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EfficaceMente.com Pillole di Efficacia 10 pillole di crescita personale per vivere EfficaceMente Foto di selva www.EfficaceMente.com Andrea Giuliodori

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Page 1: Pillole Di Efficacia

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Pillole di Efficacia 10 pillole di crescita personale per vivere EfficaceMente

Foto di selva

www.EfficaceMente.com

Andrea Giuliodori

Page 2: Pillole Di Efficacia

EfficaceMente.com 2 Pillole di Efficacia

Sommario

Introduzione ................................................................................................ 3

1. Felicità ................................................................................................... 4

2. Successo ................................................................................................ 7

3. Soldi .................................................................................................... 10

4. Motivazione ......................................................................................... 13

5. Abitudini .............................................................................................. 16

6. Apprendimento ................................................................................... 19

7. Gestione del tempo ............................................................................. 23

8. Produttività ......................................................................................... 25

9. Sonno .................................................................................................. 27

10. Fitness .............................................................................................. 30

Conclusioni ................................................................................................ 32

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EfficaceMente.com 3 Pillole di Efficacia

Benvenuto

Innanzitutto benvenuto; se stai leggendo questo report è perché hai deciso di investire seriamente sul tuo percorso di crescita personale: ben fatto! Hai la mia ammirazione (e chissenefrega potresti anche dire.. ;-).

In secondo luogo, grazie; grazie perché hai scelto EfficaceMente. Io sono Andrea, l’autore del blog; se sei curioso di sapere chi sono e come è nato questo progetto, ti consiglio di leggere questa pagina.

In terzo luogo… basta con queste smancerie ed iniziamo a parlare di cosa troverai in questo report!

A proposito di questo report

Gran parte delle persone che iniziano un percorso di crescita personale si trovano spesso… spaesate! Prese dall’entusiasmo iniziano a leggere ed approfondire decine di tecniche di sviluppo personale: ne provano una, se dopo pochi giorni non ottengono i risultati sperati, passano immediatamente a quella successiva, e così via ritrovandosi ben presto in un circolo vizioso fatto di tempo e soldi sprecati, per non parlare dei scarsi risultati. Questo ti ricorda qualcosa o… qualcuno?!

Ammetto che il Blog EfficaceMente, con i suoi 200 e più articoli presenti nell’Archivio, non sempre è di aiuto per chi vorrebbe avere una panoramica generale sul mondo della crescita personale, per capire dove iniziare e quale percorso seguire. Ecco perché ho deciso di scrivere Pillole di Efficacia.

In questo report troverai i 10 articoli (le pillole) che meglio riassumono la filosofia del blog, organizzati in un percorso logico in grado di guidarti nel tuo cammino di miglioramento.

Introduzione

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EfficaceMente.com 4 Pillole di Efficacia

Cos’è la crescita personale se non una delle tante strade per raggiungere la felicità? Beh… questa almeno è la promessa di molti guru del settore; eppure, nonostante io abbia una visione dello sviluppo personale un po’ diversa da quella spesso dominante, sono convinto che la crescita personale sia effettivamente un ottimo strumento per il raggiungimento della felicità.

Voglio allora proporti i 6 metodi scientificamente dimostrati (che paroloni!) per trovare la vera felicità.

6 modi scientifici per trovare la vera felicità

La felicità non è un’utopia, ma un’emozione che possiamo vivere ogni giorno, applicando metodi che hanno dimostrato scientificamente la loro efficacia.

“Non esiste un sentiero verso la felicità.

La felicità è il sentiero.

Wayne Dyer.

Per decenni, i guru della crescita personale hanno

promesso di svelare la formula della felicità. Ma negli ultimi

anni, ai libri, più o meno seri, che trattano le tecniche e le

strategie per essere felici, si sono aggiunti veri e propri

studi scientifici. Se l’Università della Pennsylvania ha istituito

un corso di laurea sulla felicità, l’Università di Edimburgo si

è spinta oltre: gli studiosi A. Weiss e T. C. Bates, nel loro

trattato “Happiness Is a Personal(ity) thing”, hanno

individuato i fattori che determinano la nostra felicità.

La felicità dipende per:

il 50% dai nostri geni. Quindi, attento ai genitori che ti scegli! ;-)

l’8-10% da fattori esogeni, come soldi, status sociale, aspetto fisico etc.

il restante 40%… (rullo di tamburi), dipende da… TE.

1. Felicità

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EfficaceMente.com 5 Pillole di Efficacia

Si esatto, il 40% della tua felicità dipende dal modo in cui tu pensi ed affronti la vita. Purtroppo non

possiamo cambiare i nostri geni, ed in questo articolo non voglio parlati di come migliorare le tue

finanze o di come diventare un maestro nelle relazioni interpersonali; voglio invece proporti 6 modi

scientifici per sfruttare al meglio quel 40% di felicità che dipende soltanto da te stesso:

1. Trova uno scopo nella vita Nell’antica Grecia il concetto di felicità era espresso dal termine eudaimonia, che può essere tradotto

letteralmente come “essere con un buon demone”: hai capito „sti vecchi diavolacci dei greci! In realtà il

termine demone (daimon) indica uno spirito guida, il destino o… uno scopo.

Il Dott. Martin Seligman, fondatore della Psicologia Positiva – una nuova branca della psicologia che

studia ciò che rende le persone realizzate, entusiaste e felici – ha recentemente affermato che l’unico

modo per trovare una felicità vera e duratura è quello di: individuare i nostri punti di forza, le nostre

abilità, e far leva su di esse per raggiungere obiettivi ambiziosi.

Non hai idea da dove iniziare per trovare lo scopo della tua vita? Prova a leggerti questo articolo.

2. Riscopri i piccoli piaceri della vita Per trovare la vera felicità, non devi aspettare di raggiungere i tuoi obiettivi: puoi averla oggi stesso.

Uno degli esercizi pratici utilizzati dagli studiosi della Psicologia Positiva è il metodo della

“riprogettazione della giornata”. Questo esperimento prevede che i partecipanti descrivano in modo

dettagliato le attività della loro giornata. Il giorno successivo, riguardando il loro diario, i partecipanti

devono dare un voto alle singole attività. A questo punto, il metodo della “riprogettazione della

giornata” prevede che i partecipanti sostituiscano almeno 1 ora di attività spiacevoli con 1 ora dedicata

ai piccoli piaceri della vita. I risultati del gruppo di studio hanno dimostrato che questo piccolo

cambiamento nella routine quotidiana può avere un notevole impatto sul livello complessivo di

felicità.

3. Go with the flow Ho approfittato del titolo di una delle più belle composizioni di Giovanni Allevi (“Go with the flow”,

appunto), per parlarti del 3° metodo scientifico per trovare la vera felicità. Il termine “flow” è stato

coniato dallo psicologo americano Mihaly Csikszentmihalyi (Mario Rossi, non era più facile?!) per

descrivere quello stato in cui si è completamente assorti nell‟attività che si sta svolgendo, tanto da

perdere la cognizione del tempo.

Può capitare di raggiungere tale stato di totale immersione… cantando, leggendo un libro che ci

appassiona o lavorando ad un progetto per noi importante. La nostra felicità è direttamente connessa

alla capacità di vivere sempre più frequentemente questi momenti di completa immersione e l’unico

modo per farlo è quello di individuare ciò che ci appassiona emetterlo al centro della nostra vita.

4. Scegli le tue reazioni Il Dott. Tal Ben-Shahar è uno dei massimi esperti della Psicologia Positiva. Uno dei suoi corsi presso

l’Università di Harvard è dedicato alle “reazioni”. Dai suoi studi emerge che non sono gli eventi esterni

a determinare lo stato di benessere degli individui, ma piuttosto la lorocapacità di reagire in modo

corretto a tali eventi.

