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Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante” Piano Triennale dell’Offerta Formativa A.S. 2015-2018 EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015 Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 – 12 - 2016

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Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante”

Piano Triennale dell’Offerta Formativa

A.S. 2015-2018 EX ART.1, COMMA 14, LEGGE N.107/2015

Approvato dal Consiglio di Istituto nella seduta del 12 – 12 - 2016

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INDICE

Premessa pag. 3 Valori fondanti e obiettivi educativi generali pag. 4 Dati identificativi della scuola pag. 5 Scelte didattico organizzative pag. 7 Organizzazione della scuola pag. 8 RAV : Priorità, traguardi ed obiettivi pag. 9 Scelte conseguenti ai risultati delle prove invalsi pag. 10 Scelte organizzative e gestionali – risorse umane pag. 11 Risorse organizzative e strutturali – risorse materiali pag. 15 Aggiornamento e formazione del personale pag. 16 La valutazione didattica pag. 17 Azioni del PTOF coerenti con il piano nazionale scuola digitale pag. 23 Ampliamento dell’offerta formativa pag. 24 Strumenti integrazione alunni BES, diversabili, stranieri pag. 28 Rapporti scuola –Famiglia pag. 32 Fabbisogno personale scolastico pag. 33 Organico potenziamento pag. 35 Monitoraggio e aggiornamento pag. 36 Atto di indirizzo pag. 37 ALLEGATI Piano di miglioramento pag. 44 Patto educativo di corresponsabilità pag. 56 Regolamento di Istituto pag. 63 Carta dei servizi pag. 69 Codice comportamentale pubblici dipendenti pag. 74 Scheda progetto Continuità – orientamento pag. 86

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PREMESSA

Il presente Piano Triennale dell’Offerta Formativa, relativo alla Scuola Secondaria di Primo Grado “ Saverio Mercadante” di Altamura , è elaborato ai sensi di quanto previsto dalla legge 13 luglio 2015, n. 107, recante la “Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti”; il piano è stato elaborato dal Collegio dei Docenti sulla base degli indirizzi per le attività della scuola e delle scelte di gestione e di amministrazione

definiti dal Dirigente Scolastico con proprio atto di indirizzo (Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015

) con la partecipazione di tutte le componenti presenti all’interno della scuola. Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è stato elaborato per il triennio 2016/2019 , ma, come prevede la legge, è stato modificato e aggiornato per questo anno scolastico 2016/2017; ha ricevuto il parere favorevole del Collegio dei docenti ed è stato approvato dal Consiglio d’Istituto nella seduta del 12 dicembre 2016 ; dopo l’approvazione, sarà inviato all’USR competente per le verifiche di legge ed in particolare per accertarne la compatibilità con i limiti di organico assegnato. Il piano, all’esito della verifica, dovrà ricevere parere favorevole, comunicato con nota dall’USR Puglia. Il P.T.O.F rappresenta il documento fondamentale costitutivo dell'identità culturale e progettuale delle istituzioni scolastiche in base e a quanto previsto dalla legge sull’autonomia scolastica,

entrata in vigore col DPR n. 275/99 (capo II art.3; esso .:

• esplicita le scelte educative, didattiche e organizzative adottate

• formalizza l' impegno per l'ampliamento e il miglioramento del servizio offerto in vista del successo formativo

• è coerente con gli obiettivi generali ed educativi dell’Istituto • riflette le esigenze del contesto culturale, sociale ed economico della realtà locale

• tiene conto della programmazione territoriale dell'offerta formativa (c. 14)

• rende trasparenti le regole del funzionamento e della gestione

• mette in atto il Piano di Miglioramento elaborato nel Rav (c. 14)

• elabora il Potenziamento dell’Offerta Formativa (cc. 7, 16, 22, 24)

• promuove finalità, princìpi e strumenti previsti nel Piano Nazionale Scuola Digitale

• programma le attività formative rivolte al personale docente e Ata

• presenta il fabbisogno di : � posti comuni e di sostegno dell’Organico dell’Autonomia (cc. 63-85) � potenziamento dell'offerta formativa � del personale ATA � infrastrutture, attrezzature, materiali

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VALORI FONDANTI ED OBIETTIVI EDUCATIVI GENERALI Il Piano dell’Offerta Formativa della nostra Scuola è incentrato su quattro punti fondamentali: 1. Normative istituzionali 2. Centralità dell’alunno e dell’apprendimento 3. Integrazione col territorio 4. Struttura organizzativa efficace ed efficiente L’azione educativa dell’Istituto pone come obiettivi primari :

• la maturazione umana, civile e sociale della persona

• il pieno rispetto delle diversità culturali, etniche e religiose

• il contrasto a ogni forma di discriminazione

• la ricerca di un consapevole sviluppo della maturità personale intesa come

• capacita di rapportarsi in modo costruttivo, propositivo e creativo con la realtà scolastica ed extrascolastica.

Allo scopo di conseguire gli obiettivi sopra enunciati la Scuola si ispira ai seguenti principi :

• uguaglianza e integrazione, in quanto non fa distinzioni di sesso, razza, religione, lingua, opinioni politiche, condizioni psicofisiche e socio-economiche;

• efficacia nell’erogare il servizio secondo criteri di obiettività ed equità;

• trasparenza nel motivare le ragioni delle scelte educative e nel porre all’attenzione del mondo esterno il prodotto scolastico;

• partecipazione nel costruire relazioni con le famiglie e la realtà del territorio. Le finalità didattico educative che la Scuola si prefigge sono orientate a promuovere: � LA MATURAZIONE DELL’IDENTITÀ � LA CONQUISTA DELL’AUTONOMIA � LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE � L’EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA

SCELTE CONSEGUENTI ALLE PREVISIONI DI CUI ALLA LEGGE107/15 commi

Finalità della legge e compiti della scuola 1-4

Fabbisogno di organico di posti comuni e di sostegno 5

Fabbisogno di organico di posti di potenziamento 5

Fabbisogno di organico di personale ATA 14

Fabbisogno di attrezzature ed infrastrutture materiali 6

Obiettivi prioritari adottati dalla scuola fra quelli indicati dalla legge 7

Scelte di gestione e di organizzazione 14

Opzioni, orientamento, valorizzazione del merito, figure di coordinamento 28-32

Azioni coerenti con il piano nazionale scuola digitale 56-59

Didattica laboratoriale 60

Formazione in servizio docenti 124

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DATI IDENTIFICATIVI DELLA SCUOLA

ORDINE E GRADO Scuola Secondaria Di Primo Grado

DENOMINAZIONE “Saverio Mercadante”

CODICE MECCANOGRAFICO

BAMM059008

INDIRIZZO Piazza Zanardelli n. 29 70022 Altamura (BA)

E-MAI [email protected]

[email protected]

SITO WEB htpp//www.saveriomercadante.gov.it

TELEFONO / FAX centralino 080/3111706 presidenza 080/3102404 succursale 080/3111705

DATI GENERALI

Anno Scolastico 2016/2017

ALUNNI 664 SEZIONI 9 CLASSI 27 DOCENTI 57 PERSONALE A.T.A. 14

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CONTESTO TERRITORIALE DI RIFERIMENTO La Scuola Secondaria di primo grado ”S. Mercadante” è ospitata in un edificio storico, dove è ubicata la sede centrale, e in una succursale ad essa adiacente. La Scuola opera all’interno di un contesto sociale in forte evoluzione socio-economica e culturale. I cambiamenti intervenuti necessitano di essere costantemente monitorati ed analizzati, affinché sia possibile interloquire efficacemente ed individuare risposte formative pienamente rispondenti ai reali bisogni dell’utenza. La città di Altamura, fondata ad opera di Federico II di Svevia, é situata nel territorio dell’Alta Murgia barese e a ridosso del sistema collinare materano. Circa 12.660 ettari del territorio di Altamura sono inclusi nel Parco Nazionale dell'Alta Murgia. In esso si trova la più estesa dolina delle Murge, il Pulo di Altamura, ma il territorio di Altamura è salito agli onori della cronaca in ambito internazionale per il ritrovamento, nel sistema di grotte del pulo di "Lamalunga", dell'Uomo di Altamura, uno scheletro quasi integro (unico al mondo) di Homo arcaicus. Altamura, negli ultimi decenni, ha avuto una crescita demografica costante e graduale;. Il contesto economico vede la crescita del settore terziario, sia di quello avanzato per i servizi alle imprese sia di quello tradizionalmente inteso per la crescita della domanda dei beni di consumo. Sono presenti molteplici attività commerciali, uffici e filiali di banche. Un ruolo importante è svolto dall’ attività artigianale, da alcune piccole e medie imprese di tipo agricolo, zootecnico e agrituristico. Negli ultimi anni si è assistito al declino del settore dei “salotttifici ” e del suo indotto, che ha provocato squilibri nell’economia del territorio, facendo registrare un aumento della disoccupazione resa ancor più grave dall'attuale congiuntura economica. Tuttavia l’industria molitoria e della panificazione e, in generale, quella alimentare, grazie anche alla creazione di un prodotto “DOP”, quale il “pane di Altamura”, mantengono ancora un buon grado di produttività e offrono opportunità occupazionali. Il contesto ambientale cittadino è quello della trasformazione, nel tempo, delle attività tradizionali a vantaggio del settore del commercio e dell’industria, settori che negli ultimi anni sono in forte crisi. Il cambiamento riguarda anche i modelli socio-culturali non più legati al riconoscimento dell’adulto come autorità e al valore della famiglia. Il territorio offre servizi sociali di interesse primario e alcune strutture in grado di garantire una discreta offerta culturale. Esistono, inoltre, strutture private di tipo ludico, ricreativo e sportivo e diverse associazioni che operano nel volontariato e nel campo della cultura. E’ presente, nel territorio, un consistente numero di immigrati provenienti soprattutto dall’Albania e dalla Romania, di recente è aumentato anche il numero di famiglie provenienti dal Magreb. La popolazione scolastica è comunque costituita da alunni che rispettano le regole della convivenza civile e posseggono una buona base culturale a prescindere dalla provenienza socio familiare.

RAPPORTI CON IL TERRITORIO

La collaborazione fra la nostra Istituzione scolastica e gli enti locali territoriali ha lo scopo di: � Promuovere un impiego efficace ed integrato delle risorse umane che gli enti locali

mettono a disposizione delle scuole. (Personale per l’assistenza specialistica ai soggetti con gravi handicap, educatrici)

� Realizzare un impiego efficace ed integrato delle risorse finanziarie che gli Enti Locali mettono a disposizione delle scuole.

� Promuovere un uso integrato e razionale delle strutture scolastiche anche al di fuori dell’orario di lezione per attività sportive e culturali di interesse generale.

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SCELTE DIDATTICO – ORGANIZZATIVE

TEMPO SCUOLA L'orario complessivo del curricolo corrisponde a 29 ore settimanali, più un’ora di Approfondimento in Materie Letterarie (D.P.R. 20 marzo 2009, n. 89, art. 5) utilizzata per l’insegnamento di Cittadinanza e Costituzione. Il numero di ore destinato alle singole discipline ed alle attività sono organizzate in non meno di cinque giorni settimanali nel rispetto del monte ore annuale previsto per le singole discipline. Le ore di lezione curricolari sono scandite come segue: I corsi ordinari seguono il piano di studio di 30 ore di lezioni settimanali antimeridiane. Il corso ad indirizzo musicale segue il piano di studio di 33 ore settimanali così ripartite: 30 ore antimeridiane e 3 ore pomeridiane di insegnamento specifico di strumento musicale ( violino, clarinetto, pianoforte e tromba). Sono attualmente in attivo NOVE CORSI di cui: 8 ORDINARI e 1 ad INDIRIZZO MUSICALE.

QUADRO ORARIO SETTIMANALE DELLE LEZIONI Piano di studio corsi ordinari

DISCIPLINE Ore settimanali

Italiano Storia Geografia 9

Approfondimento 1

Matematica e Scienze 6

Tecnologia 2 Inglese 3

Francese 2

Arte e Immagine 2 Musica 2 Scienze motorie 2 Religione 1

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Piano di studio corso ad indirizzo musicale

ORGANIZZAZIONE GENERALE Il calendario scolastico ha fissato l’inizio delle lezioni per il giorno 8/09/2016 e il termine per il giorno 10/06/2017. La prova scritta, a carattere nazionale, nell’ambito dell’esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione si svolge, per l’anno scolastico 2016/2017, per l’intero territorio nazionale ed in sessione ordinaria il giorno 15 giugno 2017 con inizio alle ore 8.30; in prima e seconda sessione suppletiva potrà essere espletata il giorno 22 giugno 2016 e il giorno 4 settembre 2017 con inizio alle ore 8.30. Nell’ambito della situazione così descritta, il Collegio dei Docenti, d’intesa con il Dirigente scolastico e con il Consiglio d’Istituto, ha deciso si suddividere l’anno scolastico in quadrimestri. Inoltre, per una Scuola sempre più efficiente il Consiglio di Istituto, quale Organo Collegiale per eccellenza, ha stabilito quanto segue: Criteri per individuare i docenti per le attività aggiuntive:

• Disponibilità

• Competenza

• Esperienza

• Priorità al docente promotore dell’attività

• Equa distribuzione delle attività aggiuntive

Viaggi di istruzione Sono previsti viaggi d’istruzione per le classi terze e visite o uscite didattiche per le classi prime e seconde.

DISCIPLINE Ore settimanali

Italiano Storia Geografia 9

Approfondimento 1

Matematica e Scienze 6

Tecnologia 2 Inglese 3

Francese 2

Arte e Immagine 2 Musica 2 Scienze motorie 2 Religione 1 Strumento 3

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PRIORITÀ, TRAGUARDI ED OBIETTIVI

Il presente Piano parte dalle risultanze dell’autovalutazione d’istituto, così come contenuta nel Rapporto di Autovalutazione (RAV), pubblicato all’Albo della Scuola e presente sul portale Scuola in Chiaro del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. In particolare, si rimanda al RAV per quanto riguarda l’analisi del contesto in cui opera l’istituto, l’inventario delle risorse materiali, finanziarie, strumentali ed umane di cui si avvale, gli esiti documentati degli apprendimenti degli studenti, la descrizione dei processi organizzativi e didattici messi in atto. Si riprendono qui in forma esplicita, come punto di partenza per la redazione del Piano, gli elementi conclusivi del RAV e cioè: Priorità, Traguardi di lungo periodo, Obiettivi di breve periodo. Le PRIORITÀ che l’Istituto si è assegnato per il prossimo triennio sono:

• Potenziamento delle abilità in ambito linguistico e logico – matematico

• Sviluppo delle competenze sociali degli studenti I TRAGUARDI che l’Istituto si è assegnato in relazione alle priorità sono:

• Attività pratiche finalizzate all'ampliamento di competenze specifiche in ambito linguistico e logico -matematico

• Superamento delle barriere personali e sviluppo dell’autostima

• Fiducia nella capacità di apprendere

• Attività didattiche mirate ed incontri formativi e informativi

• Coinvolgimento diretto delle famiglie e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: Dall'analisi generale dei risultati dell'autovalutazione, la scelta delle priorità è ricaduta sul potenziamento delle abilità linguistiche, scientifiche e logico - matematiche e sullo sviluppo delle competenze sociali degli studenti. Tale traguardo può essere agevolmente raggiunto sia con la progettazione di attività specifiche interne alla scuola che con la partecipazione a concorsi e competizioni proposte a livello nazionale per i diversi ambiti disciplinari ( storico letterario ,artistico , scientifico ecc...). Iniziative di questo tipo: •arricchiscono il percorso didattico tradizionale, •offrono la possibilità di cimentarsi in attività motivanti e di confrontarsi con altre realtà •forniscono una opportunità per verificare le proprie attitudini ai fini di un consapevole orientamento Gli obiettivi di processo che l’Istituto ha scelto di adottare in vista del raggiungimento dei traguardi sono:

• Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

• Continuità didattica e formativa tra i docenti dei diversi ordini di scuola

• Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di scuola a partire dalla scuola dell'infanzia

• Partecipazione a reti di scuole e le motivazioni della scelta effettuata sono le seguenti: La partecipazione a reti di scuole favorisce l’apertura al territorio e il confronto tra i diversi curricoli delle scuole coinvolte, verifica l’efficacia dei percorsi e dei contenuti didattici scelti e rafforzati dal P.O.F. della scuola. Gli scambi esperenziali tra insegnanti di ordini di scuola diversi favorisce il confronto tra gli stessi e promuove una ricaduta positiva sui processi di insegnamento-apprendimento. L'utilizzo di metodologie didattiche innovative e quello quotidiano delle nuove tecnologie nella pratica didattica migliora e favorisce i processi di apprendimento.

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SCELTE CONSEGUENTI AI RISULTATI DELLE PROVE INVALSI

L’analisi compiuta nella sezione 2.2. del RAV (Risultati di apprendimento nelle prove standardizzate nazionali di Italiano e Matematica) ha messo in luce ipunti di forza e di debolezza . PUNTI DI FORZA Dall'analisi dei punteggi generali nella prova di Italiano e in quella di matematica , si evince che il punteggio medio % al netto del cheating dell' istituto risulta superiore rispetto alle tre aree di riferimento (scala regionale, area geografica e scala nazionale) . Dagli esiti si evince che la scuola assicura una certa uniformità tra le varie classi e non emergono comportamenti opportunistici di grande rilievo(vedi % di cheating). Il punteggio di italiano e matematica della scuola alle prove INVALSI e' in linea con quello di scuole con background socio-economico e culturale simile. La disparità a livello di risultati tra gli alunni meno dotati e quelli piu' dotati sono in regressione. PUNTI DI DEBOLEZZA In italiano è emerso, relativamente a due sole classi, qualche punto di criticità in riferimento alla tre tematiche ( testo narrativo – testo espositivo e riflessione sulla lingua) Nelle prove di matematica, relativamente a tre sole classi, gli studenti hanno evidenziato qualche punto di criticità nei quattro ambiti ( numeri – dati e previsioni - spazi e figure –relazioni e funzioni )

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SCELTE ORGANIZZATIVE E GESTIONALI

RISORSE UMANE

PERSONALE unità

Dirigente Scolastico

Prof.ssa Teresa Chironna 1

Direttore Amministrativo

Dott.ssa Adriana Semeraro 1

Collaboratori del DS 1

Figure Strumentali 8

Docenti 57

Personale ATA 14

Fra le risorse di questa Scuola primeggiano quelle umane e professionali del corpo docente e non docente. Poiché fare scuola , oggi, impone apertura critica alle innovazioni e alle nuove tecnologie didattiche, i Docenti di questa Scuola oltre a possedere conoscenze approfondite dei processi

mentali nella loro dinamicità, sono: � Impegnati in un costante aggiornamento � Aperti alle innovazioni del sistema scolastico. � Disponibili alla collaborazione responsabile e allo scambio culturale tra scuola e comunità sociale. Nell’ambito dell’autonomia didattica ed organizzativa, essi sanno tradurre le competenze disciplinari e specialistiche in concreti e misurabili interventi educativi.

GRUPPI DI LAVORO E DI PROGETTO STAFF DI DIREZIONE

Dirigente Scolastico Prof.ssa Teresa Chironna

Incarico Docenti

Collaboratrice Prof.ssa

Fiore Maria Ne fanno parte anche i docenti incaricati di funzione strumentale oltre che, di volta in volta in relazione agli argomenti posti all’ordine del giorno, gli altri docenti referenti (referenti di commissioni e/o di gruppi di lavoro, di specifici progetti didattici, ecc….) nonché il Direttore dei Servizi Generali ed Amministrativi (DSGA)

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CONSIGLIO DI ISTITUTO

Componenti Ruolo

Prof.ssa Chironna Teresa Dirigente scolastico

Sig . Pennacchia Vincenzo Presidente

Sig. Denora Nicola Componente genitore

Sig. Grimaldi Pietro Componente genitore

Sig. Cornacchia Vito Componente genitore

Sig. Ferrulli Anna Componente genitore

Sig. Loviglio Lucia Componente genitore

Sig. Scalera Massimiliano Componente genitore

Sig. Perrucci Rosanna Componente genitore

Prof.ssa Angelastri Maria G. Componente docente

Prof.ssa Fiore MariaG. Componente docente

Prof.ssa Ippolito Leonarda Componente docente

Prof.ssa Todaro Rosa Componente docente

Prof.ssa Ventura GraziaM. Componente docente

Prof.ssa Casiello C. Componente docente

Prof.ssa Ferrulli F. Componente docente

Prof.ssa Cirrottola L. Componente docente

Sig. Petruzzi D. Componente ATA

Sig.ra Puzziferri M.F. Componente ATA

GIUNTA ESECUTIVA

D.S. Prof.ssa Teresa Chironna

D.S.G.A. Dott.ssa Adriana Semeraro

Sig. Scalera Massimiliano

Sig. Perrucci Rosanna

Sig. Petruzzi D.

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DOCENTI INCARICATI DELLE FUNZIONI STRUMENTALI (art. 28 del CCNL 26-5-1999)

Per la realizzazione delle finalità istituzionali della scuola in regime di autonomia, la risorsa fondamentale è costituita dal patrimonio professionale dei docenti, da valorizzare per la realizzazione e la gestione del piano dell'offerta formativa dell'istituto e per la realizzazione di progetti formativi d'intesa con enti ed istituzioni esterni alla scuola. Tali funzioni strumentali sono identificate con delibera del collegio dei docenti in coerenza con il piano dell'offerta formativa che, contestualmente, ne definisce criteri di attribuzione, numero e destinatari.

Settore di interesse Incarico assegnato Docenti incaricati

Area 1

Gestione del POF: coordinamento e pubblicazione

sul sito WEB

• Docente referente POF • Gestione Invalsi e progetti europei

Prof.ssa Giuseppina Astorino

• Docente referente coordinamento settimanale dei Progetti

• Docente referente dell’ orientamento e dei progetti in rete con il territorio

• Referente gestione e sostituzione docenti assenti

Prof.ssa Annunciata

Cornacchia

Area 2

Sostegno al lavoro dei docenti

• Docente referente Invalsi negli Esami di Stato conclusivi del 1° ciclo d istruzione

Prof.ssa Teresa Farella

Area 3 Interventi e servizi per gli

studenti

• Docente referente coordinamento uscite didattiche e viaggi d’istruzione

• Gestione utilizzo laboratorio linguistico

Prof.ssa M. Giuseppa Fiore

• Docente referente progetti e manifestazioni musicali e non

Prof.ssa Rachele Nota

• Docente referente gestione e sostituzione docenti assenti nell’orario settimanale

• Docente referente gruppo H e BES

Prof.ssa Paola Loizzo

Area 4

Coordinamento aree e servizi per la scuola

d’intesa

• Gestione della biblioteca scolastica, del laboratorio di lettura e del laboratorio scientifico

Prof.ssa Antonia Santoro

• Docente referente orientamento e progetti in rete con il territorio

• Monitoraggio attività Corso Musicale

Prof.ssa Francesca Ferrulli

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STAFF PER IL “SISTEMA SICUREZZA” Composto dai vari responsabili dei servizi. L’attività si svolge secondo un programma di incontri periodici. E’ stato regolarmente redatto il Documento di valutazione sulla sicurezza e la salute dei lavoratori.

PIANO DI EVACUAZIONE DAGLI EDIFICI SCOLASTICI Nella scuola è istituito il servizio di prevenzione e protezione contro i rischi e gli infortuni sul lavoro, alla cui gestione è preposto l’Responsabile al Servizio Prevenzione e). La scuola ha predisposto ,in collaborazione con RSPP, un piano di evacuazione dettagliato secondo le direttive della vigente normativa sulla sicurezza (DL. 81/2008 aggiornato dal D.L. 106/09). Nel corso dell’anno scolastico sono previste almeno due prove di evacuazione dagli edifici. E’ fatto obbligo a tutto il personale di osservare le regole e le norme da adottare in caso di emergenza e al verificarsi di eventi calamitosi a rischio. Gli insegnanti hanno il dovere di collaborare con il RSPP, il Protezione (RSPP) in collaborazione con il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) e gli Addetti al Servizio di Prevenzione e Protezione(ASPP RLS e gli ASPP per prevenire eventuali rischi e pericoli (art.70 e 71 del CCNL 2002/05).

GRUPPO DI LAVORO PER L’HANDICAP (GLP) E’ formato da tutti i docenti coinvolti in attività di integrazione degli alunni in situazione di handicap. L’attività si svolge secondo un programma definito dal gruppo di lavoro e comunicato al D. S. dall’insegnante responsabile E’ istituita, per ogni Consiglio di classe, la figura del coordinatore che ha i seguenti compiti in relazione alle attività previste dal PTOF e dagli ordinamenti della scuola:

• Si occupa della stesura del piano didattico della classe;

• È il punto di riferimento circa tutti i problemi specifici del consiglio di classe;

• Mantiene, in collaborazione con gli altri docenti della classe, il contatto con la rappresentanza dei genitori. In particolare, mantiene la corrispondenza con i genitori di alunni in difficoltà;

Per ogni dipartimento è prevista la figura di un responsabile che ha i seguenti compiti:

• organizzatore dei lavori

• moderatore del dibattito DOCUMENTAZIONE

Gli strumenti per evidenziare il percorso formativo dell’alunno sono: a) Il registro personale del docente in formato elettronico Il Registro Elettronico consente : - ai Docenti la registrazione delle varie attività , conseguenti risultati - al Dirigente di monitorare l’uso dei registri disponendo così di una panoramica completa su ciò che accade sulla scolarità degli alunni. Viene utilizzato per registrare le annotazioni sistematiche indicanti il percorso didattico educativo, gli esiti delle prove, il livello delle competenze e i progressi acquisiti, gli esiti circa interventi di recupero, sostegno e potenziamento. b) Il verbale del Consiglio di Classe Esso riporta il risultato degli interventi programmati e realizzati in ciascuna classe e, nei casi di alunni con difficoltà di apprendimento, le strategie di lavoro con l’analisi dei punti di forza e di debolezza degli stessi interventi. c) Le comunicazioni scuola- famiglia

• Comunicazioni scritte

• Incontri Scuola - Famiglia collegiali

• Colloqui settimanali Docenti – Genitori

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RISORSE ORGANIZZATIVE E STRUTTURALI Per la realizzazione degli obiettivi cognitivi e metacognitivi il Collegio dei Docenti intende potenziare le strategie didattico - organizzative già in atto nella Scuola ed introdurre altri strumenti per sviluppare soprattutto la parte operativa delle varie discipline. In particolare:

� Potenziare la didattica di tutte le discipline con l’ausilio delle LIM, dei laboratori e di tutti i sussidi presenti nella Scuola.

