piano di re-branding e lancio dell’evento no cash day

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Romina Lapolla, Giulia Tornese e Gaia Zangrilli hanno avuto modo di cimentarsi nel re-branding e nel lancio del No Cash Day del 2013, evento ideato da Geronimo Emili e dedicato alla lotta al denaro contante [war on cash] e alla diffusione della moneta elettronica. Il piano strategico ha come obiettivo l'aumento dell'awareness dell'iniziativa, del consenso sociale e dell'interesse da parte di potenziali sponsor. A tal fine il team ha proposto alcune migliorie da apportare agli strumenti di comunicazione online dell'evento, alcune interessanti idee per promuoverlo in Rete, nonché alcuni spunti sui contenuti da sviluppare durante il lancio, la conferenza stampa di presentazione e la giornata dedicata alla lotta al contante del prossimo giugno.

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Piano di Re-Branding e lancio dell’evento

“No Cash Day”

Studentesse del Coordinatrice del Master: Master in Brand Managment: Proff.ssa Alessandra Colucci Romina Lapolla Giulia Tornese Gaia Zangrilli

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INTRODUZIONE 9

BRIEF  “NO  CASH  DAY”   11  

ANALISI  DI  BRANDING   19  

STORIA   21  MISSION   24  ATTIVITÀ   25  TARGET   27  TARGET  DIRETTO   28  Mastercard  –  Visa  –  American  Express   28  Società  di  gestione/  Aziende  produttrici  terminali  POS   28  Banche  Issuer  e  Banche  Aquirer   30  TARGET  INDIRETTO   31  TARGET  COMPLEMENTARE   33  Governi   33  Media   33  TARGET  ALTERNATIVO   34  Associazioni  di  volontariato   34  PERCEZIONI  INTERNE  ED  ESTERNE  E  IMMAGINE  DESIDERATA   35  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   38  MARCHIO  WAR  ON  CASH/  WOC   39  ELEMENTI  CROMATICI  WOC  (WAR  ON  CASH)   40  MARCHIO  NO  CASH  DAY   41  ELEMENTI  CROMATICI  “NO  CASH  DAY”   42  COMUNICAZIONE   43  Website   44  Facebook   45  Twitter   47  EVENTI   49  

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Prima  Conferenza  stampa   49  Seconda  Conferenza  stampa   53  PUBBLICITÀ  ON/OFF  LINE   56  Editoria   57  GESTIONE  DEI  PROCESSI  E  CLIMA  E  CULTURA  AZIENDALE   60  

ANALISI  DELLO  SCENARIO   61  

COMPETITOR  DIRETTI   64  DAY  RISTOSERVICE  S.P.A.   64  MISSION  E  ATTIVITÀ   64  TARGET   66  TARGET  DIRETTO   66  TARGET  INDIRETTO   68  TARGET  COMPLEMENTARE   68  STORIA   69  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   73  MARCHIO  DAY  BUONI  PASTO   73  SOCIAL  NETWORK/WEBSITE   75  Website   75  Facebook   77  Twitter   77  Google  Plus  +   78  PUBBLICITÀ   79  GESTIONE  DEI  PROCESSI  E  CLIMA  E  CULTURA  1AZIENDALE   81  SWOT  ANALYSIS   82  BITCOIN   83  STORIA   85  ANALISI  DEL  TARGET   87  TARGET  DIRETTO   87  Utenti  attivi  sul  web  e  Senior  User   87  

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TARGET  INDIRETTO   87  Sviluppatori  software  e  Gestori  di  domini   87  TARGET  COMPLEMENTARE   88  Media,  Stampa  e  Istituzioni  economico/monetarie   88  PERCEZIONI  INTERNE  ED  ESTERNE   89  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   90  MARCHIO  BITCOIN   90  COMUNICAZIONE   93  SOCIAL  NETWORK/WEBSITE   94  Websites   94  Facebook   95  Twitter   97  PUBBLICITÀ   98  SWOT  ANALYSIS   100  MILENA  GABANELLI   101  MISSION  E  ATTIVITÀ   101  ANALISI  DEL  TARGET   103  TARGET  DIRETTO   103  Media   103  TARGET  INDIRETTO   104  Consumatori   104  TARGET  ALTERNATIVO   105  Banche   105  STORIA   106  PERCEZIONI  INTERNE  ED  ESTERNE   107  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   108  Facebook   108  Editoria   108  SWOT  ANALYSIS   110  ARCIPELAGO  SCEC   111  

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MISSION  E  ATTIVITÀ   111  ANALISI  DEL  TARGET   113  TARGET  DIRETTO   113  Piccole  e  medie  imprese/Aziende  agricole   113  CONSUMATORI   114  TARGET  INDIRETTO   114  Attività  ed  esercizi  commerciali   114  TARGET  COMPLEMENTARE   115  Scuole  e  Associazioni  di  giovani   115  TARGET  ALTERNATIVO   115  Enti  e  Amministrazioni  Locali/Agenzia  delle  Entrate   115  STORIA   116  PERCEZIONI  INTERNE  ED  ESTERNE   117  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   117  MARCHIO   117  MATERIALE  PER  ESERCIZI  COMMERCIALI   118  TASTO  SCAMBIO  SCEC   119  COMUNICAZIONE   120  Depliant   120  Banconote  scec   121  Web   122  SOCIAL  NETWORK   123  Tv  Scec  e  YouTube   123  GESTIONE  AZIENDA  E  PROCESSI   125  SWOT  ANALYSIS   126  COMPETITOR  INDIRETTI   127  CASH  DAY   127  MISSION  E  ATTIVITÀ   127  ANALISI  DEL  TARGET   127  STORIA   128  

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PERCEZIONI  INTERNE  ED  ESTERNE   129  ANALISI  ITEM  DELLA  COMUNICAZIONE  PREGRESSA   130  MARCHIO   130  COMUNICAZIONE   131  Sito  LoSai?   131  Facebook   132  SWOT  ANALYSIS   133  COMPARAZIONE  NO  CASH  DAY-­‐DAY  RISTO  SERVICE   135  COMPARAZIONE  NO  CASH  DAY-­‐  BITCOIN   137  COMPARAZIONE  NO  CASCH  DAY  –  MILENA  GABANELLI   140  COMPARAZIONE  NO  CASH  DAY  –  ARCIPELAGO  SCEC   141  COMPARAZIONE  NO  CASCH  DAY–  CASH  DAY   143  CONCLUSIONI   145  

STRATEGIC  PLANNING   147  

COMUNICAZIONE  ONLINE   150  BLOG   151  FACEBOOK   154  TWITTER   156  MEME   159  SPOT  GUERILLA  MARKETING   165  COMUNICAZIONE  OFFLINE   169  IL  NO  CASH  DAY  PER  LA  NOTTE  BIANCA   169  PARTNERSHIP  CON  UN  CIRCUITO  DI  PAGAMENTO   173  HTTP://URLIN.IT/38F5F   174  NO  CASH  DAY  PER  L’AMBIENTE   175  GADGET   177  PRIMA  DELLA  CONFERENZA:  IL  LANCIO   186  CONFERENZA  STAMPA   187  PRESENTAZIONE   188  

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INTERVENTI   188  CHIUSURA   193  EVENTO  NO  CASH  DAY  2013   194  

CONCLUSIONE   195  

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INTRODUZIONE

Geronimo Emili, consulente in comunicazione aziendale e ideatore del No Cash Day, durante l’incontro che ha avuto luogo il 19 Maggio del 2012, ha illustrato il suo progetto ripercorrendo i momenti salienti della storia di War On Cash e No Cash Day. Il No Cash Day è la giornata contro il denaro contante, un evento che si tiene in un preciso giorno dell’anno in cui si propone alle persone di rinunciare all’utilizzo del cash per i loro acquisti e di utilizzare esclusivamente metodi di pagamento elettronici. Ci è stato richiesto di sviluppare un nuovo piano branding in vista del No Cash Day 2013, un piano che contenesse strategie adatte a lanciare e dare visibilità all’iniziativa. Il lavoro svolto in questi mesi è stato suddiviso in varie tappe, tentando di raggiungere piccoli traguardi giorno dopo giorno. Per prima cosa abbiamo cercato di raccogliere tutte le informazioni necessarie allo sviluppo del progetto, in modo da acquisire una conoscenza accurata della materia, del cliente e dello scenario in cui opera: difficile in particolare è risultata la selezione dei possibili competitor dell’iniziativa, data la sua unicità. I risultati di tale ricerca sono contenuti nei capitoli dedicati alla fase di analisi. Infine abbiamo sviluppato la fase più creativa e importante del lavoro, la definizione delle strategie di comunicazione, marketing e branding in grado di dare la massima visibilità possibile all’evento del No Cash Day 2013.

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BRIEF “No Cash Day”

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PRESENTI: studenti del Master IED in Brand Managment: Romina Lapolla, Giulia Tornese, Gaia Zangrilli, Geronimo Emili (consulente in comunicazione aziendale e ideatore del No Cash Day). Alessandra Colucci coordinatrice del Master in Brand Management.

LUOGO: IED via Casilina 57, cap: 00182 - Roma. Ora: 10:30 – 13:00 BACKGROUND Nel 2011 Geronimo Emili, da anni impegnato nella comunicazione e nelle relazioni pubbliche, fonda No Cash Day, prima piattaforma dedicata alla lotta al denaro contante. L’idea nata nell’ambito di Mastercard (presso la quale Emili collabora in qualità di Media relator) e presto abbandonata viene in seguito ripresa da Emili il quale investe 9,90 Euro per acquistare il dominio War On Cash. No Cash Day diviene la giornata dedicata alla battaglia al denaro contante assumendo i contorni della Ricorrenza, un giorno in cui tutti i pagamenti si svolgono per via elettronica. Il marchio No Cash Day è registrato ed esteso a livello europeo. Viene creato il blog War On Cash (quello del No Cash Day è un piccolo sito statico), oggi molto attivo, nel quale si pubblicano in media tre notizie al giorno riguardanti la moneta elettronica. Alla vigilia della prima edizione del No Cash Day, Geronimo Emili organizza una conferenza stampa volta ad aumentare la risonanza dell’evento grazie ai media. In concomitanza della prima edizione viene lanciato un contest: sei blogger hanno documentato per una settimana come si vive senza contanti, servendosi per i pagamenti effettuati in questo lasso di tempo, esclusivamente di una carta prepagata di 500 euro. Con la seconda edizione, nel 2012, il No Cash Day rafforza la sua notorietà. L’iniziativa di Geronimo Emili acquista maggiore visibilità attraverso Myrta Merlino, la quale tratta l’argomento a p.33 del libro sull’economia “L’aria che Tira” e tramite il programma televisivo del sondaggista Renato Mannheimer.

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TARGET Target diretto Sponsor (amministrazioni locali, banche centrali, associazioni di categoria, associazioni di consumatori, circuiti di pagamento, compagnie telefoniche, aziende di software e hardware, merchant digitali). Target indiretto Indistintamente tutti coloro che usano il cash. Target complementare Governi, media Target alternativo Volontariato OBIETTIVI Obiettivo principale del No Cash Day è aumentare l’interesse da parte di potenziali sponsor. Oltre questo, l’evento ambisce a divenire l’unico punto di riferimento per il pagamento elettronico allargando l’orizzonte di tale riconoscimento anche oltre i confini nazionali. Si vuole dunque istituzionalizzare il No Cash Day e veicolare l’Hashtag War On Cash come riferimento su Twitter. Per il 2013 è prevista la stesura di un nuovo piano branding in funzione della prossima edizione dell’evento, un piano che consideri le strategie da attuare sia in Italia che in Spagna e Grecia. È altresì necessario riuscire ad acquisire visibilità presso la stampa al fine di aumentare il numero di articoli e di contatti.

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PERCEZIONE DEI COMPETITOR Si individuano nei progetti delle monete complementari, nei progetti ad analoga finalità e in quelli totalmente contrari all’evento creato da Emili, i competitor del No Cash Day. Competitor diretti:

Progetto delle monete alternative/complementari. La giornalista freelance Milena Gabanelli che nell’ultimo anno ha intrapreso una vera e propria lotta al contante attraverso vari articoli e conferenze stampa. Competitor indiretti:

Ci sono stati dei delatori e delle iniziative contrarie al No Cash Day che hanno tentato di osteggiare l’incoraggiamento all’uso di denaro elettronico ritenendolo responsabile di essere causa di un grande problema sociale e di un’infinità di problemi tecnici. In risposta al No Cash Day è stata organizzata anche una giornata a favore del cash: il Cash Day. SINTESI E STILI DEL PROGETTO Il cliente ci ha contattato per rinnovare l’idea del progetto per il 2013 e di conseguenza costruire un piano branding nuovo per la prossima edizione del No Cash Day. Il progetto, in linea con le richieste del cliente, mirerà ad aumentare la visibilità sui Social Network (in particolar modo su Twitter). TONO DI VOCE DELLA COMUNICAZIONE Geronimo Emili ha da subito chiarito la difficoltà del suo progetto e ha sottolineato la necessità di utilizzare una comunicazione forte e aggressiva per realizzarlo. La comunicazione effettuata finora da Geronimo Emili tramite la stampa, internet, social network (Facebook, Twitter) e numerose interviste gli ha permesso di acquisire sempre maggiore notorietà. A maggio del 2013 si terrà la terza edizione del No Cash Day e anche quest’anno la conferenza stampa avrà luogo il giorno prima dell’evento, in tal modo la notizia uscirà sui giornali il giorno stesso e questo permetterà una maggiore partecipazione da parte del pubblico.

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Emili ha identificato il suo progetto nelle seguenti associazioni:

• Stato d’animo: rivalsa • Tre aggettivi per il No Cash Day: innovativo, primo, incontaminato • Tra 5 anni: internazionale, riconosciuto come la festa del papà • Forma: quadrata • Se fosse un colore: blu • Se fosse un animale: koala • Entità: maschile PAROLE CHIAVE Innovativo • Primo • Contaminato • Responsabilizzare • Nemico • Contante • Banche • Primato • Guerra • Lotta PUNTI ESSENZIALI • Non bisogna considerare questo progetto un’opera di volontariato né farlo

apparire tale. • Bisogna sempre parlare bene dei benefici del pagamento elettronico. • Bisogna sempre parlare male del cash. • Bisogna organizzare una conferenza stampa prima dell’evento. • Adeguata risposta a un eventuale economista che possa trovare l’idea

impossibile e inapplicabile. • Bisogna comunicare maggiori informazioni ai media per non permettergli di

inventarle. • Twitter e Hashtag.

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A causa della crisi politico-economica Italiana degli ultimi anni si sono delineate le principali problematiche del Paese. Questioni annose come l’evasione fiscale e il lavoro sommerso, che storicamente contraddistinguono il nostro Paese, congiuntamente ai pesanti oneri dovuti al debito pubblico hanno indotto i governi a pianificare manovre riparatorie con lo scopo principale di incrementare il gettito delle entrate. In questo scenario, nasce e va a collocarsi il No Cash Day, che trova, nella decisione del governo di abbassare il tetto massimo per i pagamenti in contanti a 999,99 Euro un vero e proprio punto di vantaggio soprattutto se si considera che tale legge ha messo gli Italiani, ancora fortemente ancorati alla cultura del contante e spesso refrattari alle scelte di cambiamento, nella condizione di sperimentare seppur parzialmente i benefici del pagamento elettronico.

L’analisi delle debolezze del No Cash Day, dunque, concerne proprio le difficoltà oggettive dell’evento a inserirsi e penetrare in modo rapido e capillare in una società dalla mentalità strutturata come quella Italiana fino a comprendere la minaccia di un’avversione nei confronti di un’iniziativa concepita come troppo legata ai contesti bancari e finanziari. Per comprendere appieno la natura di tale minaccia è sufficiente accennare che l’inasprimento della morsa fiscale e l’impoverimento generalizzato della popolazione sono state causa di scollamento tra cittadino e potere istituzionale e ragione di sfiducia nei confronti delle banche. Si evidenzia infine il carattere attuale e innovativo dell’evento in linea con i bisogni di una società dinamica e sottoposta a ritmi di vita incalzanti, che scorge nel sistema dei pagamenti elettronici un’opportunità per economizzare il proprio tempo.

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SWOT Punti di Forza Punti di debolezza

• Allineato alle decisioni del governo

• Tutti gli aspetti positivi dell’e-

payment (comodità, sicurezza, personalizzabili, maggiore tracciabilità ecc.)

• Tutti gli aspetti negativi del denaro contante (no tracciabilità, no green, evasione fiscale e lavoro nero, ecc)

• Le prime tre banche al mondo sono italiane.

• La cultura del “cash” in Italia è

radicata

• Gravi problemi sociali, a causa della vasta circolazione di denaro

• Basse adesioni su Facebook (500)

• Pochi follower (300)

• Cultura attuale “contro le Banche”

• Tutti gli aspetti negativi dell’e-payment, ad esempio la clonazione

• Tutti gli aspetti positivi del denaro contante (facilità di utilizzo, tangibilità, ecc.)

Opportunità Minacce

• Può essere vantaggioso per

Banche e Amministrazioni

• Una nuova cultura dei pagamenti

• Maggiori informazioni sugli aspetti negativi del “cash”

• Legame con nuove tecnologie

• Problemi tecnici

• Essere considerato un progetto di

beneficienza

• Essere considerato un progetto che favorisce le Banche

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ANALISI DI BRANDING

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Storia

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L’utilizzo del contante è vecchio, aiuta l’evasione fiscale, nuoce all’economia e fa perfino male alla salute ”. (G.Emili)Questa è l’idea dominante, oggettivamente riscontrabile nella quotidianità, che spinge Geronimo Emili a intraprendere una via di sensibilizzazione a tutto tondo sul delicatissimo tema dell’utilizzo del contante.

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L’ideatore del No Cash Day lavora per due anni presso MasterCard e in tale occasione viene a conoscenza dell’iniziativa della lotta al contante di cui diventerà in futuro convinto e audace interprete. In seguito al distacco da MasterCard presta sempre maggiore interesse verso la lotta al contante e decide di investire € 9.90 per acquistare il dominio di War On Cash. Torna successivamente presso la società MasterCard con l’intenzione di escogitare un modo attraverso il quale comunicare alle persone la sua iniziativa e riuscire a catturare l’attenzione di tutti nei confronti della guerra al denaro contante. Emili organizza dunque un evento nuovissimo e senza precedenti, il No Cash Day . In questo giorno la lotta al contante passa dalla forma alla sostanza: s’invitano tutti a utilizzare solo sistemi di pagamento elettronico per ventiquattro ore. Sulla scia del primo evento l’ideatore acquista tutti i domini, registra un marchio brand estendendolo a livello europeo, crea un blog oggi molto attivo nel quale pubblica in media tre notizie al giorno riguardanti la moneta elettronica. A questo punto la strategia di Emili si concretizza in una strenua e aggressiva campagna di comunicazione a 360 gradi. Fondamentale nel suo percorso è stato il risultato ottenuto grazie al coinvolgimento della stampa. In occasione del primo No Cash Day nel 2011, infatti, Geronimo Emili organizza una conferenza stampa nella giornata antecedente all’evento per sfruttare la visibilità offerta dalla partecipazione della stampa che attraverso la pubblicazione di articoli dedicati all’evento (se ne stimano almeno ottanta) ha reso possibile un forte incremento del numero di contatti (circa settantacinque milioni). Nel corso della conferenza, Emili ha presentato una ricerca sugli Italiani e il loro rapporto col cash per poi affrontare problematiche a esso connesse, tre le varie particolare rilievo è stato dato all’impatto ambientale causato della produzione di banconote, tema questo che gli ha conferito ampia visibilità sui media principali radio e TV. Geronimo Emili è tra l’altro l’ideatore del contest bye bye cash, che ha visto impegnati sei blogger, per una settimana, nell’utilizzo di una carta prepagata per assolvere a ogni tipo di operazione di acquisto e descrivere la loro esperienza sul web. Al vincitore sono stati donati duemila euro a titolo di benefit per aver espresso

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al meglio vantaggi e benefici di una economia fondata sull’utilizzo della moneta elettronica. Nel corso degli anni Geronimo Emili attraverso blog, conferenze stampa, pubblicazioni, articoli e comunicazioni sui media, in particolar modo su facebook, ha acquisito sempre più visibilità. Il suo intento è quello di portare il consumatore a fare una scelta più responsabile attraverso l’utilizzo del denaro elettronico, soprattutto in Italia un paese “fisiologicamente” restio a qualsiasi innovazione e nello stesso tempo un paese in cui si registra una grande evasione fiscale e un elevato numero di furti e rapine.

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Mission Concettualmente il No Cash Day, come piattaforma di comunicazione, intende perseguire un obiettivo chiaro e preciso: la sensibilizzazione dell’utente (considerato, in senso lato, utilizzatore della moneta contante) agli aspetti negativi legati all’uso della “banconota”. Tali aspetti, valutati all’interno del contesto socio–economico attuale, paradossalmente hanno rappresentato (e rappresentano) per il No Cash Day il principale strumento di valorizzazione del messaggio veicolato dall’evento. Screditando il cash, infatti, si afferma il valore positivo del no cash.

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Attività

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L’idea del No Cash Day, figlia di Geronimo Emili, ha iniziato a prendere forma nel 2011 con la prima edizione dell’evento ed è continuata negli anni a seguire, con l’intento di rafforzarsi fino a divenire in senso assoluto l’unico evento incarnazione della lotta al contante e arrivare ad essere concepita dalla popolazione italiana come una vera e propria ricorrenza. Per il conseguimento di tali obiettivi è stata messa in atto una strategia comunicativa che ha avuto essenzialmente nel web e nella stampa il maggiore risalto; e proprio

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per assicurare all’evento la congrua risonanza, sono state organizzate conferenze stampa che se da un lato hanno permesso d’illustrare la natura e gli intenti del No Cash Day dall’altro hanno garantito la partecipazione dei giornalisti. L’impegno del No Cash Day non si esaurisce, comunque, contestualmente alla giornata dell’evento o al periodo immediatamente antecedente a questa ma è costantemente tenuto vivo e testimoniato dall’attività del sito e dalla pubblicazione di post su questo. Altra attività volta ad aumentare il coinvolgimento attorno all’evento, è stato il lancio di un contest che ha selezionato, tra numerosi aspiranti, sei blogger. Questi sono stati messi di fronte ad una vera e propria sfida; effettuare tutti i loro pagamenti, anche quelli per le spese minute (caffè, sigarette, caramelle) servendosi esclusivamente di carte di credito. La loro quotidiana esperienza è stata poi documentata sui rispettivi blog. L’attività legata al No Cash Day prosegue parallelamente alle attività che il suo creatore, Geronimo Emili conduce nella sua esperienza quotidiana, visibili sul suo sito [www.pritaly.it], qui oltre che a esser presenti i collegamenti per le pagine del No Cash Day e del War On Cash, si trovano riferimenti a iniziative legate alla lotta al cash. La guerra al contante del No Cash Day è condotta facendo indirettamente leva sui numerosi benefici che una completa adozione della cultura no cash potrebbe portare e direttamente prendendo una dura posizione contro l’utilizzo del contante. Ciò si realizza soprattutto attraverso una comunicazione finalizzata a instillare nell’utente una profonda consapevolezza degli svantaggi del cash, informando circa gli effetti deleteri che la circolazione di contante comporta, ponendo l'accento sui danni legati al cash in ottica ambientale (inquinamento, aumento esponenziale del trasferimento batterico); fiscale e di sicurezza (non tracciabilità , aumento delle operazioni in “nero”, aumento di furti e rapine), economico (costo materiale). L'attività del No Cash Day, in sostanza, attiene ad un insieme di iniziative che Emili pone in essere per ricoprire una posizione di visibilità sempre maggiore: “Day” dedicato all'utilizzo di sistemi alternativi al contante per effettuare qualsiasi pagamento, conferenze stampa per chiarire ed esporre quelle sono le tematiche connesse alla “guerra al contante”, aggiornamento informativo circa le stesse tematiche tramite la promozione dell'evento a 360°.

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Target

Il principale obiettivo del No Cash Day è quello d’acquisire sponsor, quindi, l’analisi del target prenderà per primi in considerazione tutti quegli enti pubblici o privati interessati alla diffusione dei sistemi di pagamento elettronici, capaci di intravedere in una collaborazione con l’evento lanciato da Emili, un’opportunità per allargare, stabilizzare o incrementare il loro business nonché la propria visibilità.

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Organismi di questo genere sono le joint venture MasterCard (già sponsor ufficiale delle precedenti edizioni del No Cash Day), Visa (leader nel mercato delle carte di credito) e American Express, per citare le maggiori. L’analisi passerà poi alle le società di gestione dei terminali per i pagamenti che oltre ad avere la loro ragion d’essere nell’esistenza di un sistema di pagamento basato sul no cash, stabiliscono un legame sia con le banche che con gli enti esercenti. In ultimo si analizzeranno i consumatori e gli esercenti, utilizzatori diretti di carte di credito, e si dimostrerà come anche le associazioni di volontariato possano divenire una risorsa utile al No Cash Day. Target diretto Mastercard – Visa – American Express Società di questo tipo sono importanti circuiti che non emettono moneta elettronica ma collocandosi in posizione intermedia tra le banche socie e gli esercenti veicolano attraverso le proprie reti di comunicazione le richieste di pagamento elettronico e le autorizzazioni di spesa. Si occupano, inoltre, delle operazioni di pareggio e delle partite contabili. Tutte informazioni destinate alle banche emittenti di moneta elettronica e agli enti esercenti il cui rapporto con i circuiti è a sua volta intermediato dalle società di gestione dei terminali. Semplificando si può dire che tali circuiti svolgono una funzione fondamentale, ovvero l’intermediazione tra tutti gli attori coinvolti nei pagamenti elettronici. La diffusione della moneta elettronica comporta per loro, dunque, un notevole beneficio. Società di gestione/ Aziende produttrici terminali POS Intimamente connesse ai circuiti di pagamento sono le società che gestiscono la vendita e il noleggio di Pos e ad oggi con l’ avanzare della new technology, le aziende produttrici di Pos e Pos contactles oltre che, ovviamente, di hardware e software abilitati al Mobile payment. L’incremento delle vendite di Smartphone oltre ad aumentare la connettività dell’utente medio con il web, ha stimolato infatti tanto dalla parte dei circuiti internazionali, tanto nelle banche l’idea di rendere possibili pagamenti sicuri e veloci tramite cellulare poggiandosi alla tecnologia RDF.