Infatti, se è vero che la vita è governata dalla casualità e non puoi scegliere gli eventi che ti accadono,

è anche vero che hai sempre il controllo sulla tua reazione.

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EfficaceMente.com 6 Pillole di Efficacia

5. Impara a dare Un’interessante esperimento della Harvard Business School ha dimostrato che spendere i soldi per gli

altri rende più felici che spenderli per se stessi. Durante lo studio della HBS, il gruppo di partecipanti è

stato suddiviso in 2 classi: alla prima classe è stato chiesto di spendere una cifra, a propria scelta, per

se stessi; alla seconda classe, invece, è stato chiesto di spendere una cifra, a propria scelta, per altre

persone. Tutti gli individui della seconda classe hanno registrato livelli di felicità superiori rispetto ai

partecipanti della prima classe; inoltre gli individui che avevano dato di più agli altri si erano dimostrati

anche i più felici.

Dare agli altri… e non parlo solo di soldi, ma anche di tempo, impegno ed amore, è uno dei gesti più

immediati per essere felici.

6. Smettila di ripeterti “solo quando…” Continui a ripeterti che sarai felice solo quando… otterrai quella promozione, vincerai la lotteria,

incontrerai il vero amore etc.? Bene… ti sei appena condannato all’infelicità eterna! Legare la tua

felicità ad eventi futuri ti crea insoddisfazione ed è sbagliato per almeno 2 motivi: a) tendiamo a

sovrastimare l’impatto degli eventi sulla nostra vita, b) una volta verificatosi l’evento tanto desiderato,

dopo un breve periodo di euforia, il nostro livello di felicità tornerà nella media; è il così detto effetto

dell’ “adattamento edonistico”.

Molti (e mi ci metto anche io) pensano che saranno più felici quando avranno più soldi. Ma gli studi

scientifici dimostrano chiaramente che questa è una falsa convinzione. Se è vero che c’è una bella

differenza tra non avere soldi e riuscire a soddisfare le proprie necessità, è altrettanto vero che

il tasso di felicità rimane praticamente immutato se guadagniamo 50.000 €/anno o 500.000 €/anno.

SempliceMente… superato un livello minimo di reddito, i soldi non impattano più sulla nostra felicità.

Prova questo piccolo esperimento pratico: trasforma “sarò felice solo quando…” in “sono felice ora

perché…”.

E adesso non hai più scuse: devi essere felice… è scienza!

Foto di carf

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EfficaceMente.com 7 Pillole di Efficacia

È bene ripeterlo, felicità e successo non sono la stessa cosa e convincersi che si sarà felici “solo quando…” si raggiungerà il successo è una delle strade più sicure verso l’infelicità. Detto questo, perseguire il proprio ideale di successo non solo è un diritto, ma è un dovere, soprattutto verso noi stessi.

Ma qual è la formula del successo? Quali sono i giusti ingredienti per raggiungere i nostri obiettivi? Io ho provato a dare una risposta con questo articolo.

I 5 ingredienti del successo

I 5 elementi chiave per raggiungere i propri obiettivi nella vita.

“Ho sentito dire che il primo ingrediente

per il successo, se ne esiste alcuno, è quello di sognare in grande.

John A. Appleman.

Quando pensiamo al successo ci vengono immediatamente

in mente alcune immagini preconfezionate da tv e giornali:

magari una macchina sportiva, un tappeto rosso, una casa

lussuosa ed elegante, mete turistiche esclusive, etc, etc.

Senza dubbio, questi stereotipi rappresentano la

materializzazione di un determinato tipo di successo.

Tuttavia, quando parlo di successo in questo blog, faccio riferimento ad un successo

piùintimo e personale: quel successo che ti fa sentire orgoglioso di te stesso, quel successo che ti

rende felice, anche se non è sbandierato davanti a tutti, quel successo che ti fa sentire che sei sulla

giusta strada e che, in fondo, anche gli obiettivi più difficili sono alla tua portata.

In questo articolo voglio parlarti dei 5 ingredienti alla base di questi successi e che guarda caso

sono assenti nelle ricette fallimentari.

2. Successo

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EfficaceMente.com 8 Pillole di Efficacia

1. Immaginazione: 150 grammi tagliata sottile “Ciò che la mente può concepire e credere, può realizzare.”

Napoleon Hill.

Qualsiasi obiettivo tu abbia raggiunto nella tua vita, c’è stato un momento in cui questo traguardo era

soltanto un’idea nella tua mente. Eppure quell’idea è stata il seme da cui è nato tutto.

Sono certo che questo punto manderà in visibilio gli amanti della Legge di Attrazione; eppure, per

quanto possa essere scettico nei confronti del best-seller di Rhonda Byrne, ogni volta che ho raggiunto

un traguardo ambizioso, avevo visualizzato quel traguardo nella mia mente per centinaia di volte

ed in ogni suo minimo particolare, ma cosa ancor più importante ero certo che avrei raggiunto quel

obiettivo e consideravo il suo raggiungimento una mera questione di tempo.

Immagina i tuoi obiettivi, immaginali in ogni dettaglio, trasformali in una sana ossessione.

2. Fallimento: q.b. (quanto basta) “Vinci solo quando non hai più paura di perdere.”

Rocky Aoki.

Considero i fallimenti i migliori strumenti per il successo, secondi solo alla visualizzazione. Spesso

evitiamo gli insuccessi come la peste; facciamo di tutto pur di non fallire, o meglio, non facciamo

niente… per paura di fallire.

La verità è che fallimento e successo sono due lati della stessa medaglia; come non può esserci alba

senza la notte, così non può esserci successo che non abbia seguito innumerevoli fallimenti. Diffida da

chi parla soltanto dei propri successi: o non sono successi(ovvero non si sono mai realizzati) o non

sono suoi.

Incassa i tuoi fallimenti, consapevole che non sono altro che un inevitabile passo avanti verso i tuoi

successi.

3. Coraggio: 4 cucchiai “Se ripeterai sempre le stesse azioni, otterrai sempre gli stessi risultati.”

Non me lo ricordo.

Se è vero che fallire è importante per raggiungere i nostri obiettivi, questo non significa che

dobbiamo abituarci al fallimento. Fallire 100 volte per 100 motivi diversi può essere estremamente

importante per il tuo percorso di crescita personale; al contempo è immensamente sciocco fallire

anche solo 2 volte per lo stesso motivo.

Dopo ogni fallimento, devi avere il coraggio di tentare nuove strade e nuove azioni per continuare la

tua ricerca del successo. Essere coraggiosi significa affrontare ciò che ci spaventa, significa fare ciò

che non abbiamo mai fatto, significa uscire dalla nostra zona di comfort.

Questa lezione è stata ed è per me una delle più importanti: il coraggio infatti ti porta a vivere nuove

esperienze e per quanto, come blogger, creda nel potere delle parole, rimango intimamente convinto

che soltanto l’esperienza conduca al cambiamento.

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Abbi il coraggio di fare ciò che non hai mai fatto: solo sperimentando potrai trovare la giusta formula

del tuo successo.

4. Azione: abbondante “Non potevo aspettare il successo, così ho iniziato senza.”

Jonathan Winters.

E’ triste osservare quante persone siano convinte che il successo sia legato unicamente ai colpi di

fortuna. Forti di tale convinzione se ne stanno di fronte alla tv o al computer in attesa che il successo

bussi alla porta. Eppure, anche i vincitori del superenalotto si sono degnati di alzare il culo ed andare

in tabaccheria a giocare la loro schedina.

Se pensi che agire non serva a nulla, perché in passato hai rimediato solo fallimenti, ti sorprenderà

sapere quanto la vita possa essere ironica: i più grandi successi si nascondono proprio dietro

l’angolo del nostro ultimo è più cocente fallimento.

Quando ti senti demotivato: agisci.

