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NOTIZIE DAL MONDO DEGLI ANIMALI News Weimaraner: il fantasma grigio Piccolo Levriero Italiano: una razza antichissima German Rex: felino a pelo riccio Anno 6 | numero 25 | edizione Marzo-Maggio 2010 L’ allevamento dei “pesce ago” in acquario

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Page 1: Piccolo levriero italiano: una razza antichissima felino a ... · il pelo, a seconda della varie-tà, è corto e fine, oppure lungo (sebbene la prima sia molto più diffusa), il colore

N o t i z i e d a l m o N d o d e g l i a N i m a l i

NewsWeimaraner:

il fantasma grigioPiccolo

levriero italiano:una razza

antichissimagerman Rex:

felino a pelo riccio

anno 6 | numero 25 | edizione marzo -maggio 2010

l’allevamento

dei “pesce ago”

in acquario

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i Servizi di

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Zoomark, nell’intento di migliorare ed ottimizzare il sistema di raccolta dei bollini-fedeltà, ha attivato una “Fidelity Sistem Card” con carico elettronico dei punti, che potrà essere richiesta da ogni cliente. Le Card sono gratuite, personali e non cedibili, sono distri-buite all’interno di Zoomark di Biella previa compilazione di un modulo di adesione con i propri dati personali. I suddetti dati saranno trattati esclusivamente da Zoomark a nor-ma di legge e nel rispetto delle normative inerenti alla privacy.

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SommarioEditorialegRaNdi Novità iN casa zoomaRk

noi di zoomark proprio non riuscia-mo a stare fermi! però è normale per chi fa con passio-ne il proprio ‘mestiere’.Volete sapere cosa bolle in pentola?

sta per partire ‘un raCConto…Be-stiaLe - piccole storie di grandi amici’ il primo Concorso di scrittura e dise-gno dedicato alle magiche storie quo-tidiane dei nostri amici animali. tutte le anticipazioni a pag.9.Ci aspettiamo una grande partecipa-zione: sarà in nostro e vostro contri-buto ad una cultura di amore e rispet-to verso tutti gli esseri viventi.altra novità! presto sarà on-line il nostro nuo-vo sito web. L’indirizzo non cambia: www.zoomarksrl.it; come sempre troverete i prodotti, le novità, le no-stre promozioni ma anche una nuova grafica e tante informazioni facili da leggere e da trovare (pag.7).per chiudere una piccola curiosità. sapevate che dal 1900 è stata istituita la Giornata mondiale del gatto. si celebra ogni 17 febbraio: la data non è casuale infatti il mese di feb-braio è il mese del segno zodiacale dell’acquario considerato il segno de-gli spiriti liberi, mentre il giorno 17 è stato scelto per sfatare tutte le super-stizioni che hanno accompagnato la storia di questo felino.

Lo staff zooMarK

le NostRe offeRte

Weimaraner:il fantasma grigio

un acquario per “ciclidi africani”

l’allevamento dei “pesce ago” in acquario

il cane, il migliore amico del gatto

german Rex:felino a pelo riccio

Piccolo levriero italiano:una razza antichissima

RubRiche

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6 Presto on-line il nostronuovo sito

foto gallery

un amico chiamato cavallo

Risposte ai lettori

un racconto...bestiale

9 le risposte dell’addestratore cinofilo

8 7

10 20

16

12

5

le novità del mercato22

la rubrica del veterinario17 la bacheca e

gli appuntamenti24

PaRliamo di... A

acquaRiofilia

alla scoPeRta di..

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AParliamo di...Weimaraner o bracco di WeimaroRigiNi, stoRia e caRatteRistiche fisichesicuramente è un cane tedesco, an-che se non è certo che sia nato pro-prio a Weimar, la città da cui prende il nome. tra i suoi possibili antenati c’è il cane di saint-ubert, forse diret-tamente o attraverso il Cane grigio di san Luigi, oggi estinto, che da questo discendeva.

sarebbe arrivato in Germania attra-verso il reno verso il XV secolo. secondo altri cinofili si tratterebbe di una razza autoctona, originata dall’incrocio degli antenati del Kur-zhaar (cane da ferma tedesco a pelo

corto) con altre razze da caccia.il Weimaraner è un cane di ta-glia medio-grande, dalla tipica

costruzione braccoide: corpo allunga-to, collo snello e leggermente arcua-to, fianchi un po’ retratti, muscolatu-ra ben sviluppata, arti forti. La testa è asciutta e di profilo nobile, con stop moderato. Gli occhi sono di color ambra, di espressione intelligente; nei cuc-cioli hanno un colore azzurro cielo. Le orecchie, relativamente lunghe, sono larghe e con punta arrotondata, l’attac-catura è alta e stretta: sono leggermente girate quando il cane è in attenzione. il pelo, a seconda della varie-tà, è corto e fine, oppure lungo (sebbene la prima sia molto più diffusa), il colore può essere grigio argento, grigio caprio-lo, grigio topo e tonalità in-termedie tra questi colori.La taglia è per i maschi cm. 60/70 e per le femmine cm. 57/65.

caRatteRe e attitudiNi È un cane molto orgoglioso, ma docile e facilmente adde-strabile; ha un ottimo caratte-re che lo rende particolarmen-te eclettico. affezionatissimo al padrone, è adatto anche ai bambini. È un cane da ferma, a caccia è caparbio ed insistente, molto metodico nella cerca. in alcuni paesi è usato anche come cane da difesa dalla poli-zia, come cane della protezio-ne civile e come cane da ri-cerca persone, compito che svolge egregiamente grazie all’ottimo olfatto.

il Weimaraner è un cane molto robu-sto e rustico, generalmente non crea particolari problemi, è adatto a vivere sia in casa che in giardino, ha comun-que bisogno di fare molto moto.il suo mantello grigio, unito alla leg-gerezza del suo movimento, gli è val-

so il soprannome di “grey ghost” fan-

tasma grigio negli stati

uniti, dove la razza è molto dif-fusa.

in italia inve-ce non è molto popolare e non è facilissimo trovare un cucciolo.