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Se le parole d’ordine sono oggi rapidità e sicurezza, non sorprende che i tentativi (tra l’altro già ampiamente) diffusi negli Stati Uniti e nel Nord Europa, di connessione tra pagamenti elettronici e telefonia godano di sempre maggiore successo. In questo panorama si inserisce ad esempio l’iniziativa “Google wallet” promossa da Google in associazione con MasterCard per cui si è progettato un vero e proprio borsellino elettronico integrato nello Smartphone mediante il quale è possibile per il cliente effettuare acquisti presso gli esercenti che aderiscono all’iniziativa.

http://urlin.it/38f3f

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Banche Issuer e Banche Aquirer Le banche (Issuer), emittenti dirette di moneta elettronica (carte di debito, carte di credito e carte contact less) sono uno dei player più importanti nell’ambito dei pagamenti elettronici, innanzitutto perché è esclusivamente di loro competenza la produzione di moneta elettronica e in secondo luogo per l’interesse che esse investono oggi nell’ambito del mobile payment. Ne ha fatto esperienza in questo senso per esempio Intesa San Paolo, lanciando il primo servizio di mobile proximity payment in Italia con l’iniziativa “Move and pay”, tramite la quale gli utenti hanno potuto effettuare i loro pagamenti semplicemente avvicinando il proprio cellulare al pos contactless. A convenzionare gli esercenti affinché accettino i pagamenti con carte di determinati circuiti sono le banche negoziatrici o Aquirer. Alla luce delle considerazioni fatte sinora in merito alle banche, si evince come queste siano sempre più motivate ad accostarsi a iniziative e soluzioni che prevedano la diffusione di sistemi di pagamento elettronici e dunque possano decidere di sostenere anche il No Cash Day.

http://urlin.it/38f40

Grande distribuzione e Società di servizi Un particolare rilievo si può attribuire alla grande distribuzione; ipermercati (è il caso di Carrefour banca), infrastrutture, società di servizi che intravedono nell’affermarsi dei pagamenti elettronici la possibilità di ottenere uno snellimento dei costi di gestione e un più fluido ed efficiente rapporto con il cliente; esempio Atac e Ferrovie Dello stato.

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Target indiretto Indistintamente tutti coloro che usano il cash. È facilmente immaginabile come la tendenza crescente all’uso dei pagamenti elettronici coinvolga gli esercenti soprattutto quelli con posizionamento online; sia come alternativa a punti vendita fisici sia come vetrina presente esclusivamente sul web. Seppur con qualche resistenza, dovuta principalmente all’attaccamento al contante (soluzione a garanzia della possibilità di fare incassi al nero) e all’idea che il pagamento elettronico spesso coincida con alti costi in termini di commissioni ai circuiti, i commercianti possono scorgere nell’affermarsi di un sistema basato sul No Cash una serie di vantaggi primo tra tutti il poter gestire i loro incassi nella massima sicurezza senza il rischio di furti o rapine. Per concludere l’analisi del target indiretto non bisogna dimenticare il ruolo che gli utenti, intesi come singoli acquirenti, possono assumere nei confronti di un evento quale è il No Cash Day. L’adesione al ricorso alla moneta elettronica, resa obbligatoria dalle linee governative che hanno stabilito un uso circoscritto e limitato a mille euro di denaro contante da parte dei cittadini, è un fattore che lascia intravedere la possibilità di trovare un ventaglio di utenti sempre più sensibilizzati al tema del War on Cash e disposti ad aderire al No Cash Day individuando in esso un valido strumento di diffusione e valorizzazione di questo nuovo atteggiamento. La consistente adesione da parte dei consumatori all’evento contribuisce ad allargare la notorietà del No Cash Day anche attraverso il passaparola, rendendo concreto l’obiettivo di Emili di trasformare il No Cash in un evento-ricorrenza. Il target può essere profilato considerando soggetti di età compresa tra i 25 ed i 45 anni, lavoratori e consumatori stufi di vedersi non fatturate le proprie spese da un lato e dall’ altra desiderosi di trovare sistemi di pagamento più rapidi e sicuramente più in linea con i ritmi della vita quotidiana sempre più frenetica. Si considera, poi, una fascia più matura di popolazione 45 – 55 anni che utilizza il web per fare acquisti o corrispondere alle utenze domestiche o al pagamento delle tasse per l’istruzione dei figli, servizio fino a qualche tempo fa non disponibile sul web. Infine potrebbero essere inclusi i giovani 18 – 24 anni, studenti universitari che spesso godono di conti bancari a tassi agevolati e di carte a bassi costi di gestione,

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abituati a utilizzare smartphone e a fare i loro acquisti online (librerie digitali, e-bay, Itunes, prenotazioni cinema ecc..). L’estensione del target potrebbe anche arrivare a includere coloro che al momento sembrano più refrattari all’introduzione di un massivo sistema elettronico per i pagamenti ad esempio i commercianti o quei lavoratori che nel contante hanno sempre saputo vedere un buon modo per evitare gli oneri fiscali.

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Target complementare Governi L’articolo 12 del D.L 6/12/2011 n. 201 (d.c. “Salva Italia”) ha previsto un ulteriore abbassamento di soglia per i pagamenti in contanti rispetto al precedente decreto (emanato sotto il precedente governo), facendolo scendere da 2.500 Euro al limite massimo di 1.000 Euro. L’attuale governo Monti ha, sin dal suo arrivo, attuato una dura repressione nei confronti dell’evasione fiscale insistendo, tra le tante, sulla necessità per il paese di adottare sistemi di pagamento regolati dalla trasparenza. Questo fatto rende il governo un target per il No Cash Day, ponendolo come sostenitore di un iniziativa come questa. Media Stampa e televisione garantiscono al No Cash Day la visibilità e risonanza che esso stesso di auspica di raggiungere. Il richiamo di importanti testate giornalistiche a tiratura nazionale all’evento offre a Geronimo Emili e al No Cash Day una pubblicità efficace.

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Target alternativo Associazioni di volontariato In ultimo si può considerare il fatto che organizzazioni no profit e associazioni di volontariato possano essere interessate al No cash Day, essendo esse stesse interessate alla diffusione capillare della moneta elettronica come forma di pagamento per le loro attività. La loro adesione all’iniziativa permette al No Cash Day di mitigare l’idea di un evento monoliticamente legato al mondo della finanza e della politica e di conferirgli quel tocco di ariosità e solidarietà che è funzionale al richiamo della fiducia da parte delle persone.

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Percezioni interne ed esterne e immagine desiderata

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Immagine percepita internamente

Geronimo Emili, fondatore del No Cash Day concepisce l’evento come connotato da un carattere forte e originale avvantaggiato dall’essere un’iniziativa assolutamente esclusiva e unica nel suo genere. Emili sottolinea la necessità di proporre un’iniziativa capace di raccogliere quante più adesioni e della quale sente di dover fare un fenomeno riconosciuto e istituzionalizzato. Il carattere dell’evento è solido e forte e per renderlo quanto più incisivo possibile, Emili non risparmia energie e talvolta il ricorso a una comunicazione aggressiva. Emili non manca di sottolineare, inoltre, il fatto che il No Cash Day sia in primo luogo un business e dunque il lavoro per promuoverlo deve tener conto innanzitutto di questo per non rischiare di sovrapporre il progetto ad un’ iniziativa di volontariato.

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Emili e i suoi collaboratori, dunque, operano in modo chiaro e lungimirante con un interesse non marginale alla realizzazione di entrate economiche e al reperimento di risorse per il sostegno dell'iniziativa. Immagine percepita esternamente

Le linee di contorno del No Cash Day sfumano talvolta in quelle della figura del suo creatore; Geronimo Emili e il carattere ambizioso e sicuro di lui si riverberano nella comunicazione scelta per promuovere l’evento.

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Parola d’ordine del No Cash Day è lotta, lotta al contante esplicitata attraverso una comunicazione incisiva e agguerrita, non timorosa di osare, che punta a minare la stabilità delle vecchie idee legate al contante e radicate nella popolazione Italiana.

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Screditando il valore negativo (il contante) si afferma dunque quello positivo (moneta elettronica). Emili appare determinato a raggiungere i suoi scopi e a volte sembra quasi sottovalutare gli eventuali ostacoli, certo del fatto che offrendo un evento altamente innovativo ed esclusivo non vi siano grandi minacce al suo progetto. Emili è un business man ed è molto chiaro quando invita i suoi collaboratori a considerare il No Cash Day prima di tutto un business; una dichiarazione decisa come questa consente a chi lavora per lui di comprendere appieno e senza fraintendimenti la natura dell’evento aiutandolo a individuare in maniera netta gli obiettivi da raggiungere oltre che a strutturare il lavoro secondo una precisa logica. In questa sede si vogliono inserire anche le impressioni suscitate dal No Cash Day nel target (indiretto), osservabili (seppur in quantità e qualità limitate) dalle opinioni espresse dai liberi cittadini nei forum sui siti web. Si potrebbe dire che il riscontro della popolazione è discontinuo e diviso tra una parte di sostenitori e una parte di attivi delatori dell’iniziativa. Tuttavia nella maggior parte dei casi le informazioni reperibili sono più da mettere in relazione con la percezione che coloro hanno del denaro elettronico che non con un giudizio di valore sull’evento stesso. Immagine desiderata

L’immagine a cui si ambisce per il No Cash Day è quella di un evento importante, capace di sovrapporsi nell’ immaginario collettivo con il concetto di lotta al contante; guerra al cash, moneta elettronica devono immediatamente sostiuirsi nella coscienza collettiva con il nome No Cash Day. Ci si augura dunque che l’evento possa divenire una vera e propria ricorrenza come “la festa del papà” per citare Geronimo Emili, creatore dell’iniziativa. Per il raggiungimento di tale notorietà si desidera accrescere l’interesse da parte di potenziali sponsor e partnership e costruire efficaci strategie mirate proprio a tale obiettivo. L’evento mira inoltre ad assumere un carattere internazionale divenendo riconoscibile anche oltre i confini del nostro Paese.

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Analisi item della comunicazione pregressa No Cash Day è la prima piattaforma di comunicazione al mondo per chi fa business nel settore del e-payment e s’inserisce nel complesso di azioni del War On Cash. Il marchio No Cash Day nasce, quindi, per incitare e diffondere l’uso del pagamento telematico a discapito del contante, almeno, in un determinato giorno dell’anno. Assume importanza a tal proposito anche l’aspetto visivo dell’individuo che si libera della moneta. Il messaggio che l’ente fondatore WOC vuole trasmettere è quello che la moneta sia ormai un mezzo di scambio antiquato e inutile, contrariamente al pagamento telematico che invece si presenta nuovo, facile e trasparente. La dicitura inglese facilita la diffusione dell’operazione a livello internazionale.

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Marchio War On Cash/ WOC

Il marchio WOC è strutturato in questo modo: Nella parte sinistra troviamo un simbolo grafico composto da tre lettere ben in evidenza di colore arancio trasparente, che sovrapponendosi danno vita ad una gradazione di colore più intensa.Nella parte destra troviamo: Il logotipo WAR ON CASH (maiuscolo), Il pay-off “focus on digital payment” (minuscolo). Una linea separatrice e la dicitura “Cash is outdated, expensive, dangerous, polluting and unpractical”.

Il tutto è allineato al resto realizzato in nero 70% e con un carattere sans-serif. Le lettere sovrapposte del marchio sembrano concatenarsi tra loro proprio come anelli di una catena ben “salda”, esprimendo così tutta la forza ideologica intrinseca all’abolizione dell’uso del contante. In più, questa catena riporta al concetto del passaggio tra passato, presente e futuro cioè del cambiamento di ottica positiva da dover attuare da parte di tutti.

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Inoltre è importante notare che il concetto di “guerra al contante” è proposto in modo molto sottile e delicato, tale da farla sembrare quasi una guerra-non guerra, cioè senza incitamento alla violenza. Attraverso i colori trasparenti, l’immagine del marchio risulta dare l’idea di ciò che è nuovo, tecnologico e proiettato al futuro e non ultimo, espressione/garanzia di fiducia. Elementi Cromatici WOC (war on Cash) Il simbolo WOC si presenta di colore arancione trasparente. Il logotipo WAR ON CASH, la mission aziendale “focus on digital payment” (minuscolo), una linea separatrice e la dicitura “Cash is outdated, expensive, dangerous, polluting and unpractical” sono di colore nero di 70%. Pur essendo l’uno un colore caldo (arancio) e l’altro tecnicamente un non-colore l’impatto visivo resta equilibrato, combinandosi bene nelle altezze di tono. L’arancio dona al marchio la sensazione di dinamicità e di leggerezza rendendolo perciò innovativo. Su fondo bianco il marchio può restare inalterato oppure essere usato nella versione grigio/nero (ad esempio nell’uso di modello fax). Nel caso di fondi più scuri se ne consiglia l’uso della versione in bianco/grigio. Il marchio può essere sviluppato nelle due versioni: verticale e orizzontale (in quella orizzontale la parte del testo si affianca a destra del simbolo). WOC è l’acronimo del logotipo WAR ON CASH; nome del marchio e acronimo si presentano con differenze grafiche nel lettering (il primo è un carattere serif e il secondo sans-serif) e nel colore. Le similarità sembrano date dall’altezza di tono di questi ultimi, comunque ben bilanciati tra loro. Il marchio risulta quindi essere ben leggibile e chiaro, esprimendo al meglio i concetti fondamentali della mission.

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Marchio No Cash Day

Il marchio No Cash Day è composto a sinistra da un simbolo raffigurante una mano (e metà braccio) che con un gesto getta via una monetina. Il tutto è di colore nero che su uno sfondo bianco crea l’illusione del doppio colore. Il simbolo è allineato verticalmente al logotipo che si trova alla sua destra. A destra è raffigurato il logotipo No Cash Day, anch’esso di colore nero su fondo bianco. Inoltre è presente una barra come elemento grafico, che oltre a sottolineare la parola DAY, dona equilibrio all’intero marchio. Le parole restano “giustificate” nella loro larghezza e alla barra, mettendo in questo modo più in evidenza le parole NO e DAY. Il logotipo è realizzato con un carattere sans-serif e totalmente in maiuscolo. L’immagine complessiva del marchio, soprattutto per l’uso di un simbolo clip-art sembra essere datata e non del tutto innovativa (del resto anche il font e la giustificazione usata riportano a uno stile risalente a qualche decennio fà) per

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questo associamo il concetto di vecchio alla moneta e quindi d’ inadeguatezza al mondo moderno. L’immagine del simbolo è comunque diretta comunica esplicitamente che il gesto da compiere è quello di dover buttare via la moneta, rispecchiando completamente la filosofia dell’organizzazione WAR ON CASH (lotta al contante). In una più accurata interpretazione possiamo accorgerci di un pollice rivolto verso l’alto, rappresentazione semiotica di un gesto “giusto” da compiere. L’uso di un colore-non colore (nero) rende il marchio più pieno visivamente rispetto a un marchio colorato; d’altronde però la sensazione che traspare è quella di un immagine statica cromaticamente. Elementi Cromatici “No Cash Day” Il marchio è realizzato in un unico colore nero. Può essere applicato nella versione nera su fondo chiaro e bianco su fondo scuro (gioco negativo/positivo). Manifestando un carattere dinamico e facilmente adattabile può comunque essere utilizzato in colori diversi su fondi diversi, senza mai perdere la sua identità visiva. Il lettering usato è un Century Gothic, sans-serif maiuscolo. Le relazioni tra il marchio e il logotipo sono sorrette dagli allineamenti esistenti tra loro e quindi dalle loro grandezze e dal colore unico. Ecco perciò che la differenza tra i due si nota forse nelle loro forme: leggermente più grossolane quelle del simbolo, più precise e rotondeggianti quelle del logotipo. Resta comunque un impatto omogeneo e non dissonante che caratterizzano l’identità del marchio.

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COMUNICAZIONE

http://urlin.it/38f89 +Da un punto di vista strategico/comunicativo War On Cash e No Cash Day perseguono il medesimo obiettivo di fondo agire sulla cultura sociale facendo leva su temi sensibili come la sicurezza, la tracciabilità, la trasparenza e la semplificazione. A livello generale la trasmissione dei suddetti valori è veicolata da un meccanismo di comunicazione unilaterale, ovvero basata sulla sensibilizzazione degli utenti che iniziano a prendere in considerazione i benefici che il marchio si propone di trasmettere. In un secondo momento la comunicazione diventa un meccanismo bilaterale che si basa su determinati feedback attraverso i quali l’organizzazione può misurare il grado di interazione e l’intensità di risposta che gli utenti mostrano in relazione alle iniziative e ai messaggi trasmessi. Nel concreto la strategia di comunicazione si è sviluppata in diverse direzioni e servendosi di diversi canali di comunicazione: • Social network / WebSite • Promozione tramite eventi • Pubblicità da terzi (stampa/online) • Edito

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Website Il sito www.nocashday.org creato appositamente per la promozione dell’evento, si presenta con una semplice e intuitiva interfaccia grafica, che se da un lato ne semplifica al massimo la navigazione e l’interazione dall’altro lo rende poco appetibile agli occhi degli utenti più sofisticati e graficamente/qualitativamente più esigenti.

Sulla Home Page viene immediatamente pubblicizzato il prossimo No Cash Day 2013 e in relazione a questo vengono fornite informazioni circa la volontà di sponsorizzare e/o partecipare all’evento.Sul sito una sezione viene dedicata a fornire chiarimenti ai numerosi utenti “scettici” nei confronti dell’obiettivo e sull’ideale che tale iniziativa si propone di diffondere.

Dunque viene data all’utente la possibilità di richiedere chiarimenti e informazioni direttamente accedendo a una finestra in modo semplice e veloce senza la necessità di servirsi della propria casella mail e quindi senza necessità di lasciare temporaneamente la pagina. Disponibile in due lingue (inglese/italiano) il sito permette anche di consultare dati, risultati e testimonianze dei pregressi No Cash Day. Diverso il discorso sul portale www.waroncash.org curato nei dettagli e nella grafica, che è aggiornato in modo costante e frequente. Si presenta strutturalmente come il precedente, (con web bar in verticale) e permette di navigare in diverse sezioni (sottopagine). A partire dalle news passando per la sezione editoriale fino al calendario degli eventi, la pagina è intuitiva agli occhi dell’utilizzatore medio. Le sezioni appena citate sono aggiornate con cura e riescono in modo esaustivo a esprimere i concetti dell’iniziativa, servendosi anche di testimonianze e notizie dal mondo. Un punto di debolezza sicuramente è rappresentato dalla limitazione linguistica: la pagina riporta notizie in lingua italiana e in lingua inglese senza possibilità diretta di traduzione automatica o di consultazione alternativa della notizia già tradotta a monte. La debolezza di quest’aspetto risiede nel fatto che l’iniziativa è rivolta sostanzialmente alla sensibilizzazione dell’Italia sulla scia del resto d’Europa. L’iniziativa utilizza i principali social network come canali di comunicazione nelle modalità di seguito riportate:

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Facebook Su tale piattaforma vengono istituiti due profili separati, consultabili e sottoscrivibili da tutti gli utenti: No Cash Day Profile fondata il 1 novembre 2010, rappresenta la pagina propriamente dedicata all’evento di War On Cash. La pagina conta ad oggi circa 460 fans e rimane discretamente attiva nella sua finalità informativa. Il 29 novembre 2012 viene promossa sul profilo una petizione telematica contro l’uso del contante. Nella valutazione del bacino di utenza va tenuto conto del target di riferimento che di per sé dimostra un basso interesse per tematiche di questo genere sebbene nell’ultimo periodo storico tale interesse sia via cresciuto. Si ritiene che le potenzialità sfruttabili da questa piattaforma siano per lo più legate alla visibilità che War On Cash sta cercando di aumentare in relazione al suo evento No Cash Day anche tramite altri canali. http://www.facebook.com/nocashday War On Cash Profile. Fondata orientativamente nel novembre del 2009 è sicuramente la pagina principale di riferimento da un punto di vista istituzionale. La stessa è infatti più attiva in termini di aggiornamento rispetto alla precedente anche per via dell’utilizzo diretto da parte del fondatore Emili il quale dialoga in modo diretto con gli utenti iscritti fornendo risposte ai loro quesiti. È singolare constatare come sebbene sia ritenuta la pagina “madre” conti circa la metà degli iscritti rispetto alla pagina dedicata al singolo evento. Sicuramente questo particolare dato statistico si deve al fatto che nello scenario pubblico il No Cash Day non viene direttamente associato al concetto principale di War On Cash e quindi di conseguenza alla pagina a esso dedicata. Da un punto di vista percettivo dalla parte dei potenziali target il No Cash Day come iniziativa è stat to molto di più rispetto al marchio istituzionale di riferimento War On Cash. www.facebook.com/waro pubblicizza

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http://urlin.it/38f8a

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Twitter

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L’utilizzo di questo Social Network da parte di Geronimo Emili è iniziato nel corso del 2012 tramite la creazione di un apposito profilo web dedicata al No Cash Day. Come piattaforma, Twitter si è espansa in modo parallelo a Facebook sebbene con dei ritmi di crescita molto più elevati rispetto al primo.Le modalità di comunicazione che esso offre e il grado di utilizzo da parte dei cosiddetti “follower” rende molto appetibile tale piattaforma per strategie di espansione specie in questo momento storico in cui la crescita del social network raggiunge i picchi massimi. http://twitter.com/NOCASHDAY conta all’incirca cinquecento iscritti e circa trecentodieci tweet. Emili in prima persona utilizza tale strumento in modo assai marginale rispetto a Facebook. Le notizie e gli aggiornamenti messi a disposizione sono infatti circa cinque, sei al mese.

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EVENTI Prima Conferenza stampa Il 20 giugno 2011 è stata organizzata una conferenza stampa, nell’occasione sono stati presentati una ricerca che sfatava il falso mito di un rapporto di diffidenza tra gli italiani ed i pagamenti elettronici e un documento scientifico il cui focus era legato all’ impatto ambientale delle banconote. Durante la conferenza stampa, No Cash Day ha lanciato Bye Bye Cash un contest per dimostrare come si può vivere senza denaro contanti. Per l’occasione sei blogger hanno passato una settimana potendo utilizzare per i loro pagamenti esclusivamente una carta prepagata MasterCard PayPass caricata con 500 euro con il compito di documentare quotidianamente la propria esperienza sul loro blog con post, foto e video. Tra i sei diari realizzati dai finalisti il lavoro valutato più interessante è stato quello di Gabriele Cazzulini che si è così meritato il titolo di vincitore.

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Al contest hanno preso parte i blogger:

GABRIELE CAZZULLINI - Blog: www.affreschidigitali.blogosfere.it - Città: Genova ALESSANDRA COLUCCI - Blog: www.alessandracolucci.com - Città: Roma SILVIA PAOLI - Blog: www.lostinfashion.it - Città: Milano SILVIO PETTA - Blog: www.superpapa.it - Città: Milano CATERINA POLICARO - Blog: www.catepol.net - Città: Potenza FRANCESCASASSOLI - Blog: www.francescaonline.it - Città: Milano

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No Cash Day 2011

No Cash Day 2011 La prima edizione del No Cash Day si è tenuta il 21 giugno 2011 in Italia, un paese con una forte cultura del contante e una bassa penetrazione del denaro elettronico.

L’idea ha richiamato immediatamente una forte attenzione. La prima edizione del No Cash Day è stata sponsorizzata da MasterCard, supportata dai partner CrowdM e Guida Monaci; dal media partner Waroncash.org e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e dal Ministero dello Sviluppo Economico. L’obiettivo era quello di sostenere la riduzione del cash in favore dei sistemi di pagamento elettronico attraverso un articolato programma di informazione ed educazione che ha posto l’accento sugli aspetti negativi delle banconote e delle monete. Per l’evento, che s’inserisce nel programma di War on Cash (www.waroncash.org), sono sate organizzate tavole rotonde e iniziative collaterali che hanno puntato a coinvolgere l’opinione pubblica su questo tema sempre più al centro del dibattito economico. Numerosi gli aspetti che sono stati toccati: il costo esorbitante della gestione del denaro contante e il suo utilizzo come escamotage per evadere le tasse, oltre ai rischi associati alla salute, all’igiene e all’impatto ambientale.

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Seconda Conferenza stampa Il 20 giugno 2012 è stato lanciato l’evento No Cash Day nella conferenza stampa tenutasi a Milano presso la regione Lombardia a Palazzo Pirelli. In tale occasione è stata presentata la ricerca ISPO “Cash? No, grazie. Sempre più italiani tradiscono il contante”. Tra i presenti: Andrea Gibelli - Vice Presidente Regione Lombardia Renato Mannheimer - Presidente ISPO Stefano Calderano - CEO Jusp Dave Birch - Director Hyperion (Londra) Geronimo Emili - Ideatore del No Cash Day Nel corso della conferenza, Renato Mannheimer ha rivelato gli interessanti risultati della ricerca “Cash? No grazie. Sempre più italiani tradiscono il contante” condotta dall’ISPO, l’Istituto per gli Studi sulla Pubblica Opinione, su un ampio campione di ottocento individui, rappresentativo della popolazione italiana internauta, stratificato per quote di sesso, età e macro area geografica. La ricerca ha inoltre discusso del diverso rapporto che gli italiani hanno con il denaro contante e con la moneta elettronica, portando alla luce le resistenze e le aspettative nei confronti di quest’ultima. Oggetto della ricerca sono state anche le valute complementari, possibili alternative all’uso del denaro contante.

