piacenza jazz fest 216

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A cura di Piacenza Jazz Club

Testi curati da Angelica Dadomo e Gianni Azzali

Discografia consigliata a cura di Jody Borea

Progetto grafico faustomazzaStudio

Direttore artistico: Gianni Azzali

Commissione artistica: Angelo Bardini, Jody Borea, Giampietro Sargiani e Nicola Stecconi

Addetta Stampa: Angelica Dadomo

Segreteria e biglietteria: Elena Savi

redici. Un numero fortunato (almeno in Italia!) che speriamo sia di buon

auspicio per questa tredicesima edizione del Piacenza Jazz Fest. Al di là delle battute e della pochezza di certe credenze, quest’anno il festival jazz piacentino si presenta come un contenitore di belle idee e dispensatore di cultura per il territorio. La cultura è a tutti gli effetti un’arma, un’arma molto tagliente contro il degrado, il malessere sociale, la discriminazione, la depressione indotta da una spirale che sembra avvitarsi verso il basso in modo inesorabile, grazie anche ad un certo e diffuso modo di fare informazione e grazie alla stragrande maggioranza delle trasmissioni televisive che pervadono come un oceano le case degli italiani del terzo millennio. Cambiare si può! Noi del Piacenza Jazz Club ci crediamo molto e abbiamo pensato non ad un “festival”, ma ad una manifestazione culturale vera e propria che possa coinvolgere e investire tutte le frange sociali del nostro territorio, portando quel “sorriso” che la cultura ha il merito di far sorgere nel profondo delle nostre coscienze, nella quotidianità della nostra routine di vita. Ecco allora pensare al nostro carcere, ai malati in ospedale o al Vittorio Emanuele; pensare ai ragazzi delle scuole, ai bambini che imparano la salute andando a scuola a piedi (pedibus); pensare ai luoghi dove “la bellezza” è di casa, come le Gallerie Ricci Oddi e Alberoni o il Teatro Municipale, il Teatro Verdi di Fiorenzuola e la Sala dei Teatini; pensare ai luoghi della quotidianità come i centri commerciali o quelli delle “vasche” come il centro storico; pensare alle migliaia di giovani che la sera frequentano i pub e i circoli di Piacenza e della sua provincia. Poi

arrivano i grandi del Jazz, come Dave Holland, Enrico Pieranunzi, Kenny Barron, Dado Moroni, Kevin Eubanks, Fabrizio Bosso, Danilo Rea, Bireli Lagréne, Dedè Ceccarelli, Antonio Faraò (quest’anno perfino Ramin Bahrami suonerà jazz a Piacenza!). Non possono mancare, è un super-cartellone anche stavolta, ma tre workshop, cinque presentazioni di libri, due jazz brunch e tanto altro, fanno di questa edizione una vera full immersion culturale che in circa quaranta giorni mette in campo oltre cinquanta eventi, tra quelli di grande richiamo a quelli per le persone più sfortunate. Questo per noi è fare Cultura. Stiamo cercando di far partire anche a Piacenza i “Donatori di Musica”, un’esperienza già rodata in altre città che tanto può fare anche sul nostro territorio e gli effetti si vedranno in questi giorni.E’ davvero giunto il momento di cambiare strada, di innalzarsi al di sopra di ciò che spesso il sistema ci costringe a credere che noi siamo; è giunto il momento di crescere e di cambiare strategia. E l’unico modo passa attraverso l’elevazione culturale, la libertà di coscienza e il rispetto reciproco verso tutto e tutti che s’impara solo a contatto con “la bellezza”. Allora ecco che questo breve intervento di augurio per la nuova edizione del Piacenza Jazz Fest diventa un invito a cercare, a desiderare, oserei dire, a pretendere la bellezza nella nostra vita. Penso sia la strada giusta e questa iniziativa tende a questo, come sempre ha fatto.

Buon festival a tutti!

TABBIAMO FATTO TREDICI!

tutti coloro che ci frequentano, ci incoraggiano e non ci fanno mai mancare il loro sostegno.

Un grazie sincero al Presidente Massimo Toscani e a tutto il Consiglio d’Amministrazione della Fondazione di Piacenza e Vigevano, organismo assolutamente vitale per questo festival; grazie per l’apprezzamento e la stima nei confronti del nostro operato e per la forte condivisione degli intenti e dei principi guida della nostra iniziativa; grazie anche per il prezioso sostegno economico che, fin dalla prima edizione, ha assicurato alla nostra iniziativa, permettendole di crescere e di arrivare fin qui, anche in momenti così delicati per la Cultura in Italia ed economicamente tanto difficili. Grazie in modo particolare al M° Giorgio Milani, consigliere di amministrazione e responsabile della commissione cultura della Fondazione, per la progettualità culturale che contraddistingue il suo operato in seno alla Fondazione stessa. Un sentito ringraziamento alla dott.ssa Tiziana Libè, vice direttore generale della Fondazione di Piacenza e Vigevano, per la sapiente guida, per la simpatia e per l’apprezzamento da sempre dimostrati verso i nostri progetti.Grazie al Sindaco di Piacenza Paolo Dosi; a Tiziana Albasi e a Stefano Perrucci, rispettivamente Assessori alla Cultura del Comune e della Provincia di Piacenza, altri enti indispensabili alla vita del festival; un grazie anche all’Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna Massimo Mezzetti e al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che anche quest’anno ci ha concesso il suo prestigioso patrocinio. Grazie ad Antonella Gigli, dirigente del servizio cultura del Comune, a Rosella Parma, responsabile del servizio biblioteche comunali e a tutto l’Ufficio Cultura del Comune di Piacenza. Grazie al direttore della Fondazione Teatri Angela Longeri e al direttore artistico Cristina Ferrari per la professionalità e i preziosi consigli nella coproduzione del concerto di Bahrami-Rea. Grazie ad Augusto Bottioni, Assessore alla cultura del Comune di Fiorenzuola e a Donatella Bracchi, dirigente settore Cultura. Grazie al direttore del Conservatorio “Nicolini”,il M° Lorenzo Missaglia e al Presidente del

UN SINCERO GRAZIE A...

Consiglio Accademico Daniele Cassamagnaghi.Un grazie di cuore a Donatella Ronconi dell’Editoriale Libertà per il suo sostegno, per esserci sempre vicino col suo entusiasmo, con i suoi preziosi consigli e per la fiducia che da sempre accorda alle nostre iniziative.Grazie alla dott.ssa Monica Pollini, direttrice del Centro Gotico per la forte collaborazione nella rassegna “Il Jazz al Centro”. Grazie al dott. Giorgio Braghieri, presidente dell’Opera Pia Alberoni, per l’illuminata collaborazione con il festival. Grazie al presidente della Galleria Ricci Oddi Massimo Ferrari e alla direttrice Maria Grazia Cacopardi per l’interessante collaborazione messa in atto in questa edizione. Un ringraziamento all’USL di Piacenza, al Pellicano Onlus e all’ASP Piacenza casa residenza anziani Vittorio Emanuele per la collaborazione al progetto “Donatori di Musica”.Un grazie a tutte le redazioni che supportano la comunicazione degli eventi. Grazie a Nicoletta Bracchi e a Telelibertà per la puntuale informazione sul territorio e per la diffusione dell’iniziativa grazie alle riprese videotelevisive. Grazie ad Angelica Dadomo che si occupa con professionalità dell’ufficio stampa del festival; grazie a Fausto Mazza e al suo studio di comunicazione per la creativà e attenta cura dell’immagine del festival. Grazie ai dirigenti scolastici dei licei “Gioia” e “Respighi”, Maurizio Sartini e Simona Favari e ad Anita Monti, dirigente scolastico della scuola media “Dante-Carducci” per la collaborazione all’iniziativa “Il Jazz va a scuola”. Grazie ad Alessandra Bonomini di Infoambiente per l’organizzazione dei Pedibus musicali. Un sentito grazie a Valeria Viganò Parietti dell’associazione “Oltre il muro” e alla direttrice della casa circondariale di Piacenza, dott.ssa Caterina Zurlo per il fondamentale supporto legato al concerto in carcere.Grazie per “Piacenza Suona Jazz” ai gestori degli Amici del Po, Baciccia, Dubliner’s Irish Pub, Maudìt, Melville, La Muntà, Sound Bonico e Tuxedo. Grazie ai giurati del “Concorso Bettinardi”, Giuseppe Parmigiani, Eleonora Bagarotti, Fabio Bianchi, Jody Borea, Luca Conti, Roberto Cipelli, Aldo Gianolio, Debora Lombardo, Massimo Manzi, Paolo Menzani, Giancarlo Spezia, Diana Torto, Tino Tracanna, Attilio Zanchi e Andrea Zermani.Grazie a Sandra Costantini di Jazz Network; a Carla Coppelli e Roberto Rubinetti di Elitrans; a Claudio Dodici di “TRS Ecologia”; al Centro Gotico; a Iren; a Roberto Botteri di Steeltrade; a Metronotte Piacenza; a Yamaha Music Europe; a Gabriele Zazzi; a Claudia Ferrero e Carlo Alberto Fiorani dell’Hotel Ovest; a Jazzitalia.net.Un grazie a Massimo e a Marco di Tamagni Pianoforti per la loro professionalità che da tredici anni è al fianco del festival. Grazie a Ettore Quaglia per la documentazione video e a Giancarlo Carraro per le multivisioni. Grazie ai nostri fotografi ufficiali e a tutto lo staff tecnico di Sartori Service e di CSS.

GR

AZ

IE!

VISTI E ASCOLTATI A PIACENZA IN QUESTI 12 ANNI

DODICI ANNI DI GRANDI MUSICISTI E DI... BELLE PERSONE!Marc Abrams, Philippe Aerts, Ralph Alessi, Enzo Amazio, Franco Ambrosetti, Ray Anderson, Paolo Angeli, Andrea Anzalone, Ralphe Armstrong, François Arnaud, Andrea “Ayace” Ayassot, Daniel Bacalov, Luis Bacalov, Stefano Bagnoli, Jeff Ballard, Gabrio Baldacci, Ellade Bandini, Vito Barbato, Mattia Barbieri, Daniele Barcaroli, Julio Barreto, Piero Bassini, Stefano Battaglia, Franz Bazzani, Mauro Beggio, Luca Begonia, Paolo Benedettini, Stefano Benni, Jerry Bergonzi, Tim Berne, Anton Berovski, Jorge Bezerra, Francesco Bigoni, Luciano Biondini, Adam Birnbaum, Paolo Birro, Brian Blade, Johnathan Blake, Michelle Bobko, Jesper Bodilsen, Stefano Bollani, Flavio Boltro, Guido Bombardieri, Rosario Bonaccorso, Roberto Bonati, Luis Bonilla, Robert Bonisolo, Fabrizio Bosso, Paolo Botti, Marco Bovi, Anthony Braxton, Mario Brunello, Mauro Brunini, Rainer Brüninghaus, Luca Bulgarelli, Gary Burton, Don Byron, Francesco Cafiso, Uri Caine, Mauro Campobasso, Stefano Cantarano, Stefano “Cocco” Cantini, Jean Luc Capozzo, Dario Carnovale, Beppe Caruso, Marco Castiglioni, Gianni Cazzola, Dede Ceccarelli, Erminio Cella, Eugene Chadbourne, Vincent Chancey, Renato Chicco, Pietro Ciancaglini, Gigi Cifarelli, Mattia Cigalini, Roberto Cipelli, Nico Ciricugno, Scott Colley, Ravi Coltrane, Luca Colussi, Pietro Condorelli, Giulio Corini, Alegre Correa, Paolo Corsi, Claudio Corvini, Mario Corvini, Larry Coryell, Gianni Coscia, Silvia Cucchi, Daniele D’Agaro, Chris Dahlgren, Paolino Dalla Porta, Franco D’Andrea, Yuri Daniel, Lars Danielsson, Joey De Francesco, Eli Degibri, Paolo Degiuli, Hamilton De Holanda, Tullio De Piscopo, Zeno De Rossi, Maria Pia De Vito, Stefano Di Battista, Gianni Di Benedetto, Giuseppe Di Benedetto, Daniele Di Bonaventura, Furio Di Castri, Enrico Di Crosta, Marcello Di Leonardo, Vito Di Modugno, Wayne Dockery, Famoudou Don Moye, Solomon Dorsey, Dave Douglas, Hamid Drake, Billy Drummond, Sherrita Duran, Pee Wee Durante, Dario Duso, Jean Marie Ecay, Bill Elder, Rossano Emili, Wayne Escoffery, Dimitri Grechi Espinoza, Gabriele Evangelista, Antonio Faraò, Joe Farnsworth, Laura Fedele, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Ken Filiano, Claudio Filippini, Ettore Fioravanti, Riccardo Fioravanti, Marco Forgione, Paolo Forlini, Al Foster, Bob Franceschini, Michele Franzini, Francesco Fratini, Paolo Fresu, Bill Frisell, Jean Christophe Galliano, Richard Galliano, Danilo Gallo, Roberta Gambarini, Jan Garbarek, Matthew Garrison, Susanna Gartmayer Roberto Gatto, Marcello Giannini, Tiziana Ghiglioni, Stephanie Ocean Ghizzoni, Sandro Gibellini, Guido Giordana, Giovanni Giorgi, Javier Girotto, Rosario Giuliani, Eddie Gomez, Aaron Goldberg, Yuri Goloubev, Massimo Greco, Kyle