Quando hai rimediato una sconfitta: agisci.

Quando non te la senti più di andare avanti: agisci.

5. Motivazione: una dose prima e durante la cottura “Ci sono due leve per motivare ogni uomo: l‟interesse e la paura.”

Napoleone Bonaparte.

Non è un caso che la motivazione sia l’ultimo degli ingredienti. Spesso siamo convinti chesenza

motivazione non possiamo intraprendere nulla: è l‟esatto contrario.

Se aspettiamo la motivazione per intraprendere i nostri progetti… rischiamo di aspettare a lungo. In

fondo, la motivazione è come l’appetito: viene agendo. Non mi credi? Ecco una piccola dimostrazione:

immagina di ripensare a quanto fatto nell’ultimo mese; cosa ti motiverebbe di più? Sapere di

aver procrastinato i tuoi doveri? o sapere di aver fatto ogni giorno un passo avanti verso i tuoi

traguardi?

Già… la motivazione è come chiedere un prestito in banca: se ne hai bisogno non te lo danno e te lo

danno solo quando ormai ne puoi fare a meno!

Ma non preoccuparti, c’è una soluzione a tutto: se hai una carenza cronica di motivazione, prova a

leggerti la serie di articoli che ho dedicato a questo argomento.

Bene: gli ingredienti te li ho dati, adesso sta a te mettere in pratica la tua ricetta per il successo.

Foto di chotda

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EfficaceMente.com 10 Pillole di Efficacia

Se è vero che felicità e successo non coincidono, per quanto vogliano fartelo pensare, anche successo e soldi non sono la stessa cosa. Indubbiamente la ricchezza è la forma più facilmente misurabile di successo, ma credere che sia l’unica è quantomeno riduttivo.

Ok… la premessa da moralista l’ho messa, ma adesso parliamo di cose concrete: come si costruisce un capitale?

Costruire un capitale in 4 mosse

4 semplici mosse per imparare a costruirti un capitale partendo da 0.

“Non bisogna correre dietro ai soldi.

Bisogna andar loro incontro.

Aristotele Onassis.

Vuoi essere ricco? immagino che la risposta sia si.

Sai che cosa significa essere ricco? Ecco, qui le cose si

complicano un po’. Sei ricco se guadagni 10.000 €/mese? Se

vinci al Superenalotto? Se hai un jet privato? Probabilmente

tutte queste cose si avvicinano alla nostra concezione di

ricchezza, ma nessuna ne è una misura soddisfacente.

Esiste una definizione molto pratica di ricchezza:

la tua ricchezza è direttamente proporzionale al numero di mesi in cui riesci a mantenere lo stile di vita

da te desiderato, smettendo di lavorare oggi stesso.

Ci sono quindi due condizioni per essere considerati ricchi:

avere la libertà di smettere di lavorare

avere un capitale che ti permetta di mantenere il tuo stile di vita senza dover andare in ufficio

alle 8.30 del mattino, dal lunedì al venerdì.

In questo articolo voglio parlarti del capitale e di come costruirtene uno in 4 semplici mosse.

3. Soldi

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1. Impara a risparmiare La prima condizione necessaria per iniziare a costruirti un capitale è una ed una sola: avere entrate

superiori alle tue uscite e risparmiare la differenza.

Deluso? ti aspettavi qualche tecnica per fare soldi facili? allora è inutile che continui a leggere… il

tempo è denaro ;-). Vuoi veramente costruirti un capitale? continua e troverai consigli pratici da

applicare immediatamente.

L’unico modo per risparmiare in modo efficace è farlo in modo consistente, istaurando l’abitudine del

risparmio. Di seguito alcuni esempi pratici da cui partire:

stabilisci quale percentuale delle tue entrate vuoi risparmiare: più sarà alta, più il tuo

capitale inizierà a crescere in modo esponenziale. Decidilo ora, prima ancora di proseguire a

leggere. Il mio consiglio è di arrivare almeno al 20% delle tue entrate mensili.

considera questa quota come se fosse una rata da pagare al più esigente degli esattori: te

stesso.

paga la rata per la tua ricchezza il giorno stesso in cui ricevi il tuo stipendio, prima di qualsiasi

bolletta, prima di qualsiasi altra spesa. Costruirti un capitale deve essere un obbligo verso te

stesso.

Ora che hai iniziato a risparmiare, vediamo come non perdere il tuo nuovo capitale in qualche crollo di

borsa.

2. Costruisciti un Capitale di Sicurezza (CdS) Hai deciso di risparmiare almeno il 20% delle tue entrate? bene, destina la metà di questo importo

ad investimenti a basso o bassissimo rischio.

Se non conosci gli investimenti a basso o bassissimo rischio, puoi fartene un’idea con gli esempi qui di

seguito:

i pronti contro termine (PCT). Sono strumenti finanziari utilizzati dalle banche per avere

“prestiti” da parte dei propri clienti a fronte del pagamento di un tasso di interesse garantito alla

distanza di 1-2-3 mesi. Il rendimento annuale netto è attualmente tra il 1% e il 2% e ci possono

essere vincoli sui depositi minimi (es. 1.000€). Chiedi alla tua banca come fare dei PCT. Un

vantaggio dei PCT è che sono vincolati per 1-2-3 mesi. Perchè è un vantaggio? così non avrai la

tentazione di utilizzarli per comprare quel nuovo MacBook fiammante! Diverse banche online

offrono questo tipo di strumenti; ad esempio Fineco con il suo SuperSave o IWBanca,

con IWPower.

i conti di deposito ad alto rendimento. Avrai sicuramente sentito parlare di CheBanca!;

beh, lo strumento offerto da Mediobanca è un conto di deposito ad alto rendimento ed è facile

da utilizzare: lo apri a zero spese e ti rende circa il 3% grazie agli interessi anticipati (bella

trovata pubblicitaria, devo ammettere). Una caratteristica del conto deposito CheBanca! che fa

al caso nostro è la possibilità di attivare l’opzione alimentazione automatica: deciso l’importo da

versare mensilmente, questo verrà scalato in automatico dal tuo conto corrente (ecco la tua

rata “sarò ricco”). Ing Direct con Conto Arancio propone qualcosa di molto simile.

Come ti sarai accorto gli interessi non sono entusiasmanti, ma il Capitale di Sicurezza (CdS)ha uno

scopo ben preciso: serve per instaurare l’abitudine al risparmio e per creare lo zoccolo duro del tuo

capitale.

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EfficaceMente.com 12 Pillole di Efficacia

Un consiglio: dimenticati questi soldi. Non contare in alcun modo su di essi. Mese dopo mese questo

capitale si accrescerà senza che tu te ne accorga, gli interessi inizieranno a maturare ed in pochi anni

avrai un salvagente finanziario di tutto rispetto.

Se vuoi creare un vero capitale non puoi tuttavia ragionare solo in ottica difensiva, ma dovrai imparare

anche a farlo crescere: è arrivato il momento di rischiare un pochettino…

3. Genera cassa con il Capitale di Crescita (CdC) Se la matematica non è un opinione abbiamo ancora a disposizione il 50% dei nostri risparmi mensili,

che cosa ne facciamo? L’idea è utilizzare questa parte di risparmi in investimenti ad alto o altissimo

rischio.

Come avrai notato non ho parlato di strumenti finanziari, ma di investimenti. Questo significa che per

creare il tuo capitale di crescita dovrai adottare una mentalità imprenditoriale:

hai deciso di avviare un business on-line?

sei pronto ad investire in quell’attività che hai sempre sognato?

magari vuoi fare trading in borsa?

hai deciso di partecipare ad un seminario che ti permetterà di acquisire nuove competenze?

A differenza del Capitale di Sicurezza (CdS), il Capitale di Crescita (CdC) deve diventare il tuo

generatore di cassa. Devi sforzarti di cercare continuamente nuove opportunità per investire.

