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Lavori di manutenzione straordinaria presso le stazioni ferroviarie e i fabbricati delle Direzioni Territoriali Produzione PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO GENERALE

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Lavori di manutenzione straordinaria presso le stazioni ferroviarie e i fabbricati delle Direzioni Territoriali Produzione

PIANO DI SICUREZZA E COORDINAMENTO GENERALE

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INDICE

1. Modalità di redazione del PSC 5 2. Identificazione e descrizione dell'opera 5 2.1. INDIRIZZO DEL CANTIERE: Riferimento scheda integrativa allegata 5 2.2. Descrizione del contesto in cui é collocata l'area di cantiere; 5 2.3. Dati di riepilogo 6 2.4. Descrizione sintetica 6 2.5. Descrizione sintetica 7 2.6. Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza 11 3. Relazione su scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e di coordinamento. 12 3.1. CONSIDERAZIONI GENERALI 12 3.2. RICHIAMI GENERALI 12 3.3. RICHIAMO AGLI APPALTATORI SU PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE 13 3.4. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, PRONTO SOCCORSO, VIGILANZA SANITARIA 14

3.5 MODALITA' DI CONTROLLO DELL'AGGIORNAMENTO 15 3.6 CONTEMPORANEITA’ DEI LAVORI 15 3.7 Programma dei LAVORI 16 3.8 PRESCRIZIONE PER USO DI MACCHINE, ATTREZZATURE, IMPIANTI 17 3.9 SORVEGLIANZA IN MATERIA DI SICUREZZA 17

4) RELAZIONE SULLE SCELTE 18 4.1) Opere preliminari di demolizione 18 4.2) Area di cantiere 19 4.2a) Caratteristiche dell'area di cantiere; 19 4.2b) Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere; 19 4.2c) Rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante; 20 4.3) Organizzazione del cantiere 20 4.3a) Accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; 20 4.3b) Dislocazione degli impianti di cantiere; 20 4.3c) Dislocazione delle zone di carico e scarico; 20 4.3d) Zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; 21 4.3e) Zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione. 21 4.3f) Modalità da seguire per la recinzione del cantiere 21 4.3g) Modalità da seguire per gli ingressi 21 4.3h) Modalità da seguire per gli accessi 21 4.3i) Modalità da seguire per le segnalazioni 22 4.4) Protezione o misure di sicurezza contro possibili rischi provenienti dall’ambiente esterno 22 4.5) Servizi igienico - assistenziali e sanitari 23 4.5 a) Servizi igienico - assistenziali 23 4.5 b) Servizi sanitari e di pronto intervento 23 4.5 c) Gestione delle emergenze 23 4.6) Protezioni o misure di sicurezza connesse alla presenza nell’area di cantiere di linee aeree e

condutture sotterranee 25 4.7) Viabilità principale di cantiere 25 4.7°) Strutture della viabilità principale di cantiere 25 4.7b) Manutenzione della viabilità principale di cantiere 25 4.8) Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo 25 4.8a) Reti principali di elettricità 25 4.8b) Reti principali di acqua 25 4.8c) Reti principali di gas ed energia di qualsiasi tipo 25 4.9) Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche 25 4.10) Misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento da adottare negli scavi 25 4.11) Misure generali da adottare contro il rischio di annegamento 26 4.12) Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto 26 4.13) Misure per assicurare la salubrità dell'aria nei lavori polverosi al chiuso 26 4.14) Misure per assicurare la stabilita delle pareti e della volta nei lavori in galleria 26 4.15) Misure generali di sicurezza da adottare per le estese demolizioni o manutenzioni 26 4.15a) Misure generali di sicurezza da adottare nella demolizione 26 4.15b) Misure generali di sicurezza da adottare nel caso di manutenzioni 26 4.16) Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio o esplosione 26 4.16a) Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio 26 4.16b) Misure di sicurezza contro possibili rischi di esplosione 27 4.17) Disposizioni di attuazione a quanto previsto dall’art. 14 - Consultazione 27

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4.18) Disposizioni per dare attuazione all’art. 5, comma 1, lettera c - Coordinamento 27 4.19) Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 5, comma 1, lettera d 27 4.20) Valutazione delle spese prevedibili per l’attuazione dei singoli elementi del piano 27 4.21) Misure generali di protezione da adottare contro gli sbalzi eccessivi di temperatura 27 4.22) Lavorazioni, fasi di lavoro, sottofasi di lavoro: analisi dei rischi presenti, con riferimento anche

all'art. 100, D.Lgs n. 81/2008. 28 4.22 a) Rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; 31 4.22 b) Rischio di elettrocuzione; 31 4.22 c) Rischio rumore; 31 4.22 d) Rischio vibrazioni; 31 4.22 e) Rischio dall'uso di sostanze chimiche. 32 4.22 f) Rischio connesso alla movimentazione manuale dei carichi 32

5) Prescrizioni operative, misure preventive e protettive, dispositivi di protezione individuale, in riferimento alle interferenze tra le lavorazioni 32 5.1 Generalità 32 5.2 Prescrizioni operative 32

6) Misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva 33 6.1 Generalità 33 6.2 Prescrizioni operative 33

7) Modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, della reciproca informazione, fra i datori di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi; 33 7.1 Generalità 33 7.2 Prescrizioni operative generali 34

8) Organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori 35 8.1 Generalità 35 8.2 Prescrizioni operative 35 8.3 Schede di sicurezza delle singole attività lavorative 35

3.5. INFORMAZIONI E NUMERI TELEFONICI 36 8.5 DOCUMENTAZIONE da conservare in cantiere 36

9) FASI E SUB FASI DI LAVORAZIONE 37 9.1 Elenco Attività e Fasi 37 9.2 Cronoprogramma 38

10) Stima dei costi della sicurezza 38 11). RISCHI SPECIFICI FERROVIARI 38

11.1 PRESCRIZIONI PARTICOLARI 40 3.6. PRESCRIZIONI OPERATIVE 41 3.6.1. Precauzioni di Carattere Generale. 41 3.6.2. Presenza dell’esercizio ferroviario 42 3.6.3. Vicinanza di linee aeree sotto tensione 42 3.6.4. Precauzioni da osservare negli spostamenti nei piazzali e lungo linea 43 3.6.5. Precauzioni da osservarsi nei lavori in galleria 43 3.6.6. Precauzioni per l’uso di attrezzi manuali 44 3.6.7. Precauzioni per l’uso delle attrezzature motorizzate 44 3.6.8. Manipolazione di materiali pesanti 44 3.6.9. Manipolazione delle traverse 45 3.6.10. Manipolazione di rotaie con mezzi manuali 45 3.6.11. Impiego di cannello da taglio 45 3.6.12. Impiego di sega a disco 45 3.6.13. Esecuzione di saldature alluminotermiche 46 3.6.14. Precauzioni per il personale addetto alle attrezzature meccaniche 46 3.6.15. Personale addetto alla protezione del cantiere 47 3.6.16. Condotta di automezzi su strada 47 3.6.17. Interventi sopra coperture/pensiline 48 4. POS (Piano Operativo di sicurezza) 59 4.1. PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME

DELL'IMPRESA ESECUTRICE, DA ESPLICITARE NEL POS. 59 4.2. CONTENUTI MINIMI POS 59 5. Allegati 60

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1. Modalità di redazione del PSC

Il Piano di Sicurezza e Coordinamento e' redatto in forma generale per le caratteristiche specifiche del Contratto Quadro per la Lavori di manutenzione straordinaria presso le stazioni ferroviarie e i fabbricati e tutte le aree di per-tinenza delle Direzioni Territoriali Produzione del gruppo Ferrovie dello stato italiane S.p.A. E’ evidente che le indicazioni all’interno del presente piano generale, dovranno essere tenute in considerazione in fase di redazione dei documenti integrativi e di completamento necessari alla completa definizione degli elaborati a corredo dell’Ordine Attuativo. Al momento della attivazione del Contratto Applicativo ed alla connessa precisa individuazione degli interventi, do-vranno essere pertanto redatti gli ulteriori documenti necessari per una sua completa conformità al decreto lgsl. 81/08, del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento Generale (PSCG) di seguito elencati:

1. Planimetria/e di cantierizzazione atte ad indicare graficamente la corretta gestione delle interferenze, dei luoghi, dei flussi, delle fasi delle lavorazioni (allegato 1);

2. Cronoprogramma operativo delle lavorazioni da eseguire e degli aspetti della sicurezza (allegato 2); 3. Integrazione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento attraverso la redazione di:

a. Un Piano di Sicurezza e Coordinamento di Dettaglio / Scheda Integrativa (allegato 5) da parte del Committente, ogni qual volta la natura dei lavori comprenda particolari lavorazioni specifiche che non siano ricompresse all’interno della presente Relazione,

b. Il Piano Operativo di Sicurezza a carico dell’impresa appaltatrice; 4. Tra gli aggiornamenti di dettaglio potranno essere compresi anche l’integrazione / aggiornamento del

computo metrico della sicurezza (allegato 3) e del fascicolo con le caratteristiche dell’’opera (allegato 4). Vista la dinamicità che caratterizza l’attività edile, è impensabile che il piano sia modificabile durante l’attività di cantiere. E’ dunque necessario revisionare e integrare il Piano ogni qualvolta, durante l’esecuzione dei lavori, si manifesti l’esigenza di modificare le indicazioni precedentemente definite. Alla fine dei lavori, il Piano sarà consegnato, in originale, alla Committenza e rappresenterà la certificazione del lavoro di coordinamento svolto. Il contenuto sarà conforme a quanto previsto dal dlgs. 81/2008 “Testo Unico della sicurezza”. 2. Identificazione e descrizione dell'opera

2.1. INDIRIZZO DEL CANTIERE: Riferimento scheda integrativa allegata

2.2. Descrizione del contesto in cui é collocata l'area di cantiere;

Ogni intervento sarà realizzato in edifici di proprietà ferroviaria, compresi eventuali interventi nelle pertinenze, nei sottopassi, sui marciapiedi,all’interno dei magazzini merci e dei fabbricati viaggiatori, pertanto l’area oggetto di in-tervento sarà generalmente prossima a linee ferroviarie in esercizio (vedi Cap. 11 per le prescrizioni specifiche), prevalentemente in aree urbane, con viabilità di accesso prevalentemente ordinaria, in ogni caso per i dettagli si dovrà far riferimento alla scheda integrativa allegata. L’area di cantiere dovrà essere recintata a seconda dei casi impedendo l’accesso al personale non addetto ai la-vori e contemporaneamente proteggendo i passanti da eventuali cadute di materiali dall’alto, getti, schizzi di mate-riale utilizzato per le lavorazioni. Per i lavori di ristrutturazione del Fabbricato Viaggiatori, marciapiedi, Magazzino Merci nonché sottopassi e pensi-line, l’ eventuale scelta del mezzo meccanico di intervento più idoneo dovrà essere individuata di volta in volta a seconda della configurazione dei luoghi e dell’ampiezza del cantiere, situazione che dovrà essere tenuta presente anche al fine della movimentazione dei materiali in ingresso ed in uscita dal cantiere, dell’individuazione dell’idonea zona di carico e scarico materiali, di ingresso e accosto automezzi. L’intera area è corredata di viabilità e sottoservizi che dovranno essere individuati e preservati, in parte demoliti e ricostruiti o sostituiti secondo le indicazioni poste negli elaborati tecnici di progetto.

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L’area oggetto dei lavori dispone di zone/locali da destinare alla cantierizzazione, accessibili dalla viabilità ordina-ria. Il progetto non modifica la viabilità ordinaria ma la realizzazione deve tenere conto della interferenza con essa, e-ventualmente predisponendo segnaletica stradale appropriata. Ancorate agli edifici solitamente sono presenti sia la linea elettrica aerea (in cavo in doppio isolamento con fune portante in acciaio) che il cavo telefonico in esercizio. Prima di intervenire sugli impianti sarà necessario utilizzare tutte le precauzioni d’obbligo per preservare i sotto-servizi presenti. L’approvvigionamento idrico dovrà avvenire attraverso allacciamento all’acquedotto comunale. L’allacciamento di cantiere alla linea elettrica principale ENEL verrà effettuato direttamente dai tecnici dell’Enel fino al punto di consegna che sarà sul confine dell’area di cantiere, dove sarà ubicato un quadro elettrico. La rete degli scarichi da dismettere dovrà essere completamente isolata e separata da ogni tipo di adduzione, a-sportata / lasciata inutilizzata in loco se non interferente con i lavori da realizzarsi o con lavori contemporanei. Dovranno essere preventivamente verificate tutte le interferenze con i sottoservizi e con i sottoservizi di tipologia ferroviaria già indicati oltre che altre tipologie di condotte (scarichi, approvvigionamenti idrici, pozzi) che attraver-sano l’area oggetto dell’intervento.

2.3. Dati di riepilogo

L’importo totale dell’appalto risulta € 30'000,00 (Euro trentamilioni/00), di cui € 26'958'288,00 (Euro Ventiseimilio-ninovecento cinquantottomiladuecentoottantotto/00) per lavori soggetti a ribasso e € 3'041'712,00 (Euro tremilioni-quarantunomilasette cento dodici/00 per oneri di Sicurezza) non soggetti a ribasso. La durata di validità dell’intero Contratto Quadro è di 5 anni (1825 giorni). In ogni caso il Contratto Applicativo fisserà gli elementi specifici in dettaglio (Importo Contratto applicativo, Importo Oneri di Sicurezza, Tempo utile, …) i parametri saranno allineati ai documenti presenti nell’aggiornamento del Pi-ano di Sicurezza e Coordinamento (Computo metrico della sicurezza e Cronoprogrammi). La presente relazione analizza alcuni interventi sia specifici che generici e valuta sia gli importi occorrenti che i tempi di esecuzione basandosi sulle esperienze precedenti, ma senza riferirsi a specifici lavori, pertanto, in sede di emissione del Contatto Applicativo saranno conseguentemente aggiornati / integrati Riferimento scheda applicativa

allegata Data presunta d'inizio dei lavori in cantiere: ____/____/____ Data presunta fine lavori in cantiere: ____/____/____ Entità uomini giorno (presunta): 57’143 Uomini / Giorno Numero previsto di imprese e lavoratori autonomi: 1 Numero massimo previsto di lavoratori: 150

2.4. Descrizione sintetica

Gli interventi oggetto del presente piano, siano essi da eseguirsi nei piazzali delle stazioni o in particolari punti, lungo le linee ferroviarie suddette, anche non raggiungibili con i normali mezzi stradali, potranno riguardare, princi-palmente, la riparazione/ripristino/ricostruzione/pulizia/spurgo/consolidamento/manutensione dei fabbricati e loro pertinenze presenti presso le stazioni ferroviarie e i fabbricati e tutte le aree di pertinenza delle Direzioni Territoriali Produzione del gruppo Ferrovie dello stato italiane S.p.A. A titolo esemplificativo e non esaustivo, gli interventi potranno essere previsti nelle seguenti aree: - Pensiline - Marciapiedi - Sottopassi - Fabbricati di Stazione - Aree esterne

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Le categorie previste nei vari interventi sono di massima le seguenti: - Opere edili - Impianti di tipo civile, elettrico-speciali, meccanici ed idrico-sanitario-antincendio; - Impianti di sollevamento (ascensori, scale mobili, montacarichi); Gli interventi precedentemente specificati, debbono comunque essere sempre regolati da un Piano di Sicurezza e Coordinamento per la naturale organizzazione di stazione, che prevede sempre la presenza di più di un impresa all’ interno delle aree di pertinenza, anche in caso di modesto impegno valutato in termini generali di uomini / gior-no. È evidente che per assicurare il rispetto delle normative, per i lavori previsti saranno sempre necessari aggiorna-menti del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento secondo le seguenti indicazioni: 1. Per interventi che possono essere considerati sufficientemente analizzati nel PSC sarà sufficiente la compila-

zione della Scheda Integrativa, 2. Per interventi maggiormente complessi secondo indicazione del CSP/CSE, sarà redatto un Piano di Sicurezza

e Coordinamento di Dettaglio che analizzi e valuti le singole caratteristiche non sufficientemente analizzate all’interno della presente relazione.

Nel prosieguo della trattazione si sviluppano le caratteristiche generali che consentiranno di organizzare il controllo e la gestione della sicurezza per gli interventi programmati, saranno necessarie integrazioni / nuovi elaborati di dettaglio nel caso delle attività non programmabili o per lavori che abbiano caratteristiche profondamente difformi da quelle previste.

2.5. Descrizione sintetica

A seguito del singolo Ordine Attuativo, saranno redatti gli elaborati di completamento del presente PSCG necessa-ri alla completa caratterizzazione del singolo lavoro. In generale le principali fasi di lavoro ed i relativi interventi di dettaglio ragionevolmente prevedibili di seguito elencati:

PENSILINE Opere civili – Pensiline in cemento armato

Opere civili – Ulteriori opere relative alle Pensiline con struttura in acciaio

Impianti- smantellamenti rimodulazione linee esistenti

Impianti - verifica impianti d’illuminazione e speciali

Impianto spegnimento incendi

MARCIAPIEDI lavori propedeutici ( recinzioni, aree di cantiere, illuminazione, rimozione ostacoli mobili, ecc.)

Posizionamento dei Nuovi Cigli

Marciapiedi h 55

Gradino di servizio

Rampe delle scale e strutture fisse

Striscia gialla di sicurezza

Percorsi tattili

Rampe di raccordo delle estremità dei marciapiedi

Presenza degli impianti tecnologici

Pozzetti e chiusini

Blocco a terra di tirante TE

Pali di trazione T.E

Tabelle informative dispersione di terra

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Adeguamento ascensori e scale mobili

Lavori in presenza dell’esercizio ferroviario

SOTTOPASSI Esame delle lesioni

Interventi di ripristino strutturale

Interventi sugli impianti

Interventi sulle finiture

COPERTURE Coperture a terrazza

Coperture a spiovente

FABBRICATI IN GENERE E FABBRICATO VIAGGIATORI Il recupero e la rifunzionalizzazione di locali interni ai fabbricati

La manutenzione ordinaria di facciate e di coperture

La sostituzione di infissi

La manutenzione dell’intradosso della pensilina d’ingresso e del binario 1

Il rinnovo e l’adeguamento di attuali servizi igienici

l’adeguamento e verifica degli impianti

l’eventuale sostituzione/integrazione di impianti idrico-sanitario-antincendio e di climatizza-

zione

ripristini, adeguamenti di allacci ai servizi elettrici, idrici, fognari

la realizzazione dei percorsi tattili e mappe per disabili visivi Per tali attività sono previsti i seguenti interventi di dettaglio Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria

1 Consegna lavori 2 Pianificazione Generale

Opere propedeutiche e allestimento cantiere 3 Recinzione provvisoria di cantiere 4 Realizzazione viabilità di accesso 5 Montaggio dei box servizi comuni ed uffici 6 Completamento recinzione di cantiere

Demolizioni e Rimozioni 7 Verifica inteferenze e piano di demolizione 8 Rinforzi ed operazioni preliminari di protezione 9 Rimozioni, smontaggi e demolizioni 10 Finiture e completamenti

Scavi e Fondazioni 11 Scavi 12 Magroni e sottofondi 13 Realizzazione fondazioni 14 Finiture

Predisposizioni esterne 15 Rimozione completa/parziale/isolamento impianti esterni 16 Scavi e predisposizioni principali 17 Marciapiedi, parcheggi e viabilità (prima fase)

Elevazioni 18 Opere di protezione area di lavoro 19 Travi e solai in C.A. / carpenteria metallica 20 Giunti e collegamenti con struttura esistente 21 Solaio copertura 22 Sistemazione gronda 23 Isolamento termico ed Impermeabilizzazione 24 Predisposizioni impiantistiche di copertura 25 Finiture

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Tamponamenti Interni ed esterni 26 Tamponamenti esterni 27 Predisposizioni strutturali per scale ed ascensori 28 Murature interne 29 Predisposizioni Impianti 30 Solette e sottofondi

Finiture Civili 31 Intonaci interni 32 Pavimenti 33 Soglie e davanzali 34 Posa infissi 35 Controsoffitti

Completamento Impianti ed opere esterne 36 Coordinamento lavorazioni 37 Completamento Impianti 38 Pozzetti e cordonati 39 Marciapiedi 40 Asfalti e pavimentazioni esterne 41 Finiture Interventi minuti di manutenzione

1. Consegna lavori 2. Pianificazione Generale Lavori di manutenzione agli impianti interni, 3. Recinzione delle aree esterne di cantiere 4. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 5. Demolizioni / rimozioni 6. Rifacimenti / sostituzioni / regolazioni Lavori di manutenzione alle coperture ed ai sistemi di convogliamento e raccolta acque meteoriche, 7. Recinzione delle aree esterne di cantiere 8. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA I per servizi comuni 9. Ponteggi e sistemi di protezione anticaduta 10. Verifica dei manti di copertura e sostituzione degli elementi deteriorati 11. Pulizia, rimozione / sostituzione / integrazione dei canali di gronda 12. Ripristino delle impermeabilizzazione e delle mantelline 13. Smontaggio ponteggi e recinzioni Lavori di manutenzione alle facciate ed agli infissi esterni, 14. Recinzione delle aree esterne di cantiere 15. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 16. Ponteggi e sistemi di protezione anticaduta 17. Demolizione degli intonaci ammalorati 18. Pulizia, rimozione / sostituzione / integrazione degli infissi esterni 19. Ripristino delle cornici, delle soglie e davanzali 20. Rifacimento degli intonaci 21. Tinteggiature e finiture 22. Smontaggio ponteggi e recinzioni 23. Illuminazione esterna 24. Adeguamento impianti 46/90 Lavori di manutenzione alle finiture interne (intonaci, pavimenti, servizi, ….), 25. Recinzione delle aree esterne di cantiere 26. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA I per servizi comuni 27. Demolizioni / rimozioni 28. Rifacimenti / sostituzioni / regolazioni Lavori di manutenzione alle pertinenze esterne, 29. Recinzione delle aree esterne di cantiere 30. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 31. Scavi, demolizioni / smontaggi 32. Ripristini / integrazioni / sostituzioni 33. Rinterri e rifacimento marciapiedi e pavimentazioni esterne 34. Smontaggio recinzioni e dismissione cantiere Lavori di manutenzione alle adduzioni ed ai conferimenti dei sottoservizi. 35. Recinzione delle aree esterne di cantiere 36. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 37. Intercettazione impianti 38. Scavi, demolizioni / smontaggi 39. Ripristini / integrazioni / sostituzioni

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40. Rinterri e rifacimento pavimentazioni esterne 41. Smontaggio recinzioni e dismissione cantiere

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2.6. Individuazione dei soggetti con compiti di sicurezza

• Committente: Centostazioni S.p.a. Via Bartolomeo Eustachio n°8 Tel. 0644071229 - Fax 0644071263

• Responsabili: Project Manager: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Progettista: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Direttore lavori: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Coordinatore sicurezza in fase di progettazione: Ing. Antonio Pezzano Coordinatore sicurezza in fase di esecuzione: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Direttore Tecnico di cantiere: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Capo Cantiere: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Rappresentante lavoratori per la sicurezza: da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Responsabile servizi PP : da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo Addetto prevenzione e protezione : da nominare all’ interno del singolo Ordine Attuativo

• Imprese già selezionate:

1) Impresa appaltatrice : Vedi Ordine Applicativo 2) Imprese Subappaltatrici: Impresa edile …………………………………………………………………………………………………… Lavoratore autonomo …………………………………………………………………………………………………… Lavoratore autonomo ……………………………………………………………………………………………………

• Organi di controllo:

Azienda USL: relativa alla zona di intervento, da aggiornare nelle schede allegate Ispettorato del Lavoro: relativa alla zona di intervento, da aggiornare nelle schede allegate

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3. Relazione su scelte progettuali ed organizzative, procedure, misure preventive e di coordinamento.

