piano triennale regionale sulle … · ... per la costruzione di una concezione della vita libera...
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Indice
Premessa
I Parte- Quadro di riferimento
1. La cornice nazionale pag. 7
2. La cornice locale pag. 9
3. I servizi pag. 16
II Parte- Azioni progettuali
Progetto “Cabina di regia” pag. 22
Progetto “InFormazione Famiglia” pag. 25
Progetto “Comunità di Prima Accoglienza” pag. 28
Progetto “Cresciamo Meglio” pag. 31
Progetto “Prevenzione Giovani e peer education” pag. 34
Progetto “City-Care Sportello Sociale” pag. 37
Progetto “Comunità Giovanile” pag. 40
Progetto “Formazione corpo docente” pag. 43
Progetto “Prevenzione in età scolare” pag. 46
Progetto “Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani
nelle scuole secondarie di primo grado” pag. 49
Progetto “Centro Diurno per cocainomani e nuove droghe,
anche in doppia diagnosi” pag. 52
Progetto “Centro di Accoglienza per minori e giovani adulti a rischio penale” pag. 55
Progetto “Sportello Sociale per minori e giovani adulti a rischio penale” pag. 58
Progetto “Orientamento e Inserimento Lavorativo” pag. 61
Progetto “Prevenire il Burnout” pag. 64
III Parte-Lavoro di Rete pag. 66
IV Parte-Monitoraggio e Valutazione pag. 68
Piano finanziario
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Premessa
Attraverso il “Piano Triennale Regionale sulle Tossicodipendenze, annualità 2014 – 2016”,
l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze – Istituzione di Roma Capitale manifesta la volontà
di individuare le più idonee attività progettuali volte a garantire, nel settore delle dipendenze,
l’articolazione di un ampio ventaglio di proposte e di programmi, a vari livelli e soglie di accesso. È
indispensabile, per la costruzione di una concezione della vita libera dalle droghe, coinvolgere
cittadini e operatori, considerando le dipendenze come il risultato di un complesso intreccio di
fattori individuali, biologici, psicologici, pedagogici, sociali e culturali.
In occasione della presentazione del Piano suddetto, l’Agenzia, in ottemperanza a quanto
previsto dalla legge n. 328/2000 in tema di programmazione dei Servizi, ha tenuto una serie di
incontri di concertazione. Questi hanno coinvolto diversi soggetti, appartenenti a differenti livelli
istituzionali, tra cui gli Enti locali e le Aziende Sanitarie Locali, nonché i soggetti di cui all’art.1,
comma 5, della legge n.328/2000, ovvero gli organismi non lucrativi di utilità sociale, gli organismi
della cooperazione, le organizzazioni di volontariato, le associazioni ed enti di promozione sociale,
fondazioni, enti di patronato e altri soggetti privati, in quanto impegnati nell’organizzazione e nella
gestione del sistema integrato di interventi socio-sanitari rivolti alla popolazione a rischio o in
situazioni di tossicodipendenza. Tavoli di concertazione si sono tenuti anche con i rappresentanti
degli operatori di pubblica sicurezza impegnati nella lotta alla droga, nonché con le organizzazioni
sindacali.
Come accade da diversi anni, i tavoli di lavoro costituiscono, oltre che un atto dovuto, un
utile strumento per l’incontro con i diversi attori che, a vario titolo, operano nell’ambito delle
tossicodipendenze, sul territorio di Roma Capitale, e che rappresentano, in ragione di ciò, i
principali interlocutori per la programmazione degli interventi in materia di lotta alla droga.
L’orientamento principale, scaturito da ciascun incontro, ha riguardato l’implementazione dei
servizi di prevenzione primaria, dunque in coerenza con il Piano Programma, pertanto in conformità
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con l’azione svolta dall’Agenzia già dal 2009. Operare nell’ambito delle tossicodipendenze, infatti,
non vuol dire soltanto agire in termini di accoglienza, cura, recupero e reinserimento socio-
lavorativo, ma anche intervenire preventivamente affinché possa essere contrastata la diffusione
delle sostanze, al fine di poter evitare il contatto con queste, unitamente a degli interventi volti a
promuovere la salute e gli stili di vita sani.
Coerentemente con quanto emerso durante gli incontri di concertazione e con i risultati
derivanti dall’attività svolta dai Servizi e dalle attività progettuali realizzati dall’Agenzia,
nell’ambito del quadriennio passato, il Piano Cittadino 2014-2016, proposto mediante il presente
atto, rappresenta il giusto equilibrio tra gli interventi rivolti alla famiglia, alla prevenzione primaria
e secondaria, nonché all’accoglienza, cura e reinserimento socio-lavorativo, senza trascurare gli
interventi di tipo formativo.
Un progetto che ambisca ad intervenire sul complesso e poliedrico sistema della
tossicodipendenza non può non prevedere una gamma di azioni integrate, costituite da una vastità di
interventi svolti con l’integrazione delle competenze multidisciplinari, così da interessare l’intero
ciclo vitale dei destinatari dei servizi.
La famiglia, in quanto nucleo fondativo della nostra società, dunque indispensabile nella vita
e per la formazione delle giovani generazioni, viene attenzionata mediante la realizzazione di una
gamma di azioni progettuali, orientate sia alla prevenzione che all’intervento laddove esista già una
problematica di tossicodipendenza nel sottosistema genitori, pertanto risulta necessaria la tutela dei
figli, ancor più se minori. Congiuntamente, per quanto riferito al secondo cardine della nostra
società, riguardo alla crescita e all’educazione dei giovani, quale è la scuola, si è proposta la dovuta
attenzione agli interventi di prevenzione primaria, offrendo delle azioni progettuali che coinvolgano
tanto la popolazione in età evolutiva, adolescenziale e giovanile, quanto le figure significative a
questi collegate, quali docenti, il personale ATA, etc..
Rispetto all’orientamento e al reinserimento socio-lavorativo, è previsto un progetto che
fornisca un sostegno psico-sociale durante la conclusione del programma terapeutico-riabilitativo,
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con l’obiettivo di prevenire le ricadute, unitamente al sostegno formativo e “maternage”, volto a
strutturare la libera iniziativa, dunque finalizzato alla nascita della libera impresa.
Altro aspetto importante, affrontato nel Piano, riguarda il rischio di burnout degli operatori
che lavorano nel settore delle tossicodipendenze, i quali, spesso, si trovano in una situazione di
confine tra la necessità di offrire i migliori servizi ai cittadini, il dovere di rispondere ai dettami dei
vari enti di riferimento e la gestione della frustrazione, nonché il vissuto di impotenza, derivato
dalle aspettative disattese nutrite rispetto al lavoro.
La presente programmazione triennale, dunque, non è solo diretto appannaggio del “Piano
Programma” adottato dall’Assemblea Capitolina, successivamente all’approvazione
dell’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Famiglia e Gioventù, avente delega agli
indirizzi gestionali e di controllo sull’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, nonché dalla
Commissione Speciale Sanità, nel 2009, ma anche delle “Strategie dell’Unione Europea in materia
di droga” per il settennato 2013-2020.
L’Unione Europea, mediante la pubblicazione di tale documento, ha fornito un quadro
politico globale circa le priorità riguardo agli interventi da attuarsi negli Stati membri, in materia di
droga, e nelle Istituzioni dell’UE, tenendo conto delle indicazioni dell’ONU, circa l’evoluzione del
fenomeno delle dipendenze, come la crescente tendenza al policonsumo e la comorbidità
psichiatrica, coerentemente con le variazioni nel traffico degli stupefacenti ed in base alla sempre
maggiore diffusione delle cosiddette smart drugs e delle sostanze psicoattive.
Il punto 17 delle suddette “Strategie” recita che “la riduzione della domanda di droga consiste in
una serie di misure ugualmente importanti e che si rafforzano reciprocamente, quali la prevenzione
(ambientale, universale, selettiva ed indicativa); l’individuazione precoce e l’intervento tempestivo;
la riduzione del rischio e del danno; il trattamento, la riabilitazione, l’integrazione sociale e il
recupero”. L’indicazione è, inoltre, di migliorare l’efficacia dei programmi di prevenzione mirata,
di sensibilizzare la popolazione circa i rischi e le conseguenze del consumo di sostanze illecite, di
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promuovere gli stili di vita sani e di individuare precocemente il rischio e il disagio nella
popolazione giovanile.
Tali principi sono i cardini su cui l’Agenzia, dal 2009, ha inteso realizzate le diverse azioni
progettuali, oltre che con l’organizzazione del “Nuovo Quadro dei Servizi Cittadino”, dunque
mediante il presente “Piano Triennale Regionale sulle Tossicodipendenze – annualità 2014 - 2016”.
In quanto riferito ad un’analisi di dettaglio circa l’approfondimento regionale, e nella fattispecie
circa la Regione Lazio, si mette in evidenza l’impossibilità a procedere in tal senso, in quanto il
“Piano Socio Assistenziale” della Regione, alla data del 14 Ottobre 2013, secondo il sito ufficiale
della stessa, relativamente al triennio 2012-2014, risulta essere in fase di redazione.
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I Parte – Quadro di Riferimento
1. La cornice nazionale
La realizzazione di un efficiente ed efficace Piano d’Azione Triennale di interventi di
contrasto all’uso di sostanze stupefacenti necessita della conoscenza e della valutazione del
fenomeno, nonché delle tipicità e complessità, rappresentate dall’immenso territorio di Roma
Capitale. Essendo, questo, un settore caratterizzato da innumerevoli interconnessioni, sia rispetto ai
fenomeni e ai loro sviluppi, che rispetto alle politiche e alle strategie di risposta, non si può
prescindere dalla considerazione del contesto nazionale, nel tentativo di poter meglio analizzare le
specificità locali.
La “Relazione Annuale al Parlamento sull’uso di sostanze stupefacenti e tossicodipendenze
in Italia, Anno 2013”, elaborata dal Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del
Consiglio dei Ministri, conferma, nel nostro Paese, per il 2012 ed il primo semestre del 2013, il
trend del calo nel consumo di sostanze stupefacenti, registrato durante gli ultimi 11 anni.
Nel campione, costituito all’incirca da 19.000 soggetti di età compresa tra i 15 e i 64 anni, tra le
persone che hanno dichiarato di aver fatto uso di sostanze illecite, l’assunzione di cannabis, almeno
una volta nell’ultimo anno, risulta essere otto volte superiore al consumo di cocaina che è la
seconda sostanza più usata.