Gregory, Drew Gress, Danny Grissett, Gabriel Grossi, Mauro Grossi, Stefano Guazzo, Giovanni Guidi, Trilok Gurtu, Alessandro Gwis, Omar Hakim, Darryl Hall, Jake Hanna, Tom Harrell, Lafayette Harris, Billy Hart, Tamir Hendelman, Scott Henderson, Michele Hendricks, Albert Hera, Taylor Ho Bynum, Greg Hutchinson, Gerardo Iacoucci, Jean Marc Jafet, Joseph Jarman, Marc Johnson, Sheila Jordan, Bert Joris, Joe Kabongo, Eyvind Kang, Tom Kennedy, Sunny Kim, Scott Kinsey, Dan Kinzelman, Alfred Kramer, Viktor Krauss, Steve Kuhn, Alessandro La Corte, Julian Lage, Alfredo Laviano, Eric Legnini, Greg Leisz, Davide Liberti, Dave Liebman, Didier Lockwood, Ilaria Lorefice, Russ Lossing, Paul Lowens, Morten Lund, Pietro Lussu, Rudi Mahall, Alessandro Maiorino, Tony Malaby, Daniele Malvisi, Natalio Mangalavite, Emanuele Maniscalco, Ray Mantilla, Luca Mannutza, Massimo Manzi, Mauro Manzoni, Fulvio Maras, Carla Marciano, Rita Marcotulli, Bruno Marcozzi, Rick Margitza, Vittorio Marinoni, Linley Marthe, Cucho Martinez, Edy Martinez, Giulio Martino, Valerio Mastandrea, Roberto Mattei, Paul Mc Candless, Tom Mc Clung, Steve Mc Craven, Chuck Mc Pherson, Brad Mehldau, Gary Meek, Andrea Melani, Aldo Mella, Stefano Menato, Nico Menci, Luca Mezzadri, Marco Micheli, Andrea Michelutti, Luciano Milanese, Chris Minh Doky, Roscoe Mitchell, Glen Moore, Jason Moran, Dado Moroni, Juanjo Mosalini, Alphonse Mouzon, Gavino Murgia, Claudia Natili, Mauro Negri, Gary Novak, Adam Nussbaum, Piero Odorici, Ugonna Okegwo, Magnus Öström, Mauro Ottolini, Makoto Ozone, Marco Pacassoni, Simone Padovani, Walter Paoli, Raffaello Pareti, Giuseppe Parmigiani, John Parricelli, Emanuele Parrini, Gaspare Pasini, John Patitucci, Jessica Pavone, Sonia Peana, Filippo Pedol, Luis Perdomo, Danilo Perez, Ben Perowsky, Matt Perrine, Gianluca Petrella, Umberto Petrin, Anthony Pinciotti, Enrico Pieranunzi, Leonardo Pieri, Enzo Pietropaoli, Francesco Ponticelli, Michel Portal, Chris Potter, Andrea Pozza, Grégory Privat, Alvin Queen, Michele Rabbia, Tom Rainey, Enrico Rava, Danilo Rea, Joshua Redman, Mirko Roccato, Manhu Roche, Carrie Rodriguez, Adam Rogers, Reuben Rogers, Marcus Rojas, Aldo Romano, Wallace Roney, Dario Rosciglione, Roberto Rossi, Rudy Royston, Jay Rozen, Gonzalo Rubalcaba, Mirko Rubegni, Dino Rubino, Roswell Rudd, Cristina Rulfi, Leandro Saint Hill, Antonello Salis, Piero Salvatori, Antonio Sanchez, Daniel Santiago, Alfonso Santimone, Dave Santoro, Daniele Scannapieco, Beppe Scardino, Federico Scettri, Giancarlo Schiaffini, Silvia Schiavone, Louis Sclavis, Valerio Scrignoli, Stefano Senni, Simone Serafini, Peppe Servillo, Jaribu Shahid, Wayne Shorter, Aaron Siegel, Gwilym Simcock, Marco Siniscalco, Nate Smith, Roberto Soggetti, Lew Soloff, Omar Sosa, Dario Spinelli, Mike Stern, Nicola Stranieri, Ej Strickland, Sugar Kitty Big Band, Neil Swainson, Steve Swallow, Gianluca Tagliazucchi, Aki Takase, Ares Tavolazzi, John Tchicai, Enrico Terragnoli, Luigi Tessarollo, Henri Texier, Kim Thompson, Daniele Tittarelli, Childo Tomas, Giovanni Tommaso, Pietro Tonolo, Lorenzo Tucci, Ralph Towner, Nathaniel Townsley, Gianluigi Trovesi, Steve Turre, Andrè Vasconcellos, Vincenzo Vasi, Michele Vignali, Aldo Vigorito, Marcio Villa Bahia, Jimmy Villotti, Gianni Virone, Nasheet Waits, Mark Walker, Cedar Walton, Dave Weckl, Doug Weiss, Corey Wilkes, Willie William, David Williams, Nils Wogram, Vanessa Tagliabue Yorke, Rachel Z, Federico Zaltron, Attilio Zanchi, Enrico Zanisi, Mario Zara, Joe Zawinul, Riccardo Zegna, Enzo Zirilli.

Se Johann Sebastian Bach fosse oggi tra noi, avrebbe sicuramente uno smartphone in tasca o meglio, in mano, perché il genio di Eisenach continuerebbe a rispondere: tutti a chiedergli musica per compleanni, cerimonie, banchetti e serate danzanti. Magari gli verrebbe chiesto di fare del piano bar su una tastiera elettronica: lui, organista e clavicembalista, si sarebbe adattato anche a fare il DJ in discoteca, mettendo sul piatto dischi della sua musica, adattandoli alla circostanza.Un tempo salariato, come un impiegato, costretto a scrivere musica a getto continuo (pensiamo alla musica che scrisse per tutte le domeniche del calendario), oggi, ne siamo certi, scriverebbe anche per la televisione, per Sanremo, per la pubblicità: per tutto e per tutti. Era considerato (e si considerava) un artigiano: più o meno come un falegname. Che fosse uno dei più grandi geni dell'umanità lo si comprese molto tempo dopo. Non fu mai capito dai suoi contemporanei e, dopo la sua morte, venne dimenticato; anche perché all'epoca non era uso eseguire musiche del passato.Quando, tempo dopo, i suoi spartiti cominciarono a posarsi sui leggii, Bach fu riscoperto, anche se il fascino suscitato superò la comprensione; la sua musica, si direbbe oggi, non era commerciale, colpa della "polifonia", l'arte di sovrapporre più linea melodiche contemporaneamente, e della "fuga", con tutti i suoi mattoncini, “soggetti”, “controsoggetti”, “divertimenti”, “stretti”. Mamma mia... la “fuga” (già il termine incita a darsela a gambe levate); croce e delizia degli studenti di conservatorio, troppo complicata, meglio una gradevole linea melodica armonizzata in modo chiaro e semplice.A partire dall’ottocento del secolo scorso, venute meno certe estreme pretese filologiche (legittime per la ricerca storica, inutili quando diventano ottuso purismo) venne in uso, come ha spiegato Piero Rattalino, eseguire Bach (e la musica antica) secondo prassi esecutive moderne: dal clavicembalo al pianoforte ecco il Bach secondo Czerny (molto beethoveniano) e il Bach secondo Busoni Nel novecento arrivò anche il Bach secondo Béla Bartók. Ogni interpretazione illuminava la sua musica di nuovi significati, arrivando a svelare persino affascinanti rapporti con la numerologiaE il Bach secondo il jazz (e secondo i jazzisti)?

DA ASCOLTARE (a cura di Jody Borea)

Tutta la musica di Bach è importante ed è disponibile in cd e su web, eseguita dai maggiori interpreti. Parlando di pianisti, i nomi irrinunciabili sono quelli di sempre: Glenn Gould, Sviatoslav Richter, Rosalyn Tureck, Angela Hewitt, Alexis Weissenber, Andras Schiff, Maurizio Pollini, Ramin Bahrami. Se non si è troppo schizzinosi, si può aggiungere il tanto criticato (come esecutore classico) Keith Jarrett.Consigliamo anche il nome di Olli Mustonen, il discusso ma stimolante pianista finlandese che ha realizzato due cd doppi in cui alterna il clavicembalo ben temperato di Bach ai 24 preludi e fughe di Shostakovich: - Olli Mustonen: "Bach & Shostakovich: Preludes & Fugues, Vol.1" (Rca)- Olli Mustonen: "Bach & Shostakovich: Preludes & Fugues, Vol. 2" (Ondine)

Ramin Bahrami ha registrato copiosamente Bach, ecco una selezione: - Bach: Variazioni Goldberg - 2004 (Decca)- Bach: L'arte della fuga - 2006 (Decca)- Bach: Concerti per clavicembalo di Johann Sebastian Bach, Riccardo Chailly 2009/2010 (Decca)*.*Questo album è rimasto per sette settimane nella classifica FIMI dei 100 dischi pop più venduti, raggiungendo la diciassettesima posizione. Ha forse ragione Bahrami quando sostiene che " Bach è molto più giovane di Vasco Rossi?".- Bach: Offerta Musicale - 2015 (Decca)

BACH INCONTRA IL JAZZ- Jaques Louissier: "Play Bach”- Modern Jazz Quartet: "Blues On Bach" (dallo spunto di brani bachiani vengono composti dei blues)- Les Swingle Singer: "Jazz Sebastien Bach" (celebre gruppo vocale a cappella, operazione molto discutibile, ma da ascoltare)- Warne Marsh & Lee Konitz: "Live At Montmartre vol.2" (contiene le invezioni a due voci n.1 e n.13)- Friedrich Gulda: "Gulda Plays Gulda" (contiene un preludio e fuga ispirato al clavicembalo ben temperato: il preludio è a ritmo di boogie-woogie)- John Lewis: "J. S. Bach Preludes & Fugues"- John & Mirjana Lewis: "The Chess Game - based on The Goldberg Variations"- Uri Caine: "The Goldberg Variations"- Richard Galliano:"Bach" (Bach alla fisarmonica)- Enrico Pieranunzi: "Plays Bach, Handel, Scarlatti works and inprovvisations"- Nikolaj Kapustin: "24 Preludes and Fugues" (compositore classico ucraino che compone in idioma jazz)

FUGHE JAZZ E SUOI DINTORNI (SINGOLI BRANI)- Duke Ellington: "Fugue A Ditty"- Dave Brubeck & David Van Kriedt: "Fugue On BopTheme"- Stan Kenton & Pete Rugolo:"Fugue For Rhythm Section”- Jimmy Giuffre & Shelly Manne: "Fugue"- John Lewis & Modern Jazz Quartet: "Concorde"- John Lewis & Modern Jazz Quartet : "Vendome"- John Lewis & Modern Jazz Quartet: "Three Windows"- Bill Evans: "Fudgesickle Built For Four"- Gary Burton & George Shearing: "The Great Fugue"- Astor Piazzolla: "Fuga Y Mistero"- Simone Zanchini: "Fuga per Art"- Gentle Giant: "Moog Fugue" (un esempio nel rock)- Danilo Rea & Flavio Boltro: "Opera"- Danilo Rea: "Lirico"

DA LEGGERE

- Ramin Bahrami: “Come Bach mi ha salvato la vita”- John Eliot Gardiner: “La musica nel castello del cielo - ritratto di Johann Sebastian Bach”

BLUES ON BACHdi Jody Borea

Mettiamo nel lettore cd il primo volume dei "Solo Masterpieces" di Art Tatum e ascoltiamo la versione di “Body And Soul”: a un certo punto Tatum infila, improvvisando, un’invenzione a due voci (ne improvvisa una per mano) prima di rientrare nelle consuete - nel suo caso, si fa per dire - variazioni melodiche sugli accordi. Ma Tatum non fa testo: pianista virtuoso che "non prendeva mai una nota falsa" (secondo Aldo Ciccolini, che correva ad ascoltarlo a New York) è un caso unico e forse irripetibile. Poteva rielaborare qualsiasi tipo di materiale, dalla musica classica (si ascolti la terrificante versione di “Elegy” di Massenet) alla canzone più banale, il risultato era sempre quello: una sorta di “superpianismo”.

