroe, Elizabeth Taylor, Elvis

Presley, ect.), dagli scaffali di un supermercato

(come le bottiglie di Coca-Cola o le scatole di

zuppa precotta Campbell’s) o dalle pagine di

cronaca nera dei quotidiani (come le immagini

della sedia elettrica, dei ricercati dalla polizia o

degli incidenti stradali).

• Nello stesso periodo affitta una grande

mansarda al 1324 Lexington Avenue di New

York dove riunisce una serie eterogenea di

giovani collaboratori, cui viene delegata in

misura sempre crescente l’esecuzione delle

opere: nasce così quella che egli chiamerà la sua

Factory, che in inglese significa «fabbrica»,

dunque il suo personale laboratorio di

sperimentazione artistica d’avanguardia.

Factory: 1342 Lexington Avenue, New York

192 One Dollar Bills, serigrafia, pastello e acrilico

su tela, 1962, Hamburger Bahnhof-Museum fur

Gegenwart, Stiftung Sammlung Marx, Berlino

Caratteri:

• Sono rappresentate 192 banconote da un 1

dollaro disposte in file sovrapposte precise ed

ordinate

• L’inchiostro nero usato non è disteso in modo

uniforme lasciando alcune parti scure, altre più

sfumate. Questo avviene perché la serigrafia,

pure essendo una tecnica che permette una

produzione ampia e meccanica, ha dei limiti che

spesso impediscono la perfetta riproduzione

dell’originale, come la qualità e la quantità di

inchiostro usato o la pulizia del telaio serigrafico

• L’artista con questo dipinto vuole rappresentare «la

sua americanità», ossia l’amore per il denaro,

dicendo: «comprare è molto più americano di pensare, e

io sono molto americano. In Europa e in Oriente la gente

ama commerciare […] Gli americani non sono così

interessati a vendere, infatti preferiscono buttare via che

vendere. Quello che amano veramente è comprare:

gente, denaro, paesi»

Five Coke Bottles, vernice plastica e inchiostro serigrafico su

tela, 1962, Andy Warhol Foundation, New York

Caratteri:

• Sono rappresentate 5 bottiglie in vetro di

Coca-Cola sopra all’iscrizione del marchio

Coca-Cola.

• Le bottiglie sono riprodotte bidimensionali,

in fila in modo rigido e frontale come

sospese nello spazio con poche linee e

contorni incerti.

• Queste figure frontali fanno pensare alla

tradizione pittorica religiosa bizantina, con

figure fisse, frontali, con gli stessi gesti,

riprodotte in sequenza infinita, sospese in

uno spazio divino (vedi immagine: Teoria

delle Vergini, VI sec. Chiesa di S. Apollinare

nuovo, Ravenna), di cui Warhol, di origine

slovacca, era a conoscenza.

• I modelli bizantini vengono qui semplificati

e resi con un linguaggio più attuale ed

immediato per celebrare il mondo

superficiale del consumismo

Gold Marilyn Monroe, acrilico, inchiostro

serigrafico, vernice spray d’oro su tela,

1962, Museum of Modern Art, New York

Caratteri:

• È rappresentato il viso di Marilyn Monroe, attrice

americana molto nota tra gli anni ‘50 e ‘60 del Novecento.

• il viso raffigurato al centro della tela su di uno sfondo

dorato contribuisce ha consacrare ancora di più

Marilyn come un’icona, un mito del cinema americano,

non tanto per la sua bravura o bellezza, ma per

l’incessante riproposizione della sua immagine da

parte dei mezzi di comunicazione di massa.

• Espressione immobile, sorriso eterno, trucco

accentuato e colori innaturali (capelli gialli, incarnato

rosa confetto) fanno di questo viso una maschera che

Warhol riproduce di continuo cambiando i colori,

facendo scomparire il personaggio e apparire

un’immagine di consumo sempre diversa

Marilyn, serie di serigrafie di diversi colori, 1967

Caratteri:

• È rappresentato Elvis Presley cantante e attore americano

molto noto negli anni ’60. É riprodotto in tre figure

soprapposte in posa da pistolero: sguardo fisso, gambe

divaricate, braccio alzato, punta la pistola verso lo spettatore.

• L’immagine è tratta da una foto promozionale di un film

western interpretato da Elvis che evidenzia il suo celebre

movimento di gambe, il suo fascino e la sua irruenza che

lo rendono un mito per l’immaginario collettivo.

• Le figure sovrapposte suggeriscono un movimento

improvviso che, oltre a ricordare le immagini simultanee

futuriste (vedi immagine: Balla, dinamismo di un cane al

guinzaglio, 1912), sembra accerchiare lo spettatore,

suscitando in lui un senso di inquietudine.

• In questo caso la ripetizione non addormenta le emozioni,

ma le stimola.

