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PONTIFICIO ISTITUTO LITURGICO

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PONTIFICIOISTITUTOLITURGICO

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A. INFORMAZIONI GENERALI

,O�3RQWL¿FLR�,VWLWXWR�/LWXUJLFR

L’Istituto è stato canonicamente eretto dalla Sede Apostolica come Facoltà di Sacra Liturgia presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo, per promuovere la scienza liturgica con la ricerca e l’insegnamento. Pertanto è autorizzato a con-ferire, a nome del Santo Padre, i gradi accademici di Licenza e di Dottorato (Statuta n. 127).

Lo scopo dell’Istituto Liturgico, perciò, è di:1. Promuovere gli studi superiori della Liturgia (specialmente dell’euca-

ristia e degli altri sacramenti, della Liturgia delle Ore e dell’Anno Liturgico), negli aspetti teologici, storici, spirituali e pastorali (cf. Sacrosanctum Conci-lium [= SC] 16 e 23);

2. Promuovere il progresso degli studi liturgici mediante la ricerca scien-tifica dei docenti come degli studenti (cf. SC 23);

3. Preparare, attraverso un costante uso della metodologia scientifica, i futuri docenti delle discipline liturgiche nelle Università, Facoltà, Seminari e case religiose (cf. SC 15);

4. Preparare sia periti che possano far parte delle commissioni liturgiche regionali o diocesane, che animatori in campo liturgico-pastorale, affinché il popolo di Dio ottenga dalle celebrazioni liturgiche frutti spirituali più abbon-danti (cf. SC 44).

B. REQUISITI PER LA PRIMA ISCRIZIONE

1. Per la prima iscrizione ordinaria tutti gli studenti devono presentare in Segreteria:

a. &HUWLÀFDWR�FKH�DWWHVWL�OD�IUHTXHQ]D�GL�XQ�FRUVR�GL�OLQJXD�ODWLQD��FRQ�GXUDWD�PLQLPD�GL����RUH�

b. &HUWLÀFDWR�GHJOL�VWXGL�FRPSLXWL�SUHVVR�XQR�VWXGLR�WHRORJLFR�FRQ�DOOHJDWR�O·DWWHVWDWR�GHO�%DFFDODXUHDWR�LQ�7HRORJLD�� �67�%����/D�PH-GLD�PLQLPD�GHJOL� HVDPL�FRPSLXWL�GHYH�HVVHUH������R�GL�YDORUH�HTXLYDOHQWH�

c. Foto (è sufficiente una sola) formato tessera.d. Lettera di presentazione da parte dell’Autorità ecclesiastica interessata.

Per gli studenti laici: lettera di presentazione dell’Ordinario della Dio-cesi di provenienza dello studente.

2. Gli studenti che non sono in possesso del ST.B. rilasciato da una Facol-tà Pontificia, devono superare l’esame di ammissione per la prima iscrizione,

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secondo le prescrizioni della Congregazione per l’Educazione Cattolica. Il “Tesario” delle materie per l’esame è disponibile presso la Segreteria.

3. Tutti gli studenti, per ottenere la prima iscrizione ordinaria devono su-perare un esame di lingua latina e di lingua greca durante il quale è ammesso l’uso del dizionario.

4. Gli studenti non italiani devono presentare un certificato che attesti la frequenza di un corso di lingua italiana (con durata minima di 90 ore) oppure un attestato in merito firmato da un professore di lingua italiana.

5. Gli studenti non italiani, oltre all’esame verifica della lingua latina, per la prima iscrizione ordinaria devono superare l’esame di lingua italiana che attesti la capacità di seguire le future lezioni.

6. Gli studenti dell’Unione Europea (= UE) devono presentare in Segrete-ria una fotocopia della carta d’identità, mostrando l’originale.

7. Gli studenti che non provengono dalla UE devono presentare in Se-greteria:

a. La fotocopia del Passaporto, che va depositata in Segreteria, mo-strando l’originale;

b. Il visto studentesco rilasciato dall’Autorità italiana del paese dello studente (si ricorda che il visto turistico non è valido). Per ottenerlo si potrà richiedere alla Segreteria dell’Ateneo un documento di prei-scrizione, che verrà convalidato dalla Rappresentanza Apostolica nel paese dello studente.

Per gli studenti laici il certificato di preiscrizione viene rilasciato se la richiesta è accompagnata da:

1. Lettera di presentazione dell’Ordinario della Diocesi di provenien-za dello studente (non valgono copie o fax);

2. Dichiarazione di responsabilità da parte di un privato o di un ente, a riguardo del pagamento di vitto, alloggio e spese mediche dello studente. Tale dichiarazione dovrà avere il nulla osta dell’Ordinario della Diocesi italiana di appartenenza del privato o dell’Ente che la redige. Nel caso lo studente presenti una dichiarazione di auto-man-tenimento, quest’ultima dovrà essere controfirmata dall’Ordinario della Diocesi da cui lo studente proviene.

8. I sacerdoti non residenti in un Collegio ecclesiastico devono richiedere in Segreteria copia dei regolamenti in merito.

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9. Gli studenti ospiti devono presentare in Segreteria:a. Copia del passaporto o della carta d’identità;b. Una (1) foto formato tessera.

Le iscrizioni si effettuano nell’orario indicato nel Calendario delle attività accademiche.

C. REQUISITI PER I GRADI ACCADEMICI

1. Tutti gli studenti devono avere una conoscenza adeguata, oltre che dell’italiano, del latino e del greco, anche di GXH fra le seguenti lingue: fran-cese, inglese, spagnolo e tedesco. Gli esami-verifica delle lingue moderne si svolgeranno nei tempi determinati nell’Ordo.

2. Il corso annuale “Lettura di testi liturgici latini” è obbligatorio per gli studenti del 1º anno.

3. Per la Licenza tutti gli studenti devono aver superato gli esami dei se-guenti corsi/seminari:

a) Tutti i corsi obbligatori;b) Almeno 4 corsi opzionali;c) Il Pro Seminario e due altri seminari.

Si richiede anche la tesi di licenza (non meno di 80 pagine e non più di 250).

Per poter sostenere l’esame-colloquio prima della fine dell’anno accademi-co in corso, si deve consegnare in Segreteria la tesi in triplice copia ¿UPDWH�GDO�PRGHUDWRUH entro la data di scadenza (vedi “Calendario delle attività ac-cademiche”) e sottoscrivere il documento di originalità del testo (da firmare in segreteria al momento della consegna della tesi).

4. Per il Dottorato tutti gli studenti devono:a. Aver una conoscenza adeguata di tre lingue fra le seguenti: francese,

inglese, spagnolo e tedesco. Gli esami-verifica per le lingue moderne si svolgeranno nei tempi determinati nell’Ordo;

b. Consegnare in Segreteria 4 esemplari della tesi, firmate dal moderato-re (non più breve di 150 pagine e non più lunga di 500);

c. Aver sottoscritto il documento di originalità del testo (da firmare in segreteria al momento della consegna della tesi);

d. Aver fatto la difesa della tesi;e. Aver fatto la pubblicazione della tesi.

5. Coloro che hanno ottenuto il grado accademico del Master’s in Litur-gia da un’altra facoltà e che non hanno scritto una tesi di ricerca sono tenuti,

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insieme con l’anno integrativo, a fare la tesi di Licenza.

Per ulteriori precisazioni è necessario rivolgersi alla Segreteria.1RWD - Gli studenti che, a dieci anni dalla conclusione del Biennio, de-

siderino cominciare la tesi di Licenza sono tenuti a frequentare un anno integrativo secondo il programma stabilito dal Preside. Saranno esenti dal frequentare l’anno integrativo coloro che avessero insegnato liturgia in semi-nario o in una casa di studio durante quei dieci anni.

Il tema della tesi, sia di Licenza che di Dottorato, ha validità per cinque anni dal momento in cui è stato accettato. Per il Dottorato il Preside potrà prorogare la durata di altri cinque anni. Per la Licenza, invece, la validità di cinque anni non viene prorogata, salvo permesso speciale del Consiglio del Preside, udito sia il Moderatore che il candidato.

D. DIPLOMA IN "STUDIIS LITURGICIS"

Oltre ai requisiti per l’ammissione (B, 1-5) gli studenti devono:a) Frequentare tutti i corsi obbligatori e superarne gli esami;b) Frequentare 3 corsi a scelta e superarne gli esami;c) Frequentare il Pro Seminario e altri 2 seminari.

1RWD - Questo diploma non è un grado accademico. Gli esami superati, però, verranno omologati qualora lo studente volesse completare il program-ma per compiere il curriculum del II grado (corso di Licenza).

E. VALUTAZIONE

1-5 ( - 5.99) non probatus 6.00 (6.00 - 7.24) probatus 7.50 (7.25 - 8.24) bene probatus 8.50 (8.25 - 8.99) cum laude probatus 9.50 (9.00 - 9.74) magna cum laude probatus 10.00 (9.75 -10.00) summa cum laude probatus

Il voto di 6/10 è sufficiente per superare gli esami. Per accedere al ciclo della Licenza, si richiede una media minima di 8/10 nel ciclo precedente. Per accedere al ciclo del Dottorato, si richiede una media minima di 9/10 nel ciclo precedente.

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ESAMI DI AMMISSIONE 2017-2018

20 SETTEMBREOre 9.00, Aula I: Esame-verifica di latino (scritto).Ore 16.00, Aula I: Esame-verifica di greco (scritto).

21 SETTEMBREOre 9.00, Aula I: Esame scritto e orale di italiano.

29 SETTEMBREPubblicazione dei risultati degli esami di greco,di italiano e di latino e dell’elenco degli studenti

ammessi all’iscrizione accademica.

30 SETTEMBREEsame di ammissione

per coloro che non sono in possessodel Baccalaureato in Teologia.

Gli studenti che non avessero superato l’esame di ammissione d’italiano do-vranno iscriversi al corso che si tiene nell’anno propedeutico.

ORARIO DELLE LEZIONI

0DWWLQR 3RPHULJJLR08.30-09.15 15.30-17.0509.20-10.05 17.15-18.5010.15-11.0011.05-11.50

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A. GENERAL INFORMATION

THE PONTIFICAL LITURGICAL INSTITUTE

The Institute was canonically established by the Apostolic See as a faculty of Sacred Liturgy of the Pontifical University of St. Anselm in order to pro-mote liturgical science through research and teaching. As such it is empow-ered to grant, in the name of the Holy Father, the academic degrees of License (SL.L.) and Doctorate (SL.D.) in liturgy (Statutes 127).

The objectives of the Institute are therefore:1. To promote the scientific study of the liturgy, especially the Eucharist

and the other sacraments, the Liturgy of the Hours and the liturgical year, un-der their theological, historical, spiritual and pastoral aspects (see «Sacrosanc-tum Concilium» [= SC ], 16 and 23);

2. To promote the study of liturgy through the scientific research of teach-ers and the formation of students capable of scientific research (see SC 23);

3. Using appropriate scientific methodology, to prepare future teachers to become instructors of the liturgical disciplines in faculties, seminaries and religious houses (see SC 15);

4. To prepare qualified graduates to become members of regional or dioc-esan liturgical commissions, and to assist parish communities in realizing a more effective participation in liturgical celebrations (see SC 44).

B. ADMISSION REQUIREMENTS

1. With the exception of auditors, at the time of registration all students must present in the Segreteria:

a. Certification of having attended at least 70 hours of a course in Latin;b. Official transcripts of graduate (and post-graduate if applicable) stud-

ies, showing a minimum average of 8/10 or equivalent, along with certification of having obtained the Bachelor’s Degree in Theology (= ST.B.);

c. One passport-size photograph;d. A letter from one’s ecclesiastical superior assigning the student to stud-

ies at St. Anselm’s. Lay students need a letter from a priest. Lay stu-dents not from the European Union should check the specific details below, at point 7, b.

2. Students who do not have the ST.B. from a pontifical faculty are re-quired to take the examination in theology as mandated by the Congregation

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for Catholic Education. The “Tesario” containing the subject matter is avail-able in the Segreteria.

3. All students must pass the Latin and Greek examinations (dictionary permitted).

4. Non-Italian Students must present in the Segreteria certification of at least 90 class hours of instruction in Italian, or a certificate signed by a quali-fied instructor in Italian attesting to competence in the language.

5. Non-Italian students must also pass the Italian language examination, giving evidence of being able to follow class lectures in Italian.

6. Students from the European Union (= EU) must present in the Segrete-ria a photocopy of the identity card, showing the original.

7. Students from outside the EU must present in the Segreteria:a. A photocopy of the passport, showing with the original;b. A student visa issued by an Italian embassy or consulate in one’s own

country. The tourist visa is invalid. When requested by the student the Segreteria will issue a pre-enrollment document, which must then be convalidated by the official representative of the Holy See in the student’s own country.

For lay students a certificate of pre-registration will be issued, if the re-quest is accompanied by:

1. A letter of presentation from the ordinary of the diocese from which the student comes (copies or fax are not valid);

2. A declaration by a private person or by a juridical person accept-ing responsibility for the room, board and medical expenses of the student. Such a declaration must have the nihil obstat of the ordi-nary of the Italian diocese of such a person. In the case of a student who presents a statement of self-maintenance (personal financial responsibility), this must be countersigned by the ordinary of the diocese from which he comes.

8. Priests not residing in an approved ecclesiastical residence: Please ask in the Segreteria for the regulations mandated by the Vicariate of Rome.

9. Auditors must present in the Segreteria:a. A copy of the passport or identity card, showing the original;b. One passport-size photograph.

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Times for registration are given in the Calendario delle attività acca-demiche.

C. REQUIREMENTS FOR ACADEMIC DEGREES

1. All students must have an adequate knowledge of Italian, Latin and Greek, as well as of two of the following three languages: French, English, Spanish or German. Times for he modern language exams are noted in the academic Calendar.

2. The license thesis is also required (not less than 80 nor more than 250 pages).

3. For the Degree students must pass the exams of the next courses and seminars:

a. All compulsory courses;b. Al least 4 optional courses;c. The Pro Seminario and other two seminars.

It is also required the degree’s thesis (minimum 80 pages and maximum 250 pages).

To be able to have the esame-colloquio before the end of the academic year, students must consign the thesis to the Segreteria, in three copies VLJQHG�E\�WKH�PRGHUDWRU, before the deadline given in the Calendario delle attività accademiche and must sign a document confirming the text’s originality at the moment of its delivery to the Segreteria.

4. For the Doctorate students must:a. Have an adequate understanding of Italian and of three of the fol-

lowing four languages: English, French, German, Spanish. Times for the modern language examinations are noted in this Ordo;

b. Consign to the Segreteria 4 copies of the dissertation signed by the moderator (a minimum of 150 pages, a maximum of 500). Sign a document confirming the thesis’s originality at the moment of its delivery to the segreteria;

c. Defend and publish the doctoral dissertation.d. Those who have the Master’s degree in liturgy from another faculty

and who have not written a research thesis are required, along with the anno integrativo, to write the license thesis.

Further details concerning all of the above are available in the Segreteria.

Note - Students who after ten years from the completion of the Biennio

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wish to begin the license thesis, are required to attend a further year of cours-es as determined by the Preside. But if they have taught liturgy in a seminary or house of studies during that period, the above regulation does not apply.

7KH�WLWOH�RI�ERWK�WKH�GRFWRUDO�DQG�OLFHQVH�WKHVLV�LV�YDOLG�IRU�¿YH�\HDUV�IURP�the time it is accepted. The Preside may grant doctoral candidates a further ¿YH�\HDUV��EXW� OLFHQVH�FDQGLGDWHV�PD\�UHFHLYH�SHUPLVVLRQ� IRU�D� IXUWKHU�¿YH�years only with the approval of the Council of the Preside. Views of both the moderator and student will be considered.

D. REQUIREMENTS

FOR THE DIPLOMA IN LITURGICAL STUDIES

Along with the entrance requirements above (B, 1-5): - All the required courses; - Three electives; - Methodology seminar (Pro Seminario) and two seminars.

Note - This is not an academic degree program. However, the courses will EH�UHFRJQL]HG�DV�SDUWLDO�IXO¿OOPHQW�RI�WKH�/LFHQVH�GHJUHH�VKRXOG�WKH�VWXGHQW�HYHQWXDOO\�ZLVK�WR�IXO¿OO�WKH�UHPDLQLQJ�UHTXLUHPHQWV�

E. GRADING SYSTEM 1-5 ( - 5.99) non probatus 6.00 (6.00 - 7.24) probatus 7.50 (7.25 - 8.24) bene probatus 8.50 (8.25 - 8.99) cum laude probatus 9.50 (9.00 - 9.74) magna cum laude probatus 10.00 (9.75 -10.00) summa cum laude probatus

The grade of 6/10 is required and is sufficient to pass the examinations. To be promoted to the licence cycle a minimum average of 8/10 is required in the preceding cycle. To be promoted to the doctorate cycle a minimum average of 9/10 is required in the preceding cycle.

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ENTRANCE EXAMINATIONS 2017-2018

20 SEPTEMBER 9.00, Aula I: Latin (written).

16.00, Aula I: Greek (written).

21 SEPTEMBER9.00, Aula I: Italian (written and oral).

29 SEPTEMBERPublication of the results

of the Latin and Greek examinationand of the list of those eligible to enroll.

30 SEPTEMBERExamination for those

who do not havethe STB degree.

Students who do not pass the Italian admission examination must enroll in the course offered in the propaedeutic year.

CLASS HOURS

0RUQLQJ $IWHUQRRQ08.30-09.15 15.30-17.0509.20-10.05 17.15-18.5010.15-11.0011.05-11.50

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ORARIO DELLE LEZIONI

/H�OH]LRQL�VL�VYROJRQR�QHOOH�RUH�VHJXHQWL�

1ª 08.30 - 09.152ª 09.20 - 10.053ª 10.15 - 11.004ª 11.05 - 11.505ª 11.55 - 12.40

6ª 15.30 - 16.157ª 16.20 - 17.058ª 17.15 - 18.009ª 18.05 - 18.50

/H� OH]LRQL�GHO�PDVWHU� LQ�³$UWH�SHU� LO� FXOWR�FULVWLDQR´�VL� VYROJRQR�GL�YHQHUGu�GDOOH�RUH������DOOH�RUH�������

/H�OH]LRQL�GHO�&RUVR�³*XLGD�WXULVWLFD´�VL�VYROJRQR�LO�JLRYHGu�D�SDUWLUH�GDOOH�RUH�������

/H� OH]LRQL� GHL�PDVWHUV� LQ� ³$UFKLWHWWXUD� H� DUWL� SHU� OD� OLWXUJLD´� H� LQ�³0XVLFD�OLWXUJLFD´�VL�VYROJRQR�LO�JLRYHGu�D�SDUWLUH�GDOOH�RUH�������

1RWD: Qualora fosse presente una discrepanza tra l’orario presente sull’Ordo e quello effettivo delle singole Facoltà, si consiglia di controllare la bacheca presente vicino alla Segreteria Generale o consultare il sito internet.

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PROGRAMMA GENERALE DEGLI STUDI

I CICLO

ANNO PROPEDEUTICO Il Pontifico Istituto Liturgico è orgoglioso di presentare l’anno propedeu-

tico di studi linguistici come parte del suo servizio alla Chiesa universale, elaborando un programma speciale per coloro che non hanno mai studiato il greco e il latino, o la cui conoscenza di queste lingue non è ancora sufficiente all’utilizzo delle fonti biblico-liturgiche.

Lo studio delle lingue “originali” ha anche un valore pratico, poiché alcuni problemi della pratica pastorale hanno origine proprio nel fraintendimento della editio typica latina.

Un esame di ammissione* valuterà il grado di conoscenza delle lingue classiche. Superare l’esame consentirà l’iscrizione dello studente direttamente al programma biennale di licenza. L’anno propedeutico fornisce allo studente una base ricca di nozioni necessarie per affrontare il percorso accademico.

L’anno propedeutico è orientato a formare liturgicamente e teologicamente alla lettura delle fonti e alla letteratura dei grandi autori della scienza litur-gica. Pertanto oltre ai corsi incentrati sullo studio delle ligue e delle fonti si offrono corsi di formazione allo studio scientifico e teologico della liturgia.

Il latino sarà insegnato cinque giorni alla settimana; il greco tre.Sia al primo che al secondo semestre lo studente è obbligato a scegliere

una lingua tra ebraico, copto e siriaco. In accordo con il Preside, lo studente può seguire più di un corso di lingue tra le tre elencate.

Allo stesso tempo, lo studente deve anche frequentare altri corsi introdut-tivi alla liturgia suddivisi per semestre.

La lingua di insegnamento è l’italiano.Per gli studenti stranieri, che necessitano di imparare o perfezionare la co-

noscenza della lingua italiana, l’Istituto mette a disposizione un corso annuale che si svolgerà due volte a settimana. Ogni lezione ha la durata di 45 minuti.

Alla fine dell’anno propedeutico, lo studente che ha frequentato e superato gli esami potrà ricevere un certificato di frequenza con profitto.

*20 settembre 2017

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II CICLO

LA LICENZA

Il programma di studi del pontificio Istituto è organizzato in cinque tipologie di attività formativa:

1. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�GL�EDVH2. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�FDUDWWHUL]]DQWL3. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�LQWHJUDWLYL4. ,QVHJQDPHQWL�D�VFHOWD�GHOOR�VWXGHQWH��FRUVL�H�VHPLQDUL�5. 3UHSDUD]LRQH�H�GLIHVD�GHOOD�7HVL�GL�/LFHQ]D

1. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�GL�EDVH�����(&76��Libri liturgici (3 ECTS)Critica ed ermeneutica dei documenti liturgici (5 ECTS)Introduzione alle liturgie occidentali non romane (3 ECTS)Introduzione alle liturgie orientali (3 ECTS)Storia della liturgia (3 ECTS)Bibbia e liturgia (3 ECTS)Lettura liturgica dei Padri (3 ECTS)Introduzione alla teologia della liturgia (3 ECTS)Pastorale liturgica (3 ECTS)Liturgia e antropologia (3 ECTS)Teologia dell’inculturazione (3 ECTS)Spiritualità liturgica (3 ECTS)

2. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�FDUDWWHUL]]DQWL�����(&76��Iniziazione cristiana (3 ECTS)L’Eucaristia (3 ECTS)Il sacramento della Riconciliazione (3 ECTS)La malattia e la morte alla luce della Pasqua (3 ECTS)Il sacramento del matrimonio e la verginità (3 ECTS)Il sacramento dell’ordine (3 ECTS)Liturgia delle ore (3 ECTS)Teologia dell’anno liturgico (3 ECTS)

3. ,QVHJQDPHQWL�REEOLJDWRUL�LQWHJUDWLYL�����(&76��Liturgia sacramentale in oriente (3 ECTS)Liturgia delle ore nei riti orientali (3 ECTS)Teologia delle anafore (3 ECTS)

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I sacramentali (3 ECTS)Lettura liturgica di testi latini (5 ECTS)

4. ,QVHJQDPHQWL�D�VFHOWD�GHOOR�VWXGHQWH�����(&76��Quattro corsi a scelta (12 ECTS)Due seminari a scelta (6 ECTS)Un pro-seminario (3 ECTS)

5. 3UHSDUD]LRQH�H�GLIHVD�GHOOD�7HVL�GL�/LFHQ]D�����(&76�

TOTALE CREDITI 120 ECTS

1RWD - Gli studenti che, avendo frequentato e superato gli esami di tutti L�FRUVL�SUHVFULWWL��GHVLGHULQR�FRQVHJQDUH�OD�WHVL�GL�OLFHQ]D�GRSR�OD�¿QH�GHO�,,�Ciclo, sono tenuti ad iscriversi come studenti fuori corso (vedi l’elenco delle «Tasse scolastiche»).

III CICLO

IL DOTTORATO

1. Si iscrivono al III Ciclo gli alunni che hanno completato tutti gli esami e sostenuto l’esame colloquio della tesi di Licenza con voto finale complessivo dei corsi e della tesina non inferiore a punti 9/10. Lo scopo del III Ciclo è di fornire al candidato un programma personalizzato e offrendo l’opportunità di creare solide basi per affrontare la tesi di Dottorato.

2. Il programma prevede al primo semestre un seminario e al secondo semestre due (2) corsi a scelta, fra quelli offerti nell’anno accademico in corso che non siano già stati sostenuti e in accordo con il Preside.

3. Per questo motivo il candidato, dopo aver discusso e scelto con il mo-deratore il tema della tesi di Dottorato e l’area dove tale tema si colloca, pre-senta la proposta scritta per il III Ciclo al Preside. La proposta scritta per il III Ciclo deve contenere tre elementi essenziali:

a. la descrizione del tema della tesi,b. la configurazione dell’area,c. la bibliografia per lo studio dell’area (non meno di 15 titoli).

Il Preside con il suo Consiglio, vista la proposta scritta per il III Ciclo, nomina la Commissio ad Lauream, composta dal moderatore, da un primo

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censore e da un terzo professore che potrebbe diventaresecondo censore, una volta concluso il III Ciclo del candidato.

4. La Commissio ad Lauream, convocata e presieduta dal Preside o da un suo delegato, se le caratteristiche culturali della proposta scritta per il III Ci-clo sono giudicate soddisfacenti, la approva e stabilisce i corsi che il candidato dovrà frequentare con esame finale (il corso di liturgia comparata è sempre obbligatorio per tutti) e le lingue che dovrà eventualmente imparare.

Il candidato, perciò, nell’arco dell’anno per il III Ciclo, deve:a. frequentare il seminario di dottorato (con esame finale),b. frequentare eventuali altri corsi al PIL o in altre facoltà anche di altre

Università (con esame finale),c. imparare le eventuali lingue assegnate (con testimonianza di appren-

dimento),d. leggere la bibliografia della proposta,e. stendere un elaborato scritto, non inferiore alle 50 pp. e non superiore

alle 100 pp., con la supervisione del moderatore e del primo censore.

5. A conclusione dell’anno per il III Ciclo il candidato deve aver termina-to con esito positivo i corsi assegnatigli, dimostrare di conoscere le eventuali lingue straniere indicategli, aver letto la bibliografia e aver completato l’ela-borato scritto.

Entro due mesi dalla consegna dell’elaborato scritto, la Commissio ad Lauream, convocata dal moderatore, stabilisce il punto dell’elaborato quale tema per la Lectio coram. La data della Lectio è stabilita dal Preside che comunicherà personalmente (o per mezzo di un suo delegato) il punto dell’elaborato 72 ore prima del giorno della Lectio stessa.

La Lectio va fatta davanti alla Commissio ad Lauream, presieduta dal Preside o da un eventuale suo delegato, e non dura più di 45’. Segue la discussione fra i membri della Commissio e il candidato per altri 45’. La durata complessiva dell’esame è di 90’.

6. Finita la discussione, la Commissio si ritira, valuta il risultato delle WUH�SURYH (l’elaborato, la lectio e la discussione) ed esprime il giudizio di idoneità del candidato alla tesi di Dottorato. Tale giudizio viene immediatamente co-municato al candidato dal Preside insieme alla Commissio ad Lauream (che chiude così il suo compito).

Da questo momento il candidato può consegnare la SURSRVWD�GL�WHVL�(sche-ma della tesi, bibliografia, metodologia e scopo della ricerca) al Preside che, con il suo Consiglio, darà l’eventuale parere favorevole. Moderatore e primo censore sono gli stessi che componevano la Commissio ad Lauream. Alla con-

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PIL

segna della tesi di dottorato il Preside e il suo consiglio nominano il secondo censore (che può essere anche il terzo professore della Commissio).

7. Tutti gli studenti che hanno iniziato il corso di Licenza dall’anno acca-demico 1999-2000 appartengono al nuovo sistema del III Ciclo.

8. Gli studenti che, avendo frequentato e superato gli esami di tutti i corsi prescritti, desiderino consegnare la tesi di dottorato dopo la fine del III Ciclo, sono tenuti ad iscriversi come studenti fuori corso (vedi l’elenco delle «Tasse scolastiche»).

(English translation follows below)

THIRD CYCLE

FOR THE DOCTORATE

1. Students who have completed the license thesis may enroll in the third (doctoral) cycle provided that they have achieved a final average of at least 9/10 for second cycle courses as well as for the license thesis. The purpose of the third cycle is to provide the candidate with a personalized program and with a solid basis on which to begin the doctoral thesis. The program plans to offer a Seminary for the first semester and two (2) courses, which can be chosen among these courses offered during the academic year and not studied before. These must be also chosen in accordance with the Dean.

2. The candidate discusses and together with the director chooses the the-sis topic and area of research that pertains to the thesis topic, and then presents to the Preside the Written Proposal for the Third Cycle. The proposal must contain three essential elements:

a. the description of the thesis topic;b. the outline of the research area;c. a bibliography of at least 15 titles referring to the research area.

The Preside with his council reviews the proposal and names the Doctoral Commission, composed of the moderator, first censor and a third professor, who may eventually become the second censor at the conclusion of the candi-date’s doctoral cycle.

3. The Preside or his delegate convokes and presides over the 'RFWRUDO�&RPPLVVLRQ. If the proposal is judged to be satisfactory, the commission ap-proves it and determines the courses with final examinations which the can-

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PIL

didate must take. Thus, in the course of the doctoral year, the candidate must:a. enroll in the seminary of doctorate;b. if required, enroll in other courses in the Institute or in other faculties

or universities and take the final examinations;c. demonstrate competence in the required languages;d. read the bibliography listed in the proposal;e. under the supervision of the director and first censor write a paper of

not less than 50 nor more than 100 pages.

4. By the end of the doctoral year the candidate must have passed the as-signed courses, demonstrated competence in the foreign languages assigned, have read the bibliography and completed the paper.

Within two months from the time of the handing in of the paper the mod-erator convokes the commission, which determines the point in the paper to be treated in the Lectio coram. The Preside determines the date of the Lectio and personally or through a delegate communicates to the candidate, 72 hours prior to the Lectio, both the date and the point to be treated in the Lectio.

The Lectio is held before the Commissio ad Lauream, presided by the Dean or his delegate. It lasts 45 minutes maximum. Follow a discussion among the members of the commission and the candidate, which lasts 45 minutes. The exam has a duration of 90 minutes in total.

5. When the discussion is over the commission retires to evaluate the pa-per, the Lectio and the discussion and then forms its conclusion about the candidate’s suitability for continuing on to the doctorate. The results are im-mediately given to the candidate by the Preside and the members of the com-mission. The work of the commission thus comes to an end.

The candidate can immediately present to the Preside the thesis proposal (outline of the thesis, bibliography, methodology and purpose of the research). Approval of the proposal lies with the Preside and his council. The director and first censor of the thesis are the same professors who were on the Doctoral Commission. Once the thesis is presented, the Preside and his council name the second censor; who can be the third professor of the commission.

6. All students who began the license programme in the academic year 1999-2000 fall under the new system for the third cycle.

7. Students handing in the doctoral thesis outside the third cycle, are re-quired to enroll as students fuori corso (see the list of «Tasse scolastiche»).

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ANNO PROPEDEUTICO

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PIL

CORSI ANNUALI OBBLIGATORI

1° semestre

01023 Lingua grecaG. Orsola

Il corso di Lingua Greca si prefigge di avviare l’allievo alla comprensione e alla traduzione dei testi guidandolo gradatamente attraverso la fonetica, la morfologia e la sintassi e le analisi grammaticale, logica e del periodo. Sa-ranno frequenti i riferimenti ai costrutti della lingua latina, le esercitazioni verteranno sull’analisi e la traduzione di pericopi e di brani tratti dalle Sacre Scritture e dai testi patristici.

%LEOLRJUD¿D: Grammatica e libro degli esercizi saranno segnalati in classe all'inizio delle lezioni. Dispense, un buon dizionario della Lingua Greca.

01031 Lingua latinaG. Orsola

Il corso si propone di guidare l’allievo all’apprendimento graduale del-la Lingua Latina: dalla fonetica alla morfologia ed alla sintassi, dall’analisi grammaticale a quella logica e del periodo, evidenziando parallelismi e dif-ferenze con le lingue: greca, italiana e neolatine, applicandone lo studio ad autori della latinità classica e cristiana, a pericopi evangeliche ed a testi me-dievali e liturgici.

%LEOLRJUD¿D� R. Giomini - P. Cosi, Capitolium - teoria, Città di Castello (ed. Dante Alighieri), 2006; R. Giomini - P. Cosi, Capitolium - esercizi I, Città di Castello (ed. Dante Alighieri), 2006. Dispense, un buon dizionario della Lingua Latina.

01010 Ebraico Ia 3 ECTSM.P. Scanu*

Per la descrizione vedi la Sezione Corsi di Lingue.

01240 Siriaco Ia 3 ECTSM.P. Scanu*

Per la descrizione vedi la Sezione Corsi di Lingue.

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PIL

01250 Copto Ia 3 ECTSM.P. Scanu*

01038 Italiano 3 ECTSLa Lente

91005 Introduzione alla scienza liturgica 3 ECTSJ.J. Flores - Assistente E. Grassini

Il corso presenterà una selezione dei testi fondamentali e basici per una conoscenza teologica di tutta la liturgia.

Pro Seminario

������ 5LFHUFD�VFLHQWL¿FD� ��(&76P.A. Muroni - O.M. Sarr

Obiettivi: Il Pro Seminario di Ricerca scientifica intende offrire agli studenti gli strumenti necessari per poter affrontare un lavoro di ricerca scientifica.

Argomenti: Metodo di studio dell’Ateneo S. Anselmo. Le fonti bibliche, patristiche, liturgiche e magisteriali. Metodologia e applicazione informatica per la redazione di un lavoro scientifico.

Modalità di svolgimento: Lezioni in aula e in biblioteca per la consulta-zione diretta delle fonti.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Elaborati scritti.%LEOLRJUD¿D: muRoni P.A.-sARR o.-m., Metodologia, Aracne 2016.

2º semestre

01023 Lingua greca 3 ECTSG. Orsola

01031 Lingua latina 3 ECTSG. Orsola

01011 Ebraico 1b 3 ECTSM.P. Scanu

01241 Siriaco 1b 3 ECTSM.P. Scanu

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PIL

01251 Copto 1b 3 ECTSM.P. Scanu

01038 Italiano 3 ECTSLa Lente

91002 Il Latino fra Tarda Antichità e Alto Medioevo 3 ECTSM. Conti

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• avrà un quadro sintetico e completo dello sviluppo della Lingua La-

tina cristiana dalle origini (tardo II secolo) fino al primo medioevo (IV-VIII secolo)

• sarà in grado di leggere ed analizzare brani dei principali autori latini cristiani della tarda antichità e del primo medioevo.

Argomenti: Lo scopo principale di questo corso è di offrire allo studente uno sguardo d’insieme sul Latino dei secoli IV – VIII. Verranno analizzati i diversi fenomeni fonetici, morfologici e sintattici che contraddistinguono al-cune delle forme di Latino tipiche di questo periodo storico: Latino Cristiano, Latino Ecclesiastico, Latino Volgare.

Modalità di svolgimento: Nel corso delle lezioni, accanto ad un’introdu-zione teorica sui diversi fenomeni linguistici che caratterizzano il Latino Tardo Antico e Alto Medievale e lo separano dal modello Classico, ver-ranno analizzati brevi testi tratti dalle Sacre Scritture, dai Padri Latini, dalle Iscrizioni e, in special modo per quanto riguarda il Latino Volgare, da autori sia Cristiani che Pagani.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame Orale al termine del Corso: lo studente legge-rà ed analizzerà alcuni dei brani discussi nel corso delle Lezioni.

%LEOLRJUD¿D: J. sChRiJnen, I caratteri del Latino Cristiano Antico, Patron, Bologna 1981; V. Väänänen, Introduzione al Latino Volgare, Patron, Bologna 1974 (Ed. originale in Francese: V. Väänänen, Introduction au latin vulgaire, Klincksieck, Paris 1967); K. sidwell, Reading Medieval Latin, Cambridge University Press, Cambridge 1995.

91003 Introduzione ai libri liturgici 3 ECTSF. Bonomo

Obiettivi: Al termine del corso lo studente...- Conosce i termini tecnici del linguaggio liturgico per la descrizione e

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PIL

l’analisi dei singoli libri per il culto.- Riconosce le varie tipologie di libri liturgici occidentali romani (e non romani).- Sa identificare le differenze sostanziali nelle fonti dei libri liturgici (San-torale, Temporale, formulario, ...)- Conosce e sa distinguere i libri liturgici della riforma del Concilio Vati-cano II, ne conosce la struttura interna e ne sa descrivere le singole parti (Principi e norme e documentazioni, formulari, ecc...).Argomenti: Il corso avendo come scopo principale quello di introdurre gli

studenti al mondo dei libri liturgici, è strutturato secondo la storia della for-mazione dei libri stessi. Strutturato in tre parti il corso si preoccupa di fornire agli studenti le linee guida per accedere alle specificità dei libri liturgici.

1. la situazione liturgica nei primi quattro secoli del cristianesimo e i primi tentativi di regolamentazione, fissazione e codificazione delle prassi liturgiche occidentali, a partire dal primo e grande libro liturgico, la Sacra Scrittura. Il periodo della improvvisazione; il periodo delle formulazioni primitive (II-III sec.) e della composizione libera (IV-V secolo);

2. Le differenti forme di libri liturgici che si sono formati a partire dal V secolo fino alle soglie del Concilio di Trento;

3. La terza parte del corso comprende la presentazione dei libri liturgici derivati dalla riforma voluta dal Concilio Vaticano II e attualmente in uso.

Modalità di svolgimento: Le lezioni sono strutturate su modalità frontale e dialogica per valorizzare le rielaborazioni degli studenti. I sussidi didat-tici utilizzati sono principalmente il libro di testo e la LIM, materiale tratto da riviste scientifiche, materiale figurativo e testi forniti dall’insegnate.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD: La valutazione, ovvero la verifica del raggiungi-mento degli obiettivi proposti tiene conto delle conoscenze acquisite, della strutturazione di tali conoscenze all’interno di un sapere personale, della capacità dei singoli di effettuare collegamenti e di esporre in forma corretta e comprensibile, mediante appropriato linguaggio specifico, la strutturazione del proprio pensiero e di saperlo formulare secondo criteri razionali, critici e oggettivi. Costituiscono elemento di valutazione l’atten-zione manifestata durante le lezioni, il grado di impegno mostrato verso la disciplina desunto dalle verifiche su diversi esempi e tipologie di testi presentati in classe.

%LEOLRJUD¿D: e. PAlAzzo, A history of liturgica books. From the beginning to the Thirteenth Century, A Pueblo Book, The Liturgica Press Collegeville (Minnesota) 1998; C. VoGel, Introduction aux sources de l’histoire du culte chrétien au Moyen Âge (Biblioteca di studi medievali 1), Centro Italiano di studi sull’Alto Medioevo, Spoleto 1981; Libri liturgici, in Anàmnesis II: La

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PIL

liturgia. Panorama storico generale, ed. s. mARsili - J. Pinell - A.m. TRiACCA et al., Marietti, Genova 2002, pp. 147 -183; C. Folsom, Libri liturgici del rito romano, in Scientia Liturgica I, Piemme, Casale Monferrato 1998, pp. 263 -330; sCiColone, i. (C. Cibien), Libri liturgici, in Liturgia, ed. D. Sartore A.M. Triacca C. Cibien, San Paolo, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1011-1024.