Confrontando il trend dei consumi di stupefacenti, negli ultimi 11 anni, si registra: un
costante calo nel consumo di eroina; una contrazione della prevalenza di consumatori di cocaina nel
2012, la quale rimane stabile nel corso del 2013; una diminuzione nel consumo di cannabis per il
2012, che, tuttavia, vede un leggero aumento nel primo semestre del 2013, come avviene anche per
gli allucinogeni e per gli stimolanti, in particolare nelle regioni dell’Italia del nord.
Particolarmente interessanti sono i dati riguardanti il consumo di sostanze tra i giovani: l’indagine
del 2013, condotta su un altro campione rappresentativo della popolazione studentesca (34.385
soggetti di età compresa tra i 15 e i 19 anni) ha rilevato che il 21,43% ha consumato cannabis, una o
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più volte negli ultimi 12 mesi, il 2,08% allucinogeni, il 2,01% cocaina, l’1,33% stimolanti e/o
ecstasy e lo 0,33% eroina.
Nella relazione, l’incremento di 2,29 punti percentuale del consumo di cannabis, rispetto al
2012, è stato correlato all’aumento dei siti internet che pubblicizzano, in vario modo, l’utilizzo di
cannabis, i quali si sono quadruplicati dal 2008 al 2013. Al forte aumento della pressione del
marketing è corrisposto, proporzionalmente, un aumento nel consumo di cannabis tra i giovani, in
quanto sono i principali fruitori di internet e dei social network.
Rispetto al gioco d’azzardo, circa 1.250.000 studenti delle scuole superiori di secondo grado
hanno preso parte, nel corso degli ultimi 12 mesi, ad almeno un gioco d’azzardo; tra coloro che
presentano comportamenti di gioco patologico, il 41,7% fa un uso contemporaneo di sostanze
stupefacenti.
Dalla Relazione Annuale dei Servizi Antidroga della Polizia di Stato del 2012 risulta che, a
Roma, si è registrato un calo considerevole di decessi per droga e ciò è da attribuire alla validità
delle politiche antidroga messe in atto.
Tali dati, a livello nazionale e locale, riconfermano la necessità di un intervento quanto più
precoce possibile, da attuarsi in particolare sulla popolazione giovanile, attraverso la prevenzione
primaria.
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2. La cornice locale
Dal 1998, anno della sua istituzione, fino al 2009, l’operato dell’Agenzia Capitolina sulle
Tossicodipendenze si è svolto in assenza del Piano Programma, ovvero delle linee guida che
sarebbero dovute essere fornite dal Consiglio Comunale, pertanto contravvenendo a quanto imposto
dal “Regolamento di Organizzazione e Funzionamento dell’Istituzione”.
Nel 2011, grazie all’adozione del Piano Programma da parte dell’Assemblea Capitolina,
successivamente all’approvazione dell’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Famiglia
e Gioventù, l’Agenzia ha potuto ideare, programmare e realizzare il “Nuovo Quadro dei Servizi
Cittadino”, attuando pienamente tali indirizzi.
Con il “Nuovo Quadro dei Servizi”, l’ACT ha messo in atto una vera e propria rivoluzione
dei Servizi rivolti ai cittadini di Roma Capitale, con problematiche di tossicodipendenze dirette e/o
indirette, con l’obiettivo di offrire un’ampia gamma di interventi, differenziati per tipologia e
sempre più qualificati.
La nuova strategia di intervento, che pone al centro dell’azione il recupero integrale della
persona, si fonda su colonne portanti quali la prevenzione primaria e secondaria, la promozione di
stili di vita sani, l’accoglienza, il recupero e il reinserimento sociale e lavorativo.
L’obiettivo generale dell’azione svolta dall’Istituzione di Roma Capitale, quindi, non è solo
e semplicemente l’assistenza della popolazione tossicodipendente attiva o di quella parte di
popolazione che utilizza saltuariamente le sostanze e che, raggiunta una condizione drug-free,
necessita di un reinserimento socio-lavorativo, ma anche e soprattutto l’attuazione di progetti e
servizi preventivi, volti alla corretta informazione, all’individuazione del disagio, alla tutela della
salute ed al miglioramento della qualità della vita, così da evitare quanto più possibile il primo
contatto con le sostanze stupefacenti.
Tale tipologia di intervento, che utilizza strategie di sensibilizzazione e trasmissione di
modelli volti alla promozione dell’agio, è finalizzata a far sì che la tossicodipendenza non si estenda
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a fasce di popolazione ancora indenni ma, tuttavia, a rischio come gli adolescenti e i giovani adulti.
Gli strumenti fondamentali della prevenzione primaria sono, quindi, l’educazione, l’informazione,
la sensibilizzazione al problema e la promozione della salute, del benessere e degli stili di vita sani.
La maturazione di capacità critiche e lo sviluppo di life skills costituiscono dei fattori di
protezione fondamentali per l’evitamento di comportamenti a rischio della popolazione giovanile, in
quanto potenziano l’autostima, le capacità individuali e i tratti del carattere funzionali.
Recependo pienamente la “mission ACT” del Piano Programma capitolino, alla gamma dei
Servizi sono state apportate le seguenti rimodulazioni:
introduzione, ex novo, dei servizi a soglia intermedia e dei servizi di promozione di stili di
vita sani;
introduzione, ex novo, dei servizi di prevenzione primaria e di prevenzione in rete, per
adolescenti e giovani adulti, nonché di prevenzione dal burnout per gli operatori del settore;
attivazione di un numero verde di ascolto;
potenziamento dei servizi ad alta e bassa soglia;
introduzione di servizi di consulenza;
introduzione del monitoraggio e della valutazione, sia rispetto all’attività dei servizi che
relativamente all’attività rendicontativa degli stessi.
I servizi a soglia intermedia hanno colmato quel deficit nel trattamento delle
tossicodipendenze, creando un continuum tra i servizi a bassa soglia e quelli ad alta soglia;
l’obiettivo è quello di una presa in carico, in toto, della persona, al fine di poter addivenire al
raggiungimento di una condizione drug free, necessaria per l’avvio di un percorso terapeutico-
riabilitativo più strutturato.
Dall’attenta analisi dell’evoluzione del fenomeno della tossicodipendenza, che vede negli
ultimi anni l’introduzione di nuove droghe e di nuovi contesti di consumo, sono stati realizzati una
serie di Servizi di prevenzione e di promozione di stili di vita sani, innovativi nella tipologia di
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intervento. Su questa linea è stata istituita la prima Comunità Giovanile in Italia, finanziata da un
ente locale, rivolta ai giovani e giovanissimi, che propone, attraverso le diverse attività culturali,
sportive e sociali, un modello di vita improntato alla salute, allo sviluppo di una personalità matura
e al rispetto di sé e degli altri.
Sono stati avviati, inoltre, 5 Servizi di prevenzione nelle scuole secondarie, che coprono
tutto il territorio di Roma Capitale e agiscono mediante l’approccio educativo della peer education e
le tecniche per lo sviluppo dell’intelligenza emotiva.
La prevenzione passa anche e soprattutto sul web, che è il contesto privilegiato della
popolazione giovanile, ma anche il luogo virtuale della diffusione delle nuove droghe e delle nuove
dipendenze; il presidio del web, attraverso due servizi in rete, consente di agganciare ed entrare
facilmente in contatto con adolescenti e giovani adulti.
Un altro punto di forza del programma di Servizi dell’ACT è stato l’introduzione della
figura del Supervisore di Processo, fondamentale nelle strategie di intervento preventivo circa il
burnout, che costituisce un elevato fattore di rischio per la buona riuscita del lavoro degli operatori
coinvolti nel settore delle tossicodipendenze.
A rendere particolarmente aggiornato il quadro riguardante l’evoluzione delle
tossicodipendenze sul territorio di Roma Capitale, ha provveduto il lavoro innovativo di
monitoraggio e di valutazione dei Servizi, svolto attraverso l’utilizzo del software, denominato
GIANO -Gestione Integrata, Analisi e Orientamento, ideato e realizzato dall’Agenzia. Tale sistema
ha consentito di delineare un quadro sempre più ampio e dettagliato sull’andamento del fenomeno
della tossicodipendenza e su tutte le tipologie di intervento.
Rispetto alla precedente modalità gestionale dell’Agenzia, le cui politiche erano state
incentrate per l’80% nell’ambito della “riduzione del danno”, a partire dal 2009, si assiste ad
un’inversione di rotta, attraverso un piano di intervento che trova i suoi pilastri nella prevenzione
dell’emarginazione, del disadattamento sociale e dei comportamenti devianti e a rischio.
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Dall’inizio del nuovo corso dell’Agenzia, i risultati danno ragione all’innovativa politica di
interventi, coerentemente con quanto proposto mediante il Piano Antidroga europeo e nazionale.
Raffrontando i dati del quadriennio 2005-2008 e quelli 2009-2012, forniti dalla Direzione
Centrale per i Servizi Antidroga del Ministero dell’Interno, le morti per droga hanno subito una
riduzione pari al 56,8%, corrispondenti a 115 vite umane salvate.
Un altro dato significativo è quello legato alla numerosità dell’utenza accolta nei Servizi
stanziali dell’ACT, per i quali, dal 2009 al 2012, si è assistito ad una riduzione del 13,9%, pari a
109 utenti in meno; a ciò si aggiunge, attraverso l’attuazione del “Nuovo Quadro dei Servizi
Cittadino”, l’aumento del 26,7% dei Servizi messi in campo dall’Agenzia su tutto il territorio di
Roma Capitale, nel biennio 2011-2012.
Nel corso dell’anno 2012, all’interno dei Servizi dell’ACT, sono stati registrati 1.455
contatti e 674 utenti; per quanto riguarda i Servizi di prevenzione, invece, sono stati contattati
22.711 persone, tra i quali 19.887 adolescenti e giovani tra i 13 e i 30 anni.
Un importante strumento di analisi della mutata realtà delle tossicodipendenze, tra la
popolazione giovanile, è stato fornito dallo studio “Minerva”, condotto in collaborazione con
l’Università “Sapienza” di Roma, attraverso la somministrazione del questionario “Minerva” -
strumento elaborato dall’Agenzia, finalizzato alla comprensione delle conoscenze, rappresentazioni
e comportamenti degli adolescenti rispetto alle sostanze legali e illegali e della “Scheda Persona
Contattata”.