“la leggerezza nei movimenti gli è valso

il soprannome grey ghost”

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AParliamo di...

oRigiNi, stoRia e caRatteRisticheÈ una razza antichissima e non è fa-cile risalire alle sue origini: si sa che gli egizi possedevano già Levrieri di piccola taglia. pare che questi cani, o almeno i loro antenati, esistessero fin dal 3000 a.C.Le sue forme ricordano in miniatura quelle del greyhound e del levriero arabo, accentuandone la finezza e l’eleganza delle linee. La testa ha il cranio piatto e muso ap-puntito; lo stop è pochissimo marcato. occhi grandi, espressivi, scuri. orecchie inserite bene in alto, piega-te su se stesse portate indietro sulla nuca e sulla parte superiore del collo. La lunghezza del tronco è inferiore, o pari, all’altezza al garrese. petto stretto, groppa molto avvallata, ventre retratto. Coda inserita in bas-so, fine anche alla radice e più affuso-lata verso la punta. arti di ossatura leggera ma ben mu-scolosi. La taglia varia dai 32 ai 38 cm.il pelo è raso e fine. i colori possono essere: nero, grigio ardesia, isabella in tutte le sue gradazioni.

tollerato il bianco al petto ed ai piedi. È un cane vivace, allegro, affettuosis-simo e molto sportivo, al di là delle apparenze, ama correre come tutti gli altri levrieri. Con gli estranei è riser-

vato, talora timido. È molto sensibile, adatto ai bambini solo se abbastanza grandicelli da poter giocare con lui senza fargli del male. oggi è diffuso come cane da compa-gnia, ma non bisogna dimenticare

che si tratta sempre di un levriero. Fino al secolo scorso è stato regolar-mente utilizzato come cane da caccia al coniglio ed alla lepre, eredità atavi-ca che lui certamente non dimentica:

ama correre ed inse-guire piccole prede e si diverte moltissimo nel coursing.patisce molto il fred-do e l’umidità, per-tanto deve vivere esclusivamente in casa, dove non dà mai dei problemi, infatti è tranquillo, riservato, silenzioso e pulito.il piccolo levriero ita-liano è stato il cane preferito da mol-ti nobili e regnanti (Carlo i d’inghilterra

e Federico il Grande, che pare nutris-se per questa razza una passione qua-si morbosa). pur essendo italiano non è però mol-to diffuso da noi e non è facile trovare un cucciolo.

Piccolo levriero italiano

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AParliamo di...

È la razza felina a mantello arricciato, da più tempo conosciuta. Fece la sua prima comparsa nel 1946, presso il dott. scheuer-Karpin, medico veterinario. solo a partire dal 1951 il German rex sarebbe stato sviluppato da alcuni allevatori selezionando un gatto randagio. attraverso l’incrocio con il Cornish rex, si ottennero poi dei gatti a pelo riccio. Questo conferma che queste due raz-ze possiedono lo stesso gene respon-sabile della mutazione. La F.i.Fe. e la s.C.F.F. hanno riconosciuto il German rex, mentre la C.F.a. non lo differen-zia dal Cornish e dal Devon rex.

il German rex è un gatto di taglia me-dia, forte e muscoloso. La testa è arrotondata con buona lar-ghezza tra le orecchie. Guance ben sviluppate, naso con una piccola spaccatura alla base. Mento massiccio e forte. Baffi più corti del solito e ricci.

Le orecchie sono di taglia media, lar-ghe alla base, dalle punte leggermen-te arrotondate. il lato esterno è coper-to da un pelame fine e spesso, quello interno è leggermente vellutato.occhi medi, ben distanziati e ben aperti, il colore deve essere uniforme, luminoso ed in armonia con quello del mantello. La schiena è dritta dalle spalle alla groppa, il petto arrotonda-to e possente. Le zampe sono fini, di lunghezza media, piedi ben sviluppa-ti, leggermente ovali e di forma arro-tondata. La coda di lunghezza media è forte alla base e si assottiglia verso una punta arrotondata, con pelo ab-bondante. il mantello ha la pelliccia corta, vellutata, molto setosa, deve essere ondulata o ricciuta. si arriccia su tutto il corpo, più lunga ed irsuta di quella del Cornish rex. assenza di peli di guardia. i colori sono tutti riconosciuti, tranne il cioccolato, lilla e colourpoint.

il German rex è un gatto attivo e pa-ziente, equilibrato di umore; è molto socievole con gli altri gatti ed affet-tuosissimo con il suo padrone. La gestione della pulizia ed il suo

mantenimento sono molto semplici.

german Rex

taglia media; Corpo forte e muscoloso;schiena dritta con petto arrotondato e possente.

aspetto generale:

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News

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A N I M A L S ’ H O U S E

AParliamo di...

una home di navigazione semplice e piacevole. Quattro aree di dialogo con i nostri clienti. La star della pagina è inook, il nostro fedele amico

Notizie dal moNdo degli aNimaliquesta sezione, suddivisa in sei capitoli, si propone di rispondere alle esigenze d’informa-zione di tutti coloro che hanno un animale da compagnia o che pensano di averne uno. un valido aiuto per poter scegliere la razza più adeguata e per instaurare un rapporto ottima-le sia per l’umano, sia per l’animale.

I entra I

A N I M A L S ’ H O U S E

Presto on-line il nostro nuovo sitolo abbiamo voluto più bello, più ricco, più funzionale.l’indirizzo non cambia: www.zooamrksrl.it.

