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PIANO STRALCIO PER L’ASSETTO IDROGEOLOGICO
Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
G R U P P O D I P R O G E T T O
Il SEGRETARIO GENERALEavv. Luigi Stefano Sorvino
R.U.P. COORDINATOREarch. Marina Scala arch. Paolo Tolentino
ASPETTI GEOLOGICI SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALEgeol. Federico Baistrocchi dr. Alberto Albanogeol. Stefania Coraggio geom. Antonino Paroligeol. Antonella Guerrierogeol. Paolo Mirra ASPETTI AMMINISTRATIVI
sig. Oreste AlfanoASPETTI IDRAULICI geom. Ciro Papaing. Massimo Della Gatta geom. Luigi Beracciing. Luigi Fariello sig.ra Felicetta Napolitanoing. Luigi Iodice sig.ra Giuseppina Terracciano
ASPETTI TERRITORIALI SUPPORTO TECNICO - GIURIDICO G.R.C.arch. Marina La Greca ing. Mauro Biafore (D.G. - LL. PP. e Protezione Civile)arch. Ornella Piscopo dr. Orlando Battipaglia (U.O.D. - S.I.T.)arch. Mauro Vincenti ing. Vincenzo Parità (U.O.D. - S.I.T.)
avv. Angelo Marzocchella (Uff. Spec. Avvocatura)
RELAZIONE IDROLOGICA
Delibera di Comitato Istituzionale n. 1 del 23 febbraio 2015
1
1. Premessa.............................................................................................................................. 2
2. Ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania ............................................... 3
2.1 Il modello probabilistico.......................................................................................... 4
2.2 Valutazione del fattore regionale di crescita .......................................................... 7
2.3 Modello di trasformazione afflussi/deflussi .......................................................... 11
2.4 Approccio variazionale per la determinazione delle portate al colmo di piena .... 14
3. Ex Autorità di Bacino del fiume Sarno ............................................................................ 18
3.1 Il modello probabilistico........................................................................................ 18
3.2 Valutazione del fattore regionale di crescita ........................................................ 18
3.3 Modello di trasformazione afflussi/deflussi .......................................................... 19
3.4 Approccio variazionale per la determinazione delle portate al colmo di piena .... 30
4. Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale ................................................ 40
4.1 Le sottozone pluviometricamente omogenee ...................................................... 40
4.2 La legge di probabilità pluviometrica.................................................................... 42
5. Effetto dei cambiamenti climatici..................................................................................... 45
5.1 Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro........................................ 45
5.2 La modellistica climatica e le simulazioni ad alta risoluzione spaziale suldominio Italiano .................................................................................................... 47
5.3 Analisi delle possibili variazioni delle piogge massime e cumulate sulla zonadi competenza dell’autorità di bacino della Campania Centrale. ......................... 52
6. Allegati ................................................................................................................................ 63
A - Ex Nord-Occidentale ............................................................................................ 64
B - Ex Sarno............................................................................................................... 71
1. Premessa
Il territorio di pertinenza dell’Autorità di Bacino
nasce dall'accorpamento delle ex Autorità di Bacino Regionali Nord
Campania e Sarno, costituite ai sensi della L.R. n. 8/1994.
Con riferimento al territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Nord
della Campania si sono sostanzialmente confermate le modellazioni idrologiche definite in
sede di redazione del PSAI 2002, opportunamente modificate con gli aggiornamenti del
PSAI del 2010.
Per detto territorio è stata
eseguita una nuova modellazi
delle curve di probabilità
pluviometriche partendo dalle
risultanze del progetto VAPI
Campania ed individuando tre aree
omogenee definite come: "litoranea",
"pedemontana" ed "entroterra".
Similmente, per il territorio di
competenza dell'Autorità di Bacino del
fiume Sarno, si è ripresa la relazione
idrologica dei PSAI 2002 che ha
particolarizzato il progetto VAPI
Campania individuando una nuova
sottozona pluviometrica definita "2
intermedia".
Nelle pagine che seguono si descriverà la metodologia
una legge di pioggia univoca sull'intero territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della
Campania Centrale.
Il territorio di pertinenza dell’Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
nasce dall'accorpamento delle ex Autorità di Bacino Regionali Nord
Campania e Sarno, costituite ai sensi della L.R. n. 8/1994.
Con riferimento al territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Nord
della Campania si sono sostanzialmente confermate le modellazioni idrologiche definite in
sede di redazione del PSAI 2002, opportunamente modificate con gli aggiornamenti del
Per detto territorio è stata
eseguita una nuova modellazione
delle curve di probabilità
pluviometriche partendo dalle
risultanze del progetto VAPI
Campania ed individuando tre aree
omogenee definite come: "litoranea",
"pedemontana" ed "entroterra".
Similmente, per il territorio di
Bacino del
fiume Sarno, si è ripresa la relazione
idrologica dei PSAI 2002 che ha
particolarizzato il progetto VAPI
Campania individuando una nuova
sottozona pluviometrica definita "2
Nelle pagine che seguono si descriverà la metodologia utilizzata per addivenire ad
una legge di pioggia univoca sull'intero territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della
2
Regionale della Campania Centrale
nasce dall'accorpamento delle ex Autorità di Bacino Regionali Nord-Occidentale della
Con riferimento al territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Nord-Occidentale
della Campania si sono sostanzialmente confermate le modellazioni idrologiche definite in
sede di redazione del PSAI 2002, opportunamente modificate con gli aggiornamenti del
utilizzata per addivenire ad
una legge di pioggia univoca sull'intero territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della
3
2. Ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania
Obiettivo principale dello studio di seguito illustrato è la valutazione delle portate al
colmo di piena che possono defluire, nelle sezioni del reticolo idrografico in esame, con
assegnato periodo di ritorno T.
In via più dettagliata, i valori della portata QT , corrispondenti al periodo di ritorno T,
possono essere stimati a partire da una relazione del tipo:
TQT KQ (1.)
dove:
Qe’ un parametro centrale della distribuzione di probabilità della variabile
idrologica Q, massimo annuale della portata istantanea (ad esempio: la media,
la mediana, il valore modale, etc.);
TK e’ un coefficiente amplificativo, denominato coefficiente di crescita col
periodo di ritorno T espresso dalla relazione:
TKK TT (2.)
che dipende, per una data regione omogenea rispetto alle portate al colmo di piena, solo
dal particolare modello probabilistico adottato e dallo specifico parametro Q preso a
riferimento.
Una stima sufficientemente attendibile del parametro Q può essere effettuata, a
causa della sua scarsa variabilità campionaria, già in base a pochi dati. Viceversa,
l'affidabilità della stima dei parametri contenuti nell'espressione di KT e, quindi,
l'attendibilità della stima di KT , risulta fortemente influenzata dal ridotto numero di dati
generalmente a disposizione. Di conseguenza, mentre la valutazione di KT può essere
effettuata solo in base ad un'analisi regionale, condotta su due distinti livelli (I e II Livello di
analisi regionale), la valutazione del parametro Q va effettuata tenendo conto, soprattutto,
delle peculiarità proprie dello specifico bacino preso in esame (analisi regionale di III
Livello).
Nel caso in esame, per la scarsità dei dati di portata disponibili e per la molteplicità
dei parametri da introdurre in eventuali legami di regressione tra il valore di Q e le
caratteristiche climatiche e fisiografiche dei bacini, risulta praticamente impossibile
procedere ad un'analisi regionale di III Livello.
4
L’alternativa a tale analisi consiste nel ricorrere ad una tecnica basata
sull'accoppiamento di un adeguato modello di trasformazione afflussi/deflussi con un
processo di massimizzazione (approccio variazionale).
Tanto premesso, nel seguito viene dapprima brevemente illustrata la metodologia
utilizzata per la valutazione del parametro centrale della distribuzione di probabilita’
ricavata a partire da dati pluviometrici e fisiografici caratteristici dei bacini presi in esami.
Successivamente, sono illustrate le tecniche utilizzate per la valutazione dei diversi
componenti del modello di trasformazione afflussi/deflussi preso a riferimento.
La metodologia utilizzata fa riferimento a quella proposta su scala nazionale dal
progetto VAPI del Gruppo Nazionale per la Difesa dalle Catastrofi Idrogeologiche
(GNDCI). In particolare viene adottato un modello probabilistico a doppia componente
(TCEV) che interpreta gli eventi massimi annuali come il risultato di una miscela di due
popolazioni distinte di eventi (eventi massimi ordinari ed eventi massimi straordinari). Le
elaborazioni relative alla applicazione di tale modello fanno riferimento ad una procedura
di regionalizzazione gerarchica in cui i parametri vengono valutati a scale regionali
differenti, in funzione dell’ordine statistico.
2.1 Il modello probabilistico
La stima dei massimi istantanei di una variabile aleatoria (altezza di pioggia,
intensita’ di pioggia, portata di piena, etc.) corrispondenti ad assegnati valori del periodo di
ritorno T può essere effettuata attraverso una metodologia di tipo probabilistico con diversi
tipi di approcci. Tra questi, vengono spesso utilizzati il modello di Gumbel e il modello
T.C.E.V.
Il modello di Gumbel, molto diffuso in campo tecnico, quando applicato all'analisi dei
massimi annuali delle altezze di pioggia o delle portate al colmo di piena tende a
sottostimare i valori più elevati osservati nel passato (valori corrispondenti ai periodi di
ritorno più elevati).
Il modello T.C.E.V. (Two Components Extreme Value) risulta maggiormente
rispondente alle esigenze di un'attenta valutazione delle altezze di pioggia o delle portate
al colmo di piena che possono defluire nei tronchi di un corso d'acqua.
Di fatto, il modello T.C.E.V. costituisce una generalizzazione del modello di Gumbel.
Esso risulta, infatti, costituito dal prodotto di due leggi di Gumbel, la prima delle quali
5
destinata ad interpretare e descrivere, in chiave probabilistica, i massimi valori ordinari e,
la seconda, quelli straordinari (aventi, secondo il classico modello di Gumbel, una
probabilità di superamento inferiore del 5% e, quindi, tali da potersi ritenere eccezionali).
In base a tale modello, la generica variabile TX (altezza o intensita’ di pioggia,
portata al colmo, etc.) corrispondente ad un assegnato valore del periodo di ritorno T può
trarsi dall'espressione:
**
1
1*1exp1
1T
T
KK ee
T
(3.)
X
TT
XK
(4.)
nelle quali:
KTè il fattore di crescita col periodo di ritorno T, definito come il rapporto tra la
variabile TX corrispondente all'assegnato periodo di ritorno T e la media X
della distribuzione di probabilità della variabile X;
* e * sono parametri adimensionali dipendenti solo dal coefficiente di
asimmetria e, pertanto, stimabili solo sulla base di un'indagine regionale ad
amplissima scala (Analisi regionale di I Livello);
1 è il numero medio di eventi indipendenti, di tipo ordinario, che si
determinano nella zona (e, pertanto, è una caratteristica climatica di una zona
omogenea che può essere valutata una volta noti * e * , attraverso
un'analisi regionale di II Livello);
è un parametro strettamente dipendente da 1, * e * .
Nel caso specifico la variabile aleatoria presa in esame è il massimo annuale
dell’altezza di pioggia hd,T di assegnata durata d, corrispondente al periodo di ritorno T
La legge
hd,T = hd,T ( d,T ) (5.)
viene, come noto, denominata “curva di probabilità pluviometrica per assegnato periodo
di ritorno T".
La5. assume notoriamente l’espressione:
6
hd,T =dh KT (6.)
dove
dh e’ il parametro centrale della distribuzione di probabilità del massimo
annuale della altezza di pioggia in assegnata durata (per es. il valore modale
() o la media (), ovvero parametri legati a momenti del primo ordine);
KT e’ il coefficiente di crescita col periodo di ritorno T, che dipende per una
data regione omogenea rispetto ai massimi annuali delle altezze di pioggia,
dal modello probabilistico adottato e dal parametrodh preso a riferimento.
Per quanto concerne la variabiledh essa si assume comunemente corrispondente al
valore della mediadh dei massimi annuali di pioggia di durata d
dd hh (7.)
Con riferimento al modello probabilistico T.C.E.V. si ha inoltre:
1** ,,,, TKK TT (8.)
essendo * , * , 1 i parametri della distribuzione.
Dal Rapporto VA.PI. (“Valutazione delle piene in Campania” elaborato dal G.N.D.C.I.
del CNR) i valori di * e * validi per l’intera Regione Campania sono i seguenti:
* = 0.224;
* = 2.536;
1 = 37;
= 4.909;
I valori del coefficiente di crescita KT sono riportati, per differenti periodi di ritorno T,
nella successiva Tabella 1:
T 2 10 20 50 100 300
KT0.87 1.38 1.64 2.03 2.36 2.90
Tabella 1 - Coefficienti di crescita delle piogge per differenti valori del periodo di ritorno T
2.2 Valutazione del fattore regionale di crescita
Al fine di conseguire valutazioni del parametro
dell'intensità media di pioggia di durata
provenienti da tutte e sole quelle stazioni pluviometriche che, ricadendo direttamente nelle
aree di studio o nelle loro immediate vicinanze, possono fornire dati utili circa i valori
massimi delle intensità medie di pioggia
In particolare, sono state prese a riferimento 50 stazioni di misura dell’altezza di
pioggia (pluviometri e pluviografi)
area di studio è stata divisa in tre diverse sottozone indicat
di sotto come sottozone A1, A2 ed A3.
A partire da tali dati, si è innanzitutto individuato il tipo di modello di regressione in
base al quale caratterizzare il legame esistente tra i valori dell'intensità media di pioggia
dd
d
h
i
, le durate d prese a riferimento e le quote
singole stazioni di misura considerate; successivamente, si è passati a stimare i parametri
in esso contenuti eseguendo una analisi di gruppo (cluster a
massimizzazione del coefficiente di determinazione della regressione multipla.
Per quanto riguarda la forma del legame di regressione, si è fatto riferimento
all'espressione:
DzC
c
oi
d
d
Id
1
che presenta, rispetto alle più diffuse forme di tipo monomio, i seguenti vantaggi:
Valutazione del fattore regionale di crescita
Al fine di conseguire valutazioni del parametrodh (media dei massimi annuali
dell'intensità media di pioggia di durata d), si è ritenuto necessario fare riferimento ai dati
provenienti da tutte e sole quelle stazioni pluviometriche che, ricadendo direttamente nelle
aree di studio o nelle loro immediate vicinanze, possono fornire dati utili circa i valori
massimi delle intensità medie di pioggia id di durata d.
In particolare, sono state prese a riferimento 50 stazioni di misura dell’altezza di
pioggia (pluviometri e pluviografi); sulla base delle condizioni geomorfologiche, l’intera
area di studio è stata divisa in tre diverse sottozone indicate nella planimetria schematica
, A2 ed A3.
A partire da tali dati, si è innanzitutto individuato il tipo di modello di regressione in
base al quale caratterizzare il legame esistente tra i valori dell'intensità media di pioggia
prese a riferimento e le quote z sul livello del mare relative alle
singole stazioni di misura considerate; successivamente, si è passati a stimare i parametri
in esso contenuti eseguendo una analisi di gruppo (cluster analysis) attraverso la
massimizzazione del coefficiente di determinazione della regressione multipla.
Per quanto riguarda la forma del legame di regressione, si è fatto riferimento
presenta, rispetto alle più diffuse forme di tipo monomio, i seguenti vantaggi:
7
(media dei massimi annuali
sario fare riferimento ai dati
provenienti da tutte e sole quelle stazioni pluviometriche che, ricadendo direttamente nelle
aree di studio o nelle loro immediate vicinanze, possono fornire dati utili circa i valori
In particolare, sono state prese a riferimento 50 stazioni di misura dell’altezza di
ulla base delle condizioni geomorfologiche, l’intera
e nella planimetria schematica
A partire da tali dati, si è innanzitutto individuato il tipo di modello di regressione in
base al quale caratterizzare il legame esistente tra i valori dell'intensità media di pioggia
sul livello del mare relative alle
singole stazioni di misura considerate; successivamente, si è passati a stimare i parametri
nalysis) attraverso la
massimizzazione del coefficiente di determinazione della regressione multipla.
Per quanto riguarda la forma del legame di regressione, si è fatto riferimento
(9.)
presenta, rispetto alle più diffuse forme di tipo monomio, i seguenti vantaggi:
8
per durate d0 , risultadi
I o e, quindi, anche per durate ridotte si
ottengono valori non troppo elevati dell'intensità media di pioggia nella durata
d;
la derivata didi
rispetto a d si presenta continua in tutto l'intervallo di durate,
il che la rende notevolmente più duttile nella ricerca della durata critica con un
approccio variazionale;
compare direttamente la quota z sul livello del mare.
Posto:
diY 10log
c
101d
d1logX
1
c
102 zXd
d1logzX
(10.)
o100 IlogA
CA1
DA2
la 9. può scriversi nella forma:
2211o XAXAAY (11.)
nella quale le costanti Ai possono ricavarsi in base ad un modello di regressione
lineare multipla, valutando per tentativi il valore del parametro dc in corrispondenza del
quale si ottiene la massima correlazione tra il modello ed i dati.
In corrispondenza dei vari valori di dc, gli altri parametri assumono rispettivamente i valori
riportati nella Tabella seguente:
Tabella 2 - Coefficienti delle sottozone
A0 A1 A2 C D I0
sottozona 1 1.9515657 -0.758 -0.000145 0.758 0.000145 89.44
sottozona 2 2.2080919 -0.731 -0.000144 0.731 0.000144 161.47
sottozona 3 2.0486359 -0.758 -0.000024 0.758 0.000024 111.89
9
In definitiva, l'espressione del legame id=id
(d) e’ stata specializzata per le rispettive
sottozone ed ha consentito di tracciare le “curve di probabilita’ pluviometrica” riportate nelle Figure
seguenti:
Figura 1 - Zona pluviometricamente omogenea A1
10
Figura 2 - Zona pluviometricamente omogenea A2
Figura 3 - Zona pluviometricamente omogenea A3
11
2.3 Modello di trasformazione afflussi/deflussi
Nella scelta del modello di trasformazione afflussi/deflussi si e’ tenuto conto della
estensione e delle caratteristiche morfometriche dei bacini da esaminare.
In particolare per i bacini montani di superficie inferiore a 15 Km2 per la valutazione
delle portate piena si è ritenuto opportuno fare riferimento al metodo della corrivazione ed
in particolare alla formula razionale:
Q = Cf*i(tc) · S (12.)
nella quale tc è il tempo di corrivazione del bacino calcolato con la nota formula di
Giandotti:
tc = 4 · S0.5+1.5 · L/ 0.8 · (Hmed – Ho)0.5 (13.)
in cui
L = lunghezza dell’asta principale in Km;
S = superficie totale del bacino in Km2;
Hm = quota media del bacino in m;
Ho = quota della sezione di chiusura in m;
Per gli altri bacini il modello di trasformazione afflussi/deflussi utilizzato è quello di
Nash a tre serbatoi (lineari, uguali e disposti in serie).
Tale scelta risulta cosi’ motivata:
il modello risulta tra quelli più idonei a ricostruire eventi di piena effettivamente
osservati in bacini strumentati;
a parità dei primi due parametri, il modello ha una forma simile all'IUH di tipo
Weibull (utilizzato nella procedura VAPI per la Regione Campania), che
fornisce, asintoticamente, la effettiva risposta di un bacino idrografico ad un
evento meteorico.
Come e’ noto, il modello di Nash contiene due parametri:
il numero n di serbatoi;
il tempo di ritardo K0 relativo al singolo serbatoio.
L’idrogramma di piena e’ fornito dalla risoluzione dell’ integrale di convoluzione
dtuptQt
0 (14.)
nel quale la funzione u(t) rappresenta l'IUH del modello.
12
L’espressione dell’ IUH e’ la seguente:
oK
t1n
oo
eK
t
K!1n
1tu
(15.)
E' possibile dimostrare che K0=tr/n, essendo tr il tempo di ritardo del bacino. Ne
consegue che, nel caso in esame, avendo scelto n=3, occorrerà valutare solo il tempo di
ritardo tr di ciascuno dei bacini sottesi dalle singole sezioni prese a riferimento.
Quest’ultimo può essere valutato con diversi approcci:
- Formule di Desbordes (I e II);
- Formula di Shaake;
- Formula di Rossi (1974);
- Metodo VAPI-Rapporto Campania.
Le formule di Desbordes e di Shaake sono state tarate con riferimento a bacini
urbani e rurali di limitata estensione e non sembrano, pertanto, applicabili al particolare
contesto.
La formula proposta da Rossi (1974), di struttura molto semplice, è stata tarata sui
bacini naturali e, pertanto, risulta senz'altro utilizzabile ai nostri fini. Essa è data, in
particolare, dall'espressione:
295.0
77.0
P
Lt r (16.)
essendo L la lunghezza dell'asta principale (in Km), P la pendenza media dell'asta
principale (in m/m) e tr il tempo di ritardo del bacino (in ore).
La pendenza media dell'asta principale è fornita dalla formula di Taylor &Schwartz,
che può essere applicata dopo aver suddiviso il profilo del corso d'acqua principale in una
serie di NT tratti di lunghezza Li e pendenza Pi
NT
1i i
i
P
L
P
L(17.)
I valori di Li e Pi sono stati dedotti dai profili longitudinali delle aste principali, così
come tratti dalla cartografia presa a riferimento.
13
Una seconda alternativa possibile per il calcolo del tempo di ritardo è quella proposta
da Rossi e Villani (1995) nell’ambito del citato progetto VAPI del C.N.R. denominato
“Valutazione delle Piene in Campania”.
p
2
p
f
f
p
1
p
f
f
r p1Sc6.3
25.1p1
C
CSp
c6.3
25.1p
C
Ct 21 (18.)
dove:
pp = percentuale del bacino considerabile come completamente permeabile;
Cf = coefficiente di afflusso;
S = superficie del bacino (in Km2);
Le costanti c1 e c2 rappresentano celerità di propagazione; I loro valori si assumono
pari a:
c1 = 0.25 m/s;
c2 = 1.70 m/s;
che rappresentano la migliore taratura ottenibile a partire dai dati idrometrografici
disponibili per la Regione Campania.
Nel caso in esame, per la determinazione del tempo di ritardo tr si è preferito fare
ricorso alla relazione 16.
2.3.1 Valutazione del coefficiente di afflusso
Nelle valutazioni di seguito riportate si è fatto riferimento all'approccio proposto da
Rossi & Villani nel 1995, in virtù del quale la stima del coefficiente di afflusso Cf è fornita
dalla relazione:
pfpff pCpCC 121
(19.)
con1f
C =0.13,2f
C =0.60 e pp pari alla percentuale delle aree del bacino che si comportano
come completamente permeabili alle precipitazioni.
La corretta valutazione di pp risulta, pertanto, di fondamentale importanza ai fini
della valutazione di Cf e, quindi, ai fini della valutazione sia delle medie delle portate al
colmo di piena che delle portate al colmo di piena corrispondenti ad assegnato periodo di
ritorno T.
14
A tale scopo, si è condotta una specifica indagine sulle caratteristiche di permeabilità
dei terreni ricadenti all'interno dei diversi sottobacini in cui è stata preventivamente
suddivisa l'area di intervento.
La stima delle percentuali di aree impermeabili I (I=1-pp) e’ stata effettuata attraverso
le relazioni proposte da Celico e De Innocentis (1995) nell’ambito del progetto VAPI:
B = 0.84 – 0,85 I
Dd = 0.51 + 2,25 I
A = 21,2 – 15,7 I
in cui
Dde’ la densità di drenaggio;
B e’ la vegetazione, ovvero la copertura boschiva;
A e’ la pendenza media dei versanti, ovvero l’acclività.
Pertanto, con riferimento al generico bacino, ricavati da apposita cartografia tematica
i valori di B, Dd ed A, sono stati calcolati i corrispondenti valori di I e, quindi, di Cf. Il
valore di Cf utilizzato nei calcoli delle portate al colmo di piena è stato assunto, caso per
caso, pari al maggiore dei tre valori ottenuti.
I valori del coefficiente di afflusso, relativi ai diversi sottobacini individuati, insieme
alle caratteristiche geometriche ed ai tempi di ritardo tr , sono riportati nelle tabelle allegate
alla presente relazione idrologica.
2.4 Approccio variazionale per la determinazione delle portate al
colmo di piena
La necessità di applicare un approccio variazionale nasce dal tipo di informazione
disponibile in relazione alle massime precipitazioni che possono affluire ad un bacino.
Come è noto, infatti, le informazioni normalmente disponibili per l'analisi delle
massime precipitazioni fanno riferimento alle osservazioni sistematicamente effettuate dal
S.I.M.N. (Servizio Idrografico e Mareografico Nazionale).
Tali dati si riferiscono, come noto, alle piogge massime cadute di durata d, senza
fornire alcuna informazione circa la variabilita’dell’intensita’ di pioggia nel tempo d.
15
Per quanto riguarda le modalità con cui l'intensità media di pioggia nella durata d
varia al variare della durata d stessa, è da osservare, che id va riducendosi all'aumentare
di d.
Inoltre, come e’ noto, all'aumentare della durata della pioggia, aumenta la
percentuale della superficie del bacino che, ad un certo istante, viene a contribuire alla
formazione della portata di piena.
Pertanto, la portata al colmo risulta essere funzione di due termini, uno decrescente
con la durata d (intensita’ media della pioggia), l’altro crescente con d (percentuale
dell’area del bacino colante).
La condizione di massimo si verifica in corrispondenza di un particolare valore d*
della durata, definita durata critica.