� Arricchire i curricola con l’attivazione di laboratori in orario extracurricolare e curricolare � Promuovere attività sportive � Promuovere attività teatrali e di cineforum � Promuovere attività di recupero dello svantaggio e di consolidamento delle abilità di base

per consentire a tutti gli alunni il raggiungimento degli obiettivi

RISORSE MATERIALI LABORATORI

� Informatico � Linguistico multimediale � Scientifico e tecnologico � Musicale

AULE ATTREZZATE � Biblioteca � Aula di artistica (pittura-ceramica) � Aula di videoproiezione � Aula di lettura � Aula di musica � Aula di sostegno � Aula scacchi � Aula Magna destinazione multiuso

ALTRI SPAZI � Palestra coperta � Campetto � Aula per tennis da tavolo

Per la realizzazione dell’ attività didattica curricolare ed exstracurricolare la scuola dispone di: - Piccolo palcoscenico teatrale - Carrelli con postazioni multimediali mobili - Televisori con video registratore e lettore DVD - Lavagne interattive multimediali - Lavagna luminosa - Diaproiettore - Proiettore data-display - Videocassette, CD e DVD didattici - Cartine geografiche - Fotocopiatori - Impianto fisso di amplificazione sonora - Episcopio - Televisore al plasma - Sussidi di vario tipo

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AGGIORNAMENTO E FORMAZIONE DEL PERSONALE (Art. 64 del CCNL Comparto Scuola 29/11/07)

Premesso che la partecipazione ad attività di formazione e di aggiornamento costituisce un diritto per il personale in quanto funzionale alla piena realizzazione e allo sviluppo della propria professionalità, tenuto conto che la legge 107 contempla attività di formazione in servizio per tutto il personale e che in particolare la formazione e l’aggiornamento dei docenti di ruolo diventa obbligatoria, permanente e strutturale, in attesa dell’adozione del Piano Nazionale di formazione – previsto dal comma 124 della legge 107/2015 la scuola secondaria di primo grado “ S. Mercadante” propone uno schema generale di attività, che saranno puntualmente articolate e specificate quanto ai tempi e alle modalità di attuazione nella programmazione annuale. Il piano di formazione prevede un sistema di attività formative differenziate:

1. iniziative e/o esperienze obbligatorie per tutti, progettate a partire dalle esigenze rilevate nel piano di miglioramento e condivise per il rafforzamento dell’autonomia didattica ed organizzativa, da costruire anche in rete tra scuole;

2. percorsi opzionali più articolati e impegnativi ( piano scuola-digitale, ecc); 3. formazione personale, libera, fondata sulla scelta individuale, che riguarderà gli interessi

culturali di ciascuno L’indicazione dei temi per la formazione e l’aggiornamento è scaturita dai dati e dagli elementi derivati dal RAV e dalla somministrazione di un questionario messo a punto per conoscere attese e bisogni formativi dei docenti e del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario , ma anche dal confronto collegiale sulle priorità da condividere per uno sviluppo professionale individuale e di gruppo. Quanto alla metodologia di lavoro, nella convinzione che più il contesto di formazione è simile a quello di lavoro, maggiore è la possibilità che ciò che si è appreso venga concretamente sperimentato o applicato, ci si impegna a ideare e progettare iniziative volte a promuovere il miglioramento delle pratiche e l’apprendimento di nuovi compiti individuali e collettivi in ambiti suscettibili di riscontri diretti. Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio, degli obiettivi di miglioramento e del fabbisogno di tutto il personale si ritiene che il piano di formazione debba interessare le seguenti tematiche: Per il personale docente:

• Valutazione e autovalutazione( anno scolastico 2017 /2018)

• Strumenti per una didattica inclusiva( anno scolastico 2016 /2017)

• Metodologie didattiche di insegnamento – apprendimento orientate all’uso delle nuove tecnologie ( anno scolastico 2017 /2018) . Nello specifico, nel corrente anno scolastico verranno attuati tre percorsi formativi : Classe interattiva multimediale ; LIM base ; ECDL

Per il personale ATA: • Segreteria digitale “La dematerializzazione dei processi amministrativi” ( anno scolastico

2016 /2017) Per tutto il personale : • La sicurezza sul posto di lavoro ( anno scolastico 2017 /2018) (DL. 81/2008 aggiornato dal

D.L. 106/09).

Le attività di aggiornamento saranno sviluppate in modo graduale a partire dalla prima annualità.

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LA VALUTAZIONE DIDATTICA “La valutazione è un giudizio sulle qualità e il riconoscimento del loro valore”

Nella Scuola, la valutazione, non rappresenta solo ed esclusivamente l’esito finale del profitto scolastico dell’alunno, ma viene intesa come processo, che, muovendo dall’osservazione di punti di partenza diversi da soggetto a soggetto e seguendo il percorso di maturazione e di apprendimento dell’alunno, permette di individuare eventuali arresti o difficoltà, allo scopo di fornire a tutti i ragazzi un sostegno didattico ed educativo su misura e svolge una funzione di “promozione umana”. La valutazione, intesa così, rappresenta un vero e proprio metodo di lavoro ed uno strumento fondamentale per aiutare gli alunni a crescere. Essa accompagna tutte le fasi del processo di insegnamento-apprendimento ed è strettamente collegata alla programmazione didattica e ne costituisce lo strumento della continua regolazione. La valutazione è un elemento pedagogico fondamentale delle programmazioni didattiche, senza cui non si potrebbero seguire i progressi dell’alunno rispetto agli obiettivi ed ai fini da raggiungere durante la sua permanenza a scuola. Tra questi vi sono: l’acquisizione e la trasmissione dei contenuti disciplinari (il sapere), la capacità di trasformare in azione i contenuti acquisiti (il saper fare) e la capacità di interagire e di tradurre le conoscenze e le abilità in razionali comportamenti (saper essere). La Scuola valuta anche le competenze cosiddette trasversali che attengono, oltre che agli obiettivi cognitivi, anche agli obiettivi comportamentali riferiti cioè al comportamento sociale, o area socio – affettiva e relazionale, e al comportamento di lavoro. La valutazione è uno degli elementi fondamentali della programmazione didattico – educativa e può essere definita come il confronto tra gli obiettivi prefissi (ciò che si vuole ottenere dall’alunno) ed i risultati conseguiti (ciò che si è ottenuto dallo stesso alunno).

La valutazione è : � Un processo che assume i dati raccolti mediante le verifiche e li interpreta in base a criteri

che orientano la formulazione del giudizio � Un mezzo efficace di accertamento del progresso, dell’apprendimento delle competenze e

delle abilità previste dagli obiettivi didattici; l’alunno e la famiglia ne sono gradualmente informati

� Uno strumento valido di autovalutazione e di automonitoraggio � Un mezzo utile per motivare e gratificare l’alunno � Un lavoro in itinere che misura l’apprendimento, elaborato in percorsi individualizzati

(P.E.I.= percorsi educativi individualizzati) Elementi imprescindibili sono:

� La storia personale dell'alunno

• Condizioni di salute

• Condizioni socio-ambientali e familiari

• Eventuali disturbi psico-affettivi (dichiarati dalle famiglie)

• Le competenze acquisite • I livelli di apprendimento raggiunti

� Il suo impegno in termini di partecipazione e di risposta al progetto educativo della scuola � Il raggiungimento degli obiettivi

FASI DELLA VALUTAZIONE � Valutazione diagnostica o iniziale

Serve a individuare, attraverso la somministrazione di prove d’ingresso, il livello di partenza degli alunni, ad accertare il possesso dei pre-requisiti e a predisporre eventuali attività di recupero. Accerta anche, attraverso la compilazione di questionari motivazionali e socioculturali, le

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caratteristiche e le attitudini degli alunni, utili per la progettazione delle attività scolastiche e extrascolastiche, con particolare riferimento al loro inserimento nei cosiddetti “laboratori”.

� Valutazione formativa o in itinere

È finalizzata a cogliere, informazioni analitiche e continue sul processo di apprendimento. Favorisce l’autovalutazione da parte degli studenti e fornisce ai docenti indicazioni per attivare eventuali correttivi all’azione didattica o predisporre interventi di rinforzo/recupero. Non prevede nessuna forma di classificazione del profitto degli studenti. Non è pertanto selettiva in senso negativo, ma in senso positivo e compensativo.

� Valutazione sommativa o complessiva o finale

Consente un giudizio sulle conoscenze e abilità acquisite dallo studente in un determinato periodo di tempo o al termine dell’anno scolastico.

� Valutazione orientativa

Si conclude al terzo anno e ha la funzione di indicare un indirizzo di studi superiori coerente alle attitudini e agli interessi rilevati dagli alunni. La valutazione è un processo dinamico molto complesso, il cui fine principale deve essere quello di favorire la promozione umana e sociale dell’alunno, la stima verso di sé, la sua capacità di autovalutarsi e di scoprire i punti di forza e i punti di debolezza, di autoorientare i suoi comportamenti e le sue scelte future.

CRITERI di VALUTAZIONE La valutazione, in coerenza con gli obiettivi della programmazione, prevede due parametri:

1. Cosa valutare stabilendo quali sono gli indicatori che dimostrano l’avvenuto apprendimento;

2. Come valutare indicando le tecniche utilizzate e l’incidenza di quanto è stato appreso sul

comportamento. Il processo della valutazione è impostato sull’acquisizione di dati oggettivi, dedotti dalle verifiche e sulle osservazioni sistematiche compiute dagli insegnanti, secondo il seguente schema:

Comportamento impegno, interesse, partecipazione e attenzione, autocontrollo e senso di responsabilità, organizzazione del lavoro.

Profitto analitico-disciplinare (cioè articolato in obiettivi specifici di apprendimento) globale.

Secondo le nuove Direttive Ministeriali nella Scuola Secondaria di primo grado la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni e la certificazione delle competenze da essi acquisite e' espressa in decimi. Al fine di ottenere omogeneità nelle valutazioni disciplinari, di rendere trasparente l’azione valutativa della Scuola e di avviare gli alunni alla consapevolezza del significato attribuito al voto espresso in decimi, i docenti della stessa disciplina concordano ad inizio di anno scolastico i criteri di valutazione delle prove scritte sulla base di indicatori e descrittori condivisi. La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità. Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti negativi. Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico: 1. frequenza e puntualità; 2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo;

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3. rispetto dei doveri scolastici; 4. collaborazione con i compagni e i docenti; 5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno d’Istituto. Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”.

Criteri di valutazione per il profitto

� Conoscenza: � apprendimento di concetti, fenomeni, meccanismi, fatti e avvenimenti, padronanza dei

diversi linguaggi specifici; � Competenza: � maturazione di capacità trasversali utilizzabili in contesti diversi e in contesti non

noti (es. pensiero critico e creativo; competenze collaborative e sociali); � Abilità: � uso di elementi basilari (conoscenza e comprensione) in contesti noti e non noti (saper

fare, applicare e rielaborare le conoscenze acquisite)

Griglia di corrispondenza tra voti , conoscenze, abilità e competenze

GIUDIZIO DI PROFITTO In riferimento a:

conoscenze, abilità, competenze disciplinari

LIVELLO DI PROFITTO

VOTO

Conoscenze complete, organiche, particolarmente approfondite, senza errori, ottima capacità di comprensione e di analisi, corretta ed efficace applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati esaurienti, esposizione fluida, rigorosa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, sicurezza e competenza nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di sintesi, di organizzazione e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali e creativi, capacità di operare collegamenti tra discipline e di stabilire relazioni

ECCELLENTE con possibilità di lode agli esami di Stato di

fine 1° ciclo

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Conoscenze ampie, complete e approfondite, apprezzabile capacità di comprensione e di analisi, efficace applicazione di concetti, regole e procedure anche in situazioni nuove, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati soddisfacenti, esposizione chiara, precisa, ricca e ben articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, competenza nell’utilizzare le strutture morfosintattiche, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici originali, capacità di operare collegamenti tra discipline

ESAURIENTE 9

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Conoscenze sicure, complete e integrate con qualche apporto personale, buona capacità di comprensione e di analisi, idonea applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati apprezzabili, esposizione chiara e articolata con uso di terminologia corretta e varia e linguaggio specifico appropriato, buona correttezza ortografica e grammaticale, autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite con apporti critici talvolta originali

COMPLETO 8

Conoscenze generalmente complete e sicure, adeguata capacità di comprensione e di analisi, discreta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro nell’analisi e nella soluzione di un problema con risultati largamente sufficienti, esposizione chiara e sostanzialmente corretta con uso di terminologia appropriata e discretamente varia, ma con qualche carenza nel linguaggio specifico, sufficiente correttezza ortografica e grammaticale, parziale autonomia di sintesi e di rielaborazione delle conoscenze acquisite

DISCRETO 7

Conoscenze semplici e sostanzialmente corrette dei contenuti disciplinari più significativi, elementare ma pertinente capacità di comprensione e di analisi, accettabile e generalmente corretta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento sicuro se guidato nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione semplificata sostanzialmente corretta con qualche errore a livello linguistico e grammaticale, lessico povero ma appropriato, imprecisione nell’effettuare sintesi con qualche spunto di autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite

ESSENZIALE 6

Conoscenze generiche e parziali, limitata capacità di comprensione e di analisi, modesta applicazione di concetti, regole e procedure, orientamento difficoltoso e incerto nell’analisi e nella soluzione di un problema, esposizione non sempre lineare e coerente, errori a livello grammaticale, bagaglio minimo di conoscenze lessicali con uso della lingua appena accettabile, scarsa autonomia di rielaborazione delle conoscenze acquisite.

MEDIOCRE 5

Conoscenze frammentarie e incomplete, stentata capacità di comprensione e di analisi, difficoltosa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione superficiale e carente, gravi errori a livello grammaticale, povertà lessicale con utilizzo di termini ripetitivi e generici non appropriati ai linguaggi delle singole discipline

LACUNOSO* 4

Conoscenze errate o minime dei contenuti basilari disciplinari, scarsa capacità di comprensione e di analisi, scarsa applicazione di concetti, regole e procedure, esposizione confusa ed approssimativa, gravissimi errori a livello linguistico e grammaticale

GRAVEMENTE LACUNOSO*

3

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*Le rilevazioni saranno eventualmente accompagnate da una precisazione che solleciti la

consapevolezza dell’alunno rispetto alle gravi lacune o a un sia pur minimo progresso.

Criteri generali per l’attribuzione del voto di comportamento

La Scuola oltre che all’istruzione è all’educazione degli alunni è impegnata in un costante processo di formazione che aiuti l’alunno a diventare un cittadino rispettoso delle regole che disciplinano i rapporti di convivenza civile in una comunità. Il voto di comportamento, o voto di condotta, ha la funzione di registrare e di valutare l’atteggiamento e il comportamento dell’allievo durante la vita scolastica e di suggerirgli un ripensamento di eventuali comportamenti negativi. Parametri di valutazione del comportamento degli alunni in ambito scolastico: 1. frequenza e puntualità; 2. interesse e impegno nella partecipazione al dialogo educativo; 3. rispetto dei doveri scolastici; 4. collaborazione con i compagni e i docenti; 5. rispetto delle persone, dell’ambiente scolastico, del Regolamento interno d’Istituto. Nella Scuola Secondaria, per norma di legge (art. 2, comma 3, legge 30 ottobre 2008, n. 169), “la valutazione del comportamento degli studenti, attribuita collegialmente dal Consiglio di Classe, concorre alla valutazione complessiva dello studente e determina, se inferiore a sei decimi, la non ammissione al successivo anno di corso e all’esame conclusivo del ciclo”

Griglia di corrispondenza tra voti e comportamento

GIUDIZIO

LIVELLO

VOTO

Assenze irrilevanti, interesse costante e curioso e partecipazione assidua alle lezioni, responsabilità e autodisciplina nel lavoro scolastico e domestico, regolare e serio svolgimento dei compiti scolastici, comportamento corretto e non violento, eccellente socializzazione e interazione attiva e costruttiva nel gruppo classe da leader maturo e responsabile, pieno rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza

ESEMPLARE 10

Assenze minime, vivo interesse e attiva partecipazione alle lezioni, costante adempimento dei lavori scolastici, comportamento corretto ed educato, ottima socializzazione e ruolo positivo e collaborazione nel gruppo classe, pieno rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente, consapevole accettazione della diversità, scrupoloso rispetto delle regole di classe, del regolamento d’Istituto, delle norme di sicurezza

RESPONSABILE E MATURO

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Assenze saltuarie non frequenti ma sempre giustificate, costante attenzione e partecipazione alle attività

RESPONSABILE 8

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N.B. Il voto di comportamento è attribuito anche per mancanze commesse fuori dall’Istituto,

purché i fatti siano connessi alla vita scolastica.

Criteri di ammissione o di non ammissione Sono ammessi alla classe successiva o all’esame di Stato gli alunni che hanno raggiunto gli obiettivi didattici minimi (possesso delle conoscenze di base relative agli argomenti trattati nelle varie discipline, uso di un linguaggio chiaro e corretto, capacità di operare semplici collegamenti) e hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di classe, un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline.

scolastiche, regolare svolgimento dei compiti assegnati, comportamento per lo più corretto ed educato, buona socializzazione e normale partecipazione al funzionamento del gruppo classe, rispetto di sé, degli altri e dell’ambiente e adeguata accettazione della diversità, osservanza regolare delle norme relative alla vita scolastica

Rari episodi di inosservanza del regolamento interno (assenze ingiustificate e frequenti uscite dall’aula, nei corridoi e fuori dal proprio banco, mancanza ai doveri scolastici, negligenza abituale, ecc.), interesse discontinuo e non entusiasta partecipazione alle attività scolastiche comportamento non sempre corretto nel rapporto con compagni e personale scolastico, funzione poco collaborativa all’interno della classe

CORRETTO 7

Episodi di inosservanza del regolamento interno disinteresse e poca partecipazione alle attività scolastiche, disturbo delle lezioni, rapporti problematici e comportamento poco corretto verso compagni e personale scolastico, scarsa socializzazione e funzione non collaborativa nel gruppo classe

VIVACE E NON SEMPRE

CORRETTO 6

Episodi persistenti di inosservanza del regolamento interno che indicano la volontà di non modificare l’atteggiamento, atti di bullismo, completo disinteresse e scarsa partecipazione alle attività scolastiche, rapporti problematici e comportamento scorretto verso compagni e personale scolastico, bassa socializzazione e funzione negativa nel gruppo classe.

INADEGUATO < 6

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AZIONI DEL PTOF COERENTI CON IL PIANO NAZIONALE SCUOLA DIGITALE

In coerenza con quanto previsto dal c. 58 della legge 107 e dalla priorità n. 5 dell’atto di Indirizzo sulle priorità politiche del MIUR per l’anno 2016, ci si impegna a dare attuazione al piano Nazionale Scuola Digitale per: a) lo sviluppo e miglioramento delle competenze digitali degli studenti b) il potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali volti a migliorare la formazione ed i processi di innovazione; c) la formazione del personale amministrativo e ausiliario per l’innovazione digitale nell’amministrazione d) l’individuazione, ai sensi della nota 17791 del 19 Novembre 2015, di un animatore digitale che curerà l’attività di organizzazione e promozione della cultura digitale presso le componenti della scuola, in stretta collaborazione con i docenti responsabili delle diverse funzioni. Nello stesso tempo si desidera dire con chiarezza che il punto di partenza per la progettazione di attività ed iniziative coerenti con tale Piano è costituito da quanto emerso dal RAV e da quanto successivamente segnalato nel Piano di miglioramento: si tratta di un percorso lungo e impegnativo, fatto essenzialmente con le persone e non con le macchine: le azioni che si intendono avviare si intrecciano pertanto con l’esigenza di innovazione metodologica, di allestimento di nuovi ambienti di apprendimento e soprattutto con la didattica per competenze, priorità che richiedono l’adozione di una grande varietà di strategie didattiche. In questa prospettiva le tecnologie avranno sicuramente un loro spazio, ma è fondamentale che esse mantengano la loro funzione esclusivamente strumentale e di supporto alla soluzione di problemi che emergono nella didattica.

SCUOLA DIGITALE E PROGETTI PON Per lo sviluppo di metodologie didattiche quali: didattica attiva, laboratorialità, mobile learning, impiego di contenuti e repository digitali e per l’impiego di ambienti e dispositivi digitali per l’inclusione o l’integrazione in coerenza con la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità e con la normativa italiana (BES) e con il PAI (Piano Annuale per l’Inclu-sività) – Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 e C.M. n. 8 del 2013, prot.561, la scuola ha aderito al progettio PON : Avviso AOODGEFID/12810 del 15/10/2015 per la realizzazione di ambienti digitali.

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AMPLIAMENTO DELL'OFFERTA FORMATIVA Attività Integrative Trasversali

La nostra Scuola è consapevole della necessità di attuare una strategia didattica ed educativa che affianchi alle normali attività curricolari, una serie di interventi atti ad ampliare ed integrare il ventaglio di conoscenze e competenze proposto agli alunni. Il Collegio Docenti e i Consigli di Classe hanno quindi elaborato gli interventi di seguito elencati:

Accoglienza Per ridurre al minimo le difficoltà di passaggio dalla Scuola primaria alla Scuola secondaria di primo grado si cercherà di creare le condizioni più serene per consentire agli alunni di prima di adattarsi alla nuova realtà scolastica ricorrendo ad attività che favoriscano un clima di reciproco ascolto, fiducia e collaborazione . La scuola provvederà a fornire :

• Informazioni dettagliate alle famiglie sull’offerta formativa della Scuola e dei servizi scolastici

• Organizzare visite agli spazi, ai laboratori e alle aule attrezzate della Scuola

• Sviluppare, nei primi giorni di scuola, di attività non finalizzate direttamente all’accertamento delle abilità d’ingresso, ma che consentano agli alunni di valorizzare il percorso formativo già compiuto ed il loro saper fare.

Continuita’ e Orientamento Il D.M. 16/11/1992, in applicazione dell’art. 2 della 148/90, stabilisce con estrema chiarezza che ogni Scuola è tramite tra ciò che la precede e ciò che la segue. Il tema della continuità nasce dall’esigenza di garantire il diritto di ogni alunno ad un percorso formativo organico e completo. Particolarmente rilevanti per la condivisione dei processi e per la costruzione di una identità culturale d’Istituto sono i percorsi educativi e didattici in continuità tra i diversi ordini di scuole. Tale progetto, per sua natura pluriennale, vuole essere il contenitore di senso dove trovano il giusto valore le attività curricolari trasversali alle discipline, le progettualità di potenziamento ed integrazione dei curricoli, le azioni di orientamento verso le scuole secondarie di II grado. In esso trovano spazio sia le attività da proporre alle classi in previsione del passaggio al grado di istruzione successivo, sia le specifiche progettualità che i docenti dei vari ordini di scuola elaborano insieme e propongono agli studenti come arricchimento dell’offerta formativa. Perciò la nostra Scuola si propone di intensificare i rapporti con le primarie e quelle secondarie di secondo grado al fine di determinare un passaggio sereno tra gli attuali ordini di scuola. Si cercherà quindi di :

• Agevolare il passaggio degli alunni dalla quinta classe primaria alla prima classe della scuola secondaria di primo grado

• Orientare gli alunni delle terze classi verso una scelta adeguata della scuola secondaria di secondo grado

• Conoscere i programmi nazionali dei diversi gradi di scuola delle classi ponte

• Fornire agli alunni percorsi di insegnamento-apprendimento differenziato

• Promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale

• Favorire le capacità decisionali e di orientamento nel futuro Una strategia utile ai fini della continuità è la conoscenza/documentazione del percorso formativo dell’alunno. Questo è importante per gli alunni appartenenti a culture diverse ed è centrale per i soggetti in situazione di handicap o di svantaggio.

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Strumento indispensabile per una corretta informazione sul percorso formativo di ogni alunno sarà il “fascicolo personale dell’allievo”, che in questa scuola viene messo a disposizione dei singoli Consigli di Classe all’inizio di ogni anno scolastico.

Inclusione e Integrazione Una scuola inclusiva richiede che i sistemi educativi sviluppino una pedagogia centrata sul singolo alunno, rispondendo in modo flessibile alle diverse e spesso complesse esigenze di ciascuno per assicurare pari opportunità a studenti con diverse tipologie di bisogni in tutti gli aspetti della loro vita (istruzione, formazione professionale, lavoro e vita sociale). In tal senso la nostra Scuola promuove la piena partecipazione e le opportunità educative di tutti gli studenti suscettibili di esclusione al fine di realizzare il loro potenziale. Si tratta di un cambiamento di prospettiva che impone al sistema “scuola” una nuova impostazione e, quindi, importanti modifiche e messe a punto:

• esse debbono avvenire nella concretezza e nella prassi ordinaria, quindi dall’interno;

• il nuovo punto di vista deve essere orientato verso un pensiero inclusivo “quotidiano” e non “straordinario” del funzionamento del sistema scolastico.