Diversi investimenti si dimostreranno fallimentari, non scoraggiarti, e peggio ancora non pensare

neanche per un istante di utilizzare il Capitale di Sicurezza (CdS) per appianare eventuali perdite. Se

saprai continuare ad immaginare nuovi investimenti, arriverà il momento in cui i rendimenti si

moltiplicheranno ed una semplice idea si trasformerà in flussi di cassa reali.

Quando il Capitale di Crescita (CdC) avrà iniziato a generare cassa per te sarà arrivato il momento di

dare solidità al tuo patrimonio con il quarto ed ultimo passaggio.

4. Realizza i tuoi sogni Cosa fare con i soldi generati dal Capitale di Crescita? semplice, reinvestili… o quasi:

deposita 1/3 dei profitti realizzati nel Capitale di Sicurezza (CdS)

reinvesti 1/3 degli utili in nuove iniziative del Capitale di Crescita (CdC)

infine utilizza quello che ti rimane per realizzare i tuoi sogni: siii… finalmente puoi comprarti

una Ferrari fiammante!

Come hai avuto modo di leggere, quelle che ti ho proposto non sono tecniche finanziare esoteriche ne

metodi per diventare miliardari in una settimana: si tratta di buon senso applicato alla gestione delle

finanze personali.

Foto di manuel@

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EfficaceMente.com 13 Pillole di Efficacia

Molto bene, abbiamo parlato di Felicità, di Successo e di Soldi: 3 degli obiettivi più ambiti da gran parte delle persone, che possono essere strettamente interdipendenti tra loro, anche se non coincidenti.

Eppure c’è qualcosa che accomuna questi 3 grandi obiettivi, ed in generale qualsiasi obiettivo tu voglia raggiungere nella tua vita: la motivazione.

La motivazione è la benzina che ti fa iniziare e ti permette di andare avanti anche quando le cose si fanno difficili. Ma purtroppo non abbiamo riserve infinite di questa preziosa risorsa; ecco perché è importante sapere come ottenerla e come sfruttarla al meglio.

Come motivare te stesso

Motivare te stesso è il primo passo per raggiungere i tuoi obiettivi. In questo articolo troverai 4 strategie pratiche per ritrovare la motivazione perduta.

“La motivazione è il cibo della mente.

Non è sufficiente mangiare una sola volta: è necessario farlo regolarmente.

Peter Devies.

La motivazione è uno degli ingredienti fondamentali

per raggiungere i tuoi obiettivi. Ma la motivazione

svanisce velocemente: come l’adrenalina, una volta

esaurita la sua forza dirompente, la motivazione scompare,

lasciandoti il duro lavoro.

Eppure esistono strategie efficaci per ritrovare la

motivazione perduta e proseguire la scalata ai tuoi obiettivi. Voglio approfittare di questo articolo per

parlarti delle 4 strategie che mi hanno dato i migliori risultati per combattere la carenza di

motivazione:

4. Motivazione

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EfficaceMente.com 14 Pillole di Efficacia

1. La motivazione è una scelta Spesso attendiamo che tutte le condizioni siano perfette per iniziare a lavorare su un progetto o su un

nostro obiettivo. Altre volte aspettiamo che siano gli altri a spronarci all’azione. Insomma, siamo

convinti che la motivazione dipenda da fattori esterni: dal tempo, dall’umore di chi ci sta intorno o

più in generale dalla casualità.

In realtà, la motivazione è spesso il frutto di una nostra scelta consapevole. Per scegliere di

motivare noi stessi è necessario:

Capire cosa amiamo veramente. Cercare la motivazione per fare qualcosa che odiamo

significa ingannare se stessi. Prima di chiederti come mai sei così demotivato, chiediti se stai

facendo ciò che ami veramente. Insistere sulle continue delusioni non sempre è indice di tenacia

o forza di volontà.

Fare una lista. La motivazione nasce dalla chiarezza di intenti. Scrivere una lista di ciò che

desideri raggiungere ti aiuta a dare concretezza ai tuoi obiettivi, creando un’ancora nella tua

mente a cui puoi aggrapparti ogni volta che sei demotivato.

Scoprire cosa funziona. Ognuno di noi ha il suo piccolo segreto per ritrovare la motivazione.

Per quanto mi riguarda, il primo gesto della mattina ha un impatto considerevole sul resto della

mia giornata. Scoprire queste piccole riserve di motivazione può aiutarti a ritrovare la spinta

anche nei momenti peggiori.

Ognuno dei 3 punti elencati rappresenta una scelta: non aspettare di essere motivato per inseguire i

tuoi obiettivi, scegli di motivare te stesso per inseguire i tuoi obiettivi ora.

2. Predica bene e razzola… bene Voglio svelarti un piccolo segreto: hai presente i quasi 200 articoli che ho scritto sulla crescita

personale, la motivazione e la produttività?! Beh, non immagini quanto sia difficile rispettare ogni

giorno i suggerimenti di cui parlo! ;-)

Eppure, quando l’immagine che abbiamo e diamo di noi stessi coincide con quello che realmente

siamo, automaticamente la motivazione ha un’impennata. Esiste infatti un legame profondo

tra autostima e motivazione: ogni qualvolta riusciamo a rispettare i valori in cui crediamo e

secondo cui vogliamo vivere, la nostra autostima si accresce. Siamo invasi da un senso di euforia e

benessere, ed ogni piccolo traguardo raggiunto ci spinge ad inseguirne di nuovi e più ambiziosi.

Creare questo circolo virtuoso di autostima e motivazione non è sempre facile: passato l’entusiasmo

iniziale, avrai bisogno di una buona dose di auto-disciplina per imparare a predicare bene e razzolare…

bene!

3. Attento agli obiettivi che ti scegli Esistono molte regole per definire correttamente i propri obiettivi, ma ancor prima di imparare queste

regole, ancor prima di utilizzare tutti quegli strumenti per raggiungere più facilmente i propri obiettivi,

prova a farti una semplice domanda: questi obiettivi mi ispirano veramente?

Spesso gli obiettivi che ci diamo non sono i nostri obiettivi, ma sono gli obiettivi imposti dai nostri

genitori, dalle persone che ci circondano o dalla società. Se vuoi veramente ritrovare la

motivazione devi innanzitutto trovare obiettivi che ti entusiasmino, progetti per cui lavoreresti anche

gratis, e nei quali la fatica è nulla rispetto ai benefici di cui potrai godere.

Page 15: Pillole Di Efficacia

EfficaceMente.com 15 Pillole di Efficacia

Non aver paura dei tuoi sogni, scegli obiettivi ambiziosi, scegli traguardi che ti spingano al limite: mira

alla luna, se mancherai il bersaglio, ti ritroverai comunque tra le stelle.

4. Smettila di cercare la giusta motivazione Vuoi motivare te stesso? Smettila di cercare la motivazione. Per quanto questa frase possa sembrare

un controsenso, la realtà è che a volte l’azione viene prima della motivazione.

Quando ti senti demotivato e hai le forze solo per aprire la tua pagina di Facebook o la TV, prova ad

uscire per un istante da questa catalessi: prendi una decisione, decidi di agire a dispetto del tuo stato

d’animo, scegli di fare ciò che devi fare qualsiasi siano le tue emozioni o le condizioni esterne.

All’inizio sarai un po’ impacciato, ma minuto dopo minuto, sentirai la tua motivazione accrescersi e

senza neanche accorgertene avrai trasformato completamente la tua giornata.