3.1. CONSIDERAZIONI GENERALI

Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento, che nel seguito viene indicato come “PSC”, contiene, come disposto nell’art. 100 del D.Lgs. n. 81/2008, sue modifiche e integrazioni, le misure generali e particolari relative alla sicurezza e sa-lute dei lavoratori che dovranno essere utilizzate dalle Imprese Appaltatrici e subappaltatrici nell’esecuzione dei lavori og-getto dell’appalto a cui si riferisce. Il PSC viene redatto anche in attuazione Titolo IV d. lgs. 81/2008, i contenuti del PSC sono conformi a quanto indicato nell’ ALLEGATO XV di detto d.lgs. e sono riorganizzati in modo da seguire la traccia generale offerta dalla Normativa. Gli argomenti sono evidentemente collegati e per maggior garanzia si è preferito ripetere alcune prescrizioni in più paragrafi senza preoccuparsi della ridondanza. Il PSC riporta l’individuazione, l’analisi e la valutazione dei rischi, e le conseguenti procedure esecutive, gli apprestamenti e le attrezzature atti a garantire per tutta la durata dei lavori il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori nonché la stima dei relativi costi. Il piano contiene altresì le misure di prevenzione dei rischi risultanti dall’eventuale presenza simultanea o successiva delle varie imprese ovvero dei lavoratori autonomi ed è redatto anche al fine di provvedere, quando ciò risulti necessario, all’utilizzazione di impianti comuni quali infrastrutture, mezzi logistici e di protezione collettiva. Le prescrizioni contenute nel presente PSC non dovranno in alcun modo essere interpretate come limitative al processo di prevenzione degli infortuni e alla tutela della salute dei lavoratori, e non sollevano l’appaltatore dagli obblighi imposti dalla normativa vigente. Prima dell'accettazione del piano di sicurezza e di coordinamento di cui all'articolo 100 e delle modifiche significative appor-tate allo stesso, il datore di lavoro di ciascuna impresa esecutrice consulta il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza e gli fornisce eventuali chiarimenti sul contenuto del piano. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza ha facoltà di for-mulare proposte al riguardo. E' facoltà e dovere del Coordinatore in fase di esecuzione, ove egli stesso lo ritenga necessa-rio per il verificarsi di mutate condizioni nel corso delle lavorazioni o perché lo reputi comunque indispensabile, apportare eventuali modifiche al fine di integrare e migliorare il presente Piano. Il Piano stesso potrà essere modificato, integrato od aggiornato dal Coordinatore anche in accoglimento di eventuali propo-ste da parte delle imprese o dei lavoratori autonomi coinvolti nelle lavorazioni. Tutti i lavoratori presenti in cantiere, sia quelli dipendenti dell'impresa appaltatrice che quelli autonomi, dovranno seguire i contenuti e prescrizioni del presente Piano.

3.2. RICHIAMI GENERALI

Il Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante la esecuzione dell'opera è tenuto agli obblighi di cui all'art. 92 del D.Lgs. 81/2008. I Lavoratori autonomi sono tenuti agli obblighi di cui all'art. 94 del D.Lgs. 81/2008. I Datori di lavoro per le Imprese Appaltatrici sono tenuti agli obblighi di cui agli artt. 94 e 97 del D.Lgs. 81/2008 ed a quelli che discendono dal D.Lgs. 626/94 e dalle successive norme armonizzate. In particolare, il Direttore Tecnico di Cantiere, che dirige l'impresa è tenuto ad attuare il presente Piano di sicurezza e di co-ordinamento e ad adottare tutte le misure di prevenzione e protezione che si rendono necessarie a garantire, per tutta la durata dei lavori, il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute dei lavoratori. Il Direttore Tecnico di Cantiere o il Capocantiere per conto dell'impresa è tenuto a rendere edotti i lavoratori circa i rischi specifici cui sono esposti in funzione delle mansioni loro affidate; ad assicurare l'affissione di idonei cartelli monitori in can-tiere; ad esigere dai lavoratori il rispetto delle norme e misure di prevenzione e protezione vigenti e previste dal Piano di Sicurezza e Coordinamento e dal proprio Piano Operativo; a verificare le omologazioni, i collaudi e le verifiche dei macchi-nari, attrezzature ed impianti di cantiere. I lavoratori subordinati sono tenuti in particolare agli obblighi di cui all'art. 5 del D. Lgs. 626/94. Ciascun lavoratore è tenuto a prendersi cura della propria sicurezza e salute, nonché di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro e sulle quali possano ricadere gli effetti delle sue azioni od omissioni; ad utilizzare i macchinari, attrezza-ture e dispositivi di protezione collettiva ed individuale conformemente alle istruzioni ricevute ed alle norme di sicurezza; a non modificare in alcun modo i suddetti macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione collettiva ed individuale; a se-

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gnalare tempestivamente ai propri superiori qualunque difetto o carenza dei suddetti macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione collettiva ed individuale; a sottoporsi ai controlli sanitari previsti; a rispettare e contribuire all'applicazione del presente Piano di Sicurezza e Coordinamento, come eventualmente aggiornato dal Piano Operativo di Sicurezza e nel cor-so d'opera. L'Impresa, con adeguato anticipo rispetto all'inizio dei lavori, è tenuta a trasmettere al Committente il proprio Piano Operati-vo di Sicurezza, una dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, con generalità dettagliata (fotocopia carta d’identità delle maestranze presenti in cantiere) corredata dagli estremi delle denunce dei lavoratori all’INPS, all’INAIL e alle Casse Edili, nonché da una dichiarazione relativa al contratto collettivo di lavoro applicato ai lavoratori dipendenti; a rilasciare al Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante l'esecuzione dell'opera una dichiarazione circa il posses-so e la regolarità normativa e funzionale di tutte le attrezzature e dispositivi individuali di protezione previsti dal presente Piano, o comunque necessari all'esecuzione delle opere nel rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tute-la della salute dei lavoratori, nonché sulle attività di informazione e formazione dei propri lavoratori sul tema generale della sicurezza e con specifico riferimento all'illustrazione e spiegazione del presente Piano. Ai fini dell’attuazione del presente Piano, il Direttore Tecnico di cantiere o il Capocantiere dell’impresa assume il compito e la responsabilità del coordinamento delle imprese e dei lavoratori autonomi presenti contemporaneamente in cantiere, e di attuazione della appropriate misure atte a minimizzare i rischi derivanti dalla contemporaneità delle lavorazioni. Le decisioni prese in materia di coordinamento dovranno essere tempestivamente comunicate al Coordinatore in materia di sicurezza e salute durante l'esecuzione dell'opera, e da questi approvate, prima dell'esecuzione delle relative attività anche ai fini dell'aggiornamento ed adeguamento del presente Piano.

3.3. RICHIAMO AGLI APPALTATORI SU PRESCRIZIONI DI CARATTERE GENERALE

Si ritiene necessario, riportare di seguito, alcuni richiami a quanto già citato nel PSC che si riterranno accettati esplicita-mente dalle imprese e dai loro subappaltatori. � Alle imprese che eseguono i lavori, per affidamento avuto con regolare contratto, si fa obbligo di osservare tutte

quelle misure di prevenzione predisposte dal Committente per tramite dei Coordinatori per la Sicurezza e della Legi-slazione vigente in materia.

� Grava sul titolare dell’impresa (Datore di Lavoro) l’obbligo di assicurare ai propri dipendenti la massima sicurezza sul lavoro, sostanzialmente, le misure di tutela previste dal D.Lgs. 81/2008 costituiscono obbligo aggiuntivo rispetto a quello già posto a suo carico dal complesso delle disposizioni di cui al D.Lgs. 626/94 nella versione integrata dal D.Lgs. 242/96 e sue successive modificazioni ed integrazioni.

� Qualora le imprese appaltatrici eseguissero le proprie lavorazioni con tecniche di costruzione e mezzi d’opera non contemplati nel PSC, conseguendone dei rischi non previsti, simili circostanze, qualora dovessero verificarsi, implicano prima dell’inizio delle attività, l’integrazione del PSC a cura delle imprese appaltatrici ed il loro obbligo a comunicare al CSE tutte le modifiche apportate, motivandone le ragioni, che saranno oggetto di valutazione da parte del Coordinatore dal quale dipende l’accoglimento o meno delle proposte apportate. In questo caso, ed ad ogni mutamento che le im-prese dovessero apporre al proprio processo produttivo dovrà essere oggetto di revisione del POS da consegnare pri-ma dell’inizio lavori al CSE.

� Comunque sia, qualsiasi modifica e/o integrazione, qualora proposta ed accettata nei termini di cui sopra, in nessun caso potrà essere oggetto di modifiche o adeguamento dei prezzi pattuiti.

� In fase esecutiva, in qualsiasi momento vige l’obbligo, a carico delle imprese di adeguare il processo produttivo alle disposizioni ad esse impartite dal CSE, il quale a carico degli inadempienti, può assumere ogni provvedimento sanzio-natorio ritenuto a suo giudizio necessario.

In materia di sicurezza sul lavoro, il Datore di Lavoro ha l’obbligo di adeguarsi alle acquisizioni della migliore tecnologia ed è quindi tenuto a dotare le macchine utilizzate dei nuovi e più sofisticati presidi infortunistici, ed in generale ad aggiornare la strumentazione aziendale per renderla più sicura e protettiva (Cass. Penale, Sez. IV, 27 settembre 1994, n. 10164), viste le dimensioni dell’area di cantiere si ritiene non obbligatoria l’installazione dei sensori di prossimità e della ripetizione in cabi-na dei mezzi d’opera, ancorché limitata dalla fattibilità tecnica per le macchine da utilizzare.

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3.4. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE, PRONTO SOCCORSO, VIGILANZA SANITARIA

L’uso dei DPI da parte dei lavoratori, DPI che dovranno essere conformi a quanto indicato nel Decreto Legislativo 475/92 e succ. modifiche, è disciplinato nel presente piano in relazione alle varie fasi lavorative e sarà oggetto di integrazione e/o adeguamento nel P.O.S. della Ditta Appaltatrice (soprattutto nelle schede delle singole lavorazioni accluse al P.O.S.); l’utilizzo dei DPI stessi potrà comunque essere controllato e indicato anche dal Coordinatore in fase di esecuzione in rela-zione allo specifico svolgimento delle lavorazioni e alle contingenze del cantiere. Prima dell’inizio dei lavori, i lavoratori dovranno essere portati a conoscenza delle modalità di pronto intervento, degli obbli-ghi e competenze degli specifici addetti e del comportamento da tenere singolarmente in caso si verifichi un incidente; do-vrà inoltre essere assegnato specificatamente il compito di chiamata telefonica in caso di emergenza sanitaria. Dovrà inol-tre essere nota a tutti i lavoratori la dislocazione della cassetta di pronto soccorso, la quale sarà conservata a norma di leg-ge e dotata di tutti i presidi previsti dalla legge stessa (il pacchetto delle medicazioni deve essere conforme a quanto previ-sto dal D.P.R 303/56 e successive modifiche); inoltre i lavoratori dovranno aver ricevuto adeguata informazione sulla for-mazione degli addetti al pronto intervento, sui procedimenti relativi alle operazioni di pronto soccorso immediato in caso degli incidenti che possono verificarsi in cantiere onde garantire un uso adeguato dei presidi medici in attesa dei soccorsi. La ditta dovrà fornire e conservare i dati del medico competente (nominativo, numero di telefono) e in relazione alla tipolo-gia delle lavorazioni dovrà garantire la sorveglianza sanitaria sulle maestranze stesse, compreso accertamenti sanitari pre-ventivi e periodici di cui al d.lgs. 81/2008, e successive modifiche ed integrazioni. Il presente Piano di Sicurezza e Coordinamento (PSC) sarà fornito in doppio originale (uno in cantiere ed uno presso il Co-ordinatore della Sicurezza per la Esecuzione), è strutturato in capitoli distinti, tutte le pagine sono progressivamente nume-rate, l'indice consente di individuare le singole parti che lo compongono.

Tipo DPI Zona protetta Mansione

Elmetto di protezione Testa • Tutte Occhiali di sicurezza Occhi • Tutte Occhiali di sicurezza con mascherina per protezione polveri d’amianto

Occhi • Addetti alla rimozione amianto

Maschera antipolvere prot. FFP1 Vie respiratorie • Tutte Maschera per vapori di saldatura Vie respiratorie • Addetti alle saldature

• Montatori carpenterie Maschera per protezione da polveri/fibre d’amianto con filtri di classe FFP3 D.Lgs. 277/91

Vie respiratorie • Addetti alla rimozione amianto

Guanti da lavoro Mani • Tutte Guanti per smorzamento vibrazioni Mano - Braccio • Addetto demolitore Guanti in gomma prodotti chimici Mani • Muratore

• Addetti sigillature Guanti monouso in lattice per polveri di classe FFP3 D.Lgs. 277/91

Mani • Addetti alla rimozione amianto

Scarpe con puntale e lamina Piedi • Tutte Archetti o tappi Apparato uditivo • Tutte Cuffie Apparato uditivo • Lavorazioni > 87 dB(A) Imbracatura di sicurezza Corpo • Ponteggisti

• Montatori lucernai • Montatori carpenterie metalliche

Tuta da lavoro Corpo • Tutte Tuta monouso in Tyvtec, con cappuccio elastico, D.Lgs. 277/91

Corpo • Addetti alla rimozione amianto

Maschera saldatura Occhi • Addetti alle saldature • Montatori carpenterie

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Di seguito si danno le indicazioni sulle caratteristiche principali che compongono il Piano di Sicurezza e Coordinamento in maniera da motivare le scelte che hanno indirizzato la struttura che lo caratterizza. 3.5 MODALITA' DI CONTROLLO DELL'AGGIORNAMENTO Modalità di gestione del PSC - Piano di Sicurezza e Coordinamento Il PSC è parte integrante della documentazione contrattuale, che l’appaltatore deve rispettare per la buona riuscita dell’opera. Il PSC viene consegnato a tutte le imprese (a cura dell’impresa appaltatrice) che partecipano alla realizzazione dell’opera almeno 20 giorni prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni relative, sia per il perfetto coordinamento che per permettere la formulazione di un offerta che tenga conto anche delle necessità organizzative e del costo della sicurezza. L’impresa appaltatrice, prima dell’inizio dei lavori, può presentare proposte di integrazione al piano della sicurezza, qualora ritenga di poter meglio tutelare la sicurezza e la salute dei lavoratori presenti in cantiere. Il Coordinatore in fase di esecu-zione valuterà tali proposte e, se ritenute valide, le adotterà integrando o modificando il PSC. Nel caso di interventi di durata limitata, l’appaltatore può consegnare al subappaltatore la sola parte del PSC relativa alle lavorazioni che si eseguono in cantiere durante il periodo di presenza dello stesso. Revisione del piano Il PSC potrà essere rivisto, in fase di esecuzione, in occasione di: � Presentazione del POS da parte delle impresa esecutrice nel caso in cui siano presenti:

− modifiche organizzative; − modifiche progettuali; − modifiche procedurali; − introduzione di nuova tecnologia non prevista all’interno del presente piano; − introduzione di macchine e attrezzature non previste all’interno del presente piano;

� Varianti in corso d’opera; � Integrazione / Aggiornamento del POS da parte delle impresa esecutrice per l’inserimento di nuove ditte Subappaltrici Aggiornamento del piano Il PSC è redatto in doppio originale (uno da tenersi nell’ufficio di cantiere ed uno da conservarsi a cura del Coordinatore). Il coordinatore consegnerà l’originale da conservarsi in cantiere all’appaltatore attraverso comunicazione scritta. L’appaltatore provvederà affinché tutte le imprese ed i lavoratori autonomi presenti o che interverranno in cantiere, ricevano una copia del PSC. Il PSC è predisposto per il controllo dell'aggiornamento in cantiere, di conseguenza si avrà un unico originale (quello pre-sente in cantiere), con cadenza mensile sarà effettuato, se necessario, l’aggiornamento informatico e conseguentemente la riedizione in doppio originale del Piano. Ogni singola modifica, oltre ad essere trascritta sopralluogo, sarà comunicata per Ordine di Servizio relativo alla Sicurezza. 3.6 CONTEMPORANEITA’ DEI LAVORI Nello specifico le attività previste saranno quelle elencate nel capitolato tecnico, tuttavia allo stato delle informazioni attua-li i lavori in oggetto non sono gli unici prevedibili nelle aree di pertinenza, essi dovranno essere quindi coordinati evitando sovrapposizioni di lavorazioni ed in caso non fosse possibile prevedendo le attività in zone logisticamente distaccate e separate le une dalle altre, per evitare che attività con rischi differenti interferiscano tra di loro in maniera che l’operatore del caso si trovi in ambiente con rischi diversi da quelli a cui sia stato preparato. Le attività dovranno quindi essere gestite separatamente, facendo in modo che ogni attività diversa possa utilizzare gli apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva ad essa necessari. Il presente piano, è stato quindi organizzato in modo tale da assicurare che non vi siano attività contemporanee. Le fasi di lavoro, indicate nel programma lavori, temporalmente contemporanee, dovranno essere fisicamente separate, in quanto

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svolte in luoghi distinti. L’analisi delle tipologie di attività lavorative, ha evidenziato numerose sovrapposizioni che possono essere ricondotte in due differenti tipologie: 1) attività a servizio della lavorazione principale, in questo caso la contemporaneità non introduce alcun rischio aggiunti-

vo; 2) lavorazioni completamente disgiunte, in questo caso le lavorazioni si devono sviluppare in postazioni fisicamente sepa-

rate, pertanto la contemporaneità è solo apparente ed anche in questo caso non vengono introdotti rischi aggiuntivi; in conseguenza NON sono presenti sovrapposizioni di attività lavorative che necessitano di valutazioni specifiche ag-giuntive.

In considerazione delle possibili evoluzioni del cantiere si prevede che il Direttore del Cantiere debba organizzare una riu-nione di pianificazione preferibilmente settimanale (di norma il venerdì a fine orario) o almeno quindicinale nella quale do-vranno essere pianificate sia le azioni a breve periodo che le azioni di dettaglio della settimana successiva e gli eventuali aggiustamenti necessari per vietare o coordinare le attività che dovessero risultare sovrapposte od interferenti. La ditta esecutrice può proporre modifiche al programma (sia per esigenze organizzative proprie della ditta esecutrice, che in conseguenza di motivi di forza maggiore). Le modalità operative da seguire per garantire un perfetto coordinamento delle attività sono indicate di seguito, al cui inter-no sono indicate anche le procedure da seguire per assicurare l'inserimento, in sicurezza, di qualsiasi nuovo lavoratore (di-pendente neoassunto, artigiano, lavoratore autonomo o dipendente di altra ditta). Le contemporaneità previste ed analizzate nel programma lavori sono da considerarsi congrue senza prescrizioni, in quan-to le attività dovranno poter generalmente coesistere senza pregiudizio per la salute e sicurezza dei lavoratori, fatte salve, come già detto, le indicazioni poste anche alla successiva voce Coordinamento. 3.7 Programma dei LAVORI Adempimenti generali Il programma dei lavori deve essere preso a riferimento dalle imprese esecutrici per l’organizzazione delle proprie attività lavorative e per gestire il rapporto con i propri subappaltatori e fornitori. In fase di assegnazione del singoli incarico dovran-no essere realizzati i cronoprogrammi di dettaglio che da allegarsi al presente piano. Prima dell’inizio effettivo dell’attività di cantiere, l’impresa appaltatrice dovrà consegnare al coordinatore per l’esecuzione, un proprio programma di dettaglio dei lavori con la tempistica di svolgimento delle attività comprendente sia il cronopro-gramma grafico (GANTT) che il diagramma reticolare (PERT), con individuazione dei percorsi critici e subcritici ed eventuali dettagli di approfondimento specifici. Tale programma dovrà essere verificato ed aggiornato in funzione dei dettagli singoli che ciascun subappaltatore presenterà prima dell’inizio delle proprie attività. Il coordinatore verificherà i programmi dei lavori e nel caso in cui nella successione delle diverse fasi lavorative non siano presenti situazioni di interferenza ulteriori rispetto a quelle contemplate nel programma dei lavori allegato al piano, li adotte-rà per la gestione del cantiere. Nel caso in cui il programma lavori aggiornato comporti una diversa organizzazione esecutiva con modifiche dei tempi di esecuzioni e/o completamento, la necessaria approvazione dovrà coinvolgere espressamente il Direttore dei Lavori ed il Responsabile del Procedimento Nel caso in cui il programma dei lavori dell’impresa esecutrice offra una diversa successione delle fasi lavorative rispetto a quanto individuato nel cronoprogramma allegato a tale Piano, dovrà essere compito dell’impresa esecutrice fornire al coor-dinatore per l’esecuzione la proposta delle misure di prevenzione e protezione che si intendono adottare per eliminare i ri-schi di interferenza introdotti; il coordinatore, valutate le proposte dell’impresa, potrà accettarle, formulare delle misure di prevenzione e protezione integrative a quelle dell’impresa oppure richiamare la stessa al rispetto del piano di sicurezza ori-ginale. L’aggiornamento proposto dalla ditta esecutrice (complessivo o relativo alla parte dalla ditta subappaltatrice) avrà effetti so-lo successivamente alla espressa approvazione della stazione appaltante (Coordinatore in esecuzione, Direttore dei Lavori e Responsabile del Procedimento). Integrazioni e modifiche al programma dei lavori Ogni necessità di modifica del programma dei lavori deve essere comunicata al coordinatore per la sicurezza in fase di e-secuzione prima dell’inizio delle attività previste.