La domanda resta: perché molti musicisti jazz hanno amato (e amano tuttora) Bach?Sappiamo dalle testimonianze che Bach era un grande improvvisatore ma, ahinoi, non lo possiamo verificare, i dischi non ci sono. La polifonia semi-improvvisata dello stile New Orleans può avere solo qualche vaga somiglianza con alcune pagine bachiane.E' a partire dal periodo Bebop, come ha fatto notare Marcello Piras, che il jazz si avvicina a Bach: l'improvvisazione bop prevede molte note sullo stesso accordo, il che consente di usare tutte le note della scala e i cromatismi, utilizzati come appoggiature, nei modi più svariati e fantasiosi; la voce può entrare e uscire nei punti più imprevisti, proprio come nella musica di Bach (quelle frasi lunghissime, spigolose, spezzate), con la differenza che quello che vale per il solista jazz, per Bach vale per tutte le voci, e ciascuna voce, in Bach, è egualmente importante. Ma quando il solista jazz si fa accompagnare dal contrabbasso che pulsa in 4/4 (accade spessissimo), il risultato si avvicina ad una sorta di invenzione a due voci. Si provi ad ascoltare l'Allemanda della partita in do minore BWV 826 di Bach: pare proprio un’improvvisazione su walking bass, esattamente come nel capolavoro di Lennie Tristano per piano solo “C Minor Complex”; la mano sinistra, emulando il contrabbasso, realizza una linea melodica indipendente in contrappunto con l'improvvisazione della mano destra. Del resto proprio Lennie Tristano amava dialogare con il suo chitarrista Billy Bauer realizzando, già negli anni quaranta, un fugato-improvvisato ripreso in seguito da Bill Evans con Scott La Faro e, in un ambito più avanguardistico, da Ornette Coleman con Dave Izenzon; fugato-jazz, quindi, come atteggiamento dei musicisti che, durante l'improvvisazione, propongono idee e sviluppano quelle dei compagni. In seguito, proprio due allievi di Lennie Tristano, Lee Konitz e Warne March, presero l'abitudine,

Jody Borea

durante i concerti, di infilare tra gli standard alcune delle “Invenzioni a due voci” del sommo maestro.E che dire di quel ritmo pulsante, presente in moltissima musica di Bach, che tanto piace ai musicisti jazz? Come ha ricordato John Eliot Gardiner, «il peccato interpretativo più grave che si compie anche oggi è rallentare Bach», mentre, per capirlo, bisogna «lasciarlo danzare».Altro capitolo riguarda i compositori jazz. Dopo i primi tentativi interamente composti di Alec Wilder (Sea Fugue Mama, 1938) e Duke Ellington (Fugue-A-Ditty, 1946), gli “uomini di penna”, affascinati dalla forma della fuga, vi hanno inserito l'improvvisazione: alle esposizioni dei temi a più voci (rispettando, con licenze varie, i principi imitativi), seguivano gli assolo e le variazioni scritte, laddove Bach inseriva i divertimenti modulanti. In tal modo si generava una dialettica emotiva tra la tensione della parte scritta del soggetto e la distensione del divertimento improvvisato jazzistico. Il tutto senza rinunciare alla pronuncia jazzistica durante l'esecuzione. A tal proposito, è bene ricordare ai puristi classici che scuotono la testa quando il musicista jazz si avvicina alla musica di Bach senza suonare le crome uguali ma swingate che, nella pratica musicale del periodo barocco, era prevista la possibilità delle “notes inégales”, per rendere più espressivi passaggi musicali che, se suonati in modo canonico, sarebbero risultati monotoni e noiosi.Il massimo esponente (artisticamente parlando) della fuga-jazz può essere considerato John Lewis e tra le fughe più interessanti del ventesimo secolo non possono mancare quelle di John Lewis e Astor Piazzolla, grazie anche alla bellezza dei temi (“pardon, dei soggetti”).A ben guardare (o sentire) sono dunque

molti gli elementi della musica di Bach che si conciliano con il jazz.Resta da dire delle "jazzificazioni" e delle rielaborazioni delle pagine bachiane operate da molti musicisti jazz. John Lewis, ad esempio, ha realizzato una versione del “Clavicembalo ben temperato” in cui, nei preludi e nelle fughe, alterna l'esecuzione testuale e l’improvvisazione swing, mentre Uri Caine ha fatto delle “Goldberg Variations”, un audace esperimento

di ampliamento e aggiornamento delle originali trenta variazioni (sul tema) aumentandole a settanta; variazioni classiche, riscritte nello stile di Vivaldi, Mozart, Verdi e Rachmaninov, cedono il passo ad altre nell’idioma del Jazz, del Blues, del Tango, inclusi Gospel, Ragtime,

Kletzmer, Valzer, Mambo, fino alla musica elettronica.Cosa ne avrebbe pensato Bach?Sempre Piero Rattalino, riferendosi al disco “Play Bach” del trio del pianista Jacques Loussier, si sbilancia: «...penso che Bach avrebbe approvato. Non dico i risultati concreti, dico il principio...». Sempre Rattalino ci ricorda, «per Bach non sussisteva dubbio sul fatto che l'esecutore avesse il diritto-dovere di intervenire sul testo».Certo, i risultati si possono e si devono valutare di volta in volta (si pensi a certo orripilante Bach da film poliziesco), ma la tendenza a rielaborare, variare, riadattare, trascrivere, attualizzare il materiale di base era prassi comune in Bach quanto lo è oggi per un moderno musicista jazz. Non a caso all'annuale Bachfest che si tiene a Lipsia non manca mai uno spazio per il Jazz.Qui, al Piacenza Jazz Fest, Bach viene a farci visita grazie all'incontro tra un preparatissimo pianista jazz e uno dei maggiori interpreti bachiani di oggi.

"SUONATE CON TUTTA LA VOSTRA ANIMA E NON COME UN UCCELLO BEN ADDESTRATO"

Johann Sebastian Bach

DONATORI DI

MUSICA

Nell’ambito del Piacenza Jazz Fest 2016 sono previsti:

• Concerto del pianista Dado Moroni mercoledì 9 marzo per i malati dell’Hospice “La Casa di Iris”• Spirit Gospel Choir in reparti, date e orari da definire dell’ospedale• Jazz Fun Marchin’ Band in reparti, date e orari da definire dell’ospedale• Georgia on My Mind in reparti, date e orari da definire dell’ospedale• Jazz Fun Marchin’ Band presso la Casa Residenza Anziani “Vittorio Emanuele”• Anna Chiara Farneti e Ricky Ferranti in reparti, date e orari da definire del “Vittorio Emanuele”

Donatori di Musica è una rete di musicisti, medici, infermieri, volontari, pazienti e familiari, che dal 2009 ha organizzato oltre 300 concerti in otto oncologie italiane, tutti di alto livello e tutti con un forte scopo terapeutico.Piacenza Jazz Fest intende istituire una rete di musicisti volontari anche a Piacenza, per donare musica a persone che non hanno la possibilità poterla ascoltare nei luoghi solitamente deputati.La Direzione dell’Azienda USL di Piacenza, “Il Pellicano Piacenza ONLUS” e l’ASP Città di Piacenza "Casa residenza anziani Vittorio Emanuele", attraverso la collaborazione con il Piacenza Jazz Fest, intendono aderire al progetto “Donatori di Musica”, per attivare anche a Piacenza quest’esperienza, già presente in altre città d’Italia.Il messaggio che si intende lanciare è importante: “la musica che diventa un fertilizzante per una medicina fatta di scienza e cuore” e portare nella nostra città un progetto che ha spalancato le porte degli ospedali alla musica, linguaggio di comunicazione universale, veicolo di emozioni dalle infinite sfaccettature. Spazi importanti, quelli dell’ospedale e delle case protette, in grado di adattare parte della loro fisionomia e trasformarsi sempre di più da luogo di isolamento a luogo di apertura. Viene così rivisitato il rapporto medico-paziente per dare spazio ad una nuova relazione, nella quale le distanze sono cancellate e dove trova spazio il recupero di quell’umanità che rischia talvolta di perdersi nella freddezza scientifica delle terapie.«Il potere della musica di integrare e curare è un elemento essenziale. La musica è il più potente farmaco non chimico», scriveva nel suo libro più noto, “Risvegli”, Oliver Sacks.

25 ROSARIO GIULIANI e LUCIANO BIONDINI QUARTET"Cinema"Rosario Giuliani sax alto e sopranoLuciano Biondini fisarmonicaEnzo Pietropaoli contrabbassoMichele Rabbia batteria e percussioni

CONCERTO DI PRESENTAZIONE ALLA CITTÀ | ANTEPRIMA

lunedìgennaio

ore 21:15 | Piacenza

Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano

Ingresso libero

Come è consuetudine, un bel concerto di anteprima sarà l’occasione per presentare l’intera iniziativa alla città di Piacenza. Il luogo prescelto è l’auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevano, nel cuore del centro storico e nel cuore dell’Ente che maggiormente sostiene fin dal suo esordio il Piacenza Jazz Fest.In questo concerto il quartetto presenterà una selezione di alcuni celebri temi di Morricone e Rota allestiti e rivisitati in modo da valorizzarne le splendide melodie e, insieme, da poterli utilizzare come veicolo di improvvisazione. Un’arte, quest’ultima, nella quale i quattro musicisti hanno ottenuto riconoscimenti ed apprezzamenti che ne fanno da tempo i protagonisti del panorama jazzistico internazionale. La musica da film di Ennio Morricone e Nino Rota fa parte ormai da parecchi decenni della colonna sonora del pianeta e i moltissimi riconoscimenti internazionali anche molto recenti, tra cui il freschissimo Golden Globe a Morricone per la colonna sonora di “The Hateful Eight”, l’ultimo film di Tarantino, non fanno che testimoniare il valore di un lavoro di composizione universale, senza confini per entrambi i maestri.

LucianoBiondini

RosarioGiuliani

ASPETTANDO IL PIACENZA JAZZ FEST!07 JAM SESSION

D’INIZIO FESTIVALdomenicafebbraio

ore 18:00 Piacenza | Milestone Club

Ingresso libero con tessera Piacenza Jazz Club o Anspi

Una Jam in piena regola, com’è “sana” usanza di qualsiasi jazz club, ma che in più vuole festeggiare l’inizio della tredicesima edizione di un grande festival.Tanti sono gli amici musicisti che hanno già dato la loro adesione, studenti, professionisti, gruppi precostituiti e cantanti che saliranno sul palco del Milestone per fare in modo che, come in tutto il mondo, anche a Piacenza si perpetui il rito della Jam, vero momento ludico-creativo dove i musicisti si conoscono, si ritrovano, si confrontano e si scambiano musica. Aimè, in Italia le jam-session sono sempre meno e di conseguenza anche le occa-sioni per crescere divertendosi o divertirsi crescendo, come dir si voglia, ma la cosa davvero simpatica è che a divertirsi c’è anche... il pubblico!