Cittadinanza Attiva E’ l’ambito che comprende i progetti di educazione alla cittadinanza e Costituzione, alla legalità, alla Solidarietà, ai diritti/doveri del cittadino: rientrano in questo ambito tutti i percorsi che, trasversalmente alle discipline, concorrono alla formazione e alla acquisizione da parte delle/i alunne/ i del concetto di responsabilità civile e di cittadinanza partecipata. Autovalutazione Il progetto relativo ai percorsi di autovalutazione e qualificazione della scuola, è volto al miglioramento delle performance delle istituzioni scolastiche. Il progetto, ha previsto la costituzione di un nucleo di valutazione (NIV) che ha prodotto la relazione di autovalutazione (RAV). e la costituzione di un nucleo di valutazione (NIV ), prevede la pianificazione e il miglioramento. Esso si propone di:

• Promuovere pratiche di valutazione e autovalutazione.

• Verificare i risultati focalizzando validità ed efficacia delle scelte effettuate.

• Identificare punti forti e punti deboli di un percorso, allo scopo di individuare e consolidare o migliorare le pratiche educative.

ATTIVITÀ PROGETTUALI

(ANNUALITÀ 2016 – 2017) Progetti curriculari Sono qui di seguito riportati i progetti curriculari approvati dal Collegio dei Docenti. Per quanto attiene, nello specifico, agli obiettivi, alle metodologie di lavoro, agli strumenti, alle risorse necessarie ed alla calendarizzazione di ciascuna attività si rinvia alle schede di progetto depositate in segreteria. RAPPORTO SCUOLA FAMIGLIA “Rapporto Scuola Famiglia :strategie collaborative” Il progetto ha lo scopo nasce dalla convinzione che la cooperazione delle famiglie come partner della scuola costituisce un fattore determinante per il successo formativo degli alunni. Il rapporto fra istituzione scolastica e genitori può strutturarsi positivamente sulla base della condivisione di due aspetti fondanti. Il primo aspetto è che migliorando lo stile educativo dei genitori si creano le condizioni ottimali perché migliorino anche i figli nei loro apprendimenti e nel successo scolastico. Il secondo aspetto è che quanto più mature e fluide diventeranno le relazioni tra scuola e famiglia tanto maggiore vantaggio ne ricaverà la scuola stessa nello sviluppo dei suoi obiettivi educativi e formativi.

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Nell’ambito di tale progetto i docenti di lingua inglese e francese tratteranno tematiche inerenti il confronto fra i vari sistemi scolastici europei e le organizzazioni familiari italiane - francesi e inglesi. PROGETTO LEGALITÀ La Scuola affronta in modo specifico il tema della legalità informatica . Ai ragazzi vengono illustrati i principali pericoli e reati di cui si possono imbattere nell’uso del web e le modalità per muoversi nel mondo digitale in sicurezza e nel rispetto delle regole. PROGETTO LETTURA Il progetto ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni all’utilizzo e alla considerazione della lettura nella molteplicità dei suoi aspetti. PROGETTO AMBIENTE Il progetto, in collaborazione con l’Ente Parco, ha lo scopo di far conoscere e far esplorare agli alunni il proprio territorio su itinerari botanici e idrogeologici, di affinare la loro sensibilità ecologica per comprendere come l’ambiente influisce sulla vita dell’uomo. Prevede uscite sul territorio comunale e in zone di interesse naturalistico significativo. LABORATORIO DI ATTIVITA’ PER INCLUSIONE ALUNNI BES E DSA Il Progetto ha lo scopo di garantire a tutti gli alunni il successo formativo, con particolare attenzione a quelli che presentano difficoltà riconducibili a Disturbi Specifici di Apprendimento e, in generale, a Bisogni Educativo Speciali.

LABORATOTRI CURRICULARI I docenti delle varie discipline avranno l’opportunità di affiancare le lezioni teoriche ad attività pratiche utilizzando i vari laboratori presenti nell’istituto : linguistico, multimediale, artistico, musicale.

Progetti extra curriculari PROGETTO NATALE – SOLIDARIETA’ Il progetto come percorso ideale per stimolare gli allievi all'apprendimento, alla collaborazione e alla partecipazione attiva, mira all'ampliamento delle loro capacità espressive, creative ed esecutive e prevede come prodotto finale la realizzazione e l'allestimento di un concerto musicale con esecuzioni strumentali, melodiche e ritmiche e esecuzioni corali e individuali. Per consentire agli alunni della Scuola di vivere in prima persona l'esperienza del concerto musicale, si propone un unico "ensemble" orchestrale ( alunni corso musicale "orchestra eveergreen") corale ( selezione di alunni classi prime di tutti i corsi) e individuale ( selezione di alunni particolarmente meritevoli per capacità strumentali e canore) . Nell’ambito del progetto è prevista la raccolta fondi Telethon che ha lo scopo di sensibilizzare gli alunni sulle problematiche legate alle malattie genetiche rare, di promuovere la ricerca scientifica e la cultura della solidarietà. Concerto di Natale 2016 “Natività” Concerto “ Per Federica” Esecuzioni strumentali e vocali Natale in poesia e prosa Raccolta fondi solidarietà per TELETHON Raccolta fondi per LILT PROGETTO SCACCHI Il progetto, in collaborazione con la Federazione Scacchistica Italiana (F.S.I.) è una Disciplina Sportiva Associata al C.O.N.I. e ha il principale obiettivo di valorizzare gli aspetti formativi del carattere ed educativi della mente. L’apprendimento della tecnica di gioco rappresenta un mezzo per acquisire una più profonda capacità di concentrazione e potenziare, senza sforzo, le caratteristiche elaborative del cervello con notevoli effetti benefici anche in alt

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ri campi come l’organizzazione del proprio lavoro o l’apprendimento delle discipline scolastiche. PROGETTO “ CICERONI PER UN GIORNO” Il Progetto “ Apprendisti ciceroni” in collaborazione con FAI e , rivolto agli alunni delle classi terze, ha lo scopo di spronare i ragazzi a regalare il proprio tempo libero in un’esperienza di cittadinanza attiva: un’occasione di apprendimento che si sviluppa in classe e sul territorio, con momenti di ricerca e di esplorazione dentro e fuori la scuola. Le finalità del progetto sono quelle di sensibilizzare i giovani alla “presa in carico” del patrimonio culturale, storico e artistico, ampliare la consapevolezza intorno alle tematiche legate alla gestione di un Bene d’Arte e integrare conoscenze teoriche con una esperienza pratica altamente formativa. PROGETTO AREA A RISCHIO Il progetto ha lo scopo di garantire il successo formativo di tutti gli alunni nel rispetto delle identità culturali di partenza e in coerenza con i tempi personali di ognuno e di attivare strategie per far superare la demotivazione all’apprendimento e fornire gli strumenti per la crescita della persona, nella valorizzazione delle diversità e nello sviluppo delle attitudini e delle potenzialità di ciascuno. Il progetto inoltre si pone come obiettivo quello di avvicinare i genitori alle attività della scuola coinvolgendoli per aiutarli a stabilire relazioni positive con gli insegnanti, migliorando la loro idea di scuola e offrendo loro la possibilità di contribuire alla costruzione del percorso formativo del proprio figlio. In questo contesto, inoltre, anche i ragazzi, traggono i loro benefici, migliorando il loro impegno scolastico e quindi anche i risultati. PROGETTO CONTINUITA’ E ORIENTAMENTO Il Progetto “Continuità-Orientamento: uno sguardo al passato ed uno rivolto verso il futuro “, inserito nel PDM e finanziato dall’USR Puglia, si propone di coinvolgere docenti, genitori ed alunni, in attività che investono una parte essenziale dell’azione educativa ovvero la crescita globale del ragazzo in una fase evolutiva molto complessa, nella quale egli possa realizzarsi come persona, imparando a star bene con se stesso e con gli altri. PROGETTO RECUPERO – CONSOLIDAMENTO - POTENZIAMENTO Mira a recuperare e sviluppare le abilità nelle diverse aree disciplinari, in particolare in italiano e in matematica, offrendo occasioni per promuovere il diritto alla pari opportunità e favorire la progressiva e reale integrazione nel gruppo classe. Offre risposte ai bisogni differenziati degli alunni per garantire il diritto alla pari opportunità formativa, rispettando tempi e modalità diverse di apprendimento. Favorisce la progressiva e reale integrazione nel gruppo classe per prevenire il disagio.

• LABORATORIO ITALIANO • LABORATORI DI MATEMATICA

• LABORATORI DI LINGUE GIOCHI SPORTIVI E STUDENTESCHI Va segnalato che per l’attuazione dei Giochi sportivi studenteschi è stato costituito formalmente il “Centro Sportivo Studentesco” il cui atto formale è depositato presso l’Ufficio di segreteria. ALTRE ATTIVITÀ PROGETTUALI

• CINEFORUM

• FLESSIBILITÀ

• ISTRUZIONE FAMILIARE DOMICILIARE

• PROGETTO LIONS CLUB “ Manifesto per la pace”

• PROGETTO BICI A SCUOLA

• FEDERICUS

• VIAGGI D’ISTRUZIONE

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• RAPPRESENTAZIONI TEATRALI

• CONCORSO DI POESIA GIOVANNI CARLUCCI

• LABORATORIO CON I RAGAZZI DIVERSABILI

RETI DI SCUOLE • ACCORDO RETE AMBITO TERRITORIALE

La nostra Scuola, con l’approvazione del Consiglio di Istituto; ha aderito alla rete tra Istituzioni scolastiche nell’ambito territoriale di appartenenza ( ambito IV) . Così come prospettate nelle Indicazioni ministeriali (commi 70, 71, 72 e 74 dell’art.1 della Legge 107 del 2015), le reti intendono valorizzare l’autonomia delle istituzioni scolastiche attraverso forme di collaborazione e utilizzo di risorse comuni, siano esse umane, finanziarie e strumentali, per il perseguimento di specifici obiettivi istituzionali, ascrivibili anche al Piano triennale dell’offerta formativa.

• ANFAS ONLUS Verrà stipulato con l’associazione Anfas Onlus Altamura un accordo di rete che prevede la realizzazione di attività di musicoterapia volte a ridurre situazioni di difficoltà o di limitazione psicofisica.

• U.N.E.S.C.O Proposta di adesione alla rete nazionale delle scuole associate all'U.N.E.S.C.O”. Gli Istituti ammessi alla Rete dovranno integrare le proprie attività curricolari con programmi e progetti educativi a vocazione internazionale, orientati sulle principali tematiche U.N.E.S.C.O: “ contribuire al mantenimento della pace e della sicurezza favorendo, mediante l’educazione, la scienza, e la cultura la collaborazione tra le nazioni, al fine di assicurare il rispetto universale della giustizia, della legge, dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali che la Carta delle Nazioni Unite riconosce a tutti i popoli, senza distinzione di razza, di sesso, di lingua o di religione”.

• PROGETTO IN RETE “ Insieme per il successo formativo” Il progetto, concordato con le scuole afferenti alla rete , intende promuovere e sostenere interventi di miglioramento attraverso attività di ricerca - azione riguardante la valutazione delle competenze e la didattica inclusiva, con il supporto e la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Formazione, psicologia, Comunicazione dell’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari e con l’associazione professionale U:C:I:I:M: per pianificare attività operative efficaci.

Si precisa che, essendo il PTOF, un documento “ aperto”, alcune iniziative sopra menzionate potrebbero non essere espletate e, di contro, potrebbero, invece, nel corso dell’anno, esserne inserite altre (previa approvazione del Collegio Docenti) che non richiedono risorse finanziarie. Altre attività progettuali saranno realizzate se approvate e finanziate da altri enti (comune, provincia, regione). La scuola parteciperà ad altre eventuali e successive iniziative progettuali proposte dal MIUR e/o da altri organi istituzionali.

STRUMENTI DI INTERVENTO PER ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI La Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica” delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all’apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà. L’Inclusione scolastica vuole essere il

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processo attraverso il quale gli impedimenti vengono rimossi in modo che ciascun individuo possa essere valorizzato, incontrando le condizioni per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Ciò non significa negare il fatto che ognuno di noi è diverso o negare la presenza di disabilità che devono essere trattate in maniera adeguata, ma vuol dire spostare l’analisi e l’intervento dalla persona al contesto, per individuarne gli ostacoli e operare per la loro rimozione. Pertanto sulla base dell’analisi del tessuto sociale il nostro Istituto si propone di ricevere in modo adeguato alunni con bisogni educativi speciali offrendo a ciascuno una reale e fattiva integrazione. I BES (alunni con Bisogni Educativi Speciali) riguardano: • alunni con disabilità • alunni con DSA (Disturbo Specifico dell’Apprendimento) • alunni con deficit del linguaggio • alunni con disturbo della condotta in adolescenza • alunni con disagio socio-culturale • alunni stranieri non alfabetizzati Come previsto dalla CM n. 8 del 6/03/2013 del MIUR ogni scuola è chiamata ad elaborare una proposta di Piano Annuale per l’Inclusività (PAI) riferito a tutti gli alunni con BES. Il PAI indica le scelte metodologiche finalizzate all’attuazione di percorsi capaci di favorire pari opportunità per tutti gli alunni e si propone di individuare strategie didattiche ed organizzative che favorendo il percorso di apprendimento dei soggetti con BES, risulti capace di offrire loro un contesto più efficace. Il nostro Istituto si pone come finalità prioritaria quella di un’integrazione globale attraverso la sperimentazione di percorsi formativi in grado di assicurare continuità nel passaggio tra i vari ordini di Scuola e in quello indispensabile tra il mondo della Scuola e quello sociale inteso nel senso più ampio. Inoltre obiettivi generali sono :

• finalizzare tutta l’attività educativa, formativa e riabilitativa ad un “progetto di vita” che tenga conto del ruolo attivo che l’individuo dovrà svolgere all’interno della società;

• elaborare tre aspetti determinanti del processo di formazione: accoglienza, integrazione, orientamento.

• Favorire negli alunni processi di apprendimento e di acquisizione di competenze.

• Rendere il soggetto BES il più autonomo possibile.

• Passare da un modello di crescita “protettivo” ad uno di “crescita autonoma” facendo sì che l’alunno possa sperimentare esperienze personali nuove.

Per conseguire tali obiettivi la Scuola realizza:

• Attivazione dei G.L.I. (Gruppo di Lavoro l’Inclusione) per coordinare la programmazione dei servizi scolastici con quelli sanitari, socio assistenziali ecc… e favorire contatti e passaggi di informazioni tra le scuole e tra Scuola e territorio.

• Formulazione della Programmazione didattico - educativa finalizzata all’integrazione.

• Organizzazione di spazi capaci di garantire comunicazione, socializzazione, collaborazione e quindi motivazione, attraverso l’organizzazione di attività ludico-laboratoriali che consentano il recupero di opportunità di apprendimento anche attraverso l’uso di linguaggi non verbali.

• Coinvolgimento attivo delle famiglie

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI La nostra Scuola intende offrire agli alunni diversamente abili ogni possibile opportunità formativa e si propone l’obiettivo di consentire a ciascuno il pieno sviluppo delle proprie potenzialità. Nella Scuola non esistono barriere architettoniche e gli alunni disabili possono accedere a tutti gli ambienti utilizzandone le strutture. Per ciascun alunno, la Scuola, in

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collaborazione con la famiglia e con gli specialisti del servizio territoriale predispone un “Piano Educativo Individualizzato”. La nostra Scuola, per una migliore integrazione degli alunni disabili, si avvale anche della collaborazione di personale qualificato. In ogni caso le attività di integrazione e il conseguente intervento degli operatori riguardano tutta la classe nella quale è inserito l’alunno diversamente abile; le attività di tipo individualizzato sono previste nel piano educativo. Gli organismi interni che orientano gli interventi individualizzati e supportano il lavoro dei Consigli di Classe sono il Dipartimento Gruppo H e il Gruppo di Lavoro Handicap (GLH), quest’ultimo formato da tutti gli insegnanti di sostegno, da alcuni docenti e da rappresentanti dei genitori. Nella scuola il “GLH” coinvolto nelle attività di integrazione, svolge le seguenti mansioni: � Si riunisce periodicamente con lo scopo di migliorare l’efficacia degli interventi. � Predispone progetti mirati alla completa integrazione degli alunni con disabilità, avvalendosi delle risorse finanziarie messe a disposizione della scuola, dagli enti locali e dal ministero dell’istruzione nell’ambito della legge n. 104/92. Il dipartimento del gruppo H ha individuato per i suddetti alunni i seguenti obiettivi fondamentali : • Accoglienza

• Socializzazione

• Integrazione nell’istituzione scolastica e sociale

• Conoscenza del territorio extrascolastico. Obiettivi formativi L'azione formativa è coerente con quella dell' intero istituto. Essa si qualifica negli interventi di didattica orientativa e curricolare, che si caratterizzano per l'attenzione particolare alle condizioni idonee allo sviluppo d’affetti, relazioni, autonomie ed apprendimenti. Questi obiettivi si possono raggiungere attraverso momenti e fasi sequenziali che prevedono varie attività.

Progetto didattico Per i ragazzi che non possono seguire le stesse attività dei compagni si definisce una programmazione educativa individualizzata (PEI) basata sull'analisi del profilo dinamico funzionale dell'alunno (PDF). Tale programmazione rielabora quella specifica delle singole discipline, dopo un'attenta riconsiderazione dell'alunno sotto gli aspetti neuropsicologico e cognitivo. Iniziative di continuità fra cicli scolastici In collaborazione con le scuole di provenienza si creano contatti tra i docenti dei vari ordini di scuola allo scopo di esplicitare la tipologia e le aree di intervento possibili. Successivamente, si attivano percorsi di accoglienza articolati in incontri con la famiglia, l'alunno ed eventualmente gli operatori esterni interessati.

INTERVENTI PER SUPERARE SITUAZIONI DI SVANTAGGIO L'esigenza di porgere all'utenza scolastica, soprattutto agli alunni che vivono una situazione di disagio, un diverso approccio al sapere e all' "essere" nella sua globalità, induce la nostra Scuola a proseguire in maniera incisiva nell'opera di recupero e integrazione, promuovendo esperienze culturali sempre più significative e opportune strategie di recupero. Pertanto, per gli alunni che manifestano difficoltà di apprendimento e di integrazione scolastica e sociale, la Scuola si impegna a:

� Creare le condizioni per offrire l’uguaglianza di opportunità a tutti. � Articolare l’attività scolastica in modo che siano accettate e valorizzate

le “diversità” per assicurare a tutti gli alunni il conseguimento degli standard di apprendimento nel rispetto dei personali tempi di crescita e di sviluppo.

Il compito dei Consigli di classe è:

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• Individuare ed analizzare le cause dello svantaggio. • Intervenire sulle cause riducibili utilizzando le strategie e le metodologie più opportune e

produttive. • Favorire una piena e concreta integrazione di tali alunni.

Attraverso un lavoro individuale e graduato vengono attivati interventi individualizzati al fine di: • Rinforzare le abilità strumentali di base • Sviluppare le potenzialità latenti • Favorire le dinamiche motivazionali • Offrire momenti di gratificazione per migliorare i livelli di fiducia e di autostima

INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI L’educazione interculturale, delineatasi all’inizio come elaborazione di strategie di accoglienza, ha progressivamente esteso il campo della sua riflessione al nodo della diversità, della gestione dei conflitti, dei meccanismi di costruzione delle identità e delle differenze. L’Istituzione scolastica, sia in quanto luogo di formazione delle future generazioni, sia in quanto laboratorio dell’accoglienza, è deputata a svolgere un ruolo di primaria importanza. La presenza nella scuola degli alunni stranieri ci impone un impegno mirato a :

• Favorirne la frequenza e l’integrazione • Facilitare l’apprendimento linguistico • Inserire nelle discipline approfondimenti culturali riguardanti i paesi di provenienza

Educare all’intercultura è educare ad andare “verso l’altro’’ per percorrere insieme un pezzo di strada della nostra vita. L’educazione interculturale deve concretizzarsi nell’accoglienza di tutti in generale e degli alunni stranieri in particolare, per promuovere le condizioni necessarie per ridurre i rischi di insuccesso e di abbandono. Nel percorso educativo saranno compresi i seguenti:

Obiettivi Educativi Interculturali • Osservare, riconoscere, descrivere comportamenti, mentalità, atteggiamenti,

culture, stimolare l’attenzione verso le differenti manifestazioni dell’identità culturale;

• Rendere consapevoli del “pluralismo culturale” dei propri e altrui contesti di vita

• Comprendere, analizzare le diverse identità, saper confrontare modelli e sistemi culturali per cogliere analogie e differenze

• Valutare i sistemi e le identità culturali studiate, esprimere scelte di valore rispetto alle altre culture

• Assumere comportamenti di disponibilità allo scambio orientando alla curiosità, alla reciprocità.

La presenza nella scuola di alunni stranieri rappresenta anche una occasione per favorire la diffusione dei valori di tolleranza e di solidarietà. Per l’integrazione di questi alunni la Scuola attua interventi mirati, , avvalendosi, delle risorse finanziarie messe a disposizione dagli enti locali e dal ministero dell’istruzione.

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RAPPORTI SCUOLA - FAMIGLIA La presenza dei genitori è un elemento fondante e qualificante della formazione, della realizzazione e della verifica del progetto educativo; la scuola ritiene importante realizzare armonia e coerenza tra la propria proposta educativa e quella delle famiglie degli alunni. In tale prospettiva, la Scuola, in linea con il DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio 2008, propone un Patto Educativo affinché vi possa essere una linea guida comune per il lavoro di tutti i protagonisti della scuola, dagli alunni ai Docenti, dal personale ATA ai collaboratori e alle Famiglie. Esso comporta da parte dei contraenti (studenti-docenti- genitori) un impegno di corresponsabilità, nel rispetto dei ruoli, delle funzioni e delle competenze, finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento, per un’armonica e proficua formazione e crescita dell’alunno. Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta formativa e guidare gli alunni al successo scolastico. Il Patto Educativo viene sottoscritto dai Genitori e consegnato dalla Scuola nel primo periodo dell’anno scolastico. La scuola, inoltre, intende assicurare alle famiglie un’informazione tempestiva circa il processo di apprendimento-insegnamento e la valutazione degli alunni effettuata nei diversi momenti del percorso scolastico nel rispetto delle vigenti disposizioni in materia di riservatezza. Secondo quanto previsto dal CCNL 2006/2009, all’art. 29, i Docenti mettono a disposizione, in orario antimeridiano, un’ora settimanale di ricevimento nelle prime due settimane di ogni mese, per favorire i colloqui, per dare più spazio al genitore e gestire quindi meglio anche le priorità di comunicazione circa il comportamento e il profitto degli alunni. Sono, inoltre, previsti incontri pomeridiani per i colloqui a metà di ciascun quadrimestre, oltre alle consegne delle schede di valutazione quadrimestrali. Le Famiglie sono avvertite per mezzo di comunicazioni scritte relativamente a: incontri Scuola-Famiglia, variazioni d’orario, eventuali scioperi del personale e comportamenti passibili di sanzioni. Allo scopo di rendere esplicite quelle norme che facilitano il buon andamento dell’istituto nel rispetto dei diritti e delle libertà di ciascuno, la nostra scuola fissa le norme di comportamento di ciascuna delle parti nel REGOLAMENTO D’ISTITUTO, mentre al fine di impegnare le famiglie a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa, sottoscrive con le stesse il PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITÀ. Naturalmente, la condivisione di intenti e la collaborazione, nella complessità sociale e culturale in cui viviamo, non può essere limitata alle famiglie degli alunni, ma deve prevedere il RAPPORTO TRA SCUOLA E TERRITORIO, pertanto lo sforzo comune della scuola, dei genitori, dell’Amministrazione Comunale, delle parrocchie, deve essere quello di lavorare in sinergia per mettere in campo forze e azioni finalizzate al comune obiettivo dell’educazione dei ragazzi.