Nel corso del 2012, il questionario è stato somministrato a 3.226 giovani, nell’ambito dei
Servizi di Prevenzione del “Nuovo Quadro dei Servizi Cittadino” nonché mediante i 4 Progetti di
Informazione benessere giovani, finanziati con il fondo del Piano Locale Giovani. I dati emersi
incoraggiano il lavoro di prevenzione e di promozione della salute e di stili di vita sani portato
avanti dall’Agenzia; il 67% dei giovani a cui è stato somministrato il “Minerva”, infatti, ha
dichiarato di non fumare, il 3,3% consuma sigarette in maniera occasionale e il 29,7% ne fa un uso
abituale. Per quanto riguarda il consumo di alcol, il 33,5% non beve alcolici, il 39,5% è costituito da
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bevitori sociali, il 25,2% da binge drinkers e l’1,7% da forti bevitori. Rispetto all’utilizzo di
cannabinoidi, il 9,3% del campione dichiara di farne un uso occasionale, mentre il 9,8% un uso
abituale. Nel complesso delle altre sostanze stupefacenti, il 76,2% dei contatti non ha mai usato
sostanze psicotrope, il 22,2% dichiara di assumerne occasionalmente e l’1,6% di farne un uso
abituale. Tra quelli che ne hanno fatto uso, le prime sostanze psicoattive assunte sono la cocaina,
nel 44,2% dei casi, l’ecstasy nel 27,9%, la ketamina nel 10%, gli psicofarmaci nel 5,3% e l’LSD nel
4,7%. Rispetto alle conoscenze dei danni provocati dall’assunzione delle sostanze, il campione si
divide a metà: all’incirca il 49% dichiara di avere conoscenza degli effetti collaterali sia di tipo
fisico che psicologico dovuti al consumo di cannabis e delle altre sostanze stupefacenti.
Tale ricerca si pone in continuità con lo studio pubblicato dall’Agenzia nel 2012, con la
Relazione “Prevenire, accogliere e reinserire, per una vita libera dalle droghe”, realizzato attraverso
il finanziamento della Regione Lazio, stabilito con D.G.R. n. 233 del 2009. Tale studio rappresenta
un unicum nello scenario nazionale, avendo raccolto il più ampio campione statistico per lo studio
dell’evoluzione del fenomeno delle droghe, legali ed illegali, e degli aspetti relazionali, emotivi e
familiari ad esse connesse. I numeri fanno comprendere la significatività degli interventi proposti
dall’Istituzione: 92.000 persone contattate, quasi 1.600 utenti accolti presso le strutture presenti sul
territorio, circa 38.000 “Scheda Persona Contattata” e circa 11.000 questionari “Minerva”
somministrati ad adolescenti e giovani adulti.
Le azioni progettuali, realizzate attraverso questo finanziamento, hanno riguardato l’area
della prevenzione primaria, l’area della famiglia, l’area della prevenzione secondaria e l’area del
reinserimento socio-lavorativo.
I progetti “City Care-Sportello Sociale” e “Prevenzione Giovani e Peer Education” sono
stati realizzati nell’ambito della prevenzione primaria e hanno coinvolto preadolescenti, adolescenti,
genitori ed insegnanti, attraverso una capillare rete diffusa su tutto il territorio di Roma Capitale,
con l’obiettivo di riuscire ad evitare il primo contatto con le sostanze stupefacenti.
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Nell’ambito degli interventi realizzati nell’area della famiglia, rientrano la “Comunità di
Prima Accoglienza Madre Bambino”, e i progetti “Prevenzione primaria e secondaria per i figli di
genitori tossicodipendenti” e “Interventi straordinari per minori a rischio con genitori
tossicodipendenti”, che hanno proposto un’attività di supporto sociale, finalizzata sia all’evitamento
del rischio che all’avvio di un percorso terapeutico, per le categorie assistite.
Gli interventi di prevenzione secondaria “Sportello sociale per minori e giovani adulti a
rischio penale” e il “Centro di accoglienza per minori e giovani adulti a rischio penale” sono stati
indirizzati a quella fascia di popolazione che ha già adottato comportamenti a rischio, venendo in
contatto con le sostanze, con l’obiettivo di impedire il passaggio dalla condizione di sperimentatore
a quella di consumatore abituale.
Nell’area del reinserimento socio-lavorativo sono state proposte 8 azioni progettuali
denominate “Orientamento e Inserimento Lavorativo” che, attraverso attività di orientamento, di
formazione e di sostegno, hanno svolto un ruolo cruciale per la delicata fase finale di reinserimento
nel contesto sociale e lavorativo.
Il sistema proposto dall’ACT è diventato un esempio in Italia e nel resto d’Europa, tanto da
ottenere il plauso da parte delle più autorevoli cariche dello Stato e del Governo italiano, come il
Presidente della Repubblica, on. Giorgio Napolitano, il Presidente del Senato, sen. Pietro Grasso, il
Presidente del Consiglio dei Ministri, on. Enrica Letta, il Presidente della Camera, on. Laura
Boldini, il Ministro dell’Interno, on. Angelino Alfano, il Ministro della Salute, on. Beatrice
Lorenzin e, nel recente passato, il Presidente della Camera, on. Gianfranco Fini, il Ministro per la
Cooperazione Internazionale e l’Integrazione, con delega al Dipartimento Politiche Antidroga, prof.
Andrea Riccardi e il Ministro della Gioventù, on. Giorgia Meloni, oltre al plauso formale di Sua
Santità Papa Francesco.
Grazie ai risultati ottenuti, ampiamente apprezzati nell’ambito della 2° edizione del Forum
“Preventing Drug Abuse-A bridge between continents”, tenutosi a Göteborg dal 2 al 4 giugno 2013,
l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze ha ottenuto l’onore di poter ospitare a Roma, nel
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2015, il Forum EU-LAC, Forum permanente legato alle problematiche della tossicodipendenza,
rivolto ai Paesi dell’Europa, dell’America Latina e dei Caraibi, del quale, in tale occasione, otterrà
la presidenza.
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3. I Servizi dell’Agenzia
Nel 2012, attuando il Piano Programma, l’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze ha
messo in atto una vera e propria rivoluzione dei servizi, rivolti alla problematica delle
tossicodipendenze.
Tale rimodulazione, che si è concretizzata attraverso il “Nuovo Quadro dei Servizi
Cittadino”, ha portato ad una maggiore differenziazione nella tipologia di interventi proposti e ad un
miglioramento qualitativo dei Servizi presentati.
I Servizi attivati dall’Agenzia si dividono, quindi, in servizi di recupero e reinserimento
sociale, con l’introduzione dei Centri a soglia intermedia, accanto a quelli a bassa e alta soglia, in
servizi di prevenzione primaria e prevenzione web, in servizi di promozione di stili di vita sani, un
servizio di reinserimento socio-lavorativo e un servizio temporaneo di verifica del percorso
terapeutico.
I Servizi di recupero e reinserimento sociale, attualmente attivi, sono i seguenti:
1 Comunità di Riabilitazione Residenziale, sita in Città della Pieve (PG), che accoglie, in
trattamento residenziale, fino a sessanta persone maggiorenni, di ambo i sessi, assuntori di
sostanze stupefacenti e residenti nel territorio di Roma Capitale.
3 Centri a soglia intermedia, di cui due residenziali, la Comunità di Prima Accoglienza, con sede
in Via Castel di Leva n. 406, e la Comunità di Prima Accoglienza, con sede in Via Attilio
Ambrosini n. 129, e uno semiresidenziale, denominato Centro Diurno Semiresidenziale a soglia
intermedia rivolto a persone tossicodipendenti, con sede in via Vaiano n. 23. Questi si
configurano come dei servizi che accolgono le persone con problematiche di tossicodipendenza,
anche in condizioni di doppia diagnosi, con l’obiettivo di raggiungere una condizione drug-free,
attraverso progetti individualizzati e finalizzati all’inserimento in percorsi riabilitativi dei servizi
ad alta soglia.
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1 Centro Residenziale di Reinserimento, con sede in via del Risaro n. 269, i cui destinatari sono
quei cittadini del territorio di Roma Capitale che hanno terminato con successo un programma di
riabilitazione, in servizi a soglia intermedia o alta. Gli obiettivi del Centro sono di accoglienza,
di sostegno e di supporto alla delicata fase di reinserimento sociale e lavorativo, soprattutto in
assenza di un’adeguata rete familiare e sociale.
1 Centro Diurno a bassa soglia, con sede in via Bernardo Ramazzini n.31, rivolto a
tossicodipendenti attivi che versano in uno stato di emarginazione, di isolamento e di mancanza
di supporto da parte di una rete familiare e sociale. Gli obiettivi del Centro sono di prima
accoglienza, di ascolto e consulenza, di riduzione dei rischi, prevenzione e trattamento.
1 Centro Notturno a bassa soglia, con sede in via Bernardo Ramazzini n.31, rivolto a
tossicodipendenti attivi che versano in uno stato di emarginazione e di isolamento, bisognosi di
un luogo di accoglienza, dove poter usufruire di vitto e servizi di prima necessità,
alternativamente alla vita di strada.
I Servizi di prevenzione, attualmente attivi, indirizzati sia alle fasce di popolazione più
giovane, insieme alle loro famiglie, sia agli operatori del settore, sono i seguenti:
1 Comunità Giovanile, che ha sede in via di Grotta Perfetta n. 610, la quale accoglie adolescenti
e giovani adulti di età compresa tra i 14 e i 35 anni e, ove possibile, le loro famiglie, residenti sul
territorio di Roma Capitale. Le diverse attività svolte promuovono azioni educative, di
informazione e di sensibilizzazione sui rischi legati all’assunzione di sostanze stupefacenti.
Attraverso i molteplici spazi di aggregazione, si favorisce un processo di promozione dell’agio e
l’assunzione di stili di vita sani.
1 Servizio di Prevenzione di comportamenti a rischio e promozione di stili di vita sani, con sede
in via G. Ventura n. 60, pensato per adolescenti e giovani adulti, di età compresa tra i 12 e i 30
anni. Il Servizio si configura come luogo di aggregazione giovanile, nel quale la promozione
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dell’attività sportiva diventa non solo occasione di aggregazione sociale e di divertimento ma,
soprattutto, occasione di crescita e di maturazione della personalità dei giovani.
5 Servizi di Prevenzione nelle Scuole Secondarie di Secondo Grado, che coinvolgono tutto il
territorio di Roma Capitale, realizzando una serie di interventi di prevenzione dei comportamenti
a rischio per l’uso di sostanze stupefacenti e di promozione di stili di vita sani. Attraverso
l’approccio educativo della peer-education e di tecniche per lo sviluppo dell’intelligenza
emotiva, i Servizi si propongono di diffondere la cultura della prevenzione e della promozione
della salute.