13 GAZEBO SUONANTEsabato

febbraioore 15:30/19:00

Piacenza | Piazza Cavallie vie del centro storico

con la BIFUNK BRASS BANDQuello del “gazebo suonante” è uno dei più simpatici momenti pubblici di promozione dell’iniziativa che tende ad andare verso la gente, nelle strade del centro storico cittadino.Al gazebo si possono avere info e acquistare i biglietti e gli abbonamenti del festival. Per l’occasione il centro storico sarà animato da una marchin’ band funky di rara bravura: la BiFunk Brass Band.

BiFunK è un esplosivo ensemble di fiati e percussioni, nato con l’idea di riproporre le sonorità funk-metropolitane mescolate con le atmosfere jazz delle street band; è una band itinerante che si presta, grazie alle sue caratteristiche, a suonare nelle situazioni più strane dove la musica rimbalza senza soluzione di continuità dal funk al jazz, dal blues ai ritmi latini al soul. Il gruppo è nato nel 2008 in occasione del Suedtirol Jazz Festival, da allora vanta numerosissime partecipazioni in festival jazz, rassegne e convention in tutta Italia. Nel 2009 è stato registrato il loro primo CD. Nel 2010 nasce un progetto creato in esclusiva per i “Suoni delle Dolomiti” insieme al trombettista Fabrizio Bosso, dal titolo “MilesMood”.

Stefano Menato, Niccolò Zanella (sax alto)Niccolò Zanella, Matteo Cuzzolin (sax tenore)Giorgio Beberi, Marco Pisoni (sax baritono)Christian Stanchina, Roberto Zantedeschi, Gianni Mascotti (trombe)Luigi Grata (trombone)Hannes Petermair (sousaphone)Claudio Ischia, Bruno Miorandi, Nicola Tonini (percussioni)

BRUSSELS JAZZ ORCHESTRAspecial guests E. Pieranunzi e J.P. Estiévenart

KENNY BARRON e DADO MORONI

DANILO REA e RAMIN BAHRAMI"... in Bach?"

DAVE HOLLAND TRIO

FABRIZIO BOSSO "DUKE"Bosso Quartet e Silvestri Ensemble

VINCITORI "BETTINARDI 2016"

LAGRÈNE, FARAÒ, WILLIS, CECCARELLI

GALÀ DI PREMIAZIONE VINCITORI "BETTINARDI 2016"

Piacenza - Spazio Rotative, ore 21:15

Piacenza - Conservatorio "Nicolini", ore 21:15

Piacenza - Teatro Municipale, ore 21:15(coprod. Fondazione Teatri di Piacenza)

Piacenza - Teatro President, ore 21:15(in collaborazione con Crossroads)

Piacenza - Galleria Alberoni, ore 18:30

Piacenza - Sala dei Teatini, ore 21:15

Fiorenzuola D'Arda - Teatro Verdi, ore 21:15(in collaborazione con Comune di Fiorenzuola)

Piacenza - Spazio Rotative, ore 21:15

13

09

28

17

sabato

mercoledì

domenica

giovedì

febbraio

marzo

febbraio

marzo

20

11

06

19

sabato

venerdì

febbraio

marzo

marzo

marzo

PROGRAMMA13° edizione

domenica

sabato

13BRUSSELS JAZZ ORCHESTRAguests Enrico Pieranunzi e Jean-Paul Estiévenart

Enrico Pieranunzi pianoforteJean-Paul Estiévenart tromba e flicorno

Frank Vaganée sax alto e soprano, flauto e direzione artisticaDieter Limbourg sax alto e soprano, clarinetto e flauto Kurt Van Herck sax tenore e soprano, clarinetto e flautoBart Defoort sax tenore, soprano e clarinettoBo Van der Werf sax baritono e clarinetto bassoNico Schepers, Carlo Nardozza, Pierre Drevet trombe Marc Godfroid, Lode Mertens e Ben Fleerakkers tromboni Laurent Hendrick trombone basso e tubaJos Machtel contrabbassoToni Vitacolonna batteria

CONCERTO IN ABBONAMENTO

sabatofebbraio

ore 21:15

PiacenzaSpazio "Le Rotative"

Interi € 20 - Ridotti € 16(Prevendita locale meno € 1)

Prevendita online www.liveticket.it

Questo concerto inaugurale del Piacenza Jazz Fest presenta al pubblico italiano una delle ultime avventure musicali della Brussels Jazz Orchestra, l’omaggio a uno dei maestri più stimati del Jazz nostrano, sfociato in una proficua collaborazione. Lui è Enrico Pieranunzi, grande pianista, compositore ed arrangiatore romano, ben noto agli appassionati di tutto il mondo e spesso ospite di Piacenza.Il belga Jean-Paul Estiévenart sarà il solista alla tromba, astro nascente del Jazz europeo che a 30 anni vanta già una lunga e luminosa carriera alle sue spalle e ancor di più sarà quella che lo aspetta, visti i presupposti. Prestigiose collaborazioni, un Django d’Oro come giovane talento nel 2006 oltre ad altri premi e riconoscimenti.La Brussels Jazz Orchestra è un ensemble di 16 elementi che non aderisce in maniera pedissequa agli standard, ma vive lo spirito del Jazz fino in fondo, andando a cercare un suono d’insieme dinamico e rendendo ciascun orchestrale al contempo anche un brillante solista. Compie una ricerca molto accurata sulle composizioni musicali che sceglie di interpretare e dedica molto tempo alla cura dettagliata

degli arrangiamenti, che sono sempre originali ed eseguiti con grande inventiva, ma al tempo stesso con una vena passionale molto accentuata. La BJO ha visto nel lavoro di Pieranunzi una sfida, quella di riuscire ad adattare alcune composizioni scelte all’interno del vasto repertorio del pianista, così leggere ed ariose, al pieno potenziale di esecuzione garantito da una grande formazione composta perlopiù da strumenti a fiato. Una sfida che ha avuto un esito assolutamente convincente.

DA ASCOLTAREa cura di Jody Borea

Brussel Jazz Orchestra & Richard Galliano: "Ten Years Ago"

Brussel Jazz Orchestra & Joe Lovano: "Wild Beauty"

Brussel Jazz Orchestra & Enrico Pieranunzi:

"The Music Of Enrico Pieranunzi"

Enrico Pieranunzi: "Promixity"

Enrico Pieranunzi: "Tales from the Unexpected"

Jean-Paul Estiévenart

Enrico Pieranunzi

20

Ramin Bahrami pianoforte Danilo Rea pianoforte

Alle ore 18:00 nel ridotto del Teatro Municipale Ramin Bahrami presenterà il suo libro “Nonno Bach” (ingresso libero)

CONCERTO FUORI ABBONAMENTO

sabatofebbraio

ore 21:15 | Piacenza

Teatro Municipale

vedi a pagina “Biglietti e abbonamenti”

Prevendita online www.teatripiacenza.it

RAMIN BAHRAMI e DANILO REA

In coproduzione con Fondazione Teatri di Piacenza

“...in Bach?”

RaminBahrami

per tastiera meno conosciuta del compositore tedesco, le cui opere occupano una posizione di assoluto rilievo nella storia della musica, sia per il loro valore intrinseco che per il ruolo storico dell’intera produzione. L’intero concerto è un viaggio musicale in cui la musica classica di Bahrami si sposa con le incursioni jazz di Danilo Rea, che grazie alla sua grande versatilità e apertura musicale, si conferma uno dei più importanti pianisti jazz italiani, capace di spaziare in composizioni

NEGLI ANNI SUCCESSIVI ALLA SUA SCOMPARSA, DELLA MUSICA BACHIANA SI PERSERO QUASI COMPLETAMENTE LE TRACCE - SPIEGA RAMIN BAHRAMI - ECCO PERCHÉ I BRANI CHE ENTRANO A FAR PARTE DI QUESTO PROGETTO SONO STATI PER LUNGO TEMPO OGGETTO DI STUDI FILOLOGICI DA PARTE DEL "BACH ARCHIV" DI LIPSIA (CHE LI POSSIEDE TUTTORA), MA LA COMPLESSITÀ POLIFONICA NON LASCIA PIÙ DUBBI SULL'ATTRIBUZIONE DI QUESTI BRANI A BACH

Prosegue la coproduzione di eventi tra il Piacenza Jazz Fest e la Fondazione Teatri di Piacenza con una vera “chicca”: il duo pianistico d’eccezione Ramin Bahrami e Danilo Rea su un progetto “bachiano” dal forte sapore jazz.Il progetto è stato presentato in anteprima mondiale a Umbria Jazz il 12 luglio scorso al Teatro Morlacchi. Due pianoforti e quattro mani per un omaggio all’imponente eredità musicale di Johann Sebastian Bach. Un concerto dedicato alla produzione

classiche e non solo. Con questo dialogo di generi il concerto rende più accessibile il mistico mondo bachiano anche alle nuove generazioni.“…In Bach?“ vuole dare nuova linfa e vitalità ad un repertorio di dubbia attribuzione.

Il duo, oltre ai brani meno conosciuti, eseguirà anche alcune delle composizioni bachiane più famose come “Aria sulla quarta corda” e “Primo preludio e fuga dal clavicembalo ben temperato”.

DaniloRea

28

Fabrizio Bosso tromba e flicornoOliver Mazzariello pianoforteLuca Alemanno contrabbassoNicola Angelucci batteria

Ensemble di fiati arrangiati e diretti da Paolo Silvestri

Con il biglietto per il concerto, sarà possibile usufruire di una riduzione alla Galleria Alberoni (€ 3,50) per usufruire di una visita guidata (ore 16:00 oppure ore 16:30) alla mostra “Ecce Homo. Immagini da Antonello. Artisti contemporanei a confronto” e alle collezioni artistiche e scientifiche del Collegio e della Galleria Alberoni. Mentre al termine del concerto sarà possibile visitare gratuitamente la mostra “Ecce Homo. Immagini da Antonello. Artisti contemporanei a confronto”, per quanti non avranno potuto farlo in precedenza.

CONCERTO IN ABBONAMENTO

domenicafebbraio

ore 18:30 | Piacenza

Sala degli Arazzi della Galleria Alberoni

Interi € 20 - Ridotti € 16(Prevendita locale meno € 1)

Prevendita online www.liveticket.it

FABRIZIO BOSSO “DUKE”In collaborazione con “Galleria Alberoni”

È naturale per tutti i più grandi musicisti sentire l’esigenza di misurarsi con i maestri del passato, rendendo un omaggio che possa estinguere, almeno in parte, il debito nei loro confronti. La scelta di Bosso, trombettista dalla voce inconfondibile e tra i più quotati nella scena jazz italiana e internazionale, è caduta in questo caso su Duke Ellington, forse il compositore più influente di tutto il Novecento.Fabrizio riesce in un’operazione audace e per affrontarla ha chiamato accanto a sé Paolo Silvestri, che ha scritto arrangiamenti funambolici e pieni di verve che fanno di “Duke” molto più di un semplice tributo a uno dei più grandi maestri che il jazz abbia conosciuto. Partendo dagli standard più celebri del “Duca”, Silvestri li rivisita senza stravolgerli, dando la giusta centralità alle note necessarie e preparando il campo a Bosso perché possa, grazie alla sua tecnica, al suo estro e al suo gusto inimitabile per la melodia, fornire l’ennesima prova di un talento ormai maturo e capace di sorprendere ancora.Un progetto dunque che esalta l’eleganza compositiva dei brani di Duke Ellington evidenziando, nel contempo, le doti indiscusse d’interprete di Fabrizio Bosso che qui mette in luce ancora una volta un talento proteiforme e cristallino.