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uN meNù PeR esseRvi semPRe viciNiecco un menù per dialogare con i nostri clienti.attraverso di esso potrete inviarci una e-mail, vedere le opportunità offerta dalla bacheca, conoscere gli eventi in essere e, per chi non è ancora nostro cliente, scoprire dove siamo e come arrivare da noi.

quattRo icoNe sPecialiin quest’area quattro sezioni speciali:- la simpatica foto gallery degli animali dei nostri clienti- la raccolta delle risposte ai quesiti dei nostri lettori- tutti i numeri della nostra rivista (in pdf)- libri e guide utili per chi ama il mondo degli animali

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le RisPoste dell’addestRatoRe ciNofilo

AParliamo di...ma quanto è intelligente fido?a cura della a.S. cinofila

negli ultimi anni è stato molto di-scusso e studiato il tema delle “qua-lità intellettive e cognitive del cane”.Qualche mese fa, il new York times ha dedicato una pagina intera all’in-telligenza del cane.un sondaggio ha poi rilevato che l’ar-ticolo è stato il più letto e, conside-rando l’importanza della testata, si deduce quanto l’argomento abbia in-teressato i lettori.stanley Coren, docente universitario, ha presentato una ricerca che dimo-stra la capacità dei cani di recepire e ricordare più di 200 parole. secondo Coren le capacità intellettive dei cani potrebbero essere paragona-te, mediamente, a quelle di un bambi-no di circa 3 anni.Queste tesi sono state ampiamente dimostrate; un esempio significativo è la capacità di rico, un Border Col-lie che è in grado di riportare, su ri-chiesta del proprietario, un oggetto a lui sconosciuto, identificandolo tra altri 20 che invece conosce per nome, spazzando via così la tesi che i cani non posseggono un intelligenza criti-ca e una capacità di astrazione abbi-

nata ad un processo cognitivo!!!alcuni studiosi hanno stipulato una graduatoria sui cani, basata sulle loro capacità intellettive, formando così una lista dei cani più intelligenti.i cani con le maggior capacità sono risultati i Border Collie e i Barboni, seguiti da alcuni retrivier come il Golden ed il Labrador e, a ruota, dal pastore tedesco.a mio avviso, questa lista, che pote-te trovare anche su internet, non ha ancora un fondamento così solido, per il semplice fatto che all’interno di una razza si possono avere soggetti con capacità molto diverse ed esiste, inoltre, l’aspetto ambientale che può sviluppare di più o di meno le capaci-tà del soggetto.non è raro, infatti, che i meticci pos-sano racchiudere molteplici capacità di diverse razze sviluppando così ca-pacità cognitive superiori alla media.La giornalista sarah Kershaw ha trac-ciato un quadro completo partendo dal cane Jet che è in grado di segnala-re crisi ipoglicemiche alla sua padro-na affetta da diabete. Ha, poi, continuato con altri esempi di cani che segnalano con anticipo l’insorgere di crisi epilettiche, attac-chi di cuore, aree del corpo colpite dal cancro, attacchi di panico, inten-zioni suicide o comportamenti auto-lesionistici.a tal proposito la Casa Bianca ha stan-ziato 300.000 dollari per addestrare cani che poi andranno a supportare i reduci del conflitto in iraq e in afgha-

nistan, affetti da disturbi psichiatrici causati dalla guerra.Ciò nonostante, ad oggi, non è dato sapere come facciano i cani a segna-lare con anticipo l’insorgere di un at-tacco di epilessia o di cuore e questo significa che i cani, non essendo ad-destrati a questo scopo, mettono in atto un comportamento spontaneo, magari abbaiando furiosamente qual-che secondo prima che si verifichi l’attacco.Gli studiosi hanno anche rilevato che tutti i cani che segnalano l’insorgere di una patologia, possiedono un fiuto su-periore alla media e sono quindi in gra-do di recepire ‘l’odore della malattia’.Questo dato oggettivo però non aiuta a capire completamente il meccani-smo poiché ci sono persone epiletti-che o malate di cuore che possiedo-no cani con un ottimo fiuto ma che non segnalano il sopraggiungere del-la crisi!attualmente molti studiosi in ogni parte del mondo sono impegnati ad indagare la complessità dei mecca-nismi cognitivi che sostengono i ra-gionamenti dei cani, il loro modo di vedere il mondo, l’utilizzo dei sensi, il tipo di attaccamento verso l’uomo.tutto questo è molto importante per poter attribuire al cane un valore ag-giunto di sensibilità ed intelligenza!

Per qualsiasi domanda o curiosità, continuate a scrivere a [email protected]

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zoomaRk presenta

AParliamo di...

il natale 2009 ha visto rinnovarsi l’ormai tradizionale iniziativa di zoomark che, in collaborazione con zoodiaco e Golosi, ogni anno mette a disposizione un buon pasto per animali abbandonati.Quest’anno, ‘pranzo di natale gratis?’ era

esteso a sostenere anche l’associazione 99Gattiaq che porta avanti il lavoro di ali-mentazione, censimento e recupero dei gatti del centro storico dell’aquila.La risposta è stata oltre ogni più rosea aspettativa e con il contributo dei clienti

di zoomark e la disponibilità dei gruppi di volontari per la cura e la difesa degli ani-mali è stato possibile donare oltre 3.000 pasti a molti cani e gatti poco fortunati.un sentito ringraziamento a tutti!

Lo staff di Zoomark

ringrazia per la collaborazione e

Grazie di Cuore

grande novità, quest’anno, per tutti gli amici di zoomark! Prende il via il Primo concorso di scrittura e disegno dedicato alle magiche storie quotidiane dei no-stri amici animali.

Perché il concorso perché in un mondo troppo spesso difficile, noi di zoomark vogliamo creare un evento che parli di amore per tutte le razze, di rispetto recipro-co, di solidarietà e di coraggio.

chi può partecipare tutti coloro che, usando le parole, la matita o i colori, amano raccontare fatti semplici e straordinari della vita con i loro amici animali.

cosa si dovrà farebasterà portare presso il negozio di zoomark a Biella un racconto anche piccolino, un disegno oppure una storia illustrata - il regolamento nel prossimo numero di zoomark news e, presto, sul nostro nuovo sito www.zoomarksrl.it

le categorie le storie che arriveranno saranno di-vise in tre categorie divise per fascia di età: fino a dieci anni, fino a sedici, over 16. per i primi tre classificati di ogni categoria, interessanti premi.

e allora…prendete penna e matite e date spazio alla vostra creatività! vi aspettiamo numerosi.