91006 Problematiche liturgiche della Bibbia 3 ECTSR. De Zan

Argomenti: Questo breve corso propone alcune conoscenze bibliche che sono necessarie ai liturgisti per gestire in modo più consono la propria mate-ria. Non si tratta di un corso monografico, ma di alcune unità didattiche che toccano i seguenti punti:

- Storia del popolo ebraico e della chiesa nascente;- Storia della letteratura biblica e della letteratura intertestamentaria;- I quattro metodi fondamentali dell’esegesi- I testi liturgici nella Bibbia: classificazione;- Le strutture liturgiche fondamentali: l’alleanza, il sacrificio, il luogo di culto.

%LEOLRJUD¿D: GReloT P., ,QWURGX]LRQH� DO� 1XRYR� 7HVWDPHQWR�� OD� OLWXUJLD�nel Nuovo Testamento, Borla, Torino 1992; mAzzinGhi l., Storia d’Israele dalle origini al periodo romano, Edizioni Dehoniane, Bologna 2007; soGGin J.A.,�,VUDHOH�LQ�HSRFD�ELEOLFD��,VWLWX]LRQL��IHVWH��FHULPRQLH��ULWXDOL, Claudiana, Torino 2001; VAux (de) R., Le istituzioni dell’Antico Testamento, Marietti, Torino 1977. Una introduzione all’Antico Testamento. Una introduzione al Nuovo Testamento.

91007 Lettura teologica della Sacrosanctum Concilium 3 ECTSP.A. Muroni

Obiettivi: Il corso ha quale obiettivo principale quello di fornire allo stu-dente i fondamenti teologici necessari per poter affrontare lo studio delle altre materie che incontrerà lungo i due anni della specializzazione in li-turgia.Argomenti: Il corso ha quale obiettivo quello di introdurre gli studenti ad

una lettura teologico-liturgica della Costituzione Sacrosanctum concilium, ponendo in rilievo anche le riflessioni e l’iter che ha portato alla formulazione dei vari articoli.

Considerando ciascuno dei sette capitoli della costituzione, verranno presi in esame i rilievi teologi emergenti nella trattazione delle diverse tematiche.

Introduzione

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PIL

Gli Antecedenti e il Contesto del Concilio Vaticano II 1. Il Movimento liturgico 2. La redazione della Sacrosanctum conciliumLa Struttura del Testo: Impianto Teologico Proemio (nn. 1-4) Capitolo I: Principi generali per la riforma e l’incremento della sacra

liturgia (nn. 5-46) Capitolo II: Il mistero eucaristico (nn. 47-58) Capitolo III: Gli altri sacramenti e i sacramentali (nn. 59-82) Capitolo IV: L’Ufficio divino (nn. 83-101) Capitolo V: L’anno liturgico (nn. 102-111) Capitolo VI: La musica sacra (nn. 112-121) Capitolo VII: L’arte sacra e la sacra suppellettile (nn. 122-130) ConclusioniModalità di svolgimento: Lezioni frontali attraverso l’ausilio di strumenti multimediali. 0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame Orale.

%LEOLRJUD¿D: Costituzione liturgica “Sacrosanctum Concilium”. Studi, ed. Congregazione per il Culto Divino (BEL.S 38), CLV- Edizioni Liturgiche, Roma 1986; dRisColl J., «Reviewing and Recovering Sacrosanctum Concilium’s Theological Vision», in Ecclesia orans 30 (2013), pp. 363-390; FAGGioli m., True Reform. Liturgy and Ecclesiology in Sacrosanctum concilium, Liturgical Press, Collegeville (MN) 2012; tr. it.: Vera riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II, EDB, Bologna 2013; GiRARdi l.-GRillo A.-ViGAnò d.e., Sacrosanctum concilium. Inter mirifica, edd. s. noCeTi-R. RePole, EDB, Bologna 2014; iRwin K.w., «The Theological Keys of Sacrosanctum Concilium. Reflections and Proposal», in Ecclesia orans 30 (2013), pp. 411-453; Concilii Vaticani II Synopsis in ordinem redigens VFKHPDWD�FXP�UHODWLRQLEXV�QHFQRQ�SDWUXP�RUDWLRQHV�DWTXH�DQLPDGYHUVLRQHV��Constitutio de Sacra Liturgia Sacrosanctum concilium, ed. F. Gil hellín, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; sACRosAnCTum ConCilium oeCumeniCum VATiCAnum ii.

91008 Roma Cristiana 3 ECTSR. Monteiro

Obiettivi: Al termine del corso lo studente…1. Conoscerà meglio la città che lo ospita e la ricchezza che essa li offre per la comprensione più profonda della liturgia e della sua storia, visibilmente marcata degli spazi della Tradizione.

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2. Aprire la visione personale, all’inizio di un percorso di studio, sulla Chiesa e sulla liturgia come un processo dinamico, mai finito, sempre in atto, le cui manifestazioni non sono assolutizzate ne cristallizzate una volta per tutte. 3. Svegliare il desiderio di conoscere di più il tesoro della Tradizione di duemila anni che Roma custodisce. Solo si conserva quello che ha un senso.Argomenti: Lo studente che arriva a Roma da tutte le parti del mondo

cristiano ha bisogno di un’introduzione alla «Città Eterna», vero e proprio libro di storia raccontata attraverso i monumenti. Per la comprensione della liturgia nei suoi diversi periodi di evoluzione e cambiamenti, è fondamentale osservare in loco lo spazio e le immagini contemporanei allo svolgimento di tale processo.

1. Un esempio delle prime forme architettoniche e figurative cristiane a Roma: le catacombe di Priscilla; 2. Uno spaccato della storia: S. Clemente sulla via Labicana; 3. Costantino a Roma: il Laterano (basilica e battistero) il martyrion di san Pietro (Grotte vaticane) 4. Iconografia della presenza/teofania nell'abside e luoghi affini: S. Pudenziana, arco trionfale di S. Maria Maggiore, S. Paolo fuori le Mura; 5. I cristiani nel centro dell'antica capitale: SS. Cosma e Damiano; 6. Influsso e presenza dell'Oriente cristiano: chiese dedicate alla memoria di santi orientali: SS. Cosma e Damiano, S. Teodoro, S. Venanzio; 7. Il colle Aventino e il monachesimo: il monastero dei SS. Bonifacio e Alessio; 8. Roma, città dell'accoglienza. Carolingi e Bizantini insieme: S. Prassede.

Modalità di svolgimento: Le lezioni introduttive e conclusive saranno fron-tali e accompagnate con proiezioni in sede, e visite guidate ai luoghi e ai monumenti.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La lettura preliminari dei testi suggeriti prima di ogni

visita e la partecipazione in aula avranno una parte della nota finale, com-pletata da un esame orale.

%LEOLRJUD¿D: AA.VV. , Roma fra Oriente e Occidente, Settimane di stu-dio del Centro italiano di studi sull’alto medioevo 49, Spoleto 2002; blAAuw (sible de), Cultus et decor. Liturgia e architettura nella Roma tardoantica e medievale, Bibl. Ap. Vat. 1994; muzJ m.G., 9LVLRQH�H�SUHVHQ]D��,FRQRJUD¿D�H�WHRIDQLD�QHO�SHQVLHUR�GL�$QGUp�*UDEDU� La Casa di Matriona, Milano 1995; GRAbAR A., Martyrium. Recherches sur le culte des reliques et l’art chrétien DQWLTXH��&ROOqJH�GH�)UDQFH, Paris 1946, 2 voll; KRAuTheimeR R., Architettu-

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ra sacra paleocristiana e medieval e altri saggi, Bollatti Boringhieri, 2008; sPAdA d. – sAlAChAs d. (ed.), Costituzioni dei Santi Apostoli per mano di Clemente, Urbaniana University Press, 2001.

* UNA DELLE LINGUE A SCELTA, IN ACCORDO CON IL PRESIDE, PER COLORO CHE SUPERANO L’ESAME DI LINGUA ITALIANA.

91009 Introduzione alla Lettura delle Fonti Liturgiche 3 ECTSJ.-P. Rubio

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Potrà descrivere e catalogare con precisione tecnica alcune delle prin-cipali tipologie di manoscritti liturgici della Messa e dell’Ufficio divino di rito romano.2º Sarà capace di identificare le differenti sezioni che si trovano all’interno di un codice liturgico.3º Avrà una base metodologica per leggere ed editare i testi con lo scopo di affrontare uno studio comparativo.Argomenti: I. La descrizione di un manoscritto liturgico 1. La descrizione esterna 2. La descrizione internaII. Iniziazione alla lettura dei codici 1. Sezioni chiave nelle principali tipologie liturgiche medievali 2. I codici della Messa 3. I codici dell’Ufficio divinoIII. L’edizione dei testi liturgiciIV. L’identificazione dei formulari 1. Presentazione delle opere liturgiche di riferimento: Antiphonale

Missarum sextuplex, Corpus orationum, Analecta Hymnica, ecc. 2. Principali siti webModalità di svolgimento: Le spiegazioni del professore presentano i con-cetti fondamentali e il protocollo da seguire nella descrizione dei mano-scritti liturgici e nell’edizione dei loro testi. Seguirà la lettura guidata di alcuni testi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame scritto.

%LEOLRJUD¿D: bARoFFio, G., I manoscritti liturgici, in V. Jemolo - m. moRelli (edd.), Guida a una descrizione uniforme dei manoscritti e al loro censimento, Roma 1990, pp. 143-192 ; PeTRuCCi, A.,��/D�GHVFUL]LRQH�GHO�PDQRVFULWWR��6WRULD��SUREOHPL��PRGHOOL�, Roma 2001; huGhes, A., Medieval Manuscripts for Mass

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PIL

DQG�2IILFH��$�*XLGH� WR� WKHLU�2UJDQL]DWLRQ�DQG�7HUPLQRORJ\�� Toronto [ecc.] 1982; PAlAzzo, e., +LVWRLUH�GHV�OLYUHV�OLWXUJLTXHV��/H�0R\HQ�ÆJH�� Paris 1993; VielliARd, F.-GuyoTJeAnnin, o., Conseils pour l’édition des textes médiévaux. 1: Conseils généraux , Paris 2014.

91010 Introduction to Ritual Studies 3 ECTSTh. Quartier

Obiettivi:- Students gain knowledge central concepts of Ritual Studies;- Students acquire skills to interpret liturgical practice from the perspecti-ve of Ritual Studies;- Students learn to reflect on their own ritual repertoire.Argomenti: The discipline of Ritual Studies provided a wide range of re-

search and practical material on various kinds of ritual behavior. Ritual can be defined as human practice with a symbolic meaning. The anthropological phenomenon of ritual gains as theological quality when it comes to liturgy. Liturgists study ecclesial practices from different points of view: historical, systematical and empirical. Ritual draws our attention to the performative dimension of liturgy. What does the concrete enactment of liturgical tradition mean? How does liturgical ritual relate to the ritual repertoire in different cultural contexts? What can be said about liturgical roles and participation un-derstood in a ritual sense? In this course, students get to know basic concepts of Ritual Studies and their relevance for the study of liturgy today.

Modalità di svolgimento: - During the lectures, basic concepts of ritual studies are presented which are related to the literature;- For each concept a liturgical example is presented;- Together with the professor, students reflect on liturgical practice using the concepts presented.

%LEOLRJUD¿D: QuARTieR, ThomAs, «Monastic Experiences of the Liturgy of the Hours. Empirical Liturgical Theological Explorations», In: Questions Liturgiques 97, 2006, pp. 167-189; bell, CATheRine, Ritual. Perspectives and Dimensions. Cambridge: Cambridge University Press, 2006.

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PIL

ANNO PROPEDEUTICO - Anno B

oRARIo DELLE LEZIonI 2017-2018

1° semestre

OreLunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

08.30

10.05

01031Latino

01031Latino

01031Latino

01031Latino

01031Latino

10.15

11.50

91005 Flores

01023Greco

01023Greco

01023Greco

95558Pro Seminario

12.00

12.45

[ITA]* [Ebraico IA] [ITA*/EBR II] [Ebraico IA]

15.30

17.05

[Siriaco IA]

17.15

18.50

[Copto IA]

2° semestre

Ore Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì

08.30

10.05

01031Latino

01031Latino

01031Latino

01031Latino

01031Latino

10.15

11.50

01023Greco

01023Greco

01023Greco

91002Conti

91007 Muroni

12.00

12.45[ITA]* [Ebraico IB] [ITA*/EBR II]

91009 Rubio**** [Ebraico IB]

15.30

17.05

91003Bonomo

91008 Monteiro**

91010Quartier***

[Siriaco IB] 91006De Zan

17.15

18.50

[Copto IB]

��,7$���SHU�FRORUH�FKH�QRQ�VXSHUDQR�OD�YHUL¿FD�

**MontEIRo non farà lezione il 22 maggio 2018

***QuARtIER 22 maggio 2018.

****RubIo: 15 e 22 febbraio, 1 e 8 marzo.

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II CICLO

LICENZA

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PIL

LICENZACORSI PER L’ANNO ACCADEMICO 2017-2018

$QQR�GLVSDUL��%�

���VHPHVWUH������DQQR

&RUVL�REEOLJDWRUL

94001 Lettura liturgica dei Padri 3 ECTS0��6NHE

Obiettivi: Al termine del corso lo studente…• conosce i contesti, pensieri e concetti di testi liturgici scelti nella let-

teratura patristica greca e latino • applica le conoscenze acquisite nel corso a testi non trattati per poter

inserirli nella tradizione liturgica ed esamina criticamente l’uso di riferimenti patristici negli studi e manuali liturgici di oggi.

Argomenti: Il corso inizia allo studio della letteratura patristica in vista dello studio della liturgia nei primi secoli. Si sceglieranno alcuni testi di tipi diversi ma sempre di carattere liturgico. I testi saranno spiegati nel contesto biografico, politico, culturale, teologico-filosofico e liturgico di ogni autore per evidenziare gli orizzonti ermeneutici da considerare nell’interpretazione delle fonti liturgiche in epoca patristica.

I. IntroduzioneII. DidacheIII. GiustinoIV. Ireneo di LioneV. TertullianoVI. CiprianoVII. Traditio ApostolicaVIII. ConclusioneModalità di svolgimento: Lezioni frontali presentano i fatti; la lettura gui-data dei testi centrali fornisce conoscenze approfondite e competenza me-todologica nei riguardi di testi antichi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esami orali sulla base di testi che coprono i tre li-velli: ripetizione di conoscenze, applicazione di conoscenze, innovazione/conclusioni.

%LEOLRJUD¿D: w. GeeRlinGs – s. döPP (edd.), Lexikon der antiken christli-chen Literatur, Roma 32002 (trad. ital. e ingl. della 2a ed.); a. di BeRaRdino, Nuovo dizionario patristico e di antichità cristiane, 3 voll., Genova 2006-

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PIL

2010; C. moResChini – e. noRelli, Storia della letteratura cristiana antica greca e latina, 2 voll., Brescia 1995-1996; a. FüRst, Die Liturgie der Alten Kirche: Geschichte und Theologie, Münster 2008; B. studeR, «Liturgia e Pa-dri», in Scientia Liturgica I, ed. A.J. Chupungco, Casale Monferrato 1998, pp. 67-94 (trad. ingl.).

94002 Bibbia e Liturgia 3 ECTS5��'H�=DQ

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• è in grado di conoscere l’origine biblica della Liturgia, cogliendo i

tratti che legano l’identica genesi della due realtà, l’origine della Bib-bia è l’origine della Liturgia, di cui la Liturgia ha il primato;

• è in grado di riconoscere nella Liturgia viva le radici bibliche della struttura stessa dei riti, della Liturgia della Parola, dell’eucologia, dei riti e dei simboli usati nella liturgia in accordo con la cultura biblica e la transculturazione della liturgia attuale.

Argomenti: Il corso è scandito in quattro tappe. Nella prima viene presentata la identica radice della Bibbia e della Liturgia. ambedue, infatti, hanno origine, sia per l’Antico sia per il Nuovo Testamento, nel mistero della Pasqua. Nella se-conda, viene illustrata la presenza della Liturgia nella testimonianza biblica ve-tero e neotestamentaria, mentre nella terza tappa trova posto l’illustrazione della presenza della Bibbia nella Liturgia della Chiesa (partendo da Sc 24 e andando oltre il dettato conciliare). L’ultima tappa è dedicata a un capitolo monografico: la presenza dei testi eucologici della chiesa nascente negli scritti neotestamentari.

Il corso si articola fondamentalmente in quattro parti, a loro volta scandite da più passaggi:

1. Il continuum Bibbia e Liturgia §1. La struttura della Pasqua ebraica §2. La struttura della Pasqua cristiana §3. Contiguità e isotopie2. La Liturgia nella Bibbia §1. Luoghi, tempi, persone §2. Riti3. La Bibbia nella Liturgia §1. Strutture bibliche e Liturgia §2. Il Lezionario ed eucologia §3. Riti e simboli4. L’eucologia nella Chiesa nascente §1. I criteri per l’identificazione dei testi preredazionali §2. Un inno prepaolino

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PIL

Modalità di svolgimento: Il corso si svolge attraverso lezioni frontali, data la fragilità e la disomogeneità di preparazione degli studenti. Le lezio-ni, pur perseguendo l’adempimento del programma e la finalità del corso, contempleranno ampie parentesi che illustrino quelle tematiche che gli studenti dovrebbero conoscere, ma che di fatto ignorano in parte o del tutto. Lungo le lezioni ci si serve dei moderni materiali didattici (supporti informatici di vario genere) forniti dall’università.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La verifica viene fatta attraverso l’esame a conclusio-ne del corso. L’esame è costituito da una verifica orale che presuppone due impegni del candidato: la conoscenza della materia del corso e la presenta-zione di un’opera a scelta tra quelle suggerite dal docente.

%LEOLRJUD¿D�SHU�OD�SDUWH�IRQGDPHQWDOH� W. BRueGGemann, Worship in an-cient Israel: an essential guide, Nashville, Tenn. 2005; R. de zan, «Bible and Liturgy», in Handbook for Liturgical Studies I, ed. a.j. ChuPunGCo, Colle-geville 1997, pp. 331-365 (trad. it., Scientia Liturgica I, Casale Monferrato 1998); P. GRelot, Introduzione al Nuovo Testamento 9. La liturgia nel Nuovo Testamento, Roma 1992; K.P. jöRns, Liturgie: berceau de l’Écriture, in «La MaisonDieu» 189(1992) pp. 55-78; J.A. soGGin, Israele in epoca biblica: isti-tuzioni, feste, cerimonie, rituali, Torino 2000.

94010 Libri liturgici 3 ECTS&��)ROVRP

Studio dei libri liturgici secondo la loro origine, la loro storia e il loro sviluppo. Loro utilizzazione come fonti della tradizione liturgica e come stru-menti per lavoro interdisciplinare. Le lezioni teoriche saranno affiancate da esercitazioni pratiche sulle fonti.

Modalità di svolgimento: 1. La lettura personale prima della lezione2. La lezione del professore3. La ricerca sulle fonti presentate nella lezione: questa ricerca viene poi redatta in un elaborato scritto0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: I sette elaborati scritti servono da verifica: non c’è un esame finale.

%LEOLRJUD¿D� C. VoGel, Introduction aux sources de l’histoire du culte chrétien au Moyen-Age, Spoleto 1981 (trad. ingl., Medieval Liturgy: An Introduction to the Sources, Washington 1986); a. noCent, I libri liturgici, in Anàmnesis 2, Casale Monferrato 1978, pp. 131-183; e. Palazzo, Histoire des livres liturgiques: le moyen âge, Paris 1993 (trad. ingl., A History of

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Liturgical Books, Collegeville 1998); C. Folsom, Liturgical Books of the Roman Rite, in a.j. ChuPunGCo (ed.), Handbook for Liturgical Studies I, Collegeville 1997, pp. 245-314 (trad. it., “Libri liturgici del rito romano”, in Scientia Liturgica I, Casale Monferrato 1998).

94015 Introduzione alle liturgie occidentali non romane 3 ECTS1��9DOOL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• dovrebbe conoscere e collocare storicamente le fonti delle liturgie

occidentali non romane (sacramentari, messali, capitolari lezionari, evangeliari...);

• saper esprimere i tratti distintivi dal punto divista teologico-liturgico in particolare delle liturgie ambrosiana e ispanica e avere nozioni ba-silari in merito alle altre liturgie occidentali.

Argomenti: Dopo una presentazione delle questioni fondamentali riguar-danti la formazione e lo sviluppo delle liturgie occidentali nei primi secoli dell’era cristiana, nella prima parte del corso si delineeranno le caratteristiche principali di alcune di esse (africana, gallicana, celtica, bracarense, aquileiese e le liturgie di area campana), affrontando poi in modo più analitico lo stu-dio delle liturgie ambrosiana e ispanica, con particolare attenzione all’ordo missae, all’anno liturgico e all’ufficio divino. L’approfondimento della cono-scenza di questi due riti, ancora oggi rilevanti nel contesto latino, avverrà mediante il commento di testi eucologici significativi. Nell’ultima parte del corso saranno offerti alcuni elementi di analisi comparata, assumendo come punto di riferimento il lezionario adottato dalle diverse tradizioni.

Modalità di svolgimento: Il docente durante le lezioni si avvale di schemi mediante i quali gli studenti possono seguire più agevolmente i contenuti. La presenza in aula del video facilita l’accesso non solo descrittivo, ma anche esperienziale alle tradizioni liturgiche ancora vive.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� L’esame prevede una prima domanda in merito a una tradizione liturgica occidentale per la quale lo studente manifesta la sua preferenza e una seconda domanda relativa al resto del corso, con partico-lare attenzione ai riti gallicano, ispanico e ambrosiano.

%LEOLRJUD¿D� A. KinG, Liturgies of the Primatial Sees, Longmans, Green and Co, London-New York-Toronto 1957; j. Pinell – G. Ramis, Liturgie locali antiche, in Liturgia, edd. d. saRtoRe – a. m. tRiaCCa – C. CiBien, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1098-1109; G. Ramis, Le famiglie liturgiche in Occidente, in Scientia liturgica 1, ed. a. ChuPunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 40-46; G. Ramis, Libri liturgici occidentali non romani, in Scientia liturgica 1, ed. A.

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Chupungco, Casale Monferrato 1998, pp. 331-342; M. smith, «Ante altaria». Le rites antiques de la messe dominicale en Gaule, en Espagne et en Italie du Nord, Paris 2007.

94016 Introduzione alle liturgie orientali 3 ECTSM. Nin

Argomenti: 1. Introduzione generale sulle Chiese orientali; 2. Fonti del-le liturgie orientali; 3. Formazione delle liturgie orientali; 4. Famiglie delle anafore; 5. Descrizione delle singole liturgie; 6. Aspetti architettonici delle liturgie orientali.

%LEOLRJUD¿D� n. Bux, La liturgia degli orientali (Quaderni di O Odigos 12), Bari 1996; Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, vol. 1: Introduzione alla liturgia, vol. 2: Liturgia fondamentale, vol. 3: L’eucaristia, ed. a.j. Chu-PunGCo, Casale Monferrato 1998; i.-h. dalmais, Le Liturgie orientali, Roma 1982; e. FaRRuGia (ed.), Dizionario Enciclopedico dell’Oriente Cristiano, Roma 2000; d. Gelsi, Liturgie orientali, in d. saRtoRe - a.m. tRiaCCa (ed.), Nuovo Dizionario di Liturgia, Roma 1984, pp. 983-1007; o. RaQuez, «Roma Orientalis». Approcci al patrimonio delle Chiese d’Oriente, Roma 2000; R. taFt, Oltre l’Oriente e l’Occidente, Roma 1999; M. nin, Tempo di Dio, tempo della Chiesa, Milano 2011.

94017 Storia della liturgia secondo le epoche culturali 3 ECTS.��3HFNOHUV

Argomenti: Visione generale della storia della liturgia dall’epoca del Nuo-vo Testamento fino al Vaticano II. Con appropriate chiavi di lettura, il corso analizza in ogni epoca i fattori responsabili dello sviluppo del culto cristiano e indica le loro conseguenze nelle epoche seguenti. Viene messo in rilievo l’influsso della cultura sullo sviluppo delle forme liturgiche.

%LEOLRJUD¿D� j. BaldoVin, The Urban Character of Christian Worship: The Origins, Development, and Meaning of Stational Liturgy, Roma 1987; Handbook for Liturgical Studies, vol. 1, ed. a.j. ChuPunGCo, Collegeville 1997, pp. 95-114, pp. 131-178 (trad. it., Scientia Liturgica, vol. 1, Casale Mon-ferrato 1998, pp. 145-194); e. Cattaneo, Il culto cristiano in Occidente, Roma 1984; m. metzGeR, Histoire de la liturgie. Les grandes étapes, Paris 1994 (trad. it., Storia della liturgia. Le grandi tappe, Cinisello Balsamo 1996); B. neunheuseR, Storia della liturgia attraverso le epoche culturali, Roma 1999.

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94018 Lettura di testi liturgici latini (I parte) 5 ECTS*��2UVROD

Argomenti: Attraverso la lettura e la traduzione di testi liturgici (eucologia, innografia, rituali, rubriche) della tradizione romana e occidentale, si introdu-cono gli studenti ad acquisire le conoscenze di base per una migliore analisi ed ermeneutica delle fonti liturgiche latine. Il corso - che dura l’intero anno ac-cademico - presuppone la conoscenza della grammatica e della sintassi latina.

%LEOLRJUD¿D� Dispense di testi scelti. Riferimenti alla sintassi latina dal libro, R. Giomini - P. Cosi, Parilia - teoria, Città di Castello (Ed. Dante Alighieri), 2010.

94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (I parte) 5 ECTS'��-XUF]DN

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• è in grado di pubblicare una edizione semi-critica di un testo liturgico

inedito, con relativo apparato critico in più registri (fonti liturgiche, patristiche, bibliche; varianti) e con l’introduzione pertinente che illu-stri la codicologia, la scrittura, la stemmatica, la storia e le caratteri-stiche del contenuto del manoscritto edito;

• è in grado di saper analizzare a livello filologico, critico-storico, critico-letterario e teologico il testo eucologico; inoltre è in grado di applicare le tecniche di traduzione sia classiche sia moderne; infine, è in grado di confezionare un nuovo testo eucologico, rispettandone la struttura e le altre caratteristiche che contraddistinguono il testo eucologico del rito romano.

Argomenti: Il corso è composto dalle due parti, per cui nella prima si af-fronta i temi collegati i testi liturgici nel loro aspetto fisico, studiano gli ele-menti della codicologia e della paleografia dei codici liturgici; nella seconda parte invece, si studia i testi liturgici dal punto di vista della loro interpreta-zione assieme con alcuni dei problemi legati ad essa.

1. Brevi nozioni di codicologia2. I principi della critica testuale○ dalla trascrizione del testo alla individuazione delle varianti (errori e correzioni),○ dal testimone alle recensioni (stemmatica),○ regole di ripristino testuale.3. L’apparato critico e le edizioni (meccaniche, semi-diplomatiche, diplo-

matiche, critiche)4. La critica testuale (codicologia, paleografia, stemmatica, apparato cri-

tico, edizione)

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5. Analisi filologica (classica e semasiologica, assi semantici di Bremond, semiotica di Gremais)

6. Critica storica e analisi dell’autenticità7. Critica letteraria (fonti, contesto, struttura, stilistica)8. Genere letterario9. Storia della tradizione e della redazione del testo10. Teologia del testo eucologico (dimensioni e fondamento)11. La Traduzione classica e la dinamico-funzionaleModalità di svolgimento: Il corso si svolge attraverso lezioni frontali, data la fragilità e la disomogeneità di preparazione degli studenti. Le lezio-ni, pur perseguendo l’adempimento del programma e la finalità del corso, contempleranno ampie parentesi che illustrino quelle tematiche che gli studenti dovrebbero conoscere, ma che di fatto ignorano in parte o del tutto. Lungo le lezioni ci si serve dei moderni materiali didattici (supporti informatici di vario genere) forniti dall’università.0RGDOLWj�GL� YHUL¿FD: La verifica viene fatta in due tempi. Alla fine del primo quadrimestre è proposto un esame scritto per la critica testuale. alla fine del corso viene fatto l’esame che comporta due impegni per lo studente. Egli presenta e discute con il docente un breve elaborato scritto su un testo eucologico e, successivamente si sottopone a una verifica orale. La media proporzionale delle tre prove costituisce il risultato finale dell’e-same.

%LEOLRJUD¿D� RULHQWDWLYD��G. BonaCCoRso, Introduzione allo studio della Liturgia, Padova 1990; R. de zan, Criticism and Interpretation of Liturgical Texts, in a.j. ChuPunGCo (ed.), Handbook for Liturgical Studies, vol. I, Col-legeville - Minnesota 1998 (trad. it., Scienza Liturgica I, Casale Monferrato, 1998), pp. 331-365; L. CanFoRa, Il copista come autore, Palermo 2002; e. oVeRGaauw, «Fast or slow, professional or monastic. The writing speed of some medieval scribes», in Scriptorium 49(1995) pp. 211-227.

3UR�6HPLQDULR

������ 5LFHUFD�VFLHQWL¿FD� ��(&763�$��0XURQL�- 2�0��6DUU

Obiettivi: Il Pro Seminario di Ricerca scientifica intende offrire agli studenti gli strumenti necessari per poter affrontare un lavoro di

ricerca scientifica.Argomenti: Metodo di studio dell’Ateneo S. Anselmo. Le fonti bibliche,

patristiche, liturgiche e magisteriali. Metodologia e applicazione informatica

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per la redazione di un lavoro scientifico.Modalità di svolgimento: Lezioni in aula e in biblioteca per la consulta-

zione diretta delle fonti .0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Elaborati scritti.

%LEOLRJUD¿D: muRoni P.a.-saRR o.-m., Metodologia , Aracne 2016.

���VHPHVWUH������DQQR

&RUVL�REEOLJDWRUL

95001 Introduzione alla Teologia della liturgia 3 ECTS-�-��)ORUHV

Il corso sarà articolato in quattro parti: Nella prima si studiano gli ante-cedenti della teologia della liturgia; nella seconda si riflette sui contributi dei teorici della teologia liturgica (L. Beauduin, M. Festugière, R. Guardini, O. Casel, C. Vagaggini e S. Marsili). Il primo capitolo della Sacrosanctum Con-cilium offre una visione teologica della liturgia e perciò costituisce la terza parte del corso, mentre nella quarta si valutano le conseguenze che si possono trarre in rapporto alla teologia e ai teologi attuali. Nella conclusione si stu-diano le componenti essenziali di un’azione liturgica: la liturgia come azione cultuale della Chiesa e come attuazione del Mistero di Cristo e le leggi della Teologia liturgica.

%LEOLRJUD¿D� s. maRsili, «La liturgia, momento storico della salvezza», in Anàmnesis 1, Casale Monferrato 1984, pp. 33-156; id., «‘Liturgia’ e ‘Teologia liturgica’», in Liturgia, ed. d. saRtoRe - a.m. tRiaCCa - C. CiBien, Milano 2001, pp. 1037-1054; pp. 2001-2019; a. Catella, Teologia della liturgia, in Scientia Liturgica, vol. 2, ed. a.j. ChuPunGCo, Casale Monferrato 1998, pp. 17-45; Liturgia opus Trinitatis. Epistemologia liturgica. Atti del VI Congresso Internazionale di liturgia (Studia Anselmiana 133, Analecta Liturgica 24), Roma 2002; j.j. FloRes, Introducción a la teología litúrgica (Biblioteca litur-gica 20), Barcelona 2003.

95010 L’unzione degli infermi e i riti dei funerali 3 ECTS0��7\PLVWHU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• conoscerà i passi più importanti dello sviluppo storico dell’unzione

degli infermi e della liturgia della morte.

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• conoscerà le fonti più importanti per la teologia e la storia della prassi celebrativa dell’unzione e dei funerali nella Chiesa occidentale.

• saprà da dove partire per approfondire ulteriormente l’argomento avendo acquistato la conoscenza della bibliografia principale.

• avrà acquistato le basi necessarie per valutare criticamente le pos-sibilità di celebrazione liturgica e la prassi pastorale del sacramento dell’unzione e dei funerali oggi.

Argomenti: La religione, non solo quella cristiana, si è formata a confronto con la morte. Come l’uomo è l’unico essere che seppellisce i suoi morti, egli è anche l’unico che ha coscienza della sua morte, già prima che questa lo colpisca. La religione fornisce l’interpretazione della malattia e della morte (A. Angenendt). Il corso indaga sulle liturgie dell’unzione e dei funerali, per capire il loro sviluppo storico e la risposta espressa in esse riguardo alle re-altà della malattia e della morte. Al centro del corso sta l’analisi delle fonti liturgiche medioevali (2UGLQHV��6DFUDPHQWDUL�H�3RQWL¿FDOL) e dei rituali post-conciliari (2UGR�XQFWLRQLV� LQ¿UPRUXP�HRUXPTXH�SDVWRUDOLV� FXUDH del 1972 e Ordo exequiarum del 1969). L’indagine storica vuole dare allo studente la possibilità di valutare le possibilità celebrative offerte nei libri liturgici vigenti del rito romano.

1. L’unzione dei malati 1.1. Malattia e unzione nella Sacra Scrittura 1.2. La tradizione della chiesa 1.2.1. Fino all’epoca carolingia 1.2.2. Fino al Vaticano II 1.3. L’ Ordo unctionis infirmorum del 1972 2. La morte del cristiano 2.1. Il viatico: la morte come pasqua 2.2. La raccomandazione del moribondo 2.3. La celebrazione dei funerali 2.3.1. La tradizione della chiesa 2.3.2. L’ Ordo exsequiarum del 1969Modalità di svolgimento: 12 lezioni di 90 minuti. Durante le lezioni sarà presentato la storia dell’unzione e dei funerali e le relative fonti cominciando dai fondamenti biblici fino ai rituali postconciliari. Nel centro delle lezioni starà la presentazione e l’analisi delle fonti liturgiche. Le lezioni saranno af-fiancate non solo con le diapositive per illustrare i contenuti più importanti ma anche con materiale utile per l’approfondimento e lo studio privato: sche-mi, riassunti scritti dei capitoli più importanti e indicazioni bibliografiche. Questo materiale sarà messo a disposizione dello studente sul sito internet del corso: http://www.tymister.eu/95010. Ogni studente deve portare in aula il materiale che per ciascuna lezione viene messo a disposizione in questo sito.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è orale con una durata di 10 minuti. Allo studente sarà chiesto l’interpretazione di un testo tratto dalle fonti presentate in classe. Partendo dall’interpretazione si cercherà di entrare in un dialogo aperto sulla materia e/o seguirà una domanda su un altro capitolo del corso. Lo studente potrà portare all’esame tutto quello che vuole, anche il proprio testo. Si può rispondere in una delle seguenti lingue: italiano, latino, inglese, croato, tedesco, francese o spagnolo.

%LEOLRJUD¿D��A. anGenendt, Sterben, Tod und Jenseits, in idem, Geschichte der Religiösität im Mittelalter, Darmstadt 2005, pp. 659-716; Ch. W. GusmeR, «Liturgical Traditions of Christian Illness: Rites of the Sick», in Worship 46 (1972) pp. 528-543; Ph. RouillaRd, I riti dei funerali, in Anàmnesis 7, Genova-Milano 1992, pp. 193-227; Ph. RouillaRd, Histoire des liturgies chrétiennes de la mort et des funérailles, Paris 1999; I. sCiColone, Unzione degli infermi, in Anàmnesis 3/1, Genova-Milano 2005, pp. 205-242.

95026 Il sacramento dell’ordine 3 ECTS9��9LROD

Obiettivi: Al termine del corso lo studente acquisisce:• conoscenza della teologia liturgica del sacramento dell’Ordine;• capacità di lettura esegetica delle fonti liturgiche.

Argomenti: Il corso predilige la lettura analitica delle singole fonti liturgi-che nelle diverse epoche (presentazione sintetica della fonte; elementi rituali; analisi dei testi eucologici; conclusioni teologico-liturgiche).

Modalità di svolgimento: Lezione frontale; lettura analitica delle fonti.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D� Aa.Vv. Le liturgie di ordinazione. Atti della XXIV Settembre di Studio dell’Associazione Professori di Liturgia. Loreto (AN), 27 agosto – 1 settembre 1995 = BELS 86 (Roma 1996); B. KleinheyeR, Ordinazioni e mi-nisteri in Aa.Vv. La liturgia della Chiesa. Manuale di scienza liturgica. Cele-brazioni sacramentali – III. Ordine, Matrimonio, Vita religiosa, Esequie, Be-nedizioni, Esorcismo vol. 9 (Leumann-Torino 1994) pp. 26 –102; J. léCuyeR, Le sacrament de l’ordination. Recherche historique et théologique = Théo-logie historique 65 (Paris 1983); E. lodi, Infondi lo Spirito degli Apostoli. Teologia liturgico-ecumenica del ministero ordinato = Caro Salutis Cardo. Studi, 6 (Padova 1987); a. santantoni-s. PaRenti Gli ordini sacri e i ministeri LQ�3RQWL¿FLR�,VWLWXWR�/LWXUJLFR�6DQW¶$QVHOPR�6FLHQWLD�/LWXUJLFD��0DQXDOH�GL�Liturgia. IV. Sacramenti e sacramentali (Roma 1998) pp. 209 – 266.

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95033 Pastorale liturgica 3 ECTSG. Midili

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Deve essere in grado di comprendere quali sono i principi essenziali

della pastorale liturgica, per applicarli alla situazione ecclesiale in cui andrà a svolgere il suo ministero.

• Avrà acquisito una conoscenza del pensiero dei principali autori che scrivono su questo tema e saprà esprimere una valutazione critica del loro pensiero, in riferimento a una applicazione delle loro intuizioni nella prassi ecclesiale.

Argomenti: Il corso offre un percorso che si articola in tre fasi. Nella prima si propone una riflessione sulla teologia pastorale, in prospettiva liturgica. Si pren-dono quindi in esame le questioni specifiche: partecipazione, animazione, forma-zione (specialmente nei seminari e nelle case religiose). Si conclude con l’analisi di alcuni aspetti particolari, che toccano l’ambito della pastorale liturgica: l’uffi-cio liturgico diocesano; i movimenti ecclesiali; gli edifici di culto. Rivolgendosi ad un uditorio internazionale, il corso offre gli strumenti da applicare alla situa-zione in cui ciascuno svolgerà il ministero. Sarà favorita, inoltre, la comunica-zione e lo scambio di esperienze pastorali delle aree geografiche di provenienza.

Modalità di svolgimento: Il corso viene insegnato con l’aiuto di slides. In riferimento ai singoli temi trattati viene indicata agli studenti una biblio-grafia obbligatoria da leggere durante il corso.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D� G. ColomBo, «Le ragioni di una sintesi», in RL 79 (1992), pp. 39-53; L. della toRRe, «Liturgia pastorale e pastorale liturgica nella costituzione “De Sacra Liturgia”», in Rivista Liturgica 1964, pp. 63-75; L. della toRRe, Pa-storale Liturgica, in Liturgia, ed. d. saRtoRe, a.m. tRiaCCa, C. CiBien, Cinisello Balsamo 2001, pp. 1450-1471; L. della toRRe, Prospettive ed esigenze per una pastorale liturgica, in Una liturgia per l’uomo. La liturgia pastorale e i suoi compiti, ed. Visentin P. – teRRin a. n. – CeCColin R., Padova 1986, pp. 83-105; R. TaGliaFeRRi, «Quale modello di pastorale liturgica emerge dal Concilio. Ri-flessioni di ermeneutica pastorale», Rivista Liturgica 1992, pp. 25-38.

95034 Liturgia e antropologia 3 ECTSI. äLåLü�

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• acquisire una buona conoscenza dei temi principali dell’antropolo-

gia liturgica, della storia della questione e delle proposte teoriche;

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la conoscenza degli autori e della bibliografia rilevanti nel dibattito antropologico-teologico contemporaneo.