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L’integrazione / modifica proposta dall’impresa esecutrice diverrà efficace solo dopo formale accettazione del Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione. Le modifiche al programma dei lavori approvate dal coordinatore in fase di esecuzione costituiscono parte integrante del piano di sicurezza e coordinamento. Sarà cura dell’impresa esecutrice distribuire le integrazioni a tutte le imprese / lavora-tori autonomi interessati. 3.8 PRESCRIZIONE PER USO DI MACCHINE, ATTREZZATURE, IMPIANTI Gli apprestamenti di cantiere che potranno essere utilizzati a comune sono: autogrù, piattaforma aerea, gru fissa a rotazio-ne bassa, ponteggi, trabattelli, parapetti provvisionali, scale a mano, betoniera, sega circolare, utensili ed attrezzi manuali. Il Direttore di cantiere è tenuto (nel caso di uso comune di qualsiasi attrezzatura): − ad impartire le necessarie istruzioni per il corretto uso di tutte le attrezzature ad uso comune. − a sincerarsi che l'uso delle attrezzature comuni sia effettuato secondo le istruzioni impartite. − a redigere apposito verbale, controfirmato per accettazione dal responsabile della ditta subappaltatrice che assume in

carico la disponibilità dell’attrezzatura. Le seguenti segnalazioni chiariscono alcuni degli aspetti critici connessi all’argomento in esame: − L’allestimento di cantiere avverrà ad opera delle imprese appaltatrici − Per l’impianto elettrico comprensivo dell’impianto di messa a terra, da cui poi diramare le utenze periferiche delle ditte

esecutrici dei lavori, dovrà essere eseguito, adeguato, controllato, fatta manutenzione e verificata la conformità dei materiali utilizzati dalle ditte esecutrici stesse.

− Il quadro elettrico generale delle singole aree di lavoro, al termine serale delle lavorazioni dovrà essere disattivato fermando l’erogazione di energia proveniente sia dalla fornitura Enel che da eventuale gruppo elettrogeno e dovrà es-sere verificato che non vi siano elementi in tensione.

− I servizi igienici ed i locali di riposo dovranno essere mantenuti efficienti e ben puliti per tutta la durata del cantiere. − La gru fissa dovrà essere manovrata esclusivamente da personale specificamente addestrato (pertanto si suggerisce

che l’eventuale uso comune sia organizzato assoggettando l’operatore della Impresa principale). − I ponteggi dovranno essere montati da personale qualificato; dovrà essere garantita la sua manutenzione periodica e,

in caso di utilizzo di più ditte le stesse dovranno avere l’autorizzazione scritta da parte della ditta che ha eseguito il montaggio. Sarà cura del Responsabile di Cantiere dare l’autorizzazione al suo utilizzo e verificare che per nessun motivo vengano rimosse le protezioni.

− In caso di interventi di riparazione straordinaria delle attrezzature o infrastrutture, mezzi di protezione collettiva e quanto altro di uso comune nel cantiere, la ditta che eseguirà l’intervento dovrà verbalizzare il lavoro svolto e darne comunicazione al Coordinatore per l’esecuzione.

− In caso di uso comune le imprese esecutrici o lavoratori autonomi presenti in cantiere dovranno segnalare alle ditte appaltatrici l’inizio d’uso, le eventuali anomalie riscontrate nel funzionamento e l’interruzione o cessazione dell’uso comune.

È fatto esplicito divieto alle ditte esecutrici di utilizzare le attrezzature di altre imprese operanti in cantiere in mancanza dei documenti che ne regolano le modalità di utilizzazione. 3.9 SORVEGLIANZA IN MATERIA DI SICUREZZA In occasione della sua presenza in cantiere, il coordinatore in fase di esecuzione eseguirà dei sopralluoghi assieme al re-sponsabile di cantiere dell’impresa appaltatrice o ad un suo referente (il cui nominativo sarà comunicato all’atto della prima riunione) per verificare l’attuazione delle misure previste nel piano di sicurezza ed il rispetto della legislazione in materia di prevenzione infortuni ed igiene del lavoro da parte delle imprese presenti in cantiere. In caso di evidente non rispetto delle norme, il coordinatore farà presente la non conformità al responsabile di cantiere dell’impresa inadempiente e se l’infrazione non sarà grave rilascerà un verbale di non conformità sul quale annoterà l’infrazione ed il richiamo al rispetto della norma. Il verbale sarà firmato per ricevuta dal responsabile di cantiere che ne conserverà una copia e provvederà a sanare la situazione.

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La non conformità sarà trattata e risolta secondo le procedure di assicurazione di qualità; seguendo il consueto iter proce-durale che si esplicita sommariamente in: a) Apertura della Non Conformità (Procedurale od Esecutiva) direttamente dall’impresa appaltatrice (l’apertura di N.C. de-

terminata da specifico Ordine di Servizio può considerarsi negligenza nella conduzione dei lavori da parte della ditta esecutrice, e può determinare successive azioni di segnalazione all’A.V.L.P.),

b) Proposta formale per la risoluzione della NC da parte della ditta esecutrice, c) Approvazione della proposta da parte del CSE, d) Azione della ditta esecutrice e risoluzione della NC, e) Verifica della rimozione della NC e formalizzazione della Risoluzione da parte del CSE. Il coordinatore in fase di esecuzione ha facoltà di annotare sul giornale dei lavori sue eventuali osservazioni in merito all’andamento dei lavori. Se il mancato rispetto dei documenti e delle norme di sicurezza può causare un pericolo grave ed imminente il coordinatore in fase di esecuzione richiederà l’immediata messa in sicurezza della situazione e, se ciò non fosse possibile procederà all’immediata sospensione della lavorazione comunicando la cosa al committente in accordo con quanto previsto dall’art. 92 del D.Lgs. 81/2008. Qualora il caso lo richieda, il coordinatore in fase di esecuzione potrà concordare con il responsabile di cantiere dell’impresa istruzioni di sicurezza aggiuntive non previste dal piano di sicurezza e coordinamento. Tali istruzioni saranno date sotto forma di comunicazioni scritte che verranno firmate per accettazione dal responsabile dell’impresa appaltatrice. 4) RELAZIONE SULLE SCELTE

4.1) Opere preliminari di demolizione

La demolizione parziale di fabbricati esistenti, essendo di modesta complessità non necessita di un programma di demolizione come previsto dall’art. 151 del dlgs. 81/2008. Le indicazioni che seguono sono comunque redatte secondo quanto previsto dal detto Articolo. • Prima di procedere alle operazioni dovranno essere individuati tutti i materiali speciali eventualmente presenti (amian-

to, canalizzazioni e /o tubazioni di impianti speciali, cisterne, …) in funzione dei rinvenimenti dovranno essere organiz-zate le operazioni di bonifica e smaltimento.

• Gli edifici interessati sono in buone condizioni strutturali, in muratura portante e telaio in C.A., solaio di copertura tradi-zionale e/o in carpenteria. Prima di procedere alle demolizioni sarà eseguita una recinzione dell’intera area idonea ad assicurare la protezione contro le proiezioni verso l’esterno degli elementi frantumati. Vista la vicinanza di aree ad ac-cesso pubblico e/o di proprietà terze si dispone di concordare con le proprietà vicine modalità di protezione che preve-dano la segregazione di tutte le zone soggette a rischio.

• Prima di procedere alle demolizioni si dovranno rimuovere tutte le parti di pregio e/o riutilizzabili, mediante smontaggio e stoccaggio nelle pertinenze del cantiere (salvo il deposito dei materiali pregiati in altre aree messe a disposizione dal Committente).

• Per maggior sicurezza gli edifici a distanza ravvicinata dovranno essere liberati e disalimentati per tutta la durata della demolizione (dovranno essere presi accordi specifici con gli utilizzatori a confine per il coordinamento dei tempi di de-molizione).

La demolizione seguirà le seguenti operazioni: a) Disalimentazione / smontaggio / rimozione di tutta l’impiantistica interna; b) Realizzazione di rinforzi ed irrigidimenti temporanei; c) Demolizione manuale degli elementi strutturali in aderenza con altre parti da non demolire; d) Rimozione con ditta specializzata di tutti i materiali inquinanti; e) Disgaggio degli eventuali elementi strutturali da rimuovere; f) Sollevamento con autogrù degli eventuali elementi strutturali resi liberi; g) Frantumazione degli elementi in C.A. e delle murature portanti con uso di pinza idraulica; h) Demolizione di tramezzi, pavimenti, solai; i) Annaffiamento delle porzioni da demolire per ridurre la produzione di polveri; j) Allontanamento delle parti frantumate e/o deposito provvisorio in area predisposta in adiacenza al cantiere;

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k) Separazione dei detriti per consentirne un agevole riutilizzo in cantiere / conferimento in discarica. Come più volte espresso le operazioni di demolizione dovranno procedere dall’alto verso il basso. Nessuno potrà avvici-narsi all’area di cantiere, né all’area prevista di segregazione, che saranno delimitate mediante opportune segnalazioni. In caso di necessità dovrà essere previsto un sistema di sorveglianza con addetti dislocati nei punti principali che tengano a distanza di sicurezza eventuali curiosi. 4.2) Area di cantiere 4.2a) Caratteristiche dell'area di cantiere; L’area oggetto dei lavori e del cantiere non presenta caratteristiche tali da comportare rischi specifici.

� Falde – i lavori non interessano la falda; � Fossati e/o alvei fluviali – i lavori non interessano fossati e/o alvei fluviali; � Alberi – in prossimità dell’area di cantiere od al suo interno non sono presenti piante di alto fusto. � manufatti interferenti alcuni edifici adiacenti interferiscono con la realizzazione dei ponteggi. Che saranno in alcuni

casi di tipo a ponte o in appoggio diretto su coperture esistenti. � infrastrutture (strade, ferrovie, …) – i lavori non interessano la stabilità e la viabilità della adiacente strada. L’accesso

al cantiere dovrà essere regolamentato sia che si tratti dell’accesso provvisorio (che rimarrà come accesso per e-mergenza), sia che si tratti del normale accesso carrabile attraverso la viabilità ordinaria. Le modalità di segnalazio-ne e di regolamentazione saranno direttamente concordate con il locale Comando dei Vigili Urbani.

� edifici da tutelare (scuole, ospedali, case di riposo, abitazioni): assenti. Vi sarà comunque l’obbligo di una protezione contro la produzione di rumore e di polveri. Si ritengono sufficienti normali precauzioni di coordinamento e/o di pro-tezione. Annaffiare le aree di cantiere in terra battuta, effettuare le lavorazioni rumorose in periodi concentrati fuori delle ore destinate al riposo (notturne dalle 20:00 alle 07:30 e diurne dalle 13:30 alle 14:30). Con tali prescrizioni, vi-ste le lavorazioni che dovranno svolgersi si può assicurare l’assenza di rischi particolari;

� linee aeree: non presenti; � condutture sotterranee di servizi: esistono, in quanto dotazioni dell’edificio esistente, le seguenti conduttore sotterra-

nee: � tubazioni di collegamento dai contatori di metano alle utenze interne: prima di fare qualsiasi tipo di intervento oc-

corre che l’attuale fornitura di gas metano venga completamente disattivata direttamente all’esterno dell’aria di cantiere

� tubazioni di collegamento dai contatori dell’acqua sanitaria alle utenze interne; prima di fare qualsiasi tipo di in-tervento occorre che l’attuale fornitura di acqua venga completamente disattivata direttamente all’esterno dell’aria di cantiere

� tubazioni di collegamento dai contatori dell’energia elettrica alle utenze interne: prima di fare qualsiasi tipo di in-tervento occorre che l’attuale fornitura di energia elettrica venga completamente disattivata direttamente all’esterno dell’aria di cantiere

� tubazioni di scarico delle acque pluviali e delle acqua biologiche: occorre che, prima delle operazioni di scavo sotto il livello di campagna tali tubazioni vengano perfettamente individuate;

� serbatoio interrato del gasolio e tubazioni di collegamento dalla cisterna del gasolio alla caldaia: occorre che, prima delle operazioni di scavo sotto il livello di campagna si proceda allo smaltimento, nei termini di legge, del serbatoio e delle tubazioni.

Altre indicazioni specifiche possono trovarsi anche in altre parti del PSC. 4.2b) Presenza di fattori esterni che comportano rischi per il cantiere; Non vi sono rischi aggiuntivi proveniente dall’area esterna. � altri cantieri / insediamenti produttivi – non ci sono altri insediamenti; � viabilità carrabile e perdonabile: dovrà essere regolamentato l’accesso al cantiere prendendo contatto con il locale co-

mando di polizia municipale; � vista la vicinanza della recinzione di cantiere con la viabilità pubblica, la recinzione dovrà essere particolarmente effi-

ciente (lo standard, in mancanza di indicazioni diverse e più protettive da parte del Comune, sono i pannelli in lamiera

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zincata su blocchetti di CAV, completi di agganci interpannelli, fascia di rete in plastica ad alta visibilità di altezza di 50 cm e di picchetti di ancoraggio al suolo).

Altre indicazioni specifiche possono trovarsi anche in altre parti del PSC. 4.2c) Rischi che le lavorazioni di cantiere possono comportare per l'area circostante; Il cantiere prevede interventi di significativa durata ed impatto in termini generali. � altri cantieri o insediamenti produttivi - non si hanno altri insediamenti nelle vicinanze; � viabilità: vale quanto indicato al punto 2.d) 2) b), rimarcandone il livello di importanza � rumore – l’impatto di rumore sull’area esterna sarà mitigato attraverso l’uso di macchine di recente costruzione con ri-

dotta produzione di rumore. L’impresa dovrà porre la massima cura nell’evitare rumori inutili (tenere i motori accessi an-che se non necessari, ridurre al minimo i percorsi in retromarcia, …), nel caso il Coordinatore per l’Esecuzione potrà ri-chiedere la valutazione dell’impatto acustico del cantiere e disporre la mitigazione (Attiva / Passiva) della rumorosità in eccesso; come già detto sarà cura dell’impresa richiedere l’eventuale autorizzazione in deroga per attività temporanee rumorose, compresa la redazione della specifica relazione tecnica che illustra le lavorazioni che si svilupperanno

� in ogni caso l’impresa dovrà richiedere l’autorizzazione in deroga per attività temporanee con produzione di rumore in-serendo all’interno della relazione tecnica le seguenti prescrizioni minime: � coordinamento delle lavorazioni rumorose con le autorità pubbliche in modo da impedire lo svolgimento delle lavo-

razioni rumorose in orario notturno, � coordinamento con tutte le attività all’intorno per la verifica della compatibilità delle lavorazioni, � relazione sviluppata da tecnico competente,

� polveri – l’impatto da polveri sarà limitato attraverso l’innaffiamento generale dell’area in base alle specifiche esigenze ed all’andamento stagionale;

� fibre – non si prevede l’uso di prodotti che possano liberare fibre; � fumi – i macchinari da utilizzare saranno dotati di marmitta catalitica, il loro uso sarà saltuario sia nello sviluppo tempo-

rale del cantiere che nella singola giornata, pertanto non si ritiene di dover analizzare il rischio fumi; � vapori, gas, odori o altri inquinanti aerodispersi – non si prevede l’uso di prodotti che possano liberare vapori, gas, odori

o altri inquinanti; � caduta di materiali dall'alto – le operazioni di manovra per carico e scarico con la gru dovranno essere eseguite in sicu-

rezza e con i dovuti apprestamenti. � Edifici Adiacenti: verso gli edificio adiacenti verranno adottati accorgimenti specifici già indicati in precedenza. Nono-

stante la cura e l’attenzione posta per impedire la produzione di detriti che possano depositarsi nell’edificio adiacente, tale eventualità deve essere protetta attraverso la evacuazione preventiva di tutte le aree non adeguatamente protette. Il personale della ditta dovrà eliminare continuamente e tempestivamente tali depositi e ripristinare la sicurezza ed il de-coro dei luoghi, secondo le modalità operative concordate direttamente con le proprietà interessate.

Altre indicazioni specifiche possono trovarsi anche in altre parti del PSC. 4.3) Organizzazione del cantiere 4.3a) Accesso dei mezzi di fornitura dei materiali; L’area di cantiere non è accessibile da estranei. I fornitori potranno essere ammessi all’interno dell’area di cantiere esclusi-vamente per espletare le attività di carico e scarico, e solo sotto la diretta sorveglianza del Responsabile di cantiere. Nel caso di forniture particolari che prevedano l’ingresso del fornitore all’interno dell’area si prescrive che le lavorazioni in corso al momento dovranno essere interrotte e che le operazioni siano assistite da moviere a terra. Nel Lay - Out di cantie-re è individuata l’area destinata all’accesso per le operazioni di carico e scarico. 4.3b) Dislocazione degli impianti di cantiere; Nel Lay - Out di cantiere sono indicati tutti gli impianti presenti in cantiere, esso dovrà essere redatto in fase di redazione dell’Ordine Attuativo.

4.3c) Dislocazione delle zone di carico e scarico; Nel Lay - Out di cantiere dovranno essere indicate le eventuali aree di deposito e stoccaggio di materiali e rifiuti.

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Per i rifiuti è ammesso esclusivamente lo stoccaggio temporaneo di materie di demolizione previa preparazione dell’area per impedire l’imbrattamento e la percolazione nelle aree limitrofe.

4.3d) Zone di deposito attrezzature e di stoccaggio materiali e dei rifiuti; Nel Lay - Out di cantiere dovranno essere indicate le eventuali aree di deposito e stoccaggio di materiali e rifiuti. Per i rifiuti è ammesso esclusivamente lo stoccaggio temporaneo di materie di demolizione previa preparazione dell’area per impedire l’imbrattamento e la percolazione nelle aree limitrofe.

4.3e) Zone di deposito dei materiali con pericolo d'incendio o di esplosione. Nel cantiere in esame non sono previsti depositi di materiali con pericolo d’incendio o esplosione, in ogni caso successiva-mente qualora dovesse presentarsi l’eventualità saranno individuate zone idonee ed effettuata l’integrazione del PSC 4.3f) Modalità da seguire per la recinzione del cantiere L'ingresso in cantiere sarà consentito solo ai lavoratori dipendenti, oltre che al Progettista, al Direttore dei lavori, al Coordi-natore in fase di Esecuzione, al Committente ed all'Imprenditore. Per consentire l'accesso ai subappaltatori e loro dipen-denti, agli artigiani e/o ai lavoratori autonomi dovranno essere eseguite preliminarmente le operazioni previste in sede di coordinamento operativo (Accettazione del PSC, integrazione del PSC, attuazione del coordinamento, verifica della idonei-tà tecnico amministrativa). La responsabilità dell'attuazione di tale misura, nonché dell'apposizione e della verifica della permanenza della relativa cartellonistica, ricade sul responsabile tecnico di cantiere (Direttore di cantiere). Ciascun dipen-dente dovrà indossare il cartellino identificativo, non sarà ammessa la presenza in cantiere di personale dipendente non iscritto nei documenti di sicurezza (PSC e POS). La segnalazione di ingresso in cantiere di personale di nuova assunzione dovrà essere iscritta nell’aggiornamento del POS dell’impresa con almeno 3 giorni di anticipo prima dell’effettivo ingresso in cantiere. Le modalità di verifica dell’attuazione del coordinamento e della verifica dell’idoneità tecnica del personale in in-gresso dovrà essere sottoscritta per accettazione da parte del CSE. 4.3g) Modalità da seguire per gli ingressi L'ingresso in cantiere sarà consentito solo ai lavoratori dipendenti, oltre che al Progettista, al Direttore dei lavori, al Coordi-natore in fase di Esecuzione, al Committente ed all'Imprenditore. Per consentire l'accesso ai subappaltatori e loro dipen-denti, agli artigiani e/o ai lavoratori autonomi dovranno essere eseguite preliminarmente le operazioni previste in sede di coordinamento operativo (Accettazione del PSC, integrazione del PSC, attuazione del coordinamento, verifica della idonei-tà tecnico amministrativa). La responsabilità dell'attuazione di tale misura, nonché dell'apposizione e della verifica della permanenza della relativa cartellonistica, ricade sul responsabile tecnico di cantiere (Direttore di cantiere). Ciascun dipen-dente dovrà indossare il cartellino identificativo, non sarà ammessa la presenza in cantiere di personale dipendente non iscritto nei documenti di sicurezza (PSC e POS). La segnalazione di ingresso in cantiere di personale di nuova assunzione dovrà essere iscritta nell’aggiornamento del POS dell’impresa con almeno 3 giorni di anticipo prima dell’effettivo ingresso in cantiere. Le modalità di verifica dell’attuazione del coordinamento e della verifica dell’idoneità tecnica del personale in in-gresso dovrà essere sottoscritta per accettazione da parte del CSE. 4.3h) Modalità da seguire per gli accessi L’accesso alla zona di cantiere avviene dalla viabilità pubblica. Per assicurare la continuità dell’accesso di cantiere dovran-no essere presi accordi con la locale Polizia Municipale qualora necessario. Nel Lay – Out di cantiere sono indicate le viabi-lità e gli accessi. L'accesso in cantiere sarà consentito solo ai lavoratori dipendenti, oltre che al Progettista, al Direttore dei lavori, al Coordinatore in fase di Esecuzione, al Committente ed all'Imprenditore. Per consentire l'accesso ai subappaltatori e loro dipendenti, agli artigiani e/o ai lavoratori autonomi dovranno essere eseguite preliminarmente le operazioni previste in sede di coordinamento operativo (Accettazione del PSC, integrazione del PSC, attuazione del coordinamento, verifica della idoneità tecnico amministrativa). La responsabilità dell'attuazione di tale misura, nonché dell'apposizione e della veri-fica della permanenza della relativa cartellonistica, ricade sul responsabile tecnico di cantiere (Direttore di cantiere). La presenza di macchine operatrici in movimento va segnalata con la cartellonistica prevista. I DPI da impiegare, in relazione alle attività effettivamente svolte, dovranno essere distribuiti a tutto il personale che accede al cantiere. Il Direttore di cantie-

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re è tenuto ad impedire l'accesso a tutte le persone che, pur avendone titolo fossero sprovviste dei DPI necessari. Per con-sentire una più agevole gestione delle attività è consentita l'utilizzazione dei DPI di scorta presenti nella baracca di cantiere. Il Direttore di cantiere, prima dell'inizio quotidiano dei lavori, e comunque prima della ripresa dei lavori dopo una pausa si-gnificativa (la significatività della pausa è determinata dalle effettive condizioni meteorologiche intervenute durante la pausa (Copiose piogge (mezza giornata), - Temperatura inferiore a 0°C (una ora), ....), è tenuto ad eseguire specifico sopralluogo al fine di verificare le condizioni del sito, la stabilità delle strutture e delle attrezzature, condizioni dei camminamenti, quant'altro reso necessario dalle condizioni atmosferiche intercorse nel periodo di chiusura del cantiere. Particolare atten-zione dovrà essere prestata: - alla stabilità delle scarpate dopo piogge intense e/o prolungate; - alla percorribilità dei camminamenti in caso di gelo, pioggia o neve; - altri casi consimili. 4.3i) Modalità da seguire per le segnalazioni L’accesso alla zona di cantiere avviene dalla viabilità pubblica. Per assicurare la continuità dell’accesso di cantiere dovran-no essere presi accordi con la locale Polizia Municipale qualora necessario. Nel Lay – Out di cantiere sono indicate le viabi-lità e gli accessi. L'accesso in cantiere sarà consentito solo ai lavoratori dipendenti, oltre che al Progettista, al Direttore dei lavori, al Coordinatore in fase di Esecuzione, al Committente ed all'Imprenditore. Per consentire l'accesso ai subappaltatori e loro dipendenti, agli artigiani e/o ai lavoratori autonomi dovranno essere eseguite preliminarmente le operazioni previste in sede di coordinamento operativo (Accettazione del PSC, integrazione del PSC, attuazione del coordinamento, verifica della idoneità tecnico amministrativa). La responsabilità dell'attuazione di tale misura, nonché dell'apposizione e della veri-fica della permanenza della relativa cartellonistica, ricade sul responsabile tecnico di cantiere (Direttore di cantiere). La presenza di macchine operatrici in movimento va segnalata con la cartellonistica prevista. I DPI da impiegare, in relazione alle attività effettivamente svolte, dovranno essere distribuiti a tutto il personale che accede al cantiere. Il Direttore di cantie-re è tenuto ad impedire l'accesso a tutte le persone che, pur avendone titolo fossero sprovviste dei DPI necessari. Per con-sentire una più agevole gestione delle attività è consentita l'utilizzazione dei DPI di scorta presenti nella baracca di cantiere. Il Direttore di cantiere, prima dell'inizio quotidiano dei lavori, e comunque prima della ripresa dei lavori dopo una pausa si-gnificativa (la significatività della pausa è determinata dalle effettive condizioni meteorologiche intervenute durante la pausa (Copiose piogge (mezza giornata), - Temperatura inferiore a 0°C (una ora), ....), è tenuto ad eseguire specifico sopralluogo al fine di verificare le condizioni del sito, la stabilità delle strutture e delle attrezzature, condizioni dei camminamenti, quant'altro reso necessario dalle condizioni atmosferiche intercorse nel periodo di chiusura del cantiere. Particolare atten-zione dovrà essere prestata: - alla stabilità delle scarpate dopo piogge intense e/o prolungate; - alla percorribilità dei camminamenti in caso di gelo, pioggia o neve; - altri casi consimili. 4.4) Protezione o misure di sicurezza contro possibili rischi provenienti dall’ambiente esterno A confine con il cantiere in genere sono presenti attività e realtà che possono originare situazioni di rischio per il cantiere o che possano essere danneggiate dalle attività che in esso si svolgono. Nello specifico si tratta di: − Viabilità carrabile in aderenza alle zone di scavo: si dovrà limitare la percorribilità della strada durante le fasi di scavo e

di realizzazione delle strutture, in modo che carichi pesanti che percorrono la strada non determino il pericolo di cedi-menti dello scavo.