1° concorso di scrittura e disegno

C’era una

volta...

uN RaccoNto…bestialePiccole stoRie di gRaNdi amici

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collabora con noi, inviaci le foto del tuo amico a 4 zampe e NoN solo!

charlie e Peggy di Giuseppe e Nunzia (Chiavazza - Biella)

axel e Pepe di Flora (Benna)

evi e Wisky di Patrizia (Ternengo)

sandra e Raimondo di Donatella e Daniele (Biella)cip di Davide (Biella)

bisco di Elena ed Edoardo (Novara)

briciola di Bruno (Bioglio)

attila di Federica e Raffaele (Zimone)

Foto Gallery

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collabora con noi, inviaci le foto del tuo amico a 4 zampe e NoN solo!

sissi e stellina di Paola e Corrado (Vergnasco)

ottavio di Eugenio

birillo di Angelo (Mongrando)

solero di Alessandro (Biella)soraja e ares di Silvana

minù di Sonia

felix di Luigi (Roasio)

moses di Gisella e Moreno (Occhieppo Inf.)

Foto Gallery

zoom

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un acquario per “ciclidi africani”L’allestimento di un acquario speci-fico per ciclidi provenienti dai due grandi laghi africani, il lago Malawi ed il lago tanganica, è piuttosto di-verso da uno “normale”.innanzi tutto bisogna decidere quali pesci ospitare; è quindi necessario in-formarsi il più possibile sulle loro abi-tudini e fare la scelta più appropriata all’acquario che abbiamo o che dob-biamo acquistare. La vasca ideale per l’allevamento dei ciclidi africani deve essere piuttosto grande, meglio non scendere sotto i 120 litri (80 cm circa), ma un acquario più grande è più adeguato perché si tratta di pesci dallo spiccato caratte-re territoriale e si devono creare più territori affinché le diverse coppie e famiglie che si formeranno, possano vivere in relativa calma.

L’allestimento prevede sabbia per la copertura del fondo; è meglio utiliz-zarla fine poiché i ciclidi sono buoni scavatori e devono poterlo fare facil-

mente prendendo la sabbia in bocca e riponendola nel luogo che ritengono più adatto.Bisogna poi creare dei territori con una buona quantità di rocce, posi-zionandole una sull’altra sia sul fon-do, sia formando anfratti e grotte, lasciando tuttavia abbastanza spazio libero per il nuoto.si possono anche usare rocce di ori-gine calcarea perché sono più deco-rative e aiutano a mantenere alto il pH che per questi pesci deve essere prossimo al valore 7,5.un altro valore importante dell’acqua è la durezza totale che non dovrebbe mai scendere sotto al vale 8° dGH. se l’acqua è troppo tenera, si devono prendere provvedimenti, ricorrendo a sali specifici disponibili nei negozi di settore. L’allestimento può essere completato con poche piante robuste quali anubias o Microsorium ptero-pus consapevoli comunque del fatto che verranno in parte mangiate dai ciclidi e che mettendole in acquario

non verrà rispettato il biotopo di origine, luoghi in cui le pian-te sommerse sono molto rare.per quanto riguarda l’appa-recchiatura tecnica l’acquario deve avere un grande filtro per la pulizia delle sostanze di rifiuto, il riscaldatore e l’im-pianto di illuminazione con almeno 2 lampade al neon a luce bianca perché alcuni cicli-di mangiano lo strato di alghe e microrganismi che si devono

formare sulle rocce.L’alimentazione deve essere la miglio-re possibile e mirata alle specie intro-dotte; vi sono pesci prevalentemente

erbivori come tropheus Moori a cui vanno somministrati anche spina-ci ed altri esclusivamente carnivori come altolamprologus Calcus o la bellissima Cynotilapia Frontosa.

spiegare in questa sede quali sono le specie compatibili fra di loro richiede-rebbe uno spazio scritto veramente troppo grande, mi limiterò quindi a ribadire il concetto che è meglio in-formarsi prima di acquistare queste varietà di bellissimi pesci e che, al contrario di ciò che si deve fare nor-malmente, essi devono essere messi tutti assieme per evitare che i pesci introdotti in un primo tempo si rive-lino troppo territoriali e portino alla morte quelli inseriti successivamente.

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l’allevamento dei “pesce ago” in acquarioQuando si parla di “pesci ago” si comprendono alcune varietà di pesci marini accomunate da caratteristi-che morfologiche e comportamentali molto simili. Le specie più comuni sono i Dory-camphus, i sygnathoides (sygnathus) e Corythoichthys.

si tratta di pesci dal corpo allunga-to, a sezione quasi geometrica che si restringe verso la coda, e coperto da anelli ossei cutanei in numero molto variabile a seconda della specie di ap-partenenza. Misura da pochi centimetri fino a 30 cm ed oltre, nelle specie più grandi.il muso è piuttosto grande ed allun-gato con occhi rotondi grandi e boc-ca piccola. in molte specie la pinna dorsale è piuttosto allungata mentre sono piccole le pettorali e l’anale;

sono quasi sempre assenti le pinne ventrali. La coda anch’essa piccola, è a forma di ventaglio.Le colorazioni sono molto variabili a seconda della specie ma in tutti i casi la parola d’ordine è mimetismo, quin-di colorazioni verdastre e marroni nelle specie che vivono nelle praterie di posidonia, grigio con diverse tona-lità nelle specie che vivono a contatto con il fondo sabbioso. Vivono in acque piuttosto basse ma si possono trovare anche fino ai circa 50 m di profondità.si nutrono di piccolissimi pesci, cro-stacei allo stadio larvale e diversi or-ganismi di piccole dimensioni.sono pesci dal comportamento molto mansueto e lenti nel nuoto a tal punto da essere catturati facilmente con un retino e a volte addirittura con le mani.sono simili ai cavallucci marini ed a loro si accomunano per il metodo di riproduzione infatti, dopo la feconda-zione la femmina cede al maschio le sue uova che vengono mantenute per diverso tempo nella borsa incubatri-ce (che si trova tra l’apertura anale e metà corpo); sarà quindi il maschio a mettere alla luce i suoi piccoli che possono anche raggiungere i 400 esemplari.parliamo ora dell’acquario più adatto al loro mantenimento.per le varietà più piccole come i Cory-thoichthys che raramente raggiungo-no i 18 cm di lunghezza è sufficiente un acquario da 80 cm (120 litri cir-ca) con una apparecchiatura tecnica molto semplice: doppia illuminazio-

ne con luce bianca e blu in modo da poter effettuare un abbassamento di illuminazione di tipo crepuscolare, un semplice filtro biologico ed il ri-scaldatore per mantenere costante la temperatura.il movimento dell’acqua non deve es-sere notevole perché i pesci ago non sono bravi nuotatori quindi nessuna pompa di movimento in acquario o comunque di flusso ridotto. È necessario allestire l’acquario con rocce vive e alghe di caulerpa dove i nostri pesci ago possono trovare ripa-ro e cibo.

