pmi - in breve come la penso

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Page 1: PMI - In breve come la penso

Maurizio Agostini - Managing Director Bushidō Consulting

PMI - In breve, come la penso L’Unione Europea conta circa 20 milioni di piccole e medie imprese (PMI), queste rappresentano insieme più del 95% di tutte le imprese europee, forniscono più di due terzi di tutte le opportunità di lavoro nel settore privato dell’Unione e circa il 60% del valore aggiunto totale. Nel costituire dunque la colonna portante dell’economia europea, le PMI comprendono tipologie di imprese anche molto diverse tra loro, con servizi e prodotti offerti che spaziano da applicazioni artigianali e tradizionali ad altre caratterizzate da elevata tecnologia e capacità di innovazione.

Nonostante la presenza di differenze consistenti nella loro struttura e tipologia di servizio o prodotto, le PMI

condividono molte difficoltà e sfide.

Una prima rilevante barriera alla sopravvivenza e allo sviluppo delle PMI è costituita dalla crisi dei mercati di

riferimento, alla quale si aggiunge una fortissima pressione competitiva alimentata anche dalla globalizzazione,

che influisce sulla struttura e sulla organizzazione delle PMI, condizionando i costi di gestione e la capacità di

sostenere con continuità una presenza stabile e profittevole nei settori di intervento.

Il peso eccessivo della pressione fiscale e la complessità degli adempimenti burocratici previsti dalle istituzioni dei diversi paesi di riferimento, contribuiscono a rendere lo scenario ancora più complicato e difficile, mancando in molti casi la sensibilità e disponibilità delle istituzioni stesse a sostenere le esigenze più stringenti delle PMI, come ad esempio la necessità di servizi e strutture a sostegno dell’imprenditorialità e dell’innovazione.

Come affrontare dunque tali difficoltà e le sfide generate da un contesto così arduo? Le decisioni e le scelte di una PMI non possono svilupparsi senza che sia disponibile una adeguata capacità di analisi, valutazione e pianificazione. Navigare a “vista” e alla “giornata”, soprattutto in contesti di mercato che di certo non aiutano in termini di visibilità e di prospettive, può comportare un fortissimo rischio in termini di errori decisionali e fallimenti. Per questo è necessario prevedere focus e iniziative mirate alla revisione della struttura ed organizzazione dell’impresa, all’individuazione dei punti di forza e di debolezza, delle opportunità di miglioramento, di cambiamento, di ottimizzazione di tutti i processi interni, privilegiando il rigore, l’efficienza e la qualità. La ricerca costante di elementi di differenziazione e di innovazione, riferiti alle tecnologie applicate e ai prodotti

realizzati, come ai servizi offerti, può consentire l’apertura di nuovi fronti di mercato a livello locale o internazionale e l’individuazione di nicchie di mercato redditizie dove poter far valere la propria specializzazione. Per il raggiungimento di questi obiettivi non è sempre necessario ricorrere a nuove e consistenti risorse esterne all’impresa, infatti molte realtà, anche di piccola dimensione, dispongono già di capacità e competenze di spiccato rilievo, che vanno “solo” più efficacemente orientate a fornire il proprio contributo. La valorizzazione e la motivazione delle risorse interne, la disponibilità al cambiamento, lo sviluppo delle capacità e competenze, sono dunque aspetti fondamentali, dai quali tra l’altro non si può prescindere per disporre di una forza di impresa coesa nella gestione dei propri progetti e nel raggiungimento degli obiettivi stabiliti.

Efficaci attività di marketing e comunicazione sono inoltre necessarie per sviluppare o rinforzare l’immagine

dell’impresa e la presenza sul mercato, fermo restando che il primo esempio di professionalità e competenza,

sia verso l’interno che l’esterno dell’impresa, e’ fornito tramite le azioni quotidiane di tutti i dipendenti, della

direzione o della proprietà, anche attraverso una gestione etica dell’impresa stessa.

Tutto ciò può contribuire allo sviluppo dell’efficienza e della competitività, in modo che queste siano considerate

un mezzo e non un fine, secondo un modello di impresa destinato a durare nel tempo.