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Nel corso della conferenza stampa è stato inoltre presentato un power point di cui Emili si è servito per far luce sugli aspetti fondamentali della sua iniziativa e intraprendere una sorta di excursus, ripercorrendo le tappe fondamentali, i momenti salienti, e gli obiettivi raggiunti fin ora nella lotta al denaro contante.

Le varie slide riassumono al meglio le strategie che l’ ideatore del No Cash Day ha intrapreso nel corso del 2011, inoltre descrivono in modo esaustivo gli obiettivi raggiunti nel campo della comunicazione e i vari articoli, interviste e eventi che hanno portato Emili ad ottenere sempre maggiore visibilità. All’interno del documento sono stati citati inoltre i vari sponsor che hanno appoggiato la causa di Geronimo Emili per l’edizione del No Cash Day 2011 e viene riportata infine una panoramica sulle strategie e gli obiettivi che si sono cercati di raggiungere per l’evento del 2012. No Cash Day 2012 Il 21 giugno 2012 ha avuto luogo la seconda edizione del No Cash Day (primo evento internazionale dedicato alla riduzione del denaro contante e alla promozione dei sistemi di pagamento elettronico) sotto il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ Assessorato Industria, artigianato, edilizia e cooperazione della Regione Lombardia. In questa giornata tutti gli italiani sono stati invitati a fare una scelta responsabile e ad evitare se possibile di utilizzare il contante per i propri pagamenti.

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Pubblicità on/off line Alla luce degli eventi appena descritti diversi soggetti; giornalisti, blogger, testate giornalistiche, associazioni culturali e di categoria hanno preso a cuore il tema War On Cash e in misura maggiore la specifica iniziativa del No Cash Day: L’evento è stato sostenuto anche dal Ministero dello sviluppo economico, partner principale dell’iniziativa, in modo attivo attraverso l’esposizione sul sito governativo. Massimo Sideri, Corriere della Sera, si è espresso a favore dell’iniziativa dedicando al No Cash Day la rubrica La Lente così come Paolo Zucca del SOLE 24 Ore. Anche il Financial Times prende in considerazione la lotta al contante intrapresa da alcuni soggetti in Italia e lo fa in seguito alle apparizioni su TG1 e LA7 dell’ideatore Geronimo Emili. Se a livello generale alcuni giornalisti ed esperti si sono espressi a favore dell’iniziativa altri ne hanno più ampiamente analizzato le caratteristiche e le finalità. Il periodico mensile del gruppo Monte Paschi, Filodiretto, dedica un articolo all’iniziativa in data 28 giugno 2012. Nell’articolo si forniscono dati inquietanti a supporto delle teorie promosse da Emili specie riguardo l’evasione fiscale di cui l’Italia è protagonista in Europa in senso negativo . Viene presa in considerazione anche la tematica ambientale che attiene all’inquinamento e alla trasmissione di batteri veicolati dallo scambio di moneta/banconote. In ultimo, e non per importanza, il periodico stima che nel 2010 in Italia le banconote false immesse nel circuito economico ammontano a circa 72 mila pezzi. www.AdamelloNews.com pubblica un articolo in data 26/07/2012 in cui esalta l’importanza della “giornata contro il contante” e le enormi potenzialità dell’utilizzo del sistema elettronico di pagamento . Sul sito emerge un dictate: “Denaro elettronico per dare risposte”. Anche il sito della Regione Lombardia tratta in modo significativo l’evento, il vicepresidente della regione Andrea Gibelli, attivo promotore dell’iniziativa, emette un comunicato nel quale dà man forte alle opinioni di Emili e della sua “Guerra al cash” avvalendosi anche di un’autorevole serie di dati forniti da uno studio della IPSOS. La posizione del vicepresidente è frutto di un articolo che viene pubblicato da ConsultHyperion in data 22 giugno 2012. SuperMoneyNews, portale che fa chiarezza sui diversi aspetti che scaturiscono dall’utilizzo di carte di credito, si appoggia ai dati dell’ABI i quali testimoniano come l’Italia sia posizionata agli ultimi posti per utilizzo di carte di credito. La posizione di

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SMN è esplicitamente favorevole al no cash quando questi dichiara che il contante è pericoloso in relazione al numero di rapine che comporta ed è direttamente connesso all’evasione fiscale oltre al non essere gratuito.In data 19 giugno 2012 la redazione di NCR pubblica un articolo in cui condivide i temi del No Cash Day a favore di una maggiore convenienza e sicurezza del denaro pubblico. Secondo la testata, l’utilizzo di sistemi di pagamento elettronici, confermano una positiva evoluzione nel comportamento dei consumatori. Il sito di Banca&Mercati sostiene il No Cash Day come strumento d’informazione del fatto che in Italia l’80% della popolazione si serve del contante per semplice comodità e mera avversione all’innovazione quotidiana. Cita Geronimo Emili e si sofferma in modo duro sulla tanto onerosa gestione del contante che secondo autorevoli istituti di ricerca è stimata circa 200 Euro annui per persona. La Gazzetta del Sud pubblica il 26 luglio 2012 un articolo in cui esprime tutto il suo ottimismo verso l’evoluzione delle abitudini dei consumatori italiani e partendo da un esplicito elogio all’iniziativa No Cash Day, utilizza i dati dell’istituto IPSO per rafforzare l’ idea secondo la quale il denaro va superato. Anche il sito della testata L’Espresso dedica un articolo all’iniziativa sostenendo che gli Italiani favorevoli alla moneta elettronica sono in continua crescita e commenta positivamente questo dato. Numerosi altri blog e siti web come Blitz, ForzaIdea, Bit Generation di Marcello Rodi e ancora Style.it, La Stampa ecc, si pongono e pongono domande sulla positività dell’iniziativa facendo leva sui differenti aspetti che il tema dell’ utilizzo del denaro contante comporta. In sostanza è evidente come gli addetti ai lavori siano oggettivamente d’accordo con ogni singolo aspetto e con ogni singola forma della “guerra al Cash”, che Geronimo Emili conduce ormai da qualche anno ponendosi in prima fila, e come tra molti di loro sia viva la speranza di vedere realizzate iniziative sempre più capaci di influire sulle abitudini dei cittadini sia in termini d’intensità che in termini di frequenza. L’iniziativa risulta dunque largamente apprezzata sebbene su vari Blog e Social Networks non manchino commenti avversi alla stessa diffuso scetticismo tra alcune categorie di consumatori diffidenti nei confronti del denaro elettronico. Editoria

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Il tema dell’iniziativa No Cash Day risulta di per sé difficilmente inquadrabile in termini di visibilità nel contesto editoriale. In ogni caso l’iniziativa di Geronimo Emili ha acquisito visibilità maggiore anche attraverso il contributo di Myrta Merlino che tratta il tema nel suo libro : L’aria che tira, Oria editore. Myrta Merlino, giornalista e conduttrice televisiva italiana nel suo libro che trae spunto dalla trasmissione televisiva di La7 affronta tematiche che toccano da vicino Geronimo Emili e la sua iniziativa. In particolare il libro tratta questioni economiche e problematiche attuali per gli italiani come: la forte repressione economica, la disoccupazione, i licenziamenti, i mutui, i risparmi a rischio e l’evasione fiscale. Questo libro da voce a centinaia di cittadini e riporta le loro testimonianze. L’autrice mediante la stampa fa luce sugli aspetti economici odierni e contestualizza il tema della guerra al cash servendosi dell’esperienza del No Cash Day. Come già accennato l’autrice nel suo libro ha dedicato l' intera pagina n-33 all' iniziativa di Geronimo Emili, perorando la sua causa e rivolgendosi e rispondendo a coloro i quali sollevano il problema della tracciabilità dei pagamenti effettuati con carta di credito. A coloro che temono di poter essere spiati e tracciati dalle banche con questa forma di pagamento Myrta Merlino prendendo le difese di Emili replica così: "A quanti lo accusano di voler un mondo in cui siamo tutti tracciati e spiati dalle banche, risponde che queste non sono interessate a sapere che cosa faccia dei propri soldi ciascun individuo.In altre parole alla banca non interessa se Mario Rossi acquista il latte intero o quello parzialmente scremato. La banca, semmai, utilizza i nostri dati in maniera aggregata”. Infine ironizza sul fatto che questa "privacy" che ci preme così tanto, in realtà viene violata ogni giorno con il nostro consenso nel momento in cui ci serviamo dei social network per condividere pensieri, foto e video che fanno parte della nostra vita privata.

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Gestione dei processi e clima e cultura aziendale Geronimo Emili, nella sua attività promozionale/informativa, si serve di un processo continuo di comunicazione basato su un sistema operativo che gli permette di gestire più programmi anche in modo discontinuo in termini temporali: No Cash Day, unitamente agli eventi (tipo conferenze stampa e promozione) rappresenta solo uno di essi . Nel processo di comunicazione rientra una parallela e continua attività di sensibilizzazione circa i temi legati all'uso del contante e una parallela ricerca di partnership che possano trasformarsi concretamente in sponsor nell'ambito del War On Cash. Nell'arco temporale che c'è tra un No Cash Day e l'altro l’attività prosegue in modo più o meno intenso per poter accrescere la visibilità in previsione dell'evento stesso. Prendendo atto del tipo di processi attuati da Emili ci si rende subito conto del clima in cui l' iniziativa nasce e si sviluppa: un clima in cui il vero obiettivo è quello di rendere i cittadini consapevoli di poter godere di vantaggi (legati al non utilizzo del contante) in modo del tutto gratuito.

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ANALISI DELLO SCENARIO

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Risulta difficile affiancare all’analisi del No Cash Day un’analisi di mercato nella quale si prendano in considerazione competitors con finalità affini a esso.Si può tuttavia fare riferimento ai valori e alle culture aziendali che sempre più spesso, oggi, puntano a una costante e progressiva dismissione del contante.

A tal proposito si analizzano cinque soggetti economici oppure filosofie consolidate sul mercato, che perseguono profitti o idee simili o contrarie e svolgono la loro attività in modo più o meno organizzato. Si analizzano dunque Day Ristodervice Buoni Pasto, Bitcoin e Arcipelago Scec poiché tutti vanno a collocarsi nell’ambito della diffusione delle monete complementari, oltre a proporre un’alternativa al denaro contante, questi progetti hanno in previsione una graduale dismissione dei pagamenti elettronici a tutto vantaggio delle loro monete alternative (buoni, monete vere e proprie solitamente non a corso legale ma valide per una comunità che unanimemente gli riconosce un valore convenzionale) e in questo si collocano in contrasto con il No Cash Day che del pagamento elettronico ha fatto la sua bandiera. A un livello diverso si collocano invece sia Milena Gabanelli sia il progetto Cash Day. Se la conduttrice televisiva concorre al ruolo di leader nella lotta al cash, costituendo in questo una minaccia per Emili; il Cash Day di contro si lancia in una vera e propria campagna mirata a screditare l’evento.

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COMPETITOR DIRETTI DAY RISTOSERVICE S.p.A.

Mission e attività

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“La Day Ristoservice è una Società per Azioni leader nel mercato italiano dei buoni pasto, con un ventaglio di prodotti che spazia dalla pausa pranzo ai beni e servizi” Questa è la definizione che Ristoservice da di sé nel sito ufficiale dell’azienda. La sua attività si regge sostanzialmente sull’immissione nel mercato di buoni pasto come alternativa al contante per l’acquisto di beni e servizi e in modo particolare per quelli riferiti alla ristorazione. La distribuzione, che la società effettua a beneficio di tutti gli esercenti convenzionati, riguarda la fornitura fisica dei buoni pasto che una volta in mano agli utilizzatori verranno usati come tickets per pagare il

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corrispettivo di un pranzo, fruibile presso un qualsiasi ente esercente aderente all’iniziativa. All'attività di distribuzione se ne affiancano altre di carattere complementare: produzione in serie dei buoni pasto, contrattualistica con convenzionati e potenziali tali, promozione e pubblicità, informazione circa i vantaggi e servizi di gestione dei buoni pasto . Il meccanismo base attraverso il quale la società penetra il mercato con l’immissione dei buoni è generalmente la convenzione: svolge un ruolo predominante in quanto conferisce all’acquirente (azienda, professionista, privato, ecc) una serie di incentivi a cominciare dal risparmio fino ad arrivare all’agevolazione fiscale fruibile dell’utilizzatore stesso. La Day Ristoservice opera da sempre puntando al massimo della qualità a tutti i livelli aziendali e oltre ad aver ottenuto importanti standard certificativi come ISO 9001 si è allineata ai requisiti del sistema di gestione per la qualità indicati dal Modello di Organizzazione Gestione e Controllo previsto dalla legge 231/2001. Sensibile ai temi della responsabilità sociale, Day Ristoservice s’impegna a gestire eticamente l’azienda soprattutto operando nel rispetto del personale dipendente in linea con i propri valori che la vedono schierarsi contro il lavoro infantile, il lavoro forzato e la discriminazione e propugnare l’importanza di un adeguato sistema di retribuzione e di salvaguardia per sicurezza e salute del lavoratore.

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Target Target Diretto Il target diretto di Day Ristoservice è individuato nei fruitori diretti del servizio offerto, ovvero tutti coloro i quali hanno un interesse nell’acquisto di buoni pasto. Si inseriscono in questo contesto da un lato le aziende e i liberi professionisti, dall’altro gli esercizi commerciali che stipulano convenzioni con le aziende emittenti buoni pasto. Liberi professionisti I liberi professionisti hanno la possibilità di detrarre dalle tasse le spese relative ai pasti. Per poter beneficiare di queste detrazioni devono, di volta in volta, farsi fatturare la spesa relativa e consegnare le fatture al commercialista il quale conteggerà l’importo deducibile. Acquistando blocchetti di buoni pasto, il lavoratore autonomo ha invece la possibilità di consegnare al commercialista un’unica fattura; quella del pagamento del blocchetto di buoni, con un notevole risparmio di tempo. Aziende Sono fatte rientrare nel target tutte le aziende con dipendenti a busta paga; il servizio buoni pasto non è previsto infatti dalle aziende nei confronti dei suoi collaboratori occasionali. Queste aziende decidono di ricorrere ai buoni pasto alternativamente al riconoscimento di un’indennità sui loro stipendi; il costo dei buoni, infatti, è per un’azienda molto più vantaggioso in termini fiscali; non è tassato e il costo dell’acquisto è interamente deducibile. Esercizi commerciali Rientrano in questa categoria i bar, i ristoranti, i fast food, i supermercati e più in generale tutte le attività che offrono un servizio di cucina. Questi esercizi, accettando i buoni pasto si garantiscono visibilità e fidelizzazione del cliente. Bisogna sottolineare che tuttavia nel loro caso il vantaggio fiscale è spesso assai limitato rispetto a quello previsto per le aziende.

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Target Indiretto Società per la spedizione e la gestione dei buoni pasto Queste società non acquistano il servizio buoni pasto per un uso diretto ma si servono delle società emettitrici per il loro business. Si occupano, infatti, di intermediare i rapporti tra società, esercenti e consumatori di buoni, offrendo servizi che vanno dall’informazione al cliente alla raccolta e distribuzione dei buoni, dalla spedizione al servizio di ausilio per facilitare i conteggi ai clienti. Tra queste società si annoverano le esperienze del sito www.buonipasto.it che mette a disposizione del cliente, oltre quanto già detto in generale prima, anche una panoramica sulle società che forniscono buoni e la possibilità per gli esercizi affiliati di pubblicare mini banner per aumentare la propria visibilità (chiaramente a pagamento). All’interno del sito è presente il riferimento a Sìticket, società che si rivolge agli esercenti e offre loro la possibilità di raccogliere i buoni pasto e occuparsi essa stessa della spedizione di questi alle società emittenti. I gestori delle attività commericiali non ricevono dai loro clienti, infatti, solo un tipo di buono (perché le aziende possono scegliere tra diversi tipi). Sìticket raccoglie i buoni convogliandoli tutti verso un unico soggeto che smisterà poi i buoni verso le diverse società emittenti. Target Complementare Istituzioni, media, agenzia delle entrate. Riguardo quest’ultima va specificato che fiscalmente il “Buono Pasto” riveste una grandissima importanza che via negli anni ha suscitato sempre più interesse da parte dell’Ente. L’ultima delle tante opinioni espresse dall’agenzia risale alla risoluzione n.118 30/10/2006; circolare Inps 3/1/200, nella quale venivano chiarite le modalità di conferimento dei buoni a dipendenti, collaboratori e addetti vari all’interno di un circuito aziendale.

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Storia La Day Ristoservice è una società creata nel 1987 dall’unione tra il gruppo Camst e la società francese Chèque Déjeuner. In oltre venti anni il marchio Day è diventato uno tra i più noti del mercato, l’azienda attualmente vanta un fatturato di circa 405 milioni di euro, emette più di 65 milioni di buoni pasto all’ anno, detiene circa di 12.000 aziende clienti, 400.000 utenti finali e 100.000 affiliati. L’attività inizialmente era incentrata sulla promozione del sistema alternativo al contante dei buoni pasto, che ha riscosso da subito un insperato e sorprendente successo in termini di diffusione. L’ostacolo più significativo in cui la società si è imbattuta in fase di Start Up è stata sicuramente la resistenza dovuta all’innovazione radicale proposta all’utenza . A differenza di molti altri settori, lo scetticismo è stato superato in tempi brevissimi permettendo alla Day Ristoservice di diffondere buoni pasto molto semplici nella loro composizione materiale e standardizzati nel loro valore. Il tempo ha modificato e alterato i bisogni dei consumatori i quali sono divenuti molto più sofisticati nella loro “domanda” rendendo così necessaria una diversificazione anche in questo settore. Si arriva a ideare Buoni Regalo ad hoc utilizzabili come idea regalo, Buoni Welfare dedicati a Enti non commerciali ed ONLUS, Buoni Tronic per gli utenti tecnologicamente più avanzati a molti altri ancora. Questa continua evoluzione che ha interessato tutti i comparti interni ed esterni ha portato quest’azienda a consolidarsi sul mercato con : oltre 500 milioni di euro fatturati all'anno più di 80 milioni di buoni pasto emessi 15.000 aziende clienti 100.000 locali affiliati 500.000 utilizzatori giornalieri Dati ricavati dalla consultazione del sito www.day.it Dal punto di vista dei profitti la società ha avuto una crescita visibile del suo fatturato e si ritiene che il trend sia ancora a oggi ampiamente in crescita.

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Percezioni interne ed esterne

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Day Ristoservice ha tentato di costruire negli anni un’immagine che non trasmettesse solo le logiche di profitto dell’azienda ma un’immagine basata in primis sulla soddisfazione del cliente con attenzione al rispetto di tutti i portatori di interessi diretti e indiretti. Basti pensare alla lunga serie di certificazioni ambientali che Day Ristoservice è riuscita ad ottenere circa la sostenibilità dei materiali e soprattutto riguardo la progressiva dematerializzazione dei buoni (negli ultimi anni si sta passando dal cartaceo al digitale / elettronico). Il punto su cui la società si è focalizzata maggiormente è di sicuro la strategia comunicativa; convincente e accattivante con la quale si propone l’utilizzo dei Buoni come moneta alternativa al contante. Agevolazioni fiscali, particolari deducibilità rendono i buoni pasto Day Ristoservice più economici per l'azienda rispetto a un’indennità in busta paga e accrescono il potere d’acquisto del personale. L’immagine che la società negli anni ha voluto dare di sé non è molto diversa da quella che dall’esterno viene percepita da utenti e osservatori. Il servizio dei Buoni pasto è ormai diffuso in tutta l’economia nazionale ed è stato accettato in modo largamente condiviso. La comodità dell’utilizzo, la soddisfazione del collaboratore, il convenzionamento di un numero enorme di affiliati, sono tutti aspetti che hanno inciso positivamente sulla credibilità della DAY RS. e sull’opinione diffusa su di essa così come le certificazioni

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Top Qualità ISO 9001, l’implementazione di efficientissimi sistemi di antifalsificazione, una cultura aziendale basata sulla condivisioni di obiettivi e sulla condivisione delle responsabilità la hanno resa rispettabile agli occhi delle istituzioni. Non mancano, ovviamente, posizioni contrarie all’utilizzo di tale Moneta alternativa imputabili soprattutto alle diverse modalità di acquisizione dei buoni da parte degli affiliati e soprattutto alle eventuali modalità inique di conferimento degli stessi. Riguardo la digitalizzazione dei Buoni pare evidente che, mentre 10 anni fa una radicale innovazione provocava inevitabilmente scetticismo, oggi la stessa può provocare un positivo effetto contrario dettato dalla maggiore propensione alla tecnologia diffusa a tutti i livelli sociali. Nell’ottica della Spending Review è stata avanzata l’ipotesi di tagli per i Buoni Pasto. Tale soluzione sarebbe oltremodo dannosa per due ordini di ragione: in primo luogo i buoni godono di un importantissimo vantaggio di tracciabilità in termini di pagamento e tra l’altro l’utilizzo degli stessi comporta obbligatoriamente l’emissione dello scontrino da parte del soggetto affiliato. In secondo luogo i Buoni comportano un’immediata movimentazione dell’economia in quanto avendo una scadenza precisa sono fruibili nei limiti della stessa. Inoltre Day Ristoservice attraverso la creazione di un buono pasto elettronico (il Day Tronic) è andato incontro alle esigenze dei propri consumatori e ha riscosso un grande successo. Ad oggi sono circa trenta mila le persone che ogni giorno scelgono di pagare con questo nuovo metodo che sostituisce il blocchetto tradizionale dei buoni pasto. Day ristoservice inoltre è attiva nel sociale da diversi anni e questo le ha permesso di ricevere maggiore credibilità e fiducia da parte dei suoi consumatori . Attraverso la creazione dei Day Welfare (i buoni sociali) la società permette ad aziende, Onlus ed enti pubblici di prestare aiuto a coloro che si trovano in una situazione di difficoltà economica evidente. I beneficiari di questi buoni sociali a loro volta potranno scegliere di acquistare liberamente i beni di necessità di cui hanno maggiore bisogno. In questi anni la Day Ristoservice è apparsa quindi come una società dotata di solide basi, una società completa, coerente, determinata e impegnata nel sociale.

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Analisi item della comunicazione pregressa Marchio Day Buoni Pasto

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Il marchio Day è strutturato in questo modo: nella parte alta troviamo un simbolo grafico composto da tre lettere ben in evidenza, di colore Verde, che si sovrappongo nella parte destra finale danno vita ad una gradazione di colore più intensa. Affianco ai 3 caratteri è posta una raffigurazione di un canguro stilizzato di colore arancione che domina la parte destra del marchio. .La larghezza del simbolo è allineata in entrambi i lati al logotipo sottostante.

Nella parte bassa troviamo il logotipo buoni pasto (maiuscolo). Il tutto è allineato al resto, realizzato per il 40% circa con un verde chiaro e per il restante 60% circa con un verde più intenso. Il carattere utilizzato nella parte sottostante è semplice e riconoscibile. L’utilizzo di un marchio molto elementare ma piacevole come quello appena descritto pare voglia trasmettere proprio una sensazione di semplicità e comodità senza la rinuncia alla qualità e al piacere. Elementi Cromatici DAY (buoni pasto) Il simbolo DAY si presenta di colore verde chiaro. Tra la parte superiore e quella inferiore non insiste alcuna linea separatrice. I colori utilizzati risultano essere ambedue molto caldi , e provocano una sensazione di familiarità nella quale si inserisce benissimo la raffigurazione del mammifero.

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Su fondo bianco o di colori chiari il marchio può restare inalterato oppure essere usato nella versione grigio/nero. Di sicuro, la semplicità del marchio lo rende riconoscibile in qualsiasi contesto e ben leggibile ma sopratutto espressivo dei concetti fondamentali della mission. Comunicazione Da un punto di vista strategico/comunicativo Day Ristoservice si muove a 360 gradi pubblicizzando e promuovendo il suo prodotto facendo leva su temi quali: CONVENIENZA E SEMPLICITÀ. Il meccanismo di comunicazione che la società innesta è in primo luogo di comunicazione unilaterale e cioè riferita alle specifiche tecniche dei prodotti e alle modalità di acquisizione . A livello di personalizzazione del prodotto/servizio, il meccanismo diviene bilaterale: la Day Ristoservice infatti permette al cliente una personalizzazione dei buoni e valuta opinioni consequenziali al consumo per apportare eventualmente miglioramenti al servizio. Nel concreto la strategia di comunicazione si è sviluppata in diverse direzioni e servendosi di diversi canali di comunicazione: Social network / Website, pubblicità da parte di terzi (stampa/online).