per l’alimentazione bisogna sommi-nistrare artemia salina, misys ed altri piccoli crostacei facilmente reperibili nel negozio di acquariologia.Le specie di pesci ago più lunghi de-vono invece essere allevate in acquari grandi e comunque proporzionati alle loro dimensioni; ricordiamoci che si tratta di animali stupendi e dal com-portamento interessantissimo, anche per questo meritano il nostro rispetto ed il nostro impegno per allevarli e farli riprodurre nel migliore dei modi.

Acquariofilia

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* vi sarei grato se mi poteste spie-gare il vero significato in cinofilia del termine “PedigRee”, grazie. Alessandro, Mongrando

La Cinofilia ufficiale definisce il pedi-gree (certificato di iscrizione ai libri genealogici) l’unico documento atte-stante l’appartenenza di un cane ad una determinata razza.Quindi è errato ritenere che il pedi-gree costituisca, di per sé, la patente di cane blasonato per il nostro amico. esso è in realtà una sorta di “carta d’identità” del cane.È evidente che, comparendo sul pedi-gree gli avi del cane, possano esistere pedigree più o meno importanti ma la funzione del pedigree rimane la stes-sa: quella di stabilire davanti a quale cane ci troviamo, da dove proviene, di chi è figlio, ecc.in italia l’ente che cura l’iscrizione di un cane ai libri genealogici è l’e.n.C.i. (ente nazionale Cinofilia italiana) af-filiato alla F.C.i. (Federazione Cinofila internazionale) che raggruppa le fe-

derazioni cinofile di oltre 80 paesi.i registri che l’enCi ha cura di aggiornare sono due: il Loi (Libro origini italiano) ed il Lir (Libro italiano riconosciuti).il pedigree è la contro-prova che un cane risulta iscritto ad uno di questi registri e da esso risulta-no determinati i dati del cane:n numero iscrizione al registro,n La razza,n il nome,n il sesso, n La data di nascita,n il colore del mantello,n il numero del tatuaggio o del microchip,n Gli avi, n il nome dell’allevatore o l’allevamento di provenienza,n il nome dell’eventuale nuovo proprietario.

affinché il cane venga iscritto ad uno di questi registri sono necessari alcu-ni adempimenti:

a) per il loi:nel caso di una cucciolata nata da una fattrice iscritta al Loi il proprie-tario deve effettuare la denuncia di nascita (in due diverse fasi) all’enCi che provvede all’iscrizione al registro e rilascia il documento.nel caso di una cucciolata nata da avi iscritti al Lir da almeno tre generazio-ni le modalità sono analoghe.nel caso di un cane in possesso di un certificato di iscrizione al libro genea-logico corrispondente ad un paese la cui federazione Cinofila sia affiliata alla FCi, l’iscrizione ed il rilascio del certificato avvengono attraverso la domanda all’enCi da parte del pro-prietario.

b) per il liR:nel caso di una cucciolata nata da una fattrice ad essa iscritta, valgono le stesse modalità di cui sopra.nel caso di un cane appartenente ad una di alcune razze (per le quali vie-ne usata la definizione “Lir aperto”) l’iscrizione avviene mediante la tra-smissione all’enCi del Certificato di tipicità. Questo certificato viene rila-sciato da un giudice italiano a segui-to di una valutazione del cane da lui effettuata in occasione di una esposi-zione indetta dall’enCi. sarà cura del proprietario del cane inviare all’enCi il certificato. tutte queste norme possono apparire complicate ma hanno ragione di es-sere, lo scopo è quello di mantenere le caratteristiche delle singole razze. se queste non esistessero ci trove-remmo davanti ad una mescolanza di razze che porterebbero ben presto ad una ibridazione dei nostri cani, por-tandoci così a perdere le singole ca-ratteristiche delle stesse.

Risposte ai lettoriRiceviamo dai nostri clienti alcuni interessanti quesiti a cui cercheremo di rispondere in modo esauriente

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Passeggiando fra gli scaffali di un ne-gozio per animali, avrete sicuramente notato quanti tipi di alimenti per i no-stri amici a 4 zampe esistano ormai sul mercato. È sempre più difficile capire quali siano i più indicati per il nostro amico peloso e nella scelta non possia-mo di certo basarci sulla confezione più accattivante o sulla velocità con cui il nostro beniamino svuota la ciotola!Ecco allora alcune dritte sui mangimi in scatola che si trovano in commercio!

innanzitutto, per mangime umido s’intende un prodotto che contiene all’incirca il 75-80% di acqua, contro l’8% di un alimento in crocchette. sicuramente questo rende il prodot-to più gradito ed appetibile al nostro animale, anche perché questi alimen-ti contengono molti grassi e zuccheri semplici. Questo aspetto può essere un vantaggio in caso di animali inap-petenti in seguito ad una malattia de-bilitante ma può provocare l’eccesso di peso in quei soggetti particolar-mente “golosi” e sedentari, come i gatti sterilizzati od i cani d’apparta-mento. Fate quindi attenzione a non viziare eccessivamente i vostri com-pagni di vita con questi prodotti ed associateli sempre ad una dose quoti-diana di crocchette, meno appetitose ma sicuramente più bilanciate!