L'approccio variazionale, utilizzato per determinare tale valore massimo del colmo di
piena, consta dei seguenti passi di calcolo:
si considera un evento meteorico caratterizzato da una durata d e da un
andamento delle intensità medie di pioggia nella durata d costante e pari adi
(essendodi
la media dei massimi annuali delle intensità medie di pioggia
nella durata d, valutabile in base a formule di regressione tarate in base alle
durate disponibili);
si fissa un periodo di ritorno T;
si calcola il valore di Tdi , = Ti Kd ;
Si calcola il valore fC del coefficiente di afflusso relativo a piogge di durata d;
Si valuta la portata media di afflusso meteorico, efficace ai fini della
formazione del deflusso di piena: AiCp TdfTd ,, essendo A l’area
contribuente;
si immette tale portata in un modello di trasformazione afflussi/deflussi,
ottenendo l'idrogramma di piena corrispondente TdtQ ,;
si introduce il massimo della funzione TdtQ ,, al variare del tempo t:
TdtQ
t
*
TdQ ,max
, ;
si fissa un nuovo valore di d, e si torna al punto 1;
si ripete il procedimento indicato nei punti su descritti per un certo numero di
volte, avendo cura di procedere per intervalli di durata d non troppo elevati;
16
si calcola il massimo, al variare della durata d dell'evento, della grandezza*
,TdQ : *,* max Td
dT QQ n che rappresenta la portata istantanea al colmo di
piena.
2.4.1 Determinazione delle portate e dei volumi esondabili negli alvei pensili
Nel corso dello studio idrologico, particolare attenzione è stata rivolta per gli
alvei/canali che, in parti del tracciato, si presentano pensili rispetto ai terreni circostanti ed
hanno una capacità idrovettrice inferiore alla portata meteorica attesa.
In tale caso, per la stima dei volumi esondabili è stato fatto ricorso ad un modello
idologico di tipo cinematico, ipotizzando, per un assegnato periodo di ritorno, idrogrammi
di durata pari o superiore al tempo di corrivazione nella sezione di interesse che
massimizzino, al variare della durata, il valore del volume esondabile.
Note le caratteristiche geometriche ed i materiali costituenti la sezione
dell’alveo/canale nel tratto in cui si presenta pensile rispetto ai terreni circostanti, è stata
valutata la sua massima capacità idrovettrice Q* (portata di soglia).
Il volume esondato può essere stimato mediante un processo di massimizzazione
della differenza tra le aree poste al di sotto dell’idrogramma trapezoidale in ingresso e la
fissata portata in uscita Q* (portata di soglia), come schematizzato nella figura riportata di
seguito.
Se la durata D dell’evento è pari al tempo di corrivazione, il volume esondato è
rappresentato dalla porzione di idrogramma triangolare caratterizzata da valori delle
portate superiori al valore di soglia Q*. Assumendo valori della durata D dell’evento
superiori al tempo di corrivazione, il volume esondato è rappresentato dall’area
dell’idrogramma trapezoidale posta al di sopra del valore di soglia Q*.
La stima del massimo volume esondabile consisterà quindi nella ricerca della durata
D che massimizzi il valore del volume esondato in corrispondenza di un prefissato valore
della portata di soglia Q* e di un assegnato periodo di ritorno T.
17
Figura 4 - Calcolo del volume esondato al variare di D
Q
D
Q*
18
3. Ex Autorità di Bacino del fiume Sarno
3.1 Il modello probabilistico
L’analisi idrologica dei valori estremi delle precipitazioni e delle piene in Campania è
stata effettuata nel Rapporto VAPI Campania attraverso una metodologia di analisi
regionale di tipo gerarchico, basata sull’uso della distribuzione di probabilità del valore
estremo a doppia componente (TCEV - Two Component Extreme Value). Tale procedura
si basa sulla considerazione che esistono zone geografiche ampie che possono
considerarsi omogenee nei confronti dei parametri statistici della distribuzione, man mano
che il loro ordine aumenta.
Indicando con Q il massimo annuale della portata al colmo e con T il periodo di
ritorno, cioè l’intervallo di tempo durante il quale si accetta che l’evento di piena possa
verificarsi mediamente una volta, la massima portata di piena QT corrispondente al
prefissato periodo di ritorno T, può essere valutata come:
(20.)
dove:
m(Q) = media della distribuzione dei massimi annuali della portata di piena
(piena indice).
KT = fattore probabilistico di crescita, pari al rapporto tra QT e la piena indice.
Per quanto attiene alla valutazione del fattore regionale di crescita, il rapporto VAPI
propone la formulazione riportata al paragrafo Errore. L'origine riferimento non è stata
trovata. che segue. Per la valutazione di m(Q), vengono invece indicate quattro differenti
metodologie, due di tipo diretto, basate su formule monomie in cui la portata dipende
essenzialmente dall’area del bacino, e due di tipo indiretto (la formula razionale e il
modello geomorfoclimatico) in cui la piena indice viene valutata a partire dalle piogge e
dipende in maniera più articolata dalle caratteristiche geomorfologiche del bacino (area,
percentuale impermeabile, copertura boschiva).
3.2 Valutazione del fattore regionale di crescita3.2 Valutazione del fattore regionale di crescita
Nell’ambito del Progetto VAPI del G.N.D.C.I./C.N.R. il territorio nazionale è stato
suddiviso in aree idrologicamente omogenee, caratterizzate pertanto da un’unica
)m(QKQ TT
19
distribuzione di probabilità delle piene annuali rapportate al valore medio (legge regionale
di crescita con il periodo di ritorno KT(T)).
L’indagine regionale volta alla determinazione di tale legge è stata svolta per la
regione Campania nel Rapporto VAPI Campania sopra menzionato. I risultati sono stati
ottenuti sotto forma di una relazione tra KT e T esplicitata come:
(21.)
Questa relazione può essere valutata in prima approssimazione attraverso la
seguente:
(22.)
con un errore inferiore al 5% per T10 anni.
Nella tabella A che segue sono riportati, per diversi periodi di ritorno, i valori di KT
ottenuti dall’equazione di sopra.
T (anni) KT
2 0.875 1.2910 1.6320 2.0330 2.2650 2.61
100 3.07300 3.83500 4.17
1000 4.64Tabella 3 – Legge regionale di crescita delle portate per la regione Campania
3.3 Modello di trasformazione afflussi/deflussi
3.3.1 Criteri di stima
La piena media annua m(Q) è caratterizzata da una elevata variabilità spaziale che
può essere spiegata, almeno in parte, ricorrendo a fattori climatici e geomorfologici.
E’ dunque in genere necessario ricostruire modelli che consentano di mettere in
relazione m(Q) con i valori assunti da grandezze caratteristiche del bacino.
TT KK 230,0923,00202.011,13exp1
1T
LnT680,00545,0KT
20
Quando manchino dati di portata direttamente misurati nelle sezioni di interesse,
l’identificazione di tali modelli può essere ottenuta sostanzialmente attraverso due diverse
metodologie:
approcci di tipo puramente empirico, del tipo m(Q) = aAb (con A = superficie
del bacino);
approcci che si basano su modelli in cui la piena media annua viene valutata
con parametri che tengano conto delle precipitazioni massime sul bacino e
delle caratteristiche geomorfologiche (modelli geomorfoclimatici).
Il Rapporto VAPI Campania ha provveduto alla stima dei parametri sia per modelli
empirici di vario tipo che per il modello geomorfoclimatico.
Tali parametri sono stati stimati utilizzando i dati di 12 delle 22 stazioni idrometriche
presenti in Campania, corrispondenti a bacini di estensione variabile tra 95 Km2 (Tusciano
ed Olevano) e 5542 Km2 (Volturno e Ponte Annibale).
In quanto segue, mancando dati di misura di portata nelle sezioni di interesse, il
calcolo della portata media annua al colmo di piena è stato effettuato in via indiretta, in
accordo con la metodologia proposta dal VAPI, a partire dalle precipitazioni intense e in
particolare con il “modello geomorfoclimatico”, stimando m(Q) come una frazione della
massima intensità di pioggia che può verificarsi sul bacino dipendente dalle caratteristiche
geomorfologiche dello stesso.
3.3.2 Il modello geomorfoclimatico
Ad eventi di pioggia brevi ed intensi corrispondono, di solito, deflussi di piena nella
sezione terminale del bacino dovuti essenzialmente allo scorrimento delle acque sui
versanti e nei canali della rete idrografica.
Il bilancio idrologico di un bacino durante i fenomeni di piena può pertanto essere
schematizzato considerando che fra i volumi in ingresso e quelli in uscita si stabilisce una
relazione per effetto di una concomitante trasformazione dei due sottosistemi da cui è
costituito il bacino:
sui versanti, un’aliquota delle precipitazioni totali viene persa a causa del fenomeno
dell’infiltrazione e quindi ai fini del bilancio di piena nella sezione finale contribuisce
soltanto una parte delle precipitazioni totali, definita pioggia “efficace”;
21
nella rete idrografica, l’aliquota delle piogge efficaci derivante dai versanti viene
invasata e trasportata alla sezione di sbocco a costituire l’idrogramma di piena, che si
manifesta con un certo ritardo nei confronti del pluviogramma che lo ha causato.
Per definire l’effetto dei versanti sulla determinazione della pioggia “efficace” si
definisce coefficiente di afflusso di piena Cf il rapporto tra i volumi di piena e le
precipitazioni totali sul bacino in un prefissato intervallo di tempo.
Per tenere conto del ritardo con cui l’idrogramma di piena si manifesta nella sezione
di chiusura di un bacino rispetto al pluviogramma che lo ha determinato, è necessario
definire una funzione di risposta del bacino stesso ad un ingresso impulsivo unitario detto
anche idrogramma unitario istantaneo o IUH. Per pluviogramma di forma rettangolare, con
durata ed intensità in accordo con la legge di probabilità pluviometrica sul bacino mIA(d),
l’idrogramma di piena corrispondente ha ordinata al colmo proporzionale all’intensità di
pioggia per mezzo di un coefficiente di attenuazione di piena S(d) o funzione di picco
d
dtpdtudS in cui u è l’idrogramma unitario istantaneo, tp è l’istante in cui si
manifesta il colmo di piena, misurato a partire dal momento di inizio della pioggia.
La forma assunta da S(d) dipende sostanzialmente dal tempo di ritardo del reticolo
idrografico tr, definito come intervallo temporale che intercorre tra il baricentro del
pluviogramma e quello dell’idrogramma corrispondente.
Definita la funzione S(d), la portata al colmo di piena per unità di area dipende in
maniera proporzionale dal prodotto mIA(d) S(d), in cui all’aumentare di d il primo termine
diminuisce mentre il secondo aumenta. Il valore della durata d per cui tale prodotto risulta
massimo viene definito durata critica del bacino dc.
Il massimo annuale della portata al colmo di piena, che si verifica dunque per eventi
di durata dc, viene definito come:
cAcf dImdSACQm (23.)
che può essere riscritta come:
6.3
A)t(ImqCQm rAf
(24.)
in cui
tr = tempo di ritardo del bacino, in ore;
22
Cf = coefficiente di deflusso, caratteristico del bacino;
mIA(tr) = media del massimo annuale dell’intensità di pioggia areale di durata
pari al tempo di ritardo tr del bacino, in mm/ora;
A = area del bacino, in km2;
q = coefficiente di attenuazione del colmo di piena.
Seguendo l’approccio sopra definito, per lo studio del bacino e per valutare la media
dei massimi annuali della portata al colmo di piena m(Q), risulta in definitiva necessario:
determinare le caratteristiche morfologiche ed altimetriche dei bacini
idrografici;
definire la legge di probabilità pluviometrica areale mIA(d);
calcolare i parametri del modello geomorfoclimatico Cf e tr.
Caratteristiche morfometriche ed altimetriche dei bacini idrografici
Ogni bacino è caratterizzato morfologicamente ed altimetricamente attraverso la
definizione di una serie di grandezze. Precisamente sono state sono state considerate le
seguenti caratteristiche geometriche:
la superficie del bacino;
la lunghezza dell’asta principale;
la quota minima coincidente con la sezione di chiusura del bacino;
l’altitudine massima del bacino riferita al livello medio del mare;
l’altitudine media, definita come il valore medio della curva ipsografica.
Altitudine media e Curva ipsografica
Per valutare l’altezza media di un bacino si divide tutta la superficie A in aree parziali
Ai comprese tra due curve di livello fra di loro non troppo distanti, in modo da ritenere
l’altezza hi della fascia uguale alla media dei valori delle due curve di livello che la limitano.
Si suppone cioè che in quel breve tratto la pendenza sia costante. Si misurano, poi, le
aree delle superfici parziali Ai. L’altezza media hm del bacino è la media ponderata delle
altezze medie delle superfici parziali, cioè:
A
Ahh ii
m
(25.)
23
Essa rappresenta il valore medio della curva ipsografica; in particolare, è data
dall’area compresa tra la curva ipsografica e gli assi coordinati divisa per l’area dell’intero
bacino.
Pertanto nello studio del bacino si costruisce anche la curva ipsografica, che
rappresenta la ripartizione delle aree topografiche nelle varie fasce altimetriche. Essa si
traccia considerando la successione dei valori delle superfici poste al di sopra di prefissati
valori delle quote. La curva ipsografica permette anche di determinare l’estensione del
bacino al di sopra o al di sotto di una certa quota.
La legge di probabilità pluviometrica areale
La legge di probabilità pluviometrica areale consente di conoscere come varia la
media del massimo annuale dell’altezza di pioggia dhm A in funzione della durata d e
dell’area del bacino A.
Nota la legge dhm A , è possibile definire la media dei massimi annuali dell’intensità
di pioggia areale attraverso:
d/dhmdIm AA (26.)
La metodologia comunemente impiegata consiste nell’ottenere la media del massimo
annuale dell’altezza di pioggia areale m hA(d) dalla media del massimo annuale
dell’altezza di pioggia puntuale mh(d) attraverso un fattore di ragguaglio noto come
coefficiente di riduzione areale KA(d) mediante:
m hA(d) = KA(d) mh(d) (27.)
Per definire la m hA(d) risulta dunque necessario:
definire la legge di probabilità pluviometrica m h(d);
calcolare il coefficiente di riduzione areale.
La legge di probabilità pluviometrica
Per la stima della legge di probabilità pluviometrica, che definisce appunto la
variazione della media del massimo annuale dell’altezza di pioggia con la durata, il
Rapporto VAPI Campania fa sostanzialmente riferimento a leggi a quattro parametri del
tipo:
24
zDC
c
0
d
d1
dImdhm
(28.)
in cui mI0 rappresenta il limite dell’intensità di pioggia per d che tende a 0.
Nel Rapporto VAPI Campania i parametri della suddetta legge sono stati determinati,
per sei aree ritenute omogenee dal punto di vista pluviometrico, attraverso una procedura
di stima regionale utilizzando i dati di 44 stazioni pluviografiche con più di 10 anni di
osservazioni, ed in particolare:
i massimi annuali delle altezze di pioggia in intervalli di 1, 3, 6, 12 e 24 ore;
le altezze di pioggia relative ad eventi di notevole intensità e breve durata, che
il SIMN non certifica come massimi annuali.
Are
a
om
og
en
ea
n.
sta
zio
ni
m(I0)
(mm/ora)
dc
(ore)C D*105 2
1 14 77.08 0.3661 0.7995 3.6077 0.9994
2 12 83.75 0.3312 0.7031 7.7381 0.9991
3 5 116.7 0.0976 0.7360 8.7300 0.9980
4 3 78.61 0.3846 0.8100 24.874 0.9930
5 6 231.8 0.0508 0.8351 10.800 0.9993
6 4 87.87 0.2205 0.7265 8.8476 0.9969
Tabella 4 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea
Successivamente, nell’ambito dello studio sviluppato dal C.U.G.RI. sul territorio
dell’Autorità di Bacino del Sarno, è stata verificata la consistenza della rete idrografica del
bacino del Sarno ed è stata aggiornata la banca dati relativa ai massimi annuali delle
altezze di pioggia per la fissata durata registrata dal SIMN.
In particolare, sono stati quindi considerati i dati di 26 stazioni di misura, di cui solo
16 pluviografiche aventi più di 10 anni di osservazioni. In particolare i dati reperiti
consistono ancora in:
25
massimi annuali delle altezze di pioggia in intervalli di 1,3,6,12,24 ore;
altezze di pioggia relative ad eventi di notevole intensità e breve durata, che il
SIMN non certifica come massimi annuali.
Dall’analisi di tali dati è stato possibile suddividere l’area di interesse in zone
pluviometriche omogenee aggiungendo, rispetto ai risultati del VAPI, una zona 2
intermedia.
Area
omogeneaM(I0) dc C D 105
1 77.1 0.3661 0.7995 3.6077
2 83.8 0.3312 0.7031 7.7381
2 intermedia 85 0.3034 0.7621 9.6554
Tabella 5 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea per il
bacino del fiume Sarno
Il coefficiente di riduzione areale
Il fattore di riduzione areale viene ritenuto costante al variare del periodo di ritorno, e
pari a:
)dcexp()Acexp(11)d(K 3c21A (29.)
con:
A = area del bacino, in km2;
c1 = 0.0021;
c2 = 0.53;
c3 = 0.25.
Per i bacini molto piccoli KA è praticamente pari ad 1.
I parametri del modello geomorfoclimatico
Nel Rapporto VAPI Campania il territorio campano è stato suddiviso in complessi
idrogeologici costituiti da litotipi che, pur diversi, mantengono un identico comportamento
nei confronti dell’infiltrazione, della percolazione e della circolazione dell’acqua nel
sottosuolo. Questi complessi sono stati accorpati nelle seguenti cinque classi in base alle
caratteristiche di permeabilità:
26
classe A (alta capacità di permeabilità), in essa sono inclusi quasi
esclusivamente i calcari per la loro elevatissima capacità di infiltrazione dovuta
all’alto grado di permeabilità per fessurazione e carsismo che li caratterizza;
classe MA (capacità di permeabilità medio-alta),che ingloba,quasi
esclusivamente, le dolomie. Questo litotipo, che costituisce la base affiorante
di quasi tutti i massicci carbonatici campani, ha un grado di permeabilità
inferiore a quello dei calcari;
classe M (media capacità di permeabilità), comprendente i detriti di falda e di
conoide, i depositi alluvionali e il complesso delle lave;
classe MB (capacità di permeabilità medio-bassa), ad essa appartengono i
complessi sabbioso-conglomeratico pliocenico, arenaceo-breccioso
miocenico, piroclastico, calcareo-siliceo e fluvio-lacustre e lacustre;
classe B (bassa capacità di permeabilità),comprendente tutti i depositi
prevalentemente argillosi che, a scala regionale, possono considerarsi per lo
più impermeabili.
Sempre ai fini dei deflussi di piena, è stato mostrato inoltre che una certa influenza
viene esercitata anche dalla presenza di copertura boschiva, essenzialmente in funzione
del tipo di permeabilità del terreno interessato.
Nel presente studio si è provveduto alla realizzazione della carta della permeabilità e
della carta dell’uso del suolo secondo i criteri definiti nell’ambito del Rapporto VAPI
Campania, utilizzando per la prima, la Carta Geologica preliminare realizzata nell’ambito
del progetto CARG alla 1:25.000, e per la seconda, il supporto informatizzato delle ortofoto
alla scala 1:10.000.
La metodologia proposta dal VAPI Campania per la valutazione dei parametri del
modello geomorfoclimatico (coefficiente di deflusso Cf e tempo di ritardo del bacino tr),
assume alla base la suddivisione di ogni bacino in tre complessi omogenei dal punto di
vista idrogeologico:
le aree permeabili con copertura boschiva, indicate con A3;
le aree permeabili senza copertura boschiva, indicate con A1;
le aree a bassa permeabilità, indicate con A2.
Data la peculiarità del territorio di competenza dell’Autorità di Bacino del fiume
Sarno, l’approccio utilizzato è un po’ più articolato, ed è differente per i bacini montani di
piccola estensione rispetto a quello definito per i bacini sottesi da sezioni di chiusura
ubicati sulle aste principali della rete idrografica.
27
In particolare, per i bacini montani, di moderata estensione, il territorio è stato infatti
suddiviso in due soli complessi omogenei:
le aree impermeabili Aimp;
le aree permeabili A-Aimp.
Per quanto attiene invece i bacini vallivi di notevole estensione, si è resa necessaria
una caratterizzazione del territorio più articolata.
Il territorio dell’Autorità di Bacino del fiume Sarno, ed in particolare quello del bacino
idrografico del fiume Sarno, è caratterizzato da una forte presenza antropica sia in termini
di uso del suolo che in termini di opere interferenti con il naturale regime delle piene. In
generale le aree più limitrofe alle aste principali sono fortemente antropizzate oppure sono
zone di bonifica attraversate da numerosi canali più o meno grandi. Inoltre il reticolo
montano, con esclusione delle aree a monte del comune di Mercato S. Severino, è quasi
sempre disconnesso idraulicamente dalle aste principali e recapita a volte in vasche di
laminazione o assorbimento più o meno funzionanti, spesso direttamente sui centri abitati.
Tutto questo va necessariamente ad influenzare il naturale regime delle piene
determinando, in particolare, una riduzione della portata che effluisce al tronco dell’alveo
dell’asta principale del bacino.
Per tenere conto di quanto sopra esposto, l’intero bacino, è stato dunque suddiviso
considerando oltre alle aree omogenee introdotte nel Rapporto VAPI Campania le
seguenti:
aree antropizzate aventi pendenza minore dell’1 %, indicate con A4;
aree antropizzate aventi pendenza maggiore dell’1 %, indicate con A5;
aree dei bacini dei canali di bonifica, indicate con A6;
aree dei bacini minori, lontani dal reticolo principale, indicate con A7;
aree dei bacini sottesi da vasche funzionanti ed efficienti, indicate con A8.
Le aree A4, A6, A7, A8, che non contribuiscono al deflusso di piena, sono state
assimilate all’area A3 (area permeabile con bosco) mentre l’area A5, che è essenzialmente
una zona impermeabile contribuente al deflusso di piena, è stata assimilata all’area A2
(area impermeabile).
Per quanto riguarda le aree dei bacini sottesi da vasche di laminazione o
assorbimento, si è ritenuto che queste non contribuiscano al deflusso di piena anche
quando le vasche non sono sufficienti a laminare l’interno volume già per piene con
28
periodo di ritorno 20 o 50 anni allorché le vasche stesse, ubicate nella fascia
pedemontana, sono molto distanti dalla rete idrografica principale.
Per completezza, in Appendice viene fornita una descrizione sintetica delle vasche
presenti sul territorio e delle loro caratteristiche.
Il coefficiente di deflusso Cf
Dato il significato del coefficiente di deflusso, l’ipotesi più semplice per la sua stima
consiste nell’assumere che esista un valore di Cf per ogni singolo complesso omogeneo e
nel considerare il valore globale come la media pesata di tali valori caratteristici.
Avendo adottato una caratterizzazione litologica del territorio diversa per i bacini
montani e vallivi, la valutazione del coefficiente di deflusso è stata eseguita con due
diverse formule.
Per i bacini montani il coefficiente di deflusso risulta pari a:
A
AC
A
A1CC imp
2f
imp
1ff (30.)
Nel Rapporto VAPI Campania sono stati stimati per Cf1 e Cf2 i seguenti valori:
Cf1 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile = 0.13;
Cf2 = coefficiente di afflusso dell’area impermeabile = 0.60.
Per i bacini vallivi, invece, risulta:
A
AC
A
AC
A
ACC 3
3f2
2f1
1ff (31.)
Nel Rapporto VAPI Campania sono stati stimati per Cf1, Cf2 e Cf3 i seguenti valori:
Cf1 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile senza bosco = 0.42;
Cf2 = coefficiente di afflusso dell’area impermeabile = 0.56;
Cf3 = coefficiente di afflusso dell’area permeabile con copertura boschiva =
0.00.
Il tempo di ritardo tr
Per i bacini montani, invece, il tempo di ritardo è stato valutato con due diversi tipi di
approcci:
formula di Rossi (1974);
29
Metodo VAPI-Rapporto Campania (Villani & Rossi, 1995).
La prima, di struttura molto semplice, è stata tarata sui bacini naturali lucani aventi
sbocco sul Mare Ionico e, pertanto, potrebbe essere ritenuta potenzialmente utilizzabile
anche nel territorio campano per i nostri fini.
Essa è data, in particolare, dall’espressione 16. A pagina 12.
La pendenza media dell’asta principale è fornita dalla formula di Taylor & Schwart
riportata dall'espressione 17. a pagina 12, che può essere applicata solo dopo aver
suddiviso il profilo del corso d’acqua principale in una serie di nT tratti di lunghezza Li e
pendenza Pi.
La seconda alternativa possibile per il calcolo del tempo di ritardo è quella proposta
da F. Rossi e Villani (1995) nell’ambito del progetto VAPI del C.N.R., riportata, più in
particolare, nel rapporto dell’Unità Operativa 1.9 (Dipartimento di Ingegneria Civile
dell’Unità di Salerno), “Valutazione delle Piene in Campania”.
In base ai ragionamenti ivi effettuati, Rossi e Villani propongono l’espressione (18.) a
pagina 13; per Cf1 e Cf2 valgono i valori descritti al paragrafo precedente (Cf1 = 0.13 e Cf2 =
0.60).
Per i bacini vallivi, il tempo di ritardo può essere calcolato come media pesata del
ritardo medio di ognuno dei complessi idrogeologici eterogenei, ed in particolare, avendo
assimilato le aree A4, A6, A7, all’area A3 mentre l’area A5 all’area A2 ed attribuito valore
nullo al coefficiente di deflusso delle aree permeabili con copertura boschiva, avremo:
2
2f
22f1
1f
11fr A
c6.3
25.1
AC
ACA
c6.3
25.1
AC
ACt
(32.)
Nella precedente risultano (dalle stime effettuate nel Rapporto VAPI Campania):
c1 = celerità media di propagazione dell’onda di piena nel reticolo idrografico
relativa alle aree permeabili senza bosco = 0.23 m/s;
c2 = celerità media di propagazione dell’onda di piena nel reticolo idrografico
relativa alle aree impermeabili = 1.87 m/s;
Cf1 = 0.42;
Cf2 = 0.56.
30
La piena media annua
Definita la legge di probabilità pluviometrica areale e calcolati i parametri Cfe tr, la
piena media annua viene calcolata, come detto precedentemente, con la relazione 24. a
pagina 21.
Nella quale il coefficiente di attenuazione del colmo di piena dipende in maniera
complessa dalla forma della legge di probabilità pluviometrica e dalla risposta della rete
idrografica e consente di tenere conto, tra l’altro, dell’errore che si commette nell’assumere
che la durata critica del bacino, e cioè la durata della pioggia che causa il massimo
annuale del colmo di piena, sia pari al tempo di ritardo tr del bacino stesso. Esso può
essere valutato, in prima approssimazione, come:
65.0dt1
dtAk145.0se65.0
45.0dt1
dtAk125.0se60.0
q
cr
cr1
cr
cr1
(33.)
in cui:
= (C - Dz) e dc sono i parametri della legge di probabilità pluviometrica;
k1 è un coefficiente numerico pari a 1.4410-4 se l’area A è espressa in km2 e il
tempo di ritardo tr in ore.
