piano produttivo grana padano 2013-2015 - definitivo

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PIANO PRODUTTIVO PER IL FORMAGGIO GRANA PADANO DOP 2013-2015

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  • PIANO PRODUTTIVO PER IL FORMAGGIO

    GRANA PADANO DOP

    2013-2015

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    2

    INDICE

    1. IL QUADRO NORMATIVO Pag. 3

    2. IL CONTESTO DI MERCATO Pag. 4

    2.1 I consumi di formaggio Pag. 4

    2.2 Mercato e qualit del Grana Padano DOP Pag. 6

    3. OBIETTIVI E REGOLE DEL PIANO PRODUTTIVO Pag. 8

    3.1 Obiettivi del Piano Produttivo Pag. 8

    3.2 Durata Pag. 9

    3.3 Il punto di equilibrio e punto di riferimento complessivo Pag. 9

    3.4 Contribuzione ordinaria Pag. 9

    3.5 Contribuzione differenziata Pag. 11

    3.6 Riassegnazione delle forme Pag. 14

    3.6.1 Riassegnazione di fine anno Pag. 15

    3.6.2 Riassegnazione agevolata per i piccoli-medi

    produttori Pag. 15

    3.7 Premio qualit Pag. 15

    3.8 Nuovi produttori Pag. 16

    3.9 Trasferibilit dei punti di riferimento Pag. 17

    3.10 Impatto del Piano su altre produzioni Pag. 18

    3.11 Ulteriori prescrizioni Pag. 19

    3.11.01 Pag. 19

    3.11.02 Pag. 19

    3.11.03 Pag. 19

    3.12 Conclusioni Pag. 20

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    3

    1 IL QUADRO NORMATIVO

    Il presente Piano di regolazione dellofferta del formaggio Grana Padano DOP

    avente validit triennale 2013-2015, approvato dallAssemblea dei Consorziati in

    data 14/12/2012, redatto secondo le disposizioni contenute nel documento Linee

    Guida per lattuazione dei piani per la regolazione dellofferta dei formaggi che

    beneficiano di una denominazione di origine protetta o in una indicazione geografica

    protetta, allegato al Decreto Ministeriale 0015164 del 12/10/2012, in applicazione

    del regolamento CE 261/2012.

    In particolare, come da disposizioni di tale regolamento, lobiettivo del piano

    quello di disciplinare la gestione dellofferta del Grana Padano al fine di adeguarla

    alla domanda.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    4

    2 IL CONTESTO DI MERCATO

    Ladeguamento dellofferta di Grana Padano risponde alle tendenze in atto nei

    consumi del formaggio, sia a livello nazionale che estero. A tale proposito, bene

    sottolineare come lattuale contesto economico, risultato di una crisi che ha colpito

    prima di tutto le economie sviluppate, coniugato con un andamento schizofrenico dei

    mercati agricoli e alimentari, ha creato forti tensioni sia sul lato dellofferta che

    della domanda di prodotti lattiero-caseari. In conseguenza di ci, i produttori di

    formaggio si sono trovati ad affrontare situazioni di mercato particolarmente

    complesse e che con molta probabilit continueranno ad essere tali anche nel corso

    dei prossimi mesi.

    2.1 I consumi di formaggio

    Le stime sui consumi complessivi e pro capite e delle produzioni di latte e formaggi

    vedono una netta crescita soprattutto nei mercati extraeuropei. Sar quindi

    determinante, soprattutto per i produttori italiani, riuscire non solo ad esportare,

    ma anche a comunicare la qualit dei propri prodotti a consumatori quasi

    completamente digiuni di latticini ( il caso in particolare della Cina, un mercato

    dalle potenzialit imponenti). Per raggiungere tale obiettivo sar necessario

    investire in campagne sia promozionali che informative, in modo che tali nuovi

    clienti maturino una propria consapevolezza e proprie abitudini specifiche in

    merito.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    5

    Figura 1 Tasso di crescita annuale dei consumi totali e pro-capite di formaggio

    per Paese (dimensione delle bolle=volume consumato nel 2011)

    EU-27

    USA

    Turchia

    Russia

    Brasile

    EgittoArgent.