il processo di produzione dei mangimi in scatola inizia con la pesatura e la miscelazione di tutti gli ingredienti in-dicati nella “formula”, una vera e pro-pria ricetta in cui sono indicate tutte le materie prime necessarie ed il loro dosaggio.La miscelazione è un passaggio fon-damentale, in quanto permette di rendere il prodotto finito completa-mente omogeneo in tutti i suoi fattori nutritivi, aspetto che si fa ancora più basilare se il mangime viene confe-zionato in piccole porzioni (esempio i monodose).La miscela ottenuta viene quindi pre-riscaldata alla temperatura di circa

56°C, per permettere la parziale dige-stione degli amidi e delle proteine, ed inserita in lattine che vengono suc-cessivamente sigillate e sterilizzate in autoclave a 120-130°C per circa 1 ora. il trattamento termico, assieme alla condizione di sottovuoto che si crea, determinano la distruzione di tutti i batteri ma contemporaneamente an-che la perdita di molti nutrienti, aspet-to che però è sempre preso in consi-derazione da chi formula il mangime. a differenza dei prodotti secchi, il pro-cesso di sterilizzazione delle scatolet-te non richiede l’aggiunta di antiossi-danti e conservanti, per cui si tratta di prodotti estremamente naturali. esistono diverse presentazioni del prodotto umido; le più diffuse sono i paté ed i bocconi. per la produzione dei primi gli ingredienti vengono fine-mente macinati e mescolati accurata-mente. per la fabbricazione dei bocco-ni, invece, le materie prime vengono impastate e spinte attraverso filiere che conferiscono la forma desidera-ta, creando delle piccole polpette o “sfilaccetti”. successivamente, i boc-coni vengono sottoposti a cottura, in modo da raggiungere la consistenza attesa ed infine sono inseriti nelle lat-tine e ricoperti di sugo. oltre alla classica lattina esistono al-tri metodi di confezionamento che

solitamente vengono utilizzati per il commercio di mangimi d’alta gam-ma, come le vaschette in alluminio e le bustine monodose.piccola curiosità: un prodotto in boc-coni presenta sempre una dose di cereali più elevata rispetto ai paté in quanto per ottenere la caratteristica forma a polpetta sono necessari gli amidi che fungono da aggregante. Questo significa che, se cercate un prodotto dal valore nutritivo elevato e che contenga cospicue percentuali di carne, nella scelta dovete orientarvi sui prodotti in paté.

attenzione! ricordatevi sempre che è meglio scegliere prodotti dalla dicitu-ra “completo”, in quanto solo questi, se somministrati come unico alimen-to, sono in grado di soddisfare i fabbi-sogni nutritivi del cane senza determi-narne squilibri nutrizionali, neanche nel lungo periodo. al contrario, fanno parte degli alimenti complementari tutti quei prodotti che vanno neces-sariamente somministrati in associa-zione ad altri alimenti per bilanciare la razione giornaliera. alcuni prodotti umidi rientrano in questa categoria e bisogna quindi evitare di sommini-strarli come unico alimento, concetto che può diventare difficile da applica-re specialmente con i gatti viziati!

La rubrica del veterinarioi segreti degli alimenti umididott.SSa Sabrina dominio, medico Veterinario - nutrizioniSta

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“sono come cane e gatto!” è una tipi-ca espressione usata nel gergo uma-no per identificare due persone dal carattere inconciliabile ed in perenne litigio. Ma è veramente così?

sempre più spesso cani e gatti vivono all’interno di uno stesso ambiente, si spartiscono l’affetto di una famiglia, instaurando così una solida e splendi-da amicizia.in tutto questo riveste un ruolo de-terminante il carattere dei due pro-tagonisti, esistono cani e gatti che si aggrediscono al primo incontro, altri che si cercano incuriositi. Molti affermano che la relazione tra i due non sia possibile visto il linguag-gio così diverso. un esempio tipico a sostegno di questa tesi si basa sul movimento della coda: se il cane sco-dinzola vuol dire che è felice mentre il gatto lo fa, normalmente, quando è molto nervoso. Questo ovviamente implica che quando un cane incon-tra per la prima volta un gatto, acco-gliendolo con entusiastiche sferzate di coda, molto probabilmente verrà interpretato dal felino come un esse-re molto strano ma, soprattutto, mol-to arrabbiato e quindi potenzialmen-te pericoloso. al contrario un cane potrebbe inter-pretare il movimento della coda del gatto come un invito a giocare quan-do in realtà è tutto l’opposto.Ma è tutto qui?

Cane e gatto sono più simili di quanto si pensi; il loro linguaggio per quanto differente per alcuni aspetti presenta una componente basilare comune. in entrambi uno stato emotivo di disa-gio o di preoccupazione li porta a pie-gare le orecchie all’indietro, entrambi sfruttano l’evitamento, abbassando lo sguardo, assumendo una postura laterale o addirittura allontanandosi

per evitare conflitti con conspecifici. entrambi espongono i denti e ringhiano come tecnica difen-

siva di persuasione e tengono la coda attaccata al corpo nelle posture di paura e di difesa.se il fraintendimento fra i due fosse solo vincolato al movimento della coda, dovremmo pensare che qualun-que coppia cane-gatto sarebbe desti-nata, prima o poi, a vivere in armonia, subentrerebbero, infatti, nel frattem-po, meccanismi di apprendimento tali per cui i fraintendimenti iniziali andrebbero chiarendosi ma, come ab-biamo accennato precedentemente, il carattere dei nostri amici riveste un ruolo determinante, ci sono soggetti che nonostante vivano nello stesso ambiente da anni non riescono e non riusciranno mai a creare una relazio-

ne di pacifica convivenza.paradossalmente la socializzazione tra individui senza coda dovrebbe ri-sultare facilitata ma l’esperienza co-mune insegna che non è così.esiste un complesso sistema di comu-nicazione tra cane e gatto a noi, spes-so, sconosciuto. ecco che, maggiore sarà la nostra conoscenza riguardo al comportamento e alle esigenze dei nostri animali, maggiore ed efficace potrà essere un nostro intervento in caso di pericolo.noi possiamo, infatti, rivestire un ruolo importante in tale relazione; come “supervisori interpartes” ab-biamo il compito di lasciare che i due animali si conoscano nel modo più