Foto di Jonathan Shield

Page 16: Pillole Di Efficacia

EfficaceMente.com 16 Pillole di Efficacia

Cosa fare quando la motivazione inevitabilmente si esaurisce? Semplice: devi imparare a mettere il pilota automatico ai tuoi obiettivi! Eh… più facile a dirsi, che a farsi; a meno che…

…a meno che tu non riesca a tradurre i tuoi obiettivi in abitudini quotidiane, che giorno dopo giorno ti permettano di avvicinarti al tuo traguardo. In fondo qual è il potere di un’abitudine se non quello di svolgere un’attività senza nemmeno accorgercene?! Beh… allora impariamo a crearle queste benedette abitudini!

Come creare una nuova abitudine: 2 tecniche efficaci

2 tecniche ispirate agli studi sul comportamentismo di Skinner per formare abitudini in modo efficace.

“Le abitudini si formano ripetendo

specifiche azioni. Le abitudini si rafforzano incrementando il numero di ripetizioni di quelle specifiche azioni. Le abitudini positive possono essere inoltre indebolite o spezzate non agendo o ripetendo azioni negative: seguire questo comportamento favorisce inoltre la nascita di abitudini negative.

Mortimer J. Adler.

E’ ormai passato un mese intero dall’inizio dell’anno: come va con i buoni propositi del nuovo anno?

Stai costruendo le tue buone abitudini con determinazione e auto-disciplina o… sei già tornato alle

vecchie abitudini?! Non preoccuparti, gli alti e bassi fanno parte del nostro percorso di crescita

personale, ma se sei ancora deciso a rispettare i tuoi buoni propositi hai trovato il posto giusto per

scoprire tutti gli strumenti più efficaci per raggiungere i tuoi obiettivi.

Voglio approfittare di questo articolo per parlarti di 2 tecniche psicologiche che possono essere

applicate con successo per creare una nuova abitudine.

5. Abitudini

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Il modellamento (shaping) Eh adesso che cavolo ci azzeccano le modelle con le mie abitudini…?!?

Il modellamento, o shaping, è una forma di apprendimento sviluppata dallo psicologo

statunitense Burrhus Skinner, padre della corrente psicologica nota come comportamentismo.

Secondo Skinner tale tecnica risulta particolarmente efficace per modificare un comportamento in

modo graduale e definitivo.

Si vabbè, da quando ha scoperto iTunes U questo si è montato la testa! Andiamo al sodo: che ci faccio

con „sto modellamento?!

Se desideri creare una nuova abitudine dovrai seguire una sorta di “algoritmo del successo“:

Nei primi giorni in cui inizi a formare la tua nuova abitudine è importante celebrare e

premiare ogni piccolo progresso verso il comportamento desiderato. Anche se inizialmente non

riuscirai a rispettare appieno il tuo buon proposito dovrai festeggiare, in modo anche eccessivo,

ogni singolo passettino che ti avvicini al tuo traguardo. Vuoi iniziare a correre ogni mattina?

Premiati per il solo fatto di essere riuscito ad alzarti dal letto e ad indossare le tue scarpe da

running. Per quanto piccoli possano sembrare i tuoi progressi, celebrarli in questa fase iniziale ti

aiuterà nei passaggi successivi.

Passata la prima settimana, i premi dovranno concentrarsi solo sui comportamenti che ti

permettono effettivamente di costruire la tua nuova abitudine. Questo significa che con il

trascorrere del tempo dovrai innalzare sempre di più l’asticella, non accontentandoti di celebrare

le piccole azioni, ma passando ad azioni più difficili e sfidanti.

Affiché il modellamento sia veramente efficace è importante che i rinforzi (i premi) siano

positivi, continui e seguano immediatamente l’azione che si vuole premiare.

Ma che fare quando continuiamo ad abbandonare le nostre buone abitudini, per ricominciare sempre

daccapo?!

Il rinforzo ad intervalli Il rinforzo ad intervalli, anche noto come “the partial reinforcement effect”, è una tecnica, sempre

studiata da Skinner, che risulta particolarmente utile per riapprendere comportamenti già appresi in

passato.

Il rinforzo ad intervalli richiede un maggior lasso di tempo per garantire buoni risultati, ma ci permette

di formare un’abitudine in modo stabile e definitivo.

Approfitto di Las Vegas per cercare di spiegarti questa tecnica.

Immagina una slot machine. Se le slot machines funzionassero secondo la logica del rinforzo

continuo ad ogni inserimento della monetina riceveresti un premio. Un gioco di questo tipo, oltre ad

essere noioso, è assolutamente anti-economico. Motivo per cui, le slot machines e simili sfruttano

il rinforzo ad intervalli: ti sei mai chiesto cosa spinga orde di vecchine ad inserire centinaia di dollari

in queste macchinette malefiche per tutto il santo giorno?! Esatto, la possibilità di vincere un premio

dopo un certo numero di ripetizioni, spinge il giocatore a ripetere in modo continuo una determinata

azione, senza la necessità di rinforzi continui (e dispendiosi).

Si, ok ok, l‟esempio è carino… ma come posso utilizzare le slot machines per creare la mia nuova

abitudine?!

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Se vuoi rendere una nuova abitudine permanente dovrai premiare non solo la singola azione

quotidiana, ma dovrai premiare, con qualcosa a cui tieni veramente, la sequenza di azioni positive. In

questo caso, l’obiettivo è quello di “non spezzare la catena”. Più saranno i giorni consecutivi in cui

riuscirai a rispettare la tua nuova abitudine e più significativo dovrà essere il premio che ti

concedi.

Per ottenere questo risultato sono particolarmente utili i siti di personal analytics di cui ti ho parlato in

un articolo precedente.

Ora non hai più scuse: se hai abbandonato o stai per abbandonare i buoni propositi di inizio anno,

queste 2 tecniche possono garantirti i risultati sperati. Buon lavoro.

Foto di Dane Khy

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Riesci a vedere il percorso che stiamo delineando?

La crescita personale, in un modo o nell’altro, ha a che fare con il raggiungimento di obiettivi legati (in ordine crescente di importanza) a: Soldi, Successo e Felicità.

Per raggiungere questi obiettivi dobbiamo essere in grado di trovare la giusta Motivazione, ma quando esauriamo questa carica di adrenalina, dobbiamo poter far leva sulle buone Abitudini.

Ok… ma quali sono le abitudini più efficaci per raggiungere obiettivi ambiziosi? Insomma quali sono le abitudini chiave che contraddistinguono gli uomini di successo? Il presente capitolo e quelli successivi sono dedicati proprio a queste abitudini vincenti.

Iniziamo dalla più importante: l’Apprendimento, ovvero la capacità di accrescere continuamente le nostre conoscenze. Nello specifico voglio proporti un articolo sulle mappe concettuali: uno dei migliori strumenti per accelerare il tuo apprendimento.

6. Apprendimento

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Mappe concettuali: il miglior metodo per orientarsi nello studio

Esame di maturità, esami universitari, concorsi, lavoro: non importa per cosa ti stai preparando, una mappa concettuale ti aiuterà a studiare meglio, più velocemente e con minor sforzo. Un articolo sulle mappe concettuali e gli esempi pratici per utilizzarle.

“Da qualche parte c’è una mappa che

spiega come poter fare ogni cosa.

Ben Stein.

L’esame di maturità si avvicina? Gli esami universitari

dell’ultimo semestre sono alle porte? La data del concorso è

ormai arrivata?

Prepararsi per un esame, studiare una nuova materia o

affrontare un nuovo progetto, è un po’ come esplorare

un territorio sconosciuto: hai bisogno di una mappa,

una mappa concettuale.

“Le mappe concettuali sono uno strumento grafico per rappresentare informazione e conoscenza,

teorizzato da Joseph Novak, negli anni ‟70. Servono per rappresentare in un grafico le proprie

conoscenze intorno ad un argomento secondo un principio cognitivo di tipo costruttivista, per cui

ciascuno è autore del proprio percorso conoscitivo all‟interno di un contesto, e mirano a contribuire alla

realizzazione di apprendimento significativo, in grado cioè di modificare davvero le strutture cognitive

del soggetto e contrapposto all‟apprendimento meccanico, che si fonda sull‟acquisizione mnemonica.”