3.4 Approccio variazionale per la determinazione delle portate al
colmo di piena
Una serie di applicazioni fatte nel presente studio richiedono il calcolo non solo della
distribuzione del massimo annuale della portata al colmo di piena istantanea, calcolata
come descritto al precedente paragrafo, ma anche dell’idrogramma di piena.
Le aste principali del bacino attraversano infatti zone di pianura (come la piana di
Montoro e la piana dell’Agro-Sarnese-Nocerino) caratterizzate da pendenze molto basse.
In tal caso, per definire la aree inondabili è necessario valutare i volumi di esondazione nei
vari tronchi dell’alveo, per cui diventa indispensabile determinare, oltre alle portate di
massima piena, i relativi volumi. Di seguito è descritta la modalità di calcolo
dell’idrogramma di piena utilizzata per i bacini montani e quella utilizzata per i bacini vallivi.
31
3.4.1 Definizione dell’idrogramma di piena per i bacini montani
Al fine di avere un’ampia caratterizzazione della risposta dei bacini ad un input
pluviometrico, come detto precedentemente oltre a calcolare le portate di massima piena
sono stati valutati i corrispondenti volumi di piena. In particolare:
è stato considerato un approccio variazionale basato sull’IUH di Weibull;
è stato osservato che a parità di tempo di ritardo, l’idrogramma derivante
dall’IUH tipo Weibull risulta, in pratica, quasi del tutto coincidente con quello
dedotto in base al modello di Nash a tre serbatoi;
è stato calcolato l’idrogramma che scaturisce dalla convoluzione di un IUH tipo
Weibull con tempo di ritardo pari a tr;
è stato calcolato il volume di piena corrispondente a tale diagramma;
è stato calcolato, inoltre, il volume di piena Wt corrispondente ad un
idrogramma a forma di triangolo avente per altezza la massima portata al
colmo di piena calcolata con l’approccio geomorfoclimatico presa a riferimento
in corrispondenza di tre, come base, 3 volte il tempo di ritardo tr;
è stato osservato che risulta Wt= 0.9Ww.
Pertanto, se in luogo del reale idrogramma si fa riferimento ad un idrogramma
triangolare avente come valore massimo proprio il valore della portata al colmo calcolata
con l’approccio variazionale e, come ampiezza della base, il valore tr, il volume di piena ad
esso relativo risulta, in pratica, quello che si sarebbe calcolato a partire da un approccio
formalmente più preciso.
Nel presente studio i volumi di piena sono stati calcolati sia con la procedura
semplificata che con quella rigorosa.
3.4.2 Definizione del idrogramma di piena per i bacini vallivi
Definizione del pluviogramma di progetto
1 - Bacino a parametri concentrati
Per pluviogramma di progetto si intende l'andamento temporale delle precipitazioni,
sparse uniformemente sull'intera area del bacino, che precedono l'onda di piena nel
bacino. Per ogni sezione del bacino, esso viene definito come un unico evento, per ogni
prefissato periodo di ritorno della portata di piena considerata, istantanea o di assegnata
durata. L'andamento temporale e spaziale di tale evento dipenderà dalle caratteristiche del
processo delle precipitazioni e della risposta del bacino. Sotto l'assunzione di stazionarietà
32
del processo delle precipitazioni e di linearità della risposta del bacino, è stato mostrato
che uno stimatore ottimale, cioè non distorto e di minima varianza (anche detto BLUE), del
pluviogramma di progetto h1() cui corrisponde un valore della portata al colmo è pari a
[Veneziano e Villani, 1999]:
10
11y2q
qTyT duB
mQm)(h
(34.)
in cui:
hT() = intensità di afflusso meteorico al bacino;
my = media del processo delle intensità di precipitazione;
mq = media del processo derivato dei deflussi superficiali;
2q = varianza del processo dei deflussi superficiali;
By(t - ) = funzione di autocovarianza del processo delle precipitazioni sul
bacino;
u(t) = funzione di risposta del bacino o idrogramma unitario istantaneo (IUH).
Analogamente è stato mostrato che uno stimatore ottimale, cioè non distorto e di
minima varianza, del pluviogramma di progetto hD,T(), cui corrisponde un valore massimo
della portata pari a QD,T è [Chirico e Villani, 1999]:
10
1cD1y2qD
qDT,DyDT,D duB
mQm)(h
(35.)
in cui:
hD,T() = intensità di afflusso meteorico al bacino;
myD = media del processo yD delle intensità di precipitazione medie in intervalli
di durata D;
mqD= media del processo derivato qD dei deflussi superficiali medi in intervalli
di durata D;
2q= varianza del processo qD;
UcD(t) = risposta volumetrica del bacino ottenuta per convoluzione dell’IUH del
bacino con una funzione gradino unitario, di forma rettangolare, di durata D e
altezza 1/D.
Le espressioni (34.) e (35.)possono essere semplificate nel caso il rapporto fra i
tempi medi di autocorrelazione del processo delle precipitazioni ed il tempo di ritardo del
bacino sia abbastanza piccolo.
33
In tal caso, infatti, la (34.) si scrive:
0
2
TT
d)(u
)(uQ)(h (36.)
mentre la (35.) diventa:
0
2D,c
D,cT,DT,D
d)(u
)(uQ)(h (37.)
Al denominatore del secondo membro vi è un fattore numerico, che dipende
solamente dalla forma assunta dalla funzione di risposta del bacino.
Nel caso in questione, si fa riferimento ad un modello Gamma contempo di semplice
operatività, corrispondente al modello concettuale di invasi in serie di Nash, ed avente
supporto teorico le teorie geomorfologiche. Per tale modello, la risposta del bacino
assume la seguente espressione:
r
1n
rr t
tnexp
t
tn
)n(t
n)t(u (38.)
in cui (n) è la funzione gamma completa.
In questo studio, e' stato fissato un parametro di forma n = 2, per cui la (38.) si
riscrive come:
rrr t
t2exp
t
t
t
4)t(u (39.)
Dati gli usuali valori assunti dal tempo di ritardo (superiori ad 1 ora) e dalla durata di
autocorrelazione (inferiore ad 1 ora), si può assumere che si possa sempre fare
riferimento alla formulazione semplificata. In tali ipotesi la (37.) si scrive:
hT() = 2 tr QT u() (40.)
con u() espressa dalla (40.).
A causa del fatto che si trascurano le autocorrelazioni del processo delle
precipitazioni, i pluviogrammi di progetto sono l’esatta immagine speculare dell’IUH del
bacino.
34
Bacino a rappresentazione semi-distribuita
Si considera un bacino lineare a rappresentazione semi-distribuita, cioè costituito da
n sottobacini con IUH ui(t) (i = 1,2, … ,n). La portata all'istante t è data da:
n
1i0
ii d)t(u)t(y)t(q (41.)
in cui yi(t), y2(t), ..., yn(t) sono le serie casuali temporali delle precipitazioni negli n
sottobacini.
In questo caso, il problema si sposta sulla scelta, in maniera realistica,dei
pluviogrammi pi() = yi(t-) tali da rispettare la distribuzione di probabilità dei massimi
annuali delle portate al colmo osservate alla sezione terminale. Utilizzando la teoria BLUE
si ottiene il vettore dei pluviogrammi pBLUE() = [pBLUE1(), PBLUE2(), … , pBLUEn()]T.
per cui il pluviogramma dell'i-esimo sottobacino è:
n
1j0
jjjjyy2q
q
yiBLUE d)(u)(BmQ
m)(pjii
(42.)
Anche in questo caso, si può considerare una situazione limite in cui i processi delle
precipitazioni sui singoli sottobacini abbiano una struttura di autocorrelazione molto più
breve del tempo di ritardo del sottobacino stesso. Se si considerano, però, le altezze di
precipitazioni ancora correlate da un sottobacino all'altro, indicando con y la matrice di
covarianza tra le altezze di precipitazione, per unità di tempo, le cui componenti sono 2yy ji
, allora la matrice funzione di covarianza tra i processi di precipitazione sui sottobacini è
By() = y () (in cui () è la distribuzione di Dìrac) ed il pluviogramma dell'i-esimo
sottobacino e:
)(umQ
m)(p j
n
1j
2yy2
q
q
yiBLUE jii
(43.)
in cui:
n
i0
ji
n
j
2yy
2q d)(u)(u
ji(44.)
Come si nota, in questo caso il pluviogramma di progetto per il sottobacino i-esimo
dipende non solo dall’IUH del bacino stesso, ma anche dalle risposte di tutti gli altri
35
sottobacini. Questo accoppiamento è il risultato della presenza di una covarianza non
nulla tra i processi di precipitazione sulle diverse parti del bacino.
Un caso ancora più speciale si ottiene quando si consideri che anche i processi di
precipitazione sui singoli sottobacini siano non correlati tra di loro, spazialmente. Questo
significa che 2yiyj = 0 per i j e le precedenti espressioni si semplificano per fornire il
pluviogramma di progetto per lo i-esimo sottobacino:
)(u
d)(u
)mQ(m)(p jn
1j0
2j
2yj
2y
qyiBLUEi
i
(45.)
Si noti che in tale speciale caso, la forma del pluviogramma pBLUEi()dipende
esclusivamente dall’IUH ui() del sottobacino i-esimo.
Si noti che, nel caso molto frequente in cui myed mq siano di valore trascurabile
rispetto ad hBLUE() e Q, rispettivamente, allora il contributo alla portata al colmo Q
dell'intero bacino da parte dell'i-esimo sottobacino è:
d)(u)(pQ0
iBLUEi i(46.)
proporzionale a:
Qi 2yi
d)(u0
2i (47.)
Per la stima del fattore di scala che moltiplica ui(t) nella (46.) occorre conoscere le
risposte di tutti i singoli sottobacini ed il valore della varianza del processo delle
precipitazioni areali su ogni singolo sottobacino.
Valutazione dell’idrogramma di piena
In applicazione a quanto detto in precedenza, viene di seguito mostrato la procedura
per la stima degli idrogrammi di piena nelle sezioni di interesse.
Allo scopo, è necessario effettuare i seguenti passi:
stima delle leggi di probabilità pluviometriche in ogni sezione;
stima delle massime portate al colmo di piena per fissati valori del periodo di
ritorno;
stima del pluviogramma di progetto per ogni sezione.
36
Per quanto concerne la stima delle leggi di probabilità pluviometrica e della massima
portata al colmo di piena, si fa riferimento a quanto già descritto in precedente.
Stima del pluviogramma di progetto per ogni sezione
Nelle ipotesi esaminate in precedenza, viene derivato, per ogni sezione e per ogni
periodo di ritorno considerato, l’andamento del pluviogramma di progetto, inteso come
l’andamento più probabile che produce la portata di progetto QT per la sezione prefissata.
Allo scopo, utilizzando come funzionedi trasferimento del bacino un IUH di tipo Gamma
con parametro di forma n = 2 si ha:
TrT Qt)(u2)(h (48.)
in cui, come detto, per ogni sezione di interesse si ricava QT e il tempo di ritardo tr dalla
procedura descritta al capitolo precedente.
Stima dell'idrogramma di progetto per ogni sezione
Fissato il pluviogramma di progetto (48.), l'idrogramma di progetto qT() per
preassegnato periodo di ritorno viene ottenuto per convoluzione, dal pluviogramma di
progetto e dell’IUH del bacino, attraverso la seguente operazione:
t
0
TT d)(u)t(h)t(q (49.)
Da notare che, a causa del fatto che si trascurano le autocorrelazioni nel processo
delle precipitazioni, gli idrogrammi del tipo (49.) sono simmetrici rispetto all’istante in cui
avviene il picco della piena. E' importante ricordare che questi idrogrammi non sono la
riproduzione di eventi avvenuti, bensì la stima dell'andamento più probabile in
corrispondenza di ognuno dei valori al picco desiderati.
L’integrale di convoluzione (49.) è stato risolto in forma analitica. Infatti h(t) e u(t)
sono funzioni Gamma; in particolare:
h(t)=G(1,);
u(t)=G(2,);
con :
1 = 2 = n;1 = 2 =rt
n(50.)
37
Essendo i parametri delle due funzioni uguali tra loro, la convoluzione fornisce
ancora una funzione Gamma pari a:
qT(t) = G(1+2, ) (51.)
Sostituendo le vari termini, si ottiene:
r
3
r
TTt
t2exp
t
t2Q
3
2)t(q (52.)
Tale funzione è stata diagrammata ed ha permesso il calcolo dei volumi di piena per
un pre-assegnato periodo di ritorno.
3.4.3 La legge di probabilità pluviometrica
Di seguito sono descritti i risultati ottenuti applicando la metodologia descritta nel
precedente capitolo ai sottobacini di interesse. In particolare, per ogni bacino sono stati
definiti:
le caratteristiche morfometriche ed altimetriche dei bacini idrografici ed in
particolare la curva ipsografica, la quota media, il profilo longitudinale e la
pendenza media dell’asta principale;
la legge di probabilità pluviometrica utilizzando i parametri stimati nell’ambito
del Rapporto VAPI;
le caratteristiche geomorfologiche (suddivisione in aree omogenee) e di
antropizzazione.
Sono quindi stati calcolati:
la piena media annua m(Q);
le portate di piena con periodo di ritorno 2, 5, 10, 30, 50, 100, 300, 500 e 1000
anni ed i volumi ad esse associati.
38
3.4.4 La legge di probabilità pluviometrica areale
Come precedentemente accennato, si è suddiviso il territorio in esame in tre aree
omogenee, per le quali sono stati stimati i parametri della legge di probabilità pluviometrica
riportati nella tabella che segue:
Areaomogenea
M(I0) dc C D 105
1 77.1 0.3661 0.7995 3.6077
2 83.8 0.3312 0.7031 7.7381
2 intermedia 85.0 0.3034 0.7621 9.6554
Tabella 6 - Parametri statistici delle leggi di probabilità pluviometriche regionali per ogni area pluviometrica omogenea per il
bacino del fiume Sarno
I parametri ponderati della legge pluviometrica sono riportati, per ogni bacino vallivo
e montano, in tabella come specificato in dettaglio negli allegati.
3.4.5 La piena media annua
Il calcolo della piena media annua m(Q) è stato effettuato secondo la formulazione
descritta al precedente paragrafo. Per ognuno dei bacini di interesse sono state definite le
caratteristiche geologiche e di uso del suolo in maniera tale da determinare l’area Aimp
(area impermeabile) e l’area permeabile (Aimp–A) per i bacini montani e A1, A2, A3, A4, A5,
A6, A7, A8 per i bacini vallivi (cfr. paragrafo 2.3.2.4).
Note le caratteristiche geomorfologiche dei sottobacini e la legge di probabilità
pluviometrica areale è stato possibile calcolare:
i parametri del modello geomorfoclimaticoCf e tr;
la media dei massimi annuali della intensità di pioggia di durata tr
r
rrA
t
thmtIm ;
il fattore di riduzione areale KA(tr)
la media dei massimi annuali della intensità di pioggia areale di durata tr
rArrA tktImtIm ;
la portata di piena media annua m(Q).
39
3.4.6 Le portate di piena con preassegnato periodo di ritorno
Nota la portata di piena media annua m(Q) e nota la legge regionale di crescita
KT(T), è stato possibile valutare, attraverso la relazione(20.), la portata di piena relativa a
periodi di ritorno di 2, 5, 10, 20, 30, 50, 100, 300, 500, 1000 anni.
Con un modello di trasformazione afflussi-deflussi per i bacini montani (metodo di
Nash a tre serbatoi) e adottando, per i bacini vallivi, come funzione di trasferimento del
bacino un IUH di tipo Gamma è stato possibile valutare l’onda di piena che giunge nella
sezione di chiusura del bacino.
In allegato alla presente relazione idrologica sono riportati i risultati relativi ai bacini
montani ed ai bacini vallivi.
40
4. Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
4.1 Le sottozone pluviometricamente omogenee
Premesso che le modellazioni idrologiche dell'ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale
della Campania e del Sarno sono state redatte partendo dalla metodologia VAPI
Campania che prevede la formulazione triparametrica del TCEV descritta nella 9. che si
riporta di seguito:
DzC
c
oi
d
d
Id
1
(9.)
si sottolinea che i valori dei parametri della 9. sono stati esplicitati per le due diverse
Autorità in funzione delle sottozone pluviometricamente omogenee individuate nelle figure
a pagina seguente.
La naturale definizione delle zone pluviometricamente omogenee per l'Autorità di
Bacino Regionale della Campania Centrale è, quindi, data dall'unione dei due insiemi di
sottozone delle ex Autorità che in essa si sono accorpate.
Figura 5 - Sottozone ex Autorità di Bacino Nord
Figura 6 - Sottozone ex Autorità di Bacino del Sarno
Sottozone ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania
Sottozone ex Autorità di Bacino del Sarno
41
42
4.2 La legge di probabilità pluviometrica
Con riferimento alla 9. correggendo il segno del coefficiente D all'interno
dell'esponente al denominatore che, nella formulazione VAPI è riportato con il segno
meno ovvero:
DzC
c
oi
d
d
Id
1
(9.1)
Si riportano i coefficienti (ovvero i parametri Io, dc, C, D) per le due ex Autorità di
Bacino:
Area
omogeneaM(I0) dc C D 105
A1 89.447 0.2842 0.758 -14.5
A2 161.147 0.0956 0.731 -14.4
A3 111.885 0.198 0.758 -2.4
Tabella 7 - Coefficienti di sottozone ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della Campania
Area
omogeneaM(I0) dc C D 105
1 77.1 0.3661 0.7995 3.6077
2 83.8 0.3312 0.7031 7.7381
2 intermedia 85 0.3034 0.7621 9.6554
Tabella 8 - Coefficienti di sottozone ex Autorità di Bacino del fiume Sarno
4.2.1 Periodo di ritorno
I valori assegnati al periodo di ritorno nell'idrologia PSAI ex Nord-Occidentale sono
stati; T = 20, 100 e 300 anni; quelli relativi all'ex Sarno sono stati T = 30, 100 e 300 anni.
La fase di omogeneizzazione ed aggiornamento del PSAI per le due ex Autorità di
Bacino Nord-Occidentale della Campania e del fiume Sarno è stata effettuata definendo i
periodi di ritorno per l'idrologia in coerenza con i nuovi scenari normativi (Circ. 217 del
02.02.2009, D.Lgs. 49/2010, ecc.).
43
Le sezioni idrologiche di calcolo del PSAI dell'Autorità di Bacino Regionale della
Campania Centrale conterranno quindi, i seguenti periodi di ritorno:
T = 10 , 20, 50, 100, 200, 300 anni (9.1)
4.2.2 Coefficienti di crescita con il periodo di ritorno
La difficoltà nell'accorpare le due classi di leggi di probabilità pluviometrica nasce,
tuttavia, dall'aversi considerato due differenti metodologie per la definizione del
coefficiente di crescita con il periodo di ritorno.
Infatti mentre l'ex Autorità di Bacino del fiume Sarno ha adottato i coefficienti di
crescita VAPI associati alle portate, l'ex Autorità di Bacino Nord-Occidentale della
Campania ha adottato icoefficienti di crescita VAPI associati alle piogge che differiscono
dai primi di circa il 30%.
T (anni) KT - piogge KT - portate
2 0.87 0.875 1.16 1.2910 1.38 1.6320 1.64 2.0330 1.72 2.2650 2.03 2.61
100 2.34 3.07300 2.91 3.82500 3.18 4.17
1000 3.53 4.64Tabella 9 - Confronto tra i periodi di ritorno delle portate e delle piogge
Al fine di addivenire ad un'unica modellazione idrologica si è optato per applicare a
tutto il territorio dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale i coefficienti di
crescita delle portate che, per T = 100 sono di circa il 30% maggiori rispetto ai rispettivi
coefficienti delle piogge.
Al fine di non inficiare tutta l'idrologia del PSAI ex Nord-Occidentale ad oggi elaborata
si è quindi ridotto il coefficiente M(Io) del 30% ottenendo quindi una modifica senza
compromettere la validità di quanto ad oggi elaborato.
Nella pagina seguente è riportata quindi, la legge di probabilità pluviometria
dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
4.2.3 Riepilogo
Di seguito la legge di probabilità pluviometrica per l'intero territorio dell'Autorità di
Bacino Regionale della Campania Centrale.
zDC
c
od
d
d
IzTdI
1
,,
Areaomogenea
M(I0)
C1 68.81
C2 123.96
C3 86.07
C4 77.1
C5 85.00
C6 83.8
T: 10
KT : 1.63
Figura 7 - Sottozone Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
Di seguito la legge di probabilità pluviometrica per l'intero territorio dell'Autorità di
egionale della Campania Centrale.
TK
dc C
68.81 0.2842 0.7580
123.96 0.0956 0.7310
86.07 0.1980 0.7580
77.10 0.3661 0.7995
.00 0.3034 0.7621
83.80 0.3312 0.7031
20 50 100 200
2.03 2.61 3.07 3.55
Sottozone Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale
44
Di seguito la legge di probabilità pluviometrica per l'intero territorio dell'Autorità di
(9.2)
D 105
-14.5
-14.4
-2.4
3.6077
9.6554
7.7381
300
3.82
5. Effetto dei cambiamenti climatici
Questa Autorità di Bacino, in data 08/03/2013 ha siglato, con il CENTRO EURO
MEDITERRANEO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI S.C.a.R.L. (di seguito CMCC) apposita
convenzione tesa a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli atti di pianificazione
con particolare riguardo alle portate idrologiche.
A seguito di detta convenzione, utilizzando anche i dati del Settore Protezione Civile
della Regione Campania (Centro Funzionale per le previsioni meteorologiche e il
monitoraggio permanente), la Divisione di Ricerca Im
CAPUA) del CMCC, attraverso il gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Paola
Mercogliano e composto da: ing. Guido Rianna, ing. Renata Vezzoli, dott. Francesco
Guarino, ha redatto il presente contributo relativo agli ef
territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
5.1 Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro
La comunità scientifica internazionale
che si occupa dello studio del clima è
oramai in grado di dimostrare, sulla base
di osservazioni su scala globale e locale
che, da almeno 50 anni, è in atto un
riscaldamento del pianeta (
particolarmente significativo su alcune
zone come l’area europea. Tale segnale,
seppur caratterizzato da una
variabilità, è oramai persistente e, sulla
base delle conoscenze attuali, nulla fa
presupporre che tale tendenza possa
diminuire nei prossimi anni.
significativa parte della
scientifica ritiene che il riscaldamento in atto
e, di conseguenza i trend futuri, siano dovuti
“con estrema probabilità”
antropiche di anidride carbonica
elementi, detti gas serra, quali metano o protossido di azoto.
Effetto dei cambiamenti climatici
Autorità di Bacino, in data 08/03/2013 ha siglato, con il CENTRO EURO
MEDITERRANEO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI S.C.a.R.L. (di seguito CMCC) apposita
convenzione tesa a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli atti di pianificazione
e riguardo alle portate idrologiche.
A seguito di detta convenzione, utilizzando anche i dati del Settore Protezione Civile
della Regione Campania (Centro Funzionale per le previsioni meteorologiche e il
monitoraggio permanente), la Divisione di Ricerca Impatti al Suolo e sulle Coste (ISC
CAPUA) del CMCC, attraverso il gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Paola
Mercogliano e composto da: ing. Guido Rianna, ing. Renata Vezzoli, dott. Francesco
Guarino, ha redatto il presente contributo relativo agli effetti dei cambiamenti climatici sul
territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro
La comunità scientifica internazionale
che si occupa dello studio del clima è
oramai in grado di dimostrare, sulla base
di osservazioni su scala globale e locale
è in atto un
neta (Figura 8)
particolarmente significativo su alcune
. Tale segnale,
caratterizzato da una certa
variabilità, è oramai persistente e, sulla
base delle conoscenze attuali, nulla fa
presupporre che tale tendenza possa
diminuire nei prossimi anni. Una
comunità
scientifica ritiene che il riscaldamento in atto
enza i trend futuri, siano dovuti
alle emissioni
antropiche di anidride carbonica e di altri
elementi, detti gas serra, quali metano o protossido di azoto.
Figura 8 - Andamento dell’ anomalia della temperatura
globale (terra + oceano) media osservata sul periodo 1850
(rispetto alla media sul periodo 1961
modelli numerici. Il pannello super
pannello inferiore mostra i valori medi su un
(Fonte: IPCC).
45
Autorità di Bacino, in data 08/03/2013 ha siglato, con il CENTRO EURO-
MEDITERRANEO SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI S.C.a.R.L. (di seguito CMCC) apposita
convenzione tesa a valutare gli effetti dei cambiamenti climatici sugli atti di pianificazione
A seguito di detta convenzione, utilizzando anche i dati del Settore Protezione Civile
della Regione Campania (Centro Funzionale per le previsioni meteorologiche e il
patti al Suolo e sulle Coste (ISC-
CAPUA) del CMCC, attraverso il gruppo di lavoro coordinato dalla dott.ssa Paola
Mercogliano e composto da: ing. Guido Rianna, ing. Renata Vezzoli, dott. Francesco
fetti dei cambiamenti climatici sul
territorio di competenza dell'Autorità di Bacino Regionale della Campania Centrale.
Evidenze di cambiamento climatico, presente e futuro
Andamento dell’ anomalia della temperatura superficiale
globale (terra + oceano) media osservata sul periodo 1850-2012
(rispetto alla media sul periodo 1961-2000) utilizzando diversi
modelli numerici. Il pannello superiore mostra i valori annuali; il
pannello inferiore mostra i valori medi su un periodo di 10 anni.