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Social Network/Website L’iniziativa utilizza i principali social network come canali di comunicazione nelle modalità di seguito riportate: Website Il sito www.day.it, rappresenta il portale dedicato al servizio Day Buoni Pasto e si presenta molto accattivante nella sua grafica e nella modalità di navigazione. L’impatto grafico piacevole e l’utilizzo di colori forti accostati tra loro la rendono una pagina molto gradevole da un punto di vista estetico. Nella sostanza e nei contenuti viene fatta una massiccia attività di pubblicità ,specie per i prodotti che l’azienda si sta proponendo di immettere sul mercato e quindi tutte le novità sul fronte Buoni pasto. Sulla Home Page viene immediatamente messo in risalto un riquadro con tutta una serie di vantaggi che l’utilizzo dei Buoni come moneta alternativa comporta. Sul sito viene messo a disposizione anche un piccolo programma di calcolo che permette di valutare economicamente il risparmio che le agevolazioni fiscali apportate dall’utilizzo dei Buoni portano al cliente. A tal proposito si permette all’utente di richiedere chiarimenti e informazioni direttamente accedendo a una finestra in modo semplice e veloce senza la necessità di servirsi della propria casella mail e quindi senza necessità di lasciare temporaneamente la pagina. Oltre a un accurato elenco di affiliati, e quindi di esercizi convenzionati, il sito offre la possibilità di effettuare ordinazioni online comodamente da casa senza rinunciare a soluzioni personalizzabili sulla base delle singole esigenze degli utenti. Il sito dedica anche un’ampia sezione all’aspetto istituzionale dell’azienda dal punto di vista Qualitativo (Certificazioni ecc) e della cultura aziendale. In conclusione possiamo dire che il sito web oltre ad apparire simpatico, dinamico e colorato è anche pratico e piacevole.

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Facebook Su tale piattaforma viene istituito un profilo ,consultabile e sottoscrivibile da tutti gli utenti: Day Buoni Pasto, fondata nel 2008 , rappresenta la pagina dedicata all’azienda. La pagina conta circa 3.400 fans ad oggi è costantemente aggiornata e attiva nella sua finalità informativa e promozionale. La pagina FB viene utilizzata anche per promuovere iniziative benefiche no-profit principalmente sul tema della fame nel mondo in cui la società è costantemente impegnata . Ultimamente per accrescere i fans si è fatto leva sulla possibilità di avere sconti e omaggi se utenti di Facebook. Inoltre Day Ristoservice attraverso i vari social si rivolge non solo alla fascia dei consumatori ma anche a tutti coloro che gestiscono attività commerciali come bar, ristoranti o supermercati illustrando la procedura da seguire per affiliarsi alla Day Ristoservice ed essere così abilitati a ritirirare i buoni pasto dei clienti. http://www.facebook.com/daybuonipasto

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Twitter Day “Buoni pasto” approda su Twitter nel 2010 con una pagina speculare a quella FB. Come piattaforma Twitter si è espansa in modo parallelo a Facebook sebbene con dei ritmi di crescita molto più elevati rispetto al primo. Le modalità di comunicazione che esso offre e il grado di utilizzo da parte dei cosiddetti “follower” rende molto appetibile tale piattaforma per strategie di

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espansione specie in questo momento storico in cui la crescita del social network raggiunge i picchi massimi. La pagina http://twitter.com/daybuoni conta all’incirca 310 iscritti e circa 2.200 tweet. Per accrescere il numero dei Follower, la società ha cercato di coinvolgere gli utenti ad utilizzare “l’Hashtag “ nei momenti di pausa pranzo e associare agli stessi l’utlizzo dei buoni DAY. Sulla pagina di Twitter possiamo riscontrare un’intensa comunicazione e una forte interazione tra la società e i suoi followers i quali pongono quesiti e forniscono risposte a sceonda dei twit che vengono postati. Gli argomenti di cui si discute non sono sempre concentrati e finalizzati a pubblicizzare la Società e i rispettivi buoni pasto, sulla pagina si parla e si discute in modo amichevole e gioviale degli argomenti più disparati. Google Plus + La società è attiva anche sul portale Google Plus + dove ha creato una pagina dedicata con l’obiettivo di accrescere la visibilità sul motore di ricerca, Google. La stessa pagina rimane tuttavia poco aggiornata e inattiva dal 20 dicembre 2011. Non è stato dunque riscontrato materiale interessante sulla pagina di google Plus, non vi sono video né foto eccetto l' immagine del profilo. Nella parte dedicata alla presentazione troviamo una breve descrizione della società e i link che rinviano direttamente al sito web e ai vari social.

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Pubblicità Il fenomeno dei Buoni pasto è stato a lungo oggetto di ampie discussioni tra gli addetti ai lavori e gli utilizzatori a ogni livello della filiera. Diverse testate giornalistiche hanno analizzato i temi innovativi proposti dall’azienda. Di seguito elenchiamo gli interventi più significativi partendo dal più recente. Il Corriere della Sera in data 18 dicembre 2012 affronta il tema del “Buono Pasto Elettronico” su cui tanto sta insistendo la società. Dopo 45 anni il Buono cambia vertendo sempre di più su una dimensione Elettronico/digitale. Secondo il quotidiano, che effettua una attenta analisi sulla base di uno studio dell’Università Bocconi di Milano , il mercato dei Buoni in Italia vale circa 3,42 miliardi con 2,3 milioni di dipendenti che utilizzano ogni giorno tale sistema. Gli utenti, sostiene il giornale, dovranno fare un salto culturale notevole mentre dal lato dell’offerta l’utilizzo di nuove tecnologie permetterà di ampliare i target di riferimento. Sempre il Corriere della Sera, dedica un articolo all’utilità dello Smartphone a discapito della moneta contante. Il 21% degli italiani usa esclusivamente il contante, ma c’è un 62% che usa le carte di pagamento e un 19% che si dichiara ben disposto a utilizzare il telefono cellulare per i pagamenti, sostiene Stefania Rimini. In data 11 dicembre 2012 viene pubblicato un articolo On-line : “La pausa pranzo diventa digitale”. Lo stesso parla della nuova applicazione di mobile payment sviluppata da Day RS che ha scelto l’operatore telefonico Wind per la sua sperimentazione. “La sfida è lanciata: nonostante la crisi, ci sono società come Day Ristoservice che guardano avanti, progettano un futuro nel quale la moderna tecnologia divenga alla portata di tutti e si applichi alla vita quotidiana. È un futuro fatto di soluzioni versatili e multifunzione. Ci dimenticheremo che un tempo erano dei semplici tagliandi di carta”. Anche StampaDay in un suo comunicato del 10/12/2012 tratta ampiamente l’argomento. L’utilizzo dello Smartphone come mezzo alternativo di pagamento è un tema che viene affrontato anche da altri portali come Repubblica il 25/07/2012, informazione.it, infovia.it e ancora il Corriere della sera con l’articolo “pago solo con il telefonino” di P. Ottolina. Il 24 ottobre 2012 Infovia.it analizza il mercato dei buoni pasto in Italia valutando pregi e difetti dei vari colossi di questo mercato. Dall’articolo emerge

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inequivocabilmente un elogio all’efficienza organizzativa della Day Ristoservice sia in termini di prodotto sia in termini di organizzazione. Andando invece un po’ più indietro nel tempo, i temi trattati dai media in relazione alla società sono differenti. All’inizio del 2011 il gruppo CAMST vende il 19% ai francesi della Chèque Déjeuner accrescendo la loro quota di partecipazione, all’evento si sono interessate testate che sviscerano l’operazione a partire dal Sole24Ore fino ad arrivare al Wall Street Journal . Infine il periodico Ristoranti ha dedicato un’ampia sezione nella sua edizione del 17/02/2012 alla DAY: “La DAY realtà in crescita”. In questo articolo vengono analizzati tutti I punti di forza che hanno portato l’azienda ad essere uno dei leader nel settore.

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Gestione dei processi e clima e cultura 1aziendale La Day Ristoservice opera in un contesto organizzativo particolarmente coinvolgente per tutti gli attori che ne prendono parte. La politica aziendale prevede meccanismi continui di responsabilizzazione e condivisione degli obiettivi economico e sociali. In materia di responsabilità sociale e condizioni lavorative è stata prodotta una serie di regole di base che la società si propone di anteporre a qualsiasi obiettivo di profitto. Tale regole attengono principalmente a tematiche come : • Lavoro minorile • Lavoro forzato • Salute e bellezza • Libertà di associazione e diritto alla contrattazione • Discriminazione • Condizioni lavorative • Monitoraggio continuo • Sviluppo sostenibile

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Swot analysis

Punti di forza Punti di debolezza

• Agevolazioni fiscali

• Facile reperibilità

• Alto livello di

Personalizzazione

• Sostituzione del contante

• Crescente numero di affiliati

• Incentivazione a un clima aziendale disteso e sereno

• Sono soggetti a scadenza

• Modalità di acquisizione

diversa da affiliato ad affiliato

Opportunità Minacce

• Sfruttamento tecnologie per semplificare reperimento e utilizzo

• Fare leva su possibili agevolazioni complementari a quelle fiscali

• Concorrenza attiva sul

digitale in modo deciso: Ticket Restaurant

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Bitcoin

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Il fenomeno dei Bitcoin nasce dall’iniziativa di un hacker anonimo e attiene all'introduzione di una moneta elettronica nuova e dissociata rispetto alle monete a corso legale nel mondo. Si tratta di monete alternative, ovvero monete la cui validità è riconosciuta nel momento in cui vi sia una comunità disposta ad attribuirgli un valore convenzionale. Oltre a essere monete non erogate dalle banche centrali, dunque non soggette agli andamenti della borsa, alla svalutazione e all’inflazione; queste monete consentono di poter effettuare pagamenti all’ombra dell’anonimato. La grande innovazione portata da Bitcoin risiede proprio nel fatto di offrire al consumatore la possibilità di operare transazioni senza che queste possano essere

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in qualche maniera riconducibili a esso. In questo senso Bitcoin non è esclusivamente un rivoluzionario sistema di pagamento ma un’innovativa tecnologia basata su un sistema peer to peer. Questo tipo di sistema prevede che il computer di un utente non sia configurato esclusivamente come client ma anche come server, prendendo il nome di nodo paritario e potendo svolgere transazioni. Il funzionamento, apparentemente complesso, può essere sintetizzato in questo modo, l’utente procede alla creazione di un account sul sito preposto, al fine di ottenere il suo portafoglio (wallet) un pacchetto di chiavi crittografate (il sistema si basa, infatti, sulla crittografia a chiave pubblica) e un certo numero di Bitcoin. Le operazioni attivate da questo momento saranno registrate su un database senza però che vi sia per nessuno la possibilità di capire che quella data transazione sia connessa con la specifica persona, grazie al sistema delle chiavi pubbliche, mentre il database terrà nota dei movimenti di ciascun Bitcoin così da permettere ai fruitori una visione trasparente del ciclo di vita di ciascuna moneta. Inoltre è previsto un sistema per evitare che una stessa moneta possa essere riutilizzata dallo stesso utente. Questo, riassumendo è il concetto che soggiace al progetto Bitcoin (sono state per ovvie ragioni trascurate le specifiche tecnico/informatiche delle quali si potrebbe indubbiamente fare ampia trattazione in altra sede). Il Software open-source necessario per l'implementazione del protocollo prende il nome dallo stesso Bitcoin.

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Storia

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Bitcoin è una moneta elettronica creata nel 2009 da un hacker conosciuto con lo pseudonimo di Satohshi Nakamoto. Affiancato da un gruppo di sviluppatori, Nakamoto ha dato vita a una moneta di scambio alternativa capace di superare gli ostacoli che opprimono la moneta reale. Bitcoin è una delle prime implementazioni di un concetto definito cryptocurrency, descritto per la prima volta nel 1998 da Wei Dai su una mailing list. Dal 2009 a oggi il sistema Bitcoin è cresciuto esponenzialmente e nonostante l’incredulità di molti sulla sua diffusione, il valore totale capitalizzato dell’economia BC, a dicembre 2012, è stato stimato intorno ai 140 milioni di dollari. Sebbene il volume di tale economia sia ancora molto modesto e il software sia ancora in fase di collaudo, alcuni beni e servizi sono già commercializzati in Bitcoin; è il caso di automobili usate , contratti di sviluppo software e altri beni materiali e/o servizi . La Eletronic Frontier Fundation ha accettato donazioni in Bitcoin fino a metà 2011 così come il Singularity Institute e grandi siti come Amazon.com permettono ,

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attraverso alcuni intermediari, di convertire BitCoin in buoni regalo o alternative equivalenti. Sono in aumento anche i commercianti che permettono di cambiare BitCoin in diverse valute, utilizzando appositi siti di scambio. Attualmente il numero totale di Bitcoin tende al limite di 21 milioni, quindi si prevede una disponibilità di monete sempre maggiore. L’aumento del numero di monete però pone la minaccia di un’eventuale deflazione. Gli sviluppatori sostengono che in un ambiente in cui i Bitcoin sono presenti in numero ridotto i nodi non si finanzieranno con la creazione di nuovi Bitcoin ma trarranno profitto dalla loro capacità di effettuare transazioni permettendo così di competere sui prezzi mantenendoli bassi.

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Analisi del target Target diretto Utenti attivi sul web e Senior User L'utente molto attivo sul web si configura come un utilizzatore del sistema Bitcoin; generalmente, di giovane età con un rapporto “passionale” e continuo con la tecnologia, abituati a fare acquisti e transazioni online con grande frequenza e grande facilità. Il Senior rappresenta, tra essi, quello che utilizza la digitalizzazione, come fenomeno largamente diffuso, per svolgere la propria professione: esso è pertanto legato al Web tramite un atteggiamento abitudinario nell'utilizzarlo. Il target di Bitcoin è però anche un fruitore del web che oltre ad aver maturato una profonda confidenza con gli strumenti offerti dalla tecnologia, ha il desiderio di rivolgersi a un diverso tipo di economia rispetto a quella ufficiale e questo per ragioni che possono spaziare dalla necessità di mantenere nascoste le proprie operazioni monetarie per finalità non proprio trasparenti a persone motivate ad abbandonare un sistema economico troppo legato alle banche. Target indiretto Sviluppatori software e Gestori di domini Gli sviluppatori di software e gestori di domini rappresentano una risorsa interessante per Bitcoin. Si identificano in questo ambito figure quali programmatori ed esperti di sicurezza del network il cui interesse verso Bitcoin potrebbe essere stimolato dal fatto che questo sia un progetto basato su un sistema informatico che sfruttando la crittografia (a chiave pubblica) garantisce al cliente la riservatezza dei dati. Tuttavia essendo il software utilizzato ancora in via di collaudo, dunque, non esente da falle, questi professionisti potrebbero contribuire implementando il sistema in modo tale da arginare i rischi connessi con l’hackeraggio. Gli addetti ai lavori ben sanno, infatti che non esiste sistema che nel tempo non possa essere decriptato e ciò nel caso specifico di Bitcoin costituisce una grande minaccia anche solo per ciò che concerne l’attendibilità del servizio pubblicizzato.

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Target complementare Media, Stampa e Istituzioni economico/monetarie Il target complementare si forma di utenti interessati all'attività Bitcoin in modo più o meno specifico, esempi potrebbero essere la stampa alternativa ed i media più in generale. Proprio per tale motivo un target complementare può essere rappresentato da stampa e media i quali prestano sempre maggiore interesse a tutto ciò che può portare l’umanità verso nuove frontiere e verso grandi innovazioni come nel caso concreto dei Bitcoin.

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Percezioni interne ed esterne Il sistema Bitcoin creato come sistema alternativo di scambio si presenta agli utenti come una piattaforma complessa.Gli sviluppatori hanno voluto far leva sul concetto di pseudo-anonimato, garantendo ai fruitori la massima riservatezza in termini di transazioni anche se in realtà non è possibile ad oggi rendere sicure al cento per cento queste operazioni. Tutte le transazioni sono pubbliche, e sono salvate nel database che ogni client scarica per tenere aggiornato lo stato del network. L’idea fondamentale alla base della creazione di un sistema così complesso e rivoluzionario è stata quella di cambiare totalmente il concetto di moneta; il Bitcoin dovrebbe, in teoria, surclassare tutte quelle nefandezze tipiche della moneta reale quali inflazioni, deflazioni, ostacoli alla nuova emissione, variazioni del valore reale ecc. L’immagine percepita dall’esterno è tuttavia molto diversa: alcuni utenti sono molto scettici sul tipo di sistema offerto, in primo luogo a causa della mancanza di un’autorità di controllo che possa regolare emissioni e vigilare su transazioni; in secondo luogo, specie in Italia, per la difficoltà di rendere concreta un’economia fortemente basata sulla nuova moneta a causa del basso tasso di adesione da parte delle attività commerciali. Generalmente a primo impatto tale sistema sembra un imbroglio legale e questa è a oggi, infatti, l’idea più diffusa nell’immaginario della maggior parte delle persone. A rafforzare, in senso negativo, questo scetticismo nei confronti di Bitcoin si sono impegnati anche illustri esperti come Paul Krugman il quale ha preso posizione contro di esso ritenendolo un sistema per nulla innovativo , pretestuoso e privo di qualsiasi valutazione a lungo termine. Bitcoin ha una distribuzione geograficamente varia, più diffuso negli Stati Uniti e in Asia molto meno conosciuto in Europa dove la crescita segue ritmi molto più lenti. La difficoltà di funzionamento dei sistema di generazione e di scambio lo rende ancor meno appetibile nei confronti di utenti mediamente curiosi di fronte a radicali innovazioni. A dire di molti la crescita e la consacrazione di questo sistema dovrà passare obbligatoriamente attraverso un sistema di certificazione sia in termini di qualità che di regolamentazione giuridica da parte di un’autorità.

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Analisi item della comunicazione pregressa Marchio Bitcoin

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Nella parte destra del marchio Bitcoin troviamo un simbolo grafico composto di sette lettere ben in evidenza, di colore grigio scuro, che mantengono una costante gradazione di colore. La semplicità del carattere e lo stile corsivo lo rendono molto sobrio agli occhi dell’osservatore. Nella parte sinistra troviamo raffigurata una circonferenza di colore arancione all’interno della quale è posta l’immagine; una lettera “B” in Maiuscolo tra due linee verticali perpendicolari al carattere, a rievocare simbolicamente il dollaro. Il simbolo “B” sulla sinistra, si presenta di colore bianco in una circonferenza monocromatica arancione, mentre la scritta Bitcoin si presenta, molto semplice nella sua gradazione di grigio scuro tra la parte destra e quella sinistra non insiste alcuna linea separatrice. Spesso sui vari social network viene utilizzata esclusivamente l’ immagine della moneta in forma stilizzata come quella riportata di seguito. Anche in questo caso l’immagine riproduce un dollaro americano e, la “B” di Bitcoin di colore bianco, separata da due linee verticali perpendicolari dello stesso coloro viene posta sulla moneta dorata.

A differenza del marchio Bitcoin qui si è voluto rappresentare graficamente un immagine più gradevole e simpatica che come già detto viene spesso usata nei social network. Ad esempio sul profilo Twitter questo simbolo è stato utilizzato come immagine del profilo.

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COMUNICAZIONE

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Non sembra che Bitcoin abbia voluto sviluppare strategie di comunicazione mirate alla diffusione del sistema di pagamento proposto. Sembra piuttosto che si sia cercato di mantenere il pagamento in Bitcoin un’esclusiva di nicchia e ciò contrariamente a quello che dovrebbe essere per lanciare un sistema economico alternativo.

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Essendo attivo online ed essendo il target di riferimento composto perlopiù da abituali fruitori del Web, la strategia di comunicazione di Bitcoin si concretizza in diverse forme. SOCIAL NETWORK/WEBSITE L’iniziativa utilizza i principali social network come canali di comunicazione nelle modalità di seguito riportate: Websites Il sito http://www.bitcoin.org, è il punto centrale di riferimento del progetto. Lo stesso funge da sede, centro di Informazioni e di smistamento di Versioni aggiornate, Upgrade, plug-in e tutto quello che attiene al software base P2P di riferimento. L’impatto grafico non è eccezionale ed esprime a pieno la cultura e la linea seguita dei creatori: poca importanza all’apparenza e molta alla sostanza dei contenuti. Quest’aspetto rispecchia sicuramente una peculiarità degli utenti abituali del web e soprattutto l’universalità della pagina. Il fatto che siano state sviluppate anche molte altre forme i siti web che trattano l’argomento in modo più o meno titolato ha portato gli sviluppatori a creare una pagina facilmente riconoscibile e facilmente reperibile. Il sito appare suddiviso in due sezioni: la prima (superiore) di colore blu scuro, di forma verticale dove in cinque righe viene descritto il sistema e viene permesso l’utilizzo di un link per un “learn more” di approfondimento e dove viene permesso il Download del software nella sua versione più aggiornata per i diversi sistemi operativi; la seconda sezione, a sfondo bianco, consta di tre sezioni diverse : Resource (Wiki, FAQ , Charts e Clients), Developement (sviluppatori del sistema e rispettivi contatti mail), Community. Si permette all’utente di richiedere chiarimenti e informazioni direttamente accedendo a una finestra in modo semplice e veloce senza la necessità di servirsi della propria casella mail e quindi senza necessità di lasciare temporaneamente la pagina. Il sito dedica anche un’ampia sezione al forum istituito a livello “unofficial” dove vengono forniti chiarimenti e dove è possibile trovare e consultare argomentazioni riguardanti tematiche legate al sistema Bitcoin.

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L’ultima versione del Software rilasciata online è quella del 14/12/2012 nella versione 7.0.2. Dal sito emergono diversi Link anche di portali non ufficiali ma riconosciuti dagli sviluppatori, come ad esempio “Bitcoin ITALIA”, forum molto frequentato nell’ambito del nostro territorio nazionale. La comunicazione e la pubblicità di quest’iniziativa nasce online e si sviluppa online: vi è un’interminabile serie di pagine blog, pagine di approfondimento, testimonianze che costituiscono il patrimonio promozionale e conoscitivo più ampio di cui Bitcoin dispone per proseguire nella sua diffusione. Facebook

http://urlin.it/38faf

Su tale piattaforma viene istituita una pagina consultabile e sottoscrivibile da tutti gli utenti. La pagina dedicata al Project-stage conta circa 8.000 fans ad oggi ed è costantemente aggiornata con notizie, articoli, citazioni e chiarimenti. Il livello di comprensione dei contenuti è molto elevato e tecnicamente avanzato, adatto a un pubblico esperto in materia. Risulta difficile infatti per un utente che non sia già abbastanza informato sull’ argomento riuscire a interpretare i vari messaggi e contenuti della pagina. La lingua utilizzata è l’Inglese e questo potrebbe rappresentare un limite alla diffusione dei Bitcoin tramite il Social Network in Italia, soprattutto perché vengono utilizzati termini tecnici e specifici. http://www.facebook.com/bitcoin. Il social network è attivo sul tema Bitcoin anche grazie all’attività dei Fans e associazioni di interesse pubblico che dedicano al progetto numerose pagine. Sono

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proprio gli stessi fans che attraverso le pagine create su Facebook scrivono, commentano e pongono quesiti sulla pagina ufficiale di Bitcoin creando interazione e partecipando attivamente all’espansione e allo sviluppo di questo metodo di pagamento così innovativo e rivoluzionario.

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Twitter Bitcoin utilizza il portale Twitter più assiduamente rispetto alla pagina di face book, aggiornando le valute costantemente e pubblicando aggiornamenti con frequenza quotidiana soprattutto in questi ultimi mesi. Il profilo appare curato e armonico, i colori scelti risultano caldi e coinvolgenti, inoltre il marchio Bitcoin di colore arancio posizionato su uno sfondo nero risalta particolarmente all’ utente. Dalla pagina Twitter è possibile accedere alle analisi di esperti e alle diverse sezioni.Diverse sono le opinioni a favore e non, espresse dagli utenti e dagli osservatori a cui amministratori e sviluppatori rispondono . Dei social network, Twitter è di sicuro il più attivo anche perché risulta essere quello più in crescita Proprio come Facebook anche Twitter è interamente in lingua inglese e come già detto questo può risultare un ostacolo all’ espansione del fenomeno Bitcoin in un paese come l’ Italia dove l’ inglese nonostante risulti essere la seconda lingua non viene parlata correntemente come in altri paesi europei. La pagina http://twitter.com/bitcoin conta all’incirca 500 follower 43 following e circa 80 tweets.

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Pubblicità Il fenomeno Bitcoin è stato a lungo oggetto di ampie discussioni tra esperti economisti, hacker , utenti più o meno esperti provenienti da ogni parte del mondo. Diverse testate giornalistiche hanno analizzato i delicati temi economico/sociali connessi all’iniziativa. Di seguito elenchiamo gli interventi più significativi partendo dal più recente. Il 24 maggio 2009, Satoshi Nakamoto pubblica il vero e proprio Manifesto del progetto: “Bitcoin: A peer to peer eletronic cash System”. Lo stesso suscita incredibile curiosità e molto scetticismo da parte dei lettori che da un punto di vista concreto non vedevano grandi innovazioni nella sua attuazione. Nel paper, Nakamoto scrive: "proponiamo una soluzione al problema della possibilità di spendere due volte la stessa moneta usando un server di marcatura oraria peer-to-peer per generare una prova computazionale dell'ordine cronologico delle transazioni". La prima uscita dello pseudonimo anonimo Nakamoto è stata l’inizio di una serie di discussioni ancora oggi ampiamente aperte e in aumento Il 10 novembre 2010 Nathan Willis pubblica un articolo: Bitcoin: Virtual money created by CPU cycles su LWT.net. Willis pone l’accento sulla principale innovazione del sistema: ricavare moneta di scambio dall’attività delle CPU componenti i diversi computer. Il 26 novembre 2010 Daniel O’Brien pubblica un articolo: “Immagine your computer as a wallet full of BitcoinO’Brien” sostiene che paradossalmente ogni computer potrebbe essere considerato un borsone pieno di Bitcoin ed esprime senza riserve e con sottile tono sarcastico, le enormi potenzialità che questo sistema potrebbe conferire agli utenti. Altri numerosi contributi offerti hanno rivestito importanza informativa per lo più circa soggetti economici che si sono aperti all’utilizzo di Bitcoin: Le Monde pubblica la notizia dell’apertura di Wordpress ai Bitcoin. Amazon, sulla homepage, pubblica la sua iniziativa circa la possibilità di convertire Bitcoin secondo specifiche modalità in buoni regalo. “SIAI Fundation apre alle donazioni in Bitcoin”.