• la capacità di riflettere criticamente e presentare sistematicamente i temi principali di liturgia fondamentale.

Argomenti: Il corso definisce lo statuto dell’homo liturgicus con analisi culturale della antropologia e della liturgia. Partendo da una ricognizione dell’origine della questione presente nel Movimento liturgico (O. Casel, R. Guardini), si sofferma alle prospettive emergenti in Sacrosanctum Concilium ed esamina alcune proposte teoriche recenti.

Nella seconda parte verrà proposto lo studio del linguaggio simbolico di signa sensibilia e ritus et preces in vista del loro sfondo antropologico-cultura-le e sbocco liturgico-rituale, esaminando tre unità fondamentali: simbolo, im-magine e linguaggio simbolico verbale. La terza parte riflette il tema l’uomo del culto e culto dell’uomo declinati dalla pluralità dei linguaggi presenziali nell’ actio celebrativa. In conclusione viene rilevato il rapporto tra uomo ed evento sacramentale alla luce della poietica e dell’estetica liturgica.

I. Introduzione all’argomento (antropologia e teologia, implicazioni teori-che nella dimensione rituale, pensare l’uomo alla luce del rito); II. Antecedenti della questione e posizionamento della questione (breve presentazione delle proposte teoriche di Guardini, Casel, Chenu, Chauvet); III. Il Concilio Vatica-no II e la questione antropologica della liturgia; IV. Trattazione antropologica del simbolo; V. Trattazione antropologica dell’immagine; VI. Trattazione an-tropologica del linguaggio; VII. L’uomo del culto e culto dell’uomo: rito ritua-lità ed esperienza religiosa; VIII. Culto cristiano e uomo cristiano; IX. Azione liturgica – linguaggi liturgici; X. Aperture: Estetica e Poietica liturgica.

Modalità di svolgimento: letture dei testi, elaborati, lezioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: esame orale.

%LEOLRJUD¿D� C. Valenziano, Liturgia e antropologia, Bologna 1998; j. sCheRmann, Il linguaggio nella liturgia. I segni di un incontro, Assisi 2004; a.m. tRiaCCa - a. Pistoia (ed.) Liturgie et anthropologie (Conferences Saint-Serge, XXXVI semaine d’études liturgiques, Paris 27-30 juin 1989), Roma 1990; s. maGGiani, Il linguaggio liturgico, in Scientia Liturgica, vol. 2, ed. a. j. ChuPunGCo, Casale Monferrato 1998; G. BonaCCoRso, Il rito e l’altro. La liturgia come tempo, linguaggio e azione, Città del Vaticano 2001.

95036 Spiritualità liturgica 3 ECTS2��0��6DUU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Identificare le problematiche legate alla ricezione dell’esperienza spi-

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rituale nel mondo contemporaneo, la molteplicità di tante “spirituali-tà” e ai diversi approcci intorno al suo insegnamento.

• Scoprire i metodi e i modelli che fanno della liturgia una “fonte che alimenta la spiritualità e il culmine che la celebra”.

Argomenti: Il corso ha l’intento di introdurre gli studenti all’aspetto spiri-tuale del vissuto liturgico ecclesiale, specialmente come la liturgia è la «prima scuola della nostra vita spirituale», poiché essa “è fonte primaria dell’ admira-bile commercium tra Dio e gli uomini, dove la vita di Dio è data ai fedeli. Il corso è strutturato da cinque capitoli che mirano a una migliore conoscenza dei termini “spiritualità, vita spirituale, spiritualità liturgica”, dei Fondamenti biblici del rapporto tra culto e spiritualità, dell’espressione “Liturgica: Cul-men et fons , e infine dei modelli e metodo di Spiritualità liturgica.

Modalità di svolgimento: Lezioni frontali in aula con dispositivi multi-mediali. 0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD���Lo studente è pregato di preparare un argomento a scelta basato su un capitolo del corso (cf. Programma del corso, disponibile sul blog) . Mandare il lavoro al professore uno o due giorni prima dell’esa-me. Presentare tutto in una pagina A4 ( fronte solo) , il testo in Times New Roman , corpo 12. Dopo la presentazione dello studente, il docente farà qualche domanda su un altro tema del corso.

%LEOLRJUD¿D��aRtuso l., Liturgia e spiritualità cristiana, Bologna 2005; auGé m., 6SLULWXDOLWj�OLWXUJLFD��©2IIULWH�L�YRVWUL�FRUSL�FRPH�VDFUL¿FLR�YLYHQWH��santo e gradito a Dio», Cinesello Balsamo 1998; Boselli G., Il senso spiri-tuale della liturgia, Magnano 2011; CoRBon j., Liturgia alla sorgente, Roma 1982; PateRnosteR m., Liturgia e spiritualità cristiana (Studi e ricerche di liturgia), Bologna 2005.

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������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD���SDUWH�,�� ��(&760��%RQRPR

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Deve saper riconoscere, datare le diverse scritture affrontate durante il corso;- Leggere e comprendere le diverse scritture affrontate durante il corso1o semestre - 1o e 2o anno;- Saper delineare gli elementi caratteristici delle scritture prese in esa-

me durante le lezioni, saperle collocare in un contesto storico e geografico;

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- Sciogliere le abbreviazioni contenute nei testi, saper leggere e analizzare i testi proposti.Argomenti: Il corso intende condurre gli studenti a riconoscere e apprezzare il

valore delle fonti paleografiche utili per la ricerca. All’interno del corso si provvede a fornire gli strumenti necessari per poter riconoscere, datare e contestualizzare, sciogliere le abbreviazioni e legature e leggere le principali scritture librarie a par-tire dall’epoca romana passando per il Medioevo fino al Rinascimento pre-stampa.

1. Materia e forma dei manoscritti: Materie scrittorie; Forma dei mano-scritti; Strumenti di scrittura; inchiostro;

2. Scrittura romana: Capitale libraria, capitale corsiva, onciale e semionciale3. Abbreviazioni;4. Scritture medievali (sec. VIII-XII): precaroline, beneventana, visigotica,

merovingica; scritture insulari di Irlanda e Inghilterra; la riforma scrittori dai Carlo Magno e la scrittura carolina.

5. Scritture nei codici dei sec. XIII-XV: gotica e umanistica.Modalità di svolgimento: Le lezioni sono strutturate su modalità frontale e dialogica per valorizzare le rielaborazioni degli studenti. I sussidi didat-tici utilizzati sono principalmente il libro di testo e la LIM, materiale tratto da riviste scientifiche, materiale figurativo e testi forniti dall’insegnante.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD: La valutazione, ovvero la verifica del raggiungi-mento degli obiettivi proposti tiene conto delle conoscenze acquisite, della strutturazione di tali conoscenze all’interno di un sapere personale, della capacità dei singoli di effettuare collegamenti e di esporre in forma corretta e comprensibile, mediante appropriato linguaggio specifico, la strutturazione del proprio pensiero e di saperlo formulare secondo criteri razionali, critici e oggettivi. Costituiscono elemento di valutazione l’atten-zione manifestata durante le lezioni, il grado di impegno mostrato verso la disciplina desunto dalle verifiche su diversi esempi di manoscritti da dover decifrare, distinguere e datare.

%LEOLRJUD¿D: G. Battelli, 3DOHRJUD¿D�ODWLQD, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2002. G. CenCetti, Lineamenti di storia della scrittura lati-na, Patron, Bologna 1997. B. BisChoFF, 3DOHRJUD¿D�ODWLQD. Antichità e Medio-evo (Medioevo e umanesimo), Antenore, Padova

94128 Il Martyrologium Romanum 3 ECTS0��%DUED

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:Dovrà avere maggiore competenza riguardo all’analisi del libro liturgico.

Dovrà conoscere quali sono i martirologi più importanti e quali le caratteri-

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stiche. Dovrà appropriarsi delle dinamiche teologico – rituali sottese al Mar-tirologio del Concilio Vaticano II. Dovrà essere competente sulle questioni spirituali e pastorali legate al culto dei Santi.

Argomenti: Il corso intende introdurre lo studente nell’analisi del libro li-turgico. L’approccio sarà di ordine storico, teologico, pastorale e spirituale. Attraverso l’analisi dei maggiori martirologi storici si giungerà a guardare più da vicino il martirologio romano del Concilio Vaticano II evidenziandone le caratteristiche formali e di contenuto teologico. 1. Dal culto dei Santi alla compilazione dei calendari e martirologi. 2. Origini, sviluppi e classificazione dei principali martirologi storici. 3. Il Martyrologium Romanum del 1586. 4. Il Concilio Vaticano II, il Consilium e il nuovo martirologio. 5. Fonti e criteri redazionali. 6. Analisi del libro liturgico: Praenotanda , lectiones breves , ora-tiones , elogia .

Modalità di svolgimento: Sessioni presenziali magisteriali, audizioni e analisi delle fonti: partiture, testi, libri liturgici. Sessioni si pratica della musica liturgica.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD��Elaborato finale e esame orale sull’elaborato presentato.

%LEOLRJUD¿D: Martyrologium Romanum ex decreto Sacrosancti Oecume-nici Concilii Vaticani II instauratum auctoritate Ioannis Pauli PP. II promul-gatum. Editio typica, Typis Vaticanis, 2001; j. duBois, Les martyrologes du Moyen Âge latin, Turnhout 1987. h. delehaye, Martyrologium Romanum ad formam editionis typicae scholiis historicis instructum, Société des Bollan-distes, Bruxelles 1940; j. duBois, Martyrologes d’Usuard au Martyrologe romain. Articles réédités pour son soixante-dixième anniversaire, Abbeville 1990; R. aiGRain, L’hagiographie. Ses sources – Ses méthodes – Son histoire. Reproduction inchangée de l’édition originale de 1953. Avec un complément bibliographique par Robert Godding, Bruxelles 2000, pp. 11-106; h. deleha-ye, «Le témoignage des martyrologes», in Analecta Bollandiana 26 (1907) pp. 78-99; h. Quentin, Les Martyrologes historiques du Moyen Âge, Paris 1908; J. GiBeRt i taRRuell – j. eVenou, La preparazione della nuova edizione del «Martyrologium Romanum», in a. moRoni – C. Pinto – m. BaRtoluCCi (edd.), Sacramenti, Liturgia, Cause dei Santi: Studi in onore del Cardinale Giuseppe Casoria già Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Discipli-na dei Sacramenti, nel 60° anniversario di ordinazione sacerdotale, Napoli, 1992, pp. 457-479; Si veda il numero speciale di Ephemerides Liturgicae 116 (2002) pp. 3-125 e quello di Rivista Liturgica 91 (2004) pp. 177-274; m. sodi (ed.), Testimoni del Risorto. Martiri e Santi di ieri e di oggi nel Martirologio Romano, Edizioni Messaggero, Padova 2006 (= Studi religiosi, 34).

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94160 Teologia, Liturgia e Musica 3 ECTS-��$��3LTXp

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Al termine del corso gli studenti dovranno individuare da un punto

di vista teologico la funzione della musica nella liturgia e la sua po-tenzialità simbolico-estetica per esprimere la trascendenza empati-ca dell’esperienza di Dio. Deve poter individuare le fonti liturgiche musicali e il loro fondamento teologico a partire dei Libri liturgici, i Padri della Chiesa, I teologi e il Magistero più recente.

• Aver acquistato un criterio proprio sul valore del musicale nella li-turgia, valorizzare le loro fonti, conoscerne la loro storia, e poter analizzare le sfide della prassi liturgica e pastorale della musica nella liturgia.

Argomenti: Il corso intende affrontare dal punto di vista teologico lo studio dell’esperienza estetica nell’ambito della liturgia come locus della percezione del mistero di Dio. L’argomento verrà sviluppato su tre livelli: teologico, li-turgico e musicale, con una particolare attenzione all’ “arte dei suoni” quale espressione del mistero celebrato nell’ Hodie della liturgia. In un primo mo-mento verranno presi in esame i documenti del Magistero sulla musica litur-gica, per poi analizzare il pensiero dei Padri (Agostino) e dei teologi contem-poranei (Ratzinger, Sequeri) in relazione al rapporto liturgia - musica - arte. Verranno presentate alcune delle grandi opere musicali create per la liturgia (Palestrina, Mozart, Bruchner). Al termine del corso gli studenti dovranno individuare da un punto di vista teologico la funzione della musica nella li-turgia e la sua potenzialità simbolico-estetica per esprimere la trascendenza empatica dell’esperienza di Dio. Introduzione.

RICERCAREI. Approccio biblico - teologico 1. L’arte come epifania del Mistero 2. La Bibbia come storia della rivelazione del Mistero 2.1 Il «sacro» e il «santo» 2.2 La Bibbia in musica 3. La storia della teologia. La musica come «possibile» Locus TheologicusII. Approccio ecclesiale 1. Chiesa, liturgia e arte oggi 2. Magistero contemporaneo e musica 2.1 Il MP di S. Pio X sulla musica sacra 2.2 Il Testo del MP « Tra le sollecitudini » 3. Un’analisi sulla musica nella liturgia e nella chiesa 3.1 Il gregoriano

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3.2 La polifonia 3.3 La musica contemporaneaIII. Tomás Luís de Victoria (1548-1611). Vox, Cantus, Verbum 1. Tomás Luis de Victoria: Dal gregoriano alla polifonia 1.1 Il Concilio di Trento e la Musica 1.2 Il mondo musicale nell’epoca di Victoria 1.3 Biografia 1.4 Lo «stile Victoria» 2. La Parola in musica: fissazione sonora dell’ermeneutica del testo. 2.1 Officium Hebdomadae Sanctae : Il Mistero contemplato nel dolore 2.2 Testo, modo ed « affectus » 3. Teologia dell’emozione: esempi di Theologia in Musica nell’ Offi-

cium Hebdomadae Sanctae 3.1 Pueri Hebraeorum : la gioia 3.2 Lectio Prima in Coena Domini : la Parola 3.3 O vos omnes : il dialogo nel dolore

4. Teologia dell’emozione: la musica di Victoria letta teologicamente IV. Approccio fenomenologico 1. La musica come linguaggio ambivalente 2. L’ambivalenza simbolica della musica: il sacro 3. L’ambivalenza simbolica della musica: il profanoV. Lettura trasversale degli approcci realizzatiVI. J.S. Bach: una lettura cristologica fra musica e teologia celebrata nella

liturgia. La Passione secondo Giovanni (1724) 1. Dalla teologia alla Cristologia 2. La Bibbia in musica. La Parola come ispirazione della musica 3. La Passione secondo Giovanni di Johann Sebastian Bach 3.1 Introduzione ( Chorus ): descrizione retorico – teologica

della Kenosis 3.2 La contemplazione empatica del dolore: ( Arioso ) Be-

trachte, meine Seel. Affectus 3.3 Ermeneutica del testo attraverso la retorica musicale: Sei

gegrüsset ... 3.4 Testo: Es ist vollbracht ! L’ermeneutica 3.5 Corale finale: Ruht wohl! La contemplazione della risurrezione4. ConclusioniVII. Sant’Agostino. Cantus, Discantus et Organum 1. Sant’Agostino: la musica dell’esperienza come « Sensus Intellectu-

sque Particeps » 1.1 La musica come esperienza estetica nei Padri 1.2 Sant’Agostino e la musica: « melos» ed « iubilus»

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1.3 Una proposta per l’interpretazione del tema della musica in Sant’Agostino

2. L’esperienza musicale di Sant’Agostino così come si trova nelle sue opere 2.1 Ineffabilità enunciata: alcuni Sermones (trascendenza) 2.2 Tria genera sonum : vox , flatus, pulsus . Enarrationes (il senso) 2.3 Il paradosso di dire l’ineffabile: Confessiones (il festivo) 3. Sant’Agostino nella teologia medievale: ordine, musica, bellezza

3.1 La teologia musicale in Rabano Mauro 3.2 La teologia musicale in Ildegarda di BingenVIII. Olivier Messiaen (1908-1992). La musica/colore o la contemplazione del Mistero 1. Olivier Messiaen e la musica del XX secolo come linguaggio teo-

logico: il senso 1.1 Messiaen: Misteri cristiani in musica per la liturgia 1.2 Messiaen e la musica-colore 1.3 Biografia 1.4 Musico e teologo; musico del colore; musico del ritmo: il

linguaggio incondizionato 2. La contemplazione del Mistero di Dio nella musica di Messiaen 2.1 H. Plessner: un approccio antropologico 2.2 Messiaen musico modale 2.3 Messiaen, musico di suono e colore 2.4 Messiaen: musico di ritmo e senza tempo 2.5 Messiaen: tappe ed evoluzione3. Teologia dell’«abbagliamento» 3.1 La Messe de la Pentecôte . Comunione: immagine e adorazione 3.2 Sortie de la Messe de la Pentecôte di Olivier Messiaen:

eco dello SpiritoIX Hans Urs von Balthasar 1. Hans Urs von Balthasar o la musica come bellezza razionale 1.1 Rivelazione e bellezza 1.2 Forma 1.3 Estetica teologica 2. Il musicale nelle opere di Hans Urs von Balthasar 2.1 Die Entwicklung der musikalischen Idee . La forma

dell’ineffabile 2.2 Die Wahrheit ist symphonisch , l’ineffabile enunciato nella «forma» 2 .3 Lo studio di P. Sequeri sul musicale nell’opera di Balthasar 3. Mozart, Balthasar, Tommaso d’Aquino: fuga a tre voci X. Pierangelo Sequeri 1. L’approccio teologico di Pierangelo Sequeri: teologia della musica

2. Il musicale nell’opera di Sequeri

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2.1 Estetica e teologia 2.2 L’ Affectus fidei 2.3 L’Estro di Dio 3. Epilogo. Enarmonie e Concomitanze: Ratzinger, Valenziano 3.1 Il musicale nella teologia di Joseph Ratzinger 3.2 Il musicale nell’opera di Crispino Valenziano 4. La teologia liturgico-musicale contemporanea: fra esperienza ed estetica

CONCLUSIONE GENERALE: MUSICA, LITURGIA ET THEOLO-GIA. POSTLUDIUM

1. Contribuzione ad una teologia sistematico-liturgica dell’esperienza este-tica del Mistero

2. Proposte per una teologia dell’esperienza dell’emozione estetica che porta ad affetto

3. Epilogo e finaleModalità di svolgimento: Sessioni presenziali magisteriali. Audizioni e

analisi delle fonti: partiture, testi, Libri Liturgici. Sessioni si pratica della mu-sica liturgica.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Elaborato finale e esame orale sull’elaborato presentato.

%LEOLRJUD¿D: Pío x, Motu Proprio «Tra le sollecitudini», 1903, ASS 36 (1903-1904) pp. 329-339; V. janKéléVitCh, La musica e l’ineffabile, Milano 2001; j-a. PiQué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Milano 2013.; Id., Teología y Música: Una contribución dialéctico-trascendental sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agustín, Balthasar, Sequeri; Victoria, Schönberg, Messiaen), Roma 2006; J. RatzingeR, Cantate al Signore un canto nuovo, Milano 1996; P. seQueRi, Estetica e teologia, Milano 1993.

95115 Ecclesiologia e Liturgia 3 ECTS'��'HO�*DXGLR

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Sarà capace di comprendere i diversi modelli ecclesiologici che la ri-

flessione teologica ha elaborato e il loro legame con la liturgia;• Avrà acquistato consapevolezza del rapporto fra ecclesiologia e litur-

gia;• Saprà riconoscere i fondamenti ecclesiologici della riforma liturgica

attuata dal Concilio Vaticano.

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Argomenti: Il corso si propone di analizzare i modelli ecclesiologici ela-borati dalla riflessione teologica prima e dopo il Concilio Vaticano II, presen-tando il loro rapporto con la teologia liturgica. Nella prima parte, dopo aver presentato le diverse ecclesiologie presenti preconciliari e postconciliari, ci si soffermerà sui nuclei ecclesiologici delle Costituzioni del Concilio Vaticano II per evidenziare le dimensioni della chiesa e la loro relazione con la liturgia. Nella seconda parte del corso, leggendo alcune fonti, sia ecclesiologiche che liturgiche, si mostrerà come il mistero della chiesa sia svelato e realizzato nel tempo e nello spazio dall’azione liturgica. A livello ermeneutico si approfon-dirà, infine, la recezione dell’ecclesiologia nella lex orandi e come, viceversa, la lex orandi abbia influenzato la lex credendi.

Modalità di svolgimento: lezioni frontali, dialogo in classe, approfondi-menti personali.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� L’esame è orale.

Bibliografia: Documenti del Concilio Vaticano II; d. del Gaudio, Il meto-do in ecclesiologia. Problemi e prospettive alla luce del Concilio Vaticano II, LEV, Città del Vaticano 2010; C. militello, Lo stato della ricerca in ecclesio-logia. Per un dialogo con la scienza liturgica, in AA.VV., Liturgia. Itinerari di ricerca, CLV - Ed. Liturgiche, Roma 1997, pp. 321-341; Ead., La Chiesa «il corpo crismato». Trattato di ecclesiologia, EDB, Bologna 2013; n. mitChell, Ecclesiologia liturgica, in a. j. ChuPunGCo (ed.), Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, II, San Paolo, Casale Monferrato 1998, pp. 119-134; m. FaGGioli, Vera riforma. Liturgia ed ecclesiologia nel Vaticano II, EDB, Bologna 2013.

94190 «Factum audivimus, mysterium requiramus». Teologia liturgico-sa-cramentaria 3 ECTS-�-��)ORUHV

Argomenti: Il concetto di sacramentalità si evolve lungo i secoli seguendo i vari sviluppi delle culture. Il corso intende dare la documentazione relativa alla natura della sacramentalità con la ricchezza propria delle varie epoche, dal punto di vista sia della teologia sia della spiritualità. I punti da sviluppare durante le lezioni saranno i seguenti: Come comprendere la sacramentalità e il vocabolario liturgico del Nuovo Testamento. La sacramentalità della Liturgia nelle Omelie pasquali. La Liturgia nelle catechesi mistagogiche dei Padri della fine del quar-to secolo. Le definizioni di ‘sacramento’ nel medioevo. Da Isidoro di Siviglia a Berengario. La trattazione ‘generale’ sui sacramenti in tre autori della prima Sco-

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lastica: Ivo di Chartres, Ugo di S. Vittore e Pietro Lombardo. Tommaso d’Aqui-no. Una voce dell’Oriente: Nicola Cabasilas. I grandi concili e il magistero della Chiesa romana: Lateranense IV, Lione, Firenze, Costanza, Trento, Vaticano II, catechismo della Chiesa cattolica. La voce dei teologi contemporanei: O. Casel, Rahner, Schillebeekx, Chauvet, Theissen, etc.

%LEOLRJUD¿D: Per ritus et preces, Sacramentalità della liturgia. Atti del VIII Congresso Internazionale di liturgia (Roma, Pontificio Istituto Liturgico, 16-18 Maggio 2007), ed. P. a, muRoni, Roma 2010; j.j. FloRes, la evolución del concep-to de sacramento a través de los siglos. Una visión litúrgica de la sacramentali-dad de la Iglesia, Biblioteca Liturgica 48, Biblioteca Litúrgica, Barcellona 2016.

94204 Itinerario di Riforma Liturgica 3 ECTS)��5\DQ

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Lo studente sarà capace di esprimere il percorso di qualche tema nella

celebrazione della liturgia che ha subito cambiamenti con la riforma liturgica del concilio dai desideri di riforma espressi dai vescovi, il percorso delle idee nelle varie fasi di preparazione e celebrazione del concilio e l’applicazione delle indicazioni dei padri conciliari.

- Lo studente avrà le direzioni per proseguire una ricerca personale nella riforma liturgica fatta nelle varie fasi di preparazione e celebrazione del concilio e l’applicazione delle indicazioni per la riforma nei nuovi libri liturgi-ci. Argomenti : I percorsi di qualche tema di riforma liturgica saranno studiati nel loro contesto storico ed ecclesiale, seguendo i desideri di riforma espressi dai pastori e dai liturgisti, discusse nelle varie fasi del concilio (preparazione, celebrazione), e l’applicazione dopo concilio delle indicazioni dei padri con-ciliari, soprattutto nelle editiones typicae dei libri liturgici.

Argomenti: Con ogni tema di riforma scelta, il professore presenterà la pras-si e la legge prima del concilio, come si sono espressi i vescovi sul tema prima del concilio, come il tema fu trattato dal concilio stesso e come fu messo in atto dopo concilio. I temi possibili: lo sviluppo della partecipazione vocale con il tono di recitazione; l’introduzione del rito penitenziale comune nella messa romana; e l’introduzione della varietà nei canti proprii della messa romana; l’uso liturgico della lingua vernacolare. L’approccio faciliterà agli studenti nella loro ricerca futura sulla riforma liturgica in qualsiasi epoca e su qualsiasi tema di quella riforma

Modalità di svolgimento: Lezioni magisteriali durante le quali il profes-sore presenterà lo sviluppo di qualche tema della riforma liturgica vissuta prima, durante e dopo il concilio Vaticano II, usando le fonti dell’epoca del lavoro di riforma dagli anni 1950 e 1960.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Un elaborato scritto, composta da 10 a 12 pagine, su un tema di riforma che è successo tramite il concilio, ricercato dallo studente.

%LEOLRJUD¿D��$FWD� HW� 'RFXPHQWD� &RQFLOLR� 2HFXPHQLFR� 9DWLFDQR� ,,� DS-parando. Series I: Antepraeparatoria, Typis Polyglottis Vaticanis, Città del Vaticano 1960-1961; Acta et Documenta Concilio Oecumenico Vaticano II apparando. Series II: Praeparatoria, Typis Polyglottis Vaticanis, Città del Vaticano 1964-1969; Acta Synodalia Sacraosancti Concilii Oecumenici Vati-cani, Typis Polyglottis Vaticanis, Città del Vaticano 1970-1980; BaRBa m., La riforma conciliare dell’«ordo missae». Il percorso storico redazionale dei riti d’ingresso, di offertorio e di comunione (BELS 120), C.L.V. Edizioni Litur-giche, Roma 2008; Gil hellín F., Constitutio De Sacra Liturgia Sacrosanc-tum Concilium: Concilii Vaticani II Synopsis in ordinem redigens schemata cum relationibus necnon patrum oratione atque animadversiones (Studi sul Concilio Vaticano II 5), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; lameRi a. �/D�µ3RQWL¿FLD�&RPPLVVLR�GH�6DFUD�/LWXUJLD�3UDHSDUDWRULD�&RQ-cilii Vaticani II’. Documenti, Testi, Verbali (BELS 168), C.L.V. Edizioni Li-turgiche, Roma 2013; Petitjean a-m., De l’offertoire à la préparation des dons: Genèse et histoire d’une réforme (LQF 104), Aschendorffschen, Mün-ster 2016.

94205 La dimensione relazionale dell’homo liturgicus. Un approccio antro-pologico-personale 3 ECTS6��*HLJHU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente è in grado di manifestare le seguenti competenze:

• Conoscenza di un approccio alla liturgia che prende in considerazio-ne tutto l’agire dell’uomo considerato come persona in relazione.

• Conoscenza del valore dell’espressione simbolica, rituale e corporale per la fede.

Argomenti: Liturgia è sempre un’azione liturgica: l’ atto del “opus nostrae Redemptionis” (SC 2). Per questo è un atto relazionale, cioè incontro fra per-sone mediante l’azione simbolica del rito. Il corso vuole presentare un ap-proccio antropologico-personale all’azione liturgica e valutare teologicamente l’agire dell’ homo liturgicus come indispensabile espressione della fede.

- La “svolta antropologica” della liturgia in SC.- Approccio per un’antropologia liturgica-teologica: approccio filosofico

(fenomenologia e filosofia dialogica), teologico (incarnazione, trinità) e litur-gico (Guardini, “Liturgical theology”).

- L’ homo liturgicus come animal symbolicum (E. Cassirer) – il valore del simbolo.

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- L’ actio liturgica come espressione dell’ actio personale dell’uomo: la rela-zione indispensabile fra simbolo e rito – liturgia come azione simbolica.

- L’ homo liturgicus come “actio simbolico”: essere persona “in mezzo” fra simbolo e rito.

Modalità di svolgimento: Lezioni frontali, discussione.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D: m. KunzleR, La liturgia della Chiesa (Amateca 10), Milano 1996; d. FaGeRBeRG, Theologia prima. What is Liturgical Theology? , Chicago 2004; a. GRillo, Introduzione alla teologia liturgica. Approccio teorico alla liturgia e ai sacramenti cristiani (Caro Salutis Cardo, Sussidi 9), Padova 2011; R. GuaRdini, Formazione liturgica , Brescia 2008; a. KaVanaGh, On Liturgi-cal Theology , New York 1984.

94206 Spiritualità dell’Eucaristia e il Messale di Paolo VI (1970) 3 ECTS*��*UHVNR

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Conosce i contenuti e i temi della spiritualità dell’Eucaristia, elabo-

randoli al livello teologico, sacramentario, e liturgico.• È capace di applicare le conoscenze sulla spiritualità dell’Eucaristia

ad una migliore comprensione del contenuto del Messale di Paolo VI nel suo testo comprensivo.

• Integra il contenuto simbolico e sacramentaria dell’Eucaristia per svi-luppare una teologia dell’Eucaristia riferendo ai testi e alla struttura della messa nel Missale.

• Può comunicare chiaramente una teologia spirituale adeguata dell’Eu-caristia ai specialisti e ai fedeli, notando temi e riti corrispondenti del Messale.

• Sviluppa una spiritualità integrante dell’Eucaristia nella ricerca auto-noma sui testi e riti.

Argomenti: Partendo da un approfondimento dei concetti fondamentali della spiritualità dell’Eucaristia, il corso esamina l’Eucaristia al livello sim-bolico e sacramentale per poter approfondire una spiritualità eucaristica al livello testuale e strutturale del Messale di Paolo VI.

I. Concetti fondamentali della spiritualità dell’Eucaristia I.1 I temi biblici di santità, consacrazione , offerta, e sacrificio . I.2 Il Memoriale dell’Ultima Cena e della Croce I.3 Il Cuore eucaristico di Cristo (E. Glotin, C. Bernard) I.4 L’Eucaristia come actio trinitario I.5 Nozioni Biblico-Patristica di mysterion e sacramentum I.6 Pio XII: Mediator Dei e Haurietis aquas

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I.7 Mysterion e sacramentum – Vaticano II e il Messale di Paolo VI (1970) I.8 Sacrificio di Cristo Sposo come Dono Trinitario per la Chiesa SposaII. Simbolo e sacramento dell’eucaristia II.1 Prospettiva simbolico-nuziale (G. Mazzanti, F. Pilloni) II.2 Prospettiva simbolico-pasquale (L-M. Chauvet) II.3 Simbolica antropologica-linguistica e simbolica teologica II.4 R. Guardini (Preghiera – Stile – Simbolismo della liturgia) II.5 H.U. von Balthasar (dono totale di sè, credibilità dell’amore) II.6 J. Ratzinger (Liturgia e vita, il sacro, immagini liturgiche, movimenti)III Esaminazione investigativa ed elaborativa del Messale di Paolo VI (1970) III.1 Struttura della messa nel Messale di Paolo VI III.1.1 Liturgia della Parola III.1.2 La presentazione dei doni III.1.3 Anafore (preghiere eucaristiche) III.1.4 Comunione III.2 Esaminazione dei temi nel Messale durante l’anno liturgico III.2.1 Antifone III.2.2 Collette III.2.3 Prefazioni III.2.4 Anafore (specifiche dei tempi festivi).Modalità di svolgimento: Lezioni frontali, con attenzione anche ad esem-plificazioni nell’esame dei testi e riti. Approfondimento degli argomenti attraverso il dibattito in gruppi.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� L’esame è orale.

Bibliografia: Pio xii, Mediator Dei e Haurietis aquas (lingue varie); RatzinGeR, j., The Spirit of the Liturgy , San Francisco 2000; RatzinGeR, j., Behold the Pierced One: An Approach to a Spiritual Christology , trans. Eng. Harrison, G., Ignatius, San Francisco 1986; Von BalthasaR, h.u., Theo-Dra-ma (vv., lingue varie) e Only Love Is Credible (lingue varie); ouellet, m., Mistero e sacramento dell’amore. Teologia del matrimonio e della famiglia per la nuova evangelizzazione , Siena, 2007; ouellet, m., “L’Eucharistie, ca-deau nuptial”, in Communio 25 (3), May-Jun 2000, pp. 19-40; GuaRdini, R., The Spirit of the Liturgy , New York 1998; Glotin, e., La Bible du Coeur de Jésus , Presses de la Renaissance, Paris 2007; BeRnaRd, C., Le Coeur du Christ et ses Symboles , Téqui, Paris 1981; laFFitte, j. , “Le Corps Eucharistique et le Corps de l’Église”, in Id., Le Christ destin de l’homme , Mame, Paris 2012, pp. 237-263; Pilloni, F. “Il Simbolo nuziale nella teologia dei Padri”, in Id., “La comunione nuziale”. Oriente e Occidente in dialogo sull’amore umano e la famiglia , Siena, 2011, pp. 67-118

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94207 Teologia del mistero e antropologia liturgica in Odo Casel e Romano Guardini 3 ECTS,��äLåLü

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Conoscerà il quadro storico-culturale della produzione teologica di

Odo Casel e Romano Guardini all’interno del contesto di Movimento liturgico;

• Saprà analizzare ed interpretare le tematiche emerse dalla lettura dei testi in riferimento al movimento liturgico e alle correnti filosofiche, teologiche e culturali dell’epoca.

Argomenti: La prima parte del corso offre una presentazione panoramica della teologia del Mistero di Odo Casel e dell’antropologia liturgica di Roma-no Guardini situata nel contesto culturale e teologico del primo Novecento. Individuata la diversità degli approcci e le affinità teoriche, nella seconda par-te si pone in luce la prospettiva fondamentale proposta dai due padri del Mo-vimento liturgico affrontando le tematiche seguenti: l’identità di una teologia liturgica, simbolo e rito all’orizzonte della Rivelazione, la logica dell’azione e della partecipazione liturgica, la liturgia come attuazione del Mistero ed avvenire del soggetto credente, l’estetica della forma liturgica e il sapere e l’esperienza della fede nell’atto di celebrazione. Verranno letti e commentati dei testi scelti dei due autori.

Modalità di svolgimento: Letture dei testi, elaborati, lezioni..0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Lo studente è invitato di preparare un argomento trat-to dalle tematiche esposte durante le lezioni e di presentarlo nel colloquio.%LEOLRJUD¿D� o. Casel, Fede, gnosi e Mistero. Saggio di teologia del cul-

to cristiano, Edizioni Messaggero, Padova 2001; id. Il Mistero del culto cri-stiano, Roma 1985; Id. Liturgia come mistero, Milano 2002; R. GuaRdini, Lo spirito della liturgia - I santi segni, Brescia 2000; Id. Formazione liturgica, Milano 1988; Id. Testamento di Gesù, Milano 1993; Id. “Vom liturgischen Mysterium”, in Id. Liturgie und liturgische Bildung, Mainz-Padeborn 2 1991, pp. 171-169; Id. Über die systematische Methode in der Liturgiewissenschaft, in Jahrbuch für Liturgiewissenschaft, 1 (1921), pp. 97-108; “La funzione della sensibilità nella conoscenza religiosa”, in�6FULWWL�¿ORVR¿FL�II, Milano 1964, pp. 137-190; a. Bozzolo, Mistero, simbolo e rito in Odo Casel, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003; a. sChilson, Theologie als Sakramenten-theologie. Die Mysterientheologie Odo Casels, Mainz 1982; m. maRsChall, In Wahrheit beten. Romano Guardini – Denker liturgischer Erneurung, St. Ottilien 1986; G. Busani, “I compiti del movimento liturgico: la proposta di Romano Guardini”, in Liturgia: temi e autori. Saggi di studio sul movimento liturgico, (ed. F. Brovelli), Roma 1990, pp. 83-138.

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95173 Storia della riforma liturgica del Concilio Vaticano II 3 ECTS3��0DULQL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Conoscenza generale della Riforma liturgica attuata dal Concilio

Vaticano • Conoscenza dell’adattamento e della inculturazione come elementi

caratteristici della liturgia.Argomenti: Esame degli avvenimenti fondamentali che hanno accompag-

nato la Riforma liturgica del Concilio. Riferimenti al Movimento liturgico e al periodo delle assise conciliari. Attenzione ad alcuni problemi di attualità: Ordinamento Generale del Messale Romano, Ordo Missæ, Preghiere Eucaris-tiche, i luoghi della celebrazione. Valutazione della portata storica della Ri-forma del CV II e linee di prospettiva per il futuro.

1. Il metodo storico: indicazioni generali sul significato della conoscenza storica.2. Conoscenza preliminare allo studio: conoscenza generale della Liturgia

e in particolare della storia della liturgia del Rito Romano.3. l periodo oggetto del corso: dal 4 dicembre 1963 ad oggi.4. Il movimento liturgico. Le riforme di Pio XII. La Costituzione conciliare5. Periodo oggetto di studio particolare: 10 ottobre 1963-7 marzo 1965.6.

Sottodistinzioni del periodo di studio: 1963-1965; 1963-1969; 1970-1975; dal 1975 ad oggi - per l’iniziazione cristiana.7. Problemi importanti sul conte-nuto della Riforma: Ordo Missæ, Canone Romano, Preghiere Eucaristiche del Messale Romano, Preghiere Eucaristiche di nuova composizione

(Lettera circolare Eucharistiæ participationem).8. A conclusione: studio comparato tra la Liturgia tridentina e la Liturgia

del Concilio Vaticano II nei suoi principi, norme e libri liturgici. Prospettive per il futuro

Modalità di svolgimento: Consegna agli studenti di un volumetto rilegato con la storia dal 1963 al 1965 (Cfr. il volume A Challenging Reform. Real-izing the Vision of the Liturgical Renewal 1963-1975).Consegna agli studenti di documentazione e articoli su varie tematiche.Vari temi e riferimenti tratti dal volume di Bugnini, La riforma liturgica (1948-1975).0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: L’esame è orale. Il Professore prepara una cinquan-tina di domande sulle varie parti della materia studiata e su tali domande interroga lo studente.

%LEOLRJUD¿D� h. sChmidt, La Costituzione sulla Sacra Liturgia , Testo, Genesi, Commento, Documentazione , Roma 1966; a. BuGnini, La Riforma liturgica (1948-1975) , CLV, Roma 1997; e. mazza, Le Odierne Preghiere Eu-

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caristiche , Ed. Dehoniane, Bologna 2014; P. maRini, A Challenging Reform. Realizing the Vision of the Liturgical Renewal 1963-1975 . Liturgical Press, Collegeville, Minnesota 2007 (Cfr. P. maRini, La nascita del «Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia» (Gennaio-Marzo 1964) in Ephemerides Liturgicæ , 1992 nn. 4-5, pp. 289-318: l’articolo sul “CE” aiuta a comprendere la suddivisione del periodo dello studio e dà alcune valutazioni globali utili; Id., Il primo periodo di attività del «Consilium»: prospettive e GLI¿FROWj�(Marzo-giugno 1964) in Ephemerides Liturgicæ , 1993 n.6, pp. 401-439; Id., L’Istruzione «Inter Oecumenici», una svolta decisiva (Luglio-Ottobre 1964) in Ephemerides Liturgicæ , 1994 n. 3, pp. 205-231; Id., Il «Consilium» in piena attività in un clima favorevole (Ottobre 1964 – Marzo 1965) in Ephe-merides Liturgicæ , 1995 n. 2, pp. 97-158; Id., Attività complessiva dei gruppi di Studio del «Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Liturgia» (Gennaio 1964 – Marzo 1965) in Ephemerides Liturgicæ , 1998 nn. 4-5, pp. 289-309; Id., Il «Consilium ad exsequendam Constitutionem de Sacra Litur-gia» (Gennaio 1964 – Marzo 1965) Considerazioni generali in Ephemerides Liturgicæ , 1999 n. 1, pp. 3-30.