Il riscaldamento dell’atmosfera
questi, è ipotizzato in corrispondenza anche di piccole variazioni dei valori medi di
temperatura un cambiamento
Dal 1988, il compito di studiare tali fenomeni è affidato al forum scient
internazionale IPCC (Intergovernmental Panel on Climate
Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale
(WMO) che ha l’obiettivo di valutare e descrivere gli sviluppi scientifici ottenu
dei cambiamenti climatici attraverso la pubblicazione di report,ma anche di fungere da
interfaccia tra comunità scientifica
la stimadi scenari di possibili evoluzioni del
Tali scenari ipotizzano
preindustriale sulla base di scelt
determinando quindi un clima trasformato rispetto a quello attuale.
scenario denominato RCP8.5
estremo nel quale
l’aumento della
forzante di radiazione,
rispetto al 1750, è
ipotizzata, a livello
globale, al 2100, pari
a 8.5 W/m2 mentre lo
scenario RCP4.5
Figura
considerando diversi scenari climatici CMIP 5
Figura 9- Il grafico dell‘IPCC illustra come un cambiamento e/o ampliamento della distribuzione di probabilità delle temperature
influisce sulla probabilità di occorrenza degli eventi
riscaldamento dell’atmosfera innesca una serie di altri processi atmosf
in corrispondenza anche di piccole variazioni dei valori medi di
di tipologia, frequenza ed intensità degli eventi estremi
il compito di studiare tali fenomeni è affidato al forum scient
internazionale IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), voluto dal
Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale
di valutare e descrivere gli sviluppi scientifici ottenu
dei cambiamenti climatici attraverso la pubblicazione di report,ma anche di fungere da
comunità scientifica e decisori politici. Uno dei compiti principali
di scenari di possibili evoluzioni della concentrazione dei gas serra
che le concentrazioni possano modificarsi rispetto
sulla base di scelte politico economiche e sociali a livello mondiale
determinando quindi un clima trasformato rispetto a quello attuale.
RCP8.5 (Representative Concentration Pathway)
Figura 10 - proiezioni nel XXI secolo delle emissioni di CO2, CH4 e N2O in atmosfera
considerando diversi scenari climatici CMIP 5
Il grafico dell‘IPCC illustra come un cambiamento e/o ampliamento della distribuzione di probabilità delle temperature
influisce sulla probabilità di occorrenza degli eventi estremi
46
altri processi atmosferici; tra
in corrispondenza anche di piccole variazioni dei valori medi di
intensità degli eventi estremi.
il compito di studiare tali fenomeni è affidato al forum scientifico
hange), voluto dal Programma
Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP) e dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale
di valutare e descrivere gli sviluppi scientifici ottenuti nello studio
dei cambiamenti climatici attraverso la pubblicazione di report,ma anche di fungere da
principali dell’IPCC è
razione dei gas serra in atmosfera.
modificarsi rispetto all’era
a livello mondiale e locale,
determinando quindi un clima trasformato rispetto a quello attuale. In particolare, lo
Pathway) è uno scenario
proiezioni nel XXI secolo delle emissioni di CO2, CH4 e N2O in atmosfera
Il grafico dell‘IPCC illustra come un cambiamento e/o ampliamento della distribuzione di probabilità delle temperature
47
rappresenta uno scenario di crescita di emissione intermedia (+4.5W/m2 al 2100) (Figura
10).
La conoscenza dell’effetto di tali variazioni è fondamentale per permettere la
mitigazione e, laddove non sia possibile, l’adozione di politiche di adattamento della
società a tali cambiamenti climatici.
5.2 La modellistica climatica e le simulazioni ad alta risoluzione
spaziale sul dominio Italiano
I modelli numerici del clima rappresentano la modalità con cui viene rappresentato il
clima e l’insieme dei meccanismi, naturali e non, che ne determinano la variabilità. Essi
permettono di simulare il clima terrestre e la sua variabilità e, soprattutto, di descrivere
condizioni climatiche molto diverse da quelle presenti. I modelli numerici si basano sulla
risoluzione di un insieme di equazioni che rappresentano, in maniera sempre più precisa
grazie al continuo confronto con diverse tipologie di osservazioni, allo sviluppo della
conoscenza sul clima e alle risorse di calcolo, i principali processi attivi nel sistema
climatico. Negli ultimi venti anni, tali modelli hanno fortemente migliorato la loro capacità di
rappresentazione del clima del pianeta fino ad arrivare ai moderni Earth System Models
che sono in grado di riprodurre, secondo la comunità scientifica, con buona affidabilità
molte delle caratteristiche principali del clima passato e presente. Va comunque
sottolineato che le risultanze scaturenti da tali modelli sono soggetti ad una certa
incertezza; questa è generalmente gestita considerando i risultati di una combinazione di
modelli numerici indipendenti tra loro (ensembles).
Tutti gli scenari IPCC più recenti, denominati CMIP5 (di cui RCP4.5 e RCP8.5 fanno
parte)stimano un aumento della temperatura globale. D’altro canto, l’estrema variabilità
spazio-temporale delle caratteristiche del clima non permette di trasportare facilmente i
risultati globali alle scale locali. Per tali scopi, la comunità scientifica adopera le cosiddette
tecniche di downscaling che hanno appunto lo scopo di rappresentare l’effetto dei
cambiamenti climatici su una scala locale adeguata per gli studi di impatto.
In tale ottica, il CMCC collabora, all’interno del consorzio europeo CLM Assembly
(www. clmassembly.com),allo sviluppo del modello climatico regionale COSMO CLM.
Esso rappresenta un modello di downscaling dinamico da un modello globale del clima. Le
simulazioni di tale modello, come dimostrano molteplici lavori di letteratura, sebbene con
una certa incertezza, sono in grado di riprodurre non sono le caratteristiche medie del
clima su un’area locale ma anche la sua variabilità. In particolare, tutti i risultati mostrati
successivamente sono estratti dalla simulazione effettuata sull’intero dominio italiano con
lo scopo di riprodurre il clima italiano dal 1970 al 2100 considerando dal 2006 in poi due
diversi scenari climatici IPCC: RCP4.5 e RCP8.5
rappresenta il periodo in cui, tramite il confronto tra simulazioni effettuate
numerico e le osservazioni, si valuta la capacità del modello di riprodurre il clima presente.
La Figura 11 e Figura 12 evidenziano
modello di riprodurre il ciclo stagionale della temperatura
sebbene con un errore maggiore n
Figura 11 - Andamento del ciclo stagionale della temperatura superficiale per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia
riportata a destra. In particolare , il confronto tra le simulazioni
al., 2011) con il dataset di osservazioniEO
valori medi mensili della temperatura giornaliera nelle tre aree
Figura 12 - Andamento del ciclo stagionale della precipitazione per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia riportata a
destra. In particolare , il confronto tra le simulazioni
con il dataset di osservazioni EOBS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i valori medi
mensili delle precipitazioni giornaliere nelle tre aree
La scelta di validare queste due variabili
presenza di una rete di osservazione termo
dominio che permette la valutazione
Nelle mappe da Figura
cambiamenti (anomalie) attesi per la
clima su un’area locale ma anche la sua variabilità. In particolare, tutti i risultati mostrati
successivamente sono estratti dalla simulazione effettuata sull’intero dominio italiano con
riprodurre il clima italiano dal 1970 al 2100 considerando dal 2006 in poi due
diversi scenari climatici IPCC: RCP4.5 e RCP8.5.Il periodo di validazione
il periodo in cui, tramite il confronto tra simulazioni effettuate
numerico e le osservazioni, si valuta la capacità del modello di riprodurre il clima presente.
evidenziano,sui tre settori del dominio, una buona capacità del
modello di riprodurre il ciclo stagionale della temperatura a due metri e
un errore maggiore nella stima della seconda.
Andamento del ciclo stagionale della temperatura superficiale per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia
riportata a destra. In particolare , il confronto tra le simulazioni guidate dal modello globaleCOSMO CMCC
EOBS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i
valori medi mensili della temperatura giornaliera nelle tre aree.
Andamento del ciclo stagionale della precipitazione per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia riportata a
In particolare , il confronto tra le simulazioni guidate dal modello globaleCOSMO CMCC-CM(
BS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i valori medi
delle precipitazioni giornaliere nelle tre aree.
queste due variabili atmosferica è principalmente dovuta alla
presenza di una rete di osservazione termo-pluviometrica ad alta risoluzione sull’intero
lutazione delle prestazioni del modello in maniera accurata.
Figura 13 a Figura 20sono riportati, per le quattro stagioni, i
cambiamenti (anomalie) attesi per la temperatura e la precipitazione giornalier
48
clima su un’area locale ma anche la sua variabilità. In particolare, tutti i risultati mostrati
successivamente sono estratti dalla simulazione effettuata sull’intero dominio italiano con
riprodurre il clima italiano dal 1970 al 2100 considerando dal 2006 in poi due
l periodo di validazione (1971-2000)
il periodo in cui, tramite il confronto tra simulazioni effettuate con il modello
numerico e le osservazioni, si valuta la capacità del modello di riprodurre il clima presente.
una buona capacità del
e della precipitazione
Andamento del ciclo stagionale della temperatura superficiale per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia
COSMO CMCC-CM(Scoccimarro et
BS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i
Andamento del ciclo stagionale della precipitazione per le tre sotto aree indicate nella mappa dell’Italia riportata a
CM(Scoccimarro et al., 2011)
BS (Haylock et al., 2008 ) evidenzia una buona capacità del modello di riprodurre i valori medi
atmosferica è principalmente dovuta alla
pluviometrica ad alta risoluzione sull’intero
del modello in maniera accurata.
sono riportati, per le quattro stagioni, i
giornaliere medie nei
49
trentenni 2021-2050 e 2071-2100 rispetto ad un periodo di riferimento 1971-2000 secondo
i due diversi scenari IPCC RCP4.5 e RCP8.5 sul territorio italiano.
50
Figura 13 - Anomalie di temperatura superficiale per il periodo
2021-2050 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000
(scenario IPCC RCP4.5)
Figura 14 - Anomalie di temperatura superficiale per il
periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 1971-
2000 (scenario IPCC RCP4.5)
Figura 15 - Anomalie di temperatura superficiale per il periodo
2021-2050 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000
(scenario IPCC RCP8.5)
Figura 16 - Anomalie di temperatura superficiale per il
periodo 2071-2100 rispetto al periodo di riferimento 1971-
2000 (scenario IPCC RCP8.5)
51
Figura 17 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2021-2050
rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario IPCC
RCP4.5)
Figura 18 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2071-
2100 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario
IPCC RCP4.5)
Figura 19 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2021-2050
rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario IPCC
RCP8.5)
Figura 20 - Anomalie di precipitazione per il periodo 2071-
2100 rispetto al periodo di riferimento 1971-2000 (scenario
IPCC RCP8.5)
52
5.3 Analisi delle possibili variazioni delle piogge massime e
cumulate sulla zona di competenza dell’autorità di bacino
della Campania Centrale.
Attestata, nel paragrafo precedente,la soddisfacente capacità della
simulazione di riprodurre la climatologia osservata, nonostante il lavoro abbia
come tema principale la valutazione delle possibili variazioni dei valori di
precipitazione massima alla scala sub giornaliera indotte dai cambiamenti
climatici, è interessante inquadrare tali analisi in un quadro più ampio ed
investigare, in primis, le variazioni di precipitazione cumulata e temperatura
media a scala stagionale sul dominio dell’Autorità di Bacino della Campania
Centrale.
A tal fine e per tutte le elaborazioni di seguito mostrate, si considerano
solo i punti griglia del modello ricadenti interamente nel dominio di interesse
evitando ogni tipo di interpolazione sul dato di output; inoltre, ancora si
assumono due trentenni di riferimento futuri: 2021-2050 e 2071-2100 sotto i due
scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5comparati al periodo di controllo 1971-
2000 .
Tutte le elaborazioni grafiche sono realizzate tramite il software CLIME,
ideato e sviluppato dalla Divisione di Ricerca Impatti al Suolo e sulle Coste del
CMCC.
La variazione attesa della precipitazione è riportata in termini di anomalia
α:
ߙ =௨௧
௦
− 1
dove i pedici eݐݑ ݎ ݏ si riferiscono rispettivamente al periodo futuro e
presente.
In Figura 21, sono mostrati i valori di anomalia, per i due trentenni futuri di
riferimento (2021-2050 (a) e 2071-2100 (b)) per la simulazione climatica
guidata, sul futuro, dallo scenario di emissione RCP 4.5.
Figura 21- Anomalia (in %) stimata tramite
scenario di emissione RCP 4.5 per gli intervalli 2021
2000.
Si evidenziano due comportamenti diversi a seconda che si consi
stagioni tipicamente secche (primavera MAM e est
DJF e autunno SON); per le prime, è stimata una generale riduzione del cumulo
di precipitazione con un progressivo andamento crescente; le riduzioni stimate
non superano il 20% nella stagione primaverile mentre arrivano oltre il 50%
nella stagione estiva; in ambedue i casi, non è palese un pattern spaziale di
variazione; per quanto riguarda il periodo umido invece, in inverno, il segnale
appare alterno con variazioni comunque c
stagione autunnale, si evidenzia un chiaro pattern spaziale di variazione con
leggeri decrementi (mai superiori al 10%) nella zona sud
valori progressivamente crescenti su direttrice nord
trentennio 2071-2100.
Gli andamenti sono qualitativamente confermati anche per la simulazione
guidata dallo scenario di emissione RCP 8.5
In tal caso, per il periodo secco, le riduzioni stimate di precipitazione,
caratterizzate da notevole uniformità sul dominio si attestano al 40% a breve
periodo (per entrambe le stagioni) a
estiva a lungo termine; nel periodo umido, invece, per la stagione invernale il
leggero decremento stimato a breve termine (trentennio 2021
sull’intera area, sul trentennio 2071
generalizzati non inferiori al 20% mentre per la stagione autunnale si conferma
la presenza delle due aree con comportamento opposto: un’area (sud
Anomalia (in %) stimata tramite simulazione climatica della precipitazione cumulat
scenario di emissione RCP 4.5 per gli intervalli 2021-2050 (a) e 2071-2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971
i evidenziano due comportamenti diversi a seconda che si consi
stagioni tipicamente secche (primavera MAM e estate JJA) o umide (inverno
DJF e autunno SON); per le prime, è stimata una generale riduzione del cumulo
di precipitazione con un progressivo andamento crescente; le riduzioni stimate
% nella stagione primaverile mentre arrivano oltre il 50%
nella stagione estiva; in ambedue i casi, non è palese un pattern spaziale di
variazione; per quanto riguarda il periodo umido invece, in inverno, il segnale
appare alterno con variazioni comunque comprese tra ±10%
stagione autunnale, si evidenzia un chiaro pattern spaziale di variazione con
leggeri decrementi (mai superiori al 10%) nella zona sud-est del dominio e
valori progressivamente crescenti su direttrice nord-ovest fino al 30% p
Gli andamenti sono qualitativamente confermati anche per la simulazione
scenario di emissione RCP 8.5 (Figura 22).
In tal caso, per il periodo secco, le riduzioni stimate di precipitazione,
caratterizzate da notevole uniformità sul dominio si attestano al 40% a breve
periodo (per entrambe le stagioni) arrivando però fino al 70% per la stagione
estiva a lungo termine; nel periodo umido, invece, per la stagione invernale il
leggero decremento stimato a breve termine (trentennio 2021-2050) si inverte,
sull’intera area, sul trentennio 2071-2100 con incrementi della precipitazione
generalizzati non inferiori al 20% mentre per la stagione autunnale si conferma
la presenza delle due aree con comportamento opposto: un’area (sud
53
simulazione climatica della precipitazione cumulata stagionale sotto lo
2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971-
i evidenziano due comportamenti diversi a seconda che si considerino
JJA) o umide (inverno
DJF e autunno SON); per le prime, è stimata una generale riduzione del cumulo
di precipitazione con un progressivo andamento crescente; le riduzioni stimate
% nella stagione primaverile mentre arrivano oltre il 50%
nella stagione estiva; in ambedue i casi, non è palese un pattern spaziale di
variazione; per quanto riguarda il periodo umido invece, in inverno, il segnale
% mentre, nella
stagione autunnale, si evidenzia un chiaro pattern spaziale di variazione con
est del dominio e
ovest fino al 30% per il
Gli andamenti sono qualitativamente confermati anche per la simulazione
In tal caso, per il periodo secco, le riduzioni stimate di precipitazione,
caratterizzate da notevole uniformità sul dominio si attestano al 40% a breve
rrivando però fino al 70% per la stagione
estiva a lungo termine; nel periodo umido, invece, per la stagione invernale il
2050) si inverte,
ti della precipitazione
generalizzati non inferiori al 20% mentre per la stagione autunnale si conferma
la presenza delle due aree con comportamento opposto: un’area (sud-est)
caratterizzata da una riduzione dei valori di precipitazione (da circa il 10% pe
2021-2050 a circa il 20% per il periodo successivo) e l’altra (nord
però gli incrementi stimati sono comunque di entità inferiore rispetto a quanto
visto per lo scenario RCP 4.5.
Figura 22 - Anomalia (in %) stima
scenario di emissione RCP 8.5 per gli intervalli 2021
2000.
A complemento, in
temperatura media stagionale sui due orizzonti temporali e i due scenari di
emissione sull’intero territorio di indagine.
Tabella 10Variazione attesa (in °C) del valore medio areale della temperatura
di Bacino della Campania Centrale per i quattro trentenni futuri (2 trentenni per due diversi scenari climatici)
rispetto al periodo di controllo.
In tal caso, il segnale climatico appare univoco con un incremento di
temperatura per tutte le stagioni funzione crescente dell’orizzonte temporale e
della “severità” dello scenario di emissione considerati (fino agli oltre 5°C, in
media, per la simulazione guidata da RCP 8.5 sull’intervallo 2071
RCP4.5_2021
RCP8.5_2021
RCP4.5_2071
RCP8.5_2071
caratterizzata da una riduzione dei valori di precipitazione (da circa il 10% pe
2050 a circa il 20% per il periodo successivo) e l’altra (nord
però gli incrementi stimati sono comunque di entità inferiore rispetto a quanto
visto per lo scenario RCP 4.5.
Anomalia (in %) stimata tramite simulazione climatica della precipitazione cumulat
.5 per gli intervalli 2021-2050 (a) e 2071-2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971
A complemento, in Tabella 10sono presentate le variazioni attese di
temperatura media stagionale sui due orizzonti temporali e i due scenari di
emissione sull’intero territorio di indagine.
Variazione attesa (in °C) del valore medio areale della temperatura stagionale nel dominio dell’Autorità
di Bacino della Campania Centrale per i quattro trentenni futuri (2 trentenni per due diversi scenari climatici)
In tal caso, il segnale climatico appare univoco con un incremento di
emperatura per tutte le stagioni funzione crescente dell’orizzonte temporale e
della “severità” dello scenario di emissione considerati (fino agli oltre 5°C, in
media, per la simulazione guidata da RCP 8.5 sull’intervallo 2071
DJF MAM JJA SON
RCP4.5_2021-2050 1.4 1.5 1.8 1.8
RCP8.5_2021-2050 2.1 1.8 1.9 2.1
RCP4.5_2071-2100 2.8 2.9 3.5 3.5
RCP8.5_2071-2100 5.1 4.7 6.3 5.4
54
caratterizzata da una riduzione dei valori di precipitazione (da circa il 10% per il
2050 a circa il 20% per il periodo successivo) e l’altra (nord-ovest) dove
però gli incrementi stimati sono comunque di entità inferiore rispetto a quanto
ta tramite simulazione climatica della precipitazione cumulata stagionale sotto lo
2100 (b) vs l’intervallo di riferimento 1971-
sono presentate le variazioni attese di
temperatura media stagionale sui due orizzonti temporali e i due scenari di
stagionale nel dominio dell’Autorità
di Bacino della Campania Centrale per i quattro trentenni futuri (2 trentenni per due diversi scenari climatici)
In tal caso, il segnale climatico appare univoco con un incremento di
emperatura per tutte le stagioni funzione crescente dell’orizzonte temporale e
della “severità” dello scenario di emissione considerati (fino agli oltre 5°C, in
media, per la simulazione guidata da RCP 8.5 sull’intervallo 2071-2100).
SON
55
Per quanto riguarda la stima delle evoluzioni future dei massimi di
precipitazione su scala sub diaria, il primo dato da sottolineare riguarda la
difficoltà a reperire lavori scientifici sull’argomento (Lionello et al.,2010).Il motivo
fondamentale di tale deficienza è da ricercare essenzialmente nei limiti attuali
dei modelli di simulazione climatica e nella contemporanea relativa mancanza
di datasets di lunghezza e risoluzione temporale adeguata per la fase di
validazione. Per quanto concerne il primo aspetto, la risoluzione spaziale
attuale dei modelli anche a scala regionale non consente di riprodurre
adeguatamente alcune dinamiche come quelle convettive ed i cicli diurni per
cui, anche se sulla scala media giornaliera si considera si sia raggiunta
predicibilità soddisfacente (Maraun et al.,2010; Fowler et al. 2007), le
prestazioni dei modelli nella stima degli estremi e dei valori sub-giornalieri di
precipitazione sono, purtroppo, spesso significativamente inferiori (Christensen
et al., 2008; Maurer et al., 2013).
Per il presente studio, al fine di valutare le capacità della simulazione
adottata di riprodurre i valori estremi sub giornalieri, si utilizzano, sul periodo
1971-2000, i valori massimi annuali riportati negli Annali Idrologici relativi a tutte
le stazioni ricadenti all’interno del territorio dell’ Autorità; poiché la risoluzione
temporale minima a disposizione per la simulazione climatica è pari a 6 ore, si
considerano le tre durate di riferimento 6,12 e 24 ore [Tabella III degli Annali]; il
confronto tra modello ed osservazioni sui valori mediati per il trentennio di
riferimento e l’intero territorio restituisce una sottostima significativa, poco
inferiore al 40% per i massimi a 6 ore e leggermente superiore al 30% per i dati
a 12 e 24 ore; tuttavia, dall’analisi delle serie osservate a disposizione emerge
come una parte consistente di queste sia caratterizzata da lacune anche
superiori al 60% del campione che quindi potrebbero in parte inficiare
l’attendibilità del dato medio osservato. A conferma di quanto ipotizzato si è
ripetuta l’analisi comparando le simulazioni con i dati provenienti dalle stazioni
per cui siano disponibili almeno 20 annidi osservazioni nel periodo 1971-2000
(Napoli, Licola, Caserta, Capua, Caiazzo, Cava de’ Tirreni, Sparanise, Lauro,
Acerra, Baronissi, Sarno); su tale sotto insieme, l’errore, comunque consistente,
è inferiore al 35% per il dato a 6 ore e tra il 25 e il 29% per i dati a 12 e 24 ore.
E’ necessario sottolineare come parte della sottostima sia legata al fatto
chela risoluzione temporale massima disponibile per le simulazioni sia pari a 6
56
ore, quindi con quattro valori per giorno, mentre il massimo osservato, rilevato
dagli Annali Idrologici, è calcolato su intervalli mobili.
Accertata l’entità dell’errore, sono condotte successive analisi atte a
investigare essenzialmente due elementi: a) se l’errore, significativo, sia
quantomeno caratterizzato da invarianza nel tempo; b) se la simulazione
climatica, sul periodo di controllo, al netto dell’errore sulla stima media, riesca
ad individuare i pattern di variazione spaziale sull’area.
Per quanto riguarda il primo punto, nonostante l’attuale errore della
simulazionepregiudichil’utilizzo dei risultati del modello in valore assoluto,
verificando che esso sia pressoché invariante rispetto al periodo di dati
analizzato e che, quindi, gli attuali limiti della modellazione climatica influiscano
sulla stime in maniera similare indipendentemente dal lasso di tempo
considerato, è lecito quantomeno verificare in termini di anomalia percentuale le
possibili variazioni dei valori massimi su scala sub diaria; a tal fine, si
considerano gli errori medi sul dominio sia per i due sotto-intervalli 1971-1985 e
1986-2000 sia per gli insiemi costituiti da anni pari e dispari; in ambedue i casi
l’errore non subisce variazioni consistenti per nessuna delle tre risoluzioni
temporali considerate restando nell’intervallo del ±3% .
Circa il secondo punto, in Figura 23 è riportato per il trentennio di
validazione, il confronto per i dati di massimo annuale a 24 ore tra simulazione
(a) e osservazione(b) come rapporto tra valore locale e valore medio sull’intera
area;in tal modo, un valore superiore all’unità indica che sull’area la media dei
massimi èsuperiore al valore medio dell’intero territorio mentre l’opposto accade
per valori inferiori all’unità; il modello simula in modo piuttosto soddisfacente il
pattern spaziale con valori maggiori della media nell’area interna e sud-est e
valori inferiori nel resto del dominio; allo stesso modo, su tutto il territorio l’entità
della variazione rispetto al valore medio è colta in modo adeguato (uguali
considerazioni possono essere ripetute anche per i dati a maggiore risoluzione
temporale).
57
Figura 23 -Confronto, in mm, dell’anomalia rispetto al valore medio areale,, tra i dati osservati (a) e la simulazione
climatica CMCC-CM/COSMO-CLM (b) per i dati medi sull’intervallo 1971-2000 di massimo annuale a 24 ore.
Sono a questo punto mostrati in Figura 24 e Figura 25 rispettivamente per
gli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5, le anomalie percentuali stimate, al
periodo 2021-2050, per i valori medi massimi per 6, 12,24 ore e a risoluzione
giornaliera.
Su un orizzonte temporale più prossimo (2021-2050), le differenze nelle
simulazioni forzate da scenari di emissioni pur molto differenti restano limitate;
per entrambi e a tutte le scale di risoluzione investigata, si identificano tre aree
caratterizzate da comportamento omogeneo; un’area nel nord-ovest del
dominio caratterizzata da un incremento da lieve a moderato dei valori massimi,
un’area centrale che si estende dalle aree interne sino a quelle costiere dove, al
contrario non si individuano incrementi del segnale con aree limitate in cui vi è
una debole riduzione attesa (inferiore al 10%) dei valori massimi. L’area
caratterizzata da variazioni nulle/deboli decrementi ha maggiore estensione nel
caso della simulazione forzata dallo scenario RCP 8.5 ed è limitata a sud da
un’ulteriore zona interna in cui sono stimati, nuovamente, incrementi lievi dei
valori massimi; nell’altro caso invece, la parte meridionale del dominio presenta
un’estesa porzione caratterizzata da incrementi (seppur lievi) dei valori massimi
limitata al confine (spesso nelle aree interne) da zone in cui non si rilevano
variazioni apprezzabili. In termini generali, la direzione del cambiamento stimato
è chiaramente comunque di una crescita, in media, dei valori massimi di
58
precipitazione soprattutto nell’area settentrionale del dominio caratterizzata
attualmente da valori (Figura 23) inferiori ai valori medi per l’area.