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Sebbene Bitcoin sia ancora molto giovane e il software ancora in corso di sviluppo il fenomeno Bitcoin è stato menzionato in siti di ampia visibilità come Slashdot o la rubrica tecnica del Time. Ampio risalto ha avuto sui media internazionali l'annuncio che il colosso dei blog Automattic adotterà a partire dal 15 novembre 2012 la cryptovaluta come metodo di pagamento per sfuggire al blocco di più di 60 paesi adottato da PayPal e dalle carte di credito. I contributi teorici forniti a mezzo stampa (on-off-line) sono stati davvero numerosissimi come pronosticabile per una così radicale innovazione e a consuntivo si può dire con certezza che su questo tema l’opinione pubblica nella sua interezza si divide tra scettici e sostenitori. Gestione dei processi e clima e cultura aziendale Risulta molto difficile categorizzare i processi aziendali e soprattutto definire la cultura sottesa al core Business della Bitcoin. Da un punto di vista organizzativo, come ogni società operante dal Web e sul Web, Bitcoin si compone di risorse umane di altissimo valore professionale con competenze specifiche nel campo dell’ingegneria informatica e dell’economia. Volendo assimilare l’attività di Bitcoin ad un’attività presente sul mercato fisico, l’unica esemplificazione plausibile ci appare il sistema bancario. Sembrerebbe imprudente il paragone se solo si pensasse alla differente regolamentazione da parte delle autorità ma certo l’obiettivo comune del profitto è innegabile. La cultura Bitcoin a differenza di un normale soggetto del sistema finanziario/creditizio, sembra basarsi molto sull’incentivo di sfruttare le proprie capacità e di generare moneta di scambio comodamente da casa rendendo solo apparentemente una banca digitale.

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Swot analysis Punti di forza Punti di debolezza • Diffusione su scala globale

• Sistema incentivante l’utilizzo dei

Bitcoin

• Innovazione Estrema

• Aspetto Ludico del sistema

• Eccessiva incertezza

• Mancanza di Autorità competente

• Sviluppo della rete informativa in

un unico linguaggio

• Scetticismo e criticismo da parte degli esperti

• Emissione limitata di moneta

Opportunità Minacce • Legittimazione del sistema

• Sviluppo globale nei linguaggi

• Semplificazione nella -

comprensione

• Produzione di Tutorial per diversi -livelli di Know-Ho

• Inasprimento del sistema Bancario

• Nefandezze tecniche

• Sviluppo lento e stallo del sistema

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MILENA GABANELLI

Mission e attività

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Milena Gabanelli, conduttrice di Report, promuove una strenua lotta al contante supportata da diverse proposte, prima delle quali l’idea di tassare il contante al 33%.

L’attività della Gabanelli non è supportata da alcuna iniziativa ufficiale né ad essa si legano eventi ma è comunque da considerarsi uno dei competitors di maggiore rilievo, godendo infatti di popolarità e ampia visibilità la giornalista sta velocemente diventando una figura di spicco nell’ambito della lotta al contante.

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La sua attività, infatti, si manifesta in una comunicazione mediatica che la conduttrice svolge, avvalendosi della possibilità di tematizzare le puntate della sua trasmissione, nonché nell’ opportunità di rendersi protagonista di tale iniziativa presenziando in qualità di ospite a programmi televisivi di rilievo e facendosi pubblicità tramite le numerose uscite e interviste che i quotidiani nazionali le dedicano.

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Analisi del target Target diretto Governi Il target diretto della Gabanelli è il governo stesso poiché la proposta della giornalista può avere senso solo laddove vi sia qualcuno pronto ad accoglierla e renderla concreta. Il governo d’altro canto si muove esattamente nella direzione di una riduzione considerevole dei pagamenti in contanti; è proprio la lotta al contante ad aver inaugurato l’esordio del nuovo governo tecnico, lotta che nasce dall’esigenza di salvare il paese dal debito, debito che per estinguersi ha bisogno di entrate, dunque di un decremento radicale dei tassi di evasione fiscale. Il governo trova inoltre in iniziative come quelle della Gabanelli un buon modo per estendere la consapevolezza dei danni di un sistema basato sull’evasione e il lavoro sommerso e dunque un valido strumento per sensibilizzare le masse all’uso dei pagamenti elettronici, un’opera di evangelizzazione tanto più importante in un momento storico in cui è crescente lo scollamento tra cittadino e potere istituzionale. Media Si suppone che i Media, particolarmente le trasmissioni televisive, possano essere interessate ad avere come ospite Milena Gabanelli, personaggio di spicco nell’ambito del giornalismo televisivo, per poter aumentare l’audience dei format.

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Target indiretto Consumatori Altro target sono i cittadini, i fruitori più immediati del messaggio della Gabanelli. La sensibilizzazione massiccia operata dalla giornalista, particolarmente significativa quella condotta nella puntata del 15 aprile 2012 di Report, coinvolge tutti i consumatori. In particolare i consumatori di età compresa tra i venticinque e i cinquantacinque anni, dunque lavoratori teoricamente stabili, che trarrebbero beneficio dall’introduzione di un sistema regolato per lo più dalla trasparenza dei pagamenti elettronici, per questi ci sarebbe inoltre la possibilità di vedersi fatturati i loro consumi con il beneficio di portare in detrazione molte delle spese che ad oggi restano all’ombra di un meccanismo governato dagli incassi in nero. Altra fascia che potrebbe essere interessata sono i giovani e i giovanissimi 18 – 25 anni che si affacciano al mondo lavorativo e che potrebbero scorgere nella lotta al Cash una possibilità per vedere riassorbita la quota di lavoro sommerso alla quale spesso sono costretti a rivolgersi. La Gabanelli a quest’aspetto dedica gran parte della sua puntata e della sua comunicazione.

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Target alternativo Banche Target alternativo della Gabanelli sono le banche, protagoniste del flusso di moneta elettronica. Sono le banche infatti, e in particolar modo la BCE, le sole autorizzate al rilascio di monete, nonché di carte di debito e di credito. Le banche potrebbero legarsi a iniziative come quelle della Gabanelli, soprattutto qualora la conduttrice decidesse di operare in maniera più organizzata ricorrendo all’ideazione di un progetto o di un evento specificamente mirato e aderente alla logica della lotta al contante. Al momento tuttavia è un target non da annoverare tra i primari, è poco probabile che si realizzi una liaison di questo tipo considerato che la lotta della Gabanelli si riassume e si sovrappone risolvendosi del tutto nella figura della giornalista stessa. Dunque fintanto che l’iniziativa non si strutturi in qualcosa di organizzato le banche difficilmente potranno presentarsi in qualità di sponsor. Godono tuttavia di riflesso di una propaganda che pende comunque a loro vantaggio.

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Storia Milena Gabanelli, dal 1997 conduttrice del famoso format Report in onda su rai tre, dal 2011 incentra la sua attività sulla lotta al contante; una battaglia che si svolge senza particolari eventi o iniziative, ma che si incarna semplicemente nella figura e nel pensiero della Gabanelli stessa e che si realizza sfruttando le possibilità offerte dai canali mediatici della televisione e della stampa nazionale. Il 21 novembre 2011 è intervistata da Gad Lerner alla trasmissione “L’Infedele” ed è qui che trova il terreno fertile per esporre le sue idee. Propone, dunque, una soluzione all’incombente crisi finanziaria che ha investito il nostro paese ovvero quella di non solo rivolgersi ai pagamenti elettronici in funzione di una maggiore trasparenza ma anche di tassare il denaro contante. Un secondo intervento, che vede la Gabanelli ancora al centro della lotta al cash si ha il 15 aprile 2012 quando all’argomento viene dedicata un’intera puntata di Report intitolata “contanti saluti al nero”. È abbastanza evidente che la possibilità di rivolgersi ad un pubblico vasto, come quello di Report rende la Gabanelli avvantaggiata nel mettersi al centro del dibattito sul contante. La trasmissione “Report” si configura come un canale privilegiato di diffusione delle idee della giornalista. L’idea della Gabanelli di tassare il denaro contante è tuttavia un’iniziativa molto legata alle decisioni che competono al governo e non è sufficientemente svincolata dai processi politici da potersi costituire come evento.

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Percezioni interne ed esterne Milena Gabanelli gode di indubbia popolarità, fatto determinato dall’essere la conduttrice di una delle trasmissioni d’informazione più celebri del nostro paese. Durante i suoi interventi mostra sicurezza e tiene a precisare l’attendibilità delle sue idee e della sua proposta sottolineando sempre, che queste non siano il frutto di osservazioni personali ma il risultato di un processo di elaborazione a cui è giunta assieme a figure di esperti e di professionisti nel campo dell’economia e della finanza. Milena Gabanelli parla delle sue idee con convinzione mostrando sempre un’ottima padronanza degli argomenti trattati. La sua sicurezza si denota dal modo pacato con cui si raffronta ai suoi interlocutori, dall’eloquio preciso, appassionato ma mai aggressivo.I commenti reperibili dal web sulla giornalista e la sua proposta sono spesso negativi, è frequente trovare, ad esempio, descrizioni della giornalista in cui si sottolinea l’antipatia della conduttrice, percepita come troppo legata ideologicamente alle iniziative del governo.

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Analisi item della comunicazione pregressa La comunicazione della Gabanelli si realizza esclusivamente mediante i mezzi della televisione e della stampa. Il mezzo fondamentale è la sua trasmissione che le offre sempre un’opportunità d’impareggiabile visibilità. Per promuovere le sue idee infatti, non ha messo in piedi né blog né siti. La Gabanelli è presente sul social network Facebook ma nella sua pagina non è reperibile nulla che possa legarsi in modo forte alla sua campagna di lotta al cash. Il web le offre comunque visibilità soprattutto per i numerosi forum e blog in cui vengono citate o commentate le sue idee o la sua persona. Potremmo parlare di una comunicazione indiretta. Facebook La pagina Facebook di Milena Gabanelli è in realtà la pagina di Report. L’immagine messa in copertina riproduce, infatti, quella utilizzata in apertura della trasmissione. Lo sfondo, sui toni dell’arancio che sfumano nel ruggine scuriscono nel nero, riporta la scritta Report in lettere stampate maiuscole. L’icona vera e propria della pagina, riproduce invece una foro della giornalista seduta in una posizione informale e disinvolta. La Gabanelli è seduta presumibilmente su uno sgabellino (ovviamente si suppone non essendo questi visibile), con le braccia sopra le ginocchia, un sorriso accennato, vestita in pantaloni grigi e camicia rossa. Il rosso della camicia riprende le lettere “p” e “o” (che chi guarda intuisce come frammento della scritta Report) che si vedono alle spalle della giornalista, stampate su uno sfondo bianco. L’immagine di una Gabanelli in atteggiamento e abbigliamento casual creano un’atmosfera amichevole, quasi confidenziale. La pagina conta ben 375 mila like ed è lo spazio privilegiato di scambio di opinioni tra i fans della conduttrice che approfittano del web per commentare i post caricati dalla conduttrice e farle numerosi complimenti. Editoria Il 16 aprile del 2012 il Giornale pubblica un articolo intitolato: Milena Gabanelli vuole toglierci i nostri soldi, in cui come chiaramente intuibile, la giornalista viene aspramente criticata per l’idea di voler tassare il contante e tentare di imprimere una forte accelerata all’uso massivo delle carte di credito.

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Sul quotidiano Libero esce un articolo: La Gabanelli sogna un mondo di bancomat anche qui la comunicazione contraria al cash da parte della giornalista non è vista di buon occhio. Sul corriere della sera invece la Gabanelli il 24 novembre 2011 trova l’occasione per dar voce alle sue posizioni rispetto al denaro contante enucleando i principali motivi per i quali sarebbe opportuno rinunciare al cash. Un tasto su cui la giornalista batte molto è quello dell’evasione fiscale.

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Swot analysis

Punti di forza Punti di debolezza

• Alta Visibilità

• Credibilità

• Proposta attuale

• Comunicazione poco sviluppata

sul Web

• Diffidenza delle persone

• Proposta scomoda ad alcune categorie

Opportunità Minacce

• Conduzione di un importante

format

• Televisivo

• Conoscenze in ambito mediatico

• No Cash Day

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ARCIPELAGO SCEC

Mission e attività Il progetto Arcipelago Scec, ovvero la solidarietà che cammina, muove i suoi passi verso la realizzazione di un sistema economico nel quale il cittadino possa riconoscersi e sviluppare al meglio le sue possibilità. Obiettivo primario di Arcipelago Scec è infondere nella popolazione la consapevolezza che il denaro, in qualsiasi forma si presenti (elettronico o contante) è ad oggi sinonimo di debito e disuguaglianza sociale nonché causa della crisi e del collasso di numerose aziende. Per questo Arcipelago Scec si batte per rivitalizzare le economie locali e valorizzare il territorio anche stilando, in collaborazione con associazioni impegnate in questo settore, progetti ecologici e in linea con un’economia sostenibile. L’obiettivo è quello di riconsegnare al cittadino le sovranità monetaria e alimentare. Impegnata nella costruzione di tale sistema, l’associazione ha creato gli Scec. Gli Scec sono dei Buoni, sotto la forma di tagliandi di carta, da scambiare in sostituzione delle monete per l’acquisto di beni o servizi. Questi non possono per ovvie ragioni essere utilizzati a copertura totale del costo di un servizio o di un prodotto, salvo nel caso in cui tale servizio non sia soggetto a iva. Arcipelago ha inoltre messo a disposizione dei suoi utenti la possibilità di accedere a un vero e proprio conto corrente Scec. Disponendo di un conto digitale il possessore di Scec può monitorare in maniera rapida i movimenti e le operazioni effettuate con i propri Scec. Ogni abbonato riceve, al momento dell’iscrizione, un blocchetto di Scec e con questi può avvantaggiarsi di uno sconto su numerosi prodotti o servizi presso le strutture convenzionate. Lo Scec ovviamente non è una moneta e non ha un corso legale, anche se il suo valore è stimato (convenzionalmente) 1 a 1 con l’euro. La portata innovativa dello Scec è rappresentata dalla possibilità di beneficiare di una riduzione dei costi in seguito alla scelta da parte di una comunità di consumatori e produttori di attribuire un valore a quel buono. Arcipelago Scec conduce con impegno una campagna volta ad accrescere la diffusione degli Scec e oltre alle conferenze tenute dai membri fondatori; in cui si esaminano i problemi del nostro attuale sistema economico

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(signoraggio bancario, controllo, inquinamento), vengono sviluppane strategie per la comunicazione sul web. L’attività di Arcipelago Scec non si esaurisce nella produzione e distribuzione di Scec ma si esplica nella pianificazione di progetti come il “Progetto Emporio” e nell’impegno costante nel cercare connessioni e collaborazioni con enti locali e società che possano contribuire a rendere i progetti di Arcipelago Scec una realtà sempre più concreta. Sono da annoverare tra queste le collaborazioni con Noinet (Società Cooperativa per una comunicazione libera) e con Sargo Consulenze (società cooperativa per la realizzazione dei progetti energetici). L’intensa attività di diffusione si riscontra nelle iniziative che Arcipelago Scec propone nell’ambito dell’istruzione, l’associazione cerca, infatti, di diramare i propri valori e di operare una campagna di sensibilizzazione nei confronti dei giovani; che in un certo senso rappresentano il potenziale più grande per il futuro dell’associazione. Per chiudere la carrellata di attività a cui è dedito Arcipelago Scec si espone sinteticamente il funzionamento del “Progetto Emporio”. L’iniziativa prevede l’istituzione di strutture deputate alla raccolta e la vendita di beni agroalimentari prodotti localmente, gestite da cooperative sociali di giovani e dirette dalle associazioni

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Analisi del target

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Target diretto Piccole e medie imprese/Aziende agricole Target principale del progetto Scec sono le aziende impegnate nella produzione agricola e artigianale, e tutti coloro impegnati in professioni e attività che prevedano la produzione attiva di beni. Per tutti loro agganciarsi al sistema dello Scec significa poter assimilare alla loro immagine o a quella della loro azienda le parole solidarietà e sostenibilità, spesso evocative del concetto di qualità suscitando un forte appeal tra la popolazione attenta a tali bisogni. Inoltre ai produttori è riconosciuta una retribuzione equa, che l’emporio avrà cura di ricavare sugli incassi considerati al netto dei costi di gestione della struttura. I produttori non agricoli, invece, oltre a godere della possibilità di vendere il proprio lavorato all’interno dell’emporio, contribuiscono attivamente al mantenimento della struttura versando a questa un canone.

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ConsumatorI Oltre alle aziende e ai produttori altro target è rappresentato dalla popolazione stessa. In un momento in cui la crisi finanziaria contribuisce a ridurre in maniera considerevole il potere d’acquisto delle famiglie e contemporaneamente a ciò, le logiche capitalistiche incidono sulla distribuzione dei profitti a svantaggio delle piccole e medie imprese, Arcipelago Scec e gli Scec stessi guadagnano la possibilità di essere concepiti dal cittadino come una grande opportunità. L’idea di poter beneficiare di sconti è attualmente molto appetibile e lo è ancora di più se associata, come nel caso di Arcipelago Scec, alla possibilità di poterlo fare nel rispetto di una precisa etica del lavoro e della produzione. Nell’ottica di un vantaggio, per Arcipelago Scec, bisogna evidenziare che il cittadino si colloca non solo nella posizione di sostenitore morale dell’associazione ma contribuisce al sostentamento di questa versando al momento dell’iscrizione la sua quota associativa, acquistando i beni disponibili nell’emporio e facendo donazioni spontanee. Target indiretto Attività ed esercizi commerciali Si inseriscono in questo ambito gli esercizi pubblici o le attività private che aderiscono all’iniziativa di Arcipelago Scec, rendendo possibile l’effettiva circolazione degli Scec ed il consolidamento di un sistema economico alternativo basato in larga misura su una moneta alternativa. Si tratta nello specifico di negozi, ma anche studi professionali di commercialisti, avvocati, consulenti. Questi, scegliendo di aderire all’iniziativa raccolgono nel bacino di utenti, oltre che la consueta clientela, anche i soci dell’associazione. Arcipelago Scec pubblica sul proprio sito delle pagine (pagine auree) dedicate alla visione di tutte le strutture convenzionate, consentendo visibilità alle figure professionali coinvolte.

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Target complementare Scuole e Associazioni di giovani Arcipelago Scec offre la possibilità a studenti ed ex studenti di alcuni istituti tecnici (alberghiero, agrario) di ricevere formazione e mette a loro disposizione corsi Master, con l’obiettivo di formare futuri imprenditori nei settori dell’alimentazione e dell’ecologia. Gli studenti coinvolti rappresentano per l’associazione una grande risorsa, se da un lato costruiscono, infatti, il loro percorso professionale in simbiosi con i valori dell’associazione, dall’altro forniscono sia nella forma di singoli, sia in quella di associazioni, aiuto ad Arcipelago Scec in iniziative come “Progetto Emporio” occupandosi della gestione delle attività.

Target alternativo Enti e Amministrazioni Locali/Agenzia delle Entrate Si collocano in questa sede tali enti poiché il loro interesse nei confronti dell’iniziativa esula parzialmente, nelle motivazioni, dai reali scopi del progetto e si considera, piuttosto, orientato a servirsi dell’associazione con diversa finalità rispetto a quella prevista. L’attività di Arcipelago Scec nasce e si sviluppa grazie al sostegno di amministrazioni ed enti locali. Molto del percorso finora condotto dall’associazione è stato reso possibile anche grazie ai permessi concessi dalle amministrazioni locali e dagli assessori che sfruttano d’altro canto l’opportunità di legare la loro figura a progetti altamente solidali con prevedibili vantaggi in termini di popolarità. Inoltre l’agenzia delle entrate garantisce dell’iniziativa (è possibile visionare nel sito il documento sottoscritto in accordo con la Guardia di Finanza). Chiaramente a vantaggio di tali istituzioni va il rientro, grazie alla trasparenza dei pagamenti con gli Scec, del tasso di evasione fiscale.

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Storia Dalle idee rinnovatrici di un piccolo gruppo di uomini con diverse professionalità, più o meno esperti negli ambiti dell’economia e della finanza, nasce nel 2005 Arcipelago Scec un’associazione di volontariato che si professa apartitica, dedicata a costruire un modello economico funzionale ai bisogni e alle aspettative dei cittadini. Un’idea della nascita di Arcipelago Scec si può avere guardando il video relativo alla conferenza tenutasi a Palermo il 4 aprile 2009, in occasione della quale Pier Luigi Paoletti, presidente nazionale dell’associazione, dà ragione dei motivi e degli intenti che le hanno dato vita e illustra, dati alla mano, una serie di problematiche attuali (signoraggio bancario, debito, disuguaglianza sociale) per offrire all’uditore una migliore comprensione del percorso fatto da ogni socio fondatore Tutti i fondatori attraverso la creazione di buoni, gli SCEC appunto. Nel corso degli anni Arcipelago Scec ha incrementato la propria visibilità e aumentato il numero di produttori e consumatori interessati all’iniziativa, attraverso una comunicazione basata su incontri e conferenze stampa tenuti nelle regioni che hanno abbracciato il progetto e soprattutto sfruttando la radio e d il web. La storia di Arcipelago Scec è particolarmente interessante soprattutto a guardare le ragioni che ne hanno motivato la creazione. Il fatto che figure di esperti del mondo dell’economia e della finanza abbiano a un tratto deciso di staccarsi da quel contesto lavorativo e abbiano scelto di rinunciare alla carriera dopo essersi resi conto delle contraddizioni alla radice di quel mondo è un elemento interessante. Da un lato c’è il fascino legato all’aspetto eterogeneo del gruppo di fondatori e dall’altro la sensazione che Arcipelago Scec non sia nato dall’attività scoordinata di persone che si improvvisate esperte di economia.

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Percezioni interne ed esterne I membri fondatori di Arcipelago Scec appaiono sicuri e determinati nel raggiungimento dei loro obiettivi, durante le loro conferenze il materiale informativo è illustrato con chiarezza anche se spesso tendono a concentrarsi più sull’esposizione del perché scegliere di aderire alle iniziative di Arcipelago Scec che non invece all’esplicare come esattamente esse funzionino. Diversa è invece l’impressione che si ricava consultando il sito ufficale, qui ogni cosa è accuratamente spiegata e questo intento divulgativo dona all’associazione l’immagine di una realtà affidabile e corretta. Si deduce che Arcipelago Scec vuole divenire una realtà consolidata e diffusa.

Analisi Item della comunicazione pregressa Marchio

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Il marchio di Arcipelago Scec è composto da una parte illustrata in cui si distingue un globo terrestre rovesciato su cui sono disposti i continenti, uniti come in una sorta di pangea, bicromatico, gli oceani sono blu mentre le terre emerse sono colorate in verde. Attorno al globo è disposta una corona di omini che ricordano quelle catenelle di sagome di che i bambini ritagliano con la carta, raffigurati in diversi colori, ovvero partendo dall’alto si hanno a seguire; pupazzetti nelle gradazioni del giallo che sfumano nel verde: dal verde al blu, dal blu al viola, dal viola al rosso. Tra le teste degli omini ci sono delle macchioline dai contorni irregolari, come schizzi di vernice, grigi.

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Affianco al disegno in alto a destra comincia una sorta di trapezio scaleno rovesciato di colore verde, lo stesso verde con cui sono rappresentate le terre sulla superficie del globo e la scritta Arcipelago affianco al trapezio. Il blu dei mari è ripreso nel logotipo: al centro, dove troviamo la scritta SCEC in stampato maiuscolo e dalla cui “S” si diramano due piccoli teste d’aquila schiena contro schiena; e in basso a destra dove sotto la scritta SCEC troviamo un altro trapezio, rettangolo stavolta, con lo spigolo destro sagomato a seguire la sfericità del globo e al cui interno è presente in bianco la scritta “coordinamento nazionale solidarietà che cammina” in stampato minuscolo. Il disegno e la scelta cromatica esprimono l’inequivocabilmente legame con la terra e dunque le istanze ecologiche del progetto Scec mentre la corona di sagome è una sorta di girotondo metaforico del concetto di solidarietà. Il fatto che la corona di persone che si tengono per mano sia posta al di fuori della terra quasi a circondarla segnala l’idea di base del progetto Scec ovvero il recupero da parte dell’uomo, o meglio della comunità solidale, della sovranità. Indubbiamente l’aspetto generale del marchio è caotico, troppo denso di elementi e colori il che non lascia nulla all’intuizione. La lettura ne risulta difficile e così la codifica del messaggio centrale che sembra piuttosto un concentrato di concetti troppo ingarbugliato per essere compreso nella sua interezza da chi guarda. Non manca di sicuro la coerenza ma si cerca comunque di dire troppo e con troppi elementi quando sarebbe necessario dire meno ma in maniera più sintetica e netta. Materiale per esercizi commerciali Arcipelago Scec fornisce gli esercenti aderenti all’iniziativa di materiali e identificativo da esporre nei locali. La vetrofania, ovvero l’adesivo da attaccare in corrispondenza delle vetrine e che certifica il legame con Arcipelago Scec, si presenta in forma di rombo. I colori e l’immagine del mondo sono quelli presenti anche nel marchio con in più l’illustrazione di un ponte di corda bianco che muove dallo spigolo sinistro del rombo verso quello destro secondo una prospettiva che ha l’orizzonte coincidente con il lato sinistro. Nell’angolo in basso vengono mostrati gli Scec; i buoni nei loro vari tagli e colori. Al centro è la scritta in colore bianco “Associato Scec”. I cartoncini per l’esposizione dei prezzi hanno una linea piuttosto elementare sia nella classica forma di rettangolo piegato in tre parti sia nel ventaglio ridotto di voci compilabili; prezzo totale, prezzo in euro, sconto Scec. Tra il costo lordo e quelli netto e tara, si trova una striscia blu rettangolare su cui è presente la scritta “Associato”. Nel margine sinistro si trovano ancora le illustrazioni dei Buoni Scec.