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FABBISOGNO PERSONALE SCOLASTICO

ORGANICO DOCENTI A.S. 2016/17

Unità Ore di servizio settimanali Situazione giuridica Classe di Concorso A043 Italiano, Storia, Geografia

15 18 ruolo

Classe di Concorso A059 matematica e scienze

7 18 ruolo

1 12 part time ruolo

1 6 T. d. 30/06/2017 a completamento cattedra

Classe di Concorso A345 inglese

4 18 ruolo

1 3 T.d. 30/06/2017

1 6 ruolo titolare altra scuola

Classe di Concorso A245 francese 1 18 ruolo

1 18+2 ruolo

1 16 part time ruolo

Classe di Concorso A033 tecnologia 2 12 ruolo part-time 12 h

1 12 ruolo 12 h assegnazione provvisoria

1 18 ruolo

Classe di Concorso A028 arte e immagine 3 18 ruolo

Classe di Concorso A032 musica 3 18 ruolo

Classe di Concorso A030 scienze motorie 3 18 ruolo

Classe di concorso AL77 strumento

1 18 ruolo (tromba)

Classe di concorso AJ77 strumento

1 18 Ruolo (pianoforte)

Classe di concorso AC77 strumento

1 18 S.T.30/06/2017 (clarinetto)

Classe di concorso AM77 strumento

1 18 T.D. 30/06/2017 (violino)

Sostegno

3 18 ruolo (psicofisici)

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1 9 A.P. (vista)

Religione

1 18 ruolo

1 7 Incarico annuale

1 2 Ruolo + completamento altra scuola

ORGANICO ATA A.S. 2015/16

Ore di servizio settimanali

Situazione giuridica

DSGA 36 ruolo

ASSISTENTI AMMINISTRATIVI

N.3

36 ruolo

COLLABORATORI SCOLASTICI

N.10

36 ruolo

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ORGANICO DI POTENZIAMENTO

CLASSE DI CONCORSO

NUMERO DOCENTI SITUAZIONE GIURIDICA

A032 musica 1

ruolo

AK77 Strumento Sassofono

1

ruolo

A028 arte

1 Tempo determinato

30/06/2016

Classe di concorso

Ore da prestare

Supplenze brevi

Corsi di recupero /

potenziamento Progetti

Ore di utilizzo

A032 musica 600 510 60

Progetti potenziamento

(Progetto Natale)

600

AK77 Strumento Sassofono

600 510 60

Progetti potenziamento

(Progetto Natale)

600

A028 arte

600 510 60

Progetti potenziamento

(Progetto Natale)

600

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MONITORAGGIO ED AGGIORNAMENTO A partire dall’anno scolastico 2015/16 il documento che esplicita il Piano dell’Offerta Formativa dell’Istituto acquista una durata triennale PTOF ossia PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA Il Piano Pluriennale esplicita gli aspetti organizzativi e progettuali , raccoglie e illustra gli elementi fondamentali dell’offerta formativa ed è aggiornato ogni qualvolta si renda necessario. Il Piano viene controllato e aggiornato anche in relazione ad una periodica valutazione degli esiti formativi realizzata mediante i seguenti strumenti diversificati:

� Autoanalisi dei diversi team docenti impegnati nelle attività � Analisi collegiale degli esiti di apprendimento condotta sulla base di strumentazione

oggettiva utilizzata in tutte le classi � Analisi della congruenza fra obiettivi delle attività educative e risultati raggiunti da

svolgersi in sede di collegio dei docenti e di consiglio di istituto per gli aspetti di rispettiva competenza;

MONITORAGGIO DEL PIANO TRIENNALE

Annualmente verranno realizzate le seguenti azioni :

• Verifica degli obiettivi raggiunti in relazione alle priorità fissate • Verifica dell’efficacia delle attività di ampliamento- arricchimento curriculare proposte Il monitoraggio verrà effettuato tenendo conto dei seguenti indicatori:

• Grado di partecipazione dell’utenza alle attività proposte

• Livello di gradimento dell’utenza alle attività proposte

• Ricaduta didattica

• Esiti complessivi L’effettiva realizzazione del piano nei termini indicati resta, comunque, condizionata alla concreta destinazione a questa Istituzione scolastica da parte delle Autorità competenti delle risorse umane e strumentali con esso individuate e richieste

Si allegano : 1. Atto di indirizzo del Dirigente Scolastico 2. Piano di miglioramento

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Prot. n. 3672/A09 del 03 ottobre 2015

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL’OFFERTA FORMATIVA

TRIENNIO 2016/17 – 2017/18 - 2018/19

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

VISTI

• il DPR 297/1994, Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione

• la Legge 59/1997, che ha introdotto l’autonomia delle istituzioni scolastiche e la dirigenza

• il DPR 275/1999, che disciplina l’autonomia scolastica • la Legge 107/2015, che ha ricodificato l’art. 3 del DPR 275/1999

• il D.L.vo 165/2001 e ss.mm. ed integrazioni

• la Legge 107/2015, con le modifiche introdotte alla previgente normativa

• il DPR 89/2009, recante Revisione dell’assetto ordinamentale, organizzativo e didattico del Primo Ciclo di Istruzione ai sensi dell’art. 64, c. 4, del DL 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla L 133/2009

• gli artt. 26, 27, 28 e 29 del CCNL Comparto Scuola

• le Indicazioni Nazionali per il Curricula 2012

TENUTO CONTO delle risultanze del processo di autovalutazione dell’Istituto esplicitate nel Rapporto di Autovalutazione

PREMESSO CHE • la formulazione della presente direttiva è compito attribuito al Dirigente Scolastico dalla

Legge 107/2015 • l’obiettivo del documento è fornire una chiara indicazione su modalità di elaborazione,

contenuti indispensabili, obiettivi strategici, priorità, elementi caratterizzanti l’identità dell’istituzione, che devono trovare adeguata esplicitazione nel Piano Triennale dell’Offerta Formativa, e sugli adempimenti che il corpo docente è chiamato a svolgere in base alla normativa vigente

CONSIDERATO CHE • le indicazioni per la redazione del Piano dell’offerta formativa a.s. 2015/16, formulate

tenendo conto degli esiti del Rapporto di autovalutazione e sulla base delle linee di indirizzo del Consiglio di Istituto, costituiscono il punto di partenza del presente atto di indirizzo

• le innovazioni introdotte dalla Legge 107/2015 mirano alla valorizzazione dell’autonomia scolastica, che trova il suo momento più importante nella definizione e attuazione del piano dell’offerta formativa triennale

• il Collegio dei Docenti è chiamato a redigere il Piano dell’offerta formativa, che con la Legge 107/2015 diviene triennale ed è soggetto a valutazione degli obiettivi in esso inseriti

• il Piano dell’offerta formativa triennale deve comprendere le opzioni metodologiche, le linee di sviluppo didattico-educativo, le opzioni di formazione e aggiornamento del personale docente e ATA, il fabbisogno di organico funzionale dell’autonomia

• per una buona gestione e per una concreta ed effettiva realizzazione del PTOF è necessario l’apporto di ogni componente della comunità scolastica, laddove per buona gestione si

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vuole intendere il dialogo fra componenti interne ed esterne e fra elementi delle singole componenti al proprio interno

RISCONTRATO CHE

• gli indirizzi del Piano vengono definiti dal Dirigente Scolastico che, in proposito, attiva rapporti con i soggetti istituzionali del territorio e valuta eventuali proposte delle rappresentanze sociali; il Collegio dei Docenti lo elabora; il Consiglio di Istituto lo approva

• il piano può essere rivisto annualmente entro ottobre • per la realizzazione degli obiettivi inclusi nel piano le Istituzioni scolastiche si possono

avvalere di un organico potenziato di docenti da richiedere a supporto delle attività di attuazione

VALUTATE

• prioritarie le esigenze formative individuate a seguito della lettura comparata del RAV, “Rapporto di Autovalutazione”, e degli esiti formativi registrati dagli studenti negli anni scolastici precedenti

TENUTO CONTO

• delle proposte e dei pareri formulati dagli organismi e di quanto emerso dai rapporti attivati dal Dirigente Scolastico con tutto il personale interno alla scuola e con le diverse realtà istituzionali, culturali, sociali ed economiche operanti sul territorio

RITENUTI FONDAMENTALI i seguenti obiettivi strategici in linea con la Legge 105/2015: a) valorizzazione e potenziamento delle competenze linguistiche b) potenziamento delle competenze matematico-logiche e scientifiche c) potenziamento delle competenze nella pratica e nella cultura musicale, teatrale e artistica, anche mediante il coinvolgimento dei musei e degli altri istituti pubblici e privati operanti in tali settori d) sviluppo delle competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica attraverso la valorizzazione dell'educazione interculturale e alla pace, il rispetto delle differenze e il dialogo tra le culture, il sostegno dell'assunzione di responsabilità nonché della solidarietà e della cura dei beni comuni e della consapevolezza dei diritti e dei doveri; potenziamento delle conoscenze e) sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e al rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici, del patrimonio e delle attività culturali f) potenziamento delle discipline motorie e sviluppo di comportamenti ispirati a uno stile di vita sano, con particolare riferimento all'alimentazione, all'educazione fisica e allo sport, e attenzione alla tutela del diritto allo studio degli studenti praticanti attività sportiva agonistica g) sviluppo delle competenze digitali degli studenti, con particolare riguardo al pensiero computazionale e all'utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media h) potenziamento delle metodologie laboratoriali e delle attività di laboratorio i) prevenzione e contrasto della dispersione scolastica, di ogni forma di discriminazione e del bullismo, anche informatico; potenziamento dell'inclusione scolastica e del diritto allo studio degli alunni con bisogni educativi speciali attraverso percorsi individualizzati e personalizzati anche con il supporto e la collaborazione dei servizi socio-sanitari ed educativi del territorio e delle associazioni di settore l) valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva, aperta al territorio e in grado di sviluppare e aumentare l'interazione con le famiglie e con la comunità locale, comprese le organizzazioni del terzo settore m) alfabetizzazione e perfezionamento dell'italiano come lingua seconda attraverso percorsi e laboratori per studenti di cittadinanza o di lingua non italiana, da organizzare anche in

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collaborazione con gli enti locali e il terzo settore, con l'apporto delle comunità di origine, delle famiglie n) definizione di un sistema di orientamento

EMANA IL SEGUENTE ATTO DI INDIRIZZO per le attività della scuola e per le scelte di gestione e di amministrazione relativi alla redazione del PTOF: Il Piano Triennale dell’Offerta Formativa è da intendersi non solo quale documento con cui l’Istituzione dichiara all’esterno la propria identità, ma quale programma in sè completo e coerente di strutturazione del curricolo, di attività, di logistica organizzativa, di impostazione metodologico-didattica, di promozione e valorizzazione delle risorse umane, con cui la scuola intende perseguire gli obiettivi dichiarati nell’esercizio di funzioni che, pur essendo comuni a tutte le istituzioni scolastiche, contemporaneamente la caratterizzano e la distinguono. Esso sottolinea il coinvolgimento e la fattiva collaborazione delle risorse umane di cui dispone l’Istituto, la motivazione, il clima relazionale ed il benessere organizzativo, la consapevolezza delle scelte operate e delle motivazioni di fondo, la partecipazione attiva e costante, la trasparenza, l’assunzione di un modello operativo che miri al miglioramento continuo di tutti i processi di cui si compone l’attività della scuola. Solo in questo modo il Piano, da mero adempimento, diventa reale strumento di lavoro, in grado di valorizzare le risorse umane e strutturali e di dare una direzione chiara all’attività dei singoli e dell’Istituzione nel suo complesso. Pertanto, la Scuola è chiamata ad elaborare il Piano per il triennio che decorre dall’a.s. 2016/2017 fino all’a.s. 2018/2019.

A. Finalità dell’Istituto La finalità del PTOF è espressa in continuità con le finalità perseguite dall’Istituto:

• le attività curriculari ed extracurriculari previste devono inserirsi in un quadro unitario, coerente ed organico

• l’offerta formativa prevista deve tener conto della ciclicità triennale del POF

• l’elaborazione del PTOF deve tener conto delle priorità, dei traguardi e degli obiettivi individuati nel RAV per rispondere alle reali esigenze dell’utenza

• l’Offerta Formativa deve articolarsi tenendo conto non solo della normativa e delle presenti indicazioni, ma facendo anche riferimento a vision e mission condivise e dichiarate nei piani precedenti, nonché del patrimonio di esperienza e professionalità che negli anni hanno contribuito a costruire l’immagine della scuola.

Lo scopo è realizzare l’autonomia funzionale della istituzione scolastica che è finalizzata al successo formativo, allo sviluppo della persona umana e al miglioramento dei processi di insegnamento/apprendimento, secondo criteri di efficacia, efficienza ed economicità, tenendo conto dei seguenti indirizzi:

• promuovere l'istruzione e l'educazione nella scuola alla luce dei valori costituzionali di uguaglianza, libertà e accesso al sapere senza discriminazioni di sorta, coniugando lo studio del sistema dei diritti e dei doveri inerenti la persona con il più ampio tema del rispetto quotidiano

• offrire ogni possibilità di conoscenza, confronto e scambio di esperienze che permetta a ciascuno di determinare la propria identità, accompagnandola sempre con la varietà e la differenza, esponendola volutamente e serenamente alla molteplicità delle culture e delle opinioni

• sviluppare la consapevolezza - sia all’interno che all’esterno dell’istituto - sugli elementi caratterizzanti l’Istituto

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• costruire e rafforzare forme di raccordo e di coordinamento con il territorio

• integrare e diffondere le possibilità offerte dalle nuove Tecnologie dell'Informazione e della comunicazione (TIC) nei sistemi di didattica e formazione, sia per supportare la didattica, sia per favorire un sentimento condiviso di cittadinanza europea

• privilegiare la cultura dell'accoglienza, dell'inclusione e della legalità attraverso l’esercizio della cittadinanza attiva anche in ambito internazionale

• promuovere l’educazione interculturale, anche migliorando l’apprendimento delle lingue straniere.

B. Attività della scuola • inserire nel PTOF linee metodologico-didattiche centrate sugli alunni, che prevedano

anche attività di tipo laboratoriale e l’utilizzo di metodologie adeguate sia al miglioramento degli apprendimenti (recupero e potenziamento) che allo sviluppo delle competenze sociali, anche utilizzando docenti dell’organico potenziato

• inserire nel PTOF azioni, sia didattiche che di aggiornamento, che consentano il consolidamento e il radicamento della cultura e della prassi del curricolo verticale finalizzato all’acquisizione delle competenze disciplinari e delle competenze trasversali di cittadinanza

• inserire nel PTOF azioni progettuali che consentano, nel triennio, il raggiungimento degli obiettivi indicati nel RAV ed inseriti nel Piano di miglioramento, che diventa parte integrante del PTOF

• inserire nel PTOF azioni progettuali di durata triennale, coerenti con le finalità del PTOF, che contribuiscano a caratterizzare significativamente l’Istituto

• inserire nel PTOF azioni di formazione-aggiornamento rivolte al personale docente e ATA, finalizzate alla valorizzazione delle professionalità e alla efficacia dell’azione educativa

• individuare aree di intervento didattico e/o organizzativo che potrebbero essere strutturate con successo o essere implementate attraverso l’utilizzo dell’organico potenziato.

ASPETTI METODOLOGICI-ORGANIZZATIVI In continuità con le scelte progettuali dei precedenti anni scolastici e con gli elementi di miglioramento individuati dal RAV, il POF del triennio 2016-2019 dovrà consolidare le azioni già avviate e metterne in campo di nuove per:

• favorire il successo scolastico di tutti gli allievi (con particolare riferimento alle varie tipologie di bisogni educativi speciali di cui sono portatori)

• garantire il benessere psicologico e fisico di tutti gli allievi mediante l’utilizzo di metodologie inclusive, l’acquisizione di abitudini di vita sane e l’attenzione ai valori della legalità;

• stimolare il dialogo interculturale A tal fine si ritiene necessario:

� consolidare i progetti relativi agli allievi con BES (difficoltà di apprendimento, percorsi di insegnamento dell’italiano L2 per allievi stranieri…);

� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro inclusive (Cooperative Learning, classi aperte con gruppi di livello, attuazione dei PDP e dei PEI con il concorso di tutti gli insegnanti,…)

� adottare nella didattica quotidiana modalità di lavoro basate sulle Nuove Tecnologie, in modo da stimolare l’apprendimento degli studenti

� promuovere modalità didattiche che consentano il consolidamento e l’acquisizione di competenze disciplinari e di competenze trasversali di cittadinanza

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� garantire un percorso di continuità fra gradi scolastici, con un progetto pluriennale di continuità e di orientamento scolastico

� garantire il benessere psicologico di tutti gli allievi anche mediante la collaborazione con esperti quali psicologi o psicopedagogisti

� implementare le azioni volte all’acquisizione/consolidamento delle regole di convivenza da parte degli allievi e di contrasto al bullismo, alla discriminazione di genere, all’omofobia, alla xenofobia, anche attraverso metodologie che attivino le risorse degli allievi

� proseguire nei progetti relativi agli stili di vita, in particolare quelli finalizzati alla sana alimentazione e a sane abitudini di vita

� implementare le azioni dell’Istituto volte ad ottenere processi di confronto tra docenti di classi parallele, mediante la preparazione e la somministrazione di prove comuni in tutte le discipline in ogni quadrimestre e la correzione di tali prove utilizzando griglie comuni condivise

� promuovere le competenze degli studenti in aree diverse: motricità, musica e arte � consolidare e implementare il coinvolgimento delle famiglie nella vita della scuola,

favorendo azioni di cittadinanza attiva e incontri di dialogo e confronto � garantire l’apertura dell’Istituto a proposte provenienti dal territorio.

ASPETTI CONTENUTISTICI I risultati delle precedenti prove INVALSI certificano che l’offerta del nostro Istituto risulta di buon livello in ambito linguistico-matematico. Pertanto si ritiene opportuno consolidare le pratiche di recupero degli allievi in difficoltà che si sono evidentemente rivelate efficaci (corsi di recupero, attività a piccoli gruppi) e dare attenzione alle competenze-chiave europee, in particolare alle lingue straniere e alle altre forme di linguaggio che, dal punto di vista dei contenuti disciplinari, hanno costituito in questi anni elemento caratterizzante l’offerta formativa del nostro Istituto. A tal fine si ritiene necessario:

� proseguire nei progetti di educazione musicale, sportivo, manuale, proponendo laboratori anche con la collaborazione di esperti esterni

� stimolare l’apprendimento di lingue straniere in collaborazione con associazioni esterne di madrelingua

� potenziare le competenze in lingua italiana per tutti gli allievi � potenziare le competenze matematico-logiche e scientifiche attraverso il problem solving � sviluppare competenze nell’uso delle tecnologie, con uso delle TIC nella didattica

quotidiana � incrementare la continuità orizzontale, in modo da garantire agli allievi di classi parallele

analoghe opportunità di apprendimento � prevedere sistematicamente modalità di recupero delle competenze

C. Scelte di gestione e di amministrazione L’Istituzione scolastica, articolata nella componente docente e dei servizi generali e amministrativi, è caratterizzata da una gestione unitaria, garantita dal Dirigente Scolastico. Tutte le sue azioni, sia di tipo didattico-educativo, che amministrativo, concorrono ad una sola finalità: la realizzazione di un’offerta formativa significativa. L’Istituto pone gli alunni al centro della propria attenzione educativa, affinando i percorsi didattici e implementando l’efficacia delle proprie modalità di organizzazione. L’Istituto mira a soddisfare le esigenze delle famiglie e dell’utenza, anche attraverso:

42

• valorizzazione delle risorse umane, professionali e strumentali disponibili

• valorizzazione delle potenzialità positive espresse dal territorio

• collaborazione con il territorio (utenza, Amministrazioni Comunali, Associazioni, Enti)

• sottoscrizione di accordi di rete con altre scuole ed associazioni presenti sul territorio per promuovere forme di cooperazione, informazione e formazione.

Per quanto riguarda le pratiche gestionali ed organizzative, l’Istituto opera avendo come

riferimento i criteri di efficacia ed efficienza. Per perseguire le priorità individuate e migliorare la qualità dell’offerta formativa, l’Istituto potrà prevedere le seguenti azioni:

• funzionale e flessibile organizzazione del lavoro di tutte le unità di personale, sia docente che ATA;

• costante monitoraggio dei processi e delle procedure in uso, finalizzato al miglioramento e al superamento delle eventuali criticità

• valorizzazione del personale

• condivisione delle scelte nel rispetto delle competenze degli OO.CC., e degli spazi offerti dalla Contrattazione integrativa di Istituto

• ascolto costante delle esigenze dell’utenza

• ricerca continua delle migliori modalità di comunicazione con le famiglie

• reperimento di risorse economiche e strumentali adeguate per mantenere gli standard del servizio sin qui assicurati ed implementarli, anche reperendo fonti di finanziamento diverse da quelle ministeriali

• adesione o costituzione di accordi di rete con altre scuole ed Enti pubblici e privati Nell’ambito delle relazioni interne ed esterne, l’Istituto promuoverà iniziative quali:

• ampio utilizzo del sito web, allo scopo di rendere visibile l’offerta formativa dell’istituto

• pubblicazione di news informative curate dai docenti, deliberazioni, anagrafe delle prestazioni, albo pretorio

• pubblicazione, all’interno dell’area didattica nel sito di istituto, di lavori significativi prodotti dagli alunni

• registro elettronico e gestione on-line delle assenze, ritardi, voti e andamento didattico-disciplinare dei discenti

FORMAZIONE DEGLI INSEGNANTI

Il POF, sulla base della normativa vigente, deve anche individuare “la programmazione delle attività formative rivolte al personale docente e amministrativo, tecnico e ausiliario”. Tenuto conto dei progetti già approvati dal Collegio Docenti, degli obiettivi di miglioramento e degli indirizzi sopra delineati, si ritiene che il piano di formazione dovrebbe

• privilegiare le attività interne all’istituto, che consentono lo sviluppo di un linguaggio comune fra i docenti

• innovazione tecnologica e metodologica

• curricula verticali di cittadinanza

• competenze nella didattica inclusiva • attuazione della dematerializzazione amministrativa.

E' necessario:

• rafforzare i processi di costruzione del curricolo d’istituto verticale e caratterizzante l’identità

• dell’Istituto

• strutturare i processi di insegnamento-apprendimento in modo da:

43

o migliorare i processi di pianificazione, sviluppo, verifica e valutazione dei percorsi di studio

o superare la dimensione trasmissiva dell’insegnamento e modificare l’impianto metodologico in modo da contribuire fattivamente, mediante l’azione didattica laboratoriale, allo sviluppo delle competenze chiave di cittadinanza europea, che sono riconducibili a specifici ambiti disciplinari (comunicazione in lingua madre, comunicazione in lingue straniere, competenze logico-matematiche, competenze digitali) e a dimensioni trasversali (imparare ad imparare, iniziativa ed imprenditorialità, consapevolezza culturale, competenze sociali e civiche)

o operare per la reale personalizzazione dei curricoli, sia in termini di supporto agli alunni in difficoltà sia nelle direzioni dello sviluppo delle potenzialità, delle attitudini e della valorizzazione delle eccellenze

o monitorare ed intervenire tempestivamente sugli alunni a rischio o implementare la verifica dei risultati a distanza come strumento di revisione,

correzione, miglioramento dell’offerta formativa e del curricolo • potenziare ed integrare il ruolo dei dipartimenti e delle Funzioni Strumentali al POF

• migliorare il sistema di comunicazione, la socializzazione e la condivisione tra il personale, gli alunni e le famiglie delle informazioni e delle conoscenze interne ed esterne relative agli obiettivi perseguiti, le modalità di gestione, i risultati conseguiti

• generalizzare l’uso delle tecnologie digitali tra il personale e migliorarne la competenza

• migliorare quantità e qualità delle dotazioni tecnologiche

• migliorare l’ambiente di apprendimento con particolare attenzione alle strutture didattiche

• sostenere formazione ed autoaggiornamento per la diffusione dell’innovazione metodologico-didattica

• valorizzare il personale docente ed ATA, ricorrendo alla programmazione di percorsi formativi finalizzati al miglioramento della professionalità teorica – metodologica - didattica e amministrativa

• implementare i processi di dematerializzazione e trasparenza amministrativa

• accrescere la quantità e la qualità delle forme di collaborazione con il territorio: reti, accordi, progetti

• operare per il miglioramento del clima relazionale e del benessere organizzativo Tutto ciò premesso e considerati i sopra citati indirizzi generali si elabora il Piano Triennale dell’Offerta Formativa triennio 2016/17 – 2017/18 – 2018/19, il quale include ed esplicita:

• gli indirizzi del DS e le priorità del RAV

• il fabbisogno di posti comuni, di sostegno, e di potenziamento dell'offerta formativa

• il fabbisogno ATA

• il fabbisogno di strutture, infrastrutture, attrezzature materiali

• il piano di miglioramento (riferito al RAV)

• la rendicontazione sociale e la pubblicazione e diffusione dei risultati raggiunti.

IL DIRIGENTE SCOLASTICO

Prof. Teresa Chironna

44

Scuola Secondaria di Primo Grado “SAVERIO MERCADANTE”

Altamura

Piano di Miglioramento (PDM)

Istituzione Scolastica BAMM059008

“S. MERCADANTE”

45

Analisi degli esiti, individuazione delle priorità, e dei traguardi

ESITI DEGLI STUDENTI

PRIORITÀ TRAGUARDO

Risultati delle prove standardizzate

nazionali

1. Potenziare le abilità in ambito linguistico, scientifico e logico - matematico

1) attività pratiche finalizzate all'ampliamento di competenze specifiche

Competenze chiave e di cittadinanza

1. Sviluppo delle

competenze sociali degli studenti

1) Superamento delle barriere personali e sviluppo dell’autostima

2) Fiducia nella capacità di apprendere

1. Acquisizione di una cultura digitale per un uso consapevole del web e delle nuove tecnologie

1) Attività didattiche mirate ed incontri laboratorio formativi e informativi rivolti ad adulti e ragazzi sull’uso dei social network, sulla privacy e sul diritto d’autore.