Fonte Wikipedia

Ehhh?! Forse la spiegazione di Wikipedia è un tantino tecnica, vediamo se riesco a spiegarti le mappe

concettuali in modo semplice e con esempi pratici.

Cosa sono le mappe concettuali Ho scoperto le mappe concettuali durante le scuole medie, quando un geniale professore di musica mi

parlò per la prima volta di questo eccezionale strumento per migliorare il mio metodo di studio. Da

quel momento non ne ho fatto più a meno.

Una mappa concettuale non è altro che uno schema grafico attraverso cui sintetizzare e

memorizzare una nuova materia di studio.

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Immagine tratta da MindNode

Ogni mappa concettuale è costituita da 2 principali elementi:

I nodi concettuali. Sono i concetti chiave della materia che stai studiando e sono rappresentati

da un’etichetta che ne identifica il significato.

le relazioni associative. Sono le frecce che collegano i nodi concettuali e sono dotate anche

esse di un’etichetta che spiega il collegamento tra i diversi concetti chiave.

Semplici vero? Vediamo allora come questo strumento può aiutarti a migliorare nello studio.

Come utilizzare le mappe concettuali per i tuoi esami Lo psicologo canadese Endel Tulving, grazie ai suoi studi, dimostrò scientificamente l’efficacia delle

mappe concettuali. Nel corso di uno dei suoi esperimenti, il dott. Tulving diede a due gruppi di studenti

100 schede con delle parole stampate su una facciata, chiedendo ad un gruppo di memorizzare le

parole e all’altro di organizzarle secondo criteri logici. Al termine dell’esperimento, il gruppo che si era

limitato ad organizzare logicamente le schede ottenne gli stessi risultati del gruppo che si era sforzato

di memorizzare le 100 parole.

Quando sei coinvolto attivamente nell’organizzare il tuo materiale di studio in una mappa

concettuale, stai creando delle associazioni nel tuo cervello che ti permettono di imprimere gli

argomenti nella tua memoria, senza doverti sforzare di ricordare.

La prossima volta che devi studiare un nuovo argomento, prova a seguire questi 6 semplici passi:

1. Scrivi l’oggetto principale del tuo studio (es. la II guerra mondiale) al centro di una pagina e

racchiudilo in un cerchio.

2. Intorno all’oggetto principale scrivi le idee associate o le sotto idee che ti vengono in mente e

circondale con un cerchio.

3. Disegna le linee che collegano queste idee a quella centrale.

4. Scrivi degli esempi, dei riferimenti o dei ragionamenti legati alle sotto idee e collegali.

5. Non ricercare la perfezione, lascia che la parte intuitiva del tuo cervello decida per te, scrivi

tutto quello che ti viene in mente e collegalo al resto.

6. Utilizza la mappa concettuale per ripetere gli argomenti dell’esame.

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In questo modo dimezzerai il tuo tempo di studio, riuscendo a memorizzare molti più concetti. Vuoi

risultati ancora migliori?

Ti ho già parlato di metodi efficaci per prendere appunti, ma… perché non iniziare a studiare

mentre stai prendendo appunti? Puoi infatti utilizzare le mappe concettuali anche come strumento

per prendere appunti. In questo modo, inizierai a memorizzare il materiale delle tue lezioni… durante

le lezioni! ;-)

Vediamo ora qualche strumento utile per costruire le tue mappe concettuali.

Quali strumenti utilizzare per costruire mappe concettuali Carta e penna. Non c’è nulla di più immediato di carta e penna per creare la tua prima mappa

concettuale.

MindNode. Ottimo programma per Mac, MindNode ti permette di creare eleganti mappe

concettuali. Puoi scaricarlo anche in versione freeware.

MindMeister. Applicazione web per creare mappe concettuali anche in collaborazione con altri.

Foto di Ezu

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Una delle abitudini che caratterizza la stragrande maggioranza degli uomini di successo è una magistrale gestione del proprio tempo e dei propri impegni.

Esistono decine di tecniche di gestione del tempo, ma quella che per me si è dimostrata la più efficace è senza dubbio la “Legge di Parkinson”.

Come applicare la Legge di Parkinson

Una applicazione pratica della Legge di Parkinson per gestire al meglio il tuo tempo riuscendo a fare il doppio delle cose in metà del tempo.

“Tempo = Vita, spreca il tuo tempo e

sprecherai la tua vita, impara a dominare il tuo tempo e dominerai la tua vita.

Alan Lakein.

Ogni dottrina umana ha i suoi principi basilari: ci sono le

leggi della termodinamica, le leggi di Keplero… le leggi di

Murphy! ;-) Anche il mondo dell’efficacia e della produttività

ha i propri comandamenti.

In questo articolo voglio parlarti di uno di questi

comandamenti, e di come puoi sfruttarlo per fare il doppio delle cose in metà del tempo.

La legge di Parkinson “Il lavoro si espande fino ad occupare tutto il tempo disponibile; più è il tempo e più il lavoro sembra

importante e impegnativo.”

Cyril N. Parkinson

Una sorta di legge di Parkinson “de noartri” dice più semplicemente:

“Più tempo avrai, più ne sprecherai.”

Probabilmente questi principi non ti suonano completamente nuovi.

7. Gestione del tempo

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Quella volta all’università, quando hai scoperto di avere una settimana in più per preparare l’esame,

hai studiato comunque fino a mezzanotte anche l’ultimo giorno. E di quella bolletta ti ricordi? sapevi

della scadenza da 2 mesi, eppure hai rischiato di pagare la penale. Per non parlare di quel progetto al

lavoro, la scadenza è stata prorogata, ma tu sei più incasinato di prima!

Ma se è vero che più tempo abbiamo, più ne sprechiamo, è anche vero il contrario: quando il tempo

scarseggia, tendiamo a lavorare per priorità e con maggiore efficacia.

- tempo = + motivazione Una scadenza ravvicinata ci costringe a focalizzarci sugli obiettivi che dobbiamo raggiungere: il rischio

di non riuscire a completare il lavoro, e le possibili conseguenze negative, ci motiva.

Pensando al binomio “il bastone e la carota”, la scarsità di tempo è sicuramente un “bastone”, e quindi

un tipo di motivazione poco apprezzabile, ma il punto è che… funziona. Se sei un procrastinatore

incallito, sai benissimo che una scadenza imminente a volte è l’unico sprone che ti spinge ad agire.

Vediamo allora come possiamo utilizzare la legge di Parkinson per imparare a fare di più con meno

tempo.

Applicazioni pratiche Mentre stavo pensando a quale potesse essere l’esempio pratico più efficace per dimostrarti quali

risultati si possono ottenere volgendo la legge di Parkinson a proprio vantaggio, mi sono accorto che la

stavo applicando senza accorgermene.

Il conto alla rovescia sul mio iPhone segna 5′ 22” (21”… 20”… 19”). Quando l’ho attivato prima di

iniziare a scrivere questo articolo era impostato su 30′ 00”.

Quando devi completare un’attività, prova ad utilizzare questa applicazione pratica della legge

di Parkinson:

immagina quanto tempo potresti impiegare per completare un’attività

dividi per 2 il tempo immaginato

imposta un timer ben visibile con la nuova scadenza

VIA!!!

Avere una scadenza sfidante per completare un’attività ti da l’impulso ad agire immediatamente e ti

permette di focalizzarti sul tuo obiettivo senza perderti in distrazioni.

Un consiglio: attento a non esagerare! scadenze impossibili rischiano di essere controproducenti. Se

decidi di scrivere la Divina Commedia in 3 minuti, l’unico risultato che avrai ottenuto è quello di

non essere riuscito a rispettare la tua scadenza; più demotivato di prima, imposterai un’altra scadenza

impossibile, cadendo in un circolo vizioso che ti porterà solamente a perdere tempo e motivazione.