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Molto simile alla composizione grafica della vetrofania è il totem rettangolare da esporre in modo visibile all’interno dei negozi. Anche quì, il fondo è blu, in alto la scritta “si accettano i buoni locali scec in misura del”, centrato sotto questa, si trova il marchio legermente coperto dal simbolo di percentuale che inferiormente si inserisce nella testa di una delle aquile. Sul lato sinistro il marchio invece coperto dai Buoni Scec aperti a ventaglio, come se fossero tenuti da una mano, la cui presenza è vagamente richiamata dalla testa di una delle aquile. Anche in questi casi l’impressione è quella di una grafica poco studiata. Si cerca come nel caso di marchio di rimandare attraverso l’immagine a diversi concetti che spesso risultano di ostica comprensione da parte dell’utente. Tuttavia bisogna riconoscere ad Arcipelago Scec il tentativo di venire incontro alle esigenze di tutti i potenziali fruitori dello Scec, che siano essi semplici consumatori o commercianti desiderosi di entrare a far parte di questo mondo. Per quanto dal punto di vista dell’immagine si potrebbe fare di più non vi è invece trascuratezza nella produzione di materiale di diverso tipo per rispondere alle esigenze di ognuno. Tasto Scambio Scec I soci provvisti di un sito per la gestione delle proprie vendite, vengono forniti di uno strumento di scambio; il tasto preposto ai pagamenti con Scec. (oltre che di un foglio di calcolo per agevolare le operazioni di conteggio). Questo ha forma rettangolare e graficamente si distinguono una parte superiore in verde che occupa la metà del rettangolo e che inferiormente forma quasi la risacca di un’ onda. La cresta dell’onda vera e propria è invece delineata dalla parte inferiore blu sul lato destro. Compare la scritta Scambio Scec, in cui le due parole sono scritte una sopra, una sotto. Dal punto di vista retorico si realizza un’allitterazione nella ripetizione sia sonora che in questo caso visiva del fonema “SC”. Questo effetto crea una forte suggestione che mira rafforzare il messaggio e la memorizzazione dei termini coinvolti, nonché un interiorizzazione inconscia del concetto.

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COMUNICAZIONE

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Depliant Arcipelago Scec mette a disposizione due depliant; in uno è possibile ottenere informazioni sull’associazione e nell’altro viene invece illustrato il funzionamento degli Scec. Si tratta di brochure in formato A4 molto colorate nelle quali i toni dominanti restano comunque il blu ed il verde.

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Banconote scec

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Graficamente gli SCEC si presentano come bigliettini-banconota nei tagli di ½, 2, 5 10, 20, 50 euro. Di forma rettangolare e rispettivamente di colore; viola, arancio, blu, marrone, verde e rosso. Su ciascuno di essi è riportato un disegno che sia di richiamo alla natura o anche ai settori dell’economia; agricoltura-carota, conchiglia-pesca. Si sceglie di analizzare complessivamente le scelte grafiche compiute da Arcipelago Scec per la comunicazione essendo riconducibili come già detto ad un’unica fondamentale osservazione; il materiale distribuito, a partire dai Buoni stessi alle brochure risulta connotato da un invasione di colori e ed elementi risultando sempre molto caotico e poco leggibile. Gli Scec stessi si presentano come troppo ricchi di informazioni e anche l’intento di volerne sottolineare il valore biologico, sano, in un certo senso green e solidale viene meno, schiacciato dalla presenza di immagini

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quali il marchio, il numero indicativo dell’importo facciale, lo sfondo colorato in toni accesi, la scritta orizzontale in posizione superiore e poi inferiore. Web Arcipelago Scec sviluppa la sua comunicazione tramite la pagina; www.scecservice.org Un sito decisamente colorato. Nella home è possibile individuare i caratteri salienti delle scelte grafiche operate, in alto a sinistra troviamo il marchio affiancato da un lungo ponte di corda posto in prospettiva in modo tale che sembri prolungarsi creando un effetto di continuità e lunghezza. Sopra il ponte ci sono dei bambini che camminano tenendosi quasi in equilibrio. Nella pagina troviamo poi delle finestre che rimandano ad ambiti specifici, il conto Scec e la possibilità di averlo disponibile sul proprio smartphone, e le finestre che riguardano i collegamenti alle aree dedicate; Arcipelago Scec, i progetti, le isole. Sotto le finestre si trova il collegamento alla piattaforma web. I colori dominanti sono sempre il verde, il rosso, il blu nelle loro tonalità più calde e sature. Anche per il sito l’atmosfera è quella che caratterizza per parte i testi d’ordine geografico per l’infanzia e per altra quella che domina nella grafica delle associazioni a carattere umanitario. Il sito appare comunque ordinato e ricco d’informazioni a supporto della volontà di manifestare la trasparenza del progetto. In questo è facilmente reperibile una lista di aziende o privati, presso i quali il consumatore può spendere i propri Scec. Sono invece piuttosto sommarie le informazioni che riguardano la storia dell’associazione e dei suoi membri. Il sito complessivamente è da considerarsi facile da “navigare”, l’utente si trova davanti ad un progetto che cerca quanto più può di essere alla portata del fruitore. Si ricava la sensazione di disponibilità da parte di Arcipelago, disponibilità che si rivela non solo nella completezza delle schede consultabili ma anche nella chiarezza dei contenuti. Bisogna evidenziare l’energia che Arcipelago mette nel volersi dimostrare al massimo dell’onestà, particolarmente evidente nella pubblicazione sul sito degli atti di costituzione della società e in generale di tutte le certificazioni che un utente un po’ pignolo o un po’ scettico potrebbe desiderare.

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Social Network Arcipelago Scec non manca di un posizionamento sui Social Network; Twitter e Facebook. La pagina, che conta 2.188 fans, si presenta densa di informazioni e la linea grafica perfettamente aderente a quella del sito ufficiale ne conferma la riconoscibilità. Le visite e le pubblicazioni di post rivelano un costante aggiornamento e grazie ad essi è possibile prendere nota delle iniziative giornaliere legate all’attività dell’associazione. Sono inoltre presenti numerosissime foto delle conferenze, degli incontri, dei personaggi legati al progetto e immagini di scorci delle città dove si svolgono gli eventi legati ad Arcipelago Scec. La copertina è l’immagine del marchio Scec su fondo bianco che sembra aumentare le sue dimensioni quando il bianco della parte inferiore sconfina senza linea di demarcazione nel fondo chiaro della pagina Facebook. Ancora una volta tuttavia gli elementi del marchio e della timeline conferiscono una veste grafica confusa. Le date di caricamento dei post (che aggiornano su eventi legati al progetto o illustrano problematiche sociali e d’attualità) denotano l’attenzione a mantenere vitale il contatto con i fruitori, in linea con le scelte comunicative di Arcipelago Scec per quel che concerne la volontà di dare diffusione al progetto. Tv Scec e YouTube Arcipelago Scec dispone inoltre di un canale streaming, Arcipelago Tv Scec, sul quale è possibile guardare gli interventi dei soci fondatori nelle varie occasioni offerte da incontri e conferenze in giro per l’Italia nonché le opinioni espresse nei medesimi contesti dai rappresentanti delle amministrazioni locali o come nel caso della città di Roma dell’assessore del IV municipio della capitale. La presenza di un canale dedicato all’iniziativa è indubbia espressione dell’attenzione riposta nei confronti del progetto da parte dei suoi fondatori e dei suoi soci e permette di seguire d vicino gli accadimenti, gli eventi e i progetti legati a questo. Oltretutto è qui che sono riportati i video sulle menzioni avute nei Tg di Sky Tg 24 e i video delle edizioni dei Tg che hanno avuto come ospiti intervistati proprio i fondatori di Arcipelago.

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Affianco al canale Tv Arcipelago Scec utilizza inoltre YouTube come mezzo di diffusione, il che molto probabilmente gli consente una visibilità molto maggiore essendo questo il canale video preferito dagli internauti. Su questo è possibile visionare le conferenze tenute da Arcipelago Scec e farsi un’idea di chi siano i suoi fondatori. Sono presenti inoltre anche i video estratti dalle puntate dei programmi tv a cui hanno visto protagonisti i soci di Arcipelago (esempio Piazza Grande, rai 2) Non esistono tuttavia spot o mini-spot.

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Gestione azienda e processi L’associazione Arcipelago Scec garantisce la trasparenza e la gratuità di tutte le attività connesse al progetto SCEC salvo le minime quote associative. Per essere a disposizione del cittadino, Arcipelago Scec ha collocato, sul territorio delle regioni aderenti all’iniziativa, delle “isole” ovvero dei centri a cui il cittadino possa fare riferimento per chiedere informazioni. Il sito mette a disposizione lo statuto dell’associazione e delucida sull’organizzazione dei ruoli e delle competenze dei singoli soggetti all’interno dell’associazione. Il capo nominale di Arcipelago Scec è il presidente, il quale però tende a precisare la natura del tutto convenzionale di tale carica. Egli assieme al vicepresidente, al segretario ed il tesoriere compone il consiglio direttivo, l’organismo che oltre a chiamare e presenziare le assemblee si occupa dei consuntivi e preventivi. I membri del consiglio sono i soci fondatori dell’iniziativa, coloro che hanno sottoscritto l’atto di nascita dell’associazione e che hanno ovviamente diritto al voto in corso d’assemblea, stesso diritto riservato ai soci onorari; nominati tali sulla base di meriti riconosciuti al consiglio direttivo. Non sono invece chiamati a votare i soci ordinari. Per quanto dominata da un clima democratico e assolutamente gerarchico la struttura organizzativa di Arcipelago Scec risulta piuttosto articolata; ogni comunità di aderenti all’iniziativa forma quella che viene detta un “Isola”. All’interno dell’isola sono distinguibili i ruoli del: Responsabile Iscrizioni, Direttore conti correnti, Direttore amministrativo, Responsabile di zona. Ogni “Isola” dispone di un “punto Scec”, propriamente uno sportello con la funzione di informare e aiutare i soci di zona nella gestione dei propri conti Scec. L’organizzazione dell’associazione risulta dunque molto precisa e assimilabile alla classica struttura aziendale. Tuttavia il fatto che al vertice vi sia un gruppo di persone e non come di consueto un unico riferimento può generare problemi soprattutto in merito alla gestione delle decisioni. Il carattere altamente democratico da un lato lascia spazio a un confronto più aperto sulle decisioni da prendere dall’altro può contribuire a rallentare tale processo qualora non tutti siano perfettamente d’accordo.

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Tutto sommato comunque un’organizzazione di questo tipo si rivela particolarmente aderente alle linee di principio e ai valori di Arcipelago Scec che pone al di sopra di tutto la solidarietà. L’intenzione di voler essere sempre dalla parte dell’utente, prestandogli la massima cura, è manifesto anche nel tentativo di Arcipelago Scec di rendere visibile e fruibile il servizio attraverso una collocazione capillare e strategica delle isole nel territorio. Questo si può leggere indubbiamente come un punto di vantaggio. Swot analysis Punti di forza Punti di debolezza • Appoggio amministrazioni locali

• Iniziativa di volontariato

• Proposta di risparmio allettante

• Buon posizionamento sul web

• Visibilità mediatica limitata

• Meccanismo ancora non

collaudato

Opportunità Minacce

• Ampia diffusione sul territorio nazionale

• Contatti con le scuole

• Progetti fattibili

• Poche adesioni future

• Società che emettono Buoni

• Insufficienti donazioni, dunque,

scarsi fondi per progetti

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COMPETITOR INDIRETTI

CASH DAY

Mission e attività In concomitanza e in contrapposizione al No Cash Day nasce Cash Day, iniziativa proposta dai creatori di “LoSai?” (piattaforma on line per la diffusione di informazione alternativa) che si propone di ribaltare il messaggio di cui è portatrice l’iniziativa di Geronimo Emili, dunque diffondere il concetto che “pagamento elettronico uguale sbaglio”. Sulla falsariga del No Cash Day dunque i promotori del Cash Day lanciano una giornata all’insegna del pagamento in contante. Il progetto è fortemente legato all’attività del portale “LoSai?” che diffondendo la conoscenza di una cultura alternativa a quella proposta dai media, si ripropone di “risvegliare” le coscienze liberandole dagli schemi del sistema. L’attività si sviluppa nella pubblicazione di articoli, scritti dai creatori di “LoSai?” in cui si tenta di scoprire gli altarini dietro le notizie ufficiali. In questo contasto si trattano argomenti che spaziano dalla scienza alla politica, dall’economia all’ambiente. La mission di “LoSai?” è d'altronde intuibile a partire dal claim che recita: “LoSai? Perché noi ci siamo stufati di essere presi in giro”.

Analisi del target Principale target del “Cash Day” è quella parte di popolazione che oltre ad essere provvista di accesso internet e account Facebook nutre interesse verso le teorie cospirazioniste che nell’ultimo decennio stanno fortemente prendendo piede tra i cybernauti. Basandoci su una blanda analisi dei partecipanti all’evento (si segnala che tale osservazione non è assolutamente indicativa di dati certi essendo stata ricavata leggendo i post pubblicati da un campione limitatissimo di utenti sulla pagina web dedicata all’evento) possiamo sommariamente delineare un target giovane di età compresa tra i 25 e i 40 anni di ambo i sessi e di ceto variabile ma principalmente medio basso. Per concludere, il target nel suo insieme racchiude, tutte le persone che sfiduciate dal sistema lo mettono in discussione e sono propense ad orientarsi verso soluzioni alternative.

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Storia La storia del Cash Day non è valutabile se non ricondotta all’esperienza dei suoi creatori. LoSai? È una piattaforma digitale che si propone come mezzo d’informazione alternativo ai “sistemi di regime” con lo scopo di divulgare informazioni ai cittadini su tutto ciò che è taciuto dai media ufficiali. Tra i tanti temi trattati da “LoSai?” uno dei maggiormente sentiti riguarda la teoria della truffa mondiale perpetuata grazie all’uso delle monete a debito come l’Euro e il Dollaro oltre alla previsione di una spinta di regime verso l’uso assoluto della moneta elettronica come mezzo di consolidamento del controllo economico mondiale. Quindi proprio in opposizione al “No Cash Day” viene lanciato il “Cash Day” che invita i cittadini ad usare solo moneta contante in particolare in occasione della seconda edizione del “No Cash Day” del 21 Giugno 2011 con lo scopo di boicottare ogni forma di moneta elettronica. L’evento è stato lanciato tramite il popolare social network “Facebook”. L’evento Cash Day finisce comunque per configurarsi come un’iniziativa poco sviluppata e organizzata e questo in parte sorprende considerata l’importanza che “LoSai?” attribuisce alla lotta al cash, individuando in questa il primo passo verso il new world order. Secondo “LoSai” il tentativo dei governi e di coloro che collaborano in linea con i loro principi di abolire i pagamenti in contanti a favore a favore delle carte di credito sarebbe la spia del controllo spietato a cui la società sta andando incontro. Digitalizzare i pagamenti è per loro la punta dell’iceberg e legato a questi vi sarebbe il progetto di dotare tutti di microchip.

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Percezioni interne ed esterne Immagine desiderata e immagine percepita

Consapevoli di avere un seguito limitato anche a causa anche del mezzo utilizzato, ristretto al sito web e alla pagina facebook del Cash Day, si impegnano a diffondere le informazioni nel migliore dei modi, attuando strategie comunicative dai toni forti e talvolta sensazionalistici nella speranza che la cerchia di interessati aumenti. Nella stessa pagina Facebook Cash Day si percepisce che l’evento ha alle spalle un’organizzazione sommaria. Se questo vale però per la pagina Facebook, lo stesso non può dirsi del sito vero e proprio www.losai.eu che risulta invece molto curato.

http://urlin.it/38f85

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Analisi item della comunicazione pregressa Marchio Il marchio Cash Day è composto da un’ immagine rappresentante una pila di Dollari nella forma di una piramide rovesciata. Esattamente come nel marchio No Cash Day si hanno unicamente due colori; il bianco e il nero. Il simbolo è allineato verticalmente al logotipo che si trova alla sua destra. L’effetto desiderato è quello di sovrapporsi e rovesciare l’evento ideato da Emili e la ripresa degli stessi elementi grafici con l’esclusione della pila di dollari che assume invece all’occhio dell’attento osservatore uno specifico significato. La piramide con l’occhio onniveggente come è noto è il simbolo della massoneria, strettamente legata al signoraggio bancario, oltretutto presente anche nel rovescio del dollaro americano. In questo caso la pila di dollari è presente nella forma di una piramide rovesciata a simboleggiare che la sovranità non è al vertice ma alla base della piramide, dunque è sovranità del popolo.

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COMUNICAZIONE La comunicazione dell’evento è stata condotta tramite il social network facebook; sono stati inoltrati inviti a 15.636 contatti ma hanno confermato la loro presenza solo in 1.774. Essendo l’evento intimamente legato al giornale digitale LoSai? Possiamo tenere in considerazione anche la comunicazione effettuata dalla piattaforma, che oltre a disporre di un proprio sito ben organizzato per tematiche e collegato a Facebook e Fwitter. Sito LoSai?

ttp://urlin.it/38fcb

Il sito di LoSai? si presenta ordinato e organizzato. Nella homepage è possibile trovare i collegamenti che introducono alle diverse sezioni del portale, innanzitutto un’area dedicata a chi volesse approfondire la conoscenza del sito attraverso una succinta spiegazione del chi sono i fondatori e le motivazioni che li hanno indotti alla creazione della pagina web. In secondo luogo sempre dalla stessa barra è possibile accedere a “LoSai?”tv e alla pagina Facebook. Il rilievo attribuito a questi canali di comunicazione dà risalto all’intenzione divulgativa alla base del progetto. Poco sotto, si trovano invece le varie categorie che racchiudono articoli scritti in dati ambiti: economia, ingegneria, medicina e salute, ambiente, scienza e tecnologia, notizie dall’estero “English news”. Questa suddivisione riporta alle classiche categorie presenti nelle riviste online come anche la presenza di pubblicità sulla homepage ad esempio, della Feltrinelli. Questo potrebbe indurre a pensare che il sito abbia un discreto seguito.

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Facebook Su facebook LoSai? è presente nella forma di diverse pagine tematizzate: Lo Sai Economia con 5.430 follower, Lo Sai con 111.046 follower, una pagina dedicata direttamente agli eventi Lo Sai Eventi, Lo Sai Milano e ancora diverse altre pagine. Si osserva il largo seguito di queste pagine anche valutando il loro stato di aggiornamento, post sono pubblicati di continuo e sono numerosissimi i fans e i loro commenti alle tematiche trattate.

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Swot analysis

Punti di forza Punti di debolezza

• Numero crescente di internauti

complottisti

• Numero elevato di cittadini insoddisfatti dall’attuale sistema economico

• Sito LoSai molto seguito

• Bassissima visibilità evento Cash

Day

• Strategie comunicative molto povere

Opportunità Minacce

• Diffusione delle idee tramite richiesta di condivisioni Facebook

• Pagine Facebook molto apprezzate e tematizzate.

• CASH DAY

• No Cash Day

• Censura

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Comparazione No Cash Day-Day Risto Service

Se da un lato Geronimo Emili lancia un evento, iniziativa fruibile individualmente dal cittadino senza oneri di costo, Day Ristoservice si struttura invece attorno all’esistenza di un’azienda profit-oriented ovvero un’impresa di produzione. Il target principale di riferimento a cui le attività connesse ai buoni pasto si riferiscono è composto da aziende e liberi professionisti oltre che da esercizi impegnati nel campo ristorazione e a quelle società che si legano alla produzione di buoni per condurre il loro business

Rispetto al No Cash Day il target di riferimento è sicuramente molto più ampio nel numero d’individui ma più ristretto a livello di categoria. La Day Ristoservice è un’azienda consolidata sul mercato e leader nel suo settore, le innovazioni per lo più tecnologiche che propone sono tese fondamentalmente all’ampliamento del target e a una più profonda penetrazione del mercato avendo in primis, come già detto, l’obiettivo del profitto. Paragonare la storia di una società come la Day Ristoservice a un’iniziativa come il No Cash Day è davvero difficile. Di sicuro a favore della joint venture nata alla fine degli anni ‘80, gioca l’anzianità: la società ha avuto il grande merito di mantenere un trend di crescita costante negli anni senza mai scendere sotto determinati standard di posizionamento.

NO  CASH  DAY  

DAY  Ristoservice  

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Il trend di cui sopra è ovviamente rinvenibile dai bilanci della società, ma lo stesso non si può dire del NCD/WOC: il paragone diviene impossibile in relazione ai diversi obiettivi delle organizzazioni. Inoltre, mentre il primo nasce dall’idea di un singolo (Geronimo Emili), Day Ristoservice nasce dall’accordo tra due colossi della ristorazione. Day Ristoservice, inoltre, ha tentato di costruire negli anni un’immagine che non trasmettesse solo la cultura del “Profitto dell’azienda” ma bensì un’immagine basata in primis sulla soddisfazione del cliente con attenzione al rispetto di tutti i portatori di interessi diretti e indiretti. Lo sguardo attento che la società ha verso l’ambiente, il rispetto nei confronti del lavoro dipendente e verso gli standard qualitativi la rende molto potente, sia in termini economici sia in termini di apprezzamento agli occhi di tutti. Come già detto Day Ristoservice ha tentato di costruire negli anni una figura forte e decisamente riuscita grazie a una campagna di comunicazione a dir poco efficiente, visivamente funziona il marchio, che rimane nella memoria visiva dell’osservatore. Chi guarda, infatti, associa la raffigurazione riportata nello stesso a un sentimento di familiarità e tranquillità, supportato anche dall’accostamento dei colori. Non è da meno il marchio del No Cash Day il quale viene recepito da chi lo osserva come un’immagine nuova e originale che spiega al meglio il concetto di Emili e la sua forte rivalità contro il denaro contante. L’attività di comunicazione di Day Ristoservice risulta eccellente sul Web con il Sito dedicato; piacevole da osservare, completo in tutte le sezioni e accogliente nella sua struttura. Meno sviluppata la comunicazione sui Social Network ma si ritiene che i margini di miglioramento non siano poi così ampi data la specificità del tema e la sua scarsa adattabilità ai target che più utilizzano portali come Facebook e Twitter. Per quanto riguarda la comunicazione sui Social Network Geronimo Emili non ha dato la giusta rilevanza agli aggiornamenti che sono andati via via diminuendo e stesso discorso vale anche per il sito web a cui Emili non ha dedicato più le dovute attenzioni. Di sicuro la strategia di comunicazione più convincente è nettamente quella di Day RistoService. La politica aziendale di quest’ultima prevede meccanismi continui di responsabilizzazione e condivisione degli obiettivi economico e sociali. In materia di responsabilità sociale e condizioni lavorative sono state prodotte una serie di regole di base che la società si propone di anteporre a qualsiasi obiettivo di profitto.

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Comparazione No Cash Day- Bitcoin

Bitcoin nasce come sistema innovativo alternativo alla moneta contante. In termini di attività s’inserisce in un contesto particolare che non può essere definito né finanziario/creditizio ma né tantomeno di servizi. Apparentemente potrebbe sembrare affine al caso in analisi di WOC ma Bitcoin non nasce per sostituire la moneta, bensì per proporre un metodo alternativo di produzione, scambio, emissione, distribuzione, transazione.

È innegabile che rispetto all’obiettivo di fondo che il No Cash Day si pone Bitcoin si colloca da un lato in antitesi, proponendo un sistema di pagamento senza alcuna possibilità di tracciabilità e dall’altro in posizione simmetrica, quando, come il No Cash Day sponsorizza il passaggio da un’economia basata sul contante a un economia fondata sul Bitcoin (nel caso del No Cash Day moneta elettronica). Il target di riferimento di Bitcoin, in linea generale, è rappresentato da internauti interessati a superare i modelli di economia controllati dalle banche. Sicuramente l’interesse di carattere tecnico/informatico fa si che Bitcoin si riferisca a una larga fetta di Target selezionato come target potenziale anche da No Cash Day. Le dinamiche specifiche del sistema lo rendono tuttavia molto particolare in termini di utenza; sebbene ad oggi la crescita non sia stata esuberante si ritiene che i

NO  CASH  DAY   Bitcoin  

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potenziali utenti possano crescere a dismisura via via che l’informazione diventi più chiara e disponibile. Quest’ultimo, rappresenta un altro importante punto in comune con il No Cash Day La storia di Bitcoin rappresenta oggetto d’interesse da parte di moltissimi appassionati diinformatica. Ad affascinare il “popolo del Web” è di sicuro l’anonimato che Nakamoto (pseudonimo scelto dal creatore del sistema Bitcoin), ha deciso di mantenere dall’ideazione del sistema ad oggi. Bitcoin, almeno circa la sua storia, ha molto in comune con NCD/WOC: a parte il carattere personale della sua ideazione anche la brevissima “età” che comporta un inevitabile velo d’incertezza sul futuro del sistema. La storia di un apparato come Bitcoin, dove l’ideatore e gli sviluppatori non appaiono e si espongono raramente, è alimentabile solo attraverso le opinioni espresse nel corso del tempo da esperti, utenti e appassionati. L’idea fondamentale alla base della creazione di un sistema così complesso e rivoluzionario è stata quella di cambiare totalmente il concetto di moneta di scambio. L’immagine percepita dall’esterno è tuttavia molto diversa: utenti poco esperti sono molto scettici su questo sistema, in primo luogo a causa della mancanza di un’autorità di controllo che possa regolare emissioni e vigilare su transazioni; in secondo luogo, specie in Italia, sono pochi i siti di commercio e i servizi fruibili con un corrispettivo in Bitcoin. Dall’interno si è cercato di dare un’immagine del sistema basta su: guadagno, sicurezza, comodità e innovazione. Proprio come per NCD/WOC tali concetti hanno provocato scetticismo. Si cerca sempre di trovare l’inganno celato accuratamente e quando non lo si trova l’utente conserva in sé quel sentimento di “malizia” che, anche se apparentemente ingiustificato, riveste un valore emozionale per il quale ormai la fiducia nel sistema è compromessa. Per ciò che riguarda l’attività di comunicazione Bitcoin risulta essere nettamente indietro rispetto a quella effettuata da Geronimo Emili attraverso i vari social network e blog, difatti si può costatare che la comunicazione effettuata da Bitcoin è pressoché nulla o meglio affidata a terzi. Quest’ultimo infatti è attivo sui Social Network in modo molto modesto e sul sito Web in maniera nettamente inferiore a quanto ci si aspetterebbe da un sistema basato sulla rete. È molto discusso e presente sul web non tanto per meriti propri d’informazione ma più per discussioni di terzi, di stampa, di blog ecc.