Relazione tra obiettivi di processo e priorità strategiche

AREA DI PROCESSO OBIETTIVO DI PROCESSO

PRIORITÀ

46

Ambiente di apprendimento

1. Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

si

2. Percorsi formativi finalizzati all’acquisizione di competenze didattiche innovative

si

Continuità e orientamento

1. Continuità didattica e formativa tra i docenti dei diversi ordini di scuola

si

2. Attività orientative, possibilmente in rete, che coinvolgano tutti i gradi di scuola

si

Integrazione con il territorio e rapporti con le

famiglie

1. Partecipazione a reti di scuole

si

Scala di rilevanza degli obiettivi di processo Calcolo della necessità dell'intervento sulla base di fattibilità ed impatto

Obiettivi di

processo elencati

Fattibilità (da 1 a 5)

Impatto (da 1 a 5)

Prodotto: valore che identifica la

rilevanza dell'intervento

1 Partecipazione a

reti di scuole 3 3 9

2

Attività orientative,

possibilmente in rete, che

coinvolgano tutti

3 4 12

47

i gradi di scuola a partire dalla

scuola dell'infanzia

3

Continuità didattica e

formativa tra i docenti dei

diversi ordini di scuola uscita e in

entrata

3 4 12

4

Promozione e sostegno

all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

3 3 9

5

Percorsi formativi finalizzati

all’acquisizione di competenze

didattiche innovative

4 2 8

Elenco degli obiettivi di processo alla luce della scala si rilevanza

Risultati attesi e monitoraggio

Obiettivo Di Processo

Risultati Attesi Indicatori Di Monitoraggio

Modalità Di Rilevazione

Partecipazione a reti di scuole

1. Realizzare iniziative comuni di formazione, consulenza e aggiornamento del personale docente delle scuole aderenti,

1) Verificare l’efficacia dei percorsi e delle esperienze

• Predisposizione di questionari per la verifica dell'efficacia degli interventi;

48

con momenti eventualmente aperti ad altre realtà del territorio

2. Favorire scambi di esperienze didattiche e professionali

2) Adottare metodologie di lavoro condivise e coordinate

Attività orientative,

possibilmente in rete, che coinvolgano

tutti i gradi di scuola a partire

dalla scuola dell'infanzia

1. promozione e attuazione di buone pratiche didattiche

2. maturazione di capacità decisionali per scelte più rispondenti alle proprie aspettative e capacità

3. acquisizione di un’informazione chiara e completa dell’ offerta formativa del territorio

1) piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative programmate

2) rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato

3) numero delle famiglie partecipanti agli incontri efficacia del consiglio orientativo

• Questionari studenti, docenti e famiglie

• Schede di rilevazione e discussioni

• Raccolta delle proposte e suggerimenti per il miglioramento dell'iniziativa

• Riscontro dei segnali di cambiamento negli studenti

Continuità didattica e

formativa tra i docenti dei

diversi ordini di scuola uscita

e in entrata

1. Promozione di clima accogliente e sereno

2. promozione e attuazione di buone pratiche per migliorare la didattica

3. integrazione dei curricoli disciplinari

4. utilizzo piattaforme digitali per condivisione e diffusione di materiali didattici

1) piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative programmate;

2) rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e rispetto dei tempi

• Rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e rispetto dei tempi previsti

• Questionari alunni sulla conoscenza di se stessi, dei i propri punti di forza e di debolezza (anche nell’ambito delle discipline scolastiche)

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Promozione e sostegno

all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

1. Migliorare la qualità dell’offerta formativa attraverso l’implementazione di percorsi logico cognitivi volti a produrre un apprendimento di qualità, contestualizzando le attività proposte e rendendole veri e propri progetti al servizio dell’alunno

1) Attività realizzate rispetto a quanto programmato

2) Rispetto delle tempistiche attuative ipotizzate

3) Grado di partecipazione ai momenti di condivisione, confronto e coordinamento

4) Informazioni sullo stato di avanzamento delle attività

• Percentuale di docenti che sperimentano didattiche e metodologie innovative

• Risultati in percentuale dei questionari

Percorsi di aggiornamento

finalizzati all'acquisizione di metodologie

didattiche innovative.

1. Acquisizione di nuovi strumenti della professionalità docente.

2. Potenziamento delle competenze progettuali e valutative.

3. Potenziamento della didattica laboratoriale.

1) Partecipazione dei docenti ai corsi di formazione.

2) Partecipazione attiva dei docenti alle riunioni dipartimentali.

3) Implemento dell'utilizzo delle nuove tecnologie nella didattica..

• Rilevazione delle presenze dei docenti ai corsi di formazione.

• Questionari di gradimento rivolti ai docenti corsisti.

• Prodotto dell'attività di formazione.

Azioni previste per raggiungere ciascun obiettivo di processo

Obiettivo di processo

Azione prevista

Effetti positivi a medio termine

Effetti negativi a medio termine

Effetti positivi a lungo termine

Partecipazione a reti di scuole

Sviluppare le relazioni tra scuole per una maggiore circolarità delle buone pratiche per favorire gli

Metodologie di lavoro condivise e coordinate

Apertura al territorio scambi culturali

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scambi di esperienze didattiche e professionali

Attività orientative,

possibilmente in rete, che coinvolgano

tutti i gradi di scuola a partire

dalla scuola dell'infanzia

Attivazione, organizzazione e gestione di tutte le attività di orientamento previste nel progetto

Migliore organizzazione e coordinamento delle varie attività di orientamento

Disorientamento degli studenti rispetto alle molteplicità delle proposte

Apertura verso il territorio Far tesoro delle esperienze di orientamento significative per migliorare gli interventi negli anni successivi

Continuità didattica e

formativa tra i docenti dei

diversi ordini di scuola uscita

e in entrata

Costruire ed attuare un linguaggio metodologico comune tra i due ordini di scuola.

Ricaduta positiva sugli apprendimenti degli alunni

scarsa ricaduta delle azioni intraprese per problematiche legate alle fasi organizzative

Confronto e apertura con altre istituzioni scolastiche

Promozione e sostegno

all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Introduzione graduale all’utilizzo delle nuove tecnologie per una didattica inclusiva in classe.

Migliorare la didattica, l’apprendimento e gli esiti scolastici di tutti gli alunni attraverso la conoscenza e l'adozione di nuove tecnologie , creando condivisione didattica tra alunni , docenti e genitori.

Difficoltà nell’uso della piattaforma di e-learning

Creare esperienze significative replicabili Coinvolgere positivamente anche quelle scuole del territorio che non partecipano all’iniziativa. Maggiore capacità di individuazione delle specificità e di selezione delle priorità su cui intervenire

Attivare percorsi di

aggiornamento finalizzati

all'acquisizione di metodologie

didattiche

Realizzazione di incontri di formazione sulla didattica inclusiva .

Ampliamento delle conoscenze e competenze di tutto il personale docente.

Rischio di una partecipazione passiva a cui non fa seguito

Sviluppo di capitale umano professionalmente qualificato. Individuazione di docenti da valorizzare all'interno della

51

innovative. scuola. Incremento delle competenze chiave e trasversali degli alunni.

Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola

Obiettivo di processo

Reti Figure profession

ali

Tipologia di attività

Partecipazione a reti di scuole

ANFAS Docenti di sostegno

realizzazione di attività di musicoterapia volte a ridurre situazioni di difficoltà o di limitazione psicofisica.

Volontari “ ANFAS”

U.N.E.S.C.O docenti delle

scuole associate alla rete

integrazione delle attività curricolari con programmi e progetti educativi a vocazione internazionale, orientati sulle principali tematiche U.N.E.S.C.O

Ambito territoriale

Dirigenti scolastici

Attività formative

Scuola primaria

Docenti

interventi di miglioramento attraverso attività di ricerca - azione riguardante la valutazione delle competenze e la didattica inclusiva

Obiettivo di processo

Figure professionali

Tipologia di attività

52

Attività orientative, possibilmente in

rete, che coinvolgano tutti i gradi di scuola a

partire dalla scuola dell'infanzia

DOCENTI 1. Confrontare le competenze previste sia in entrata che in uscita nei diversi ordini di scuola;

2. Strutturare percorsi didattici in verticale per i diversi assi culturali;

3. Strutturare percorsi didattici formativi ed orientanti sulle abilità trasversali alle discipline

PERSONALE ATA

1. Attività amministrative assistenza

ALTRE FIGURE

Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola

OBIETTIVO DI

PROCESSO

Figure professionali

Tipologia di attività

Continuità didattica e formativa

tra i docenti dei diversi ordini di

scuola uscita e in entrata

Docenti

Garantire la continuità del processo educativo tra scuola primaria e secondaria •sperimentare e mantenere un collegamento sistematico e operativo tra le azioni didattiche delle scuole coinvolte

Personale ATA pratiche amministrative assistenza

Altre figure professionali

Impegno di risorse umane e strumentali interne alla scuola

OBIETTIVO Figure Tipologia di attività

53

DI PROCESSO

professionali

Promozione e sostegno all'utilizzo di metodologie didattiche innovative

Docenti Introduzione graduale all’utilizzo delle nuove tecnologie per una didattica inclusiva in classe. Personale ATA

Altre figure

OBIETTIVO DI PROCESSO

Figure professionali

Tipologia di attività

Percorsi di aggiornamento finalizzati all'acquisizione di metodologie didattiche innovative

Docenti Realizzazione di incontri di formazione sulla didattica inclusiva Personale ATA

Altre figure

Componenti del Nucleo di valutazione e loro ruolo

NOME RUOLO

CHIRONNA TERESA DIRIGENTE SCOLASTICO

TODARO ROSA DOCENTE

CASIELLO CATERINA DOCENTE

ASTORINO GIUSEPPINA DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE

FERRULLI FRANCESCA DOCENTE - GENITORE - RSU

LO PONTE MARIA ADRIANA DOCENTE

CAPONIO CHIARA DOCENTE -GENITORE

FARELLA TERESA DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE

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Componenti del Piano di miglioramento

NOME RUOLO

CHIRONNA TERESA DIRIGENTE SCOLASTICO

TODARO ROSA DOCENTE

CASIELLO CATERINA DOCENTE - COLLABORATRICE D.S.

ASTORINO GIUSEPPINA DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE

FERRULLI FRANCESCA DOCENTE - GENITORE - RSU

LO PONTE MARIA ADRIANA DOCENTE

CAPONIO CHIARA DOCENTE -GENITORE

FARELLA TERESA DOCENTE - FUNZIONE STRUMENTALE

VENTRICELLI ANGELA DOCENTE

CANNITO ANTONELLA DOCENTE

ANGELASTRI MARIAGRAZIA DOCENTE

55

Allegato 1

Scuola Secondaria di Primo Grado

“SAVERIO MERCADANTE” Altamura

Patto educativo di corresponsabilità

Anno scolastico 2016-2017

56

PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ Anno scolastico 2016 - 2017

“La scuola è una comunità di dialogo, di ricerca, di esperienza sociale, informata ai valori democratici e volta alla crescita della persona in tutte le sue dimensioni” DPR 24 giugno 1998 n.249

La Scuola Secondaria di Primo Grado “Saverio Mercadante” di Altamura, in linea con il DPR 235/2007 (modifiche allo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria) e seguendo le indicazioni della C.M. n. 3602 del 31 luglio 2008, propone il presente patto educativo affinché vi possa essere una linea guida comune per il lavoro di tutti i protagonisti della Scuola: Docenti, personale scolastico, alunni e Famiglie. Esso comporta da parte dei contraenti (Studenti / Docenti / Genitori) un impegno di corresponsabilità finalizzato alla realizzazione dell’obiettivo comune di accrescere l’efficacia e la fruibilità dell’insegnamento per un’armonica e proficua crescita dell’alunno. Il rispetto di tale patto costituisce un punto importante per costruire un rapporto di fiducia reciproca che permetta di innalzare la qualità dell’Offerta Formativa e guidare gli alunni al successo scolastico. Secondo l’articolo 2 del DL 28.08.2008 “in sede di scrutinio intermedio e finale viene valutato sia il comportamento di ogni studente durante tutto il periodo di permanenza nella Scuola, sia la sua partecipazione alle attività ed agli interventi educativi realizzati. La valutazione del comportamento è espressa in decimi. Il voto sul comportamento degli studenti concorre alla valutazione complessiva degli alunni e, in caso di insufficienze, determina la non ammissione al successivo anno di corso o all’esame conclusivo del ciclo.” Il contratto comprende :

• Gli impegni della scuola nel progetto educativo

• Gli impegni dei Docenti nel progetto educativo • Gli impegni dei Genitori nel progetto educativo

• Gli impegni degli alunni nel progetto educativo

• Gli interventi disciplinari

GLI IMPEGNI DELLA SCUOLA

La Scuola si impegna a:

• Fornire una formazione culturale qualificata, aperta alla pluralità delle idee, nel rispetto dell’identità di ciascuno studente;

• Offrire un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona, garantendo un servizio didattico di qualità in un ambiente educativo sereno, favorendo il processo di formazione di ciascuno studente, nel rispetto dei suoi ritmi e tempi di apprendimento;

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• Offrire iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, al fine di favorire il successo formativo e combattere la dispersione scolastica oltre a promuovere il merito e incentivare le situazioni di eccellenza;

• Favorire la piena integrazione degli studenti diversamente abili; promuovere iniziative di accoglienza e integrazione degli studenti stranieri, tutelandone la lingua e la cultura, anche attraverso la realizzazione di iniziative interculturali; stimolare riflessioni e attivare percorsi volti al benessere e alla tutela della salute degli studenti;

• Garantire la massima trasparenza nelle valutazioni e nelle comunicazioni mantenendo un costante rapporto con le famiglie, anche attraverso strumenti tecnologicamente avanzati, nel rispetto della privacy.

GLI IMPEGNI DEI DOCENTI

I docenti s’impegnano a:

• Rispettare la vita culturale e religiosa degli studenti, promuovendo iniziative atte a favorire il superamento di eventuali svantaggi linguistici.

• Illustrare e motivare i contenuti, i metodi e gli obiettivi del proprio insegnamento, facendo partecipi gli alunni della scelta del percorso da portare avanti.

• Precisare le finalità e i traguardi da raggiungere nella propria disciplina.

• Comunicare le valutazioni (voti o giudizi) delle prove scritte ed orali.

• Comunicare alla Famiglia eventuali situazioni di profitto insufficiente e frequenza irregolare.

• Sostenere un rapporto alunno/alunno e alunno/insegnante aperto al dialogo e alla collaborazione.

• Comunicare al Dirigente scolastico o in Segreteria i nominativi degli alunni che si assentano spesso o per lunghi periodi.

• Favorire un rapporto costruttivo tra scuola e famiglia, attraverso un atteggiamento di dialogo e di collaborazione educativa tra adulti, al fine di promuovere la maturazione del ragazzo.

• Chiarire con l’interessato i motivi di un eventuale provvedimento disciplinare.

GLI IMPEGNI DEI GENITORI

I Genitori s’impegnano a: • Conoscere la proposta formativa della Scuola e partecipare al progetto educativo, collaborando

con i docenti e con tutto il personale scolastico.

• Condividere con gli insegnanti linee educative comuni, consentendo alla scuola di dare continuità alla propria azione educativa oltre che cognitiva.

• Prendere visione del patto educativo, discuterlo con i propri figli, assumendosi la responsabilità di quanto espresso e sottoscritto.

• Favorire la crescita del proprio figlio attraverso l’educazione al rispetto ed alla cura della persona sia nell’igiene che nell’abbigliamento, decoroso e adeguato all’ambiente scolastico.

• Fornire al proprio figlio tuta e scarpe da ginnastica da usare solo ed esclusivamente nella palestra della scuola durante le lezioni di Scienze Motorie.

• Essere da guida ad un corretto uso del tempo in relazione alle varie attività pomeridiane, scolastiche ed extrascolastiche.

• Giustificare tempestivamente, e di propria mano, le assenze.

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• Limitare ai casi di effettiva necessità (motivi di salute, visite specialistiche, esami clinici) gli ingressi posticipati e le uscite anticipate rispetto all’orario di inizio e termine delle lezioni (8.30 - 13.30). Si precisa, inoltre, che sia nei casi di ingressi con ritardo che di uscite anticipate, queste richiedono la firma di almeno uno dei Genitori sull’apposito modulo predisposto dalla Scuola (essendo l’alunno un minorenne). Nel caso di ingressi con ritardo, se l’alunno non è accompagnato dal Genitore non potrà entrare in classe , anche se rimarrà nella Scuola. I suddetti casi (ingressi con ritardo e uscite anticipate) comportano in ogni caso la perdita di ore di lezione che verranno puntualmente conteggiate e sommate; di conseguenza, se l’alunno supera il budget di ore di assenze previste dalla vigente normativa, l’anno scolastico viene invalidato.

• Informare la Scuola di eventuali problematiche che possono avere ripercussioni sull’andamento scolastico dell’allievo.

• Sostenere e controllare i propri figli nel mantenimento degli impegni scolastici.

• Collaborare attivamente per mezzo degli strumenti messi a disposizione dall’istituzione scolastica, informandosi costantemente del percorso didattico educativo dei propri figli.

• Prendere visione di tutte le comunicazioni provenienti dalla scuola, discutendo con i figli di eventuali decisioni o provvedimenti disciplinari, stimolando una riflessione su episodi non corretti e di criticità comportamentale.

GLI IMPEGNI DEGLI ALUNNI

L’allievo s’impegna a:

• Assicurare la regolarità di frequenza; presentarsi puntuale alle lezioni; curare l’igiene personale ed indossare un abbigliamento decoroso per il rispetto di sé e degli altri.

• Spegnere i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici durante le ore di lezione, poiché è severamente proibito il loro uso all’interno dell’edificio scolastico (Direttiva Ministeriale n. 30 del 15 marzo 2007). I telefoni cellulari, in caso di utilizzo, verranno consegnati alla Scuola e, a seconda della gravità, il Consiglio di Classe deciderà una adeguata sanzione disciplinare, questo al fine di evitare che, all’insaputa degli insegnanti, gli alunni possano scattare foto, fare registrazioni, realizzare filmati all’ interno dell’aula e della scuola e di diffonderli in rete sui social network.

• Mantenere un contegno corretto e rispettoso nei confronti di tutto il personale della scuola e dei propri compagni.

• Utilizzare correttamente le strutture e gli strumenti della Scuola, senza arrecare danni agli arredi, dei quali in caso di risarcimento danni, ne risponderà tutta la classe.

• Rispettare i regolamenti riguardanti l’utilizzo dei laboratori, della palestra, della biblioteca.

• Presentarsi a scuola fornito dell'occorrente richiesto per le attività didattiche e l’adempimento dei propri doveri. Indossare tuta e scarpe da ginnastica durante le lezioni di Scienze Motorie.

• Seguire con attenzione quanto gli viene insegnato e intervenire in modo pertinente, contribuendo ad arricchire lezioni con le proprie conoscenze ed esperienze.

• Svolgere le attività di studio, i compiti e i lavori affidati per casa con attenzione, serietà e puntualità.

• Esplicitare agli insegnanti le proprie, eventuali, difficoltà, impegnandosi con ordine e serietà nel recupero delle medesime.

• Frequentare con serietà e regolarità i corsi pomeridiani di recupero, in caso di difficoltà nell’apprendimento.

• Personalizzare lo studio finalizzandolo all’ampliamento e all’approfondimento delle conoscenze acquisite.

59

GLI INTERVENTI DISCIPLINARI

(Vedi “Regolamento d’istituto” art.18) La Scuola è responsabile di tutto ciò che avviene all’interno dell’edificio durante le ore di attività didattica. Pertanto una volta entrati a scuola gli alunni sono affidati alla responsabilità dell’istituzione sino al termine dell’attività. La richiesta di uscita prima del termine delle lezioni deve essere presentata personalmente dal Genitore. Con la firma da parte del Genitore del presente Patto Educativo di Corresponsabilità, si dispensa la Scuola da ogni responsabilità al termine delle lezioni quando l’alunno esce dall’edificio scolastico, in quanto da quel momento la responsabilità del minore è dei genitori. Inoltre, gli alunni che dovessero causare danni, a persone o strutture scolastiche, o tenere un comportamento non conforme ai principi di correttezza e di buona educazione, potranno incorrere nei seguenti provvedimenti disciplinari: Richiamo scritto con annotazione sul registro di classe da parte degli insegnanti per:

• gravi scorrettezze verso i compagni, gli insegnanti e il personale scolastico;

• disturbo continuato durante le lezioni;

• continue mancanze nell’impegno scolastico;

• violazioni non gravi alle norme di sicurezza. Allontanamento dalla scuola da 1 a 5 giorni con il parere del Consiglio di classe per:

• il ripetersi dei comportamenti precedenti;

• assenze ingiustificate e arbitrarie;

• turpiloquio, ingiurie e offese ai compagni, agli insegnanti e al personale scolastico; • molestie continue nei confronti di compagni;

Allontanamento dalla scuola fino a 15 giorni con il parere del Consiglio di classe per:

• il continuo ripetersi dei comportamenti precedenti, ai sensi dell’art. 7 D.P.R. n. 249/1998;

• danneggiamento volontario a persone o cose per atti di teppismo; in questi casi oltre all’allontanamento dalla Scuola fino a 15 giorni, sarà addebitato ai genitori il risarcimento dei danni.

Allontanamento superiore a 15 giorni o esclusione dallo scrutinio finale con delibera del Consiglio D’istituto per:

• gravissime e/o reiterate infrazioni disciplinari

IL COLLEGIO DEI DOCENTI

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SOTTOSCRIZIONE DEL PATTO EDUCATIVO DI CORRESPONSABILITA’ (agli atti della scuola) Il sottoscritto _____________________________________________________________ genitore dell’alunno ______________________________________________________ classe _________________ Sez. _____________ d i c h i a r a di aver preso visione del Patto Educativo di Corresponsabilità e di condividere gli

obiettivi e gli impegni in esso contenuti. Altamura, 21 ottobre 2016 Firma ____________________________ LIBERATORIA ALUNNI MINORENNI Al Dirigente Scolastico _l_ sottoscritto/a, Genitore dell’alunno/a ___________________________, iscritto/a alla

classe __________ Sez. _____ della Scuola Secondaria di Primo Grado “S. Mercadante”, con la presente,

AUTORIZZA la Scuola a riprendere l’alunno/a con fotocamere e/o videocamere nelle manifestazioni

oppure in occasione di progetti, gite e visite d’istruzione, da solo, con i compagni, con insegnanti e operatori scolastici, ai soli fini di:

• formazione, ricerca e documentazione dell’attività didattica;

• divulgazione della ricerca e delle esperienze didattiche effettuate sotto forma di documento in convegni o altri ambiti di studio;

• pubblicazione sul sito web della scuola di foto, video e produzioni personali dell’alunno derivanti dallo svolgimento delle attività didattiche curriculari ed extracurriculari:

Tale autorizzazione deve ritenersi valida per l’intera permanenza di suo/a figlio/a nella scuola.

Altamura, 21 ottobre 2016 Il Genitore __________________________

61

Informiamo che la Scuola, in riferimento alle finalità istituzionali dell’istruzione e

della formazione raccoglie, regista, elabora, conserva e custodisce dati personali identificativi dei soggetti con i quali entra in relazione nell’ambito delle procedure per l’erogazione di servizi formativi.

In applicazione del D.lgs. 196/2003, i dati personali vengono trattati in modo lecito, secondo correttezza e con adozione di idonee misure di protezione relativamente all’ambiente in cui vengono custoditi, al sistema adottato per elaborarli, ai soggetti incaricati del trattamento.

Titolare del trattamento dei dati è il Dirigente Scolastico, quale rappresentante legale dell’Istituto.

Incaricati del trattamento dei dati è il personale addetto all’Ufficio di Segreteria. I dati in nessun caso vengono comunicati a soggetti privati senza il preventivo

consenso scritto dell’interessato. Al soggetto interessato sono riconosciuti il diritto di accesso ai dati personali e gli altri

diritti definiti dall’art.7 del D.Lgs 196/2003. Il sottoscritto, ricevuta l’informativa di cui all’art.13 del D.Lgs. 196/2003, esprime il

proprio consenso affinchè i dati personali forniti con la presente richiesta, possano essere trattati nel rispetto del D.Lgs. 196/2003 per gli adempimenti connessi alla presente procedura.

Il Genitore __________________________

62

Allegato 2

Scuola Secondaria di Primo Grado “SAVERIO MERCADANTE”

Altamura

Regolamento di Istituto

Anno scolastico 2016-2017

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REGOLAMENTO D’ISTITUTO Art.1 Disposizioni generali sul funzionamento degli Organi Collegiali. La convocazione degli organi collegiali deve essere disposta con un congruo preavviso non inferiore ai 5

giorni rispetto alla data delle riunioni. In caso di convocazione straordinaria l’avviso non deve essere inferiore ai 3 giorni.

La convocazione deve essere effettuata con lettera diretta ai singoli membri dell’organo collegiale e mediante affissione all’albo di apposito avviso.

La lettera e l’avviso di convocazione devono indicare gli argomenti da trattare nella seduta dell’organo collegiale. Di ogni seduta dell’organo collegiale viene redatto processo verbale, firmato dal presidente e dal segretario, steso su apposito registro a pagine numerate.

Art.2 L’o.d.g. della convocazione è formulato dal presidente della giunta di intesa con il presidente del consiglio di istituto e tenendo conto di eventuali proposte dei membri del consiglio.

Art.3 Programmazione delle attività degli organi collegiali. Ciascuno degli organi collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie

competenze, allo scopo di realizzare, nel limite del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione degli argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri.

Art.4 Svolgimento coordinato delle attività degli organi collegiali. Ciascun organo collegiale opera in forma coordinata con gli altri organi collegiali che esercitano

competenze parallele, ma con rilevanza diversa, in determinate materie.Ai fini di cui al precedente comma, si considerano anche le competenze, in materie definite, di un determinato organo quando il loro esercizio costituisca presupposto necessario o opportuno per l’esercizio delle competenze di altro organo collegiale.

Art.5 Elezioni contemporanee di organi di durata annuale. Le elezioni per gli organi collegiali di durata annuale, hanno luogo, possibilmente, nello stesso giorno

ed entro il secondo mese dell’anno scolastico. Sono fatte salve diverse disposizioni ministeriali. Art.6 Convocazione del consiglio di classe Il consiglio di classe è convocato dal Dirigente Scolastico di propria iniziativa o su richiesta scritta e

motivata dalla maggioranza dei suoi membri escluso dal computo il presidente. Il consiglio si riunisce, di regola, almeno una volta al mese. Art.7 Programmazione e coordinamento delle attività del consiglio di classe Le riunioni del consiglio di classe devono essere programmate secondo i criteri stabiliti dall’art.2 e

coordinata e con quelle di altri organi collegiali secondo i criteri stabiliti dall’art.3.