2 Servizi di prevenzione sul web: Comunicazione in Rete e Prevenzione in Rete, rivolti ad
adolescenti e giovani adulti, che sono i principali fruitori della rete internet e dei social network,
dunque maggiormente a rischio di entrare in contatto, in particolare, con i nuovi fenomeni della
dipendenza. La prevenzione e la promozione di stili di vita sani sono favoriti attraverso l’utilizzo
dei nuovi linguaggi elettronici e digitali.
1 servizio di “Prevenzione della sindrome amotivazionale degli Operatori impiegati nei Servizi”,
indirizzato ai diversi operatori impiegati nel settore delle tossicodipendenze. È stata inserita la
figura del Supervisore di Processo, che ha il ruolo di supportare i singoli operatori e le equipe nel
migliorare la capacità di analisi delle diverse situazioni che si presentano con l’utenza.
1 Numero Verde – Ascolto, Informazione e Orientamento, che è un servizio di consulenza,
ascolto e supporto telefonico, rivolto sia alle persone con problemi di tossicodipendenza che alle
loro famiglie, unitamente agli operatori del settore e/o delle strutture del pubblico e del privato
sociale. Attraverso un’attenta analisi della domanda, si cerca di individuare le strategie di
intervento più efficaci, in modo da poter rispondere adeguatamente alla specifica problematica.
1 Centro di Consulenza e Orientamento per minori, singoli, coppie e famiglie con problemi di
tossicodipendenza, con sede in via Pisino n. 36 e 55, rivolto a persone con problematiche di
dipendenza da oppiacei e/o da sostanze psicostimolanti e alle loro famiglie, con l’obiettivo di
offrire consulenza, orientamento e sostegno alla costruzione di un percorso individualizzato.
19
1 Centro di Verifica del percorso Terapeutico-Riabilitativo, con sede in Via Castel di Leva 416,
che si propone come servizio integrativo per i cittadini romani con problematiche di dipendenza,
che contemporaneamente stiano seguendo un percorso di riabilitazione in un servizio a soglia
intermedia e/o alta. Il servizio accoglie, sostiene e supporta in vista della delicata fase di
reinserimento socio-lavorativo.
20
II Parte – Azioni progettuali per il triennio 2014 - 2016
L’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze, nella programmazione del presente “Piano
Triennale Regionale sulle Tossicodipendenze – annualità 2014 – 2016”, ha tenuto conto delle
difficoltà economiche evidenziate dalla Regione Lazio e, per il triennio 2014-2016, ha
programmato:
1. Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
2. Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
3. Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni, etc.;
4. Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
5. Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
6. Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
7. Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
8. Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Tali azioni progettuali saranno sottoposte ad un costante monitoraggio degli aspetti quali-
quantitativi proposti nell’ambito dell’erogazione del servizio reso ai cittadini, nonché di quelli
rendicontativi e ad una precisa valutazione del rapporto esistente tra le prestazioni erogate,
l’efficacia delle stesse e i costi sostenuti, al fine di migliorare la gestione delle risorse economiche,
strutturali e umane. Tale azione di controllo sarà svolta attraverso il software “GIANO - Gestione
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Integrata, Analisi e Orientamento” e il software “CONCORDIA - Controllo Contabilità
Rendicontazione e Amministrazione”, ideati e realizzati dall’Agenzia.
Le analisi e lo studio dei dati afferenti dallo svolgimento delle azioni progettuali, nonché
della ricerca Minerva, saranno presentati ai cittadini romani, alla comunità scientifica e agli
operatori dei servizi pubblici e del privato sociale, attraverso una pubblicazione annuale, come già
fatto per i risultati degli interventi realizzati dall’Agenzia, attraverso il finanziamento della Regione
Lazio, stabilito con D.G.R. n. 233 del 2009, con la relazione “Prevenire, accogliere e reinserire, per
una vita libera dalle droghe”, la quale ha il pregio di aver ricevuto il plauso formale del Presidente
della Repubblica, on. Giorgio Napolitano.
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Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Cabina di regia”
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il Progetto “Cabina di Regia” si pone i seguenti obiettivi:
- Coinvolgimento di istituzioni, attori del pubblico e del privato sociale presenti territorio di
Roma Capitale;
- Attivazione di risposte efficaci a diverse soglie di accesso sul territorio;
- Standardizzazione della qualità degli interventi;
23
- Integrazione dei servizi;
- Garanzia di accessibilità ai servizi per i cittadini;
- Conoscenza del fenomeno delle dipendenze e della loro evoluzione;
- Conoscenza delle esigenze dell’utenza dei servizi;
- Sensibilizzazione della Città alla problematica della tossicodipendenza.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Coordinamento degli enti affidatari dei progetti realizzati dall’Agenzia;
- Supporto alle attività gestite dagli enti affidatari;
- Azioni di promozione del lavoro di rete e integrazione di Asl, Servizi Sociali ed enti del
Terzo Settore;
- Monitoraggio e valutazione delle azioni progettuali e dei servizi realizzati dall’Agenzia;
- Implementazione del sistema di valutazione;
- Produzione di report sullo stato di attuazione delle azioni e sull’evoluzione del fenomeno
delle dipendenze a Roma, utili alla progettazione e/o riformulazione delle azioni future;
- Realizzazione di una mappatura chiara e fruibile dei servizi e delle risorse esistenti sul
territorio locale e nazionale, nell’ambito della prevenzione e della cura delle
tossicodipendenze;
- Pubblicizzazione della rete cittadina dei servizi per le dipendenze;
- Produzione di gadget e materiale informativo;
- Programmazione e realizzazione dell’evento annuale “Giornata Mondiale per la Lotta alla
Droga”;
- Attività di studio e di ricerca sul fenomeno della tossicodipendenza e sulle metodologie di
intervento innovative;
- Programmi di formazione e di aggiornamento in aula e/o con l’ausilio di piattaforme
telematiche, per operatori dei servizi e/o categorie interessate;
- Esportazione delle esperienze dell’Agenzia.
Destinatari delle azioni
I destinatari primari sono soggetti attuatori delle azioni previste nel Piano Triennale Cittadino 2014-
2016: Ser.T., Asl, DSM, COL, Centri per l’Impiego, Consultori, Servizi Sociali Municipali, Istituti
Penitenziari, Tribunale per i Minori, Tribunale penale e civile di Roma, Scuole di ogni ordine e
grado, Enti del Terzo Settore che operano nell’ambito della prevenzione, degli stili di vita sani,
della riabilitazione e del reinserimento socio-lavorativo di persone a rischio o in situazione di
24
dipendenza, organizzazioni sindacali, a livello confederale, categoriale, datoriale e dei lavoratori. I
destinatari del progetto sono, altresì, persone con problemi diretti o indiretti di tossicodipendenza e
la popolazione generale.
Indicatori di valutazione
Ricaduta delle azioni in termini di:
1. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento;
3. Raggiungimento degli obiettivi qualitativi/quantitativi, predeterminati nelle azioni
progettuali.
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Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“InFormazione Famiglia”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
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Durata
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il progetto “InFormazione Famiglia” si pone i seguenti obiettivi:
- Promuovere e valorizzare la famiglia come struttura sociale primaria;
- Offrire strumenti adeguati alle famiglie, utili a trasmettere equilibrio psicologico nel
percorso di crescita dei figli;
- Fornire modelli educativi efficaci, informazioni chiare e utili, per prevenire e contrastare
l’uso di sostanze stupefacenti;
- Favorire la promozione dell’agio e l’assunzione di stili di vita sani tra le famiglie e i loro
figli;
- Sostenere le famiglie ad un sano svolgimento delle loro funzioni sociali;
- Favorire uno scambio di esperienze tra i genitori;
- Favorire la relazione genitori-figli;
- Sostenere l’esperienza del gioco tra genitori e figli, inteso come fondamentale elemento di
crescita per il ragazzo e per l’adulto, in qualità di educatore responsabile.
Il progetto si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare almeno 360 famiglie per ciascuna
azione progettuale, per un totale complessivo di 1.800 unità familiari. Inoltre, dovranno essere
effettuati almeno 200 contatti tra i destinatari secondari, per un totale complessivo di 1.000
contatti.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Creazione di un centro itinerante di riferimento per le famiglie;
- Sensibilizzazione e coinvolgimento dei genitori, in quanto primi riferimenti educativi
significativi, attraverso momenti di formazione e di partecipazione attiva a seminari e
scambi di esperienza;
- Realizzazione di workshop e seminari sulle relazioni educative rivolti alle famiglie;
- Diffusione di informazioni dirette ai genitori rispetto alla problematica e agli aspetti
riguardanti la tossicodipendenza;
- Supporto ai genitori su come affrontare i temi del disagio, devianza e tossicodipendenza con
i propri figli;
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- Realizzazione di iniziative che mettano le famiglie a confronto, in maniera tale da prevenire
possibili situazioni di disagio;
- Individuazione delle famiglie in situazioni di disagio o problematicità, in quanto
maggiormente vulnerabili alla problematica della tossicodipendenza;
- Supporto e rinforzo del ruolo e della responsabilità della famiglia;
- Somministrazione di un questionario, predisposto dall’Agenzia, ad almeno il 60% dei
destinatari primari raggiunti;
- Somministrazione, ad almeno il 35% dei destinatari primari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Promozione e realizzazione di gruppi di auto-mutuo aiuto sul tema della genitorialità, così
da proseguire oltre la durata progettuale, nell’ottica dell’empowerment sociale.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono le famiglie.
Destinatari secondari del progetto sono gli enti pubblici e del privato sociale che, a vario titolo,
operano nell’ambito della famiglia, dei giovani e giovanissimi, della devianza e della
tossicodipendenza, nonché la popolazione tutta.
Figure professionali
Equipe multidisciplinari con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, ovvero Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. famiglie coinvolte;
- N. di genitori che accedono alle attività;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
1. Impatto sul territorio;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
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Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Comunità di Prima Accoglienza Madre-Bambino”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 634/2004
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
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Obiettivi del progetto
Il progetto “Comunità di Prima Accoglienza Madre-Bambino” si pone i seguenti obiettivi:
- Sostenere e supportare madri tossicodipendenti con figli di età compresa nei primi 36 mesi
di vita, nel programma di disintossicazione dalle sostanze stupefacenti;
- Migliorare le condizioni psico-fisiche e relazionali delle madri tossicodipendenti, tramite
strategie concrete ed immediate, volte a promuovere le capacità di accudimento materno,
dunque, a migliorare la crescita del bambino;
- Prevenzione e rimozione delle condizioni che possono ingenerare situazioni di rischio nei
figli di genitori tossicodipendenti;
- Prevenire una condizione di ulteriore disagio futuro dei figli di madri tossicodipendenti.