    Canada

    Cina

    Messico

    Giappone

    AustraliaAfrica Sub

    Sahariana-1,0%

    -0,5%

    0,0%

    0,5%

    1,0%

    1,5%

    2,0%

    2,5%

    3,0%

    0,0% 0,5% 1,0% 1,5% 2,0% 2,5% 3,0% 3,5%

    CA

    GR

    co

    nsu

    mi p

    ro-c

    ap

    ite

    CAGR consumi totali

    Fonte: elaborazioni Nomisma su dati OECD-FAO Agricultural Outlook 2012.

    Ad ulteriore conferma di quanto appena descritto, stime della Commissione

    Europea mettono in evidenza come anche i consumi di formaggio nella UE 27 siano

    in fase di stallo. Nonostante lUE-27 sia il primo consumatore di formaggio al mondo

    (40% delle quantit consumate e primato nel consumo pro-capite, >16 kg), le

    prospettive nel breve e medio periodo non sono positive a causa della stagnazione

    dei consumi alimentari legata alla crisi economica e ad un elevato livello di

    saturazione del mercato.

    A ci importante aggiungere il possibile impatto legato allabolizione delle quote

    latte che, negli anni immediatamente successivi a tale eliminazione, dovrebbe

    condurre ad una crescita della produzione di latte a livello italiano di oltre il 2% con

    una possibile e collegata riduzione del prezzo vicina al -10%. Analogamente, le

    stime evidenziano un parallelo calo del prezzo dei formaggi pari al -5%.

    Spostando la lente di ingrandimento sul mercato domestico, si osserva come la crisi

    economica abbia colpito il potere dacquisto dei consumatori italiani con

    conseguenze sui consumi alimentari e in parte sui lattiero caseari.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

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    Figura 2 Trend della spesa per consumi finali delle famiglie di prodotti lattiero

    caseari* sul territorio economico (indice 2000=100)

    90

    95

    100

    105

    110

    115

    120

    125

    2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011

    Valori correnti

    Valori costanti*

    *latte, formaggi e uova

    Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Istat.

    Nel biennio 2011-2012, la crisi dei consumi ha colpito anche le vendite totali in

    volume - di formaggi duri DOP. Le previsioni a cinque anni evidenziano per i

    consumi in quantit di formaggi duri in Italia una riduzione media annua pari allo

    0,5%, per un calo complessivo di circa il 2,3% (2011-2016). Per tali ragioni, come gi

    riscontrato nel corso degli ultimi anni, in futuro sar sempre pi difficile non solo

    incrementare i volumi commercializzati ma anche solo riuscire a mantenere gli

    attuali livelli di vendite, evidenziando una volta di pi la forte necessit di

    investimenti promozionali.

    2.2 Mercato e qualit del Grana Padano DOP

    Lultimo aspetto da considerare nellanalisi del mercato riguarda levoluzione della

    qualit del Grana Padano in relazione allandamento del mercato dei prodotti

    lattiero-caseari. Appaiono evidenti, infatti, gli effetti che la crisi di mercato del 2008

    ha avuto sulla sostenibilit economica delle imprese produttrici di Grana Padano

    con gravi conseguenze sulla qualit del prodotto (figura 3). Il riequilibrio tra offerta

    e domanda che ha di fatto seguito nel 2010 e 2011 ha portato ad un miglioramento

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    7

    della qualit media del formaggio. Si osserva, infatti, come dalla seconda met del

    2010 allinizio del 2012 la percentuale di sottoscelto marchiabile conformemente al

    disciplinare sia tornata a livelli fisiologici.

    Figura 3 - Quota di sottoscelto marchiabile (% gennaio 2007 - febbraio 2012)

    9,1%

    33,5%

    15,6%

    0%

    5%

    10%

    15%

    20%

    25%

    30%

    35%

    40%

    Fonte: elaborazioni Nomisma su dati Consorzio Grana Padano DOP.

