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PHYSIODISC Protesi cervicale
ecnica peratoria
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PHYSIODISC Tecnica Operatoria
PHYSIODISC-TO-20111027-V2-IT
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PHYSIODISC Tecnica Operatoria
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Introduzione
Progettate e fabbricate da Kisco International, le protesi PHYSIODIC sono associate ad uno
specifico strumentario.
Le protesi discali cervicali PHYSIODIC sono progettate per ripristinare l’altezza discale
conservando la mobilità tra due vertebre.
Le protesi discali cervicali PHYSIODIC deve essere eseguito da chirurghi qualificati nella
chirurgia del rachide. E’ possibile seguire una formazione sul prodotto. Per maggiori
informazioni contattare KISCO International.
Le protesi discali cervicali PHYSIODIC, i chirurghi devono usare gli strumenti del kit fornito.
Avvertenza: per migliorare costantemente la sicurezza ed il comfort dei pazienti e dell'équipe
chirurgica, la presente tecnica operatoria può subire delle evoluzioni. Assicurarsi di essere in
possesso della tecnica operatoria vigente: www.kisco.fr.
Indicazioni
Uomo/Donna dai 25 ai 55 anni
Piano C3 – C7
Sintomatologia di cervicalgia con o senza radicolalgie associate
Sintomatologia di nevralgia cervico-brachiale
Sintomatologia di mielopatia cervico-artrosica
Discopatie sintomatiche (eccetto precedenti infezioni)
Ernia del disco sintomatica (eccetto ernia esclusa).
Controindicazioni
Malattie mentali
Stenosi canalare cervicale acuta
Artrosi articolare evoluta
Precedenti settici
Problemi vascolari carotidi ; arterite
Malattie da immunodeficienza (tra cui HIV)
Osteoporosi acuta conosciuta e trattata
Morbo di Paget, osteomalacia disturbi metabolici delle ossa
Gravidanza
Malattia del sistema
Tumore maligno
Allergie o intolleranze al cromo cobalto, al titanio o al polietilene
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Strumentario compatto e completo
Lo strumentario è stato raggruppato in una cassetta leggera e compatta.
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La protesi PHYSIODISC è stata
progettata in particolar modo per
rispettare l’anatomia della vertebra e
per ripristinare il movimento cinetico
fisiologico.
La protesi PHYSIODISC viene
consegnata pre-assemblata e sterile.
Ancoraggio Primario Denti circolari e antero-laterali (altezza 1 mm)
Ancoraggio secondario Plasma T40 senza HA
Piano superiore in cromo cobalto
nucleo asimmetrico in polietilene
Piano inferiore in cromo cobalto
Superficie brillante
Centro di rotazione del piano inferiore
Centro di rotazione del piano superiore
Ancoraggio primario Denti dritti (altezza=0,7 mm)
Ancoraggio secondario Plasma T40 senza HA
Marker che permette di localizzare l’asse mediano e di centrare la protesi
Protesi smussata (25°) al fine di proteggere gli uncus della vertebra
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Indice
1 Sistemazione del paziente e tipo di accesso
2 Dissociazione degli elementi viscerali e vascolari
3 Preparazione dello spazio intersomatico – Decompressione neurologica
4 Scelta dell’impianto
5 Assemblaggio della protesi
6 Sistemazione della protesi
7 Cure post-operatorie
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1. Sistemazione del paziente e tipo di accesso
Il paziente è sistemato in stretto decubito dorsale, la testa in leggera estensione. Le spalle
devono rimanere abbassate per fare in modo che l’amplificatore abbia una buona visibilità
dei piani.
L’amplificatore di brillanza è posizionato sulla testa del paziente per facilitare le manovre
pre-operatorie e permettere un controllo permanente.
Il chirurgo opera accanto alla spalla. La via standard più praticata passa dalla sinistra per
preservare il nervo ricorrente; tranne per i piani C6C7 o C7T1 dove la via destra è più
agevole per un destrimane.
Il livello da trattare viene individuato con l’aiuto dell’amplificatore di brillanza poi l’incisione
viene tracciata al marker.
Per un intervento su 1 livello, l’incisione è orizzontale, di preferenza in una piega cutanea.
Per un intervento su 2 livelli, sarà verticale.
2. Dissociazione degli elementi viscerali e
vascolari
L’accesso anteriore cervicale inter-tracheo-carotideo permette il passaggio retro esofageo.
I divaricatori devono proteggere perfettamente l’esofago ed evitare lo stiramento del nervo
laringeo superiore.