Il progetto si pone l’obiettivo di accogliere almeno 8 nuclei familiari e contattare almeno 100
destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Azioni volte al superamento dello stato di dipendenza da sostanze o mantenimento dello
stato drug-free;
- Azioni di sostegno all’assunzione del ruolo materno e accompagnamento verso l’autonomia
del rapporto madre-bambino attraverso l’inserimento in una Comunità protetta;
- Osservazione clinica diretta dei bambini in situazione strutturata (es. stanza dei giochi,
interazioni madre-bambino, interazioni bambino-bambino, bambino-operatore, nonché
madre-bambino-operatore) e in situazioni semistrutturate;
- Promozione di tecniche di accudimento e per il riconoscimento dei bisogni del figlio, volte
all’acquisizione progressiva della responsabilità genitoriale nei confronti di questi;
- Coinvolgimento delle madri in attività di carattere ludico-ricreativo e culturale,
partecipazione agli eventi sociali e culturali promossi sul territorio e attività artistiche;
- Avvicinamento al lavoro, calibrato gradualmente sulle risorse lavorative della madre;
- Completamento dell’iter scolastico o frequenza a corsi professionalizzanti;
- Somministrazione di un questionario, predisposto dall’Agenzia, alla totalità (100%) dei
destinatari primari accolti;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Coinvolgimento dei familiari per migliorare la capacità di relazione con l’utente.
30
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono le madri tossicodipendenti e i loro figli di età compresa tra 0 e 3 anni.
Destinatari secondari del progetto sono, altresì, i familiari e gli operatori di servizi pubblici e privati
operanti nel settore delle tossicodipendenze, ovvero dedicati all’infanzia.
Figure professionali
Equipe multidisciplinari con esperienza e formazione nell’ambito della maternità in situazioni di
disagio e rischio, quale è la tossicodipendenza, e nell’ambito dell’età evolutiva, ovvero Psicologo,
Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
Ricaduta delle azioni in termini di:
1. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
2. Intensità del coinvolgimento;
3. Apertura al cambiamento;
4. Coerenza delle percezioni genitoriali;
5. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
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Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Cresciamo meglio”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 568/2007
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
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Obiettivi del progetto
Il progetto “Cresciamo meglio” si pone i seguenti obiettivi:
- Acquisizione di capacità dei genitori con problemi di tossicodipendenza, al fine di garantire
un ambiente familiare adeguato e rispettoso dei ritmi di crescita e dei bisogni evolutivi dei
figli, organizzando la loro vita familiare in tal senso;
- Prevenzione e rimozione di condizioni che possono ingenerare situazioni di rischio nei figli
di genitori tossicodipendenti;
- Sostenere il miglioramento delle condizioni psico-fisiche ed emotive dei genitori,
favorendone l’inserimento o il reinserimento nel normale ambiente familiare, sociale,
scolastico e lavorativo;
- Miglioramento della qualità di vita dei minori seguiti, accompagnando e sostenendo lo
sviluppo del bambino dal punto di vista sanitario, psicologico e sociale;
- Sostegno alla famiglia, tutelando l’infanzia e i figli in età evolutiva e migliorando le
relazioni genitori-figli;
- Prevenzione delle recidive nei genitori;
- Ottimizzazione dell’uso delle risorse esistenti nell’ambito della famiglia, delle istituzioni e
della rete territoriale.
Il progetto si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare almeno 60 destinatari primari e almeno
240 contatti tra i destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Azioni volte al superamento dello stato di dipendenza da sostanze del genitore e al
mantenimento dello stato drug-free;
- Azioni di sostegno all’assunzione del ruolo genitoriale e accompagnamento verso
l’autonomia del rapporto genitore-figlio, attraverso l’inserimento del nucleo familiare in un
ambiente protetto;
- Azioni di sostegno al recupero delle relazioni con la famiglia e alla predisposizione di un
progetto di rientro in famiglia;
- Azioni volte a favorire lo sviluppo personale, la socializzazione e l’educazione
all’autonomia dei figli;
- Somministrazione di un questionario, realizzato dall’Agenzia, alla totalità (100%) dei
destinatari primari raggiunti;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari, della “Scheda Persona
Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
33
- Attività educative, ricreative e culturali, rivolte ai minori, attraverso esperienze di gioco, al
fine di valorizzare le capacità creative ed espressive.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono i figli di genitori tossicodipendenti.
Sono, altresì, destinatari del progetto: Ser.T.; Consultori; Servizi Sociali; enti ed associazioni che
gestiscono progetti di sostegno alla genitorialità, per le famiglie in cui compaiono problematiche
relative alla tossicodipendenza.
Figure professionali
Equipe multidisciplinari con esperienza e formazione nell’ambito della prevenzione secondaria, in
contesti di disagio e rischio, quale è la tossicodipendenza genitoriale, e nell’ambito della
promozione di stili di vita sani, ovvero Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
Ricaduta delle azioni in termini di:
1. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
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Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“Prevenzione giovani e Peer Education”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR 233/2009
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
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Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il progetto “Prevenzione giovani e Peer Education” si pone i seguenti obiettivi:
- Prevenzione primaria dei rischi di comportamenti devianti e di condizioni di disagio tra gli
studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado;
- Promozione di azioni di sensibilizzazione tra i giovani sui rischi connessi all’assunzione di
sostanze stupefacenti;
- Attivazione delle risorse disponibili per il superamento di situazioni di disagio rilevanti;
- Intercettazione, interpretazione e lettura delle problematiche emergenti del fenomeno droga
tra i giovani studenti;
- Supporto alla scuola e alle famiglie per la crescita di una cultura della prevenzione delle
dipendenze, come parte integrante degli interventi di educazione e promozione della salute,
favorendo una riflessione e una corretta conoscenza sul tema delle dipendenze;
- Monitoraggio e valutazione degli interventi.
Ciascuna azione progettuale dovrà intervenire in almeno 12 scuole secondarie di primo e secondo
grado e, precisamente, almeno 3 per ogni Municipio, Ciascuna azione, inoltre, si pone l’obiettivo di
contattare e sensibilizzare almeno 5.500 giovani tra i destinatari primari, per un totale di 27.500
contatti diretti, contattare almeno 1.000 destinatari indiretti, nonché formare almeno 250 opinion
leader, per un totale di 1.250 opinion leader.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Reclutare giovani opinion leader tra gli alunni delle scuole coinvolte;
- Formare i giovani Peer Educator sui rischi provocati dall’uso di sostanze stupefacenti;
- Promuovere tra i giovani gli stili di vita sani;
- Supportare e consolidare le competenze dei giovani opinion leader selezionati, attraverso
corsi di formazione, al fine di diffondere le informazioni apprese nel loro gruppo di pari;
- Realizzare iniziative ed eventi (cineforum, presentazione di opere teatrali, etc.), promosse
dai peer educator formati, nei luoghi d’incontro giovanile, quali piazze, giardini pubblici,
spiagge etc., finalizzati alla diffusione delle informazioni apprese;
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- Favorire un’interazione e una ricerca di integrazione tra le competenze e le conoscenze del
mondo adulto con le esperienze comunicative ed emotive degli adolescenti;
- Somministrare il questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia Capitolina sulle
Tossicodipendenze, ad almeno l’80% dei giovani contattati;
- Somministrare, ad almeno il 15% dei giovani destinatari primari del progetto, la “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Formare personale docente e non docente, operatori socio-sanitari, personale vario e adulti
significativi, aventi a che fare con gli aspetti formativi e/o ludico ricreativi dei giovani
coinvolti nella realizzazione del progetto, sia mediante lezioni frontali sia attraverso
materiale realizzato ad hoc.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono gli adolescenti e i giovani studenti di età compresa tra i 12 e i 24 anni, che
frequentano le scuole secondarie di primo e di secondo di Roma Capitale.
Destinatari secondari del progetto sono, altresì, gli insegnanti e il personale non docente degli
Istituti scolastici romani, le famiglie dei ragazzi coinvolti e gli operatori del Terzo Settore che
operano nell’ambito socio-educativo.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, come Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale e/o altre figure che
possono intervenire per conto dell’equipe.
Indicatori di valutazione
- N. e modalità di incontri svolti;
- N. di studenti, insegnati e genitori contattati e modalità di contatto;
- Ricaduta dei servizi offerti in termini di:
1. Consolidamento dei gruppi di lavoro interni alle scuole;
2. Strategie realmente attuate dagli insegnanti dopo i corsi di formazione;
3. Impatto sulle classi coinvolte;
4. Reale integrazione con altre proposte educative della scuola;
5. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
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Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“City Care - Sportello Sociale”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 705/2006
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
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Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il progetto “City Care - Sportello Sociale” si pone i seguenti obiettivi:
- Diffusione capillare tra i giovani di informazioni relative ai rischi legati all’uso di sostanze
stupefacenti in strada, nei luoghi di aggregazione giovanile e nei locali di divertimento,
anche notturni;
- Promozione di azioni di sensibilizzazione tra i giovani sui rischi connessi all’assunzione di
sostanze stupefacenti;
- Attivazione delle risorse disponibili per il superamento delle situazioni di disagio rilevate;
- Intercettazione, interpretazione e lettura delle problematiche emergenti del fenomeno droga
tra i giovani;
- Individuazione delle situazioni problematiche nei contesti giovanili e orientamento ai servizi
specialistici;
- Monitoraggio e valutazione degli interventi.
Ciascuna azione progettuale si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare almeno 7.000 giovani
tra i 12 e i 30 anni, nonché almeno 300 destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Attivare interventi di prevenzione in strada;
- Attivare punti informativi fruibili dai giovani e giovanissimi, nei luoghi in cui l’utilizzo
delle sostanze risulta essere più diffuso;
- Promuovere l’uso di un tempo libero di qualità;
- Garantire ascolto e consulenza ai giovani intercettati;
- Realizzare e distribuire gadget e materiale informativo all’interno dei locali notturni e nei
luoghi di aggregazione e divertimento giovanile;
- Sensibilizzare i gestori dei locali notturni e di aggregazione giovanile, in merito ai danni
provocati dall’uso di sostanze stupefacenti e alcol, incentivandoli ad aderire alla
realizzazione del progetto;
- Somministrare il questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia, ad almeno il 45% dei
giovani contattati;
39
- Somministrare, ad almeno il 50% dei giovani destinatari primari del progetto, la “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Sensibilizzare i gestori di palestre, club e circoli sportivi per favorire la promozione
dell’agio e di stili di vita sani.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari del progetto”City Care - Sportello Sociale” sono i giovani preadolescenti,
adolescenti, giovani e giovani adulti, residenti nella città di Roma, con un’età compresa tra i 12 e i
30 anni, in contatto diretto o indiretto con le problematiche relative alla tossicodipendenza, alle
malattie sessualmente trasmissibili e a tutti i comportamenti devianti.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, ovvero Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. e modalità di interventi svolti;
- N. di ragazzi e ragazze, genitori e adulti significativi contattati e modalità di contatto;
- N. e tipologia di materiale distribuito;
- Impatto sul territorio.