In ogni caso dovrà porsi particolare attenzione alle modalità organizzative e comportamentali, in modo da IMPEDIRE l'in-sorgere di qualsiasi danno verso terzi né lamentele da parte di chiunque possa subire disturbo.

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4.5) Servizi igienico - assistenziali e sanitari 4.5 a) Servizi igienico - assistenziali La doccia, lo spogliatoio, dotato degli appositi stipetti, nonché di ripiani e ganci per collocare gli indumenti di emergenza ed i DPI, sedie od una panca, riscaldabile nella cattiva stagione è prevista all’interno di un appartamento/prefabbricato adia-cente al cantiere, con ingresso direttamente dal cantiere. 4.5 b) Servizi sanitari e di pronto intervento Data la dimensione del cantiere, la tipologia delle opere realizzate e la relativa vicinanza a posti pubblici permanenti di pronto soccorso, le ditte devono essere fornite di pacchetto di medicazione. Oltre al pacchetto di medicazione già detto precedentemente NON si reputano necessarie ulteriori precauzioni da prevede-re vista la distanza dal PRONTO SOCCORSO. Restano comunque valide le seguenti prescrizioni minime: − Tutto il personale dovrà essere in possesso di attestato di partecipazione a specifico corso di formazione professionale

per pronto soccorso in cantieri edili, − Sarà a disposizione, per tutta la durata del cantiere almeno un automezzo efficiente, − Sarà a disposizione, per tutta la durata del cantiere almeno un telefono cellulare, − I lavoratori presenti saranno SEMPRE almeno 2. 4.5 c) Gestione delle emergenze Anche se in presenza di modeste condizioni di rischio si riportano le prescrizioni di sicurezza previste per la gestione delle emergenze � Le procedure

La dimensione del cantiere non comporta l’obbligo della redazione del Piano di Emergenza. Si danno comunque, di seguito le indicazioni che ne garantiscono comunque il risultato operativo. Chiunque ravvisi una emergenza di qualsiasi tipo all’interno del cantiere deve segnalarla agendo sui dispositivi di allarme acustico, se esistenti, o a voce e contattare direttamente gli addetti all’emergenza. Il responsabile dell’emergenza dovrà valutare la natura e l’entità dell’emergenza. Dovrà dare l’ordine di evacuazione in ca-so di pericolo grave ed immediato. Dovrà censire i lavoratori presenti ed eventualmente, localizzare i lavoratori non presenti, senza addentrarsi nella zona pe-ricolosa. Provvederà a chiamare telefonicamente i soccorsi: vigili del fuoco, pronto soccorso, ecc. Provvederà ad informarli sull’accaduto: fattori che lo hanno determinato, le condizioni del luogo e degli eventuali feriti. Provvederà a fornire indica-zioni chiare e complete per permettere ai soccorsi di raggiungere il cantiere, a tenere sgombra una via di accesso, ad ac-compagnare i soccorsi nel luogo dell’incidente. Dovrà dichiarare la fine dell’emergenza. � I segnali convenuti

Il coordinatore per la sicurezza in fase di esecuzione dovrà stabilire dei segnali acustici di emergenza, validi per le mae-stranze di tutte le aziende presenti in cantiere, ad esempio: − in caso di evacuazione: un suono prolungato di sirena; − in caso di incendio: due suoni prolungati di sirena; − in caso di pronto soccorso: tre suoni prolungati di sirena. � I percorsi di fuga e i luoghi sicuri di ritrovo

I percorsi di fuga verticali ed orizzontali, per l’allontanamento dai luoghi di lavoro nel caso si ravvisi una situazione di emer-genza, sono rappresentati sull’elaborato grafico planimetrico. Viste le dimensioni ridotte del cantiere il ritrovo sarà direttamente al piano stradale. � Le procedure di evacuazione

I lavoratori avvisati dell’emergenza con il segnale acustico convenuto o, dove ciò non è possibile, a voce, devono mantene-re la calma, disattivare le attrezzature sino ad allora adoperate, allontanarsi dal luogo di lavoro, facendo attenzione a non abbandonare oggetti e attrezzi che possano intralciare il percorso di fuga. Devono raggiungere il luogo sicuro convenuto seguendo il percorso di fuga previsto dal piano e non lo abbandoneranno fino alla fine dell’emergenza.

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� Le procedure in caso di infortunio o malore

Chiunque si trovi ad assister ad un infortunio, salvo impedimento per causa di forza maggiore, deve richiedere immediata-mente l’intervento del responsabile per il pronto soccorso. Deve astenersi da qualsiasi intervento sull’infortunato. Nel caso di un infortunio causato dall’elettricità, dovrà immediatamente interrompere il circuito elettrico a monte dell’infortunato agendo sull’interruttore di emergenza del quadro di zona o del quadro generale, oppure, nel caso in cui la procedura sia più rapida, separare l’infortunato dalla fonte energetica usando del materiale isolante (legno, plastica). Solo nel caso la situazione del luogo dell’infortunio risulti pericolosa dovrà spostare la persona infortunata. Il responsabile per il pronto soccorso deve valutare il tipo di infortunio e l’entità del danno, controllare il luogo dell’infortunio ed evitare situazioni di pericolo, attuare le procedure di primo soccorso previste, conformemente alla formazione ricevuta, chiedere l’intervento del pronto soccorso, oppure, organizzare il trasporto in ospedale. Nelle procedure di primo soccorso deve: − accertare che il luogo sia sicuro; − accertare se la vittima sia cosciente, se abbia le vie respiratorie aperte, si stia respirando, se abbia polso, se abbia

un’emorragia; − controllare le funzioni vitali ed eseguire un esame dalla testa ai piedi; − in caso di ferita è necessario scoprire la ferita, tagliando gli indumenti se necessario, pulire con acqua e sapone, disin-

fettare con soluzione antisettica e fasciare con garze sterili; se la ferita è grave, è necessario arrestare l’emorragia comprimendo la ferita con forza, oppure, solo in presenza di frattura stringere a monte con laccio emostatico; attivarsi per un rapido trasporto in ospedale;

− nel caso di frattura ad un arto è necessario scoprire la parte lesa, tirare l’arto per allinearlo lungo l’asse e immobilizzar-lo con struttura rigida; se si sospetta una frattura alla colonna vertebrale bisogna agire in modo da evitare il rischio di paralisi lasciando l’infortunato nella sua posizione, attivandosi per un rapido intervento dell’ambulanza;

− nel caso di trauma cranico, in seguito a contusione alla testa, è necessario accertarsi dello stato di conoscenza dell’infortunato; se è privo di conoscenza e respira, lo si lascerà in posizione sicura e si chiamerà immediatamente l’ambulanza; se non respira, è necessario procedere preventivamente alla respirazione artificiale e alla pratica del massaggio cardiaco;

− qualora l’infortunato sia cosciente, ma accusi mal di testa, sonnolenza, nausea e vomito è necessario accompagnarlo in ospedale per fornirgli i necessari controlli sanitari;

− in caso di folgorazione, il primo intervento è teso a bloccare l’erogazione della corrente, agendo sugli interruttori a monte dell’infortunato e più vicini a questi; successivamente si procederà con cautela al distacco dell’infortunato dall’elemento che gli ha trasmesso la corrente, utilizzando del legname o altro materiale isolante; prima di chiamare il soccorso è fondamentale praticare la respirazione artificiale, operazione che se compiuta nei primi tre minuti dalla fol-gorazione aumenta la possibilità di salvezza dell’individuo;

− nel caso si verifichi una ustione grave, bisognerà scoprire le parti interessate, tagliando i vestiti se necessario, versare acqua in abbondanza, salvo che l’ustione non sia stata causata da acido muriatico (Hcl) o acido nitrico (HNO) o acido solforico (H2S04); completare l’operazione fasciando le parti con garze sterili e trasportare urgentemente all’ospedale con l’ambulanza.

� Le procedure in caso di incendio

Chiunque veda un principio di incendio deve avvisare immediatamente il responsabile per la prevenzione incendi, il quale deve valutare l’entità e il tipo di incendio, intervenire nel caso di incendi di modesta con l’aiuto degli addetti alla prevenzio-ne, con estintori adatti alla tipologia di incendio. Nel caso di incendi di vaste dimensioni, dovrà avvisare il responsabile dell’emergenza, avvisare i Vigili del fuoco, interrom-pere tutte le alimentazioni (elettrica e gas), provvedere ad allontanare tutti i possibili materiali infiammabili dalla zona. In ogni caso per la singola stazione l’impresa dovrà adeguarsi al piano di emergenza vigente allegato al singolo Ordine At-tuativo.

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4.6) Protezioni o misure di sicurezza connesse alla presenza nell’area di cantiere di linee aeree e condutture sotter-ranee

Come già detto non vi sono linee elettriche aeree interferenti. Vi è una linea aerea telefonica interna che può essere sman-tellata semplicemente per taglio, in quanto non comporta pericolo. Non si rileva presenza di altre linee aeree e condutture sotterranee nell’area in oggetto. Dovranno comunque essere prese le normali precauzioni prima di effettuare gli scavi (verifica con rilevatori di condotte in-terrate, particolari cautele durante le operazioni di scavo, ecc.). Il responsabile del cantiere è tenuto a verificare il rispetto delle prescrizioni e la effettiva esecuzione degli allacciamenti o sconnessioni programmate prima dell'inizio dei lavori. 4.7) Viabilità principale di cantiere 4.7°) Strutture della viabilità principale di cantiere L’accessibilità al cantiere non è soggetta a vincoli su dimensioni e portate di mezzi od attrezzature. La ditta dovrà rispettare il divieto di transito da una strada adiacente con divieto per mezzi superiori ai 18Ql; la velocità dei mezzi d’opera nei per-corsi di servizio e di lavoro non dovrà essere superiore a 10 Km./h. Non si prevede una specifica viabilità di cantiere ma sarà sufficiente una zona di percorrenza dei mezzi come indicato nella planimetria allegata. Eventuali mezzi potranno per-correre l’area di cantiere esclusivamente assistiti a terra da moviere. 4.7b) Manutenzione della viabilità principale di cantiere La viabilità di accesso dovrà essere mantenuta durante l'esecuzione dei lavori e restituita in condizioni di perfetta efficienza alla fine dei lavori. La rispondenza delle condizioni a fine lavori dovrà essere attestata prima dello svincolo delle trattenute a garanzia. L’area interna al cantiere potrà essere percorsa solo se perfettamente percorribile (assenza di buche, di zone scivolose, …). Il responsabile di Cantiere è tenuto a verificare prima dell'inizio delle operazioni giornaliere, la perfetta efficienza della viabilità, sia interna al cantiere, sia nella strada di servizio. 4.8) Impianti di alimentazione e reti principali di elettricità, acqua, gas ed energia di qualsiasi tipo 4.8a) Reti principali di elettricità L’allacciamento elettrico di cantiere verrà effettuato dal punto di consegna, fino ad arrivare all’interno dell’area di cantiere dove sarà ubicato un quadro elettrico. Eventuali allacciamenti di servizio dal quadro elettrico di cantiere al quadro di servi-zio posto in vicinanza al punto di utilizzazione dovranno essere effettuati con cavi interrati opportunamente segnalati. 4.8b) Reti principali di acqua La distribuzione dell’acqua per usi di cantiere avverrà con tubazione in gomma da punto di presa provvisorio, messo a di-sposizione dalla società erogatrice del servizio, previa pattuizione separata (a carico dell’impresa) degli oneri accessori. 4.8c) Reti principali di gas ed energia di qualsiasi tipo Saranno stabiliti i punti di consegna definitivi di tutte le utenze necessari alla gestione degli impianti, qualora ve ne siano.

4.9) Impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche L’impianto di terra sarà necessario per le postazioni fisse di lavoro dotate di macchine od attrezzature (ponteggi, gru, beto-niera, sega circolare, …) vedi Lay - Out di cantiere. L’impianto di protezione dalle scariche atmosferiche è necessario vista la presenza in cantiere della gru (fin dall’inizio delle lavorazioni) e dei ponteggi (successivamente in fase di elevazione ai piani).

4.10) Misure generali di protezione contro il rischio di seppellimento da adottare negli scavi Non si hanno scavi che possano presentare particolare rischio di seppellimento. Lo scavo per la realizzazione delle fondazioni sarà profondo circa 1,20 m, non esistendo piani interrati da realizzare. Il Direttore Tecnico di Cantiere deve verificare la perfetta tenuta della scarpa e della paracinta di protezione prima dell'inizio quotidiano dei lavori. In caso di lavorazioni non previste con profondità di scavo superiore a 1,50m bisognerà provvedere

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all’ integrazione del presente piano con le opportune predisposizioni atte a garantire la sicurezza dal rischio di seppellimen-to (sbadacchiature, palancole …..) 4.11) Misure generali da adottare contro il rischio di annegamento Non vi sono scavi tali da presentare rischio di annegamento.

4.12) Misure generali di protezione da adottare contro il rischio di caduta dall’alto Ogni postazione di lavoro e comunque ogni luogo che si trovi ad altezza superiore ad 1,5 metri dal suolo (dal piano sicuro sottostante) dovrà essere protetto contro la caduta, anche accidentale, di chiunque possa trovarcisi. I ponteggi saranno montati da Ditta specializzata tramite personale specificatamente addestrato, tutto il processo di gestione relativo al pon-teggio dovrà essere specificato all’interno del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio del ponteggio), conforme al Art. 134-136, sez. V, Titolo IV D.Lgs. 81/2008 e Allegato XXII. La sottoscrizione del PiMUS da parte della ditta Appaltatrice costituisce anche obbligo di sorveglianza sul corretto uso e sulla perfetta trasmissione delle informazioni a tutto il personale interno al cantiere, per ciascun ponteggio ne dovrà essere garantita e certificata la manutenzione periodica. I ponteggi, tra-battelli ed i ponteggi mobili a castello sono soggetti ad omologazione e devono essere accompagnati in cantiere dai relativi libretti. Il responsabile per le operazioni di montaggio, smontaggio e verifica del ponteggio è il Direttore Tecnico di Cantiere. 4.13) Misure per assicurare la salubrità dell'aria nei lavori polverosi al chiuso Durante la fase di demolizione del fabbricato esistente si dovrà procedere a innaffiamento continuo delle murature da ab-battere e dei detriti prodotti. I detriti dovranno essere allontanati continuamente senza che possano determinare accumuli con produzione di polvere. Si ribadisce la necessità che la presenza di polvere venga ridotta irrorando di acqua le parti da demolire ed i detriti risultanti. Sarà comunque necessario l’utilizzo di idonee mascherine. 4.14) Misure per assicurare la stabilita delle pareti e della volta nei lavori in galleria Non sono previsti lavori in galleria. 4.15) Misure generali di sicurezza da adottare per le estese demolizioni o manutenzioni 4.15a) Misure generali di sicurezza da adottare nella demolizione Il cantiere in oggetto presenta demolizioni consistenti. Oltre alle indicazioni poste al punto 4.1 della presente relazione si sottolinea l’importanza di verificare preventivamente la presenza, con idonea apparecchiatura elettronica, di linee elettriche ed idrauliche da sezionare. Le prescrizione già poste sono sufficienti ad assicurare la sicurezza dei lavori di demolizione. È evidente che la conduzione delle lavorazioni non può discostarsi dalle prescrizioni poste, il direttore tecnico di cantiere è tenuto a sorvegliare con la massima attenzione le operazioni e di interromperle non appena si individui qualsiasi anomalia. Le seguenti indicazioni generali sono ripetute per maggior cautela. I lavori di demolizione devono procedere con cautela e con ordine dall'alto verso il basso e devono essere condotti in maniera da non pregiudicare la stabilità delle strutture por-tanti o di collegamento e di quelle eventuali adiacenti, ricorrendo, ove occorra, al loro preventivo puntellamento. La succes-sione dei lavori deve risultare da apposito programma il quale deve essere firmato dall'imprenditore e dal direttore dei lavori e deve essere tenuto a disposizione degli ispettori del lavoro. 4.15b) Misure generali di sicurezza da adottare nel caso di manutenzioni Ogni lavorazione eseguita dovrà essere mantenuta per tutto il periodo di durata dei lavori e fino a collaudo generale avve-nuto. 4.16) Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio o esplosione 4.16a) Misure di sicurezza contro possibili rischi di incendio Visti i modesti carichi di incendio si ritiene sufficiente l’installazione di n° 2 estintori di incendio a polvere ABC del peso di 5 Kg. da porre all’interno della recinzione di cantiere, accanto alla baracca di cantiere, protetti da apposita cassetta di lamie-ra. In casi straordinari dovrà essere presente integrazione all’interno della Scheda Integrativa.

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4.16b) Misure di sicurezza contro possibili rischi di esplosione Considerate le lavorazioni si ritiene che non vi siano possibili rischi di esplosione. In casi straordinari dovrà essere presente integrazione all’interno della Scheda Integrativa. 4.17) Disposizioni di attuazione a quanto previsto dall’art. 14 - Consultazione La consultazione preventiva dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sui contenuti dei piani dovrà essere effettuata e verbalizzata prima dell’effettivo inizio dei lavori in modo da poter apportare le modifiche o gli aggiornamenti che venissero in tale sede proposti. Per garantire la corretta informazione e consultazione dei lavoratori da parte dei rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, si stabilisce di consegnare gli elaborati costituenti il Piano di Sicurezza e Coordinamento imme-diatamente dopo gli aggiornamenti resi necessari. La consegna dei lavori dovrà essere subordinata alla accettazione del P.S.C. da parte di tutti gli interessati. 4.18) Disposizioni per dare attuazione all’art. 5, comma 1, lettera c - Coordinamento Il presente piano è organizzato in modo tale da assicurare che non vi siano attività contemporanee. Tuttavia alcune fasi di lavoro, come indicate nel programma lavori possono essere previste temporalmente contemporanee ma fisicamente sepa-rate in quanto svolte in luoghi distinti. Quando l’analisi cronoprogramma delle lavorazioni evidenzia la presenza di numero-se sovrapposizioni essere generalmente possono essere ricondotte in due differenti tipologie: 1) Lavorazioni a servizio della lavorazione principale, in questo caso la contemporaneità non introduce alcun rischio ag-

giuntivo; 2) Lavorazioni completamente disgiunte, in questo caso le lavorazioni si sviluppano in postazioni fisicamente separate,

pertanto la contemporaneità è solo apparente ed anche in questo caso non vengono introdotti rischi aggiuntivi. Si prescrive comunque che il Direttore di Cantiere organizzi la produzione di cantiere in modo che le lavorazioni nelle varie zone siano sempre disgiunte. Per fare ciò si potrà dividere la zona di lavoro all’interno del fabbricato in aree separate divise fisicamente (due o tre per piano). Per quanto sopra si può asserire che NON sono presenti sovrapposizioni di attività lavo-rative che necessitano di valutazioni specifiche aggiuntive. Non viene allegato il prospetto di riepilogo delle tipologie di so-vrapposizione in quanto si può tutto classificare come “Assenza di sovrapposizioni” ovvero “Sovrapposizioni senza rischi aggiuntivi”. L’impresa potrà utilizzare il cronoprogramma per proporre eventuali modifiche e verificare l’eventuale necessità di prescrizioni specifiche. Comunque in considerazione delle possibili evoluzioni del cantiere si prevede che il Direttore del Cantiere debba organizzare una riunione di pianificazione preferibilmente settimanale (di norma il venerdì a fine orario) o almeno quindicinale nella quale dovranno essere pianificate sia le azioni a breve periodo che le azioni di dettaglio della set-timana successiva e gli eventuali aggiustamenti necessari per vietare o coordinare le attività che dovessero risultare so-vrapposte od interferenti.

4.19) Disposizioni per dare attuazione a quanto previsto dall’art. 5, comma 1, lettera d Le modalità e la tempistica della verifica dell'attuazione di quanto previsto negli accordi tra le parti sociali, saranno diretta-mente concordate tra le parti interessate.