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    3 OBIETTIVI E REGOLE DEL PIANO PRODUTTIVO

    3.1 Obiettivi del Piano Produttivo

    Il Piano di regolazione dellofferta del Grana Padano DOP ha lobiettivo di

    disciplinare la gestione dellofferta del formaggio al fine di adeguare lofferta alla

    domanda attraverso:

    Consolidamento della presenza del prodotto sui principali mercati e

    acquisizione di nuovi spazi di mercato

    Promozione tutela della e miglioramento qualit

    Il consolidamento e la conquista di spazi di mercato devono essere sostenuti da

    unadeguata promozione e valorizzazione del prodotto, in relazione allandamento

    dei consumi su scala nazionale e globale. Ci avverr col reperimento dai caseifici

    delle risorse necessarie che avranno uno sviluppo pi che proporzionale a seconda

    dei quantitativi da immettere sui mercati nazionale e mondiale, alla gradualit e

    progressivit degli aumenti produttivi, alle crescenti difficolt di promuovere il

    prodotto sia sui mercati maturi che sui mercati emergenti.

    Il Piano Produttivo si configura anche come uno strumento per monitorare la

    crescita produttiva ed evitare che si verifichino forti squilibri tra domanda e offerta

    e conseguenti oscillazioni con gravi ripercussioni su tutta la filiera. Per questo

    motivo, il Consorzio fissa tutti gli anni un Punto di Equilibrio (PE) di produzione

    sotto al quale le risorse consortili dei contributi ordinari sono sufficienti per

    sostenere i consumi. In caso di eccessi produttivi, il Consorzio si occuper di reperire

    ulteriori risorse per sostenere i consumi (contribuzione differenziata) con il

    potenziamento di mercati esistenti o la ricerca di nuovi mercati.

    La promozione e tutela della qualit viene messa in pratica tramite limpiego delle

    risorse raccolte con la contribuzione in progetti di comunicazione e valorizzazione

    della qualit del formaggio. Inoltre, il Piano ha adottato nuove regole (Premio

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

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    qualit) in grado di favorire i caseifici che mantengono elevati livelli qualitativi

    della propria produzione e ci garantir una crescita della qualit sia effettiva che

    percepita dal consumatore.

    3.2 Durata

    Il piano produttivo ha durata triennale.

    In considerazione dellequilibrio del mercato e degli obiettivi raggiunti dal piano, il

    Punto di Equilibrio sar rivisto annualmente.

    3.3 Il punto di equilibrio e punto di riferimento complessivo

    Sulla base dello scenario macroeconomico attuale e delle evoluzioni di mercato

    previste nel breve-medio periodo, il Consorzio ritiene adeguato fissare il Punto di

    Equilibrio in 4.500.000 forme come obiettivo di produzione da collocare sul

    mercato. Tale Punto di Equilibrio riferito ad un livello di risorse da destinare agli

    investimenti promozionali qualitativi di circa 26 milioni di euro.

    A ogni caseificio viene assegnato un riferimento produttivo (punto di riferimento)

    sulla base del maturato a fine 2012 la cui somma complessiva nel 2013 stimata in

    4.580.160 forme. Il punto di riferimento produttivo deve intendersi riferito

    esclusivamente al caseificio inteso come sito produttivo ed opificio da cui proviene il

    formaggio Grana Padano contraddistinto da una determinata matricola.

    3.4 Contribuzione ordinaria

    Al fine di raccogliere le risorse necessarie per la promozione e valorizzazione del

    prodotto sul mercato domestico ed estero, il Consorzio ha istituito un contributo che

    ogni ciascun caseificio tenuto a versare per ogni forma di Grana Padano DOP

    prodotta.

    Nel corso dellanno, ogni caseificio versa mensilmente una contribuzione ordinaria

    media di 5 euro/FF. (il range varia da 4,82 euro a 5,48 euro a seconda del peso delle

    forme stesse) per il numero di forme prodotte ogni mese.

    Allinizio dellanno successivo, sulla base della produzione realizzata lanno

    precedente, il Consorzio effettua il calcolo dei contributi ordinari dovuti da ciascun

    caseificio applicando una contribuzione ordinaria modulare. Il contributo viene

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    10

    applicato sulla base di fasce produttive pari al 5% del punto di riferimento

    assegnato (tabella 1): il primo 5% varr circa 2,5 euro a forma e lultimo 5% varr

    20 euro a forma. Inoltre, ogni forma prodotta oltre il punto di riferimento paga 20

    euro a forma. Con una produzione pari al proprio punto di riferimento non cambier

    nulla; se, invece, un caseificio produrr di meno avr un significativo risparmio a

    valere sui contributi dellanno successivo o di quello appena concluso (avrebbe

    diritto ad uno storno dei contributi). Mentre se produrr di pi avr un maggior

    costo a valere sui contributi dellanno successivo o di quello appena concluso. Il

    Consorzio fatturer o storner i conguagli e gli storni della contribuzione ordinaria

    (e la contribuzione differenziata) nelle 12 rate mensili dellanno successivo.