Conto alla rovescia dell‟iPhone: 0′ 48”.

Per una volta predico bene e razzolo… bene!

Foto di lepiaf.geo

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Imparare a gestire il tuo tempo EfficaceMente è una dote necessaria per raggiungere i tuoi obiettivi, ma non è sufficiente. Organizzare e pianificare le tue attività serve a poco se poi non sfrutti il tempo a tua disposizione in modo produttivo… e ti assicuro che la produttività personale è molto meno pallosa di quanto potrebbe sembrare.

Proprio per questo ho deciso di parlarti di produttività personale dal punto di vista di un… pigro!

Io sono pigro

Elogio della pigrizia, ovvero come la mentalità di un pigro può renderti più produttivo.

“L’invenzione, secondo me, deriva

direttamente da un certo ozio, forse addirittura da un certa pigrizia.

Agatha Christie.

Devo farti una confessione: io sono pigro.

Lo avresti mai detto? L’autore di un blog dedicato

alla produttività personale… pigro!Un controsenso! Oppure

no…?

Pigrizia ed efficacia sono due facce della stessamedaglia.

Essere produttivi, lavorare EfficaceMente, raggiungere i propri obiettivi non significa

necessariamente lavorare duro, ma piuttosto lavorare in modo intelligente.

Potresti lavorare 16 ore al giorno, saltare la pausa pranzo, dormire poco e continuare a non

raggiungere gli obiettivi desiderati. La quantità di lavoro non è una condizione sufficiente per

l’ottenimento dei risultati.

Se vuoi veramente aumentare la tua produttività dovresti iniziare a pensare come un pigro. Ecco

allora 6 buoni motivi per i quali la mentalità di un pigro può renderti più produttivo.

1. Un pigro è furbo. Per quanto tu possa sforzarti, non riuscirai mai a far lavorare un pigro più

del dovuto. Un pigro ricerca costantemente il modo per non lavorare più di quanto strettamente

necessario. Adottare la mentalità di un pigro per completare la tua to do list significa

raggiungere i tuoi traguardi con lo sforzo minore.

8. Produttività

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2. Un pigro è efficace. Un pigro cerca sempre di ottenere il massimo risultato con il minimo

sforzo: come un gatto, un pigro concentra le energie necessarie per raggiungere il suo obiettivo

in un lasso di tempo ristretto e poi torna ad oziare al sole.

3. Un pigro sa definire le priorità. Se un pigro è costretto a completare 100 attività, inizierà

sempre dalle 3 che gli possono garantire l’outcome maggiore. Un pigro non spreca tempo con le

attività di scarso rilievo: se costringete un pigro a lavorare andrà subito al sodo, impegnandosi

sulle attività di maggiore impatto.

4. Un pigro conosce il valore del tempo. Non c’è cosa che infastidisce di più un pigro di chi

approfitta del suo tempo; per questo motivo un pigro è un artista delle tecniche di gestione del

tempo. Per un pigro ogni minuto di lavoro è unico e prezioso, ma soprattutto, ogni minuto di

lavoro è un minuto rubato all’ozio.

5. Un pigro sceglie sempre il sentiero più breve. Di fronte all’inevitabile, un pigro sceglie

sempre il sentiero più breve: un pigro non procrastina i propri doveri, perché sa che

procrastinare i propri doveri significa procrastinare gli adorati momenti di piacere.

6. Un pigro conosce e sfrutta la leva. Archimede è il santo protettore dei pigri. Date ad un

pigro una leva e solleverà il mondo… comodamente seduto sulla poltrona di casa. Che si tratti di

sfruttare il potere della delega o di utilizzare la leva finanziaria, un pigro troverà sempre il modo

per ottenere i risultati desiderati con il minimo impegno possibile… il suo naturalmente.

Tu cosa ne pensi? Adesso non essere pigro! Lasciami un commento.

Avviso ai commentatori: l‟articolo potrebbe contenere frasi deliberatamente provocatorie! ;-)

Foto di ~fb~

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Le abitudini di cui abbiamo parlato finora (Apprendimento, Gestione del Tempo, Produttività) sono molto utili per il raggiungimento dei tuoi obiettivi, eppure… esistono abitudini ancora più basilari, legate strettamente al tuo “funzionamento” fisiologico.

Se non sarai in grado di eccellere in queste abitudini basilari, le tue giornate inizieranno sempre con il piede sbagliato. Una di queste abitudini è senza dubbio legata al Sonno e a differenza di quanto potresti pensare, dormire a lungo non sempre è la scelta più efficace.

Migliorare il sonno, dormendo meno

5 strategie per dormire meglio, quando puoi passare solo poche ore a letto.

“Chi dorme non piglia pesci.

Detto popolare.

Ho iniziato il 2009 con un buon proposito: “ritornare a

correre tutte le mattine, prima di andare al lavoro”.

Questo è tutto scemo! Si lo ammetto, le prime 3 mattine non

mi sono sentito molto… normale! ;-) Ma, a distanza di 1

mese, posso dire che sia stata una delle migliori abitudini

che potessi instaurare. In questi 30 giorni però, ho

combattuto con un nemico molto potente: il sonno.

Per ritagliarmi il tempo sufficiente per la mia corsa mattiniera, ho dovuto anticipare la sveglia di

almeno 1 ora. Non è un grosso sacrificio rispetto ai vantaggi che sto ottenendo, ma in questo mese ho

imparato a sfruttare meglio le poche ore di sonno.

Eccoti allora, quelle che sono state per me, le 5 strategie più efficaci per migliorare il sonno,

dormendo meno:

9. Sonno

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EfficaceMente.com 28 Pillole di Efficacia

1. Punta sulla qualità, non sulla quantità Per molto tempo ho pensato che se non avessi dormito almeno 8 ore per notte, il giorno successivo

sarei stato distrutto; mi piace chiamarla la “sindrome delle 8 ore di sonno”.

Migliorando la qualità del mio sonno, mi sono accorto di aver bisogno di dormire meno. Ti ho già

parlato di 5 azioni pratiche per dormire bene; ecco allora altri 3 consigli permigliorare la qualità

del tuo sonno:

Stacca completamente la spina. 1 ora prima di andare a dormire, spegni il computer, la tv e

rilassati con un bel libro: a volte, i programmi che guardiamo alla tv o i progetti su cui stiamo

lavorando sul pc ci accompagnano al letto, rendendoci difficile addormentarci.

Mettiti la giornata di lavoro alle spalle. Molti di noi, quando tornano a casa la sera, si fanno

una bella doccia e si cambiano. Questo piccolo gesto è molto importante per avvicinarci al

meglio alle ore del sonno. Lavarti e cambiarti crea una sorta dispartiacque: lavi via di dosso la

giornata di lavoro ed entri in una dimensione di relax.

Crea una routine serale. Al nostro cervello piacciono le routines. Se, per qualche giorno, ripeti

gli stessi gesti prima di andare a dormire (es. lavarti il viso, leggere un libro, bere una tisana,

meditare, etc.) il tuo cervello saprà automaticamente che è arrivata l‟ora della nanna, ed inizierà

a preparare al meglio il tuo corpo per il sonno.

2. Segui i consigli della nonna Ti ricordi da bambino quando tua nonna ti mandava a fare il “sonnellino” dopo pranzo? La società in

cui viviamo ha abolito la sana abitudine del riposo pomeridiano. Eppure, svariati studi

scientifici hanno dimostrato che la siesta rende più produttivi, e solo ora gli anglosassoni stanno

scoprendo il potere del “napping” : spiegaglielo un po‟ che nostra nonna lo aveva capito 50 anni fa! ;-)

Se anche tu pensi che appisolarsi sulla scrivania dell’ufficio non sia proprio… professionale, puoi

prenderti 20 minuti di relax al ritorno dal lavoro: oltre a ricaricarti, un sonnellino di 20 minuti ha il

potere di far credere al tuo cervello di aver recuperato la stanchezza della notte precedente.