Triple Elvis, inchiostro serigrafico, vernice su

tela, 1963, Virginia Museum of Fine Arts,

Richmond

Caratteri:

• È rappresentato il ritratto di Frank B. uno dei 13 tredici uomini

più ricercati d’America (erano quasi tutti di origine italiana). Il

volto è frontale, lo sguardo serio e fisso verso lo spettatore.

• Fa parte di una serie di 13 serigrafie dei volti degli uomini più

ricercati d’America che sono doppie a formare un dittico con un

ritratto frontale e un ritratto di profilo. Queste serigrafie sono

state utilizzate come decorazione della facciata del

padiglione dello Stato di New York durante l’Esposizione

Internazionale, ma per volere politico sono state censurate e lo

stesso Warhol le ha coperte con una vernice brillante

all’alluminio, dando così un aspetto spettacolare anche alla

censura.

• L’immagine è tratta dalla foto segnaletica in bianco e nero

scattata dalla polizia dopo un arresto. Infatti, in basso è visibile

la targhetta con la data della cattura e il monogramma della

polizia di New York (NYC Police). Questa foto segnaletica

veniva appesa e diffusa in tutti i luoghi pubblici della città

come richiesta d’aiuto ai cittadini per agevolare la nuova

cattura del criminale.

• La foto segnaletica è perfetta per essere un’opera Pop,

perchè: la foto diffusa in ogni luogo pubblico rende il criminale

molto noto a tutti, quasi una star; l’immagine è di largo

consumo; il formato è da foto-tessera; il ritratto è frontale. Per

cui, l’artista ingrandisce semplicemente la foto nella sua

opera, per questo la stampa è sgranata e sono visibili una

serie di puntini.Thirteen Most Wanted Men. N.12 (Frank B.),

inchiostro serigrafico su tela, 1964, Andy Warhol

Foundation, New York

Brillo boxes, inchiostro serigrafico, acrilico su

legno, 1964, Museum of Modern Art, New York

Caratteri:

• Sono rappresentate una serie di scatole

cubiche che ricordano i fustini di detersivo

Brillo, molto noto ed utilizzato dalla società

americana degli anni ’60

• Le scatole sono sistemate l’una sopra all’altra

a formare una piramide che ricorda proprio la

disposizione dei fustini all’interno di un

supermercato

• Le scatole sono di legno coperto dalla vernice

acrilica bianca, su cui, tramite la tecnica

serigrafica, è stato creato il marchio Brillo su tre

delle quattro facciate dei cubi

• Le iscrizioni sono bidimensionali, non in

prospettiva e sono rese con poche linee

essenziali, contorni netti

• Uso di colori puri e piatti (rosso, bianco, blu),

senza sfumature e pennellate visibili

• L’artista per il soggetto prende spunto dalla

quotidianità di tutti gli americani consumatori

seriali di questo prodotto, dando una nuova

visibilità a qualcosa di già noto e

pubblicizzato

• Sottolinea l’occupazione totale dello spazio

artistico da parte dei prodotti di consumo

Big electric chair, inchiostro serigrafico su tela,

1967, The Andy Warhol Foundation, New York

Caratteri:

• È rappresentata una grande sedia elettrica,

simbolo dell’America tanto quanto la statua della

Libertà perché evidenzia la pena di morte

presente in molti stati americani negli anni ‘60

(ancora oggi in vigore).

• Fa parte di una serie di serigrafie rappresentanti

lo stesso soggetto sempre più ingrandito

• Per l’immagine usa una foto tratta da un

quotidiano che viene ingrandita, per questo la

sedia non è al centro della scena, ma è

leggermente spostata a sinistra

• Il soggetto è drammatico, ma l’ingrandimento

dell’immagine solo sulla sedia lo rende

paradossalmente meno drammatico

• Anche i colori dai toni vivaci utilizzati: una larga

fascia di rosa e una fascia più piccola di verde,

rendono il soggetto meno drammatico

• È come se Warhol volesse rendere la morte

come uno spettacolo privo di emozioni,

rappresentando l’America anche nelle sue

debolezze e contraddizioni.

Nel corso degli anni ‘60 Andy Warhol sperimenta la sua vena artistica e creativa anche in altri settori come

il cinema e la musica.

• A partire dal 1963, Warhol inizia a frequentare Jonas Mekas (1922-2019) e il circuito da lui fondato il New

American Cinema. (Mekas era un regista, poeta e artista di origine lituana molto noto per essere uno dei

pionieri del cinema sperimentale. I suoi film sono sperimentali perché il loro risultato non è prevedibile,

in quanto mancano di una sceneggiatura e sono a metà fra le arti visive e il cinema) Questo circuito

raggruppa una serie di registi uniti dal rifiuto del classico linguaggio cinematografico holliwoodiano.

• Tra il 1963 e il 1965, Warhol realizza con la cinepresa Bolex 16mm una serie di film-documentari

minimali, muti e in bianco e nero tra cui: Sleep, Kiss, Eat ed Empire, che mostrano azioni ripetute e

dilatate nel tempo, riprese con una camera fissa. A Warhol interessa la composizione dell'immagine

che si viene a creare partendo da un unico punto di vista. Quindi, questi film sono come quadri che,

invece di essere appesi, sono proiettati su una parete bianca.