    A titolo di esempio, si riporta di seguito una simulazione su un caseificio che

    produce 12.000 forme con un punto di riferimento di 10.000 forme.

    Tabella 1 - Simulazione di contribuzione ordinaria a scaglioni (Caseificio XXX

    con produzione =12.000 FF., riferimento=10.000 FF.)

    Scaglioni /FF

    N. forme

    prodotte TOTALE

    1 5% 2,5 500 1.250 2 5% 2,6 500 1.300 3 5% 2,7 500 1.350 4 5% 2,8 500 1.400 5 5% 2,9 500 1.450 6 5% 3,0 500 1.500 7 5% 3,1 500 1.550 8 5% 3,3 500 1.650 9 5% 3,5 500 1.750 10 5% 3,6 500 1.800 11 5% 3,7 500 1.850 12 5% 3,8 500 1.900 13 5% 3,9 500 1.950 14 5% 4,0 500 2.000 15 5% 4,1 500 2.050 16 5% 4,2 500 2.100 17 5% 4,3 500 2.150 18 5% 7,0 500 3.500 19 5% 15,0 500 7.500 20 5% 20,0 500 10.000

    OLTRE riferimento 20,0 2.000 40.000

    TOTALE scaglioni 12.000 90.000

    TOTALE mensile 5,0 12.000 60.000

    Conguaglio 30.000

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    11

    3.5 Contribuzione differenziata

    Nel caso in cui la produzione di uno o pi caseifici superi il punto di riferimento

    assegnato, il Consorzio ha stabilito di adottare contributi aggiuntivi (rispetto a

    quelli ordinari) a valere sullesercizio successivo, in relazione alle quantit prodotte

    in eccesso. In questi casi, infatti, si manifesta una maggiore necessit di risorse da

    destinare allincremento qualitativo e alla promozione al fine di commercializzare il

    surplus produttivo. Le forme aggiuntive danno quindi origine ad una maggiore

    contribuzione unitaria (contribuzione differenziata).

    Il calcolo della contribuzione differenziata per singolo caseificio viene effettuato

    allinizio dellanno successivo, quando il Consorzio ha a disposizione i dati definitivi

    di produzione dellanno terminato di tutti i caseifici. Di seguito i principali

    parametri necessari per il calcolo:

    1. Produzione totale dei caseifici

    2. Somma di tutte le forme prodotte in eccesso oltre ai singoli punti di riferimento

    3. Somma di tutte le forme prodotte in meno rispetto ai singoli punti di

    riferimento

    4. Differenza fra la somma totale dei punti di riferimento e il Punto di Equilibrio

    La contribuzione differenziata prevista per quelle forme prodotte in eccesso che

    non beneficiano del meccanismo della compensazione.

    La compensazione quel meccanismo che permette ai caseifici che producono oltre

    al proprio punto di riferimento di compensare la produzione in eccesso con la minor

    produzione dei caseifici che hanno prodotto al di sotto del punto di riferimento

    assegnato. In questo modo, per i caseifici che hanno prodotto oltre il proprio punto

    di riferimento, non si attiver la contribuzione differenziata sulle forme compensate

    dai caseifici in difetto. Tuttavia, la compensazione si attiva quando la somma delle

    forme prodotte in meno supera la differenza tra la sommatoria dei singoli punti di

    riferimento e il punto di equilibrio.

    Per il 2013 la differenza fra la sommatoria dei punti di riferimento e il Punto di

    Equilibrio sar pari a forme 80.160.