DA ASCOLTAREa cura di Jody Borea

Fabrizio Bosso: "Duke" (con Paolo Silvestri Ensemble)

Fabrizio Bosso: "You've Changed" (Paolo Silvestri arrangiamenti)

Stefano Bollani: "Concertone" (composizione e arrangiamenti

di Paolo Silvestri)

06BIRELI LAGRÈNEANTONIO FARAÒGARY WILLIS ANDRÉ CECCARELLI

Bireli Lagrène chitarraAntonio Faraò pianoforteGary Willis bassoAndré Ceccarelli batteria

CONCERTO IN ABBONAMENTO

domenicamarzo

ore 21:15Fiorenzuola D’Arda

Teatro Verdi

Interi € 20 - Ridotti € 16Loggioni e palco

non di parapetto € 18 - € 14(Prevendita locale meno € 1)

Prevendita online www.liveticket.it

In collaborazione con il Comune di Fiorenzuola D’Arda

AntonioFaraò

Biréli Lagrène

Un progetto artistico di grande prestigio in una creazione inedita nella quale mostri sacri del jazz internazionale decidono di riunirsi per proporre un repertorio unico. Una "All Stars Band" con Bireli Lagrène (uno dei più famosi chitarristi al mondo, che ha suonato anche a fianco di Jaco Pastorius), Antonio Faraò (straordinario pianista, elogiato da Herbie Hancock, unanimemente riconosciuto sulla scena jazz internazionale), Gary Willis e Andrè “Dedé” Ceccarelli (uno dei grandi della batteria moderna). Il quartetto proporrà un repertorio di brani originali alternati ad alcuni standard. Scoperto all'inizio degli anni Ottanta, Bireli Lagrène è stato un vero ragazzo prodigio e ha saputo doppiare abilmente il capo della maturità musicale, affermandosi di giorno in giorno come un musicista impareggiabile nel mondo della chitarra come in quello del jazz, dove è ormai un personaggio di riferimento. Quando si tratta di Bireli, il virtuosismo non è nulla senza la freschezza dell'ispirazione, è questa la lezione imparata da Django Reinhardt che riecheggia nei suoi primi album.Antonio Faraò è un pianista

molto ammirato da Herbie Hancock e che ha suonato con prestigiosi artisti (Joe Lovano, Didier Lockwood, Miroslav Vitous, Jack Dejohnette, Chris Potter, Lee Konitz, Steve Grossman). Faraò è da mettere senza dubbio fra i musicisti europei che hanno raggiunto uno standard espressivo di altissimo livello. Il suo stile è inconfondibile: una brillantezza tecnica con un’impetuosa carica emotiva, una notevole vena compositiva e un travolgente senso ritmico.Gary Willis è un bassista americano noto soprattutto per essere il co-fondatore, insieme al chitarrista Scott Henderson del gruppo di jazz fusion Tribal Tech. Al di là della band, Willis ha suonato con numerosi altri musicisti jazz, tra cui Wayne Shorter, Dennis Chambers e Allan Holdsworth.La lunga e felice carriera di “Dedè” Ceccarelli inizia molto presto, all’età di quindici anni viene notato mentre suonava nel salone di un hotel sulla promenade des Anglais di Nizza. Era il 1962 e da allora Ceccarelli non si è più fermato, suonando con tutti i più grandi jazzisti in giro in quegli anni. Oggi, richiestissimo, suona in svariate formazioni musicali.

DA ASCOLTAREa cura di Jody Borea

Antonio Faraò: "Evan" (con Joe Lovano, Jack Dejohnette)

Antonio Faraò: "Far Out" (con Bob Berg)

Bireli Lagrène: " D-Stingz" (con Stanley Clarke,

Jean-Luc Ponty)

AndréCeccarelli

GaryWillis

09

Kenny Barron pianoforteDado Moroni pianoforte

Un incontro al vertice. Due mondi distanti eppure vicini che ogni tanto si reincontrano per il vero piacere di farlo e incroceranno ancora una volta le proprie distinte sensibilità per fonderle in un suono unico.

CONCERTO IN ABBONAMENTO

mercoledìmarzo

ore 21:15 | Piacenza

Auditorium del Conservatorio “G. Nicolini”

Interi € 20 - Ridotti € 16(Prevendita locale meno € 1)

Prevendita online www.liveticket.it

KENNY BARRON e DADO MORONI

KennyBarron

Rarissime sono le possibilità di assistere al dialogo in musica tra due dei più grandi pianisti che il Jazz vanta al giorno d’oggi, perché rare sono le esibizioni che i due tengono in giro per il mondo, in Italia ancora meno. Per questo non si esagera nel porre l’accento sull’eccezionalità di questo concerto, davvero da non perdere.Acclamato dalla critica internazionale, Kenny Barron ha conosciuto una fama internazionale e ha suonato sempre ad altissimi livelli fin dal suo debutto negli anni Sessanta. Ripercorrere la sua carriera è come immergersi in un’antologia della storia del Jazz. Nato a Filadelfia, ha iniziato con il batterista Philly Joe Jones.

A diciannove anni si reca a New York, dove suona con Roy Haynes, Lee Morgan e James Moody. Tra i tanti progetti da segnalare il trio che fonda con Buster Williams e Ben Riley, in seguito il quartetto “Sphere” dedicato alla musica di Thelonious Monk. Nel 1998 firma il primo dei tanti dischi per l’etichetta Verve. Con il sensazionale doppio album “People Time” del 1991, in coppia con Stan Getz, ha ottenuto un primo Grammy seguito da altre otto nomination negli anni seguenti. Siamo di fronte senza dubbio a una vera leggenda vivente del Jazz!Dado Moroni, genovese, ha studiato a studiare il pianoforte da autodidatta a quattro anni.

DA ASCOLTAREa cura di Jody Borea

Kenny Barron: "Night And The City” (con Charlie Haden)

Kenny Barron "The Art Of Coversation"

(con Dave Holland)

Stan Getz: "People Time" (con Kenny Barron)

Dado Moroni: "Five For John" (con Joe Locke, Alvin Queen)

Dado Moroni & Enrico Pieranunzi: "Live Conversations”

Fin dall’inizio attratto dal Jazz e ispirato dai più grandi maestri dello strumento, tenta di riprodurre, ad orecchio, le loro improvvisazioni. All’età di quattordici anni Moroni inizia la sua carriera da professionista e da allora ha suonato con tutti i migliori jazzisti italiani. All’età di diciassette anni ha registrato il suo primo disco in trio ed è stato invitato al festival di Lugano, dove ha suonato con Chet Baker e Johnny Griffin. L’anno dopo ha registrato invece con il contrabbassista Niels-Henning Orsted Pedersen. Da allora ha fatto una carriera professionale di livello internazionale fino a diventare un punto di riferimento nell’universo del pianoforte jazz.

DadoMoroni

11

Dave Holland contrabbassoKevin Eubanks chitarraObed Calvaire batteria

CONCERTO FUORI ABBONAMENTO

venerdì

ore 21:15 | Piacenza

Teatro President

Interi € 20 - Ridotti € 16Solo prevendita locale

marzo DAVE HOLLAND TRIOfeat. Kevin Eubanks and Obed CalvaireIn coproduzione con Jazz Network (Crossroads)

Dave Holland

Quando si parla Dave Holland, il rispetto è quasi reverenziale; non si può dimenticare che ha iniziato alla fine degli anni Sessanta suonando e incidendo con Miles Davis insieme a Chick Corea e Wayne Shorter e in seguito con mostri sacri come Stan Getz e Herbie Hancock. Nel corso di una carriera di più di cinquant’anni, il bassista e compositore Dave Holland non ha mai smesso di evolversi, reinventando in maniera costante il suo pensiero e l'approccio ad ogni nuovo progetto, andando ad affinare costantemente la voce del suo strumento che è rimasta pur sempre immediatamente identificabile tra tutte. E’ passato dal periodo elettrico delle incisioni con Miles Davis all’eleganza del flamenco, dal suono soffice che accompagnava la grande vocalist Betty Carter a nuove sonorità al fianco di un quartetto formato insieme a Chick Corea, Anthony Braxton e Barry

Altschul. Al fianco di leggende come Stan Getz, Hank Jones, Roy Haynes e Sam Rivers, ha poi mostrato grandi doti di leader coi suoi gruppi, dove ha cresciuto giovani di grande talento come Chris Potter, Kevin e Robin Eubanks e Steve Coleman. Un trio rodato, quello che ascolteremo a Piacenza, anche se il giovane batterista Obed Calvaire è da poco entrato nei progetti di Holland. Il contrabbasso è leader indiscusso, lo si avverte dal suono, dai lunghi momenti di solo che Holland ricama con perizia e poi tutto prende forma a poco a poco, quasi per caso, ma è evidente una “regia musicale” di chi, come lui, si è “fatto le ossa” con i grandi del pianeta. L’apporto di Eubanks e Calvaire è eccezionale, così come eccezionale è il suono e la progettualità artistica di questo gruppo, che renderanno il concerto piacentino una punta di diamante dell’intero cartellone.

DA ASCOLTAREa cura di Jody Borea

Conference of the Birds (con Anthony Braxton, Sam Rivers)

The Razor's Edge (con Steve Coleman, Kenny Wheeler)

Angel Song (con Kenny Wheeler,

Lee Konitz, Bill Frisell)

What Goes Around (Dave Holland Big Band)

Prism (con Craig Taborn, Kevin Eubanks)

Obed Calvaire

KevinEubanks

17

VINCITORE SEZIONE “C” 2015 (CANTANTI)Lorenzo Sansoni “B-Chord Jazz Duo”Lorenzo Sansoni voceFrancesco Nasone voce

VINCITORE SEZIONE “B” 2015 (GRUPPI) RCTLorenzo Blardone pianoforteMarco Rottoli contrabbassoRiccardo Chiaberta batteria

VINCITORE SEZIONE “A” 2015 (SOLISTI) FRANCESCO ORIO TRIOFrancesco Orio pianoforteFabio Crespiatico contrabbassoDavide Bussoleni batteria

CONCERTO AD INGRESSO LIBERO

giovedìmarzo

ore 21:15 | Piacenza

Sala dei Teatini

Un progetto davvero particolare quello con il quale il lucchese Lorenzo Sansoni si presenta al festival: un duo vocale a cappella. La voce usata come strumento, ritmo, parole, polifonie e respiro: un vero strumento musicale, con potenzialità maggiori di ogni altro. Questi e molto altri sono gli ingredienti e un po’ la sfida del “B-Chord Jazz Duo”. Un duo bizzarro, ma al contempo energico e raffinato. Il repertorio spazia dal Jazz al Tango, dal Latin all’Afro, dalla bossa nova alla musica europea. Insomma, un viaggio a 360 gradi tra le più disparate culture musicali. Tra i caratteri distintivi del loro stile non mancano arrangiamenti originali e sofisticati, improvvisazioni audaci e funamboliche.

VINCITORI DEL "BETTINARDI 2015"sezioni A, B e C

LorenzoSansoni

Il progetto musicale degli RCT di Verbania nasce dalla necessità dei tre musicisti di comprendere le varie sfumature del jazz e di avere un laboratorio di studio dove poter scrivere musica ispirata prevalentemente ai jazzisti contemporanei, quali Brian Blade, Craig Taborn, Kurt Rosenwinkel, Harmen Fraanje e altri. Una musica caratterizzata da forme più elaborate rispetto al repertorio jazzistico tradizionale e orientata verso un jazz di tipo “newyorkese”. I tre fanno parte del progetto “Nirguna”, sestetto capitanato da Riccardo Chiaberta, con il quale hanno in attivo un disco, “Lux”, per la neo etichetta milanese Honolulu Records.

Ricerca di un linguaggio maturo che sia sintesi e apertura della tradizione jazzistica, quella del Francesco Orio Trio, che rimane in ogni caso il punto di osservazione privilegiato dal quale si può guardare e muoversi. Un linguaggio di questo tipo permette di spaziare attraverso tutte le tradizioni a cui si è più legati, creare ponti e rimodellare – improvvisando - forme e strutture tra loro molto distanti in maniera estemporanea, senza perdere di vista la totalità e l'integrità della narrazione.Il trio del pianista cremasco Francesco Orio è inteso come un’estensione del pianoforte solo, in cui i singoli strumenti possono anche perdere la loro funzionalità tradizionale e rappresenta una dimensione perfetta per lo sviluppo di una proposta originale.