���VHPHVWUH������DQQR

6HPLQDUL

94456 Polifonia e Movimento Ceciliano 3 ECTS-��$��3LTXp

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• avere le nozioni basiche per poter analizzare le opere polifoniche da un

punto di vista musicale e testuale. Il fondamento teologico della musica liturgica sarà la base su cui poggerà il seminario.

• Conoscere la storia del Movimento Ceciliano, i principali autori, il con-testo storico, e le opere musicali ed il loro significato e pregio liturgico.

Argomenti: Il seminario intende essere uno studio della polifonia, forma primordiale della musica liturgica insieme al canto

gregoriano, dal punto di vista della teoria e della prassi. Il percorso inclu-derà l’approfondimento del Movimento Ceciliano , il recupero della polifonia romana, lo studio di autori quali L. Perosi, F. X. Haberl, G. Amelli, D. Pothier insieme al loro contributo al Movimento Liturgico . Verranno inoltre analiz-zate alcune opere di P. Palestrina, R. Lassus, T.L. Victoria. Un accenno alla polifonia contemporanea nella liturgia – A. Pärt, Taizè, Bose – completerà il percorso. Durante gli incontri verranno date agli studenti le nozioni basi-che per poter analizzare le opere polifoniche da un punto di vista musicale

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e testuale. Il fondamento teologico della musica liturgica sarà la base su cui poggerà il seminario.

Modalità di svolgimento: Due sessioni magistrali per presentare il tema. Affidamento del tema da sviluppare per ogni studente. Due esposizioni pubbliche per ogni partecipante.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Si valuterà l’esposizione pubblica di ogni studente e il materiale (audiovisivo, Powerpoint, schemi, ecc.). Lavoro scritto finale sul tema scelto dallo studente.

%LEOLRJUD¿D��e. FuBini, Estetica della Musica, Bologna 2003. j-a. PiQué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Milano 2013. id., Teología y Música: Una contribución dialéctico-trascendental sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agustín, Balthasar, Sequeri; Victoria, Schönberg, Messiaen), Roma 2006. F. Rainoldi, Sentieri della musica sacra, CLV, Roma 1996.

94489 Eresia dell’informe? Forma e veritas liturgica 3 ECTS6��*HLJHU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• Conoscerà la critica della liturgia conciliare sulla base di M. Mose-

bach e sarà in grado di sistemarla in cambio criticamente nel discorso liturgico-teologico.

• Ha riflettuto sul valore della forma liturgica per la fede ed i contenuti della fede.

Argomenti: Nel 2003 il premiato scrittore tedesco Martin Mosebach pub-blicò la sua diatriba liturgica, criticando la liturgia conciliare e rendendo forte la Missa Tridentina. Il seminario vuole esaminare la critica di Mosebach e valutare il rapporto fra forma e contenuto (“Gestalt und Gehalt”) della cel-ebrazione liturgica.

- Lettura critica di capitoli scelti. Gli studenti elaborano un tema dato o scelto, lo presentano in classe e guidano la discussione. L’attenzione si dovrà concentrare sulla relazione fra la forma liturgica e la fede (personale ed eccle-siale). Le domande principali per la ricerca sono: Come può essere la forma (o informa) un’eresia? Come si può parlare dell’eresia liturgica – qual’è la norma normans dell’azione liturgica?

Modalità di svolgimento: relazione introduttiva, lettura, presentazione de-gli studenti su un tema/aspetto scelto per l’elaborato scritto.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Elaborato scritto.

%LEOLRJUD¿D: m. moseBaCh, Eresia dell’informe. La liturgia romana e il suo

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nemico , Siena 2009; R. GuaRdini, Formazione liturgica , Brescia 2008; j.a. junG-mann, Missarum Sollemnia. Eine genetische Erklärung der römischen Messe , Freiburg/Br. 5 1962 (engl. The Mass. An historical, theological and pastoral survey , Collegeville 1972); J. RatzinGeR, Forma e contenuto della celebrazione eucari-stica , In Id., Opera Omnia vol 11. Teologia della liturgia, Città del Vaticano 2011.

94490 Simboli ed immagini per celebrare la speranza cristiana 3 ECTS6��0DJJLDQL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:• È in grado di comprendere come si devono “leggere” e interpretare

simboli e immagini nella liturgia cristiana; come affrontare la let-tura del non verbale che si riferisce alla virtù teologale della speranza negli Ordines.

• È in grado di interpretare alla luce di una iconologia simboli e im-magini della speranza nella iconografia e di suggerire orientamenti per iconografie in nuove chiese.

Argomenti: L’estetica liturgica della speranza orienta la ricerca ai simboli e alle immagini reperibili nelle brevi sequenze rituali di alcuni Ordines e a scelti esempi di programmi iconografici. Come e perché la speranza prende forma specifica non solo verbale? Quali sono le fonti scritturistiche, tradizion-ali, in cui si fondano simboli e immagini, quale iconologia per il “visibile parlare” la speranza?

1. Introduzione al “per ritus et preces”, aspetti metodologici.2. Confronto sulle Norme metodologiche del P. Ateneo S. Anselmo.3. Per un vocabolario comune: segno, immagine, metafora, iconologia,

iconografia.4. Illustrazione degli argomenti da scegliere per gli elaborati degli studenti.5. Lapidari, Erbari, Bestiari biblici, strumenti per approfondirli.Modalità di svolgimento: Il docente dedica diverse ore ai problemi me-todologici, con aggiornamento bibliografico all’inizio di ogni Corso. È prevista da parte degli studenti la recensione di un volume di attualità comune; l’illustrazione del tema scelto, della bibliografia e della struttura dell’elaborato oggetto di confronto durante il Corso.0RGDOLWj� GL� YHUL¿FD� La verifica si basa essenzialmente sull’elaborato, prestando attenzione alla metodologia impiegata, alla scelta bibliografica fatta. Si tiene conto anche della recensione compilata e della partecipazio-ne attiva durante il Seminario.

%LEOLRJUD¿D: G. Pozzi, Sull’orlo del visibile parlare, Milano, 1993; la trilo-gia: Lapidario biblico di Paolo Cultrera. Erbario biblico di Paolo Cultrera.

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Bestiario biblico di Paolo Cultrera, ed. C. Valenziano, Città del Vaticano 2000: s. maGGiani, «Del “visibile parlare” la speranza cristiana. Simboli e immagini per una estetica liturgica», in La morte e i suoi riti ...ed. E. Sapori, Roma 2007, pp. 219-252; Liturgia e immagine, ed. R. Tagliaferri, Padova 2009.

94491 Movimento liturgico: temi e autori 3 ECTS,��äLåLü

Obiettivi: Al termine del corso lo studente...- conoscerà la storia del Movimento liturgico e la questione liturgica ;- potrà acquisire una buona conoscenza dei temi e delle categorie teo-

logiche principali presenti nelle correnti del Movimento liturgico;- conoscerà gli autori con le proposte relative al rinnovamento e alla teolo-

gia liturgica; saprà confrontare criticamente i temi e modelli proposti.- sarà in grado di elaborare, presentare e stendere un elaborato scritto su

un tema scelto.Argomenti: Il seminario si propone di offrire letture diacroniche e compara-Il seminario si propone di offrire letture diacroniche e compara-

tive dei temi e autori del Movimento liturgico. Sarà approfondito in modo partico-lare la genesi e le proposte di rinnovamento liturgico. Saranno presentati i quadri della ricerca e relativi autori. Movimento liturgico e il nuovo spirito umanistico-culturale; Liturgia e secolarizzazione; Movimento liturgico e il ritorno ad fontes ; Istituzioni, associazioni e centri del Movimento liturgico; Pastorale liturgica; Movimento liturgico e il Magistero della Chiesa; Correnti teologiche nel Movi-mento liturgico; Il Movimento liturgico all’orizzonte del Concilio Vaticano II.

Modalità di svolgimento: letture dei testi, elaborati, lezioni, consultazioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� elaborato scritto..%LEOLRJUD¿D: C. BRaGa, La riforma liturgica di Pio XII. Documenti, Edi-

zioni liturgiche, Roma 2003 ; a. FaVale, Abbozzo storico del movimento litur-gico, in La costituzione sulla sacra liturgia, LDC, Torino 1967, pp. 3-52; o. Rousseau, Storia del movimento liturgico. Lineamenti storici dagli inizi del secolo XIX ad oggi, Paoline, Roma 1961; F. tRolese (a cura), La liturgia nel XX secolo: un bilancio, EMP, Padova 2006; B. Botte, Il Movimento liturgico: testimonianza e ricordi, Effatà Editrice, Cantalupa 2009; F. BRoVelli (ed.), Liturgia: temi e autori. Saggi di studio sul movimento liturgico, Edizioni Li-turgiche, Roma 1990; G. anGelini, “Il movimento liturgico: rilettura critica di istanze, orientamenti e problemi”, in Riforma liturgica: tra passato e futuro, Atti della XIII Settimana di studio dell’Associazione Professori di Liturgia Casale Monferrato 1985, pp. 11-29; a. GRillo, La nascita della liturgia. Sag-gio sul rapporto tra Movimento Liturgico e (post-) modernità, Assisi 2003; m. Paiano, Liturgia e società nel Novecento. Percorsi del movimento liturgico di fronte ai processi di secolarizzazione, Roma 2000.

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94492 Il ministero della donna diacono in Oriente ieri e oggi 3 ECTS� 6��3DUHQWL

Argomenti: Lettura dei testi liturgici e canonici orientali sul ministero della donna diacono e riflessione sulle proposte di un suo ripristino oggi in alcune Chiese ortodosse.

Modalità di svolgimento: Gli studenti verranno informati durante il se-minario.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Gli studenti verranno informati durante il seminario.

%LEOLRJUD¿D��Paul F. BRadshaw, Rites of Ordination. Their History and Theology, Collegeville 2013.

95594 Il Triduo Pasquale ambrosiano e romano a confronto 3 ECTS1��9DOOL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° potrà possedere una conoscenza approfondita delle fonti, romane e

ambrosiane, del Triduo pasquale.2° avrà una conoscenza delle specificità liturgico- teologiche a partire

dall’analisi comparata.Argomenti: il seminario si propone di analizzare le celebrazioni del Tri-

duo pasquale ambrosiano a partire dalla documentazione offerta dalle fonti liturgiche disponibili, farne emergere le peculiarità in rapporto alle corrispon-denti modalità romane di rivivere Passione, Morte e Risurrezione del Signore.

1. Santa Messa “nella Cena del Signore” a) Presentazione degli elementi ricavabili dalle fonti ambrosiane a

riguardo dell’ordinamento rituale in rapporto alle fonti romane (Ge lasiano, Gregoriano, Gelasiani del secolo viii, Pontificali, Messali).

b) L’eucologia “minore” e i canti (compresi i Vespri) in rapporto alle fonti romane

c) Analisi della Preghiera eucaristica V (in rapporto alla VI della Ve glia Pasquale).

d) Il rito della Lavanda dei piedi e la sua interpretazione nelle fonti ambrosiane e romane.

2. Venerdì santo. a) Presentazione degli elementi ricavabili dalle fonti ambrosiane a

riguardo dell’ordinamento rituale in rapporto alle fonti romane (Gel asiano, Gregoriano, Gelasiani del secolo viii, Pontificali, Messali). La“questione” della Comunione eucaristica

b) La proclamazione della parola con le sue modalità e i canti interle

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zionari nelle fonti romane e ambrosiane c) L’adorazione della Croce a Milano e a Roma d) La celebrazione della Deposizione di Gesù3. Veglia Pasquale. a) Presentazione degli elementi ricavabili dalle fonti ambrosiane a

riguardo dell’ordinamento rituale in rapporto alle fonti romane (Gel asiano, Gregoriano, Gelasiani del secolo viii, Pontificali, Messali).

b) I riti lucernali della Veglia nelle fonti ambrosiane e romane: due Exsultet a confronto

c) Le “catechesi” veterotestamentarie ambrosiana e romana d) La Liturgia battesimale prima e dopo la riforma liturgica (i due

riti a confronto)Modalità di svolgimento: In ciascuno degli incontri successivi a quello iniziale i partecipanti saranno tenuti a relazionare il loro studio sulle diver-se parti delle celebrazioni, tenendo conto dei dati che emergono dalle fonti medievali, dai messali a stampa e dalla fase sperimentale post-conciliare, fino a giungere all’attuale ordinamento.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Relazione orale ed elaborato scritto.

%LEOLRJUD¿D� alzati, C., «Il Triduo pasquale nei nuovi libri liturgici della Chiesa ambrosiana», in Rivista Liturgica 66 (1979) pp. 61-89. Valli, n., L’ ordo evangeliorum a Milano in età altomedievale , Città del Vaticano 2008, pp. 1-222; Valli, n, Il Triduo pasquale ambrosiano (Bibliotheca Ephemeri-des Liturgicae Subsidia 176), CLV-Edizioni Liturgiche, Roma 2016; La cele-brazione del mistero pasquale. Anámnesis e mímesis. Atti del III Congresso Internazionale di Liturgia. Roma, Pontificio Istituto Liturgico, 9-13 maggio 1988 (= Analecta Liturgica 14), ed. I. Scicolone, Roma 1990; le deaut R., La QXLW�SDVFDOH��(VVDL�VXU�OD�VLJQL¿FDWLRQ�GH�OD�3DTXH�MXLYH�j�SDUWLU�GX�7DUJXP�d’Exode XII 42 (= Analecta Biblica 22), Biblical Institute Press, Roma 1963.

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&RUVL�REEOLJDWRUL�(corsi che continuano dal 1º semestre)

94018 Lettura dei testi liturgici latini (II parte) 5 ECTS*��2UVROD

94021 Critica ed ermeneutica dei testi liturgici (II parte) 5 ECTS'��-XUF]DN

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95004 I Sacramentali 3 ECTS-��-��)ORUHV�asistente:�G��(QULFR�*UDVVLQL

Argomenti: Il corso tratterà le benedizioni, la dedicazione delle chiese e i riti dell’esorcismo. Significato e problematica alla luce della storia della litur-gia. Origine biblica e fondamento teologico delle benedizioni attuali, dei riti della dedicazione delle chiese, della liturgia degli esorcismi con uno studio approfondito dei nuovi rituali.

%LEOLRJUD¿D: j.j. FloRes, Los sacramentales, Benediciones, exorcismos y dedicación de las Iglesias , Biblioteca litúrgica 38, Barcelona 2010; Anàmnesis 7: I sacramentali e le benedizioni , Genova 1989; Scientia Liturgica 4: Sacra-menti e Sacramentali , ed. a. j. ChuPunGCo, Casale Monferrato 1998; F. ChaVe Mahir, L’exorcisme des possédés dans l’Eglise d’Occident (X°-XIV° siècles) , BHCM 10, Tournhout 2011..

95007 Il sacramento del matrimonio e la verginità 3 ECTSG. Midili

Argomenti: Nella prima parte del corso sarà presentata la matrice biblica e lo sviluppo storico e teologico della vocazione verginale e sponsale. Nella seconda parte, attraverso l’analisi delle pericopi bibliche e dell’eucologia in uso negli or-dines antichi e contemporanei, saranno illustrate alcune tematiche fondamentali della dimensione teologica, liturgica e pastorale dell’ Ordo celebrandi matrimo-nium , dell’ Ordo consecrationis virginum e dell’ Ordo professionis religiosae .

Modalità di svolgimento: L’insegnamento cattedratico di ogni lezione si avvarrà di slides relative a ciascuno dei temi affrontati. Allo studente verrà chiesto di approfondire alcune tematiche mediante lo studio di una biblio-grafia indicata dal docente.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: L’esame orale.

%LEOLRJUD¿D: m. ClaRet, El matrimonio, comunidad de vida y amor , Bar-cellona 2010; a. m. tRiaCCa, Matrimonio e verginità: teologia e celebrazione per una pienezza di vita in Cristo; m. sodi, F. attaRd (Edd.), LEV , Città del Vaticano 2005; P. BaRBeRi, La celebrazione del matrimonio cristiano: il tema negli ultimi decenni della teologia cattolica , CLV edizioni liturgiche, Roma 1982; Le mariage. Conférences Saint-Serge, LX semaine d’études liturgiques, a.m. tRiaCa, a. Pistoia (edd), CLV edizioni liturgiche, Roma 1994.

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95008 L’Eucaristia 3 ECTS1��9DOOL

Obiettivi: 1° conoscerà le linee di sviluppo dell’ ordo celebrativo della santa messa2° sarà in grado di elaborare un quadro sintetico delle questioni teologi-

che più rilevanti in relazione al mistero dell’eucaristia (carattere sacrifica-le dell’eucaristia, presenza reale e transustanziazione, Chiesa come finalità dell’eucaristia).

Argomenti: il corso proporrà un’analisi storico-genetica della celebrazio-ne eucaristica e linee teologico sistematiche per la comprensione del mistero eucaristico.

1. L’origine della celebrazione eucaristica: dati neotestamentari e prime documentazioni extra-bibliche

2. Tradizione patristica3. Tradizione medievale4. La riforma e il concilio di Trento5. L’età moderna e contemporanea6. Linee di riflessione sistematica: aspetto rituale del mistero eucaristico; i costitutivi essenziali della celebrazione eucaristica; il “contenuto” del mistero eucaristico e la sua finalità.Modalità di svolgimento: Lezioni che spiegano l’argomento e che fanno riferimento alle diverse parti del messale e dell’Ordinamento, dimostrando il metodo che si usa per leggere questo libro liturgico. Altre lezioni che spiegano come vengono costruite una teologia e una spiritualità su questa base. Questioni e discussioni a qualsiasi punto della lezione.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame orale di 10 minuti in cui lo studente deve ri-spondere a questioni riguardo alle diverse parti della messa e il loro signi-ficato. Altre questioni che riguardano alla teologia e spiritualità in stretto rapporto con i riti e testi.

%LEOLRJUD¿D: mazza e., La celebrazione euaristica. Genesi del rito e sviluppo dell’interpretazione , EDB, Bologna 2003; mazza e., Dall’Ultima cena all’eucaristia della Chiesa , EDB, Bologna 2014; CasPani P., Pane vivo spezzato per il mondo. Linee di teologia eucaristica , Cittadella Editrice, As-sisi 2011.GiRaudo C., In unum corpus. Trattato mistagogico sull’eucaristia , San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2001.

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95029 Teologia dell’anno liturgico 3 ECTSJ.A. Goñi

Obiettivi: 1° Conoscere la nascita e lo sviluppo dell’anno liturgico del Rito Romano. 2° Conoscere la teologia della domenica e di ognuno dei tempi liturgici. 3° Conoscere gli aspetti celebrativi dell’anno liturgico.Argomenti: Fondamenti teologici del tempo: azione-spazio-tempo; il tem-

po nella Bibbia; il tempo e la storia nella celebrazione.La domenica festa primordiale dei cristiani.I singoli tempi liturgici: sviluppo storico (nascita, medioevo, libri tridenti-

ni, riforma del Vaticano II); teologia a partire dei testi liturgici. Per una teolo-gia generale dell’anno liturgico.

Modalità di svolgimento: Lezioni.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Orale.

%LEOLRJUD¿D� auGé, m., L’Anno liturgico. È Cristo presente nella sua Chiesa (Monumenta Studia Instrumenta Liturgica 56), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2009; auGé, m.; noCent, a., L’anno liturgico: storia, teologia e celebrazione (Anàmnesis 6), Marietti, Genova - Milano 1988 (ristampa 2002); ChuPunGCo, a. j. (ed.), Tempo e spazio liturgico (Scientia Liturgica V), Piemme, Casale Monferrato 1998; Goñi, j. a., Historia del Año Litúrgico y del Calendario Romano (Biblioteca Litúrgica 40), CPL, Barcelona 2010; talley, t., The Origins of the Liturgical Year (A Pueblo book), The Liturgical Press, Collegeville MN 1986 (tr. italiano: Le origini dell’anno liturgico , Queriniana, Brescia 1991).

95030 Teologia delle anafore orientali 3 ECTSM. Nin

Argomenti: Il corso intende leggere e commentare alcune delle anafore delle diverse tradizioni liturgiche dell’Oriente cristiano. Verranno messi in rilievo delle questioni storiche, filologiche e soprattutto teologiche delle diverse anafore.

%LEOLRJUD¿D��anaPhoRae syRiaCae, quotquot in codicibus adhuc repertae sunt , cura Pontificii Instituti Studiorum Orientalium editae et latine versae, 3 voll. Roma, PIO, 1939-1981 [fasc. III/1]; AA.VV., Segno di unità. Le più antiche eucaristie delle chiese , Qiqajon, Bose 1996; a. BaumstaRK, Liturgie comparée , Chevetogne 19533; a. hänGGi, i. Pahl, Prex Eucharistica. Textus e variis liturgiis antiquioribus selecti , Éditions Universitaires, Friburg 1968;

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e. mazza, L’anafora eucaristica. Studi sulle origini , Bibliotheca Ephemerides Liturgicae Subsidia 62, Roma 1992

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94109 Ermeneutica del Lezionario 3 ECTS5��'H�=DQ

Argomenti: Il corso ha come obiettivo, attraverso lo studio dei Praenotan-da dell’Ordo Lectionum Missae , la formulazione e applicazione della metodo-logia liturgica della lettura delle pericopi bibliche del Lezionario. Per giungere a questo traguardo verrà compiuto un percorso: partendo dalla storia dei libri per le letture bibliche nella Liturgia, si proseguirà attraverso la conoscenza delle metodologie adoperate sia nel passato sia oggi nella lettura esegetica delle pericopi bibliche e si giungerà all’identificazione delle caratteristiche dell’esegesi liturgica del formulario biblico del Lezionario.

%LEOLRJUD¿D: Ordo Lectionum Missae , Ed. typica altera, Città del Vaticano 1981; a. ChaVasse, Les letionnaires romains de la Messe au VIIe et au VIIIe siècle. Sources et dérivés , 2 vol., Fribourg 1993; h. de luBaCh, Esegesi medievale , Roma 1962 (ristam-pe); w. eGGeR, 0HWRGRORJLD�GHO�1XRYR�7HVWDPHQWR��,QWURGX]LRQH�DOOR�VWXGLR�VFLHQWL¿FR�del Nuovo Testamento , Bologna 1989; t. FedeRiCi, Per conoscere Lui e la potenza della Risurrezione di Lui. Per una lettura teologica del Lezionario , 3 vol., Roma 1987-1989.

94156 L’Eucaristia - questioni particolari: concelebrazione, culto eucaristico 3 ECTS0��7\PLVWHU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° conoscerà le fonti (patristiche, storiche, magisteriali e liturgiche) più importanti per la storia e la teologia dei due argomenti del corso (concele-brazione e culto eucaristico).2° conoscerà lo sviluppo storico della mentalità eucaristica.3° avrà studiato il rito della concelebrazione del 2002 e il rituale De Sacra comunione et de cultu Mysterii Eucharistici extra Missam del 1973.4° avrà colto il nesso tra eucaristia ed ecclesiologia che si esprime nelle di-verse forme della celebrazione del mistero eucaristico e del culto eucaristico.5° avrà acquisito le basi necessarie per valutare criticamente le possibilità di concelebrazione eucaristica e di celebrazione del culto eucaristico al di fuori della messa.

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Argomenti: La prima metà del corso è dedicata alla concelebrazione, men-tre la comunione e il culto eucaristico al di fuori della Messa sta al centro della seconda metà. Si presenterà lo sviluppo storico della concelebrazione e del culto eucaristico con particolare riferimento al rito romano. Inoltre si evidenzieranno le implicazioni teologico-ecclesiologiche di questo sviluppo, sottolineando particolarmente i cambiamenti di mentalità medievali. Dopo la discussione della storia si analizzeranno e commenteranno i documenti con-ciliari e postconciliari, il rito della concelebrazione come si trova nel Messale Romano del 2008 e il Rituale De Sacra Communione et de cultu Mysterii Eucharistici extra Missam del 1973.

1. Concelebrazione. 1.1. Una differenziazione difficile ma di gran portata: concelebrazione

sacramentale e concelebrazione cerimoniale. 1.2. Storia della concelebrazione eucaristica con riferimento particolare

al rito romano. 1.3. Le prospettive teologiche alla veglia del Concilio Vaticano II: Pio

XII e K. Rahner. 1.4. SC 57 e 58. 1.5. Il ripristino della concelebrazione dopo il Vaticano II. Commento

del rito. Un rinnovo riuscito?2. Culto eucaristico. 2.1. Storia e teologia della comunione e della venerazione dell’eucari

stia al di fuori della Messa. 2.2. Il cambiamento di mentalità riguardo all’eucaristia nel medioevo;

il logoramento progressivo del legame tra sacrificium – sacramentum communio.

2.3. Forme di culto eucaristico. 2.4. SC 55 e l’istruzione Eucharisticum Mysterium del 1967, il rituale

De Sacra Communione et de cultu Mysterii Eucharistici extra Missam del 1973.Modalità di svolgimento: 12 lezioni magistrali di 90 minuti. Le lezioni saranno affiancate non solo con le diapositive per illustrare i contenuti più importanti ma anche con materiale utile per l’approfondimento e lo studio privato: schemi, riassunti scritti dei capitoli più importanti e indicazioni bibliografiche. Questo materiale sarà messo a disposizione dello studente sul sito internet del corso: www.tymister.eu/94156.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è orale con una durata di 15 minuti. Lo studente sceglierà una tematica presentata in classe che ap-profondirà con l’aiuto della bibliografia. Nella prima parte dell’esame (10 minuti) lo studente presenterà i risultati della sua ricerca personale/dell’ap-profondimento, seguito da una serie di domande probabili sulla materia

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approfondita e su altri argomenti presentati in aula.

%LEOLRJUD¿D�� a. noCent, «Questioni particolari», in Scientia Liturgica 3, ed. a. ChuPunGCo, Casale monFeRRato 1998, PP. 307-333; (ConCeleBRazione:) G. Boselli, «Les débats sur la concélébration après Vatican II. Bilan et per-spectives», in LMD 224 (2000), pp. 29-59; M. Tymister, «La concelebración: un vistazo a su historia», in Phase 56 (2016), pp. 415-452; (culto eucaristico:) R. CaBié, «Il culto dell’eucaristia fuori della messa», in La Chiesa in preghiera 2, ed. a. G. maRtimoRt, Brescia 1985, pp. 269-292; s. neGRuzzo, Eucaristia: dalla celebrazione al culto eucaristico. A 30 anni dalla Eucharisticum Myste-rium, in RL 84 (1997), pp. 949-951.

94157 Il linguaggio liturgico: estetica e poetica 3 ECTS6��0DJJLDQL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- Sarà in grado di comprendere gli aspetti antropologici e quelli pro-

priamente cristiani dell’ecologia e della etologia rituale.- Avrà gli strumenti adatti per approfondire i principali codici (verbale,

sonoro-musicale, cinesico, iconico, ottico, tattile, olfattivo, gustativo), la loro fondatezza e problematicità anche in vista del loro uso in prospettiva dell’ars celebrandi.Argomenti: Ogni celebrazione liturgica, opera divino-umana, è strutturata

in un processo rituale articolato in sequenze, formate a loro volta da elementi ver-bali e non verbali: Il linguaggio rituale. Per mezzo dei “signa sensibilia” (SC, 7), “per ritus et preces” (SC, 21, 48), l’azione liturgica è per sua natura estetica: mo-stra e fa percepire sensibilmente “le realtà a noi donate nella Parola attestata dalle Scritture e tramite gli eventi salvifici, ed è poietica: mette in atto dinamicamente le realtà a noi donate. Presentazione del metodo di studio. La prassi celebrativa interpretata alla luce della teologia, della storia, delle scienze umane.

- Estetica e poietica in liturgia.- Fondamenti antropologici dei codici rituali.- Fondamenti teologici dei codici verbali e non verbali.- Approfondimento dello spazio e del tempo; segni, simboli, gesti.Modalità di svolgimento: Si privilegiano le lezioni frontali con possibilità di dialogo interattivo. Metodo e presentazione della Bibliografia.All’inizio di ogni lezione si segnalano studi complementari di aggiornamento o novità bibliogra-fiche. Si consegnano agli studenti Schede di lavoro per la ricerca personale.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La verifica è orale: 20 minuti circa, ogni studente. L’esa-minato presenta brevemente la monografia di base scelta per lo studio persona-le. Sviluppa un tema scelto da un Tesario

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predisposto che copre tutto il Corso: 5 minuti circa; seguono domande sul corso generale. Si consiglia di preparare uno Schema per illustrare il tema scelto.%LEOLRJUD¿D: s. maGGiani, “Il linguaggio liturgico”, in Scientia liturgica,

2, Casale Monferrato 1998, pp. 231-263; G, BonaCCoRso, Il Rito e l’Altro – La liturgia come linguaggio, tempo e azione, Città del Vaticano 2001; j.y. hame-line, L’accordo rituale, Milano 2010; P. tomatis, Accende lumen sensibus. La Liturgia e i sensi del corpo, Roma 2010; Celebrare il Mistero di Cristo, 3. La celebrazione e i suoi linguaggi, Roma 2012.

94159 Maria e la liturgia nel corso dei secoli 3 ECTS&��0DJJLRQL

Obiettivi: Il corso intende offrire strumenti e nozioni al fine di conseguire, da parte degli studenti, la conoscenza sia delle fonti di indagine sia dei dati fondamen-tali circa la genesi e lo sviluppo storico della venerazione cultuale (liturgica ma anche non liturgica) espressa per la Vergine Maria in Oriente (nell’antichità) e in Occidente (dall’antichità a oggi), accostando le diverse tradizioni rituali, le loro ac-centuazioni teologiche e comparazioni. Imparare a leggere in sincronia e diacronia il nesso tra testimonianze oranti nei confronti della Vergine Maria, pronunciamenti del Magistero (Concili, insegnamento dei Padri), avvenimenti storico-culturali.

Argomenti: L’accostamento al binomio “Maria e liturgia” viene affrontato da punto di vista storico, evidenziandone la sua genesi, la fioritura e lo sviluppo eorto-logico, nelle varie aree geo-cultuali, in Oriente (Gerusalemme e Costantinopoli) e in Occidente. Dopo un’introduzione che inquadri l’argomento nelle coordinate proprie della mariologia e della liturgia, vengono evidenziate le radici neotestamentarie della venerazione mariana, insieme agli importanti indizi e documenti dei primi secoli circa la devozione mariana. Con l’affermarsi della festività del Natale (sec. IV), la me-moria di Maria si fa più esplicita nella celebrazione dei misteri di Cristo, per svilup-pare nei secc. V-VII, nelle diverse tradizioni rituali facenti capo a grandi Chiese, gui-date da Vescovi eminenti, specifiche festività commemorative della Vergine Maria. Particolare attenzione viene data alle quattro festività mariane (2 febbraio, 25 marzo, 15 agosto e 8 settembre) che segneranno la pietà liturgica delle Chiese dal sec. VII in poi, soffermandosi quindi sugli accenti medievali della devozione mariana (messa e ufficio votivo) e le forme di pietà derivate dalla liturgia (secc. XII-XV). Nell’epoca moderna, si richiamano le feste che man mano trovano posto nel Calendario Romano dalla riforma postridentina in poi, fino alla ricomprensione della memoria di Maria nella celebrazione dei misteri di Cristo voluta dal Concilio Vaticano II. Infine, viene presentato, in modo succinto ma sistematico, un saggio di riflessione su Maria nel-la liturgia romana odierna (Maria nell’anno liturgico e nell’economia sacramentale), senza dimenticare la liturgia ambrosiana e la liturgia ispano-mozarabica.

Modalità di svolgimento: lezioni magistrali; proposta di letture e appro-

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fondimenti per singole parti del corso.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: esame orale su una traccia tematica orientativa.%LEOLRJUD¿D: i.m. CalaBuiG, Il culto di Maria in Oriente e in Occidente,

in A.J. Chupungco (ed.), Scientia Liturgica. Manuale di Liturgia, V. Tempo e spazio liturgico , Piemme, Casale Monferrato 1998, pp. 255-337; C. maGGioni, Benedetto il frutto del tuo grembo. Due millenni di pietà mariana , Portalupi Editore, Casale Monferrato 2000; «Le feste mariane nell’antichità e nel primo medioevo», in Theotokos 16 (2008) pp. 127-154; Liturgia , in Mariologia , a cura di s. de FioRes, V. FeRRaRi sChieFeR, s.m. PeRRella, Dizionari San Pao-lo, Cinisello Balsamo 2009, pp. 726-737; Aa.Vv., La Madonna nel culto della Chiesa , Queriniana, Brescia 1966.

94192 Il paradigma Lectio Cum Cantico nel Rito Romano 3 ECTS-��3��5XELR�6DGLD

Obiettivi: Al termine del corso lo studente: sará in grado di analiz-zare e interpretare le formule eucologiche che rispondono a la parola di Dio nella tradizione liturgica romana e avrà approfondito la loro teologia riguardo ai momenti della Messa e dell’Ufficio divino che esprimono la dimensione dialogica della liturgia. potrà presentare con argomenti stringenti il significato teologico-liturgico della liturgia come dialogo tra Dio e il suo popolo.

Argomenti: Sacrosanctum Concilium 33 offre una visione teologica della liturgia come un dialogo tra Dio e il suo popolo, sempre attuale. Questo dia-logo salvifico si esprime in un modo paradigmatico nello schema tradizionale lectio cum cantico , presente nelle diverse forme responsoriali della Messa e dell’Ufficio divino. Il corso si propone di introdurre lo studente allo studio della dimensione dialogale e pastorale della liturgia attraverso il corpus responso-riale romano. Si affronterà una analisi di questo momento di profonda densità teologica ed ecclesiologica da diverse prospettive, esaminando le forme di se-lezione testuale e la funzionalità del canto di risposta come luogo privilegiato dove confluiscono esegesi biblica, dossologia ed espressione artistica.

1. Introduzione metodologica e bibliografica2. La celebrazione liturgica come “dialogo” tra Dio e il suo popolo ( SC 33)3. Le forme responsoriali dell’Ufficio divino4. Il responsoriale del Medioevo: analisi testuale5. Forme di risposta alla Parola di Dio nella Messa.Modalità di svolgimento: Le spiegazioni del professore presentano i concetti fondamentali. La lettura guidata dei testi responsoriali fornisce conoscenze approfondite e competenza metodologica nei riguardi della struttura dialogi-ca della liturgia. Le discussioni allargano l’orizzonte verso temi attuali. 0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Elaborato scritto su un tema a scelta tra quelli trattati

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durante il corso, concordato con il professore, nel quale si applicheranno le conoscenze sulle forme dialogiche della liturgia .%LEOLRJUD¿D: R.J. HesbeRt (ed.),��&RUSXV�$QWLSKRQDOLXP�2I¿FLL , vol. IV, Roma

1970; F.M. ARocenA (ed.����3VDOWHULXP�/LWXUJLFXP�,,��3VDOPL�LQ�0LVVDOLV�5RPDQL�/HFWLRQDULR�� Città del Vaticano 2005; H. LecLeRcq, «Répons», in 'LFWLRQQDLUH�G¶$UFKpRORJLH�&KUpWLHQQH�HW�GH�/LWXUJLH�;,9, pp. 2380-2381; A.G. MARtiMoRt, «Fonction de la psalmodie dans la liturgie de la Parole», in H. beckeR - R. kAzcynski,�/LWXUJLH�XQG�'LFKWXQJ , Bd. 2, St. Ottilien 1983, pp. 517-539; J.P. Ru-bio sAdiA, «Strategie compositive dei testi liturgici medievali: il caso del respon-soriale de Tempore », in (SKHPHULGHV�/LWXUJLFDH 129 (2015) pp. 76-100.

������ ,�6HUPRQL�GL�6��$JRVWLQR� � ��(&76F. Bonomo

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- avrà familiarizzato con il pensiero e lo stile di Agostino e potrà ap-profondirne ulteriormente la conoscenza tramite la lettura personale; - sarà stato esposto criticamente alla predicazione di uno dei più grandi teologi e pastori cristiani e potrà ispirarsene nella propria attività omiletica;- avrà approfondito alcune tematiche fondamentali in teologia della liturgia.Argomenti: Il corso presenta una selezione di sermoni e di passaggi tratti da alcu-

ne delle altre opere più significative di S. Agostino per coglierne il pensiero liturgico.Introduzione alla figura e al pensiero di S. Agostino.Il genere letterario dei Sermones e l’uso che ne fece Agostino. La selezione di sermoni affronterà le tematiche seguenti:• natura e caratteristiche della liturgia• simbolismo e realismo sacramentale• aspetti cristologici ed ecclesiologici della celebrazione liturgica• il mistero pasquale• l’anno liturgico• l’Eucaristia.Modalità di svolgimento: I testi di Agostino relativi ad ogni lezione saranno distribuiti in anticipo agli studenti che dovranno prepararne ogni volta un breve riassunto scritto. Questo favorirà una maggiore interattività durante la lezione.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: 40% sui riassunti scritti dei testi che saranno ana-lizzati durante le lezioni. 60% un breve lavoro scritto alla fine del corso.

%LEOLRJUD¿D: AGostino, �6HUPRQV�SRXU�OD�3kTXH�� Traduzione di Suzanne Poque, Parigi 2003.; eRbRAken, P., �eWXGHV�FULWLTXHV�VXU�OHV�VHUPRQV�DXWKHQWL-TXHV�GH�VDLQW�$XJXVWLQ , Steenbrugis 1976; WiLLis, G. G., �6W��$XJXVWLQH¶V�OHF-tionary , London 1962.

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94197 Lettura dei testi di Odo Casel 1,5 ECTS C. Krause (Corso Cancellato)

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1. saprà collocare la teologia di Odo Casel nella panoramica del Movi-

mento Liturgico.2. dimostrerà una conoscenza approfondita delle fonti e delle grandi li-

nee sistematiche del pensiero Caseliano.Argomenti: Il corso fornisce la c€hiave ermeneutica per una rilettura siste-

matica dei testi di Odo Casel sullo sfondo della questione liturgica nella prima metà del XX secolo, specificandone lo spessore teologico per l’ispirazione del Movimento Liturgico. Tramite la lettura e l‘interpretazione di testi scelti la te-ologia di Odo Casel emergerà nelle sue varie dimensioni ermeneutiche (svolta al mistero - ratio philologica - actio symbolica - unio pneumatica).

Il corso si svolgerà in tre parti:I. La domanda liturgica agli albori del XX secolo (M. Festugière, R. Guar-

dini) come sfondo della teologia CaselianaII. Introduzione alla teologia di Odo Casel a. La svolta al mistero b. La ratio philologica c. La actio symbolica d. La unio pneumaticaIII. Lettura guidata e commentata di alcuni testi teologici di Odo Casel (il

percorso sarà tempestivamente specificato).Modalità di svolgimento: Lezioni frontali; lettura guidata di testi scelti;

momenti di dibattito.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Elaborato scritto di 7 a 8 pagine

%LEOLRJUD¿D: OdO Casel, Il mistero del culto cristiano , a cura di B. Neunheuser, Roma: Borla 1985; OdO Casel, Fede, gnosi e mistero. Saggio di teologia del culto cristiano , a cura di a. GrillO (Caro Salutis Cardo. Studi/Testi 14), Padova: Ed. Mes-saggero – Abbazia di S. Giustina 2001; andrea BOzzOlO, Mistero, simbolo e rito in Odo Casel. L’effettività sacramentale della fede (MSIL 30), Città del Vaticano 2003. Cyprian Krause, Mysterium und Metapher. Metamorphosen der Sakraments- und Worttheologie bei Odo Casel und Günter Bader (LQF 96), Münster 2007.