    Se tutti i caseifici produrranno esattamente quanto il proprio punto di riferimento,

    non si attiver il meccanismo della compensazione e non si matureranno introiti

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    12

    dalla differenziata. Tuttavia, nel caso in cui alcuni caseifici producano oltre al

    proprio punto di riferimento e altri al di sotto, necessario effettuare il calcolo della

    compensazione e della potenziale differenziata. In prima istanza quindi, per

    rispettare il PE ed evitare di far scattare la contribuzione differenziata, la minor

    produzione dei caseifici che producono al di sotto dei propri punti di riferimento

    dovr prima di tutto assorbire le 80.160 forme in eccesso, poi andare a compensare

    le forme prodotte in eccesso dai caseifici che hanno superato i propri punti di

    riferimento (tabella 2). Al termine di questa operazione, le forme prodotte in eccesso

    ma non compensate da quelle prodotte in difetto entreranno nel calcolo della

    contribuzione differenziata.

    Si precisa che lintero importo delle somme aggiuntive rispetto al costo base medio

    per forma saranno destinate a completare le risorse destinate allattivit

    promopubblicitaria con particolare riferimento alle iniziative finalizzate ad

    acquisire nuovi spazi di mercato prevalentemente allestero ma anche in Italia.

    E, infatti, noto a tutti gli operatori che gli investimenti pubblicitari hanno due

    finalit diverse: la prima destinata a creare valore al brand e generare ricordo e

    memoria della marca, la seconda stimolare nuovi acquisti o acquisti aggiuntivi.

    Nella seconda finalit vanno sicuramente ascritte tutte le iniziative sviluppate

    presso i punti vendita, presentando il prodotto al consumatore nel luogo di acquisto

    nonch tutte le attivit di divulgazione e promozione nei Paesi dove il brand non

    ancora sufficientemente noto.

    Orbene tutte le risorse aggiuntive saranno destinate esclusivamente a questa

    seconda finalit.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    13

    Tabella 2 Esempio di calcolo della compensazione e contribuzione differenziata

    (n. di forme)

    Punto di Equilibrio (PE) 4.500.000 Punti di Riferimento (PR) 4.580.160 PE-PR 80.160 n. FF prodotte oltre a singoli PR 198.400 n. FF prodotte al di sotto dei singoli PR 100.000 Forme prodotte 4.678.560 Forme compensate 19.840 Forme in differenziata 178.560

    % FF compensate su FF in eccesso 10,0%

    La distribuzione della totalit delle forme compensate ai caseifici che hanno

    prodotto oltre il proprio punto di riferimento avviene in maniera proporzionale. In

    altre parole, se possono essere compensate 19.840 forme pari al 10% delle forme

    prodotte in eccesso, il Caseificio XXX (tabella 3), che ha superato il proprio punto di

    riferimento di 2.000 forme, potr compensare il 10% della sua produzione eccedente

    (2.000 FF. X 10% = 200 FF.). Di conseguenza dovr pagare una contribuzione

    aggiuntiva (differenziata) per 1.800 forme.

    Tabella 3 Esempio Caseificio XXX: principali parametri per il calcolo della

    differenziata

    N. Forme

    PUNTO di RIFERIMENTO ANNO 2013 10.000 PRODUZIONE ANNO 2013 12.000 FORME PRODOTTE IN PIU 2.000 FORME COMPENSATE (Ipotesi 10%) 200

    FORME IN DIFFERENZIATA 1.800

    Una volta stabilito il numero di forme che vengono compensate e quelle che vanno

    in differenziata, si procede al calcolo della maggior contribuzione unitaria (in

    aggiunta alla ordinaria). Di seguito (tabella 4) si propone una simulazione del

    calcolo del valore della contribuzione differenziata per il Caseificio XXX.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    14

    Tabella 4 - Simulazione di contribuzione differenziata a scaglioni (Caseficio XXX)

    Scaglioni* /FF FF in

    differenziata TOTALE

    da 0% a 1% 5 100 500 da 1% a 2% 10 100 1.000 da 2% a 3% 15 100 1.500 da 3% a 4% 20 100 2.000 da 4% a 5% 25 100 2.500 da 5% a 6% 30 100 3.000 da 6% a 7% 35 100 3.500 da 7% a 8% 40 100 4.000

    oltre 8% 40 1.000 40.000

    Totale 1.800 58.000

    *gli scaglioni fanno riferimento alla % del punto di riferimento del caseificio

    3.6 Riassegnazione delle forme

    Il criterio di riassegnazione viene stabilito dal Consorzio allinizio dellannata

    quando stabilisce anche i singoli punti di riferimento con criteri omogenei e uguali

    per tutti prevedendo quando necessario, secondo landamento del mercato, delle

    temporanee maggiorazioni o decurtazioni e la quantit di forme da riassegnare

    definitivamente a coloro che, pagando la differenziata, garantiranno un maggior

    gettito di risorse promozionali che consentiranno lacquisizione di nuovi spazi di

    mercato come definito al precedente punto 3.5.