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Rimane inoltre un punto debole il non aver puntato sulla completa e corretta traduzione dei messaggi e delle FAQ sul sito ufficiale, è impensabile per un sistema che voglia rivoluzionare il sistema monetario on-line il precludersi una fetta grossissima di potenziali utenti. Dall’esterno spesso emerge il fatto che probabilmente i primi ad aver “gettato la spugna” siano proprio gli sviluppatori. Sicuramente si può riscontrare un filo conduttore che lega l’idea di Geronimo Emili a quella dei Bitcoin avendo entrambe uno scopo ben preciso poiché entrambe tendono a sensibilizzare il loro target su temi molto delicati. Bitcoin sta cercando di realizzare una grandissima opera di ingegneria informatica che non solo possa rinnovare completamente il sistema dei pagamenti digitali ma che addirittura possa arrivare a cambiare le abitudini quotidiane di tutti. Su questo ultimo aspetto si trova sicuramente in sintonia con il progetto di Geronimo Emili.

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Comparazione No Casch Day – Milena Gabanelli

Si è individuato in Milena Gabanelli un competitor per il No Cash Day non tanto in quanto anche la giornalista muova i suoi passi a partire dal desiderio di combattere la diffusione dei pagamenti in contanti quanto invece per il fatto che tanto la Gabanelli quanto Geronimo Emili sembrino essere animati dalla stessa finalità, rendersi rispettivamente unici punti di riferimento di questa lotta. È evidente che tanto gli ideatori quanto le loro strategie divergano in diversi punti; mentre l’iniziativa di Geronimo Emili si struttura coerentemente nella presenza di un evento, quella della Gabanelli resta invece pura idea. La Gabanelli gode tuttavia di una visibilità ben maggiore rispetto a quella del No Cash Day e questo potrebbe portare l’attenzione delle persone a spostarsi verso la nota conduttrice togliendo risonanza o meglio rendendo ancillare il No Cash Day rispetto alle attività della giornalista. Bisogna sottolineare tuttavia che l’assenza di una strategia comunicativa estesa anche a web, sottrae alla Gabanelli una buona parte di riconoscibilità. Più che una competizione in termini di progetto: proposta-Gabanelli/No Cash Day potremmo in questo caso parlare di competizione ad personam tra la Gabanelli stessa e Geronimo Emili, deciso a non perdere il primato.

NO  CASH  DAY  

Milena  Gabanelli  

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Comparazione No Cash Day – Arcipelago Scec

Arcipelago Scec si batte contro la moneta contante o elettronica che sia, individuando nel concetto stesso di denaro, per com’è concepito nel contesto della nostra economia, la causa del debito, delle disuguaglianze e della morìa di aziende di piccole dimensioni. La competizione con il No Cash Day si stabilisce, in questo caso, su due diversi piani. Innanzitutto Arcipelago Scec propone un modello di pagamento alternativo non solo al contante (nei limiti di quanto gli è concesso attualmente) ma anche ai pagamenti elettronici, collocandosi così, in opposizione rispetto all’iniziativa di Geronimo Emili, il quale auspica per la moneta elettronica una diffusione estensiva. Oltre questo, le due attività divergono nelle intenzioni ideologiche, se il progetto No Cash Day, pur proponendo un innovazione, rimane inserito nei contesti istituzionali, Arcipelago Scec promuove una rivoluzione che possa condursi aldilà di un organo di controllo come le banche. Arcipelago Scec ha la sua forza nell’essere dichiaratamente un’associazione di volontariato dedita alla solidarietà e questo è metaforicamente raccontato dalle immagini scelte per il marchio e la modulistica (il mondo, gli omini uniti che si tengono per mano) ed in questo contrasta con la scelta grafica operata per il No Cash Day in cui tutto è bianco e nero ed il rimando al mondo “freddo” del denaro è

NO  CASH  DAY   SCEC  

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ben evidente. Le immagini scelte dai due soggetti in comparazione rimandano dunque a due ambiti emotivi distinti; in un caso l’osservatore è richiamato a far parte di un mondo, inteso in senso pieno come universo di valori (quelli di Arciplago Scec) all’interno del quale le forze non sono unite per fare guerre ma piuttosto per fare la forza. Quella di Arcipelago Scec non è una lotta ma una sfida (bambini che camminano sul ponte sospeso). Chi guarda al mondo Scec sente di non potersi smarrire perché ovunque viene preso per mano, il suo non è un cammino in solitaria. Nell’altro caso invece il singolo entra in un mondo in cui tutto appare individuale, una sola mano nell’atto di gettare via il denaro contante, e in questo egli saprà di dover compiere quella scelta nella totale presa di coscienza delle proprie azioni. Eppure anche in quel gesto si può intravedere la rinuncia a una cultura egoistica in cui il singolo può, liberandosi della moneta, contribuire collettivamente a migliorare a società. Tutto questo però non è immediatamente percepibile. L’attenzione e l’accuratezza con cui l’associazione Arcipelago Scec si descrive, si racconta e illustra i propri progetti non trova corrispondenza nella comunicazione usata dal No Cash Day, piuttosto scarna e sintetica.

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Comparazione No Casch Day– Cash Day

Il Cash Day si colloca in diretta opposizione all’evento ideato da Emili, costituendosi proprio come evento in risposta alla seconda edizione del No Cash Day con l’intenzione di sviluppare un’operazione di boicottaggio alla lotta al contante. Facendo in tutto e per tutto il verso al No Cash Day sceglie di richiamarne il marchio, di adottare le stesse strategie comunicative quando dichiara di non voler parlare dei vantaggi del cash ma piuttosto degli svantaggi del No cash (ribaltando e riutilizzando una delle tecniche fondamentali della comunicazione del No Cash Day), manca tuttavia di un sito o di un blog dedicato e inoltre non sembra aver ricevuto particolari menzioni né dalla stampa né da altri media. Quello che invece interessa del Cash Day è la contrapposizione ideologica che stabilisce con l’evento creato da Emili. Il Cash Day, nato per iniziativa dei fondatori del LoSai?, infatti getta fango sulla lotta al contante scorgendo in questa un ulteriore passo verso il controllo da parte dei governi ed invita i cittadini a svegliarsi e rendersi conto di quanto grave sia l’aderirvi. Indubbiamente non è tanto l’evento Cash Day a rappresentare una minaccia al progetto di Emili, quanto piuttosto la forza di LoSai? che gode di un buon posizionamento e richiama l’attenzione su di sé trovando nei canali del web un modo per diffondere le sue idee stimolando la curiosità delle persone sempre più disponibili a una lettura alternativa della realtà attuale. Per quanto LoSai? abbia una comunicazione molto più sviluppata di quella del No Cash Day, non gode del

NO  CASH  DAY   Cash  Day  

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vantaggio di essere diffusa a livello istituzionale come nel caso dell’iniziativa di Emili. Essendo un’opera in totale contrasto con il sistema non viene minimamente tenuta in considerazione da questo, inteso come mondo politico ed economico. Sicuramente per LoSai? è più difficile ottenere un’uscita su un quotidiano a tiratura nazionale o una citazione in tv. Soprattutto comunque il contrasto con No Cash Day si realizza sul piano ideologico.

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CONCLUSIONI Il No Cash Day si distingue nell’ambito della lotta al contante per l’originalità e l’unicità dell’evento proposto. Non esistono, in effetti, associazioni o singoli individui attivi in questo campo, che possano frapporsi tra l’iniziativa ideata da Geronimo Emili e il suo obiettivo. Si è visto, come l’unico caso in questo senso, sia rappresentato dalla conduttrice televisiva Milena Gabanelli, la sua è, però, un’esperienza solo limitatamente riconducibile a quella tentata da Emili. Il No Cash Day e la proposta lanciata dalla giornalista non hanno molto altro in comune se non il fatto di essere portati avanti dalle esperienze individuali dei loro ideatori (fatto non marginale se si tiene presente che uno degli obiettivi fissati da Emili è quello di divenire il protagonista della lotta al contante). Oltre questo è difficile scorgere delle reali minacce all’affermarsi del No Cash Day in una proposta che non si articola in alcun progetto coerente e ufficiale e non trova nessuno spiraglio di realizzazione previo benestare del governo. Il No Cash Day diversamente è un’esperienza facilmente fruibile e spendibile dal cittadino e di non poco valore sociale, un valore che il No Cash Day cerca di rendere esplicito tramite il ricorso ad una dura condanna del suo nemico: il contante, ricorrendo anche a toni forti e aggressivi. Su questo piano si stabilisce una distanza con Arcipelago Scec, l’associazione che fa della comunicazione “gentile” e solidale un cavallo di battaglia. Nel panorama di coloro che si occupano di inventare sistemi di pagamento alternativi il No Cash Day trova però il suo competitor più pericoloso in Day Ristoservice e questo perché se da un lato, al pari di Arcipelago Scec la Joint venture offre Buoni di pagamento, dall’altro ha una forza in termini di posizionamento sul mercato che a quest’ultimo manca. Day Ristoservice è una realtà consolidata e riconosciuta, diffusa in ambiti importanti (grandi aziende, enti e uffici pubblici) e la previsione di un estensione di tale modalità di pagamento mette in allarme rispetto alla possibilità che qualcuno possa ancora trovare appeal nei pagamenti elettronici tramite carta di credito (oltretutto più costosi) e nel progetto No Cash Day. La società inoltre offre servizi di vario genere, il ché la mette nella possibilità di sviluppare contatti e collaborazioni con aziende fortemente motivate alla vitalità

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dell’impresa, rendendo così il suo business meno vulnerabile. Indubbiamente la strada per l’affermazione definitiva di un sistema di pagamento basato esclusivamente sullo scambio di Buoni è ancora irta di difficoltà e non si può considerarla per il No Cash Day una minaccia insormontabile; almeno non al momento. Delle altre esperienze e iniziative nate in seno al desiderio di emanciparsi da un sistema monetario troppo ancorato alle logiche bancarie, come ad esempio Bitcoin, si può dire che la comunicazione limitata perlopiù al web e dunque la bassa possibilità di venirne a conoscenza è un fattore rassicurante nei confronti del No Cash Day, per quanto il sistema presenti elementi di innovazione tra l’atro già ben noti all’estero. Inoltre la tecnologia che regola il funzionamento del sistema Bitcoin non è ancora perfettamente collaudata e ciò contribuisce a incrementare l’ansietà dell’utente medio, il quale di sicuro non ama muoversi con incertezza nel territorio della sua personale economia. Occorre ricordare l’intenzione rivoluzionaria dietro il progetto Bitcoin, per stabilire un confronto se non altro meramente ideologico con il competitor indiretto del No Cash Day ovvero il suo oppositore Cash Day. Si è già visto come il Cash Day nasca e viva, solo in parte, per dar realmente fastidio all’evento di Emili quanto piuttosto per sfruttare un’occasione (e in questo caso anche una strategia comunicativa, visto che è pedissequamente ricalcata su quella del No Cash Day) di visibilità da collegarsi al progetto, decisamente più articolato e complesso di LoSai?. Non si nega il sentito bisogno di boicottare l’evento ma sicuramente non si rinviene in questo tentativo una minaccia preoccupante per il No Cash Day soprattutto alla luce del fatto che i target dei due siano opposti. Tutto al più si può immaginare che “LoSai” riesca a persuadere delle proprie ragioni quel target a favore del No Cash Day dissuadendolo dal far affidamento su tale iniziativa oppure che trattenga a sé quella parte di target che al momento non segue il No Cash Day ma che potrebbe decidere di abbracciarlo in futuro.

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STRATEGIC PLANNING

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Il No Cash Day è propriamente la giornata della lotta al contante, dunque, un evento in uno specifico giorno dell’anno in cui le persone decidono di rinunciare al cash a tutto vantaggio del pagamento elettronico. La sua dimensione una tantum è però da intendersi come sintesi di diversi momenti ciascuno imprescindibile e funzionale alla buona riuscita dell’evento.

Per l’elaborazione delle strategie comunicative si è dunque tenuto conto di queste fasi (lancio, conferenza e in ultimo la giornata stessa dell’evento) cercando di distribuire e concentrare di volta in volta il lavoro. In linea con le richieste del cliente è stata data priorità alle strategie volte ad aumentare la visibilità dell’evento e ritenendo il web il canale d’eccellenza tramite il quale diffondere la conoscenza del No Cash Day ci si è concentrati sulla pianificazione di un più solido posizionamento online.

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Comunicazione online Geronimo Emili nel corso di questi anni ha portato avanti la sua idea con professionalità e impegno organizzando il suo lavoro in maniera scrupolosa e attenta con l’intento di ricevere fiducia e credibilità da parte di coloro che hanno prestato ascolto alla sua iniziativa. Emili condivide con i followers dei suoi social networks le novità riguardanti i pagamenti elettronici e le innovazioni tecnologiche a questo legate. Attraverso la rete ha cercato di divulgare le informazioni in maniera chiara e soprattutto con regolarità e coerenza. Nonostante l’impegno e i discreti risultati sinora ottenuti in termini di visibilità, si avverte come centrale il bisogno di rendere la comunicazione ancora più incisiva. Funzionali al raggiungimento di tale obiettivo sono stati ritenuti, dunque, la ristrutturazione del sito e un più capillare posizionamento sui social network. L’opera di restyling prevista, dovrebbe contribuire ad aumentare l’appeal della pagina web dando modo all’evento No Cash Day di risultare attraente. Al fine di rendere il No Cash Day non un’iniziativa circoscritta all’Italia ma un evento spendibile a livello internazionale si è pensato di tradurre le varie pagine di Facebook e Twitter in lingua inglese. Considerando, inoltre, l’intenzione di Geronimo Emili di allargare il bacino di fruitori esteri con un particolare riguardo per paesi come la Spagna e la Grecia, si è ritenuta interessante la possibilità di tradurre, in futuro, il blog e le pagine sui social nelle rispettive lingue.

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Blog Ad oggi Il blog No Cash Day appare estrememamente semplice ed essenziale. Se da un lato la compostezza grafica (assenza di commistioni cromatiche, chiarezza dei contenuti) contribuisce significativamente a non destabilizzare l’utente dall’altro rischia nell’estrema linearità di non mettere in luce l’evento presentato. Si ritiene necessario, dunque, intervenire proprio in questo senso facendo combaciare la volontà di diffondere e far conoscere l’evento con una scelta grafica capace di donargli smalto e risalto. La scelta cromatica, finora, ha avuto come unici protagonisti I colori del grigio e del nero sottolineando la serietà dell’evento e il rimando al contesto in cui questo si inserisce ovvero quello economico-finanziario, avvertito troppo spesso dall’utente come universo freddo e poco accogliente. Da un lato il nero, colore della “negazione”, dell’opposizione assoluta e del no radicale, metaforicamente quel no che il No Cash Day vuole dire al contante e dall’altro Il grigio, colore associato al distacco, alla distanza simbolicamente voluta a ricordare il coinvolgimento scomparso nei confronti dall’abitudine al cash. Affianco a queste scelte che ben esprimono il carattere del No Cash Day, si ritiene di dover inserire elementi mirati più propriamente al coinvolgimento dell’utente. Questa partecipazione dovrà intendersi complementare alla distanza; da un lato il distacco dal cash dall’altro l’avvicinamento al No Cash. Un avvicinamento che deve essere sottolineato. A tale scopo si propone il restyling dello spazio online dedicato. Mantenendo inalterate le caratteristiche di base del sito è stata cambiata la forma dei box. Questi sono stati arrotondati in modo da dargli un’immagine più morbida e gradevole, conferendo una sensazione di dinamismo. I titoli (temi) sono fatti scorrere da sopra a sotto o da destra a sinistra, quasi a simulare il movimento delle carte di credito che strisciano nel pos. Sono state inoltre inserite brevi anteprime degli argomenti trattati. Dal punto di vista cromatico si è pensato di poter dare maggiore risalto al colore celeste, colore della tranquillità, associato ad affidabilità e sicurezza (già presente nel blog ma in una tinta più opaca), di definire il grigio che è stato reso più scuro, compatto e dunque più caloroso. Facendo risaltare i due colori e mettendoli in contrasto tra loro lo spazio diventa di più facile identificazione. Per ciò che attiene alla struttura e alla grafica del sito si è pensato di sostituire l’immagine centrale con un’illustrazione del “porta carta di credito”, strettamente connessa alla strategia prevista per l’evento e l’ iniziativa di Emili.

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Per quanto riguarda i box dei social media si consiglia di aggiungere il link di Instagram e di Pinterest. Instagram è uno strumento di condivisione di foto ad oggi molto diffuso, il ché aumenterebbe la visibilità dell’iniziativa e la partecipazione attiva da parte degli utenti al contest che si è scelto di proporre per il prossimo No Cash Day. Anche Pinterest è uno strumento molto attuale in grado di formare una “philosophical community” all’interno del blog. Condividendo le immagini, le foto e gli altri visuals pubblicitari si inviano dei messaggi all’utente senza aggredirlo, in maniera indiretta e si ha la possibilità di coinvolgere più target . L’aggiunta dei link che rimandano ai social Networks di Facebook e twitter rendono il sito più dinamico ed efficiente dando la possibilità all’utente di muoversi liberamente e facilmente tra il blog e iI social. Per i quattro box posizionati sul lato sinistro della home, si suggerisce di modificarne anche il colore optando per il celeste, che per il suo carattere confortevole invita il fruitore come ad accomodarsi. Il box per aderire al contest potrebbe riportare la dicitura “Is it your lucky day?” in sostituzione di “I’m sceptic”. La forma interrogativa è un esplicito richiamo alla partecipazione attiva da parte dell’utente che d'altronde può sentirsi chiamato a rispondere con la sensazione di essere inserito all’interno di un gioco. La dimensione ludica insita nella formula “is it your lucky day?” risiede proprio nel suo ricalcare l’invito spesso lanciato dai un gioco di fortuna solleticando la curiostà del fruitore. Sì è poi pensato di cambiare il box “Are we famous” con “Extra Extra read all about it!”. Cliccando su questo l’utente arriverebbe alla pagina news, dunque, ai contenuti aggiornati relativi alle novità nei campi della tecnologia e della legge affini ai pagamenti elettronici. Essendo questo lo spazio più propriamente informativo si ritiene interessante metterlo in evidenza. La frase “Extra Extra! read about it!” si considera particolarmente adatta allo scopo; il carattere sensazionalistico è segnalato da una frase usata nel passato dagli strilloni di piazza, dove il consueto significato di “contenuto aggiunto” si colora nel duplice valore assunto da extra in senso di grandioso e di straordinario, nel senso di notizia eccezionale. L’utente non è così solamente solleticato a curiosare ma appassionatamente persuaso a farlo. L’aggiunta di un disegno caricatura di un paperboy (ragazzini che vendevano i giornali negli anni ‘50-‘60) renderà visivamente il senso della frase “Extra Extra! read about it!”.

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Il Blog No Cash Day è un’ iniziativa dell’Organizzazione War On Cash si è pensato, quindi, di introdurre anche un box che metta insieme i due link di riferimento. Ciò si ritiene particolarmente importante essendo War On Cash e No Cash Day aspetti imprescindibili e intimamente connessi. Al fine di richiamare l’attenzione dell’utente sul collegamento si è immaginato di inserire un quarto box riportante la scritta “You, Yes You!”

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La scelta rimanda alla nota locandina statunitense dello zio Sam, che nell’immaginario collettivo è il richiamo alle armi per eccellenza, invito alla guerra che qui si intende ovviamente lotta al contante. L’imperativo I Want You si tasforma però in un più morbido e motivante “You, Yes You!” Dando all’utente la sensazione ancora una volta di essere protagonista, di “agire” una scelta e non subirla. L’incoraggiamento si esprime nella sequenza di allitterazioni della Y e nella posizione centrale della parola Yes che ha sempre valore empatico e positivo. L’immagine soggetta è qui il dito, emblema del No Cash Day. Si potrebbe inoltre evidenziare il box in blu, per dargli enfasi e comunicare affidabilità. “You Yes You!” indirizzano l’utente al sito War On Cash, per la scritta sottostante lo “You” si è pensato di utilizzare il colore arancio per avere un collegamento con il marchio.

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Facebook

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Nonostante Facebook non richieda un impegno costante e giornaliero come Twitter, si ritiene necessario aggiornare la pagine di No Cash Day almeno due/tre volte a settimana con post, foto e video. Si potrebbero creare alcuni album di foto che ripercorrano le tappe salienti del No Cash Day e la storia di War On Cash. Tramite la fotografia si potrebbero raccontare gli eventi precedenti: il No Cash Day del 2011 e del 2012, le conferenze stampa che li hanno preceduti e il contest oltre che poter dare un volto al creatore o a coloro che hanno contribuito a sostenere l’evento. Sarebbe auspicabile inoltre aggiungere le foto degli articoli di giornale che hanno parlato della lotta al contante o che hanno citato l’iniziativa di Geronimo Emili. I video delle interviste reperibili su YouTube potrebbero essere inseriti anche su Facebook in maniera tale da far girare il materiale in rete il più possibile. L’interazione con gli utenti di Facebook potrebbe essere intensificata tramite l’apertura di dibattiti, sia sulla pagina War On Cash sia su quella No Cash Day. Un'altra idea consiste nell’ unificare le due pagine al fine di concentrare in un unico spazio le notizie, particolarmente quelle inerenti la sponsorizzazione dell’evento. Questo permetterebbe un più agevole e veloce aggiornamento dei contenuti e una più semplice consultazione di questi da parte dell’utente.

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Twitter

Il profilo No Cash Day sul social network Twitter risulta poco seguito. Per aumentare l’esiguo numero di followers si consiglia di attuare una comunicazione più efficace in grado di coinvolgere il maggior numero di persone. Si ritiene fondamentale, quindi, il costante aggiornamento dei tweet finalizzato a rendere continua l’interazione con i propri followers con i quali il dialogo dovrebbe essere fluido, continuo e stimolante (formulazione di domande e di risposte). Una particolare attenzione dovrà essere dedicata alla scelta degli argomenti poiché tanto più risulteranno interessanti tanto maggiore sarà la possibilità di vederli circolare nel web a seguito dei retweet effettuati dai follower. Gli argomenti da trattare potrebbero toccare temi e tematiche di vario tipo e non limitarsi necessariamente a ciò che riguarda la lotta al denaro contante pur tuttavia legandosi a questa ad esempio le questioni inerenti alla tutela dell’ambiente, l’ecologia, l’igiene, l’evasione fiscale, le nuove tecnologie. Inoltre sarebbe interessante arricchire i vari post con l’aggiunta di foto in maniera da attrarre l’utente sempre sensibile al potere suggestivo dell’immagine. La struttura della pagina di Twitter potrebbe essere modificata attraverso gli strumenti forniti dal

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social stesso. Questo mette, infatti, a disposizione dei propri user la scelta tra vari temi per lo sfondo, di font e di colori. I colori attuali sono decisamente neutri e si potrebbe pensare di arricchire graficamente il profilo modificando la bio e lo sfondo, coordinandolo con alcuni degli elementi presenti nel marchio No Cash Day. Si suggerisce di riprendere ad esempio l’immagine della mano che lancia la moneta creandone un doppio speculare (quindi due mani posizionate una sul margine destro e una su quello sinistro, della pagina ) dando la sensazione che dietro il corpo del testo vi sia un uomo d’affari, simbolo di successo. Inoltre si potrebbe inserire nell’immagine di copertina la scritta No Cash day in nero brillante su fondo grigio scuro opaco per ottenere un effetto rilievo. Il carattere scelto è lo stampato maiuscolo, incolonnato, con testo a capo, così che la scritta risulti parzialmente visibile e il logo No Cash Day solo suggerito.

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QR

Il QR è in grado di aumentare il fattore di sorpresa nel consumatore. Il QR, per molti aspetti simile al “codice a barre”, può essere letto grazie ad applicazioni disponibili su smartphone. Questo può essere applicato su riviste, locandine e brochure: l’utente incuriosito, avvicina il proprio smartphone al codice e l’applicazione specifica consente la decodifica del codice indirizzando verso la pagina web del

prodotto pubblicizzato. L’aspetto vincente del QR consiste nella sua immediatezza (ben descritto dall’acronimo QR: quick response code). Si ritiene interessante il collocamento di QR per il No Cash Day su supporti cartacei ad esempio su cartoline No Cash Day; e la creazione di un’immagine personalizzata in termini di forma e colore per il QR No Cash Day al fine di renderlo più attraente.

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Questo strumento facile e veloce per comunicare con gli utenti ha registrato una crescita esponenziale soprattutto per la sua essenza economico-culturale legata all’affermazione del mobile web e all’impennata del mobile commerce. In quest’aspetto si rinviene il collegamento con il No Cash Day.