FrancescoOrio

RCT

19

Sezione A (solisti):

Claudio Jr De Rosa sax tenore di Meta (NA)Francesco Zampini chitarra di Roma

Sezione B (gruppi):

JACOPO MAZZA TRIO di BiellaJacopo Mazza pianoforteMarco Rottoli contrabbassoAlessandro Rossi batteria

PLAYGROUND PROJECT di Aversa (CE)Marco Fiorenzano pianoforteMarco Galiero bassoEmiliano Barella batteria

Sezione C (cantanti):

Sara Battaglini di FirenzeGiulia Di Cagno di Felino (PR)

I nominativi sono in ordine alfabetico perché la graduatoria tra primo e secondo posto per ogni sezione sarà rivelata solo al momento della premiazione.

I solisti vincitori della sezione A e C saranno accompagnati da:Mario Zara pianoforteAlex Carreri contrabbassoLuca Mezzadri batteria

CONCERTO AD INGRESSO LIBERO

sabatomarzo

ore 21:15 | Piacenza

Spazio "Le Rotative"

GALÀ DI FINE FESTIVALE DI PREMIAZIONE DEL CONCORSO “BETTINARDI 2016”

GR

UP

PI

JacopoMazza

CA

NTA

NTI

Claudio JrDe Rosa

Giulia Di Cagno

FrancescoZampini

Sara Battaglini

JacopoMazza

MarcoFiorenzano

MarcoGaliero

EmilianoBarella

MarcoRottoli

Alessandro Rossi

MarcoFiorenzano

MarcoFiorenzano

IL JAZZ AL CENTRO

In collaborazione con la Direzione del Centro Commerciale “Gotico” di Piacenza

APERITIVO SWINGConcerti liberi e gratuiti con aperitivo

Il Jazz al Centro è una rassegna composta da quattro concerti domenicali in orario da happy hour presso il Centro Commerciale “Gotico”, sulla via Emilia Parmense e si tratta anche in questo caso di una felice conferma che viene rinnovata con piacere. Come sempre organizzata in stretta collaborazione e grazie alla direzione del Centro Commerciale che la ospita. Sarà così che per quattro domeniche a metà tra il mese di febbraio e quello di marzo nella “Piazza del Gusto” alle ore 17:30, all’interno della galleria del centro commerciale "Gotico", si potranno ascoltare appuntamenti jazzistici di carattere popolare e di facile fruizione. Inoltre particolare che di certo non guasta, in occasione di questi appuntamenti, la direzione del Centro offrirà l’aperitivo a tutti gli intervenuti.

14febbraio Emanuele Campigli, Damiano

Quagli, Leonardo Dianori e Luciano Fiorello trombaAlessandro Deiana, Francesco Papiani e Marco Pomponio sax tenoreAntonio Posarelli e Leonardo Victorion sax baritonoAndrea Soldani tromboneNico Fioravanti sousaphoneGiacomo Iommi, Mirko Latino, Marco Campagna, Michele Lovito e Marcello Lombardo percussioni

domenicaore 17:30 | Piacenza

Centro Commerciale Gotico

LARGE STREET BAND Amatissima dal pubblico che si scatena al ritmo incalzante della loro musica, la Large Street Band è un marching band che fa qualcosa come oltre 70 concerti all'anno, girando incessantemente l’Italia in lungo e in largo e grazie alla carica sonora, all’immediatezza della proposta e alla grande comunicatività, riesce a riscuotere un successo inaspettato nelle più svariate situazioni. Al di là dell'aspetto folkloristico, l'obiettivo è quello di rivitalizzare una certa tipologia di musica, avvicinando chiunque a un tipo di repertorio solitamente riservato ad appassionati e addetti ai lavori.

21febbraio

Carlo Bagnoli sax baritonoAlfredo Ferrario clarinettoSandro Gibellini chitarraRoberto Piccolo contrabbassoMassimo Caracca batteria

domenicaore 17:30 | Piacenza

Centro Commerciale Gotico

CARLO BAGNOLI & THE JAZZ QUINTET

Un quintetto di ruggenti leoni dello Swing targato Milano, musicisti di grande professionalità e notorietà che si ispirano all’era più graffiante che questo genere abbia mai avuto, quella dell’immediato dopoguerra, con l’arrivo degli americani e della loro festosa musica da ballare.I cinque musicisti forniranno l’occasione per ascoltare un repertorio scelto con cura tra i brani più rappresentativi dei grandi compositori del passato.

CarloBagnoli

06

13

marzo

marzo

Serafino Tedesi violinoPaolo Costanzo violinoMatteo Del Soldà violaAndrea Anzalone violoncello

Pablo Corradini bandoneonLuca di Giammarco sax contraltoAlessandro Menichelli pianoforteEdoardo Petracci contrabbassoLuca Cingolani batteria

domenica

domenica

ore 17:30 | Piacenza Centro Commerciale Gotico

ore 17:30 | Piacenza Centro Commerciale Gotico

ARCHIMIA QUARTET

PABLO CORRADINI TANGO QUINTET

Il Quartetto Archimia nasce dall’idea di quattro musicisti di formazione classica, provenienti dai conservatori di Milano e Piacenza, che hanno in comune il desiderio di esplorare nuove sonorità e possibilità acustiche. L’intento del gruppo è quello di affrontare diverse dimensioni musicali e strumentali, unendo la disciplina classica all’estro della musica Pop e Jazz. La ricerca di nuovi effetti sonori e percussivi fanno di questo affiatato ensemble una cellula assolutamente autonoma, anche nel campo della musica jazz, dove la presenza ritmica è elemento basilare e portante. Al loro attivo hanno due album, “Tacchino Latino” e “ No limits string quartet“.

Nel quintetto di Pablo Corradini il Tango c’è ma è solo un punto di partenza, quasi un pretesto per aprire e percorrere altre strade: si andrà a miscelare con grande armonia con il Jazz, con i ritmi folkloristici argentini, musiche europee, ritmi latini che hanno influenzato la formazione dei suoi musicisti insieme ad una sensibilità che è attuale e parla nel presente. Verranno presentati nel corso del concerto molti dei brani tratti dalla recente incisione del quintetto, si tratta di un disco autoprodotto, libero e luminoso dal titolo “Betango”. L’album è composto da un repertorio originale in cui si alternano brani caratterizzati da momenti melodici e armoniosi, ma anche di spunti vivaci ed energici.

21

Lino Franceschetti pianoforteMauro Sereno contrabbassoSergio Mazzei batteria

CONCERTO FUORI ABBONAMENTO

febbraio

ore 12:00 | Piacenza

Dubliner's Irish Pub

Brunch e concerto € 20

Solo su prenotazione: tel. 320.2827655

[email protected]

A grande richiesta anche in questa edizione si sono organizzati due jazz brunch. Il “Brunch” (letteralmente la fusione del Breakfast e del Lunch) è un’originale e appetitosa unione tra prima colazione e pranzo domenicale. Solitamente è abbinata alla musica e spesso questa è musica jazz; da qui il termine appunto di “Jazz Brunch”. Il primo dei due previsti è organizzato presso il Dubliner’s Irish Pub di Piacenza, con il Lino Francescheti Trio.

Un ottimo pianista di Manerbio che, dopo gli studi classici al conservatorio di Brescia, s’è dato anima e corpo al Jazz ed è diventato, insieme con il suo trio con il quale suona da oltre vent’anni, uno di quei pianisti che ha sempre fatto parlare di sè. Si è esibito in importanti festival Jazz tra cui quello dell’Havana (Cuba) nel 1998, ha partecipato a tournée con la Jazzy Atmosphere Orchestra, con il cantante Nicola Arigliano e con il prestigioso fisarmonicista Peppino Principe. Lo stile del trio è fortemente caratterizzato dalle capacità tecnico-strumentali e dalla naturale affinità che caratterizza i tre musicisti, che riescono a dar vita ad un sound particolarmente vivo ed effervescente. Il repertorio tocca vari generi: bossanova, pop-songs, latin, standard del Jazz e molto altro, ma i tre sconfinano anche nella musica classica e barocca con puntate nella musica di Bach, Mozart, Satie e Beethoven, naturalmente rivisitata in chiave jazz dagli arrangiamenti di Lino Franceschetti.

JAZZ BRUNCH

domenica

con Lino Franceschetti Trio

Un piatto a scelta dal menù

Un dolce a scelta dal menù

BUFFET dolce e salato composto da pane, fette biscottate, confetture, yogurt, verdura fresca, formaggi e affettati.

Acqua, bibite, succhi e caffè americano sempre a buffet.

PIATTIBacon and EggsSalmon and Scrambled EggsCroque MonsieurCroque MadameCesar SaladFalafel di rapa rossa con HummusCrepes di grano saraceno e funghiSavory Cheese WaffleSalmone in crosta di sesamo

ME

13

Lara Luppi voceLuciano Poli chitarraCorrado Caruana chitarraMauro Sereno contrabbasso

CONCERTO FUORI ABBONAMENTO

marzo

ore 12:00 | Piacenza

Ristorante “La terrazza del Roma”

Brunch e concerto € 35

Solo su prenotazione

Piacenza Jazz Fest intende riproporre nella spettacolare terrazza panoramica al 7° piano del Grande Albergo Roma questa simpatica forma di degustazione domenicale, abbinandola a un concerto di grande livello con il quartetto della cantante Lara Luppi con il suo progetto “My Gipsy Soul”.

Interprete versatile e originale, Lara Luppi spazia dal jazz classico allo swing. dal jive al gospel, dal Gipsy Jazz al jazz moderno. Fortunati episodi che sanciscono il talento della cantante sono le collaborazioni con la Swing & Jive Band Jumpin’ Shoes, la Dixieland Band di Lino Patruno, The Freedom Family Choir del Reverendo americano Lee Brown e le performance con il Massimo Faraò Trio con cui ha inciso il fortunato “I Sing Love”.Il Jazz manouche o Gipsy Jazz è uno stile musicale melodico cadenzato che trova la sua massima espressione negli strumenti a corda. Questo genere musicale trae la sua origine dall’irripetibile esperienza artistica del chitarrista Django Reinhardt, egli ha reso possibile l’unione tra l’antica tradizione musicale zingara e il Jazz americano. Una fusione fra la creatività espressiva dello Swing americano e il filone del valzer musette francese colorato dal virtuosismo eclettico tzigano. Improvvisazione, swing, folk e sonorità spagnole si mescolano insieme sorprendendo il pubblico.

JAZZ BRUNCH

domenica

con Lara Luppi “My Gipsy Soul”

Salumi del territorio (prosciutto, coppa, salame) con gnocco fritto

Tartine con salmone affumicato

Tranci di torte salate e trancetti di pizza

Angolo dei formaggi con mostarde

Lasagne alla bolognese

Melanzane alla parmigiana

Risotto ai profumi di primavera

Roast beef dello chef

Boule di macedonia, tranci di torte a cura dello chef, sbrisolona

Vino dei colli piacentini cantine “Perini”

ME

"PIACENZA SUONA

JAZZ"In collaborazione con Amici del Po, Baciccia, Dubliner’s Irish Pub, Maudìt, Melville, Muntà, Sound Bonico, Tuxedo

Un festival nel festival

Vera rassegna nella rassegna, si conferma anche quest’anno l’appuntamento con la rodata e apprezzatissima “Piacenza Suona Jazz” che porta il Jazz nei migliori locali e ritrovi della città di Piacenza e provincia per sedici date da non perdere. Si rinnova la sinergia con i locali del territorio piacentino, anche quest’anno ben otto, per offrire sedici serate di musica rigorosamente live programmate nello stesso periodo del Piacenza Jazz Fest. Si concretizza così il sogno da sempre coltivato dall’associazione culturale Piacenza Jazz Club di avere una città intera, un territorio aperto e cosmopolita che suona e diffonde ottima musica dal vivo.Piacenza Jazz Fest con il Patrocinio del Comune di Piacenza e il sostegno della Fondazione di Piacenza e Vigevano e di tutti i gestori dei locali che hanno di buon grado aderito, intende rinnovare l’offerta alla città e “mettere in rete” nuovamente i locali della musica, farne parte integrante del festival, promuoverne e, in alcuni casi, guidarne le scelte, per far sì che il territorio respiri aria di collaborazione e sinergia nel nome di una musica buona.I locali coinvolti sono: Amici del Po (Monticelli D‘Ongina), Baciccia, Dubliner’s Irish Pub, Maudit, Melville (San Nicolò), La Muntà, Sound Bonico (San Bonico) e Tuxedo.La partecipazione a tutti i concerti è completamente gratuita.