3. Preparazione dello spazio intersomatico –
Decompressione neurologica
Si realizza progressivamente un’escissione discale dopo l’incisione del legamento
longitudinale vertebrale al bisturi appuntito. Lo spazio intervertebrale viene in seguito
bistrattato. Il disco è in seguito rimosso per piccoli frammenti con l’aiuto di un piccolo
alesatore e di una curetta sottile. Lo spazio discale è scrupolosamente pulito.
Un’attenzione particolare è portata agli osteofiti o frammenti del disco rimosso che
potrebbero trovarsi sotto il legamento vertebrale posteriore.
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L’avvivaggio delle placche vertebrali viene realizzato con la curette o con la fresa evitando di
rompere l’osso sub condrale.
La distrazione delle placche viene eseguita con l’impaction di una delle candelette. Questa
impaction deve imperativamente essere eseguita sotto controllo scopico. Le formazioni
neurologiche vengono così liberate.
4. Scelta dell’impianto
Nello spazio intervertebrale liberato, la taglia dell’impianto definitivo viene scelto con l’aiuto
degli impianti di prova. Per fare in questo modo, un impianto di prova radio-opaco viene
montato sullo stelo del mandrino. La sua stabilità e il suo posizionalemnto vengono
verificate con l’aiuto dell’amplificatore di brillanza e, dopo il rilascio della distrazione,
attraverso la mobilitazione cranio caudale.
Un codice colore permette di identificare la profondità e l’altezza dell’impianto di prova
(13,15 e 17 mm). Questo codice viene riportato sulla scatola dell’impianto.
Utilizzo di una curetta pedicolare Utilizzo di una curetta finestrata
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Al fine di garantire una perfetta stabilità, l’impianto di prova selezionato deve essere
posizionato con impaction dopo una leggera distrazione dello spazio discale.
Lo stelo del mandrino permette di poter gestire perfettamente questa impaction.
5. Assemblaggio della protesi
Dopo l’apertura della confezione, una scritta “UP” sulla paletta di mantenimento indica il
senso di inserimento dell’impianto (craniale).
Il porta impianto può essere utilizzato nei due sensi in funzione della visibilità dello spazio di
lavoro e del posizionamento del distrattore.
Una verifica visiva può essere effettuata sul profilo dell’impianto.
Il porta impianto inserito, una leggera trazione sulla paletta libererà il tutto.
La paletta è monouso e deve essere gettata dopo l’utilizzo.
6. Sistemazione della protesi
La protesi scelta è inserita nello spazio intervertebrale. L’impaction sarà effettuato
imperativamente sotto controllo scopico.
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La protesi può essere impattata con una leggera distrazione, la sua stabilità deve essere
verificata dopo il rilascio della distrazione.
Non colpire sulla pinza ma soltanto sull’impattatore.
Inserire l’impattatore
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7. Cure post-operatorie
Si può prevedere una immobilizzazione post-operatoria mediante l’utilizzo di un collare in
spugna per qualche giorno secondo le prescrizioni dell’operatore, La sera
dell’intervento, il paziente si può alzare e può riprendere una normale alimentazione.
Tutti gli strumenti sono monoblocco o facilmente smontabili al fine di garantire una
perfetta pulizia.
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Strumentario PHYSIODISC
List of PHYSIODISCTM Instruments
Porta Impianto COMIH1
Maniglia AO a T - MPT116375
Organo di presa COMPCP
Impattatore – COMIMP7R
Distrattore- COMBC5/6&7
Curetta Pedicolare COMCUPE
Curetta finestrata COMCUW4
Impianti di prova – COMPCxxxx
protesi PHYSIODISC
Altezza 5mm
Spessore 13mm
L 14mm L 16mm
PHYS13145 PHYS13165
Spessore 15mm
L 16mm L 18mm
PHYS15165 PHYS15185
Spessore 17mm
L 18mm
PHYS17185
Altezza 6mm
Spessore 13mm
L 14mm L 16mm
PHYS13146 PHYS13166
Spessore 15mm
L 16mm L 18mm
PHYS15166 PHYS15186
Spessore 17mm
L 18mm
PHYS17186
Altezza 7mm
Spessore 13mm
L 14mm L 16mm
PHYS13147 PHYS13167
Spessore 15mm
L 16mm L 18mm
PHYS15167 PHYS15187
Spessore 17mm
L 18mm
PHYS17187
Fabbricato da :
Parc Technologique
2, place Berthe Morisot
69800 Saint-Priest –France
www.kisco.fr
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