4.20) Valutazione delle spese prevedibili per l’attuazione dei singoli elementi del piano Il costo complessivo della sicurezza è inteso come stima dei costi derivanti dall'adozione di procedure esecutive particolari e dall'impiego di apprestamenti ed attrezzature atti a garantire il rispetto delle norme per la prevenzione degli infortuni e la tutela della salute e sicurezza dei lavoratori. La stima dei costi della sicurezza, è stata allegata al presente piano con do-cumento di dettaglio (Allegato 3).

4.21) Misure generali di protezione da adottare contro gli sbalzi eccessivi di temperatura Si ritiene che le normali precauzioni proprie della vita quotidiana siano sufficienti ad eliminare il rischio. In caso di ambienti climatizzati si dispone che tra ambiente interno ed ambiente esterno non possa aversi uno sbalzo termico superiore a 5°C; in caso di temperature eccezionali saranno date opportune integrazioni su specifica richiesta da parte dei lavoratori.

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4.22) Lavorazioni, fasi di lavoro, sottofasi di lavoro: analisi dei rischi presenti, con riferimento anche all'art. 100, D.Lgs n. 81/2008.

La realizzazione delle opere previste non è stata suddivisa in fasi. Le attività sono individuate separatamente e ciascuna individua le specifiche modalità di protezione e/o prevenzione. Sono previste le fasi di cui al precedente punto 2.a) 3) D

PENSILINE Opere civili – Pensiline in cemento armato

Opere civili – Ulteriori opere relative alle Pensiline con struttura in acciaio

Impianti- smantellamenti rimodulazione linee esistenti

Impianti - verifica impianti d’illuminazione e speciali

Impianto spegnimento incendi

MARCIAPIEDI lavori propedeutici ( recinzioni, aree di cantiere, illuminazione, rimozione ostacoli mobili, ecc.)

Posizionamento dei Nuovi Cigli

Marciapiedi h 55

Gradino di servizio

Rampe delle scale e strutture fisse

Striscia gialla di sicurezza

Percorsi tattili

Rampe di raccordo delle estremità dei marciapiedi

Presenza degli impianti tecnologici

Pozzetti e chiusini

Blocco a terra di tirante TE

Pali di trazione T.E

Tabelle informative dispersione di terra

Adeguamento ascensori e scale mobili

Lavori in presenza dell’esercizio ferroviario

SOTTOPASSI Esame delle lesioni

Interventi di ripristino strutturale

Interventi sugli impianti

Interventi sulle finiture

COPERTURE Coperture a terrazza

Coperture a spiovente

FABBRICATI IN GENERE E FABBRICATO VIAGGIATORI Il recupero e la rifunzionalizzazione di locali interni ai fabbricati

La manutenzione ordinaria di facciate e di coperture

La sostituzione di infissi

La manutenzione dell’intradosso della pensilina d’ingresso e del binario 1

Il rinnovo e l’adeguamento di attuali servizi igienici

l’adeguamento e verifica degli impianti

l’eventuale sostituzione/integrazione di impianti idrico-sanitario-antincendio e di climatizza-

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zione

ripristini, adeguamenti di allacci ai servizi elettrici, idrici, fognari

la realizzazione dei percorsi tattili e mappe per disabili visivi

Interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria 3 Consegna lavori 4 Pianificazione Generale

Opere propedeutiche e allestimento cantiere 42 Recinzione provvisoria di cantiere 43 Realizzazione viabilità di accesso 44 Montaggio dei box servizi comuni ed uffici 45 Completamento recinzione di cantiere

Demolizioni e Rimozioni 46 Verifica inteferenze e piano di demolizione 47 Rinforzi ed operazioni preliminari di protezione 48 Rimozioni, smontaggi e demolizioni 49 Finiture e completamenti

Scavi e Fondazioni 50 Scavi 51 Magroni e sottofondi 52 Realizzazione fondazioni 53 Finiture

Predisposizioni esterne 54 Rimozione completa/parziale/isolamento impianti esterni 55 Scavi e predisposizioni principali 56 Marciapiedi, parcheggi e viabilità (prima fase)

Elevazioni 57 Opere di protezione area di lavoro 58 Travi e solai in C.A. / carpenteria metallica 59 Giunti e collegamenti con struttura esistente 60 Solaio copertura 61 Sistemazione gronda 62 Isolamento termico ed Impermeabilizzazione 63 Predisposizioni impiantistiche di copertura 64 Finiture

Tamponamenti Interni ed esterni 65 Tamponamenti esterni 66 Predisposizioni strutturali per scale ed ascensori 67 Murature interne 68 Predisposizioni Impianti 69 Solette e sottofondi

Finiture Civili 70 Intonaci interni 71 Pavimenti 72 Soglie e davanzali 73 Posa infissi 74 Controsoffitti

Completamento Impianti ed opere esterne 75 Coordinamento lavorazioni 76 Completamento Impianti 77 Pozzetti e cordonati 78 Marciapiedi 79 Asfalti e pavimentazioni esterne 80 Finiture Interventi minuti di manutenzione

1. Consegna lavori 2. Pianificazione Generale Lavori di manutenzione agli impianti interni, 3. Recinzione delle aree esterne di cantiere 4. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 5. Demolizioni / rimozioni 6. Rifacimenti / sostituzioni / regolazioni Lavori di manutenzione alle coperture ed ai sistemi di convogliamento e raccolta acque meteoriche,

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7. Recinzione delle aree esterne di cantiere 8. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA I per servizi comuni 9. Ponteggi e sistemi di protezione anticaduta 10. Verifica dei manti di copertura e sostituzione degli elementi deteriorati 11. Pulizia, rimozione / sostituzione / integrazione dei canali di gronda 12. Ripristino delle impermeabilizzazione e delle mantelline 13. Smontaggio ponteggi e recinzioni Lavori di manutenzione alle facciate ed agli infissi esterni, 14. Recinzione delle aree esterne di cantiere 15. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 16. Ponteggi e sistemi di protezione anticaduta 17. Demolizione degli intonaci ammalorati 18. Pulizia, rimozione / sostituzione / integrazione degli infissi esterni 19. Ripristino delle cornici, delle soglie e davanzali 20. Rifacimento degli intonaci 21. Tinteggiature e finiture 22. Smontaggio ponteggi e recinzioni 23. Illuminazione esterna 24. Adeguamento impianti 46/90 Lavori di manutenzione alle finiture interne (intonaci, pavimenti, servizi, ….), 25. Recinzione delle aree esterne di cantiere 26. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA I per servizi comuni 27. Demolizioni / rimozioni 28. Rifacimenti / sostituzioni / regolazioni Lavori di manutenzione alle pertinenze esterne, 29. Recinzione delle aree esterne di cantiere 30. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 31. Scavi, demolizioni / smontaggi 32. Ripristini / integrazioni / sostituzioni 33. Rinterri e rifacimento marciapiedi e pavimentazioni esterne 34. Smontaggio recinzioni e dismissione cantiere Lavori di manutenzione alle adduzioni ed ai conferimenti dei sottoservizi. 35. Recinzione delle aree esterne di cantiere 36. Adattamento dei locali messi a disposizione da TVM-NA per servizi comuni 37. Intercettazione impianti 38. Scavi, demolizioni / smontaggi 39. Ripristini / integrazioni / sostituzioni 40. Rinterri e rifacimento pavimentazioni esterne 41. Smontaggio recinzioni e dismissione cantiere

Le attività sono individuate separatamente e ciascuna individua le specifiche modalità di protezione e/o prevenzione. Il li-vello di rischio della risulta determinato attraverso le analisi previste dai disposti normativi DM 10/03/1998 le disposizioni normative specifiche degli ambienti ferroviari, la procedura P13.2 di RFI per la redazione dei Piani Generali delle Emergen-ze e da quanto richiamato nelle Istruzioni Tecniche per le Stazioni Ferroviarie 04/04/2005 (allegate al presente PSC), deri-vanti dal gruppo di lavoro RFI/Centostazioni nel quale sono identificate le caratteristiche afferenti ad ogni livello di rischio. In base a quest’ultimo documento di origine interna al Gruppo Ferrovie, tenendo conto di superfici ed affollamento contempo-raneo delle stazioni oggetto del presente PSC il livello di rischio è determinato come MEDIO.

Pertanto le imprese operanti dovranno uniformarsi a tale livello di rischio relativamente alle dotazioni di prevenzione e pro-tezione ed alla formazione/informazione specifica agli addetti all’emergenza e primo soccorso. Centostazioni S.p.A. provvederà a consegnare all’assuntore un estratto del piano di emergenza in vigore per ogni stazione rientrante nel lotto di competenza. Le singole lavorazioni dovranno essere dettagliatamente analizzate nel Piano Operativo di Sicurezza della Ditta Esecutrice dei lavori, nello stesso documento dovrà essere specificatamente descritto il modello organizzativo con il quale s’intende svolgere l’opera. Le singole lavorazioni dovranno essere dettagliatamente analizzate nel Piano Operativo di Sicurezza della Ditta Esecutrice dei lavori, nello stesso documento dovrà essere specificatamente descritto il modello organizzativo con il quale s’intende svolgere l’opera.

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4.22 a) Rischio di investimento da veicoli circolanti nell'area di cantiere; Come già indicato la viabilità interna al cantiere, completa delle postazioni di carico e scarico, delle aree di stoccaggio, dei percorsi pedonali e dei percorsi carrabili di servizio e di lavoro è riportata nella acclusa planimetria del Lay - Out di cantiere. Nel disegnare la viabilità interna si sono rispettate le normali precauzioni basilari (franco minimo di 0,70 per ogni lato della viabilità carrabile, protezione / separazione della viabilità perdonale, segnaletica di prevenzione e protezione, dispositivi di protezione individuale, …), nel disegno di Lay – Out sono evidenziate le risultanze di tali analisi. Per il cantiere in esame, in alcune particolari fasi lavorative (scavi …) non è possibile individuare e mantenere una viabilità strutturata, i mezzi mecca-nici / automezzi che dovranno percorrere l’interno dell’area di cantiere potranno farlo solo a passo d’uomo e se assistiti da operatore a terra (moviere), che opererà secondo le dirette istruzioni del responsabile di cantiere. Gli obblighi dell’impresa per assicurare la perfetta efficienza della viabilità interna sono già stati evidenziati. 4.22 b) Rischio di elettrocuzione; Nel pieno rispetto dei punti precedenti il rischio di elettrocuzione è ridotto al minimo. I rischi generali dipendenti dall’uso di energia elettrica dovranno essere presenti nel POS; di seguito si riepilogano le principali precauzioni che devono essere costantemente seguite per assicurare la necessaria protezione contro il rischio elettrocuzione. • L’impianto di terra dovrà essere del tipo TN, ovvero un punto collegato elettricamente a terra e le masse

dell’installazione collegate a quel punto per mezzo di conduttori di protezione; • L’impianto elettrico dovrà essere protetto con dispositivi differenziali coordinati con l’impianto di terra; • Saranno usate esclusivamente prese a spina per usi industriali montate esclusivamente nei quadri elettrici del cantiere; • Per l’alimentazione di macchine ed apparecchiature di potenza superiore a 1000 Watt saranno predisposte linee speci-

fiche provviste, a monte delle prese, di interruttore per permettere l’inserimento ed il disinserimento della spina a circuito aperto (disalimentato);

• Tutti gli utensili elettrici portatili e le macchine con motore elettrico incorporato (seghe circolari, betoniere, gruppi elettro-geni, ecc. ecc.) avranno involucro metallico collegato a terra tramite spinotto ed alveolo supplementari facenti parte del-la presa di corrente;

• Nei luoghi bagnati o molto umidi e nei lavori a contatto o entro grandi masse metalliche le lampade elettriche portatili saranno alimentate rispettivamente a tensione non superiore a 50V. o 25V. verso terra;

Tutte le macchine dovranno essere costantemente controllate, verificate e mantenute in perfetta efficienza. Il responsabile di cantiere deve assicurare il necessario controllo ed ottemperanza alle precedenti prescrizioni. 4.22 c) Rischio rumore; Il rischio rumore è analizzato dalla ditta esecutrice in relazione alle proprie caratteristiche specifiche nella relazione specifi-ca disponibile presso la sede aziendale. A livello generale si sottolinea che, nel cantiere in esame saranno utilizzate mac-chine per movimento terra che produrranno un rumore tale da NON imporre l’uso di dispositivi di protezione sia per l’operatore che per l’assistente a terra, (escavatore, pala meccanica, rullo compattatore, …). Prima dell’inizio dei lavori il Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione dovrà verificare il documento di valutazione sul rischio rumore (rapporto di va-lutazione), (redatto in ottemperanza con il DPR 277/91) ed il suo eventuale aggiornamento / integrazione riferita al cantiere specifico. Su richiesta dovrà essere prodotta la documentazione che attesti l’idoneità fisica e la formazione del personale sull’argomento specifico. Come già detto, si sottolinea che l’impresa esecutrice dovrà, sulla base delle proprie analisi, in funzione dell’effettivo superamento dei limiti di immissione di rumore prescritti dal PCCA del territorio oltre che dai regola-menti edilizi, richiedere l’eventuale autorizzazione in deroga per attività rumorose temporanee.

4.22 d) Rischio vibrazioni; Il rischio vibrazioni è analizzato dalla ditta esecutrice in relazione alle proprie caratteristiche specifiche nella relazione spe-cifica disponibile presso la sede aziendale. A livello generale si sottolinea che, nel cantiere in esame saranno utilizzate macchine per movimento terra che produrranno vibrazioni interessanti il Corpo Intero (WBV) ed utensili che produrranno vibrazioni interessanti il sistema Mano Braccio (HAV) che potranno imporre l’uso di dispositivi specifici di protezione. Prima dell’inizio dei lavori il Coordinatore per la Sicurezza in Esecuzione potrà verificare il documento di valutazione sul ri-schio vibrazioni (rapporto di valutazione), (redatto in ottemperanza con il D.Lgs 187/2005) ed il suo aggiornamento riferito al cantiere specifico.

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Su richiesta dovrà essere prodotta la documentazione che attesti l’idoneità fisica e la formazione del personale sull’argomento specifico. 4.22 e) Rischio dall'uso di sostanze chimiche. Per il cantiere in esame è previsto l’uso di cemento, disarmina, silicato di sodio. I materiali contenenti composti chimici naturali o di sintesi sono solo quelli connessi ad alcune lavorazioni specifiche (sver-niciatura, cementi, pitture con additivi particolari, asfalti, prodotti speciali, …). Ciascun materiale potrà entrare in cantiere solo se provvisto della specifica scheda di sicurezza (dove saranno descritte le precauzioni specifiche da adottare per la preparazione e l’uso del prodotto. Comunque dovranno essere sempre richieste le caratteristiche tecniche e le modalità di utilizzo dei prodotti speciali e/o ad-ditivi alla ditta produttrice o distributrice. In mancanza di dati sicuri e/o certificati è VIETATO l’uso di qualsiasi prodotto chimico (naturale o di sintesi) sconosciuto. Sarà cura del Responsabile del cantiere assicurare che le anzidette prescrizioni siano efficaci. Su richiesta dovrà essere prodotta la documentazione che attesti l’idoneità fisica e la formazione del personale sull’argomento specifico.

4.22 f) Rischio connesso alla movimentazione manuale dei carichi La movimentazione manuale di carichi DEVE essere assistita con mezzi meccanici, in ogni caso la movimentazione a ma-no viene eseguita con le normali cautele, dal personale specificatamente istruito, esperto che non ha mai, ad oggi, manife-stato problemi di idoneità fisica. Sarà cura del Responsabile del cantiere assicurare che la detta prescrizione sia efficace. Su richiesta dovrà essere prodot-ta la documentazione che attesti l’idoneità fisica, la formazione del personale sull’argomento specifico. 5) Prescrizioni operative, misure preventive e protettive, dispositivi di protezione individuale, in riferimen-

to alle interferenze tra le lavorazioni

5.1 Generalità - Il cronoprogramma dei lavori evidenzia la separazione fisica e/o temporale tra singole lavorazioni, pertanto non vi sono

interferenze che necessitino di specifica analisi. - Il termine utile massimo di esecuzione dei lavori a base del cronoprogramma sarà individuato per ogni assegnazione

sulla base della formula di seguito indicata T = 60 + ( I / 2’500,00€) con i seguente significato dei simboli: - T = termine utile

- I = importo dei lavori (arrotondato per eccesso all’unità) - Tale valore non dovrà essere superato nella redazione del Programma Lavori - Nel caso in cui l’impresa esecutrice (per propria scelta organizzativa) ritenesse di dover modificare il cronoprogramma

inserendo attività lavorative contemporanee dovrà richiedere specifica modifica del Piano di Sicurezza e Coordinamen-to, proponendo le soluzioni e le integrazioni che ritiene necessarie.

- Per verificare e monitorare l’effettivo andamento dei lavori, in caso di interferenze tra le lavorazioni, dovranno essere effettuati i sopralluoghi e le verifiche che il Coordinatore in Esecuzione riterrà opportune. Si prescrive almeno un incon-tro collegiale alla settimana (alla presenza del Responsabile di cantiere, del responsabile operativo di ogni ditta / lavo-ratore autonomo coinvolto, del Coordinatore della Sicurezza in Esecuzione ed, eventualmente, del direttore dei Lavori).

- Prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni che presentino la criticità in esame dovrà essere formalizzata la modifica del PSC, del Cronoprogramma e di ogni altro documento necessario.

5.2 Prescrizioni operative - Il cantiere dovrà essere realizzato come da Lay-Out di cantiere; - I lavori di scavo dovranno iniziare solo dopo il completamento della cantierizzazione e quindi solo dopo che sarà posta

in opera la paracinta di delimitazione; - Prima di attivare l’alimentazione elettrica la Ditta dovrà aver provveduto all’installazione del quadro generale di cantiere

ad opera di impiantista specializzato; - Il getto con autopompa non e’ compatibile con altre lavorazioni; - Vietato eseguire lavorazioni sui piani sostenuti dai puntelli e dai cristi;

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- La connessione cronologica tra le varie attività lavorative risultante dal cronoprogramma (diagramma di Gantt allegato) è prescrizione operativa vincolante.

6) Misure di coordinamento relative all'uso comune da parte di più imprese e lavoratori autonomi, di ap-

prestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servizi di protezione collettiva

6.1 Generalità - La semplicità delle lavorazioni e/o della loro struttura realizzativa non prevede la presenza di attrezzature che possono

essere utilizzate da più ditte. - Nel caso in cui l’impresa esecutrice (per propria scelta organizzativa) ritenesse di dover modificare l’organizzazione

delle lavorazioni inserendo attrezzature, apprestamenti, infrastrutture o mezzi di protezione collettiva che potranno es-sere utilizzate da più ditte dovrà richiedere specifica modifica del Piano di Sicurezza e Coordinamento, proponendo le soluzioni e le integrazioni che ritiene necessarie e sufficienti.

- Prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni che presentino la criticità in esame dovrà essere formalizzata la modifica del PSC, del Cronoprogramma e di ogni altro documento necessario.

6.2 Prescrizioni operative - L’allestimento del cantiere avverrà ad opera della Ditta Appaltatrice; - Per l’impianto elettrico comprensivo di messa a terra dovrà essere effettuato un controllo prima della fase di finitura e

del subentro in cantiere di altre ditte o lavoratori autonomi; - Il ponteggio ed i trabattelli, come previsto dal PSC, se confermato dal POS, saranno montati dalla Ditta Appaltatrice

tramite personale specificatamente addestrato, tutto il processo di gestione relativo al ponteggio dovrà essere specifi-cato all’interno del PiMUS (Piano di Montaggio, Uso e Smontaggio del ponteggio), conforme al Sez. V, titolo IV D.Lgs. 81/2008.

- La sottoscrizione del PiMUS da parte della ditta Appaltatrice costituisce anche obbligo di sorveglianza sul corretto uso e sulla perfetta trasmissione delle informazioni a tutto il personale interno al cantiere, per ciascun ponteggio ne dovrà essere garantita e certificata la manutenzione periodica; durante lo svolgimento dei lavori (specie per le finiture), cia-scuna ditta o lavoratore autonomo presenti nel cantiere diversi dalla Ditta Appaltatrice, prima dell’utilizzo dei ponteggi dovranno acquisire dichiarazione scritta da parte della Ditta Appaltatrice di idoneità del ponteggio o del trabattello; tale utilizzo dovrà inoltre essere coordinato e dovrà seguire le prescrizioni riguardanti l’uso di attrezzature comuni in gene-rale;

- In caso di interventi di riparazione o manutenzione straordinaria di ogni tipo di attrezzatura o infrastruttura, mezzo di protezione collettiva la Ditta o il lavoratore autonomo avrà cura di verbalizzare tali interventi e di trasmettere tale verba-lizzazione al Coordinatore per l’esecuzione;

- In caso di uso comune le imprese ed i lavoratori autonomi presenti in cantiere dovranno segnalare alla ditta appaltatri-ce l’inizio d’uso, le eventuali anomalie riscontrate nel funzionamento e l’interruzione o cessazione dell’uso comune;

- Il Quadro Elettrico Generale al termine serale delle lavorazioni viene disattivato e viene verificato che non vi siano e-lementi in tensione.

7) Modalità organizzative della cooperazione e del coordinamento, della reciproca informazione, fra i dato-

ri di lavoro e tra questi ed i lavoratori autonomi;

7.1 Generalità - Come già indicato, la semplicità delle lavorazioni e/o della loro struttura realizzativa non comporta la necessità di ope-

rare attività di cooperazione e/o coordinamento. - Le altre Ditte (in associazione con la Ditta Appaltatrice e/o fornitrici di componenti in subappalto e/o comunque altre

ditte diverse dalla Ditta Appaltatrice) entreranno all’interno del cantiere solo dopo aver effettuato una specifica riunione per l’organizzazione del Coordinamento operativo.

- Si prescrive che la lavorazione di fornitura e posa degli elementi da parte di altre Ditte è incompatibile con qualsiasi altra lavorazione e che la Ditta Appaltatrice dei lavori debba fornire la dovuta assistenza per la corretta realizzazione delle opere di altre Ditte, che debba assicurare la perfetta accessibilità del cantiere e la continua manutenzione dello stesso durante i lavori,

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- Nel caso in cui l’impresa Appaltatrice (per propria scelta organizzativa) ritenesse di dover modificare l’organizzazione delle lavorazioni realizzando opere o parti di opere con la presenza contemporanea di altre ditte oltre a quanto già pre-visto dovrà indicare quelle prescrizioni che ritiene opportune per assicurare il coordinamento e la cooperazione.