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ALESSIA GALEOTTI QUARTETPiacenza - La Muntà ore 22:00

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EVOLVING QUINTETPiacenza - Baciccia caffè letterario ore 22:00

ACCORDI DISACCORDIS. Nicolò - Melville caffè letterario (S. Nicolò) ore 21:30

LARA LUPPI QUARTETPiacenza - Maudit ore 22:00

MONICA AGOSTI QUARTETPiacenza - Dubliner's Irish Pub ore 22:00

NANOBANDPiacenza - Tuxedo ore 22:00

SARA GIOVANNINI QUARTETS. Nicolò - Melville caffè letterario 21:30

BEBO FERRA & PAOLINO DALLA PORTAMonticelli d'Ongina - Circolo ARCI Amici del Po ore 22:00

MATTIA CIGALINI ONE MAN BANDOTTONE PESANTES. Bonico - Circolo ARCI Sound Bonico ore 22:30 (S. Bonico)

DJANGO’S FINGERSPiacenza - La Muntà ore 22:00

TWO LATE TRIOPiacenza - Tuxedo ore 22:00

GENDRICKSON MENA FUNK-LATIN TRIOPiacenza - Baciccia caffè letterario ore 22:00

MAX DE ALOE QUARTETMonticelli d'Ongina - Circolo ARCI Amici del Po ore 22:00

BLUE TIME SOCIETYPiacenza - Maudit ore 22:00

FRANCESCA BIANCO & ALT TRIOPiacenza - Dubliner's Irish Pub ore 22:00

IVANO ICARDI BANDS. Bonico - Circolo ARCI Sound Bonico ore 22:30

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12febbraio

marzo

SUONI E GESTI D'ARTEvenerdì

sabatoore 17:00 | Piacenza

Galleria Ricci OddiIngresso libero

Un modo nuovo di vivere le stupende opere racchiuse nella Galleria Ricci oddi di Piacenza. Un’immersione nella bellezzza figurativa, musicale e danzante.Piacenza Jazz Fest e Galleria Ricci Oddi vi propongono un percorso a 360 gradi tra le opere delle sue sale, accompagnati dalle performance musicali e danzanti di artisti che, ispirati dalle opere esposte e dai visitatori presenti (opere tra le opere) improvviseranno performance musicali e danzanti.Vivrete un’esperienza unica e

L'ALTROFESTIVAL

Incontri, conferenze, lezioni-concerto, presentazione di libri, workshop e altro

Ciò che fino alla scorsa edizione chiamavamo “eventi collaterali” ci è sembrato riduttivo in quanto la varietà, il numero e la qualità delle proposte che affiancano i concerti del cartellone principale sono da sempre una delle caratteristiche che contraddistingue il Jazz Fest piacentino rispetto a molte altre manifestazioni analoghe. E’ a tutti gli effetti un festival nel festival ed ecco il perché del nome “L’altro Festival”. Come organizzatori, infatti, non abbiamo mai inteso il festival unicamente come occasione per far passare da Piacenza i più grandi musicisti viventi, ma come occasione per allargare il suo benefico raggio di azione anche al di là del pubblico che partecipa al concerto. Sempre più nel tempo la manifestazione si è trasformata così in una festa alla portata di tutti, si è fatta uscire la musica dai soli teatri per farla vivere e respirare alla città che la ospita.

intensa, letteralmente immersi nell’arte e nella creazione artistica contemporanea.Venerdì 26 febbraio a partire dalle ore 17:00, Gianni Satta con la sua tromba e il suo flicorno e Gianni Azzali col suo flauto, dialogheranno tra loro, con voi e con le opere della Galleria in una performance senza precedenti a Piacenza, mentre sabato 12 marzo, ai saxofoni e ai flauti di Gianni Azzali, si unirà il pianoforte di Mario Zara e due danzatrici della scuola “Choròs, il balletto di Piacenza”, Stefania Daveri e Alice Cavanna.

Gianni Satta

StefaniaDaveri

AliceCavanna

12marzo

RITRATTI SONORIcon Mario Zara e Gino Marcelli

sabatoore 21:15 | Piacenza

Galleria Ricci OddiIngresso libero

"Quando nasce una melodia, non c'è pensiero nè intenzione, non so mai da dove provenga, ma certamente da quello spazio dove sorgono i suoni, tra due persone che si incontrano, nasce sempre un’unica melodia" Mario Zara

Nel suggestivo spazio della Galleria Ricci Oddi di Piacenza, dalle ore 21:15 di sabato 12 marzo, il Piacenza Jazz Fest e la direzione della Galleria vi aspettano per assistere insieme alla creazione delle nuove melodie che sorgono dall'incotro tra l'arte di Mario Zara, Gino Marcelli e le “anime” che vorranno farsi ritrarre dai loro pianoforti.Se non siamo solo il nostro corpo, se non siamo solo la nostra mente, allora cosa siamo anche? Musica, melodia, vibrazione, un ritratto sonoro potrebbe essere più fedele di una fotografia.Chiunque lo vorrà potra farsi ritrarre dalla sensibilità dei pianisti, ascoltandosi dentro le note che sgorgheranno spontanee e uniche. Note uniche, melodie uniche al mondo, ispirate e dedicate solo e solamente a voi; il vostro ritratto sonoro!Venite ad ascoltarvi nel "ritratto musicale" dedicato a voi che nascerà nell'interazione tra voi e la sensibilità di due grandi pianisti: Mario Zara e Gino Marcelli.

Gino Marcelli

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ROBERTO MENABÒ“Rollin' and tumblin' Vite affogate nel blues”

RAMIN BAHRAMI“Nonno Bach” (Bompiani)

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ore 17:30 | Piacenza Biblioteca Passerini Landi

ore 18:00 | Piacenza Ridotto del Teatro Municipale

Quaranta brevi storie per altrettante vite affogate nel blues, per narrare vicende e vicissitudini dei cantanti di blues delle origini, descriverne l’esistenza trasgressiva e irriverente di questi personaggi, mescolando accuratezza filologica e dettagli romanzati, con una scrittura viva e ironica che li rende ancora attuali. Da Barbecue Bob a Blind

"Tu chi sei? Io sono Nonno Bach". Comincia così, con una domanda semplice e una risposta curiosa, la conversazione che Ramin Bahrami intreccia con un bambino vestendo i panni dell’amatissimo Johann Se-bastian, che ha scelto come guida, sommo maestro e nume tutelare fin da quando era a sua volta un bambi-no. Per Bahrami non c’è alcun dub-bio: Bach è il musicista più grande di tutti i tempi. E dargli voce vuol dire farlo conoscere a chi ne coglie solo

Blake, ogni bluesman rivive nel racconto di quei difficili anni, tra campi di cotone e juke joint, quando il blues non era un genere musicale, ma una via d’uscita per i neri d’America, compressi tra gli strascichi di un forte razzismo e la Grande Depressione.L’autore eseguirà dal vivo alcuni esempi musicali chitarristici.

la solennità distante e rischia di farsi intimidire da quella sua apparenza così seria. Bach amava la vita, il buon vino, le risate, la sua famiglia, ed era curioso, irascibile, veemente. Irascibile lo è ancora, in verità, quando dal paradiso dei musicisti guarda in giù e vede un mondo che non gli piace, dominato dall’egoismo e dal calcolo. Ma cambiare si può, e Bach-Bahrami non si stanca di ripeterlo: basta aprire il cuore alla musica e lasciarla entrare.

I LIBRI E I LORO AUTORI

27febbraio

CLAUDIO SESSA“Improvviso singolare – Un secolo di Jazz” (Saggiatore)

sabatoore 17:30 | Piacenza

Galleria Ricci OddiRaccontare il jazz e le sue trasformazioni è una vera e propria missione e Claudio Sessa ha la straordinaria capacità di intrecciare i complessi sviluppi della storia della musica alle vicende del mondo, rivelando un’incredibile qualità letteraria. "Improvviso singolare" può diventare sia una guida all’ascolto che una sorta di discografia essenziale, dalla quale emergono i principali fili conduttori di un tracciato ricchissimo di invenzioni: dalle origini agli anni Settanta. Gli esempi musicali scelti sono quasi duecento e appaiono in forma di descrizioni vere e proprie, per farsi comprendere da ogni genere di ascoltatore: raccontando«la musica in parole».Figure come Duke Ellington, Louis Armstrong, Earl Hine, Lester Young, Ornette Coleman, Eric Dolphy, Albert Ayler, Archie Shepp emergono da queste pagine in tutto il loro fascino."Improvviso singolare" è uno studio capace di rivoluzionare davvero la prospettiva da cui si è guardato a un’epoca, offrendo una visione d’insieme più completa e nuova.

05marzo

MICHELE FRANCESCONI“Pianoforte complementare in stile Pop-Jazz” (Volontè&Co)

sabatoore 14:30 | Piacenza

Milestone School of MusicFrutto di un lavoro ventennale, il metodo di Michele Francesconi costituisce un’innovativa guida al siglato e all’interpretazione della notazione tipica dei Real Book, la cui codificazione è spesso ignorata da molti pianisti di formazione classica. Il libro permetterà allo studente di approcciare le complessità armoniche del Jazz, di percepire intuitivamente l’importanza di ogni voce e di sviluppare un pensiero organico da compositore-arrangiatore.

I LIBRI E I LORO AUTORI

05marzo

SERGIO PASQUANDREA“Breve storia del pianoforte jazz” (Arcana Edizioni)

sabatoore 17:30 | Piacenza

MilestoneGli afroamericani hanno inventato la batteria e il banjo; hanno ridato nuova vita a strumenti ingiustamente trascurati dalla musica classica, come il contrabbasso, il saxofono, la tromba; hanno creato nuovi ruoli per il clarinetto e per la chitarra. Con il pianoforte, è stata tutta un’altra storia. Quando, alla fine dell’Ottocento, i primi musicisti

di colore ebbero l’occasione di percuotere i tasti bianchi e neri, lo strumento aveva già alle spalle almeno un secolo e mezzo di illustre carriera, che ne aveva fatto il principe delle sale da concerto. Qui non si trattava di inventare o reinventare, bensì di fare i conti con un vero e proprio monumento della tradizione Europea.

27/28marzo

WORKSHOP “HUMAN BEATBOX La voce percussiva”con Marco Forgione

sabatodomenicaSabato ore 14:00/19:00

Domenica ore 10:00/12:30 e 14:00/17:30 | Piacenza

Milestone School of Music

Posti esauriti

Il workshop è rivolto a chi vuole intraprendere un utilizzo nuovo della propria voce affrontando lo studio del tempo e del ritmo in maniera divertente e coinvolgente. La voce percussiva è aperta a uomini, donne, bambini, cantanti o semplici curiosi. Durante il workshop saranno trattati i seguenti argomenti:• Strumenti e ingredienti per

creareo migliorare i primi suoni partendo da ciò che già sappia-mo fare;

• I suoni fondamentali del nostro “set di batteria”: cassa, rullante e charleston;

• Esercizi per percepire, riscaldare e rinforzare i muscoli utilizzati nel beatbox;

• Gestione della respirazione nelle percussioni vocali e nel beatbox timing: imparare a percepire la pulsazione ritmica;

• Primi ritmi: patterns tipici degli stili rock e pop;

• Suoni outward (in espirazione) e introduzione ai suoni inward (durante la presa fiato).