Alla scoperta di...il cane, il migliore amico del gattodott.SSa roberta Piccolo, medico Veterinario

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semplice e naturale possibile, rispet-tando le modalità e le tempistiche ne-cessarie, senza forzare mai l’incontro.

il cane è un animale sociale e, come tale, vive la vicinanza con altri indi-vidui come una condizione naturale, persino indispensabile per il suo equi-librio emotivo. il gatto, invece, è un animale molto riservato che modu-la le distanze per evitare conflitti o, semplicemente, per limitare le inte-razioni indesiderate; un animale che tollera il contatto fisico solo di precisi e ben selezionati individui.per cui l’avvicinarsi di un cane bal-danzoso, scodinzolante, con chiare intenzioni di invito al gioco e che magari si spinga ad annusare l’area anogenitale appena ne ha l’occasio-ne, può far retrarre il gatto infastidito da questa invasione forzata del suo spazio. Questo allontanarsi, via via più veloce, potrebbe stimolare a sua volta nel cane un istinto predatorio.È evidente che le difficoltà relazionali che ci possono essere tra cani e gat-ti vanno ben al di là di una semplice lettura posturale. Le differenze sono profonde e radicate nella natura so-

ciale delle due specie, a partire dalle quali scaturiscono aspettative diverse riguardo l’interazione con il mondo esterno e, quindi, riguardo il modo di approcciare e di presentarsi.

tuttavia una convivenza pacifica è più semplice di quanto sembri soprattut-to se i due protagonisti sono cuccioli; cresceranno giocando insieme, impa-reranno a conoscere ed a rispettare gli spazi e le diverse esigenze dell’uno e dell’altro.Con l’arrivo di un cucciolo in una casa dove è già presente un animale adulto, la situazione è diversa, saran-no necessarie, perciò, maggiori ac-cortezze. Consideriamo il caso che il cucciolo arrivato sia un gattino e che l’adulto sia un cane: bisognerà fare attenzio-ne a due situazioni in particolare, da una parte all’esuberanza del micino che nel tentativo di giocare potreb-be infastidire eccessivamente il cane, dall’altra il vecchio padrone di casa potrebbe nuocere all’ultimo arrivato o perché spinto da gelosia o da istinto o, inavvertitamente, per curiosità o per eccessiva esuberanza.

ecco perché la nostra figura di os-servatori interpartes è fondamentale soprattutto nei primi incontri, siamo noi che nel momento in cui la situa-zione del nuovo arrivato dovesse ri-sultare troppo pericolosa dobbiamo inviare un chiaro segnale di arresto.nel caso in cui l’ultimo arrivato sia un cucciolo di cane la situazione si fa ancora più complessa. nella maggior parte dei casi l’irruen-za del cucciolo andrà ad infastidire il gatto che fino ad allora è stato il pa-drone incontrastato della casa, per cui spesso in tale situazione la convi-venza può non riuscire a superare mai i limiti di una reciproca indifferenza, che deve comunque essere vista come una conquista per entrambi.

in conclusione si può affermare che l’amicizia tra cani e gatti è possibile, è fondamentale, però, saper rispetta-re alcune punti fermi quali la cautela, il rispetto degli spazi e delle esigenze diverse, il non forzare mai l’incontro e tanta pazienza, il tempo darà modo ai due di conoscersi e di fraternizzare.

Alla scoperta di...

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una disciplina destinata ad avere sempre più successo, che sviluppa forza, coraggio e coordinazione e che si può praticare fin da giovanissimi: il volteggio è considerato la disciplina che meglio esprime la perfetta sinto-nia tra uomo e cavallo. si tratta di una sorta di ginnastica ar-tistica a cavallo che consiste nell’ese-guire esercizi a corpo libero e a tempo di musica, alle andature del passo e del galoppo.il volteggio è una tecnica molto anti-ca e al tempo dei romani era conside-rato uno strumento valido soprattutto durante il combat-timento, sconfinan-do nell’agonismo. attualmente viene impiegato nei cir-chi equestri, man-tenendo un ruolo sostanziale nell’addestramento delle cavallerie mondiali.introdotto nei Giochi olimpici di anversa del 1924, ben presto ven-ne dimenticato; furono i tedeschi a

reintrodurlo negli anni ’50 a livello agonistico. in tempi recenti, il volteggio è diven-tato fondamentale nell’equitazione moderna e in seguito al primo cam-pionato del 1982 non viene più consi-derato solo un mezzo per un migliore apprendimento dell’equitazione ma una disciplina a tutti gli effetti con regolamenti e una didattica.Questa pratica equestre è sia un me-todo per migliorare l’apprendimento dell’equitazione sia uno strumento agonistico; in entrambi i casi è fonda-

mentale acquisire ritmo, equilibrio e complicità con l’animale. il volteggio viene effettuato come un gioco: il cavallo si muove in una cir-conferenza (circolo) tenuto al centro

da una persona (“longeur”), attraver-so una longia; al momento opportu-no i volteggiatori devono salire su di esso per eseguire esercizi. al princi-pio tali pratiche possono venire svol-te sotto forma di gioco: i cavalieri si dividono in due squadre e vince chi riesce ad eseguire tutti gli esercizi nel minor tempo possibile. Dopo aver ac-quisito maggior esperienza, gli eser-cizi possono venire aumentati di in-tensità e, se il cavaliere sarà in grado di coordinare i movimenti, riuscirà ad impegnarsi nell’attività agonistica del

volteggio. prima di procedere con tale pratica i volteggia-tori devono esegui-re esercizi ginnici a terra, praticando jogging, flessioni e piegamenti fino ad arrivare a rendere

elastiche altre parti del corpo; per migliorare l’equilibrio poi si utilizza una sorta di cavallo di legno, su cui effettuare gli esercizi che in seguito verranno eseguiti sul cavallo.

Un amico chiamato cavalloil volteggiodi luiSa colombino

“...una tecnica molto antica, essenziale nell’addestramento

delle cavallerie mondiali...”