Prima dell’effettivo inizio delle lavorazioni che presentino la criticità in esame dovrà essere formalizzata la modifica del PSC, del Cronoprogramma e di ogni altro documento necessario. In ogni caso si indicano di seguito quelli che dovranno essere gli adempimenti minimi per assicurare il rispetto delle norme di sicurezza. 7.2 Prescrizioni operative generali Il Direttore di Cantiere deve sincerarsi che ciascun nuovo ingresso in cantiere (artigiano, lavoratore autonomo, dipendente neoassunto o dipendente di altra ditta) sia conforme alle disposizioni di legge e del P.S.C. A tal fine deve presiedere una specifica riunione di coordinamento con la partecipazione di : � Imprenditore della ditta in ingresso � Direttore di Cantiere � Responsabile della sicurezza della ditta in ingresso Nella riunione dovranno essere illustrate : − Le principali caratteristiche del Piano di Sicurezza e Coordinamento; − Le fasi lavorative attualmente in corso e le fasi lavorative che si prevedono in corso per tutta la durata dei lavori affidati

alla ditta in ingresso; − I principali rischi correlati alle fasi suddette; − Le modalità di utilizzazione di impianti fissi già presenti in cantiere e disponibili; − Le modalità di utilizzazione di macchine già presenti in cantiere e disponibili; − Le modalità di utilizzazione di apprestamenti già presenti in cantiere e disponibili; Nel caso in cui il nuovo ingresso sia dovuto a ditta artigiana o lavoratore autonomo, questi dovrà: − Confermare le caratteristiche delle lavorazioni previste nel P.S.C. ed eventualmente illustrare le modifiche da apportare

al P.S.C. per tenere di conto delle specificità delle lavorazioni non previste; − Illustrare i rischi correlati alle proprie lavorazioni; − Illustrare i rischi aggiuntivi introdotti con le macchine, i materiali e le attrezzature che verranno introdotte ed utilizzate. Al termine della riunione verrà redatto apposito verbale nel quale dovranno essere indicati i tempi di consegna dei docu-menti per l’aggiornamento del P.S.C. e per ogni altro documento che il Coordinatore avrà stabilito di acquisire. La ditta artigiana o il lavoratore autonomo in ingresso dovrà sottoscrivere il P.S.C. Il Direttore Tecnico di Cantiere è tenuto a verificare se l’accesso di qualsiasi nuovo lavoratore (dipendente neoassunto, ar-tigiano, lavoratore autonomo o dipendente di altra ditta) è stato preventivamente e sufficientemente valutato sia in relazione alle compatibilità tra le lavorazioni, sia in relazione alla compresenza fisica, sia alle possibili interazioni tra le attrezzature, materiali o persone. Nel caso che tale ingresso non sia previsto nel presente Piano di Sicurezza e Coordinamento dovrà essere redatto specifico documento riepilogativo di valutazione, secondo le disposizioni già dettagliate e sottoscritte da tutti i lavoratori autonomi presenti in cantiere e confermato dal Responsabile della Sicurezza per l’Esecuzione. Durante la realizzazione delle opere di finitura e di completamento o di qualsiasi altro raggruppamento di lavori durante il quale potrebbero lavorare contemporaneamente più ditte, i responsabili tecnici o i capocantieri delle varie ditte si contatta-no, prima dell'inizio dei lavori, in modo da garantire una efficace separazione tra le aree in cui ciascuna ditta dovrà operare; se, per qualche motivo, fosse necessaria la compresenza di addetti, occorre verificare preliminarmente ogni possibile inter-ferenza (la posizione degli stoccaggi provvisori dei materiali e delle attrezzature, il transito dei cavi e quant'altro possa reca-re disturbo o intralcio alle altrui lavorazioni). Il Direttore Tecnico di Cantiere o il Capo Cantiere di ciascuna impresa appaltatrice o subappaltatrice presente in cantiere, deve coordinare le movimentazioni al fine di evitare interferenze fra transiti pedonali e meccanici e fra movimentazioni dei vari mezzi meccanici; deve essere contattato dai mezzi dei fornitori prima dell'accesso all'area del cantiere ed è responsa-bile dell'individuazione del percorso da compiere e della postazione sicura nella quale far sostare i fornitori durante lo scari-co dei mezzi. Il Responsabile di Cantiere coordina gli spostamenti reciproci dei mezzi; comunica all'autista del camion l'ubicazione della postazione sicura.

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8) Organizzazione prevista per il servizio di pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori

8.1 Generalità Come già indicato, data la dimensione del cantiere, la tipologia delle opere realizzate e la relativa vicinanza a posti pubblici permanenti di pronto soccorso, per assicurare la massima rapidità nell’intervento di emergenza e sufficiente che all’interno della baracca di cantiere sia presente il pacchetto di medicazione. Il PSC/POS di dettaglio dovrà individuare la necessità o meno di osservare precauzioni sanitarie necessarie al pronto inter-vento in caso di grave infortunio, nel caso in cui dai cantieri non sia possibile raggiungere la più vicina Azienda Usl di com-petenza, bisognerà prevedere all’ interno dell’ aria di cantiere un’ infermeria presenziata. Tale situazione non sembra esse-re nella gran parte dei lavori molto probabile, motivo per cui non è prevista in tale Piano generale di Coordinamento, in tal caso ci si potrà riferire al regolare funzionamento del servizio Emergenza sanitaria “118”. 8.2 Prescrizioni operative Restano comunque valide le seguenti prescrizioni minime: − Tutto il personale dovrà essere in possesso di attestato di partecipazione a specifico corso di formazione professionale

per pronto soccorso in cantieri edili, − Sarà a disposizione, per tutta la durata del cantiere almeno un automezzo efficiente, − Sarà a disposizione, per tutta la durata del cantiere almeno un telefono cellulare, − I lavoratori presenti saranno SEMPRE almeno 2. − il cartello contenente le informazioni ed i numeri telefonici utili per assicurare la sicurezza ed il pronto intervento oltre

che per coordinare la conduzione dei lavori DEVE essere affisso, ben visibile, alla baracca. (I dati sono elencati di se-guito).

− Tutti i documenti di rilievo per la corretta conduzione dei lavori, la verifica delle responsabilità e competenze, l’assicurazione della sicurezza, il controllo, devono essere conservati in cantiere in luogo sicuro ed asciutto. (L’elenco dei documenti che, al momento si ritengono indispensabili è riportato di seguito)

8.3 Schede di sicurezza delle singole attività lavorative La redazione delle schede delle singole attività è demandata alla ditta esecutrice, sia per la personalizzazione dell’ orga-nizzazione, specifica della ditta, sia per le proprie disponibilità di macchine ed attrezzature, sia per la reperibilità di strumen-ti informatici con ampia disponibilità di descrizioni correttamente compilate. All’interno delle schede di sicurezza delle singo-le attività lavorative dovrà essere effettuata la valutazione specifica del rischio connesso (le procedure automatiche più co-muni contengono un interfaccia specifico). Il livello di rischio nel cantiere dovrà essere quantificato conformemente alle de-finizioni CEE:

Pericolo: proprietà o qualità intrinseca di una determinata entità avente potenzialità di causare danno. Rischio: probabilità che sia raggiunto il livello potenziale di danno nelle condizioni di impiego e/o di esposizione

nonché possibili dimensioni del danno stesso. Di seguito si illustra un criterio con cui può essere definita la scala delle probabilità:

Bassa (Improbabile o poco probabile): la mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza di più eventi poco probabili indipendenti o solo in circostanze sfortunate di eventi

Media (Probabile o altamente probabile): la mancanza rilevata può provocare un danno, anche se non in modo automatico e diretto o esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il danno ipotizzato per i lavoratori.

Alta (Quasi certo): esiste una correlazione diretta tra la mancanza rilevata ed il danno ipotizzato. E’, inoltre, possibile stabilire una scala dell’entità del danno:

Lieve: Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità rapidamente reversibile Medio: Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con inabilità reversibile Grave: Infortunio o episodio di esposizione acuta o cronica con effetti irreversibili o letali e parzialmente o total-

mente invalidanti. E’ a questo punto possibile una valutazione del livello di rischio relativo ad ogni singolo fattore:

R= P x D

dove: R = livello di rischio;

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P = probabilità dell’evento; D = quantificazione del danno In questo modo è possibile individuare le operazioni più rischiose, definite fasi critiche. Nella redazione del presente PSC il Coordinatore ha predisposto una organizzazione esecutiva che rimuove le sovrapposi-zioni di lavorazioni che possono generare occasioni di rischio con lo scopo di migliorare la sicurezza, riducendo il livello di rischio iniziale. L’impresa dovrà adottare tutte le misure di prevenzione e protezione nel suo Piano Operativo di Sicurezza (Valutazione dei rischi D. Lgs. 81/2008)

3.5. INFORMAZIONI E NUMERI TELEFONICI

• Carabinieri tel. 112 • Vigili del Fuoco tel. 115 • Emergenza sanitaria: tel. 118 • Telecom (guasti) tel. 182 • Enel guasti (guasti) • Progettista: (da nominare) • Coordinatore in fase di progettazione: ing. Antonio Pezzano: Tel. 06.44.071.229 • Ditta appaltatrice: Impresa: (da nominare) • Coordinatore in fase di esecuzione: (da nominare) 8.5 DOCUMENTAZIONE da conservare in cantiere In cantiere devono essere presenti i seguenti documenti: 1. Copia della concessione edilizia 2. Piano di sicurezza e di coordinamento ai sensi dell’art. 100 titolo IV D. Lgs. 81/2008; 3. Copia della Notifica agli organi di vigilanza territoriale competenti ai sensi dell’art. 99, titolo IV, D. Lgs. 08/2008 (Azien-

da U.L.S.S. - Direzione Provinciale del Lavoro); 4. Dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente dell’installatore degli impianti elettrici di messa a terra e dei

dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. La dichiarazione di conformità equivale a tutti gli effetti ad o-mologazione dell’impianto (capo II, art. 2, comma 1, D.P.R. 462/2001);

5. Comunicazione del datore di lavoro all’ISPESL ed all’Azienda U.L.S.S. o all’ARPA, entro trenta giorni dalla messa in esercizio degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche (capo II, art. 2, comma 2, D.P.R. 462/2001);

6. Verbale di verifica periodica biennale degli impianti elettrici di messa a terra e dei dispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche. Per l’effettuazione della verifica, il datore di lavoro si rivolge all’Azienda U.L.S.S. o all’ARPA o ad eventuali organismi individuati dal Ministero delle attività produttive (capo II, art. 4 D.P.R. 462/2001);

7. Dichiarazione di conformità ai sensi della normativa vigente dell’installatore dell’impianto elettrico di cantiere (art. 9 L. 5/3/90 n. 46);

8. Copia conforme dell’autorizzazione ministeriale all’impiego del ponteggio metallico fisso, le generalità e la firma del re-sponsabile del cantiere (sez. V, titolo IV d.lgs 81/2008);

9. Disegno esecutivo del ponteggio: indicante il tipo, i sovraccarichi massimi a mq di impalcato, gli appoggi e gli anco-raggi (sez. V, titolo IV d.lgs 81/2008);

10. Progetto firmato da un Tecnico abilitato per ponteggi fuori standard o maggiori di 20 m di altezza (sez. V, titolo IV d.lgs 81/2008)

11. Copia dell’istanza di autorizzazione del costruttore per impalcature automatiche autosollevanti (Circ. 39/80 Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale);

12. Libretto di immatricolazione e collaudo per scale aeree, ponti sospesi muniti di argano, ponti sviluppati su carro, ponti autosollevanti (sez. IV, titolo IV d.lgs 81/2008);

13. Denuncia all’ufficio territoriale competente (all’Azienda U.L.S.S. o all’ARPA) prima della messa in servizio della gru o di altri apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg (art. 7 D.M. 12/9/59);

14. Dichiarazione, su carta intestata, della ditta che ha realizzato i lavori di corretta installazione della gru;

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15. Verbale di verifica periodica annuale per la gru o altri apparecchi di sollevamento di portata superiore a 200 Kg (art. 8 D.M. 12/9/59);

16. Verbali di verifica periodica trimestrale delle funi e catene degli impianti e apparecchi di sollevamento (art. 11 D.M. 12/9/59);

17. Omologazione del sistema radio comando per gru o apparecchi di sollevamento ai sensi del D.M. 374/88 e della Circo-lare ISPESL n. 72/88;

18. Libretti d’uso delle macchine ed attrezzature; 19. Verbali di verifica periodica degli apparecchi e serbatoi a pressione (R.D. 824/27-D.M. 21/5/74); 20. Autorizzazione del Sindaco per utilizzare macchinari e impianti rumorosi in deroga al D.P.C.M. 1/3/91; 21. Schede tecniche di sicurezza dei prodotti e delle sostanze chimiche pericolose (DIR. 91/155/CEE); 22. Piano antinfortunistico per trasporto e il montaggio di elementi prefabbricati (art. 22 Circolare Ministero del lavoro n.

13/1982); 23. Programma delle demolizioni (Sezione VIII d.lgs 81/2008); 24. Piano di lavoro per demolizione e rimozione dell’amianto Capo III (art.256. d. Lgs. 08/2008); 25. Notifica dei lavori in sotterraneo (art. 7 D.P.R. 20/3/56 n. 320); 26. Comunicazione agli enti erogatori dell’energia elettrica, del gas, dell’acqua o quanto altro di lavori eseguiti in prossimità

di linee elettriche (art. 67 d. Lgs. 08/2008) e di condutture. 27. Cartellonistica infortuni 28. Certificazione fonometrica e rapporto valutazione rischi rumori Ed inoltre la seguente DOCUMENTAZIONE RIGUARDANTE TUTTE LE IMPRESE ESECUTRICI

29. Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura (titolo IV d. Lgs. 08/2008); 30. Denuncia di nuovo lavoro, dei Datori di lavoro, all’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro

(art. 12 D.P.R. 1124/65) (Mod. 66 DL INAIL); 31. Libro matricola, qualifica delle maestranze e registro delle presenze (D.P.R. 1124/65, R.D. 1422/24, Circ. INPS

27.50875/053 del 30-6-1967); 32. Registro degli infortuni ( art. 403 D.P.R. 547/55, D.M. 12-9-1958 artt. 1-2, Allegato B); 33. Nomine dei soggetti referenti per la sicurezza (artt. 4-18 D. Lgs. 626/94): 34. Responsabile del servizio di prevenzione e protezione, 35. Responsabile per la prevenzione incendi, 36. Responsabile per il pronto soccorso, 37. Responsabile dell’emergenza, 38. Rappresentante per la sicurezza; 39. Piano operativo di sicurezza (art. 100. d Lgs. 81/2008); 40. Copia del Piano di sicurezza e di coordinamento firmata per presa visione dal Datore di lavoro e dai Rappresentanti

per la sicurezza; 41. Documenti attestanti la formazione dei referenti per la sicurezza (art. 8-13-15 D. Lgs. 626/94, D.M. 16/1/97); 42. Dichiarazione dell’organico medio annuo, distinto per qualifica, da cui desumere la corrispondenza con il costo soste-

nuto per il personale dipendente corredata dagli estremi delle denuncie dei lavoratori effettuate all’IMPS, all’INAIL e al-le Casse Edili (art. 90 D. Lgs. 81/2008);

43. Dichiarazione relativa al contratto collettivo stipulato dalle organizzazioni sindacali comparativamente più rappresenta-tive, applicato ai lavoratori dipendenti (art. 90 D. Lgs. 81/2008).

44. Documento Unico di Regolarità Contributiva

9) FASI E SUB FASI DI LAVORAZIONE 9.1 Elenco Attività e Fasi L’elenco delle attività lavorative è riportato per esteso al Paragrafo 4.2, come già detto le valutazioni sulle fasi critiche sa-ranno presenti nelle schede applicative in affiancamento alle valutazione dei rischi.

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9.2 Cronoprogramma Il cronoprogramma dovrà essere accluso al PSC di dettaglio, nella redazione di esso si dovrà tenere conto che la percen-tuale di impegno dell’impresa che potrà arrivare anche al 70% del totale dei lavori in periodo intermedio.

10) Stima dei costi della sicurezza

Il costo della sicurezza, inteso come stima dei costi derivanti dagli argomenti del successivo elenco: a) degli apprestamenti previsti nel PSC (come ponteggi, trabatelli ecc.) ; b) delle misure preventive e protettive e dei dispositivi di protezione individuale eventualmente previsti nel PSC per

lavorazioni interferenti; c) degli impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche, degli impianti antincendio, degli impianti di

evacuazione fumi; d) dei mezzi e servizi di protezione collettiva; e) delle procedure contenute nel PSC e previste per specifici motivi di sicurezza; f) degli eventuali interventi finalizzati alla sicurezza e richiesti per lo sfasamento spaziale o temporale delle lavora-

zioni interferenti; g) delle misure di coordinamento relative all'uso comune di apprestamenti, attrezzature, infrastrutture, mezzi e servi-

zi di protezione collettiva. è stato determinato attraverso una analisi dettagliata delle singole lavorazioni / prestazioni richieste attraverso la redazione di apposito computo metrico accluso separatamente come ALLEGATO 3. L’elenco prezzi utilizzato è inserito all’interno dei delle tariffe FS della sicurezza.

11). RISCHI SPECIFICI FERROVIARI

Valutazione dei rischi specifici ferroviari di carattere generale esistenti nell'ambiente in cui si può sviluppare il cantiere di lavoro, nonché le relative misure generali di prevenzione da adottare:

Rischio generale per permanenza e spostamento sui piazzali e in linea

o Rischio Investimento da veicoli ferroviari in manovra. o Rischio Investimento da treni in transito, in arrivo, in partenza. o Rischio Investimento da altri veicoli ferroviari.

Misure generali di prevenzione:

La permanenza sui piazzali ferroviari o in linea deve limitarsi esclusivamente alla zona interessata all'intervento. Per gli spostamento sui piazzali devono essere utilizzate le piste pedo-nali esistenti. E' vietato usare durante gli spostamento biciclette, ciclomotori, autoveicoli, motocarri se non previa specifica autorizzazione a norma dell’art. 13 Legge 191/74 (art. 10 e 11 dei DPR 468/79). E' vietato attraversare i binari in esercizio se non utilizzando gli appositi sottopassaggi. In mancanza degli stessi o in caso di eccezionale necessità per l'attraversamento dei binari di stazione in esercizio devono essere utilizzate le apposite passa-toie a raso. La permanenza nelle immediate vicinanze dei binari in esercizio e lo spostamento lungo gli stessi è un'operazione a rischio di investimento e pertanto occorre prestare la massima attenzione. La circolazione a piedi sui piazzali ferroviari è regolamentata da specifiche disposizioni emanate dai Responsabili del Committente territorialmente competente con apposito ordine. Sullo stesso sono inoltre indicati i luoghi ove sono esposte e disponibili le planimetrie indicanti gli itinerari idonei a spostarsi con sicurezza rispetto alla circolazione dei rotabili (art. 8 Legge 191/74 - art. 6 DPR 469/79). Prima di effettuare spostamento sui piazzali e negli interbinari dei binari in esercizio dovranno essere sempre assunte a cu-ra dell'interessato preliminari notizie circa la circolazione dei treni, i movimenti di manovra o altri convogli ferroviari. Quando si eseguono lavori su binari in esercizio e nelle immediate adiacenze che comportino l'occupazione con uomini, mezzi e attrezzi dei binari stessi o anche della sola sagoma libera di transito, deve essere predisposta apposita organizza-zione protettiva per le persone addette ai lavori per assicurare l'incolumità degli stessi al passaggio dei treni.

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L'organizzazione protettiva deve rispettare i criteri e le indicazioni presenti nell'istruzione per la Protezione dei Cantieri di Lavoro (IPCL - redatta a cura delle Ferrovie dello Stato S.p.A. ed acclusa in copia). Il personale adibito alla protezione dei cantieri di lavoro, ovunque operante, nonché gli agenti preposti alla conduzione e scorta dei carrelli e dei treni materiali, de-vono essere in possesso di apposita abilitazione, rilasciata dal Committente (sono ammesse comunque abilitazioni rilascia-te da organi equiparabili). Stando sui bordi dei marciapiedi o in prossimità dei binari, seppure a distanza di sicurezza, vigilare costantemente per evi-tare possibili investimenti da movimenti di rotabili.

Rischio incuneamento dei piedi o degli arti inferiori fra l'ago e il contrago dei deviatoi manovrati elettri-camente a distanza.

Misure generali di prevenzione: E' vietato attraversare i binari in prossimità dei deviatoi elettrici manovrati a distanza. Per lo spostamento o l'attraversa-mento utilizzare le norme di cui al punto 1). Utilizzare sui piazzali ferroviari scarpe antinfortunistiche con dispositivo per lo sfilamento rapido. Adottare sempre la massima attenzione e cautela personale.

Rischio di indebito lancio di oggetti dai treni in transito; proiezione di corpuscoli e scorie di frenatura.

Misure generali di prevenzione: Al momento del transito dei treni o al passaggio di manovre o altri convogli ferroviari, ripararsi o voltare le spalle al convo-glio per evitare possibili infortuni accidentali agli occhi e al viso. Rischio scivolamento Su superfici di appoggio dei piede sdrucciolevoli, con particolare riferimento alle traverse ove normalmente sostano i loco-motori diesel. Misure generali di prevenzione: E' vietato attraversare i binari in esercizio. Non poggiare mai i piedi su traverse coperte di olio o grasso rilasciato acciden-talmente dai locomotori onde evitare il rischio di caduta per scivolamento. Per lo spostamento sui piazzali ferroviari utilizza-re scarpe antinfortunistiche munite di suola antiscivolo.

Rischio dovuto a Ostacoli fissi o mobili lungo le zone di passaggio

Misure generali di prevenzione: La sede ferroviaria deve essere tenuta sgombra da ogni oggetto rimovibile fino alla distanza di m. 1,75 dalle rotaie. Fanno eccezione gli attrezzi e materiali per lavori alla sede stessa purché non impediscano il libero e sicuro transito dei rotabili. Oltre il limite suddetto gli oggetti devono essere sistemati in modo da non costituire pregiudizio alla regolarità dell'esercizio e alla incolumità delle persone. Nel percorrere le zone di passaggio o dove è in corso la lavorazione prestare attenzione alla natura dei suolo e alla presenza di eventuali ostacoli fissi o mobili che possono essere causa di urti o cadute.

Rischio Rumore.

Misure generali di prevenzione: Sui piazzali ferroviari esiste una rumorosità di "fondo" dovuta alla normale attività ferroviaria stimata mediamente in un Leq di 65 dB(A). L'esatta intensità della rumorosità ambientale può comunque variare da impianto a impianto. Il relativo valore dovrà pertanto essere richiesto di volta in volta al Responsabile territorialmente competente.

Elettricità (rischio elettrocuzione).