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Meme Le più forti risposte emotive negli esseri umani sono provocate da immagini. Queste hanno il potere di catturare rapidamente l’attenzione. Ciò viene indicato anche nel famoso proverbio: “ A picture is worth a thousand words” . Seppur Emili non manchi di insistere in maniera efficace sulla scomodità di un sistema economico basato sul cash, il messaggio sembra non raggiungere e convincere tutti. Sono d'altronde ancora in molti a opporre resistenza alla diffusione dei pagamenti elettronici. Obiettivo fondamentale del No Cash Day è, dunque, aumentare la propria visibilità sui social network, aumentare il numero di sponsors ed eventualmente riuscire a coinvolgere nell’iniziativa anche chi ancora si dimostra restio. Si è quindi pensato di orientare la comunicazione ricorrendo a strategie di marketing sottili e a tal proposito si è considerata l’idea di servirsi dei cosiddetti Meme creando delle immagini colorate e diversificate col fine di attirare la curiosità di nuovi utenti. Il Meme potrebbe essere presentato sia con la “firma” del cliente, nel caso specifico l’hashtag No Cash Day, oppure reso in forma anonima con l’intenzione di agganciarsi in modo “subliminale” all’iniziativa.

Nel caso in cui si optasse per la seconda alternativa (nessuna “firma”) il messaggio si presenterebbe come svincolato dal No Cash Day, pur rimandando ad esso, passando come una nuova filosofia, espressione di una subcultura e di un nuovo modo di pensare. A questo scopo sarebbe opportuno compiere scelte linguistiche mirate, volte ad assicurare una facile introiezione del messaggio da parte dell’utente. Si potrebbe ad esempio pensare a più slogan che pur variando la parte finale mantengano.La ripetizione del messaggio garantirebbe una forte riconoscibilità e andrebbe a insediarsi più facilmente nell’inconscio dell’utente. Si ritiene opportuno usare una breve e sempre identica frase come leit motiv, come fosse una sorta di mantra, in cui inserire il focus della comunicazione. Si sottolinea come basilare la scelta di una frase sintetica in linea con l’idea dominante nel mondo del business: “Too much information is bad information”.

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Dal punto di vista grafico vengono proposti due colori: un celeste che ricorda il colore adottato nel restyling del blog e il verde. Questi particolari scelti cromatici sono compiuti considerando le teorie relative al simbolismo dei colori. Il celeste, come già detto, è un colore adatto a esprimere fiducia e onestà e ciò in comunicazione significa stabilire un clima di lealtà con il cliente. Stabilendo con egli un rapporto confidenziale ed esclusivo, si dà all’utente la all’interno di un dialogo a due da cui la massa è esclusa.

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Il verde è invece il colore dell’imparzialità, delle scelte ponderate che conducono a prese di posizioni solide e consapevoli. Inoltre è espressione della natura e della terra dunque della prosperità e della ricchezza oltre a essere associato alla fiducia e rivelarsi come accogliente.

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Altri tipi di “ immagini spot” da diffondere attraverso i social network potrebbero essere quelle che hanno come soggetti stereotipi riconosciuti (popart), il marchio del cliente e immagini che si prestino a una concettualizzazione in stile Pinterest.

Ad esempio l’immagine con le nuvole: “Coins are thrown to make wishes, Cards to make these wishes come true” è un’immagine rilassante, morbida, che induce chi osserva a lasciarsi andare al mondo dell’incanto.

http://urlin.it/38fd4 Muoversi nel territorio del sogno, dell’accogliente è indubbiamente proficuo laddove si voglia catturare l’attenzione dell’universo femminile. Al polo opposto, immagini che richiamino il selvaggio, e l’avventuroso come un dinosauro o un lupo saranno più incisive nella comunicazione rivolta a un target maschile e più giovane.

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Lo stile pop art potrebbe invece raggiungere un target più ampio laddove il soggetto utilizzato per l’immagine sia un’icona; un personaggio o un oggetto riconosciuti come simbolo di un’epoca o di un dato universo valoriale condiviso sia dagli uomini che dalle donne di diverse età.

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Spot Guerilla Marketing Si propone di realizzare un reality spot in affinità alla linea d’azione di Guerilla Marketing. La campagna che verrà realizzata, sarà poi inserita all’interno del web sul canale YouTube con lo scopo di incuriosire sempre più persone.

http://urlin.it/38f56a Bisogna a tal proposito sottolineare che YouTube rappresenta il canale web più utilizzato per la visione di video da parte degli internauti e che la buona riuscita in termini di visualizzazioni del video caricato ne consente anche una rapida diffusione. Il più delle volte, infatti, gli stessi utenti scelgono di condividere i filmati sui loro social network. L’idea è quella di sviluppare uno spot simpatico capace di rimanere impresso nella mente di coloro che lo guardano. Il filmato dovrebbe essere realizzato con uno stile di tipo amatoriale (reality TV) in modo da aumentare il grado di verosimiglianza e autenticità del messaggio e della situazione rappresentata. L’utente avvertirebbe in questo modo lo spot come non invasivo, perdendo traccia dell’intento persuasivo che è solito associare alla pubblicità. Calandosi in una realtà dal sapore “autentico”, “domestico”, il consumatore sarà più disposto ad accogliere il messaggio e a farlo suo. Il soggetto dello spot potrebbe consistere nel filmare un attore a passeggio nelle zone centrali delle principali città italiane (ad esempio nel centro storico di Roma). L’attore verrà filmato mentre distribuisce sacchetti con monetine di cioccolata ai passanti. Questi cioccolatini saranno una fedele riproduzione delle monete in circolazione nei diversi tagli mentre sul sacchetto trasparente potranno essere apposti degli adesivi con su scritta la frase provocatoria “Eat your coins…use your card!”. Sotto il testo dello slogan potrebbe essere inserito il marchio del No Cash Day, il QR e i link dei

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vari social. Un’altra possibilità potrebbe essere quella di filmare un uomo sandwich con un cartellone riportante sia dietro che avanti la frase “Eat your coins… use your card!” mentre distribuisce le monetine ai passanti. Il potenziale ironico del video è rappresentato dalla possibilità di osservare la reazione dei passanti e l’espressione che avranno dopo aver letto la provocazione. Lo slogan “Eat your coins…use your card!” è pensato per evidenziare il valore effimero del contante e metaforicamente sottolineare che la rinuncia alla moneta possa rappresentare una via golosa e semplice. L’utilizzo delle monetine di cioccolata stabilisce un diretto raccordo con il mondo dell’infanzia, ricordando l’usanza di mettere i soldini di cioccolata nella calza preparata per i più piccoli in occasione della Befana e questo aumenta l’impatto emotivo dell’utente, stimolandone il coinvolgimento. Alcuni Meme potrebbero essere presentati con lo slogan dello spot “Eat your coins…Use your card!” ed essere usati dopo la visualizzazione del video. Dal punto di vista cromatico si ritiene opportuno utilizzare, ancora una volta, il verde e il blu in continuità con le scelte precedenti.

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Comunicazione offline Il No Cash Day per la notte bianca

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Al fine di dare maggiore visibilità all’iniziativa di Geronimo Emili è stata considerata la possibilità di legare l’evento a un’occasione sentita dalla popolazione italiana come momento di condivisione e divertimento: la Notte Bianca. Per l’occasione le attività commerciali, i musei e le gallerie d’arte restano aperti per tutta la notte, contravvenendo in questo modo alla regola quotidiana che vede tali esercizi chiudere nelle prime ore della sera. Il carattere eversivo rispetto alla norma, alla tradizione, all’abitudine della Notte Bianca, colloca la festa in linea di continuità ideologica con il No Cash Day, per il quale la frattura rispetto al quotidiano si esplica nella rottura con gli schemi mentali

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che inchiodano la società al pagamento in contanti. Inoltre, la festa, essendo strettamente connessa al commercio si rivela un’ottima occasione per diffondere iniziative associate ai pagamenti.

Ulteriore aspetto di vantaggio della Notte Bianca è il suo essere un’occasione pensata per tutti, adulti single, famiglie, gruppi di giovani, turisti e dunque un target molto ampio a cui rivolgersi per l’inserimento di un contest No Cash Day.

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Il contest potrebbe prevedere una sorta di gioco a premi a cui sono chiamati a partecipare tutti gli utenti interessati che avranno avuto modo di venirne a conoscenza tramite una buona pubblicizzazione via web. Ai partecipanti sarà chiesto di fotografarsi (o farsi fotografare) utilizzando l’applicazione per smartphone, Instagram, nel momento del pagamento dei loro acquisti durante la Notte Bianca. Il pagamento ovviamente dovrà essere effettuato con carta di credito o bancomat. Le foto scattate dovranno essere condivise sul blog No Cash Day e sui social network, dai concorrenti i quali saranno omaggiati con un gadget, ad esempio un porta carta di credito siglata No Cash Day che arriverà direttamente a casa del partecipante.

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Per rendere ancora più stimolante e coinvolgente il contest si potrebbe prevedere un premio aggiuntivo da donare al concorrente che scatterà la foto “migliore”, cioè quella che riceverà più apprezzamenti e commenti da parte degli utenti. A questo verrà dato in palio un buono di 200 euro da spendere in un punto vendita della città.

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Partnership con un circuito di pagamento Considerato l’interesse sempre crescente nei confronti del design, si è analizzata la possibilità di creare in occasione del No Cash Day delle speciali carte di credito. L’attenzione all’aspetto estetico aumenta la desiderabilità degli oggetti, rendendoli spesso ambiti e indispensabili status quo. La proposta è quella di lanciare, in collaborazione con un circuito di pagamento, un concorso aperto ai designer per la creazione di una carta di credito in special edition. Il contest potrà essere pubblicizzato tramite Social Networks, con volantini da distribuire nelle università e nelle scuole private di Design (come lo IED) e diffuso da uno spot posizionato sul canale You Tube. Si prevede, per la partecipazione al concorso, un target giovanile di soggetti con età compresa tra 18 -35 anni e perlopiù composto di studenti, architetti, illustratori e graphic designer.

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Il lancio di un contest di questo tipo porterebbe a un forte aumento della visibilità del No Cash Day, presentandosi come occasione di imperdibile popolarità per i partecipanti. Sulla carta di credito naturalmente dovrà essere inserito il marchio del No Cash Day.

L’iniziativa presenta ovviamente indubbi vantaggi non solo per il No Cash Day ma anche per il circuito che la appoggerà. Al designer vincitore verrà data una carta prepagata con una somma di denaro stabilita con lo sponsor.

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No Cash day per l’ambiente

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Si è già detto che la produzione di banconote è un fattore che partecipa al fenomeno dell’inquinamento ambientale. Oggi numerose organizzazioni s’impegnano nel sensibilizzare le persone alla tutela del territorio e al rispetto della natura e queste rispondono favorevolmente alle sollecitazioni. Partendo da questi presupposti si è pensato di legare il No Cash Day a iniziative di difesa ambientale. Una prima proposta è di entrare in contatto con associazioni operanti nell’ambito dell’ecologia e nello specifico si è pensato proprio a Greenpeace. L’idea prevede il noleggio di automobili elettriche, “Smart” e in partnership con Greenpeace personalizzarle con adesivi recanti il marchio No Cash Day e quello dell’associazione. Si è pensato di far circolare le auto per le strade delle principali città nelle giornate immediatamente antecedenti l’evento Earth Day cui Greenpeace partecipa ogni anno. Ciò oltre a garantire una notevole visibilità renderà possibile l’associazione del marchio No Cash Day a quello della nota organizzazione incidendo

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positivamente sulla percezione degli utenti che saranno portati a vedere nel progetto di Emili un’iniziativa vicina a una giusta causa.

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Si è pensato di utilizzare come automobile una Smart elettrica di colore bianco in modo tale da dare attraverso il contrasto cromatico maggiore risalto ai marchi sovraimpressi. Il bianco si presta bene anche a rappresentare l’dea di purezza e pulizia che sono fondamentali per l’ambiente. Dal punto di vista del No Cash Day la scelta del bianco oltre che a servire da contrasto è funzionale a esprimere la trasparenza nei confronti degli utenti. A questa primaria funzione del bianco si associano ulteriori significati possibili come il fatto di poter rendere il senso di uguaglianza e indipendenza che la rinuncia al cash comporta.

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Gadget I gadget ricoprono un ruolo fondamentale ai fini della comunicazione e spesso sono utilizzati durante gli eventi per omaggiare i partecipanti e gratificarli con un piccolo oggetto che possa risultare innovativo, pratico e originale. Nel caso specifico del No Cash Day si è pensato di distribuire gadget di vario tipo, sia durante la conferenza stampa che durante l’evento con lo scopo di promuovere l’iniziativa nelle piazze principali delle maggiori città Italiane. Alla conferenza stampa saranno presenti numerosi giornalisti e rappresentanti di rinomate aziende e società, durante il corso di questa si svilupperanno gli interventi dei relatori e di Geronimo Emili. Al termine della relazione i partecipanti saranno ringraziati con i gadget di maggiore valore; set da vino ai relatori, porta-cellulare (o custodia da braccio per smartphone) agli uditori. Chiaramente i gadget riporteranno il marchio No Cash Day. SET DA VINO CON CUSTODIA IN LEGNO

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CUSTODIA PER SMARTPHONE

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PORTACELLULARI RICHIUDIBILI

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CUSTODIA DA BRACCIO PER SMARTPHONE

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Durante l’evento si è invece pensato di omaggiare i partecipanti con piccoli gadget di basso costo come ad esempio le monete di cioccolato con su scritto “mangia il tuo bronzino e usa la carta” o nella versione inglese “Eat your coin..Use your card!”.

Il soldo di cioccolata sta a indicare l’inutilità del cash come mezzo di pagamento marcandone la sua scomodità, diversamente il porta smartphone da braccio mostra come sia più confortevole portare con sé lo strumento di pagamento elettronico (supposto in questo caso nella forma di mobile payment)

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A sottolineare un altro degli svantaggi del cash sono state scelte delle bustine monodose di disinfettante per mani (come quelle che vengono consegnate in aereo o nei ristoranti) da distribuire come gadget in alternativa o in associazione alle monetine di cioccolata. Questo per ricordare che il denaro è sporco e veicolo di diffusione di batteri e malattie.

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Gli aspetti negativi del cash, così ben rappresentati dai gadget scelti, rafforzano i vantaggi del denaro elettronico.

La carta di credito non pesa, non ingombra, e soprattutto essendo un oggetto personale non contribuisce negativamente in termini d’igiene. Per la conferenza si è inoltre ritenuto opportuno rifornire i partecipanti di notes e penne firmate No Cash Day.

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Un altro gadget cui si è pensato è il porta carta di credito in plastica firmata War On Cash/No Cash Day. Ci è sembrata un’idea utile e pratica da offrire in occasione del contest previsto per la Notte Bianca. Questo gadget è soprattutto un mezzo per incentivare le persone all’ utilizzo esclusivo delle carte di credito per tutti i loro acquisti.

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No Cash Day 2013 Momento di eccezionale importanza per il No Cash Day è indubbiamente la conferenza stampa che precederà l’evento inteso in senso stretto come “giornata di lotta al contante”. La strategia comunicativa da adottare in quest’occasione merita dunque un’attenzione particolare poichè in essa risiede la fortuna in termini di popolarità dell’iniziativa di Emili. La conferenza stampa si profila come spazio privilegiato oltre che per raccontare il No Cash Day anche per rafforzare le relazioni con i partner e gli sponsor, approfittare dell’interesse dei media per assicurarsi una diffusione capillare dell’evento e mostrarsi come realtà forte e consolidata.

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Prima della conferenza: Il lancio Si ritiene necessario al fine di dare visibilità e risonanza non solo all’evento ma anche alla giornata in cui esso sarà presentato, condurre nei giorni antecedenti un’efficace pubblicità. Questa si dovrà realizzare principalmente attraverso la diffusione di notizie, relative alla prossima e imminente terza edizione del No Cash Day e della conferenza, tramite internet. Occorrerà dunque posizionarsi su quanti più siti e social network possibili. Nel primo caso sarà necessario fare in modo di assicurarsi la presenza su blog o siti molto frequentati, stabilendo preventivamente delle relazioni e collaborazioni con le persone, associazioni o aziende che gestiscono questi stessi. Occorrerà, dunque contattare le figure di interesse e invitarle a prendere parte alla conferenza, sia come uditori sia come relatori. Sembre su web potrebbe essere diffuso un teaser su YouTube, un breve spot che annunci la data dell’edizione 2013 del No Cash Day e allo stesso tempo contenga una sorta di countdown questo per dare all’utente la sensazione che stia per accadere qualcosa di molto atteso e incuriosirlo tramite la suspense generata dal conto alla rovescia. Altra forma di lancio potrebbe essere condotta direttamente su strada, distribuendo, nei giorni immediatamente antecedenti la conferenza monetine di cioccolata (come già descritto sopra) oppure flyers (che potrebbero essere come detto sopra per i meme). Oltre al web e alla strada la diffusione potrebbe estendersi alla radio e per questo si è considerato di contattare l’emittente radiofonica Lifegate, per le ragioni che si sceglie di descrivere in maniera più dettagliata nel paragrafo successivo. Al fine di promuovere l’evento si è pensato inoltre di legarsi alla giornata mondiale per la terra che si tiene ogni anno il cinque giugno e affittare delle smart e proporre una collaborazione a Greenpeace nel senso di attaccare sulla macchina adesivi del No Cash Day da un lato e dell’associazione per l’ambiente dall’altro.

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Conferenza stampa Alla vigilia del No Cash Day si terrà la conferenza volta alla presentazione dell’evento. Per una visione più specifica delle strategie da adottare nelle diverse fasi di questa, si sceglie di suddividere la conferenza in tre fasi distinte.

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Presentazione La presenza della stampa porterà l’evento all’attenzione del grande pubblico e proprio per questo si ritiene necessario inserire in questa sede le strategie mirate a costruire la reputazione del progetto No Cash Day. L’apertura della conferenza sarà anticipata dall’accoglienza degli invitati i quali riceveranno come materiale di benvenuto penne e notes firmati No Cash Day. A seguire il primo intervento da parte di Geronimo Emili. La presentazione potrebbe includere un breve video di sintesi dei successi del No Cash Day dal 2011 ad oggi, illustrare sinteticamente gli argomenti della giornata per poi introdurre i relatori. Interventi Negli ultimi anni la sensibilizzazione verso le tematiche ambientali ha riscosso un notevole incremento. Le persone prestano oggi molta più attenzione all’ambiente e alla cura di questo di quanto non avvenisse in precedenza e sono, perlomeno ideologicamente, portate a nutrire rispetto per tutte quelle aziende, società e progetti impegnati nella valorizzazione e rispetto del territorio e della natura. Il “green” inteso nel senso di tutto ciò che è ecologico e biologico esercita un grande fascino sulle persone, queste sono, infatti istintivamente portate ad associarvi i concetti di qualità, correttezza e benessere. Emili già nelle precedenti edizioni ha sottolineato gli aspetti negativi del contante relativamente all’impatto ambientale associato alla produzione di questo. http://urlin.it/38f57

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Per tale motivo si potrebbe prevedere di collegare l’evento No Cash Day ad associazioni come Greenpeace, note per la lotta alla difesa e alla salvaguardia del nostro pianeta. Sarebbe opportuno dunque contattare Greenpeace e invitare qualche suo esponente alla conferenza ad esempio Alessandro Giannì, direttore delle campagne Greenpeace italia, altrimenti invitare il direttore esecutivo dell’ associazione: Giuseppe Onofriu.

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Questi potrebbero prendere parte attiva alla conferenza, partecipando in qualità di relatori, Emili potrebbe introdurli a seguito di un breve intervento in cui andrebbe a ricordare l’importante nesso tra produzione, trasporto e smaltimento del contante e inquinamento (magari servendosi di dati aggiornati e risultati di studi fatti eseguire per l’occasione da laboratori di ricerca).

In questo modo la visibilità del No Cash Day avrebbe un sensibile aumento considerato che l’associazione provvederebbe a parlarne sul proprio sito Oltre alla famosa associazione, si potrebbe pensare di entrare i contatto con Radio Lifegate planet profit. Questa è un radio con sede a Milano ma fruibile su tutto il territorio nazionale, con buoni indici di ascolto, il cui impegno nei confronti della difesa ambientale è particolarmente forte.

RadioLifegate è disponibile anche sul web e ha un sito molto interessante in cui è possibile essere sempre aggiornati non solo sulla musica ma su tutte le iniziative

legate in qualche misura alla salvaguardia dell’ambiente (zero impact). Inoltre il palinsesto radiofonico prevede spazi da destinare a interviste a ideatori di progetti su tali tematiche.

Sarebbe, dunque interessante, contattare l’emittente e proporre di poter avere uno spazio poco prima dell’evento per poter parlare del No Cash Day.

In quest’occasione si insisterà, come è deducibile, sull’impatto del contante. Oltre a questo sarà opportuno invitare alla conferenza i giornalisti di Radio Lifegate in modo da assicurarsi una recensione sull’evento.

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Altro ospite potrebbe essere Susy Cagliero, un’artista impegnata nella creazione di opere in materiali ecolgici e riciclabili e in tal senso si potrebbe proporre di creare qualcosa pensata appunto per l’occasione No Cash Day, magari una sorta di scultura in cui venga accentuato il valore negativo del contante utilizzando i soldi (finti ovviamente) o le carte di credito (finte anche queste ovviamente).

Affiancato da organizzazioni che cooperano insieme per una giusta causa Geronimo Emili si mostrerà come una persona vicina a un nobile scopo, quale la tutela dell’ ambiente espandendo cosi il suo raggio d’azione e coinvolgendo nel suo progetto un numero sempre maggiore di persone. Altri invitati potrebbero essere i direttori di Eni e questo tanto per quel che concerne, ancora una volta, il legame del progetto No Cash Day con l’ambiente essendo Eni legata all’energia e lavorando essa stessa alla riduzione dell’impatto ambientale, quanto per parlare dei vantaggi del No Cash in termini di costi. Si osserva infatti che per un utente è molto più basso il costo di apertura o gestione del contratto con un qualsiasi gestore di utenze on line con pagamento a mezzo carta di credito o addebito su conto corrente rispetto a quello stipulato e condotto con richiesta di cedolino postale con pagamento in contante.

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L’aspetto del risparmio economico e della semplicità di gestione dei pagamenti potrebbe essere ulteriormente approfondito, essendo estremamente attinente. In questo senso si potrebbe pensare di contattare aziende per le quali il No Cash rappresenta una risorsa importante. Esempio compagnie telefoniche, società informatiche o aziende produttrici di smartphones. Invitare un dirigente magari un responsabile delle risorse umane che oltre a parlare del legame tra mobile payment e smartphones insistendo sugli aspetti positivi di tali modalità di pagamento potrebbe estendere la trattazione all’analisi dei vantaggi in termine di gestione del tempo inteso come risorsa preziosa in una società governata da ritmi sempre più accelerati

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Altro intervento potrebbe essere quello di qualche associazione medica specializzata in igiene e medicina preventiva al fine di esporre come il passaggio di mano in mano del contante si può riverberare sulla salute, contribuendo alla diffusione e al contagio delle malattie.

Si ritiene necessario come per le precedenti edizioni dl No Cash Day avere interventi di natura propriamente economica e quindi sarà opportuno invitare in qualità di relatore qualche figura nell’ambito. Chiusura La chiusura potrebbe terminare con un intervento da parte di Emili riguardo le iniziative previste per il giorno seguente. Al termine della conferenza si dovrà prevedere un buffet e la distribuzione dei gadget di maggior valore per i relatori. Nella sala è prevista la sistemazione di un grande maialino-salvadanaio in plastica ad anticipare l’iniziativa prevista per il No Cash Day.

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Evento No Cash Day 2013 Per la giornata del No Cash Day si propone di collocare nelle piazze delle principali città degli stand affianco dei quali saranno posizionati dei maialini-salvadanaio come quello presente durante la conferenza stampa. All’interno di questi i passanti potranno lasciare le loro monetine dimostrando simbolicamente la rinuncia al cash. Il posizionamento dei porcellini sarà mirato a richiamare l’attenzione in funzione di una consistente adesione all’evento. I passanti incuriositi inoltre potrebbero, divertiti scattare delle foto e pubblicarle sui social permettendo la diffusione dell’iniziativa sul web. I maialini saranno trasparenti e celesti, colore che oltre a richiamare le scelte cromatiche utilizzate per la comunicazione online farà notare i porcellini ai passanti. Presso gli stand saranno distribuiti inoltre i gadget sopra descritti: salviette disinfettanti monouso e monete di cioccolata e brochure informative.

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CONCLUSIONE Il progetto è risultato da subito interessante e coinvolgente, il lavoro svolto ha richiesto un impegno e uno studio accurato da parte di ognuna di noi. Le strategie proposte sono state pensate e ideate cercando di tenere in considerazione tutte le esigenze condivise da Geronimo Emili in fase di brief. In particolare abbiamo cercato di rivedere e rinnovare tutto ciò che riguarda la comunicazione online effettuata sia sul sito che sui social network, senza per questo mancare di proporre idee nuove per implementare la visibilità dell’evento del No Cash Day.

Ci è sembrato, poi, doveroso ipotizzare una collaborazione con Greenpeace, associazione operante nell’ambito ecologico per la tutela dell’ambiente, al fine di sottolineare ancor di più le conseguenze sociali positive del progetto di diffusione dei pagamenti elettronici.

Nella speranza che il lavoro svolto possa soddisfare le aspettative del cliente si ringrazia per l’interesse e la fiducia mostrata e, ancor più per l’ opportunità che ci è stata offerta, opportunità che ci ha permesso di mettere in pratica quanto acquisito nella teoria durante l'anno trascorso al Master IED in Brand Management.

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