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Art.8 Convocazione del collegio dei docenti. Il collegio dei docenti è convocato secondo le modalità stabilite dall’art.4, terzultimo comma, del decreto

del presidente della repubblica 31/5/1974 n.416. Art.9 Programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti. Per programmazione e coordinamento dell’attività del collegio dei docenti si applicano le disposizioni

dei precedenti articoli 2 e 3. Art.10 Prima convocazione del consiglio di circolo o di istituto. La prima convocazione del consiglio di istituto, immediatamente successiva alla nomina dei relativi

membri da parte del provveditore agli studi è disposta dal preside. Art.11 Elezione del presidente, del vicepresidente del consigli di Istituto. Nella prima seduta il consiglio è presieduto dal preside ed elegge, tra i rappresentanti dei genitori,

membri del consiglio stesso, il proprio presidente. L’elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori del consiglio. E’ considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero

dei componenti del consiglio. Qualora non si raggiunga suddetta maggioranza nella prima votazione, il presidente è eletto a

maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti alla seduta almeno la metà più uno dei componenti in carica.

Il consiglio può deliberare di eleggere anche un vicepresidente da votarsi tra i genitori, componenti il consiglio stesso, secondo le stesse modalità previste per l’elezione del presidente.

Art.12 Convocazione del consiglio di Istituto. Il consiglio di istituto è convocato dal presidente del consiglio stesso. Il presidente del consiglio è tenuto

a disporre la convocazione del consiglio su richiesta della giunta esecutiva, ovvero dalla maggioranza dei componenti del consiglio stesso.

Art.13 Relazione annuale. La relazione annuale del consiglio di istituto al provveditore agli studi e al consiglio scolastico

provinciale prevista dall’art.6 , ultimo comma, del decreto del presidente delle repubblica 31/5/1974 n.416 è predisposta nel mese di settembre in ogni anno dalla giunta esecutiva ed è oggetto di discussione e approvazione in apposita seduta del consiglio, da convocarsi entro il mese di ottobre e, comunque, si dia luogo al rinnovamento dell’organo, prima dell’insediamento del nuovo organo.

La relazione, firmata dal presidente di istituto e dal presidente della giunta esecutiva, è inviata al provveditore agli studi e al consiglio scolastico provinciale entro quindici giorni dalla data della sua approvazione, dal presidente.

Art.14 Pubblicità degli atti. La pubblicità degli atti del consiglio di istituto, disciplinata dall’art.27 del decreto del presidente della

repubblica 31/5/1974 n.416, deve avvenire mediante affissione in apposito albo di istituto, della copia integrale – sottoscritta e autenticata dal segretario del consiglio - del testo delle deliberazioni adottate dal consiglio stesso.

L’affissione all’albo avviene entro il termine massimo di 8 giorni dalla relativa seduta del consiglio. La copia della deliberazione deve rimanere esposta per un periodo di 10 giorni.

I verbali e tutti gli atti scritti preparatori sono depositati nell’ufficio di segreteria di istituto e – per lo stesso periodo – sono esibiti a chiunque ne faccia richiesta. La copia della deliberazione da affiggere all’albo e consegnata al Dirigente dal segretario del consiglio: il preside ne dispone l’affissione immediata e attesa in calce ad essa la data iniziale di affissione.

I verbali di tutti gli organi collegiali, contenuti in appositi registri numerati e depositati presso l’ufficio del D. S., sono a disposizione per la consultazione di chi ne faccia richiesta secondo le procedure previste dalla L. n. 241/’90, riguardante la “trasparenza degli atti amministrativi”.

Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell’interessato.

Art.15 Convocazione del comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti.

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Il comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal Dirigente: a ) in periodi programmati ai sensi del precedente art.2, per la valutazione del servizio richiesta da

singoli interessati a norma dell’art.66 del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n. 417 ; b) alla conclusione dell’anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli

insegnanti ai sensi dell’art.58 del decreto del presidente della repubblica 31/5/1974 n.417 ; c) ogni qualvolta se ne presenta la necessità. Art.16 Funzionamento della biblioteca , dei laboratori scientifici, linguistici e multimediali e delle

palestre. Il funzionamento della biblioteca è disciplinato da criteri generali stabiliti dal consiglio di istituto,

sentito il collegio dei docenti in modo da assicurare: a) l’accesso alla biblioteca da parte dei docenti, e degli studenti anche – nei limiti del possibile – nelle ore

pomeridiane; b) modalità agevoli di accesso al prestito e alla consultazione; c) la partecipazione in via consultiva, degli studenti alla scelta delle dotazioni librarie da acquistare. d) Il funzionamento dei laboratori è regolato dal consiglio di istituto in modo da facilitarne l’uso da parte

degli studenti, possibilmente anche in ore pomeridiane, per studi e ricerche, con la presenza di un docente. Si osservano le eventuali direttive di massima ministeriali. Il preside può su designazione del Collegio dei Docenti, affidare a docenti la funzione di responsabile

della biblioteca e dei laboratori, tenuto conto, peraltro, degli impegni dei docenti stessi per la partecipazione agli organi collegiali della scuola.

Il funzionamento delle palestre è disciplinato dal consiglio di istituto in modo da assicurarne la disponibilità a rotazione oraria, a tutte le classi della scuola, e, nei casi di necessità ad altre scuole e/o associazioni esterne.

Art.17 Vigilannza sugli aluni Per vigilanza sugli alunni durante l’ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l’uscita dalla

medesima valgono le norme seguenti: a) gli alunni entrano nella scuola nei cinque minuti che precedono l’inizio delle lezioni: pertanto il

personale docente dovrà trovarsi in aula 5 minuti prima dell’orario di inizio delle lezioni; b) gli alunni in ritardo giustificano rispetto all’orario di cui sopra, sono ammessi in classe con decisione del

preside o del docente delegato; c) qualora gli alunni debbano lasciare la scuola prima della fine delle lezioni, il preside ne valuterà i

motivi informandone (preventivamente) i genitori salvo che l’uscita prima del termine delle lezioni non avvenga con richiesta dei genitori stessi;

d) la presenza degli alunni è obbligatoria oltre alle lezioni, a tutte le altre attività ( ricerche culturali, lavori di gruppo, visite istruttive sul territorio cittadino) che vengono svolte nel contesto dei lavori scolastici;

e) per le assenze causate da malattia è necessario esigere il certificato medico quando esse si protraggono per oltre 5 giorni;

f) al termine delle lezioni, l’uscita degli alunni avviene per piani (a cominciare dal primo) e con vigilanza del personale docente di turno;

g) per tutto quanto non previsto sul presente regolamento si fa riferimento alla legislazione vigente. h) Art.18 Regolamento disciplinare degli studenti

Il procedimento disciplinare è attivato dal docente che rileva la scorrettezza dell’alunno. Il docente medesimo chiede al Dirigente di convocare il Consiglio di classe. Il Dirigente convoca il consiglio di classe con urgenza al fine di valutare collegialmente se i comportamenti tenuti dall’alunno si configurano come inadempienze disciplinari.

Il consiglio di classe, dopo approfondita discussione, accertatane la necessità, irroga la relativa sanzione. La sanzione irrogata deve sempre stimolare nell’alunno la consapevolezza di aver turbato l’equilibrio

della comunità scolastica e, di conseguenza, di dover condividere la necessità di modificare il proprio comportamento.

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Il procedimento disciplinare si conclude con una “nota di merito”, espressa dal consiglio di classe, rivolta all’alunno medesimo, una volta accertato che il suo comportamento sia ritornato corretto.

Tale “nota di merito” è trascritta nel registro di classe e di essa va data informazione alla famiglia dell’alunno.

In nessun caso, comunque, le decisioni adottate dal consiglio di classe devono assumere carattere esclusivamente punitivo.

MANCANZE DISCIPLINARI Le inadempienze disciplinari si configurano nelle seguenti tipologie:

1. Frequenza irregolare 2. Mancato assolvimento degli impegni 3. Mancato rispetto verso tutte le componenti della comunità scolastica 4. Inosservanza delle disposizioni in generale, organizzative e di sicurezza 5. Utilizzazione scorretta delle strutture, dei macchinari, dei sussidi didattici, nonché arreco di danni al

patrimonio della scuola. 6. Inosservanza della C.M. 15/03/’07 e violazione della privacy

Ricadono nella tipologia 1: a) assenza ingiustificata, b) ripetuto ritardo nell’ingresso a scuola, c) comportamento scorretto nella circostanza del “cambio” dei docenti, d) non recare con sé il materiale necessario per lo svolgimento delle lezioni. Ricadono nella tipologia 2: a) omissione reiterata delle consegne, b) arrecare disturbo al normale svolgimento delle lezioni, c) sottrarre oggetti ai compagni. Ricadono nella tipologia 3: a) qualsiasi grave comportamento irriguardosi nei confronti del dirigente, dei docenti e di tutti i

collaboratori scolastici; b) l’offesa rivolta ai compagni attraverso il mimo, il gesto e la parola. Ricadono nella tipologia 4: a) contravvenire alle disposizioni organizzative; b) mettere a rischio la propria e l’ altrui incolumità. Ricadono nella tipologia 5: a) uso improprio e scorretto della suppellettile, dei computer, del registratore, del televisore, dei

vocabolari, delle video - cassette, delle carte geografiche, degli strumenti di laboratorio, degli attrezzi della palestra;

b) danno arrecato ai banchi, alle sedie, alla lavagna, alle porte, alla cattedra, ai bagni ecc.. Ricadono nella tipologia 6; a) l’uso del cellulare e/o di altri dispositivi aventi le stesse funzioni, anche la semplice esposizione degli

stessi in tutti gli ambienti scolastici; b) portare in classe apparecchiature di ripresa audio e visiva se non su preventiva autorizzazione e

controllo del docente. SANZIONI Le sanzioni disciplinari sono: 1) il richiamo verbale; 2) la nota scritta sul registro di classe e sul diario

dell’alunno a mo’ di comunicazione alla famiglia; 3) il temporaneo allontanamento dello studente dalla comunità scolastica; 4) la riparazione del danno.

Il richiamo verbale è irrogato per lievi inadempienze e scorrettezze da parte del singolo docente. La nota scritta su registro di classe e sul diario dell’alunno a mo’ di comunicazione alla famiglia sanziona

le inadempienze e le scorrettezze di cui alle tipologie 1) e 2). E’ di competenza del docente. La seconda nota comminata dà luogo alla convocazione del consiglio di classe che può anche decidere

l’allontanamento temporaneo dello studente dalla Comunità Scolastica.

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Per tutte le scorrettezze e le inadempienze ricadenti nella tipologia 3) il consiglio di classe può optare per un atto che induca l’alunno ad ammettere formalmente la scorrettezza compiuta e a chiedere scusa alla persona che l’ha subita o per l’allontanamento temporaneo dell’alunno.

Per tutte le scorrettezze ricadenti nelle tipologie 4) e 5) il consiglio di classe commina sanzioni tese alla riparazione del danno, ripristinando lo stato precedente.

Per le sanzioni relative al punto 6, il docente provvede al sequestro dell’oggetto (cellulare o altro) consegnandolo al D. S. che provvederà a restituirlo al genitore. In caso di violazione della privacy il C. di C. è chiamato a stabilire il provvedimento disciplinare.

Direttive generali: - in caso di richiesta di rimborso per i danni di cui alla tipologia 5, il D. S. si attiverà nei confronti del

genitore per il risarcimento del danno. In assenza di corresponsione del risarcimento, il D. S. si rivolgerà alle autorità competenti.

- E’ demandata facoltà al C. di C. di offrire agli alunni la possibilità di convertire le sanzioni a combinarsi in attività da svolgere in favore della comunità scolastica che possano utilmente costituire una riparazione quali ad es.: operazione di pulizia e ripristino degli arredi dei locali scolastici; collaborazione con il personale scolastico; riordino della biblioteca; altro a decidersi.

AVVERTENZE GENERALI I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di

responsabilità ed al ripristino di rapporti corretti all’interno della comunità scolastica. La responsabilità disciplinare è personale. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza

essere stato prima invitato ad esporre le proprie ragioni. Nessuna infrazione disciplinare connessa al comportamento può influire sulla valutazione del profitto.

In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinioni correttamente manifestata e non lesiva dell’altrui personalità.

Le sanzioni sono sempre temporanee, proporzionate alla infrazione disciplinare e ispirate, per quanto possibile, al principio della riparazione del danno. Esse tengono conto della situazione personale dello studente. Allo studente è sempre offerta la possibilità di convertirle in attività in favore della comunità scolastica.

Le sanzioni e i provvedimenti che comportano allontanamento dalla comunità scolastica sono sempre adottati da un organo collegiale.

Il temporaneo allontanamento dello studente può essere disposto solo in caso di gravi o reiterate infrazioni disciplinari, per periodi non superiori ai quindici giorni.

Nei periodi di allontanamento deve essere previsto, per quanto possibile, un rapporto con lo studente e con i suoi genitori tale da preparare il rientro nella comunità scolastica.

L’allontanamento dello studente dalla comunità scolastica può essere disposto anche quando non siano stati commessi reati o vi sia pericolo per l’incolumità delle persone. In tal caso la durata dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato ovvero al permanere della situazione di pericolo.

Nei casi in cui l’autorità giudiziaria, i servizi sociali o la situazione obiettiva rappresentata dalla famiglia o dallo stesso studente sconsiglino il rientro nella comunità scolastica di appartenenza, allo studente è consentito di iscriversi, anche in corso d’anno, ad altra scuola.

Le sanzioni per le mancanze disciplinari commesse durante le sessioni d’esame sono inflitte dalla commissione d’esame e sono applicabili anche ai candidati esterni.

PROCEDIMENTO DI RICORSO Per inoltrare ricorso all’organo di garanzia si rinvia alle “Impugnazioni” contenute nello << Statuto delle

studentesse e degli studenti della scuola secondaria >>

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Allegato 3

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Carta dei Servizi

Anno scolastico 2016-2017

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CARTA DEI SERVIZI La Carta dei Servizi è stata introdotta nel nostro ordinamento con Decreto del Presidente dei Ministri 7

Giugno 1995, quale strumento per documentare la qualità del servizio erogato da ciascuna Amministrazione a garanzia dei cittadini, in linea con il processo avviato con la legge 241/90, che ha conferito rilevanza giuridica alle regole di trasparenza, pubblicità, partecipazione, efficienza ed efficacia.

La Carta dei Servizi rappresenta un documento di indirizzo, che favorisce nell'utenza la conoscenza di questa istituzione scolastica e delle regole che la governano, favorendo in tal modo una chiara comunicazione interna ed esterna.

La Carta dei Servizi si rivolge a:

• Genitori per favorire la conoscenza delle modalità di accesso ai servizi offerti dalla scuola;

• Studenti per conoscere l'organizzazione interna della scuola;

• Docenti e personale amministrativo e ausiliario per un supporto all'esercizio delle proprie funzioni; • Ente locale e associazioni territoriali per una più complessa progettazione sul territorio.

I contenuti della Carta si ispirano ai seguenti principi fondamentali contenuti nella Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27 gennaio 1994:

� UGUAGLIANZA � IMPARZIALITA' E REGOLARITA' � ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE � DIRITTO DI SCELTA, OBBLIGO SCOLASTICO E FREQUENZA � PARTECIPAZIONE � EFFICACIA ED EFFICIENZA � LIBERTA' DI INSEGNAMENTO � AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE

Uguaglianza La Scuola si impegna a svolgere il servizio secondo criteri di obiettività, imparzialità e giustizia, a

garantire la regolarità e la continuità del servizio e a ridurre al minimo i disagi per gli utenti anche in caso di interruzioni o disservizi che si verifichino per cause di forza maggiore.

Imparzialità e regolarità La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento e l'integrazione di questi

ultimi, con particolare riferimento alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio socio-economico.

Accoglienza e integrazione La Scuola si impegna a favorire l'accoglienza di genitori e alunni, l'inserimento e l'integrazione di questi

ultimi, con particolare riferimento alle classi iniziali e alle situazioni di rilevante necessità. Particolare impegno è prestato per la soluzione delle problematiche relative agli alunni figli di emigrati in patria, a quelli in situazione di handicap e/o di grave svantaggio socio-economico.

Diritto di scelta, obbligo scolastico e frequenza L'utente, anche proveniente da comune diverso ha il diritto di iscriversi e frequentare presso questa

scuola nei limiti della sua capienza. L'obbligo scolastico e la regolarità della frequenza sono

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assicurati con interventi di prevenzione e controllo dell'evasione e della dispersione scolastica da parte di tutte le istituzioni coinvolte, che collaborano tra loro in modo organico e funzionale.

Partecipazione La Scuola, al fine di promuovere ogni forma di partecipazione, garantisce la massima semplificazione

delle procedure ed un'informazione completa e trasparente. Istituzioni, personale, genitori, alunni sono protagonisti e responsabili dell'attuazione della Carta: i loro comportamenti devono favorire la più ampia realizzazione degli standard generali del servizio.

Efficacia ed efficienza L'attività scolastica, ed in particolare il servizio di tutte le componenti, si informa a criteri di efficienza,

efficacia, flessibilità nell'organizzazione dei servizi amministrativi, dell'attività didattica e dell'offerta formativa integrata

La Scuola persegue il continuo miglioramento della qualità e dell'efficienza dei servizi.

Libertà di insegnamento La programmazione delle attività educative e didattiche assicura la libertà di insegnamento dei docenti

e garantisce la formazione dell'uomo, facilitandone le potenzialità evolutive e contribuendo allo sviluppo armonico della personalità.

Aggiornamento professionale L'aggiornamento e la formazione costituiscono un impegno per tutto il personale scolastico e un compito

per l'amministrazione, che assicura interventi organici e regolari.

Aspetti del servizio scolastico

Area didattica

Rispetto delle finalità istituzionali

Le attività che la scuola promuove sono coerenti con le finalità e i contenuti indicati nei Nuovi Programmi relativi al primo ciclo d’istruzione. Tale coerenza si concretizza e si rileva nelle programmazioni elaborate dalla scuola. La scuola è impegnata a garantire la qualità delle attività educative e ad assicurarne l’adeguatezza alle esigenze culturali e formative degli alunni in vista di una loro buona integrazione. Predispone forme di rilevazione iniziale e in corso d’anno ( prove d’ingresso, osservazioni verifiche…), utilizza le informazioni fornite dalla scuola di provenienza, dalla famiglia e dai servizi operanti sul territorio, al fine di personalizzare i percorsi di insegnamento/apprendimento.

Clima positivo e benessere a scuola

I valori etici e culturali che stanno alla base della vita quotidiana della scuola sono i seguenti:

• parità di opportunità formative;

• accettazione e comprensione delle diverse culture e religioni; • progressiva responsabilizzazione;

• autonomia;

• capacità di assumere iniziative;

• fiducia in se stessi;

• interesse e motivazione ad apprendere,

• cooperazione nell’apprendere.

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I rapporti tra gli operatori che agiscono nella scuola sono improntati alla correttezza e alla coerenza con i valori indicati.

Partecipazione e coinvolgimento delle famiglie

Gli insegnanti assicurano un costante rapporto con le famiglie tramite:

• assemblee di classe; • consigli di classe ;

• colloqui informativi quadrimestrali (febbraio e giugno) con illustrazione ai genitori del documento di valutazione;

• colloqui individuali su richiesta delle famiglie o dei docenti e colloqui pomeridiani nel corso dell’anno.

Continuità La scuola assicura la continuità educativa con le scuole di ogni ordine e grado del territorio tramite le

seguenti iniziative: • passaggio di informazioni sugli alunni e le precedenti esperienze scolastiche; • progetti di accoglienza per i nuovi alunni iscritti; • visite alla nuova scuola.

Uso equilibrato del tempo

Per consolidare gli apprendimenti e per avviare all’autonomia nello studio, è prevista l’assegnazione di compiti a casa. Nell’assegnazione dei compiti si tiene presente la necessità di rispettare ragionevoli tempi d’impegno degli alunni, assicurando il tempo da dedicare ad altre attività.

Attività di Programmazione L’azione della scuola è definita in maniera esplicita nei seguenti documenti:

• regolamento d’istituto;

• regolamento alunni;

• piano dell’offerta formativa;

• programmazione didattica;

• patto di corresponsabilità.

Il regolamento d’istituto definisce gli aspetti organizzativi generali, viene deliberato dal Consiglio di Istituto.

Il regolamento alunni definisce le norme generali di comportamento degli alunni, viene deliberato dal Consiglio di Istituto.

Il piano dell’offerta formativa

esplicita le strategie adottate per svolgere il compito educativo, è elaborato dal Collegio dei Docenti ed adottato dal Consiglio di Istituto. L’intero documento è consultabile .

La programmazione didattica annuale è elaborata dai docenti. In essa sono indicati obiettivi, contenuti, tempi, strumenti metodologici e di verifica. Viene monitorata periodicamente negli incontri di programmazione dei consigli di classe. Patto di corresponsabilità esplicita i nuclei fondanti dell’azione educativa e stabilisce gli impegni dello studente, della scuola e della famiglia. Viene firmato in occasione del primo colloquio con i genitori e ne viene data copia.

Contratto formativo

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E’ la dichiarazione esplicita, da parte del docente, degli obiettivi formativi e didattici, dei criteri di valutazione, degli eventuali progetti da sviluppare in corso d’anno, dei compiti e degli impegni richiesti alla famiglia. In presenza di rilevanti difficoltà dell’alunno,si predispone un progetto individualizzato.

Servizi amministrativi Gli uffici di segreteria funzionano dal lunedì al sabato e garantiscono un orario di apertura al pubblico

,dalle ore 10,00 alle ore 12,00. Il Dirigente Scolastico riceve lunedì dalle ore 12,00 alle ore 13,00.

Rilascio dei documenti Il rilascio di certificati viene effettuato nell’orario di apertura della segreteria al pubblico. I documenti di

valutazione sono consegnati e illustrati dai docenti ai genitori, al termine di ogni quadrimestre, in appositi incontri . In caso di mancata partecipazione finale, tali documenti possono essere ritirati presso la Segreteria.

Informazione

Presso l’ingresso della scuola sono presenti operatori in grado di fornire le prime indicazioni all’utenza.

Condizioni ambientali della Scuola

Le condizioni ambientali della scuola costituiscono un fattore rilevante per la realizzazione adeguata del POF che la scuola propone.

L’ambiente scolastico deve essere pulito, accogliente, sicuro. Le condizioni di igiene e sicurezza dei locali e dei servizi devono garantire una permanenza a scuola

confortevole per gli alunni e per il personale.

Procedura dei reclami Se gli utenti riscontrano il mancato rispetto degli impegni contenuti nella carta possono tutelare i loro

diritti con un reclamo che deve essere presentato al Dirigente Scolastico Ogni suggerimento o proposta di miglioramento dei servizi sarà oggetto di attenta analisi da parte della Dirigenza Scolastica, a cui è possibile inviare eventuali comunicazioni al seguente indirizzo di posta

elettronica: [email protected]

Attuazione Il mantenimento e lo sviluppo degli impegni indicati in questa Carta dipendono anche dalla puntualità

e completezza degli interventi che devono essere svolti a favore della scuola da numerosi Enti (Comune, ASL, USP, USR), secondo quanto prevede la legge.

I contenuti di questa carta non sono immodificabili e definitivi; essi verranno periodicamente verificati e aggiornati.

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Allegato 4

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CODICE COMPORTAMENTO PUBBLICI DIPENDENTI

Anno scolastico 2016-2017

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NUOVO CODICE COMPORTAMENTO PUBBLICI DIPENDENTI Si richiama l’attenzione sul DECRETO PRESIDENTE REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 62, relativo al

Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165,le cui disposizione sono integrate dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001. avvertendo che il citato dpr , dalla data d’entrata in vigore ,

sostituisce il decreto del Ministro per la funzione pubblica del 28 novembre 2000 Art. 1 Disposizioni di carattere generale 1. Il presente codice di comportamento, di seguito denominato “Codice”, definisce, ai fini dell’articolo 54

del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, i doveri minimi di diligenza, lealtà, imparzialità e buona condotta che i pubblici dipendenti sono tenuti ad osservare.

2. Le previsioni del presente Codice sono integrate e specificate dai codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001.

Art. 2 Ambito di applicazione 1. Il presente codice si applica ai dipendenti delle pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma

2, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, il cui rapporto di lavoro è disciplinato in base all’articolo 2, commi 2 e 3, del medesimo decreto.

2. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 54, comma 4, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, le norme contenute nel presente codice costituiscono principi di comportamento per le restanti categorie di personale di cui all’articolo 3 del citato decreto n. 165 del 2001, in quanto compatibili con le disposizioni dei rispettivi ordinamenti.

3. Le pubbliche amministrazioni di cui all’articolo 1, comma 2, del decreto legislativo n. 165 del 2001 estendono, per quanto compatibili, gli obblighi di condotta previsti dal presente codice a tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché nei confronti dei collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore dell’amministrazione. A tale fine, negli atti di incarico o nei contratti di acquisizioni delle collaborazioni, delle consulenze o dei servizi, le amministrazioni inseriscono apposite disposizioni o clausole di risoluzione o decadenza del rapporto in caso di violazione degli obblighi derivanti dal presente codice.

4. Le disposizioni del presente codice si applicano alle regioni a statuto speciale e alle province autonome di Trento e di Bolzano nel rispetto delle attribuzioni derivanti dagli statuti speciali e delle relative norme di attuazione, in materia di organizzazione e contrattazione collettiva del proprio personale, di quello dei loro enti funzionali e di quello degli enti locali del rispettivo territorio.

Art. 3 Principi generali 1. Il dipendente osserva la Costituzione, servendo la Nazione con disciplina ed onore e conformando la

propria condotta ai principi di buon andamento e imparzialità dell’azione amministrativa. Il dipendente svolge i propri compiti nel rispetto della legge, perseguendo l’interesse pubblico senza abusare della posizione o dei poteri di cui è titolare.