40
Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Comunità Giovanile”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
41
Obiettivi del progetto
Il progetto “Comunità Giovanile” si pone i seguenti obiettivi:
- Favorire la promozione dell’agio e l’assunzione di stili di vita sani tra giovani, giovanissimi
e famiglie di questi;
- Promuovere azioni di sensibilizzazione tra i giovani, circa i rischi connessi all’assunzione
delle sostanze stupefacenti;
- Sostenere i processi di educazione e socializzazione dei bambini e dei ragazzi;
- Ampliare gli interessi nei giovani e giovanissimi verso attività creative, espressive, culturali
e sportive;
- Favorire la relazione genitori-figli;
- Sostenere l’esperienza del gioco del bambino e dei genitori;
- Promuovere il potenziale educativo dei nonni.
La Comunità dovrà avere una capacità ricettiva di almeno 20 posti e si pone l’obiettivo di contattare
e sensibilizzare almeno 7.000 fra i destinatari diretti, e 800 fra quelli indiretti.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Creazione di un punto di riferimento per giovani e famiglie;
- Promozione della motivazione a seguire stili di vita sani, impiegando tecniche adeguate alle
fasce d’età del target coinvolto;
- Organizzazione degli spazi predisposti ad accogliere, nel tempo libero, bambini e ragazzi,
offrendo gioco libero ed organizzato;
- Attivare scambi culturali tra gruppi di ragazzi residenti in contesti territoriali diversi;
- Realizzazione di parco-giochi per bambini;
- Realizzazione di attività culturali differenziate per fasce d’età;
- Attivazione di laboratori d’arte, teatro e musica;
- Promozione di eventi, con il coinvolgimento dei ragazzi nell’organizzazione;
- Somministrare il questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia, ad almeno l’80% dei
destinatari diretti;
- Somministrare, ad almeno il 15% dei giovani destinatari primari del progetto, la “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Realizzazione di workshop e seminari sulle relazioni educative, rivolti alle famiglie.
42
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono bambini e ragazzi di tutte le età e le loro famiglie.
Destinatari secondari del progetto sono, altresì, gli operatori del Terzo Settore, che operano
nell’ambito socio-educativo.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, quali Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. giovani e giovanissimi coinvolti nelle attività del Centro;
- N. di genitori che accedono al Centro;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
1. Impatto sul territorio;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
43
Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“Formazione corpo docente”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
44
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il progetto “Formazione corpo docente” si propone i seguenti obiettivi:
- Formazione sulle sostanze stupefacenti, sui rischi e sui danni connessi alla loro assunzione;
- Promozione di stili di vita sani;
- Attivazione delle risorse disponibili per il superamento di situazioni di disagio rilevanti;
- Intercettazione, interpretazione e lettura delle problematiche emergenti del fenomeno droga tra
i giovani studenti;
- Supporto da fornire alle famiglie per la crescita di una cultura della prevenzione delle
dipendenze, come parte integrante degli interventi di educazione e promozione della salute,
favorendo una riflessione e una corretta conoscenza sul tema delle dipendenze;
- Orientamento al problem solving rispetto ai giovani e alle loro famiglie.
Ciascuna azione progettuale si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare almeno 450 persone,
tra dirigenti, docenti e personale Amministrativo Tecnico e Ausiliario, delle scuole secondarie di
primo e secondo grado e formarne almeno 85, per ciascuna azione progettuale. Inoltre, rispetto al
target secondario, dovranno essere effettuati almeno 280 contatti.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Formazione corpo docente e non docente, attraverso lezioni frontali o materiale realizzato ad
hoc, sulle sostanze stupefacenti, sui rischi connessi all’assunzione e sui danni che ne possono
derivare;
- Formare il corpo docente per il riconoscimento delle situazioni di disagio e a rischio di
sviluppare una dipendenza da sostanze, anche per strutturare l’invio ad apposito servizio;
- Favorire l’interazione tra docenti e studenti e l’integrazione tra le competenze del mondo adulto
e le esperienze comunicative ed emotive degli adolescenti;
- Promuovere stili di vita sani tra docenti, studenti e famiglie, attraverso iniziative ricreative,
culturali e sportive, che coinvolgano tutti;
- Somministrazione di un questionario, realizzato dall’Agenzia, ad almeno il 60% dei destinatari
primari raggiunti;
45
- Somministrazione, ad almeno il 35% dei destinatari primari del progetto, della “Scheda Persona
Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Favorire la riflessione sull’efficienza del proprio lavoro, sulle scelte e sugli strumenti utilizzati,
anche in un’ottica preventiva del burnout.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari dell’azione progettuale sono il corpo docente e non docente, delle scuole di
secondo grado primarie e secondarie.
Destinatari secondari sono i giovani e le loro famiglie.
Figure professionali
Equipe con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e della promozione di stili di vita
sani, che includano figure professionali quali lo Psicologo e l’Educatore.
Indicatori di valutazione
- N. e modalità di interventi svolti;
- N. di studenti, genitori e adulti significativi contattati e modalità di contatto;
- N. e tipologia di materiale distribuito;
- Impatto sul territorio.
46
Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“Prevenzione in età scolare”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo.
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
47
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Il progetto “Prevenzione in età scolare” si propone i seguenti obiettivi:
- Prevenzione primaria dei rischi connessi alle condizioni di disagio infantile;
- Promozione di azioni di sensibilizzazione volte alle famiglie sui rischi connessi all’assunzione
di sostanze stupefacenti;
- Attivazione delle risorse disponibili per il superamento di rilevanti situazioni di disagio;
- Intercettazione, interpretazione e lettura delle problematiche emergenti;
- Supporto alla scuola e alle famiglie per la crescita di una cultura della prevenzione delle
dipendenze, come parte integrante degli interventi di educazione e promozione della salute,
favorendo una riflessione e una corretta conoscenza sul tema delle dipendenze.
Ciascuna azione progettuale dovrà intervenire in almeno 4 scuole per ogni Municipio. Ciascuna
azione, inoltre, si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare almeno 200 destinatari primari, per
un totale di 1.000 contatti diretti, nonché 150 destinatari secondari, per un totale di 750.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Prevenzione e riduzione del disagio infantile, attraverso attività didattico-educative-
esperienziali;
- Valutazione e diagnosi precoce dello stesso;
- Formazione e aggiornamento del personale Docente e non docente delle scuole primarie di
primo grado;
- Costruzione ed implementazione di una rete di servizi per la prevenzione del disagio infantile;
- Partecipazione al miglioramento dell’offerta formativa del sistema educativo italiano;
- Miglioramento delle relazioni familiari e strutturazione di una rete sociale di sostegno e
supporto;
- Somministrazione di apposito strumento, predisposto dall’Agenzia, per la rilevazione dei dati
afferenti ai contatti svolti, almeno all’80% del campione;
- Individuazione di nuove strategie e tecniche di intervento.
48
Destinatari delle azioni
Destinatari primari del progetto sono minori che frequentano scuole primarie statali, nonché le loro
famiglie.
Destinatari secondari sono i Dirigenti Scolastici, il Personale docente e quello non docente.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, come Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale e/o altre figure che
possono intervenire per conto dell’equipe.
Indicatori di valutazione
- N. e modalità di interventi svolti;
- N. di studenti, genitori e adulti significativi contattati e modalità di contatto;
- N. e tipologia di materiale distribuito;
- Impatto sul territorio.
49
Scheda Progetto
Territorio
5 azioni progettuali, corrispondenti al territorio (nomenclatura ai sensi della Deliberazione A.C.
8/2013):
Municipi ex I, II, III e IV (Asl RmA)
Municipi ex V, VII, VIII e X (Asl RmB)
Municipi ex VI, IX, XI e XII (Asl RmC)
Municipi ex XIII, XV, XVI (Asl RmD)
Municipi ex XVII, XVIII, XIX e XX (Asl RmE)
Titolo del progetto
“Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani nelle scuole secondarie di primo grado”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo.
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
50
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
Obiettivi del progetto
Gli obiettivi, che il progetto “Educazione alla salute e promozione di stili di vita sani nelle scuole
secondarie di primo grado” si pone, sono:
- Prevenzione e riduzione del fenomeno di dipendenza da sostanze stupefacenti;
- Coinvolgimento attivo dei giovani e dei loro familiari;
- Miglioramento delle relazioni tra pari;
- Sviluppo di Life Skills;
- Aumento della consapevolezza di sé, delle proprie emozioni e azioni, nonché del senso di
responsabilità, nella popolazione giovanile.
Ciascuna azione si pone l’obiettivo di contattare e sensibilizzare n. 1700 giovani, per un totale di
8.500 destinatari diretti, nonché n. 200 destinatari indiretti, per un totale di n. 1.000.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Attivare un percorso di promozione di stili di vita sani;
- Prevenzione delle tossicodipendenze;
- Conoscenza e condivisione del percorso educativo con i genitori;
- Conoscenza delle varie sostanze stupefacenti, dei loro effetti, conseguenze e danni psico-fisici;
- Somministrazione di un questionario, realizzato dall’Agenzia, ad almeno l’80% dei destinatari
primari raggiunti;
- Somministrazione, ad almeno il 15% dei destinatari primari, la Scheda Persona Contattata,
predisposta dall’Agenzia;
- Realizzazione di un elaborato o di un “prodotto” culturale (articolo, spot, video, scultura, etc)
che sviluppi i temi proposti.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari dell’azione progettuale sono gli studenti, in quanto giovani a rischio di
assunzione delle sostanze psicoattive;
51
Destinatari secondari sono il personale scolastico, i familiari degli studenti, gli operatori e i
volontari delle Associazioni e, più in generale, degli enti e/o persone interessate, direttamente e/o
indirettamente, alla tematica della tossicodipendenza.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione nel campo della prevenzione e promozione di
stili di vita sani, come Psicologo, Educatore Professionale e Operatore Sociale e/o altre figure che
possono intervenire per conto dell’equipe.