    Lassegnazione annuale aggiuntiva, meglio definita come riassegnazione, verr

    stabilita di anno in anno sulla base degli andamenti dei mercati e sulle maggiori

    quantit di consumi realizzate.

    Il primo anno, al fine di rendere pi morbido limpatto nei confronti dei caseifici che

    producendo di pi pagheranno la contribuzione differenziata, verranno assegnate

    80.000 forme, pari all1,78% del punto di equilibrio.

    In ogni caso viene comunque garantita una riassegnazione non inferiore allo 0,5%

    del punto di equilibrio complessivo cos come definito al punto 3.3 (es. 0,5% X

    4.500.000 FF. = 22.500 FF. da ri-assegnare). Qualora il saldo dei consumi esteri e

    nazionali dellanno fosse superiore allo 0,5% (es. 50.000 FF. consumate in pi

    rispetto allanno precedente) verr almeno garantita una riassegnazione pari alla

    media tra il numero di forme corrispondenti allo 0,5% e il numero delle forme

    consumate di pi nellanno e verr riassegnata la quantit risultante ((22.500 +

    50.000):2= 36.250 FF.). La ri-assegnazione sar totale se la contribuzione

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    15

    differenziata raggiunger i 2.500.000 euro e proporzionalmente ridotta se la

    differenziata sar inferiore.

    Si riconferma che quanto soprascritto sar il minimo che il Consorzio assegner ai

    caseifici che andranno in differenziata, fermo rimanendo il principio che

    assegnazioni maggiori potranno derivare dal buon andamento di mercato.

    3.6.1 Riassegnazione di fine anno

    A tutti i caseifici che hanno maturato la differenziata verranno quindi assegnate un

    numero di forme proporzionali alle somme pagate.

    3.6.2 Riassegnazione agevolata per i piccoli-medi produttori

    I caseifici il cui punto di riferimento uguale o inferiore a 20.000 forme vanno in

    riassegnazione con il 160% del valore maturato in differenziata.

    I caseifici il cui punto di riferimento compreso tra le 20.001 e le 30.000 forme

    vanno in riassegnazione con il 140% del valore maturato in differenziata.

    I caseifici il cui punto di riferimento compreso tra le 30.001 e le 40.000 forme

    vanno in riassegnazione con il 120% del valore maturato in differenziata.

    Tale disposizione assolve adeguatamente alla prescrizione normativa che indica non

    debba essere creato pregiudizio ai piccoli produttori che risulteranno assai

    avvantaggiati rispetto ai grandi produttori.

    3.7 Premio qualit

    Allo scopo di valorizzare la qualit del formaggio, il Consorzio ha istituito un

    criterio di valorizzazione della qualit cos strutturato:

    se la percentuale di formaggio Scelto1 del singolo caseificio in differenziata

    risulta maggiore all80%, scatta un incremento pari al 25% nella ripartizione

    delle forme (esempio: un caseificio matura differenziata per 100.000 : va in

    ripartizione forme per 125.000 );

    1 Le categorie merceologiche del Grana Padano, cos come definite dalle CCIAA marchiabili sono, in ordine di

    qualit, lo Scelto, lo Zero e lUno. La forma che non ha le caratteristiche previste dal disciplinare e quindi non

    rientra in una di queste categorie viene retinata e immessa sul mercato come formaggio duro non marchiato.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    16

    se la percentuale di formaggio Scelto del singolo caseificio in differenziata

    risulta maggiore al 90%, scattano una riduzione del 10% del costo ed un

    incremento pari al 25% nella ripartizione delle forme (esempio: un caseificio

    matura differenziata per 100.000 ; paga 90.000 e va in ripartizione per

    125.000 ).