2. Il dipendente rispetta altresì i principi di integrità, correttezza, buona fede, proporzionalità, obiettività, trasparenza, equità e ragionevolezza e agisce in posizione di indipendenza e imparzialità, astenendosi in caso di conflitto di interessi.

3. Il dipendente non usa a fini privati le informazioni di cui dispone per ragioni di ufficio, evita situazioni e comportamenti che possano ostacolare il corretto adempimento dei compiti o nuocere agli interessi o all’immagine della pubblica amministrazione. Prerogative e poteri pubblici sono esercitati unicamente per le finalità di interesse generale per le quali sono stati conferiti.

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4. Il dipendente esercita i propri compiti orientando l’azione amministrativa alla massima economicità, efficienza ed efficacia. La gestione di risorse pubbliche ai fini dello svolgimento delle attività amministrative deve seguire una logica di contenimento dei costi, che non pregiudichi la qualità dei risultati.

5. Nei rapporti con i destinatari dell’azione amministrativa, il dipendente assicura la piena parità di trattamento a parità di condizioni, astenendosi, altresì, da azioni arbitrarie che abbiano effetti negativi sui destinatari dell’azione amministrativa o che comportino discriminazioni basate su sesso, nazionalità, origine etnica, caratteristiche genetiche, lingua, religione o credo, convinzioni personali o politiche, appartenenza a una minoranza nazionale, disabilità, condizioni sociali o di salute, età e orientamento sessuale o su altri diversi fattori.

6. Il dipendente dimostra la massima disponibilità e collaborazione nei rapporti con le altre pubbliche amministrazioni, assicurando lo scambio e la trasmissione delle informazioni e dei dati in qualsiasi forma anche telematica, nel rispetto della normativa vigente.

Art. 4 Regali, compensi e altre utilità 1. Il dipendente non chiede, né sollecita, per sé o per altri, regali o altre utilità. 2. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore

effettuati occasionalmente nell’ambito delle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini internazionali. In ogni caso, indipendentemente dalla circostanza che il fatto costituisca reato, il dipendente non chiede, per sé o per altri, regali o altre utilità, neanche di modico valore a titolo di corrispettivo per compiere o per aver compiuto un atto del proprio ufficio da soggetti che possano trarre benefici da decisioni o attività inerenti all’ufficio, né da soggetti nei cui confronti è o sta per essere chiamato a svolgere o a esercitare attività o potestà proprie dell’ufficio ricoperto.

3. Il dipendente non accetta, per sé o per altri, da un proprio subordinato, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore. Il dipendente non offre, direttamente o indirettamente, regali o altre utilità a un proprio sovraordinato, salvo quelli d’uso di modico valore.

4. I regali e le altre utilità comunque ricevuti fuori dai casi consentiti dal presente articolo, a cura dello stesso dipendente cui siano pervenuti, sono immediatamente messi a disposizione dell’Amministrazione per la restituzione o per essere devoluti a fini istituzionali.

5. Ai fini del presente articolo, per regali o altre utilità di modico valore si intendono quelle di valore non superiore, in via orientativa, a 150 euro, anche sotto forma di sconto. I codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni possono prevedere limiti inferiori, anche fino all’esclusione della possibilità di riceverli, in relazione alle caratteristiche dell’ente e alla tipologia delle mansioni.

6. Il dipendente non accetta incarichi di collaborazione da soggetti privati che abbiano, o abbiano avuto nel biennio precedente, un interesse economico significativo in decisioni o attività inerenti all’ufficio di appartenenza.

7. Al fine di preservare il prestigio e l’imparzialità dell’amministrazione, il responsabile dell’ufficio vigila sulla corretta applicazione del presente articolo.

Art. 5 Partecipazione ad associazioni e organizzazioni 1. Nel rispetto della disciplina vigente del diritto di associazione, il dipendente comunica

tempestivamente al responsabile dell’ufficio di appartenenza la propria adesione o appartenenza ad associazioni od organizzazioni, a prescindere dal loro carattere riservato o meno, i cui ambiti di interessi possano interferire con lo svolgimento dell’attività dell’ufficio. Il presente comma non si applica all’adesione a partiti politici o a sindacati.

2. Il pubblico dipendente non costringe altri dipendenti ad aderire ad associazioni od organizzazioni, né esercita pressioni a tale fine, promettendo vantaggi o prospettando svantaggi di carriera.

Art. 6 Comunicazione degli interessi finanziari e conflitti d’interesse

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1. Fermi restando gli obblighi di trasparenza previsti da leggi o regolamenti, il dipendente, all’atto dell’assegnazione all’ufficio, informa per iscritto il dirigente dell’ufficio di tutti i rapporti, diretti o indiretti, di collaborazione con soggetti privati in qualunque modo retribuiti che lo stesso abbia o abbia avuto negli ultimi tre anni, precisando:

a) se in prima persona, o suoi parenti o affini entro il secondo grado, il coniuge o il convivente abbiano ancora rapporti finanziari con il soggetto con cui ha avuto i predetti rapporti di collaborazione;

b) se tali rapporti siano intercorsi o intercorrano con soggetti che abbiano interessi in attività o decisioni inerenti all’ufficio, limitatamente alle pratiche a lui affidate.

2. Il dipendente si astiene dal prendere decisioni o svolgere attività inerenti alle sue mansioni in situazioni di conflitto, anche potenziale, di interessi con interessi personali, del coniuge, di conviventi, di parenti, di affini entro il secondo grado. Il conflitto può riguardare interessi di qualsiasi natura, anche non patrimoniali, come quelli derivanti dall’intento di voler assecondare pressioni politiche, sindacali o dei superiori gerarchici.

Art. 7 Obbligo di astensione 1. Il dipendente si astiene dal partecipare all’adozione di decisioni o ad attività che possano coinvolgere

interessi propri, ovvero di suoi parenti, affini entro il secondo grado, del coniuge o di conviventi, oppure di persone con le quali abbia rapporti di frequentazione abituale, ovvero, di soggetti od organizzazioni con cui egli o il coniuge abbia causa pendente o grave inimicizia o rapporti di credito o debito significativi, ovvero di soggetti od organizzazioni di cui sia tutore, curatore, procuratore o agente, ovvero di enti, associazioni anche non riconosciute, comitati, società o stabilimenti di cui sia amministratore o gerente o dirigente. Il dipendente si astiene in ogni altro caso in cui esistano gravi ragioni di convenienza. Sull’astensione decide il responsabile dell’ufficio di appartenenza.

Art. 8 Prevenzione della corruzione 1. Il dipendente rispetta le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione. In

particolare, il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della corruzione, presta la sua collaborazione al responsabile della prevenzione della corruzione e, fermo restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria, segnala al proprio superiore gerarchico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza.

Art. 9 Trasparenza e tracciabilità 1. Il dipendente assicura l’adempimento degli obblighi di trasparenza previsti in capo alle pubbliche

amministrazioni secondo le disposizioni normative vigenti, prestando la massima collaborazione nell’elaborazione, reperimento e trasmissione dei dati sottoposti all’obbligo di pubblicazione sul sito istituzionale.

2. La tracciabilità dei processi decisionali adottati dai dipendenti deve essere, in tutti i casi, garantita attraverso un adeguato supporto documentale, che consenta in ogni momento la replicabilità.

Art. 10 Comportamento nei rapporti privati 1. Nei rapporti privati, comprese le relazioni extralavorative con pubblici ufficiali nell’esercizio delle

loro funzioni, il dipendente non sfrutta, né menziona la posizione che ricopre nell’amministrazione per ottenere utilità che non gli spettino e non assume nessun altro comportamento che possa nuocere all’immagine dell’amministrazione.

Art. 11 Comportamento in servizio 1. Fermo restando il rispetto dei termini del procedimento amministrativo, il dipendente, salvo

giustificato motivo, non ritarda né adotta comportamenti tali da far ricadere su altri dipendenti il compimento di attività o l’adozione di decisioni di propria spettanza.

2. Il dipendente utilizza i permessi di astensione dal lavoro, comunque denominati, nel rispetto delle condizioni previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.

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3. Il dipendente utilizza il materiale o le attrezzature di cui dispone per ragioni di ufficio e i servizi telematici e telefonici dell’ufficio nel rispetto dei vincoli posti dall’amministrazione. Il dipendente utilizza i mezzi di trasporto dell’amministrazione a sua disposizione soltanto per lo svolgimento dei compiti d’ufficio, astenendosi dal trasportare terzi, se non per motivi d’ufficio.

Art. 12 Rapporti con il pubblico 1. Il dipendente in rapporto con il pubblico si fa riconoscere attraverso l’esposizione in modo visibile del

badge od altro supporto identificativo messo a disposizione dall’amministrazione, salvo diverse disposizioni di servizio, anche in considerazione della sicurezza dei dipendenti, opera con spirito di servizio, correttezza, cortesia e disponibilità e, nel rispondere alla corrispondenza, a chiamate telefoniche e ai messaggi di posta elettronica, opera nella maniera più completa e accurata possibile. Qualora non sia competente per posizione rivestita o per materia, indirizza l’interessato al funzionario o ufficio competente della medesima amministrazione. Il dipendente, fatte salve le norme sul segreto d’ufficio, fornisce le spiegazioni che gli siano richieste in ordine al comportamento proprio e di altri dipendenti dell’ufficio dei quali ha la responsabilità od il coordinamento. Nelle operazioni da svolgersi e nella trattazione delle pratiche il dipendente rispetta, salvo diverse esigenze di servizio o diverso ordine di priorità stabilito dall’amministrazione, l’ordine cronologico e non rifiuta prestazioni a cui sia tenuto con motivazioni generiche. Il dipendente rispetta gli appuntamenti con i cittadini e risponde senza ritardo ai loro reclami.

2. Salvo il diritto di esprimere valutazioni e diffondere informazioni a tutela dei diritti sindacali, il dipendente si astiene da dichiarazioni pubbliche offensive nei confronti dell’amministrazione.

3. Il dipendente che svolge la sua attività lavorativa in un’amministrazione che fornisce servizi al pubblico cura il rispetto degli standard di qualità e di quantità fissati dall’amministrazione anche nelle apposite carte dei servizi. Il dipendente opera al fine di assicurare la continuità del servizio, di consentire agli utenti la scelta tra i diversi erogatori e di fornire loro informazioni sulle modalità di prestazione del servizio e sui livelli di qualità.

4. Il dipendente non assume impegni né anticipa l’esito di decisioni o azioni proprie o altrui inerenti all’ufficio, al di fuori dei casi consentiti. Fornisce informazioni e notizie relative ad atti od operazioni amministrative, in corso o conclusi, nelle ipotesi previste dalle disposizioni di legge e regolamentari in materia di accesso, informando sempre gli interessati della possibilità di avvalersi anche dell’Ufficio per le relazioni con il pubblico. Rilascia copie ed estratti di atti o documenti secondo la sua competenza, con le modalità stabilite dalle norme in materia di accesso e dai regolamenti della propria amministrazione.

5. Il dipendente osserva il segreto d’ufficio e la normativa in materia di tutela e trattamento dei dati personali e, qualora sia richiesto oralmente di fornire informazioni, atti, documenti non accessibili tutelati dal segreto d’ufficio o dalle disposizioni in materia di dati personali, informa il richiedente dei motivi che ostano all’accoglimento della richiesta. Qualora non sia competente a provvedere in merito alla richiesta cura, sulla base delle disposizioni interne, che la stessa venga inoltrata all’ufficio competente della medesima amministrazione.

Art. 13 Disposizioni particolari per i dirigenti 1. Ferma restando l’applicazione delle altre disposizioni del Codice, le norme del presente articolo si

applicano ai dirigenti, ivi compresi i titolari di incarico ai sensi dell’articolo 19, comma 6, del decreto legislativo n. 165 del 2001 e dell’articolo 110 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, ai soggetti che svolgono funzioni equiparate ai dirigenti operanti negli uffici di diretta collaborazione delle autorità politiche, nonché ai funzionari responsabili di posizione organizzativa negli enti privi di dirigenza.

2. Il dirigente svolge con diligenza le funzioni ad esso spettanti in base all’atto di conferimento dell’incarico, persegue gli obiettivi assegnati e adotta un comportamento organizzativo adeguato per l’assolvimento dell’incarico.

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3. Il dirigente, prima di assumere le sue funzioni, comunica all’amministrazione le partecipazioni azionarie e gli altri interessi finanziari che possano porlo in conflitto di interessi con la funzione pubblica che svolge e dichiara se ha parenti e affini entro il secondo grado, coniuge o convivente che esercitano attività politiche, professionali o economiche che li pongano in contatti frequenti con l’ufficio che dovrà dirigere o che siano coinvolti nelle decisioni o nelle attività inerenti all’ufficio. Il dirigente fornisce le informazioni sulla propria situazione patrimoniale e le dichiarazioni annuali dei redditi soggetti all’imposta sui redditi delle persone fisiche previste dalla legge.

4. Il dirigente assume atteggiamenti leali e trasparenti e adotta un comportamento esemplare e imparziale nei rapporti con i colleghi, i collaboratori e i destinatari dell’azione amministrativa. Il dirigente cura, altresì, che le risorse assegnate al suo ufficio siano utilizzate per finalità esclusivamente istituzionali e, in nessun caso, per esigenze personali.

5. Il dirigente cura, compatibilmente con le risorse disponibili, il benessere organizzativo nella struttura a cui è preposto, favorendo l’instaurarsi di rapporti cordiali e rispettosi tra i collaboratori, assume iniziative finalizzate alla circolazione delle informazioni, alla formazione e all’aggiornamento del personale, all’inclusione e alla valorizzazione delle differenze di genere, di età e di condizioni personali.

6. Il dirigente assegna l’istruttoria delle pratiche sulla base di un’equa ripartizione del carico di lavoro, tenendo conto delle capacità, delle attitudini e della professionalità del personale a sua disposizione. Il dirigente affida gli incarichi aggiuntivi in base alla professionalità e, per quanto possibile, secondo criteri di rotazione.

7. Il dirigente svolge la valutazione del personale assegnato alla struttura cui è preposto con imparzialità e rispettando le indicazioni ed i tempi prescritti.

8. Il dirigente intraprende con tempestività le iniziative necessarie ove venga a conoscenza di un illecito, attiva e conclude, se competente, il procedimento disciplinare, ovvero segnala tempestivamente l’illecito all’autorità disciplinare, prestando ove richiesta la propria collaborazione e provvede ad inoltrare tempestiva denuncia all’autorità giudiziaria penale o segnalazione alla corte dei conti per le rispettive competenze. Nel caso in cui riceva segnalazione di un illecito da parte di un dipendente, adotta ogni cautela di legge affinché sia tutelato il segnalante e non sia indebitamente rilevata la sua identità nel procedimento disciplinare, ai sensi dell’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001.

9. Il dirigente, nei limiti delle sue possibilità, evita che notizie non rispondenti al vero quanto all’organizzazione, all’attività e ai dipendenti pubblici possano diffondersi. Favorisce la diffusione della conoscenza di buone prassi e buoni esempi al fine di rafforzare il senso di fiducia nei confronti dell’amministrazione.

Art. 14 Contratti ed altri atti negoziali 1. Nella conclusione di accordi e negozi e nella stipulazione di contratti per conto dell’amministrazione,

nonché nella fase di esecuzione degli stessi, il dipendente non ricorre a mediazione di terzi, né corrisponde o promette ad alcuno utilità a titolo di intermediazione, né per facilitare o aver facilitato la conclusione o l’esecuzione del contratto. Il presente comma non si applica ai casi in cui l’amministrazione abbia deciso di ricorrere all’attività di intermediazione professionale.

2. Il dipendente non conclude, per conto dell’amministrazione, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione con imprese con le quali abbia stipulato contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del codice civile. Nel caso in cui l’amministrazione concluda contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento o assicurazione, con imprese con le quali il dipendente abbia concluso contratti a titolo privato o ricevuto altre utilità nel biennio precedente, questi si astiene dal partecipare all’adozione delle decisioni ed alle attività relative all’esecuzione del contratto, redigendo verbale scritto di tale astensione da conservare agli atti dell’ufficio.

3. Il dipendente che conclude accordi o negozi ovvero stipula contratti a titolo privato, ad eccezione di quelli conclusi ai sensi dell’articolo 1342 del codice civile, con persone fisiche o giuridiche private

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con le quali abbia concluso, nel biennio precedente, contratti di appalto, fornitura, servizio, finanziamento ed assicurazione, per conto dell’amministrazione, ne informa per iscritto il dirigente dell’ufficio.

4. Se nelle situazioni di cui ai commi 2 e 3 si trova il dirigente, questi informa per iscritto il dirigente apicale responsabile della gestione del personale.

5. Il dipendente che riceva, da persone fisiche o giuridiche partecipanti a procedure negoziali nelle quali sia parte l’amministrazione, rimostranze orali o scritte sull’operato dell’ufficio o su quello dei propri collaboratori, ne informa immediatamente, di regola per iscritto, il proprio superiore gerarchico o funzionale.

Art. 15 Vigilanza, monitoraggio e attività formative 1. Ai sensi dell’articolo 54, comma 6, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, vigilano

sull’applicazione del presente Codice e dei codici di comportamento adottati dalle singole amministrazioni, i dirigenti responsabili di ciascuna struttura, le strutture di controllo interno e gli uffici etici e di disciplina.

2. Ai fini dell’attività di vigilanza e monitoraggio prevista dal presente articolo, le amministrazioni si avvalgono dell’ufficio procedimenti disciplinari istituito ai sensi dell’articolo 55-bis, comma 4, del decreto legislativo n. 165 del 2001 che svolge, altresì, le funzioni dei comitati o uffici etici eventualmente già istituiti.

3. Le attività svolte ai sensi del presente articolo dall’ufficio procedimenti disciplinari si conformano alle eventuali previsioni contenute nei piani di prevenzione della corruzione adottati dalle amministrazioni ai sensi dell’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190. L’ufficio procedimenti disciplinari, oltre alle funzioni disciplinari di cui all’articolo 55-bis e seguenti del decreto legislativo n. 165 del 2001, cura l’aggiornamento del codice di comportamento dell’amministrazione, l’esame delle segnalazioni di violazione dei codici di comportamento, la raccolta delle condotte illecite accertate e sanzionate, assicurando le garanzie di cui all’articolo 54-bis del decreto legislativo n. 165 del 2001. Il responsabile della prevenzione della corruzione cura la diffusione della conoscenza dei codici di comportamento nell’amministrazione, il monitoraggio annuale sulla loro attuazione, ai sensi dell’articolo 54, comma 7, del decreto legislativo n. 165 del 2001, la pubblicazione sul sito istituzionale e della comunicazione all’Autorità nazionale anticorruzione, di cui all’articolo 1, comma 2, della legge 6 novembre 2012, n. 190, dei risultati del monitoraggio. Ai fini dello svolgimento delle attività previste dal presente articolo, l’ufficio procedimenti disciplinari opera in raccordo con il responsabile della prevenzione di cui all’articolo 1, comma 7, della legge n. 190 del 2012.

4. Ai fini dell’attivazione del procedimento disciplinare per violazione dei codici di comportamento, l’ufficio procedimenti disciplinari può chiedere all’Autorità nazionale anticorruzione parere facoltativo secondo quanto stabilito dall’articolo 1, comma 2, lettera d), della legge n. 190 del 2012.

5. Al personale delle pubbliche amministrazioni sono rivolte attività formative in materia di trasparenza e integrità, che consentano ai dipendenti di conseguire una piena conoscenza dei contenuti del codice di comportamento, nonché un aggiornamento annuale e sistematico sulle misure e sulle disposizioni applicabili in tali ambiti.

6. Le Regioni e gli enti locali, definiscono, nell’ambito della propria autonomia organizzativa, le linee guida necessarie per l’attuazione dei principi di cui al presente articolo.

7. Dall’attuazione delle disposizioni del presente articolo non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Le amministrazioni provvedono agli adempimenti previsti nell’ambito delle risorse umane, finanziarie, e strumentali disponibili a legislazione vigente.

Art. 16 Responsabilità conseguente alla violazione dei doveri del codice 1. La violazione degli obblighi previsti dal presente Codice integra comportamenti contrari ai doveri

d’ufficio. Ferme restando le ipotesi in cui la violazione delle disposizioni contenute nel presente Codice, nonché dei doveri e degli obblighi previsti dal piano di prevenzione della corruzione, dà

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luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa o contabile del pubblico dipendente, essa è fonte di responsabilità disciplinare accertata all’esito del procedimento disciplinare, nel rispetto dei principi di gradualità e proporzionalità delle sanzioni.

2. Ai fini della determinazione del tipo e dell’entità della sanzione disciplinare concretamente applicabile, la violazione è valutata in ogni singolo caso con riguardo alla gravità del comportamento e all’entità del pregiudizio, anche morale, derivatone al decoro o al prestigio dell’amministrazione di appartenenza. Le sanzioni applicabili sono quelle previste dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi, incluse quelle espulsiveche possono essere applicate esclusivamente nei casi, da valutare in relazione alla gravità, di violazione delle disposizioni di cui agli articoli 4, qualora concorrano la non modicità del valore del regalo o delle altre utilità e l’immediata correlazione di questi ultimi con il compimento di un atto o di un’attività tipici dell’ufficio, 5, comma 2, 14, comma 2, primo periodo, valutata ai sensi del primo periodo. La disposizione di cui al secondo periodo si applica altresì nei casi di recidiva negli illeciti di cui agli articoli 4, comma 6, 6, comma 2, esclusi i conflitti meramente potenziali, e 13, comma 9, primo periodo. I contratti collettivi possono prevedere ulteriori criteri di individuazione delle sanzioni applicabili in relazione alle tipologie di violazione del presente codice.

3. Resta ferma la comminazione del licenziamento senza preavviso per i casi già previsti dalla legge, dai regolamenti e dai contratti collettivi.

4. Restano fermi gli ulteriori obblighi e le conseguenti ipotesi di responsabilità disciplinare dei pubblici dipendenti previsti da norme di legge, di regolamento o dai contratti collettivi.

Art. 17 Disposizioni finali e abrogazioni 1. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione al presente decreto, pubblicandolo sul proprio sito

internet istituzionale e nella rete intranet, nonché trasmettendolo tramite e-mail a tutti i propri dipendenti e ai titolari di contratti di consulenza o collaborazione a qualsiasi titolo, anche professionale, ai titolari di organi e di incarichi negli uffici di diretta collaborazione dei vertici politici dell’amministrazione, nonché ai collaboratori a qualsiasi titolo, anche professionale, di imprese fornitrici di servizi in favore dell’amministrazione. L’amministrazione, contestualmente alla sottoscrizione del contratto di lavoro o, in mancanza, all’atto di conferimento dell’incarico, consegna e fa sottoscrivere ai nuovi assunti, con rapporti comunque denominati, copia del codice di comportamento.

2. Le amministrazioni danno la più ampia diffusione ai codici di comportamento da ciascuna definiti ai sensi dell’articolo 54, comma 5, del citato decreto legislativo n. 165 del 2001 secondo le medesime modalità previste dal comma 1 del presente articolo.

3. Il decreto del Ministro per la funzione pubblica in data 28 novembre 2000 recante “Codice di comportamento dei dipendenti delle pubbliche amministrazioni”, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 84 del 10 aprile 2001, è abrogato.

Provvedimento pubblicato nella G.U. 4 giugno 2013, n. 1

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Allegato E

Scuola Secondaria di Primo Grado “SAVERIO MERCADANTE”

Altamura

Uso dei laboratori

Anno scolastico 2016-2017

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CRITERI GENERALI I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla

responsabilità di uno o più docenti che svolgono funzioni di subconsegnatari ed hanno il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc...

Il responsabile di laboratorio concorda con il Dirigente Scolastico le modalità ed i criteri per l'utilizzo del laboratorio in attività extrascolastiche obbligatoriamente fuori dell'orario di funzionamento della scuola.

In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili.

Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni.

I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti.

L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a dame tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico.

REGOLAMENTO SULL’UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE E DEI LABORATORI INFORMATICI

LINEE GENERALI 1. I laboratori informatici e linguistici e le tecnologie didattiche informatiche e multimediali presenti

nella scuola sono uno strumento di formazione a disposizione di tutti i docenti e di tutti gli studenti dell’Istituto.

2. I docenti, gli alunni e tutto il personale scolastico devono avere la massima cura delle attrezzature e delle dotazioni utilizzate.

3. I laboratori e le attrezzature possono essere utilizzati solo per: • scopi didattici, • attività connesse con la funzione docente, • gestione e organizzazione del servizio scolastico, • progettazione curricolare ed extracurricolare, • finalità formative dell’Istituto e di auto-formazione. E’ vietato l’utilizzo per motivi personali non attinenti alla professione docente o all’attività formativa.

Ove, in casi eccezionali, si intenda svolgere altre attività è necessario ottenere preventivamente l’autorizzazione della Dirigenza.