LA FORMAZIONE

LA FORMAZIONE

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VI RACCONTO UNA SONGconcerto-lezione con Michele Francesconi e Laura Avanzolini

WORKSHOP SULLE IMBOCCATURE PER SAXOFONIcon Filippo Bucci

sabato

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ore 21:15 | Piacenza Milestone

ore 14:00 | Piacenza Milestone School of Music

Laura Avanzolini voceMichele Francesconi pianoforte

Alternando momenti di spiegazione a brani eseguiti dal vivo, Laura Avanzolini e Michele Francesconi raccontano la storia di dieci song tratte dal repertorio dei cosiddetti “Anni Ruggenti” del musical americano. Dal blues trascinante di Route ’66 ai paesaggi sognanti di Over The Rainbow, passando per l’ironia di One Note Samba e la danza malinconica di Autumn Leaves, il duo riporta la mente dello spettatore in atmosfere d’oltreoceano, tra aneddoti e curiosità perdute.

L’esperto in costruzione e modifica delle imboccature per saxofono Filippo Bucci terrà un workshop pomeridiano illustrando le grandi potenzialità delle imboccature per saxofono e quanto le modifiche costruttive e/o strutturali possono influire sul suono e sulla facilità di emissione di questo. Un appuntamento importante per tutti i saxofonisti, dovuto al fatto che l’imboccatura del sax è forse la parte più importante dello strumento.

13marzo

MUSICA E SPIRITUALITÀMasterclass di Mario Zara per musicisti

domenicaore 15:30 | Piacenza

Milestone School of MusicNon c’è nulla di anormale nell’accostare la Musica al mondo della Spiritualità, del resto la voce e i suoni fanno parte, non a caso, di quasi tutte le tradizioni spirituali del pianeta. Il suono e il canto come mezzo per raggiungere l’IO più profondo. Su questi presupposti si basa il lavoro molto particolare ed intrigante, che il pianista e didatta Mario Zara sta sperimentando in questi anni con diversi suoi allievi. Una correlazione intima tra l’essenza del suono, del suonare

musica e la sfera emotivamente più delicata di sè stessi.Nei suoi incontri Zara fornisce agli strumentisti e cantanti presenti (non necessita nessuna particolare maestria strumentale) i mezzi per contattare la parte più vera di sè stessi, nel tentativo di “far soccombere” la mente razionale a tutto vantaggio della parte più emozionale, che spesso nel musicista, soprattutto nell’atto performativo, è sopita o schiacciata da fattori più razionali.

CLAUDIO PERELLI EDUCATION QUINTET

Claudio Perelli clarinetto, saxofoni, flautoFilippo Perelli saxofoni, flautoPietro Bonelli chitarreEzio Salfa bassoGiorgio di Tullio batteria

Quanto sia importante per il Piacenza Jazz Fest essere presente nel tessuto scolastico del territorio è evidente da ormai tredici anni. Coinvolgere le nuove generazioni e avvicinarle al "sentire" il linguaggio afroamericano, con tutto ciò che comporta, sia dal punto di vista dell'arricchimento culturale, sia da quello dei valori di integrazione e rispetto del "diverso" che il Jazz porta con sè.

"Il Jazz va a scuola" è letteralmente ciò che avviene. Si tratta di incontri didattico-musicali, dei veri e propri concerti-lezione con due quintetti di musicisti, nelle sedi scolastiche, destinati in primo luogo agli studenti e ai loro insegnanti, nel corso dei quali si alternano momenti discorsivi a inter-venti musicali, in modo anche ironico e interattivo. Si discute con gli studenti dei presupposti storici, artistici e tecnici del Jazz, ma sono incontri di facile fruizione, fatti di suoni, parole ed esempi musicali. Un po’ di storia del Jazz attraverso i brani degli autori e interpreti più conosciuti del jazz classico (Armstrong, Goodman, Holiday, Ellington, Parker, Coltrane, Davis) fino all’inizio della contaminazione con altri generi come il Rock e il Pop, con brani di Corea o Hancock. Con leggerezza e un po' d'ironia, si svelano i trucchi, i segreti, le consuetudini del Jazz, a volte un po’ stereotipato, ma sempre vivo e attuale. Un momento per cogliere, in un genere musicale che spesso non è affine agli studenti, quelle sfumature che potrebbero passare inosservate, ma che aiutano ad avvicinarsi a questa splendida musica.

IL JAZZ VA... A SCUOLA!

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ore 09:30 | Piacenza Liceo Scientifico “L. Respighi”

ore 17:30 | Piacenza Liceo Classico “M. Gioia”

ALESSANDRO CARRERI EDUCATION QUINTET

JAZZ PEDIBUSScuole primarie Don Minzoni, Mazzini e Fratelli Grimm

Georgia Ciavatta voceGianni Satta trombaRenato Podestà chitarraAlessandro Carreri contrabbassoRoberto Lupo batteria

Data da definire

Date da definire

Dedicato invece ai giovanissimi sono gli appuntamenti mattutini con i Pedibus musicali: un’usanza quella di accompagnare i bambini a scuola a ritmo di Jazz che raccoglie lungo il percorso anche molte altre persone che magari a scuola non ci devono più andare, ma che allungano volentieri il percorso abituale per portare

l’allegria ricevuta nel corso di tutta la giornata. Quest’anno ne sono previsti ben tre in tre diverse scuole della città.Nelle scorse edizioni l’esperienza si è rivelata ottimamente riuscita e assolve in pieno quella che è la “mission” del festival di portare il Jazz in tutto il territorio. I Jazz Pedibus vengono organizzati in collaborazione con l’Assessorato all’ambiente e all’Istruzione del Comune di Piacenza.

Le band che si alterneranno ad accompagnare i bambini saranno la Jazz Fun Marchin' Band, formata da Gianni Satta alla tromba, da Gianni Azzali al sax tenore, da Alberto Venturini al sax baritono e da Luca Mezzadri al tamburo e Georgia on My Mind, con Georgia Ciavatta alla voce, Renato Podestà al banjo, Gianni Satta alla tromba e Roberto Lupo al tamburo.

Il concorso a premi “Chicco Bettinardi”, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è organizzato dall’Associazione culturale Piacenza Jazz Club, con il sostegno determinante diella Fondazione di Piacenza e Vigevano ed Elitrans (ultimo datore di lavoro del compianto Chicco Bettinardi, il socio del Jazz Club cui il concorso è dedicato), con il supporto di Yamaha Music Europe GmbH - Branch Italy e si prefigge di scoprire e valorizzare i nuovi talenti del Jazz italiano e di promuoverne le attività.

LE SEZIONILa Sezione “A" (Solisti) è rivolta a giovani talenti del Jazz italiano che ancora non abbiano compiuto il 30° anno di età (non è previsto un limite minimo di età).La Sezione “B" (Gruppi) è rivolta a nuovi gruppi del Jazz italiano che abbiano tutti i componenti che ancora non abbiano compiuto il 35° anno di età (non è previsto un limite minimo di età). Le formazioni accettate vanno dal trio al quintetto.La Sezione “C” (Cantanti) del “Bettinardi” è riservata ai cantanti jazz che al momento dell’iscrizione non abbiano ancora compiuto il 30° anno di età (anche in questo caso non è previsto un limite minimo di età).Quest’anno ne è stata aggiunta una quarta, la Sezione “D” riservata alla miglior “opera prima” pubblicata da un artista o gruppo jazz italiano nel corso dell’anno precedente la competizione.

LE PREMIAZIONIAl termine delle finali di ciascuna sezione saranno annunciati i due gruppi, i due solisti e i due cantanti primi classificati. Ma la graduatoria dei vincitori sarà resa nota solo in occasione del Galà di chiusura del “Piacenza Jazz Fest 2016”, in programma sabato 19 marzo, alle ore 21.15, presso lo spazio Rotative di Piacenza (Via Benedettine 66). La miglior “opera prima” invece verrà annunciata entro la fine di febbraio, ma sarà sempre premiata nella medesima occasione.

CONCORSO BETTINARDI

I PREMISezione A

1° classificato: 1.200 euro, un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2017”

e il “Premio Libertà”2° classificato: 700 euro

Sezione B1° classificato: 1.500 euro,

un ingaggio al “Piacenza Jazz Fest 2017” e il “Premio Libertà”

2° classificato: 800 euro

Sezione C1° classificato 600 euro,

un ingaggio al "Piacenza Jazz Fest 2017" e il “Premio Libertà”

2° classificato 350 euro

Sezione DPremio unico l’ingaggio

al “Piacenza Jazz Fest 2017”

I LUOGHI DELFESTIVAL

Auditorium della Fondazione di Piacenza e Vigevanovia S. Eufemia, 12 - Piacenza

Spazio “Le Rotative”via Benedettine, 66 - Piacenza

Teatro Municipalevia Verdi, 41 (Piacenza)

Galleria Alberonivia Emilia parmense, 67 – Piacenza

Galleria Ricci Oddivia S. Siro, 13 – Piacenza

Teatro “G. Verdi” di Fiorenzuolapiazzetta S. Francesco - Fiorenzuola d’Arda (PC)

Conservatorio “G. Nicolini”via S. Franca, 35 - Piacenza

Teatro Presidentvia Manfredi, 30 (Piacenza)

Centro Commerciale “Gotico”via Emilia Parmense, 151 - Piacenza

Dubliner’s Irish Pubvia San Siro, 24 – Piacenza

Ristorante “La Terrazza del Roma”via Cittadella 14 - Piacenza

Milestone School of Musicvia Musso, 5 – Piacenza

Milestone Clubvia Emilia Parmense, 27 – Piacenza

Biblioteca Passerini Landivia Carducci, 14 - Piacenza

Circolo Arci “Amici del Po”via Tinazzo, 30 – Monticelli d’Ongina (PC)

Baciccia Caffè Letterariovia Dionigi Carli, 7 – Piacenza

Mauditcorso Vittorio Emanuele II, 229 – Piacenza

Melville Caffè Letterariovia D. Alighieri – S. Nicolò (PC)

La Muntàvia Mazzini, 72 – Piacenza

Sound Bonicovia Ragazzi del ’99 – S. Bonico (PC)

Tuxedovia C. Colombo, 101 – Piacenza

Costo dei biglietti per il concerto di Rea/Bahrami al Teatro MunicipalePlatea € 25 - € 20* Posto palco € 22 - € 18* Ingresso palco e galleria numerata € 20 - € 16* Galleria non numerata € 16 - € 12* Loggione numerato € 12 - € 9* Loggione non numerato € 8 - € 5*

Prevendita senza diritti aggiuntivi presso la biglietteria del Teatro Municipale (via Verdi, 41 - martedì, giovedì e sabato dalle ore 10.30 alle ore 13; mercoledì e venerdì dalle ore 10.30 alle ore 15) o su www.teatripiacenza.it

Costo dei biglietti degli altri concertiInteri € 20 – Ridotti € 16*(I posti palco non di parapetto per il concerto a Fiorenzuola del 6/3 saranno ulteriormente ridotti a € 18 e € 14*)

* Riduzione applicata agli over 65, under 20, Soci PcJC e allievi del Nicolini

Ulteriore riduzione per tutti gli studenti di Piacenza e provincia € 5(fino alla secondaria superiore e con elenco inviato dalla segreteria della scuola ad ogni evento ib abbonamento, quindi esclusi il 20/2 e il 11/3).

Prevendita locale meno 1 euro (solo per i 4 concerti in abbonamento)Prevendita “Liveticket” più € 1,50

Costo abbonamenti a 4 concertiIntero € 52 – Ridotto € 40*

17 e 19 marzo ingresso gratuito

[email protected]@piacenzajazzclub.it0523.579034 – 366.5373201

PREVENDITEPiacenza Jazz Club, via Musso 5, Piacenzadal lunedì al venerdì (ore 15:30/19:30)Alphaville via Tempio, 50 Piacenza sabato dal 6 febbraio al 5 marzo ore 10:30/12:30 Gazebo suonante di Piazza Cavalli, Piacenzasabato 13 febbraio (ore 15:30 – 19:00)

Prevendita onlinewww.teatripiacenza.it (solo concerto Rea-Bahrami) nessun diritto di prevenditawww.liveticket.it (tutti gli altri ad esclusione di Dave Holland Trio dell’11/3) diritto di prevendita € 1,50/biglietto

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ConservatorioG. Nicolini