    3.8 Nuovi produttori

    Il Consorzio si impegna a garantire laccesso di nuovi caseifici che decidessero in

    futuro di produrre Grana Padano, come del resto avvenuto negli anni.

    La possibilit di acquistare o affittare diritti produttivi (quote) anche parziali e non

    solo lintero ramo dazienda, come invece avviene oggi va esattamente in questa

    direzione. Lelasticit garantita da questo nuovo meccanismo conferisce ai caseifici

    esistenti e agli eventuali nuovi caseifici una assai maggior possibilit di

    adeguamento e ottimizzazione delle singole potenzialit produttive, potendo ognuno

    realizzare al meglio i propri obiettivi di produzione.

    Oltre allusuale reperimento di quote sul mercato il Consorzio, in ossequio ai

    principi della Lex 201 del 22/12/2008, garantisce che un 10% delle forme

    globalmente riassegnate lanno di nascita del nuovo caseificio e comunque non

    inferiore allo 0,10% del punto di equilibrio complessivo, saranno destinate a nuovi

    insediamenti.

    Il costo per forma assegnata da pagare anticipatamente sar del 25% inferiore

    allultima fascia della differenziata assommato al costo della contribuzione

    ordinaria prevista per lultimo scaglione (esempio oggi: 40 + 20 = 60 25% =

    45).

    Tale somma risulta assai conveniente sia alla luce del valore del marchio,

    facilmente verificabile da studi di primarie e imparziali societ specializzate in

    materia, che del valore corrente di mercato delle forme vendute con il ramo

    dazienda.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

    17

    Sar considerato nuovo produttore un caseificio che si insedi ex novo e non su una

    struttura che abbia gi prodotto Grana Padano e che abbia una ragione sociale che

    non sia in alcun modo riconducibile direttamente o indirettamente ad una societ

    gestrice di un caseificio produttore di Grana Padano gi esistente (per evitare

    strumentali duplicazioni).

    Il nuovo produttore godr di questa assegnazione agevolata una sola volta e non

    potr trasferire in vendita o affitto a terzi il proprio diritto produttivo (quota) per

    tutta la durata del Piano Produttivo stesso e suoi rinnovi. Ci per evitare la

    strumentale attivazione di caseifici finalizzata a reperire quote al valore inferiore

    rispetto a quello corrente di mercato, da trasferire a soggetti gi attivi e quindi gi

    dotati di proprio riferimento produttivo.

    3.9 Trasferibilit dei punti di riferimento

    Al fine di rendere pi elastica la gestione dei singoli punti di riferimento di ogni

    caseificio consentendone la totale o parziale cessione ai caseifici che decidessero di

    cessare o ridurre la propria produzione e di incrementarla ai caseifici che

    decidessero di crescere ulteriormente o metterla a disposizione di nuovi caseifici che

    decidessero di nascere, come peraltro gi citato allo specifico punto 3.8, consentita

    la cessione o laffitto totale o parziale dei singoli punti di riferimento dei caseifici.

    Tali affitti o cessioni, al fine di non creare pregiudizio al Piano, dovranno essere

    notificate entro il 30/6 dellanno in cui si intendono attivare al Consorzio che,

    verificata la posizione e lassolvimento degli obblighi della ditta cedente e affittante

    verso il Consorzio valider latto.

    Proprio nellottica di agevolare i piccoli caseifici o la nascita di nuovi, coerentemente

    ai criteri indicati dalle norme vigenti (non creare pregiudizio ai piccoli produttori;

    non rappresentare ostacolo per laccesso di nuovi produttori sul mercato), viene

    adottato il presente provvedimento che avr validit per tutta la durata del

    presente Piano.

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    3.10 Impatto del piano su altre produzioni

    Affinch il Piano non impatti negativamente su altre produzioni si proceder come

    di seguito specificato:

    Tutte le produzioni casearie del comprensorio del Grana Padano possono essere

    destinatarie del latte che va a Grana Padano, il quale ha dei limiti pi restrittivi

    circa lalimentazione delle bovine, il tempo di permanenza in stalla e la temperatura

    di conservazione che conferiscono a tale latte una qualit, un costo produttivo e un

    valore leggermente superiori allaltro latte e come tale in grado di sostituirlo in ogni

    momento e infatti cos avviene in quanto numerosi caseifici da sempre, nei periodi

    in cui il latte ha una minor resa casearia a Grana Padano, vendono il latte per la

    destinazione latte fresco alimentare, formaggi molli o altre Dop meno selettive per

    quanto riguarda le caratteristiche del latte quali ad esempio il Gorgonzola, il

    Provolone o il Taleggio.