Figura 24 -Anomalie, in %, nei valori massimi di precipitazione
a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera (d) tra il trentennio
2021-2050 e il periodo di riferimento 1971-2000 per la
simulazione climatica forzata dallo scenario di emissione RCP
4.5
Figura 25 - Anomalie , in %, nei valori massimi di
precipitazione a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala
giornaliera (d) tra il trentennio 2021-2050 e il periodo di
riferimento 1971-2000 per la simulazione climatica forzata
dallo scenario di emissione RCP 8.5
Analogamente, nella Figura 26 e Figura 27, si riportano i valori relativi al
periodo 2071-2100.
Figura 26 -Anomalie, in %, nei valori massimi di precipitazione
a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera (d) tra il
trentennio 2071-2100 e il periodo di riferimento 1971-2000 per
la simulazione climatica forzata dallo scenario di emissione
RCP 4.5
Figura 27 -Anomalie , in %, nei valori massimi di
precipitazione a 6h (a), 12h (b), 24h (c) e a scala giornaliera
(d) tra il trentennio 2071-2100 e il periodo di riferimento
1971-2000 per la simulazione climatica forzata dallo
scenario di emissione RCP 8.5
Il primo elemento significativo riguarda la persistenza dei pattern spaziali
di variazione identificati in precedenza e il segno della variazione stimato
(ovunque positivo) per entrambi gli scenari di emissione; l’incremento del
59
segnale climatico sui valori massimi, rilevato in precedenza, si acuisce
inducendo una variazione positiva in tutta l’area di pertinenza dell’Autorità.
Per quanto concerne la magnitudo delle variazioni, per la simulazione
guidata dallo scenario RCP 4.5, nelle due aree precedentemente individuate
come più affette dagli incrementi, le variazioni assumono entità comparabile
(circa il 20% rispetto al periodo di riferimento) mentre nel caso dello scenario di
emissione RCP 8.5, nell’area settentrionale sono stimate variazioni, in media,
anche dell’ordine del 40% rispetto al periodo di riferimento.
In virtù delle attuali incertezze nella modellistica climatica in
precedenza riportate, i risultati finora mostrati possono essere utilizzati,
essenzialmente, per comprendere quale possa essere la “direzione” e la
“magnitudo relativa” delle variazioni attese nella distribuzione dei valori
massimi sull’area qualora le emissioni degli inquinanti si rivelassero in
linea con quanto prospettato dagli scenari di emissione ma, al momento,
non permettono una stima in termini più quantitativi delle variazioni.
Le analisi mostrate in precedenza permettono una stima della possibile
evoluzione dei valori massimi mediati sul trentennio ma non forniscono
informazioni sulla variazione della frequenza di accadimento degli eventi
intensi. Al fine di fornire anche qualche informazione in merito, Figura 28 riporta
la frequenza relativa (in %) delle precipitazioni medie areali a 6 ore superiori a
0.1 mm, per il periodo di controllo e il trentennio 2071-2100 sotto gli scenari
climatici RCP4.5 e RCP8.5, sull’area di competenza dell’Autorità, mentre la
probabilità di precipitazioni inferiori a 0.1 mm è indicata dalla “proportion dry”. Al
fine di evidenziare sia la variazione in frequenza che in intensità le precipitazioni
sono state normalizzate rispetto al valore medio di P (>0.1 mm) nel periodo di
controllo, in modo da svincolarsi dai valori assoluti di precipitazione della
simulazione affetti, come mostrato, da significative incertezze (Coppola e
Giorgi, 2010).
60
Figura 28 -distribuzione delle frequenze di accadimento per l’intervallo di 6 ore relativo alla sola componente del
campione con precipitazione superiore a 0.1mm per periodo di controllo (1971-2000) e trentennio 2071-2100 per le
simulazioni climatiche guidate dagli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5 a scala annuale
In ordinata, sono riportati i soli valori superiori all’0.05% mentre la scala
logaritmica adottata permette una migliore visualizzazione per gli eventi intensi
caratterizzati da ridotta probabilità di accadimento.
In primo luogo, si nota l’incremento atteso del proportion dry per entrambi
gli scenari; tale risultato è fisicamente consistente con l’aumento della
temperatura stimato [Tabella 10] e il conseguente aumento della capacità di
ritenzione idrica dell’atmosfera; per lo stesso motivo, l’incremento atteso è
maggiore per lo scenario RCP 8.5 caratterizzato da un maggior aumento della
forzante “radiazione” e della temperatura atmosferica. Le medesime
considerazioni possono spiegare l’incremento, in frequenza, degli eventi più
intensi (superiori a 7 volte il valore medio nel il periodo di controllo) che si
traduce in una coda della distribuzione più pesante per entrambi gli scenari
rispetto al periodo di controllo. Allo stesso modo, per gli eventi meno intensi
(ovvero inferiori al valore medio del periodo di controllo), entrambi gli scenari
manifestano una riduzione in frequenza (tali riduzioni sono in parte mascherate
dall’adozione di un asse logaritmico).
61
In ultimo in Figura 29, le stesse elaborazioni sono condotte su scala
stagionale; in tal caso, ovviamente, in ascissa il valore riportato è rapportato alla
precipitazione media per stagione restituita dal modello sul periodo di controllo.
Figura 29 - distribuzione delle frequenze di accadimento per l’intervallo di 6 ore relativo alla sola componente del
campione con precipitazione superiore a 0.1mm per periodo di controllo (1971-2000) e trentennio 2071-2100 per le
simulazioni climatiche guidate dagli scenari di emissione RCP 4.5 e RCP 8.5 a scala stagionale
Le stime ottenute ricalcano quanto ritrovato su scala annuale; in tutte le
stagioni è stimato un aumento dei periodi di assenza di precipitazione con
incrementi di quasi il 10% per la stagione primaverile e valori fino al 98%
(ovvero in media circa 5 giorni in più di precipitazione assente) per la stagione
estiva secondo lo scenario di emissione RCP 8.5; d’altra parte, l’analisi
congiunta delle anomalie stimate sui valori cumulati a scala stagionale [Figura
22 eFigura 22] restituisce risultati in linea con quanto evidenziato da numerosi
studi scientifici: l’aumento atteso di temperatura potrebbe avere influenza
limitata sui valori cumulati a scala stagionale ma significativa sulla distribuzione
della stessa con un incremento in frequenza ed intensità degli eventi intensi.
Tale effetto è funzione, ancora una volta, della severità dello scenario
analizzato con variazioni rilevanti per entrambi gli scenari al 2100 ma di entità
superiore nel caso dell’RCP 8.5.
62
Particolarmente significativo appare l’aumento del range di variabilità
(incremento dei valori massimi) e del loro peso (aumento nella frequenza di
accadimento) durante la stagione autunnale ed estiva mentre è di entità
inferiore nelle altre stagioni; per quanto concerne le precipitazioni meno intense,
invece, si può far riferimento a quanto riportato nell’analisi dei risultati a scala
annuale.
63
6. Allegati
A - Ex Nord-Occidentale ........................................................................................................... 64
A.I - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Avella .................. 64
A.II - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Carmignano ..... 65
A.III - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Gaudo............. 66
A.IV - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Quindici .......... 67
A.V - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacini vesuviani ................ 68
A.VI - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Quarto .............. 70
B - Ex Sarno ............................................................................................................................... 71
B.I - Caratteristiche fisiografiche dei bacini montani ........................................................... 71
B.II - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini montani ................................................... 73
B.III - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini montani............................ 75
B.IV - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per trcalcolato con la formula di Rossi.......................................................................... 77
B.V - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per trcalcolato con la formula di Rossi e Villani ............................................................ 79
B.VI - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per trcalcolato con la formula di Rossi.......................................................................... 81
B.VII - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per trcalcolato con la formula di Rossi e Villani ............................................................ 83
B.VIII - Elenco bacini vallivi ................................................................................................. 85
B.IX - Caratteristiche fisiografiche dei bacini vallivi ............................................................. 87
B.X - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini vallivi....................................................... 88
B.XI - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini vallivi ............................... 89
B.XII - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini vallivi ....................... 90
B.XIII - Portate massime dei bacini vallivi per preassegnati periodi di ritorno .................... 91
64
A - Ex Nord-OccidentaleA.I - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Avella
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116.5
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A.II - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino delCarmignano
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A.IV - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino del Quindici
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.00
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.00
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5
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A.VI - Caratteristiche delle sezioni per il calcolo delle portate - Bacino di Quarto
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337.1
9
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zio
ne
Su
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Q2
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a10
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5
BA
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BA
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ni
T=
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nn
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an
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T=
10
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nn
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=3
00
an
ni
71
B - Ex SarnoB.I - Caratteristiche fisiografiche dei bacini montani
A Ymax Ymin Ymed L
Area del
sottobacino
Quota massima
del sottobacino
Quota minima del
sottobacino
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sottobacino
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119c 0.19 300 65 208 450
Codice
72
A Ymax Ymin Ymed L
Area del
sottobacino
Quota massima
del sottobacino
Quota minima del
sottobacino
Quota media del
sottobacino
Lunghezza asta
principale
(Km2) (m s.l.m.m.) (m s.l.m.m.) (m s.l.m.m.) (m )
119d 0.48 340 160 270 809
119e 3.73 1160 240 600 2894
119f 1.60 1056 236 572 3122
119g 0.11 668 305 465 433
119h 0.07 630 295 460 525
119i 0.56 300 80 165 1192
120a 25.28 1444 70 670 6919
120b 0.60 542 100 363 1092
120c 2.73 1200 141 487 4971
120d 3.51 1200 45 476 3571
120e 4.34 1260 45 554 4134
120f 2.72 1200 145 612 2178
120g 0.38 618 175 428 610
120h 0.20 618 300 461 434
120i 1.86 1220 280 580 2478
120j 0.08 430 50 225 332
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120l 0.83 1260 360 405 2538
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120s 0.60 1000 40 382 1990
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120y 0.48 896 375 522 1840
120z 0.17 725 45 250 813
121a 0.67 700 35 338 1243
121b 0.29 435 5 202 862
121c 2.09 773 75 410 2415
121d 2.95 1275 220 823 5222
121e 3.80 1366 400 822 3473
121g 1.85 642 85 247 2299
121h 0.50 353 115 218 518
121i 0.95 362 85 230 1863
121l 0.87 880 25 422 2202
121m 18.12 1366 45 611 7308
121n 0.44 735 120 261 664
121o 0.83 526 80 229 1798
121p 0.31 970 335 659 1347
121q 1.36 825 35 369 1913
122a 0.73 390 35 190 1667
122b 0.18 180 5 91 642
122c 0.82 456 26 245 1735
122d 0.99 456 62 303 1452
122e 0.75 421 26 206 1531
122f 0.49 350 5 161 973
123a 0.63 350 75 220 1168
123b 0.14 325 100 208 629
123c 0.51 480 0 309 1128
123d 0.08 440 360 394 400
124a 7.13 1130 65 290 5241
124b 2.65 1125 170 397 2124
125a 3.47 1186 110 403 2167
125b 2.82 1175 160 455 1925
125c 1.18 850 175 481 2694
125d 1.97 875 160 351 1603
125e 2.23 886 110 339 2590
125f 2.60 886 80 356 3388
125g 0.32 575 144 244 891
125h 0.70 575 144 305 1377
126a 0.56 1050 325 594 1690
126b 1.45 1000 60 443 3421
126c 1.03 925 215 444 2615
126d 2.69 1050 105 294 4916
126e 0.91 874 160 385 2826
126f 0.11 230 150 192 755
126g 0.57 838 186 500 1478
126h 0.75 625 173 290 1252
Codice
73
B.II - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini montaniA Aimp Aperm %imp %perm
Area del
sottobacino
Area
impermeabileArea permeabile
Percentuale
impermeabile
Percentuale
permeabile
(Km2) (Km2) (Km2) (%) (%)
001a 0.35 0.07 0.28 0.21 0.79
001b 0.34 0.06 0.28 0.18 0.82
001c 0.39 0.09 0.30 0.23 0.77
001d 0.51 0.15 0.36 0.29 0.71
001e 0.92 0.33 0.59 0.36 0.64
001f 0.84 0.33 0.51 0.39 0.61
001g 2.62 1.96 0.66 0.75 0.25
002a 0.31 0.07 0.24 0.21 0.79
003a 0.26 0.13 0.13 0.50 0.50
003b 1.60 0.92 0.68 0.58 0.43
009a 1.03 0.71 0.33 0.68 0.32
009b 0.23 0.11 0.12 0.48 0.52
009c 0.66 0.35 0.31 0.53 0.47
012a 0.70 0.03 0.66 0.05 0.95
012b 0.39 0.00 0.39 0.00 1.00
012c 0.28 0.02 0.26 0.08 0.92
012d 0.42 0.05 0.37 0.12 0.88
012e 0.40 0.04 0.36 0.10 0.90
013a 3.14 1.72 1.42 0.55 0.45
013b 0.19 0.02 0.17 0.08 0.92
013c 0.21 0.01 0.20 0.03 0.97
013d 0.26 0.10 0.16 0.37 0.63
013e 0.46 0.15 0.30 0.33 0.67
013f 0.29 0.06 0.23 0.20 0.80
013g 0.62 0.09 0.53 0.14 0.86
013h 0.29 0.12 0.17 0.41 0.59
013i 0.23 0.08 0.15 0.35 0.65
013l 0.57 0.09 0.48 0.16 0.84
013m 0.86 0.23 0.63 0.27 0.73
027a 1.25 0.17 1.08 0.13 0.87
028a 0.07 0.02 0.05 0.31 0.69
028b 0.13 0.03 0.10 0.21 0.79
028c 0.51 0.08 0.43 0.16 0.84
028d 2.39 0.68 1.71 0.28 0.72
028e 2.71 0.47 2.24 0.17 0.83
032a 1.63 0.16 1.47 0.10 0.90
034a 0.76 0.31 0.45 0.41 0.59
040a 0.35 0.04 0.31 0.12 0.88
040b 0.72 0.13 0.60 0.17 0.83
040c 0.19 0.00 0.19 0.02 0.98
040d 0.33 0.03 0.29 0.11 0.89
040e 0.28 0.14 0.14 0.50 0.50
041a 0.81 0.37 0.44 0.46 0.54
041b 1.44 1.41 0.03 0.98 0.02
054a 2.08 1.88 0.20 0.90 0.10
056a 0.53 0.07 0.46 0.13 0.87
058a 2.12 1.30 0.82 0.61 0.39
062a 0.21 0.16 0.05 0.76 0.24
062b 1.57 1.37 0.20 0.87 0.13
062c 0.20 0.19 0.01 0.95 0.05
062d 0.49 0.48 0.02 0.97 0.03
062e 0.99 0.73 0.26 0.74 0.26
062f 2.87 2.32 0.55 0.81 0.19
062g 1.61 0.80 0.81 0.50 0.50
063a 0.10 0.08 0.02 0.80 0.20
063b 0.55 0.39 0.16 0.71 0.29
063c 0.89 0.42 0.47 0.47 0.53
069a 0.72 0.03 0.69 0.04 0.96
070a 0.66 0.25 0.41 0.38 0.62
086a 0.77 0.44 0.33 0.57 0.43
087a 0.18 0.08 0.10 0.43 0.57
091a 0.71 0.20 0.51 0.28 0.72
092a 0.16 0.16 0.00 0.98 0.02
092b 1.18 0.60 0.58 0.51 0.49
096a 1.15 0.21 0.94 0.18 0.82
098a 0.27 0.01 0.26 0.03 0.97
098b 0.48 0.01 0.47 0.02 0.98
098c 2.05 1.24 0.81 0.60 0.40
106a 0.20 0.11 0.09 0.54 0.46
108a 1.38 0.30 1.08 0.22 0.78
112a 5.70 1.00 4.70 0.18 0.82
112b 0.17 0.04 0.13 0.23 0.77
117a 0.18 0.14 0.04 0.80 0.20
118a 0.16 0.03 0.13 0.19 0.81
119a 1.52 0.62 0.90 0.41 0.59
119b 1.37 0.72 0.65 0.53 0.47
119c 0.19 0.11 0.08 0.57 0.43
Codice
74
A Aimp Aperm %imp %permArea del
sottobacino
Area
impermeabileArea permeabile
Percentuale
im permeabile
Percentuale
permeabile
(Km2) (Km2) (Km2) (%) (%)
119d 0.48 0.21 0.27 0.44 0.56
119e 3.73 0.29 3.44 0.08 0.92
119f 1.60 0.12 1.48 0.07 0.93
119g 0.11 0.05 0.06 0.45 0.55
119h 0.07 0.04 0.03 0.57 0.43
119i 0.56 0.48 0.08 0.86 0.14
120a 25.28 6.24 19.04 0.25 0.75
120b 0.60 0.21 0.39 0.35 0.65
120c 2.73 0.44 2.30 0.16 0.84
120d 3.51 0.97 2.54 0.28 0.72
120e 4.34 1.06 3.28 0.24 0.76
120f 2.72 0.25 2.47 0.09 0.91
120g 0.38 0.11 0.27 0.29 0.71
120h 0.20 0.09 0.11 0.46 0.54
120i 1.86 0.24 1.62 0.13 0.87
120j 0.08 0.01 0.07 0.12 0.88
120k 0.44 0.05 0.39 0.11 0.89
120l 0.83 0.00 0.83 0.00 1.00
120m 2.04 0.04 2.00 0.02 0.98
120n 1.60 0.07 1.53 0.04 0.96
120o 0.28 0.03 0.25 0.11 0.89
120p 3.80 0.30 3.51 0.08 0.92
120q 6.18 2.54 3.64 0.41 0.59
120r 8.02 1.65 6.37 0.21 0.79
120s 0.60 0.33 0.27 0.55 0.45
120t 0.68 0.14 0.54 0.21 0.79
120u 1.30 0.13 1.17 0.10 0.90
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120w 0.11 0.01 0.10 0.09 0.91
120x 0.13 0.07 0.06 0.54 0.46
120y 0.48 0.00 0.48 0.00 1.00
120z 0.17 0.06 0.11 0.37 0.63
121a 0.67 0.13 0.54 0.20 0.80
121b 0.29 0.20 0.09 0.69 0.31
121c 2.09 0.97 1.12 0.46 0.54
121d 2.95 0.67 2.28 0.23 0.77
121e 3.80 1.13 2.67 0.30 0.70
121g 1.85 1.73 0.12 0.94 0.06
121h 0.50 0.50 0.00 1.00 0.00
121i 0.95 0.95 0.00 1.00 0.00
121l 0.87 0.43 0.44 0.49 0.51
121m 18.12 6.19 11.93 0.34 0.66
121n 0.44 0.18 0.25 0.42 0.58
121o 0.83 0.68 0.14 0.83 0.17
121p 0.31 0.04 0.27 0.13 0.87
121q 1.36 0.00 1.36 0.00 1.00
122a 0.73 0.71 0.02 0.97 0.03
122b 0.18 0.18 0.00 0.99 0.01
122c 0.82 0.82 0.00 1.00 0.00
122d 0.99 0.96 0.03 0.97 0.03
122e 0.75 0.67 0.08 0.89 0.11
122f 0.49 0.40 0.08 0.83 0.17
123a 0.63 0.61 0.01 0.98 0.02
123b 0.14 0.14 0.00 1.00 0.00
123c 0.51 0.13 0.38 0.25 0.75
123d 0.08 0.08 0.00 1.00 0.00
124a 7.13 7.13 0.00 1.00 0.00
124b 2.65 2.65 0.00 1.00 0.00
125a 3.47 3.47 0.00 1.00 0.00
125b 2.82 2.82 0.00 1.00 0.00
125c 1.18 1.18 0.00 1.00 0.00
125d 1.97 1.97 0.00 1.00 0.00
125e 2.23 2.23 0.00 1.00 0.00
125f 2.60 2.60 0.00 1.00 0.00
125g 0.32 0.32 0.00 1.00 0.00
125h 0.70 0.70 0.00 1.00 0.00
126a 0.56 0.56 0.00 1.00 0.00
126b 1.45 1.45 0.00 1.00 0.00
126c 1.03 1.03 0.00 1.00 0.00
126d 2.69 2.69 0.00 1.00 0.00
126e 0.91 0.91 0.00 1.00 0.00
126f 0.11 0.11 0.00 1.00 0.00
126g 0.57 0.57 0.00 1.00 0.00
126h 0.75 0.75 0.00 1.00 0.00
Codice
75
B.III - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini montanim[I0] dc C D
(mm/ora)
001a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7212
001b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7209
001c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7192
001d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7158
001e 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7138
001f 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7218
001g 84.61 0.3065 0.7640 9.35589E-05 0.7098
002a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7159
003a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7307
003b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7283
009a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6851
009b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6819
009c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6780
012a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6759
012b 83.34 0.3294 0.6992 7.69571E-05 0.6719
012c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6817