3. Sii graduale Non puoi decidere all’improvviso di dormire 3 ore per notte: il tuo benessere e la tua salute ne

risentirebbero. Se passi troppe ore a dormire e vuoi diminuirle (o sei costretto a farlo),devi essere

graduale. Prova a diminuire di 15 minuti alla volta. Quando il tuo corpo avrà ritrovato il suo equilibrio,

diminuisci altri 15 minuti. L’obiettivo non è dormire 2 ore a notte: è da stupidi! Lo scopo è trovare le

tue ore di sonno ideale: ne troppe, ne troppo poche.

4. Prova questa tecnica di concentrazione Esistono tecniche di concentrazione, che possono essere utilizzate nei momenti di stanchezza. Queste

tecniche sono in grado di portare il tuo cervello ad uno stato simile al sonno. Eccotene un esempio:

“Prova ad immaginare il tuo corpo come un mare calmo. Immagina la sensazione di pace e tranquillità.

Visualizza te stesso mentre ti immergi in questo mare calmo. Prova a sentire questa sensazione di

totale tranquillità sulla tua pelle, sui tuoi muscoli e sul tuo corpo. Immagina di perderti completamente

in questo mare di tranquillità.”

Driiiiiin!!! Sveglia!!! l’articolo non è ancora finito.

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EfficaceMente.com 29 Pillole di Efficacia

5. Inganna la mente Ti ho parlato al punto 1 della “sindrome delle 8 ore di sonno”, beh… esiste un trucchetto per superarla.

Poco prima di coricarti, prova a pensare che dormirai per 24 ore. Appena sveglio, non importa

quanto tu abbia dormito, ripeti a te stesso di aver dormito per 24 ore.

Questo trucchetto ti sembra… stupido? Beh, provare non costa nulla. Le nostre convinzioni possono

avere un potere straordinario. Se la nostra mente si convince veramente di aver dormito 24 ore, la

stanchezza e l’ansia legata all’aver dormito poco, SempliceMente… svaniscono.

Tu quante ore dormi ogni notte? Sono sufficienti o vorresti migliorare la qualità del tuo sonno? Se non

ti sei addormentato e hai letto l’articolo fino in fondo… lasciami un commento. Grazie.

Foto di mpisti

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EfficaceMente.com 30 Pillole di Efficacia

Ed eccoci arrivati all’ultima pillola di efficacia: il fitness, o meglio l’attività fisica. Come il sonno, una sana attività fisica, praticata quotidianamente, rientra tra quelle abitudini basilari, che ci aiutano a performare meglio in tutte le altre aree della nostra vita.

Non sempre però riusciamo a trovare il tempo o la motivazione per fare attività fisica: eccoti allora 5 stratagemmi per trovare la motivazione per andare in palestra.

Trovare la motivazione per andare in palestra

5 azioni pratiche per ritrovare la motivazione per andare in palestra.

“Ho odiato ogni minuto di allenamento,

ma mi dicevo 'Non rinunciare. Soffri ora e vivi il resto della vita come un campione!'.

Muhammad Ali.

Ti sei inscritto in palestra (abbonamento annuale!), hai speso

200€ per avere l’abbigliamento sportivo all’ultimo grido e…

adesso te ne stai qui, davanti allo schermo, pensando:

“fammi leggere qualche blog, dopotutto posso andare in

palestra…domani“.

Lentamente “domani” diventa un giorno imprecisato del tuo futuro, la tessera della tua palestra riesce

ad accumulare più polvere di unoswiffer e se qualcuno ti parla di lat-machine, rispondi che sei

intollerante! ;-)

Eccoti allora 5 azioni pratiche per ritrovare la motivazione per andare in palestra:

1. Indossa le scarpe da ginnastica, prendi la borsa ed esci. Se continui a pensare

alperchè dovresti andare in palestra, scommetto un caffè che riuscirai a trovare almeno 10

buoni motivi per non uscire: fa freddo, ho dormito poco, sono stanco per il lavoro, etc. Sai come

si chiamano queste? Si, bravo, si chiamano proprio “scuse”. Il nostro cervello è bravissimo a

trovarne! Per impedirglielo basta giocare sui tempi: indossa le scarpe da ginnastica, prendi la

borsa ed esci, senza concederti il lusso di pensarci.

10. Fitness

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EfficaceMente.com 31 Pillole di Efficacia

2. Registra i tuoi progressi. Ti ho già parlato di quanto sia importante tracciare i tuoi progressi e

come delle piccole “X” su un calendario possano essere motivanti. Qui voglio parlarti di una

applicazione online molto carina, dedicata proprio a chi si allena: Daily Burn. Il sito ti permette

di scegliere tra decine di allenamenti (con video esplicativi), tracciare i tuoi progressi,

monitorare la tua dieta e confrontarti con gli utenti della community. Fammi sapere cosa ne

pensi nei commenti.

3. Guarda video motivanti. Amo i film, e trovo che alcune scene siano energia allo stato puro.

Il discorso pre-partita di Al Pacino in “Ogni maledetta domenica”, le battaglie del film “300″ o

l’incitamento di Mel Gibson all’esercito in “Braveheart” sono scariche di motivazione. Quando

non te la senti proprio di andare in palestra, prova a cercare su Youtube uno di questi video:

non riuscirai a star fermo sulla sedia! Ecco i miei 10 video preferiti.

4. Pensa a quella doccia calda. A volte associamo alla palestra concetti negativi come: fatica,

sudore, stanchezza. Queste immagini sono come blocchi di cemento che non ti permettono di

andare oltre la soglia di casa. Prova a sostituirle con immagini piacevoli: la sensazione di

benessere al termine dell’allenamento, la doccia calda, i miglioramenti nel tuo aspetto fisico.

Concentrarti su queste immagini, cercando di ricostruire ogni singolo dettaglio. Appena senti la

motivazione crescere, prendi la palla al balzo ed esci di casa per andare in palestra: il resto

verrà da se.

5. Trova un compagno di allenamento. Quando prendiamo impegni con un’altra persona,

generalmente tendiamo a procrastinare meno. Prova a cercare qualcuno del tuo livello con cui

allenarti: ci penserai due volte prima di rimandare un allenamento e renderai l’andare in

palestra molto più piacevole. Ah dimenticavo… tra una chiacchiera e l’altra, usa quella maledetta

lat-machine! ;-)

Foto di SpacePotato

Page 32: Pillole Di Efficacia

EfficaceMente.com 32 Pillole di Efficacia

This is the end, my only friend, the end… cantavano i Doors…

Insomma siamo arrivati al termine di questo report, che aveva l’ambizioso obiettivo di proporti una panoramica sulla crescita personale ed offrirti un breve bignami del Blog.

Spero che adesso tu abbia le idee più chiare e sia finalmente pronto ad iniziare il tuo percorso di sviluppo personale.

Per il momento ti ringrazio e ti aspetto su EfficaceMente.

Ps. Ti è piaciuto questo breve report?

Beh, devo confessarti un segreto: all’inizio del 2012 ho scritto e pubblicato il mio primo libro, una guida digitale intitolata Start! La guida pratica per sconfiggere la procrastinazione.

Sono molto orgoglioso della mia prima “opera letteraria” (che paroloni) ma sono ancor più orgoglioso delle decine di e-mail e commenti entusiasti dei lettori che hanno già letto Start! e ne hanno applicato con successo le strategie proposte: che ne dici di dare un’occhiata alla pagina di presentazione della guida? Clicca qui!

Conclusioni