    Inoltre il presente Piano prevedendo comunque una crescita annuale, seppure

    variabile, di per se non pu influire negativamente su altre produzioni assorbendo

    annualmente quantit crescenti di latte.

    Ci nonostante verranno monitorati costantemente tre parametri/valori: quello del

    latte fresco alimentare, quello del formaggio Asiago e quello del formaggio

    Provolone Valpadana, anche utilizzando rilevazioni e proiezioni effettuate ed

    elaborate da primari istituti e societ neutrali quali Istat e Clal.

    Naturalmente tali parametri saranno analizzati nel contesto del comparto lattiero

    caseario europeo e del valore del latte spot. Qualora i tre parametri monitorati

    dovessero evidenziare difficolt di mercato perduranti nel tempo a causa

    delleccessiva disponibilit sul mercato di latte del circuito Grana Padano si

    attiveranno assegnazioni aggiuntive di formaggio Grana Padano che disincentivino

    la vendita sul libero mercato di latte da parte dei caseifici produttori di Grana

    Padano, incentivando quindi ulteriori produzioni di Grana Padano rispetto agli

    obiettivi del Piano Produttivo in corso con il conseguente risultato di ridurre la

    quantit di latte immessa sul mercato dal comparto del Grana Padano.

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

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    3.11 Ulteriori prescrizioni

    3.11.1 Il presente piano non prevede alcuna fissazione di prezzi nemmeno a titolo

    orientativo o di raccomandazione, che sono espressamente vietati.

    3.11.2 Non prevede inoltre la facolt di rendere indisponibile al mercato alcuna

    percentuale di Grana Padano gi prodotto e neppure di limitare la

    produzione da farsi creando uneccessiva indisponibilit di formaggio Grana

    Padano. Ci anche perch leffetto di una carenza di prodotto sul mercato

    genererebbe una lievitazione dei prezzi al consumo che causerebbe una

    riduzione dei consumi che, invece, in ogni sua parte fondante, il presente

    Piano intende potenziare e sviluppare, tendenza confermata negli ultimi 7

    anni (+13,06% della produzione). In coerenza a ci potr esclusivamente

    prevedere, al fine di favorire e migliorare la qualit del formaggio da

    immettere sul mercato, eccezionalmente lacquisto di formaggio da stagionare

    e immettere sul mercato raggiunta la qualifica di Grana Padano Riserva

    oltre 20 mesi det. Qualora ci si rendesse necessario dal punto di vista

    qualitativo per migliorare sia la qualit percepita dal consumatore che quella

    effettiva, in quanto alla categoria Riserva, come previsto dal disciplinare,

    possono essere immesse solo forme di qualit eccellente, riguarder quantit

    modeste e mai superiori al 2% della produzione e comunque potr essere

    attivato solo eccezionalmente e preventivamente comunicato al Mipaaf.

    Anche tale eventuale ed eccezionale iniziativa, se effettuata, risponder alla

    prescrizione indicata di contribuire al mantenimento della qualit e allo

    sviluppo del prodotto.

    3.11.3 Dallimpianto e dalle disposizioni del presente Piano emerge con

    chiarezza che mai creer pregiudizio, n potrebbe crearlo, per lapplicazione

    dellart. 126 quater del Regolamento CE n.1234/2007 n mai provocher, n

    potrebbe provocare, sul mercato del latte effetti che eccedono quelli

    eventualmente previsti nellaccordo di cui al punto 4 delle linee guida

    allegate al Decreto Mipaaf in oggetto, tutto ci anche perch nel Piano non

  • Consorzio Tutela Grana Padano DOP

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    esiste alcuno strumento che potrebbe consentire interferenze quali quelle in

    questo punto citate.

    3.12 Conclusioni

    Il presente Piano stato progettato nellassoluto e totale rispetto del Decreto Mipaaf

    del 12/10/2012 ispirandosi in ogni sua parte alle Linee Guida allegate a tale decreto.