012d 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6816
012e 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6842
013a 83.00 0.3354 0.7146 7.24639E-05 0.6644
013b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6554
013c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6564
013d 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6628
013e 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6671
013f 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6659
013g 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6699
013h 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6614
013i 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6681
013l 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6475
013m 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6546
027a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6793
028a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6866
028b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6807
028c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6775
028d 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6749
028e 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6636
032a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6669
034a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6342
040a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6551
040b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6509
040c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6643
040d 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6694
040e 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6794
041a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6560
041b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6690
054a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6755
056a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6639
058a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6487
062a 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7765
062b 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7804
062c 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7803
062d 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7800
062e 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7768
062f 77.10 0.3661 0.7995 0.000036077 0.7762
062g 77.12 0.3660 0.7991 3.62306E-05 0.7735
063a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6584
063b 77.95 0.3617 0.7872 4.13339E-05 0.7627
063c 78.46 0.3590 0.7800 4.44306E-05 0.7497
069a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6595
070a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6770
086a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6759
087a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6646
091a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6688
092a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6858
092b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6841
096a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6729
098a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6788
098b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6788
098c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6875
106a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6674
108a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6715
112a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6590
112b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6732
117a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6831
118a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6781
119a 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6551
119b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6838
119c 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6870
Codiceb
76
m[I0] dc C D
(mm/ora)
119d 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6822
119e 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6567
119f 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6588
119g 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6671
119h 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6675
119i 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6903
120a 83.91 0.3287 0.7085 7.91367E-05 0.6555
120b 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6750
120c 83.95 0.3277 0.7105 7.97685E-05 0.6716
120d 84.17 0.3227 0.7212 8.32444E-05 0.6815
120e 83.98 0.3271 0.7118 8.02215E-05 0.6674
120f 84.11 0.3239 0.7185 8.23839E-05 0.6681
120g 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6700
120h 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6674
120i 84.22 0.3266 0.7160 8.12431E-05 0.6689
120j 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7404
120k 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7310
120l 84.25 0.3208 0.7251 0.000084542 0.6909
120m 84.82 0.3075 0.7534 9.37344E-05 0.6691
120n 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7064
120o 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7074
120p 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6469
120q 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6380
120r 83.83 0.3304 0.7048 7.79224E-05 0.6544
120s 84.93 0.3049 0.7588 9.54894E-05 0.7223
120t 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7252
120u 84.13 0.3235 0.7195 8.26967E-05 0.6671
120v 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7372
120w 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7376
120x 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7135
120y 83.87 0.3295 0.7068 7.85675E-05 0.6657
120z 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7380
121a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7295
121b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7426
121c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7225
121d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.6826
121e 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.6827
121g 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7383
121h 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7411
121i 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7399
121l 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7214
121m 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7031
121n 83.80 0.3312 0.7031 0.000077381 0.6829
121o 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7400
121p 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.6985
122a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7438
122b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7533
122c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7384
122d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7328
122e 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7422
122f 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7466
123a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7409
123b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7420
123c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7323
123d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7241
124a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7341
124b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7238
125a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7232
125b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7182
125c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7157
125d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7282
125e 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7294
125f 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7277
125g 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7385
125h 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7327
126a 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7047
126b 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7193
126c 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7192
126d 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7337
126e 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7249
126f 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7436
126g 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7138
126h 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7341
121q 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.7265
Codiceb
77
B.IV - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per trcalcolato con la formula di Rossi
A Cf tr KA m[IA(tr)] m(Q)
Area del sottobacinoCoefficiente di
deflussoTempo di ritardo
Coefficiente di
riduzione areale
Media dell'intensità di
pioggia arealePortata media annua
(Km2) ore mm/ora m3/s
001a 0.35 0.23 0.80 0.9996 33.54 0.49
001b 0.34 0.21 0.91 0.9996 31.26 0.41
001c 0.39 0.24 0.93 0.9995 30.92 0.52
001d 0.51 0.26 1.01 0.9994 29.75 0.73
001e 0.92 0.30 1.20 0.9989 27.13 1.34
001f 0.84 0.31 1.23 0.9990 26.38 1.26
001g 2.62 0.48 1.58 0.9970 23.26 5.30
002a 0.31 0.23 0.87 0.9996 32.34 0.41
003a 0.26 0.37 0.99 0.9997 29.47 0.50
003b 1.60 0.40 1.19 0.9981 26.60 3.08
009a 1.03 0.45 1.00 0.9987 32.27 2.71
009b 0.23 0.36 0.93 0.9997 33.72 0.50
009c 0.66 0.38 0.91 0.9992 34.25 1.56
012a 0.70 0.15 0.98 0.9991 33.00 0.63
012b 0.39 0.13 0.73 0.9995 37.94 0.35
012c 0.28 0.17 0.80 0.9996 36.21 0.31
012d 0.42 0.19 0.80 0.9995 36.18 0.51
012e 0.40 0.18 0.77 0.9995 36.88 0.47
013a 3.14 0.39 1.50 0.9963 26.71 5.88
013b 0.19 0.17 0.76 0.9998 38.41 0.22
013c 0.21 0.14 0.72 0.9997 39.31 0.21
013d 0.26 0.31 1.04 0.9997 32.62 0.46
013e 0.46 0.29 1.04 0.9994 32.52 0.77
013f 0.29 0.23 0.86 0.9996 35.81 0.42
013g 0.62 0.20 0.85 0.9992 35.74 0.79
013h 0.29 0.32 1.13 0.9996 31.45 0.53
013i 0.23 0.29 1.22 0.9997 29.80 0.36
013l 0.57 0.20 1.10 0.9993 32.53 0.68
013m 0.86 0.26 1.21 0.9990 30.56 1.21
027a 1.25 0.19 1.33 0.9985 28.03 1.22
028a 0.07 0.27 0.67 0.9999 39.24 0.14
028b 0.13 0.23 0.80 0.9998 36.30 0.19
028c 0.51 0.20 0.12 0.9992 68.38 1.27
028d 2.39 0.26 1.39 0.9972 27.43 3.12
028e 2.71 0.21 1.82 0.9969 24.16 2.50
032a 1.63 0.18 1.76 0.9981 24.50 1.27
034a 0.76 0.32 1.25 0.9991 31.03 1.37
040a 0.35 0.19 0.91 0.9996 35.19 0.41
040b 0.72 0.21 0.99 0.9991 34.09 0.95
040c 0.19 0.14 0.81 0.9998 36.86 0.18
040d 0.33 0.18 0.89 0.9996 34.99 0.37
040e 0.28 0.37 0.99 0.9997 32.76 0.60
041a 0.81 0.34 1.13 0.9990 31.68 1.60
041b 1.44 0.59 1.08 0.9982 31.73 4.87
054a 2.08 0.55 1.31 0.9975 28.42 5.92
056a 0.53 0.19 1.05 0.9993 32.43 0.60
058a 2.12 0.42 1.52 0.9975 27.39 4.39
062a 0.21 0.49 0.80 0.9997 31.26 0.58
062b 1.57 0.54 1.41 0.9982 22.42 3.44
062c 0.20 0.58 1.00 0.9998 27.65 0.58
062d 0.49 0.58 1.20 0.9994 24.84 1.29
062e 0.99 0.48 1.15 0.9988 25.50 2.18
062f 2.87 0.51 1.61 0.9967 20.79 5.50
062g 1.61 0.36 1.25 0.9981 24.38 2.58
063a 0.10 0.51 0.87 0.9999 35.94 0.33
063b 0.55 0.46 1.01 0.9993 28.22 1.30
063c 0.89 0.35 1.10 0.9989 27.42 1.55
069a 0.72 0.15 1.05 0.9991 32.72 0.64
070a 0.66 0.31 1.17 0.9992 30.10 1.10
086a 0.77 0.40 1.36 0.9991 27.80 1.53
087a 0.18 0.33 0.82 0.9998 36.55 0.38
091a 0.71 0.26 1.12 0.9991 31.21 1.06
092a 0.16 0.59 0.98 0.9998 32.59 0.56
092b 1.18 0.37 1.29 0.9986 28.19 2.22
096a 1.15 0.22 1.19 0.9986 29.94 1.34
098a 0.27 0.14 0.91 0.9997 34.14 0.23
098b 0.48 0.14 1.05 0.9994 31.70 0.39
098c 2.05 0.41 1.55 0.9976 25.29 3.88
106a 0.20 0.38 0.82 0.9998 36.58 0.49
108a 1.38 0.23 1.24 0.9983 29.44 1.70
112a 5.70 0.21 1.64 0.9935 25.70 5.62
112b 0.17 0.24 0.79 0.9998 36.78 0.28
117a 0.18 0.51 0.92 0.9998 33.74 0.54
118a 0.16 0.22 0.75 0.9998 37.56 0.24
119a 1.52 0.32 1.29 0.9982 29.55 2.60
119b 1.37 0.38 1.28 0.9984 28.36 2.65
119c 0.19 0.40 0.96 0.9998 32.84 0.44
Codice
78
A Cf tr KA m[IA(tr)] m(Q)
Area del sottobacinoCoefficiente di
deflussoTempo di ritardo
Coefficiente di
riduzione areale
Media dell'intensità di
pioggia arealePortata media annua
(Km2) ore mm/ora m3/s
119d 0.48 0.34 0.98 0.9994 32.67 0.95
119e 3.73 0.17 1.40 0.9956 28.19 2.91
119f 1.60 0.16 1.39 0.9981 28.21 1.33
119g 0.11 0.34 0.65 0.9999 40.63 0.28
119h 0.07 0.40 0.73 0.9999 38.46 0.19
119i 0.56 0.53 1.15 0.9993 29.76 1.62
120a 25.28 0.25 1.94 0.9723 23.02 23.86
120b 0.60 0.30 0.98 0.9993 33.15 1.07
120c 2.73 0.20 1.63 0.9969 25.16 2.54
120d 3.51 0.26 1.52 0.9959 25.61 4.23
120e 4.34 0.25 1.57 0.9950 25.83 4.96
120f 2.72 0.17 1.18 0.9967 30.10 2.37
120g 0.38 0.27 0.81 0.9995 36.46 0.67
120h 0.20 0.34 0.71 0.9997 39.10 0.49
120i 1.86 0.19 1.25 0.9978 29.38 1.89
120j 0.08 0.19 0.66 0.9999 36.22 0.10
120k 0.44 0.18 0.91 0.9995 30.84 0.45
120l 0.83 0.13 1.19 0.9990 28.83 0.52
120m 2.04 0.14 1.27 0.9976 28.34 1.34
120n 1.60 0.15 1.24 0.9981 26.93 1.08
120o 0.28 0.18 0.98 0.9996 30.72 0.28
120p 3.80 0.17 1.55 0.9956 27.08 2.86
120q 6.18 0.32 1.72 0.9930 26.02 9.38
120r 8.02 0.23 1.79 0.9910 24.58 8.08
120s 0.60 0.39 1.12 0.9993 27.84 1.16
120t 0.68 0.23 0.98 0.9992 29.76 0.84
120u 1.30 0.18 1.24 0.9984 29.38 1.22
120v 0.13 0.19 0.68 0.9998 35.62 0.16
120w 0.11 0.17 0.71 0.9999 34.84 0.12
120x 0.13 0.39 0.73 0.9998 35.55 0.32
120y 0.48 0.13 1.36 0.9994 28.19 0.32
120z 0.17 0.30 0.83 0.9998 32.12 0.30
121a 0.67 0.22 1.00 0.9992 29.35 0.79
121b 0.29 0.45 0.88 0.9996 30.90 0.72
121c 2.09 0.35 1.27 0.9975 25.80 3.40
121d 2.95 0.24 1.65 0.9966 23.77 3.00
121e 3.80 0.27 1.41 0.9955 25.98 4.80
121g 1.85 0.57 1.45 0.9978 23.26 4.42
121h 0.50 0.60 0.97 0.9994 29.33 1.60
121i 0.95 0.60 1.39 0.9989 23.81 2.44
121l 0.87 0.36 1.25 0.9990 26.17 1.49
121m 18.12 0.29 1.89 0.9799 20.75 18.20
121n 0.44 0.33 0.86 0.9995 35.03 0.90
121o 0.83 0.52 1.26 0.9990 25.26 1.96
121p 0.31 0.19 1.04 0.9996 30.10 0.32
122a 0.73 0.59 1.17 0.9991 26.20 2.03
122b 0.18 0.60 0.93 0.9998 29.58 0.59
122c 0.82 0.60 1.20 0.9990 26.09 2.32
122d 0.99 0.58 1.11 0.9988 27.55 2.89
122e 0.75 0.55 1.11 0.9991 27.10 2.01
122f 0.49 0.52 0.99 0.9994 28.86 1.32
123a 0.63 0.59 1.05 0.9992 28.05 1.87
123b 0.14 0.60 0.85 0.9998 31.50 0.47
123c 0.51 0.25 1.02 0.9994 28.92 0.65
123d 0.08 0.60 0.93 0.9999 30.78 0.28
124a 7.13 0.60 1.83 0.9920 20.16 15.58
124b 2.65 0.60 1.29 0.9968 25.48 7.32
125a 3.47 0.60 1.39 0.9959 24.43 9.19
125b 2.82 0.60 1.28 0.9966 25.81 7.90
125c 1.18 0.60 1.42 0.9986 24.53 3.13
125d 1.97 0.60 1.29 0.9977 25.31 5.40
125e 2.23 0.60 1.51 0.9974 23.01 5.57
125f 2.60 0.60 1.66 0.9970 21.77 6.13
125g 0.32 0.60 1.10 0.9996 27.39 0.95
125h 0.70 0.60 1.16 0.9992 26.83 2.03
126a 0.56 0.60 1.14 0.9993 28.32 1.73
126b 1.45 0.60 1.49 0.9983 23.65 3.73
126c 1.03 0.60 1.37 0.9988 24.89 2.78
126d 2.69 0.60 1.79 0.9969 20.57 6.00
126e 0.91 0.60 1.47 0.9989 23.60 2.33
126f 0.11 0.60 1.01 0.9999 28.51 0.35
126g 0.57 0.60 1.27 0.9993 26.25 1.62
126h 0.75 0.60 1.53 0.9991 22.66 1.84
121q 1.36 0.13 1.14 0.9983 27.33 0.82
Codice
79
B.V - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini montani per trcalcolato con la formula di Rossi e Villani
A Cf tr KA m[IA(tr)] m(Q)
Area del
sottobacino
Coefficiente di
deflussoTempo di ritardo
Coefficiente di
riduzione
areale
Media
dell'intensità
di pioggia
areale
Portata media annua
(Km2) ore mm/ora m3/s
001a 0.35 0.23 0.36 1.000 48.13 0.70
001b 0.34 0.21 0.39 1.000 46.61 0.61
001c 0.39 0.24 0.35 0.999 48.77 0.82
001d 0.51 0.26 0.34 0.999 49.35 1.21
001e 0.92 0.30 0.38 0.999 47.53 2.36
001f 0.84 0.31 0.34 0.999 49.50 2.37
001g 2.62 0.48 0.34 0.996 49.46 11.27
002a 0.31 0.23 0.34 1.000 49.84 0.64
003a 0.26 0.37 0.15 1.000 63.38 1.09
003b 1.60 0.40 0.33 0.998 49.79 5.76
009a 1.03 0.45 0.23 0.999 58.44 4.91
009b 0.23 0.36 0.15 1.000 65.23 0.97
009c 0.66 0.38 0.22 0.999 58.92 2.68
012a 0.70 0.15 0.94 0.999 33.82 0.64
012b 0.39 0.13 0.85 1.000 35.30 0.32
012c 0.28 0.17 0.52 1.000 43.99 0.37
012d 0.42 0.19 0.54 0.999 43.40 0.61
012e 0.40 0.18 0.56 0.999 42.40 0.54
013a 3.14 0.39 0.48 0.996 45.90 10.10
013b 0.19 0.17 0.42 1.000 49.15 0.28
013c 0.21 0.14 0.56 1.000 43.88 0.23
013d 0.26 0.31 0.19 1.000 61.65 0.87
013e 0.46 0.29 0.29 0.999 55.25 1.31
013f 0.29 0.23 0.33 1.000 52.91 0.62
013g 0.62 0.20 0.60 0.999 41.78 0.92
013h 0.29 0.32 0.19 1.000 62.17 1.06
013i 0.23 0.29 0.20 1.000 61.37 0.75
013l 0.57 0.20 0.54 0.999 44.63 0.94
013m 0.86 0.26 0.47 0.999 46.87 1.86
027a 1.25 0.19 0.88 0.998 34.76 1.51
028a 0.07 0.27 0.12 1.000 67.48 0.24
028b 0.13 0.23 0.22 1.000 59.41 0.31
028c 0.51 0.20 0.52 0.999 44.33 0.82
028d 2.39 0.26 0.75 0.997 37.61 4.28
028e 2.71 0.21 1.12 0.997 31.26 3.24
032a 1.63 0.18 1.15 0.998 30.83 1.60
034a 0.76 0.32 0.31 0.999 55.09 2.43
040a 0.35 0.19 0.49 1.000 46.14 0.54
040b 0.72 0.21 0.58 0.999 43.37 1.20
040c 0.19 0.14 0.54 1.000 43.96 0.22
040d 0.33 0.18 0.50 1.000 45.39 0.48
040e 0.28 0.37 0.16 1.000 64.50 1.19
041a 0.81 0.34 0.29 0.999 55.55 2.80
041b 1.44 0.59 0.24 0.998 57.90 8.89
054a 2.08 0.55 0.29 0.997 54.77 11.41
056a 0.53 0.19 0.58 0.999 42.91 0.79
058a 2.12 0.42 0.36 0.997 52.03 8.35
062a 0.21 0.49 0.10 1.000 64.30 1.19
062b 1.57 0.54 0.25 0.998 51.19 7.85
062c 0.20 0.58 0.09 1.000 64.95 1.36
062d 0.49 0.58 0.14 0.999 59.74 3.10
062e 0.99 0.48 0.21 0.999 53.95 4.61
062f 2.87 0.51 0.35 0.996 45.81 12.13
062g 1.61 0.36 0.38 0.998 44.56 4.71
063a 0.10 0.51 0.06 1.000 74.48 0.68
063b 0.55 0.46 0.16 0.999 58.69 2.70
063c 0.89 0.35 0.29 0.999 50.13 2.83
069a 0.72 0.15 0.97 0.999 34.01 0.66
070a 0.66 0.31 0.31 0.999 53.59 1.96
086a 0.77 0.40 0.23 0.999 58.73 3.24
087a 0.18 0.33 0.14 1.000 66.11 0.69
091a 0.71 0.26 0.41 0.999 48.84 1.65
092a 0.16 0.59 0.08 1.000 72.09 1.24
092b 1.18 0.37 0.31 0.998 53.08 4.17
096a 1.15 0.22 0.71 0.999 38.70 1.73
098a 0.27 0.14 0.63 1.000 40.53 0.28
098b 0.48 0.14 0.86 0.999 35.12 0.43
098c 2.05 0.41 0.35 0.997 50.68 7.77
106a 0.20 0.38 0.12 1.000 67.99 0.92
108a 1.38 0.23 0.70 0.998 39.13 2.26
112a 5.70 0.21 1.62 0.993 25.87 5.66
112b 0.17 0.24 0.24 1.000 58.34 0.44
117a 0.18 0.51 0.09 1.000 71.53 1.15
118a 0.16 0.22 0.26 1.000 56.51 0.36
119a 1.52 0.32 0.44 0.998 48.13 4.23
119b 1.37 0.38 0.33 0.998 52.23 4.87
119c 0.19 0.40 0.11 1.000 68.55 0.92
Codice
80
A Cf tr KA m[IA(tr)] m(Q)
Area del
sottobacino
Coefficiente di
deflussoTempo di ritardo
Coefficiente di
riduzione
areale
Media
dell'intensità
di pioggia
areale
Portata media annua
(Km2) ore mm/ora m3/s
119d 0.48 0.34 0.23 0.999 58.41 1.70
119e 3.73 0.17 1.89 0.996 23.91 2.47
119f 1.60 0.16 1.26 0.998 29.72 1.40
119g 0.11 0.34 0.11 1.000 69.57 0.47
119h 0.07 0.40 0.07 1.000 73.85 0.36
119i 0.56 0.53 0.15 0.999 64.63 3.51
120a 25.28 0.25 2.72 0.974 18.98 19.67
120b 0.60 0.30 0.31 0.999 53.39 1.72
120c 2.73 0.20 1.19 0.997 29.96 3.03
120d 3.51 0.26 0.93 0.996 33.29 5.50
120e 4.34 0.25 1.13 0.995 30.77 5.91
120f 2.72 0.17 1.52 0.997 26.25 2.06
120g 0.38 0.27 0.29 0.999 54.86 1.02
120h 0.20 0.34 0.14 1.000 65.84 0.83
120i 1.86 0.19 1.08 0.998 31.63 2.04
120j 0.08 0.19 0.24 1.000 55.31 0.16
120k 0.44 0.18 0.56 0.999 39.59 0.57
120l 0.83 0.13 1.27 0.999 27.90 0.50
120m 2.04 0.14 1.80 0.998 23.33 1.10
120n 1.60 0.15 1.43 0.998 24.72 0.99
120o 0.28 0.18 0.46 1.000 44.09 0.40
120p 3.80 0.17 1.90 0.996 24.28 2.57
120q 6.18 0.32 0.88 0.992 36.45 13.15
120r 8.02 0.23 1.74 0.991 25.02 8.22
120s 0.60 0.39 0.21 0.999 58.20 2.42
120t 0.68 0.23 0.50 0.999 41.85 1.18
120u 1.30 0.18 1.02 0.998 32.54 1.35
120v 0.13 0.19 0.29 1.000 51.60 0.23
120w 0.11 0.17 0.30 1.000 51.09 0.17
120x 0.13 0.39 0.10 1.000 69.65 0.62
120y 0.48 0.13 0.97 0.999 33.67 0.38
120z 0.17 0.30 0.16 1.000 61.98 0.58
121a 0.67 0.22 0.52 0.999 40.94 1.10
121b 0.29 0.45 0.12 1.000 66.34 1.55
121c 2.09 0.35 0.45 0.997 43.74 5.76
121d 2.95 0.24 0.99 0.996 31.54 3.98
121e 3.80 0.27 0.91 0.995 32.77 6.05