Indicatori di valutazione
- N. e modalità di interventi svolti;
- N. di studenti, genitori e adulti significativi contattati, unitamente alle modalità di contatto;
- N. enti e/o strutture coinvolte nell’azione progettuale;
- N. e tipologia di materiale distribuito;
- Impatto sul territorio.
52
Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Centro Diurno per cocainomani e nuove droghe, anche in doppia diagnosi”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
53
Obiettivi del progetto
Il progetto “Centro Diurno per cocainomani e nuove droghe, anche in doppia diagnosi” si pone i
seguenti obiettivi:
- Presa in carico di giovani che fanno uso di cocaina o di nuove droghe;
- Valutazione della comorbidità con patologie psichiatriche;
- Attivazione di una rete socio-sanitaria;
- Attivazione di risposte efficaci e personalizzate, modellate in base alle caratteristiche, ai
bisogni e ai contesti del minore e della sua famiglia;
- Responsabilizzazione del giovane utente;
- Prevenzione di una condotta di ulteriore disagio futuro.
Il Centro dovrà poter accogliere giornalmente almeno 10 utenti, prenderne in carico almeno 30 in
un anno e dovrà contattare almeno 460 destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Informazione rispetto ai rischi diretti e indiretti associati all’uso di sostanze stupefacenti;
- Promozione della socializzazione, associata a stili di vita sani;
- Partecipazione dei giovani ad eventi culturali, nonché alla realizzazione di questi;
- Sostegno psico-sociale;
- Potenziamento della responsabilizzazione e delle risorse personali dei giovani utenti;
- Attivazione di percorsi e opportunità formative e/o lavorative congrue e raccordate per fasce
d’età e di utenza;
- Somministrazione del questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia, al 100% dei
destinatari primari raggiunti;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Attivazione di strategie specifiche post-trattamento, per verificare il mantenimento degli
obiettivi raggiunti, rispetto all’utilizzo di sostanze stupefacenti, nel giovane utente.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari del progetto sono cittadini, residenti sul territorio di Roma Capitale, con
dipendenza da cocaina o nuove droghe, anche in condizione di doppia diagnosi.
Destinatari secondari sono i familiari, gli operatori dei servizi pubblici e privati.
54
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione specifica nell’ambito delle dipendenze, della
doppia diagnosi, nonché nel campo della prevenzione e promozione di stili di vita sani, quali
Psicologo, Psicoterapeuta, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. utenti accolti;
- N. strutture coinvolte nell’azione progettuale;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
1. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
55
Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Centro di Accoglienza per minori e giovani adulti a rischio penale”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 233/2009
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
56
Obiettivi del progetto
Il progetto “Centro di Accoglienza per minori e giovani adulti a rischio penale” si pone i seguenti
obiettivi:
- Presa in carico di giovani che fanno uso di sostanze;
- Attivazione di risposte efficaci e personalizzate, modellate in base alle caratteristiche, ai
bisogni e ai contesti del minore e della sua famiglia;
- Responsabilizzazione del giovane utente;
- Prevenzione di una condotta di ulteriore disagio futuro.
Il Centro dovrà poter accogliere giornalmente almeno 10 utenti, prenderne in carico almeno 12 in
un anno e dovrà contattare almeno 110 destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Informazione rispetto ai rischi diretti e indiretti associati all’uso di sostanze stupefacenti;
- Coinvolgimento attivo dei giovani a rischio penale in percorsi di educazione alla legalità;
- Promozione della socializzazione, associata a stili di vita sani;
- Partecipazione dei giovani ad eventi culturali, sportivi, etc., nonché alla realizzazione di
questi;
- Sostegno psico-sociale;
- Promozione dell’autonomia degli adolescenti, attivando e sviluppando la capacità di scelta
come valore positivo;
- Potenziamento delle risorse personali dei giovani utenti;
- Attivazione di percorsi e opportunità formative e/o lavorative congrue e raccordate per fasce
d’età e di utenza;
- Somministrazione del questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia, alla totalità (100%)
dei destinatari primari accolti;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Attivazione di strategie specifiche post-trattamento, per verificare il mantenimento degli
obiettivi raggiunti, rispetto all’utilizzo di sostanze stupefacenti, nel giovane utente.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono minori e giovani adulti, maschi e femmine, dai 14 ai 25 anni, a rischio
penale, con problemi di tossicodipendenza, coinvolti in progetti di messa alla prova e/o affidamento
ai servizi sociali.
57
Destinatari secondari del progetto sono il Dipartimento della Giustizia Minorile, gli operatori di
servizi pubblici e privati, familiari, scuole, associazioni giovanili, etc..
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione specifica nell’ambito delle dipendenza,
nonché nel campo della prevenzione e promozione di stili di vita sani, quali Psicologo,
Psicoterapeuta, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. utenti accolti;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
1. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
2. Sperimentazione di nuove modalità di intervento
58
Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Sportello Sociale per minori e giovani adulti a rischio penale”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 233/2009
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
59
Obiettivi del progetto
Il progetto “Sportello Sociale per minori e giovani adulti a rischio penale” si pone i seguenti
obiettivi:
- Fornire consulenza, orientamento ed, eventualmente, inviare giovani assuntori di sostanze
stupefacenti a realtà riabilitative ambulatoriali, residenziali e/o semiresidenziali, operanti
nell’ambito delle tossicodipendenze;
- Attivazione di proposte efficaci e personalizzate, modellate in base alle caratteristiche, ai
bisogni e ai contesti del minore e della sua famiglia;
- Responsabilizzazione del giovane utente;
- Prevenzione di una condizione di ulteriore disagio futuro.
Lo Sportello Sociale dovrà poter accogliere giornalmente almeno 10 utenti, prenderne in carico
almeno 12 in un anno e dovrà contattare almeno 150 destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Informazione rispetto ai rischi diretti o indiretti associati all’uso di sostanze stupefacenti;
- Coinvolgimento attivo dei giovani a rischio penale in percorsi di educazione alla legalità;
- Promozione della socializzazione associata a stili di vita sani;
- Sostegno psico-sociale;
- Promozione dell’autonomia degli adolescenti, attivando e sviluppando la capacità di scelta
come valore positivo;
- Attivazione di percorsi e opportunità formative e/o lavorative congrue e raccordate per fasce
d’età e d’utenza;
- Attivazione di strategie specifiche post-trattamento, per verificare il mantenimento degli
obiettivi raggiunti rispetto all’utilizzo di sostanze stupefacenti nel giovane utente;
- Somministrazione del questionario "Minerva", realizzato dall’Agenzia, alla totalità (100%)
dei destinatari primari raggiunti;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Consulenza ai familiari per migliorare la capacità di relazione e di gestione della situazione
del minore o giovane adulto tossicodipendente.
60
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono minori e giovani adulti, maschi e femmine, dai 14 ai 25 anni, a rischio
penale, con problemi di tossicodipendenza, coinvolti in progetti di messa alla prova e/o affidamento
ai servizi sociali.
Destinatari secondari del progetto sono il Dipartimento della Giustizia Minorile, i familiari, gli
operatori di servizi pubblici e privati e le associazioni giovanili.
Figure professionali
Equipe multidisciplinare con esperienza e formazione specifica nell’ambito delle dipendenze,
nonché nel campo della prevenzione e promozione di stili di vita sani, quali Psicologo,
Psicoterapeuta, Educatore Professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. utenti accolti;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
3. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
4. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
61
Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Orientamento e Inserimento Lavorativo”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è rimodulato in continuità con un intervento avviato con DGR n. 233/2009
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
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Obiettivi del progetto
Il progetto “Orientamento e Inserimento Lavorativo” si pone i seguenti obiettivi:
- Fornire orientamento, formazione ed inserimento lavorativo a soggetti che abbiamo
terminato il programma di riabilitazione residenziale, semiresidenziale o ambulatoriale o,
eventualmente, che siano in trattamento farmacologico e terapeutico;
- Costituire almeno una Cooperativa Sociale Integrata di tipo B, avente, come soci fondatori,
gli utenti più motivati coinvolti nell’azione progettuale;
- Attivazione di risposte efficaci e personalizzate, modellate in base alle caratteristiche, ai
bisogni e ai contesti della persona;
- Responsabilizzare l’utente;
- Prevenire le ricadute future;
- Sensibilizzare le aziende alla problematica della tossicodipendenza.
Ciascuna azione progettuale si pone l’obiettivo di orientare almeno 150 persone, formarne
almeno 50 e inserirne almeno 15, nonché contattare almeno 400 destinatari secondari.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Costruire percorsi individualizzati di bilancio delle competenze e di orientamento, con lo
scopo di definire percorsi lavorativi adeguati alle condizioni psico-fisiche, alle conoscenze,
alle capacità pregresse, alle risorse personali e, ove possibile, agli interessi del soggetto
destinatario;
- Costruire percorsi formativi individualizzati, utilizzando le opportunità previste dalla
normativa vigente in tema di istruzione e formazione professionale, allo scopo di ridurre i
gap formativi e mettere in grado i soggetti di aumentare il bagaglio di competenze da
spendere per l’ingresso stabile nel mondo del lavoro;
- Costruire percorsi individualizzati di inserimento nel mondo del lavoro, garantendo
l’ingresso “protetto” nello stesso, con uno sganciamento progressivo dalla situazione
protetta verso un lavoro stabile e gestito autonomamente;
- Costituire almeno una Cooperativa Sociale Integrata di tipo B, entro la fine del primo
semestre dell’attività progettuale;
- Realizzare attività di sostegno individuale e di gruppo, counselling e tutoring, rivolte ai
soggetti inseriti nel progetto, accompagnandoli nella progressiva acquisizione di autonomia
e ridefinendo, di volta in volta, le crisi e le criticità del reinserimento, alla luce di nuovi
ulteriori apprendimenti;
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- Somministrazione di un questionario, realizzato dall’Agenzia, al 100% dei destinatari
primari orientati;
- Somministrazione, ad almeno il 50% dei destinatari secondari del progetto, della “Scheda
Persona Contattata”, predisposta dall’Agenzia;
- Attivazione di strategie specifiche post-trattamento, per verificare il mantenimento degli
obiettivi raggiunti, rispetto all’utilizzo di sostanze stupefacenti nel giovane utente.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono soggetti ex-tossicodipendenti (almeno il 90% dei casi) che abbiano
terminato il percorso di riabilitazione residenziale, semiresidenziale o ambulatoriale, soggetti
tossicodipendenti (massimo il 10% dei casi) ancora in trattamento farmacologico e/o terapeutico e
soggetti minori e giovani adulti, maschi e femmine, dai 14 ai 25 anni, a rischio penale, con problemi
di tossicodipendenza, coinvolti in progetti di messa alla prova e/o affidamento ai servizi sociali.