4. Il collaboratore scolastico svolge le mansioni di: • raccolta delle prenotazioni per l’utilizzo dei laboratori, apertura e chiusura dei locali (che potranno

restare aperti solo in presenza di un docente che se ne assuma la responsabilità firmando sull’apposito registro);

• raccolta di segnalazioni e richieste da parte dei docenti (anomalie di funzionamento, guasti, acquisto materiale ecc…) da riferire alla funzione strumentale o alla Dirigenza

5. La funzione strumentale “Sostegno sull’utilizzo delle nuove tecnologie”: • è referente dei laboratori e delle apparecchiature informatiche della Scuola

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• provvederà a contattare la ditta di assistenza per mantenere in efficienza le apparecchiature • fornisce, nei limiti del possibile, il suo supporto ai docenti che ne faranno richiesta nelle attività che

prevedono l’uso dei laboratori informatici, • raccoglie richieste da parte di studenti e docenti per un miglior utilizzo delle TIC. 6. Ogni spostamento di materiali, macchine o parti di esse (es. mouse, tastiere, monitor, stampanti, ecc.)

da un locale all’altro deve essere autorizzato dal Dirigente Scolastico o dalla Funzione Strumentale. 7. Nel caso si verifichino guasti o anomalie alle attrezzature, o se ne riscontri l’uso improprio da parte

di qualcuno, si deve tempestivamente avvertire la funzione strumentale. 8. Non è consentito l'uso di prodotti software che non siano stati regolarmente acquistati dalla scuola e

per i quali non sia stata rilasciata licenza d'uso, a meno che non siano prodotti freeware. I docenti e gli studenti non possono installare software sui PC del laboratorio; possono però richiederne l'installazione al personale incaricato.

9. Non è consentito l'uso delle attrezzature dell'aula per la riproduzione di materiale coperto da "copyright". Chiunque venisse a conoscenza di tali operazioni è tenuto a darne comunicazione al Dirigente Scolastico o alla figura strumentale.

10. È vietato: • far utilizzare i laboratori a studenti senza la presenza costante di un docente che se ne assuma la

responsabilità; • utilizzare giochi e partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto; • utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-commerce, ecc…) per

scopi non legati a studio o attività didattica; • utilizzare floppy disk, CD Rom o altri supporti di memoria personali senza averli preventivamente

sottoposti al controllo antivirus prima di ogni utilizzo. • modificare le configurazioni di sistema delle macchine; • utilizzare programmi atti a violare la sicurezza dei sistemi locali e remoti; • inserire password aggiuntive per bloccare o disabilitare qualsiasi funzione o documento;

tutti i documenti dovranno essere in chiaro, non protetti, non criptati; • cancellare, spostare, comprimere o accedere ai file altrui; • effettuare tentativi di accesso non autorizzato a banche dati locali o remote, a file o servizi

riservati e/o connessi alla gestione del sistema; • influenzare la rete in modo da limitarne l'operatività o l'accesso da parte di altri utenti.

POSTAZIONI MULTIMEDIALI 1. Nella Scuola sono presenti oltre al laboratorio multimediale e linguistico con computer collegati in

rete LAN e rete didattica software e con collegamento ad internet, anche postazioni mobili complete di periferiche (stampanti, proiettori). L’utilizzo del laboratorio è prioritariamente destinato all’attività didattica delle classi, su prenotazione da effettuarsi a cura dell’insegnante

2. In via subordinata, i laboratori possono essere utilizzati da: • Docenti; • da gruppi di studenti con la presenza, il controllo o l’assistenza di almeno un docente; • da personale esterno che segue corsi approvati, ospitati o gestiti dall’Istituto. 3. Per gli studenti diversamente abili sono disponibili tre postazioni informatiche nell’aula di

sostegno. 4. Nelle aule docenti (centrale e succursale) sono presenti due postazioni collegate alla rete LAN

d’istituto destinate all’utilizzo esclusivo da parte dei docenti, per le attività delle funzioni strumentali e dei coordinatori di classe, per attività inerenti ad attività aggiuntive (progetti, mostre, concorsi, viaggi, ecc…). Sarà cura del docente spegnere il computer e la stampante dopo l’uso.

5. I computer portatili, unitamente ai videoproiettori, costituiscono postazioni mobili utilizzabili dai docenti nelle attività curricolari ed extracurricolari.

6. Per motivi di riservatezza, i computer utilizzati in Segreteria non sono collegati alla rete di istituto e hanno un autonomo accesso ad internet.

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DISPOSIZIONI SULL’ACCESSO AL LABORATORIO 1. L’accesso da parte delle classi (o di gruppi di studenti) nel laboratorio informatico è consentito solo

con la presenza costante di un docente. 2. Il docente che intende utilizzare il laboratorio con la sua classe deve prenotare settimanalmente i

giorni e le ore di utilizzo, tenendo conto che non potrà occupare il laboratorio per più di due ore al giorno per massimo tre giorni a settimana; giornalmente, nelle ore in cui il laboratorio risultasse libero, è possibile chiederne l’utilizzazione

3. Il docente è responsabile di quanto avviene nel laboratorio nelle proprie ore. È perciò tenuto: • a registrare l’accesso al laboratorio sull’apposito modulo; • a illustrare agli studenti il presente Regolamento e gli eventuali problemi che possono verificarsi

nella non corretta applicazione delle regole nell'uso di Internet; • a sorvegliare attivamente le attività degli allievi; • a indicare il corretto uso di hardware e software; • a salvare sempre i propri lavori in una cartella personale archiviata in “Documenti” del computer,

oppure su CD rom, pen drive ecc, i file non inseriti nelle cartelle personali potranno essere cancellati senza preavviso;

• a rivolgersi alla figura strumentale o la ditta di assistenza della scuola per l’installazione di nuovo software;

• a controllare che gli allievi chiudano la connessione ad Internet e spengano correttamente i computer alla fine della sessione di lavoro e che l’aula sia lasciata in condizione adeguata per ricevere un’altra classe;

• a segnalare qualsiasi disguido alla funzione strumentale. 4. In coincidenza di spazi orari liberi si può consentire l’accesso al laboratorio ai soli docenti o a

gruppi di studenti accompagnati dal docente; anche in questo caso il docente firma il registro interno del laboratorio e si impegna a vigilare sulle attrezzature, ad applicare in ogni sua parte il presente regolamento e ad avvisare il collaboratore scolastico per la chiusura del laboratorio al termine dell’attività.

5. L’accesso e l’utilizzo del laboratorio anche in orario extracurricolare è consentito, nell’ambito dei progetti e delle convenzioni autorizzate, solo con la presenza di un docente o di chi contrattualmente ne svolge le funzioni, che si assume la responsabilità di gestire la struttura tecnologica e di vigilare sul suo corretto utilizzo.

6. Il laboratorio non deve mai essere lasciato aperto e incustodito quando nessuno lo utilizza.

ACCESSO A INTERNET

1. L’uso che viene fatto di Internet deve essere esclusivamente di comprovata valenza didattica. È vietato partecipare a sessioni di gioco distribuiti in remoto e utilizzare servizi “World Wide Web” (e-mail, forum, chat, blog, file sharing, e-commerce, ecc…) per scopi non legati a studio o attività didattica.

2. Tutti gli utenti connessi ad internet devono rispettare, oltre al presente regolamento, la legislazione vigente e la netiquette (regole di buon comportamento in rete).

3. In qualunque momento la Funzione Strumentale verifichi, in prima persona o su segnalazione di un docente, un uso della connessione contrario a disposizioni di legge o di regolamento interno, e comunque non coerente con i principi che regolano la scuola, possono disattivarla senza indugio; nel caso siano coinvolti studenti, la Funzione Strumentale ne dà comunicazione alla Dirigenza e/o al Coordinatore del Consiglio di Classe per l’adozione di eventuali provvedimenti disciplinari e disporrà la sospensione del codice di accesso.

SANZIONI Il Dirigente Scolastico, sentita la Funzione Strumentale, provvederà a mettere in atto azioni volte alla

individuazione di violazioni al presente regolamento. A seconda della gravità, queste potranno essere punite con richiamo verbale o scritto, limitazione dell'accesso dell'utente alla rete o a internet,

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sospensione temporanea o definitiva dell'accesso al laboratorio multimediale, risarcimento economico del danno arrecato.

REGOLAMENTO LABORATORIO SCIENTIFICO NORME GENERALI • L’aula è fruibile da tutte le classi, per un minimo di 2 ore settimanali. • L’avvicendamento delle classi è reso possibile attraverso una prenotazione giornaliera • Quando l’aula non è occupata deve essere chiusa a chiave (i collaboratori scolastici sono i

consegnatari delle chiavi). L’aula deve essere chiusa anche durante l’intervallo per evitare che alunni possano entrare senza adeguata sorveglianza. Non è consentito il prestito di alcun tipo di attrezzatura didattica o scientifica.

• Si consiglia di utilizzare i materiali in laboratorio. Qualora i materiali fossero utilizzati all’interno della classe, questi devono poi essere riposti con cura e tempestivamente. Per necessità diverse, contattare il responsabile del laboratorio.

• Ogni eventuale danno o ogni eventuale mancanza deve essere comunicata tempestivamente al responsabile.

• Ogni eventuale donazione di materiali deve essere comunicata al responsabile.

NORME PER GLI INSEGNANTI • La presenza delle classi, di singoli alunni o gruppetti di alunni nel laboratorio deve sempre

AVVENIRE IN PRESENZA DI UN INSEGNANTE RESPONSABILE. • I docenti che utilizzano l’aula devono provvedere a lasciare, nel limite del possibile, gli strumenti e

le attrezzature puliti e riposti. • La vetreria può essere lasciata (pulita) nell’ apposito scolavetreria o sul lavandino. Un collaboratore

scolastico provvede ad aiutare i docenti nella pulizia e nella ricollocazione della stessa. • Non si devono lasciare strumenti o attrezzature sui tavoli.. Nel caso di esperimenti “in corso” è

necessario indicare, vicino ai materiali lasciati momentaneamente esposti, il nome della classe responsabile di tale attività.. Non si può tenere impegnata (salvo casi particolari per i quali deve essere informato il responsabile)

• la vetreria o le attrezzature per periodi troppo lunghi (oltre un mese). • Non è possibile lasciare strumenti o sostanze pericolose incustodite.

NORME PER GLI ALUNNI • Cooperare con l'insegnante mantenendo un comportamento corretto e cercando di evitare danni ai

locali e ai materiali • Utilizzare con cura il materiale del laboratorio e non asportare nulla • Non utilizzare il laboratorio per consumare la merenda • Lasciare il posto di lavoro in ordine

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Selezione ed finanziamento di progetti finalizzati all’individuazione di progettualità specifiche per azioni di attuazione dei Piani di Miglioramento (DM 663/2016, art.27, co.2, lett. a) e b): Avviso pubblico U.S.R. Puglia) SCHEDA PROGETTO (Allegato 1 all’Avviso Pubblico USR Puglia del 20 ottobre 2016) DATI RICHIEDENTE ISTITUTO Scuola secondaria di primo grado “ Saverio Mercadante “ DIRIGENTE SCOLASTICO Chironna Teresa CODICE MECCANOGRAFICO

BAMM059008

REFERENTE PROGETTO Ventricelli Angela INDIRIZZO Piazza Zanardelli,29 MAIL [email protected] TELEFONO 08083111706 CODICE FISCALE 82014320723 NUMERO CONTO TESORERIA

IT 26 S 01000 03245 430300309748

CODICE TESORERIA 430 ISTITUTO CAPOFILA DI RETE

SINGOLO ISTITUTO PARTECIPANTE x

(contrassegnare con una x l’opzione interessata (capofila di rete o singolo istituto) PRESENZA DI GRUPPO DI PROGETTO COGNOME E NOME ISTITUTO QUALIFICA

(DS/docente/altro) RUOLO (DS/membro nucleo, FS, ecc.)

Chironna Teresa Scuola secondaria di primo grado “Saverio Mercadante

Dirigente Scolastico

Dirigente Scolastico

Astorino Giuseppina Scuola secondaria di primo grado “Saverio Mercadante “

docente Membro nucleo valutazione Funzione strumentale

Cannito Antonia Scuola secondaria di primo grado “Saverio Mercadante “

docente Membro P..di M

Farella Teresa Scuola secondaria di primo grado “Saverio Mercadante “

docente Membro nucleo valutazione Funzione strumentale

Ventricelli Angela Scuola secondaria di primo grado “Saverio Mercadante “

docente Membro P..di M

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SI PREVEDE DI LAVORARE (possibili più opzioni) ���� ESITI x PROCESSI x PIANO DI MIGLIORAMENTO ���� BILANCIO SOCIALE METODOLOGIE DI LAVORO (illustrare sinteticamente l’idea progettuale e le modalità di lavoro, con particolare riguardo ad eventuali metodologie di ricerca/azione) Nel rapporto di autovalutazione, la scuola ha scelto come obiettivi di processo su cui intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate, la realizzazione di percorsi finalizzati alla conoscenza di sè e delle proprie attitudini. Il Progetto “Continuità-Orientamento: uno sguardo al passato ed uno rivolto verso il futuro “si propone di coinvolgere docenti, genitori ed alunni, in attività che investono una parte essenziale dell’azione educativa ovvero la crescita globale del ragazzo in una fase evolutiva molto complessa, nella quale egli possa realizzarsi come persona, imparando a star bene con se stesso e con gli altri. Il progetto si propone di:

• sperimentare percorsi educativi didattici e metodologici comuni , integrati e condivisi, che si

sviluppino in verticale tra i vari ordini di scuola per favorire il successo formativo e permettere ai ragazzi di acquisire le cosiddette “competenze orientative”.

• Garantire la continuità del processo educativo tra scuola primaria e secondaria per mettere gli alunni nelle condizioni ideali di iniziare con serenità la futura esperienza didattica

• sperimentare e mantenere un collegamento sistematico e operativo tra le azioni orientative delle scuole di diverso ordine e grado

• perseguire la qualità dei servizi di orientamento utilizzando anche le tecnologie dell’informazione e della comunicazione

• Promuovere e sviluppare negli insegnanti dei vari ordini scolastici la capacità di lavorare insieme su obiettivi comuni

Saranno coinvolti nel progetto: docenti , studenti e genitori. Docenti I docenti saranno coinvolti in attività tese a sviluppare e a potenziare le dinamiche comunicative, le strategie didattico-educative e gli stili di apprendimento. I consigli delle classi saranno coinvolti per favorire lo sviluppo del progetto ai fini del successo scolastico. Sono previste due fasi: Informazione - formazione In questa prima fase i docenti della scuola primaria e secondaria di primo grado e del primo biennio delle scuole superiori di secondo grado coinvolti si incontreranno per soffermarsi sulle tematiche connesse alla funzione di continuità e di orientamento . Ricerca-azione I docenti delle classi quinte della scuola primaria e terze della scuola secondaria di primo grado e del primo biennio delle scuole superiori si incontreranno per:

1) confrontare le competenze previste sia in entrata che in uscita nei diversi ordini di scuola; 2) strutturare percorsi didattici in verticale per i diversi assi culturali; 3) strutturare percorsi didattici formativi ed orientanti sulle abilità trasversali alle discipline

Quanto progettato permetterà ai docenti di:

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• realizzare azioni didattiche che risultano intenzionali e mirate non tanto all’apprendimento delle discipline quanto all’apprendere “con” le discipline e che generino competenze autorientative da parte dei soggetti;

• sperimentare forme tecnologiche innovative che consentano la condivisione, la fruizione e la documentazione dei percorsi attuati.

Studenti Gli studenti saranno coinvolti in attività che mirano al raggiungimento di una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie potenzialità in modo da diventare protagonisti attivi del proprio percorso di scelta scolastica e professionale, in vista della piena realizzazione sia individuale che sociale della persona. Essi sperimenteranno e promuoveranno attività progettuali che possano individuare attitudini e interessi per specifiche esperienze disciplinari. I percorsi che s’intendono realizzare si differenzieranno in : continuità - orientamento formativo o esistenziale; continuità - orientamento informativo o scolastico Fase Formativa Il percorso continuativo - orientativo di carattere formativo è articolato nelle tre classi della scuola secondaria di primo grado. CLASSI PRIME 1) Orientarsi nella scuola, conoscenza di spazi e persona della scuola secondaria a) Conoscenza delle regole: regolamento d'istituto; patto di corresponsabilità; regolamento alunni; regolamento docenti. b) Organizzazione scolastica; funzione del libretto scolastico; peculiarità e programmi, presentazione dell'orario e delle diverse discipline. 2) Riconoscere i cambiamenti nel passaggio dalla scuola primaria alla scuola secondaria di primo grado. a) Brain storming. b) Considerazioni, differenze, aspettative e prime impressioni. 3) Promuovere la consapevolezza di sé Scheda “Mi presento”; “Che tipo sono” :il mio profilo da studente. 4) Acquisire abilità sociali e relazionali Sentirsi parte del gruppo: riflessioni e conversazione guidata. CLASSI SECONDE

1) Favorire il consolidamento delle abilità relazionali,decisionali, di ricerca e rielaborazione delle informazione degli studenti.

2) Favorire la conoscenza di sé. 3) Favorire la conoscenza della realtà storico-economica locale. 4) Favorire la condivisione tra docenti di diversi ordini di scuole,di metodologie e strumenti.

CLASSI TERZE Obiettivi

1) Saper riflettere sul proprio andamento scolastico in vista delle scelte future. 2) Riconoscere le scelte di orientamento come situazione-problema ed elaborare un percorso

di soluzione. 3) Comprendere che scegliere la scuola secondaria di secondo grado significa rielaborare la

propria scolarizzazione per legarla ad un futuro professionale. 4) Conoscere le scuole secondarie di secondo grado del territorio, i loro percorsi di studio

anche in termini di durata e prospettive. 5) Capire come cambia il mondo del lavoro e come ci si “prepara” al lavoro.

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Fase informativa

• Condividere con ogni studente il proprio progetto formativo, favorirne la realizzazione attraverso la creazione di un profilo di continuità -orientamento.

• Organizzare incontri con esperti di problematiche adolescenziali e giovanili per risolvere i dubbi e le incertezze relative al particolare momento di crescita e di scelta

• Organizzare incontri con esperti del mondo del lavoro per approfondire la conoscenza del territorio e del mondo delle professioni e dei mestieri

• Organizzare incontri con i Docenti delle scuole secondarie di secondo grado per esporre l’offerta formativa dei loro Istituti, comunicare agli studenti le date degli open day e distribuire gli opuscoli informativi

• Visite guidate per una conoscenza delle realtà produttive esistenti nel territorio. • Intervento di tipo orientativo per i Genitori

Famiglie Le famiglie saranno coinvolte in incontri di dialogo e confronto per condividere le informazioni, per guidare i figli verso una scelta adeguata nel rispetto degli interessi e delle attitudini possedute. Le famiglie saranno sostenute e facilitate in un percorso che porti alla conoscenza “reale” del figlio, delle sue potenzialità ed aspirazioni. Sono previste due fasi: Informazione - formazione In questa prima fase le famiglie potranno partecipare ad incontri nel corso dei quali un esperto di orientamento e altre figure provenienti dalle associazioni del mondo del lavoro, presenteranno le caratteristiche dei vari istituti anche in relazione ai futuri sbocchi lavorativi e alle richieste del mondo del lavoro Consulenza orientativa Con l’intervento di un esperto dell’età evolutiva le famiglie saranno rese più consapevoli e partecipi del processo di attivazione delle risorse dei figli e più capaci di adeguare le proprie aspettative alle effettive attitudini e aspirazioni dei propri figli. RISULTATI ATTESI Docenti:

• Promozione di un clima accogliente e sereno per facilitare il passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado

• promozione e attuazione di "buone pratiche" di continuità - orientamento avviate con adeguate metodologie formative, collegate ai nuovi processi di insegnamento/apprendimento;

• miglioramento della qualità della didattica; • integrazione dei curricoli disciplinari attraverso la produzione di unità di apprendimento

progettate nell’ottica di un maggiore raccordo didattico tra docenti di scuole di diverso ordine

• utilizzo di piattaforme digitali per la condivisione e diffusione di materiali didattici. Studenti

• promozione del desiderio di essere parte attiva dell’ambiente scolastico • maturazione delle capacità decisionali, allo scopo di ottenere scelte dei percorsi formativi

più rispondenti alle proprie aspettative e capacità, anche in relazione alle realtà sociali e

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produttive del territorio e alle esperienze dei giovani che già lavorano; • acquisizione di un’informazione chiara e completa riguardo l’offerta formativa presente nel

territorio: • acquisizione della necessità di elaborare un proprio progetto di vita e dell’importanza che a

tal fine assume la giusta scelta della scuola superiore; • predisposizione di un proprio dossier individualizzato che dovrà contenere sia il profilo

attitudinale redatto durante la fase di consulenza orientativa sia la scheda di certificazione di competenze rilasciata dal consiglio di classe al termine del percorso di scuola di primo grado.

Famiglie: • informazioni sull’organizzazione scolastica e il suo funzionamento • acquisizione di conoscenza ed esperienze utili per una lettura analitica e di interpretazione

del contesto socio - economico e culturale locale e globale; • acquisizione di una maggiore conoscenza dei propri figli al fine di fornire un maggior

sostegno nella scelta consapevole nel passaggio dalla scuola secondaria di primo grado e alla scuola secondaria di secondo grado;

• maggiore responsabilità genitoriale nella consapevolezza delle scelte dei propri figli. MODALITA’ DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO MODALITÀ DI MONITORAGGIO

• Analisi e confronto tra i risultati scolastici della scheda finale della scuola primaria e quelli conseguiti nel primo periodo del nuovo anno scolastico

• Momenti di dialogo e discussione in classe sulle problematiche relative alla scuola secondaria di secondo grado

• Confronto tra il consiglio orientativo e la scelta finale del singolo alunno • Eventuale ricaduta positiva o negativa sulle scelte successive effettuate dagli studenti • Rilevazione del numero degli allievi che hanno seguito il consiglio orientativo dei

docenti della scuola secondaria di primo grado. • Determinazione della percentuale di successo o insuccesso degli allievi che hanno

seguito il consiglio orientativo; • Determinazione della percentuale di successo o insuccesso degli allievi che hanno

scelto una scuola secondaria di secondo grado diversa da quella consigliata La valutazione interesserà le seguenti aree:

• Area affettiva – relazionale (accettazione, autocontrollo, interazione, integrazione, socializzazione)

• Area cognitiva (comunicazione, espressione, operatività) • Area meta cognitiva (autonomia, impegno, autostima, partecipazione, motivazione)

Gli strumenti di valutazione saranno :

� Test di gradimento delle attività � Osservazione diretta

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� Grafici esplicativi � Questionari strutturati sulle tematiche condivise nel gruppo

INDICATORI DI MONITORAGGIO E VALUTAZIONE DEL PROGETTO Indicatori di monitoraggio : - Indicatori di output: per misurare i prodotti delle attività; - Indicatori di risultato: per misurare gli effetti immediati sui beneficiari scelti; - Indicatori di impatto: per misurare i contributi a lungo termine rispetto all’obiettivo generale.

• questionari proposti ai docenti responsabili dell'orientamento; • questionari proposti agli studenti ; • raccolta delle proposte e suggerimenti per il miglioramento dell'iniziativa. • riscontro dei segnali di cambiamento registrati dai figli/studenti; • ascolto ed analisi delle richieste di approfondimento o/e proseguimento del Progetto stesso

Saranno rilevati i seguenti indicatori: • piena (o parziale) adesione degli istituti alle iniziative programmate; • rispondenza del procedere delle attività al calendario programmato e rispetto dei tempi

previsti; • numero delle famiglie partecipanti agli incontri

TEMPI Le attività di continuità e orientamento si articoleranno nei diversi momenti scolastici, in base alle diverse fasi previste nel progetto e saranno differenziate tra i soggetti interessati. Docenti: Settembre – ottobre

• Incontri tra docenti della secondaria di primo grado e quelli della primaria • Incontri tra docenti della secondaria di primo grado e quelli della secondaria di secondo

grado Novembre – dicembre

• incontri con i Docenti delle scuole secondarie di secondo grado per esporre l’offerta formativa dei loro Istituti, comunicare agli studenti le date degli open day e distribuire gli opuscoli informativi

Genitori: Novembre

• Presentazione della problematica adolescenziale relativa alla scelta scolastica- professionale.

• Presentazione del percorso orientativo e breve descrizione degli strumenti utilizzati Novembre/ Dicembre Incontro individuale genitori e studenti, al termine del percorso per la restituzione dei dati emersi dai test, in modo che possano divenire strumento di riflessione all’interno della famiglia e valido supporto per giungere ad una scelta consapevole e responsabile. Alunni:

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ottobre Primo incontro

• Chiarimento dei concetti d’orientamento e di autorientamento. • Approfondimento della conoscenza di sé e della motivazione allo studio, dei valori

professionali tramite la somministrazione di questionari e la discussione di gruppo. Secondo incontro

• Facilitare la maggior consapevolezza dei propri interessi coscienti, della metodologia personale di studio, delle strategie d’apprendimento e dell’atteggiamento nei confronti della scuola.: autovalutazione dei questionari e indicazioni di lettura dei risultati.

• Discussione di gruppo e sintesi del lavoro TIPOLOGIA DEI MATERIALI PRODOTTI MATERIALI MODALITA’ DI DIFFUSIONE

EPUBBLICAZIONE Verranno realizzati :

• CD rom e video per documentare le fasi progettuali

• Mostre e cartelloni

I risultati verranno diffusi: • Internamente, tra tutto il personale

docente. • In sede di Consiglio di Istituto, a cura

del Dirigente Scolastico, in una riunione con o.d.g. dedicato;

• In sede di Assemblea dei genitori degli alunni, a cura dei docenti di ciascuna classe;

• In sede di Consigli di classe , all’inizio dell’anno scolastico;

• Attraverso il sito web dell’Istituto. • Attraverso organi di stampa e mass -

media

I RICHIEDENTI SI IMPEGNANO A RENDERE FRUIBILI E PUBBLICI I MATERIALI DI RICERCA – CHE RIMANGONO DI PROPRIETA’ DELL’AMMINISTRAZIONE – E LE METODOLOGIE IMPIEGATE. ����SI����NO IL DIRIGENTE SCOLASTICO f.to Prof.ssa Teresa Chironna Firma autografa sostituita a mezzo stampa ai sensi dell’art. 3 comma, del d.lgs. n. 39 del 1993