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Un amico chiamato cavallo

nel momento in cui il binomio è pronto è possibile iniziare con eserci-zi di volteggio reali.nella pratica del volteggio, duran-te le singole competizioni, vi sono classifiche differenziate per maschi e femmine: per le donne sono previsti esercizi più malleabili e per i maschi quelli più dinamici; nelle competizio-ni sono, comunque, previste squadre promiscue. La competizione incomincia dal mo-mento in cui l’atleta inizia l’azione fino al balzo sul cavallo; ci sarà poi il turno del volteggiatore successivo, mentre gli altri membri del team attendo-no all’esterno della circonferenza. i giudici di gara valutano lo svolgi-mento corretto degli esercizi ginnici e il risultato della squadra si ottiene addizionando il punteggio di ogni membro e dividendo il totale per otto (componenti di una squadra).il cavallo impiegato nel volteggio è solitamente un esemplare di media

taglia con ampia schiena e reni corte per sopportare la mole; la razza non è fondamentale, l’importante è che sia equilibrato psicologicamente e non si lasci prendere da scatti d’ira improv-visi, perciò non vengono tenute in considerazione le femmine che sono facili a spavento. anche chi prepara l’animale deve es-sere dotato di grande esperienza per effettuare la pratica del volteggio: fondamentale è la preparazione fisi-ca e psicologica dell’animale, il quale deve reggere sia lo sforzo fisico che richiede questa disciplina sia la co-stanza dell’andatura, poiché non può permettersi di fare scatti o dar libero sfogo all’euforia. nonostante questo controllo costan-te, si instaura un rapporto di cono-scenza e di rispetto tra cavalli e ra-gazzi e si sviluppano quelle capacità motorie raffinate che sono alla base di tutte le discipline equestri e che rendono questo sport emozionante e appassionante.

Se avete curiosità o domande potete scrivere a [email protected]

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Le novità del mercato

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i fosfati (nitrati) sono un importante elemento nutritivo per le piante ma solo in quantità molto ridotta; un ac-cumulo può essere causa di proble-mi con le alghe poiché ne favorisco-no lo sviluppo intorbidando l’acqua, coprendo il vetro, le decorazioni, la ghiaia e le piante stesse. in un acquario d’acqua salata, i fo-sfati riducono la quantità di calcio e di magnesio richiesti per lo sviluppo dei coralli e degli altri invertebrati marini.i fosfati (nitrati) provengono dall’ac-qua di rubinetto, dalla decomposizio-ne dei rifiuti organici e dagli alimenti. po4-no3 removal s elimina i fosfati (nitrati) in modo semplice, sicuro e soprattutto con effetto duraturo nel tempo.po4-no3 removal s è una sostanza

filtrante efficacissima nella rimo-zione dei fosfati (nitrati).

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quinamento da fosfati (nitrati).• Combatte efficacemente lo svilup-

po delle alghe e la proliferazione di Diatomee.

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invertebrati marini e delle piante.• rende l’acqua limpida.• L’acquario richiede meno manu-

tenzione.• 500 ml di prodotto rimuove circa 12

- 13.000 mg di fosfati, con concen-trazioni fino a 20-60 mg/l.

• può essere impiegato saltuariamen-te, o continuamente, senza il rischio di cessione di una parte dei fosfati assorbiti e rimane attivo fino a 3/4 mesi (secondo le dimensioni dell’ac-quario e il grado d’inquinamento).

• ideale per acquari d’acqua marina, si può utilizzare anche in acqua dolce.

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Le novità del mercato

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Le nuove buste Club prolife Dog sono un alimento in paté, completo e bi-lanciato, formulato per il benessere del cane adulto. sono disponibili in pratiche confezio-ni pronte all’uso da 300 g, in 5 nuovi gusti: • Cervo, anatra, riso e ananas• pollo, tacchino e riso• Manzo, Vitello e patate• salmone, aringa e patate• renna, agnello, patate e piselliCome tutti i prodotti della linea pro-

life, sono completamente naturali in quanto non contengono coloranti, conservanti ed appetizzanti artificiali, nemmeno se ammessi dalla Ce. L’elevata appetibilità è garantita dalle notevoli percentuali di carne fresca di prima scelta (fino al 75%), che inoltre conferisce al prodotto un notevole valore nutritivo.La prevenzione delle allergie ed intol-leranze alimentari è sempre in pri-mo piano e per questo motivo sono stati utilizzati solamente ingredienti

ipoallergenici come carne di agnello, anatra o pesce, mentre sono escluse le fonti proteiche allergizzanti come frumento, mais, soia e latticini. per la stessa ragione non si trova-no grassi aggiunti che potrebbero contenere residui di proteina dovuti all’estrazione.il prodotto è inoltre integrato con l’in-novativo “Vitality sistem”, un insieme di sostanze e di essenze fitoterapiche che apportano molteplici benefici all’organismo del nostro amico cane. tra le sostanze incluse troviamo zin-co, biotina, acidi grassi omega-6 ed omega-3, ananas e prebiotici Fos e Mos, estratti da cicoria e lievito che nutrono la flora intestinale, donando equilibrio e regolarità all’apparato digerente.

Finalmente la linea umida Club proli-fe Cat è disponibile anche in pratiche bustine monodose da 100 g! il vostro micio potrà scegliere fra 8 diversi gusti:• Kitten chicken & rice, per gattini

in crescita• adult salmon & rice• adult Chicken & rice• adult Lamb & rice• Light Chicken & rice, per gatti ste-

rilizzati e sedentari• senior Lamb & rice, per gatti di età

superiore ai 7 anni

• sensitive pork & potato: per gatti allergici e/o delicati

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protettori condroitina e glucosammi-na per mantenere le cartilagini forti e sane ed i bioflavonoidi, estratti da-gli agrumi, che stimolano il sistema immunitario.si tratta di un alimento ipoallergeni-co completamente naturale che non contiene additivi e grassi aggiunti.Ma non basta: tutti i prodotti sono monoproteici e monocarboidrato, per cui sono indicati anche nelle diete di eliminazione dei soggetti allergici.

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