121g 1.85 0.57 0.27 0.997 52.88 10.04
121h 0.50 0.60 0.14 0.999 63.60 3.47
121i 0.95 0.60 0.20 0.999 58.46 6.00
121l 0.87 0.36 0.28 0.999 53.18 3.03
121m 18.12 0.29 1.77 0.980 21.54 18.90
121n 0.44 0.33 0.23 0.999 58.47 1.50
121o 0.83 0.52 0.18 0.999 59.77 4.63
121p 0.31 0.19 0.45 1.000 45.11 0.48
121q 1.36 0.13 1.59 0.998 22.41 0.67
122a 0.73 0.59 0.17 0.999 60.75 4.71
122b 0.18 0.60 0.09 1.000 70.23 1.39
122c 0.82 0.60 0.18 0.999 59.74 5.31
122d 0.99 0.58 0.20 0.999 58.52 6.13
122e 0.75 0.55 0.17 0.999 60.77 4.50
122f 0.49 0.52 0.14 0.999 63.79 2.92
123a 0.63 0.59 0.16 0.999 62.05 4.14
123b 0.14 0.60 0.08 1.000 72.04 1.07
123c 0.51 0.25 0.38 0.999 46.76 1.05
123d 0.08 0.60 0.06 1.000 74.73 0.68
124a 7.13 0.60 0.55 0.991 39.56 30.57
124b 2.65 0.60 0.33 0.996 49.56 14.24
125a 3.47 0.60 0.38 0.995 47.00 17.67
125b 2.82 0.60 0.34 0.996 49.17 15.04
125c 1.18 0.60 0.22 0.998 57.32 7.30
125d 1.97 0.60 0.29 0.997 52.23 11.14
125e 2.23 0.60 0.31 0.997 50.99 12.35
125f 2.60 0.60 0.33 0.996 49.61 13.97
125g 0.32 0.60 0.12 1.000 66.94 2.32
125h 0.70 0.60 0.17 0.999 61.21 4.64
126a 0.56 0.60 0.15 0.999 63.68 3.88
126b 1.45 0.60 0.25 0.998 55.31 8.72
126c 1.03 0.60 0.21 0.998 58.35 6.52
126d 2.69 0.60 0.34 0.996 49.05 14.31
126e 0.91 0.60 0.20 0.999 59.22 5.85
126f 0.11 0.60 0.07 1.000 73.02 0.89
126g 0.57 0.60 0.15 0.999 63.34 3.91
126h 0.75 0.60 0.18 0.999 60.60 4.92
Codice
81
B.VI - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno e per trcalcolato con la formula di Rossi
A Q2 Q5 Q10 Q20 Q30 Q50 Q100 Q300 Q500 Q1000
Area del
bacinoPortata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata
(Km2) m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s
001a 0.35 0.42 0.63 0.79 0.99 1.10 1.27 1.49 1.82 2.02 2.20
001b 0.34 0.36 0.53 0.67 0.83 0.93 1.07 1.25 1.53 1.70 1.85
001c 0.39 0.45 0.67 0.85 1.06 1.19 1.36 1.60 1.95 2.17 2.36
001d 0.51 0.63 0.94 1.18 1.48 1.65 1.90 2.23 2.72 3.02 3.29
001e 0.92 1.17 1.73 2.19 2.73 3.05 3.51 4.13 5.03 5.58 6.08
001f 0.84 1.10 1.63 2.06 2.57 2.87 3.30 3.88 4.73 5.25 5.71
001g 2.62 4.61 6.84 8.64 10.76 12.03 13.83 16.27 19.82 22.00 23.96
002a 0.31 0.36 0.53 0.68 0.84 0.94 1.08 1.27 1.55 1.72 1.87
003a 0.26 0.44 0.65 0.82 1.03 1.15 1.32 1.55 1.89 2.10 2.28
003b 1.60 2.68 3.97 5.01 6.24 6.98 8.03 9.44 11.50 12.76 13.90
009a 1.03 2.36 3.50 4.42 5.51 6.16 7.08 8.33 10.15 11.26 12.26
009b 0.23 0.44 0.65 0.82 1.02 1.14 1.31 1.54 1.87 2.08 2.26
009c 0.66 1.35 2.01 2.54 3.16 3.53 4.06 4.78 5.82 6.46 7.04
012a 0.70 0.55 0.81 1.02 1.27 1.42 1.64 1.93 2.35 2.60 2.84
012b 0.39 0.30 0.45 0.57 0.71 0.79 0.91 1.07 1.31 1.45 1.58
012c 0.28 0.27 0.40 0.50 0.62 0.70 0.80 0.94 1.15 1.28 1.39
012d 0.42 0.44 0.66 0.83 1.04 1.16 1.33 1.57 1.91 2.12 2.31
012e 0.40 0.41 0.61 0.77 0.96 1.07 1.23 1.45 1.76 1.96 2.13
013a 3.14 5.11 7.58 9.58 11.93 13.34 15.34 18.04 21.98 24.39 26.56
013b 0.19 0.19 0.28 0.36 0.44 0.50 0.57 0.67 0.82 0.90 0.99
013c 0.21 0.18 0.27 0.34 0.42 0.47 0.55 0.64 0.78 0.87 0.95
013d 0.26 0.40 0.59 0.75 0.93 1.05 1.20 1.41 1.72 1.91 2.08
013e 0.46 0.67 0.99 1.26 1.56 1.75 2.01 2.37 2.88 3.20 3.48
013f 0.29 0.36 0.54 0.68 0.85 0.95 1.09 1.28 1.56 1.73 1.88
013g 0.62 0.69 1.02 1.28 1.60 1.79 2.06 2.42 2.95 3.27 3.56
013h 0.29 0.46 0.69 0.87 1.08 1.21 1.39 1.64 2.00 2.22 2.42
013i 0.23 0.32 0.47 0.59 0.74 0.82 0.95 1.12 1.36 1.51 1.64
013l 0.57 0.59 0.88 1.11 1.39 1.55 1.78 2.10 2.56 2.84 3.09
013m 0.86 1.06 1.57 1.98 2.46 2.75 3.17 3.72 4.54 5.03 5.48
027a 1.25 1.06 1.57 1.99 2.47 2.76 3.18 3.74 4.56 5.05 5.51
028a 0.07 0.12 0.18 0.23 0.28 0.32 0.36 0.43 0.52 0.58 0.63
028b 0.13 0.16 0.24 0.31 0.38 0.43 0.49 0.58 0.70 0.78 0.85
028c 0.51 1.10 1.64 2.07 2.57 2.88 3.31 3.89 4.74 5.26 5.73
028d 2.39 2.72 4.03 5.09 6.34 7.09 8.15 9.58 11.68 12.96 14.11
028e 2.71 2.18 3.23 4.08 5.08 5.68 6.53 7.68 9.35 10.38 11.30
032a 1.63 1.10 1.64 2.07 2.58 2.88 3.31 3.90 4.75 5.27 5.74
034a 0.76 1.19 1.77 2.23 2.78 3.11 3.57 4.20 5.12 5.68 6.19
040a 0.35 0.36 0.53 0.67 0.83 0.93 1.07 1.25 1.53 1.69 1.85
040b 0.72 0.82 1.22 1.54 1.92 2.15 2.47 2.91 3.54 3.93 4.28
040c 0.19 0.16 0.23 0.30 0.37 0.41 0.48 0.56 0.68 0.76 0.82
040d 0.33 0.32 0.48 0.61 0.75 0.84 0.97 1.14 1.39 1.54 1.68
040e 0.28 0.53 0.78 0.99 1.23 1.37 1.58 1.86 2.26 2.51 2.73
041a 0.81 1.39 2.06 2.60 3.24 3.63 4.17 4.90 5.97 6.63 7.22
041b 1.44 4.24 6.28 7.94 9.88 11.05 12.71 14.95 18.21 20.21 22.01
054a 2.08 5.15 7.64 9.65 12.02 13.44 15.45 18.18 22.14 24.57 26.76
056a 0.53 0.52 0.77 0.97 1.21 1.35 1.56 1.83 2.23 2.47 2.69
058a 2.12 3.82 5.67 7.16 8.92 9.97 11.47 13.49 16.43 18.23 19.86
062a 0.21 0.50 0.75 0.94 1.17 1.31 1.51 1.78 2.16 2.40 2.62
062b 1.57 2.99 4.43 5.60 6.98 7.80 8.97 10.55 12.85 14.26 15.54
062c 0.20 0.50 0.75 0.94 1.17 1.31 1.51 1.78 2.16 2.40 2.62
062d 0.49 1.12 1.66 2.10 2.62 2.93 3.37 3.96 4.82 5.35 5.83
062e 0.99 1.90 2.81 3.55 4.42 4.95 5.69 6.69 8.15 9.04 9.85
062f 2.87 4.79 7.10 8.97 11.17 12.49 14.37 16.90 20.58 22.84 24.88
062g 1.61 2.24 3.32 4.20 5.23 5.85 6.72 7.91 9.64 10.69 11.64
063a 0.10 0.29 0.42 0.54 0.67 0.75 0.86 1.01 1.23 1.36 1.48
063b 0.55 1.13 1.67 2.12 2.64 2.95 3.39 3.99 4.86 5.39 5.87
063c 0.89 1.35 2.00 2.53 3.15 3.52 4.05 4.76 5.80 6.43 7.01
069a 0.72 0.55 0.82 1.04 1.29 1.44 1.66 1.95 2.38 2.64 2.88
070a 0.66 0.96 1.42 1.80 2.24 2.50 2.88 3.38 4.12 4.57 4.98
086a 0.77 1.33 1.98 2.50 3.11 3.48 4.00 4.70 5.73 6.36 6.92
087a 0.18 0.33 0.49 0.62 0.78 0.87 1.00 1.17 1.43 1.59 1.73
091a 0.71 0.92 1.36 1.72 2.15 2.40 2.76 3.24 3.95 4.39 4.78
092a 0.16 0.49 0.72 0.91 1.14 1.27 1.46 1.72 2.09 2.32 2.53
092b 1.18 1.93 2.86 3.61 4.50 5.03 5.79 6.81 8.29 9.20 10.02
096a 1.15 1.17 1.73 2.19 2.72 3.05 3.50 4.12 5.02 5.57 6.07
098a 0.27 0.20 0.30 0.38 0.47 0.53 0.61 0.72 0.87 0.97 1.06
098b 0.48 0.34 0.50 0.63 0.79 0.88 1.01 1.19 1.45 1.61 1.75
098c 2.05 3.37 5.00 6.32 7.87 8.80 10.12 11.91 14.51 16.10 17.53
106a 0.20 0.43 0.64 0.81 1.00 1.12 1.29 1.52 1.85 2.05 2.23
108a 1.38 1.48 2.20 2.78 3.46 3.87 4.45 5.23 6.37 7.07 7.70
112a 5.70 4.89 7.25 9.16 11.41 12.76 14.67 17.25 21.02 23.32 25.40
112b 0.17 0.24 0.36 0.45 0.56 0.63 0.72 0.85 1.04 1.15 1.26
117a 0.18 0.47 0.70 0.88 1.10 1.23 1.41 1.66 2.03 2.25 2.45
118a 0.16 0.21 0.31 0.39 0.48 0.54 0.62 0.73 0.89 0.98 1.07
119a 1.52 2.26 3.35 4.23 5.27 5.89 6.78 7.97 9.71 10.77 11.73
119b 1.37 2.30 3.41 4.31 5.37 6.00 6.90 8.12 9.89 10.98 11.96
119c 0.19 0.38 0.57 0.72 0.90 1.00 1.15 1.36 1.65 1.84 2.00
119d 0.48 0.83 1.23 1.55 1.93 2.16 2.48 2.92 3.55 3.94 4.30
Codice
82
A Q2 Q5 Q10 Q20 Q30 Q50 Q100 Q300 Q500 Q1000
Area del
bacinoPortata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata
(Km2) m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s
119e 3.73 2.53 3.76 4.75 5.91 6.61 7.60 8.94 10.89 12.09 13.17
119f 1.60 1.16 1.72 2.17 2.70 3.02 3.48 4.09 4.98 5.53 6.02
119g 0.11 0.24 0.36 0.45 0.56 0.63 0.72 0.85 1.04 1.15 1.25
119h 0.07 0.16 0.24 0.31 0.38 0.43 0.49 0.58 0.71 0.79 0.86
119i 0.56 1.41 2.09 2.64 3.28 3.67 4.22 4.97 6.05 6.72 7.31
120a 25.28 20.76 30.78 38.89 48.43 54.16 62.27 73.24 89.23 99.01 107.84
120b 0.60 0.93 1.38 1.74 2.17 2.42 2.79 3.28 4.00 4.43 4.83
120c 2.73 2.21 3.28 4.15 5.16 5.77 6.64 7.81 9.51 10.56 11.50
120d 3.51 3.68 5.46 6.89 8.59 9.60 11.04 12.99 15.82 17.55 19.12
120e 4.34 4.32 6.40 8.09 10.08 11.27 12.95 15.24 18.56 20.60 22.43
120f 2.72 2.06 3.05 3.86 4.80 5.37 6.18 7.27 8.85 9.82 10.70
120g 0.38 0.59 0.87 1.10 1.37 1.53 1.76 2.07 2.52 2.80 3.05
120h 0.20 0.43 0.63 0.80 1.00 1.11 1.28 1.51 1.83 2.04 2.22
120i 1.86 1.65 2.44 3.08 3.84 4.30 4.94 5.81 7.08 7.85 8.55
120j 0.08 0.09 0.13 0.17 0.21 0.23 0.26 0.31 0.38 0.42 0.46
120k 0.44 0.39 0.58 0.73 0.91 1.02 1.17 1.37 1.67 1.86 2.02
120l 0.83 0.45 0.67 0.85 1.05 1.18 1.35 1.59 1.94 2.15 2.34
120m 2.04 1.17 1.73 2.19 2.72 3.04 3.50 4.12 5.02 5.57 6.06
120n 1.60 0.94 1.39 1.75 2.18 2.44 2.81 3.30 4.02 4.46 4.86
120o 0.28 0.25 0.36 0.46 0.57 0.64 0.74 0.87 1.05 1.17 1.27
120p 3.80 2.49 3.69 4.67 5.81 6.50 7.47 8.79 10.71 11.88 12.94
120q 6.18 8.16 12.10 15.30 19.05 21.30 24.49 28.81 35.09 38.94 42.41
120r 8.02 7.03 10.42 13.17 16.40 18.34 21.09 24.81 30.22 33.53 36.52
120s 0.60 1.01 1.50 1.89 2.35 2.63 3.03 3.56 4.34 4.81 5.24
120t 0.68 0.73 1.08 1.36 1.70 1.90 2.19 2.57 3.13 3.47 3.78
120u 1.30 1.06 1.57 1.99 2.48 2.77 3.18 3.74 4.56 5.06 5.51
120v 0.13 0.14 0.20 0.26 0.32 0.36 0.41 0.49 0.59 0.66 0.72
120w 0.11 0.10 0.15 0.19 0.24 0.27 0.31 0.36 0.44 0.49 0.53
120x 0.13 0.28 0.41 0.52 0.65 0.72 0.83 0.98 1.19 1.32 1.44
120y 0.48 0.28 0.41 0.52 0.65 0.73 0.84 0.98 1.20 1.33 1.45
120z 0.17 0.26 0.39 0.49 0.61 0.68 0.78 0.92 1.12 1.24 1.35
121a 0.67 0.69 1.02 1.29 1.60 1.79 2.06 2.42 2.95 3.28 3.57
121b 0.29 0.63 0.93 1.18 1.47 1.64 1.89 2.22 2.70 3.00 3.27
121c 2.09 2.96 4.38 5.54 6.90 7.71 8.87 10.43 12.71 14.10 15.35
121d 2.95 2.61 3.87 4.89 6.09 6.81 7.83 9.21 11.21 12.44 13.55
121e 3.80 4.17 6.19 7.82 9.73 10.89 12.52 14.72 17.93 19.90 21.67
121g 1.85 3.84 5.70 7.20 8.97 10.03 11.53 13.56 16.52 18.33 19.96
121h 0.50 1.39 2.06 2.61 3.25 3.63 4.17 4.91 5.98 6.64 7.23
121i 0.95 2.13 3.15 3.99 4.96 5.55 6.38 7.51 9.14 10.15 11.05
121l 0.87 1.30 1.93 2.43 3.03 3.39 3.90 4.58 5.58 6.19 6.75
121m 18.12 15.84 23.48 29.67 36.96 41.32 47.51 55.89 68.09 75.55 82.28
121n 0.44 0.78 1.16 1.47 1.83 2.04 2.35 2.76 3.37 3.73 4.07
121o 0.83 1.70 2.53 3.19 3.97 4.44 5.11 6.01 7.32 8.13 8.85
121p 0.31 0.28 0.42 0.53 0.65 0.73 0.84 0.99 1.21 1.34 1.46
121q 1.36 0.71 1.05 1.33 1.66 1.85 2.13 2.51 3.05 3.39 3.69
122a 0.73 1.77 2.62 3.31 4.13 4.62 5.31 6.24 7.60 8.44 9.19
122b 0.18 0.51 0.76 0.96 1.19 1.33 1.53 1.80 2.20 2.44 2.65
122c 0.82 2.02 2.99 3.78 4.70 5.26 6.05 7.11 8.67 9.62 10.47
122d 0.99 2.51 3.72 4.71 5.86 6.55 7.53 8.86 10.80 11.98 13.05
122e 0.75 1.75 2.59 3.27 4.08 4.56 5.24 6.17 7.51 8.34 9.08
122f 0.49 1.15 1.71 2.16 2.69 3.00 3.45 4.06 4.95 5.49 5.98
123a 0.63 1.63 2.42 3.05 3.80 4.25 4.89 5.75 7.01 7.78 8.47
123b 0.14 0.41 0.60 0.76 0.95 1.06 1.22 1.44 1.75 1.94 2.12
123c 0.51 0.57 0.84 1.06 1.32 1.48 1.70 2.00 2.44 2.71 2.95
123d 0.08 0.24 0.36 0.45 0.56 0.63 0.73 0.85 1.04 1.15 1.26
124a 7.13 13.55 20.10 25.39 31.62 35.36 40.66 47.83 58.26 64.65 70.42
124b 2.65 6.37 9.44 11.93 14.86 16.62 19.11 22.48 27.38 30.38 33.09
125a 3.47 7.99 11.85 14.97 18.65 20.85 23.97 28.20 34.35 38.12 41.52
125b 2.82 6.87 10.19 12.87 16.03 17.93 20.61 24.25 29.54 32.78 35.70
125c 1.18 2.72 4.03 5.10 6.35 7.10 8.16 9.60 11.69 12.98 14.13
125d 1.97 4.70 6.96 8.80 10.96 12.25 14.09 16.57 20.19 22.40 24.40
125e 2.23 4.85 7.19 9.08 11.31 12.64 14.54 17.10 20.83 23.12 25.18
125f 2.60 5.33 7.91 10.00 12.45 13.92 16.00 18.83 22.93 25.45 27.72
125g 0.32 0.83 1.22 1.55 1.93 2.16 2.48 2.92 3.55 3.94 4.29
125h 0.70 1.77 2.62 3.32 4.13 4.62 5.31 6.25 7.61 8.44 9.20
126a 0.56 1.50 2.23 2.81 3.50 3.92 4.50 5.30 6.45 7.16 7.80
126b 1.45 3.24 4.81 6.07 7.57 8.46 9.73 11.44 13.94 15.47 16.85
126c 1.03 2.42 3.59 4.53 5.65 6.31 7.26 8.54 10.40 11.54 12.57
126d 2.69 5.22 7.75 9.79 12.19 13.63 15.67 18.43 22.46 24.92 27.14
126e 0.91 2.03 3.01 3.80 4.74 5.30 6.09 7.16 8.72 9.68 10.54
126f 0.11 0.30 0.45 0.57 0.71 0.79 0.91 1.07 1.31 1.45 1.58
126g 0.57 1.41 2.09 2.64 3.29 3.68 4.23 4.98 6.06 6.73 7.33
126h 0.75 1.60 2.37 3.00 3.74 4.18 4.81 5.65 6.89 7.64 8.32
Codice
83
B.VII - Portate massime dei bacini montani per preassegnati periodi di ritorno eper tr calcolato con la formula di Rossi e Villani
A Q2 Q5 Q10 Q20 Q30 Q50 Q100 Q300 Q500 Q1000
Area del
bacinoPortata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata
(Km2) m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s
001a 0.35 0.61 0.90 1.14 1.41 1.58 1.82 2.14 2.61 2.89 3.15
001b 0.34 0.53 0.79 0.99 1.24 1.38 1.59 1.87 2.28 2.53 2.75
001c 0.39 0.72 1.06 1.34 1.67 1.87 2.15 2.53 3.08 3.42 3.73
001d 0.51 1.05 1.56 1.97 2.45 2.74 3.15 3.70 4.51 5.00 5.45
001e 0.92 2.05 3.04 3.84 4.78 5.35 6.15 7.23 8.81 9.78 10.65
001f 0.84 2.06 3.06 3.87 4.81 5.38 6.19 7.28 8.87 9.84 10.72
001g 2.62 9.80 14.53 18.37 22.87 25.58 29.41 34.59 42.14 46.76 50.93
002a 0.31 0.56 0.82 1.04 1.30 1.45 1.67 1.96 2.39 2.65 2.89
003a 0.26 0.94 1.40 1.77 2.20 2.47 2.83 3.33 4.06 4.51 4.91
003b 1.60 5.01 7.43 9.38 11.69 13.07 15.03 17.67 21.53 23.89 26.02
009a 1.03 4.27 6.34 8.01 9.97 11.15 12.82 15.08 18.37 20.38 22.20
009b 0.23 0.84 1.25 1.58 1.96 2.20 2.53 2.97 3.62 4.02 4.37
009c 0.66 2.33 3.46 4.37 5.44 6.08 6.99 8.22 10.02 11.12 12.11
012a 0.70 0.56 0.83 1.05 1.31 1.46 1.68 1.97 2.41 2.67 2.91
012b 0.39 0.28 0.42 0.53 0.66 0.74 0.85 1.00 1.22 1.35 1.47
012c 0.28 0.33 0.48 0.61 0.76 0.85 0.98 1.15 1.40 1.55 1.69
012d 0.42 0.53 0.79 1.00 1.24 1.39 1.60 1.88 2.29 2.54 2.77
012e 0.40 0.47 0.70 0.88 1.10 1.23 1.41 1.66 2.03 2.25 2.45
013a 3.14 8.79 13.03 16.46 20.50 22.93 26.36 31.01 37.77 41.92 45.65
013b 0.19 0.24 0.36 0.45 0.57 0.63 0.73 0.86 1.04 1.16 1.26
013c 0.21 0.20 0.30 0.38 0.47 0.53 0.61 0.72 0.87 0.97 1.06
013d 0.26 0.76 1.12 1.42 1.77 1.98 2.27 2.67 3.25 3.61 3.93
013e 0.46 1.14 1.69 2.13 2.66 2.97 3.42 4.02 4.90 5.43 5.92
013f 0.29 0.54 0.79 1.00 1.25 1.40 1.61 1.89 2.30 2.56 2.78
013g 0.62 0.80 1.19 1.50 1.87 2.09 2.40 2.83 3.44 3.82 4.16
013h 0.29 0.92 1.36 1.72 2.14 2.40 2.76 3.24 3.95 4.38 4.77
013i 0.23 0.65 0.96 1.22 1.52 1.70 1.95 2.30 2.80 3.10 3.38
013l 0.57 0.82 1.21 1.53 1.90 2.13 2.45 2.88 3.51 3.89 4.24
013m 0.86 1.62 2.40 3.03 3.78 4.22 4.86 5.71 6.96 7.72 8.41
027a 1.25 1.31 1.95 2.46 3.07 3.43 3.94 4.64 5.65 6.27 6.83
028a 0.07 0.21 0.31 0.39 0.49 0.54 0.63 0.74 0.90 1.00 1.08
028b 0.13 0.27 0.40 0.50 0.62 0.70 0.80 0.94 1.15 1.27 1.39
028c 0.51 0.71 1.06 1.34 1.67 1.87 2.14 2.52 3.07 3.41 3.71
028d 2.39 3.72 5.52 6.98 8.69 9.72 11.17 13.14 16.01 17.76 19.35
028e 2.71 2.81 4.17 5.27 6.57 7.34 8.44 9.93 12.10 13.43 14.62
032a 1.63 1.39 2.06 2.60 3.24 3.63 4.17 4.91 5.98 6.63 7.22
034a 0.76 2.12 3.14 3.96 4.94 5.52 6.35 7.47 9.10 10.09 10.99
040a 0.35 0.47 0.69 0.87 1.09 1.22 1.40 1.64 2.00 2.22 2.42
040b 0.72 1.05 1.55 1.96 2.45 2.73 3.14 3.70 4.50 5.00 5.44
040c 0.19 0.19 0.28 0.35 0.44 0.49 0.57 0.67 0.81 0.90 0.98
040d 0.33 0.42 0.62 0.79 0.98 1.09 1.26 1.48 1.80 2.00 2.18
040e 0.28 1.04 1.54 1.94 2.42 2.70 3.11 3.65 4.45 4.94 5.38
041a 0.81 2.44 3.61 4.56 5.68 6.36 7.31 8.60 10.47 11.62 12.66
041b 1.44 7.73 11.46 14.48 18.04 20.17 23.19 27.28 33.23 36.88 40.16
054a 2.08 9.93 14.72 18.60 23.17 25.90 29.78 35.03 42.68 47.36 51.58
056a 0.53 0.69 1.02 1.29 1.60 1.79 2.06 2.42 2.95 3.27 3.56
058a 2.12 7.26 10.77 13.60 16.94 18.95 21.78 25.62 31.22 34.64 37.73
062a 0.21 1.04 1.54 1.94 2.42 2.70 3.11 3.65 4.45 4.94 5.38
062b 1.57 6.83 10.12 12.79 15.93 17.82 20.48 24.09 29.35 32.57 35.47
062c 0.20 1.18 1.75 2.22 2.76 3.09 3.55 4.17 5.08 5.64 6.14
062d 0.49 2.70 4.00 5.06 6.30 7.04 8.10 9.52 11.60 12.87 14.02
062e 0.99 4.01 5.95 7.51 9.36 10.46 12.03 14.15 17.24 19.13 20.84
062f 2.87 10.55 15.64 19.77 24.62 27.53 31.65 37.23 45.35 50.33 54.81
062g 1.61 4.10 6.07 7.68 9.56 10.69 12.29 14.46 17.61 19.54 21.29
063a 0.10 0.59 0.88 1.11 1.38 1.54 1.78 2.09 2.54 2.82 3.08
063b 0.55 2.35 3.48 4.40 5.48 6.13 7.05 8.29 10.10 11.21 12.20
063c 0.89 2.47 3.66 4.62 5.75 6.43 7.40 8.70 10.60 11.76 12.81
069a 0.72 0.58 0.85 1.08 1.34 1.50 1.73 2.03 2.47 2.74 2.99
070a 0.66 1.71 2.53 3.20 3.98 4.45 5.12 6.02 7.34 8.14 8.86
086a 0.77 2.81 4.17 5.27 6.57 7.34 8.44 9.93 12.10 13.43 14.62
087a 0.18 0.60 0.89 1.13 1.41 1.57 1.81 2.13 2.59 2.87 3.13
091a 0.71 1.44 2.13 2.70 3.36 3.75 4.32 5.08 6.18 6.86 7.47
092a 0.16 1.08 1.60 2.02 2.51 2.81 3.23 3.80 4.63 5.14 5.60
092b 1.18 3.63 5.38 6.80 8.47 9.47 10.89 12.81 15.61 17.32 18.86
096a 1.15 1.51 2.24 2.83 3.52 3.94 4.53 5.32 6.49 7.20 7.84
098a 0.27 0.24 0.36 0.45 0.56 0.63 0.72 0.85 1.04 1.15 1.25
098b 0.48 0.37 0.55 0.70 0.87 0.98 1.12 1.32 1.61 1.78 1.94
098c 2.05 6.76 10.03 12.67 15.78 17.64 20.28 23.86 29.07 32.25 35.13
106a 0.20 0.80 1.18 1.50 1.86 2.08 2.40 2.82 3.43 3.81 4.15
108a 1.38 1.97 2.92 3.69 4.60 5.14 5.91 6.95 8.47 9.40 10.23
112a 5.70 4.92 7.30 9.22 11.48 12.84 14.76 17.36 21.15 23.47 25.57
112b 0.17 0.38 0.57 0.72 0.89 1.00 1.15 1.35 1.65 1.83 1.99
117a 0.18 1.00 1.48 1.87 2.33 2.61 3.00 3.53 4.30 4.77 5.19
118a 0.16 0.31 0.46 0.58 0.72 0.81 0.93 1.09 1.33 1.48 1.61
119a 1.52 3.68 5.45 6.89 8.58 9.60 11.04 12.98 15.81 17.55 19.11
119b 1.37 4.24 6.28 7.94 9.89 11.06 12.71 14.95 18.22 20.22 22.02
119c 0.19 0.80 1.19 1.51 1.87 2.10 2.41 2.83 3.45 3.83 4.17
Codice
84
A Q2 Q5 Q10 Q20 Q30 Q50 Q100 Q300 Q500 Q1000
Area del
bacinoPortata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata
(Km2) m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s
119d 0.48 1.48 2.19 2.77 3.45 3.86 4.43 5.22 6.35 7.05 7.68
119e 3.73 2.15 3.19 4.03 5.02 5.61 6.45 7.59 9.24 10.25 11.17
119f 1.60 1.22 1.81 2.29 2.85 3.18 3.66 4.31 5.25 5.82 6.34
119g 0.11 0.41 0.61 0.77 0.96 1.08 1.24 1.46 1.78 1.97 2.15
119h 0.07 0.32 0.47 0.59 0.74 0.83 0.95 1.12 1.36 1.51 1.65
119i 0.56 3.06 4.53 5.73 7.13 7.98 9.17 10.79 13.14 14.58 15.88
120a 25.28 17.11 25.38 32.07 39.93 44.66 51.34 60.39 73.57 81.64 88.92
120b 0.60 1.50 2.22 2.80 3.49 3.91 4.49 5.28 6.44 7.14 7.78
120c 2.73 2.63 3.91 4.94 6.15 6.87 7.90 9.30 11.33 12.57 13.69
120d 3.51 4.78 7.09 8.96 11.16 12.48 14.35 16.87 20.56 22.81 24.84
120e 4.34 5.14 7.63 9.64 12.00 13.42 15.43 18.15 22.11 24.54 26.73
120f 2.72 1.80 2.66 3.36 4.19 4.68 5.39 6.34 7.72 8.56 9.33
120g 0.38 0.88 1.31 1.65 2.06 2.30 2.65 3.12 3.80 4.21 4.59
120h 0.20 0.72 1.07 1.35 1.68 1.88 2.16 2.54 3.09 3.43 3.73
120i 1.86 1.77 2.63 3.32 4.14 4.63 5.32 6.26 7.62 8.46 9.21
120j 0.08 0.13 0.20 0.25 0.31 0.35 0.40 0.48 0.58 0.64 0.70
120k 0.44 0.50 0.74 0.94 1.17 1.30 1.50 1.76 2.15 2.38 2.60
120l 0.83 0.44 0.65 0.82 1.02 1.14 1.31 1.54 1.88 2.08 2.27
120m 2.04 0.96 1.42 1.80 2.24 2.51 2.88 3.39 4.13 4.58 4.99
120n 1.60 0.86 1.27 1.61 2.01 2.24 2.58 3.03 3.69 4.10 4.46
120o 0.28 0.35 0.52 0.66 0.82 0.92 1.06 1.24 1.51 1.68 1.83
120p 3.80 2.23 3.31 4.18 5.21 5.83 6.70 7.88 9.60 10.65 11.60
120q 6.18 11.44 16.96 21.43 26.69 29.84 34.31 40.36 49.17 54.55 59.42
120r 8.02 7.15 10.61 13.40 16.69 18.67 21.46 25.24 30.75 34.13 37.17
120s 0.60 2.11 3.13 3.95 4.92 5.50 6.33 7.44 9.07 10.06 10.96
120t 0.68 1.02 1.52 1.92 2.39 2.67 3.07 3.61 4.40 4.89 5.32
120u 1.30 1.18 1.74 2.20 2.74 3.07 3.53 4.15 5.05 5.61 6.11
120v 0.13 0.20 0.30 0.37 0.47 0.52 0.60 0.70 0.86 0.95 1.04
120w 0.11 0.15 0.22 0.28 0.35 0.39 0.45 0.53 0.65 0.72 0.78
120x 0.13 0.54 0.81 1.02 1.27 1.42 1.63 1.92 2.33 2.59 2.82
120y 0.48 0.33 0.49 0.62 0.78 0.87 1.00 1.18 1.43 1.59 1.73
120z 0.17 0.50 0.74 0.94 1.17 1.31 1.51 1.77 2.16 2.39 2.61
121a 0.67 0.96 1.42 1.80 2.24 2.50 2.88 3.38 4.12 4.57 4.98
121b 0.29 1.35 2.00 2.53 3.15 3.52 4.05 4.77 5.81 6.44 7.02
121c 2.09 5.01 7.43 9.39 11.69 13.07 15.03 17.68 21.54 23.90 26.03
121d 2.95 3.46 5.13 6.48 8.08 9.03 10.38 12.21 14.88 16.51 17.98
121e 3.80 5.26 7.80 9.86 12.28 13.73 15.79 18.57 22.63 25.11 27.35
121g 1.85 8.74 12.95 16.37 20.39 22.80 26.21 30.83 37.56 41.68 45.39
121h 0.50 3.02 4.47 5.65 7.04 7.87 9.05 10.65 12.97 14.39 15.68
121i 0.95 5.22 7.74 9.79 12.19 13.63 15.67 18.43 22.45 24.92 27.14
121l 0.87 2.64 3.91 4.94 6.16 6.88 7.92 9.31 11.34 12.59 13.71
121m 18.12 16.44 24.38 30.81 38.37 42.90 49.33 58.02 70.68 78.43 85.42
121n 0.44 1.31 1.94 2.45 3.05 3.41 3.92 4.61 5.62 6.23 6.79
121o 0.83 4.03 5.98 7.55 9.40 10.52 12.09 14.22 17.33 19.23 20.94