94209 Domus Dei ��(GL¿FL�VDFUL�FULVWLDQL�QHO�SULPR�PLOOHQQLR��� ��(&76R. Monteiro

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1. Potrà capire meglio l’origine dell’architettura cristiana, proprio nel felice e

non facile incontro con il contenuto del kerigma con la cultura greco romana dom-

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inante, e anche i criteri antropologici che hanno orientato le scelte dei cristiani.2. Con la conoscenza di tali criteri, lo studente può affrontare i temi urgenti del

nostro tempo come l’edificazione di nuove chiese, l’adeguamento liturgico delle an-tiche, l’inculturazione nelle chiese lontane dell’Europa, siccome nella stessa Europa travolta da grandi cambiamenti culturali.

Argomenti: Nel nostro tempo conviviamo con tendenze diverse sulla costru-zione degli edifici di culto cristiani, e molte volte mancano parametri per orien-tare gli architetti e artisti incaricati coinvolti nei progetti. Il risultato sono chiese “che non sembrano chiese”. Il liturgista ha il compito di aiutare a capire il rap-porto tra la liturgia celebrata e lo spazio in cui si svolge. Questo corso vorrebbe offrire sussidi de com’è nata l’architettura cristiana e come si è sviluppata nei secoli del primo millennio, con i suoi criteri, valori, significati e simbolism i. La partenza è quella del contesto storico dei primi secoli, in speciali i grandi cam-biamenti culturali e religiosi del s. III, e come le forme architettoniche prendono spunto diretto della cultura religiosa pagana in base ad elementi antropologici naturalmente amministrati dalla parte dei committenti delle opere e costruzioni. Analisi di monumenti pagani del III e IV secoli aiuterà a capire lo stretto legame tra la forma e la funzione nel mondo antico e tardo antico, e anche il carattere oggettivo che serviva di norma naturale per le manifestazioni artistiche a servi-zio del Sacro. Si farà il percorso storico liturgico nelle basiliche longitudinali e in quelle di pianta centrale, con le loro caratteristiche e programmi iconografici.

Modalità di svolgimento: Le lezioni saranno frontali e accompagnate con proiezioni, e anche esercizi visuali per capire i metodi antichi. Ci saranno compiti con testi dei Padri o liturgici, o con gli argomenti trattati in aula.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: I compiti a casa e in aula avranno una parte della nota finale, e l’altra sarà con un esame orale.

%LEOLRJUD¿D: BuRCKhaRdt t., Principes et méthodes de l’art sacré, Derain, Lyon 1958 (tr. it. L’arte sacra in Oriente e in Occidente. L’estetica del sacro). ChamPeaux G. - steRCKx s., Le monde des symboles , Zodiaque 1972 (tr. it. I simboli del Medio Evo ; tr. sp. Introducción a los simbolos ). muzj m.G., Visione H�SUHVHQ]D��,FRQRJUD¿D�H� WHRIDQLD�QHO�SHQVLHUR�GL�$QGUp�*UDEDU���/D�&DVD�GL�Matriona, Milano 1995; GRaBaR a., Martyrium. Recherches sur le culte des re-liques et l’art chrétien antique, Collège de France, Paris 1946, 2 voll. daniélou j.,��7KpRORJLH�GX�MXGpR�FKULVWLDQLVPH�, Parigi 1958 (tr. it. La teologia del giudeo-cristianesimo , EDB, Bologna 1990) sPada d. – salaChas d. (ed.), Costituzioni dei Santi Apostoli per mano di Clemente , Urbaniana University Press, 2001.

������ 3DOHRJUD¿D�ODWLQD��SDUWH�,,�� � � � ��(&76)��%RQRPR

Vedi primo semestre.

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94208 The Latin Expression and Theological Meaning of Selected Collects '��0F�&DUWK\ 3 ECTS

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1. to follow a method presented in understanding and interpreting a differ-

ent collect during each session,2. to apply the given method to one named Latin collect, accounting for its

Latin expression, and rendering it into standard English,3. to explain the principles behind the four pairs of interpretative keys:

anamnesis (narration – ritual programme); epiclesis (presentation – invocation); eschatology – (fulfillment - moral life and personal maturation). theosis (a personal way of living in freedom and love).4. to interpret the named Latin collect in its liturgical-ritual context ac-

cording to these four pairs of interpretative keys.Argomenti: This course comprises a detailed study of selected collects of

the Lent and Easter seasons from the Missale Romanum using the methodol-ogy of the Pontifical Liturgical Institute. The Latin expression, structure and dynamic of the collects will be made clear and four pairs of interpretative keys will be used to appreciate the meaning of the collects in their liturgical-ritual context. Students will grow in their ability and confidence to understand the Latin texts of these prayers and render them into standard English, and to dis-cuss their theological meaning . During each session we shall follow a deter-mined method in examining together a collect. New elements of this method will be presented each session according to two major areas:

First, the Latin expression of the collect will be considered to understand the function of each word in the sentence and the literary structure of the col-lect, its timeline of events, the interpretative categories of its clauses and its presentation of the divine human exchange.

Second, the interpretation of the collect begins with an understanding of its liturgical-ritual context and continues with an application of the four pairs of interpretative keys to discern their expression in the collect.

Modalità di svolgimento: 1. The instructor will present the elements of the method gradually each ses-sion, beginning first with an analysis of the Latin text and literary structure of the prayer, and then continuing with the interpretation of the prayer’s liturgi-cal-ritual context and the four pairs of interpretative keys.2. A student will be asked to assist in the presentation of each collect guided by the instructor, and all students will participate in applying gradually more elements of this method to a different collect each session.3. At the beginning of the course each student will select an agreed upon col-

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lect from the Missale Romanum . As each element of the method is presented, the student will apply it to the named collect during private studyModalità di verifica: Preparation : At the beginning of the course the student select one of the prayers that we shall consider during this course. As we progress through each step of analysis and interpretation, the student applies each to the chosen prayer. For the exam the student is to have a thorough knowledge of the Latin expression of the prayer and be able to explain the function of each word in the prayer if needed. Such knowledge, however, is foundational to the discussion during the oral exam. The student is to prepare an interpretation of the chosen prayer according to all four interpretative keys.

%LEOLRJUD¿D: Latin-English dictionary such as d.P.simPson, Cassell’s Eng-lish Dictionary, New York-Oxford 1968; or C.t. lewis – C. shoRt, A Latin Dictionary , Oxford UP, Oxford – New York 1879 (or later reprint). Appreciat-ing the Collect : An Irenic Methodology , ed. j.G. leaChman – d.P. mCCaRthy (Documenta rerum ecclesiasticarum instaurata, Liturgiam aestimare: Appreci-ating the Liturgy 1), St. Michael’s Abbey Press, Farnborough 2008; mCCaRthy, d.P. – j.G. leaChman, Listen to the Word : Commentaries on Selected Opening Prayers of Sundays and Feasts , The Tablet, London 2009; FosteR, R. – d.P. mCCaRthy, Ossa Latinitatis Sola ad mentem Reginaldi rationemque: The mere bones of Latin according to the thought and system of Reginald (Latinitatis Corpus 1), Catholic University of America Press, Washington DC 2016.

95163 Liturgia e comunicazione sociale 3 ECTS%��&HVFRQ

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1. Anzitutto imparare a comunicare un evento liturgico nella piazza medio

comunicativa;2. Prendere atto della complessità e anche della paradossalità di un’azione liturgica

nel momento in cui diviene parte di un atto comunicativo tra teologia e antropologia;3. Apprendere i modelli strutturali di comunicazione cristiana ed umana

fino a giungere al modello rituale.Argomenti: Il corso intende analizzare le trasformazioni della liturgia, in par-

ticolare la Santa Messa quando entra nei media, anzi nell’ambiente mediale cioè nella sua stessa crossmedialità. Non meno importante è lo studio della liturgia qua-le evento di comunicazione, umano e divino, della Chiesa nel mondo. La liturgia diviene così un evento “religioso” nel moderno e raffinato areopago della rete.

Anzitutto si rende necessaria una constatazione: una forma di catechesi, se non una liturgia vera e propria, già c’è in rete. Si esige una prima analisi massmediale. La liturgia in rete rischia di ridursi a rappresentazione. Pertanto va curata bene.

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- Occorre dimostrare che la liturgia in rete esprime nuove possibilità di co-municazione per la chiesa. un nuovo potere di comunicazione viene adoperato dalla comunità cristiana con una accentuazione universale.

Modalità di svolgimento: Da un lato una spiegazione frontale, coadiuvata da diapo o anche brevi filmati.Si tratta di mostrare e dimostrare la capacità comunicativa della chiesa. Proprio attraverso la liturgia. Infine un confronto dialettico tra gli studenti e il docente.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Una esposizione orale ma anche dai mezzi di comuni-cazione, nuovo ambiente vitale.

%LEOLRJUD¿D: L’argomento conosce una discreta bibliografia, che a causa dei continui cambiamenti, invecchia rapidamente. In ogni caso vi è un testo del do-cente ed un ‘altro di prossima uscita: BRuno CesCon , La liturgia nel postmoderno , Lev, Roma 2012, esiste una traduzione in lingua spagnola. Il magistero di alcu-ne conferenze episcopali, come quelle di lingua tedesca o di lingua inglese aiuta-no ad orientarsi nella riflessione delle chiese. a sPadaRo, Cyberteologia. Pensare il cristianesimo al tempo della rete , Vita e pensiero, Milano 2012; e. PaCe, Rac-contare Dio. La religione come comunicazione, Il Mulino, Bologna 2008.

95196 L’anno liturgico nelle liturgie orientali 3 ECTS)��7HGHVFKL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:1° Avrà una conoscenza di base della celebrazione dell’Anno Liturgico

nelle Liturgie Orientali2° Potrà orientarsi nelle tematiche teologiche e bibliche che animano i tempi

liturgici, i cicli festivi e i calendari delle diverse tradizioni liturgiche orientali.Argomenti: Il corso intende offrire agli studenti una panoramica teologica della

struttura e della celebrazione dell’Anno Liturgico nelle Liturgie dell’Oriente cri-stiano. Si approfondiranno, attraverso uno studio comparativo delle letture liturgi-che, i temi teologici dei tempi liturgici e dei cicli delle feste nelle diverse tradizioni.

1) La Teologia dell’Anno Liturgico nell’Oriente Cristiano. Il computo del tempo: il calendario liturgico e la spiritualità

2) La liturgia e la santificazione del Tempo: le feste di Cristo e il Santorale. 3) Le origini e le fonti: la tradizione Siro-Antiochena e la tradizione Alessandrina. 4) Studio dei calendari particolari: a) La liturgia Siro-Orientale. b) La liturgia Siro-Occidentale.

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c) La liturgia Bizantina. d) La liturgia Copta. e) La liturgia Etiopica. f) La liturgia Armena. 5) Sintesi e analisi comparativa.Modalità di svolgimento: Lezioni frontale.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Esame orale.

%LEOLRJUD¿D: m. nin, Tempo di Dio, Tempo della Chiesa, Milano, 2011; e.V. VelKoVsKa, L’Anno Liturgico in Oriente, in Scientia Liturgica, Manuale di Liturgia, Vol.5, Tempo e Spazio Liturgico, ed. a.j. ChuPunGCo, Casale Monferrato 1998; s. PaRenti, Liturgie Orientali, in Dizionario di Liturgia, ed d. saRtoRe-a.m. tRiaCCa-C. CiBien, Cinisello Balsamo, 2001; j. GetCha, Le Typikon décrypté, Paris, 2009.

(Altri testi riguardanti l’Anno Liturgico nelle singole tradizioni liturgiche saranno specificati nello svolgimento del corso)

������ 5LWXDO�SHUVSHFWLYHV�RQ�&KULVWLDQ�ZRUVKLS��PHWKRG�DQG�UHÀHFWLRQ 3 ECTS7K��4XDUWLHU

Argomenti: Since the anthropological turn in theology, Christianity has been analyzed in an interdisciplinary way. In liturgical studies, the ritual perspective sometimes seems to be separated from other liturgical methods. However, for a hermeneutical approach of liturgical practice, it is necessary to integrate different methods and start a dialogue of historical sources, an-thropological findings and liturgical theological reflection. Therefore, a meth-odological plurality and an integrative approach can be helpful for researchers and practitioners. Ritual Studies offers a valuable starting point for such an approach. In this course, we will explore the interdisciplinary relationship of ritual and liturgical studies as liturgists aiming at theological research, pasto-ral formation and spiritual life. Students will present their own projects they are working on (licentiate-thesis or doctoral thesis) and reflect on its relation with ritual liturgical theory and research methods. In a concluding workshop students will explore their own ritual-liturgical context and exchange with one-another and with students from another discipline (monastic studies).

Modalità di svolgimento: Passive understanding of English (discussions can be in Italian, too).- During the lectures, basic concepts of ritual and liturgical studies are presented which are related to the literature by the students;- Every lecture contains responsive parts in which students apply the con-

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cepts to their own cultural and ecclesial background;- During the workshop the students present and discuss their own research design in an interdisciplinary setting.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Written paper

%LEOLRJUD¿D: QuaRtieR, thomas (2015). Participation in Monastic Liturgy as Experience of the Mystery: Empirical Liturgical Explorations in a Mo-nastic Context. In: Geldhof, Joris (ed.), Mediating Mysteries, Understanding Liturgies. On Bridging the Gap between Liturgy and Systematic Theology (Bibliotheca Ephemeridum Theologicarum Lovaniensium 278). Leuven: Pe-eters, pp. 103-128. Selected chapters from: GRimes, Ronald (2015). The Craft of Ritual Studies . Oxford: Oxford University Pres.

���VHPHVWUH������H����DQQR

6HPLQDUL

94469 San Giovanni Crisostomo e l’anafora che porta il suo nome6��3DUHQWL

Argomenti: Il seminario intende approfondire i dati della lex credendi espressi nella lex orandi dell’anafora: la lode come sacrificio, l’assenza del co-mando di iterazione, genesi dell’oblazione anaforica, l’epiclesi consacratoria, l’intercessione della Chiesa per la Madre di Dio e per i santi.

%LEOLRJUD¿D��7HVWR�GHOO¶DQDIRUD�GL�V��*LRYDQQL�&ULVRVWRPR�GD��/¶HXFRORJLR�Barberini gr. 336 , edd. s. PaRenti - e. VelKoVsKa, Roma 2000; Essays on Early Eastern Eucharist Prayers , ed. P. F. BRadshaw, Collegeville, MN 1997.

94481 Assemblea domenicale in assenza del presbitero 3 ECTS0��7\PLVWHU

Obiettivi: Al termine del corso lo studente...- a livello metodologico- avrà approfondito la metodologia imparata nel pro-seminario.- avrà consolidato le sue competenze nello sviluppo di uno schema di elab-

orato scientifico e nella stesura delle note a piè di pagina e dell’elenco bibliografico.- avrà consolidato le sue esperienze nel preparare in modo autonomo un

argomento scelto.- avrà fatto ulteriori esperienze nel proporre e discutere un argomento in classe.- avrà approfondito il metodo insegnato nel PIL per l’analisi di testi euco-

logici. a livello contenutistico

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- avrà conosciuto la storia e la problematica specifica delle ADAP.- avrà conosciuto la fondazione ecclesiologica e sociologico-antropologica

della necessità dell’assemblea domenicale.- avrà conosciuto la bibliografia fondamentale riguardante l’argomento.- avrà conosciuto il Directorium de celebrationibus dominicalibus absente

presbytero del 2/6/1988- saprà valutare le realtà pastorali e le possibilità celebrative contenute nei

rispettivi libri liturgici rispettivamente nelle direttive delle conferenze episco-pali delle chiese di provenienza dei partecipanti al seminario.

Argomenti: Il proposito di questo seminario è di condurre a una valutazione teologicamente giustificata della situazione pastorale, delle possibilità celebrative e degli aiuti/libri liturgici per l’assemblea domenicale in assenza del presbitero nell’ambito della propria diocesi. A questo scopo, dopo una introduzione di carat-tere storico, teologico e antropologico, si presenteranno e studieranno partendo dalla situazione pastorale le norme/direttive delle singole conferenze episcopali e gli aiuti/libri liturgici messi a disposizione nella chiesa locale.

Introduzione e bibliografia.Assemblee domenicali in assenza del presbitero nella storia della ChiesaLa necessità dell’assemblea domenicale e dell’eucaristia.Il raduno umano e l’assemblea liturgica.I documenti ufficiali della Chiesa: SC 35.4, Inter Oecumenici 37-39, Litur-gicae instaurationes 6La terminologia: il laico “moderatore” dell’assemblea.La necessità ecclesiologica della delega ufficialeIl Directorium de celebrationibus dominicalibus absente presbytero del 2/6/1988Presentazione e studio dettagliato delle norme/direttive e degli aiuti/libri

liturgici delle Chiese locali/diocesi di provenienza dei partecipanti.Modalità di svolgimento: 3 lezioni magistrali del professore di una durata di 90 min. ciascuna, per introdurre all’argomento (approccio storico, teologico e sociologico alla realtà e necessità dell’assemblea). Poi uno dei partecipanti pre-senta la storia e il contenuto del Direttorio de celebrationibus dominicalibus absente presbytero del 2/6/1988. Gli altri partecipanti presenteranno successi-vamente le norme/direttive e gli aiuti/libri liturgici della propria chiesa locale/diocesi e li discuteranno criticamente in classe. Ogni seduta del seminario sarà verbalizzata da parte di uno studente.Le relazioni hanno una durata di 30-45 min. circa. Prima di iniziare la sua rela-zione, lo studente distribuisce lo schema della stessa e la bibliografia usata. Alla relazione segue una discussione tra i partecipanti sotto la guida del relatore. Con l’aiuto del professore si cercherà di migliorare la bibliografia e lo schema che sarà lo schema generale dell’elaborato finale. Le sedute saranno affiancato dalla stesura di un verbale di cui è responsabile uno studente a turno e che sarà

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distribuito a tutti i partecipanti. Materiale aggiuntivo utile per l’approfondimen-to, la discussione e lo studio privato (schemi, riassunti e indicazioni bibliografi-che) sarà messo a disposizione sul sito internet del seminario: www.tymister.eu.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: La prova di accertamento è sia orale che scritta e si svolge in tre parti.1. Una relazione in classe che tratta l’argomento scelto di una durata di 30-45 minuti. (30%)2. Stesura di un verbale (in italiano) che è da consegnare all’inizio della seduta che segue quella che è stata verbalizzata. (5%)3. Stesura di un elaborato scritto di 15-20 pagine di testo sull’argomento della propria relazione. Questo elaborato è da consegnare prima della fine del semestre (fino al 29 maggio) e dovrà essere composto di frontespizio, indice, elenco delle sigle e delle abbreviazioni, corpo del testo con le note, conclusione finale e bibliografia di tutte le opere usate e consultate. E’ richiesta una coerenza assoluta nella metodologia. L’elaborato deve essere rilegato in modo appropriato e può essere scritto in una delle seguenti lin-gue: italiano, latino, inglese, tedesco, francese, spagnolo o croato. (65%).

%LEOLRJUD¿D: m. BRulin, «Assemblées dominicales en l’absence de prêtre», in LMD 130 (1977) pp. 80-113; m. metzGeR, «L’apport liturgique des célébrations dominicales de la Parole», in EO 30 (2013), pp. 603-619; a. noCent, «Assemblea domenicale in assenza del sacerdote», in Scientia Liturgica 3 , ed. A. Chupungco, Casale Monferrato 1998, 329-333; D. Sartore, «Assemblee senza presbitero», in Liturgia, ed. d. saRtoRe – a. m. tRiaCCa – C. CiBien, Torino 2001, pp. 171-178; G. saVouRin, «Assemblées dominicales en l’absence de prêtre : le directoire de la Congrégation pour le Culte Divin», in LMD 175 (1988), pp. 101-109.

94482 La teologia sacramentaria di Ambrogio di Milano: testi scelti 3 ECTS0��6NHE

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:- conosce linguaggio, posizioni, intenzioni e rilevanza liturgica del “De sacra-

mentis” e del “De mysteriis” ed è in grado di decifrare leallegorie sacramentarie cen-trali di Ambrogio;

- analizza un testo scelto (del “De sacramentis” oppure del “De mysteriis”) dal punto di vista storico-liturgico, linguistico e teologico.

Argomenti: Il seminario analizza dal punto di vista storico-liturgico, linguistico e teologico testi centrali di Ambrogio di Milano con rilevanza liturgica e sacramenta-ria. Al centro dell’interesse saranno le sue opere “De sacramentis” e “De mysteriis”. Inoltre la forma e la funzione del linguaggio allegorico di Ambrogio nel contesto sa-cramentario vuole particolare attenzione (“De Isaac vel anima”, “De Cain et Abel”).

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I. Introduzione II. La problematica del linguaggio allegorico nella teologica sacramentaria/liturgica di Ambrogio III. Elaborati di studenti su testi scelti dal A) “De sacramentis” B) “De mysteriis”.Modalità di svolgimento: Due lezioni frontali iniziali del docente. Ogni studente

sceglie un testo di Ambrogio sul quale elabora un’interpretazione dettagliata che pre-senta in aula. Ogni presentazione viene completata da una discussione.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD: Relazioni in classe ed elaborati scritti che interpretano passi diversi del “De sacramentis” e del “De mysteriis”

%LEOLRJUD¿D��CaPRioli, h., Battesimo e confermazione. Studio storico sulla liturgia e catechesi di S. Ambrogio, Varese 1977; jaCoB, C., «Arkandisziplin», Allegorese, Mystagogie. Ein neuer Zugang zur Theologie des Ambrosius von Mailand, Frankfurt am Main 1990; Riley, h.m., Christian initiation. A com-parative study of the interpretation of the baptismal liturgy in the mystagogi-cal writings of Cyril of Jerusalem, John Chrysostom, Theodore of Mopsuestia and Ambrose of Milan, Washington 1974; saVon, h., Ambroise de Milan, Paris 1997; sChmitz, j., Gottesdienst im altchristlichen Mailand, Köln-Bonn 1975.

94493 La pietá popolare e la liturgia da Evangelii Nuntiandi a Evangelii Gaudium 3 ECTSG. Midili

Obiettivi: Alla fine lo studente sarà in grado di:- Esporre i principi teologici e pastorali sul tema della pietà popolare,

avendo come riferimento teologico Evangelii Nuntiandi; Evangelii Gaudium e il Direttorio su pietà popolare e liturgia.

- Elaborare, in modo autonomo, un progetto di elaborato scientifico, secondo le norme del PIL; - Fare una ricerca bibliografica approfondita sul tema;- Presentare e discutere una aspetto del tema in classe.Argomenti: Una lettura sistematica di Evangelii Nuntiandi ed Evangelii Gaudium mo-

stra che esistono elementi di continuità sul tema della pietà popolare nel Magistero pontificio post Conciliare. Attraverso una analisi dei due documenti e del Direttorio su pietà popola-re e liturgia , lo studente viene guidato alla comprensione dello sviluppo avvenuto in epoca conciliare - e nei decenni precedenti e successivi - sul tema della pietà popolare nel contesto della vita della Chiesa. Lo studio della bibliografia pubblicata completerà il quadro, aprendo prospettive da un punto di vista teologico e pastorale (purificare, orientare e armonizzare la pietà popolare e la liturgia), da valorizzare nel contesto della Nuova Evangelizzazione.

Modalità di svolgimento: Dopo l’esposizione di alcuni principi da parte del docente, lo studente prosegue con l’approfondimento e presenta in aula il risultato della ricerca.

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0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� La verifica viene fatta mediante l’esposizione in aula e l’elabo-razione di un lavoro scritto che sarà consegnato al docente.

%LEOLRJUD¿D: Franciscus, « Evangelii Gaudium », AAS 105 (2013) pp. 1019-1136; Pau-lus VI, « Evangelii Nuntiandi », AAS 68 (1976) pp. 5-76; Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Direttorio su pietà popolare e liturgia. Principi e orientamenti , Città del Vaticano 2002; BeRGoGlio j.m., Nei tuoi occhi è la mia parola. Omelie e discorsi di Buenos Aires 1999-2013 , Milano 2016; BianChi e.C., Introduzione DOOD�WHRORJLD�GHO�SRSROR��3UR¿OR�VSLULWXDOH�H�WHRORJLFR�GL�5DIDHO�7HOOR�, Bologna 2015; FeRnández V.m., Il progetto di Francesco. Dove vuole portare la Chiesa , Bologna 2014; Galli C.m., «La riforma missionaria della Chiesa secondo Francesco» in Spadaro A.-Galli C.M.(edd), La riforma e le riforme nella Chiesa (Biblioteca di Teologia Contempo-ranea 177), Brescia 2016.

94494 La storia del Missale Romanum 3 ECTS&��)ROVRP

Obiettivi: Al termine del corso lo studente...Nella storia del Missale Romanum ci sono delle lacune importanti. Il seminario

ha l’obiettivo di riempire queste lacune per mezzo delle ricerche mirate. Si stabilirà un metodo di lavoro, formulando dei criteri necessari per lo svolgimento di tali ricerche.

%LEOLRJUD¿D: Una bibliografia delle fonti e degli studi sarà distribuita all’i-nizio del seminario.

94495 Formulary of the Mass: Dynamic text and rite 3 ECTS'��0F&DUWK\

Obiettivi: By the end of this course the student will have done and will know a method for doing the following:

1 Heuristics : the student will have gathered essential information on the th-ree prayers of one mass formulary, their Latin expression, liturgical context, sources.

2 Hermeneutics : the student will have interpreted the prayers both in their ritual-liturgical context to understand the dynamic movement of the eucharistic litur-gy from the entrance to the presentation and communion and finally departure, and according to four pairs of interpretative keys: anamnesis (narration – ritual program-me); epiclesis (presentation – invocation); eschatology – (fulfillment - moral life and personal maturation); theosis (a personal way of living in freedom and love).

3 Synthetics : the student will have integrated the findings and inter-pretation into a reasoned presentation intended to address the concerns of an identified audience, and will have communicated this in oral form to the parti-cipants in the seminar and in written form in a final summative paper.

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4 The student conducts personal research while engaged in colla-borative conversation with colleague-scholars, as the professor carefully directs their attention and encourages deeper investigation .

Argomenti: The three proper prayers of one mass formulary reveal the dynamic mo-

vement of the eucharistic liturgy from entrance procession to the procession with the gifts and communion procession and sometimes even hinting of the procession back home. Each mass formulary expresses this dynamic move-ment in different ways.

This seminar provides a context for the student-scholar to learn and apply a method to discern the dynamic movement latent in three proper prayers from from one mass formulary, in three stages:

1. Heuristics: the student-researcher studies the literary composition and ritual contexts of the prayers.

2. Hermeneutics: the student-scholar interprets the prayers in their liturgi-cal-ritual context and according to four pairs of interpretative keys.

3. Synthetics: the student-author formulates a presentation that addresses the concerns of an identified audience and presents the three prayers of one mass formulary both in the seminar and finally in a written summative paper.

In this seminar, the student joins the collegial discussion among scholar-par-ticipants, as the professor provides careful supervision of the work undertaken.

1. In this seminar the professor reviews methods of finding data, interpre-ting the three prayers in their respective contexts and writing a summative paper; the professor provides careful moderation.

2. Each student presents an analysis of the Latin expression of the three prayers.3. In a second presentation each student interprets the meaning of the pra-

yers in their liturgical-ritual context according to the four pairsof interpretative keys.4. Seminar discussions encourage learning from others and support self-

motivated personal research and sharing personal reflections.5. Each student integrates this historical and hermeneutical method and

their findings in the preparation of a reasoned proposal on the Latin text of the three prayers intended to address the concerns of an identified audience.

Modalità di svolgimento: 1. Each session begins with a clear and accurate understanding of the Latin text of one formulary consisting of three prayers.2. The student-researcher seeks to identify sources of the prayers in Scripture, literature, Magisterium.3. The student-scholar interprets the meaning of the prayers in their li-turgical-ritual context and according to four pairs of interpretative keys.

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PIL

4. The student-author addresses the particular concerns of an identified audience in two oral presentations on the prayers and in the final written summative paper. Modalità di verifica: Preparation : Having agreed with the instructor upon the three prayers of a Latin formulary from the Missale Romanum , the student con-ducts his or her own study of the prayers and presents the findings in two seminar presentations. The student also participates in the seminar discussion on the rese-arch of other colleague-participants. The student uses the shared discussion and personal research to revise and further develop a final summative paper.Explanation : The student presents his or her findings in class twice and has the chance to revise the material based on class discussion and feedback from the instructor, before submitting a research paper of 10 pages of text but not more than 15 pages, following the norms of the PIL (without binding).Criteria for evaluation : Both the regular in class presentations by the student of his or her ongoing research and the final paper are assessed based on the following criteria:1. understanding of the method and quality of its application to the particular prayers, 2. logical organisation of the material and its clear presentation, 3. accuracy of information and analysis, 4. consistency in style of notes and bibliography, 5. sources preferably in their original languages, 5. theological accuracyMode of evaluation : The final assessment will be based 50% on class partici-pation and 50% on the final written paper.When : The final paper is to be handed in to the Registrar no later than 24 May 2018, two copies if the student would like to receiveback a copy with notations and comments.

%LEOLRJUD¿D� BaRBa, m., La riforma conciliare dell’« Ordo Missae ». Il per-corso storico-relazionale dei riti d’ingresso, di offertorio e di comunione (Biblio-theca ephemerides liturgicae subsidia 120) Centro liturgico vincenziano edizioni liturgiche, Roma 2002. mCCaRthy, d.P., “Listen to the Word”, a weekly column in The Tablet , 29 (November 2008-21 November 2009).

94496 Interpretare l’Eucaristia dall’Alto Medioevo alla Controriforma 3 ECTS8��&RUWRQL

Obiettivi: Al termine del seminario lo studente è in grado di manifestare le seguenti competenze:

- È capace di argomentare lo sviluppo dell’interpretazione della cena del Signore in continuità con le riforme altomedievali e moderne della liturgia eucaristica.

- È in grado di enucleare i punti nodali delle controversie teologiche nate attorno all’eucaristia.

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389

PIL

- Conosce e sa usare criticamente le fonti per una storia dell’interpretazio-ne della celebrazione eucaristica.

Argomenti: Attraverso l’esame dei commenti alla liturgia eucaristica, principalmente nella forma della expositio missae , che si sono succeduti dal-la scuole altomedievali sino al concilio di Trento, verranno messi in luce i passaggi fondamentali che hanno portato a considerare separatamente tre aspetti un tempo uniti nell’unica interpretazione liturgica: sacramento, co-munione, sacrificio della messa.

1. La Expositio missae : Una rilettura allegorica del rito? 1.1 La ricezione latina delle Omelie catechetiche di Teodoro di Mopsustia 1.2 Lo scontro tra Floro di Lione e Amalario di Metz 2. Il Medioevo tra liturgia e teologia 1.1 Interpretare l’Eucaristia nel Medioevo liturgico 1.1.1 La Expositio missae di Floro di Lione (+ ca. 860) 1.1.2 La Expositio missae di Remigio d’Auxerre (841-908) 1.1.3 Il De officio missae di Bernone di Reichnau (978-1048) 1.1.4 Il Versus de mysterio Missae di Ildebrando di Lavardin (1055-

1133) 1.1.5 La Expositio super canonem missae di Ghero di Reichersberg

(1092/3-1169)1.2 I trattati al confine tra liturgia e teologia 1.2.1 La Summa de ecclesiasticiis officiis di Giovanni Beleth (+1165) 1.2.2 Il Mitrale di Sicardo di Cremona (1155-1215) 1.2.3 Il De sacro altaris mysterio di Innocenzo III (1160/61-1216)1.3 I Cistercensi 1.3.1 Il De sacramento altaris di Guglielmo di Saint-Thierry (1085-

1148) 1.3.2 Il De officio missae di Isacco della Stella (+ 1178) 1.3.3 Il De sacramento altaris di Baldovino di Ford (+ 1190)1.4 I maestri Francescani 1.4.1 Il Tractatus super missam di Guglielmo di Melitone (+ 1257) 1.4.2 La Expositio canonis missae di Roberto Grossatesta (+ 1253) 1.5 I maestri Domenicani 1.5.1 Il Tractatus super missam sive speculum di Ugo di San Caro (+ 1263) 1.5.2 Il De mysterio missa di Alberto Magno (ca. 1200-1280)II. Il sacrificio della messa nei commentari liturgici del sec. XVI 2.1 Il Sacri canonis Missae expositio resolutissima literalis et mysti-

ca di Gabriel Biel (1488) 2.2 Resolutorium dubiorum circa celebrationem missarum occuren-

tium di Jean Heynlin (1482)III. Trento e la Controriforma (sec. XVI-XVII)

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390

PIL

3.1 Trento e tre distinti modi di trattare l’Eucaristia: come sacramento, comunione e sacrificio della messa

3.1.1 Trento e la quasi conferma del Lateranense IV3.1.2 Il messale romano del 1570: “Secondo la norma dei Padri” ma con

una ecclesiologia bassomedievale3.2 L’Eucaristia dopo Trento 3.2.1 La mutazione reale di Cristo e l’Eucaristia – sacrificio [Roberto

Bellarmino – Alfonso de’ Liguori] 3.2.2 La mutazione mistica – oblazione (Pierre de Bérulle – Jaques

Bénigne Bossuet) 3.2.3 L’eucaristia nel De sacramentis di Francisco SuárezModalità di svolgimento: Lezioni frontali con momenti di confronto e

dibattito.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Esame orale.

%LEOLRJUD¿D: j.-a. junGmann, Missarum Sollemnia. Eine genetische Erklärung der römischen Messe , voll. 2, Bonn 5 1962; t. sChnitzleR, Was die Messe bedeutet. Hilfen zur Mitfeier , Freiburg i. Br. 1976 ; C. VoGel, Introduc-tion aux sources de l’histoire du culte chrétien au Moyen Âge , Spoleto 1981; P.m. Gy, La liturgie dans l’histoire , Paris 1990; R. CaBié, Histoire de la Messe GHV�RULJLQHV�j�QRV�MRXUV , Paris 1990..

94499 Nel visibile, l’invisibile. Celebrare i sacramenti con il corpo per «ri-tus et preces» 3 ECTS-��3HUHLUD�6LOYD

Argomenti: Già Romano Guardini, al suo tempo, avvertì la ne-cessità, nell’ambito della scienza liturgica, di un’attenzione al corpo e alla gestualità liturgica. Osserva che «La liturgia è un mondo di vicende miste-riose e sante divenute figura sensibile: ha perciò carattere soprannaturale. È dunque necessario, innanzitutto, apprendere l’atto di vita con cui il credente intende, riceve, compie i santi “segni visibili della grazia invisibile”. Si tratta, in primo luogo, di “educazione liturgica”, non di insegnamento litur-gico che naturalmente non è da disgiungersi dalla prima: di un avviamento, o almeno di una sollecitazione a vedere e compiere, in pienezza di vita, i Santi Segni» (I Santi Segni, p. 113-114). Intendiamo, ormai passati gli anni da quando ha scritto il Guardini, che la gestualità regolata/suggerita dagli Ordines per la celebrazione dei sacramenti, nei più variati contesti cultu-rali, sia oggi più che mai un cantiere aperto per la ricerca nell’ambito della scienza liturgica.

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391

PIL

Lo scopo del seminario è quello di aiutare a cogliere dalla sottigliesa del gesto corporeo nella celebrazione dei diversi sacramenti, contributi per la teologia, la pastorale e la spiritualità liturgica. Il metodo è quello indicato da SC 48, per ritus et preces. Si parte sempre dalla prassi che viene arrichita dall’analisi della Scrittura, della storia, delle scienze umane, della teologia liturgica e degli orientamenti pastorali.

%LEOLRJUD¿D: 1. Dizionari, Enciclopedia e ManualiCelebrare il Mistero di Cristo. Manuale di Liturgia, I-III, ed. Associazione

Professori di Liturgia, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 1993-2012. Cosmo, corpo, cultura. Enciclopedia antropologica, ed. a. BoRsaRi, Bruno Mondadori, Mi-lano 2002. Dictionnaire de Spiritualité Ascétique et Mystique Doctrine et Hi-stoire, Beauchesne, Paris 1937-1995. Enciclopedia delle Religioni, I-XVI, ed. m. eliade, Jaca Book, Milano 1993-2012. Il rito. Oggetti, atti, cerimonie, ed. m. eliade, Jaca Book, Milano 1994. /H�LPPDJLQL�ELEOLFKH��6LPEROL��¿JXUH�UH-toriche e temi letterari della Bibbia, (Dizionari San Paolo), ed. L. Ryken – J. C. Wilhoit – T. Longman III, San Paolo, Milano 2006. Liturgia (Dizionari San Paolo), ed. d. saRtoRe – a. m. tRiaCCa – C. CiBien, San Paolo, Milano 2001.

2. Per il metodomaGGiani s., « Interpretare il libro liturgico », in Il mistero celebrato. Per

una metodologia dello studio della liturgia. Atti della XVII Settimana di Studio dell’Associazione Professori di Liturgia, Assisi, 28 agosto – 1 settembre 1988, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 1989, pp. 157-192., « Gli elementi della scienza li-turgica. B. Come leggere gli elementi costitutivi del libro liturgico », in Cele-brare il Mistero di Cristo. Manuale di Liturgia I. La celebrazione: introdu-zione alla liturgia cristiana, ed. Associazione Professori di Liturgia, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 1993, pp. 131-141. « Epistemologia liturgica. Come studiare l’azione liturgica? » in Liturgia opus Trinitatis. Epistemologia liturgica. Atti GHO�9,�&RQJUHVVR�,QWHUQD]LRQDOH�GL�/LWXUJLD��5RPD��3RQWL¿FLR�,VWLWXWR�/LWXUJL-co, 31 ottobre – 3 novembre 2001, ed. E. Carr, Pontificio Ateneo S. Anselmo, Roma 2002, pp. 153-186.