Misure generali di prevenzione: Misure generali di prevenzione: Tutte le condutture elettriche di trasporto, di alimentazione, di contatto e di distribuzione ed in genere le linee sotto tensione nonché le apparecchiatura alle stesse connesse devono considerarsi permanentemente sotto tensione. Il loro contatto, anche indiretto, oppure il solo troppo avvicinarsi ad esse deve ritenersi mortale. Prima di avvicinarsi o mettersi in contatto con le suddette parti è rigorosamente prescritta un'adeguata protezione. Non avvicinarsi mai con la persona o con gli attrezzi a distanza inferiore a quella di sicurezza (mt.1 per tensioni fino a 25 Kv e mt.3 per tensione oltre 25 Kv. e fino a 220 Kv.) dai conduttori, isolatori ed accessori.

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Non toccare qualsiasi filo metallico pendente potendo essere questo sotto tensione. Durante la manipolazione o il trasporto di oggetti alti assicurarsi che questi non vadano ad interferire con la linea di contatto entro il limite di sicurezza. Il trasporto in parola deve essere eseguito, per quanto possibile, disponendo l'oggetto in posi-zione orizzontale. Nel caso si debbano eseguire scavi, sondaggi o quant'altro si rende necessario conseguire preventiva autorizzazione del responsabile competente del Committente e dopo che sia stata verificata la eventuale presenza di cavi interrati e sotto ten-sione. In caso di incendio non usare acqua in presenza di linea di contatto elettrica e dare subito avviso al personale ferroviario secondo il piano di emergenza predisposto. E' vietato usare getti di acqua a qualsiasi scopo nelle vicinanze di linee di contatto elettriche. Non accendere o bruciare erbe o quant'altro nelle vicinanze di linee elettriche. Dovrà essere effettuata una preventiva ricognizione congiunta dei luoghi interessati alle lavorazioni al fine di consentire a tutti gli agenti impegnati nell'esecuzione dei lavori: di avere compiuta conoscenza della condizione e degli ulteriori rischi di carattere particolare dell'ambiente nel quale i lavori stessi andranno ad essere eseguiti; della organizzazione complessiva dei cantiere e delle eventuali specifiche cautele da adottare; di conoscere ulteriori specifiche norme di sicurezza o modalità comportamentali; Le risultanze dei sopralluogo dovranno essere verbalizzate e recepite nel piano di sicurezza. Nel caso di associazione temporanea di imprese o di consorzio, i precedenti obblighi incombono all'impresa mandataria o designata quale capogruppo. 11.1 PRESCRIZIONI PARTICOLARI Si provvederà a far abilitare alla protezione cantieri propri dipendenti in un numero tale da garantire lo svolgimento dei lavo-ri in condizioni di "effettiva sicurezza" e comunque nel rispetto, sia delle prescrizioni specificamente impartite, dal respon-sabile del Committente per l'organizzazione della protezione stessa. I nominativi delle persone abilitate dovranno essere inserite nel piano di sicurezza. L’eventuale custodia dei cantieri sarà affidata a persona provvista della qualifica di "guardia particolare giurata", ai sensi dell'articolo 22 della Legge 13 settembre 1982 n. 646

Disposizioni generali per la protezione dal rischio di folgorazione.

Per la protezione dei personale dai rischi di folgorazione si dovrà sempre e comunque attenersi a quanto in materia dispo-sto. Inoltre, in ragione di quanto detto ai precedenti paragrafi, al fine di assicurare la protezione dal rischio di folgorazione, si dovranno rendere edotti i soggetti sopra individuati (anche con specifici corsi di formazione) che operano in prossimità di linee ed apparecchiatura ad alta tensione Il rispetto scrupoloso oltre che della Legge 26 Aprile 1974 n.191 e del relativo Regolamento di attuazione di cui al DPR n.469 dell'1/6/1979 e di tutte le istruzioni e norme di sicurezza per l'esercizio delle linee elettriche comporta che, qualora per l'esecuzione di lavori su condutture o attrezzature elettriche il personale debba venire in contatto con condutture e at-trezzature od anche solamente debba avvicinarsi ad esse ad una distanza inferiore a quella di sicurezza, i lavori dovranno essere eseguiti solamente se sia possibile togliere la tensione alle condutture ed attrezzature. In tal caso i lavori potranno essere iniziati solo dopo aver ottenuto la necessaria dichiarazione scritta dell'avvenuta tolta tensione dalle attrezzature e dalle condutture e della loro messa a terra, e con l'indicazione esatta della tratta o tratte sulle quali dovrà lavorare e dei limiti di tempo concessi per l'esecuzione dei lavori. Prima della scadenza del tempo la persona designata dovrà accertarsi che, per quanto lo riguarda, in dipendenza dei lavori da lui eseguiti, nulla si oppone a ridare tensione e dopo fatta tale constatazione, restituirà la dichiarazione scritta rilasciata-gli per la tolta tensione, completandola con l'annotazione: “nulla osta da parte dell'impresa per la rimessa in tensione delle linee suindicate, avendo accertato, per quanto di competenza, che nulla si oppone a ridare tensione; ore........ dei gior-no...........” A partire dal momento di detta restituzione le condutture e le attrezzature elettriche dovranno considerarsi di nuovo rego-larmente in tensione.

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Qualora, invece, si dovesse lavorare in prossimità di attrezzature o condutture elettriche che debbano essere necessaria-mente mantenute in tensione, occorrerà verificare che il lavoro può essere eseguito a distanza di sicurezza, tenuto anche conto dei mezzi d'opera da impiegare. In aggiunta alle citate Norme, si stabilisce che, all'atto della tesatura o dei recupero dei conduttori, un estremo dei medesimi deve essere sicuramente collegato a terra. Ciò nonostante, la decisione circa la possibilità o meno di eseguire un determinato lavoro, come ad esempio stendimento e tesatura di conduttori, sostituzione di mensole ecc., spetta esclusivamente all'Appaltatore che decide sotto la sua diretta responsabilità. Pertanto, rimanendo unico responsabile, a tutti gli effetti, di quanto possa accadere al personale ed a terzi per l'inosservan-za delle norme o per la inadeguata valutazione dei rischi correlati al lavoro da eseguire, procedere con ESTREMA cautela prima di: - stabilire o concordare procedure esecutive, - accettare nuovi lavori o modifiche di quelli concordati, soprattutto se sono interessate aree soggette al “Pericolo” elettrico. Qualora infine si giudicasse di non poter eseguire il lavoro mantenendosi a distanza di sicurezza dalle attrezzature o con-dutture elettriche in tensione occorrerà richiedere la tolta tensione, secondo le modalità anzidette. Macchine circolanti sul binario.

Le macchine circolanti su binario (compresi i mezzi promiscui strada rotaia) impiegate nei lavori dovranno avere a bordo il libretto di identificazione rilasciato dal Committente (in originale o in fotocopia autenticata) e risultare in regola rispetto a tut-te le prescrizioni e norme di cui al libretto stesso. Le macchine dovranno essere, inoltre, munite di targa di identificazione riportante il numero dei libretto preceduto dalla si-gla di individuazione dei mezzo, come precisato nel libretto stesso. La targa, con iscrizione a caratteri neri di altezza non inferiore a cm.8 su fondo bianco o giallo, dovrà essere applicata su entrambe le fiancate dei mezzo in posizione ben visibi-le. Il supporto della targa potrà, eventualmente, essere eliminato applicando l'iscrizione a vernice direttamente sulle fianca-te. La residenza sarà scritta con gli stessi colori, a caratteri di minore altezza. Le macchine non in regola con dette pre-scrizioni non potranno essere impiegate e, ove se ne riscontri la presenza in cantiere, saranno immediatamente allontana-te.

3.6. PRESCRIZIONI OPERATIVE 3.6.1. Precauzioni di Carattere Generale.

Si raccomanda di fare uso dei dispositivi di protezione individuale: il casco per evitare rischi di lesioni alla testa in caso di urto, caduta o proiezione di materiali ed in particolare durante le operazioni di carico e scarico di materiali con gru; le calza-ture protettive alte con lamina, puntale di acciaio e protezione delle caviglie per evitare rischi di punture, schiacciamento e slogature; i guanti per evitare i rischi di punture, scottature od escoriazioni; gli occhiali ogni qualvolta sussista rischio di ra-diazioni luminose o di proiezione negli occhi di scintille o schegge; tappi o cuffie per ridurre l’esposizione al rumore sempre in ambito di stazione; tute ovvero indumenti appropriati per assicurare la massima libertà di movimento; maschere in pre-senza di polveri; fasce luminescenti. I mezzi di protezione assegnati individualmente sono strettamente personali ed è fatto divieto di scambiarseli. Eventuali difetti di costruzione o anomalie dovute a circostanze varie che possano rendere i mezzi di protezione inidonei o anche soltanto inefficienti devono essere segnalati ai superiori affinché si provveda alla loro sosti-tuzione. Si raccomanda la massima attenzione durante la circolazione negli impianti poiché spesso nel terreno si trovano ostacoli quali buche, cavi, rotaie, traverse e ecc. che aumentano il rischio di scivolamento e cadute accidentali. E’ sempre incombente il pericolo di treni e dei veicoli manovrati soprattutto nel caso delle locomotive elettriche più silenziose e più ra-pide, per cui è necessaria la massima attenzione ed il rispetto delle procedure. Prima di inoltrarsi lungo la linea farsi auto-rizzare ed accompagnare da un agente dell’Esercente, con le funzioni di scorta ed attenersi alle norme di generali di sicu-rezza. Il personale dei diversi mezzi operativi che si reca sul luogo di lavoro alla guida dei mezzi stessi, deve partire dal piazzale di ricovero già scortato dal personale dell’Esercente. Attenersi scrupolosamente agli ordini dati dal responsabile della squadra, nonché dal Capo Cantiere. Indossare l’elmetto ove sussista il pericolo di caduta di gravi ed in particolare in prossimità della macchina risanatrice durante le operazioni di carico e scarico materiale con gru, nonché di carico della ter-ra con nastri trasportatori. Allorché un lavoratore, per esigenze lavorative deve introdursi, anche solo con parte del corpo tra gli organo rotabili che possono porsi in movimento, occorre adottare le misure e le cautele necessarie affinché i mezzi

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stessi non possano essere messi in moto da altre persone o mezzi (blocchi meccanici ed elettrici secondo le procedure). Utilizzare i mezzi individuali di protezione dal rumore quando previsto dalle procedure; tuttavia in presenza di esercizio fer-roviario, quando si lavora sui binari o si circola in loro prossimità, non coprirsi le orecchie con indumenti che possono impe-dire la percezione del rumore. Si ricorda che tutte le macchine operatrici e i mezzi di trasporto, (come le baracche di cantie-re) sono dotate di cassette di medicazione e di indicazione dei primi soccorsi da prestare a chi dovesse infortunarsi. Nell’eventualità di principi di incendio, utilizzare, per soffocarlo, gli estintori a polvere (e anche a sabbia e coperte) presenti sulle macchine.

3.6.2. Presenza dell’esercizio ferroviario Non iniziare i lavori sul binario prima che sia predisposta la protezione del cantiere. Il personale deve rispettare sempre e con scrupolo tutte le istruzioni impartite dall’organizzazione della protezione cantiere. Il personale del cantiere deve osser-vare le seguenti distanze minime dalla più vicina rotaia percorsa dal treno alla velocità indicata: Distanza di sicurezza (m.) Velocità (Km./h) 1,50 < 140 1,55 < 160 1,65 < 180 1,75 < 200 2,15 < 250 All’ordine di sgombero liberare immediatamente il binario dai carrelli rimovibili e dagli attrezzi ricoverandosi sulla banchina ad una distanza di sicurezza dal binario in esercizio di almeno m. 1.50 e senza mai impegnare l’intera via nel caso di dop-pio binario. E’ obbligatorio, per tutte le tipologie di linee ferroviarie, riporre ordinatamente le attrezzature ed i materiali im-piegati durante la lavorazione ad una distanza minima di m. 1.75 dalla più vicina rotaia del binario. Nei lavori sui viadotti, ponti, gallerie, all’avviso di liberazione del binario portarsi nelle zone di ricovero prestabilite. Quando si lavora nei piazzali e nelle linee a più binari portarsi nelle piazzole individuate dagli appositi cartelli o negli interbinari più ampi. Nelle linee a dop-pio binario all’avvicinarsi del treno sul binario attiguo a quello di lavoro, interrompere il funzionamento degli attrezzi rumoro-si e mantenersi a distanza di sicurezza. In linea, a velocità superiore a 160 Km/h le persone devono ricoverarsi sulle ban-chine. Durante gli scavi o altre operazioni che potrebbero portare in contatto con cavi elettrici anche ad alta tensione (1000 v) in cunicoli interrotti o affioranti, attenersi scrupolosamente alle disposizioni del Capo Cantiere. In presenza di scambi e-lettrici con parti mobili azionate a distanza, evitare di interporre fra l’ago e il contrago qualunque parte del corpo.

3.6.3. Vicinanza di linee aeree sotto tensione Se si opera su linee a trazione elettrica non avvicinarsi mai con la persona o gli attrezzi a meno di m. 1 dai conduttori, isola-tori e accessori, costituenti la linea di contatto. Non toccare le persone infortunate che sono ancora in contatto con i condut-tori sotto tensione; prima di soccorrerle accertarsi che sia stata tolta la tensione. Non salire sul tetto dei veicoli o sul carico dei carri scoperti posto sotto binari elettrificati. Non toccare qualsiasi filo elettrico pendente, potrebbe essere in tensione. Quando si opera sotto regime di “tolta tensione” attendere conferma del personale incaricato prima di iniziare i lavori che hanno richiesto la tolta tensione. Non dirigere getti d’acqua verso conduttori aerei, che si devono sempre considerare in tensione. Nel caso in cui, per l’esecuzione dei lavori, il personale possa venire in contatto con condutture e/o attrezzature sotto tensione, o anche solamente avvicinarsi ad esse ad una distanza inferiore a quella di sicurezza e cioè: o per linee a tensione fino a 25 Kv, o per linee a tensione superiore a 25 Kv e fino a 220 Kv, i lavori dovranno essere eseguiti solo dopo aver tolto la tensione alle condutture e/o alle attrezzature, e potranno essere iniziati solo dopo che il Capo Cantiere, o persona da lui designata, abbia ottenuto dall’agente FS della Dirigenza, la dichia-razione scritta dell'avvenuta tolta tensione delle attrezzature e delle condutture e della loro “messa a terra”, con l’indicazione esatta della tratta, o tratte sulle quali si dovrà lavorare e dei limiti di tempo concessi per l’esecuzione del lavoro (Scambio Moduli). Un’analoga dichiarazione scritta sarà consegnata dal Capo Cantiere all’agente FS, a lavori ultimati, per consentire la riattivazione delle linee. Occorre effettuare la disalimentazione e la messa a terra di tutte le sezioni di impianto alle quali ci si può, anche accidentalmente, avvicinare con il corpo, con gli attrezzi, o con i materiali oltre la Distanza di Si-curezza (1 m per le linee FS a 3 Kv). Prima di operare è necessaria l’esatta conoscenza delle sezioni di impianto disali-mentate, oltre le quali non è consentita la lavorazione.

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3.6.4. Precauzioni da osservare negli spostamenti nei piazzali e lungo linea Percorrere di norma i sentieri e gli itinerari preferenziali, quando le esigenze di esercizio non impongono diversamente. Prima di attraversare il binario accertarsi che non sopraggiungano treni o macchinari semoventi impiegati per la costruzione dello stesso. Non passare mai fra due veicoli fermi sul binario quando distano tra loro meno di dieci metri o sono in corso manovre; accertato che queste condizioni sono soddisfatte attraversare comunque al centro dello spazio libero. Quando si lavora nei piazzali e due binari adiacenti sono contemporaneamente impegnati da veicoli ferroviari in manovra, accedere alla zona dell’intervia per esigenze lavorative solamente se rimane disponibile, rispetto alla sagoma limite dei due binari, uno spazio libero di almeno cm. 70, sempre che lo spostamento dei veicoli in manovra, preventivamente annunciato al per-sonale interessato, avvenga su un solo dei due binari e con velocità non superiore a 30Km/h. Nei grandi piazzali di stazio-ne esistono apposite piazzole di ricovero (contrassegnate con la tabella Z di colore giallo) per il personale che, per servizio, debba operare nelle vicinanze. All’arrivo del treno, ricoverarsi per tempo in detta piazzola; mancando questa, localizzare preventivamente un posto di ricovero adatto fissando mentalmente l’itinerario migliore per raggiungerlo, senza farsi sor-prendere impreparato. Non transitare mai contemporaneamente ad un treno, nei portoni delle rimesse od altri ostacoli tin-teggiati a righe giallo – nere o in corrispondenza di cumuli di materiale o di buche a distanza inferiore da 1,5 metri dalla più vicina rotaia. Non camminare mai in mezzo al binario in assenza di protezione, salvo casi di forza maggiore per i quali oc-corre osservare il seguente comportamento: sulle linee a semplice binario voltarsi frequentemente perché i treni circolano nei due sensi; sulle linee a doppio binario: procedere in senso opposto a quello legale dei treni, voltandosi comunque frequentemente poiché potrebbero sopraggiungere convogli in senso illegale; al sopraggiungere di un treno ricoverarsi sempre sulla banchina e mai all’interno o su un binario attiguo; dopo il passaggio del treno, prima di impegnare uno qualsiasi dei binari, assicurarsi che non sopraggiunga il treno in senso opposto; nei tratti di linea percorsi da treni con velocità superiore a 160 Km/h e nei tratti di linea banalizzata per i due sensi di marcia non si deve mai camminare sul binario, ma bisogna percorrere la banchina. Occorre assumere preventivamente nelle sta-zioni le necessarie informazioni sull’andamento della circolazione dei treni; percorrendo un binario temporaneamente fuori esercizio, ricordare che la circolazione dei treni può essere ripresa improv-visamente anche in senso illegale. Quando si attraversa un binario davanti o dietro un convoglio fermo, occorre accertarsi che sul binario attiguo non stia per sopraggiungere un altro convoglio. Quando si cammina a fianco del binario, tenersi sempre a distanza di sicurezza (v. ta-bella punto 1.16). In presenza di brina o di ghiaccio camminare sulla massicciata e non su rotaie o traverse perché si può scivolare. Non sedersi mai sulle rotaie, sui bordi dei marciapiedi, sulle pedane o predellino o altre parti sporgenti dei veicoli, nemmeno quando si ritiene che non debba aver luogo alcuna manovra o alcun movimento dei veicoli. Quando si debbono trasportare oggetti che non permettono di osservare i binari in entrambi i sensi farsi accompagnare da un agente di scorta. Non invadere la sagoma limite con materiale o attrezzi trasportati.

3.6.5. Precauzioni da osservarsi nei lavori in galleria Anche se non sono previsti lavori in galleria, qualora fosse necessario percorrere gallerie, o per spostarsi di notte lungo li-nea o nei piazzali, occorre sempre munirsi di un mezzo di illuminazione. Quando si avverte difficoltà di respirazione, uscire e far uscire all’aperto chiunque si trovi in galleria. Nel percorrere una galleria, un ponte o un’opera d’arte, all’approssimarsi del treno ricoverarsi sempre nella nicchia, o nella piazzola di ricovero, disposta sul lato che si sta percorrendo. Nelle galle-rie o sui ponti sprovvisti di nicchie e piazzole di ricovero, regolare la propria marcia in modo da non farsi sorprendere dal treno. Nelle nicchie passanti fra due gallerie attigue, al passaggio dei treni, sorreggersi agli appositi mancorrenti per evitare di essere trascinati dalle correnti d’aria; rispettare analogo comportamento nelle nicchie poste in gallerie di linee percorse a velocità superiore a 200 Km/h. Nelle gallerie a due o più binari munite di nicchie da un solo lato, camminare dal lato del piedritto dove sono ubicate le nicchie. Se, percorrendo una galleria, si è sorpresi dall’arrivo del treno in una zona priva di ricovero, occorre gettarsi a terra lungo il piedritto, con il capo rivolto verso il treno, raccogliendo e stringendo intorno al cor-po gli indumenti e restando in tale posizione fino al completo transito del treno. Quando un elevato numero di persone deb-ba percorrere una galleria o un’opera d’arte, dette persone devono essere suddivise in gruppi di consistenza proporzionata alla capienza delle nicchie; tali gruppi dovranno camminare l’uno dall’altro ad una distanza pari a quella fra due nicchie

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successive. La zona di lavoro sarà adeguatamente illuminata mediante impianto a neon. Una ventola sarà posizionata al fine di aumentare cautelativamente la ventilazione naturale già esistente nella galleria.

3.6.6. Precauzioni per l’uso di attrezzi manuali Utilizzare gli attrezzi unicamente per l’uso cui sono destinati. Assicurarsi che i manici degli attrezzi (martelli, falcetti e ecc.) siano integri e fissati solidamente. Assicurarsi che i martelli, le mazze, le trance e simili non abbiano sbavature o rincalcatu-re che possano staccarsi nell’uso. Assicurarsi che gli attrezzi momentaneamente non utilizzati siano sistemati in posizione opportuna da non impedire i movimenti propri e quelli dei compagni e che soprattutto non interferiscano con la sagoma limi-te. Assicurarsi che gli attrezzi con parti taglienti o appuntite siano sistemati in posizione non pericolosa. Non apportare mo-difiche alle attrezzature senza autorizzazione, in particolare non applicare prolunghe alle leve, alle chiavi, agli estrattori. Nell’uso delle attrezzature assumere la posizione più adatta tenendo conto anche dei compagni vicini. Nell’uso della chiave a “T”, assumere una posizione stabile tenendo conto che la presa può sfuggire. Nel taglio con trance e scalpelli assicurarsi che le schegge che si distaccano non vadano a colpire altre persone. Nell’uso delle asce, delle accette, delle mazze e dei martelli assumere e far assumere ai compagni la posizione più opportuna per non essere colpiti da detti attrezzi in caso di sfilamento dal manico. Analoga precauzione deve adattarsi nell’uso dei paletti e leve, assumendo una posizione che non possa recare danno in caso sfugga la presa. Non appoggiare gli attrezzi sulle rotaie. Non lasciare i paletti e le leve piantati verticalmente sul terreno. Nel trasporto del materiale a spalla camminare distanziati dai compagni. Assicurarsi che le chiavi a “T” e le chiavi d’armamento non siano sboccolate. Per avvitare e svitare le chiavarde, tirare la chiave d’armamento sem-pre verso l’alto senza usare prolunghe. Provvedere senza indugio alla riparazione delle attrezzature difettose e chiedere la sostituzione di quelle non riparabili. Assicurarsi che gli attrezzi momentaneamente non utilizzati siano sistemati in posizione tale da non impedire i movimenti propri o quelli dei compagni e che soprattutto non interferiscano con la sagoma limite. As-sicurarsi che gli attrezzi con parti taglienti o appuntite siano sistemati in posizione non pericolosa. Durante il lavoro sistema-re i propri attrezzi sempre lontano dal binario, in ordine, e per quanto possibile, fuori dalle piste e con la parte tagliente rivol-ta verso terra. Per lo sbloccaggio dei dadi ossidati usare preventivamente adatti solventi e lubrificanti per evitare scatti peri-colosi. Nelle borse o cassette porta attrezzi tenere gli attrezzi acuminati (trincetti, coltelli, punte da trancio, ecc.) nelle addet-te guaine per evitare lesioni alle mani, alle spalle e ai fianchi. Quando si usano scale, verificare preventivamente che siano integre e siano provviste di appoggi antisdrucciolo. Utilizzarle con l’inclinazione adeguata. Durante l’uso della scala, non indossare guanti che potrebbero compromettere la necessaria sicurezza di presa. Durante i lavori su scala, o comunque in alto, tenere gli attrezzi in appositi contenitori atti ad evitare la caduta, che potrebbe provocare il ferimento di persone a ter-ra. Durante i lavori in alto è obbligatorio l’uso del casco sia per chi opera in alto (per proteggere la testa in caso di caduta) sia per chi opera in basso (per proteggersi dalla caduta di gravi).