Sono destinatari secondari del progetto il Dipartimento della Giustizia Minorile, gli operatori dei
servizi pubblici e privati, familiari, aziende, associazioni che gestiscono progetti di sostegno
all’inserimento lavorativo, associazioni giovanili ed associazioni di categoria datoriali e dei
lavoratori.
Figure professionali
Equipe multidisciplinari con esperienza e formazione specifica nell’ambito delle dipendenze,
nonché nel campo della prevenzione e promozione di stili di vita sani, quali Psicologo,
Psicoterapeuta, Educatore professionale e Operatore Sociale.
Indicatori di valutazione
- N. Utenti orientati/formati/inseriti
- N. aziende coinvolte;
- N. Cooperative costituite;
- Ricaduta degli interventi in termini di:
1. Sperimentazione di nuove modalità di intervento.
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Scheda Progetto
Territorio
Cittadino
Titolo del progetto
“Prevenire il Burnout”
Continuità/innovatività del progetto
Il progetto è innovativo.
Tipologia del progetto
Azioni di programmazione, coordinamento, monitoraggio e valutazione;
Azioni di prevenzione del burnout rivolte agli operatori impiegati in progetti/servizi di
prevenzione, cura e reinserimento sociale nell’ambito delle dipendenze;
Azioni di prevenzione primaria, rivolta ai giovani e ai giovanissimi, che prevede come specifici
ambiti di intervento la scuola, la strada, i luoghi del tempo libero e di aggregazione dei giovani,
come i locali, anche notturni;
Azioni di prevenzione primaria e di promozione di stili di vita sani, rivolte a giovani e famiglie;
Azioni di prevenzione rivolta ai figli di genitori tossicodipendenti;
Azioni di prevenzione secondaria rivolta ai giovani a rischio penale o con doppia diagnosi e
problemi di tossicodipendenza;
Azioni di reinserimento socio-lavorativo di ex tossicodipendenti e tossicodipendenti inseriti in
programmi riabilitativi;
Interventi di integrazione sociale, familiare e lavorativa rivolti a madri tossicodipendenti.
Durata prevista
annualità 2014
annualità 2015
annualità 2016
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Obiettivi del progetto
Il progetto “Prevenire il burnout” si pone i seguenti obiettivi:
- Prevenire fenomeni di burnout;
- Mantenere alto il livello motivazionale e professionale degli operatori.
Servizi-azioni che si intendono realizzare
- Fornire un punto di riferimento sicuro, quale è il Supervisore di Processo, agli operatori
impiegati nella realizzazione delle azioni progettuali;
- Supportare i singoli operatori e le equipe per migliorare la capacità d’analisi delle situazioni
da affrontare;
- Favorire la riflessione degli operatori sull’efficienza del proprio agire professionale, sulle
scelte metodologiche adottate e sugli strumenti utilizzati, sia in relazione al gruppo degli
operatori, sia in relazione al gruppo degli utenti.
Destinatari delle azioni
Destinatari primari sono i diversi operatori impiegati nella realizzazione delle azioni progettuali
previste nel Piano Triennale Cittadino 2014-2016. Destinatari indiretti del progetto sono persone
con problemi diretti e/o indiretti di tossicodipendenza, nonché la popolazione generale.
Figure professionali
Il progetto verrà realizzato attraverso l’avvalimento di psicologi – psicoterapeuti, iscritti all’Elenco
dei Supervisori di Processo tenuto dall’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze.
Indicatori di valutazione
Ricaduta delle azioni in termini di:
1. Impatto sulla qualità della vita lavorativa degli operatori;
2. Impatto sull’utenza diretta e indiretta;
3. Raggiungimento degli obiettivi qualitativi/quantitativi predeterminati nelle azioni
progettuali.
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III Parte - Lavoro di Rete
Per la riuscita di interventi di prevenzione, di cura e di reinserimento socio-lavorativo,
rivolti a persone a rischio o in situazioni di dipendenza, è indispensabile l’incontro di più discipline,
metodologie e organizzazioni, legate a culture e prassi operative diverse, che si riconoscono in una
rete di interventi, in cui differenti soggetti, del pubblico e del privato sociale, abbiano pari dignità e
possano collaborare in maniera integrata, a partire da collocazioni e responsabilità differenti, al
raggiungimento degli obiettivi di salute della popolazione interessata.
L’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze si qualifica quale elemento di
integrazione funzionale e di coordinamento organizzativo. In particolare, l’integrazione territoriale
sarà garantita dal coinvolgimento attivo delle ASL e dei Ser.T., impegnati nella segnalazione ed
invio degli utenti, e dal coinvolgimento dei Servizi Sociali del territorio, dei Centri per
l’Orientamento di Roma Capitale, dei Centri dell’Impiego della Provincia di Roma, per le azioni di
orientamento e inserimento lavorativo, del Ministero della Giustizia e del Dipartimento di Giustizia
Minorile e le Forze dell’Ordine, per gli interventi di prevenzione primaria e l’attuazione di
interventi rivolti a minori e giovani adulti a rischio penale. Saranno coinvolti, altresì, il
Dipartimento Politiche Antidroga della Presidenza del Consiglio dei Ministri, le Università e le
Scuole di Specializzazione in Psicoterapia.
L’Agenzia garantisce la completezza dell’offerta erogata, anche attraverso la
progettazione congiunta delle azioni progettuali con i soggetti di cui all’art. 1, comma 5, della legge
n. 328/2000, ovvero organismi non lucrativi di utilità sociale, organismi della cooperazione,
organizzazioni di volontariato, associazioni ed enti di promozione sociale, fondazioni, enti di
patronato e altri soggetti privati, quali soggetti attivi nella rete dei servizi.
Per quel che riguarda l’organizzazione degli interventi, questi prevedono l’impiego delle
figure professionali dello Psicologo, dello Psicologo o Medico specializzati in Psicoterapia,
dell’Educatore Professionale, dell’Assistente Sociale e dell’Operatore Sociale e di figure
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professionali adeguate alla realizzazione dello specifico progetto, in un numero diversificato, a
seconda degli obiettivi che si intendono conseguire e delle risorse economiche a disposizione.
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IV Parte - Monitoraggio e Valutazione
L’Agenzia Capitolina sulle Tossicodipendenze prevede un costante monitoraggio,
un’attenta valutazione dei progetti proposti e una gestione economica e amministrativa integrata,
attraverso due software, ideati e realizzati dall’Istituzione, utilizzati per i Servizi e i Progetti attivi,
denominati “GIANO - Gestione Integrata, Analisi e Orientamento” e “CONCORDIA - Controllo
Contabilità Rendicontazione e Amministrazione”.
L’acronimo GIANO rievoca il personaggio mitologico del Giano bifronte, dio romano
del principio, che sorvegliava tutto ciò che accadeva in città, non perdendo di vista ciò che
succedeva all’esterno.
GIANO è un software per la rilevazione, in tempo reale, di dati statistici relativi agli
utenti destinatari degli interventi, realizzati dalla stessa Agenzia, nonché delle attività che vengono
svolte all’interno di questi.
I dati, rilevati attraverso questo software, hanno consentito all’Istituzione di elaborare la
“Relazione Annuale sullo stato delle tossicodipendenze nei Servizi erogati dall’Agenzia Capitolina
sulle Tossicodipendenze”, riferite agli anni 2011 e 2012, nonché la relazione “Prevenire, accogliere
e reinserire, per una vita libera dalle droghe”, relativa ai risultati degli interventi realizzati
dall’Agenzia, attraverso il finanziamento della Regione Lazio, stabilito con D.G.R. n. 233 del 2009.
GIANO svolge una duplice e innovativa funzione: da un lato, consente di uniformare il sistema di
raccolta dei dati, definendo gli indicatori e le tecniche di monitoraggio e valutazione, dall’altro,
permette di centralizzare e condividere il percorso di ciascun utente, all’interno del sistema dei
servizi, con i dovuti livelli di tutela dei dati, secondo quanto imposto dalla normativa sulla privacy,
così da avere una “storia” di ognuno di loro.
L’utilizzo di cartelle informatizzate permette, a ciascun operatore dell’equipe, di inserire
le prestazioni, gli interventi effettuati e i progetti terapeutici realizzati. Ciascuna figura
professionale ha, all’interno della propria cartella, sia una parte riservata alla raccolta delle
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informazioni generali, utili per un inquadramento diagnostico del singolo utente, sia una parte
dedicata alla valutazione dei risultati, intermedi e finali, raggiunti da questi. Il Software, dunque,
consente di ricavare i risultati delle prestazioni e dei trattamenti, nonché di fornire informazioni
statistiche significative sulla tipologia di utenza che accede al Servizio. Parallelamente, il nuovo
sistema di monitoraggio e valutazione consente una migliore gestione delle risorse umane e
strutturali impiegate nella realizzazione degli interventi. È importante monitorare il rapporto
esistente tra il costo dei Servizi e delle prestazioni erogate, oltre all’efficacia degli stessi. Un
sistema di valutazione costante consente, dunque, di poter rimodulare l’attività o la mission dei
progetti e dei servizi, a seconda dell’evoluzione del problema tossicodipendenza, così da offrire
programmi sempre idonei ai bisogni emergenti, come, ad esempio, per la dipendenza dalle
cosiddette “nuove droghe”, l’abbassamento dell’età di primo consumo e la politossicodipendenza.
Il software CONCORDIA, sostituendo l’ormai obsoleta modalità cartacea di
rendicontazione economica, garantisce un notevole risparmio di risorse economiche, temporali e
ambientali, sia per gli Enti che per la Pubblica Amministrazione, oltre ad assicurare una chiara e
più corretta gestione delle spese sostenute nell’ambito dei Progetti e dei Servizi realizzati
dall’Agenzia.
CONCORDIA, affiancando GIANO, consente una rilevazione, in tempo reale, delle
informazioni e degli aspetti statistici sulle attività svolte, monitorando, quindi, il rapporto esistente
tra il costo delle prestazioni erogate e l’efficacia degli interventi sulle tossicodipendenze; in questo
modo si contribuisce ad una maggiore razionalizzazione della spesa, migliorando l’efficienza della
Pubblica Amministrazione, a tutto vantaggio degli enti erogatori delle attività progettuali, dunque
degli operatori coinvolti nelle stesse e dei cittadini tutti.