3. GeneralePeReiRa silVa j., Quod ore sumpsimus, Domine, pure capiamus. A sacra-

mentalidade do aparato bucal na celebração dos sacramentos da iniciação cristã, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 2017. BisContin C., «L’eredità bíblica nella gestualità liturgica cattolica», in La gestualità e la bibbia. Atti del Convegno “La gestualità e la Bibbia”, Parma, 8-9 giugno 1996, ed. P. Stefani, Morcellia-na, Brescia 1999, pp. 97-115. BonaCCoRso G., «Il culto di Dio nei gesti dell’uo-mo», RL 83 (1996) pp. 637-657. PaGazzi G. C., Questo è il mio corpo. La grazia del Signore Gesù, EDB, Bologna 2016. GeneRo G., «Gesto rituale e oggetti

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392

PIL

nella celebrazione liturgica», RL 70 (1983) pp. 26-35. Lafont G., «L’esperienza spirituale e il corpo», in Problemi e prospettive di spiritualità, ed. T. Goffi – B. Secondin, Queriniana, Brescia 1983, pp. 11-30. mazzoCChi G., «Il corpo e la li-turgia», in Liturgia e incarnazione, ed. a. n. teRRin, Messaggero, Padova 1997 ,pp. 287-315. RiCCioni G., « Per una mistagogia dei simboli rituali. - 1. La mano/le mani e l’epiclesi », RL 76 (1989) 244-254. GiRaRdi l., «La salvezza celebrata “per ritus et preces”: il linguaggio liturgico», in Salvezza e celebrazione «Il Verbo si è fatto carne», 51a Settimana Liturgica Nazionale, Ischia, 21-25 ago-sto 2000, ed. CAL, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 2001, pp. 33-50. aRGyle m., Il corpo e il suo linguaggio. Studio sulla comunicazione non verbale, Zanichelli, Bologna 1992. Tomatis P., Accende lumen sensibus. La liturgia e i sensi del corpo, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 2010. alVes R., Variações sobre o prazer. Santo Agostinho, Nietzsche, Marx e Babette, Planeta, São Paulo 2011. GuaRdi-ni R., I Santi Segni, Morcelliana, Brescia 1980. taGliaFeRRi R., «Dal compren-dere al celebrare. Verbale e non-verbale nella liturgia: una questione aperta», in RCI 79 (1998), pp. 349-365. maGGiani s., « Il linguaggio liturgico. 4. Codici non verbali. a) Codice cinesico: i movimenti del soggetto celebrante», in Scien-tia liturgica, II, ed. Pontificio Istituto Liturgico, PIEMME, Casale Monferrato 1998, 258-259. «Corpo Spazio Tempo: celebrare a tre dimensioni», in L’arte del celebrare. Atti della XXVII Settimana di Studio dell’Associazione Profes-sori di Liturgia. Brescia, 30 agosto – 4 settembre 1998, CLV-Ed. Liturgiche, Roma 1999, pp. 59-102. «Rito/Riti», in Liturgia (Dizionari San Paolo), ed. d. saRtoRe – a. m. tRiaCCa – C. CiBien, San Paolo, Milano 2001, pp. 1666-1675.

95565 La terza edizione tipica del Messale Romano 3 ECTS0��%DUED

Obiettivi: Al termine del corso lo studente:Dovrà avere maggiore consapevolezza delle novità presenti nella terza

edizione tipica del Messale Romano.Dovrà conoscere quali sono i motivi teologici sottesi alle novità e far sca-

turire dall’analisi dei testi i contenuti teologici pastorali espirituali.Argomenti: Il seminario intende introdurre alle novità della terza edizione

tipica del Messale Romano con un approccio specificoall’eucologia, della quale si approfondiscono i contenuti teologici.1. Breve sintesi storica della terza edizione tipica. 2. Presentazione delle novità rituali e testuali. 3. Approfondimento di alcuni elementi significativi.

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PIL

Modalità di svolgimento: Si presenteranno le diverse tematiche sopra elencate con una esposizione che sia densa e stimolante alla ricerca. Il metodo sarà analitico-sintetico.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Si propone una presentazione orale dei singoli stu-denti agli altri componenti del seminario. Alla fine del corso ognuno pre-senterà un elaborato scientifico.

%LEOLRJUD¿D: m. BaRBa, Il Messale Romano: tradizione e progresso nella terza edizione tipica , Città del Vaticano 2004 (= Monumenta Studia Instrumen-ta Liturgica , 34). Fascicolo n. 4 di Rivista Liturgica 90 (2003), pp. 491-680

95591 Organo Liturgico 3 ECTS2��*XLGRWWL

Obiettivi: Al termine del corso lo studente dovrà:- Adoperare le competenze per svolgere le funzioni d’organista liturgico.- Conoscere le particolarità dell’organo come strumento liturgico: accompa-

gnamento, canto gregoriano, improvvisazione, registrazione, repertorio.Argomenti: «Nella chiesa latina si abbia in grande onore l’organo a can-

ne, strumento musicale tradizionale, il cui suono è in grado di aggiungere notevole splendore alle cerimonie della chiesa, e di elevare potentemente gli animi a Dio e alle cose celesti (SC VI, n.120)». Partendo da questo proposi-to, il seminario intende rispondere al desiderio espresso da alcuni musicisti liturgici d’imparare l’accompagnamento organistico (armonico) del canto gregoriano, e anche sia la tecnica dell’organo che della registrazione. Il se-minario è dunque offerto a quelli che avendo già una base musicale vogliono approfondire la conoscenza dell’organo nel suo uso liturgico e concretamente l’accompagnamento del canto e del canto gregoriano in speciale.

- L’organo come strumento liturgico (organologia)- Accompagnamento del canto liturgico (armonia)- Accompagnamento del canto gregoriano (modalità)- Tempo e momenti della liturgia riguardo all’organo- Registrazione, digitazione- RepertorioModalità di svolgimento: Lezione singola ed individuale. Sessione d’in-sieme e audizione collettive. Visite ad organi. Sessioni col qualche stru-mentista invitato.0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Valutazione del repertorio eseguito. Valutazione del tempo di studio da parte dello studente.

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PIL

%LEOLRJUD¿D: Benedetto xVi, La Musica. Un’arte familiare al logos, Città del Vaticano 2009. j-a. PiQué, Teologia e Musica. Dialoghi di trascendenza, Milano 2013. Id., Teología y Música: Una contribución dialéctico-trascen-dental sobre la sacramentalidad de la percepción estética del Misterio (Agu-stín, Balthasar, Sequeri; Victoria, Schönberg, Messiaen), Roma 2006; F. Rai-noldi, Sentieri della musica sacra, CLV, Roma 1996.

.

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PIL

II CICLO - LICENZA

oRARIo DELLE LEZIonI 2017-2018

1° sEmEstRE

2UH ���RWWREUH ��RWWREUH� ��RWWREUH ��RWWREUH ��RWWREUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

2° 95033 Midili 2° 95034 Zizic 1° 94021 Jurzak2° 95034 Zizic

10.15-11.50

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr

1° 94002 De Zan

95558 Pro seminario

15.30-17.05 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores94207 Zizic

94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 94160 Piqué

2UH ��RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH

08.30- 10.05

SIMPOSIOIL SACRO

2° 95033 Midili 2° 95034 Zizic 1° 94021 Jurczak 2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94018 Orsola 1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr

1° 94002 De Zan

95558 Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba94103 Bonomo94190 Flores94207 Zizic

94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 94206 Gresko 94160 Piqué

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PIL2UH ���RWWREUH ���RWWREUH ��QRYHPEUH ��QRYHPEUH ��QRYHPEUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

2° 95034 Zizic1° 94021 Jurczak

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94002 De Zan 95558Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan 94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94160 Piqué

2UH ���RWWREUH� ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH

08.30- 10.05 [1° 94016 Nin]

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

[1° 94016 Nin] 2° 95033 Midili

[1° 94016 Nin] 2° 95034 Zizic

1° 94021 Jurczak

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan

[1° 94016 Nin]95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores94207 Zizic

94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 94160 Piqué

2UH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH ���RWWREUH

08.30- 10.05 2° 95026 Viola

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

2° 95033 Midili 2° 95034 Zizic1° 94021 Jurczak

2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94018 Orsola 2° 95026 Viola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba2° 95026 Viola

94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores94207 Zizic

94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 2° 95026 Viola 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 94160 Piqué

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397

PIL

2UH ��QRYHPEUH ��QRYHPEUH ��QRYHPEUH ��QRYHPEUH ���QRYHPEUH

08.30- 10.05 [1° 94016 Nin]

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

[1° 94016 Nin] 2° 95034 Zizic

1° 94021 Jurczak 2° 95034 Zizic

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan

[1° 94016 Nin] 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores94207 Zizic

94160 Piqué 94207 Zizic

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 94160 Piqué

2UH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili 1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

2UH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH

08.30- 10.05 2° 95026 Viola

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili 1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola 2° 95026 Viola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba2° 95026 Viola

94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 2° 95026 Viola 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

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398

PIL

2UH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ���QRYHPEUH ��GLFHPEUH ��GLFHPEUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

2UH ��GLFHPEUH ��GLFHPEUH ��GLFHPEUH ��GLFHPEUH ��GLFHPEUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

54ma giornata di studio

Sacrosanctum Concilium

1° 94002 De Zan

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

2UH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH

08.30- 10.05 2° 95026 Viola

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola 2° 95026 Viola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba2° 95026 Viola

94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 2° 95026 Viola 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

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399

PIL

2UH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH ���GLFHPEUH

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr 1° 94002 De Zan 95558

Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores 95173 Marini

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko 95173 Marini

2UH ��JHQQDLR ��JHQQDLR ���JHQQDLR ���JHQQDLR ���JHQQDLR

08.30- 10.05

1° 94017 Pecklers2° 95001

Flores

1° 94015 Valli 2° 95033 Midili

1° 94021 Jurczak

10.15-11.50 1° 94018 Orsola

1° 94010 Folsom

2° 95010 Tymister

1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr

95558 Pro seminario

15.30-17.05 94128 Barba 94205 Geiger94204 Ryan

94103 Bonomo94190 Flores

17.15-18.50 95115 Del Gaudio 94206 Gresko

2UH ���JHQQDLR ���JHQQDLR ���JHQQDLR ���JHQQDLR ���JHQQDLR

08.30- 10.05 1° 94015 Valli

10.15-11.501° 94015 Valli1° 94001 Skeb2° 95036 Sarr

15.30-17.05

17.15-18.50

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400

PIL

II CICLO - LICENZA

ORARIO DELLE LEZIONI 2017-2018

2° sEmEstRE

Ore 12 febbraio 13 febbraio 14 febbraio 15 febbraio* 16 febbraio

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli MASTERCLASSLicenza PILDottorandi PIL+TDS

WSPDott.PIL

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94021 Jurczak

15.30-17.0594157 Maggiani

94192 Rubio

94208 Mc-Carthy

94192 RubioLe Ceneri

95163 Cescon 94159 Maggioni95209 Quartier

17.15-18.5094156 Tymister95209 Quartier

94193 Bonomo 95209 Quartier 95163 Cescon 94159 Maggioni

95209 Quartier

Ore 19 febbraio 20 febbraio 21 febbraio 22 febbraio 23 febbraio

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli [95030 Nin] [95030 Nin]

10.15-11.50 [95030 Nin] 95029 Goñi [95030 Nin] 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.0594157 Maggiani

94192 Rubio

94208 Mc-Carthy

94192 Rubio

94203 Bonomo94192 Rubio 95163 Cescon 94159 Maggioni

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro 95163 Cescon 94159 Maggioni

[95030 Nin] due settimane a partire dal 19 febbraio 2018

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401

PIL

Ore 26 febbraio 27 febbraio 28 febbraio 1 marzo 2 marzo

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli [95030 Nin] [95030 Nin]

10.15-11.50 [95030 Nin] 95029 Goñi [95030 Nin] 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.0594157 Maggiani

94192 Rubio

94208 Mc-Carthy

94192 Rubio

94203 Bonomo94192 Rubio 95163 Cescon 94159 Maggioni

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro 95163 Cescon 94159 Maggioni

Ore 5 marzo 6 marzo 7 marzo 8 marzo 9 marzo

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.0594157 Maggiani

94192 Rubio

94208 Mc-Carthy

94192 Rubio

94203 Bonomo94192 Rubio 95163 Cescon 94159 Maggioni

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro 95163 Cescon 94159 Maggioni

Ore 12 marzo 13 marzo 14 marzo 16 marzo 17 marzo

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

95163 Cescon 94159 Maggioni

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 95163 Cescon 94159 Maggioni

94203 Bonomo 95196 Tedeschi

94209 Monteiro

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402

PIL

Ore 16 aprile 17 aprile 18 aprile 19 aprile 20 aprile

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

94203 Bonomo 95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro

Ore 9 aprile 10 aprile 11 aprile 12 aprile 13 aprile

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

94203 Bonomo 95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro

Ore 19 marzo 20 marzo 21 marzo 22 marzo 23 marzo

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

95163 Cescon 94159 Maggioni

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 95163 Cescon 94159 Maggioni

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PILOre 7 maggio 8 maggio 9 maggio 10 maggio 11 maggio

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores

XI CONGRESSO INTERNAZIONALE DI LITURGIA

10.15-11.50 95029 Goñi

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo

Ore 30 aprile 1 maggio 2 maggio 3 maggio 4 maggio

08.30- 10.05 95007 Midili

Festa dei lavoratori

95008 Valli

10.15-11.501° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani 94203 Bonomo 95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94209 Monteiro

Ore 23 aprile 24 aprile 25 aprile 26 aprile 27 aprile

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores

Anniversario della Libera-

zione

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo

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PIL

Ore 14 maggio 15 maggio 16 maggio 17 maggio 18 maggio

08.30- 10.05 95007 Midili 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94157 Maggiani94208 Mc-

Carthy95196 Tedeschi

94203 Bonomo 95196 Tedeschi

17.15-18.50 94156 Tymister 94193 Bonomo 94209 Monteiro

Ore 21 maggio 22 maggio 23 maggio 24 maggio 25 maggio

08.30- 10.05 95004 Flores 95008 Valli

10.15-11.50 95029 Goñi 1° 94018 Orsola94109 De Zan 1° 94021 Jurczak

15.30-17.05 94208 Mc-Carthy 94203 Bonomo

17.15-18.50 94193 Bonomo 94209 Monteiro

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PIL

2UH OXQHGu PDUWHGu PHUFROHGu JLRYHGu YHQHUGu

15.30-17.0594489 Geiger

94490 Maggiani

94456 Piqué 94492 Parenti

95594 Valli

2UH OXQHGu PDUWHGu PHUFROHGu JLRYHGu YHQHUGu

15.30-17.0595565 Barba

95591 Guidotti94499 Pereira

94494 Folsom 94481 Tymister 94469 Parenti

94482 Skeb94495 McCarthy

ii CiClo - LICENZA

oRARIo DELLE LEZIonI 2017-2018

sEmInARI - 1° sEmEstRE

ii CiClo - LICENZA

oRARIo DELLE LEZIonI 2017-2018

sEmInARI - 2° sEmEstRE

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III CICLO

DOTTORATO

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PIL

DOTTORATO

CORSI PER L’ANNO ACCADEMICO 2017-2018

���VHPHVWUH

95600 Liturgia comparata 6��3DUHQWL

Argomenti: Iniziazione al metodo della Liturgia comparata con lettu-ra critica delle «Leggi» di Baumstark e successive precisazioni. Analisi strutturale delle unità liturgiche con esemplificazioni condotte sull’Euca-ristia, l’Iniziazione cristiana, la Liturgia delle Ore ed il Lezionario nelle tradizioni occidentali e bizantina.

0RGDOLWj�GL�YHUL¿FD� Elaborato scritto.

%LEOLRJUD¿D: a. BaumstaRK, Liturgie comparée, Chevetogne/Paris, 31953 (anche in inglese e spagnolo); Acts of the International Congress on «Compa-rative Liturgy Fifty Years after Anton Baumstark», Roma 2002.

���VHPHVWUH

Due corsi a scelta in accordo con il Preside.

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ARCHITETTURA E ARTI PER LA LITURGIA

3DWURFLQDWR�GDO

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PIL

0DVWHU�XQLYHUVLWDULR�GL�,,�OLYHOOR�LQARCHITETTURA E ARTI PER LA LITURGIA

GUIDA GENERALE

0DVWHU�XQLYHUVLWDULR�GL�,,�OLYHOOR�LQARCHITETTURA E ARTI PER LA LITURGIA

GUIDA GENERALE

Il Master in “Architettura e arti per la liturgia” non si propone di insegnare “come si fa” una chiesa, poiché le scelte progettuali discendono dalla genialità unica e irripetibile di cui ciascuno dispone grazie alla propria sensibilità e alla specifica preparazione universitaria necessariamente già acquisita. L’attenzio-ne dell’intero programma biennale è invece rivolta a comprendere il “cos’è” una chiesa, ovvero come si struttura simbolicamente e funzionalmente un edificio cultuale. Si tratta di un “cos’è” esplicitato da una costituzione eccle-siologica e, a differenza del “come si fa”, non è sottoposto ad alcuna libertà progettuale, tantomeno liturgica.

Di conseguenza, il Pontificio Istituto Liturgico del S. Anselmo si pone l’o-biettivo di fornire ai progettisti una puntuale qualificazione in ambito liturgi-co, al servizio del quale l’architettura e le arti pongono la loro strumentazione, e non viceversa; in tal senso, quel “per” contenuto nel titolo diventa quanto mai emblematico.

1. stRuttuRAZIonE DIDAttIcAIl Master in “Architettura e arti per la liturgia” è biennale. In particolare,

il biennio prevede:- un’annualità avente per riferimento le eminenzialità, cioè i monumen-

ti della celebrazione;- un’annualità avente per riferimento l’edificio chiesa.

Le due annualità si alternano e non sono propedeutiche. Pertanto, non esi-stono un “primo” e un “secondo” anno, ma è possibile iniziare la frequenta-zione indifferentemente con l’uno o con l’altro programma.

Ogni annualità si suddivide in:- CoRso oRdinaRio

- CoRso inteGRatiVo

2. coRso oRDInARIoIl programma del Corso Ordinario si svolge durante l’intero anno accademico (da ottobre al successivo maggio) e si compone di 8 (otto) moduli fondamen-

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PIL

tali, ciascuno dei quali si sviluppa in 3 (tre) lezioni.Ogni lezione ha la durata di 3 (tre) ore accademiche, per un totale di 24 lezioni e 72 ore accademiche annuali.

3. coRso IntEgRAtIvoIl Corso Integrativo è facoltativo, fatta eccezione per quanto disposto nel

punto 20.b, ed ha il fine di approfondire e completare il Corso Ordinario, per-tanto richiede un’iscrizione a parte (vedi punto 9.5).

Il programma si svolge durante il quadrimestre gennaio – aprile e si com-pone di 12 (dodici) lezioni da 2 ore accademiche l’una, per un totale di 24 ore accademiche annuali.

Il Corso Integrativo non è frazionabile, pertanto è possibile iscriversi solo all’intero Corso (considerato un unico modulo) e non alle singole materie che lo compongono.

4. AmmIssIonIAl Corso Ordinario del Master in “Architettura e arti per la Liturgia” pos-

sono iscriversi:a) laureandi e laureati (vecchio e nuovo ordinamento) in Architettura, In-

gegneria Edile, Storia dell’Arte, BB.CC. (e indirizzi storico-artistici attinenti);b) diplomati in Accademia BB.AA.c) laureati presso altre Facoltà attinenti, previa valutazione e autorizzazio-

ne del Responsabiledel Masterd) Liturgisti, Teologici e Biblisti specializzandi in architettura e arti;e) religiosi che ricoprono incarichi istituzionali e/o di consulenza per la

progettazione di chiese.f) “straordinari” di cui al seguente punto 5.Al Corso Integrativo possono iscriversi:g) possessori di un qualsiasi Diploma di Maturità;h) laureandi e laureati di qualsiasi facoltà.

5. stRAoRDInARII possessori del solo diploma di Maturità, o di una Laurea non attinente

alla progettazione architettonica, possono comunque iscriversi al Corso Ordi-nario in qualità di “straordinario” sottostando, però, alle seguenti limitazioni:

- possono conseguire il solo Attestato di Partecipazione al Corso Ordinario;- conseguono l’Attestato di Frequenza e i Crediti (formativi professionali)

i soli diplomati Geometri;- conseguono regolare Attestato di Frequenza per il Corso Integrativo;

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PIL

- sono esclusi dal conseguimento del Diploma di Master.Gli “straordinari che conseguono una Laurea magistrale attinente durante

la frequentazione del Master, o entro i tre anni successivi, saranno regolar-mente ammessi alla discussione della Tesi finale per conseguire il Diploma di Master.

6. IscRIZIonINon è prevista l’iscrizione unitaria all’intero biennio. È pertanto possibile

iscriversi:1. all’intera annualità del Corso Ordinario;2. solo a uno o più singoli moduli appartenenti al programma della singola

annualità; 3. al Corso Integrativo, in aggiunta al Corso Ordinario;4. al solo Corso Integrativo (vedi punti 4.f e 4.g).Le preiscrizioni vanno inoltrate on-line a partire dal 1 luglio 2017 colle-

gandosi al link: www.anselmianum.com. In proposito, va sempre tenuto pre-sente che il Master di “Architettura e arti per la liturgia” è una specializzazio-ne appartenente alla facoltà di Sacra Liturgia dell’Ateneo S. Anselmo, ovvero al Pontificio Istituto Liturgico (PIL).

In alternativa, l’iscrizione può essere effettuata direttamente in Segreteria Generale a partire dal 18 settembre 2017, dal lunedì al venerdì con orario 9,00 – 12,00 oltre al pomeriggio di martedì e giovedì (15,15 – 17,15).

Per la procedura necessaria ad iscriversi consultare: www.anselmianum.com e in particolare: http://www.anselmianum.com/segreteria/studenti_ordi-nari/quale_cicli.php

Non è previsto alcun limite minimo e massimo di iscrizioni, né un termine ultimo di scadenza. Pertanto, è possibile iscriversi anche il giorno della prima lezione. Se invece l’iscrizione avviene ad anno accademico già avviato, si hanno a disposizione le seguenti due opzioni:

- iscriversi ugualmente all’intera annualità, e le lezioni perdute saranno conteggiate come assenze;

- iscriversi solo ai rimanenti moduli dell’anno accademico in corso, per poi recuperare quelli perduti con apposita iscrizione nell’anno accademico suc-cessivo al biennio frequentato.

È inoltre consentito frequentare l’intero biennio anche iscrivendosi a due annualità non consecutive, fermo restando quanto segue:

a) il biennio deve essere composto da 16 moduli tutti differenti fra loro;b) l’iscrizione alla seconda annualità deve avvenire entro e non oltre i 3

(tre) anni dalla data della prima iscrizione.Previa autorizzazione del Responsabile del Master, è ammesso frequenta-

re una sola lezione senza essere ancora iscritti.

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PIL

7. DoppIA IscRIZIonEÈ ammessa l’iscrizione contemporanea a due Masters del PIL. Coloro che

optano per tale scelta potranno beneficiare dei seguenti vantaggi:- quota ridotta per l’iscrizione al secondo Master (vedi punto 9.2);- possibilità di utilizzare la Tesi finale del primo Master come base per la

Tesi finale del secondo Master; ovvero elaborare due Tesi finali aventi tema-tica unica e conclusioni diverse. È inoltre ammesso scegliere un unico mode-ratore (relatore);

- percorso integrativo ulteriormente agevolato per l’eventuale accesso al Corso diDottorato in Liturgia (vedi appendice 2).

8. FuoRI coRsoAl Master di “Architettura e arti per la liturgia” entrano nella posizione di

“fuori corso” coloro che:1. non rispondono alla scadenza di cui al suddetto punto 6.b;2. non consegnano l’elaborato di Tesi finale entro 3 (tre) anni dal com-

pletamento del biennio (vedi appendice 1). Per completamento del biennio si intende la data dell’ultima lezione utile a conseguire il secondo Attestato di Frequenza.

Tutti coloro che vanno in posizione di “fuori corso” potranno regolarizzare la propria posizione iscrivendosi ad un semestre supplementare del biennio, da concordare con il Responsabile del Master in base al tema e al moderatore scelti (o da scegliere) per la Tesi finale.

9. costIIl Master ha i seguenti costi per ciascuna annualità:

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PIL

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Il versamento delle suddette quote avviene con bollettino MAV che la Se-greteria invia all’iscritto tramite e-mail.

Fanno eccezione le quote inferiori a 500 euro, che possono essere versate anche in contanti, presso la cassa dell’Ateneo.

È prevista la rateizzazione per le sole quote di cui ai punti 9.1, 9.2 e 9.3 Pertanto, la Segreteria invierà i relativi MAV secondo la seguente modalità:

- il 50% entro un mese dall’iscrizione;- il restante 50% all’inizio del secondo semestre (febbraio).In alternativa, è possibile rateizzare ulteriormente la quota 9.1 (Corso Or-

dinario) iscrivendosi di volta in volta ai singoli otto moduli, di fatto corrispon-denti a otto rate mensili.

10. RItIRoIn caso di ritiro dal Master, è obbligatorio darne comunicazione scritta alla

Segreteria Generale. In mancanza di detta comunicazione, l’iscritto risulterà “assente” e in “posizione amministrativa irregolare”, esponendosi così alle conseguenti penalità previste.

Con la stessa comunicazione è possibile chiedere il rimborso della tassa d’iscrizione già versata, che sarà esaudita secondo le seguenti modalità:

a) si rimborsa la prima rata decurtata del corrispondente valore per le le-zioni già effettuate alla data della richiesta, indipendentemente dalle eventuali assenze fatte dal richiedente;

b) la prima rata non è più rimborsabile dopo i primi due moduli in calen-dario, cioè dalla settima lezione in poi;

c) si rimborsa la seconda rata decurtata del corrispondente valore per le le-zioni già effettuate dal 1° febbraio alla data della richiesta, indipendentemente dalle eventuali assenze fatte dal richiedente;

d) la seconda rata non è più rimborsabile dopo il sesto modulo in calenda-

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PIL

rio, cioè dalla diciannovesima lezione in poi.Sono escluse dal rimborso:- le iscrizioni ai singoli moduli;- le iscrizioni inoltrate ad anno accademico in corso;- le iscrizioni al Corso Integrativo.

11. BoRsE DI stuDIoPer ciascuna annualità, il Pontificio Ateneo S. Anselmo assegna n. 3 (tre)

“mini Borse di Studio” ad altrettanti iscritti ai Masters del PIL.La “mini Borsa di Studio” consiste nella riduzione della quota d’iscrizione,

al fine di alleggerire l’impegno economico sostenuto dagli iscritti residenti a distanze elevate dalla sede dell’Ateneo.

Possono inoltrare domanda solo coloro che si iscrivono all’intera annuali-tà, cioè sia al Corso Ordinario sia al Corso Integrativo.

Sono pertanto esclusi gli iscritti:- ai singoli moduli;- al solo Corso Ordinario;- al solo Corso Integrativo;- che usufruiscono già di altre riduzioni (vedi 9.2 e 9.3).La domanda va inoltrata utilizzando l’apposito modulo (da richiedere al

Responsabile del Master), entro e non oltre il 15 ottobre dell’anno accademico in corso.

I dati contenuti nella scheda di richiesta concorrono alla formazione di una graduatoria i cui punteggi discendono nell’ordine da: residenza (distanza da Roma), reddito, voto di Laurea ed età.

In base alla graduatoria, saranno assegnate tre somme la cui entità dipen-de, di anno in anno, dalla disponibilità dell’Ateneo e dal numero di richieste provenienti dalle sue 4 Facoltà. In tal senso, e a puro titolo di riferimento, si tenga presente che in genere tali somme possono oscillare tra 200 e 600 euro per ciascuna “Borsa”.

A seguito di accertamenti, il Pontificio Ateneo S. Anselmo si riserva di operare esclusioni dalla graduatoria.

L’assegnatario che sarà escluso, o si ritira dal Master, verrà sostituito dal quarto nominativo in graduatoria. Il quinto e il sesto in graduatoria sostitui-ranno gli eventuali altri due nominativi esclusi o ritirati.

12. LEZIonILe lezioni si svolgono al giovedì, nella sede del Pontificio Istituto Liturgico.

L’orario delle lezioni è il seguente:- 14,45 – 17,00 (tre ore accademiche) per il Corso Ordinario;- 17,30 – 19,00 (due ore accademiche) per il Corso Integrativo.

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PIL

Un’ora accademica corrisponde a 45 minuti.Si richiede il massimo rispetto del suddetto orario. È bene pertanto essere

presenti in aula con almeno un quarto d’ora di anticipo, onde evitare di incidere negativamente sulla qualità e durata delle lezioni stesse.

Inoltre, durante le lezioni è obbligatoria la modalità “silenzioso” per i cellulari.Eventuali variazioni, di quanto disposto dal calendario ufficiale, possono ve-

rificarsi solo in caso di estrema necessità e per eventi imprevedibili. In partico-lare:

1. cambio di data e/o di orario, ma solo previo accordo con tutti gli iscritti, e con almeno una settimana di anticipo;

2. sostituzione del docente, causa sua improvvisa indisponibilità, che verrà comunque comunicata in tempo reale;

3. in nessun caso è previsto l’annullamento della lezione.Il materiale didattico, inerente ciascun modulo, sarà distribuito tramite

Dropbox. Si consiglia quindi di dotarsi per tempo di tale programma informatico.

12. FREquEnZALa frequenza delle lezioni è obbligatoria.Per ciascuna delle 36 lezioni complessive in calendario (Ordinario + In-

tegrativo), è quindi necessario firmare il foglio delle presenze sia all’entrata che all’uscita, avendo cura di indicare nelle apposite colonne i rispettivi orari, soprattutto nel caso di entrata in ritardo o di uscita anticipata. In mancanza di una delle due firme, la presenza sarà annullata, di conseguenza saranno conteggiate le relative ore di assenza.

13. tItoLIIl Pontificio Istituto Liturgico rilascia agli iscritti i seguenti Titoli:

1. Attestato di Frequenza per uno o più singoli moduli;2. Attestato di Frequenza per ogni annualità del Corso Ordinario;3. Attestato di Frequenza per il Corso Integrativo.4. Diploma del Master universitario di II livello in “Studiis de Architec-

tura Artibusque ad Liturgiam spectantibus”.Il rilascio dei titoli è strettamente subordinato alla posizione regolare

dell’iscritto; in caso contrario, saranno sospesi in attesa di regolarizzazione.

14. AttEstAto DI FREquEnZA pER sIngoLI moDuLIPer il &RUVR�2UGLQDULR:a) Sono ammesse assenze per un massimo di 12 ore accademiche in cia-

scuna annualità.b) Eventuali ore eccedenti le 12 ore di assenza devono essere giustificate e

certificate da motivazioni di estrema importanza.

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PIL

c) Superate le 12 ore di assenza non giustificate (ovvero con giustificazione respinta dal Responsabile del Master) l’annualità in oggetto viene “sospesa”.

d) Indipendentemente da quanto prescritto in 14.a, sono ammesse 3 (tre) ore di assenza per ogni singolo modulo.

e) Superate il limite stabilito in 14.d, il modulo viene invalidato. Di conse-guenza, anche in questo caso l’annualità in oggetto viene “sospesa”.

f) La sospensione dell’annualità comporta il recupero delle assenze in eccedenza frequentando moduli supplementari Non è ammesso il recupero tramite singole lezioni.

g) I moduli supplementari vanno concordati con il Responsabile del Ma-ster e recuperati nell’annualità successiva al biennio frequentato. Tale recupe-ro di assenze non comporta alcuna iscrizione.

h) Coloro che frequentano l’intera annualità iscrivendosi di volta in volta ai singoli moduli, devono comunque rispondere a quanto stabilito in 14.a e 14.d.

Per il &RUVR�,QWHJUDWLYR:i) Sono ammesse assenze per un massimo di 4 (quattro) ore accademiche.j) Le 4 ore di assenza non devono appartenere alla stessa materia.k) Superati i limiti, di cui 14.i e 14.j, la validità del Corso viene “sospesa”.l) Il recupero delle assenze va concordato con il Responsabile del Master.

15. tItoLIIl Pontificio Istituto Liturgico rilascia i seguenti Titoli:1. Attestato di Partecipazione per gli “straordinari” (vedi punto 5);2. Attestato di Frequenza per ogni annualità del Corso Ordinario;3. Attestato di Frequenza per uno o più singoli moduli del Corso Ordinario;4. Attestato di Frequenza per il Corso Integrativo.5. Diploma di Master II livello in “Studiis de Architectura Artibusque ad

Liturgiam spectantibus”.Il rilascio dei titoli è strettamente subordinato alla posizione regolare

dell’iscritto; in caso contrario, saranno sospesi in attesa di regolarizzazione.

16. AttEstAto DI pARtEcIpAZIonEa) L’iscritto in qualità di “straordinario” consegue l’Attestato di Partecipazione

al Corso Ordinario di “Architettura e Arti per la liturgia” se risponde a limiti e norme di cui al punto 14.

b) L’Attestato di Partecipazione, rilasciato in carta semplice, non è un titolo accademico.

c) L’Attestato di Partecipazione può comunque essere convertito in Attestato di Frequenza (titolo accademico) se il titolare consegue una Laurea entro i successivi 5 (cinque) anni;

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PIL

Fa fede la data dell’ultima lezione in programma nell’annualità frequentata.

17. AttEstAto DI FREquEnZA pER sIngoLI moDuLIa) L’iscritto a un singolo modulo consegue il relativo Attestato di Frequen-

za solo se non c’è stata alcuna ora d’assenza. In caso contrario, è chiamato a ripetere il modulo.

b) L’iscritto a due o più singoli moduli (anche non consecutivi) consegue il relativo Attestato di Frequenza solo se risponde a quanto prescritto dal punto 14.d, fermo restando quanto stabilito in 14.h.

18. AttEstAto DI FREquEnZA pER IL coRso oRDInARIoAl termine di ciascun anno accademico, l’iscritto alla singola annualità del

biennio consegue il relativo Attestato di Frequenza solo se:a) è in regola con quanto stabilito in 14.a;b) è in regola con quanto stabilito in 14.b;c) è in regola con quanto stabilito in 14.d.Tutti coloro che non si trovano nelle suddette tre posizioni avranno l’Attestato di

Frequenza “sospeso”, in attesa del necessario recupero (vedi 14.f e 14.g)..

19. AttEstAto DI FREquEnZA pER IL coRso IntEgRAtIvoL’iscritto al Corso Integrativo consegue il relativo Attestato di Frequenza

solo se:a) è in regola con quanto stabilito in 14.i;b) è in regola con quanto stabilito in 14.j.In caso contrario, l’Attestato viene “sospeso”, in attesa del necessario re-

cupero.

20. DIpLomA DI mAstER unIvERsItARIo DI II LIvELLoIl conseguimento del Diploma di Master:- è facoltativo;- è riservato ai soli possessori di Laurea magistrale (vecchio e nuovo ordi-

namento), o titolo equivalente;- richiede la preparazione e discussione con esito positivo di un elaborato

di Tesi finale (vedi appendice 1).Per inoltrare Richiesta di Tesi finale occorre:a) essere in possesso di entrambi gli Attestati di Frequenza del biennio

Ordinario;b) essere in possesso dell’Attestato di Frequenza di almeno un Corso In-

tegrativo;c) aver superato una prova scritta (vedi punto 21) per ciascuno dei 16 mo-

duli in programma nel biennio Ordinario;

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PIL

Sono esonerati dall’obbligo del Corso Integrativo (20.b) coloro che hanno frequentato un secondo Master (o Corso) dell’Ateneo.

Coloro che, per ragioni documentate, sono impossibilitati a frequentare il Corso Integrativo, concordano con il Responsabile del Master la seguente alternativa:

d) frequenza di tre moduli supplementari (27 ore accademiche) da sceglie-re nei programmi degli altri Masters organizzati dal PIL;

e) i tre moduli supplementari devono essere tutti diversi dai 16 che com-pongono il biennio d’iscrizione;

f) nella frequenza dei tre moduli supplementari sono ammesse 6 (sei) ore di assenza in totale, purché non appartenenti allo stesso modulo.

21. pRovA scRIttALa prova scritta (o “tesina”), di cui al punto 20.c, è obbligatoria solo per coloro

che:- intendono conseguire il Diploma di Master;- hanno conseguito la mini Borsa di Studio.La “tesina” è richiesta solo per i moduli del Corso Ordinario, e non è un esame,

ma ha carattere di verifica e consiste in una relazione che sintetizzi gli argomenti trattati durante le lezioni del modulo in oggetto. Va redatta liberamente al di fuori della sede e degli orari di lezione, ovvero come “attività esterna di ricerca”, e deve rispondere alle indicazioni illustrate nell’apposita Metodologia adottata dal PIL.

Il testo, al netto di indice, bibliografia, immagini e disegni, non deve essere inferiore alle 15 pagine, e deve essere firmato dall’autore.

Una volta completata, la “tesina” va consegnata al Responsabile del Master, il quale provvederà a valutarla con uno dei voti-giudizi adottati dal Pontificio Ateneo S. Anselmo.

Potranno essere ripetute sia le prove valutate insufficienti (“non probatus”), sia quelle di cui si desidera migliorare il voto-giudizio.

La media dei 16 voti-giudizi costituisce la base per il voto-giudizio della Tesi finale.Chi, dopo aver consegnato e superato le 16 “tesine”, dovesse trovarsi nelle con-

dizioni di rinunciare alla Tesi finale, e quindi al conseguimento del Diploma, può comunque richiedere l’Attestato di Frequenza con i voti-giudizi delle prove scritte superate.

22. cREDItI FoRmAtIvIL’iscritto che risulta in posizione regolare, ovvero consegue gli Attestati di cui

ai punti 17, 18 e 19, al termine di ogni annualità può richiedere i seguenti crediti:

- ECTS (European Credit Transfer System), cioè crediti formativi universitari, nella misura di:

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- 20 (venti) per l’intero Corso Ordinario; - 2,5 (due e mezzo) per un singolo modulo; - 5 (cinque) per il Corso Integrativo; - 20 (venti) per il conseguimento del Diploma di Master.- CFP (Crediti Formativi Professionali) richiesti dagli Ordini provinciali degli

Architetti e degli Ingegneri per la formazione annuale obbligatoria, nella misura di: - 12 (dodici) CFP per il Corso Ordinario; - 3 (tre) CFP per il Corso Integrativo; - nessun CFP per i singoli moduli.Previa specifica richiesta, i crediti sono certificati sui relativi Attestati di Fre-

quenza oppure in apposito allegato.

23. RIconoscImEntIOgni Diplomato del Master di II livello in “Studiis de Architectura Artibusque

ad Liturgiam spectantibus” sarà:1. segnalato alla Diocesi di appartenenza, tramite lettera ufficiale del Pontificio

Ateneo S. Anselmo a firma del Rettore Magnifico e del Preside del P.I.L;2. iscritto ad un apposito Albo professionale che il Pontificio Ateneo S. Ansel-

mo provvederà ad inoltrare ai competenti uffici della C.E.I.;3. ammesso al Corso di Dottorato in Liturgia del PIL tramite apposito percorso

integrativo (vedi appendice 2).Inoltre, sarà proposta la pubblicazione per ogni elaborato di Tesi finale che:- tratta un argomento inedito;- ha un sviluppo non inferiore alle 150 pagine per il solo testo;- viene valutato con il giudizio di “Summa cum Laude”;

24. moDIFIchE E IntEgRAZIonIQualsiasi eventuale modifica o integrazione alla presente normativa, che

dovesse essere predisposta ed approvata durante l’anno in corso, diverrà uffi-ciale e applicabile solo nel successivo anno accademico, cioè a decorrere dal 1 luglio di ogni anno, e interesserà solo i nuovi iscritti al biennio.

Pertanto, sono comunque esonerati da modifiche e integrazioni tutti colo-ro che sono già iscritti, ovvero in corso per completare il biennio. Essi sono chiamati a rispondere solo alle norme vigenti al momento dell’iscrizione alla prima annualità.

25. InFoRmAZIonIPer ogni ulteriore informazione rivolgersi al Responsabile del Master:Arch. Gabriele Orlandoe-mail: [email protected]: 334.321.7131

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PIL

APPENDICE 1

26. InFoRmAZIonI26.1 ArgomentoIl candidato sceglie una materia di Tesi e un Docente che avrà funzione di

Moderatore (relatore), tenendo presente quanto segue:a) La materia di Tesi e il Moderatore devono appartenere al programma del

biennio frequentato.b) In caso di impossibilità, o di scelta diversa, è possibile scegliere altra

materia e/o altro Moderatore solo previa approvazione del Responsabile del Master e dopo aver frequentato (senza iscrizione supplementare) perlomeno un modulo tenuto dal Moderatore prescelto.

c) È possibile scegliere un Moderatore esterno al Pontificio Ateneo S. An-selmo, ma solo previa approvazione del Preside.

d) Il candidato propone al Moderatore tre argomenti, tutti inediti nella loro specificità, ovvero portatori di un vero contributo all’Architettura e/o alle Arti per la Liturgia. Attraverso la loro discussione con il Moderatore e con il Re-sponsabile del Master si giunge alla scelta dell’argomento definitivo.

e) Nel caso di un tema particolarmente articolato, è possibile scegliere un secondo Docente che affianchi il Moderatore nel ruolo di “correlatore”. Il cor-relatore deve comunque rispondere ai suddetti punti a, b, c.