• In Sleep del 1963 Warhol riprende John Giorno, poeta sperimentale statunitense (ancora

vivente), che dorme su un letto per 5 ore e 20 minuti.

• In Kiss del 1963 Warhol riprende una serie di coppie eterosessuali e omosessuali che si

baciano per 3 minuti e mezzo ciascuna.

• In Eat del 1964 Warhol riprende Robert Indiana (1928-2018), altro esponente della Pop-Art,

che mangia per 45 minuti. L'alimento consumato è apparentemente un fungo, anche se si è

ipotizzato che possa trattarsi di un panino o di una mela oppure di una pesca. Inoltre, durante il

film passa per due volte un gatto (m15.40; m17.18).

https://www.youtube.com/watch?v=XoQcGAczNTE

• In Empire del 1965 Warhol e Jonas Mekas riprendono l’Empire State Building di New York

in notturno per 8 ore e 5 minuti, dalle ore 20.06 alle ore 02.42, in un unico metraggio

rallentato.

Sleep, 1963

Kiss, 1963

Eat, 1964

Empire, 1965

Un posto importante nella produzione cinematografica di Warhol riguarda i 500 rulli di Screen

Test (provini), ossia filmati di personaggi famosi in visita alla Factory (es. Bob Dylan, Lou

Reed, Nico, Edie Sedgweck, ect.), ripresi con un camera fissa per tre minuti su un fondo

nero.

L'idea è quella di riprendere un personaggio che compie un'azione banale, ma che per

Warhol ha un significato importante. L'obiettivo non è solo quello di entrare nell'intimità del

personaggio, ma anche quello di colpire lo stesso spettatore e farlo riflettere.

Bob Dylan, Screen Test,

1965https://www.youtube.com/watch?v=M--

oHOn4a0U

Dylan (1941) è un cantautore e

poeta americano e premio Nobel

per la letteratura

Lou Reed, Screen Test,

1966https://www.youtube.com/watch?v=Avme-

hIBncI

Reed (1942-2013) era una

cantautore americano, voce dei

Velvet Underground

Nico, Screen Test, 1966https://www.youtube.com/watch?v=TD9dZJFcr

MI

Nico (1938-1988) era una

cantante, attrice e modella tedesca

Grandi frequentatori della Factory sono i Velvet Underground, un gruppo musicale emergente del Greenwich Village

(quartiere universitario con locali che propongono musica live) di New York, in particolare il cantante Lou Reed. Il gruppo e

Warhol istaurano un proficuo rapporto di amicizia e di lavoro.

Nel settore musicale Warhol si cimenta come produttore, promotore e manager dei Velvet Underground. Alla voce del

loro cantante Lou Reed associa la voce gotica di Nico, cantante e modella tedesca molto amica di Warhol. Da questa unione

nel 1966 nasce il primo album The Velvet Underground & Nico, noto come «l’album Banana» perché la copertina è

decorata dalla serigrafia di una banana appositamente realizzata da Warhol.

I Velvet Underground continueranno la loro carriera senza Warhol e senza Nico, ma questo rimane l’album di maggiore

successo della band con le canzoni più note, tra cui Sunday Morning (https://www.youtube.com/watch?v=n3TW49VCd3I)

Negli anni ’80, tra i frequentatori della Factory di Warhol c’è anche una cantante italiana

Loredana Bertè, soprannominata «Pasta Queen» dallo stesso Warhol per le sue grandi doti

culinarie. Tra i due, oltre ad una grande amicizia, si crea anche una collaborazione artistica che

porta nel 1981 all’album Made in Italy, per il quale Warhol cura il concept (idea, foto, grafica e

impaginazione della cover esterna e interna del disco) del disco e il videoclip della canzone

Movi, in parte girato nella Factory. (https://www.youtube.com/watch?v=tlK3rSiDlYo)

Cover interna ed esterna, album Made in Italy di

Loredana Bertè, 1981La cover comprende foto di Loredana Bertè (recto), cartina

del centro di Milano (interno) e tricolore italiano con firma di

Andy Warhol (verso)

Andy Warhol muore nel 1987 al New York Hospital dopo un intervento alla cistifellea.

L’America si rende improvvisamente conto di essere rimasta priva – nel bene e nel male – di uno

dei maggiori interpreti della propria cultura. «Tu sei il Voltaire dell’America», scrisse infatti un

giornale dell’epoca, «Tu offri all’America ciò che si merita: una minestra in scatola attaccata alla

parete». Nello stesso anno viene creata la Andy Warhol Foundation che porta avanti le idee

della Pop-Art e della Visual Art (arte visiva) e conserva molte sue opere d’arte e diversi suoi

oggetti personali