3.6.7. Precauzioni per l’uso delle attrezzature motorizzate Controllare che dalle apparecchiature a motore (motoforatrice, motoincavigliatrice, smerigliatrice, ecc.) non vengano tolte o manomesse le protezioni antinfortunistiche. Effettuare i rifornimenti a motore spento e non fumare nel corso di tale opera-zione. Provvedere periodicamente alla pulizia delle macchine in modo da rilevare a vista eventuali perdite di olio o carbura-te, bulloni allentati e altri piccoli inconvenienti. Prima di tirare la funicella di messa in moto portare il motore nella fase di compressione; si evitano così pericolosi riavvolgimenti della fune stessa; tenersi a distanza da ostacoli posti alle spalle, al-meno doppia della lunghezza della funicella. Prima di avviare il motore dei trapani e sega rotaie, fissare l’attrezzatura sta-bilmente alla rotaia. Prima di azionare l’incavigliatrice e la foratraverse, appoggiare stabilmente la macchina sulle rotaie. Non toccare la marmitta con le mani durante e dopo il funzionamento del motore. Per lo spostamento delle macchine im-pugnare le apposite maniglie. Accertarsi che le mole siano munite di cuffia parascintille. Utilizzare mascherina e occhiali durante i lavori di smerigliatura, troncatura o foratura di rotaia.

3.6.8. Manipolazione di materiali pesanti Per sollevare un carico piegare le ginocchia tenendo la schiena dritta, senza divaricare le gambe in modo che lo sforzo sia sopportato dai muscoli delle gambe stesse. Nello spostare un carico pesante con una leva, non esercitare lo sforzo stando cavalcioni sulla leva stessa. Non trasportare un carico camminando all’indietro. Nel trasportare un carico in gruppo sincro-nizzare i movimenti con i colleghi. Nel trasporto a spalla camminare distanziati dai compagni. Evitare di passare in luoghi poco praticabili o ingombri. Disporre i materiali e gli attrezzi in modo ordinato, senza ingombrare i passaggi. Nell’attraversare i binari non poggiare i piedi sulle rotaie ma scavalcarle, poggiando i piedi sulla massicciata, facendo atten-

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zione anche alle traverse bagnate o coperte di ghiaccio. Non lasciar cadere il carico dalla spalla o dalle mani, ma deposi-tarlo a terra con cautela posizionando bene le mani e i piedi per evitare che rimangano schiacciati. Sistemare con cura i carichi in modo da evitare la loro caduta. Non depositare i materiali sul bordo dei binari o dei marciapiedi, ma tenerli a di-stanza regolamentare. Sono vietate operazioni di carico e scarico su veicoli in movimento. E’ vietato scendere dai veicoli saltando dal piano dei veicoli stessi. Nella manipolazione di casse occorre fare attenzione alle punte, ai perni a nastro, nonché alle schegge ed asperità di qualsiasi natura. Nel manipolare un recipiente, assicurarsi della natura del liquido che potrebbe essere corrosivo, infiammabile, tossico o volatile. Evitare di respirare le esalazioni di liquidi volatili. Analogamente ci si deve regolare in caso di danni agli involucri dei colli con fuoriuscita del contenuto di cui non è conosciuta la pericolosi-tà. Manipolando oggetti di vetro occorre prestare attenzione agli spigoli taglienti e ai frammenti di oggetti scheggiati.

3.6.9. Manipolazione delle traverse Utilizzare sempre le apposite tenaglie per traverse, verificando che le punte siano ben affilate, ed ammorzare le traverse alle estremità. Solo in caso eccezionale manipolare con le mani. Per traverse in legno iniettate, usare solo guanti in resine poliviniliche, non quelli di cuoio o di gomma, per traverse in c.a.p. usare guanti in pelle. Non toccarsi mai il viso e gli occhi con le dita sporche di olio di catrame e non esporre al sole le parti del corpo venute a contatto con detta sostanza. Lavarsi bene le mani dopo la manipolazione di traverse catramate e in special modo prima del pasto.

3.6.10. Manipolazione di rotaie con mezzi manuali Nella manipolazione delle rotaie eseguire i movimenti comandati senza esitazione e senza precipitazione. Muoversi a pic-coli passi e camminare in cadenza. Impugnare le tenaglie per le estremità onde evitare di essere colpiti ai piedi dalle rotaie. Impiegare sempre un numero di persone proporzionato al peso della rotaia da spostare. Depositare la rotaia con cautela sulla suola e liberare le tenaglie. Quando si fa scivolare una rotaia in senso longitudinale, far attenzione agli ostacoli che possono trovarsi sul terreno. Per il ribaltamento delle rotaie non impiegare leve infilate nei fori delle rotaie; possono essere causa di gravi infortuni.

3.6.11. Impiego di cannello da taglio Prima di iniziare l’attività controllare che le condutture del cannello, della valvola e dei manometri siano integre. Le bombole non devono rimanere esposte al calore, per cui devono essere tenute lontano dal crogiolo e dai materiali incandescenti. Il cannello incandescente deve distare almeno metri 10 dalle bombole. Tenere sempre ritte e legate ad una struttura stabile le bombole sprovviste di carrello. Non sottoporre le bombole ad urti, a sollecitazioni anomale e non farle rotolare. In caso di gelo riscaldare solo con acqua e non con altre fonti di calore. Coprire le bombole con il cappellotto durante il trasporto. Verificare che le bombole non abbiano fughe di gas. Per ricercare fughe di gas sui tubi o nelle valvole non usare mai fiam-me, ma solo acqua saponata. Controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma. Tenere il cannello ben diso-struito per evitare ritorni di fiamma. La manutenzione del cannello si deve effettuare solo dopo aver interrotto il flusso del gas, portando a zero la pressione a valle del riduttore. Non si devono mai scambiare al cannello i tubi di gomma del propa-no e dell’ossigeno. Il propano lascia nel tubo sottili depositi carboniosi, suscettibili di bruciare in presenza di ossigeno (i tubi sono di colore diverso). Non impiegare i tubi di gomma ad angolo vivo, evitare che siano in trazione, stenderli accuratamen-te, proteggendoli se occorre. Prima di accendere il cannello, controllare l’efficienza delle valvole, dei riduttori di pressione e dei manometri. Se la valvola di chiusura della bombola dell’ossigeno stenta ad aprirsi, evitare di lubrificarla con olio che a contatto con l’ossigeno si infiamma. Non toccare le valvole dell’ossigeno con mani o stracci sporchi di grasso. Aprire lenta-mente il riduttore dell’ossigeno per evitare il pericolo di incendio delle capsule (queste ultime sono di ebanite). L’accensione del cannello va effettuata con fiamma fissa e non fiammiferi o scintille. Quando durante il lavoro si deve per breve tempo deporre il cannello acceso, occorre che quest’ultimo sia sistemato lontano da bombole o materiale combustibile. Non di-menticare i guanti gli occhiali e le calzature di sicurezza. Dopo l’uso, riporre ordinatamente le apparecchiature ad una di-stanza minima di m. 1.75 dalla più vicina rotaia del binario.

3.6.12. Impiego di sega a disco Prima di iniziare il lavoro si deve controllare che gli schermi e le protezioni siano efficienti e al loro posto. Le protezioni e i dispositivi di sicurezza delle macchine non devono essere rimossi. Prima di effettuare il montaggio del disco dentato occor-re esaminarlo accuratamente, per accertarsi che sia esente da fessurazioni o incrinature. Oltre all’esame visivo è necessa-rio sottoporre il disco ad una prova di percussione per rilevare l’eventuale presenza di lesioni interne. La cuffia di protezione

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del disco dentato deve essere registrata in relazione allo spessore del particolare da tagliare. Si devono adottare le neces-sarie precauzioni affinché, al termine dell’operazione di taglio, il pezzo, staccandosi, non abbia a recare danno a persone.

3.6.13. Esecuzione di saldature alluminotermiche Prima di eseguire il taglio delle rotaie nelle linee a trazione elettrica, richiedere sempre l’assistenza di un responsabile degli impianti elettrici per lo shuntaggio della zona interessata al taglio. Prima di stuccare le forme accertarsi che non vi siano spigoli taglienti né sulla rotaia, né sul lamierino, se del caso eliminarli. Prima di iniziare le operazioni di preriscaldamento assicurarsi che la zona sottostante il giunto da costituire sia ben asciutta, che il crogiuolo ed i pozzetti raccogliscorie siano anch’essi perfettamente asciutti e che la porzione saldante da usare sia esente da umidità. Ciò allo scopo di evitare perico-lose esplosioni che avvengono durante o immediatamente dopo la reazione se il metallo liquido entra in contatto con tracce d’acqua. Le porzioni saldanti devono essere tenute lontane da fiamme o metalli incandescenti ed anche dalle candelette di accensione. Queste ultime vanno tenute in tasca e soprattutto non devono essere depositate in prossimità del crogiuolo durante la saldatura. Prima di innescare la reazione, l’operaio addetto a tale operazione deve controllare che non vi siano altri operai nel raggio di m. 4,00-5,00 dal crogiuolo. In presenza di forte vento gli operai si devono mettere sopra vento ri-spetto al crogiuolo. Ciò vale anche per l’addetto all’innesco che deve avvicinarsi al crogiuolo nella stessa direzione in cui spira il vento e deve allontanarsi procedendo in senso inverso dopo l’innesco. In ogni caso l’addetto all’innesco deve men-talmente stabilire il percorso di allontanamento per raggiungere la posizione di sicurezza prima di innescare la reazione. Soltanto un operaio, munito di occhiali scuri, deve avvicinarsi al crogiuolo per sturarlo dopo aver verificato il completamento della reazione. Eseguita tale operazione, si allontana e non deve avvicinarsi prima che sia finita la fuoriuscita di parti in-candescenti. Usare i guanti per rimuovere il crogiuolo e la rimanente attrezzatura. Dopo la rimozione del crogiuolo allonta-nare dal posto di lavoro la scoria raccolta negli appositi pozzetti, avendo sempre cura di depositarla in luogo asciutto. Non sformare il giunto prima che siano trascorsi gli intervalli previsti nelle istruzioni, ad evitare fuoriuscite di metallo fuso. Prima di iniziare la tranciatura gli operai non interessati all’operazione devono allontanarsi. I materiali risultanti dalla tranciatura devono essere allontanati dal posto di lavoro con le stesse precauzioni usate per le scorie, facendo uso delle tenaglie per evitare scottature. Non toccare con le mani i frammenti metallici (scorie, materozza) e le attrezzature, che pur non essendo visibilmente incandescenti, rimangono per lungo tempo ad elevate temperature.

3.6.14. Precauzioni per il personale addetto alle attrezzature meccaniche Assicurarsi che i macchinari siano in perfetta efficienza, verificando: freni, luci, dispositivi di segnalazione acustici e lumino-si, nonché tutti i comandi ed i circuiti di manovra con particolare attenzione agli interruttori di arresto per emergenza. Accer-tarsi dei limiti di visibilità dal posto di guida o di manovra. Durante l’uso, richiedere l’aiuto del personale a terra quanto la visibilità è incompleta o per eseguire manovre in spazi ristretti. Prima di muoversi dare sempre un segnale di avviso acusti-co. Non avvicinarsi a parti meccaniche in movimento. Non salire né scendere dai mezzi in movimento. Non salire sui mezzi se non autorizzati, e comunque, non trasportare persone se non all’interno della cabina di guida, purché idonea allo scopo. Nelle linee a doppio binario non scendere dalla parte dell’intervia. Chiudere e bloccare la porta lato intervia, ove non vi fos-se, abbassare l’apposita sbarra. Prestare la massima attenzione ai cartelli monitori. Non manomettere né modificare i di-spositivi esistenti sulle macchine, se non autorizzati. Prima di iniziare i lavori con attrezzature il cui impiego richieda la tolta di tensione, accertarsi che la stessa sia stata confermata (scambio moduli). Non dimenticare i guanti, le calzature di sicu-rezza, il casco con la cuffia antirumore. Durante il passaggio del treno sul binario attiguo in esercizio, interrompere le ope-razioni di lavoro. Nelle linee a doppio binario nell’uso di attrezzature che possono impegnare la sagoma del binario attiguo, premunirsi mediante l’inserimento degli appositi fermi di bloccaggio o fermi automatici, onde evitare rischi. Nel passare dal-la porta anteriore a quella posteriore della macchina, o per qualsiasi altro spostamento transitare sempre sulla banchina e mai nell’intervia.

Nei trasferimenti: Accertarsi che i sistemi di frenatura siano in posizione corretta. Verificare che tutte le parti mobili del macchinario siano as-sicurate mediante appositi fermi spinotti. Accertarsi che i materiali caricati siano ben assicurati e non superare mai la porta-ta massima ammissibile. Chiudere tutte le porte prima che il treno parta. Contenere la velocità nei limiti fissati in cantiere. In ogni caso transitare a passo d’uomo al di fuori dei percorsi stabiliti ed in prossimità dei posti di lavoro. Durante l’uso del bi-nario: ottemperare rigorosamente alle istruzioni degli agenti di scorta FS; non saline e non scendere mai dal lato dell’interbinario; non lasciare il mezzo senza averlo frenato con sicurezza. Non abbandonarlo mai in linea.

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Durante le manutenzioni e la sosta: Eseguire la manutenzione con i motori spenti. Assicurarsi che non vi siano organi in movimento prima di togliere qualunque tipo di protezione. Assicurarsi, prima di mettere in moto, che nessuno esegua lavori nei meccanismi. Non lasciare i mezzi incustoditi e con motore acceso. Durante le soste spegnere il motore, azionare il freno di stazionamento e chiudere le porte con chiave prima di lasciare il mezzo. Se la sosta avviene in binari con pendenza, oltre le operazioni di cui sopra, aggiun-gere staffe fermacarri. Avvertire, nei modi d’uso, il Capo Stazione, della presenza delle attrezzature nella stazione.

3.6.15. Personale addetto alla protezione del cantiere Rispettare tutte le norme dell’struzione per i servizi di vigilanza e di protezione dei cantieri. Portare sempre al proprio segui-to una copia della “Abilitazione per la protezione cantiere con mansioni ridotte” da esibire all’organizzazione della protezio-ne. Prima di iniziare ogni periodo lavorativo, di volta in volta, verificare che siano completi ed in buono stato tutti i mezzi di segnalamento costituenti il proprio equipaggiamento: tromba a tracolla; bandiere rosse; bandiera a scacchi; torcia e fiamme rosse; lanterna a tre colori (di notte o in galleria). Gli agenti addetti alla protezione cantiere debbono assolvere ai compiti e alle mansioni loro assegnate dall’agente dell’Esercente, abilitato all’organizzazione della protezione. Ricevere sempre per iscritto, mediante modello M 40 o equiva-lente, tutti gli ordini riguardanti la protezione, impartiti dall’organizzatore.

3.6.16. Condotta di automezzi su strada Può essere adibito alla guida di automezzi dell’Impresa soltanto il personale in possesso della prescritta patente di guida. Prima dell’impiego controllare l’efficienza dei due sistemi di frenatura e il funzionamento dei dispositivi di segnalazione ottici e acustici, nonché il funzionamento dell’impianto di illuminazione.

Durante la guida devono essere rispettate le seguenti norme: non portare sull’automezzo un numero di persone superiore a quello previsto dal libretto di circolazione; non trasportare materiali che superino la portata massima dell’automezzo e ri-spettare i limiti di sagoma imposti dal Codice della Strada; osservare scrupolosamente in ogni circostanza le norme del Co-dice della Strada; attenersi nella guida alla massima prudenza; non lasciare il veicolo incustodito senza aver provveduto prima a garantire la sua stabilità; non sottoporre gli automezzi a sollecitazioni anormali tali da compromettere il buon fun-zionamento e/o la sicurezza di marcia; qualsiasi anomalia riscontrata sull’automezzo impiegato deve essere segnalata al superiore diretto.

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3.6.17. Interventi sopra coperture/pensiline

Per interventi di manutenzione sopra le coperture (tetti – pensiline – terrazze), in generale sarà necessario prevedere la realizzazione di protezione dalle cadute dall’ alto tramite l’istallazione di barriere anticaduta, la quale sarà effettuata con l’utilizzazione di un carrello a compasso che scorra sui binari lungo la pensilina. L’intervento dovrà avvenire in tolta tensio-ne e assenza di traffico ferroviario, in alternativa, dopo aver verificato che l’altezza delle pensiline sia tale che la si lavori in regime di “CADUTA CONTENUTA” come di seguito specificato:

Dove

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sarà possibile compiere le seguenti prescrizioni:

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4. POS (Piano Operativo di sicurezza)

4.1. PROCEDURE COMPLEMENTARI E DI DETTAGLIO AL PSC CONNESSE ALLE SCELTE AUTONOME DELL'IMPRESA ESECUTRICE, DA ESPLICITARE NEL POS.

La ditta appaltatrice, le eventuali ditte subappaltrici ed ogni altro lavoratore autonomo dovranno fornire le informazioni riepi-logate di seguito in modo da assicurare il rispetto delle norme di sicurezza ed ottemperare ai vari punti presenti nel Piano di Sicurezza e Coordinamento

4.2. CONTENUTI MINIMI POS Il POS e' redatto a cura di ciascun datore di lavoro delle imprese esecutrici, ai sensi dell'articolo 17 del decreto legislativo 15 maggioe 2008, in riferimento al singolo cantiere interessato; esso contiene almeno i seguenti elementi:

a) i dati identificativi dell'impresa esecutrice, che comprendono: 1) il nominativo del datore di lavoro, gli indirizzi ed i riferimenti telefonici della sede legale e degli uffici di

cantiere; 2) la specifica attività e le singole lavorazioni svolte in cantiere dall'impresa esecutrice e dai lavoratori au-

tonomi subaffidatari; 3) i nominativi degli addetti al pronto soccorso, antincendio ed evacuazione dei lavoratori e, comunque,

alla gestione delle emergenze in cantiere, del rappresentante dei lavoratori per la sicurezza, aziendale o territoriale, ove eletto o designato;

4) il nominativo del medico competente ove previsto; 5) il nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione; 6) i nominativi del direttore tecnico di cantiere e del capocantiere; 7) il numero e le relative qualifiche dei lavoratori dipendenti dell'impresa esecutrice e dei lavoratori auto-

nomi operanti in cantiere per conto della stessa impresa; b) le specifiche mansioni, inerenti la sicurezza, svolte in cantiere da ogni figura nominata allo scopo dall'im-presa esecutrice;

c) la descrizione dell'attività' di cantiere, delle modalità organizzative e dei turni di lavoro; d) l'elenco dei ponteggi, dei ponti su ruote a torre e di altre opere provvisionali di notevole importanza, delle

macchine e degli impianti utilizzati nel cantiere; e) l'elenco delle sostanze e preparati pericolosi utilizzati nel cantiere con le relative schede di sicurezza; f) l'esito del rapporto di valutazione del rumore; g) l'individuazione delle misure preventive e protettive, integrative rispetto a quelle contenute nel PSC quan-

do previsto, adottate in relazione ai rischi connessi alle proprie lavorazioni in cantiere; h) le procedure complementari e di dettaglio, richieste dal PSC quando previsto; i) l'elenco dei dispositivi di protezione individuale forniti ai lavoratori occupati in cantiere; j) la documentazione in merito alla informazione e formazione fornite ai lavoratori presenti in cantiere. k) ove non sia prevista la redazione del PSC, il PSS, quando previsto, e' integrato con gli elementi del POS. l) Elementi essenziali minimi da considerare nel POS

− apprestamenti: ponteggi; trabattelli; ponti su cavalletti; impalcati; parapetti; andatoie; passerelle; arma-ture delle pareti degli scavi; gabinetti; locali per lavarsi; spogliatoi; refettori; locali di ricovero e di ripo-so; dormitori; camere di medicazione; infermerie; recinzioni di cantiere;

− attrezzature: centrali e impianti di betonaggio; betoniere; gru; autogrù; argani; elevatori; macchine movimento terra; macchine movimento terra speciali e derivate; seghe circolari; piegaferri; impianti e-lettrici di cantiere; impianti di terra e di protezione contro le scariche atmosferiche; impianti antincen-dio; impianti di evacuazione fumi; impianti di adduzione di acqua, gas, ed energia di qualsiasi tipo; im-pianti fognari;

− infrastrutture: viabilità principale di cantiere per mezzi meccanici; percorsi pedonali; aree di deposito materiali, attrezzature e rifiuti di cantiere;

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− mezzi e servizi di protezione collettiva: segnaletica di sicurezza; avvisatori acustici; attrezzature per primo soccorso; illuminazione di emergenza; mezzi estinguenti; servizi di gestione delle emergenze.

5. Allegati

• A1_Planimetria Lay Out, scala variabile. • A2_Cronoprogramma. • A3_Oneri della Sicurezza. • A4_Fascicolo con le caratteristiche dell’Opera. • A5_Scheda integrativa. • A6_Schede di valutazione dei rischi generali. • A7_Pano D’emergenza • A8_Norme Comportamentali • A9_Istruzioni Tecniche per le stazioni Ferroviarie

PIANO GENERALE DI SICUREZZA E COORDINAMENTO ART 100 D.L. gvo 81 E / 2008

IL RESPONSABILE DEI LAVORI Ing………………. ……………………

IL DIRETTORE DEI LAVORI Ing. ……………… ……………………

IL Coordinatore della Sicurezza per la Progettazione Ing. Antonio Pezzano ……………………

IL Coordinatore della Sicurezza per l’Esecuzione Ing………………. ……………………