26.2 RichiestaL’argomento definitivo e il nome del Moderatore sono sottoposti all’appro-

vazione del Preside. Pertanto, occorre inoltrare apposita richiesta consegnan-do in segreteria del Preside la seguente documentazione:

1. scheda “Tesi del Master – Richiesta” (fornita dal Responsabile del Ma-ster) compilata in tutte le sue parti;

2. copie dei due Attestati di Frequenza;3. breve relazione (massimo due cartelle) con cui presentare sinteticamen-

te l’elaborato, esponendone lo “status quæstionis”, lo “scopo”, il “metodo”, i “limiti” e il “contributo”, oltre ad una bibliografia di base non inferiore a dieci testi attinenti il tema prescelto, e concordata con il Moderatore.

In particolare:- “Status quæstionis” – Attenta analisi dello stato di fatto riguardante sia

l’oggetto in sé della Tesi sia gli studi (di ogni tipo) eventualmente svolti finora su di esso.

- “Scopo” – Motivazioni per le quali si sceglie e si sviluppa il tema in oggetto, ovvero quale obiettivo si intende raggiungere (es: presenza di un pro-blema e sua risoluzione).

- “Metodo” – Quali mezzi di studio vengono utilizzati per raggiungere il

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suddetto obiettivo: metodo di analisi, ambito di ricerca, necessità o meno di un una dimostrazione progettuale.

- “Limiti” – Un’analisi è potenzialmente infinita, per cui occorre limitarla nel campo d’azione: soggetto (ad esempio, monachesimo benedettino, e non monachesimo in generale), tempo (periodo storico ben definito), spazio (area geografica), oggetto del tema, cioè ambito progettuale. I limiti sono necessari per evitare che in sede di Tesi la commissione ponga osservazioni di qualsiasi tipo. Ad esempio: se l’analisi è “delimitata” al Gotico in Lombardia, nessuno potrà chiedere chiarimenti sul Gotico francese, tantomeno sul Barocco lec-cese.

- “Contributo” – Dato lo “status quæstionis”, quale contributo reale porta la Tesi al tema specifico. Dimostrare cioè che non si tratta di un’inutile “riela-borazione” o “riciclo” di studi esistenti.

26.3 Stesuraa) La Tesi finale va elaborata in base alle norme stabilite nell’apposita Me-

todologia adottata dall’Ateneo. Non è ammessa alcuna deroga, qualunque sia il tema svolto.

b) L’elaborato avente un tema quantitativamente complesso può essere svi-luppato e difeso in gruppo, per il quale è ammesso il limite massimo di 3 componenti. Ciascun componente dovrà in ogni caso dimostrare fattivamente il proprio contributo all’elaborato.

26.4 ConsegnaUna volta che il Moderatore dichiara concluso l’elaborato di Tesi, occorre

consegnare:a) tre copie cartacee in Segreteria Generale; debitamente firmate dall’auto-

re e dal Moderatore; in caso contrario l’elaborato sarà ritenuto nullo;b) una copia in versione pdf in segreteria del Preside (tramite pen-drive

o cd), oppure inviato a mezzo e-mail all’indirizzo del Preside: [email protected];

c) ricevuta dell’avvenuto bonifico per la quota “rilascio del Diploma” (pun-to 9.6);

d) dichiarazione firmata di “Originalità e non plagio” della Tesi, il cui mo-dulo va richiesto in Segreteria.

26.5 ScadenzeIl candidato ha tre anni di tempo per richiedere, completare e consegnare

l’elaborato di Tesi finale con cui conseguire il Diploma di Master.I tre anni decorrono:a) dalla data dell’ultima lezione frequentata per completare il biennio, in-

cluse le eventuali lezioni supplementari per “recupero assenze”;

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b) dalla data della difesa di una Tesi completata entro i termini prestabiliti ma valutata con giudizio negativo, ovvero “respinta”. In tal caso, il candidato ha altri tre anni di tempo per richiedere, completare e discutere una Tesi ex-novo.

In entrambi i casi, scaduti i tre anni il candidato può richiedere al Respon-sabile del Master e al Preside un anno di proroga per completare e consegnare la Tesi, ma solo se:

1. entro i tre anni prestabiliti si è comunque presentata la “Richiesta di Tesi”;2. la “Richiesta di Tesi” è stata approvata dal Consiglio del Preside;3. il tema dell’elaborato è particolarmente articolato e/o difficoltoso nella

fase di ricerca;4. l’elaborazione della Tesi ha subito un’interruzione forzata a causa di

gravi motivi, che vanno comunque documentati.Per quanto sopra, il Responsabile del Master e il Preside si riservano di ac-

cogliere o respingere la richiesta di proroga, e di darne comunicazione scritta alla Segreteria Generale.

26.6 Commissione e sessione di tesiLa Commissione di Tesi è nominata dal Preside e ha tre componenti:1. Preside del P.I.L. (o suo delegato);2. Moderatore;3. Censore, che può essere:- il Responsabile del Master;- oppure un secondo Docente facente parte dell’organigramma del Master

in almeno uno degli ultimi cinque anni;- oppure un secondo Docente stabile del P.I.L.In caso di coincidenza fra Moderatore e Preside del P.I.L., quest’ultimo

provvederà a nominare un suo delegato, affinché la commissione conservi i tre componenti.

Non sono previste sessioni di Tesi con date prestabilite. Pertanto, saranno Moderatore e Censore a proporre la data d’esame al Preside. Previa approva-zione, la data d’esame verrà comunicata al candidato con almeno 30 (trenta) giorni d’anticipo.

26.7 ProclamazioneAl termine della seduta di Tesi, la commissione si riunisce per attribuire e

verbalizzare il giudizio finale, che discende dalla media aritmetica di:- voto-giudizio di ammissione alla Tesi (media delle 16 tesine);- valutazione dell’elaborato;- valutazione della difesa orale.La commissione può comunque emettere un parere negativo e respingere

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il candidato, nel qual caso la Tesi finale dovrà essere ripetuta con elaborato totalmente ex-novo.

Trascorsi 10 (dieci) giorni lavorativi dalla data di Tesi, il candidato può richiedere in Segreteria Generale:

- il Diploma originale di Master in “Studiis de Architectura Artibusque ad Liturgiam spectantibus” (sul quale non compare il voto-giudizio finale);

- l’Attestato di Valutazione Finale, ovvero del voto di Tesi e del corrispon-dente giudizio.

Il ritiro del Diploma e dell’Attestato di Valutazione finale può avvenire anche per mezzo di altra persona, dietro delega scritta accompagnata da copia di un documento d’identità valido.

È esclusa qualsiasi forma di spedizione postale.

aPPendiCe 2 [PRoGRamma PRoVVisoRio]

27. AmmIssIonE AL DottoRAtoa) Il Dottorato di Ricerca (DdR) è un titolo accademico di specializzazione

post lauream. Pertanto, si tratta del terzo e più alto livello di istruzione accade-mica italiana, ed equivale al titolo anglosassone di Ph.D (Philosophiæ Doctor). Di conseguenza, il dottorando è a tutti gli effetti uno studente, con i medesimi diritti e doveri degli studenti impegnati nei corsi di Laurea.

b) Gli appositi seminari e corsi per il Dottorato appartengono al III Ciclo del Pontificio Istituto Lirturgico (PIL) e sono finalizzati alla carriera scienti-fica, quindi ad un percorso che permette di sviluppare un’autonoma capacità di ricerca caratterizzata da alta qualificazione e rigore metodologico in uno specifico settore.

c) Con il superamento della Tesi di Dottorato si consegue il titolo “Dottore di Ricerca” che, oltre ad essere di grande importanza per il curriculum vitae, consente l’eventuale proseguimento della carriera universitaria in qualità di Ricercatore o Professore. Il medesimo titolo dà anche diritto a punti in con-corsi pubblici, secondo quanto stabilito (di volta in volta) da ciascun ministero competente.

d) Con decorrenza 1 ottobre 2017, il Pontificio Istituto Liturgico, del Ponti-ficio Ateneo S. Anselmo in Roma, istituisce la possibilità di accesso al Corso di Dottorato in Liturgia a tutti i Diplomati dei Masters biennali di II livello in “Architettura e Arti per la Liturgia”, “Guida Turistica” e “Musica Liturgica”, tenuti presso il medesimo Pontificio Istituto Liturgico.

e) Al Corso di Dottorato sono ammessi solo i Diplomati dei Masters in possesso di una Laurea (vecchio e nuovo ordinamento), o titolo equivalente. La Laurea conseguita all’estero è idonea solo se riconosciuta in Italia.

f) Possono inoltre richiedere l’accesso al corso di Dottorato solo i Diplo-

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mati del Master che abbiano frequentato con esito positivo almeno un Corso Integrativo, o moduli supplementari equivalenti (vedi Guida Generale del Ma-ster). Costituisce titolo preferenziale aver frequentato entrambi i Corsi Inte-grativi del biennio. Sono esonerati da tale obbligo coloro che hanno consegui-to perlomeno un Attestato di Frequenza in altro Master e/o altro Corso presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo.

g) La richiesta di accesso al corso di Dottorato in Liturgia va inoltrata al Preside del Pontificio Istituto Liturgico e, per conoscenza, al Rettore del Pontificio Ateneo S. Anselmo, entro e non oltre 5 (cinque) anni dal consegui-mento del Diploma; fa fede la data della seduta di Tesi. Scaduti i cinque anni, il candidato è chiamato a sostenere un nuovo esame di Tesi finale, difendendo un elaborato con argomento totalmente diverso dal precedente; è invece am-messa la scelta dello stesso moderatore.

h) Alla richiesta, di cui al precedente punto 7, occorre allegare la seguente documentazione:

- proposta di Tesi dottorale, ovvero dell’ambito di ricerca scelto;- curriculum vitae Europass;- copia autenticata del Diploma di Master;- attestato del voto-giudizio finale conseguito per il Diploma di Master;- abstract dell’elaborato di Tesi con cui è stato conseguito il Diploma di Master;- copia (o originale) dell’Attestato di Frequenza per il Corso Integrativo,

ovvero per i due Corsi Integrativi;- copia autenticata di eventuali altri Diplomi di Master e/o Titoli conse-

guiti presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo, inclusi i relativi attestati di voto-giudizio;

- copia autenticata della Laurea, o delle Lauree, incluso il certificato del relativo voto;

- certificato dei singoli esami sostenuti, con relativi voti, per il consegui-mento della Laurea, o delle Lauree;

- copia autenticata del diploma di Maturità con relativo voto.i) Il Preside del Pontificio Istituto Liturgico valuta la documentazione pro-

dotta, e decide di conseguenza se accogliere o respingere la richiesta.j) In caso di richiesta respinta, il candidato può comunque inoltrare richie-

sta per accedere al triennio ordinario di Liturgia, ovvero con agevolazioni ridotte.

k) In caso di richiesta accolta, il Preside del PIL stabilisce un piano di studi integrativo “ad personam”, cioè sulla base dei titoli e della proposta di Tesi presentati da ciascun candidato.

l) Il percorso integrativo “ad personam”, di cui al precedente punto 11, consiste nel frequentare e superare almeno due semestri (anche non consecuti-vi) appartenenti al programma della Licenza in Liturgia del PIL, oltre ai corsi

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normalmente previsti per il conseguimento del Dottorato in Liturgia.m) In considerazione delle norme vigenti in materia, e dell’impegno che

comporta il Corso per il Dottorato, non è ammessa l’iscrizione contemporanea ad altri corsi di qualsivoglia natura e grado.

n) Il Pontificio Istituto Liturgico del Pontificio Ateneo S. Anselmo in Roma si riserva il diritto di verificare in qualsiasi momento, anche successivamente all’avvio del corso di Dottorato, la veridicità della documentazione presentata. In caso di dichiarazioni irregolari o false, inclusa l’iscrizione contemporanea ad altri corsi, verrà disposta l’immediata esclusione del candidato con provve-dimento a firma del Rettore, fatte salve le ripercussioni penali che ne derivano.

o) Il candidato che inoltra richiesta per l’accesso al Dottorato in Liturgia accetta tutte le norme e le prescrizioni proprie del Pontificio Istituto Liturgico.so didattico integrativo, tramite il quale conseguire il Dottorato in Liturgia oppure in Teologia.

La richiesta è ammessa solo per coloro che hanno frequentato il biennio com-pleto dei due Corsi Integrativi.

Il percorso integrativo è personalizzato, ovvero stabilito per ogni singolo diplo-mato in base a quanto segue:

- voti-giudizi con i quali sono state superate le 16 “tesine” (vedi punto 17);- voto-giudizio con cui è stato conseguito il Diploma di Master;- titolo (o titoli) di studio conseguiti prima del suddetto Diploma;- superamento degli esami di Latino e Greco.

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ARCHITETTURA E ARTI PER LA LITURGIA 2017-2018

/H�HPLQHQ]LDOLWj�QHOOD�%LEELDProf.ssa D. Scaiola��±����±����RWWREUH�����

7HRORJLD�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWjProf. R. Monteiro, osb��±���±����QRYHPEUH�����

/LWXUJLD�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWjProf. G. Midili, o.carm.���QRYHPEUH����±����GLFHPEUH�����

,�VXRQL�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWjProf. J.A. Pique’, osb���±����±����JHQQDLR�����

$UFKLWHWWXUD�HG�HPLQHQ]LDOLWjarch. A. Longhi��±����±����IHEEUDLR�����

6SD]LR�VDFUR�H�OLWXUJLDdon R. Tagliaferri��±����±����PDU]R�����

(VWHWLFD�GHL�ULWLProf. G. Bonaccorso, osb���±����±����DSULOH�����

&RQIHUHQ]H�FRQFOXVLYH�Prof. A. Dall’Asta, sjS. Em. Card. Gianfranco RavasiProf. V. Pennasso – S.E. Mons. B. Forte���±����±����PDJJLR�����

/H�OH]LRQL�VL�VYROJHUDQQR�GDOOH�RUH�������DOOH�������

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CORSO INTEGRATIVO 2017-2018

$UFKLWHWWXUD�PRQDVWLFDProf. Eduardo López-Tello OSB���±����±����JHQQDLR�����

,O�&RUWLOH�GHL�*HQWLOLProf. mons. M. SanchezProf. mons. L. Mazas��±����±����IHEEUDLR�����

,FRQRJUD¿D�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWD¶��Prof. R. Monteiro, osb��±����±����PDU]R�����

,FRQRJUD¿D�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWD¶��Prof. Bruno Cescon2 –���PDU]R�����

$UWH�SHU�OD�/LWXUJLDProf. Mons.P. Iacobone���±����±����DSULOH�����

/H�OH]LRQL�VL�VYROJHUDQQR�GDOOH�RUH�������DOOH�������

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MUSICALITURGICA

3DWURFLQDWR�GDO

,Q�FROODERUD]LRQH�FRQ

3217,),&,2�,67,7872�',�086,&$�6$&5$

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MUSICA LITURGICA

MASTER UNIVERSITARIO DI II LIVELLO

Il Master universitario di II livello ha come obiettivo la formazione di mu-sicisti professionisti, di curatori della musica liturgica e di studenti di musica, mirando alla qualificazione in ambito liturgico e riguardo all’arte musicale (storico - musicologico - analitico - teologica).

Uno studio approfondito della specifica competenza dei musicisti (can-tori, strumentisti, direttori di coro, organisti, cerimonieri, programmatori di concerti, studiosi della musicologia, docenti di arte) volto a comprendere e analizzare il “ministero liturgico” della musica con una conoscenza che per-metta di eseguire professionalmente, con competenza e dignità i tesori della musica sacra.

1. stRuttuRAZIonE DIDAttIcAIl Master in “Musica Liturgica” è strutturato in un biennio, le cui due

annualità non sono propedeutiche. Ciascuna di esse si compone di sei (6) o più moduli, più due conferenze, durante l’anno accedemico in corso.

Le lezioni si svolgono di giovedì, con orario 15.00 – 18.00 (corrispon-dente a 4 ore accademiche), nella sede del Pontificio Ateneo S. Anselmo.

2. IscRIZIonIPossono iscriversi:

- Diplomati/laureati in musica- Organisti, Maestri di cappella, direttori, strumentisti, coristi- Diplomati in storia, musicologia, arte- Laureati in Sacra Liturgia- Laureati in Musica Sacra- Responsabili delle sezioni di musica sacra delle diocesi- Docenti di musica - Curatori di musica- Chiunque altro si trovi in posizione diversa potrà comunque iscriversi

in qualità di “uditore”.È possibile iscriversi:

- alle due annualità del biennio, anche non consecutivamente; - a una sola annualità;- ad uno o più singoli moduli.

Le iscrizioni si ricevono presso la Segreteria Generale dell’Ateneo a partire dal 18 settembre 2017, presentando la seguente documentazione:

D� apposita scheda d’iscrizione, debitamente compilata in ogni sua parte,

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pena la sua invalidazione;E� una foto formato tessera;F� fotocopia di un documento di riconoscimento con validità in corso;G� copia autenticata del titolo di studio;

Per l’iscrizione al secondo anno del biennio è richiesta la sola scheda, di cui al punto a.

Non è previsto alcun limite minimo e massimo di iscrizioni, né un termine ultimo. Pertanto, è possibile iscriversi anche a Corso già avviato.

Il master ha i seguenti costi:

RJQL�DQQXDOLWj����R�SL��PRGXOL� HXUR���������XQ�VLQJROR�PRGXOR HXUR�������

,VFULWWL�DOOH�)DFROWj�GHOO¶$WHQHR HXUR�������LO�ULODVFLR�GHO�'LSORPD HXUR�������

La tassa accademica è generata automaticamente alla conclusione delle proce-dure d’iscrizione all’anno accademico e il relativo bollettino MAV (pagamen-to Mediante AVviso) è inviato per email allo studente. A tal proposito è essen-ziale che lo studente fornisca un indirizzo email. A pagamento effettuato, lo studente conserverà una copia della ricevuta di pagamento.

3. BoRsE DI stuDIoPer l’anno accademico in corso sono previste le assegnazioni di borse di

studio, ciascuna, destinate all’incentivazione e alla razionalizzazione della fre-quenza universitaria degli studenti del master, capaci e meritevoli.

Le borse saranno conferite sulla base del merito e della necessità, a studenti e studentesse che ritireranno i documenti per la richiesta dettagliata presso l’Ufficio del Rettorato.

4. FREquEnZALa frequenza delle lezioni è obbligatoria. Sono ammesse assenze per un

massimo di 16 ore accademiche in ciascuna delle due annualità.Nel caso tale limite dovesse essere superato, le ore in eccedenza devo-

no essere recuperate nell’anno accademico successivo al biennio frequentato. Tale recupero va concordato con il Preside del PIL e non comporta alcuna iscrizione supplementare.

In ciascuna lezione è obbligatorio firmare il foglio delle presenze.

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5. tItoLIIl Pontificio Istituto Liturgico rilascia agli iscritti uno dei seguenti titoli:1. Attestato di frequenza per uno o più singoli moduli;2. Attestato di frequenza per ogni annualità;3. Diploma del Master universitario di II livello in Studiis de Musica ad

Liturgiam spectante titolo di musica liturgica.

6 AttEstAto DI FREquEnZA pER uno o pIù sIngoLI moDuLIL’iscritto a un singolo modulo consegue il relativo attestato di frequenza

solo se non c’è stata alcuna ora d’assenza. L’iscritto a più singoli moduli consegue il relativo attestato di frequenza

solo se non ha superato il numero complessivo di ore d’assenza già concordato con il Preside del PIL. In ogni caso, non è possibile superare 4 ore d’assenza per ogni modulo.

7. AttEstAto DI FREquEnZA pER un’IntERA AnnuALItàAl termine di ciascun anno accademico, l’iscritto al biennio o alla singola

annualità consegue il relativo attestato di frequenza solo se le ore di assenza non hanno superato il limite massimo di 16, ad eccezione di eventuali giustifi-cazioni concesse dal Preside del PIL, e solo in presenza di cause straordinarie. Tutti coloro che avranno superato detto limite, e mancano di giustificazione, avranno l’attestato di frequenza “sospeso”, in attesa del necessario recupero di cui al punto 4.

8. DIpLomA DI mAstER unIvERsItARIo II LIvELLoAl conseguimento del Diploma non sono ammessi gli “uditori”. Di conse-

guenza, essi possono conseguire dal PIL solo l’attestato di frequenza, di cui ai punti 5 e 6.

Tutti gli altri iscritti che intendono conseguire il Diploma, di cui al punto 6.3, devono rispondere alle seguenti condizioni:

1. essere in possesso di entrambi gli attestati di frequenza del biennio;2. aver superato tutti gli esami in programma al biennio;3. presentare e discutere un elaborato di tesi finale, con esito positivo.

9. RInuncIA AgLI stuDIChi, dopo aver consegnato e superato gli elaborati e dopo aver sostenuto gli

esami, dovesse trovarsi nelle condizioni di rinunciare alla tesi finale, e quindi al conseguimento del diploma, può comunque richiedere l’attestato di frequenza con i relativi voti. Da questa opzione sono esclusi gli “uditori”.

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10. tEsI FInALESi accede alla tesi finale presentando il modulo per l’Argomento della tesi

da ritirare presso la Segreteria Generale, corredata dalla seguente documen-tazione:

- apposito modulo di “Richiesta Tesi”, firmata dal moderatore;- i due attestati di frequenza (di cui al punto 8.1);- tre copie cartacee dell’elaborato di tesi, firmate dal moderatore;- una copia dell’elaborato di tesi in versione .pdf, da consegnare alla

Segreteria del Preside e alla Segreteria Generale.L’elaborato finale segue il medesimo iter di una qualsiasi altra tesi univer-

sitaria, sia nella preparazione che nello svolgimento, e va discussa davanti ad una commissione che si riunisce appositamente, ovvero senza alcun calenda-rio prestabilito.

Al termine della seduta di tesi, la stessa commissione attribuisce un voto che avrà come base la media dei voti acquisiti durante gli esami o elaborati del biennio.

In caso di esito negativo, la tesi dovrà essere ripetuta.In caso di esito positivo, il certificato con i voti va richiesto presso gli uffici

della Segreteria Generale.

11. cREDItI FoRmAtIvIGli iscritti aventi posizione regolare, rispetto ai suddetti dieci punti, con-

seguono ECTS (European Credit Transfer System), cioè crediti formativi, se-condo la seguente tabella:

- 3 ECTS per ciascun modulo;- 1 ECTS per il seminario, o simposio, o convegno, inserito nel pro-

gramma di ciascuna annualità;- 20 ECTS per la Tesi finale.

Pertanto, il conseguimento del diploma comporta l’assegnazione di un mi-nimo di 70 ECTS.

12. RIconoscImEntIOgni diplomato del master universitario di II livello in Studiis de Musica

ad Liturgiam spectante sarà:1. segnalato alla diocesi di appartenenza, tramite lettera ufficiale del

Pontificio Ateneo S. Anselmo a firma del Rettore Magnifico e del Preside del PIL.

2. iscritto al 3UHPLR�6��$QVHOPR, che annualmente assegna un importo con cui coprire le spese per la pubblicazione della migliore tesi tra tutte quelle discusse nel precedente anno solare nel Pontificio Ateneo S. Anselmo.

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Al Premio di cui al punto 12.2 sono ammessi solo i diplomati del Master che superano l’esame di tesi finale con il voto-giudizio “Summa cum Laude”.

13. InFoRmAZIonIPer ogni ulteriore informazione sul Master in “Musica Liturgica”, rivol-

gersi a:Pontificio Istituto LiturgicoPiazza dei Cavalieri di Malta, 5 00153 RomaT. +39 06 57 91410 / F. +39 06 57 91409 - [email protected]

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MUSICA LITURGICA 2017-2018

94160 Teologia, Liturgia e Musica� 0��-RUGL�$JXVWt�3LTXp�L�&ROODGR�26% 5 - 12 - 19 - 26 ottobre; 2 - 9 novembre 2017

97313 Dal movimento ceciliano alla modernità. Un analisi teologico-musicale� 0��'LHJR�/pRQ�)LRUDYDQWL 16 - 23 - 30 novembre 2017

97311 Giornata di studio - Sacrosanctum Concilium 30 novembre 2017 10.15 - 12.00

97314 I canti dei ministri sacri� 3URI��)HUJXV��5\DQ��23 7 - 14 - 21 dicembre 2017

97301 Musicologia applicata I� 0��*HQQDUR��%HFFKLPDQ]L�2)0&RQY 11 - 18 - 25 gennaio 2018

97303 Canto Gregoriano: storia, forme, modalità� 0��-XDQ�3DEOR��5XELR���26% 15 - 22 febbraio 2018; 1 marzo 2018

97308 Canto corale� 0��)DELR��$YROLR 8 - 15 - 22 marzo 2018

97315 Musica Liturgica e Archivistica� 'U��/XFLDQR��5RVVL 12 - 19 - 26 aprile 2018

97302 Organo e improvvisazione I� 0�-XDQ���'H�/D�5XELD 3 - 10 - 17 maggio 2018

97309 Conferenza� 3URI��9LQFHQ]R��'H�*UHJRULR 24 maggio 2018

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GUIDATURISTICA

3DWURFLQDWR�GDO

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GUIDA TURISTICA

MASTER BIENNALE DI II LIVELLO

Il Pontificio Istituto Liturgico organizza il Master biennale di II livello espressamente riservato alle Guide Turistiche già abilitate, affinché possa-no approfondire e puntualizzare la comprensione del “cos’è” una chiesa, in quanto edificio che da sempre genera il maggior interesse architettonico e artistico anche a livello turistico.

Si tratta di un “cos’è” esplicitato da una costituzione ecclesiologica, per-tanto l’indissolubile sinergia fra architettura e arti deve rispondere a due im-prescindibili fondamenti che, infatti, la tradizione ha sempre posto all’origine di ogni progetto e successiva realizzazione:

- struttura simbolica , cioè la traduzione in materia della Parola di Dio;- struttura funzionale , cioè la totale aderenza ai dettami dei Libri Litur-

gici.In assenza di quanto sopra, l’edificio in oggetto potrà anche essere un’ec-

cellenza architettonica e artistica, ma non sarà una chiesa, e la guida turistica professionale ha il dovere di evidenziare tale enorme differenza.

1. stRuttuRAZIonE DIDAttIcAIl Master di II livello per Guida Turistica è biennale.Il programma di ciascuna annualità si svolge da ottobre al successivo

maggio, e si compone di 8 (otto) moduli fondamentali, ovvero otto materie sviluppate ciascuna in 3 (tre) lezioni.

Ogni lezione ha la durata di 3 (tre) ore accademiche, per un totale di 24 lezioni e 72 ore accademiche annuali.

2. AmmIssIonIAl Corso possono iscriversi:1. Guide turistiche già abilitate;2. Architetti, artisti, ingegneri e storici dell’arte desiderosi di ampliare le

proprie conoscenze in materia;3. Liturgisti, teologi e altri religiosi che ricoprono, o intendono ricoprire,

incarichi istituzionali nella specifica area tematica;4. “straordinari” di cui al seguente punto 3.

3. stRAoRDInARILe guide turistiche non abilitate, i possessori del solo diploma di Maturità,

o di una Laurea non attinente alla professione, possono comunque iscriversi al Master in qualità di “straordinario” sottostando, però, alle seguenti limita-

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zioni:- possono conseguire il solo Attestato di Partecipazione;- sono esclusi dal conseguimento del Diploma di Master.

4. IscRIZIonINon è prevista l’iscrizione unitaria all’intero biennio. È pertanto possi-

bile iscriversi:1. ad ogni singola annualità;2. solo a uno o più singoli moduli appartenenti al programma della sin-

gola annualità.Le preiscrizioni vanno inoltrate on-line a partire dal 1 luglio 2017 col-

legandosi al link: www.anselmianum.com. In proposito, va sempre tenuto presente che il Master è una specializzazione appartenente alla facoltà di Sacra Liturgia dell’Ateneo S. Anselmo, ovvero al Pontificio Istituto Litur-gico (PIL).

In alternativa, l’iscrizione può essere effettuata direttamente in Segreteria Generale a partire dal 18 settembre 2017, dal lunedì al venerdì con orario 9,00 – 12,00 oltre al pomeriggio di martedì e giovedì (15,15 – 17,15).

Per la procedura necessaria ad iscriversi consultare: www.anselmia-num.com e in particolare: http://www.anselmianum.com/segreteria/stu-denti_ordinari/quale_cicli.php

Non è previsto alcun limite minimo e massimo di iscrizioni, né un ter-mine ultimo di scadenza. Pertanto, è possibile iscriversi anche il giorno della prima lezione. Se invece l’iscrizione avviene ad anno accademico già avviato, si hanno a disposizione le seguenti due opzioni:

- iscriversi ugualmente all’intera annualità, e le lezioni perdute saranno conteggiate come assenze;

- iscriversi solo ai rimanenti moduli dell’anno accademico in corso, per poi recuperare quelli perduti con apposita iscrizione nell’anno accademico successivo al biennio frequentato.

È inoltre consentito frequentare l’intero biennio anche iscrivendosi a due annualità non consecutive, fermo restando quanto segue:

a) il biennio deve essere composto da 16 moduli tutti differenti fra loro;b) l’iscrizione alla seconda annualità deve avvenire entro e non oltre i 3

(tre) anni dalla data della prima iscrizione.Previa autorizzazione del Responsabile del Master, è ammesso frequen-

tare una sola lezione senza essere ancora iscritti.

5 DoppIA IscRIZIonEÈ ammessa l’iscrizione contemporanea a due Masters del PIL. Coloro

che optano per tale scelta potranno beneficiare dei seguenti vantaggi:

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- quota ridotta per l’iscrizione al secondo Master (vedi punto 7.2);- possibilità di utilizzare la Tesi finale del primo Master come base per

la Tesi finale del secondo Master; ovvero elaborare due Tesi finali aventi te-matica unica e “conclusioni” diverse. È inoltre ammesso scegliere un unico moderatore (relatore);

- percorso integrativo ulteriormente agevolato per l’eventuale accesso al corso di Dottorato in Liturgia (vedi appendice 2).

6. FuoRI coRsoAl Master di specializzazione per Guida Turistica entrano nella posizio-

ne di “fuori corso” coloro che:1. non rispondono alla scadenza di cui al suddetto punto 4.b;2. non consegnano l’elaborato di Tesi finale entro 3 (tre) anni dal com-

pletamento del biennio (vedi appendice 1). Per completamento del biennio si intende la data dell’ultima lezione utile a conseguire il secondo Attestato di Frequenza.

Tutti coloro che vanno in posizione di “fuori corso” potranno regola-rizzare la propria posizione iscrivendosi ad un semestre supplementare del biennio, da concordare con il Responsabile del Master in base al tema e al moderatore scelti (o da scegliere) per la Tesi finale.

7. costIIl Master ha i seguenti costi per ciascuna annualità:

1LVFUL]LRQH�DOO¶LQWHUD�DQQXDOLWj ¼���������

4XRWD�³¿QLWD´�ULJXDUGDQWH�O¶LQWHUD�DQQXDOLWj�RUGLQDULD����PRGXOL���QRQ�VRQR�GRYXWH�TXRWH�DJJLXQWLYH�

2 JLj�LVFULWWL�DOO¶$WHQHR ¼�������4XRWD�ULGRWWD�ULVHUYDWD�DJOL�LVFULWWL�LQ�DOWUH�)DFROWj�R�DOWUL�&RUVL�H�0DVWHUV�GHOO¶$WHQHR�

3 LVFULWWL�³VWUDRUGLQDUL´ ¼�������

4XRWD�ULGRWWD�ULVHUYDWD�D�FRORUR�FKH�VL�LVFULYRQR�FRPH�³VWUDRUGLQDUL´��GL�FXL�DO�SXQWR�5.

4LVFUL]LRQH�DG�XQ�VLQJROR�PRGXOR ¼�������

4XRWD�SHU�RJQL�VLQJROR�PRGXOR��GRYXWD�VROR�GD�FKL�VFHJOLH�GL�QRQ�LVFULYHUVL�DOO¶LQWHUD�DQQXDOLWj�

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446

PIL

5LVFUL]LRQH�DO�&RUVR�,QWHJUDWLYR ¼��������

4XRWD�QRQ�IUD]LRQDELOH�LQ�VLQJROL�PRGXOL�H�LQGLSHQGHQWH�GDOOD�LVFUL]LRQH�DO�&RUVR�2UGLQDULR�

6LO�ULODVFLR�GHO�'LSORPD ¼��������

4XRWD�GRYXWD�VROR�DO�PRPHQWR�GL�FRQVHJQDUH�LQ�6HJUHWHULD�OD�7HVL�¿QDOH�H�UHODWLYD�GRFXPHQWD]LRQH�

Il versamento delle suddette quote avviene con bollettino MAV che la Segreteria invia all’iscritto tramite e-mail.

Fanno eccezione le quote inferiori a 500 euro, che possono essere ver-sate anche in contanti, presso la cassa dell’Ateneo.

È prevista la rateizzazione per le sole quote di cui ai punti 7.1, 7.2 e 7.3 Pertanto, la Segreteria invierà i relativi MAV secondo la seguente modalità:

- il 50% entro un mese dall’iscrizione;- il restante 50% all’inizio del secondo semestre (febbraio).In alternativa, è possibile rateizzare ulteriormente la quota 7.1 (intera annualità)

iscrivendosi di volta in volta ai singoli otto moduli, di fatto corrispondenti a otto rate.

8. RItIRoIn caso di ritiro dal Master, è obbligatorio darne comunicazione scrit-

ta alla Segreteria Generale. In mancanza di detta comunicazione, l’iscritto risulterà “assente” e in “posizione amministrativa irregolare”, esponendosi così alle conseguenti penalità previste.

Con la stessa comunicazione è possibile chiedere il rimborso della tassa d’iscrizione già versata, che sarà esaudita secondo le seguenti modalità:

a) si rimborsa la prima rata decurtata del corrispondente valore per le le-zioni già effettuate alla data della richiesta, indipendentemente dalle even-tuali assenze fatte dal richiedente;

b) la prima rata non è più rimborsabile dopo i primi due moduli in calen-dario, cioè dalla settima lezione in poi;

c) si rimborsa la seconda rata decurtata del corrispondente valore per le lezioni già effettuate dal 1° febbraio alla data della richiesta, indipendente-mente dalle eventuali assenze fatte dal richiedente;

d) la seconda rata non è più rimborsabile dopo il sesto modulo in calen-dario, cioè dalla diciannovesima lezione in poi.

Sono escluse dal rimborso le iscrizioni ai singoli moduli.

9. LEZIonILe lezioni si svolgono al giovedì, nella sede del Pontificio Istituto Liturgi-

co, ed hanno inizio entro la prima decade di ottobre per terminare nell’ultima

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PIL

settimana del maggio successivo. L’orario delle lezioni è il seguente: 10,30 – 12,45 (tre ore accademiche).

Un’ora accademica corrisponde a 45 minuti.È richiesto il massimo rispetto del suddetto orario. È bene pertanto essere

presenti in aula con almeno un quarto d’ora di anticipo, onde evitare di incide-re negativamente sulla qualità e durata delle lezioni stesse.

È inoltre obbligatorio spegnere i cellulari durante le lezioni.Il materiale didattico inerente ciascun modulo sarà distribuito tramite

Dropbox. Si consiglia quindi di dotarsi per tempo di tale programma informatico.

10. FREquEnZAPer ciascuna annualità, il Pontificio Ateneo S. Anselmo assegna n. 3 (tre)

“mini Borse di Studio” ad altrettanti iscritti ai Masters del PIL.La “mini Borsa di Studio” consiste nella riduzione della quota d’iscrizione,

al fine di alleggerire l’impegno economico sostenuto dagli iscritti residenti a distanze elevate dalla sede dell’Ateneo.

Possono inoltrare domanda solo coloro che si iscrivono all’intera annuali-tà, cioè sia al Corso Ordinario sia al Corso Integrativo.

Sono pertanto esclusi gli iscritti:- ai singoli moduli;- al solo Corso Ordinario;- al solo Corso Integrativo;- che usufruiscono già di altre riduzioni (vedi tab. 7).La domanda va inoltrata utilizzando l’apposito modulo (da richiedere al

Responsabile del Master), entro e non oltre il 15 ottobre dell’anno accademico in corso.I dati contenuti nella scheda di richiesta concorrono alla formazione di una

graduatoria i cui punteggi discendono nell’ordine da: residenza (distanza da Roma), reddito, voto di Laurea ed età.

In base alla graduatoria, saranno assegnate tre somme la cui entità dipen-de, di anno in anno, dalla disponibilità dell’Ateneo e dal numero di richieste provenienti dalle sue Facoltà. In tal senso, e a puro titolo di riferimento, si tenga presente che in genere tali somme possono oscillare tra 200 e 600 euro per ciascuna “Borsa”.

A seguito di accertamenti, il Pontificio Ateneo S. Anselmo si riserva di operare esclusioni dalla graduatoria.

L’assegnatario che sarà escluso, o si ritira dal Master, verrà sostituito dal quarto nominativo in graduatoria. Il quinto e il sesto in graduatoria sostitui-ranno gli eventuali altri due nominativi esclusi o ritirati.

11. tItoLIAl termine del Corso, il Pontificio Istituto Liturgico rilascia agli iscritti i seguenti Titoli:

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PIL

1. Attestato di Partecipazione;2. Attestato di Frequenza per uno o più singoli moduli;3. Attestato di Frequenza per l’intera annualità;4. Diploma di Master di II livello.Il rilascio dei titoli è strettamente subordinato alla posizione regolare

dell’iscritto; in caso contrario, saranno sospesi in attesa di regolarizzazione.

12. AttEstAto DI pARtEcIpAZIonEAl termine di ciascuna annualità, l’iscritto in qualità di “straordinario”

(punto 3) consegue l’Attestato di Partecipazione se è in regola con la norma sulla frequenza (punto 10). In caso contrario, l’Attestato viene “sospeso”, in attesa di recupero concordato con il Responsabile del Master.

L’Attestato di Partecipazione ha valore curriculare ma non accademico, pertanto non comporta l’assegnazione di Crediti di alcun genere.

13. AttEstAto DI FREquEnZA pER uno o pIù sIngoLI moDuLIa) L’iscritto a un singolo modulo consegue il relativo Attestato di Frequen-

za solo se non c’è stata alcuna ora d’assenza.b) L’iscritto a due o più singoli moduli (anche non consecutivi) consegue il relativo

Attestato di Frequenza solo se non ha superato 3 ore d’assenza per ogni modulo.

14. AttEstAto DI FREquEnZA pER L’IntERA AnnuALItA’Al dell’anno accademico, l’iscritto consegue il relativo Attestato di Fre-

quenza solo se:a) le ore di assenza non hanno superato il limite massimo di 12;b) non vi siano moduli con più di 3 ore d’assenza;c) eventuali assenze eccedenti il limite delle 12 ore siano state “giustifica-

te” da cause straordinarie e certificate.Tutti coloro che non si trovano nelle suddette tre posizioni avranno l’Attesta-

to di Frequenza “sospeso”, in attesa del necessario recupero (vedi punto 10).