121p 0.31 0.42 0.62 0.79 0.98 1.10 1.26 1.48 1.81 2.01 2.18
121q 1.36 0.58 0.86 1.09 1.36 1.52 1.75 2.06 2.50 2.78 3.03
122a 0.73 4.10 6.08 7.68 9.57 10.70 12.30 14.47 17.63 19.56 21.31
122b 0.18 1.21 1.80 2.27 2.83 3.16 3.64 4.28 5.21 5.79 6.30
122c 0.82 4.62 6.85 8.65 10.77 12.05 13.85 16.29 19.85 22.02 23.99
122d 0.99 5.34 7.91 10.00 12.45 13.92 16.01 18.83 22.94 25.45 27.72
122e 0.75 3.92 5.81 7.34 9.14 10.23 11.76 13.83 16.85 18.69 20.36
122f 0.49 2.54 3.77 4.77 5.94 6.64 7.63 8.98 10.94 12.14 13.22
123a 0.63 3.61 5.35 6.76 8.41 9.41 10.82 12.73 15.50 17.20 18.74
123b 0.14 0.93 1.38 1.75 2.17 2.43 2.79 3.29 4.00 4.44 4.84
123c 0.51 0.92 1.36 1.72 2.14 2.39 2.75 3.24 3.95 4.38 4.77
123d 0.08 0.59 0.87 1.10 1.37 1.53 1.76 2.07 2.52 2.80 3.05
124a 7.13 26.59 39.43 49.83 62.05 69.39 79.78 93.84 114.32 126.86 138.17
124b 2.65 12.39 18.37 23.21 28.90 32.32 37.16 43.71 53.25 59.09 64.35
125a 3.47 15.37 22.79 28.80 35.86 40.10 46.11 54.24 66.08 73.32 79.86
125b 2.82 13.09 19.41 24.52 30.54 34.15 39.26 46.18 56.26 62.43 68.00
125c 1.18 6.36 9.42 11.91 14.83 16.58 19.07 22.43 27.32 30.32 33.02
125d 1.97 9.69 14.37 18.15 22.61 25.28 29.07 34.19 41.65 46.22 50.34
125e 2.23 10.74 15.93 20.12 25.06 28.02 32.22 37.90 46.17 51.23 55.80
125f 2.60 12.16 18.02 22.78 28.36 31.72 36.47 42.90 52.26 57.99 63.16
125g 0.32 2.02 2.99 3.78 4.71 5.27 6.06 7.12 8.68 9.63 10.49
125h 0.70 4.04 5.99 7.57 9.42 10.54 12.11 14.25 17.36 19.26 20.98
126a 0.56 3.37 5.00 6.32 7.87 8.80 10.12 11.91 14.51 16.10 17.53
126b 1.45 7.58 11.24 14.21 17.69 19.78 22.75 26.76 32.60 36.17 39.39
126c 1.03 5.67 8.41 10.63 13.24 14.80 17.02 20.02 24.38 27.06 29.47
126d 2.69 12.45 18.47 23.33 29.06 32.49 37.36 43.94 53.53 59.40 64.70
126e 0.91 5.09 7.55 9.54 11.88 13.29 15.28 17.97 21.90 24.30 26.46
126f 0.11 0.78 1.15 1.46 1.81 2.03 2.33 2.74 3.34 3.71 4.04
126g 0.57 3.40 5.05 6.37 7.94 8.88 10.21 12.01 14.63 16.23 17.68
126h 0.75 4.28 6.35 8.03 10.00 11.18 12.85 15.12 18.42 20.43 22.26
Codice
85
B.VIII - Elenco bacini valliviCodice Asta/località Sezione di chiusura
--- ---
V001 T. Solofrana sezione n°1: a monte della confluenza con il torrente San Bartolomeo
V002 V.ne della Morte e V.ne Cippi sezione n° 2: immediatamente a monte della vasca di progetto
V003 T. San Bartolomeosezione n°3: immediatamente a monte della biforcazione con la
Solofrana
V004 T. Solofranasezione n°4: a valle della confluenza con il torrente proveniente da San
Bartolomeo
V005 T. Solofrana sezione n°5: a monte della biforcazione con il Canale San Rocco
V006 T. Solofrana sezione n° 6: a monte della confluenza con il torrente Calvagnola
V007 T. Calvagnola sezione n° 7: a monte della vasca di progetto in località Fisciano
V008 T. Calvagnola sezione n°8: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V009 T. Solofrana sezione n°9: a valle della confluenza con il torrente Calvagnola
V010 T. Solofrana sezione n°10: a monte della confluenza con il torrente Lavinaro
V011 T. Lavinaro sezione n°11: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V012 T. Solofrana sezione n°12: a valle della confluenza con il torrente Lavinaro
V013 T. Solofrana sezione n°13: a monte della confluenza con il torrente Lavinaio
V014 T. Lavinaio sezione n°14: a monte della vasca di progetto in località Penta
V015 T. Lavinaio sezione n°15: a monte della confluenza con il torente Solofrana
V016 T. Solofrana sezione n°16: a valle della confluenza con il torrente Lavinaio
V017 T. Solofranasezione n°17: a monte della confluenza con i canali provenienti da
Siano
V019 T. Solofrana sezione n°19: a valle della confluenza con i canali provenienti da Siano
V020 T. Solofrana sezione n°20: a monte della biforcazione T.Casarsano e T. Corvi
V021 T. Solofrana sezione n°21: a monte della confluenza con l'alveo Cavaiola
86
Codice Asta/località Sezione di chiusura
--- ---
V022 T. Cavaiola sezione n°22: a monte della confluenza con il torrente Solofrana
V023 Alveo Comune Nocerino sezione n°23: a valle della confluenza con l'alveo Cavaiola
V024 Alveo Comune Nocerino sezione n° 24: a monte della vasca Cicalesi
V025 Alveo Comune Nocerinosezione n° 25: a monte dello scolmatore di piena che adduce le acque
al controfosso di sinistra
V026 Alveo Comune Nocerino sezione n° 26: a monte della confluenza con il fiume Sarno
V027 F. Sarno (Rio S.Marino)sezione n° 27: a monte della confluenza con il torrente Acqua del
Palazzo
V028 F. Sarno (Rio S.Marino)sezione n° 28: a valle della confluenza con il torrente Acqua del
Palazzo
V029 F. Sarno (Rio S.Marino) sezione n° 29: a monte della confluenza con Rio Foce
V030 F. Sarno (Rio S.Marino) sezione n° 30: a valle della confluenza con Rio Foce
V031 F. Sarno sezione n° 31: a monte della confluenza con il Fosso Imperatore
V033 F. Sarno sezione n° 33: a valle della confluenza con il Fosso Imperatore
V034 F. Sarno sezione n° 34: a monte della confluenza con l'Alveo Comune Nocerino
V035 F. Sarno sezione n° 35: a monte della confluenza con il Controfosso Sinistro
V037 F. Sarno sezione n° 37: a monte della confluenza con il T. Mariconda
V038 T. Mariconda sezione n° 38: a monte dell'immissione con il F. Sarno
V039 F. Sarno sezione n° 39: a valle della confluenza con il T. Mariconda
V040 F. Sarno sezione n° 40: alla foce
V041 Rio Laura sezione n° 41: confluenza con Solofrana
V042 Acqua del Palazzo sezione n° 42: confluenza con il F.Sarno
V043 Acqua della Foce sezione n° 43: confluenza con il F.Sarno
V044 Rivo San Marco sezione n° 44: alla foce
87
B.IX - Caratteristiche fisiografiche dei bacini valliviCodice Asta/località Sezione di chiusura A Ymax Ymin Ymed L
Area del
sottobacino
Quota massima
del sottobacino
Quota minima
del
sottobacino
Quota media
del
sottobacino
Lunghezza
asta
principale
--- --- (Km2) (m s.l.m.m.) (m s.l.m.m.) (m s.l.m.m.) (m )
V001 T. Solofranasezione n°1: a monte della confluenza con il
torrente San Bartolomeo39.45 1567 180 633 12249
V002V.ne della Morte e
V.ne Cippi
sezione n° 2: immediatamente a monte della
vasca di progetto18.74 938 173 403 7286
V003 T. San Bartolomeosezione n°3: immediatamente a monte della
biforcazione con la Solofrana4.48 407 180 234 61256
V004 T. Solofranasezione n°4: a valle della confluenza con il
torrente proveniente da San Bartolomeo43.94 1567 177 515 13742
V005 T. Solofranasezione n°5: a monte della biforcazione con il
Canale San Rocco67.95 1567 171 516 14492
V006 T. Solofranasezione n° 6: a monte della confluenza con il
torrente Calvagnola73.20 1567 148 510 17234
V007 T. Calvagnolasezione n° 7: a monte della vasca di progetto in
località Fisciano20.47 1607 239 708 9074
V008 T. Calvagnolasezione n°8: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana25.03 1607 150 655 11698
V009 T. Solofranasezione n°9: a valle della confluenza con il
torrente Calvagnola98.26 1607 148 538 17353
V010 T. Solofranasezione n°10: a monte della confluenza con il
torrente Lavinaro101.02 1607 129 529 19037
V011 T. Lavinarosezione n°11: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana22.36 1067 125 490 8685
V012 T. Solofranasezione n°12: a valle della confluenza con il
torrente Lavinaro123.50 1067 124 521 19228
V013 T. Solofranasezione n°13: a monte della confluenza con il
torrente Lavinaio123.50 1067 124 521 19278
V014 T. Lavinaiosezione n°14: a monte della vasc di progetto in
località Penta11.65 836 199 395 6480
V015 T. Lavinaiosezione n°15: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana23.01 852 122 349 12960
V016 T. Solofranasezione n°16: a valle della confluenza con il
torrente Lavinaio146.61 1607 122 494 19470
V017 T. Solofranasezione n°17: a monte della confluenza con i
canali provenienti da Siano153.62 1607 98 483 22165
V019 T. Solofranasezione n°19: a valle della confluenza con i
canali provenienti da Siano164.15 1607 97 470 22353
V020 T. Solofranasezione n°20: a monte della biforcazione
T.Casarsano e T. Corvi182.36 1607 60 439 27152
V021 T. Solofranasezione n°21: a monte della confluenza con
l'alveo Cavaiola187.72 1607 43 429 30468
V022 T. Cavaiolasezione n°22: a monte della confluenza con il
torrente Solofrana42.57 1138 40 337 7435
V023Alveo Comune
Nocerino
sezione n°23: a valle della confluenza con
l'alveo Cavaiola230.32 1607 41 410 30610
V024Alveo Comune
Nocerinosezione n° 24: a monte della vasca Cicalesi 232.98 1607 34 406 33479
V025Alveo Comune
Nocerino
sezione n° 25: a monte dello scolmatore di
piena che adduce le acque al controfosso di
sinistra
234.03 1607 13 404 38784
V026Alveo Comune
Nocerino
sezione n° 26: a monte della confluenza con il
fiume Sarno234.51 1607 13 403 39248
V027F. Sarno (Rio
S.Marino)
sezione n° 27: a monte della confluenza con il
torrente Acqua del Palazzo7.67 350 13 49 6962
V028F. Sarno (Rio
S.Marino)
sezione n° 28: a valle della confluenza con il
torrente Acqua del Palazzo23.61 925 13 153 6983
V029F. Sarno (Rio
S.Marino)
sezione n° 29: a monte della confluenza con
Rio Foce23.98 925 17 151 7562
V030F. Sarno (Rio
S.Marino)
sezione n° 30: a valle della confluenza con Rio
Foce51.40 1133 13 233 7674
V031 F. Sarnosezione n° 31: a monte della confluenza con il
Fosso Imperatore65.17 1133 15 189 10908
V033 F. Sarnosezione n° 33: a valle della confluenza con il
Fosso Imperatore76.48 1133 15 171 11508
V034 F. Sarnosezione n° 34: a monte della confluenza con
l'Alveo Comune Nocerino77.91 1133 13 161 12919
V035 F. Sarnosezione n° 35: a monte della confluenza con il
Controfosso Sinistro353.77 1607 13 319 43624
V037 F. Sarnosezione n° 37: a monte della confluenza con il
T. Mariconda355.25 1607 7 317 45760
V038 T. Maricondasezione n° 38: a monte dell'immissione con il
F. Sarno24.48 1059 6 268 3490
V039 F. Sarnosezione n° 39: a valle della confluenza con il T.
Mariconda379.77 1607 7 305 45952
V040 F. Sarno sezione n° 40: alla foce 400.76 1607 4 290 49293
V041 Rio Laura sezione n° 41: confluenza con Solofrana 23.28 957 171 957 5214
V042 Acqua del Palazzo sezione n° 42: confluenza con il F.Sarno 4.79 448 13 46 2009
V043 Acqua della Foce sezione n° 43: confluenza con il F.Sarno 27.37 1133 17 308 3112
V044 Rivo San Marco sezione n° 44: alla foce 37.10 1300 0 514 10815
88
B.X - Caratteristiche geomorfologiche dei bacini valliviA A1 A2_1 A2_2 A3 A4 A5 A6 A7 A8
Area del
sottobacino
Permeabile
senza bosco
Impermeabile
senza bosco
Impermeabile
con bosco
Permeabile con
bosco
impermeabile
con antropico e
pendenza media
di fondo minore
dell'1%
impermeabile con
antropico e
pendenza media di
fondo maggiore
dell'1%
zone di
bonifica
reticolo
minore non
contribuente
bacino
minore
sotteso da
vasca
funzionante
ed efficace--- (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2) (Km2)
V001 39.45 1.44 7.59 5.04 19.81 0.00 5.58 0.00 0.00 0.00
V002 18.74 0.71 6.50 5.21 1.90 1.00 0.73 0.00 2.69 0.00
V003 4.48 0.14 0.40 3.19 0.75 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00
V004 43.94 1.58 7.99 8.24 20.57 0.00 5.58 0.00 0.00 0.00
V005 67.95 2.53 15.77 14.86 24.41 1.34 6.41 0.00 2.69 0.00
V006 73.20 2.96 15.96 17.08 26.24 1.80 6.54 0.00 2.69 0.00
V007 20.47 1.40 6.27 1.66 10.84 0.00 0.31 0.00 0.00 0.00
V008 25.03 1.88 6.91 3.16 12.53 0.16 0.41 0.00 0.00 0.00
V009 98.26 4.84 22.87 20.24 38.77 1.98 6.95 0.00 2.69 0.00
V010 101.02 5.12 23.13 21.44 39.07 2.69 6.95 0.00 2.69 0.00
V011 22.36 2.65 3.81 6.03 7.12 0.06 1.18 0.00 1.51 0.00
V012 123.50 5.12 23.13 21.56 39.08 2.69 6.95 0.00 25.05 0.00
V013 123.50 5.12 23.13 21.56 39.08 2.69 6.95 0.00 25.05 0.00
V014 11.65 0.34 2.20 2.57 4.68 0.36 1.51 0.00 0.00 0.00
V015 23.01 0.97 3.29 7.93 8.57 0.57 1.69 0.00 0.00 0.00
V016 146.61 6.08 26.42 29.59 47.65 3.26 8.64 0.00 25.05 0.00
V017 153.62 7.56 27.14 31.99 49.65 3.66 8.64 0.00 25.05 0.00
V019 164.15 7.58 27.15 32.12 49.67 3.72 8.64 0.00 35.34 0.00
V020 182.36 9.14 27.88 38.69 51.82 6.31 8.64 0.00 39.94 0.00
V021 187.72 9.68 28.81 41.40 52.08 7.23 8.64 0.00 39.94 0.00
V022 42.57 5.12 1.01 4.21 7.47 6.24 6.24 0.00 12.30 0.00
V023 230.32 14.80 29.82 45.61 59.55 13.51 14.88 0.00 52.24 0.00
V024 232.98 14.89 30.25 46.48 59.71 14.56 14.88 0.00 52.29 0.00
V025 234.03 14.89 30.25 46.48 59.71 14.57 14.88 1.05 52.30 0.00
V026 234.51 14.89 30.25 46.48 59.70 14.57 14.88 1.53 52.29 0.00
V027 7.67 0.39 0.83 5.41 0.25 0.79 0.00 0.00 0.00 0.00
V028 23.61 0.73 2.18 9.03 0.67 2.30 1.56 0.00 2.40 4.73
V029 23.98 0.73 2.18 9.37 0.67 2.33 1.56 0.00 2.40 4.73
V030 51.40 1.24 5.08 14.33 0.84 3.57 2.14 2.75 3.59 17.87
V031 65.17 1.24 6.60 23.71 0.84 5.51 2.14 3.69 3.59 17.87
V033 76.48 1.24 7.00 27.51 0.84 5.94 2.14 10.37 3.59 17.87
V034 77.91 1.24 7.03 27.82 0.84 6.16 2.14 11.23 3.59 17.87
V035 353.77 16.12 37.42 80.47 60.55 25.60 17.03 25.20 64.32 27.17
V037 355.25 16.12 37.45 80.47 60.55 26.41 17.03 25.32 64.77 27.17
V038 24.48 0.00 0.01 0.00 0.00 4.70 0.00 7.68 10.04 2.06
V039 379.77 16.12 37.47 80.48 60.55 31.13 17.03 33.00 74.89 29.23
V040 400.76 16.12 37.51 88.99 60.55 41.86 18.16 33.00 75.48 29.23
V041 23.28 0.95 7.78 6.17 3.67 1.34 0.73 0.00 2.70 0.00
V042 4.79 0.28 0.04 1.57 0.22 1.35 1.34 0.00 0.00 0.00
V043 27.37 0.50 2.76 4.90 0.16 1.24 0.59 2.75 1.19 13.06
V044 37.10 5.40 8.78 4.77 18.14 0.00 0.00 0.00 0.00 0.00
Codice
89
B.XI - Parametri ponderati delle leggi pluviometriche dei bacini vallivim[I0] dc C D b
(mm/ora)
V001 83.78 0.3313 0.7033 7.7272E-05 0.6544
V002 83.72 0.3316 0.7043 7.6887E-05 0.6733
V003 83.80 0.3312 0.7031 7.7381E-05 0.6850
V004 83.78 0.3313 0.7033 7.7283E-05 0.6635
V005 83.77 0.3314 0.7036 7.7185E-05 0.6638
V006 83.77 0.3314 0.7036 7.7199E-05 0.6642
V007 83.80 0.3312 0.7031 7.7382E-05 0.6483
V008 83.80 0.3312 0.7031 7.7382E-05 0.6524
V009 83.78 0.3313 0.7034 7.7246E-05 0.6619
V010 83.78 0.3313 0.7034 7.7248E-05 0.6626
V011 77.38 0.3647 0.7957 3.7753E-05 0.7772
V012 83.76 0.3314 0.7037 7.7125E-05 0.6636
V013 83.76 0.3314 0.7037 7.7125E-05 0.6636
V014 83.80 0.3312 0.7031 7.7381E-05 0.6725
V015 83.80 0.3312 0.7031 7.7381E-05 0.6761
V016 83.77 0.3314 0.7036 7.7165E-05 0.6655
V017 83.77 0.3314 0.7036 7.7175E-05 0.6663
V019 83.77 0.3314 0.7036 7.7187E-05 0.6673
V020 83.77 0.3314 0.7035 7.7206E-05 0.6696
V021 83.77 0.3313 0.7035 7.7211E-05 0.6704
V022 83.80 0.3312 0.7031 7.7381E-05 0.6770
V023 83.78 0.3313 0.7034 7.7242E-05 0.6718
V024 83.78 0.3313 0.7034 7.7242E-05 0.6720
V025 83.78 0.3313 0.7034 7.7244E-05 0.6722
V026 83.77 0.3313 0.7034 7.7241E-05 0.6723
V027 84.40 0.3172 0.7328 8.7046E-05 0.7286
V028 84.49 0.3147 0.7379 8.8733E-05 0.7244
V029 84.51 0.3145 0.7384 8.8865E-05 0.7250
V030 84.75 0.3087 0.7511 9.2827E-05 0.7294
V031 84.70 0.3100 0.7484 9.1985E-05 0.7310
V033 84.60 0.3125 0.7431 9.0267E-05 0.7276
V034 84.58 0.3128 0.7423 9.0027E-05 0.7278
V035 83.96 0.3272 0.7120 8.0077E-05 0.6864
V037 83.96 0.3273 0.7120 8.0070E-05 0.6866
V038 83.79 0.3311 0.7030 7.7369E-05 0.6823
V039 83.95 0.3275 0.7114 7.9894E-05 0.6870
V040 83.94 0.3277 0.7110 7.97776E-05 0.68784
V041 83.74 0.3315 0.7040 7.69805E-05 0.63037
V042 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.757659
V043 85.00 0.3034 0.7621 0.000096554 0.732361
V044 83.96 0.3282 0.7098 7.95259E-05 0.668949
Codice
90
B.XII - Medie dei massimi annuali delle portate al colmo per i bacini valliviA Cf tr KA m[IA(tr)] m(Q) q
Area del
sottobacin
o
Coefficiente
di deflusso
Tempo di
ritardo
Coefficien
te di
riduzione
areale
Media
dell'intensità di
pioggia areale
Portata
media
annua
Portata
unitaria
(Km2) (ore) (mm/ora) (m3/s) (m3/s/km2)
V001 39.45 0.27 0.85 0.95 34.7 68 1.72
V002 18.74 0.39 0.68 0.98 38.6 51 2.70
V003 4.48 0.46 0.36 0.99 50.4 19 4.20
V004 43.94 0.29 0.92 0.95 32.9 76 1.74
V005 67.95 0.32 1.19 0.92 28.1 111 1.63
V006 73.20 0.32 1.24 0.92 27.3 115 1.58
V007 20.47 0.25 0.67 0.97 39.7 37 1.82
V008 25.03 0.27 0.78 0.97 37.0 44 1.77
V009 98.26 0.31 1.45 0.90 24.7 134 1.36
V010 101.02 0.31 1.48 0.89 24.3 136 1.35
V011 22.36 0.33 0.90 0.97 28.7 38 1.69
V012 123.50 0.25 1.48 0.87 23.7 133 1.08
V013 123.50 0.25 1.48 0.87 23.7 133 1.08
V014 11.65 0.31 0.48 0.98 45.1 30 2.56
V015 23.01 0.33 0.71 0.97 37.5 52 2.25
V016 146.61 0.26 1.64 0.85 21.8 153 1.04
V017 153.62 0.27 1.73 0.85 21.1 156 1.02
V019 164.15 0.25 1.73 0.84 20.8 155 0.94
V020 182.36 0.25 1.86 0.83 19.6 163 0.89
V021 187.72 0.26 1.91 0.83 19.2 167 0.89
V022 42.57 0.20 1.33 0.95 26.8 41 0.97
V023 230.32 0.25 2.21 0.80 17.0 161 0.70
V024 232.98 0.25 2.22 0.80 17.0 163 0.70
V025 234.03 0.25 2.22 0.80 16.9 162 0.69
V026 234.51 0.25 2.22 0.80 16.9 162 0.69
V027 7.67 0.48 0.48 0.99 42.5 28 3.66
V028 23.61 0.32 0.69 0.97 35.4 48 2.02
V029 23.98 0.32 0.70 0.97 35.1 49 2.02
V030 51.40 0.24 0.90 0.94 29.5 67 1.30
V031 65.17 0.29 1.08 0.93 26.2 82 1.25
V033 76.48 0.28 1.14 0.91 25.3 89 1.16
V034 77.91 0.27 1.14 0.91 25.2 89 1.15
V035 353.77 0.23 2.48 0.73 14.0 193 0.54
V037 355.25 0.23 2.48 0.73 14.0 192 0.54
V038 24.48 0.00 0.02 0.96 77.0 0 0.00
V039 379.77 0.22 2.48 0.72 13.8 189 0.50
V040 400.76 0.22 2.53 1 13.4 196 0.49
V041 23.28 0.37 0.75 0.97 38.7 60 2.58
V042 4.79 0.37 0.35 0.99 47.2 15 3.14
V043 27.37 0.18 0.56 0.96 38.2 33 1.22
V044 37.10 0.27 1.33 0.96 27.2 48 1.30
Codice
91
B.XIII - Portate massime dei bacini vallivi per preassegnati periodi di ritornoA Q2 Q5 Q10 Q20 Q30 Q50 Q100 Q300 Q500 Q1000
Area del
bacinoPortata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata Portata
(Km2) m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s m3/s
V001 39.45 59 87 110 137 154 177 208 253 281 306
V002 18.74 44 65 82 103 115 132 155 189 210 229
V003 4.48 16 24 31 38 43 49 58 70 78 85
V004 43.94 66 99 125 155 173 199 235 286 317 345
V005 67.95 96 143 180 225 251 289 340 414 459 500
V006 73.20 100 149 188 234 262 301 354 432 479 522
V007 20.47 32 48 61 76 85 97 115 140 155 169
V008 25.03 39 57 72 90 101 116 136 166 184 201
V009 98.26 116 173 218 272 304 349 411 501 555 605
V010 101.02 118 176 222 276 309 355 418 509 565 615
V011 22.36 33 49 61 77 86 98 116 141 156 170
V012 123.50 116 171 217 270 302 347 408 497 552 601
V013 123.50 116 171 217 270 302 347 408 497 552 601
V014 11.65 26 38 49 60 68 78 91 111 124 135
V015 23.01 45 67 84 105 117 135 159 193 214 234
V016 146.61 133 197 249 310 347 399 469 572 634 691
V017 153.62 136 202 255 317 355 408 480 585 649 707
V019 164.15 135 200 252 314 351 404 475 579 642 699
V020 182.36 142 210 265 330 369 425 500 609 675 736
V021 187.72 146 216 273 340 380 437 514 626 694 756
V022 42.57 36 53 68 84 94 108 127 155 172 187
V023 230.32 140 208 263 328 366 421 495 603 670 729
V024 232.98 142 210 265 330 369 425 499 608 675 735
V025 234.03 141 210 265 330 369 424 499 608 674 734
V026 234.51 141 209 265 330 369 424 498 607 674 734
V027 7.67 24 36 46 57 64 73 86 105 116 127
V028 23.61 41 61 78 97 108 124 146 178 198 215
V029 23.98 42 63 79 99 110 127 149 182 201 219
V030 51.40 58 86 109 136 152 175 206 251 278 303
V031 65.17 71 105 133 166 186 213 251 306 339 370
V033 76.48 77 115 145 180 202 232 273 332 368 401
V034 77.91 78 115 145 181 203 233 274 334 370 403
V035 353.77 168 248 314 391 437 503 591 720 799 870
V037 355.25 167 248 313 390 437 502 590 719 798 869
V038 24.48 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
V039 379.77 164 244 308 384 429 493 580 707 784 854
V040 400.76 171 253 320 398 445 512 602 734 814 887
V041 23.28 52 78 98 122 137 157 185 225 250 272
V042 4.79 13 19 25 31 34 39 46 56 62 68
V043 27.37 29 43 54 68 76 87 102 125 138 151
V044 37.10 42 62 79 98 110 126 148 181 201 219
Codice