15. DIpLomA DI mAstER DI II LIvELLoIl conseguimento del Diploma di Master è facoltativo, ed è riservato ai soli

laureati, o titolo equivalente, e alle Guide Turistiche abilitate. Pertanto, non sono ammessi né i laureandi, né i possessori di laurea breve, né gli “straordinari”.

Tutti gli iscritti ammessi al conseguimento del Diploma devono risponde-re alle seguenti condizioni:

1. essere in possesso di due Attestati di Frequenza (vedi punto 14), relati-vi a due diverse annualità (anche non consecutive) del Master;

2. aver frequentato almeno un Corso Integrativo del Master in “Architet-tura e arti per la liturgia”, conseguendo il relativo Attestato di Frequenza;

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PIL

3. presentare e discutere con esito positivo un elaborato di Tesi finale, per il quale vedi Appendice 1 della Guida Generale del Master di Architettura e Arti per la Liturgia.

16. cREDItI FoRmAtIvI unIvERsItARIL’iscritto che conclude l’annualità con esito positivo consegue gli ECTS (Eu-

ropean Credit Transfer System), cioè crediti formativi universitari, nella misura di:- 20 (venti) per l’intera annualità;- 2,5 (due e mezzo) per un singolo modulo;- 20 (venti) per il conseguimento del Diploma di Master.Previa specifica richiesta, i crediti sono certificati sull’Attestato di Fre-

quenza, oppure in apposito allegato.

17. RIconoscImEntIOgni Diplomato del Master di II livello in specializzazione liturgica per

Guida Turistica sarà:1. segnalato alla Diocesi di appartenenza, tramite lettera ufficiale del Ponti-

ficio Ateneo S. Anselmo a firma del Rettore Magnifico e del Preside del P.I.L.2. iscritto ad un apposito Albo professionale che il Pontificio Ateneo S.

Anselmo provvederà ad inoltrare alle competenti Associazioni;3. ammesso (previa richiesta facoltativa) al Corso di Dottorato in Liturgia

del PIL tramite apposito percorso integrativo (vedi Appendice 2 ).Inoltre, sarà proposta la pubblicazione per ogni elaborato di Tesi finale che:- tratta un argomento inedito;- ha un sviluppo non inferiore alle 150 pagine per il solo testo;- viene valutato con il giudizio di “Summa cum Laude”;

18. moDIFIchE E IntEgRAZIonIQualsiasi eventuale modifica o integrazione alla presente normativa, che do-

vesse essere predisposta ed approvata durante l’anno in corso, diverrà ufficiale e applicabile solo nel successivo anno accademico, cioè a decorrere dal 1 luglio di ogni anno, e interesserà solo i nuovi iscritti al biennio.

Pertanto, sono comunque esonerati da modifiche e integrazioni tutti coloro che sono già iscritti, ovvero in corso per completare il biennio. Essi sono chiamati a rispondere solo alle norme vigenti al momento dell’iscrizione alla prima annualità.

19. InFoRmAZIonIPer ogni ulteriore informazione rivolgersi al Responsabile del Master:Arch. Gabriele Orlandoe-mail: [email protected]: 334.321.7131

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PIL

20. ELABoRAto DI tEsI FInALEVedi Appendice 1 della Guida Generale Master di “Architettura e arti per la

liturgia”.

21. AmmIssIonE AL coRso DI DottoRAtoVedi Appendice 2 della Guida Generale Master di “Architettura e arti per

la liturgia”.

CORSO ORDINARIO 2017 – 2018

Aniconismo e iconismo biblico3URI�VVD�0DULD�3LQD�6FDQX5 – 12 – 19 ottobre 2017

Elementi di liturgia3URI��*��0,',/,��R�FDUP�2 – 9 – 16 novembre 2017

Archeologia Cristiana3URI��$��%RQILJOLR30 novembre; 7 – 14 dicembre 2017

Liturgia e arte bizantina3URI��6��3DUHQWL11 – 18 – 25 gennaio 2018

Epigrafia3URI��*��0DQGDWRUL8 – 15 – 22 febbraio 2018

Teologia dell’arte cristiana3URI��(��/ySH]�7HOOR��RVE8 – 15 – 22 marzo 2018

Iconografia dei santi3URI��0��*DOOR12 – 19 – 26 aprile 2018

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PIL

Iconografia della vita di Gesu’3URI��5��0RQWHLUR��RVE10 – 17 – 24 maggio 2018

/H�OH]LRQL�VL�VYROJHUDQQR�GDOOH�RUH�������DOOH�������

CORSO INTEGRATIVO 2017 – 2018

Architettura monastica3URI��(GXDUGR�/ySH]�7HOOR�26%11 – 18 – 25 gennaio 2018

Il Cortile dei Gentili3URI��PRQV��0��6DQFKH]3URI��PRQV��/��0D]DV8 – 15 – 22 febbraio 2018

,FRQRJUD¿D�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWD¶��3URI��5��0RQWHLUR��RVE8 – 15 – 22 marzo 2018

,FRQRJUD¿D�GHOOH�HPLQHQ]LDOLWD¶��3URI��%UXQR�&HVFRQ2 – 9 marzo 2017

Arte per la Liturgia3URI��0RQV�3��,DFRERQH12 – 19 – 26 aprile 2018

/H�OH]LRQL�VL�VYROJHUDQQR�GDOOH�RUH�������DOOH�������

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ARTE PER IL CULTO CRISTIANO

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PIL

ARTE PER IL CULTO CRISTIANO

MASTER UNIVERSITARIO DI I LIVELLO

Il Master in «Arte per il Culto Cristiano» è una proposta, nel rispetto della creatività e genialità personale di ciascuno, di imparare dalla storia e dalla Tradizione degli edifici di culto cristiano, sin dalle origini, non copiando o ripetendo modelli del passato, ma esercitandosi nel capire i meccanismi e i principi ispiratori, e anche nel capire il senso celebrativo liturgico di ogni spazio degli edifici ecclesiali della Chiesa odierna.

Il master è strutturato secondo un duplice percorso: le lezioni frontali, dedicate all’edificio ecclesiale e alla mistagogia degli spazi/arredi ecclesiali, sono abbinate, sistematicamente, ad attività di laboratorio attinenti ai punti trattati. Questa interazione mira a conseguire una conoscenza/comprensione pratica dei criteri che hanno presieduto - e continuano a presiedere - all’idea-zione dello spazio/immagine ecclesiale nelle sue diverse componenti.

1. stRuttuRAZIonE DIDAttIcAIl Master in «Arte per il Culto Cristiano» è annuale.Il programma annuale si compone di 6 (sei) moduli fondamentali a cui

sono affiancati 6 laboratori. Le lezioni frontali sono dedicate allo studio del senso delle forme architettoniche e degli arredi interni degli edifici di culto cristiani e della relativa espressione figurativa monumentale.

Le esercitazioni pratiche svolte nel laboratorio serviranno ad acquistare una comprensione fattuale/fattiva di ciò che si è imparato..

2. AmmIssIonIAl Master di «Arte per il Culto Cristiano» possono iscriversi, previa

intervista con il responsabile del master prenotandola all’indirizzo email: [email protected]

I posti disponibili sono 12. Possono iscriversi:1 Architetti e artisti (con diploma del Liceo artistico o dell’Accademia di Belle Arti);2 Artisti autodidatti, iconografi (artisti che praticano l’iconografia bizanti-

na o di altre Chiese orientali);3 Persone interessate in possesso di altri diplomi o lauree equipollenti.

3. IscRIZIonIIl master ha la durata di un anno accademico, ma è possibile iscriversi

a uno o più singoli moduli/laboratori.Le iscrizioni possono essere inoltrate on-line a partire dal 1 luglio

2017, collegandosi al sito www.anselmianum.com (seguire il percorso:

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PIL

intervista personale con l’incaricato del master - segreteria – passi per l’iscrizione – studente ordinario – ecc.), oppure, un volta fatta l’intervi-sta con il responsabile del master, recandosi personalmente in Segreteria Generale a partire dal 18 settembre 2017, dal lunedì al venerdì con orario 9,00 – 12,00 e il pomeriggio di martedì e giovedì (15,15 – 17,15).

Entrambe le soluzioni richiedono la seguente documentazione: a) scheda d’iscrizione;b) una foto-tessera in formato jpeg;c) piano di studio;d) fotocopia di un documento di riconoscimento con validità in corso; e) copia autenticata del titolo di studio, o certificato sostitutivo;

Il master ha i seguenti costi:RJQL�DQQXDOLWj����PRGXOL� HXUR���������

XQ�VLQJROR�PRGXOR HXUR�������,VFULWWL�DOOH�)DFROWj�GHOO¶$WHQHR HXUR�������

LO�ULODVFLR�GHO�'LSORPD HXUR�������

La tassa accademica è generata automaticamente alla conclusione delle proce-dure d’iscrizione all’anno accademico e il relativo bollettino MAV (pagamen-to Mediante AVviso) è inviato per email allo studente. A tal proposito è essen-ziale che lo studente fornisca un indirizzo email. A pagamento effettuato, lo studente conserverà una copia della ricevuta di pagamento.

4. RItIRoIn caso di ritiro dal Master, è obbligatorio darne comunicazione scritta alla

Segreteria Generale e all’indirizzo email: [email protected]

5. LEZIonILe lezioni si svolgono al venerdì, nella sede del Pontificio Istituto Liturgico, e

hanno inizio entro la prima decade di ottobre per terminare nella terza settimana del marzo successivo.

L’orario delle lezioni è il seguente: 8.30 – 11.50 (quattro ore accademiche). Un’ora accademica corrisponde a 45 minuti.

Si richiede il massimo rispetto del suddetto orario. È bene pertanto essere presenti in aula con almeno un quarto d’ora di anticipo, onde evitare di incidere negativamente sulla qualità e durata delle lezioni stesse.

È inoltre obbligatorio spegnere i cellulari durante le lezioni.DUWH�SHU�LO�FXOWR�FULVWLDQR

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6. FREquEnZALa frequenza delle lezioni è obbligatoria. In particolare, sono ammesse

assenze per un massimo di 4 ore accademiche. È possibile comunicare al responsabile del Master eventuali assenze e recuperi.

7. tItoLIIl Pontificio Istituto Liturgico rilascia agli iscritti i seguenti titoli: 1. attestato di frequenza per uno o più singoli moduli;2. attestato di frequenza per l’annualità del corso ordinario;3. Diploma del Master universitario di I livello in Ars Cristiano cultuiIl rilascio dei titoli è strettamente subordinato alla posizione regolare

dell’iscritto; in caso contrario, saranno sospesi in attesa di regolarizzazione.

8. DIpLomA DI mAstER unIvERsItARIo DI I LIvELLoIl conseguimento del Diploma di Master è facoltativo, ed è riservato ai soli

laureati. Le altre figure possono conseguire solo l’attestato di frequenza.

9. pRovA scRIttALa prova scritta (o “elaborato”), è obbligatoria per tutti gli iscrittiL’elaborato è una verifica che sintetizza gli argomenti trattati durante le

lezioni del modulo in oggetto. Va redatto al di fuori della sede e degli orari di lezione, ovvero come “attività esterna di ricerca”.

Il testo, completo di bibliografia, immagini e disegni, non deve essere su-periore alle 15 pagine, e deve essere firmato dallo studente.

L’elaborato va consegnato al responsabile del Master, il quale provvederà a valutarla con i giudizi adottati presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo.

Potranno essere ripetute sia le prove valutate insufficienti (“non proba-tus”), sia quelle di cui si desidera migliorare il voto – giudizio..

10. cREDItI FoRmAtIvIL’iscritto che risulta in posizione regolare, può richiedere i crediti forma-

tivi universitari ECTS (European Credit Transfer System), nella misura di:- 3 ECTS per ciascun modulo;- 1 ECTS per il seminario, o simposio, o convegno inserito nel programma

annuale. - 12 (dodici) ECTS per la tesi finale.Previa specifica richiesta, i crediti sono certificati sui relativi attestati di

frequenza oppure in apposito allegato.

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11. InFoRmAZIonIPer ogni ulteriore informazione rivolgersi al Responsabile del Master,

P. Ruberval Monteiro da Silva, OSB:cel. +39 3335382649mail: [email protected]

ARTE PER IL CULTO CRISTIANO2017-2018

moDuLo 1 - LABoRAtoRIo 1 ���������RWWREUH������- Colore e forma nella Scrittura e nella Chiesa;- I colori nella Scrittura e la policromia;- Le forme nella Scrittura: la montagna, il tempio, la città La Croce pian-

tata al centro della terra;- Scoprire e adoperare il linguaggio della luce/colore;- Colori personali, colori apparenti, colori oggettivi;- Utilizzare i colori secondo la policromia, secondo il colorismo:- Confrontare e analizzare l’impatto ideologico-affettivo di opere che se-

guono i due diversi principi.

moDuLo 2 - LABoRAtoRIo 2 ���������QRYHPEUH������- Negazione dell’apparenza e raffigurazione dell’Invisibile;- La rivoluzione estetica del III secolo: la nuova architettura La luce e

lo sguardo: iconografia teofanica;- Imago e historia : programmi teofanici e programmi narrativi;- Educare lo sguardo;- Osservare il movimento nelle forme/spazi architettonici tardoantichi- Analizzare come viene espressa la presenza attuale nell’iconografia

teofanica tardoantica Analizzare alcuni programmi iconografici in relazio-ne allo spazio in cui sono collocati.

moDuLo 3 - LABoRAtoRIo 3 ��������GLFHPEUH������- La novità cristiana: il cosmo redento e la trasfigurazione della materia;- Lo spazio basilicale e gli edifici a pianta centrale: la colonna, l’arco, la

cupola L’orientamento e la luce/colore;- L’unità tra spazio ecclesiale e programma iconografico;- Entrare nel senso degli edifici di culto della Chiesa indivisa;- Analizzare l’impatto ideologico-affettivo di edifici di culto a pianta lon-

gitudinale Analizzare l’impatto ideologico-affettivo di edifici di culto a pianta centrale Individuare la presenza costante di un centro unico.

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moDuLo 4 - LABoRAtoRIo 4 ����������JHQQDLR������- Due spazi in uno: l’edificio ecclesiale cristiano Le categorie spaziali

come categorie teologiche La Presenza nel presbiterio/santuario L’Annuncio nello spazio restante della chiesa;

- Organizzare lo spazio del culto cristiano;- Analizzare la connessione inscindibile tra programma iconografico e sua

ubicazione;- Ideare le linee guida di un programma iconografico unitario destinato a

un determinato spazio ecclesiale;- Abbozzare un programma iconografico unitario. Ipotizzare l’inserimento

di parole e lettere al suo interno.

moDuLo 5 - LABoRAtoRIo 5 ���������IHEEUDLR������- Mistagogia dei luoghi nevralgici dell’edificio ecclesiale. 1; - Mistagogia della porta d’ingresso e dei suoi duplicati;- Mistagogia del cammino. Le decorazioni pavimentali nello spazio dell’e-

dificio ecclesiale Mistagogia dell’altare (e del suo ciborio); - Sintonizzare funzioni, spazi, espressione figurativa. 1;- Progettare/abbozzare il portale e la decorazione pavimentale destinati a

un determinato spazio ecclesiale con il loro programma iconografico;- Progettare/abbozzare un programma iconografico per lo spazio del pre-

sbiterio/santuario di un determinato spazio ecclesiale;- Progettare/abbozzare l’altare (forma e programma iconografico) destina-

to a un determinato spazio ecclesiale.

moDuLo 6 - LABoRAtoRIo 6 ���������PDU]R������-Mistagogia dei luoghi nevralgici dell’edificio ecclesiale. 2 Mistagogia del-

la cattedra; - Mistagogia dell’ambone (e del suo ciborio);- Mistagogia del battistero (e del suo ciborio);- Sintonizzare funzioni, spazi, espressione figurativa. 2;- Progettare/abbozzare la cattedra (forma e programma iconografico) de-

stinata a un determinato spazio ecclesiale;- Progettare e abbozzare l’ambone (forma e programma iconografico) de-

stinato a un determinato spazio ecclesiale;- Progettare e abbozzare il battistero (forma e programma iconografico)

destinato a un determinato spazio ecclesiale.

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ARTE FLOREALEPER LA LITURGIA

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ARTE FLOREALEPER LA LITURGIA

��������3HUFKp�H�FRPH�L�¿RUL�QHOOD�OLWXUJLD�,�,,6U��0DULD�&ULVWLQD�&UXFLDQL (Liturgista)

,O�SHUFKp�GHOOD�SURSRVWD�IRUPDWLYD�La divina Liturgia della Chiesa che viene celebrata nello spazio e nel tem-

po, coinvolge tutto l’uomo, tutta la sua persona, la sua sensibilità, il contesto storico in cui vive e, con lui, la stessa creazione nel volgere delle stagioni, dei giorni, mesi, anni, con i suoi fiori, foglie, frutti. Il Giardino creato da Dio per il suo ospite, l’uomo (cf Gn 2,8) resta sempre lo spazio dell’incontro e della comunione tra Dio e le sue creature.

Dalla creazione provengono i segni sacramentali; dal carattere gioioso, festivo, gratuito, bello e comunitario del celebrare cristiano, proviene in ma-niera quasi naturale, nello spazio liturgico, la presenza di foglie, fiori, frutti ed altri elementi vegetali. Tutto ciò lo impariamo dalle stesse Scritture.

E da tutte le espressioni artistiche legare alla liturgia che attraversano tutte le epoche culturali. Appare quasi una naturale necessità occuparsi di tutto ciò per precisare perché e come debba stare nelle feste e nel celebrare liturgico della Chiesa, la fragilità meravigliosa di vegetali e fiore.

Come per ogni Arte occorre rendersi competenti aldilà del dono naturale. Disporre con arte è dunque anche studio e capacità di creare armonia con gli altri linguaggi d’Arte che sono presenti nell’azione umano-divina che è la liturgia.

Il percorso attraversa anche la storia e conduce a creare e ad abitare uno spazio mistico, capace di evocare una Alleanza, un incontro nuziale, profezia e preludio delle nozze eterne nel Giardino della nuova creazione, nella Ge-rusalemme celeste. In principio la Parola. Sempre. Potremmo in sintesi dire “fiori e Parola” poiché anche la presenza di fiori, foglie e frutti è per celebrare il Signore che viene, è venuto e tornerà.

8Q�SURJHWWR�LQ�GXH�0RGXOLL’insegnamento ha carattere teorico-pratico; prevede o presuppone una

buona conoscenza della Liturgia in generale, delle feste dell’anno liturgico, dei sacramenti e delle altre azioni liturgiche. In particolare una buona cono-scenza del Lezionario e delle preghiere del Messale Romano.

In secondo luogo, sebbene in maniera sintetica, il corso introduce a co-

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noscere la storia e le forme della composizione floreale; la presenza dei fiori nell’arte liturgica, in particolare nella scultura, mosaico, pittura, vetrate, negli spazi liturgici.

La parte tecnica è finalizzata ad apprendere ed esercitare una buona ma-nualità, applicando le regole del comporre attraverso forme di scuola per giungere alle forme libere e al creare. La conoscenza dei vegetali e di come condizionarli, l’attrezzatura necessaria, i contenitori come pure l’imparare ad armonizzare i colori, sono elementi necessari per giungere a compiere un ser-vizio competente, armonioso, sobrio ed elegante.

Nel modulo è prevista anche una breve introduzione all’arte dell’Ikebana utile per affinare ancor più la capacità di comunicare con i fiori ed anche essa è perché arte sobria e complessa, sublime ed elegante, all’origine legata alla preghiera e alla memoria.

/H�OH]LRQL�VL�WHUUDQQR�LO�YHQHUGu�GDOOH�RUH����DOOH�������

���,VFUL]LRQLIl corso è rivolto a sacristi, custodi di chiese e cappelle e a tutti coloro che,

con generosità, si pongono a servizio della bellezza, dell’ordine e della pulizia delle nostre chiese. Tutti costoro debbono affinare la loro tecnica e sensibilità.

Può disporre in maniera adeguata i fiori nelle nostre chiese colui o colei che ha ascoltato ed ascolta la Parola di Dio, quella di ogni Festa o Domenica e conosce cosa avviene tra Dio e l’umanità.

Chi dispone i fiori attinge alla natura generosa, secondo le stagioni, e spie-ga, con rigore e fedeltà, il Vangelo del giorno o il senso della Celebrazione e della festa, senza allegorie e simbolismi fuori luogo.

���6WUXWWXUD]LRQH�'LGDWWLFDSi svolge in due livelli di quattro incontri ciascuno. Ogni corsista avrà a disposizione l’attrezzatura e il materiale necessario,

comprensivo di fiori freschi, per poter realizzare la propria composizione. Alla fine del corso, dopo i due livelli, verrà rilasciato un attestato di fre-

quenza da richiedere in Segreteria Generale.

���7DVVD�GL�LVFUL]LRQH�Il costo di ogni livello è di 168,00 € (materiali non inclusi). Le iscrizioni

si ricevono, a partire dal 18 settembre 2017, presso la Segreteria Generale dell’Ateneo.

Completate le procedure di iscrizione, lo studente riceverà, tramite e-mail, la richiesta di pagamento MAV (pagamento mediante avviso).

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PROGRAMMA 2017-2018

,��0RGXOR��$YYHQWR�1DWDOH�������3HUFKp�H�FRPH�L�¿RUL�QHOOD�OLWXUJLD�,

9HQHUGu����QRYHPEUH������- Introduzione ad una lettura: fiori, foglie, frutti, nella Bibbia, in natura- Presentazione dell’attrezzatura necessaria; introduzione alla

conscenza del materiale vegetale e contenitori- Una composizione di scuola: dimostrazione, esecuzione, correzione

9HQHUGu����QRYHPEUH�����- L’Anno Liturgico: i suoi tempi, le domeniche, solennità, feste - Presentazione di varie forme compositive - Una composizione di scuola: dimostrazione, esecuzione, correzione 9HQHUGu���GLFHPEUH������- Lo spazio liturgico e la sua articolazione- Quali spazi fiorire in un’aula liturgica, come e perché- Una composizione di gruppo per la IV domenica di Avvento

9HQHUGu����GLFHPEUH������- Il tempo della Manifestazione: Avvento-Natale - Condizionamento di fiori e altri vegetali- Fiorire il Natale

0RGXOR��4XDUHVLPD�3DVTXD�������3HUFKp�H�FRPH�L�¿RUL�QHOOD�OLWXUJLD�,,

9HQHUGu���PDU]R������ � �- I fiori nell’arte degli edifici di culto, per epoche culturali - La storia di una intuizione. Più voci: Parola, musica, fiori, architettura- Una composizione di scuola

9HQHUGu���PDU]R������- Storia della composizione floreale in Occidente e in Oriente - Fiorire lo spazio per i sacramenti - Una composizione di gruppo al battistero

9HQHUGu����PDU]R�����- Dai testi biblici, canti e orazioni, alla composizione per la liturgia

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- Fiorire i diversi tempi dell’anno: esercizio sul Lezionario di Quaresima- Una composizione libera: esecuzione, correzione

9HQHUGu����PDU]R�����- Il tempo di Quaresima – Pasqua- La Pentecoste: studio del Lezionario- Fiorire l’ambone e il cero pasquale

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MASTERCLASS

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IL CULTO DEI SANTI NELLA PIETÀ POPOLARE

Mons. Daniel Brzeziński, SL.D. - dottore in sacra liturgia (PIL); libero docente ( abilitazione per la cattedra di libera docenza ) in scienze teologiche (spec. lit.); senatore e professore dell’Università Niccolò Copernico di Toruń (PL); presidente della Commissione Liturgica della Diocesi di Płock (PL).

Il culto dei santi a volte viene comparato all’albero evangelico che è cre-sciuto dai semi trovati nella Bibbia. Sono caduti nel fertile e suscettibile terre-no del cuore umano, perché nello stesso uomo esiste il desiderio di sostenere il culto di antenati eccezionali per onorarli. Questo desiderio si manifesta, tra l’altro, nella continuazione dei valori culturali e dei fattori morali ed educativi presi dagli antenati. Il culto dei santi era sempre vivo nel cristianesimo, sia nel culto ufficiale sia nelle forme devozionali dei fedeli.

Questa pietà popolare negli ultimi decenni – come faceva notare D. Sar-tore – “è oggetto di un rinnovato interesse in molte nazioni: sia in ambito ec-clesiale, che in ambito laico. Ci sono due fatti nuovi: molte forme di religiosità popolare hanno mostrato, a distanza di anni, di ‘tenere’, anzi sembrano cono-scere una nuova fioritura; queste manifestazioni religiose sono, d’altra parte, un po’ dappertutto oggetto di una nuova considerazione, che ha dato vita ad una crescente serie di studi e di ricerche interdisciplinari, spesso condotti con orientamenti culturali notevolmente diversi”.

La lezione e il workshop, dopo la presentazione del culto dei santi nella pietà popolare in prospettiva biblica e storica, vorrebbero dare uno sguardo teologico e pastorale al progetto della Chiesa per lo sviluppo del culto dei santi oggi per arrivare ad una sintesi teologico-pastorale.

*LRYHGu����IHEEUDLR�RUH���������������/H]LRQH���D�WXWWL�JOL�VWXGHQWL�GHOO¶$WHQHR��

���,O�FXOWR�GHL�VDQWL�QHOOD�SLHWj�SRSRODUH�LQ�SURVSHWWLYD�ELEOLFD�E’ noto che nell’Antico Testamento non esisteva presso il popolo d’Israele

un culto dei santi, anche se certi personaggi come Abramo, Mosè, Davide o grandi profeti riempivano tutta la storia del popolo eletto e certamente gode-vano di una venerazione da parte dei Giudei, anche come amici di Dio. Ma anche se il culto dell’Antico Testamento era rigorosamente riservato a Dio, e nessuno avrebbe pensato di allargarlo agli uomini, le credenze e le pratiche del popolo giudaico influirono fortemente nel formare e nel caratterizzare il

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culto cristiano dei santi. Sembra però che le basi del culto dei santi si debbano cercare non tanto in qualche brano della Sacra Scrittura quanto nell’insieme della dottrina biblica.

Anche nel Nuovo Testamento il culto “nuovo” era tutto riservato a Dio e fin dagli inizi della Chiesa è impegnato specialmente nelle riunioni domenicali eucaristiche, intorno alla Divinità e all’Umanità di Cristo. Il primo nucleo del-la religione cristiana era dunque chiaramente cristologico e pasquale, con un culto che rivela insieme la dimensione trinitaria. Quando sotto le pietre morì il diacono Stefano non venne in mente a nessuno di circondare di venerazione religiosa il suo sepolcro, anche se, come descrivono gli Atti degli Apostoli, “alcune pie persone seppellirono Stefano e fecero per lui un grande lutto” (At 8, 2). Non troviamo qui neanche una parola sul culto del primo martire.

D’altra parte, tuttavia, già nel Nuovo Testamento si possono rilevare degli indizi che denotano una profonda stima e venerazione verso certi personaggi che hanno avuto uno stretto legame con l’evento di Cristo: così già per sua Madre o per il gruppo degli Apostoli, ma questo alle origini non si è mai espresso in un culto pubblico e ufficiale, se è lecito di usare questi termini riguardo alla Chiesa primitiva.

���,O�FXOWR�GHL�VDQWL�QHOOD�SLHWj�SRSRODUH�LQ�SURVSHWWLYD�VWRULFDMolti studiosi collegano il culto dei santi nella pietà cristiana col culto

tributato ai defunti nella società giudaica oppure pagana in cui mise radici la Chiesa, avendone seguito per parecchi secoli le modalità, purificate però degli elementi esplicitamente idolatrici. Si tratta qui, tra l’altro, del “refrigerium” oppure dell’uso di ricordare a Roma tutti i defunti della famiglia nella festa della “cara cognatio”. I pastori della Chiesa a volte tollerarono questa pratica, però più spesso cercarono di darle un significato cristiano sociale e caritativo per cui talvolta essa divenne sinonimo di agape a cui erano invitati i poveri, per essere assorbita - infine - dalla celebrazione eucaristica presso la tomba con l’offerta per il culto ed i poveri, e con la Comunione.

Su questa linea si colloca il culto tributato ai martiri, nel quale la memoria del martire non è più celebrata dalla sola famiglia, ma dall’intera comunità. I fedeli dei primi secoli nella loro pietà distinguono però tra l’adorazione resa a Cristo e la venerazione del martire. Nel mondo greco e romano si festeggiava annualmente la memoria dei defunti non nell’anniversario della loro morte ma nel giorno della loro nascita. I cristiani invece scelsero per tale memoria il giorno del decesso o della “depositio” del martire, conservandogli però il nome di giorno natalizio, cioè giorno della nascita alla vita eterna.

Finite le persecuzioni apparve un nuovo ideale del cristiano: la vita mo-nastica, lontana dal mondo e dalla vita quotidiana, condotta nella calma del monastero. Un monaco o una monaca furono simili a Cristo perché i voti che

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facevano erano una nuova forma di martirio, cioè di testimonianza di Cristo. Sulla strada dalla testimonianza resa dai martiri a quella resa dai confessori troviamo però certe forme come di passaggio fra queste due. L’onore tributato ai martiri si rendeva anche a quelli che soffrivano in carcere o erano in attesa della definitiva condanna e supplizio.

Dal IV secolo le comunità cristiane nella loro religiosità celebrarono anche la memoria dei vescovi che avevano lasciato un ricordo particolarmente signi-ficativo, avendo illustrato la loro fede con la dottrina e l’esempio della vita. Ogni Chiesa locale teneva l’elenco dei suoi vescovi per attestare la propria filiazione apostolica. Dal V secolo si osserva un’allargamento: dal culto locale dei santi (sia martiri, sia confessori) si passa a quello universale, raccogliendo nomi e dati appartenenti ad altre comunità cristiane, anche quelle più lontane.

Una grande influenza sulla pietà popolare, sempre molto concreta, fu eser-citata da un fatto cominciato già alla fine del IV secolo, tanto in Occidente quanto in Oriente: scoperte, traslazioni e spartizioni delle reliquie. Poi, la pietà popolare sempre attribuiva importanza anche alla letteratura agiografica, so-prattutto a Passioni, ad Atti, a Leggende oppure a Vite dei santi che ottennero il maggior successo e decretarono ad un santo un culto popolare.

Ogni periodo della storia della Chiesa e ogni luogo, paese, città o nazione avevano e hanno tutt’oggi le proprie forme per il culto dei santi e pure i santi stessi preferiti. La santa più popolare era ed è indubbiamente la Santissima Vergine, Regina di tutti i santi, poi vengono i santi patroni come san Giu-seppe, san Francesco d’Assisi, santa Caterina da Siena, o - ultimamente - san padre Pio, santa suor Faustina o san Giovanni Paolo II. Quelli che attirano la pietà del popolo sono anzitutto i santi “ausiliari” che vengono invocati per aver protezione nelle difficoltà, guarigione nelle malattie o semplicemente aiutare a ritrovare oggetti smarriti come sant’Antonio da Padova. Attraverso i secoli un posto

importantissimo è preso anche dai patroni delle località, delle confrater-nita e dei mestieri ed evidentemente dai santi patroni scelti dalle persone in-dividuali.

3. Le riforme liturgiche del culto dei santi: prospettiva teologico-liturgica Già dal VIII secolo notiamo i tentativi di sistemazione del culto dei san-

ti. Così prendono origine i primi calendari dei santi. Nei XIII-XIV secoli il Santorale, prima più regionale, diventa più universale, conosciuto e celebrato ovunque. Durante i secoli il numero dei santi venerati dal popolo e anche ufficialmente dalla Chiesa era così sviluppato che già san Pio V sentì il biso-gno di ridurlo. Se però i santi con papa Pio V coprivano un terzo dell’anno liturgico, sotto Benedetto XIV occupavano già tre quarti dell’anno. Le più numerose erano feste mariane, con le quali la gente celebrava non soltanto i

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fatti della salvezza o della vita di Maria, ma venerava anche idee, titoli o virtù della Madonna.

La grande riforma del Santorale, dopo i tentativi di san Pio X e di san Gio-vanni XXIII, è stata cominciata dal Concilio Vaticano II che tracciando certe linee normative non voleva solo ridurre il numero delle celebrazioni dei santi, ma soprattutto assicurare dei contenuti teologici e pastorali che potessero aiu-tare i fedeli, spesso più sensibili alle feste dei santi che a tutto il resto dell’anno liturgico. A questo scopo i padri conciliari stabilirono le direttive per il culto dei santi. Esse si devono prendere in considerazione anche nel campo della religiosità popolare.

Dopo l’esame dei documenti del Concilio (Costituzione sulla sacra litur-gia “Sacrosanctum Concilium”, Costituzione dogmatica sulla Chiesa “Lumen Gentium”) verranno presentati pure quelli postconciliari che si riferiscono al problema del culto dei santi nella pietà popolare (Lettera Apostolica “Mysterii Paschalis” di beato Paolo VI, Norme generali per l’ordinamento dell’anno li-turgico e del calendario, Istruzione per la revisione dei Calendari particolari e dei Propri della Messa e dell’Ufficio, Calendario Romano Generale, Direttorio su pietà popolare e liturgia) e i nuovi libri liturgici (Messale Romano di Paolo VI, Liturgia delle Ore).

���&RQFOXVLRQL�WHRORJLFR�SDVWRUDOL��Il culto dei santi sempre vivente nella religiosità popolare cristiana è un

fenomeno molto complesso. Dall’inizio cresceva spontaneamente dal bisogno dell’uomo di venerare gli antenati defunti, poi i martiri, i vescovi eccezionali o altri santi come intercessori presso Dio. Fin dal primo sviluppo della devozione ai santi notiamo che il culto dei martiri e poi dei confessori godeva sempre di grande popolarità. La stessa situazione l’abbiamo anche oggi. Il popolo, infatti, fa sempre attenzione alle celebrazioni dei santi, soprattutto di coloro che lo interessano. Questo coincide con la promozione del culto dei santi “locali“.

La devozione ai santi si esprime anzitutto nella celebrazione festosa, con folla numerosa, con le forme esteriori della festa meglio preparate, con la im-ponente processione o un’altra manifestazione religiosa. Spontaneamente la festa in onore del santo si prolunga nella festa profana con giochi e danze, competizioni sportive, parate storiche o folcloristiche. In tale circostanza la festa religiosa raduna pure i non-praticanti e anche i non-credenti.

Il culto popolare ama esprimersi attraverso le immagini, le reliquie dei santi ed i segni/simboli. Purtroppo, rivolgendo l’attenzione a tutto questo, spesso si dimentica la vera dimensione del culto cristiano. Nelle celebrazioni delle memorie dei santi, sia nei secoli scorsi come nella pietà contemporanea, no-tiamo in molti casi, specialmente nel culto locale, come il culto della Trinità o di Cristo viene superato dal culto del santo onorato in una comunità. Allora

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rischiamo che la pietàpopolare sia in opposizione alla liturgia. Invece, le celebrazioni in onore

della Santissima Vergine Maria, degli angeli, dei santi e beati, non trovano giustificazione, se sono distaccate e separate dai Misteri salvifici della vita del Signore Gesù. Sia la Madre di Dio che gli angeli, gli Apostoli, i martiri e i confessori sono venerati nella Chiesa a motivo del loro stretto legame con il Mistero Pasquale di Cristo; a causa della loro eccezionale partecipazione alla vita e all’opera del Redentore e a tutta l’economia della salvezza.

D’altra parte si deve riconoscere nella devozione popolare l’esistenza di sin-tomi positivi del culto dei santi: lo stesso culto, sempre presente nella tradizio-ne della Chiesa e raccomandato da essa, oppure la profonda fiducia dei fedeli all’intercessione dei santi e la loro consapevolezza dello stretto legame fra la Chiesa pellegrinante e la Chiesa celeste.

Esiste il Magistero della Chiesa con una visione globale del culto dei santi, che si deve assolutamente rispettare, soprattutto per i pastori d’anime nel cam-po pastorale (la giusta comprensione del culto cattolico dei santi, il calendario, i formulari delle Messe, le letture bibliche ecc.). Tuttavia si notano le pratiche popolari e le usanze della gente che si ferma spesso sul piano esteriore del cul-to oppure al livello delle proprie suppliche dell’intercessione dei santi. In tale situazione non resta che prendersi cura della corretta comprensione del culto tributato ai santi. Bisogna dunque che si elimini dalla pietà popolare tutto ciò che è erroneo o a volte sembra persino magico, ridando alle pratiche del popolo il loro vero significato ecclesiale e leggendole in stretta connessione con il Mi-stero Pasquale di Cristo che è il centro e il fondamento dell’anno liturgico. Tale impostazione ha per il suo scopo la chiara comprensione della pietà popolare che sempre deve fare parte del culto della Chiesa, perché anche se la religione del popolo e il culto liturgico della Chiesa (cosiddetto “ufficiale”), ossia la litur-gia nel senso lato e la liturgia nel senso stretto (con la sua dimensione anamne-tica), si distinguono tra loro, non si devono mai separare o stare in opposizione.

9HQHUGu����IHEEUDLR�RUH������������(VHUFLWD]LRQH�ZRUNVKRS������DQQR�3,/���7'6���'RWWRUDQGL�3,/��7'6��Rendendoci conto dell’ampiezza del tema, durante la lezione ci limiteremo

a tracciare soltanto alcune linee bibliche, storiche e teologiche più importanti del problema, tralasciandone molti aspetti. I risultati della ricerca presentati durante la lezione verranno approfonditi e assimilati nel workshop affinché diventino un vero aiuto per tutti coloro che vogliono partecipare in modo sempre più consapevole e fruttuoso al Mistero di Cristo. Per raggiungere tale obiettivo si farà - tra l’altro - la lettura delle rispettive fonti scritturistiche e liturgiche, e dei documenti magisteriali della Chiesa. Agli studenti si proporrà anche la discussione basata sull’esperienza e sulla ricerca personale.

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IL MINISTERO DELLA PRESIDENZA E L’ANIMAZIONE DELLA LITURGIA

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IL MINISTERO DELLA PRESIDENZA E L’ANIMAZIONE DELLA LITURGIA

Il corso si terrà on-line. Per maggiori informazioni contattare l’Ufficio del Vicariato o digitare il seguente link: http://www.uffi-cioliturgicoroma.it/default.asp?iId=GMKDHK

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PUBBLICAZIONI

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PUBBLICAZIONI

pontIFIcIo IstItuto LItuRgIco

5(580�(&&/(6,$67,&$580�'2&80(17$��5('�1. Series Maior: Fontes (14 volumi)2. Series Minor: Subsidia Studiorum (8 volumi)

$1$/(&7$�/,785*,&$��6WXGLD�$QVHOPLDQD�Collana di Studi liturgici (36 volumi)

ANÀMNESISManuale di Liturgia (7 volumi)

ECCLESIA ORANSBimestrale di scienza liturgicahttp://www.ecclesiaorans.com

EccLEsIA oRAns. RIcERchEFonti e studi per la scienza liturgica

SCIENTIA LITURGICAIntroduzione alla liturgiaLiturgia fondamentaleL’eucaristiaSacramenti e sacramentaliTempo e spazio liturgico

HANDBOOK FOR LITURGICAL STUDIESIntroduction to the LiturgyFundamental LiturgyThe EucharistSacraments and SacramentalsLiturgical Time and Space

TESI DI LAUREA E DI LICENZA 1962-19987(6,� ',� /,&(1=$� (� 7(6,� ',� '27725$72�� 3RQWL¿FLR� ,VWLWXWR�/LWXUJLFR�����������

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